ViviSano Spazio di informazione a cura dell’Azienda Unità Sanitaria Locale di Viterbo Anno I, n°28 novebre 2008 I sistemi di riscaldamento sono una possibile fonte di incidenti domestici Pochi consigli pratici per godere il calduccio in sicurezza Piccole accortezze e la manutenzione riducono il rischio di incendio Daniela Migliorati* VITERBO - È tornato il freddo: è tempo di manutenzione! Pochi consigli pratici per godere il calduccio in sicurezza. Alcune accortezze e una buona manutenzione possono eliminare e ridurre notevolmente il numero di incidenti domestici derivanti dall’uso di sistemi di riscaldamento che richiedono una combustione diretta (caldaie, stufe, bracieri, camini e similari). Due sono le tipologie di rischio presenti: quelle connesse alle forme di calore (rischio di incendio) e quelle connesse alla emissione di prodotti di combustione (fumo e gas). Per quanto riguarda le emissioni nocive va sicuramente citato il monossido di carbonio, di gran lunga il gas più pericoloso e insidioso, perché inodore, incolore e insapore. Fare manutenzione vuol dire fare prevenzione. Prima dell’accensione, pertanto, ogni anno va eseguita da un tecnico, abilitato regolarmente presso la Camera di commercio, la manutenzione ordinaria della caldaia. Lo stesso tecnico dovrà annotare e firmare sul libretto gli interventi eseguiti. La normativa vigente sanziona, con ammenda, chi non sia in possesso del libretto o non lo abbia aggiornato. I soggetti tenuti al controllo sono le Amministrazioni provinciali, per i comuni sotto i 40mila abitanti, e le stesse Amministrazioni locali nei comuni sopra a 40mila abitanti. Sono quattro i possibili eventi per cui un camino o similare può provocare un incendio in ambienti domestici. Una causa può essere l’emissione di scintille o materiale incandescente nella parte frontale del camino che potrebbero dar fuoco al pavimento, al parquet e agli arredi (divani, poltrone, tappeti). Un adeguato paraschizzi eviterebbe questa fonte di rischio. Occorre stare attenti, poi, all’emissione di scintille o di materiale incandescente provenienti dal comignolo, con eventuale combustione di materiali lignei del tetto. La pulizia annuale della canna fumaria impedirebbe questo spiacevole e pericoloso inconveniente. Basta ricordarsi, in definitiva, degli spazzacamini che hanno popolato tante favole ai tempi della nostra infanzia. La terza fonte di un probabile incendio è legata all’emissione di scintille o di materiale incandescente dalle fessurazioni del camino, con conseguente interessamento delle travi e dei solai in legno. A questo proposito, è sempre meglio controllare l’integrità della canna fumaria, prima di accendere il camino. Per ultimo, occorre stare attenti al surriscaldamento dei materiali infiammabili lasciati in prossimità delle fonti di calore. Basta solo un po’ di attenzione e di accuratezza. E’ necessario, infine, garantire una ventilazione adeguata ai locali che ospitano le istallazioni a combustione (garage, cucina, stanza da bagno), cercando di evitare di otturare o di lasciare incrostare le apposite bocchette per l’area- zione. Solo un piccolo consiglio prima di chiudere: fare manutenzione significa un notevole risparmio energetico, tutelare l’ambiente e stare più sicuri in casa. Ogni famiglia potrà, così, godersi il calduccio al riparo dal freddo. Se vuole, venga pure… *Servizio di Igiene e Sanità Pubblica Ufficio Relazioni con il Pubblico tel. e fax 0761 236637 [email protected] Centralino 0761 3391 / 3381 INFORMAZIONI 800 692911 PRENOTAZIONI 80 33 33 Operatori e cittadinanza a confronto venerdì 28 novembre al Ralais del lago Radon: un rischio affrontabile. Se ne parla a Marta della roccia giungendo, alla fine, in superficie. Da un recente studio dell’Enea è emerso come oltre il 15% delle abitazioni della Tuscia superi la concentrazione di radon al di sopra della quale sono considerate necessarie azioni correttive, mentre nel 38,6% delle case sono state registrate delle concentrazioni prossime a questa soglia. Il territorio della Provincia di Viterbo, dunque, è a rischio radon. Eppure, nella maggior parte dei casi, basterebbe modificare i quotidiani stili di vita per fronteggiare questa minaccia per la salute umana, a partire da una maggiore areazione dei locali. Tuttavia, per capire se Azienda Unità Sanitaria Locale Viterbo Servizio di Fisica Sanitaria Radon: un rischio affrontabile MARTA 28 novembre 2008 ore 9 Centro congressi Relais del lago Via Laertina, 140 e quali interventi adottare, è assolutamente necessario misurare la concentrazione di radon all’interno dei locali a rischio. Questi controlli sono particolarmente auspicabili nei luoghi di lavoro seminterrati o sotterranei con presenza umana superiore a 10 ore al mese (si pensi all’indu- stria vinicola). Per questa ragione la Ausl di Viterbo ha recentemente attivato, presso la Unità operativa di Fisica sanitaria (situata nel palazzo antistante la Cittadella della salute di Viterbo), un servizio di riferimento provinciale sul radon. Al convegno di venerdì 28 novembre, il cui inizio cric08 VITERBO – “Radon: un rischio affrontabile”. E’ il titolo del convegno organizzato dall’Unità operativa di Fisica sanitaria della Ausl di Viterbo, che si svolgerà venerdì 28 novembre a Marta, presso il centro convegni Ralais del lago. Si tratta di un incontro di stringente attualità, al quale parteciperanno numerosi relatori competenti del settore, la cui finalità è quella di informare e sensibilizzare la cittadinanza e gli amministratori locali su quello che viene definito rischio radon. Il radon è un gas privo di odore e colore, sfugge completamente ai sensi, tuttavia è pericoloso perché è radioattivo. È rilasciato dai materiali radioattivi contenuti nelle rocce (uranio e radio) come frutto della loro disintegrazione naturale. Essendo un gas, esso filtra attraverso le porosità e le fessure RADON Il convegno è organizzato dall’Unità operativa di Fisica sanitaria è previsto per le ore 9, si parlerà approfonditamente di questa problematica. Dopo l’inizio dei lavori, affidato a Leonardo Chiatti responsabile dell’Unità di Fisica Sanitaria, e ai saluti del sindaco di Marta, Lucia Catanesi, del direttore generale della Ausl, Giuseppe Aloisio e dell’assessore provinciale all’Ambiente, Tolmino Piazzai, si entrerà nel merito della questione. Spetterà a Ugo Tentolini dell’Arpa Lazio illustrare ai presenti cosa significa il rischio radon e quali problemi può provocare alla salute delle persone. Leonardo Chiatti, poi, parlerà di analisi, prevenzione e informazione, mentre Roberta Milanese, di Tecnorad Verona, illustrerà le procedure di misurazione di questo gas e le azioni di rimedio. Il dibattito conclusivo, infine, sarà moderato dal direttore sanitario aziendale della Ausl di Viterbo, Alessandro Compagnoni. I dettagli sul servizio radon e sulle tariffe legate alle rilevazioni, insieme a una introduzione generale su questo tema specifico, sono reperibili sul sito della Ausl di Viterbo all’indirizzo www. asl.vt.it/Servizi/FisicaSanitaria/radon.php.