Autorizzazione Tribunale di Roma n° 539 07/12/2001 - Poste Italiane SPA- Spedizione in abbonamento postale70% - DCB Roma - N° 19 2005 Periodico dell Ente Bilaterale per il Turismo di Roma e Lazio Quale futuro per i paradisi feriti dell’Asia? Sul Ministero, è opportuno fare marcia indietro La chiave del successo? La qualità. Anche nel turismo Tsunami, torniamo a viaggiare per aiutare a ricostruire EDITORIALE I Provincia di Roma Assessorato al Turismo Comune di Roma Assessorato al Turismo Ente Bilaterale Territoriale per il Turismo COMITATO SCIENTIFICO Attilio Celant - Giovanni Peroni Giuseppe Aiello - Guido Improta Franco Paloscia - Maurizio Fantaccione Antonio Calicchia Direttore responsabile: Pietro Licciardi Direttore: Giancarlo Mulas Coordinatore Editoriale: Orfeo Cecchini COMITATO DI REDAZIONE: Coordinatore: Bartolo Iozzia Giuseppe Aiello - Guido Improta Orfeo Cecchini - Caterina Saccaro Marcello Marzi - Giuseppe Zazzara Produzione: Impatto srl Stampa: Di Marcotullio finito di stampare: gennaio 2005 l 2004 si è finalmente chiuso. Speriamo il 2005 serva ad archiviare anche la disastrosa serie di eventi che da tre anni, o poco più, a questa parte si è abbattuta sul movimento turistico internazionale. Terrorismo, torri gemelle e tsunami sono le tre parole che non dimenticheremo tanto presto, assieme ad un’altra terribile sigla: Sars. Ma ci ha messo del suo anche una delle più lunghe depressioni economiche degli ultimi cinquant’anni, che ha colpito i principali paesi che “producono” movimento turistico; dal Giappone all’America, passando per l’Europa; Germania, Francia e soprattutto Italia. I danni per il settore sono stati gravissimi e sono sotto gli occhi di tutti Infine, l’ultima sciagura: il devastante maremoto che è comparso e scomparso all’improvviso, lasciando dietro di sé solo morte e distruzione, fino a ridisegnare le carte geografiche con isole e coste completamente sfigurate o addirittura scomparse. La speranza, adesso, è che la solidarietà internazionale possa in qualche modo limitare l’estendersi del dramma, già enorme, e rendere concreta la speranza di ricominciare a vivere per popolazioni già abbastanza provate da situazioni ambientali, politiche ed economiche affatto favorevoli. Noi che ci occupiamo di turismo non possiamo fare a meno di osservare che il cataclisma si è abbattuto in una delle aree più frequentate dai viaggiatori di tutto il mondo, spazzando via in un sol colpo hotel piccoli e grandi, villaggi, negozi e ristoranti; alcuni dei quali rappresentavano il lavoro e il sacrificio di imprenditori italiani che in quei luoghi si erano trasferiti per vivere e lavorare. La marea gigantesca ha così messo in ginocchio o addirittura cancellato la principale fonte di sostentamento per migliaia di famiglie, che proprio grazie all’ industria delle vacanze potevano sperare in una vita dignitosa. Per questo speriamo che chi può torni presto ad investire in quei Paesi, per non abbandonarli ad un destino di definitiva miseria e sottosviluppo. A questo proposito vogliamo anche rivolgere un appello alle autorità nazionali e internazionali, affinché vigilino, con responsabilità, sul buon uso dell’enorme flusso di denaro già mobilitato per i soccorsi e la ricostruzione. Cerchiamo di fare in modo che questa calamità senza precedenti si trasformi in una occasione di riscatto e di sviluppo per una importante area del mondo. Lasciare morire la pur precaria economia dei paesi colpiti sarebbe l’offesa più grave per quelle popolazioni, che con profonda dignità hanno affrontato il dolore più grande senza dimenticare di confortare, rincuorare e rifocillare gli ospiti occidentali, tra i quali i numerosi nostri connazionali. Tra le cose possibili, da fare subito, c’è anche quella di far ripartire la “macchina” del turismo, che mentre spinge verso la ricostruzione, aiuta i sopravvissuti a riprendere a vivere. Certo, qualche anima pia nei giorni scorsi si è scandalizzata nel vedere sulla stessa spiaggia, a distanza solo di qualche metro, chi si abbronzava al sole e chi guardava il mare, magari maledicendolo. I giudizi moralistici, per il momento, lasciamoli da parte; pensiamo piuttosto a fare qualcosa. Ciascuno come può o come vuole; purché si faccia. Orfeo Cecchini SOMMARIO INTERVISTA Garavaglia: «Il turismo a Roma ha retto ma il governo non ci aiuta». . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 Orfeo Cecchini OSSERVATORIO Si consolida la ripresa ma è allarme euro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 Giuseppe Aiello INTERVENTI Libri antichi & rari. Quando il turismo è colto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 R.C. Quale futuro per i paradisi feriti dell’Asia? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 Amedeo Ottaviani Undicesimo: non fumare. Salvo eccezioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 P.L. Sul Ministero è opportuno fare marcia indietro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 Franco Paloscia La chiave del successo? La qualità. Anche nel turismo ......... 14 Angela Schito Valle Aniene, uno scrigno di tesori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 Ilaria Morini Il turismo del dopo-tsunami . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 Roberto Coramusi Dopo la distruzione si torna a vivere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 Tsunami, torniamo a viaggiare per aiutare a ricostruire . . . . . . . . . . 20 Giovanna Sfragasso La fotografia del sistema alberghiero romano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22 Filippo Celata, Iris De Aza, Francesco Olivieri NOTIZIARIO Japanitaly news . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24 Bruschini da Dusseldorf: «è il momento di creare l’agenzia del mare» . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25 Giuseppe Zazzara L’Enit informa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26 Befana 2005, i Re Magi sono sbarcati a Fiumicino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27 a cura del Comune di Fiumicino Tempo di saldi. Quando venire a Roma diventa un vero affare. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29 Patrizia Tanzi Arte, tradizione e cultura in provincia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 TRIBUNA DEL LAVORO Gli studi di settore come strumento di accertamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32 Maurizio Fantaccione Massimario del diritto tributario. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 Danno da dequalificazione professionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38 avv. Daniela Carbone Massimario del diritto del lavoro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41 L’EBT informa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42 Il tempio di Sibilla N on sappiamo con precisione a quale divinità fosse dedicato il tempio databile alla metà del II secolo a.C, eretto su un ampliamento artificiale dell’acropoli, che ancora oggi conserva un indubbio effetto scenografico. Probabilmente lì si celebrava il culto a Vesta o Albunea, la decima Sibilla, di cui si dice sia stata rinvenuta sulle rive dell’Aniene una sua statua con un libro. E infatti il simbolo di Albunea, la prediletta di Venere, era proprio il libro. Nel Medioevo il tempio fui trasformato in una chiesa, dedicata a San Giorgio, diventando una delle più antiche diaconie, ricordata fin dal 978, destinata all’assistenza ai poveri. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 4 / anno 3 - numero 19 INTERVISTA Garavaglia: «Il turismo a Roma ha retto ma il governo non ci aiuta» Orfeo Cecchini I l 2004 è finito e come accade sempre in questa occasione si fanno bilanci e si azzardano previsioni. Roma&provincia non si sottrae a questo rito, rivolgendo qualche domanda al vicesindaco di Roma, Maria Pia Garavaglia, Al vicesindaco di Roma chiediamo innanzitutto un bilancio del turismo nel 2004 appena chiuso e anche qualche previsione per l anno nuovo. «La stagione turistica del 2004 in Italia non è stata positiva. Le città d’arte hanno registrato notevoli diminuzioni del flusso turistico. Con un trend costante, graduale all’inizio, più sostenuto a partire da Pasqua, e in totale controtendenza rispetto ai dati nazionali, Roma ha registrato nell’anno trascorso «Il riaffacciarsi un’inversiodegli stranieri ne di tene l’arrivo di visitatori denza che le da nuovi mercati ha consentispiega la ripresa to di fare del comparto turistico fronte alla a Roma». crisi. L’aumento delle presenze e degli arrivi, il riaffacciarsi dei turisti stranieri e l’arrivo di visitatori provenienti da nuovi mercati sono i fattori a mio avviso più importanti che spiegano la ripresa del comparto turistico a Roma. Si tratta di un risultato il cui merito va ascritto agli operatori e alla loro capacità di affrontare la crisi procedendo alla diversificazione dell’offerta turistica. Da parte sua, l’amministrazione comunale ha cercato di favorire questo processo con un’opera di pro- Maria Pia Garavaglia mozione della città all’estero. Si è trattato di far conoscere, di “vendere” Roma. Intendiamoci, l’ineguagliabile patrimonio artistico e monumentale di Roma non ha bisogno di presentazioni. Esso però attira un certo tipo di turismo che, in un’epoca globale segnato da forte concorrenza a livello internazionale, da solo non basta a garantire il successo. Diversificare l’offerta significa far conoscere all’estero i cambiamenti e le novità che hanno riguardato Roma nell’ultimo anno. In questo senso, ritengo che la politica dei grandi eventi promossa dall’amministrazione – Notte Bianca, concerti, mostre – abbia dato un contributo sostanziale nell’attirare nuove fasce di turisti, ad esempio i giovani, favoriti questi ultimi pure dallo sviluppo dello scalo aereo di Ciampino, sede dei voli low cost. In particolare, il ripetersi a cadenza annuale di alcuni eventi, come la Notte Bianca, favorisce il lavoro degli operatori che lavorano su una programmazione di dodici-diciotto mesi». Nel 2004 ha viaggiato molto per promuovere l immagine di Roma all estero, che indubbiamente una citt unica. Quali di queste trasferte ha affrontato con maggior piacere e perc h ? «Viaggiare per “vendere” Roma è un’esperienza stimolante che fa capire la forza e il fascino di questa città nel mondo. Se dovessi parlare di un viaggio in particolare, credo che molto importante sia stato quello a Pechino nel novembre scorso per promuovere i prodotti dell’oreficeria romana. La Cina rappresenta il grande mercato del futuro. Grazie all’accordo firmato nel settembre 2004 fra l’Italia e la Repubblica Popolare, i cittadini cinesi possono ora disporre del visto turistico. Decine di milioni di persone possono arrivare da quel Paese che, come ho constatato di persona, sente fortissima l’attrazione per Roma e l’Italia. I processi però vanno aiutati e dunque l’amministrazione comunale ha fatto stampare una mappa di Roma in cinese, la prima nel suo genere in Italia, per attrarre il maggior numero di turisti.A Pechino sono entusiasti di questa nostra iniziativa». A parer suo, quali difficolt incontrano i tour operator stranieri ad investire di pi sulle sponde del Tevere? «Roma è la Capitale del Paese e deve confrontarsi con una serie di oneri e onori. Indubbiamente, i dati del turismo registrati nel corso dell’estate hanno contribuito a tenere a galla un comparto che, a livello nazionale, ha subito una crisi gravissima. Credo che si tratti di un servizio reso da Roma al Paese. Tuttavia, stando alla Finanziaria, questa valenza della città a livello nazionale non risulta.Tutto questo per dire che l’amministrazione deve ogni giorno confrontarsi con problemi enormi, senza un sostegno sostanziale a livello governativo. In quest’ottica, un investitore straniero può periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 3 - numero 19 / 5 INTERVISTA incontrare in Italia alcune difficoltà derivanti da alcune lacune in quello che è il sistema Paese. Da parte nostra, per attirare investimenti in campo turistico, esiste in Campidoglio un tavolo di concertazione che riunisce oltre agli operatori e le istituzioni, anche i sindacati, le associazioni imprenditoriali e del commercio e le università. L’idea è che a Roma tutte le parti, anche quelle che rappresentano interessi variegati e magari fra loro diversi, condividono la necessità di perseguire obiettivi comuni.All’investitore turistico straniero dunque consiglio di osservare il lavoro che si fa a Roma per indirizzare gli sforzi in un’unica direzione. Sono consapevole che esistono grandi problemi strutturali, ai quali però stiamo facendo fronte. Si pensi per esempio alla stesura del piano regolatore turistico, unico nel suo genere, pensato per favorire lo sviluppo del comparto in linea con la tutela ambientale e del territorio». La vicesindaco in una delle sue numerose trasferte all estero per promuovere Roma Nonostante gli sforzi il paragone tra Roma e le altre capitali europee non sempre lusinghiero. Altrove vi sono infatti trasporti pubblici pi efficienti, maggiore pulizia e decoro cittadino, musei sempre aperti e con orari pi lunghi Secondo lei, nell anno appena iniziato c una sfida da vincere a tutti i costi per fare di Roma una capitale turistica all avanguardia? «A questi problemi che lei richiama, vorrei aggiungere quelli di cui la nostra città, rispetto a tante altre nel mondo, non soffre. Per esempio quello della sicurezza. I turisti a Roma non rischiano granché, come dimostrano i dati sulla delinquenza e sui reati. Roma è una delle città più sicure, dove lo svolgimento della vita è ordinato e, aggiungo, più che soddisfacente dal punto di vista dell’intrattenimento. Roma è una città accogliente, non segnata da situazioni di degrado o di contrasto sociale o, peggio, razziale, come invece avviene altrove. In ogni caso, come in tutte le cose, anche Roma può ancora migliorare. Per questo però serve però il contributo di tutti». l’esclusiva innanzitutto SAMBONET Posaterie e vasellame RICHARD GINORI Porcellana per la tavola PERMAFLEX Materassi e accessori FRIULSEDIE MANUFATTURE f.lli GAMBA Tavoli e sedie TECHNOMAX Cassaforti e minifrigo Biancheria per la camera e per la tavola CUSINELLI HOTELS SERVICE S.N.C Showroom: via A. Catalani, 19 - Tel.06.86322589 - 06.86325075 Fax 06.86217664 [email protected] periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 6 / anno 3 - numero 19 OSSERVATORIO Si consolida la ripresa ma è allarme euro Giuseppe Aiello L’ analisi dei dati sull’andamento della domanda turistica negli alberghi della provincia di Roma nel corso dell’ultimo bimestre del 2004 mette fortunatamente in evidenza un andamento complessivamente positivo, sia per quanto ruguarda il flusso dei turi- sti in arrivo che nelle presenze. Si consolida quindi ulteriormente quel trand favorevole che avevamo gia segnalato nei mesi scorsi. Come hanno attestato anche altre fonti Roma sembra quindi aver in qualche modo superato la fase più acuta della crisi che ha colpito il turismo internazionale ma pare anche in grado di reggere sul piano “interno”. Anche se occorre lavorare ancora molto per recuperare le quote di mercato perdute nel corso degli ultimi anni i flussi fanno ben sperare di fronte al calo generalizzato registrato nel resto del Paese. Tuttavia l’euro continua il suo rafforzamento sul dollaro in misura superiore ad ogni aspettativa. Da ciò possono derivare ulteriori minacce per il mercato turistico, già alle prese con la concorrenza degli agguerriti mercati esteri favoriti da divise deboli e politiche anche assai aggressive. Nel periodo novembre-dicembre gli alberghi della provincia di Roma hanno registrato 1.113.456 arrivi e 2.452.177 presenze, con una crescita rispettivamente del 12,95% e del 7,14%, senza grandissime differenze tra domanda italiana e straniera (tabelle 1 e 2). La domanda italiana è cresciuta, anche in questo bimestre, in maniera Tabella 1 - Provincia di Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Novembre - Dicembre 2004 Paesi 5 stelle Arrivi Presenze 4 stelle Arrivi Presenze 3 stelle Arrivi Presenze 2 stelle Arrivi Presenze 1 stella Arrivi Presenze Totale Arrivi Presenze Totale 68.719 158.687 468.658 1.000.521 404.412 906.106 134.195 298.349 37.472 88.514 1.113.456 2.452.177 Italiani 26.058 44.573 213.088 378.287 245.030 488.571 95.282 196.626 22.574 48.921 602.032 1.156.978 Stranieri 42.661 114.114 255.570 622.234 159.382 417.535 38.913 101.723 14.898 39.593 511.424 1.295.199 Tabella 2 - Provincia di Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Novembre - Dicembre 2004 - Var. % su anno precedente Paesi 5 stelle Arrivi 4 stelle Presenze Arrivi Presenze 3 stelle Arrivi Presenze 2 stelle Arrivi Presenze 1 stella Totale Arrivi Presenze Arrivi Presenze Totale 37,81 25,72 14,92 7,11 9,22 4,32 6,46 5,12 17,71 16,31 12,95 7,14 Italiani 42,50 22,24 13,83 5,97 8,45 5,18 8,58 7,46 18,76 21,86 11,86 7,02 Stranieri 35,09 27,13 15,85 7,81 10,43 3,34 1,60 0,88 16,16 10,10 14,25 7,24 Tabella 3 - Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Novembre - Dicembre 2004 Paesi 5 stelle Arrivi Presenze Totale 68.474 158.310 Italiani 25.837 Stranieri 42.637 114.065 44.245 4 stelle Arrivi Presenze 400.065 888.982 3 stelle Arrivi Presenze 333.869 765.104 2 stelle Arrivi Presenze 105.709 240.784 1 stella Arrivi Presenze 27.586 66.652 Totale Arrivi Presenze 935.703 2.119.832 177.620 317.543 189.969 375.243 71.644 149.775 16.024 34.593 481.094 921.399 222.445 571.439 143.900 389.861 34.065 91.009 11.562 32.059 454.609 1.198.433 periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 3 - numero 19 / 7 OSSERVATORIO apprezzabile registrando negli alberghi dell’intera provincia di Roma 602.032 arrivi (+11,86%) e 1.156.978 presenze (+7,02%). La domanda estera ha registrato 511.424 arrivi (+14,25%) e 1.295.199 presenze (+7,24%) (tabella 1 e 2). L’analisi della domanda per categoria di esercizi alberghieri evidenzia anche in questo bimestre un’apprezzabile crescita degli esercizi alberghieri di tutte le categorie. Sul fronte della domanda estera, occorre rilevare la continua crescita della domanda europea (+16,72% di arrivi e +11,30% di presenze), ed in particolare della domanda proveniente dalla Francia, dalla Germania, dal Regno Unito e dalla Spagna. In forte crescita anche la domanda proveniente dagli Stati Uniti. (+12,65% di arrivi e +8,00% di presenze) e dal Giappone (+7,01% di arrivi e +-1,03% di presenze). Come appare nelle tabelle da 3 a 6, ancora una volta gli andamenti di Roma e del suo hinterland sono entrambi in crescita. A Roma in particolare, vi è stata una buona crescita degli arrivi complessivi (+9,20%) e delle relative presenze (+5,44%), dovuti al buon andamento della domanda sia italiana sia straniera (tabelle 3 e 4). Continua la buona crescita della domanda italiana e straniera negli alberghi dell’hinterland. La domanda complessiva è cresciuta, in quest’area, del 37,83% negli arrivi e del 19,37% nelle presenze, grazie alla crescita del numero di operatori sul mercato (l’offerta dell’hinterland è ormai pari a poco meno del 20% dell’offerta di ricettività alberghiera dell’intera provincia di Roma) ed ai bassissimi valori di partenza, ma anche alla accresciuta capacità di marketing degli operatori. Tabella 4 - Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Settembre - Ottobre 2004 - Var. % su anno precedente Paesi 5 stelle Arrivi 4 stelle Presenze Arrivi Presenze 3 stelle Arrivi Presenze 2 stelle Arrivi Presenze 1 stella Totale Arrivi Presenze Arrivi Presenze Totale 39,54 27,44 8,61 5,22 5,86 1,76 6,34 4,62 11,86 12,43 9,20 5,44 Italiani 42,34 22,26 7,77 4,51 5,46 1,56 8,04 5,58 10,31 13,64 8,37 4,49 Stranieri 37,89 29,57 9,28 5,61 6,41 1,96 2,94 3,07 14,07 11,15 10,09 6,19 Tabella 5 - Hinterland di Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Novembre- Dicembre 2004 Paesi 5 stelle 4 stelle Presenze Totale 245 377 68.593 111.539 70.543 141.002 Italiani 221 328 35.468 60.744 55.061 24 49 33.125 50.795 15.482 Stranieri Arrivi Presenze 3 stelle Arrivi Arrivi Presenze 2 stelle Arrivi 1 stella Totale Presenze Arrivi Presenze Arrivi 28.486 57.565 9.886 21.862 177.753 332.345 113.328 23.638 46.851 6.550 14.328 120.938 235.579 27.674 4.848 10.714 3.336 7.534 56.815 Presenze 96.766 Tabella 6 - Hinterland di Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Novembre - Dicembre 2004 - Var. % su anno precedente Paesi 5 stelle Arrivi Presenze 4 stelle Arrivi Presenze 3 stelle Arrivi 2 stelle Presenze Arrivi Presenze 1 stella Totale Arrivi Presenze Arrivi Presenze Totale -69,10 -81,20 73,90 25,03 28,49 20,81 6,88 7,28 37,86 29,96 37,83 19,37 Italiani 64,93 18,84 58,37 14,29 20,20 19,26 10,23 13,94 46,14 47,67 28,30 18,22 Stranieri -96,36 -97,17 94,32 40,86 70,21 27,61 -6,91 -14,57 24,06 5,83 63,74 22,28 periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 8 / anno 3 - numero 19 INTERVENTI Libri antichi & rari. Quando il turismo è colto R.C. N Pagina di codice Miniato ell’accezione più volgare, antico significa vecchio; quando si parla di libri invece è sempre sinonimo di storia. Quale miglior veicolo allora per conoscere ed apprezzare la rapida evoluzione dell’uomo, nelle mille sfaccettature della sua complessa realtà socio-culturale? Il solo frusciare di una pagina può nascondere impressioni ed informazioni sconosciute. L’arte delle raffigurazioni, il rigore delle incisioni e la perfetta sequenza dei carattere della stampa sono il frutto visibile di impalpabili lavori di concetto che animano la fantasia dell’autore come la passione dei venditori. Manoscritti, stampe, atlanti, riviste, manuali sono stati protagonisti di una mostra a Roma a metà novembre, organizzata dall’Associazione librai antiquari d’Italia (Alai). La “città eterna” ha accolto nei saloni di Palazzo Venezia oltre settanta espositori provenienti da tutto il mondo che hanno esibito con ammirevole disponibilità un’ampia varietà di volumi originali, dal Tre- cento alla prima metà del secolo scorso. L’evento è stato realizzato grazie alla tenacia della presidenza dell’Alai, nella persona di Umberto Pregliasco, ed al parere favorevole del soprintendente speciale per il polo museale romano, Claudio Strinati. La mostra si è svolta sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica e con i patrocini della Regione Lazio, della Provincia e del Comune di Roma. Nonostante le difficoltà dovute all’ingente esborso economico ed all’impossibilità di fare un’adeguata campagna pubblicitaria, la volontà degli organizzatori è di far svolgere nella capitale, ogni due anni, questo importante appuntamento, così come avviene a Firenze nella seguitissima biennale di Palazzo Corsini. «L’Alai è contenta dell’accoglienza che gli appassionati romani ci hanno voluto riservare, ma siamo sicuri che se le istituzioni ci venissero A Subiaco i primi caratteri mobili S ubiaco culla della scrittura a caratteri mobili? Bruno Fabbiani non si è sbilanciato, come si addice al bon ton del perfetto scienziato, ma la scoperta, suffragata dalle necessarie verifiche, potrebbe accendere d’interesse la cittadina laziale. Senza nulla togliere a Gutenberg, al quale sarà sempre riconosciuto il merito di aver iniziato a divulgare la lettura con la prima copiosa stampa di volumi della Bibbia delle 42 righe, quanto è stato esposto durante il convegno che ha preceduto la mostra di libri antichi e rari organizzata dall’Alai può avere un’incidenza notevole in campo storico, scientifico e, perché no, anche turistico. Il professore del Politecnico di Torino è impegnato da anni, attraverso lo studio metodologico con strumenti sofisticati, nel dimostrare che la Bibbia di Gutenberg non è il primo testo stampato in caratteri mobili, bensì con lastre incise mediante la battitura di punzoni. Arrivato alla conferma della sua teoria, gli rimane di svelare chi veramente può fregiarsi di questa prestigiosa paternità. La candidatura più accreditata sembra essere attualmente quel- la di Subiaco che, nella sua ricca biblioteca, raccoglie capolavori di ogni epoca ed ha ospitato, nella metà del ‘400, due allievi del famoso stampatore tedesco. Questa rivelazione, in attesa che sia ufficializzata, pone l’accento su una delle risorse del patrimonio ar tistico italiano, in par ticolare del Lazio e della provincia di Roma, quasi mai incentivate nel settore turistico. Le autorità locali, di concerto con gli enti del turismo preposti, avrebbero un’arma in più da poter spendere con il viaggiatore italiano e straniero che, dopo aver visitato la frenetica capitale, abbia il desiderio di immergersi nella sua rigenerante provincia. L’accoglienza sarebbe riser vata alle numerose foresterie delle abbazie e dei conventi, oltre ai numerosi agriturismi della zona, così da consolidare il legame inscindibile tra l’aspetto storico-culturale e l’anima del territorio romano ricca di peculiarità da scoprire. Subiaco potrebbe divenire un laboratorio per l’intera provincia: l’ar te antiquaria del libro come veicolo di promozione turistica. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 3 - numero 19 / 9 INTERVENTI incontro, nelle prossime edizioni il successo potrà essere ancora maggiore», così si è espresso il presidente Umberto Pregliasco. D’altronde questa mostra è stata inaugurata a Roma, la città dei Papi e delle loro stupende biblioteche, per la prima volta e generalmente devono passare almeno tre anni perché il grande pubblico inizi ad avere confidenza con l’evento. Potenzialmente la capitale è una vetrina importante, anche per gli espositori stranieri che convoglierebbero la loro pletora di interessati. La mostra di Palazzo Venezia è stata anche un’occasione per fare il punto sulla situazione del libro antico in Italia ed il quadro emerso ha necessità di evolversi quanto prima. Da una parte ci sono le istituzioni che, nella maggior parte dei casi, custodiscono gelosamente le biblioteche pubbliche ed i capolavori ospitati, dall’altra gli oltre cento iscritti all’Alai che coltivano la loro grande passione a metà tra filantropia e commercio. «I rapporti che l’associazione intrattiene con le biblioteche statali non permettono di organizzare numerose manifestazioni perché molte volte sono amministrate con poca sensibilità, per questo stiamo lavorando con gli enti locali per riuscire a prendere contatti con i bibliotecari più lungimiranti», ha continuato Pregliasco. Le migliaia di bellezze culturali di cui ci possiamo vantare non devono infatti far accantonare altre pregevoli qualità artistiche. Roma con le biblioteche del Vescovado e quelle statali, ma soprattutto i paesi limitrofi, come Civitavecchia con la sua biblioteca del mare, Fara Sabina, Farfa e Subiaco potrebbero rilanciare la propria immagine attraverso la scoperta del loro patrimonio d’antichità librarie. La mostra biennale preparata sullo stesso tema a Firenze registra circa tremila visitatori stranieri, a testimonianza di un target di turismo, anche fuori dai confini dello stivale, che non dovrebbe essere sottovalutato. Diversificare l’offerta turistica è l’unica arma per mantenere sempre competitivo il nostro territorio, magari col- legandola a tour sulle risorse naturali e sul “mangiar bene”. Ben vengano allora iniziative che fanno breccia su una realtà preziosa come quella delle biblioteche, aperte, non dimenticate e vietate ai visitatori. «Quello che come associazione chiediamo alle biblioteche è di poter visionare i libri, confrontarli con altri in nostro possesso e fare ricerche storiche; così da instaurare un rapporto privilegiato con chi le gestisce. Unire le due risorse, pubbliche e private, in determinate manifestazioni sarebbe sicuramente eccezionale», ha terminato il presidente dell’Alai. Organizzare mostre tematiche presso le biblioteche delle abbazie nella provincia di Roma, dando la possibilità di esporre anche agli antiquari, renderebbe l’evento più ricco e completo. Per materializzare questi nobili intenti però è necessario che i comuni interessati, magari pure la Provincia, sostenessero gli organizzatori in modo fattivo, creando sinergie decisive per il rilancio turistico di tutte quelle realtà oppresse dalla centralità e dalla bellezza di Roma. Santa Scolastica, un paradiso per i bibliofili L a biblioteca del monastero di Santa Scolastica deve la sua istituzione a s. Benedetto, la cui regola prevede infatti che in monastero ci siano dei libri (codici) per la lettura privata e quella comunitaria. Purtroppo a causa delle devastazioni subite dai monasteri nei secoli VII-X non ci sono pervenuti libri del tempo di s. Benedetto. Fu l’abate Umberto (1050-1069) ad accrescere il patrimonio dei libri mentre lo scriptorium del monastero ricevette un forte incremento durante il governo dell’abate Giovanni V (1069-1121). Di eccezionale importanza sono i codici di S. Scrittura, commentari e studi sulla S. Scrittura. Quelli più antichi sulla S. Scrittura sono del sec. XIV. Tra le raccolte di Omilie sono assai interessanti quelle di Origene del sec. XIII. Il codice è diventato famoso perché gli stampatori tedeschi che impiantarono la prima tipografia italiana nel monastero, si sono ispirati ai caratteri di questo codice per fondere i loro, che perciò sono detti sublacensi. Negli anni 1464-1468 la Biblioteca si arricchì dei primi libri stampati in Italia. Qui furono certamente stampati la Piccola Grammatica Latina del Donato; il De Oratore di Cicerone, tre opere del Lattanzio: Divine institutiones, De ira Dei e De opificio hominis. Altre perdite di volumi, forse le maggiori subite, si ebbero durante l’invasione del monastero negli anni 1789-1799 e 1810-1815 da parte delle truppe francesi. Successivamente vi fu la soppressione dei beni ecclesiastici. Il pubblico demanio del Regno d’Italia confiscò quindi i beni e li pose all’asta, dichiarando i monasteri monumento nazionale e affidandone la custodia ad alcuni monaci. Il compito di curare e riordinare la biblioteca e la collezione dei manoscritti fu affidato a don Leone Allodi, il quale lo assolse con impegno e con competenza non comuni. Un nuovo incremento e una migliore sistemazione della biblioteca si ebbe con l’abate Salvi; durante il suo lungo governo (1909-1964) essa venne sistemata in sede più degna e rifornita di collezioni antiche e moderne e di varie riviste, grazie anche al sostegno economico dei dirigenti del Ministero per i Beni e le Attività culturali. Braun Hogenberg - Antiqua Urbis Romae. 1572 periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 10 / anno 3 - numero 19 INTERVENTI Quale futuro per i paradisi feriti dell’Asia? Amedeo Ottaviani presidente dell’Enit N essuno lo aveva previsto. Nemmeno coloro che hanno creato i paradisi turistici avevano mai pensato che quell’area, che coinvolge 350 milioni di individui sparsi in una decina di paesi, sarebbe stata spazzata via da un terremoto devastante e più ancora un maremoto privo di pietà. La prima riflessione a caldo che facciamo è che la catastrofe che ha colpito così ferocemente tanti popoli tra i più poveri del mondo ha avuto un impatto mediatico amplificato dal fatto stesso che ha toccato luoghi di vacanze dorate per milioni di turisti, provocando migliaia di vittime anche occidentali. E’ stato un cataclisma che non ha risparmiato né i turisti ricchi A breve si prevede né le comunità il crollo dell’affluenza indigene che colturistica mentre tivano il sogno di gli investitori uscire fuori dalla potrebbero miseria grazie delocalizzare all’ingente trasfeil loro progetti rimento di ricchezza prodotta dal turismo internazionale a loro favore. Si è dissolto in poche ore il grande sogno di un turismo che fa giustizia nel tempo di tanti squilibri e che può consolare le sofferenze di chi non ha risorse alternative. Oggi, senza quei paradisi del piacere, senza quella diffusa rete di villaggi, alberghi, resort, in cui erano stati investiti ingenti capitali, quali scenari si presentano per il turismo dell’area nel breve e nel medio-lungo termine? Nello scenario a breve vi sono le seguenti, evidenti prospettive. Innanzi- tutto il crollo verticale dell’affluenza turistica conseguente alla distruzione di massa delle infrastrutture turistiche. Le organizzazioni di viaggi cercheranno di alimentare l’immagine di un’area in cui la natura offre piaceri difficilmente rinunciabili. Non c’è dubbio però che le devastazioni lasceranno il segno impedendo, pur contro il desiderio di vacanza in quei luoghi di sogno, il ritorno nelle lagune blu. La minaccia di epidemie potrebbe, dopo il terremoto e il maremoto, infierire sulla condizione di vita di milioni di persone, rendendo a questo punto proibitivo soddisfare i programmi di vacanze di coloro che non vorrebbero rinunciarvi. Coloro poi che hanno investito in alberghi e altre infrastrutture turistiche avranno una forte motivazione emotiva a delocalizzare dall’area i loro progetti scegliendo aree di minor rischio, almeno nel breve –medio termine. Le organizzazioni di viaggi che hanno costruito spesso le loro fortune sulla grande attrazione di luoghi dove ogni piacere è possibile (anche quello criminale del turismo sessuale), saranno tentati di disinvestire. E ciò purtroppo sta già avvenendo a poche settimane dalla catastrofe, come hanno segnalato alcuni grandi tour operator. Ma questa conversione di programmi richiede i suoi tempi. Entro il 2005 sarà dif- periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 3 - numero 19 / 11 INTERVENTI ficile portarla a compimento. Lo scenario del medio- lungo periodo è collegato alle possibilità di una ricostruzione veloce del tessuto urbano, sociale, economico e turistico dell’area. Si tratta di una sfida drammatica. Non è soltanto un problema di risorse finanziarie. Nell’opera si solidarietà per l’emergenza e la ricostruzione saranno impegnate le nazioni Unite, l’Unione Europea e tante nazioni che hanno avuto una reazione proporzionata alla sciagura. Quali sono le riflessioni che suggerisce la prospettiva della ricostruzione? L’area colpita dal disastro è vastissima e comprende una serie di paesi senza mezzi. La ricostruzione deve garantire che il turismo possa svilupparsi senza condizioni di rischio permanente per la sicurezza degli abitanti e degli ospiti che purtroppo non esistevano il 26 dicembre scorso. Senza una rete di sicurezza imperniata su un sistema di monitoraggio di eventuali onde sismiche e marine che consenta una ragionevole prevenzione degli effetti catastrofici di tali eventi, l’immagine dei paradisi turistici sarebbe offuscata; per quanto la memoria dei fatti anche più drammatici spesso evapora rapidamente dietro l’incalzare dei desideri. Tra qualche anno la tragedia potrebbe appartenere alle cronache di un anno terribile, anche se sopravvivranno le testimonianze; vive soprattutto nel volto di quei bambini che avranno sempre negli occhi il segno di un dolore incancellabile. La ricostruzione del turismo però richiede una profonda riflessione autocritica sul modello dei “paradisi del piacere” costruito negli anni Settanta. E’ un modello che si è reso in qualche misura complice degli effetti devastanti dello tsunami. La privatizzazione di migliaia di chilometri di coste e di ambienti straordinari ha favorito l’intensità dello sviluppo dell’economia turistica, risorsa unica per gran parte della gente; ma ben poco si è fatto per garantire che il turismo offrisse una netta inversione nella lotta alla povertà e un volto moralmente ineccepibile. La povertà è rimasta e ricordiamo le vigorose denuncie del turismo sessuale, fattore di profondo corrompimento delle comunità locali e soprattutto di miserabile sfruttamento di bambini giovani e indifesi. Le nazioni impegnate nel sostenere lo sviluppo turistico dell’area dovranno vigilare con severità che il nuovo turismo garantisca, oltre alla sicurezza fisica, anche la dignità di popolazioni che non sono da sole in condizioni di difendersi dal degrado morale. Sempre nel medio-lungo temine occorre infine un piano specifico per il turismo secondo un nuovo modello ispirato alla compatibilità tra sviluppo del fenomeno e valori fondamentali della vita delle persone, a cominciare da quello del rispetto delle culture locali, della loro identità e della loro diversità. Con l’Annuario il turismo in provincia cresce P untuale come un orologio, l’Annuario delle agenzie di viaggio e dei tour operator di Roma e provincia anche quest’anno si presenta ancora più completo agli operatori del settore, che lo hanno ormai adottato quale insostituibile strumento di comunicazione e marketing. L’Annuario, edito dalla società IMPATTO, assieme ad altre iniziative, è nato per contribuire a sostenere e promuovere il turismo su tutto il territorio romano e giunto ormai alla sua quarta edizione sembra aver contribuito non poco a soddisfare questa aspettativa. Di sicuro, nel pullulare di iniziative da parte di amministrazioni locali, proloco, associazioni pubbliche e private per sostenere e rilanciare il turismo nell’area romana, questa pubblicazione offre uno sguardo di assieme, completo e sempre aggiornato, sull’universo turistico regionale ed è probabilmente proprio qui la chiave del suo successo. Pubblicato con il patrocinio dell’Ente bilaterale territoriale per il turismo e dell’ENIT, l’Annuario, come si legge nelle pagine di presentazione, sarà ancora per tutto il 2005 «una vetrina, attraverso la quale i tour operator stranieri verificheranno il grande impegno e l’enorme lavoro che tutto il comparto turistico romano ha profuso per riorganizzarsi e crescere ». periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 12 / anno 3 - numero 19 INTERVENTI Undicesimo: non fumare. Salvo eccezioni P.L. L e proteste e le richieste di proroga dei gestori e dei proprietari dei locali pubblici non sono bastate a fermare l’entrata in vigore della legge e dal 10 gennaio sigarette, sigari e pipe sono al bando in tutti gli esercizi commerciali della Penisola; compresi ovviamente quelli preferiti dai turisti, come bar, ristoranti e pizzerie. Dunque vietato fumare, con la sola eccezione dei luoghi attrezzati con appositi spazi chiusi e con idonea aerazione; come prevede la norma. Nicola Gaudenzino, presidente della Fipe di Roma e del Lazio, che associa oltre 4.000 pubblici esercizi, è stato nei mesi scorsi il portavoce di tutti gli imprenditori, piccoli e grandi, che hanno messo in dubbio non il merito ma i tempi e i modi di applicazione della legge. Nessuno contesta infatti la sostanza del provvedimento, che se non altro ha il merito di mettere un freno alla maleducazione di chi con l’olezzo di tabacco, magari scadente, fa andare di traverso un magnifico branzino al cartoccio o un fragrante maritozzo con panna. «Quello che abbiamo cercato di far capire», sottolinea Gaudenzino, «è che non ci hanno dato il tempo di adeguarci. Che sarebbe arrivata questa legge noi lo abbiamo saputo dai giornali e la prima comunicazione ufficiale è giunta dalla Regione Lazio soltanto il primo dicembre scorso. Com’è possibile adeguare in tempo i locali, soprattutto in città storiche come Roma, dove le Belle arti ci mettono anni solo per prendere in considerazione le domande per effettuare lavori di ristrutturazione di qualsiasi genere?». Quello dell’adeguamento infatti rimane il nodo centrale; soprattutto dopo che le piccole e medie imprese del settore, che sono la stragrande maggioranza, hanno dovuto sopportare i costi di un’altra legge, la 626 sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, che ha imposto la sostituzione di macchinari e in qualche caso gravose ristrutturazioni. Qualcuno però che si sta mettendo celermente in regola c’è. Uno di questi è il titolare della Taverna dei Gracchi di Roma, Dante Mililli, che tuttavia riconosce di poter partire notevolmente in vantaggio: «Il mio locale ha due sale, distanti l’una dall’altra una trentina di metri. In mezzo ci sono le cucine; inoltre ho già l’impianto di condizionamento dunque predisporre una sala fumatori non è risultato impossibile e neppure eccessivamente dispendioso».Tuttavia il ristoratore concorda su un punto: spesso chi fa le leggi non si preoccupa troppo del risvolto pratico e dell’onere che scarica su chi le deve osservare. Il pensiero va inevitabilmente a chi gestisce locali pubblici in centri storici dove è quasi impossibile spostare un singolo mattone, oppure a chi si deve confrontare con una burocrazia lentissima, dalle competenze frammentate, dove il solo pensiero di dover chiedere un’autorizzazione o un permesso mette i brividi. Una eccezione però c’è, come sottolinea il presidente Gaudenzino, il quale ricorda che Francesco Saponaro, assessore alle Attività Produttive della Regione, ha promesso incentivi agli imprenditori che vorranno adeguare i propri esercizi.Tra l’altro il provvedimento sarebbe una mano tesa verso due settori, quello della piccola e media impresa e del turismo, che si dice sempre di voler sostenere e sul quale invece si scaricano sempre nuovi oneri. Tuttavia un po’ di colpa, sempre secondo Dante Mililli, i titolari di esercizi pubblici ce l’hanno: «La Fipe ad esempio qualche informazione su ciò che l’entrata in vigore della legge avrebbe comportato l’aveva già fatta circolare, però molti di noi si erano adagiati sul fatto che in fondo sarebbe bastato separare le sale: da una parte i fumatori, dall’altra i non fumatori e in mezzo una bella porta. Invece no. Una volta letto con attenzione il testo della legge ci si è sentiti presi di contropiede». Polemiche a parte comunque la domanda vera resta sempre quella: quanto peserà sugli incassi il divieto di fumare nei locali pubblici? In altre parole, vale veramente la pena affrontare costi anche ingenti per attrezzare le sale e suddivide gli spazi? Difficile fare previsioni. Secondo la Doxa i fumatori in Italia nel 2003 erano appena il 27,6% della popolazione, oltretutto in ulteriore vistoso calo rispetto ad appena due anni prima. Dunque una categoria in via di estinzione, la cui consistenza potrebbe minacciare non più di tanto il giro di affari; anzi, semmai aumenterà il gradimento di chi, mal sopportando un vicino di tavolo tabagista, chiede da tempo misure ancor più draconiane contro i fumatori. Infatti, secondo una ricerca della Economic development corporation del marzo 2004, negli Stati Uniti l’industria della ristorazione, nonostante la vera e propria guerra alla sigaretta in atto ormai da anni, va a gonfie vele con un aumento dei profitti del 9%. Inoltre c’è da dire che nostro Paese, anche in materia antifumo, si distingue dagli altri e mentre altrove (ad esempio in Irlanda, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Inghilterra) il divieto di fumare è pressoché totale e senza eccezioni, non solo al bar e al ristorante ma in tutti i luoghi pubblici, da noi almeno si offre una chance a chi non può proprio fare a meno della sigaretta, consentendo l’agognato “tiro” in spazi appositi. Gli ultimi fumatori di tutta Europa e del mondo potrebbero avere così un motivo in più per visitare il nostro Bel Paese. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e Provincia anno 2 - numero 18 / 13 INTERVENTI Sul Ministero è opportuno fare marcia indietro Franco Paloscia Q uando sul Ministero del turismo, istituito con il sostegno di un ampio quadro di forze politiche, nel 1959, si abbatté l’onda sismica del referendum popolare del 1993 che ne sancì l’abrogazione, nessuno pensava che il problema sarebbe risorto proprio quando le regioni, com’è avvenuto con recenti provvedimenti legislativi, si sarebbero appropriate di “poteri esclusivi” in materia. Sembra un paradosso, ma in realtà l’Italia non brilla certo per linearità e per coerenza nell’ambito europeo, dove la maggior parte dei paesi vantano una sede istituzionale che cura a livello nazionale le sorti del settore. Se ripassiamo, del resto, il lungo iter del dibattito post-referendario, vedremo che sono state numerose le ipotesi e le proposte parlamentari per colmare il “vuoto” lasciato dal Ministero del Turismo. Alcune proposte puntavano sulla radicale trasformazione dell’ex Ministero, come quella che prevedeva un Ministero del tempo libero, comprensivo delle attività artistiche. Il Cnel, dal canto suo, ribadiva la necessità di una “autorità centrale” di riferimento delle politiche settoriali e intersettoriali per l’esercizio di una funzione di coordinamento. Le regioni ritenevano invece che, fermo restando il principio del trasferimento alle stesse delle funzioni amministrative, per l’esercizio di funzioni non trasferibili e in particolare in materia di vigilanza, fosse opportuno affidarle ad amministrazioni centrali operanti in materia “affini”. Una cosa è certa. Nel caso del Ministero dell’Agricoltura, abrogato come quello del turismo, fu seguita la vecchia massima secondo cui “morto un ministero se ne fa un altro”. Nel caso invece del turismo si seguì una politica di rigore e rispetto della volontà di qull’80 per cento di italiani che aveva votato l’abrogazione. Per cui, oggi abbiamo un nuovo ministero per le politiche agricole ma non abbiamo un nuovo ministero per il turismo. La linea prescelta è stata quella di ridimensionare la sede istituzionale a livello burocratico-amministrativo, ovvero di semplici direzioni generali del turismo collocate dapprima alla Presidenza del Consiglio, poi presso il Ministero dell’Industria, infine presso il Ministero delle Attività Produttive. In effetti, delle amministrazioni centrali a cui è stato affidato il settore è titolare un ministro che ha una precisa delega e responsabilità in materia di turismo. Con il recente decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri in data 16 gennaio 2004, si è proceduto alla riorganizzazione del Ministero delle Attività produttive con la istituzione di tre aree funzionali tra le quali due si occupano della materia del turismo: l’area dell’internazionalizzazione, che cura la promozione dell’immagine unitaria all’estero; l’area dello sviluppo economico, che tra le competenze vanta l’attività di tutela dei consumatori nel settore turistico a livello nazionale nonché quella inerente la raccolta e l’elaborazione di dati e rilevazioni economiche riguardanti il turismo. Il confronto Stato-regioni ha portato, dunque, a non escludere lo Stato dall’assunzione di diretta responsabilità in materia, nel rispetto dell’orientamento in senso federalistico del Paese. Come si è visto in articolo pubblicato sul precedente numero di Roma&provincia, all’indomani della Conferenza sul turismo di Genova, le ipotesi di “cabina di regia” sono numerose. C’è anche chi propone il ritorno ad un Ministero del Turismo che, sul modello di quello dell’agricoltura, si possa definire come ministero per le politiche turistiche. Se c’è un campo cui guardare nell’orto del vicino non è sterile esercizio è proprio quello del turismo. Le soluzioni adottate da grandi paesi leader del settore come Francia e Spagna, ad esempio, possono indicare un percorso. E ancor più può indicarlo l’esperienza tedesca dove l’articolazione del turismo a livello pubblico risente della natura federale dell’ordinamento statale. Qui opera un Ministero dell’Economia e del lavoro che cura la politica nazionale del settore. Si deve peraltro tener presente anche il fatto che Chi tutelerà la nuova Costitugli interessi dell’Italia zione europea quando si elaboreranno dell’8 giugno 2004 politiche e indirizzi ha introdotto la comunitari materia del turiin un settore strategico smo tra quelle di per tutti ma forse competenza delancor di più l’Unione. Pertanper le nostre regioni? to, ben 25 potranno curare i loro interessi turistici “nazionali” nell’ambito di una cabina di regia comunitaria dove gestiranno, tra l’altro, politiche e risorse fondamentali per lo sviluppo del settore. Gli “orfani” del Ministero del turismo e coloro che non hanno voluto mai – e giustamente – ammainare la bandiera che sventola in via della Ferratela in Laterano a Roma, dove si sono susseguiti ben venticinque ministri del turismo prima dell’abrogazione, da Tupini alla Boniver, possono quindi vantare un argomento in più per far avanzare le loro proposte di ritorno al passato: chi tutelerà gli interessi dell’Italia quando si elaboreranno politiche e indirizzi comunitari in questo settore di attività strategico per tutti indistintamente, ma forse ancor di più per le nostre regioni? periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 14 / anno 3 - numero 19 INTERVENTI La chiave del successo? La qualità. Anche nel turismo Angela Schito I l concetto di qualità totale si fa sempre più strada nella valutazione di servizi pubblici e privati, ma non è affatto una scoperta recente. Già a partire dagli anni Settanta, infatti, si rivelò la carta vincente dell’economia giapponese nel confronto competitivo col sistema economico occidentale; il vantaggio acquisito dai nipponici fu tale da influenzare, nei decenni successivi, l’approccio globale al business, attraverso l’introduzione del “sistema qualità”. Realizzare un sistema qualità significa adottare il punto di vista del cliente attraverso uno spiccato orientamento alla sua soddisfazione. Questa strada è percorribile soltanto perseguendo il “miglioramento continuo” e facendo della qualità il fine ultimo di ogni processo aziendale. Di qui l’espressione “Total Quality Management”, Realizzare un sistema ovvero sistema di qualità significa di gestione in cui adottare il punto la qualità, divedi vista del cliente nendo la stratee cercare la sua gia principale per soddisfazione. l’azienda, deve avere, giorno per giorno, un riscontro a livello operativo. L’intero output dell’azienda, cioè, deve tradursi in qualità e questo è possibile solo attraverso il pieno coinvolgimento innanzitutto della leadership, che deve stabilire gli obiettivi di qualità e la strategia per raggiungerli e poi, a cascata, di tutti i comparti aziendali. Questo pensiero nasconde in sé una prospettiva semplicemente rivoluzionaria: dalla logica del profitto, che aveva plasmato da sempre ogni sistema produttivo, si passa alla logica del cliente. Il suo nuovo “peso contrattuale” mette in moto una competitività tra le aziende per cui vince quella che sa anticipare nuove tendenze e nuovi bisogni. Come ogni rivoluzione, anche questa ha comportato dei problemi, per così dire, di assestamento. La cultura imprenditoriale italiana, infatti, si è dimostrata, a tal proposito, inadeguata e il mercato turistico-alberghiero ne ha subito, spesso, i contraccolpi più forti. Esso, infatti, rappresentando una risorsa crescente per la nostra economia, sia per fatturato sia per numero di occupati, si è trovato ad affrontare spinte competitive sempre più forti. La logica vuole che a vincere, in questo gioco di forze, sia chi conosce bene il cliente, chi si pone nella sua ottica sollevando i suoi stessi problemi e anticipandone le soluzioni; questo processo è tutt’altro che semplice, ostacolato, per di più, dai cambiamenti in atto nel comportamento dei consumatori. I principali studi sul consumo oggi hanno modificato l’identikit dell’avventore: esso è sempre più indipendente, quindi sviluppa scelte di consumo consapevoli; per questo è sempre più selettivo e richiede servizi personalizzati. La figura dell’acquirente “affezionato” scompare lasciando il posto a quella del consumatore “nomade” che è alla ricerca continua di ciò che è meglio per lui.Alberto Galgano, uno dei maggiori esperti italiani di qualità totale, descrive il cliente come un mostro spietato e vendicativo (La qualità totale, Il sole 24 Ore, Milano, 2002); la sua insoddisfazione, nella maggior parte dei casi, genera un passaparola negativo che può influenzare, nel tempo, le scelte d’acquisto all’interno della sua rete di conoscenze. E del resto, chi di noi non si fiderebbe del consiglio di un amico? Al di là di questa definizione poco edulcorata, il cliente, è colui che deci- de i parametri della qualità di un servizio e lo fa seguendo un solo criterio: le sue aspettative. Ma cosa si aspetta di solito il cliente da una struttura ricettiva? Possiamo considerare fondamentali due classi di fattori: quelli tangibili e quelli intangibili. I primi sono gli elementi che rendono “palpabile” un servizio. Si tratta, ad esempio, dell’aspetto della struttura in cui esso viene erogato, insieme a fattori come igiene ed accoglienza, della cura nelle attrezzature e dell’aspetto delle risorse umane. Queste costituiscono, più che in altri settori, un fattore determinante poiché si relazionano col cliente, ne rilevano soddisfazioni o malumori. Nella categoria “aspetti intangibili” rientrano: affidabilità, competenza, cortesia, sicurezza; tutti fattori che rassicurano il cliente davanti a qualsiasi imprevisto. Grande importanza riveste inoltre la comunicazione, in questo caso intesa come scambio reciproco di informazioni; significa non solo trasferire al cliente tutta una serie di conoscenze relative al servizio in modo chiaro e puntuale, ma anche dedicare tempo ed attenzione all’ascolto del cliente per cogliere in itinere ogni eventuale disfunzionalità. Ma quanto è giusto dire che la logica del cliente supera quella del profitto? La qualità, nella sua accezione onnicomprensiva della vita d’azienda, produce sicuramente dei costi rilevanti, ma sotto un’altra prospettiva rappresenta un investimento, un impegno dai risvolti vantaggiosi; non genera, quindi, soltanto gratificazione nel cliente, ma produce dei risultati economici nel lungo periodo. E’ facile identificare i vantaggi di una politica della qualità: innanzitutto il rafforzamento dell’immagine aziendale e il posizionamento impeccabile nel mercato. Inoltre, accelerazione del vantaggio competitivo e, non ultima, la periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 3 - numero 19 / 15 INTERVENTI soddisfazione del cliente il quale, sarà disposto a ritornare non una, ma cento volte.Tutto questo porta ad un’immediata equazione: fidelizzazione uguale profitto nel tempo. Guardando poi ai vantaggi interni all’azienda, un sistema qualità produce i seguenti risultati: l’ottimizzazione dei processi lavorativi, la gestione più efficiente dei tempi e delle responsabilità legate ai ruoli, quindi maggior coinvolgimento del personale. In poche parole, riduzione degli sprechi della non-qualità. L’offerta di qualità nei servizi turistici oggi trova legittimazione attraverso l’attività di certificazione: con essa si intende il processo di verifica e attestazione della qualità, compiuta da organismi predisposti. Oggigiorno, nel settore turistico, prevale l’approccio sistemico alla certificazione (si parla di SGQ, sistemi di gestione per la qualità) regolati dalle oramai note norme ISO 9000 (nel nostro caso la norma ISO 9001 del 2000). Si tratta di norme generiche, progettate dall’ISO (International Organization for Standardization) per stabilire i requisiti internazionali che i sistemi di gestione per la qualità devono avere per dimostrare la conformità dei servizi alle esigenze degli stakeholders (clienti, lavoratori, proprietari, azionisti…). Secondo Guido Improta, direttore dell’Apt di Roma, il processo di certificazione della qualità nel settore turistico non può definirsi completamente attuato; infatti: «Citando i dati Sincert, le imprese turistiche certificate (ISO 9001) nel Lazio sono all’incirca 70. Di queste oltre 25 sono alberghi…». Riguardo ai riferimenti legislativi, sicuramente questi non mancano. In Italia, attraverso la legge quadro numero 135 del 29 marzo 2001 che riforma la legislazione nazionale del turismo e le linee guida per l’applicazione della norma UNI EN ISO 9001:2000 al settore alberghiero, sono stati fissati dei punti fermi nella tutela e nella promozione della qualità. Ma Improta aggiunge: «Le imprese non dispongono a livello nazionale di incentivi economici e finanziari adeguati per predisporre processi di certificazione.A mio avviso le Regioni, che rivendicano una competenza esclusiva in materia di turismo e che faticano non poco ad esercitarla, potrebbero svolgere un ruolo importante in tal senso». Qualità anche per l’ambiente Un capitolo a parte è oggi quello della qualità dell’ambiente, che condiziona in maniera spesso determinante anche il turismo. Prendono infatti sempre più piede le certificazioni relative ai sistemi di gestione ambientale (SGA) e accanto alle certificazioni di prodotto (etichette di vario tipo) va anche diffondendosi un approccio sistemico al tema dello sviluppo sostenibile. Qui intervengono le norme ISO 14001:1996 e, a livello europeo, l’adattamento del nuovo regolamento (EMAS) sull’ecogestione anche al settore turistico. «La componente ambientale, intesa come insieme di problematiche connesse alla gestione ed al consumo delle risorse: acqua, aria, suolo», ci dice ancora al riguardo il direttore dell’Apt, Guido Improta, «è divenuta componente primaria dei prodotti anche turistici, in alcuni casi andando a costituire il fondamento stesso (prodotti biologici, tematiche verdi, mare), in altri divenendo un fattore condizionante nelle scelte (qualità del territorio, qualità urbana, qualità delle materie prime alimentari). In Italia ci sono diverse esperienze ed il tre per cento di esse riguardano il settore turistico. Ci sono anche progetti pilota come quello del marchio ecolabel (applicato agli alberghi) o progetti come il Clear (progetto per la contabilità ed i report ambientali di città e comunità locali». Il dato attuale sulle certificazioni ambientali, nel settore turistico, parla di una sempre maggiore attenzione alle tematiche ambientali già dimostrata, tra l’altro, dalla crescita di altre iniziative di valorizzazione del territorio, sia da parte di imprese del settore che di enti pubblici locali, tra cui, ricorda ancora Improta, «il boom degli agriturismo, molti dei quali biologici, la maggiore tutela dei parchi e delle riserve naturali, innumerevoli interventi per il miglioramento della qualità urbana». Anche in questo caso il cammino è tutt’altro che compiuto: il nostro paese, che vanta un patrimonio ambientale e architettonico di rilievo, non vanta un altrettanto primato in tema di eco-sensibilità. Germania, Svezia e Francia, hanno dimostrato in questi ultimi anni un interesse maggiore del nostro. I dati sulla certificazione SGA lo testimoniano: in geneI vantaggi rale in Italia le della qualità: certificazioni rafforzamento ambientali 14001, dell’immagine quindi non solo aziendale quelle turistiche, e posizionamento sono pari a 2.117 nel mercato unità, rispetto alle 6.000 in Germania, alle 3.500 del Regno Unito, alle 3.425 della Svezia ed alle 2.305 della Francia. Dunque, un approccio tout court alla qualità vuol dire oggi non solo dare garanzie sulla bontà prodotto/servizio finale. Significa abbracciare un ventaglio più ampio di interessi e bisogni. Gli stessi che stanno segnando, il passaggio da una domanda di qualità di tipo economico ad una di carattere strettamente sociale. Quella ambientale ne rappresenta solo una parte, sia pur fondamentale. Non meno importanti sono la qualità del lavoro, intesa come tutela dei bisogni di sicurezza e salute, ma anche dei rapporti tra le persone che “abitano” l’azienda, e la qualità delle informazioni, intesa come rispetto della riservatezza nello scenario dell’ information society. Una grande fetta della qualità oggi ci richiama al tema della qualità etica, quella attinente alla responsabilità sociale delle imprese, chiamate oggi a garantire la correttezza nella gestione delle risorse finanziarie e umane, nel rispetto delle leggi e dell’integrità morale. Di qui le politiche contro il lavoro infantile e obbligato, il rispetto degli orari di lavoro e di criteri retributivi equi. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 16 / anno 3 - numero 19 INTERVENTI Valle Aniene, uno scrigno di tesori Ilaria Morini L a Valle dell’Aniene è probabilmente uno degli scrigni tra i più ricchi e, allo stesso tempo, inesplorati del Bel Paese. Può sembrare una esagerata e contraddittoria epigrafe, considerando che essa rappresenta una cornice naturale per Roma, sulla quale si sono versati, e ancora si versano, fiumi d’inchiostro. Eppure non tutti conoscono questa valle, dall’inalterata bellezza, affatto offuscata dai suoi aspetti contraddittori. Sicché apparirà, al contempo, fertile e brulla, solare ed enigmatica, austera e gioviale. Oltre a ciò l’adornano, come tanti grani di una collana, paesini arroccati, tagliati nella roccia, incasellati sulle alture. Signore incontrastato della zona è naturalmente l’Aniene, corso d’acqua che ha svolto un ruolo strategico per i primi insediamenti umani, nonché per gli assi viari di scambio e comunicazione. Padre delle pianure verdi sguLe caratteristiche scia fra gli angudella zona sembrano sti spazi lasciati rispondere dalle rocce, gorperfettamente alle goglia tuonante nuove esigenze nelle cavità carsidel turismo nazionale: che e negli inghinatura e cultura ottitoi che si in un unicum perdono nelle inscindibile viscere della terra. Lungo il suo corso sono vi sono ancora i ponti, gli acquedotti e i prodotti straordinari d’ingegneria idraulica che hanno dissetato, e tutt’ora dissetano, Roma. Di essi restano, ad Agosta, le arcate dell’Acquedotto Marcio galoppanti verso la pianura, mentre a San Cosimato è possibile calarsi all’interno dell’Acquedotto Claudio nel corso di una escursione nel ventre della roccia, manipolata dall’uomo circa duemila anni fa. Le caratteristiche della zona sembrano rispondere perfettamente alle nuove esigenze del turismo nazionale: natura e cultura in un unicum inscindibile. Circa due secoli prima delle ultime ricerche del settore, per fame di conoscenza e sete di bellezza nonché per spirito d’avventura, i viaggiatori del grand tour ivi si sono fermati. Incantati, rapiti e colpiti da “quell’orrido naturale” e dalla suggestiva semplicità di quei mucchietti di case, custodi di patrimoni inestimabili per cultura e arte. Queste terre silenziose di prepotente bellezza offrono vari percorsi per arrivare a scoprire e, virtualmente, ad aprire gli scrigni che nascondono vestigia antichissime di straordinaria importanza e memorie storiche di eccezionale interesse. Una storia profonda dal Neolitico delle Tombe, rinvenute presso Camerata Nuova e Mandela, all’epopea garibaldina testimoniata nel Museo delle Culture di Riofreddo. Si possono seguire itinerari silvestri tra faggete e ruscelli, giacché la valle comprende due Parchi naturali di grande interesse scientifico per virtù della prosperosa varietà della flora e della fauna. Negli ultimi anni di fatto la zona è rientrata nella sfera d’indagine delle ricerche del Centro nazionale delle ricerche, proprio per la tutela e la salvaguardia di ambienti rimasti miracolosamente integri. Un’emozione unica, nonché un bel peregrinare, è offerta dai “percorsi della spiritualità” dei centri monastici benedettini e francescani.Altrettanto piacevole è perdersi lungo i “sentieri dell’arte”, cui aggiungere, non per ultima, la possibilità di degustare prodotti tipici. Lavorati ancora seguendo tecniche antiche, valgano da esempio, i preziosissimi fagioli di Vallinfreda e Vallepietra, le cipolle, le patate, il miele, le castagne, i funghi o le acque minerali di Marano Equo e il Cesanese di Olevano Romano. Il mondo della tellus, i sapori di un tempo passato, gli strumenti artigianali, i segreti dell’esperienza degli anziani, in parte raccolti nel Museo della Civiltà Contadina del- periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 3 - numero 19 / 17 INTERVENTI l’Alta Valle dell’Aniene a Roviano, peraltro, una delle applicazioni meglio riuscite dei più moderni principi di museologia e museografia. Il grande teatro naturale dei Monti Lucretili, con i suoi sipari litici e scenografie di rocce carsiche, offre spettacoli ove l’occhio si perde. Dolci linee dell’Appennino, imperlate di cataste di case tra cui quelle dell’oraziana Licenza, scelta dal vate latino;Vicovaro, il cui toponimo ricorda una delle tante famiglie patrizie romane, che preferirono questa Valle per le loro dimore dell’otium. Furono mecenati, consoli e imperatori: ruderi di una delle fantasmagoriche creazioni di Nerone restano a Subiaco, così come ad Arcinazzo Romano è stata recentemente riaperta la campagna di scavi nella dimora di Traiano. Nel cuore del Parco dei Simbruini, nascosti tra le pieghe dei monti, si sono accoccolati paesi che della montagna hanno fatto la fonte e base di ogni attività. Sfruttando le abbondanti precipitazioni nevose, sul Monte Livata, sono stati creati impianti sportivi; mentre a Cervara di Roma rupi, dirupi e macigni sono stati trasformati in un atelier a cielo aperto, cui fa da contrapposto la Galleria comunale d’Arte Moderna di Anticoli Corrado, vero gioiello del nostro patrimonio artistico nazionale. Ancora la roccia, quale culla della civil- tà monastica: Benedetto da Norcia, giovinetto della ricca famiglia degli Anicii, si ritirò per ascoltare il messaggio divino, in un antro del Monte Taleo. La montagna è protagonista anche a Vallepietra, il Santuario della Trinità, meta di pellegrini tutto l’anno, è stato ricavato alla base di una parete rocciosa impressionante. Misteri di fede inghiottiti dalla roccia e miracoli d’arte, che hanno tentato di rendere vivibile lo spazio circostante, mediante ardite costruzioni a sbalzo sui precipizi. I siti religiosi prolificarono nella zona, custodi oggi di opere notevoli, come il convento di San Francesco, presso il ponte omoni- mo, raro esempio della tipologia detta “a schiena d’asino” in quel di Subiaco, oppure appaiono in tutta la loro umiltà, come la casa del Beato Fra Diego Oddi, a Vallinfreda, memoria Nel cuore del Parco di una vita fatta di dei Simbruini, cose semplici, nascosti tra le pieghe disperatamente dei monti, si sono straordinaria nel accoccolati paesi suo mistero. A che della montagna San Cosimato il hanno fatto la fonte sacro diventa giale base di ogni attività lo storico, che vede un calice avvelenato destinato a Benedetto da Norcia. Il ricordo di antichi intrighi di palazzo ancora sopravvive nelle rocche e castelli di cui è disseminato questo territorio; ricchi di manufatti artistici alcuni (Castello Massimo ad Arsoli), ridotti in rovine altri (Rocca Borghese a Vivaro Romano). Una bella iniziativa è nata dalla Comunità montana dell’Aniene: “I tesori nascosti della Valle dell’Aniene”, itinerari guidati sulle tracce dell’arte, della gastronomia, della storia, per soddisfare gli animi più eclettici e le esigenze più disparate.Vi abbiamo svelato il segreto di questo lembo di provincia romana: custoditelo, assaporatelo, trasmettetelo! Memori del fatto che “conoscere significa conservare”. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 18 / anno 3 - numero 19 INTERVENTI Il turismo del dopo-tsunami Roberto Coramusi L a tragedia che ha colpito i paesi dell’area asiatica meridionale ha avuto grandi ripercussioni anche in Occidente. E’ stato infatti alto il tributo di vittime e di dispersi di nazionalità diversa da quella degli stati interessati. L’onda anomala, oltre alle vite di circa 300 mila esseri umani, sembrava, sul momento, essersi portata via anche l’intenzione dell’imprenditoria italiana di investire nel turismo in quelle regioni già disagiate e sfortunate, che peraltro traggono da queDistrutte o sta industria la danneggiate anche loro primaria numerose fonte di sosteninfrastrutture tamento. L’imturistiche di menso sforzo di imprenditori italiani solidarietà che si è registrato a sostegno delle popolazioni provate dallo tsunami, la bellezza naturale dei luoghi e la ferma volontà di ricominciare a vivere, hanno invece messo in moto un meccanismo che è teso alla ricostruzione e al continuare a fare vacanza e viaggi soprattutto alle isole Maldive, meta privilegiata del turismo nostrano, poi anche in India, Sri Lanka,Thailandia, ecc…. Come conferma l’ufficio stampa de “I Viaggi del Ventaglio”, nella persona di Sara Ferdighini: «Il proposito della nostra azienda è quella di continuare a fare turismo alle Maldive e nel resto dei paesi colpiti dallo tsunami. La qualità del prodotto maldiviano è ottima e speriamo che la paura nei viaggiatori finisca presto, anche grazie all’opera di sensibilizzazione che stiamo portando avanti con Astoi ed i giornalisti del settore per far conoscere la reale situazione». Strettamente legate sono le attività imprenditoriali degli stranieri e la manodopera locale che incide nel caso delle Maldive addirittura per l’80%.VentaClub infatti ha l’affitto del villaggio dell’atollo di Rannahli, mantenendo direttamente la gestione dell’organizzazione e dell’animazione all’interno, impiegando molti cittadini del luogo. Quello che è successo nel sud est asiatico ha colpito l’industria turistica italiana danneggiando gli impianti e le infrastrutture o, nel migliore dei casi, creando un danno monetario ingente a causa dei numerosi annullamenti delle prenotazioni post-onda anomala. «Il nostro villaggio non ha subito danni rilevanti perché è collocato in una zona poco interessata dalla tragedia»,. ha continuato la Ferdighini, «Ma le cancellazioni dei pacchetti per tutto gennaio penalizzeranno sicuramente il nostro fatturato annuo, visto che il prodotto invernale maldiviano incide per il 2% del totale». «La strategia del Ventaglio non ha subito modifiche. Per il futuro, vogliamo valorizzare ciò che abbiamo creato in questi anni, compreso i viaggi organizzati del tour operator “Caleidoscopio”, e non sono previsti investimenti per ampliare la nostra presenza nella regione, indipendentemente dalla tragedia dello scorso dicembre», ha concluso la responsabile della comunicazione del gruppo milanese. Maggiori danni li hanno subiti invece i due villaggi gestiti da Valtur sulle isole di Kihaad e Mahureva, sempre nell’arcipelago delle Maldive. Dopo circa venti giorni di lavori di ammodernamento le strutture sono state riaperte il 23 gennaio, registrando in entrambe un incoraggiante tutto esaurito.A testimonianza di come Valtur ha affrontato l’emergenza riportiamo le parole dell’addetto stampa Federica Paparatti, intervistata nelle settimane del dopo tsunami: «Quando è avvenuta la tragedia causata dal maremoto abbiamo subito compiuto delle opere di ristrutturazione, anche se i danneggia- Nello Sri Lanka è all’opera anche un team di Vigili del fuoco di Roma Dopo T la distruzione si torna a vivere ra il 26 e il 27 dicembre scorso un fortissimo terremoto e un maremoto hanno devastato le coste dei Paesi che si affacciano sull’Oceano indiano. Immediatamente è scattata la gara di solidarietà, cui naturalmente ha partecipato anche l’Italia. La nostra Protezione civile ha inviato nello Sri Lanka tra gli altri un team di otto Vigili del fuoco di Roma, esperti nel soccorso alpino e fluviale, coadiuvati da alcuni sommozzatori, i quali hanno piazzato il loro campo base a Trincomalee e Galle, nel nord del Paese. Il loro compito era di distribuire i medicinali e i viveri inviati dall’Italia, allestire i campi per i profughi e cercare di rimettere in funzione i pochi ospedali della zona. I Vigili del fuoco hanno anche assicurato il trasporto dei materiali verso l’isola di Kinniya a bordo dei Canadair partiti da Ciampino. continua a pag. 20 periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 3 - numero 19 / 19 INTERVENTI menti non sono stati così rilevanti. Non abbiamo però interrotto un tour organizzato in Sri Lanka perché non interessava le regioni colpite.Abbiamo la ferma intenzione di continuare a fare turismo in quelle zone». L’importanza del prodotto maldiviano lo si riscontra anche analizzando il fatturato totale di Valtur per l’intero inverno: pari da solo al 25% del totale. L’intera regione, con Indonesia ed India in testa, è mediamente popolata da imprese italiane, così come si apprende dal Ministero degli Esteri, quindi si lavora alacremente per quantificare le effettive esigenze. Il Ministro per gli Italiani nel Mondo, onorevole Mirko Tremaglia, ha avviato da subito i contatti con le centinaia d’imprenditori italiani residenti. «Scopo di tale attività», ha dichiarato il Ministro, «è in primo luogo quello di accertare le condizioni dei nostri imprenditori e di valutare, in stretto contatto con la Confederazione degli imprenditori Italiani nel Mondo, azioni di appoggio e solidarietà per quanti sono stati colpiti dalla tragedia, incoraggiando in particolare azioni concrete in aiuto ai bambini orfani». D’altronde, come si evince dal censimento del febbraio 2003, i connazionali che vivono stabilmente nel su est asiatico sono oltre 3200. Come si legge sul portale on-line della Farnesina, a seguito della catastrofe naturale del 26 dicembre, in Thailandia sull’isola di Phuket le devastazioni sono localizzate ad alcune spiagge, pertanto il turismo nelle zone non colpite è ripreso. Si continua invece a sconsigliare di recarsi nelle località della costa occidentale più interessate dal maremoto dove le strutture alberghiere sono gravemente danneggiate e i trasporti estremamente difficili (Phi Phi, Khao Lak). Le verifiche necessarie vanno comunque effettuate con le proprie agenzie di viaggio. Per quanto riguarda la tutela della salute, le consigliabili profilassi sanitarie vanno richieste alle Asl ma il pericolo di epidemie non sembra essersi materializzato. E’ comunque prudente ottenere, anche rivolgendosi all’Ambasciata, notizie aggiornate prima di recarsi nelle regioni interessate.Anche in Malaysia fervono i lavori di riassetto delle strutture danneggiate e numerosi centri turistici della regione nord-occidentale (isole incluse) hanno ripreso la loro attività. Fiavet Lazio sul rimborso delle tasse di concessione L e agenzie di viaggio otterranno il rimborso per le tasse di concessione relative al 2005: questa l’ultima iniziativa del Consiglio regionale del Lazio, deciso a sostenere la categoria agenziale in un momento particolarmente difficile per il comparto turistico. E’ stato approvato infatti un articolo del bilancio di previsione del 2005 che concede la restituzione alle agenzie di viaggio delle tasse dovute alle Province per l’esercizio dell’attività: sarà la Regione a farsi carico del rimborso, al fine di sostenere una delle categorie ritenute maggiormente colpite dalle conseguenze economiche dello tsunami nel sud-est asiatico. La decisione è arrivata anche grazie all’intervento del Consiglio direttivo Fiavet Lazio, che ha sollecitato l’appoggio ed il sostegno istituzionale presso gli assessorati regionali competenti. «Visti i gravi problemi e le crescenti difficoltà con cui deve confrontarsi il mondo del turismo, soprattutto negli ultimi anni», ha commentato Cinzia Renzi «la Fiavet Lazio ha chiesto ed ottenuto la collaborazione concreta delle Istituzioni per sostenere la categoria agenziale con misure di intervento concrete. Il rimborso della tassa di concessione per il 2005 si inserisce dunque tra le varie richieste avanzate all’assessore alla cultura, spettacolo, sport e turismo della Regione, Luigi Ciaramelletti, in favore del settore turistico locale, tra le quali ci sarà anche la possibilità per la Fiavet di avere un suo stand in tutte le fiere dedicate al turismo, nazionali e internazionali, in cui è presente la Regione Lazio, per accogliere anche i piccoli operatori turistici che altrimenti non avrebbero modo di partecipare. A tale proposito, la Fiavet Lazio sarà presente con un proprio spazio espositivo alla prossima edizione della Bit di Milano». periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 20 / anno 3 - numero 19 INTERVENTI Tsunami, torniamo a viaggiare per aiutare a ricostruire Giovanna Sfragasso L’ Astoi, associazione tour operator italiani, rivolge un invito ai nostri connazionali: tornare nei paesi del Sud Est asiatico che sono stati travolti dallo tsunami. Il presidente dell’associazione Giuseppe Boscoscuro sottolinea la necessità di «ricominciare a viaggiare verso le aree colpite dal maremoto e riaperte al turismo. Questo è il modo migliore per aiutare quelle popolazioni che la natura ha drammaticamente colpito», spiega Boscoscuro, «e che dal turismo ricavano gran parte del loro sostentamento. Nessuno di noi dimenticherà mai il tragico tributo pagato in termini di vite umane, ma il turismo, una volta di più, deve essere volano di benessere e di conoscenza reciproca». Sono almeno 25 mila le prenotazioni per il mese di gennaio che hanno come meta le località turistiche del Sud est asiatico, per un giro d’affari pari a 55 milioni di euro, spiega un portavoce dell’Astoi, precisando come le ulteriori mancate partenze per il resto dell’inverno, il periodo di massima attività per il turismo italiano in Asia, accentuino il calo di fatturato già fortemente penalizzato dalla catastrofe dello scorso 26 dicembre. L’associazione dei tour operator italiani raggiunge un fatturato annuo di 5 miliardi di euro, di cui 900 milioni, circa il 20%, riguardano il Sud Est Asiatico, a cui sono dedicati pacchetti vacanza che si aggirano sui 2.200 euro a persona per settimana. Le Maldive, in particolare, accogliendo ogni anno circa 140 mila italiani che viaggiano con gli operatori Astoi, assorbono il 45-50% del flusso totale. Finora l’associazione ha calcolato una prima stima dei danni che, per i suoi associati, ammonta a circa 70-80 milioni di euro. Si tratta però di una stima provvisoria. Solo quando le località turistiche, in primis le Maldive, saranno nuovamente pronte ad ospitare i turisti si potranno avere dati più precisi. Lo scorso 30 dicembre la Farnesina ha ufficialmente sospeso lo “sconsiglio” su alcune aree del Sud Est asiatico, in quelle cioè in cui è stato registrato un ritorno, sia pur dai lento, alla normalità e dove le strutture turistiche hanno dato conferma della loro agibilità e sicurezza. I tour operator associati Astoi hanno così ripreso i voli speciali sulle Maldive, dove solo una minima parte delle 87 isole turistiche risulta non essere ancora agibile. Le indagini condotte sul territorio mostrano come segue da pag. 18 Quelle che pubblichiamo sono alcune delle fotografie scattate durante i giorni della loro permanenza e gentilmente concesse alla nostra rivista. Esse documentano non soltanto la tragedia che le popolazioni asiatiche hanno vissuto e tutt’ora vivono ma anche la voglia di ricominciare. Attualmente sul posto ci sono altri dieci Vigili, inviati dal comando di Roma, che stanno lavorando alla riorganizzazione degli attracchi e alla ricostruzione dei pontili. Con i soldi donati attraverso gli Sms infatti la Protezione civile comprerà sul posto, così da riavviare l’economia locale, le barche e le attrezzature ai pescatori; fermi a terra da quel terribile giorno in cui la furia del mare spazzò via ogni cosa. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 3 - numero 19 / 21 INTERVENTI l’attuale situazione degli atolli su cui sorgono le strutture turistiche non desti preoccupazione, neppure dal punto di vista igienico-sanitario. L’Astoi, in linea con le direttive della Farnesina, invita comunque i suoi associati a far partire i propri turisti solo verso quelle mete che l’unità di crisi del nostro ministero degli esteri ha stabilito di possedere le necessarie condizioni per viaggi in sicurezza. Dopo la costituzione del gruppo di coordinamento, di cui fanno parte le associazioni delle imprese di turismo aderenti ad Assoturismo-Confesercenti, Confturismo-Confcommercio e Federturismo-Confindustria, le categorie si sono incontrate per concordare il programma che stabilisce le modalità di intervento e aiuto alle popolazioni colpite dal maremoto dello scorso 26 dicembre. Il coordinamento del gruppo, costituito da Stefano Landi (Fiavet),Alberto Corti (Astoi), Mauro Maggi (Assoturismo), Daniele Fiorini (Confturismo), Francesco Granese (Assotravel), è stato affidato ad Antonio Tozzi (presidente Fiavet). Il programma degli interventi, che dovrebbero essere effettuati in un periodo di tempo compreso tra 3 e 15 mesi, prevede, tra le varie iniziative, la messa a disposizione di risorse a favore delle tre categorie maggiormente a rischio: “bambini”, ai quali sono destinate scuole prefabbricate in legno,“junior”, a cui saranno dedicate attività formative nel settore del turismo, e “senior”, per i quali è previsto il ripristino delle attivi- tà lavorative e la fornitura degli strumenti primari. In modo particolare, a favore dei bambini vittime del maremoto, è stata organizzata una campagna di solidarietà promossa dai Viaggi del Mappamondo in collaborazione con l’organizzazione umanitaria internazionale Terre des hommes Italia. Il progetto si inserisce all’interno della campagna di solidarietà promossa dall’Astoi, che sarà annunciata ufficialmente in occasione della BIT 2005 di Milano. La collaborazione prevede un intervento volto alla realizzazione di cinque strutture di acco- glienza per 500 bambini nei campi sfollati delle province di Phang Nga e Ranong, a nord di Phuket. Terre des hommes Italia, presente in Thailandia dal 2001 con un progetto a favore dei pescatori artigianali, ha già aperto il primo centro di accoglienza nel campo sfollati di Bang Muang che ospita 100 bambini. L’amministratore unico di Viaggi del Mappamondo,Andrea Mele, in parten- za per la Thailandia, visiterà il Campo di Bang Muang per valutare l’effettiva possibilità di realizzazione dell’iniziativa e per una conferma circa il ripristino delle principali strutture turistiche ed alberghiere di Phuket. «Vogliamo dare un segno tangibile di amicizia e di solidarietà, «ha dichiarato Mele; «è fondamentale aiutare la ripresa e la rinascita delle zone più colpite dallo tsunami, per le quali il turismo resta l’unico strumento di salvezza economica e sociale esistente ed immediatamente utilizzabile.Attraverso questa iniziativa, per la cui riuscita contiamo sul sostegno della rete delle agenzie, ci auguriamo di poter contribuire in modo utile, nella ferma convinzione che dopo la tragedia dello tsunami il cosiddetto “turismo solidale” possa definitivamente uscire dai ristretti confini e circuiti nei quali è rimasto finora confinato nel nostro paese». La Borsa Internazionale del Turismo 2005 di Milano rappresenterà quest’anno un più autorevole punto di riferimento internazionale per l’intero settore, in quanto scelta dal Ministero degli Esteri come partner nell’organizzazione della conferenza promossa dal ministro Gianfranco Fini per rilanciare il turismo nelle aree colpite dal maremoto. La conferenza avrà luogo sabato 12 febbraio e riunirà i ministri degli esteri e del turismo di India, Indonesia, Kenya, Malaysia, Maldive, Seychelles, Sri Lanka e Thailandia. I lavori saranno aperti ai principali tour operator nazionali ed internazionali. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 22 / anno 3 - numero 19 INTERVENTI La fotografia del sistema alberghiero romano Filippo Celata, Iris De Aza, Francesco Olivieri I figura 1. L offerta ricettiva l sistema turistico romano è da tempo oggetto di osservazione e analisi. L’osservatorio dell’Ente bilaterale svolge in questo campo una funzione informativa che ha pochi eguali nelle altre metropoli turistiche europee. Sono in fase di avvio alcuni progetti di ricerca che facendo tesoro delle conoscenze e dei dati già disponibili intendono fornire un ulteriore contributo alla comprensione del fenomeno turistico: dove si concentrano le strutture di offerta e i flussi turistici? Quali sono le aree di eccellenza e quali le aree di debolezza? Come si distribuisce l’occupazione turistica? E soprattutto nella sua dimensione economica: qual è l’effettivo impatto del turismo sull’economia romana? In che modo e attraverso quali canali esso distribuisce i suoi benefici su tutta la struttura socioeconomica, aldilà del settore turistico in senso stretto? Viene presentata in queste pagine la tappa preliminare di un percorso che vedrà l’avvio di ulteriori attività di indagine sul campo coordinate dal Dipartimento di studi geoeconomici dell’Università La Sapienza. L’indagine ha riguardato in questa prima fase la quasi totalità degli alberghi nella provincia di Roma, ed ha consentito di rilevare la loro dimensione ricettiva, il prezzo, la categoria, e i servizi extralberghieri offerti. Questi dati, con l’ausilio di altre fonti, hanno consentito di stimare il numero di presenze turistiche, l’occupazione e il fatturato potenziale di ciascun albergo. Il turismo nell’area metropolitana di Roma è ovviamente monopolizzato dai quartieri centrali ed è interessante notare come Roma possegga non solo il maggior numero di alberghi ma anche gli hotel più grandi e di migliore qualità. L’offerta ricettiva dell’hinterland è invece più modesta (figura1). Una realtà che capovolge questa situazione è l’offerta di servizi aggiuntivi - centri congressi, attrezzature sportive o altro – presenti in numero limitato nell’area romana e in numero maggiore nelle aree periurbane. E’ veramente difficile rinvenire, al di fuori di Roma, dei sistemi turistici definiti e non sussidiari rispetto alla capitale. Ad eccezione forse della zona dei Castelli, dove sono presenti un gran numero di esercizi di ridotte dimensioni e qualità. Il sistema alberghiero dell’hinterland sembra per il resto strutturarsi a rete intorno alla città di Roma, potendo in questo modo attrarre sia chi intende visitare la capitale, ma anche i flussi turistici di passaggio. Emerge l’impressionante debolezza della costa, anche nei suoi tratti balenabili maggiormente frequentati. Non è poi chiaro quanti dei turisti che alloggiano nell’hinterland hanno l’obiettivo di recarsi poi nella capitale durante la giornata, e quanti invece scelgono una localizzazione nell’hinterland per “fare turismo” al lago di Bracciano come ai Castelli. Per quel che riguarda Roma si nota lo sviluppo di una cintura ricettiva che parte da Monte Mario passando per il Gianicolo, l’Eur e fino a Fiumicino (figura 1). Sono qui localizzati una serie di alberghi di grandi dimensioni e di elevata qualità, spesso di proprietà di grandi catene e multinazionali, al di fuori dell’area storica di concentrazione turistica: il centro di Roma. In queste aree la redditività alberghiera media (il fatturato medio giornaliero degli alberghi nell’area) è molto maggiore rispetto al centro. Quest’ultimo sembra mostrare segni di un elevato dualismo.Accanto ad alberghi molto costosi e di lusso si caratterizza infatti per una miriade di piccoli alberghi con prezzi medi elevati ma a conduzione spesso familiare e con una scarsa dotazione di servizi. Solo uno dei dieci alberghi più grandi della provincia si localizza nel centro di Roma. I grandi alberghi possono più facilmente scegliere localizzazioni decentrate e gestire internamente certi periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 3 - numero 19 / 23 INTERVENTI problemi; per esempio quelli relativi al trasporto dei turisti nel centro. Questi alberghi avranno anche minori prezzi relativi e possono localizzarsi nei pressi dei nodi di arrivo dei flussi turistici (autostrade e aeroporto). In questo quadro emerge il ruolo centrale dell’asse dell’Aurelia. Esso è infatti baricentrico rispetto ai corridoi di accesso alla capitale, e può offrire anche un rapido accesso al centro di Roma e un’abbondanza di spazi. La redditività degli alberghi del centro è nel complesso e in media molto più bassa; mentre all’interno del raccordo anulare appare estremamente modesta e addirittura inconsistente la ricettività nell’intera cintura sud-est di Roma (figura 3). In tutti i casi l’offerta ricettiva risulta concentrata nei segmenti medio-alti. In questo senso può essere fuorviante riferirsi alle categorie degli alberghi: i dati raccolti mostrano una scarsa correlazione tra prezzo delle camere e categoria (si possono avere alberghi classificati a tre o quattro stelle con prezzi molto superiori ad alberghi di lusso). Bisogna considerare i prezzi: solo lo 0,2% delle camere d’albergo ha un prezzo inferiore a 30 euro, e solo il 2,1% ha un prezzo inferiore a 50 euro. Più della metà delle camere di albergo della provincia ha un prezzo superiore a 170 euro a notte. Questo scoraggia l’afflusso di categorie di turisti più sensibili al prezzo, riduce la durata media della permanenza a Roma e solleva un dubbio: a questi prezzi elevati corrisponde una qualità altrettanto elevata? Il 30% degli alberghi non ha l’aria condizionata. Solo il 32% ha un parcheggio. La piscina è presente in meno del 5% delle strutture e sembra molto scarsa l’offerta di strutture specializzate come sale congressi, attrezzature sportive, ecc.. Solo il 30% infine può garantire l’accesso alle persone disabili. Interessante notare come al crescere del prezzo degli alberghi, aumenti anche la loro dimensione e il numero di lavoratori. Questi passano da una media di circa 4,5 lavoratori per albergo nelle strutture con prezzi inferiori a 50 euro a stanza ad una media di circa 100 lavoratori per albergo nelle strutture con prezzi superiori a 500 euro. Il miglioramento qualitativo degli alberghi quindi è correlato in una certa misura alle dimensioni della struttura. Il rischio è che la localizzazione di grandi alberghi abbia comportato in passato, e continuerà a comportare in futuro, un drenaggio fuori dal centro della città di Roma di turistici più attenti alla qualità (e quindi con una maggiore propensione alla spesa) mettendo in difficoltà molte strutture centrali che hanno comunque prezzi molto elevati ma non riescono a garantire analoghi servizi. Questo processo è allo stesso tempo facilitato e condizionato da alcuni fattori chiave: il miglioramento dei trasporti, i minori costi di localizzazione, la capacità di sviluppare efficaci strategie di marketing e di internalizzare i disagi dovuti alla distanza dal centro. In questo modo i turisti che visitano Roma in media per non più di due giorni e mezzo, passano gran parte di questo tempo in strutture che offrono loro gran parte dei servizi di cui hanno bisogno. Figura 2 (in alto) e figura 3 periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 24 / anno 3 - numero 19 www. japanitalytravel .com Japanitaly news NOTIZIARIO Preconsuntivo di un anno non proprio horribilis Le prime stime parlano di circa 800 mila turisti nipponici arrivati in Italia nel 2004. Le linee aeree interessate Alitalia e JAL per i voli diretti,ANA per quelli offline con scalo a Francoforte, Parigi, Londra e cambio di aereo per l’Italia - sono molto soddisfatte del traffico e sperano che continui così. Ciò nonostante il cambio non proprio favorevole tra euro e yen, passato da 130 agli attuali 140 yen per un euro. Bisogna anche dire che i giapponesi ci amano, forse anche più del dovuto considerati gli alti costi, i disservizi e quant’alltro, e fanno di tutto (loro) per suscitare interesse verso l’Italia. Il 9 gennaio ad esempio il maggior quotidiano giapponese, lo Yomiuri shinbun, 14 milioni di copie di tiratura al giorno, ha organizzato una grande manifestazione dedicata al nostro Paese. Al Festival Italia, così il nome dell’evento, sono state invitate le Regioni con un proprio stand per mostrare in dettaglio il proprio territorio, la produzione, l’artigianato. Meglio di così… Qui Italia. Regioni in vetrina Il festival italiano al Tokyo Dome,“Qui Italia”, realizzato dal quotidiano Yomiuri Shimbun in collaborazione con l’ambasciata d’Italia, ha voluto onorare il cinquantesimo anniversario dell’accordo culturale fra Italia e Giappone. L’evento si è aperto con l’esibizione degli sbandieratori di Sansepolcro e il simbolico taglio del nastro da parte di Hitoshi Uchiyama, presidente del gruppo Yomiuri, Mario Bova, ambasciatore d’Italia in Giappone, e Beniamino Quintieri, presidente dell’Ice. Uchiyama ha sottolineato che il festival ha costituito un evento di spicco, con mostre dedicate alla moda, al design, allo sport, alle creazioni artigianali e, in particolar modo, alla presentazione del turismo e dei prodot- ti tipici di ogni regione italiana. Per l’occasione il Tokyo Dome, un ex campo di baseball di 13.000 metri quadrati, è stato letteralmente rivestito dei colori dell’Italia ospitando ben 18.000 visitatori, nella sola prima giornata di apertura, che hanno affollato le numerose mostre. Sono state allestite infatti la rassegna del “Compasso d’Oro” per i cinquant’anni del design italiano, la mostra di oreficeria dedicata al triangolo dell’oro di Valenza, Vicenza ed Arezzo, la mostra del Carnevale di Venezia, e the Theater dei Siti Unesco italiani. Inoltre le migliaia di persone intervenute hanno potuto ammirare l’Italian Garden e la sua magnifica infiorata, la mostra ciclistica del “Giro d’Italia” e anche alcune auto di Formula 1 provenienti dalla scuderia Ferrari. Non potevano mancare infine i corsi di cucina tipica regionale, di cultura, musica e lingua italiana e una strepitosa performance di pizzaioli acrobatici. Nell’area del turismo nove Regioni hanno presentato le loro offerte e illustrato le loro caratteristiche culturali, storiche e economiche. Lo hanno fatto portando alcuni artigiani che lavorando “in diretta” hanno suscitato un grandissimo interesse; tanto che gli stessi rappresentanti degli enti locali italiani si sono meravigliati anche per la velocità con cui è stato smaltito il materiale pubblicitario preparato per le quattordici giornate di promozione. Il Festival è rimasto aperto fino al 22 gennaio con un’affluenza di oltre 300.000 persone. Nel 2005 tariffe invariate per i servizi di Japanitaly.com Iniziando l’anno nuovo, ci si pone sempre il problema di quali tariffe applicare per i propri servizi.Anche Japanitaly si è posto il problema arrivando alla conclusione di mantenere inalterate le tariffe promozionali applicate nell’ultimo trimestre del 2004, così da andare incontro a tutti quei clienti che reputano importante presentarsi sul mercato turistico giapponese dell’incoming con una comunicazione efficace e in stile giapponese. Come i giapponesi scelgono il ristorante Una parte consistente dei 570 euro (secondo i dati Unioncamere del giugno scorso) spesi da ciascuno degli 800 mila turisti giapponesi che hanno visitato l’Italia nel 2004 sono stati impiegati peri gustare alcune delizie della nostra gastronomia. Japanitaly.com nel mese di ottobre 2004 ha pertanto condotto una ricerca per capire meglio quali siano le valutazioni e le aspettative dei turisti nipponici in merito alla ristorazione in Italia. Intanto emerge una conferma circa la mentalità del turista giapponese, che è sempre più “individuale”. La quasi totalità degli intervistati infatti ha scelto da solo il ristorante e solo il 3,7% si è recato nel locale incluso nel pacchetto offerto dall’agenzia di viaggio. Ben il 62.2% ha raccolto le informazioni prima di partire dal Giappone, in ossequio alla mentalità organizzativa tipica del Sol Levante. Ma è alta anche la percentuale di chi ha scelto per caso, girando per strada. In caso di mancanza di informazioni affidabili via internet o su carta per il 58,4% dei turisti valgono comunque le indicazioni delle guide (giapponesi, ovviamente). I suggerimenti raccolti col passaparola fra amici e conoscenti che hanno già viaggiato in Italia sono stati invece determinanti per il 52.8% del campione. Buona anche la percentuale di chi si è fidato del consiglio del portiere d’albergo. In ogni caso sono pochi quelli che hanno preferito non correre rischi e sedersi al tavolo dell’hotel in cui alloggiavano (9,5%). I suggerimenti degli uffici locali del turismo hanno contato per l’11.3% del campione, mentre i più coraggiosi (un buon 37.7%) hanno chiesto indicazioni alla gente per strada. Considerando che la maggioranza degli intervistati erano donne, il fenomeno appare interessante. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 3 - numero 19 / 25 NOTIZIARIO Bruschini da Dusseldorf: «È il momento di creare l’agenzia del mare» Giuseppe Zazzara I l Presidente Gasbarra lo aveva già annunciato al salone nautico di Genova dello scorso ottobre ma a darne ulteriore notizia è stato Marco Bruschini, direttore del Dipartimento turismo, moda, spettacolo e sport della Provincia di Roma: i lavori per creare l’Agenzia del Mare sono iniziati. L’Agenzia, come spiegato a suo tempo e ribadito da Bruschini, dovrà essere «un grande strumento per mettere in sinergia le istituzioni locali, i porti marittimi e i tour operator e per elaborare strategie comuni al fine di attirare sempre più turisti nel nostro territorio». Proprio per sottolineare l’importanza attribuita all’elemento “mare” per incrementare i flussi turistici, la Provincia ha partecipato a Dusseldorf alla trentaseiesima edizione della Fiera del Turismo “Boot”, che si è tenuta dal 15 al 23 gennaio 2005. La Borsa è uno dei più prestigiosi appuntamenti a livello mondiale per il settore della nautica e degli sport acquatici e all’edizione di quest’anno hanno preso parte 1.450 espositori provenienti da 60 Paesi diversi. L’Amministrazione Gasbarra era presente con una delegazione guidata appunto dal direttore del dipartimento turismo della Provincia, che ha anche allestito all’interno dell’area Enit uno stand di sessanta metri quadrati intitolato “Roma Provincia di Mare”. Durante gli otto giorni della manifestazione riflettori sono stati puntati sui 158 chilometri di costa, da Civitavecchia a Nettuno, dove sono ubicati tre porti commerciali, sette turistici, 3.900 posti barca, 26 cantieri navali, 300 stabilimenti balneari. Una offerta importante, che è stata adeguatamente illustrata con materiale informativo e promozionale, e della quale fanno parte non soltanto le infrastrutture per la diportistica, la balneazione e la ricetti- vità, ma molto, molto altro. Nello stand si è cercato di dare una immagine esauriente di ciò che il territorio può dare; anche attraverso la gastronomia. Ai numerosi visitatori sono stati infatti offerti in assaggio anche prodotti tipici, ovviamente in tema con l’ambiente marino. La manifestazione in terra di Germania è stata anche l’occasione per fare un bilancio dell’andamento turistico nell’hinterland romano. Secondo Bruschini le presenze registrate a Roma e negli altri 120 comuni della provincia sono state «buone»: 18 milioni e 200 mila sono stati in tutto i visitatori nel 2004, tre milioni e mezzo in più rispetto al 2000. Il 40 per cento dei turisti ha scelto i comuni che si affacciano sul litorale tirrenico, con una permanenza media di 2,9 giorni contro 2,1 degli altri comuni della provincia di Roma. Segno che il mare è una risorsa affatto secondaria e complementare a quanto può offrire il principale polo di attrazione turistico del Lazio: la Città eterna, con la sua storia e la sua cultura. Secondo le previsioni dell’Ente bilaterale del turismo i tedeschi che nei primi due mesi dell’anno raggiungeranno la Capitale e la provincia saranno il 5,1 per cento in più rispetto al passato «Questo appuntamento», ha dunque continuato Marco Bruschini «rappresenta una vetrina unica per far conoscere la nostra costa ed è una speciale occasione, di rilievo internazionale, per promuovere le bellezze del nostro territorio e per dare un sostegno alle piccole e medie imprese che operano nel settore turistico». L’amministrazione di Palazzo Valentini, come ha tenuto a precisare il suo rappresentante, continua dunque a lavorare con impegno per la promozione in tutto il mondo non solo di Roma ma di tutto il vasto territorio che la circonda, che fra l’altro ha visto aumentare i visitatori anche in un periodo internazionale molto difficile come quello attraversato attualmente dall’intero comparto turistico. La provincia, con i suoi 158 km di costa, pu diventare un polo di attrazione per gli amanti del mare periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 26 / anno 3 - numero 19 L’Enit informa NOTIZIARIO Piano congiunto per la promozione turistica La promozione turistica internazionale dell’Italia sarà definita in un programma elaborato in comune dai Ministeri degli Affari Esteri e delle Attività Produttive e dall’Enit, sulla base di specifiche “proposte Paese”. Questa importante svolta nella promozione del sistema turistico italiano, prevista dal protocollo d’intesa tra Mae, Map ed Enit del 7 luglio scorso, consentirà all’Italia di disporre di un piano annuale elaborato e concertato tra delegazioni Enit, ambasciate e consolati, Ministero delle Attività Produttive, in sinergia con le regioni italiane. «Con il nuovo piano 2006», ha detto il presidente dell’Enit,Amedeo Ottaviani, aprendo i lavori dell’incontro «finalmente l’Italia avvierà un’autentica politica estera in cui il turismo è oggi diventato una risorsa prioritaria da valorizzare». Un primo esame della situazione del turismo e dei trend dei flussi esteri verso l’Italia ha evidenziato gli ostacoli che tuttora impediscono uno sviluppo del turismo estero pari alle grandi potenzialità di risorse del Paese. Oltre ad individuare le iniziative più appropriate per superare i punti critici della competitività italiana, il piano 2006 individuerà le opportunità ed i conseguenti fabbisogni finanziari di cui è necessario disporre per controbat- tere la concorrenza. Basta osservare che la Spagna dispone di un budget per la promozione all’estero pari a 152,6 milioni di euro, con un incremento dell’11% per il 2005. L’immagine dell’Italia in Cina Nell’ambito del progetto di promozione straordinaria del made in Italy in Cina, realizzato dall’Ice, l’Enit ha in programma lo svolgimento di alcune iniziative per potenziare l’immagine dell’Italia nel mercato di viaggi cinese, fra cui la realizzazione di una Guida d’Italia in cinese, un educational tour in Italia con la realizzazione di un sito Internet in cinese e infine un workshop di promozione turistica Pechino, che si è svolto dal 18 al 19 gennaio 2005 In calo le presenze negli agriturismo Aumentano le aziende agricole che offrono ospitalità (oltre il 7%), aumenta il fatturato di settore (quasi del 4%), ma l’agriturismo, secondo le stime di Agriturist (Confagricoltura), chiude il 2004 con un calo reale intorno al 3,5%. Flessione reale significa che, in media, ogni azienda, ha visto ridursi le presenze del 3,5%, con un ridimensionamento del fatturato intorno al 2%. A Ottaviani e Togni i premi Fest In Cina per recuperare il tempo perso Sono stati assegnati al presidente dell’Enit,Amedeo Ottaviani, e al direttore generale Piergiorgio Togni i premi europei “Una vita per il turismo”, promossi dalla Federazione europea della stampa turistica (Fest). La consegna è avvenuta nell’ambito della XX edizione della Borsa internazionale del turismo congressuale di Firenze alla presenza del sottosegretario al Ministero delle Attività Produttive, Giuseppe Galati, dell’assessore al turismo della Regione Toscana Susanna Cenni, del Nel corso del viaggio in Cina del Presidente della Repubblica Ciampi si è parlato anche di turismo. Facevano infatti parte della delegazione italiana anche imprese rappresentative di diversi segmenti della filiera turistica, che si sono confrontate con potenziali partner ed investitori cinesi. «Noi vogliamo essere il primo Paese nel settore turistico per i cinesi, così come la Cina può diventare una destinazione importante per il turismo italiano: una sfida che dobbiamo accettare e che, ne sono convinto, possiamo vincere», ha detto il presidente di Confindustria, Luca Corsero di Montezemolo, secondo cui il ritardo con il quale l’Italia si è mossa verso questo grande Paese può essere in prospettiva recuperato attirando studenti nelle nostre università, così come accade in Gran Bretagna e Germania. La missione in Cina ha costituito, inoltre, un utile banco di prova per valutare in concreto le reali potenzialità che il mondo professionale del turismo cinese sarà in grado di esprimere nel medio periodo, per accelerare i flussi turistici verso l’Europa e l’Italia. TURISMO: BILANCIA DEI PAGAMENTI (importi in milioni di euro) SPESA DEI VIAGGIATORI STRANIERI 2003 2004 VAR. % 2004-2003 GENNAIO 1.237 1.350 9,1% FEBBRAIO 1.331 1.557 16,9% MARZO 1.762 1.896 7,6% APRILE 1.999 2.331 16,6% MAGGIO 2.555 2.901 13,5% GIUGNO 2.838 3.054 7,6% LUGLIO 3.774 3.742 -0,9% AGOSTO 3.795 3.488 -8,1% SETTEMBRE 3.055 3.136 2,6% GENNAIO-SETTEMBRE 22.347 23.454 5,0% MESE presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, del presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi e del presidente della Btc., Carlo Gattai. I prestigiosi riconoscimenti sono stati consegnati dal presidente della Fest, Antonio Conte. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 3 - numero 19 / 27 NOTIZIARIO Befana 2005, i Re Magi sono sbarcati a Fiumicino a cura del Comune di Fiumicino I l 6 gennaio scorso è stata rinnovata a San Pietro la bella tradizione della consegna dei doni a Gesù bambino. Protagonista la città di Fiumicino, che l’associazione Europea Fami.li.a ha simbolicamente portato davanti al Papa dopo la sfilata per Via della Conciliazione del più grande presepe vivente, formato da oltre 200 figu- partecipazione. Fin dalle otto del mattino i figuranti erano intenti a preparare trucco, vestiti, e accessori ma la fatica è stata ampiamente ripagata dall’esito felicissimo della parata. Per una mattina i cittadini di Fiumicino hanno ricordato ai romani una tradizione che è anche la loro: l’appartenenza al mondo agricolo e il legame con il mare; quest’ultimo attraverso il carro raffigurante un’enorme barca, testimonianza che l’antico accesso alla Città Eterna avveniva attraverso i porti di Claudio e Traiano. Naturalmente la manifestazione non è stata soltanto un momento folcloristico ma ha voluto celebrare soprattutto la festa cristiana con un momento che è stato allo stesso tempo di memoria e di riflessione. Hotel di Fiumicino. Le presenze nel 2004 I dati seguenti illustrano l’andamento degli arrivi e delle presenze negli hotel di Fiumicino di turisti italiani e stranieri durante il 2004 e le variazioni rispetto all’anno precedente. MESE ranti.Anche quest’anno un lungo corteo con a capo i tre Re Magi si è recato dal Santo Padre con tre doni: un bassorilievo raffigurante il sacramento dell’Eucarestia realizzato dallo scultore Egidio Ambrosetti; una barca in argento simbolo del legame che unisce la città al mare; un aratro in bronzo simbolo della cultura contadina locale. Fiumicino è stata poi rappresentata da cinque carri allegorici ispirati alla cultura, alle tradizioni, ai prodotti e alle risorse del territorio. Inoltre durante l’Angelus la statua di bronzo, appena ultimata dal maestro Ambrosetti, che commemora Salvo D’Acquisto, giovane carabiniere che durante la seconda Guerra mondiale ha sacrificato la propria vita per salvarne molte altre e beatificato proprio da Giovanni Paolo II, ha ricevuto la benedizione apostolica. Tutti i partecipanti hanno vissuto la Befana 2005 con grande tensione e Gennaio Febbraio M arzo Ap rile M aggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre N ovembre Dicembre TOTALE MESE Gennaio Febbraio M arzo Ap rile M aggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre N ovembre Dicembre TOTALE arrivi 4.891 4.897 5.257 6.709 8.479 9.020 10.889 11.996 10.130 11.085 9.338 92.661 Arrivi e presenze I TALIANI presenze PM 9.577 1,96 9.304 1,90 10.252 1,95 10.268 1,53 16.971 2,00 18.179 2,00 22.626 2,08 27.801 2,32 18.558 1,83 19.227 1,73 17.332 1,86 180.094 1,94 nel 2004 (valori assoluti) STRANIERI arrivi presenze PM 5.454 10.799 1,98 6.845 11.842 1,73 8.535 12.034 1,41 8.516 11.951 1,40 15.375 19.545 1,27 14.526 18.063 1,27 27.024 32.638 1,21 12.586 15.028 1,19 16.583 20.577 1,24 19.328 24.577 1,27 11.184 14.492 1,30 145.956 191.546 Variazioni percentuali rispetto al 2003 ITALIANISTRANIERI TOTALE arrivi presenze arrivi presenze -5,83 -6,89 -1,12 -3,09 18,83 13,47 49,32 23,02 39,60 18,36 81,02 28,26 67,14 11,21 62,77 -39,17 101,02 74,92 174,11 75,10 109,09 91,56 168,75 68,80 57,17 48,45 265,39 122,88 42,88 14,47 56,60 -10,96 25,65 17,79 63,86 7,02 43,74 9,01 109,54 38,77 21,56 25,34 55,74 9,09 43,92 17,99 99,89 24,86 1,31 arrivi 10.345 11.742 13.792 15.225 23.854 23.546 37.913 24.552 26.713 30.413 20.522 TOTALE presenze 20.376 21.146 22.286 22.219 36.516 36.242 55.264 42.829 39.135 43.804 31.824 PM 1,97 1,80 1,62 1,46 1,53 1,54 1,46 1,74 1,47 1,44 1,55 238.617 371.641 1,56 arrivi presenze -3,41 -4,91 34,89 18,62 62,62 23,51 64,67 23,06 142,74 75,02 142,27 79,50 164,68 84,92 49,60 4,04 46,92 6,38 79,58 12,78 38,07 17,38 73,66 21,44 periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 3 - numero 19 / 29 NOTIZIARIO Tempo di saldi. Quando venire a Roma diventa un vero affare Patrizia Tanzi V isitare Roma è sempre una buona idea, in qualsiasi periodo dell’anno. Dall’8 al 19 febbraio poi un tour nella Città Eterna è un vero affare e può riservare anche tante gradite sorprese. In questo periodo infatti si svolgono i saldi di fine stagione,promossi dall’amministrazione comunale, in collaborazione con le più rappresentative associazioni del commercio. Quella dei saldi è non soltanto una occasione per esaudire qualche piccolo sogno senza spendere un patrimonio ma anche e soprattutto per promuovere la città; per questo i turisti saranno accolti con una serie di interessanti iniziative e opportunità per rendere ancora più interessante e stimolante la permanenza nella pur già ricca cornice urbana, così piena di storia, arte e cultura. Obiettivo di Comune e commercianti è infatti poter fare dei saldi una sorta di appuntamento fisso, da ripetere ogni anno, e in questa ottica l’amministrazione capitolina ha già deciso di replicare nel 2006. Già da adesso tutto è stato studiato per coniugare lo shopping con la visita ai numerosi musei,alle mostre d’arte e la partecipazione agli innumerevoli eventi che Roma offre in questo periodo.A facilitare il compito la felice coincidenza che le più importanti aree commerciali sono tutte nel cuore della Capitale, dove ogni singola pietra trasuda storia e bellezza. In particolare nella zona di piazza di Spagna,tra via Condotti,via Borgognona, via del Babuino, via Fratina, via della Croce e le vie adiacenti. Fontanella Borghese e Via Veneto sono inoltre altrettanti itinerari turistici ben conosciuti non soltanto per la vicinanza con monumenti,fontane e luoghi descritti i tutte le guide ma anche per essere entrati quasi nella leggenda negli anni della cosiddetta dolce vita, quando le star di Hollywood e di Cinecittà proprio qui animavano la vita mondana romana e le cronache rosa dei rotocalchi di mezzo mondo. Per tutto il periodo dei saldi i migliori alberghi offriranno prezzi scontati; mentre ristoranti situati nel centro della città hanno preparato menù caratteristici a prezzi compresi fra i 20,00 - 25,00 euro e i 30 euro. Informazioni dettagliate sui locali che aderiscono all’iniziativa si possono trovare sulla locandina:“Rome Sales Inclusive” stampata dagli organizzatori. Si potrà inoltre assistere a spettacoli di grande livello artistico, grazie all’interessante programma proposto dall’Accademia nazionale di Santa Cecilia e da Musica per Roma. I concerti si svolgeranno nell’incantevole cornice dell’Auditorium Parco della Musica, con sconti sul biglietto d’ingresso del 20%.Naturalmente non potrà mancare una visita ai musei comunali. La scelta è veramente ampia:Musei Capitolini, Museo di Roma, Museo di Roma in Trastevere, Museo Canonica, Macro e Casina delle Civette. I ciascuno si potrà entrare con uno sconto sul prezzo del biglietto fino al 50%;agevolazioni sul prezzo di ingresso sono previste anche per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna. Il Teatro dell’Opera propone invece il Lago dei Cigni per l’inizio della stagione, Gala Balanchine e Giselle, balletto fantastico in due atti in scena mercoledì 20, venerdì 21, sabato 22 e domenica 23 gennaio per proseguire con “Semiramide” melodramma tragico in due atti. Segue l’Ascesa e caduta della città di Mahajonny,libretto di Bertold Brecht,dal 28 gennaio al 5 febbraio; infine “Tosca Again”,spettacolo liberamente tratto dall’opera di Giacomo Puccini in scena da sabato 12 febbraio a venerdì 18 febbraio. Lo sconto previsto è del 20% sui prezzi dei biglietti degli spettacoli programmati nell’arco del periodo dei saldi. L’offerta naturalmente non si ferma qui. Esaurito l’itinerario artistico e culturale non può mancare la visita alla città; questa volta un po’ diversa dal solito. Sconti sono previsti per i Battelli sul Tevere, con i quali navigare sul più antico dei monumenti di Roma e vivere un’interessante esperienza.Con lo stesso biglietto in giornata si potrà inoltre salire (e scendere, tutte le volte che si desidera) sull’Open Bus a due piani. E siccome bisogna sempre avere un occhio di riguardo per l’ambiente si potranno noleggiare a tariffe ridotte vetture elettriche,ma anche auto, furgoni, scooter e audio guide satellitari turistiche. Per chiudere in bellezza si potrà anche “volare alto”, e non solo con la fantasia. Dal lunedì al venerdì, esclusivamente la mattina dalle 9.30 alle 12.30, si potrà salire sul pallone aerostatico di Villa Borghese con riduzioni sul biglietto e ammirare a oltre cento metri dal suolo un panorama mozzafiato. Per orientarsi in questo vero e proprio diluvio di offerte è stata stampata una brochure informativa a disposizione dei turisti nei Punti di informazione turistica del Comune di Roma alla Stazione Termini, in Piazza della Repubblica o presso l’aeroporto di Fiumicino, dove la brochure, oltre che presso il Pit, è in distribuzione anche al desk “Hotel Reservation” dei Terminal A – B – C. Con la “guida” può essere richiesto il voucher degli sconti, valido per due persone, da staccare e consegnare al momento di usufruire del servizio. Per ulteriori informazioni è in ogni caso a disposizione il call center turistico del Comune di Roma al numero +390636004399 tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 19.30. Il materiale è disponibile in italiano, inglese, tedesco, russo, cinese e giapponese. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 30 / anno 3 - numero 19 NOTIZIARIO Arte, tradizione e cultura in provincia Il seguente programma provvisorio e la redazione non responsabile di eventuali variazioni ANGUILLARA SABAZIA 11-21 Maggio campionato Europeo di vela Master 28-29 Maggio grande fiera denominata FierAnguillara 12 Giugno Roma No Limits - Trihatlon II» edizione 26 Giugno primo trofeo di vela Sailing Cup 8-10 Luglio sagra del pesce 20-24 Luglio Musicarnevart 8-10 Settembre Festa di Settembre Dicembre Gennaio manifestazioni natalizie COLONNA Maggio IV Festa della Primavera Luglio - Agosto estate colonnese Luglio Palio degli Asini con sfilata storica di circa 200 comparse in costume medievale Prima domenica di Settembre SS. Salvatore Settembre sagra dell uva, kiwi, pesche 6-8 Dicembre dicembre Colonnese con festa patronale di S. Nicola di Bari 8 Dicembre concerto di musica classica Una nota per la vita 9 Dicembre Focheracci , tradizionali falò con degustazione di piatti tipici alla brace Natale varie manifestazioni in occasione delle festività natalizie FILACCIANO Pasqua - Venerdì Santo Sacra Rappresentazione della Passione 1 Maggio sagra delle fave e del pecorino Corpus Domini tradizionale Infiorata 31 Agosto - metà Settembre S. Egidio Abate - Patrono Prima domenica di Ottobre Madonna del Rosario rito del festaiolo 8 Dicembre - Immacolata Cerimonia del filaretto FRASCATI Ogni prima domenica del mese si svolge la manifestazione “uno sguardo nel passato” Aprile festivit Madonna Capocroce Maggio festivit Madonna delle Scuole Pie Giochi d acqua e di verde Giugno mostra Bonsai & Suiseki Feste di quartiere Giugno-Settembre Frascati Notte Settembre festa della Sciadonna festa di Vernicino Ottobre festa della cortesia Dicembre Natale festa della Madonna del Rosario 24 Novembre festa di Santa Cecilia - Rassegna musicale della banda comunale “Luigi Gardini” 6 Dicembre festa del patrono San Nicola. Sagra del vino e dell olio novello GERANO 1 Maggio festeggiamenti Madonna del Cuore, con secolare infiorata 9-10 Luglio festeggiamenti S.Anatolia e secolare fiera. Prato di S.Anatolia 21 Luglio apertura festeggiamenti per i 1000 anni di Gerano 30-31 Luglio XXIV sagra degli Strozzapreti 16-18 Agosto festeggiamenti per S. Rocco 22-23 Ottobre sagra delle Zazzicchie e Verole (salsicce e caldarroste) GORGA Pasqua GENAZZANO MERCATO SETTIMANALE si svolge il venerdì in Piazza della Repubblica, ogni primo del mese si svolge nel centro storico 25 Aprile La Venuta. Festa dell’ Apparizione della Madonna del Buon Consiglio. fiera e festa della primavera Maggio Palio di Brancaleone prima domenica di Luglio festa del Sacro Cuore infiorata e solenne processione per le strade del paese per un percorso di circa 1,6 km 10 Agosto Calici sotto le stelle - degustazione di vini tipici Settembre Stradarolo. Festival internazionale di musica teatro danza arte su strada Settembre seminario di chitarra curato dal maestro Giuliano Balestra 8 Settembre Festeggiamenti in onore della Madonna del Buon Consiglio Prima domenica di ottobre Venerd di Pasqua alle ore 21.00 rappresentazione teatrale nell’intero centro storico della Passione di Cristo Giugno festivit del Corpus Domini con infiorata e cerimonie religiose. Spettacolo serale di musica Luglio-Agosto Estate Gorgana 2005. Festività del patrono S. Domenico di Guzman (in genere prima domenica di Agosto) con concerto serale di famosi cantanti da metà Dicembre al 6 Gennaio 2006 Festeggiamenti ed eventi per il Natale, Capodanno ed Epifania. Seconda edizione del Presepe vivente LADISPOLI Marzo festa del Patrono S. Giuseppe Aprile V Fiera Regionale 15-17 Aprile cinquantacinquesima sagra del carciofo romanesco Maggio-Settembre IV edizione Estate Insieme , manifestazione introduttiva all’estate ladispolana periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 3 - numero 19 / 31 NOTIZIARIO 10 Agosto 25 Settembre Settembre rievocazione simposio etrusco e cena etrusca Agosto festa dell arrivederci Ottobre festa S. Maria del Rosario (Palio degli Anelli) Novembre festa di Halloween Dicembre-Gennaio rievocazione del P resepe Vivente , con concorso dei presepi e varie manifestazioni natalizie sagra delle chicche della nonna 23 Ottobre festeggiamenti in onore di Ges Nazzareno e sagra del fungo galletto 8 Dicembre concerto dell Immacolata (musica classica per un pubblico giovane) rassegna musicale Cin-cin Monte Porzio Catone festa S.Antonio inaugurazione Barco Borghese rassegna musicale Cin cin Monte Porzio Ottobre mostra di Pittura mostra etichette del vino Novembre salone del turismo Dicembre mostra dell arte presepiale Natale in centro LARIANO 22 Aprile (Venerdì Santo) rappresentazione della Via Crucis Ultima settimana di Maggio festa di Santa Eurosia Patrona di Lariano 14-17 Luglio sagra della bruschetta con il pane di Lariano ed altri prodotti tipici prima settimana di Settembre festeggiamenti della Madonna del Buon Consiglio (XXXIII edizione) 15-25 Settembre XV sagra del fungo porcino, pane e vino e mostra mercato dei prodotti tipici regionali. In occasione di questa edizione verrà emesso un francobollo 8-11 Dicembre sagra della polenta 24 Dicembre – 6 Gennaio visite dei presepi e manifestazioni collegate MANDELA Giugno festa del Corpus Domini con caratteristica infiorata 30 Luglio festa della Panarda di San Gregorio Agosto Incontri d Estate (spettacoli di musica popolare, rappresentazioni di teatro dialettale, rassegna cinematografica, spettacoli di burattini per bambini) 3-4 Settembre festa di Maria SS. e San Rocco 4 Dicembre festa di San Nicola e festa dell Olio e dell Olivo; sagra della polenta Festività natalizie Presepe tradizionale e concerti di Natale MAGLIANO ROMANO 17 Aprile sagra della pecora 24-26 Giugno festeggiamenti in onore dei Santi Patroni di Magliano Romano MONTEROTONDO prima domenica di Maggio festa dei santi patroni Filippo e Giacomo 7-8 Maggio sagra della fava e del pecorino primo fine settimana di Giugno sagra dello spiedino metà Giugno - primi di Agosto Estate Eretino terza domenica di Giugno festa di S.Antonio da Padova 25 Giugno Ciummacata prima metà di Luglio sagra della panzanella 11-12 Settembre festa di S. Gabriele metà Settembre festa del vino metà Ottobre Fasti d Autunno prima settimana di Ottobre festa di S. Francesco 8 Dicembre - 6 Gennaio festivit natalizie MONTEPORZIO CATONE Marzo mostra etichette del vino Aprile Concerto Cambridge 15 -16 Aprile mostra Villa Mondragone 23-25 Aprile Mostra internazionale delle orchidee Maggio apertura Museo della Citt nell’ambito della settimana dei beni culturali Cantine Aperte 13-14 Maggio convegno su Hannah Arendt a trent anni dalla morte: percorsi di ricerca tra passato e futuro Giugno Rassegna musica etnica con protagonisti della musica rom Festival Jazz Manouche mostra Eptagonos seminario internazionale su “Plotino e le trasformazioni della cultura classica. Passioni dell’anima, passioni del corpo” Luglio festival delle Ville Tuscolane MORICONE Fine Luglio – 8 Settembre Estate Moriconese e spettacoli di teatro dialettale Prima domenica di Agosto sagra della pesca resinella 19-23 Agosto festa di S. Maria Assunta in Cielo 8 Settembre festa della Madonna del Passo RIOFREDDO Carnevale de na ota : sfilata dei carri allegorici ed altre iniziative. Venerd Santo: Processione e rievocazione della Passione di Cristo in costume. Estate Riofreddana: (da giugno a settembre) con manifestazioni culturali, turistiche e sportive. 12 Agosto Ascensione alla Madonnella Ferragosto festa dell Assunzione (ballo pupazza e processione) Primo sabato di settembre festa patronale di S. Maria dei Fiorentini Prima domenica di settembre antichissima fiera di merci e bestiame Week end più vicino al 23 aprile Festa di S. Giorgio Giugno pellegrinaggio alla SS.Trinit di Vallepietra Processione del Corpus Domini con infiorata Primo novembre La rostera , sagra delle castagne 4 Novembre commemorazione dei caduti in guerra 24 dicembre La Pastorella , suggestiva celebrazione dei pastori che si raccolgono in processione nella Notte Santa, cantando le antiche nenie e portando i doni al Redentore periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 32 / anno 3 - numero 19 TRIBUNA DEL LAVORO Gli studi di settore come strumento di accertamento Maurizio Fantaccione G li studi di settore sono il frutto di un accordo di reciproca collaborazione tra l’amministrazione finanziaria, associazioni di categoria ed ordini professionali. Essi rappresentano un’evoluzione del metodo di accertamento induttivo basato sui parametri sociali. Alla base dei metodi di accertamento esiste una serie comune di dati contabili, ma mentre il metodo basato sui parametri contabili si fonda solo su questi ultimi, nella elaborazione degli studi di settore si tiene conto anche di elementi strutturali extracontabili, interni ed esterni alle imprese. Sintetizzando è possibile afferNella Finanziaria mare che i para2005sono metri elaborano contenuterilevanti i dati contabili in novità riguardanti base ad una l’applicazione degli funzione matestudidi settore matica che è uguale per tutti i soggetti che svolgono la stessa attività, mentre gli studi di settore elaborano gli stessi dati contabili in base a funzioni differenziate che tengono conto di numerosi fattori, quali, il lavoro, l’utilizzo di particolari attrezzature e locali e la tipologia della clientela. Con gli studi di settore il fisco, nel rapporto con il contribuente, vorrebbe introdurre elementi di certezza, di trasparenza e di perequazione del prelievo cercando di determinare l’ammontare dei ricavi o dei compensi attribuibili al contribuente con il più alto grado di probabilità possibile. La metodologia utilizzata da Gerico per il calcolo si fonda sull’applicazio- ne di tecniche statistiche che permettono di definire, per ogni singola attività economica, gruppi omogenei di imprese o di esercenti arti e professioni in base a caratteristiche strutturali comuni. Si tratta di un metodo di classificazione che permette di assegnare ciascuna impresa o ciascun professionista al gruppo omogeneo di appartenenza. Per ciascun gruppo omogeneo è prevista una funzione che descrive l’andamento dei ricavi o dei compensi in relazione alle specifiche variabili contabili e strutturali dell’azienda o dell’attività professionale. Inoltre, nella fase di elaborazione un ruolo chiave è svolto anche dalla territorialità; ciò in virtù del fatto che le differenze che connotano l’ambiente economico possono influenzare notevolmente la domanda ed il prezzo. Nella Finanziaria 2005 sono contenute rilevanti novità riguardanti l’applicazione degli studi di settore relative: 1. all’aggiornamento periodico degli studi di settore; 2. alle modalità con cui possono essere fatti gli accertamenti basati sugli studi di settore; 3. alle modalità di adeguamento in dichiarazione dei redditi dei ricavi/compensi determinati da Gerico. Aggiornamento periodico degli Studi di settore Gli studi di Settore approvati sono costantemente sottoposti a procedure di revisione per tenere conto di variazioni intervenute negli elementi strutturali interni, ma soprattutto esterni alle imprese, e quindi per garantire la loro validità nel tempo. A tale lavoro di revisione contribui- scono: a) gli osservatori provinciali, organismi costituiti a livello locale, di cui fanno parte anche rappresentanti delle categorie economiche interessate, chiamati a collaborare nella fase di formazione e convalida degli studi di settore; b) la commissione di esperti, chiamata a collaborare a livello centrale con l’Amministrazione finanziaria, formulando il parere preventivo sulla idoneità dei singoli studi di settore a rappresentare la realtà economica cui essi si riferiscono. Gli osservatori provinciali, in particolare, segnalano costantemente alla commissione di esperti le informazioni sulle modifiche strutturali intervenute in ciascuna provincia, utili per formulare proposte di revisione degli studi. La Finanziaria 2005 al comma 399 dispone che di norma gli studi di settore previsti dall’articolo 62 bis, D.L. 331/19993, convertito con modifica dalla legge 427/1993, al fine di mantenere la rappresentatività degli stessi rispetto alla realtà economica cui si riferiscono, sono soggetti a revisione: a) ogni quattro anni dalla data di entrata in vigore dello studio di settore ovvero da quello dell’ultima revisione; b) prima del termine di cui al punto precedente, sentito il parere della commissione di esperti tenuto conto anche delle informazioni e dei dati ufficiali quali la contabilità nazionale. La revisione degli studi di settore è programmata con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate da emanare entro il mese di febbraio di ciascun anno. Attualmente è in corso l’attività di periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 3 - numero 19 / 33 TRIBUNA DEL LAVORO aggiornamento degli studi settore sulla base dei dati forniti dai contribuenti attraverso i questionari. Gli studi oggetto di evoluzione, al fine di esplicare la propria efficacia dal 2004, dovranno essere validati da parte della commissione di esperti e approvati, entro il mese di febbraio 2005, come stabilito nella Finanziaria 2005. Gli studi di settore revisionati riguardano circa due milioni di contribuenti, la metà dei soggetti interessati agli studi di settore. A seguito degli accorpamenti conseguiti all’evoluzione in esame, 80 studi settore già esaminati confluiranno in 59 nuovi studi così ripartiti: • 21 studi relativi al settore commercio; • 12 studi relativi al settore servizi; • 17 studi relativi alò settore delle manifatture; • 9 studi relativi al settore degli esercenti arti e professioni. Per quanto riguarda gli studi di settore nuovi, è prevista l’approvazione di due nuovi studi SG96U “Altre attività di manutenzione e soccorso stradale”, SK29U “Ricerca e sviluppo sperimentale nel campo della geologia”. Modalità con cui possono essere operati gli accertamenti Prima della Finanziaria 2005, in presenza di uno scostamento tra ricavi/compensi dichiarati e ricavi/compensi risultanti dall’applicazione degli studi di settore, l’amministrazione finanziaria, nei casi previsti dalla legge, poteva sostituire automaticamente i ricavi/compensi puntuali di Gerico ai ricavi/compensi dichiarati dal contribuente quando ricorrevano le seguenti ulteriori condizioni: • gli imprenditori in regime di contabilità semplificata potevano essere accertati automaticamente in presenza di semplice scostamento tra ricavi dichiarati e ricavi puntuali di Gerico senza ulteriori condizioni; comparire. In pratica prima di emettere l’accertamento, l’Ufficio invita il contribuente a comparire, con l’obiettivo di definire l’accertamento con l’adesione del contribuente. Le nuove disposizioni sugli studi di settore penalizzano piccole imprese e professionisti, assumendo sempre più una valenza marcatamente induttiva. Inoltre, il ruolo delle scritture contabili appare sempre più debole di fronte agli accertamenti. • gli imprenditori in regime di contabilità ordinaria per opzione e gli esercenti arti e professioni potevano essere accertati qualora si fosse verificata una delle seguenti condizioni: - in almeno due periodi di imposta su tre consecutivi, compreso quello oggetto di accertamento, i ricavi/compensi dichiarati risultavano inferiori a quelli determinabili con studi di settore; - dal verbale di ispezione risultava l’inattendibilità della contabilità ordinaria in seguito al riscontro di gravi irregolarità nella registrazione delle operazioni contabili e/o di contraddizioni fra i dati risultanti dalle scritture obbligatorie e gli elementi reddituali e patrimoniali direttamente rilevanti; • gli imprenditori in regime di contabilità ordinaria per obbligo potevano essere accertati qualora dal verbale di ispezione risultava l’inattendibilità della contabilità. Adeguamento Dopo la Finanziaria 2005, i contribuenti in contabilità ordinaria sia per obbligo che per opzione sono accertabili automaticamente anche quando la contabilità risulta attendibile, è sufficiente che i ricavi/compensi dichiarati si discostino dai ricavi/compensi risultanti dall’applicazione degli studi di settore per due periodi consecutivi su tre. E’ utile rilevare che gli studi di settore fin qui approvati per gli esercenti arti e professioni sono definiti sperimentali dai relativi decreti di attuazione. Da ciò consegue che ai fini dell’accertamento in base agli studi di settore, le segnalazioni di non congruità e incoerenza non possono essere utilizzate ai fini dell’accertamento automatico, ma solo per la formulazione dei criteri di selezione dei soggetti da sottoporre a controllo. La finanziaria 2005, prevede che l’Amministrazione finanziaria, prima della notifica dell’avviso di accertamento, deve invitare il contribuente a per il primo anno di applicazione degli studi di settore; a) per il primo anno in cui sono applicabili le modifiche degli studi di settore oggetto di revisione. b) Per gli anni 2001 e 2002 le disposizioni di cui sopra sono state superate dall’articolo 9, comma 12, legge 448/2001 che ha consentito in ogni caso l’adeguamento in dichiarazione dei redditi senza applicazione di sanzione ed interessi. Per i contribuenti tenuti all’applicazione degli studi di settore se i ricavi o i compensi contabilizzati risultavano inferiori a quelli determinati da Gerico potevano effettuare l’adeguamento direttaGli studi di settore mente in dichiarevisionati riguardano razione dei circa due milioni redditi. In base a di contribuenti quanto stabilito dall’articolo 2, comma 1, D.P.R. 195/1999 tale adeguamento era possibile senza applicazione di sanzioni e interessi: Per l’anno 2003 le istruzioni ufficiali di Unico 2003 prevedevano quanto riportato nella figura 1. Per l’anno 2004 le modalità di adeguamento possono essere invece riassunte come in figura 2 periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 34 / anno 3 - numero 19 TRIBUNA DEL LAVORO Fig1. istruzioni ufficiali di Unico 2003 ADEGUAMENTO 2003 Studi di settore nuovi. Soggetti che esercitano un’attività per la quale: o gli studi settore sono applicabili per la prima volta nel 2003; sono applicabili studi di settore vecchi oggetto di revisione, le cui modifiche sono applicabili per la prima volta nel 2003. Studi di settore vecchi - Adeguamento non rilevante ai fini Irap; - Adeguamento Irpef e Irpeg in dichiarazione dei redditi senza sanzioni ed interessi; - Versamento dell’Iva da adeguamento entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi – non necessaria la rilevazione dell’adeguamento nella dichiarazione Iva. - Adeguamento rilevante ai fini Irap; - Adeguamento Irpef e Irpeg in dichiarazione dei redditi senza sanzioni ed interessi; - Adeguamento ai fini Iva in dichiarazione Iva. Fig 2 modalità di adeguamento per il 2004 ADEGUAMENTO 2004 Studi di settore nuovi. Soggetti che esercitano un’attività per la quale: gli studi di settore sono applicabili per la prima volta nel 2004; sono applicabili studi di settore vecchi oggetto di revisione, le cui modifiche sono applicabili per la prima volta nel 2004. Studi di settore vecchi - Adeguamento rilevante ai fini Irap; - Adeguamento in dichiarazione senza sanzioni ed interessi; - Versamento dell’Iva da adeguamento entro il termine previsto per il saldo delle imposte sui redditi (20.6 o 20.7 con maggiorazione) senza applicazione di sanzioni o interessi; Maggiori ricavi/compensi da adeguamento riportati nel registro delle fatture emesse/corrispettivi e riportati nella dichiarazione annuale iva. - Adeguamento rilevante ai fini Irap; - Adeguamento in dichiarazione dei redditi senza sanzioni ed interessi; - Versamento dell’Iva da adeguamento entro il termine previsto per il saldo delle imposte sui redditi (20.6 o 20.7 con maggiorazione) senza applicazione di sanzioni o interessi; - Maggiori ricavi/compensi da adeguamento riportati nel registro delle fatture emesse/corrispettivi e riportati nella dichiarazione annuale iva; - Versamento di una maggiorazione del 3% entro il termine previsto per il saldo delle imposte sui redditi (20.6 o 20.7 con maggiorazione) calcolata sulla differenza tra ricavi/compensi derivanti dall’applicazione degli studi di settore e quelli annotati nelle scritture contabili.Tale maggiorazione non è dovuta se la differenza non supera il 10% dei ricavi o compensi annotati nelle scritture contabili. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 3 - numero 19 / 35 TRIBUNA DEL LAVORO 0 MASSIMARIO DEL DIRITTO TRIBUTARIO Sent. n. 12 del 23 aprile 2004 (dep. il 15 maggio 2004) della Comm. trib. reg. di Roma, Sez . XXX - Pres. Cocco, Rel. Taglienti Transazione controversie lavoro parasubordinato e agevolazioni fiscali - Registro - Atto transazione lavo ro parasubordinato - Imposta - Esclusione Massima - Poiché l’art. 10 della Tabella allegata al D.P.R. n. 131/1986 esclude dall’obbligo della registrazione “atti, documenti e provvedimenti previsti dalla legge 11 agosto 1973, n. 533” è esente da imposta di registro la transazione fra un medico veterinario ed il Ministero della sanità allorquando nella transazione stessa il rapporto, pur non di lavoro subordinato, viene definito attraverso il richiamo dei nn. 3) e 5) dell’art. 409 del codice di procedura civile. Fatto - Con ricorso in appello notificato il giorno 8 novembre 2003 e depositato il 20 successivo, il dott. R.P. ha impugnato la sentenza della Commissione tributaria provinciale di Roma n. 488/2002, depositata il giorno 11 dicembre 2002, con la quale è stato respinto il ricorso avverso silenzio-rifiuto dell’ufficio del Registro di Roma in ordine a richiesta di rimborso di lire 40.500.000 pagate per la registrazione di atto di transazione del 20 dicembre 1994. Deduce il ricorrente l’erroneità della sentenza in quanto, avendo la transazione come oggetto prestazioni di lavoro parasubordinato, essa doveva andare esente da imposta di registro ai sensi dell’art. 10 della Tabella allegata al D.P.R. n. 131/1986 che rinvia ai rapporti di lavoro della L. n.533/1973, e quindi anche a quelli previsti dell’art. 409, n. 3 e n. 5, del codice di procedura civile. Non risulta costituito in giudizio l’ufficio finanziario. All’udienza del 23 aprile 2004 la causa è stata trattenuta in decisione. Diritto - Con il ricorso in epigrafe si contesta la decisione di primo grado che, nel respingere il ricorso avverso silenzio-rifiuto, ha affermato che l’atto di transazione oggetto del presente giudizio era soggetto a imposta di registro non potendo rientrare nelle esenzioni di cui all’art.10 della Tabella allegata al D.P.R. n. 131/1986. Ad avviso del Collegio il ricorso in appello è fondato e deve essere accolto. L’art. 10 citato prevede l’esenzione dall’imposta di registro di tutti gli atti relativi ai rapporti indicati nella L. n. 533/1973 sul processo del lavoro Nel caso in esame la transazione per la quale è causa è atto conclusivo di una vertenza di lavoro instaurata dal ricorrente in appello, medico veterinario, nei confronti del Ministero della sanità; l’oggetto del rapporto di lavoro è ripetutamente individuato nell’atto stesso di transazione, con il riferimento ai nn. 3) e 5) dell’art. 409 del codice di procedura civile, come modificato dalla L. n. 533/1973. Quindi, pur non trattandosi di un rapporto di lavoro subordinato, la prestazione professionale del contribuente è stata qualificata dalle parti come rapporto di lavoro rientrante nella disciplina della L. n. 533/1973. Considerato che l’art. 10 della Tabella non distingue tra i vari tipi di rapporto di lavoro ma, ai fini dell’esenzione, rinvia genericamente alla L. n. 533/1973, deve ritenersi che l’atto di transazione in questione doveva essere esentato dall’imposta di registro. Il silenzio serbato dall’ufficio è quindi illegittimo. Sussistono tuttavia giusti motivi per compensare tra le parti le spese di giudizio. P.Q.M. La Commissione tributaria regionale di Roma, sezione XXX, accoglie l’appello del contribuente. Spese compensate. Sent. n. 16 del 22 gennaio 2004 (dep. il 25 marzo 2004) dalla Comm. trib. Reg. di Roma, Sez. II - Pres. Liotta, Rel. Romani Irpef - lavo ro dipendente - TFRSomme erogate da polizza assicurativa - Tassabilit - Legittimit - Misura aliquota 12,5% Massima - Le somme di carattere assicurativo derivanti dal maggiore rendimento di polizza assicurativa, ricevute a titolo di differenza sul rendimento premi assicurativi ad integrazione del TFR, devono essere tassate ai sensi della L. n. 482/1985 con aliquota del 12,5% (nel caso di specie la somma ricevuta dal ricorrente è tassabile con aliquota del 12,5% avendo egli cessato il rapporto di lavoro dopo l’entrata in vigore della suddetta legge). Svolgimento del processo e Motivi della decisione - Con sentenza n. 2360/1994 la Suprema Corte di Cassazione rinviò al Tribunale di Viterbo per il riesame il contenzioso tra la B... ed il sig. S.G. il quale insieme ad altri aveva inutilmente rivendicato sia presso il giudice del lavoro sia presso il tribunale di Roma, in sede di appello, il pagamento delle somme dovute a titolo di differenze non corrisposte sulle prestazioni derivanti dalla polizza I. stipulata dalla stessa B... in sostituzione dell’iscrizione al “Fondo per l’indennità agli impiegati” previsto dal R.D. n. 5/1942. Nei precedenti giudizi i ricorrenti avevano sostenuto che la Banca aveva loro liquidato indennità di fine rapporto in misura inferiore a quelle spettanti in quanto i premi versati all’I. non erano mai stati adeguati agli aumenti retributivi goduti nel tempo dai lavoratori mentre la parte avversa aveva contestato la sussistenza di alcun obbligo legale o contrattuale all’adeguamento dei premi e dei conseguenti rendimenti. Nella di rinvio la Corte si era uniformata al principio secondo cui i contratti di assicurazione stipulati dalla B... avevano la finalità di garantire un sistema di liquidazione dell’indennità di anzianità almeno pari periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 36 / anno 3 - numero 19 TRIBUNA DEL LAVORO all’indennità legale di cui al Fondo citato; riconosceva ai predetti contratti la natura di contratti a favore di terzi con la conseguenza che la facoltà di revoca o modifica era da ritenersi preclusa e che pertanto l’obbligo per il datore di lavoro di adeguare i versamenti al “fondo” alle variazioni di retribuzione, previsto al comma 2 dell’art. 2 del citato R.D., era applicabile anche ai contratti assicurativi. Il Tribunale di Viterbo, con sentenza ampiamente articolata, depositata il 15 giugno 1996, riconobbe in linea di principio il diritto ad una riliquidazione di quanto già percepito: tale riliquidazione avrebbe dovuto tener conto della maggiorazione del rendimento finale derivante dai premi aumentati in rapporto agli aumenti retributivi, rendimento a cui la Banca era tenuta a rinunciare in favore dei dipendenti come già, con una convenzione aggiuntiva del 1946, aveva rinunciato al rendimento dei corrisposti. In mozione di tale sentenza e sulla base di una consulenza tecnica contabile, nell’ottobre 1996 presso l’Ufficio del lavoro di Milano la B... liquidò al sig. S. lire 50.196.794 a titolo di differenza sul rendimento premi ed a integrazione del trattamento di fine rapporto, lire 40.906.949 a titolo di interessi legali e lire 37.177.285 a titolo di indennizzo per svalutazione monetaria, applicando alla somma complessiva di lire 128.281.028 una ritenuta fiscale Irpef di lire 35.918.688 con aliquota 28,00%. Il sig. S., in data 11 marzo 1998, inoltrò alla Amministrazione finanziaria istanza di rimborso della somma che la B..., con riferimento al pagamento effettuato, aveva versato all’erario quale sostituto d’imposta, ritenendo che tale versamento fosse stato arbitrario ed illegittimo. In data 4 dicembre 2000 il contribuente depositò presso la segreteria della Commissione tributaria provinciale di Roma un ricorso diretto al Centro di Servizio di Roma avverso il Il ruolo degli Enti bilaterali e il sistema formativo continuo I l d.lgs n. 276 del 2003 ha riconosciuto una funzione di particolare rilievo agli enti bilaterali, definendoli quali “sedi privilegiate” per la (nuova) regolazione del mercato del lavoro, attribuendo loro, anche in ragione del ruolo svolto nell’esperienza sindacale, competenze relative alla “programmazione di attività formative e alla determinazione di modalità di attuazione della formazione professionale”, così come alla “gestione mutualistica di fondi per la formazione e l’integrazione del reddito”. Ond’è che, nel contratto di apprendistato per l’espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione, il richiamo alle predette istituzioni concerne le modalità di erogazione della formazione aziendale nel rispetto degli standard generali fissati dalle regioni e dalle province autonome di Trento e Bolzano (art. 48, co. 4, lett. C); mentre con riferimento al contratto di apprendistato professionalizzante, gli enti bilaterali possono determinare non soltanto le modalità di erogazione, ma anche la articolazione della formazione, esterna e interna alle aziende (art. 49, co. 5, lett. C). silenzio-rifiuto dell’Amministrazione Finanziaria la quale, pur se in atti non v’è traccia dell’inoltro del ricorso alla controparte, si costituì in giudizio con nota del 23 gennaio 2001 a seguito di notifica del ricorso al Centro di Servizio effettuata dal ricorrente il 13 novembre 2000. Il contribuente chiese il rimborso dell’imposta versata dalla B... per la parte eccedente l’aliquota del 12,5% di cui all’art. 6, L. n. 82/1985. Chiarì inoltre che la somma da liquidarsi al dipendente al momento della cessazione del rapporto di lavoro era da distinguersi in due parti: il carpitale corrispondente all’indennità di fine rapporto e il rendimento sui premi costituente una operazione assicurativa che attribuiva al dipendente un di più rispetto a quanto spettante per legge. Citò infine alcune sentenze della Corte di Cassazione che ritengono tale rendimento di polizza non tassabile almeno fino all’entrata in vigore del citato art. 6 L. n. 482/1985 che ha introdotto la tassazione alla fonte nella misura del 12,5%. L’Ufficio controdedusse che la somma percepita dal ricorrente non afferiva unicamente a rendimento da polizza assicurativa, come sostenuto dal contribuente, ma che tale somma poteva considerarsi come il risarcimento di un danno per l’omesso pagamento di prestazioni contrattuali e pertanto, in quanto provento conseguito in sostituzione di redditi, assoggettabile ad Irpef ad aliquota ordinaria ai sensi dell’art. 6 comma 2 del Tuir. Con sentenza n. 978/2002 la sez. 38 della Commissione adita respinse il ricorso perché ritenne insussistente l’istanza di rimborso, presentata al Centro di Servizio in contrasto con la norma di cui all’art. 38, D.P.R. n. 602/1973 che fissa in diciotto mesi il termine di presentazione dell’istanza alla Direzione Regionale delle Entrate e pertanto inutilmente trascorsi i termini di cui al citato articolo come pure quelli fissati in due anni dall’art. 21, D.Lgs. n. 546/1992. Con atto di appello depositato nei termini, il contribuente impugna la periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 3 - numero 19 / 37 TRIBUNA DEL LAVORO citata sentenza perché ritiene erronea la motivazione della inammissibilità del ricorso, pronunciata perché l’istanza di rimborso fu presentata al Centro di Servizio anziché alla Direzione Regionale delle Entrate. Egli sostiene che l’istanza fu inoltrata ad entrambi gli Uffici lo stesso giorno 11 marzo 1998 come da documentazione allegata all’appello chiede pertanto l’annullamento della sentenza impugnata e la pronuncia dei giudici d’appello sul merito della questione in ordine al quale rinnova le argomentazioni e le richieste di cui al ricorso originario e cioè il rimborso della somma indebitamente versata dalla B... oltre interessi legali e svalutazione monetaria. L’Ufficio si costituisce in giudizio e senza eccepire alcunché in merito alla dichiarata inammissibilità del ricorso originario insiste genericamente sulla legittimità della ritenuta Irpef operata dalla B.... Con atto consegnato l’8 gennaio 2004 l’appellante chiede la discussione in pubblica udienza e con memo- ria aggiuntiva rileva la tardiva costituzione dell’Ufficio e segnala il recente accoglimento da parte di altra sezione della stessa Commissione di nove appelli aventi stesso oggetto e, per il merito, identica domanda di quello presente. Alla udienza del 22 gennaio 2004 sono presenti gli avv. S.M. e M.I., che assistono l’appellante e ne rinnovano le richieste, ed il rappresentante dell’Ufficio che dichiara che per analoghe questioni l’Ufficio ha già iniziato le procedure di rimborso sulla base di sentenze di accoglimento dei ricorsi in primo grado. Nella camera di consiglio il Collegio accerta, sulla base della documentazione presentata in sede di appello, la insussistenza del motivo di inammissibilità del ricorso introduttivo. Per il merito, viste le pronunce della Corte di Cassazione nella materia e uniformemente alla costante giurisprudenza delle Commissioni tributarie, il Collegio ritiene che le somme ricevute a seguito della sentenza del Tribunale di Viterbo sopra citata devono essere tassate ai sensi della L. n.482/1985 trattandosi di prestazioni di carattere assicurativo derivanti dal maggior rendimento di polizza I. relativo alla parte non obbligatoria del trattamento di fine rapporto di lavoro. Nel caso di specie, pertanto, la somma ricevuta dal sig. S. è tassabile con aliquota del 12,5% avendo egli cessato il rapporto di lavoro dopo l’entrata in vigore di detta legge. Il Collegio ritiene infine equa una parziale compensazione delle spese del giudizio, che liquida in misura ridotta a carico dell’Ufficio. P.Q.M. - La Commissione, in riforma della decisione di I grado ed in accoglimento dell’appello, condanna l’Amministrazione al rimborso della differenza tra la trattenuta operata a titolo di imposta Irpef e quella effettivamente dovuta, differenza pari ad euro 10.269,00, oltre interessi legali dalla istanza di rimborso al saldo. Condanna l’Amministrazione al rimborso delle spese di giudizio che liquida in complessivi euro 600,00. AGENZIA GENERALE DI ROMA UNIPOL ASSICURAZIONI Via Ercole Pasquali 3 - 00161 Roma Tel. 06 44243263-06 44236105-06 44249244 Fax 06 44291507 ¥ E-mail [email protected] UNIPOL Le migliori condizioni assicurative per le polizze: INFORTUNI - MALATTIA - FURTO E INCENDIO VITA - PREVIDENZA INTEGRATIVA Polizze particolari per: ALBERGHI - RISTORANTI - BAR - AGENZIE DI VIAGGI Agente Generale Dott. Rolando Bibbio OR ORARIO DI RICEVIMENTO: dal luned al gioved ore 9.00/13.00 - 14.00/18.00 venerd ore 9.00/14.00 periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 38 / anno 3 - numero 19 TRIBUNA DEL LAVORO Danno da dequalificazione professionale avv. Daniela Carbone (studio legale Pessi e associati) CASSAZIONE, SEZIONE LAVORO 26 maggio 2004 N. 10157. Presidente: Senese; Relatore: D’Agostino; Parti: Ric. G.M.; Res.Autogrill S.p.a.. Il danno da dequalificazione professionale attiene alla lesione di un interesse costituzionalmente protetto dall art. 2 della Costituzione, avente ad oggetto il diritto fondamentale del lavoratore alla libera esplicazione della sua personalit nel luogo di lavoro secondo le mansioni e con la qualifica spettategli per legge o per contratto, con la conseguenza che i provvedimenti del datore di lavoro che illegittimamente ledono tale diritto vengono immancabilmente a danneggiare l immagine professionale, la dignit personale e la vita di relazione del lavoratore, sia in tema di autostima e di eterostima nell ambiente di lavoro ed in quello socio familiare, sia in termini di perdita di chanches per futuri lavori di pari livello. La valutazione di tale pregiudizio, per sua natura privo delle caratteristiche della patrimonialit deve essere effettuata dal giudice alla stregua di un parametro equitativo, essendo difficilmente utilizzabili parametri economici o reddituali. Il caso nasce da un lavoratore che conveniva in giudizio la società da cui dipendeva per essere stato trasferito, in seguito a provvedimento disciplinare, in altra sede con mansioni inferiori a quelli precedentemente svolte. Egli otteneva una dichiarazione di illegittimità del provvedimento disciplinare e del trasferimento, con sentenza passata in giudicato. In seguito, adducendo le particolari condizioni di disagio provocate dalla società, si era dimesso, chiedendo appunto il risarcimento dei danni dovuti alla dequalificazione subita. La richiesta, che si riferiva al danno biologico (ripercussioni sulla salute del lavoratore), a quello patrimoniale (perdita di chanche professionali) determinato dalla perdita di immagine, nonché allo specifico danno alla professionalità, era respinta sia in primo grado che in appello, mentre trovava parziale accoglimento davanti alla Suprema Corte.Venivano infatti confermate le valutazioni dei precedenti organi giudicanti sulla mancanza di prove relative sia a danni biologici permanenti o temporanei, sia a pregiudizi patrimoniali dovuti a provvedimenti della società. Al contrario la Corte decideva per la sussistenza di un danno non patrimoniale conseguente alla dequalificazione professionale subita. L’assegnazione del lavoratore a mansioni di minor qualificazione costituisce non solo inosservanza dell’art. 2103 del codice civile (contenente un esplicito divieto), ma anche violazione degli articoli 1 e 2 della nostra carta Costituzionale: il pregiudizio che deriva da tale violazione determina dunque un danno, il cui risarcimento con una somma di danaro non reintegra una diminuizione patrimoniale, ma compensa un pregiudizio non economico ed è quindi valutato con criteri equitativi, pure nell’ipotesi in cui venga a mancare la dimostrazione di un effettivo pregiudizio patrimoniale, secondo quanto previsto dall’art. 1226 cod. civ. (in tal senso anche altre precedenti sentente della Cassazione 11727/1999; 8577/99; 14443/2000). La pronuncia in epigrafe, oltre al tema fondamentale già evidenziato, affronta e risolve anche due problemi di natura procedurale, preliminarmente esaminati in sentenza ed ai quali qui sembra opportuno accennare: La citazione in giudizio di una società incorporata in altra è nulla ai sensi degli artt. 163 terzo comma n. 2 e 164 c.p.c., per inesistenza della parte convenuta, poiché tale società, a seguito della fusione per incorporazione, ai sensi dell’art. 2504 bis c.c., si estingue e la società incorporante ne assume i diritti e gli obblighi; tuttavia, ha soggiunto la Corte, la nullità resta sanata a seguito della costituzione in giudizio della società incorporante, atteso che la vocativo in ius di un soggetto non più esistente, ma nei cui rapporti è pur sempre succeduto un altro soggetto, non può considerarsi affetta da un vizio più grave di quella cui è affetta la vocatio addirittura mancante della indicazione della parte processuale convenuta, che è comunque sanabile con la costituzione in giudizio di chi, malgrado il vizio, si è riconosciuto come convenuto. A non diverse conclusioni è pervenuta la Suprema Corte per quanto concerne la irregolarità della notifica, perché effettuata a mani di persona non riferibile alla società incorporante, atteso che anche in questo caso la dedotta irregolarità comporta non già l’inesistenza, bensì la nullità della notificazione, che resta sanata dalla costituzione in giudizio della parte convenuta Tutta la pronuncia in epigrafe ruota intorno all’art. 2103 c.c., il quale recita “Il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o a quelle corrispondenti alla categoria che abbia successivamente acquisito ovvero a mansioni equivalenti alle ultime effettivamente svolte, senza alcuna diminuzione della retribuzione…(omissis)…Egli non può essere trasferito periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 3 - numero 19 / 39 TRIBUNA DEL LAVORO da una unità produttiva ad un’altra se non per comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive. Ogni patto contrario è nullo”. I diritti del lavoratore alle mansioni ed alla sede, come delimitati dall’articolo citatonel testo novellato dall’art. 13 St. Lav.- rientrano, salvo le pattuizioni più favorevoli, nella categoria dei diritti indisponibili, ed in quanto tali godono della tutela accordata dall’art. 2113 c.c., con l’ulteriore conseguenza che – ferma la sanzione di nullità assoluta che colpisce le preventive pattuizioni collettive ed individuali abrogative della disciplina legale in materia di mansioni e trasferimenti – le rinunce e le transazioni relative ad avverate violazioni sono colpite dalla sanzione comminata dal primo comma dell’art. 2113 c.c. D’altro canto l’articolo citato non ha soppresso lo ius variandi del datore di lavoro che trova la sua giustificazione in insopprimibili esigenze organizzative ed aziendali, ma si limita a regolarne l’esercizio senza alcuna deroga al potere del datore di utilizzare o meno il dipendente in nuove mansioni per esigenze organizzative dell’impresa, nel rispetto dell’equivalenza delle nuove mansioni, della tutela del patrimonio professionale del lavoratore e della sua collocazione nella struttura organizzativa aziendale, nonché dell’esigenza che la nuova collocazione gli consenta di utilizzare ed anche di arricchire il patrimonio professionale precedentemente acquisito. Ne discende che sussiste il diritto del lavoratore all’effettivo svolgimento della propria prestazione professionale e che la lesione di tale diritto da parte del datore di lavoro costituisce inadempimento contrattuale e determina, oltre all’obbligo di corrispondere le retribuzioni dovute, l’obbligo del risarcimento del danno da dequalificazione professionale. Tale danno (detto anche danno professionale) può assumere aspetti diversi in quanto può consistere sia nel danno patrimoniale derivante dall’impoverimento della capacità professionale acquisita dal lavoratore e dalla mancata acquisizione di una maggiore capacità, sia nel pregiudizio subito per perdita di nuove opportunità, ossia di ulteriori possibilità di guadagno, sia in una lesione del diritto del lavoratore all’integrità fisica, o più in generale, alla salute ovvero all’immagine o alla vita di relazione. Con riguardo alla qualifica spettante al lavoratore subordinato, il suo diritto alla qualifica corrispondente alle mansioni svolte, può fondarsi anche sull’esistenza di prassi aziendali relativa all’assegnazione di un inquadramento ai lavoratori addetti a determinate mansioni, in deroga alle previsioni del contratto collettivo. L’equivalenza delle mansioni, che condiziona la legittimità dell’esercizio dello ius variandi, va verificata sia sul piano oggettivo – cioè sotto il profilo dell’inclusione nella stessa area professionale e salariale delle mansioni iniziali e di quelle di destinazione – sia sul piano soggettivo, in relazione al quale è necessario che le due mansioni siano professionalmente affini, nel senso che le nuove si armonizzino con le capacità professionali già acquisite dall’interessato durante il rapporto lavorativo, consentendo ulteriori affinamenti e sviluppi. Peraltro non è necessaria l’equivalenza delle mansioni, ma solo che il mutamento non comporti un aggravio della prestazione e non pregiudichi il lavoratore sul piano della carriera, incidendo sulla categoria e sul grado di appartenenza o determinando una collocazione più sfavorevole nella gerarchia dell’impresa. Comunque sia, il giudice di merito, al quale è devoluta l’indagine circa l’asserita dequalificazione professionale, deve procedere per gradi: a) violazione del livello retributivo raggiunto; b) accertamento delle mansioni previste nell’atto dell’assunzione e concretamente poi svolte; c) individuazione delle nuove mansioni affidate al lavoratore , inquadrandole come da contrattazione collettiva; d) verifica dell’equivalenza delle nuove mansioni a quelle precedentemente espletate, rispetto all’in- quadramento del CCNL; e) accertamento comparativo delle stesse sotto il profilo della loro equivalenza alle competenze richieste; f) applicazione del principio secondo cui il lavoratore deve essere adibito a funzioni confacenti alle proprie qualità.Applicando questi criteri di indagine si arriva a sostenere che non ogni modifica quantitativa delle mansioni, con riduzione delle stesse, si traduce automaticamente in una dequalificazione professionale, in quanto tale fattispecie implica una sottrazione di mansioni tale – per natura, portata ed incidenza sui poteri del lavoratore e sulla sua collocazione nell’ambito aziendale – da comportare un abbassamento del globale livello delle prestazioni con una sottoutilizzazione delle capacità acquisite ed un consequenziale impoverimento della sua professionalità. Nel caso che ci occupa, il demansionamento deriva da trasferimento del lavoratore da una sede dell’azienda ad altra: a norma dell’art. 13 St. Lav., rientra nei poteri discrezionali dell’imprenditore, la facoltà di disporre – in relazione alle necessità ed all’ambito dell’impresa – il trasferimento del lavoratore ove sussistano comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive. Il trasferimento del dipendente può essere giustificato anche dalla sussistenza di una situazione di incompatibilità fra questo ed i suoi colleghi, quando tale incompatibilità realizzi un’obiettiva esigenza aziendale di modifica del luogo di lavoro. In particolare nel caso de quo è stata addotta incompatibilità ambientale derivante da procedimento disciplinare in corso: il trasferimento disciplinare è legittimo sempre che esso sia previsto come tale dalla contrattazione collettiva, non potendo in caso contrario, il datore di lavoro sanzionare l’inadempimento del lavoratore col suo trasferimento, atteso che il potere disciplinare deve essere esercitato nel rispetto degli obblighi di predeterminazione e di tipicità previsti dal quinto comma dell’art. 7 L. 20 periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 40 / anno 3 - numero 19 TRIBUNA DEL LAVORO maggio 1970, n. 300. Nell’ipotesi di violazione dell’art. 2103 c.c., la Corte di Cassazione ha avuto ulteriormente modo , con la pronuncia in esame, di mettere in evidenza la risarcibilità del danno da dequalificazione professionale. Secondo la più recente giurisprudenza accolta da questa Corte, infatti – premettendo che il danno professionale comprende in sé tanto il danno da dequalificazione tanto il danno biologico, voci che si possono ricondurre al più ampio danno non patrimoniale - attraverso una lettura costituzionalmente orientata dell’art. 2059 c.c., il danno non patrimoniale è comprensivo del danno biologico, del danno morale e della lesione di interessi costituzionalmente protetti. Infatti, nel vigente assetto dell’ordinamento, nel quale assume posizione preminente la Costituzione – che all’art. 2 riconosce i diritti inviolabili dell’uomo – il danno non patrimoniale deve essere inteso come categoria ampia, comprensiva di ogni ipotesi in cui sia leso un valore inerente alla persona, che non si esaurisca nel danno morale e che non sia correlato alla qualifica di reato del fatto illecito ex art. 185 c.p.; Unica possibile forma di liquidazione del danno privo delle caratteristiche della patrimonialità è quella equitativa, sicché la ragione del ricorso a tale criterio è insita nella natura di tale danno e nella funzione del risarcimento realizzato mediante la dazione di una somma di denaro che non è reinte- Per la Corte europea non c’è “rischio vertenza” per l’orario elastico nel lavoro intermittente Corte di giustizia delle Comunità europee Seduta plenaria - Sentenza 12 ottobre 2004 Causa C313/02; Riferimenti normativi: articoli 2, n. 1, e 5, n. 1, della direttiva 76/207/Cee Direttiva 97/81/Ce - Direttiva 76/207/Cee - Politica sociale - Parità di trattamento tra lavoratori a tempo parziale e lavoratori a tempo pieno Parità di trattamento tra lavoratori di sesso maschile e lavoratori di sesso femminile - Durata del lavoro e organizzazione dell ’orario di lavoro Un lavoratore che abbia un contratto di lavoro, come quello oggetto della causa principale, in base al quale la durata del lavoro stesso e l’organizzazione dell’orario lavorativo siano correlate al carico di lavoro che si presenta e vengano stabilite soltanto caso per caso di comune accordo tra le parti, rientra nell’ambito di applicazione della direttiva del Consiglio 9 febbraio 1976, 76/207/Cee, relativa all’attuazione del principio della parità di trattamento fra gli uomini e le donne per quanto riguarda l’accesso al lavoro, alla formazione e alla promozione professionali e le condizioni di lavoro. Un lavoratore con queste caratteristiche rientra altresì nell’ambito di applicazione dell’accordo quadro allegato alla direttiva del Consiglio 15 dicembre 1997, 97/81/Ce, relativa all’accordo quadro sul lavoro a tempo parziale concluso dall’Unice, dal Ceep e dalla Ces, qualora: • egli abbia un contratto o un rapporto di lavoro definiti dalla legge, dagli accordi collettivi o dalle prassi in vigore nello Stato membro; • egli sia un dipendente il cui orario di lavoro normale, calcolato su base settimanale o in media su un periodo d’impiego che può andare fino a un anno, è inferiore a quello di un lavoratore a tempo pieno comparabile, ai sensi della clausola 3.2 del detto accordo quadro, nonché • trattandosi di lavoratori a tempo parziale impiegati su base occasionale, lo Stato membro non abbia totalmente o parzialmente escluso tali lavoratori, ai sensi della clausola 2.2 del medesimo accordo quadro, dal beneficio delle disposizioni di quest’ultimo. La clausola 4 dell’accordo quadro allegato alla direttiva 97/81/Ce e gli articoli 2, n. 1, e 5, n. 1, della direttiva 76/207/Cee debbono essere interpretati nel senso che: • non ostano a una disposizione, come l’articolo 3 dell’Arbeitszeitgesetz (legge sull’orario di lavoro), la quale fissi la durata massima del lavoro in misura pari, in linea di principio, a 40 ore settimanali e a otto ore giornaliere, e che pertanto disci grazione di una diminuzione, ma compensativa di un pregiudizio non economico. La liquidazione deve ispirarsi alla considerazione di tutte le concrete circostanze individuali, in modo da adeguare l’indennizzo al caso particolare e da renderlo il più possibile rispondente ai criteri di equità, e deve comunque rispettare l’esigenza di una ragionevole correlazione tra gravità effettiva del danno ed ammontare dell’indennizzo, cosicché questo non si riduca a mera espressione simbolica. Oltretutto non è necessaria, per effettuare una liquidazione equitativa del danno da dequalificazione professionale, la prova specifica della diminuzione patrimoniale sofferta. Con la precitata sentenza, la Corte di Cassazione – non riconoscendo al lavoratore ricorrente il risarcimento da danno biologico, bensì aderendo alle valutazioni del giudice di appello – ha altresì avuto modo di sottolineare che la deduzione, con il ricorso per cassazione, di un vizio di motivazione della sentenza impugnata, per omessa, errata od insufficiente valutazione delle prove, non conferisce al giudice di legittimità il potere di riesaminare il merito dell’intera vicenda processuale sottoposta al suo vaglio, bensì solo la facoltà di controllo delle argomentazioni svolte dal giudice di merito. Su questi motivi, la Suprema Corte, mentre respingeva il primo e terzo motivo di ricorso, accoglieva il secondo, riconoscendo al ricorrente, tra le varie voci di danno non patrimoniale, il danno alla professionalità, nonché danno all’immagine ed alla dignità del lavoratore, per le modalità umilianti del trasferimento e per la perdita di autostima, ed ancora danno per perita di opportunità professionali. La pronuncia sulla risarcibilità di tali danni è di indubbio interesse, ma giova anche ricordare che l’azione per ottenere il risarcimento rientra tra quelle previste dalle coperture delle polizze di tutela giudiziaria, polizze che sollevano dall’onere delle spese legali. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia anno 3 - numero 19 / 41 TRIBUNA DEL LAVORO 0 MASSIMARIO DEL DIRITTO DEL LAVORO Sentenza 24 agosto 2004, n. 16696 Malattia — Licenziamento per superamento del periodo di comporto — Risoluzione automatica del rapporto — Esclusione — Conseguenze — Esercizio del diritto di recesso da parte del datore — Necessit — Condizioni legittimanti il recesso — Riferimento alla data di esercizio del diritto di recesso — Necessit . La sussistenza delle condizioni legittimanti il potere di recesso disciplinato dall’art. 2110 c.c. deve essere verificata al momento del suo esercizio, atteso che il superamento del periodo di comporto non implica la risoluzione automatica del rapporto, ma occorre che il datore di lavoro, che intenda avvalersi di tale disposizione e delle collegate previsioni del contratto collettivo, eserciti il suo diritto di recesso con le forme prescritte per porre fine al rapporto. Ne consegue che il superamento del periodo di comporto in relazione all’anzianità del lavoratore deve essere valutato al momento dell’invio della lettera di licenziamento e non all’inizio del periodo di malattia. Sentenza 10 gennaio 2004, n. 206 Trasferimento d azienda — Disciplina ex art. 2112 c.c. —Trasferimento di ramo d azienda — Applicabilit — Sussistenza — Cessione di lavoratori addetti ad un medesimo ramo aziendale — Configurabilit — Condizioni. L’art. 2112 c.c., anche nel testo anteriore alle modifiche di cui al d.lgs. n. 18 del 2001, attuativo della direttiva comunitaria n. 50 del 1998, consente, letto in linea con la giurisprudenza comunitaria formatasi in merito alla interpretazione della direttiva n. 187 del 1997 e con le esplicite indicazioni fornite dalla direttiva n. 50 del 1998, di ricondurre, ai fini da esso considerati, alla cessione di azienda anche il trasfe- rimento di un ramo della stessa, purché si tratti di un insieme di elementi produttivi organizzati dall’imprenditore per l’esercizio di un’attività, che si presentino prima del trasferimento come una entità dotata di autonoma ed unitaria organizzazione, idonea al perseguimento dei fini dell’impresa e che conservi nel trasferimento la propria identità. In presenza di tali condizioni, può configurarsi un trasferimento aziendale che abbia ad oggetto anche solo un gruppo di dipendenti stabilmente coordinati ed organizzati tra loro, la cui capacità operativa sia assicurata dal fatto di essere dotati di un particolare know how (o, comunque, dall’utilizzo di copyright, brevetti, marchi, ecc.). realizzandosi in tale ipotesi una successione legale di contratto non bisognevole del consenso del contraente ceduto, ex art. 1406 e seguenti c.c. Requisito indefettibile della fattispecie legale tipica delineata dal diritto comunitario e dall’art. 2112 c.c. resta comunque, anche in siffatte ipotesi, l’elemento della organizzazione, intesa come legame funzionale che rende le attività dei dipendenti appartenenti al gruppo interagenti tra di esse e capaci di tradursi in beni o servizi ben individuabili, configurandosi altrimenti la vicenda traslativa come cessione del contratto di lavoro, richiedente per il suo perfezionamento il consenso del contraente ceduto. (Nella specie, la S.C. ha confermato la decisione di merito che aveva escluso la sussistenza dei requisiti per configurare la cessione di azienda nel trasferimento – ricondotto dalla società cedente e dalla cessionaria al fenomeno cosiddetto di outsourcing, comprendente tutte le possibili tecniche mediante le quali un’impresa dismette la gestione diretta di alcuni segmenti dell’attività produttiva e dei servizi estranei alle “competenze di base” – da una Società ad altra del ramo d’azienda “Servizi generali”, sul rilievo che di esso erano rimaste ignote la struttura e la dimensione, e che inoltre le attività di detto ramo non erano risultate del tutto corrispondenti a quelle trasferite, nonché del cosiddetto “Centro di costo 991”, sul rilievo che dello stesso, costituito per ricevere il personale rientrato dalla c.i.g., non era stata provata l’autonomia organizzativa, e che inoltre esso si caratterizzava per la estrema eterogeneità delle attività dei lavoratori che vi erano addetti, e per la mancanza di qualsiasi funzione unitaria, suscettibile di farlo assurgere in qualche modo ad unitaria “entità economica”). Libera circolazione delle persone Ricorso per inadempimento S ono state inoltrate alla Commissione alcune denunce, secondo cui le autorità italiane non tengono in considerazione per il lavoratore assunti nella funzione pubblica italiana, dell’esperienza professionale o dell’anzianità da questi maturata in un altro Stato membro. La Commissione ha quindi chiesto la condanna dell’Italia per la violazione delle disposizioni sulla libera circolazione dei lavoratori e del regolamento (Cee) 1612/68 sulla libera circolazione all’interno della Comunità. Essa ritiene che in base alla giurisprudenza della Corte e in virtù del principio della parità di trattamento dei lavoratori comunitari, i periodi precedentemente maturati dai lavoratori comunitari nel settore pubblico di un altro Stato membro in un’occupazione comparabile devono essere presi in considerazione dall’amministrazione italiana, ai fini della determinazione delle relative spettanze professionali, come se si trattasse di esperienza e anzianità acquisita nel sistema italiano. periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia 42 / anno 3 - numero 19 EBT INFORMA Corsi di inglese e stage di lavoro a Londra, Dublino e Australia C ome annunciato nel numero 17 di Roma&provincia l’Ebt, in collaborazione con la Tourism Consultant promuove vacanze studio in Inghilterra, Irlanda e Australia, all’interno di istituti specializzati nell’insegnamento dell’inglese. 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