NUMERO 11 NOVEMBRE 2013 - ANNO 55 Una Assemblea vivace e feconda GIOVANNI MORELLO PERIODICO MENSILE DEL MASCI (MOVIMENTO ADULTI SCOUT CATTOLICI ITALIANI) DI EDUCAZIONE PERMANENTE, PROPOSTA E CONFRONTO E così finalmente la “rivoluzione copernicana” del Masci sta iniziando a dare i suoi frutti. Per la prima volta nella sua ormai sessantennale storia, il movimento ha eletto al suo vertice una donna: Sonia Mondin, a cui facciamo tutti i nostri auguri per un proficuo servizio. Accanto a Sonia è stato eletto come Segretario Nazionale Luigi Cioffi, così come è stato rinnovato il Consiglio Nazionale ed il Collegio dei Revisori dei conti: trovate tutti i nomi degli eletti nelle pagine interne. A Sonia e a Luigi erano contrapposti rispettivamente Bruno Magatti e Carmelo Casano che non sono stati eletti per non molti voti di scarto. Dunque – ha detto qualcuno – il Masci è spaccato. Noi crediamo di no. Il Masci si è rivelato un movimento ormai adulto e consapevole. I valori della Legge e della Promessa – onore, lealtà, fraternità, amicizia – sono tra noi certamente più solidi di ogni comprensibile delusione o risentimento. L’applauso scrosciante alle brevi, ma sincere, parole di Riccardo al termine dei lavori dell’assemblea (che riportiamo nel nostro “controcorrente”, in ultima pagina) indicano senza alcun dubbio che nel Movimento sono prevalenti i sentimenti di unione e di spirito di servizio. SPEDIZIONE IN A.P. 45% ART. 2 COMMA 20/B LEGGE 662/96 DAL C.M.P. PADOVA EURO 2,00 LA COPIA EDITORE, AMMINISTRAZIONE E PUBBLICITA’: Strade Aperte Soc. coop. a.R.L., Via Picardi, 6 - 00197 Roma, www.masci.it SOMMARIO IN ULTIMA PAGINA Certo l’eredità di Riccardo Della Rocca e Alberto Albertini non può e non deve essere dispersa. Credo di interprete il pensiero di tutti i nostri lettori per ringraziarli per quanto hanno fatto ed operato a vantaggio del movimento. Il nuovo Consiglio Nazionale saprà – e dovrà – fare sintesi e azione di composizione, anche perché ormai siamo “oltre il ponte” e ci attendono praterie inesplorate. Nelle pagine interne di questo numero, che come vedete è più consistente del solito, 32 pagine al posto delle solite 24, abbiamo dato ampio risalto all’Assemblea Nazionale di Bardonecchia. Trovate oltre alle linee programmatiche (forse un po’ troppo dense e piene di impegni per poter essere assolti in tre anni) anche le mozioni approvate: sono testi che dovranno essere considerati e meditati a fondo nelle singole comunità, per creare quel sentire comune che dovrà essere la carta da visita per le nostre azioni di sviluppo:uno sviluppo ormai imprescindibile, per un servizio sempre migliore alla società, alla Chiesa ed anche – perché no ? – allo scautismo. A Bardonecchia, oltre a numerosi amici dello scautismo italiano e internazionale (hanno portato il loro saluto: Mida Rodriguez, Presidente ISGF, Riccardo Cociancich, Presidente CICS, Franz Adami, Presidente FIS, Rosanna Birollo, Capo Guida AGESCI, intervenuta insieme ad altri componenti del Comitato Nazionale; altri hanno inviato messaggi di vicinanza ed amicizia). Non solo il mondo scout ci è stato vicino, ma anche – forse per la prima volta – l’assemblea ha potuto ascoltare con vivo piacere i messaggi del Presidente della Repubblica, del Presidente del Senato, del Senato, del Presidente della Camera, che ha voluto simpaticamente ricordare la sua esperienza di vita scout, e del Presidente del Consiglio, del Segretario Generale della CEI. Messaggi che potete leggere sul nostro sito: www.masci.it. Ma soprattutto vi è stata la presenza significativa del ministro per l’integrazione, Cécile Kyenge, di cui potete leggere all’interno l’intervento pronunciato nella tavola rotonda di apertura dei lavori. Buona parte della rivista è dedicata dunque all’Assemblea di Bardonecchia, ma nelle altre pagine seguono articoli altrettanto stimolanti. In particolare vorrei segnalare due interventi dedicati alla crisi attuale e ai suoi problemi che faranno probabilmente discutere, ma spero portino anche a qualche adesione a quanto propone, con lungimiranza, Pio Cerocchi. Ed infine la grande risposta che le regioni Masci hanno riservato all’invito dell’Agesci per la Route nazionale R/S. Sono più di trenta infatti le proposte pervenute per i punti di animazione del Masci alla Route: È un’occasione importante da cui potrà dipendere il futuro del Movimento per i prossimi anni. Speciale Assemblea Nazionale NOVEMBRE 2013 I nuovi eletti Gli eletti agli incarichi di servizio del MASCI per il triennio 2013-2016. I delegati aventi titolo a votare all’Assemblea Nazionale di Bardonecchia erano 401. Sono risultati eletti: Presidente Nazionale Sonia Mondin (Veneto) con 206 voti (Bruno Magatti (Lombardia) ha raggiunto 193 voti) Segretario Nazionale Luigi Cioffi (Puglia) con 208 voti (Carmelo Casano (Sicilia) ha avuto 188 voti) Consiglio Nazionale Sono risultati eletti i primi dieci che hanno ottenuto voti: Lorena Accollettati (Puglia) 2 STRADE APERTE con 121 voti Pino Romeo (Campania) con 99 voti Claudio Bissi (Emilia Romagna) con 96 voti Luisa Zanelli (Veneto) con 91 voti Giuseppe Angelone (Calabria) con 88 voti Lilli Mustaro (Sardegna) con 77 voti Laura Terreni (Toscana) con 73 voti Angelo Vavassori (Lombardia) con 69 voti Francesco Bosticardo (Piemonte) con 67 voti Aldo Riggio (Lazio) con 66 voti Hanno ottenuto voti (e non sono stati eletti): Roberto Ursino (Liguria) con 60 voti Rosaria Cenerelli (Marche) con 50 voti Francesco Marchetti (Calabria) con 42 voti Maria Grazia Ruta (Sicilia) con 33 voti Giovanni Tritto (Puglia) con 25 voti Liliana Guarino (Basilicata) con 24 voti Ernesto Albanello (Abruzzo) con 24 voti Paolo Modotti (Friuli-Venezia Giulia) con 17 voti Gianluigi Opizzio (Lombardia) con 6 voti Giovanni Callegari (Veneto) con 3 voti Revisori dei Conti Sono risultati eletti i primi tre che hanno ottenuto voti: Maurizio Cipolloni (Umbria) con 104 voti Claudio Cursi (Lazio) con 98 voti Enzo Vitale (Campania) con 79 voti Hanno ottenuto voti (e non sono stati eletti): Dino Di Cicco (Piemonte) con 65 voti Francesco Santacroce (Calabria) con 27 voti Franco Valerii (Abruzzo) con 13 voti Speciale Assemblea Nazionale NOVEMBRE 2013 Un grazie che diventa cammino SONIA MONDIN Presidente Nazionale Siamo lieti di pubblicare questo articolo con cui Sonia Mondin si rivolge a tutti gli Adulti e Adulte scout del MASCI. L’articolo riprende giustamente il saluto che la nuova Presidente Nazionale: ha rivolto ai delegati e ai partecipanti all’Assemblea Nazionale di Bardonecchia, dopo la sua elezione. È la prima volta, nei sessant’anni di vita del movimento che una donna è eletta al vertice associativo. La redazione di “Strade Aperte” augura un fraterno Buona Strada a Sonia, e a Luigi, all’inizio di questo suo nuovo impegnativo servizio associativo. Carissimi tutti, l’emozione è tanta perché l’imprevisto accade, scombina e ridisegna il tempo, ti lascia a bocca aperta, a noi conservare gelosamente lo stupore che diventa preghiera, che diventa grazie !. Anche se mi rendo conto di costituire una novità, per il Movimento, è pur sempre vero che lo scautismo ci ha insegnato ad “andare controcorrente”, che significa che la differenza tra persone non può basarsi sull’essere uomo o donna; ognuno vale per ciò che è, per ciò che fa, per ciò che dà e questa connotazione diventa ancora più preziosa quando costituisce un “fare insieme”. Nella foto la nuova Presidente Nazionale, Sonia Mondin, ed il nuovo Segretario Nazionale, Luigi Cioffi. Non avrei accettato mai questa sfida se non mi sentissi “sostenuta” da voi, in una decisione che richiede di fare spazio nella propria vita perché in essa più vite vivano, siano in relazione, in dialogo e confronto esigente tra di loro, ecco che il coordinare ed il presiedere deve diventare l’attenzione all’incontro con l’altro nel coniugare le diversità, ma deve anche essere cura del contesto e recupero della memoria. E’ naturale che in questo momento il pensiero vada ai tanti Presidenti che mi hanno preceduto nonché ai Segretari, che con tanta convinzione e dedizione sono rimasti fedeli ad un metodo, costruendo la storia di questo movimento, per consegnarlo oggi a noi, come preziosa eredità. Un grazie quindi a chi ora ci passa il testimone ossia a Riccardo ed Alberto, che con la loro STRADE APERTE 3 Speciale Assemblea Nazionale diversità ma pure complementarietà, sono stati entrambi testimoni esemplari di quello che è il contenuto portante del nostro scautismo: lo spirito del servizio. Ovvio che il mio “si” convinto e sicuro, alla Presidenza di questo Movimento porta in sé alcuni desideri appartenenti ad una visione di scautismo adulto che risponde ad una mia sensibilità. Ed infine cercare di ridare un ordine alle cose, per farci essere meno preoccupati di come far giungere i nostri messaggi alle comunità e più preoccupati invece di come ascoltare la loro voce. Ora il compito primario che avranno le nostre regioni è quello di rimettere in comunione l’umanità e la fraternità, riconoscendoci tutti figli di una stessa promessa, di una stessa legge e Credo sia giusto che venga vis- sarà solo questo che ci aiuterà a suto lo scautismo adulto, con superare quelle differenze che un po’ di più “leggerezza”, hanno reso un po’ più faticoso lasciatemi passare il termine, il cammino verso Bardonecchia. che riprende le parole del nostro fondatore quando scriveva Ritengo che le regioni che com: “Non prendere le cose troppo sul pongono il nostro Movimento serio, e considera la vita come un sono come tante perle, belle, gioco ed il mondo come un campo preziose, ognuna diversa dalle da calcio.” altre, con distinti colori, uniche, irripetibili, ma un po’ isolate tra Far diventare assieme a voi que- loro, gelose della loro identità; sto Movimento meno istituzio- con ago e filo facciamole divenne e più campo da gioco. tare un’unica collana, realizzando il sogno di un Movimento Meno parole e più sorrisi con- più coeso e vitale. divisi; proprio nell’esperienza di Lourdes ho imparato da un Questa è la cosa più bella da fare, Adulto Scout diversamente abi- ora che siamo all’altra sponda: le, che si può servire anche con una bella collana di perle e come un sorriso. dice in un suo libro Mons. Bregantini: non possiamo valorizAvverto il bisogno di recuperare zare le perle di Dio in una collail senso della relazione tra di noi na se non c’è un filo che le tiene e con l’esterno, capaci quindi di unite, ed io prometto di essere tessere rapporti costruttivi, con quel filo, di cui il movimento altri movimenti ed associazio- oggi ha bisogno, e voi ne sarete ni, in particolare con lo Scau- le preziosissime perle. tismo giovanile, con umiltà e con grande capacità di ascolto. Parimenti il nuovo Consiglio Cercando soprattutto tra di noi Nazionale ed il nuovo comitadi appellarci il meno possibile a to esecutivo dovranno dare teNorme, Statuti, Regolamenti, stimonianza di essere le prime perché quando questo succede comunità d’Italia e si metterannelle nostre comunità, significa no fin dai prossimi incontri in che è venuta meno tra di noi, la ascolto e al servizio del Movirelazione. mento, perché questa è, e deve 4 STRADE APERTE NOVEMBRE 2013 essere, l’attenzione primaria. Se l’assemblea segnava un passaggio di un Ponte e riteniamo di averlo attraversato, ora non ci resta che fare cerchio oltre il ponte, guardarci negli occhi, riconfermarci nei valori della sostanza, e andare incontro al futuro, vivendo insieme un’intuizione, facendo progetto un’idea che sembrava un’utopia. E’ bello riconoscere il tempo mentre arriva, invece di lasciarlo passare, per poi dire peccato non c’è più tempo, e noi il tempo lo vivremo tutto. Lo vivremo per dare spazio a quel progetto che nascerà dalle linee programmatiche approvate dalla recente assemblea, ma che ancora si nasconde sotto la polvere del tempo che verrà e nel profondo del cuore di ciascuno di noi. Lavoriamo per evitare di arrenderci ad un destino stabilito senza il nostro consenso, ma coltiviamo tutti la libertà di volerci essere e la capacità di intuire per coniugare ciò che viene accadendo! E’ bello vivere un “sogno insieme”. Condividere un’intuizione e aiutare un’idea a farsi progetto. Il futuro non è sempre la conseguenza di quello che abbiamo fatto ma soprattutto di quello che insieme faremo, e che la sapienza delle beatitudini ispiri le nostre scelte ed il nostro modo di lavorare, solo così potremo realizzare quel grande mandato che B.P. consegna agli scout di ogni Nazione e di ogni età: “Lasciate il mondo un po’ migliore dei come l’avete trovato”. Speciale Assemblea Nazionale NOVEMBRE 2013 Intervista a Luigi Cioffi, nuovo Segretario Nazionale ANNA VOLPE Come pensi di svolgere il tuo servizio? Se ne fossi capace cercherei di imitare Pietro, anzi cercherei di comportarmi così come Gesù chiese a Pietro: da pastore (pasci le mie pecore), da pescatore (ti farò pescatore di uomini) e infine da roccia (tu sei Pietro e su questa pietra . . .). Il pastore si prende cura del proprio gregge sino al punto da lasciare l’intero gregge per cercare l’unica pecora smarrita, il pescatore è più aperto al mondo e al nuovo, lancia la rete con fiducia e speranza, il pescato non mancherà. Infine la solidità della pietra: essere un punto di riferimento per tutti. Ecco se ne avessi le capacità, mi piacerebbe essere così. Ma io sono molto più fragile e incostante di Pietro e allora mi limito a dire che mi sforzerò di seguire alcune parole maestre: servizio, perché mi è stato affidato un compito, non un ruolo; collegialità, perché da soli non si cammina; continuità, perché oltre il ponte si giunge camminando nella storia, unità, perché diversità di vedute non significa diversità di valori; responsabilità, perché il nostro è un grande Movimento e non può essere servito senza senso di responsabilità, ottimismo, perché nulla per gioco ma tutto col gioco. Cosa vuol dire vivere lo scautismo da adulti? Essere buon cittadino! Non era forse questo il sogno di BP? Sogno che ben presto si è ampliato ed è diventato: essere buon cittadino del mondo. Ora si tratta di definire, con buona approssimazione, chi è il buon cittadino. Non è proprio facile. Credo che, in ogni caso, il buon cittadino è colui che vive la propria realtà nel tempo e nello spazio, da protagonista attivo e non da distratto spettatore, da persona attenta ai cambiamenti, ai bisogni, alle contraddizioni, e che non subisce tutto questo chiudendosi in una visione egoistica della vita, ma assume e comprende il nuovo per contribuire a gestirne il percorso. L’adulto scout è colui che entra nella storia per viverla compiutamente, indirizzandola, per quanto possibile, verso la pace, la giustizia, la solidarietà, il rispetto della dignità della persona. Insomma per contribuire alla costruzione del Regno ora e qui. Questa prospettiva, però, per quanto riguarda lo specifico del Masci, deve essere fortemente ancorata a due pilastri: l’educazione per tutta la vita e il metodo scout. Senza questi due fondamentali riferimenti, non ci sarebbe alcuna specificità scout, e il nostro agire, utilissimo per la società e la Chiesa, potrebbe non ispirarsi più alla pedagogia, ai valori e al metodo scout. Che cosa vedi “oltre il ponte”? Il mondo. Risposta banale, si potrebbe obbiettare. Ma in effetti oltre il ponte c’è qualcosa di altro rispetto a questo lato della sponda. Ritornano le tre immagini di Pietro. Al di là del ponte c’è il mare, con i pescatori e le loro reti. C’è un mondo adulto confuso sul piano culturale, preoccupato su quello economico, disorientato su quello etico valoriale, privato della relazione intergenerazionale. Un mondo di adulti che raccolgono con difficoltà la complessità dei giorni che viviamo e che sono tentati di chiudersi in un individualismo che può trasformarsi in uno sterile e dannoso egoismo per se stessi e per la società. Vi è un mondo pieno zeppo di contraddizioni e squilibri: i ricchi diventano sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri (e si affaciano -novità assoluta- nuove povertà). Precarietà e incertezza caratterizzano questi tempi e non solo sotto l’aspetto economico. Il relativismo etico e religioso, è stato acquisito nei convincimenti comuni, tanto da essere ritenuto atteggiamento di normalità. I temi ambientali, la decrescita felice, la contrapposizione tra lavoro e ambiente, rendono evidente che vi è una problematica ambientale rispetto alla quale la risposta è ancora incerta. L’irruzione nella Chiesa di Papa Francesco ha messo in moto nuovi fermenti e vecchie tematiche si stanno riproponendo all’attenzione di tutti (si pensi al ruolo dei fedeli laici, della donna, del sacerdozio, del celibato, ecc.) Insomma, oltre il ponte c’è un nuovo mondo tutto ancora da esplorare e costruire. E noi, individualmente e collettivamente, non possiamo stare alla finestra, passivi spettatori, ad assistere ai cambiamenti in atto, se mai esprimendo giudizi, ma restandone alla larga. Quali rapporti pensi di avere con le comunità? Le comunità sono il centro e il motore del Movimento: sarebbe bello incontrarle e conoscerle tutte, singolarmente. Credo sia proprio impossibile. Mi dichiaro sin da ora disponibile ad incontrare le comunità in occasioni di assemblee, consigli o eventi regionali o zonali. Saranno quelle le occasioni privilegiate per tessere rapporti con le comunità. Vorrei augurarmi di riempire la mia agenda di inviti ad iniziative regionali e zonali. E’ evidente che l’incontro potrà avere senso solo se si trasforma in relazione vera e non formale. Con questa disponibilità parteciperò a tutti gli eventi ai quali sarò invitato. In ogni caso credo sia fondamentale il ruolo dei segretari regionali e tramite essi mi farò attento ascoltare dei bisogni e delle attese delle comunità. STRADE APERTE 5 Speciale Assemblea Nazionale Come intendi valorizzare i rapporti con l’Agesci? Nonostante le maggiori affinità con l’Agesci, preferirei si parlasse di movimenti giovanili, e non solo di Agesci. Credo opportuno affermare con chiarezza che il Masci non è la “quarta branca” del movimento giovanile. Abbiamo in comune missione (l’educazione), valori e pedagogia, ma il diverso target (bambini, ragazzi e giovani da una parte, e adulti da l’altra) rende diverso, a volte anche sostanzialmente, tutto il resto. Su questi temi si avverte il bisogno di un confronto e dibattito che vada ben oltre una sintetica risposta ad una intervista. Detto questo, però, bisogna aggiungere che vi è un spazio ampio di collaborazione: si pensi ai tantissimi adulti, impegnati o meno nel servizio educativo. E a questo livello che vanno trovate le più opportune forme di collaborazioni (formazione e educazione degli adulti). Ma vi è pure un altro livello di possibile confronto: l’analisi dei bisogni educativi della società, del territorio. E’ una analisi, questa, che potrebbe essere condivisa nei percorsi e nelle conclusioni. Poi ciascuna associazione ne farà una traduzione in termini di progetti e programmi operativi. Infine non mancherà la reciproca disponibilità ad offrire aiuto tecnico-logistico quando necessario e richiesto, a tutti i livelli. Credo, però, necessario continuare sulla strada della reciproca conoscenza: il Masci è ancora ampiamente percepito come il movimento che raccoglie i nostalgici delle bellissime avventure vissuti in gioventù. Questa percezione, se superata a livello di organismi nazionali, è ancora molto presente a livello territoriale. E siccome i rapporti autentici fra le associazioni giovanili e il Masci si realizzano proprio lì, bisognerà partire proprio dai rapporti con i gruppi, nei quartieri, nelle città per costruire una relazione che sia di rispetto e di collaborazione. Cosa pensi di proporre a coloro che lasciano il servizio nell’Agesci? 6 STRADE APERTE Di continuare a vivere e testimoniare i valori dello scautismo in una comunità. L’uomo e la donna della partenza che, individualmente, portano nella società la loro testimonianza, anche se non può essere liquidata semplicemente come anacronistica visione romantica della conclusione del processo edcativo dello scautismo, mi sembra oggi una proposta debole. La società di oggi è molto più complessa di quella in cui nacque l’idea dell’uomo e della donna che, formatisi ai valori dello scautismo, diventavano lievito e sale nella massa. Oggi abbiamo una massa che non è più così omogenea come un tempo, una massa attraversata da culture così diverse fra loro che spesso si contrappongono, anche violentemente, una massa con fermenti che si muovono in direzioni contrarie e opposte rispetto ai nostri valori, una società dalle mille contraddizioni, che ha smarrito i riferimenti che l’hanno ispirata per secoli, una società, infine, che ha reso ancor più fragile la donna e l’uomo dei nostri tempi. Alla solitaria testimonianza individuale (colui che grida nel deserto) preferirei la testimonianza collettiva di una comunità (la forza del lupo nel branco sta, la forza del branco nel lupo sta). D’altronde Gesù, prima di iniziare il suo ministero pubblico, non fondò una comunità? Quanti spazi di crescita, non solo quantitativa, si aprirebbero per il Masci! Come pensi di organizzare la formazione? Questo non è compito del segretario nazionale (cioè del Comitato Esecutivo), ma del Consiglio Nazionale. Al Comitato Esecutivo è affidato il compito di realizzare gli eventi di formazione. E però normale che nel dibattito e nel processo decisionale non mancherà il mio contributo personale e dell’intero Esecutivo. Che dire? L’attuale impostazione dell’Arcipelago, con le sue isole e rotte, è anche frutto del mio diretto contributo. Dunque l’attuale modello di formazione, ampiamente sperimentato, va conservato e potenziato. NOVEMBRE 2013 Credo, però, che, nonostante siano passati 6 anni dalla sua formale approvazione, non sia stato del tutto compreso dal movimento. Sarà necessario tornare su questi temi per trasformare l’Arcipelago delle Opportunità in cultura diffusa fra gli AS e le comunità. Il servizio del Masci sul territorio? La comunità ideale è la comunità che fa strada nel cuore, nel creato e nella città. Senza un concreto impegno di servizio, la comunità si priva di una esperienza fondamentale sotto molteplici aspetti. Il servizio nel territorio si realizza per rispondere ad un bisogno territorialmente rilevato. Così come le strutture in cui prestare servizio differenziano un territorio da l’altro. Io credo che a livello centrale non si possa elaborare un modello unico di servizio, ma impegnarsi ad accrescere sensibilità e competenza. Sii preparato (o estote parati di antica memoria) si presta infatti ad una duplice lettura: essere pronti a rispondere di sì a situazioni di bisogno, ma farlo con competenza. Su questi aspetti, attraverso le rotte dell’Arcipelago, si dovrà intervenire. Pensi che il servizio associativo si possa svolgere contemporaneamente a quello amministrativo – politico? Sì. Se non ci fossero valutazioni di opportunità, credo proprio di poter dire che sì, per un adulto scout dovrebbe essere naturale svolgere quella che, Paolo VI, definì la più alta forma di carità. Ma noi italiani siamo stati abituati non solo a intrecciare politica, partito e amministrazione, in una miscela unica, senza poter distinguere l’azione di governo da quella del partito, ma anche a considerare il rapporto con il partito in termini di fedeltà e tradimento, aprendo la strada a meccanismi di tifoseria. Il rischio poi che, in caso di impegno politico di adulti scout, i reciproci preconcetti si possano riversare sull’intero Movimento, colorandolo di volta in volta di questo o di quel colore, suggerisce di prevedere un sistema di incompatibilità, così come lo è attualmente. Speciale Assemblea Nazionale NOVEMBRE 2013 La XXVI Assemblea Nazionale Masci di Bardonecchia MARIA LAURA TORTORELLA Comunità Masci RC 4 Si è da poco conclusa la XXVI Assemblea Nazionale del Masci, tenutasi a Bardonecchia dal 18 al 20 ottobre u.s., alla quale abbiamo partecipato in più di settecento AS provenienti da tutt’Italia. Siamo tornati a casa stanchi per l’impegno profuso, ma arricchiti dall’ulteriore occasione d’incontro. Provo a raccogliere emozioni e sensazioni per trasmettere almeno un po’ di quanto vissuto in sentante dell’ISGF (Mida, eletta alla Word Conference tenutasi a Como), dell’Agesci e di altre associazioni a noi vicine. Quindi Riccardo, Presidente uscente, nel ricordarci che intorno a noi sono cresciute attese e speranze alle quali dobbiamo rispondere con responsabilità, ha presentato All’apertura dell’Assemblea, con la sua relazione di fine triennio: l’intronizzazione della Bibbia, alti i contenuti, che ci hanno sono seguiti i saluti del Sinda- ulteriormente motivato e per i co, del Vescovo, della rappre- quali lo ringraziamo. quell’angolo di paradiso montano, addobbato dai colori autunnali e dalle prime cime innevate, accolti dall’affetto e dalla premura degli adulti scout piemontesi che hanno fatto si che nulla mancasse… neanche un sole splendente! STRADE APERTE 7 Speciale Assemblea Nazionale La successiva tavola rotonda, ha visto la partecipazione del Ministro per l’integrazione Cecile Kienge, di Ernesto Olivero, fondatore del Sermig (Servizio Missionario Giovani) e candidato al premio Nobel per la pace e del magistrato Lullo Losana. Proprio quest’ultimo, nel raccontare la propria esperienza con i minori, ha sottolineato l’importanza dell’educazione alla cittadinanza, che non può essere proclamata, ma và vissuta. Inoltre, ha richiamato la necessità, per i giovani, di avere adulti significativi di riferimento. Quindi la testimonianza particolarmente coinvolgente di Ernesto Olivero: “ sono fatto anche di voi… noi siamo quello che abbiamo fatto nella nostra vita… sono stato sempre bocciato, ultimo della classe… ho chiesto perché a Dio: voleva da me cose nuove… A vent’anni avevo un sogno: abbattere la fame nel mondo (un sogno esagerato) e con i miei amici ho fondato il Servizio Missionario Giovanile di cui mi hanno voluto Presidente… Un giorno un giovane mi chiese: tu dove dormi?... quegli occhi che mi puntavano mi sono entrati nella coscienza… trovammo un’immobile – l’Arsenale – che chiamammo Città Rifugio per ospitarvi coloro che ne avevano bisogno, sembrava impossibile sistemarlo, ma noi avevamo un sogno… e vi abbiamo ospitato circa 85.000,00 persone…” Le sue parole ci hanno chiamato al cospetto della nostra coscienza, interrogandoci e stimolandoci a fare di più, a puntare su sogni di spessore, che possono apparire irrealizzabili (altrimenti che sogni sono?). Il Ministro Kienge, dopo aver 8 STRADE APERTE rilevato l’importanza di farsi carico della marginalità e della costruzione di percorsi di legalità (divenire agenti di legalità), ha sottolineato come il tempo per ricostruire la speranza non è più rinviabile. Al termine ha condiviso la cena con noi, in semplicità: sul viso un perenne sorriso e, al collo, il fazzolettone del Masci. La serata si è conclusa con un bello spettacolo scout che, ripercorrendo tratti di storia del territorio, ha coinvolto tutte le comunità piemontesi. Il sabato, dopo le lodi, la presentazione dei candidati ai ruoli di servizio al Movimento: Bruno e Sonia – per Presidente, Luigi e Carmelo – per Segretario, ventitre Consiglieri. Quindi i gruppi di lavoro tematici sul documento programmatico predisposto dal Consiglio Nazionale e contenente le proposte delle regioni. Nel pomeriggio le votazioni per eleggere il nuovo Presidente Nazionale, il Segretario ed i dieci Consiglieri. Quindi l’approvazione delle linee programmatiche che guideranno il cammino del Consiglio e delle Comunità per il prossimo triennio. Dopo cena, a piedi, la veglia itinerante che, attraverso il centro storico, ci ha portato alla Chiesa parrocchiale, riempita allo stremo, in un tripudio di fazzolettoni azzurri. Accompagnata dal coro degli AS piemontesi e dal suono dell’organo, la S. Messa presieduta dall’Assistente Nazionale P. Francesco e concelebrata con tutti glia altri AAEE ed i diaconi presenti, ha raccolto tutti nella preghiera. La proposta di un duplice segno della NOVEMBRE 2013 pace, all’inizio ed al termine della celebrazione, ci ha uniti in un abbraccio che vorrei portare con me lungo il cammino a venire… perché tutte le incomprensioni possano lasciare posto al perdono ed all’impegno. Al rientro al Villaggio Olimpico, dove abbiamo alloggiato, ci attendeva il vin brulè, che riscaldando gli animi, ha accompagnato la fisarmonica e i canti tipici fino a notte inoltrata. Domenica mattina, il saluto conclusivo di Alberto, Segretario uscente, quindi la proclamazione degli eletti: Sonia Presidente, Luigi Segretario, i dieci Consiglieri… a tutti loro è andato l’augurio di buona strada dell’Assemblea! A seguire l’approvazione delle mozioni presentate dalle Regioni, nonché di una mozione straordinaria di particolare spessore finalizzata all’impegno sull’attuale problematica dell’immigrazione. All’ammaina bandiera, fra i saluti e gli abbracci, i ringraziamenti e gli impegni, la lettura di un pensiero di B.P. “…saper leggere la tradizione e la storia del Movimento e saperne riconoscere gli aspetti attuali presuppongono uno sforzo costante di mediazione culturale tra passato e presente. Senza, poi, dimenticare di guardare al futuro, giacchè ogni educazione ha una dimensione profetica…” Al ritorno, ospiti del pullman per Milano, abbiamo avuto modo di confrontarci con Bruno ed i fratelli scout lombardi su tematiche di povertà e prossimità comuni ai nostri territori, nel salutarli l’impegno alla condivisione di progetti in un prossimo futuro. Speciale Assemblea Nazionale NOVEMBRE 2013 Il Ministro Cécile Kyenge all’Assemblea del Masci Sono lieta di intervenire oggi ad un evento che mi porta ad una riflessione sull’essere comunità e sull’applicazione di buone pratiche d’accoglienza come quella presentata dall’Arsenaledella Pace di Ernesto Oliviero del Sermig o delle tante iniziative di solidarietà nazionale ed internazionale del progetto Eccomi, che ha toccato anche le zone della mia Emilia terremotata fornendo alloggi lignei a Crevalcore e Mirandola. Proprio il sisma del mio territorio ci ha insegnato la convivenza perché allora sono fisicamente e simbolicamente caduti quei muri divisori che hanno permesso alla comunità di mescolarsi e interagire confrontando bisogni e relazioni. L’importanza d’intercettare le necessità dell’altro, o, come voi stessi avete sottolineato in uno di questi tanti progetti ‘dare qualcosa di cui l’altro ha bisogno’ non significa solamente IL MINISTRO PER L’INTEGRAZIONE mettersi in relazione per offrire un sostegno concreto e creare valore solidale, ma è anche qualcosa in più. Tutto questo ci parla di buone prassi di cittadinanza: il ‘farsi carico’ della marginalità, o, più propriamente, la condivisione e l’accoglienza delle persone in difficoltà, non è solo sussidiarietà, ma è esercizio effettivo del diritto ad essere umani. Il diritto ad essere comunità. L’uomo vive in e di relazione. Mai come in questi ultimi anni, caratterizzati da crisi economiche e disuguagliane sociali, c’è la necessità di ripensare al valore della solidarietà e dell’incontro con l’altro, del sostegno e della presa in cura della marginalità, come a prassi di cittadinanza attiva che si sviluppano in un lavoro quotidiano. La pienezza della sussidiarietà si esprime, infatti, arricchendo se’ stessi e gli altri di quella condivisione di valori che è la sola capace di promuovere un vero cambiamento nella dimensione comunitaria. Sviluppare l’apertura alla relazione è infatti una buona pratica che rafforza la cittadinanza e diviene moltiplicatore delle potenzialità di una collettività: è lo uno stimolo che da forza a un nuova coesione sociale fatta d’interazione e sinergia con i bisogni altrui perché si arrivi a comprendere che in quel percorso arricchiamo anche noi stessi. Martin Luther King disse: “Non possiamo camminare da soli” ed è in questo assunto fondamentale che possiamo ritrovare il senso del nostro impegno quotidiano nell’agire facendo divenire la ‘comunità’ un bene comune. La vera educazione all’essere cittadini significa ricostruire un mondo in cui l’impegno di ognuno di noi dovrebbe essere incentrato sul rendere concrete parole come partecipazione, collaborazione, speranza, equi- tà. Una equità vera e sostanziale, fatta di diritti effettivi ed agiti, non solo per fornire risposte al disagio, ma per crescere assieme come società, imparando che il bisogno dell’altro è anche un nostro bisogno. La via è quella, appunto, della partecipazione, l’orizzonte concreto è quello dell’impegno comune nel riconoscere che i diritti, anche i diritti inediti, si costruiscono quotidianamente nell’interazione con l’altro. 1 diritti di ciascuno, infatti, aumentano quanto più sono condivisi perché più la società è uguale e coesa, più è forte, fiorente e matura. Come è stato citato dal Presidente Masci, Riccardo Della Rocca, stiamo attraversando un’epoca di continui mutamenti socio economici: sistemi un tempo solidi e produttivi sono ora afflitti dal dilagare di nuove povertà e marginalità, dall’irrompere nelle nostre comunità di sempre nuove crisi ed emergenze, dettate dall’imposizione di allarmanti bisogni. In questa mutata geografia economica e sociale s’impone un cambiamento di paradigma per interpretare la realtà. Non è sufficiente puntare alla crescita economica, essa non genera automaticamente equità, non solo, ma come la crisi ci ha insegnato, senza un certo grado di equità anche la crescita è de- STRADE APERTE 9 Speciale Assemblea Nazionale vizio come scelta di vita, una scelta che è personale ma anche comunitaria”, parlate di qualcosa che è molto simile al lavoro che dovrebbe compiere la buona politica. Mettersi ‘al servizio’ per garantire la coesione sociale e il rispetto dei diritti: dare voce e risposte ai bisogni di una società Promuovere, come voi avete in mutamento è compito della fatto campagne ed azioni sull’e- politica. stensione di valori come la cittadinanza, l’acqua pubblica, la Il farsi carico del disagio e oflotta alla criminalità è un fattore frirne soluzioni è compito della buona politica. di crescita. Costruire assieme nuovi percor- Ma questa buona politica non si di accesso al diritto di cura, di deve solo essere demandata a formazione, di residenza, di una istituzioni, partiti o ad ‘altri gastabilità di vita lavorativa: è un ranti’ al di fuori di noi. fattore di crescita. Quando voi parlate del “ser- La buona politica è principalstinata ad arrivare al capolinea. L’uguaglianza nei diritti è un fattore di crescita. Riconoscere le potenzialità dell’altro è un fattore di crescita. Agire nuovi stili di vita basati sulla cooperazione e sulla condivisione permette di far fronte alla crisi, uscendone più forti. NOVEMBRE 2013 mente agita e partecipata in primo luogo dai cittadini ma di cittadini che si immedesimano e fanno propri i bisogni altrui. Quindi, il divenire adulti nel senso evolutivo dell’attuale società, significa osservare la realtà con gli occhi dei poveri o degli emarginati perché solo così si riusciranno davvero a comprendere priorità e direzioni da percorrere per crescere davvero. Voi avete parlato di una ‘sfida profetica’: è il tempo non più rinviabile del coraggio, della radicalità, del rigore morale, della restituzione della speranza. Ecco, restituire speranza e sogni è compito della politica, ma concretizzarli è anche responsabilità della società civile. Il Ministro Kyenge, con il foulard del Masci, si intrattiene con Ernesto Olivero, Presidente del Sermig di Torino 10 STRADE APERTE Speciale Assemblea Nazionale NOVEMBRE 2013 Saluto del Presidente ISGF Mida Rodriguez Cari amci del MASCI, sono molto contenta di essere quì con voi e vi ringrazio per l’invito. Come presidente della Conferenza Mondiale vi saluto a nome della Conferenza Mondiale e dell’ ISGF. Per via della mia responsabilità nella Regione Europea e della Sub Regione Sud ho avuto molti contatti col MASCI ed ho fatto molte amicizie. L’Italia, in occasione dell’eccellente incontro Mediteranneo in Sicilia, nel 2006, ha condiviso molte esperienze e sono sicura che il MA- SCI continuerà a preparare sfide alla Regione ed alla Subregione. A livello mondiale, dopo la conferenza di Como e basata sui due libri italiani Legge per Adulti e Metodo per Adulti che Virginia e Paolo Livati hanno preparato per essere inclusi in “Il nostro Kit” progetto mondiale per lo sviluppo personale, di nuovo il MASCI ha collaborato con l’ISGF. Ma abbiamo bisogno di informazioni a proposito dei vostri progetti. Dai piccoli ai grandi, tutti i proget- ti sono importanti e devono venir condivisi. Devono essere inclusi nel libretto “Progetti del mondo” e dibattuti alla prossima Conferenza Mondiale, dal 10 al 16 ottobre prossimi venturi a Sidney, in Australia. Le informazioni complete verranno date a gennaio. Vi auguro una buona assemblea generale e vi confermo che l’ISGF conta sul MASCI per lo sviluppo del movimento guide e scout adulti. Grazie STRADE APERTE 11 Speciale Assemblea Nazionale NOVEMBRE 2013 Il saluto della FIS FRANZ ADAMI Presidente Care sorelle e fratelli scout, è un onore essere qui a portare gli auguri della Federazione Italiana dello Scautismo di buon lavoro a voi tutti per questa importante assemblea, che rappresenta il momento della scelta per il futuro della vostra associazione. riflessioni profonde sulla natura, sulla spiritualità dell’uomo, sulla fratellanza che ci unisce a tutti gli altri scout; quando da Capi riuscivamo a diventare i fratelli maggiori di decine di ragazze e ragazzi che riponevano tutta la loro fiducia nella nostra guida. E’ sempre un momento importante quello del rinnovo delle persone che si pongono al servizio della associazione tutta e il mio augurio è che tutto quanto è stato fatto fino ad oggi trovi altrettante nuove forze per andare avanti, nella continuità che magari in se non è un valore, ma che rappresenta la storia che non si deve mai rinnegare. La presenza della FIS a questa manifestazione è naturale, logica. Il disegno formativo che le associazioni scout giovanili italiane riconosciute propongono ai propri iscritti non tralascia certo la centralità del servizio, cui il giovane si deve preparare. Ed oggi quei valori fanno parte del vostro, del nostro bagaglio, ne sono spesso la parte migliore e quella cui ci richiamiamo nei momenti difficili e sono quelli che ci danno la forza per continuare a Servire. Ho già avuto occasione di dire che il MASCI rappresenta la applicazione pratica del principio “Una volta scout, sempre scout” e quindi la sua azione si riverbera sull’immagine che la Società Civile ha dello scautismo. Una vetrina importante, che presenta a tutti i risultati della formazione scout, dell’opera formativa che lo scautismo fa, costruendo il carattere, la preparazione fisica e la forza morale dei giovani impegnati nelle sue attività. Con diverse sfumature si spinge a svolgere questo servizio, nella fascia di età dei rover e naturalmente una volta presa la “partenza”, all’interno dell’associazione o in altre organizzazioni che operano per dare un contributo al superamento delle mille difficoltà che tutti incontriamo, ma che per i meno fortunati sarebbero spesso insormontabili se non ci fosse appunto chi aiuta. Quindi spirito di servizio, che nella vostra associazione trova mille modi di esplicitarsi, ma soprattutto trova un centro che continua ad alimentare questo spirito, a farlo crescere ed a preservare i valori che vi sono sottesi. E quei valori sono quelli che abbiamo interiorizzato da giovani: quando da lupetti abbiamo imparato a giocare seguendo le regole, senza barare e mantenendo il massimo rispetto per chi perdeva; quando da esploratori cercavamo di rendere accogliente il nostro angolo di pattuglia, in sede o al campo, vivendo la splendida avventura della vita all’aria aperta; quando da rover, nella veglia sotto le stelle scambiavamo 12 STRADE APERTE Credo che dobbiamo ringraziare i vostri Capi Unità perché se siete qui, impegnati in questa associazione forte e numerosa, è perché vi hanno fatto appassionare allo scautismo, vi hanno fornito le chiavi per una vita di impegno civile, responsabile e solidale. E questo continuate a farlo nel segno dello scautismo, perché nello scautismo credete e così facendo permettete a tutti di capire cosa significa essere scout o anche solo esserlo stato. Se queste premesse sono vere e condivise, si capisce il significato della presenza della FIS qui oggi. Ma non nascondiamoci che la strada da percorrere per riuscire a consolidare e rendere sempre più fruttuoso il rapporto tra chi offre l’educazione scout ai ragazzi e alle loro famiglie e chi, spesso uscito dalla esperienza diretta nelle associazioni scout, vive lo scautismo nella vita di tutti i giorni ed ama ritrovarsi con altri che condividono questa vita, è ancora lunga. La vostra capacità di rispondere alla chiamata delle associazioni giovanili quando esse hanno bisogno o quando la vostra collaborazione può essere molto utile, è alta. Ma bisogna stare attenti a non confondere i ruoli, sia in fase progettuale sia in quella attuativa: la responsabilità educativa, e conseguentemente di tutte le scelte che riguardano questo versante, deve restare interamente nelle associazioni giovanili, anche la dove pure gli adulti scout hanno trovato posto in quelle associazioni. Ed è proprio su questo punto che vorrei chiedere un nuovo sforzo, agli adulti scout tutti: aiutiamoci a ritrovare una logica comune nelle nostre associazioni, anche per poter tornare a dare maggior forza la movimento con una presenza più allargata di esperienze di scautismo adulto in Italia. So bene che il tema non è semplice, ma spero che queste poche parole rappresentino un piccolo seme, che possa poi germogliare attraverso le attenzioni di tutti e la comune volontà di andare avanti insieme. Vorrei concludere ricordando che esiste una esperienza valida e florida in cui le tre associazioni Agesci CNGEI e Masci collaborano ormai da oltre 10 anni: è il Centro Studi Mario Mazza di Genova, un’impresa complessa che però ha unito le forze delle tre associazioni con soddisfazione di coloro che sono direttamente coinvolti, ma anche dei tre soci. Questo insegna che si può fare, che tutti sono utili alla diffusione dello scautismo, e che gli Scout, quando vogliono fare una cosa, quando si pongono un obbiettivo, per quanto ambizioso, riescono a raggiungerlo. E’ con questo spirito che vi rinnovo gli auguri per un fine settimana di lavori fruttuosi, che diano soddisfazione a chi partecipa e rafforzino lo spirito straordinario della vostra associazione. Speciale Assemblea Nazionale NOVEMBRE 2013 La parola della Capo Guida Agesci Cari fratelli e sorelle del MASCI, vi ringrazio vivamente per questo invito. Volentieri oggi sono qui a portare il saluto fraterno dell’AGESCI, anche a nome di Giuseppe Finocchietti, Capo Scout d’Italia. Giuseppe non è qui fisicamente, ma ci segue ugualmente con il suo affetto e la sua vicinanza. E’ con un profondo senso di gratitudine che mi rivolgo a questa Assemblea. Voi infatti, con la vostra azione, nelle vostre Comunità, nelle vostre realtà territoriali, nel vostro impegno quotidiano, dimostrate concretamente che lo scautismo, in qualsiasi stagione dell’esperienza personale sia stato incontrato e vissuto, continua a dare senso alla vostra vita, a orientare i vostri percorsi. Attraverso il vostro impegno formativo nel MASCI voi testimoniate che lo scautismo rimane per voi un fermento prezioso, un orizzonte aperto, che vi rende capaci di vivere e trasmettere i suoi ideali e i suoi valori sia nella quotidianità personale che nell’impegno concreto nella società che abitiamo. L’azione del MASCI testimonia che ci sono adulti che non si rassegnano all’individualismo e alla indifferenza della società attuale e che per potere essere lievito di questo mondo sono consapevoli dell’importanza fondamentale della vita comunitaria, della formazione permanente, del servizio nella comunità civile ed ecclesiale, senza fermarsi, ma guardando sempre oltre, verso nuovi spazi da esplorare e servire. La riflessione che state affrontando in questa Assemblea, svolgendo lo sguardo “Oltre il ponte... in cammino nella storia”, è la dimostrazione di questa ricerca continua. Mi piace anche ricordare che il MASCI spesso rappresenta una delle strade attraverso cui la proposta educativa dell’AGESCI trova maturazione e nuovi orizzonti, in età adulta, quando le storie personali prendono percorsi che inevitabilmente si distaccano dal mondo giovanile, ma non per questo perdono la ricchezza del patrimonio educativo dello scautismo che si è interiorizzato con i valori della Promessa e della Legge. I valori della Promessa e della Legge e dello scoutismo cattolico legano strettamente MASCI e AGESCI, pur tra le differenze di identità, fisionomie e scopi della loro azione. Salutiamo tutti con molto piacere le varie collaborazioni, attuate in tempi recenti, in progetti ed esperienze comuni, in cui MASCI e AGESCI, nell’unione delle loro forze, hanno condiviso azioni educative e formative, per il bene di tutti. Il vostro Presidente nella sua relazione ha ricordato, tra le diverse esperienze, il Convegno degli Assistenti Ecclesiastici ad Assisi dello scorso febbraio (insieme anche con FSE) e la recente partecipazione alle Settimane Sociali di Torino. Io stessa sono testimone del prezioso servizio di una pattuglia del MASCI al Jamboree 2011 in Svezia, che ha contribuito ad arricchire la qualità della presenza del contingente italiano e della sua percezione da parte dei paesi presenti provenienti da tutto il mondo. Mi piace ricordare anche le numerose, fruttuose, esperienze locali di collaborazione tra Comunità MASCI e gruppi AGESCI, di cui molti siamo a conoscenza. Per tutto questo vi manifesto nuovamente la gratitudine dell’AGESCI: i tempi che stiamo vivendo non ci permettono di avere la pretesa di agire da soli, dobbiamo essere capaci di creare collaborazioni per costruire insieme, e voi ci dimostrate che ci sono le condizioni per farlo, pur nella chiarezza delle diverse identità. L’AGESCI sta vivendo ora un periodo di particolare fibrillazione: il prossimo agosto la 3A route nazionale dell’AGESCI, “Strade di coraggio... diritti al futuro!”, vedrà oltre 30.000 Rover e Scolte percorrere le strade del nostro paese, per confluire, infine, alla tenuta di San Rossore a Pisa. Il tema della Route nazionale sarà il CORAGGIO: è il momento che lo scautismo giovanile giochi il suo ruolo di protagonista del cambiamento, in questo tempo, e che i giovani siano i veri costruttori del proprio futuro e di quello del Paese. La Route nazionale sarà per i ragazzi l’occasione per intraprendere percorsi di cittadinanza attiva a servizio del Paese. La route richiede all’AGESCI uno sforzo organizzativo di grandi proporzioni. Approfitto di questa occasione per unirmi alla richiesta che Marilina e Matteo, i Presidenti dell’AGESCI, vi hanno già fatto pervenire a suo tempo. Sosteneteci in questa sfida, concedendoci ancora una volta il vostro prezioso servizio: lo scautismo è la strada che ci unisce tutti i giorni. Grazie. Il Vescovo di Susa, Mons. Alfonso Badini Confalonieri porta il suo saluto all’Assemblea. STRADE APERTE 13 Speciale Assemblea Nazionale NOVEMBRE 2013 Intervento di Roberto Cociancich Presidente della Conferenza Internazionale Cattolica dello Scautismo Voglio portarvi il saluto affettuoso e cordiale della CICS, che rappresenta sessantaquattro associazioni nel mondo in quattro Regioni, Europa-Mediterraneo, Africa, Asia-Pacifico e America. Sono otto milioni di scouts che porto idealmente con voi in questa grande sala per vivere questa grande avventura che il vostro Movimento rappresenta perche è molto vicino a noi non soltanto dal punto di vista ideale ma ha dimostrato di esserlo molto anche dal punto di vista concreto. Sono molte le idee, i progetti gli scambi che abbiamo avuto ma oggi io non vorrei limitarmi a un mero saluto di circostanza ma vorrei entrare nel merito di due questioni che vi potrebbero interessare, proprio perché tra amici si parla di questioni concrete. C’è una questione che io sento ormai matura ed è quella di definire meglio i rapporti tra il MASCI e la CICS che sono due associazioni che hanno ispirazioni comuni ma sono presenti in organismi mondiali differenti. La CICS fa parte del WOSM e nello statuto è previsto che facciano parte di CICS solo organizzazioni che fanno parte del WOSM. Non è il vostro caso ma io penso che sia il caso di immaginare una partnership più strutturata che ci consenta di affrontare insieme alcune sfide. Ne dico soltanto due. Oggi noi abbiamo a livello mondiale una riflessione importante in corso che riguarda il ruolo della religiosità e della spiritualità all’interno dello scautismo. Ci sono alcune associazioni scout, prevalentemente nel nord Europa, che stanno riflettendo sull’opportunità di mantenere all’interno della promessa scout il 14 STRADE APERTE riferimento al dovere verso Dio, e alcune hanno modificato la loro promessa in tal senso. Credo che questo al di là di facili scandalismi, ci imponga di misurarci con la serietà del tema. Indubbiamente c’è una parte del mondo scout che ritiene opportuno aprire lo scautismo e il guidismo anche a coloro che non si riconoscono in alcuna religione specifica, ma questo ci richiede di approfondire in maniera più forte le ragioni intime del nostro essere scout e del nostro essere cattolici. Su questo tema io credo che una associazione con le caratteristiche di riflessione, di maturità di esperienza che ha il MASCI potrebbe dare un contributo molto importante e io mi auguro che su questa cosa ci possa essere un cammino condiviso. La seconda sfida che ci troviamo davanti sono le celebrazioni del centenario dello scautismo cattolico. Noi abbiamo deciso di vivere questo momento anche con altri scout non solo cattolici ma anche musulmani, ebrei, buddisti e delle al- tre religioni che appartengono al WOSM. In questo senso stiamo organizzando un grande evento cui vorrei oggi invitarvi per il gennaio 2015 a Gerusalemme, un incontro mondiale che sarà organizzato insieme al comitato mondiale WOSM e al forum interreligioso e in particolare con gli scout ebrei e musulmani, perché sia l’occasione di dimostrare che lo scautismo è una grande strada per la costruzione della pace e della tolleranza nell’amicizia e nella diversità. Credo che dobbiamo ritrovare il gusto della nostra identità e allo stesso tempo il gusto della nostra diversità. Su questo il MASCI ha tantissimo da dire e ci sono tante cose che possiamo costruire insieme, quindi mi auguro che si possa continuare ad affrontare insieme queste sfide Al temine del discorso, Riccardo Della Rocca comunica che il percorso della via Francigena verso Gerusalemme si concluderà nel 2015 in concomitanza dell’evento presentato da Roberto Cociancich. Speciale Assemblea Nazionale NOVEMBRE 2013 Faville di cronaca a Bardonecchia ANNA MARIA VOLPE PRIGNANO “Una fase della storia si conclude ed un’altra si apre, vogliamo condividere, offrire ed accogliere con tutte le donne e tutti gli uomini il tema dell’educazione per tutta la vita in un mondo nuovo che vivremo insieme come costruttori di pace con la nostra bisaccia che contiene un bene prezioso cui non rinunceremo mai: lo Scautismo con la legge e la Promessa” così è iniziato il saluto del Presidente Riccardo Della Rocca alla fine del suo mandato. “Oltre il ponte” è la prospettiva del nostro tempo. Dobbiamo essere tutti disponibili a costruire e prepararci a vivere in un mondo con meno risorse, con meno energia, con meno abbondanza ma, forse, con più felicità come “costruttori di pace”. “Oltre il ponte” è anche la prospettiva della nostra Chiesa, annunciata dal Concilio cinquant’anni fa. Una Chiesa che, come diceva Giovanni XXIII, è la Chiesa di tutti ma è soprattutto la Chiesa dei poveri e non solo per i poveri. Non sono mancati i saluti del Presidente della World Conference Mida Rodriguez e del presidente della FSE che hanno auspicato una fattiva collaborazione fra Associazioni, della Presidente della Camera dei deputati, incarico che da buon scaut ha recepito come servizio. Il segretario generale della CEI ci ha detto che: “ Oltre il pon- te” c’è il Signore che ci attende, c’è la Chiesa la cui vocazione è radunare ed accogliere tutti nel cammino verso il Regno, cioè tanti uomini e donne in attesa di vero amore e gratuità. Hanno fatto seguito il saluto del presidente del Consiglio, del Presidente del Senato e del Presidente della Repubblica. Molto interessante la tavola rotonda coordinata dall’ambasciatore Mario Sica, grosso baluardo della storia dello scautismo nazionale ed internazionale. Il primo intervento è stato del dott. Losana chiamato dai fratelli scaut Lullo, magistrato dei minori, e molto altro ancora, ha parlato lungamente dell’educazione degli adulti e dei giovani, specialmente di quelli cui è mancato un percorso educativo. I cambiamenti sociali, economici, tecnologici hanno evidenziato una nuova fragilità che esige una nuova e continua educazione come accettazione del cambiamento e della autoeducazione. Educazione come riconoscimento di soggettività, identità e responsabilità. In conclusione ha proposto un servizio civile europeo obbligatorio biennale rilanciando la formazione scaut come educazione per la vita. Ha fatto seguito l’intervento di Ernesto Oliviero responsabile dell’Arsenale della Pace, candidato al premio Nobel per la Pace, ha scritto una lettera alla coscienza perché ogni persona è costituita da tutti gli uomini e le donne che incontra nella vita. Ha chiesto: cosa fanno i paesi arabi ricchissimi per la loro popolazione e cosa fa l’Europa per tutti i morti nel Mediterraneo? Infine il Ministro Kyenge, figlia di scaut meno fortunati degli associati al MASCI che hanno la possibilità di testimoniare lo scautismo per tutta la vita, ha accettato volentieri le scuse di chi aveva esordito nei suoi confronti su facebook con frasi razziste, ricambiando con baci, perché alla violenza per non generare altra violenza, si risponde con l’amore. Ha ricordato che è fondamentale ridare la speranza ai giovani perché la possibilità di un mondo migliore esiste: lo ha dimostrato Eccomi dando un aiuto sostanziale durante il terremoto dell’Emilia, con la fornitura di alloggi lignei a Crevalcore e Mirandola. Ha raccontato avendolo vissuto in prima persona che nel momento tremendo la popolazione è uscita dalle case cadute ed ha guardato in faccia il diverso perchè nella tendopoli si vive tutti insieme. E’ stato un bellissimo momento di convivenza in quanto sono fisicamente e simbolicamente caduti quei muri divisori che hanno permesso alla comunità di mescolarsi e interagire confrontando bisogni e relazioni. La vera educazione all’essere cittadini significa ricostruire un mondo in cui l’impe- STRADE APERTE 15 Speciale Assemblea Nazionale gno di ognuno di noi dovrebbe essere incentrato sul rendere concrete parole come partecipazione, collaborazione, speranza, equità. Ha concluso promettendo tutto il suo impegno per la realizzazione del servizio civile nazionale obbligatorio che aiuti a crescere i giovani per migliorare il mondo ed essere vincenti. Ottima l’organizzazione della regione di accoglienza: il Piemonte che ha presentato anche i momenti più significativi della sua storia più recente durante la prima serata di benvenuto. Sabato sera è stata bellissima la partecipazione di settecento persone alla veglia itinerante 16 STRADE APERTE magistralmente condotta per le strade di Bardonecchia fino alla chiesa parrocchiale, con lento incedere, in assoluto silenzio interrotto solo da canti liturgici scaut, il tutto si è concluso con la liturgia domenicale in chiesa. Grosso lavoro per riordinare i testi delle mozioni è stato svolto dal comitato mozioni guidato dal nostro bravissimo Matteo Caporale. I risultati delle elezioni hanno un pò scosso l’Assemblea con la vittoria per la prima volta nella storia del Masci di una donna anche giovane: Sonia Mondin che così ha esordito: “lo scautismo va sempre controcorrente la NOVEMBRE 2013 solidarietà e l’affetto dimostrato mi ha spinto a dire sì a questo impegno. Ora occorre raccogliere la voce delle nostre comunità in modo meno istituzionale e più gioioso le comunità diventeranno un’unica collana attraversata da un filo: io spero di essere quel filo”. Ed ancora: “Se l’assemblea segnava un passaggio di un Ponte, ora non ci resta che fare cerchio oltre il ponte, guardarci negli occhi, riconfermarci nei valori della sostanza, e andare incontro al futuro, vivendo insieme un’intuizione, facendo progetto un’idea che sembrava un’utopia”. Speciale Assemblea Nazionale NOVEMBRE 2013 Linee programmatiche MASCI per il triennio 2013-2016 PREMESSA storia; mondialità e salvaguardia del creato. Questi indirizzi programmatici per il triennio 2013-2016 impegnano in primo luogo tutte le Comunità, le Regioni e di conseguenza il Consiglio Nazionale e tutte le altre strutture di servizio del Movimento, nell’ambito dei ruoli e dei compiti previsti dallo Statuto. Il Consiglio Nazionale, nel raccogliere le indicazioni delle Regioni che fanno sintesi delle esigenze delle comunità, solleciterà e motiverà gli Adulti Scout proponendo percorsi educativi, metodi e obiettivi per tutto il Movimento secondo il tema “Oltre il ponte... in cammino nella storia”, con la consapevolezza dei cambiamenti epocali in atto. SCAUTISMO PER ADULTI Le parole con le quali inizia il messaggio che abbiamo condiviso a Salerno: “Noi, donne e uomini, crediamo possibile operare scelte capaci di segnare in modo decisivo il quotidiano di tutti e orientare la società intera alla condivisione dei beni comuni” indicano speranza, determinazione e tenacia, che sorrette dalla Legge e dalla Promessa, possono valorizzare e rendere disponibili le nostre Tracce: scautismo per adulti; spiritualità e catechesi; entra nella Ci impegniamo ad essere testimoni credibili e visibili dello Scautismo Adulto, fondato sulla Legge e sulla Promessa scout vissuto e connotato dalla gioia, dal sorriso, dalla serenità, dall’accoglienza, dallo spirito di servizio e dalla spiritualità della Strada Riteniamo perciò che il Movimento debba farsi promotore di un nuovo rapporto tra le generazioni, per contribuire in modo significativo alla sfida educativa di cui tanto si parla. In nome di un positivo e rispettoso rapporto donna-uomo è necessario contrastare ogni cultura di prevaricazione e di violenza. L’Assemblea Nazionale impegna il Movimento a promuovere relazioni tra le varie realtà associative scout e non e a strutturare tali relazioni a livello macroregionale:2013 - per condividere opportunità di formazione e strumenti operativi - per giungere a organizzare incontri regionali e, almeno con cadenza triennale, un incontro nazionale sui temi dell’educazione degli adulti, (ad esempio: legalità, giustizia, integrazione, accoglienza a parti- re dalle nuove culture, essenzialità, solidarietà, condivisione, bene comune, fedeltà democratica alle istituzioni), coinvolgendo nel cammino di preparazione anche i vari centri di studio sullo scautismo e le realtà locali. SPIRITUALITÀ E CATECHESI Ci impegniamo a ravvivare il rapporto con Dio presente nella Sua Parola, nel volto di ogni uomo e nel Creato, affinché si rafforzi la consapevolezza del nostro ruolo nella Chiesa e nella Società, secondo uno stile capace di tessere relazioni profonde con gli altri e di aprirci alla fiducia e alla speranza con gioia. In questa dimensione si costruisce pazientemente la “spiritualità della Strada” per fornire all’uomo e alla donna gli strumenti per saper meglio leggere e “respirare” il mondo, affinché ci si possa impegnare nel servizio alla Chiesa ed al mondo. La Parola, sempre più e meglio conosciuta e vissuta da noi Adulti Scout con percorsi anche specifici di approfondimento e d’interiorizzazione, ci spingerà, assieme a tante altre realtà ecclesiali, religiose o di volontariato, ad agire ed a testimoniare sul terri- Un momento di allegria STRADE APERTE 17 Speciale Assemblea Nazionale torio un cammino di crescita permanente a servizio dei più fragili, deboli e lontani, facendoci prossimo, come buoni samaritani capaci di cogliere, condividere e prevenire le necessità altrui. ENTRA NELLA STORIA Il Masci vuole caratterizzarsi per la sua ricerca e affermazione del “bene comune “. Il Masci promuove e tutela la cultura della pace, della parità di genere, della nonviolenza, della legalità, dell’esercizio delle virtù morali e civili per tutte le donne e per tutti gli uomini. Gli Adulti Scout vivono le sfide dell’oggi, entrando nella storia come testimoni credibili ed efficaci con una precisa identità, fatta di competenze e capacità, senza timore di esporsi e di sbagliare. Gli Adulti Scout, consapevoli che la democrazia è partecipazione attiva e conoscenza diffusa, si impegnano a vivere la legalità. Ogni comunità Masci ha la responsabilità di rendere accessibile il principio della sussidiarietà previsto dalla nostra Costituzione, elaborando e condividendo esperienze, attività e progetti con altre realtà. Gli Adulti Scout si impegnano ad operare nelle comunità secondo lo stile dell’accoglienza, della solidarietà e della condivisione, rendendo le famiglie soggetto vivo ed attivo di questa scelta. Le Regioni ed il Consiglio Nazionale avranno cura di raccogliere le buone pratiche, presentare tutte le esperienze, metterle a confronto ed elaborare indicazioni e suggerimenti. - Assemblea Nazionale MONDIALITA’ E CUSTODIA DEL CREATO La questione ecologica non può essere disgiunta dalla questione sociale. Lo scautismo adulto richiede uno stile di vita improntato all’essenzialità e che non segua le regole del profitto. La sobrietà è indispensabile per la custodia del creato, per una nuova economia della felicità e per una modalità di relazione interpersonale improntata all’accoglienza, alla condivisione, alla solidarietà. L’impegno del MASCI nei confronti dell’ambiente e della mondialità deve essere definito e irrinunciabile; le strutture di servizio del Movimento promuoveranno incontri e percorsi educativi a livello regionale e nazionale. La discussione sul ruolo del Masci nella custodia del Creato mostra che è necessario proseguire nelle attività di formazione, ma anche incrementare lo scambio tra comunità e tra Regioni. Il consiglio nazionale valuti l’opportunità di costituzione di una pattuglia sul tema. Il Masci si impegna a dare testimonianze quanto più visibili dei valori scout a livello globale, anche tramite l’azione dell’onlus ECCOMI e sollecitando l’ ISGF per un’azione sempre più incisiva ed efficace al fine di: - contrastare le disuguaglianze e le discriminazioni; - tutelare il patrimonio ambientale e culturale; - operare per l’uguaglianza dei diritti della donna e dell’uomo in ogni angolo della terra e per la piena attuazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani; - essere accogliente nei confronti dei diversi, degli emarginati, dei migranti, servire incondizionatamente i più lontani e i più poveri. Le numerosissime iniziative di solidarietà internazionale presenti nel Masci a volte s’ignorano e a volte hanno bisogno di coordinarsi. Il Consiglio Nazionale valuti l’opportunità di arrivare ad un incontro nazionale su questo tema. FORMAZIONE Ritenendo che la formazione rivesta un carattere fondamentale per il nostro Movimento, e valorizzando il lavoro svolto negli ultimi anni con l’Arcipelago delle opportunità, si impegnano le Regioni e il Consiglio Nazionale a: - sollecitare le comunità alla formazione, alla crescita e al confronto, utilizzando gli strumenti sotto citati e avvalendosi di riflessioni, questionari, schede da pubblicarsi sul portale e su Strade Aperte e perseguendo la coerenza degli obiettivi e delle modalità operative in stile scout; - privilegiare la conoscenza e la fruizione da parte delle comunità di tutti gli strumenti attualmente disponibili, partendo da Promessa, Legge, Patto comunitario e da quanto prodotto e realizzato dal Movimento e concretizzato nei libri, nei quaderni e nell’Arcipelago; - realizzare e diffondere adeguati strumenti facilmente utilizzabili; - riconoscere e valorizzare le risorse umane NOVEMBRE 2013 presenti all’interno del Movimento, impegnandole nelle iniziative locali 1. SVILUPPO In continuità con il percorso di sviluppo intrapreso nell’ultimo triennio, il Consiglio Nazionale metterà a disposizione dei “piloti e missionari” un’adeguata “cassetta degli attrezzi per lo sviluppo”, facilmente utilizzabile e da aggiornare con continuità anche in base alle esperienze di ciascuna Regione, relativamente alle seguenti finalità: - sviluppo quantitativo del Movimento in modo da realizzare un’adeguata presenza sul territorio; - presentazione del Masci, con forte accento sui valori fondanti (servizio, dimensione comunitaria, dimensione familiare, concretezza nelle scelte); - formazione continua/permanente delle persone che si occupano di sviluppo, con particolare riferimento alle varie forme di “Isole della Scoperta”; - comunicazione come strumento di conoscenza e condivisione. Particolare attenzione va riservata: - alla relazione con altre associazioni non necessariamente scout; - al supporto ed accompagnamento delle comunità nuove ed esistenti; - a un forte coinvolgimento dei segretari regionali e delle comunità nell’azione di sviluppo; Le strutture di servizio del Movimento, a cominciare dalle comunità, si impegnano a favorire la partecipazione di ogni Adulto Scout agli eventi nazionali, regionali ed interregionali, in particolare quelli relativi allo sviluppo, rendendone noto il calendario e gli argomenti con congruo anticipo e coinvolgendo nella progettazione e realizzazione dei succitati eventi tutte le comunità. COMUNICAZIONE Si ritiene opportuno: Facilitare e rafforzare la comunicazione tra le diverse strutture del Movimento attraverso: - il sistema di consultazione di consigli regionali e comunità da parte del Consiglio Nazionale, in via di realizzazione; - l’istituzione di forum tematici, preferibilmente “moderati” e con registrazione obbligatoria; __________________________________ 1 Dal confronto nella Commissione tematica (per l’esame delle linee programmatiche del Movimento in materia di formazione), dell’Assemblea Nazionale 2013, è emerso che: • la formazione è essenziale per delineare la nostra identità al fine di poterne dare testimonianza alle realtà esterne; • è stata posta poca attenzione alla formazione religiosa, che invece è uno dei punti cardini della nostra identità; • fra le offerte di formazione sono da privilegiare i campi, luogo ideale per la crescita, perché luogo di relazione e di incontro; • è auspicabile dare maggior chiarezza sull’iter formativo sia come tempistica sia come linguaggio; • sarebbe opportuno inviare a tutti gli adulti scout tutto il materiale formativo prodotto; • occorre prestare attenzione alle competenze e alla formazione dei formatori e coinvolgere direttamente le Regioni nell’ opera di formazione. 18 STRADE APERTE Speciale Assemblea Nazionale - l’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche e lo sviluppo di applicazioni specifiche per gli scopi informativi ed operativi del Movimento; - un’armonizzazione tra gli strumenti di comunicazione che produca dialogo, con attenzione all’integrazione tra i seguenti canali: la rivista “Strade Aperte”, in versione cartacea e digitale, come strumento privilegiato per l’approfondimento di particolari temi, per la condivisione di idee e proposte realizzabili provenienti anche dalle diverse comunità come frutto di un cammino di fede e di educazione per adulti; Strade Aperte on line, come strumento privilegiato di interattività, discussione e consultazione, da impiegare in preparazione di eventi istituzionali o progetti di portata nazionale anche come stimolo di strumenti informatici. Aiutare le singole comunità nello svolgimento delle loro attività, producendo “schede sussidio” su argomenti riguardanti l’educazione degli adulti e pubblicandole su Strade Aperte. Realizzare adeguate iniziative per la promozione, la divulgazione e la conoscenza della stampa associativa (Rivista, Quaderni di Strade Aperte, libri). Pubblicizzare le opportunità offerte dai vari centri studi scout. Appare altresì opportuna la formazione di una Pattuglia Nazionale Comunicazione, presieduta dall’Incaricato Nazionale alla NOVEMBRE 2013 Comunicazione, nella quale individuare anche un ruolo di addetto stampa per le relazioni esterne. In considerazione della responsabilità anche giuridica assunta nel realizzare siti informatici (pagine Facebook, siti web ecc.) da parte di Regioni e comunità, è opportuno adottare un sistema di vigilanza, interno al Consiglio Nazionale, sulla congruità di quanto pubblicato con Patto Comunitario e Statuto. Il Consiglio Nazionale sostiene la creazione di una rete di opportunità e relazioni attraverso la quale ogni comunità potrà attingere e fornire suggerimenti, idee, esperienze. In particolare le strutture di servizio del Movimento promuoveranno le relazioni tra le realtà che si occupano di educazione “ per tutta la vita “. VITA DEL MOVIMENTO Alle presenti linee programmatiche sono allegati tre documenti, che ne costituiscono parte integrante. La vita del Movimento non è solo animazione ma modo di vivere l’esperienza di Adulto Scout. Il Masci si riconosce nella tradizione scout, nello spirito del Fondatore, nelle esperienze vissute dal Movimento sin dalla nascita. La nostra storia, le nostre esperienze passate rappresentano le radici per sostenere le azioni future. Nello spirito della “rivoluzione copernicana” le comunità sono confermate protagoniste della vita del Masci. Esse sono l’asse portante attorno al quale si sviluppa la vita del Movimento ai livelli nazionale e locale. Le comunità collaborano con i livelli nazionale e regionale attraverso la partecipazione a eventi formativi e di comunicazione, organizzati con sobrietà ed essenzialità anche per macroregioni. ALLEGATI ESSERE PONTE VERSO UN FUTURO Essere ponte vuol dire - per chi ha scelto di vivere in modo pieno la propria vita testimoniando da adulto, nel quotidiano, i valori di solidarietà, essenzialità, capacità di impegnarsi in prima persona, tipici dello scoutismo - riconoscere che il nostro posto è sulla frontiera della testimonianza, dell’accoglienza ed integrazione. Vuol dire che ogni giorno ci riconosciamo bisognosi di crescere (la valenza educativa) per essere testimoni competenti verso le nuove generazioni (patto generazionale) e verso le nuove realtà che si affacciano alla nostra attenzione (scautismo come proposta aperta a tutti). “Il folto gruppo dei volontari del Piemonte che hanno permesso il buon svolgimento dell’assemblea”. STRADE APERTE 19 Speciale Assemblea Nazionale La valenza educativa Il Masci rappresenta una risposta significativa all’esigenza di un percorso di educazione permanente e continua degli adulti in virtù di alcune proprie peculiarità: - i valori educativi tipici dello scautismo; - il confronto generazionale e di esperienza vissuto nelle comunità. E’ importante rimettere al centro del progetto del Movimento l’educazione permanente degli adulti. Gli eventi formativi proposti dal Movimento, con la loro forte dinamica esperienziale, rappresentano un importante anche se non unico momento di formazione, che non può essere però separato da un consapevole inserimento in un percorso formativo personale e personalizzato. È necessario quindi riflettere sulla necessità di fornire anche agli Adulti Sscout e alle comunità strumenti che permettano di definire un progetto educativo individualizzato. Un patto generazionale In una situazione in cui i valori sembrano essere sempre più relativizzati, la testimonianza di adulti impegnati, competenti e consapevoli che l’educazione non finisce mai può divenire un elemento di forte stimolo per le nuove generazioni. Sebbene si ritenga che la ricchezza all’interno delle singole comunità sia rappresentata dalla presenza di una verticalità, anche forte, in età ed esperienze, perché questo è il disegno della vita quotidiana, non possiamo nasconderci che questo progetto presenta problemi di forte impatto (figli piccoli, ricerca del primo lavoro, stabilità iniziale della coppia). È quindi opportuno riflettere sulla grande potenzialità che le comunità regionali (o zonali) possono rappresentare per offrire a giovani interessati alla proposta del Movimento un luogo di confronto in cui vivere una prima esperienza di scautismo adulto, finalizzato all’inserimento successivo in comunità possibilmente verticali per un costruttivo confronto tra generazioni, professionalità, culture, provenienze, attitudini diverse. Ci pare riduttivo pensare che la proposta di uno scautismo adulto possa essere rivolta solo a giovani di provenienza scout. Uno scautismo adulto aperto a tutti L’Italia è sempre più una società multiculturale, multietnica e multireligiosa. Lo scautismo, in particolare quello adulto, non può rimanere indifferente a tale situazione ma deve essere capace di dare adeguate risposte, riconoscendo nei propri valori strumenti adeguati per l’accoglienza, l’integrazione e la formazione alla cittadi- 20 STRADE APERTE nanza. È, quindi, opportuno aprire una forte riflessione sullo stimolo ed il supporto che il Masci può dare a adulti di provenienza religiosa, etnica e culturale diversa per dare piena attuazione all’articolo 1, comma 4, dello Statuto del Movimento. CITTADINANZA RESPONSABILE Nel messaggio finale di Piazze, Trivi e Quadrivi a Salerno, abbiamo convenuto che il Masci ha già scelto la strada della partecipazione attiva alla vita delle istituzioni, sociale e politica del Paese con l’invito a “operare scelte capaci di segnare in modo decisivo il quotidiano di tutti e orientare la società intera alla condivisione dei beni comuni” mettendo a disposizione “il nostro impegno, il nostro vissuto, le nostre speranze”. Per tali fini si propone, di chiedere al Consiglio Nazionale di costruire percorsi concreti per l’educazione alla cittadinanza responsabile ed alla legalità perseguendo fra l’altro i seguenti obiettivi: - incrementare la comunicazione tra le comunità facendo rete per condividere idee, problematiche, interrogativi; - unire le forze affinché ogni comunità, ogni fratello scout, offra le sue competenze in modo da condividere le esperienze già fatte, mettendo in comune buone prassi e metodologie; - lavorare su obiettivi comuni, elaborare proposte a livello nazionale (anche proposte di legge), far sentire la pressione sulle istituzioni per difendere diritti, chiedere l’osservanza di leggi, avere risposte; sostenere piccoli gruppi e piccole comunità nelle lotte e battaglie per l’affermazione dei diritti. STARE AI MARGINI I giorni che stiamo vivendo ci consegnano, ormai da tempo, cronache di Paesi, vicini e lontani, in cui conflitti sociali e civili, spesso dimenticati o oscurati dai potenti del mondo, producano morte, disperazione, genocidi di interi popoli. Dal nord al sud dell’Italia, precari gommoni, quando non disperdono il carico umano in mare, si schiantano nelle nostre spiagge e rilasciano esseri umani alla ricerca di un avvenire migliore, senza conoscere probabilmente il senso e il luogo dell’approdo. Le strade delle nostre città e le fredde pareti di molte case sono abitate da stranieri e italiani in lotta quotidiana per un pasto, per le cure mediche, per un giaciglio dove dormire. Il nostro Movimento di adulti scout, ha certamente nell’impegno sulla “città” uno dei fondamenti della propria azione e vocazione; in particolare, le numerose attività di tante comunità nel proprio contesto sono esempi di accoglienza e attenzione NOVEMBRE 2013 all’altro, così come le significative esperienze di cooperazione internazionale allo sviluppo intraprese. Riteniamo però sia tempo, per entrare nella storia proprio ora, che il Masci orienti la propria attività ad abitare le città “stando ai margini”. Con il Cardinale Martini, “per superare le maledizioni e le fatiche della città e per leggere dentro di essa la presenza di non poche benedizioni come pure di non poche gioie sincere, occorre avere davanti agli occhi non necessariamente una città ideale, ma almeno un ideale di città. Una città fatta di relazioni umane responsabili e reciproche, che ci stanno davanti come un impegno etico. Allora la città diventa un’occasione, anzi una miniera inesauribile di possibilità di intessere relazioni autentiche, sia con lo strumento del gesto costruttivo o propositivo sia – e forse ancor più – con lo strumento del gesto dell’accettazione, dell’ospitalità, della riconciliazione e persino del perdono”. E quindi, da cosa il Masci dovrà essere riconosciuto? Dalla sua attenzione alla marginalità sociale, dalla sua capacità di intercedere, di stare nel mezzo. Di fare un passo in modo da mettersi nel mezzo di una situazione. Intercessione vuol dire allora mettersi là dove il conflitto ha luogo, mettersi tra le due parti in conflitto. Non si tratta quindi solo di articolare un bisogno davanti a Dio (Signore, dacci la pace!), stando al riparo. Si tratta di mettersi in mezzo. Non è neppure semplicemente assumere la funzione di arbitro o di mediatore, cercando di convincere uno dei due che lui ha torto e che deve cedere, oppure invitando tutti e due a farsi qualche concessione reciproca e a giungere a un compromesso. Così facendo, saremmo ancora nel campo della politica e delle sue poche risorse. Chi si comporta in questo modo rimane estraneo al conflitto, se ne può andare in qualunque momento, magari lamentando di non essere stato ascoltato. Intercedere è un atteggiamento molto più serio, grave e coinvolgente, è qualcosa di molto più pericoloso. Intercedere è stare là, senza muoversi, senza scampo, cercando di mettere la mano sulla spalla di entrambi e accettando il rischio di questa posizione. Concretamente, gli adulti scout, in una estensione concettuale della “rivoluzione copernicana”, devono lasciarsi educare dagli ultimi. Non esiste altro cammino se non la pratica di una pedagogia umanizzante, in cui noi, invece di sovrapporci agli oppressi e contribuire al loro mantenimento della condizione di quasi-cose, stabiliamo con loro un permanente rapporto di dialogo, sostando con loro ai margini. Speciale Assemblea Nazionale NOVEMBRE 2013 Le mozioni approvate MOZIONE SULLA FORMA- ad apporti dalle regioni, assuma, ZIONE sulla scorta delle esperienze maturate, la delega a pensare la forPremesso che, nel corso dell’ul- mazione degli adulti oggi; timo lustro, il settore della formazione è stato soggetto a di costituire un percorso di formutamenti tanto nell’offerta mazione dei formatori, che vaformativa quanto nei suoi re- lorizzi anche le esperienze presponsabili. gresse di formazioni capi nello Non sempre ciò è avvenuto con scautismo giovanile e/o di forchiarezza. mazione formatori in contesti sociali e lavorativi. Tra i fatti che ci interpellano maggiormente citiamo: MOZIONE PER UNA INIl’avvicendamento alla guida del ZIATIVA DI IMPEGNO CIsettore, avvenuta in pieno corso VILE d’avviamento del “Sistema Arcipelago”; Premesso che: la poca trasparenza circa la costituzione del così detto “Albo Il Masci può, e forse deve, dare dei formatori” (c’è? da quali segni e testimonianze dei valori documenti prende origine? che di legalità, solidarietà, contrasto scopo ha? è consultabile? chi alle disuguaglianze e alle discrilo compone? chi decide chi lo minazioni, tutela del patrimocompone?); nio ambientale e culturale, fedeltà alle istituzioni, insomma il recente apparente disinteresse dei valori che trovano piena acper il settore in quanto, nono- coglienza nel Patto Comunitastante l’efficienza nell’organiz- rio e nell’impegno di ogni Cozazione degli eventi, non ha munità. saputo produrre e proporre un ripensamento collegiale condi- Questi segni e testimonianze saviso dell’esperienza formativa. ranno tanto più efficaci quanto più riusciranno ad essere corali. L’Assemblea Nazionale chiede Pertanto l’Assemblea Nazionale che il Presidente, il Segretario 2013 del Masci invita il Cone il Consiglio Nazionale, per le siglio Nazionale ad avviare nel parti di rispettiva competenza, triennio del suo mandato una promuovano azioni per una ri- grande consultazione interna organizzazione del settore, allo al Movimento per individuare scopo: almeno un’iniziativa di importante senso civico da realizzare di costituire un “luogo” di ag- attraverso tutte le Comunità gregazione degli addetti alla sull’intero territorio nazionaformazione che, con piena tra- le, sotto il coordinamento delsparenza, collegialità e apertura le organizzazioni regionali del Masci. Questa comune iniziativa dovrà esprimersi in forma di progetto, manifestazione, gesto simbolico, una festa di particolare significato e comunque una qualche azione sociale da realizzare con le stesse modalità e nello stesso periodo da tutte le Comunità, possibilmente in collaborazione con i soggetti sul territorio (come associazioni, forze sindacali, enti di promozione umana) che esprimano interesse e impegno su temi e valori cari al Masci” MOZIONE PER L’ISTITUZIONE DEL BILANCIO SOCIALE Il Bilancio Sociale rappresenta uno strumento tipico delle associazioni non a scopo di lucro per rendicontare l’operato svolto. Attraverso questo documento un’organizzazione informa tutti i portatori di interessi circa le proprie finalità istituzionali, le strategie ed i comportamenti concretamente adottati per raggiungere gli obiettivi preposti, e i risultati raggiunti, con riferimento sia ai destinatari finali sia agli altri soggetti in qualche modo coinvolti. Si richiede che il MASCI, oltre al bilancio economico, presenti, con cadenza triennale, il proprio bilancio sociale anche quale strumento di valutazione del bilancio economico e con particolare riferimento agli aspetti ambientali ed etico–sociali, dandone ampia comunicazione in primo luogo alle comunità ed a STRADE APERTE 21 Speciale Assemblea Nazionale Nazionale nei dodici mesi antecedenti l’Assemblea medesima salvo, per quanto concerne il Regolamento dell’Assemblea, casi motivati di necessità ed urMOZIONE SULLE MODI- genza. FICHE AI REGOLAMENTI NEL PERIODO PRECEDEN- In ogni caso eventuali variazioni TE ALLO SVOLGIMENTO ed adeguamenti ai regolamenti DELLE ASSEMBLEE NA- dovranno essere introdotti dopo aver consultato la base del moviZIONALI mento per tramite delle struttuL’Assemblea Nazionale, riuni- re Regionali. tasi a Bardonecchia nei giorni 18-20 ottobre 2013, impegna MOZIONE SULLE DIFFIil Consiglio Nazionale a non COLTÀ CONNESSE AL COintrodurre modifiche ai Regola- STO DEI CENSIMENTI ANmenti riguardanti la democrazia NUALI del Movimento quali il Regolamento Nazionale del Masci ed In considerazione del particolail regolamento dell’Assemblea re momento storico, che come tutti i soggetti interessati attraverso i mezzi di comunicazione più opportuni (cartacei ed elettronici). 22 STRADE APERTE NOVEMBRE 2013 tutti sappiamo crea non poche difficoltà anche di ordine economico, L’Assemblea Nazionale impegna il Consiglio Nazionale ad una forte riflessione circa la composizione della “quota censimenti” al fine di agevolare tutti gli A.S. a sostenere i costi del censimento ed evitare che alcuni soci non rinnovino o non si iscrivano per problemi economici. A tal proposito si suggerisce di limitare al minimo possibile le quote “familiari” ovvero se sono presenti più iscritti dello stesso nucleo; ridurre la quota se viene scelto di ricevere la rivista on line; modulare la quota di comunità con più aderenza al Speciale Assemblea Nazionale numero degli iscritti onde non stranieri che, lasciando il loro penalizzare le comunità di pic- paese e le loro famiglie, cercano cole dimensioni. dignità e sopravvivenza. Questi fratelli trovano spesso MOZIONE SUL COINVOL- invece: morte, sfruttamento, GIMENTO DELLE COMU- condanna alla clandestinità, una NITÀ NELLA DISCUSSIONE disumana detenzione nei CIE, DELLE PROPOSTE DI MO- burocrazie insormontabili e inuDIFICA ALLO STATUTO IN tilmente cavillose, leggi sulla VISTA DELL’ASSEMBLEA cittadinanza studiate per respinNAZIONALE STRAORDINA- gere, discriminazioni di ogni geRIA nere e indifferenza. La presenza di fratelli stranieri L’Assemblea Nazionale, riuni- ormai su ogni territorio italiano tasi a Bardonecchia nei giorni offre agli Adulti Scout un mul18-20 ottobre 2013, impegna il tiforme ventaglio di opportunità Consiglio Nazionale a coinvol- di servizio. gere le comunità in un ampio confronto sui contenuti delle Per citarne qualcuno: animaziovariazioni allo Statuto proposte ne e integrazione multi-cultuaffinché la decisione da parte rale, impegno per una revisione dell’Assemblea straordinaria sia della normativa sull’immigrazioil più possibile consapevole e ne più accogliente, mobilitaziocondivisa. ne per un più agevole accesso alle procedure di cittadinanza Il gruppo di lavoro che sarà soprattutto per i minori, accochiamato ad elaborare le mo- glienza e sostegno degli straniedifiche sarà nominato al primo ri minori non accompagnati Consiglio Nazionale utile dopo in transito in Italia, assistenza l’assemblea del 2013, preveden- sanitaria ai clandestini, scuole do la rappresentanza di ogni Re- di lingua per l’ottenimento dei gione. permessi di soggiorno, valorizzazione dell’artigianato e della MOZIONE SULLE INIZIA- gastronomia etnici. TIVE DEL MOVIMENTO IN TEMA DI ACCOGLIENZA In tema di Accoglienza dello DELLE PERSONE MIGRAN- Straniero, un gesto comune e TI una voce sola, forte, corale da parte del Masci sarebbero atti di Premesso che: testimonianza e di enorme efficacia educativa sul valore della Il Patto Comunitario all’art. Fratellanza Universale. 8.3.2 impegna lo scautismo adulto “…a praticare e a diffon- Tali gesti sarebbero anche moldere la cultura dell’accoglienza to vicini allo spirito cristiano di verso lo straniero che cerca nel pace-nella-giustizia che anima il nostro Paese dignità e lavoro...”. nuovo pontificato di papa FranIl MASCI vuole assumere inizia- cesco. tiva di fronte alle tragedie umanitarie, piccole e grandi, che si L’Assemblea Nazionale 2013 apconsumano ogni giorno sugli prova la seguente mozione: NOVEMBRE 2013 Gli Organismi Rappresentativi del Masci sono invitati ad assumere iniziative pubbliche, in ogni ambito ritengano opportuno, in difesa dei diritti fondamentali di ogni fratello straniero presente nel nostro Paese ed in linea con l’autentico spirito di accoglienza e di integrazione, come dettato dal nostro Patto Comunitario e come interpretato da papa Francesco. Il Masci chiede che l’attuale normativa sull’immigrazione, denominata Bossi-Fini, e quella sulla cittadinanza siano radicalmente modificate in spirito di autentica accoglienza e in un’ottica di reale integrazione. Organismi Rappresentativi del Masci, Consigli Regionali e Comunità potranno scegliere le iniziative e le modalità ritenute più efficaci per esprimere questa volontà del Movimento. I Consigli Regionali (CR) del Masci sono invitati ad adottare almeno un’iniziativa in tema di Accoglienza degli Stranieri, anche in coordinamento con altri CR, da realizzare attraverso tutte le Comunità. In questo sforzo, potranno avvalersi delle esperienze delle regioni dove sono stati realizzati progetti, iniziative e servizi in tal senso. I CR comunicheranno al Comitato Esecutivo (CE) entro dicembre 2014 le iniziative individuate, (come da punto a), ed il CE avvierà un’operazione di armonizzazione tra tutte le iniziative, proponendo eventuali collaborazioni o adesioni ad altro progetto, in modo da rendere più unitario e corale possibile il risultato di mobilitazione del Masci in tema di Accoglienza. STRADE APERTE 23 NOVEMBRE 2013 Vita Associativa Scout testimoni della fratellanza internazionale XII Scambio della luce della Pace da Betlemme della Fratellanza Alpe Adria Scout L’annuale incontro internazionale in occasione dello Scambio della Luce da Betlemme rappresenta la volontà delle Associazioni adulte scout dei Paesi dell’area Alpe Adria di essere parte attiva nella costruzione di un’Europa dei popoli che vede nella solidarietà e superamento delle reciproche diffidenze la ‘strada’ per costruire un mondo più giusto e rispettoso dell’ambiente in cui viviamo. L’occasione non vuole essere puramente celebrativa e nascondere i problemi non solo economici e congiunturali che rallentano questo percorso, ma dare una testimonianza - nei modi semplici e chiari tipici dello scautismo - che questo cambiamento è possibi- 24 STRADE APERTE le, anzi è già in atto. Vogliamo uscire nelle piazze, per costruire ponti con i mattoni dei confini che stiamo abbattendo. Con queste premesse la scelta di tenere il ‘XII Scambio della Luce’ a Trieste, un tempo terra di conflitti, oggi laboratorio di pace e convivenza, vuole essere una sfida ed un evento che non si limiti allo scoutismo regionale giovanile e adulto, ma che sappia parlare anche a tutti i cittadini della nostra Regione ricca di storia e di multiformi culture. A questo incontro si prevede la presenza di circa 400 adulti scout provenienti da Austria, Croazia, Italia e Slovenia. Infine sarà data l’opportunità ai partecipanti di essere ‘turisti per un giorno’ visitando la città di Trieste accompagnati dai ragazzi dei clan delle associa- zioni scout triestine italiane e slovena. Il Programma è il seguente: Trieste: 22 dicembre 2013 Ritrovo (ore 8.30 – 9.30); Percorsi guidati della città (ore 9.30 – 11.15); Manifestazione pubblica e dono della Luce della Pace da Betlemme alle Autorità civili in Piazza Unità d’Italia (una delle più belle piazze italiane aperta sul mare) (ore 11.30 – 12.30); Pranzo (ore 13.30); S. Messa presieduta dal Vescovo di Trieste (ore 15.00); Cerchio chiusura (ore 16.30). Chi fosse interessato può consultare il sito: www.mascifvg.it; se desidera partecipare può contattare: [email protected] NOVEMBRE 2013 Dibattiti Il Masci alla Route Nazionale R/S dell’Agesci ALBERTO ALBERTINI Il Consiglio Nazionale, in una delle sue ultime sedute, ha stabilito i criteri con i quali si svolgerà la collaborazione delle Regioni per la Route Rover/Scolte “Strade di coraggio”, durante il campo fisso nella tenuta di San Rossore, dal 7-al 10 agosto 2014. Ecco il testo della delibera del Consiglio Nazionale: “Gli spazi di collaborazione che si stanno aprendo, a seguito della esplicita richiesta dell’Agesci, in vista della Route Nazionale della branca R/S, offrono al Masci una occasione privilegiata per presentare il Movimento nei sui contenuti, nella sua proposta di percorsi di educazione degli adulti e nel suo stile, al fine di stabilire o consolidare rapporti di conoscenza reciproca nelle regioni, quale seme di futuri percorsi comuni. Pertanto è nostro impegno rispondere al meglio, sia sugli aspetti organizzativi e logistici, che per la qualità delle testimonianze nei laboratori che allestiremo per la parte fissa della Route Nazionale. Per conseguire questo risultato è necessario: - che, nella fase di raccolta dei titoli dei laboratori proposti dalle regioni che si sentono pronte a presentare una significativa esperienza (p.e. i poli di eccellenza), il Co- mitato Esecutivo eserciti un’azione di discernimento incrociando la griglia richiesta dall’Agesci con le disponibilità dichiarate dalle regioni al fine di garantire al massimo la qualità della proposta, prevedendo e favorendo eventuale collaborazione fra regioni, evitare eccessivo addensamento tematico, anche attraverso l’accantonamento di alcuni titoli che potrebbero sembrare ripetitivi o ridondanti; - che nella fase di preparazione all’evento garantire, subito dopo l’Assemblea Nazionale di Bardonecchia, una regia a livello centrale (CN, CE) che accompagni e supporti le regioni impegnate nella realizzazione dei laboratori, nella predisposizione dei contenuti, nello stile e nella strutturazione del laboratorio, prevedendo incontri fra tutti i soggetti coinvolti nell’evento (regioni, relatori); - armonizzare, attraverso i segretari regionali (o loro incaricati), le modalità di supporto nell’eventuale coinvolgimento logistico nelle route nei territori regionali. In considerazione della complessità organizzativa dell’evento, in particolare per quanto riguarda il campo fisso a San Rossore, l’Agesci potrebbe chiederci una collaborazione anche per la cura degli aspetti logistici e organizzativi del campo fisso. Per tale evenienza dovremmo essere pronti a rispondere positivamente che in spirito di servizio è con qualificata competenza, consapevoli della complessità della situazione e della connessa responsabilità. Pertanto si dovrà prevedere, anche per questo servizio, una regia di livello centrale che definisca modi e forme dell’intervento. Se la preparazione e l’attuazione del nostro contributo alla Route Nazionale si svolgerà sui binari della qualità, stile e serietà, si renderanno possibili spazi per una più profonda conoscenza reciproca che vada oltre la semplice testimonianze di servizio sul campo, arrivando ad ipotizzare anche una presentazione del Movimento nello svolgimento sia nelle route regionaliì che durante il campo fisso”. La risposta delle regioni, come al solito, è stata molto positiva ed entusiasta, come potete vedere dall’elenco pubblicato nella tabella della pagina seguente. Sono più di trenta i laboratori proposti dalle varie regioni e spaziano in tutti i campi in cui il Masci è impegnato, offrendo un’immagine assai stimolante del vissuto associativo STRADE APERTE 25 Dibattiti 26 STRADE APERTE NOVEMBRE 2013 Dibattiti NOVEMBRE 2013 La crisi deriva dalla globalizzazione? GIOVANPIETRO SCOTTO DI CARLO ANNA MARIA VOLPE PRIGNANO La crisi che sta colpendo il mondo intero è una crisi globale. La globalizzazione, fenomeno che nasce a partire dalla fine del XX secolo, come fenomeno sociale, economico e culturale, sviluppatosi grazie ai veloci mezzi di trasporto e ai mass media, ha portato ad una globalizzazione delle relazioni economiche e finanziarie. Non è in discussione la globalizzazione in quanto tale, un processo che certo non poteva essere bloccato e che certo ha avuto effetti positivi su tutto il mondo. La verità è che la globalizzazione, non poteva essere fermata, ma doveva essere guidata da politiche socio-economico-finanziarie che avrebbero dovuto premiare l’integrazione e lo sviluppo di tutti i popoli. La causa della crisi che viviamo in Italia, Europa ed USA (la crescita in Asia continua) deriva dai problemi creati dall’assenza di una politica di sviluppo della globalizzazione, realtà in cui si sono trovati a confronto l’ occidente con l’ oriente e cioè il consumismo con il comunismo e da cui é sorto il mercatismo, cioé in tutti i Paesi del mondo un market senza regole che ha dominato su tutto il resto, anche ad esempio sui poteri degli Stati e Nazioni. Abbiamo assistito ad un veloce e progressivo processo di concentrazione e degenerazione delle strutture sociali e mentali, giuridiche ed economiche, il mercato finanziario è diventato il centro del mercato, che a sua volta è il centro della vita umana. Oggi il mercato finanziario è capace di giudicarci, salvarci, dannarci, mettendo il profitto al posto della giustizia, riducendo il senso della morale e della politica. Tale crisi ha 4 tappe fondamentali: 1989 caduta del muro di Berlino, 1994 istituzione del WTO a Marrachesh tra i Paesi occidentali, 2001 adesione dei paesi asiatici al WTO 2007::avvio e diffusione dei titoli spazzatura negli USA, che hanno ancora ulteriormente allargata la sfasatura tra il mercato finanziario e quello della produzione di beni e servizi, cioè tra la creazione della moneta e titoli e quello della crescita reale del PIL. Il rapporto deficit del settore pubblico/PIL, secondo il Patto di Stabilità dell’Unione Europea”, non può superare il 3% ma occorre tener presente che tale rapporto in Italia deriva per la maggior parte dal deficit sanitario, deficit pensionistico e produttività del pubblico impiego invece, esso dovrebbe derivare solo dalla ricerca che porti all’ aumento della produttività nel settore pubblico e nel settore privato. Si devono evidenziare gli aspetti più importanti della depressione (diminuzione del PIL) e dell’inflazione (aumento eccessivo dei prezzi), nonché gli aspetti della caratterizzazione della situazione attuale nel nostro paese caratterizzata dalla depressione e dall’inflazione, che possono essere controllati attraverso la diminuzione della spesa pubblica (soprattutto sanità, previdenza e pubblico impiego) e l’aumento della produttività nel settore delle imprese (pubbliche e private). Da tutto questo é derivata la necessità della diminuzione della spesa pubblica sanitaria e previdenziale e dell’aumento della spesa destinata alla ricerca che incentivi la produttività delle imprese. Per quanto riguarda la previdenza esiste già il passaggio graduale dal sistema previdenziale “a ripartizione”, caratterizzata dagli stipendi e contributi corrisposti negli ultimi 4 anni della vita lavorativa, a quello contributivo, che è caratterizzato dalla storia dei contributi corrisposti nel corso della vita lavorativa, e che entrerà a pieno regime nel (2022). Sarebbe sufficiente accelerare questa entrata in vigore del sistema previdenziale. Un importante provvedimento, inoltre in questa direzione, potrebbe essere l’impegno del Governo Letta di introdurre nella prossima finanziaria la riduzione del cuneo fiscale che ridurrebbe il costo del lavoro ed aumenterebbe la produttività. Per quanto riguarda, invece, la sanità la possibilità di addossare a carico del cittadino beneficiario del servizio sanitario una parte maggiore del costo del servizio, è stata finora limitata all’aumento dei tichet, che non è però sufficiente ad azzerare il deficit sanitario, occorrerebbe pertanto riorganizzare tutto il servizio sanitario adottando un sistema misto cioè limitando l’assistenza pubblica ai cittadini con un reddito al di sotto di un certo limite e la privatizzazione per quelli con un reddito superiore a questo limite. In relazione al pubblico impiego poiché è risultato difficile misurare la produttività degli impiegati pubblici occorrerebbe adottare anche qui un sistema misto limitando il servizio pubblico ai settori necessari al funzionamento dello Stato e gli altri lasciarli ai privati con controllo pubblico o ad una forma mista pubblico - privato. Il passo decisivo di risoluzione della crisi, comunque dipende dal promuovere accordi internazionali, almeno a livello europeo, di regolamentazione della globalizzazione in termini sociali, economici e finanziari. STRADE APERTE 27 NOVEMBRE 2013 Dibattiti Modalità di resistenza alla crisi (perdurante) PIO CEROCCHI Secondo i pareri degli esperti in questo secondo semestre dell’anno in Italia già si sarebbero dovute vedere la ripresa e, finalmente, prossima l’uscita dal tunnel della crisi. Le previsioni, e non è stata la prima volta, erano sbagliate. Anzi la crisi è ancora più profonda e - e questo era stato detto - più avvertita nel tessuto sociale del Paese. Con la crisi, dunque, dobbiamo convivere. In che modo? Arrangiandoci. Un mestiere che lo scout abituato a sorridere e cantare nelle difficoltà, dovrebbe conoscere bene. Insomma è il momento di rimboccarci le maniche e aprire il cuore alla fantasia. Alla creatività; non soltanto come singoli, ma pure come comunità di adulti quali siamo noi del Masci. Il movimento degli adulti scout, infatti, per la sua organizzazione che è presente capillarmente in grande parte del territorio, può essere considerato a giusto titolo un luogo privilegiato di resistenza agli effetti della crisi. L’attenzione al territorio delle comunità e la loro composizione, di fatto su base coniugale (nel senso della diffusa compresenza nelle comunità di mogli e mariti) fanno delle articolazioni territoriali del Masci il luogo naturale dell’incontro della domanda e dell’offerta di lavoro. Non del “posto” di lavoro, ma, come si è detto, del “lavoro”. Sia quello più tipicamente professionale, sia quello più pratico, rife- 28 STRADE APERTE ribile ai mestieri. Siamo nell’ambito di un’economia di necessità che, però, sta quantitativamente crescendo trasversalmente in tutti i settori della società. Un tipo di economia costituito di piccoli interventi, ciascuno dei quali ha tuttavia la sua importanza sia per il committente, sia per chi ne beneficia. Un genere nel quale la rete delle conoscenze costituisce il valore aggiunto che aiuta a superare la fase più difficile che è, appunto, quella di fare incontrare la domanda e l’offerta: cioè il “mercato”. Ognuno mette in gioco le proprie competenze, sia quelle primarie acquisite con gli studi e precedenti esperienze professionali, sia quelle secondarie (più hobbistiche) adatte a lavori pratici e manuali. Un “mercato” che già in parte funziona e che il solidarismo delle associazioni può sostenere fintanto che dureranno i tempi dell’emergenza. Un mercato che in buona parte (ed inevitabilmente) tende a sfuggire alle maglie della fiscalità e che, dunque, nel suo insieme, se da una parte aiuta un certo numeri di soggetti a superare la fibrillazione delle crisi, dall’altra per la sua stessa natura di saltuarietà, provvisorietà e, soprattutto, per gli evidenti limiti delle dimensioni dei singoli casi, non può essere considerato un fattore di ripresa. Ma solo - come si è detto - un fattore di resistenza alla crisi economica e sociale del Paese. Comunque, indipendentemente dal ruolo che hanno e che potranno avere le associazioni di base, è un fatto che questo mercato di micro-lavori già esiste come si evince dal fatto che un così gran numero di disoccupati (di ogni genere: da coloro che sono in cerca di prima occupazione, fino agli esodati e ai disoccupati propriamente detti) quanti sono in Italia - arrangiandosi - riesce di fatto a sopravvivere. E’ chiaro anche - ed infine- che la presenza (a vario titolo) in questo “mercato” di soggetti responsabili e a forte vocazione sociale come possono essere le associazioni, i movimenti giovanili e non, organizzati sul territorio, finisce per conferire a questo “mercato” particolare quel po’ di dignità e di ordine che oggi potrebbe non avere. Tutto questo, purtroppo, come antidoto di sopravvivenza alla mutazione genetica di una politica che, fuoriuscita dalla presenza nei territori sociali propri, è trasmigrata in quelli più impalpabili dell’immagine e della finanza, agendo come braccio operativo degli interessi delle lobbies di potere che nulla hanno a che fare con la soddisfazione dei bisogni sociali. Ove tuttavia lo volesse, la politica potrebbe modificare la sua condizione di subalternità rientrando da protagonista nei meccanismi delle relazioni sociali nelle quali si genera un consenso non effimero. Utopia? Forse; ma non c’è rimasto molto di più. Commento alle Scritture NOVEMBRE 2013 Avvento: nuovo ciclo di vita DON LUCIO GRIDELLI È la terza volta che insieme con voi mi appresto a iniziare la salita dell’Avvento. Inizia un nuovo ciclo, ciclo liturgico, ma anche ciclo di vita. Quanti ne abbiamo percorsi finora? Io tanti, proprio tanti. Di anni ne ho 85. Un giovane sacerdote della GIAC mi aveva proposto, quando, credo, frequentavo quella che oggi si chiamerebbe III media, i volumetti di Pio Parsch, uno dei primi autori che aveva cercato di portare la liturgia a livello dei cristiani comuni. Quindi di cicli 71 o 72! Ho progredito … abbiamo progredito in corrispondenza alla lunghezza del percorso? In tutti e tre i cicli A, B e C, lo schema determinato dal vangelo è simile. Nella I domenica leggiamo un brano del “discorso escatologico” col quale nella domenica XXXIII, prima della festa di Cristo Re, avevamo concluso l’anno precedente. Nelle domeniche II e III è preminente la figura di Giovanni il Battista. Storicamente parlando, egli prepara l’inizio dell’attività pubblica di Gesù, ma la liturgia se ne serve per invitarci a rivivere il Natale come un rinnovato incontro col Signore. Nella IV domenica ci viene incontro la figura di Maria. Grazie a lei Dio è venuto a inserirsi visibilmente nella nostra storia umana. E su Maria avremo già meditato nella festa dell’Imma- colata Concezione. Nella prima lettura sentiremo sempre la voce di un profeta. Nell’anno A sempre Isaia. Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà saldo sulla cima dei monti e s’innalzerà sopra i colli, e ad esso affluiranno tutte le genti… «Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci insegni le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri»…Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, … (2) In quel giorno, un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, … Il lupo dimorerà insieme con l’agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà… In quel giorno avverrà che la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli. Le nazioni la cercheranno con ansia. La sua dimora sarà gloriosa. (11) Alla fine dei giorni, … In quel giorno, …È linguaggio profetico. Si annuncia l’“era messianica”. Il monte del tempio del Signore comincia a diventare un simbolo. Proseguendo su questa strada diventerà il simbolo dell’eternità beata. Iesse, per chi non lo ricorda, è il padre di Davide. Dite agli smarriti di cuore: «Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, … Egli viene a salvarvi». Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto. (35) Sono alcuni dei segni che nel vangelo diventano sigillo di garanzia della missione di Gesù. E veniamo alla domenica IV. Regna a Gerusalemme Acaz (736-716). Un re che non fece ciò che è retto agli occhi del Signore (2 Re 16,24). Siria e Israele muovono guerra contro Giuda. Vogliono eliminare la monarchia davidica e installare sul trono di Gerusalemme un re fantoccio. Allora il suo cuore (di Acaz) e il cuore del suo popolo si agitarono, come si agitano gli alberi della foresta per il vento. Ma il Signore manda Isaia dal re a dirgli: “… sta’ tranquillo, non temere e il tuo cuore non si abbatta … perché così dice il Signore Dio: Ciò non avverrà e non sarà! Isaia promette un segno. Nella corte reale sta per nascere un principe. La chiamerete Emmanuele, che significa Dio-con-noi. Questa nascita sarà il segno che Dio rimane accanto al suo popolo e non dimentica le promesse fatte a Davide. «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare STRADE APERTE 29 Commento alle Scritture gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele». Quando Matteo racconta la nascita di Gesù senza l’intervento di Giuseppe, rilegge la profezia di Isaia sotto una luce diversa con un significato più vero e più profondo. Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”. «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù …». Gesù, in senso letterale Diocon-noi, libererà il suo popolo non da nemici terreni, ma dall’assedio del peccato! Ancora un’osservazione sull’italiano vergine. Isaia usa la parola ebraica almah che indica una giovane donna non sposata e quindi presumibilmente vergine. Il greco corrispondente sarebbe neanis. Il vangelo di Matteo invece usa partenos per indicare propriamente l’integrità verginale. Ed ora veniamo a noi. Come ci prepariamo, cristianamente, a Natale, perché non sia una festa puramente esteriore? Ascoltiamo le esortazioni di Giovanni. Gesù ce lo presenta in una maniera splendida. «Che cosa siete andati a vedere 30 STRADE APERTE nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui». L’inciso finale nulla toglie all’elogio di Giovanni. Giovanni è a cavallo tra la prima e la seconda alleanza. Chi è inserito nella seconda acquista la qualità di figlio di Dio! In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!». Nel racconto di Matteo le raccomandazioni di Giovanni sono ridotte al minimo, ma c’è l’essenziale. Convertitevi, perché il regno dei cieli (che in Matteo equivale a regno di Dio) è vicino! Cambiate stile di vita, perché con la venuta di Gesù è possibile un nuovo rapporto tra Dio e l’uomo. Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri … perché possa penetrare più profondamente in noi e nella nostra NOVEMBRE 2013 famiglia e nel nostro ambiente. Di tanto in tanto mi domandano ed io stesso mi domando: Sono passati 2000 anni dalla venuta dei Gesù, ma il lupo non dimora insieme con l’agnello e il leopardo non si sdraia accanto al capretto… Fuor di metafora, son poche le persone che spezzano le loro spade e ne fanno aratri e delle loro lance fanno falci. Una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, …Noi in Europa, penisola balcanica esclusa, da settant’anni non ci facciamo più guerra, ma per quali motivazioni? Probabilmente perché abbiamo capito che è una cosa del tutto stupida … In compenso però produciamo armi e incrementiamo guerre altrove. Io non ho una risposta sicura, ma ve ne propongo due. L’età messianica è appena iniziata. Come si evolverà in futuro? Ma poi soprattutto la venuta di Gesù si aspetta che ci sia un impegno da parte nostra. Ci fornisce di preziosi mezzi di grazia, ma esige che ascoltiamo le esortazioni di Giovanni! Ho trascurato le seconde letture. Perdonatemi. Concludo con una frase di Paolo ai Romani: È ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Io ho letto a cura di Paola Busato NOVEMBRE 2013 “Io non ho paura” di Niccolò Ammaniti MICHELE NIGRO Comunità Battipaglia 2 L’equivoco da evitare, dopo aver letto il romanzo “Io non ho paura” di Niccolò Ammaniti, è quello di pensare che si tratti di un libro ‘semplice’. Il linguaggio quotidiano, l’assenza voluta di congiuntivi, l’uso di termini ed espressioni tipicamente fanciullesche, la scelta di non utilizzare frasi complesse e orpelli narrativi, i dialoghi semplici e diretti, la voglia di raccontare in maniera scarna proprio come farebbe un bambino di nove anni: queste e altre caratteristiche nascondono una complessità infinita che rende il romanzo dello scrittore romano un’opera completa. “Io non ho paura” è un monumento narrativo all’infanzia: leggendo questo libro noi cosiddetti ‘adulti’ riscopriamo le zone rimosse della nostra vita, le stesse che periodicamente sarebbe il caso di rispolverare per capire chi siamo veramente e in quale direzione siamo diretti. L’estate vissuta e descritta dal piccolo Michele Amitrano, il protagonista, è un’estate felice, spensierata, genuina, fatta di codici innati, di gesti gerarchici comprensibili solo dai membri collaudati di un gruppo ristretto di amici, di crudeltà sperimentali con cui mettersi alla prova; ma è anche un’estate gravida di eventi: l’infanzia non può durare per sempre e prima o poi accadono cose nella vita di un bambino che ne segnano il passaggio verso un’età non già adulta ma deprivata di una magia che non può convivere con la cruda realtà. Ammaniti, immergendosi nel prezioso mondo dei bambini, compie su se stesso un’operazione di decostruzione che in seguito dona al lettore: dimenticare la propria logica, acquisita nel corso degli anni, per calarsi nuovamente nei panni mentali e fisici di un preadolescente, non è facile. I sogni, gli incubi, le paure ridicole, le piccole gioie quotidiane, i desideri semplici, l’altruismo non calcolato, l’arcaicità del gioco, gli istinti non ancora dominati dalle sovrastrutture: durante la lettura di questo romanzo ‘leggero’ l’autore ci riporta in maniera disimpegnata e lieve verso le epoche acerbe e vere della nostra evoluzione. Epoche che ci siamo lasciati alle spalle, che pagheremmo oro pur di rivivere e che contengono i fattori preliminari del nostro presente da adulti. La natura adoperata da Ammaniti non è funzionale a una descrizione paesaggistica fine a se stessa, ma diventa testimone dinamico e muto di transizioni esistenziali uniche e al tempo stesso antichissime, cicliche, inevitabili, scolpite nella mappa istintiva di ogni essere umano. Michele Amitrano (versione nostrana e maschile di una Alice nel paese delle meraviglie) scopre per caso un grosso buco nel terreno, all’interno del quale un gruppo di adulti balordi tiene prigioniero un altro bambino, Filippo: nel romanzo non viene usata l’espressione “sequestro di persona a scopo di estorsione”, troppo complicata per le immature capacità cognitive di un bambino. L’istinto infantile interpreta il male assecondando percorsi meno complessi ma decisamente più efficaci. E qual era la mia natura? Che sapevo fare io? Una domanda impegnativa sulla morale naturale. Michele sa benissimo cosa fare e segue il proprio istinto come quelle vespe che naturalmente e senza ricevere alcun ordine ricostruiscono testarde il proprio nido distrutto. Un temporale interrompe l’afa estiva, come a voler cambiare scenografia, temperatura ed epoca: l’interpretazione magica e onirica della realtà deve lasciare il posto, lentamente e inesorabilmente, alla verità oggettiva. Le streghe, i mostri, i lupi mannari, gli orchi cedono il passo alla molto più credibile fallibilità genitoriale: crescere significa anche capire che il proprio padre è un fallito e un debole. Crescere significa capire che a rapire i bambini non sono gli orchi e le streghe bensì gli adulti della specie umana: Michele non è in grado di interpellare le forze dell’ordine per liberare Filippo, è troppo piccolo per trovare una soluzione così pragmatica, ma avverte l’incrinatura dentro di sé e cerca con le proprie forze di alleviare il peso di una situazione nuova e terribile. Interessante la scelta, forse casuale o forse no, dell’anno 1978: l’anno di un altro sequestro, quello di Aldo Moro, tragicamente reale e non inventato, storicamente importante e che segna la fine dell’infanzia di un’intera nazione. “Io non ho paura” è un romanzo completo, contenente elementi basilari da cui partire verso discussioni infinite riguardanti l’esistenza umana: la complicità fraterna, l’amicizia, la fantasia come strumento interpretativo, il mondo dei sogni, il distacco dalle figure parentali, lo sviluppo della personalità, il carattere che segna un’intera vita, la percezione del male, la scoperta edipica del sesso, il tradimento, il deludente approccio al mondo adulto, la voglia di solitudine e di fuga, la libertà selvaggia, la cura del prossimo, la bellezza della natura che nasconde mostruosità, l’inaccessibile dimensione infantile, il senso del sacrificio, la conoscenza della morte, il dolore fisico... e tante altre cose ancora. Niccolò Ammanniti, Io non ho paura, Einaudi, 2001, Tascabili, pp. 119, Euro 9,00. Niccolò Ammaniti è nato a Roma nel 1966. Ha esordito nel 1994 con il romanzo “Branchie”, (Editrice Ediesse, poi Einaudi, 1997). Nel 1995 ha pubblicato il saggio “Nel nome del figlio”, scritto con il padre Massimo, e nel 1996 la raccolta di racconti “Fango” (Mondadori). Suoi racconti sono usciti nelle antologie “Gioventù cannibale” (Einaudi, 1996) e “Tutti i denti del mostro sono perfetti” (Mondadori, 1997). I suoi libri sono stati tradotti in francese, tedesco, spagnolo, greco e russo. E’ del 1999 “Ti prendo e ti porto via” (Mondadori), mentre nel 2001 pubblica per Einaudi “Io non ho paura”. Nicolò Ammaniti ritorna al fumetto, genere che ha contribuito a formare lo stile narrativo dello scrittore. “Fa un pò male” è il libro pubblicato nel 2004 (Einaudi) che contiene tre brevi romanzi a fumetti sullo sfondo di una Roma minore, in una periferia pasoliniana ricca di storie e personaggi grotteschi. STRADE APERTE 31 Controcorrente OTTOBRE 2013 Al termine dei lavori dell’Assemblea Nazionale di Bardonecchia, Riccardo Della Rocca, Presidente Nazionale uscente, ha pronunciato queste brevi, ma sentite parole, assai apprezzate da tutti i partecipanti. Abbiamo voluto riportarle all’attenzione di tutti i nostri lettori che siamo certi si sentiranno sulla stessa lunghezza d’onda del pensiero di Riccardo. Come sapete ho sostenuto Bruno Magatti. Ma voi siete il mio popolo e ora Sonia è la mia Presidente. A lei andrà tutta la mia lealtà e quella di tutto il Movimento e sono certo che Sonia saprà meritare questa lealtà con la sua generosità ma anche con il suo rigore e con la sua capacità intellettuale. Riccardo Della Rocca Riccardo Della Rocca STRADE APERTE N° 11. Anno 55 Novembre 2013 SCRITTO AL TRIBUNALE DI ROMA Al n°. 6920/59 del 30/05/1959 PERIODICO MENSILE DEL MASCI (MOVIMENTO ADULTI SCOUT CATTOLICI ITALIANI) DI EDUCAZIONE PERMANENTE, PROPOSTA E CONFRONTO PRESIDENTE NAZIONALE: Riccardo della Rocca SEGRETARIO NAZIONALE: Alberto Albertini DIRETTORE RESPONSABILE: Pio Cerocchi DIRETTORE: Giovanni Morello Piazza Adriana, 20 00165 Roma Tel. 06. 68193064 Fax 06. 68131673 Cell. 320. 5723138 - 339. 6541518 e-mail: [email protected] COLLABORANO IN REDAZIONE Giorgio Aresti Carlo Bertucci Paola Busato Bertagnolio Matteo Caporale Gaetano Cecere Carla Collicelli Paola Dal Toso Maurizio de Stefano Romano Forleo Dora Giampaolo Mario Maffucci Franco Nerbi Mario Sica Sergio Valzania Anna Volpe Sommario REDAZIONE Via Picardi, 6 - 00197 Roma Un’assemblea vivace e feconda Giovanni Morello I nuovi eletti Un grazie che diventa cammino Intervista Luigi Cioffi, nuovo Segretario Nazionale Anna Maria Volpe La XXVI Assemblea Nazionale MASCI Maria Laura Tortorella Il Ministro Cécile Kyenge all’Assemblea del MASCI Saluto del Presidente ISGF Mida Rodriguez Il saluto della FIS Franz Adami La parola della Capo Guida AGESCI Rosanna Birollo Intervento di Roberto Cociancich Faville di cronaca a Bardonecchia Anna Maria Volpe Prignano Linee programmatiche Masci per il triennio 2013-2016 Le mozioni approvate Scambio della luce da Betlemme della Comunità Alpe Adria Il Masci alla Route Nazionale R/S Alberto Albertini La crisi deriva dalla globalizzazione? Giovanpietro Scotto di Carlo Modalità di resistenza alla crisi (perdurante) Pio Cerocchi Avvento: nuovo ciclo di vita Don Lucio Gridelli Io non ho paura Michele Nigro Controcorrente Riccardo della Rocca 32 STRADE APERTE 1 2 3 5 7 9 11 12 13 14 15 17 21 24 25 27 28 29 31 32 STAMPA Tipografia ADLE Edizioni SAS Padova E-mail: [email protected] EDITORE, AMMINISTRATORE E PUBBLICITÀ: Strade Aperte Soc. coop. a.r.l. Via Picardi, 6 - 00197 Roma Tel. 06. 8077377 - Fax 06.8077047 Iscritta al registro degli operatori di comunicazione al n. 4363 ABBONAMENTO ORDINARIO A 11 NUMERI: Euro 20,00 da versare sul ccp. n. 75364000 INTESTATO: Strade Aperte Soc. coop. a.r.l. Via Picardi, 6 - 00197 Roma ASSOCIATO ALL’USPI TIRATURA: 5.000 copie Chiuso in redazione il 7 novembre 2013 QUESTO NUMERO È STATO SPEDITO DALL’ UFFICIO POSTALE DI PADOVA CENTRALE IN DATA