Pride Rivista mensile - Autorizzazione del tribunale di Milano n.351 del 7-5-1999 - Direttore responsabile: Gianni Rossi Barilli. Distribuzione gratuita in tutti i locali (in edicola o libreria euro 2,5). Trasporto esonerato da DDT ai sensi del DPR n.472 del 14-8-1996
PAOLO POLI
Insy LOAN
LAGARCE
IL MENSILE GAY ITALIANO
Copia gratuita ( € 2,5 in edicola e libreria)
n.117 MARZO 2009
2
da Sabato
21 Marzo
Madame
Colette
Drag Queen
Franco
avviso e ingresso riservato ai soci
voice and art director
Presentano
il nuovo sabato del Trap, new restyling, cool parties! 3 bars and 2 dance floors
MAIN FLOOR /PIANOTERRA
PRIMOPIANO
musica commerciale
con Ivan dj del Borgo Mi,
Bobo dj e djs ospiti a rotazione...
animazione top con Madame Colette
e i suoi Boys,
art director e voice Franco
house music
con Renato e Maurice dj
2 playrooms
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al Knast tutti i sabati
sabato 21 marzo al Knast
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Marzo 2009
Foto in copertina di Fiorenzo Niccoli
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Gianni Rossi Barilli
Stefano Bolognini
Paolo Hutter
Massimo Basili
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Francesco Belais
Mario Cervio Gualersi
Ivano Barocci
Antonio Malvezzi
Francesco Gnerre
Andrea Pini
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Giovanbattista Brambilla
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Pigi Mazzoli
Carmine Urciuoli
Francesco Gnerre
Vincenzo Patanè
Francesco Belais
Massimo Basili
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Il tempo rovesciato
Il complesso di Lot
Il peccato di Adams
Sarosh e i suoi fratelli
Cronaca Italia
Cronaca estero
Bugiarda e cosciente
Operazione Lagarce
Ugole rainbow
Primavera in tv
Il rapporto Insy
I ragazzi del ‘79
True love
Memoranda
Zig Zag
Internet
Libri
Cinema
Vita notturna
Fumetti
Metropoli
Dove e cosa
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pride
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La prenotazione di spazi pubblicitari deve avvenire entro il giorno 5 del mese precedente la pubblicazione (ad esempio: il 5
gennaio per il numero di febbraio). I comunicati stampa (anche per l’aggiornamento della guida ai locali gay d’Italia e per l’agenda) e
le grafiche pubblicitarie devono pervenire in redazione entro il giorno 10 del mese precedente la pubblicazione (ad esempio:
il 10 gennaio per il numero di febbraio). Non si garantisce la pubblicazione di quanto prenotato o pervenuto oltre tali date.
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attualità+cultura
Dopo Sanremo abbiamo toccato il fondo o continueremo a scivolare verso un nostalgico
passato in cui i gay si “guarivano” con le maniere forti? Dipende anche da noi.
Il tempo rovesciato
Gianni Rossi Barilli
Guardiamo il bicchiere mezzo pieno: la lunga sceneggiata sanremese
sul caso Povia ha avuto diversi meriti, a cominciare dall’inopinata resurrezione degli indici d’ascolto del festival. Di più, ha aggiunto un tocco
di simpatica demenza al macabro scenario nazionale, vivacizzando un
dibattito culturale ormai stabilizzato sul coma vegetativo permanente.
Inoltre ha rimesso con prepotenza al centro dell’attenzione le tematiche
glbt, rimaste decisamente ai margini almeno dalla vittoria di Vladimir
Luxuria all’Isola dei famosi.
Nel grande reality a cielo aperto italiano, non ci si può d’altra parte
stupire se gli argomenti e i toni del confronto sono spesso al di sotto dei
limiti della decenza, perché le regole del format impongono di abbassare
il livello, in modo che ciascuno abbia il piacere di riscoprire la pescivendola che nascondeva dentro di sé e nessuno si senta a disagio. In America
hanno la notte degli oscar e Milk di Gus Van Sant, noi abbiamo il festival
di Sanremo e Povia. Ciascuno tiri le sue conclusioni.
Se un minimo senso del limite fosse sopravvissuto in qualche anfratto
del teatro Ariston, a nessuno sarebbe mai venuto in mente di creare
un caso a partire da una canzone così fuori posto nel contesto dato. Si
potevano fare banali considerazioni formali, se non artistiche, e concludere che un manuale di psichiatria fai da te c’entra come i cavoli a
merenda con gli orecchiabili motivetti della musica leggera. O si poteva
temere di apparire ridicoli e desueti, fossimo stati in qualunque altro
paese dell’Europa occidentale, rispolverando l’idea che l’omosessualità
sia un disturbo psicologico da eliminare per poter crescere sani e felici.
Il fatto che le cose siano andate diversamente ci aiuta a capire meglio
pride
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dove ci troviamo. Qui da noi non si dà mai
niente per acquisito, e dire che i gay sono
malati è ancora un modo di difendere la
libertà di espressione, creare dibattito
e fare audience. Mentre altrove gli
omosessuali sono già esseri umani come
tutti gli altri, qui il massimo che possiamo
fare è discutere ancora per un po’ se se
lo meritano. E non è neppure il caso di
lamentarsene troppo per non essere
accusati di vittimismo.
Il divertente è che le cose peggiorano
con il passare del tempo. Solo un anno fa
avevamo appena seppellito la legge sulle
coppie di fatto faticosamente partorita dal
governo Prodi, oggi un progetto ancora
più minimale nato all’interno del centrodestra viene sconfessato dal governo in
carica, che sottolinea ad ogni occasione
utile che tale iniziativa non ha niente a che
vedere con il programma. E a testimonianza del fatto che a tenerlo nell’armadio
prima o poi tutto torna di moda, abbiamo Povia e gli integralisti religiosi
che ci spiegano che possiamo sempre guarire. Basta volerlo.
Per ironia della sorte, proprio a Sanremo, trentasette anni fa, il
movimento gay italiano organizzò la sua prima protesta in pubblico
andando a disturbare pesantemente un congresso di sessuologi cattolici
che volevano, guarda le coincidenze, guarire i gay. Bei tempi: allora si
potevano usare a fin di bene le scosse elettriche e vari altri strumenti
di coercizione, mentre oggi dobbiamo accontentarci della forza dell’autosuggestione per riconquistare l’eterosessualità perduta chissà quando.
Ma non poniamo limiti alla provvidenza. In parlamento già esistono
progetti di riforma delle normative psichiatriche che potrebbero aprire
nuovi orizzonti a un revival dello sperimentalismo scientifico applicato
alle devianze sessuali.
Come uscire dall’incubo di un indefinito ritorno all’indietro? Gridare
al lupo evidentemente non basta, e rischia anzi di sembrare un segno
di debolezza e subalternità. Sarebbe magari più opportuno riprendere
l’iniziativa in proprio, scegliendo almeno il terreno dello scontro. Proporre la propria visione e la propria cultura, se c’è, anziché profondere
la maggior parte delle proprie energie a polemizzare con quella altrui.
Certo i rapporti di forza sono sfavorevoli e certo in tempi di vacche
magre tutto fa brodo: meglio una rumorosa polemica di retroguardia che
niente. Qualcosa resta sempre. Meglio ancora però riprendere le fila di
un percorso costruttivo, in grado di ristabilire perlomeno la speranza in
un domani migliore di ieri che è forse la cosa che più manca oggi in Italia.
Per provarci, la primavera che avanza sarebbe il momento migliore.
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cultura+attualità
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Gli integralisti cattolici, ispirandosi all’eroe biblico scampato alla distruzione di Sodoma,
organizzano a Brescia un corso per “tornare” eterosessuali. Protesta la militanza glbt.
Ma quali sono le ragioni profonde che inducono alcuni omosessuali a voler “guarire”?
Il complesso di Lot
Stefano Bolognini
[email protected]
“Cattolici, non guarirete mai”. Con questo
slogan Arcigay è scesa in piazza a fine gennaio
a Brescia contro un seminario di “conversione”
degli omosessuali in eterosessuali, le ormai
celebri terapie riparative.
Il seminario, precipitato nel calderone mass
mediatico esattamente nello stesso istante
in cui Povia annunciava che avrebbe cantato
l’esperienza di un ex gay a Sanremo, era organizzato (offerta libera ma caldeggiata di 150
euro) presso alcuni locali della diocesi della
città dal gruppo cattolico carismatico “Lot”,
opportunamente intitolato al personaggio della
Bibbia che sfuggì alla punizione divina inflitta agli
abitanti di Sodoma grazie alla sua resistenza nei
confronti del vizio.
Il corso, ben mimetizzato dietro al titolo
“Capire la sfera emotiva, ferite o abusi del
passato” e pubblicizzato con un volantino
volutamente vago, era
rivolto a coloro che
vivono
“incertezze
sulla propria identità
o sfera emotiva” e che
vogliono sperimentare
“la guarigione che
viene da Dio”. Come?
Con una serie di
incontri su “i meccanismi della confusione
sessuale” per “riallineare e potenziare la
volontà”, “ripristinare
la
mascolinità”
e
per la “libertà dalla
dipendenza sessuale”
con “amicizie sane con
persone dello stesso
sesso”.
Tra regole vincolanti da
sottoscriversi ad inizio
corso (“è richiesto ad
ognuno dei partecipanti di rinunciare ad
ogni contatto con gli altri partecipanti al corso
durante questo tempo e per alcuni mesi dopo
la fine del corso”) e appuntamenti di preghiera,
studio e riflessione ci sarebbe abbastanza materiale per derubricare il tutto alle psico-fantasie,
all’abuso di credulità popolare o al solito delirio
di alcuni fanatici religiosi: l’omosessualità non è
una malattia e l’orientamento sessuale non può
essere riparato.
Peccato che il promotore della terapia Luca
Di Tolve, unico “ex-gay” italiano pubblico,
si sia lanciato, cavalcando il caso Povia, in uno
stillicidio massmediatico facendo grancassa
delle ragioni che lo hanno portato alla felice
conversione da gay a etero fino al matrimonio.
Per Di tolve, che si dichiara sieropositivo,
l’omosessualità “era causa di vuoto e infelicità”,
una pulsione “incontrollata, che dovevo imparare a dominare”. La sua sofferenza personale,
che merita rispetto, è diventata però una
implacabile crociata mediatica contro tutti gli
omosessuali, anche quelli felici. Il suo giudizio è
implacabile: “il rapporto d’amore tra due uomini
è effimero e compulsivo”, i gay sono affetti da
“nomadismo sentimentale” e “non può esistere
stabilità e fedeltà nel mondo gay”.
La partecipata manifestazione organizzata
da Arcigay Orlando di Brescia ha costretto il
seminario a cambiare sede e ha reso pubblico
il problema.
Da più parti le terapie riparative sono state
definite inutili e dannose e solo “Avvenire” ne
ha osato una timida difesa. Non con uno scienziato, sarebbe stato evidentemente impossibile,
ma con tal don Carlo Bresciani, teologo e
moralista, convinto che non si possa escludere
che l’orientamento sessuale possa essere
cambiato. L’ha solo escluso l’Organizzazione
mondiale della sanità e scusate se è poco.
Ma nel magico mondo del fanatismo omofobico
le verità della scienza hanno ben poco peso. La
“terapia” dell’omosessualità viene perciò considerata assolutamente affidabile e promette
anche risultati a breve termine. Almeno a
coloro che avranno la costanza di seguirla fino
a giugno, affrontando insieme ai mea culpa e agli
scongiuri catartici anche “sane” passeggiate in
montagna e un corso di roccia.
In tutta la vicenda restano comunque sullo
sfondo le ragioni profonde per cui gli omosessuali si rivolgono ai terapeuti e a Dio per il
miracolo. Ci aiuta un po’ a cercare di chiarirle
la testimonianza di due militanti infiltrati da
Arcigay Brescia, tra mille difficoltà, alla prima
lezione del corso. Loro hanno incontrato di
persona coloro che esprimono il desiderio di
essere curati e ce li hanno descritti.
Uno degli “infiltrati” prova a tracciarne un profilo comune: “Aleggiava una cupa tristezza e i
ragazzi, tra i ventitré e i venticinque anni, erano
accomunati dall’aspetto trasandato e dall’aria di
chi è abituato alla solitudine. Il più giovane era
terrorizzato dall’idea di avere fantasie omosesmarzo 09
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attualità+cultura
suali che non aveva mai tradotto in atti concreti.
Un bolognese aveva un’aria tristissima e gli occhi
segnati dalle occhiaie. Anche lui ha parlato di un
forte disagio. Un altro era evidentemente sotto
psicofarmaci, aveva lo sguardo fisso e perso nel
vuoto, e ha detto che la sua terapeuta l’aveva
mandato lì. Parlavano tutti con orgoglio del loro
tentativo di guarigione e ad alcuni il mondo gay
risultava falso e privo di vere amicizie”.
Fabio, l’altro infiltrato, è eterosessuale e
racconta una forte esperienza emotiva:
“All’accoglienza eravamo una trentina: Di
Tolve più famiglia al completo (moglie, madre
e padre), alcuni semi-guariti che avrebbero
tenuto i gruppi di lavoro e tre chitarriste che
ci allietavano con canti religiosi mai sentiti. In
cura eravamo pochi, una decina i maschi e due
le ragazze. Una, obesa, è svenuta nel corso di
una scenografica preghiera nella quale ognuno
interveniva come voleva al grido o sussurro
di ‘Signore liberami dalle pulsioni negative’ o
‘Gesù guariscimi’ e altro.
Avevo l’impressione che fossero persone
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profondamente sole, molto rigide e facilmente
influenzabili, di quelli che hanno bisogno di
ricette pronte da seguire. Insomma un po’
sfigatelli, vestiti da vecchi, sciupati e persino
bruttarelli. Colpiva il loro conflitto totale tra
credo e pulsioni. Erano impotenti di fronte
all’omosessualità, che considerano un peccato.
I più alfabetizzati avevano imparato a memoria
la lezione: provo una pulsione o un desiderio
gay, devo pregare di più Dio per eliminarlo.
La soluzione poi sta, secondo Di Tolve, in sane
amicizie etero e nel non frequentare i gay. Solo
uno dei partecipanti mi è parso dissenziente.
Ha confessato di aver bevuto un caffè con
un amico gay. Di Tolve è stato educato ma
fermo: hai sottoscritto le regole del gruppo,
se non ti vanno bene puoi seguire altre strade.
Mi sembrava la stessa tecnica che si usa con i
tossicodipendenti.
L’appuntamento aveva qualcosa di spaventoso.
Non vedevo l’ora di scappare, mi sentivo braccato avevo la sensazione di non essere libero
fino in fondo, controllato. Nessuno dei partecipanti era sereno”.
Per lo psicoterapeuta
Vittorio Lingiardi
chi esprime il desiderio
di essere convertito
“vive da sempre, con
la terribile convinzione
di essere rotto, sbagliato, riuscito male.
L’intensità di questo
disagio è variabile: da
intermittenti cadute
dell’autostima e senso
di colpa, a un vero e
proprio disprezzo di
sé con depressione,
prostrazione profonda
e pensieri suicidari.
L’esperienza
clinica
mostra come a volte
un persistente conflitto circa la propria
identità sessuale appartenga
al quadro più generale di
personalità particolarmente
fragili o disturbate, con rappresentazioni di sé confuse o
dissociate. Il ‘problema’ non è
l’orientamento omosessuale,
ma la sua mancata accettazione e, dunque il rifiuto di
sé”.
Secondo lo psicoterapeuta la
chiesa ha forti responsabilità
nella sofferenza di questi
individui: “Se prendiamo in
considerazione le posizioni
della chiesa, che considera
l’inclinazione
omosessuale
‘oggettivamente disordinata’ e
le unioni affettive tra persone
omosessuali indegne di riconoscimento sociale, è facile
capire come una persona
omosessuale e cattolica possa
entrare in conflitto poiché il
modo in cui sente è stigmatizzato proprio da quella chiesa
in cui crede”.
Ma il rifiuto totale di sé non
riguarda solo i cattolici: i
dieci gay intercettati dal gruppo Lot sono solo
la punta di un iceberg. Decine di anonimi gay
affidano ad internet il loro desiderio di tornare
etero.
Un sedicenne, per esempio, racconta ad un sito
di psicologia per adolescenti un tripudio di fantasie orgiastico-masturbatorie tutte maschili e
sta “davvero male”: “Penso che se fossi gay sarei
capace di suicidarmi perché per me non esiste
accettare le proprie deviazioni sessuali. Non
si tratta degli altri e di quello che potrebbero
pensare di me, ma di quello che penso io di me
stesso”.
Valerio che ha 19 anni e vive in un paesino in
prossimità di Roma chiede ad uno psicologo online consigli “per tornare etero”. Le sue paure?
Prova “vergogna” nell’essere gay, teme che la
sua vita “cambi terribilmente” e desidera per
il futuro “una donna accanto e anche dei figli”.
Ancora, un 31enne sposato dichiara che si ucciderebbe piuttosto che accettare di essere gay:
“Ho seguito per quattro anni una psicoterapia,
e il mio psicologo mi ha sempre detto che non
ero gay ma che tutto derivava dalla mia paura
e odio verso le donne, e soprattutto per il
rapporto ‘passivo’ nei confronti della mia ex,
una donna che mi prendeva ma che raramente
voleva avere rapporti sessuali. Ma frequento
ancora le chat gay e ho forti erezioni”. Il problema rimane quindi piuttosto urgente.
Per dieci omosessuali che si rivolgono al gruppo
Lot molti altri (ed è impossibile quantificarli),
come il sedicenne che abbiamo incontrato sul
web, sono in cura da uno psicologo mentre il 31
enne è invitato da una psicoterapeuta ad usare
“il cherry plum dei fiori di Bach, per stabilizzare
il lavoro terapeutico svolto”. Follia, ma che fare?
Ottimo denunciare i terapeuti, giusto spiegare
che l’omosessualità non è una malattia, bene
contestare la follia del fondamentalismo religioso ma è anche necessario guardare oltre.
Ogni omosessuale che chiede di tornare etero
ha intorno amici, religiosi, familiari e una rete
sociale incivile e incolta convinta che sia possibile. Forse bisognerebbe incominciare da lì.
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Una versione gay del caso Clinton-Lewinsky ha messo nei guai il sindaco gay di Portland
(Oregon), colpevole di aver fatto sesso con un bello stagista diciottenne e di averlo
poi negato pubblicamente per evitare lo scandalo.
Il peccato di Adams
Paolo Hutter
Con il giovanissimo Beau Breedlove (tradotto letteralmente: Bell’alimenta-amore) non ha avuto una relazione di pura casta amicizia – come
aveva detto all’inizio della campagna elettorale per smentire voci maligne.
La relazione era stata anche sessuale e Sam Adams, il neo sindaco di
Portland, ha dovuto ammetterlo, incalzato da un’inchiesta giornalistica
implacabile. Il primo sindaco gay di una grande città Usa ha quindi chiesto
scusa ai cittadini per aver detto una bugia. (Cose dell’altro mondo…).
Poi, dopo una settimana di crisi e di incertezza sulla fiducia dei cittadini
e sull’opportunità di dimettersi, Sam ha deciso di provarci ancora, ed è
tornato nel suo ufficio di sindaco, nel quale si era insediato ai primi di
gennaio. È una City Hall che conosce bene, lo sgobbone democratico 45
enne che ci lavora da anni, prima come segretario della sindaca, poi come
assessore ai trasporti, ora come vincitore delle elezioni del 2008.
Adams non è un Harvey Milk,
che dalla leadership del mondo
gay arrivava nel governo locale;
il suo percorso è invece simile a
quello dei sindaci di Parigi e Berlino Delanoë e Wowereit,
politici di professione fin da
giovani che a un certo punto si
sono dichiarati gay, senza padroneggiare molto l’argomento.
Sulle questioni età del consenso,
differenza  di età, privacy e
soprattutto sincerità invece il
povero Adams dovrà diventare
uno specialista, dato che con
ogni probabilità a novembre
ci sarà un referendum per
Sam Adams
revocargli l’incarico. In Oregon
infatti esiste il “recall”: con le firme del 10% degli elettori si torna alle
urne per verificare se la fiducia c’è ancora. Il comitato “RecallSamAdams”
afferma di aver già 1700 volontari, ma la raccolta può cominciare solo dal
primo luglio (6 mesi dopo l’insediamento) e tra verifiche varie si arriverà a
novembre. La scommessa di Sam Adams è che da qui ad allora ci si occuperà di ben altri problemi, della crisi economica e delle sue iniziative per
contrastarla, e che nel frattempo si archivi l’inchiesta della magistratura.
Sì c’è anche quella, non per la bugìa, ma per la possibilità che ci siano stati
rapporti sessuali prima che il giovane partner Beau compisse i 18 anni,
considerati età del consenso in Oregon. Tutto era nato dall’ insinuazione,
fatta circolare, nell’autunno del 2007, alla vigilia della campagna elettorale
da un altro gay, l’imprenditore Bob Ball, che aveva intenzione di candidarsi. Aveva raccontato che Adams aveva un amante minorenne, aveva
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marzo 09
chiesto colloqui con i maggiorenti del Democratic Party per esprimere la
sua “preoccupazione” in proposito, fino a che le voci erano traboccate sui
giornali e Adams aveva reagito secchissimo: “Si riferisce alla mia amicizia,
nel 2005, con Beau Breedlove. Che infamie. Gli ho solo dato ascolto e
gli facevo da mentore. Avrei voluto io averne uno, quand’ero un confuso
teenager gay di provincia”.
Il ragazzo confermava la natura casta della frequentazione e il primo
round andava ad Adams, mentre il presunto calunniatore abbandonava
la corsa. Due implacabili giornalisti del “Willamette Weekly” hanno però
continuato per tutto il 2008 a raccogliere voci e indizi, fino a inchiodare
Adams, nel frattempo diventato sindaco. E così, mentre cominciavano i
festeggiamenti per Obama usciva l’inchiesta del settimanale e il sindaco
tornava precipitosamente a Portland per ammettere e scusarsi, un po’
come Clinton col caso Lewinsky. La nuova versione viene
sostanzialmente
confermata
nelle successive dichiarazioni del
giovane Beau.
Ed eccola: il 42enne assessore
Adams e l’allora 17enne stagista
Breedlove si sono conosciuti
a una riunione del parlamento
dell’Oregon, nella cittadina di
Salem che è la capitale. (Curioso
paese, in cui a 17 anni e mezzo
si fa già lo stagista in parlamento,
ma non si può aver rapporti con
un maggiorenne..) Il ragazzo era
curioso di conoscere il più importante politico gay dello stato,
Beau Breedlove
l’assessore era incuriosito dal bel
ragazzo senza sospettare che fosse ancora minorenne. Si vedono due volte
a Portland, ricevimenti comunali e pranzo al ristorante. Beau invita Sam
al suo diciottesimo compleanno, a casa dei genitori. Lo attendevano quasi
come un semaforo verde, perché pochi giorni dopo il neo-maggiorenne
ha passato un weekend con l’assessore. Fin qui tutto bene, dal punto di
vista legale. “Avevo smentito tutto nel timore che la gente non credesse
a questa piccola, ma decisiva differenza di età” dice oggi il sindaco. Ma il
problema è che il giovane Beau, che fin dall’inizio aveva tifato per dire tutta
la verità, ha raccontato ora ai giornalisti che prima del fatidico compleanno
ci sono stati due baci profondi. Non sapeva che può essere un problema,
il magistrato può considerarlo sesso. E così in una successiva risposta - a
una intervistatrice che sembrava un giudice dell’Inquisizione - ha precisato
che durante il bacio le mani le tenevano a posto.
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Quando la famiglia di origine diventa una prigione: un ragazzo gay nato in Pakistan
racconta a “Pride” la sua difficile vita da omosessuale clandestino a Milano.
Sarosh e i suoi fratelli
Massimo Basili
[email protected]
1
Al telefono, Sarosh parla sempre sussurrando,
come avesse paura di svegliare qualcuno. Ma
sono le cinque del pomeriggio e ci stiamo solo
accordando per quest’intervista. Ci vuol poco
a capire che in realtà teme di essere intercettato da orecchie indiscrete. Contagiato dalla
paranoia, mi adeguo e abbasso anch’io la voce,
come se tornassimo di colpo gay adolescenti
e spaventati. Durante l’intervista veniamo
disturbati da una telefonata. Sarosh risponde e,
per giustificare la sua
presenza in casa mia,
racconta un sacco di
balle a un cugino con
una disinvoltura imbarazzante. Sembra che
per questo ragazzo
di 24 anni di origini
pakistane, estroverso
ma un po’ ingenuo, la
menzogna sia uno stile
di vita.
Da quanto tempo
sei
in
Italia,
Sarosh?
Sono qui da quando
avevo 5 anni. Ho frequentato l’istituto per
il turismo e per un po’
ho lavorato con mio
padre nella sua agenzia
di viaggi con annesso
phone center), ma poi
ho smesso e adesso
sono
disoccupato
perché litigavo spesso
con lui. Ho fatto anche
un corso di massaggi
thailandesi, ma non
mi hanno rilasciato il
diploma. Per questo
motivo non mi fanno
lavorare, nonostante
sia molto bravo.
I tuoi genitori
sanno che sei gay?
Naturalmente
no!
Se glielo dicessi mi
renderebbero la vita
un inferno, non mi accetterebbero mai, sono
persone all’antica. In famiglia non abbiamo mai
parlato di omosessualità. Pensa che quando in
tv accennano a questo argomento, corrono
tutti a cambiare canale!
Questa situazione ti fa soffrire…
Certo, mi dà fastidio anche quando sento i
miei fratelli o cugini fare battute pesanti sui
gay. Ma mi tengo tutto dentro, anzi: gli vado
dietro e rincaro la dose con le mie, di battute,
perché non voglio che sospettino di me. Se sto
con i fratelli e i cugini e per strada passa una
bella ragazza, faccio commenti su di lei come
farebbero loro.
Sei sicuro che non sospettino nulla?
Sì, sto molto attento a non farmi beccare con
niente di compromettente. Nella mia stanza
non ho nulla di gay. Persino dal mio computer
sto bene attento a far sparire ogni riferimento
all’omosessualità, che siano foto o testi, anche
perché lo condivido con un mio fratello.
Qual è il vero problema che impedirebbe alla tua famiglia di accettarti
come gay?
La tradizione culturale, che non è solo pakistana, ma anche indiana. Vedi, la mia famiglia
è frutto della mescolanza delle due culture:
io sono nato in Pakistan e prima di venire in
Italia ho vissuto a Dubai, ma mio padre è nato
in Italia e mia madre in India. Mio nonno è pakistano e si è sposato con una siciliana immigrata
in Germania. Direi che ho ereditato l’omofobia
sia della cultura pakistana che di quella indiana.
Ma tutte queste nazionalità che si
fondono, non hanno giovato all’apertura mentale dei tuoi genitori?
Sì, rispetto a molti altri pakistani che vivono qui
in Italia loro sono molto più ragionevoli, però
sull’omosessualità le loro idee non c’è verso
di cambiarle, i pregiudizi sono rimasti, anzi: in
un certo senso si sono rafforzati a causa del
continuo confronto con la comunità pakistana
di Milano.
Quindi la religione non c’entra.
No, la mia famiglia è piuttosto indifferente alla
religione. Solo mio nonno, ultimamente, s’è
fissato con l’islam, frequenta la moschea molto
più di prima. Il problema con l’omosessualità
è che avere un figlio gay sarebbe un grave
disonore per la famiglia, verremmo additati
da tutta la comunità, sarebbe una vergogna
incancellabile. Ti ricordi di quelle due donne
lesbiche innamorate che si sono suicidate pur
di sfuggire ai parenti, in India? Ecco, i maschi
della mia famiglia dicono che hanno fatto bene
ad uccidersi, altrimenti sarebbero andati loro a
scorticarle vive, a gettare loro in faccia l’acido.
Anche se mio padre non è un tipo violento,
sono sicuro che se sapesse che sono gay mi
darebbe un sacco di botte.
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pride
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attualità+cultura
Certo, rispetto alle condizioni degli
omosessuali in Pakistan, qui si sta
molto meglio…
È vero: spesso discuto in chat coi gay pakistani
di come vivono laggiù, e tutti mi dicono che
vorrebbero scappare e venire in occidente
per vivere liberamente, mi invidiano molto.
Di persona ho seguito qualche volta i miei
genitori in Pakistan, durante le ferie estive, ma
non ho potuto accertarmi di persona di come
vivessero davvero i gay del posto, perché ero
sempre controllato dai miei fratelli e cugini.
Non mi lasciavano uscire da solo, dicevano
che non conoscevo abbastanza la città in cui
eravamo, Faisalabad.
Anche tuo nonno ti dà dei grattacapi...
Eccome! Lui vuole a tutti i costi che mi sposi.
Per le famiglie pakistane e indiane, essere
arrivato alla mia età e non avere almeno una
fidanzata è inaccettabile. Per questo aveva già
fissato la data del mio matrimonio per marzo
di quest’anno. Io sono riuscito forse a farlo
slittare a giugno. La mia promessa sposa è una
ragazza di origine afgana che adesso vive in
Canada con i genitori, che sono amici della mia
famiglia.
Tutto ciò mi ricorda tanto Scandalo a
Londra, film di qualche anno fa dove
un ragazzo indiano che vive a Londra
è costretto a rivelare la propria omo3
sessualità alla madre per scongiurare
il matrimonio indiano che la famiglia
gli ha già organizzato…
Scusa, ma la ragazza che dovresti
sposare è d’accordo?
Non ne ho idea, non la conosco, non l’ho
mai vista in vita mia! Il matrimonio sarebbe
collettivo, io mi dovrei sposare insieme ad
altri cugini, sarebbe una grande festa che mio
nonno vorrebbe organizzare in Canada. Io
lo assecondo e dico che mi sposerò, intanto
prendo tempo.
Mi sembra tutto assurdo. Non
sarebbe meglio dirgli subito che non
hai intenzione di sposarti?
No, perché in famiglia la mia opinione non la
tengono molto in considerazione. Il fatto è che
non studio e nemmeno lavoro, perciò sono di
cattivo esempio per i miei fratelli e cugini più
piccoli. Dei miei quattro fratelli maschi, io sono
l’unico che ancora non sa cosa farà della propria
vita, perché gli altri lavorano tutti o studiano.
pride
marzo 09
Dipendo
economi2
camente dai miei
genitori, così per me
non è facile sottrarmi
alle loro decisioni, mi
sento ricattato.
Cosa intendi fare,
allora?
Penso proprio che
scapperò,
voglio
andare
nel
nord
Europa, in Svezia, dove
ho letto che per gli
omosessuali la vita è
più facile. Al massimo
racconterei alla mia
famiglia che mi sposo
con una ragazza svedese.
Se non ci fosse qui
la tua famiglia, rimarresti a Milano?
Certo, ma se sto qui devo avere a che fare non
solo con la mia famiglia, ma anche con tutta la
comunità pakistana, è un incubo per me!
In Italia mi trovo benissimo, ma non frequento
il mondo gay e ho pochissimi amici intimi. Passo
molto tempo coi miei fratelli e cugini, quindi
sono sorvegliato costantemente.
Solo attraverso le chat ho fatto amicizia con
altri ragazzi stranieri gay che vivono in Italia.
Per me internet è l’unica finestra sul mondo
omosessuale.
Come hai scoperto di essere gay?
Fin da piccolo mi sono accorto di essere
attratto dai maschi, poi mi sono innamorato di
un mio compagno di scuola. Durante gli studi mi
sono sentito escluso sia come omosessuale che
come figlio di immigrati, a causa della mia pelle
scura. Litigavo spesso con gli altri compagni,
anche con gli altri immigrati, perché eravamo in
competizione per farci accettare dagli italiani.
Per questo, a volte, io e gli altri compagni stranieri ci coalizzavamo nel trattare male qualche
compagno più debole o indifeso, perché avevo
bisogno di sentirmi ben voluto da loro. Dagli
italiani sono trattato come un immigrato straccione, nonostante sia qui da tanti anni: molti
ragazzi italiani mi chiamano con disprezzo
“marocchino”, non sanno neppure dove stia il
Pakistan. Per contro, io e la mia famiglia siamo
trattati con sufficienza dalla comunità pakistana
di Milano perché ci siamo mischiati troppo coi
costumi italiani, abbiamo tradito le nostre vere
origini. Insomma, un vero casino!
Pensa che in passato ho rischiato che i miei
genitori mi spedissero in India, se avessero
scoperto che sono gay. Non solo come punizione, ma anche come terapia per guarirmi:
per loro l’omosessualità è una degenerazione
occidentale. Secondo loro, solo standone
lontano e tornando ai valori autentici indiani e
pakistani sarei guarito. Questa minaccia non mi
ha certo incoraggiato a fare coming out. Per me
è stato un grosso disagio non poter parlare con
nessuno della mia omosessualità.
Sei mai stato fidanzato?
Una volta sola, quando avevo diciannove anni,
sono stato per un mese circa con un italiano
di trentatré anni. Lui sapeva di tutti i miei
problemi e per questo stavamo nascosti dalla
mia famiglia, eravamo sempre a casa sua. Oltre
all’agenzia di viaggi e il phone center di Milano,
in questa città c’è anche il negozio di alimentari
dei miei cugini, quindi se giro in alcune zone ho
sempre paura di essere scoperto!
Tra i tuoi parenti pensi ci possano
essere altri gay o lesbiche?
Non credo. Ce ne sono tra i conoscenti
pakistani, ma non ne abbiamo mai parlato
apertamente, credo che loro siano terrorizzati
almeno quanto me che si venga a sapere. Ma
ho intuito che sono gay perché è come se
ricercassero la mia compagnia, che volessero
comunicarmi inconsciamente la loro vicinanza.
C’è un cugino etero con cui vado particolarmente d’accordo perché è molto sensibile,
però so che non posso davvero confidarmi con
lui, perché lo andrebbe subito a dire agli altri.
Non posso fidarmi di nessuno della famiglia.
Conosci il movimento gay italiano?
Ne ho sentito parlare solo al telegiornale, ma,
come ti ho detto, in famiglia è difficile informarsi su queste cose. Ho sentito parlare anche
dei pride, però non ci sono mai stato.
Solo una volta mi sono imbattuto nel pride
di Milano, per puro caso: stavo camminando
insieme a fratelli e cugini e così siamo capitati
al Castello sforzesco, dove si concludeva il
corteo. Ero elettrizzato ma anche terrorizzato,
perché ovviamente son volate battute omofobe
da parte dei miei parenti.
Che tipo di battute? Cosa dicevano?
Cose intraducibili nella lingua hindi, del tipo
“l’Italia sta diventando il paese dei froci”, “sono
tutti da rinchiudere”… cose così, insomma.
Se fossi libero di vivere la tua omosessualità, cosa vorresti fare?
Mi piacerebbe molto andarci, ai pride. Ti
confesso anche un mio desiderio nascosto,
una cosa proibita: vestirmi da drag-queen! È un
mondo che mi attira molto, mi sentirei davvero
realizzato, anche perché alcuni amici mi hanno
detto che ci sono portato, sarei un’ottima
drag…
Cosa sai del sesso sicuro?
Quello che ho imparato lo so attraverso internet, ma anche durante la scuola ne abbiamo
parlato in classe. In famiglia non parliamo mai
di sesso, figuriamoci di sesso sicuro! Ogni
fascia d’età rimane separata dalle altre, così io
sto sempre coi miei coetanei fratelli e cugini
maschi, e gli adulti stanno sempre tra di loro.
Sono mondi separati, se parliamo è solo a
tavola, ma di argomenti neutri, innocui.
1 - Il dio indù Ganesh
2 - Un arazzo indiano con il dio indù Shiva
3 - Il dio indù Hanuman
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marzo 09
pride
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italia
cronaca
Roma: si è svolta nella capitale,
sabato 14 febbraio, l’ormai tradizionale
manifestazione nazionale No-Vat
organizzata dalla rete Facciamo
Breccia. Alcune migliaia i partecipanti
e moltissimi e creativi gli slogan e
i cartelli contro l’invadenza delle
gerarchie cattoliche nella politica
italiana così come nella vita di tutti i
cittadini del nostro paese. Al corteo,
che si è svolto nel pomeriggio tra
piazza della Repubblica e Campo de’
fiori, hanno preso parte anche diversi
esponenti politici della sinistra radicale.
Milano: Mediaset propone dall’inizio
di febbraio una rassegna di film a
tematica gay e lesbica in tv, ma per
non fare il passo più lungo della
gamba la relega sul canale free del
digitale terrestre. Ai pochi fortunati
possessori
di
adeguato
decoder,
vengono proposti ben 24 titoli tratti
dalla
produzione
cinematografica
dell’ultimo ventennio e firmati da
registi come Robert Altman, Gus Van
Sant e John Waters.
Modena:
la
battaglia
per
il
riconoscimento delle coppie di fatto
riparte dall’Emilia, con l’approvazione
di un ordine del giorno del consiglio
comunale di Modena che esorta il
parlamento ad approvare nientemeno
che un registro nazionale delle unioni
civili. La definizione di unione civile,
secondo il documento, non dipende
“dal genere dei conviventi né dal
loro orientamento sessuale, ma dalla
stabilità e volontarietà della relazione.
Roma: il ministro della gioventù
Giorgia Meloni ha ricevuto lo scorso
4 febbraio una delegazione di Arcigay
Abuso di lanterna
Non c’è pace per il Genova pride 2009. Mentre rimane da sciogliere il nodo
della data del corteo (che svolgendosi il 13 giugno “darebbe fastidio” alla processione del Corpus Domini in programma proprio per quel giorno), si è aperto
un altro fronte di comica polemica a proposito del logo dell’evento scelto dagli
organizzatori (nell’immagine sotto). La questione nasce dal fatto che il pride, per
farsi pubblicità, utilizzerebbe “abusivamente” l’immagine della Lanterna, ovvero il
simbolo più noto della città di Genova. Due consiglieri regionali del Pdl, Gianni
Plinio e Matteo Rosso, hanno addirittura messo le mani avanti ancor prima
della presentazione ufficiale del logo scrivendo una lettera al ministro della difesa
Ignazio La Russa. “Non è assolutamente consentibile”, sostengono, “che la
Lanterna, storico simbolo della
città di Genova, possa entrare
a far parte del logo di una carnevalata blasfema e oscena qual
è il gay pride. Siamo certi che il
ministro La Russa disporrà tutte
le verifiche necessarie e impedirà che la Lanterna – che è di
proprietà della marina militare e
quindi del ministero della difesa
– venga utilizzata per iniziative
che nulla hanno a che fare con
le tradizioni della nostra marina
e della nostra città”.
Così si è aperto il dibattito, con
politici e intellettuali impegnati
a discettare sulle simbologie
palesi e occulte della Lanterna
e sull’opportunità di accostarle
alla causa glbt. Roba da non credersi. Un po’ di buonsenso ha cercato di introdurlo il sindaco Marta Vincenzi: “Non ho visto il logo preventivamente, non
so se è scherzoso o meno, aspetto quindi di conoscerlo. Immagino che la sua
funzione sia di far collegare immediatamente il gay pride nazionale alla città
dove si svolgerà, Genova, e in questo non vedo nulla di male”. Anche lei, però,
di fronte alle obiezioni altrui, ha ammesso che “c’è un regolamento per l’uso
dell’immagine della Lanterna e, quando sarà il momento mi rivolgerò agli uffici
comunali per una verifica di congruità”.
Mentre la burocrazia locale ha quindi il suo da fare, non dorme neppure
quella nazionale, che sembra altrettanto interessata a fare le pulci alla libertà
di espressione glbt. In chiave antipride, secondo il segretario dell’associazione
radicale Certi diritti, Sergio Rovasio, può essere senz’altro interpretabile
una nuova direttiva del ministro dell’interno Roberto Maroni ai prefetti
che limita la libertà di manifestare nelle nostre città. Nel documento, segnala
Rovasio, si legge che “…si evidenzia la necessità di limitare l’accesso ad alcune
aree particolarmente sensibili, specialmente quando la manifestazione coinvolga
un numero di partecipanti elevato. Tali aree sensibili saranno individuate in zone
a forte caratterizzazione simbolica per motivi sociali, culturali o religiosi (ad
esempio cattedrali, basiliche o altri importanti luoghi di culto) o che siano caratterizzate, anche in condizioni normali, da un notevole afflusso di persone o nelle
aree nelle quali siano collocati obiettivi critici”. “Ci auguriamo che con questa
direttiva”, conclude il segretario di Certi diritti, “non sia impedito a nessuno di
manifestare il proprio pensiero e di manifestare anche davanti a luoghi ‘a forte
caratterizzazione simbolica’, da dove, sovente, partono gli anatemi e le offese
contro le persone lesbiche, gay e transgender”.
per un primo incontro istituzionale. “È
stato un incontro cordiale”, riferisce
una nota di Arcigay, “di conoscenza e
di approfondimento. Il ministro è stato
disponibile ad ascoltare la realtà delle
condizioni di vita dei giovani lesbiche
e gay, approfondendo l’esperienza che
Arcigay conduce sul territorio e a
livello internazionale nella promozione
di servizi inclusivi rivolti ai giovani.
Faremo con il ministero successivi
approfondimenti sulle modalità con
cui attuare questi propositi in alcune
iniziative”.
pride
marzo 09
Privacy e Hiv
Una recente sentenza della corte di cassazione ha ribadito che
“nessuno può essere sottoposto al test anti-Hiv senza il suo
consenso” e che la privacy dei pazienti, anche quando sono
omosessuali, deve essere scrupolosamente rispettata da parte
delle strutture sanitarie. La corte ha così accolto il ricorso di un
commerciante di Perugina che chiedeva 500.000 euro di risarcimento per il fatto che la sua omosessualità e le sue condizioni di
salute, dopo un ricovero in ospedale, erano diventate di dominio
pubblico. In base alla sentenza la privacy del commerciante è
stata lesa due volte, sia perché “è stata indicata in piena evidenza
nella cartella clinica la sua omosessualità e la cartella non è stata
custodita con la diligenza necessaria ad evitare che di essa potessero prendere
visione anche persone estranee al personale sanitario, sia perché il test anti-Hiv
gli è stato fatto senza chiedere il preventivo consenso”.
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marzo 09
pride
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cronaca
italia
Gomorra trans
La notizia dell’arresto di una persona
transessuale ritenuta “elemento
di spicco” di un clan camorristico
che gestiva il traffico di droga
nella famigerata zona di Scampia,
a Napoli, ha scatenato curiosità e
analisi sociologiche prêt-à-porter
a non finire. L’arrestata si chiama
Ketty, all’anagrafe Ugo Gabriele,
e suo fratello Salvatore è considerato un boss della camorra emergente.
Per cooptazione familiare, secondo l’ipotesi investigativa che ha portato
all’arresto, Ketty avrebbe quindi fatto carriera a sua volta, passando dal
marciapiede dove si prostituiva e dispensava cocaina a piccole dosi all’organizzazione dello spaccio su scala più ampia in qualità di luogotenente
del fratello. A ben guardare, niente di così fuori dal normale: un’ulteriore
dimostrazione dell’intreccio tra mafia e famiglia. Ma la presenza di un
transessuale ai vertici di una cosca sembra in contraddizione con il machismo sui cui si fonda l’etica mafiosa e suggerisce mutazioni antropologiche
che rispecchiano l’evoluzione sociale più generale. Luigi Romolo Carrino,
autore di Acquastorta, romanzo psichedelico e sanguinario su omosessualità e camorra, ha spiegato in un’intervista a “Repubblica” che “tra le nuove
leve dello spaccio di Scampia e Gianturco sono quasi tutti bisessuali. È in
corso uno sdoganamento, anche se la vecchia guardia, per tenere fede al
machismo e al mito della virilità, non approva questo tipo di immagine.
La camorra si sta adeguando ai nostri tempi”. Ciò che appare inedito
non è ovviamente l’esistenza di pratiche e identità alternative alla norma
eterosessuale e coniugale quanto il fatto che queste ultime vengano alla
luce oltre la morale delle apparenze.
Security violenta
Alzi la mano chi
non ha mai alzato
il
sopracciglio,
entrando a una
serata gay in discoteca, davanti a certi
energumeni della
sicurezza dall’aria
per niente gaia.
Di recente però a
Roma si è andati ben
oltre questo senso
di vago disagio
culturale. Secondo
una denuncia di Arcigay Roma, lo scorso 25 gennaio un frequentatore del
“Gorgeous”, una delle serate gay più affollate della capitale che si svolge
presso la discoteca Alpheus, è stato selvaggiamente picchiato da alcuni
componenti della sicurezza del locale, che gli hanno rotto un braccio e
un dente, oltre a provocargli tagli e contusioni varie guaribili in 30 giorni.
Secondo il racconto del malcapitato, il cui nome non è stato reso pubblico,
le botte sarebbero state accompagnate da frasi come “Frocio di merda, ti
facciamo vedere noi, ti pentirai di essere entrato”. Al termine del trattamento la security l’avrebbe pure sbattuto fuori lasciandolo sul marciapiede,
da dove poi sono state chiamate un’ambulanza e un’auto della polizia.
“Facciamo appello alle autorità competenti”, ha dichiarato il presidente di
Arcigay Roma Fabrizio Marrazzo, affinché si attivino per individuare
gli autori del reato.Alla vittima abbiamo offerto la nostra assistenza legale”.
Chiarezza sull’accaduto ha chiesto anche l’organizzazione di “Gorgeous”,
che ha fatto sapere di non essere stata preventivamente informata di
nulla dalla società che gestisce i servizi di sicurezza della discoteca e di
considerarsi danneggiata dall’episodio. L’assessore alle politiche sociali del
comune di Roma, Sveva Belviso, ha parlato di “gravissimo atto di intolleranza e inciviltà”, esprimendo tutta la propria solidarietà alla persona
aggredita. Si attendono ora gli sviluppi giudiziari del caso. “Purtroppo”,
osserva l’avvocato Daniele Stoppello, responsabile legale di Arcigay
Roma, “l’attuale normativa non prevede l’estensione della legge Mancino
anche ai reati di odio verso le persone lesbiche, gay e trans. Ad ogni modo
le azioni commesse sono molto gravi, vanno dall’aggressione alle lesioni
gravissime. Come associazione ci costituiremo parte civile, ritenendoci
anche noi parte lesa”.
pride
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italia
cronaca
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Scandalo a Torino
Un’indagine giudiziaria su presunte molestie sessuali e malversazioni ha
turbato all’improvviso, a metà febbraio, l’olimpica serenità del Premio
Grinzane Cavour, prestigiosa istituzione culturale piemontese che dal
1982 è impegnata a diffondere il piacere della letteratura. Lo scandalo,
certificato dai giornali sulla base delle ipotesi d’accusa, riguarda Giuliano
Soria, fondatore e presidente del Grinzane, docente universitario nonché
studioso di fama internazionale. Contro di lui c’è la testimonianza del suo
ex maggiordomo originario delle isole Mauritius che sostiene di essere
stato oggetto di pesanti avances sessuali da parte del professor Soria e di
essere a conoscenza dell’uso improprio a scopi privati di fondi destinati
al Grinzane. Il premio ha un budget annuo di circa 4 milioni di euro ed è
finanziato da enti pubblici come la regione Piemonte e da banche come
Intesa San Paolo. Ovvio perciò che il sospetto di abusi nell’utilizzo dei
fondi faccia scalpore. Mai però quanto quello relativo alle molestie sessuali, che sarebbero avvenute secondo alcuni resoconti giornalistici sullo
sfondo di “festini hard” organizzati in casa di Soria (“con vista sulla Mole
Antonelliana”). A inchiodare il professore, oltre alle testimonianze di altre
persone che avrebbero avuto esperienze analoghe a quelle riferite dal
maggiordomo, ci sarebbero anche delle riprese video girate dal solerte ex
dipendente per sostanziare la propria versione dei fatti.
La cura di Albano
Servizio di intermediazione camere
per esempio
Berlino
da 19,- €
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Di tutto e di più,
a margine del
caso Povia con
relative
chiacchiere circa la
curabilità o meno
del morbo gay. La
palma del trash,
tra i mille volti
noti che hanno
fatto la debita
comparsata nella
querelle, spetta
comunque ad Al
Bano, che dalle
colonne superpatinate di “Vanity
Fair” ha distillato
un concentrato
di luoghi comuni
omofobici di tutto rispetto. “Come padre”, ha spiegato il cantante, “mi
avrebbe sicuramente dato fastidio avere un figlio o una figlia che non
appartiene al suo sesso. Però bisogna fare i conti con la natura, e la natura,
a volte, gioca strani scherzi. Quindi se uno – o una – si interroga a fondo,
e ha voglia di guarire da questa ‘imperfezione’, fa bene. Se non ha voglia,
o non può, perché la natura lo ha costruito così, che cosa puoi dire? Ma,
grazie a Dio, non ho mai avuto questi problemi. E mi dispiace tanto per chi
li ha. Sono cattolico praticante e agli omosessuali dico solo questo: non
sono per i ghetti, ma non fate tutto questo can can, vivete le vostre cose
in privato. Non mi vanno giù i gay pride, quelli che sfilano mascherati… A
uno vaccinato come me possono far ridere, purtroppo, ma se li vedesse
mia figlia piccola mi darebbe fastidio. Mi sembra l’esposizione di Sodoma
e Gomorra”.
A risollevare almeno in parte le sorti della famiglia ha pensato per fortuna
l’ex moglie di Albano Loredana Lecciso, che in un’intervista a “Chi” ha
così commentato le esternazioni del padre dei suoi figli: “L’avranno frainteso, sarebbe un cumulo di banalità. Ho fatto tante serate in discoteche
gay e sono stata benissimo. Andrei anche al gay pride”. Certo, confessa la
Lecciso, “da madre non farei i salti di gioia ad avere un figlio omosessuale,
però lo amerei di più”. Il figlio disgraziato è sempre il più amato.
marzo 09
pride
22
cronaca
estero
Madrid: è legalmente un uomo
ma non ha il pene, quindi non può
entrare nell’esercito. In barba alle
leggi sulla parità dell’era Zapatero, un
ventottenne transessuale si è visto
rifiutare l’arruolamento perché non
aveva gli organi genitali di ordinanza,
avendo mantenuto quelli femminili
anche dopo essersi sottoposto a un
intervento per rimuovere il seno.
Imbarazzo al ministero della difesa,
che ha assicurato che la questione sarà
risolta in breve tempo.
Istanbul: a fine gennaio una sentenza
d’appello ha revocato il verdetto di un
tribunale che nel maggio scorso aveva
ordinato la chiusura dell’associazione
glbt Lambda Istanbul. Le attività
del gruppo, secondo la corte d’appello,
non sono lesive della moralità pubblica.
Secondo Amnesty International si
tratta di un grande passo in avanti nella
L’Islanda rompe il ghiaccio
Dal mese scorso l’Islanda è il primo paese al mondo ad avere come presidente
del consiglio una lesbica dichiarata. Si chiama Jóhanna Sigurðardóttir (nella
foto), ha 66 anni e almeno fino alle prossime elezioni fissate per il 25 aprile
guiderà il nuovo governo di centrosinistra che ha preso in mano la situazione
dopo la rovinosa caduta del governo di centrodestra di Geir Haarde, travolto
dalla crisi economica che ha investito l’Islanda con la forza di un maremoto.
Per avere un’idea dell’entità del disastro, basti pensare
che questo paese di 320.000 abitanti ha chiesto un
prestito di 10 miliardi di dollari al Fondo monetario
internazionale per far fronte alla voragine dei debiti
lasciata dal crack finanziario con cui si è chiuso il 2008.
Il conto politico l’ha pagato il governo conservatore,
sostenitore delle avventate ingegnerie finanziarie che
hanno prodotto nel tempo tassi di crescita record
seguiti da un tonfo senza precedenti. Ma convincerlo
a passare la mano ci sono voluti mesi e mesi di rumorose proteste da parte degli islandesi, che sono scesi
in piazza a migliaia facendo risuonare il tintinnio delle
pentole e vari utensili da cucina in quella che sarà
ricordata come “la rivoluzione delle padelle”.
Il nuovo esecutivo di centrosinistra presieduto da
Sigurðardóttir promette un’inversione di rotta della
politica economica, che si preoccuperà nel prossimo
futuro di dare regole più sicure al mercato e garanzie
più certe ai cittadini. La nuova premier, oltre a essere
la prima lesbica dichiarata, è anche la prima donna presidente del consiglio della
storia islandese. E a capo di un governo (altra novità) formato per il 50% da
donne. Per la sua nomina esultano anche le balene dei mari artici, perché la
signora Sigurdardottir, appena insediata, ha provveduto ad abrogare la decisione
presa due mesi fa dal precedente governo di innalzare da 50 a 250 esemplari per
anno la quota di questi grandi cetacei cacciabili dai pescatori islandesi.
lotta contro la discriminazione delle
persone glbt in Turchia.
Coming out a Parigi
New York: non mangiava carne e
Roger Karoutchi, 57 anni, ministro per le relazioni parlamentari nel governo
di Parigi ha deciso di fare coming out in un’intervista all’agenzia France Presse
rilasciata in occasione dell’uscita della sua autobiografia. “Si, ho una vita privata”,
ha affermato Karoutchi. “Non vivo mai dicendo bugie e nemmeno ostentando i
particolari della mia vita, ma ne discuto con naturalezza. Ho un partner e sono
felice con lui. Sì, sono felice e non vedo le ragioni per cui io debba nascondermi”.
Il ministro ha anche raccontato di essersi sentito a proprio agio con la decisione di rivelare pubblicamente
la propria omosessualità per via
dell’atteggiamento aperto del
presidente Sarkozy e del primo
ministro Fillon: entrambi l’hanno
invitato ai ricevimenti ufficiali
in compagnia del suo partner.
Immaginiamoci Napolitano o
Berlusconi nello stesso frangente…
Che la Francia del resto è lontanissima dall’Italia sul terreno
della civiltà si preoccupa appena
può di rimarcarlo la première
dame Carla Bruni-Sarkozy.
Durante una recente visita a
un ospedale del Burkina Faso
per madri e bambini contagiati
dall’Hiv, la moglie del presidente
francese ha messo il dito sulla
piaga del mancato versamento
da parte italiana di 130 milioni di
euro promessi al fondo globale
per la lotta all’Aids. “Mi spiace
che l’Italia abbia deciso così”, ha dichiarato. “Bisogna dare un contributo ai più
deboli anche se l’Italia con la crisi ha problemi importanti”. Poi, stimolata dalle
domande dei giornalisti, ha convenuto che non si possono fare facili paragoni
tra Italia e Francia perché c’è di mezzo il Vaticano, che secondo Carlà “è uno
stato nello stato” che ha enorme influenza sulla politica italiana. La signora
Napolitano, in effetti, non avrebbe mai potuto arrivare a tanto.
per questo il suo capo aveva preso
l’abitudine
di
chiamarlo
“frocio
vegetariano”. Così il bancario Ryan
Pacifico ha fatto causa al capo per
discriminazione. Lui è eterosessuale
e sposato, ma il suo avvocato è
sicuro che le norme di protezione
contro l’omofobia nei luoghi di lavoro
si possano estendere anche agli
eterosessuali.
Los Angeles: una scuola luterana
della California è stata assolta in
tribunale per avere espulso nel 2005
due studentesse che evidenziavano
“un comportamento compatibile con
il lesbismo”. In California è in vigore
una rigorosa normativa contro le
discriminazioni, ma l’istituto religioso,
non essendo un’azienda non era
tenuto secondo i giudici a rispettarla.
Subito dopo la sentenza, l’avvocato
delle due studentesse ha annunciato
che farà ricorso alla corte suprema.
pride
marzo 09
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marzo 09
pride
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cronaca
estero
Austria anti-Ratzinger
Non bastava far pace con
i lefebvriani, così papa Ratzinger ha deciso di promuovere un altro personaggio
ben orientato, nominando
vescovo ausiliario di Linz,
in Austria, il reverendo
Gerhard Wagner (a
sinistra). Ultraconservatore
di ferro, Wagner aveva
vissuto il suo momento
di maggiore celebrità nel
2005, quando disse che
l’uragano Katrina che
si era abbattuto su New
Orleans
rappresentava
una punizione divina per
la tolleranza nei confronti
degli omosessuali e delle
pratiche sessuali perverse,
nonché per la presenza di
cliniche abortiste in quella
città. Qualche anno prima si era già fatto notare bollando come “satanista”
il maghetto Harry Potter.
Se questi saranno sicuramente sembrati titoli di merito in Vaticano, non
hanno fatto la stessa impressione alla stampa austriaca, che proprio sulla
base di tali precedenti si è espressa in modo molto critico nei confronti della
promozione di Wagner. In modo un po’ soprendente anche la conferenza
episcopale austriaca ha di fatto bocciato la nomina di Wagner evitando di
prenderne le difese di fronte agli attacchi dei media. Con il risultato che
a metà febbraio, e a due sole settimane dalla nomina a vescovo, Wagner
ha deciso spontaneamente di dimettersi dall’incarico. I vescovi austriaci
hanno poi approvato un documento in cui hanno addirittura bacchettato
il papa, invitandolo per il futuro a fare scelte più oculate.
Da Batman a Batwoman
Morto un Batman se ne fa un altro? Almeno per il momento no, rispondono alla Dc Comics che pubblica il fumetto dedicato al supereroico
uomo-pipistrello. Batman, o meglio il suo alter ego Bruce Wayne, è
precipitato qualche mese fa con un elicottero e si presume che sia morto,
anche se non ci sarebbe da stupirsi se prima o poi risorgesse da qualche
parte. Nel frattempo i responsabili della serie hanno deciso di lasciare
un po’ di spazio a Katy Kane, che condivide con Wayne l’arte della
trasformazione in pipistrello e di notte diventa Batwoman. L’origine di
Batwoman risale al lontano 1956, ma questa figura ha conosciuto nel
tempo varie modifiche, l’ultima delle quali, nel 2005, l’ha portata a vestire
i panni di una sofisticata e ricca lesbica che di notte ha l’hobby di combattere il crimine. Se questo cambiamento di un personaggio di contorno
aveva sollevato un vespaio in America nell’ambito dell’ormai stucchevole
lotta tra omofobi e omofili, figuriamoci adesso che dopo la morte di
Batman la supereroina lesbica si accinge a raccoglierne il testimone e
a diventare protagonista della serie per almeno 12 numeri di seguito. Il
compianto Batman, almeno, aveva sempre avuto la decenza di coltivare la
sua relazione con Robin al riparo di una rassicurante ambiguità.
pride
marzo 09
ESTERO
cronaca
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Le promozioni non sono valide nei giorni festivi
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pride
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cronaca
estero
Teddy Award 2009
Erano 27 i lungometraggi scelti quest’anno nelle diverse sezioni del festival
internazionale del cinema di Berlino per concorrere all’assegnazione dei
Teddy Awards, i premi specificatamente destinati ai film a tematica glbt.
Segno che il cinema queer gode di ottima salute da ogni punto di vista e
forza sempre più spesso i confini dell’underground al quale era in origine
relegato. I film”a tematica”, come ha dimostrato anche l’ultima rassegna
berlinese, vengono prodotti in tutto il mondo e sono spesso di buona qualità. La giuria dei Teddy Awards (a proposito della quale c’è da rimarcare
che il componente più anziano aveva quarant’anni) ha alla fine fatto le sue
scelte, premiando come miglior lungometraggio Rabioso sol, rabioso
cielo del regista messicano Julian Hernandez e come miglior documentario Fig Trees del canadese John Greyson (sul tema della lotta all’Aids).
Migliore cortometraggio è risultato A horse is not a metaphor di
Barbara Hammer, mentre parecchia emozione hanno suscitato anche i due
premi speciali tributati per la carriera all’attore britannico John Hurt
e all’americano Joe Dallesandro (in alto), mitico sex symbol gay degli
anni sessanta e settanta grazie ai film di Andy Warhol e Paul Morissey.
I più belli di sempre
La tentazione delle classifiche
dilaga, e il sito del quotidiano
britannico The Independent
ne ha stilata di recente una
riguardante i dieci migliori film
a tematica omosessuale della
storia del cinema. Ve la riproponiamo. Al primo posto troviamo
I segreti di Brokeback
Mountain di Ang Lee, che ha
reso celebri e amati in tutto il
pianeta i cowboys “gay” descritti
nell’omonimo romanzo di Annie
Proulx e interpretati sul grande
schermo da Heath Ledger e Jake
Gyllenhaal. Secondo in classifica
è Querelle de Brest di
Rainer Werner Fassbinder, sulfurea versione cinematografica
del romanzo più maledetto di
Genet cui toccò in sorte di essere anche l’ultima del grande regista tedesco, stroncato da un’overdose a 37 anni nel 1982. Al terzo posto ancora
un film tratto da un grande romanzo: Maurice di James Ivory, che ha
saputo ricostruire in modo impeccabile le atmosfere di inizio novecento
descritte nel libro “proibito” dello scrittore inglese Edward Morgan Foster,
che a scanso di guai decise di non pubblicarlo mentre era in vita.
Quarto nella lista è Il Vizietto di Édouard Molinaro con Ugo Tognazzi e
Michel Serrault, seguito da Philadelphia di Jonathan Demme, che con
la magistrale interpretazione di Tom Hanks rese pienamente umana agli
occhi del pubblico la sofferenza di un omosessuale malato di Aids.
Più opinabili le scelte dal sesto posto in giù, cominciando da La Mala
educación di Pedro Almodóvar. Settimo classificato Céline e Julie
vanno in barca di Jacques Rivette che rilegge in modo originale la storia
di Alice nel paese delle meraviglie, ottavo Ai cessi in taxi del tedesco
Frank Ripploh, nono Morte a Venezia di Luchino Visconti e decimo
Fire di Deepa Meta, film indiano del 1997 sulla tragica vicenda di due
cognate che diventano amanti e finiscono molto male.
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Delirante intervista a Paolo Poli, appena nominato Grande Ufficiale della Repubblica.
Una vita dedicata al teatro e alla cultura, parodiando vizi e virtù del provincialismo
italiano. Con la sua scintillante ironia come unica arma.
Bugiarda e cosciente
Francesco Belais
[email protected]
Mi dà appuntamento in camerino, prima di una
recita del suo ultimo spettacolo, Sillabari,
liberamente tratto dall’omonima opera di Goffredo Parise, attualmente in scena nei principali
teatri italiani. In occasione del suo ottantesimo
compleanno, Paolo Poli ha anche appena pubblicato un’autobiografia: Siamo tutte delle
gran bugiarde (Giulio Perrone Editore). Per
la grande stima che ho nei suoi confronti sono
in uno stato di eccitazione, misto a una leggera
agitazione. Cosa potrò mai chiedere d’interessante a uno cui hanno già chiesto tutto? A un
personaggio che ha già rilasciato molte volte
interviste a testate gay, “Babilonia”, “Gay.tv”,
e anche a “Pride” nel 2004, che non ha mai
nascosto la sua omosessualità e di cui conosciamo benissimo il gay pensiero? E ancora,
sarò all’altezza di dialogare con un uomo di
così elevata cultura, io che di solito incontro
cantanti o personaggi ambigui che circolano
attorno al mondo delle discoteche?
Entro timidamente in camerino.
“Buonasera maestro, le ho portato un pensiero”! Lui in giacca e papillon sta ripassando il
copione dello spettacolo, mi guarda sorridente
e con una battuta mi mette subito a mio agio:
“Cosa mi hai portato, un cazzo di gomma? Ah,
dei fiori… Per carità, li odio, sono stato per
dieci anni fidanzato con un fioraio!”.
1929 – 2009, sta per compiere
ottant’anni tondi tondi. Ho letto che
lei è del segno dei gemelli, come me.
E come Dante Alighieri e Marylin Monroe!
Ha venduto l’anima al diavolo per
essere così in forma?
Il segreto è lavorare molto e mangiare poco.
Lei è incredibile, recita monologhi
lunghissimi, tutti a memoria, senza
suggeritori o gobbi.
Bisogna lavorare e tenere la mente in esercizio.
È come il cazzo, se non lo adoperi si ammoscia. Anche se a ottant’anni quello si adopera
davvero pochissimo! Ma il sesso non è tra le
gambe, è nel cervello.
Lavora tanto, mangia poco, nessun
vizio o stravizio?
Certo, tutti! Fumo, bevo, quando mi sono rotto
il braccio è perché ero ubriaco. Sono cascato
turututum e mi sono
rotto tutto, una mano,
un occhio, ma non
importa. Del resto
anche a Greta Garbo
pare piacesse bere!
Questo aiuta la
memoria?
No, al contrario, aiuta
l’oblio!
Non le è mai capitato di recitare
dopo aver bevuto?
Anni fa, prima dello
spettacolo andai a
trovare Milva. Lei
voleva a tutti i costi
offrirmi la cena: “Non
posso mangiare prima
di andare in scena,
sono le 8, alle 9 ho lo
spettacolo”, le dissi.
“Ma dài, solo un po’ di
formaggio”, insistette
lei, accompagnandolo
con una bottiglia di
Dolcetto. Insomma,
arrivai in teatro e feci
tutto lo spettacolo
ridendo. Ormai il
problema non si pone
perché non mangio più
la sera, faccio come
con il cane, una volta
al giorno. A volte mi
capita di andare al
ristorante perché mi
sono venuti a trovare degli amici in teatro, ma
mangio pochissimo. Banana per bocca, quella sì,
tanta!
Ah, quella la prende ancora?
Sì, quando ce l’ho! Lo sai che le suore la carota
la danno triturata alle novizie, sennò intera è
pericolosa?
Se non sbaglio lei è stato uno dei primi
a presentarsi in televisione vestito da
donna negli anni ‘70?
Ti riferisci a Milleluci? Quando feci “Vieni
pesciolino mio diletto vieni!”. Quella fu un’idea
Foto: Giovanbattista Brambilla
di Mina, lei veniva sempre a trovarmi in teatro
e mi disse: “Paolo, facciamo che io mi vesto da
uomo, con i baffi, e tu fai la sciantosa!” Poi volle
fare lo stesso anche la Carrà e così nacque la
cosa. Carine tutte e due, la Carrà è ancora lì
che saltella, ma quanti anni ha? Ne avrà almeno
sessanta e passa. Brava! Una gran lavoratrice.
Amata - tu non sai - da tutti i ballerini, costumisti e gli agenti. Non è Greta Garbo come
bellezza, però si è saputa vendere bene. Come
diceva Billy Wilder di Marlene, non ha voce, ma
sa vendere una canzone: “La viiiiiie ‘n roseeeemarzo 09
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eeeee” (accenna canticchiando).
Quindi lei ha precorso un po’ il fenomeno drag queen?
Questo non lo so, non mi sento uno specializzato, trovo che in teatro si possa fare qualsiasi
cosa. Non sono solo cose che si fanno nei
circoli del pride.
Le piace molto vestirsi da donna?
No. Però devi sapere che quando vado al sud, a
Bari o Brindisi e i preti mi minacciano dall’altare,
il teatro poi è pieno. Laggiù ancora fa effetto. E
son tutti uomini, non le vecchie inorridite, che
una volta andavano a teatro per far vedere la
spilla o il vezzo. Questo genere di pubblico
pantofolaio, che veniva perché era chic, non c’è
più, adesso guarda la televisione.
Questa forma di ipocrisia è tipicamente italiana.
E sì, ci vuole perché chi è il re d’Italia si sa: il
papa!
Da teatrante cosa pensa dei paramenti di questo papa, le piacciono?
In qualche modo si deve sfogare!
Tornando al sud d’Italia, ma questi
uomini l’hanno mai aspettata fuori
dal teatro?
Certo. E non ammiravano in me l’artista, ma
la donna!
Quanti maschi insospettabili ha
sedotto in questo modo?
Tanti! C’era quello ricco che mi portava nelle
sue terre e mi diceva: “Vedi un giorno quei
cavalli saranno miei, quei maiali, quelle mucche,
ma mi raccomando, non lo sappia la zia, sennò
mi disereda!”. Poi avevo anche l’umile marinaio
fuochista, che si alzava, mi faceva l’inchino e mi
invitava a ballare.
In questo suo ultimo spettacolo ci
sono molte cose gay.
Parise parlava spesso di froci perché era
amico di Pasolini. Il personaggio che lo porta
alla spiaggia del buco dove ci sono i nudisti è
lo stesso Pasolini. Poi c’è anche la scena della
marchetta, dove canto una canzone di Bindi.
C’è da dire che lui non era una bellezza rara,
anzi era un po’ bruttina! Quando do i soldi al
ragazzo scatta sempre anche l’applauso, il mio
coreografo è stupefatto e si chiede: “Ma non
è che il pubblico ha capito che gli dài i soldi
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perché ti ha riparato la bicicletta?”.
Ha mai avuto nella sua vita relazioni
durature, a parte il fioraio che mi
diceva prima, o è sempre rimasto
single?
Oppure avevo tre o quattro fidanzati contemporaneamente. Viaggiando sempre, non
ho mai vissuto buffet contro buffet: “Caraaa,
hai messo il sale?!”. Detesto far da mangiare e
quelle robe lì, apprezzo altre cose dell’uomo,
non la culinaria!
Nella sua lunga carriera ci sono mai
stati spiacevoli episodi di pregiudizio
nei suoi confronti?
Se mi fossi preoccupato di che avrebbe pensato
di me la vicina di casa, niente accadeva. Una
volta mi sono tinto i capelli di biondo perché
mi ero fidanzato con un nero e allora subito
colpi di luce, stavo benissimo! Io me ne sono
sempre fregato, sono quelle nascoste che poi
vengono smascherate dalla baia. Io l’ho sempre
buttata sullo scherzo, questa è una grande dote
perché Arlecchino si confessò burlando. Anche
con la mia famiglia non ho mai avuto problemi.
Una volta ero in campagna con la mamma che
mi disse: “Paolo, in questo paese c’è un ragazzo
fine, ma così fine, aiutami a dir fine!”. E io:
“Mamma sarà finocchio!”. La mia mamma riteneva che ciò che esiste in natura è tutto bene e
che il bambino ha sempre ragione, è sbagliata la
società. È un pensiero di Jean Jacques Rousseau
del ‘700 e lei ne era convinta. Mi diceva anche:
quando ti trovi in dubbio pensa dentro di te,
non chiedere consiglio a nessuno, e fai come
ti pare.
La società è sicuramente molto cambiata adesso, crede che ci sia ancora
pregiudizio nei confronti dei gay?
Ma sicuramente queste cose aiutano! (indicando una copia di “Pride”, ndr). Ci sono delle
povere sciocche periferiche che non sanno
prendere in mano la propria vita. Poi ci son
quelli che si accorgono di esser froci a quarant’anni, ed è dura. Mi ricordo ancora che una
volta nella periferia perduta di Firenze, dove
c’era la costruenda della Rai, un tipo scese da
un camion e mi disse: “Vieni qua bimba, tieni
baloccati!”. Che carino, io ero tutto vestito di
celeste, facevo luce nel buio!
Sì queste cose aiutano, però lei non
ha mai visto molto bene le battaglie
fatte dalla comunità per i diritti civili
e l’associazionismo gay?
Sono troppo vecchio ormai, io le ho fatte
prima. Con Pasolini facevamo individualmente,
non in gruppo. Non ho mai avuto bisogno del
gruppo, andavo come Giovanna D’Arco al rogo.
Mi è sempre venuto naturale.
Come vede tutta questa voglia che i
finocchi hanno di sposarsi?
La cosa bella di questi amori è la libertà. I cani
si annusano, si montano addosso, poi ognuno
per la sua strada e via! Dopo che l’hai fatto un
paio di volte ti viene a noia, ne cerchi un altro,
più piccino, più storto, ma è la novità. Dante
amò Beatrice, Petrarca amò Laura, perché non
consumarono. Erano le rose che non colsi di
Gozzano. Se c’è l’amicizia è un altro discorso,
ma questa non si basa sull’uccello, sennò non
dura.
Be’, ci sono però dei gay monogami.
Sì, le noiose! Quelle che dicono stasera si guarda
la televisione e si lucida l’argento. Mi ci vedi me
a lucidare i candelabri? Ma lo fanno soprattutto
per mantenere la mano in esercizio.
Sul riconoscimento dei diritti civili
delle coppie è d’accordo?
Come no? Uno dei miei attori mi raccontava di
una coppia di suoi amici che hanno anche dei
bambini, e sono due babbi: benissimo! Anch’io
in passato stavo per fare un’adozione, avevo
preso due bambine ma poi, dopo un esame
psicologico me le hanno levate. Mi indicarono
un calendario con la Madonna, San Giuseppe, il
bambino e sopra il piccione dicendo che quello
sarebbe stato l’ideale. Io risposi: “Non mi dica
quella, perché è la famiglia più terremotata
del mondo!”. Da lì hanno capito che non ero
adatto. Per quanto riguarda gli altri diritti sono
d’accordo, la parola “consorte” significa che si
divide la sorte, indipendentemente dal sesso.
Un suo messaggio ai nostri lettori?
Io non do consigli, i giovani devono far di testa
loro, guai chiedere a un vecchio come si fa!
E per arrivare a ottant’anni favolose
come lei?
Fate di testa vostra e innamoratevi, finché il
cuore sanguina vuol dir che c’è!
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pride
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HAMMAM
cultura+attualità
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In Francia Jean-Luc Lagarce è una gloria nazionale, in Italia è quasi sconosciuto ma
ancora per poco: grazie a Luca Ronconi e Lorenzo Loris, tre sue commedie debuttano
sui nostri palcoscenici e i suoi testi arrivano in libreria.
Operazione Lagarce
Mario Cervio Gualersi
[email protected]
“Nel 2012 sarò un autore di culto”. In realtà lo è diventato molto
prima, dato che la sua fama nell’ultimo decennio è cresciuta di continuo,
soprattutto nel suo paese, la Francia, dove è il drammaturgo contemporaneo più rappresentato e il terzo, dopo Shakespeare e Molière, in
assoluto, e dove la prestigiosa Comédie Française lo ha inserito nel suo
repertorio. Un onore che Jean-Luc Lagarce non ha potuto assaporare poiché è morto di Aids
nel 1995, quando aveva solo 38
anni, lo stesso destino toccato
all’altra fulgida stella d’oltralpe,
Bernard-Marie Koltes. Era infatti
nato nel 1957 nell’Haute-Saône
e nei suoi diari, pubblicati da Les
Solitaires Intempestives come i 25
testi teatrali che ha scritto tra il
1977 e il ‘95, racconta così la sua
infanzia: “I miei nonni paterni e
materni abitavano in campagna,
coltivavano i campi, allevavano
qualche animale e lavoravano in
fabbrica. Così come mio padre,
prima da operaio, poi da quadro.
Mia madre non lavorava quando
ero bambino, poi andò anche lei in
fabbrica. Quando eravamo molto
piccoli, e ancora non c’era mia
sorella, la mamma disse che eravamo molto poveri, che alle volte
lei aveva i buchi sotto le scarpe,
ma io non ricordo la povertà, mi
ricordo semplicemente che noi
eravamo ‘giusti’, che non potevamo andare in vacanza, ma non
che fossimo poveri sino a quel
punto”.
L’amore per il teatro ha fatto
breccia nel suo cuore assai presto:
a 13 anni scrive il suo primo testo
per una recita scolastica e dopo il
diploma si trasferisce a Besançon
dove studia filosofia e segue i
corsi di recitazione all’Accademia
d’arte drammatica. Con alcuni compagni, a 20 anni fonda il Théâtre
de la Roulotte che si trasforma in breve tempo in compagnia professionista: in questa sede mette in scena Marivaux, Labiche e Ionesco e
sei dei suoi testi. Uno di questi, Voyage de Madame Knipper vers la Prusse
Orientale approda al Petit Odéon di Parigi, mentre al Festival di Avignone
partecipa nell’84 con una regia della Fedra di Racine. Pochi mesi dopo
si trasferisce nella capitale, dove nell’88 scopre di essere sieropositivo,
notizia che non ha mai cercato di nascondere, senza però subordinare
vita privata e lavoro a quella nuova condizione.
“Abbiamo 30 anni. Ogni tanto incrociamo qualche ragazzetto che ci
dice: ‘Ai tuoi tempi...’. Siamo nati alla fine della Guerra Fredda. I nostri
genitori hanno l’età di Brigitte Bardot e Johnny Hallyday. Siamo i fratelli
minori di Marx e della Coca
Cola e le nostre scuole sono
1
rimaste chiuse nel maggio del ‘68.
Senza rendercene conto, siamo
diventati i fratelli maggiori della
Generazione Morale. Facciamo
l’amore pensando alla Morte e
siamo preoccupati per la Pace.
Non vediamo nulla delle battaglie
e della realtà del mondo... Camminiamo tranquillamente immersi
nella paura e nella bellezza delle
catastrofi o delle utopie più terrificanti”.
Negli anni seguenti le sue regie
animano la vita culturale parigina,
come in occasione di una serata
straordinaria al Beabourg o della
versione di La cantatrice calva
che attraverserà l’intera Francia
per tre stagioni. La morte bussa
alla sua porta mentre al Théâtre
de l’Athénée sta cominciando a
provare la Lulù di Wedekind e,
doloroso paradosso, gli impedirà
di veder mai rappresentate le
quattro pièce che pochi anni dopo
lo avrebbero reso famoso.
Tre di queste - finalmente - debuttano in prima assoluta sui nostri
palcoscenici. Per il Piccolo
Teatro di Milano, Luca Ronconi ha selezionato I pretendenti,
affidandone la regia al giovane
Carmelo Rifici, e Giusto la fine
del mondo che lui stesso mette in
scena. “A Lagarce ho voluto dedicare un percorso scegliendo due testi
profondamente diversi tra loro. Il primo, animato da 17 personaggi, è
costruito sul filo dell’ironia, il secondo è una commedia ‘da camera’, con
soli cinque attori che interpretano i membri di una stessa famiglia. Pur
differenti, i due lavori contengono elementi di affinità: per esempio nei
dialoghi si usano molte parole per eludere e non per dichiarare, parlare
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attualità+cultura
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per nascondere, per non rivelare, non esplicitare, per non rendere
didascalico quello che si vuol dire ma per farlo percepire”.
Nei Pretendenti, tradotto da Gioia Costa e presentato il mese scorso
al teatro Studio, i componenti di un circolo culturale di provincia si riuniscono per sostituire Paul (Massimo De Francovich), il vecchio direttore,
con il più giovane Marc (Pierluigi Corallo), gay rampante che all’animata
riunione “benedetta” dalla partecipazione di un politico giunto da Parigi,
si presenta con l’altrettanto ambizioso compagno Jean-Michel (Francesco Colella) che però manifesta qualche cedimento per la figlia di Paul,
suscitando prima la gelosia e poi lo sconforto in Marc. La commedia è
un impietoso attacco frontale nei confronti di un ambiente - che l’autore
conosceva molto bene lavorando a fianco delle istituzioni - dominato
da manovre ambigue, atti illeciti, conflitti professionali che si fondono
spesso con quelli familiari. Tutti i personaggi sono
sempre in scena e rappresentano un microcosmo 4
di società, dove ognuno è riconoscibile sia per la
sua funzione sociale che per quella privata: rappresentanti comunali che litigano con i dirigenti,
impiegati invidiosi dei colleghi, mogli contro mariti,
amanti contro amanti. La struttura della pièce
si basa su una lingua frammentata, sfarinata, con
frasi iniziate e mai finite per intero, incisi a ruota
libera, dove le parole sono come armi rivolte più
verso chi le pronuncia che verso coloro a cui sono
rivolte ed ecco crearsi una serie di gaffes, lapsus,
menzogne che gettano quegli sprovveduti in un
imbarazzo e un disagio abissali.
Di impronta decisamente autobiografica è Giusto la fine del mondo,
dove Louis, un giovane scrittore che sa di dover morire entro pochi
mesi, torna a far visita alla famiglia per rivelare questa dolorosa verità.
Suo padre è mancato e, a causa delle lunghe assenze da casa e il silenzio
interrotto solo da qualche messaggio sulle cartoline illustrate, anziché a
lui, la prerogativa di capofamiglia spetta ora al fratello minore Antoine,
sposato con Catherine che non ha mai conosciuto il cognato, mentre
la madre vive con l’altra figlia Suzanne. Nonostante un’intera giornata
trascorsa al loro fianco con l’intento di congedarsi per sempre, Louis non
riuscirà a togliersi quel peso e confidare il suo segreto a nessuno di loro:
alla sera ripartirà per affrontare da solo il suo destino. Il testo, tradotto
da Franco Quadri, ha il fascino di una partitura musicale e di nuovo
la lingua è densa di esitazioni e sottintesi. Sotto la direzione di Ronconi
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vedremo in scena Riccardo Bini, Pierluigi Corallo, Francesca Ciocchetti,
Melania Giglio e Bruna Rossi: il debutto è previsto al teatro Studio per
il 18 marzo.
Un controverso triangolo amoroso - due uomini e una donna - è invece
al centro di Ultimi giorni prima dell’oblio. Pierre, Paul ed Hélène
hanno vissuto per lungo tempo insieme in campagna, legati da un rapporto sentimentale - omo e eterosessuale - molto intenso. Poi nella casa
che avevano acquistato è rimasto soltanto Pierre, professore di liceo
di mezz’età. Dopo molti anni di separazione (nel frattempo Hélène
e Paul, che si erano sposati, hanno divorziato per unirsi a Antoine e
Anne) i tre ex amici-amanti si ritrovano per concordare la cessione della
proprietà. Niente sembra essere rimasto di quei giovani che, legati dal
comune interesse per la letteratura tedesca e il cinema del terzo mondo,
avevano lasciato Parigi alla ricerca della “vera vita”
e dell’aria pura, con l’intento di cimentarsi nelle
attività artigianali alternative: in seguito il loro
rapporto era imploso e ognuno aveva deciso di
andare per la propria strada. Al termine della giornata trascorsa insieme, nulla verrà deciso: nella
casa - oggetto del desiderio e simbolo di tutte le
rimozioni possibili - rimarrà Pierre. Nessuno di
loro ha il coraggio di chiudere col passato perché
i ricordi li tengono ancora vicini, nonostante lo
scorrere del tempo allenti progressivamente il
legame. Il testo, che gira attorno allo scambio
verbale e al suo carico di confessioni, rivelazioni,
rimorsi e silenzi, nella volontà di dire che però
risulta talvolta straziante, ha affascinato il regista Lorenzo Loris che
lo metterà in scena al teatro Out Off di Milano (dal 3 giugno al 5 luglio)
con un cast anncora da completare ma in cui non mancheranno i fedelissimi Gigio Alberti e Mario Sala.
Le tre pièce, insieme a Noi, gli eroi, scritta da Lagarce negli ultimi mesi
di vita, che racconta di una compagnia teatrale in tournée nell’Europa
centrale in tempi di guerra, sono state raccolte nel volume Teatro. 1, fresco
di stampa per Ubulibri. Come concludere questo primo avvicinamento
a un autore che diventerà sicuramente celebre anche nel nostro paese?
Scegliamo di farlo con le sue parole, a cui non serve commento. “Dobbiamo mantenere i nostri dubbi e resistere così, nel dubbio, ai discorsi
violenti o affabili dei ‘perentori professionisti’ delle logiche economiste,
di chi cerca un utile immediato, dei capaci e dei furbi, tutti nostri signori,
con il nostro consenso. Non possiamo accontentarci della nostra buona
o cattiva coscienza davanti alla barbarie degli altri: la barbarie è insita in
noi, chiede solo di devastarci, esplodere nella profondità della nostra
anima e piombare sull’Altro. Dobbiamo rimanere vigili davanti al mondo
e per farlo occorre essere vigili davanti a noi stessi. Dobbiamo sorvegliare il male e l’odio che ci nutre segretamente, senza saperlo, senza
volerlo sapere, senza nemmeno osare immaginarlo, l’odio sotterraneo,
silenzioso, che attende il momento giusto per divorarci e servirsi di noi
per divorare nemici innocenti. I luoghi dell’Arte possono allontanarci
dalla paura e quando abbiamo meno paura siamo meno cattivi”.
1 - Jean-Luc Lagarce in un fotomontaggio alla Man Ray
2 - Lo spettacolo I pretendenti per la regia di Carmelo Rifici (foto Marasco)
3 - Pierluigi Corallo e Francesco Colella nei Pretendenti
4 - Un altro ritratto dell’autore
5 - Massimo De Francovich, Paola Bacci, Melania Giglio e Pierluigi Corallo
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attualità+cultura
I cori glbt, ormai diffusi in tutto il mondo, cominciano a sbocciare anche nel nostro
paese. Il più “antico” è stato fondato nella capitale tre anni fa, mentre dall’anno scorso
ne è nato uno anche a Bologna. Cosa aspettano le altre città?
Ugole rainbow
Ivano Barocci
[email protected]
Il coro Komos di Bologna
Canta che ti passa, dicono... Ma a loro cantare fa l’effetto contrario: non
passa nulla, anzi aumenta la voglia di esserci, di stare insieme, di fare
gruppo e, ovviamente, anche quella di cantare. Sono i partecipanti al
primo coro glbt in Italia e mai come in questo caso le 4 lettere sono tutte
degnamente “rappresentate”, anzi se ne dovrebbe aggiungere una quinta,
la E di etero-friendly!
È il Roma Rainbow Choir (in alto a sinistra), fondato e diretto da
Giuseppe Pecce, classe 1979, musicista di professione, a cui è venuta
l’idea del coro due anni fa sentendo cantare un gruppo di gay credenti
in una chiesa. “Mi sono detto: qui bisogna fare qualcosa”, ci racconta
lui stesso, e da lì a poco è nato e cresciuto un gruppo, divenuto poi
associazione, di circa 40 elementi.
Il coro riunisce gay, lesbiche, bisex e transgender e senza poi alcuno
sforzo si sono uniti prima le donne poi anche gli uomini etero ma friendly
che, a quanto sembra, tornano nei loro posti di lavoro raccontando con
nonchalance: “Sai che faccio parte di un coro gay?”.
Le loro esibizioni sono state finora soprattutto nei vari pride e in iniziative legate al 1° dicembre ma non sono mancate occasioni di rassegne con
altri cori, diciamo più... tradizionali. “In questi casi”, racconta Giuseppe,
“io presento sempre il coro come il primo coro fatto da gay lesbiche
bisex e transgender. Attimi di panico in platea ma poi tutto corre liscio,
anzi c’è vero entusiasmo attorno a noi, si interessano alle prossime date.
La stessa cosa è capitata, con nostra grande sorpresa, al quartiere Corviale di Roma, considerato uno dei più degradati della capitale. Solo per
arrivare lì abbiamo temuto il peggio, ma poi, incredibilmente, sono stati
tutti dalla nostra parte, entusiasti, tant’è che pensiamo di tornarci! Sarà
anche per il potere che ha la musica di unire, spesso molto più trascinante
delle parole”.
Il coro, dopo essere stato ospitato in un paio di chiese (ovviamente
non cattoliche-romane), si vede ora una volta la settimana al Circolo
Mario Mieli ed ha tra l’altro aperto da poco nuove “audizioni”: quindi
chi volesse partecipare trova tutti i dettagli sul sito del coro (www.
romarainbowchoir.net) o in quello del “Mario Mieli”. Date certe future
non molte, eccetto l’8 maggio, a Roma, per una sorta di gemellaggio
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con un coro gay francese, e quelle legate ai prossimi pride. Ma il lavoro
e le prove continuano comunque incessanti su un repertorio che spazia
dal barocco, al gospel, agli Abba e Madonna. “Non ci priviamo di nulla”,
spiega scherzoso Giuseppe, “perché il bello di un coro sta proprio nella
capacità di cimentarsi con tutto, così da divertirci e divertire gli altri, in
attesa di vedere il mio sogno realizzato, ovvero dirigere un gruppo di
120 elementi tra coristi e orchestra”. Auguri! Ma intanto un piccolo e
grande sogno Giuseppe sembra averlo già realizzato: “Spero di dare in
questo modo il mio contributo alla formazione e crescita di una comunità
omosessuale che, in quanto tale, cerca e si apre al confronto con gli altri”.
Da Roma a Bologna. Anche nel capoluogo emiliano, è nato un coro, in
questo caso, maschile gay al 100%. Lo ha fondato Paolo Montanari,
25 anni, cantante e musicista. Si chiama Komos, nasce nel giugno 2008
e dopo i primi passi a Modena si è trasferito nella sede dell’Arcigay bolognese, il Cassero, su invito del presidente stesso del circolo.
Ne fanno parte circa 30 ragazzi, gran parte “reclutati”, come ci spiega
Paolo, diffondendo la voce sulle varie chat. “Se venivano tutti quelli che si
sono detti interessati non avrei saputo dove metterli, ma adesso ci siamo
stabilizzati su questo numero e poi vedremo...”.
Il 15 marzo è previsto il varo ufficiale del coro con una serata presso Il
Cassero con ospite d’onore il baritono Alfonso Antoniozzi. Il repertorio
si annuncia molto variegato ma sempre nel solco della tradizione, con
passaggi da Wagner a Mendelssohn a Poulenc e altri ancora.
“Spero di dare il mio contributo”, sottolinea Paolo, prima di iniziare con
la prova del lunedì sera, “a far emergere un’identità gay in Italia legata
soprattutto al fare cultura, quindi fuori dalle solite etichette e macchiette
che siamo abituati a vedere e sentire”.
Anche in questo caso, il gruppo riesce ad amalgamarsi anche fuori dal
“semplice” cantare assieme. Il coming out non è ancora un patrimonio
di tutti ma far parte di un coro, a quanto pare, facilita anche questo
percorso personalissimo. “Ci si aiuta molto tra di noi e nel nostro caso
sono nate anche delle belle amicizie... e anche alcune coppie”, sottolinea
soddisfatto il Maestro prima dell’attacco del prossimo pezzo.
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PERSONA
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pride
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attualità+cultura
Sta per iniziare una stagione particolarmente fertile per la presenza glbt nei serial in
chiaro e sul satellite, da I Cesaroni a R.I.S. – Delitti imperfetti passando per i supercult
Desperate Housewives, Brothers & Sisters e Ugly Betty.
Primavera in tv
Antonio Malvezzi
Tv queer, qualcosa si muove. Sta per arrivare
la primavera e, finalmente, il piccolo schermo
si accorge del pubblico glbt in maniera particolare: non una serie o un telefilm dedicato,
bensì tanti personaggi che, a pioggia, prendono
possesso di una certa dignità narrativa e
costellano diverse serie, alcune già note, in cui
sono lentamente cresciuti nel corso del tempo.
Uno dei successi dell’inverno targati Publispei,
I Cesaroni 3 con Claudio Amendola ed Elena
Sofia Rocci, in onda il venerdì in prima serata su
Canale 5, ha introdotto il nuovo vicino dei protagonisti, Antonio Barilon (Giancarlo Ratti), un
omosessuale non dichiarato il cui figlio Lorenzo
(Filippo Vitte) mostra anch’egli tendenze gay.
Nel frattempo, sta “crescendo” la presenza di
Walter Masetti (Ludovico Fremont), il figlio di
Ezio e Stefania innamorato dell’etero Marco
(Matteo Branciamore), che nella seconda stagione bacia proprio Marco in un corridoio della
scuola e viene sorpreso dal padre sbigottito.
Anche Tutti pazzi per amore, seguitissima
serie andata in onda su Rai Uno durante tutta
la stagione invernale e sceneggiata da Ivan
Cotroneo, Monica Rametta e Stefano Tumpride
marzo 09
molini (regista del valido Un altro pianeta),
ha dedicato un discreto spazio alla vicenda del
padre gay interpretato da Tomas Arana che fa
il coming out davanti al figlio e gli consiglia di
vedere I segreti di Brokeback Mountain
(curiosamente proprio quando Rai Due lo
mandava in onda pesantemente censurato).
Nell’ultima stagione di R.I.S. – Delitti
imperfetti è comparso invece un personaggio
lesbico, la tenente col pallino dell’entomologia
Flavia Ayroldi (Jun Ichikawa, l’attrice giapponese di Cantando dietro i paraventi), che
rivela di avere avuto un affaire sentimentale con
una donna indagata, Giselle. Come sempre,
sono i canali satellitari quelli in cui la vita dei
personaggi glbt è più svincolata da timori di
censure e pudori estetici. Nell’ipercult Desperate Housewives in onda su Foxlife, il figlio
gay di Bree, il delicato biondino Andrew Van De
Kamp (Shawn Pyfrom), dopo essere apparso
in versione drag la notte di Halloween, ha
presentato a tutti il fidanzato Alex, dottore dal
passato torbidamente misterioso, protagonista
di una bizzarra cena con mamma Bree e la coppia dei vicini omo Bob e Lee, quelli che avevano
installato una rumorosa fontana nel giardino di
casa, irritando gli abitanti di Wisteria Lane.
Se in Ugly Betty l’effemminato Michael Urie
(Marc St. James) approfondisce le sue schermaglie amorose con i corteggiamenti dell’obesello
Cliff (David Blue) e il tredicenne Justin Suarez
(Marc Indelicato) sta crescendo bene in un
universo camp caratterizzato dal fuoco sacro
– e molto queer – per il mondo fashion delle
sfilate d’alta moda, nel bellissimo Brothers &
Sisters le trame queer si stanno moltiplicando:
oltre alla coppia borghese formata da Kevin
e Scotty (Matthew Rhys e Luke MacFarlane)
anche lo zio sessantenne Saul (Ron Rifkin) entra
nell’orbita sentimentale di un gay logorroico
(Dave Foley) ma prova attrazione ricambiata
per un altro ragazzo.
Tra le novità, l’adolescenziale Greek – La
confraternita trasmessa su Fox il giovedì
sera presenta un personaggio omosessuale,
l’avvenente Calvin Owens (Paul James), che
diventa oggetto di morbose strategie “eterizzanti” da parte di alcuni confratelli del college.
Nel premiatissimo 30 Rock compare invece
una lesbica dichiarata, Gretchen Thomas
(Stephanie March), e si sta intensificando il
sottotesto seduttivo con la protagonista etero
Liz Lemon (la rivelazione comica americana
dell’anno, la geniale Tina Fey anche creatrice
della serie).
Un personaggio gay, lo stagista Kurt (Edin
Gali) spicca infine nell’interessante Mad Men
trasmessa su Cult e ambientata negli ambienti
pubblicitari newyorchesi degli anni ’60. Il suo
coming out scandalizza soprattutto Salvatore
(Bryan Batt) che, guarda caso, è un gay velato
che considera l’omosessualità “una perversione”. Insomma, non male come stagione:
un ulteriore segno di come lentamente ma
progressivamente la percezione dell’omosessualità si stia sempre più integrando – almeno
in tv – nei plot dei serial americani e non più
amati e diffusi. Ma quando raggiungeranno il
5-10 % degli script, a riprova di una statistica
che rispecchi la presenza glbt nella società
contemporanea, quella reale?
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PERSONA
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pride
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pride
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cultura+attualità
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Il brillante esordio narrativo di Insy Loan, alias Alessandro Michetti, che racconta
con divertimento e autoironia la sua formazione di giovane gay e la sua scoperta
della metropoli.
Il rapporto Insy
Francesco Gnerre
[email protected]
Di essere gay Alessandro lo sa da sempre, almeno da quando il padre gli ha detto che collezionare figurine di Lady Oscar è da froci e non
si tratta certo di una sua scelta, “anche perché
non è che qualcuno a un certo punto della sua
vita dice: ‘Mah, sai che ti dico? Avrei proprio
voglia di sentirmi dare del ‘ricchione’ pure dallo
scemo del villaggio’… Se sei etero, diciamocelo,
tante rotture di palle ti vengono risparmiate”.
Alessandro comunque non si perde d’animo e
con l’esperienza scopre che, nonostante tutto,
“ci sono almeno due buoni motivi per cui è meglio essere gay: le feste sono più divertenti e ti
dicono che hai una grande sensibilità anche se
ne sei privo. E se qualcuno obietta puoi sempre
dargli dell’omofobo”.
Con uno stile leggero, ironico e autoironico,
Alessandro Michetti, che si firma Insy Loan,
gioca con i luoghi comuni sull’omosessualità, li
smonta e scrive un romanzo autobiografico di
grande freschezza, originale, divertente e liberatorio (Alla fine di questo libro la mia
vita si autodistruggerà, Rizzoli, pp. 222,
euro 16,50). “Pride” lo ha intervistato.
Cominciamo dal tuo pseudonimo.
Come nasce Insy Loan?
Insy è il soprannome che mi ha dato un mio amico e non sta per Insipido, ma per Insicuro. L’assonanza con Lindsay mi ha portato alla Loan, la
cantante pop smutandata ed eccoci così a Insy
Loan, un alter ego che mette insieme la mia insicurezza e il mio amore per le starlette.
Non mi sembri una persona insicura…
Invece sì… io in realtà non ho mai avuto velleità
letterarie, poi quasi per caso, un anno e mezzo
fa, ho aperto un blog e ho iniziato a scrivere,
prima cose molto piccole, poi la cosa si è allargata a macchia d’olio, come succede spesso
ai blog. Non vorrei sembrarti presuntuoso ma
qualcuno ha trovato che in quello che scrivevo
c’erano cose valide anche sul piano dello stile e
così sono arrivato alla Rizzoli ed è cominciato il
mio lavoro di stesura del romanzo.
Perché un titolo così bizzarro?
Ci ho pensato tanto. Volevo che fosse accattivante e che nello stesso tempo fosse coerente
con la storia e così una
sera che ero completamente ubriaco mi
sono messo a pensare
che mi stavo mettendo completamente a
nudo, che scrivendo di
me diventavo trasparente, senza pelle e mi
sono chiesto: ‘ora cosa
succederà? Sarò fucilato?’. Ecco, questo è
un po’ il concetto che
è alla base di questo
titolo.
Si tratta di un libro autobiografico però tu non sei
di Chieti come il
protagonista…
Sì, è vero, sono di
Roma, però mio padre è di Chieti e un
po’ della mia vita l’ho
passata in Abruzzo.
Quello che scrivo però
è vero. Qualche finzione narrativa mi serviva
a creare un minimo
di distanza, anche se
lo so che è come nascondersi dietro un
dito. La mia idea era di
raccontare una sorta
di odissea in piccolo
di un ragazzo che vive
questo forte impatto
con Roma che poi è
un’esperienza anche
mia, perché la mia omosessualità e la mia militanza in una associazione gay sono cose che
ho vissuto nei miei anni universitari con ragazzi
che venivano a Roma per studiare. A 18 anni il
fatto che venissi dalla via Prenestina di Roma
o da Crotone non è che cambiasse molto. In
discoteca non c’ero andato più di un paio di
volte e fino a 17 anni andavo pure all’oratorio.
Insomma, pur vivendo in una città di 3 milioni
di abitanti ho fatto una vita di provincia e finché
non mi sono accostato al “Mario Mieli” pensavo
di essere l’unico omosessuale sulla Terra. Oggi
mi rendo conto che l’età delle prime esperienze
si è molto abbassata, ma quando ho cominciato
a frequentare i locali, di diciottenni eravamo in
quattro. Forse per chi ha oggi 18-20 anni può
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attualità+cultura
sembrare strano, ma solo una quindicina di anni
fa era molto diverso.
Dove hai imparato a scrivere cose serie con tanta leggerezza? Hai frequentato una qualche scuola di scrittura?
No, nessuna scuola. Leggo molto e forse c’entra anche il lavoro che ho fatto fino ad oggi di
copywriter per un’agenzia pubblicitaria e poi,
come ti dicevo, c’è stato anche un anno e più di
palestra del blog che secondo me aiuta molto.
Quali sono gli scrittori che leggi di più?
I tuoi modelli?
Alcuni autori anglosassoni, un po’ ironici, che
sdrammatizzano come David Sedaris, William
Burroughs e degli italiani Stefano Benni e Matteo B. Bianchi. Come loro cerco di trovare sempre una chiave ironica, il che non significa però
buttarla in barzelletta. Anche l’omosessualità
mi piace raccontarla normalizzata e in maniera
divertente, come fa Matteo B. Bianchi, senza
che il personaggio gay venga bruciato vivo o sia
costretto a suicidarsi, come in tanta letteratura
e tanta cinematografia omosessuale fino a un
certo periodo. Oggi i drammi di un ragazzo gay
possono essere gli stessi di un ragazzo etero…
essere scaricati dalla persona che si ama, avere
difficoltà nei rapporti…
pride
marzo 09
Con qualche problema in
più, non credi?
Sì, certo, però non siamo più al
tempo di Forster che ha dovuto
rimandare a dopo la sua morte
la pubblicazione di Maurice e che,
anche se il suo romanzo gay ha
un lieto fine, ha vissuto una vita
tutta castrata dalla sua omosessualità. Oggi è diverso, il coming
out lo puoi fare e questo ti aiuta a
normalizzare la tua situazione. Io
sono assolutamente per il coming
out, ma non forzato, ognuno sceglie di dirlo a chi vuole e quando
vuole. Certo, non vivo una vita
uguale a quella di un eterosessuale perché non ho i suoi stessi
diritti e posso avere problemi a
dichiararmi per tutta una serie di
privazioni reali, non per problemi emotivi. Per un periodo della
mia vita ho fatto il poliziotto e se
avessi deciso di continuare, non avendo tutele
alle spalle, penso che sarei stato condizionato.
In Spagna, per fare un esempio, hai dalla tua una
legge che ti tutela e allora dirlo o non dirlo può
essere una tua scelta. Da noi, sentendosi meno
garantito uno può tenersi tutto dentro. È solo
una questione di privazione di diritti, secondo
me.
Mi parli della tua esperienza di poliziotto?
Sono stato due anni in polizia come ausiliario. Il
servizio militare lo dovevo fare e in parte lo volevo fare perché, tutto sommato, l’idea di non
farlo in quanto gay l’ho sempre trovata controproducente, sottintende un’ombra di anormalità, è un po’ come avere un’insufficienza toracica
o la scoliosi. Così dovendolo fare l’ho fatto da
poliziotto, anche su suggerimento di mio padre
ed è stata un’esperienza interessante, molto
tranquilla, non ho mai avuto la paura di queste leggende metropolitane tipo schedature o
cose del genere. Non ho fatto proclami sulla
mia omosessualità, ma non l’ho mai nemmeno
negata e più di una volta il mio ragazzo è venuto a trovarmi. Ero comunque preparato ad ogni
evenienza e se qualcuno me lo avesse chiesto
l’avrei detto. C’è però da dire che sapevo che
quella non era la mia strada.
I tuoi rapporti con la famiglia e con un
padre poliziotto?
I miei genitori sono separati, mio padre vive in
Abruzzo, mia madre a Roma. Con mia madre è
stato più semplice perché gliel’ho detto quando
avevo 18 anni, ma è stata lei a chiedermelo. Ora
mi rendo conto che sono stato violento buttandole addosso in un pomeriggio tutti i problemi accumulati in 18 anni di vita, però poi c’è
l’amore materno e una volta superato lo shock
iniziale, si costruisce insieme. Con mio padre
è un po’ diverso, non me lo ha mai chiesto,
ma ovviamente lo sa perché un giorno mi ha
detto che qualsiasi cosa io fossi, non sarebbe
cambiato niente per lui. Quando avrà la forza
e la voglia di parlarne io sono qua. Debbo dire
però che è una persona per cui nutro un affetto
infinito e credo che dirglielo esplicitamente non
aggiungerebbe molto al nostro rapporto. Il fatto è che gli uomini hanno più difficoltà, in particolare con un figlio maschio, si irrigidiscono,
vedono messe in discussione le loro certezze,
pensano che un maschio gay neghi la propria
virilità. È un problema di cultura generale molto
spesso anche di noi gay. Pensa al caso di Roberto Bolle. Ha fatto coming out in Francia e quando la notizia è stata ripresa dalla stampa italiana
si è precipitato a smentire. Ha detto che non
aveva capito perché non parla bene il francese,
come se gli avessero parlato in gaelico, che non
ha nulla contro gli omosessuali e cose di questo
genere….insomma dichiarazioni degne di Gattuso. Come ti dicevo prima io non sono per il
coming out forzato, ma una volta che lo hai detto dove sta il problema? Non puoi nemmeno
tirare in ballo la scusa dell’ambiente del lavoro,
non sei un calciatore e nemmeno un minatore
dell’Alsazia. Sei il ballerino più famoso e più pagato del mondo, con il tuo coming out puoi dare
un aiuto alla causa…. Non voglio politicizzare
tutto, ma visto che ormai lo hai detto, possibile che non vedi che smentire significa dare
all’omosessualità una cifra di infamia? Ammesso
pure che tu sia stato frainteso chi se ne frega….
Non hanno mica scritto che sei tu l’assassino
di Cogne. Quando uno come Roberto Bolle si
comporta così ti cascano le braccia, trovo che
sia una cosa veramente misera, da omuncolo.
Da grande continuerai a fare lo scrittore?
Spero di sì, ma sai meglio di me come è la situazione dell’editoria italiana. Passare quasi improvvisamente da fruitore di libri a scrittore è
un’esperienza esaltante, ma so che in Italia si
legge pochissimo e si vende meno di quanto io
pensassi. In un determinato periodo puoi diventare un caso letterario con sole diecimila copie
vendute e se vuoi fare un viaggio e dare l’anticipo per un mutuo di una casa di 50 metri quadri
devi vendere almeno 50 mila copie. Se pensi che
siamo 60 milioni di abitanti è sconfortante. A
me piacerebbe continuare, ma cerco di mantenermi con i piedi per terra e intanto, visto
che oggi finisce il mio rapporto con l’agenzia
pubblicitaria, sto cercando un lavoro. Quanto
a questo mio libro vorrei solo che non venisse
etichettato come un romanzo di genere. Non
mi fraintendere, io rivendico in maniera forte
la mia omosessualità, ma vorrei che il libro venisse letto come la storia di un ragazzo che è
anche gay, che racconta con ironia la sua vita,
insomma mi piacerebbe che nel libro si individuassero aspetti della crescita di una persona
universalmente condivisibili.
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attualità+cultura
Il 24 novembre di trent’anni fa si svolgeva a Pisa una delle prime manifestazioni di
piazza del movimento gay. Per celebrare l’anniversario la città toscana ospiterà nei
prossimi mesi un convegno e una mostra.
I ragazzi del ’79
Andrea Pini
[email protected]
Pisa, piazza Cavalieri, 24 novembre 1979
Era un po’ di tempo che mi ruotava in testa
un’idea: tirare fuori dall’oblio l’esperienza di un
gruppo di giovani e intraprendenti omosessuali,
tra i quali pure io, che tra il ‘79 e l’80 fecero
succedere un po’ di casino nelle piazze e nei
cuori della città di Pisa, coinvolgendo il mondo
palpitante e acerbo del movimento gay italiano.
Sulla scia di quanto stava accadendo in molte
altre città, tra incontri fortuiti ai cessi della
stazione, incroci fecondi nelle aule universitarie, bighellonaggi creativi in piazza Garibaldi
anche noi pisani di adozione e non, fra l’estate
e l’autunno del ‘79 mettemmo su un collettivo
omosessuale cittadino e lo chiamammo Orfeo.
Eravamo inesperti ed entusiasti, ci sentivamo
nuovi e dirompenti, avevamo voglia di affermarci alla luce del sole, con libertà e femminilità provocatorie da esibire. Nell’estate alcuni
avevano partecipato al primo gay camping
organizzato dalla rivista “Lambda”, un’incredibile occasione umana e politica, e tornammo
carichi di propositi.
In autunno a Roma quell’entusiasmo collettivo
pride
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produsse un convegno nazionale organizzato
in un convento occupato e gestito dal Collettivo Narciso e noi, che avevamo già deciso
di organizzare una marcia di protesta contro
aggressioni e omicidi anti gay, avvenuti tra Pisa
e Livorno, la proponemmo come marcia di tutti
i gay italiani, in sostituzione di un’altra vietata
dalle autorità della capitale in quei giorni.
E così il 24 novembre ci fu la prima marcia Contro
la Violenza sugli/sulle Omosessuali, regolarmente
autorizzata da una questura più disponibile di
quella romana, ed ebbe un insperato successo:
vennero gay di tutti i collettivi d’Italia, omosessuali singoli che per la prima volta si affacciavano alla ribalta della piazza, molte donne
femministe e compagni dei gruppi della sinistra
pisana. Ricorda Gianni Rossi Barilli nel suo Il
movimento gay in Italia: “All’appello risposero
circa 500 gay e lesbiche (questa cifra doveva
restare la più ragguardevole raggiunta da un
corteo del movimento fino alla manifestazione
del 2 luglio 1994 a Roma)”.
Il nostro piccolo collettivo Orfeo proseguì per
qualche mese la sua esperienza, partecipando
ad iniziative politiche, organizzando una rassegna di film e feste di aggregazione alla discoteca
Hop Frog di Viareggio. Poi ognuno dei fondatori prese una sua strada. Voglio ricordare
almeno Edison Mezzone, Paolo Lambertini,
Paolo Riccucci, Paolo Trombella…
Quest’anno sono passati 30 anni da quegli
eventi e farli riemergere dal dimenticatoio può
avere una duplice ragione: perché è il momento
giusto per ricostruirli e ricucirli nella memoria
collettiva omosessuale (di cui tutti abbiamo un
gran bisogno per cementare la debole comunità gay, lesbica e trans della penisola) ed anche
per riflettere su quanto è cambiato e quanto
è ancora da cambiare, nella società e nella
politica del nostro paese.
Per questo abbiamo pensato, un gruppo di persone amanti della storia e della cultura legate
all’omosessualità, di creare un evento a
Pisa, nel mese di novembre di quest’anno,
con un convegno, una mostra e una festa.
Per ricostruire quella manifestazione (e magari
anche altre immediatamente precedenti e
successive, fra il ‘72 e l’80) raccogliamo testimonianze scritte, fotografie, volantini, articoli
su riviste gay, articoli e lettere su quotidiani e
settimanali, video.
Lanciamo un appello a singoli studiosi e militanti
e anche naturalmente ai centri di documentazione omosessuali (l’archivio Massimo Consoli,
il centro documentazione Marco Sanna, l’archivio del Cassero, quello della fondazione Sandro
Penna, quello del Cig di Milano, ecc.): fate una
ricerca tra le vostre carte! Sarebbe bello che
i vecchi militanti collaborassero frugando nei
loro archivi privati… Se poi qualcuno vuole
contribuire finanziariamente, è il benvenuto!
Il Comitato Pisa ’79 è costituito da: Alessandro Chiti (Pi), Stefano Faralli (Pi), Enrico
Giordani (Rm), Francesco Gnerre (Rm), Andrea
Pini (Rm), Dario Ruisi (Pi), Valerie Taccarelli
(Bo), Daniele Zaino (Rm). Hanno già aderito:
Arcigay Pisa, Arcigay Nazionale, Circolo “Mario
Mieli”, Gay.it, Movimento Identità Transessuali,
Fondazione Sandro Penna, i mensili “Pride”,
“Clubbing” e “Aut”.
Contatti: [email protected], [email protected].
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Chill
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SAUNA
by Thomas
& Wagner
Lunedi
Lunedi
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dalle
dalle 17.00
17.00 alle
alle 24.00
24.00
da
da martedi
martedi aa venerdi
venerdi
2x1
dalle
dalle 20.00
20.00 alle
alle 22.00
22.00
domenica
domenica
buffet offerto
dalle 14.00 alle 16.00
dalle 14.00 alle 16.00
ORARIO
Domenica dalle 12.00
Lunedi dalle 17.00
da Martedi a Sabato dalle 14.00
Ingresso riservato ai soci UNO CLUB
PADOVA - Via J.Avanzo 47 - Tel 049 60 38 88
( a 5 0 0 m d a l re t ro d e l l a S t a z i o n e F S )
www.chilloutsauna.com
*entrata gratuita per una persona a coppia
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PORTFOLIO
True Love
pride
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PORTFOLIO
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Jacopo Camagni. in arte Dronio, è un illustratore bolognese a
denominazione di origine controllata e garantita, che ha disegnato
flyer per serate e locali come il Club Classic di Rimini, il Cassero
(per cui ha curato anche campagne di prevenzione MTS) e il
Mamabeach di Torre del Lago. Attualmente lavora principalmente
per l’estero anche come disegnatore di fumetti per la Marvel, di
copertine per riviste di videogiochi e illustra libri per ragazzi.
Il suo stile è contemporaneo e globale, in quanto contaminato da
influenze che vanno dall’animazione giapponese al comic statunitense
senza tralasciare una solarità spiccatamente mediterranea sia nelle
scene erotiche che in quelle più romantiche.
www.dronio.com
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memoranda
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1
C
Giovanbattista Brambilla
[email protected]
alzamaglie pazze
Siamo tutti reduci dal can-can della ritrattazione di Roberto Bolle sul suo essere gay.
Dopo averlo squadernato in Francia a settembre, sulla rivista di moda “Numéro Homme”,
l’ha sconfessato a gennaio in Italia dopo che
la notizia era tracimata ovunque. Ad onor del
vero, non ha negato di essere gay ma ha negato
d’averlo ammesso. Ma dai! Appellandosi al fatto
che fu frainteso a causa del suo francese non
perfettissimo. Cosa assai difficile da sostenere,
vista la chiarezza delle domande poste dall’intervistatore. Appellandosi al fatto d’essere
vittima, lui stesso, dello stereotipo comune
secondo il quale, un ballerino classico, debba
essere per forza essere gay. Ma siamo onesti:
tutti quei svolazzi, jetés, pliés e arabescheggiamenti vari, secondo me, ad un eterone manco
verrebbero in mente di farli! Rieccoci al solito
funambolismo provinciale e italiota. Cui ci
s’appiglia disperatamente per non far turbare
i vicini di casa, far piangere mammà e soprattutto Gesù bambino. Sì, perché proprio qui
sta il problema. Bolle stesso, nell’intervista, si
rammaricava del fatto che in Italia la discrezione
e la riservatezza sono d’obbligo, dato l’enorme
potere conservatore della chiesa. Quindi, la sua
ipocrisia sarebbe doppia. Ha criticato una cosa
per poi farla, e pure peggio. È un personaggio
pubblico e ha i suoi doveri d’onestà. Perché fare
il disinibito all’estero per poi negare in Italia?
Non poteva starsene addirittura zitto e fare
il velato coerente? Da noi, anche i personaggi
di talento, giovani, ricchi e di successo come
lui, sono terrorizzati dalla possibilità che gli
si cancelli il contratto già firmato per l’esibizione del prossimo G8 o che non si vada più
a sgambettare in calzamaglia alla Sala Nervi, in
Vaticano, per il concerto di Natale. Ammetteva
d’essere gay e la cosa finiva lì. Invece non ha
fatto altro che dimostrare, al cento per cento,
ciò che criticava nell’intervista: che in Italia
l’ipocrisia regna. Da artista affermato in tutto il
mondo, la sua carriera non ne avrebbe risentito
minimamente. Anzi...
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Di sicuro non ha proprio la stessa stoffa, né le
palle, del mitico ballerino Rudolf Nureyev
(1938-1993). Il quale, non solo ebbe il coraggio di fuggire dall’Urss, scappando in pieno
aeroporto a Parigi nel 1961 (per rimetterci
piede solo nel 1989 dopo la caduta del comunismo), ma sfidò ogni moralismo dichiarandosi
apertamente gay. Neppure nascose, alla fine,
la sua infezione da Hiv. Il tutto, in epoche ben
più terrificanti di questa, in cui ci tocca vivere
con un damerino perfettino come Bolle. Su
Nureyev circolano aneddoti d’inverecondia
colossale. Ad esempio, pare che lo stesso Bob
Kennedy (1925-1968), padre di ben undici figli
e per il quale il Viagra sarebbe stato un optional,
fosse stato sorpreso, negli anni ‘60, a sfogare
la sua perenne tirella con Nureyev dentro una
cabina telefonica. Ciò è riportato in un volume
uscito nel 1998 negli Usa, ad opera del biografo
C. D. Heymann. Il fatto è stato subito confermato dallo scrittore engagé Gore Vidal che
conosceva intimamente entrambi i protagonisti
della vicenda (non dimentichiamoci che Vidal è
cugino di Jackie Kennedy). Anzi, rincarando la
dose, Vidal ha aggiunto che i due avevano un
intenso ménage à trois con un bel marinaio a
New York. Eccovi, qui a lato, Nureyev in una
foto giovanile con tutto il suo enorme talento
in bella vista. Il servizio fu realizzato dal celebre
fotografo di moda Richard Avedon e doveva
servire come studio per una scultura che, però,
non venne mai realizzata. Ma lo stesso Gore
Vidal era un accanito amante del balletto (e
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memoranda
mai termine fu più azzeccato, ché dopo il
“bal” viene il “letto”). Nella sua autobiografia
Palinsesto (1995) racconta del ballerino John
Kriza (1919-1975). Ai più non dirà nulla ma la
cosa mi ha mandato in visibilio. Kriza è restato
nella storia del balletto per essere stato il
primo, ed insuperato, interprete di Billy the Kid
del compositore gay Aaron Copland. Vidal in
proposito ha scritto: “Era un giovanotto virile
di Berwyn, Illinois. La musica scorreva in quel
corpo possente, in particolare le percussioni.
In vita, molti uomini e donne amavano John,
che contraccambiava cordialmente in maniera
distratta. Aveva una grossa macchina che chiamava Florestan, e insieme, nel 1948, andammo
sulla costa orientale della Florida, a ricevere gli
omaggi dei ballettomani nelle loro case al mare.
Alla fine sposò un’altra ballerina; beveva troppo;
una volta andò a nuotare nel Golfo del Messico
e affogò”.
Vidal racconta anche del ballerino Hugh
Laing (1911-1988) che era amante fisso del
3
geniale coreografo Antony Tudor (19081987). Entrambi inglesi, furono portati nel 1940
in Usa dalla collega Agnes De Mille (la quale
definì Laing “il più bell’uomo che io abbia mai
visto”) ed avevano un ménage à trois, dio sa
come, con l’étoile Diana Adams. Ma in quegli
anni Vidal aveva soprattutto una relazione con
Harold Lang (1920-1985), celebre interprete
insieme a Jerome Robbins e Kriza del
balletto Fancy Free, in cui interpretavano tre
marinai in giro per New York, su musica di
Bernstein. Lang, bello, con gli occhi azzurri
ma basso e tarchiato, era soprannominato
“La Bestia del balletto” (parafrasi camp de “La
Bella del ballo”) perché assatanato. Di lui Vidal
disse: “Era un amante-camaleonte col potere di
trasformarsi, istintivamente, in qualunque cosa
l’altro desiderasse. Non m’importava minimamente che Harold avesse, simultaneamente,
una storia con Bernstein e con la protagonista
Nacy Walker, per non parlare di quanta parte
della marina britannica era riuscito a farsi a
bordo quando fummo nelle Bermuda per una
settimana.(...) Quando Lenny Bernstein,
nella sua sessantanovesima estate, venne a
stare da me a Ravello, io pronunciai il nome
di Harold. Oddio! Non tocchiamo ‘questo’
argomento! Praticamente tutti quelli che conosco – o conoscevo – amavano dirmi che la cosa
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che abbiamo in comune è il cast di Fancy Free”.
“Beh, io sono andato a letto con due terzi del
tuo cast”. “Invece io” , disse Lenny, competitivo
fino al midollo, “sono andato a letto con tutti e
tre. Ma devo dire che il culo di Harold era una
delle sette – o qualunque numero sia – meraviglie del nostro tempo”.
Uno che di certe cose se ne intendeva (eccome!),
fu il ballerino e coreografo Ted Shawn
(1891-1972), capostipite della danza moderna
maschile in Usa e per questo soprannominato
“Papa” Shawn. Benché sposato, in maniera
variopinta, con la famosa, bella ed eccentrica
ballerina Ruth St. Denis, era d’una sfacciataggine inaudita. Aveva una scuola e un corpo di
ballo, fondati sulla sua filosofia e visione d’arte
improntate a tecniche orientali. Martha Graham, fu la sua allieva più famosa. Assai vanesio,
praticò il nudismo e lo fece praticare a tutti i
suoi allievi maschi, tutti bellissimi, giovani e virili,
immortalandoli con la sua macchina fotografica
in mille pose plastiche. Fu veramente un genio
e seppe fare virtù della sua froceria. Fondò
una colonia in Massachusetts, e un suo corpo
di ballo tutto personale, il “Ted Shawn and His
Men Dancers”, che dagli anni ‘30 in poi fece
furore. Almeno finché non scoppiò la guerra
e i suoi figliocci dovettero andare al fronte. In
scena si ballava pressoché in mutandine. Cosa
scioccante per l’epoca. Preferiva esibirsi in college e università di provincia dove trovava nuovi
volonterosi giovanotti, soprattutto muscolosi
ginnasti e nuotatori, pronti ad essere arruolati
tra le sue fila. E ne provinò molti! C’era la fila.
Shawn voleva dimostrare che i ballerini potessero essere anche ben altro dalle solite checche
in calzette della danza classica. Ma, pur invertendo l’ordine degli invertiti, il risultato alla fine
non è che fosse poi tanto diverso, dietro la sua
maschia facciata. Grazie alla scusante atletica,
la cosa però fece accettare l’idea degli uomini
ballerini anche in Usa.
Esattamente come Vaslav Nijinsky (18891950) fece, precedentemente, in Europa. Anche
lui ne combinò parecchie (addirittura facendo
invaghire di sé il vecchio scultore Rodin) e molto
fece soffrire il suo pigmalione, il geniale impresario Sergei Diaghilev (1872-1929). Ma
Nijinsky mollò l’amante nel 1913, si sposò con
una contessa ungherese ed iniziò a dare segni di
schizofrenia nel 1919. Avrebbe trascorso il resto
della sua vita entrando e uscendo da manicomi.
Dopo la pubblicazione integrale dei suoi diari,
nel 2000, si capì che la causa della follia fu
l’incapacità di accettare il suo orientamento
sessuale. Invece, il suo collega Nikolai Semenoff (1881-1932) la fece finita in altro modo.
Rifugiato a Cleveland dopo la rivoluzione russa,
lì installò una scuola. Ma poi cadde in depressione, perché ne aprì una concorrente di danza
modernista. Sconvolto, spedì una lettera al celebre collega Michel Fokine in cui palesò la sua
intenzione di buttarsi, per protesta, con un jeté
spettacolare dalle cascate del Niagara. Così fece
e il corpo non fu mai ritrovato. La vicenda ha
inquietanti similitudini con la fine del ballerino
Freddy Herko alla Factory di Andy Warhol
a New York, nel 1964. Ventenne talentoso ma
strafatto di anfetamina, cadde definitivamente
in crisi dopo una frattura all’anca. Tutta la sua
vita era la danza. Un giorno, meditatamente,
mise sullo stereo la Messa dell’incoronazione di
Mozart e poi, completamente nudo, con un
gran salto si gettò dalla finestra aperta. Con
tale slancio che si fece mezzo isolato prima di
cadere, per cinque piani, su Cornelia Street.
4
5
6
1 - Roberto Bolle, lato B
2 - Hugh Laing, foto di Carl Van Vechten (1940)
3 - Rudolph Nureyev, foto di Richard Avedon (1962 ca.)
4 - Ted Shawn con i suoi ballerini (1939)
5 - Freddie Herko, foto di George Herms (1964)
6 - John Kriza in Billy the Kid, foto di George Platt Lynes (1949)
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rubriche
Le Ronde froce
di Pigi Mazzoli
[email protected]
zig*zag
Sì alle Ronde Padane. Il senato ha approvato l’art.
46 del ddl sicurezza in base al quale gli enti locali
sono legittimati ad avvalersi della collaborazione
delle associazioni tra cittadini al fine di segnalare
agli organi di polizia locale eventi che possono
arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero
situazioni di disagio ambientale. A disarmare le
ronde padane ha provveduto il senatore del Pd ed
ex pm Felice Casson con l’emendamento per cui le
ronde non potranno girare armate e non potranno
affiancare le forze dell’ordine per il controllo del
territorio.
“Se non puoi batterlo, unisciti a lui” dice il detto
per un nemico troppo forte. E così, grazie al
premio di maggioranza, abbiamo un governo
che crea, e fa ratificare senza discutere, leggi
che tanto ci ricordano barbarie e fascismo.
Le Ronde Padane sono quelle organizzazioni
leghiste che scorrazzano elevandosi a controllori dell’illegalità: immigrati, drogati, prostitute,
omosessuali. Non che l’omosessualità, come la
prostituzione, sia illegale, ma loro combattono
anche per il decoro delle città.
Già in passato il movimento glbt ha ipotizzato
delle contro ronde gay, per contrastare le
ronde di picchiatori nei luoghi di ritrovo. Ma
ora è possibile fare di più.
E accanto alle Ronde Froce possiamo creare le
Ronde Trans e le Ronde Lesbo. Armati solo di
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spray al peperoncino, che sarà permesso (ma
non lo spruzzeremo in volto, molto meglio
usarlo sulle parti basse) andremo a presidiare
il territorio.
Tutti rigorosamente in divisa verde. Per le
Ronde Froce suggerirei una serie di costumi
alla Village people, che desterebbero senz’altro
curiosità e ammirazione fuori dagli oratori
e dalle palestre, dove svolgeremo il nostro
compito di controllo.
Per le Ronde Trans, lunghi abiti da sera, un
po’ luccicanti, darebbero sfarzo al corpo. Io
avevo pensato per loro il pattugliamento delle
chiese all’uscita della messa domenicale, ma
la mia amica Rossana si è proposta anche per
il pattugliamento fuori dal parlamento, così
potrebbero anche fare un saluto ad alcuni
clienti della sera precedente.
Le Ronde Lesbo potrebbero presidiare i
supermercati e scoprire casi di sfruttamento
e oppressione delle donne, in collaborazione
con le Ronde Femministe che senz’altro presto
si formeranno.
Il coordinamento tra i vari corpi potrebbe prevedere che, mentre le Ronde Lesbo attendono
alla manutenzione dei nostri mezzi meccanici,
noi potremmo cucire loro delle magnifiche
tute da lavoro in Lurex verde ramarro.
Se non ci aiutiamo da noi... non credo che il
governo farà nulla per la nostra sicurezza!
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rubriche
di Carmine Urciuoli
[email protected]
Enrico Carniani
Pietro Galeoto
Fabrizio Caiazza
La classe creativa crea rete
Alla Rètina Tech, società di Bologna dove l’età
media è sui trenta, si respira un’aria di così
forte integrazione tra gay ed etero, colleghi e
soprattutto amici, che hanno deciso di scommettere su progetti rivolti al mondo glbt.
“Qui l’orientamento non conta. Come dovrebbe
essere in ogni azienda”, ci spiega il titolare
Enrico Carniani, “Gli italiani, etero, hanno solo
bisogno di un’informazione più completa per
imparare a (ri)conoscere gli omosessuali, che
per costruire un clima di integrazione hanno il
dovere, che è un bisogno sociale, di farsi comprendere. A testa alta”. Su queste premesse,
nell’autunno del 2008, nasce friendlybologna.it,
un portale di respiro culturale, commerciale
e sociale che “nasce per dare visibilità alla
comunità lgbt nel mondo reale, in tempo reale,
nel luogo in cui vive”. Come? Collegando gli
eventi della città al turismo, puntando sulla rete
commerciale friendly (i negozi che aderiscono
alla rete firmano un impegno etico per garantire
la massima accoglienza possibile ai clienti glbt) e
ancora, informando e dando voce alla comunità
sui fatti di attualità.
Un modo nuovo per fare web, che nasce per
creare occasioni nuove di socializzazione e contaminazione urbana. Oltre i siti gay “istituzionali” ed oltre il sito di incontri. La risposta c’è.
A distanza di pochi mesi sono già numerosissimi
i visitatori abituali. “La parola d’ordine è sinergia, di persone e società, e non accentramento,
virtù forse nel clima buio del passato, ma freno
ora allo sviluppo della comunità”, afferma Pietro Galeoto, art director di friendlybologna.it. “I
tempi sono cambiati e c’è bisogno di costruire
insieme! Avvertiamo l’entusiasmo per le nostre
idee: dallo sviluppo dei prodotti turistici alle
collaborazioni coi partner per aumentare
l’offerta al nostro pubblico, e speriamo di
coinvolgere il più possibile le istituzioni”. “Il
bello è l’integrazione commerciale verso un
mondo che esiste ed è in forte crisi, economica
e in fondo di valori”, conclude Carniani, “ed è
la comunità lgbt ora protagonista, realizzando
un percorso di emancipazione che, superato il
senso di vergogna, diventa costruttivo, per una
società nuova, che allarga e cambia i suoi punti
di vista”.
www.friendlybologna.it
www.friendlytown.it
Brevi dal Web
Fuori dal tran tran dei mezzi di comunicazione
che danno fama a stupide canzonette omofobe,
vive il gruppo Radici nel cemento che ha
origini romane ed è un po’ che fa reggae in giro
EROSSTRIP
per il mondo. Hanno un sito (www.radicinelcemento.it) ed un canale MySpace, dove è possibile
ascoltare la canzone “Siamo tutti omosessuali”
(www.myspace.com/radicinelcementospace),
dai bei contenuti antiomofobi.
Un misterioso Club delle comari dietro il
sito del gruppo promotore dell’Arcigay di Agrigento (www.arcigayagrigento.it). Sul MySpace
del club “culturale e mondano glbt & e”(tero,
per non dispiacere nessuno), una finissima antologia di modernariato musicale da Lily Bella a
Ninì Tirabusciò, e tra gli amici nientemeno che
le Absolute Four di Madrid (it.youtube.com/user/
FinaBonitayMarvel).
Dal sito ufficiale di Kylie Minogue (www.
kylie.com) è possibile andare su Kylie Konnect, il
sito del social network dei fans (il cui url diretto
è ourtribe.mobi), che possono così scambiarsi
foto, info e della loro beniamina.
Quattro script ed un po’ di joomla e ti apro un
sito giovane e ben navigabile. Come quello della
nuova associazione glbt di Bergamo (www.
arcigaybergamo.it), che sostiene le iniziative
benefiche del GridComputing (www.worldcommunitygrid.org) ed è in rete con le forze
laiche della città (www.bergamolaica.it)
Fabrizio Caiazza Fan Club
Dal premio di Gaydar, il web della comunità gay
si è scatenato. Da GayWave (www.gaywave.it/
foto/fabrizio-caiazza/) a QueerBlog (www.queerblog.it/tag/fabrizio+caiazza), a TuttoUomini
(www.tuttouomini.it/tag/fabrizio-caiazza/),
ogni sito dedica un angolo al vigile italiano
proclamato il gay più sexy del mondo, che ha
il merito di offrire una immagine dell’uomo gay
italiano nuova, normale e (nonostante tutto)
libera. Se è ancora on line la pagina che lo
rese celebre (www.gaydar.it/poliziottobonmi),
alcuni fan aprono ora il Myspace con foto, info
e notizie.
www.myspace.com/fabriziocaiazzafanclub
Se in Megaporn (megaporn.com), porno-clone
di Megavideo, la scelta “editoriale” è quasi tutta
etero, e sezioni gay sono assenti in PornHub
(www.pornhub.com), è esclusivamente gay Gayforit (www.gayforit.com). Nella nuova versione
di X-Tube (www.xtube.com) è da poco presente
un comodo switch, in alto, per selezionare i video
in base ai gusti del navigatore mentre. Altra idea
ha avuto YouPorn, creando una versione gay
separata (www.youporngay.com) ed è tra i meglio
tradotti in italiano.
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Caio fernando abreu
i draghi non conoscono il paradiso
di Francesco Gnerre
[email protected]
traduzione di Bruno Persico
QUARUP
PESCARA 2008
pp. 174
euro 12,90
Caio Fernando Abreu è uno dei più significativi
scrittori brasiliani del novecento. Nato nel
1948 a Santiago do Boqueirao, nel Rio Grande
do Sul, al confine con l’Argentina, è vissuto per
molti anni a San Paolo e a Rio de Janeiro, ma
anche in Europa, alternando alla sua attività
di scrittore di narrativa e di opere teatrali e
cinematografiche quella di giornalista.
Censurato per “attentato al buon costume”,
arrestato con l’accusa di “comunismo”, conosce
il successo negli anni ottanta, ma agli inizi degli
anni novanta, quando non esistono ancora
speranze di sopravvivere al virus, Abreu è colpito dall’Aids. Con la consapevolezza della fine
imminente intensifica la sua attività di scrittore
senza fare mistero del male che lo ha colpito
e intervenendo pubblicamente sul tema con
articoli, testimonianze e interviste.
Ad una domanda su come avesse potuto
contrarre il virus, una volta rispose di essere
una persona molto tipica del suo tempo e di
aver vissuto di conseguenza tutte le esperienze
della sua generazione: “Quindi, per me, essere
sieropositivo rappresenta semplicemente il
volto della mia morte. È in sintonia con la vita
che ho avuto e col tipo di persona che sono”.
Conservando fino all’ultimo l’ironia e la dignità
che avevano contraddistinto tutta la sua vita,
muore all’età di 48 anni, nel 1996.
Tra le sue opere (alcune pubblicate in Italia dalle
edizioni Zanzibar) occupano un posto di rilievo
i racconti I draghi non conoscono il paradiso,
tredici storie che narrano vicende di solitudini,
di illusioni infrante, di morti precoci, ma anche
l’urgenza della passione e dello slancio vitale di
una generazione che ha attraversato i momenti
esaltanti della rivoluzione sessuale e del fascino
delle droghe degli anni sessanta e settanta del
novecento fino alla repressione militare che ha
caratterizzato molti paesi dell’America Latina
degli anni settanta e alla tragedia dell’Aids.
L’Aids e la solitudine sono i temi del primo
racconto Linda, una storia orribile, dove si narra
del ritorno nella casa materna di un uomo che
non vive più con il suo compagno e che ha già
sul corpo i segni della malattia. La narrazione è
essenziale, allo scrittore bastano pochi particolari per farci toccare con mano la tragedia insostenibile dei suoi personaggi, una madre, un figlio
e una cagnetta malandata: il bordo scheggiato di
una tazzina da caffè, un intenso odore di cipolla,
la plastica fredda della tovaglia del tavolo della
cucina, il soffitto pieno di macchie, di umidità,
di muffa, di tempo, di solitudine. Non si dicono
molto madre e figlio. Restano a guardarsi a lungo
tra il fumo delle sigarette, i portacenere pieni, le
tazzine vuote, mentre Linda, la cagnetta vecchia
e rognosa, apre gli occhi biancastri e sembra che
guardi pure lei, anche se è quasi cieca, questa
specie di triste e muto figliuol prodigo e si ha
l’impressione di percepire nell’aria l’aleggiare
della morte insieme a qualcosa di umido che
assomiglia alla pietà.
Il racconto Il piccolo mostro coglie invece sul
nascere lo stupore della scoperta del sesso di
un ragazzino che apprende dal cugino di poco
più grande l’arte della masturbazione e in altri
l’amore si coniuga alla memoria o all’abbandono
o alla follia. Sul piano formale, si passa dal realismo simbolico dei racconti già citati alla prosa
poetica (In riva al mare aperto), dalle suggestioni
musicali che fanno da colonna sonora alle storie
narrate (Senza Anna blues, Il ragazzo più triste
del mondo) al divertimento post-moderno del
rifacimento del linguaggio della pornografia
(Scarpette rosse ) o delle telenovele, quando lo
scrittore ricicla, con consapevolezza critica,
i cliché più triti di tanta spazzatura culturale
(Miele e Girasoli). Altrove il narratore si
abbandona ad atmosfere surreali e spiazzanti
per rappresentare il suo fantasioso universo
emozionale, come avviene in particolare nel
racconto che dà il titolo al libro (I draghi non
conoscono il paradiso).
Tredici storie molto intense, indipendenti l’una
dall’altra, ma, suggerisce l’autore, se il lettore
vuole, può anche considerare questo libro
come una specie di “romanzo mobile”: “un
romanzo smontabile i cui 13 pezzi possono
completarsi, illuminarsi, ampliarsi o richiamarsi
l’un l’altro con modalità diverse, per costruire
un tutto unitario”.
SEGNALAZIONI
Alberto Arbasino, La vita bassa, Adelphi, Milano 2008, pp.112, euro 5,50
I pantaloni a vita bassa che mettono in mostra mutande firmate e consistenti parti di sederi
come metafora dei nostri tempi o forse di tutti i tempi. Con la consueta verve e con abbondanza
di virgolette camp lo scrittore dissacra e mette alla berlina mode e tendenze, frasi fatte e luoghi
comuni, stili e linguaggi senza risparmiare nessuno.
Pedro Lemebel, Baciami ancora, forestiero, Marcos y Marcos, Milano 2008, pp. 150,
euro 13,50
Una raccolta di scritti dell’autore cileno noto in Italia e nel mondo per il romanzo Ho paura
torero: racconti che mettono in scena forme alternative e originali di resistenza alle dittature,
lettere fantasiose e barocche al ragazzo amato, bizzarre figure di maricones e travestiti, un
divertente viaggio a Cuba… tutto con un linguaggio funambolico che è un inno alla libertà.
Gabriele Sannino, Non sono un alieno, WLM Edizioni, Stezzano (BG) 2008, pp.210,
euro 11,50
L’educazione sentimentale di un ragazzo gay che attraversa l’esperienza della clandestinità, delle
prime disillusioni, della scoperta dei luoghi di cruising fino all’amore con un italo-spagnolo,
al trasferimento in Spagna e al matrimonio celebrato a Barcellona. Una utopica favola della
normalità, un po’ ingenua anche nello stile, ma carica di ottimismo.
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Pubbl NA_23x31,5
3-02-2009
15:30
Pagina 1
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NEW AGE 181
“Air of tomorrow”
sampler
NEW AGE 182
“Touching the
extremes” sampler
NEW AGE 183
“The best moment”
sampler
NEW AGE 184
“Sea of tranquillity”
sampler
NEW AGE 185
“A human journey”
sampler
NEW AGE 186
“The Sea Remember”
sampler
PARISH
JOHN RABBIT BUNDRICK
BEKKI WILLIAMS
TOM SALVATORI & IRIS
LITCHFIELD
KATIE HOPE
EMMA NINEL
MATTHEW LABARGE
ATARAXIA
CHRIST
FREUD
NANA RAVEN
BETWEEN INTERVAL
JEFFREY FISHER
BLISS
BLACKMORE’S NIGHT
CHINMAYA DUNSTER & THE
CELTIC RAGAS
SUNDAD
MONTE CRISTO
THOMAS BECKER
CAPITANATA
FRANK SMITH
MULO FRANCEL – EVELYN
HUBER
ANDREAS VOLLENWEIDER
ANDY RADOVAN
JAMIE BONK
R. KANE
IRFAN
LUNAR KINGS feat. TRIIN
CHUCK LOEB
TOM SALVATORI - IRIS LITCHFIELD
SILVIA NAKKACH
DECHEN SHAK-DAGSAY
CRISTINA MAURO
MAURO GALLUCCIO
MYTHOS
JEFF BALL
KENNETH KUO
JEFF OSTER
PARISH
MEDWIN GOODALL & TERRY
OLDFIELD
CHARLY CARTISANO
JETOPA
GERAINT HUGHES
ANN SWEETEN
KATIE HOPE
RICCARDO ZAPPA
MARK BRITTEN
JOHN BUNDRICK
ANAEL
JAMIE CRAIG
CHRISTOPHER PAUL
CAROLA
MYRDDIN
NAJEE
LARISA STOW & SHAKTI TRIBE
LUCA PONZUOLI
CAPITANATA
SILVARD
ERIC ROBERTS
FRANCESCO BUCCHERI
HARRISON EDWARDS
ANTONIO TESTA
OMAYA
ELAPHE GUTTATA
DIEGO MORGA
MALOU BERG
R. FELLINI
AMANASKA
SARAH INGRAHAM
RUNESTONE
BRADFIELD
MARCO BANDUCCI &
SERGIO BARBIRATO
ANDREAS
NAZANIN
NEW AGE 187
“La via dello spirito”
sampler
NEW AGE 188
“Emotion Of A Sigh”
sampler
NEW AGE 189
“Divenire”
sampler
NEW AGE 190
“Sensibilità”
sampler
NEW AGE 191
“Spessore”
sampler
NEW AGE 192
“Perseveranza”
sampler
STUART MICHAEL
STEPHEN PEPPOS
BLACKMORE’S NIGHT
ASHRON
MONICA STADLER
ALLAN BALDWIN
SOULAFRICA
NAMASTE
CHRIS GLASSFIELD
TERRA DEL SOL
CAPITANATA
MICHAEL STRIBLING
OMAR AKRAM
CRAIG PADILLA
SCOTT AUGUST
OENYAW
KLAUS SCHULZE &
LISA GERRARD
PARISH
ABEL LEMUS
TABOADA
THREEFOLD
PAUL SPEER
LUCIANA BIGAZZI
GNOMUSY
DAVID WRIGHT
MICHAEL DULIN
MACRAMÈ
MASSIMO D’ARRIGO
JOHN SAVANNAH
MARTINO DE CESARE
CAPRICE
PAUL HARTNOLL
CAPITANATA
MARCO BANDUCCI &
SERGIO BARBIRATO
AFRA THI
MICHAEL STRIBLING
LIS ADDISON
SILVARD
ULTRAMARIN
BRIAN ROLLAND
ANDREA CECCOMORI
MARSHALL STYLER
LAWRENCE BLATT
CAPITANATA
STEVEN C
MAHANTA DAS
DYAN GARRIS
PARISH
PETER MILLER
MARC ENFROY
DANILO REA – MARTUX_M
MAURO GALLUCCIO
RASA
ALQUIMIA
OTTMAR LIEBERT
ALESSANDRA CELLETTI
ROBERT SCHROEDER
CAPITANATA
AZ SAMAD
FRAGILE STATE
BERNWARD KOCH & PABLO
JON DIAZ
GIUSEPPE MANCA
BOCATORO CAFÉ
WILLIAM ACKERMAN
JAYA LAKSHMI
P.O.S.C.
ART OF INFINITY
SOFIA LOELL
HOL BAUMANN
JOSHUA SAMSON
THE NESSIE
CAPITANATA
BUVANA
DEUTER
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rubriche
diverso da chi?
di Vincenzo Patanè
[email protected]
C’è grande attesa per Diverso da chi?, in
uscita il 20 marzo. Attorno al film, opera
prima di Umberto Carteni, la curiosità è nata
già quando sono iniziate le riprese nell’aprile
dell’anno scorso, sia per il film in sé sia per il
cinema commerciale italiano che sembra si sia
finalmente ricordato che esistiamo anche noi.
La vicenda è imperniata su una felice coppia
gay, che sta assieme da anni e che vive in
un’imprecisata città del nord-est: Piero (Luca
Argentero), docente universitario e politico di
sinistra, e Remo (Filippo Nigro), critico culinario. Piero, gay dichiarato, infervorato dall’idea
di contribuire al “diritto alla diversità”, si candida nelle primarie del suo partito. Incredibilmente le vince e così è candidato alla poltrona
del sindaco, tra lo stupore degli avversari e dei
suoi stessi compagni di partito. Nel tentativo
di bilanciare la situazione, questi ultimi gli
affiancano Adele, una donna che ha lottato
con lui alle primarie, dalle idee tradizionaliste
e conservatrici, tanto da essere chiamata “la
furia centrista”.
All’inizio va malissimo perché Adele e Piero,
ambedue aggressivi e tesi, fanno sempre storie.
Ad aggiustare la situazione ci pensa Remo, più
vicino a capire la psiche femminile, che dà dei
consigli a Piero su come trasformare Adele in
una sua alleata. Così, Piero inizia a corteggiarla
per trovare una comune strategia politica.
Senza quasi accorgersene, i due vengono
travolti da una fortissima attrazione; la cosa,
inizialmente tenuta segreta, sconvolge in particolare Piero, il quale, diventato un simbolo per
i gay, si trova ora impegolato in una relazione
con una donna e si chiede quale sia poi la sua
diversità”. Senza dire che Remo non sa quale
stramba piega abbia preso la situazione… Sarà
però proprio Remo, dopo tanti equivoci, a
trovare il bandolo della matassa, escogitando
una soluzione che accontenterà tutti.
Il film, scritto da Fabio Bonifacci e girato a Trieste, è dunque una commedia sentimentale, che
vuole divertire senza essere volgare. In gioco
ci sono politica e omosessualità, anche se in
realtà la prima rimane sullo sfondo e comunque
è più che altro un mezzo per offrire un pizzico
di irriverente. satirica comicità. Il vero centro
del discorso è così l’omosessualità, che viene
affrontata da più punti di vista, come i rapporti
con la politica stessa, quelli con la famiglia, i
Dico e altro ancora, facendo riflettere sui
concetti di “differenza” e di “diversità”.
A ben vedere, la storia non si preannuncia
particolarmente originale, giacché tante volte
si è assistito a un ménage à trois di questo tipo,
con due storie d’amore intrecciate e con un
personaggio omosessuale che, guarda un po’,
perde la testa per una donna. Comunque sia,
nelle dichiarazioni dei protagonisti il film non
vuole dare giudizi, mostrando semplicemente
la complessità dei percorsi che a volte si intraprendono. Secondo loro, inoltre, esso offre le
cose migliori nella sua vena simpaticamente
romantica, negli spunti molto divertenti e nella
buona caratterizzazione dei personaggi: nella
coppia gay Piero è un uomo colto e realizzato
dalla mentalità particolarmente aperta, mentre
Remo (innamorato di Piero, col quale trascorre
però poco tempo perché continuamente in
viaggio per lavoro) ha una personalità un po’ più
femminile ed è più geloso per natura; da parte
sua, Adele è una cattolica bigotta, inizialmente
ispida con gli altri e piena di tabù, che però
grazie a Piero libera alla fine la sua femminilità,
anche sessualmente.
Nel cast (che vanta anche Antonio Catania,
Giuseppe Cederna e Francesco Pannofino)
spiccano Filippo Nigro, scoperto da Özpetek,
e Luca Argentero, un attore sempre più ammirato per il suo sex appeal (un sondaggio della
rivista Ciak lo ha definito l’attore preferito
nel 2008). La carriera di Argentero è sorprendente: sbucato fuori da un Grande Fratello, si è
affermato con tre serie televisive di Carabinieri
ed alcuni film, tra cui Solo un padre e Lezioni di
cioccolato, scritto proprio da Franco Bonifacci.
Ma soprattutto ha già recitato come gay in
un ruolo chiave in Saturno contro di Özpetek.
Anche per questo, comincia ad avere un posto
ben preciso nel nostro immaginario.
(www.lucherinipignatelli.it)
Su “Pride” (marzo 2008) ci augurammo che Improvvisamente
l’inverno scorso trovasse prima o poi una distribuzione. Molta
acqua è passata sotto i ponti e il documentario di Gustav Hofer e Luca
Ragazzi ha girato per tanti festival, guadagnando numerosi premi, e si
è fatto conoscere da molti, grazie ad una distribuzione autorganizzata.
Finalmente ora ce n’è una vera: quella dell’editore Ponte alle Grazie,
con un cofanetto con il dvd (con tanti extra) e un bel libretto, che
ripercorre l’avventura di un documentario nato quasi per scherzo e
ricorda la situazione dei gay in molti paesi del mondo (€ 19.80).
Molta acqua è passata anche dal punto di vista sociale ed economico
e, ora come ora, le lusinghe e le promesse del governo Prodi sui Dico
e sui Cus ricordate nell’opera appaiono lontanissime, frustrate più
che mai da questo governo omofobo e sprezzante. Ragione di più
per gustare un resoconto ben fatto, amaro ma istruttivo, di un’Italia
cialtrona e conservatrice, schiacciata dall’egida del Vaticano, non al
passo con i tempi.
(www.suddenlylastwinter.com)
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www.gothicsauna.ch
VICOLO VECCHIO 3
CH - 6900 MASSAGNO
LUGANO
T +41 91 967 50 51
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rubriche
Ci siamo appena lasciati alle spalle il periodo del carnevale, ma nella scena gay i party in maschera non sono
mai andati un gran che. Da un lato ci sono le drag queen, che il loro carnevale se lo vivono dodici mesi
l’anno. Dall’altro ci sono quelli che in disco ci vanno soprattutto per rimorchiare e in maschera l’impresa
non è di certo semplificata, come non lo è muoversi agilmente nelle darkroom, a meno che uno non si
sia “vestito” da Tarzan, con soltanto una pelle attorno alla vita. Forse siamo tutti un po’ presi dal nostro
ruolo, badiamo troppo alle apparenze e non abbiamo più il tempo e la voglia di prenderci un po’ in giro, e
di saperci divertire. O forse una maschera pesante ce la portiamo già tutti i giorni, quindi perché infierire
ulteriormente? Tutto quello che rimane del nostro carnevale si è concentrato nei gay pride che, soprattutto
negli ultimi anni, sembrano aver perso il loro spirito e si siano spogliati del loro significato originale di lotta e
di rivendicazione. Tutti per strada a fare le matte, come fossimo a Rio, e intanto qua niente accade. E va be’,
intanto consoliamoci col fatto che il freddo sta per finire, primavera, ormoni impazziti e nuovi amori… in
fondo ci basta poco! Alla prossima cari miei.
di Francesco Belais
[email protected]
Karma B
GENTE
DELLA
NOTTE
Carmelo e Marcello, 34 anni, entrambi dei gemelli, romani di origini
siciliane. Estrosi e colorati, con le loro performance da anni animano
le notti più cool d’Italia. Molto conosciuti non soltanto nella scena
gay, potete trovarli ogni sabato notte al Gorgeous I Am (Roma)
di cui sono anche art director, d’estate al Gay Village (Roma),
oppure in giro per Italia ed Europa. Tutte le date e altre curiosità
sui loro siti: www.karmab.com oppure www.myspace.com/karmab
Perché avete scelto la notte?
Perché ci piace vivere dal tramonto all’alba e non viceversa.
Com’è nato il vostro nome d’arte?
Karma è l’acronimo dei nostri due nomi (Carmelo e Mauro)
e B rappresenta tutto ciò che è doppio.
Come e quando avete cominciato a lavorare nei
locali?
A 19 anni, come ballerini nelle prime feste gay catanesi.
Fate anche un lavoro di giorno?
Il nostro lavoro comprende anche consulenza per società di
eventi, feste aziendali e convention, creazione dei costumi
e delle coreografie dei nostri spettacoli e qualche ora di
sonno per essere presentabili la sera.
Qual è la cosa più divertente che vi è accaduta
durante una serata?
Essere rimorchiati da donne che ci chiedono se siamo gay o
no, con trucco e parrucco di scena!
Single o fidanzati?
Siamo single, si valutano proposte.
Uomo ideale?
Qualcuno a cui funzioni il collegamento cervello-cuore, una
persona risolta che non ha paura di essere se stessa, se poi
ha le sembianze di Brad Pitt o Matthew Mc Counaghey...
abbiamo vinto la lotteria di capodanno!
Sesso con preliminari o senza?
Con e senza, dipende dall’uomo e dal tempo!
Mai rubato un fidanzato a un’amico/a?
Mai! Gli amici sono fondamentali, i fidanzati vanno e
vengono.
PIATTI CALDI
Il posto più strano dove l’avete fatto?
Il letto.
Per farvi passare il desiderio basta…
Sentire un uomo con una brutta voce o uno che balla forsennatamente imitando le coreografie di Paola e Chiara o
sapere che ha votato Berlusconi: sono tutte cose abbastanza
deprimenti.
Cosa cerca un uomo che prova a rimorchiare i
Karma B durante una serata?
Se è gay vuole vedere come siamo da struccati, se siamo o
no rimorchiabili anche da uomini oppure rubarci le parure
di strass! Se è indeciso vuole vedere cosa si prova ad andare
con un uomo che si trucca e veste in modo strano. Se è
eterosessuale in teoria non dovrebbe rimorchiarci... ma poi
in realtà lo fa!
Pensate mai di smettere, di attaccare parrucca
e piume al chiodo?
Lo stiamo già facendo. Quest’anno ci stiamo dedicando
moltissimo alla direzione artistica del Gorgeous I Am e alla
realizzazione di spettacoli ed eventi, lavorando solo dietro
le quinte ed esibendoci solo quando lo riteniamo opportuno
o abbiamo un’idea valida.
Cosa pensate della scena gay italiana?
Al di là della pesante discriminazione esterna, c’è anche
la pericolosissima abitudine di farsi la guerra anche tra
associazioni gay, tra organizzatori di party, tra proprietari
di locali. Crediamo che la collaborazione sia l’unico modo
per renderci forti soprattutto perché ultimamente siamo
attaccati continuamente dall’esterno. Dovremmo essere
più collaborativi e uniti pur essendo “diversi”, otterremmo
molti più risultati.
AA. VV - House anthems 08/09 (D:Vision)
Tutti i successi della house dance dello scorso anno uniti alle novità più interessanti. Un’autentica
esplosione di hits radiofoniche, come: “Wash My World”, “Infinity 2008”, “Shine On”, “Toca”s
Miracle 2008”, “I Want You”, “What A Wonderful World”, “After The Rain”, “Watch Out”
combinate a successi del calibro di: “Children 2008”, “Pjanoo”, “DJ”, “Tiny Dancer”, “Touch Me”,
“Going Back To My Roots”, “Wondrous”, “Reach 2008”, “75th Brazil”, “My Reflection”.
Tutte e 32 le tracce sono non mixate tra di loro.
AA. VV. – Club session 9 (D:Vision)
L’illustre serie club session presenta in questo nono capitolo le più grandi
anteprime house di quest’anno, distribuite in una doppia compilation concepita
in tutto e per tutto per soddisfare appieno le esigenze di dj e appassionati
di house
music. Anche questo nuovo volume racchiude il
meglio del
meglio in versione rigorosamente
extended, passando agilmente
tra la potenza del sound e la
forza di ritmo e melodie, con
un primo CD vocale e radiofriendly e il secondo dalle sonorità
underground più di tendenza.
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rubriche
fumetti
di Massimo Basili
[email protected]
Se è vero che siamo appena entrati nella Grande Crisi Economica, il proliferare dell’horror nella più recente produzione di
film e romanzi non può che confermare quanto questo genere
narrativo sia un segnale inequivocabile di un certo disagio
sociale diffuso. Anche il fumetto sembra seguire questa esigenza
espressiva, con decine di titoli prodotti negli ultimi anni dopo un
periodo di sostanziale disinteresse da parte di autori e pubblico.
The Abandoned fa parte a tutti gli effetti di questo revival, soprattutto americano, ed è un fumetto davvero originale, che rimane
impresso a lungo. Bene ha fatto la Purple Press a non lasciarselo
sfuggire, proponendolo al pubblico italiano in un’ottima edizione
a prezzo contenuto.
Siamo in una cittadina del sud degli Stati Uniti. La giovane Rylie,
lesbica punk dall’aria poco rassicurante ma dall’indole generosa,
si è presa una cotta per la dolce Naomi. Si incontrano una mattina
nella gelateria I Scream, gestita da alcune amiche. Più tardi Rylie
presta servizio in una casa di riposo come volontaria.
All’improvviso va via la luce: è l’uragano che la tv aveva annunciato poco prima. Ci vuole poco prima che la ragazza scopra che i
vecchi ospiti sono tutti morti e che, dopo un po’, gli stessi defunti
si rianimano trasformati in zombi assetati di sangue! Rylie, Naomi
e le amiche, alle quali si aggiungono anche Ben e l’ex fidanzato
John, sfuggono ai mostri e si rifugiano in una casa isolata: ha inizio
un terribile assedio dove sangue e sbudellamenti non verranno
risparmiati a nessuno.
The Abandoned è un fumetto disegnato in maniera eccellente,
con un’attenzione alla caratterizzazione dei personaggi, specie
femminili, piuttosto rara. Sfoggia anche una regia calibrata e
un gusto per il dettaglio truculento che lo rendono piuttosto
efficace: spaventa (e disgusta) come ogni buon fumetto splatter
dovrebbe fare.
Ma Ross Campbell fa molto di più: rispetto agli horror più
scontati, dove il clichè del gruppo di adolescenti che verranno
barbaramente decimati serve solo a soddisfare la morbosità del
lettore e a fare discorsi moralistici, The Abandoned riunisce invece
un gruppo di ragazzi emarginati anche per la loro omosessualità
e li sottopone ad una serie di prove spaventose che hanno tutta
l’aria di essere una cerimonia di iniziazione alla vita adulta. Perché questi giovani sono sfuggiti al morbo che trasforma tutti in
zombi? L’autore non ce lo spiega, ma è come se i suoi personaggi
tentassero di sottrarsi all’ingresso nella società dei “grandi” perché consapevoli che questo farà perdere loro la libertà di amare
chi vogliono e li farà diventare presto tutti omologati, proprio
come gli zombi che li vogliono smembrare.
Che ci riescano o no, lo lasciamo dire al finale del libro, che
rimane aperto, come se fosse previsto un seguito. L’atmosfera
è sospesa e ipnotica, il realismo è bandito: perché, in fondo,
siamo soltanto dentro uno stupido fumetto dell’orrore…
Nel momento in cui scrivo l’accanimento col quale il Vaticano si ostina a voler negare ad Eluana Englaro un trapasso
dignitoso sembra essere al suo culmine. L’adeguato contrappasso all’ingerenza della chiesa negli affari privati degli italiani ce
lo fornisce Alessio Spataro coi suoi fumetti. Disegnatore satirico
di sicuro avvenire, Spataro ha pensato bene di dedicare alla
scandalosa quanto clandestina relazione tra il Pastore Tedesco
e il suo fascinoso attendente (personaggi che, ci avverte, sono
ovviamente «il frutto della fantasia perversa dell’autore») un
libercolo di vignette spudorate e sanamente volgari, che Purple
Press ha dato alle stampe raccogliendo materiale apparso nel
corso di qualche anno sul blog dell’autore siciliano (www.pazzia.
org). Il pezzo forte del volumetto è l’inedito Orango tango – Il
tango dell’eutanasia, dove Spataro immagina come possa comportarsi Padre Gayorge davanti alla triste possibilità che il suo amato
biancovestito possa rimanere in coma per sempre.
Oltre all’attuale successore di Pietro, nel libro Spataro ha scomodato anche Berlusconi, Alemanno, Bush e Giuliano Ferrara,
mentre prosegue su un apposito blog l’epopea della ministra della
gioventù Giorgia Meloni, qui ribattezzata Mecojoni, ovvero “La
Ministronza”, di solito alle prese col sesso e con maleodoranti
rimasugli di fascismo: www.giorgiamecojoni.blogspot.com.
Imperdibile, tranne che per chi ha studiato dalle orsoline.
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Ross Campbell
The Abandoned
Purple Press, b/n e colore, pp. 124,
euro 14,00
Alessio Spataro
Papa Nazingher
Purple Press, b/n, pp. 128, euro 9,90
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METROPOLI
ITALIA
ME2 TOUR INCASTRA-ME2
La notte si tinge di rosso passione grazie a Me2.
it! Prosegue il Tour della prima community online
dedicata agli incontri gay. Un road show in 10 date
che porta il fascino dell’incontro al buio in altrettanti
locali gay italiani. Con l’immancabile presenza di
Paolo Tuci, affiancato questa stagione da Madame
drag queen e Gianluca Pacini VDJ. Gli appuntamenti
ME2 Nights animeranno un single party tra i più
grandi mai pensati dove, oltre alla speranza di
poter trovare la propria anima gemella, si avrà la
possibilità di volare nella capitale della passione
e del romanticismo: Parigi. Due persone che non
si conoscono, due biglietti aerei, un solo letto
matrimoniale. In puro stile Me2, tra musica e gadget,
l’animazione darà vita al gioco. All’ingresso di ogni
locale i ragazzi di Me2 distribuiranno al pubblico la
metà di una tessera divisa in due parti. Solo alcune
tra le metà distribuite combaceranno perfettamente
e formeranno la tessera completa: saranno loro le
coppie perfette che condivideranno il viaggio nella
metropoli francese. Da casa tutti potranno seguire
la coppia di vincitori di ciascuna tappa grazie al
sito www.me2.it/incastrame2. Cerchi un incastro?
Cerca le Me2 Nights più vicine a te!
SPHERA-FRIENDLY VIAGGI
Sphera-Friendly è un’agenzia viaggi che vanta
un’esperienza ultratrentennale particolarmente
attenta alle esigenze della clientela lgbt nonché
alla qualità e selezione dei servizi offerti. Con
l’affidabilità e la competenza che da sempre ci
contraddistingue, siamo in grado di trovare le
soluzioni personalizzate e studiate appositamente
per il viaggiatore, affinché possa vivere il suo
programma di viaggio serenamente. La competenza
acquisita con gli anni, l’utilizzo di collaboratori
selezionati e dislocati ovunque ci pongono come una
delle agenzie con maggior esperienza. Possibilità di
acquisto dei viaggi comodamente a casa, documenti
personalizzati recapitati a domicilio, abbuono dei
diritti di prenotazione, rispetto della privacy sono
tra i nostri fiori all’occhiello. www.sphera-friendly.it
PIEMONTE
TORINO
GARAGE CLUB
Locale “young and bears friendly”. Lounge bar,
area fumatori, sala video, sauna finlandese con
cromoterapia, vasca idromassaggio, “darklabyrinth”, ambienti relax, bagno turco e
climatizzazione. Tutti i giorni ingressi a condizioni
pride
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esclusive per tutti gli under 20 e under 25, militari e
forze dell’ordine e per gli orsi dei siti www.superbear.
eu e www.ciaobear.com che presenteranno la
newsletter pubblicata. Lunedì, mercoledì e venerdì
dalle 22 ‘Naked party’. Sabato sera ‘Predisco’ con
sorteggio ingressi omaggio più consumazione per
Les Folies Scandal. Tutti i giorni dalle 19 aperitivo
offerto a tutti i soci. Secondo ingresso giornaliero
e ingresso per la serata successiva gratuiti. Aperto
tutti i giorni dalle 14 alle 2 (orario prolungato nelle
serate naked). Garage Club, Corso Stati Uniti 35,
info, 3463006612, www.garageclub.it
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La prima agenzia in Torino e provincia che si propone
di favorire incontri sentimentali fra persone dello
stesso sesso per costruire un rapporto stabile e
duraturo, occupandosi di ricerca e selezione partner
o amicizie; presentazioni mirate in base ai differenti
profili e affinità; colloqui informativi gratuiti in sede
con personale qualificato; massima riservatezza
e privacy. Per conseguire i migliori risultati ci
avvaliamo anche del supporto di psicoterapeuti
specializzati. Alla base c’è una parola essenziale,
a volte abusata, ma per noi fondamentale: serietà.
Non siamo aperti ad ogni iscrizione purché sia,
selezioniamo le persone ed escludiamo coloro che
sono in cerca di avventure o rapporti occasionali.
Riceviamo su appuntamento. Info 3408789989,
www.agenziaildelfino.com
TUNNEL CLUB
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maxi schermo, hard zone con labirynth, 2 dark room,
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drink omaggio e ingresso speciale under 20 e
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Total naked il 2° e 4° giovedì di ogni mese. Serate
a tema il 1° e il 3° mercoledì di ogni mese. Tutte
le domeniche pomeriggio party a tema. Vicino al
centro, comodo da raggiungere con i mezzi pubblici,
parcheggio gratuito. Aperto dal martedì al giovedì
dalle 21 alle 2, venerdì dalle 21 alle 4, sabato dalle
21 alle 6, domenica dalle 15 alle 2. Chiuso lunedì.
Ingresso riservato ai soci Arci. Info 3455948018,
www.gayromeo.com/tunnelclub
LIGURIA
GENOVA
GENOVA PRIDE 2009
Calendario fitto di appuntamenti per il Genova Pride
nel mese di marzo: domenica 1 “Proud on Snow”,
tutti insieme sulla neve di Pila. Da lunedì 2 e per
tutti i lunedì del mese tornano le proiezioni di film
a tema presso l’Ente Nazionale Sordomuti di via
Peschiera. Da mercoledì 4 a domenica 8 Marzo
promuoviamo la visione di “Un anno con 13 lune” di
R. W. Fassbinder prodotto da Egumteatro in scena
al Teatro della Tosse. Domenica 8 “Ottomarzopride
- le donne e l’orgoglio di esserci”, iniziativa di
sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Giovedì 19
Marzo “Io ho 2 papà” iniziativa di sensibilizzazione
su omo-multigenitorialità e nuove famiglie. Giovedì
26 alle 18 presso la FNAC di via XX settembre Delia
Vaccarello presenta “Eros up”, ultimo volume delle
serie “Principesse in amore”. www.genovapride.it
LOMBARDIA
MILANO
AFTERLINE
Grande novità all’Afterline per questo mese: da
lunedì 2 vi invitiamo all’apertura della darkroom
e c’è l’entrata libera da lunedì a giovedì. Il venerdì
HOUSE NIGHT: Vicky Baronetto presenta ‘People
on the Move...’ per gente in movimento! Serate
a tema, animazione top e dj a rotazione dalle 23.
Resident dj Christian Logoteta e Max Morelli, voice
Vicky Baronetto. Il sabato musica commerciale
con Christian dj, animazione e strip night. Da non
perdere sabato 7 ‘W LE DONNE!’, ingresso omaggio
alle ragazze. Sabato 21 ‘Festa di Primavera’ con
hot strip. Siamo aperti da lunedì a sabato dalle 22.
Afterline club in via Sammartini 25. Info 3456936243
www.afterline.it
A.L.A. SPORTELLO TRANS
Ogni mercoledì presso A.L.A. Milano Onlus di
via Boifava 60/a dalle 9.30 alle 12.30 al numero
0289516464 sarà attivo lo Sportello Trans rivolto
specialmente a persone trans notturne e diurne,
ovvero che si prostituiscono e non. Referente dello
sportello è Antonia Monopoli che si occupa anche
di accoglienza, accompagnamento e orientamento
verso i servizi di riferimento anche per convenzioni e
collaborazioni. All’interno dell’associazione A.L.A. lo
Sportello Trans collaborerà con lo Sportello Lavoro
nel caso ci fosse la richiesta da parte della persona
trans di un inserimento o di un orientamento
lavorativo. www.alainrete.org
BILLY
Anche con l’arrivo di marzo, il mese più pazzo
dell’anno, Gruppo Billy proporrà tanti sabati
all’insegna del gran divertimento. Si parte sabato
7 per il carnevale ambrosiano con MASQUERADE
PARTY: preparate maschere e travestimenti e la
maschera più bella vincerà un premio. Nell’House
Room i dj Luca Volpi, Francesco Belais, Bruno
Bolla e Da Vinci dj del quale festeggeremo anche
il compleanno, nel privé Sounds Room girerà i
dischi il dj Max Greco. Sabato 14 MATINÉE PARTY,
l’ormai acclamatissimo e conosciutissimo party
spagnolo torna al Billy, in consolle da Barcellona
dj José Luis Soler coadiuvato dai nostri dj resident.
Sabato 21 torna il super sexy PLAYROOM PARTY,
dove due pornostar di livello internazionale faranno
live show mettendo in mostra i lori attributi più
nascosti, circondati da 8 caldissimi go-go boys che
si esibiranno come mamma li ha fatti. In consolle
nell’House Room i dj Luca Volpi, Francesco Belais
e Da Vinci dj, nel privé Sounds Room vi farà ballare
il dj Max Greco. Per sabato 28 stiamo preparando
un grande evento ancora top secret ma presto ne
saprete di più! Billy Club@Amnesia Milano, Via
Gatto angolo viale Forlanini dentro il parking ATM,
Info: Chicco 3358327777, Massimo 3383332783,
www.billyclub.it
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GIORNO & NOTTE
Pegaso’s Club
Foto: Frank Semenzi
Grande evento a Catania per il 15° compleanno del Pegaso’s e per un anniversario così importante i festeggiamenti e gli invitati erano davvero speciali!
Ha presentato la serata il giornalista del Tg1 Stefano Campagna e Riccardo
Di Salvo ha parlato del libro ‘Cavalli Alati’, scritto a quattro mani con Claudio
Marchese e dedicato a questa occasione.
Giovanni Caloggero, Amministratore Unico del Gruppo Pegaso, ha ricordato
le diverse attività che sono state organizzate negli ultimi anni: dal Gay Mediterranean Expo nel 2004 al Pegaso’s Beach lido, il Neva Caffé e il rilancio della
rete Arcigay in Sicilia. Dario De Felice, presidente dell’Associazione Pegaso
ha salutato i numerosi ospiti tra cui Aurelio Mancuso, presidente Arcigay
Nazionale e l’editore Fabio Croce.
Importante la rappresentanza delle associazioni glbt dell’isola: Agedo, i comitati Arcigay di Agrigento, Catania, Ragusa, Siracusa, il circolo Open Mind e il
gruppo cristiano ecumenico Fratelli dell’Elpis. Presenti inoltre il CG Management di Cristina Garofano, Antonio e Fabio della sauna Terme di Achille,
Gaetano Massimiliano de Il Codice Rosso di Catania e Gaetano Marchese
dell’Exit bar di Palermo.
Si è ballato sino a tarda notte con la direzione musicale di FrancescoZ dj,
componente la proprietà del Gruppo Pegaso.
www.pegasos.it
Foto: Marco Patti
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METROPOLI
DEPOT
Siamo famosi per le serate a tema ma per una
volta vogliamo accontentare chi non ama i nostri
eventi particolari e offrirgli la possibilità di venire
comunque nel club. Tutti i giovedì sera la serata DDD
(depot drink&dark) vi permette l’accesso vestiti
come volete, con ingresso libero fino alle 22.30 e
con un happy hour sulla seconda consumazione
che prosegue fino alla chiusura. Ricordiamo poi che
gli appuntamenti sneaker sono il primo sabato e il
penultimo venerdì di ogni mese, mentre la serata
Full Fetish è spostata al secondo sabato. Sabato 28
l’appuntamento con il piss party dal titolo ‘Codice
giallo’. www.depotmilano.com
entro le 22 a 10 euro con prima consumazione. Dq,
presso il Palko, via Clerici 342 a Sesto San Giovanni.
Sono aperte le iscrizioni per il concorso Miss Drag
Queen Lombardia, che si terrà nel mese di aprile!
Info Max 3332600608, Davide 3480435725,
www.lacesira.it
FLEXO MILANO
Aperto da martedì a domenica dalle 21, da noi
trovate serate intriganti con Naked&Underwear
party al martedì e giovedì (dress code obbligatorio).
Mercoledì ‘Cruising Night’, venerdì e sabato Open
Space, domenica Lounge Bar. Tutti i venerdì Hot
Music con dj Max Greco from Billy Club e l’ultimo
venerdì del mese l’appuntamento fetish con
SneakerSexItaly. www.flexoclub.it
METRÒ CIMIANO
La sauna è aperta da mercoledì a sabato dalle 14
alle 21 ma la domenica apriamo alle 13. Ambiente
confortevole con bar, tavola fredda, sala fumatori,
idromassaggio, bagno turco e sauna secca. Se dopo
la sauna volete continuare la serata al Flexo Cruising
bar l’ingresso nella stessa giornata è gratuito. Il 1°
e 3° sabato del mese appuntamento bear con il
Magnum Club Italia. www.metrocimiano.it
ILLUMINED
Illumined è l’unico cruising club in Italia aperto
24 ore tutti i giorni della settimana! Ogni mese gli
appuntamenti speciali con le serate a tema (vedi
pubblicità) si svolgono nell’esclusiva sala Fire del
primo piano mentre il resto del locale è sempre
aperto a tutti. L’entrata costa solo 10 euro con
guardaroba compreso e da lunedì alle 8 del mattino
a giovedì alle 8 del mattino è compresa anche la
prima consumazione. Gli under 25 pagano solo 7
euro! Labirinti, camerini, bar, ambienti climatizzati.
Illumined è in via Napo Torriani 12 (M2 Centrale),
info 0266985060, www.club-illumined.com
METRÒ CENTRALE
Dopo i festeggiamenti del 10° anniversario
della sauna più amata di Milano, continuano i
festeggiamenti tutti i giorni, perché ogni giorno è
una festa! Aperti tutta la settimana, dalle 12 sino
a tarda notte avete la possibilità di rilassarvi nei
suoi tre livelli: Enter Level con “Aqua zone”, First
Level con “Relax Zone” e Second Level con “Fitness
Zone”. Domenica 1 e domenica 15 nel pomeriggio
viene offerto un ottimo buffet zona Bar del livello
Relax. Servizio massaggi anche su prenotazione con
ottimi massaggiatori. www.metrosauna.it
K.O. CLUB
Da domenica a giovedì serate disco bar. Venerdì
doppio spettacolo di strip-tease con inizio ore 1.30.
Sabato doppio spettacolo di strip-tease con inizio
ore 1.30 e dopo lo spettacolo un piatto di pasta
per tutti! Sabato 14, visto il grandissimo successo,
ripetiamo la serata “EL PAO DE U BRAZIL” presentata
da Mersedes con 4 strip-men brasiliani. Venerdi 13 e
27 marzo spettacolo di drag-queen con Lilly Dupont,
Dani e Mersedes e strip show dalla 1. Il K.O. club
cerca nuovi strip-men, chi fosse interessato chiami
Enzo. Il locale ha una zona bar, una sala per gli
spettacoli e il ballo e nel piano seminterrato sala
video, dark-room, glory-holes e camerini relax.
Il K.O. club è aperto dalle 22 fino alle 3, venerdi e
sabato fino alle ore 6, in via Resegone 1, ingresso
UNO Card. Info 3923435573, 3397798450
www.koclubmilano.com
LA CESIRA @ DQ
Un altro mese di appuntamenti speciali attende il
pubblico della Cesira al Dq! Giovedì 5 arriverà il tour
di me2.it, con ospiti Paolo Tuci e Madame. Giovedì
12 marzo drag show e musica dal vivo con le Beach
Dolls. Giovedì 19 grande drag show in collaborazione
con Cbl Channel che riprenderà e trasmetterà la
serata. Giovedì 26 l’attesa serata con Katia e Valeria,
ospiti direttamente da Zelig Circus! La formula DQ vi
aspetta tutti i giovedì dalle 21: lo spettacolo inizia
alle 22.30 e subito dopo discoteca con il dj Set di
Michael e l’animazione di Jasmine vocalist. Il tutto
contornato come sempre dalle nostre drag, i go-go
boys ed il nostro corpo di ballo! Ingresso in lista
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LOVE FOOD & DRINK
Vi aspettiamo numerosi al Love dove trovate prezzi
‘low cost’, pulizia e la gentilezza di Omar. Possibilità
di festeggiare compleanni e altre iniziative. Siamo
aperti dalle 18 alle 2 escluso il martedì in via
Sammartini 23. Info 3338912029,
www.love-restaurant.com
BRESCIA
OUTLIMITS
Continuano le folli notti del sabato all’Outlimits
di Paderno Franciacorta. Grande successo anche
l’iniziativa INGRESSO GRATUITO entro mezzanotte
mentre dopo le 24 si pagano solo 10 euro con
consumazione! Due le sale musicali, la prima con
musica commerciale e house mixata da Graziano dj,
la seconda con i successi degli anni ‘80 e ‘90 mixati
da dj Moon.
Per il mese di marzo sono previsti quattro nuovi
eventi da non mancare: sabato 7 SNOW PARTY con
tanto di snowboard meccanico e neve artificiale;
sabato 14 Hot Dancefloor notte piccantissima con
pornoattori che animeranno la serata e non solo...;
sabato 21 SMS NIGHT una notte dedicata agli sms:
regaleremo 10 telefoni con cam incorporata; sabato
28 uno STAR DRAG SHOW in compagnia delle
drag queen più CHIC del momento... Divertimento
a volontà e tutte le serate vi saluteremo con la
colazione a base di caffé o cappuccio per tutti.
Se vuoi festeggiare i tuoi anniversari o il compleanno
ti allestiremo la festa “su misura”. Per informazioni
basta chiamare i numeri 3358775189, 3475014287.
Outlimits Disco, via Ugo Foscolo 1, Paderno
Franciacorta (BS), www.outlimits.it
PIER POUR HOM
Sabato 7 ‘Spartacus Party’, due splendidi ragazzi
vi presenteranno le località più gaie per le vostre
prossime vacanze. Sabato 14 Diego Dalla Palma
sarà ospite gradito per presentare il suo ultimo libro
‘Accarezzami, madre’ e la nuova rubrica che seguirà
sul Pier Magazine. Sabato 28 Riccardo Di Salvo e
Claudio Marchese presentano il loro nuovo romanzo
‘Cavalli alati’. Tutti gli eventi hanno inizio alle ore 17.
Dopo il grande successo ottenuto a febbraio, Pier
Pour Hom è lieto di continuare la raccolta di prodotti
per il lancio del nuovo catalogo Pier Vintage.
www.pierpourhom.it
TRAP
Con l’abito nuovo il TRAP NEW GENERATION si
ripropone da sabato 21! Una svolta epocale: due
sale, due piste, due bar e due generi musicali per
una trasformazione completa. Musica commerciale
con Ivan dj del Borgo del tempo perso di Milano al
piano terra e dj a rotazione per serate fashion e
trasgressive.
Al primo piano musica house di ultima generazione
con Maurice dj e Renato dj. Una padrona di casa
eccezionale, Madame Colette, sarà la vostra Queen
of the night con bellissimi ragazzi che sicuramente
ri-animeranno le vostre serate, mentre la direzione
artistica, voce della notte e vostro pazzo ideatore
di feste e di divertimento sarà il grande Franco del
Boy Tube di Parma! Da ricordare l’appuntamento
di sabato 14 per la grande festa di compleanno del
Trap:9 anni di musica, amicizia, sesso e amore.
Moltissime novità per chi si metterà in lista. Trap,
via Castagna 55 Brescia, A4 uscita Brescia ovest
tangenziale per MN-VR, prima uscita a destra
indicazione per Dogana. Info 3406857585,
www.trapmad.it
BERGAMO
DESENZANO DEL GARDA
EXTRALARGE @ BOLGIA
La Discoteca Bolgia Djs from the World di Osio Sopra
(BG), da anni teatro di eventi e dj internazionali ed
autentico tempio della musica house, a partire
da venerdì 13 e per ogni secondo venerdì del
mese ospiterà L’ Extra[large] con la sua one night
“Fucking…”, il nuovo parco giochi per orsi, orsetti,
cacciatori e ammiratori. Nella main room suonerà
il dj Fake Plastic con la sua musica Tech-House ed
Electro ed il dj Giorgino con musica disco ed house.
All’ingresso del locale dj Max accoglierà i clienti
con la sua musica house, mentre l’animazione e la
voce saranno affidate a Giuseppe from Glitter de la
Muerte Milano. Bolgia Disco via Vaccarezza 8 Osio
Sopra (BG), uscita autostrale Dalmine. Info e liste
3495045414, 3495045416.
www.extralargemilano.com
BIG MAMA’S
Ogni lunedì al Big Mama’s la noche es caliente con i
ritmi caraibici di Michael e Angelito dj! Tutti i giovedì
dalle 21.30 ‘Big Mama’s latinos’ con animazione
in collaborazione con le migliori scuole di danza
latinoamericana del Lago di Garda. Venerdì dalle
22 ‘Disco anni ‘90 & trash’ con ingresso libero. Ogni
sabato ‘Big disco nite’ dalle 22 alle 4 e se arrivi
entro le 23 paghi la metà. La domenica dalle 19 c’è il
nostro pazzo karaoke.
Eventi speciali: sabato 7 ospite speciale LAURA
BONO, sabato 14 il SINGOL PARTI. Sabato 21 FESTA
DI PRIMAVERA, sabato 28 SEVENTIES PARTY. BIG
MAMA’S via Mapella 7 a Lonato del Garda. Dal
casello di Desenzano seguire le indicazioni per
Lonato, dopo 2 km siete arrivati. Info 3471509452,
3472563585, www.bigmamas.it
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marzo 09
pride
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METROPOLI
SÌSÌ PUB
Il SìSì Pub di Desenzano del Garda vi invita a provare
i suoi 250 cocktail e ricorda le sue serate a tema:
lunedì ‘Relax Night’. Mercoledì ‘Single night’: iscriviti
anche tu sul nostro sito o vieni a consultare le schede
degli iscritti. Giovedì ‘Karaoke’ in collaborazione con
REMEMBER. Venerdì la mitica musica anni ‘70 – ’80
del SìSì Pub. Sabato ‘Dopocena SìSì’, con buffet
dolce per tutti ‘Aspettando la notte Disco’, domenica
dalle 18 grande aperitivo con buffet in compagnia
di Iride Mc Down e Miss Lime. SìSì Pub è in piazza
Duomo 13/a (nel vicolo di fronte al Duomo). Aperto
da lunedì a sabato dalle 21 alle 2 (chiuso martedì)
e domenica dalle 18 alle 2. Info 030/9140085,
3483021144. www.sisipub.com
PAVIA
LOMELLINA RAINBOW
Si è costituita con sede a Mortara (PV), l’Associazione
di promozione sociale Lomellina Rainbow, che si
propone di svolgere un’opera educativa, informativa
e di sostegno relativamente alle tematiche connesse
all’orientamento sessuale. In una realtà di provincia
in cui l’omosessualità può essere ancora derisa o
a malapena tollerata, Lomellina Rainbow conduce
attività ricreative e culturali con lo scopo di far
incontrare le persone omosessuali della Lomellina
e dintorni, spronandoli a vivere alla luce del sole la
propria dimensione omosessuale. Per informazioni
3927845529, lomellina_ rainbow@ hotmail.it
VENETO
VENEZIA
B&B LA VENISE
Il bed & breakfast La Venise è una pratica soluzione
per i vostri soggiorni a Venezia e a Mestre. In un
ambiente di recente ristrutturazione offre delle
camere arredate con gusto moderno e con bagno
privato. Vogliamo offrire ai nostri ospiti la comodità
di avere uno spazio familiare e riservato anche
quando viaggiano. La Venise è in via Dante 107, a 5
minuti a piedi dalla stazione ferroviaria, nello stesso
complesso residenziale della sauna Metrò Venezia
e vicinissimo al centro di Mestre. Info 3487751836,
www.lavenise.it
METRÒ VENEZIA
Dopo l’apertura del Black Level, Metrò Venezia
ha ancora più situazioni per farvi divertire: la
trasgressione della nuova zona con croci, catene,
bondage zone, sling e terrazza glory holes,
l’intrigante Doors Labirinth, la sauna finlandese
e la nebbia del bagno turco, la zona relax con
camerini attrezzati e i due megaschermi. Visto il
successo della serata “ONLY MASK”, ora chiamata
“tutti insieme sul lettone”, serata Orgia mercoledì
18 dalle 22 nel Black Level che sarà riservato a
chi vorrà “giocare in compagnia”. Per info e pass
0415384299, 3487751836, www.metroclub.it
PORTO DE MAR
Con l’avvento della primavera il nuovo PORTO DE MAR
si riempie di novità! Grandi feste e appuntamenti
per il mese di marzo che comincerà con una nuova
One Night, “Sorry”, il primo sabato del mese in
collaborazione con un noto locale mestrino, una
lunga serata che inizierà con lo Spritz Party al G19,
pride
marzo 09
per poi continuare fino all’alba al PDM. Seguiranno
poi altri grandi party, sia di venerdì che di sabato,
all’insegna della musica commerciale e house di
Claudio Melani & Nokode i dj resident del Porto: da
“Start”, bisex party, a “Starlight” per gay, bisex e
lesbo, ormai nota per essere la one night di punta
del locale. Musica, show, animazione irrefrenabile,
cubisti sensuali e coinvolgenti, drag queen singolari,
tutto questo concorre alla creazione di serate
sempre più fashion.
Un appuntamento ormai consueto e sempre
graditissimo, non solo dal pubblico gay ma anche da
quello etero, è il Crazy Karaoke ogni domenica sera
per cantare tutti assieme in un’atmosfera allegra e
briosa! Porto de Mar è ora anche su facebook! Info
3462113085. www.portodemar.com
PADOVA
DANCING QUEEN
Il lunedì mattina non senti la sveglia? Prendi sonno in
ufficio? Dormi in piedi? Tutta colpa della fantastica,
sola, unica, bella e brava, brava e bella Linda. La
nostra madrina vi fa fare le ore piccole la domenica
sera, vi fa cantare, vi diverte e vi presenta gli
spettacoli con drag queens e vi fa vincere dei premi
con il super bingo e cantare al karaoke per scoprire
se avete anche voi l’X factor! Dancing Queen tutte le
domeniche dalle 22.
FLEXO PADOVA
BearDanceDoc90 è il mega party di sabato 7 che
aprirà questo mese la festa dedicata alla più bella
musica degli anni ‘90! Dj set by Massimo Santi da
Radio Company. Come sempre la serata BEARDOC
è punto di riferimento degli orsi italiani e loro
simpatizzanti ma tutti i mesi sono gradite presenze
orsi provenienti dalla Spagna, dalla Svizzera dai
vicini paesi dell’est e del resto d’Europa.
Sabato 14 e sabato 28 ‘Taboo xxx Disco Night’ serata
solo uomini con strip tease, dj Set by Rikk Hard.
Sabato 21 Mega Party con Mega Ospite e un tuffo
negli anni ottanta con la splendida Sabrina Salerno
che canterà brani dal doppio cd Erase Rewind/
Official Remix un doppio album che comprende
la prima antologia di successi della cantante e un
disco di inediti. Il Flexo Padova è anche bar durante
la settimana e continua la promozione ingresso
omaggio alle ragazze dal mercoledì al venerdì e la
riduzione under 26 sempre dal mercoledì al venerdì.
www.flexoclub.it
HOT DOG
Stufi di stare a casa? Sulle chat solite sole? In tv
repliche di repliche? Non abbattettevi e fate un salto
all’Hot Dog di Padova, il vostro Naked Club aperto
tutti i giorni! Proprio così, non potete sbagliare
serata e ritrovarvi il locale chiuso.
Dal lunedì al sabato dalle 21 e la domenica dalle
15 per qli amanti del nudo tutti i giorni sono buoni,
per gli amanti dell’underwear il lunedì, mercoledì
e sabato. Se vuoi unire il tuo corpo con tanti altri
e giocare il giovedì è la serata giusta per le mega
orge. Le ultime novità sono subito piaciute, la nuova
sala orgia con mega lettone, più ampia e riservata.
Ia nuova sala video xxx con glory holes e altro mega
lettone. Il tutto in una gimcana di camerini privati
con specchi, dark, terrazza glory hole... Zona Relax
al bar con area lettura e info safe sex.
L’Hot Dog all’interno dello stesso villaggio con il
Flexo club e la Metrò Sauna Padova, potrai passare
da un club al’altro con degli sconti, cosi pure per
chi arriva dalla sauna Metrò Venezia nella stessa
giornata. www.hotdog-padova.it
METRÒ PADOVA
Metrò Padova è una delle saune più frequentate
d’Italia, dove la qualità dei servizi ed il comfort sono
sempre in primo piano. Informiamo che all’interno
trovi anche una vera e propria palestra dove puoi
allenarti tranquillamente. La zona servizi è dotata
di idromassaggio, bagno turco e doppia sauna
finlandese, un ottimo servizio bar e paninoteca con
la possibilità anche di piatti caldi. Al piano superiore
servizio massaggi con personale qualificato e
solarium U.V.A. Naturalmente esiste anche la
zona dedicata a coloro che amano le situazioni
più intriganti con video xxx, dark, glory hole e
camerini privati con video. Metrò Padova è facile da
raggiungere: solo 5 minuti dall’autostrada (Padova
Est) e 10 minuti dal centro città. Si trova anche nella
stessa struttura del Flexo e dell’Hot Dog, con la
possibilità di continuare la tua serata in questi locali
con vantaggiosi sconti sugli ingressi. Aperta dalle 14
in poi tutti i giorni, agevolazioni per under 26 e chi
arriva dopo le ore 20. www.metroclub.it
OFFICINA
Mese ricco di feste a tema e appuntamenti sempre
più affollati. Tutti i giovedì ingresso solo nudi
completamente gratuito, ogni venerdì festa orgia
con bravi e coinvolgenti animatori, sabato solo
nudi con animazione hard, domeniche pomeriggio
con feste private su invito. Da ricordare giovedì 19
GangBang, domenica 8 Porsei Veneti, domenica 22
Veneto Fist. Nuova promozione 2x1 sabato 7 e 28!
Vi ricordiamo che OFFICINA è sempre il cruising
preferito da tutti sia perchè luogo dove soddisfare
ogni fantasia erotica, sia per serietà, cortesia,
pulizia e discrezione. Nuova zona spogliatoi con
armadietti personali. Officina Club, Via Volta 1B
3388721747 www.clubofficina.com
THE BLOCK
Anche a marzo grandi eventi al Block! Sabato 14
‘Folies pour homme’ con dj Claudio di Rocco ed
Enrico Arghentini, animazione Folies de Pigalle.
Sabato 21 Strip night con DJ/Producer Pagano
(Deviate Records, London). Il 28 ‘Happy Birthday
Andy J’, special guest dj Raul. Ogni settimana The
Block offre tre situazioni differenti con musica
house, commerciale e ’70-‘80, spettacoli sexy, gogo boys e drags. The Block è in Via Volta 1 a Limena
(PD) 3484500418, www.block.it
VERONA
ROMEO’S
Le novità non mancano mai al Romeo’s! Anche a
marzo serate sempre divertenti, superaffollate e
trasgressive! Ogni martedì il collaudato “underwear
party” e ogni giovedì il “naked party”. Al mercoledì
proseguono gli appuntamenti con il “Cinema-bar” in
collaborazione con “Arcigay Pianeta Urano Verona”.
Domenica non si può mancare all’appuntamento
con il “Karaoke” di Lollo & Nicola. Venerdì è
la serata dance-commerciale: venerdì 13 “IL
RITORNO... DEI TACCHI (ALLO SBARAGLIO)” festa
condotta e animata da Donna Rachele; venerdi 20
è d’obbligo assistere, e votare il toro più bono, al 3°
appuntamento con “LA NOTTE DEI MANZI - Dance
Strip Competition”, la mitica selezione per i concorsi
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marzo 09
pride
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METROPOLI
MISTER ROMEO’S e MISTER GAYVENETO 2009 (info
su: www.gayromeo.com/mistergayveneto); venerdi
27 torna a grande richiesta anche la pazza “FESTA
DELLA NEVE”, perché noi facciamo ancora nevicare
in discoteca per ballare in mezzo a una calda e sexy
tempesta, in una bufera di musica 100% dance! Per
mettersi in lista riduzione (per il venerdì) e pagare
sempre 10 euro a qualsiasi orario basta chiamare
Matteo al 3471861979. Ma a marzo le feste a tema
ci sono anche di sabato: sabato 7 serata sex-a-tema
“Mask Party”; sabato 14 e 28 doppio appuntamento
disco con il Magnum Club Italia. Grossa novità da
sabato 21 (e sarà l’appuntamento fisso del terzo
sabato) l’esclusiva One-Night “APPARTAMENTO12-DISCO” in collaborazione con nuovi sponsor e
inediti Club-partner. Romeo’s Disco Club, circolo
Arcigay, Via N. Giolfino 12 (zona Porta Vescovo), info
0458403215, 3409660487 (Nicola),
www.romeosclub.it
SKYLIGHT
Sabato 7 torna allo Skylight dj Severino da Londra.
Sabato 14 con ‘Papillon Party’ ritornano le feste
al Privé del Pianoterra! L’ingresso sarà riservato e
obbligatorio il papillon da indossare dove volete (se
non lo avete ve lo prestiamo noi!). Se vi mancano
le idee prendete esempio dai nostri boy e scoprite
come lo portano! Sabato 21 guest dj Tasty Tim.
L’eccentrico e amatissimo dj di Londra, oramai
presenza certa dello Skylight, ritorna alla consolle
della sala house. Sabato 28 prima semifinale del
‘Lap Boys Game’: ogni ultimo sabato del mese
si terrà una selezione che porterà alla selezione
finale dove verrà eletto il Lap Boy più votato della
stagione. Lo Skylight è a San Bonifacio (Verona), in
via Fontanelle 28. Autostrada A4, uscita Soave/San
Bonifacio, seguire le indicazioni per l’Ospedale (lo
Skylight si trova di fronte). Tutti i sabati apertura alle
24. Liste attive dalle 24 alle 1.20.
www.skylightdisco.com
TRENTINO
ALTO ADIGE
venire e... Tutto questo sempre nella nostra location,
il ‘Sei come Sei’, in via Buozzi 3 a Bolzano. A tutti
coloro che ancora non ci conoscono un invito a
consultare il nostro sito e la gallery è d’obbligo!
www.thefirstdisco.it
EMILIA ROMAGNA
BOLOGNA
BOLZANO
SAUNA EXIT
A Bolzano sappiamo stuzzicare ogni fantasia con
serate ‘only men’ in sauna e, assolutamente da
non perdere, ‘Hot party’ la notte più bollente del
mese insieme ai nostri ragazzi immagine venerdì 13
marzo! Musica, buffet e sauna: un mix da godere
insieme! Su www.gayromeo.com/sauna-exitbolzano tutte le info. Non mancate, vi aspettiamo
caldi, caldi! www.sauna-exit.it
THE FIRST DISCO
I giardini di marzo si vestono di nuovi colori e la disco
glbt e eterofriendly più pazza e stravagante del nord
vi aspetta sabato 7 con DRAG QUEEN SUPERSTAR, la
festa delle donne (o quasi). Le nostre drag e i nostri
boys vi travolgeranno e non ve ne pentirete! Sabato
21 serata MALEDETTA PRIMAVERA! Chissà cosa vi
combineremo e avrete un solo modo per scoprirlo:
EASY STAFF
Tutti i venerdì notte si balla dalle 23 alle 3 nella
splendida cornice della Scuderia, in piazza Verdi
2, la serata più frequentata di Bologna! Selezione
commerciale ed anni ‘80, go-go boys, animazione,
ospiti ed extra d’eccezione ad ogni appuntamento!
L’ingresso in lista costa 8 euro con drink. La
domenica sera dalle 22.30 ci si ritrova al To Be,
ex Capital Town, in via Don Minzoni 5. Tutte le
domeniche in consolle la musica di dj Matty P condita
da strip show, funny games ed altre sorprese! Al To
Be l’ingresso è GRATIS! Che aspetti? Visita www.
gaybologna.com o chiama il 339.6278524.
TOSCANA
FIRENZE
FABRIK
Ecco gli appuntamenti del mese di marzo. Ogni
giovedì BLACKOUT PARTY. Come ogni 2° domenica
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PPOOUU RR
La Libreria ga
Edicola internazionale - Boo
Moda & Design Pier Pour Hom
Vi invita alla serata
Viale Gorizia, 14 20144 Milano - Tel. 320.7178
Lunedì: 14.00 - 19.30 Martedì - Sabato: 11.00 - 19.30 Domen
www.pierpourhom.it - www.myspace.com/p
tutti i giovedì
con La Cesira e il
ADELPHI - BALDINI & CASTOLDI DALAI - BOLLATI BORINGHIERI - BOMPIANI - BUR - CARGO - CASTELVECCHI - CONIGLIO EDITORE - CORBACCIO - DARK - ED. B
FABIO CROCE EDITORE - FAZI EDITORE - FELTRINELLI - GARZANTI - GUANDA - HAMMAM - IBISKOS EDIZIONI - IL DITO E LA LUNA - IL SAGGIATORE - KAO
METROPOLI
LAZIO
ROMA
FREQUENCY
Il più grande men’s club romano vi invita a trascorrere
piacevoli e stuzzicanti notti con un calendario sempre
più ricco di eventi. Si inizia il lunedì e mercoledì con
il ‘Free Entry’ da sempre amato dai più giovani. Il
giovedi da non perdere ‘Extreme naked party’ ormai
un “must” nella vita gay notturna capitolina. Venerdì
vi lasciamo al buio con il ‘Black out party’ dove ogni
scoperta è illuminata solo da candele. Sabato è da
non perdere con i sexy e caldi show con famosi
pornodivi. Domenica vi aspettiamo già a partire
dalle 15 per un pomeriggio “alternativo” e dalle 22 vi
mettiamo in mutande o per chi preferisce totalmente
nudo. Il martedì “purtroppo” vi lasciamo soli perché
crediamo di esserci meritati un giorno di riposo! Vi
segnaliamo ogni 2° venerdì del mese l’appuntamento
ursino firmato “Good Bear”, mentre il 4° venerdi e
sabato del mese per chi preferisce emozioni forti
c’è l’appuntamento “Leather” in collaborazione con
Leather Club Roma, assolutamente da non perdere
per gli amanti del genere! Sul nostro sito potrete
inoltre essere informati sulle “sexy performance”
con cui vi deliziamo i sabati notte: lasciateci la vostra
mail o il vostro numero di cellulare e vi manderemo
mail/sms per tenervi sempre aggiornati. Il Frequency
è aperto tutte le sere dalle 22. Vi ricordiamo l’obbligo
di essere in possesso della tessera Arcigay. Info
Ottavio 340/6939719, Francesco 347/6123752
www.thefrequency.it
CAMPANIA
NAPOLI
DEPOT
Anche nel club di Napoli una sera alla settimana
si svolge un divertente happy hour; tutti i martedì
infatti potete usufruire di una consumazione
omaggio con il drink acquistato. Il giovedì invece la
promozione prevede il due per uno: arrivate in due
ma uno solo di voi paga l’ingresso.
Gli appuntamenti a tema inziano il mercoledi con
il famoso e sempre affollato naked party. Mentre
le domeniche offrono eventi differenti: il 1°, 15 e
22 underwear party per coloro che si vergognano
a stare completamente nudi; domenica 8 naked
party con il passamontagna (affollato e divertente);
domenica 29 fist party dalle 15 con ingresso su
prenotazione e naked con passamontagna dalle 21
in poi. Sabato 21 l’originale black out party: tutti
insieme al buio!
www.depotnapoli.com
SAUNA BLU ANGEL
Abbiamo festeggiato il tredicesimo anno di attività
della Sauna Blu Angel, la prima sauna al sud Italia
e sono intervenuti tanti amici alla festa che si è
svolta al RedMoon, la disco cruising esclusivamente
per uomini con drag queen show, stripmen e go-go
boys.
La sauna è tre piani di pulizia, igiene e cortesia,
stanzette relax, bagno turco, sauna finlandese,
vasca idromassaggio, dark, labirinth, sala fumatori,
bar, sala video xxx e sala massaggi. La disco ha dark
room, stanzette, discoteca, ampia zona parcheggio
custodito. È un locale stile anni ‘70 che con i suoi
appuntamenti mensili con i grassonissimissimi orsi
di www.bearsofnaples.com è diventata un cult a
Napoli. Info 0815625298, sauna-bluangels.spaces.
lives.com e Centro Direzionale Isola A/7.
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del mese, domenica 8 ‘HARDSEXPARTY h 16-21’,
dress code obbligatorio leather, rubber o total
naked (ammissione riservata, per partecipare:
[email protected]). La serata prosegue
regolarmente fino alle 3. Domenica 15 inaugurazione
del BEARS’ TEA, nuovo appuntamento bear
pomeridiano, dalle 17 alle 22. Drinks, food, fotoritratti ursini per i presenti con il fotografo Pier
Giorgio De Pinto. La serata prosegue regolarmente
fino alle 3. Sabato 21 ‘BEAR BUTCH’ la festa per
orsi & friends, in collaborazione con bearsking.
com come ogni 3° sabato del mese. Domenica 29:
HARDSEXPARTY SPECIALE h 16-21, dress code
obbligatorio: leather, rubber, sospensorio o total
naked Ammissione riservata, per partecipare:
[email protected]. La serata prosegue
regolarmente fino alle 3. A 2 minuti dall’uscita
autostradale A1 “Calenzano”. Se vuoi essere in lista:
[email protected]. Ingresso riservato ai soli soci
Arcigay/Unocard. Only for men. Aperto dalle ore
22 da martedì a domenica.Chiuso il lunedì. Info
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Guida Gay d’Italia
Dove e Cosa
Locali e Disco
Antico Borgo (dalla Giò), via Borgo Trento 38.
Art Club c/o Centro commerciale Garda 1,
via Mantova 1/a, Desenzano del Garda (BS),
t. 030/9991004, mer-ven (donne) sab 23-5,
www.artclubdisco.com
Bar Aldo’s
AOSTA
Associazioni
Comitato regionale Arcigay “Articolo 3”,
c/o Espace Populaire, via J. C. Mochet 7,
t. 329/6862948,
http//arcigayaosta.blogspot.com
ASTI
Locali e Disco
Boschetto Bar, v.le Partigiani 34,
t. 0141/352471, 347/5811687.
BARI
Associazioni
Kabum Pride Village, Associazione
Promozione Pari Opportunità, info 348/6104584,
wwww.lefateignoranti.fan-club.it
Locali e Disco
Boulevard Disco Pub, c.so Vittorio Emanuele
40a/42, t. 393/9904951
El Merendero Disco, SS 100 uscita Adelfia,
Rutigliano (BA), www.elmerenderodisco.it
Kabum Event’s, organizzazione one night
gay primo sabato del mese, info 348/6104584,
wwww.kabumeventi.com
Makumba Gay Tribe, c/o Heineken Disco Club,
via G. Pastore km 1.100, Gioia del Colle (BA), one
night gay ogni primo e terzo sabato,
t. 347/3670135, www.gaybari.it
North Wind Disco Pub, via Giannone 18 (zona
Campus), t. 080/5580028, h. 21-4, chiuso lun,
www.nordwinddiscopub.eu.com
Gilda club, v.le Einaudi 60, one night domenica,
t. 340/8244204, www.francescopetit.fan-club.it
Saune
Millenium Bath, Via Adriatico 13,
t. 080/5342530
BERGAMO
Locali e Disco
Babilon Street, via Levate 1, Sabbio di Dalmine
(BG), t. 338/2595752, 333/1705373,
h. ven 22.30-4, sab 23-5
www.babilonstreet.altervista.org
Divina Fashion Bar, b.go S. Caterina 1, h. 19-2,
chiuso dom/lun, www.bardivina.it
Get Up Club, via Bianzana 46, t. 349/5525092,
www.discogetup.com
Mamo’s Bar, v. Baschenis 13/a, t. 035/270014,
dalle 17, chiuso lun, www.mamos.it
Ristoranti
Brodo di Giuggiole, via Colleoni 10, Dalmine
(BG), t. 035/566581, chiuso lun sera e sab pranzo.
La Gatta al Lardo, via Giovanni XXIII 42,
Verdello (BG).
Trattoria Anita, via al Luio 60, t. 035/521830,
Alzano Lombardo(BG), chiuso lun e mar a pranzo.
Saune
The City Sauna, via della Clementina 8,
t. 035/240418.
Sex Shop
Center Fantasy, Via Manzù 3/d, Curno (BG),
t. 035/614111, www.centerfantasy.it
Altro
Comotti gomme, via Giovanni XXIII 1, Azzano
S. Paolo (BG), t. 035/532110, sconti per i lettori
di “Pride”, [email protected]
Jammin’bar, c/o Orio Centre, v. Portico 59/61,
Orio al Serio (BG), t. 035/318210
pride
marzo 09
BOLOGNA
Associazioni
Arcigay nazionale, via Don Minzoni 18,
t. 051/6493055, www.arcigay.it
AGEDO, c/o Com. Provinc. Arcigay “Il Cassero”
Comitato provinciale Arcigay “Il Cassero”, v.
Don Minzoni 18, t. 051/6494416, www.cassero.it
Gruppi Sportivi
Bogavolley
Allenamenti mar/gio 22-24 c/o palestra CUSB,
Via del Carpentiere 19, info t. 338/1083693,
www.bogavolley.it , [email protected]
Gruppo Pesce, c/o Piscina Vandelli,
t. 329/4547793, lun e gio h. 19.30-20.30
Hotel
I Portici Hotel, via Indipendenza 69,
t. 051/42185, www.iporticihotel.com
Locali e Disco
Bart, via Polese 47/a, t. 051/243998,
www.bartclub.net
Easy Staff, venerdì cena&drag show dalle 21,
disco h. 23-3 c/o La Scuderia, piazza Verdi 2;
domenica cena dalle 21.30, disco dalle 22.30 c/o
To Be (ex Capital Town), via Don Minzoni 5,
t. 339/6278524, www.gaybologna.com
Ganesh, via Polese 47/c, t. 051/5877771, h. 19-03.
Movida Club, v. S. Felice 6b, t. 051/232507, h. 17-6.
Red Club, via del Tipografo 2, venerdì e sabato
dalle 23. t. 051/6011241, www.discoredclub.com
Ristoranti
Trattoria Papa Re, p.za Unità 6, t. 051/356120,
chiuso dom.
Saune
Black Sauna, via del Tipografo 2,
t. 051/6011241, h. 14-2 ven-sab 14-3, chiuso mar,
www.blacksauna.com
Cosmos Sauna, via Boldrini 22, t. 051/255890,
dom-gio h. 12-00.30, ven 12-1, sab 12-2
Steam, via Ferrarese 22/i, t. 051/363953, dalle
14, www.steamsauna.it
Shop
Igor Libreria, via San Petronio Vecchio 3,
t. 051/229/466
La Boutique dell’Eros, Via Polese 32,
t. 051/4070551, www.laboutiquedelleros.it
Altro
Caractère Composizioni Floreali, via dei
Mille 7-2/d
BOLZANO
Locali e Disco
The First disco, winter season c/o Seicomesei,
via Buozzi 3 (vicino fiera), per le serate gay vedi
sito: www.thefirstdisco.it
Saune
Exit sauna wellness, via Visitazione 2 /
Mariaheimweg 2, t. 347/4700645, mar/giov/ven
18-00.30 sab/dom 14-00.30,
www.sauna-exit.it.
BRESCIA
Hotel
B&B Il Sasso
vicino alla spiaggia gay della rocca
Via Ariosto 13, Manerba del Garda
tel. 339/5742045, www.bebilsasso.it
Via Zadei 49, t. 333/5967903, h. 8-24,
chiuso lunedì
Big Mama’s, v. Mapella 7, Lonato (BS),
www.bigmamas.it
DayBar, v.le Europa 45 /M, Montichiari (BS),
www.daybar.it
Living Room da Ago, via E. Ferri 31, mar-ven
7.30-1, sab-dom 17-1, t. 030/2310939
Out Limits, via U. Foscolo 2, Paderno
Franciacorta (BS), t. 030/657536, 030/8375178,
335/8775189,
ven e sab 22.30-5, www.outlimits.it
Re Desiderio Pub, vicolo Lungo 11,
www.redesiderio.com
Sisì pub, vicolo Duomo 13/A, Desenzano (BS),
t. 030/9140085
Trap, via Castagna 55, t. 340/6857585,
ven-sab, www.trapmad.it
Valliesteeedigei, serate itineranti,
t. 347/1509452, 347/2563585,
www.vallisteeedigei.it
Saune
Splash Club, via Faustinella 1, Desenzano (BS),
t. 030/9142299, www.splashclub.it
Shop/Altro
Lucas Kazan Production (produz. film hard),
v. del Molin 45/f, Desenzano (BS),
t. 333/2017811, www.lucaskazan.com
BRINDISI
Hotel
B&B Lune Saracene
Strada Provinciale 28, Ostuni-Francavilla km
13, S.Michele Salentino, t. 0831/966294
www.lunesaracene.it
CAGLIARI
Hotel
B&B I Gabbiani, l.go Carlo Felice 36,
t. 070/665976, sconti per i lettori di “Pride”,
[email protected]
Locali e Disco
Go Fish, via G.B. Venturi 12/14,
t. 070/45453169, 348/5876314, gio e sab, www.
go-fish.it
Il Fico d’India, lungomare Poetto.
Rainbow Café, via Rossini 16 angolo via Verdi,
t. 347/6078384.
CATANIA
B&B Crispi Rooms
Hotel
Via Francesco Crispi 15, 1° piano,
tel/fax 095/532548, www.crispirooms.com
Hotel Villa Romeo, via Platamone 8,
t. 095/534714, www.hotelvillaromeo.it
Locali e Disco
Codice Rosso Cruising bar,
via Conte Ruggero 48, t. 340/9076099,
www.ilcodicerosso.com.
Café Noir, zona porto vicino ex Capannone,
t. 349/2693745, 347/9548021.
Le Capannine, v.le Kennedy 93, Lidi Playa,
Stradella Capannine, t. 349/2693745, one night
venerdì, www.cristinagarofalo.it
Pegaso’s Circus, v.le Kennedy 80, Lidi Playa,
t. 095/7357268, 348/3534116, one night sabato
e prefestivi, www.pegasos.it
Pegaso’s club, v. Canfora 9, t. 349/1732207,
gio-dom
Ristoranti
Neva caffè, p.zza San Francesco 4/5,
t. 095/315545, h. 7-3.
Saune
Terme di Achille, via Tezzano 13,
t. 095/7463543, 333/4305708, mar-dom 14-24,
sab no stop, www.termediachille.com
Sauna Mykonos, via Platamone 20,
t. 095/531355, mar-dom 16-23.
CESENA
Hotel
Villaggio Camping delle Rose, v. Nazionale
Adriatica 29, Gatteo a Mare (FC), t. 0547/86213,
www.villaggiorose.com
COSENZA
Associazioni
Comitato regionale Arcigay “EOS”, c/o Casa
delle Culture, c.so Telesio 29, t. 347/7600480,
[email protected],
[email protected]
Altro
Libreria Domus Universitaria,
C.so Italia 74/84, tel. 0984/36910
CREMONA
Associazioni
Comitato provinciale Arcigay “La Rocca”,
via Speciano 4 (presso ARCI), Presidente
t. 338/5015488, Vicepresidente t. 347/2783901,
www.arcigaycremona.it
La Goccia, gay credenti, via De Berenzani 18/c,
t. 0372/471622, 347/4116736.
Locali e Disco
Notte Praga, v.le Po 129 D, t. 0372/410798,
349/3763150, one night sabato h. 23-4,
www.nottepraga.com
CUNEO
Turismo
Sphera Friendly Viaggi, viaggi gay,
via Torino 21, Moretta (CN), t. 899500030,
www.sphera-friendly.it
FIRENZE
Hotel
Medici Hotel, via de’ Medici 6, t. 055/284818,
www.hotelmedici.it
Pensione Matilde, via Nazionale 17,
t. 055/288147, 392/9127871,
www.pensionematilde.eu
Locali e Disco
Fabrik cruising bar, via del Lavoro 19 zona ind.
Fibbiana, Calenzano (FI), t. 349/8906645, dalle
22 mar-dom, www.fabrikfirenze.it
Hard Bar 85, via Guelfa 85 rosso,
t. 055/2645461, www.hardbar85.it
Piccolo Café, borgo Santa Croce 23/r.
Tabasco Disco Gay, piazza Santa Cecilia 3,
t. 055/213000, www.tabascogay.eu
Y.A.G. B@R, via de’ Macci 8r, t. 055/2469022
www.yagbar.com
Ristoranti
Il Barone Refreshment, via Romana 123 rosso,
t. 055/2335132, 334/5958518, aperto dalle 19,
[email protected]
Saune
Florence Baths, via Guelfa 93 rosso,
t. 055/216050, www.florencebaths.eu
Altro
Extro, parrucchieri, via Avane 58, Empoli (FI).
79
marzo 09
pride
80
DOVE E COSA
MESSINA
Shop
Libreria Hobelix, (friendly) via
dei Verdi 21, t. 090/774046
MILANO
FORLI’
Locali e Disco
Exarea Café, viale Gramsci 81, t. 338/5652490,
one night giovedì dalle 21 alle 24, domenica
aperitivo con drag show dalle 19 alle 22,
www.myspace.com/exarea81
GENOVA
Locali e Disco
Aqua Club Bar, (presso la sauna), mer-dom
21,30-3 .
Virgo Discoclub, via Carzino 11/13r,
t. 347/8151451, www.virgoclub.com
Ristoranti
Osteria Cesira, salita Salvatore Viale
(adiacente Aqua Club)
Saune
Aqua Club, salita Salvatore Viale 15/r,
t. 010/588489, chiuso mar, dom-lun 15-24
GROSSETO
Associazioni
Comitato provinciale Arcigay “Leonardo
da Vinci”, via Parini 7/e, t. 0564/1911305,
347/0788972, www.grossetogay.it,
Friendly Maremma, www. friendlymaremma.it
LAGO D’ISEO
Hotel
Hotel dell’Angelo
Anche ristorante e pizzeria gay friendly, con
terrazza estiva.
Via Roma 8, Predore (BG) t. 035/938040,
www.hoteldellangelo.com,
[email protected]
LEGNANO
Locali e Disco
Saxa Club, via Pietro Micca 26, Confessions@
SaxaClub one night gay martedì dalle 21,
www.myspace.com/eventiconfessions
LUCCA
Locali e Disco
HUB, via Poggio 29, Ponte S. Pietro (LU), www.
hub.fm
pride
marzo 09
Associazioni
Comitato provinciale
Arcigay CIG “Centro di
Iniziativa Gay”, via Bezzecca
3, t. 02/54122225, lun-ven 1520; Tel. amico gay lun-mar-gioven 20-23, t. 02/541222227,
www.arcigaymilano.org
AGEDO Associazione Genitori
Di Omosessuali, via Bezzecca 4,
t. 02/54122211, giov 14-17.30,
www.agedo.org
ASA Associazione
Solidarietà Aids,
via Arena 25, t. 02/58107084,
www.asamilano.org
Gruppo del Guado, cristiani
omosessuali, via Soperga 36,
t. 346 3081901,
www.gaycristiani.it
Gruppi Sportivi
Gruppo Pesce Milano
Non le solite vasche! Nuoto e nuoto
sincronizzato con il gruppo SyncDifferent,
infoline t. 340/5246398,
www.gruppopesce.org,
[email protected]
Hotel
Hotel Charly, (sconti ai lettori di Pride secondo
disponibilità, no periodi fiera), via Settala 76,
t. 02/2047190, www.hotelcharly.com
Hotel Garda, (sconti ai lettori di Pride secondo
disponibilità, no periodi fiera) via Napo Torriani
21, t. 02/66982626, www.hotelgardamilan.com
B&B Maggiolina, via Edolo 6, t. 392/4994983,
www.bbmaggiolina.it
Locali e Disco
Afterline Club, via Sammartini 25,
t. 345/6936243, lun-sab dalle 22, chiuso dom,
www.afterline.it
K.O.Club, via Resegone 1, t. 339/7798450,
392/3435573, www.koclubmilano.com
Billy, c/o Amnesia, via Gatto ang. Forlanini,
t. 335/8327777, 338/3332783, one night sabato
h. 24, www.billyclub.it
Join the Gap by CIG, c/o Borgo del tempo
perso, via Fabio Massimo 36, one night dom
dalle 20, t. 02/54122225
Company Club, via Benadir 14, t. 02/2829481
chiuso lun, www.companyclub.org.
Cruising Canyon, via Paisiello 4,
t. 02/20404201, lun-ven no stop 16-8, venerdì
dalle 16 no stop fino alle 8 di lunedì,
www.cruisingcanyon.com
Depot cruising bar, via dei Valtorta 19,
t. 02/2892920, tutti i giorni,
www.depotmilano.com
Flexo, via Oropa 3, t. 02/26826709, lun-sab
dalle 21, dom dalle 15, www.flexoclub.it
Garofano verde, via Monte Velino 24,
t. 02/55199484, tutti i giorni 5-2.
Gasoline, via Bonnet 11, gio-ven-sab,
www.discogasoline.it.
H.D., via Caruso ang. via Tajani, t. 02/718990,
lun-mar-ven-sab.
Illumined cruising, via Napo Torriani 12,
t. 02/66985060, aperto 24 ore tutti i giorni,
www.club-illumined.com
Kickoff, c/o Black Hole, via Cena 1, one night
venerdì.
King, via Derna 19, t. 346/1472861, chiuso mar,
www.kingmilano.com
Le Maschere, via Maiocchi 12 t. 02/20240176,
339/5621382, h. 10.30-2.
Mono, via Lecco 6, t. 339/4810264,
347/4434228, chiuso lun, dj-set dopo le 23,
www.myspace.com/monomilano
Nelly Café, v.le Regina Giovanna 25,
t. 02/20480342, 392/0960765, nellycafe@
libero.it
Next Groove Café, via Sammartini 23,
t. 348/7444957, h. 10-2.
Nuova Idea, via De Castilia 30, t. 0269007859,
3334816780, www.lanuovaidea.com
One way disco, via F. Cavallotti 204, Sesto S.
Giovanni (MI), t. 02/2421341, 348/7424824, one
night sabato, www.oneway.it
Papé Satan, c/o Parenthesis, v. Gargano 15,
one night dom dalle 24, t. 347/9270360
Palko, via Clerici 342, Sesto S. Giovanni
(MI), one night giov con La Cesira staff, t.
348/0435725, 333/2600608, www.ilpalko.com
Pour Homme, c/o Magazzini Generali, via
Pietrasanta 16, t. 02/5393948, 334/1178011,
one night sabato, www.pourhomme.tv
Rhabar, alzaia Naviglio Grande 150, mer-dom
19-2, www.rhabar.it.
Strass Bar Restaurant & Disco, c/o Karma
Diamond, via Fabio Massimo 36,
t. 340/7150082, secondo e ultimo giovedì del
mese, h. 21.30
T-bear discoclub, via Breda 158,
t. 02/27005565, 346/7505875,
www.t-bearmilano.it
That’s all, c/o RollingStone, c.so XXII marzo 32,
one night ven, t. 339/3632056, 349/1077832,
388/7556380, www.thats-all.com
X Club, via Sammartini 23, t. 02/67070683,
328/7022099, wwwxclubmilano.com
Ristoranti
Al Grigliaro, via Archimede 43, t. 02/747142,
02/7385628, chiuso lun. e gio. a mezzogiorno.
Cavallini, v. Mauro Macchi 2, t. 02/6693174.
Bar Incontro
c/o Centro commerciale Incontro,
via A. Moro 93 (San Donato Milanese),
t. 340/3138290, [email protected]
Saune
Alexander’s Club Sauna, via Pindaro 23,
t. 02/2550220, tutti i giorni h. 13-1,
www.alexandersauna.net.
Magic Sauna, via Maiocchi 8 (4°piano),
t. 02/29406182, h. 10.30-24, chiuso martedì.
Metrò Milano Centrale, via Schiapparelli 1,
t. 02/66719089, h. 12-2,
www.metroclub.it
Metrò Milano Cimiano, via Oropa 3,
t. 02/28510528, mer-gio 14-21, ven-sab dalle 14,
dom e festivi dalle 13, www.metroclub.it
Royal Hammam, via Plezzo 16, aperta tutti i
giorni, www.royalhammam.com.
Terme di Milano, via Varese 4.
Thermas, via Bezzecca 9 , t. 02/5450355, dommer 12-00 gio 12-01, ven ”Candles party” 21-01,
sab 12-02, no tessera, www.thermasclub.com.
Sex Shop
Bushido Sex Shop, via Andrea Doria 48/a,
t. 02/6706420, lun 14.30-19.30, mar-sab 9.30
- 19.30.
Studio Know How Entertainment,
via Antonio da Recanate 7, t. 02/67391224,
lun-sab 9.30-19.30.
Shop
Arconati 9, arte e cornici, via Arconati 9,
t. 02/54100035, 338/7246028,
[email protected]
CanCan, fiori e franceserie, via de Amicis 7,
t. 335/8013571
Imbarcogay Viaggi, via Fiamma 31,
t. 02/36504844, www.imbarcogay.it
Internet Café, piazza Duca d’Aosta 14,
lun-ven 8-24, sab-dom 9-24,
www.gayromeo.com/internetcafemilano
La Milanottica, via Vitruvio 43, t. 02/6693723.
Pier pour hom, libri, moda e oggettistica,
viale Gorizia 14, t. 02/89075230,
www.pierpourhom.it
Altro
Gay.tv, tv satellitare, www.gay.tv
Il Dito e la Luna, edizioni lesbiche, gay e
transgender, www.ilditoelaluna.com
L’altro martedì, Radio popolare FM 107.6, mar
dalle 22.40 alle 23.30 anche in streaming,
www.radiopopolare.it
Massaggi rilassanti/terapeutici
Antistress, shiatsu, watsu e sportivi
via Casanova 2 (di fianco alla stazione
Centrale), t. 347/2364970,
www.massaggiatore.eu
MODENA
Associazioni
Comitato provinciale Arcigay “Matthew
Shepard”, via IV Novembre 40/a,
t. 348/7669298, www.arcigaymodena.org
Locali e Disco
Frozen, v. Contrada 346, ogni martedì h.21-2
Fusion Clubkfe, v. Donzi 8, ogni giovedì h. 18-1
NAPOLI
Associazioni
Comitato provinciale Arcigay “Antinoo”,
vico san Geronimo 17, lun-ven 17-21, t./fax
081/5528815, www.arcigaynapoli.org.
Ponti Sospesi, gay credenti,
www.gruppopontisospesi.eu
Hotel
Casa vacanze
“La Casa dei Gigli”
Via Tribunali 339, t. 320/0123663
[email protected]
Dolce Riposo B&B
Vicoletto Giganti 55/A, t. 081/2110040,
347/3609058 www.bebdolceriposo.it,
[email protected]
Bed & Breakfast DomusGemi
Via Tribunali 309, t. 081/447189,
338/6738290 www.domusgemi.it,
[email protected]
Dolce sonno Morelli, via Domenico Morelli
49, t. 081/2452291, 338/3576314.
Locali e Disco
Depot, via della Veterinaria 72, t. 081/7809578,
mar-dom dalle 21, www.depotnapoli.com
Disco Velvet, via Cisterna dell’Olio 11,
t. 349/6748557, one night dom,
www.081team.com
Fairy Club, p.zza Porta Nuova 8,
t. 349/6748557, one night venerdì.
Freelovers Evolution c/o Antica Birreria, viale
Kennedy (dentro Edenlandia), t. 338/3334769, one
night giovedì, www.freelovers.it
Macho Lato, disco-cruising-lounge club,
v. Abate Minichini 62, t. 320/1994834,
DOVE E COSA
328/3093182, 081/7803062, lun-dom dalle 22,
www.macholato.it
Redmoon Disco, Centro direzionale Isola A/7
(via Taddeo da Sessa-C.so Meridionale),
t. 349/5943306, giovedì serata’bear’ con
www.bearsofnaples.it.
Sputnik, mini cruising, via Santa Teresa degli
Scalzi 154 bis, t. 081/19813222, dom-ven 16-2,
sab 16-8, www.sputnikclub.it
Ristoranti
Botte e Marchetti, ristorante e cocktail bar,
Piazzetta Ascensione 22, t. 081/19350517,
333/2825924, chiuso lun, apertura h. 19,
www.bottemarchetti.it
Saune
Blu Angel Sauna, Centro direzionale Isola A/7
(via Taddeo da Sessa-C.so Meridionale), tutti i
giorni 14-22, t. 081/5625298.
Altro
081 Team, organizzazione serate,
t. 349/6748557, www.081team.com
Freelovers Group, organizzazione serate:
giovedì vedi ‘Locali e Disco’, sabato serate
itineranti.
Suerte Group, organizzazione serate,
t. 349/6748557,
www.myspace.com/suertegroup
Napoligaypress, gaynewsblog a Napoli e in
Campania, www.napoligaypress.it
h. 14-2, www.metroclub.it
Altro
Agenzia LeiLeiLuiLui, ag. matrimoniale e
relazionale, t. 049/8792173, 349/0893495,
www.leileiluilui.it
Tanti Lati latitanti, Radio Gamma 5 MHz 94,0,
lun. dalle 19.30 alle 21.30, t. (in diretta)
049/700700, 049/700838, anche in streaming,
www.radiogammacinque.it
PALERMO
Shop
AltroQuando libreria, via Vitt. Emanuele 143,
t. 091/6114732, www.altroquando.org
Locali e Disco
Exit Bar, p.za S. Francesco di Paola 40,
t. 091/6111990, 348/7814698, h. 21-3 chiuso mar,
www.exitdrinks.com
I grilli bar, largo Cavalieri di Malta 11.
Malox, piazzetta della Canna 8/9,
t. 091/6124712.
Altro
Associazione Stanze al Genio
Casa-museo con esposizione permanente di
mattonelle antiche e collezionismo vario
Via Garibaldi 11, t. 340/0971561
www.stanzealgenio.it,
[email protected]
NOVARA
Locali e Disco
B-Bar, via Bottelli 10, Arona (NO), friendly,
chiuso lun.
OSTUNI
Hotel
Pietrefitte B&B, contrada Pascarosa SP14
Ostuni/Martina Franca, t. 0831/330778,
348/0446507, 320/6508874,
www.pietrefitte.com
PADOVA
Locali e Disco
Anima bar, via Vicenza 15, h. 21-2, chiuso mar.
Bertelli’s, via Gritti 3, tutti i giorni dalle 18
wine bar, t. 347/8809766
Cabaret Queens, via Ricci 7/F t. 349/1432269,
328/9181036 mer, ven, sab dalle 23, drag queen
show dalle 24, www.cabaretqueens.com
Dancing queen, c/o Flexo.
Flexo Multiclub, via Turazza 19, int. 3,
t. 049/8074707, 339/7379579, mer-dom, festivi
e prefestivi dalle 22, www.flexoclub.it
Hot Dog, via Turazza 19, scala A, lun-ven dalle
21, sab-dom dalle 15, t. 338/6665207
www.hotdog-padova.it
Officina cruising, via A. Volta 1/7, Limena (PD),
t. 338/8721747, gio-dom 22-3,
www.clubofficina.com
Perché no? Café, via Manzoni 4,
t. 049/687775, www.xcheno.it
Pixelle @ Flexo, t. 346/5774101
Slam bar, via Oma 58, Casale di Scodosia (PD).
The Block, v. A.Volta 1/7, Limena (PD);
t. 333/90604343, www.block.it
Tiratardi Pub, via Palermo 20.
Vanity Italy @ Flexo club, t. 349/0618726,
www.clubvanity.it
Ristoranti
Hosteria Padovanino, via S. Chiara 1.
Saune
Chill Out, via Jacopo Avanzo 47,
t. 049/603888, lun dalle 17, mar-sab dalle 14,
dom dalle 12, www.chilloutsauna.com
Metrò Club, via Turazza 19, t. 049/8075828,
PARMA
Locali e Disco
Disco Andromeda, via Gramsci 5, Soragna
(PR), sab e prefestivi dalle 22, t. 0524/597204.
Extreme, via Montesporno 16/a,
t. 348/7249394, mer-dom.
Sogood, via Montesporno 16/b,
t. 349/5567247, 3475022865, one night sab.
PERUGIA
Shop
Castro Market, info e ordini: t. 800/993305, da
cell. 075/8583526, h. 9,30-19 lun-ven,
www.castromarket.it
PESARO URBINO
Sex Shop
Sexy Moon, via Nazionale Adriatica 21/23,
Gabicce Mare (PU), t./fax 0541/953608.
PESCARA
Locali e Disco
Phoenix, via Caravaggio 109, t. 085/73689,
338/5252134, mer-dom.
PIACENZA
Locali e Disco
Chikos, discoclub c/o ex Ice disco,
v. Aguzzafame 87, t. 0523/482695, 0523/072530,
335/8775189, sab 22.30-5, www.outlimits.it
Altro
Nirvana Studio, per il tuo benessere
psicofisico, piazza Casalino 6, Fiorenzuola d’Arda
(PC), t. 380/5478212, www.gianantoniocorna.it
PISA
Associazioni
Comitato provinciale Arcigay “Pride!”,
via San Lorenzo 38, t. 050/555 618,
www.arcigaypisa.it
Locali e Disco
Bar Colors, via Mossotti 10, t. 050/500248,
www.colors.fm
Saune
Siesta Club 77, via Porta a Mare 26,
t. 050/2200146, dom-gio 15-24, ven-sab 15-1
Altro
Gay.it S.p.A., via Ravizza 22/F, www.gay.it
Out Travel, t. 800/131011, 050/3155555,
www.outtravel.it
PISTOIA
Hotel
Mulino del Gabbione, via del Mulino 3/5
(Baggio), t. 0573/46724,
www.mulinodelgabbione.it
PORDENONE
Locali e Disco
Heaven Club via Friuli 16, Fontanafredda (PD),
t. 0434/999828.
81
Mieli, via Efeso 2a, t. 06/5413985,
www.mariomieli.org
Comitato provinciale Arcigay “Gruppo
ORA”, via N. Zabaglia 14, t. 06/64501102, mer
Welcome Group h. 19-21, ven Gruppo Giovani
h. 19-21, www.arcigayroma.it
Gay Help Line, 800 713 713, numero verde
gratuito anche da cellulare, consulenza
legale, psicologica, medica, info su locali ed
associazioni glbt, lun-mer-gio-sab h. 16-20,
www.gayhelpline.it
Associazione glbtpower, l.go S. E. Pelletier
28/29, www.glbtpower.it
R.E.F.O. rete evangelica fede e omosessualità,
c/o chiesa valdese di piazza Cavour, www.refo.it
Hotel
Ares rooms
Via Domenichino 7, scala A (5° piano),
t. 06/4744525, 340/2781248,
www.aresrooms.com,
[email protected]
RAGUSA
Altro
Darsena Travel, agenzia viaggi e servizi
turistici e ‘Friendly Club’, via E. Giunta 72,
Pozzallo (RG), t. 0932/957320,
www.darsenatravel.com
RAVENNA
Ristoranti
Blu Bar, v.le Da Verrazzano 30, t. 333/2420334
chiuso lun, estate sempre aperto.
Art Livingston café/ristopub, v. Marabina 239,
Lido di Dante (RA), dalle 9 all’alba
Hotel
Zeus, via Vivaldi 66, Lido di Classe (RA),
t. 0544/939172, www.zeushotel.it
Locali e Disco
Calipsho, bar gelateria, via M. Polo 22, Lido di
Classe (RA), t. 0544/939234.
Sex Shop
Cactus Sex Shop, v.le da Verrazzano 24, Lido di
Classe (RA), t. 0544/948207,
www.sexycactus.com
Altro
M’ama mi ama, ag. matrimoniale e relazionale,
c.so Mazzini 195/9 int. 1, Faenza (RA),
t. 328/3377255, 346/8220310,
www.mamamiama.it
REGGIO EMILIA
Associazioni
Comitato provinciale Arcigay Arcilesbica
“Giòconda”, via Emilia all’Ospizio 102,
t. 0522/332372, www.arcigayreggioemilia.org
Locali e Disco
Il Castello del Vescovo, p.zza Castello 6,
Arceto di Scandiano (RE), one night dom h. 22.
Planet Cafè, via G. Da Castello 13/d, one night
mar.
RIMINI
Hotel
B&B Casa Madana, via Giumbo 26/a,
www.casamadana.com
Locali e Disco
Classic Club, discoteca, via Feleto 11,
t. 0541/7311134, www.clubclassic.net
Fuera, p.le Gondar 1, Bellariva (RI),
t. 338/4655512, tutti i giorni dalle 21, martedì
drag queen show, www.fuera.it
ROMA
Associazioni
Circolo di Cultura Omosessuale Mario
B&B Gaspare
Via Balilla 16, t. 328/8333486,
328/3631863, www.bbgaspare.com,
[email protected]
B&B Gayopen
Via dello Statuto 44/18, t. 06/4820013,
www.gayopen.com, [email protected]
Hotel Derby, v. Vigna Pozzi 7, t. 06/5136978,
www.hotelderby.it
B&B Frutta e Verdura, via Vibio Sequestre 20,
t. 347/2446721, www.fruttaeverdura.roma.it
Locali e Disco
Alibi, via Monte Testaccio 39/44,
t. 06/5743448, mer-sab.
Amigdala, c/o Atlantide, v. Lucani 22/b,
t. 392/0929671, www.myspace.com/amigdala
Coming Out Pub, via S. Giovanni in Laterano 8,
t. 06/7009871, www.comingout.it
Frequency, via Enea 34, t. 340/6939719, ven e
dom dalle 15, www.thefrequency.it
Frutta e Verdura, c/o Studio 69, via Monte
Testaccio 94, t. 347/8797063, after hour dom e
festivi dalle 4.30.
Garbo, vicolo Santa Margherita 1a (Trastevere),
t. 06/5812766, chiuso lunedì
Hangar Disco Bar, via in Selci 69,
t. 06/48813971, chiuso mar,
www.hangaronline.it
Icecream Bears, dolci artigianali,
via S. Giovanni in Laterano 120, t. 06/97997028
www.myspace.com/icecreambears
Il Diavolo Dentro, l.go Itri 23/24,
t. 347/7285891, www.ildiavolodentro.com
K Men’s Club, v. Amato Amati 6/8,
t. 06/21701268, 349/5876731, h. 22.30-4, chiuso
lun.
Max’s Bar video, via Achille Grandi 7/a,
t. 06/70301599, lun, gio, ven, dom,
www.maxsbar.net
My bar, via S. Giovanni in Laterano 12,
t. 06/7004425, h. 9-2,
www.anfiteatro-mybar.com
Muccassassina, c/o Qube, via di Portonaccio
212, one night ven, www.muccassassina.com
Skyline Bar, via Pontremoli 36, t. 06/7009431,
22.30-3, ven-sab 22.30-4, dom 17-3,
www.skylineclub.it
Ristoranti
Ristorante Cinese Città in Fiore,
via Cavour 273, t. 06/4824874
Taverna Edoardo II, vicolo Margana 14,
marzo 09
pride
82
DOVE E COSA
t. 06/69942419, chiuso martedì,
www.edoardosecondo.com
Pani’s Restaurant, via Laurentina 62/a,
t. 06/5408949, da mar a sab la sera, dom a
pranzo, www.panisrestaurant.it
Saune
Apollion Sauna, via Mecenate 59/a,
t. 06/4825389, tutti i giorni h. 14-23,
www.apollionsauna.com
Europa Multiclub, via Aureliana 40,
t. 06/4823650, www.gaysaune.it.
Mediterraneo Sauna, via Pasquale Villari 3, t.
06/77205934, tutti i giorni ore 13-24,
www.saunamediterraneo.it
Rio’s Sauna Club, via dei Colli Albani 10,
t. 06/78147828, www.riossauna.it.
Terme di Roma, via Persio 4, t. 06/7184378.
Sex Shop
Studio Know How, via S. Gallicano 13
(Trastevere), t. 06/58335692, fax 06/58390427,
mar-sab 10-20
Box Sex Store, v. delle Mimose 65/67,
t. 06/2312679
Shop
Edizioni Libreria Croce, via Noto 23,
t. 06/4746780, www.edizionicroce.com.
François Boutique, via del Boschetto 3,
t. 06/485743.
Hydra 2, clothing and accesories,
via Urbana 139, t. 06/48907773, h. 11-20,
www.myspace.com/hydra2
Imbarcogay, agenzia viaggi, v. L. Vanvitelli 33,
t. 06/5743912, www.imbarcogay.it
Internet Café, via Cavour 213, orario 9-1.
Libreria Babele, via dei Banchi Vecchi 116,
t. 06/6876628, www.libreriababeleroma.it
Non Solo Capelli, Largo Giovanni Ansaldo 6-7,
t. 06/5139600
Altro
Siti Web - Designer
Gay web agency realizza siti di ogni tipo:
gay, lesbo, hard, community.
www.sitiweb-designer.com
ROVIGO
Locali e Disco
4Uonly, via dell’Artigianato 46, Stienta, dalle
21, t. 349/8767091
SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Turismo
Alternative Holidays/Man Around Italia,
viaggi gay, largo La Spezia 6, San Benedetto del
Tronto (AP), t. 800688606,
www.alternative-holidays.com
SASSARI
Associazioni
MOS Movimento Omosessuale Sardo,
via Rockfeller 16/C, t. 079/219024,
www.movimentomosessualesardo.org
SENIGALLIA
Locali e Disco
Pensiero Stupendo, strada della Bruciata, t.
347/0779266, 347/4758758, ven-sab e prefestivi
h. 23-4, www.pensierostupendo.net
Saune
Velluto, S.S. Adriatica Sud 184, Marzocca (AN),
gio-ven 17-1, sab 15-4, dom 15-1,
www.saunavelluto.it
SIENA
Locali e Disco
Il Cambio, via di Pantaneto 48.
pride
marzo 09
SIRACUSA
Locali e Disco
Libreria Caffetteria Biblios Café, via del
Consiglio Regionale 11, t. 093/121491
TAORMINA
Hotel
Isoco Guest House, via Salita Branco 2.
Locali e Disco
Shatulle Bar, p.za Palladini 4, t. 0942/626175
TARANTO
Locali e Disco
Cocomero’s, viale Jonio 160, S.Vito (TA),
www.castgay.fan-club.it
TERNI
Locali e Disco
Camaleonte 88, Vicolo del Serpente 88,
t. 0744/426431
TORINO
Associazioni
Circolo culturale glbt “Maurice”,
via della Basilica 3, t. 011/5211116, linea amica
ConTatto t. 011/4364066, lun-ven 19-21,
sab 15-17, www.mauriceglbt.org
Fondazione Sandro Penna, v. Santa Chiara 1,
t. 011/5212033, www.fondazionesandropenna.it
Hotel
Napoleon, via XX settembre 5, t. 011/5613223,
www.hotelnapoleontorino.it
Locali e Disco
Caffè Leri, c.so Vittorio Emanuele II 64,
t. 011/543075, chiuso lun, www.caffeleri.it
Extreme, via San Massimo 31, t. 392/7132209,
www.myspace.com/extremecafe
Il Male Pub, via Lombardore 10 , t. 011/284617,
h. 21-3, chiuso lun e mar.
La Bottega dei Segreti, via Monterosa 125,
t. 328/1032693, lun-mar-mer, h. 22-1.30.
Les Folies Scandal, c/o Discoteca Lucignolo,
via Pomba 7, t. 347/5811687, one night sabato,
www.lesfoliescandal.it
Metropolis, via Principessa Clotilde 82,
t. 011/484116, one night al sabato.
Queever, c/o Le Beach, Murazzi del Po lato
sinistro, one night dom dalle 19.30,
www.queever.it
Shortbus libreria-cocktail café culturale,
v. Gaudenzio Ferrari 5/I, t. 011/2763987, lun-mar
h. 12-19, mer-dom h. 12-1, www.shortbuscafe.it
Tunnel Club, via Sordevolo 7/b,
t. 345/5948018, da mar a dom dalle h. 17,
www.gayromeo.com/tunnelclub
XXX Cruising bar, via Messina 5/d,
t. 011/284263, naked party mar h. 20-2 e sab
h. 22-6, www.011saunaclub.it
Zi’ Barba Ristovineria via Pellico 13/e,
t. 011/658391, h. 18-2, www.zibarba.com
Saune
011 Sauna, v. Messina 5/d, t. 011/284263, lunven h. 14-2, sab h. 14-06, dom e fest. h. 14-1,
www.011saunaclub.it
Garage Club, corso Stati Uniti 35,
t. 346/3006612, tutti i giorni h. 14 -2,
www.garageclub.it
Altro
Il Delfino club, agenzia relazionale per gay e
lesbiche (su appuntamento), v. XX Settembre 37,
Collegno (TO), t. 340/8789989,
www.agenziaildelfino.com
83
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24 ore su 24
7 giorni su 7
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MIILANO - TEL.0266985060
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PROGRAMMA SALA FIRE MARZO
MASKED PARTY
VEN 06/03 DALLE 22.00
TOTAL NAKED PARTY
VEN 20/03 DALLE 22.00
DILDOS PARTY
VEN 27/03 DALLE 22.00
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marzo 09
pride
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DOVE E COSA
TORRE DEL LAGO
Associazioni
Friendly Versilia www.friendlyversilia.it
Hotel
B&B Caffeletti, via Pardini 34/c,
t. 347/1964685.
B&B Fate e folletti
via Garibaldi 33, t. 0584/350546,
339/5894702, www.fateefolletti.com
B&B Freedom B&B, v. Fabio Filzi 53, Viareggio
(LU), t. 0584/387084, www.freedombandb.com
B&B Las Dunas, via Alfano 20/b,
t. 348/9173963.
Camere con bagno privato
affittasi a Camaiore (Versilia-Alpi Apuane),
300 euro a settimana tutto l’anno,
t. 339/2279716, [email protected]
Locali e Disco
Bocachica, v.le Europa 1, t. 0584/350976.
Frau Disco, v.le Europa, t. 0584/342282,
www.fraumarleen.com
Adagio, v.le Europa 9, t. 392/9232446, h.
12-notte.
Mama Beach, v.le Europa a 100 m. dal Mama
Mia, www.mamabeach.it
Mama Mia, v.le Europa 5, t. 389/6262642,
www.mamamia.tv
Priscilla bar tabacchi (Pride in distribuzione),
v.le Europa, aperto tutto l’anno, t. 0584/341804,
www.priscillacaffe.it
Ristoranti
La baracchina, v.le Europa, t. 0584/350553
TREVISO
Associazioni
Circolo gaylesbico Queerquilia, via Pisa 13
c/o Rifondazione Comunista, www.queerquilia.it
Locali e Disco
Hostaria Vecchia Malvasia, via Trevisi 29,
t. 0422/547819, chiuso lun.
Gold, via L. da Vinci 4, Godega S. Urbano (TV), t.
334/3165316, one night sabato, www.discogold.it
Saune
Hobby One Club, v. L.da Vinci 4, Godega S.
Urbano (TV), chiuso lun, t. 0438/388256,
www.hobbyone.it
TRAPANI
B&B Belvedere
via Medea 2/b, Erice mare (TP)
t. 333/1174848, [email protected],
www.belvederebeb.com
TRIESTE
Ristoranti
Loggia della Maga, via del Pane 2, h. 12-15 e
19.30-00.30.
UDINE
Locali e Disco
Pabitele, v. Fiume 13, one night merc h. 21.30.
VARESE
Locali e Disco
Zsa Zsa, via Orrigoni 7, info/liste
t. 349/1734234, 346/2211545, www.zsazsa.it
Saune
Flug 3343 sauna, via Paradisera 58, Gallarate
(VA), t. 0331/245959, 335/8190705
www.newflug.org
pride
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VENEZIA
Hotel
via Francesco Flora 12, Domagnano,
t. 333/7776144 (Segretario),
www.lgbtsanmarino.splinder.com
B&B Fujiyama
Solo camere per non fumatori
Calle Lunga San Barnaba 2727A, Dorsoduro
tel. (+39)041/7241042, fax
(+39)041/2771969,
www.bedandbreakfast-fujiyama.it
B&B La Venise, via Dante 107, Mestre (VE),
t. 348/7751836, www.lavenise.it
Locali e Disco
Porto de Mar cruising bar, via delle Macchine
41/43, Marghera (VE), t. 346/2113085,
www.portodemar.com.
Ristoranti
Al Salice, via Salezzo 10, Ceggia (VE),
t. 0421/323143, chiuso mer e sab a mezzogiorno.
S. Marco, Piscina Frezzeria 1659/b,
t. 041/2960664.
Saune
Metrò Venezia, via Cappuccina 82/b, Mestre
(VE), t. 041/5384299, tutti i giorni h.14-2, venerdì
e sabato h. 14-3, www.metroclub.it
Altro
Erre studio’s, parrucchieri, Rampa Cavalcavia
17, Mestre (VE), t. 041/5314679, mar-sab 9-18, no
prenotazione.
VERONA
Hotel
B&B Casal dei Pazzi, t. 045/597249,
347/8149538.
Relais san Michele
vicino al lago di Garda
Località Cason degli Ulivi 11, Rivoli
Veronese
t. 045/7238142, 328/3227965
www.relaissanmichele.it,
[email protected]
Locali e Disco
Luclà bar, v.Bentegodi ang. C.so Porta Nuova
Romeo’s Disco Bar, via Giolfino 12,
t. 335/7713380, ven-sab-dom disco h. 23,
www.romeosclub.it
Skylight, via Fontanella 28, S. Bonifacio (VR),
t. 045/7612587, 338/2390848, 347/4200010,
www.skylightdisco.com
Ristoranti
Al Bracere, via Adigetto 6/a, t. 045/597249.
Saune
The City Sauna, via Giolfino 12, t. 045/520009.
Shop
Opera Prima, via Pascoli 25, Affi (VR)
Estero
FRANCIA - LES 2 ALPES
Saune
Le Club, 1 rue Tête Moute le Cabourg B, tutti i
giorni/tous les jours h. 14-2,
t. +33 (0)6 14632819
GERMANIA - BERLINO
Hotel
Art Hotel Connection, Fuggerstraße 33,
Berlino, t. +49 (30) 210218800,
www.arthotel-connection.de
SAN MARINO
Associazioni
LGBT San Marino Associazione Culturale,
SPAGNA - BARCELLONA
Hotel
Affittacamere Riccardo
via Aribau angolo via Aragò,
t. 0034/656898348, [email protected]
Guesthouse
camere doppie o singole in elegante
appartamento in centro , vicinissimo alle
Ramblas ed alla zona gay
[email protected],
www. guesthousebcn.com
SPAGNA - GRAN CANARIA
Hotel
Club Tucanes, Av.da de los Estados Unidos 29,
Playa del Inglés, t. 0034/928760558,
www.clubtucanes.com
Pasiòn Tropical, c/o Las Adelfas 6, Playa del
Inglés, San Agustìn, t. 0034/928770131,
www.pasion-tropical.com
B&B Gran Canaria
Playa des Inglés vicinissimo al CC Yumbo
[email protected]
www.grancanariabedandbreakfast.com
SVIZZERA - LOCARNO
Locali e Disco
Max Way Bar, via B. Rusca 34,
t. 0041/91/7512936, chiuso dom,
www.maxwaybar.ch
SVIZZERA - LUGANO
Associazioni
Collegati, collettivo gay & lesbico Ticino, t.
0041(0)765356603 (attivo prima di ogni evento),
www.collegati.ch
Imbarco Immediato, associazione
gaylesbica Ticino, via Colombi 1, Bellinzona,
0041(0)797800666,
www.imbarcoimmediato.ch
Saune
Gothic, vicolo Vecchio 3, (Massagno), t. 0041/
91/9675051, h. lun-gio h.15-24, ven h. 15-1, sab e
prefestivi h. 14-1, dom h. 14-24
www.gothicsauna.ch
Hotel
Lugano guesthouse, via Tesserete 7,
(Massagno), vicino alla Gothic sauna dove vi
sarà consegnata la chiave, t. 0041/91/9676077,
http://homepage.hispeed.ch/luga_guesthouse
DOVE E COSA
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