Pride Rivista mensile - Autorizzazione del tribunale di Milano n.351 del 7-5-1999 - Direttore responsabile: Gianni Rossi Barilli. Distribuzione gratuita in tutti i locali (in edicola o libreria euro 2,5). Trasporto esonerato da DDT ai sensi del DPR n.472 del 14-8-1996 PAOLO POLI Insy LOAN LAGARCE IL MENSILE GAY ITALIANO Copia gratuita ( € 2,5 in edicola e libreria) n.117 MARZO 2009 2 da Sabato 21 Marzo Madame Colette Drag Queen Franco avviso e ingresso riservato ai soci voice and art director Presentano il nuovo sabato del Trap, new restyling, cool parties! 3 bars and 2 dance floors MAIN FLOOR /PIANOTERRA PRIMOPIANO musica commerciale con Ivan dj del Borgo Mi, Bobo dj e djs ospiti a rotazione... animazione top con Madame Colette e i suoi Boys, art director e voice Franco house music con Renato e Maurice dj 2 playrooms Naked or Underwear party al Knast tutti i sabati sabato 21 marzo al Knast sneakersexitaly gayromeo club NEW TRAP GENERATION AND KNAST via Castagna, 55 Brescia A4 uscita Brescia ovest tang. per MN-VR - 1° uscita a dx indicazione per dogana. info 340 6857585 - info liste: Franco 349 1400676 - Maurice 3396834178 [email protected] - http://www.trapmad.it NEW TRAP BV.indd pride marzo 09 1 17-02-2009 15:54:33 3 Senza titolo-2 1 marzo 0916.27.02 pride 27/01/2009 116 4 Marzo 2009 Foto in copertina di Fiorenzo Niccoli 6 9 12 15 Gianni Rossi Barilli Stefano Bolognini Paolo Hutter Massimo Basili 18 22 29 33 36 38 41 46 Francesco Belais Mario Cervio Gualersi Ivano Barocci Antonio Malvezzi Francesco Gnerre Andrea Pini 48 51 Giovanbattista Brambilla 54 Pigi Mazzoli Carmine Urciuoli Francesco Gnerre Vincenzo Patanè Francesco Belais Massimo Basili 56 58 60 62 64 66 78 Il tempo rovesciato Il complesso di Lot Il peccato di Adams Sarosh e i suoi fratelli Cronaca Italia Cronaca estero Bugiarda e cosciente Operazione Lagarce Ugole rainbow Primavera in tv Il rapporto Insy I ragazzi del ‘79 True love Memoranda Zig Zag Internet Libri Cinema Vita notturna Fumetti Metropoli Dove e cosa Edito da Associazione culturale GLBT > Amministratore unico_Frank Semenzi > Direttore responsabile_Gianni Rossi Barilli Coordinamento grafico_Paolo Colonna > Segreteria di redazione_Marco Albertini. Stampato da Emmek Editore Srl di Fino Mornasco (CO). ‚Redazione_via Antonio da Recanate 2_20124 Milano_tel 02 87384843_fax 02 87384844 apertura lun/ven ore 14.30/19.30 o su appuntamento > email: [email protected] Abbonamento annuale 65 euro_semestrale 35 euro > assegno circolare intestato ad “Associazione GLBT” o bonifico bancario Segreteria di redazione > tel 02 87384843_fax 0287384844 > email: [email protected] Pubblicità Pride > tel 02 87384843_fax 0287384844 > email: [email protected] > Frank Semenzi 335 6133417 Pubblicità Roma > Stefano Bolognini 347 7934646 > email: [email protected] u pride marzo 09 La prenotazione di spazi pubblicitari deve avvenire entro il giorno 5 del mese precedente la pubblicazione (ad esempio: il 5 gennaio per il numero di febbraio). I comunicati stampa (anche per l’aggiornamento della guida ai locali gay d’Italia e per l’agenda) e le grafiche pubblicitarie devono pervenire in redazione entro il giorno 10 del mese precedente la pubblicazione (ad esempio: il 10 gennaio per il numero di febbraio). Non si garantisce la pubblicazione di quanto prenotato o pervenuto oltre tali date. 5 marzo 09 pride 6 attualità+cultura Dopo Sanremo abbiamo toccato il fondo o continueremo a scivolare verso un nostalgico passato in cui i gay si “guarivano” con le maniere forti? Dipende anche da noi. Il tempo rovesciato Gianni Rossi Barilli Guardiamo il bicchiere mezzo pieno: la lunga sceneggiata sanremese sul caso Povia ha avuto diversi meriti, a cominciare dall’inopinata resurrezione degli indici d’ascolto del festival. Di più, ha aggiunto un tocco di simpatica demenza al macabro scenario nazionale, vivacizzando un dibattito culturale ormai stabilizzato sul coma vegetativo permanente. Inoltre ha rimesso con prepotenza al centro dell’attenzione le tematiche glbt, rimaste decisamente ai margini almeno dalla vittoria di Vladimir Luxuria all’Isola dei famosi. Nel grande reality a cielo aperto italiano, non ci si può d’altra parte stupire se gli argomenti e i toni del confronto sono spesso al di sotto dei limiti della decenza, perché le regole del format impongono di abbassare il livello, in modo che ciascuno abbia il piacere di riscoprire la pescivendola che nascondeva dentro di sé e nessuno si senta a disagio. In America hanno la notte degli oscar e Milk di Gus Van Sant, noi abbiamo il festival di Sanremo e Povia. Ciascuno tiri le sue conclusioni. Se un minimo senso del limite fosse sopravvissuto in qualche anfratto del teatro Ariston, a nessuno sarebbe mai venuto in mente di creare un caso a partire da una canzone così fuori posto nel contesto dato. Si potevano fare banali considerazioni formali, se non artistiche, e concludere che un manuale di psichiatria fai da te c’entra come i cavoli a merenda con gli orecchiabili motivetti della musica leggera. O si poteva temere di apparire ridicoli e desueti, fossimo stati in qualunque altro paese dell’Europa occidentale, rispolverando l’idea che l’omosessualità sia un disturbo psicologico da eliminare per poter crescere sani e felici. Il fatto che le cose siano andate diversamente ci aiuta a capire meglio pride marzo 09 dove ci troviamo. Qui da noi non si dà mai niente per acquisito, e dire che i gay sono malati è ancora un modo di difendere la libertà di espressione, creare dibattito e fare audience. Mentre altrove gli omosessuali sono già esseri umani come tutti gli altri, qui il massimo che possiamo fare è discutere ancora per un po’ se se lo meritano. E non è neppure il caso di lamentarsene troppo per non essere accusati di vittimismo. Il divertente è che le cose peggiorano con il passare del tempo. Solo un anno fa avevamo appena seppellito la legge sulle coppie di fatto faticosamente partorita dal governo Prodi, oggi un progetto ancora più minimale nato all’interno del centrodestra viene sconfessato dal governo in carica, che sottolinea ad ogni occasione utile che tale iniziativa non ha niente a che vedere con il programma. E a testimonianza del fatto che a tenerlo nell’armadio prima o poi tutto torna di moda, abbiamo Povia e gli integralisti religiosi che ci spiegano che possiamo sempre guarire. Basta volerlo. Per ironia della sorte, proprio a Sanremo, trentasette anni fa, il movimento gay italiano organizzò la sua prima protesta in pubblico andando a disturbare pesantemente un congresso di sessuologi cattolici che volevano, guarda le coincidenze, guarire i gay. Bei tempi: allora si potevano usare a fin di bene le scosse elettriche e vari altri strumenti di coercizione, mentre oggi dobbiamo accontentarci della forza dell’autosuggestione per riconquistare l’eterosessualità perduta chissà quando. Ma non poniamo limiti alla provvidenza. In parlamento già esistono progetti di riforma delle normative psichiatriche che potrebbero aprire nuovi orizzonti a un revival dello sperimentalismo scientifico applicato alle devianze sessuali. Come uscire dall’incubo di un indefinito ritorno all’indietro? Gridare al lupo evidentemente non basta, e rischia anzi di sembrare un segno di debolezza e subalternità. Sarebbe magari più opportuno riprendere l’iniziativa in proprio, scegliendo almeno il terreno dello scontro. Proporre la propria visione e la propria cultura, se c’è, anziché profondere la maggior parte delle proprie energie a polemizzare con quella altrui. Certo i rapporti di forza sono sfavorevoli e certo in tempi di vacche magre tutto fa brodo: meglio una rumorosa polemica di retroguardia che niente. Qualcosa resta sempre. Meglio ancora però riprendere le fila di un percorso costruttivo, in grado di ristabilire perlomeno la speranza in un domani migliore di ieri che è forse la cosa che più manca oggi in Italia. Per provarci, la primavera che avanza sarebbe il momento migliore. 7 marzo 09 pride 8 pride marzo 09 cultura+attualità 9 Gli integralisti cattolici, ispirandosi all’eroe biblico scampato alla distruzione di Sodoma, organizzano a Brescia un corso per “tornare” eterosessuali. Protesta la militanza glbt. Ma quali sono le ragioni profonde che inducono alcuni omosessuali a voler “guarire”? Il complesso di Lot Stefano Bolognini [email protected] “Cattolici, non guarirete mai”. Con questo slogan Arcigay è scesa in piazza a fine gennaio a Brescia contro un seminario di “conversione” degli omosessuali in eterosessuali, le ormai celebri terapie riparative. Il seminario, precipitato nel calderone mass mediatico esattamente nello stesso istante in cui Povia annunciava che avrebbe cantato l’esperienza di un ex gay a Sanremo, era organizzato (offerta libera ma caldeggiata di 150 euro) presso alcuni locali della diocesi della città dal gruppo cattolico carismatico “Lot”, opportunamente intitolato al personaggio della Bibbia che sfuggì alla punizione divina inflitta agli abitanti di Sodoma grazie alla sua resistenza nei confronti del vizio. Il corso, ben mimetizzato dietro al titolo “Capire la sfera emotiva, ferite o abusi del passato” e pubblicizzato con un volantino volutamente vago, era rivolto a coloro che vivono “incertezze sulla propria identità o sfera emotiva” e che vogliono sperimentare “la guarigione che viene da Dio”. Come? Con una serie di incontri su “i meccanismi della confusione sessuale” per “riallineare e potenziare la volontà”, “ripristinare la mascolinità” e per la “libertà dalla dipendenza sessuale” con “amicizie sane con persone dello stesso sesso”. Tra regole vincolanti da sottoscriversi ad inizio corso (“è richiesto ad ognuno dei partecipanti di rinunciare ad ogni contatto con gli altri partecipanti al corso durante questo tempo e per alcuni mesi dopo la fine del corso”) e appuntamenti di preghiera, studio e riflessione ci sarebbe abbastanza materiale per derubricare il tutto alle psico-fantasie, all’abuso di credulità popolare o al solito delirio di alcuni fanatici religiosi: l’omosessualità non è una malattia e l’orientamento sessuale non può essere riparato. Peccato che il promotore della terapia Luca Di Tolve, unico “ex-gay” italiano pubblico, si sia lanciato, cavalcando il caso Povia, in uno stillicidio massmediatico facendo grancassa delle ragioni che lo hanno portato alla felice conversione da gay a etero fino al matrimonio. Per Di tolve, che si dichiara sieropositivo, l’omosessualità “era causa di vuoto e infelicità”, una pulsione “incontrollata, che dovevo imparare a dominare”. La sua sofferenza personale, che merita rispetto, è diventata però una implacabile crociata mediatica contro tutti gli omosessuali, anche quelli felici. Il suo giudizio è implacabile: “il rapporto d’amore tra due uomini è effimero e compulsivo”, i gay sono affetti da “nomadismo sentimentale” e “non può esistere stabilità e fedeltà nel mondo gay”. La partecipata manifestazione organizzata da Arcigay Orlando di Brescia ha costretto il seminario a cambiare sede e ha reso pubblico il problema. Da più parti le terapie riparative sono state definite inutili e dannose e solo “Avvenire” ne ha osato una timida difesa. Non con uno scienziato, sarebbe stato evidentemente impossibile, ma con tal don Carlo Bresciani, teologo e moralista, convinto che non si possa escludere che l’orientamento sessuale possa essere cambiato. L’ha solo escluso l’Organizzazione mondiale della sanità e scusate se è poco. Ma nel magico mondo del fanatismo omofobico le verità della scienza hanno ben poco peso. La “terapia” dell’omosessualità viene perciò considerata assolutamente affidabile e promette anche risultati a breve termine. Almeno a coloro che avranno la costanza di seguirla fino a giugno, affrontando insieme ai mea culpa e agli scongiuri catartici anche “sane” passeggiate in montagna e un corso di roccia. In tutta la vicenda restano comunque sullo sfondo le ragioni profonde per cui gli omosessuali si rivolgono ai terapeuti e a Dio per il miracolo. Ci aiuta un po’ a cercare di chiarirle la testimonianza di due militanti infiltrati da Arcigay Brescia, tra mille difficoltà, alla prima lezione del corso. Loro hanno incontrato di persona coloro che esprimono il desiderio di essere curati e ce li hanno descritti. Uno degli “infiltrati” prova a tracciarne un profilo comune: “Aleggiava una cupa tristezza e i ragazzi, tra i ventitré e i venticinque anni, erano accomunati dall’aspetto trasandato e dall’aria di chi è abituato alla solitudine. Il più giovane era terrorizzato dall’idea di avere fantasie omosesmarzo 09 pride 10 attualità+cultura suali che non aveva mai tradotto in atti concreti. Un bolognese aveva un’aria tristissima e gli occhi segnati dalle occhiaie. Anche lui ha parlato di un forte disagio. Un altro era evidentemente sotto psicofarmaci, aveva lo sguardo fisso e perso nel vuoto, e ha detto che la sua terapeuta l’aveva mandato lì. Parlavano tutti con orgoglio del loro tentativo di guarigione e ad alcuni il mondo gay risultava falso e privo di vere amicizie”. Fabio, l’altro infiltrato, è eterosessuale e racconta una forte esperienza emotiva: “All’accoglienza eravamo una trentina: Di Tolve più famiglia al completo (moglie, madre e padre), alcuni semi-guariti che avrebbero tenuto i gruppi di lavoro e tre chitarriste che ci allietavano con canti religiosi mai sentiti. In cura eravamo pochi, una decina i maschi e due le ragazze. Una, obesa, è svenuta nel corso di una scenografica preghiera nella quale ognuno interveniva come voleva al grido o sussurro di ‘Signore liberami dalle pulsioni negative’ o ‘Gesù guariscimi’ e altro. Avevo l’impressione che fossero persone pride marzo 09 profondamente sole, molto rigide e facilmente influenzabili, di quelli che hanno bisogno di ricette pronte da seguire. Insomma un po’ sfigatelli, vestiti da vecchi, sciupati e persino bruttarelli. Colpiva il loro conflitto totale tra credo e pulsioni. Erano impotenti di fronte all’omosessualità, che considerano un peccato. I più alfabetizzati avevano imparato a memoria la lezione: provo una pulsione o un desiderio gay, devo pregare di più Dio per eliminarlo. La soluzione poi sta, secondo Di Tolve, in sane amicizie etero e nel non frequentare i gay. Solo uno dei partecipanti mi è parso dissenziente. Ha confessato di aver bevuto un caffè con un amico gay. Di Tolve è stato educato ma fermo: hai sottoscritto le regole del gruppo, se non ti vanno bene puoi seguire altre strade. Mi sembrava la stessa tecnica che si usa con i tossicodipendenti. L’appuntamento aveva qualcosa di spaventoso. Non vedevo l’ora di scappare, mi sentivo braccato avevo la sensazione di non essere libero fino in fondo, controllato. Nessuno dei partecipanti era sereno”. Per lo psicoterapeuta Vittorio Lingiardi chi esprime il desiderio di essere convertito “vive da sempre, con la terribile convinzione di essere rotto, sbagliato, riuscito male. L’intensità di questo disagio è variabile: da intermittenti cadute dell’autostima e senso di colpa, a un vero e proprio disprezzo di sé con depressione, prostrazione profonda e pensieri suicidari. L’esperienza clinica mostra come a volte un persistente conflitto circa la propria identità sessuale appartenga al quadro più generale di personalità particolarmente fragili o disturbate, con rappresentazioni di sé confuse o dissociate. Il ‘problema’ non è l’orientamento omosessuale, ma la sua mancata accettazione e, dunque il rifiuto di sé”. Secondo lo psicoterapeuta la chiesa ha forti responsabilità nella sofferenza di questi individui: “Se prendiamo in considerazione le posizioni della chiesa, che considera l’inclinazione omosessuale ‘oggettivamente disordinata’ e le unioni affettive tra persone omosessuali indegne di riconoscimento sociale, è facile capire come una persona omosessuale e cattolica possa entrare in conflitto poiché il modo in cui sente è stigmatizzato proprio da quella chiesa in cui crede”. Ma il rifiuto totale di sé non riguarda solo i cattolici: i dieci gay intercettati dal gruppo Lot sono solo la punta di un iceberg. Decine di anonimi gay affidano ad internet il loro desiderio di tornare etero. Un sedicenne, per esempio, racconta ad un sito di psicologia per adolescenti un tripudio di fantasie orgiastico-masturbatorie tutte maschili e sta “davvero male”: “Penso che se fossi gay sarei capace di suicidarmi perché per me non esiste accettare le proprie deviazioni sessuali. Non si tratta degli altri e di quello che potrebbero pensare di me, ma di quello che penso io di me stesso”. Valerio che ha 19 anni e vive in un paesino in prossimità di Roma chiede ad uno psicologo online consigli “per tornare etero”. Le sue paure? Prova “vergogna” nell’essere gay, teme che la sua vita “cambi terribilmente” e desidera per il futuro “una donna accanto e anche dei figli”. Ancora, un 31enne sposato dichiara che si ucciderebbe piuttosto che accettare di essere gay: “Ho seguito per quattro anni una psicoterapia, e il mio psicologo mi ha sempre detto che non ero gay ma che tutto derivava dalla mia paura e odio verso le donne, e soprattutto per il rapporto ‘passivo’ nei confronti della mia ex, una donna che mi prendeva ma che raramente voleva avere rapporti sessuali. Ma frequento ancora le chat gay e ho forti erezioni”. Il problema rimane quindi piuttosto urgente. Per dieci omosessuali che si rivolgono al gruppo Lot molti altri (ed è impossibile quantificarli), come il sedicenne che abbiamo incontrato sul web, sono in cura da uno psicologo mentre il 31 enne è invitato da una psicoterapeuta ad usare “il cherry plum dei fiori di Bach, per stabilizzare il lavoro terapeutico svolto”. Follia, ma che fare? Ottimo denunciare i terapeuti, giusto spiegare che l’omosessualità non è una malattia, bene contestare la follia del fondamentalismo religioso ma è anche necessario guardare oltre. Ogni omosessuale che chiede di tornare etero ha intorno amici, religiosi, familiari e una rete sociale incivile e incolta convinta che sia possibile. Forse bisognerebbe incominciare da lì. 11 marzo 09 pride 12 attualità+cultura Una versione gay del caso Clinton-Lewinsky ha messo nei guai il sindaco gay di Portland (Oregon), colpevole di aver fatto sesso con un bello stagista diciottenne e di averlo poi negato pubblicamente per evitare lo scandalo. Il peccato di Adams Paolo Hutter Con il giovanissimo Beau Breedlove (tradotto letteralmente: Bell’alimenta-amore) non ha avuto una relazione di pura casta amicizia – come aveva detto all’inizio della campagna elettorale per smentire voci maligne. La relazione era stata anche sessuale e Sam Adams, il neo sindaco di Portland, ha dovuto ammetterlo, incalzato da un’inchiesta giornalistica implacabile. Il primo sindaco gay di una grande città Usa ha quindi chiesto scusa ai cittadini per aver detto una bugia. (Cose dell’altro mondo…). Poi, dopo una settimana di crisi e di incertezza sulla fiducia dei cittadini e sull’opportunità di dimettersi, Sam ha deciso di provarci ancora, ed è tornato nel suo ufficio di sindaco, nel quale si era insediato ai primi di gennaio. È una City Hall che conosce bene, lo sgobbone democratico 45 enne che ci lavora da anni, prima come segretario della sindaca, poi come assessore ai trasporti, ora come vincitore delle elezioni del 2008. Adams non è un Harvey Milk, che dalla leadership del mondo gay arrivava nel governo locale; il suo percorso è invece simile a quello dei sindaci di Parigi e Berlino Delanoë e Wowereit, politici di professione fin da giovani che a un certo punto si sono dichiarati gay, senza padroneggiare molto l’argomento. Sulle questioni età del consenso, differenza di età, privacy e soprattutto sincerità invece il povero Adams dovrà diventare uno specialista, dato che con ogni probabilità a novembre ci sarà un referendum per Sam Adams revocargli l’incarico. In Oregon infatti esiste il “recall”: con le firme del 10% degli elettori si torna alle urne per verificare se la fiducia c’è ancora. Il comitato “RecallSamAdams” afferma di aver già 1700 volontari, ma la raccolta può cominciare solo dal primo luglio (6 mesi dopo l’insediamento) e tra verifiche varie si arriverà a novembre. La scommessa di Sam Adams è che da qui ad allora ci si occuperà di ben altri problemi, della crisi economica e delle sue iniziative per contrastarla, e che nel frattempo si archivi l’inchiesta della magistratura. Sì c’è anche quella, non per la bugìa, ma per la possibilità che ci siano stati rapporti sessuali prima che il giovane partner Beau compisse i 18 anni, considerati età del consenso in Oregon. Tutto era nato dall’ insinuazione, fatta circolare, nell’autunno del 2007, alla vigilia della campagna elettorale da un altro gay, l’imprenditore Bob Ball, che aveva intenzione di candidarsi. Aveva raccontato che Adams aveva un amante minorenne, aveva pride marzo 09 chiesto colloqui con i maggiorenti del Democratic Party per esprimere la sua “preoccupazione” in proposito, fino a che le voci erano traboccate sui giornali e Adams aveva reagito secchissimo: “Si riferisce alla mia amicizia, nel 2005, con Beau Breedlove. Che infamie. Gli ho solo dato ascolto e gli facevo da mentore. Avrei voluto io averne uno, quand’ero un confuso teenager gay di provincia”. Il ragazzo confermava la natura casta della frequentazione e il primo round andava ad Adams, mentre il presunto calunniatore abbandonava la corsa. Due implacabili giornalisti del “Willamette Weekly” hanno però continuato per tutto il 2008 a raccogliere voci e indizi, fino a inchiodare Adams, nel frattempo diventato sindaco. E così, mentre cominciavano i festeggiamenti per Obama usciva l’inchiesta del settimanale e il sindaco tornava precipitosamente a Portland per ammettere e scusarsi, un po’ come Clinton col caso Lewinsky. La nuova versione viene sostanzialmente confermata nelle successive dichiarazioni del giovane Beau. Ed eccola: il 42enne assessore Adams e l’allora 17enne stagista Breedlove si sono conosciuti a una riunione del parlamento dell’Oregon, nella cittadina di Salem che è la capitale. (Curioso paese, in cui a 17 anni e mezzo si fa già lo stagista in parlamento, ma non si può aver rapporti con un maggiorenne..) Il ragazzo era curioso di conoscere il più importante politico gay dello stato, Beau Breedlove l’assessore era incuriosito dal bel ragazzo senza sospettare che fosse ancora minorenne. Si vedono due volte a Portland, ricevimenti comunali e pranzo al ristorante. Beau invita Sam al suo diciottesimo compleanno, a casa dei genitori. Lo attendevano quasi come un semaforo verde, perché pochi giorni dopo il neo-maggiorenne ha passato un weekend con l’assessore. Fin qui tutto bene, dal punto di vista legale. “Avevo smentito tutto nel timore che la gente non credesse a questa piccola, ma decisiva differenza di età” dice oggi il sindaco. Ma il problema è che il giovane Beau, che fin dall’inizio aveva tifato per dire tutta la verità, ha raccontato ora ai giornalisti che prima del fatidico compleanno ci sono stati due baci profondi. Non sapeva che può essere un problema, il magistrato può considerarlo sesso. E così in una successiva risposta - a una intervistatrice che sembrava un giudice dell’Inquisizione - ha precisato che durante il bacio le mani le tenevano a posto. 13 marzo 09 pride 14 pride marzo 09 cultura+attualità 15 Quando la famiglia di origine diventa una prigione: un ragazzo gay nato in Pakistan racconta a “Pride” la sua difficile vita da omosessuale clandestino a Milano. Sarosh e i suoi fratelli Massimo Basili [email protected] 1 Al telefono, Sarosh parla sempre sussurrando, come avesse paura di svegliare qualcuno. Ma sono le cinque del pomeriggio e ci stiamo solo accordando per quest’intervista. Ci vuol poco a capire che in realtà teme di essere intercettato da orecchie indiscrete. Contagiato dalla paranoia, mi adeguo e abbasso anch’io la voce, come se tornassimo di colpo gay adolescenti e spaventati. Durante l’intervista veniamo disturbati da una telefonata. Sarosh risponde e, per giustificare la sua presenza in casa mia, racconta un sacco di balle a un cugino con una disinvoltura imbarazzante. Sembra che per questo ragazzo di 24 anni di origini pakistane, estroverso ma un po’ ingenuo, la menzogna sia uno stile di vita. Da quanto tempo sei in Italia, Sarosh? Sono qui da quando avevo 5 anni. Ho frequentato l’istituto per il turismo e per un po’ ho lavorato con mio padre nella sua agenzia di viaggi con annesso phone center), ma poi ho smesso e adesso sono disoccupato perché litigavo spesso con lui. Ho fatto anche un corso di massaggi thailandesi, ma non mi hanno rilasciato il diploma. Per questo motivo non mi fanno lavorare, nonostante sia molto bravo. I tuoi genitori sanno che sei gay? Naturalmente no! Se glielo dicessi mi renderebbero la vita un inferno, non mi accetterebbero mai, sono persone all’antica. In famiglia non abbiamo mai parlato di omosessualità. Pensa che quando in tv accennano a questo argomento, corrono tutti a cambiare canale! Questa situazione ti fa soffrire… Certo, mi dà fastidio anche quando sento i miei fratelli o cugini fare battute pesanti sui gay. Ma mi tengo tutto dentro, anzi: gli vado dietro e rincaro la dose con le mie, di battute, perché non voglio che sospettino di me. Se sto con i fratelli e i cugini e per strada passa una bella ragazza, faccio commenti su di lei come farebbero loro. Sei sicuro che non sospettino nulla? Sì, sto molto attento a non farmi beccare con niente di compromettente. Nella mia stanza non ho nulla di gay. Persino dal mio computer sto bene attento a far sparire ogni riferimento all’omosessualità, che siano foto o testi, anche perché lo condivido con un mio fratello. Qual è il vero problema che impedirebbe alla tua famiglia di accettarti come gay? La tradizione culturale, che non è solo pakistana, ma anche indiana. Vedi, la mia famiglia è frutto della mescolanza delle due culture: io sono nato in Pakistan e prima di venire in Italia ho vissuto a Dubai, ma mio padre è nato in Italia e mia madre in India. Mio nonno è pakistano e si è sposato con una siciliana immigrata in Germania. Direi che ho ereditato l’omofobia sia della cultura pakistana che di quella indiana. Ma tutte queste nazionalità che si fondono, non hanno giovato all’apertura mentale dei tuoi genitori? Sì, rispetto a molti altri pakistani che vivono qui in Italia loro sono molto più ragionevoli, però sull’omosessualità le loro idee non c’è verso di cambiarle, i pregiudizi sono rimasti, anzi: in un certo senso si sono rafforzati a causa del continuo confronto con la comunità pakistana di Milano. Quindi la religione non c’entra. No, la mia famiglia è piuttosto indifferente alla religione. Solo mio nonno, ultimamente, s’è fissato con l’islam, frequenta la moschea molto più di prima. Il problema con l’omosessualità è che avere un figlio gay sarebbe un grave disonore per la famiglia, verremmo additati da tutta la comunità, sarebbe una vergogna incancellabile. Ti ricordi di quelle due donne lesbiche innamorate che si sono suicidate pur di sfuggire ai parenti, in India? Ecco, i maschi della mia famiglia dicono che hanno fatto bene ad uccidersi, altrimenti sarebbero andati loro a scorticarle vive, a gettare loro in faccia l’acido. Anche se mio padre non è un tipo violento, sono sicuro che se sapesse che sono gay mi darebbe un sacco di botte. marzo 09 pride 16 attualità+cultura Certo, rispetto alle condizioni degli omosessuali in Pakistan, qui si sta molto meglio… È vero: spesso discuto in chat coi gay pakistani di come vivono laggiù, e tutti mi dicono che vorrebbero scappare e venire in occidente per vivere liberamente, mi invidiano molto. Di persona ho seguito qualche volta i miei genitori in Pakistan, durante le ferie estive, ma non ho potuto accertarmi di persona di come vivessero davvero i gay del posto, perché ero sempre controllato dai miei fratelli e cugini. Non mi lasciavano uscire da solo, dicevano che non conoscevo abbastanza la città in cui eravamo, Faisalabad. Anche tuo nonno ti dà dei grattacapi... Eccome! Lui vuole a tutti i costi che mi sposi. Per le famiglie pakistane e indiane, essere arrivato alla mia età e non avere almeno una fidanzata è inaccettabile. Per questo aveva già fissato la data del mio matrimonio per marzo di quest’anno. Io sono riuscito forse a farlo slittare a giugno. La mia promessa sposa è una ragazza di origine afgana che adesso vive in Canada con i genitori, che sono amici della mia famiglia. Tutto ciò mi ricorda tanto Scandalo a Londra, film di qualche anno fa dove un ragazzo indiano che vive a Londra è costretto a rivelare la propria omo3 sessualità alla madre per scongiurare il matrimonio indiano che la famiglia gli ha già organizzato… Scusa, ma la ragazza che dovresti sposare è d’accordo? Non ne ho idea, non la conosco, non l’ho mai vista in vita mia! Il matrimonio sarebbe collettivo, io mi dovrei sposare insieme ad altri cugini, sarebbe una grande festa che mio nonno vorrebbe organizzare in Canada. Io lo assecondo e dico che mi sposerò, intanto prendo tempo. Mi sembra tutto assurdo. Non sarebbe meglio dirgli subito che non hai intenzione di sposarti? No, perché in famiglia la mia opinione non la tengono molto in considerazione. Il fatto è che non studio e nemmeno lavoro, perciò sono di cattivo esempio per i miei fratelli e cugini più piccoli. Dei miei quattro fratelli maschi, io sono l’unico che ancora non sa cosa farà della propria vita, perché gli altri lavorano tutti o studiano. pride marzo 09 Dipendo economi2 camente dai miei genitori, così per me non è facile sottrarmi alle loro decisioni, mi sento ricattato. Cosa intendi fare, allora? Penso proprio che scapperò, voglio andare nel nord Europa, in Svezia, dove ho letto che per gli omosessuali la vita è più facile. Al massimo racconterei alla mia famiglia che mi sposo con una ragazza svedese. Se non ci fosse qui la tua famiglia, rimarresti a Milano? Certo, ma se sto qui devo avere a che fare non solo con la mia famiglia, ma anche con tutta la comunità pakistana, è un incubo per me! In Italia mi trovo benissimo, ma non frequento il mondo gay e ho pochissimi amici intimi. Passo molto tempo coi miei fratelli e cugini, quindi sono sorvegliato costantemente. Solo attraverso le chat ho fatto amicizia con altri ragazzi stranieri gay che vivono in Italia. Per me internet è l’unica finestra sul mondo omosessuale. Come hai scoperto di essere gay? Fin da piccolo mi sono accorto di essere attratto dai maschi, poi mi sono innamorato di un mio compagno di scuola. Durante gli studi mi sono sentito escluso sia come omosessuale che come figlio di immigrati, a causa della mia pelle scura. Litigavo spesso con gli altri compagni, anche con gli altri immigrati, perché eravamo in competizione per farci accettare dagli italiani. Per questo, a volte, io e gli altri compagni stranieri ci coalizzavamo nel trattare male qualche compagno più debole o indifeso, perché avevo bisogno di sentirmi ben voluto da loro. Dagli italiani sono trattato come un immigrato straccione, nonostante sia qui da tanti anni: molti ragazzi italiani mi chiamano con disprezzo “marocchino”, non sanno neppure dove stia il Pakistan. Per contro, io e la mia famiglia siamo trattati con sufficienza dalla comunità pakistana di Milano perché ci siamo mischiati troppo coi costumi italiani, abbiamo tradito le nostre vere origini. Insomma, un vero casino! Pensa che in passato ho rischiato che i miei genitori mi spedissero in India, se avessero scoperto che sono gay. Non solo come punizione, ma anche come terapia per guarirmi: per loro l’omosessualità è una degenerazione occidentale. Secondo loro, solo standone lontano e tornando ai valori autentici indiani e pakistani sarei guarito. Questa minaccia non mi ha certo incoraggiato a fare coming out. Per me è stato un grosso disagio non poter parlare con nessuno della mia omosessualità. Sei mai stato fidanzato? Una volta sola, quando avevo diciannove anni, sono stato per un mese circa con un italiano di trentatré anni. Lui sapeva di tutti i miei problemi e per questo stavamo nascosti dalla mia famiglia, eravamo sempre a casa sua. Oltre all’agenzia di viaggi e il phone center di Milano, in questa città c’è anche il negozio di alimentari dei miei cugini, quindi se giro in alcune zone ho sempre paura di essere scoperto! Tra i tuoi parenti pensi ci possano essere altri gay o lesbiche? Non credo. Ce ne sono tra i conoscenti pakistani, ma non ne abbiamo mai parlato apertamente, credo che loro siano terrorizzati almeno quanto me che si venga a sapere. Ma ho intuito che sono gay perché è come se ricercassero la mia compagnia, che volessero comunicarmi inconsciamente la loro vicinanza. C’è un cugino etero con cui vado particolarmente d’accordo perché è molto sensibile, però so che non posso davvero confidarmi con lui, perché lo andrebbe subito a dire agli altri. Non posso fidarmi di nessuno della famiglia. Conosci il movimento gay italiano? Ne ho sentito parlare solo al telegiornale, ma, come ti ho detto, in famiglia è difficile informarsi su queste cose. Ho sentito parlare anche dei pride, però non ci sono mai stato. Solo una volta mi sono imbattuto nel pride di Milano, per puro caso: stavo camminando insieme a fratelli e cugini e così siamo capitati al Castello sforzesco, dove si concludeva il corteo. Ero elettrizzato ma anche terrorizzato, perché ovviamente son volate battute omofobe da parte dei miei parenti. Che tipo di battute? Cosa dicevano? Cose intraducibili nella lingua hindi, del tipo “l’Italia sta diventando il paese dei froci”, “sono tutti da rinchiudere”… cose così, insomma. Se fossi libero di vivere la tua omosessualità, cosa vorresti fare? Mi piacerebbe molto andarci, ai pride. Ti confesso anche un mio desiderio nascosto, una cosa proibita: vestirmi da drag-queen! È un mondo che mi attira molto, mi sentirei davvero realizzato, anche perché alcuni amici mi hanno detto che ci sono portato, sarei un’ottima drag… Cosa sai del sesso sicuro? Quello che ho imparato lo so attraverso internet, ma anche durante la scuola ne abbiamo parlato in classe. In famiglia non parliamo mai di sesso, figuriamoci di sesso sicuro! Ogni fascia d’età rimane separata dalle altre, così io sto sempre coi miei coetanei fratelli e cugini maschi, e gli adulti stanno sempre tra di loro. Sono mondi separati, se parliamo è solo a tavola, ma di argomenti neutri, innocui. 1 - Il dio indù Ganesh 2 - Un arazzo indiano con il dio indù Shiva 3 - Il dio indù Hanuman 17 marzo 09 pride 18 italia cronaca Roma: si è svolta nella capitale, sabato 14 febbraio, l’ormai tradizionale manifestazione nazionale No-Vat organizzata dalla rete Facciamo Breccia. Alcune migliaia i partecipanti e moltissimi e creativi gli slogan e i cartelli contro l’invadenza delle gerarchie cattoliche nella politica italiana così come nella vita di tutti i cittadini del nostro paese. Al corteo, che si è svolto nel pomeriggio tra piazza della Repubblica e Campo de’ fiori, hanno preso parte anche diversi esponenti politici della sinistra radicale. Milano: Mediaset propone dall’inizio di febbraio una rassegna di film a tematica gay e lesbica in tv, ma per non fare il passo più lungo della gamba la relega sul canale free del digitale terrestre. Ai pochi fortunati possessori di adeguato decoder, vengono proposti ben 24 titoli tratti dalla produzione cinematografica dell’ultimo ventennio e firmati da registi come Robert Altman, Gus Van Sant e John Waters. Modena: la battaglia per il riconoscimento delle coppie di fatto riparte dall’Emilia, con l’approvazione di un ordine del giorno del consiglio comunale di Modena che esorta il parlamento ad approvare nientemeno che un registro nazionale delle unioni civili. La definizione di unione civile, secondo il documento, non dipende “dal genere dei conviventi né dal loro orientamento sessuale, ma dalla stabilità e volontarietà della relazione. Roma: il ministro della gioventù Giorgia Meloni ha ricevuto lo scorso 4 febbraio una delegazione di Arcigay Abuso di lanterna Non c’è pace per il Genova pride 2009. Mentre rimane da sciogliere il nodo della data del corteo (che svolgendosi il 13 giugno “darebbe fastidio” alla processione del Corpus Domini in programma proprio per quel giorno), si è aperto un altro fronte di comica polemica a proposito del logo dell’evento scelto dagli organizzatori (nell’immagine sotto). La questione nasce dal fatto che il pride, per farsi pubblicità, utilizzerebbe “abusivamente” l’immagine della Lanterna, ovvero il simbolo più noto della città di Genova. Due consiglieri regionali del Pdl, Gianni Plinio e Matteo Rosso, hanno addirittura messo le mani avanti ancor prima della presentazione ufficiale del logo scrivendo una lettera al ministro della difesa Ignazio La Russa. “Non è assolutamente consentibile”, sostengono, “che la Lanterna, storico simbolo della città di Genova, possa entrare a far parte del logo di una carnevalata blasfema e oscena qual è il gay pride. Siamo certi che il ministro La Russa disporrà tutte le verifiche necessarie e impedirà che la Lanterna – che è di proprietà della marina militare e quindi del ministero della difesa – venga utilizzata per iniziative che nulla hanno a che fare con le tradizioni della nostra marina e della nostra città”. Così si è aperto il dibattito, con politici e intellettuali impegnati a discettare sulle simbologie palesi e occulte della Lanterna e sull’opportunità di accostarle alla causa glbt. Roba da non credersi. Un po’ di buonsenso ha cercato di introdurlo il sindaco Marta Vincenzi: “Non ho visto il logo preventivamente, non so se è scherzoso o meno, aspetto quindi di conoscerlo. Immagino che la sua funzione sia di far collegare immediatamente il gay pride nazionale alla città dove si svolgerà, Genova, e in questo non vedo nulla di male”. Anche lei, però, di fronte alle obiezioni altrui, ha ammesso che “c’è un regolamento per l’uso dell’immagine della Lanterna e, quando sarà il momento mi rivolgerò agli uffici comunali per una verifica di congruità”. Mentre la burocrazia locale ha quindi il suo da fare, non dorme neppure quella nazionale, che sembra altrettanto interessata a fare le pulci alla libertà di espressione glbt. In chiave antipride, secondo il segretario dell’associazione radicale Certi diritti, Sergio Rovasio, può essere senz’altro interpretabile una nuova direttiva del ministro dell’interno Roberto Maroni ai prefetti che limita la libertà di manifestare nelle nostre città. Nel documento, segnala Rovasio, si legge che “…si evidenzia la necessità di limitare l’accesso ad alcune aree particolarmente sensibili, specialmente quando la manifestazione coinvolga un numero di partecipanti elevato. Tali aree sensibili saranno individuate in zone a forte caratterizzazione simbolica per motivi sociali, culturali o religiosi (ad esempio cattedrali, basiliche o altri importanti luoghi di culto) o che siano caratterizzate, anche in condizioni normali, da un notevole afflusso di persone o nelle aree nelle quali siano collocati obiettivi critici”. “Ci auguriamo che con questa direttiva”, conclude il segretario di Certi diritti, “non sia impedito a nessuno di manifestare il proprio pensiero e di manifestare anche davanti a luoghi ‘a forte caratterizzazione simbolica’, da dove, sovente, partono gli anatemi e le offese contro le persone lesbiche, gay e transgender”. per un primo incontro istituzionale. “È stato un incontro cordiale”, riferisce una nota di Arcigay, “di conoscenza e di approfondimento. Il ministro è stato disponibile ad ascoltare la realtà delle condizioni di vita dei giovani lesbiche e gay, approfondendo l’esperienza che Arcigay conduce sul territorio e a livello internazionale nella promozione di servizi inclusivi rivolti ai giovani. Faremo con il ministero successivi approfondimenti sulle modalità con cui attuare questi propositi in alcune iniziative”. pride marzo 09 Privacy e Hiv Una recente sentenza della corte di cassazione ha ribadito che “nessuno può essere sottoposto al test anti-Hiv senza il suo consenso” e che la privacy dei pazienti, anche quando sono omosessuali, deve essere scrupolosamente rispettata da parte delle strutture sanitarie. La corte ha così accolto il ricorso di un commerciante di Perugina che chiedeva 500.000 euro di risarcimento per il fatto che la sua omosessualità e le sue condizioni di salute, dopo un ricovero in ospedale, erano diventate di dominio pubblico. In base alla sentenza la privacy del commerciante è stata lesa due volte, sia perché “è stata indicata in piena evidenza nella cartella clinica la sua omosessualità e la cartella non è stata custodita con la diligenza necessaria ad evitare che di essa potessero prendere visione anche persone estranee al personale sanitario, sia perché il test anti-Hiv gli è stato fatto senza chiedere il preventivo consenso”. 19 marzo 09 pride 20 cronaca italia Gomorra trans La notizia dell’arresto di una persona transessuale ritenuta “elemento di spicco” di un clan camorristico che gestiva il traffico di droga nella famigerata zona di Scampia, a Napoli, ha scatenato curiosità e analisi sociologiche prêt-à-porter a non finire. L’arrestata si chiama Ketty, all’anagrafe Ugo Gabriele, e suo fratello Salvatore è considerato un boss della camorra emergente. Per cooptazione familiare, secondo l’ipotesi investigativa che ha portato all’arresto, Ketty avrebbe quindi fatto carriera a sua volta, passando dal marciapiede dove si prostituiva e dispensava cocaina a piccole dosi all’organizzazione dello spaccio su scala più ampia in qualità di luogotenente del fratello. A ben guardare, niente di così fuori dal normale: un’ulteriore dimostrazione dell’intreccio tra mafia e famiglia. Ma la presenza di un transessuale ai vertici di una cosca sembra in contraddizione con il machismo sui cui si fonda l’etica mafiosa e suggerisce mutazioni antropologiche che rispecchiano l’evoluzione sociale più generale. Luigi Romolo Carrino, autore di Acquastorta, romanzo psichedelico e sanguinario su omosessualità e camorra, ha spiegato in un’intervista a “Repubblica” che “tra le nuove leve dello spaccio di Scampia e Gianturco sono quasi tutti bisessuali. È in corso uno sdoganamento, anche se la vecchia guardia, per tenere fede al machismo e al mito della virilità, non approva questo tipo di immagine. La camorra si sta adeguando ai nostri tempi”. Ciò che appare inedito non è ovviamente l’esistenza di pratiche e identità alternative alla norma eterosessuale e coniugale quanto il fatto che queste ultime vengano alla luce oltre la morale delle apparenze. Security violenta Alzi la mano chi non ha mai alzato il sopracciglio, entrando a una serata gay in discoteca, davanti a certi energumeni della sicurezza dall’aria per niente gaia. Di recente però a Roma si è andati ben oltre questo senso di vago disagio culturale. Secondo una denuncia di Arcigay Roma, lo scorso 25 gennaio un frequentatore del “Gorgeous”, una delle serate gay più affollate della capitale che si svolge presso la discoteca Alpheus, è stato selvaggiamente picchiato da alcuni componenti della sicurezza del locale, che gli hanno rotto un braccio e un dente, oltre a provocargli tagli e contusioni varie guaribili in 30 giorni. Secondo il racconto del malcapitato, il cui nome non è stato reso pubblico, le botte sarebbero state accompagnate da frasi come “Frocio di merda, ti facciamo vedere noi, ti pentirai di essere entrato”. Al termine del trattamento la security l’avrebbe pure sbattuto fuori lasciandolo sul marciapiede, da dove poi sono state chiamate un’ambulanza e un’auto della polizia. “Facciamo appello alle autorità competenti”, ha dichiarato il presidente di Arcigay Roma Fabrizio Marrazzo, affinché si attivino per individuare gli autori del reato.Alla vittima abbiamo offerto la nostra assistenza legale”. Chiarezza sull’accaduto ha chiesto anche l’organizzazione di “Gorgeous”, che ha fatto sapere di non essere stata preventivamente informata di nulla dalla società che gestisce i servizi di sicurezza della discoteca e di considerarsi danneggiata dall’episodio. L’assessore alle politiche sociali del comune di Roma, Sveva Belviso, ha parlato di “gravissimo atto di intolleranza e inciviltà”, esprimendo tutta la propria solidarietà alla persona aggredita. Si attendono ora gli sviluppi giudiziari del caso. “Purtroppo”, osserva l’avvocato Daniele Stoppello, responsabile legale di Arcigay Roma, “l’attuale normativa non prevede l’estensione della legge Mancino anche ai reati di odio verso le persone lesbiche, gay e trans. Ad ogni modo le azioni commesse sono molto gravi, vanno dall’aggressione alle lesioni gravissime. Come associazione ci costituiremo parte civile, ritenendoci anche noi parte lesa”. pride marzo 09 italia cronaca 21 Scandalo a Torino Un’indagine giudiziaria su presunte molestie sessuali e malversazioni ha turbato all’improvviso, a metà febbraio, l’olimpica serenità del Premio Grinzane Cavour, prestigiosa istituzione culturale piemontese che dal 1982 è impegnata a diffondere il piacere della letteratura. Lo scandalo, certificato dai giornali sulla base delle ipotesi d’accusa, riguarda Giuliano Soria, fondatore e presidente del Grinzane, docente universitario nonché studioso di fama internazionale. Contro di lui c’è la testimonianza del suo ex maggiordomo originario delle isole Mauritius che sostiene di essere stato oggetto di pesanti avances sessuali da parte del professor Soria e di essere a conoscenza dell’uso improprio a scopi privati di fondi destinati al Grinzane. Il premio ha un budget annuo di circa 4 milioni di euro ed è finanziato da enti pubblici come la regione Piemonte e da banche come Intesa San Paolo. Ovvio perciò che il sospetto di abusi nell’utilizzo dei fondi faccia scalpore. Mai però quanto quello relativo alle molestie sessuali, che sarebbero avvenute secondo alcuni resoconti giornalistici sullo sfondo di “festini hard” organizzati in casa di Soria (“con vista sulla Mole Antonelliana”). A inchiodare il professore, oltre alle testimonianze di altre persone che avrebbero avuto esperienze analoghe a quelle riferite dal maggiordomo, ci sarebbero anche delle riprese video girate dal solerte ex dipendente per sostanziare la propria versione dei fatti. La cura di Albano Servizio di intermediazione camere per esempio Berlino da 19,- € e per persona/nott www.ebab.com · Call +49-30-236 236 10 Di tutto e di più, a margine del caso Povia con relative chiacchiere circa la curabilità o meno del morbo gay. La palma del trash, tra i mille volti noti che hanno fatto la debita comparsata nella querelle, spetta comunque ad Al Bano, che dalle colonne superpatinate di “Vanity Fair” ha distillato un concentrato di luoghi comuni omofobici di tutto rispetto. “Come padre”, ha spiegato il cantante, “mi avrebbe sicuramente dato fastidio avere un figlio o una figlia che non appartiene al suo sesso. Però bisogna fare i conti con la natura, e la natura, a volte, gioca strani scherzi. Quindi se uno – o una – si interroga a fondo, e ha voglia di guarire da questa ‘imperfezione’, fa bene. Se non ha voglia, o non può, perché la natura lo ha costruito così, che cosa puoi dire? Ma, grazie a Dio, non ho mai avuto questi problemi. E mi dispiace tanto per chi li ha. Sono cattolico praticante e agli omosessuali dico solo questo: non sono per i ghetti, ma non fate tutto questo can can, vivete le vostre cose in privato. Non mi vanno giù i gay pride, quelli che sfilano mascherati… A uno vaccinato come me possono far ridere, purtroppo, ma se li vedesse mia figlia piccola mi darebbe fastidio. Mi sembra l’esposizione di Sodoma e Gomorra”. A risollevare almeno in parte le sorti della famiglia ha pensato per fortuna l’ex moglie di Albano Loredana Lecciso, che in un’intervista a “Chi” ha così commentato le esternazioni del padre dei suoi figli: “L’avranno frainteso, sarebbe un cumulo di banalità. Ho fatto tante serate in discoteche gay e sono stata benissimo. Andrei anche al gay pride”. Certo, confessa la Lecciso, “da madre non farei i salti di gioia ad avere un figlio omosessuale, però lo amerei di più”. Il figlio disgraziato è sempre il più amato. marzo 09 pride 22 cronaca estero Madrid: è legalmente un uomo ma non ha il pene, quindi non può entrare nell’esercito. In barba alle leggi sulla parità dell’era Zapatero, un ventottenne transessuale si è visto rifiutare l’arruolamento perché non aveva gli organi genitali di ordinanza, avendo mantenuto quelli femminili anche dopo essersi sottoposto a un intervento per rimuovere il seno. Imbarazzo al ministero della difesa, che ha assicurato che la questione sarà risolta in breve tempo. Istanbul: a fine gennaio una sentenza d’appello ha revocato il verdetto di un tribunale che nel maggio scorso aveva ordinato la chiusura dell’associazione glbt Lambda Istanbul. Le attività del gruppo, secondo la corte d’appello, non sono lesive della moralità pubblica. Secondo Amnesty International si tratta di un grande passo in avanti nella L’Islanda rompe il ghiaccio Dal mese scorso l’Islanda è il primo paese al mondo ad avere come presidente del consiglio una lesbica dichiarata. Si chiama Jóhanna Sigurðardóttir (nella foto), ha 66 anni e almeno fino alle prossime elezioni fissate per il 25 aprile guiderà il nuovo governo di centrosinistra che ha preso in mano la situazione dopo la rovinosa caduta del governo di centrodestra di Geir Haarde, travolto dalla crisi economica che ha investito l’Islanda con la forza di un maremoto. Per avere un’idea dell’entità del disastro, basti pensare che questo paese di 320.000 abitanti ha chiesto un prestito di 10 miliardi di dollari al Fondo monetario internazionale per far fronte alla voragine dei debiti lasciata dal crack finanziario con cui si è chiuso il 2008. Il conto politico l’ha pagato il governo conservatore, sostenitore delle avventate ingegnerie finanziarie che hanno prodotto nel tempo tassi di crescita record seguiti da un tonfo senza precedenti. Ma convincerlo a passare la mano ci sono voluti mesi e mesi di rumorose proteste da parte degli islandesi, che sono scesi in piazza a migliaia facendo risuonare il tintinnio delle pentole e vari utensili da cucina in quella che sarà ricordata come “la rivoluzione delle padelle”. Il nuovo esecutivo di centrosinistra presieduto da Sigurðardóttir promette un’inversione di rotta della politica economica, che si preoccuperà nel prossimo futuro di dare regole più sicure al mercato e garanzie più certe ai cittadini. La nuova premier, oltre a essere la prima lesbica dichiarata, è anche la prima donna presidente del consiglio della storia islandese. E a capo di un governo (altra novità) formato per il 50% da donne. Per la sua nomina esultano anche le balene dei mari artici, perché la signora Sigurdardottir, appena insediata, ha provveduto ad abrogare la decisione presa due mesi fa dal precedente governo di innalzare da 50 a 250 esemplari per anno la quota di questi grandi cetacei cacciabili dai pescatori islandesi. lotta contro la discriminazione delle persone glbt in Turchia. Coming out a Parigi New York: non mangiava carne e Roger Karoutchi, 57 anni, ministro per le relazioni parlamentari nel governo di Parigi ha deciso di fare coming out in un’intervista all’agenzia France Presse rilasciata in occasione dell’uscita della sua autobiografia. “Si, ho una vita privata”, ha affermato Karoutchi. “Non vivo mai dicendo bugie e nemmeno ostentando i particolari della mia vita, ma ne discuto con naturalezza. Ho un partner e sono felice con lui. Sì, sono felice e non vedo le ragioni per cui io debba nascondermi”. Il ministro ha anche raccontato di essersi sentito a proprio agio con la decisione di rivelare pubblicamente la propria omosessualità per via dell’atteggiamento aperto del presidente Sarkozy e del primo ministro Fillon: entrambi l’hanno invitato ai ricevimenti ufficiali in compagnia del suo partner. Immaginiamoci Napolitano o Berlusconi nello stesso frangente… Che la Francia del resto è lontanissima dall’Italia sul terreno della civiltà si preoccupa appena può di rimarcarlo la première dame Carla Bruni-Sarkozy. Durante una recente visita a un ospedale del Burkina Faso per madri e bambini contagiati dall’Hiv, la moglie del presidente francese ha messo il dito sulla piaga del mancato versamento da parte italiana di 130 milioni di euro promessi al fondo globale per la lotta all’Aids. “Mi spiace che l’Italia abbia deciso così”, ha dichiarato. “Bisogna dare un contributo ai più deboli anche se l’Italia con la crisi ha problemi importanti”. Poi, stimolata dalle domande dei giornalisti, ha convenuto che non si possono fare facili paragoni tra Italia e Francia perché c’è di mezzo il Vaticano, che secondo Carlà “è uno stato nello stato” che ha enorme influenza sulla politica italiana. La signora Napolitano, in effetti, non avrebbe mai potuto arrivare a tanto. per questo il suo capo aveva preso l’abitudine di chiamarlo “frocio vegetariano”. Così il bancario Ryan Pacifico ha fatto causa al capo per discriminazione. Lui è eterosessuale e sposato, ma il suo avvocato è sicuro che le norme di protezione contro l’omofobia nei luoghi di lavoro si possano estendere anche agli eterosessuali. Los Angeles: una scuola luterana della California è stata assolta in tribunale per avere espulso nel 2005 due studentesse che evidenziavano “un comportamento compatibile con il lesbismo”. In California è in vigore una rigorosa normativa contro le discriminazioni, ma l’istituto religioso, non essendo un’azienda non era tenuto secondo i giudici a rispettarla. Subito dopo la sentenza, l’avvocato delle due studentesse ha annunciato che farà ricorso alla corte suprema. pride marzo 09 23 marzo 09 pride 24 cronaca estero Austria anti-Ratzinger Non bastava far pace con i lefebvriani, così papa Ratzinger ha deciso di promuovere un altro personaggio ben orientato, nominando vescovo ausiliario di Linz, in Austria, il reverendo Gerhard Wagner (a sinistra). Ultraconservatore di ferro, Wagner aveva vissuto il suo momento di maggiore celebrità nel 2005, quando disse che l’uragano Katrina che si era abbattuto su New Orleans rappresentava una punizione divina per la tolleranza nei confronti degli omosessuali e delle pratiche sessuali perverse, nonché per la presenza di cliniche abortiste in quella città. Qualche anno prima si era già fatto notare bollando come “satanista” il maghetto Harry Potter. Se questi saranno sicuramente sembrati titoli di merito in Vaticano, non hanno fatto la stessa impressione alla stampa austriaca, che proprio sulla base di tali precedenti si è espressa in modo molto critico nei confronti della promozione di Wagner. In modo un po’ soprendente anche la conferenza episcopale austriaca ha di fatto bocciato la nomina di Wagner evitando di prenderne le difese di fronte agli attacchi dei media. Con il risultato che a metà febbraio, e a due sole settimane dalla nomina a vescovo, Wagner ha deciso spontaneamente di dimettersi dall’incarico. I vescovi austriaci hanno poi approvato un documento in cui hanno addirittura bacchettato il papa, invitandolo per il futuro a fare scelte più oculate. Da Batman a Batwoman Morto un Batman se ne fa un altro? Almeno per il momento no, rispondono alla Dc Comics che pubblica il fumetto dedicato al supereroico uomo-pipistrello. Batman, o meglio il suo alter ego Bruce Wayne, è precipitato qualche mese fa con un elicottero e si presume che sia morto, anche se non ci sarebbe da stupirsi se prima o poi risorgesse da qualche parte. Nel frattempo i responsabili della serie hanno deciso di lasciare un po’ di spazio a Katy Kane, che condivide con Wayne l’arte della trasformazione in pipistrello e di notte diventa Batwoman. L’origine di Batwoman risale al lontano 1956, ma questa figura ha conosciuto nel tempo varie modifiche, l’ultima delle quali, nel 2005, l’ha portata a vestire i panni di una sofisticata e ricca lesbica che di notte ha l’hobby di combattere il crimine. Se questo cambiamento di un personaggio di contorno aveva sollevato un vespaio in America nell’ambito dell’ormai stucchevole lotta tra omofobi e omofili, figuriamoci adesso che dopo la morte di Batman la supereroina lesbica si accinge a raccoglierne il testimone e a diventare protagonista della serie per almeno 12 numeri di seguito. Il compianto Batman, almeno, aveva sempre avuto la decenza di coltivare la sua relazione con Robin al riparo di una rassicurante ambiguità. pride marzo 09 ESTERO cronaca 25 Le promozioni non sono valide nei giorni festivi marzo 09 pride 26 cronaca estero Teddy Award 2009 Erano 27 i lungometraggi scelti quest’anno nelle diverse sezioni del festival internazionale del cinema di Berlino per concorrere all’assegnazione dei Teddy Awards, i premi specificatamente destinati ai film a tematica glbt. Segno che il cinema queer gode di ottima salute da ogni punto di vista e forza sempre più spesso i confini dell’underground al quale era in origine relegato. I film”a tematica”, come ha dimostrato anche l’ultima rassegna berlinese, vengono prodotti in tutto il mondo e sono spesso di buona qualità. La giuria dei Teddy Awards (a proposito della quale c’è da rimarcare che il componente più anziano aveva quarant’anni) ha alla fine fatto le sue scelte, premiando come miglior lungometraggio Rabioso sol, rabioso cielo del regista messicano Julian Hernandez e come miglior documentario Fig Trees del canadese John Greyson (sul tema della lotta all’Aids). Migliore cortometraggio è risultato A horse is not a metaphor di Barbara Hammer, mentre parecchia emozione hanno suscitato anche i due premi speciali tributati per la carriera all’attore britannico John Hurt e all’americano Joe Dallesandro (in alto), mitico sex symbol gay degli anni sessanta e settanta grazie ai film di Andy Warhol e Paul Morissey. I più belli di sempre La tentazione delle classifiche dilaga, e il sito del quotidiano britannico The Independent ne ha stilata di recente una riguardante i dieci migliori film a tematica omosessuale della storia del cinema. Ve la riproponiamo. Al primo posto troviamo I segreti di Brokeback Mountain di Ang Lee, che ha reso celebri e amati in tutto il pianeta i cowboys “gay” descritti nell’omonimo romanzo di Annie Proulx e interpretati sul grande schermo da Heath Ledger e Jake Gyllenhaal. Secondo in classifica è Querelle de Brest di Rainer Werner Fassbinder, sulfurea versione cinematografica del romanzo più maledetto di Genet cui toccò in sorte di essere anche l’ultima del grande regista tedesco, stroncato da un’overdose a 37 anni nel 1982. Al terzo posto ancora un film tratto da un grande romanzo: Maurice di James Ivory, che ha saputo ricostruire in modo impeccabile le atmosfere di inizio novecento descritte nel libro “proibito” dello scrittore inglese Edward Morgan Foster, che a scanso di guai decise di non pubblicarlo mentre era in vita. Quarto nella lista è Il Vizietto di Édouard Molinaro con Ugo Tognazzi e Michel Serrault, seguito da Philadelphia di Jonathan Demme, che con la magistrale interpretazione di Tom Hanks rese pienamente umana agli occhi del pubblico la sofferenza di un omosessuale malato di Aids. Più opinabili le scelte dal sesto posto in giù, cominciando da La Mala educación di Pedro Almodóvar. Settimo classificato Céline e Julie vanno in barca di Jacques Rivette che rilegge in modo originale la storia di Alice nel paese delle meraviglie, ottavo Ai cessi in taxi del tedesco Frank Ripploh, nono Morte a Venezia di Luchino Visconti e decimo Fire di Deepa Meta, film indiano del 1997 sulla tragica vicenda di due cognate che diventano amanti e finiscono molto male. pride marzo 09 27 marzo 09 pride 28 pride marzo 09 cultura+attualità 29 Delirante intervista a Paolo Poli, appena nominato Grande Ufficiale della Repubblica. Una vita dedicata al teatro e alla cultura, parodiando vizi e virtù del provincialismo italiano. Con la sua scintillante ironia come unica arma. Bugiarda e cosciente Francesco Belais [email protected] Mi dà appuntamento in camerino, prima di una recita del suo ultimo spettacolo, Sillabari, liberamente tratto dall’omonima opera di Goffredo Parise, attualmente in scena nei principali teatri italiani. In occasione del suo ottantesimo compleanno, Paolo Poli ha anche appena pubblicato un’autobiografia: Siamo tutte delle gran bugiarde (Giulio Perrone Editore). Per la grande stima che ho nei suoi confronti sono in uno stato di eccitazione, misto a una leggera agitazione. Cosa potrò mai chiedere d’interessante a uno cui hanno già chiesto tutto? A un personaggio che ha già rilasciato molte volte interviste a testate gay, “Babilonia”, “Gay.tv”, e anche a “Pride” nel 2004, che non ha mai nascosto la sua omosessualità e di cui conosciamo benissimo il gay pensiero? E ancora, sarò all’altezza di dialogare con un uomo di così elevata cultura, io che di solito incontro cantanti o personaggi ambigui che circolano attorno al mondo delle discoteche? Entro timidamente in camerino. “Buonasera maestro, le ho portato un pensiero”! Lui in giacca e papillon sta ripassando il copione dello spettacolo, mi guarda sorridente e con una battuta mi mette subito a mio agio: “Cosa mi hai portato, un cazzo di gomma? Ah, dei fiori… Per carità, li odio, sono stato per dieci anni fidanzato con un fioraio!”. 1929 – 2009, sta per compiere ottant’anni tondi tondi. Ho letto che lei è del segno dei gemelli, come me. E come Dante Alighieri e Marylin Monroe! Ha venduto l’anima al diavolo per essere così in forma? Il segreto è lavorare molto e mangiare poco. Lei è incredibile, recita monologhi lunghissimi, tutti a memoria, senza suggeritori o gobbi. Bisogna lavorare e tenere la mente in esercizio. È come il cazzo, se non lo adoperi si ammoscia. Anche se a ottant’anni quello si adopera davvero pochissimo! Ma il sesso non è tra le gambe, è nel cervello. Lavora tanto, mangia poco, nessun vizio o stravizio? Certo, tutti! Fumo, bevo, quando mi sono rotto il braccio è perché ero ubriaco. Sono cascato turututum e mi sono rotto tutto, una mano, un occhio, ma non importa. Del resto anche a Greta Garbo pare piacesse bere! Questo aiuta la memoria? No, al contrario, aiuta l’oblio! Non le è mai capitato di recitare dopo aver bevuto? Anni fa, prima dello spettacolo andai a trovare Milva. Lei voleva a tutti i costi offrirmi la cena: “Non posso mangiare prima di andare in scena, sono le 8, alle 9 ho lo spettacolo”, le dissi. “Ma dài, solo un po’ di formaggio”, insistette lei, accompagnandolo con una bottiglia di Dolcetto. Insomma, arrivai in teatro e feci tutto lo spettacolo ridendo. Ormai il problema non si pone perché non mangio più la sera, faccio come con il cane, una volta al giorno. A volte mi capita di andare al ristorante perché mi sono venuti a trovare degli amici in teatro, ma mangio pochissimo. Banana per bocca, quella sì, tanta! Ah, quella la prende ancora? Sì, quando ce l’ho! Lo sai che le suore la carota la danno triturata alle novizie, sennò intera è pericolosa? Se non sbaglio lei è stato uno dei primi a presentarsi in televisione vestito da donna negli anni ‘70? Ti riferisci a Milleluci? Quando feci “Vieni pesciolino mio diletto vieni!”. Quella fu un’idea Foto: Giovanbattista Brambilla di Mina, lei veniva sempre a trovarmi in teatro e mi disse: “Paolo, facciamo che io mi vesto da uomo, con i baffi, e tu fai la sciantosa!” Poi volle fare lo stesso anche la Carrà e così nacque la cosa. Carine tutte e due, la Carrà è ancora lì che saltella, ma quanti anni ha? Ne avrà almeno sessanta e passa. Brava! Una gran lavoratrice. Amata - tu non sai - da tutti i ballerini, costumisti e gli agenti. Non è Greta Garbo come bellezza, però si è saputa vendere bene. Come diceva Billy Wilder di Marlene, non ha voce, ma sa vendere una canzone: “La viiiiiie ‘n roseeeemarzo 09 pride 30 attualità+cultura eeeee” (accenna canticchiando). Quindi lei ha precorso un po’ il fenomeno drag queen? Questo non lo so, non mi sento uno specializzato, trovo che in teatro si possa fare qualsiasi cosa. Non sono solo cose che si fanno nei circoli del pride. Le piace molto vestirsi da donna? No. Però devi sapere che quando vado al sud, a Bari o Brindisi e i preti mi minacciano dall’altare, il teatro poi è pieno. Laggiù ancora fa effetto. E son tutti uomini, non le vecchie inorridite, che una volta andavano a teatro per far vedere la spilla o il vezzo. Questo genere di pubblico pantofolaio, che veniva perché era chic, non c’è più, adesso guarda la televisione. Questa forma di ipocrisia è tipicamente italiana. E sì, ci vuole perché chi è il re d’Italia si sa: il papa! Da teatrante cosa pensa dei paramenti di questo papa, le piacciono? In qualche modo si deve sfogare! Tornando al sud d’Italia, ma questi uomini l’hanno mai aspettata fuori dal teatro? Certo. E non ammiravano in me l’artista, ma la donna! Quanti maschi insospettabili ha sedotto in questo modo? Tanti! C’era quello ricco che mi portava nelle sue terre e mi diceva: “Vedi un giorno quei cavalli saranno miei, quei maiali, quelle mucche, ma mi raccomando, non lo sappia la zia, sennò mi disereda!”. Poi avevo anche l’umile marinaio fuochista, che si alzava, mi faceva l’inchino e mi invitava a ballare. In questo suo ultimo spettacolo ci sono molte cose gay. Parise parlava spesso di froci perché era amico di Pasolini. Il personaggio che lo porta alla spiaggia del buco dove ci sono i nudisti è lo stesso Pasolini. Poi c’è anche la scena della marchetta, dove canto una canzone di Bindi. C’è da dire che lui non era una bellezza rara, anzi era un po’ bruttina! Quando do i soldi al ragazzo scatta sempre anche l’applauso, il mio coreografo è stupefatto e si chiede: “Ma non è che il pubblico ha capito che gli dài i soldi pride marzo 09 perché ti ha riparato la bicicletta?”. Ha mai avuto nella sua vita relazioni durature, a parte il fioraio che mi diceva prima, o è sempre rimasto single? Oppure avevo tre o quattro fidanzati contemporaneamente. Viaggiando sempre, non ho mai vissuto buffet contro buffet: “Caraaa, hai messo il sale?!”. Detesto far da mangiare e quelle robe lì, apprezzo altre cose dell’uomo, non la culinaria! Nella sua lunga carriera ci sono mai stati spiacevoli episodi di pregiudizio nei suoi confronti? Se mi fossi preoccupato di che avrebbe pensato di me la vicina di casa, niente accadeva. Una volta mi sono tinto i capelli di biondo perché mi ero fidanzato con un nero e allora subito colpi di luce, stavo benissimo! Io me ne sono sempre fregato, sono quelle nascoste che poi vengono smascherate dalla baia. Io l’ho sempre buttata sullo scherzo, questa è una grande dote perché Arlecchino si confessò burlando. Anche con la mia famiglia non ho mai avuto problemi. Una volta ero in campagna con la mamma che mi disse: “Paolo, in questo paese c’è un ragazzo fine, ma così fine, aiutami a dir fine!”. E io: “Mamma sarà finocchio!”. La mia mamma riteneva che ciò che esiste in natura è tutto bene e che il bambino ha sempre ragione, è sbagliata la società. È un pensiero di Jean Jacques Rousseau del ‘700 e lei ne era convinta. Mi diceva anche: quando ti trovi in dubbio pensa dentro di te, non chiedere consiglio a nessuno, e fai come ti pare. La società è sicuramente molto cambiata adesso, crede che ci sia ancora pregiudizio nei confronti dei gay? Ma sicuramente queste cose aiutano! (indicando una copia di “Pride”, ndr). Ci sono delle povere sciocche periferiche che non sanno prendere in mano la propria vita. Poi ci son quelli che si accorgono di esser froci a quarant’anni, ed è dura. Mi ricordo ancora che una volta nella periferia perduta di Firenze, dove c’era la costruenda della Rai, un tipo scese da un camion e mi disse: “Vieni qua bimba, tieni baloccati!”. Che carino, io ero tutto vestito di celeste, facevo luce nel buio! Sì queste cose aiutano, però lei non ha mai visto molto bene le battaglie fatte dalla comunità per i diritti civili e l’associazionismo gay? Sono troppo vecchio ormai, io le ho fatte prima. Con Pasolini facevamo individualmente, non in gruppo. Non ho mai avuto bisogno del gruppo, andavo come Giovanna D’Arco al rogo. Mi è sempre venuto naturale. Come vede tutta questa voglia che i finocchi hanno di sposarsi? La cosa bella di questi amori è la libertà. I cani si annusano, si montano addosso, poi ognuno per la sua strada e via! Dopo che l’hai fatto un paio di volte ti viene a noia, ne cerchi un altro, più piccino, più storto, ma è la novità. Dante amò Beatrice, Petrarca amò Laura, perché non consumarono. Erano le rose che non colsi di Gozzano. Se c’è l’amicizia è un altro discorso, ma questa non si basa sull’uccello, sennò non dura. Be’, ci sono però dei gay monogami. Sì, le noiose! Quelle che dicono stasera si guarda la televisione e si lucida l’argento. Mi ci vedi me a lucidare i candelabri? Ma lo fanno soprattutto per mantenere la mano in esercizio. Sul riconoscimento dei diritti civili delle coppie è d’accordo? Come no? Uno dei miei attori mi raccontava di una coppia di suoi amici che hanno anche dei bambini, e sono due babbi: benissimo! Anch’io in passato stavo per fare un’adozione, avevo preso due bambine ma poi, dopo un esame psicologico me le hanno levate. Mi indicarono un calendario con la Madonna, San Giuseppe, il bambino e sopra il piccione dicendo che quello sarebbe stato l’ideale. Io risposi: “Non mi dica quella, perché è la famiglia più terremotata del mondo!”. Da lì hanno capito che non ero adatto. Per quanto riguarda gli altri diritti sono d’accordo, la parola “consorte” significa che si divide la sorte, indipendentemente dal sesso. Un suo messaggio ai nostri lettori? Io non do consigli, i giovani devono far di testa loro, guai chiedere a un vecchio come si fa! E per arrivare a ottant’anni favolose come lei? Fate di testa vostra e innamoratevi, finché il cuore sanguina vuol dir che c’è! 31 marzo 09 pride 32 MEDITERRANEO sauna MAXI VASCA IDROMASSAGGIO SAUNA FINLANDESE NUOVO SPAZIO RELAX CON MAXI SCHERMO SALA FUMATORI 2 DARK ROOMS LABIRINTO BAR STANZE RELAX S. MARIA MAGGIORE PIAZZ A OLOSSEO LC COLOSSEO VIA LABICANA METROPOLITANA “B” FERMATA COLOSSEO VIA MERULANA V. MANZONI METROPOLITANA “A” FERMATA MANZONI / VITTORIO EMANUELE BUS - LINEE 87 - 85 - 571 - 810 - 3 - 714 - 16 VIA MERULANA VIA P. VILLARI DE S. GIOVANNI Via Pasquale Villari, 3 (Via Merulana) - Roma Tutti i giorni dalle 13:00 alle 24:00 www.saunamediterraneo.it pride marzo 09 Message for members HAMMAM cultura+attualità 33 In Francia Jean-Luc Lagarce è una gloria nazionale, in Italia è quasi sconosciuto ma ancora per poco: grazie a Luca Ronconi e Lorenzo Loris, tre sue commedie debuttano sui nostri palcoscenici e i suoi testi arrivano in libreria. Operazione Lagarce Mario Cervio Gualersi [email protected] “Nel 2012 sarò un autore di culto”. In realtà lo è diventato molto prima, dato che la sua fama nell’ultimo decennio è cresciuta di continuo, soprattutto nel suo paese, la Francia, dove è il drammaturgo contemporaneo più rappresentato e il terzo, dopo Shakespeare e Molière, in assoluto, e dove la prestigiosa Comédie Française lo ha inserito nel suo repertorio. Un onore che Jean-Luc Lagarce non ha potuto assaporare poiché è morto di Aids nel 1995, quando aveva solo 38 anni, lo stesso destino toccato all’altra fulgida stella d’oltralpe, Bernard-Marie Koltes. Era infatti nato nel 1957 nell’Haute-Saône e nei suoi diari, pubblicati da Les Solitaires Intempestives come i 25 testi teatrali che ha scritto tra il 1977 e il ‘95, racconta così la sua infanzia: “I miei nonni paterni e materni abitavano in campagna, coltivavano i campi, allevavano qualche animale e lavoravano in fabbrica. Così come mio padre, prima da operaio, poi da quadro. Mia madre non lavorava quando ero bambino, poi andò anche lei in fabbrica. Quando eravamo molto piccoli, e ancora non c’era mia sorella, la mamma disse che eravamo molto poveri, che alle volte lei aveva i buchi sotto le scarpe, ma io non ricordo la povertà, mi ricordo semplicemente che noi eravamo ‘giusti’, che non potevamo andare in vacanza, ma non che fossimo poveri sino a quel punto”. L’amore per il teatro ha fatto breccia nel suo cuore assai presto: a 13 anni scrive il suo primo testo per una recita scolastica e dopo il diploma si trasferisce a Besançon dove studia filosofia e segue i corsi di recitazione all’Accademia d’arte drammatica. Con alcuni compagni, a 20 anni fonda il Théâtre de la Roulotte che si trasforma in breve tempo in compagnia professionista: in questa sede mette in scena Marivaux, Labiche e Ionesco e sei dei suoi testi. Uno di questi, Voyage de Madame Knipper vers la Prusse Orientale approda al Petit Odéon di Parigi, mentre al Festival di Avignone partecipa nell’84 con una regia della Fedra di Racine. Pochi mesi dopo si trasferisce nella capitale, dove nell’88 scopre di essere sieropositivo, notizia che non ha mai cercato di nascondere, senza però subordinare vita privata e lavoro a quella nuova condizione. “Abbiamo 30 anni. Ogni tanto incrociamo qualche ragazzetto che ci dice: ‘Ai tuoi tempi...’. Siamo nati alla fine della Guerra Fredda. I nostri genitori hanno l’età di Brigitte Bardot e Johnny Hallyday. Siamo i fratelli minori di Marx e della Coca Cola e le nostre scuole sono 1 rimaste chiuse nel maggio del ‘68. Senza rendercene conto, siamo diventati i fratelli maggiori della Generazione Morale. Facciamo l’amore pensando alla Morte e siamo preoccupati per la Pace. Non vediamo nulla delle battaglie e della realtà del mondo... Camminiamo tranquillamente immersi nella paura e nella bellezza delle catastrofi o delle utopie più terrificanti”. Negli anni seguenti le sue regie animano la vita culturale parigina, come in occasione di una serata straordinaria al Beabourg o della versione di La cantatrice calva che attraverserà l’intera Francia per tre stagioni. La morte bussa alla sua porta mentre al Théâtre de l’Athénée sta cominciando a provare la Lulù di Wedekind e, doloroso paradosso, gli impedirà di veder mai rappresentate le quattro pièce che pochi anni dopo lo avrebbero reso famoso. Tre di queste - finalmente - debuttano in prima assoluta sui nostri palcoscenici. Per il Piccolo Teatro di Milano, Luca Ronconi ha selezionato I pretendenti, affidandone la regia al giovane Carmelo Rifici, e Giusto la fine del mondo che lui stesso mette in scena. “A Lagarce ho voluto dedicare un percorso scegliendo due testi profondamente diversi tra loro. Il primo, animato da 17 personaggi, è costruito sul filo dell’ironia, il secondo è una commedia ‘da camera’, con soli cinque attori che interpretano i membri di una stessa famiglia. Pur differenti, i due lavori contengono elementi di affinità: per esempio nei dialoghi si usano molte parole per eludere e non per dichiarare, parlare marzo 09 pride 34 attualità+cultura 2 per nascondere, per non rivelare, non esplicitare, per non rendere didascalico quello che si vuol dire ma per farlo percepire”. Nei Pretendenti, tradotto da Gioia Costa e presentato il mese scorso al teatro Studio, i componenti di un circolo culturale di provincia si riuniscono per sostituire Paul (Massimo De Francovich), il vecchio direttore, con il più giovane Marc (Pierluigi Corallo), gay rampante che all’animata riunione “benedetta” dalla partecipazione di un politico giunto da Parigi, si presenta con l’altrettanto ambizioso compagno Jean-Michel (Francesco Colella) che però manifesta qualche cedimento per la figlia di Paul, suscitando prima la gelosia e poi lo sconforto in Marc. La commedia è un impietoso attacco frontale nei confronti di un ambiente - che l’autore conosceva molto bene lavorando a fianco delle istituzioni - dominato da manovre ambigue, atti illeciti, conflitti professionali che si fondono spesso con quelli familiari. Tutti i personaggi sono sempre in scena e rappresentano un microcosmo 4 di società, dove ognuno è riconoscibile sia per la sua funzione sociale che per quella privata: rappresentanti comunali che litigano con i dirigenti, impiegati invidiosi dei colleghi, mogli contro mariti, amanti contro amanti. La struttura della pièce si basa su una lingua frammentata, sfarinata, con frasi iniziate e mai finite per intero, incisi a ruota libera, dove le parole sono come armi rivolte più verso chi le pronuncia che verso coloro a cui sono rivolte ed ecco crearsi una serie di gaffes, lapsus, menzogne che gettano quegli sprovveduti in un imbarazzo e un disagio abissali. Di impronta decisamente autobiografica è Giusto la fine del mondo, dove Louis, un giovane scrittore che sa di dover morire entro pochi mesi, torna a far visita alla famiglia per rivelare questa dolorosa verità. Suo padre è mancato e, a causa delle lunghe assenze da casa e il silenzio interrotto solo da qualche messaggio sulle cartoline illustrate, anziché a lui, la prerogativa di capofamiglia spetta ora al fratello minore Antoine, sposato con Catherine che non ha mai conosciuto il cognato, mentre la madre vive con l’altra figlia Suzanne. Nonostante un’intera giornata trascorsa al loro fianco con l’intento di congedarsi per sempre, Louis non riuscirà a togliersi quel peso e confidare il suo segreto a nessuno di loro: alla sera ripartirà per affrontare da solo il suo destino. Il testo, tradotto da Franco Quadri, ha il fascino di una partitura musicale e di nuovo la lingua è densa di esitazioni e sottintesi. Sotto la direzione di Ronconi 4 3 vedremo in scena Riccardo Bini, Pierluigi Corallo, Francesca Ciocchetti, Melania Giglio e Bruna Rossi: il debutto è previsto al teatro Studio per il 18 marzo. Un controverso triangolo amoroso - due uomini e una donna - è invece al centro di Ultimi giorni prima dell’oblio. Pierre, Paul ed Hélène hanno vissuto per lungo tempo insieme in campagna, legati da un rapporto sentimentale - omo e eterosessuale - molto intenso. Poi nella casa che avevano acquistato è rimasto soltanto Pierre, professore di liceo di mezz’età. Dopo molti anni di separazione (nel frattempo Hélène e Paul, che si erano sposati, hanno divorziato per unirsi a Antoine e Anne) i tre ex amici-amanti si ritrovano per concordare la cessione della proprietà. Niente sembra essere rimasto di quei giovani che, legati dal comune interesse per la letteratura tedesca e il cinema del terzo mondo, avevano lasciato Parigi alla ricerca della “vera vita” e dell’aria pura, con l’intento di cimentarsi nelle attività artigianali alternative: in seguito il loro rapporto era imploso e ognuno aveva deciso di andare per la propria strada. Al termine della giornata trascorsa insieme, nulla verrà deciso: nella casa - oggetto del desiderio e simbolo di tutte le rimozioni possibili - rimarrà Pierre. Nessuno di loro ha il coraggio di chiudere col passato perché i ricordi li tengono ancora vicini, nonostante lo scorrere del tempo allenti progressivamente il legame. Il testo, che gira attorno allo scambio verbale e al suo carico di confessioni, rivelazioni, rimorsi e silenzi, nella volontà di dire che però risulta talvolta straziante, ha affascinato il regista Lorenzo Loris che lo metterà in scena al teatro Out Off di Milano (dal 3 giugno al 5 luglio) con un cast anncora da completare ma in cui non mancheranno i fedelissimi Gigio Alberti e Mario Sala. Le tre pièce, insieme a Noi, gli eroi, scritta da Lagarce negli ultimi mesi di vita, che racconta di una compagnia teatrale in tournée nell’Europa centrale in tempi di guerra, sono state raccolte nel volume Teatro. 1, fresco di stampa per Ubulibri. Come concludere questo primo avvicinamento a un autore che diventerà sicuramente celebre anche nel nostro paese? Scegliamo di farlo con le sue parole, a cui non serve commento. “Dobbiamo mantenere i nostri dubbi e resistere così, nel dubbio, ai discorsi violenti o affabili dei ‘perentori professionisti’ delle logiche economiste, di chi cerca un utile immediato, dei capaci e dei furbi, tutti nostri signori, con il nostro consenso. Non possiamo accontentarci della nostra buona o cattiva coscienza davanti alla barbarie degli altri: la barbarie è insita in noi, chiede solo di devastarci, esplodere nella profondità della nostra anima e piombare sull’Altro. Dobbiamo rimanere vigili davanti al mondo e per farlo occorre essere vigili davanti a noi stessi. Dobbiamo sorvegliare il male e l’odio che ci nutre segretamente, senza saperlo, senza volerlo sapere, senza nemmeno osare immaginarlo, l’odio sotterraneo, silenzioso, che attende il momento giusto per divorarci e servirsi di noi per divorare nemici innocenti. I luoghi dell’Arte possono allontanarci dalla paura e quando abbiamo meno paura siamo meno cattivi”. 1 - Jean-Luc Lagarce in un fotomontaggio alla Man Ray 2 - Lo spettacolo I pretendenti per la regia di Carmelo Rifici (foto Marasco) 3 - Pierluigi Corallo e Francesco Colella nei Pretendenti 4 - Un altro ritratto dell’autore 5 - Massimo De Francovich, Paola Bacci, Melania Giglio e Pierluigi Corallo pride marzo 09 35 marzo 09 pride 36 attualità+cultura I cori glbt, ormai diffusi in tutto il mondo, cominciano a sbocciare anche nel nostro paese. Il più “antico” è stato fondato nella capitale tre anni fa, mentre dall’anno scorso ne è nato uno anche a Bologna. Cosa aspettano le altre città? Ugole rainbow Ivano Barocci [email protected] Il coro Komos di Bologna Canta che ti passa, dicono... Ma a loro cantare fa l’effetto contrario: non passa nulla, anzi aumenta la voglia di esserci, di stare insieme, di fare gruppo e, ovviamente, anche quella di cantare. Sono i partecipanti al primo coro glbt in Italia e mai come in questo caso le 4 lettere sono tutte degnamente “rappresentate”, anzi se ne dovrebbe aggiungere una quinta, la E di etero-friendly! È il Roma Rainbow Choir (in alto a sinistra), fondato e diretto da Giuseppe Pecce, classe 1979, musicista di professione, a cui è venuta l’idea del coro due anni fa sentendo cantare un gruppo di gay credenti in una chiesa. “Mi sono detto: qui bisogna fare qualcosa”, ci racconta lui stesso, e da lì a poco è nato e cresciuto un gruppo, divenuto poi associazione, di circa 40 elementi. Il coro riunisce gay, lesbiche, bisex e transgender e senza poi alcuno sforzo si sono uniti prima le donne poi anche gli uomini etero ma friendly che, a quanto sembra, tornano nei loro posti di lavoro raccontando con nonchalance: “Sai che faccio parte di un coro gay?”. Le loro esibizioni sono state finora soprattutto nei vari pride e in iniziative legate al 1° dicembre ma non sono mancate occasioni di rassegne con altri cori, diciamo più... tradizionali. “In questi casi”, racconta Giuseppe, “io presento sempre il coro come il primo coro fatto da gay lesbiche bisex e transgender. Attimi di panico in platea ma poi tutto corre liscio, anzi c’è vero entusiasmo attorno a noi, si interessano alle prossime date. La stessa cosa è capitata, con nostra grande sorpresa, al quartiere Corviale di Roma, considerato uno dei più degradati della capitale. Solo per arrivare lì abbiamo temuto il peggio, ma poi, incredibilmente, sono stati tutti dalla nostra parte, entusiasti, tant’è che pensiamo di tornarci! Sarà anche per il potere che ha la musica di unire, spesso molto più trascinante delle parole”. Il coro, dopo essere stato ospitato in un paio di chiese (ovviamente non cattoliche-romane), si vede ora una volta la settimana al Circolo Mario Mieli ed ha tra l’altro aperto da poco nuove “audizioni”: quindi chi volesse partecipare trova tutti i dettagli sul sito del coro (www. romarainbowchoir.net) o in quello del “Mario Mieli”. Date certe future non molte, eccetto l’8 maggio, a Roma, per una sorta di gemellaggio pride marzo 09 con un coro gay francese, e quelle legate ai prossimi pride. Ma il lavoro e le prove continuano comunque incessanti su un repertorio che spazia dal barocco, al gospel, agli Abba e Madonna. “Non ci priviamo di nulla”, spiega scherzoso Giuseppe, “perché il bello di un coro sta proprio nella capacità di cimentarsi con tutto, così da divertirci e divertire gli altri, in attesa di vedere il mio sogno realizzato, ovvero dirigere un gruppo di 120 elementi tra coristi e orchestra”. Auguri! Ma intanto un piccolo e grande sogno Giuseppe sembra averlo già realizzato: “Spero di dare in questo modo il mio contributo alla formazione e crescita di una comunità omosessuale che, in quanto tale, cerca e si apre al confronto con gli altri”. Da Roma a Bologna. Anche nel capoluogo emiliano, è nato un coro, in questo caso, maschile gay al 100%. Lo ha fondato Paolo Montanari, 25 anni, cantante e musicista. Si chiama Komos, nasce nel giugno 2008 e dopo i primi passi a Modena si è trasferito nella sede dell’Arcigay bolognese, il Cassero, su invito del presidente stesso del circolo. Ne fanno parte circa 30 ragazzi, gran parte “reclutati”, come ci spiega Paolo, diffondendo la voce sulle varie chat. “Se venivano tutti quelli che si sono detti interessati non avrei saputo dove metterli, ma adesso ci siamo stabilizzati su questo numero e poi vedremo...”. Il 15 marzo è previsto il varo ufficiale del coro con una serata presso Il Cassero con ospite d’onore il baritono Alfonso Antoniozzi. Il repertorio si annuncia molto variegato ma sempre nel solco della tradizione, con passaggi da Wagner a Mendelssohn a Poulenc e altri ancora. “Spero di dare il mio contributo”, sottolinea Paolo, prima di iniziare con la prova del lunedì sera, “a far emergere un’identità gay in Italia legata soprattutto al fare cultura, quindi fuori dalle solite etichette e macchiette che siamo abituati a vedere e sentire”. Anche in questo caso, il gruppo riesce ad amalgamarsi anche fuori dal “semplice” cantare assieme. Il coming out non è ancora un patrimonio di tutti ma far parte di un coro, a quanto pare, facilita anche questo percorso personalissimo. “Ci si aiuta molto tra di noi e nel nostro caso sono nate anche delle belle amicizie... e anche alcune coppie”, sottolinea soddisfatto il Maestro prima dell’attacco del prossimo pezzo. Per chi vi vuole partecipare, informazioni su progettokomos.blogspot.com 37 Milo d presenta la nuova domenica del luclà café Tutte le ultime domeniche del mese dalle 19.00 in poi... Buffet e animazione DOMENICA29MARZO09 Lo Spettacolo Sei Tu! passivo... a partire da o33 a notte* BOBO DJ Perfezione assoluta celata al lato del Jumbo Centre. Un benvenuto caloroso, la piscina e' riscaldata, il tuo terrazzo e' sempre bagnato dal sole. La colazione e' compresa, il bar e' bello, la TV e' satellitare, relax, comodi pagamenti rateali. Il tuo paradiso privato. LADY DELIRIA FENICIA POMPOSA MISS VIOLETTA vocalist KRYSTIAN PLAYA DEL INGLES, GRAN CANARIA c/o Berfi’s Club via lussemburgo, 1 info: www.luclacafe.it graphic: imprimatur.vr.it VERONA Chiama il 3496565555 o 0735 582502 Prenota on line al: www.clubtucanes.com *OFFERTA SPECIALE PER MARZO -A PERSONA marzo 09 pride 38 attualità+cultura Sta per iniziare una stagione particolarmente fertile per la presenza glbt nei serial in chiaro e sul satellite, da I Cesaroni a R.I.S. – Delitti imperfetti passando per i supercult Desperate Housewives, Brothers & Sisters e Ugly Betty. Primavera in tv Antonio Malvezzi Tv queer, qualcosa si muove. Sta per arrivare la primavera e, finalmente, il piccolo schermo si accorge del pubblico glbt in maniera particolare: non una serie o un telefilm dedicato, bensì tanti personaggi che, a pioggia, prendono possesso di una certa dignità narrativa e costellano diverse serie, alcune già note, in cui sono lentamente cresciuti nel corso del tempo. Uno dei successi dell’inverno targati Publispei, I Cesaroni 3 con Claudio Amendola ed Elena Sofia Rocci, in onda il venerdì in prima serata su Canale 5, ha introdotto il nuovo vicino dei protagonisti, Antonio Barilon (Giancarlo Ratti), un omosessuale non dichiarato il cui figlio Lorenzo (Filippo Vitte) mostra anch’egli tendenze gay. Nel frattempo, sta “crescendo” la presenza di Walter Masetti (Ludovico Fremont), il figlio di Ezio e Stefania innamorato dell’etero Marco (Matteo Branciamore), che nella seconda stagione bacia proprio Marco in un corridoio della scuola e viene sorpreso dal padre sbigottito. Anche Tutti pazzi per amore, seguitissima serie andata in onda su Rai Uno durante tutta la stagione invernale e sceneggiata da Ivan Cotroneo, Monica Rametta e Stefano Tumpride marzo 09 molini (regista del valido Un altro pianeta), ha dedicato un discreto spazio alla vicenda del padre gay interpretato da Tomas Arana che fa il coming out davanti al figlio e gli consiglia di vedere I segreti di Brokeback Mountain (curiosamente proprio quando Rai Due lo mandava in onda pesantemente censurato). Nell’ultima stagione di R.I.S. – Delitti imperfetti è comparso invece un personaggio lesbico, la tenente col pallino dell’entomologia Flavia Ayroldi (Jun Ichikawa, l’attrice giapponese di Cantando dietro i paraventi), che rivela di avere avuto un affaire sentimentale con una donna indagata, Giselle. Come sempre, sono i canali satellitari quelli in cui la vita dei personaggi glbt è più svincolata da timori di censure e pudori estetici. Nell’ipercult Desperate Housewives in onda su Foxlife, il figlio gay di Bree, il delicato biondino Andrew Van De Kamp (Shawn Pyfrom), dopo essere apparso in versione drag la notte di Halloween, ha presentato a tutti il fidanzato Alex, dottore dal passato torbidamente misterioso, protagonista di una bizzarra cena con mamma Bree e la coppia dei vicini omo Bob e Lee, quelli che avevano installato una rumorosa fontana nel giardino di casa, irritando gli abitanti di Wisteria Lane. Se in Ugly Betty l’effemminato Michael Urie (Marc St. James) approfondisce le sue schermaglie amorose con i corteggiamenti dell’obesello Cliff (David Blue) e il tredicenne Justin Suarez (Marc Indelicato) sta crescendo bene in un universo camp caratterizzato dal fuoco sacro – e molto queer – per il mondo fashion delle sfilate d’alta moda, nel bellissimo Brothers & Sisters le trame queer si stanno moltiplicando: oltre alla coppia borghese formata da Kevin e Scotty (Matthew Rhys e Luke MacFarlane) anche lo zio sessantenne Saul (Ron Rifkin) entra nell’orbita sentimentale di un gay logorroico (Dave Foley) ma prova attrazione ricambiata per un altro ragazzo. Tra le novità, l’adolescenziale Greek – La confraternita trasmessa su Fox il giovedì sera presenta un personaggio omosessuale, l’avvenente Calvin Owens (Paul James), che diventa oggetto di morbose strategie “eterizzanti” da parte di alcuni confratelli del college. Nel premiatissimo 30 Rock compare invece una lesbica dichiarata, Gretchen Thomas (Stephanie March), e si sta intensificando il sottotesto seduttivo con la protagonista etero Liz Lemon (la rivelazione comica americana dell’anno, la geniale Tina Fey anche creatrice della serie). Un personaggio gay, lo stagista Kurt (Edin Gali) spicca infine nell’interessante Mad Men trasmessa su Cult e ambientata negli ambienti pubblicitari newyorchesi degli anni ’60. Il suo coming out scandalizza soprattutto Salvatore (Bryan Batt) che, guarda caso, è un gay velato che considera l’omosessualità “una perversione”. Insomma, non male come stagione: un ulteriore segno di come lentamente ma progressivamente la percezione dell’omosessualità si stia sempre più integrando – almeno in tv – nei plot dei serial americani e non più amati e diffusi. Ma quando raggiungeranno il 5-10 % degli script, a riprova di una statistica che rispecchi la presenza glbt nella società contemporanea, quella reale? 39 attivo... a partire da o33 a notte* Perfezione assoluta celata al lato del Jumbo Centre. Un benvenuto caloroso, la piscina e' riscaldata, il tuo terrazzo e' sempre bagnato dal sole. La colazione e' compresa, il bar e' bello, la TV e' satellitare, relax, comodi pagamenti rateali. Il tuo paradiso privato. PLAYA DEL INGLES, GRAN CANARIA Chiama il 3496565555 o 0735 582502 Prenota on line al: www.clubtucanes.com *OFFERTA SPECIALE PER MARZO -A PERSONA marzo 09 pride 40 pride marzo 09 cultura+attualità 41 Il brillante esordio narrativo di Insy Loan, alias Alessandro Michetti, che racconta con divertimento e autoironia la sua formazione di giovane gay e la sua scoperta della metropoli. Il rapporto Insy Francesco Gnerre [email protected] Di essere gay Alessandro lo sa da sempre, almeno da quando il padre gli ha detto che collezionare figurine di Lady Oscar è da froci e non si tratta certo di una sua scelta, “anche perché non è che qualcuno a un certo punto della sua vita dice: ‘Mah, sai che ti dico? Avrei proprio voglia di sentirmi dare del ‘ricchione’ pure dallo scemo del villaggio’… Se sei etero, diciamocelo, tante rotture di palle ti vengono risparmiate”. Alessandro comunque non si perde d’animo e con l’esperienza scopre che, nonostante tutto, “ci sono almeno due buoni motivi per cui è meglio essere gay: le feste sono più divertenti e ti dicono che hai una grande sensibilità anche se ne sei privo. E se qualcuno obietta puoi sempre dargli dell’omofobo”. Con uno stile leggero, ironico e autoironico, Alessandro Michetti, che si firma Insy Loan, gioca con i luoghi comuni sull’omosessualità, li smonta e scrive un romanzo autobiografico di grande freschezza, originale, divertente e liberatorio (Alla fine di questo libro la mia vita si autodistruggerà, Rizzoli, pp. 222, euro 16,50). “Pride” lo ha intervistato. Cominciamo dal tuo pseudonimo. Come nasce Insy Loan? Insy è il soprannome che mi ha dato un mio amico e non sta per Insipido, ma per Insicuro. L’assonanza con Lindsay mi ha portato alla Loan, la cantante pop smutandata ed eccoci così a Insy Loan, un alter ego che mette insieme la mia insicurezza e il mio amore per le starlette. Non mi sembri una persona insicura… Invece sì… io in realtà non ho mai avuto velleità letterarie, poi quasi per caso, un anno e mezzo fa, ho aperto un blog e ho iniziato a scrivere, prima cose molto piccole, poi la cosa si è allargata a macchia d’olio, come succede spesso ai blog. Non vorrei sembrarti presuntuoso ma qualcuno ha trovato che in quello che scrivevo c’erano cose valide anche sul piano dello stile e così sono arrivato alla Rizzoli ed è cominciato il mio lavoro di stesura del romanzo. Perché un titolo così bizzarro? Ci ho pensato tanto. Volevo che fosse accattivante e che nello stesso tempo fosse coerente con la storia e così una sera che ero completamente ubriaco mi sono messo a pensare che mi stavo mettendo completamente a nudo, che scrivendo di me diventavo trasparente, senza pelle e mi sono chiesto: ‘ora cosa succederà? Sarò fucilato?’. Ecco, questo è un po’ il concetto che è alla base di questo titolo. Si tratta di un libro autobiografico però tu non sei di Chieti come il protagonista… Sì, è vero, sono di Roma, però mio padre è di Chieti e un po’ della mia vita l’ho passata in Abruzzo. Quello che scrivo però è vero. Qualche finzione narrativa mi serviva a creare un minimo di distanza, anche se lo so che è come nascondersi dietro un dito. La mia idea era di raccontare una sorta di odissea in piccolo di un ragazzo che vive questo forte impatto con Roma che poi è un’esperienza anche mia, perché la mia omosessualità e la mia militanza in una associazione gay sono cose che ho vissuto nei miei anni universitari con ragazzi che venivano a Roma per studiare. A 18 anni il fatto che venissi dalla via Prenestina di Roma o da Crotone non è che cambiasse molto. In discoteca non c’ero andato più di un paio di volte e fino a 17 anni andavo pure all’oratorio. Insomma, pur vivendo in una città di 3 milioni di abitanti ho fatto una vita di provincia e finché non mi sono accostato al “Mario Mieli” pensavo di essere l’unico omosessuale sulla Terra. Oggi mi rendo conto che l’età delle prime esperienze si è molto abbassata, ma quando ho cominciato a frequentare i locali, di diciottenni eravamo in quattro. Forse per chi ha oggi 18-20 anni può marzo 09 pride 42 attualità+cultura sembrare strano, ma solo una quindicina di anni fa era molto diverso. Dove hai imparato a scrivere cose serie con tanta leggerezza? Hai frequentato una qualche scuola di scrittura? No, nessuna scuola. Leggo molto e forse c’entra anche il lavoro che ho fatto fino ad oggi di copywriter per un’agenzia pubblicitaria e poi, come ti dicevo, c’è stato anche un anno e più di palestra del blog che secondo me aiuta molto. Quali sono gli scrittori che leggi di più? I tuoi modelli? Alcuni autori anglosassoni, un po’ ironici, che sdrammatizzano come David Sedaris, William Burroughs e degli italiani Stefano Benni e Matteo B. Bianchi. Come loro cerco di trovare sempre una chiave ironica, il che non significa però buttarla in barzelletta. Anche l’omosessualità mi piace raccontarla normalizzata e in maniera divertente, come fa Matteo B. Bianchi, senza che il personaggio gay venga bruciato vivo o sia costretto a suicidarsi, come in tanta letteratura e tanta cinematografia omosessuale fino a un certo periodo. Oggi i drammi di un ragazzo gay possono essere gli stessi di un ragazzo etero… essere scaricati dalla persona che si ama, avere difficoltà nei rapporti… pride marzo 09 Con qualche problema in più, non credi? Sì, certo, però non siamo più al tempo di Forster che ha dovuto rimandare a dopo la sua morte la pubblicazione di Maurice e che, anche se il suo romanzo gay ha un lieto fine, ha vissuto una vita tutta castrata dalla sua omosessualità. Oggi è diverso, il coming out lo puoi fare e questo ti aiuta a normalizzare la tua situazione. Io sono assolutamente per il coming out, ma non forzato, ognuno sceglie di dirlo a chi vuole e quando vuole. Certo, non vivo una vita uguale a quella di un eterosessuale perché non ho i suoi stessi diritti e posso avere problemi a dichiararmi per tutta una serie di privazioni reali, non per problemi emotivi. Per un periodo della mia vita ho fatto il poliziotto e se avessi deciso di continuare, non avendo tutele alle spalle, penso che sarei stato condizionato. In Spagna, per fare un esempio, hai dalla tua una legge che ti tutela e allora dirlo o non dirlo può essere una tua scelta. Da noi, sentendosi meno garantito uno può tenersi tutto dentro. È solo una questione di privazione di diritti, secondo me. Mi parli della tua esperienza di poliziotto? Sono stato due anni in polizia come ausiliario. Il servizio militare lo dovevo fare e in parte lo volevo fare perché, tutto sommato, l’idea di non farlo in quanto gay l’ho sempre trovata controproducente, sottintende un’ombra di anormalità, è un po’ come avere un’insufficienza toracica o la scoliosi. Così dovendolo fare l’ho fatto da poliziotto, anche su suggerimento di mio padre ed è stata un’esperienza interessante, molto tranquilla, non ho mai avuto la paura di queste leggende metropolitane tipo schedature o cose del genere. Non ho fatto proclami sulla mia omosessualità, ma non l’ho mai nemmeno negata e più di una volta il mio ragazzo è venuto a trovarmi. Ero comunque preparato ad ogni evenienza e se qualcuno me lo avesse chiesto l’avrei detto. C’è però da dire che sapevo che quella non era la mia strada. I tuoi rapporti con la famiglia e con un padre poliziotto? I miei genitori sono separati, mio padre vive in Abruzzo, mia madre a Roma. Con mia madre è stato più semplice perché gliel’ho detto quando avevo 18 anni, ma è stata lei a chiedermelo. Ora mi rendo conto che sono stato violento buttandole addosso in un pomeriggio tutti i problemi accumulati in 18 anni di vita, però poi c’è l’amore materno e una volta superato lo shock iniziale, si costruisce insieme. Con mio padre è un po’ diverso, non me lo ha mai chiesto, ma ovviamente lo sa perché un giorno mi ha detto che qualsiasi cosa io fossi, non sarebbe cambiato niente per lui. Quando avrà la forza e la voglia di parlarne io sono qua. Debbo dire però che è una persona per cui nutro un affetto infinito e credo che dirglielo esplicitamente non aggiungerebbe molto al nostro rapporto. Il fatto è che gli uomini hanno più difficoltà, in particolare con un figlio maschio, si irrigidiscono, vedono messe in discussione le loro certezze, pensano che un maschio gay neghi la propria virilità. È un problema di cultura generale molto spesso anche di noi gay. Pensa al caso di Roberto Bolle. Ha fatto coming out in Francia e quando la notizia è stata ripresa dalla stampa italiana si è precipitato a smentire. Ha detto che non aveva capito perché non parla bene il francese, come se gli avessero parlato in gaelico, che non ha nulla contro gli omosessuali e cose di questo genere….insomma dichiarazioni degne di Gattuso. Come ti dicevo prima io non sono per il coming out forzato, ma una volta che lo hai detto dove sta il problema? Non puoi nemmeno tirare in ballo la scusa dell’ambiente del lavoro, non sei un calciatore e nemmeno un minatore dell’Alsazia. Sei il ballerino più famoso e più pagato del mondo, con il tuo coming out puoi dare un aiuto alla causa…. Non voglio politicizzare tutto, ma visto che ormai lo hai detto, possibile che non vedi che smentire significa dare all’omosessualità una cifra di infamia? Ammesso pure che tu sia stato frainteso chi se ne frega…. Non hanno mica scritto che sei tu l’assassino di Cogne. Quando uno come Roberto Bolle si comporta così ti cascano le braccia, trovo che sia una cosa veramente misera, da omuncolo. Da grande continuerai a fare lo scrittore? Spero di sì, ma sai meglio di me come è la situazione dell’editoria italiana. Passare quasi improvvisamente da fruitore di libri a scrittore è un’esperienza esaltante, ma so che in Italia si legge pochissimo e si vende meno di quanto io pensassi. In un determinato periodo puoi diventare un caso letterario con sole diecimila copie vendute e se vuoi fare un viaggio e dare l’anticipo per un mutuo di una casa di 50 metri quadri devi vendere almeno 50 mila copie. Se pensi che siamo 60 milioni di abitanti è sconfortante. A me piacerebbe continuare, ma cerco di mantenermi con i piedi per terra e intanto, visto che oggi finisce il mio rapporto con l’agenzia pubblicitaria, sto cercando un lavoro. Quanto a questo mio libro vorrei solo che non venisse etichettato come un romanzo di genere. Non mi fraintendere, io rivendico in maniera forte la mia omosessualità, ma vorrei che il libro venisse letto come la storia di un ragazzo che è anche gay, che racconta con ironia la sua vita, insomma mi piacerebbe che nel libro si individuassero aspetti della crescita di una persona universalmente condivisibili. 43 marzo 09 pride 44 pride marzo 09 45 marzo 09 pride 46 attualità+cultura Il 24 novembre di trent’anni fa si svolgeva a Pisa una delle prime manifestazioni di piazza del movimento gay. Per celebrare l’anniversario la città toscana ospiterà nei prossimi mesi un convegno e una mostra. I ragazzi del ’79 Andrea Pini [email protected] Pisa, piazza Cavalieri, 24 novembre 1979 Era un po’ di tempo che mi ruotava in testa un’idea: tirare fuori dall’oblio l’esperienza di un gruppo di giovani e intraprendenti omosessuali, tra i quali pure io, che tra il ‘79 e l’80 fecero succedere un po’ di casino nelle piazze e nei cuori della città di Pisa, coinvolgendo il mondo palpitante e acerbo del movimento gay italiano. Sulla scia di quanto stava accadendo in molte altre città, tra incontri fortuiti ai cessi della stazione, incroci fecondi nelle aule universitarie, bighellonaggi creativi in piazza Garibaldi anche noi pisani di adozione e non, fra l’estate e l’autunno del ‘79 mettemmo su un collettivo omosessuale cittadino e lo chiamammo Orfeo. Eravamo inesperti ed entusiasti, ci sentivamo nuovi e dirompenti, avevamo voglia di affermarci alla luce del sole, con libertà e femminilità provocatorie da esibire. Nell’estate alcuni avevano partecipato al primo gay camping organizzato dalla rivista “Lambda”, un’incredibile occasione umana e politica, e tornammo carichi di propositi. In autunno a Roma quell’entusiasmo collettivo pride marzo 09 produsse un convegno nazionale organizzato in un convento occupato e gestito dal Collettivo Narciso e noi, che avevamo già deciso di organizzare una marcia di protesta contro aggressioni e omicidi anti gay, avvenuti tra Pisa e Livorno, la proponemmo come marcia di tutti i gay italiani, in sostituzione di un’altra vietata dalle autorità della capitale in quei giorni. E così il 24 novembre ci fu la prima marcia Contro la Violenza sugli/sulle Omosessuali, regolarmente autorizzata da una questura più disponibile di quella romana, ed ebbe un insperato successo: vennero gay di tutti i collettivi d’Italia, omosessuali singoli che per la prima volta si affacciavano alla ribalta della piazza, molte donne femministe e compagni dei gruppi della sinistra pisana. Ricorda Gianni Rossi Barilli nel suo Il movimento gay in Italia: “All’appello risposero circa 500 gay e lesbiche (questa cifra doveva restare la più ragguardevole raggiunta da un corteo del movimento fino alla manifestazione del 2 luglio 1994 a Roma)”. Il nostro piccolo collettivo Orfeo proseguì per qualche mese la sua esperienza, partecipando ad iniziative politiche, organizzando una rassegna di film e feste di aggregazione alla discoteca Hop Frog di Viareggio. Poi ognuno dei fondatori prese una sua strada. Voglio ricordare almeno Edison Mezzone, Paolo Lambertini, Paolo Riccucci, Paolo Trombella… Quest’anno sono passati 30 anni da quegli eventi e farli riemergere dal dimenticatoio può avere una duplice ragione: perché è il momento giusto per ricostruirli e ricucirli nella memoria collettiva omosessuale (di cui tutti abbiamo un gran bisogno per cementare la debole comunità gay, lesbica e trans della penisola) ed anche per riflettere su quanto è cambiato e quanto è ancora da cambiare, nella società e nella politica del nostro paese. Per questo abbiamo pensato, un gruppo di persone amanti della storia e della cultura legate all’omosessualità, di creare un evento a Pisa, nel mese di novembre di quest’anno, con un convegno, una mostra e una festa. Per ricostruire quella manifestazione (e magari anche altre immediatamente precedenti e successive, fra il ‘72 e l’80) raccogliamo testimonianze scritte, fotografie, volantini, articoli su riviste gay, articoli e lettere su quotidiani e settimanali, video. Lanciamo un appello a singoli studiosi e militanti e anche naturalmente ai centri di documentazione omosessuali (l’archivio Massimo Consoli, il centro documentazione Marco Sanna, l’archivio del Cassero, quello della fondazione Sandro Penna, quello del Cig di Milano, ecc.): fate una ricerca tra le vostre carte! Sarebbe bello che i vecchi militanti collaborassero frugando nei loro archivi privati… Se poi qualcuno vuole contribuire finanziariamente, è il benvenuto! Il Comitato Pisa ’79 è costituito da: Alessandro Chiti (Pi), Stefano Faralli (Pi), Enrico Giordani (Rm), Francesco Gnerre (Rm), Andrea Pini (Rm), Dario Ruisi (Pi), Valerie Taccarelli (Bo), Daniele Zaino (Rm). Hanno già aderito: Arcigay Pisa, Arcigay Nazionale, Circolo “Mario Mieli”, Gay.it, Movimento Identità Transessuali, Fondazione Sandro Penna, i mensili “Pride”, “Clubbing” e “Aut”. Contatti: [email protected], [email protected]. 47 Chill out SAUNA by Thomas & Wagner Lunedi Lunedi 5 euro dalle dalle 17.00 17.00 alle alle 24.00 24.00 da da martedi martedi aa venerdi venerdi 2x1 dalle dalle 20.00 20.00 alle alle 22.00 22.00 domenica domenica buffet offerto dalle 14.00 alle 16.00 dalle 14.00 alle 16.00 ORARIO Domenica dalle 12.00 Lunedi dalle 17.00 da Martedi a Sabato dalle 14.00 Ingresso riservato ai soci UNO CLUB PADOVA - Via J.Avanzo 47 - Tel 049 60 38 88 ( a 5 0 0 m d a l re t ro d e l l a S t a z i o n e F S ) www.chilloutsauna.com *entrata gratuita per una persona a coppia marzo 09 pride 48 PORTFOLIO True Love pride marzo 09 PORTFOLIO 49 Jacopo Camagni. in arte Dronio, è un illustratore bolognese a denominazione di origine controllata e garantita, che ha disegnato flyer per serate e locali come il Club Classic di Rimini, il Cassero (per cui ha curato anche campagne di prevenzione MTS) e il Mamabeach di Torre del Lago. Attualmente lavora principalmente per l’estero anche come disegnatore di fumetti per la Marvel, di copertine per riviste di videogiochi e illustra libri per ragazzi. Il suo stile è contemporaneo e globale, in quanto contaminato da influenze che vanno dall’animazione giapponese al comic statunitense senza tralasciare una solarità spiccatamente mediterranea sia nelle scene erotiche che in quelle più romantiche. www.dronio.com marzo 09 pride 50 pride marzo 09 memoranda 51 1 C Giovanbattista Brambilla [email protected] alzamaglie pazze Siamo tutti reduci dal can-can della ritrattazione di Roberto Bolle sul suo essere gay. Dopo averlo squadernato in Francia a settembre, sulla rivista di moda “Numéro Homme”, l’ha sconfessato a gennaio in Italia dopo che la notizia era tracimata ovunque. Ad onor del vero, non ha negato di essere gay ma ha negato d’averlo ammesso. Ma dai! Appellandosi al fatto che fu frainteso a causa del suo francese non perfettissimo. Cosa assai difficile da sostenere, vista la chiarezza delle domande poste dall’intervistatore. Appellandosi al fatto d’essere vittima, lui stesso, dello stereotipo comune secondo il quale, un ballerino classico, debba essere per forza essere gay. Ma siamo onesti: tutti quei svolazzi, jetés, pliés e arabescheggiamenti vari, secondo me, ad un eterone manco verrebbero in mente di farli! Rieccoci al solito funambolismo provinciale e italiota. Cui ci s’appiglia disperatamente per non far turbare i vicini di casa, far piangere mammà e soprattutto Gesù bambino. Sì, perché proprio qui sta il problema. Bolle stesso, nell’intervista, si rammaricava del fatto che in Italia la discrezione e la riservatezza sono d’obbligo, dato l’enorme potere conservatore della chiesa. Quindi, la sua ipocrisia sarebbe doppia. Ha criticato una cosa per poi farla, e pure peggio. È un personaggio pubblico e ha i suoi doveri d’onestà. Perché fare il disinibito all’estero per poi negare in Italia? Non poteva starsene addirittura zitto e fare il velato coerente? Da noi, anche i personaggi di talento, giovani, ricchi e di successo come lui, sono terrorizzati dalla possibilità che gli si cancelli il contratto già firmato per l’esibizione del prossimo G8 o che non si vada più a sgambettare in calzamaglia alla Sala Nervi, in Vaticano, per il concerto di Natale. Ammetteva d’essere gay e la cosa finiva lì. Invece non ha fatto altro che dimostrare, al cento per cento, ciò che criticava nell’intervista: che in Italia l’ipocrisia regna. Da artista affermato in tutto il mondo, la sua carriera non ne avrebbe risentito minimamente. Anzi... 2 Di sicuro non ha proprio la stessa stoffa, né le palle, del mitico ballerino Rudolf Nureyev (1938-1993). Il quale, non solo ebbe il coraggio di fuggire dall’Urss, scappando in pieno aeroporto a Parigi nel 1961 (per rimetterci piede solo nel 1989 dopo la caduta del comunismo), ma sfidò ogni moralismo dichiarandosi apertamente gay. Neppure nascose, alla fine, la sua infezione da Hiv. Il tutto, in epoche ben più terrificanti di questa, in cui ci tocca vivere con un damerino perfettino come Bolle. Su Nureyev circolano aneddoti d’inverecondia colossale. Ad esempio, pare che lo stesso Bob Kennedy (1925-1968), padre di ben undici figli e per il quale il Viagra sarebbe stato un optional, fosse stato sorpreso, negli anni ‘60, a sfogare la sua perenne tirella con Nureyev dentro una cabina telefonica. Ciò è riportato in un volume uscito nel 1998 negli Usa, ad opera del biografo C. D. Heymann. Il fatto è stato subito confermato dallo scrittore engagé Gore Vidal che conosceva intimamente entrambi i protagonisti della vicenda (non dimentichiamoci che Vidal è cugino di Jackie Kennedy). Anzi, rincarando la dose, Vidal ha aggiunto che i due avevano un intenso ménage à trois con un bel marinaio a New York. Eccovi, qui a lato, Nureyev in una foto giovanile con tutto il suo enorme talento in bella vista. Il servizio fu realizzato dal celebre fotografo di moda Richard Avedon e doveva servire come studio per una scultura che, però, non venne mai realizzata. Ma lo stesso Gore Vidal era un accanito amante del balletto (e marzo 09 pride 52 memoranda mai termine fu più azzeccato, ché dopo il “bal” viene il “letto”). Nella sua autobiografia Palinsesto (1995) racconta del ballerino John Kriza (1919-1975). Ai più non dirà nulla ma la cosa mi ha mandato in visibilio. Kriza è restato nella storia del balletto per essere stato il primo, ed insuperato, interprete di Billy the Kid del compositore gay Aaron Copland. Vidal in proposito ha scritto: “Era un giovanotto virile di Berwyn, Illinois. La musica scorreva in quel corpo possente, in particolare le percussioni. In vita, molti uomini e donne amavano John, che contraccambiava cordialmente in maniera distratta. Aveva una grossa macchina che chiamava Florestan, e insieme, nel 1948, andammo sulla costa orientale della Florida, a ricevere gli omaggi dei ballettomani nelle loro case al mare. Alla fine sposò un’altra ballerina; beveva troppo; una volta andò a nuotare nel Golfo del Messico e affogò”. Vidal racconta anche del ballerino Hugh Laing (1911-1988) che era amante fisso del 3 geniale coreografo Antony Tudor (19081987). Entrambi inglesi, furono portati nel 1940 in Usa dalla collega Agnes De Mille (la quale definì Laing “il più bell’uomo che io abbia mai visto”) ed avevano un ménage à trois, dio sa come, con l’étoile Diana Adams. Ma in quegli anni Vidal aveva soprattutto una relazione con Harold Lang (1920-1985), celebre interprete insieme a Jerome Robbins e Kriza del balletto Fancy Free, in cui interpretavano tre marinai in giro per New York, su musica di Bernstein. Lang, bello, con gli occhi azzurri ma basso e tarchiato, era soprannominato “La Bestia del balletto” (parafrasi camp de “La Bella del ballo”) perché assatanato. Di lui Vidal disse: “Era un amante-camaleonte col potere di trasformarsi, istintivamente, in qualunque cosa l’altro desiderasse. Non m’importava minimamente che Harold avesse, simultaneamente, una storia con Bernstein e con la protagonista Nacy Walker, per non parlare di quanta parte della marina britannica era riuscito a farsi a bordo quando fummo nelle Bermuda per una settimana.(...) Quando Lenny Bernstein, nella sua sessantanovesima estate, venne a stare da me a Ravello, io pronunciai il nome di Harold. Oddio! Non tocchiamo ‘questo’ argomento! Praticamente tutti quelli che conosco – o conoscevo – amavano dirmi che la cosa pride marzo 09 che abbiamo in comune è il cast di Fancy Free”. “Beh, io sono andato a letto con due terzi del tuo cast”. “Invece io” , disse Lenny, competitivo fino al midollo, “sono andato a letto con tutti e tre. Ma devo dire che il culo di Harold era una delle sette – o qualunque numero sia – meraviglie del nostro tempo”. Uno che di certe cose se ne intendeva (eccome!), fu il ballerino e coreografo Ted Shawn (1891-1972), capostipite della danza moderna maschile in Usa e per questo soprannominato “Papa” Shawn. Benché sposato, in maniera variopinta, con la famosa, bella ed eccentrica ballerina Ruth St. Denis, era d’una sfacciataggine inaudita. Aveva una scuola e un corpo di ballo, fondati sulla sua filosofia e visione d’arte improntate a tecniche orientali. Martha Graham, fu la sua allieva più famosa. Assai vanesio, praticò il nudismo e lo fece praticare a tutti i suoi allievi maschi, tutti bellissimi, giovani e virili, immortalandoli con la sua macchina fotografica in mille pose plastiche. Fu veramente un genio e seppe fare virtù della sua froceria. Fondò una colonia in Massachusetts, e un suo corpo di ballo tutto personale, il “Ted Shawn and His Men Dancers”, che dagli anni ‘30 in poi fece furore. Almeno finché non scoppiò la guerra e i suoi figliocci dovettero andare al fronte. In scena si ballava pressoché in mutandine. Cosa scioccante per l’epoca. Preferiva esibirsi in college e università di provincia dove trovava nuovi volonterosi giovanotti, soprattutto muscolosi ginnasti e nuotatori, pronti ad essere arruolati tra le sue fila. E ne provinò molti! C’era la fila. Shawn voleva dimostrare che i ballerini potessero essere anche ben altro dalle solite checche in calzette della danza classica. Ma, pur invertendo l’ordine degli invertiti, il risultato alla fine non è che fosse poi tanto diverso, dietro la sua maschia facciata. Grazie alla scusante atletica, la cosa però fece accettare l’idea degli uomini ballerini anche in Usa. Esattamente come Vaslav Nijinsky (18891950) fece, precedentemente, in Europa. Anche lui ne combinò parecchie (addirittura facendo invaghire di sé il vecchio scultore Rodin) e molto fece soffrire il suo pigmalione, il geniale impresario Sergei Diaghilev (1872-1929). Ma Nijinsky mollò l’amante nel 1913, si sposò con una contessa ungherese ed iniziò a dare segni di schizofrenia nel 1919. Avrebbe trascorso il resto della sua vita entrando e uscendo da manicomi. Dopo la pubblicazione integrale dei suoi diari, nel 2000, si capì che la causa della follia fu l’incapacità di accettare il suo orientamento sessuale. Invece, il suo collega Nikolai Semenoff (1881-1932) la fece finita in altro modo. Rifugiato a Cleveland dopo la rivoluzione russa, lì installò una scuola. Ma poi cadde in depressione, perché ne aprì una concorrente di danza modernista. Sconvolto, spedì una lettera al celebre collega Michel Fokine in cui palesò la sua intenzione di buttarsi, per protesta, con un jeté spettacolare dalle cascate del Niagara. Così fece e il corpo non fu mai ritrovato. La vicenda ha inquietanti similitudini con la fine del ballerino Freddy Herko alla Factory di Andy Warhol a New York, nel 1964. Ventenne talentoso ma strafatto di anfetamina, cadde definitivamente in crisi dopo una frattura all’anca. Tutta la sua vita era la danza. Un giorno, meditatamente, mise sullo stereo la Messa dell’incoronazione di Mozart e poi, completamente nudo, con un gran salto si gettò dalla finestra aperta. Con tale slancio che si fece mezzo isolato prima di cadere, per cinque piani, su Cornelia Street. 4 5 6 1 - Roberto Bolle, lato B 2 - Hugh Laing, foto di Carl Van Vechten (1940) 3 - Rudolph Nureyev, foto di Richard Avedon (1962 ca.) 4 - Ted Shawn con i suoi ballerini (1939) 5 - Freddie Herko, foto di George Herms (1964) 6 - John Kriza in Billy the Kid, foto di George Platt Lynes (1949) 53 marzo 09 pride 54 rubriche Le Ronde froce di Pigi Mazzoli [email protected] zig*zag Sì alle Ronde Padane. Il senato ha approvato l’art. 46 del ddl sicurezza in base al quale gli enti locali sono legittimati ad avvalersi della collaborazione delle associazioni tra cittadini al fine di segnalare agli organi di polizia locale eventi che possono arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero situazioni di disagio ambientale. A disarmare le ronde padane ha provveduto il senatore del Pd ed ex pm Felice Casson con l’emendamento per cui le ronde non potranno girare armate e non potranno affiancare le forze dell’ordine per il controllo del territorio. “Se non puoi batterlo, unisciti a lui” dice il detto per un nemico troppo forte. E così, grazie al premio di maggioranza, abbiamo un governo che crea, e fa ratificare senza discutere, leggi che tanto ci ricordano barbarie e fascismo. Le Ronde Padane sono quelle organizzazioni leghiste che scorrazzano elevandosi a controllori dell’illegalità: immigrati, drogati, prostitute, omosessuali. Non che l’omosessualità, come la prostituzione, sia illegale, ma loro combattono anche per il decoro delle città. Già in passato il movimento glbt ha ipotizzato delle contro ronde gay, per contrastare le ronde di picchiatori nei luoghi di ritrovo. Ma ora è possibile fare di più. E accanto alle Ronde Froce possiamo creare le Ronde Trans e le Ronde Lesbo. Armati solo di pride marzo 09 spray al peperoncino, che sarà permesso (ma non lo spruzzeremo in volto, molto meglio usarlo sulle parti basse) andremo a presidiare il territorio. Tutti rigorosamente in divisa verde. Per le Ronde Froce suggerirei una serie di costumi alla Village people, che desterebbero senz’altro curiosità e ammirazione fuori dagli oratori e dalle palestre, dove svolgeremo il nostro compito di controllo. Per le Ronde Trans, lunghi abiti da sera, un po’ luccicanti, darebbero sfarzo al corpo. Io avevo pensato per loro il pattugliamento delle chiese all’uscita della messa domenicale, ma la mia amica Rossana si è proposta anche per il pattugliamento fuori dal parlamento, così potrebbero anche fare un saluto ad alcuni clienti della sera precedente. Le Ronde Lesbo potrebbero presidiare i supermercati e scoprire casi di sfruttamento e oppressione delle donne, in collaborazione con le Ronde Femministe che senz’altro presto si formeranno. Il coordinamento tra i vari corpi potrebbe prevedere che, mentre le Ronde Lesbo attendono alla manutenzione dei nostri mezzi meccanici, noi potremmo cucire loro delle magnifiche tute da lavoro in Lurex verde ramarro. Se non ci aiutiamo da noi... non credo che il governo farà nulla per la nostra sicurezza! 55 marzo 09 pride 56 rubriche di Carmine Urciuoli [email protected] Enrico Carniani Pietro Galeoto Fabrizio Caiazza La classe creativa crea rete Alla Rètina Tech, società di Bologna dove l’età media è sui trenta, si respira un’aria di così forte integrazione tra gay ed etero, colleghi e soprattutto amici, che hanno deciso di scommettere su progetti rivolti al mondo glbt. “Qui l’orientamento non conta. Come dovrebbe essere in ogni azienda”, ci spiega il titolare Enrico Carniani, “Gli italiani, etero, hanno solo bisogno di un’informazione più completa per imparare a (ri)conoscere gli omosessuali, che per costruire un clima di integrazione hanno il dovere, che è un bisogno sociale, di farsi comprendere. A testa alta”. Su queste premesse, nell’autunno del 2008, nasce friendlybologna.it, un portale di respiro culturale, commerciale e sociale che “nasce per dare visibilità alla comunità lgbt nel mondo reale, in tempo reale, nel luogo in cui vive”. Come? Collegando gli eventi della città al turismo, puntando sulla rete commerciale friendly (i negozi che aderiscono alla rete firmano un impegno etico per garantire la massima accoglienza possibile ai clienti glbt) e ancora, informando e dando voce alla comunità sui fatti di attualità. Un modo nuovo per fare web, che nasce per creare occasioni nuove di socializzazione e contaminazione urbana. Oltre i siti gay “istituzionali” ed oltre il sito di incontri. La risposta c’è. A distanza di pochi mesi sono già numerosissimi i visitatori abituali. “La parola d’ordine è sinergia, di persone e società, e non accentramento, virtù forse nel clima buio del passato, ma freno ora allo sviluppo della comunità”, afferma Pietro Galeoto, art director di friendlybologna.it. “I tempi sono cambiati e c’è bisogno di costruire insieme! Avvertiamo l’entusiasmo per le nostre idee: dallo sviluppo dei prodotti turistici alle collaborazioni coi partner per aumentare l’offerta al nostro pubblico, e speriamo di coinvolgere il più possibile le istituzioni”. “Il bello è l’integrazione commerciale verso un mondo che esiste ed è in forte crisi, economica e in fondo di valori”, conclude Carniani, “ed è la comunità lgbt ora protagonista, realizzando un percorso di emancipazione che, superato il senso di vergogna, diventa costruttivo, per una società nuova, che allarga e cambia i suoi punti di vista”. www.friendlybologna.it www.friendlytown.it Brevi dal Web Fuori dal tran tran dei mezzi di comunicazione che danno fama a stupide canzonette omofobe, vive il gruppo Radici nel cemento che ha origini romane ed è un po’ che fa reggae in giro EROSSTRIP per il mondo. Hanno un sito (www.radicinelcemento.it) ed un canale MySpace, dove è possibile ascoltare la canzone “Siamo tutti omosessuali” (www.myspace.com/radicinelcementospace), dai bei contenuti antiomofobi. Un misterioso Club delle comari dietro il sito del gruppo promotore dell’Arcigay di Agrigento (www.arcigayagrigento.it). Sul MySpace del club “culturale e mondano glbt & e”(tero, per non dispiacere nessuno), una finissima antologia di modernariato musicale da Lily Bella a Ninì Tirabusciò, e tra gli amici nientemeno che le Absolute Four di Madrid (it.youtube.com/user/ FinaBonitayMarvel). Dal sito ufficiale di Kylie Minogue (www. kylie.com) è possibile andare su Kylie Konnect, il sito del social network dei fans (il cui url diretto è ourtribe.mobi), che possono così scambiarsi foto, info e della loro beniamina. Quattro script ed un po’ di joomla e ti apro un sito giovane e ben navigabile. Come quello della nuova associazione glbt di Bergamo (www. arcigaybergamo.it), che sostiene le iniziative benefiche del GridComputing (www.worldcommunitygrid.org) ed è in rete con le forze laiche della città (www.bergamolaica.it) Fabrizio Caiazza Fan Club Dal premio di Gaydar, il web della comunità gay si è scatenato. Da GayWave (www.gaywave.it/ foto/fabrizio-caiazza/) a QueerBlog (www.queerblog.it/tag/fabrizio+caiazza), a TuttoUomini (www.tuttouomini.it/tag/fabrizio-caiazza/), ogni sito dedica un angolo al vigile italiano proclamato il gay più sexy del mondo, che ha il merito di offrire una immagine dell’uomo gay italiano nuova, normale e (nonostante tutto) libera. Se è ancora on line la pagina che lo rese celebre (www.gaydar.it/poliziottobonmi), alcuni fan aprono ora il Myspace con foto, info e notizie. www.myspace.com/fabriziocaiazzafanclub Se in Megaporn (megaporn.com), porno-clone di Megavideo, la scelta “editoriale” è quasi tutta etero, e sezioni gay sono assenti in PornHub (www.pornhub.com), è esclusivamente gay Gayforit (www.gayforit.com). Nella nuova versione di X-Tube (www.xtube.com) è da poco presente un comodo switch, in alto, per selezionare i video in base ai gusti del navigatore mentre. Altra idea ha avuto YouPorn, creando una versione gay separata (www.youporngay.com) ed è tra i meglio tradotti in italiano. pride marzo 09 57 marzo 09 pride 58 rubriche Caio fernando abreu i draghi non conoscono il paradiso di Francesco Gnerre [email protected] traduzione di Bruno Persico QUARUP PESCARA 2008 pp. 174 euro 12,90 Caio Fernando Abreu è uno dei più significativi scrittori brasiliani del novecento. Nato nel 1948 a Santiago do Boqueirao, nel Rio Grande do Sul, al confine con l’Argentina, è vissuto per molti anni a San Paolo e a Rio de Janeiro, ma anche in Europa, alternando alla sua attività di scrittore di narrativa e di opere teatrali e cinematografiche quella di giornalista. Censurato per “attentato al buon costume”, arrestato con l’accusa di “comunismo”, conosce il successo negli anni ottanta, ma agli inizi degli anni novanta, quando non esistono ancora speranze di sopravvivere al virus, Abreu è colpito dall’Aids. Con la consapevolezza della fine imminente intensifica la sua attività di scrittore senza fare mistero del male che lo ha colpito e intervenendo pubblicamente sul tema con articoli, testimonianze e interviste. Ad una domanda su come avesse potuto contrarre il virus, una volta rispose di essere una persona molto tipica del suo tempo e di aver vissuto di conseguenza tutte le esperienze della sua generazione: “Quindi, per me, essere sieropositivo rappresenta semplicemente il volto della mia morte. È in sintonia con la vita che ho avuto e col tipo di persona che sono”. Conservando fino all’ultimo l’ironia e la dignità che avevano contraddistinto tutta la sua vita, muore all’età di 48 anni, nel 1996. Tra le sue opere (alcune pubblicate in Italia dalle edizioni Zanzibar) occupano un posto di rilievo i racconti I draghi non conoscono il paradiso, tredici storie che narrano vicende di solitudini, di illusioni infrante, di morti precoci, ma anche l’urgenza della passione e dello slancio vitale di una generazione che ha attraversato i momenti esaltanti della rivoluzione sessuale e del fascino delle droghe degli anni sessanta e settanta del novecento fino alla repressione militare che ha caratterizzato molti paesi dell’America Latina degli anni settanta e alla tragedia dell’Aids. L’Aids e la solitudine sono i temi del primo racconto Linda, una storia orribile, dove si narra del ritorno nella casa materna di un uomo che non vive più con il suo compagno e che ha già sul corpo i segni della malattia. La narrazione è essenziale, allo scrittore bastano pochi particolari per farci toccare con mano la tragedia insostenibile dei suoi personaggi, una madre, un figlio e una cagnetta malandata: il bordo scheggiato di una tazzina da caffè, un intenso odore di cipolla, la plastica fredda della tovaglia del tavolo della cucina, il soffitto pieno di macchie, di umidità, di muffa, di tempo, di solitudine. Non si dicono molto madre e figlio. Restano a guardarsi a lungo tra il fumo delle sigarette, i portacenere pieni, le tazzine vuote, mentre Linda, la cagnetta vecchia e rognosa, apre gli occhi biancastri e sembra che guardi pure lei, anche se è quasi cieca, questa specie di triste e muto figliuol prodigo e si ha l’impressione di percepire nell’aria l’aleggiare della morte insieme a qualcosa di umido che assomiglia alla pietà. Il racconto Il piccolo mostro coglie invece sul nascere lo stupore della scoperta del sesso di un ragazzino che apprende dal cugino di poco più grande l’arte della masturbazione e in altri l’amore si coniuga alla memoria o all’abbandono o alla follia. Sul piano formale, si passa dal realismo simbolico dei racconti già citati alla prosa poetica (In riva al mare aperto), dalle suggestioni musicali che fanno da colonna sonora alle storie narrate (Senza Anna blues, Il ragazzo più triste del mondo) al divertimento post-moderno del rifacimento del linguaggio della pornografia (Scarpette rosse ) o delle telenovele, quando lo scrittore ricicla, con consapevolezza critica, i cliché più triti di tanta spazzatura culturale (Miele e Girasoli). Altrove il narratore si abbandona ad atmosfere surreali e spiazzanti per rappresentare il suo fantasioso universo emozionale, come avviene in particolare nel racconto che dà il titolo al libro (I draghi non conoscono il paradiso). Tredici storie molto intense, indipendenti l’una dall’altra, ma, suggerisce l’autore, se il lettore vuole, può anche considerare questo libro come una specie di “romanzo mobile”: “un romanzo smontabile i cui 13 pezzi possono completarsi, illuminarsi, ampliarsi o richiamarsi l’un l’altro con modalità diverse, per costruire un tutto unitario”. SEGNALAZIONI Alberto Arbasino, La vita bassa, Adelphi, Milano 2008, pp.112, euro 5,50 I pantaloni a vita bassa che mettono in mostra mutande firmate e consistenti parti di sederi come metafora dei nostri tempi o forse di tutti i tempi. Con la consueta verve e con abbondanza di virgolette camp lo scrittore dissacra e mette alla berlina mode e tendenze, frasi fatte e luoghi comuni, stili e linguaggi senza risparmiare nessuno. Pedro Lemebel, Baciami ancora, forestiero, Marcos y Marcos, Milano 2008, pp. 150, euro 13,50 Una raccolta di scritti dell’autore cileno noto in Italia e nel mondo per il romanzo Ho paura torero: racconti che mettono in scena forme alternative e originali di resistenza alle dittature, lettere fantasiose e barocche al ragazzo amato, bizzarre figure di maricones e travestiti, un divertente viaggio a Cuba… tutto con un linguaggio funambolico che è un inno alla libertà. Gabriele Sannino, Non sono un alieno, WLM Edizioni, Stezzano (BG) 2008, pp.210, euro 11,50 L’educazione sentimentale di un ragazzo gay che attraversa l’esperienza della clandestinità, delle prime disillusioni, della scoperta dei luoghi di cruising fino all’amore con un italo-spagnolo, al trasferimento in Spagna e al matrimonio celebrato a Barcellona. Una utopica favola della normalità, un po’ ingenua anche nello stile, ma carica di ottimismo. pride marzo 09 Pubbl NA_23x31,5 3-02-2009 15:30 Pagina 1 59 NEW AGE 181 “Air of tomorrow” sampler NEW AGE 182 “Touching the extremes” sampler NEW AGE 183 “The best moment” sampler NEW AGE 184 “Sea of tranquillity” sampler NEW AGE 185 “A human journey” sampler NEW AGE 186 “The Sea Remember” sampler PARISH JOHN RABBIT BUNDRICK BEKKI WILLIAMS TOM SALVATORI & IRIS LITCHFIELD KATIE HOPE EMMA NINEL MATTHEW LABARGE ATARAXIA CHRIST FREUD NANA RAVEN BETWEEN INTERVAL JEFFREY FISHER BLISS BLACKMORE’S NIGHT CHINMAYA DUNSTER & THE CELTIC RAGAS SUNDAD MONTE CRISTO THOMAS BECKER CAPITANATA FRANK SMITH MULO FRANCEL – EVELYN HUBER ANDREAS VOLLENWEIDER ANDY RADOVAN JAMIE BONK R. KANE IRFAN LUNAR KINGS feat. TRIIN CHUCK LOEB TOM SALVATORI - IRIS LITCHFIELD SILVIA NAKKACH DECHEN SHAK-DAGSAY CRISTINA MAURO MAURO GALLUCCIO MYTHOS JEFF BALL KENNETH KUO JEFF OSTER PARISH MEDWIN GOODALL & TERRY OLDFIELD CHARLY CARTISANO JETOPA GERAINT HUGHES ANN SWEETEN KATIE HOPE RICCARDO ZAPPA MARK BRITTEN JOHN BUNDRICK ANAEL JAMIE CRAIG CHRISTOPHER PAUL CAROLA MYRDDIN NAJEE LARISA STOW & SHAKTI TRIBE LUCA PONZUOLI CAPITANATA SILVARD ERIC ROBERTS FRANCESCO BUCCHERI HARRISON EDWARDS ANTONIO TESTA OMAYA ELAPHE GUTTATA DIEGO MORGA MALOU BERG R. FELLINI AMANASKA SARAH INGRAHAM RUNESTONE BRADFIELD MARCO BANDUCCI & SERGIO BARBIRATO ANDREAS NAZANIN NEW AGE 187 “La via dello spirito” sampler NEW AGE 188 “Emotion Of A Sigh” sampler NEW AGE 189 “Divenire” sampler NEW AGE 190 “Sensibilità” sampler NEW AGE 191 “Spessore” sampler NEW AGE 192 “Perseveranza” sampler STUART MICHAEL STEPHEN PEPPOS BLACKMORE’S NIGHT ASHRON MONICA STADLER ALLAN BALDWIN SOULAFRICA NAMASTE CHRIS GLASSFIELD TERRA DEL SOL CAPITANATA MICHAEL STRIBLING OMAR AKRAM CRAIG PADILLA SCOTT AUGUST OENYAW KLAUS SCHULZE & LISA GERRARD PARISH ABEL LEMUS TABOADA THREEFOLD PAUL SPEER LUCIANA BIGAZZI GNOMUSY DAVID WRIGHT MICHAEL DULIN MACRAMÈ MASSIMO D’ARRIGO JOHN SAVANNAH MARTINO DE CESARE CAPRICE PAUL HARTNOLL CAPITANATA MARCO BANDUCCI & SERGIO BARBIRATO AFRA THI MICHAEL STRIBLING LIS ADDISON SILVARD ULTRAMARIN BRIAN ROLLAND ANDREA CECCOMORI MARSHALL STYLER LAWRENCE BLATT CAPITANATA STEVEN C MAHANTA DAS DYAN GARRIS PARISH PETER MILLER MARC ENFROY DANILO REA – MARTUX_M MAURO GALLUCCIO RASA ALQUIMIA OTTMAR LIEBERT ALESSANDRA CELLETTI ROBERT SCHROEDER CAPITANATA AZ SAMAD FRAGILE STATE BERNWARD KOCH & PABLO JON DIAZ GIUSEPPE MANCA BOCATORO CAFÉ WILLIAM ACKERMAN JAYA LAKSHMI P.O.S.C. ART OF INFINITY SOFIA LOELL HOL BAUMANN JOSHUA SAMSON THE NESSIE CAPITANATA BUVANA DEUTER marzo 09 pride 60 rubriche diverso da chi? di Vincenzo Patanè [email protected] C’è grande attesa per Diverso da chi?, in uscita il 20 marzo. Attorno al film, opera prima di Umberto Carteni, la curiosità è nata già quando sono iniziate le riprese nell’aprile dell’anno scorso, sia per il film in sé sia per il cinema commerciale italiano che sembra si sia finalmente ricordato che esistiamo anche noi. La vicenda è imperniata su una felice coppia gay, che sta assieme da anni e che vive in un’imprecisata città del nord-est: Piero (Luca Argentero), docente universitario e politico di sinistra, e Remo (Filippo Nigro), critico culinario. Piero, gay dichiarato, infervorato dall’idea di contribuire al “diritto alla diversità”, si candida nelle primarie del suo partito. Incredibilmente le vince e così è candidato alla poltrona del sindaco, tra lo stupore degli avversari e dei suoi stessi compagni di partito. Nel tentativo di bilanciare la situazione, questi ultimi gli affiancano Adele, una donna che ha lottato con lui alle primarie, dalle idee tradizionaliste e conservatrici, tanto da essere chiamata “la furia centrista”. All’inizio va malissimo perché Adele e Piero, ambedue aggressivi e tesi, fanno sempre storie. Ad aggiustare la situazione ci pensa Remo, più vicino a capire la psiche femminile, che dà dei consigli a Piero su come trasformare Adele in una sua alleata. Così, Piero inizia a corteggiarla per trovare una comune strategia politica. Senza quasi accorgersene, i due vengono travolti da una fortissima attrazione; la cosa, inizialmente tenuta segreta, sconvolge in particolare Piero, il quale, diventato un simbolo per i gay, si trova ora impegolato in una relazione con una donna e si chiede quale sia poi la sua diversità”. Senza dire che Remo non sa quale stramba piega abbia preso la situazione… Sarà però proprio Remo, dopo tanti equivoci, a trovare il bandolo della matassa, escogitando una soluzione che accontenterà tutti. Il film, scritto da Fabio Bonifacci e girato a Trieste, è dunque una commedia sentimentale, che vuole divertire senza essere volgare. In gioco ci sono politica e omosessualità, anche se in realtà la prima rimane sullo sfondo e comunque è più che altro un mezzo per offrire un pizzico di irriverente. satirica comicità. Il vero centro del discorso è così l’omosessualità, che viene affrontata da più punti di vista, come i rapporti con la politica stessa, quelli con la famiglia, i Dico e altro ancora, facendo riflettere sui concetti di “differenza” e di “diversità”. A ben vedere, la storia non si preannuncia particolarmente originale, giacché tante volte si è assistito a un ménage à trois di questo tipo, con due storie d’amore intrecciate e con un personaggio omosessuale che, guarda un po’, perde la testa per una donna. Comunque sia, nelle dichiarazioni dei protagonisti il film non vuole dare giudizi, mostrando semplicemente la complessità dei percorsi che a volte si intraprendono. Secondo loro, inoltre, esso offre le cose migliori nella sua vena simpaticamente romantica, negli spunti molto divertenti e nella buona caratterizzazione dei personaggi: nella coppia gay Piero è un uomo colto e realizzato dalla mentalità particolarmente aperta, mentre Remo (innamorato di Piero, col quale trascorre però poco tempo perché continuamente in viaggio per lavoro) ha una personalità un po’ più femminile ed è più geloso per natura; da parte sua, Adele è una cattolica bigotta, inizialmente ispida con gli altri e piena di tabù, che però grazie a Piero libera alla fine la sua femminilità, anche sessualmente. Nel cast (che vanta anche Antonio Catania, Giuseppe Cederna e Francesco Pannofino) spiccano Filippo Nigro, scoperto da Özpetek, e Luca Argentero, un attore sempre più ammirato per il suo sex appeal (un sondaggio della rivista Ciak lo ha definito l’attore preferito nel 2008). La carriera di Argentero è sorprendente: sbucato fuori da un Grande Fratello, si è affermato con tre serie televisive di Carabinieri ed alcuni film, tra cui Solo un padre e Lezioni di cioccolato, scritto proprio da Franco Bonifacci. Ma soprattutto ha già recitato come gay in un ruolo chiave in Saturno contro di Özpetek. Anche per questo, comincia ad avere un posto ben preciso nel nostro immaginario. (www.lucherinipignatelli.it) Su “Pride” (marzo 2008) ci augurammo che Improvvisamente l’inverno scorso trovasse prima o poi una distribuzione. Molta acqua è passata sotto i ponti e il documentario di Gustav Hofer e Luca Ragazzi ha girato per tanti festival, guadagnando numerosi premi, e si è fatto conoscere da molti, grazie ad una distribuzione autorganizzata. Finalmente ora ce n’è una vera: quella dell’editore Ponte alle Grazie, con un cofanetto con il dvd (con tanti extra) e un bel libretto, che ripercorre l’avventura di un documentario nato quasi per scherzo e ricorda la situazione dei gay in molti paesi del mondo (€ 19.80). Molta acqua è passata anche dal punto di vista sociale ed economico e, ora come ora, le lusinghe e le promesse del governo Prodi sui Dico e sui Cus ricordate nell’opera appaiono lontanissime, frustrate più che mai da questo governo omofobo e sprezzante. Ragione di più per gustare un resoconto ben fatto, amaro ma istruttivo, di un’Italia cialtrona e conservatrice, schiacciata dall’egida del Vaticano, non al passo con i tempi. (www.suddenlylastwinter.com) pride marzo 09 61 www.gothicsauna.ch VICOLO VECCHIO 3 CH - 6900 MASSAGNO LUGANO T +41 91 967 50 51 marzo 09 pride 62 rubriche Ci siamo appena lasciati alle spalle il periodo del carnevale, ma nella scena gay i party in maschera non sono mai andati un gran che. Da un lato ci sono le drag queen, che il loro carnevale se lo vivono dodici mesi l’anno. Dall’altro ci sono quelli che in disco ci vanno soprattutto per rimorchiare e in maschera l’impresa non è di certo semplificata, come non lo è muoversi agilmente nelle darkroom, a meno che uno non si sia “vestito” da Tarzan, con soltanto una pelle attorno alla vita. Forse siamo tutti un po’ presi dal nostro ruolo, badiamo troppo alle apparenze e non abbiamo più il tempo e la voglia di prenderci un po’ in giro, e di saperci divertire. O forse una maschera pesante ce la portiamo già tutti i giorni, quindi perché infierire ulteriormente? Tutto quello che rimane del nostro carnevale si è concentrato nei gay pride che, soprattutto negli ultimi anni, sembrano aver perso il loro spirito e si siano spogliati del loro significato originale di lotta e di rivendicazione. Tutti per strada a fare le matte, come fossimo a Rio, e intanto qua niente accade. E va be’, intanto consoliamoci col fatto che il freddo sta per finire, primavera, ormoni impazziti e nuovi amori… in fondo ci basta poco! Alla prossima cari miei. di Francesco Belais [email protected] Karma B GENTE DELLA NOTTE Carmelo e Marcello, 34 anni, entrambi dei gemelli, romani di origini siciliane. Estrosi e colorati, con le loro performance da anni animano le notti più cool d’Italia. Molto conosciuti non soltanto nella scena gay, potete trovarli ogni sabato notte al Gorgeous I Am (Roma) di cui sono anche art director, d’estate al Gay Village (Roma), oppure in giro per Italia ed Europa. Tutte le date e altre curiosità sui loro siti: www.karmab.com oppure www.myspace.com/karmab Perché avete scelto la notte? Perché ci piace vivere dal tramonto all’alba e non viceversa. Com’è nato il vostro nome d’arte? Karma è l’acronimo dei nostri due nomi (Carmelo e Mauro) e B rappresenta tutto ciò che è doppio. Come e quando avete cominciato a lavorare nei locali? A 19 anni, come ballerini nelle prime feste gay catanesi. Fate anche un lavoro di giorno? Il nostro lavoro comprende anche consulenza per società di eventi, feste aziendali e convention, creazione dei costumi e delle coreografie dei nostri spettacoli e qualche ora di sonno per essere presentabili la sera. Qual è la cosa più divertente che vi è accaduta durante una serata? Essere rimorchiati da donne che ci chiedono se siamo gay o no, con trucco e parrucco di scena! Single o fidanzati? Siamo single, si valutano proposte. Uomo ideale? Qualcuno a cui funzioni il collegamento cervello-cuore, una persona risolta che non ha paura di essere se stessa, se poi ha le sembianze di Brad Pitt o Matthew Mc Counaghey... abbiamo vinto la lotteria di capodanno! Sesso con preliminari o senza? Con e senza, dipende dall’uomo e dal tempo! Mai rubato un fidanzato a un’amico/a? Mai! Gli amici sono fondamentali, i fidanzati vanno e vengono. PIATTI CALDI Il posto più strano dove l’avete fatto? Il letto. Per farvi passare il desiderio basta… Sentire un uomo con una brutta voce o uno che balla forsennatamente imitando le coreografie di Paola e Chiara o sapere che ha votato Berlusconi: sono tutte cose abbastanza deprimenti. Cosa cerca un uomo che prova a rimorchiare i Karma B durante una serata? Se è gay vuole vedere come siamo da struccati, se siamo o no rimorchiabili anche da uomini oppure rubarci le parure di strass! Se è indeciso vuole vedere cosa si prova ad andare con un uomo che si trucca e veste in modo strano. Se è eterosessuale in teoria non dovrebbe rimorchiarci... ma poi in realtà lo fa! Pensate mai di smettere, di attaccare parrucca e piume al chiodo? Lo stiamo già facendo. Quest’anno ci stiamo dedicando moltissimo alla direzione artistica del Gorgeous I Am e alla realizzazione di spettacoli ed eventi, lavorando solo dietro le quinte ed esibendoci solo quando lo riteniamo opportuno o abbiamo un’idea valida. Cosa pensate della scena gay italiana? Al di là della pesante discriminazione esterna, c’è anche la pericolosissima abitudine di farsi la guerra anche tra associazioni gay, tra organizzatori di party, tra proprietari di locali. Crediamo che la collaborazione sia l’unico modo per renderci forti soprattutto perché ultimamente siamo attaccati continuamente dall’esterno. Dovremmo essere più collaborativi e uniti pur essendo “diversi”, otterremmo molti più risultati. AA. VV - House anthems 08/09 (D:Vision) Tutti i successi della house dance dello scorso anno uniti alle novità più interessanti. Un’autentica esplosione di hits radiofoniche, come: “Wash My World”, “Infinity 2008”, “Shine On”, “Toca”s Miracle 2008”, “I Want You”, “What A Wonderful World”, “After The Rain”, “Watch Out” combinate a successi del calibro di: “Children 2008”, “Pjanoo”, “DJ”, “Tiny Dancer”, “Touch Me”, “Going Back To My Roots”, “Wondrous”, “Reach 2008”, “75th Brazil”, “My Reflection”. Tutte e 32 le tracce sono non mixate tra di loro. AA. VV. – Club session 9 (D:Vision) L’illustre serie club session presenta in questo nono capitolo le più grandi anteprime house di quest’anno, distribuite in una doppia compilation concepita in tutto e per tutto per soddisfare appieno le esigenze di dj e appassionati di house music. Anche questo nuovo volume racchiude il meglio del meglio in versione rigorosamente extended, passando agilmente tra la potenza del sound e la forza di ritmo e melodie, con un primo CD vocale e radiofriendly e il secondo dalle sonorità underground più di tendenza. pride marzo 09 63 marzo 09 pride 64 rubriche fumetti di Massimo Basili [email protected] Se è vero che siamo appena entrati nella Grande Crisi Economica, il proliferare dell’horror nella più recente produzione di film e romanzi non può che confermare quanto questo genere narrativo sia un segnale inequivocabile di un certo disagio sociale diffuso. Anche il fumetto sembra seguire questa esigenza espressiva, con decine di titoli prodotti negli ultimi anni dopo un periodo di sostanziale disinteresse da parte di autori e pubblico. The Abandoned fa parte a tutti gli effetti di questo revival, soprattutto americano, ed è un fumetto davvero originale, che rimane impresso a lungo. Bene ha fatto la Purple Press a non lasciarselo sfuggire, proponendolo al pubblico italiano in un’ottima edizione a prezzo contenuto. Siamo in una cittadina del sud degli Stati Uniti. La giovane Rylie, lesbica punk dall’aria poco rassicurante ma dall’indole generosa, si è presa una cotta per la dolce Naomi. Si incontrano una mattina nella gelateria I Scream, gestita da alcune amiche. Più tardi Rylie presta servizio in una casa di riposo come volontaria. All’improvviso va via la luce: è l’uragano che la tv aveva annunciato poco prima. Ci vuole poco prima che la ragazza scopra che i vecchi ospiti sono tutti morti e che, dopo un po’, gli stessi defunti si rianimano trasformati in zombi assetati di sangue! Rylie, Naomi e le amiche, alle quali si aggiungono anche Ben e l’ex fidanzato John, sfuggono ai mostri e si rifugiano in una casa isolata: ha inizio un terribile assedio dove sangue e sbudellamenti non verranno risparmiati a nessuno. The Abandoned è un fumetto disegnato in maniera eccellente, con un’attenzione alla caratterizzazione dei personaggi, specie femminili, piuttosto rara. Sfoggia anche una regia calibrata e un gusto per il dettaglio truculento che lo rendono piuttosto efficace: spaventa (e disgusta) come ogni buon fumetto splatter dovrebbe fare. Ma Ross Campbell fa molto di più: rispetto agli horror più scontati, dove il clichè del gruppo di adolescenti che verranno barbaramente decimati serve solo a soddisfare la morbosità del lettore e a fare discorsi moralistici, The Abandoned riunisce invece un gruppo di ragazzi emarginati anche per la loro omosessualità e li sottopone ad una serie di prove spaventose che hanno tutta l’aria di essere una cerimonia di iniziazione alla vita adulta. Perché questi giovani sono sfuggiti al morbo che trasforma tutti in zombi? L’autore non ce lo spiega, ma è come se i suoi personaggi tentassero di sottrarsi all’ingresso nella società dei “grandi” perché consapevoli che questo farà perdere loro la libertà di amare chi vogliono e li farà diventare presto tutti omologati, proprio come gli zombi che li vogliono smembrare. Che ci riescano o no, lo lasciamo dire al finale del libro, che rimane aperto, come se fosse previsto un seguito. L’atmosfera è sospesa e ipnotica, il realismo è bandito: perché, in fondo, siamo soltanto dentro uno stupido fumetto dell’orrore… Nel momento in cui scrivo l’accanimento col quale il Vaticano si ostina a voler negare ad Eluana Englaro un trapasso dignitoso sembra essere al suo culmine. L’adeguato contrappasso all’ingerenza della chiesa negli affari privati degli italiani ce lo fornisce Alessio Spataro coi suoi fumetti. Disegnatore satirico di sicuro avvenire, Spataro ha pensato bene di dedicare alla scandalosa quanto clandestina relazione tra il Pastore Tedesco e il suo fascinoso attendente (personaggi che, ci avverte, sono ovviamente «il frutto della fantasia perversa dell’autore») un libercolo di vignette spudorate e sanamente volgari, che Purple Press ha dato alle stampe raccogliendo materiale apparso nel corso di qualche anno sul blog dell’autore siciliano (www.pazzia. org). Il pezzo forte del volumetto è l’inedito Orango tango – Il tango dell’eutanasia, dove Spataro immagina come possa comportarsi Padre Gayorge davanti alla triste possibilità che il suo amato biancovestito possa rimanere in coma per sempre. Oltre all’attuale successore di Pietro, nel libro Spataro ha scomodato anche Berlusconi, Alemanno, Bush e Giuliano Ferrara, mentre prosegue su un apposito blog l’epopea della ministra della gioventù Giorgia Meloni, qui ribattezzata Mecojoni, ovvero “La Ministronza”, di solito alle prese col sesso e con maleodoranti rimasugli di fascismo: www.giorgiamecojoni.blogspot.com. Imperdibile, tranne che per chi ha studiato dalle orsoline. pride marzo 09 Ross Campbell The Abandoned Purple Press, b/n e colore, pp. 124, euro 14,00 Alessio Spataro Papa Nazingher Purple Press, b/n, pp. 128, euro 9,90 65 marzo 09 pride 66 METROPOLI ITALIA ME2 TOUR INCASTRA-ME2 La notte si tinge di rosso passione grazie a Me2. it! Prosegue il Tour della prima community online dedicata agli incontri gay. Un road show in 10 date che porta il fascino dell’incontro al buio in altrettanti locali gay italiani. Con l’immancabile presenza di Paolo Tuci, affiancato questa stagione da Madame drag queen e Gianluca Pacini VDJ. Gli appuntamenti ME2 Nights animeranno un single party tra i più grandi mai pensati dove, oltre alla speranza di poter trovare la propria anima gemella, si avrà la possibilità di volare nella capitale della passione e del romanticismo: Parigi. Due persone che non si conoscono, due biglietti aerei, un solo letto matrimoniale. In puro stile Me2, tra musica e gadget, l’animazione darà vita al gioco. All’ingresso di ogni locale i ragazzi di Me2 distribuiranno al pubblico la metà di una tessera divisa in due parti. Solo alcune tra le metà distribuite combaceranno perfettamente e formeranno la tessera completa: saranno loro le coppie perfette che condivideranno il viaggio nella metropoli francese. Da casa tutti potranno seguire la coppia di vincitori di ciascuna tappa grazie al sito www.me2.it/incastrame2. Cerchi un incastro? Cerca le Me2 Nights più vicine a te! SPHERA-FRIENDLY VIAGGI Sphera-Friendly è un’agenzia viaggi che vanta un’esperienza ultratrentennale particolarmente attenta alle esigenze della clientela lgbt nonché alla qualità e selezione dei servizi offerti. Con l’affidabilità e la competenza che da sempre ci contraddistingue, siamo in grado di trovare le soluzioni personalizzate e studiate appositamente per il viaggiatore, affinché possa vivere il suo programma di viaggio serenamente. La competenza acquisita con gli anni, l’utilizzo di collaboratori selezionati e dislocati ovunque ci pongono come una delle agenzie con maggior esperienza. Possibilità di acquisto dei viaggi comodamente a casa, documenti personalizzati recapitati a domicilio, abbuono dei diritti di prenotazione, rispetto della privacy sono tra i nostri fiori all’occhiello. www.sphera-friendly.it PIEMONTE TORINO GARAGE CLUB Locale “young and bears friendly”. Lounge bar, area fumatori, sala video, sauna finlandese con cromoterapia, vasca idromassaggio, “darklabyrinth”, ambienti relax, bagno turco e climatizzazione. Tutti i giorni ingressi a condizioni pride marzo 09 esclusive per tutti gli under 20 e under 25, militari e forze dell’ordine e per gli orsi dei siti www.superbear. eu e www.ciaobear.com che presenteranno la newsletter pubblicata. Lunedì, mercoledì e venerdì dalle 22 ‘Naked party’. Sabato sera ‘Predisco’ con sorteggio ingressi omaggio più consumazione per Les Folies Scandal. Tutti i giorni dalle 19 aperitivo offerto a tutti i soci. Secondo ingresso giornaliero e ingresso per la serata successiva gratuiti. Aperto tutti i giorni dalle 14 alle 2 (orario prolungato nelle serate naked). Garage Club, Corso Stati Uniti 35, info, 3463006612, www.garageclub.it IL DELFINO CLUB La prima agenzia in Torino e provincia che si propone di favorire incontri sentimentali fra persone dello stesso sesso per costruire un rapporto stabile e duraturo, occupandosi di ricerca e selezione partner o amicizie; presentazioni mirate in base ai differenti profili e affinità; colloqui informativi gratuiti in sede con personale qualificato; massima riservatezza e privacy. Per conseguire i migliori risultati ci avvaliamo anche del supporto di psicoterapeuti specializzati. Alla base c’è una parola essenziale, a volte abusata, ma per noi fondamentale: serietà. Non siamo aperti ad ogni iscrizione purché sia, selezioniamo le persone ed escludiamo coloro che sono in cerca di avventure o rapporti occasionali. Riceviamo su appuntamento. Info 3408789989, www.agenziaildelfino.com TUNNEL CLUB 300 metri quadri di cruising, area american bar con maxi schermo, hard zone con labirynth, 2 dark room, red room, sling room, glory holes, pissing room con video, sala video xxx con maxi schermo, camerini relax, area fumatori, guardaroba e spogliatoio, internet point gratuito. Ingresso giornaliero con drink omaggio e ingresso speciale under 20 e militari. Special guest tutti i giorni Mix Naked Party. Total naked il 2° e 4° giovedì di ogni mese. Serate a tema il 1° e il 3° mercoledì di ogni mese. Tutte le domeniche pomeriggio party a tema. Vicino al centro, comodo da raggiungere con i mezzi pubblici, parcheggio gratuito. Aperto dal martedì al giovedì dalle 21 alle 2, venerdì dalle 21 alle 4, sabato dalle 21 alle 6, domenica dalle 15 alle 2. Chiuso lunedì. Ingresso riservato ai soci Arci. Info 3455948018, www.gayromeo.com/tunnelclub LIGURIA GENOVA GENOVA PRIDE 2009 Calendario fitto di appuntamenti per il Genova Pride nel mese di marzo: domenica 1 “Proud on Snow”, tutti insieme sulla neve di Pila. Da lunedì 2 e per tutti i lunedì del mese tornano le proiezioni di film a tema presso l’Ente Nazionale Sordomuti di via Peschiera. Da mercoledì 4 a domenica 8 Marzo promuoviamo la visione di “Un anno con 13 lune” di R. W. Fassbinder prodotto da Egumteatro in scena al Teatro della Tosse. Domenica 8 “Ottomarzopride - le donne e l’orgoglio di esserci”, iniziativa di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Giovedì 19 Marzo “Io ho 2 papà” iniziativa di sensibilizzazione su omo-multigenitorialità e nuove famiglie. Giovedì 26 alle 18 presso la FNAC di via XX settembre Delia Vaccarello presenta “Eros up”, ultimo volume delle serie “Principesse in amore”. www.genovapride.it LOMBARDIA MILANO AFTERLINE Grande novità all’Afterline per questo mese: da lunedì 2 vi invitiamo all’apertura della darkroom e c’è l’entrata libera da lunedì a giovedì. Il venerdì HOUSE NIGHT: Vicky Baronetto presenta ‘People on the Move...’ per gente in movimento! Serate a tema, animazione top e dj a rotazione dalle 23. Resident dj Christian Logoteta e Max Morelli, voice Vicky Baronetto. Il sabato musica commerciale con Christian dj, animazione e strip night. Da non perdere sabato 7 ‘W LE DONNE!’, ingresso omaggio alle ragazze. Sabato 21 ‘Festa di Primavera’ con hot strip. Siamo aperti da lunedì a sabato dalle 22. Afterline club in via Sammartini 25. Info 3456936243 www.afterline.it A.L.A. SPORTELLO TRANS Ogni mercoledì presso A.L.A. Milano Onlus di via Boifava 60/a dalle 9.30 alle 12.30 al numero 0289516464 sarà attivo lo Sportello Trans rivolto specialmente a persone trans notturne e diurne, ovvero che si prostituiscono e non. Referente dello sportello è Antonia Monopoli che si occupa anche di accoglienza, accompagnamento e orientamento verso i servizi di riferimento anche per convenzioni e collaborazioni. All’interno dell’associazione A.L.A. lo Sportello Trans collaborerà con lo Sportello Lavoro nel caso ci fosse la richiesta da parte della persona trans di un inserimento o di un orientamento lavorativo. www.alainrete.org BILLY Anche con l’arrivo di marzo, il mese più pazzo dell’anno, Gruppo Billy proporrà tanti sabati all’insegna del gran divertimento. Si parte sabato 7 per il carnevale ambrosiano con MASQUERADE PARTY: preparate maschere e travestimenti e la maschera più bella vincerà un premio. Nell’House Room i dj Luca Volpi, Francesco Belais, Bruno Bolla e Da Vinci dj del quale festeggeremo anche il compleanno, nel privé Sounds Room girerà i dischi il dj Max Greco. Sabato 14 MATINÉE PARTY, l’ormai acclamatissimo e conosciutissimo party spagnolo torna al Billy, in consolle da Barcellona dj José Luis Soler coadiuvato dai nostri dj resident. Sabato 21 torna il super sexy PLAYROOM PARTY, dove due pornostar di livello internazionale faranno live show mettendo in mostra i lori attributi più nascosti, circondati da 8 caldissimi go-go boys che si esibiranno come mamma li ha fatti. In consolle nell’House Room i dj Luca Volpi, Francesco Belais e Da Vinci dj, nel privé Sounds Room vi farà ballare il dj Max Greco. Per sabato 28 stiamo preparando un grande evento ancora top secret ma presto ne saprete di più! Billy Club@Amnesia Milano, Via Gatto angolo viale Forlanini dentro il parking ATM, Info: Chicco 3358327777, Massimo 3383332783, www.billyclub.it 67 marzo 09 pride 68 GIORNO & NOTTE Pegaso’s Club Foto: Frank Semenzi Grande evento a Catania per il 15° compleanno del Pegaso’s e per un anniversario così importante i festeggiamenti e gli invitati erano davvero speciali! Ha presentato la serata il giornalista del Tg1 Stefano Campagna e Riccardo Di Salvo ha parlato del libro ‘Cavalli Alati’, scritto a quattro mani con Claudio Marchese e dedicato a questa occasione. Giovanni Caloggero, Amministratore Unico del Gruppo Pegaso, ha ricordato le diverse attività che sono state organizzate negli ultimi anni: dal Gay Mediterranean Expo nel 2004 al Pegaso’s Beach lido, il Neva Caffé e il rilancio della rete Arcigay in Sicilia. Dario De Felice, presidente dell’Associazione Pegaso ha salutato i numerosi ospiti tra cui Aurelio Mancuso, presidente Arcigay Nazionale e l’editore Fabio Croce. Importante la rappresentanza delle associazioni glbt dell’isola: Agedo, i comitati Arcigay di Agrigento, Catania, Ragusa, Siracusa, il circolo Open Mind e il gruppo cristiano ecumenico Fratelli dell’Elpis. Presenti inoltre il CG Management di Cristina Garofano, Antonio e Fabio della sauna Terme di Achille, Gaetano Massimiliano de Il Codice Rosso di Catania e Gaetano Marchese dell’Exit bar di Palermo. Si è ballato sino a tarda notte con la direzione musicale di FrancescoZ dj, componente la proprietà del Gruppo Pegaso. www.pegasos.it Foto: Marco Patti pride marzo 09 69 marzo 09 pride 70 METROPOLI DEPOT Siamo famosi per le serate a tema ma per una volta vogliamo accontentare chi non ama i nostri eventi particolari e offrirgli la possibilità di venire comunque nel club. Tutti i giovedì sera la serata DDD (depot drink&dark) vi permette l’accesso vestiti come volete, con ingresso libero fino alle 22.30 e con un happy hour sulla seconda consumazione che prosegue fino alla chiusura. Ricordiamo poi che gli appuntamenti sneaker sono il primo sabato e il penultimo venerdì di ogni mese, mentre la serata Full Fetish è spostata al secondo sabato. Sabato 28 l’appuntamento con il piss party dal titolo ‘Codice giallo’. www.depotmilano.com entro le 22 a 10 euro con prima consumazione. Dq, presso il Palko, via Clerici 342 a Sesto San Giovanni. Sono aperte le iscrizioni per il concorso Miss Drag Queen Lombardia, che si terrà nel mese di aprile! Info Max 3332600608, Davide 3480435725, www.lacesira.it FLEXO MILANO Aperto da martedì a domenica dalle 21, da noi trovate serate intriganti con Naked&Underwear party al martedì e giovedì (dress code obbligatorio). Mercoledì ‘Cruising Night’, venerdì e sabato Open Space, domenica Lounge Bar. Tutti i venerdì Hot Music con dj Max Greco from Billy Club e l’ultimo venerdì del mese l’appuntamento fetish con SneakerSexItaly. www.flexoclub.it METRÒ CIMIANO La sauna è aperta da mercoledì a sabato dalle 14 alle 21 ma la domenica apriamo alle 13. Ambiente confortevole con bar, tavola fredda, sala fumatori, idromassaggio, bagno turco e sauna secca. Se dopo la sauna volete continuare la serata al Flexo Cruising bar l’ingresso nella stessa giornata è gratuito. Il 1° e 3° sabato del mese appuntamento bear con il Magnum Club Italia. www.metrocimiano.it ILLUMINED Illumined è l’unico cruising club in Italia aperto 24 ore tutti i giorni della settimana! Ogni mese gli appuntamenti speciali con le serate a tema (vedi pubblicità) si svolgono nell’esclusiva sala Fire del primo piano mentre il resto del locale è sempre aperto a tutti. L’entrata costa solo 10 euro con guardaroba compreso e da lunedì alle 8 del mattino a giovedì alle 8 del mattino è compresa anche la prima consumazione. Gli under 25 pagano solo 7 euro! Labirinti, camerini, bar, ambienti climatizzati. Illumined è in via Napo Torriani 12 (M2 Centrale), info 0266985060, www.club-illumined.com METRÒ CENTRALE Dopo i festeggiamenti del 10° anniversario della sauna più amata di Milano, continuano i festeggiamenti tutti i giorni, perché ogni giorno è una festa! Aperti tutta la settimana, dalle 12 sino a tarda notte avete la possibilità di rilassarvi nei suoi tre livelli: Enter Level con “Aqua zone”, First Level con “Relax Zone” e Second Level con “Fitness Zone”. Domenica 1 e domenica 15 nel pomeriggio viene offerto un ottimo buffet zona Bar del livello Relax. Servizio massaggi anche su prenotazione con ottimi massaggiatori. www.metrosauna.it K.O. CLUB Da domenica a giovedì serate disco bar. Venerdì doppio spettacolo di strip-tease con inizio ore 1.30. Sabato doppio spettacolo di strip-tease con inizio ore 1.30 e dopo lo spettacolo un piatto di pasta per tutti! Sabato 14, visto il grandissimo successo, ripetiamo la serata “EL PAO DE U BRAZIL” presentata da Mersedes con 4 strip-men brasiliani. Venerdi 13 e 27 marzo spettacolo di drag-queen con Lilly Dupont, Dani e Mersedes e strip show dalla 1. Il K.O. club cerca nuovi strip-men, chi fosse interessato chiami Enzo. Il locale ha una zona bar, una sala per gli spettacoli e il ballo e nel piano seminterrato sala video, dark-room, glory-holes e camerini relax. Il K.O. club è aperto dalle 22 fino alle 3, venerdi e sabato fino alle ore 6, in via Resegone 1, ingresso UNO Card. Info 3923435573, 3397798450 www.koclubmilano.com LA CESIRA @ DQ Un altro mese di appuntamenti speciali attende il pubblico della Cesira al Dq! Giovedì 5 arriverà il tour di me2.it, con ospiti Paolo Tuci e Madame. Giovedì 12 marzo drag show e musica dal vivo con le Beach Dolls. Giovedì 19 grande drag show in collaborazione con Cbl Channel che riprenderà e trasmetterà la serata. Giovedì 26 l’attesa serata con Katia e Valeria, ospiti direttamente da Zelig Circus! La formula DQ vi aspetta tutti i giovedì dalle 21: lo spettacolo inizia alle 22.30 e subito dopo discoteca con il dj Set di Michael e l’animazione di Jasmine vocalist. Il tutto contornato come sempre dalle nostre drag, i go-go boys ed il nostro corpo di ballo! Ingresso in lista pride marzo 09 LOVE FOOD & DRINK Vi aspettiamo numerosi al Love dove trovate prezzi ‘low cost’, pulizia e la gentilezza di Omar. Possibilità di festeggiare compleanni e altre iniziative. Siamo aperti dalle 18 alle 2 escluso il martedì in via Sammartini 23. Info 3338912029, www.love-restaurant.com BRESCIA OUTLIMITS Continuano le folli notti del sabato all’Outlimits di Paderno Franciacorta. Grande successo anche l’iniziativa INGRESSO GRATUITO entro mezzanotte mentre dopo le 24 si pagano solo 10 euro con consumazione! Due le sale musicali, la prima con musica commerciale e house mixata da Graziano dj, la seconda con i successi degli anni ‘80 e ‘90 mixati da dj Moon. Per il mese di marzo sono previsti quattro nuovi eventi da non mancare: sabato 7 SNOW PARTY con tanto di snowboard meccanico e neve artificiale; sabato 14 Hot Dancefloor notte piccantissima con pornoattori che animeranno la serata e non solo...; sabato 21 SMS NIGHT una notte dedicata agli sms: regaleremo 10 telefoni con cam incorporata; sabato 28 uno STAR DRAG SHOW in compagnia delle drag queen più CHIC del momento... Divertimento a volontà e tutte le serate vi saluteremo con la colazione a base di caffé o cappuccio per tutti. Se vuoi festeggiare i tuoi anniversari o il compleanno ti allestiremo la festa “su misura”. Per informazioni basta chiamare i numeri 3358775189, 3475014287. Outlimits Disco, via Ugo Foscolo 1, Paderno Franciacorta (BS), www.outlimits.it PIER POUR HOM Sabato 7 ‘Spartacus Party’, due splendidi ragazzi vi presenteranno le località più gaie per le vostre prossime vacanze. Sabato 14 Diego Dalla Palma sarà ospite gradito per presentare il suo ultimo libro ‘Accarezzami, madre’ e la nuova rubrica che seguirà sul Pier Magazine. Sabato 28 Riccardo Di Salvo e Claudio Marchese presentano il loro nuovo romanzo ‘Cavalli alati’. Tutti gli eventi hanno inizio alle ore 17. Dopo il grande successo ottenuto a febbraio, Pier Pour Hom è lieto di continuare la raccolta di prodotti per il lancio del nuovo catalogo Pier Vintage. www.pierpourhom.it TRAP Con l’abito nuovo il TRAP NEW GENERATION si ripropone da sabato 21! Una svolta epocale: due sale, due piste, due bar e due generi musicali per una trasformazione completa. Musica commerciale con Ivan dj del Borgo del tempo perso di Milano al piano terra e dj a rotazione per serate fashion e trasgressive. Al primo piano musica house di ultima generazione con Maurice dj e Renato dj. Una padrona di casa eccezionale, Madame Colette, sarà la vostra Queen of the night con bellissimi ragazzi che sicuramente ri-animeranno le vostre serate, mentre la direzione artistica, voce della notte e vostro pazzo ideatore di feste e di divertimento sarà il grande Franco del Boy Tube di Parma! Da ricordare l’appuntamento di sabato 14 per la grande festa di compleanno del Trap:9 anni di musica, amicizia, sesso e amore. Moltissime novità per chi si metterà in lista. Trap, via Castagna 55 Brescia, A4 uscita Brescia ovest tangenziale per MN-VR, prima uscita a destra indicazione per Dogana. Info 3406857585, www.trapmad.it BERGAMO DESENZANO DEL GARDA EXTRALARGE @ BOLGIA La Discoteca Bolgia Djs from the World di Osio Sopra (BG), da anni teatro di eventi e dj internazionali ed autentico tempio della musica house, a partire da venerdì 13 e per ogni secondo venerdì del mese ospiterà L’ Extra[large] con la sua one night “Fucking…”, il nuovo parco giochi per orsi, orsetti, cacciatori e ammiratori. Nella main room suonerà il dj Fake Plastic con la sua musica Tech-House ed Electro ed il dj Giorgino con musica disco ed house. All’ingresso del locale dj Max accoglierà i clienti con la sua musica house, mentre l’animazione e la voce saranno affidate a Giuseppe from Glitter de la Muerte Milano. Bolgia Disco via Vaccarezza 8 Osio Sopra (BG), uscita autostrale Dalmine. Info e liste 3495045414, 3495045416. www.extralargemilano.com BIG MAMA’S Ogni lunedì al Big Mama’s la noche es caliente con i ritmi caraibici di Michael e Angelito dj! Tutti i giovedì dalle 21.30 ‘Big Mama’s latinos’ con animazione in collaborazione con le migliori scuole di danza latinoamericana del Lago di Garda. Venerdì dalle 22 ‘Disco anni ‘90 & trash’ con ingresso libero. Ogni sabato ‘Big disco nite’ dalle 22 alle 4 e se arrivi entro le 23 paghi la metà. La domenica dalle 19 c’è il nostro pazzo karaoke. Eventi speciali: sabato 7 ospite speciale LAURA BONO, sabato 14 il SINGOL PARTI. Sabato 21 FESTA DI PRIMAVERA, sabato 28 SEVENTIES PARTY. BIG MAMA’S via Mapella 7 a Lonato del Garda. Dal casello di Desenzano seguire le indicazioni per Lonato, dopo 2 km siete arrivati. Info 3471509452, 3472563585, www.bigmamas.it 71 marzo 09 pride 72 METROPOLI SÌSÌ PUB Il SìSì Pub di Desenzano del Garda vi invita a provare i suoi 250 cocktail e ricorda le sue serate a tema: lunedì ‘Relax Night’. Mercoledì ‘Single night’: iscriviti anche tu sul nostro sito o vieni a consultare le schede degli iscritti. Giovedì ‘Karaoke’ in collaborazione con REMEMBER. Venerdì la mitica musica anni ‘70 – ’80 del SìSì Pub. Sabato ‘Dopocena SìSì’, con buffet dolce per tutti ‘Aspettando la notte Disco’, domenica dalle 18 grande aperitivo con buffet in compagnia di Iride Mc Down e Miss Lime. SìSì Pub è in piazza Duomo 13/a (nel vicolo di fronte al Duomo). Aperto da lunedì a sabato dalle 21 alle 2 (chiuso martedì) e domenica dalle 18 alle 2. Info 030/9140085, 3483021144. www.sisipub.com PAVIA LOMELLINA RAINBOW Si è costituita con sede a Mortara (PV), l’Associazione di promozione sociale Lomellina Rainbow, che si propone di svolgere un’opera educativa, informativa e di sostegno relativamente alle tematiche connesse all’orientamento sessuale. In una realtà di provincia in cui l’omosessualità può essere ancora derisa o a malapena tollerata, Lomellina Rainbow conduce attività ricreative e culturali con lo scopo di far incontrare le persone omosessuali della Lomellina e dintorni, spronandoli a vivere alla luce del sole la propria dimensione omosessuale. Per informazioni 3927845529, lomellina_ rainbow@ hotmail.it VENETO VENEZIA B&B LA VENISE Il bed & breakfast La Venise è una pratica soluzione per i vostri soggiorni a Venezia e a Mestre. In un ambiente di recente ristrutturazione offre delle camere arredate con gusto moderno e con bagno privato. Vogliamo offrire ai nostri ospiti la comodità di avere uno spazio familiare e riservato anche quando viaggiano. La Venise è in via Dante 107, a 5 minuti a piedi dalla stazione ferroviaria, nello stesso complesso residenziale della sauna Metrò Venezia e vicinissimo al centro di Mestre. Info 3487751836, www.lavenise.it METRÒ VENEZIA Dopo l’apertura del Black Level, Metrò Venezia ha ancora più situazioni per farvi divertire: la trasgressione della nuova zona con croci, catene, bondage zone, sling e terrazza glory holes, l’intrigante Doors Labirinth, la sauna finlandese e la nebbia del bagno turco, la zona relax con camerini attrezzati e i due megaschermi. Visto il successo della serata “ONLY MASK”, ora chiamata “tutti insieme sul lettone”, serata Orgia mercoledì 18 dalle 22 nel Black Level che sarà riservato a chi vorrà “giocare in compagnia”. Per info e pass 0415384299, 3487751836, www.metroclub.it PORTO DE MAR Con l’avvento della primavera il nuovo PORTO DE MAR si riempie di novità! Grandi feste e appuntamenti per il mese di marzo che comincerà con una nuova One Night, “Sorry”, il primo sabato del mese in collaborazione con un noto locale mestrino, una lunga serata che inizierà con lo Spritz Party al G19, pride marzo 09 per poi continuare fino all’alba al PDM. Seguiranno poi altri grandi party, sia di venerdì che di sabato, all’insegna della musica commerciale e house di Claudio Melani & Nokode i dj resident del Porto: da “Start”, bisex party, a “Starlight” per gay, bisex e lesbo, ormai nota per essere la one night di punta del locale. Musica, show, animazione irrefrenabile, cubisti sensuali e coinvolgenti, drag queen singolari, tutto questo concorre alla creazione di serate sempre più fashion. Un appuntamento ormai consueto e sempre graditissimo, non solo dal pubblico gay ma anche da quello etero, è il Crazy Karaoke ogni domenica sera per cantare tutti assieme in un’atmosfera allegra e briosa! Porto de Mar è ora anche su facebook! Info 3462113085. www.portodemar.com PADOVA DANCING QUEEN Il lunedì mattina non senti la sveglia? Prendi sonno in ufficio? Dormi in piedi? Tutta colpa della fantastica, sola, unica, bella e brava, brava e bella Linda. La nostra madrina vi fa fare le ore piccole la domenica sera, vi fa cantare, vi diverte e vi presenta gli spettacoli con drag queens e vi fa vincere dei premi con il super bingo e cantare al karaoke per scoprire se avete anche voi l’X factor! Dancing Queen tutte le domeniche dalle 22. FLEXO PADOVA BearDanceDoc90 è il mega party di sabato 7 che aprirà questo mese la festa dedicata alla più bella musica degli anni ‘90! Dj set by Massimo Santi da Radio Company. Come sempre la serata BEARDOC è punto di riferimento degli orsi italiani e loro simpatizzanti ma tutti i mesi sono gradite presenze orsi provenienti dalla Spagna, dalla Svizzera dai vicini paesi dell’est e del resto d’Europa. Sabato 14 e sabato 28 ‘Taboo xxx Disco Night’ serata solo uomini con strip tease, dj Set by Rikk Hard. Sabato 21 Mega Party con Mega Ospite e un tuffo negli anni ottanta con la splendida Sabrina Salerno che canterà brani dal doppio cd Erase Rewind/ Official Remix un doppio album che comprende la prima antologia di successi della cantante e un disco di inediti. Il Flexo Padova è anche bar durante la settimana e continua la promozione ingresso omaggio alle ragazze dal mercoledì al venerdì e la riduzione under 26 sempre dal mercoledì al venerdì. www.flexoclub.it HOT DOG Stufi di stare a casa? Sulle chat solite sole? In tv repliche di repliche? Non abbattettevi e fate un salto all’Hot Dog di Padova, il vostro Naked Club aperto tutti i giorni! Proprio così, non potete sbagliare serata e ritrovarvi il locale chiuso. Dal lunedì al sabato dalle 21 e la domenica dalle 15 per qli amanti del nudo tutti i giorni sono buoni, per gli amanti dell’underwear il lunedì, mercoledì e sabato. Se vuoi unire il tuo corpo con tanti altri e giocare il giovedì è la serata giusta per le mega orge. Le ultime novità sono subito piaciute, la nuova sala orgia con mega lettone, più ampia e riservata. Ia nuova sala video xxx con glory holes e altro mega lettone. Il tutto in una gimcana di camerini privati con specchi, dark, terrazza glory hole... Zona Relax al bar con area lettura e info safe sex. L’Hot Dog all’interno dello stesso villaggio con il Flexo club e la Metrò Sauna Padova, potrai passare da un club al’altro con degli sconti, cosi pure per chi arriva dalla sauna Metrò Venezia nella stessa giornata. www.hotdog-padova.it METRÒ PADOVA Metrò Padova è una delle saune più frequentate d’Italia, dove la qualità dei servizi ed il comfort sono sempre in primo piano. Informiamo che all’interno trovi anche una vera e propria palestra dove puoi allenarti tranquillamente. La zona servizi è dotata di idromassaggio, bagno turco e doppia sauna finlandese, un ottimo servizio bar e paninoteca con la possibilità anche di piatti caldi. Al piano superiore servizio massaggi con personale qualificato e solarium U.V.A. Naturalmente esiste anche la zona dedicata a coloro che amano le situazioni più intriganti con video xxx, dark, glory hole e camerini privati con video. Metrò Padova è facile da raggiungere: solo 5 minuti dall’autostrada (Padova Est) e 10 minuti dal centro città. Si trova anche nella stessa struttura del Flexo e dell’Hot Dog, con la possibilità di continuare la tua serata in questi locali con vantaggiosi sconti sugli ingressi. Aperta dalle 14 in poi tutti i giorni, agevolazioni per under 26 e chi arriva dopo le ore 20. www.metroclub.it OFFICINA Mese ricco di feste a tema e appuntamenti sempre più affollati. Tutti i giovedì ingresso solo nudi completamente gratuito, ogni venerdì festa orgia con bravi e coinvolgenti animatori, sabato solo nudi con animazione hard, domeniche pomeriggio con feste private su invito. Da ricordare giovedì 19 GangBang, domenica 8 Porsei Veneti, domenica 22 Veneto Fist. Nuova promozione 2x1 sabato 7 e 28! Vi ricordiamo che OFFICINA è sempre il cruising preferito da tutti sia perchè luogo dove soddisfare ogni fantasia erotica, sia per serietà, cortesia, pulizia e discrezione. Nuova zona spogliatoi con armadietti personali. Officina Club, Via Volta 1B 3388721747 www.clubofficina.com THE BLOCK Anche a marzo grandi eventi al Block! Sabato 14 ‘Folies pour homme’ con dj Claudio di Rocco ed Enrico Arghentini, animazione Folies de Pigalle. Sabato 21 Strip night con DJ/Producer Pagano (Deviate Records, London). Il 28 ‘Happy Birthday Andy J’, special guest dj Raul. Ogni settimana The Block offre tre situazioni differenti con musica house, commerciale e ’70-‘80, spettacoli sexy, gogo boys e drags. The Block è in Via Volta 1 a Limena (PD) 3484500418, www.block.it VERONA ROMEO’S Le novità non mancano mai al Romeo’s! Anche a marzo serate sempre divertenti, superaffollate e trasgressive! Ogni martedì il collaudato “underwear party” e ogni giovedì il “naked party”. Al mercoledì proseguono gli appuntamenti con il “Cinema-bar” in collaborazione con “Arcigay Pianeta Urano Verona”. Domenica non si può mancare all’appuntamento con il “Karaoke” di Lollo & Nicola. Venerdì è la serata dance-commerciale: venerdì 13 “IL RITORNO... DEI TACCHI (ALLO SBARAGLIO)” festa condotta e animata da Donna Rachele; venerdi 20 è d’obbligo assistere, e votare il toro più bono, al 3° appuntamento con “LA NOTTE DEI MANZI - Dance Strip Competition”, la mitica selezione per i concorsi 73 marzo 09 pride 74 METROPOLI MISTER ROMEO’S e MISTER GAYVENETO 2009 (info su: www.gayromeo.com/mistergayveneto); venerdi 27 torna a grande richiesta anche la pazza “FESTA DELLA NEVE”, perché noi facciamo ancora nevicare in discoteca per ballare in mezzo a una calda e sexy tempesta, in una bufera di musica 100% dance! Per mettersi in lista riduzione (per il venerdì) e pagare sempre 10 euro a qualsiasi orario basta chiamare Matteo al 3471861979. Ma a marzo le feste a tema ci sono anche di sabato: sabato 7 serata sex-a-tema “Mask Party”; sabato 14 e 28 doppio appuntamento disco con il Magnum Club Italia. Grossa novità da sabato 21 (e sarà l’appuntamento fisso del terzo sabato) l’esclusiva One-Night “APPARTAMENTO12-DISCO” in collaborazione con nuovi sponsor e inediti Club-partner. Romeo’s Disco Club, circolo Arcigay, Via N. Giolfino 12 (zona Porta Vescovo), info 0458403215, 3409660487 (Nicola), www.romeosclub.it SKYLIGHT Sabato 7 torna allo Skylight dj Severino da Londra. Sabato 14 con ‘Papillon Party’ ritornano le feste al Privé del Pianoterra! L’ingresso sarà riservato e obbligatorio il papillon da indossare dove volete (se non lo avete ve lo prestiamo noi!). Se vi mancano le idee prendete esempio dai nostri boy e scoprite come lo portano! Sabato 21 guest dj Tasty Tim. L’eccentrico e amatissimo dj di Londra, oramai presenza certa dello Skylight, ritorna alla consolle della sala house. Sabato 28 prima semifinale del ‘Lap Boys Game’: ogni ultimo sabato del mese si terrà una selezione che porterà alla selezione finale dove verrà eletto il Lap Boy più votato della stagione. Lo Skylight è a San Bonifacio (Verona), in via Fontanelle 28. Autostrada A4, uscita Soave/San Bonifacio, seguire le indicazioni per l’Ospedale (lo Skylight si trova di fronte). Tutti i sabati apertura alle 24. Liste attive dalle 24 alle 1.20. www.skylightdisco.com TRENTINO ALTO ADIGE venire e... Tutto questo sempre nella nostra location, il ‘Sei come Sei’, in via Buozzi 3 a Bolzano. A tutti coloro che ancora non ci conoscono un invito a consultare il nostro sito e la gallery è d’obbligo! www.thefirstdisco.it EMILIA ROMAGNA BOLOGNA BOLZANO SAUNA EXIT A Bolzano sappiamo stuzzicare ogni fantasia con serate ‘only men’ in sauna e, assolutamente da non perdere, ‘Hot party’ la notte più bollente del mese insieme ai nostri ragazzi immagine venerdì 13 marzo! Musica, buffet e sauna: un mix da godere insieme! Su www.gayromeo.com/sauna-exitbolzano tutte le info. Non mancate, vi aspettiamo caldi, caldi! www.sauna-exit.it THE FIRST DISCO I giardini di marzo si vestono di nuovi colori e la disco glbt e eterofriendly più pazza e stravagante del nord vi aspetta sabato 7 con DRAG QUEEN SUPERSTAR, la festa delle donne (o quasi). Le nostre drag e i nostri boys vi travolgeranno e non ve ne pentirete! Sabato 21 serata MALEDETTA PRIMAVERA! Chissà cosa vi combineremo e avrete un solo modo per scoprirlo: EASY STAFF Tutti i venerdì notte si balla dalle 23 alle 3 nella splendida cornice della Scuderia, in piazza Verdi 2, la serata più frequentata di Bologna! Selezione commerciale ed anni ‘80, go-go boys, animazione, ospiti ed extra d’eccezione ad ogni appuntamento! L’ingresso in lista costa 8 euro con drink. La domenica sera dalle 22.30 ci si ritrova al To Be, ex Capital Town, in via Don Minzoni 5. Tutte le domeniche in consolle la musica di dj Matty P condita da strip show, funny games ed altre sorprese! Al To Be l’ingresso è GRATIS! Che aspetti? Visita www. gaybologna.com o chiama il 339.6278524. TOSCANA FIRENZE FABRIK Ecco gli appuntamenti del mese di marzo. Ogni giovedì BLACKOUT PARTY. Come ogni 2° domenica l ’universo maschile si f PPOOUU RR La Libreria ga Edicola internazionale - Boo Moda & Design Pier Pour Hom Vi invita alla serata Viale Gorizia, 14 20144 Milano - Tel. 320.7178 Lunedì: 14.00 - 19.30 Martedì - Sabato: 11.00 - 19.30 Domen www.pierpourhom.it - www.myspace.com/p tutti i giovedì con La Cesira e il ADELPHI - BALDINI & CASTOLDI DALAI - BOLLATI BORINGHIERI - BOMPIANI - BUR - CARGO - CASTELVECCHI - CONIGLIO EDITORE - CORBACCIO - DARK - ED. B FABIO CROCE EDITORE - FAZI EDITORE - FELTRINELLI - GARZANTI - GUANDA - HAMMAM - IBISKOS EDIZIONI - IL DITO E LA LUNA - IL SAGGIATORE - KAO METROPOLI LAZIO ROMA FREQUENCY Il più grande men’s club romano vi invita a trascorrere piacevoli e stuzzicanti notti con un calendario sempre più ricco di eventi. Si inizia il lunedì e mercoledì con il ‘Free Entry’ da sempre amato dai più giovani. Il giovedi da non perdere ‘Extreme naked party’ ormai un “must” nella vita gay notturna capitolina. Venerdì vi lasciamo al buio con il ‘Black out party’ dove ogni scoperta è illuminata solo da candele. Sabato è da non perdere con i sexy e caldi show con famosi pornodivi. Domenica vi aspettiamo già a partire dalle 15 per un pomeriggio “alternativo” e dalle 22 vi mettiamo in mutande o per chi preferisce totalmente nudo. Il martedì “purtroppo” vi lasciamo soli perché crediamo di esserci meritati un giorno di riposo! Vi segnaliamo ogni 2° venerdì del mese l’appuntamento ursino firmato “Good Bear”, mentre il 4° venerdi e sabato del mese per chi preferisce emozioni forti c’è l’appuntamento “Leather” in collaborazione con Leather Club Roma, assolutamente da non perdere per gli amanti del genere! Sul nostro sito potrete inoltre essere informati sulle “sexy performance” con cui vi deliziamo i sabati notte: lasciateci la vostra mail o il vostro numero di cellulare e vi manderemo mail/sms per tenervi sempre aggiornati. Il Frequency è aperto tutte le sere dalle 22. Vi ricordiamo l’obbligo di essere in possesso della tessera Arcigay. Info Ottavio 340/6939719, Francesco 347/6123752 www.thefrequency.it CAMPANIA NAPOLI DEPOT Anche nel club di Napoli una sera alla settimana si svolge un divertente happy hour; tutti i martedì infatti potete usufruire di una consumazione omaggio con il drink acquistato. Il giovedì invece la promozione prevede il due per uno: arrivate in due ma uno solo di voi paga l’ingresso. Gli appuntamenti a tema inziano il mercoledi con il famoso e sempre affollato naked party. Mentre le domeniche offrono eventi differenti: il 1°, 15 e 22 underwear party per coloro che si vergognano a stare completamente nudi; domenica 8 naked party con il passamontagna (affollato e divertente); domenica 29 fist party dalle 15 con ingresso su prenotazione e naked con passamontagna dalle 21 in poi. Sabato 21 l’originale black out party: tutti insieme al buio! www.depotnapoli.com SAUNA BLU ANGEL Abbiamo festeggiato il tredicesimo anno di attività della Sauna Blu Angel, la prima sauna al sud Italia e sono intervenuti tanti amici alla festa che si è svolta al RedMoon, la disco cruising esclusivamente per uomini con drag queen show, stripmen e go-go boys. La sauna è tre piani di pulizia, igiene e cortesia, stanzette relax, bagno turco, sauna finlandese, vasca idromassaggio, dark, labirinth, sala fumatori, bar, sala video xxx e sala massaggi. La disco ha dark room, stanzette, discoteca, ampia zona parcheggio custodito. È un locale stile anni ‘70 che con i suoi appuntamenti mensili con i grassonissimissimi orsi di www.bearsofnaples.com è diventata un cult a Napoli. Info 0815625298, sauna-bluangels.spaces. lives.com e Centro Direzionale Isola A/7. 6 x 6 a d v. c o m del mese, domenica 8 ‘HARDSEXPARTY h 16-21’, dress code obbligatorio leather, rubber o total naked (ammissione riservata, per partecipare: [email protected]). La serata prosegue regolarmente fino alle 3. Domenica 15 inaugurazione del BEARS’ TEA, nuovo appuntamento bear pomeridiano, dalle 17 alle 22. Drinks, food, fotoritratti ursini per i presenti con il fotografo Pier Giorgio De Pinto. La serata prosegue regolarmente fino alle 3. Sabato 21 ‘BEAR BUTCH’ la festa per orsi & friends, in collaborazione con bearsking. com come ogni 3° sabato del mese. Domenica 29: HARDSEXPARTY SPECIALE h 16-21, dress code obbligatorio: leather, rubber, sospensorio o total naked Ammissione riservata, per partecipare: [email protected]. La serata prosegue regolarmente fino alle 3. A 2 minuti dall’uscita autostradale A1 “Calenzano”. Se vuoi essere in lista: [email protected]. Ingresso riservato ai soli soci Arcigay/Unocard. Only for men. Aperto dalle ore 22 da martedì a domenica.Chiuso il lunedì. Info 349/8906645 www.fabrikfirenze.it 75 fa spazio a Milano RR H HO M ay e lesbica ok fotografici e Comics Toys - Viaggi 8289 / 02.89075230 - Fax 02.89075232 nica: 14.00 - 19.00 Chiuso l’ultima domenica del mese pierpourhom - www.piermagazine.it BLUE - ED. CANTERO - ED. ECHO - ED. H&O - ED. KAPPA - ED. PAUL FREEMAN - ED. RO RO RO - EINAUDI - ELM - ES - ED. SANICOLAO - FABBRI EDITORE OS - LA TARTARUGA - L’AIRONE - MEDUSA - MONDADORI - MURSIA - NET - NEWTON COMPTON - PLAYGROUND - RIZZOLI - SELLERIO - TEA - ZOE Pier Pour Hom sostiene Circolo di Cultura Omosessuale 76 DVD DVD DVD 11104 11133 11156 11165 DVD DVD DVD DVD 11215 11230 11252 11276 DVD DVD DVD DVD 11319 11329 11330 r e h eat l o i Z a p s o v nuo new! no docci ige marzo 09 ica last p n i le ana 7 o l o s ni pride DVD euro! ico, nom o c e , co co! i e prat 11344 m ! o n a l i 77 DVD DVD DVD 11166 11172 10187 11200 DVD DVD DVD DVD 11287 11282 o i d stu how w o kn ment n i a t ter en DVD 7 NO da Recanate24 A L I M tonio e) 201 Via Antaz. Central ( MM s-67391224 tel. 02-67847756 l sabato fax 02 dal lunedì a Aperto continuato) (orario0 - 19,30 h. 9,3 e) stever a r T ( A 3 ROM allicano 1 Via S.G-58335692 tel. 06-58390427 fax 06 il lunedì, ì al sabato. Chiuso dal marted aperto 0 - 20,00 h. 10,0 11289 11312 ts n a c i d r dv nal lub ugs persos - butt plock rings s dildo traps - c & souvenir jocksoms -toys cond : nome dine r o ’ d Buono ondenza risp iare a: r o c r pe da inv How w o n o oK Studi via Antoni nate 7 a c e R da lano i M 20124 ANNI DI 18 RE I R O RIE MIN TO A I N C OR VIETA IZIONE CO 4/48 ORE SPED ESSO IN 2 E SP R me: cogno via: ro: nume città: cap: cia: provin ne) LLI IMO edizio : ANON RANCOBO o lla sp O n e L d o L f e F e RE tel IMBA vvertir per a CON NON INVIA A torio T a A g li o V r b R 00 Eu (ob , E RISE IZIONDIZIONE 11 D E P S E SPE SPES VD DVD DVD DVD DVD DVD D DVD DVD DVD DVD gno o asse iere d n a g lle al corr pago a ntrassegno rò co paghe marzo 09 pride 78 Guida Gay d’Italia Dove e Cosa Locali e Disco Antico Borgo (dalla Giò), via Borgo Trento 38. Art Club c/o Centro commerciale Garda 1, via Mantova 1/a, Desenzano del Garda (BS), t. 030/9991004, mer-ven (donne) sab 23-5, www.artclubdisco.com Bar Aldo’s AOSTA Associazioni Comitato regionale Arcigay “Articolo 3”, c/o Espace Populaire, via J. C. Mochet 7, t. 329/6862948, http//arcigayaosta.blogspot.com ASTI Locali e Disco Boschetto Bar, v.le Partigiani 34, t. 0141/352471, 347/5811687. BARI Associazioni Kabum Pride Village, Associazione Promozione Pari Opportunità, info 348/6104584, wwww.lefateignoranti.fan-club.it Locali e Disco Boulevard Disco Pub, c.so Vittorio Emanuele 40a/42, t. 393/9904951 El Merendero Disco, SS 100 uscita Adelfia, Rutigliano (BA), www.elmerenderodisco.it Kabum Event’s, organizzazione one night gay primo sabato del mese, info 348/6104584, wwww.kabumeventi.com Makumba Gay Tribe, c/o Heineken Disco Club, via G. Pastore km 1.100, Gioia del Colle (BA), one night gay ogni primo e terzo sabato, t. 347/3670135, www.gaybari.it North Wind Disco Pub, via Giannone 18 (zona Campus), t. 080/5580028, h. 21-4, chiuso lun, www.nordwinddiscopub.eu.com Gilda club, v.le Einaudi 60, one night domenica, t. 340/8244204, www.francescopetit.fan-club.it Saune Millenium Bath, Via Adriatico 13, t. 080/5342530 BERGAMO Locali e Disco Babilon Street, via Levate 1, Sabbio di Dalmine (BG), t. 338/2595752, 333/1705373, h. ven 22.30-4, sab 23-5 www.babilonstreet.altervista.org Divina Fashion Bar, b.go S. Caterina 1, h. 19-2, chiuso dom/lun, www.bardivina.it Get Up Club, via Bianzana 46, t. 349/5525092, www.discogetup.com Mamo’s Bar, v. Baschenis 13/a, t. 035/270014, dalle 17, chiuso lun, www.mamos.it Ristoranti Brodo di Giuggiole, via Colleoni 10, Dalmine (BG), t. 035/566581, chiuso lun sera e sab pranzo. La Gatta al Lardo, via Giovanni XXIII 42, Verdello (BG). Trattoria Anita, via al Luio 60, t. 035/521830, Alzano Lombardo(BG), chiuso lun e mar a pranzo. Saune The City Sauna, via della Clementina 8, t. 035/240418. Sex Shop Center Fantasy, Via Manzù 3/d, Curno (BG), t. 035/614111, www.centerfantasy.it Altro Comotti gomme, via Giovanni XXIII 1, Azzano S. Paolo (BG), t. 035/532110, sconti per i lettori di “Pride”, [email protected] Jammin’bar, c/o Orio Centre, v. Portico 59/61, Orio al Serio (BG), t. 035/318210 pride marzo 09 BOLOGNA Associazioni Arcigay nazionale, via Don Minzoni 18, t. 051/6493055, www.arcigay.it AGEDO, c/o Com. Provinc. Arcigay “Il Cassero” Comitato provinciale Arcigay “Il Cassero”, v. Don Minzoni 18, t. 051/6494416, www.cassero.it Gruppi Sportivi Bogavolley Allenamenti mar/gio 22-24 c/o palestra CUSB, Via del Carpentiere 19, info t. 338/1083693, www.bogavolley.it , [email protected] Gruppo Pesce, c/o Piscina Vandelli, t. 329/4547793, lun e gio h. 19.30-20.30 Hotel I Portici Hotel, via Indipendenza 69, t. 051/42185, www.iporticihotel.com Locali e Disco Bart, via Polese 47/a, t. 051/243998, www.bartclub.net Easy Staff, venerdì cena&drag show dalle 21, disco h. 23-3 c/o La Scuderia, piazza Verdi 2; domenica cena dalle 21.30, disco dalle 22.30 c/o To Be (ex Capital Town), via Don Minzoni 5, t. 339/6278524, www.gaybologna.com Ganesh, via Polese 47/c, t. 051/5877771, h. 19-03. Movida Club, v. S. Felice 6b, t. 051/232507, h. 17-6. Red Club, via del Tipografo 2, venerdì e sabato dalle 23. t. 051/6011241, www.discoredclub.com Ristoranti Trattoria Papa Re, p.za Unità 6, t. 051/356120, chiuso dom. Saune Black Sauna, via del Tipografo 2, t. 051/6011241, h. 14-2 ven-sab 14-3, chiuso mar, www.blacksauna.com Cosmos Sauna, via Boldrini 22, t. 051/255890, dom-gio h. 12-00.30, ven 12-1, sab 12-2 Steam, via Ferrarese 22/i, t. 051/363953, dalle 14, www.steamsauna.it Shop Igor Libreria, via San Petronio Vecchio 3, t. 051/229/466 La Boutique dell’Eros, Via Polese 32, t. 051/4070551, www.laboutiquedelleros.it Altro Caractère Composizioni Floreali, via dei Mille 7-2/d BOLZANO Locali e Disco The First disco, winter season c/o Seicomesei, via Buozzi 3 (vicino fiera), per le serate gay vedi sito: www.thefirstdisco.it Saune Exit sauna wellness, via Visitazione 2 / Mariaheimweg 2, t. 347/4700645, mar/giov/ven 18-00.30 sab/dom 14-00.30, www.sauna-exit.it. BRESCIA Hotel B&B Il Sasso vicino alla spiaggia gay della rocca Via Ariosto 13, Manerba del Garda tel. 339/5742045, www.bebilsasso.it Via Zadei 49, t. 333/5967903, h. 8-24, chiuso lunedì Big Mama’s, v. Mapella 7, Lonato (BS), www.bigmamas.it DayBar, v.le Europa 45 /M, Montichiari (BS), www.daybar.it Living Room da Ago, via E. Ferri 31, mar-ven 7.30-1, sab-dom 17-1, t. 030/2310939 Out Limits, via U. Foscolo 2, Paderno Franciacorta (BS), t. 030/657536, 030/8375178, 335/8775189, ven e sab 22.30-5, www.outlimits.it Re Desiderio Pub, vicolo Lungo 11, www.redesiderio.com Sisì pub, vicolo Duomo 13/A, Desenzano (BS), t. 030/9140085 Trap, via Castagna 55, t. 340/6857585, ven-sab, www.trapmad.it Valliesteeedigei, serate itineranti, t. 347/1509452, 347/2563585, www.vallisteeedigei.it Saune Splash Club, via Faustinella 1, Desenzano (BS), t. 030/9142299, www.splashclub.it Shop/Altro Lucas Kazan Production (produz. film hard), v. del Molin 45/f, Desenzano (BS), t. 333/2017811, www.lucaskazan.com BRINDISI Hotel B&B Lune Saracene Strada Provinciale 28, Ostuni-Francavilla km 13, S.Michele Salentino, t. 0831/966294 www.lunesaracene.it CAGLIARI Hotel B&B I Gabbiani, l.go Carlo Felice 36, t. 070/665976, sconti per i lettori di “Pride”, [email protected] Locali e Disco Go Fish, via G.B. Venturi 12/14, t. 070/45453169, 348/5876314, gio e sab, www. go-fish.it Il Fico d’India, lungomare Poetto. Rainbow Café, via Rossini 16 angolo via Verdi, t. 347/6078384. CATANIA B&B Crispi Rooms Hotel Via Francesco Crispi 15, 1° piano, tel/fax 095/532548, www.crispirooms.com Hotel Villa Romeo, via Platamone 8, t. 095/534714, www.hotelvillaromeo.it Locali e Disco Codice Rosso Cruising bar, via Conte Ruggero 48, t. 340/9076099, www.ilcodicerosso.com. Café Noir, zona porto vicino ex Capannone, t. 349/2693745, 347/9548021. Le Capannine, v.le Kennedy 93, Lidi Playa, Stradella Capannine, t. 349/2693745, one night venerdì, www.cristinagarofalo.it Pegaso’s Circus, v.le Kennedy 80, Lidi Playa, t. 095/7357268, 348/3534116, one night sabato e prefestivi, www.pegasos.it Pegaso’s club, v. Canfora 9, t. 349/1732207, gio-dom Ristoranti Neva caffè, p.zza San Francesco 4/5, t. 095/315545, h. 7-3. Saune Terme di Achille, via Tezzano 13, t. 095/7463543, 333/4305708, mar-dom 14-24, sab no stop, www.termediachille.com Sauna Mykonos, via Platamone 20, t. 095/531355, mar-dom 16-23. CESENA Hotel Villaggio Camping delle Rose, v. Nazionale Adriatica 29, Gatteo a Mare (FC), t. 0547/86213, www.villaggiorose.com COSENZA Associazioni Comitato regionale Arcigay “EOS”, c/o Casa delle Culture, c.so Telesio 29, t. 347/7600480, [email protected], [email protected] Altro Libreria Domus Universitaria, C.so Italia 74/84, tel. 0984/36910 CREMONA Associazioni Comitato provinciale Arcigay “La Rocca”, via Speciano 4 (presso ARCI), Presidente t. 338/5015488, Vicepresidente t. 347/2783901, www.arcigaycremona.it La Goccia, gay credenti, via De Berenzani 18/c, t. 0372/471622, 347/4116736. Locali e Disco Notte Praga, v.le Po 129 D, t. 0372/410798, 349/3763150, one night sabato h. 23-4, www.nottepraga.com CUNEO Turismo Sphera Friendly Viaggi, viaggi gay, via Torino 21, Moretta (CN), t. 899500030, www.sphera-friendly.it FIRENZE Hotel Medici Hotel, via de’ Medici 6, t. 055/284818, www.hotelmedici.it Pensione Matilde, via Nazionale 17, t. 055/288147, 392/9127871, www.pensionematilde.eu Locali e Disco Fabrik cruising bar, via del Lavoro 19 zona ind. Fibbiana, Calenzano (FI), t. 349/8906645, dalle 22 mar-dom, www.fabrikfirenze.it Hard Bar 85, via Guelfa 85 rosso, t. 055/2645461, www.hardbar85.it Piccolo Café, borgo Santa Croce 23/r. Tabasco Disco Gay, piazza Santa Cecilia 3, t. 055/213000, www.tabascogay.eu Y.A.G. B@R, via de’ Macci 8r, t. 055/2469022 www.yagbar.com Ristoranti Il Barone Refreshment, via Romana 123 rosso, t. 055/2335132, 334/5958518, aperto dalle 19, [email protected] Saune Florence Baths, via Guelfa 93 rosso, t. 055/216050, www.florencebaths.eu Altro Extro, parrucchieri, via Avane 58, Empoli (FI). 79 marzo 09 pride 80 DOVE E COSA MESSINA Shop Libreria Hobelix, (friendly) via dei Verdi 21, t. 090/774046 MILANO FORLI’ Locali e Disco Exarea Café, viale Gramsci 81, t. 338/5652490, one night giovedì dalle 21 alle 24, domenica aperitivo con drag show dalle 19 alle 22, www.myspace.com/exarea81 GENOVA Locali e Disco Aqua Club Bar, (presso la sauna), mer-dom 21,30-3 . Virgo Discoclub, via Carzino 11/13r, t. 347/8151451, www.virgoclub.com Ristoranti Osteria Cesira, salita Salvatore Viale (adiacente Aqua Club) Saune Aqua Club, salita Salvatore Viale 15/r, t. 010/588489, chiuso mar, dom-lun 15-24 GROSSETO Associazioni Comitato provinciale Arcigay “Leonardo da Vinci”, via Parini 7/e, t. 0564/1911305, 347/0788972, www.grossetogay.it, Friendly Maremma, www. friendlymaremma.it LAGO D’ISEO Hotel Hotel dell’Angelo Anche ristorante e pizzeria gay friendly, con terrazza estiva. Via Roma 8, Predore (BG) t. 035/938040, www.hoteldellangelo.com, [email protected] LEGNANO Locali e Disco Saxa Club, via Pietro Micca 26, Confessions@ SaxaClub one night gay martedì dalle 21, www.myspace.com/eventiconfessions LUCCA Locali e Disco HUB, via Poggio 29, Ponte S. Pietro (LU), www. hub.fm pride marzo 09 Associazioni Comitato provinciale Arcigay CIG “Centro di Iniziativa Gay”, via Bezzecca 3, t. 02/54122225, lun-ven 1520; Tel. amico gay lun-mar-gioven 20-23, t. 02/541222227, www.arcigaymilano.org AGEDO Associazione Genitori Di Omosessuali, via Bezzecca 4, t. 02/54122211, giov 14-17.30, www.agedo.org ASA Associazione Solidarietà Aids, via Arena 25, t. 02/58107084, www.asamilano.org Gruppo del Guado, cristiani omosessuali, via Soperga 36, t. 346 3081901, www.gaycristiani.it Gruppi Sportivi Gruppo Pesce Milano Non le solite vasche! Nuoto e nuoto sincronizzato con il gruppo SyncDifferent, infoline t. 340/5246398, www.gruppopesce.org, [email protected] Hotel Hotel Charly, (sconti ai lettori di Pride secondo disponibilità, no periodi fiera), via Settala 76, t. 02/2047190, www.hotelcharly.com Hotel Garda, (sconti ai lettori di Pride secondo disponibilità, no periodi fiera) via Napo Torriani 21, t. 02/66982626, www.hotelgardamilan.com B&B Maggiolina, via Edolo 6, t. 392/4994983, www.bbmaggiolina.it Locali e Disco Afterline Club, via Sammartini 25, t. 345/6936243, lun-sab dalle 22, chiuso dom, www.afterline.it K.O.Club, via Resegone 1, t. 339/7798450, 392/3435573, www.koclubmilano.com Billy, c/o Amnesia, via Gatto ang. Forlanini, t. 335/8327777, 338/3332783, one night sabato h. 24, www.billyclub.it Join the Gap by CIG, c/o Borgo del tempo perso, via Fabio Massimo 36, one night dom dalle 20, t. 02/54122225 Company Club, via Benadir 14, t. 02/2829481 chiuso lun, www.companyclub.org. Cruising Canyon, via Paisiello 4, t. 02/20404201, lun-ven no stop 16-8, venerdì dalle 16 no stop fino alle 8 di lunedì, www.cruisingcanyon.com Depot cruising bar, via dei Valtorta 19, t. 02/2892920, tutti i giorni, www.depotmilano.com Flexo, via Oropa 3, t. 02/26826709, lun-sab dalle 21, dom dalle 15, www.flexoclub.it Garofano verde, via Monte Velino 24, t. 02/55199484, tutti i giorni 5-2. Gasoline, via Bonnet 11, gio-ven-sab, www.discogasoline.it. H.D., via Caruso ang. via Tajani, t. 02/718990, lun-mar-ven-sab. Illumined cruising, via Napo Torriani 12, t. 02/66985060, aperto 24 ore tutti i giorni, www.club-illumined.com Kickoff, c/o Black Hole, via Cena 1, one night venerdì. King, via Derna 19, t. 346/1472861, chiuso mar, www.kingmilano.com Le Maschere, via Maiocchi 12 t. 02/20240176, 339/5621382, h. 10.30-2. Mono, via Lecco 6, t. 339/4810264, 347/4434228, chiuso lun, dj-set dopo le 23, www.myspace.com/monomilano Nelly Café, v.le Regina Giovanna 25, t. 02/20480342, 392/0960765, nellycafe@ libero.it Next Groove Café, via Sammartini 23, t. 348/7444957, h. 10-2. Nuova Idea, via De Castilia 30, t. 0269007859, 3334816780, www.lanuovaidea.com One way disco, via F. Cavallotti 204, Sesto S. Giovanni (MI), t. 02/2421341, 348/7424824, one night sabato, www.oneway.it Papé Satan, c/o Parenthesis, v. Gargano 15, one night dom dalle 24, t. 347/9270360 Palko, via Clerici 342, Sesto S. Giovanni (MI), one night giov con La Cesira staff, t. 348/0435725, 333/2600608, www.ilpalko.com Pour Homme, c/o Magazzini Generali, via Pietrasanta 16, t. 02/5393948, 334/1178011, one night sabato, www.pourhomme.tv Rhabar, alzaia Naviglio Grande 150, mer-dom 19-2, www.rhabar.it. 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