Economia & Finanza Pubblica
Oligopolio e ‘domanda ad angolo’
E’ una spiegazione del perché un oligopolista tende a mantenere un prezzo stabile
Sulle ordinate sono p, rma, cme, cma; q è sulle ascisse
Il punto di partenza per l’oligopolista è A, con ps e q0
L’oligopolista non abbandona il punto A perché immagina le possibili reazioni dei concorrenti ad eventuali cambiamenti di prezzo
Il suo ragionamento è basato su congetture ed aspettative di comportamenti di altre imprese sue concorrenti
p
rma
me
cma
Se aumentasse il prezzo da ps a p1 la domanda (congetturale) gli apparirebbe fortemente elastica (d1):
un piccolo aumento di prezzo gli provocherebbe una forte perdita di quantità, da q0 a q1, perché
i concorrenti non lo seguirebbero nell’aumentare i prezzi e così perderebbe quote di mercato
d1
Se diminuisse il prezzo da ps a p2 la domanda gli apparirebbe fortemente rigida (d2): una forte
diminuzione di prezzo gli provocherebbe un piccolo aumento di quantità, da q0 a q2, perché i concorrenti
lo seguirebbero subito nel diminuire i prezzi e così avrebbe solo un piccolo guadagno di quota di mercato
p1
d1Ad2 à la domanda ad angolo (o domanda spezzata)
A
ps
rma1
I ricavi marginali corrispondenti alla d1 (rma1)
ed alla d2 (rma2) hanno uno ‘scalino’ ab
p2
a
d2
cma
L’oligopolista, per massimizzare i profitti (cma = rma)
con il prezzo ps adatta la produzione e quindi il cma in modo che
intersechi ab
b
0
q1
rma2
q0 q2
q
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23. Oligopolio e domanda ad angolo