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Comunicato stampa
Protezioni posteriori dei camion inadeguate, pericolose per i guidatori
Emmen, 12 febbraio 2013. Quando un’automobile tampona un autocarro, sovente le
zone deformabili non sono sollecitate. A partire da una certa velocità, ciò significa un
grande pericolo di lesioni per gli occupanti della vettura. Malgrado delle protezioni
posteriori conformi con le direttive attuali per gli autocarri, l'auto può sfondare la
protezione posteriore e infilarsi sotto il camion. Dal 2012, oltre 10 incidenti mortali e
circa 200 feriti gravi sono così stati riportati in Svizzera. Il test del TCS dimostra che è
possibile rendere più stabili le protezioni posteriori dei camion con una spesa
contenuta.
Anche il legislatore ha riconosciuto questo problema: la commissione UE ha elaborato una
prescrizione di ammissione che gli Stati, membri dell'Unione europea, devono applicare dal marzo
2007. L'Associazione svizzera dei trasportatori stradali (ASTAG) e il TCS avevano già fatto notare
che i miglioramenti non erano sufficienti. Un crash test del TCS dimostra ora in maniera
inequivocabile che le protezioni posteriori per camion, realizzate secondo le nuove disposizioni,
non reggono in caso di tamponamento.
Rischio elevato in caso di protezioni posteriori tradizionali
Durante il test, un'automobile compatta tampona un camion alla velocità di 56 km/h. La
protezione posteriore, costruita secondo l’attuale direttiva europea 2006/20/EG, si spezza e la
vettura s'incastra sotto il mezzo pesante. Le zone deformabili della vettura non sono coinvolte,
mentre l’abitacolo viene distrutto fino alle portiere posteriori. Causa il limitato spazio di
sopravvivenza, gli airbag non riescono a impedire che i due manichini sbattano il capo contro il
retro dell'autocarro. In questo caso, il rischio di procurarsi ferite letali è molto elevato.
Miglioramenti grazie a protezioni posteriori ottimizzate
Un secondo test con un autocarro ottimizzato, svolto in condizioni simili, dà risultati migliori. La
protezione posteriore, sistemata più in profondità e fissata al telaio del camion con sostegni
diagonali in metallo, resiste all’urto che è assorbito quasi esclusivamente dalla zona deformabile
della carrozzeria dell'auto prevista a tale scopo. Le cinture di sicurezza e gli airbag sviluppano
tutta la loro efficacia. Il costo per ogni protezione posteriore modificata ammonta a circa 150 CHF
per veicolo, con una chiara riduzione del rischio di lesioni per gli occupanti.
Richiesto un inasprimento delle prescrizioni
Nel prossimo aprile, si svolgerà a Ginevra una riunione internazionale per inasprire le norme sugli
elementi protettivi posti sotto la parte posteriore degli autocarri. Il Working Party on General
Safety Provisions (GRSG) è un sottogruppo del World Forum for Harmonisation of Vehicle
Regulations (WP.29) e si occupa di allestire proposte sulle norme di sicurezza sui veicoli in
generale. La Svizzera sarà rappresentata da delegati dell'Ufficio federale delle strade (ASTRA).
Con una spesa modesta, la protezione posteriore degli autocarri può essere resa più stabile.
Questa misura aumenta la possibilità che le zone deformabili, in caso di tamponamento,
reagiscano, riducendo così il rischio di ferimento per gli occupanti del veicolo. Al momento, le
esigenze contenute nelle norme in vigore sono insufficienti. Il TCS si pronuncia chiaramente per
un loro miglioramento al livello europeo.
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Contatto per i media
Renato Gazzola, portavoce del TCS, 079 686 08 80, [email protected]
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Prevale la traduzione tedesca del comunicato stampa.
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centrale. Interlocutore privilegiato delle autorità cantonali e federali, il TCS difende la libera scelta del mezzo di trasporto. Da oltre un secolo, si impegna per la sicurezza di
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soccorso e, in circa 86% dei casi, consentono all'automobilista di riprendere il viaggio immediatamente. Oltre 700'000 persone si affidano al Libretto ETI che ogni anno
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