Anno XVIII (XXXIII) - N° 4 - APRILE 2000 - Via Trento n° 4 - Tel. 826050 - Montefiascone (VT) - Sped. in a.p. Legge 662/96 art. 2 - comma 20/c
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"Betlemme è
il centro del nuovo
pellegrinaggio
giubilare"
«Qui dalla Vergine Maria è nato Gesù
Cristo»:
queste parole,
inscritte nel
luogo in cui, secondo
la
tradizione,
Gesù è nato, sono la ragione del
Grande Giubileo dell'Anno 2000.
Sono la ragione della mia visita odierna
a Betlemme.
Sono la fonte della
gioia,
della speranza e della buona volontà che,
per due millenni, hanno riempito
infiniti
cuori umani al solo sentire
il nome
«Betlemme».
Persone da ogni dove si volgono verso
questo angolo unico della terra con una
speranza che trascende tutti i conflitti e
tutte le difficoltà. Betlemme - dove il coro
degli Angeli cantava: «Gloria a Dio nel più
alto dei cieli e pace in terra agli uomini....»
(Le 2,14) - si presenta, in ogni luogo e in
ogni epoca, come la promessa del dono
della pace da parte di Dio. Il messaggio
di Betlemme è la Buona Novella
della
riconciliazione
fra gli uomini, della pace
ad ogni livello delle relazioni fra individui e
nazioni. Betlemme è il crocevia
universale
dove tutti i popoli possono incontrarsi per
edificare insieme un mondo che sia all'altezza della nostra dignità umana e del
nostro destino.
Nel primo Natale del mio ministero di
Successore dell'Apostolo
Pietro
espressi
pubblicamente
il mio grande desiderio di
celebrare
l'inizio del mio Pontificato
a
Betlemme, nella grotta della Natività (efr
Omelia della Messa di Mezzanotte, 24 dicembre 1978, n.3). Allora ciò non fu possibile; e non è stato possibile fino a questo
momento.
Oggi, però, come posso non lodare il
Dio di ogni misericordia, le cui vie sono misteriose e il cui amore è senza fine, come
non posso non lodare il Dio per avermi
condotto
qui, nell'anno
del Grande
Giubileo,
nel luogo in cui è nato il
Salvatore? Betlemme è il centro del mio
pellegrinaggio
giubilare.
I sentieri che ho seguito mi hanno condotto a questo luogo e al mistero che esso
proclama,
Natività.
(Dai discorsi pronunciati a Betlemme il
22 Maggio).
//Insidi*!
ELEZIONI DEL 16 APRILE
Equidistanti ma non indifferenti
di U g o Roberto Carini
Iniziata la campagna elettorale per le elezioni provinciali e regionali. La prima decisione per gli
elettori, sarà la più impegnativa: andare o no a votare? Gli istituti di sondaggio sono concordi nel
prevedere che l'indice degli elettori che sceglieranno la scampagnata è in costante crescita. Questa
è la conseguenza sempre più marcata del distacco tra il sentire comune della gente e i palazzi della
politica; di come i partiti e i loro uomini si presentano davanti ai problemi dei cittadini. Se l'astensione
dovesse aggirarsi intorno al 40 per cento, come qualcuno teme, sarebbe un pessimo segnale.
Indicazioni in tal senso emergono anche nella nostra Montefiascone a causa di personaggi che la
collettività avverte come opportunisti, senza un briciolo di umiltà, idee precise, programmi seri se
non quelli rabberciati all'ultimo minuto, per accaparrare qualche voto. Certo che il macchiavellismo
del "fine giustifica i mezzi" non aiuta a rendere la politica accettabile, interessante, partecipata. "Ma
di cosa vi sorprendete o vi scandalizzate?" Sembra vogliano dirci i realistici politici locali. "La politica
è fatta così, si fa cosi. Non vi vergognate del vostro moralismo?" Così va il mondo! Ma allora, se
così è, non meravigliamoci del distacco crescente dei cittadini dall'impegno per la cosa pubblica. Da queste colonne, non possiamo che raccomandare comunque la partecipazione al
voto del 16 Aprile; ne va della democrazia.
Un'altra domanda alla quale cercheremo di dare una risposta è: chi scegliere? "Equidistanti ma
non indifferenti" è questa la linea tracciata per i cattolici dalla presidenza della Cei, il governo dei
vescovi. Non possiamo che essere d'accordo richiamando l'attenzione su quegli uomini di centro
destra o centro sinistra che difendono i valori cristiani. Vale a dire: difesa della vita nascente, promozione della scuola privata, difesa della famiglia basata solo sul matrimonio cristiano,
attenzione agli ultimi. Ecco allora non ci facciamo prendere dal disimpegno, ma andiamo a votare,
con la consapevolezza che la nostra decisione inciderà sul futuro assetto amministrativo provinciale
e regionale.
PROVINCIALI
I candidati alla presidenza.
Sono sei gli aspiranti presidenti:
Vittorio
Di Battista
Fronte
Nazionale
Luciano Dottarelli
per il Centro sinistra,
Agostino Grattarola
per PRI-Part. Social.
Ferdinando Signorelli
Lista Signorelli
• Questi i candidati consiglieri nel collegio di
Montefiascone: Ppi Mario Trapè, Democratici Renzo
Bertuccini, Ds Maurizio Paradiso, Udeur Bruno
Ceccariglia, Sdi Mario Tofanicchio, Lista Unita Pri-Ps
Giuseppe Baccelli, An Giampaolo Conti, Ccd Angelo
Busà, Forza Italia Maurizio Minciotti, Rif. Com. Anna
Maghi, Com. Italiani Vincenzo Rosiello, Lista
Signorelli Franco Porietti Petretti, Pensionati Emilio
Tani, Mse Cesare Quirini, Fronte Nazionale Angelo
Barboni.
REGIONALI
Sfida difficile per"il deputato di An Francesco Storace,
che il Polo ha messo in campo contro l'uscente Piero
Badaloni (favorito nei sondaggi). Unico candidato
regionale di Montefiascone FAUSTO VITIELLO che
corre per il Cdu di Buttiglione. Da segnalare il rientro
sulla scena politica regionale dell'ex De Rodolfo Gigli
candidato per Forza Italia.
Guido Mussolini
MSE
S O M M A R I O
• Montefiascone: un paese
sulla via dei pellegrini
pag.
3
• E ora... Arcivescovo in cielo
"
5
• Comandamenti per il
Riciclaggio
"
8
• Montefiascone e il Giubileo:
ricettività alberghiera
"
10
• Mille parole da salvare
"
11
• L'aborto può essere perdonato?
"
13
• Il popolo della notte
"
19
pag. 10
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2000
Sono le coppie di fidanzati presenti al Corso di preparazione al matrimonio, che
posano con il Vescovo che ha tenuto loro la lezione.
E' il secondo turno di spiritualità tenuto dal Vescovo Lorenzo per i sacerdoti della
Diocesi, nella Casa del S. Cuore di Capodimonte (13-15 marzo).
La Basilica di S. Margherita
è chiesa giubilare
Le Chiese, dove per tutto l'anno si
può acquistare l'indulgenza del Giubileo
sono: la cattedrale di S. Lorenzo (VT),
la Chiesa della Madonna de La Quercia, Santuario Mariano Diocesano, le
concattedrali delle ex Diocesi: Acquapendente, Bagnoregio, Tuscania, Montefiascone. Il che vuol dire che la nostra
Basilica di S. Margherita - concattedrale - è Chiesa Giubilare.
Siamo andati alla Cattedrale di S. Lorenzo a Viterbo, alla Madonna de La
Quercia per prendere il Giubileo.
Andremo in seguito anche presso le
altre concattedrali della Diocesi; andremo
a Roma ecc. Non possiamo dimenticare che ogni volta che frequentiamo la
nostra concattedrale di S. Margherita,
se vogliamo, se siamo disposti, possiamo acquistare l'indulgenza plenaria
del Giubileo.
Si possono verificare tutte le condizioni
1) Pellegrinaggio: salire - specialmente a piedi - fino a S. Margherita è un
vero e proprio pellegrinaggio, forse più faticoso di quello che si può fare a Roma.
2) Confessione. Ogni giorno feriale
dalle ore 9 cercherà d'essere presente il
canonico penitenziere Mons. Luigi Mocini o altri sacerdoti disponibili a ricevere
confessioni. In domenica c'è sempre un
confessore o due a disposizione.
3) Eucaristia. In domenica le Sante
Messe sono alle ore 10 - 11 - 12. E quest'anno dal mese di maggio la Messa Vespertina domenicale delle ore 19,30 sarà
celebrata a S. Margherita, proprio per dare maggiore possibilità di acquistare il
Giubileo.
Per la festa di Pasqua gran parte della brutta impalcatura che nasconde la
Calendario Giubilare
e Parrocchiale
7 Aprile -1° Venerdì del mese
ore 17.00: Ora Santa nella cripta di S. Lucia.
ore 18.00: Celebrazione della S. Messa, con l'intercessione di S.
Lucia Filippini e del Beato Padre Pio.
SETTIMANA SANTA
16 Aprile (domenica)
ore 10.30: Benedizione delle Palme da parte del Vescovo Lorenzo e corteo fino a Santa Margherita, dove alle ore
11 sarà celebrata la S. Messa.
19 Aprile (mercoledì)
ore 17.00: Cattedrale di Viterbo.
Messa Crismale del Vescovo concelebrata da tutti i
sacerdoti della Diocesi.
facciata sarà eliminata.
E vorremmo sperare (ci appelliamo
ai "santi" del Comune, specialmente
al
Sindaco Trapè e all'Assessore
Cimarellol) che la stradetta finalmente aperta da
Via Indipendenza alla cripta di S. Lucia
sia d e f i n i t i v a m e n t e s i s t e m a t a ; c'è un
g r a n d e p a r c h e g g i o per le m a c c h i n e :
Piazza dell'Erba (di domenica non c'è
pedaggio da pagare) e in due passi si è
in Chiesa.
Facilmente si possono attuare le altre
condizioni.
a) Recita del Credo e del Padre Nostro.
b) Preghiera secondo le intenzioni
del Santo Padre.
Ricordiamo sempre: la condizione
più difficile da effettuare è: avere l'animo
distaccato da ogni forma di peccato
mortale e veniale.
INAUGURATA SEDE DEMOCRATICI
Padrino d'eccezione per inaugurare la nuova sede dei
Democratici, il ministro Antonio Maccanico, cittadino
adottivo di Montefiascone ha avuto parole di elogio per
i responsabili della nuova componente dell'asinelio di
Prodi.
Nella sede situata in un locale del palazzo Morleschi
sulla via cassia si è radunato un folto pubblico di soci
e simpatizzanti coordinati da Angelo Bevilacqua.
Presenti alla cerimonia oltre le autorità locali i due consiglieri comunali aderenti al movimento Giuseppe
Chiricotto e Renzo Bertuccini.
TRIDUO PASQUALE
20 Aprile (giovedì santo)
ore 18.00: S. Messa della Cena del Signore con il rito della lavanda dei piedi.
Celebrerà il Vescovo Emerito Mons. Giovanni.
21 Aprile (venerdì santo)
ore 16.00: Celebrazione della Passione del Signore.
ore 21.00: Processione del Cristo Morto. Percorso: via Trento, S.
Lucia, Piazza, via Nazionale, via O. Borghesi, via Cassia, C. Cavour, S. Margherita.
22 Aprile (sabato santo)
Veglia Pasquale: madre di tutte le veglie.
ore22.00: In S. Margherita: attesa notturna della Risurrezione.
23 Aprile-S. PASQUA
Gesù Nazareno, il Crocifisso, è risorto.
ore 11.00: S. Messa celebrata da Sua Ecc.za Mons. D'Ascenzi.
24 Aprile - LUNEDI' DELL'ANGELO
ore 11.00: S. Messa celebrata dal nostro Vescovo Sua Ecc.za
Mons. Lorenzo Chiarinelli.
Benedizioni.
30 Aprile (domenica)
ore 17.00: Processione di S. Vincenzo con la benedizione delle
campagne.
1° Maggio (lunedì)
Inizia il mese di maggio.
La Santa Messa Vespertina sarà celebrata nella Basilica di S. Margherita alle ore 18,00, alla quale seguirà
la Funzione Mariana.
5 Maggio - Primo venerdì del mese.
Ora di adorazione alle 17.
Seguirà la celebrazione della Santa Messa.
7 Maggio (domenica)
ore 11.00: Santa Messa di Prima Comunione per i ragazzi di
Santa Margherita.
PRO
14
21
12
14
Aprile:
Aprile:
Maggio:
Maggio (ore 12):
DEFUNCTIS
Maria Perfetti ved. De Grossi
Arduino Marianello
Valeriano Bracoloni
Evaristo Ramaglioni
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2000
pag. 11
GIUBILEO 2 0 0 0
MONTEFIASCONE: UN PAESE SULLA VIA DEI PELLEGRINI
DI G I A N C A R L O BRECCOLA
dal numero precedente
LA STRADA C R O C E - D i c e v a n o / s t r a n e c o s e / d e l l a / s t r a d a
croce.. / C h e d o p o / la m e z z a n o t t e / c ' e r a u n a b a r a / e c h e
intorno / vi ballavano / le streghe / e che un u o m o / s e n z a testa
/ cogli occhi / di fuoco / le g u a r d a v a / e all'alba / tutto scompari41
v a / trascinato via / d a cento pariglie / di cavalli neri
(dal dal numero precedente)
6 . L A STRADA C R O C E
Oltre ad una chiesa "gerosolimitana", il viandante che transitava nel territorio di Montefiascone poteva imbattersi in altre testimonianze tipiche dei
percorsi di pellegrinaggio e cioè in alcune croci varie. La presenza di
queste insegne cristiane - spesso poste in prossimità di biforcazioni, crocicchi e talvolta
in p r o s s i m i t à di
a r e e s a c r e o di
istituzioni osped a l i e r e di t i p o
religioso - oltre a
svolgere una funz i o n e p r a t i c a di
tipo s e g n a l e t i c o ,
a v e v a lo s c o p o ,
come abbiamo
v i s t o , di c r e a r e
un percorso dell'anima, un itinerario spirituale
che si realizzava
parallelamente a
quello materiale.
A Montefiascone
non è rimasta
nessuna traccia
tangibile di queste croci, m a ne
sono
rimaste
a l c u n e di t i p o
toponomastico. Il
t r a t t o di s t r a d a
che dalla fonte
del
Castagno
g i u n g e al b i v i o
Un viandante davanti a un crocifisso che gli indica
dei
Fiordinila strada del pellegrinaggio
Riposo-Cevoli (xilografia della fine del Quattrocento)
cioè al punto ove
i romani si distaccarono dal più antico percorso etrusco - coincidente con
l'originale percorso della Francigena, viene ancora oggi chiamato "strada
Croce", con verosimile riferimento alla croce viaria che vi si trovava. La
tradizione di uso di croci viarie nel territorio trova conferma nel documento del 1424, in precedenza menzionato, ove si prevedeva l'installazione
di una c o l o n n a con una c r o c e ed u n a mano indicante la s t r a d a per
Roma, ed un'altra colonna simile proprio nei pressi del bivio della strada
Croce. 37 In prossimità del bivio, oltre alla croce ed alla c h i e s a di S.
Nicola, vi era anche un ospizio, detto del Duca, di cui rimase traccia fino
all'inizio del Seicento.
LA CHIESA
DI S A N
NICOLA ALL'OSPIZIO
DEL
D U C A
E' distrutta
e spianata,
nella via Romana verso Viterbo,
nel
campo spettante per diritto di sicuro dominio al Capitolo
della
Cattedrale; utile, poi, a Paolo della Casa che paga al Capitolo un
certo annuo canone. Due anni fa le pietre della Chiesa
furono
trasportate al cenobio dei Cappuccini di questa Città e con quelle
ci fu fabbricato il muro che comprende l'orto e la selva del cenobio. Vicino alla Chiesa si trova un pozzo che contiene acqua limpida e potabile specialmente
se venisse ripulito. Davanti
alla
Chiesa vi è l'Ospizio in rovina chiamato del Duca che spetta al
Capitolo e perciò si pensa che anche la Chiesa spetti al Capitolo.
Dista dalla Città mezzo
miglio.38
Nel paese esistono altri due toponimi che si riferiscono a croci. Il primo,
"Via della Croce", s e m b r a v a derivare da una c r o c e - m e m o r i a posta a
ricordo di predicazioni straordinarie. Il secondo, "Poggio delle Croci" apparentemente dovuto alla grande via Crucis fatta realizzare tra il 1736
ed il 1737 dal beato Leonardo da Porto Maurizio al difuori della subburbana Chiesa del Riposo - 42 potrebbe invece scaturire dall'esistenza di
una precedente croce viaria posta in prossimità del bivio tra l'antica strada del Riposo e quella per Tuscania. Il toponimo "Poggio della Croce",
infatti, riferito alla stessa località, compare già in un documento che risale a 150 anni prima dell'intervento dell'infaticabile apostolo dei Monti
Sacri.43
umJiillÉWt!!
Pianta della chiesa della Madonna del Riposo e del Poggio delle Croci
(disegno del 1736-1737)
L'uso delle "Vie Crucis", diffusosi in tutta l'Europa per merito dei francescani minori, si rivela, comunque, idealmente collegato al fenomeno del
pellegrinaggio poiché nacque con lo scopo di far rivivere simbolicamente
il percorso del Calvario a tutti quei fedeli che, per vari motivi, non potevano recarsi in Terrasanta. Così lo spiega lo stesso padre Leonardo in un
libretto stampato a Montefiascone: "Visitando le quattordici Stazioni della
VIA CRUCIS
devotamente
si guadagnano
tutte le Indulgenze
di
Gerusalemme,
come se in persona si andasse in tutti Santi Luoghi
"44
Padre Leonardo, 4 5 che era stato invitato a predicare a Montefiascone dal
card. Aldovrandi, fu fortemente sollecitato nella sua iniziativa dalla suora
benedettina Maria Cecilia Baij, badessa del monastero di S. Pietro, la
quale scriveva in una sua lettera: "per diciotto e più anni ho pregato, perché si mettesse l'uso della Via Crucis [.
] alla fine il Signore mi ha consolata, con averla non solo in Monastero, ma ancora nella Città
"46
Durante i disordini politici che si verificarono negli anni successivi al
1870, anno della soppressione dello stato Pontificio, insieme alle altre
croci esistenti nei dintorni del paese, 4 7 fu probabilmente atterrata anche
la grande via Crucis del poggio delle Croci,
(segue)
37
V.s. nota 24.
34
A. V. MF., Visita Pastorale
33
BRECCOLA, GIANCARLO, L'antica viabilità, su "La Voce", dicembre 1990.
40
VOLPINI, LUCIANA, Dalla
1630.
culla
tradizioni
popolari
di
Montefiascone,
41
CAPARRA - TARANTELLO, ELIO, La Casa del Tempo, Brescia, 1974.
42
PIERI BUTI, LUIGI, Storia di Montefiascone,
43
Nel registro "Instrumenta 1579-1581" (A.Cm.Mf., pp. 5-8) si legge che fu venduto un ter-
reno "prò situ conventus
torio
falisco,
Montefiascone,
44
Cappuccinorum
in vocabolo
Podij
Montefiascone, 1870, pp. 251 -252.
novissime
Crucis
fabricandum,
et costruendum,
in terri-
CORDOVANI, RINALDO, I Cappuccini
a
Viterbo, 1982, p. 21.
Via Crucis esposta
nella maniera
che la eresse il beato Leonardo
da Porto
Maurizio,
Stamperia del Seminario, Montefiascone 1815.
45
Leonardo da Porto Maurizio, morto il 3 dicembre del 1751, fu beatificato il 19 marzo del
1796, canonizzato il 29 giugno del 1867 e dichiarato Patrono dei missionari nei paesi cattolici il 17 marzo del 1923. Durante il giubileo del 1750, padre Leonardo, assecondando il
desiderio di Benedetto XIV - il quale aveva auspicato che tutti coloro che fossero andati a
Roma, ne dovevano ripartire
T u t t e q u e s t e c o n v e r g e n z e finirono per far s e d i m e n t a r e sulla s t r a d a
Croce, punto nevralgico della viabilità montefiasconese per quasi due
millenni, 39 le irrazionali inquietudini della cultura popolare. Si tramanda
che chi avesse voluto identificare le streghe del paese doveva mettersi,
qualche minuto prima della mezzanotte del venerdì, presso la strada
Croce appoggiando il collo, come voleva una diffusione tradizione, su un
forcone a due rebbi.
Quando a mezzanotte sarebbero convenute le streghe della zona - e di
s t r e g h e a M o n t e f i a s c o n e s e m b r a ce ne f o s s e r o molte - t r o v a n d o gli
osservatori in quella posizione, non avrebbero potuto nuocergli. 40 Elio
Tarantello, che in una sua raccolta lirica considerò la stessa tradizione,
ce la tratteggia con forme più suggestive:
alla bara nelle
Università degli Studi di Roma, tesi di laurea, anno accademico 1952-53.
avranno
non scandalizzati,
ma pieni di edificazione
per
veduto non solo a Roma, ma anche in tutte le città dello Stato pontificio
quanto
- aveva
fatto erigere a Roma ben 572 croci, tra cui 14 edicole della Via Crucis nel Colosseo e una
grande croce in mezzo all'arena.
" BERGAMASCHI PIETRO, Vita della Serva di Dio Donna Maria Cecilia Baij, Viterbo 1923, p.
102. Il Bergamaschi, senza citare la fonte, dice che la Via Crucis fu eretta "in eleganti
dretti di terra-cotta".
qua-
Quest'ultima indicazione sembra contrastare con un disegno dello
stesso anno - (PIANTA DEL VNL. SEMINARIO, E COLLEGIO DI MONTEFIASCONE, CON
TERRENI A L MED. o AGGIACENTI - Delineata da me Girolamo Salimbeni Geometra, e
Perito patentato mano propria) - che mostra delle grandi croci distribuite lungo il poggio.
Altra menzione si trova in un manoscritto del 1772: "..... alla cima del Calvario
Croci..."
sistemati nelle stesse croci.
47
ove sono le
(ACV cart. 65). E' comunque possibile che i quadretti di terracotta fossero stati
CORDOVANI 1982, p.45.
pag. 10
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2000
RuAsùca
Raccolta differenziata, non è 0K!
Va bene la raccolta differenziata dei rifiuti. Però i raccoglitori vanno
svuotati regolarmente perché altrimenti si vanifica la buona volontà dei cittadini e si creano disagi e malumori.
Come avviene a Montefiascone dove le classiche campane verdi dove, la
gente ripone, a seconda del loro utilizzo, carta, vetro e plastica, restano
strapiene per troppo tempo e diventano così inutilizzabili. E i solerti cittadini che si stanno adeguando a questo nuovo e razionale servizio di raccolta
di rifiuti domestici, va a finire che si disabituano e finiscono con il depositare, come avveniva fino a qualche tempo, ogni sorta di rifiuto nei cassonetti
adibiti invece a raccogliere soltanto i sacchetti di immondizia.
Ma, tanto per non restare nel vago, segnaliamo, per esempio, che le due
campane per la raccolta della carta, poste dietro all'edicola dei giornali di
via Cardinal Salotti sono, da svariatissimi giorni, stracolme e i giornali escono fuori dalle feritoie mentre tutto intorno giacciono scatoloni, riviste e
carta varia. Ma il discorso vale ovviamente per tutti i raccoglitori sparsi per
il centro e la periferia che, per la verità, non sono molti, anzi il loro numero
è assolutamente inadeguato alle necessità. Anche la campane per la raccolta del vetro e della plastica non vengono svuotate con regolarità e la
gente, purtroppo, continua a depositare nei pressi cassette piene di botti-
S.O.S. Ambulanza Falisca
Distrutta in un frontale sulla strada provinciale Verentana, nei pressi
di Capodimonte, l'unità mobile di rianimazione dell'Associazione di Volontariato Solidarietà Falisca di Montefiascone. Sull'ambulanza si trovavano, oltre all'autista, anche un infermiere volontario ed un paziente.
Ad avere la peggio è stato proprio l'autista, Fernando Cipriani di 56
anni cui i medici del pronto soccorso hanno dovuto subito praticare ben
26 punti di sutura per un profondo taglio alla testa. Ma ora è completamente ristabilito.
Pressoché incolumi gli altri due passeggeri che se la sono cavata
con tanto spavento ma nessuna conseguenza. Dai primi accertamenti risulta che l'ambulanza, preceduta e seguita da due vetture, proveniva da
Piombino e mentre percorreva la variante della provinciale Verentana,
a cu/ta
JU
1/lmbesvta
Ricci
glie o vetri sparsi che costituiscono, oltre ad uno spettacolo desolante, anche un serio pericolo.
E dato che siamo in discorso, segnaliamo all'assessore alla Nettezza Urbana, Angelo Ubaldi, l'assenza assoluta di igiene per i cassonetti, le stesse campane per la raccolta differenziata e le zone di
pertinenze, dove non vengono mai effettuate le operazioni di pulizia e disinfezione. Tanto è che l'aria intorno è maleodorante per
non dire di peggio.
A questo quadro, di per sé già abbastanza desolante, va aggiunta la deplorevole abitudine di molte persone di depositare nei pressi dei cassonetti ogni sorta di rifiuto...pesante.
Materassi, poltrone, reti di letto, sanitari rotti, televisori sfasciati
ed ogni altro rifiuto ingombrante. Occorre far sapere a questi cittadini che esiste un punto di raccolta per questi rifiuti ferrosi o comunque ingombranti che si trova nei pressi della Cantina Sociale
sulla via Cassia sud.
Bisogna che il Comune insista su questo problema, affiggendo
manifesti o, per esempio, avvertendoli con un inserto scritto quando invia le bollette per il pagamento della tassa sui rifiuti. Spesso è
la mancanza di informazione che trasforma un probo cittadino in una sorta di vandalo casareccio.
E se poi non intende ragione allora bisogna che siano i Vigili Urbani a pizzicarlo in... flagranza e fargli mettere mano al portafogli.
giunta all'altezza dell'abitato di Capodimonte, sotto una pioggia battente
e un forte vento, per evitare un albero ha frenato improvvisamente. Nel
conseguente "testacoda" sono rimaste coinvolte le altre due macchine.
Nel violento frontale sia l'ambulanza che una vettura Golf, sono state distrutte. Illeso, per vero miracolo, l'autista della macchina. Per quanto riguarda i danni si possono quantificare in oltre 100 milioni. Ed ora si pone il problema, per l ' A s s o c i a z i o n e Solidarietà Falisca, di reperire al
più presto una nuova unità m o b i l e di rianimazione per poter continuare, senza s o l u z i o n i di continuità, la sua i n d i s p e n s a b i l e opera di
v o l o n t a r i a t o a favore della c o m u n i t à di Montefiascone.
Ma non sarà facile reperire i cento milioni, tanto è il costo di una ambulanza dotata delle sofisticate attrezzature sanitarie di bordo. Si fa affidamento sulla sensibilità degli abitanti di Montefiascone, sulle istituzioni
e sugli enti che sono invitati, tutti, a contribuire per l'acquisto, in brevi
tempi, di un tale indispensabile mezzo.
Chi deve fare luce?
Chi deve sostituire le lampadine fulminate sulla rete di illuminazione pubblica
di Montefiascone? La risposta non è semplice come potrebbe sembrare ad un
primo impatto. Intanto perché la ditta appaltatrice della manutenzione di tutti gli
impianti elettrici comunali ha lasciato l'incarico con la fine dell'anno scorso e non
è stata più sostituita ed inoltre perché non si sa bene a chi rivolgersi per queste
incombenze. In effetti di lampadine fulminate, di pali della luce pericolanti, di
black-out improvvisi e duraturi, ce ne sono a ogni piè sospinto e la gente interessata non ha mai la certezza di contattare l'ufficio comunale giusto per segnalare
tali inconvenienti.
Di norma ci si rivolge ai vigili urbani i quali, a loro volta, devono interessare gli
uffici preposti. Ma esiste a Palazzo Doria un settore, un dipartimento, un ufficio
che si interessa specificatamente della rete elettrica comunale? Non si sa.
Qualcuno ha provato a contattare l'ufficio tecnico e, per la verità, le segnalazioni vengono accolte con l'assicurazione che si prowederà quanto prima ad eliminare il disagio. Ma poi, come testimoniano vari cittadini, passano giorni, settimane e mesi senza che la lampadina venga sostituita o il palo pericolante rimosso. Il Comune, dopo aver disdetto il contratto di manutenzione con la ditta appaltatrice del servizio, avrebbe incaricato un elettricista, assunto con contratto di
formazione nei cantieri scuola, di provvedere alla bisogna.
Ma può una persona sola, senza adeguata attrezzatura e con orario di lavoro
ridotto, riuscire a stare dietro a tutte le segnalazioni di guasti e accidenti vari sulla vastissima rete di illuminazione pubblica? Certamente che no. Teniamo conto
della grande espansione del territorio comunale che va dal centro storico abbarbicato sul colle, ad una vasta periferia fino alle più sperdute frazioni ed agglomerati urbani.
E, grazie a Dio, ed anche alle varie amministrazioni comunali succedutesi negli anni, sono tutte zone ampiamente illuminate anche perché, come si dice, una
lampadina non si nega a nessuno.
Ne va di mezzo anche l'illuminazione della Basilica di S. Margherita che rimane quasi completamente al buio, eppure è stato sollecitato più volte al responsabile del Comune di provvedere.
... parole...
parole...
Novità da Villa S. Margherita
Il p e r s o n a l e s o c i o - s a n i t a r i o che o p e r a a l l ' i n t e r n o di V i l l a
Margherita di Montefiascone sta partecipando a carsi di riqualificazione professionale istituiti, all'interno del complesso gestito dai
Padri Concezionisti, dalla Regione Lazio. Si tratta di una sessantina
di addetti, divisi in due corsi, che forniranno all'Istituto personale altamente specializzato da utilizzare nelle due strutture in cui si articola
l'intero complesso.Un centro di recupero per handicappati ed una residenza sanitaria assistenziale (RSA) che possono assistere nel loro
complesso 160 pazienti.
L'inaugurazione del primo di questi due corsi è coincisa con la visita del Ministro delle Telecomunicazioni, on. Salvatore Cardinale. La presenza del Ministro, non legata strettamente all'inaugurazione del corso, cui invece prowederà, il presidente della Giunta Reg i o n a l e del Lazio Piero Badaloni, sta a significare che le Poste
hanno accolto la richiesta dei Concezionisti di dedicare un francobollo commemorativo a Padre Luigi Maria Monti, fondatore della Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione. Delle due iniziative: corso di aggiornamento del personale e visita del Ministro Cardinale, va fiero il loro fautore, Padre Terenzio D'Ortenzio, direttore di
Villa Margherita.
"Sono due momenti significativi per la vita del nostro Istituto spiega Padre Terenzio - perché volti alla crescita della nostra attività
nei confronti delle persone svantaggiate ed al loro riconoscimento. I
corsi a favore del nostro personale interno significano certezza di offrire un servizio altamente specializzato nei settori socio-sanitari e
assistenziali in cui operiamo. Per quanto riguarda l'omaggio al nostro
Fondatore, Padre Monti, è, appunto, un riconoscimento che aspettiamo da tempo". Padre Terenzio, ci partecipa anche di un'altra iniziativa che certamente sarà accolta con grande favore dalla popolazione
di Montefiascone: quella di istituire, molto presto, dei corsi aperti a
tutti, per il conseguimento dell'attestato di Operatore Tecnico Assistenziale, titolo essenziale per poter essere assunti sia dalla stessa
Villa S. Margherita che in strutture similari sia pubbliche che private.
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2000
pag. 11
NOTA DI AGRICOLTURA
GPS: sistema di
posizionamento globale
La televisione ed i giornali ci mostrano, purtroppo molto spesso, spettacolari fenomeni naturali che avvengono sulla terra. Alluvioni, maremoti,
frane, ecc. sconvolgono la superficie del nostro pianeta, provocando anche
immensi danni a gravi lutti. Queste trasformazioni del territorio avvengono
da quando il mondo è mondo, rendendo il terreno disuguale, sia per la
compattezza che per la fertilità. Gli agricoltori sanno bene che il terreno che
coltivano cambia quasi ad ogni passo. Cambiano il colore e la consistenza,
cambiano le pianure più o meno irregolari, ed i poggi più o meno in pendenza. Ci sono terreni dove affiora il tufo e terreni più profondi, terreni più
fertili e meno fertili.
Anticamente
la
popolazione della terra
non era numerosa, le
esigenze di cibo erano
contenute, e l'agricoltura v e n i v a p r a t i c a t a
solamente in zone ben
determinate. La terra
si coltivava con poche
e rudimentali attrezzature, usate con la sola
forza delle braccia;
eccezionalmente,
anche con l'aiuto degli
animali da soma o da
tiro. In tali condizioni, il
poco territorio che
veniva coltivato era,
ovviamente, scelto tra
quello più fertile, per ottenere le massime produzioni con il minimo sforzo
fisico e con ridotti tempi di lavorazione.
Fino a circa sessanta anni fa le semine venivano effettuate a mano,
prestando attenzione ed adeguandole anche alle più piccole variazioni di
fertilità del campo da seminare. All'epoca un proverbio diceva: semina rado
e facci il bravo, semina fitto e non farci profitto. Tale proverbio si potrebbe
considerare come il riassunto del manuale per la semina corretta; infatti
con pochissime parole descrive sia il modo di seminare che il risultato a
raccolto. Dal proverbio si intuisce che non bisogna pretendere troppo dalla
pur generosa produttività della terra, ma spargere in modo saggio la quantità di semi secondo la forza che il terreno ha per farli tutti germogliare e
spigare. Con la passione, l'impegno e la competenza, i nostri nonni trasformavano un lavoro umile e faticoso come la semina, in un'opera d'arte ed in
un miracolo agronomico.
All'inizio del terzo millennio i valori e la saggezza dei nostri avi vengono,
man mano, riscoperti. I nostri nonni usavano qualsiasi mezzo e qualsiasi
espediente che avevano a disposizione per ottenere il miglior risultato possibile. Oggi, anche noi cerchiamo di sfruttare qualsiasi mezzo ed espediente per ottenere i migliori risultati, sia come produzione che come riduzione
dei costi; ovviamente non ricorrendo all'agricoltura manuale, ma ai moderni
sofisticati mezzi tecnologici. In altre nazioni più evolute agronomicamente,
la semina, la concimazione e la raccolta del grano si eseguono con il supporto dell'elettronica, dell'informatica e dei satelliti geostazionari. Vi sembrerà che io abbia detto una cosa esagerata ed irreale, ma, cari lettori, vi
assicuro che è una realtà. Negli USA, Australia, Spagna ed altre nazioni
usano tali mezzi da circa quindici anni, sono conosciuti in tutto il mondo
con il nome di GPS (Global Positioning System) sistema di posizionamento
globale.
Nella pratica questo sistema viene chiamato precision farming e nelle
semine e nelle concimazioni viene usato così: si fa un monitoraggio delle
caratteristiche agronomiche dell'area in cui si deve operare, tali dati vengono messi a memoria nel computer di cui sono equipaggiate la seminatrice e
la spandiconcime, si mette in comunicazione il computer con il satellite
geostazionario e si effettuano la semina e la concimazione. La seminatrice
sarà in grado da sola, senza nessun intervento dell'agricoltore, di distribuire
la quantità giusta di seme in base alle caratteristiche del terreno; la spandiconcime sarà dotata di un serbatoio per ogni tipo di concime e farà da sola
le miscele e doserà la quantità di concime da distribuire, in base alla fertilità
del terreno. Per la raccolta del prodotto si opera così: la mietitrebbiatrice è
dotata di un computer in continuo collegamento con il satellite geostazionario, che gli permetterà di mettere a memoria tutti i dati che riguardano la
resa del campo metro per metro, la qualità della produzione, l'umidità e tutti
gli altri risultati, ottenuti in base agli interventi monitorati e pilotati al
momento della semina e della concimazione.
GIMBERTO
o
d
o
Informazioni di difesa delle colture e di politica agraria
a cura del Dott. Agr. Massimo Angeloni
Via Verentana, 27 - Montefiascone - Tel. 0761/820310
Il mese di Aprile è il nodo centrale della difesa sanitaria delle
nostre colture. Anche se questo anno non sembra essere dei migliori
dal punto di vista climatico, cerchiamo di orientare al meglio le nostre
strategie di difesa e protezione.
* Sulla vite, quando si saranno aperte 2 foglioline, è il momento
di fare interventi con mancozeb folpet o propineb nei vigneti dove lo
scorso anno ci sono stati attacchi di escoriosi.
* Sulle Drupacee, nella fase di sfioritura, si interviene contro i tripidi con acefate, quinalfos o dimetoato. Questi stessi prodotti sono
utili anche quando compariranno gli afidi. Dopo la "scamiciatura" si
comincerà a controllare l'oidio con fenarimol, esaconozolo o penconazolo. Se si avranno piogge persistenti sarà necessario un intervento sul "verde" per prevenire o controllare le infezioni primaverili
(monilia, bolla, corinco, fusicocco) con miscele del tipo bitertanolo e
ziram oppure TMTD e carbendazim.
* Sul ciliegio, che fanno i frutti dopo la metà di maggio, sarà il
caso di controllare la mosca del ciliegio (Rhagolotis corasi) con prodotti specifici che vi ricordo hanno, di solito 15-20 giorni di tempo di
carenza, per cui sospendere gli interventi alla fine di questo mese
per ragioni di sicurezza. Naturalmente su quello molto precoce non si
deve intervenire.
* Sulle Pomacee, con la caduta delle prime piogge, dovremo iniziare la difesa contro la ticchiolatura; sul pero inizialmente si userà
prodotti di copertura a base di sali di rame, ziram mancozeb, tiram:
poi successivamente formulati a duplice azione, particolarmente per
il melo contro l'oidio, come fenarimol, bitortanolo o flusilazol. Fino alla
fase del "frutto noce" si può intervenire ogni 7-8 giorni. In generale,
ricordiamo che i prodotti di copertura vanno somministrati fino a 36
ore dalla caduta della pioggia, mentre i sistemi o endoterapici possono essere usati anche fino a 96 ore.
* Sul pero dovremo controllare costantemente la deposizione
delle uova della psilla e in caso di riscontro si dovrà intervenire al
cambiamento di colore delle uova stesse, con amitraz o diflubenzuron.
Chi aderisse al Programma Regionale Agroambientale del Reg.
CEE 2078/92, Misura A1 deve rivolgersi al proprio tecnico per informazioni dettagliate, poiché alcuni dei principi attivi sopra elencati non
sono ammessi dal suddetto regolamento.
.
E ora...,
.
Arcivescovo in cielo!
Sua Ecc.za Mons.
R e m i g i o Ragonesi, è
n a t o 79 a n n i fa a
Bagnaia (19/01/1921) è
stato ordinato sacerdote
il 26 maggio 1945, eletto vescovo il 26 giugno
1 9 7 1 , c o n s a c r a t o il 4
settembre dello stesso
a n n o . Per 16 a n n i è
stato Vescovo Ausiliario
della Diocesi di Roma e
dal
'91
al
'96
Vicegerente di Roma.
Il 22 marzo è salito
al Creatore, addolorato
per la morte della sorella, a v v e n u t a un m e s e
fa, con la quale viveva e
con la quale ora è nella
gioia di Dio insieme ai
genitori.
Dell'Arcivescovo
Mons. Ragonesi abbiamo parlato nel nostro giornale in occasione del
suo 50° di sacerdozio (maggio 1995). DI lui scriveva il Vescovo
Boccadoro: "E magari tutti noi ne sapessimo imitare la sapienza, la pazienza, la mitezza, la bontà. A Roma è difficile salire in
alto, ma quando uno, come Don Remigio, vi è giunto vuol dire
solo che lo ha meritato".
Lo invitammo per la festa di S. Margherita del 1995 ma non potè
v e n i r e . E r a e d è p o c o c o n o s c i u t o d a l l a n o s t r a g e n t e di
Montefiascone. Grande amico, perché hanno studiato insieme, del
canonico Mons. Antonio Patrizi.
pag. 10
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2000
Taccuino e c o n o m i c o e tributario
a cura del Dott. Franco Radicati
Da pochi giorni si è concluso il vertice europeo di Lisbona, nel corso del quale i quindici capi di Governo
dei paesi della Comunità hanno concordato le strategie da adottare per lo sviluppo economico e per l'incremento dell'occupazione in Europa. Perché parlare di un evento internazionale sulla nostra rubrica? Gli
effetti delle decisioni prese a Lisbona non sono così lontani come ci potrebbe sembrare: questo avvenimento avrà riflessi importanti sulla nostra vita di tutti i giorni. Per incentivare lo sviluppo dell'Europa i
capi di stato hanno infatti compiuto scelte che costringeranno molti di noi - volenti o nolenti - a doversi misurare con la realtà informatica e telematica. Le decisioni prese a Lisbona possono essere riassunte nell'idea
che lo sviluppo dell'Economia Europea dovrà dipendere quasi interamente dal pieno ingresso di tutti i Paesi
che ne fanno parte nella cosiddetta "New Economy", espressione che tradotta nella nostra lingua significa
semplicemente "Nuova Economia". Si tratta dell'economia basata sulle possibilità di rapida comunicazione
nazionale ed internazionale offerte dalla rete di computer che è stata creata attraverso il mondo (World
Wide Web, tradotto: grande ragnatela mondiale). Mediante l'utilizzo dei programmi che consentono collegamenti ad Internet, è infatti possibile comunicare in ogni parte del pianeta, in tempi brevissimi e con costi
pressoché inesistenti.
Ciò ha consentito la realizzazione dei grandi progressi compiuti negli ultimi cinque anni, nei paesi occidentali e specialmente negli Stati Uniti, dalle imprese che operano in campi più o meno direttamente collegati all'informatica; queste realtà sono perciò riuscite in breve tempo ad ottenere una forte crescita dimensionale, creando nuovi posti di lavoro e percorrendo rapidamente molte tappe nel percorso dello sviluppo
aziendale. Basti vedere quanto è accaduto recentemente anche in Italia, dove alcune società quotate in
Borsa, operanti nel campo della telematica, appena ottenuta la quotazione hanno visto crescere enormemente il prezzo delle loro azioni, sulla scia dell'entusiasmo raccolto tra il pubblico dei risparmiatori che nei
"titoli tecnologici" hanno subito "fiutato" l'affare. Per meglio comprendere il significato della "New Economy"
basta accennare al fenomeno del commercio elettronico, che consiste nel vendere o acquistare un prodotto o un servizio per via elettronica invece che con contratti firmati e incontri diretti fra compratori
e venditori. E' quindi una evoluzione della vendita per corrispondenza, con la differenza che permette di
ridurre i prezzi, di diminuire i tempi di ordinazione e consegna, facilitando acquisti e vendite da un capo
all'altro del mondo che altrimenti sarebbero impossibili. La rete consente ad ogni impresa ovunque localizzata di raggiungere un mercato mondiale e di tenere aperto un negozio 24 ore su 24 dando ai clienti la possibilità di confrontare un maggior numero di offerte concorrenti aumentando così la competitività dei mercati.
Con Internet si annullano le distanze e perciò si sconvolge il tradizionale mercato commerciale,
creando, un 'mercato mondiale' nel quale si realizza una concorrenza quasi perfetta. Con poche lire si
acquista un'ora di accesso ad Internet e ci si muove istantaneamente da un capo all'altro del mondo, in
cerca di informazioni, giochi, prodotti e servizi spesso forniti gratuitamente da aziende, enti pubblici e privati.
Tutto ciò attrae un numero crescente di persone: secondo le statistiche, i navigatori della rete diverranno
oltre un miliardo entro tre o quattro anni. La previsione di sviluppo Europeo formulata a Lisbona è perciò
basata su queste nuove tecnologie che tuttavia, nonostante il recente accentuato sviluppo, sono ancora
materia ignota per molti di noi, e nella quale anche i più preparati e attenti alle novità rischiano di trovarsi a
disagio, per la velocità con la quale emergono ogni giorno nuove scoperte e nuove applicazioni. Se l'Europa
dovrà percorrere questa via, come è nelle intenzioni dei suoi capi di stato, per ottenere lo sviluppo programmato del 3% annuo, tutti i paesi e tutti i cittadini dovranno compiere un grande sforzo di aggiornamento,
tanto che fra pochi anni sarà molto difficile vivere senza doversi confrontare con il computer o con i suoi
accessori. Anche le persone più istruite dovranno acquisire nuove conoscenze e competenze, ma in particolare dovrà essere superato il grande problema dell'adeguamento delle conoscenze delle fasce deboli
della popolazione (anziani, persone a basso indice di scolarizzazione), se si vuole evitare il rischio di creare
una nuova forma di analfabetismo nella società civile, quella dei computer-analfabeti.
Per evitare ciò, i grandi d'Europa hanno previsto una stringente tabella di marcia, che prevede tra l'altro i
seguenti passi:
- entro quest'anno gli Stati dovranno approvare le leggi che consentiranno di procedere oltre nella via
verso la società dell'informazione (commercio elettronico, diritto d'autore, pagamenti elettronici, vendita di
servizi finanziari a distanza) e accrescere la concorrenza delle reti di computer liberalizzando gradualmente
le telecomunicazioni, per far diminuire i costi di accesso ad Internet;
- entro II 2001 il mercato delle telecomunicazioni dovrà essere pienamente liberalizzato. Entro lo stesso
anno tutte le scuole dovranno avere computer e accesso alla rete;
- nel 2002 tutti gli insegnanti di tutte le scuole dovranno essere in grado di usare Internet e computer;
- nel 2003 tutti i servizi pubblici dovranno essere accessibili per via elettronica.
Viene da chiedersi se fra pochi anni potremo ancora raccontare una fiaba ai nostri nipotini con la nostra
voce, o se invece dovremo dotarci di un computer per poterci mettere in comunicazione con loro. La speranza è
che rincalzare della tecnologia non annulli definitivamente la poca umanità che ancora ci resta.
Il Parlamento europeo
e la tutela della "Famiglia"
Il Parlamento di Strasburgo, pur non avendo
alcuna competenza in materia di diritto di famiglia, la
quale è riservata dai Trattati istitutivi dell'Unione
Europea alle singole legislazioni nazionali, ha recentemente rivolto un formale invito agli Stati membri
a procedere alla piena armonizzazione delle normative inerenti la tutela dei diritti umani. L'intento
perseguito, pienamente condivisibile ad una sommaria
analisi, è rivolto in realtà ad assicurare il pieno riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali,
parificandole sotto ogni punto di vista alle famiglie "tradizionali". Tale invito costituisce un ulteriore argomento a sostegno di coloro i quali ritengono che l'Unione
Europea rappresenti, purtroppo, il referente principale
degli interessi economici, degli usi e dei costumi dei
Paesi nordici, estremamente lontani per storia, cultura
e tradizioni da quelli dell'area mediterranea. Il principio
di sussidiarietà assume così, a seconda delle reciproche convenienze, le sembianze di una normativa
variegata e flessibile, adattabile ad ogni circostanza
concreta. Si rimane, pertanto, sconcertati di fronte
agli inviti rivolti da un organo che, invece di rappresentare uno strumento di risonanza e di tutela
di tutte le istanze provenienti dai cittadini
dell'Unione, è divenuta ostaggio di alcune "lobbies" economiche presenti al proprio interno.
Nel caso della risoluzione concernente la ciocco- •
lata, infatti, il Parlamento ha tranquillamente ignorato
il principio di sussidiarietà, generalizzando l'ambito di
applicazione del regime derogatorio a suo tempo concesso ad alcuni Stati (cioccolata prodotta con l'addizione di oli vegetali ed emulsionati) per consentire agli
stessi di continuare a produrre e vendere al proprio
interno un prodotto diverso dalla cioccolata, proibito
all'estero perché universalmente non riconosciuto
come tale. La suddetta risoluzione sui diritti umani,
espressione tipica di tale tendenza di "europeizzazione forzata" ed in aperta violazione del predetto principio di sussidiarietà, "sollecita gli Stati membri che non vi abbiano già provveduto ad adeguare le
proprie legislazioni per introdurre la convivenza registrata tra le persone dello stesso sesso, riconoscendo
loro gli stessi diritti e doveri previsti dalla convivenza
registrata tra uomini e donne" (art. 54); inoltre "deplora
che nei codici penali di alcuni Stati membri siano tuttora vigenti disposizioni discriminatorie sull'età del consenso del minore per rapporti omosessuali nonché
altre discriminazioni" (art. 56).
Ritengo che tali disposizioni non necessitino di
alcun ulteriore commento, dal momento che costituiscono l'ulteriore dimostrazione della volontà legislativa
di parificare giuridicamente tra loro situazioni completamente diverse le quali, nel rispetto degli universali
principi della tolleranza e dell'uguaglianza, dovrebbero
invece essere lasciate alla completa autonomia dei
soggetti interessati.
Dott. Marco Marianello
Il meo culpa del Papa:
una voce spirituale di risonanza ecumenica
Il "Mea Culpa" risuona in tutto l'orbe cattolico e cristiano, che ha partecipato a questo evento, con particolare commozione. Il Papa, ancora una
volta, in maniera irripetibile nella storia, ha confessato di fronte al mondo
intero, nella sacralità e nella solennità di Piazza S. Pietro, i peccati sui
quali e con I quali la chiesa "avrebbe" costruito se stessa, la propria organizzazione e la propria potenza spirituale e temporale.
Giovanni Paolo ha dunque recitato l'atto di contrizione dinanzi ad una
platea di festanti che agitano fazzoletti bianchi inneggiando al suo carisma,
alla sua sofferenza e alla sua ferrea volontà, anche se poi alcuni sono
pronti a dimenticare le sue parole, appena varcato il colonnato del Bernini
e appena spenta la televisione che trasmette quelle immagini. Ma soffermiamoci un istante proprio sulle parole del Pontefice: lui parte da una affermazione di fede - sostiene infatti la santità della chiesa data dalla fusione in Cristo che la rende perennemente colma di grazia divina - pertanto,
qualunque peccato compiuto non inquina la santità della chiesa. La chiesa
è e resta santa; questo è il mistero della fede e questo riafferma il Papa
quale verità preliminare e indiscutibile, in un percorso nel quale tenta l'unione delle chiese cristiane (a cominciare da quella d'oriente) e la convergenza dei valori.
Tuttavia la chiesa può essere peccatrice perché fatta dì uomini che
vivono nella storia, cioè nel mondo, con le sue tentazioni, le sue cadute e
la sua moralità. Dio è amore, e misericordia, il peccatore pentito è atteso
dalla misericordia e sollevato sino alla grazia. Naturalmente il pentimento
deve essere autentico per meritare misericordia e grazia. Ma chi non è sincero quando si pente? Siamo tutti sinceri in ogni nostro atto e pensiero, la
natura ha provveduto a darci questa salvaguardia; l'uomo è sempre autentico, anche nei suoi atteggiamenti peggiorili
Ma il Papa ci chiede che il pentimento sia durevole e non effimero, chiede che la fede non sia più soltanto formale liturgia, ma consapevole pratica
del vivere nei doveri dell'amore reciproco e del perdono.
Silvia Somigli
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2000
pag. 11
La testimonianza dell'Apostolo Pietro
"lo posso mostrarti i trofei degli apostoli. Se vorrai recarti in Vaticano o sulla via di Ostia, troverai i trofei di coloro che fondarono questa Chiesa".
E' la testimonianza del presbitero romano di nome Gaio, vissuto alla fine del sec. Il e all'inizio del III. I trofei sono le tombe gloriose degli Apostoli e
Martiri Pietro e Paolo. Per quanto riguarda la tomba di Pietro in Vaticano, il presbitero Caio fa riferimento ad una edicola funeraria costruita nel sec. Il, sul
luogo stesso della sepoltura. Scavi archeologici disposti da Pio XII ed eseguiti negli anni quaranta e ripresi successivamente hanno scoperto questa edicola, situata al centro della Basilica di San Pietro, sotto l'altare della Confessione.
E' un segno antico del movimento dei pellegrini, che ha origini remote, ha assunto proporzioni imponenti soprattutto in occasione dei Giubilei. Il
Grande Giubileo del 2000 chiama i pellegrini da tutto il mondo "ad Petri sedem", per confermare la fede, in Cristo, Figlio di Dio, confessata e confermata
da Pietro con il martirio.
L'INCONTRO CON GESÙ'
I fratelli Simone e Andrea, figli di Giovanni, erano
di Betsaida, cittadina sulla sponda del lago di
Genezaret, a Oriente di Cafarnao. Ambedue erano
pescatori e vivevano in cordiale rapporto con
Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, anch'essi
pescatori. Simone ebbe la prima notizia di Gesù, dal
fratello Andrea, che insieme a Giovanni aveva avuto
con Gesù un colloquio indimenticabile.
L'evangelista Giovanni registra l'avvenimento
con queste parole: "Andrea [dopo il colloquio con
Gesù] incontrò per primo suo fratello Simone e gli
disse: "Abbiamo trovato il Messia (che significa il
Cristo) e lo condusse da Gesù, Gesù fissando lo
sguardo su di lui, disse: "Tu sei Simone, il figlio di
Giovanni: ti chiamerai Keta (che vuol dire Pietra) (Gv
1,41)
Quel nome nuovo deve aver suscitato tanti interrogativi nella mente di Simone - Pietro, ma senza
una risposta chiara.
La successione dei primi episodi della vita pubblica di Gesù mette in evidenza che Andrea e
Simone-Pietro, Giacomo e Giovanni furono presenti
alle nozze di Cana, lo accompagnarono a
Gerusalemme per le celebrazioni pasquali, sostarono a Sichar, dove Gesù incontrò la Samaritana al
pozzo di Giacobbe; quindi ritornarono in Galilea
senza perdere di vista Gesù.
Tuttavia riprendevano, di quanto in quanto, l'attività della pesca. Nella Galilea Gesù "incominciò a
predicare il Vangelo di Dio, dicendo: "Il tempo è
compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo" (Me 1,15).
L'evangelista Luca aggiunge: "La sua fama si
diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle sinagoghe
e tutti ne facevano grandi lodi" (4,14-15), dovunque
Gesù passava, folle di popolo si radunavano attorno
a lui per ascoltarlo.
SARAI PESCATORE DI UOMINI
Un giorno Gesù era sulle rive del lago, mentre la
folla gli faceva ressa. C'erano lì due barche e i
pescatori attendevano a ripulire le reti. Una di queste
barche era di Simone; Gesù vi salì e pregò Simone
di scostarsi al quanto da terra, in modo da parlare
con più agio. "Quand'ebbe finito di parlare, disse a
Simone: "Prendi il largo e getta le reti per la pesca".
Simone rispose: "Maestro, abbiamo faticato tutta la
notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola
getterò le reti. E avendolo fatto, presero una quantità
enorme di pesci e le reti si rompevano
Al vedere
questo, Simone Pietro si gettò alle ginocchia di
Gesù, dicendo: "Signore, allontanati da me che sono
un peccatore
" Gesù disse a Simone: "Non temere; d'ora in poi sarai pescatore d'uomini. Tirate le
barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono". (Le
5,1-11).
Scegliendo i discepoli soprattutto tra i pescatori,
forse Gesù ha voluto premiare la fiducia e la speranza che il pescatore manifesta di fronte all'insuccèsso, senza scoraggiarsi, anzi pronto a gettare di
nuovo la rete. Fiducia e speranza sono virtù necessarie per gli evangelizzatori, che hanno a che fare
con esseri umani, non sempre disposti ad ascoltare
il Vangelo.
•
Non molto tempo dopo Gesù volle costituire il
Collegio degli apostoli, composto da dodici discepoli,
chiamandoli in pubblico per nome a partire da
Simone, al quale impose il nome di Pietro (Me 3,13).
Da allora gli altri apostoli rispettarono questo primato
e Pietro divenne protagonista di importanti episodi
evangelici, di cui vengono presentati ai lettori i più
significativi:
• Dopo la prima moltiplicazione dei pani Gesù con
i discepoli si recò nella sinagoga di Cafarnao, che
ben presto si riempì di gente, che si era saziata il
giorno prima con i pani e i pesci del miracolo. Gesù
profittò della circostanza per parlare di se stesso
come pane vivo disceso dal cielo, aggiungendo: "Se
uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane
che io darò è la mia carne per la vita del mondo (Gv
6,31). Queste parole non furono capite, anzi furono
rifiutate, sicché ad uno ad uno se ne andarono tutti e
rimasero con Gesù soltanto i dodici discepoli.
Gesù si volse a loro dicendo: "Volete andarvene
anche voi? Gli rispose Simon Pietro: "Signore, da chi
andremo? Tu solo hai parole di vita eterna; noi
abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di
Dio" (Gv 6,68).
•
Era trascorso più di un anno da quando Gesù
aveva costituito il Collegio apostolico. Da allora i
dodici avevano seguito Gesù, avevano ascoltato le
sue parole, vissuto momenti di sorpresa e di emozioni, avevano costatato il suo potere sul demonio e
sulle malattie e certamente molti di loro, se non tutti,
erano certi che Gesù fosse il Messia promesso dai
profeti.
%
Un giorno Gesù, seguito dai Dodici, si avviò
verso5 Cesarea di Filippo, città di culto pagano eretta
in onore di Cesare Augusto. Aveva in animo, Gesù,
di rivelare se stesso e (a missione ricevuta dal
Padre. Incominciò il colloquio chiedendo ai Dodici:
"La gente chi dice che sia il Figlio dell'Uomo?" diverse furono le risposte. Allora disse loro: "Voi chi dite
che io sia?" "Rispose Simon Pietro: Tu sei il Cristo, il
Figlio del Dio vivente".
E Gesù: "Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne, né il sangue te l'hanno rivelato, ma
il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: tu sei Pietro
e su questa pietra edificherò la mìa Chiesa e le porte
degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò
le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai
sulla terra sarà legato nei dèi o tutto ciò che scioglierai sulla terrasarà sciolto nei cieli" (Mt 16,15-19).
Gesù confermò in pieno la confessione di Pietro
anzi la attribuì ad una rivelazione del Padre e
dichiarò beato quel discepolo, pronto e generoso,
che aveva risposto a nome di tutti. Gesù proseguì
spiegando il significato del nome Pietro, cioè
Roccia. Un nome intimamente unito alla Chiesa che
Gesù intende costruire: dì questa, Pietro doveva essere il fondamento solido, indistruttibile; inoltre a lui
assicurò il potere delle Chiavi del regno dei cieli e il
potere di legiferare. Si tratta quindi di un'istituzione
universale e continua nel tempo affidata a Pietro e ai
suoi successori.
EJ Tuttavia Gesù volle prevenire negli apostoli
ogni interpretazione sulla linea della gloria e della
potenza terrena. Sicché l'evangelista Matteo (e con
lui Marco e Luca) riferiscono che "da allora Gesù
cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che
doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da
parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno.
Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protcstarc cs.cendo: "Dio te ne scampi, Signore; questo
non ti accadrà mai". Ma egli, voltandosi, disse a
Pietro: "Lungi da me, SatanaI Tu mi sei di scandalo,
perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli
uomini". (Mt 16, 21-23).
L'intervento di Pietro era stato precipitoso e
intempestivo, dettato certamente dall'amore per
Gesù, ma anche dall'idea distorta di un Messia vincitore e dominatore, che era diffusa nella cultura
ebraica del tempo. Sei giorni dopo Gesù scelse
Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse sul monte
Tabor, dove si manifestò loro trasfigurato. Il suo
volto e le sue vesti divennero singolarmente splendenti di una luce che riempiva l'animo di felicità
sovrumana, al punto che Pietro ebbe a dire:
"Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre
tende, una per te, una per Mose ed una per Elia!
(Me 9,5). L'evangelista commenta: "Non sapeva infatti cosa dire". Ma anche durante quella manifestazione di gloria Gesù parlava con i due profeti di ciò
che doveva accadere a Gerusalemme.
Q Quando giunse l'ora predetta più volte da Gesù,
l'ora della sua gloria e della gloria del Padre, ma
anche l'ora del potere delle tenebre, l'ora lunga dall'ultima Cena alla Risurrezione, Pietro, pur manifestando sinceramente amore per Gesù, al punto di dichiararsi pronto a donare la vita per lui, stenta a
entrare in sintonia con il suo Maestro. Vuole rifiutarsi
di partecipare alla lavanda dei piedi, è presuntuoso e
si lascia vincere dal sonno nell'Orto degli ulivi; è spavaldo quando mette mano alla spada e taglia l'orecchio ad un servo del pontefice; imprudente nel
mettersi nell'occasione di rinnegare Gesù (e vi
cadde clamorosamente tre volte); umiliato dal canto
Bel gallo, che gli ricordò l'avvertimento di Gesù; indifferente, distratto e sorpreso, quando un rumore di
passi richiamò i suoi occhi, che incontrarono quelli di
Gesù in catene: "Allora il Signore, voltatosi, guardò
Pietro e Pietro si ricordò delle parole che il Signore
gli aveva detto: "Prima che il gallo canti mi rinnegherai
tre volte". E uscito pianse amaramente"(Le 22,61 -62).
Noi, nel vivere la successione delle debolezze
umane di Pietro, descritte dai Vangeli senza attenuanti, siamo tentati di uscire con Pietro da quella
stanza, per ascoltare nel silenzio della notte i gemiti
del suo pianto e sussurrare al suo orecchio parole di
conforto, prendendole in prestito tra quelle dette con
dolcezza da Gesù ai peccatori. La mattina di Pasqua
le donne, che erano andate al sepolcro di Gesù per
completare la sepoltura del suo corpo, trovarono la
tomba aperta e vuota, sicché corsero da Pietro per
informarlo. A questa notizia anche Pietro e Giovanni
corsero al Sepolcro. Giovanni, più giovane, arrivò
per primo, ma attese Pietro, che entrò per primo nel
sepolcro, seguito da Giovanni. E' ragionevole che
Pietro abbia versato altre lagrime di pentimento e di
rinnovato amore.
Q Di ritorno in Galilea, i discepoli di Gesù ripresero
l'attività della pesca. E' l'alba e Gesùdi attende sulla
riva. Al loro arrivo li invita a mangiare il pane e il
pesce che lui stesso aveva preparato.
"Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon
Pietro: "Simone di Giovanni, mi ami più di costoro?"
Ripete la domanda altre due volte e Pietro a sua
'volta ripetè la risposta: "Si, Signore, tu lo sai che ti
amo". Gesù soggiunse: "Pasci i miei agnelli, pasci le
mie pecorelle" (Gv 21,15-18). Nessun accenno fece
Gesù alla triplice negazione di Pietro, ma solo volle
raccogliere una triplice dichiarazione di amore, in
seguito alla quale Gesù confermò la promessa fattagli a Cesarea di Filippo, sottolineando più che il potere delle chiavi e dello sciogliere e del legare, il servizìo umile e amorevole del pastore che conduce al
pascolo le sue pecorelle ed è pronto ad offrire per
loro la sua vita.
E' quello che farà Pietro a Roma, morendo in
croce come il suo amato Maestro, durante la persecuzione dell'imperatore Nerone.
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2000
pag. 10
C O M U N I C A T O
a cura di Giuseppe
Ferlizzi
Servizio idrico
La vecchia conduttura Lago-Montefiascone, realizzata 60 anni fa, con piccolo
diametro di portata e numerose perdite, doveva essere sostituita.
Il nuovo acquedotto, appaltato alla Impresa Lanzi Domenico con una spesa di L.
333.580.000 è stato già realizzato per una metà circa e consiste nella sostituzione delle vecchie condotte con altre nuove e di maggior diametro, con portata di
60 litri al secondo. Questa opera, di primario interesse per la cittadinanza, è stata
voluta dal Sindaco Trapè per la definitiva soluzione del problema idrico.
pere pubbliche
•
Depuratore Madonnella: appalto all'impresa Valentini al prezzo di L.
385.159.500. Potrà entrare in funzione soltanto quando sarà realizzato l'ultimo
tratto di rete fognante in località Madonnella di L. 125.000.000, di cui è in corso
la procedura per l'ottenimento dei nulla osta necessari al fine dell'appalto.
• Allaccio depuratore Coste-CO.BA.LB: aggiudicata all'impresa D.A.M.I.S. al
prezzo di L. 155.523.299.1 lavori sono stati consegnati e l'impresa sta attualmente approntando i materiali per l'esecuzione. I lavori dovranno compiersi in 90
giorni ed una volta terminati i residenti nella zona Coste potranno allacciarsi. Gli
stessi residenti potranno eseguire i lavori di predisposizione dell'allaccio anche in
fase di realizzazione degli attuali lavori.
• Opere di urbanizzazione in località Pelliccione: (L. 700.000.000) è stato
appaltato all'impresa ELPIDIA 2000 la quale ha già iniziato i lavori con la realizzazione del muro di sostegno e parte della pavimentazione di via Madonna delle
Grazie.
•
Pavimentazione area esterna al cimitero: è stata realizzata dall'impresa
Chiavarino snc e già completata.
[ u b b l i c a Istruzione
• Interventi vari plessi scolastici: consistenti nella realizzazione della centrale termica e dei bagni presso la palestra della scuola media A. Manzoni, nella
fornitura di tribune e panchine e nella tinteggiatura della stessa. E' previsto, inoltre, l'ampliamento della scuola stessa con realizzazione di due nuove aule e di
due scale antincendio.
Alle scuole materne ed elementari delle Mosse, Coste e Zepponami è previsto,
invece, l'adeguamento degli impianti elettrici alla normativa vigente e l'adeguamento alle norme di prevenzione incendi.
• Corsi di informatica - Organizzati congiuntamente da Assessorato Cultura e "Istituto Tecnico Commerciale, Programmatori e Geometri"
Mentre si stanno concludendo presso la Biblioteca Comunale i Corsi di Inglese
che hanno visto la consueta partecipazione di numerosi iscritti, è in fase di studio
una nuova proposta di Corso.
Da una collaborazione tra l'Istituto Tecnico Commerciale e Geometri "Carlo A.
Dalla Chiesa" con l'Assessorato alla Cultura del Comune, è in fase di elaborazione una proposta per una serie di corsi di Informatica.
I Corsi saranno tenuti da docenti dell'ITCG presso le aule di informatica dello
stesso Istituto, dotate di tecnologie all'avanguardia e già utilizzate da ordini professionali, enti pubblici per concorsi e varie strutture.
Saranno previsti: corsi di informatica speciale (WINDOWS - WINWORD - EXCEL); corsi per INTERNET e corsi per AUTOCAD.
Ogni corso sarà naturalmente accessibile a tutti i cittadini interessati. I bandi di
partecipazione sono previsti entro la metà del mese di aprile.
• La Biblioteca Comunale è in continuo miglioramento.
Chi l'ha frequentata recentemente avrà sicuramente notato i nuovi arredi e la
maggiore dotazione di volumi dovuta agli acquisti effettuati anche con fondi regionali.
Oggi è anche disponibile una postazione multimediale con collegamento INTERNET a disposizione del pubblico.
E' un'ulteriore offerta rivolta soprattutto ai giovani e agli studenti, oltre naturalmente, a tutti quanti vogliano effettuare approfondimenti e ricerche.
I locali confortevoli, il notevole afflusso di giovani, la disponibilità degli operatori e
le continue iniziative, conferenze e incontri, hanno finalmente reso la nostra biblioteca funzionale e sicuramente adeguata.
• Il problema del ripetitore TIM alle Coste si avvia a conclusione
A seguito di serrate trattative condotte tra il Vice Sindaco Maurizio Paradiso per
conto del Comune e l'ing. Francesco Limatola (responsabile TIM Italia Centrale) sembra avviarsi ad una conclusione il problema del ripetitore di telefonia mobile TIM installato in località "Pelucche".
E' stata infatti trovata una soluzione che sarà sancita da un protocollo di intesa,
che prevede la dimissione delle quattro antenne direzionali rivolte verso il centro
abitato di "Pelucche" dopo che le stesse antenne saranno spostate in altro sito
(distante dalle abitazioni).
Presso "Pelucche" resteranno solamente tre antenne rivolte su Bolsena.
Trattandosi di antenne direzionali non potranno creare emissioni verso il centro
abitato e questo tranquillizzerà maggiormente gli abitanti della zona.
Dopo il turno invernale (1999-2000) trascorso in periodi differenti nell'assistenza a gruppi di giovani nei ritiri spirituali, la
Confraternita S. Carlo di Montefiascone è disponibile a ricevere per la prossima estate richieste da parte di Enti, Comuni
e privati, con calendari da fissare nella Casa Oleandri per
bambini e adulti desiderosi di un soggiorno marino di almeno
una decina di giorni.
Già sono pervenute alla direzione proposte e domande di diversa natura che si stanno vagliando per l'accettazione.
Per il servizio delle assistenti o inservienti, saranno prese in
considerazione tutte le lettere di ragazze maggiorenni, complete di generalità, che perverranno prima della fine del prossimo aprile secondo lo schema seguente:
Casa Oleandri: Curia Vescovile Viterbo o Montefiascone
"La sottoscritta
nata a
residente a
con titolo di studio superiore
o terza
media, in possesso del libretto sanitario o di lavoro, desidera di iscriversi alla Associazione di Volontariato Santo
Stefano per prestare servizio come
o
durante la
prossima estate - autunno.
Firma
A suo tempo sarà fissata la convocazione per il mese di maggio dalla Associazione di Volontariato Santo Stefano.
COMANDAMENTI
per il Riciclaggio
Con l'approssimarsi della buona stagione è opportuno intensificare l'impegno a mantenere la città ordinata e pulita. Ognuno
dovrà fare la sua parte. L'Amministrazione Comunale ha ampliato e migliorato il servizio di raccolta rifiuti solidi urbani con
contenitori differenziati. Sono state acquistate
venti nuove
campane per la raccolta di vetro, lattine e rifiuti particolari.
Al riguardo i ragazzi della Scuola Media Statale "A. Manzoni" ci
hanno inviato una guida per un migliore smaltimento dei rifiuti:
1) LIMITATEVI NEL PRODURRE IMMONDIZIA
(ci avete trasformato il mondo in una pattumiera)
2) SMETTETE DI SCRIVERE FIUMI DI PAROLE SULLA
QUESTIONE
(non servono a niente)
3) AGITE!
(cominciando a separare ecc....)
4) MOSTRATE DI ESSERE CIVILI
(un paese traboccante di materassi, lavatrici sparsi in ogni luogo non è indice di grande civiltà)
5) DIVENTATE FURBI
(lo sapete che ogni oggetto riciclato ci fa risparmiare un sacco
di soldi e ci fa pagare meno tasse!)
6) SIATE FELICI!
ce ne è motivo quando:
a. avete risparmiato
b. vi siete dimostrati civili
c. avete fatto il vostro dovere
d. e soprattutto... avete creato un paese più bello e vivibile)
Scuola Media Statale "A. MANZONI" - Classe 2E Tempo Prolungato
ASSESSORE R.S.U.
Angelo Ubaldi
IL SINDACO
Mario Trapè
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2C - 2E Tempo
prolungato
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BRAVE!!!
OGNI RIFIUTO
SUO POSTO
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2000
pag. 11
Lettera del Santo Padre Giovanni Paolo II agli Anziani
Gli
anzicini
«La giovinezza e i capelli neri sono un soffio», osserva Qoelet (11,10). La Bibbia non si
esime dal richiamare l'attenzione, talora con
schietto realismo, sulla caducità della vita e sul
tempo che scorre inesorabilmente: «Vanità
delle vanità [.....] vanità delle vanità, tutto è
vanità» (Qo 1,2): chi non conosce il severo
ammonimento dell'antico Sapiente? Lo comprendiamo specialmente noi anziani, ammaestrati dall'esperienza.
GIUSEPPA
BARCAROLO
E' questo solo
l'anticipo, perché in seguito
sarà ritratta
con lo sposo,
il f a m o s o patriarca
dei
V *
F i o r d i n i :
S i m o n e
Giraldo.
Si
sono sposati
nel 1 9 3 8 e d h a n n o d u e f i g l i : C e s a r e e
Franco. La signora, che non esce più di
casa, è del 1914, ma è sempre seguita dai
suoi cari. La troviamo quasi sempre intorno
al focolare che pulisce l'insalata o sbuccia le
patate
mai senza far niente!
Brava, signora Giuseppa, a presto
Nonostante questo disincantato realismo, la
Scrittura conserva una visione molto positiva
del valore della vita. L'uomo resta sempre fatto
a «immagine di Dio» (efr Gn 1,26) ed ogni età
ha la sua bellezza e i suoi compiti. L'età avanzata trova, anzi, nella parola di Dio una grande
c o n s i d e r a z i o n e al punto che la longevità è
vista come segno della benevolenza divina (efr
Gn 11, 10-32). C o n A b r a m o , u o m o di cui
viene sottolineato il privilegio dell'anzianità,
questa b e n e v o l e n z a a s s u m e il volto di una
promessa: «Farò di te un grande popolo / e ti
benedirò, / renderò grande il tuo nome / e
diventerai una benedizione. / Benedirò coloro
che ti benediranno / e coloro che ti malediranno maledirò / ed in te si diranno benedette /
tutte le famiglie della terra» (Gn 12, 2-3)
Accanto a lui c'è Sara, la donna che vede il
proprio corpo invecchiare, ma che sperimenta
nel limite della carne ormai sfiorita la potenza
di Dio che supplisce all'umana insufficienza.
Anziano è Mosè, quando Dio gli affida la missione di far uscire il popolo eletto dall'Egitto.
Le grandi opere che per mandato del Signore
egli compie in favore di Israele non occupano
gli anni della giovinezza, ma della vecchiaia.
Tra altri esempi offerti da anziani, vorrei citare
la vicenda di Tobi, il quale con umiltà e coraggio si impegna ad osservare la legge di Dio, ad
aiutare i bisognosi, a sopportare con pazienza
la cecità fino a sperimentare l'intervento risolutore dell'angelo di Dio (efr Tb 3, 16-17) ed
ancora quella di Eleazaro, il cui martirio è
testimonianza di singolare generosità e fortezza (efr 2 Mac 6, 18-31).
• Anche il Nuovo Testamento, pervaso dalla
luce di Cristo, annovera eloquenti figure di
anziani. Il Vangelo di Luca si apre presentando
una coppia di coniugi: «avanti negli anni» (1,
7): Elisabetta e Zaccaria, genitori di Giovanni
Battista. Verso di loro si rivolge la misericordia
del Signore (efr Le 1, 5-25. 39-79): a Zaccaria
ormai vecchio viene annunciata la nascita di
risiici
Settore* Scrii
(ottobre
tu
1999)
rei
LUIGI E CORDELIA
Sono i due della Porticella, vecchi pescatori, anche
se ora è difficile continuare a svolgere il loro mestiere: si tratta di Luigi Monanni e la sposa Cordelia
Rocchi, l'uno del 1918 e sarà il suo 82° compleanno il prossimo 8 maggio, lei del 25 gennaio 1923.
Hanno tre figli: Franco, Franca e Iole sposati con
Anna, Bruno e Ennio dai quali hanno avuto 4 nipoti.
I due hanno trasformato la loro casa in chiesa, e seguono tutte le trasmissioni di Radio Maria e se capita q u a l c u n o di c a s a e loro s t a n n o in ascolto è
necessario che si adegui
diversamente se ne
può pure andare: che hanno il DDT? vero Luigi?
un figlio. Egli stesso lo sottolinea: «lo sono
vecchio e mia moglie è avanzata negli anni»
(Le 1, 18).
Durante la visita di Maria, l'anziana cugina
Elisabetta, piena di Spirito Santo, esclama:
«Benedetta sei tu fra le donne e benedetto il
frutto del tuo grembo» (Le 1, 42) ed alla nascita di Giovanni Battista, Zaccaria intona l'inno
del Benedictus. Ecco una mirabile coppia di
anziani, pervasa da profondo spirito di preghiera.
Nel tempio di Gerusalemme Maria e Giuseppe,
c h e vi h a n n o p o r t a t o G e s ù per o f f r i r l o al
Signore, o piuttosto, secondo la legge, per
riscattarlo come primogenito, incontrano il vecchio Simeone, che a lungo aveva atteso il
Messia. Prendendo il Bambino tra le braccia,
egli benedice Iddio e prorompe nel Nunc dimittis: «Ora lascia, o Signore, che il tuo servo
vada in pace....» (Le 2, 29).
Accanto a lui troviamo Anna, vedova di ottant a q u a t t r o a n n i , f r e q u e n t a t r i c e a s s i d u a del
Tempio, che nell'occasione ha la gioia di vedere Gesù. Nota l'Evangelista che «si mise a
lodare Dio e parlava del bambino a quanti
aspettavano la redenzione di
Gerusalemme»
(Le 2, 38).
CONCETTA
MORGANTI
Chi le darebbe
gli a n n i c h e
ha? Eppure è
nata il 16 giugno
1907:
sono 93! Vive
da
sola
in
casa, spesso
visitata dalla
sorella Paolina
che è del 1913. La signorina Concetta ha
lavorato per ben 48 anni in casa Magno. Era
ed è come una di famiglia.
Riceve ogni mese Gesù Eucaristia.
Anziano è Nicodemo, stimato componente del
Sinedrio. Egli si reca di notte da Gesù per non
dare nell'occhio. A lui il divin Maestro rivela di
e s s e r e il Figlio di Dio, v e n u t o a s a l v a r e il
mondo (efr Gv 3, 1-21).
R i t r o v e r e m o N i c o d e m o al m o m e n t o d e l l a
s e p o l t u r a di C r i s t o , q u a n d o , p o r t a n d o una
mistura di mirra e di aloe, vincerà la paura e si
manifesterà come discepolo del Crocifisso (efr
Gv 19, 38-40). Quali confortanti testimonianze,
q u e s t e ! Ci r i c o r d a n o c o m e in o g n i e t à il
Signore chieda a ciascuno l'apporto dei propri
talenti. Il servizio al Vangelo non è questione di
età!
E che dire dell'anziano Pietro, c h i a m a t o a
testimoniare la sua fede con il martirio? Gli
aveva detto un giorno Gesù: «Quando eri più
giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi
dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai
le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti
porterà dove tu non vuoi». (Gv 21, 18).
Sono parole che, in quanto successore di
Pietro, mi toccano da vicino e mi fanno sentire forte il bisogno di tendere le mani verso
q u e l l e di C r i s t o , in o b b e d i e n z a al s u o
comando: «Seguimi!» (Gv 21, 19).
TERESA
LEONARDI
Il p r o s s i m o 2
maggio comp i r à 92 a n n i .
Sposata con
Bonaventura
De Santis nel
1925 ha avuto
ben otto figli,
tre dei quali
s o n o g i à in
paradiso insieme al marito. E' ricca di ben 16
nipoti, di 21 pro-nipoti, il più piccolo dei quali
è nato nel 1999 e porta il nome di Marco
Fortunati.
La signora Teresa è stata sempre casalinga
e vive ora con l'uno ora con l'altro dei figli ed
ha intenzione di giungere tranquillamente al
secolo di vita.
Il Salmo 92 [91], quasi sintetizzando le fulgide
testimonianze di anziani che troviamo nella
Bibbia, proclama: «Il giusto fiorirà come palma,
/ crescerà come cedro dei Libano;
/ Nella
vecchiaia daranno ancora frutti, /
saranno
vegeti e rigogliosi, / per annunziare quanto è
retto il Signore»
(13, 15-16). E l ' a p o s t o l o
Paolo, facendo eco al Salmista, annota nella
Lettera a Tito: «I vecchi siano sobri, dignitosi,
assennati, saldi nella fede, nell'amore e nella
pazienza.
Ugualmente
le donne anziane si
comportino in maniera degna dei credenti
;
sappiano insegnare il bene, per formare le giovani all'amore del marito e dei figli» (2, 2-5).
La vecchiaia, dunque, alla luce dell'insegnamento e nel lessico proprio della Bibbia, si propone come «tempo favorevole» per il compimento dell'umana avventura, e rientra nel disegno divino riguardo ad ogni uomo come tempo
in cui tutto converge, perché egli possa meglio
cogliere il senso della vita e raggiungere la
«sapienza del cuore». «Vecchiaia veneranda osserva il Libro della Sapienza - non è la longevità, né si calcola dal numero degli anni; ma
la canizie per gli uomini sta nella
sapienza;
vera longevità è una vita senza macchia». (4,
8-9)
Essa costituisce la tappa definitiva della maturità umana ed è espressione della benedizione
divina.
pag. 10
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2000
MONTEFIASCONE E IL GIUBILEO: RICETTIVITÀ' ALBERGHIERA
di Marcello Mari
Montefiascone ha sei alberghi. Uno, il più piccolo, al centro vicino al cuore della città: piazza Vittorio Emanuele. Si chiama "Dante".
Due appena all'esterno delle mura medioevali. "L'Italia", davanti alla porta principale della città, quella del Borgo Maggiore e "L'Altavilla"
un centinaio di metri più lontano, sulla via Cassia, nel tratto urbano che prende il nome di via Dante Alighieri, vicino allo stabile che
occupava la "Posta vecchia" la più antica locanda di Montefiascone.
Altri due alberghi sono posti in direzione Nord, verso Bolsena, sempre sulla consolare via Cassia. Il primo che si incontra è
"Rondinella"; poi qualche chilometro dopo, in una posizione superba, "Il Caminetto".
Il sesto è la "Carrozza d'oro" sulla riva del lago, accanto ad una natura selvaggia ed incontaminata.
Tutti i gestori sono anche i proprietari degli immobili. Determinati a cercare e rincorrere nuove migliorie per rendere i loro esercizi sempre più efficienti.Abbiamo posto, ad alcuni di loro, delle domande.
"Qual'è, in sintesi, la storia del suo albergo? Quale è stata la sua ricettività e quale è quella attuale? Come vede il futuro di
Montefiascone, oltre il 6 gennaio del 2001, quando terminerà l'anno santo? "
• Umberto Contestabile, anni 34, proprietario dell'albergo Altavilla.
" L a c o s t r u z i o n e r i s a l e al 1 9 6 8 e s e g u i t a d a l n o n n o D a n i e l e
Marziantonio. Venti anni dopo è avvenuta la prima vera ristrutturazione per variare il numero dei posti letto e la categoria. Nei 1999 è
stata effettuata una successiva restaurazione e diversi miglioramenti tutti mirati ad una maggiore qualità in occasione del Giubileo.
Abbiamo avuto nel corso degli anni un incremento del 20%-30%.
Abbiamo 27 camere eleganti e luminose per un totale di 50 posti.
L'albergo è a tre stelle. Per il futuro, premesso che l'Anno Santo è
un veicolo trainante di notevoli proporzioni che ci pone all'attenzione di tutto il mondo, vedo il lavoro improntato su tour operativi
internazionali legati alla potenzialità turistica della Tuscia verso la
scelta di canali come per esempio l'Olanda, l'Inghilterra, il Giappone
e la Germania. Si può inoltre concretizzare un lavoro continuativo e
sicuro facendo una giusta promozione in occasione delle manifestazioni fieristiche. Per ultimo devono essere sensibilizzati gli enti pubblici che devono rendere economicamente possibili questi interventi".
• Il decano Cesare
Salviani, anni 77, famoso in tutto l'Alto Lazio, e
n o n s o l o , per la s u a
straordinaria cucina. Ha
dedicato tanti anni, oltre
quaranta, a questo lavoro c o a d i u v a t o
dalla
signora Anna Ceccarelli
presentando, in maniera
favolosa, i gusti della
T u s c i a . Le loro ricette
sono una tradizione.
"La costruzione dei
"Il Caminetto" è avvenuta nel 1958. Situata
sulla via Cassia, allora
non esisteva l'autostrada del sole, era un
p u n t o di r i t r o v o di
clienti come ristorante.
Dal 1 9 6 4 è d i v e n u t o
anche albergo, anche
se di modeste proporzioni, con sette camere
per quindici posti letto.
"Il Caminetto" con ai piedi il lago di Bolsena
La clientela è prettamente composta di stranieri, in particolar modo, tedeschi. La mia
specialità è, naturalmente, la ristorazione. Sono venuti da me più
volte anche tante personalità italiane. Solo qualche nome: Ciampi, sì
l'attuale Presidente della Repubblica, il senatore Maccanico la cui
signora è di Montefiascone, Ciaurro che ha una villa a poche centinaia di metri, Nilla Pizzi, Batiali, Moser. Ultimamente il popolare conduttore televisivo Galeazzi e il simpatico Pippo Franco.
Ho naturalmente nominato solo alcuni. Continuerò in maniera
tradizionale a curare la cucina come ho sempre fatto". Ne siamo convinti. E'doveroso aggiungere che "Il Caminetto" ha un panorama meraviglioso. E' a picco sul lago.
• I fratelli Patrizio e Renzo Lombardi, rispettivamente di 38 e 35 anni,
sono i proprietari e gestori degli alberghi "Italia" e "Carrozza d'oro". Ci
rispondono con le notizie dell'albergo "Italia" che è antico e pieno di ricordi: "E' stato fondato all'inizio del '900 dalla famiglia Fanali che lo ha
gestito per tanti decenni. Lo abbiamo rilevato solo qualche anno fa e
il suo stato era certamente mediocre. Non sufficiente e adatto ai
tempi attuali. Vi abbiamo effettuato ingenti lavori che sono terminati
solamente qualche mese fa. Ora disponiamo di un nuovo ed originale salone ristorante che può ospitare duecento persone. E' stato
modellato in maniera tale da servire come sala per convegni e congressi con disponibilità di qualsiasi confort. Ora l'albergo ha ben 28
camere, tra doppie e triple, per un totale di 64 posti letto. E' a tre
stelle. Si spera di vedere sempre più turisti nella nostra città.
L'albergo "Italia" è ritornato a risplendere come negli anni '60 quando era uno dei migliori dell'intera provincia di Viterbo."
Poi è la volta del più moderno la "Carrozza d'oro" ultimo arrivato di
tutti gli alberghi. Completamente ristrutturato in occasione del Giubileo
con tocchi di classe. "Esisteva, a pochi metri del lago a ridosso della
strada, in località "valle Roncona", un vecchio casolare di campagna che è stato radicalmente trasformato, nel 1984, per renderlo idoneo come ristorante. E' nata così la "Carrozza d'oro". Quattro anni
dopo, ancora dei lavori, per ricavarne un albergo di modeste dimensioni. Era a due stelle con solo sette camere. Così per dieci anni. Lo
scorso anno, in previsione del Giubileo, usufruendo dei fondi speciali a disposizione, abbiamo deciso una nuova radicale trasformazione. Ora ha fatto un salto di qualità cambiando categoria. E' a tre
stelle con ben 44 camere doppie e due mini appartamenti. Dispone
di ben cento posti letto. Il ristorante ha subito ugualmente radicali
interventi; ora ha 450 coperti. Il menù è stato particolarmente arricchito. E' la più grande struttura ricettiva della nostra città. La maggior parte delle sue stanze sono con vista lago. Nel grande parco
circostante, ad una quindicina di metri dal lago, sono state messe a
dimora centinaia di piante. Sarà una piccola oasi di pace.
Ora speriamo che Montefiascone divenga veramente un paese a
vocazione turistica. Vogliamo ricordare che la "Carrozza d'oro" è
l'unico albergo esistente in riva ai lago. In prospettiva vediamo un
futuro "europeo". Sotto i nostri portici vorremmo ascoltare brusii di
tedeschi, inglesi, francesi e tante altre lingue".
• Venanzio Nicolai, 79 anni, è il titolare dell'albergo ristorante
"Rondinella" che gestisce con la moglie e i suoi figli: "Nel 1950 in località
"Asinelio" abbiamo aperto una piccola osteria per la sola mescita
del vino. Cosa che è andata avanti, positivamente, per ben diciotto
anni. Poi nel 1968 la svolta per correre al passo dei tempi. L'osteria
è stata trasformata in albergo-ristorante. Pochi letti, ma tanto lavoro
per il ristorante. Sono venuti cantanti famosi come Reitano, più
volte, Little Tony, Mina, Tony Dallara, Dory Grezzi. Tanti politici:
Almirante, Fanfani, Andreotti, Berlinguer, Spadolini, Martelli. Nel
1980 abbiamo costruito l'annesso fabbricato adibito a residence. I
lavori di restauro e di ristrutturazione in sostanza non sono mai stati
terminati. Sino ai nostri giorni. Ora abbiamo un albergo a tre stelle
con 75 posti tra camere singole, doppie e mini appartamenti. Il ristorante è per ben 500 persone. Vorrei aggiungere che in questi ultimi
anni abbiamo realizzato anche un agriturismo in riva al lago la
"Gabelletta" frequentato in stragrande maggioranza da tedeschi.
Sono 25 posti. Per il futuro puntiamo molto sulle promozioni turistiche".
• Il piccolo albergo "Dante" ha trenta letti; è stato, ultimamente, parzialmente rinnovato. La gestione è della stessa famiglia da tanti anni. E'
essenziale e semplice.
Esistono ancora un camping in riva al lago ed un agriturismo nella
valle; ma non sono oggetto di questo lavoro. La ristrutturazione alberghiera, che ha coinvolto la maggioranza delle nostre strutture ricettive, ha
creato nuovi posti di lavoro. Nella provincia di Viterbo l'incremento occupazionale, a seguito dei contributi regionali, riguarderebbe 235 unità lavorative. Aumentano, di conseguenza, anche i posti a disposizione per il
turista che visita la Tuscia.
Montefiascone, con i suoi sei alberghi, raggiunge, una ricettività considerevole con 334 posti letto. Non è cosa trascurabile per cercare un
immediato rilancio turistico.
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2000
pag. 11
IVI il le p a r o l e d a s a l v a r e . . .
dabbéa - bevanda
d'adè - dov'è; "d'adè ade, che te frega ma ti!"
dàje - dai, suvvia, insisti
damagnà - da mangiare, cibo
debboto - debito
defètuo - soldo; utilizzato soltanto nella dizione: "so senz'uri
defetuo" che si riferisce ad un traslato, in italiano maccheronico,
del "sensum defetui"del canto liturgico. Tantum ergo
delibbrarà - liberare da un pericolo: "Dio ce deli bbare"
dentrume, dentrame - interiora del pollo o di altro animale
dereto, direto -1.dietro. 2. sedere, deretano
desiijato - esiliato
diaolaccio - sorta di armatura a forma di ombrello ricoperta con
fili spalmati di vischio per catturare gli uccelli di notte, con l'ausilio
di una lampada che li attrae.
diaolino - formicolio che si avverte quando si riscaldano le mani
molto fredde.
digrìno - distruzione. (**)
digurà - divorare
dindaròlo - salvadanaio
dinoguàrde - esci., dio ci guardi
dinuèlle - da nessuna parte, in nessun luogo; rafforzativo cicadinuelle. Nel dialetto orvietano si trova riduèlle o doèlle con significato simile.
diesìlla, diesìlle - preghiera affrettata e poco chiara; termine in
italiano, maccheronico traslato dal latino "dies irae, dies illa"
dipanatòro, dinapatòro - arnese per avvolgere la lana, arcolaio
diriggerì - digerire
disìpara - erisipela, malattia infettiva caratterizzata da una dermite con eritema,
distrùtto - strutto
divièta - dieta
donnincamicia - fiore bianco, calla
drentane, dentrane - lavoratori dei campi che, contrariamente ai
contadini che hanno la casa in campagna (foresi), abitano nel
paese.
durace - aggettivo che caratterizza una specie di pesche che,
contrariamente a quelle scuppole (vedi), non si riescono a spaccare in due parti uguali.
ècchime - vedi èsteme
èiolo, èjela - eccolo, eccola
èllara, ènnara - edera
émo - abbiamo
énece, énnece - uovo di marmo, quindi pesante e facilmente
riconoscibile al tatto, che si lasciava nel cesto del pollaio come
invito (indicazione, indice) alla gallina a deporre le uova vicino a
quello già presente invece di andarle a disperdere all'esterno
nella campagna. In traslato, il detto "nun jè rimaso più manco Ténece" si riferisce a persone, colpite dalla malasorte, che non
hanno più neanche il singolo soldo che possa servire come base
di partenza per accumularne altri.
entraménte - nel frattempo: "entramente che voe dormì oto,
vaddà 'I pescio c'ho chiappo!".
èpre - lepre; "l'ha fatto epre!" l'ha ammazzato facendogli fare la
fine del lepre,
erbétta - prezzemolo
erbòne - varietà di trifoglio con fioritura di colore rosso scuro.
érto - contrario di sottile, spesso
èssa - essere; "nun pò essa!" E' impossibile!
èsso - adesso
ésteme, èstolo - eccomi, eccolo (**)
éte - avete
éteche - tisiche (**)
Contributo dei lettori
GIANCARLO SALVIANI ha comunicato otto parole:
abbàsta - basta
adèccolo - eccolo
affàto, afàto - ammaliato, stregato, plagiato.
ancrapàto - intestardito
angauzzolàto - avvoltolato, aggomitolato.
arinnaccià - rammendare
arintorcinà - attorcigliare
ed un antàfene (unito a zaravaje) dal significato non chiaro.
UMBERTO RICCI una di s a p o r e licenzioso:
annacciarìto - indurito come l'acciaio, specialmente riferito al
membro di uomini considerati incorreggibili dongiovanni.
ROSELLA SCORZINO u n a di carattere o p p o s t o :
annillìto - rammollito, viziato; generalmente riferito al figlio minore, più coccolato, di famiglie numerose.
ANNA Lozzi ha segnalato:
arrazzichìto - fortemente invaghito per qualcosa che, ai tempi
antichi, non rappresentava una virtù: "adè arrazzichito pe' fuma"
(o per le donne, il gioco delle carte, ecc).
Un lettore ANONIMO ci ha comunicato:
créspene, gréspine: crespino, nome volgare del Berberis
ris, pianta arbustacea comune in Italia;
buscìca - vescica, bolla
vulga-
FRANCESCA PEPPONI un blasone popolare riferito ai risultati ottenuti facendo accettare le proprie opinioni grazie all'ostinazione e
all'insistenza: "Daje daje le cipolle so' diente aje".
ed un altro di Porfirio Carelli riferito ad una situazione in cui ad
ogni scelta possibile corrisponde un risultato non gradito: "Quale
cape
dicia quello che magnaa le scardaone".
VINCENZO MARENGHI ha segnalato
Lettera A
abbubbonato: dicesi di persona o cosa che presenta sporgenza
anormale o gonfiore accentuato; es. gonfiore sopra il labbro
superiore dovuto ad una protesi non perfetta,
arrazzichita: donna che vuole strafare nel lavoro, impegnandosi
in modo esagerato.
Lettera B
biscardo: dicesi di giovane poco serio, scapestrato
burino: persona, il cui comportamento simula finezza, mentre in
realtà è zotico, cafone.
burlandotto: persona a cui piace raccontare buffonate per far
ridere la gente, comico.
Da Roma
affiarata: colpo improvviso di calore "avvampata" (di fuoco o di
sole).
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LA VOCE - n° 4 - Aprile 2000
mxKF
Intesa
CASSA DI RISPARMIO DELLA PROVINCIA DI VITERBO S.p.A.
nnnn
"BANCA DEL GRUPPO INTESA AL SERVIZIO DEL GIUBILEO"
LA BANCA
AL SERVIZIO
DEL GIUBILEO
La Filiale di Montefiascone della Carivit S.p.A. in occasione del Giubileo del 2000, comunica le iniziative ed i
servizi che è in grado di offrire a chi vuole partecipare al grande evento e conservarne viva testimonianza.
MEDAGLIE COMMEMORATIVE
Unica coniazione al mondo con le garanzie ufficiali della Santa Sede
In vendita in esclusiva presso gli sportelli della Carivit, sono gli unici esemplari ufficiali del Giubileo; disponibili in oro e in argento, sono state realizzate dai più
importanti pittori e scultori italiani e stranieri e riproducono i temi indicati dal
Pontefice nella lettera apostolica "Tertio Millennio Adveniente".
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materia e per la qualità artistica, costituiscono una sintesi perfetta di simboli che
"raccontano" il Grande Giubileo d e l l ' A n n o 2000 consegnandolo alla storia.
Ogni moneta-medaglia è accompagnata da un certificato con l'ologramma che garantisce
l'autenticità del prodotto.
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d e l l ' A n n o 2000.
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memoria completa, viva e puntuale di questo grande avvenimento della cri•
stianità.
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dei discorsi del Pontefice, è ricco di interviste e testimonianze di rilievo e racconta la
storia del Giubileo nei secoli insieme a presentazioni storiche, liturgiche e pastorali degli
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LA VOCE - n° 4 - Aprile 2000
L'aborto può essere perdonato?
Egregio Don Agostino,
Mi permetta di chiederle scusa per il tempo che le ruberò, ma ho un grosso dubbio da esporle e soltanto
tramite una lettera mi sento di farlo.
Sono ormai avanti con gli anni, ma c'è qualcosa successa tanti anni fa che mi spezza il cuore e parlo di
Aborto. E' inutile giustificare il fatto dicendo che c'erano dei motivi, non è servito a niente perché con il passare degli anni questi motivi sono risultati superficiali, ma a che cosa serve?
lo le scrivo solo per farle una domanda e se vorrà rispondermi tramite La Voce, tei mi toglierebbe un
grosso peso dai cuore, se non lo ritiene opportuno cestini pure la mia ietterà senza scrupoli.
La domanda è questa. Una persona come me può pensare di riawicinarsi al famoso gregge cristiano di
cui parla Gesù con la confessione e ottenere il perdono, o il solo sperarlo è una bestemmia?
Non è passato giorno dopo tanti anni in cui il dolore per ciò che è successo ritornasse ad appesantire le
giornate e perciò il pentimento c'è di sicuro.
In questo anno del Giubileo in cui sento parlare del perdono, di ottenere l'Indulgenza Plenaria dopo aver
fatto una serie di rinunce e pellegrinaggi, ecc
Posso in qualche modo sperare di potermi avvicinare al sacramento della confessione e comunione?
Mi perdoni gli errori fatti ma penso che lei abbia capito che cosa mi sta a cuore. Avvicinarmi a Dio. Se
vorrà farmi sapere l'atteggiamento della chiesa, nei riguardi di questo problema, le sarei infinitamente grata.
Forse le mie giornate scorrerebbero più serene e la possibilità di ottenere il perdono lo so già mi darebbe la
forza di affrontare la vita con maggiore serenità.
Grazie comunque e scusi ancora se si sente offeso e amareggiato per ciò che leggerà.
La sua domanda di carattere esistenziale interessa lei e tante altre persone che si trovano nello stesso stato di
disagio. Quindi cercherò senz'altro di darle una risposta, non tanto la mia, quanto quella della chiesa che non fa che
interpretare ufficialmente il comandamento di Dio: "Non uccidere".
"Una persona come me può pensare di riavvicinarsi ai famoso gregge cristiano di cui parla Gesù con la confessione e ottenere il perdono o il solo sperarlo è una bestemmia?"
In primo luogo vorrei riportarle ciò che dice "Il Catechismo della Chiesa Cattolica" su questo delicato argomento. Ne tratta nel comandamento "Non uccidere" (n. 2258 - 2330) e dal n. 2270 al 2275 parla appunto di aborto, l'argomento che ci interessa. Lo riporto non tanto per lei
che ha già compreso la gravità dell'atto, quanto per tutte
P E K s o w s i g g s o
quelle persone sposate e non sposate che ricorrono
all'aborto clandestino o all'aborto effettuato nelle struttuOEJC
/ V I E S E
re pubbliche: è sempre un delitto contro una persona
indifesa ed è sempre un infanticidio compiuto da chi
l'ha concepito e dovrebbe sentire il dovere di proteggerlo. Il Catechismo della Chiesa Cattolica dice:
2270 - La vita umana deve essere rispettata e protetta in modo assoluto fin dal momento del concepimento. Dal primo istante della sua esistenza, l'essere umano deve vedersi riconosciuti i diritti della persona,
tra i quali il diritto inviolabile di ogni essere innocente alla
vita.
2271 - Fin dal primo secolo la Chiesa ha dichiarato
la malizia morale di ogni aborto provocato. Questo
insegnamento non è mutato. Rimane invariabile.
L'aborto diretto, cioè voluto come un fine o come un
mezzo, è gravemente contrario alla legge morale...
2272 - La cooperazione formale a un aborto costituisce una colpa grave. La Chiesa sanziona con una pena
canonica di scomunica questo delitto contro la vita
umana. «Chi procura l'aborto, ottenendo l'effetto, incorre
nella scomunica latae sententiae» «per il fatto stesso
d'aver commesso il delitto» e alle condizioni previste dal
Diritto. La Chiesa non intende in tal modo restringere
il campo della misericordia. Essa mette in evidenza
la gravità del crimine commesso, il danno irreparabile causato all'innocente ucciso, ai suoi genitori e a
tutta la società.
2273 - Il diritto inalienabile alla vita di ogni individuo
umano innocente rappresenta un elemento costitutivo
della società civile e della sua legislazione: «I diritti inalienabili della persona dovranno essere riconosciuti e
rispettati da parte della società civile e dell'autorità politica; tali diritti dell'uomo non dipendono né dai singoli individui, né dai genitori e neppure rappresentano una concessione della società e dello Stato: appartengono alla
natura umana e sono inerenti alla persona in forza dell'atto creativo da cui ha preso origine.
Tra questi diritti fondamentali bisogna, a questo proposito, ricordare
il diritto alla vita e all'integrità fisica
di ogni essere umano dal concepimento alla morte»
«Nel momento in cui una legge positiva priva una
categoria di esseri umani della protezione che la legislazione civile deve loro accordare, lo Stato viene a negare
l'uguaglianza di tutti davanti alla legge. Quando lo Stato
non pone la sua forza al servizio dei diritti di ciascun cittadino, e in particolare, di chi è più debole, vengono
minati i fondamenti stessi di uno Stato di diritto
2274 - L'embrione, poiché fin dal concepimento
deve essere trattato come una persona, dovrà essere
difeso nella sua integrità, curato e guarito, per quanto è
possibile, come ogni altro essere umano.
La diagnosi prenatale è moralmente lecita, se
«rispetta la vita e l'integrità dell'embrione e del feto
d i
Z e l i n d o
( j i a n l o r e n z o
GRATITUDINE
Montefiascone,
22/03/2000
Caro Don Agostino,
Questa è una piccola offerta che la
famiglia Taranteiio vuole fare, per ringraziarla di averci inviato il mensile "La
Voce".
Voglio farle i miei complimenti, perché è un giornale che non
trascura
nulla e sono felice che in primo piano
ci sia il "carattere
religioso".
E' molto importante avere un giornale che ci informi sui fatti della nostra
Montefiascone,
la ringrazio
veramente
di cuore.
Andrea Taranteiio
pag. 11
umano ed è orientata alla sua salvaguardia o alla sua
guarigione individuale... Ma essa è gravemente in
contrasto con la legge morale quando contempla l'eventualità, in dipendenza dai risultati, di provocare un
aborto: una diagnosi.... non deve equivalere a una
sentenza di morte».
" L a V e r i t à vi f a r à l i b e r i " è il titolo del
Catechismo degli Adulti della Chiesa Italiana.
Ripetendo ciò che afferma il CCC sopra riportato scrive al n. 1029 "Non può certo essere considerato
un ingiusto aggressore l'individuo umano appena
formato nel grembo materno, così da poterne giustificare la soppressione diretta con l'aborto. «La
vita, una volta concepita, deve essere protetta con la
massima cura; l'aborto e l'infanticidio sono delitti
abominevoli» La pena della scomunica sottolinea
la gravità e il pericolo di una facile diffusione dell'aborto.
L'ovulo fecondato ha immediatamente una sua
autonomia biologica, in quanto possiede un programma genetico scritto nel DNA dei cromosomi, in base
al quale realizzerà il successivo sviluppo fisico e psichico. Dipende dalla madre per il nutrimento e la protezione, ma non è parte del suo corpo, né una sua
proprietà. Non hanno solido fondamento i tentativi
di datare l'ominizzazione dopo le prime due settimane, in cui l'embrione può dividersi per dare origine ai gemelli, o più tardi ancora, dopo la formazione della corteccia celebrale. L'unica cosa sicura è
la perfetta continuità biologica dal concepimento
alla nascita, dalla nascita alla morte.
Basta questo per esigere il rispetto della vita
appena concepita: n e s s u n o può permettersi di
uccidere un individuo anche solo nel dubbio che
si tratti di un uomo. La tradizione cristiana, malgrado le diverse opinioni teologiche circa il momento
della creazione dell'anima, ha sempre condannato
senza esitazione l'aborto.
Inconsistenti appaiono le teorie, secondo cui il
feto non sarebbe ancora uomo, perché non è
cosciente o non è ancora inserito nella società.
Neppure un bambino appena nato è pienamente
cosciente; un cerebroleso non lo diventa mai; un addormentato cessa di esserlo temporaneamente.
Quanto alla società, non ha certo il potere di stabilire chi è uomo e chi non lo è.
Eventuali motivi di equilibrio psichico della madre
o di equilibrio familiare e sociale passano in secondo
ordine rispetto al dovere di rispettare la vita e devono
trovare soluzioni compatibili con esso.
L'aborto non è un diritto per n e s s u n o . La
legge civile non può rendere onesto quello che
non lo è. Anziché autorizzare in determinati casi l'interruzione volontaria della gravidanza, dovrebbe piuttosto riconoscere il diritto dei piccoli indifesi a una
speciale cura e protezione, prima e dopo la nascita.
Termina con queste parole:
"La comunità cristiana rifiuta con fermezza
l'aborto e ogni connivenza con la mentalità abortista, ma sa pure di dover essere segno della misericordia di Dio, che non esclude nessuno. Deve
esserlo anche mediante una concreta accoglienza
sia delle madri in difficoltà sia di quanti fossero
caduti in tale peccato, magari per pressioni psicologiche o sociali, per smarrimento o debolezza.
Parole che non fanno altro che ripetere ciò che è
detto al n. 2272 del CCC.
"La Chiesa non intende in tal modo ...
Non mi dilungo oltre, signora.
Il Signore, dato il suo pentimento, l'ha già perdonata, solo deve presentarsi dal Sacerdote, esporgli il
suo problema, accettare i suoi consigli e disposizioni,
e celebrare con la gioia ritrovata nel cuore, il giubileo
del 2000!
Le consiglio, se può, di effettuare un pellegrinaggio a Roma e lì accostarsi alla confessione e comunione, usufruendo dell'indulgenza giubilare, e ritornare a casa "con la forza di affrontare la vita con
maggiore serenità".
Nella basilica di S. Margherita c'è un confessionale, che dovrebbe maggiormente essere frequentato, soprattutto durante questo Anno Santo;
titolare è Mons. Luigi Mocini, un sacerdote esperto, di 80 anni, comprensivo al massimo, al quale
ci si può rivolgere, soprattutto al mattino dalle ore
9 in poi.
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LA VOCE - n° 4 - Aprile 2000
"LA VOCE" È GRATA Al SUOI:
C A V A L I E R I : Buroni Laura, Pagliarulo Michele, Camicia
Giuseppe, Famiglia Rovella, Biancalana Flaviano, Fioretti Lina, Catana Consiglia, Paparello Gianluigi, Ugolini
Margherita, Maria Santucci, Castellani Filippo, Battistoni
Laura, Francia Roberto, i parenti di Olga Febbraro, Comalca, Stefanoni Felicetto, Gorelli Ernesta, Ricca Filippo,
Mosca Armando, Chiodi Rachele, Sassara Fausto e Anna, Mencio Marcello, Bartoleschi Eleonora, Monanni Luigi, Pesci Elio, Signora di Viterbo, Pagliarani Iolanda,
P.G., Rossetti Filippo,Pieri Ricc'a Valeria, Quami Elide,
Bacchi Margherita, Cevolo Lorenzo, Zampetta Franco,
Andreani Franco, Lanzi Pierina, C.L., Bellini Giuliana,
Bracoloni Valeriano, Clausi Schettini Carlo, Gevi Annunziata, Azzolini Lucia, Ceccariglia Vittoria, Canulli
Francesca e d Ezio, Manzi Mecuccio, Ugolini Dante,
Ugolini Arcangelo. Scalabrelli Elena.
S O S T E N I T O R I : Marzetti Giuseppa, Porroni Francesco,
Ballarono Aida, Della Casa Rosa Bianca, Moscino Domenico, Marianello Roberto, Berardi Paolo, Paradiso
Mario, Fanali Filippo, Rubeca Valentino, Piergiovanni
Clementina, Giraldo Mauro, Fantin Arduino, Notazio Antonio, Morleschi Francesco, Lupi Napoli Ileana, Scarinci
llda ved. Lupi, Sciuga Elena, Merlo Valeria, Buroni Vincenzo, Crocetti Assunta, Pecugi Gioacchino, Armando e
Domenico, da Milano, Sensi Alvaro, Mecali Luigi, Saleppichi Gianfranco, Patrizi Silvana, Cevolo Sante, Bacc h i a r t i Maria, Franco D o m e n i c o , Manzi G i a n c a r l o ,
Piovanelli Anna, Bertuccini Pietro, Marignoli Luigi.
B E N E M E R I T I : Nunziati Francesca, Nunziati Emilio, Dur a c i n i Giuseppe, Napoli Sandra, Stefanoni Anna Rita,
Ceccarini Guglielmo, Stefanoni Italo, Paoletti Quintalino,
Stefanoni Alfredo, Scoponi Rinaldo, Cocciola Anna, Piergiovanni Vittorio, Gaglairdo Giuseppa, Stefanoni Anna
Rita, Stefanoni Settimio, Apolloni Vittorio, Carletti Oliva,
Ricci Serafina, Brachini Ines, Menghini Giuseppe, Dominici Quita, Sciamannini Rosa, Crocetti Assunta, La Pergola Angelina.
A M I C I : Ceccarini Giuseppe: Parlanti Luigi, Fetoni Elsa,
Fiorucci Pietro, Barcarolo Lucia, Zampetta Maria, Scaglini Vittoria, Vergaro Elia, Crocetti Augusto, Femminella
Maria Luisa, Tarantello Andrea.
AMICI DELLA CATTEDRALE
Sono entrati a far parte degli "Amici della Cattedrale":
Castra Maurizio e Sonia, Contestabile Carola, Trapè Serafina, Radicati Quinto, Rivici Angelo, Trapè Domenico,
Placidi Adele, Bracoloni Andrea, Persi Nerio, la famiglia
in suffragio di Armando Ugolini, Pigliavento Felicita", Ceccariglia Ignazio, Bracoloni Valeriano, Scalabrelli Elena.
ANAGRAFE CITTADINA
N A T I : M e n i c h e l l i L o r e n z o di Giancarlo e Moschini Alessandra (24/02); S t e f a n o n i G i u l i a di Claudio e Fiorelli Sabrina (13/03); F i o r e t t i M i c h e l e di Arturo e Ciucci Brunella (17/03); L o m b a r d i C h r i s t i a n di Gianluca e Celestini I laria (19/02); C o s t a n t i n i S a r a di Giulio e Eusepi Sabrina
(16/02); V e n a n z i M i c h e l e e V e n a n z i L u c a di Paolo e
Leonetti Daniela (04/03); A d r e o n i L u c a di Renato e Pieretti Anna Maria (06/03).
M A T R I M O N I : Marinucci Eliseo e Grande Danila (22/09/
99); Danti Andrea e Boccolini Caterina (19/02/2000).
M O R T I : Perfetti Maria (n. 28/1/1908 m. 25/2); Pigliavento
Felice (n. 9/3/1909 m. 26/2); Onofri Anna Maria (n.
25/7/1913 m. 26/2); Mosca Armando (n. 4/4/27 m. 26/2);
Cipriani Marsilia (8/3/23 m. 29/2); Guerrini Riccardo
(28/1/82 m. 8/3); Gatti Marco (n. 5/2/81 m. 8.3); Cartafina
Domenica (n. 19/9/1907 m. 10/03); Scalabrelli Elena (n.
1.3/1934 m. 11/3); Ceccariglia Ignazio (n. 10/7/25 m.
11/3); Ceccarelli Elena (n. 18/8/1903 m. 10/03); Marianello Arduino (n. 30/06/1912 m. 22/2); Ceccariglia Natale
(n. 25/12/1914 m. 4/3); Moscetti Settimia (n. 20/2/1910
m. 8/3); Bracoloni Valeriano (24/7/1934 m. 18/3); Ramaglioni Evaristo (n. 16/1/25 m. 20/3).
P R O LAVORI S T R A O R D I N A R I
BASILICA SANTA MARGHERITA
L. 300.000 Giusto Frigo (4a offerta)
L. 50.000 Monanni Luigi, Azzolini Lucia
DOMENICA 9 APRILE
si effettuerà un pellegrinaggio
a Collevalenza di Todi.
Riguarderà le due parrocchie
di S. Flaviano e S. Margherita.
Per le iscrizioni rivolgersi
al Parroco di S. Flaviano
di A. CEMPANARI
INFORMARE CORRETTAMENTE
C o m e divulgatore, quale modestamente mi considero, ho il dovere
. Saturno
di informare. Informare però non basta e specie nel c a m p o scientifico
Marte
• Giove
bisogna farlo seguendo tutte le regole d e t t a t e d a l l a s c i e n z a , q u e l l a
scienza che non ha bisogno di enfaLuna
si, emozioni o interpretazioni personalizzate. Può essere che non servirà a n i e n t e , m a d o p o l ' a b b a g l i o
Venere
della s u p e r L u n a del 2 2 d i c e m b r e
scorso, quasi certamente gli astroloMercurio
gi e gli operatori dei media saranno
:
attratti irresistibilmente dalla prossima congiunzione stretta di tutti i corpi d e l s i s t e m a s o l a r e . I n f a t t i il 4
Congiunzione del 22 febbraio 2000.
maggio prossimo in un'area di circa
Così apparirà il tramonto anche il 4 maggio p.v.
27°, prima del tramonto, tra le costellazioni del Toro e quella dei Pesci saranno raggruppati il Sole, la Luna, Mercurio, Venere, Marte,
Giove, Saturno e d anche Urano. Bene, sarà un particolare ma comunissimo f e n o m e n o naturale senza effetti sulla terra né tantomeno sugli uomini, come normale è stato il fenomeno della
super Luna di cui sopra, che è stata in effetti lievemente più grande, ma solo in maniera impercettibile... cosa che nessuno, venendo meno alla informazione, ha detto.
«
IL CIELO DI PRIMAVERA
Durante le serate primaverili, più calde e più spesso sgombre da nuvole, è possibile osservare in
un solo colpo d'occhio le costellazioni invernali che si avviano al tramonto verso Ovest e le costellazioni estive che spuntano all'orizzonte Est. Succede che in questo periodo possono essere viste più
stelle di prima magnitudine che in ogni altra stagione: Sirio, Rigel, Betelgeuse, Procione, Arturo,
Spica, Regolo e verso Est la bellissima Vega. Il centro del cielo è caratterizzato dalle costellazioni
che tra le altre caratterizzano il cielo primaverile: Bootes e la Vergine. Per individuarle basta prolungare il timone del Grande Carro (Orsa Maggiore), in questo periodo alto nel cielo e facilmente individuabile, tracciando una curva che individuerà prima Arturo, alfa Bootis, poi più in basso Spica, alfa
Virginis.
Arturo, un nome che non deve indurre ad errori etimologici perché deriva dal greco "Arctos Oura"
che significa "coda dell'Orsa". Di magnitudine - 0,06 è la stella più luminosa dell'emisfero Boreale e la
quarta di tutto il cielo, dopo Sirio, Canopo e Alfa Centauri. 115 volte più luminosa del Sole e 32 volte più grande. Possiede numerosi primati: fu utilizzata, centrandola opportunamente in un telescopio,
per accendere tramite un foto relais le luci della fiera mondiale del progresso di Chicago nel 1933. E'
stata la prima stella ad essere osservata in pieno giorno ed è la stella che possiede il moto proprio più
elevato. Infatti si sposta nel cielo di 2,2 secondi d'arco all'anno, ciò significa che tra 800 anni avrà percorso nel cielo uno spazio apparente pari al diametro della luna piena.
Alfa Virginis è la bianco azzurra Spica. La sua temperatura superficiale è di 20.000 gradi e se fosse al posto del Sole riscalderebbe 2.300 volte di più. Naturalmente la Terra sarebbe ridotta ad una
fornace e la vita sarebbe possibile solo sul pianeta Plutone. Bassa sull'orizzonte è però molto evidente in cielo, perché tutto intorno non ci sono altre stelle importanti. La costellazione della Vergine è
importante anche perché verso quella direzione esiste il più grande ammasso di galassie che si conosca, il quale è separato dal nostro "Ammasso locale" da un baratro di ben 70 milioni di anni luce.
Sito internet A.S.A. PEGASUS - sezione di Montefiascone:
html://web.tiscalinet.it/starfires/
Troverete le nostre migliori astrofotografie, argomenti astronomici, consigli per le osservazioni, mercatino dell'usato, la pagina astronomica de "La
Voce", una hot mail ecc.
Pellegrinaggi a
S. Giovanni Rotondo
• Il prossimo 27 - 28 - 29 aprile la Parrocchia
di S. Flaviano ha organizzato un pellegrinaggio dal Beato Padre Pio, soprattutto per acquistare una statua del Beato e piazzarla
nelle vicinanze di S. Flaviano.
• Altro pellegrinaggio sarà organizzato dalla
parrocchia di S. Margherita per il 29 e 30 settembre p.v.
pag. 11
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2000
EJ giunto il momento di sciogliere le vele (2 Tm. 4,6)
Giuseppa Gagliardo
Sergio Zucchetta
16.3.1920 - 2.2.2000
20.9.1931 - 3.2.2000
Maresciallo Maggiore
Primo Focarelli
26.5.1915 - 6.2.2000
Raro esempio di bontà d'animo, semplice e di nobili sentimenti, dedicasti la
vita alla tua famiglia che tanto amavi.
Ci mancheranno la tua generosità verso gli altri, il tuo esempio di vita cristiana.
L'amore che ci hai dato non è morto
con te: "Vive nel nostro cuore, nella
nostra coscienza, nel nostro ricordo".
Ora che sei in cielo proteggi tutti i tuoi
cari, tua figlia Rosanna, tuo genero
Dario, la suocera di tua figlia Luigina
e in particolare modo i tuoi amati nipoti
Giuliano e Massimo.
Ora sei di nuovo con la tua amatissima
sposa, Bruna, che ti aveva preceduto
e che tu hai continuato ad amare e rispettare in modo veramente esemplare.
La tua improvvisa ed inattesa scomparsa ha lasciato un vuoto in tutti i tuoi
parenti e nei tuoi numerosi amici e una
profonda tristezza prende quando,
passando per Piazzale Roma, non si
vede più parcheggiata ora qua ora là,
in attesa dei clienti, la sempre tua lucida auto-taxi.
Da lassù veglia su tutti noi che ti ricorderemo per sempre
Il giorno 6 febbraio 2000 è venuto a mancare
il Maresciallo Maggiore Primo Focarelli padre
della Signora Maresa docente della Scuola
Media di Montefiascone.
Il Maresciallo Focarelli, stimato sottufficiale
dell'Arma Benemerita, si è distinto per aver avuto incarichi di rilievo, di fiducia e responsabilità, portati a termine con intelligenza e discrezione, meritando gli elogi dei superiori. Molti sono stati i tributi di affetto e di stima che hanno accompagnato la
salma all'ultima dimora nel cimitero di Castel Giorgio.
Al rito funebre hanno assistito tutti i suoi concittadini, un folto gruppo di Carabinieri con la bandiera dell'Arma, oltre agli amici di Montefiascone che lo conobbero e lo apprezzarono durante il servizio prestato nella nostra città.
Un ricordo e una preghiera di chi gli ha voluto bene.
E un pensiero affettuoso, unito al cordoglio più sentito, alla Signora Rosmunda, alla figlia Maresa, a Maurizio e al carissimo Alessandro tanto amato dall'indimenticabile nonno.
Pierina
Capotosto
14.10.1913 - 14.1.2000
Alla cara Nonna Pierina
Armando Mosca
16.3.1920 - 2.2.2000
E' il momento del trapasso, di quanto sia rimasto un vuoto
nell'anima nostra; il dolore, il rimpianto, l'ira per un destino
ingrato, sono cose che nessuno cancellerà, rimarranno
dentro di noi.
Saranno cose nostre, per te, per me, per chi ti ha volto bene e stimato, per chi gli è stato accanto, amandolo così
come lui ha saputo amare, testimoni ed eredi di quanto ci
ha insegnato, affascinati dalla sua infinta bontà e dignità;
lui "piccolo grande uomo", come lo aveva definito sua figlia, sempre e comunque al di sopra di tutto, anche di se
stesso, per amore di chi gli stava vicino, pronto a consolare, non chiedendo mai
conforto per se stesso. Non è il momento delle parole di consolazione, sarebbero
in questo momento fuori luogo ed offensive. Ora è in un'altra dimensione e sa, come già sapeva, che gli era sempre stato accanto e lo ha capito fino in fondo. Ringrazio Armando per quel che mi ha insegnato, lo ringrazio per non essersi vergognato di me mentre soffriva quando mi ha abbracciato, mi ha fatto sentire suo figlio, me lo ha detto senza dirmelo e questo non potrò dimenticarlo, come non potrò dimenticare quell'ultimo saluto che era un arrivederci e non un addio, questo
accadrà, ne sono certo, nel nome e per grazia di Dio.
All'età di 86 anni la Signora
Pierina ha fatto ritorno alla
casa del Padre.
Rimasta vedova nel 1961 ha
Settimia Moscetti
30.6.1912 - 22.2.2000
Serenamente come era vissuto, circondato
dall'affetto dei figli Vittorio e Dileno con le loro spose Gianna Maria e Paola, dei nipoti
Marco, Giuliano, Ilaria, Laura, Daniela e
della pronipote Lucrezia, ha preferito congiungersi alla sua amata sposa Emma nella
gloria del Signore.
Uomo buono e generoso, allegro e spiritoso,
lascia un ricordo indimenticabile per i suoi cari e per quanti lo hanno conosciuto e stimato.
20.2.1910-8.3.2000
Umberto G. Ricci
Riconoscenza
Nella Casa di Riposo ex ONPI, è deceduta, il 4 marzo u.s., la sig.na Olga Febbraro.
Tutti i giorni, specialmente dopo l'aggravarsi della
salute, le era vicina la sorella Milena.
Ripensando alla cara bisnonna Piera
il nipotino guarda la sedia vuota e non la vede,
a babbo e mamma e ai cari nonni chiede
il fuoco scalda e lei non è vicino.
Domanda che ripete ogni bambino
che la vita non sa come procede
è la risposta che si da per fede
salita è in cielo e chiuso ha il suo destino.
Non ripensando al ben che ci hai voluto
uniamo all'oltre tomba il nostro pianto
portaste al nonno anche il nostro saluto.
Al cuore mio tu nonna manchi tanto
come già il nonno che non ho conosciuto
lo raggiungesti e rivivete accanto.
Anna Rita
Arduino Marianello
L'amico Umberto
Ci è morta un'altra mamma. La Settimia. Noi della Madonnella,
nati a cavallo della seconda guerra mondiale, non abbiamo avuto una sola mamma, ma tante. Tutti i bambini e le bambine
della frazione erano figli e figlie di tutte le mamme. Sembra un
gioco di parole o una filastrocca, ma è la realtà di allora. Tutte
le giovani spose si occupavano dei bambini propri e degli altri.
Quando le mamme andavano al lavoro, a spezzarsi la schiena
per dissodare gli avari pezzi di terra messi a disposizione delle
nostre famiglie diseredate, a quinto (una parte noi e quattro il
padrone), dove ricavare di che mangiare, le frotte di bambini
non restavano soli: c'era sempre una mamma ad accudirli. Ma se ne stanno andando
tutte. La sora Side, la Vittoria, le due Adele, la Peppa ed ora la Settimia. Siamo più
orfani e più poveri di sempre. La Settimia era per noi anche l'infermiera: ci medicava le
piccole ferite, ci faceva le iniezioni, ci curava quando stavamo poco bene. Ha sempre
aiutato tutti con una generosità non comune. Ogni volta che ritornavo alla Madonnella
correva a salutarmi a casa di mia madre e mi regalava delle uova: prendile, mi diceva,
che ti fanno bene. Grazie Settimia. Nel mio cuore ci sarà sempre un angoletto per te.
portato avanti il figlio Vincenzo, sposato con
Avelia, che le ha regalato la nipote Anna
Rita. Donna di casa e di fede, lascia dietro
di se un bel testamento di opere buone.
Montefiascone, 9 Marzo 2000
Egregia redazione de "La Voce", è triste passeggiare per i cimiteri e vedere tante
lapidi spoglie e abbandonate, perché presi dagli impegni quotidiani è "facile" dimenticarsi dei propri cari scomparsi, quasi non fossero mai esistiti.
Per me, però, non è così; il 6 maggio saranno otto anni che mio nonno Valentino Baldo è morto, dopo una lunga sofferenza e pur comprendendo che la morte
è intrinseca nella vita ed è inevitabile, sento moltissimo la sua mancanza.
La prego e le sarei grata se lo ricordasse nel numero di maggio con la seguente
dedica:
"Una lapide non ha spento il tuo sorriso dai nostri cuori, non ha ucciso il nostro
Amore per te, che cresce ogni giorno nella tua assenza. E vive nel tuo ricordo.
Ci manchi moltissimo.
Valentina, Luisa e Ivano"
Spero tanto che accoglierà la mia richiesta e ringraziandola anticipatamente le
porgo distinti saluti.
Milena sente il dovere e il piacere di riconoscere la
buona efficenza della Casa di Riposo. In particolare
ringrazia medici, infermieri, assistenti e personale inserviente che si mostrano sempre premurosi nelle
necessità varie e impegnative dei degenti: cure, igiene, pulizia ... A voi tutti che lavorate in questa strut-
tura vogliamo augurare la continuità e la soddisfazione per gli impegni che assolvete. La Casa sia sempre più accogliente ed attrezzata per il difficile compito che assolve. Maria, salute degli in fermi, sostenga, nella fede, la volontà e l'opera, cui si può aggiungere la prestazione del volontariato.
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2000
pag. 10
La Voce di Villa Serena
La Casa di Riposo è in crescita
I bei manifesti con i quali l'Assessore Catasca ha voluto propagandare l'immagine della Casa di Riposo stanno portando i primi
frutti, da molto tempo non venivano più redatte le liste di attesa per
l'ammissione a Villa Serena, ora le richieste sono aumentate notevolmente. I requisiti principali della Casa di Riposo volute fortemente dall'Assessore sono: cortesia, assistenza, e regole precise, regole che debbono essere rispettate sia dai dipendenti che
dagli ospiti. I dipendenti debbono affrontare i propri compiti con
tutti i doveri, contestualmente debbono avere tutti i loro diritti. Così
gli ospiti debbono avere tutte le cure dovute ma debbono rispettare scrupolosamente le regole della Casa di Riposo.
Esempio: non debbono andare a pranzo se non ben vestiti e
puliti, non debbono fumare nei locali non per fumatori, non debbono
portare fornelli elettrici ed altri oggetti pericolosi nelle proprie camere, ecc.
Come passano il tempo...!
Dopo tre mesi dalla messa in
opera del bellissimo proiettore del
cinema presso Villa Serena gli ospiti
hanno dichiarato che finalmente i
pomeriggi sono diventati più piacevoli
in quanto non appena terminata la
proiezione del film è giunta l'ora della
cena, nel passato erano interminabili
L'Assessore Catasca con il duo "Castellani Felice e
Pe
quelle ore pomeridiane. Certamente
PPe Meo"durante uno sPettacol° a Villa Serena'
alcuni ospiti non sono interessati al cinema perché hanno altre preferenze, per queste
persone si è provveduto diversamente, con altre attività ricreative.
L ' A s s e s s o r e R o b e r t o C a t a s c a ha c h i e s t o u f f i c i a l m e n t e a l V e s c o v o C h i a r i n e l l i di visitare la C a s a d i
R i p o s o , il quale ha accettato l'invito. Presto il nostro
V e s c o v o , d u n q u e , sarà presente a Villa Serena.
Laboratorio "Ape Maia"
Il laboratorio "APE MAIA" guidato tecnicamente dalla Signora ROSI LIDIA ospite
della casa di riposo da diversi anni sta terminando la grande mole di lavoro per la
realizzazione di tanti capi che verranno esposti presso la sala di rappresentanza
della casa di riposo "VILLA SERENA" nel periodo Pasquale. Gli ospiti che con tanto
amore si sono adoperati per la realizzazione dei vari capi, maglie, ricami, centrini ed
altri oggetti confidano su una massiccia presenza di visitatori.
Atletica Leggera Montefiascone
LA BUONA NOTIZIA
Ancora successi per gli atleti di Montefiascone, terminata l'attività invernale di corsa campestre la Soc. atletica
Montefiascone tira le somme dei risultati. Grossa soddisfazione per Gianlorenzo Massimo, presidente della Soc. ed
anche preparatore degli atleti. Il cadetto Mencio Marco di
anni 15 ha partecipato a 4 gare di corsa campestre per
la selezione alla rappresentativa Regionale con grossi
risultati: un quarto e tre secondi posti e aggiudicandosi il
titolo di campione provinciale.
Inserito nella rappresentativa Regionale, ha partecipato
il giorno 5 marzo, a Narni Scalo, al trofeo "Bertolini" di
cross per rappresentative Regionali del centro Italia. La
Regione Lazio si è aggiudicata il trofeo, Mencio ha contribuito con il suo secondo posto nella staffetta 3x1000 Mt. Il
fiore all'occhiello per Mencio è la qualificazione e la partecipazione ai campionati italiani di corsa campestre svoltasi
Mencio con il suo allenatore
il 19 marzo in T o s c a n a e per la precisione a Massa
Carrara sempre nella staffetta 3x1000 Mt., con i suoi due compagni coprendo la distanza
di 1 Km. ciascuno; classificandosi al 5° posto assoluto su 21 regioni che hanno partecipato. Un grosso risultato che fa sperare in un buon avvenire.
Finita l'attività invernale la Soc. ed i ragazzi faranno un breve periodo di riposo e poi si
riparte con la preparazione per l'attività estiva con gare in pista e su strada, sicuramente
con onorevoli risultati.
Facciamo i nostri più sentiti auguri a tutto lo staff ed a tutti i ragazzi.
Rubrica di spiritualità curata dalla c o m u n i t à
Concerto alla Rocca dei Papi
E' pomeriggio di festa, odi un richiamo di violini
e tu vai. Non sei solo, molta altra gente
della Rocca dei Papi salisce i gradini;
con la musica nel cuore e nella mente.
In una bella sala di un posto ricco di storia,
vestiti di scuro, son già pronti i musicisti,
e tutto l'insieme, scolpisci nella tua memoria
e pregusti la gioia che ti daranno gli artisti.
L'orchestra suona, e la musica addolcisce i dolori
tutti gli strumenti iniziano un canto
che si spande nelle case, negli orti e si posa sui fiori
e va, sul lago e nella valle, portato dal vento.
Fra gli orchestrali, ragazze dal volto gentile.
Forse con la musica parlano d'amore,
dolcissime, come un fiore di aprile,
sorridono, e con un altro brano ti allietano il cuore.
L'orchestra suona l'ultima melodia,
questa sala tra poco sarà vuota ma non sola
perché Grieg, Mendellsohn e Mozart non andranno via
ed è per loro che l'ultimo applauso verso il cielo vola.
Nerio Persi
Il Giubileo
Sorta è l'alba radiosa del duemila
splendida sarà questa giornata
segui la strada sù vieni cammina
verso la meta da Dio illuminata.
Perdono chiedi alla bontà divina
di tua qualche mancanza combinata
la luce splenderà sera e mattina
ora che l'alma tua è ritemprata.
La santa madre Vergine Maria
nei perigli sia sempre invocata
lungo il cammino per un vita pia.
E un giorno a Dio piacendo
quell'anima anelante
l'arco del trionfo si vedrà davanti.
Emilio Camicia
Giovanni Paolo II di M o n t e f i a s c o n e
"VARCARE LA SOGLIA
DELLA PORTA ACCANTO"
Nella lettera pastorale "UN ANNO DI GRAZIA DEL
SIGNORE", il nostro Vescovo Lorenzo Chiarinelli ci invita a
vivere il Giubileo soprattutto come un anno speciale di "solidarietà, di servizio efficace e di amore". "C'è infatti una
nuova soglia da varcare": non è solo quella della Porta
Santa che milioni di pellegrini attraverseranno - professando
la propria fede in Gesù Unico Salvatore - ma è quella della
"Porta Accanto", la porta del fratello che vive vicino a noi, la
porta di chi ha fame e sete, di chi è stanco e disperato, di chi
è malato e solo
Il Giubileo ci invita ad aprire gli occhi su
questa realtà che è più facile ignorare e a metterci in pellegrinaggio per andare verso i poveri, con la certezza di andare
incontro a Gesù. Una povertà che il Figlio di Dio non solo non
ha ignorato ma che ha accettato e accolto fino a divenire una
cosa sola con il povero da sfamare, l'ignudo da rivestire, il
carcerato da visitare (Mt 25,40). Il fratello della 'porta accanto'
oggi è spesso chi vive senza conoscere Dio e il senso del
proprio esistere, chi ha il cuore assetato di giustizia, di pace e
di verità, chi ha il cuore ferito o disperato a causa della morte.
La povertà chi ci circonda è soprattutto un vuoto di amore e di
senso e chi ha avuto la grazia di incontrare Gesù nella propria vita, in questo anno speciale di grazia, è chiamato a bussare in modo 'speciale' alla porta degli affaticati e degli
oppressi e ad annunciare - non solo con le parole ma con la
concretezza del vivere di ogni giorno - che Dio è Padre e ama
i suoi figli e che aspetta e spera solo di poter abbracciare
ognuna delle sue creature, in qualunque condizione si trovino:
Signore Gesù,
manda il tuo Spirito nei nostri cuori
e poi manda anche noi ad annunciare al povero
che ci vive accanto,
a partire da quello che vive nella nostra stessa famiglia,
il "lieto annunzio" che Tu hai portato nel mondo e hai reso
per sempre efficace con la Tua croce.
Fa' che possiamo anche noi proclamare
ai prigionieri di oggi la liberazione
Per ridonare Vita a chi vuole chiudere
la porta del proprio cuore per non soffrire più.
Solo così questo sarà davvero il Tuo anno di Grazia,
o Signore. Amen!
Luisa S.
La Comunità Giovanni Paolo IP si riunisce ogni venerdì
sera alle o r e 21 nella Chiesa di S a n t ' A n d r e a a
Montefiascone.
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2000
Inaugurata l'attività
dell'Oratorio delle Coste
Domenica 19 marzo scorso è stato finalmente inaugurato il campo di calcetto alla
parrocchia del Corpus Domini delle Coste di Montefiascone.
La struttura, voluta caparbiamente dal parroco don Giuseppe FUCILI, è stata costruita da un gruppo volenteroso di parrocchiani con l'aiuto dell'Amministrazione
Comunale che ne ha reso possibile la realizzazione.
L'opera rientra tra le attrezzature sportive realizzate in maniera decentrata, rispetto
al centro della città, al fine di permettere l'attuazione di attività sociale autonoma ad ogni
frazione.
Il campo di calcetto appena ultimato va ad integrarsi con le strutture già esistenti nel
complesso parrocchiale delle Coste quali:
• il campo di bocce dove si svolgono appassionate partite tra gli amatori di questo
antico passatempo delle nostre genti;
• il vecchio asilo dove, oltre al catechismo coordinato dalle amabili Maestre Pie
Filippini Suor Concetta e Suor Pietruccia, vengono svolti i Grest estivi ed altre attività
varie;
• l'ampio capannone, dotato di riscaldamento, ove si realizzano cene collettive,
corsi di ballo, memorabili feste, manifestazioni e spettacoli.
insomma con l'entrata in funzione del campo di calcetto, don Giuseppe si può giustamente vantare di avere, finalmente, a disposizione un complesso polifunzionale in
grado di rispondere a quasi tutte le esigenze della sua parrocchia.
Gli effetti di questa nuova disponibilità appaiono già evidenti ed infatti all'inaugurazione del Campetto vi è stato un notevole afflusso di parrocchiani che hanno partecipato
attivamente all'allegra festa realizzata nel capannone con i tanti e buonissimi dolci conf e z i o n a t i dalle m a m m e e c o n l ' a c c o m p a g n a m e n t o musicale del v a l e n t e A l b e r t o
Romenzi.
Nell'occasione, alla presenza del Vice Sindaco Paradiso e dell'Assessore Cimarello,
sono state premiate le squadre che hanno dato vita al 1° torneo di calcetto per i ragazzi
delle Coste con i seguenti piazzamenti:
1. Resto del Mondo (Tacchi, Chiodo, Laura, Morichetti, Pesci, Manzi e Pietro)
2. Roma
3. Inter
4. Ragazzi della 1 A Media e della 5 A elementare.
Miglior capocannoniere del torneo è risultato il bomber Paolo MINCIOTTI con 18
reti.
Meritano un ringraziamento particolare per la loro disponibilità gli arbitri poco federali
e tanto "discussi" Venanzio e Rocchi.
Archiviata l'inaugurazione del campo di calcetto la parrocchia delle Coste è già impegnata nella realizzazione della prossima festa di S. Pancrazio che quest'anno si
preannuncia particolarmente significativa con il contributo dei nuovi parrocchiani che
sono entrati a far parte del comitato festeggiamenti.
Del resto anche la tradizionale "vecchia guardia" del Comitato ha sempre organizzato festeggiamenti con i fiocchi, pertanto la parrocchia delle Coste è già tutta in fermento per la realizzazione del programma dei festeggiamenti per gli ormai prossimi 11, 12 e
13 maggio.
Fin da ora tutta la cittadinanza di Montefiascone è invitata a partecipare.
Vincenzo Frallicciardi
pag. 11
Tempo d'esami
Tempo d'esami in Italia per il folto e inquieto gruppo
dei docenti di varie età: abilitazioni, concorsi, quiz promulgati ed in fretta rinnegati. Anche nel fervido ambiente scolastico del SEMINARIO BARBARIGO a MONTEFIASCONE "i giovani docenti" sia della Scuola Media che del
Nuovo Liceo della Comunicazione, hanno affrontato con
grande impegno e senso di responsabilità le folte ed
ardue prove per conquistare l'abilitazione all'insegnamento nelle varie classi di concorso.
Tutti i docenti, continuando con zelo le lezioni mattutine ai ragazzi, hanno studiato, frequentato corsi di formazione, si sono scambiati fra loro e con i "vecchi" insegnanti
esperienze e conoscenze.
Certamente i frutti di una umile, laboriosa, illuminata
ferialità dell'insegnamento hanno prodotto professionalità
giovane, ma esperte e motivate.
Il volontariato è un dono generoso che raffina le menti,
riscalda i cuori e genera copiosi benefici, non solo a coloro
che godono di una tale particolare docenza, ma anche a
chi con disponibilità non ostentata lavora ora dopo ora,
giorno dopo giorno. Insegnare in una comunità è imparare
ogni volta, è crescere insieme e far crescere i ragazzi nell'esempio di un impegno concorde e fecondo. Con questo
non si vuol dire che le scuole del SEMINARIO siano un'isola felice che non conosce le difficoltà e i venti che percuotono senza sosta la scuola italiana in questa fase di
epocale cambiamento, ma non si può negare che vi si
respira un'aria diversa, non gravata da pesanti competizioni individuali, da oziose e sterili riunioni, da freddi e
impersonali rapporti alunni-docenti. Nelle due scuole l'ambiente è vivificato dalla generosità degli uomini e dalla presenza silenziosa dello Spirito.
Si stanno concludendo le fatidiche prove e i Docenti
del SEMINARIO hanno raggiunto felicemente il porto o
sono vicini all'approdo. I loro nomi? Eccoli: Paola BRECCOLA, Giovanna BRINCHI, Maria Cristina CAPITINI,
Oriana CAPPANNELLA, Cinzia CAPUANI, Fernanda
CARLONI, Lino GIORDANI, Paola MARSIGLIONI, Elisa
CENEDESI, Dario CECCONI, Massimo ANGELONI,
Giancarlo MENICHELLI.
Finora ben quattro di loro hanno conquistato la sospirata abilitazione con il punteggio massimo di 80/80, tutti gli
altri hanno ottenuto una votazione di buon livello così che
la media del gruppo DOCENTI SEMINARIO BARBARIGO
è veramente assai alta!
Sia questo successo gratificante premio per le fatiche
sostenute, per le energie già profuse e stimolo per un futuro carico di entusiasmo, di speranza e fiducia confidente
nel PADRONE delle MESSI.
P.S.
L'Associazione dell' "Hobby del far da sé" e Piazza Urbano V
E' da sempre considerato il luogo più bello e suggestivo della nostra
città, ora lo è in modo particolare, dopo il completamento dei lavori di
sistemazione della piazza. La pavimentazione, il marciapiede, con panchine, siepi, alberi, e una calda illuminazione lo arricchiscono a tal punto
da renderlo quasi unico.
Si ha una visione a 360° che ti coinvolge interamente. Alzando lo
sguardo ci si sente dominati e al tempo stesso affascinati dalla maestosità del palazzo dei Papi, per poi girarsi e sentirsi parte dominante di un
panorama che dire meraviglioso è poco. Si ha occasione di assistere a
certi tramonti sul lago che definire incantevoli è niente.
Ecco, questo è il luogo, che per primi, già da oltre un anno, abbiamo
scelto per dare sviluppo ad un progetto rivolto a valorizzare il centro storico cercando la qualificazione del tipico locale, ossia, artigianato artistico e prodotti tipici.
Vi abbiamo istituito la nostra sede con l'esposizione e la vendita di
oggetti e lavori realizzati dai nostri soci, è inoltre prossima la realizzazione di un piccolo museo della cantina con tutti gli oggetti e gli strumenti
che sono serviti a rendere famoso il nostro vino.
Si rende ora necessario che altri diano sviluppo alla seconda parte
del progetto, ossia, l'esposizione e la vendita di tutti i prodotti tipici e biologici, che certamente in futuro avranno sempre più interessi di mercato.
Questo potrebbe avvenire anche attraverso la costituzione di una cooperativa di produttori, senz'altro di più facile attuazione. Dobbiamo riuscire
a creare, intorno al cuore della nostra città, che è e deve rimanere la
meravigliosa Rocca dei Papi, delle vie o percorsi di interesse turistico,
dove il visitatore possa trovare attrazioni e interessi alternativi.
Ed è per le bellezze paesaggistiche, artistiche, per la posizione dominante che abbiamo, che il nostro obbiettivo deve essere finalizzato in termine di immagine e qualità della vita, potremmo così conquistarci la
denominazione di luogo altamente vivibile, altre cittadine ci sono già riuscite.
Questa secondo noi è la strada da percorrere per ottenere risultati e
dare così alla nostra cara Montefiascone una nuova e importante carta
di identità, 'Valevole per tutti i tipi di espatrio".
L'associazione del far da sé ha iniziato il 5° anno di attività, abbiamo
sempre cercato di trasmettere messaggi di ogni genere, con l'entusiasmo e la voglia di fare che ci ha finora distinto, speriamo di essere riusciti almeno a dare quell'impulso o quella scossa capace di aiutarci a crescere, uscendo così dal profondo letargo.
Mauro Donati
P.S. Abbiamo bisogno di più soci e collaboratori, mi rivolgo a tutte
quelle persone che hanno nei confronti della manualità una sensibilità
maggiore; siate più disponibili, possiamo fare molte cose
interessanti
insieme. L'Ass.ne ha inoltre una convenzione con i più grandi negozi
specializzati del far da sé che ci attuano buoni sconti. Per
informazioni rivolgersi a Mauro Donati via Mosse, 27 Telefono
0339-1039025.
pag. 10
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2000
Il Vitto riservato ai Militari di Leva
occorre saperlo meglio valutare
Di recente si è parlato con senso critico del NONNISMO (e se ne parla ancora) nella Caserma, un problema sociale questo da estirpare con provvedimenti
non solo disciplinari.
Dunque, si è parlato di quei cittadini che adempiono a turno al servizio di
leva. Vi è altro motivo significativo di cui parlare, il vettovagliamento, visto che
anche dalla opinione pubblica "a torto" è spesso oggetto di critica con palese
scarsa obiettività.
Parlando di alimentazione è bene sottolineare che, come viene affermato
dagli alimentaristi, si mangia per vivere e non si vive per mangiare! Ma si sa
bene come vanno poi le cose e, a tavola, di questa massima più che saggia, per
nostro comodo istinto il 99,9% si avvale piacevolmente della seconda soluzione.
A scanso di equivoci, nel primo caso non si vuol significare la sopravvivenza, ma
sapersi alimentare secondo i fabbisogni di età e secondo la propria attività lavorativa. Per entrare in argomento, occorre precisare che già prima della
seconda guerra mondiale il rancio nelle caserme non era un granché. Ma è
doveroso dire che anche la popolazione (la grande maggioranza) a quei tempi
non poteva permettersi che magri frugali pasti.
Dagli anni 1944/1945 (già nel rinnovato ESERCITO ITALIANO) in poi, il vitto
del soldato aveva assunto una impronta più consona ai bisogni dei giovani di
leva, sia nella qualità che nella quantità. Non più la storica gavetta ma, piatti,
posate, bicchieri, ecc. con l'attrezzatura di un recente refettorio per la consumazione dei pasti caldi; ciò dovuto anche alla introduzione della tavola calda dai
primi anni 1970. Si poteva fruire già da allora, del primo, del secondo con contorno, il pane naturalmente, il vino e la frutta di stagione, ovviamente nei due
pasti principali. In queste mense militari non manca il personale qualificato in
materia di arte culinaria ed anche i militari di leva (il 4 % circa) previo un corso
accelerato, validamente coadiuvano alla preparazione dei cibi ed alla distribuzione.
Certo, come si sa, nelle mense non si possono "per ovvi motivi" preparare
vivande molto elaborate. Una buona cucina deve disporre di sani alimenti giornalieri e niente riciclaggi per il giorno dopo.
Questo se lo possono permettere le mense militari poiché non sono previsti
profitti di gestione.
Per quanto sin qui descritto, rispecchia una certa realtà (non certo negativa)
in fatto di vettovagliamento nell'ambito delle nostre Forze Armate. Tuttavia, malgrado la evidenza delle cose, vi sono ancora oggi critiche scarsamente
obiettive circa il vitto degli interessati militari.
In ogni modo, trattasi di minoranze, di quei giovani un pò viziatelli già nel loro
ambiente familiare. Questi signorini (si fa per dire) non consumano ad es.: la
colazione del mattino a causa della giovane indolenza mattutina. Però, alla
prima apertura dello spaccio (verso le 9,30) si imbottiscono di brioche con latte
macchiato o non, con la schiuma! E' vero, ad alcuni la schiuma del latte in tal
modo dà forse un maggior senso gustativo perché, come si dice; anche l'occhio
vuole la sua parte! Queste però sono debolezze umane che vanno rispettate
senza ombra di volerle recriminare.
E' qui che il proseguo della giornata non avviene nel migliore dei modi. Infatti,
all'ora di pranzo (verso le 12) ovviamente si tenterà di ritirare la propria razione e
quindi pizzicando le vivande sotto sotto si brontolerà che
non sono buone.
Nel pomeriggio (verso le 15,30) rieccoli allo spaccio per consumare la merendina. Cosicché anche il pasto della sera (verso le 18 circa) il rancio non potrà che
risultare criticabile, naturalmente a modo loro poiché come a tutti è ben noto,
l'appetito è la migliore mensa e le debolezze umane dovrebbero avere dei limiti.
Questo atteggiamento, se vogliamo, scombinato negli orari può anche essere
ritenuto giusto, ognuno è padronissimo di autogovernarsi come meglio crede, ci
mancherebbe altro fosse diversamente! Però, non mi sembra leale criticare
l'organizzazione e tanto meno i propri commilitoni addetti alla preparazione delle
vivande che "come in ogni famiglia", ce la mettono proprio tutta affinché i pasti
risultino sani, appetibili e ben digeribili.
A scanso di equivoci, ad esempio di eventuale scarsa trasparenza amministrativa, c'è da precisare che vi è una Commissione Rancio costituita (credo
ogni 15 giorni) da un graduato e da due militari che hanno il compito di assicurarsi che tutte le spettanze giornaliere pro-capite vengano confezionate e quindi
distribuite ai militari.
Morale, come sappiamo i vizietti costano, e, in questo caso specifico, possono creare sensibili residui di cibi che, inesorabilmente, finiscono "a malincuore"
nei rifiuti, poiché il cattivo esempio di alcuni viene trasmesso in qualche modo
anche ad altri commilitoni che, nel loro borsellino di lire non ne hanno un granché.
Concludendo, diciamo che: la critica è sacrosanta, deve risultare però obiettiva e costruttiva nel senso più ampio del termine.
Però, diciamocelo francamente senza indugi, già dagli anni 1950, dopo le
amare esperienze della guerra, il tenore di vita riguardo in questo caso l'alimentazione "per i nostri cari figli e nipotini poi" è molto migliorato per cui si è creato
Il Computer ed
il Manico delia Pala
di Zelindo Gianlorenzo
Peppantonio e Tito - i cognomi non l'ho mai conosciuti erano due poveracci vissuti e morti molti anni fa; facevano i
muratori per sbarcare il lunario ma a quei tempi il mestiere era
considerato poco, retribuito ancor meno, tanto che gli operatori erano stimati un gradino più su degli accattoni.
Del resto, si sa che allora regnava la miseria più nera,
nessuno aveva danaro da spendere e quel poco che si raggranellava era destinato alla sopravvivenza; sicché alla "ditta"
capitava raramente di costruire qualche casaletto fatto naturalmente a misura della loro abilità.
Entrambi erano analfabeti: il più svelto, Peppantonio, era il
capomastro ed a lui competeva la parte, diciamo così, tecnica; era lui che prendeva le misure dell'opera ma con strumenti un pò diversi dalle strisce o fettucce centimetrate.
"Questa trave deve essere lunga tre manici di pala, due di
pipa ed un fulminante (fiammifero)" sentenziava. Naturalmente dovevano supplire con la robustezza del fabbricato alla
mancata puntuale misurazione geometrica ed è per questo
che in qualche agricola costruzione ora diroccata si trovano
muri fatti di pietra viva e larghi un metro e più: quasi fortilizi!
In sostanza non erano capolavori di ingegneria quelli fatti
da Peppantonio e Tito: ma il capolavoro quei due lo fecero
alle soglie della loro vecchiaia perché morirono a poca distanza l'uno dall'altro con questi ottimi risultati:
1) liberarono parenti od amici dal fastidio dell'assistenza;
2) liberarono la collettività cioè il Comune da qualche estemporaneo intervento non essendovi allora pensioni nè case dì
riposo;
3) liberarono sé stessi dalle sofferenze e dalle umiliazioni
della senescenza.
Quei due io li ho conosciuti da ragazzino e per poco; e me
ne dispiace perché quando rievoco quei tempi ancorché duri
avverto irragionevolmente un senso di serenità e di liberazione, sentendomi oggi immerso e smarrito nella vorticosa voragine del mondo informatico di cui non capisco nulla in fatto di
computer, siti internet, cliccaggio: straniero in terre sconosciute.
So che il mondo si fermerebbe senza questi sofisticati
strumenti, tuttavia, mio malgrado, non posso reprimere il
risveglio di quel desiderio inquieto per il tempo del manico
della pala e del 'fulminante'.
"A ME" - "A TE" si gridavano un giorno i due della ditta
dall'alto dei muri, destro e sinistro, intenti alla posa di una
trave, tirata alternativamente di qua e di là, perché la trave
stessa, se poggiava da una parte, non poggiava dall'altra;
dopo un pò di questa tiritera, Peppantonio si fermò e poggiandosi l'indice sulla tempia, come a sottolineare una profonda
riflessione, disse: "lo non capisco, qui sotto ci deve essere
un mistero; ho segato tre volte 'sta trave, ancora è corta".
Basterebbe questo per consegnare Peppantonio e Tito alla
nostra affettuosa memoria (anche se la storia non fosse vera).
(intorno ai cibi) un giro vizioso anche psicologico nel discriminare certi alimenti come la verdura, la frutta e i legumi, quindi
da un lato diciamo grazie al buon Dio, ma dall'altro lato non
credo che ciò possa essere favorevole alla loro salute, non
tanto per l'oggi (quando si è ancora giovani), ma per la loro
salute nell'età avanzata.
Dunque, i nostri solerti giovani (salvo eccezioni) hanno
ancor oggi quasi tutto, quindi non c'è troppo da stupirsi se alla
sana tavola preferiscono cibi salati come le patatine nel sacchetto di plastica, i dolci confezionati validi con lunghe scadenze.
Ciò detto però, perché assillati dalla insistenza e deprecabile pubblicità. Si spera che, crescendo si adeguino ai più sani
cibi naturali nostrani della nostra dieta alimentare mediterranea.
Spero vivamente che l'argomento possa apparire a tutti non
di parte. Si è voluto fare qualche dovuta precisazione, senza
con ciò voler assolutamente dare o togliere meriti a nessuno.
Giuseppe Piacentini
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2000
IL P O P O L O
DELLA
Quattro giovani rientrano a casa con una macchina che forse corre
troppo nella notte, all'improvviso il conducente ne perde il controllo ed in
pochi attimi si consuma la tragedia.
Uno schianto ed il destino si compie, due giovani vite cancellate ed
altre due segnate per sempre, non resta altro che il dolore dei familiari e lo
sgomento degli amici e di tutta la
comunità cittadina rimasta sconvolta per l'ennesima disgrazia che
coinvolge alcune sue famiglie.
La tragedia si è compiuta con
lo strascico straziante dei funerali
ma in me, padre di tre figli di cui
uno coetaneo delle vittime, è
rimasto un senso d'angoscia che
non si cancella con il tempo perché non riesce ad accettare ed a
g i u s t i f i c a r e il v u o t o lasciato da
quei giovani che non ci sono più.
I s e n t i m e n t i che si p r o v a n o
sono tanti; tra la rabbia per l'ineluttabilità dell'accaduto e la compassione per il dolore delle famig l i e , e m e r g e la s p e r a n z a c h e
quanto sia successo possa servire almeno da monito ai tanti giovani che girovagano nelle tarde
ore della notte alla ricerca di un
divertimento estremo.
L'esuberanza e l'inesperienza
della giovane età spesso li porta a
sottovalutare i rischi ed i pericoli
di guidare autovetture in scarse
condizioni di sicurezza dovute, in
particolare, all'alta velocità ed alle
c o n d i z i o n i f i s i c h e non o t t i m a l i ,
oltremodo necessarie, quando si
guida di notte.
Proprio in questi giorni, sull'eco dei fatti di cronaca, si è ritornato a parlare di disciplinare gli
orari d'esercizio delle discoteche
da parte delle autorità di governo.
L ' i n t e n d i m e n t o è q u e l l o di
anticipare l'orario di chiusura, di
regolarizzare il consumo di alcool
e di a s c o l t a r e m u s i c a m e n o
o s s e s s i v a n e l l ' u l t i m a ora prima
della chiusura delle discoteche.
Purtroppo si ha la netta sensazione che la soluzione di questo gravissimo fenomeno sociale
non passi di certo attraverso
GUERRINI RICCARDO
8.1.1982 - 8.3.2000
pag. 11
NOTTE
un'ulteriore trattativa tra le autorità e gli esercenti dei locali pubblici.
Infatti, soltanto con un'auspicata ed autonoma presa di coscienza, del così
detto "popolo della notte", sarà possibile adeguare le attuali modalità di
divertimento rendendole compatibili con le esigenze fisiologiche dell'orologio biologico umano.
A tal p r o p o s i t o b a s t e r e b b e
riflettere sull'elementare considerazione del perché sei giorni su
sette la notte si dorme, mentre il
sabato sera bisogna necessariamente "tirare l'alba"?
GATTI MARCO
5.2.1981 - 8.3.2000
RINGRAZIAMENTO
Perdere un figlio, un parente, un amico, provoca un dolore grande. Perdere un
figlio, un parente, un amico, improvvisamente
e tragicamente e di appena 19
anni, provoca non solo un dolore grande, ma anche un immenso
vuoto,
sconforto, disperazione,
smarrimento
ed una sola domanda ricorrente:
perché? Ma intorno tutto tace in uno sconfinato e sconsolato silenzio. Marco e
Riccardo non sono più con noi, o, almeno non più fisicamente. In una notte di
Marzo, poco prima della Primavera, quella che doveva terminare come una
serata spensierata e allegra tra amici, si è invece tramutata in una tragedia.
La morte aspettava Marco e Riccardo proprio lì, a due passi dalle loro case,
immobile su quel muro in tufi dove la macchina, con un tonfo cupo e mortale,
è andata violentemente a schiantarsi. Marco e Riccardo lasciano nei genitori
un vuoto incolmabile e un dolore che il tempo potrà solo placare, ma mai cancellare. E al dolore dei familiari si è unita la presenza tangibile di tanti amici,
di solidaparenti, conoscenti che a loro si sono stretti in una manifestazione
rietà e affetto. E a tutti le famiglie Gatti e Ceccarellì, vogliono estendere il loro
ringraziamento:
GRAZIE!! Grazie agli amici, tanti, ai parenti, a coloro che
silenziosamente
hanno partecipato al dolore, grazie a quanti hanno prestato i
primi soccorsi:
e un particolare
ringraziamento
al Personale
Medico e
Paramedico
dell'Ospedale
Civile di Montefiascone,
ai Vigili del Fuoco, ai
Carabinieri, che sono intervenuti in quella tragica notte e poi al Funerale, grazie alla Polizia Municipale che si è adoperata, non solo per dovere, affinché la
Cerimonia e il Corteo Funebre potesse svolgersi senza problemi di traffico.
Marco e Riccardo non ci sono più! Ora si trovano in un mondo a noi ancora
sconosciuto fiduciosi che la loro morte terrena possa almeno servire ad evitarne altre, e da lassù ci guardano e ci proteggono sicuri che un giorno, anche
noi, ci riuniremo a loro in Paradiso.
Ignazio Ceccariglia
10/7/1925- 11/03/2000
Sposato con
Annetta
Morincasa
da 53 anni;
per condurre
avanti la sua
numerosa
famiglia s'è
dato sempre
da
fare,
affrontando
diversi lavori.
Quando poteva godersi il
frutto del suo impegno, il male lo ha letteralmente stroncato. Lascia la sposa che gli è stata sempre vicina, e le sue quattro figlie: O n o r i n a ,
Domenica, Maura, Daniela, che gli avevano
regalato otto nipoti per i quali stravedeva. Dal
cielo continuerà a proteggerli e a consigliarli. La
famiglia intende ringraziare soprattutto il reparto
rianimazione dell'ospedale di Montefiascone, sia
medici che personale, per la loro professionalità
e disponibilità verso il loro caro.
Famiglia Gatti e
Ceccarelli
Geremia Giraldo
1/06/1920 - 10/02/2000
Geremia aveva un nome biblico ed è
vissuto come uno degli uomini di Dio.
S p o s a t o s i nel 1945 con L i n d a
Pepponi, sono stati due anime in una,
si sono amati e rispettati sempre.
Hanno avuto due figli: Nella che con lo
sposo Giancarlo Bertuccini ha regalato
ai nonni i figli Romina e Paolo;
Settimio con il quale è sempre vissuto
nella stessa casa, amato sia dalla
nuora Lorena C i a r m a t o r i come dai
nipoti Alessandra e Emanuele. Agricoltore aveva imparato ad essere
paziente, come le piante che coltivava. Ora vive felice in Dio Padre.
Adorno Tarantello
12/04/1927 -17/02/2000
Stroncato da un male incurabile ha
lasciato nel dolore la sposa Silvana e i
figli Giorgio e Daniela. Sicuramente
continuerà ad assistere dal cielo la sua
famiglia.
Spesso i giovani confondono
il d e s i d e r i o d i l i b e r t à c o n la
voglia di poter fare tutto quello
che vogliono anche contro ogni
elementare logica del buonsenso. In genere i genitori sono fin
troppo comprensivi con i loro
figli, anche perché o g n i uno di
loro è stato giovane, ma sarebbe
bene che incominciassero a far
riflettere i ragazzi se vale veramente la pena mettere in discussione la propria esistenza per un
d i v e r t i m e n t o n o t t u r n o che può
benissimo essere serale.
Proviamo a parlare con i
n o s t r i ragazzi c e r c a n d o di farli
riflettere sulle loro aspettative di
vita, sulla necessità di rispettare
se stessi evitando di assumere
un qualsivoglia che li può nuocere sia fisicamente sia mentalmente e che comunque non li fa più
essere loro stessi.
Il d e s i d e r i o di d i v e r t i r s i dei
giovani non può confliggere con
uno stile di vita che li danneggia,
a volte anche per sempre, pertanto adoperiamoci affinché il buon
s e n s o e la r a g i o n e v o l e z z a primeggi sulla sconsideratezza dei
nostri giovani facendoli ricredere
sul loro modo di divertirsi.
A u g u r i a m o c i che ciò avvenga, prima di tutto, nel loro stesso
i n t e r e s s e e poi a n c h e per non
v a n i f i c a r e la m e m o r i a dei l o r o
compianti amici con cui, purtroppo, non potranno più condividere
le gioie della vita.
Vincenzo Frallicciardi
Armando
Ugolini
23/06/1925 - 20/02/2000
Proveniente da una famiglia numerosa e povera, Armando ha lavorato sodo per tutta la vita e insieme
alla sposa signora Maria Ambrosi
è riuscito a farsi una posizione e a
dare un avvenire ai due figli: una
sposata a Milano e l'altro, Dario,
qui a Montefiascone. Viveva per
loro e per i nipoti.
pag.
10
LA VOCE - n° 4 - Aprile 2000
S o n o 50... e d a n c o r a
"sposetti" i n n a m o r a t i
E sono... ottanta!
E' un bel traguardo per l'amico
Settimio Stefanoni aver raggiunto il 30 gennaio il suo ottantesimo compleanno, ancora in
piena salute e soprattutto circ o n d a t o d a l l ' a f f e t t o dei s u o i
quattro figli: Maria Santa, Carlo,
Paolo e Pietro. Nel suo sguardo c'è solo il rimpianto di non aver vicino la sposa Maria, che
però lo protegge, aleggiando su
di lui, dal cielo. Auguroni!
Si tratta del sig. Giuseppe
N a m i del 1923 e della
signora Agostina Cosimi
del 1929, che celebrano il
loro 50° di matrimonio il
10 aprile p.v.
La gioia che sprigionano è
diversa da quella di 50
anni fa, è forse più grande, ed è un esempio per
tanti giovani che affrontano oggi la vita coniugale. Complimenti, cari
sposi, e l'augurio cordiale che possiate giungere ad altre mète e date
importanti sempre in piena salute e sempre con lo stesso caldo amore.
Nella lettera c'è tutto!
Don Agostino, mando 50 dollari per "La Voce".
Metto la foto del primo nipotino nato il 3 gennaio 2000 il nome è Jonatha Gino Santucci, è
il figlio di Tricia e George Santucci.
In più le metto la foto di mia figlia che si è fidanzata e si
s p o s e r à il 4
novembre
2 0 0 0 , Rick
Sumney
e
Rita Santucci f i g l i a di
Maria Gamberi. Ringrazio
NEO-LAUREATE
Maria Gamberi
Santucci
Partecipiamo
vivamente alla doppia grande
gioia della Signora Maria, daremo senz'altro le
fotografia alla Signora Eulalia Gamberi, dopo
la pubblicazione.
PRIMAVERA IN ETRURIA
L'importante
iniziativa "Primavera in Etruria" - Incontri a Montefiascone
- giunge
quest'anno alla VII Edizione: un traguardo importante che premia la continuità e la
qualità di una programmazione
che si svolge in tutto il periodo
primaverile.
E' organizzata dal Centro Iniziative Culturali, che quest'anno ha eletto come nuovo
presidente Gianfranco Stefanoni ed è patrocinata dall'Assessorato
alla Cultura del
Paradiso.
Comune di Montefiascone e dal Vice Sindaco Maurizio
Anche quest'anno il programma presenta interessanti proposte musicali,
teatrali,
culturali oltre ad importanti conferenze e mostre.
Abbiamo voluto pubblicare il programma intero delle manifestazioni
che riportiamo
così come compare nella locandina.
• Il 25 febbraio - con la votazione di 108/110 si è laureata la signorina Maria Cristina Donati in Lingue e Letterature Straniere, indirizzo
storico-culturale presso l'Università degli Studi di Viterbo. La tesi di
Letteratura Inglese che è stata discussa porta il titolo: "Villette Microcosmo" esemplare del romanzo di Charlotte Bronté.
• Il 28 dello stesso mese si è laureata in Lettere e Filosofia presso
l'Università degli Studi di Perugia Elena Sciuga, discutendo la tesi,
in Storia dell'Arte Contemporanea dal titolo "La Fiorentina Primaverile del 1922". Relatore è stata la Prof.ssa Caterina Zappia, controrelatori il Prof. Pietro Scarpellini e il Dott. Emanuele Barletti. Naturalmente il voto è stato 110 e lode.
Ci complimentiamo con ambedue.
NUOVO MOVIMENTO POLITICO
Il 16 marzo scorso alla presenza di semplici cittadini e autorità
l o c a l i è s t a t a i n a u g u r a t a la s e d e d e l n u o v o m o v i m e n t o
" M o n t e f i a s c o n e v e r s o il f u t u r o " c o o r d i n a t o d a l v u l c a n i c o
R O B E R T O CATASCA. Il movimento, che ha già ottenuto l'adesione di molti soci, è nato con lo s c o p o di far i m p e g n a r e i propri
c o m p o n e n t i nella p r o m o z i o n e s o c i a l e e c u l t u r a l e di
Montefiascone.
Auguroni!
Carissimo don Agostino;
chi ti scrive è
Massimo Capezzali, come tu sai
faccio il Carabi• Le Conferenze
• I Concerti
giovedì 13 aprile - Biblioteca Comunale martedì 25 aprile - basilica di S. Flaviano niere presso la
ore 17,30
ore 17,30
Compagnia di AbConcerto dell'Orchestra del XXI secolo
Un secolo di periodici a Montefiascone
badia San SalvaGiancarlo Breccola
tore
(SI) con l'inSeguirà l'inaugurazione della mostra dei pe• Il Teatro
carico di autista
riodici
sabato 8 aprile - Teatro Cardinal Salotti del Capitano, e
ore 21,00
giovedì 27 aprile - Biblioteca - ore 17,30
Il gruppo teatrale "Speaker' CORNER" precome ogni mese
Montefiascone nell'anno Giubilare 1675
senta "A modo nostro"
ricevo puntualMarcello Mari
Variazioni, sul tema dell'amore, della vita e
mente il giornale
della morte, su testi di Costa, Bermi, Fallaci,
"La
Voce".
Feudalesimo
e
Diocesi
nella
Val
di
Lago
Ferlinghetti, Kerua, Pennac, Shakespeare Ti scrivo perché
regia di Francesco Mecorio e Costanza Lucioli Antonio Quattranni
volevo darti una
sabato 29 aprile - Teatro Cardinal Salotti - sabato 13 maggio - Biblioteca - ore 17,30
notizia piacevole,
"V" come Gorpe: viaggio attraverso il diaore 21,00
dopo
quattro anni di fidanzamento con Vinciarelli Nadia (di Abbadia
letto di Montefiascone
Mario Lozzi
La Compagnia Teatrale "I Giovani" di Viterbo
San Salvatore), il giorno 11 Aprile 1999, abbiamo deciso di convolare a
in "Rumors" di Neil Simon Regia Piermaria
• Primavera Giovani 2000
nozze, e per questo abbiamo scelto di celebrare la cerimonia in AbbaCecchini
domenica 16 aprile - Rocca dei Papi - ore
dia San Salvatore, in una chiesa caratteristica di nome S. Leonardo,
giovedì 4 maggio - Rocca dei Papi - ore
17,00
celebrata dal caro Don Francesco. Il nostro desiderio, se è possibile,
17,00
Spettacolo di teatro di Figura
è avere la nostra foto di matrimonio pubblicata sul giornale "La Voce".
Il gruppo teatrale del Liceo "Leonardo Da
La compagnia "Maninalto" di Bagnaia propoCaro Don Agostino ho sempre avuto una grandissima stima di te, conVinci" di Montefiascone presenta "Lisistrata"
ne lo spettacolo per bambini "Il Castoro dal
di Aristofane. Adattamento di Gianni Abbate dente d'oro" scritto e diretto da Gerolamo
tinuerò sempre nel piccolo contributo che faccio al giornale, e spero
Altieri, con Laura Saccani, Augusto Terenzi e che tu mi pubblichi la foto allegata, dedicandomi un tuo personale penLuisa Piazza - musiche di Fabrizio Salvatore - siero.
scene e costumi di Antonella Abatiello (età
• Archeologia
Massimo Capezzali
consigliata: 4-10 anni)
domenica 25 e lunedì 26 aprile
Abbadia San Salvatore 4/1/2000
Visite guidate alla basilica di S. Flaviano a
cura del Gruppo Archeologico "Fanum Volsabato 6 maggio - Rocca - ore 17,30
Come vedi ho pubblicato quasi per intero la tua lettera che è carica di
I giovani e il Libro Conferenza -Mostra sul
tumnae" di Montefiascone - per tutto il perioquella gioia che è in fondo alla tua anima e che costituisce il migliore
do della manifestazione saranno organizzate
libro per ragazzi
augurio che possiamo farti: la tua vita matrimoniale con la benedizione
visite guidate alle più importanti località arLa conferenza è tenuta dalla illustratrice Andi Dio possa renderti felice sempre e la "Virgo Fidelis" possa darti cocheologiche della zona.
tonella Abbatiello
stanza e fedeltà per arricchire ambedue le scelte da te operate: l'Arma,
Per informazioni rivolgersi alla Biblioteca CoLa mostra sarà aperta anche domenica 7
munale (0761-820865)
maggio
la vita matrimoniale.
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Equidistanti ma non indifferenti