Ha introdotto il Convegno Nazionale Andrea Provini Relazione dell’evento a cura di Luigi Pachì Tra i relatori dell’evento Pierluigi Piva Aused Reporter Associazione AUSED - tel 02.54.64.747 - www.aused.org - email: [email protected] - twitter: @ausednews Relazione Convegno Nazionale AUSED 2014 Misano World Circuit, 26 settembre 2014 - Anno I - N. 2 unCONVENTIONal AUSED 2014 AUSED: Relazione a cura di Luigi Pachì Giornalista per AUSED I l Il 26 settembre AUSED ha celebrato il 38° anniversario associativo all’interno dell’evento Centro-Sud, organizzato al Misano World Circuit – Marco Simoncelli. Tema dell’incontro “L’IT tra ottimizzazione dei costi e rivoluzione digitale del business: idee e strumenti per essere protagonisti”. In una sala gremita in ogni ordine di posti, le aziende associate e potenziali tali (l’evento era esteso a titolo gratuito anche ai CIO delle Aziende della zona anche non associate) hanno avuto modo di approfondire un tema davvero molto caldo strutturato nello “stile” AUSED. Ha aperto i lavori il presidente AUSED, Andrea Provini, che ha introdotto la giornata ringraziando prima di tutto le aziende sponsor che hanno permesso di rendere possibile la manifestazione e poi gli organizzatori. Per AUSED – ha sottolineato Provini – l’evento in sé rappresenta un momento importante dopo un anno di cambiamenti che mirano a delineare sempre di più le priorità dell’IT e soprattutto per sostenere l’evoluzione del ruolo strategico dell’IT nelle aziende. Aused, nonostante la crisi generalizzata, ha contato nell’ultimo anno un incremento del 10 % della propria base associa- Foto dell’evento by GF tiva, e questo è da considerarsi un vero successo. Lo sforzo principale, anche prospettico, è quello di essere ancor più riconosciuti dal mercato come un pilastro di autorevolezza nel settore dell’IT, lavorando su tre componenti fondamentali quali la partecipazione, i contenuti di spessore e la comunicazione. Obiettivo finale – ha sostenuto Provini – creare un filrouge che va da un’IT tradizionale che sostiene le infrastrutture a un’IT che diventa leader della trasformazione digitale. Durante la giornata di lavoro, conclusa con una parte ludica che ha reso possibile una visita al recentissimo “museo” dedicato a Marco Simoncelli e una gara tra soci AUSED con i Kart del “Misanino” World Circuit, si è cercato di affrontare il contesto attuale sulla rivoluzione digitale, focalizzando successivamente l’attenzione sulle aree di spesa IT “infruttifere” o a poco valore aggiunto dove si è analizzata una esperienza (frutto di una ricerca condotta da Aused con il MIP) su come poter ricavare valore dalle licenze usate, per finire con il tema dell’innovazione (da non confondersi con quello della creatività), nel quale si è parlato di modelli atti alla sua costruzione e alla creazione di ecosistemi. Di questo, in sostanza, si è discusso durante la Convention annuale e si è cercato di individuare idee e strumenti pratici che possano permettere all’IT di riaffermare la propria leadership. Associazione d’aziende Reminder della Segreteria AUSED Vogliamo ricordare a tutti i nostri Associati che le manifestazioni AUSED sono aperte, anche in numero plurimo, ai Collaboratori/Colleghi del Referente per l’Associazione interessati ai temi trattati, ovviamente del comparto ICT e anche, con molto piacere, di altri comparti aziendali. Di ciò l’Associazione ne fa una caratteristica peculiare in quanto Associazione di Aziende, e sprona gli Associati ad utilizzare questa possibilità che ci evidenzia in modo unico nel panorama Associativo. L’agenda dei CIO L’intervento di Pierluigi Piva D opo l’introduzione del Presidente Aused la parola è successivamente passata a Pierluigi Piva, di Gartner che da anni sviluppa strategie all’interno delle aziende, focalizzandosi nel lavoro assieme ai CIO. Una recente indagine di mercato condotta da Gartner ha messo in mostra come il mondo digitale stia arrivando a grande velocità. Questa forza è stata paragonata da Piva a quella di un drago: se si riesce a domarla è l’ideale, altrimenti può rappresentare una forza distruttrice che porta il CIO a essere travolto dagli eventi. Il survey in questione ha visto coinvolti 2.339 CIO da 77 diversi paesi (l’Italia è stata rappresentata da 74 CIO). Il totale di tutti i CIO intervistati ha rappresentato 300 miliardi di dollari in termini di spesa IT. Si è dunque entrati nella Terza Era dell’IT aziendale nella quale sarà necessaria una leadership del CIO come estensione di ruolo. Piva ha ricordato che, in quest’ambito, occorre rinnovare il Core e acquisire nuove competenza, tenendo presente che la nuova ondata digitale offre sia opportunità sia rischi (il 51% degli intervistati propende per questa seconda ipotesi). Occorre inoltre essere in grado di costruire una capacità di tipo “bimodale”. Il budget IT (per il 2014 praticamente “flat”, con solo il +0,2%) non rispecchia la domanda relativa all’Era Digitale ed è interessante notare anche come almeno il 27% della spesa IT avvenga al di fuori dell’organizzazione IT. Piva ha poi mostrato un lucido per visualizzare meglio l’attuale fase di passaggio dalla Seconda Era dell’IT aziendale (rappresen- tata dall’industrializzazione dell’IT, con focus sui processi), alla Terza Era che mira al tema della digitalizzazione e il cui focus è rappresentato non più dai processi ma dai modelli di business, dove le capacità tradizionali di IT e Service Management vengono messe in secondo piano rispetto alla Digital Leadership. In questo scenario, servizi e soluzioni vengono sorpassati dall’innovazione tramite il Digital Business in grado di proporre nuovi tipi di valore. Si è quindi in un momento di trasformazione dell’Enterprise IT dove i CIO devono saper affrontare tre temi. Il primo è quello di creare in azienda una “digital leadership” dell’IT. Il secondo riguarda il rinnovamento delle competenze “core”, a partire dal frontend, ma prendendo in considerazione anche il back-end. Il terzo punto è quello di creare una “bimodal capability”, con strategie di sourcing in modalità bilanciata (ovvero non “on-off”), perché l’IT deve saper rispondere alla domanda interna in modalità e tempi diversi tra loro, che in assenza di questa capacita bimodale non sarebbe altrimenti in grado si fare. Almeno metà dei CIO intervistati ha dichiarato a Gartnet di aver intrapreso questo “viaggio” verso la bimodalità. L’IT bimodale non deve però essere solo velocità, ma anche agilità, innovazione, adattamento, sicurezza, collaborazione e affidabilità. Dall’indagine Gartner emerge come stia nascendo una nuova figura che è quella del Chief Digital Officer (CDO). Esiste già nel 7-8% delle aziende e nel 2015 si estenderà al 30-35%. Si tratta di una figura che nella “Il budget IT non rispecchia la domanda relativa all’Era Digitale...” maggior parte dei casi risponde all’amministratore delegato e sviluppa opportunità digitali per il business. Il profilo è per il 50% tecnologico e per il rimanente 50% marketing. In Italia Miroglio Group, per esempio, ha già inserito il ruolo del CDO (Gianni Leone), già CIO dell’azienda, e che funge da agente di trasformazione in quanto collettore delle iniziative digitali che progressivamente diverranno pervasive. L’indagine ha poi messo in evidenza la conferma di una necessità a innovare, specialmente sui temi della BI e del Mobile, ma anche di sistemare Foto by GF l’infrastruttura interna. Le due cose – ha concluso Piva – devono convivere e fatte bilanciare. Sempre di più si svilupperà il modello “Hybrid Cloud”. I costi infruttuosi dell’IT L’intervento di G. Ingletti - S. Perfetti - G. Faggioli N el percorsodella giornata anticipato dal Presidente AUSED, è stato poi il momento di affrontare il tema di come poter ricavare valore dalle licenze usate. Giuseppe Ingletti - Fiera Milano, Stefano Perfetti - A2A e Gabriele Faggioli - Partner ISL Consulting, hanno sviluppato l’argomento del Cost Saving nelle licenze software, guardando alla nascita del mercato dell’usato, poiché il diritto esclusivo di distribuzione di una copia di un software concesso in licenza si esaurisce con la prima vendita. Per non anticipare la produzione del White Paper, che sarà presto disponibile su questo tema, in questo contesto accenniamo solo all’intervento dei tre relatori, facendo presente ai lettori che esiste anche su questa versione una limitazione alla sua diffusione, condizionata alla citazione della fonte (ovvero AUSED) richiedendone prima l’autorizzazione per l’uso pubblico. Il white paper con l’indagine delineerà la possibilità per le aziende di liberare risorse finanziarie attraverso la vendita di prodotti non più utilizzati, poter negoziare Segue a pag. 2 Aused Reporter Pagina 2 Costi infruttuosi dell’IT Segue da pag. 1 più facilmente la riduzione dei costi di manutenzione e risparmiare sull’acquisto di licenze usate anziché nuove. La Ricerca, che è stata condotta nei mesi scorsi, ha permesso di scattare una prima “fotografia” della situazione italiana in seguito al provvedimento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. 310 aziende hanno manifestato interesse per questo argomento e oltre 2/3 hanno completato la «survey» fornendo ad AUSED indicazioni molto Interessanti, e ben il 50% dei soci AUSED della domanda ha contribuito a questo risultato dimostrando l’attualità e l’interesse per il nuovo fenomeno. Senza entrare nel merito dei risultati, vediamo comunque come si contestualizza il mercato: esso nasce nei primi anni 2000 in Germania, paese nel quale si ha traccia di cessioni di licenze software tra aziende già a partire dal 2002-2003, per poi diffondersi velocemente ad altri paesi del nord Europa. Le dimensioni sono ancora marginali e il mercato rappresenta una nicchia anche per quanto riguarda Vendor e prodotti scambiati (Microsoft rappresenta circa il 90% dei volumi, con una forte prevalenza dei prodotti client). Le transazioni sono quasi tutte sul segmento business, con una percentuale marginale di acquisti da parte di enti della PA, mentre restano esclusi i privati. I clienti sono attratti in primis dalle prospettive di risparmio, grazie a un interessante livello medio di sconto che oscilla tra il 30% e il 50% del prezzo del software nuovo. Ma questi sono solo alcuni aspetti emersi dall’analisi del mercato svolta dall’indagine AUSED. In prospettiva, l’evoluzione attesa prevede che, in mancanza di una risposta da parte dei vendor, si assisterà alla nascita di una banca dati delle licenze di seconda mano trasferite (registro delle licenze usate) e vi sarà la necessità di una maggiore “auditabilità” del processo di gestione dei “blocchi” di licenze generati dalla scissione di contratti a volume. Da un punto di vista legale, facendo riferimenti ai diritti previsti dalla legge n°633/1941 sui programmi per elaboratore, si è fatto notare come a seguito della sentenza della Corte di Giustizia Europea del 3 luglio 2012, nella causa C-128/11 UsedSoft c. Oracle si è adottata una nozione particolarmente ampia del concetto di “vendita” prevista dalla norma italiana e comunitaria, volta a ricomprendere “tutte le forme di commercializzazione di un prodotto caratterizzate dalla concessione di un diritto di utilizzare una copia di un software, per una durata illimitata, a fronte del pagamento di un prezzo diretto a consentire al titolare del diritto d’autore di ottenere una remunerazione corrispondente al valore economico della copia dell’opera di cui è proprietario” e quindi, in ultima analisi, dirette a trasferire il diritto di proprietà sulla copia medesima. A parere della Corte, le operazioni di download gratuito del software e di successiva stipulazione di un accordo di licenza d’uso con la software house che lo produce, pur se temporalmente dissociate, devono essere considerate come un momento unitario ed indissociabile, volto a trasferire la proprietà del programma di cui trattasi. La Corte ha quindi precisato che l’esistenza di una cessione del diritto di proprietà trasforma l’atto di “messa a disposizione del pubblico” (che di per sé non darebbe luogo ad esaurimento) in “atto di distribuzione”, che dà luogo ad esaurimento del relativo diritto esistente in capo all’autore al momento della prima vendita.In mancanza di una interpretazione estensiva della nozione di vendita verrebbe compromesso lo stesso effetto utile del principio di esaurimento, posto che ai fornitori sarebbe sufficiente qualificare il contratto di cessione come “licenza”, anziché come “vendita”, per aggirare e svuotare di contenuto la regola dell’esaurimento. Anche a seguito di una recente sentenza della Corte d’Appello di Francoforte sul Meno, 18 dicembre 2012 (causa UsedSoft c. Adobe) occorrerebbe quindi distinguere tra: > Licenze Volume, vendute in pacchetto per ragioni che attengono alle politiche di distribuzione, marketing e scontistica adottate dalle Software House, ma che, ciononostante, devono essere intese come licenze singole. Esse possono essere rivendute singolarmente poiché la cessione parziale non altera il numero complessivo di licenze commercializzato dal titolare dei diritti. > Licenze Client/Server, archiviate sul server dell’utente, il quale acquista per tale unica licenza un numero determinato di diritti di accesso. Ad esse si riferisce il principio di inscindibilità sancito dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europe, dal momento che una successiva rivendita parziale del numero di utenze afferenti tali licenze comporterebbe necessariamente una illegittima duplicazione delle copie del software (che verrebbe permanentemente archiviato tanto sul server del primo acquirente, quanto su quello del secondo acquirente, pur a fronte del fatto che il numero di utenze che di esso fruiscono permanga identico). 26 settembre 2014 Innovation Management Come trasformare la creatività in reale innovazione L’intervento di Fabio Bonanni L o speech successivo ha presentato il caso Deloitte attraverso l’intervento di Fabio Bonanni, Partner di Deloitte Enterprise Risk Services. Bonanni ha voluto evidenziare la differenza esi-stente tra innovazione e invenzione. L’innovazione – ha detto – è una nuova idea, dispositivo o processo. L’innovazione può essere vista come l’applicazione delle migliori soluzioni in grado di soddisfare le nuove esigenze e bisogni, ma tra tante descrizioni quella che meglio la rappresenta è quella espressa dalla testata Harward Business Review: “l’innovazione rappresenta l’esecuzione dell’idea convertire l’idea in un business di successo”. Di fatto la creatività permette di generare nuove idee, mentre l’innovazione trasforma queste nuove idee in azioni concrete attraverso l’implementazione di un processo strutturato. Bonanni ha ricordato che l’innovazione è uno dei “pillar” della strategia globale Deloitte. Il loro comune obiettivo è lo sviluppo di processi innovativi che guidano la crescita del loro network. Con questo intento è nato e si è sviluppato anche in Italia l’Innovation Program, partito nel 2012 e oggi in fase di ulteriore rivisitazione e miglioramento. Al fine di facilitare il processo di innovazione e con il compito di valutare le idee emerse nel corso degli iCafè o pubblicate sul portale D.Think, sono stati identificati degli Innovation Leader e costituito un Innovation Board formato da Top Partner Deloitte. Il processo di innovazione in Deloitte prevede quattro fasi sequenziali: la generazione di idee, lo sviluppo delle stesse, lo sviluppo di Business Case e, infine, il Go-To-Market. In sostanza si va da una fase di proposal a una di value proposition, per finire al business case e al piano commerciale. Il format per generare le idee in Deloitte utilizza gli Innovation Café (iCafé), ovvero dei momenti di brainstorming e di condivisione aperta delle idee innovative. Deloitte – ha spiegato Bonanni - ha sviluppato anche il Fast Track Program, ovvero una metodologia intensiva in cui le idee vengono trasformate in nuovi business in 48 ore. L’Innovation Program Deloitte ha consentito di sviluppare idee innovative che sono diventate al- Foto by GF trettanto solution di mercato. Ad esempio sul tema del Social Media Risk Governance, nel contesto delle opportunità e dei rischi correlati all’utilizzo dei Social Media da parte delle imprese, Deloitte ha sviluppato un approccio progettuale composto di servizi integrati e di soluzioni multidisciplinari, in grado di supportare al meglio il management aziendale nella gestione dei rischi derivanti dall’utilizzo delle piattaforme Social, senza tuttavia rinunciare alle opportunità che queste offrono. I social media danno non solo visibilità globale al consumatore, ma gli permettono di generare dibattiti, influenzare altri consumatori, dialogare direttamente e pubblicamente con le aziende. Trascurare il governo di questi mezzi di comunicazione significa per l’azienda rischiare di ledere la propria immagine pubblica. Altra solution sviluppata da Deloitte tramite l’Innovation Program riguarda il Continuous Monitoring & Auditing. Su questo tema Bonanni ha affermato che, per rispondere alle crescenti esigenze di monitoraggio dei rischi aziendali nel continuo, Deloitte ha sviluppato l’innovativa piattaforma tecnologica Deloitte Discover, che consente il monitoraggio continuativo e automatico delle transazioni contabili e gestionali. La soluzione offerta da Deloitte, coniugando la propria esperienza in materia di gestione dei rischi aziendali con la componente tecnologia, consente di supportare il Cliente dalla fase di disegno di un efficace modello di indicatori di rischio, fino a quella di implementazione dello stesso in una piattaforma di monitoraggio potente, versatile e di immediato utilizzo. Ed ancora, al fine di supportare l’azienda nella tutela del proprio marchio e quindi del proprio business, Deloitte ha sviluppato un servizio integrato e completo, finalizzato, attraverso l’impiego di sofisticate metodologie e tecnologie, all’analisi delle fonti di rischio reputazionale, alla definizione delle azioni di mitigazione più efficaci ed al disegno delle procedure per la loro gestione nel tempo. A corredo delle soluzioni innovative sviluppate da Deloitte, Bonanni ha presentato in via generale la solution di Innovation Risk Management, che prevede il supporto ai propri clienti con un’offerta metodologica e tecnologica di Collaboration Management che ha l’obiettivo di facilitare il processo di gestione dell’innovazione end-to-end, dalla fase di ideazione del prototipo, alla sua realizzazione e go-to-market, includendo le fasi di Assessment & Innovation Strategy, Policy, Implementation & Support disposizione uno spazio dove trovare le risposte per fare crescere progetti, idee e talenti. A rispondere sono imprenditori, esperti legali e consulenti fiscali che aiuteranno chiunque voglia concretizzare i propri sogni d’impresa. Purtroppo il mondo delle “Start-Up” – ha sostenuti Barilli – non è riconosciuto dal mondo economico e nel nostro paese si ha in mente il modello alla Google B2C. Secondo lo speaker è invece fondamentale puntare il Italia a un modello di tipo B2B, lavorando più su servizi innovativi e su cluster. Luigi Orsi Carbone, consigliere dell’associazione, con moltissimi anni di esperienza consulenziale e imprenditoriale, è stato l’ideatore di varie aziende, tra cui PlanetWork (che ha visto un forte successo dovuto ai processi di innovazione che lo ha visto concorrente di Telecom Italia), ePlanet (con un’offerta di banda larga nelle aziende già nel 1999), e lo sviluppatore (assieme ad altri soci) di una soluzione antesignana di WhatsApp, arrivata forse troppo presto sul mercato e recepita ancora meno dall’interlocutore contattato, il provider di servizi TLC per eccellenza, per il quale questo progetto è stato visto solo come un possibile rischio sul revenue generato dal traffico SMS. Oggi Orsi Carbone porta avanti il progetto Skebby, che riguarda le soluzioni cloud via SMS. Evidenziata nel tempo la difficoltà nel far partire soluzioni “disruptive” nel nostro paese e sulla base delle sue esperienze professionali passate, Orsi Carbone ha riorientato il tutto con una visione in grado di offrire servizi di SMS Marketing e Contact comunicando via SMS. Tra questi servizi: SMS Messanger (invio e ricezione SMS dal proprio computer. Comunichi promozioni, offerte, info utili o ricevi commenti e opinioni in tempo reale), SMS Gateway (invio e ricezione SMS marketing e CRM direttamente da proprio applicativo, server o sito web, client email tramite API), Email to SMS (invio e ricezione SMS dal proprio programma di posta preferito (Outlook, Mail, Gmail, Hotmail, Libero) o applicativo con funzionalità email) e SMS Group (si creano gruppi/ liste di numeri di cellulare in automatico via SMS: si comunica promuove l’iscrizione tramite servizio di ricezione SMS e poi si inviano SMS multipli a tutti i membri del gruppo). La proposta Skebby, per la quale i clienti possono dunque inviare SMS singoli o multipli verso tutti i cellulari a costi competitivi e a costo zero se chi riceve ha installato Skebby sul cellulare, permette a tutti di provare il servizio dal sito aziendale, inoltre delle precise FAQ chiariscono ogni possibile dubbio su questi nuovi servizi e sul loro potenziale utilizzo. Nella sua esposizione Luigi Orsi Carbone ha parlato di ben 24.000 clienti e appositi spazi per sviluppatori e rivenditori del servizio. L’ecosistema startup incontra e si contamina con gli ecosistemi aziendali L’intervento di Federico Barilli e Luigi Orsi Carbone P rima della tavola rotonda è stato il momento di un doppio intervento a cura di Federico Barilli di Italia Startup e Luigi Orsi Carbone di Skebby che hanno avuto modo di parlare di contaminazione degli ecosistemi aziendali attraverso startup e di come operano investitori, incubatori, acceleratori che si muovono sul marcato effettuando una selezione di tipo darwiniano. Si è detto che in genere solo un progetto su 10, se non 1 su 100, passa. Italia Startup è un’associazione che riunisce tutti coloro che credono nel rilancio del nostro Paese grazie allo sviluppo di un una nuova imprenditorialità. Si tratta, di fatto, di un’aggregazione no profit e sopra le parti che rappresenta l’ecosistema delle startup italiane, allargato a tutti i soggetti, privati e pubblici, che ne agevolano la valorizzazione, la visibilità e la crescita. Interessante è notare come anche note realtà, per esempio Technogym, stiano investendo (in questo caso specifico su CesenaLab) intervenendo con quote di minoranza. La stessa Cerved Group, hanno sottolineato gli speaker, è entrata in SpazioDati investendo più di un milione di euro, ma entrando sempre con quote di minoranza. Il ragionamento emerso ha messo in evidenza come creare e sviluppare un’azienda non è sempre facile e può capitare di avere dubbi ed incertezze. Ecco perché l’Associazione Italia Startup mette a Aused Reporter Pagina 3 26 settembre 2014 La tavola rotonda aziendale Gli interventi di alcune delle Aziende Sponsor del convegno A ndrea Provini, ha successivamente riunito attorno al tavolo la maggior parte degli sponsor delle aziende dell’offerta presenti, per fare una rapida chiacchierata su come poter aiutare i CIO in quella che è stata definita negli interventi precedenti un’ennesima trasformazione. In un contesto macro economico difficile l’IT viene chiamata, in effetti, a confrontarsi su due fronti complessi che a una prima analisi appaiono quasi agli opposti: una continua ottimizzazione dei costi, soprattutto quelli che portano scarso valore aggiunto al business, e l’opportunità/necessità di avere un ruolo da protagonisti nell’ambito della attuale rivoluzione digitale del business. Vediamo, brevemente, in questo doppio giro di tavolo come si possono porre i player di mercato (i loro profili sono disponibili nel libretto documentativo rilasciato durante l’evento, presente anche sul sito www. aused.org) a supporto della trasformazione in atto. Ha rotto il ghiaccio Andrea Giacardi di Consoft Sistemi, che ha sottolineato come l’innovazione sia la leva principale in grado di consentire l’aumento della produttività. Il ciclo di sviluppo della delivery è, per esempio, un’area importante sulla quale la usa azienda propone di intervenire. Alfonso Correale, di Verizon, ha sostenuto che siamo davanti a un paradigma dei software vendor e i trend mettono in mostra come sia importante conciliare alcuni investimenti dell’asset infrastrutturale, selezionando bene i fornitori per arrivare a un modello Hybrid tra Legacy e Cloud. Va istituito però il “trust”, ovvero l’elemento fiducia. Luca Ganzotto di SAP Italia, responsabile del programma di co-innovazione a livello europeo, ha messo in evidenza come per poter liberare risorse per innovare e semplificare i landscape disponibili sia utile farlo attraverso l’innovazione tecnologica, che in casa SAP fa riferimento alla piattaforma SAP-HANA. La piattaforma deve essere ovviamente supportata da un idoneo livello applicativo. Purtroppo oggi il 70% del budget IT viene utilizzato per mantenere la struttura esistente e sarebbe utile poter ribaltare questa percentuale rendendola disponibile al rinnovo dell’IT attraverso soluzioni SAP In-Memory e applicazioni erogate in varie modalità (Cloud, on-premise, hybrid). Giovanni Gavioli, di Esker, ha introdotto il concetto di supporto alle aziende e ai CIO, guardandolo nella prospettiva del “Core” dell’azienda da lui rappresentata. In quest’ottica Esker aiuta a migliorare la gestione e lo scambio di informazioni business con le proprie soluzioni cloud di automatizzazione dei processi documentali. Esker collabora con molte applicazioni ERP, rendendosi così più semplicemente adattabile alle specifiche esigenze di business. Flavio Radice di CBT, da ex CIO e successivamente ex responsabile dell’organizzazione, ha invece spiegato come ingaggiare i fornitori per liberare la complessità in azienda; un passaggio, ha sottolineato, fondamentale per ogni CIO. Il suo intervento di ha di fatto illustrato il paradignma su come e perché terzializzare alcune funzioni dell’IT e dismetterne altre. Il concetto di “Bimodal”, emerso durante la giornata di lavoro, è stato ripreso nella tavola rotonda da Carmen Salzano di Unisys, multinazionale americana che localmente si propone come partner delle aziende italiane nella conduzione di iniziative di trasformazione dell’IT volte a recuperare risorse e Il Panel con gli interventi alla Tavola Rotonda del convegno Aused (Foto by GF) “L’innovazione è la leva principale in grado di consentire l’aumento della produttività...” creare efficienza. Tra queste particolare rilevanza va ai Global Rollout dove Unisys, con il proprio approccio alla governance di progetti complessi e multi-etnici, propone l’IT come agente di cambiamento per una trasformazione vera e propria che sposta l’attenzione verso una visione globale dell’azienda. L’obiettivo è quello di liberare energie e risorse con operazioni di omogeneizzazione dei processi e dei sistemi con conseguente valutazione di ulteriori azioni di efficienza legate ad esempio all’outsourcing, alla collaboration ed al global sourcing. Giuseppe Mola di Altea ha ricordato che le strategie digitali vengono coperte dalla sua azienda attraverso un’apposita area in grado di soddisfare le richieste dei clienti. Oggi – ha affermato Mola – capita sempre più spesso che le soluzioni di questo tipo vengano avanzate dal marketing e dai direttori generali, piuttosto che dalla figura del CIO, ed è fondamentale riuscire a interpretare queste richieste che richiedono una innovazione completa, spesso con servizi verso il consumatore (soluzioni per il B2C). Il secondo giro di tavolo è ripartito da Unisys: Salzano, ha messo in evidenza come la loro azienda si ponga a fianco del CIO, che resta tuttora il principale interlocutore nei loro progetti. Assieme al cliente si lavora sulle priorità… ma di business. Gli ambiti principali riguardano la customer experience, i modelli di business sulla mobility e il B2B, principalmente nell’area delle vendite. Inoltre, si lavora congiuntamente con il CIO per valutare il ricorso ai servizi Cloud in maniera più o meno estesa rispetto alle soluzioni tradizionali on premise. La collaborazione con i fornitori quali ad esempio le agenzie di comunicazione è elemento a valore aggiunto che Unisys mette a disposizione dei CIO per assicurare che idee e soluzioni di nicchia Evoluzioni AUSED L’intervento di Andrea Provini A ndrea Provini, dopo il pranzo conviviale presso il ristorante del circuito di Misano, ha concluso il convegno nazionale facendo una rapida carrellata (col supporto dei soci consiglieri Giuseppe Ingletti e Luigi Pignatelli ) sulla situazione in divenire dell’associazione. Attualmente – ha commentato – vi sono in AUSED Gruppi di lavoro per area tematica suddivisi in “Tecnologie” (il cui evento del 16 ottobre a Torino è stato accennato più sopra), vengano introdotte in maniera armonica nel landscape complessivo, garantendo al business i reali benefici attesi. Radice, di CBT, ha invece sottolineato come la sua azienda intenda farsi partner con il cliente per condividere una visione della nuova informatica che deve essere più vicina al business e abilitante, un’informatica in grado di portare un valore concreto al business già a partire dalla piattaforma. Il CIO dovrà essere in grado di portare un sempre maggior numero di informazioni a Marketing e Vendite. CBT, con 1.200 certificazioni, viene incontro alle aziende con soluzioni Cloud, con due Datacenter di Milano e Roma, in grado di gestire soluzioni in ambito privato, ibrido e pubblico. Non ultimo, l’approccio CBT sul tema della sicurezza, che mette in campo anche una analisi del rischio tramite la figura di un legale. Gavioli di Esker è brevemente intervenuto ricordando che anche per gestire le fatture il Cloud è importante, perché la nuova piattaforma darà l’ownership all’interno dell’azienda. Ottenere l’efficienza è possibile tramite l’automatizzazione, ma senza dover acquistare, costruire o mantenere l’infrastruttura IT, utilizzando un modello SaaS multi-tenant. Per Ganzotto ogni azienda dovrà diventare una azienda di software. Fondamentale è la parte innovativa che in SAP viene affrontata tramite il co-innovation center in modo da poter lavorare con i clienti e i partner. SAP ha realizzato una metodologia innovativa chiamata Design Thinking per affiancare le aziende a ripensare o ideare servizi e prodotti, attraverso un processo creativo strutturato che mette la persona al centro, combinando i suoi bisogni con quanto tecnologicamente fattibile e congruente con la strategia di business dell’azienda. Questa metodologia è ampiamente utilizzata e promossa da SAP per portare innovazione nelle imprese, coinvol- “Governance”, “Business Intelligence” e “Sicurezza”. Esistono poi Gruppi di lavoro su temi di approfondimento quali la Vendita di Licenze usate e le Manutenzioni. AUSED conta anche su Gruppi di rappresentanza per rapporti con le Università (MIP, SDA, LIUC), quale ponte tra scuola e azienda mediante survey congiunti e borse di studio, e il Gruppo Comunicazione (proteso ad amplificare i rapporti con la stampa, ad aggiornare il sito associativo e a incrementare l’area “social” su Twitter, Facebook e LinkedIn) e che necessita di un coinvolgimento sempre più spinto e proattivo della base associativa per produrre contenuti di interesse. In ambito co-associativo è in atto il rilancio del GUPS AUSED (attualmente il quarto gruppo più grande in Europa che si occupa di SAP) – con la partecipazione attiva al gendo gruppi eterogenei che insieme individuano soluzioni innovative. Sperimentare il Design Thinking con SAP all’interno della propria organizzazione significa collaborare per generare valore. In tutto quello che abbiamo sentito emerge chiaro che il ruolo del CIO è si in trasformazione ma di certo non tende a sparire. Correale di Verizon è tornato su quanto introdotto da Gartner in merito alla Terza Era dell’IT e lo ha fatto unendo la parte teorica a quella dell’offerta concreta. La Terza Era porta a evolvere verso un mondo “pay-per-use”. Occorre evitare o almeno limitare l’investimento in hardware. Si può minimizzare l’acquisto di risorse portando, per esempio in Cloud, il centralino aziendale. Sul tema delle risorse è possibile ipotizzare modalità di fatturazione anche solo giornaliera, liberando così le risorse al bisogno. In sostanza, Verizon ha sottolineato la propria proposizione di soluzioni concrete, piattaforme flessibili e aperte al mobile, con possibilità di far pagare al cliente la banda solo quando viene utilizzata. In chiusura di tavola rotonda Giacardi di Consoft Sistemi ha riposto due speranze: la prima è che le aziende si rendano davvero conto di cosa sta accadendo attualmente per evitare tracolli alla Blockbuster, la seconda è che i veri driver del cambiamento siano i CIO. Come supportarli? Consoft Sistemi integra competenze tecnologiche con i processi aziendali, consolidando le attività di un gruppo di aziende che offre un ampio ventaglio di soluzioni ICT, dalla web technology fino alla building automation. Giacardi ha concluso invitando i presenti a partecipare al prossimo seminario organizzato con AUSED a Torino dal titolo “Connected Life - La vita connessa nell’impresa, nel sociale e nel privato.” che si svolgerà il 16 ottobre presso l’auditorium TILab di Telecom Italia. SUGEN. È poi previsto un evento a «porte chiuse» a novembre 2014 per il FARMA, mentre è in fase di lancio il GUM, che si occuperà del mondo utenti Enterprise Microsoft, illustrato velocemente da Alessandro Caleffi che ne è coordinatore. Nel 2015 – ha concluso Provini – c’è in previsione un “Osservatorio sui Prezzi” nel quale mettere in luce i driver per permettere al CIO e alle aziende di negoziare al meglio con i propri fornitori, cercando di capire quanto incidano i temi del volume, del settore di appartenenza e della regionalità. Con queste attività concrete e visioni prospettiche, ma anche con la volontà di aprirsi ancora di più sul territorio nazionale (prova ne è stata questo convegno nazionale organizzato nell’area Centro-Sud), AUSED ha così ringraziato i numerosi partecipanti e li ha invitati a trasferirsi verso la pista di Kart adiacente al motodromo per passare assieme in pista il pomeriggio ludico del 38° anniversario associativo. Aused Reporter Pagina 4 26 settembre 2014 La parte ludica: gara di kart al Misano World Circuit Conclusione della relazione a cura di Luigi Pachì A l termine della mattinata e del primo pomeriggio di lavori di unCONVENTIONal AUSED 2014 è stata proposta ai partecipanti un’adrenalinica esperienza sui Kart che ha voluto rap- presentare un momento di socializzazione e divertimento. Sono stati quindici i coraggiosi partecipanti che hannovoluto mettere in mostra le loro qualità di guida. La prova si è conclusa con questo podio: 1° Fabrizio Persigilli (Ariston) 2° Roberto Rocchetti 3° Stefano Perfetti (A2A) “AUSED REPORTER” vi rimanda al prossimo evento AUSED e vi lascia con una raccolta delle migliori fotografie scattete durante il Convegno e durante la gara di Kart, dispuntata nella pista del Misano World Circuit dedicata al karting e che valentino Rossi ha denominato “Misanino”. AUSED REPORTER è una pubblicazione gratuita che propone i resoconti degli eventi AUSED attraverso relazioni a cura di Luigi Pachì, iscritto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti e collaboratore di AUSED. Le immagini sono di proprietà della Segreteria AUSED. Il progetto grafico è a cura della MARCOMM SRL (www.marcomm.it). Per maggiori informazioni su AUSED REPORTER e su tutte le iniziative AUSED si prega di contattare la segreteria associativa allo 02.54.64.747, oppure scrivere ad [email protected].