NETWORK Il modello delle ISO 9000 per il miglioramento dei servizi Ravenna, 1 dicembre 2005 1 1. Il modello delle ISO 9000 I principi ispiratori Orientamento al cliente Coinvolgimento delle persone Approccio sistemico e per processi Decisioni basate su dati di fatto Miglioramento continuo delle prestazioni 2 1. Il modello delle ISO 9000 La “forza” del modello E’ conosciuto in tutto il mondo E’ riconosciuto da tutte le principali istituzioni E’ certificabile da terze parti indipendenti E’ già stato adottato con successo da centinaia di comuni italiani 3 1. Il modello delle ISO 9000 La “certificazione” di un SGQ Rilasciata da un Ente esterno accreditato, sancisce la conformità di un sistema gestionale al modello di riferimento. E’ un traguardo prestigioso a coronamento di un percorso impegnativo (e non breve). Dà visibilità ad uno sforzo compiuto da un’organizzazione. Non deve essere considerata un traguardo, quanto il primo passo completato nella strada del miglioramento continuo. 4 1. Il modello delle ISO 9000 Le “insidie” nascoste Spesso accade che i SGQ introdotti nelle organizzazioni, seppur certificati, si rivelino poco efficaci o dei “corpi estranei” all’organizzazione. L’organizzazione, con il supporto del consulente, arriva all’obiettivo della certificazione, ma quando poi deve procedere autonomamente si blocca, non si innesca il processo di miglioramento continuo. Dopo pochi anni di mantenimento delle “procedure formali” introdotte col SGQ certificato, l’organizzazione si chiede l’effettiva utilità di alcune prassi introdotte a suo tempo ed il sistema “decade”. 5 1. Il modello delle ISO 9000 L’ “efficacia” di un SGQ E’ efficace un SGQ che, a fronte di una chiara identificazione dei principali obiettivi di miglioramento dei propri processi Riesce a coinvolgere tutto il personale nel perseguimento di tali obiettivi, ciascuno per la propria quota parte Assicura una misurazione ed un controllo sistematico dei risultati ottenuti Riesamina i risultati e corregge tempestivamente la rotta 6 2. L’introduzione di un SGQ Quale obiettivo ? Il progetto di implementazione del Sistema di Gestione per la Qualità non deve essere impostato con l’obiettivo della “certificazione”, quanto piuttosto con l’obiettivo dell’ “Apprendimento organizzativo”. Quanto più un’organizzazione avrà effettivamente “acquisito” e “metabolizzato” i principi ispiratori del modello ISO 9000, quanto più sarà in grado di percorrere autonomamente la via del miglioramento. 7 2. L’introduzione di un SGQ Modelli di intervento Cruciale è pertanto il modo attraverso il quale una organizzazione decide di introdurre un Sistema di Gestione per la Qualità e di interagire con eventuali supporti esterni. Estremizzando e semplificando al massimo, ogni progetto di introduzione di un SGQ si ispira in modo più o meno accentuato ai seguenti “Modelli di intervento” : a) Modello “documentale” b) Modello “sperimentale” 8 2. L’introduzione di un SGQ Modello “documentale” 1 2 3 4 Identificazione dei processi Pianificazione e documentazione del SGQ Implementazione Monitoraggio 5 Riesame direzionale Il SGQ viene pianificato e documentato sulla base dell’analisi dei processi condotta che evidenzia gli “scostamenti” rispetto al modello delle ISO 9000 Il Manuale, le procedure e la modulistica prodotte in bozza al termine della fase 2 sono frutto della interazione fra consulente ed il gruppo di lavoro coinvolto in fase di progettazione. L’implementazione delle procedure è lasciata ai referenti dell’organizzazione La verifica dell’efficace implementazione ed il riesame direzionale viene effettuata e documentata con il supporto del consulente. 9 2. L’introduzione di un SGQ Modello “sperimentale” 2 1 Pianificazione e strutturazione dei processi 4 Identificazione dei processi 3 Documentazione del SGQ 5 Riesame direzionale Sperimentazione Più che sulla documentazione, ci si concentra sulla condivisione degli approcci e la messa a punto degli strumenti di supporto, che permettono di tenere sotto controllo gli aspetti “critici” ai fini della qualità del servizio erogato. Il consulente partecipa direttamente alla fase sperimentale mettendo a punto le prassi operative e validando nel contempo gli approcci. Le procedure, se necessarie, vengono documentate solo al termine dell’implementazione, quando già sono consolidate nell’organizzazione. 10 2. L’introduzione di un SGQ Le differenze di impostazione MODELLO SPERIMENTALE MODELLO SEQUENZIALE Analisi dei processi incentrata sugli scostamenti vs. la norma di riferimento Analisi dei processi incentrata sul presidio degli aspetti “critici”. Enfasi sulle procedure Enfasi su modelli e strumenti di supporto (cartacei / informatici). Messa a punto di un sistema di gestione della documentazione predisposta Predisposizione di un sistema di raccolta e condivisione del patrimonio di know-how ed esperienze (base di conoscenza condivisa). Formazione “concentrata” in momenti specifici con un numero limitato di interlocutori Formazione “continua” (learning by doing) diffusa su tutta l’organizzazione. Monitoraggio “concentrato” in momenti specifici Monitoraggio continuo e compartecipazione nella preparazione e svolgimento delle attività critiche. Riesame direzionale concentrato alla fine del progetto Tanti momenti di riesame direzionale “diffusi” lungo il percorso. 11 3. I risultati ottenuti L’esempio dei Lavori Pubblici 1) Base di conoscenza condivisa e disponibile in rete 2) Controllo sui processi interni 3) Controllo sui processi affidati all’esterno 4) Gli archivi strutturati 5) Misurazione delle prestazioni dei processi 6) I riesami direzionali (l’ “angolo” della qualità) 7) Il modello per il miglioramento “multilivello” 8) I programmi formativi 12 3. I risultati ottenuti L’esempio degli Asili Nido 1) La predisposizione della Carta dei Servizi 2) La programmazione educativa 3) La comunicazione con le famiglie 4) I monitoraggi sui servizi esternalizzati 5) Le osservazioni sui bambini 6) Gli archivi strutturati 7) La gestione della privacy 13 4. Il supporto consulenziale Il ruolo del consulente MODELLO SPERIMENTALE MODELLO SEQUENZIALE Si interfaccia con la Direzione e con il Gruppo di Lavoro coinvolto. Si interfaccia con buona parte dei componenti di un’organizzazione Esegue l’analisi dei processi raccogliendo le informazioni attraverso interviste. Raccoglie le informazioni per l’analisi dei processi attraverso interviste e condivisione di attività Elabora i principali documenti del SGQ Riesamina in plenaria le informazioni raccolte per condividere le criticità raccolte Assiste in remoto il Gruppo di Lavoro in fase di implementazione Partecipa attivamente alla preparazione e svolgimento delle principali attività inerenti l’attuazione sperimentale del SGQ Predispone il programma formativo, predispone gli strumenti e partecipa alle principali attività Predispone ed attua il programma di monitoraggio avviando le azioni di miglioramento Programma e partecipa ai riesami direzionali Esegue un Ciclo completo di Monitoraggio del SGQ Predispone un riesame direzionale 14 4. Il supporto consulenziale E’ quello che “insegna” la qualità ! 15 4. Il supporto consulenziale E’ quello che aiuta a “tirar fuori” la qualità! riconoscendo i migliori approcci documentandoli nelle forme più adeguate rendendoli fruibili al resto dell’organizzazione! 16