Per utilizzare questo sussidio in famiglia. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Fate insieme il segno della croce. L’introduzione vi aiuta a cogliere il filo rosso settimanale, alla luce della parola di Dio e della testimonianza missionaria. Leggete ad alta voce la parola di Dio. Ascoltate la testimonianza missionaria proposta. Le testimonianze possono essere lette giorno per giorno oppure, intere, ogni due giorni. Recitate insieme il salmo proposto. Recitate insieme la preghiera proposta per la settimana, la trovate nella pagina della domenica. Prima di concludere leggete l’impegno del giorno: se pregate la sera vi aiuterà nella giornata successiva. Concludete con una semplice benedizione e il segno della croce. Benedizione per la preghiera del Mattino Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. R. Amen. Benedizione per la preghiera della Sera Il Signore ci conceda una notte serena e un riposo tranquillo. R. Amen. Misericordiamo La quaresima 2016 è il tempo giusto per sperimentare la gioia di essere purificati, che è decisamente qualcosa in più del sentirsi psicologicamente a posto e senza sensi di colpa. La caratterizzazione missionaria, tipica della nostra diocesi, che viene offerta da questo strumento di preghiera per la famiglia e per le comunità ci aiuta a vedere in tutta la sua ricchezza il tema della misericordia, sfrondandolo da facili sentimentalismi. Sulla scorta dell’invito di Papa Francesco, che nella bolla di indizione del Giubileo scrive: “È giunto di nuovo per la Chiesa il tempo di farsi carico dell’annuncio gioioso del perdono. È il tempo del ritorno all’essenziale per farci carico delle debolezze e delle difficoltà dei nostri fratelli”, (MV, 9) proponiamo un cammino in 6 tappe, che ci prepara alla passione, morte e risurrezione di Gesù, momento nel quale, nel modo più sorprendente, Dio ha mostrato “il disegno d’amore della sua volontà”. (Ef. 1,5) Il percorso ha quindi questa scansione: 1ª settimana MI – Missione, nella quale leggeremo i brani del nuovo testamento che raccontano i primi invii missionari da parte di Gesù e degli apostoli. 2ª settimana SE – Seguire, nella quale scopriremo come andare dietro a Gesù, accompagnati da Giovanni Battista e dalle prime chiamate dei discepoli di Gesù. 3ª settimana RI – Ritrovare, nella quale leggeremo il capitolo 15 del Vangelo di Luca, e ci accorgeremo che Dio non si stanca mai di cercarci. 4ª settimana COR – Coraggio, accompagnati dal brano di Genesi 18 in cui incontriamo Abramo e i suoi ospiti sconosciuti alle Querce di Mamre. 5ª settimana DI – Diamo, nella quale ascolteremo il brano delle beatitudini, con al centro: “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.” Settimana Santa AMO, nella quale vedremo come “Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo”. (Ef. 2, 4-5) Il libretto, che riporta le bellissime testimonianze di molti missionari bresciani nel mondo, è completato a piede di pagina da alcuni dati che riguardano la situazione sociale dei paesi nei quali vengono proposti i progetti missionari per i quali – nell’inserto staccabile – trovate una richiesta di sostegno. È un modo in più rendere tangibile la nostra misericordia, modellata su quella del Padre. 10 febbraio mercoledì 11 febbraio giovedì Iniziamo la Quaresima accompagnati dal brano con il quale il Vangelo di Luca inizia il racconto della vita pubblica di Gesù. In questo brano Gesù annuncia la Misericordia del Signore, che si manifesta nel mondo. Quello che Gesù dice è spiazzante. Costringe a riorientare le proprie convinzioni e i propri modi di fare. La quaresima è un tempo di conversione, proprio in questo senso: il racconto di don Raffaele, dalla comunità di Pimenterira, ce lo mostra. Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore.» Gesù poi riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”. Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: “Non è costui il figlio di Giuseppe?”. (Lc 4,16-19) ! ( * ) & $ 1 1 . . 0 + 0 - / , - , + % % % " " # . 1 z%--# "#F ! Testimonianza di don Raffaele Donneschi (1982-1994 in Brasile), oggi parroco a Badia e Violino (Salmo 103) (Salmo 103) alcune catechiste e persino alcuni contadini a ripercorrere con lui il cammino di formazione a cui aveva partecipato per cercare di attualizzare nella propria comunità tutti quegli insegnamenti. La sfida era lanciata, non si poteva lasciar perdere solo perché non tutti avevano accolto con entusiasmo la proposta... del resto anche Gesù non era stato capito dalla sua gente; Padre Carlos lo aveva detto più volte là al Corso: “lavorare per il Regno di Dio esige impegno, costanza, testimonianza davanti a chi non accetterà o farà opposizione”. Oggi la Comunità di Pimenteira è ben viva, la convinzione di Josè ha fatto breccia e altri si sono uniti a lui nel cammino per la costruzione del Regno di Dio in quel pezzetto di Amazzonia in riva al fiume… Anche se molto c’è ancora da fare. ! ' Iniziamo questo tempo di Quaresima benedicendo il Signore attraverso il seguente salmo Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome. Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tutti i suoi benefici. Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia, sazia di beni la tua vecchiaia, si rinnova come aquila la tua giovinezza. Il Signore compie cose giuste, difende i diritti di tutti gli oppressi. Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie, le sue opere ai figli d’Israele. Quando Josè tornò dalla settimana di formazione per Animatori di Comunità riunì nella cappella del Villaggio di Pimenteira tutta la sua gente: era pieno di idee nuove, di proposte per il catechismo, per il culto domenicale, persino per migliorare l’agricoltura… Soprattutto era pieno di entusiasmo, di voglia di fare, di speranza che un cambiamento fosse davvero possibile! Tutti lo ascoltarono meravigliati ma anche titubanti: riusciremo a mettere in pratica quello che Josè ci ha detto? Non è meglio continuare come abbiamo sempre fatto? Il problema stava soprattutto nel fatto che Josè era giovane e quindi senza esperienza, senza troppa considerazione da parte degli anziani… Josè però non si perse d’animo e chiese un tempo di prova: convinse alcuni giovani, Impegniamoci ad essere misericordiosi come il Signore ci ha insegnato: Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. Non è in lite per sempre, non rimane adirato in eterno. Non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre colpe. Perché quanto il cielo è alto sulla terra, così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono; quanto dista l’oriente dall’occidente, così egli allontana da noi le nostre colpe. Come è tenero un padre verso i figli, così il Signore è tenero verso quelli che lo temono, perché egli sa bene di che siamo plasmati, ricorda che noi siamo polvere. (Lc 4, 20-22) 12 febbraio venerdì “Medico, cura te stesso”, dicono gli israeliti di Nazaret a Gesù. Anche in una situazione di ostilità Gesù è riconosciuto come guaritore e la sua medicina è la misericordia. La stessa che vediamo nella testimonianza di suor Giulietta. Lo sdegno della folla nella sinagoga è lo stesso sdegno delle persone che vedevano una missionaria “sprecare del tempo” con una malata. Ma vivere con misericordia significa proseguire tralasciando le critiche. Ma Gesù rispose loro: “Certamente voi mi citerete questo proverbio: «Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!»”. Poi aggiunse: “In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro”. All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino. Poi scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità. (Lc 4, 28-32) 4 3 Preghiamo benedicendo il Signore, chiedendogli di essere sempre presente nella nostra vita, di accompagnarci e sostenerci nei momenti più difficili. Preghiamo perché tutti gli uomini possano essere guidati dalla sua volontà e che in tutti i luoghi si senta la sua presenza forte Benedite il Signore, voi tutte sue schiere, suoi ministri, che eseguite la sua volontà. Benedite il Signore, voi tutte opere sue, in tutti i luoghi del suo dominio. Benedici il Signore, anima mia. 5 4 4 4 (Salmo 103) Benedite il Signore, angeli suoi, potenti esecutori dei suoi comandi, attenti alla voce della sua parola. (Salmo 103) Ma l’amore del Signore è da sempre, per sempre su quelli che lo temono, e la sua giustizia per i figli dei figli, per quelli che custodiscono la sua alleanza e ricordano i suoi precetti per osservarli. Il Signore ha posto il suo trono nei cieli e il suo regno domina l’universo. Preghiamo insieme questo salmo alternando voci maschili e voci femminili L’uomo: come l’erba sono i suoi giorni! Come un fiore di campo, così egli fiorisce. Se un vento lo investe, non è più, né più lo riconosce la sua dimora. con argomentazioni logiche, mi costrinse ad accettare la realtà di questa malattia: essa aveva il magico potere di trasformare i vincoli più intimi, come quelli di madre e figlia, e di capovolgere i ruoli che la natura aveva stabilito. Cosa potevo fare? Imparai a diventare madre di mia madre. Così il suo letto divenne un altare dove celebravamo la nostra messa, portando ognuna i propri doni. Poi arrivò l’incomprensione di molti: perché sprecare tempo per accudire chi non comprende? Perché non tornare in missione? Ma grazie alla preghiera e alla meditazione della Parola ho imparato a gustare la gioia del lieto annuncio che Gesù ha donato ai poveri comprendendo che la missione non è un luogo ma è una persona viva, Gesù il Misericordioso amante della vita, in tutte le sue fasi. 6 L’anno di misericordia del Signore: questa parola evangelica e l’accentuazione speciale di Papa Francesco per questo anno Giubilare Straordinario della Misericordia, mi hanno riportato alla mente il cammino di liberazione che il Signore ha voluto nella mia storia nei 10 anni trascorsi accanto a mia madre malata. Morbo di Alzheimer. Imparai a comprendere il significato di questo nome sconosciuto, sperimentando la sua devastante realtà. Ogni giorno affrontavo sorprese che mi lasciavano spiazzata. Le domande della mamma, chi fossi e che cosa facessi in casa sua, mi mettevano in sofferente difficoltà. All’inizio, divertita, rispondevo che ero un angelo caduto dal cielo, poi compresi che forse quello non era l’atteggiamento più adeguato. L’impotenza di far breccia 4 2 (Lc 4, 23-27) 13 febbraio sabato 1 1 - , A ) ) C C A @ ) @ 1 1 1 1 1 1 B : ' ' D B ? > > ! < 9 : < ! < ! ) = ' : ' ; ) ) ) 9 7 8 F E G 1 Testimonianza di suor Giulietta Loda - Taiwan