CASA DI Dt o cAS DE L POPOLO * L a C h i e s ad i S . M i c h e l e A r c a n g e l oi n O L E V A N O L O ME L L I N A rnia e,>,(,hoúnu e,t /) che l,,ot ft ttrna ' ' m Lnbegtnaa(I aonaLe r, l-./) ,, h Yphieta. Roma, 23 Settembre 1977 CarissimoDon Piero, di le dimostrazioni di affettoe di riconoscenza ad visita cui ero stato oggetto nella memorabile OlevanoLomellina, del 3 luglioscorso,in occasione sono del ventesimo Sacerdotale dellatua Ordinazion'e state una dimostrazione di bontà e di delicatezza d'animo della tua comunitàparrocchialee perciò sono tanto più felicee fiero di esserediventatosuo della membrospiritualeper I'unanimeproclamazione comunitàstessa. Ti prego di farti interpretedei miei sentimenti pressodi essae in particolarepressoi lavoratoricui ho avuto il privilegiodi consegnareil premio di fedeltàe d'impegnonel diuturnoeserciziodella loro professione, sentimentiche avrannola loro perseveranteespressione nella preghiera. placca La d'argentoe la medagliad'oro con cui hannovoluto dar forma alla loro solennee gentile d e l i b e r a z i o nseo n o s i m b o l od e l l a n o b i l t àe d e l l a generositàdel loro cuore, doti che tu hai saputo pastosollecitudine coltivarecon la tua instancabile rale e col tuo esempio. lddio ve ne rimeriti. Rinnovo'atutti la mia più affettuosa benedizione e il più cordialesalutonel Signore. Aff.mo t{t SebastianoGard. Baggio Reverendo Don Piero Maggi Parrocodi OlevanoLomellina IL CARDINAI-E SEBASTIANO BAGGIO PARR()GGI{IAN() ()N{lRARI(} DI OLEVANO YS$"8'Sk'*{\{'"r;i: ' :'T' .'' ."" Carissimi Parrocchianidi Olevano ltrt:',,, l;,fOuanOoil Signoremando Mosè in Egitto per ;;ffiare il suo popolo,aggiunse:< Tuo fratelloAronne è,.itià'buonparlaiore.. . Parlagli,dunque,e metti le p+fgglenella sua bocca.. . Egli parlerà per te al pfifiqlo e ti sarà !n luogo di bocca, mentre tu gli sàigÌ*in luogo di Dio> ( Esodo lV, 14-16). libretto, che il vostro Parroco ha preparato ,...:;,11, conì;cura, prende davveroil suo posto e vi parla a nome suo ogni volta che.Voi entratenella vostra Chiesa. richiarna la vostraattenzione. .:' Vi parla,vi istruisce, : Dalfa parola nasce la conoscenza,dalla conoscenzaI'amore,dallramorela preghiera,dalla preghierala vita cristiana. -':.:l:. È questol'intendimento del vostro Parroconel presentarVi la sua opera. ' E d è q u e s t oi l m i o a u g u r i o . a r_. ;:i'ir r' 1, i. i::,i. f,t Mario Rossi Vescovo MONS. MARIO ROSSI VESCOVO DI VIGEVANO PRESENTAZIONE Ai miei cari Parrocchiani, Si narra che Demostene stesse, un giorno, cercando invano di attirare, dall'alto della tribuna, l'attenzionedel popolo di Atene sui gravi problemi e c o n o m i c i e p o l i t i c i d e l m o m e n t o .M a p e r q u a n t o si sforzasse non riusciva a farsi ascoltare. Egli ricorse allora al seguente racconto: ,, Un giovane noleggiò un asino per recarsi da Atene a Megar. Era d'estate, verso mezzogiorno,quando il sole è nel pieno della sua Potenza. ll padrone dell'asinoe il viaggiatoredecisero di fermarsi un poco per riposarsiall'ombra,e si misero a discutere su chi di loro poteva pretendere diritti s u l l ' o m b r ad e l l ' a s i n o . "lo Vi noleggiai l'asino e non la sua ombra" - disse il padronedell'animale. - "No, io noleggiai I'asino interamente" -. A questo punto Demostene,il grande oratore greco, interruppe il suo dire, ma i presenti, vivamente interessati,chiesero ad alta voce che continuasse il racconto. " C o m e ! " e s c l a m ò D e m o s t e n e ," l ' o m b r a d e l I'asino Vi-interessa di più dei Vostri veri interessi, e se Vi parlo di essi fate fatica ad ascoltarmi?". Gli ateniesi compresero la lezione, ma non seppero mai la fine del racconto" ( G. Barni). La stessa cosa accade, quasi sempre, ogni giorno,sotto i nostriocchi.Ci si interessavolentieri di tuttociò che è superficiale (scandali, e secondario pettegolezzi, indiscrezioní, spettacoliinutílie magari osceni), ma solo raramenteci si dedica a quanto è necessarioed essenzialeper la nostra salvezza. Orbene,esistenellanostraParrocchiaun punto di incontrodove cuore e fede si fondonocontinuamentein un eternoabbracciod'amore:è la Chiesa, casa del popolo,sorprendente invenzione del cuore palesedi amoree di fede di Dio e contraccambio dei nostri antenati.Lì è il cuore dei nostri Padri unitamente ai loro Parroci. Lo scopo dunquedi questoopuscoletto< Amor mi mosse che mi fa parlare> ( Dante- Inferno ll, 72), è appuntoquesto:ogni mio parrocchianopossa sernpreleggere- in qualsiasimomentodella sua vita - quanto i suoi antenati hanno scritto, attraverso costanti sacrifici, per immortalareI'amore di Dio su questaTerra: la CHIESA. È l'ansiache manifestoin questomio VENTESIMOdi Sacerdozio e di servizioalla Chiesa- Casa popolo del che è in Olevano. don Piero Maggi Parroco LA NOSTRACASA DEL POPOLO La Chiesao Tempio è la " 9454 DEL pOpOLO ". In questaCasa,infatti,entriamotutti: prima o poi. Lo scopo di questo mio lavoro è quello di passare in rassegna le espressioniartistiche,storiche e Iiturgiche della nostra Chiesa Parrocchiale. Quindi, sarà un discorso facile. fatto a " flash " sulle opere che le passate generazioni ci hanno consegnato,e che ora illustranoil più bel monumento di Olevano Diamo allora anzitutto uno sguardo al " SAGRATO" ed alla facciata della Chiesa. f l Sagrato è uno spazio di piazza che sta dinnanzi ad ogni Chiesa. f l nostro è stato realizzalo nell'ottobre del 1941. La spesa del selcino e dei ciotoli fu sostenutadal Comune. ll cemento,invece,la ghiaia ed il muratore dall'Avv. Leone Galbarini.La spesa fu di circa 7.000 Lire. Ha una lunghezzadi 25 metri ed una larghezza d i 1 0 m e t r i :è c o m p o s t oc o n s a s s i b i a n c h ie n e r i c h e r i p r o d u c o n ou n d i s e g n o s e m p l i c e m a p i a c e v o l ee intonato alla sacralità del luogo. È di proprietà della Chiesa, appunto perchè è un luogo sacro,mentre la restantepiazzaè comunale. Nell'antichità- dobbiamo riportarci al periodo medievale- il Sagrato serviva anche come luogo di salvezza per qualsiasi condannato. Chi riusciva a portarsi sul Sagrato, non poteva essere preso e condannato.Ma il suo scopo in realtàè stato sempre quello di preparare il fedele ad entrare - devotamente- nella Casa del Signore. Da questa posizioneora osserviamola FACCIATA DELLA CHIESA Essa è imponente,solenne, artisticamenteintonata e ben proporzionatacon tutto I'insieme della Chiesa. Lo stile è in prevalenza rinascimentalemisto ad elementi di barocco. Non se ne conosce I'architetto nè l'anno di costruzione. È rimasta anonima perchè sbocciata dall'anima religiosa del popolo olevanese. Ricordiamoa questo proposito i versi di Victor Hugo: < L'atrtesulla fronte del popolo risplende come la luce sulla fronte di Dio >. È quanto ammiriamo nella nostra Chiesa! Una deliziosa curiosità: nella nostra Diocesi ci sono ancora altre due Chiese che architettonica* mente si awicìnano alla nostra: sono quelle di Cava Manara e Borgo S. Siro. Nel centro della facciata, sopra il rosone, leggiamo una scritta in latino:< Defendenos in proelior, d i f e n d i c i n e l l a b a t t a g l i a ( s p i r i t u a l e) ! e p i ù s o t t o , sopra il portale campeggia un affresco: I'Arcangelo S. Michele che ci rivela, appunto, che la nostra Chiesa è stata costruita in onore di S. Michele; I'opera è stata offerta dal Signor B. Bensio e realizzata dal pittore Santandrea. Si dice titolare della Chiesa il mistero o il titolo d e l l a M a d o n n ao i l S a n t o i n c u i o n o r e è e d i f i c a t ao a c u i è d e d i c a t ae d i c u i p r e n d e i l n o m e . L e C h i e s e consacrateo anche solo benedettedebbono avere il loro titolare; spetta al Vescovo assegnarlo; egli, naturalmente,tiene conto del desideriodi chi edifica o cura l'edificaziond eella Chiesa. Dopo la consacrazionedella Chiesa,il tiiolo non puo più essere cambiato; per farlo, occorre un Indulto Apostolico. C o n t e m p l a n d oo r a , c o n u n o s g u a r d o d ' i n s i e m e , la bella facciata della nostra Chiesa,viene a mente imperiosa I'affermazioneche I'arte è uno splendido fiore che sboccia spontaneamentedall'albero del Cristianesimoal calore di Cuori traboccantidi fede, come sono stati i nostri antenati. Qui. la materia quasi si spiritualizzae si slancia in alto e la pietra pare che respiri una vita ascetica,eterna.Ogni pietra è un cuore ed una preghiera dei nostri antenati! È in questa luce e con questo spirito che adesso possiamo guardare il Portale della nostra Chiesa. 10 IL PORTALE Ogni Chiesa ha la sua entrata, con una o più porte. Generalmente,sono grandiose e artistiche,degne, per quanto è possibile, della Casa di Dio e proporzionatealla Chiesa ed alla facciata stessa. Quando, per esempio,si osservanole porte di bronzo di S. Pietro in Roma, o del Duomo di Milano,si resta ammirati della loro grandiositae della finezza delle figure da essé rappresentate. ll nostro " PORTALED non è di bronzo ma di legno. Non ha alcuna preziositàartistica;ma è bello, e, soprattutto,intonato con la facciata della Chiesa; è stato realizzato a Vigevano, su disegno dell'ing. Gino Massarottidi Milano e inauguratoil 23 dicembre 1928.Era Parrocodon Carlo Cerri: molti ricorderanno che allora fu fatta stampare una apposita cartolina per raccoglierela somma del nuovo debito. Questo anno, poi, a ricordo della Festa della Mamma, il portale e stato arricchito di due nuove maniglie. Non dimentichiamoil significatomorale e simbolico nonchè il linguaggioche esso racchiude:Infatti, il portalerichiamaalla mente che entrandoin Chiesa, si esce da un mondo per entrare in un altro, cioè nella Casa di Dio, nel Suo regno. Non attraversiamolo in fretta senza ascoltarequesto richiamo! Com'è dunquenello stile delle guide turistiche, iniziamoora il nostro devoto " pellegrinaggioD, condotti per mano dal Parroco, don Piero Maggi. Diamo uno sguardo a coloro che sono stati i fautori e i difensori di questo insigne monumento; i Parroci che, in un modo o nell'altro,hanno lasciato la loro testimonianzadi bene e la loro impronta tuttora visibile negli abbellimentiartisticidella nostra Chiesa. 1. BONINO don Pietro Francesco dal marzo 1644 al febbraio 2. GUAZIO don Giovanni Francesco dal marzo 1650 1650 al settembre 1653 11 3. DE PASTORIS don Stefano 1653 al novembre dall'ottobre don Gerolarno 4. COPPA " dal dicembre 1658 al maggio 5. COSTA padre Battista 1675 al dicembre dal luglio 6. ANTONIANOdon Giovanni Antonio dal dicembre 1675 al febbraio 7. COSTA padre G. Battista 1680 al marzo dal febbraio padre Pietro Francesco 8. GUALA 1680 al giugno dal marzo 9. STRATTAdon Giuseppe 1691 all'agosto da luglio 1 0 . P E L L O G G I Od o n B e r n a r d o 1694 al settembre dall'agosto '; 11. COSTA padre G. Maria 1697 al novembre dall'ottobre 12. FERRARIdon Giacomo dal dicembre 1697 al maggio 13. BALDI don Lorenzo 1726 al giugno dal maggio 14. BOTTA don Matteo 1726 al luglio dal giugno 15. MOLINA Can. don Gaspare 1729 al novembre dall'agosto 16. NOVELLOdon Teodoro dal dicembre 1751 al giugno 17. BALDI don Domenico 1759 all'agosto dal luglio 1 8 . M O S C H I N Id o n P a o l o dal settembre 1759 al febbraio 19. FERRARIdon Pietro 1767 al marzo dall'aprile 20. DELL'ORTOdon Carlo Giuseppe 1789 all'agosto dall'aprile 21. BAZZANO don FerdinandoS.F.D. 1789 all'agosto dall'agosto 22. BAZZANO don FerdinandoS.F.D. 1784 al maggio dal luglio 12 1658 1675 1675 1680 1680 1691 1694 1697 1697 1726 1726 1729 1751 1759 1759 1767 1789 1789 1789 1809 23. MARCHETTT don Eugenio dal maggio 1809 at maggio 24. MARCHETTTdon Eugenio dal gennaio 1810 all'agosto 25. GROSSI don Cristoforo dall'agosto 1815 at febbraio 26. TRUMELLINIdon Francesco dal febbraio 1816 al marzo 27. TRUMELLTNIdon Francesco '1816 dal .luglio ail'agosto 28. MAZZINI don G. Maria dall'agosto fi2A al novembre 29. ROMUSSIdon G. Battista dal novembre 1921 al novembre 30. ROMUSSIdon G. Battista dal novembre 1821 al marzo 31. FARINA don Paoto dall'aprile 1B4T al dicembre 32. NASCIMBENEdon Giuseppe dal dicembre 1847 al dicembre 33. NASCIMBENEdon Giuseppe dal novembre 1B4B al 7 aprile 34. PASCIUTtdon Giuseppe dall'8 aprile 1BB9 at 9 ottobre 25. CERRI don Carto 1809 1g1S 1816 1916 1B2O 1g21 1921 1g4T 1g4Z 1g4T 1gg9 1889 dal 10 ottobre1889 al 14 febbraio1931 36. ANSALDIdon Nicota dal 14 giugno 1931 ail'11febbraio1973 3 7 . M A G G Id o n P T E R O dal 23 marzo 19Zg Dopo questo" excursus", possiamoben dire di essereaccompagnati nella nostravisitaalla parrocchiale dalle anime di tutti questi Ministri di Dio. Incominciamoda sinistraa destra. VarcataI'entrata,notiamoun Crocifissorelativamente antico: dovrebberisalirealla fine dell'Ottocento,in quantofu acquistato dal parrocodon Cerri. Servivaad aprirele processioni, ed in modoparticolare i funerali.È infatti,costruitoin modo tale da 13 appendervi alle tre estremità superiori un drappo nero. L'attuale Parroco, grazie alla generosità del falegname SiEnor Paolo Picco, lo ha destinato in quest'angolod'entrata nella Chiesa per favorire una maggiore devozione'a Gesù Crocifisso' La Croce, infatti, è l'àncora della nostra salvezza: non dobbiamodirnenticareche il più bel Crocifissoè il Cristiano. Vicinissimo, troviamo la pila o acquasantiera, un tempo munita di coperchio in metallo.Si presenta a f o r m a d i c o n c h i g l i a' i n m a r m o e c o n t i e n e I ' a c q u a santa. Nell'atrio delle prime Chiese cristiane venivano collocate delle fontane o piccole vasche nelle quali i fedeli, prima di entrare, si lavavano le mani per ricevere degnamenteI'Eucaristiaper la propria Comunione (si usava infatti prenderla con le proprie mani). San Giovanni Crisostomo rimproverai Cristiani che entrano in Chiesa . si lavano le mani e non il cuore ,; quell'acqua, dunque, esorcizzata e bene, per la nostra puridetta è un " SACRAMENTALE ficazione.Intingendovidevotamentela mano e facend o i l s e g n o d i c r o c e c i p u r i f i c h i a m od a q u a l s i a s i peccato veniale.Approfittiamone,alloral Più avanti, sempre sulla sinistra, troviamo il BATTISTERO: è il luogo dove è iniziata la nostra salvezza.ll Battesimo è infatti il sacramento che ci apre la porta del Cielo e ci permette di ricevere gli altri sacramenti.ll Battisteroè formato dal fonte battesimaleo vasca che di regola è poligonale,come la nostra, ed è divisa in due parti: una contiene I'acqua da usare per il Battesimo,l'altra riceve la stessa acqua usata e'la conduce via attraversoun orificio aperto nel gambo a piede del fonte nel sottostante scarico. l-a vasca contenente I'acqua è ricoperta da una lastra metallica di rame' Sopra il fonte, come ornamento, troviamo un ciborio, o tabernacolo,in forma piramidaledi legno,sormoniato 14 da una piccola croce. Internamenteè tappezzato di bianco e vi sono custoditi i vasi degli oli sacri, la tazza per I'acqua,argentata(acquistata il 10 settembre 1903), che serve per amministrareil Battesimo. ll primo Battesimo amministrato nella nostra Parrocchia risale al 13 marzo 1644: Parroco-Rettore era don FrancescoBonino che battezzòuna bambina di nome Anna Maria.A latere del fonte, sulla destra, troviamopure un dipinto- apprezzato- raffigurante S. GiovanniBattistache sta battezzandoil Cristo nelle acque del Giordano. L'affresco risale alla fine dell'Ottocento:se ne trova conferma nel questionarioredatto dal Parroco d o n G i u s e p p eN a s c i m b e n en, e g l i a n n i 1 8 4 8 . . . i n occasionedella visita pastorale,che scrive: < . . . non havvinè l'immaginedi GiovanniBattistane altro quals i a s id i p i n t o . . . > . Una robusta cancellata,per nulla elegante,assicura la sacralità del luogo. FìomanoGuardini ha fatto dell'acquail seguente elogio: " Misteriosa è I'acqua. Sennplice,lirnpida, disinteressata;pronta a mondare ciò ehe è sordido, a ristorare cio che è assetato. È nello stesso tempo profonda, insondabile,irrequieta,piena di enigmi e .di forza. lmmagineadeguatadei fecondi abissi da cui sgorga la vita e immagine della vita stessa che sembra così chiara ed è cosi misteriosa.Ora comprendiamobene come la Chiesa faccia deil'acqua il simbolo ed il veicolo della vita divina, della grazia. Dal Battesimo noi siamo usciti uomini nuovi, rinati in virtù dell'acquae dello spirito Santo.E oon I'acqua santa,con I'acquabenedetta,noi bagniamonel segno della Croce fronte e petto,spalla e spalla,con questo elementi misteriosoche è simbolo e strumentodella vita soprannaturale della grazia " ( | Santi Segni ). Nel benedirla,così prega il Sacerdote:" Spandí, o Signore, là virtù della tua benedizionesu questo elemento e fà che riceva l'effetto della tua grazia divina per scacciare i demoni ". Questo misterioso e purificante elemento può 15 essere poriato in ogni casa, dove vive una famiglia e dove lavora o soffre un cristiano. Come sarebbe bello se al termine di ogni giornata,prima del riposo' tutti i membri della famiglia toccasserocon la punta delle dita I'Acqua benedetta e, tracciandosi un bel segno di croce, così concludesserola loro quotidiana fatica. C'è nella tua casa I'acqua benedetta? Non c'è Chiesa,sia pur modesta,che non abbia un altare dedicato alla Madre di Dio, o almeno una statua che La rappresentie La ricordi. Noi abbiamo I'uno e l'altra. Proseguendo,infatti, il nostro viaggio sul lato sinistro della Chiesa, si accede all'Altare dedicato atla Vergine, situato in uno dei due bracci laterali' Esso si presentacon una linea baroccantesolen' ne ed armoniosa,vivace nella varietà dei marmi e dei colori. ln una nicchia situa,taal centro, al di sopra dell'altare,troneggia una bellissimastatua in legno della Madonnadel S. Rosario.Quest'annone è stato casualmentescoperto lo scultore e l'anno di esecuzione. Infatti, mentre si rimuoveva per esporla alla venerazionedei fedeli durante il mese di ottobre, veniva scoperta la seguente scritta scolpita nell'int e r n o d e l l a s t a t u a : , , 1 7 4 1 - M I C H E L ET I R A B O S C H I pavese fecce " ( sic ). QuestoAltaredella Madonnadel Rosarioè inoltre " indulgenziato": con decreto 28 marzo 1894 fu, infatti, eretta canonicamente la < Compagnia del S. Rosario> dal Vescovo Mons. Giacomo Merizzi. Nell'archivioParrocchialeesiste tuttora il registro con i nominatividegli aderenti a quesia Confraternita. Fa piacere rilevare che il primo ad essersi iscritto sia stato il Parroco,don Carlo Cerri; e, con l'ultima iscritta, la Signora Giuseppina Verminetti, I'B agosto 1916, si raggiunsero i cento iscritti. Ma già fin dall'agosto 1875 il Vescovo Mons. De Gaudenzi concedeva con un Decreto alle Figlie d i M a r i a u n ' i n d u l g e n z ad i 4 0 g i o r n i . 16 i "[ A questo proposito però, nella relazione della Visita Pastoraledel 1906, si legge: " La Figl,iedi Maria SS. lmmacolata sono in scarso numero perchè le ragazze, e p i ù l e m a d r i , d e s i d e r a n oc h e I e f i g l i e v a d a n oa i b a l l i ! , . Alla festa del S. Rosario,che cade il 7 ottobre o p p u r e n e l l a d o m e n i c a s u c c e s s i v a ,e r a u n t e m p o legata una popolaree originale iniziativa:la raccolta dei fagioli, mellga, pomi, torte, castagne ed altri generi. ll ricavato era destinato alle necessità parrocchiali. I n u n a r e l a z i o n ed e l l a V i s i t a P a s t o r a l ed e l 1 8 9 5 , si legge pure che è stato venduto un preziosolampad a r i o d i c r i s t a l l oc h e a b b e l l i v al ' A l t a r ed e l l a M a d o n n a . N o n s i c o n o s c o n oi m o t i v i d i t a l e v e n d i t a ! Sul lato sinistro dell'Altaretroviamo la statua di S. Giuseppe,acquistata- nel marzo 1976 - dalI'attuale Parroco grazie ad una iniziativa alquanto sentita. Infatti, con il ricavato della vendita delle " frittelle", dolce caratteristicodella festa di S. Giuseppe,è stato possibileacquistarela statua. Sul lato destro invece - sopra la porta che conduce in sacrestia - troviamo un quadro con S . G i o v a n n iB o s c o ,o p e r a d e l p i t t o r eA t t i l i o D e P a o l i : fu acquistatodal Comune e fu benedetto il 1" settembre 1940. Lasciamo un attimo l'interno delfa Ghiesa e pontiamoci in sacrestia. È molto spaziosa ed abbastanza accogliente. C o l p i s c eI ' a r m a d i od i n o c e p e r g l i a r r e d is a c r i , i m p o nente e pregevoleper la sua lavorazione. In questi mesi è stata arricchitacon una biblioteca dove sono stati raccoltiparecchilibri dei Parroci: d a l 1 6 0 0c i r c a f i n o a i n o s t r it e m p i . Dalla sacrestia si passa nel campanile. Esteriormenteha una forma alquanto originale, risale intorno al 1749e sostiene5 campane.Le prime tre furono realizzate dalla Ditta Pasquale Mazzola 17 d i V a l d u g g i an e l l ' a n n o1 8 8 1 : P a r r o c o e r a d o n G i u seppe Nascimbenee nell'agostodello stesso anno furono benedetteda Mons. De Gaudenzi,Vescovo di Vigevano. La campana più grossa è posta a ponente ed è dedicata a S. Michele Arcangelo con questa iscrizione: " S. Michele Arcangelo difendeteci". Ha il d i a m e t r od i m t . 1 , 0 9 ,l a l u n g h e z z ad i m t . 1 , 1 0e c o r ' risponde alla nota musicale " fa '. Pesa kg. 680. La seconda è posta a levante ed è dedicata ai SS. Giacomo e Barnaba con la seguente dicitura: " S. Giacomoe Barnabapregateper noi ". ll diametro è di mt. 0,95, la lunghezzaè di mt. 0,93. Corrisponde alla nota musicale " sol "; pesa kg. 485. Lalerza è posta a sud ed è dedicata al S. Cuore. Porta la dicitura: " S. Cuore di Gesù esauditeci". Ha il diametro di mt. 0,65 e la lunghezzadi mt. 0,70; corrispondealla nota " la ". ll suo peso è di kg. 340. Le campane non presentanodecorazionispeciali nè artistiche.In data 4 aprile 1976 il Parroco don Piero Maggi installavaun nuovo concerto. La quarta campana è stata offerta dagli agricoltori olevanesi e porta la seguente iscrizione: " Gli agricoltori olevanesi offrirono supplicando a Dio grazie e benedizioni:at fulgure et tempestate,libera nos Domins". Pesa kg. 285 e corrispondealla nota . si bennolle". La quinta campana, invece, è stata offerta a ricordo dei morti della Parrocchiae reca la seguente iscrizione:" A perenne ricordo di tutti i defunti della nostra Parrocchia: I'eterno riposo dona loro, o Signore, e fai loro risplendereI'eternaluce ". Pesa kg. 205 e corrisponde alla nota musicale " do ". Ditta esecutriceè stata la fonderie di campane di Achille Mazzolasempredi Valduggia,che ha rimessoa nuovo anche il castello campanario. In un secondotempo,nel lugliodello stessoanno, l'attuale Parroco,d'accordo con l'autoritàcomunale, installavaun nuovo orologio moderno ed elettrico in modo di ovviare alla grave difficoltàche I'incaricato 18 comunaleaveva di far funzionaleil vecchio orologio. La Ditta invitata per l'installazionedel nuovo orologio è stata la A.E.l. di Perego con sede ad lnzago Milanese. Riportiamoci ancora davanti all'altare dedicato alla Madonna de! Santo Rosario per I'ultima osservazione. Mi viene spontaneo intanto un accorato invito: v o g l i a t e l al a C h i e s as e m p r eb e l l ae r i c c a ,p e r c h èè l a C a s a d i D i o . F i a t e g e n e r o s i ,s p e c i a l m e n t eq, u a n d o occorrono gravi spese o di riparazione,o di decoraz i o n e , o p e r l ' a c q u i s t od i s u p p e l l e t t i l pi e r i l c u l t o . C e r c a t e ,i n s o m m a ,d i u n i r e i l v o s t r o n o m e a q u e l l o d e i v o s i r i a n t e n a t i ,c o m e i n u n e t e r n o a b b r a c c i od i amore e di fede! U n u l t i m os g u a r d oa i 4 q u a d r i c h e c a m p e g g i a n o in alto attorno all'altare. R a f f i g u r a n oS : . Agata, S. Lucia, S. Apollonia, S . M a r g h e r i t aS. e c o n d ol e r e l a z i o n P i a s t o r a lsi o n o d i autore ignoto e di nessunvalore artistico nè storico. U n a c o s a c o m u n q u eè c e r t a : s o n o o r a m a i i n u n o stato molto decadente,bisognosidi urgente restauro! Spostandociora verso l'AltareMaggiore,vediamo P U L P I T Oc o n C o n f e s s i o n a l ei n, n o c e , il meraviglioso d i s t i l e b a r o c c o ,d e l q u a l e , p u r t r o p p o ,n o n t r o v i a m o alcun dato storico. ll Pulpito è detto anche " CATHEDRAVERITAT I S " p e r c h è v i s i a n n u n c i al a p a r o l a d i D i o , v e r i t à di fede e verità di morale. N e l l e l i n e e g e n e r a l i ,i p u l p i t i ,t u t t i p i ù o m e n o ,s i r a s s o m i g l i a n oV.e n e s o n o d i g r a n d i o s ie m o n u m e n t a l i , c o m e a S i e n a , F i r e n z e ,P i s a . A n c h e i l n o s t r o Pulpito è notevole per la sua maestosità,bellezzae stile. L ' o r i g i n ed e l P u l p i t on e l l e C h i e s er i s a l ea l s e c o l o X V l , c o l d i f f o n d e r sdi e l l ' O r d i n ed e i P r e d i c a t o rei d e i Minoriti. ll nostro Pulpito è sormontatopure dal " baldac) , n e c e s s a r i oq u i n d i ( n o n c h i n o" , d e t t o " a b b a t t i v o c e essendocia quel tempo i microfoni) per far scendere 19 la voce dell'oratore verso l'assemblea sottostante, molto essendo la nostra Chiesa architettonicamente alta. Un altro particolare:il Pulpito porta, dalla parte dell'Altare,un Crocifisso:cio per ricordareal predicatore che egli è l'inviato di Cristo crocifisso,che Lui deve predicare;e per ricordare al popolo che deve ascoltare il predicatore quale inviato di Cristo e aspettarsi da Iui il Vangelo di Cristo e non solo parole che piacciono alle orecchie o appagano la fantasia e la mente. La riforma liturgica,ora, operata dal Vaticano ll, ha introdotto nuovamentel'ambone. Quindi attualmente l'uso del pulpito è stato accantonato.Ma non certo, ovviamente,l'annuncio delfa parola di Dio, la quale, anzi, proprio oggigiorno ha acquistatomaggioreimportanzain tutte le liturgie. Sotto il Pulpito abbiamo il CONFESS!ONALE dello stesso stile ed eleganza. Vienespontaneaora una domanda:a qualeepoca risale questo complessodi stile barocco? Possiamo affermare che esso risalga ai primi dell'Ottocento: sembra che sia stato donato dalla Signora di un agricoltore olevanese per aver otienuto la grazia' della guarigione. L'ALTARE MAGGIORE Vi si accede per tre gradini, attraverso due balaustre molto lavorate ed originali: sono un barocco ricco, con volute e colori assai singolari. Hanno il compito di delimitareil SANCTA SANCTORUM, cioè, la parte più santa della Chiesa, che è l'Altare Maggiore, dal corpo stesso centrale della Chiesa. Saliamo allora sull'AltareMaggiore,costituitoda un blocco omogeneodi marmo,piacevolee attraente. È imponentee splendente,tale da suscitarenella sua maestositàfervore e preghiere. La chiesa fu consacrata il 7 novembre 1897, essendo parroco don Cerri, dall'lll.mo e Rev.mo Íra' Carlo Lorenzo Pampirio,Metropolitadi Vercelli. 20 La consacrazionedella Chiesa trova la sua ragione, anzitutto per ricordarci il rispetto che dobbiamo sentire per il luogo < sacro "; secondariamente,per attirarepiù copiose benedizionidal Signoresui fedeli che credono e pregano; ed, infine, per ricordare anche a noi che per il Battesimo siamo divenuti tempio vivo di Dio. ll TABERNACOLOdorato e di sicurezzaè stato donato dalle Sorelle Aldrovanti tramite il Parroco d o n N i c o l aA n s a l d i ,n e l l u g i l o 1 9 4 8 .N e l 1 9 7 3l ' a t t u a t e Parrocoha voluto ricordarela propria mamma,rinnovandone lo splendoree la doratura. ll Tabernacolo,detto pure ( ciborio ", è destinato alla conservazionedell'Eucaristia.E' detto anche: AUl..ADEI perchè è il luogo più augustodeila Chiesa Cattolica. Sulla porticina del nostro Tabernacolo è stata cesellata la figura di Gesù Buon Pastore, seguito d a u n a t u r b a d i p e c o r e l l e .E v i d e n t el ' a l l e g o r i ad e l l a parabola raccontatada Gesù nel S. Vangelo.Augur i a m o c i c h e n e s s u n a( p e c o r e l l a" s i s m a r r i s c ao s i a l l o n t a n id a l l ' o v i l e . QuestoAltare è inoltre privilegiato" ad tempus" con l'indulgenza<<ad septemnium" come consta da u n a t a b e l l a r i n n o v a t ai l 1 7 m a g g i o 1 8 9 2 d a M o n s . Merizzi.Proprio nel centro dell'Altare,su base ovale, si eleva un tempiettodi forma molto armoniosa,anche se vi predominala linea retta dei marmi. Osservandoancora l'Altare,troviamo alla nostra sinistra il nuovo ORGANO elettronico della Ditta Bocchi di Piacenza,acquistatoil 1g marzo 1976 dal Parroco don Maggi. L'acquistosi è reso necessario, in quanto per il restauro del vecchio organo, per nulla artistico, era stato richiesto un prezzo eccessivo. L'organo è il re degli strumenti musicali. Ascoltare il suono dell'organo che scende dall'alto di una Chiesa, è sempre una esperienzache affascinae stupisce. Anche se ha trovato nell'antichitàMedio- 21 evo - non poche opposizíoniprima di entrare in Ghiesa; tuttavia, oggi, possiamo affermare che la sua storia si fonda con la stessa liturgia. Per ChatobriandI'organo è " una geniale inven: zione del cristianesimo>; per Victor Hugo costituisce " il centro unico, I'unico gemito nel quale si mescolano e si fondono il cielo e la terra "; per Lammaisè " f'eco del mondo invisibile"; per Balzac è " lo strumento di maggior grandezza, audacia e magnificenza >. ll Concilio Vaticano ll - infine - nella Costituzione Conciliareconferma che, I'organo è " lo strumento musicale tradizionale" e. che il suono dell'organo " è in grado di aggiungere un notevole splendore alle cerimonie della Chiesa e di elevare potentementegli uomini a Dio e alle cose celesti". ( Cost. Sac. C. n. 120). È una vera e propria canonizzazione. La musica, infatti, è senz'altro un mezzo per avvicinarsia Dio: è, appunto,quanto si vuole realizzare nella nostra Parrocchia. ll dono, quindi, del Nuovo Organo - dovuto ai nostri agricoltori - acquista una importanza indescrivibilenon solo per la vita della Chiesa,ma anche per la liturgia. Questonobile gesto dei nostri agricoltori,è stato tramandato con una apposita targa, collocata sulI'organo stesso. L'acquisodello strumentoammontaa L. 1.725.000. L'attuale nuovo organo elettronico ha, inoltre, le seguenti caratteristiche tecniche: Peso: Kg. 145 circa; N.2 tastiere di N. 5 ottave; Pedalieraconcava radiale di N. 32 note; Registritotali n. 24 + 1 per il vibrato * 1 per la regolazionedel suono della pedaliera; N.2 scarpe per I'espressionedel suono indipendentementetra le due tastiere;quelladella prima tastieraagisce anche per la pedaliera. È trasportabilesolamentela prima tastiera; 22 t ' I È dotato di una particolareamplificazioneche lo r e n d e ( g r a n d i o s oD . È insomma,molto adattoper I'accompagnamento del canto e per rendere più attraenti Ie funzioni liturgiche. Posso infine assicurareche il nostro nuovo org a n o h a s u s c i t a t o l ' a m m i r a z i o n ed i p a r e c c h i S a cerdoti. P o i c h è l a n u o v a l i t u r g i a h a c o n s i g l i a t oI ' A l t a r e < coram populo ", si era già provvedutoa realizzarne u n o i n l e g n o ,s o s t i t u i t on e l 1 9 7 3d a l l ' a t t u a l ei n f e r r o realizzatodal Signor Natale Gabutti su disegno del P a r r o c od o n M a g g i . Esso sviluppa il tema seguente:i cerchi rappres e n t a n oi l m o n d o ;I ' a m o r ed e l l a S S . T r i n i t àa b b r a c c i a il mondo offrendo la salvezzaattraverso l'immolaz i o n e o p e r a t ad a G e s ù s u l l a C r o c e . V o l g e n d ol o s g u a r d o i n a l t o , v e d i a m o u n g r a n d i o s o q u a d r o r a f f i g u r a n t el a g l o r i a d i S . M i c h e l e , o p e r a d e l p i t t o r eF e l i c eT R U P P Ad i C a n d i a . V e n n e c o l l o c a t ol ' 1 1 g i u g n o 1 8 9 2 ,e s s e n d op a r roco don Carlo Cerri e costò 900 lire. È dipinto su tela ad olio con cornice di legno dorato, molto apprezzato. Lasciarnoora il centro della nostra fede: scendiamo dai gradini del Presbiterioed osserviamola l a p i d e c h e r e c a l a s e g u e n t ei s c r i z i ó n el a t i n a : A R C H A N G E L OM I C H A E L I A E D E M P R O P EL A B E N T E M BALTHASSARDE OLEVANO COMMENDAT. I A C T I SF U N D A M E N T I S ANNO MDCCXXXIII HIERONIJMUS D E O L E V A N OM A R C H I O A B S O L U T OO P E R EA N N O M C D D X L I V N O N S I N E I N C O L A R U MI N D U S T R I A ELEGANTIOREMRESTITUEBAT\lT d i c u i r i p o r t i a m ol a t r a d u z i o n e : " Essendo la Chiesa quasi cadente, i n o n o r e d e l l ' A r c a n g e l oM i c h e l e , il CommendatorBaldassarredi Olevano n e l l ' a n n o1 7 3 3p o s e l e f o n d a m e n t a di unanuova, 23 ed il Machese leronimo di Olevano la finì nell'anno 1744 ed il lavoro degli abitanti, con l'interessamento rifacendolapiù grandiosa e più elegante". Forse è stato < l'interessamentoed il lavoro degl! abitanti> nella costruzionedella Nuova Chiesa che li ha premiati col privilegio del Patronato. P r i v i l e g i oc h e è u n i c o n e l l a n o s t r a D i o c e s i e consiste nella facoltà dei Capi-Famiglia di eleg- il Parroco,scegliendolo gere - democraticamente da una terna di nomi propostidal VescovoDiocesano. È u n p r i v i l e g i oc h e t r o v a l e s u e o r i g i n in e l M e d i o evo; ma. . . non è accettatodalla libertàche la Chiesa e s i g e n e l l as u a m i s s i o n e . Infatti, il Goncilio Vaticano ll nel decreto sulI'ufficioPastoraledei Vescovi- al numero 31 - riguardanteIa nomina dei Parroci,dice esplicitamente: u dato che lo scopo fondamentaledel ministero parrocchiale è il bene delle anime, perchè il Vescovo possa procedere più facilmente e convenientementealla provvista delle Parrocchi'e,si aboliscano,salvo il diritto dei religiosi,sia tutti i diritti di presentazione,di nomina, di riserva, sa, dove esiste, la legge del concorso, generale e particolare". C a r i s s i m i l,a v o c e d e l C o n c i l i oè v o l o n t àd i D i o ! ... inchiniamoe c i. . . f i a t v o l u n t a sD e i ! . . . adesso nell'altare laterale detto di S. Spostiamoci GIACOMO e S. ANNA. Architettonicamentequesto altare si avvicina all'altroAltare laterale,quello dedicato alla Madonna d e l S . R o s a r i o :s e m b r a n og e m e l l is i a n e l l a l i n e a a r t i s t i c a c o m e n e i c o l o r i d e i m a r m i : c o l p i s c ei l q u a d r o riproducente S. Giacomo e S. Anna con il Gesù Bambino. Questo Altare risale al 27 -11- 1693 quando venne fondato dalla Signora Maddalena Ambrosini ed aveva un reddito annuo di 1300 lire circa con I'obbligo della Messa quotidiana e festiva. È stato pero soppressonel 1858 dopo continue diatribe con 24 il Governo ed i parenti. ll Governo si prese il 30 per cento e non pagò mai nulla alla Chiesa parroc_ c h i a l e ;i l r i m a n e n t ed e l b e n e f i c i oa n d ò p e r l e g g e a g l i eredi che in breve tempo lo sperperarono. Fannocorona a questoAltare:alla nostrasinistra una piccola statua di S. Antonio ed il quadro di S. Francescod'Assisi, opera di un dilettante,il Signor Guido Battaglinodi Mortara,e venne acquistatonel maggio det 1953. IL TERZ'ORDINE, FRANCESCANO A questo proposito, ricordiamo il nostro Terzo Ordine Francescano. Così leggiamo nell'apposítoregistro: " La Congregazionedel Terz'Ordinedi S. Fran_ cesco d'Assisi detto della penitenza, venne eretto canonicamentenella Chiesa parrocchialedi Olevano sotto il titolo di san MicheleArcangelo il 6 novembre 1883 da Sua Ecc.za Mons. pietro Giuseppe De Gaudenzi, Vescovo di Vigevano e Commissario del Rev.mo P. Egidio da Cortona, Ministro Generaledei Frati Minori Cappuccini per il Terz'Ordine France_ scano per la sua Diocesi tl 2Z settembre lg1g ( Pastorale14 - Xlt - 1882). A dir.ettoredella Congregazioneè nominato il Parroco pro tempore nella persona del sac. Nascimbene don Giuseppe. Gli ascritti ascesero fino oltre il Centinaio. Al presente conta 50 Terziarie delle quali 19 vestirono I'abito il 2g maggio 1939. Durantela visita canonicafu riordinatadal sotto. scritto che nominò anche i membri del Discretorio n e l l ' O r d i n es e g u e n t e : Ministra: VerminettiGiuseppina; Vice-Ministra:Arrigoni Maria; Maestra delle Novizie: Stangalino Giuseppina; Consigliere:ViadanaAngela Ravezzanie Ferrara Teresa Maggi. Olevano,29 maggio 1939 p . C a m i l l od a S . G i o r g i o Cappuccino d e l e g a t op r o v . l ep e r i l T . O , F . , 25 Attualmente le iscritte sono solamente 25 e il Discretorio è così composto: Ministra: Bosio Piera; V i c e - M i n i s t r aR: e G i u s e p p i n a . Determinanteè I'apporto dato alla Parrocchia del Terz'Ordine Francescano:pulizia della Chiesa, canto, visite agli ammalati,ecc.; sono le attivitàdove maggiormentespicca e si sente la presenza delle nostre Terziarief rancescane. L ' a u g u r i o è d u n q u e " s e m p e r a d m o e l i o r a "! . Anche questo Altare è circondato in alto da 4 q u a d r i d i d u b b i o v a l o r e a r t i s t i c o ,e s o n o : S . P o n z i o , S. Antonio e due Angeli. Pero, gli otto quadri che abbiamo osservato nei due Altari laterali, stando a quanto ci viene r i f e r i t od a l d i z i o n a r i oB i o g r a f i c od e g l i l t a l i a n i v, o l u m e X ( e d i t o d a l l ' l s t i t u t od e l l a E n c i c l o p e d i al t a l i a n af o n data da Giovanni Treccani, Roma, 1968), sarebbero del pittore pavese Carlo Antonio BIANCHI ( Pavia, 1714 - ancora attivo nel 1774). Egli viene definito un modesto pittore che, pur avendo subìto I'influsso della pittura romana, non tralasciò le lendenze lombarde che chiedevanomodi aggraziati;nei suoi affreschi, i corpi robusti, sviluppati a serpentina,hanno volti pienotti e i panneggi mostrano,con le pieghe un po' dure, larghi svolazzi; le tinte sono forzate, chiare, ma non luminose,talvolta gessose.Anche il medico-StoricomortareseFrancescoPezza,nella sua opera " ll S. Lorenzo di Mortara nella storia e nell'arte" ( Mortara, 1925) attribuiscegli stessi quadri al Bianchi. ll 16 marzo 1890,poi, il Parroco don Carlo Cerri ereggeva in questo Altare la Compagnia di Maria SS. Addolorata. ln un secondo tempo, invece, il P a r r o c od o n N i c o l aA n s a l d i ,i l 4 f e b b r a i o1 9 3 3 ,a c q u i stava- pressola Ditta GioacchinoRossidi Milano'una meravigliosastatua dell'Addolorata. Da questoAltare,attraversouna cancellatamolto robusta di ferro, si passa nello scurolo o meglio, come si legge nella Visita Pastoraledel 1893, nel- 26 l'Altare della Beata Vergine di Settembre o del Deposito. La tradizione riserva alla statua della Vergine, detta Madonna delle Grazie,il privilegio di combat_ tere qualunque siccità. In questa Cappellina troviamo inoltre Ia statua del Cristo Morto con una artisticaurna. Fu acquistato l ' 1 1 o t t o b r e ' 1 9 1 4q u a t e D O N O - R | C O R D O det popoto olevaneseal loro amato pastore_ don Carlo Cerri *nella fausta ricorrenzadel suo Giubileo parrocchiale. Nell'urna è stato deposto l,elenco di 145 bene_ fattori e 161 nominativi,con parecchie fotografie,di n o s t r i s o l d a t i d e l l a g u e r r a 1 9 1 S _ 1 9 1 gB. e l l i s s i m ae molto significativa,poi, la preghiera nascosta sotto il capo del Cristo Morto: * O Gesù, che, morendo per la Redenzionedel genere umano, avete voluto perpetuareil Vostro Sacerdoziosulla terra, benedite t u t t e l e f a m i g l i ec h e , i n o m a g g i oa l G i u b i l e op a r r o c _ chiale del loro pastore, don Carlo Cerri, vollero solennementeaffermarela loro Fede col dono_ricordo d i q u e l l a S a c r a E f f i g i e ,c h e è l , e p i l o g os u b t i m ed e l Vostro amore per l'umanità". Q u e s t a C a p p e l l a è , i n o l t r e , i n d u l g e n z i a t ap: e r lucrare l'lndulgenza di 40 giorni, basta una visita oppure Ia celebrazionedi una S. Messa.L,indulgenza è stata concessa verbalmente da Mons. Merizzi il 15 agosto 1893. QuestaCappellaè pure il rifugio delle devozioni: vi troviamo,infatti,la statuadi S. Rita, della Madonna di Caravaggio,dell'Addolorataed il quadro della Ma_ donna di Pompei. Uscendo da questa Cappella,troviamo un altro Confessionaledi nessunvalore,che viene adoperato durante le SS. Missioni. Ora, prima di lasciare la Chiesa,diamo uno sguardo generale.Appoggiamocialla bussola,instal_ lata - per proteggeresoprattuttodal freddo _ dal Parroco don Nicola Ansaldi nel 1932 con Ia spesa di 2500 lire. Da questa posizione, osserviamo anzitutto la 27 forma della Chiesa: è una ellisse con quattro quasi rettangoli,dove si nota una rara armoniositàarchitettonica; e poi, naturalmente,la decorazione delle volte. Questa offre intrecci favolosi con volute che si rincorronodove sono stati incastellatiuna miriade di angeli o putti che abbellisconola volta rendendola originalissima. Essendo poi la Parrocchiadedicata a SAN M!CHELEARCANGELO,troviamoallora,nel centrodella volta, un meravigliosodipinto di forma ovale del pittore Luigi Morgari( 1897), riproducentela battaglia c h e I ' A r c a n g e l oM i c h e l e h a i n g a g g i a t on e l P a r a d i s o contro le torze maligne. Per la sua grandezzae la forza dei colori è quest'opera lra le migliori che ammiriamo nella nostra Chiesa. ll pittore Luigi Morgari, nacque a Torino nel 1857,fu allievo del Gamba e del Gastaldi nell'Albertina e, collaboròa lungo col padre e con lo zio Rodolfoeseguendoaffreschiin varie Chiesedell'ltalia . . . Si dedicò pure alla pitturadi cavalsettentrionale letto, realizzando vari quadri di tema religioso e profano coi quali ottenne qualche buon riconoscimento in rassegne collettive nella capitale piemonlese e aìlrove. I Gaììellì-Camesasca, Encìcìopeòìadella Pittura ltaliana,vol. 2, GarzantiEdit.,1951). A l t r i d i p i n t i p o i t r o v i a m on e i q u a t t r oa n g o l i d e l l a volta raffiguranti:il Sacro Cuore di Gesù,S. Vincenzo de' Paoli,S. Carlo Borromeo,S. Giuseppeed i quattro E v a n g e l i s t im , olto belli. N o n p o s s i a m oi n f i n ed i m e n t i c a r el a " C E p 4 g g t S I G N O R E" c h e t r o n e g g i as u l l ' A l t a r eM a g g i o r e ;l ' a r t i sta che l'ha reallzzata,come pure gli altri dipinti, è rimastosconosciuto:però, abbiamo motivo per affermare che si tratta del pittore Boniforti. lnfatti,il Parroco don Cerri, nella relazlonedella Visita Pastorale del 1906, dice: " ll pavimento, le pareti, e le volte della Chiesa sono in ottimo stato, anzi il pavimento nuovo, pareti e volte pitturate e o r n a t e d a d u e a n n i " , e n e l l A m m i n i s t r a z i o npea r r o c chiale dell'anno 1899,troviamo diversi acconti sem- 28 pre alf'índirizzodel píttore Boniforti. t-,lnparticolaresingolaredi questi dipinti è che i personaggi rappresentatisono persone di Olevano. La curiosa circostanzami è confermatada parecchi. A propositodi tutti questi dipinti, ricordo quanto affermavaS. Basilio ( Om. XX ): i pittori * fanno per la religionetanto coi loro quadri quanto gli autori con la loro eloquenza". Dice infatti giustamenteil Gozzi che * le storie sono cose lunghe e seccano. Un quadro o una statua con una breve iscrizione, passano più nel cuore che duecento fogli. per me trovo più utile un q u a d r o o d u n a s t a t u ap e r i n s e g n a r ec, h e u n a b i b l i o teca intera". Siano dunque questi i sentimentiche c i s p i n g o n o a d a m m i r a r ei d i p i n t i e l e s t a t u e c h e abbelliscono la nostra parrocchiale. Abbassiamoora lo sguardoe troviamonei quattro angoli della Chiesa alcune statue. È facile il loro riconoscimento:S. Pietro e S. paolo che ci sono di fronte e, díetro alle nostre spalle, S. Teresa e S. Antonio.Sono state acquistatedal parroco don Cerri nel luglio del 1902per it valore di 729 lire. Ed ora contempliamoI'opera più recente, inau_ gurata il Venerdi Santo del 1977: LA VtA CRUCIS. È stata realizzatadalla pittríce prof. Rina Bonacasa di Mortara e donata dalla FamigliaZambello,a ricordo del loro indimenticabilefiglio Bruno, tragica_ mente perito in un incídentestradale. QuestaVia Crucis è compostada figure in basso_ rilievoin cotto in stile tradizionaleed in cornposizione verticale;essa piace: I'artistaha dimostratouna sen_ sibilità non comune, riproducendo nei personaggi della Passionedi Gesù una drammaticitàche com_ muove ed impressiona.Vi raccomando,meditatela! Devotamente,osserviamopure gli Angeli che si trovano nelle lesene al di sopra della Via Crucis. Essi tengono tra le mani gli arnesi adoperati per la Passionedi Gesù. ll loro movimento e l,originalitàdel pensiero che I'artista ha sviluppato,suscitano víva curiosità. 29 I BANCHI Uno sguardo lo riserviamoanche ai banchi della Chiesa. Durante le Sacre funzioni i fedeli stanno ora seduti,ora inginocchiatio in piedi; e perchè possano, secondo le circostanze,stare comodamente,nelle C h i e s ec i s o n o i b a n c h i . I nostri non hanno nulla di artistico, sono di legno massiceio e sono stati realizzati dai nostri f a l e g n a m i :S i g n o r P i c c o P a o l o e S i g n o r R i s è P i e r i n o negli anni 1963- 64 essendo Parroco don Nicola Ansaldi per la somma di lire 550.000. I I.E VETRATE Le ultime risalivano al 1897 di nessun valore artistico, ed inoltre, si trovavano in stato pessimo. S i i m p o n e v a ,q u i n d i , u n a u r g e n t e s i s t e m a z i o n e e riparazione. ll 23 Marzo 1975 - domenica delle Palme venivano inauguratele Nuove Vetrate,alquanto inton a t e c o n l ' i n t e r n od e l l a C h i e s a . ed Furono donate dalla Ditta FACES di iVlortara, il vetro installato è detto: " cattedrale". LE RELIQT"IIE D o p o i l S S . S a c r a m e n t oe i S a c r i O l i i , l e r e l i q u i e dei Santi sono certamente la parte più sacra nella Chiesa. Personalmenteho sempre desideratodi avere in Chesa il " Corpo di un Santo ". Purtroppo, la storia locale della nostra fede, almeno a tutt'oggi,è stata un poco avara e non ci ha riservato questo meravigliosoprivilegio. C o m u n q u e , l e r e l i q u i e c h e p o s s e d i a m o ,p u r essendo numerose,tuttavia,sono comuni. Ecco I'elenco: 1 . S . A g o s t i n oV e s c . e D o t t . - S . B a r n a b aA p . - S . Carlo BorromeoArc. Queste quattro relique si trovano nelle piccole 30 I I capsule dei busti, che servono di ornamento al_ I'Altar Maggiore. 2. S. Costanzo- S. Onesto - S. Eutropia- S. Felicissima martiri. Ciascuna reliquia è contenuta in una cassetta a p i c c o l a u r n a d i l e g n o c o n c o n t o r n im e t a l l i c i . 3 . S . F i d e n z i o- S . G a l l i c a n o- S . l p p o l i t o- S . G i u _ liana Martiri. C i a s c u n ar e l i q u i aè c o n t e n u t ai n p i c c o l i b u s t i d i legno dorato. 4. S. Giacomo Maggiore Apostolo. In teca di metallo. 5. S. Antonio da Padova- S. MargheritaV. e M. _ S. E u r o s i aV . e M . In teca di cristallo. 6. S. Francescod'Assisi Confessore. In teca metallica. 7 . S . M a r g h e r i t aV . M . - S . A p o l t o n i aV . M . - S . C a n _ dido M. - S. ClementeM. - S. BonaventuraConf. e Dott. - S. Lucia V.M. - S. Biagio Vescovo M. _ S. Francescod'Assisi Conf. In teca d'argento. Ed ora, devotamentecome siamo.entrati, acco_ - vicino vi è pure una stiamociverso I'acquasantiera porta che conduce al vecchio organo -, immergiamo la mano nell'acqua santa e tracciamo sul nostro capo il segno della nostra salvezza: Ia S. Croce. Termina così la nostra visita al più bel monu_ mento storico del nostro paese. COMMIATO I sacrifici che i nostri antenati hanno sopportato sono certamentenel cuore di Dio perchè hanno costruitola Sua Casa su questaTerra: noi oggi siamo i c u s t o d id i q u e s t oi n e s t i m a b i l m e o n u m e n t od i f e d e ,d i arte e valore. 31 Nessuno può restare indifferente! Infatti,lasciateche, come Parroco,vi richiami il mistero della Chiesa come istituzionedivina. Tanti amano dichiarare: Cristo sì, Chiesa no. La risposta a questaassurditàla troviamonon solo nella bellezza della nostra Chiesa; ma, soprattutto,nella realtà che essa racchiude. Non dimentichiamo che la Chiesa è I'ultimo atto di una lunga storia di amore di Dio verso il mondo. Quindi, la"Chiesa ama il mondo, compresi gli olevanesi- tutti -, perchè è in uno stato di permanente servizio del mondo. Cristo è la gloria del Padre. L a C h i e s aè l a g l o r i a d i C r i s t o . L'uomo, ogni olevanese, membro vivo della Chiesa, diventa gloria di Cristo. Questa verità, mio caro Parrocchiano,è stupenda e insostituibilenella vita di ogni battezzato. P e r c i ò , c o n c l u d e n d o ,l a s c i a m i s t r i n g e r et r a l e m i e mani Ie tue mani callose e stanche ed ascoltami: Cristo s'inbarna oggi e si fa Ghiesa in te, perchè vuole andare ai fratelli sulle tue braccia, vuole amare con il tuo cuore, vuole liberare e salvare con la tua cooperazione. La tua ( cooperazione" si realizza solamente con una attiva e costantepresenzanella tua CHIESA LOCALE,cioè, ad Olevanooggi nella tua Parrocchia. Ricordati che in una Relazione Pastorale del 1 9 0 1s i l e g g ec h e d u r a n t el e S S . M i s s i o n i p r e d i c a t o r i ( parlavano tre anche quattro volte al giorno " agli olevanesi.Infatti, nella Visita Pastoraledel 1906 si conferma asserendo che " l'ampiezza della Chiesa , è insufficienteper la popolazione. Erano Chiesa, cioè timorati ed innamorati di Dio e del prossimo. Ed il frutto è il vanto che noi oggi sentiamo:LA NOSTRACHIESAPARROCCHIALE. ll tuo Parroco don Piero Maggi Olevano,15 agosto 1977 32