FESTIVAL VERDI 2008: “IL CORSARO” Busseto, Teatro Verdi, Festival Verdi 2008 Byron. Musica di Giuseppe Verdi Corrado SALVATORE CORDELLA Medora IRINA LUNGU Seid LUCA SALSI Gulnara SILVIA DALLA BENETTA Selimo GREGORY BONFATTI Giovanni ANDREA PAPI Un eunuco/uno schiavo ANGELO VILLARI Orchestra e Coro del Teatro Maestro del Coro Martino Faggiani Regia Lamberto Pugelli Scene Marco Capuana Costumi Vera Marzot Luci Andrea Borelli Regio di Parma Direttore Carlo Montanaro Busseto, 27 ottobre 2008 Festival Verdi 2008 si tiene a Busseto al Teatro Verdi, piccolo ma magnifico allavicino. Il Corsaro -1848 soggetto al quale Verdi aveva già pensato in precedenza. Considerata la rivalità tra il Lucca e il Ricordi, italiani, per la precisione Trieste, il Verdi, che si trovava nella capitale francese per la prima di Jerusalem, si butto a capofitto sul lavoro, ma per vari motivi non prese parte di persona, come sua abitudine, alla senza mostrare la consueta attenzione al libretto, accettandolo cosi come Piave lo aveva preparato. In effetti Il rgia fu un insuccesso, in seguito approdò in altri teatri con esecuzioni alterne, registrando anche dei buoni consensi, ma nel giro di un pioneristiche a Venezia (1963) e Londra (1966) cominciò ad essere riproposta, senza però entrare mai in repertorio. tà è la riprosta della produzione, con lievi modifiche, vista qualche anno addietro sempre al Festival Verdi di Parma. La regia di Pugelli è abbastanza tradizionale: la vicenda si svolge interamente su una nave, perche Il Corsaro è il regista ha calcato la mano sulle tinte cupe, anche è anche di un certo effetto, ma alla lunga poco comunicativo, e stranamente statico per un regista della sua personalità. Marco Capuana così come i ricchi e variopinti costumi di Vera Marzot sti non sono ben delineati drammaturgicamente non hanno una loro peculiarità palese, esprimono semmai Carlo Montanaro, preciso e incalzante, i e la sala, ardua impresa viste le dimensioni del teatro. Del protagonista il tenore Salvatore Cordella in difficoltà nel registro di paesaggio e nel settore acuto. Del tutto estranea alla parte la Medora di Irina Lungu, cantante valida e con molte doti, ma stranamente qui è parsa insipida e distaccata, a differenza della Gulnara veemente e ardita di Silvia della Benetta, con una voce acida e stridula, quasi irritante con un registro acuto spesso forzato, ma capace di creare un personaggio credibile. Discreto il Selim di Luca Salsi, abbastanza omogeneo e corretto, ma non da giustificare il bis della cabaletta concessa al III atto. Piuttosto generici i ruoli minori. Ottima prestazione del coro e d un successo pieno da parte del pubblico. ( foto Roberto Ricci Teatro Regio di Parma )