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DOCUMENTI
CAMERA DEI DEPUTATI
N. 5310
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PROPOSTA DI LEGGE
D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI
CAPARINI, CÈ, CALZAVARA, BAGLIANI, PAROLO, APOLLONI, SANTANDREA, BIANCHI CLERICI, GIANCARLO GIORGETTI, COVRE,
FAUSTINELLI, MARTINELLI, GNAGA, RIZZI, BAMPO, PITTINO,
STUCCHI, LUCIANO DUSSIN, FONTAN, BORGHEZIO, PIROVANO
Istituzione, presso il Dipartimento della protezione civile,
degli elenchi ufficiali delle unità cinofile da impiegare per la
ricerca in superficie delle persone scomparse e per la ricerca
delle persone travolte da macerie
Presentata il 9 ottobre 1998
ONOREVOLI COLLEGHI ! — È bene innanzitutto sottolineare che l’esame attitudinale consiste in un insieme di esercizi
eseguiti dall’unità cinofila per dimostrare
il grado di efficienza posseduto. Tali
esercizi, che comportano alcune difficoltà
di ordine pratico che potrebbero apparire
non del tutto attinenti alle singole specializzazioni, sono stati previsti in funzione dell’utilizzo delle unità cinofile di
soccorso in condizioni ambientali anche
difficili, quali obiettivamente si possono
incontrare nella realtà delle operazioni in
zone impervie o disastrate.
Ogni persona che con il suo cane si
accinge a sostenere le prove attitudinali
per ottenere l’attestato operativo di unità
cinofila di soccorso deve aver acquisito
nozioni generali di protezione civile in
tutte le discipline ad essa connesse. Inoltre il suo cane deve essere stato istruito
convenientemente per essere in grado di
superare le numerose prove diversificate,
assimilate con l’adozione di metodi di
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insegnamento che fanno parte del bagaglio di esperienze personali di ciascun
conduttore o gruppo specifico di addestramento e che ovviamente non fanno
parte delle norme d’esame che riguardano esclusivamente le prove attitudinali
per valutare le capacità operative specifiche delle unità cinofile. Tutti i metodi
di insegnamento adottati, purché in grado
di fornire una buona condotta compor-
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tamentale durante le operazioni di soccorso, vere o simulate che siano, sono
pertanto accettabili.
Ciascun conduttore si avvarrà pertanto
della propria o dell’altrui esperienza, rivolgendosi, se del caso, ad istruttori singoli
o a gruppi od associazioni cinofile operanti
in questo settore, per acquisire le necessarie conoscenze e per prepararsi convenientemente alla prova di esame.
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PROPOSTA__DI LEGGE
ART. 1.
1. Presso il Dipartimento della protezione civile – Presidenza del Consiglio dei
ministri, sono istituiti l’elenco ufficiale
delle unità cinofile da impiegare per la
ricerca in superficie delle persone scomparse e l’elenco ufficiale delle unità cinofile
da impiegare per la ricerca delle persone
travolte da macerie.
2. Alle unità cinofile di cui al comma
1 è rilasciato, a cura dell’Ufficio del
Ministro incaricato per il coordinamento
della protezione civile, un attestato operativo.
ART. 2.
1. Ai fini dell’iscrizione negli elenchi di
cui al comma 1 dell’articolo 1, le unità
cinofile devono superare una prova attitudinale, volta ad accertare il possesso dei
requisiti tecnici di abilità, ed una prova
operativa, volta ad accertare l’idoneità all’impiego nella specifica opera di soccorso.
2. Le modalità di svolgimento delle
prove di cui al comma 1 sono riportate
nell’allegato A annesso alla presente
legge.
3. L’allegato A annesso alla presente
legge può essere modificato o integrato
con decreto del Ministro incaricato per il
coordinamento della protezione civile.
ART. 3.
1. La prova attitudinale di cui al comma
1 dell’articolo 2 è affidata all’Ente nazionale della cinofilia italiana; a tale prova
può assistere un rappresentante del comitato di esperti di cui all’ordinanza del
Ministro per il coordinamento della pro-
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tezione civile n. 547 del 24 maggio 1985,
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 130
del 4 giugno 1985.
2. La prova operativa di cui al comma
1 dell’articolo 2 è affidata ad una commissione composta da almeno tre rappresentanti del comitato di esperti di cui al
comma 1 del presente articolo.
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ALLEGATO A
(v. articolo 2)
DISPOSIZIONI PER L’ABILITAZIONE DELLE UNITÀ CINOFILE
DA IMPIEGARE PER LA RICERCA IN SUPERFICIE
DI PERSONE SCOMPARSE
PARTE PRIMA
PROVE ATTITUDINALI
1. – Possono accedere alle prove attitudinali i cani regolarmente
iscritti alle razze da pastore, da guardia, difesa, utilità, caccia e di altre
razze o non iscritti, di cui l’ENCI abbia riscontrato, attraverso dati
attendibili, una particolare inclinazione al lavoro di ricerca in catastrofe e per il soccorso.
L’età dei soggetti per essere ammessi alla prova non dovrà essere
inferiore a mesi dodici.
2. – La prova attitudinale è organizzata da un comitato composto
da responsabili di uno o più gruppi cinofili purché siano presentate
alla prova medesima almeno sei unità cinofile aderenti possibilmente
ai gruppi stessi. Il comitato inoltrerà domanda all’ENCI per ottenere
l’autorizzazione ad organizzare la prova.
La domanda deve contenere:
a) il nominativo e l’indirizzo dell’ente organizzatore con l’indicazione del suo presidente e del segretario;
b) il luogo e la data di effettuazione della prova e la località ove
si svolgeranno i vari esercizi;
c) il numero e le generalità dei conduttori e i dati genealogici dei
cani che devono sostenere le prove;
d) il nome della persona responsabile della manifestazione quale
direttore di campo.
3. – Il comitato organizzatore deve obbligatoriamente predisporre
un elenco con tutti i dati genealogici e segnaletici atti ad individuare
inequivocabilmente i cani iscritti.
Nell’ambito di ogni prova non verranno giudicati più di dodici
soggetti per giornata.
4. – La segreteria del comitato organizzatore deve essere in
funzione almeno mezz’ora prima dell’orario previsto per l’inizio della
manifestazione.
Essa, prima che ogni prova abbia inizio deve predisporre:
a) i fogli di giudizio per il conteggio dei punti;
b) penne o matite (queste ultime obbligatorie in caso di pioggia)
e dotazione di cancelleria necessaria, nonché possibilmente adeguati
supporti tecnici quali macchine da scrivere, fotocopiatrici, eccetera;
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c) le intestazioni dei fogli di giudizio e dei libretti delle qualifiche
compilate con scrittura leggibile.
A conclusione delle prove i giudici convalideranno con la loro
firma le pagelle, i fogli di giudizio, i libretti delle qualifiche su cui
saranno stati riportati i risultati ed ogni altra documentazione ufficiale
di loro competenza.
Per facilitare il lavoro è opportuno che la segreteria sia allestita
in locali al coperto. L’accesso a tali locali sarà vietato ai concorrenti
fino al momento che le operazioni di compilazione delle valutazioni
non saranno terminate.
5. – Il comitato organizzatore deve provvedere affinché per tutta
la durata delle prove sia presente il direttore di campo e siano
reperibili un medico ed un veterinario. Nel caso questi ultimi non
possano essere presenti sul campo, dovrà essere previsto un adeguato
servizio di trasporto per raggiungere i rispettivi ambulatori.
Prima dell’inizio delle prove, tutti i cani partecipanti devono essere
sottoposti ad una visita di controllo da parte del veterinario che,
verificato lo stato di salute, provvederà ad escludere i cani risultati
ammalati, le femmine in stato di gravidanza o allattamento.
Le femmine in stato di estro saranno esaminate per ultime.
6. – L’iscrizione alle prove selettive comporta per il proprietario
del cane l’assunzione della responsabilità ai sensi dell’articolo 2052 del
codice civile per gli eventuali danni arrecati dal proprio cane a persone
o cose, anche durante lo svolgimento degli esercizi previsti.
Gli organizzatori hanno comunque l’obbligo di sottoscrivere una
polizza adeguata per la responsabilità civile.
7. – La commissione esaminatrice è composta da tre giudici
designati dall’ENCI. Questi saranno disponibili presso il ritrovo delle
unità cinofile almeno mezz’ora prima dell’inizio dello svolgimento delle
prove e non lasceranno il campo delle prove prima che queste siano
concluse.
I giudici devono raggiungere la località designata per lo svolgimento delle prove la serata antecedente all’effettuazione, qualora la
distanza intercorrente fra tale località ed il luogo abituale di residenza
disti più di 150 chilometri.
8. – È compito del direttore del campo sovraintendere allo
svolgimento delle prove, disponendo che queste abbiano inizio all’orario indicato sul programma. Egli concorderà con i giudici i tempi e le
modalità di eventuali sospensioni o riprese delle prove.
Il direttore di campo è responsabile della disponibilità degli
attrezzi e di tutto il materiale occorrente per una corretta effettuazione
delle prove.
Con l’aiuto di altro personale curerà che tutto sia disposto secondo
le indicazioni della giuria.
Egli inoltre dovrà sovraintendere alla disciplina dei concorrenti ed
a quella del personale addetto, nonché dovrà collaborare con la giuria,
adeguandosi in ogni caso alle sue istruzioni.
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9. – L’ENCI designerà per ciascuna prova un proprio delegato con
le seguenti mansioni:
a) controllare preventivamente, dopo aver contattato il comitato
organizzatore, l’idoneità di quanto predisposto (terreno, attrezzature,
personale, segreteria) per un regolare svolgimento delle prove;
b) osservare che venga effettuato il preventivo deposito dei
libretti di qualifica da parte dei concorrenti, onde verificare che siano
in possesso dei titoli per prendere parte alla prova;
c) osservare che la segreteria escluda dalla prova quei concorrenti che non abbiano sottoposto il proprio cane alla prescritta visita
veterinaria;
d) ritirare alla fine delle prove una copia dei fogli di giudizio con
i conteggi firmati dai giudici;
e) convalidare in caso di necessità l’avvenuto ritiro dell’unità
cinofila.
10. – Sul modulo di iscrizione devono essere riportati: il nome del
cane; la razza di appartenenza; il sesso; la data di nascita; l’eventuale
numero del certificato di origine; il nome del proprietario del cane; il
suo indirizzo.
Per i cani non in possesso dell’iscrizione ai libri genealogici valgono
le disposizioni di cui al numero 5.
Con l’invio dell’iscrizione, il proprietario dichiara di conoscere ed
accettare il regolamento delle prove e tutte le norme ufficiali emanate
dall’ENCI per le manifestazioni riconosciute.
11. – Ogni partecipante alle prove selettive, prima dell’inizio delle
stesse, deve consegnare in segreteria il libretto delle qualifiche (rilasciato dall’ENCI su specifica richiesta) onde consentire il previsto
controllo dei titoli di idoneità alla partecipazione alle stesse.
Sul libretto delle qualifiche, al termine delle prove, a cura della
segreteria, verranno annotati i risultati conseguiti.
Al concorrente verrà rilasciata una pagella di giudizio.
12. – Per le prove attitudinali i concorrenti devono presentare i
propri soggetti muniti di adeguato guinzaglio di circa metri 1,20 di
lunghezza e di un collare a maglie larghe.
È sempre vietato sul campo di prova e nelle immediate vicinanze,
l’uso di collari di forza od a strangolo di cuoio, del frustino e di altri
oggetti di coercizione.
Il collare troppo stretto o portato comunque immediatamente
sotto le orecchie è da considerare estremamente coercitivo.
13. – Il conduttore deve il massimo rispetto al delegato dell’ENCI,
ai giudici, ai loro assistenti, ai componenti il comitato organizzatore,
ai loro collaboratori, al pubblico ed agli altri conduttori.
Il suo comportamento deve sempre essere ispirato ad una esemplare correttezza ed educazione civica. Chi trasgredisce questa fon-
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damentale condizione sarà senz’altro escluso dalla prova e denunciato
all’ENCI per i conseguenti provvedimenti disciplinari.
Il delegato dell’ENCI od i giudici possono escludere dalla prova in
corso ed allontanare dal campo quel conduttore che, già richiamato ad
un comportamento più corretto, ricada in infrazioni disciplinari.
In particolare saranno esclusi dalla prova quei conduttori che,
anche fuori dal campo, con frasi irriguardose o scorrette, o con
maltrattamenti al proprio cane, rendano incompatibile la loro presenza fra gli altri conduttori.
14. – Il ritiro di un cane iscritto è consentito prima che la prova
abbia inizio senza che il conduttore debba fornire giustificazioni.
A prova iniziata, viceversa, il ritiro potrà avvenire solo per
giustificato motivo, che deve essere segnalato all’ENCI e riportato sul
libretto delle qualifiche.
L’autorizzazione al ritiro deve essere concessa dai giudici e convalidata dal delegato dell’ENCI.
Motivi di salute del conduttore o del cane devono essere convalidati da certificati redatti dai sanitari di servizio.
È vietato ai conduttori provare le attrezzature ed i percorsi
predisposti sul campo prima dell’effettuazione delle prove.
15. – Il conduttore al termine di ogni esercizio ha la facoltà di
premiare il proprio cane secondo le proprie abitudini.
16. – I giudici possono, prima dell’inizio delle prove, modificare
in parte o del tutto la disposizione dei percorsi e delle varie attrezzature.
17. – Le prove attitudinali, da effettuare su terreno naturale di
superficie sufficientemente ampia, sito anche in due o più luoghi
diversi, prevedono lo svolgimento dei seguenti tre gruppi di esercizi e
l’assegnazione del punteggio massimo indicato a fianco di ciascuno di
essi:
punti
–
Gruppo A
Prove di ubbidienza
100
Gruppo B
Prova di passaggio di ostacoli
200
Gruppo C
Prova di fiuto
300
Totale . . . . .
600
Ogni gruppo di esercizi prevede le prove di seguito indicate e
l’assegnazione per ciascuna di esse di un punteggio massimo il cui
totale è quello massimo previsto per il gruppo al quale appartengono.
18. − Le unità cinofile supereranno la prova attitudinale e saranno
ammesse alla seconda prova operativa se avranno ottenuto almeno l’80
per cento del punteggio massimo previsto per ciascuno dei tre gruppi
di esercizi di cui al numero 17.
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Gruppo A – Prove di ubbedienza
punti
–
a) Condotta al guinzaglio
10
b) Condotta senza guinzaglio
10
c) Invio in avanti
20
d) Terra durante la marcia con richiamo
20
e) Passaggio strisciando
20
f) Terra libero con effetti di distrazione e disturbo 20
Totale . . . 100
a) Condotta al guinzaglio.
Il cane tenuto al guinzaglio deve seguire naturalmente, volonterosamente e spontaneamente il conduttore su un percorso indicato
dall’esaminatore, a passo normale, lento e di corsa.
Nell’effettuazione della prova si dovranno eseguire alcuni cambiamenti di direzione, almeno due dietro-front e qualche fermata nelle
prime due andature.
Il conduttore può impartire al proprio cane gli ordini relativi per
le varie andature e posizioni da assumere.
Questa condotta deve essere eseguita con la massima disinvoltura
e naturalezza, evitando qualsiasi forma di sottomissione.
In particolare il cane deve dimostrare uno spiccato piacere al
lavoro.
Durante tale prova devono essere prodotti dei rumori a moderata
distanza dall’unità cinofila.
Lungo il percorso il conduttore deve transitare con il proprio cane
tra un gruppo di persone, una delle quali terrà un cane al guinzaglio,
ovviamente ad una distanza minima di sicurezza.
Segni di nervosismo o di apprensività saranno valutati negativamente.
b) Condotta senza guinzaglio.
Al termine della prova di condotta al guinzaglio, il conduttore
stacca il guinzaglio al cane mettendoselo in tasca o a tracolla e procede
identicamente a quanto descritto per la condotta a guinzaglio salvo
l’indifferenza verso persone ed animali.
c) Invio in avanti.
Ad un invito del giudice, il conduttore ed il suo cane, privo di
guinzaglio, marciano ad andatura normale in linea retta.
Dopo qualche passo il conduttore fermandosi comanda al proprio
cane di andare avanti.
È acconsentito accompagnare il comando con un gesto della mano.
Il cane deve avanzare almeno per quindici passi e, sempre su
comando del conduttore, sostare in piedi per un breve istante. Quindi
il conduttore, con ulteriore comando acustico, e con eventuale cenno
di mano, fa percorrere al cane un secondo tratto sempre nella
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medesima direzione, fermandolo quindi di nuovo. A questo punto con
altrettanti comandi fa rientrare il cane, fermandolo a circa metà
percorso di rientro e dopo una sosta di alcuni secondi richiamandolo
al proprio fianco sinistro.
Sarà il giudice a comandare al conduttore di far eseguire al cane
le varie fasi dell’esercizio, mentre sarà il conduttore ad impartire gli
ordini al cane affinché raggiunga le diverse posizioni.
d) Terra durante la marcia con richiamo.
Dalla posizione di partenza, il conduttore ed il cane marciano ad
andatura normale in linea retta per una decina di passi.
Ad un comando del conduttore, il cane deve assumere la posizione
a terra.
Il conduttore prosegue la sua marcia per una ventina di passi,
quindi si ferma e fa dietro-front rivolgendosi verso il cane.
Trascorso qualche istante richiama a sé l’animale, che deve
accorrere prontamente, con andatura rapida e gioiosa per sedersi al
piede sinistro del conduttore.
e) Passaggio strisciando.
Su ordine del giudice, il conduttore si porta a circa 2 metri davanti
all’ostacolo da superare consistente in un percorso angusto ricavato
mediante l’apposizione di opportuni diaframmi regolabili in altezza in
funzione della taglia del cane, per obbligarlo a procedere strisciando
in un passaggio lungo circa metri 2,50 e largo circa metri 1,00.
Il conduttore deve restare fermo nella posizione di partenza, fin
tanto che il cane avrà attraversato strisciando il tratto ribassato; al di
là dell’ostacolo su comando del conduttore, il cane deve assumere la
posizione di terra e mantenerla fino a quando il conduttore lo
raggiungerà e gli si affiancherà ordinandogli di assumere la posizione
di seduto (vedi figura 1).
f) Terra libero con effetti di distrazione e disturbo.
Questo esercizio si svolge normalmente in gruppo, avendo cura che
la distanza fra un cane ed un altro non sia inferiore ai 7 metri.
Tutti gli ordini devono essere dati dal conduttore su indicazione
del giudice.
Il cane, libero dal guinzaglio, nella posizione di seduto al fianco
sinistro del conduttore, all’ordine deve sollecitamente assumere la
posizione di terra.
Il conduttore dopo l’ordine « resta » impartito al cane, si allontana
fin fuori vista dello stesso. Dopo circa un minuto trascorso in tale
posizione, il giudice ordina ad alcuni addetti al campo di produrre
diversi rumori anche con l’ausilio di mezzi meccanici, simulando una
situazione reale di ambiente rumoroso. Il personale per tale incombenza si collocherà di fronte al gruppo dei cani ad una distanza non
inferiore ai 6 metri.
Dopo circa altri due minuti le azioni di disturbo cessano ed il
personale addetto si allontana dal campo.
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Trascorsi altri due minuti durante i quali i cani devono sempre
mantenere la propria posizione di terra, i conduttori vengono fatti
rientrare in campo; ciascun conduttore a passo normale si porta
presso il fianco destro del proprio cane e su indicazione del giudice
dà comando di seduto al cane e gli mette il guinzaglio.
L’esercizio sarà giudicato con punti zero, se durante l’azione di
disturbo il cane avrà manifestato atteggiamento aggressivo.
Gruppo B – Prove di passaggio di ostacoli
punti
–
a) Salto in alto
10
b) Salto in lungo
20
c) Indifferenza all’acqua
30
d) Indifferenza al fuoco e al fumo
40
e) Invio su tre aree delimitate
50
f) Superamento barriere
50
Totale . . . 200
a) Salto in alto.
Il conduttore, con il cane al guinzaglio, prende posizione davanti
all’ostacolo da superare.
Su invito del giudice gli toglie il guinzaglio e, restando fermo nella
posizione iniziale, ordina al cane di superare l’ostacolo, consistente in
un diaframma di legno od altro materiale alto circa 1,00 metro e con
un fronte di circa 1,50 metri.
Il salto va eseguito superando l’ostacolo nei due sensi, con una
breve pausa del cane dopo il primo superamento e con il conduttore
sempre fermo nella posizione iniziale.
L’esercizio si conclude allorché il cane ha raggiunto il conduttore
al suo fianco in posizione di « seduto » e questi gli rimette il guinzaglio
(vedi figura 2).
b) Salto in lungo.
Il conduttore, con il cane senza guinzaglio, prende posizione a
distanza conveniente per lo slancio, davanti ad un ostacolo formato da
un rettangolo lungo centimetri 200 e largo centimetri 150, posto ad
un’altezza dal suolo di circa centimetri 20.
Il cane, ad un comando del conduttore, deve superare l’ostacolo
attendendolo in piedi al di là dello stesso.
Il conduttore può incitare il cane con la voce e con gesti per
indirizzarlo sull’ostacolo.
L’esercizio si conclude con il cane a fianco del conduttore, in
posizione di « seduto » (vedi figura 3).
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c) Indifferenza all’acqua.
Il conduttore prende posizione con il cane in posizione di « seduto » avanti ad un fossato colmo d’acqua e largo mediamente 1,00
metro.
Il cane, ad un comando del conduttore su invito del giudice, dopo
essere stato liberato dal guinzaglio, deve attraversare a nuoto il fossato;
sempre su comando del conduttore, deve attraversare nuovamente il
fossato a nuoto per fermarsi al fianco del conduttore nella posizione
iniziale.
d) Indifferenza al fuoco e al fumo.
Da una posizione prefissata, con l’assenso del giudice, liberato
il cane dal guinzaglio, il conduttore deve camminare con il cane al
piede lungo un camminamento compreso fra due barriere di fuoco
lunghe non meno di 5 metri e distanti fra loro non più di 3 metri.
Il fuoco verrà alimentato con materiale che sprigioni fumo, il che
non deve essere d’ostacolo all’esecuzione dell’esercizio, consistente
nel superare il camminamento senza esitazioni da parte del cane.
Al termine dell’esercizio, il cane assume la posizione di « seduto »
a fianco del conduttore e questi gli rimette il guinzaglio per indicare
la fine della prova.
e) Invio su tre aree delimitate.
Il conduttore conduce il proprio cane alla postazione di partenza,
gli dà il comando di « seduto » su invito del giudice e dopo avergli tolto
il guinzaglio lo indirizza su tre aree (stalli) chiaramente delimitate da
opportune staccionate.
Il cane in ogni area deve rimanere fermo almeno 30 secondi sino
a che il conduttore, con comando acustico accompagnato da un gesto
della mano, lo indirizza nell’area successiva.
Al termine dell’esercizio il cane deve raggiungere il conduttore ed
affiancarglisi in posizione di « seduto » per farsi mettere il guinzaglio.
L’ubicazione delle aree può essere modificata dalla giuria prima
della prova di ciascun conduttore.
Gli stalli possono essere realizzati in qualsiasi materiale disponibile (vedi figura 4).
f) Superamento barriere.
Il conduttore con il proprio cane si pone a circa 10 metri
dall’ostacolo da superare.
Liberato il cane dal guinzaglio, su invito del giudice, lo indirizza
su di un ostacolo costituito da un muro di cinta dell’altezza di
almeno metri 1,80 che il cane deve superare arrampicandosi o
scavalcandolo.
Durante la prova il conduttore può incitare il cane con mezzi
acustici e gesti, restando fermo nella posizione iniziale e facendosi poi
raggiungere dallo stesso, anche aggirando l’ostacolo una volta superatolo.
La prova termina con il cane in posizione di « seduto » a fianco
del conduttore allorché questi gli rimette il guinzaglio.
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Gruppo C – Prove di ricerca
punti
–
a) Tattica di intervento
50
b) Comportamento di ricerca
50
c) Successo nel ritrovamento
200
Totale . . . . .
300
a) Tattica di intervento.
Il conduttore all’inizio della prova che deve essere effettuata su di
un terreno naturale rappresentante un ipotetico terreno di ricerca, di
una superficie minima di circa 30.000 metri quadrati, riceve dal
direttore di campo ogni ragguaglio tecnico e la descrizione della
persona da ricercare, la quale avrà raggiunto il proprio nascondiglio,
dopo lungo girovagare sul terreno della prova.
Il conduttore può richiedere altre informazioni da lui ritenute utili
e può farsi consegnare un indumento dello scomparso, qualora il suo
cane sia abituato a tale supporto nella ricerca. Il conduttore, in base
agli elementi in suo possesso, predispone un piano tattico di intervento
che viene illustrato alla giuria, la quale esprime la propria valutazione
tenendo conto della validità del piano predisposto e della capacità di
sfruttare al meglio i suggerimenti ricevuti e le condizioni ambientali.
b) Comportamento di ricerca.
Il conduttore, con il suo cane, prende posto nella postazione di
partenza e, ad un segnale del giudice, inizia la ricerca, avendo a
propria disposizione al massimo 60 minuti per concluderla.
La giuria deve valutare il comportamento di ricerca dell’unità
cinofila considerando le caratteristiche olfattive e la capacità nel
ritrovamento della persona ricercata, la sicurezza nel portamento, la
collaborazione e l’intesa tra conduttore e cane, la resistenza fisica ed
il rendimento dell’unità in funzione del lavoro svolto.
c) Successo nel ritrovamento.
Se il cane, seguendo le proprie convinzioni, ben coadiuvato dal
conduttore, giunge al ritrovamento della persona ricercata, il successo
è pieno.
La giuria deve comunque valutare la capacità di lavoro del cane
ed esprimere un giudizio sull’unità cinofila rispetto a tutta la ricerca,
anche con esito di ritrovamento nullo, osservando specialmente se il
conduttore mette in pratica la strategia operativa illustrata nel colloquio con la giuria.
PARTE SECONDA
PROVE OPERATIVE
19. – Le unità cinofile da impiegare su disposizione del Ministro
incaricato per il coordinamento della protezione civile, per la ricerca
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in superficie di persone scomparse, devono aver superato una prova
volta ad accertare la loro idoneità operativa, secondo le norme
riportate nei successivi articoli.
Alla prova sono ammesse solo le unità cinofile che abbiano
superato le prove attitudinali affidate all’ENCI e che abbiano inoltrata
apposita istanza al Ministro incaricato per il coordinamento della
protezione civile tramite il predetto Ente, che la trasmette entro dieci
giorni dalla data della sua presentazione, al Dipartimento della protezione civile, corredata dagli atti relativi alle prove attitudinali.
20. – Il giudizio della prova è dato da una commissione composta
da almeno tre rappresentanti del comitato di esperti di cui all’ordinanza del Ministro per il coordinamento della protezione civile n. 547
del 24 maggio 1985, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 130 del 4
giugno 1985 assistita da un delegato giudice dell’ENCI.
All’inizio di ogni prova tale commissione nomina tra i suoi membri
il presidente ed il segretario, che mantiene le funzioni di componente.
La prova è predisposta dal Dipartimento della protezione civile che
potrà avvalersi della collaborazione di organizzazioni del volontariato
di protezione civile, operanti nel settore cinofilo.
Nell’ambito di ogni prova il numero massimo dei soggetti ammessi
al giudizio per giornata è limitato a sei.
21. – L’età minima del cane per essere ammesso alle prove di
brevetto di operatività deve essere di norma non inferiore a mesi
diciotto.
22. – Il conduttore deve presentarsi alla prova operativa munito
dell’equipaggiamento completo per una operazione di intervento.
La commissione terrà conto nel giudizio anche dell’attrezzatura in
possesso del conduttore e della sua capacità di utilizzarla al meglio.
23. – La prova di ricerca deve essere effettuata con il cane libero
dal guinzaglio. La prova consiste nel ritrovamento di una o più
persone, massimo tre, disperse su una superficie di circa 50.000 metri
quadrati in zona montana di media difficoltà. Il figurante o i figuranti,
dopo lungo girovagare nell’area prestabilita di ricerca si fermeranno.
Il conduttore potrà partire, a sua discrezione, da un punto qualsiasi
della zona di ricerca e potrà avvalersi dell’uso di un indumento. Tempo
massimo di ricerca novanta minuti. Il conduttore prima dell’inizio
della prova deve dichiarare le abitudini di segnalazione del proprio
cane, e la propria tattica di intervento.
24. – Al termine delle prove, la commissione rilascia ad ogni
partecipante la pagella di giudizio e, se l’esito delle prove è stato
favorevole, provvede all’inoltro della documentazione all’Ufficio del
Ministro incaricato per il coordinamento della protezione civile, per la
registrazione nell’apposito elenco ufficiale delle unità cinofile da
soccorso ed al rilascio dell’attestato operativo.
Il risultato delle prove, qualunque sia l’esito delle stesse, viene
inoltre trascritto sul libretto qualifiche intestato al cane e convalidato
dalla commissione giudicante.
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DOCUMENTI
25. – L’attestato di cui al numero 24 ha validità biennale e può
essere rinnovato previo superamento delle prove stabilite per il primo
rilascio, salvo diverse disposizioni del Ministro incaricato per il coordinamento della protezione civile.
DISPOSIZIONI PER L’ABILITAZIONE DELLE UNITÀ CINOFILE
DA IMPIEGARE PER LA RICERCA DI PERSONE
TRAVOLTE DA MACERIE
PARTE PRIMA
PROVE ATTITUDINALI
26. – Possono accedere alle prove attitudinali i cani regolarmente
iscritti alle razze da pastore, da guardia, difesa utilità, caccia e di altre
razze o non iscritti, di cui l’ENCI abbia riscontrato, attraverso dati
attendibili, una particolare inclinazione al lavoro di ricerca in catastrofe e per il soccorso.
L’età dei soggetti per essere ammessi alla prova non dovrà essere
inferiore a mesi dodici.
27. – La prova attitudinale è organizzata da un comitato composto
da responsabili di uno o più gruppi cinofili purché vengano presentate
alla prova medesima almeno sei unità cinofile aderenti possibilmente
ai gruppi stessi.
Il comitato inoltrerà domanda all’ENCI per ottenere l’autorizzazione ad organizzare la prova.
La domanda deve contenere:
a) il nominativo e l’indirizzo dell’Ente organizzatore con l’indicazione del suo presidente e del segretario;
b) il luogo e la data di effettuazione della prova e la località ove
si svolgeranno i vari esercizi;
c) il numero e le generalità dei conduttori e i dati genealogici dei
cani che devono sostenere le prove;
d) il nome della persona responsabile della manifestazione quale
direttore di campo.
28. – Il comitato organizzatore deve obbligatoriamente predisporre un elenco con tutti i dati genealogici e segnaletici atti ad
individuare inequivocabilmente i cani iscritti.
Nell’ambito di ogni prova non verranno giudicati più di dodici
soggetti per giornata.
29. – La segreteria del comitato organizzatore deve essere in
funzione almeno mezz’ora prima dell’orario previsto per l’inizio della
manifestazione.
Essa, prima che ogni prova abbia inizio deve predisporre:
a) i fogli di giudizio per il conteggio dei punti;
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DOCUMENTI
b) penne o matite (queste ultime obbligatorie in caso di pioggia
e dotazione di cancelleria necessaria, nonché possibilmente adeguati
supporti tecnici quali macchine da scrivere, fotocopiatrici, eccetera);
e) deve compilare con scrittura leggibile le intestazioni dei fogli
di giudizio e dei libretti delle qualifiche.
A conclusione delle prove i giudici convalideranno con la loro
firma le pagelle, i fogli di giudizio, i libretti delle qualifiche su cui
saranno stati riportati i risultati ed ogni altra documentazione ufficiale
di loro competenza.
Per facilitare il lavoro è opportuno che la segreteria venga allestita
in locali al coperto. L’accesso a tali locali sarà vietato ai concorrenti
fin tanto che le operazioni di compilazione delle valutazioni, non
saranno terminate.
30. – Il comitato organizzatore deve provvedere affinché per tutta
la durata delle prove sia presente il direttore di campo e siano
reperibili un medico ed un veterinario.
Nel caso questi ultimi non possano essere presenti sul campo,
dovrà essere previsto un adeguato servizio di trasporto per raggiungere
i rispettivi ambulatori.
Prima dell’inizio delle prove, tutti i cani partecipanti devono essere
sottoposti ad una visita di controllo da parte del veterinario che,
verificato lo stato di salute, provvederà ad escludere i cani risultati
ammalati, le femmine in stato di gravidanza o allattamento.
Le femmine in stato di estro saranno esaminate per ultime.
31. – L’iscrizione alle prove selettive comporta per il proprietario
del cane l’assunzione della responsabilità ai sensi dell’articolo 2052 del
codice civile per gli eventuali danni arrecati dal proprio cane a persone
o cose, anche durante lo svolgimento degli esercizi previsti.
Gli organizzatori hanno comunque l’obbligo di sottoscrivere una
polizza adeguata per la responsabilità civile.
32. – La commissione esaminatrice è composta da tre giudici
designati dall’ENCI.
Questi saranno disponibili presso il ritrovo delle unità cinofile
almeno mezz’ora prima dell’inizio dello svolgimento delle prove e non
lasceranno il campo delle prove prima che queste siano concluse. I
giudici devono raggiungere la località designata per lo svolgimento
delle prove la sera antecedente l’effettuazione, qualora la distanza
intercorrente fra tale località ed il luogo abituale di residenza disti più
di 150 chilometri.
33. – È compito del direttore di campo sovraintendere allo
svolgimento delle prove, disponendo che queste abbiano inizio all’orario indicato sul programma. Egli concorderà con i giudici i tempi e le
modalità di eventuali sospensioni o riprese delle prove.
Il direttore di campo è responsabile della disponibilità degli
attrezzi e di tutto il materiale occorrente per una corretta effettuazione
delle prove.
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DOCUMENTI
Con l’aiuto di altro personale curerà che tutto sia disposto secondo
le indicazioni della giuria.
Egli inoltre dovrà sovraintendere alla disciplina dei concorrenti ed
a quella del personale addetto nonché dovrà collaborare con la giuria,
adeguandosi in ogni caso alle sue istruzioni.
34. – L’ENCI designerà per ciascuna prova un proprio delegato
con le seguenti mansioni:
a) controllare preventivamente dopo aver contattato il comitato
organizzatore, l’idoneità di quanto predisposto (terreno, attrezzature,
personale; segreteria) per un regolare svolgimento delle prove;
b) osservare che venga effettuato il preventivo deposito dei
libretti di qualifica da parte dei concorrenti onde verificare che siano
in possesso dei titoli per prendere parte alla prova;
c) osservare che la segreteria escluda dalla prova quei concorrenti che non abbiano sottoposto il proprio cane alla prescritta visita
veterinaria;
d) ritirare alla fine delle prove una copia dei fogli di giudizio con
i conteggi firmati dai giudici;
e) convalidare in caso di necessità l’avvenuto ritiro dell’unità
cinofila.
35. – Sul modulo di iscrizione devono essere riportati: il nome del
cane; la razza di appartenenza; il sesso; la data di nascita; l’eventuale
numero del certificato di origine; il nome del proprietario del cane; il
suo indirizzo.
Per i cani non in possesso dell’iscrizione ai libri genealogici valgono
le disposizioni di cui al numero 26.
Con l’invio dell’iscrizione, il proprietario dichiara di conoscere ed
accettare il regolamento delle prove e tutte le norme ufficiali emanate
dall’ENCI per le manifestazioni riconosciute.
36. – Ogni partecipante alle prove selettive, prima dell’inizio delle
stesse deve consegnare in segreteria il libretto delle qualifiche (rilasciato dall’ENCI su specifica richiesta) onde consentire il previsto
controllo dei titoli di idoneità alla partecipazione alle stesse.
Sul libretto delle qualifiche, al termine delle prove, a cura della
segreteria, verranno annotati i risultati conseguiti.
Al concorrente verrà rilasciata una pagella di giudizio.
37. – Per le prove attitudinali i concorrenti devono presentare i
propri soggetti muniti di adeguato guinzaglio di circa metri 1,20 di
lunghezza e di un collare a maglie larghe.
È sempre vietato sul campo di prova e nelle immediate vicinanze,
l’uso di collari di forza od a strangolo di cuoio, del frustino o di altri
oggetti di coercizione.
Il collare troppo stretto o portato comunque immediatamente
sotto le orecchie è da considerare estremamente coercitivo.
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38. – Il conduttore deve il massimo rispetto al delegato dell’ENCI,
ai giudici ai loro assistenti, ai componenti il comitato organizzatore,
ai loro collaboratori, al pubblico ed agli altri conduttori.
Il suo comportamento deve sempre essere ispirato ad una esemplare correttezza ed educazione civica. Chi trasgredisce questa fondamentale condizione sarà senz’altro escluso dalla prova e denunciato
all’ENCI per i conseguenti provvedimenti disciplinari.
Il delegato dell’ENCI od i giudici possono escludere dalla prova in
corso ed allontanare dal campo quel conduttore che, già richiamato ad
un comportamento più corretto, ricada in infrazioni disciplinari. In
particolare saranno esclusi dalla prova quei conduttori che, anche
fuori dal campo con frasi irriguardose o scorrette o con maltrattamenti
al proprio cane, rendano incompatibile la loro presenza fra gli altri
conduttori.
39. – Il ritiro di un cane iscritto è consentito prima che la
prova abbia inizio senza che il conduttore debba fornire giustificazioni.
A prova iniziata viceversa il ritiro potrà avvenire solo per giustificato motivo, che deve essere segnalato all’ENCI e riportato sul libretto
delle qualifiche.
L’autorizzazione al ritiro deve essere concessa dai giudici e convalidata dal delegato dell’ENCI.
Motivi di salute del conduttore o del cane devono essere convalidati da certificati redatti dai sanitari di servizio.
È vietato ai conduttori provare le attrezzature ed i percorsi
predisposti sul campo prima dell’effettuazione delle prove.
40. – Il conduttore al termine di ogni esercizio ha la facoltà di
premiare il proprio cane secondo le proprie abitudini.
41. – I giudici possono, prima dell’inizio delle prove, modificare
in parte o del tutto la disposizione dei percorsi e delle varie attrezzature.
42. – Le prove attitudinali, da effettuare su terreno naturale di
superficie sufficientemente ampia, sito anche in due o più luoghi
diversi, prevedono lo svolgimento dei seguenti tre gruppi di esercizi e
l’assegnazione del punteggio massimo indicato a fianco di ciascuno di
essi:
punti
–
Gruppo A
Prove di ubbidienza
100
Gruppo B
Prova di passaggio di ostacoli
200
Gruppo C
Prova di fiuto
300
Totale . . . . .
600
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Ogni gruppo di esercizi prevede le prove di seguito indicate e
l’assegnazione per ciascuna di esse di un punteggio massimo il cui
totale è quello massimo previsto per il gruppo al quale appartengono.
43. – Le unità cinofile supereranno la prova attitudinale e saranno
ammesse alla seconda prova operativa se avranno ottenuto almeno l’80
per cento del punteggio massimo previsto per ciascuno dei tre gruppi
di esercizi di cui al numero 42.
Gruppo A – Prove di ubbedienza
punti
–
a) Condotta al guinzaglio
10
b) Condotta senza guinzaglio
10
c) Invio in avanti
20
d) Terra durante la marcia con richiamo
20
e) Passaggio strisciando
20
f) Terra libero con effetti di distrazione e disturbi
20
Totale . . . . . 100
a) Condotta al guinzaglio.
Il cane tenuto al guinzaglio deve seguire naturalmente, volonterosamente e spontaneamente il conduttore su un percorso indicato
dall’esaminatore, a passo normale, lento e di corsa.
Nell’effettuazione della prova si dovranno eseguire alcuni cambiamenti di direzione, almeno due dietro-front e qualche fermata nelle
prime due andature.
Il conduttore può impartire al proprio cane gli ordini relativi per
le varie andature e posizioni da assumere. Questa condotta deve essere
eseguita con la massima disinvoltura e naturalezza, evitando qualsiasi
forma di sottomissione. In particolare il cane deve dimostrare uno
spiccato piacere al lavoro.
Durante tale prova devono essere prodotti dei rumori a moderata
distanza dall’unità cinofila.
Lungo il percorso il conduttore deve transitare con il proprio cane
tra un gruppo di persone, una delle quali terrà un cane al guinzaglio,
ovviamente ad una distanza minima di sicurezza.
Segni di nervosismo o di apprensività saranno valutati negativamente.
b) Condotta senza guinzaglio.
Al termine della prova di condotta al guinzaglio, il conduttore
stacca il guinzaglio al cane mettendoselo in tasca o a tracolla e procede
identicamente a quanto descritto per la condotta a guinzaglio salvo
l’indifferenza verso persone ed animali.
c) Invio in avanti.
Ad un invito del giudice, il conduttore ed il suo cane, privo di
guinzaglio, marciano ad andatura normale in linea retta.
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Dopo qualche passo il conduttore fermandosi comanda al proprio
cane di andare avanti.
È acconsentito accompagnare il comando con un gesto della mano.
Il cane deve avanzare almeno per quindici passi e sempre su
comando del conduttore, sostare in piedi per un breve istante. Quindi
il conduttore, con ulteriore comando acustico, e con eventuale cenno
di mano, fa percorrere al cane un secondo tratto sempre nella
medesima direzione, fermandolo quindi di nuovo. A questo punto con
altrettanti comandi fa rientrare il cane, fermandolo a circa metà
percorso di rientro e dopo una sosta di alcuni secondi richiamandolo
al proprio fianco sinistro.
Sarà il giudice a comandare al conduttore di far eseguire al cane
le varie fasi dell’esercizio, mentre sarà il conduttore ad impartire gli
ordini al cane affinché raggiunga le diverse posizioni.
d) Terra durante la marcia con richiamo.
Dalla posizione di partenza, il conduttore ed il cane marciano ad
andatura normale in linea retta per una decina di passi.
Ad un comando del conduttore, il cane deve assumere la posizione
a terra.
Il conduttore prosegue la sua marcia per una ventina di passi,
quindi si ferma e fa dietro-front rivolgendosi verso il cane.
Trascorso qualche istante richiama a sé l’animale, che deve
accorrere prontamente, con andatura rapida e gioiosa, per sedersi al
piede sinistro del conduttore.
e) Passaggio strisciando.
Su ordine del giudice, il conduttore si porta a circa 2 metri davanti
all’ostacolo da superare consistente in un percorso angusto ricavato
mediante l’apposizione di opportuni diaframmi regolabili in altezza in
funzione della taglia del cane, per obbligarlo a procedere strisciando
in un passaggio lungo circa metri 2,50 e largo circa metri 1,00.
Il conduttore deve restare fermo nella posizione di partenza, fin
tanto che il cane avrà traversato strisciando il tratto ribassato; al di
là dell’ostacolo, su comando del conduttore, il cane deve assumere la
posizione di terra e mantenerla fino a quando il conduttore lo
raggiungerà e gli si affiancherà ordinandogli di assumere la posizione
di seduto. (vedi figura 1).
f) Terra libero con effetti di distrazione e disturbo.
Questo esercizio si svolge normalmente in gruppo, avendo cura che
la distanza fra un cane ed un altro non sia inferiore ai 7 metri.
Tutti gli ordini devono essere dati dal conduttore su indicazione
del giudice.
Il cane, libero dal guinzaglio, nella posizione di seduto al fianco
sinistro del conduttore, all’ordine deve sollecitamente assumere la
posizione di terra.
Il conduttore dopo l’ordine « resta » impartito al cane, si allontana
fin fuori vista dello stesso. Dopo circa un minuto trascorso in tale
posizione, il giudice ordina ad alcuni addetti al campo di produrre
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diversi rumori anche con l’ausilio di mezzi meccanici, simulando una
situazione reale di ambiente rumoroso. Il personale per tale incombenza si collocherà di fronte al gruppo dei cani ad una distanza non
inferiore ai 6 metri.
Dopo circa altri due minuti le azioni di disturbo cessano ed il
personale addetto si allontana dal campo.
Trascorsi altri due minuti durante i quali i cani devono sempre
mantenere la propria posizione di terra, i conduttori vengono fatti
rientrare in campo; ciascun conduttore a passo normale si porta presso
il fianco destro del proprio cane e su indicazione del giudice dà il
comando di seduto al cane e gli mette il guinzaglio.
L’esercizio verrà giudicato con punti zero, se durante l’azione di
disturbo il cane avrà manifestato atteggiamento aggressivo.
Gruppo B – Prove di passaggio di ostacoli
punti
–
a) Passaggio in tubi
10
b) Salita su scala
20
c) Passaggio su ostacoli
40
d) Invio su tre manufatti
50
e) Passaggio in zona rumorosa
40
f) Passaggio su materiale sconnesso
40
Totale . . . 200
a) Passaggio in tubi.
Su ordine del giudice, il conduttore fa assumere al cane la
posizione di seduto a circa un metro da un cunicolo di sezione
circolare con diametro non superiore a metri 0,55, realizzato in
lamiera, plastica, calcestruzzo od altro materiale idoneo, lungo circa
4 metri con inserita una curva a 90 gradi nella seconda metà della sua
lunghezza.
Raggiunta la posizione, lo libera dal guinzaglio e dal collare e
ricevuto l’assenso del giudice, lo invia nel cunicolo, mediante comando
acustico ed eventuale cenno della mano.
Il cane, compiuto il percorso all’interno del cunicolo, una volta
uscito dal tubo deve attendere in posizione « in piedi », su comando,
l’arrivo del conduttore, per poi assumere con ulteriore comando la
corretta posizione di seduto a fianco dello stesso. (vedi figura 2).
b) Salita su scala.
Su invito del giudice, il conduttore porta il cane a circa un metro
dall’ostacolo consistente in una scaletta a gradini piani con pedata di
larghezza di circa centimetri 10, lunga almeno 2 metri e larga non
meno di 0,25 metri, facendogli assumere la posizione di « seduto ».
Provvede quindi a liberarlo dal guinzaglio e dal collare.
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Con il consenso del giudice, il conduttore con comando acustico
ed eventualmente con cenno della mano ordina al cane di arrampicarsi
sulla scala opportunamente appoggiata con inclinazione di circa 40
gradi sulla verticale ad una piattaforma praticabile.
Superata la scala e salito sulla piattaforma, il cane discenderà
utilizzando una passerella costituita da un asse lungo circa 4,00 metri
di robusta fattura e munito di traversini antisdrucciolo.
Ridisceso al suolo, attende in piedi (ovviamente su comando del
proprio conduttore) di essere raggiunto dallo stesso, il quale gli
ordinerà di assumere la corretta posizione di « seduto », al suo fianco.
Le varie fasi di salita e discesa del cane dall’ostacolo devono
effettuarsi con il conduttore fermo nella posizione di inizio dell’esercizio. L’andatura del cane deve essere lenta e sicura e non devono
esserci ripensamenti o ritorni.
c) Passaggio su ostacoli.
L’esercizio consiste nel far superare al cane una serie di ostacoli
fissi o mobili realizzati con materiale eterogeneo, predisposti dal
direttore di campo ed approvati dalla commissione giudicante.
Il conduttore si pone davanti al primo ostacolo da superare con
il cane al guinzaglio ed al comando del giudice gli fa assumere la
posizione di « seduto » togliendogli quindi guinzaglio e collare.
Ad un cenno del giudice il conduttore indirizza il cane a superare
l’ostacolo, mediante comando acustico ed eventuale cenno di mano.
Superato l’ostacolo il cane viene fermato dal conduttore e lo attende
in piedi. Il conduttore raggiuntolo lo affianca e gli impartisce il
comando di superare il secondo ostacolo, restando fermo in tale
posizione fino a superamento avvenuto.
Comandato di nuovo di restare, lo raggiunge e lo indirizza al terzo
ostacolo e cosı̀ via fino a compiere tutto il percorso previsto.
Durante tutta la prova il cane deve comportarsi con la massima
naturalezza mantenendo un’andatura tranquilla e sicura.
Durante l’esecuzione dei vari esercizi è il giudice a richiedere che
il cane si arresti od inverta la marcia.
Gli ostacoli, in numero non superiore a cinque, devono essere
superati secondo una sequenza prestabilita e secondo le istruzioni
impartite dal giudice.
Se il conduttore per far svolgere correttamente gli esercizi previsti
deve incitare il proprio cane con reiterati comandi ed imposizioni, ciò
costituirà motivo di penalizzazione nella valutazione.
Gli esercizi a), b) e c) sono facoltativi, l’esercizio d) è obbligatorio.
(vedi figura 4).
d) Invio su tre manufatti.
Il conduttore conduce il proprio cane alla postazione di partenza,
gli ordina il « seduto » e dopo aver tolto guinzaglio e collare lo indirizza
sui tre manufatti in successione. Il cane salito sul manufatto deve
rimanervi fermo almeno 5 secondi, fino a che il conduttore, con
comando acustico, accompagnato dal gesto della mano, gli indica di
raggiungere il manufatto successivo.
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Al termine dell’esercizio, su comando del conduttore, il cane deve
raggiungerlo ed affiancarglisi in posizione di « seduto » al suo fianco
sinistro.
L’ubicazione dei tre manufatti è decisa dalla giuria al momento
della prova.
Tali manufatti possono essere naturali od artificiali di qualsiasi
forma. (vedi figura 5).
e) Passaggio in zona rumorosa.
Al termine dell’esercizio di cui alla lettera d), il conduttore
affiancato dal proprio cane privo di guinzaglio e collare deve attraversare una zona dove saranno in funzione macchine operatrici,
autoveicoli, motocompressori pneumatici od altre macchine, sorgenti
di forti rumori, inoltre apposito personale percuoterà lamiere e bidoni
per produrre frastuono.
f) Passaggio su materiale sconnesso.
Al termine dell’esercizio di cui alla lettera e), il conduttore indirizza
il proprio cane privo di guinzaglio e collare su un terreno ingombro di
detriti e materiale proveniente da demolizioni civili ed industriali con
residui ferrosi da demolizioni di edifici, trucioli di gommapiuma o di
schiuma espansa, calcinacci, rottami vari e residui di demolizioni di
autoveicoli, oltre a cataste di legname o gomme d’auto da poter incendiare al momento della prova od altri materiali adatti allo stesso scopo.
Il cane nell’attraversare tale zona non deve dare segni di insofferenza o paura.
Gruppo C – Prove di fiuto
SEZIONE A
SEZIONE B
punti
−
punti
−
a) Distacco del cane
20
a) Decisione tattica di intervento 10
b) Mimica della segnalazione
40
b) Distacco del cane
10
c) Perseveranza nel segnalare
20
c) Guida del cane
30
d) Mimica della segnalazione
60
d) Comportamento dell’unità
cinofila durante il recupero
20
e) Perseveranza nella segnalazione 30
f) Successo nel ritrovamento
Totale . . .
100
Totale . . .
60
200
Sezione A − Segnalazione di persona nascosta in nascondiglio emergente da terra con base rincalzata da abbondante
ghiaietto misto sabbia.
Un collaboratore, opportunamente istruito, viene nascosto in un
nascondiglio naturale od artificiale emergente da terra e riconoscibile
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alla vista, costituito per esempio da un vano ricavato fra ruderi, oppure
da un tubo posto verticalmente e munito di coperchio, o da un cassone
od altro contenitore, ancorato a terra e mimetizzato in modo che da
opportune fessure sia possibile la fuoriuscita degli effluvi umani.
Sul campo, ancorché vuoti, dovranno esservi altri nascondigli
simili.
Il conduttore deve porsi baricentralmente ai nascondigli ad una
distanza di circa 15 metri da essi, e su indicazione del giudice ordina
al cane di iniziare la ricerca, senza tuttavia condizionarlo con imposizioni, ma lasciandogli la più ampia autonomia di ricerca.
Il conduttore, restando nella posizione iniziale, deve seguire le
mosse del cane ed interpretare correttamente le fasi di ricerca e di
ritrovamento che devono essere segnalate con latrati e il grattare alla
base del nascondiglio.
In questa fase il conduttore è autorizzato ad incoraggiare il
proprio cane ad evidenziare il ritrovamento.
Una volta segnalata inequivocabilmente la presenza dell’uomo nel
nascondiglio, il cane, su comando del suo conduttore, deve assumere
la posizione di « terra » ed in tale posizione restare fino al recupero
della persona nascosta, mentre il conduttore può avvicinarsi al cane.
Il giudice deve valutare il comportamento del cane anche in questa
fase; è possibile infatti che il cane tenti di affrontare gli addetti al
recupero del collaboratore nascosto, per istinto di possesso della
persona ritrovata, il che sarebbe assai negativo.
Non appena il collaboratore sarà stato liberato, il cane accompagnato dal proprio conduttore può avvicinarsi e ricevere le lodi sia
della persona ritrovata che del conduttore.
Durante tutto il tempo della prova, dovranno essere prodotti dei
rumori simulanti mezzi meccanici al lavoro, per controllare le reazioni
del cane e la sua abitudine a non lasciarsi distrarre da situazioni
estranee durante la ricerca.
Il giudice deve dare il giudizio tenendo conto di come il cane svolge
la ricerca, come spazia sul terreno, e quale è la efficacia della mimica
di segnalazione del ritrovamento.
Sezione B − Ricerca in macerie di un finto ferito.
In un campo ricoperto da macerie, oppure in una casa in
demolizione, una discarica, uno smottamento di terreno, un campo di
esercitazione militare o di protezione civile od altro di superficie
fortemente sconnessa, le cui dimensioni variano secondo le circostanze
e le disponibilità, ma che non devono essere inferiori a 550 metri
quadri di macerie, il cane deve scoprire, mediante una ricerca sistematica, una persona sepolta con opportuni accorgimenti, fra le macerie
ed i detriti.
Il conduttore, all’inizio della prova riceve dal direttore di campo
una breve relazione illustrante un’ipotesi realistica di una catastrofe
che avrebbe travolto la persona scomparsa da ricercare.
Il conduttore, in base ai ragguagli ricevuti ed in funzione degli
eventi atmosferici in atto, deve decidere come agire.
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Il conduttore è autorizzato a sua discrezione ad adottare la tattica
di ricerca che reputa più opportuna ed operare conseguentemente
mantenendo un comportamento congruente con le ipotesi formulate
dal direttore di campo ed alle obiettive situazioni di praticabilità della
zona interessata alla ricerca.
Il conduttore, durante la prova, deve limitarsi a guidare il cane da
una posizione di sicurezza osservando il suo lavoro.
È indispensabile che la distanza tra il cane ed il conduttore sia
sempre almeno di qualche metro, affinché i giudici possano rilevare
l’indipendenza effettiva del lavoro del cane, non dovendo il conduttore
sostituirsi al cane nella ricerca di eventuali segni o tracce di nascondigli lasciando operare il cane con la massima indipendenza fino alla
individuazione del disperso che deve essere segnalato abbaiando,
grattando con mimica inequivocabile.
Alla segnalazione del cane, il conduttore che ritiene di aver
individuato la persona dispersa, alza il braccio e richiede l’intervento
del personale addetto per le operazioni di recupero. In tale frangente
il cane, su comando del conduttore assume la posizione di « terra » a
fianco del proprio conduttore ed attende che l’opera di ritrovamento
abbia termine. Il cane a prova ultimata con risultato positivo riceverà
gli elogi dal conduttore ed eventualmente dalla persona ritrovata. In
tutte le prove del gruppo C le femmine devono operare dopo i maschi,
per evitare depistaggi per l’emanazione di particolari effluvi.
Il tempo a disposizione dell’unità cinofila per portare a termine
la prova di cui alla sezione A è di 10 minuti, mentre quello per portare
a termine la prova di cui alla sezione B è di 15 minuti.
PARTE SECONDA
PROVE OPERATIVE
44. – Le unità cinofile da impiegare su disposizione del Ministro
incaricato per il coordinamento della protezione civile, per la ricerca
di persone travolte da macerie, devono aver superato una prova volta
da accertare la loro idoneità operativa, secondo le norme riportate nei
successivi articoli.
Alla prova sono ammesse solo le unità cinofile che abbiano
superato le prove attitudinali affidate all’ENCI e che abbiano inoltrata
apposita istanza al Ministro incaricato per il coordinamento della
protezione civile tramite il predetto Ente che la trasmette, entro dieci
giorni dalla data della sua presentazione, al Dipartimento della protezione civile, corredata dagli atti relativi alle prove attitudinali.
45. − Il giudizio della prova è dato da una commissione composta
da almeno tre rappresentanti del comitato di esperti di cui all’ordinanza del Ministro per il coordinamento della protezione civile n. 547
del 24 maggio 1985, assistita da un delegato giudice dell’ENCI.
All’inizio di ogni prova tale commissione nomina tra i suoi membri
il presidente ed il segretario, che mantiene le funzioni di componente.
La prova è predisposta dal Dipartimento della protezione civile che
potrà avvalersi della collaborazione di organizzazioni del volontariato
di protezione civile, operanti nel settore cinofilo.
Atti Parlamentari
XIII LEGISLATURA
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26
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Camera dei Deputati — 5310
DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI
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DOCUMENTI
46. − L’età minima del cane per essere ammesso alle prove di
brevetto di operatività deve essere di norma non inferiore a mesi
diciotto.
47. − Il conduttore deve presentarsi alla prova operativa munito
dell’equipaggiamento completo per una operazione di intervento.
La commissione terrà conto nel giudizio anche dell’attrezzatura in
possesso del conduttore e della sua capacità di utilizzarla al meglio.
48. − L’esame pratico consiste in una ricerca di un numero
prestabilito da uno a tre figuranti in un’area di ricerca non inferiore
a 1.500 metri quadri con azioni di disturdo (da un minimo di cinque
persone che si muovono sulle macerie ed un mezzo meccanico al fine
di riprodurre una maggiore fedeltà alla realtà). Tempo massimo di
ricerca 30 minuti. La ricerca con esito negativo non potrà essere
ripetuta.
49. − La seconda prova dell’esame pratico (prova di gruppo)
consiste nella simulazione di un intervento con l’impiego contemporaneo di più unità cinofile.
A questa prova sono ammesse le unità cinofile che hanno superato
la prima prova pratica.
Ogni gruppo operativo è costituito da un capogruppo operante
senza cane, con funzioni di coordinamento delle operazioni di salvataggio e da tre unità cinofile. L’incarico di capogruppo verrà assegnato
dalla giuria al conduttore che avrà a suo giudizio dimostrato le
maggiori capacità operative nella prova singola.
Qualora le unità cinofile idonee non raggiungessero il numero
prescritto il gruppo può essere completato anche con unità cinofile non
ancora abilitate che pertanto non saranno sottoposte al giudizio della
commissione.
Il capogruppo provvede a raccogliere le informazioni necessarie ed
a fare un piano operativo, dopo di che predispone le tre unità ad
operare.
50. − Al termine delle prove la commissione rilascerà ad ogni
partecipante la pagella di giudizio e, se l’esito delle prove è stato
favorevole, provvederà all’inoltro della documentazione all’Ufficio del
Ministro incaricato per il coordinamento della protezione civile per la
registrazione nell’apposito elenco ufficiale delle unità cinofile da
soccorso ed al rilascio dell’attestato operativo.
Il risultato delle prove, qualunque sia l’esito delle stesse, viene
inoltre trascritto sul libretto qualifiche intestato al cane e convalidato
dalla commissione stessa.
51. L’attestato di cui al numero 50 ha validità biennale e può
essere rinnovato previo superamento delle prove stabilite per il primo
rilascio, salvo diverse disposizioni del Ministro incaricato per il coordinamento della protezione civile.
PAGINA BIANCA
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DDL13-5310
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Progetto di legge della XIII legislatura