A N N I S T A G I O N E 2013 - 2014 Verso il futuro, dal nostro passato Antonio Magnocavallo, Presidente 1° settembre 1863 Tito Ricordi diffonde il programma per la costituzione della Società del Quartetto di Milano. 13 dicembre 1863 Assemblea costitutiva, promossa da Tito Ricordi, Arrigo Boito e altre personalità. 29 giugno 1864 Il Quartetto inizia la sua attività concertistica. In pochi mesi nasce la società di concerti che più di ogni altra ha contribuito alla diffusione della musica da camera in Italia “con concerti pubblici e privati”, che il successo dei primi anni costrinse presto a riservare solo ai soci. Il Quartetto costituiva dunque un “privilegio per pochi” (il numero massimo dei soci non poteva superare la capacità ricettiva della Sala Grande, poi Sala Verdi, del Conservatorio) che durò fino al 1990, quando la nuova associazione I Concerti del Quartetto iniziò un’attività aperta a tutto il pubblico, con le coproduzioni di grandi concerti sinfonici alla Scala, dei massimi Oratori e dell’integrale delle Cantate di Bach col Comune di Milano, con la gestione di Musica e Poesia a San Maurizio, la prestigiosa rassegna di musica del Comune di Milano interrotta un paio di anni fa. Il cammino verso la riapertura si è concluso nel 2004, riunendo la nuova associazione a quella storica del 1864, il cui motto può ora essere rovesciato: “Quartetto: un privilegio per tutti”. 150 anni vissuti con autosufficienza economica, consentita dai soci e, dai primi anni 2000, raggiunta anche grazie al contributo importante degli sponsor, fra i quali spiccano Astaldi e due gruppi bancari, Intesa Sanpaolo e Credito Valtellinese. Siamo orgogliosi di affermare che arriviamo ai 150 anni d’età in perfetto equilibrio, con il bilancio in pareggio, mettendo a frutto un importante contributo triennale assegnato anni fa dalla Fondazione Cariplo proprio al fine del miglioramento gestionale. Nell’ultimo biennio, più del 50% della spesa complessiva è stata coperta dalle quote associative e dalla vendita di abbonamenti e biglietti; oltre il 35% dal sostegno di sponsor e fondazioni; solo poco più del 11% da contributi pubblici. Un esempio da seguire, nei duri tempi che attraversiamo. Tempi duri che non ci hanno però fatto desistere dal sottolineare i 150 anni con un progetto di ampio respiro, illustrato in dettaglio nel sito del Quartetto (www.quartettomilano.it) cliccando sul logo dei 150 anni. Iniziative illustrate nel seguito, con momenti di particolare interesse per i giovani musicisti, col concorso internazionale “Sergio Dragoni” per una composizione per quartetto d’archi dedicata alla città di Milano e con la master class per giovani quartetti d’archi italiani nel maggio 2014, che sarà seguita dalla loro presentazione in concerti pubblici. E i giovani sono tornati ad affollare i concerti del Quartetto, grazie anche al costo minimo di accesso e alle prove guidate dei concerti destinate agli studenti. 1 ottobre 2013, ore 21 Concerto per i 150 anni, fuori abbonamento Teatro alla Scala I festeggiamenti si aprono al Teatro alla Scala, col quale il Quartetto vanta una lunga collaborazione: dall’ospitalità per decine di concerti tra il 1946 e il 1957, fino alla ricostruzione della Sala Verdi in Conservatorio (inaugurata con un nostro concerto di Rudolf Serkin l’11 giugno 1958), alle coproduzioni degli anni ’90, fra le quali spiccano i grandi appuntamenti sinfonici e l’integrale dei Quartetti di Beethoven. Questo concerto straordinario ospita grandissimi musicisti ben noti al pubblico del Quartetto: Daniele Gatti ha inaugurato la stagione 2004/05, la Mahler Chamber Orchestra è stata più volte nostra ospite, il baritono Matthias Goerne, ha esordito a Milano proprio al Quartetto. Mahler Chamber Orchestra Daniele Gatti direttore Matthias Goerne baritono Con il sostegno di Main sponsor CartaSi Itsright Wagner – Idillio di Sigfrido Mahler – Rückert Lieder Beethoven – Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 55 “Eroica” 29 giugno 2014 Giornata a porte aperte Conservatorio Giuseppe Verdi Il giorno e la sede per la manifestazione di chiusura dei 150 anni coincidono col primo concerto del 1864. Al Conservatorio Giuseppe Verdi si è svolta tutta l’attività della Società salvo quando, distrutta dai bombardamenti la Sala Verdi, il Quartetto fu “itinerante” fra Scala, Università Cattolica, teatri e cinematografi e nelle più belle chiese di Milano. Il Conservatorio sarà così col Quartetto protagonista di una intera “giornata a porte aperte”, con accesso libero a tutta la città: musica al mattino con l’Orchestra dei Fiati della Valtellina in un programma di musiche italiane del secondo ‘800; al pomeriggio con la FuturOrchestra, l’orchestra lombarda del Sistema delle Orchestre e Cori Giovanili (lanciato in Italia da Claudio Abbado) impegnata nei Carmina Burana, il Trio di Parma e il Quartetto di Cremona che eseguiranno lavori di Bazzini e Martucci tra i primi vincitori dei concorsi di composizione indetti allora dal Quartetto; alla sera, il Trio di Parma eseguirà l’Arciduca di Beethoven, il Quartetto di Cremona la prima assoluta della composizione, dedicata alla città di Milano, vincitrice del Premio Dragoni 2014 e lo stesso Cremona con Andrea Lucchesini eseguiranno il Quarto concerto di Beethoven per pianoforte e orchestra nella trascrizione per pianoforte e quintetto d’archi. La giornata suggellerà così il forte legame del Quartetto con Milano, non più associazione esclusiva per pochi privilegiati, ma aperta alla città e sottolineerà l’altrettanto forte sforzo del Quartetto verso i giovani musicisti e il giovane pubblico. In collaborazione con La nostra missione, da 150 anni Paolo Arcà, Direttore artistico È con particolare orgoglio che presentiamo la stagione che festeggia i 150 anni della Società del Quartetto: a partire dalla sua nascita, da quel 29 giugno 1864 in cui fu proposto il primo “esperimento” (come allora si chiamavano i concerti), la nostra Società si è messa al servizio di Milano e della cultura italiana. E così, nel corso di questi 150 anni, si sono avvicendati centinaia di artisti, con un repertorio vastissimo di composizioni di tutti i tempi. Questa lunga storia si è mantenuta fedele al principio ispiratore dei nostri padri fondatori: valorizzare la grande musica da camera e strumentale, con la consapevolezza di accostarsi a un meraviglioso patrimonio culturale e vivere le occasioni di ascolto come momento unico di crescita e di arricchimento spirituale. In linea con la grande tradizione della Società del Quartetto, la proposta concertistica di questa stagione dei 150 anni presenta una programmazione che continua a offrire, soprattutto alle nuove generazioni, occasioni di ascolto formative e importanti. Il cartellone allinea autori, opere, periodi e stili molto diversi, con impaginazioni sempre differenti, illuminando maggiormente ora questo ora quel periodo o autore, e intrecciando variamente le molteplici tessere di quel mosaico affascinante e prezioso che è il patrimonio della grande musica, dal barocco alla contemporaneità. Ricerchiamo dunque un ascolto consapevole, mai effimero, che ha anche la positiva conseguenza di far crescere l’amore per la musica in tutte le sue manifestazioni. La stagione 2013-2014, incorniciata dal concerto straordinario del 1° ottobre 2013 alla Scala e dalla giornata “a porte aperte” del 29 giugno 2014 al Conservatorio, si pone come un ideale e simbolico traguardo di questa missione: è una stagione animata da tanti artisti che hanno avuto con noi un rapporto di consuetudine e di amicizia, in cui le musiche in programma hanno più che mai il valore di progetti forti, capisaldi e monumenti di grandi autori che potrete leggere nel dettaglio nelle pagine che seguono. Troverete quindi la conclusione dei due cicli di straordinario valore musicale e di grande impatto iniziati nella stagione scorsa: le “integrali” delle Sonate e dei Quartetti di Beethoven, affidate rispettivamente agli artisti in residence András Schiff e Quartetto di Cremona. E poi tante grandi pagine di Bach, Schubert, Schumann, Händel, Haydn, Chopin, Brahms, Mozart, Verdi (il suo unico Quartetto per archi nell’anno del bicentenario della nascita), Debussy, Ravel, Respighi, Strauss (di cui come per la nostra Società si celebrano nel 2014 i 150 anni della nascita), fino a una novità assoluta commissionata all’affermato compositore milanese Carlo Boccadoro. A tutto il nostro pubblico che ci segue con passione, ai tanti giovani che stanno crescendo con noi nella vita e nella musica, un caloroso augurio di continuare ad abbeverarsi del meraviglioso patrimonio dei suoni, da ora e per i prossimi 150 anni! 8 OTTOBRE 2013 Krystian Zimerman pianoforte Programma da definire PIANISTI AL QUARTETTO 1 La stagione cosiddetta ordinaria, ma eccezionale per l’ampiezza e la qualità della proposta artistica, inizia invece con un recital del grande pianista polacco Krystian Zimerman. Una piccola celebrazione nella celebrazione: Zimerman torna come solista per l’ottava volta nella Società dove esordì, nel 1977, appena ventunenne. Il programma del concerto non è stato ancora reso noto, così come rimangono avvolti nel mistero di solito i preparativi del suo strumento. Zimerman infatti si occupa sempre di persona, prima di ogni concerto, di mettere a punto ogni dettaglio tecnico del pianoforte, finché non raggiunge l’equilibrio desiderato dalla tastiera. I risultati di questa scrupolosa ricerca della perfezione tecnica, unita alla poetica musicalità dell’interprete, sono ben conosciuti dal pubblico del Quartetto, che aspetta sempre con trepidazione il ritorno di Zimerman come un evento ricco di emozioni e da non perdere assolutamente. . 22 OTTOBRE Le Concert des Nations Jordi Savall BAROCCO E OLTRE 2 Jordi Savall – di recente insignito dal governo francese della nomina di Chevalier de la Légion d'Honneur per i suoi meriti musicali direttore e umani – è uno di quegli artisti che nel corso della carriera hanno Bach – I sei Concerti Brandeburghesi BWV 1046-1051 saputo trovare forme sempre nuove per esprimere la loro visione della musica. – Concerto n. 3 in sol maggiore Per questo è lecito immaginare che BWV 1048 il nuovo progetto di Savall, che torna – Concerto n. 5 in re maggiore come direttore del suo storico BWV 1050 ensemble di strumenti antichi, sia – Concerto n. 2 in fa maggiore l’occasione per scoprire dei lati BWV 1047 rimasti ancora in ombra della musica – Concerto n. 4 in sol maggiore di Bach. I sei Concerti BWV 1049 Brandeburghesi formano infatti – Concerto n. 6 in si bemolle un’eccezionale sintesi del linguaggio maggiore BWV 1051 concertante sviluppatosi agli inizi del – Concerto n. 1 in fa maggiore Settecento. La portata rivoluzionaria BWV 1046 di questo ciclo è stata messa in luce da innumerevoli interpretazioni, ma l’istinto infallibile di Savall per il colore sonoro e lo stile fluente della sua natura musicale rappresentano le migliori premesse per una lettura fresca e non convenzionale del mondo dei Brandeburghesi. 12 NOVEMBRE 3 András Schiff BEETHOVEN PIANISTI AL QUARTETTO pianoforte Continua anche in questa stagione il ciclo delle Sonate di Beethoven Esecuzione integrale delle Sonate nella versione di András Schiff, per pianoforte di Beethoven - IV iniziato lo scorso anno. Procedendo – Sonata n. 16 in sol maggiore op. 31 n. 1 – Sonata n. 17 in re minore op. 31 n. 2 “La Tempesta” – Sonata n. 18 in mi bemolle maggiore op. 31 n. 3 – Sonata n. 21 in do maggiore op. 53 “Waldstein” in ordine cronologico, Schiff si addentra nel periodo cosiddetto eroico di Beethoven, che nei primi anni dell’Ottocento pubblicava un trittico di Sonate op. 31 di carattere drammatico e di stile nuovo. La prima vetta di questa nuova fase della produzione di Beethoven è rappresentata in maniera esauriente dalla Sonata in do maggiore op. 53, che prende il nome dalla dedica al conte Ferdinand von Waldstein, uno dei suoi principali sostenitori a Vienna. In questa Sonata si ritrovano le forme dilatate e il progetto filosofico delle grandi Sinfonie di quegli anni, la Terza in particolare, così come la tensione ideale espressa da lì a poco nell’opera Fidelio. 26 NOVEMBRE Quartetto Lyskamm Schubert – Quartettsatz in do minore D 703 Mozart – Quartetto in re minore K 421 Schubert – Quartetto in si bemolle maggiore op. 168 D 112 Verdi – Quartetto in mi minore MUSICA DA CAMERA 4 Fedele al principio di scoprire e promuovere i giovani artisti emergenti, il Quartetto apre le porte della sua stagione a un nuovo quartetto formato da musicisti italiani e stranieri. Il Quartetto Lyskamm, che prende il nome da una delle cime del massiccio del Monte Rosa a cavallo tra Italia e Svizzera, si è segnalato negli ultimi anni come una delle formazioni più promettenti della nuova generazione. Il programma rispecchia bene l’idea di ponte tra il mondo latino e quello tedesco incarnato dal nome stesso del Quartetto, ispirando ai giovani musicisti un dialogo tra il repertorio classico di Mozart e Schubert e l’enigmatico Quartetto in mi minore di Giuseppe Verdi, unico e tardo lavoro strumentale del grande protagonista del teatro musicale italiano dell’Ottocento. 3 DICEMBRE András Schiff BEETHOVEN PIANISTI AL QUARTETTO 5 Il ciclo di Schiff prosegue con un gruppo di Sonate che Esecuzione integrale delle Sonate accompagnano Beethoven verso un per pianoforte di Beethoven - V profondo ripensamento stilistico della forma sonata. I lavori di questo – Sonata n. 22 in fa maggiore periodo hanno una cadenza ben più op. 54 rarefatta, rispetto alle numerose – Sonata n. 23 in fa minore op. 57 Sonate pubblicate in precedenza, “Appassionata” spesso raggruppate in fascicoli – Sonata n. 24 in fa diesis maggiore di due o di tre. La Sonata per op. 78 pianoforte solo non rappresentava – Sonata n. 25 in sol maggiore più l’interesse principale di op. 79 Beethoven, che tuttavia non riusciva – Sonata n. 26 in mi bemolle ad abbandonare lo strumento a lui maggiore op. 81a “Les Adieux” più congeniale e al quale aveva affidato l’espressione più immediata dei suoi pensieri. Anche in questo caso il pubblico avrà la possibilità di seguire l’interpretazione di Schiff con la guida preziosa del libro di Martin Meyer, che con domande molto precise e calibrate sollecita il pianista a mettere in luce gli innumerevoli aspetti tecnici, artistici e culturali del mondo delle Sonate. pianoforte 10 DICEMBRE Basilica di San Marco Amsterdam Baroque Orchestra & Choir Ton Koopman direttore Johannette Zomer soprano Maarten Engeltjes alto Jörg Dürmüller tenore Klaus Mertens basso Händel - The Messiah HWV 56 Con il sostegno di BAROCCO E OLTRE 6 Il concerto di Natale con Ton Koopman e i suoi ensemble di Amsterdam è diventato una sorta di tradizione, alla quale il pubblico del Quartetto è legato con particolare affetto. Quest’anno l’incontro con Koopman avviene nel segno del grande oratorio di Händel, uno dei lavori più spettacolari a cui sia possibile assistere in una sala da concerto. A Milano forse il pubblico non si alzerà in piedi al momento dell’Alleluja, come avverrebbe in qualunque sala d’Inghilterra, tuttavia non mancherà di seguire con attenzione l’avvincente sequenza di arie e di cori, che fin dal giorno della prima esecuzione a Dublino il13 aprile 1742 hanno trascinato fino all’entusiasmo gli spettatori di ogni ordine e grado. Il Messiah è forse il più imponente affresco biblico messo in musica in Occidente e ha rappresentato un modello per tutti i compositori che abbiano cercato, dopo di Händel, di raccontare con la musica un episodio o un personaggio di carattere sacro. 14 GENNAIO 2014 7 András Schiff BEETHOVEN PIANISTI AL QUARTETTO pianoforte Avvicinandosi alla vetta delle ultime Sonate, l’atmosfera spirituale di ogni Esecuzione integrale delle Sonate lavoro di Beethoven diventa sempre per pianoforte di Beethoven - VI più pura e rarefatta. In questo – Sonata n. 27 in mi minore op. 90 – Sonata n. 28 in la maggiore op. 101 – Sonata n. 29 in si bemolle maggiore op. 106 “Hammerklavier” concerto Schiff indaga gli aspetti più problematici del rapporto di Beethoven con la forma sonata e il rinnovato interesse dell’autore per la scrittura pianistica ispirato dalle notevoli trasformazioni tecniche apportate dai costruttori di pianoforti nei primi decenni dell’Ottocento. L’immensa e poderosa Sonata in si bemolle maggiore op. 106, detta “Hammerklavier” appunto dal tipo di meccanica dei nuovi pianoforti, rappresenta senza dubbio la manifestazione più spettacolare della sfera artigianale di Beethoven e del suo legame mai del tutto rinnegato con il virtuosismo strumentale. 21 GENNAIO Sentieri selvaggi Carlo Boccadoro direttore Cristina Zavalloni soprano Ghedini – Adagio e Allegro da concerto (1936) Gentilucci – Le clessidre di Dürer (1985) Einaudi – The Apple Tree (1995) Boccadoro – Box of Paints, prima esecuzione assoluta, commissione della Società del Quartetto Berio – Folk Songs (1964) Con il sostegno di MUSICA DA CAMERA 8 Carlo Boccadoro si è distinto in questi anni nella scena italiana come il portavoce di una tendenza della musica d’oggi a inglobare nel proprio linguaggio stili ed espressioni sonore di varia provenienza, in un solare e ostentato eclettismo ascrivibile tra le varie forme di estetica post-moderna. Una delle caratteristiche della musica di Boccadoro è di rimanere sempre ben radicata nella prassi strumentale. Il legame della scrittura musicale con la concreta esperienza del far musica si riflette nella sua decisione, oltre quindici anni fa, di fondare e dirigere l’ensemble Sentieri selvaggi. La scelta di un film cult come nome per l’ensemble rivela allo stesso tempo l’influenza del linguaggio visivo sulla musica di Boccadoro e l’impellente necessità di raccontare delle storie attraverso i suoni. Per il suo primo concerto al Quartetto, Sentieri selvaggi ha compilato un programma di musica italiana che potrebbe essere considerato una sorta di manifesto del gruppo. Oltre alla prima assoluta di un lavoro commissionato a Boccadoro, infatti, nella locandina trovano posto i nomi di autori come Luciano Berio, Ludovico Einaudi, Giorgio Federico Ghedini e Armando Gentilucci, del tutto lontani tra loro nel tempo, nello stile e negli orizzonti culturali, ma accomunati da un artigianato sapiente della scrittura musicale. 28 GENNAIO 9 Enrico Dindo BAROCCO E OLTRE MUSICA DA CAMERA violoncello Accanto a due Integrali che si chiudono - quelle delle Sonate e dei Quartetti di Beethoven - la stagione del 150° presenta un altro ciclo completo di valore assoluto, le sei Suite per violoncello solo di Johann Sebastian Bach. Nel 2010 il Quartetto aveva affidato alla perizia strumentale di Enrico Dindo l’esecuzione delle sei Suite per festeggiare la riapertura del Coro rinascimentale di San Maurizio dopo i preziosi restauri degli affreschi del Luini. Dindo torna questa volta nella stagione del Quartetto a interpretare il principale monumento del repertorio per violoncello. Con un lungo lavoro di studio e di ricerca sullo strumento egli ha maturato una lettura fresca e coinvolgente, fondata sul confronto tra le varie fonti storiche e sull’esperienza concreta, l’unica che consenta all’interprete di trovare delle soluzioni convincenti ai molteplici enigmi che la scrittura di Bach dissemina lungo l’intero percorso delle Suite. Da questo lavoro approfondito sono nate anche una registrazione discografica e una nuova edizione delle Suite, annotate e diteggiate da Dindo, da confrontare utilmente con la copia manoscritta della moglie di Bach, Anna Magdalena, la fonte più antica sopravvissuta di questi sei capolavori. Esecuzione integrale delle Suite per violoncello solo di Bach – I – Suite n. 1 in sol maggiore BWV 1007 – Suite n. 3 in do maggiore BWV 1009 – Suite n. 5 in do minore BWV 1011 4 FEBBRAIO Leonidas Kavakos violino Enrico Pace pianoforte Beethoven – Sonata n. 7 in do minore op. 30 n. 2 Debussy – Sonata in sol minore Ravel – Sonata Respighi – Sonata in si minore MUSICA DA CAMERA 10 Il pubblico del Quartetto conserva ancora nell’orecchio l’eco della splendida interpretazione delle Sonate per violino di Beethoven offerta due stagioni fa da Leonidas Kavakos ed Enrico Pace. I due artisti, freschi vincitori del Premio Abbiati assegnato dall’Associazione nazionale dei Critici musicali proprio grazie all’Integrale beethoveniana del Quartetto, tornano con un concerto ricco di sfumature novecentesche. Il punto di partenza tuttavia è un graditissimo ritorno al mondo di Beethoven con la tempestosa Sonata in do minore op. 30 n. 2. Agli inizi del secolo scorso, invece, Respighi, Debussy e Ravel hanno declinato in maniera diversa il tema della sonata violinistica, malgrado tutti e tre si muovessero nell’ambito di un linguaggio per molti aspetti simile. Respighi era l’unico ad avere una personale pratica dello strumento, che nella Sonata in si minore s’infiamma di appassionati slanci lirici. Debussy e Ravel, in forme diverse, giocano invece con i cliché della scrittura violinistica ottocentesca, conferendo ai loro lavori una maschera di estrema eleganza e finezza intellettuale. 18 FEBBRAIO Quartetto di Cremona Esecuzione integrale dei Quartetti per archi di Beethoven - IV – Quartetto n. 5 in la maggiore op. 18 n. 5 – Quartetto n. 10 in mi bemolle maggiore op. 74 “Le arpe” – Quartetto n. 14 in do diesis minore op. 131 BEETHOVEN MUSICA DA CAMERA 11 Il Quartetto di Cremona riprende la rassegna dei 17 lavori di Beethoven per quartetto d’archi, iniziata nella scorsa stagione. Il programma, secondo il criterio adottato dal gruppo italiano, si prefigge di presentare uno spaccato delle varie fasi della produzione del compositore, cercando di trovare le combinazioni migliori per accostare lavori di carattere molto diverso. Rimane tuttavia sorprendente ascoltare a distanza ravvicinata il Quartetto in la maggiore op. 18 n. 5 e il Quartetto in do diesis minore op. 131, due lavori che mettono in luce in maniera impressionante le sconvolgenti trasformazioni avvenute nel linguaggio di Beethoven nell’arco di appena venticinque anni. Con l’op. 131 infatti la ricerca del compositore si spinge fino a sperimentare forme inaudite e a tentare strade radicalmente nuove rispetto a quelle ereditate dai maestri dello stile classico. 25 FEBBRAIO Trio di Parma MUSICA DA CAMERA 12 In una stagione così festosa per la nostra Società non poteva mancare Schubert – Notturno op. 148 D 897 un passaggio del Trio di Parma, una formazione da molti anni di casa al – Trio n. 1 in si bemolle maggiore Quartetto. Dopo l’ultima integrale op. 99 D 898 dei lavori di Dvořák, il Trio di Parma – Trio n. 2 in mi bemolle maggiore offre un altro ciclo completo, piccolo op. 100 D 929 nelle dimensioni ma gigantesco nella qualità artistica. I due Trii di Schubert, scritti a poca distanza l’uno dall’altro negli ultimi mesi della sua vita, sono preceduti dall’incantevole Notturno, un lavoro forse immaginato per un’opera più vasta. In esso trovano una prima voce i misteriosi palpiti e i silenzi gonfi d’espressione dell’anima romantica. Le promesse contenute nel Notturno sono confermate e ancor più sviluppate nei due lavori maggiori, che rappresentano degli esempi sublimi dell’emozionante scrittura strumentale dell’ultimo Schubert. 4 MARZO András Schiff BEETHOVEN PIANISTI AL QUARTETTO pianoforte Il lungo percorso di Schiff nell’universo delle Sonate di 13 Esecuzione integrale delle Sonate Beethoven giunge al termine con per pianoforte di Beethoven - VII l’esecuzione degli ultimi tre lavori, – Sonata n. 30 in mi maggiore op. 109 – Sonata n. 31 in la bemolle maggiore op. 110 – Sonata n. 32 in do minore op. 111 una vera e propria trilogia spirituale carica di significati artistici e filosofici. Scritte tra il 1820 e il 1822, a ridosso dell’immenso massiccio formato dalla Nona Sinfonia e dalla Missa Solemnis, le ultime tre Sonate rappresentano allo stesso tempo una sintesi della lunghissima esperienza accumulata nel genere principale della musica per pianoforte solo e uno studio su nuove forme di scrittura per la tastiera. Pur essendo collegate da sottili relazioni stilistiche, ciascuna delle tre Sonate esprime un mondo poetico particolare e del tutto autonomo. Più intellettuale la Sonata in mi maggiore, più lirica quella in la bemolle maggiore, entrambe devono cedere il passo all’ineffabile enigma dell’ultima sorella, che chiude la serie con la forma più contraddittoria immaginabile all’interno del linguaggio sonatistico, l’antico tema con variazioni, che nelle mani di Beethoven si trasforma in un misterioso e sconvolgente strumento di metamorfosi. 11 MARZO Quartetto di Cremona Esecuzione integrale dei Quartetti per archi di Beethoven - V – Quartetto n. 1 in fa maggiore op. 18 n. 1 – Quartetto n. 17 in si bemolle maggiore op. 133 “Grande Fuga” – Quartetto n. 2 in sol maggiore op. 18 n. 2 BEETHOVEN MUSICA DA CAMERA 14 Anche il Quartetto di Cremona si avvia a concludere la propria rassegna dei Quartetti di Beethoven, ma prima di terminare l’integrale con i due grandi lavori dell’op. 130 e 132 apre per così dire una parentesi molto suggestiva. L’idea di mettere a confronto in ciascun concerto il primo e l’ultimo stile di Beethoven viene portata alle estreme conseguenze, scegliendo di tendere al massimo l’arco del linguaggio per quartetto d’archi della sua produzione. I due primi Quartetti dell’op. 18, anche se in realtà non i più antichi in ordine di composizione, formano la cornice per inquadrare il lavoro strumentale più audace e sconvolgente di Beethoven, la Grosse Fuge op. 133. Scritta in origine come movimento finale del Quartetto op. 130, Beethoven si convinse a pubblicare la Fuga in forma autonoma, componendo un nuovo finale. Se sia meglio ascoltare questo colossale e avveniristico omaggio al linguaggio del contrappunto nella versione originale o in quella separata, è da anni un dibattito aperto. Ma l’accostamento proposto dal Cremona è senza dubbio molto originale e allo stesso tempo significativo, per cogliere appieno la portata dantesca della ricerca musicale di Beethoven. 18 MARZO Orchestre des Champs-Élysées Collegium Vocale Gent Philippe Herreweghe direttore Christina Landshamer soprano Maximilian Schmitt tenore Rudolf Rosen basso Haydn - Die Schöpfung Hob.XXI.2 BAROCCO E OLTRE 15 Ascoltare nella stessa stagione il Messiah di Händel e Die Schöpfung (La Creazione) di Haydn rappresenta non solo un’accoppiata di lusso, ma anche un’eccezionale occasione di confrontare da vicino per così dire il Vecchio e il Nuovo Testamento della musica sinfonico-vocale. L’Oratorio di Haydn infatti intendeva riprendere in forme moderne il modello insuperato del lavoro di Händel, per riscrivere nel linguaggio dello stile classico un genere di composizione in grado di mettere d’accordo l’intenditore più raffinato e l’ascoltatore più sprovveduto. Nel libretto della Creazione, ispirato molto liberamente al Paradiso perduto di Milton, abbondano gli spunti per inventare numerose situazioni di pittura musicale, a cominciare dalla descrizione dell’informe caos che precedeva la formazione del mondo fino all’evocazione delle immense creature degli abissi marini. Il successo della Creazione, paragonabile solo a quello del suo illustre predecessore, non ha mai cessato d’invogliare gli interpreti a cercare nuove forme d’espressione, come dimostra la celebre edizione di Philippe Herreweghe e dei suoi ensemble parigini e di Gent, in grado di conferire al lavoro di Haydn una morbidezza di suono, un colorito strumentale e una fluidità di fraseggio ammirate in ogni sala da concerto. 1 APRILE Andrea Lucchesini pianoforte Mozart – Sonata in re maggiore K 284 Schubert – 3 Klavierstücke D 946 Brahms – 3 Intermezzi op. 117 Strauss – Sonata in si minore op. 5 PIANISTI AL QUARTETTO 16 Vocazione europea, radici italiane: questo potrebbe essere considerato da sempre il motto del Quartetto. In una stagione così ricca di ospiti stranieri e di lavori del grande patrimonio della musica occidentale, è significativa la presenza di tanti musicisti italiani che rappresentano oggi l’alto livello raggiunto dalla nostra scuola. Il nome di Andrea Lucchesini è un eccellente esempio di come l’eleganza, la musicalità e l’equilibrio classico dell’interpretazione siano ancora le qualità dei musicisti italiani più riconosciute e apprezzate in ogni Paese. Il concerto si apre con una delle più belle Sonate del giovane Mozart, piena di brio teatrale di gusto italiano e allo stesso tempo influenzata dai modelli della musica strumentale del nord Europa. Il programma presenta poi due temi principali. Il primo consiste in uno studio dell’evoluzione nel tardo Ottocento del pezzo di carattere, una forma libera nata in pratica con il pianoforte di Schubert e fondamentale per gli sviluppi della musica romantica. Il secondo invece è legato all’anniversario della nascita di Richard Strauss (18641949), un autore prolifico e geniale anche nel regno della musica da camera. L’ascolto della sua Sonata giovanile risulterà senza dubbio per il pubblico una piacevole sorpresa, per non dire una scoperta. 8 APRILE Quartetto Ebène Mozart – Quartetto in mi bemolle maggiore K 428 Schumann – Quartetto n. 3 in la maggiore op. 41 n. 3 Jazz & Crossover MUSICA DA CAMERA 17 Abbiamo la fortuna di vivere in un periodo ricco di quartetti di alto livello, che hanno portato una ventata di aria fresca sulla scena musicale internazionale. Tra le numerose formazioni di primo piano oggi in attività, il Quartetto Ebène si distingue per aver manifestato fin dagli inizi una passione autentica e praticata in maniera non superficiale per la musica jazz. Questa duplice natura, che potrebbe ricordare il Friedrich Gulda dei tempi d’oro, si traduce in un programma corrispondente alla storia e all’indole dei giovani musicisti francesi. Il programma infatti spazia dall’apollineo Quartetto K 428 di Mozart, uno dei sei lavori dedicati a “papà” Haydn, allo sconvolgente Quartetto in sol maggiore, poderoso frutto dell’ultima stagione creativa di Schubert. Accanto al lato sacro, l’Ebène presenta poi con giovanile sfrontatezza e sprezzo del Kitsch il volto più profano della propria attività, una sorta di stanza dei giochi dove il linguaggio classico si mescola agli schemi del jazz, ai successi della musica pop e alle colonne sonore del grande cinema. 15 APRILE Quartetto di Cremona Esecuzione integrale dei Quartetti per archi di Beethoven - VI “Dedicato al Quartetto Italiano” – Quartetto n. 13 in si bemolle maggiore op. 130 – Quartetto n. 15 in la minore op. 132 BEETHOVEN MUSICA DA CAMERA 18 L’ultimo concerto del Quartetto di Cremona, che è stato per tre anni artista in residenza al Quartetto, rappresenta un atto di riconoscenza per la più leggendaria formazione di musica da camera della nostra storia, il Quartetto Italiano. L’omaggio, al termine di una lunga e complessa integrale come quella di Beethoven, vuol essere reso nella maniera più umile, senza la pretesa di proporsi come eredi o di suggerire paragoni artistici odiosi. Percorrendo la medesima strada a distanza di tanti anni, il Quartetto di Cremona s’inchina al ricordo della grande lezione umana e spirituale impartita dai loro illustri colleghi nei due lavori più profondi e monumentali di Beethoven. La “Cavatina” dell’op. 130 e la “Canzona di ringraziamento” del Quartetto in la minore op. 132 rimangono l’esito forse più alto dell’attività artistica del Quartetto Italiano, che grazie a queste insuperabili interpretazioni ha ispirato nuove generazioni di musicisti a imboccare l’arduo e faticoso cammino della vita quartettistica. 6 MAGGIO Jan Lisiecki pianoforte Chopin – Grande valzer brillante op. 18 – 24 Preludi op. 28 – Studio in do minore op. 10 n. 12 – 3 Notturni op. 9 – 3 Valzer op. 64 – Notturno in do diesis minore op. post. – Andante spianato e grande polacca brillante op. 22 PIANISTI AL QUARTETTO 19 Jan Lisiecki è nato nel 1995, eppure il suo debutto al Quartetto avviene sulla scia di una fama da professionista già affermato a livello internazionale. Il giovane pianista, nato in Canada da genitori polacchi, calca infatti ormai da anni il palcoscenico delle più importanti sale da concerto di tutto il mondo. In Italia si era segnalato nella scorsa stagione, quando prima Antonio Pappano e poi Claudio Abbado hanno chiamato Lisiecki per sostituire Martha Argerich dopo un improvviso forfait. Il nome di Chopin ha rappresentato finora il nume tutelare della carriera di Lisiecki, che ha avuto addirittura l’onore nel 2010 di registrare i Concerti del grande polacco proprio nella casa natale del compositore a Zelazowa Wola. Il programma d’esordio al Quartetto dimostra la competenza e la finezza musicale del giovane maestro, che interpreta un ciclo importante e centrale dal punto di vista stilistico come i Preludi, intervallati da due raccolte minori ma di carattere molto omogeneo, racchiusi in apertura e chiusura di concerto dallo scatenamento della passione romantica al ritmo di danza. 13 MAGGIO 20 Enrico Dindo BAROCCO E OLTRE MUSICA DA CAMERA violoncello L’Integrale delle Suite per violoncello solo di Enrico Dindo si conclude con l’esecuzione dei numeri pari del ciclo. La scelta di dividere il ciclo seguendo un criterio per così dire aritmetico permette di seguire meglio l’evoluzione della scrittura di Bach, che diventa in progressione sempre più complessa fino a sfociare nella quasi ineseguibile Suite in re maggiore finale. Per questo ultimo pannello del suo ciclo, Bach aveva indicato un tipo di strumento a cinque corde poi caduto in disuso. Trasportare questa scrittura, ricca di arpeggi e posizioni acute, su uno strumento tradizionale a quattro corde è un’impresa tra le più impegnative per l’interprete, sia per le difficoltà tecniche da superare, sia per la sensibilità musicale da dimostrare. Esecuzione integrale delle Suite per violoncello solo di Bach – II – Suite n. 2 in re minore BWV 1008 – Suite n. 4 in mi bemolle maggiore BWV 1010 – Suite n. 6 in re maggiore BWV 1012 20 MAGGIO Sharon Kam clarinetto Isabelle van Keulen violino Ulrike-Anima Mathé violino Volker Jacobsen viola Gustav Rivinius violoncello Brahms – Quintetto in si minore per clarinetto e archi op. 115 Mozart – Quintetto in la maggiore per clarinetto e archi K 581 MUSICA DA CAMERA 21 La stagione del 150° si chiude, in attesa della grande festa musicale del 29 giugno, con un magnifico concerto di musica da camera, che vede impegnato un gruppo di eccellenti musicisti riuniti attorno alla figura della violinista olandese Isabelle van Keulen. L’ospite d’onore del concerto è la clarinettista di origine israeliana Sharon Kam, che interpreta i due massimi capolavori della letteratura da camera per il suo strumento. Il lavoro di Brahms, scritto nell’ultima fase della sua carriera, è chiaramente ispirato al modello di Mozart, che a sua volta compose il Quintetto negli anni maturi sull’onda dell’ammirazione per il grande virtuoso e amico Anton Stadler. Entrambi i lavori sono improntati a un dialogo fitto e incessante tra il clarinetto e il quartetto d’archi, una metafora ideale per salutare i soci e il pubblico nel segno di un rapporto di civiltà e di bellezza che ha contraddistinto la storia del Quartetto e che rimane un impegno da rinnovare anche per gli anni a venire. Prove aperte Guide all’ascolto dei concerti con gli interpreti riservate agli studenti delle scuole e università, su prenotazione, e ai Soci. Condotte da Oreste Bossini Sala Verdi del Conservatorio Tutti i concerti si terranno nella Sala Verdi del Conservatorioo via Conservatorio, 12 il martedì alle ore 20.30 ad eccezione del concerto del Martedì 22 ottobre, ore 15.30 Le Concert des Nations Jordi Savall direttore Martedì 26 novembre, ore 11.30 Quartetto Lyskamm Martedì 21 gennaio, ore 11.30 Sentieri selvaggi Carlo Boccadoro direttore Cristina Zavalloni soprano 10 dicembre che si terrà nella Basilica di San Marco Martedì 1 aprile, ore 11.30 Andrea Lucchesini pianoforte Martedì 15 aprile, ore 11.30 Quartetto di Cremona Martedì 13 maggio, ore 11.30 Enrico Dindo violoncello Si ringrazia il Fondo Morosini Abbonamenti 2013-2014 Inclusivi della quota di socio ordinario (€ 100) INTERA STAGIONE (21 concerti) Chiusura abbonamenti: 8 ottobre 2013 Intero: € 490 Giovani fino a 26 anni: € 80 Ridotto oltre 70 anni: € 450 Posto fisso numerato: € 600 INTERA STAGIONE DOPO ZIMERMAN (20 concerti) Chiusura abbonamenti: 22 ottobre 2013 BAROCCO E OLTRE (5 concerti) Chiusura abbonamenti: 22 ottobre 2013 € 150 22 ottobre 2013 Le Concert des Nations Jordi Savall direttore 10 dicembre Amsterdam Baroque Orchestra & Choir, Ton Koopman direttore 28 gennaio 2014 Enrico Dindo violoncello 18 marzo Orchestre des Champs-Élysées Collegium Vocale Gent Philippe Herreweghe direttore 13 maggio Enrico Dindo violoncello Intero: € 470 Giovani fino a 26 anni: € 80 Ridotto oltre 70 anni: € 420 Posto fisso numerato: € 575 BEETHOVEN (7 concerti) Chiusura abbonamenti: 12 novembre 2013 € 200 12 novembre 2013 András Schiff pianoforte 3 dicembre András Schiff pianoforte 14 gennaio 2014 András Schiff pianoforte 18 febbraio Quartetto di Cremona 4 marzo András Schiff pianoforte 11 marzo Quartetto di Cremona 15 aprile Quartetto di Cremona PIANISTI AL QUARTETTO (7 concerti) Chiusura abbonamenti: 8 ottobre 2013 € 210 MUSICA DA CAMERA (11 concerti) Chiusura abbonamenti: 26 novembre 2013 € 250 8 ottobre 2013 Krystian Zimerman 12 novembre András Schiff 3 dicembre András Schiff 14 gennaio 2014 András Schiff 4 marzo András Schiff 1 aprile Andrea Lucchesini 6 maggio Jan Lisiecki 26 novembre 2013 Quartetto Lyskamm 21 gennaio 2014 Sentieri selvaggi Carlo Boccadoro direttore Cristina Zavalloni soprano 28 gennaio Enrico Dindo violoncello 4 febbraio Leonidas Kavakos violino Enrico Pace pianoforte 18 febbraio Quartetto di Cremona 25 febbraio Trio di Parma 11 marzo Quartetto di Cremona 8 aprile Quartetto Ebène 15 aprile Quartetto di Cremona 13 maggio Enrico Dindo violoncello 20 maggio Sharon Kam clarinetto Isabelle van Keulen violino Ulrike-Anima Mathé violino Volker Jacobsen viola Gustav Rivinius violoncello Concerto straordinario del 1° ottobre al Teatro alla Scala Posto unico di platea € 80 (Soci € 60) Posto unico di palco (I e II Ordine) € 70 (Soci € 50) Posto unico di palco (III e IV Ordine) € 60 (Soci € 40) Poltroncina I Galleria € 15 Poltroncina II Galleria € 10 Ingressi € 5 Biglietti in vendita presso la Società del Quartetto e la biglietteria del Teatro alla Scala Quote associative Socio ordinario €100 Socio protettore € 300 Socio vitalizio €1.500 Le associazioni si ricevono sia in occasione dell’abbonamento, sia in qualsiasi altro momento dell’anno. Associazioni e Abbonamenti da lunedì 2 settembre a martedì 22 ottobre: ore 10 - 17.30 (orario continuato) e da mercoledì 23 ottobre: ore 13.30 - 17.30 Biglietti € 40 - 20 – Giovani (fino a 26 anni): € 5 in vendita a partire da 30 giorni prima di ogni concerto presso: – Società del Quartetto, via Durini 24, da lunedì a venerdì ore 13.30 - 17.30 – Call center 89.24.24 Pronto PagineGialle® – Punti vendita Vivaticket – Siti internet: www.quartettomilano.it e www.vivaticket.it e da un’ora prima di ogni concerto, secondo disponibilità. Modalità di pagamento In sede: Contanti, assegno bancario non trasferibile, bancomat, carte di credito (VISA e CartaSì) A distanza: Bonifico bancario su uno dei seguenti conti correnti intestati alla Società del Quartetto, indicando chiaramente nome, indirizzo, recapito telefonico del versante e abbonamento prescelto, e inviandone copia alla segreteria: – Credito Valtellinese, Agenzia 1, via Larga 7, Milano IBAN: IT85 K052 1601 6310 0000 0001 450 – Intesa Sanpaolo, Agenzia 15 di Milano IBAN: IT55 G030 6909 4830 0001 5812 185 Con il patrocinio di Con il patrocinio e il contributo di Sponsor istituzionali Sponsor Ciclo Beethoven Con il contributo di Con il patrocinio di Soggetto di rilevanza regionale Con il sostegno di G&R Associati + A. H. Dandres - REV. 1 - 09/13 Foto: Laura Arlotti, Marco Borggreve, Yannis Bournias, Vico Chamla, Fulvia Farassino, Maike Helbig, Priska Ketterer, Birgitta Kowsky, Silvia Lelli, Julien Mignot, Thomas Rabsch, Laurent Thurin Nal, Sonia Werner, Hiromici Yamamoto, Società del Quartetto di Milano via Durini 24 – 20122 Milano tel. 02.795.393 [email protected] www.quartettomilano.it