Ha introdotto il
Convegno Nazionale
Andrea Provini
Relazione
dell’evento a cura di
Luigi Pachì
Tra i relatori
dell’evento
Pierluigi Piva
Aused Reporter
Associazione AUSED - tel 02.54.64.747 - www.aused.org - email: [email protected] - twitter: @ausednews
Relazione Convegno Nazionale AUSED 2014
Misano World Circuit, 26 settembre 2014 - Anno I - N. 2
unCONVENTIONal AUSED 2014 AUSED:
Relazione a cura di Luigi Pachì
Giornalista per AUSED
I
l Il 26 settembre AUSED ha celebrato il 38°
anniversario associativo all’interno dell’evento
Centro-Sud, organizzato al Misano World Circuit
– Marco Simoncelli. Tema dell’incontro “L’IT tra
ottimizzazione dei costi e rivoluzione digitale del
business: idee e strumenti per essere protagonisti”.
In una sala gremita in ogni ordine di posti, le
aziende associate e potenziali tali (l’evento era esteso a titolo gratuito anche ai CIO delle Aziende
della zona anche non associate) hanno avuto modo
di approfondire un tema davvero molto caldo strutturato nello “stile” AUSED.
Ha aperto i lavori il presidente AUSED, Andrea
Provini, che ha introdotto la giornata ringraziando
prima di tutto le aziende sponsor che hanno permesso di rendere possibile la manifestazione e poi
gli organizzatori. Per AUSED – ha sottolineato
Provini – l’evento in sé rappresenta un momento
importante dopo un anno di cambiamenti che mirano a delineare sempre di più le priorità dell’IT
e soprattutto per sostenere l’evoluzione del ruolo
strategico dell’IT nelle aziende. Aused, nonostante
la crisi generalizzata, ha contato nell’ultimo anno
un incremento del 10 % della propria base associa-
Foto dell’evento by GF
tiva, e questo è da considerarsi un vero successo.
Lo sforzo principale, anche prospettico, è quello
di essere ancor più riconosciuti dal mercato come
un pilastro di autorevolezza nel settore dell’IT, lavorando su tre componenti fondamentali quali la
partecipazione, i contenuti di spessore e la comunicazione. Obiettivo finale – ha sostenuto Provini
– creare un filrouge che va da un’IT tradizionale
che sostiene le infrastrutture a un’IT che diventa
leader della trasformazione digitale.
Durante la giornata di lavoro, conclusa con
una parte ludica che ha reso possibile una visita
al recentissimo
“museo” dedicato a
Marco Simoncelli
e una gara tra soci
AUSED con i Kart
del “Misanino”
World Circuit, si
è cercato di affrontare il contesto
attuale sulla rivoluzione digitale,
focalizzando successivamente l’attenzione sulle aree
di spesa IT “infruttifere” o a poco valore aggiunto dove
si è analizzata una
esperienza (frutto di
una ricerca condotta da Aused con il MIP) su come
poter ricavare valore dalle licenze usate, per finire
con il tema dell’innovazione (da non confondersi
con quello della creatività), nel quale si è parlato
di modelli atti alla sua costruzione e alla creazione
di ecosistemi. Di questo, in sostanza, si è discusso
durante la Convention annuale e si è cercato di individuare idee e strumenti pratici che possano permettere all’IT di riaffermare la propria leadership.
Associazione
d’aziende
Reminder della
Segreteria AUSED
Vogliamo ricordare a tutti i nostri Associati che le manifestazioni AUSED sono aperte, anche in numero
plurimo, ai Collaboratori/Colleghi del Referente
per l’Associazione interessati ai temi trattati,
ovviamente del comparto ICT e anche, con
molto piacere, di altri
comparti aziendali. Di
ciò l’Associazione ne fa
una caratteristica peculiare in quanto Associazione di Aziende, e sprona gli Associati ad
utilizzare questa possibilità che ci evidenzia in
modo unico nel panorama Associativo.
L’agenda dei CIO
L’intervento di
Pierluigi Piva
D
opo l’introduzione del Presidente
Aused la parola è
successivamente passata a Pierluigi Piva,
di Gartner che da
anni sviluppa strategie all’interno delle
aziende, focalizzandosi nel lavoro assieme ai CIO. Una
recente indagine di
mercato condotta da
Gartner ha messo in
mostra come il mondo
digitale stia arrivando
a grande velocità.
Questa forza è stata
paragonata da Piva a
quella di un drago: se
si riesce a domarla è
l’ideale, altrimenti può
rappresentare una forza
distruttrice che porta il
CIO a essere travolto
dagli eventi. Il survey
in questione ha visto
coinvolti 2.339 CIO da
77 diversi paesi (l’Italia è stata rappresentata
da 74 CIO). Il totale di
tutti i CIO intervistati
ha rappresentato 300
miliardi di dollari in
termini di spesa IT.
Si è dunque entrati
nella Terza Era dell’IT
aziendale nella quale
sarà necessaria una
leadership del CIO
come estensione di
ruolo. Piva ha ricordato
che, in quest’ambito,
occorre rinnovare il
Core e acquisire nuove
competenza, tenendo
presente che la nuova
ondata digitale offre
sia opportunità sia
rischi (il 51% degli
intervistati propende
per questa seconda
ipotesi). Occorre inoltre essere in grado di
costruire una capacità
di tipo “bimodale”.
Il budget IT (per
il 2014 praticamente
“flat”, con solo il
+0,2%) non rispecchia
la domanda relativa
all’Era Digitale ed è interessante notare anche
come almeno il 27%
della spesa IT avvenga
al di fuori dell’organizzazione IT.
Piva ha poi mostrato
un lucido per visualizzare meglio l’attuale
fase di passaggio dalla
Seconda Era dell’IT
aziendale (rappresen-
tata dall’industrializzazione dell’IT, con
focus sui processi),
alla Terza Era che mira
al tema della digitalizzazione e il cui focus
è rappresentato non
più dai processi ma
dai modelli di business, dove le capacità
tradizionali di IT e
Service Management
vengono messe in secondo piano rispetto
alla Digital Leadership.
In questo scenario,
servizi e soluzioni
vengono sorpassati
dall’innovazione tramite il Digital Business
in grado di proporre
nuovi tipi di valore.
Si è quindi in un
momento di trasformazione dell’Enterprise IT dove i CIO
devono saper affrontare tre temi. Il primo
è quello di creare in
azienda una “digital
leadership” dell’IT.
Il secondo riguarda il
rinnovamento delle
competenze “core”,
a partire dal frontend, ma prendendo in
considerazione anche
il back-end. Il terzo
punto è quello di creare
una “bimodal capability”, con strategie
di sourcing in modalità
bilanciata (ovvero non
“on-off”), perché l’IT
deve saper rispondere
alla domanda interna
in modalità e tempi
diversi tra loro, che in
assenza di questa capacita bimodale non
sarebbe altrimenti in
grado si fare.
Almeno metà dei
CIO intervistati ha dichiarato a Gartnet di
aver intrapreso questo
“viaggio” verso la
bimodalità. L’IT bimodale non deve però
essere solo velocità, ma
anche agilità, innovazione, adattamento, sicurezza, collaborazione
e affidabilità.
Dall’indagine Gartner emerge come stia
nascendo una nuova
figura che è quella del
Chief Digital Officer
(CDO). Esiste già nel
7-8% delle aziende e
nel 2015 si estenderà
al 30-35%. Si tratta di
una figura che nella
“Il budget IT non rispecchia la domanda relativa all’Era Digitale...”
maggior parte dei casi
risponde all’amministratore delegato e
sviluppa opportunità
digitali per il business. Il profilo è per
il 50% tecnologico e
per il rimanente 50%
marketing. In Italia
Miroglio Group, per
esempio, ha già inserito il ruolo del CDO
(Gianni Leone), già
CIO dell’azienda, e
che funge da agente
di trasformazione in
quanto collettore delle
iniziative digitali che
progressivamente diverranno pervasive.
L’indagine ha poi
messo in evidenza la
conferma di una necessità a innovare,
specialmente sui temi
della BI e del Mobile,
ma anche di sistemare
Foto by GF
l’infrastruttura interna.
Le due cose – ha concluso Piva – devono
convivere e fatte bilanciare. Sempre di più si
svilupperà il modello
“Hybrid Cloud”.
I costi infruttuosi dell’IT
L’intervento di
G. Ingletti - S. Perfetti - G. Faggioli
N
el percorsodella giornata anticipato dal
Presidente AUSED, è stato poi il momento di affrontare il tema di come poter ricavare valore dalle
licenze usate. Giuseppe Ingletti - Fiera Milano,
Stefano Perfetti - A2A e Gabriele Faggioli - Partner ISL Consulting, hanno sviluppato l’argomento
del Cost Saving nelle licenze software, guardando
alla nascita del mercato dell’usato, poiché il diritto
esclusivo di distribuzione di una copia di un software concesso in licenza si esaurisce con la prima
vendita. Per non anticipare la produzione del White
Paper, che sarà presto disponibile su questo tema,
in questo contesto accenniamo solo all’intervento
dei tre relatori, facendo presente ai lettori che esiste anche su questa versione una limitazione alla
sua diffusione, condizionata alla citazione della
fonte (ovvero AUSED) richiedendone prima l’autorizzazione per l’uso pubblico. Il white paper con
l’indagine delineerà la possibilità per le aziende
di liberare risorse finanziarie attraverso la vendita di prodotti non più utilizzati, poter negoziare
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Aused Reporter
Pagina 2
Costi infruttuosi
dell’IT
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più facilmente la riduzione dei costi di manutenzione e risparmiare sull’acquisto di licenze usate
anziché nuove. La Ricerca, che è stata condotta
nei mesi scorsi, ha permesso di scattare una prima
“fotografia” della situazione italiana in seguito al
provvedimento della Corte di Giustizia dell’Unione
Europea. 310 aziende hanno manifestato interesse
per questo argomento e oltre 2/3 hanno completato
la «survey» fornendo ad AUSED indicazioni molto
Interessanti, e ben il 50% dei soci AUSED
della domanda ha contribuito a questo risultato
dimostrando l’attualità e l’interesse per il nuovo
fenomeno. Senza entrare nel merito dei risultati,
vediamo comunque come si contestualizza il mercato: esso nasce nei primi anni 2000 in Germania,
paese nel quale si ha traccia di cessioni di licenze
software tra aziende già a partire dal 2002-2003,
per poi diffondersi velocemente ad altri paesi del
nord Europa. Le dimensioni sono ancora marginali e il mercato rappresenta una nicchia anche per
quanto riguarda Vendor e prodotti scambiati (Microsoft rappresenta circa il 90% dei volumi, con
una forte prevalenza dei prodotti client). Le transazioni sono quasi tutte sul segmento business,
con una percentuale marginale di acquisti da parte
di enti della PA, mentre restano esclusi i privati.
I clienti sono attratti in primis dalle prospettive di
risparmio, grazie a un interessante livello medio di
sconto che oscilla tra il 30% e il 50% del prezzo del
software nuovo. Ma questi sono solo alcuni aspetti
emersi dall’analisi del mercato svolta dall’indagine
AUSED. In prospettiva, l’evoluzione attesa prevede che, in mancanza di una risposta da parte dei
vendor, si assisterà alla nascita di una banca dati
delle licenze di seconda mano trasferite (registro
delle licenze usate) e vi sarà la necessità di una
maggiore “auditabilità” del processo di gestione
dei “blocchi” di licenze generati dalla scissione
di contratti a volume. Da un punto di vista legale,
facendo riferimenti ai diritti previsti dalla legge
n°633/1941 sui programmi per elaboratore, si è
fatto notare come a seguito della sentenza della
Corte di Giustizia Europea del 3 luglio 2012, nella
causa C-128/11 UsedSoft c. Oracle si è adottata
una nozione particolarmente ampia del concetto di
“vendita” prevista dalla norma italiana e comunitaria, volta a ricomprendere “tutte le forme di commercializzazione di un prodotto caratterizzate dalla
concessione di un diritto di utilizzare una copia di
un software, per una durata illimitata, a fronte del
pagamento di un prezzo diretto a consentire al titolare del diritto d’autore di ottenere una remunerazione corrispondente al valore economico della copia
dell’opera di cui è proprietario” e quindi, in ultima
analisi, dirette a trasferire il diritto di proprietà sulla
copia medesima. A parere della Corte, le operazioni
di download gratuito del software e di successiva
stipulazione di un accordo di licenza d’uso con la
software house che lo produce, pur se temporalmente dissociate, devono essere considerate come
un momento unitario ed indissociabile, volto a
trasferire la proprietà del programma di cui trattasi.
La Corte ha quindi precisato che l’esistenza di una
cessione del diritto di proprietà trasforma l’atto di
“messa a disposizione del pubblico” (che di per sé
non darebbe luogo ad esaurimento) in “atto di distribuzione”, che dà luogo ad esaurimento del relativo diritto esistente in capo all’autore al momento
della prima vendita.In mancanza di una interpretazione estensiva della nozione di vendita verrebbe
compromesso lo stesso effetto utile del principio
di esaurimento, posto che ai fornitori sarebbe sufficiente qualificare il contratto di cessione come
“licenza”, anziché come “vendita”, per aggirare e
svuotare di contenuto la regola dell’esaurimento.
Anche a seguito di una recente sentenza della
Corte d’Appello di Francoforte sul Meno, 18
dicembre 2012 (causa UsedSoft c. Adobe) occorrerebbe quindi distinguere tra:
> Licenze Volume, vendute in pacchetto per ragioni che attengono alle politiche di distribuzione,
marketing e scontistica adottate dalle Software
House, ma che, ciononostante, devono essere intese
come licenze singole. Esse possono essere rivendute singolarmente poiché la cessione parziale non
altera il numero complessivo di licenze commercializzato dal titolare dei diritti.
> Licenze Client/Server, archiviate sul server
dell’utente, il quale acquista per tale unica licenza
un numero determinato di diritti di accesso. Ad esse
si riferisce il principio di inscindibilità sancito dalla
Corte di Giustizia dell’Unione Europe, dal momento che una successiva rivendita parziale del numero di utenze afferenti tali licenze comporterebbe
necessariamente una illegittima duplicazione delle
copie del software (che verrebbe permanentemente
archiviato tanto sul server del primo acquirente,
quanto su quello del secondo acquirente, pur a
fronte del fatto che il numero di utenze che di esso
fruiscono permanga identico).
26 settembre 2014
Innovation Management
Come trasformare la creatività in reale innovazione
L’intervento di
Fabio Bonanni
L
o speech successivo ha presentato il caso Deloitte attraverso l’intervento di Fabio Bonanni, Partner di Deloitte Enterprise Risk Services. Bonanni
ha voluto evidenziare la differenza esi-stente tra
innovazione e invenzione. L’innovazione – ha
detto – è una nuova idea, dispositivo o processo.
L’innovazione può essere vista come l’applicazione delle migliori soluzioni in grado di soddisfare
le nuove esigenze e bisogni, ma tra tante descrizioni
quella che meglio la rappresenta è quella espressa
dalla testata Harward Business Review: “l’innovazione rappresenta l’esecuzione dell’idea convertire l’idea in un business di successo”. Di
fatto la creatività permette di generare nuove idee,
mentre l’innovazione trasforma queste nuove idee
in azioni concrete attraverso l’implementazione di
un processo strutturato.
Bonanni ha ricordato che l’innovazione è uno
dei “pillar” della strategia globale Deloitte. Il loro
comune obiettivo è lo sviluppo di processi innovativi che guidano la crescita del loro network. Con
questo intento è nato e si è sviluppato anche in Italia l’Innovation Program, partito nel 2012 e oggi in
fase di ulteriore rivisitazione e miglioramento. Al
fine di facilitare il processo di innovazione e con il
compito di valutare le idee emerse nel corso degli
iCafè o pubblicate sul portale D.Think, sono stati
identificati degli Innovation Leader e costituito un
Innovation Board formato da Top Partner Deloitte.
Il processo di innovazione in Deloitte prevede
quattro fasi sequenziali: la generazione di idee,
lo sviluppo delle stesse, lo sviluppo di Business
Case e, infine, il Go-To-Market. In sostanza si va
da una fase di proposal a una di value proposition,
per finire al business case e al piano commerciale.
Il format per generare le idee in Deloitte utilizza
gli Innovation Café (iCafé), ovvero dei momenti
di brainstorming e di condivisione aperta delle idee
innovative. Deloitte – ha spiegato Bonanni - ha sviluppato anche il Fast Track Program, ovvero una
metodologia intensiva in cui le idee vengono trasformate in nuovi business in 48 ore.
L’Innovation Program Deloitte ha consentito di
sviluppare idee innovative che sono diventate al-
Foto by GF
trettanto solution di mercato.
Ad esempio sul tema del Social Media Risk Governance, nel contesto delle opportunità e dei rischi
correlati all’utilizzo dei Social Media da parte
delle imprese, Deloitte ha sviluppato un approccio progettuale composto di servizi integrati e di
soluzioni multidisciplinari, in grado di supportare
al meglio il management aziendale nella gestione
dei rischi derivanti dall’utilizzo delle piattaforme
Social, senza tuttavia rinunciare alle opportunità
che queste offrono. I social media danno non
solo visibilità globale al consumatore, ma
gli permettono di generare dibattiti, influenzare
altri consumatori, dialogare direttamente e pubblicamente con le aziende. Trascurare il governo
di questi mezzi di comunicazione significa per
l’azienda rischiare di ledere la propria immagine
pubblica.
Altra solution sviluppata da Deloitte tramite l’Innovation Program riguarda il Continuous Monitoring
& Auditing. Su questo tema Bonanni ha affermato
che, per rispondere alle crescenti esigenze di
monitoraggio dei rischi aziendali nel continuo,
Deloitte ha sviluppato l’innovativa piattaforma tecnologica Deloitte Discover, che consente il monitoraggio continuativo e automatico delle transazioni
contabili e gestionali. La soluzione offerta da Deloitte, coniugando la propria esperienza in materia
di gestione dei rischi aziendali con la componente
tecnologia, consente di supportare il Cliente dalla
fase di disegno di un efficace modello di indicatori
di rischio, fino a quella di implementazione dello
stesso in una piattaforma di monitoraggio potente,
versatile e di immediato utilizzo.
Ed ancora, al fine di supportare l’azienda nella
tutela del proprio marchio e quindi del proprio business, Deloitte ha sviluppato un servizio integrato e
completo, finalizzato, attraverso l’impiego di sofisticate metodologie e tecnologie, all’analisi delle
fonti di rischio reputazionale, alla definizione delle
azioni di mitigazione più efficaci ed al disegno
delle procedure per la loro gestione nel tempo.
A corredo delle soluzioni innovative sviluppate
da Deloitte, Bonanni ha presentato in via generale
la solution di Innovation Risk Management, che
prevede il supporto ai propri clienti con un’offerta metodologica e tecnologica di Collaboration Management che ha l’obiettivo di facilitare il
processo di gestione dell’innovazione end-to-end,
dalla fase di ideazione del prototipo, alla sua
realizzazione e go-to-market, includendo le fasi
di Assessment & Innovation Strategy, Policy,
Implementation & Support
disposizione uno spazio dove trovare le risposte per
fare crescere progetti, idee e talenti. A rispondere
sono imprenditori, esperti legali e consulenti fiscali
che aiuteranno chiunque voglia concretizzare i propri sogni d’impresa.
Purtroppo il mondo delle “Start-Up” – ha sostenuti Barilli – non è riconosciuto dal mondo economico e nel nostro paese si ha in mente il modello
alla Google B2C. Secondo lo speaker è invece
fondamentale puntare il Italia a un modello di
tipo B2B, lavorando più su servizi innovativi e su
cluster.
Luigi Orsi Carbone, consigliere dell’associazione,
con moltissimi anni di esperienza consulenziale e
imprenditoriale, è stato l’ideatore di varie aziende,
tra cui PlanetWork (che ha visto un forte successo
dovuto ai processi di innovazione che lo ha visto
concorrente di Telecom Italia), ePlanet (con un’offerta di banda larga nelle aziende già nel 1999),
e lo sviluppatore (assieme ad altri soci) di una
soluzione antesignana di WhatsApp, arrivata forse
troppo presto sul mercato e recepita ancora meno
dall’interlocutore contattato, il provider di servizi
TLC per eccellenza, per il quale questo progetto è
stato visto solo come un possibile rischio sul revenue generato dal traffico SMS. Oggi Orsi Carbone
porta avanti il progetto Skebby, che riguarda le
soluzioni cloud via SMS. Evidenziata nel tempo
la difficoltà nel far partire soluzioni “disruptive”
nel nostro paese e sulla base delle sue esperienze
professionali passate, Orsi Carbone ha riorientato
il tutto con una visione in grado di offrire servizi
di SMS Marketing e Contact comunicando via
SMS. Tra questi servizi: SMS Messanger (invio e
ricezione SMS dal proprio computer. Comunichi
promozioni, offerte, info utili o ricevi commenti
e opinioni in tempo reale), SMS Gateway (invio e
ricezione SMS marketing e CRM direttamente da
proprio applicativo, server o sito web, client email
tramite API), Email to SMS (invio e ricezione SMS
dal proprio programma di posta preferito (Outlook,
Mail, Gmail, Hotmail, Libero) o applicativo con
funzionalità email) e SMS Group (si creano gruppi/
liste di numeri di cellulare in automatico via SMS:
si comunica promuove l’iscrizione tramite servizio
di ricezione SMS e poi si inviano SMS multipli a
tutti i membri del gruppo). La proposta Skebby,
per la quale i clienti possono dunque inviare SMS
singoli o multipli verso tutti i cellulari a costi competitivi e a costo zero se chi riceve ha installato
Skebby sul cellulare, permette a tutti di provare
il servizio dal sito aziendale, inoltre delle precise
FAQ chiariscono ogni possibile dubbio su questi
nuovi servizi e sul loro potenziale utilizzo. Nella
sua esposizione Luigi Orsi Carbone ha parlato di
ben 24.000 clienti e appositi spazi per sviluppatori
e rivenditori del servizio.
L’ecosistema startup incontra e si
contamina con gli ecosistemi aziendali
L’intervento di
Federico Barilli e Luigi Orsi Carbone
P
rima della tavola rotonda è stato il momento
di un doppio intervento a cura di Federico Barilli
di Italia Startup e Luigi Orsi Carbone di Skebby
che hanno avuto modo di parlare di contaminazione degli ecosistemi aziendali attraverso startup e
di come operano investitori, incubatori, acceleratori
che si muovono sul marcato effettuando una selezione
di tipo darwiniano. Si è detto che in genere solo un
progetto su 10, se non 1 su 100, passa. Italia Startup
è un’associazione che riunisce tutti coloro che credono nel rilancio del nostro Paese grazie allo sviluppo di un una nuova imprenditorialità. Si tratta,
di fatto, di un’aggregazione no profit e sopra le parti
che rappresenta l’ecosistema delle startup italiane,
allargato a tutti i soggetti, privati e pubblici, che
ne agevolano la valorizzazione, la visibilità e la
crescita.
Interessante è notare come anche note realtà, per
esempio Technogym, stiano investendo (in questo
caso specifico su CesenaLab) intervenendo con
quote di minoranza. La stessa Cerved Group, hanno
sottolineato gli speaker, è entrata in SpazioDati investendo più di un milione di euro, ma entrando
sempre con quote di minoranza.
Il ragionamento emerso ha messo in evidenza
come creare e sviluppare un’azienda non è sempre
facile e può capitare di avere dubbi ed incertezze.
Ecco perché l’Associazione Italia Startup mette a
Aused Reporter
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26 settembre 2014
La tavola rotonda aziendale
Gli interventi di alcune delle
Aziende Sponsor del convegno
A
ndrea Provini, ha successivamente riunito
attorno al tavolo la maggior parte degli sponsor delle aziende dell’offerta presenti, per fare
una rapida chiacchierata su come poter aiutare i
CIO in quella che è stata definita negli interventi
precedenti un’ennesima trasformazione. In un
contesto macro economico difficile l’IT viene
chiamata, in effetti, a confrontarsi su due fronti
complessi che a una prima analisi appaiono quasi
agli opposti: una continua ottimizzazione dei
costi, soprattutto quelli che portano scarso valore
aggiunto al business, e l’opportunità/necessità di
avere un ruolo da protagonisti nell’ambito della
attuale rivoluzione digitale del business. Vediamo,
brevemente, in questo doppio giro di tavolo come
si possono porre i player di mercato (i loro profili
sono disponibili nel libretto documentativo rilasciato durante l’evento, presente anche sul sito www.
aused.org) a supporto della trasformazione in atto.
Ha rotto il ghiaccio Andrea Giacardi di Consoft
Sistemi, che ha sottolineato come l’innovazione sia
la leva principale in grado di consentire l’aumento
della produttività. Il ciclo di sviluppo della delivery
è, per esempio, un’area importante sulla quale la
usa azienda propone di intervenire. Alfonso Correale, di Verizon, ha sostenuto che siamo davanti a
un paradigma dei software vendor e i trend mettono
in mostra come sia importante conciliare alcuni investimenti dell’asset infrastrutturale, selezionando
bene i fornitori per arrivare a un modello Hybrid
tra Legacy e Cloud. Va istituito però il “trust”,
ovvero l’elemento fiducia. Luca Ganzotto di SAP
Italia, responsabile del programma di co-innovazione a livello europeo, ha messo in evidenza come
per poter liberare risorse per innovare e semplificare i landscape disponibili sia utile farlo attraverso l’innovazione tecnologica, che in casa SAP
fa riferimento alla piattaforma SAP-HANA. La
piattaforma deve essere ovviamente supportata
da un idoneo livello applicativo. Purtroppo oggi il
70% del budget IT viene utilizzato per mantenere
la struttura esistente e sarebbe utile poter ribaltare
questa percentuale rendendola disponibile al rinnovo dell’IT attraverso soluzioni SAP In-Memory
e applicazioni erogate in varie modalità (Cloud,
on-premise, hybrid). Giovanni Gavioli, di Esker,
ha introdotto il concetto di supporto alle aziende
e ai CIO, guardandolo nella prospettiva del “Core”
dell’azienda da lui rappresentata. In quest’ottica
Esker aiuta a migliorare la gestione e lo scambio
di informazioni business con le proprie soluzioni
cloud di automatizzazione dei processi documentali. Esker collabora con molte applicazioni ERP,
rendendosi così più semplicemente adattabile alle
specifiche esigenze di business. Flavio Radice di
CBT, da ex CIO e successivamente ex responsabile dell’organizzazione, ha invece spiegato come
ingaggiare i fornitori per liberare la complessità in
azienda; un passaggio, ha sottolineato, fondamentale per ogni CIO. Il suo intervento di ha di fatto
illustrato il paradignma su come e perché terzializzare alcune funzioni dell’IT e dismetterne altre. Il
concetto di “Bimodal”, emerso durante la giornata
di lavoro, è stato ripreso nella tavola rotonda da
Carmen Salzano di Unisys, multinazionale americana che localmente si propone come partner delle
aziende italiane nella conduzione di iniziative di
trasformazione dell’IT volte a recuperare risorse e
Il Panel con gli interventi alla Tavola Rotonda del convegno Aused (Foto by GF)
“L’innovazione è la leva principale in grado di consentire l’aumento della produttività...”
creare efficienza. Tra queste particolare rilevanza
va ai Global Rollout dove Unisys, con il proprio
approccio alla governance di progetti complessi
e multi-etnici, propone l’IT come agente di cambiamento per una trasformazione vera e propria
che sposta l’attenzione verso una visione globale
dell’azienda. L’obiettivo è quello di liberare energie e risorse con operazioni di omogeneizzazione
dei processi e dei sistemi con conseguente valutazione di ulteriori azioni di efficienza legate ad
esempio all’outsourcing, alla collaboration ed al
global sourcing. Giuseppe Mola di Altea ha ricordato che le strategie digitali vengono coperte dalla
sua azienda attraverso un’apposita area in grado
di soddisfare le richieste dei clienti. Oggi – ha affermato Mola – capita sempre più spesso che le
soluzioni di questo tipo vengano avanzate dal
marketing e dai direttori generali, piuttosto che
dalla figura del CIO, ed è fondamentale riuscire
a interpretare queste richieste che richiedono una
innovazione completa, spesso con servizi verso il
consumatore (soluzioni per il B2C).
Il secondo giro di tavolo è ripartito da Unisys:
Salzano, ha messo in evidenza come la loro azienda
si ponga a fianco del CIO, che resta tuttora il principale interlocutore nei loro progetti. Assieme al
cliente si lavora sulle priorità… ma di business.
Gli ambiti principali riguardano la customer experience, i modelli di business sulla mobility e il
B2B, principalmente nell’area delle vendite. Inoltre, si lavora congiuntamente con il CIO per
valutare il ricorso ai servizi Cloud in maniera più o
meno estesa rispetto alle soluzioni tradizionali on
premise. La collaborazione con i fornitori quali ad
esempio le agenzie di comunicazione è elemento a
valore aggiunto che Unisys mette a disposizione dei
CIO per assicurare che idee e soluzioni di nicchia
Evoluzioni AUSED
L’intervento di
Andrea Provini
A
ndrea Provini, dopo il pranzo conviviale presso il ristorante del circuito di
Misano, ha concluso il convegno nazionale
facendo una rapida carrellata (col supporto
dei soci consiglieri Giuseppe Ingletti e
Luigi Pignatelli ) sulla situazione in divenire dell’associazione. Attualmente – ha
commentato – vi sono in AUSED Gruppi
di lavoro per area tematica suddivisi in
“Tecnologie” (il cui evento del 16 ottobre a Torino è stato accennato più sopra),
vengano introdotte in maniera armonica nel landscape complessivo, garantendo al business i reali
benefici attesi. Radice, di CBT, ha invece sottolineato come la sua azienda intenda farsi partner con
il cliente per condividere una visione della nuova
informatica che deve essere più vicina al business
e abilitante, un’informatica in grado di portare
un valore concreto al business già a partire dalla
piattaforma. Il CIO dovrà essere in grado di portare un sempre maggior numero di informazioni a
Marketing e Vendite. CBT, con 1.200 certificazioni, viene incontro alle aziende con soluzioni
Cloud, con due Datacenter di Milano e Roma, in
grado di gestire soluzioni in ambito privato, ibrido
e pubblico. Non ultimo, l’approccio CBT sul tema
della sicurezza, che mette in campo anche una analisi del rischio tramite la figura di un legale. Gavioli
di Esker è brevemente intervenuto ricordando che
anche per gestire le fatture il Cloud è importante,
perché la nuova piattaforma darà l’ownership
all’interno dell’azienda. Ottenere l’efficienza è possibile tramite l’automatizzazione, ma senza dover
acquistare, costruire o mantenere l’infrastruttura IT,
utilizzando un modello SaaS multi-tenant. Per Ganzotto ogni azienda dovrà diventare una azienda di
software. Fondamentale è la parte innovativa che in
SAP viene affrontata tramite il co-innovation center in modo da poter lavorare con i clienti e i partner. SAP ha realizzato una metodologia innovativa
chiamata Design Thinking per affiancare le aziende
a ripensare o ideare servizi e prodotti, attraverso un
processo creativo strutturato che mette la persona
al centro, combinando i suoi bisogni con quanto
tecnologicamente fattibile e congruente con la
strategia di business dell’azienda. Questa metodologia è ampiamente utilizzata e promossa da SAP
per portare innovazione nelle imprese, coinvol-
“Governance”, “Business Intelligence” e “Sicurezza”. Esistono poi Gruppi di lavoro su
temi di approfondimento quali
la Vendita di Licenze usate
e le Manutenzioni. AUSED
conta anche su Gruppi di rappresentanza per rapporti con
le Università (MIP, SDA,
LIUC), quale ponte tra scuola e azienda mediante survey
congiunti e borse di studio,
e il Gruppo Comunicazione (proteso ad amplificare
i rapporti con la stampa, ad
aggiornare il sito associativo
e a incrementare l’area “social” su Twitter, Facebook e
LinkedIn) e che necessita di
un coinvolgimento sempre più
spinto e proattivo della base
associativa per produrre contenuti di interesse.
In ambito co-associativo è
in atto il rilancio del GUPS
AUSED (attualmente il quarto
gruppo più grande in Europa
che si occupa di SAP) – con
la partecipazione attiva al
gendo gruppi eterogenei che insieme individuano
soluzioni innovative. Sperimentare il Design
Thinking con SAP all’interno della propria organizzazione significa collaborare per generare valore.
In tutto quello che abbiamo sentito emerge
chiaro che il ruolo del CIO è si in trasformazione ma di certo non tende a sparire. Correale di
Verizon è tornato su quanto introdotto da Gartner in merito alla Terza Era dell’IT e lo ha fatto
unendo la parte teorica a quella dell’offerta
concreta. La Terza Era porta a evolvere verso
un mondo “pay-per-use”. Occorre evitare o almeno limitare l’investimento in hardware. Si può
minimizzare l’acquisto di risorse portando, per
esempio in Cloud, il centralino aziendale. Sul tema
delle risorse è possibile ipotizzare modalità di
fatturazione anche solo giornaliera, liberando così le
risorse al bisogno. In sostanza, Verizon ha sottolineato la propria proposizione di soluzioni concrete,
piattaforme flessibili e aperte al mobile, con possibilità di far pagare al cliente la banda solo quando
viene utilizzata. In chiusura di tavola rotonda
Giacardi di Consoft Sistemi ha riposto due speranze: la
prima è che le aziende si rendano davvero conto di
cosa sta accadendo attualmente per evitare tracolli
alla Blockbuster, la seconda è che i veri driver del
cambiamento siano i CIO. Come supportarli? Consoft Sistemi integra competenze tecnologiche con
i processi aziendali, consolidando le attività di un
gruppo di aziende che offre un ampio ventaglio
di soluzioni ICT, dalla web technology fino alla
building automation. Giacardi ha concluso invitando i presenti a partecipare al prossimo seminario organizzato con AUSED a Torino dal titolo
“Connected Life - La vita connessa nell’impresa,
nel sociale e nel privato.” che si svolgerà il 16 ottobre presso l’auditorium TILab di Telecom Italia.
SUGEN. È poi previsto un
evento a «porte chiuse» a novembre 2014 per il FARMA,
mentre è in fase di lancio il
GUM, che si occuperà del
mondo utenti Enterprise Microsoft, illustrato velocemente
da Alessandro Caleffi che ne
è coordinatore. Nel 2015 – ha
concluso Provini – c’è in previsione un “Osservatorio sui
Prezzi” nel quale mettere in
luce i driver per permettere
al CIO e alle aziende di negoziare al meglio con i propri
fornitori, cercando di capire
quanto incidano i temi del volume, del settore di appartenenza
e della regionalità.
Con queste attività concrete e visioni prospettiche,
ma anche con la volontà
di aprirsi ancora di più sul
territorio nazionale (prova
ne è stata questo convegno
nazionale
organizzato
nell’area
Centro-Sud),
AUSED ha così ringraziato i
numerosi partecipanti e li ha
invitati a trasferirsi verso la
pista di Kart adiacente al motodromo per passare assieme
in pista il pomeriggio ludico
del 38° anniversario associativo.
Aused Reporter
Pagina 4
26 settembre 2014
La parte ludica: gara di kart al Misano World Circuit
Conclusione della relazione a cura di
Luigi Pachì
A
l termine della mattinata e del
primo pomeriggio di lavori di unCONVENTIONal AUSED 2014 è stata
proposta ai partecipanti un’adrenalinica
esperienza sui Kart che ha voluto rap-
presentare un momento di socializzazione e
divertimento.
Sono stati quindici i coraggiosi
partecipanti che hannovoluto mettere in
mostra le loro qualità di guida. La prova
si è conclusa con questo podio:
1° Fabrizio Persigilli (Ariston)
2° Roberto Rocchetti
3° Stefano Perfetti (A2A)
“AUSED REPORTER” vi rimanda al
prossimo evento AUSED e vi lascia con
una raccolta delle migliori fotografie
scattete durante il Convegno e durante
la gara di Kart, dispuntata nella pista del
Misano World Circuit dedicata al karting e che valentino Rossi ha denominato
“Misanino”.
AUSED REPORTER è una pubblicazione gratuita che propone i resoconti degli eventi AUSED attraverso relazioni a cura di Luigi Pachì, iscritto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti e collaboratore di AUSED. Le immagini
sono di proprietà della Segreteria AUSED. Il progetto grafico è a cura della MARCOMM SRL (www.marcomm.it). Per maggiori informazioni su AUSED REPORTER e su tutte le iniziative AUSED si prega di contattare la
segreteria associativa allo 02.54.64.747, oppure scrivere ad [email protected].
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