CASA DI
Dt o
cAS
DE L
POPOLO
*
L a C h i e s ad i
S . M i c h e l e A r c a n g e l oi n
O L E V A N O L O ME L L I N A
rnia e,>,(,hoúnu
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che l,,ot ft ttrna
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m Lnbegtnaa(I aonaLe
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l-./)
,,
h Yphieta.
Roma, 23 Settembre 1977
CarissimoDon Piero,
di
le dimostrazioni
di affettoe di riconoscenza
ad
visita
cui ero stato oggetto nella memorabile
OlevanoLomellina,
del 3 luglioscorso,in occasione
sono
del ventesimo
Sacerdotale
dellatua Ordinazion'e
state una dimostrazione
di bontà e di delicatezza
d'animo della tua comunitàparrocchialee perciò
sono tanto più felicee fiero di esserediventatosuo
della
membrospiritualeper I'unanimeproclamazione
comunitàstessa.
Ti prego di farti interpretedei miei sentimenti
pressodi essae in particolarepressoi lavoratoricui
ho avuto il privilegiodi consegnareil premio di
fedeltàe d'impegnonel diuturnoeserciziodella loro
professione,
sentimentiche avrannola loro perseveranteespressione
nella preghiera.
placca
La
d'argentoe la medagliad'oro con cui
hannovoluto dar forma alla loro solennee gentile
d e l i b e r a z i o nseo n o s i m b o l od e l l a n o b i l t àe d e l l a
generositàdel loro cuore, doti che tu hai saputo
pastosollecitudine
coltivarecon la tua instancabile
rale e col tuo esempio.
lddio ve ne rimeriti.
Rinnovo'atutti la mia più affettuosa
benedizione
e il più cordialesalutonel Signore.
Aff.mo
t{t SebastianoGard. Baggio
Reverendo
Don Piero Maggi
Parrocodi OlevanoLomellina
IL
CARDINAI-E
SEBASTIANO
BAGGIO
PARR()GGI{IAN()
()N{lRARI(}
DI OLEVANO
YS$"8'Sk'*{\{'"r;i: '
:'T'
.''
.""
Carissimi Parrocchianidi Olevano
ltrt:',,,
l;,fOuanOoil Signoremando Mosè in Egitto per
;;ffiare il suo popolo,aggiunse:< Tuo fratelloAronne
è,.itià'buonparlaiore.. . Parlagli,dunque,e metti le
p+fgglenella sua bocca.. . Egli parlerà per te al
pfifiqlo e ti sarà !n luogo di bocca, mentre tu gli
sàigÌ*in luogo di Dio> ( Esodo lV, 14-16).
libretto, che il vostro Parroco ha preparato
,...:;,11,
conì;cura, prende davveroil suo posto e vi parla a
nome suo ogni volta che.Voi entratenella vostra
Chiesa.
richiarna
la vostraattenzione.
.:' Vi parla,vi istruisce,
:
Dalfa parola nasce la conoscenza,dalla conoscenzaI'amore,dallramorela preghiera,dalla preghierala vita cristiana.
-':.:l:.
È questol'intendimento
del vostro Parroconel
presentarVi
la sua opera.
' E d è q u e s t oi l m i o a u g u r i o .
a r_.
;:i'ir
r' 1,
i.
i::,i.
f,t Mario Rossi
Vescovo
MONS.
MARIO
ROSSI
VESCOVO
DI
VIGEVANO
PRESENTAZIONE
Ai miei cari Parrocchiani,
Si narra che Demostene stesse, un giorno,
cercando invano di attirare, dall'alto della tribuna,
l'attenzionedel popolo di Atene sui gravi problemi
e c o n o m i c i e p o l i t i c i d e l m o m e n t o .M a p e r q u a n t o
si sforzasse non riusciva a farsi ascoltare.
Egli ricorse allora al seguente racconto: ,, Un
giovane noleggiò un asino per recarsi da Atene a
Megar. Era d'estate, verso mezzogiorno,quando il
sole è nel pieno della sua Potenza.
ll padrone dell'asinoe il viaggiatoredecisero di
fermarsi un poco per riposarsiall'ombra,e si misero
a discutere su chi di loro poteva pretendere diritti
s u l l ' o m b r ad e l l ' a s i n o .
"lo Vi noleggiai l'asino e non la sua
ombra" - disse il padronedell'animale.
- "No, io noleggiai I'asino interamente" -.
A questo punto Demostene,il grande oratore
greco, interruppe il suo dire, ma i presenti, vivamente interessati,chiesero ad alta voce che continuasse il racconto.
" C o m e ! " e s c l a m ò D e m o s t e n e ," l ' o m b r a d e l I'asino Vi-interessa di più dei Vostri veri interessi,
e se Vi parlo di essi fate fatica ad ascoltarmi?".
Gli ateniesi compresero la lezione, ma non
seppero mai la fine del racconto" ( G. Barni).
La stessa cosa accade, quasi sempre, ogni
giorno,sotto i nostriocchi.Ci si interessavolentieri
di tuttociò che è superficiale
(scandali,
e secondario
pettegolezzi,
indiscrezioní,
spettacoliinutílie magari
osceni), ma solo raramenteci si dedica a quanto
è necessarioed essenzialeper la nostra salvezza.
Orbene,esistenellanostraParrocchiaun punto
di incontrodove cuore e fede si fondonocontinuamentein un eternoabbracciod'amore:è la Chiesa,
casa del popolo,sorprendente
invenzione
del cuore
palesedi amoree di fede
di Dio e contraccambio
dei nostri antenati.Lì è il cuore dei nostri Padri
unitamente
ai loro Parroci.
Lo scopo dunquedi questoopuscoletto< Amor
mi mosse che mi fa parlare> ( Dante- Inferno ll,
72), è appuntoquesto:ogni mio parrocchianopossa
sernpreleggere- in qualsiasimomentodella sua
vita - quanto i suoi antenati hanno scritto, attraverso costanti sacrifici, per immortalareI'amore di
Dio su questaTerra: la CHIESA.
È l'ansiache manifestoin questomio VENTESIMOdi Sacerdozio
e di servizioalla Chiesa- Casa
popolo
del
che è in Olevano.
don Piero Maggi
Parroco
LA NOSTRACASA DEL POPOLO
La Chiesao Tempio è la " 9454 DEL pOpOLO ".
In questaCasa,infatti,entriamotutti: prima o poi.
Lo scopo di questo mio lavoro è quello di
passare in rassegna le espressioniartistiche,storiche e Iiturgiche della nostra Chiesa Parrocchiale.
Quindi, sarà un discorso facile. fatto a " flash "
sulle opere che le passate generazioni ci hanno
consegnato,e che ora illustranoil più bel monumento
di Olevano
Diamo allora anzitutto uno sguardo al " SAGRATO" ed alla facciata della Chiesa.
f l Sagrato è uno spazio di piazza che sta dinnanzi ad ogni Chiesa.
f l nostro è stato realizzalo nell'ottobre del 1941.
La spesa del selcino e dei ciotoli fu sostenutadal
Comune. ll cemento,invece,la ghiaia ed il muratore
dall'Avv. Leone Galbarini.La spesa fu di circa 7.000
Lire. Ha una lunghezzadi 25 metri ed una larghezza
d i 1 0 m e t r i :è c o m p o s t oc o n s a s s i b i a n c h ie n e r i c h e
r i p r o d u c o n ou n d i s e g n o s e m p l i c e m a p i a c e v o l ee
intonato alla sacralità del luogo.
È di proprietà della Chiesa, appunto perchè è
un luogo sacro,mentre la restantepiazzaè comunale.
Nell'antichità- dobbiamo riportarci al periodo
medievale- il Sagrato serviva anche come luogo
di salvezza per qualsiasi condannato. Chi riusciva
a portarsi sul Sagrato, non poteva essere preso e
condannato.Ma il suo scopo in realtàè stato sempre
quello di preparare il fedele ad entrare - devotamente- nella Casa del Signore.
Da questa posizioneora osserviamola
FACCIATA DELLA CHIESA
Essa è imponente,solenne, artisticamenteintonata e ben proporzionatacon tutto I'insieme della
Chiesa.
Lo stile è in prevalenza rinascimentalemisto
ad elementi di barocco. Non se ne conosce I'architetto nè l'anno di costruzione.
È rimasta anonima perchè sbocciata dall'anima
religiosa del popolo olevanese.
Ricordiamoa questo proposito i versi di Victor
Hugo:
< L'atrtesulla fronte del popolo risplende
come la luce sulla fronte di Dio >.
È quanto ammiriamo nella nostra Chiesa!
Una deliziosa curiosità: nella nostra Diocesi ci
sono ancora altre due Chiese che architettonica*
mente si awicìnano alla nostra: sono quelle di Cava
Manara e Borgo S. Siro.
Nel centro della facciata, sopra il rosone, leggiamo una scritta in latino:< Defendenos in proelior,
d i f e n d i c i n e l l a b a t t a g l i a ( s p i r i t u a l e) ! e p i ù s o t t o ,
sopra il portale campeggia un affresco: I'Arcangelo
S. Michele che ci rivela, appunto, che la nostra
Chiesa è stata costruita in onore di S. Michele;
I'opera è stata offerta dal Signor B. Bensio e realizzata dal pittore Santandrea.
Si dice titolare della Chiesa il mistero o il titolo
d e l l a M a d o n n ao i l S a n t o i n c u i o n o r e è e d i f i c a t ao a
c u i è d e d i c a t ae d i c u i p r e n d e i l n o m e . L e C h i e s e
consacrateo anche solo benedettedebbono avere il
loro titolare; spetta al Vescovo assegnarlo; egli,
naturalmente,tiene conto del desideriodi chi edifica
o cura l'edificaziond
eella Chiesa.
Dopo la consacrazionedella Chiesa,il tiiolo non
puo più essere cambiato; per farlo, occorre un
Indulto Apostolico.
C o n t e m p l a n d oo r a , c o n u n o s g u a r d o d ' i n s i e m e ,
la bella facciata della nostra Chiesa,viene a mente
imperiosa I'affermazioneche I'arte è uno splendido
fiore che sboccia spontaneamentedall'albero del
Cristianesimoal calore di Cuori traboccantidi fede,
come sono stati i nostri antenati. Qui. la materia
quasi si spiritualizzae si slancia in alto e la pietra
pare che respiri una vita ascetica,eterna.Ogni pietra
è un cuore ed una preghiera dei nostri antenati!
È in questa luce e con questo spirito che adesso
possiamo guardare il Portale della nostra Chiesa.
10
IL PORTALE
Ogni Chiesa ha la sua entrata, con una o più
porte.
Generalmente,sono grandiose e artistiche,degne, per quanto è possibile, della Casa di Dio e
proporzionatealla Chiesa ed alla facciata stessa.
Quando, per esempio,si osservanole porte di bronzo
di S. Pietro in Roma, o del Duomo di Milano,si resta
ammirati della loro grandiositae della finezza delle
figure da essé rappresentate.
ll nostro " PORTALED non è di bronzo ma di
legno. Non ha alcuna preziositàartistica;ma è bello,
e, soprattutto,intonato con la facciata della Chiesa;
è stato realizzato a Vigevano, su disegno dell'ing.
Gino Massarottidi Milano e inauguratoil 23 dicembre
1928.Era Parrocodon Carlo Cerri: molti ricorderanno
che allora fu fatta stampare una apposita cartolina
per raccoglierela somma del nuovo debito. Questo
anno, poi, a ricordo della Festa della Mamma, il
portale e stato arricchito di due nuove maniglie.
Non dimentichiamoil significatomorale e simbolico nonchè il linguaggioche esso racchiude:Infatti,
il portalerichiamaalla mente che entrandoin Chiesa,
si esce da un mondo per entrare in un altro, cioè
nella Casa di Dio, nel Suo regno. Non attraversiamolo in fretta senza ascoltarequesto richiamo!
Com'è dunquenello stile delle guide turistiche,
iniziamoora il nostro devoto " pellegrinaggioD, condotti per mano dal Parroco, don Piero Maggi.
Diamo uno sguardo a coloro che sono stati i
fautori e i difensori di questo insigne monumento;
i Parroci che, in un modo o nell'altro,hanno lasciato
la loro testimonianzadi bene e la loro impronta
tuttora visibile negli abbellimentiartisticidella nostra
Chiesa.
1. BONINO don Pietro Francesco
dal marzo
1644 al febbraio
2. GUAZIO don Giovanni Francesco
dal marzo
1650
1650 al settembre 1653
11
3. DE PASTORIS don Stefano
1653 al novembre
dall'ottobre
don
Gerolarno
4.
COPPA
"
dal dicembre 1658 al maggio
5. COSTA padre Battista
1675 al dicembre
dal luglio
6. ANTONIANOdon Giovanni Antonio
dal dicembre 1675 al febbraio
7. COSTA padre G. Battista
1680 al marzo
dal febbraio
padre
Pietro
Francesco
8. GUALA
1680 al giugno
dal marzo
9. STRATTAdon Giuseppe
1691 all'agosto
da luglio
1 0 . P E L L O G G I Od o n B e r n a r d o
1694 al settembre
dall'agosto
';
11. COSTA padre G. Maria
1697 al novembre
dall'ottobre
12. FERRARIdon Giacomo
dal dicembre 1697 al maggio
13. BALDI don Lorenzo
1726 al giugno
dal maggio
14. BOTTA don Matteo
1726 al luglio
dal giugno
15. MOLINA Can. don Gaspare
1729 al novembre
dall'agosto
16. NOVELLOdon Teodoro
dal dicembre 1751 al giugno
17. BALDI don Domenico
1759 all'agosto
dal luglio
1 8 . M O S C H I N Id o n P a o l o
dal settembre 1759 al febbraio
19. FERRARIdon Pietro
1767 al marzo
dall'aprile
20. DELL'ORTOdon Carlo Giuseppe
1789 all'agosto
dall'aprile
21. BAZZANO don FerdinandoS.F.D.
1789 all'agosto
dall'agosto
22. BAZZANO don FerdinandoS.F.D.
1784 al maggio
dal luglio
12
1658
1675
1675
1680
1680
1691
1694
1697
1697
1726
1726
1729
1751
1759
1759
1767
1789
1789
1789
1809
23. MARCHETTT
don Eugenio
dal maggio
1809 at maggio
24. MARCHETTTdon Eugenio
dal gennaio 1810 all'agosto
25. GROSSI don Cristoforo
dall'agosto
1815 at febbraio
26. TRUMELLINIdon Francesco
dal febbraio 1816 al marzo
27. TRUMELLTNIdon Francesco
'1816
dal .luglio
ail'agosto
28. MAZZINI don G. Maria
dall'agosto
fi2A al novembre
29. ROMUSSIdon G. Battista
dal novembre 1921 al novembre
30. ROMUSSIdon G. Battista
dal novembre 1821 al marzo
31. FARINA don Paoto
dall'aprile
1B4T al dicembre
32. NASCIMBENEdon Giuseppe
dal dicembre 1847 al dicembre
33. NASCIMBENEdon Giuseppe
dal novembre 1B4B al 7 aprile
34. PASCIUTtdon Giuseppe
dall'8 aprile 1BB9 at 9 ottobre
25. CERRI don Carto
1809
1g1S
1816
1916
1B2O
1g21
1921
1g4T
1g4Z
1g4T
1gg9
1889
dal 10 ottobre1889 al 14 febbraio1931
36. ANSALDIdon Nicota
dal 14 giugno 1931 ail'11febbraio1973
3 7 . M A G G Id o n P T E R O
dal 23 marzo 19Zg
Dopo questo" excursus", possiamoben dire di
essereaccompagnati
nella nostravisitaalla parrocchiale dalle anime di tutti questi Ministri di Dio.
Incominciamoda sinistraa destra.
VarcataI'entrata,notiamoun Crocifissorelativamente antico: dovrebberisalirealla fine dell'Ottocento,in quantofu acquistato
dal parrocodon Cerri.
Servivaad aprirele processioni,
ed in modoparticolare i funerali.È infatti,costruitoin modo tale da
13
appendervi alle tre estremità superiori un drappo
nero.
L'attuale Parroco, grazie alla generosità del
falegname SiEnor Paolo Picco, lo ha destinato in
quest'angolod'entrata nella Chiesa per favorire una
maggiore devozione'a Gesù Crocifisso'
La Croce, infatti, è l'àncora della nostra salvezza:
non dobbiamodirnenticareche il più bel Crocifissoè
il Cristiano.
Vicinissimo, troviamo la pila o acquasantiera,
un tempo munita di coperchio in metallo.Si presenta
a f o r m a d i c o n c h i g l i a' i n m a r m o e c o n t i e n e I ' a c q u a
santa.
Nell'atrio delle prime Chiese cristiane venivano
collocate delle fontane o piccole vasche nelle quali
i fedeli, prima di entrare, si lavavano le mani per
ricevere degnamenteI'Eucaristiaper la propria Comunione (si usava infatti prenderla con le proprie
mani).
San Giovanni Crisostomo rimproverai Cristiani
che entrano in Chiesa . si lavano le mani e non il
cuore ,; quell'acqua, dunque, esorcizzata e bene, per la nostra puridetta è un " SACRAMENTALE
ficazione.Intingendovidevotamentela mano e facend o i l s e g n o d i c r o c e c i p u r i f i c h i a m od a q u a l s i a s i
peccato veniale.Approfittiamone,alloral
Più avanti, sempre sulla sinistra, troviamo il
BATTISTERO: è il luogo dove è iniziata la nostra
salvezza.ll Battesimo è infatti il sacramento che ci
apre la porta del Cielo e ci permette di ricevere
gli altri sacramenti.ll Battisteroè formato dal fonte
battesimaleo vasca che di regola è poligonale,come
la nostra, ed è divisa in due parti: una contiene
I'acqua da usare per il Battesimo,l'altra riceve la
stessa acqua usata e'la conduce via attraversoun
orificio aperto nel gambo a piede del fonte nel sottostante scarico. l-a vasca contenente I'acqua è ricoperta da una lastra metallica di rame' Sopra il
fonte, come ornamento, troviamo un ciborio, o
tabernacolo,in forma piramidaledi legno,sormoniato
14
da una piccola croce. Internamenteè tappezzato di
bianco e vi sono custoditi i vasi degli oli sacri, la
tazza per I'acqua,argentata(acquistata il 10 settembre 1903), che serve per amministrareil Battesimo.
ll primo Battesimo amministrato nella nostra
Parrocchia risale al 13 marzo 1644: Parroco-Rettore
era don FrancescoBonino che battezzòuna bambina
di nome Anna Maria.A latere del fonte, sulla destra,
troviamopure un dipinto- apprezzato- raffigurante
S. GiovanniBattistache sta battezzandoil Cristo nelle
acque del Giordano.
L'affresco risale alla fine dell'Ottocento:se ne
trova conferma nel questionarioredatto dal Parroco
d o n G i u s e p p eN a s c i m b e n en, e g l i a n n i 1 8 4 8 . . . i n
occasionedella visita pastorale,che scrive: < . . . non
havvinè l'immaginedi GiovanniBattistane altro quals i a s id i p i n t o . . . > .
Una robusta cancellata,per nulla elegante,assicura la sacralità del luogo.
FìomanoGuardini ha fatto dell'acquail seguente
elogio: " Misteriosa è I'acqua. Sennplice,lirnpida,
disinteressata;pronta a mondare ciò ehe è sordido,
a ristorare cio che è assetato. È nello stesso tempo
profonda, insondabile,irrequieta,piena di enigmi e
.di forza. lmmagineadeguatadei fecondi abissi da cui
sgorga la vita e immagine della vita stessa che
sembra così chiara ed è cosi misteriosa.Ora comprendiamobene come la Chiesa faccia deil'acqua il
simbolo ed il veicolo della vita divina, della grazia.
Dal Battesimo noi siamo usciti uomini nuovi, rinati
in virtù dell'acquae dello spirito Santo.E oon I'acqua
santa,con I'acquabenedetta,noi bagniamonel segno
della Croce fronte e petto,spalla e spalla,con questo
elementi misteriosoche è simbolo e strumentodella
vita soprannaturale della grazia " ( | Santi Segni ).
Nel benedirla,così prega il Sacerdote:" Spandí,
o Signore, là virtù della tua benedizionesu questo
elemento e fà che riceva l'effetto della tua grazia
divina per scacciare i demoni ".
Questo misterioso e purificante elemento può
15
essere poriato in ogni casa, dove vive una famiglia
e dove lavora o soffre un cristiano. Come sarebbe
bello se al termine di ogni giornata,prima del riposo'
tutti i membri della famiglia toccasserocon la punta
delle dita I'Acqua benedetta e, tracciandosi un bel
segno di croce, così concludesserola loro quotidiana
fatica.
C'è nella tua casa I'acqua benedetta?
Non c'è Chiesa,sia pur modesta,che non abbia
un altare dedicato alla Madre di Dio, o almeno una
statua che La rappresentie La ricordi. Noi abbiamo
I'uno e l'altra.
Proseguendo,infatti, il nostro viaggio sul lato
sinistro della Chiesa, si accede all'Altare dedicato
atla Vergine, situato in uno dei due bracci laterali'
Esso si presentacon una linea baroccantesolen'
ne ed armoniosa,vivace nella varietà dei marmi e
dei colori.
ln una nicchia situa,taal centro, al di sopra
dell'altare,troneggia una bellissimastatua in legno
della Madonnadel S. Rosario.Quest'annone è stato
casualmentescoperto lo scultore e l'anno di esecuzione. Infatti, mentre si rimuoveva per esporla alla
venerazionedei fedeli durante il mese di ottobre,
veniva scoperta la seguente scritta scolpita nell'int e r n o d e l l a s t a t u a : , , 1 7 4 1 - M I C H E L ET I R A B O S C H I
pavese fecce " ( sic ).
QuestoAltaredella Madonnadel Rosarioè inoltre
" indulgenziato": con decreto 28 marzo 1894 fu,
infatti, eretta canonicamente la < Compagnia del S.
Rosario> dal Vescovo Mons. Giacomo Merizzi.
Nell'archivioParrocchialeesiste tuttora il registro con i nominatividegli aderenti a quesia Confraternita. Fa piacere rilevare che il primo ad essersi
iscritto sia stato il Parroco,don Carlo Cerri; e, con
l'ultima iscritta, la Signora Giuseppina Verminetti,
I'B agosto 1916, si raggiunsero i cento iscritti.
Ma già fin dall'agosto 1875 il Vescovo Mons.
De Gaudenzi concedeva con un Decreto alle Figlie
d i M a r i a u n ' i n d u l g e n z ad i 4 0 g i o r n i .
16
i
"[
A questo proposito però, nella relazione della
Visita Pastoraledel 1906, si legge:
" La Figl,iedi Maria SS. lmmacolata
sono in scarso numero perchè le ragazze,
e p i ù l e m a d r i , d e s i d e r a n oc h e I e f i g l i e
v a d a n oa i b a l l i ! , .
Alla festa del S. Rosario,che cade il 7 ottobre
o p p u r e n e l l a d o m e n i c a s u c c e s s i v a ,e r a u n t e m p o
legata una popolaree originale iniziativa:la raccolta
dei fagioli, mellga, pomi, torte, castagne ed altri
generi.
ll ricavato era destinato alle necessità parrocchiali.
I n u n a r e l a z i o n ed e l l a V i s i t a P a s t o r a l ed e l 1 8 9 5 ,
si legge pure che è stato venduto un preziosolampad a r i o d i c r i s t a l l oc h e a b b e l l i v al ' A l t a r ed e l l a M a d o n n a .
N o n s i c o n o s c o n oi m o t i v i d i t a l e v e n d i t a !
Sul lato sinistro dell'Altaretroviamo la statua di
S. Giuseppe,acquistata- nel marzo 1976 - dalI'attuale Parroco grazie ad una iniziativa alquanto
sentita. Infatti, con il ricavato della vendita delle
" frittelle", dolce caratteristicodella festa di S. Giuseppe,è stato possibileacquistarela statua.
Sul lato destro invece - sopra la porta che
conduce in sacrestia - troviamo un quadro con
S . G i o v a n n iB o s c o ,o p e r a d e l p i t t o r eA t t i l i o D e P a o l i :
fu acquistatodal Comune e fu benedetto il 1" settembre 1940.
Lasciamo un attimo l'interno delfa Ghiesa e pontiamoci in sacrestia.
È molto spaziosa ed abbastanza accogliente.
C o l p i s c eI ' a r m a d i od i n o c e p e r g l i a r r e d is a c r i , i m p o nente e pregevoleper la sua lavorazione.
In questi mesi è stata arricchitacon una biblioteca dove sono stati raccoltiparecchilibri dei Parroci:
d a l 1 6 0 0c i r c a f i n o a i n o s t r it e m p i .
Dalla sacrestia si passa nel campanile.
Esteriormenteha una forma alquanto originale,
risale intorno al 1749e sostiene5 campane.Le prime
tre furono realizzate dalla Ditta Pasquale Mazzola
17
d i V a l d u g g i an e l l ' a n n o1 8 8 1 : P a r r o c o e r a d o n G i u seppe Nascimbenee nell'agostodello stesso anno
furono benedetteda Mons. De Gaudenzi,Vescovo di
Vigevano.
La campana più grossa è posta a ponente ed è
dedicata a S. Michele Arcangelo con questa iscrizione: " S. Michele Arcangelo difendeteci". Ha il
d i a m e t r od i m t . 1 , 0 9 ,l a l u n g h e z z ad i m t . 1 , 1 0e c o r '
risponde alla nota musicale " fa '. Pesa kg. 680.
La seconda è posta a levante ed è dedicata ai
SS. Giacomo e Barnaba con la seguente dicitura:
" S. Giacomoe Barnabapregateper noi ". ll diametro
è di mt. 0,95, la lunghezzaè di mt. 0,93. Corrisponde
alla nota musicale " sol "; pesa kg. 485.
Lalerza è posta a sud ed è dedicata al S. Cuore.
Porta la dicitura: " S. Cuore di Gesù esauditeci". Ha
il diametro di mt. 0,65 e la lunghezzadi mt. 0,70;
corrispondealla nota " la ". ll suo peso è di kg. 340.
Le campane non presentanodecorazionispeciali nè
artistiche.In data 4 aprile 1976 il Parroco don Piero
Maggi installavaun nuovo concerto.
La quarta campana è stata offerta dagli agricoltori olevanesi e porta la seguente iscrizione: " Gli
agricoltori olevanesi offrirono supplicando a Dio
grazie e benedizioni:at fulgure et tempestate,libera
nos Domins". Pesa kg. 285 e corrispondealla nota
. si bennolle".
La quinta campana, invece, è stata offerta a ricordo dei morti della Parrocchiae reca la seguente
iscrizione:" A perenne ricordo di tutti i defunti della
nostra Parrocchia: I'eterno riposo dona loro, o Signore, e fai loro risplendereI'eternaluce ". Pesa kg.
205 e corrisponde alla nota musicale " do ". Ditta
esecutriceè stata la fonderie di campane di Achille
Mazzolasempredi Valduggia,che ha rimessoa nuovo
anche il castello campanario.
In un secondotempo,nel lugliodello stessoanno,
l'attuale Parroco,d'accordo con l'autoritàcomunale,
installavaun nuovo orologio moderno ed elettrico in
modo di ovviare alla grave difficoltàche I'incaricato
18
comunaleaveva di far funzionaleil vecchio orologio.
La Ditta invitata per l'installazionedel nuovo
orologio è stata la A.E.l. di Perego con sede ad
lnzago Milanese.
Riportiamoci ancora davanti all'altare dedicato alla
Madonna de! Santo Rosario per I'ultima osservazione.
Mi viene spontaneo intanto un accorato invito:
v o g l i a t e l al a C h i e s as e m p r eb e l l ae r i c c a ,p e r c h èè l a
C a s a d i D i o . F i a t e g e n e r o s i ,s p e c i a l m e n t eq, u a n d o
occorrono gravi spese o di riparazione,o di decoraz i o n e , o p e r l ' a c q u i s t od i s u p p e l l e t t i l pi e r i l c u l t o .
C e r c a t e ,i n s o m m a ,d i u n i r e i l v o s t r o n o m e a q u e l l o
d e i v o s i r i a n t e n a t i ,c o m e i n u n e t e r n o a b b r a c c i od i
amore e di fede!
U n u l t i m os g u a r d oa i 4 q u a d r i c h e c a m p e g g i a n o
in alto attorno all'altare.
R a f f i g u r a n oS
: . Agata, S. Lucia, S. Apollonia,
S . M a r g h e r i t aS. e c o n d ol e r e l a z i o n P
i a s t o r a lsi o n o d i
autore ignoto e di nessunvalore artistico nè storico.
U n a c o s a c o m u n q u eè c e r t a : s o n o o r a m a i i n u n o
stato molto decadente,bisognosidi urgente restauro!
Spostandociora verso l'AltareMaggiore,vediamo
P U L P I T Oc o n C o n f e s s i o n a l ei n, n o c e ,
il meraviglioso
d i s t i l e b a r o c c o ,d e l q u a l e , p u r t r o p p o ,n o n t r o v i a m o
alcun dato storico.
ll Pulpito è detto anche " CATHEDRAVERITAT I S " p e r c h è v i s i a n n u n c i al a p a r o l a d i D i o , v e r i t à
di fede e verità di morale.
N e l l e l i n e e g e n e r a l i ,i p u l p i t i ,t u t t i p i ù o m e n o ,s i
r a s s o m i g l i a n oV.e n e s o n o d i g r a n d i o s ie m o n u m e n t a l i , c o m e a S i e n a , F i r e n z e ,P i s a . A n c h e i l n o s t r o
Pulpito è notevole per la sua maestosità,bellezzae
stile.
L ' o r i g i n ed e l P u l p i t on e l l e C h i e s er i s a l ea l s e c o l o
X V l , c o l d i f f o n d e r sdi e l l ' O r d i n ed e i P r e d i c a t o rei d e i
Minoriti.
ll nostro Pulpito è sormontatopure dal " baldac) , n e c e s s a r i oq u i n d i ( n o n
c h i n o" , d e t t o " a b b a t t i v o c e
essendocia quel tempo i microfoni) per far scendere
19
la voce dell'oratore verso l'assemblea sottostante,
molto
essendo la nostra Chiesa architettonicamente
alta.
Un altro particolare:il Pulpito porta, dalla parte
dell'Altare,un Crocifisso:cio per ricordareal predicatore che egli è l'inviato di Cristo crocifisso,che Lui
deve predicare;e per ricordare al popolo che deve
ascoltare il predicatore quale inviato di Cristo e
aspettarsi da Iui il Vangelo di Cristo e non solo
parole che piacciono alle orecchie o appagano la
fantasia e la mente.
La riforma liturgica,ora, operata dal Vaticano ll,
ha introdotto nuovamentel'ambone.
Quindi attualmente l'uso del pulpito è stato
accantonato.Ma non certo, ovviamente,l'annuncio
delfa parola di Dio, la quale, anzi, proprio oggigiorno
ha acquistatomaggioreimportanzain tutte le liturgie.
Sotto il Pulpito abbiamo il CONFESS!ONALE
dello stesso stile ed eleganza.
Vienespontaneaora una domanda:a qualeepoca
risale questo complessodi stile barocco? Possiamo
affermare che esso risalga ai primi dell'Ottocento:
sembra che sia stato donato dalla Signora di un
agricoltore olevanese per aver otienuto la grazia'
della guarigione.
L'ALTARE MAGGIORE
Vi si accede per tre gradini, attraverso due
balaustre molto lavorate ed originali: sono un barocco ricco, con volute e colori assai singolari.
Hanno il compito di delimitareil SANCTA SANCTORUM, cioè, la parte più santa della Chiesa, che è
l'Altare Maggiore, dal corpo stesso centrale della
Chiesa.
Saliamo allora sull'AltareMaggiore,costituitoda
un blocco omogeneodi marmo,piacevolee attraente.
È imponentee splendente,tale da suscitarenella sua
maestositàfervore e preghiere.
La chiesa fu consacrata il 7 novembre 1897,
essendo parroco don Cerri, dall'lll.mo e Rev.mo
Íra' Carlo Lorenzo Pampirio,Metropolitadi Vercelli.
20
La consacrazionedella Chiesa trova la sua ragione,
anzitutto per ricordarci il rispetto che dobbiamo
sentire per il luogo < sacro "; secondariamente,per
attirarepiù copiose benedizionidal Signoresui fedeli
che credono e pregano; ed, infine, per ricordare
anche a noi che per il Battesimo siamo divenuti
tempio vivo di Dio.
ll TABERNACOLOdorato e di sicurezzaè stato
donato dalle Sorelle Aldrovanti tramite il Parroco
d o n N i c o l aA n s a l d i ,n e l l u g i l o 1 9 4 8 .N e l 1 9 7 3l ' a t t u a t e
Parrocoha voluto ricordarela propria mamma,rinnovandone lo splendoree la doratura.
ll Tabernacolo,detto pure ( ciborio ", è destinato
alla conservazionedell'Eucaristia.E' detto anche:
AUl..ADEI perchè è il luogo più augustodeila Chiesa
Cattolica.
Sulla porticina del nostro Tabernacolo è stata
cesellata la figura di Gesù Buon Pastore, seguito
d a u n a t u r b a d i p e c o r e l l e .E v i d e n t el ' a l l e g o r i ad e l l a
parabola raccontatada Gesù nel S. Vangelo.Augur i a m o c i c h e n e s s u n a( p e c o r e l l a" s i s m a r r i s c ao s i
a l l o n t a n id a l l ' o v i l e .
QuestoAltare è inoltre privilegiato" ad tempus"
con l'indulgenza<<ad septemnium" come consta da
u n a t a b e l l a r i n n o v a t ai l 1 7 m a g g i o 1 8 9 2 d a M o n s .
Merizzi.Proprio nel centro dell'Altare,su base ovale,
si eleva un tempiettodi forma molto armoniosa,anche
se vi predominala linea retta dei marmi.
Osservandoancora l'Altare,troviamo alla nostra
sinistra il nuovo ORGANO elettronico della Ditta
Bocchi di Piacenza,acquistatoil 1g marzo 1976 dal
Parroco don Maggi. L'acquistosi è reso necessario,
in quanto per il restauro del vecchio organo, per
nulla artistico, era stato richiesto un prezzo eccessivo.
L'organo è il re degli strumenti musicali.
Ascoltare il suono dell'organo che scende dall'alto di una Chiesa, è sempre una esperienzache
affascinae stupisce.
Anche se ha trovato nell'antichitàMedio-
21
evo - non poche opposizíoniprima di entrare in
Ghiesa; tuttavia, oggi, possiamo affermare che la
sua storia si fonda con la stessa liturgia.
Per ChatobriandI'organo è " una geniale inven:
zione del cristianesimo>; per Victor Hugo costituisce
" il centro unico, I'unico gemito nel quale si mescolano e si fondono il cielo e la terra "; per Lammaisè
" f'eco del mondo invisibile"; per Balzac è " lo strumento di maggior grandezza, audacia e magnificenza >.
ll Concilio Vaticano ll - infine - nella Costituzione Conciliareconferma che, I'organo è " lo strumento musicale tradizionale" e. che il suono dell'organo " è in grado di aggiungere un notevole
splendore alle cerimonie della Chiesa e di elevare
potentementegli uomini a Dio e alle cose celesti".
( Cost. Sac. C. n. 120).
È una vera e propria canonizzazione.
La musica, infatti, è senz'altro un mezzo per
avvicinarsia Dio: è, appunto,quanto si vuole realizzare nella nostra Parrocchia.
ll dono, quindi, del Nuovo Organo - dovuto ai
nostri agricoltori - acquista una importanza indescrivibilenon solo per la vita della Chiesa,ma anche
per la liturgia.
Questonobile gesto dei nostri agricoltori,è stato
tramandato con una apposita targa, collocata sulI'organo stesso.
L'acquisodello strumentoammontaa L. 1.725.000.
L'attuale nuovo organo elettronico ha, inoltre, le
seguenti caratteristiche tecniche:
Peso: Kg. 145 circa;
N.2 tastiere di N. 5 ottave;
Pedalieraconcava radiale di N. 32 note;
Registritotali n. 24 + 1 per il vibrato * 1 per la
regolazionedel suono della pedaliera;
N.2 scarpe per I'espressionedel suono indipendentementetra le due tastiere;quelladella prima
tastieraagisce anche per la pedaliera.
È trasportabilesolamentela prima tastiera;
22
t
'
I
È dotato di una particolareamplificazioneche lo
r e n d e ( g r a n d i o s oD .
È insomma,molto adattoper I'accompagnamento
del canto e per rendere più attraenti Ie funzioni
liturgiche.
Posso infine assicurareche il nostro nuovo org a n o h a s u s c i t a t o l ' a m m i r a z i o n ed i p a r e c c h i S a cerdoti.
P o i c h è l a n u o v a l i t u r g i a h a c o n s i g l i a t oI ' A l t a r e
< coram populo ", si era già provvedutoa realizzarne
u n o i n l e g n o ,s o s t i t u i t on e l 1 9 7 3d a l l ' a t t u a l ei n f e r r o
realizzatodal Signor Natale Gabutti su disegno del
P a r r o c od o n M a g g i .
Esso sviluppa il tema seguente:i cerchi rappres e n t a n oi l m o n d o ;I ' a m o r ed e l l a S S . T r i n i t àa b b r a c c i a
il mondo offrendo la salvezzaattraverso l'immolaz i o n e o p e r a t ad a G e s ù s u l l a C r o c e .
V o l g e n d ol o s g u a r d o i n a l t o , v e d i a m o u n g r a n d i o s o q u a d r o r a f f i g u r a n t el a g l o r i a d i S . M i c h e l e ,
o p e r a d e l p i t t o r eF e l i c eT R U P P Ad i C a n d i a .
V e n n e c o l l o c a t ol ' 1 1 g i u g n o 1 8 9 2 ,e s s e n d op a r roco don Carlo Cerri e costò 900 lire. È dipinto su
tela ad olio con cornice di legno dorato, molto
apprezzato.
Lasciarnoora il centro della nostra fede: scendiamo dai gradini del Presbiterioed osserviamola
l a p i d e c h e r e c a l a s e g u e n t ei s c r i z i ó n el a t i n a :
A R C H A N G E L OM I C H A E L I
A E D E M P R O P EL A B E N T E M
BALTHASSARDE OLEVANO COMMENDAT.
I A C T I SF U N D A M E N T I S
ANNO MDCCXXXIII
HIERONIJMUS
D E O L E V A N OM A R C H I O
A B S O L U T OO P E R EA N N O M C D D X L I V
N O N S I N E I N C O L A R U MI N D U S T R I A
ELEGANTIOREMRESTITUEBAT\lT
d i c u i r i p o r t i a m ol a t r a d u z i o n e :
" Essendo la Chiesa quasi cadente,
i n o n o r e d e l l ' A r c a n g e l oM i c h e l e ,
il CommendatorBaldassarredi Olevano
n e l l ' a n n o1 7 3 3p o s e l e f o n d a m e n t a
di unanuova,
23
ed il Machese leronimo di Olevano
la finì nell'anno 1744
ed il lavoro degli abitanti,
con l'interessamento
rifacendolapiù grandiosa e più elegante".
Forse è stato < l'interessamentoed il lavoro degl!
abitanti> nella costruzionedella Nuova Chiesa che
li ha premiati col privilegio del Patronato.
P r i v i l e g i oc h e è u n i c o n e l l a n o s t r a D i o c e s i e
consiste nella facoltà dei Capi-Famiglia di eleg- il Parroco,scegliendolo
gere - democraticamente
da una terna di nomi propostidal VescovoDiocesano.
È u n p r i v i l e g i oc h e t r o v a l e s u e o r i g i n in e l M e d i o evo; ma. . . non è accettatodalla libertàche la Chiesa
e s i g e n e l l as u a m i s s i o n e .
Infatti, il Goncilio Vaticano ll nel decreto sulI'ufficioPastoraledei Vescovi- al numero 31 - riguardanteIa nomina dei Parroci,dice esplicitamente:
u dato che lo scopo fondamentaledel ministero
parrocchiale è il bene delle anime, perchè il
Vescovo possa procedere più facilmente e convenientementealla provvista delle Parrocchi'e,si
aboliscano,salvo il diritto dei religiosi,sia tutti
i diritti di presentazione,di nomina, di riserva,
sa, dove esiste, la legge del concorso, generale
e particolare".
C a r i s s i m i l,a v o c e d e l C o n c i l i oè v o l o n t àd i D i o !
... inchiniamoe
c i. . . f i a t v o l u n t a sD e i ! . . .
adesso
nell'altare laterale detto di S.
Spostiamoci
GIACOMO e S. ANNA.
Architettonicamentequesto altare si avvicina
all'altroAltare laterale,quello dedicato alla Madonna
d e l S . R o s a r i o :s e m b r a n og e m e l l is i a n e l l a l i n e a a r t i s t i c a c o m e n e i c o l o r i d e i m a r m i : c o l p i s c ei l q u a d r o
riproducente S. Giacomo e S. Anna con il Gesù
Bambino.
Questo Altare risale al 27 -11- 1693 quando
venne fondato dalla Signora Maddalena Ambrosini
ed aveva un reddito annuo di 1300 lire circa con
I'obbligo della Messa quotidiana e festiva. È stato
pero soppressonel 1858 dopo continue diatribe con
24
il Governo ed i parenti. ll Governo si prese il 30
per cento e non pagò mai nulla alla Chiesa parroc_
c h i a l e ;i l r i m a n e n t ed e l b e n e f i c i oa n d ò p e r l e g g e a g l i
eredi che in breve tempo lo sperperarono.
Fannocorona a questoAltare:alla nostrasinistra
una piccola statua di S. Antonio ed il quadro di S.
Francescod'Assisi, opera di un dilettante,il Signor
Guido Battaglinodi Mortara,e venne acquistatonel
maggio det 1953.
IL TERZ'ORDINE,
FRANCESCANO
A questo proposito, ricordiamo il nostro Terzo
Ordine Francescano.
Così leggiamo nell'apposítoregistro:
" La Congregazionedel Terz'Ordinedi S.
Fran_
cesco d'Assisi detto della penitenza, venne eretto
canonicamentenella Chiesa parrocchialedi Olevano
sotto il titolo di san MicheleArcangelo il 6 novembre
1883 da Sua Ecc.za Mons. pietro Giuseppe De Gaudenzi, Vescovo di Vigevano e Commissario del
Rev.mo P. Egidio da Cortona, Ministro Generaledei
Frati Minori Cappuccini per il Terz'Ordine France_
scano per la sua Diocesi tl 2Z settembre lg1g
( Pastorale14 - Xlt - 1882).
A dir.ettoredella Congregazioneè nominato il
Parroco pro tempore nella persona del sac. Nascimbene don Giuseppe.
Gli ascritti ascesero fino oltre il Centinaio.
Al presente conta 50 Terziarie delle quali 19
vestirono I'abito il 2g maggio 1939.
Durantela visita canonicafu riordinatadal sotto.
scritto che nominò anche i membri del Discretorio
n e l l ' O r d i n es e g u e n t e :
Ministra: VerminettiGiuseppina;
Vice-Ministra:Arrigoni Maria;
Maestra delle Novizie: Stangalino Giuseppina;
Consigliere:ViadanaAngela Ravezzanie Ferrara
Teresa Maggi.
Olevano,29 maggio 1939
p . C a m i l l od a S . G i o r g i o
Cappuccino
d e l e g a t op r o v . l ep e r i l T . O , F . ,
25
Attualmente le iscritte sono solamente 25 e il
Discretorio è così composto:
Ministra: Bosio Piera;
V i c e - M i n i s t r aR: e G i u s e p p i n a .
Determinanteè I'apporto dato alla Parrocchia
del Terz'Ordine Francescano:pulizia della Chiesa,
canto, visite agli ammalati,ecc.; sono le attivitàdove
maggiormentespicca e si sente la presenza delle
nostre Terziarief rancescane.
L ' a u g u r i o è d u n q u e " s e m p e r a d m o e l i o r a "! .
Anche questo Altare è circondato in alto da 4
q u a d r i d i d u b b i o v a l o r e a r t i s t i c o ,e s o n o : S . P o n z i o ,
S. Antonio e due Angeli.
Pero, gli otto quadri che abbiamo osservato
nei due Altari laterali, stando a quanto ci viene
r i f e r i t od a l d i z i o n a r i oB i o g r a f i c od e g l i l t a l i a n i v, o l u m e
X ( e d i t o d a l l ' l s t i t u t od e l l a E n c i c l o p e d i al t a l i a n af o n data da Giovanni Treccani, Roma, 1968), sarebbero
del pittore pavese Carlo Antonio BIANCHI ( Pavia,
1714 - ancora attivo nel 1774). Egli viene definito
un modesto pittore che, pur avendo subìto I'influsso
della pittura romana, non tralasciò le lendenze lombarde che chiedevanomodi aggraziati;nei suoi affreschi, i corpi robusti, sviluppati a serpentina,hanno
volti pienotti e i panneggi mostrano,con le pieghe
un po' dure, larghi svolazzi; le tinte sono forzate,
chiare, ma non luminose,talvolta gessose.Anche il
medico-StoricomortareseFrancescoPezza,nella sua
opera " ll S. Lorenzo di Mortara nella storia e nell'arte" ( Mortara, 1925) attribuiscegli stessi quadri
al Bianchi.
ll 16 marzo 1890,poi, il Parroco don Carlo Cerri
ereggeva in questo Altare la Compagnia di Maria
SS. Addolorata. ln un secondo tempo, invece, il
P a r r o c od o n N i c o l aA n s a l d i ,i l 4 f e b b r a i o1 9 3 3 ,a c q u i stava- pressola Ditta GioacchinoRossidi Milano'una meravigliosastatua dell'Addolorata.
Da questoAltare,attraversouna cancellatamolto
robusta di ferro, si passa nello scurolo o meglio,
come si legge nella Visita Pastoraledel 1893, nel-
26
l'Altare della Beata Vergine di Settembre o del
Deposito.
La tradizione riserva alla statua della Vergine,
detta Madonna delle Grazie,il privilegio di combat_
tere qualunque siccità.
In questa Cappellina troviamo inoltre Ia statua
del Cristo Morto con una artisticaurna. Fu acquistato
l ' 1 1 o t t o b r e ' 1 9 1 4q u a t e D O N O - R | C O R D O
det popoto
olevaneseal loro amato pastore_ don Carlo Cerri *nella fausta ricorrenzadel suo Giubileo parrocchiale.
Nell'urna è stato deposto l,elenco di 145 bene_
fattori e 161 nominativi,con parecchie fotografie,di
n o s t r i s o l d a t i d e l l a g u e r r a 1 9 1 S _ 1 9 1 gB. e l l i s s i m ae
molto significativa,poi, la preghiera nascosta sotto
il capo del Cristo Morto: * O Gesù, che, morendo
per la Redenzionedel genere umano, avete
voluto
perpetuareil Vostro Sacerdoziosulla terra, benedite
t u t t e l e f a m i g l i ec h e , i n o m a g g i oa l G i u b i l e op a r r o c _
chiale del loro pastore, don Carlo Cerri, vollero
solennementeaffermarela loro Fede col dono_ricordo
d i q u e l l a S a c r a E f f i g i e ,c h e è l , e p i l o g os u b t i m ed e l
Vostro amore per l'umanità".
Q u e s t a C a p p e l l a è , i n o l t r e , i n d u l g e n z i a t ap: e r
lucrare l'lndulgenza di 40 giorni, basta una visita
oppure Ia celebrazionedi una S. Messa.L,indulgenza
è stata concessa verbalmente da Mons. Merizzi il
15 agosto 1893.
QuestaCappellaè pure il rifugio delle devozioni:
vi troviamo,infatti,la statuadi S. Rita, della Madonna
di Caravaggio,dell'Addolorataed il quadro della Ma_
donna di Pompei.
Uscendo da questa Cappella,troviamo un altro
Confessionaledi nessunvalore,che viene adoperato
durante le SS. Missioni.
Ora, prima di lasciare la Chiesa,diamo uno
sguardo generale.Appoggiamocialla bussola,instal_
lata - per proteggeresoprattuttodal freddo _
dal
Parroco don Nicola Ansaldi nel 1932 con Ia spesa
di 2500 lire.
Da questa posizione, osserviamo anzitutto la
27
forma della Chiesa: è una ellisse con quattro quasi
rettangoli,dove si nota una rara armoniositàarchitettonica; e poi, naturalmente,la decorazione delle
volte. Questa offre intrecci favolosi con volute che si
rincorronodove sono stati incastellatiuna miriade di
angeli o putti che abbellisconola volta rendendola
originalissima.
Essendo poi la Parrocchiadedicata a SAN M!CHELEARCANGELO,troviamoallora,nel centrodella
volta, un meravigliosodipinto di forma ovale del
pittore Luigi Morgari( 1897), riproducentela battaglia
c h e I ' A r c a n g e l oM i c h e l e h a i n g a g g i a t on e l P a r a d i s o
contro le torze maligne. Per la sua grandezzae la
forza dei colori è quest'opera lra le migliori che
ammiriamo nella nostra Chiesa.
ll pittore Luigi Morgari, nacque a Torino nel
1857,fu allievo del Gamba e del Gastaldi nell'Albertina e, collaboròa lungo col padre e con lo zio
Rodolfoeseguendoaffreschiin varie Chiesedell'ltalia
. . . Si dedicò pure alla pitturadi cavalsettentrionale
letto, realizzando vari quadri di tema religioso e
profano coi quali ottenne qualche buon riconoscimento in rassegne collettive nella capitale piemonlese e aìlrove. I Gaììellì-Camesasca,
Encìcìopeòìadella Pittura ltaliana,vol. 2, GarzantiEdit.,1951).
A l t r i d i p i n t i p o i t r o v i a m on e i q u a t t r oa n g o l i d e l l a
volta raffiguranti:il Sacro Cuore di Gesù,S. Vincenzo
de' Paoli,S. Carlo Borromeo,S. Giuseppeed i quattro
E v a n g e l i s t im
, olto belli.
N o n p o s s i a m oi n f i n ed i m e n t i c a r el a " C E p 4 g g t
S I G N O R E" c h e t r o n e g g i as u l l ' A l t a r eM a g g i o r e ;l ' a r t i sta che l'ha reallzzata,come pure gli altri dipinti, è
rimastosconosciuto:però, abbiamo motivo per affermare che si tratta del pittore Boniforti.
lnfatti,il Parroco don Cerri, nella relazlonedella
Visita Pastorale del 1906, dice: " ll pavimento, le
pareti, e le volte della Chiesa sono in ottimo stato,
anzi il pavimento nuovo, pareti e volte pitturate e
o r n a t e d a d u e a n n i " , e n e l l A m m i n i s t r a z i o npea r r o c chiale dell'anno 1899,troviamo diversi acconti sem-
28
pre alf'índirizzodel píttore Boniforti.
t-,lnparticolaresingolaredi questi dipinti è che i
personaggi rappresentatisono persone di Olevano.
La curiosa circostanzami è confermatada parecchi.
A propositodi tutti questi dipinti, ricordo quanto
affermavaS. Basilio ( Om. XX ): i pittori * fanno per la
religionetanto coi loro quadri quanto gli autori con
la loro eloquenza".
Dice infatti giustamenteil Gozzi che * le storie
sono cose lunghe e seccano. Un quadro o una
statua con una breve iscrizione, passano più nel
cuore che duecento fogli. per me trovo più utile un
q u a d r o o d u n a s t a t u ap e r i n s e g n a r ec, h e u n a b i b l i o teca intera". Siano dunque questi i sentimentiche
c i s p i n g o n o a d a m m i r a r ei d i p i n t i e l e s t a t u e c h e
abbelliscono la nostra parrocchiale.
Abbassiamoora lo sguardoe troviamonei quattro
angoli della Chiesa alcune statue. È facile il loro
riconoscimento:S. Pietro e S. paolo che ci sono
di fronte e, díetro alle nostre spalle, S. Teresa e S.
Antonio.Sono state acquistatedal parroco don Cerri
nel luglio del 1902per it valore di 729 lire.
Ed ora contempliamoI'opera più recente, inau_
gurata il Venerdi Santo del 1977: LA VtA CRUCIS.
È stata realizzatadalla pittríce prof. Rina Bonacasa di Mortara e donata dalla FamigliaZambello,a
ricordo del loro indimenticabilefiglio Bruno, tragica_
mente perito in un incídentestradale.
QuestaVia Crucis è compostada figure in basso_
rilievoin cotto in stile tradizionaleed in cornposizione
verticale;essa piace: I'artistaha dimostratouna sen_
sibilità non comune, riproducendo nei personaggi
della Passionedi Gesù una drammaticitàche com_
muove ed impressiona.Vi raccomando,meditatela!
Devotamente,osserviamopure gli Angeli che si
trovano nelle lesene al di sopra della Via Crucis.
Essi tengono tra le mani gli arnesi adoperati per la
Passionedi Gesù.
ll loro movimento e l,originalitàdel pensiero
che I'artista ha sviluppato,suscitano víva curiosità.
29
I BANCHI
Uno sguardo lo riserviamoanche ai banchi della
Chiesa.
Durante le Sacre funzioni i fedeli stanno ora
seduti,ora inginocchiatio in piedi; e perchè possano,
secondo le circostanze,stare comodamente,nelle
C h i e s ec i s o n o i b a n c h i .
I nostri non hanno nulla di artistico, sono di
legno massiceio e sono stati realizzati dai nostri
f a l e g n a m i :S i g n o r P i c c o P a o l o e S i g n o r R i s è P i e r i n o
negli anni 1963- 64 essendo Parroco don Nicola
Ansaldi per la somma di lire 550.000.
I
I.E VETRATE
Le ultime risalivano al 1897 di nessun valore
artistico, ed inoltre, si trovavano in stato pessimo.
S i i m p o n e v a ,q u i n d i , u n a u r g e n t e s i s t e m a z i o n e
e riparazione.
ll 23 Marzo 1975 - domenica delle Palme venivano inauguratele Nuove Vetrate,alquanto inton a t e c o n l ' i n t e r n od e l l a C h i e s a .
ed
Furono donate dalla Ditta FACES di iVlortara,
il vetro installato è detto: " cattedrale".
LE RELIQT"IIE
D o p o i l S S . S a c r a m e n t oe i S a c r i O l i i , l e r e l i q u i e
dei Santi sono certamente la parte più sacra nella
Chiesa.
Personalmenteho sempre desideratodi avere in
Chesa il " Corpo di un Santo ".
Purtroppo, la storia locale della nostra fede,
almeno a tutt'oggi,è stata un poco avara e non ci ha
riservato questo meravigliosoprivilegio.
C o m u n q u e , l e r e l i q u i e c h e p o s s e d i a m o ,p u r
essendo numerose,tuttavia,sono comuni.
Ecco I'elenco:
1 . S . A g o s t i n oV e s c . e D o t t . - S . B a r n a b aA p . - S .
Carlo BorromeoArc.
Queste quattro relique si trovano nelle piccole
30
I
I
capsule dei busti, che servono di ornamento al_
I'Altar Maggiore.
2. S. Costanzo- S. Onesto - S. Eutropia- S. Felicissima martiri.
Ciascuna reliquia è contenuta in una cassetta a
p i c c o l a u r n a d i l e g n o c o n c o n t o r n im e t a l l i c i .
3 . S . F i d e n z i o- S . G a l l i c a n o- S . l p p o l i t o- S . G i u _
liana Martiri.
C i a s c u n ar e l i q u i aè c o n t e n u t ai n p i c c o l i b u s t i d i
legno dorato.
4. S. Giacomo Maggiore Apostolo.
In teca di metallo.
5. S. Antonio da Padova- S. MargheritaV. e M. _ S.
E u r o s i aV . e M .
In teca di cristallo.
6. S. Francescod'Assisi Confessore.
In teca metallica.
7 . S . M a r g h e r i t aV . M . - S . A p o l t o n i aV . M . - S . C a n _
dido M. - S. ClementeM. - S. BonaventuraConf.
e Dott. - S. Lucia V.M. - S. Biagio Vescovo M. _
S. Francescod'Assisi Conf.
In teca d'argento.
Ed ora, devotamentecome siamo.entrati, acco_
- vicino vi è pure una
stiamociverso I'acquasantiera
porta che conduce al vecchio organo -, immergiamo
la mano nell'acqua santa e tracciamo sul nostro
capo il segno della nostra salvezza: Ia S. Croce.
Termina così la nostra visita al più bel monu_
mento storico del nostro paese.
COMMIATO
I sacrifici che i nostri antenati hanno sopportato sono certamentenel cuore di Dio perchè hanno
costruitola Sua Casa su questaTerra: noi oggi siamo
i c u s t o d id i q u e s t oi n e s t i m a b i l m
e o n u m e n t od i f e d e ,d i
arte e
valore.
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Nessuno può restare indifferente!
Infatti,lasciateche, come Parroco,vi richiami il
mistero della Chiesa come istituzionedivina. Tanti
amano dichiarare: Cristo sì, Chiesa no. La risposta
a questaassurditàla troviamonon solo nella bellezza
della nostra Chiesa; ma, soprattutto,nella realtà che
essa racchiude.
Non dimentichiamo che la Chiesa è I'ultimo atto
di una lunga storia di amore di Dio verso il mondo.
Quindi, la"Chiesa ama il mondo, compresi gli
olevanesi- tutti -, perchè è in uno stato di permanente servizio del mondo.
Cristo è la gloria del Padre.
L a C h i e s aè l a g l o r i a d i C r i s t o .
L'uomo, ogni olevanese, membro vivo della
Chiesa, diventa gloria di Cristo.
Questa verità, mio caro Parrocchiano,è stupenda e insostituibilenella vita di ogni battezzato.
P e r c i ò , c o n c l u d e n d o ,l a s c i a m i s t r i n g e r et r a l e m i e
mani Ie tue mani callose e stanche ed ascoltami:
Cristo s'inbarna oggi
e si fa Ghiesa in te,
perchè vuole andare ai fratelli sulle tue braccia,
vuole amare con il tuo cuore,
vuole liberare e salvare con la tua cooperazione.
La tua ( cooperazione" si realizza solamente
con una attiva e costantepresenzanella tua CHIESA
LOCALE,cioè, ad Olevanooggi nella tua Parrocchia.
Ricordati che in una Relazione Pastorale del
1 9 0 1s i l e g g ec h e d u r a n t el e S S . M i s s i o n i p r e d i c a t o r i
( parlavano tre anche quattro volte al giorno " agli
olevanesi.Infatti, nella Visita Pastoraledel 1906 si
conferma asserendo che " l'ampiezza della Chiesa ,
è insufficienteper la popolazione.
Erano Chiesa, cioè timorati ed innamorati di
Dio e del prossimo. Ed il frutto è il vanto che noi
oggi sentiamo:LA NOSTRACHIESAPARROCCHIALE.
ll tuo Parroco
don Piero Maggi
Olevano,15 agosto 1977
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