PASSAPAROLA
25 gennaio 2015
La Parola di Dio quotidiana
LUNEDÌ 26/01
MARTEDÌ
MERCOLEDÌ
GIOVEDÌ
MC
MC
MC
MC
4,10B.24-25
4,26-34
4,35-41
5,1-20
VENERDÌ
SABATO
DOMENICA 01/02
MC
MT
SAP
RM
LC
5,21-24A.35-43
20,17-19
19,6-9
8,28-32
8,22-25
LITURGIA DELLE ORE Per la Domenica: abituiamoci a venire in chiesa un po’ prima della messa per dare uno sguardo
III PROPRIA
SETTIMANA
preliminare al foglietto. E poi sfruttiamo davvero il momento di silenzio dopo la predica.
AVVISI PER LA SETTIMANA
DOMENICA 25:
GIORNATA DELLA FAMIGLIA
VISITA AMMALATI
Ore 11.30: S.Messa con i
festeggiamenti per il
25°,50°,60° di Matrimonio;
CON LA PROSSIMA SETTIMANA INIZIERÀ IL NUOVO E
CONSUETO GIRO DEI SACERDOTI
PER VISITARE GLI AMMALATI.
Nel pomeriggio, in OMI:
Animazioni e giochi per le
fa miglie e merenda
insieme;
SAREBBE BUONA COSA CHE I PARENTI
Ore 15.30, in OMI: Riunione dell’Azione
Cattolica.
MERCOLEDÌ 28:
Ore 14.30, in OMI: Riunione del GRUPPO
VISITA CASE DI RIPOSO (leggere pag. 4243 del libretto).
SABATO 31:
Ore 21.30, in OMI: Incontro per i genitori
e padrini dei bambini che riceveranno il
Battesimo domenica 8 febbraio.
DOMENICA 01 FEBBRAIO:
GIORNATA DELLA VITA
GIORNATA PER LA
VITA: sul sagrato,
Bancarella con UNA
PRIMULA PER LA VITA, a cura del
Centro Aiuto alla Vita di Legnano, per
sostenere le mamme in gravidanza che si
trovano in difficoltà;
Alle 11.30: S. Messa durante la quale,
festeggeremo le coppie che
nel 2015 celebrano il
1°,10°,20°,30°,40°
ANNIVERSARIO
DI
MATRIMONIO.
SEGNALINO EVENTUALMENTE NUOVI
AMMALATI CHE DESIDERANO ESSERE
VISITATI DAL SACERDOTE.
CATECHESI ADULTI
“L’ISLAM INTERPELLA
I CRISTIANI”
3 febbraio: ORIGINI E SVILUPPO
DELLA CIVILTA’ ISLAMICA:
Camille Eid, giornalista e docente di
arabo presso l’Università Cattolica del
Sacro Cuore, Milano
10 febbraio CONOSCERE L’ISLAM,
INCONTRARE I MULSUMANI
Giorgio
Paolucci,
caporedattore
centrale di “Avvenire”
17 febbraio SPERANDO CONTRO
OGNI SPERANZA. Testimonianze
dai cristiani in Medio Oriente
Giorgio Paolucci, caporedattore di
“Avvenire”
Gli incontri, per le due parrocchie di
Canegrate e S. Giorgio, si terranno a
S. GIORGIO, presso il Centro
Parrocchiale alle ore 21.
ALCUNE GI ORNAT E SPECIA LI DI GENNAIO E FEBB RAIO
1 gennaio: GIORNATA MONDIALE DELLA PACE
6 gennaio: GIORNATA MONDIALE dell’INFANZIA MISSIONARIA;
18 gennaio: GIORNATA MONDIALE del MIGRANTE e del RIFUGIATO;
25 gennaio: GIORNATA DIOCESANA DELLA FAMIGLIA;
1 febbraio: GIORNATA NAZIONALE PER LA VITA;
8 febbraio: GIORNATA DIOCESANA della SOLIDARIETA’;
11 febbraio: GIORNATA MONDIALE DEL MALATO;
Le indichiamo per le preghiere e la sensibilizzazione di tutti.
SPAZIO DEGLI ORATORI
CINEMA: Sabato 24 gennaio ore 21 e Domenica 25 ore 17 e 21 in OSL è in programmazione
il film “LO HOBBIT - LA BATTAGLIA DELLE CINQUE ARMATE”
ARMATE”.
ENTRO GIOVEDI' ISCRIVETEVI ALLA GITA SULLA NEVE DI DOMENICA 1 FEBBRAIO
IL DONO DEL POPOLO
di Stefania Falasco
E
(Avvenire del 20.01.15 )
adesso: è l’ora dei bilanci o delle domande? I
bilanci di solito si fanno per archiviare, ma il
passaggio a Oriente del Papa si è concluso lasciando
aperta la porta e la finestra sul mondo. Non su un
mondo esotico di elefanti bardati e di tifoni, lontano da
noi, ma sulla realtà del mondo in cui siamo, a cui
apparteniamo e che c’interpella tutti. Di fronte alla
ragazzina di strada, abusata, che a Manila con le
parole rotte dal pianto chiede al Papa perché soffrono
i bambini chi può rispondere parlando di astratte
strategie? Di fronte all’incontro, all’insegna della
riconciliazione, con le diverse religioni nello Sri Lanka
per superare le ferite e gli orrori di una guerra civile,
chi può rispondere che la Chiesa cattolica ha ora lo
sguardo solo verso l’Estremo Oriente? No. Qui non
c’è periferia, non c’è Sud del mondo, non c’è né Est
né Ovest, ci sono le urgenze del vivere odierno e
quotidiano, di una realtà in cui tutti siamo immersi.
Una realtà con cui Francesco stesso si è confrontato
lasciandosi interpellare, mettendo da parte le carte
che erano state preparate. Questa «realtà che è
sempre superiore all’idea – ha detto – è la realtà che
voi avete presentato, la realtà che voi siete, ed è
superiore a tutte le risposte che io avevo preparato!».
Sono le ultime parole pronunciate a braccio nel
campo dell’Università San Tomas di Manila. La prima
fondamentale domanda perciò è questa: chi come il
Papa si è lasciato interrogare dalla realtà? E cosa
abbiamo imparato noi da quanto abbiamo visto e
sentito? Abbiamo visto la sofferenza sulle facce della
moltitudine dei superstiti del tifone nell’isola di
Tacablan. «Di fronte al dolore di quella gente mi sono
sentito annientato», ha detto Francesco. «Certe realtà
della vita si vedono soltanto con gli occhi puliti dalle
lacrime». «Abbiamo imparato a piangere?. Abbiamo
imparato ad ascoltare ad avere compassione? A
soffrire con quelli che soffrono?». Abbiamo visto
moltitudini di poveri: impariamo da loro? «Dai poveri si
riceve», dai poveri si va per ricevere, ha affermato
Francesco, rovesciando in maniera evangelica secoli
di assistenzialismo e smarcandosi da interpretazioni
sociologiche e pauperistiche: «Ti lasci aiutare dai
poveri, dai malati e da quelli che aiuti?... I sadducei, i
dottori della legge dell’epoca di Gesù davano molto al
popolo, davano la legge, insegnavano, ma non hanno
mai lasciato che il popolo desse loro qualcosa».
Abbiamo imparato noi a tendere la mano, a essere
mendicanti? Abbiamo visto una Chiesa in cammino
che si lascia sorprendere dalle sorprese di Dio. Una
Chiesa consapevole che «Cristo appartiene a coloro
che sentono umilmente, non a coloro che s’innalzano
al di sopra del gregge», come scriveva già Clemente
Romano, uno dei successori di san Pietro, cogliendo
di colpo il sensus Ecclesiae. Che l’essenziale perciò
non viene fatto da tante discussioni. La vitalità
cristiana dipende molto meno di quanto si pensi da
tutto ciò che in ogni tempo si discute, si attua o si
disgrega sulla scena del mondo. Sotto le agitazioni
della politica e i risucchi dell’opinione pubblica, sotto
le correnti d’idee e le controversie, lontano dai
crocicchi delle élite e dei manipolatori di mestiere,
continua a trasmettersi e a rinnovarsi una vita che è
quasi impossibile poter giudicare da fuori. I poveri ci
evangelizzano. In mezzo a tante discussioni sul
cristianesimo è necessario tornare a queste
considerazioni molto semplici e accettare quello che
san Paolo, conoscendo per esperienza le tentazioni
avverse, chiamava «la semplicità nel Cristo», per far
parte, senza alcuna riserva, «della plebe di Dio».
Forse alcuni preferiranno ancora parlare della battuta
del Papa sul (possibile) «pugno» a chi insulta la
mamma, abbinandola magari alla voglia (controllata)
di affibbiare ai corrotti un «calcio dove non batte il
sole», piuttosto che lasciarsi interpellare dalla «plebe
di Dio». Eppure è questa «plebe» – come diceva De
Lubac – «che contribuisce più di tutti gli altri a
impedire che la nostra terra sia un inferno».
Scarica

Domenica 25 - Parrocchia Di Canegrate