Autorizzazione Tribunale di Roma n° 539 07/12/2001
-
Poste Italiane SPA- Spedizione in abbonamento postale70% - DCB Roma - N° 19 2005
Periodico dell Ente Bilaterale per il Turismo di Roma e Lazio
Quale futuro per
i paradisi feriti dell’Asia?
Sul Ministero, è opportuno
fare marcia indietro
La chiave del successo?
La qualità. Anche nel turismo
Tsunami, torniamo a viaggiare
per aiutare a ricostruire
EDITORIALE
I
Provincia di Roma
Assessorato al Turismo
Comune di Roma
Assessorato al Turismo
Ente Bilaterale Territoriale per il Turismo
COMITATO SCIENTIFICO
Attilio Celant - Giovanni Peroni
Giuseppe Aiello - Guido Improta
Franco Paloscia - Maurizio Fantaccione
Antonio Calicchia
Direttore responsabile: Pietro Licciardi
Direttore: Giancarlo Mulas
Coordinatore Editoriale: Orfeo Cecchini
COMITATO DI REDAZIONE:
Coordinatore: Bartolo Iozzia
Giuseppe Aiello - Guido Improta
Orfeo Cecchini - Caterina Saccaro
Marcello Marzi - Giuseppe Zazzara
Produzione: Impatto srl
Stampa: Di Marcotullio
finito di stampare: gennaio 2005
l 2004 si è finalmente chiuso. Speriamo il 2005 serva ad archiviare
anche la disastrosa serie di eventi che da tre anni, o poco più, a questa parte si è abbattuta sul movimento turistico internazionale.
Terrorismo, torri gemelle e tsunami sono le tre parole che non dimenticheremo tanto presto, assieme ad un’altra terribile sigla: Sars. Ma ci ha
messo del suo anche una delle più lunghe depressioni economiche degli
ultimi cinquant’anni, che ha colpito i principali paesi che “producono”
movimento turistico; dal Giappone all’America, passando per l’Europa;
Germania, Francia e soprattutto Italia. I danni per il settore sono stati
gravissimi e sono sotto gli occhi di tutti
Infine, l’ultima sciagura: il devastante maremoto che è comparso e scomparso all’improvviso, lasciando dietro di sé solo morte e distruzione,
fino a ridisegnare le carte geografiche con isole e coste completamente sfigurate o addirittura scomparse. La speranza, adesso, è che la solidarietà internazionale possa in qualche modo limitare l’estendersi del
dramma, già enorme, e rendere concreta la speranza di ricominciare a
vivere per popolazioni già abbastanza provate da situazioni ambientali,
politiche ed economiche affatto favorevoli.
Noi che ci occupiamo di turismo non possiamo fare a meno di osservare che il cataclisma si è abbattuto in una delle aree più frequentate
dai viaggiatori di tutto il mondo, spazzando via in un sol colpo hotel piccoli e grandi, villaggi, negozi e ristoranti; alcuni dei quali rappresentavano il lavoro e il sacrificio di imprenditori italiani che in quei luoghi si
erano trasferiti per vivere e lavorare. La marea gigantesca ha così messo
in ginocchio o addirittura cancellato la principale fonte di sostentamento
per migliaia di famiglie, che proprio grazie all’ industria delle vacanze
potevano sperare in una vita dignitosa.
Per questo speriamo che chi può torni presto ad investire in quei Paesi,
per non abbandonarli ad un destino di definitiva miseria e sottosviluppo. A questo proposito vogliamo anche rivolgere un appello alle autorità nazionali e internazionali, affinché vigilino, con responsabilità, sul
buon uso dell’enorme flusso di denaro già mobilitato per i soccorsi e la
ricostruzione. Cerchiamo di fare in modo che questa calamità senza precedenti si trasformi in una occasione di riscatto e di sviluppo per una
importante area del mondo. Lasciare morire la pur precaria economia
dei paesi colpiti sarebbe l’offesa più grave per quelle popolazioni, che
con profonda dignità hanno affrontato il dolore più grande senza dimenticare di confortare, rincuorare e rifocillare gli ospiti occidentali, tra i
quali i numerosi nostri connazionali.
Tra le cose possibili, da fare subito, c’è anche quella di far ripartire la
“macchina” del turismo, che mentre spinge verso la ricostruzione, aiuta
i sopravvissuti a riprendere a vivere. Certo, qualche anima pia nei giorni scorsi si è scandalizzata nel vedere sulla stessa spiaggia, a distanza solo
di qualche metro, chi si abbronzava al sole e chi guardava il mare, magari maledicendolo. I giudizi moralistici, per il momento, lasciamoli da parte;
pensiamo piuttosto a fare qualcosa. Ciascuno come può o come vuole;
purché si faccia.
Orfeo Cecchini
SOMMARIO
INTERVISTA
Garavaglia: «Il turismo a Roma
ha retto ma il governo non ci aiuta». . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
Orfeo Cecchini
OSSERVATORIO
Si consolida la ripresa ma è allarme euro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
Giuseppe Aiello
INTERVENTI
Libri antichi & rari. Quando il turismo è colto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
R.C.
Quale futuro per i paradisi feriti dell’Asia? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
Amedeo Ottaviani
Undicesimo: non fumare. Salvo eccezioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
P.L.
Sul Ministero è opportuno fare marcia indietro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13
Franco Paloscia
La chiave del successo? La qualità. Anche nel turismo
.........
14
Angela Schito
Valle Aniene, uno scrigno di tesori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
Ilaria Morini
Il turismo del dopo-tsunami . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
Roberto Coramusi
Dopo la distruzione si torna a vivere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
Tsunami, torniamo a viaggiare per aiutare a ricostruire . . . . . . . . . . 20
Giovanna Sfragasso
La fotografia del sistema alberghiero romano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
Filippo Celata, Iris De Aza, Francesco Olivieri
NOTIZIARIO
Japanitaly news . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
Bruschini da Dusseldorf:
«è il momento di creare l’agenzia del mare» . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
Giuseppe Zazzara
L’Enit informa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
Befana 2005, i Re Magi sono sbarcati a Fiumicino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27
a cura del Comune di Fiumicino
Tempo di saldi. Quando venire a Roma
diventa un vero affare. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29
Patrizia Tanzi
Arte, tradizione e cultura in provincia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
TRIBUNA DEL LAVORO
Gli studi di settore come strumento
di accertamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
Maurizio Fantaccione
Massimario del diritto tributario. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35
Danno da dequalificazione professionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
avv. Daniela Carbone
Massimario del diritto del lavoro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41
L’EBT informa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42
Il tempio di Sibilla
N
on sappiamo con precisione a quale divinità fosse dedicato il tempio databile alla
metà del II secolo a.C, eretto su un ampliamento
artificiale dell’acropoli, che ancora oggi conserva un indubbio effetto scenografico. Probabilmente lì si celebrava il culto a Vesta o Albunea,
la decima Sibilla, di cui si dice sia stata rinvenuta sulle rive dell’Aniene una sua statua con un
libro. E infatti il simbolo di Albunea, la prediletta di Venere, era proprio il libro.
Nel Medioevo il tempio fui trasformato in una
chiesa, dedicata a San Giorgio, diventando una
delle più antiche diaconie, ricordata fin dal 978,
destinata all’assistenza ai poveri.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
4 / anno 3 - numero 19
INTERVISTA
Garavaglia: «Il turismo a Roma ha retto
ma il governo non ci aiuta»
Orfeo Cecchini
I
l 2004 è finito e come accade
sempre in questa occasione si
fanno bilanci e si azzardano previsioni. Roma&provincia non si sottrae
a questo rito, rivolgendo qualche
domanda al vicesindaco di Roma,
Maria Pia Garavaglia,
Al vicesindaco di Roma chiediamo innanzitutto un bilancio del
turismo nel 2004 appena chiuso
e anche qualche previsione per
l anno nuovo.
«La stagione turistica del 2004 in Italia non è stata positiva. Le città d’arte hanno registrato notevoli diminuzioni del flusso turistico. Con un trend
costante, graduale all’inizio, più sostenuto a partire da Pasqua, e in totale
controtendenza rispetto ai dati nazionali, Roma
ha registrato
nell’anno
trascorso
«Il riaffacciarsi
un’inversiodegli stranieri
ne di tene l’arrivo di visitatori
denza che le
da nuovi mercati
ha consentispiega la ripresa
to di fare
del comparto turistico
fronte alla
a Roma».
crisi. L’aumento delle
presenze e
degli arrivi, il
riaffacciarsi
dei turisti stranieri e l’arrivo di visitatori provenienti da nuovi mercati
sono i fattori a mio avviso più importanti che spiegano la ripresa del comparto turistico a Roma. Si tratta di un
risultato il cui merito va ascritto agli
operatori e alla loro capacità di
affrontare la crisi procedendo alla
diversificazione dell’offerta turistica.
Da parte sua, l’amministrazione
comunale ha cercato di favorire questo processo con un’opera di pro-
Maria Pia Garavaglia
mozione della città all’estero. Si è trattato di far conoscere, di “vendere”
Roma. Intendiamoci, l’ineguagliabile
patrimonio artistico e monumentale
di Roma non ha bisogno di presentazioni. Esso però attira un certo tipo
di turismo che, in un’epoca globale
segnato da forte concorrenza a livello internazionale, da solo non basta a
garantire il successo. Diversificare l’offerta significa far conoscere all’estero i cambiamenti e le novità che
hanno riguardato Roma nell’ultimo
anno. In questo senso, ritengo che la
politica dei grandi eventi promossa
dall’amministrazione – Notte Bianca,
concerti, mostre – abbia dato un contributo sostanziale nell’attirare nuove
fasce di turisti, ad esempio i giovani,
favoriti questi ultimi pure dallo sviluppo dello scalo aereo di Ciampino,
sede dei voli low cost. In particolare,
il ripetersi a cadenza annuale di alcuni eventi, come la Notte Bianca, favorisce il lavoro degli operatori che
lavorano su una programmazione di
dodici-diciotto mesi».
Nel 2004 ha viaggiato molto per
promuovere l immagine di Roma
all estero, che indubbiamente
una citt unica. Quali di queste
trasferte ha affrontato con maggior piacere e perc h ?
«Viaggiare per “vendere” Roma è
un’esperienza stimolante che fa capire la forza e il fascino di questa città
nel mondo. Se dovessi parlare di un
viaggio in particolare, credo che
molto importante sia stato quello a
Pechino nel novembre scorso per
promuovere i prodotti dell’oreficeria
romana. La Cina rappresenta il grande mercato del futuro. Grazie all’accordo firmato nel settembre 2004 fra
l’Italia e la Repubblica Popolare, i cittadini cinesi possono ora disporre del
visto turistico. Decine di milioni di
persone possono arrivare da quel
Paese che, come ho constatato di
persona, sente fortissima l’attrazione
per Roma e l’Italia. I processi però
vanno aiutati e dunque l’amministrazione comunale ha fatto stampare una
mappa di Roma in cinese, la prima nel
suo genere in Italia, per attrarre il
maggior numero di turisti.A Pechino
sono entusiasti di questa nostra iniziativa».
A parer suo, quali difficolt incontrano i tour operator stranieri ad
investire di pi sulle sponde del
Tevere?
«Roma è la Capitale del Paese e deve
confrontarsi con una serie di oneri e
onori. Indubbiamente, i dati del turismo registrati nel corso dell’estate
hanno contribuito a tenere a galla un
comparto che, a livello nazionale, ha
subito una crisi gravissima. Credo che
si tratti di un servizio reso da Roma
al Paese. Tuttavia, stando alla Finanziaria, questa valenza della città a livello nazionale non risulta.Tutto questo
per dire che l’amministrazione deve
ogni giorno confrontarsi con problemi enormi, senza un sostegno sostanziale a livello governativo. In quest’ottica, un investitore straniero può
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 3 - numero 19 / 5
INTERVISTA
incontrare in Italia alcune difficoltà
derivanti da alcune lacune in quello
che è il sistema Paese. Da parte
nostra, per attirare investimenti in
campo turistico, esiste in Campidoglio un tavolo di concertazione che
riunisce oltre agli operatori e le istituzioni, anche i sindacati, le associazioni imprenditoriali e del commercio e le università.
L’idea è che a Roma tutte le parti,
anche quelle che rappresentano interessi variegati e magari fra loro diversi, condividono la necessità di perseguire obiettivi comuni.All’investitore
turistico straniero dunque consiglio
di osservare il lavoro che si fa a Roma
per indirizzare gli sforzi in un’unica
direzione. Sono consapevole che esistono grandi problemi strutturali, ai
quali però stiamo facendo fronte. Si
pensi per esempio alla stesura del
piano regolatore turistico, unico nel
suo genere, pensato per favorire lo
sviluppo del comparto in linea con la
tutela ambientale e del territorio».
La vicesindaco in una delle
sue numerose trasferte
all estero per promuovere Roma
Nonostante gli sforzi il paragone
tra Roma e le altre capitali europee non sempre lusinghiero.
Altrove vi sono infatti trasporti
pubblici pi efficienti, maggiore
pulizia e decoro cittadino, musei
sempre aperti e con orari pi lunghi Secondo lei, nell anno appena iniziato c una sfida da vincere a tutti i costi per fare di Roma
una capitale turistica all avanguardia?
«A questi problemi che lei richiama,
vorrei aggiungere quelli di cui la
nostra città, rispetto a tante altre nel
mondo, non soffre. Per esempio quello della sicurezza. I turisti a Roma non
rischiano granché, come dimostrano
i dati sulla delinquenza e sui reati.
Roma è una delle città più sicure,
dove lo svolgimento della vita è ordinato e, aggiungo, più che soddisfacente
dal punto di vista dell’intrattenimento. Roma è una città accogliente, non
segnata da situazioni di degrado o di
contrasto sociale o, peggio, razziale,
come invece avviene altrove. In ogni
caso, come in tutte le cose, anche
Roma può ancora migliorare. Per questo però serve però il contributo di
tutti».
l’esclusiva
innanzitutto
SAMBONET
Posaterie e vasellame
RICHARD GINORI
Porcellana per la tavola
PERMAFLEX
Materassi e accessori
FRIULSEDIE
MANUFATTURE
f.lli GAMBA
Tavoli e sedie
TECHNOMAX
Cassaforti e minifrigo
Biancheria per la
camera e per la tavola
CUSINELLI HOTELS SERVICE S.N.C
Showroom: via A. Catalani, 19 - Tel.06.86322589 - 06.86325075 Fax 06.86217664
[email protected]
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
6 / anno 3 - numero 19
OSSERVATORIO
Si consolida la ripresa
ma è allarme euro
Giuseppe Aiello
L’
analisi dei dati sull’andamento della domanda
turistica negli alberghi della provincia di Roma
nel corso dell’ultimo bimestre del 2004 mette
fortunatamente in evidenza un andamento complessivamente positivo, sia per quanto ruguarda il flusso dei turi-
sti in arrivo che nelle presenze. Si consolida quindi ulteriormente quel trand favorevole che avevamo gia segnalato nei mesi scorsi.
Come hanno attestato anche altre fonti Roma sembra
quindi aver in qualche modo superato la fase più acuta
della crisi che ha colpito il turismo internazionale ma pare
anche in grado di reggere sul piano “interno”. Anche se
occorre lavorare ancora molto per recuperare le quote di
mercato perdute nel corso degli ultimi anni i flussi fanno
ben sperare di fronte al calo generalizzato registrato nel
resto del Paese. Tuttavia l’euro continua il suo rafforzamento sul dollaro in misura superiore ad ogni aspettativa.
Da ciò possono derivare ulteriori minacce per il mercato
turistico, già alle prese con la concorrenza degli agguerriti
mercati esteri favoriti da divise deboli e politiche anche
assai aggressive.
Nel periodo novembre-dicembre gli alberghi della provincia di Roma hanno registrato 1.113.456 arrivi e
2.452.177 presenze, con una crescita rispettivamente
del 12,95% e del 7,14%, senza grandissime differenze tra
domanda italiana e straniera (tabelle 1 e 2). La domanda
italiana è cresciuta, anche in questo bimestre, in maniera
Tabella 1 - Provincia di Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Novembre - Dicembre 2004
Paesi
5 stelle
Arrivi
Presenze
4 stelle
Arrivi
Presenze
3 stelle
Arrivi
Presenze
2 stelle
Arrivi
Presenze
1 stella
Arrivi
Presenze
Totale
Arrivi
Presenze
Totale
68.719
158.687
468.658 1.000.521
404.412
906.106
134.195
298.349
37.472
88.514
1.113.456 2.452.177
Italiani
26.058
44.573
213.088 378.287
245.030 488.571
95.282
196.626
22.574
48.921
602.032 1.156.978
Stranieri
42.661 114.114
255.570 622.234
159.382 417.535
38.913
101.723
14.898
39.593
511.424 1.295.199
Tabella 2 - Provincia di Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Novembre - Dicembre 2004 - Var. % su anno precedente
Paesi
5 stelle
Arrivi
4 stelle
Presenze
Arrivi
Presenze
3 stelle
Arrivi
Presenze
2 stelle
Arrivi
Presenze
1 stella
Totale
Arrivi
Presenze
Arrivi
Presenze
Totale
37,81
25,72
14,92
7,11
9,22
4,32
6,46
5,12
17,71
16,31
12,95
7,14
Italiani
42,50
22,24
13,83
5,97
8,45
5,18
8,58
7,46
18,76
21,86
11,86
7,02
Stranieri
35,09
27,13
15,85
7,81
10,43
3,34
1,60
0,88
16,16
10,10
14,25
7,24
Tabella 3 - Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Novembre - Dicembre 2004
Paesi
5 stelle
Arrivi
Presenze
Totale
68.474 158.310
Italiani
25.837
Stranieri
42.637 114.065
44.245
4 stelle
Arrivi
Presenze
400.065 888.982
3 stelle
Arrivi
Presenze
333.869 765.104
2 stelle
Arrivi
Presenze
105.709 240.784
1 stella
Arrivi
Presenze
27.586
66.652
Totale
Arrivi
Presenze
935.703 2.119.832
177.620 317.543
189.969 375.243
71.644
149.775
16.024
34.593
481.094 921.399
222.445 571.439
143.900 389.861
34.065
91.009
11.562
32.059
454.609 1.198.433
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 3 - numero 19 / 7
OSSERVATORIO
apprezzabile registrando negli alberghi dell’intera provincia di Roma 602.032 arrivi (+11,86%) e 1.156.978
presenze (+7,02%). La domanda estera ha registrato
511.424 arrivi (+14,25%) e 1.295.199 presenze
(+7,24%) (tabella 1 e 2).
L’analisi della domanda per categoria di esercizi alberghieri evidenzia anche in questo bimestre un’apprezzabile
crescita degli esercizi alberghieri di tutte le categorie.
Sul fronte della domanda estera, occorre rilevare la continua crescita della domanda europea (+16,72% di arrivi e
+11,30% di presenze), ed in particolare della domanda
proveniente dalla Francia, dalla Germania, dal Regno
Unito e dalla Spagna.
In forte crescita anche la domanda proveniente dagli Stati
Uniti. (+12,65% di arrivi e +8,00% di presenze) e dal
Giappone (+7,01% di arrivi e +-1,03% di presenze).
Come appare nelle tabelle da 3 a 6, ancora una volta gli
andamenti di Roma e del suo hinterland sono entrambi in
crescita. A Roma in particolare, vi è stata una buona
crescita degli arrivi complessivi (+9,20%) e delle relative
presenze (+5,44%), dovuti al buon andamento della
domanda sia italiana sia straniera (tabelle 3 e 4).
Continua la buona crescita della domanda italiana e straniera negli alberghi dell’hinterland. La domanda complessiva è cresciuta, in quest’area, del 37,83% negli arrivi e del
19,37% nelle presenze, grazie alla crescita del numero di
operatori sul mercato (l’offerta dell’hinterland è ormai
pari a poco meno del 20% dell’offerta di ricettività alberghiera dell’intera provincia di Roma) ed ai bassissimi valori di partenza, ma anche alla accresciuta capacità di
marketing degli operatori.
Tabella 4 - Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Settembre - Ottobre 2004 - Var. % su anno precedente
Paesi
5 stelle
Arrivi
4 stelle
Presenze
Arrivi
Presenze
3 stelle
Arrivi
Presenze
2 stelle
Arrivi
Presenze
1 stella
Totale
Arrivi
Presenze
Arrivi
Presenze
Totale
39,54
27,44
8,61
5,22
5,86
1,76
6,34
4,62
11,86
12,43
9,20
5,44
Italiani
42,34
22,26
7,77
4,51
5,46
1,56
8,04
5,58
10,31
13,64
8,37
4,49
Stranieri
37,89
29,57
9,28
5,61
6,41
1,96
2,94
3,07
14,07
11,15
10,09
6,19
Tabella 5 - Hinterland di Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Novembre- Dicembre 2004
Paesi
5 stelle
4 stelle
Presenze
Totale
245
377
68.593
111.539
70.543
141.002
Italiani
221
328
35.468
60.744
55.061
24
49
33.125
50.795
15.482
Stranieri
Arrivi
Presenze
3 stelle
Arrivi
Arrivi
Presenze
2 stelle
Arrivi
1 stella
Totale
Presenze
Arrivi
Presenze
Arrivi
28.486
57.565
9.886
21.862
177.753 332.345
113.328
23.638
46.851
6.550
14.328
120.938 235.579
27.674
4.848
10.714
3.336
7.534
56.815
Presenze
96.766
Tabella 6 - Hinterland di Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Novembre - Dicembre 2004 - Var. % su anno precedente
Paesi
5 stelle
Arrivi
Presenze
4 stelle
Arrivi
Presenze
3 stelle
Arrivi
2 stelle
Presenze
Arrivi
Presenze
1 stella
Totale
Arrivi
Presenze
Arrivi
Presenze
Totale
-69,10
-81,20
73,90
25,03
28,49
20,81
6,88
7,28
37,86
29,96
37,83
19,37
Italiani
64,93
18,84
58,37
14,29
20,20
19,26
10,23
13,94
46,14
47,67
28,30
18,22
Stranieri
-96,36
-97,17
94,32
40,86
70,21
27,61
-6,91
-14,57
24,06
5,83
63,74
22,28
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
8 / anno 3 - numero 19
INTERVENTI
Libri antichi & rari.
Quando il turismo è colto
R.C.
N
Pagina di codice
Miniato
ell’accezione più volgare, antico significa vecchio; quando si
parla di libri invece è sempre
sinonimo di storia. Quale miglior
veicolo allora per
conoscere
ed
apprezzare la rapida evoluzione dell’uomo, nelle mille
sfaccettature della
sua complessa realtà socio-culturale?
Il solo frusciare di
una pagina può
nascondere impressioni ed informazioni sconosciute. L’arte delle raffigurazioni, il rigore delle incisioni e la perfetta
sequenza dei carattere della stampa
sono il frutto visibile di impalpabili lavori di concetto che animano la fantasia
dell’autore come la passione dei venditori.
Manoscritti, stampe,
atlanti,
riviste,
manuali sono stati
protagonisti di una
mostra a Roma a
metà novembre,
organizzata dall’Associazione librai
antiquari d’Italia
(Alai). La “città
eterna” ha accolto
nei saloni di Palazzo Venezia oltre
settanta espositori provenienti da
tutto il mondo
che hanno esibito con ammirevole disponibilità un’ampia varietà di volumi originali, dal Tre-
cento alla prima metà del secolo scorso. L’evento è stato realizzato grazie
alla tenacia della presidenza dell’Alai,
nella persona di Umberto Pregliasco,
ed al parere favorevole del soprintendente speciale per il polo museale
romano, Claudio Strinati. La mostra si
è svolta sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica e con i patrocini della Regione Lazio, della Provincia e del Comune di Roma.
Nonostante le difficoltà dovute all’ingente esborso economico ed all’impossibilità di fare un’adeguata campagna pubblicitaria, la volontà degli organizzatori è di far svolgere nella capitale, ogni due anni, questo importante
appuntamento, così come avviene a
Firenze nella seguitissima biennale di
Palazzo Corsini. «L’Alai è contenta dell’accoglienza che gli appassionati romani ci hanno voluto riservare, ma siamo
sicuri che se le istituzioni ci venissero
A Subiaco i primi caratteri mobili
S
ubiaco culla della scrittura a caratteri mobili? Bruno Fabbiani
non si è sbilanciato, come si addice al bon ton del perfetto
scienziato, ma la scoperta, suffragata dalle necessarie verifiche, potrebbe accendere d’interesse la cittadina laziale. Senza
nulla togliere a Gutenberg, al quale sarà sempre
riconosciuto il merito di aver iniziato a divulgare
la lettura con la prima copiosa stampa di volumi
della Bibbia delle 42 righe, quanto è stato esposto durante il convegno che ha preceduto la
mostra di libri antichi e rari organizzata dall’Alai
può avere un’incidenza notevole in campo storico, scientifico e, perché no, anche turistico.
Il professore del Politecnico di Torino è impegnato da anni, attraverso lo studio metodologico
con strumenti sofisticati, nel dimostrare che la Bibbia di Gutenberg non è il primo testo stampato
in caratteri mobili, bensì con lastre incise mediante la battitura di punzoni.
Arrivato alla conferma della sua teoria, gli rimane di svelare chi veramente può fregiarsi di questa prestigiosa paternità. La candidatura più accreditata sembra essere attualmente quel-
la di Subiaco che, nella sua ricca biblioteca, raccoglie capolavori di
ogni epoca ed ha ospitato, nella metà del ‘400, due allievi del famoso stampatore tedesco.
Questa rivelazione, in attesa che sia ufficializzata, pone l’accento su una delle risorse del
patrimonio ar tistico italiano, in par ticolare del
Lazio e della provincia di Roma, quasi mai
incentivate nel settore turistico. Le autorità
locali, di concerto con gli enti del turismo preposti, avrebbero un’arma in più da poter spendere con il viaggiatore italiano e straniero che,
dopo aver visitato la frenetica capitale, abbia il
desiderio di immergersi nella sua rigenerante
provincia. L’accoglienza sarebbe riser vata alle
numerose foresterie delle abbazie e dei conventi, oltre ai numerosi agriturismi della zona,
così da consolidare il legame inscindibile tra l’aspetto storico-culturale e l’anima del territorio romano ricca di peculiarità da scoprire. Subiaco potrebbe divenire un laboratorio per l’intera provincia: l’ar te
antiquaria del libro come veicolo di promozione turistica.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 3 - numero 19 / 9
INTERVENTI
incontro, nelle prossime edizioni il successo potrà essere ancora maggiore»,
così si è espresso il presidente Umberto Pregliasco.
D’altronde questa mostra è stata inaugurata a Roma, la città dei Papi e delle
loro stupende biblioteche, per la prima
volta e generalmente devono passare
almeno tre anni perché il grande pubblico inizi ad avere confidenza con l’evento. Potenzialmente la capitale è una
vetrina importante, anche per gli espositori stranieri che convoglierebbero
la loro pletora di interessati. La mostra
di Palazzo Venezia è stata anche un’occasione per fare il punto sulla situazione del libro antico in Italia ed il quadro emerso ha necessità di evolversi
quanto prima. Da una parte ci sono le
istituzioni che, nella maggior parte dei
casi, custodiscono gelosamente le
biblioteche pubbliche ed i capolavori
ospitati, dall’altra gli oltre cento iscritti all’Alai che coltivano la loro grande
passione a metà tra filantropia e commercio. «I rapporti che l’associazione
intrattiene con le biblioteche statali
non permettono di organizzare numerose manifestazioni perché molte
volte sono amministrate con poca
sensibilità, per questo stiamo lavorando con gli enti locali per riuscire a
prendere contatti con i bibliotecari
più lungimiranti», ha continuato Pregliasco.
Le migliaia di bellezze culturali di cui
ci possiamo vantare non devono infatti far accantonare altre pregevoli qualità artistiche.
Roma con le biblioteche del Vescovado e quelle statali, ma soprattutto i
paesi limitrofi, come Civitavecchia con
la sua biblioteca del mare, Fara Sabina,
Farfa e Subiaco potrebbero rilanciare
la propria immagine attraverso la scoperta del loro patrimonio d’antichità
librarie. La mostra biennale preparata
sullo stesso tema a Firenze registra
circa tremila visitatori stranieri, a testimonianza di un target di turismo,
anche fuori dai confini dello stivale, che
non dovrebbe essere sottovalutato.
Diversificare l’offerta turistica è l’unica arma per mantenere sempre competitivo il nostro territorio, magari col-
legandola a tour sulle risorse naturali
e sul “mangiar bene”. Ben vengano allora iniziative che fanno breccia su una
realtà preziosa come quella delle
biblioteche, aperte, non dimenticate e
vietate ai visitatori. «Quello che come
associazione chiediamo alle biblioteche è di poter visionare i libri, confrontarli con altri in nostro possesso
e fare ricerche storiche; così da instaurare un rapporto privilegiato con chi
le gestisce. Unire le due risorse, pubbliche e private, in determinate manifestazioni sarebbe sicuramente eccezionale», ha terminato il presidente
dell’Alai.
Organizzare mostre tematiche presso
le biblioteche delle abbazie nella provincia di Roma, dando la possibilità di
esporre anche agli antiquari, renderebbe l’evento più ricco e completo.
Per materializzare questi nobili intenti però è necessario che i comuni interessati, magari pure la Provincia, sostenessero gli organizzatori in modo fattivo, creando sinergie decisive per il
rilancio turistico di tutte quelle realtà
oppresse dalla centralità e dalla bellezza di Roma.
Santa Scolastica,
un paradiso per i bibliofili
L
a biblioteca del monastero di Santa Scolastica deve la
sua istituzione a s. Benedetto, la cui regola prevede
infatti che in monastero ci siano dei libri (codici) per la lettura privata e quella comunitaria. Purtroppo a causa delle
devastazioni subite dai monasteri nei secoli VII-X non ci
sono pervenuti libri del tempo di s. Benedetto.
Fu l’abate Umberto (1050-1069) ad accrescere il patrimonio dei libri mentre lo scriptorium del monastero ricevette un forte incremento durante il governo dell’abate
Giovanni V (1069-1121). Di eccezionale importanza sono
i codici di S. Scrittura, commentari e studi sulla S. Scrittura. Quelli più antichi sulla S. Scrittura sono del sec. XIV. Tra
le raccolte di Omilie sono assai interessanti quelle di Origene del sec. XIII.
Il codice è diventato famoso perché gli stampatori tedeschi che impiantarono la prima tipografia italiana nel monastero, si sono ispirati ai caratteri di questo codice per fondere i loro, che perciò sono detti sublacensi.
Negli anni 1464-1468 la Biblioteca si arricchì dei primi libri
stampati in Italia. Qui furono certamente stampati la Piccola Grammatica Latina del Donato; il De Oratore di Cicerone, tre opere del Lattanzio: Divine institutiones, De ira
Dei e De opificio hominis. Altre perdite di volumi, forse
le maggiori subite, si ebbero durante l’invasione del monastero negli anni 1789-1799 e 1810-1815
da parte delle truppe francesi.
Successivamente vi fu la soppressione
dei beni ecclesiastici. Il pubblico demanio del Regno d’Italia confiscò quindi i
beni e li pose all’asta, dichiarando i
monasteri monumento nazionale e affidandone la custodia ad alcuni monaci.
Il compito di curare e riordinare la
biblioteca e la collezione dei manoscritti
fu affidato a don Leone Allodi, il quale
lo assolse con impegno e con competenza non comuni.
Un nuovo incremento e una migliore
sistemazione della biblioteca si ebbe con
l’abate Salvi; durante il suo lungo governo (1909-1964) essa venne sistemata
in sede più degna e rifornita di collezioni antiche e moderne e di varie riviste, grazie anche al sostegno economico dei dirigenti del Ministero per i Beni
e le Attività culturali.
Braun Hogenberg
- Antiqua Urbis Romae. 1572
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
10 / anno 3 - numero 19
INTERVENTI
Quale futuro per i paradisi
feriti dell’Asia?
Amedeo Ottaviani
presidente dell’Enit
N
essuno lo aveva previsto.
Nemmeno coloro che hanno
creato i paradisi turistici avevano mai pensato che quell’area, che
coinvolge 350 milioni di individui sparsi in una decina di paesi, sarebbe stata
spazzata via da un terremoto devastante e più ancora un maremoto
privo di pietà.
La prima riflessione a caldo che facciamo è che la catastrofe che ha colpito così ferocemente tanti popoli tra
i più poveri del mondo ha avuto un
impatto mediatico amplificato dal fatto
stesso che ha toccato luoghi di vacanze dorate per milioni di turisti, provocando migliaia di vittime anche occidentali.
E’ stato un cataclisma che non
ha risparmiato
né i turisti ricchi
A breve si prevede
né le comunità
il crollo dell’affluenza
indigene che colturistica mentre
tivano il sogno di
gli investitori
uscire fuori dalla
potrebbero
miseria grazie
delocalizzare
all’ingente trasfeil loro progetti
rimento di ricchezza prodotta
dal
turismo
internazionale a
loro favore.
Si è dissolto in poche ore il grande
sogno di un turismo che fa giustizia nel
tempo di tanti squilibri e che può consolare le sofferenze di chi non ha risorse alternative.
Oggi, senza quei paradisi del piacere,
senza quella diffusa rete di villaggi,
alberghi, resort, in cui erano stati investiti ingenti capitali, quali scenari si presentano per il turismo dell’area nel
breve e nel medio-lungo termine?
Nello scenario a breve vi sono le
seguenti, evidenti prospettive. Innanzi-
tutto il crollo verticale dell’affluenza
turistica conseguente alla distruzione
di massa delle infrastrutture turistiche.
Le organizzazioni di viaggi cercheranno di alimentare l’immagine di un’area
in cui la natura offre piaceri difficilmente rinunciabili. Non c’è dubbio
però che le devastazioni lasceranno il
segno impedendo, pur contro il desiderio di vacanza in quei luoghi di
sogno, il ritorno nelle lagune blu. La
minaccia di epidemie potrebbe, dopo
il terremoto e il maremoto, infierire
sulla condizione di vita di milioni di
persone, rendendo a questo punto
proibitivo soddisfare i programmi di
vacanze di coloro che non vorrebbero rinunciarvi. Coloro poi che hanno
investito in alberghi e altre infrastrutture turistiche avranno una forte motivazione emotiva a delocalizzare dall’area i loro progetti scegliendo aree di
minor rischio, almeno nel breve
–medio termine.
Le organizzazioni di viaggi che hanno
costruito spesso le loro fortune sulla
grande attrazione di luoghi dove ogni
piacere è possibile (anche quello criminale del turismo sessuale), saranno
tentati di disinvestire. E ciò purtroppo
sta già avvenendo a poche settimane
dalla catastrofe, come hanno segnalato alcuni grandi tour operator. Ma questa conversione di programmi richiede i suoi tempi. Entro il 2005 sarà dif-
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 3 - numero 19 / 11
INTERVENTI
ficile portarla a compimento.
Lo scenario del medio- lungo periodo
è collegato alle possibilità di una ricostruzione veloce del tessuto urbano,
sociale, economico e turistico dell’area. Si tratta di una sfida drammatica.
Non è soltanto un problema di risorse finanziarie. Nell’opera si solidarietà
per l’emergenza e la ricostruzione
saranno impegnate le nazioni Unite,
l’Unione Europea e tante nazioni che
hanno avuto una reazione proporzionata alla sciagura.
Quali sono le riflessioni che suggerisce la prospettiva della ricostruzione?
L’area colpita dal disastro è vastissima
e comprende una serie di paesi senza
mezzi. La ricostruzione deve garantire che il turismo possa svilupparsi
senza condizioni di rischio permanente per la sicurezza degli abitanti e degli
ospiti che purtroppo non esistevano
il 26 dicembre scorso. Senza una rete
di sicurezza imperniata su un sistema
di monitoraggio di eventuali onde
sismiche e marine che consenta una
ragionevole prevenzione degli effetti
catastrofici di tali eventi, l’immagine dei
paradisi turistici sarebbe offuscata; per
quanto la memoria dei fatti anche più
drammatici spesso evapora rapidamente dietro l’incalzare dei desideri.
Tra qualche anno la tragedia potrebbe
appartenere alle cronache di un anno
terribile, anche se sopravvivranno le
testimonianze; vive soprattutto nel
volto di quei bambini che avranno
sempre negli occhi il segno di un dolore incancellabile.
La ricostruzione del turismo però
richiede una profonda riflessione autocritica sul modello dei “paradisi del piacere” costruito negli anni Settanta. E’
un modello che si è reso in qualche
misura complice degli effetti devastanti
dello tsunami. La privatizzazione di
migliaia di chilometri di coste e di
ambienti straordinari ha favorito l’intensità dello sviluppo dell’economia
turistica, risorsa unica per gran parte
della gente; ma ben poco si è fatto per
garantire che il turismo offrisse una
netta inversione nella lotta alla povertà e un volto moralmente ineccepibile. La povertà è rimasta e ricordiamo
le vigorose denuncie del turismo sessuale, fattore di profondo corrompimento delle comunità locali e soprattutto di miserabile sfruttamento di
bambini giovani e indifesi.
Le nazioni impegnate nel sostenere lo
sviluppo turistico dell’area dovranno
vigilare con severità che il nuovo turismo garantisca, oltre alla sicurezza fisica, anche la dignità di popolazioni che
non sono da sole in condizioni di
difendersi dal degrado morale.
Sempre nel medio-lungo temine
occorre infine un piano specifico per
il turismo secondo un nuovo modello
ispirato alla compatibilità tra sviluppo
del fenomeno e valori fondamentali
della vita delle persone, a cominciare
da quello del rispetto delle culture
locali, della loro identità e della loro
diversità.
Con l’Annuario il turismo
in provincia cresce
P
untuale come un orologio, l’Annuario delle agenzie di viaggio e dei
tour operator di Roma e provincia anche
quest’anno si presenta
ancora più completo agli
operatori del settore,
che lo hanno ormai
adottato quale insostituibile strumento di
comunicazione e marketing.
L’Annuario, edito dalla
società IMPATTO, assieme ad altre iniziative, è
nato per contribuire a
sostenere e promuovere il turismo su tutto il
territorio romano e giunto ormai alla sua
quarta edizione sembra aver contribuito non poco a soddisfare questa aspettativa. Di sicuro, nel pullulare di iniziative da parte di
amministrazioni
locali, proloco,
associazioni pubbliche e private
per sostenere e
rilanciare il turismo
nell’area romana,
questa pubblicazione
offre uno sguardo di
assieme, completo e
sempre aggiornato, sull’universo turistico regionale ed è probabilmente proprio qui la chiave del suo successo.
Pubblicato con il patrocinio dell’Ente bilaterale
territoriale per il turismo
e dell’ENIT, l’Annuario,
come si legge nelle pagine di presentazione, sarà
ancora per tutto il 2005
«una vetrina, attraverso
la quale i tour operator
stranieri verificheranno il
grande impegno e l’enorme lavoro che tutto
il comparto turistico
romano ha profuso per
riorganizzarsi e crescere ».
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
12 / anno 3 - numero 19
INTERVENTI
Undicesimo: non fumare.
Salvo eccezioni
P.L.
L
e proteste e le richieste di proroga dei gestori e dei proprietari dei locali pubblici non sono
bastate a fermare l’entrata in vigore
della legge e dal 10 gennaio sigarette,
sigari e pipe sono al bando in tutti gli
esercizi commerciali della Penisola;
compresi ovviamente quelli preferiti
dai turisti, come bar, ristoranti e pizzerie. Dunque vietato fumare, con la
sola eccezione dei luoghi attrezzati con
appositi spazi chiusi e con idonea aerazione; come prevede la norma.
Nicola Gaudenzino, presidente della
Fipe di Roma e del Lazio, che associa
oltre 4.000 pubblici esercizi, è stato
nei mesi scorsi il portavoce di tutti gli
imprenditori, piccoli e grandi, che
hanno messo in dubbio non il merito
ma i tempi e i modi di applicazione
della legge. Nessuno contesta infatti la
sostanza del provvedimento, che se
non altro ha il merito di mettere un
freno alla maleducazione di chi con l’olezzo di tabacco, magari scadente, fa
andare di traverso un magnifico branzino al cartoccio o un fragrante maritozzo con panna. «Quello che abbiamo cercato di far capire», sottolinea
Gaudenzino, «è che non ci hanno dato
il tempo di adeguarci. Che sarebbe
arrivata questa legge noi lo abbiamo
saputo dai giornali e la prima comunicazione ufficiale è giunta dalla Regione Lazio soltanto il primo dicembre
scorso. Com’è possibile adeguare in
tempo i locali, soprattutto in città storiche come Roma, dove le Belle arti ci
mettono anni solo per prendere in
considerazione le domande per effettuare lavori di ristrutturazione di qualsiasi genere?».
Quello dell’adeguamento infatti rimane il nodo centrale; soprattutto dopo
che le piccole e medie imprese del settore, che sono la stragrande maggioranza, hanno dovuto sopportare i costi
di un’altra legge, la 626 sulla sicurezza
dei luoghi di lavoro, che ha imposto la
sostituzione di macchinari e in qualche caso gravose ristrutturazioni.
Qualcuno però che si sta mettendo
celermente in regola c’è. Uno di questi è il titolare della Taverna dei Gracchi di Roma, Dante Mililli, che tuttavia
riconosce di poter partire notevolmente in vantaggio: «Il mio locale ha
due sale, distanti l’una dall’altra una
trentina di metri. In mezzo ci sono le
cucine; inoltre ho già l’impianto di condizionamento dunque predisporre una
sala fumatori non è risultato impossibile e neppure eccessivamente dispendioso».Tuttavia il ristoratore concorda su un punto: spesso chi fa le
leggi non si preoccupa troppo del
risvolto pratico e dell’onere che scarica su chi le deve osservare. Il pensiero va inevitabilmente a chi gestisce
locali pubblici in centri storici dove è
quasi impossibile spostare un singolo
mattone, oppure a chi si deve confrontare con una burocrazia lentissima, dalle competenze frammentate,
dove il solo pensiero di dover chiedere un’autorizzazione o un permesso
mette i brividi.
Una eccezione però c’è, come sottolinea il presidente Gaudenzino, il quale
ricorda che Francesco Saponaro, assessore alle Attività Produttive della
Regione, ha promesso incentivi agli
imprenditori che vorranno adeguare i
propri esercizi.Tra l’altro il provvedimento sarebbe una mano tesa verso
due settori, quello della piccola e
media impresa e del turismo, che si
dice sempre di voler sostenere e sul
quale invece si scaricano sempre nuovi
oneri.
Tuttavia un po’ di colpa, sempre secondo Dante Mililli, i titolari di esercizi
pubblici ce l’hanno: «La Fipe ad esempio qualche informazione su ciò che
l’entrata in vigore della legge avrebbe
comportato l’aveva già fatta circolare,
però molti di noi si erano adagiati sul
fatto che in fondo sarebbe bastato
separare le sale: da una parte i fumatori, dall’altra i non fumatori e in
mezzo una bella porta. Invece no. Una
volta letto con attenzione il testo della
legge ci si è sentiti presi di contropiede».
Polemiche a parte comunque la
domanda vera resta sempre quella:
quanto peserà sugli incassi il divieto di
fumare nei locali pubblici? In altre parole, vale veramente la pena affrontare
costi anche ingenti per attrezzare le
sale e suddivide gli spazi? Difficile fare
previsioni. Secondo la Doxa i fumatori in Italia nel 2003 erano appena il
27,6% della popolazione, oltretutto in
ulteriore vistoso calo rispetto ad appena due anni prima. Dunque una categoria in via di estinzione, la cui consistenza potrebbe minacciare non più di
tanto il giro di affari; anzi, semmai
aumenterà il gradimento di chi, mal
sopportando un vicino di tavolo tabagista, chiede da tempo misure ancor
più draconiane contro i fumatori. Infatti, secondo una ricerca della Economic
development corporation del marzo
2004, negli Stati Uniti l’industria della
ristorazione, nonostante la vera e propria guerra alla sigaretta in atto ormai
da anni, va a gonfie vele con un aumento dei profitti del 9%.
Inoltre c’è da dire che nostro Paese,
anche in materia antifumo, si distingue
dagli altri e mentre altrove (ad esempio in Irlanda, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Inghilterra) il divieto di fumare è
pressoché totale e senza eccezioni,
non solo al bar e al ristorante ma in
tutti i luoghi pubblici, da noi almeno si
offre una chance a chi non può proprio fare a meno della sigaretta, consentendo l’agognato “tiro” in spazi
appositi. Gli ultimi fumatori di tutta
Europa e del mondo potrebbero avere
così un motivo in più per visitare il
nostro Bel Paese.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e Provincia
anno 2 - numero 18 / 13
INTERVENTI
Sul Ministero è opportuno
fare marcia indietro
Franco Paloscia
Q
uando sul Ministero del turismo, istituito con il sostegno
di un ampio quadro di forze
politiche, nel 1959, si abbatté l’onda
sismica del referendum popolare del
1993 che ne sancì l’abrogazione, nessuno pensava che il problema sarebbe
risorto proprio quando le regioni,
com’è avvenuto con recenti provvedimenti legislativi, si sarebbero appropriate di “poteri esclusivi” in materia.
Sembra un paradosso, ma in realtà l’Italia non brilla certo per linearità e per
coerenza nell’ambito europeo, dove la
maggior parte dei paesi vantano una
sede istituzionale che cura a livello
nazionale le sorti del settore.
Se ripassiamo, del resto, il lungo iter del
dibattito post-referendario, vedremo
che sono state numerose le ipotesi e
le proposte parlamentari per colmare
il “vuoto” lasciato dal Ministero del
Turismo.
Alcune proposte puntavano sulla radicale trasformazione dell’ex Ministero,
come quella che prevedeva un Ministero del tempo libero, comprensivo
delle attività artistiche.
Il Cnel, dal canto suo, ribadiva la necessità di una “autorità centrale” di riferimento delle politiche settoriali e intersettoriali per l’esercizio di una funzione di coordinamento.
Le regioni ritenevano invece che, fermo
restando il principio del trasferimento
alle stesse delle funzioni amministrative, per l’esercizio di funzioni non trasferibili e in particolare in materia di
vigilanza, fosse opportuno affidarle ad
amministrazioni centrali operanti in
materia “affini”.
Una cosa è certa. Nel caso del Ministero dell’Agricoltura, abrogato come
quello del turismo, fu seguita la vecchia
massima secondo cui “morto un ministero se ne fa un altro”. Nel caso invece del turismo si seguì una politica di
rigore e rispetto della volontà di qull’80
per cento di italiani che aveva votato
l’abrogazione.
Per cui, oggi abbiamo un nuovo ministero per le politiche agricole ma non
abbiamo un nuovo ministero per il turismo.
La linea prescelta è stata quella di ridimensionare la sede istituzionale a livello burocratico-amministrativo, ovvero
di semplici direzioni generali del turismo collocate dapprima alla Presidenza del Consiglio, poi presso il Ministero dell’Industria, infine presso il Ministero delle Attività Produttive.
In effetti, delle amministrazioni centrali a cui è stato affidato il settore è titolare un ministro che ha una precisa
delega e responsabilità in materia di
turismo.
Con il recente decreto legislativo
approvato dal Consiglio dei Ministri in
data 16 gennaio 2004, si è proceduto
alla riorganizzazione del Ministero delle
Attività produttive con la istituzione di
tre aree funzionali tra le quali due si
occupano della materia del turismo: l’area dell’internazionalizzazione, che cura
la promozione dell’immagine unitaria
all’estero; l’area dello sviluppo economico, che tra le competenze vanta l’attività di tutela dei consumatori nel settore turistico a livello nazionale nonché quella inerente la raccolta e l’elaborazione di dati e rilevazioni economiche riguardanti il turismo.
Il confronto Stato-regioni ha portato,
dunque, a non escludere lo Stato dall’assunzione di diretta responsabilità in
materia, nel rispetto dell’orientamento in senso federalistico del Paese.
Come si è visto in articolo pubblicato
sul precedente numero di Roma&provincia, all’indomani della Conferenza sul
turismo di Genova, le ipotesi di “cabina di regia” sono numerose. C’è anche
chi propone il ritorno ad un Ministero
del Turismo che, sul modello di quello
dell’agricoltura, si possa definire come
ministero per le politiche turistiche.
Se c’è un campo cui guardare nell’orto del vicino non è sterile esercizio è
proprio quello del turismo.
Le soluzioni adottate da grandi paesi
leader del settore come Francia e Spagna, ad esempio, possono indicare un
percorso. E ancor più può indicarlo l’esperienza tedesca dove l’articolazione
del turismo a livello pubblico risente
della natura federale dell’ordinamento
statale. Qui opera un Ministero dell’Economia e del lavoro che cura la politica nazionale del settore.
Si deve peraltro
tener presente
anche il fatto che
Chi tutelerà
la nuova Costitugli interessi dell’Italia
zione europea
quando si elaboreranno
dell’8 giugno 2004
politiche e indirizzi
ha introdotto la
comunitari
materia del turiin un settore strategico
smo tra quelle di
per tutti ma forse
competenza delancor di più
l’Unione. Pertanper le nostre regioni?
to, ben 25 potranno curare i loro
interessi turistici
“nazionali” nell’ambito di una cabina di regia comunitaria dove gestiranno, tra l’altro, politiche e risorse fondamentali per lo sviluppo del settore.
Gli “orfani” del Ministero del turismo
e coloro che non hanno voluto mai –
e giustamente – ammainare la bandiera che sventola in via della Ferratela in
Laterano a Roma, dove si sono susseguiti ben venticinque ministri del turismo prima dell’abrogazione, da Tupini
alla Boniver, possono quindi vantare un
argomento in più per far avanzare le
loro proposte di ritorno al passato: chi
tutelerà gli interessi dell’Italia quando
si elaboreranno politiche e indirizzi
comunitari in questo settore di attività strategico per tutti indistintamente,
ma forse ancor di più per le nostre
regioni?
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
14 / anno 3 - numero 19
INTERVENTI
La chiave del successo? La qualità.
Anche nel turismo
Angela Schito
I
l concetto di qualità totale si fa
sempre più strada nella valutazione di servizi pubblici e privati, ma
non è affatto una scoperta recente.
Già a partire dagli anni Settanta, infatti, si rivelò la carta vincente dell’economia giapponese nel confronto competitivo col sistema economico occidentale; il vantaggio acquisito dai nipponici fu tale da influenzare, nei decenni successivi, l’approccio globale al business, attraverso l’introduzione del
“sistema qualità”.
Realizzare un sistema qualità significa
adottare il punto di vista del cliente
attraverso uno spiccato orientamento alla sua soddisfazione. Questa strada è percorribile soltanto perseguendo il “miglioramento continuo” e
facendo della qualità il fine ultimo di
ogni processo
aziendale. Di qui
l’espressione
“Total
Quality
Management”,
Realizzare un sistema
ovvero sistema
di qualità significa
di gestione in cui
adottare il punto
la qualità, divedi vista del cliente
nendo la stratee cercare la sua
gia principale per
soddisfazione.
l’azienda, deve
avere, giorno per
giorno,
un
riscontro a livello operativo.
L’intero output dell’azienda, cioè, deve
tradursi in qualità e questo è possibile solo attraverso il pieno coinvolgimento innanzitutto della leadership,
che deve stabilire gli obiettivi di qualità e la strategia per raggiungerli e poi,
a cascata, di tutti i comparti aziendali.
Questo pensiero nasconde in sé una
prospettiva semplicemente rivoluzionaria: dalla logica del profitto, che aveva
plasmato da sempre ogni sistema produttivo, si passa alla logica del cliente.
Il suo nuovo “peso contrattuale” mette
in moto una competitività tra le aziende per cui vince quella che sa anticipare nuove tendenze e nuovi bisogni.
Come ogni rivoluzione, anche questa
ha comportato dei problemi, per così
dire, di assestamento. La cultura
imprenditoriale italiana, infatti, si è
dimostrata, a tal proposito, inadeguata e il mercato turistico-alberghiero
ne ha subito, spesso, i contraccolpi più
forti. Esso, infatti, rappresentando una
risorsa crescente per la nostra economia, sia per fatturato sia per numero di occupati, si è trovato ad affrontare spinte competitive sempre più
forti. La logica vuole che a vincere, in
questo gioco di forze, sia chi conosce
bene il cliente, chi si pone nella sua
ottica sollevando i suoi stessi problemi e anticipandone le soluzioni; questo processo è tutt’altro che semplice, ostacolato, per di più, dai cambiamenti in atto nel comportamento dei
consumatori.
I principali studi sul consumo oggi
hanno modificato l’identikit dell’avventore: esso è sempre più indipendente, quindi sviluppa scelte di consumo consapevoli; per questo è sempre
più selettivo e richiede servizi personalizzati. La figura dell’acquirente “affezionato” scompare lasciando il posto
a quella del consumatore “nomade”
che è alla ricerca continua di ciò che
è meglio per lui.Alberto Galgano, uno
dei maggiori esperti italiani di qualità
totale, descrive il cliente come un
mostro spietato e vendicativo (La qualità totale, Il sole 24 Ore, Milano, 2002);
la sua insoddisfazione, nella maggior
parte dei casi, genera un passaparola
negativo che può influenzare, nel
tempo, le scelte d’acquisto all’interno
della sua rete di conoscenze. E del
resto, chi di noi non si fiderebbe del
consiglio di un amico?
Al di là di questa definizione poco
edulcorata, il cliente, è colui che deci-
de i parametri della qualità di un servizio e lo fa seguendo un solo criterio:
le sue aspettative. Ma cosa si aspetta
di solito il cliente da una struttura
ricettiva? Possiamo considerare fondamentali due classi di fattori: quelli
tangibili e quelli intangibili. I primi sono
gli elementi che rendono “palpabile”
un servizio. Si tratta, ad esempio, dell’aspetto della struttura in cui esso
viene erogato, insieme a fattori come
igiene ed accoglienza, della cura nelle
attrezzature e dell’aspetto delle risorse umane. Queste costituiscono, più
che in altri settori, un fattore determinante poiché si relazionano col
cliente, ne rilevano soddisfazioni o
malumori.
Nella categoria “aspetti intangibili”
rientrano: affidabilità, competenza, cortesia, sicurezza; tutti fattori che rassicurano il cliente davanti a qualsiasi
imprevisto. Grande importanza riveste inoltre la comunicazione, in questo caso intesa come scambio reciproco di informazioni; significa non
solo trasferire al cliente tutta una serie
di conoscenze relative al servizio in
modo chiaro e puntuale, ma anche
dedicare tempo ed attenzione all’ascolto del cliente per cogliere in itinere ogni eventuale disfunzionalità.
Ma quanto è giusto dire che la logica
del cliente supera quella del profitto?
La qualità, nella sua accezione onnicomprensiva della vita d’azienda, produce sicuramente dei costi rilevanti,
ma sotto un’altra prospettiva rappresenta un investimento, un impegno dai
risvolti vantaggiosi; non genera, quindi, soltanto gratificazione nel cliente,
ma produce dei risultati economici nel
lungo periodo.
E’ facile identificare i vantaggi di una
politica della qualità: innanzitutto il rafforzamento dell’immagine aziendale e
il posizionamento impeccabile nel mercato. Inoltre, accelerazione del vantaggio competitivo e, non ultima, la
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 3 - numero 19 / 15
INTERVENTI
soddisfazione del cliente il quale, sarà
disposto a ritornare non una, ma cento
volte.Tutto questo porta ad un’immediata equazione: fidelizzazione uguale
profitto nel tempo. Guardando poi ai
vantaggi interni all’azienda, un sistema
qualità produce i seguenti risultati: l’ottimizzazione dei processi lavorativi, la
gestione più efficiente dei tempi e delle
responsabilità legate ai ruoli, quindi
maggior coinvolgimento del personale. In poche parole, riduzione degli
sprechi della non-qualità.
L’offerta di qualità nei servizi turistici
oggi trova legittimazione attraverso
l’attività di certificazione: con essa si
intende il processo di verifica e attestazione della qualità, compiuta da
organismi predisposti. Oggigiorno, nel
settore turistico, prevale l’approccio
sistemico alla certificazione (si parla di
SGQ, sistemi di gestione per la qualità) regolati dalle oramai note norme
ISO 9000 (nel nostro caso la norma
ISO 9001 del 2000). Si tratta di norme
generiche, progettate dall’ISO (International Organization for Standardization) per stabilire i requisiti internazionali che i sistemi di gestione per la
qualità devono avere per dimostrare
la conformità dei servizi alle esigenze
degli stakeholders (clienti, lavoratori,
proprietari, azionisti…).
Secondo Guido Improta, direttore dell’Apt di Roma, il processo di certificazione della qualità nel settore turistico non può definirsi completamente
attuato; infatti: «Citando i dati Sincert,
le imprese turistiche certificate (ISO
9001) nel Lazio sono all’incirca 70. Di
queste oltre 25 sono alberghi…».
Riguardo ai riferimenti legislativi, sicuramente questi non mancano. In Italia,
attraverso la legge quadro numero 135
del 29 marzo 2001 che riforma la legislazione nazionale del turismo e le linee
guida per l’applicazione della norma
UNI EN ISO 9001:2000 al settore
alberghiero, sono stati fissati dei punti
fermi nella tutela e nella promozione
della qualità. Ma Improta aggiunge: «Le
imprese non dispongono a livello
nazionale di incentivi economici e
finanziari adeguati per predisporre processi di certificazione.A mio avviso le
Regioni, che rivendicano una competenza esclusiva in materia di turismo
e che faticano non poco ad esercitarla, potrebbero svolgere un ruolo
importante in tal senso».
Qualità anche per l’ambiente
Un capitolo a parte è oggi quello della
qualità dell’ambiente, che condiziona
in maniera spesso determinante anche
il turismo. Prendono infatti sempre più
piede le certificazioni relative ai sistemi di gestione ambientale (SGA) e
accanto alle certificazioni di prodotto
(etichette di vario tipo) va anche diffondendosi un approccio sistemico al
tema dello sviluppo sostenibile. Qui
intervengono le norme ISO
14001:1996 e, a livello europeo, l’adattamento del nuovo regolamento
(EMAS) sull’ecogestione anche al settore turistico. «La componente
ambientale, intesa come insieme di
problematiche connesse alla gestione
ed al consumo delle risorse: acqua,
aria, suolo», ci dice ancora al riguardo
il direttore dell’Apt, Guido Improta, «è
divenuta componente primaria dei
prodotti anche turistici, in alcuni casi
andando a costituire il fondamento
stesso (prodotti biologici, tematiche
verdi, mare), in altri divenendo un fattore condizionante nelle scelte (qualità del territorio, qualità urbana, qualità delle materie prime alimentari). In
Italia ci sono diverse esperienze ed il
tre per cento di esse riguardano il settore turistico. Ci sono anche progetti
pilota come quello del marchio ecolabel (applicato agli alberghi) o progetti
come il Clear (progetto per la contabilità ed i report ambientali di città e
comunità locali».
Il dato attuale sulle certificazioni
ambientali, nel settore turistico, parla
di una sempre maggiore attenzione alle
tematiche ambientali già dimostrata,
tra l’altro, dalla crescita di altre iniziative di valorizzazione del territorio, sia
da parte di imprese del settore che di
enti pubblici locali, tra cui, ricorda
ancora Improta, «il boom degli agriturismo, molti dei quali biologici, la maggiore tutela dei parchi e delle riserve
naturali, innumerevoli interventi per il
miglioramento della qualità urbana».
Anche in questo caso il cammino è
tutt’altro che compiuto: il nostro
paese, che vanta un patrimonio
ambientale e architettonico di rilievo,
non vanta un altrettanto primato in
tema di eco-sensibilità. Germania, Svezia e Francia, hanno dimostrato in questi ultimi anni un interesse maggiore
del nostro. I dati
sulla certificazione SGA lo testimoniano: in geneI vantaggi
rale in Italia le
della qualità:
certificazioni
rafforzamento
ambientali 14001,
dell’immagine
quindi non solo
aziendale
quelle turistiche,
e posizionamento
sono pari a 2.117
nel mercato
unità, rispetto alle
6.000 in Germania, alle 3.500 del
Regno Unito, alle
3.425 della Svezia
ed alle 2.305 della Francia.
Dunque, un approccio tout court alla
qualità vuol dire oggi non solo dare
garanzie sulla bontà prodotto/servizio
finale. Significa abbracciare un ventaglio più ampio di interessi e bisogni.
Gli stessi che stanno segnando, il passaggio da una domanda di qualità di
tipo economico ad una di carattere
strettamente sociale. Quella ambientale ne rappresenta solo una parte, sia
pur fondamentale.
Non meno importanti sono la qualità
del lavoro, intesa come tutela dei bisogni di sicurezza e salute, ma anche dei
rapporti tra le persone che “abitano”
l’azienda, e la qualità delle informazioni, intesa come rispetto della riservatezza nello scenario dell’ information
society.
Una grande fetta della qualità oggi ci
richiama al tema della qualità etica,
quella attinente alla responsabilità
sociale delle imprese, chiamate oggi a
garantire la correttezza nella gestione
delle risorse finanziarie e umane, nel
rispetto delle leggi e dell’integrità
morale. Di qui le politiche contro il
lavoro infantile e obbligato, il rispetto
degli orari di lavoro e di criteri retributivi equi.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
16 / anno 3 - numero 19
INTERVENTI
Valle Aniene, uno scrigno di tesori
Ilaria Morini
L
a Valle dell’Aniene è probabilmente uno degli scrigni tra i più
ricchi e, allo stesso tempo, inesplorati del Bel Paese. Può sembrare
una esagerata e contraddittoria epigrafe, considerando che essa rappresenta una cornice naturale per Roma,
sulla quale si sono versati, e ancora si
versano, fiumi d’inchiostro. Eppure non
tutti conoscono questa valle, dall’inalterata bellezza, affatto offuscata dai
suoi aspetti contraddittori. Sicché
apparirà, al contempo, fertile e brulla,
solare ed enigmatica, austera e gioviale. Oltre a ciò l’adornano, come
tanti grani di una collana, paesini arroccati, tagliati nella roccia, incasellati sulle
alture.
Signore incontrastato della zona è
naturalmente l’Aniene, corso d’acqua
che ha svolto un ruolo strategico per
i primi insediamenti umani, nonché per
gli assi viari di scambio e comunicazione.
Padre delle pianure verdi sguLe caratteristiche
scia fra gli angudella zona sembrano
sti spazi lasciati
rispondere
dalle rocce, gorperfettamente alle
goglia tuonante
nuove esigenze
nelle cavità carsidel turismo nazionale:
che e negli inghinatura e cultura
ottitoi che si
in un unicum
perdono nelle
inscindibile
viscere
della
terra. Lungo il
suo corso sono
vi sono ancora i
ponti, gli acquedotti e i prodotti straordinari d’ingegneria idraulica che hanno
dissetato, e tutt’ora dissetano, Roma.
Di essi restano, ad Agosta, le arcate
dell’Acquedotto Marcio galoppanti
verso la pianura, mentre a San Cosimato è possibile calarsi all’interno dell’Acquedotto Claudio nel corso di una
escursione nel ventre della roccia,
manipolata dall’uomo circa duemila
anni fa.
Le caratteristiche della zona sembrano rispondere perfettamente alle
nuove esigenze del turismo nazionale:
natura e cultura in un unicum inscindibile. Circa due secoli prima delle ultime ricerche del settore, per fame di
conoscenza e sete di bellezza nonché
per spirito d’avventura, i viaggiatori del
grand tour ivi si sono fermati. Incantati, rapiti e colpiti da “quell’orrido naturale” e dalla suggestiva semplicità di
quei mucchietti di case, custodi di
patrimoni inestimabili per cultura e
arte. Queste terre silenziose di prepotente bellezza offrono vari percorsi per arrivare a scoprire e, virtualmente, ad aprire gli scrigni che nascondono vestigia antichissime di straordinaria importanza e memorie storiche
di eccezionale interesse. Una storia
profonda dal Neolitico delle Tombe,
rinvenute presso Camerata Nuova e
Mandela, all’epopea garibaldina testimoniata nel Museo delle Culture di
Riofreddo.
Si possono seguire itinerari silvestri
tra faggete e ruscelli, giacché la valle
comprende due Parchi naturali di grande interesse scientifico per virtù della
prosperosa varietà della flora e della
fauna. Negli ultimi anni di fatto la zona
è rientrata nella sfera d’indagine delle
ricerche del Centro nazionale delle
ricerche, proprio per la tutela e la salvaguardia di ambienti rimasti miracolosamente integri.
Un’emozione unica, nonché un bel
peregrinare, è offerta dai “percorsi
della spiritualità” dei centri monastici
benedettini e francescani.Altrettanto
piacevole è perdersi lungo i “sentieri
dell’arte”, cui aggiungere, non per ultima, la possibilità di degustare prodotti tipici. Lavorati ancora seguendo tecniche antiche, valgano da esempio, i
preziosissimi fagioli di Vallinfreda e Vallepietra, le cipolle, le patate, il miele, le
castagne, i funghi o le acque minerali
di Marano Equo e il Cesanese di Olevano Romano. Il mondo della tellus, i
sapori di un tempo passato, gli strumenti artigianali, i segreti dell’esperienza degli anziani, in parte raccolti
nel Museo della Civiltà Contadina del-
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 3 - numero 19 / 17
INTERVENTI
l’Alta Valle dell’Aniene a Roviano, peraltro, una delle applicazioni meglio riuscite dei più moderni principi di museologia e museografia.
Il grande teatro naturale dei Monti
Lucretili, con i suoi sipari litici e scenografie di rocce carsiche, offre spettacoli ove l’occhio si perde. Dolci linee
dell’Appennino, imperlate di cataste di
case tra cui quelle dell’oraziana Licenza, scelta dal vate latino;Vicovaro, il cui
toponimo ricorda una delle tante famiglie patrizie romane, che preferirono
questa Valle per le loro dimore dell’otium. Furono mecenati, consoli e imperatori: ruderi di una delle fantasmagoriche creazioni di Nerone restano a
Subiaco, così come ad Arcinazzo
Romano è stata recentemente riaperta la campagna di scavi nella dimora di
Traiano. Nel cuore del Parco dei Simbruini, nascosti tra le pieghe dei monti,
si sono accoccolati paesi che della
montagna hanno fatto la fonte e base
di ogni attività. Sfruttando le abbondanti precipitazioni nevose, sul Monte
Livata, sono stati creati impianti sportivi; mentre a Cervara di Roma rupi,
dirupi e macigni sono stati trasformati in un atelier a cielo aperto, cui fa da
contrapposto la Galleria comunale
d’Arte Moderna di Anticoli Corrado,
vero gioiello del nostro patrimonio
artistico nazionale.
Ancora la roccia, quale culla della civil-
tà monastica: Benedetto da Norcia,
giovinetto della ricca famiglia degli Anicii, si ritirò per ascoltare il messaggio
divino, in un antro del Monte Taleo. La
montagna è protagonista anche a Vallepietra, il Santuario della Trinità, meta
di pellegrini tutto l’anno, è stato ricavato alla base di una parete rocciosa
impressionante. Misteri di fede inghiottiti dalla roccia e miracoli d’arte, che
hanno tentato di rendere vivibile lo spazio circostante, mediante ardite costruzioni a sbalzo sui precipizi. I siti religiosi prolificarono nella zona, custodi oggi
di opere notevoli, come il convento di
San Francesco, presso il ponte omoni-
mo, raro esempio della tipologia detta
“a schiena d’asino” in quel di Subiaco,
oppure appaiono in tutta la loro umiltà, come la casa
del Beato Fra
Diego Oddi, a Vallinfreda, memoria
Nel cuore del Parco
di una vita fatta di
dei Simbruini,
cose semplici,
nascosti tra le pieghe
disperatamente
dei monti, si sono
straordinaria nel
accoccolati paesi
suo mistero. A
che della montagna
San Cosimato il
hanno fatto la fonte
sacro diventa giale base di ogni attività
lo storico, che
vede un calice
avvelenato destinato a Benedetto
da Norcia. Il ricordo di antichi intrighi
di palazzo ancora sopravvive nelle rocche e castelli di cui è disseminato questo territorio; ricchi di manufatti artistici alcuni (Castello Massimo ad Arsoli), ridotti in rovine altri (Rocca Borghese a Vivaro Romano).
Una bella iniziativa è nata dalla Comunità montana dell’Aniene: “I tesori
nascosti della Valle dell’Aniene”, itinerari
guidati sulle tracce dell’arte, della
gastronomia, della storia, per soddisfare gli animi più eclettici e le esigenze più disparate.Vi abbiamo svelato il
segreto di questo lembo di provincia
romana: custoditelo, assaporatelo, trasmettetelo! Memori del fatto che
“conoscere significa conservare”.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
18 / anno 3 - numero 19
INTERVENTI
Il turismo del dopo-tsunami
Roberto Coramusi
L
a tragedia che ha colpito i paesi
dell’area asiatica meridionale ha
avuto grandi ripercussioni anche
in Occidente. E’ stato infatti alto il tributo di vittime e di dispersi di nazionalità diversa da quella degli stati interessati. L’onda anomala, oltre alle vite
di circa 300 mila esseri umani, sembrava, sul momento, essersi portata via
anche l’intenzione dell’imprenditoria
italiana di investire nel turismo in quelle regioni già disagiate e sfortunate, che peraltro
traggono da queDistrutte o
sta industria la
danneggiate anche
loro primaria
numerose
fonte di sosteninfrastrutture
tamento. L’imturistiche di
menso sforzo di
imprenditori italiani
solidarietà che si
è registrato a
sostegno delle
popolazioni provate dallo tsunami, la bellezza
naturale dei luoghi e la ferma volontà
di ricominciare a vivere, hanno invece
messo in moto un meccanismo che è
teso alla ricostruzione e al continuare
a fare vacanza e viaggi soprattutto alle
isole Maldive, meta privilegiata del turismo nostrano, poi anche in India, Sri
Lanka,Thailandia, ecc…. Come conferma l’ufficio stampa de “I Viaggi del
Ventaglio”, nella persona di Sara Ferdighini: «Il proposito della nostra azienda è quella di continuare a fare turismo
alle Maldive e nel resto dei paesi colpiti dallo tsunami. La qualità del prodotto maldiviano è ottima e speriamo
che la paura nei viaggiatori finisca presto, anche grazie all’opera di sensibilizzazione che stiamo portando avanti
con Astoi ed i giornalisti del settore
per far conoscere la reale situazione».
Strettamente legate sono le attività
imprenditoriali degli stranieri e la
manodopera locale che incide nel caso
delle Maldive addirittura per l’80%.VentaClub infatti ha l’affitto del villaggio
dell’atollo di Rannahli, mantenendo
direttamente la gestione dell’organizzazione e dell’animazione all’interno,
impiegando molti cittadini del luogo.
Quello che è successo nel sud est asiatico ha colpito l’industria turistica italiana danneggiando gli impianti e le infrastrutture o, nel migliore dei casi, creando un danno monetario ingente a causa
dei numerosi annullamenti delle prenotazioni post-onda anomala. «Il nostro
villaggio non ha subito danni rilevanti
perché è collocato in una zona poco
interessata dalla tragedia»,. ha continuato la Ferdighini, «Ma le cancellazioni dei pacchetti per tutto gennaio penalizzeranno sicuramente il nostro fatturato annuo, visto che il prodotto invernale maldiviano incide per il 2% del
totale». «La strategia del Ventaglio non
ha subito modifiche. Per il futuro, vogliamo valorizzare ciò che abbiamo creato in questi anni, compreso i viaggi organizzati del tour operator “Caleidoscopio”, e non sono previsti investimenti
per ampliare la nostra presenza nella
regione, indipendentemente dalla tragedia dello scorso dicembre», ha concluso la responsabile della comunicazione del gruppo milanese.
Maggiori danni li hanno subiti invece i
due villaggi gestiti da Valtur sulle isole
di Kihaad e Mahureva, sempre nell’arcipelago delle Maldive. Dopo circa
venti giorni di lavori di ammodernamento le strutture sono state riaperte il 23 gennaio, registrando in entrambe un incoraggiante tutto esaurito.A
testimonianza di come Valtur ha affrontato l’emergenza riportiamo le parole dell’addetto stampa Federica Paparatti, intervistata nelle settimane del
dopo tsunami: «Quando è avvenuta la
tragedia causata dal maremoto abbiamo subito compiuto delle opere di
ristrutturazione, anche se i danneggia-
Nello Sri Lanka è all’opera anche un team di Vigili del fuoco di Roma
Dopo T
la distruzione
si torna a
vivere
ra il 26 e il 27 dicembre scorso un fortissimo terremoto e un maremoto hanno devastato le coste dei Paesi che si affacciano sull’Oceano indiano. Immediatamente è scattata la gara di solidarietà, cui naturalmente ha partecipato anche l’Italia. La nostra Protezione civile ha inviato nello Sri Lanka
tra gli altri un team di otto Vigili del fuoco di Roma, esperti nel soccorso alpino e fluviale, coadiuvati da alcuni sommozzatori, i quali hanno piazzato il loro
campo base a Trincomalee e Galle, nel nord del Paese. Il loro compito era di
distribuire i medicinali e i viveri inviati dall’Italia, allestire i campi per i profughi e cercare di rimettere in funzione i pochi ospedali della zona. I Vigili del
fuoco hanno anche assicurato il trasporto dei materiali verso l’isola di Kinniya a bordo dei Canadair partiti da Ciampino.
continua a pag. 20
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 3 - numero 19 / 19
INTERVENTI
menti non sono stati così rilevanti.
Non abbiamo però interrotto un tour
organizzato in Sri Lanka perché non
interessava le regioni colpite.Abbiamo
la ferma intenzione di continuare a fare
turismo in quelle zone». L’importanza
del prodotto maldiviano lo si riscontra anche analizzando il fatturato totale di Valtur per l’intero inverno: pari da
solo al 25% del totale.
L’intera regione, con Indonesia ed India
in testa, è mediamente popolata da
imprese italiane, così come si apprende dal Ministero degli Esteri, quindi si
lavora alacremente per quantificare le
effettive esigenze. Il Ministro per gli Italiani nel Mondo, onorevole Mirko Tremaglia, ha avviato da subito i contatti
con le centinaia d’imprenditori italiani residenti. «Scopo di tale attività», ha
dichiarato il Ministro, «è in primo
luogo quello di accertare le condizioni dei nostri imprenditori e di valutare, in stretto contatto con la Confederazione degli imprenditori Italiani
nel Mondo, azioni di appoggio e solidarietà per quanti sono stati colpiti
dalla tragedia, incoraggiando in particolare azioni concrete in aiuto ai bambini orfani». D’altronde, come si evince dal censimento del febbraio 2003,
i connazionali che vivono stabilmente
nel su est asiatico sono oltre 3200.
Come si legge sul portale on-line della
Farnesina, a seguito della catastrofe
naturale del 26 dicembre, in Thailandia
sull’isola di Phuket le devastazioni sono
localizzate ad alcune spiagge, pertanto
il turismo nelle zone non colpite è
ripreso. Si continua invece a sconsigliare
di recarsi nelle località della costa occidentale più interessate dal maremoto
dove le strutture alberghiere sono gravemente danneggiate e i trasporti
estremamente difficili (Phi Phi, Khao
Lak). Le verifiche necessarie vanno
comunque effettuate con le proprie
agenzie di viaggio. Per quanto riguarda
la tutela della salute, le consigliabili profilassi sanitarie vanno richieste alle Asl
ma il pericolo di epidemie non sembra
essersi materializzato. E’ comunque
prudente ottenere, anche rivolgendosi all’Ambasciata, notizie aggiornate
prima di recarsi nelle regioni interessate.Anche in Malaysia fervono i lavori di riassetto delle strutture danneggiate e numerosi centri turistici della
regione nord-occidentale (isole incluse) hanno ripreso la loro attività.
Fiavet Lazio sul rimborso delle tasse di concessione
L
e agenzie di viaggio otterranno il rimborso per le tasse
di concessione relative al 2005: questa l’ultima iniziativa del Consiglio regionale del Lazio, deciso a sostenere la
categoria agenziale in un momento particolarmente difficile per il comparto turistico. E’ stato approvato infatti un
articolo del bilancio di previsione del 2005 che concede
la restituzione alle agenzie di viaggio delle tasse dovute alle
Province per l’esercizio dell’attività: sarà la Regione a farsi
carico del rimborso, al fine di sostenere una delle categorie ritenute maggiormente colpite dalle conseguenze economiche dello tsunami nel sud-est asiatico.
La decisione è arrivata anche grazie all’intervento del Consiglio direttivo Fiavet Lazio, che ha sollecitato l’appoggio ed
il sostegno istituzionale presso gli assessorati regionali competenti.
«Visti i gravi problemi e le crescenti difficoltà con cui deve
confrontarsi il mondo del turismo, soprattutto negli ultimi
anni», ha commentato Cinzia Renzi «la Fiavet Lazio ha chiesto ed ottenuto la collaborazione concreta delle Istituzioni per sostenere la categoria agenziale con misure di intervento concrete. Il rimborso della tassa di concessione per
il 2005 si inserisce dunque tra le varie richieste avanzate
all’assessore alla cultura, spettacolo, sport e turismo della
Regione, Luigi Ciaramelletti, in favore del settore turistico
locale, tra le quali ci sarà anche la possibilità per la Fiavet
di avere un suo stand in tutte le fiere dedicate al turismo,
nazionali e internazionali, in cui è presente la Regione Lazio,
per accogliere anche i piccoli operatori turistici che altrimenti non avrebbero modo di partecipare. A tale proposito, la Fiavet Lazio sarà presente con un proprio spazio
espositivo alla prossima edizione della Bit di Milano».
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
20 / anno 3 - numero 19
INTERVENTI
Tsunami, torniamo a viaggiare
per aiutare a ricostruire
Giovanna Sfragasso
L’
Astoi, associazione tour operator italiani, rivolge un invito ai nostri connazionali: tornare nei paesi del Sud Est asiatico che
sono stati travolti dallo tsunami. Il presidente dell’associazione Giuseppe
Boscoscuro sottolinea la necessità di
«ricominciare a viaggiare verso le aree
colpite dal maremoto e riaperte al turismo. Questo è il modo migliore per
aiutare quelle popolazioni che la natura ha drammaticamente colpito», spiega Boscoscuro, «e che dal turismo ricavano gran parte del loro sostentamento. Nessuno di noi dimenticherà
mai il tragico tributo pagato in termini di vite umane, ma il turismo, una
volta di più, deve essere volano di
benessere e di conoscenza reciproca».
Sono almeno 25 mila le prenotazioni
per il mese di gennaio che hanno come
meta le località turistiche del Sud est
asiatico, per un giro d’affari pari a 55
milioni di euro, spiega un portavoce
dell’Astoi, precisando come le ulteriori mancate partenze per il resto dell’inverno, il periodo di massima attività per il turismo italiano in Asia, accentuino il calo di fatturato già fortemente penalizzato dalla catastrofe dello
scorso 26 dicembre.
L’associazione dei tour operator italiani raggiunge un fatturato annuo di 5
miliardi di euro, di cui 900 milioni, circa
il 20%, riguardano il Sud Est Asiatico, a
cui sono dedicati pacchetti vacanza che
si aggirano sui 2.200 euro a persona
per settimana. Le Maldive, in particolare, accogliendo ogni anno circa 140
mila italiani che viaggiano con gli operatori Astoi, assorbono il 45-50% del
flusso totale. Finora l’associazione ha
calcolato una prima stima dei danni
che, per i suoi associati, ammonta a
circa 70-80 milioni di euro. Si tratta
però di una stima provvisoria. Solo
quando le località turistiche, in primis
le Maldive, saranno nuovamente pronte ad ospitare i turisti si potranno avere
dati più precisi.
Lo scorso 30 dicembre la Farnesina ha
ufficialmente sospeso lo “sconsiglio” su
alcune aree del Sud Est asiatico, in quelle cioè in cui è stato registrato un ritorno, sia pur dai lento, alla normalità e
dove le strutture turistiche hanno dato
conferma della loro agibilità e sicurezza. I tour operator associati Astoi
hanno così ripreso i voli speciali sulle
Maldive, dove solo una minima parte
delle 87 isole turistiche risulta non
essere ancora agibile. Le indagini condotte sul territorio mostrano come
segue da pag. 18
Quelle che pubblichiamo sono alcune delle fotografie
scattate durante i giorni della loro permanenza e gentilmente concesse alla nostra rivista. Esse documentano
non soltanto la tragedia che le popolazioni asiatiche hanno
vissuto e tutt’ora vivono ma anche la voglia di ricominciare. Attualmente sul posto ci sono altri dieci Vigili, inviati dal comando di Roma, che stanno lavorando alla riorganizzazione degli attracchi e alla ricostruzione dei pontili. Con i soldi donati attraverso gli Sms infatti la Protezione civile comprerà sul posto, così da riavviare l’economia locale, le barche e le attrezzature ai pescatori;
fermi a terra da quel terribile giorno in cui la furia del
mare spazzò via ogni cosa.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 3 - numero 19 / 21
INTERVENTI
l’attuale situazione degli atolli su cui
sorgono le strutture turistiche non
desti preoccupazione, neppure dal
punto di vista igienico-sanitario. L’Astoi, in linea con le direttive della Farnesina, invita comunque i suoi associati a far partire i propri turisti solo verso
quelle mete che l’unità di crisi del
nostro ministero degli esteri ha stabilito di possedere le necessarie condizioni per viaggi in sicurezza.
Dopo la costituzione del gruppo di
coordinamento, di cui fanno parte le
associazioni delle imprese di turismo
aderenti ad Assoturismo-Confesercenti,
Confturismo-Confcommercio e Federturismo-Confindustria, le categorie si
sono incontrate per concordare il programma che stabilisce le modalità di
intervento e aiuto alle popolazioni colpite dal maremoto dello scorso 26
dicembre.
Il coordinamento del gruppo, costituito
da Stefano Landi (Fiavet),Alberto Corti
(Astoi), Mauro Maggi (Assoturismo),
Daniele Fiorini (Confturismo), Francesco Granese (Assotravel), è stato affidato ad Antonio Tozzi (presidente Fiavet). Il programma degli interventi, che
dovrebbero essere effettuati in un periodo di tempo compreso tra 3 e 15 mesi,
prevede, tra le varie iniziative, la messa
a disposizione di risorse a favore delle
tre categorie maggiormente a rischio:
“bambini”, ai quali sono destinate scuole prefabbricate in legno,“junior”, a cui
saranno dedicate attività formative nel
settore del turismo, e “senior”, per i
quali è previsto il ripristino delle attivi-
tà lavorative e la fornitura degli strumenti primari.
In modo particolare, a favore dei bambini vittime del maremoto, è stata organizzata una campagna di solidarietà
promossa dai Viaggi del Mappamondo
in collaborazione con l’organizzazione
umanitaria internazionale Terre des
hommes Italia. Il progetto si inserisce
all’interno della campagna di solidarietà promossa dall’Astoi, che sarà annunciata ufficialmente in occasione della
BIT 2005 di Milano. La collaborazione
prevede un intervento volto alla realizzazione di cinque strutture di acco-
glienza per 500 bambini nei campi sfollati delle province di Phang Nga e
Ranong, a nord di Phuket. Terre des
hommes Italia, presente in Thailandia
dal 2001 con un progetto a favore dei
pescatori artigianali, ha già aperto il
primo centro di accoglienza nel campo
sfollati di Bang Muang che ospita 100
bambini.
L’amministratore unico di Viaggi del
Mappamondo,Andrea Mele, in parten-
za per la Thailandia, visiterà il Campo
di Bang Muang per valutare l’effettiva
possibilità di realizzazione dell’iniziativa e per una conferma circa il ripristino delle principali strutture turistiche
ed alberghiere di Phuket. «Vogliamo
dare un segno tangibile di amicizia e di
solidarietà, «ha dichiarato Mele; «è fondamentale aiutare la ripresa e la rinascita delle zone più colpite dallo tsunami, per le quali il turismo resta l’unico strumento di salvezza economica e
sociale esistente ed immediatamente
utilizzabile.Attraverso questa iniziativa, per la cui riuscita contiamo sul
sostegno della rete delle agenzie, ci
auguriamo di poter contribuire in
modo utile, nella ferma convinzione che
dopo la tragedia dello tsunami il cosiddetto “turismo solidale” possa definitivamente uscire dai ristretti confini e
circuiti nei quali è rimasto finora confinato nel nostro paese». La Borsa
Internazionale del Turismo 2005 di
Milano rappresenterà quest’anno un
più autorevole punto di riferimento
internazionale per l’intero settore, in
quanto scelta dal Ministero degli Esteri come partner nell’organizzazione
della conferenza promossa dal ministro
Gianfranco Fini per rilanciare il turismo nelle aree colpite dal maremoto.
La conferenza avrà luogo sabato 12 febbraio e riunirà i ministri degli esteri e
del turismo di India, Indonesia, Kenya,
Malaysia, Maldive, Seychelles, Sri Lanka
e Thailandia. I lavori saranno aperti ai
principali tour operator nazionali ed
internazionali.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
22 / anno 3 - numero 19
INTERVENTI
La fotografia del sistema
alberghiero romano
Filippo Celata, Iris De Aza,
Francesco Olivieri
I
figura 1.
L offerta
ricettiva
l sistema turistico romano è da
tempo oggetto di osservazione e
analisi. L’osservatorio dell’Ente bilaterale svolge in questo campo una funzione informativa che ha pochi eguali
nelle altre metropoli turistiche europee. Sono in fase di avvio alcuni progetti
di ricerca che facendo tesoro delle
conoscenze e dei dati già disponibili
intendono fornire un ulteriore contributo alla comprensione del fenomeno
turistico: dove si concentrano le strutture di offerta e i flussi turistici? Quali
sono le aree di eccellenza e quali le aree
di debolezza? Come si distribuisce l’occupazione turistica? E soprattutto nella
sua dimensione economica: qual è l’effettivo impatto del turismo sull’economia romana? In che modo e attraverso
quali canali esso distribuisce i suoi benefici su tutta la struttura socioeconomica, aldilà del settore turistico in senso
stretto?
Viene presentata in queste pagine la
tappa preliminare di un percorso che
vedrà l’avvio di ulteriori attività di indagine sul campo coordinate dal Dipartimento di studi geoeconomici dell’Università La Sapienza.
L’indagine ha riguardato in questa prima
fase la quasi totalità degli alberghi nella
provincia di Roma, ed ha consentito di
rilevare la loro dimensione ricettiva, il
prezzo, la categoria, e i servizi extralberghieri offerti. Questi dati, con l’ausilio di altre fonti, hanno consentito di
stimare il numero di presenze turistiche, l’occupazione e il fatturato potenziale di ciascun albergo.
Il turismo nell’area metropolitana di
Roma è ovviamente monopolizzato dai
quartieri centrali ed è interessante
notare come Roma possegga non solo
il maggior numero di alberghi ma anche
gli hotel più grandi e di migliore qualità. L’offerta ricettiva dell’hinterland è
invece più modesta (figura1). Una realtà che capovolge questa situazione è
l’offerta di servizi aggiuntivi - centri congressi, attrezzature sportive o altro –
presenti in numero limitato nell’area
romana e in numero maggiore nelle
aree periurbane.
E’ veramente difficile rinvenire, al di
fuori di Roma, dei sistemi turistici definiti e non sussidiari rispetto alla capitale. Ad eccezione forse della zona dei
Castelli, dove sono presenti un gran
numero di esercizi di ridotte dimensioni e qualità. Il sistema alberghiero dell’hinterland sembra per il resto strutturarsi a rete intorno alla città di Roma,
potendo in questo modo attrarre sia
chi intende visitare la capitale, ma anche
i flussi turistici di passaggio. Emerge l’impressionante debolezza della costa,
anche nei suoi tratti balenabili maggiormente frequentati. Non è poi chiaro quanti dei turisti che alloggiano nell’hinterland hanno l’obiettivo di recarsi poi nella capitale durante la giornata,
e quanti invece scelgono una localizzazione nell’hinterland per “fare turismo”
al lago di Bracciano come ai Castelli.
Per quel che riguarda Roma si nota lo
sviluppo di una cintura ricettiva che
parte da Monte Mario passando per il
Gianicolo, l’Eur e fino a Fiumicino (figura 1). Sono qui localizzati una serie di
alberghi di grandi dimensioni e di elevata qualità, spesso di proprietà di grandi catene e multinazionali, al di fuori dell’area storica di concentrazione turistica: il centro di Roma. In queste aree la
redditività alberghiera media (il fatturato medio giornaliero degli alberghi
nell’area) è molto maggiore rispetto al
centro.
Quest’ultimo sembra mostrare segni di
un elevato dualismo.Accanto ad alberghi molto costosi e di lusso si caratterizza infatti per una miriade di piccoli
alberghi con prezzi medi elevati ma a
conduzione spesso familiare e con una
scarsa dotazione di servizi.
Solo uno dei dieci alberghi più grandi
della provincia si localizza nel centro di
Roma. I grandi alberghi possono più
facilmente scegliere localizzazioni
decentrate e gestire internamente certi
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 3 - numero 19 / 23
INTERVENTI
problemi; per esempio quelli relativi al
trasporto dei turisti nel centro. Questi
alberghi avranno anche minori prezzi
relativi e possono localizzarsi nei pressi dei nodi di arrivo dei flussi turistici
(autostrade e aeroporto). In questo
quadro emerge il ruolo centrale dell’asse dell’Aurelia. Esso è infatti baricentrico rispetto ai corridoi di accesso
alla capitale, e può offrire anche un rapido accesso al centro di Roma e un’abbondanza di spazi.
La redditività degli alberghi del centro
è nel complesso e in media molto più
bassa; mentre all’interno del raccordo
anulare appare estremamente modesta
e addirittura inconsistente la ricettività nell’intera cintura sud-est di Roma
(figura 3). In tutti i casi l’offerta ricettiva risulta concentrata nei segmenti
medio-alti. In questo senso può essere
fuorviante riferirsi alle categorie degli
alberghi: i dati raccolti mostrano una
scarsa correlazione tra prezzo delle
camere e categoria (si possono avere
alberghi classificati a tre o quattro stelle con prezzi molto superiori ad alberghi di lusso). Bisogna considerare i prezzi: solo lo 0,2% delle camere d’albergo
ha un prezzo inferiore a 30 euro, e solo
il 2,1% ha un prezzo inferiore a 50 euro.
Più della metà delle camere di albergo
della provincia ha un prezzo superiore
a 170 euro a notte. Questo scoraggia
l’afflusso di categorie di turisti più sensibili al prezzo, riduce la durata media
della permanenza a Roma e solleva un
dubbio: a questi prezzi elevati corrisponde una qualità altrettanto elevata?
Il 30% degli alberghi non ha l’aria condizionata. Solo il 32% ha un parcheggio.
La piscina è presente in meno del 5%
delle strutture e sembra molto scarsa
l’offerta di strutture specializzate come
sale congressi, attrezzature sportive,
ecc.. Solo il 30% infine può garantire
l’accesso alle persone disabili.
Interessante notare come al crescere
del prezzo degli alberghi, aumenti anche
la loro dimensione e il numero di lavoratori. Questi passano da una media di
circa 4,5 lavoratori per albergo nelle
strutture con prezzi inferiori a 50 euro
a stanza ad una media di circa 100 lavoratori per albergo nelle strutture con
prezzi superiori a 500 euro. Il miglioramento qualitativo degli alberghi quindi
è correlato in una certa misura alle
dimensioni della struttura.
Il rischio è che la localizzazione di grandi alberghi abbia comportato in passato, e continuerà a comportare in futuro,
un drenaggio fuori dal centro della città
di Roma di turistici più attenti alla qualità (e quindi con una maggiore propensione alla spesa) mettendo in difficoltà
molte strutture centrali che hanno
comunque prezzi molto elevati ma non
riescono a garantire analoghi servizi.
Questo processo è allo stesso tempo
facilitato e condizionato da alcuni fattori chiave: il miglioramento dei trasporti,
i minori costi di localizzazione, la capacità di sviluppare efficaci strategie di marketing e di internalizzare i disagi dovuti
alla distanza dal centro. In questo modo
i turisti che visitano Roma in media per
non più di due giorni e mezzo, passano
gran parte di questo tempo in strutture che offrono loro gran parte dei servizi di cui hanno bisogno.
Figura 2
(in alto)
e figura 3
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
24 / anno 3 - numero 19
www. japanitalytravel .com
Japanitaly news
NOTIZIARIO
Preconsuntivo
di un anno non
proprio horribilis
Le prime stime parlano di circa 800
mila turisti nipponici arrivati in Italia
nel 2004. Le linee aeree interessate Alitalia e JAL per i voli diretti,ANA per
quelli offline con scalo a Francoforte,
Parigi, Londra e cambio di aereo per
l’Italia - sono molto soddisfatte del
traffico e sperano che continui così.
Ciò nonostante il cambio non proprio
favorevole tra euro e yen, passato da
130 agli attuali 140 yen per un euro.
Bisogna anche dire che i giapponesi
ci amano, forse anche più del dovuto
considerati gli alti costi, i disservizi e
quant’alltro, e fanno di tutto (loro)
per suscitare interesse verso l’Italia.
Il 9 gennaio ad esempio il maggior
quotidiano giapponese, lo Yomiuri
shinbun, 14 milioni di copie di tiratura al giorno, ha organizzato una grande manifestazione dedicata al nostro
Paese. Al Festival Italia, così il nome
dell’evento, sono state invitate le
Regioni con un proprio stand per
mostrare in dettaglio il proprio territorio, la produzione, l’artigianato.
Meglio di così…
Qui Italia.
Regioni in vetrina
Il festival italiano al Tokyo Dome,“Qui
Italia”, realizzato dal quotidiano Yomiuri Shimbun in collaborazione con l’ambasciata d’Italia, ha voluto onorare il
cinquantesimo anniversario dell’accordo culturale fra Italia e Giappone.
L’evento si è aperto con l’esibizione
degli sbandieratori di Sansepolcro e il
simbolico taglio del nastro da parte di
Hitoshi Uchiyama, presidente del
gruppo Yomiuri, Mario Bova, ambasciatore d’Italia in Giappone, e Beniamino Quintieri, presidente dell’Ice.
Uchiyama ha sottolineato che il festival ha costituito un evento di spicco,
con mostre dedicate alla moda, al
design, allo sport, alle creazioni artigianali e, in particolar modo, alla presentazione del turismo e dei prodot-
ti tipici di ogni regione italiana. Per
l’occasione il Tokyo Dome, un ex
campo di baseball di 13.000 metri quadrati, è stato letteralmente rivestito dei
colori dell’Italia ospitando ben 18.000
visitatori, nella sola prima giornata di
apertura, che hanno affollato le numerose mostre. Sono state allestite infatti la rassegna del “Compasso d’Oro”
per i cinquant’anni del design italiano,
la mostra di oreficeria dedicata al triangolo dell’oro di Valenza, Vicenza ed
Arezzo, la mostra del Carnevale di
Venezia, e the Theater dei Siti Unesco
italiani. Inoltre le migliaia di persone
intervenute hanno potuto ammirare
l’Italian Garden e la sua magnifica infiorata, la mostra ciclistica del “Giro d’Italia” e anche alcune auto di Formula
1 provenienti dalla scuderia Ferrari.
Non potevano mancare infine i corsi
di cucina tipica regionale, di cultura,
musica e lingua italiana e una strepitosa performance di pizzaioli acrobatici.
Nell’area del turismo nove Regioni
hanno presentato le loro offerte e illustrato le loro caratteristiche culturali, storiche e economiche. Lo hanno
fatto portando alcuni artigiani che lavorando “in diretta” hanno suscitato un
grandissimo interesse; tanto che gli
stessi rappresentanti degli enti locali
italiani si sono meravigliati anche per
la velocità con cui è stato smaltito il
materiale pubblicitario preparato per
le quattordici giornate di promozione.
Il Festival è rimasto aperto fino al 22
gennaio con un’affluenza di oltre
300.000 persone.
Nel 2005 tariffe
invariate
per i servizi
di Japanitaly.com
Iniziando l’anno nuovo, ci si pone sempre il problema di quali tariffe applicare per i propri servizi.Anche Japanitaly
si è posto il problema arrivando alla
conclusione di mantenere inalterate le
tariffe promozionali applicate nell’ultimo trimestre del 2004, così da andare incontro a tutti quei clienti che
reputano importante presentarsi sul
mercato turistico giapponese dell’incoming con una comunicazione efficace e in stile giapponese.
Come i giapponesi
scelgono
il ristorante
Una parte consistente dei 570 euro
(secondo i dati Unioncamere del giugno scorso) spesi da ciascuno degli 800
mila turisti giapponesi che hanno visitato l’Italia nel 2004 sono stati impiegati peri gustare alcune delizie della
nostra gastronomia. Japanitaly.com
nel mese di ottobre 2004 ha pertanto
condotto una ricerca per capire meglio
quali siano le valutazioni e le aspettative dei turisti nipponici in merito alla
ristorazione in Italia. Intanto emerge
una conferma circa la mentalità del turista giapponese, che è sempre più “individuale”. La quasi totalità degli intervistati infatti ha scelto da solo il ristorante
e solo il 3,7% si è recato nel locale
incluso nel pacchetto offerto dall’agenzia di viaggio. Ben il 62.2% ha raccolto
le informazioni prima di partire dal
Giappone, in ossequio alla mentalità
organizzativa tipica del Sol Levante. Ma
è alta anche la percentuale di chi ha
scelto per caso, girando per strada. In
caso di mancanza di informazioni affidabili via internet o su carta per il 58,4%
dei turisti valgono comunque le indicazioni delle guide (giapponesi, ovviamente).
I suggerimenti raccolti col passaparola
fra amici e conoscenti che hanno già
viaggiato in Italia sono stati invece
determinanti per il 52.8% del campione. Buona anche la percentuale di chi
si è fidato del consiglio del portiere
d’albergo. In ogni caso sono pochi quelli che hanno preferito non correre
rischi e sedersi al tavolo dell’hotel in
cui alloggiavano (9,5%). I suggerimenti
degli uffici locali del turismo hanno contato per l’11.3% del campione, mentre
i più coraggiosi (un buon 37.7%) hanno
chiesto indicazioni alla gente per strada. Considerando che la maggioranza
degli intervistati erano donne, il fenomeno appare interessante.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 3 - numero 19 / 25
NOTIZIARIO
Bruschini da Dusseldorf:
«È il momento di creare l’agenzia del mare»
Giuseppe Zazzara
I
l Presidente Gasbarra lo aveva già
annunciato al salone nautico di
Genova dello scorso ottobre ma a
darne ulteriore notizia è stato Marco
Bruschini, direttore del Dipartimento
turismo, moda, spettacolo e sport della
Provincia di Roma: i lavori per creare
l’Agenzia del Mare sono iniziati.
L’Agenzia, come spiegato a suo tempo
e ribadito da Bruschini, dovrà essere
«un grande strumento per mettere in
sinergia le istituzioni locali, i porti marittimi e i tour operator e per elaborare
strategie comuni al fine di attirare sempre più turisti nel nostro territorio».
Proprio per sottolineare l’importanza
attribuita all’elemento “mare” per
incrementare i flussi turistici, la Provincia ha partecipato a Dusseldorf alla
trentaseiesima edizione della Fiera del
Turismo “Boot”, che si è tenuta dal 15
al 23 gennaio 2005.
La Borsa è uno dei più prestigiosi
appuntamenti a livello mondiale per il
settore della nautica e degli sport
acquatici e all’edizione di quest’anno
hanno preso parte 1.450 espositori
provenienti da 60 Paesi diversi. L’Amministrazione Gasbarra era presente
con una delegazione guidata appunto
dal direttore del dipartimento turismo
della Provincia, che ha anche allestito
all’interno dell’area Enit uno stand di
sessanta metri quadrati intitolato
“Roma Provincia di Mare”.
Durante gli otto giorni della manifestazione riflettori sono stati puntati sui
158 chilometri di costa, da Civitavecchia a Nettuno, dove sono ubicati tre
porti commerciali, sette turistici, 3.900
posti barca, 26 cantieri navali, 300 stabilimenti balneari. Una offerta importante, che è stata adeguatamente illustrata con materiale informativo e promozionale, e della quale fanno parte
non soltanto le infrastrutture per la
diportistica, la balneazione e la ricetti-
vità, ma molto, molto altro. Nello stand
si è cercato di dare una immagine esauriente di ciò che il territorio può dare;
anche attraverso la gastronomia. Ai
numerosi visitatori sono stati infatti
offerti in assaggio anche prodotti tipici, ovviamente in tema con l’ambiente
marino.
La manifestazione in terra di Germania è stata anche l’occasione per fare
un bilancio dell’andamento turistico
nell’hinterland romano. Secondo Bruschini le presenze registrate a Roma e
negli altri 120 comuni della provincia
sono state «buone»: 18 milioni e 200
mila sono stati in tutto i visitatori nel
2004, tre milioni e mezzo in più rispetto al 2000. Il 40 per cento dei turisti ha
scelto i comuni che si affacciano sul
litorale tirrenico, con una permanenza
media di 2,9 giorni contro 2,1 degli altri
comuni della provincia di Roma. Segno
che il mare è una risorsa affatto secondaria e complementare a quanto può
offrire il principale polo di attrazione
turistico del Lazio: la Città eterna, con
la sua storia e la sua cultura.
Secondo le previsioni dell’Ente bilaterale del turismo i tedeschi che nei primi
due mesi dell’anno raggiungeranno la
Capitale e la provincia saranno il 5,1
per cento in più rispetto al passato
«Questo appuntamento», ha dunque
continuato Marco Bruschini «rappresenta una vetrina unica per far conoscere la nostra costa ed è una speciale occasione, di rilievo internazionale,
per promuovere le bellezze del nostro
territorio e per dare un sostegno alle
piccole e medie imprese che operano
nel settore turistico».
L’amministrazione di Palazzo Valentini,
come ha tenuto a precisare il suo rappresentante, continua dunque a lavorare con impegno per la promozione
in tutto il mondo non solo di Roma ma
di tutto il vasto territorio che la circonda, che fra l’altro ha visto aumentare i visitatori anche in un periodo
internazionale molto difficile come
quello attraversato attualmente dall’intero comparto turistico.
La provincia,
con i suoi 158
km di costa,
pu diventare
un polo
di attrazione
per gli amanti
del mare
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
26 / anno 3 - numero 19
L’Enit informa
NOTIZIARIO
Piano congiunto
per la promozione
turistica
La promozione turistica internazionale dell’Italia sarà definita in un programma elaborato in comune dai Ministeri degli Affari Esteri e delle Attività
Produttive e dall’Enit, sulla base di specifiche “proposte Paese”. Questa
importante svolta nella promozione
del sistema turistico italiano, prevista
dal protocollo d’intesa tra Mae, Map
ed Enit del 7 luglio scorso, consentirà
all’Italia di disporre di un piano annuale elaborato e concertato tra delegazioni Enit, ambasciate e consolati, Ministero delle Attività Produttive, in sinergia con le regioni italiane.
«Con il nuovo piano 2006», ha detto
il presidente dell’Enit,Amedeo Ottaviani, aprendo i lavori dell’incontro
«finalmente l’Italia avvierà un’autentica politica estera in cui il turismo è
oggi diventato una risorsa prioritaria
da valorizzare».
Un primo esame della situazione del
turismo e dei trend dei flussi esteri
verso l’Italia ha evidenziato gli ostacoli che tuttora impediscono uno sviluppo del turismo estero pari alle grandi potenzialità di risorse del Paese.
Oltre ad individuare le iniziative più
appropriate per superare i punti critici della competitività italiana, il piano
2006 individuerà le opportunità ed i
conseguenti fabbisogni finanziari di cui
è necessario disporre per controbat-
tere la concorrenza. Basta osservare
che la Spagna dispone di un budget per
la promozione all’estero pari a 152,6
milioni di euro, con un incremento
dell’11% per il 2005.
L’immagine
dell’Italia in Cina
Nell’ambito del progetto di promozione straordinaria del made in Italy in
Cina, realizzato dall’Ice, l’Enit ha in programma lo svolgimento di alcune iniziative per potenziare l’immagine dell’Italia nel mercato di viaggi cinese, fra
cui la realizzazione di una Guida d’Italia in cinese, un educational tour in Italia con la realizzazione di un sito Internet in cinese e infine un workshop di
promozione turistica Pechino, che si è
svolto dal 18 al 19 gennaio 2005
In calo le presenze
negli agriturismo
Aumentano le aziende agricole che
offrono ospitalità (oltre il 7%), aumenta il fatturato di settore (quasi del 4%),
ma l’agriturismo, secondo le stime di
Agriturist (Confagricoltura), chiude il
2004 con un calo reale intorno al 3,5%.
Flessione reale significa che, in media,
ogni azienda, ha visto ridursi le presenze del 3,5%, con un ridimensionamento del fatturato intorno al 2%.
A Ottaviani e Togni
i premi Fest
In Cina per recuperare
il tempo perso
Sono stati assegnati al presidente dell’Enit,Amedeo Ottaviani, e al direttore generale Piergiorgio Togni i premi
europei “Una vita per il turismo”, promossi dalla Federazione europea della
stampa turistica (Fest). La consegna è
avvenuta nell’ambito della XX edizione della Borsa internazionale del turismo congressuale di Firenze alla presenza del sottosegretario al Ministero
delle Attività Produttive, Giuseppe
Galati, dell’assessore al turismo della
Regione Toscana Susanna Cenni, del
Nel corso del viaggio in Cina del Presidente della Repubblica Ciampi si è
parlato anche di turismo. Facevano
infatti parte della delegazione italiana anche imprese rappresentative di
diversi segmenti della filiera turistica, che si sono confrontate con
potenziali partner ed investitori cinesi. «Noi vogliamo essere il primo
Paese nel settore turistico per i cinesi, così come la Cina può diventare
una destinazione importante per il
turismo italiano: una sfida che dobbiamo accettare e che, ne sono convinto, possiamo vincere», ha detto il
presidente di Confindustria, Luca
Corsero di Montezemolo, secondo
cui il ritardo con il quale l’Italia si è
mossa verso questo grande Paese
può essere in prospettiva recuperato attirando studenti nelle nostre università, così come accade in Gran
Bretagna e Germania. La missione in
Cina ha costituito, inoltre, un utile
banco di prova per valutare in concreto le reali potenzialità che il
mondo professionale del turismo
cinese sarà in grado di esprimere nel
medio periodo, per accelerare i flussi turistici verso l’Europa e l’Italia.
TURISMO: BILANCIA DEI PAGAMENTI
(importi in milioni di euro)
SPESA DEI VIAGGIATORI STRANIERI
2003
2004
VAR. %
2004-2003
GENNAIO
1.237
1.350
9,1%
FEBBRAIO
1.331
1.557
16,9%
MARZO
1.762
1.896
7,6%
APRILE
1.999
2.331
16,6%
MAGGIO
2.555
2.901
13,5%
GIUGNO
2.838
3.054
7,6%
LUGLIO
3.774
3.742
-0,9%
AGOSTO
3.795
3.488
-8,1%
SETTEMBRE
3.055
3.136
2,6%
GENNAIO-SETTEMBRE
22.347
23.454
5,0%
MESE
presidente di Federalberghi, Bernabò
Bocca, del presidente della Provincia
di Firenze, Matteo Renzi e del presidente della Btc., Carlo Gattai. I prestigiosi riconoscimenti sono stati consegnati dal presidente della Fest, Antonio Conte.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 3 - numero 19 / 27
NOTIZIARIO
Befana 2005, i Re Magi
sono sbarcati a Fiumicino
a cura del Comune di Fiumicino
I
l 6 gennaio scorso è stata rinnovata a San Pietro la bella tradizione della consegna dei doni a Gesù
bambino. Protagonista la città di Fiumicino, che l’associazione Europea
Fami.li.a ha simbolicamente portato
davanti al Papa dopo la sfilata per Via
della Conciliazione del più grande presepe vivente, formato da oltre 200 figu-
partecipazione. Fin dalle otto del mattino i figuranti erano intenti a preparare trucco, vestiti, e accessori ma la
fatica è stata ampiamente ripagata dall’esito felicissimo della parata. Per una
mattina i cittadini di Fiumicino hanno
ricordato ai romani una tradizione che
è anche la loro: l’appartenenza al
mondo agricolo e il legame con il
mare; quest’ultimo attraverso il carro
raffigurante un’enorme barca, testimonianza che l’antico accesso alla
Città Eterna avveniva attraverso i porti
di Claudio e Traiano. Naturalmente la
manifestazione non è stata soltanto un
momento folcloristico ma ha voluto
celebrare soprattutto la festa cristiana con un momento che è stato allo
stesso tempo di memoria e di riflessione.
Hotel di Fiumicino. Le presenze nel 2004
I dati seguenti illustrano l’andamento degli arrivi e delle presenze negli hotel di Fiumicino di turisti italiani e stranieri durante il 2004 e le variazioni rispetto all’anno precedente.
MESE
ranti.Anche quest’anno un lungo corteo con a capo i tre Re Magi si è recato dal Santo Padre con tre doni: un
bassorilievo raffigurante il sacramento dell’Eucarestia realizzato dallo scultore Egidio Ambrosetti; una barca in
argento simbolo del legame che unisce la città al mare; un aratro in bronzo simbolo della cultura contadina
locale.
Fiumicino è stata poi rappresentata da
cinque carri allegorici ispirati alla cultura, alle tradizioni, ai prodotti e alle risorse del territorio. Inoltre durante l’Angelus la statua di bronzo, appena ultimata dal maestro Ambrosetti, che commemora Salvo D’Acquisto, giovane carabiniere che durante la seconda Guerra
mondiale ha sacrificato la propria vita
per salvarne molte altre e beatificato
proprio da Giovanni Paolo II, ha ricevuto la benedizione apostolica.
Tutti i partecipanti hanno vissuto la
Befana 2005 con grande tensione e
Gennaio
Febbraio
M arzo
Ap rile
M aggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
N ovembre
Dicembre
TOTALE
MESE
Gennaio
Febbraio
M arzo
Ap rile
M aggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
N ovembre
Dicembre
TOTALE
arrivi
4.891
4.897
5.257
6.709
8.479
9.020
10.889
11.996
10.130
11.085
9.338
92.661
Arrivi e presenze
I TALIANI
presenze
PM
9.577
1,96
9.304
1,90
10.252
1,95
10.268
1,53
16.971
2,00
18.179
2,00
22.626
2,08
27.801
2,32
18.558
1,83
19.227
1,73
17.332
1,86
180.094
1,94
nel 2004 (valori assoluti)
STRANIERI
arrivi
presenze
PM
5.454
10.799
1,98
6.845
11.842
1,73
8.535
12.034
1,41
8.516
11.951
1,40
15.375
19.545
1,27
14.526
18.063
1,27
27.024
32.638
1,21
12.586
15.028
1,19
16.583
20.577
1,24
19.328
24.577
1,27
11.184
14.492
1,30
145.956
191.546
Variazioni percentuali rispetto al 2003
ITALIANISTRANIERI
TOTALE
arrivi presenze
arrivi presenze
-5,83
-6,89
-1,12
-3,09
18,83
13,47
49,32
23,02
39,60
18,36
81,02
28,26
67,14
11,21
62,77
-39,17
101,02
74,92
174,11
75,10
109,09
91,56
168,75
68,80
57,17
48,45
265,39
122,88
42,88
14,47
56,60
-10,96
25,65
17,79
63,86
7,02
43,74
9,01
109,54
38,77
21,56
25,34
55,74
9,09
43,92
17,99
99,89
24,86
1,31
arrivi
10.345
11.742
13.792
15.225
23.854
23.546
37.913
24.552
26.713
30.413
20.522
TOTALE
presenze
20.376
21.146
22.286
22.219
36.516
36.242
55.264
42.829
39.135
43.804
31.824
PM
1,97
1,80
1,62
1,46
1,53
1,54
1,46
1,74
1,47
1,44
1,55
238.617
371.641
1,56
arrivi presenze
-3,41
-4,91
34,89
18,62
62,62
23,51
64,67
23,06
142,74
75,02
142,27
79,50
164,68
84,92
49,60
4,04
46,92
6,38
79,58
12,78
38,07
17,38
73,66
21,44
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 3 - numero 19 / 29
NOTIZIARIO
Tempo di saldi. Quando venire a Roma
diventa un vero affare
Patrizia Tanzi
V
isitare Roma è sempre una buona
idea, in qualsiasi periodo dell’anno. Dall’8 al 19 febbraio poi un
tour nella Città Eterna è un vero affare
e può riservare anche tante gradite sorprese. In questo periodo infatti si svolgono i saldi di fine stagione,promossi dall’amministrazione comunale, in collaborazione con le più rappresentative associazioni del commercio.
Quella dei saldi è non soltanto una occasione per esaudire qualche piccolo sogno
senza spendere un patrimonio ma anche
e soprattutto per promuovere la città;
per questo i turisti saranno accolti con
una serie di interessanti iniziative e
opportunità per rendere ancora più interessante e stimolante la permanenza nella
pur già ricca cornice urbana, così piena
di storia, arte e cultura.
Obiettivo di Comune e commercianti è
infatti poter fare dei saldi una sorta di
appuntamento fisso, da ripetere ogni
anno, e in questa ottica l’amministrazione capitolina ha già deciso di replicare nel
2006. Già da adesso tutto è stato studiato per coniugare lo shopping con la
visita ai numerosi musei,alle mostre d’arte e la partecipazione agli innumerevoli
eventi che Roma offre in questo periodo.A facilitare il compito la felice coincidenza che le più importanti aree commerciali sono tutte nel cuore della Capitale, dove ogni singola pietra trasuda storia e bellezza. In particolare nella zona di
piazza di Spagna,tra via Condotti,via Borgognona, via del Babuino, via Fratina, via
della Croce e le vie adiacenti. Fontanella
Borghese e Via Veneto sono inoltre altrettanti itinerari turistici ben conosciuti non
soltanto per la vicinanza con monumenti,fontane e luoghi descritti i tutte le guide
ma anche per essere entrati quasi nella
leggenda negli anni della cosiddetta dolce
vita, quando le star di Hollywood e di
Cinecittà proprio qui animavano la vita
mondana romana e le cronache rosa dei
rotocalchi di mezzo mondo.
Per tutto il periodo dei saldi i migliori
alberghi offriranno prezzi scontati; mentre ristoranti situati nel centro della città
hanno preparato menù caratteristici a
prezzi compresi fra i 20,00 - 25,00 euro
e i 30 euro. Informazioni dettagliate sui
locali che aderiscono all’iniziativa si possono trovare sulla locandina:“Rome Sales
Inclusive” stampata dagli organizzatori.
Si potrà inoltre assistere a spettacoli di
grande livello artistico, grazie all’interessante programma proposto dall’Accademia nazionale di Santa Cecilia e da Musica per Roma. I concerti si svolgeranno
nell’incantevole cornice dell’Auditorium
Parco della Musica, con sconti sul biglietto d’ingresso del 20%.Naturalmente non
potrà mancare
una visita ai musei
comunali. La scelta è veramente
ampia:Musei Capitolini, Museo di
Roma, Museo di
Roma in Trastevere,
Museo Canonica,
Macro e Casina
delle Civette. I ciascuno si potrà entrare con uno sconto
sul prezzo del biglietto fino al 50%;agevolazioni sul prezzo di ingresso sono previste anche per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna. Il Teatro dell’Opera propone invece il Lago dei Cigni per l’inizio della
stagione, Gala Balanchine e Giselle, balletto fantastico in due atti in scena mercoledì 20, venerdì 21, sabato 22 e domenica 23 gennaio per proseguire con “Semiramide” melodramma tragico in due atti.
Segue l’Ascesa e caduta della città di
Mahajonny,libretto di Bertold Brecht,dal
28 gennaio al 5 febbraio; infine “Tosca
Again”,spettacolo liberamente tratto dall’opera di Giacomo Puccini in scena da
sabato 12 febbraio a venerdì 18 febbraio.
Lo sconto previsto è del 20% sui prezzi
dei biglietti degli spettacoli programmati
nell’arco del periodo dei saldi.
L’offerta naturalmente non si ferma qui.
Esaurito l’itinerario artistico e culturale
non può mancare la visita alla città; questa volta un po’ diversa dal solito. Sconti
sono previsti per i Battelli sul Tevere, con
i quali navigare sul più antico dei monumenti di Roma e vivere un’interessante
esperienza.Con lo stesso biglietto in giornata si potrà inoltre salire (e scendere,
tutte le volte che si desidera) sull’Open
Bus a due piani. E siccome bisogna sempre avere un occhio di riguardo per l’ambiente si potranno noleggiare a tariffe
ridotte vetture elettriche,ma anche auto,
furgoni, scooter e audio guide satellitari
turistiche. Per chiudere in bellezza si potrà anche “volare alto”,
e non solo con la fantasia. Dal
lunedì al venerdì, esclusivamente la mattina dalle 9.30 alle
12.30, si potrà salire sul pallone
aerostatico di Villa Borghese
con riduzioni sul biglietto e
ammirare a oltre cento metri
dal suolo un panorama mozzafiato.
Per orientarsi in questo vero
e proprio diluvio di offerte è
stata stampata una brochure
informativa a disposizione dei
turisti nei Punti di informazione turistica
del Comune di Roma alla Stazione Termini, in Piazza della Repubblica o presso
l’aeroporto di Fiumicino, dove la brochure, oltre che presso il Pit, è in distribuzione anche al desk “Hotel Reservation” dei Terminal A – B – C. Con la
“guida” può essere richiesto il voucher
degli sconti, valido per due persone, da
staccare e consegnare al momento di
usufruire del servizio.
Per ulteriori informazioni è in ogni caso
a disposizione il call center turistico del
Comune di Roma al numero
+390636004399 tutti i giorni dalle ore
9.00 alle ore 19.30. Il materiale è disponibile in italiano, inglese, tedesco, russo,
cinese e giapponese.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
30 / anno 3 - numero 19
NOTIZIARIO
Arte, tradizione e cultura
in provincia
Il seguente programma provvisorio e
la redazione non responsabile di eventuali variazioni
ANGUILLARA SABAZIA
11-21 Maggio
campionato Europeo di vela Master
28-29 Maggio
grande fiera denominata
FierAnguillara
12 Giugno
Roma No Limits - Trihatlon
II» edizione
26 Giugno
primo trofeo di vela Sailing Cup
8-10 Luglio
sagra del pesce
20-24 Luglio
Musicarnevart
8-10 Settembre
Festa di Settembre
Dicembre Gennaio
manifestazioni natalizie
COLONNA
Maggio
IV Festa della Primavera
Luglio - Agosto
estate colonnese
Luglio
Palio degli Asini con sfilata storica
di circa 200 comparse in costume
medievale
Prima domenica di Settembre
SS. Salvatore
Settembre
sagra dell uva, kiwi, pesche
6-8 Dicembre
dicembre Colonnese con festa
patronale di S. Nicola di Bari
8 Dicembre
concerto di musica classica
Una nota per la vita
9 Dicembre
Focheracci , tradizionali falò con
degustazione di piatti tipici alla brace
Natale
varie manifestazioni in occasione
delle festività natalizie
FILACCIANO
Pasqua - Venerdì Santo
Sacra Rappresentazione
della Passione
1 Maggio
sagra delle fave e del pecorino
Corpus Domini
tradizionale Infiorata
31 Agosto - metà Settembre
S. Egidio Abate - Patrono
Prima domenica di Ottobre
Madonna del Rosario
rito del festaiolo
8 Dicembre - Immacolata
Cerimonia del filaretto
FRASCATI
Ogni prima domenica del mese si svolge la manifestazione “uno sguardo nel
passato”
Aprile
festivit Madonna Capocroce
Maggio
festivit Madonna delle Scuole Pie
Giochi d acqua e di verde
Giugno
mostra Bonsai & Suiseki
Feste di quartiere
Giugno-Settembre
Frascati Notte
Settembre
festa della Sciadonna
festa di Vernicino
Ottobre
festa della cortesia
Dicembre
Natale
festa della Madonna del Rosario
24 Novembre
festa di Santa Cecilia - Rassegna
musicale della banda comunale “Luigi
Gardini”
6 Dicembre
festa del patrono San Nicola.
Sagra del vino e dell olio novello
GERANO
1 Maggio
festeggiamenti Madonna del
Cuore, con secolare infiorata
9-10 Luglio
festeggiamenti S.Anatolia e
secolare fiera. Prato di S.Anatolia
21 Luglio
apertura festeggiamenti per i
1000 anni di Gerano
30-31 Luglio
XXIV sagra degli Strozzapreti
16-18 Agosto
festeggiamenti per S. Rocco
22-23 Ottobre
sagra delle Zazzicchie e Verole
(salsicce e caldarroste)
GORGA
Pasqua
GENAZZANO
MERCATO SETTIMANALE
si svolge il venerdì in Piazza della
Repubblica, ogni primo del mese
si svolge nel centro storico
25 Aprile
La Venuta. Festa dell’ Apparizione
della Madonna del Buon Consiglio.
fiera e festa della primavera
Maggio
Palio di Brancaleone
prima domenica di Luglio
festa del Sacro Cuore
infiorata e solenne processione per
le strade del paese per un percorso
di circa 1,6 km
10 Agosto
Calici sotto le stelle - degustazione di vini tipici
Settembre
Stradarolo. Festival internazionale
di musica teatro danza arte su strada
Settembre
seminario di chitarra curato dal
maestro Giuliano Balestra
8 Settembre
Festeggiamenti in onore della
Madonna del Buon Consiglio
Prima domenica di ottobre
Venerd di Pasqua alle ore 21.00
rappresentazione teatrale nell’intero
centro storico della Passione di Cristo
Giugno
festivit del Corpus Domini con
infiorata e cerimonie religiose. Spettacolo serale di musica
Luglio-Agosto
Estate Gorgana 2005. Festività del
patrono S. Domenico di Guzman (in
genere prima domenica di Agosto)
con concerto serale di famosi cantanti
da metà Dicembre al 6 Gennaio 2006
Festeggiamenti ed eventi per il
Natale, Capodanno ed Epifania.
Seconda edizione del Presepe vivente
LADISPOLI
Marzo
festa del Patrono S. Giuseppe
Aprile
V Fiera Regionale
15-17 Aprile
cinquantacinquesima sagra del
carciofo romanesco
Maggio-Settembre
IV edizione Estate Insieme ,
manifestazione introduttiva all’estate
ladispolana
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 3 - numero 19 / 31
NOTIZIARIO
10 Agosto
25 Settembre
Settembre
rievocazione simposio etrusco e
cena etrusca
Agosto
festa dell arrivederci
Ottobre
festa S. Maria del Rosario
(Palio degli Anelli)
Novembre
festa di Halloween
Dicembre-Gennaio
rievocazione del P resepe
Vivente , con concorso dei presepi
e varie manifestazioni natalizie
sagra delle chicche della nonna
23 Ottobre
festeggiamenti in onore
di Ges Nazzareno e sagra
del fungo galletto
8 Dicembre
concerto dell Immacolata (musica classica per un pubblico giovane)
rassegna musicale Cin-cin
Monte Porzio Catone
festa S.Antonio
inaugurazione Barco Borghese
rassegna musicale Cin cin
Monte Porzio
Ottobre
mostra di Pittura
mostra etichette del vino
Novembre
salone del turismo
Dicembre
mostra dell arte presepiale
Natale in centro
LARIANO
22 Aprile (Venerdì Santo)
rappresentazione della Via Crucis
Ultima settimana di Maggio
festa di Santa Eurosia Patrona
di Lariano
14-17 Luglio
sagra della bruschetta con il pane
di Lariano ed altri prodotti tipici
prima settimana di Settembre
festeggiamenti della Madonna del
Buon Consiglio (XXXIII edizione)
15-25 Settembre
XV sagra del fungo porcino,
pane e vino e mostra mercato dei
prodotti tipici regionali. In occasione
di questa edizione verrà emesso un
francobollo
8-11 Dicembre
sagra della polenta
24 Dicembre – 6 Gennaio
visite dei presepi e manifestazioni collegate
MANDELA
Giugno
festa del Corpus Domini con
caratteristica infiorata
30 Luglio
festa della Panarda di San Gregorio
Agosto
Incontri d Estate (spettacoli di
musica popolare, rappresentazioni di
teatro dialettale, rassegna cinematografica, spettacoli di burattini per bambini)
3-4 Settembre
festa di Maria SS. e San Rocco
4 Dicembre
festa di San Nicola e festa
dell Olio e dell Olivo;
sagra della polenta
Festività natalizie
Presepe tradizionale e concerti
di Natale
MAGLIANO ROMANO
17 Aprile
sagra della pecora
24-26 Giugno
festeggiamenti in onore dei Santi
Patroni di Magliano Romano
MONTEROTONDO
prima domenica di Maggio
festa dei santi patroni Filippo e
Giacomo
7-8 Maggio
sagra della fava e del pecorino
primo fine settimana di Giugno
sagra dello spiedino
metà Giugno - primi di Agosto
Estate Eretino
terza domenica di Giugno
festa di S.Antonio da Padova
25 Giugno
Ciummacata
prima metà di Luglio
sagra della panzanella
11-12 Settembre
festa di S. Gabriele
metà Settembre
festa del vino
metà Ottobre
Fasti d Autunno
prima settimana di Ottobre
festa di S. Francesco
8 Dicembre - 6 Gennaio
festivit natalizie
MONTEPORZIO CATONE
Marzo
mostra etichette del vino
Aprile
Concerto Cambridge
15 -16 Aprile
mostra Villa Mondragone
23-25 Aprile
Mostra internazionale delle
orchidee
Maggio
apertura Museo della Citt
nell’ambito della settimana dei beni
culturali Cantine Aperte
13-14 Maggio
convegno su Hannah Arendt a
trent anni dalla morte: percorsi
di ricerca tra passato e futuro
Giugno
Rassegna musica etnica
con protagonisti della musica rom
Festival Jazz Manouche
mostra Eptagonos
seminario internazionale su “Plotino e le trasformazioni della cultura
classica. Passioni dell’anima, passioni
del corpo”
Luglio
festival delle Ville Tuscolane
MORICONE
Fine Luglio – 8 Settembre
Estate Moriconese e spettacoli
di teatro dialettale
Prima domenica di Agosto
sagra della pesca resinella
19-23 Agosto
festa di S. Maria Assunta in Cielo
8 Settembre
festa della Madonna del Passo
RIOFREDDO
Carnevale de na ota : sfilata dei
carri allegorici ed altre iniziative.
Venerd Santo: Processione
e rievocazione della Passione
di Cristo in costume.
Estate Riofreddana: (da giugno a
settembre) con manifestazioni culturali, turistiche e sportive.
12 Agosto
Ascensione alla Madonnella
Ferragosto
festa dell Assunzione
(ballo pupazza e processione)
Primo sabato di settembre
festa patronale di S. Maria
dei Fiorentini
Prima domenica di settembre
antichissima fiera di merci
e bestiame
Week end più vicino al 23 aprile
Festa di S. Giorgio
Giugno
pellegrinaggio alla SS.Trinit di
Vallepietra
Processione del Corpus Domini
con infiorata
Primo novembre
La rostera , sagra delle castagne
4 Novembre
commemorazione dei caduti
in guerra
24 dicembre
La Pastorella , suggestiva celebrazione dei pastori che si raccolgono in processione nella Notte Santa,
cantando le antiche nenie e portando i doni al Redentore
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
32 / anno 3 - numero 19
TRIBUNA DEL LAVORO
Gli studi di settore come strumento
di accertamento
Maurizio Fantaccione
G
li studi di settore sono il
frutto di un accordo di reciproca collaborazione tra
l’amministrazione finanziaria, associazioni di categoria ed ordini professionali. Essi rappresentano un’evoluzione del metodo di accertamento
induttivo basato sui parametri sociali.
Alla base dei metodi di accertamento esiste una serie comune di dati
contabili, ma mentre il metodo basato sui parametri contabili si fonda
solo su questi ultimi, nella elaborazione degli studi di settore si tiene
conto anche di elementi strutturali
extracontabili,
interni ed esterni alle imprese.
Sintetizzando è
possibile afferNella Finanziaria
mare che i para2005sono
metri elaborano
contenuterilevanti
i dati contabili in
novità riguardanti
base ad una
l’applicazione degli
funzione matestudidi settore
matica che è
uguale per tutti i
soggetti
che
svolgono la stessa
attività,
mentre gli studi di settore elaborano
gli stessi dati contabili in base a
funzioni differenziate che tengono
conto di numerosi fattori, quali, il lavoro, l’utilizzo di particolari attrezzature e
locali e la tipologia della clientela.
Con gli studi di settore il fisco, nel
rapporto con il contribuente,
vorrebbe introdurre elementi di
certezza, di trasparenza e di perequazione del prelievo cercando di
determinare l’ammontare dei ricavi o
dei compensi attribuibili al contribuente con il più alto grado di
probabilità possibile.
La metodologia utilizzata da Gerico
per il calcolo si fonda sull’applicazio-
ne di tecniche statistiche che
permettono di definire, per ogni
singola attività economica, gruppi
omogenei di imprese o di esercenti
arti e professioni in base a caratteristiche strutturali comuni. Si tratta di
un metodo di classificazione che
permette di assegnare ciascuna
impresa o ciascun professionista al
gruppo omogeneo di appartenenza.
Per ciascun gruppo omogeneo è
prevista una funzione che descrive
l’andamento dei ricavi o dei compensi in relazione alle specifiche variabili
contabili e strutturali dell’azienda o
dell’attività professionale. Inoltre,
nella fase di elaborazione un ruolo
chiave è svolto anche dalla territorialità; ciò in virtù del fatto che le differenze che connotano l’ambiente
economico possono influenzare
notevolmente la domanda ed il prezzo.
Nella Finanziaria 2005 sono contenute rilevanti novità riguardanti l’applicazione degli studi di settore relative:
1. all’aggiornamento periodico degli
studi di settore;
2. alle modalità con cui possono
essere fatti gli accertamenti basati
sugli studi di settore;
3. alle modalità di adeguamento in
dichiarazione dei redditi dei ricavi/compensi determinati da Gerico.
Aggiornamento
periodico degli Studi di
settore
Gli studi di Settore approvati sono
costantemente sottoposti a procedure di revisione per tenere conto di
variazioni intervenute negli elementi
strutturali interni, ma soprattutto
esterni alle imprese, e quindi per
garantire la loro validità nel tempo.
A tale lavoro di revisione contribui-
scono:
a) gli osservatori provinciali, organismi costituiti a livello locale, di cui
fanno parte anche rappresentanti
delle categorie economiche interessate, chiamati a collaborare
nella fase di formazione e convalida degli studi di settore;
b) la commissione di esperti, chiamata a collaborare a livello centrale con l’Amministrazione finanziaria, formulando il parere preventivo sulla idoneità dei singoli studi di
settore a rappresentare la realtà
economica cui essi si riferiscono.
Gli osservatori provinciali, in particolare, segnalano costantemente alla
commissione di esperti le informazioni sulle modifiche strutturali intervenute in ciascuna provincia, utili per
formulare proposte di revisione degli
studi.
La Finanziaria 2005 al comma 399
dispone che di norma gli studi di
settore previsti dall’articolo 62 bis,
D.L. 331/19993, convertito con
modifica dalla legge 427/1993, al fine
di mantenere la rappresentatività
degli stessi rispetto alla realtà economica cui si riferiscono, sono soggetti
a revisione:
a) ogni quattro anni dalla data di
entrata in vigore dello studio di
settore ovvero da quello dell’ultima revisione;
b) prima del termine di cui al punto
precedente, sentito il parere della
commissione di esperti tenuto
conto anche delle informazioni e
dei dati ufficiali quali la contabilità
nazionale.
La revisione degli studi di settore è
programmata con provvedimento
del direttore dell’Agenzia delle
entrate da emanare entro il mese di
febbraio di ciascun anno.
Attualmente è in corso l’attività di
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 3 - numero 19 / 33
TRIBUNA DEL LAVORO
aggiornamento degli studi settore
sulla base dei dati forniti dai contribuenti attraverso i questionari.
Gli studi oggetto di evoluzione, al
fine di esplicare la propria efficacia
dal 2004, dovranno essere validati da
parte della commissione di esperti e
approvati, entro il mese di febbraio
2005, come stabilito nella Finanziaria
2005.
Gli studi di settore revisionati riguardano circa due milioni di contribuenti, la metà dei soggetti interessati agli
studi di settore. A seguito degli
accorpamenti conseguiti all’evoluzione in esame, 80 studi settore già
esaminati confluiranno in 59 nuovi
studi così ripartiti:
• 21 studi relativi al settore
commercio;
• 12 studi relativi al settore servizi;
• 17 studi relativi alò settore delle
manifatture;
• 9 studi relativi al settore degli esercenti arti e professioni.
Per quanto riguarda gli studi di settore nuovi, è prevista l’approvazione di
due nuovi studi SG96U “Altre attività
di manutenzione e soccorso stradale”, SK29U “Ricerca e sviluppo sperimentale nel campo della geologia”.
Modalità con cui
possono essere operati
gli accertamenti
Prima della Finanziaria 2005, in
presenza di uno scostamento tra
ricavi/compensi
dichiarati
e
ricavi/compensi risultanti dall’applicazione degli studi di settore, l’amministrazione finanziaria, nei casi previsti
dalla legge, poteva sostituire automaticamente i ricavi/compensi puntuali
di Gerico ai ricavi/compensi dichiarati dal contribuente quando ricorrevano le seguenti ulteriori condizioni:
• gli imprenditori in regime di contabilità semplificata potevano essere
accertati automaticamente in
presenza di semplice scostamento
tra ricavi dichiarati e ricavi puntuali
di Gerico senza ulteriori condizioni;
comparire. In pratica prima di emettere l’accertamento, l’Ufficio invita il
contribuente a comparire, con
l’obiettivo di definire l’accertamento
con l’adesione del contribuente.
Le nuove disposizioni sugli studi di
settore penalizzano piccole imprese
e professionisti, assumendo sempre
più una valenza marcatamente induttiva. Inoltre, il ruolo delle scritture
contabili appare sempre più debole
di fronte agli accertamenti.
• gli imprenditori in regime di contabilità ordinaria per opzione e gli
esercenti arti e professioni potevano essere accertati qualora si
fosse verificata una delle seguenti
condizioni:
- in almeno due periodi di imposta
su tre consecutivi, compreso
quello oggetto di accertamento, i
ricavi/compensi dichiarati risultavano inferiori a quelli determinabili con studi di settore;
- dal verbale di ispezione risultava
l’inattendibilità della contabilità
ordinaria in seguito al riscontro
di gravi irregolarità nella registrazione delle operazioni contabili e/o di contraddizioni fra i
dati risultanti dalle scritture
obbligatorie e gli elementi reddituali e patrimoniali direttamente
rilevanti;
• gli imprenditori in regime di contabilità ordinaria per obbligo potevano essere accertati qualora dal
verbale di ispezione risultava l’inattendibilità della contabilità.
Adeguamento
Dopo la Finanziaria 2005, i contribuenti in contabilità ordinaria sia per
obbligo che per opzione sono accertabili automaticamente anche quando la contabilità risulta attendibile, è
sufficiente che i ricavi/compensi
dichiarati
si
discostino
dai
ricavi/compensi risultanti dall’applicazione degli studi di settore per due
periodi consecutivi su tre.
E’ utile rilevare che gli studi di
settore fin qui approvati per gli
esercenti arti e professioni sono
definiti sperimentali dai relativi
decreti di attuazione. Da ciò consegue che ai fini dell’accertamento in
base agli studi di settore, le segnalazioni di non congruità e incoerenza
non possono essere utilizzate ai fini
dell’accertamento automatico, ma
solo per la formulazione dei criteri
di selezione dei soggetti da sottoporre a controllo.
La finanziaria 2005, prevede che
l’Amministrazione finanziaria, prima
della notifica dell’avviso di accertamento, deve invitare il contribuente a
per il primo anno di applicazione
degli studi di settore;
a) per il primo anno in cui sono
applicabili le modifiche degli studi
di settore oggetto di revisione.
b) Per gli anni 2001 e 2002 le disposizioni di cui sopra sono state
superate dall’articolo 9, comma
12, legge 448/2001 che ha consentito in ogni caso l’adeguamento in
dichiarazione dei redditi senza
applicazione di sanzione ed interessi.
Per i contribuenti tenuti all’applicazione degli studi di settore se i ricavi
o i compensi contabilizzati risultavano inferiori a
quelli determinati da Gerico
potevano effettuare l’adeguamento direttaGli studi di settore
mente in dichiarevisionati riguardano
razione
dei
circa due milioni
redditi. In base a
di contribuenti
quanto stabilito
dall’articolo 2,
comma 1, D.P.R.
195/1999 tale
adeguamento
era
possibile
senza applicazione di sanzioni e interessi:
Per l’anno 2003 le istruzioni ufficiali
di Unico 2003 prevedevano quanto
riportato nella figura 1. Per l’anno
2004 le modalità di adeguamento
possono essere invece riassunte
come in figura 2
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
34 / anno 3 - numero 19
TRIBUNA DEL LAVORO
Fig1. istruzioni ufficiali di Unico 2003
ADEGUAMENTO 2003
Studi di settore nuovi. Soggetti che esercitano un’attività per la quale:
o gli studi settore sono applicabili per la prima volta
nel 2003;
sono applicabili studi di settore vecchi oggetto di
revisione, le cui modifiche sono applicabili per la
prima volta nel 2003.
Studi di settore vecchi
- Adeguamento non rilevante ai fini Irap;
- Adeguamento Irpef e Irpeg in dichiarazione dei
redditi senza sanzioni ed interessi;
- Versamento dell’Iva da adeguamento entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi – non necessaria la rilevazione dell’adeguamento nella dichiarazione Iva.
- Adeguamento rilevante ai fini Irap;
- Adeguamento Irpef e Irpeg in dichiarazione dei
redditi senza sanzioni ed interessi;
- Adeguamento ai fini Iva in dichiarazione Iva.
Fig 2 modalità di adeguamento per il 2004
ADEGUAMENTO 2004
Studi di settore nuovi. Soggetti che esercitano
un’attività per la quale:
gli studi di settore sono applicabili per la prima
volta nel 2004;
sono applicabili studi di settore vecchi oggetto di
revisione, le cui modifiche sono applicabili per la
prima volta nel 2004.
Studi di settore vecchi
- Adeguamento rilevante ai fini Irap;
- Adeguamento in dichiarazione senza sanzioni ed
interessi;
- Versamento dell’Iva da adeguamento entro il termine previsto per il saldo delle imposte sui redditi (20.6 o 20.7 con maggiorazione) senza applicazione di sanzioni o interessi;
Maggiori ricavi/compensi da adeguamento riportati nel registro delle fatture emesse/corrispettivi e riportati nella dichiarazione annuale iva.
- Adeguamento rilevante ai fini Irap;
- Adeguamento in dichiarazione dei redditi senza
sanzioni ed interessi;
- Versamento dell’Iva da adeguamento entro il termine previsto per il saldo delle imposte sui redditi (20.6 o 20.7 con maggiorazione) senza applicazione di sanzioni o interessi;
- Maggiori ricavi/compensi da adeguamento riportati nel registro delle fatture emesse/corrispettivi e riportati nella dichiarazione annuale iva;
- Versamento di una maggiorazione del 3% entro il
termine previsto per il saldo delle imposte sui
redditi (20.6 o 20.7 con maggiorazione) calcolata sulla differenza tra ricavi/compensi derivanti
dall’applicazione degli studi di settore e quelli
annotati nelle scritture contabili.Tale maggiorazione non è dovuta se la differenza non supera il
10% dei ricavi o compensi annotati nelle scritture contabili.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 3 - numero 19 / 35
TRIBUNA DEL LAVORO
0
MASSIMARIO DEL DIRITTO
TRIBUTARIO
Sent. n. 12 del 23 aprile 2004
(dep. il 15 maggio 2004) della
Comm. trib. reg. di Roma, Sez .
XXX - Pres. Cocco, Rel. Taglienti
Transazione controversie lavoro
parasubordinato e agevolazioni
fiscali - Registro - Atto transazione lavo ro parasubordinato
- Imposta - Esclusione
Massima - Poiché l’art. 10 della
Tabella allegata al D.P.R. n. 131/1986
esclude dall’obbligo della registrazione “atti, documenti e provvedimenti
previsti dalla legge 11 agosto 1973, n.
533” è esente da imposta di registro
la transazione fra un medico veterinario ed il Ministero della sanità
allorquando nella transazione stessa
il rapporto, pur non di lavoro subordinato, viene definito attraverso il
richiamo dei nn. 3) e 5) dell’art. 409
del codice di procedura civile.
Fatto - Con ricorso in appello notificato il giorno 8 novembre 2003 e
depositato il 20 successivo, il dott.
R.P. ha impugnato la sentenza della
Commissione tributaria provinciale
di Roma n. 488/2002, depositata il
giorno 11 dicembre 2002, con la
quale è stato respinto il ricorso
avverso silenzio-rifiuto dell’ufficio del
Registro di Roma in ordine a richiesta di rimborso di lire 40.500.000
pagate per la registrazione di atto di
transazione del 20 dicembre 1994.
Deduce il ricorrente l’erroneità della
sentenza in quanto, avendo la transazione come oggetto prestazioni di
lavoro parasubordinato, essa doveva
andare esente da imposta di registro
ai sensi dell’art. 10 della Tabella allegata al D.P.R. n. 131/1986 che rinvia ai
rapporti di lavoro della L.
n.533/1973, e quindi anche a quelli
previsti dell’art. 409, n. 3 e n. 5, del
codice di procedura civile.
Non risulta costituito in giudizio l’ufficio finanziario.
All’udienza del 23 aprile 2004 la
causa è stata trattenuta in decisione.
Diritto - Con il ricorso in epigrafe
si contesta la decisione di primo
grado che, nel respingere il ricorso
avverso silenzio-rifiuto, ha affermato
che l’atto di transazione oggetto del
presente giudizio era soggetto a
imposta di registro non potendo
rientrare nelle esenzioni di cui
all’art.10 della Tabella allegata al
D.P.R. n. 131/1986.
Ad avviso del Collegio il ricorso in
appello è fondato e deve essere accolto.
L’art. 10 citato prevede l’esenzione
dall’imposta di registro di tutti gli atti
relativi ai rapporti indicati nella L. n.
533/1973 sul processo del lavoro
Nel caso in esame la transazione per
la quale è causa è atto conclusivo di
una vertenza di lavoro instaurata dal
ricorrente in appello, medico veterinario, nei confronti del Ministero
della sanità; l’oggetto del rapporto di
lavoro è ripetutamente individuato
nell’atto stesso di transazione, con il
riferimento ai nn. 3) e 5) dell’art. 409
del codice di procedura civile, come
modificato dalla L. n. 533/1973. Quindi, pur non trattandosi di un rapporto di lavoro subordinato, la prestazione professionale del contribuente
è stata qualificata dalle parti come
rapporto di lavoro rientrante nella
disciplina della L. n. 533/1973.
Considerato che l’art. 10 della Tabella
non distingue tra i vari tipi di rapporto di lavoro ma, ai fini dell’esenzione,
rinvia genericamente alla L. n.
533/1973, deve ritenersi che l’atto di
transazione in questione doveva essere esentato dall’imposta di registro.
Il silenzio serbato dall’ufficio è quindi
illegittimo.
Sussistono tuttavia giusti motivi per
compensare tra le parti le spese di
giudizio.
P.Q.M.
La Commissione tributaria regionale
di Roma, sezione XXX, accoglie l’appello del contribuente.
Spese compensate.
Sent. n. 16 del 22 gennaio 2004
(dep. il 25 marzo 2004) dalla
Comm. trib. Reg. di Roma, Sez. II
- Pres. Liotta, Rel. Romani Irpef
- lavo ro dipendente - TFRSomme erogate da polizza assicurativa - Tassabilit - Legittimit - Misura aliquota 12,5%
Massima - Le somme di carattere
assicurativo derivanti dal maggiore
rendimento di polizza assicurativa,
ricevute a titolo di differenza sul
rendimento premi assicurativi ad
integrazione del TFR, devono essere
tassate ai sensi della L. n. 482/1985
con aliquota del 12,5% (nel caso di
specie la somma ricevuta dal ricorrente è tassabile con aliquota del
12,5% avendo egli cessato il rapporto di lavoro dopo l’entrata in vigore
della suddetta legge).
Svolgimento del processo e Motivi della
decisione
- Con sentenza n.
2360/1994 la Suprema Corte di
Cassazione rinviò al Tribunale di
Viterbo per il riesame il contenzioso
tra la B... ed il sig. S.G. il quale insieme ad altri aveva inutilmente rivendicato sia presso il giudice del lavoro
sia presso il tribunale di Roma, in
sede di appello, il pagamento delle
somme dovute a titolo di differenze
non corrisposte sulle prestazioni
derivanti dalla polizza I. stipulata dalla
stessa B... in sostituzione dell’iscrizione al “Fondo per l’indennità agli
impiegati” previsto dal R.D. n.
5/1942. Nei precedenti giudizi i
ricorrenti avevano sostenuto che la
Banca aveva loro liquidato indennità
di fine rapporto in misura inferiore a
quelle spettanti in quanto i premi
versati all’I. non erano mai stati
adeguati agli aumenti retributivi
goduti nel tempo dai lavoratori
mentre la parte avversa aveva contestato la sussistenza di alcun obbligo
legale o contrattuale all’adeguamento dei premi e dei conseguenti rendimenti. Nella di rinvio la Corte si era
uniformata al principio secondo cui i
contratti di assicurazione stipulati
dalla B... avevano la finalità di garantire un sistema di liquidazione dell’indennità di anzianità almeno pari
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
36 / anno 3 - numero 19
TRIBUNA DEL LAVORO
all’indennità legale di cui al Fondo
citato; riconosceva ai predetti
contratti la natura di contratti a favore di terzi con la conseguenza che la
facoltà di revoca o modifica era da
ritenersi preclusa e che pertanto
l’obbligo per il datore di lavoro di
adeguare i versamenti al “fondo” alle
variazioni di retribuzione, previsto al
comma 2 dell’art. 2 del citato R.D.,
era applicabile anche ai contratti assicurativi.
Il Tribunale di Viterbo, con sentenza
ampiamente articolata, depositata il
15 giugno 1996, riconobbe in linea di
principio il diritto ad una riliquidazione di quanto già percepito: tale riliquidazione avrebbe dovuto tener
conto della maggiorazione del rendimento finale derivante dai premi
aumentati in rapporto agli aumenti
retributivi, rendimento a cui la Banca
era tenuta a rinunciare in favore dei
dipendenti come già, con una convenzione aggiuntiva del 1946, aveva
rinunciato al rendimento dei corrisposti.
In mozione di tale sentenza e sulla
base di una consulenza tecnica contabile, nell’ottobre 1996 presso l’Ufficio
del lavoro di Milano la B... liquidò al
sig. S. lire 50.196.794 a titolo di differenza sul rendimento premi ed a
integrazione del trattamento di fine
rapporto, lire 40.906.949 a titolo di
interessi legali e lire 37.177.285 a
titolo di indennizzo per svalutazione
monetaria, applicando alla somma
complessiva di lire 128.281.028 una
ritenuta fiscale Irpef di lire
35.918.688 con aliquota 28,00%.
Il sig. S., in data 11 marzo 1998, inoltrò alla Amministrazione finanziaria
istanza di rimborso della somma che
la B..., con riferimento al pagamento
effettuato, aveva versato all’erario
quale sostituto d’imposta, ritenendo
che tale versamento fosse stato arbitrario ed illegittimo.
In data 4 dicembre 2000 il contribuente depositò presso la segreteria
della Commissione tributaria provinciale di Roma un ricorso diretto al
Centro di Servizio di Roma avverso il
Il ruolo degli Enti bilaterali
e il sistema formativo continuo
I
l d.lgs n. 276 del 2003 ha riconosciuto una funzione di particolare rilievo agli enti bilaterali, definendoli quali “sedi privilegiate” per la (nuova) regolazione
del mercato del lavoro, attribuendo loro, anche in ragione del ruolo
svolto nell’esperienza sindacale,
competenze relative alla “programmazione di attività formative
e alla determinazione di modalità
di attuazione della formazione
professionale”, così come alla
“gestione mutualistica di fondi per
la formazione e l’integrazione del
reddito”.
Ond’è che, nel contratto di
apprendistato per l’espletamento
del diritto-dovere di istruzione e
formazione, il richiamo alle predette istituzioni concerne le modalità di erogazione della formazione aziendale nel rispetto degli standard generali fissati dalle regioni e
dalle province autonome di Trento e Bolzano (art. 48, co. 4, lett. C);
mentre con riferimento al contratto di apprendistato professionalizzante, gli enti bilaterali possono determinare non soltanto le
modalità di erogazione, ma anche
la articolazione della formazione,
esterna e interna alle aziende (art.
49, co. 5, lett. C).
silenzio-rifiuto dell’Amministrazione
Finanziaria la quale, pur se in atti non
v’è traccia dell’inoltro del ricorso alla
controparte, si costituì in giudizio
con nota del 23 gennaio 2001 a
seguito di notifica del ricorso al
Centro di Servizio effettuata dal
ricorrente il 13 novembre 2000.
Il contribuente chiese il rimborso
dell’imposta versata dalla B... per la
parte eccedente l’aliquota del 12,5%
di cui all’art. 6, L. n. 82/1985. Chiarì
inoltre che la somma da liquidarsi al
dipendente al momento della cessazione del rapporto di lavoro era da
distinguersi in due parti: il carpitale
corrispondente all’indennità di fine
rapporto e il rendimento sui premi
costituente una operazione assicurativa che attribuiva al dipendente un di
più rispetto a quanto spettante per
legge. Citò infine alcune sentenze
della Corte di Cassazione che ritengono tale rendimento di polizza non
tassabile almeno fino all’entrata in
vigore del citato art. 6 L. n. 482/1985
che ha introdotto la tassazione alla
fonte nella misura del 12,5%.
L’Ufficio controdedusse che la
somma percepita dal ricorrente non
afferiva unicamente a rendimento da
polizza assicurativa, come sostenuto
dal contribuente, ma che tale somma
poteva considerarsi come il risarcimento di un danno per l’omesso
pagamento di prestazioni contrattuali
e pertanto, in quanto provento
conseguito in sostituzione di redditi,
assoggettabile ad Irpef ad aliquota
ordinaria ai sensi dell’art. 6 comma 2
del Tuir.
Con sentenza n. 978/2002 la sez. 38
della Commissione adita respinse il
ricorso perché ritenne insussistente
l’istanza di rimborso, presentata al
Centro di Servizio in contrasto con
la norma di cui all’art. 38, D.P.R. n.
602/1973 che fissa in diciotto mesi il
termine di presentazione dell’istanza
alla Direzione Regionale delle Entrate e pertanto inutilmente trascorsi i
termini di cui al citato articolo come
pure quelli fissati in due anni dall’art.
21, D.Lgs. n. 546/1992.
Con atto di appello depositato nei
termini, il contribuente impugna la
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 3 - numero 19 / 37
TRIBUNA DEL LAVORO
citata sentenza perché ritiene erronea la motivazione della inammissibilità del ricorso, pronunciata perché
l’istanza di rimborso fu presentata al
Centro di Servizio anziché alla Direzione Regionale delle Entrate. Egli
sostiene che l’istanza fu inoltrata ad
entrambi gli Uffici lo stesso giorno
11 marzo 1998 come da documentazione allegata all’appello chiede
pertanto
l’annullamento
della
sentenza impugnata e la pronuncia
dei giudici d’appello sul merito della
questione in ordine al quale rinnova
le argomentazioni e le richieste di
cui al ricorso originario e cioè il
rimborso della somma indebitamente versata dalla B... oltre interessi
legali e svalutazione monetaria. L’Ufficio si costituisce in giudizio e senza
eccepire alcunché in merito alla
dichiarata inammissibilità del ricorso
originario insiste genericamente sulla
legittimità della ritenuta Irpef operata dalla B....
Con atto consegnato l’8 gennaio
2004 l’appellante chiede la discussione in pubblica udienza e con memo-
ria aggiuntiva rileva la tardiva costituzione dell’Ufficio e segnala il recente
accoglimento da parte di altra sezione della stessa Commissione di nove
appelli aventi stesso oggetto e, per il
merito, identica domanda di quello
presente.
Alla udienza del 22 gennaio 2004
sono presenti gli avv. S.M. e M.I., che
assistono l’appellante e ne rinnovano
le richieste, ed il rappresentante
dell’Ufficio che dichiara che per
analoghe questioni l’Ufficio ha già
iniziato le procedure di rimborso
sulla base di sentenze di accoglimento dei ricorsi in primo grado.
Nella camera di consiglio il Collegio
accerta, sulla base della documentazione presentata in sede di appello, la
insussistenza del motivo di inammissibilità del ricorso introduttivo. Per il
merito, viste le pronunce della Corte
di Cassazione nella materia e uniformemente alla costante giurisprudenza delle Commissioni tributarie, il
Collegio ritiene che le somme ricevute a seguito della sentenza del
Tribunale di Viterbo sopra citata
devono essere tassate ai sensi della L.
n.482/1985 trattandosi di prestazioni
di carattere assicurativo derivanti dal
maggior rendimento di polizza I. relativo alla parte non obbligatoria del
trattamento di fine rapporto di lavoro. Nel caso di specie, pertanto, la
somma ricevuta dal sig. S. è tassabile
con aliquota del 12,5% avendo egli
cessato il rapporto di lavoro dopo
l’entrata in vigore di detta legge.
Il Collegio ritiene infine equa una
parziale compensazione delle spese
del giudizio, che liquida in misura
ridotta a carico dell’Ufficio.
P.Q.M. - La Commissione, in riforma
della decisione di I grado ed in accoglimento dell’appello, condanna l’Amministrazione al rimborso della differenza tra la trattenuta operata a titolo di imposta Irpef e quella effettivamente dovuta, differenza pari ad euro
10.269,00, oltre interessi legali dalla
istanza di rimborso al saldo. Condanna l’Amministrazione al rimborso
delle spese di giudizio che liquida in
complessivi euro 600,00.
AGENZIA GENERALE DI ROMA
UNIPOL
ASSICURAZIONI
Via Ercole Pasquali 3 - 00161 Roma
Tel. 06 44243263-06 44236105-06 44249244
Fax 06 44291507 ¥ E-mail [email protected]
UNIPOL
Le migliori condizioni assicurative per le polizze:
INFORTUNI - MALATTIA - FURTO E INCENDIO
VITA - PREVIDENZA INTEGRATIVA
Polizze particolari per:
ALBERGHI - RISTORANTI - BAR - AGENZIE DI VIAGGI
Agente Generale Dott. Rolando Bibbio
OR
ORARIO DI RICEVIMENTO:
dal luned al gioved ore 9.00/13.00 - 14.00/18.00
venerd ore 9.00/14.00
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
38 / anno 3 - numero 19
TRIBUNA DEL LAVORO
Danno da dequalificazione
professionale
avv. Daniela Carbone
(studio legale Pessi e associati)
CASSAZIONE, SEZIONE LAVORO
26 maggio 2004 N. 10157. Presidente: Senese; Relatore: D’Agostino;
Parti: Ric. G.M.; Res.Autogrill S.p.a..
Il danno da dequalificazione
professionale attiene alla lesione di un interesse costituzionalmente protetto dall art. 2 della
Costituzione, avente ad oggetto
il diritto fondamentale del lavoratore alla libera esplicazione
della sua personalit nel luogo
di lavoro secondo le mansioni e
con la qualifica spettategli per
legge o per contratto, con la
conseguenza che i provvedimenti del datore di lavoro che
illegittimamente ledono tale
diritto vengono immancabilmente a danneggiare l immagine professionale, la dignit
personale e la vita di relazione
del lavoratore, sia in tema di
autostima e di eterostima
nell ambiente di lavoro ed in
quello socio familiare, sia in
termini di perdita di chanches
per futuri lavori di pari livello.
La valutazione di tale pregiudizio, per sua natura privo delle
caratteristiche della patrimonialit deve essere effettuata dal
giudice alla stregua di un parametro equitativo, essendo difficilmente utilizzabili parametri
economici o reddituali.
Il caso nasce da un lavoratore che
conveniva in giudizio la società da cui
dipendeva per essere stato trasferito, in seguito a provvedimento disciplinare, in altra sede con mansioni
inferiori a quelli precedentemente
svolte. Egli otteneva una dichiarazione di illegittimità del provvedimento
disciplinare e del trasferimento, con
sentenza passata in giudicato.
In seguito, adducendo le particolari
condizioni di disagio provocate dalla
società, si era dimesso, chiedendo
appunto il risarcimento dei danni
dovuti alla dequalificazione subita. La
richiesta, che si riferiva al danno
biologico (ripercussioni sulla salute
del lavoratore), a quello patrimoniale
(perdita di chanche professionali)
determinato dalla perdita di immagine, nonché allo specifico danno alla
professionalità, era respinta sia in
primo grado che in appello, mentre
trovava parziale accoglimento davanti
alla Suprema Corte.Venivano infatti
confermate le valutazioni dei precedenti organi giudicanti sulla mancanza di prove relative sia a danni biologici permanenti o temporanei, sia a
pregiudizi patrimoniali dovuti a provvedimenti della società.
Al contrario la Corte decideva per la
sussistenza di un danno non patrimoniale conseguente alla dequalificazione professionale subita. L’assegnazione del lavoratore a mansioni di
minor qualificazione costituisce non
solo inosservanza dell’art. 2103 del
codice civile (contenente un esplicito
divieto), ma anche violazione degli
articoli 1 e 2 della nostra carta
Costituzionale: il pregiudizio che
deriva da tale violazione determina
dunque un danno, il cui risarcimento
con una somma di danaro non reintegra una diminuizione patrimoniale,
ma compensa un pregiudizio non
economico ed è quindi valutato con
criteri equitativi, pure nell’ipotesi in
cui venga a mancare la dimostrazione
di un effettivo pregiudizio patrimoniale, secondo quanto previsto
dall’art. 1226 cod. civ. (in tal senso
anche altre precedenti sentente della
Cassazione 11727/1999; 8577/99;
14443/2000). La pronuncia in epigrafe, oltre al tema fondamentale già
evidenziato, affronta e risolve anche
due problemi di natura procedurale,
preliminarmente esaminati in sentenza ed ai quali qui sembra opportuno
accennare: La citazione in giudizio di
una società incorporata in altra è
nulla ai sensi degli artt. 163 terzo
comma n. 2 e 164 c.p.c., per inesistenza della parte convenuta, poiché
tale società, a seguito della fusione
per incorporazione, ai sensi dell’art.
2504 bis c.c., si estingue e la società
incorporante ne assume i diritti e gli
obblighi; tuttavia, ha soggiunto la
Corte, la nullità resta sanata a seguito della costituzione in giudizio della
società incorporante, atteso che la
vocativo in ius di un soggetto non più
esistente, ma nei cui rapporti è pur
sempre succeduto un altro soggetto,
non può considerarsi affetta da un
vizio più grave di quella cui è affetta
la vocatio addirittura mancante della
indicazione della parte processuale
convenuta, che è comunque sanabile
con la costituzione in giudizio di chi,
malgrado il vizio, si è riconosciuto
come convenuto. A non diverse
conclusioni è pervenuta la Suprema
Corte per quanto concerne la irregolarità della notifica, perché effettuata a mani di persona non riferibile
alla società incorporante, atteso che
anche in questo caso la dedotta irregolarità comporta non già l’inesistenza, bensì la nullità della notificazione,
che resta sanata dalla costituzione in
giudizio della parte convenuta
Tutta la pronuncia in epigrafe ruota
intorno all’art. 2103 c.c., il quale recita “Il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali è
stato assunto o a quelle corrispondenti alla categoria che abbia successivamente acquisito ovvero a
mansioni equivalenti alle ultime effettivamente svolte, senza alcuna diminuzione della retribuzione…(omissis)…Egli non può essere trasferito
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 3 - numero 19 / 39
TRIBUNA DEL LAVORO
da una unità produttiva ad un’altra se
non per comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive. Ogni
patto contrario è nullo”. I diritti del
lavoratore alle mansioni ed alla sede,
come delimitati dall’articolo citatonel testo novellato dall’art. 13 St.
Lav.- rientrano, salvo le pattuizioni
più favorevoli, nella categoria dei
diritti indisponibili, ed in quanto tali
godono della tutela accordata
dall’art. 2113 c.c., con l’ulteriore
conseguenza che – ferma la sanzione
di nullità assoluta che colpisce le
preventive pattuizioni collettive ed
individuali abrogative della disciplina
legale in materia di mansioni e trasferimenti – le rinunce e le transazioni
relative ad avverate violazioni sono
colpite dalla sanzione comminata dal
primo comma dell’art. 2113 c.c. D’altro canto l’articolo citato non ha
soppresso lo ius variandi del datore
di lavoro che trova la sua giustificazione in insopprimibili esigenze organizzative ed aziendali, ma si limita a
regolarne l’esercizio senza alcuna
deroga al potere del datore di utilizzare o meno il dipendente in nuove
mansioni per esigenze organizzative
dell’impresa, nel rispetto dell’equivalenza delle nuove mansioni, della
tutela del patrimonio professionale
del lavoratore e della sua collocazione nella struttura organizzativa
aziendale, nonché dell’esigenza che la
nuova collocazione gli consenta di
utilizzare ed anche di arricchire il
patrimonio professionale precedentemente acquisito.
Ne discende che sussiste il diritto
del lavoratore all’effettivo svolgimento della propria prestazione professionale e che la lesione di tale diritto
da parte del datore di lavoro costituisce inadempimento contrattuale e
determina, oltre all’obbligo di corrispondere le retribuzioni dovute,
l’obbligo del risarcimento del danno
da dequalificazione professionale.
Tale danno (detto anche danno
professionale) può assumere aspetti
diversi in quanto può consistere sia
nel danno patrimoniale derivante
dall’impoverimento della capacità
professionale acquisita dal lavoratore
e dalla mancata acquisizione di una
maggiore capacità, sia nel pregiudizio
subito per perdita di nuove opportunità, ossia di ulteriori possibilità di
guadagno, sia in una lesione del diritto del lavoratore all’integrità fisica, o
più in generale, alla salute ovvero
all’immagine o alla vita di relazione.
Con riguardo alla qualifica spettante
al lavoratore subordinato, il suo diritto alla qualifica corrispondente alle
mansioni svolte, può fondarsi anche
sull’esistenza di prassi aziendali relativa all’assegnazione di un inquadramento ai lavoratori addetti a determinate mansioni, in deroga alle previsioni del contratto collettivo.
L’equivalenza delle mansioni, che
condiziona la legittimità dell’esercizio
dello ius variandi, va verificata sia sul
piano oggettivo – cioè sotto il profilo
dell’inclusione nella stessa area
professionale e salariale delle mansioni iniziali e di quelle di destinazione –
sia sul piano soggettivo, in relazione al
quale è necessario che le due
mansioni siano professionalmente
affini, nel senso che le nuove si armonizzino con le capacità professionali
già acquisite dall’interessato durante
il rapporto lavorativo, consentendo
ulteriori affinamenti e sviluppi. Peraltro non è necessaria l’equivalenza
delle mansioni, ma solo che il mutamento non comporti un aggravio
della prestazione e non pregiudichi il
lavoratore sul piano della carriera,
incidendo sulla categoria e sul grado
di appartenenza o determinando una
collocazione più sfavorevole nella
gerarchia dell’impresa. Comunque sia,
il giudice di merito, al quale è devoluta l’indagine circa l’asserita dequalificazione professionale, deve procedere per gradi: a) violazione del livello
retributivo raggiunto; b) accertamento delle mansioni previste nell’atto
dell’assunzione e concretamente poi
svolte; c) individuazione delle nuove
mansioni affidate al lavoratore , inquadrandole come da contrattazione
collettiva; d) verifica dell’equivalenza
delle nuove mansioni a quelle precedentemente espletate, rispetto all’in-
quadramento del CCNL; e) accertamento comparativo delle stesse
sotto il profilo della loro equivalenza
alle competenze richieste; f) applicazione del principio secondo cui il
lavoratore deve essere adibito a
funzioni confacenti alle proprie qualità.Applicando questi criteri di indagine si arriva a sostenere che non ogni
modifica quantitativa delle mansioni,
con riduzione delle stesse, si traduce
automaticamente in una dequalificazione professionale, in quanto tale
fattispecie implica una sottrazione di
mansioni tale – per natura, portata ed
incidenza sui poteri del lavoratore e
sulla sua collocazione nell’ambito
aziendale – da comportare un abbassamento del globale livello delle
prestazioni con una sottoutilizzazione delle capacità acquisite ed un
consequenziale impoverimento della
sua professionalità.
Nel caso che ci occupa, il demansionamento deriva da trasferimento del
lavoratore da una sede dell’azienda
ad altra: a norma dell’art. 13 St. Lav.,
rientra nei poteri discrezionali
dell’imprenditore, la facoltà di
disporre – in relazione alle necessità
ed all’ambito dell’impresa – il trasferimento del lavoratore ove sussistano comprovate ragioni tecniche,
organizzative e produttive. Il trasferimento del dipendente può essere
giustificato anche dalla sussistenza di
una situazione di incompatibilità fra
questo ed i suoi colleghi, quando tale
incompatibilità realizzi un’obiettiva
esigenza aziendale di modifica del
luogo di lavoro. In particolare nel
caso de quo è stata addotta incompatibilità ambientale derivante da
procedimento disciplinare in corso: il
trasferimento disciplinare è legittimo
sempre che esso sia previsto come
tale dalla contrattazione collettiva,
non potendo in caso contrario, il
datore di lavoro sanzionare l’inadempimento del lavoratore col suo
trasferimento, atteso che il potere
disciplinare deve essere esercitato
nel rispetto degli obblighi di predeterminazione e di tipicità previsti dal
quinto comma dell’art. 7 L. 20
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
40 / anno 3 - numero 19
TRIBUNA DEL LAVORO
maggio 1970, n. 300.
Nell’ipotesi di violazione dell’art.
2103 c.c., la Corte di Cassazione ha
avuto ulteriormente modo , con la
pronuncia in esame, di mettere in
evidenza la risarcibilità del danno da
dequalificazione
professionale.
Secondo la più recente giurisprudenza accolta da questa Corte, infatti –
premettendo che il danno professionale comprende in sé tanto il danno
da dequalificazione tanto il danno
biologico, voci che si possono ricondurre al più ampio danno non patrimoniale - attraverso una lettura
costituzionalmente orientata dell’art.
2059 c.c., il danno non patrimoniale
è comprensivo del danno biologico,
del danno morale e della lesione di
interessi costituzionalmente protetti.
Infatti, nel vigente assetto dell’ordinamento, nel quale assume posizione
preminente la Costituzione – che
all’art. 2 riconosce i diritti inviolabili
dell’uomo – il danno non patrimoniale deve essere inteso come categoria
ampia, comprensiva di ogni ipotesi in
cui sia leso un valore inerente alla
persona, che non si esaurisca nel
danno morale e che non sia correlato alla qualifica di reato del fatto illecito ex art. 185 c.p.; Unica possibile
forma di liquidazione del danno privo
delle caratteristiche della patrimonialità è quella equitativa, sicché la
ragione del ricorso a tale criterio è
insita nella natura di tale danno e
nella funzione del risarcimento
realizzato mediante la dazione di una
somma di denaro che non è reinte-
Per la Corte europea non c’è “rischio vertenza”
per l’orario elastico nel lavoro intermittente
Corte di giustizia delle Comunità europee Seduta plenaria - Sentenza 12 ottobre 2004 Causa C313/02; Riferimenti normativi: articoli 2,
n. 1, e 5, n. 1, della direttiva 76/207/Cee
Direttiva 97/81/Ce - Direttiva 76/207/Cee - Politica sociale - Parità di trattamento tra lavoratori
a tempo parziale e lavoratori a tempo pieno Parità di trattamento tra lavoratori di sesso maschile e lavoratori di sesso femminile - Durata del
lavoro e organizzazione dell ’orario di lavoro
Un lavoratore che abbia un contratto di lavoro,
come quello oggetto della causa principale, in
base al quale la durata del lavoro stesso e l’organizzazione dell’orario lavorativo siano correlate al carico di lavoro che si presenta e vengano stabilite soltanto caso per caso di comune
accordo tra le parti, rientra nell’ambito di applicazione della direttiva del Consiglio 9 febbraio
1976, 76/207/Cee, relativa all’attuazione del principio della parità di trattamento fra gli uomini e
le donne per quanto riguarda l’accesso al lavoro, alla formazione e alla promozione professionali e le condizioni di lavoro. Un lavoratore
con queste caratteristiche rientra altresì nell’ambito di applicazione dell’accordo quadro allegato alla direttiva del Consiglio 15 dicembre
1997, 97/81/Ce, relativa all’accordo quadro sul
lavoro a tempo parziale concluso dall’Unice, dal
Ceep e dalla Ces, qualora:
• egli abbia un contratto o un rapporto di lavoro definiti dalla legge, dagli accordi collettivi o
dalle prassi in vigore nello Stato membro;
• egli sia un dipendente il cui orario di lavoro normale, calcolato su base settimanale o in media
su un periodo d’impiego che può andare fino
a un anno, è inferiore a quello di un lavoratore a tempo pieno comparabile, ai sensi della
clausola 3.2 del detto accordo quadro, nonché
• trattandosi di lavoratori a tempo parziale
impiegati su base occasionale, lo Stato membro non abbia totalmente o parzialmente
escluso tali lavoratori, ai sensi della clausola
2.2 del medesimo accordo quadro, dal beneficio delle disposizioni di quest’ultimo. La clausola 4 dell’accordo quadro allegato alla direttiva 97/81/Ce e gli articoli 2, n. 1, e 5, n. 1, della
direttiva 76/207/Cee debbono essere interpretati nel senso che:
• non ostano a una disposizione, come l’articolo 3 dell’Arbeitszeitgesetz (legge sull’orario di
lavoro), la quale fissi la durata massima del
lavoro in misura pari, in linea di principio, a 40
ore settimanali e a otto ore giornaliere, e che
pertanto disci
grazione di una diminuzione, ma
compensativa di un pregiudizio non
economico. La liquidazione deve ispirarsi alla considerazione di tutte le
concrete circostanze individuali, in
modo da adeguare l’indennizzo al
caso particolare e da renderlo il più
possibile rispondente ai criteri di
equità, e deve comunque rispettare
l’esigenza di una ragionevole correlazione tra gravità effettiva del danno
ed ammontare dell’indennizzo, cosicché questo non si riduca a mera
espressione simbolica. Oltretutto
non è necessaria, per effettuare una
liquidazione equitativa del danno da
dequalificazione professionale, la
prova specifica della diminuzione
patrimoniale sofferta.
Con la precitata sentenza, la Corte
di Cassazione – non riconoscendo al
lavoratore ricorrente il risarcimento
da danno biologico, bensì aderendo
alle valutazioni del giudice di appello
– ha altresì avuto modo di sottolineare che la deduzione, con il ricorso per cassazione, di un vizio di
motivazione della sentenza impugnata, per omessa, errata od insufficiente
valutazione delle prove, non conferisce al giudice di legittimità il potere
di riesaminare il merito dell’intera
vicenda processuale sottoposta al
suo vaglio, bensì solo la facoltà di
controllo delle argomentazioni svolte dal giudice di merito. Su questi
motivi, la Suprema Corte, mentre
respingeva il primo e terzo motivo di
ricorso, accoglieva il secondo, riconoscendo al ricorrente, tra le varie
voci di danno non patrimoniale, il
danno alla professionalità, nonché
danno all’immagine ed alla dignità del
lavoratore, per le modalità umilianti
del trasferimento e per la perdita di
autostima, ed ancora danno per perita di opportunità professionali.
La pronuncia sulla risarcibilità di tali
danni è di indubbio interesse, ma
giova anche ricordare che l’azione
per ottenere il risarcimento rientra
tra quelle previste dalle coperture
delle polizze di tutela giudiziaria,
polizze che sollevano dall’onere delle
spese legali.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
anno 3 - numero 19 / 41
TRIBUNA DEL LAVORO
0
MASSIMARIO DEL DIRITTO
DEL LAVORO
Sentenza 24 agosto 2004, n. 16696
Malattia — Licenziamento per
superamento del periodo di
comporto — Risoluzione automatica del rapporto — Esclusione — Conseguenze — Esercizio
del diritto di recesso da parte
del datore — Necessit — Condizioni legittimanti il recesso —
Riferimento alla data di esercizio del diritto di recesso —
Necessit .
La sussistenza delle condizioni legittimanti il potere di recesso disciplinato dall’art. 2110 c.c. deve essere verificata al momento del suo esercizio,
atteso che il superamento del periodo di comporto non implica la risoluzione automatica del rapporto, ma
occorre che il datore di lavoro, che
intenda avvalersi di tale disposizione
e delle collegate previsioni del
contratto collettivo, eserciti il suo
diritto di recesso con le forme
prescritte per porre fine al rapporto.
Ne consegue che il superamento del
periodo di comporto in relazione
all’anzianità del lavoratore deve essere valutato al momento dell’invio
della lettera di licenziamento e non
all’inizio del periodo di malattia.
Sentenza 10 gennaio 2004, n. 206
Trasferimento d azienda — Disciplina ex art. 2112 c.c. —Trasferimento di ramo d azienda —
Applicabilit — Sussistenza —
Cessione di lavoratori addetti ad
un medesimo ramo aziendale —
Configurabilit — Condizioni.
L’art. 2112 c.c., anche nel testo anteriore alle modifiche di cui al d.lgs. n.
18 del 2001, attuativo della direttiva
comunitaria n. 50 del 1998, consente,
letto in linea con la giurisprudenza
comunitaria formatasi in merito alla
interpretazione della direttiva n. 187
del 1997 e con le esplicite indicazioni
fornite dalla direttiva n. 50 del 1998, di
ricondurre, ai fini da esso considerati,
alla cessione di azienda anche il trasfe-
rimento di un ramo della stessa,
purché si tratti di un insieme di
elementi produttivi organizzati
dall’imprenditore per l’esercizio di
un’attività, che si presentino prima del
trasferimento come una entità dotata
di autonoma ed unitaria organizzazione, idonea al perseguimento dei fini
dell’impresa e che conservi nel trasferimento la propria identità. In presenza di tali condizioni, può configurarsi
un trasferimento aziendale che abbia
ad oggetto anche solo un gruppo di
dipendenti stabilmente coordinati ed
organizzati tra loro, la cui capacità
operativa sia assicurata dal fatto di
essere dotati di un particolare know
how (o, comunque, dall’utilizzo di
copyright, brevetti, marchi, ecc.).
realizzandosi in tale ipotesi una
successione legale di contratto non
bisognevole del consenso del
contraente ceduto, ex art. 1406 e
seguenti c.c. Requisito indefettibile
della fattispecie legale tipica delineata
dal diritto comunitario e dall’art. 2112
c.c. resta comunque, anche in siffatte
ipotesi, l’elemento della organizzazione, intesa come legame funzionale che
rende le attività dei dipendenti appartenenti al gruppo interagenti tra di
esse e capaci di tradursi in beni o
servizi ben individuabili, configurandosi altrimenti la vicenda traslativa come
cessione del contratto di lavoro,
richiedente per il suo perfezionamento il consenso del contraente ceduto.
(Nella specie, la S.C. ha confermato la
decisione di merito che aveva escluso
la sussistenza dei requisiti per configurare la cessione di azienda nel
trasferimento – ricondotto dalla
società cedente e dalla cessionaria al
fenomeno cosiddetto di outsourcing,
comprendente tutte le possibili tecniche mediante le quali un’impresa
dismette la gestione diretta di alcuni
segmenti dell’attività produttiva e dei
servizi estranei alle “competenze di
base” – da una Società ad altra del
ramo d’azienda “Servizi generali”, sul
rilievo che di esso erano rimaste
ignote la struttura e la dimensione, e
che inoltre le attività di detto ramo
non erano risultate del tutto corrispondenti a quelle trasferite, nonché
del cosiddetto “Centro di costo 991”,
sul rilievo che dello stesso, costituito
per ricevere il personale rientrato
dalla c.i.g., non era stata provata l’autonomia organizzativa, e che inoltre
esso si caratterizzava per la estrema
eterogeneità delle attività dei lavoratori che vi erano addetti, e per la
mancanza di qualsiasi funzione unitaria, suscettibile di farlo assurgere in
qualche modo ad unitaria “entità
economica”).
Libera circolazione delle persone
Ricorso per inadempimento
S
ono state inoltrate alla Commissione alcune denunce, secondo cui le autorità italiane non tengono in considerazione per il lavoratore assunti nella
funzione pubblica italiana, dell’esperienza professionale o dell’anzianità da questi maturata in un altro Stato membro. La Commissione ha quindi chiesto la condanna dell’Italia per la violazione delle disposizioni sulla libera circolazione dei
lavoratori e del regolamento (Cee) 1612/68 sulla libera circolazione all’interno
della Comunità.
Essa ritiene che in base alla giurisprudenza della Corte e in virtù del principio
della parità di trattamento dei lavoratori comunitari, i periodi precedentemente maturati dai lavoratori comunitari nel settore pubblico di un altro Stato membro in un’occupazione comparabile devono essere presi in considerazione dall’amministrazione italiana, ai fini della determinazione delle relative spettanze
professionali, come se si trattasse di esperienza e anzianità acquisita nel sistema
italiano.
periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia
42 / anno 3 - numero 19
EBT INFORMA
Corsi di inglese e stage di lavoro a
Londra, Dublino e Australia
C
ome annunciato nel numero
17 di Roma&provincia l’Ebt, in
collaborazione con la Tourism
Consultant promuove vacanze studio
in Inghilterra, Irlanda e Australia, all’interno di istituti specializzati nell’insegnamento dell’inglese.
Ai corsi, aperti ai giovani inoccupati o
studenti pre e post diploma, possono
partecipare anche i dipendenti e i figli
dei dipendenti delle aziende del settore turismo, aderenti all’Ebt, interessati ad apprendere o ad approfondire
la lingua inglese per motivi di studio,
lavoro o vacanza; ciò alle particolari
condizioni riportate nei singoli programmi.
Adesso siamo in grado di fornire ulteriori informazioni riguardo i costi (si
veda lo schema nella pagina), a seconda delle varie tipologie di sistemazione: dagli ostelli per la gioventù, all’ospitalità nelle famiglie, alle sistemazioni alla pari, agli appartamenti condivisi
da studenti.
Ricordiamo che oltre ai corsi, dall’elementary all’advance, vi è la possibilità di
integrare la preparazione con stage in
aziende turistiche, alberghi e ristoranti, qualificate, al fine di acquisire nuove
competenze professionali o rafforzare
le conoscenze apprese durante il percorso scolastico o di lavoro in Italia.
L Ebt, quale proprio contributo
all iniziativa, provveder , verso la
Tourism Consultant, alla copertura del 10% del prezzo indicato.
Come sempre qualsiasi altra informazione di merito può essere richiesta
direttamente all’Ente, telefonando al
numero 0648907020 (signora Marta
Mondazzi), dal lunedì al venerdì dalle
ore 10.00 alle ore 16.30, o alla Tourism
Consultant tramite fax al numero
0665743979.
CORSI DI INGLESE CON STAGE LAVORATIVO
1 - DUBLINO
Durata
Prezzo pieno
Prezzo scontato
7
3
di
4
settimane complessive, di cui:
settimane di corso di inglese generale
20 ore settimanali alla English Academy Dublin
di stage lavorativo full time in azienda
€ 2.350,00 (valido tutto l’anno, con un supplemento
di € 32,00 a settimana per i mesi di luglio ed Agosto)
€ 2.115,00
2 - PERTH (Western Australia)
Durata
Prezzo pieno
Prezzo scontato
Durata
Prezzo pieno
Prezzo scontato
3 settimane complessive, con:
15 ore settimanali mattutine di corso al St. Mark College
stage lavorativo pomeridiano in azienda
€ 1.210,00
€ 1.089,00
3 settimane complessive, con:
25 ore settimanali mattutine di corso al St. Mark College
stage lavorativo pomeridiano in azienda
€ 1.319,00
€ 1.187,00
Durata
Prezzo pieno
Prezzo scontato
4 settimane complessive, con:
25 ore settimanali mattutine di corso al St. Mark College
stage lavorativo pomeridiano in azienda
€ 1.629,00
€ 1.466,00
CORSI DI LINGUA INGLESE A LONDRA
Durata
2 settimane con corso di inglese generale
di 15 ore settimanali alla Thames Valley University
Periodo di validità Giugno – Luglio – Agosto
Prezzo pieno
€ 1.147,00
Prezzo scontato € 1.032,00
Durata
2 settimane con
corso di inglese generale di 15 ore settimanali
alla Thames Valley University
Periodo di validità Tutto l’anno, esclusi i mesi di giugno, luglio
e agosto
Prezzo pieno
€ 996,00
Prezzo scontato € 896,00
Durata
Durata
Prezzo pieno
Prezzo scontato
4 settimane complessive, con:
15 ore settimanali mattutine di corso al St. Mark College
stage lavorativo pomeridiano in azienda
€ 1.472,00
€ 1.324,00
LE OFFERTE COMPRENDONO
• Corso di inglese;
• Libri di testo;
• Certificato di fine corso;
• Sistemazione presso famiglie, accuratamente selezionate, con trattamento di mezza pensione durante la settimana e pensione completa
durante i week-end.Valido per tutta la durata del corso e dello stage
lavorativo;
• Attività extrascolastiche organizzate dal college (visite culturali, gite, ecc.);
• Inserimento dello studente, per lo svolgimento dello stage (ove previ-
3 settimane con corso di inglese generale
di 15 ore settimanali alla Thames Valley University
Periodo di validità Tutto l’anno, esclusi i mesi di giugno, luglio
e agosto
Prezzo pieno
€ 1.346,00
Prezzo scontato € 1.211,00
sto), all’interno di strutture qualificate selezionate dal college;
• Pick-up da e per l’aeroporto.
LE OFFERTE NON COMPRENDONO
• Supplemento di € 40,00 per assicurazione (UNIPOL);
• Supplemento di €32,00 a settimana per i mesi di luglio ed agosto (ove
indicato);
• Biglietto aereo. La continua collaborazione con le più qualificate compagnie di bandiera consente, tuttavia, alla Tourism Consultant di ottenere tariffe agevolate per gruppi.
Serietà
e competenza
al servizio degli albergatori
Ristrutturazione
Preventivi gratuiti
Certificazione 46/90
Azienda certificata SOA
“Chiavi in mano”
Az. con elementi di qualità
Progettazione
Consulenze
Arredamento
Manutenzioni 24 ore
Finanziamenti e leasing
Impiantistica
Sicurezza 626/94
Pagamenti personalizzati
Sicurezza 494/96
Antincendio
Hotel Royal Santina
ALCUNI NOSTRI LAVORI
Hotel
Hotel
Hotel
Hotel
Hotel
Hotel
Hotel
Hotel
Hotel
Hotel
Hotel
Hotel
Hotel
Hotel
Hotel
Hotel
Hotel
Hotel
Hotel
Hotel
Hotel
Hotel
Hotel
Hotel
Hotel
Alpi
Archimede
Aretusa
Aris Garden
Atlante Star
Centro
Eden
Ercoli
Floridia
Gioberti
Lazio
Luce
Milani
Noto
Oxford
Pomezia
President
Regno
Ripa Residence
Royal Santina
San Remo
Siracusa
Sping House
Stromboli
Universo
Hotel Regno
Hotel Alpi
Hotel Universo
ProgectaCostruzioni s.r.l.
Via Anacreonte, 32/34 - 00125 Roma
Tel. 06 50934025 06 50934027 - Fax 06 50930841
www.progecta.net • e-mail:[email protected] - [email protected]
Hotel Stromboli
Scarica

Scarica il documento - ONT Osservatorio nazionale del Turismo