26 L’ECO DI BERGAMO VENERDÌ 24 LUGLIO 2015 Provincia «I consumi vanno contenuti» Sos di Uniacque a 34 Comuni Uniacque ha invitato 34 Comuni della Bergamasca a prendere provvedimenti opportuni per far diminuire i consumi di acqua potabile. [email protected] www.ecodibergamo.it/cronaca/section/ Da 20 anni mai così poca pioggia Le sorgenti dimezzano la portata I dati. La Nossana soffre di più: da 2.000 a 910 litri al secondo. E con il caldo raddoppia il consumo maggiore richiesta. Per la Costone la portata media emunta è di 257 litri al secondo, nei giorni scorsi è stata di 377 litri; per l’Algua la portata media emunta è di 430 litri al secondo; nei giorni scorsi è stata di 448 litri. Il presidente di Uniacque garantisce, comunque, che non c’è alcuna emergenza in corso: «La nostra capacità di approvvigionamento – spiega – è pari a 250 litri a utente e non abbiamo ancora raggiunto questo limite. Lo dimostra anche il fatto che non siamo ancora stati costretti ad azionare i nostri pozzi di emergenza». PATRIK POZZI Sono vent’anni che non si verifica un luglio così povero di piogge. Il dato fornito dall’istituto meteorologico 3BMeteo fa comprendere bene lo stato di crisi idrica che si sta affrontando sul territorio. Crisi che, fino a ora, ha colpito soprattutto alcuni corsi d’acqua, su tutti il Serio per il quale il Consorzio di bonifica della media pianura bergamasca, nei giorni scorsi, si è visto costretto a chiedere alla Regione lo stato di crisi idrica. Ma che sta iniziando a interessare anche i serbatoi di acqua potabile gestiti della società pubblica Uniacque da cui dipende nella Bergamasca l’approvvigionamento di 812 mila abitanti. Lo dimostra chiaramente la richiesta che Uniacque ha inviato, via lettera, a 34 Comuni chiedendo ai rispettivi sindaci di prendere tutti i provvedimenti opportuni «per la limitazione dei consumi pubblici non strettamente necessari – si legge sul documento – e nel sensibilizzare la cittadinanza ad un utilizzo dell’acqua attento e consapevole, che privilegi il solo uso domestico e limiti allo stretto necessario qualunque diverso utilizzo, in particolare quello di innaffiamento». Nella fascia pedemontana Questi 34 Comuni sono concentrati soprattutto nella fascia pedemontana, dove la portata media delle fonti di approvvigionamento dei serbatoi gestiti da Uniacque sono calate notevolmente, fino a oltre il 50%. La società pubblica, attraverso una specifica unità di Paolo Franco (Uniacque) 1 I serbatoi di Uniacque garantiscono l’approvvigionamento a 812 mila abitanti Situazione di crisi 1 Il prelievo schizza all’insù: dalla Costone 377 litri contro i 257 di media al secondo Una delle sorgenti di acqua potabile della rete di Uniacque, la Costone: anche la sua portata è in sofferenza crisi, tiene quotidianamente aggiornate queste fonti. Ieri la sorgente Nossana registrava una portata di 910 litri al secondo, a fronte di una portata media di 2.000 litri. La sorgente Costone di 377 litri al secondo, a fronte di una portata media di 450 litri. L’Algua di 520 litri al secondo, a fronte di una portata media di 550 litri. «La diminuzione o l’incremento di tutte queste sorgenti – spiega il presidente di Uniacque Paolo Franco – è ovviamente legata in maniera stret- ta alle precipitazioni. È chiaro, quindi, che stanno risentendo pesantemente del periodo di assenza di piogge così prolungato che stiamo attraversando. Nei giorni scorsi ho svolto alcuni sopralluoghi e devo ammettere di essere rimasto impressionato dal calo che hanno subìto». Calo più unico che raro dovuto a un’estate più unica che rara per mancanza di piovosità. L’istituto meteorologico 3BMeteo ha infatti rilevato che sono vent’anni che a luglio, Tassa di 200 euro sull’aria condizionata? «Solo su impianti big» Tassa di 200 euro sull’aria condizionata? La notizia diffusa ieri che il Governo Renzi avrebbe deciso per questa imposizione fiscale per i possessori di condizionatori, ha suscitato un certo allarmismo e non poche polemiche, riassumibili da quanto soste- efJfznfTvwGX6GJsjxnqQBR+albSDokYKfI4xVeLtTQ= nuto da due associazioni di consumatori, la Federconsumatori e l’Adusbef: «Sono arrivati a tassarci anche l’aria». La realtà non è però questa. Bisogna innanzitutto partire dal dire che con il Governo Letta è entrata in vigore una norma che recepisce e applica Una tassa sull’aria condizionata una direttiva europea in materia di tutela dell’ambiente. Questa direttiva, semplificando, compara gli impianti di nella Bergamasca, non pioveva così poco: l’ultima giornata piovosa con accumulo pluviometrico risale al 27 giugno. Negli anni scorsi, nello stesso mese, si sono registrati solitamente fra i 90 e 95 millimetri di pioggia suddivisi in 6-8 eventi. Quest’anno, invece, zero millimetri, fatta eccezione per alcuni fenomeni temporaleschi sulle Orobie. E alcune leggere precipitazioni in città il 3 luglio. Questa situazione ha, quindi, portato a una riduzione dei serbatoi di acqua po- tabile gestiti da Uniacque. La scarsa piovosità non è, però, l’unico motivo di questa riduzione. C’è anche il gran caldo che spinge inevitabilmente le persone a un maggior consumo di acqua che nelle aree urbane è cresciuto del 40% rispetto alla media. Lo confermano ancora i dati relativi alle sorgenti e alla portata di acqua emunta che per la Nossana è mediamente di 515 litri al secondo. Nei giorni scorsi è stata, invece, di 910 litri, proprio per soddisfare la condizionamento con quelli di riscaldamento, obblighi di controlli periodici compresi per tenere monitorati i consumi energetici e le emissioni inquinanti. Così, come per gli impianti di riscaldamento si è per legge obbligati ad avere un libretto di manutenzione su cui vengono annotati i controlli che devono essere annuali, d’ora in poi si sarà obbligati a farlo anche per gli impianti di condizionamento che devono però essere controllati ogni quattro anni. Il costo di questo libretto, secondo i calcoli fatti da Federconsumatori e l’Adusbef, ammonterebbe a circa 200 eu- ro. . Da qui la notizia della tassa sull’aria condizionata che ieri ha mandato in panico molte persone. Fra queste ci saranno stati sicuramente molti di coloro che, solo da pochi giorni, hanno il condizionatore e che hanno deciso di acquistarlo spinti dal grande caldo di questo luglio. È alquanto improbabile, però, che chi ha in casa un normale condizionatore sarà costretto a rispettare questi nuovi obblighi di legge. E il motivo è che ne sono soggetti solamente gli impianti di condizionamento con potenza maggiore o uguale a 12 kw, ossia impianti composti solitamente da quattro o cinque Una situazione di crisi di fatto, però, esiste. Da qui, appunto, la decisione di Uniacque, di chiedere ai sindaci di 34 Comuni della Bergamasca di adottare tutti i provvedimenti necessari per limitare l’utilizzo dell’acqua potabile all’uso domestico, evitando soprattutto l’inaffiamento. Limitazione che, per Franco, «deve essere vista come una azione di educazione a consumare l’acqua che non deve essere considerata come una risorsa inesauribile». E il luglio di quest’anno lo sta insegnando. Fortunatamente, la situazione dovrebbe nei prossimi giorni conoscere un leggere miglioramento. Secondo quanto previsto dall’istituto meteorologico 3BMeteo, fenomeni temporaleschi dovrebbero transitare nella Bergamasca nella notte fra oggi e domani, e poi nuovamente nella prima parte di domenica. ©RIPRODUZIONE RISERVATA unità e utilizzati in grandi ambienti non certo famigliari. Per riportare la calma ieri è intervenuto anche il ministero per lo Sviluppo economico, precisando che «la maggior parte dei condizionatori normalmente in uso non ha l’obbligo del libretto di impianto e manutenzione in quanto non supera la potenza di 12kw». E poi che «l’Italia ha introdotto , al fine di adeguarsi alle direttive europee, prescrizioni per il miglioramento dell’efficienza energetica nel condizionamento per tutelare l’ecosistema e favorire risparmio economico e competitività». Pa. Po. 27 L’ECO DI BERGAMO VENERDÌ 24 LUGLIO 2015 BECCALOSSI, ASSESSORE REGIONALE «Garantire acqua a coltivazioni e via a un piano di bonifiche» uesto periodo di gran caldo e di siccità ricorda moltissimo quanto accaduto nel 2003, allora ero assessore all’Agricoltura. Forti di questa esperienza, come Regione sia- «Q mo partiti per tempo chiedendo ai bacini idrici, come ad esempio quello di Trento, di rilasciare acqua a sufficienza per garantire l’irrigazione quando chiesto dagli agricoltori, come adesso». Lo ha detto l’assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Bec- calossi, intervenendo all’incontro «Il cibo è irriguo», organizzato da Anbi (Associazione nazionale consorzi gestione e tutela del territorio e della acque irrigue) nell’auditorium di Palazzo Italia a Expo di Milano. «Sollecitiamo il ministero dell’Ambiente a concedere una deroga temporanea - ha conti- nuato Beccalossi - per l’abbassamento dei deflussi minimi vitali dei laghi, insieme a interventi di carattere più costruttivo, come il via libera al piano nazionale di bonifiche, che prevede una serie di interventi strutturali per 300 milioni di euro attualmente fermi al ministero dell’Agricoltura». Piove, 15 gradi a Foppolo Ma più a valle si resta sui 30 Meteo. Temperature in picchiata anche a Sponda e Cambrembo di Valleve Per gli esperti il refrigerio è in arrivo a breve anche per chi abita in basso VALLE BREMBANA GIOVANNI GHISALBERTI Acquazzoni e temperature in picchiata. Per chi non sopporta l’over 30 (di temperatura) ieri l’ideale era starsene a Foppolo e Cambrembo di Valleve. Sarà l’annuncio dei prossimi temporali sulle Prealpi, con conseguente discesa della colonnina di mercurio? Speriamo. Sta di fatto che ieri, verso le 14,30, nuvoloni grigi hanno fatto la loro comparsa sopra il paese. La temperatura era già gradevolmente intorno ai 21-22 gradi ma l’acquazzone l’ha fatta precipitare di altri 6-7: risultato 15-16 gradi che, in un primo pomeriggio di questo torrido luglio, non sono male. Certo, occorre considerare che siamo ai 1.400 metri di Cambrembo o ai 1.600 di Foppolo. Eppure, se arrivi al piazzale Alberghi ed entri in un bar dicendo che sei salito a prendere il fresco ti rispondono così: «Fresco? Guardi, fa caldo pure qui». Forse perché non sanno che in pianura, ma anche nella bassa e media Valle, da giorni si boccheggia, di giorno e anche di notte. Quindi i 21-22 gradi di Foppolo sono un piacere, tanto che vedi pure qualcuno in giro con il golfino. Anche qui, piuttosto, sembra farsi sentire la siccità, come altrove. La riprova? Il laghetto sopra il ristorante K2, a circa 1.700 metri di quota: fino a qualche giorno fa poteva chiamarsi laghetto, tanto che qualche bambino - immortalato dalla macchina fotografica di Aurelio Paganoni - s’era divertito a girare in barca. Ieri si presentava come una pozza di fango, per niente invitante. L’aria è comunque piacevolissima e la pioggia che Foppolo ore 17: sole FOTO ANDREATO La segnalazione del fotografo Danilo Pedruzzi: «Nel pomeriggio raggiunti anche i 42 gradi» Continua la calura tropicale su tutto il territorio, con punte nell’Isola di 41 gradi nel pomeriggio di ieri. È quanto ha immortalato il fotografo di Bonate Sotto, Danilo Pedruzzi de «L’Obiettivo», men- efJfznfTvwGX6GJsjxnqQBR+albSDokYAu8DZd3nCJQ= Civette, ricci e tassi L’Oasi di Valpredina aumenta i «pazienti» Cenate Sopra Sempre più animali selvatici accolti nel centro di recupero. Temperature estreme e assenza di acqua, le cause Il temporale che si è abbattuto ieri pomeriggio a Foppolo, alle 14,40 Il laghetto a inizio luglio... FOTO AURELIO PAGANONI arriva nel primo pomeriggio (così da due o tre giorni qua e là nelle alte valli) rovina quasi la giornata. L’acquazzone si scatena soprattutto nella zona della Sponda e di Cambrembo, territori di Valleve, più giù a 1.400 metri, per circa 15 minuti, dove anche il termometro dell’auto rileva un sorprendente 15 gradi lungo la strada provinciale. Il tutto dura poco e torna il sole. Si scende e neppure il miraggio di una goccia d’acqua. A Cammelli a Branzi VALBREMBANAWEB ... Ieri prosciugato e trasformato in fango Branzi si godono la loro calura i tre cammelli del piccolo circo di stanza nella zona della Gardata: girano sotto il tendone di gran carriera senza alcun affanno, forse pensando di essere in mezzo al deserto visto il caldo di questi di giorni alle latitudini brembane. Così in pochi minuti si passa dai 15 gradi di Cambrembo ai 28 di Branzi e Fondra, per non parlare della media valle dove il termometro sale ancora – sono le 16 – fino ai 34 gradi di San Pellegrino e Zogno o ai 30 di Taleggio. Insomma, un altro mondo rispetto ai fortunati di Foppolo. O comunque dell’Alta Valle Brembana che, negli ultimi giorni hanno potuto godere del refrigerio di un po’ di pioggia. Dalle 17,30 alle 18 pochi minuti di acqua anche in zona Serina-Dossena e un po’ più forte a Oltre il Colle. Ora si attende anche per chi abita più in basso. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Caldo torrido con punte fino a 41° Il verdetto dal display della farmacia Bonate Sotto Da sinistra, un nibbio debilitato e un piccolo gufo reale tre andava ad aprire il suo negozio in via Papa Giovanni XXIII poco dopo le 15. «Quando sono arrivato al mio negozio, il display della farmacia Lucini di via Vittorio Veneto segnava 42° gradi – racconta Pedruzzi –. Il tempo di aprire il negozio, prendere la macchina fotografica e immortalare il momento di grande calura, i gradi erano scesi a 41 grazie a una leggera brezza, sempre calda». Per alleviare la Elisa Riva Sorpresa: l’airone cerca pesce a Valcanale calura in molti si riversano sulle rive dei fiumi Adda e Brembo. Il disagio maggiore è nel pomeriggio, quando il caldo raggiunge il suo apice con punte di 42 gradi e poi la sera quando si va a dormire e non c’è a disposizione un climatizzatore. Ora gli occhi sono puntati al cielo con la speranza che per davvero le previsioni portino un po’ di frescura. A. M. Si allontanano dai loro ambienti in cerca di quell’acqua e di quel cibo che in zona non riescono più a trovare per colpa della siccità che uccide anche le piccole prede. E così, gli animali selvatici si feriscono o si disidratano, finendo col perdere le forze. Tanto che alla riserva naturale regionale Oasi Wwf di Valpredina, a Cenate Sopra, non c’è giorno, ultimamente, in cui non arrivino nuovi «pazienti». Al momento sono in cura 35 civette, un piccolo di riccio, un tasso, tre rondoni alpini, un moscardino e un nibbio bruno, tutti condotti in questa speciale clinica per criticità legate al caldo. «Sono principalmente i privati a portarci gli animali – spiega Enzo Mauri, direttore della riserva naturale –, i ritrovamenti avvengono nelle più svariate occasioni, dalla più semplice passeggiata, a circostanze particolari, come nel caso dei volatili che vanno a sbattere contro le vetrate delle abitazioni». Le temperature estreme di questi giorni, continua Mauri «non comportano solo assenza di acqua, ma anche carenza di alimentazione. Una situazione che spinge gli animali a spostarsi anche in zone non consuete, come nel caso dei tre rondoni alpini che sono stati rinvenuti nel parco Locatelli in città». Per queste bestiole, giunte al centro di recupero diretto da Matteo Mauri, «l’idratazione è la cosa più importante, però si aggiungono i trattamenti specifici legati ai traumi o a patologie». Le previsioni danno l’arrivo a breve di una perturbazione, ma ancora non si sa quanto torrido sarà agosto. «Questa condizione meteo sta provocando una vera e propria selezione della fauna selvatica. Gli esemplari che resistono sono i più forti e saranno solo questi ad arrivare all’inverno. Auspichiamo che a livello amministrativo non vengano prese decisioni che potrebbero ridurne ancora più la quantità». Il riferimento è alla caccia: «Dobbiamo responsabilmente prendere atto che di fronte a questi cambiamenti climatici – conclude – è necessario modificare la tradizione o si andranno a prelevare quei pochi animali sopravvissuti». La curiosità Il supercaldo cambia anche le abitudini degli animali. Nei giorni scorsi un esemplare di airone cinerino è stato avvistato nelle acque del lago Branchino, sopra Valcanale, a 1.784 metri. L’airone - che ha come habitat i fiumi della pianura ma anche il Morla in città e il Cherio – era sicuramente in cerca di pesce, a causa dei fiumi in secca. I 41 gradi segnati sul display M. Bo. L’airone cinerino al Branchino