SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO
“SAN BERNARDINO”
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PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
2013-2014
Liceo Scientifico
Indice
PREMESSE
..................................................................................................................................................................... 4
11.. IDENTITÀ E FINALITÀ DELLA SCUOLA SALESIANA: INCONTRO TRA LA DOMANDA DI GIOVANI E FAMIGLIE
E L’OFFERTA FORMATIVA .................................................................................................................................. 6
22.. I PROFILI FORMATIVI
........................................................................................................................................... 9
2.1 Profilo comportamentale
2.2 Profilo della comunicazione
2.3 Profilo didattico
33.. I PERCORSI FORMATIVI: PIANI DI STUDIO - ATTIVITÀ PERSONALIZZATI
................................................ 12
3.1 Percorso comportamentale
3.2 Percorso della comunicazione
3.3 Percorso didattico
44.. L’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA: CALENDARIO SCOLASTICO E ORARIO
4.1
4.2
4.3
4.4
4.5
......................................... 18
Calendario scolastico
Monte ore complessivo
Durata oraria delle lezioni
Servizio mensa - Servizio Trasporto
Orario giornaliero
55.. LO STUDENTE AL CENTRO DELL’ATTENZIONE: ATTIVITÀ EXTRA-CURRICOLARI INTEGRATIVE DEI
PERCORSI FORMATIVI ...................................................................................................................................... 20
5.1 Educazione alla fede
1. ATTIVITÀ OFFERTE A TUTTI GLI STUDENTI
2. ATTIVITÀ FORMATIVE AD OFFERTA INDIVIDUALIZZATA PER STUDENTI
3. ATTIVITÀ FORMATIVE OFFERTE ALLA COMUNITÀ EDUCANTE
5.2 Formazione della coscienza ed Educazione socio-politica
5.3 Percorso della comunicazione
5.4 Iniziative trasversali ai percorsi
66.. RISORSE, STRUMENTI E STRUTTURE ORGANIZZATIVE PER L’ATTUAZIONE DEL POF ............................................... 23
6.1 Il Personale
6.2 Immobili, strutture, attrezzature
6.3 Le risorse finanziarie
77.. I PROCESSI VALUTATIVI ..................................................................................................................................... 29
7.1 La valutazione didattica
7.2 La valutazione e il monitoraggio di attuazione del POF
88.. ADOZIONE DEL POF .......................................................................................................................................... 30
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«Da mihi animas, coetera tolle» (don Bosco)
Attingiamo all’esperienza spirituale di don Bosco,
per camminare nella santità secondo la nostra specifica vocazione
«La gloria di Dio e la salvezza delle anime»
PRESENTAZIONE STRENNA 2014
Dopo la conoscenza della sua storia, della sua pedagogia, il triennio di preparazione al Bicentenario della Nascita di Don Bosco si
completa con la spiritualità: un tassello fondamentale!
La spiritualità salesiana, come quella cristiana, è centrata nella carità; in questo caso si tratta della “carità pastorale”, ossia quella carità
che ci spinge a cercare “la gloria di Dio e la salvezza delle anime”: “caritas Christi urget nos”. La ‘carità salesiana è carità pastorale, perché cerca la salvezza delle anime, ed è carità educativa, perché trova nell’educazione la risorsa che permette di aiutare i giovani a sviluppare tutte le loro energie di bene; in questo modo i giovani possono crescere come onesti cittadini, buoni cristiani e futuri abitanti
del cielo.
La conoscenza degli aspetti della vita di Don Bosco, delle sue attività e anche del suo metodo educativo non basta”, è necessario conoscere e scoprire “la profonda vita interiore, quella che si potrebbe chiamare la sua ‘familiarità’ con Dio”. La conoscenza, intesa come
studio storico e critico, deve aiutare a scoprire l’essenza della spiritualità di Don Bosco.
Tre i contenuti specifici che la Strenna 2014 approfondirà: l’esperienza spirituale di Don Bosco, la carità pastorale quale centro e sintesi della spiritualità salesiana e, infine, la spiritualità salesiana valida ed efficace per tutte le vocazioni.
Un cammino tematico che approfondisce progressivamente quanto vissuto da Don Bosco, la sua incarnazione nell’oggi e il compimento dell’azione pedagogica salesiana nell’accompagnamento dei giovani verso la definizione del proprio progetto di vita, della propria vocazione.
Bisogna stare attenti ad un possibile rischio: la nostra spiritualità corre il rischio di vanificarsi perché i tempi sono cambiati e perché
talvolta noi la viviamo superficialmente. Per attualizzarla dobbiamo ripartire da Don Bosco, dalla sua esperienza spirituale e dal sistema
preventivo. Interessante è approfondire cosa e come proporre ai giovani non credenti, indifferenti o appartenenti ad altre religioni,
elementi di spiritualità salesiana giovanile.
Impegni operativi
1. Approfondiamo l’esperienza spirituale di Don Bosco, il suo profilo spirituale, per scoprire il “Don Bosco mistico” per imitarlo, vivendo un’esperienza spirituale con identità carismatica; solo così saremo discepoli e apostoli del Signore Gesù, avendo Don
Bosco come modello e maestro di vita spirituale. La spiritualità salesiana è una vera e completa spiritualità: essa ha attinto alla storia della spiritualità cristiana, soprattutto a San Francesco di Sales; ha la sua sorgente nella peculiarità e originalità dell’esperienza di
Don Bosco, si è arricchita con l’esperienza ecclesiale ed è giunta alla rilettura e alla sintesi matura di oggi.
2. Viviamo il centro e la sintesi della spiritualità salesiana, che è la carità pastorale. Essa è stata vissuta da Don Bosco come ricerca
della “gloria di Dio e salvezza delle anime” e si è fatta per lui preghiera e programma di vita nel “da mihi animas, cetera tolle”. E’
una carità che ha bisogno di alimentarsi con la preghiera e fondarsi su di essa, guardando al Cuore di Cristo, imitando il Buon Pastore, meditando la Sacra Scrittura, vivendo l’Eucaristia, dando spazio alla preghiera personale, assumendo la mentalità del servizio
ai giovani. E’ una carità che si traduce e si rende visibile in gesti concreti di vicinanza, affetto, lavoro, dedizione. Assumiamo il sistema preventivo come esperienza spirituale e non solo come proposta di evangelizzazione e metodologia pedagogica; esso trova
la sua sorgente nella carità di Dio che previene ogni creatura con la sua Provvidenza, l’accompagna con la sua presenza e la salva
donando la vita; esso ci dispone ad accogliere Dio nei giovani e ci chiama a servirlo in loro, riconoscendone la dignità, rinnovando
la fiducia nelle loro risorse di bene ed educandoli alla pienezza di vita.
3. Comunichiamo la proposta della spiritualità salesiana secondo la diversità delle vocazioni specialmente ai giovani, ai laici coinvolti nella missione di Don Bosco, alle famiglie. La spiritualità salesiana ha bisogno di essere vissuta secondo la vocazione che
ognuno ha ricevuto da Dio. Facciamo conoscere i testimoni della santità salesiana; invochiamo l’intercessione dei nostri Beati,
Venerabili e Servi di Dio e chiediamo la grazia della loro canonizzazione. Offriamo ai giovani che accompagniamo la spiritualità
giovanile salesiana. Proponiamo la spiritualità salesiana ai laici impegnati a condividere la missione di Don Bosco. Con attenzione
alla pastorale famigliare, indichiamo alle famiglie una spiritualità adatta alla loro condizione. Infine invitiamo a fare esperienza spirituale anche giovani, laici e famiglie delle nostre comunità educative pastorali o dei nostri gruppi e associazioni che appartengono
ad altre religioni o che si trovano in situazione di indifferenza di fronte a Dio; anche per loro è possibile l’esperienza spirituale
come spazio per l’interiorità, il silenzio, il dialogo con la propria coscienza, l’apertura al trascendente.
4. Leggiamo alcuni testi di Don Bosco, che possiamo considerare come fonti della spiritualità salesiana. Vi propongo una raccolta
di scritti spirituali di Don Bosco, in cui egli appare come un vero maestro di vita spirituale. Potremo così attingere a pagine che ci
parlano con immediatezza del vissuto spirituale salesiano e dell’esperienza che ognuno di noi può assumere.
Don Pascual Chávez V.
Rettor Maggiore dei Salesiani di don Bosco
3
ORGANIZZAZIONE DELLA NOSTRA OFFERTA FORMATIVA
Nello spirito della legge (l.53/03; dgls 54/04), questo documento ha lo scopo di precisare e definire il carattere e i contenuti dell’Offerta Formativa che la scuola intende fornire ai propri iscritti, partendo dallo
scenario sociale e culturale del momento, da una lettura puntuale del territorio e, soprattutto dall’analisi
delle richieste e dei bisogni delle famiglie.
La scuola assume l’impegno di progettare percorsi che consentano il massimo sviluppo delle potenzialità
personali, programmando traguardi irrinunciabili di formazione e competenze.
Il POF costituisce: per gli operatori scolastici, il quadro di riferimento vincolante ai fini dell’impostazione
della programmazione/progettazione; per i fruitori, garanzia dell’assolvimento della funzione istituzionale
della scuola.
Il docente motiva il proprio intervento didattico, rende noti gli strumenti, predispone le strategie e i criteri
di valutazione; il genitore conosce così l’offerta formativa, e collabora, pedagogicamente, con il team docente.
Il Progetto è sottoposto a sistematica verifica e valutazione alla fine di ogni anno scolastico e, nel primo
periodo dell’anno successivo, viene aggiornato, reso pubblico dopo l’approvazione degli Organi Collegiali
(Consiglio d’Istituto per la scuola; Consiglio della Casa per l’indirizzo salesiano). Esso, insieme alla Carta
dei Servizi, al Regolamento interno, al PEPS (Progetto Educativo Pastorale Salesiano), definisce l’intero
piano organizzativo dell’Istituzione Scolastica per la realizzazione degli obiettivi formativi indicati dagli Organi Collegiali.
Questo documento ha carattere di: Flessibilità, in quanto regola l’offerta formativa considerando i bisogni
delle famiglie e delle risorse interne in continua evoluzione; Integrazione, intesa come coerenza progettuale delle diverse iniziative (didattiche ed extra-didattiche) e convergenza metodologica (di insegnamento
e di trasmissione del carisma salesiano); Interazione, perché la scuola interagisce con altre agenzie intenzionalmente formative del territorio, prima fra tutte, la famiglia; Responsabilità perché la scuola, con esso, si impegna a rispondere dei percorsi e dei risultati che derivano dalle scelte fatte.
PRINCIPI ISPIRATORI – FINALITÀ
I principi che ispirano questa istituzione scolastica sono:
la Dottrina Cristiana (maturare la capacità di realizzare la propria vocazione di uomini e donne del
XXI sec)
il Carisma Salesiano (fondato sull’ottimismo del saper formare ‘onesti cittadini e buoni cristiani’)
il Sistema Preventivo di don Bosco (basato sui principi di ‘ragione –religione –amorevolezza’)
le normative legislative ministeriali che regolano l’istituzione scolastica
Da tali principi, discendono le seguenti finalità:
1. Educative
• Formare l’uomo nella sua dimensione integrale (relazionale-religiosa-vocazionale…).
• Affermare i valori della nostra cultura cristiana fondati sulla famiglia come istituzione educativa principale.
• Attuare l’evangelizzazione della cultura.
• Educare, alla maniera di Don Bosco, “il buon cristiano e l’onesto cittadino”.
• Affermare i Diritti umani e sociali secondo la Costituzione Italiana, la Costituzione Europea e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
• Sviluppare il senso di appartenenza alla propria comunità nell’ottica della globalità.
• Operare per la comprensione e la cooperazione tra le culture, dunque tra i popoli.
• Contribuire a riconoscere e rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana.
2. Didattico - disciplinari
• Utilizzare il linguaggio evangelico per vivere situazioni di cooperazione, solidarietà, pace e fratellanza.
• Promuovere la “prima” alfabetizzazione culturale, compresi i nuovi “linguaggi”.
• Acquisire la capacità di utilizzare i vari linguaggi a scopi comunicativi.
• Stimolare la curiosità verso i “saperi” e le espressioni creative.
• Acquisire competenze specifiche in ordine ai sottocodici delle varie discipline.
• Favorire l’acquisizione di un metodo di lavoro proficuo e coerente.
• Sviluppare lo spirito critico e la capacità di autovalutarsi in ogni contesto.
• Individuare connessioni e collegamenti tra i saperi (interdisciplinarietà).
• Agevolare la continuità del processo educativo anche mediante momenti di raccordo con la scuola secondaria di primo grado.
4
QUESTIONE DI METODO: Il Sistema Preventivo
Il metodo educativo elaborato da Don Bosco trova nel Sistema Preventivo la massima espressione pedagogica.
“Questo sistema si appoggia tutto sopra la ragione, la religione, e sopra l’amorevolezza; perciò esclude ogni
castigo violento e cerca di tenere lontano gli stessi leggeri castighi. Sembra che questo sia preferibile per le
seguenti ragioni:
I. L’allievo preventivamente avvisato non resta avvilito per le mancanze commesse(…). Né mai si adira per la
correzione fatta o pel castigo minacciato oppure inflitto, perché in esso vi è sempre un avviso amichevole e
preventivo che lo ragiona (…), cosicché l’allievo conosce la necessità del castigo (…).
II. (…) spesso un fanciullo si rende colpevole e meritevole di una pena, cui egli non ha mai badato, che
avrebbe per certo evitato se una voce amica l’avesse ammonito.
III. Il sistema Repressivo può impedire un disordine, ma difficilmente farà migliori i delinquenti; (…)i giovanotti non dimenticano i castighi subiti, e per lo più conservano amarezza con desiderio di scuotere il giogo ed
anche di farne vendetta. (…) Al contrario il sistema Preventivo rende amico l’allievo, che nell’assistente ravvisa un benefattore che lo avvisa, vuol farlo buono, liberarlo dai dispiaceri, dai castighi, dal disonore.
IV. Il sistema Preventivo rende avvisato l’allievo in modo che l’educatore potrà tuttora parlare col linguaggio
del cuore sia in tempo della educazione, sia dopo di essa. L’educatore, guadagnato il cuore del suo protetto,
potrà esercitare sopra di lui un grande impero, avvisarlo, consigliarlo ed anche correggerlo (…).
(…) La pratica di questo sistema è tutta appoggiata sopra le parole di s. Paolo che dice: Charitas benigna est, patiens est; omnia suffert, omnia sperat, omnia sustinet. La carità è benigna e paziente; soffre tutto,
ma spera tutto e sostiene qualunque disturbo. Perciò soltanto il cristiano può con successo applicare il sistema Preventivo. Ragione e Religione sono gli strumenti di cui deve costantemente far uso l’educatore, insegnarli, egli stesso praticarli se vuol essere ubbidito ed ottenere il suo fine.
I. Il Direttore pertanto deve essere consacrato a’ suoi educandi (…) trovarsi sempre co’ suoi allievi tutte le volte che non sono obbligatamente legati da qualche occupazione, eccetto che siano da altri debitamente assistiti.
II. I maestri, gli assistenti (…) facciano in modo che gli allievi non siano mai soli. Per quanto è possibile gli
assistenti li precedano nel sito dove devonsi raccogliere: si trattengano con loro fino a che siano da altri assistiti (…).
III. Si dia ampia libertà di saltare, correre, schiamazzare a piacimento. La ginnastica, la musica, la declamazione, il teatrino, le passeggiate sono mezzi efficacissimi per ottenere la disciplina, giovare alla moralità ed
alla sanità (…). Fate tutto quello che volete, diceva il grande amico della gioventù s. Filippo Neri, a me basta
che non facciate peccati.
IV. La frequente confessione, la frequente comunione, la messa quotidiana sono le colonne che devono reggere un edifizio educativo, da cui si vuole tener lontano la minaccia e la sferza. Non mai obbligare i giovanetti
alla frequenza de’ santi Sacramenti, ma soltanto incoraggiarli e porgere loro comodità di approfittarne. Nei
casi poi di esercizi spirituali, novene, predicazioni, catechismi si faccia rilevare la bellezza, la grandezza, la
santità di quella Religione che propone dei mezzi così facili, così utili alla civile società, alla tranquillità del
cuore, alla salvezza dell’anima, come appunto sono i santi Sacramenti. In questa guisa i fanciulli restano
spontaneamente invogliati a queste pratiche di pietà, vi si accosteranno volentieri con piacere e con frutto.
V. Si usi massima sorveglianza (…).
VI. (…) il Direttore, o chi per esso, indirizzi alcune parole in pubblico dando qualche avviso, o consiglio intorno
a cose da farsi o da evitarsi; e studii di ricavare le massime da fatti avvenuti in giornata nell’Istituto o fuori
(…).
Taluno dirà che questo sistema è difficile in pratica: (…) l’educatore è un individuo consacrato al bene de’
suoi allievi, perciò deve essere pronto ad affrontare ogni disturbo, ogni fatica per conseguire il suo fine, che è
la civile, morale, scientifica educazione de’ suoi allievi. (…)
I. L’allievo sarà sempre pieno di rispetto verso l’educatore e ricorderà ognor con piacere la direzione avuta,
considerando tuttora quali padri e fratelli i suoi maestri e gli altri superiori. Dove vanno questi allievi per lo
più sono la consolazione della famiglia, utili cittadini e buoni cristiani.
II. Qualunque sia il carattere, l’indole, lo stato morale di un allievo all’epoca della sua accettazione, i parenti
possono vivere sicuri, che il loro figlio non potrà peggiorare, e si può dare per certo che si otterrà sempre
qualche miglioramento. Anzi certi fanciulli che per molto tempo furono il flagello de’ parenti e perfino rifiutati
dalle case correzionali, coltivati secondo questi principii, cangiarono indole, carattere, si diedero ad una vita
costumata, e presentemente occupano onorati uffizi nella società, divenuti così il sostegno della famiglia, decoro del paese in cui dimorano. (…)
Una parola sui castighi. (…) Dove è possibile, non si faccia mai uso dei castighi; dove poi la necessità
chiede repressione, si ritenga quanto segue:
I. L’educatore tra gli allievi cerchi di farsi amare, se vuole farsi temere. In questo caso la sottrazione di benevolenza è già un castigo (…).
5
II. Presso ai giovanetti è castigo quello che si fa servire per castigo. Si è osservato che uno sguardo non amorevole sopra taluni produce maggior effetto che non farebbe uno schiaffo. La lode quando una cosa è ben fatta, il biasimo, quando vi è trascuratezza, è già un premio od un castigo.
III. Eccettuati rarissimi casi, le correzioni, i castighi non si diano mai in pubblico, ma privatamente, lungi dai
compagni, e si usi massima prudenza e pazienza per fare che l’allievo comprenda il suo torto colla ragione e
colla religione.
IV. Il percuotere in qualunque modo, il mettere in ginocchio con posizione dolorosa, il tirar le orecchie ed altri
castighi simili debbonsi assolutamente evitare, perché sono proibiti dalle leggi civili. Irritano grandemente i
giovani ed avviliscono l’educatore.
V. Il Direttore, o chi per esso, faccia ben conoscere le regole, i premi ed i castighi stabiliti dalle leggi di disciplina, affinché l’allievo non si possa scusare dicendo: Non sapeva che ciò fosse comandato o proibito.
Se nelle nostre case si metterà in pratica questo sistema, io credo che potremo ottenere grandi
vantaggi senza venire né alla sferza, né ad altri violenti castighi. Da circa quarant’anni tratto colla gioventù,
e non mi ricordo d’aver usato castighi di sorta, e coll’aiuto di Dio ho sempre ottenuto non solo quanto era di
dovere, ma eziandio quello che semplicemente desiderava, e ciò da quegli stessi fanciulli, cui sembrava perduta la speranza di buona riuscita”(sacerdote Giovanni Bosco).
Per cui il Sistema Preventivo
 anima ogni attività culturale formativa in uno stile di dialogo, di partecipazione e di ricerca, nel rispetto delle più profonde esigenze umane
 crea un ambiente in cui il ragazzo/a si sente amato, riconosciuto e rispettato, soggetto attivo e critico
del proprio processo formativo
 privilegia il rapporto educativo personale, la presenza dell’educatore come espressione concreta di
accoglienza, amicizia, capacità di attesa
 coinvolge la famiglia nell’attività educativa
 educa all’accoglienza ed alla solidarietà, valorizzando il positivo di ogni cultura
 propone, in clima di rispetto e di libertà, una pluralità di offerte per favorire l’educazione alla fede (dal
PEN)
CAPITOLO 1
IDENTITÀ E FINALITÀ DELLA SCUOLA SALESIANA:
INCONTRO TRA LA DOMANDA DI GIOVANI E FAMIGLIE E L’OFFERTA FORMATIVA
1.1
Istanza Storica
Con una presenza sul territorio fin dal 1456, anno della sua fondazione, “San Bernardino” ha una lunga
storia alle spalle. Prima convento e centro di studi francescano, poi collegio dei Gesuiti, in seguito monastero benedettino, è infine acquistato nel 1926 dai Salesiani a cui viene affidata anche la cura pastorale
della zona. Dapprima noviziato e pre-seminario con convitto e ginnasio privato, con la riforma del 1962
apre la scuola media, ampliando poi l’offerta formativa con l’apertura del Liceo Scientifico, della Scuola
Primaria ed infine dell’Istituto Professionale dei Servizi Commerciali con Opzione Grafica.
1.2
Istanza Amministrativa
L’Istituto Salesiano “San Bernardino” di Chiari appartiene all’Ispettoria Lombardo-Emiliana. Tale ente
ecclesiastico è comprensivo delle case salesiane distribuite nei territori della Lombardia, dell’EmiliaRomagna, della Repubblica di San Marino, della Svizzera Italiana (Lugano).
La sede amministrativa-giuridica centrale è a Milano in Via Copernico, 9.
Dall’Ispettore Salesiano (gestore e amministratore dei territori coinvolti) dipende la nomina del Direttore, il
quale è affiancato dal Coordinatore dell’attività educativa e didattica (= preside) per la parte ordinaria della
gestione scolastica.
1.3
Istanza Giuridica
La Scuola Superiore (Liceo Scientifico – Istituto Professionale Grafico) “San Bernardino” è parte
dell’Istituto Salesiano “san Bernardino” il quale si presenta come una scuola paritaria parificata, libera e
pubblica e comprende: la Scuola Primaria, la Scuola Secondaria di Primo grado, la Scuola Secondaria di
Secondo Grado.
Come Scuola pubblica, paritaria parificata e libera è riconosciuta dallo Stato (decreti del 2002 e del
2004) ed è aperta ad accogliere tutti coloro che la scelgono, senza distinzioni di sesso, nazionalità, religione, opinioni politiche, condizioni economiche.
1.4 Istanza Carismatica
Tutti gli Istituti scolastici del “San Bernardino” sono fortemente connotati dall’essere: scuola cattolica e
salesiana.
Come Scuola cattolica si ispira a un pluralismo di stili e di metodi educativi fondati sul Vangelo.
Come Scuola salesiana si ispira allo stile di famiglia voluto da Don Bosco che privilegia un’educazione fatta di rapporti personali, per guidare gradualmente l’alunno alla sua realizzazione umana, culturale e cri6
stiana. In quanto salesiana la scuola possiede alcune caratteristiche fondamentali:
•
la preferenza per i bambini dei ceti popolari
•
la scelta di un’educazione che ha come fine la maturazione globale del bambino
•
il primato dell’evangelizzazione
1.5 Istanza territoriale
Il territorio in cui è situato l’Istituto Salesiano “San Bernardino” ha raggiunto un notevole grado di sviluppo economico. Sono numerose le industrie medie e piccole, sono molto sviluppati l’artigianato ed il settore terziario; è ancora redditizia l’agricoltura. Ha una buona rete di trasporti, compresa quella ferroviaria.
E’ largamente dotata di servizi sanitari e sociali e gode di una buona qualità della vita. Buono è il patrimonio di cultura tradizionale, che si esprime nella laboriosità, nel senso del risparmio e del sacrificio. Le
istituzioni, soprattutto la famiglia, svolgono attentamente il loro compito formativo. Numerose sono le associazioni ed i gruppi di animazione sociale.
La nostra scuola ha una utenza diversificata che proviene da un bacino abbastanza ampio. Oltre che offrire il suo servizio alla città di Chiari, essa accoglie infatti anche alunni provenienti dai Comuni limitrofi
della provincia di Brescia e di Bergamo. Servizi di trasporti pubblici e privati collegano la Scuola ai paesi
vicini.
1.6 Attualità e significatività della presenza
Inserito in modo vitale nel territorio, l’Istituto “San Bernardino” a leggere le sollecitazioni che vengono dai
segni dei tempi, vuole offrire risposte concrete ai bisogni delle famiglie:
- bisogno di un ambiente scolastico protetto che prepari a fare scelte giuste nella società
- esigenza di serietà nello svolgimento del programma didattico in modo da offrire garanzie per
l’istruzione successiva
- richiesta di un orario prolungato di permanenza a scuola dei bambini a causa di impegni lavorativi di
entrambi i genitori
- esigenza di istruzione, di formazione umana e di educazione che tenga conto dei principi della fede
cristiana.
7
ORGANIGRAMMA del PERSONALE
www.salesianichiari.com
centralino 030/7006811
fax 030/7006812
DIRETTORE
(gestore di tutto l’Istituto)
Don Piergiorgio Placci
[email protected]
(riceve su appuntamento)
COORDINATORE
DELL’ATTIVITÀ EDUCATIVA
E DIDATTICA
Don Stefano Mascazzini
[email protected]
COORDINATORE DELLA GESTIONE AMMINISTRATIVA
Dott. Massimiliano Paletti
[email protected]
(riceve su appuntamento)
(riceve su appuntamento)
SEGRETERIA AMMINISTRATIVA
Sig. Alessandra Ferrari
[email protected]
SEGRETERIA SCOLASTICA
Sig. Giovanna Belotti
[email protected]
Apertura al pubblico:
da Lun. a Ven.: 8 – 10.30 e 14 – 16
Sab.: 8.30 – 10.30
Apertura al pubblico:
da Lun. a Ven.: 8 – 10.30 e 14 – 16
Sab.: 8.30 – 10.30
VICE-COORDINATORE
DELL’ATTIVITÀ EDUCATIVA
E DIDATTICA
Prof. Gabriele Facchetti
CATECHISTA
Don Filippo Pirazzini
[email protected]
CONSIGLIERI
Prof. Helenio Savoldini
INSEGNANTI
della scuola media di secondo grado
(Biennio)
Prof. Gabriele Facchetti
(Triennio)
8
il presente P.O.F…
…è la risposta che la nostra Scuola offre alla domanda educativa delle famiglie, secondo il proprio Progetto Educativo (PEI), in armonia con i principi delle normative vigenti (DPR 275/99 art 3; L 62/00 art unico, comma 4, lettera a; L 53/03; DLGS 54/04). Specificamente per determinare l’Offerta Formativa, la
Scuola Salesiana ha accolto le indicazioni del P.E.N.S. (Progetto Educativo Nazionale Salesiano), le normative del Ministero della Pubblica Istruzione. A tutto ciò è stata affiancata un’approfondita analisi dei bisogni educativi degli utenti di riferimento e delle loro famiglie, poiché i processi di insegnamento vengono
svolti con costante personalizzazione del Piano di studio (PSP) che, in linea con lo stile salesiano,
pone al centro la persona del Giovane e la relazione educativa. La progettazione dell’offerta della nostra Comunità Educativa (CEP) non è neutrale, bensì è mediata da modelli educativi e didattici che rispondono ad una visione antropologica ispirata all’umanesimo cristiano. Da sempre la tradizione salesiana, dunque anche la nostra scuola, intende essere luogo di formazione integrale delle persone (Cf. Indicazioni per il Curricolo 2007) e di educazione alla fede per coloro che hanno fatto o intendono fare questa
scelta.
Il testo che presentiamo risponde a specifiche scelte dettate dai criteri che emergono dalla proposta culturale ed antropologica del Progetto Educativo e permette la flessibilità dell’offerta di formazione centrata
sulla domanda dei genitori e degli alunni, nell’ambito dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, riconosciuta dalla legge (articolo 21, legge n. 59/1997 e normativa di applicazione).
Il Piano della nostra offerta formativa è organizzato in cinque parti:
1. Identità e finalità della scuola Salesiana (emerge l’agire educativo connotato salesianamente)
2. I profili formativi (delinea l’esito in uscita dei percorsi scolastici)
3. I percorsi (definiscono il cammino di formazione per portare gli alunni a realizzare i profili).
4. L’organizzazione scolastica
5. L’attenzione alla formazione integrale dello studente
6. Risorse e strumenti per la realizzazione del POF
7. I processi valutativi(propone la corrispondenza tra progetto e risultati ottenuti, in vista della riprogettazione).
8. L’approvazione
CAPITOLO 2
I PROFILI FORMATIVI
A qualificare l’ offerta formativa della nostra Scuola è il Profilo Formativo.
Esso si definisce come: l’indicazione delle conoscenze, delle abilità e delle competenze che un
alunno progressivamente acquisisce e fa propri lungo il suo cammino formativo.
Il Profilo Formativo si propone come strumento fondamentale per la crescita integrale di ogni adolescente
e giovane che frequenta il quinquennio della nostra scuola superiore. Esso ne vuole valorizzare la crescita
individuale e sociale, culturale e spirituale, in risposta all’obiettivo di realizzare l’ideale che Don Bosco definiva di “buon cristiano e onesto cittadino”.
I profili formativi, in modo particolare quelli comportamentali della nostra scuola, sono definiti come esito
dei percorsi in uscita di biennio e triennio.
La nostra scuola anche per tutto l’anno scolastico 2007-2008 conferma e ridefinisce i tre grandi Profili
Formativi, (comportamentale, della comunicazione, didattico) che si concretizzano attraverso i corrispettivi Percorsi Formativi.
Il Profilo comportamentale è definito da cinque obiettivi che danno origine a Percorsi formativi trasversali alle varie discipline (Cf.. cap. 3). Ogni percorso, entra, nello spirito dell’Autonomia scolastica, anche
nell’insegnamento curricolare (Profilo didattico) come momento sintetico e trasversale agli insegnamenti
stessi.
Momento essenziale di questi percorsi risulta essere l’attività extracurricolare lasciata alla libera adesione
degli studenti in alternativa alla attività di studio pomeridiano svolta all’interno della Scuola.
Tenendo presenti le esigenze della Legge 626, la scuola riserva alcune ore necessarie per le attività legate
alla conoscenza ed all’applicazione delle normative di sicurezza, sia per gli studenti che per i docenti (Cf..
Percorso comportamentale, Educazione alla sicurezza, alla salute e all’ambiente).
Di seguito vengono indicati nello specifico i profili che ci proponiamo di realizzare con la nostra offerta
formativa:
 Profilo comportamentale, definito da cinque obiettivi:
 Educazione alla fede
 Formazione della coscienza
 Educazione dell’affettività
 Educazione socio-politica
9
Educazione alla sicurezza, alla salute e all’ambiente
Profilo della comunicazione
Profilo didattico, articolato nelle tre aree:
 Area linguistico-letteraria
 Area logico-scientifica
 Area tecnica e professionale



2.1
Profilo comportamentale
Per profilo comportamentale intendiamo la manifestazione di determinate forme di azione o reazione
nelle varie situazioni, che uno studente è in grado di assicurare. Si tratta quindi del saper fare eticamente caratterizzato, nella risposta concreta all’esigenza delle situazioni in cui si trova ad operare. Gli obiettivi
relativi al comportamento sono delineati nell’ambito di un cammino di educazione integrale, indicato nel
Progetto Educativo, e specificati negli impegni che gli studenti all’interno della Comunità Educativa devono assumere.
Educazione alla fede (obiettivo religioso)
BIENNIO
Il giovane sa porsi di fronte all’incontro con Gesù Cristo, a partire dalle domande che sono nel suo cuore.
Sa confrontarsi con il testo biblico e ritrovare nelle domande dell’uomo una risposta da parte di Dio stesso, che gli si fa incontro per aiutarlo a scoprire il senso della vita.
Dalla relazione con il testo evangelico scopre l’importanza dell’accoglienza della dimensione della fede, come fiducia nel Dio affidabile.
TRIENNIO
La libertà del giovane sa confrontarsi con la riflessione sistematica sulla Storia singolare di Cristo, per cogliere la dimensione oggettiva della vita alla sequela di Cristo nell’itinerario sacramentale dell’esperienza
cristiana. Questo confronto arricchisce la sua esperienza credente orientandola verso la forma adeguata
della fede.
Il giovane sa che in Gesù di Nazareth è offerta una prospettiva antropologica suscitatrice di domande, che
trovano risposte di senso circa le dimensioni belle e problematiche della vita umana.
Il giovane è capace di lettura e confronto critico con la dimensione antropologica contemporanea, giungendo alla sintesi tra la fede e la cultura.
Formazione della coscienza (obiettivo morale)
BIENNIO
Il giovane costruisce il proprio progetto di vita autonomo, maturo e responsabile a partire dalle forme
dell’agire pratico che costituiscono il divenire della coscienza.
Si muove da una condotta di tipo egocentrico verso comportamenti fondati sui valori evangelici della gratuità grazie al confronto con esperienze pratiche e testimonianze significative del mondo del volontariato.
TRIENNIO
Il giovane sa orientare la sua libertà verso il superamento di una dimensione riduttiva e soggettiva di coscienza, tramite la sperimentazione pratica delle forme dell’agire nella realtà quotidiana.
Sa confrontare i suoi atteggiamenti con esperienze e risposte di significato, per costruire percorsi di senso
in grado di dare risposte alle dimensioni impegnative della vita quotidiana.
Educazione dell’affettività (obiettivo affettivo)
BIENNIO
Il giovane sa cogliere, come punto di partenza, il bisogno dell’altro.
Sa stabilire relazioni alla ricerca di un equilibrio affettivo stabile e maturo, inserito in una rete di solidarietà e comunione con gli altri, senza preclusioni ed esclusioni.
Partecipa ad una storia d’amore e di salvezza che si fonda sulla Parola di Dio e rispecchia la nostra somiglianza con Lui.
TRIENNIO
Il giovane sa vivere le proprie emozioni in modo costruttivo, sa riconoscerle, comprenderle e portarle fuori
di sé per viverle con i compagni.
In questo percorso, il giovane sa accettare i coetanei (e se stesso!) per quello che sono, così da saper accogliere la vita nella dimensione del dono.
Nella scoperta della relazione a due e della sessualità, il giovane si muove nella capacità di relazione e nella maturità, intesa come cammino di un gruppo di persone che stanno crescendo insieme nel rispetto comune del proprio corpo e di quello di chi ci sta vicino.
Educazione socio-politica (obiettivo civile)
BIENNIO
L’obiettivo orientativo del biennio iniziale mette in grado l’individuo di agire consapevolmente nella realtà
che lo circonda, e viene poi perfezionato, in spirito di continuità, nel cammino del triennio.
Il giovane è capace di orientare le sue scelte attorno alle espressioni generali della vita democratica: partecipazione, dialettica costruttiva, confronto.
10
La proposta concreta di esperienze di solidarietà si pone come l’aspetto valoriale strategico attraverso cui il
giovane giunge a maturare atteggiamenti e comportamenti civili attenti alle necessità del prossimo e del
bene comune.
TRIENNIO
Al termine del percorso quinquennale, lo studente sa cogliere l’importanza della categoria della relazionalità come fondamento della realtà e come costitutiva della propria identità sociale.
Il giovane sa riconoscere il valore della partecipazione alla vita sociale e politica come essenziale per la maturazione della sua coscienza civile, grazie alla tradizione salesiana che vuole formare onesti cittadini e
buoni cristiani.
La proposta concreta di esperienze di solidarietà si pone come l’aspetto valoriale strategico attraverso cui il
giovane giunge a maturare atteggiamenti e comportamenti civili attenti alle necessità del prossimo e del
bene comune.
Educazione alla sicurezza, alla salute e all’ambiente (obiettivo sociale)
BIENNIO
L’adolescente sa orientare se stesso verso la salvaguardia della propria salute, il rispetto della personalità
collettiva, individuale e dell’ambiente come bene comune grazie alla sensibilizzazione ai problemi legati alla prevenzione, alla sicurezza, alla salvaguardia dell’ambiente.
Attraverso le principali problematiche, il quadro normativo di riferimento ed i principi che la sottendono,
riconosce il valore di una cultura della prevenzione tipica della tradizione salesiana.
Riconosce come valore irrinunciabile per il miglioramento della qualità della vita la stessa cultura della sicurezza e lo fa proprio sia nella vita sociale che nel mondo del lavoro .
TRIENNIO
Il giovane, attraverso la “ragione” come pratica quotidiana della libertà e della responsabilità – uno dei
punti cardini del sistema preventivo di Don Bosco – è in grado di analizzare le problematiche inerenti la
prevenzione, la tutela della salute, la sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché quelle riguardanti la salvaguardia dell’ambiente; prende inoltre coscienza del proprio ruolo, come singolo e come membro di una
società, nel rispetto dei beni comuni della sostenibilità ambientale, sa valutare le proprie azioni, le loro
conseguenze e le responsabilità da queste derivanti.
2.2
Profilo della comunicazione
Nel corso del quinquennio lo studente sviluppa le capacità di interpretazione e, quando possibile, di produzione delle forme di comunicazione, da quelle tradizionali a quelle più innovative.
BIENNIO
All’uscita dal biennio l’attenzione è posta soprattutto alla capacità di acquisire e di analizzare le più diffuse forme di comunicazione: il testo scritto (dal quotidiano alla rivista, dall’affissione pubblicitaria alla più
tradizionale produzione letteraria) e il testo rappresentato (dal teatro all’audiovisivo).
TRIENNIO
All’uscita dal triennio lo studente è in grado di cogliere le relazioni intratestuali ed intertestuali, sviluppando le abilità di interpretare e di produrre comunicazione. Si farà particolare attenzione ad evidenziare
il passaggio dalle forme più tradizionali a quelle più innovative (multimedia e ipertesti), sottolineando la
dimensione costitutiva dell’uomo alla relazionalità.
2.3 Profilo didattico
Area linguistico-letteraria
L’allievo viene progressivamente portato a:
 conoscere gli strumenti idonei alla comprensione e all’analisi di testi di diverse tipologie verbali (testo
narrativo, poetico, argomentativo e informativo) e non verbali;
 elaborare e produrre testi diversificati, funzionali agli scopi e alle situazioni;
 esporre ed argomentare in modo chiaro, coerente e grammaticalmente corretto;
 essere in grado di inquadrare storicamente la produzione letteraria e l’attività culturale;
 avere una sufficiente competenza comunicativa, che permetta di servirsi della lingua straniera o di interpretare la lingua latina in modo adeguato al contesto;
 cogliere la dimensione storico-genetica dei fenomeni culturali;
 collocare con precisione nello spazio e nel tempo gli aspetti fondamentali della civiltà occidentale;
 comprendere la natura propria delle diverse forme del sapere umano (arte, letteratura, scienza, filosofia, linguaggio, religione).
Area logico-scientifica
L’allievo viene progressivamente portato a:
 servirsi con padronanza del linguaggio specifico, ma soprattutto a fare uso di rigore e precisione;
 saper affrontare a livello critico situazioni problematiche di varia natura, scegliendo in modo flessibile
e personalizzando le strategie di approccio;
 utilizzare in modo agile e consapevole le tecniche e le procedure di calcolo studiate;
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dimostrare semplici proprietà;
saper matematizzare e rappresentare graficamente un problema;
fare uso dei simboli e delle unità di misura con padronanza;
riconoscere le grandezze presenti nella descrizione dei fenomeni naturali e a scoprirne le relazioni, descrivendole graficamente;
interpretare le relazioni tra grandezze attraverso la lettura di un grafico;
assimilare il metodo deduttivo e recepire il significato di sistema assiomatico;
saper elaborare informazioni e utilizzare consapevolmente metodi di calcolo e strumenti informatici;
saper ricercare le spiegazioni dei fenomeni naturali;
essere in grado di inquadrare storicamente l’evoluzione delle idee scientifiche fondamentali;
comprendere l’universalità delle leggi fisiche per una visione scientifica e organica della realtà fisica;
reperire informazioni dalle situazioni sperimentali (metodo scientifico), utilizzandole e comunicandole
con un linguaggio scientifico, anche al di fuori dello stretto ambito disciplinare;
abituarsi all’approfondimento, alla riflessione e all’organizzazione del lavoro personale.
Area professionale
L’allievo viene progressivamente portato a:
 saper riconoscere ed applicare le norme tecniche, giuridiche ed economiche fondamentali di settore;
 acquisire una capacità di operare con gli strumenti tradizionali e non (per es. uso della grafica e dei
metodi di rilevazione e di calcolo tradizionali e computerizzati);
 saper costruire un’area di progetto multidisciplinare, utilizzando in modo funzionale tutte le competenze assimilate.
CAPITOLO 3
I PERCORSI FORMATIVI: ATTIVITÀ CURRICOLARI
I Percorsi formativi consistono nel cammino per condurre ogni studente a realizzare i profili delineati, e
sono strutturati, in analogia con i profili, in conoscenze e obiettivi.
Tale processo formativo della persona si svolge – come è ovvio in una istituzione scolastica – in primo luogo nello stesso percorso didattico (Cf.. par. 3.3), secondo la valenza educativa specifica di ogni disciplina
curricolare. Prima però del percorso didattico, si evidenziano quei percorsi trasversali che concretizzano i
profili (Cf.. par. 2.1 e 2.2) propri della scuola (cattolica) salesiana.
Ogni percorso sarà accompagnato, in alcuni momenti del suo svolgimento e alla conclusione, da appropriati strumenti di verifica, che avranno il triplice scopo di valutare il raggiungimento del profilo da parte
degli studenti, di stimolare l’autoconsapevolezza degli allievi a proposito del cammino che stanno percorrendo, e infine di monitorare la coerenza del percorso con le aspettative dei ragazzi. Ogni percorso prevede
inoltre la possibilità di un ulteriore arricchimento, tramite le attività extra-curricolari (Cf.. cap. 5).
3.1 Percorso comportamentale
Educazione alla fede
Questo percorso in particolare si struttura, oltre che sulla dimensione didattica, anche sugli interventi extra-curricolari, offerti agli studenti secondo le varie fasce d’età e i diversi livelli di interesse. Tutto ciò permette un’armonizzazione discreta della proposta di fede, tipica della scuola salesiana, suscitando la libertà
responsabile del giovane senza scadere in atteggiamenti dogmatici.
Il Percorso si articola attraverso queste iniziative:
 Preghiera comunitaria giornaliera con il Buon Giorno (prima dell’inizio del lavoro quotidiano è previsto
un breve momento di riflessione, a partire da tematiche religiose o di attualità, proposto dai docenti
Religiosi o laici, ed aperto su “prenotazione” anche all’intervento degli studenti, in modo particolare –
ma non esclusivo – dei rappresentanti di istituto o della consulta);
 Uscita d’inizio d’anno come accoglienza per le classi prime;
 I ritiri di inizio anno per le II, III, IV e V
 Esperienza di giornate di vita spirituale comunitaria per le classi seconde e quarte;
 Il pellegrinaggio di inizio anno
 Il pellegrinaggio di fine ciclo per la classe V
 Le Celebrazioni Penitenziali in particolari momenti dell’anno: Inizio, Natale, Don Bosco, Quaresima,
Maria Ausiliatrice.
 Celebrazioni Eucaristiche nei particolari momenti dell’anno, ovvero:
 la celebrazione eucaristica di inizio anno scolastico;
 la celebrazione eucaristica in memoria dei defunti;
 la celebrazione eucaristica in occasione del Natale;
 la celebrazione eucaristica della festa di don Bosco;
12


 la celebrazione delle ceneri per l’inizio della Quaresima;
 la celebrazione eucaristica di fine anno scolastico.
Possibilità di prestare il servizio liturgico nelle celebrazioni e di animare i canti;
Possibilità del colloquio personale con il Catechista.
Formazione della coscienza
Il percorso si struttura in attività di approfondimento delle tematiche inerenti, all’interno dei percorsi didattici, ed in eventuali conferenze. In modo particolare, sono previste le seguenti iniziative:
 In fase di inizio d’anno verranno svolte assemblee di genitori, studenti e docenti per presentare il
P.O.F., il contratto formativo, le caratteristiche e le richieste della scuola salesiana, per favorire una
sensibilizzazione allo stile educativo salesiano;
 Le classi del Biennio svolgono nell’insegnamento di diritto o di educazione civica unità di apprendimento specifiche su senso di responsabilità e convivenza civile. (Cf.. Educazione alla sicurezza, alla salute
ed all’ambiente)
 La programmazione di uno o più film durante l’attività di Cineforum (Cf.. Percorso della Comunicazione, par. 3.2), scelto sulla base di contenuti appropriati, che saranno presentati, commentati e discussi
con la classe.
Educazione dell’affettività
Il percorso si struttura su:
 Accoglienza di tutti (cambio periodico dei posti in classe);
 Interventi di esperti sulle dimensioni affettivo-relazionali degli adolescenti, per le classi seconde.
 Interventi sulle problematiche di etica della salute per le classi terze.
SPORTELLO DI ASCOLTO PSICOLOGICO PER ADOLESCENTI
In questo contesto si può collocare l’ intervento dello psicologo. La Scuola si attiverà per mettere a disposizione periodicamente un esperto esterno per incontri facoltativi (a richiesta degli alunni o delle famiglie) su
problematiche di carattere personale legate alla crescita.
Educazione socio-politica
Nello spirito di Don Bosco, che voleva fare dei suoi ragazzi dei “buoni cristiani e onesti cittadini”, è preoccupazione primaria della scuola salesiana educare progressivamente i giovani al rispetto dei beni comuni
e alla partecipazione agli organi rappresentativi dello Stato.
Il percorso si struttura attraverso queste offerte:
BIENNIO
 Presentazione della struttura degli organismi di rappresentanza studentesca;
 Figura, compiti e responsabilità dei rappresentanti e compiti e responsabilità dei rappresentati;
 Gestione delle assemblee di classe e di quelle dei rappresentanti; forme di partecipazione dei rappresentanti ai diversi organismi collegiali, sia di Istituto sia provinciali e ispettoriali.
TRIENNIO
 Possibilità di incontro delle classi con figure istituzionali del territorio o con testimoni diretti della storia italiana degli ultimi decenni, con particolare riferimento alle problematiche della società civile di
fronte ai fenomeni della violenza e del terrorismo;
 concretizzazione dei valori di solidarietà attraverso la sensibilizzazione all’etica della solidarietà, alle
problematiche complesse della globalizzazione, con interventi di esperti sulle tematiche sopraccitate;
 Le classi del Triennio del Liceo svolgono all’interno dell’insegnamento di educazione civica unità di apprendimento specifiche sulle strutture istituzionali dello Stato Italiano e degli Organi Amministrativi;
 organizzazione di una giornata di condivisione sulle problematiche dell’etica della solidarietà, della
memoria e della pace, co-gestita dagli studenti e dai docenti (31/1).
 Partecipazione e/o organizzazione della Giornata della Memoria (26 gennaio), delle Foibe in collaborazione con gli altri enti culturali presenti sul territorio;
 organizzazione di una giornata sul tema della legalità.
Educazione alla sicurezza, alla salute e all’ambiente
Il percorso previsto si articola sull’intero quinquennio; in particolare i percorsi del biennio rispondono ai
canoni della normativa vigente relativa al conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore (Dlgs 9/02 G.U. 12 febbraio 2002).
Per quanto riguarda la classe terza è previsto uno specifico intervento di circa 10 ore in collaborazione con
l’ASL locale in merito ad un progetto di educazione alla salute, all’alimentazione, al pronto soccorso.
Tenendo presenti le esigenze della Legge 626, la scuola riserva alcune ore necessarie per le attività legate
alla conoscenza ed all’applicazione delle normative di sicurezza, sia per gli studenti che per i docenti.
3.2
Percorso della comunicazione
La competenza comunicativa degli studenti viene progressivamente costruita nel corso del quinquennio
attraverso i seguenti strumenti:
 attività di Cineforum: educazione al linguaggio cinematografico tramite la proiezione di uno o più filmati, con eventuale intervento di figure esterne e dibattito guidato; in modo particolare si prevede la
13





visione commentata anche di film programmati secondo le esigenze della attività didattica programmata dai singoli Consigli di Classe o del percorso di formazione della coscienza;
avviamento alla lettura e alla conoscenza del quotidiano (visita ad una redazione, lettura guidata, incontri con giornalisti della televisione e della stampa, finalizzati – nelle classi quinte – alla redazione di
un articolo di giornale, come previsto dall’Esame di Stato);
un incontro sulla analisi ed interpretazione del messaggio pubblicitario;
possibilità di partecipare al gruppo teatrale della Scuola per la realizzazione di uno spettacolo annuale
(si richiede un piccolo contributo per i materiali).
Partecipare alla redazione di un giornalino scolastico trimestrale “Samber times”
Contribuire alla realizzazione di un “annuario” scolastico.
3.3
Percorso didattico
Il “Istituto Salesiano San Bernardino” offre agli allievi due corsi di studi superiori: un Liceo Scientifico.
Quadro orario e discipline del Liceo Scientifico
Per il Liceo Scientifico l’orientamento del progetto didattico della nostra Scuola segue le linee del Liceo
Scientifico tradizionale dove l’equilibrio delle discipline è quello previsto dal consueto curricolo.
Nel biennio, a carattere orientativo, sono comprese le seguenti materie curricolari di studio: Lingua e lettere italiane, Lingua e lettere latine, Lingua inglese, Storia-Ed. Civica, Geografia, Scienze naturali, Matematica, Disegno (comprensivo di Storia dell’arte), Educazione fisica, Religione.
Nel triennio, che apre a studi in campo professionale e in ambito universitario, si seguono: Lingua e lettere italiane, Lingua e lettere latine, Lingua e letteratura inglese, Storia, Filosofia, Scienze naturali, Chimica
e Geografia, Fisica, Matematica, Disegno (comprensivo di Storia dell’arte), Educazione fisica, Religione.
Struttura generale del Piano di Studi del Liceo Scientifico (Riforma Gelmini)
Classe
Discipline
Prima
1+1
Seconda
1+1
Terza
1
Quarta
1
Quinta
1
Lingua e lettere italiane
4
4
4
4
4
Lingua e lettere latine
3
3
3
3
3
Lingua e letteratura straniera
3
3
3
3
3
Storia-Ed Civica
2
2
2
2
2
Geografia
1
1
-
-
-
Filosofia
-
-
3
3
3
Scienze
2
2
3
3
3
Fisica
2
2
3
3
3
4+1
4+1
-
-
-
Matematica
-
-
4
4
4
Disegno - Storia dell’Arte
2
2
2
2
2
Educazione Fisica
2
2
2
2
2
Studio del Mattino
2
2
Totale ore
30
30
30
30
30
Religione
Matematica e Informatica
La programmazione didattica nella Scuola di 2° grado
La descrizione precisa dei programmi delle singole discipline di entrambi i corsi di studi (Liceo Scientifico e
Istituto Professionale), strutturata in Unità di Apprendimento, completa di obiettivi e percorsi didattici,
tempi di realizzazione, metodologia di insegnamento, tipologie delle prove, criteri di valutazione e strategie
di recupero, viene depositata in Segreteria ed è consultabile da parte di chiunque ne faccia richiesta.
Attività di recupero per il Liceo
Per la scuola superiore le attività di recupero, organizzate per gli studenti che hanno debiti formativi o sono stati segnalati dai docenti, sono strutturate in Interventi didattico-educativi integrativi (secondo
quanto stabilito dal D.M. 80/2007 e dell’O.M. 92/2007).
14
- nel corso dell’anno scolastico (ottobre-giugno)
Attività d’inizio anno
Per le classi prime (per ambiti di materia) e per le classi terze (le materie nuove) si svolgono attività finalizzate all’acquisizione e al consolidamento di specifiche metodologie di studio. Questi interventi (di metodologia di studio) sono attivati secondo le linee-guida già previste dal POF. Per tutte le classi successive alla
prima si prevede l’eventuale recupero dei prerequisiti minimi in caso di test d’ingresso con esiti insufficienti.
Gli interventi sono, in genere, offerti agli alunni indifferenziatamente, inquadrandosi all’interno
dell’articolazione dell’attività didattica.
Il periodo per lo svolgimento di tale tipologia d’intervento è fissato nei mesi di settembre ed ottobre.
La pianificazione degli interventi (ovvero la scelta dell’insegnante e la durata dell’applicazione…) è demandata al Consiglio di Classe
Recuperi curricolari (in itinere)
Effettuati durante la prima settimana di gennaio, rispondono all’esigenza di superare lacune o difficoltà
che risultassero evidenti alla chiusura delle singole Unità di Apprendimento .
La valutazione dell’efficacia del recupero viene attuata attraverso prove specifiche di verifica e valutazione
della disciplina.
Il risultato di tali elaborati viene trasmesso tempestivamente alla famiglia tramite comunicazione della
presidenza.
Corsi strutturati di sostegno in orario pomeridiano
Si tratta di iniziative di sostegno programmato nella durata, nelle tematiche e nelle modalità di sviluppo,
dal singolo docente in collaborazione con il Consiglio di Classe.
Vengono attivate anche con l’ausilio di altri docenti dell’Istituto, applicate nelle frequenza delle ore di studio pomeridiano (di norma attuata dalle ore 14.30 alle 16.00, come emerge dal POF), ma il cui svolgimento
della verifica intermedia (per valutare l’effettivo recupero delle lacune) è effettuata dall’insegnante.
Per quanto riguarda l’Istituto Professionale saranno comunicate le variazioni di orario pomeridiano e le
modalità di svolgimento di quelle settimane in cui si applicherà l’intervento.
Interventi di sostegno effettuati dal Docente
Prevedono attività d’insegnamento individualizzato o in piccolo gruppo: vengono attivati su richiesta degli
insegnanti (alla luce dei risultati conseguiti dagli alunni nel corso del trimestre) oppure possono essere attivati anche su richiesta degli studenti. Ciascun insegnante riferisce in sede di valutazione, in merito ad
eventuali richieste, effettuazioni ed esiti di attività di sportello. Il docente annota sul proprio registro, nella
sezione degli interventi di recupero, le osservazioni inerenti le attività di sportello.
Se l’intervento è richiesto da un alunno o un gruppo di alunni è sufficiente la comunicazione al Docente
incaricato, che concorda, all’interno del quadro delle proprie disponibilità, luoghi e tempi di svolgimento.
Se l’intervento è richiesto da un insegnante la famiglia viene avvisata tramite apposita comunicazione sul
libretto personale, da rendere controfirmata per accettazione o rifiuto.
- al termine delle lezioni (da giugno a settembre)
Modalità del Recupero strutturato del Debito Formativo
Al termine degli scrutini del Pentamestre per tutti gli studenti ‘sospesi nel giudizio’ (cui è evidenziato uno
o più debiti formativi), vengono attivate le relative attività di recupero finalizzate alla verifica finale. La
scuola organizza le attività di recupero nella forma del corso strutturato a partire dalla settimana successiva alla conclusione dell’anno scolastico.
Gli studenti verranno informati sul calendario e sulle modalità tramite comunicazione della presidenza; le
famiglie (a norma del D.M. 80 e dell’O.M. 92) decideranno se avvalersi o meno (Cf. punto 8) di questa opportunità (restituendo tempestivamente alla segreteria l’apposito tagliando che comparirà sulla richiesta
di recupero emessa dalla scuola). Tutti gli studenti comunque sono tenuti alla verifica dei risultati.
A giugno, i docenti delle varie discipline daranno precise indicazioni in merito al lavoro che gli alunni dovranno svolgere durante le vacanze estive.
Verifiche dei Risultati
Le verifiche dei risultati si svolgeranno i primi giorni settembre secondo le modalità e il calendario che verrà comunicato.
Scrutini di ammissione dei ‘sospesi dal giudizio’
Il completamento dello scrutinio degli studenti ‘sospesi nel giudizio’ si svolgerà per tutti dopo la verifica di
settembre, prima dell’inizio dell’anno scolastico successivo. Al termine delle operazioni valutative, la for15
mulazione del giudizio finale in ordine alla ammissione o alla non ammissione all’anno successivo viene
pubblicata all’albo della scuola.
Partecipazione ai corsi
Qualora i genitori o coloro che ne esercitano la relativa potestà non ritengano di avvalersi dell’iniziativa di
recupero organizzata dalle scuole, debbono comunicarlo alla scuola stessa, fermo restando l’obbligo per lo
studente di sottoporsi alle verifiche di cui al primo comma. (Cf. DM 80/ 2007 art. 2)
L’iscrizione degli alunni ai corsi è sottoscritta dai genitori, la frequenza è soggetta al regolamento scolastico (puntualità, attenzione, profitto, ecc.): in caso di disinteresse, trascuratezza o altri motivi del genere,
previa comunicazione alle famiglie, può essere disposta la sospensione dalla frequenza dal corso, da annotare nei verbali della prima riunione del Consiglio di Classe. Le assenze dai corsi comportano la giustificazione scritta dei genitori; ciascun insegnante titolare del corso è tenuto a verificare, di volta in volta, la
presenza degli alunni iscritti e comunicare al preside ed alla famiglia eventuali assenze ingiustificate.
E’ infine importante ricordare che in tutti questi interventi è indispensabile un atteggiamento non passivo
da parte dell’allievo, pena il vanificarsi di ogni sforzo messo in atto dai docenti.
Classi Quinte
Per le Classi Quinte, in riferimento al particolare percorso didattico dell’anno finalizzato all’Esame di Stato, gli interventi di recupero sono da considerarsi, di norma, effettuati in itinere ed effettuato dal docente
per ciascuna disciplina. In casi di particolare fragilità il Consiglio di Classe può deliberare di attribuire interventi di carattere strutturato di cui sopra.
Ri-orientamento
Il primo anno della scuola secondaria di secondo grado assume particolare rilevanza, giacché lo studente
deve verificare se le proprie capacità sono in sintonia con la scelta di studio operata.
Nel corso del primo anno del corso di studi il Consiglio di classe valuta, con particolare attenzione, la preparazione di base e le eventuali difficoltà evidenziate dagli studenti a partire già dai primi mesi di lezione.
Qualora la scelta della scuola non si rivelasse congeniale alle attitudini dello studente si procederà, in
stretta collaborazione con la famiglia, ad un’opera di ri-orientamento, per individuare tra le diverse tipologie di studio quella più confacente alle peculiarità del singolo allievo.
Corso di introduzione al metodo di studio
All’inizio dell’anno scolastico, per le classi prime, si prevede l’istituzione di un breve corso finalizzato alla
presentazione delle nuove esigenze di lavoro necessarie in una scuola superiore e alla conseguente acquisizione di un nuovo metodo di studio.
Attività di laboratorio
È previsto l’ inserimento, nei programmi didattici di fisica, e chimica/biologia, di ore di laboratorio, durante le quali si svolgeranno compiti pratici (se il programma lo permette) oppure spiegazioni dimostrate con
gli strumenti a disposizione nel laboratorio.
Workshop in lingua inglese e spagnola
La Scuola, qualora un numero congruo di alunni si mostrasse interessato, prevede la possibilità di istituire un corso pomeridiano di lingua inglese e spagnola.
Attività sportive
Costituiscono parte integrante del programma didattico di educazione fisica; sono previste una corsa
campestre, e iniziative che coinvolgono le scuole del territorio.
La scuola è aperta e sensibile a promuovere un percorso educativo e sportivo che valorizza le attitudini
degli studenti particolarmente inclini alla dimensione sportiva.
Per quanto riguarda il Liceo, saranno organizzate in alcuni periodi, durante il pomeriggio, attività sportive:
la scuola offre spazi ed opportunità per attività di squadra (ad es.: rugby, calcio, basket, hockey su prato,
pallavolo ed atletica); viene inoltre proposto un corso di avviamento alla pratica della vela (la Scuola possiede tre barche per la pratica di tale attività sul vicino Lago di Iseo); in quest’ultimo caso sarà richiesto
un piccolo contributo ai partecipanti.
Uscite didattiche, visite di istruzione.
Si considera qualificante l’attività didattica anche la possibilità di visitare luoghi o iniziative particolarmente significative nella definizione della figura professionale o dell’indirizzo di studi. A questo fine la
scuola propone la visita a mostre, musei, città d’arte con uscite di una o mezza giornata lungo il corso di
tutto il quinquennio. Sono inoltre previste visite di più giorni per le classi seconde (Roma), terze (Firenze) e
16
quinte (visita all’estero, con meta da concordare con gli studenti). Per la classe quarta è inoltre previsto un
viaggio negli Stati Uniti d’America.
Attività di studio assistito
È parte integrante della proposta formativa della Scuola la permanenza in istituto per l’attività di studio
pomeridiano: tutti gli studenti hanno a disposizione spazi per lo studio assistito nelle giornate di lunedì,
martedì, giovedì e venerdì dalle ore 14.45 alle ore 16.10. È sempre possibile, a partire dalle ore 16.10, proseguire lo studio personale (= individuale) fino alle ore 17.45.
Dalle ore 7.30 fino alle ore 8.00 è possibile usufruire dello studio assistito individuale negli stessi locali
dello studio pomeridiano.
Orientamento in uscita
Nel corso del quarto anno di studio è offerta agli studenti la possibilità di una serie di iniziative di orientamento tramite incontri con il mondo universitario e delle professioni, attraverso specifiche iniziative di
presentazione dei corsi di laurea e delle figure professionali del mondo del lavoro. Agli alunni viene proposto la possibilità di usufruire di test psico-attitudinali per favorire la scelta universitaria.
Nel quinto anno si offrono la possibilità della prescrizione universitaria tramite Internet e si favorisce la
raccolta di materiale informativo, anche tramite uscite specifiche (Orientando Senior).
Corsi di Informatica
La domanda di cultura informatica da parte degli studenti trova risposta nell’offerta della Scuola: in particolare nel Biennio del Liceo Scientifico viene inserita un’ora settimanale di Informatica, in connessione
con l’insegnamento della Matematica, avente per obiettivo lo sviluppo dei temi indicati dalla Patente Europea del Computer ECDL (Computer e suo uso; Videoscrittura; Foglio Elettronico; Presentazioni, Reti e Internet).
Nel Triennio, in base alla richiesta, si svolgerà un pacchetto minimo di ore per il potenziamento delle competenze informatiche, secondo il programma relativo alla Patente Europea , utilizzando la flessibilità di
orario fornita dall’autonomia scolastica; si cercherà inoltre di favorire l’uso di strumenti informatici nella
didattica ordinaria.
CAPITOLO 4
L’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA: CALENDARIO SCOLASTICO E ORARIO
Nel rispetto delle opportunità rese possibili dai Regolamenti e dai Decreti relativi all’autonomia, vengono
definiti i seguenti principi:
4.1
Calendario scolastico
L’intero periodo annuale delle attività scolastiche è suddiviso in un trimestre e in un pentamestre per
rendere più disteso il tempo della valutazione e concentraci maggiormente su persone e contenuti.
Il criterio di programmazione del calendario tiene conto della necessità di garantire, nel rispetto delle disposizioni di legge relative e delle indicazioni provenienti dall’Ufficio Scolastico Regionale, lo svolgimento di
almeno 200 giorni di lezione, individuando l’opportunità di momenti di vacanza nel corso dell’anno.
4.2
Monte ore complessivo
Gli orari standard annuali, per ciascuna disciplina e per ciascuna classe, sono quelli riportati nelle tabelle
al capitolo precedente; è possibile, come previsto dalla legislazione sull’Autonomia Scolastica, la diminuzione fino ad un massimo del 20% del monte ore standard programmato per le varie discipline per consentire lo svolgimento, nelle ore curricolari, dei percorsi formativi e della comunicazione. Lezioni e incontri integrativi, legati ai percorsi che affiancano l’insegnamento curricolare potranno svolgersi anche durante le
ore pomeridiane solitamente dedicate allo studio assistito.
4.3
Durata oraria delle lezioni
La durata di ogni unità di insegnamento/apprendimento è fissata generalmente in 55 minuti; fanno eccezione la prima ora e l’ultima della mattinata, la cui durata sarà di 50 minuti.
4.4
Settimana breve e didattica “per competenze”
Le lezioni saranno distribuite lungo cinque giorni (sabato libero). Questo al fine di consentire un migliore
utilizzo dei tempi di studio e rielaborazione personale, valorizzando le opportunità offerte dalla Scuola
stessa. Ciò, come si vede nella tabella oraria, comporta per tutte le classi l’intera mattinata di scuola. Per
17
le classi dell’Ist. Professionale, una volta la settimana, ciascuna classe seguirà lezioni curriculari nel pomeriggio.
4.5
Servizio mensa
Dal lunedì al venerdì è attivo il servizio mensa con pasti preparati in loco, secondo le prescrizioni di legge.
4.6
Servizio di trasporto
La Scuola collabora, con le agenzie presenti sul territorio, ai servizi di trasporto che permette agli alunni di
raggiungere gli spazi interni dell’ edificio scolastico. Tale servizio copre tutti i comuni circostanti.
Orario giornaliero
Per favorire l’organizzazione generale del nostro Istituto e l’ ordinato svolgersi di tutte le attività previste, la
giornata si sviluppa secondo il seguente orario:
Liceo
(lunedì, martedì, mercoledì*, giovedì, venerdì)
07.30
08.00-08.10
08.10-09.05
09.05-10.00
10.00-10.55
10.55-11.15
11.15-12.05
12.05-12.55
12.55-13.45
13.45-14.45
14.45-16.10
16.10-16.45
16.45-17.45
apertura scuola
accoglienza - studio personale
inizio attività didattica - buongiorno
1
2
3
intervallo
4
5
6
mensa+ricr
studio assistito
ricreazione
studio
* le attività terminano alle 14.45
CAPITOLO 5
LO STUDENTE AL CENTRO DELL’ATTENZIONE:
ATTIVITÀ EXTRA-CURRICOLARI INTEGRATIVE DEI PERCORSI FORMATIVI
La scuola cattolica salesiana di Chiari è luogo di educazione integrale della persona.
La scuola non offre solo competenze disciplinari, ma è attenta allo sviluppo armonioso e integrale dei suoi
destinatari. La scuola non può chiudere i propri orizzonti entro un orario scolastico ed entro la fisicità di
un istituto. Per questo si organizzano numerose attività extra-curriculari, che sono di vario genere ed impegnano i ragazzi a vari livelli.
I Percorsi attivati hanno un naturale completamento nelle attività di tipo extra-curricolare, che vengono
proposte agli studenti in modo rispettoso della libertà e del cammino di maturazione di ciascuno.
Il valore del pluralismo culturale si compone nella ricchezza del “sistema preventivo” di Don Bosco, che
non fa appello alla costrizione e alla imposizione, ma suscita la responsabilità e il discernimento personale
necessari ad una formazione completa e matura.
5.1
Educazione alla fede
La Scuola Cattolica è innanzitutto “luogo di esperienza ecclesiale”. Vengono pertanto offerte attività e proposte che riguardano il percorso di educazione alla fede, che non può evidentemente ridursi al semplice
Insegnamento della Religione Cattolica.
L’educazione alla fede non è considerata come semplice aggiunta di atti religiosi, ma si costruisce innanzitutto creando un clima di spiritualità nella scuola. Ne sono protagonisti la comunità salesiana, i docenti e
i giovani stessi.
L’educazione integrale, di cui la scuola si fa promotrice, si articola, inoltre, attorno a quattro grandi aree
di interesse tipiche del mondo giovanile: la musica, lo sport, le attività culturali, le esperienze di volontariato che si coniugano trasversalmente con i profili formativi definiti nel nostro POF.
18
Questo obiettivo educativo viene realizzato attraverso le seguenti opportunità:
1. ATTIVITÀ OFFERTE A TUTTI GLI STUDENTI
Giornate di Vita Spirituale
 La scuola organizza Ritiri brevi di riflessione, della durata di una giornata come inizio dell’anno
scolastico.
Agli studenti delle classi Seconde, Terze, Quarte e Quinte viene proposta un’esperienza in tempi
più dilatati (2 o 3 giorni).
Le celebrazioni dell’Eucaristia e del Sacramento della Riconciliazione
Le celebrazioni eucaristiche scandiscono i momenti salienti dell’anno scolastico, come precisato nel paragrafo 3.1. L’invito per queste iniziative viene rivolto a tutti in spirito di condivisione al progetto educativo e all’indirizzo della scuola, rispettoso delle scelte personali delle famiglie degli studenti.
Con cadenza periodica (mensile o bimestrale) viene proposto a tutti un momento di riflessione personale e
di verifica del cammino di maturazione in cui, chi desidera, può celebrare il Sacramento della Riconciliazione.
Il progetto accoglienza
Il progetto accoglienza ha come finalità principale quella di favorire l’inserimento dello studente nella nuova realtà scolastica. Questa iniziativa viene proposta agli studenti delle classi in ingresso sia nel biennio
(prime) che nel triennio (terze) dei cinque anni della scuola secondaria, al fine di sviluppare una dimensione relazionale di conoscenza e di accoglienza reciproche.
A questo scopo la Scuola proporrà agli studenti del primo anno un’esperienza di condivisione realizzata
attraverso una uscita di una giornata da realizzare nelle prime settimane di lezione, per favorire il processo di socializzazione.
2. ATTIVITÀ FORMATIVE AD OFFERTA INDIVIDUALIZZATA PER STUDENTI
Attività ispettoriali del MGS
L’esperienza di gruppo è elemento fondamentale della tradizione pedagogica salesiana. I gruppi e le associazioni giovanili che, pur mantenendo la loro autonomia, si riconoscono nella spiritualità e nella pedagogia salesiana, formano il Movimento Giovanile Salesiano (MGS). È una ricchezza che appartiene alla Chiesa, ai giovani e al territorio. Il MGS è una realtà aperta, a cerchi concentrici, che unisce molti giovani: dai
più lontani, per i quali la spiritualità è un riferimento appena percepito attraverso un ambiente in cui si
sentono accolti, a quelli che in modo consapevole ed esplicito fanno propria la proposta salesiana. Questi
ultimi costituiscono il “nucleo animatore” di tutto il movimento.
La nostra casa offre ai giovani particolarmente motivati e sensibili la possibilità di un percorso di discernimento vocazionale attraverso il cammino ispettoriale dei Gruppi Ricerca degli adolescenti e dei giovani.
Colloqui personali con i Catechisti e i Consiglieri
Le figure animatrici di settore, nel rispetto della distinzione delle reciproche competenze formative e disciplinari, hanno periodicamente colloqui personali con gli studenti che lo desiderano e lo richiedono.
Questo gesto di attenzione, che risponde alle linee pedagogiche del sistema preventivo, si ispira allo spirito
di accompagnamento e tende a promuovere negli studenti la consapevolezza di sé, l’autostima e la capacità di saper affrontare e risolvere problemi.
Scuola animatori
L’Ispettoria Salesiana organizza una scuola biennale per animatori di oratorio, rivolta esclusivamente ai
giovani cristiani impegnati (o che intendano esserlo) nelle loro comunità parrocchiali. Concretamente si
propone un cammino strutturato:
 L’esperienza di una settimana di formazione residenziale a Cesenatico al termine dell’anno scolastico
(prime superiori).
 Tre week-end residenziali di formazione (seconde e terze superiori).
 Possibilità di animazione locale.
Campi scuola e Campi vocazionali
Nei periodi di sospensione dall’attività didattica, si offre la possibilità agli studenti sensibili agli ideali di
vita cristiana di vivere un’esperienza di gruppo, fraternità e condivisione secondo la spiritualità giovanile
salesiana. Tali iniziative si propongono soprattutto come profondamente formative dell’integralità della
persona. I Campi Scuola sono organizzati dal nostro Istituto, quelli vocazionali direttamente
dall’Ispettoria. Questi ultimi permettono un incontro/confronto con coetanei che vivono realtà differenti
nell’identità del carisma.
3. ATTIVITÀ FORMATIVE OFFERTE ALLA COMUNITÀ EDUCANTE
La formazione integrale degli studenti non può prescindere dalla presenza delle famiglie e dalla loro collaborazione attiva con le iniziative proposte dalla scuola. L’identità del Carisma Preventivo della scuola di
Don Bosco vengono considerati come una ricchezza formativa specifica ed insostituibile da offrire alle famiglie dei nostri studenti. La sapienza cristiana di don Bosco ha saputo produrre forme di cammini di fede
impegnativi e significativi, come ad esempio i Salesiani Cooperatori, che non possono essere ignorate nelle nostre proposte formative.
Per rendere più efficace tale cooperazione vengono proposte anche ai genitori alcune occasioni formative:
19
Incontri formativi per le famiglie
Durante l’anno si offrono ai genitori tre incontri di carattere formativo gestiti dalla scuola per condividere
e verificare il cammino educativo nel rispetto delle reciproche responsabilità educative.
Ritiri per docenti
In occasione del Natale e della Pasqua si propone una giornata di Ritiro spirituale al personale scolastico.
4.ESPRESSIONI
ASSOCIATIVE DEI GENITORI DELLA SCUOLA CATTOLICA
La scuola appoggia e sostiene, rispettandone e promuovendone l’autonomia e la libertà di scelta, i genitori
che per particolare sensibilità educativa e di fede vogliono incontrarsi nel nostro istituto, per realizzare
forme organizzate di genitori in associazioni cattoliche che sostengono e promuovono la realtà della scuola
cattolica in Italia.
In particolare si ospiteranno e si appoggeranno le attività associate dell’AGESC. come libera ed autonoma
opportunità formativa dei genitori dei nostri studenti anche in vista di una maggiore collaborazione nel
processo educativo.
5.2 Formazione della coscienza ed Educazione socio-politica
Attività di volontariato
A tutti gli studenti viene offerta la possibilità di sensibilizzarsi alla dimensione caritativa e della solidarietà
concreta. A questo scopo sono state attivate collaborazioni con Associazioni salesiane come: VIS, Amici del
Sidamo, adozioni a distanza. Questa collaborazione apre alla possibilità di esperienze concrete di volontariato durante l’anno scolastico, con attività di vario genere, inserite in progetti specifici di aiuto e sostegno.
Nel periodo estivo è prevista la possibilità di vacanze-lavoro alternative, di carattere solidale, di volontariato. Vengono favorite, a questo riguardo, le partecipazioni alle “spedizioni estive” con gli Amici del Sidamo,
in Etiopia e i campi di lavoro.
Da anni è avviata positivamente l’esperienza di animazione durante le vacanze estive in ambiente oratoriano, in spirito di condivisione e solidarietà.
La nostra proposta educativa stimola e favorisce la crescita di una mentalità aperta ai valori della solidarietà, della mondialità e della missione (sottoscrizioni missionarie).
A partire dall’anno scolastico 2012/13 agli studenti del II, III, IV e V anno è chiesta una disponibilità nel
sostegno allo studio degli allievi della scuola secondaria di primo grado del nostro Istituto.
Giornate di sensibilizzazione all’etica della solidarietà, all’interculturalità ed alla mondializzazione
Nell’ambito del percorso di formazione socio-politico, verranno proposte giornate di sensibilizzazione alle
problematiche dell’etica della solidarietà, della globalizzazione e della pace, della politica, coinvolgendo anche i temi delle giornate della memoria. L’iniziativa si propone come espressione di interdisciplinarietà e
collaborazione tra docenti e studenti.
5.3
Percorso della comunicazione
Per favorire un arricchimento e un approfondimento del proprio bagaglio culturale e professionale, la nostra scuola presenta agli studenti numerose possibilità, che si concretizzano nelle seguenti iniziative:
Corsi di Informatica
In aggiunta ai percorsi curricolari per l’Istituto professionale e per il biennio del Liceo agli studenti viene
offerta la possibilità di partecipare a corsi liberi di approfondimento e ripasso per la preparazione agli
esami in vista del conseguimento della Patente Europea del computer (ECDL) o per specifici interessi, collocati in orario pomeridiano.
Attività teatrali
Il teatro, in ogni epoca e cultura, ha sempre rappresentato uno dei più importanti veicoli di comunicazione; per favorirne la conoscenza, la scuola attua strategie differenziate, che prevedono:
 la possibilità di assistere a rappresentazioni di diversi generi di spettacoli teatrali;
 la attivazione di un corso di laboratorio teatrale e di recitazione, tenuto da un esperto, finalizzato alla
rappresentazione scenica di un testo, con l’assistenza anche di alcuni docenti.
Soggiorno studio
Nel periodo estivo, generalmente nel mese di luglio, la scuola propone un periodo di due/tre settimane di
vacanza-studio per la conoscenza e l’approfondimento della lingua inglese. Le mete proposte saranno
quelle dove oltre la possibilità di migliorare la lingua inglese, siano anche appetibili dalle spese. Abitualmente la Gran Bretagna, l’Irlanda o località italiane nelle quali vengono attivati corsi specifici con insegnanti di madrelingua (riservati agli studenti del biennio)
Giornalino scolastico
A partire dall’anno scolastico 2005/2006 è stato creato il giornalino scolastico “Samber times”, alla realizzazione del quale partecipano gli studenti in collaborazione con alcuni insegnanti. La veste grafica è progettata e realizzata dagli studenti della classe terza Ist. Prof. durante l’attività curricolare.
20
Cineforum - Teatro
Durante l’anno scolastico, in orario curricolare, verrà proposta la visione di opere cinematografiche - teatrali, con successivo dibattito ed eventuale intervento di esperti. Gli insegnanti si serviranno inoltre del
mezzo cinematografico anche all’interno delle proprie discipline.
5.4
Iniziative trasversali ai percorsi
Trasversalmente ai percorsi, si inseriscono attività extra-curricolari proposte agli studenti:
Iniziative ricreative e ricreazione
La Scuola propone iniziative ricreative in momenti particolari dell’anno (Castagnata, preparazione al Natale, Festa di S. Giovanni Bosco, Festa della Scuola); nel corso delle ricreazioni pomeridiane vengono organizzati tornei e giochi strutturati.
Gruppi
La nostra scuola nei pomeriggi offre possibilità aggregative a seconda degli interessi e degli orientamenti
dei giovani. Sono organizzati gruppi sia di ispirazione e ricerca cristiana-vocazionale, sia gruppi ricreativi,
che sollecitano la responsabilità e l’impegno degli studenti:
 Gruppi musicali, con possibilità sia di corsi per imparare a suonare alcuni strumenti musicali, sia di
libere esecuzioni nella Sala Musica, dotata di una ricca strumentazione elettronica;
 Gruppi sportivi, che propongono la partecipazione ad iniziative sportive di vario tipo (tornei interscolastici, tornei di classe… ecc.);
 Gruppo dei Rappresentanti di classe, che si incontra in orario scolastico, per favorire una sensibilizzazione maggiore degli studenti ai processi vitali della scuola. Il Gruppo dei rappresentanti si propone
come interlocutore qualificato all’interno della comunità scolastica per studiare, evidenziare, affrontare
i problemi degli studenti in spirito di corresponsabilità, confronto e dialogo.
 Gruppo ‘in-Lingua’, accompagnati da un insegnante di lingua si garantisce l’approfondimento della
lingua inglese al fine di migliorare gli stili comunicativi e dialogici. L’attività è proposta nei pomeriggi
della settimana
 Gruppo Estate, nucleo animatore capace di fantasia, esperienza, inventiva, passione educativa, buone
doti organizzative per vivere l’esperienza animatrice di giovani e di gruppo
 Gruppo teatro, laboratorio teatrale di base, specifico sulla formazione dell’attore, con partecipazione a
spettacoli teatrali in occasione del Natalino e dello spettacolo di fine anno
Osservatorio sui concorsi per alunni
La scuola è attenta a monitorare e proporre bandi di Concorsi riservati agli studenti, oppure bandi di borse di studio offerte dalla Regione e dalle realtà locali.
Festa della scuola
In conclusione dell’anno scolastico, a partire dal tardo pomeriggio e per tutta la sera, si tiene a scuola una
grande festa che vede coinvolti in prima persona i genitori, nell’organizzazione e nella gestione di stand
gastronomici, e gli studenti, nella partecipazione diretta, con l’esibizione dei loro gruppi musicali, eventuali attività teatrali.
CAPITOLO 6
RISORSE, STRUMENTI E STRUTTURE ORGANIZZATIVE PER L’ATTUAZIONE DEL POF
La stesura di questo piano dell’offerta formativa è stata preceduta da una attenta e puntuale valutazione
delle risorse sicuramente disponibili per l’anno scolastico a cui lo stesso piano si riferisce, valutazione con
la quale si è esaminata ogni risorsa, quali il personale, gli immobili, le strutture, le attrezzature, le risorse
finanziarie, sia sotto l’aspetto qualitativo che quantitativo, nonché organizzativo.
Le conoscenze delle potenzialità della scuola, effettive e disponibili per l’anno, delle domande formative dei
giovani e dei loro genitori, hanno consentito la stesura di questa nostra proposta formativa che risulta mirata alle esigenze giovanili e subito operativa, in quanto attuabile nei suoi contenuti senza limitazioni o
condizionamenti dovuti ad una carenza di risorse, poiché le stesse hanno costituito un punto di partenza
dell’elaborazione della proposta stessa.
Per una visione dettagliata delle risorse dell’Istituto, annoverabili come immobili, strutture e attrezzature,
si veda la Carta dei Servizi, depositata in segreteria, così pure per l’organizzazione, le figure della nostra
comunità educativa e dei ruoli da esse ricoperti si veda il Progetto Educativo di Istituto, sempre depositato
in segreteria, e la stessa Carta dei Servizi, mentre l’analisi delle risorse finanziarie può essere fatta attraverso il “bilancio di gestione a preventivo” consultabile presso l’economo.
La gestione delle risorse di personale, economiche, degli immobili e delle attrezzature viene fatta secondo il
Progetto educativo e con la dovuta trasparenza ai sensi delle disposizioni di legge n. 62/2000, in modo da
coinvolgere tutte le componenti della Comunità Educativa della Scuola.
21
La nostra Scuola è gestita da un Ente Ecclesiastico civilmente riconosciuto che persegue istituzionalmente
le finalità di culto, religione, assistenza e istruzione.
È un Ente con Personalità Giuridica, approvato con DPR 19/05/65 N°735 REG.30/06/65 N°194 pg.50 ed
è iscritto al tribunale di Milano delle persone giuridiche N°359 Vol.13 Fasc.359.
Il suo codice fiscale: 8003450154. La sua partita Iva: 08612750151.
Il suo indirizzo è: Ispettoria Salesiana Lombardo - Emiliana, via Copernico, 9 - 20125 Milano.
L’Istituto Salesiano S. Bernardino di Chiari, 25032 (BS), via Palazzolo 1, che fa parte dell’Ispettoria Salesiana Lombardo – Emiliana, ha ottenuto il riconoscimento legale della Scuola Media e del Liceo Scientifico:
- Scuola Media Legalmente Riconosciuta il 29.05.1971;
- Liceo Scientifico Legalmente Riconosciuto il 09.07.1996.
Entrambe sono divenute paritarie il 25 gennaio 2002.
E’ attiva dall’11.09.2001 la Scuola Elementare, parificata dall’a. s. 2002 - 2003, paritaria dal 27.02.2003.
A partire dall’a. s. 2004 - 2005 viene aperto un nuovo indirizzo di Scuola Superiore con l’attivazione
dell’Istituto Professionale per Operatore della Grafica Pubblicitari (Comunicazioni grafiche). Ciclicamente
viene anche introdotta una seconda sezione di classe prima del Liceo scientifico.
La Scuola si regge economicamente sul versamento della retta scolastica e sul contributo notevole della
Comunità Religiosa, che mette a disposizione ambienti e strutture, sollecitando anche il concorso della
Beneficenza pubblica e privata per permettere la frequenza della Scuola soprattutto a studenti che provengono da famiglie di ambiente popolare e di situazione di disagio economico.
6.1
Il Personale
Per una istituzione scolastica, per ogni comunità educativa, la risorsa principale è costituita dal personale
cui è affidata la quotidiana gestione dei processi educativi e l’attuazione dei percorsi, siano questi strettamente disciplinari oppure finalizzati in modo più ampio alla formazione globale della persona.
La condivisione globale, prima del Sistema Preventivo di Don Bosco e poi del Progetto Educativo di Istituto
e di questo Piano dell’Offerta Formativa, da parte di tutto il personale Docente è uno dei punti cardini, caratterizzanti le scuole salesiane. L’operare tutti in unica direzione, mantenendo ognuno una propria specifica personalità, con un unico obiettivo comune – l’educazione globale del giovane –, è sicuramente un
punto di forza che ci diversifica dalle altre scuole.
La presenza contemporanea di religiosi e di laici consente di poter disporre di un “corpo docenti” veramente diversificato, sia nella formazione specifica disciplinare che nel vissuto personale, e questo pluralismo
costituisce sicuramente una ricchezza culturale e progettuale per la scuola, per i docenti stessi e per i giovani a noi affidati.
Nella nostra scuola svolge servizio personale docente con i requisiti necessari agli incarichi assegnati, dotato di regolare titolo abilitante all’insegnamento, regolarmente assunto attraverso il CCNL per il personale
dipendente dagli Istituti ecclesiastici (AGIDAE) che regolamenta i reciproci diritti e doveri.
La Scuola cerca di garantire la stabilità del Collegio Docenti; questo permette sia la continuità didattica
(assenza di cambio di insegnanti lungo il corso dell’anno scolastico) sia lo svolgimento regolare delle lezioni a partire dai primissimi giorni dell’anno scolastico.
La formazione degli educatori è una delle strategie attivate dalla scuola, per raggiungere al meglio la realizzazione dei percorsi formativi dei giovani, predisposti in questo piano per la costruzione dei profili formativi, presentati nei capitoli precedenti. La formazione è attivata per tutte le componenti della Comunità
educativa, diversificata secondo la vocazione, la qualificazione e l’attività professionale e i ruoli di ciascuno; alla formazione iniziale, per chi entra per la prima volta nella Scuola salesiana, segue una formazione
permanente, costante, sistematica, basata sulla frequenza a corsi specifici e su percorsi di autoaggiornamento opportunamente predisposti.
Il personale in servizio risulta il seguente:
- Direttivo: Direttore, Coordinatore dell’attività educativa e didattica, Catechista, Consiglieri.
- Docente: è fornito dei titoli accademici (ai sensi della lettera g, comma 4, articolo 1 legge n° 62/2000) e
professionali richiesti ed è costituito da laici e religiosi. Il referente è il Coordinatore dell’attività educativa e didattica prof. Don Stefano Mascazzini.
- Non docente: Segretaria scolastica, Portinai, Giovani in servizio civile volontario, Addetti alla cucina e
self-service, Addetti alle pulizie. Responsabile della formazione del personale è il Direttore.
Agli effetti sindacali è personale dipendente solo il personale laico. Tutti i dipendenti sono assunti con
contratto di lavoro a tempo determinato o indeterminato, a tempo pieno o part-time e della loro prestazione professionale si interessa lo studio di Consulenza del Lavoro Terrazzini di Milano.
I diritti-doveri sono assicurati dal CCNL “Contratto Nazionale del Lavoro AGIDAE”; è predisposto anche un
“Regolamento disciplinare” interno all’Istituto dove sono esplicitati gli aspetti richiesti dall’attività didattica, dall’animazione e dalla collaborazione.
L’assunzione del personale è gestita dal Direttore della Casa Salesiana, con la collaborazione del Coordinatore delle attività educative e didattiche, del Coordinatore della gestione amministrativa e della Segretaria.
22
Il Contratto Nazionale e il Regolamento interno sono consegnati al personale all’atto dell’assunzione e depositati presso la Segreteria scolastica (per il personale docente) e presso la Segreteria amministrativa (per
il personale non docente).
I FATTORI
La nostra Scuola realizza i profili e i percorsi per mezzi di alcuni fattori che ne esprimono l’identità:
1. uno specifico modello comunitario di educazione;
2. una organizzazione a più livelli della comunità educativa;
3.qualità dei processi di insegnamento e di apprendimento (nella nostra tradizione educativa);
4. un ambiente scolastico culturalmente ed educativamente salesiano.
La comunità educativa della scuola
La nostra scuola è strutturata fondamentalmente in comunità, costituita da un patto educativo. In essa si
realizza un processo indipendente e libero di produzione di cultura e di educazione. Vi entrano e diverso
titolo, con pari dignità e nel rispetto delle vocazioni, dei ruoli e delle competenze specifiche: religiosi e laici,
genitori e allievi, uniti da un patto educativo, che li vede impegnati nel comune processo di formazione.
Nella comunità educativa della nostra Scuola si individuano problemi e criteri, si analizzano situazioni, si
identificano mete adeguate, si vive responsabilmente e costruttivamente, verificando periodicamente la validità delle programmazioni rispetto agli obiettivi, alle metodologie e l’incidenza educativa anche a livello di
territorio.
La nostra comunità educativa scolastica viene a costituire il luogo nel quale si fa esperienza di preventività
educativa, dove il giovane è aiutato non solo ad evitare esperienze negative che potrebbero comprometterne la crescita, ma è reso capace di prevenire gli effetti della emarginazione e della povertà, perché stimolato da una presenza educativa che promuove in lui la capacità di scelte libere e rette. Così egli diviene soggetto attivo della propria maturazione e di quella degli altri.
Componenti della comunità educativa della nostra Scuola
La comunità educativa ha le seguenti componenti: la comunità religiosa; i docenti; i genitori; gli allievi.
Ognuna delle componenti ha compiti specifici nella nostra comunità scolastica.
La comunità religiosa, attraverso i suoi organismi costituzionali, è titolare del servizio educativo, scolastico e formativo, ed è responsabile:
- dell’identità, della direzione, dell’animazione e della gestione della scuola (come indicato nel Progetto
educativo). Essa risponde davanti all’Ispettore, alla Congregazione, alla Chiesa locale, all’autorità civile
ed all’opinione pubblica;
- della scelta, assunzione, preparazione e formazione continua dei docenti della scuola (pone azioni rispondenti all’istanza legislativa e carismatica);
- dell’accettazione dei bambini che fanno richiesta di essere accolti nella scuola;
- della crescita del clima educativo nello ‘spirito di famiglia’;
- della capacità di collaborazione tra docenti, allievi e genitori nel rispetto dei ruoli e delle competenze;
- degli ambienti e delle attrezzature necessarie al buon andamento dell’attività scolastica e formativa;
- dell’approvazione della programmazione annuale, del rendiconto amministrativo, delle tasse scolastiche;
- delle eventuali convenzioni e di tutti quegli atti che coinvolgono la responsabilità dei Salesiani di Don
Bosco;
- dell’amministrazione scolastica.
E’ compito dei docenti:
- accrescere il proprio profilo educativo-didattico;
- aderire alle proposte di aggiornamento offerte dall’Istituto;
- curare la propria qualificazione professionale in modo permanente;
- entrare in dialogo aperto e disponibile con genitori ed allievi
- progettare, attivare, verificare in forma collegiale profili e percorsi;
- assicurare comportamenti eticamente caratterizzati, conformi alle indicazioni del Progetto educativo
dell’istituzione scolastica;
- prendersi a cuore le varie dimensioni del Progetto educativo adottato dall’istituto;
- approfondire la propria formazione di fede, in modo che il loro servizio professionale diventi testimonianza cristiana;
- impegnarsi a conoscere, assimilare ed attuare adeguatamente il Sistema Preventivo di Don Bosco;
- partecipare attivamente ai diversi momenti della progettazione (consigli di classe; collegi docenti);
- mantenere la riservatezza professionale e attuare con cura e responsabilità delle decisioni prese;
- verificare l’efficacia del proprio lavoro e della comprensione che ne hanno avuto gli allievi;
- attuare i processi di recupero per sopperire alle carenze degli allievi.
23
Ai
-
genitori, quali diretti responsabili della crescita dei figli, in particolare compete:
cercare la forma del dialogo (costruttivo) per entrare in relazione educativa con tutti gli insegnanti;
ascoltare gli educatori dei propri figli per l’acquisizione di competenze educative più adeguate;
affidarsi e fidarsi del docente in materia di processi di insegnamento e apprendimento;
ad essere presenti ai momenti di confronto didattico-educativo che l’Istituto propone (colloqui… Natalino…)
- partecipare personalmente, anche tramite gli organi collegiali, alla vita della scuola nei suoi momenti
di programmazione, di revisione educativa e di impegno nelle attività di tempo libero;
- collaborare attraverso associazioni specifiche all’azione della scuola e stabilire opportuni collegamenti
con il territorio per promuovere nel sociale lo sviluppo di un servizio educativo sempre più ispirato al
Sistema Preventivo di Don Bosco;
- offrire le proprie competenze professionali per un servizio che qualifichi maggiormente la scuola e le
attività integrative;
- impegnarsi sul piano politico a promuovere l’approvazione di quelle leggi che nel riconoscimento dei
diritti-doveri dei singoli cittadini assicurano a tutti la possibilità di scegliere la scuola che desiderano
in coerenza con i propri principi educativi.
Gli alunni si impegnano a:
- partecipare attivamente alle lezioni (col materiale e intervenendo…);
- mostrare impegno di studio e approfondimento personale creativo e critico (proporzionato alla propria
età);
- contribuire alla relazione educativa con l’insegnante cercando il dialogo, la fiducia e la stima reciproca;
- essere protagonisti del proprio cammino formativo;
- maturare nel proprio comportamento con costanti atteggiamenti di flessibilità;
- accettare i momenti di verifica didattico-educativa e i giudizi che da essa scaturiscono;
- rendere gradualmente più autentiche le motivazione di scelta della scuola salesiana;
- acquisire la capacità di attenzione agli altri, di collaborazione costruttiva, di comunicazione autentica
attraverso l’utilizzo dei diversi linguaggi;
- partecipare attivamente a gruppi di interesse sportivo, culturale, espressivo, missionario, dando il
proprio contributo di creatività e fantasia.
Il personale ausiliario attende a:
- rendere gli ambienti accoglienti ed ordinati;
- coadiuvare gli insegnanti nella vigilanza e nel rispetto delle norme igieniche;
- testimoniare la condivisione del progetto educativo della scuola.
Organizzazione della Comunità Educativa
La comunità scolastica possiede un regolamento della scuola (articolo 6, lettera a, DRP n. 216/1974 e
comma 10, articolo 2, DPR n. 249/1998; vedi anche il Progetto Educativo Nazionale delle scuole Salesiane, p. 42), nel quale sono descritti i comportamenti che le varie componenti devono assicurare.
Nella nostra Scuola esiste un team del personale direttivo con i compiti seguenti:
- Il Direttore che è il principio di unità e di interazione all’interno della comunità educativa; mantiene
vivo lo spirito e lo stile educativo di don Bosco tra docenti, genitori e allievi; promuove l’accordo, la collaborazione e la corresponsabilità tra le varie componenti della comunità educativa; è il garante del carisma salesiano nei riguardi della comunità ecclesiale e della società civile; cura la realizzazione del
profilo educativo dei giovani e la formazione permanente degli educatori; è il rappresentante dell’ente
gestore: nomina su proposta del preside i coordinatori e i docenti, accetta e dimette gli alunni; fa parte
di diritto del Consiglio di Istituto, del Collegio dei docenti e dei consigli di classe
- Il coordinatore delle attività educative e didattiche i cui compiti educativi e didattici sono di coordinamento, di animazione, di organizzazione, di partecipazione di tutti gli attori educativi (insegnantialunni-genitori). I suoi compiti vengono adempiuti in sintonia di intenti e di collaborazione con il Direttore. Coordina: la realizzazione di un ambiente educativo; la elaborazione, l’attuazione e la verifica del
progetto educativo; l’orientamento e il coordinamento dell’azione educativa in vista della promozione
integrale degli studenti; la promozione di una prassi partecipativa comunitaria all’interno della scuola;
la capacità di presenza attenta e propositiva nel sociale, volta a cogliere le tendenze, i problemi, le possibilità di sviluppo; la programmazione educativo – didattica; l’aggiornamento degli insegnanti;
- Il Catechista è referente per l’animazione religiosa degli allievi coinvolgendo anche le loro famiglie (affinché la proposta educativa evangelica raggiunga anche i genitori). Il catechista elabora la proposta
formativa e gli itinerari di educazione alla fede in linea con gli orientamenti ispettoriali, presentandoli
ai vari organismi competenti (il Direttore e il Coordinatore delle attività educative e didattiche). Anima i
giovani personalmente e servendosi di collaboratori, salesiani e laici; ha una particolare cura per
l’insegnamento della religione (di cui è responsabile di tutte le cattedre); alimenta una progressiva
evangelizzazione e formazione alla vita cristiana e liturgica; sostiene con la direzione spirituale i giovani, nell’intento di sviluppare in loro la vocazione verso “una vita quotidiana progressivamente ispirata e
24
-
-
-
unificata dal vangelo” (c37); promuove gruppi di formazione e di azione apostolica e missionaria; cura
il collegamento con le iniziative pastorali dell’Ispettoria e della Chiesa locale; collabora strettamente
con il Coordinatore delle attività educative e didattiche e i consiglieri.
Il Consigliere: è il primo responsabile dell’andamento disciplinare dell’ambito in cui opera; fa apprendere le regole dell’Istituto; attua quelle forme di intervento che ritiene adeguate alla situazione accaduta; interviene disciplinarmente su indicazione degli insegnanti; condivide con i Consigli di Classe particolari situazioni educative; coinvolge il Coordinatore delle attività educative e didattiche per situazioni contrarie al Regolamento d’Istituto; è delegato dal Coordinatore delle attività educative e didattiche
per firmare giustificazioni; su delega del Coordinatore delle attività educative e didattiche coordina i
cambi di orario e le supplenze; collabora strettamente con il Coordinatore delle attività educative e didattiche e il catechista.
I Coordinatori di classe: sono i primi animatori della classe loro affidata e relazionano al Coordinatore delle attività educative e didattiche e al Consiglio di Classe riguardo essa. Sono compiti dei coordinatori: seguire lo sviluppo didattico-educativo della propria classe; entrare in dialogo e sviluppare
quella confidenza particolare per suscitare fiducia e accrescere la stima della propria classe; relazionare al Coordinatore delle attività educative e didattiche nel Consiglio di Classe l’andamento della classe;
proporre e verificare gli obiettivi didattico-educativi trimestrali; attuare le forme di intervento sulla
classe o con i genitori su Proposta del Preside dopo l’indicazione del Consiglio di Classe; animare le relazioni interpersonali e coordinare le iniziative all’interno della classe. Sulla base di queste facoltà:
propone il voto di Condotta.
Il Coordinatore della Gestione amministrativa: in stretto rapporto con il Direttore cura gli aspetti
amministrativi della scuola, elabora i criteri per il contributo - retta delle famiglie avvalendosi della collaborazione della Segreteria amministrativa.
Sono presenti, anche, strutture di partecipazione condivisa che mirano a creare le condizioni ideali per
una sempre maggiore corresponsabilità della vita scolastica, incrementando la collaborazione fra docenti,
alunni, genitori.
Nella scuola salesiana esse corrispondono alla logica del modello comunitario (di co-educazione e di coresponsabilità) e alla nostra tradizione educativa; la loro attivazione e le loro caratteristiche sono coerenti
con la piena libertà didattica, di ricerca, di sviluppo e di organizzazione della nostra scuola, con la titolarità del diritto di libertà di istituzione e la pubblicità del servizio offerto dalla Congregazione Salesiana.
La logica del modello comunitario (di co-educazione e di co-responsabilità) proviene dal Sistema Preventivo
di Don Bosco: è ispirato al clima di famiglia non alle assemblee legislative-sindacali. Chi ne fa parte assume lo stile educativo di Don Bosco che diviene proposta di uno stile di relazione e di crescita per sé
nell’ottica di investimento delle proprie forze e del proprio tempo per gli altri (i genitori e gli alunni rappresentati). Lo scambio degli apporti reciproci (tra religiosi e laici) diviene, nella scuola, stile di vita informata
al modello cristiano di comunità e contemporaneamente fatto culturale per la società civile che vive in
clima laicista, nonché ausilio per l’approfondimento della formazione disciplinare e culturale di tutti gli allievi che frequentano.
Sono attivati, ai sensi della lettera c), comma 4, articolo unico della legge n. 62/2000, le seguenti strutture
di partecipazione: il consiglio della scuola (consiglio d’Istituto); il collegio dei docenti; l’organo di valutazione (consiglio di classe);
- Il consiglio della scuola (consiglio d’Istituto): esplica funzioni di stimolo e di verifica nel campo delle
problematiche e delle metodologie dell’educazione. Esso comprende, di diritto: il direttore, il Coordinatore delle attività educative e didattiche, il Coordinatore della gestione amministrativa, i rappresentanti
dei docenti e dei genitori e del personale non docente.
Il consiglio d’istituto (fatte salve le competenze del collegio dei docenti e dell’organo di valutazioneconsiglio di classe), ha funzione consultiva per quanto concerne l’organizzazione della vita e delle attività della scuola nelle materie seguenti: adozione del regolamento interno dell’istituto; adattamento del
calendario scolastico alle specifiche esigenze; criteri per la programmazione e l’attuazione delle attività
parascolastiche ed extra-scolastiche, con particolare riguardo alle libere attività complementari, alle
visite guidate ed ai viaggi di istruzione; criteri di partecipazione alle attività culturali, sportive, ricreative di particolare interesse educativo; criteri generali relativi all’adattamento dell’orario delle lezioni e
delle altre attività scolastiche; _ parere sull’andamento generale educativo-didattico ed amministrativo
della scuola; ricerca di eventuali finanziamenti per le diverse iniziative.
- Il collegio dei docenti: è composto dal gestore della scuola religiosa (Direttore), da tutti i docenti ed è
presieduto dal Coordinatore delle attività educative e didattiche. Al collegio dei docenti compete: la
programmazione educativo didattica nei momenti di proposta, discussione, decisione e verifica; la valutazione periodica dell’andamento complessivo dell’azione educativo-didattica; la valutazione di iniziative di aggiornamento per i docenti; l’organizzare dei corsi di recupero, consolidamento e potenziamento.
- L’organo di valutazione (consiglio di classe): È composto dal gestore della scuola (Direttore) e dai
docenti ed è presieduto dal Coordinatore delle attività educative e didattiche. Diviene momento di analisi dei problemi della classe e di ricerca di soluzioni adeguate. Il consiglio di classe ha il compito: di
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programmare in modo più specifico gli obiettivi trasversali da raggiungere; di verificare periodicamente
l’andamento pedagogico-didattico e, se necessario, riformulare qualche elemento programmato; di
analizzare i problemi generali e particolari e di ricercare soluzioni adeguate secondo la logica della programmazione curriculare.
- Assemblee con i genitori: conosce e condivide la programmazione educativa annuale; entra in dialogo
con il docente coordinatore nei momenti stabiliti.
- Rappresentanti dei Genitori che hanno il compito di: portare il proprio contributo propositivo riguardo all’andamento dell’attività scolastica in ordine allo svolgimento del programma, al rendimento
scolastico, all’andamento di particolari iniziative di carattere educativo; far pervenire la voce dei genitori all’Organo di valutazione (tramite i Consigli di classe aperti) e al Consiglio della Scuola (tramite i
suoi rappresentanti); valorizzare le assemblee dei genitori che si svolgono in occasione delle consegne
delle schede valutative.
Le competenze relative alla realizzazione del coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari, spettano al consiglio di classe con la sola presenza dei docenti. Questa specificazione vuole affermare che i compiti strettamente didattici rimangano riservati ai soli insegnanti.
La qualità dei processi di insegnamento e di apprendimento
Nella scuola salesiana il profilo e i percorsi formativi, la proposta, il modello comunitario di educazione, i
processi di insegnamento e di apprendimento, come le discipline di studio, il metodo di lavoro didattico,
l’ambiente e la vita intera che vi si svolge trovano la loro ispirazione nel Vangelo, secondo il carisma di don
Bosco, e introducono all’incontro vivo e vitale con il patrimonio culturale e professionale in dialogo fecondo con la Rivelazione. Tale incontro avviene all’interno di un corretta comunicazione educativa, mirata alla
crescita culturale e professionale. Non per ultimo tutto ciò è declinato secondo le norme e i decreti che
amministrano il mondo scolastico.
Qualità della relazione educativa didattica
Secondo lo spirito del Sistema Preventivo di Don Bosco, nella relazione educativa didattica i docenti: vanno incontro all’alunno nella sua situazione personale; aiutano a superare, servendosi anche dei supporti
offerti dalle nuove tecnologie, le difficoltà di apprendimento e di metodo di studio e di lavoro, consapevoli
che queste non sono isolabili dall’insieme della struttura personale e dalle situazioni familiari e ambientali; fanno appello alla ragione dell’alunno con amorevolezza, portandolo a percepire di essere comunque accolto con amicizia; non isolano gli alunni l’uno dall’altro, anche se accolgono ognuno nella sua irripetibile
individualità; sviluppano il loro sentimento di appartenenza, relazioni costruttive, collaborazione e simpatia verso i colleghi e l’autorità.
Da ciò scaturiscono alcune conseguenze nei processi attivati: non conosce compiutamente chi possiede
per sé una nozione, ma colui che arriva a comunicarla in modo tale da essere compreso dal suo interlocutore; non comunica compiutamente chi parla, ma chi riesce, attraverso la parola, a far comprendere
all’interlocutore il proprio messaggio e ne riceve una risposta. Ciò perché per istruire non basta che si
compiano le azioni di insegnamento: è essenziale che l’alunno dia la conferma di aver appreso
l’insegnamento impartito; per educare non è sufficiente voler bene al giovane: è necessario che egli si accorga ed accetti di essere amato.
L’azione educativa didattica viene così individualizzata assicurando la realizzazione del principio
dell’uguaglianza delle opportunità: l’insegnante accompagna gradualmente l’alunno verso decisioni personali libere e azioni umanamente eccellenti, che gli permettono di realizzare un proprio progetto di vita,
una professione, un apporto
irrepetibile alla comunità civile e alla Chiesa.
La qualità dei processi di insegnamento e di apprendimento
Nella situazione didattica e tecnico-didattica il docente-educatore mette in atto le seguenti fasi intercambiabili nel processo di insegnamento:
- 1a fase – Impostazione e presentazione dell’argomento. Si sensibilizza insieme per attivare l’attenzione
emotiva, intellettiva ed operativa anche dei meno motivati;
- 2a fase – Studio e/o svolgimento compiti scritti. Si studia singolarmente o in gruppi l’argomento dato,
sempre sotto la guida dell’insegnante (si esegue il compito);
- 3a fase – Verifica. Si confronta insieme verificando i lavori dei singoli (o dei gruppi) per integrare e consolidare quanto si è appreso durante l’ora.
L’ambiente e le attività
L’ambiente, come fattore culturale ed educativo, vede la comunità educativa scolastica attenta alla dialettica da instaurare tra il momento culturale e formativo curricolare e lo sviluppo della varie dimensioni
dell’educazione: intellettuale, affettiva, sociale e religiosa, e si impegnano a gestirla correttamente attraverso un saggio e realistico coordinamento degli interventi didattici ed extra-didattici, scolastici ed extrascolastici.
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Secondo la tradizione salesiana, la nostra comunità educativa favorisce rapporti interpersonali tra docenti
e alunni al di là delle relazioni didattiche, per accompagnarli, destare in loro aspirazioni e orientare. Le attività non si riducono allo svolgimento del programma accademico, ma abbracciano altre esigenze del ragazzo, per cui il tempo di permanenza nella scuola si estende oltre l’orario scolastico. Persone, spazio,
tempo, rapporti, insegnamento, studio, attività diverse sono organicamente interagenti in un clima di serenità, di gioia e di impegno.
L’ambiente scolastico salesiano favorisce attività parascolastiche culturali, sociali, ricreative, assistenziali,
di volontariato, messe in opera attraverso gruppi spontanei ed associazioni collegate al Movimento Giovanile Salesiano, dà vita ad esperienze religiose e predispone celebrazioni di fede per l’intera comunità educativo pastorale e/o per gruppi particolari, traducendo nell’esperienza concreta l’insegnamento verbale.
L’ambiente di apprendimento strettamente curricolare vive, dunque, all’interno di un ambiente scolastico
più ampio che adotta approcci didattici ed educativi molteplici, nel quale l’organizzazione è anche luogo di
apprendimento, di sviluppo delle competenze, di crescita delle abilità e dei saperi: un contesto, dunque,
nel quale i ragazzi conoscono, sperimentano e trovano lo spazio di formazione di una vera e propria interazione intelligente, che si esprime nell’attività di ognuno di loro.
Secondo le indicazioni di una vera autonomia, tutte le attività significativamente formative (cinema, teatro,
gite scolastiche, lezioni, laboratori ...) concorrono alla formazione del curricolo e, quindi, integrano i profili
e i percorsi formativi.
6.2
Immobili, strutture, attrezzature
L’elenco dettagliato degli immobili, delle strutture e delle attrezzature, delle loro norme d’uso e dei regolamenti predisposti per il loro accesso, si può ritrovare nella Carta dei Servizi, depositata in segreteria.
La nostra Scuola, è dotata di locali, arredi e attrezzature didattiche proprie del tipo di Scuola e conformi
alle norme vigenti (ai sensi della lettera b, comma 4, articolo unico legge n° 62/2000)
Oltre alle aule scolastiche, gli ambienti a disposizione degli studenti della Scuola Superiore sono i seguenti:
LABORATORI
O
AULE SPECIALI:
n. 1 Aula di Disegno
35 posti
n. 1 Laboratorio di Fisica
35 posti
n. 1 Laboratorio di Chimica – Biologia
35 posti
n. 3 Sale di studio
Totale 300 posti
n. 2 Laboratori di Informatica
65 postazioni multimediali
n. 1 Palestra
550 posti a sedere
n. 1 Biblioteca/Consultazione
30.000 volumi
n. 1 Laboratorio di Grafica
25 posti
n. 1 Sala per riunioni (Aula Magna)
150 posti
n. 1 Sala Teatro
150 posti
n. 1 Sala Giochi con Bar
250 posti
n. 1 Sala Mensa Self-Service
280 posti
L’Istituto Salesiano San Bernardino offre inoltre una grande disponibilità di spazi e di mezzi sia per attività didattiche che per altre attività formative, sportive, espressive, ricreative.
1. In particolare la Scuola usufruisce della Palestra con 550 posti a sedere per attività sportive e per manifestazioni di accoglienza e festa.
2. Campo regolare da calcio in erba 45 m x 90 m illuminato
3. Campo da Calcio a 7, illuminato
4. Campo polivalente (Calcio - Rugby)
5. Piattaforma polivalente in cemento, all’aperto, per attività sportive
6. Pista per atletica leggera di 120 m, a 6 corsie
7. Pedana per salto in alto
8. Pedana per salto in lungo
9. Piattaforma per lancio del peso
10. Sala mensa e self-service, con pasti preparati localmente
11. Sala teatro 150 posti
12. Sala per proiezioni 150 posti
13. Sala Informatica con installazione Internet
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14. Sale docenti
15. Aule fornite di TV – Videoregistratore e DVD;
16. Sala di Musica con dotazione di strumenti per animazione e prove musicali
17. Biblioteca
18. Laboratori
19. Sala conferenze
6.3
Le risorse finanziarie
Le risorse finanziarie necessarie alla gestione globale della nostra scuola derivano per la quasi totalità dalle rette scolastiche e dalle donazioni dei nostri benefattori.
La retta scolastica viene aggiornata annualmente secondo quei costi o parametri che fanno lievitare il bilancio e tiene conto delle varie attività didattiche, delle attività ricreative, con presenza di educatori ed
educatrici, della mensa, e dei servizi offerti.
Trasparenza Amministrativa:
Il rendiconto amministrativo è annuale. Viene presentato al consiglio della Comunità che lo approva e al
Consiglio d’Istituto nelle sue linee generali, ed è reso pubblico e disponibile.
Il rilevamento e la programmazione delle risorse sono strumenti indispensabili di discernimento, di innovazione e di risignificazione delle varie attività e di tutta la Scuola.
CAPITOLO 7
I PROCESSI VALUTATIVI
La nostra Scuola è consapevole dell’importanza che riveste la valutazione didattica per motivare e stimolare lo studente alla comprensione e alla comunicazione del sapere e per accompagnarlo nel processo di realizzazione del profilo formativo.
Alla valutazione globale del processo di educazione attivato partecipa tutta la Comunità Educativa, sostenuta, per la parte che compete a ciascuna componente, dalla preparazione professionale, dall’esperienza
della vita concreta con gli studenti, dall’osservazione individuale e collegiale di ciascun operatore, in vista
del discernimento, dell’innovazione e della risignificazione della nostra Scuola secondo le scelte del Progetto Educativo.
La valutazione tecnico-didattica è relativa ai processi di insegnamento e di apprendimento specificati nei
capitoli riguardanti il profilo e i percorsi.
La Comunità Educativa verifica negli appositi momenti di revisione
1. la qualità e l’esito degli interventi formativi dei propri componenti;
2. l’efficacia dei processi di insegnamento-apprendimento in vista di una riprogrammazione;
3. la validità delle impostazione d’ambiente in ordine agli obiettivi attesi;
4. la corretta gestione delle risorse umane, ambientali ed economiche.
7.1
Linee orientative per la valutazione
Per le norme e i criteri riguardanti la valutazione il Collegio docenti assume integralmente il documento
Criteri generali del processo valutativo delle Scuole salesiane appartenenti all’Ispettoria Salesiana Lombardo Emiliana e depositato presso la Segreteria scolastica in data odierna (30 maggio 2012).
7.2
La valutazione e il monitoraggio di attuazione del POF
Sottoporre il processo formativo a verifica e a valutazione significa riconoscere che esso ha continuamente
bisogno di correzioni e miglioramenti condivisi. La valutazione deve innanzitutto verificare:
 la chiarezza e la coerenza delle indicazioni;
 la rispondenza dei principi ispiratori, delle finalità e degli obiettivi ai bisogni formativi dei giovani ed
alle attese delle famiglie, oltre che alle aspettative delle comunità locali;
 l’efficacia del curricolo scolastico e delle sue attività;
 l’efficienza dell’organizzazione e amministrazione dell’istituto.
Sono oggetto di valutazione singoli settori o attività e l’intera realtà dell’istituto. Si è iniziato a mettere in
atto una valutazione interna ed una esterna come descrive il percorso seguente.
Il Progetto di autovalutazione della Scuola intende verificare costantemente:
 lo sviluppo dell’azione educativa in aderenza alle linee indicate dal Progetto Educativo d’Istituto e dal
POF
 la coerenza dell’azione educativa con l’identità della nostra scuola che è:
Scuola
attraverso il controllo e la verifica della qualità dell’ educazione/istruzione/formazione, in
una dinamica di continua evoluzione all’interno delle prospettive aperte dall’autonomia
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scolastica
Cattolica
attraverso la verifica dell’inserimento della Scuola nella realtà ecclesiale territoriale
Salesiana
attraverso la verifica della fedeltà allo stile ed al metodo educativo di don Bosco
L’obiettivo è quello di verificare l’efficienza e l’efficacia nei vari campi in cui si esplica l’azione educativa,
allo scopo di apportare le modifiche migliorative opportune e di stimolare il senso di appartenenza e di
condivisione rispetto ad un progetto comune, nella prospettiva dell’attivazione di un “Progetto qualità”.
Il processo di autovalutazione ed il monitoraggio del POF sono affidati al nucleo di valutazione struttura
prevista dal Progetto Qualità e che consente un significativo ed utile momento di controllo quantitativo e
qualitativo degli aspetti fondamentali della vita della Scuola.
Si prevede a tal fine la somministrazione ad allievi, genitori e personale docente di appositi questionari,
che saranno successivamente elaborati dalla commissione stessa.
I dati raccolti saranno valutati e discussi nelle sedi opportune.
CAPITOLO 8
ADOZIONE DEL POF
Il presente Piano dell’Offerta Formativa, condiviso e approvato dai docenti, è presentato al Consiglio di Istituto per un confronto con i Genitori e gli alunni. Viene approvato definitivamente dal Direttore (rappresentante dell’Ente Gestore) che insieme al Consiglio di Istituto ne decide l’attuazione per l’anno scolastico
2013-2014 nella seduta del 13 maggio 2013.
Nel rispetto delle competenze proprie dei suoi collaboratori, il Direttore si riserva di apportare le modifiche
che giudicasse opportune per la piena attuazione del Piano di Offerta Formativo.
don Stefano Vanoli (Direttore)
don Stefano Mascazzini (Preside)
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CONTRATTO FORMATIVO SCUOLA SECONDARIA
anno scolastico 2012-2013
L’Ispettoria Salesiana Lombardo-Emiliana, gestore dell’Istituto Salesiano San Bernardino di
Chiari (BS), nella persona del Direttore, legale rappresentante dell’istituzione scolastica pubblica non statale paritaria con sede in Chiari, via Palazzolo 1, e i signori…………………………………..
…………………….......... Genitori dello/a studente …............................................................ classe…………sottoscrivono il presente atto, il quale completa il contratto di prestazione scolastica
firmato al momento della iscrizione.
L’adesione consapevole e libera delle famiglie allo Statuto e al Progetto Educativo dell’Istituto
Salesiano San Bernardino, nello spirito del Sistema Preventivo, fonda un vero e proprio patto
educativo.
Il contratto formativo, rinnovabile ogni anno, ne rappresenta lo sviluppo progressivo, in quanto realizza la domanda dello studente, nel punto in cui egli si trova. Viene, di fatto, costituito dopo le prove di ingresso, tramite la firma dei genitori e del Direttore, a nome della Comunità Educativa.
L’istituzione scolastica salesiana, con la sua organizzazione, con la sua specificità educativa ed
attraverso gli Operatori di sezione, assicura le prestazioni specificate nel Piano di Offerta Formativa (POF) e la realizzazione del Progetto Educativo di Istituto (PEI).
L’Organo di valutazione della Classe (Consiglio di Classe) verifica la situazione iniziale e il grado di apprendimento dell’alunno/a e predispone il piano formativo, con previsione anche di interventi di recupero organizzato per gruppi.
Il rapporto formativo verrà tenuto dall’Insegnante coordinatore, in collaborazione con gli altri
Docenti.
I genitori hanno preso visione del POF, del PEI e del Regolamento della scuola.
L’Organo di valutazione della Classe ed i singoli docenti sono impegnati a:
- progettare, programmare ed attuare la propria offerta formativa, per mezzo delle unità di apprendimento e dei Piani di Studio Personalizzati (PSP);
- motivare il proprio intervento educativo-didattico;
- documentare come viene integrato il profilo educativo, culturale e professionale dell’alunno/a.
I genitori dichiarano di condividere i documenti citati e di collaborare, in vista del miglioramento continuo, alla programmazione e all’attuazione:
- dell’offerta formativa della scuola, costituita dalle unità di apprendimento, dai Piani di Studio
Personalizzati e dai Piani delle attività formative;
- del Profilo Educativo, Culturale e Professionale dell’alunno/a (PECUP), che la scuola si impegna a realizzare nella prospettiva dell’educazione cristiana.
La Direzione, attraverso gli Operatori di sezione, si impegna a dare significato e valore educativo al presente contratto, a seguirne l’evoluzione e a tenerlo presente come elemento di continuità del patto educativo.
Chiari, ..................................................
I Genitori
Lo studente
Il Direttore (Don Stefano Vanoli)
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www.salesianichiari.com
030-7006811 (centralino)
Chiari (BS) – via Palazzolo, 1
Per iscrizioni contattare il DIRETTORE
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centro salesiano “don bosco” - Istituto Salesiano San Bernardino