1 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 OGGETTO: APPROVAZIONE DEGLI INDIRIZZI PER LA NOMINA E DESIGNAZIONE DEI RAPPRESENTANTI DEL COMUNE PRESSO ENTI, AZIENDE ED ISTITUZIONI – ART. 15 LEGGE 81/93. DISCUSSIONE POJAGHI - PRESIDENTE – Vorrei fare alcune comunicazioni prima di iniziare. La prima riguarda una richiesta di rinvio, di alcuni punti all’ordine del giorno di questo Consiglio Comunale, che mi sono arrivati per lettera e che ho letto sulla stampa; una richiesta che non può essere accolta, in quanto non sussiste il problema, dal momento che le proposte di deliberazione erano disponibili per i capigruppo e per i Consiglieri venerdì prima delle ore 16.00, tanto che alcuni Consiglieri le hanno ritirate. Quindi il problema non si crea, nel senso che le 48 ore previste, escluso il giorno festivo, sono state rispettate. Un’altra comunicazione riguarda la lettera che avete ricevuto e che vi comunica l’attivazione del servizio di rassegna stampa telematica. Volevo fare una piccola comunicazione relativamente a questa informativa: l’attivazione del servizio di rassegna stampa telematica è ovvio che richiede e comporta, se non immediatamente come nella lettera viene stabilito, dopo un periodo di sperimentazione, l’abolizione della rassegna stampa cartacea, se no non si vede il motivo per cui noi utilizziamo delle nuove tecnologie per essere funzionali e per permettere a tutti i Consiglieri Comunali e ai capigruppo, di informarsi sulle notizie che si trovano sui nostri quotidiani locali e non. Sembra veramente abbastanza inutile che noi continuiamo a fare rassegna stampa cartacea e telematica. Quindi dopo aver effettuato un periodo di sperimentazione con la rassegna stampa telematica, chiaramente non forniremo più quella cartacea. È chiaro che, come nella lettera vi viene riferito, la rassegna stampa cartacea sarà fornita a chi ne farà espressa richiesta, nel senso che si dà per scontata l’attivazione di questa forma che chiaramente tende a sostituirla. Verrà messa a disposizione di chi la richiede in tarda mattinata, perché non è un servizio che può essere effettuato in un altro tempo. 2 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 Dietro richiesta faccio una precisazione: l’Amministrazione comunale è tenuta a fornire materiale informativo, in questo caso che riguarda la stampa locale e non, ma che riporta notizie utili per l’espletamento della funzione dei Consiglieri, solo ed esclusivamente ai Consiglieri Comunali, agli Assessori e a quelli che in qualche maniera svolgono una funzione all’interno dell’Amministrazione; ai partiti, ai comitati ed ai privati l’Amministrazione comunale non è tenuta a dare alcun tipo di materiale di questo genere. MUNAFO’ – COMITATO MENGHI – Noi come Comitato Anna Menghi avevamo mandato una richiesta in cui chiedevamo le due forme, perché alcuni Consiglieri Comunali non hanno Internet ed altri sì. Dobbiamo riformulare la domanda? POJAGHI – PRESIDENTE Ho risposto perché fino ad oggi la rassegna stampa cartacea non era stampata per tutti i Consiglieri, ma lo era per i capigruppo. Dopo aver fatto la rassegna stampa telematica modifichiamo e facciamo la cartacea per tutti i Consiglieri Comunali? MUNAFO’ – COMITATO MENGHI – No, siccome la Presidente ha detto che non forniranno più la rassegna stampa ai gruppi politici. 3 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 POJAGHI – PRESIDENTE – Non l’abbiamo mai fornita. MUNAFO’ – COMITATO MENGHI – Esatto. Il gruppo politico è rappresentato fino a prova contraria dai capigruppo, io facevo riferimento ad un caso nostro specifico in cui immediatamente abbiamo fatto richiesta. Per esempio so che alcuni Consiglieri nostri non hanno Internet, volevo sapere se deve essere formulata singolarmente o basta quella lettera. È una richiesta molto semplice. POJAGHI – PRESIDENTE – Mi rispiego: la rassegna stampa telematica è a disposizione e c’è una stanza in cui i Consiglieri Comunali hanno disponibile un computer con il collegamento ad Internet. Lì possono non solo collegarsi ma anche stamparsela. Se uno ce l’ha a casa o in ufficio o nel partito meglio ancora, ma attualmente per poter prendere la rassegna stampa qualsiasi Consigliere e capogruppo doveva venire nella sede dell’Amministrazione Comunale. Può continuare a farlo, se non ha la possibilità, tanto in ogni caso il cartaceo deve venirlo a prendere. Se viene a prenderlo qui ha disponibile il computer con la rassegna che può stamparsi direttamente. Quindi per me il problema non sussiste. TACCONI – COMITATO MENGHI - 4 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 Io dico che i funzionari del Comune sono stipendiati a livello di 4 milioni, con premio annuo di altri 6-7 milioni, dirigenti. La rassegna stampa possono anche comprarsela. Io ne compro tre a mattina di giornali e ho Internet, e-mail me l’ho fatto. Però un funzionario del Comune o un dirigente che deve avere la rassegna stampa. POJAGHI – PRESIDENTE – Il funzionario del Comune e il dirigente, come tutti noi, avendo oramai tutti i computer collegati… TACCONI – COMITATO MENGHI – Lo compra il giornale, come se lo compra il politico se vuole aggiornarsi perché la stampa è educazione che in Italia manca. Un cittadino che compra tre giornali io lo ammiro perché è preparato nella discussione giornaliera. POJAGHI – PRESIDENTE – Difatti quello che volevo dire è che come la rassegna stampa è disponibile per i Consiglieri comunali, sarà disponibile per tutti i dirigenti ed i funzionari del Comune. Io non ho altre comunicazioni. 5 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 MENGHI – COMITATO MENGHI Presidente, scusi, una richiesta: volevo sapere se era possibile fare precisazioni in merito alle sue comunicazioni. POJAGHI – PRESIDENTE – Sulle comunicazioni non si può discutere. La comunicazione è una comunicazione. Non è prevista dal regolamento la discussione sulle comunicazioni. Il primo punto all’ordine del giorno “Approvazione degli indirizzi per la nomina e designazione dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende, istituzioni”. Consigliera Menghi, se lei lo ritiene opportuno ha la possibilità di fare una mozione d’ordine. Il primo punto all’ordine del giorno “Approvazione degli indirizzi per la nomina e designazione dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende, istituzioni”. Consigliera Menghi, se lei lo ritiene opportuno ha la possibilità di fare una mozione d’ordine. Volevo chiedervi se tutti la date per letta, o se pensate che sia opportuno che io vi legga la delibera. MUNAFO’ – COMITATO MENGHI – Chiedo che sia data lettura della delibera. LA DELIBERA VIENE LETTA 6 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 MESCHINI - SINDACO – Faccio un intervento su questa delibera ma che è comprensiva anche della successiva, come metodo semplicemente di lavoro. Dico che queste due delibere sono stato proposte, come è ovvio e logico che sia, dall’Amministrazione Comunale, però sono strettamente, essendo indirizzi, di competenza del Consiglio. Pertanto la Giunta Comunale si attende anche dal Consiglio dei contributi positivi, riservandosi naturalmente di valutare i vari emendamenti che saranno, se i Consiglieri vorranno, presentati, che questi siano coerenti con gli indirizzi che la Giunta e questo Consiglio ha già votato nel precedente esame. La Giunta quindi è disponibile a tutti quegli arricchimenti che possono essere introdotti dal Consiglio su tutte e due queste delibere. Grazie. MUNAFO’ – COMITATO MENGHI – Faccio riferimento in particolare alla delibera afferente i criteri per la designazione presso gli enti che ho ascoltato attentamente, prendendo degli appunti, confrontando quanto questa Amministrazione delibera in relazione a quanto la vecchia Amministrazione aveva deliberato con deliberazione del Consiglio n. 122 del 19.12.1997. Trovo in quella deliberazione l’intervento dell’allora Consigliere Lattanzi, capogruppo dei Comunisti Italiani, che propone un emendamento che io personalmente come Assessore condivisi, tanto che uscì sulla stampa in merito, che stranamente non trovo in questa delibera consiliare malgrado questa Amministrazione sia dominata dal Centro-Sinistra con ora l’attuale Assessore Lattanzi. Recita testualmente: “Sono esclusi dalle designazioni e dalle nomine a cui si riferiscono i presenti indirizzi coloro che appartengono o abbiano aderito ad associazioni od istituzioni operanti anche solo in parte in modo clandestino o occulto, o comunque regolati da norme interne che impongono la segretezza”, il riferimento presumo alla Massoneria è abbastanza evidente. Trovo strano che questa attuale Amministrazione non l’abbia inserita; faccio riferimento all’Amministrazione ed anche alle forze politiche che la sostengono. Lo so che non è passato. Ma io non sto dicendo che allora doveva passare. Trovo strano che l’allora Consigliere Lattanzi propone un emendamento ed oggi come amministratore dell’Amministrazione non trovo questa postilla all’interno della nomina degli enti. 7 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 Per cui io ne propongo l’inserimento, chiedendo se ci sono cause ostative all’inserimento di tale emendamento. ANTOLINI – FORZA ITALIA – Per quanto ha esposto il Consigliere Munafò , sostengo, anzi illumino, usando un termine massonico, il Consigliere Munafò del fatto che la Massoneria, alla quale io non sono affatto contrario, non è una associazione segreta, bensì, per chi non lo sapesse e bisogna a questo punto che si documenti a mezzo di libri affinché vengano riferite delle cose esatte e noi qui non stiamo a perdere tempo, è una associazione riservata. I nominativi degli associati sono presso la Prefettura e al Ministero degli Interni, per cui di segreto, di nascosto, di misterioso non c’è assolutamente nulla. Non dobbiamo dimenticare che nei tempi passati la Massoneria è stato uno strumento che ha aiutato ancorché l’unificazione di questo nostro Stato. Grazie. CIAFFI – I POPOLARI – La mia è una sorta di richiesta procedurale. Mi pare che il Consigliere Munafò abbia annunciato un emendamento, se dovesse essere presentato verrà discusso. In discussione generale ciascuno può dire quel che vuole, anche in relazione agli interventi precedenti, quindi anche sull’argomento, ma io pongo una domanda. Questo tipo di delibere sono regolarmente, secondo le procedure d’uso, emendabili e quindi lungo il periodo della discussione generale ciascun Consigliere può concretizzare le sue intenzioni emendative espresse nella discussione generale. Poi la discussione specifica avverrà in sede di esame di emendamento. BERTOLA – DS – 8 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 Anche io vorrei far rilevare una questione metodologica. Su richiesta del collega Consigliere Munafò il Presidente ha ritenuto di voler dare lettura per esteso della delibera proposta. Orbene, all’art. 6 del regolamento leggo che la discussione è aperta con l’enunciazione dell’oggetto della proposta. Pare del tutto evidente, che al di là del fatto che non mi sembra pertinente che tale compito di lettura, ove sussistente, ricada in capo all’ufficio di Presidenza, il proponente, laddove ci sia, per esempio l’Assessore competente oppure il Sindaco, oppure la Presidente, nel caso in cui tocchi appunto all’ufficio di Presidenza, leggano l’oggetto della proposta e non la proposta per intero. MENGHI – COMITATO MENGHI – Debbo fare una necessaria premessa all’intervento che riguarderà l’oggetto di questa deliberazione, relativa alla comunicazione che la Presidente ha fatto all’inizio, in merito alla mia richiesta presentata sabato pomeriggio, nella richiesta non solo formale nel rispetto del regolamento, ma anche di opportunità di una maggioranza che si è insediata, ma che durante la fase del ballottaggio si dichiarava aperta alle minoranze. Ma poi le questioni procedurali, o quelle relative alla procedura su come chi ha dei diritti poi debba farli rispettare, non attengono a questa aula consiliare, ma ad altri terreni di confronto politico. Trovo che sia estremamente grave che questa maggioranza abbia così seccamente liquidato la mia eccezione sollevata sì, e mi dispiace, sabato pomeriggio perché solo sabato mattina ci sono state consegnate le copie delle deliberazioni oggetto della discussione di oggi, dove il regolamento cita “almeno 48 ore non festive per” – e qui sottolineo – “la discussione di delibere importanti” e non tanto importanti come questa, che è di indirizzo, dove trovo strano che il Sindaco abbia anche qui liquidato la discussione e la maggioranza liquidi la discussione senza che ci sia quanto meno l’illustrazione della deliberazione. Ma non tanto di questa quanto della delibera che mi auguro qualcuno poi della maggioranza vorrà quanto meno illustrarci. Trovo questa chiusura di dibattito assolutamente grave; ma non voglio qui anticipare delle questioni che probabilmente tengono unita una maggioranza che ha la difficoltà di presentare e di spiegare deliberazioni così importanti, soprattutto come la successiva, dove vengono dati degli indirizzi ad enti che erogano i servizi per i cittadini e che non possono essere discusse in commissioni consiliari non ancora insediate, di emendamenti che il Consiglio avrebbe potuto presentare quando quelle deliberazioni avessero avuto veramente la possibilità di essere approfondite con i propri gruppi consiliari, con le proprie forze 9 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 politiche, con la città fuori, all’esterno. Trovo assolutamente grave la chiusura di questa maggioranza che liquida, appellandosi ad una consegna formale avvenuta venerdì prima delle quattro, ora di convocazione del Consiglio Comunale. Allora dico che lo sottolineo per rilevarne la gravità politica, di una maggioranza che solo a parole si dichiara aperta alla discussione e all’approfondimento ed invece è assolutamente chiusa e si trincera dietro un apparente formale rispetto del regolamento. Andiamo alla discussione di questa delibera e annuncio quindi che su questo ci faremo carico. Trovo altrettanto strano l’intervento del Consigliere Antolini in difesa di una maggioranza che forse ha delle difficoltà a rispondere a delle puntualizzazioni fatte in merito all’emendamento presentato dall’allora Consigliere Lattanzi e dell’attuale Consigliere Pantanetti. Venendo alla discussione di questa deliberazione presentata in mancanza, e quindi dovendo io giocare un po’ di fantasia, nella lettura sterile di un atto formale, dove l’Amministrazione indica quelli che sono i requisiti generali, e in maniera particolare le caratteristiche e le competenze di amministratori non meno importanti di quelli che siedono in questa aula consiliare, che avranno la responsabilità di gestire per conto di questo Consiglio Comunale e dell’Amministrazione attualmente in carica, enti importantissimi che erogano servizi, a cui in maniera inopportuna ma chiusa ed arrogante viene legata la delibera successiva. Allora leggo nei requisiti generali che i rappresentanti del Comune negli enti e nelle aziende consortili debbono avere in sé delle caratteristiche apparentemente contraddittorie, e vado a leggere il punto 2 dei requisiti generali; si parla di esperienza amministrativa o di direzione di strutture pubbliche e private, ma anche di impegno sociale e civile che sono cose assolutamente diverse e diversificate rispetto all’esperienza amministrativa ed addirittura di incarichi professionali, da comprovarsi mediante curriculum. Quindi non vedo una chiarezza di indirizzo da parte di questa Amministrazione nella nomina di enti - forse qualcuno ce lo spiegherà nell’illustrazione della delibera successiva – che dovrebbero essere gestiti non da Consiglieri eletti come accade in questa aula consiliare, dove quella del Consigliere è giustamente una figura di chi rappresenta la città, i cittadini che sono fuori questo palazzo, ma di amministratori di enti che dobbiamo capire se debbono avere delle caratteristiche di specifica professionalità attinente agli enti che vanno ad amministrare, o invece di un impegno sociale e civile, che potrebbe essere anche politico e militanza di partito. Quindi trovo questa delibera assolutamente contraddittoria, di un indirizzo non chiaro, dove ci si mette tutto per consentire, forse, a quelle diverse anime ed espressioni della maggioranza che potranno dividere le loro rappresentanze, in base alcuni all’esperienza amministrativa, altri all’impegno sociale e civile, altri ancora ad incarichi professionali. In merito alla questione sollevata poc’anzi dal Consigliere Munafò, pongo in maniera 10 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 chiara un’altra ennesima contraddizione di questa maggioranza, che evidentemente non ha potuto inserire all’interno di questa deliberazione quell’emendamento che l’allora Consigliere Lattanzi avrebbe voluto allora inserito nella delibera presentata nell’Amministrazione da me diretta. Forse è andato in minoranza, come poc’anzi qualcuno suggeriva, anche durante la discussione da parte della maggioranza consiliare nella presentazione di questo e di questa deliberazione; forse magari andrà in maggioranza in un ordine del giorno che si discuterà in questo Consiglio Comunale; forse c’è una sorta di accordo tacito per cui c’è chi vince una volta e qualcun altro che vince in altre situazioni, in altre delibere, in altri ordini del giorno più politici. Chiaramente debbo rilevare una assoluta incongruenza e contraddittorietà nei requisiti richiesti, che ispireranno poi le nomine che il Sindaco andrà a fare dei rappresentanti, che sono i rappresentanti dell’intero Consiglio Comunale, di quella minoranza a cui questa maggioranza disse o si dichiarò aperta, di enti che poi dovranno rispondere a questo Consiglio Comunale nella gestione e nella erogazione di servizi e di enti gran parte in crisi ed in una situazione deficitaria, anche con servizi qualitativamente discutibili. In questo senso non posso che dichiarare la nostra contrarietà a questa deliberazione e dico anche che la questione posta dal Consigliere Munafò poc’anzi vedremo se è oggetto di apposito emendamento, ma oggi non tocca a noi, bensì a questa maggioranza consigliare, eventualmente se lo riterrà opportuno chiarirci in merito alla questione sollevata. Credo anche se sarà responsabilità, come presumo che sia, la nomina specificatamente nei vari enti. Trovo che questa delibera non sia altro che la confezione, come solitamente e spesso accade, di una gestione che non ha la chiarezza degli obiettivi da raggiungere, di una delibera che vede insieme varie esigenze, e mi auguro che veda insieme la nomina di persone capaci, competenti, che vadano ad amministrare i tanti enti che questo Comune di Macerata ha costituito nel corso delle passate Amministrazioni. Su cui veramente è necessario un input forte e una presa in carico di problematiche assolutamente importanti e determinanti, dove – questo vuole essere un monito ed uno stimolo per la maggioranza consiliare – se questa chiarezza nella nomina di chi andrà a gestire questi enti non sarà una chiarezza di obiettivi, di affrontare problematiche che forse vedono divisa sicuramente la maggioranza, e se quest’ultima non avrà la capacità di trovare una unità di obiettivi, forse sarà la solita spartizione di potere che metterà insieme delle persone che saranno chiamate ad una gestione, che però non affronterà i problemi strutturali e profondi con cui molti enti purtroppo oggi si trovano a combattere. Per quanto mi riguarda questa è una delibera che ha voluto mettere insieme requisiti che forse l’uno con l’altro non hanno; una grande chiarezza nell’obiettivo di fondo delle caratteristiche che le persone debbono avere non come persone, ma soprattutto per il ruolo che andranno a svolgere all’interno degli enti e delle società partecipate del Comune. 11 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 DAMIANO – DS – Solo per un paio di osservazioni, poi sarò molto attento al dibattito che si svilupperà in relazione al contenuto effettivo di questa delibera. Due questioni tecniche, forse pleonastiche, ma il riferimento è anche non all’organo politico che propone la delibera, quanto anche al dirigente che esprime favorevolmente il proprio parere in ordine alla regolarità tecnica. A me dà fastidio dover votare delle leggi che non conosco. Mi riferisco al punto n. 2 lettera e), io confesso la mia ignoranza in materia, ma non so a cosa si riferiscono queste leggi. O ho un prontuario sotto mano. Le altre leggi grosso modo penso di conoscerle. Allora un suggerimento tecnico per il futuro per lavorare bene: facciamo come si fa sulla Gazzetta Ufficiale da qualche anno a questa parte, mettiamo il riferimento, quanto meno al titolo della legge o ad un contenuto succinto. Oppure mi si spieghi cosa c’è scritto alla lettera e). In secondo luogo, quello al punto a), “conflitto di interessi” in senso giuridico evidentemente. Poi per quanto riguarda il punto n. 2 qui c’è un’elencazione di requisiti. Sicuramente qui manca una virgola, molte volte le virgole sono importanti, non servono solo per tirare il fiato; tra “impegno sociale e civile” virgola “incarichi professionali”, cioè se si potesse precisare meglio questa elencazione di qualifiche, perché quando uno fa delle proposte di delibera sono delle proposte tecniche, che hanno significato giuridico. Punto 1 n. 2 sarebbe anche importante avere una precisazione nell’esprimersi in modo da valutare in pratica; in pratica “esperienza amministrativa o disgiuntivo di direzione strutture pubbliche e private” poi virgola “impegno sociale e civile”, e poi cosa è virgola “incarichi professionali”. Allora ce la mettiamo, siamo tutti d’accordo che mancava. Questo è un suggerimento, non un emendamento, per il futuro se mi citate delle leggi diteci di cosa si tratta. CANESIN – DS – Su questo punto sarò breve, ma voglio essere chiaro con tutto il Consiglio. Parlare di indirizzi programmatici è sempre una cosa un po’ problematica, nel senso che si parla di come deve funzionare l’Amministrazione e chi la deve far girare. È chiaro che su questo punto dare degli indirizzi, dopo automaticamente si va a parlare 12 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 delle persone; qui si è detto di un emendamento della passata Amministrazione, qualcuno ha parlato della Massoneria, chi ne dovrebbe far parte e non. Io penso che non è scandaloso che persone che fanno parte di associazioni e del volontariato, possano avere incarichi all’interno dell’Amministrazione. Quindi lo ritengo scandaloso e questo è un ragionamento che si farà al momento di dare questi incarichi. Certo io non mi ricordo che nella passata Amministrazione è stato discusso di indirizzi programmatici. La discussione non si è fatta, si è dato e non se ne parla più. Adesso rimarcare e voler portare avanti una polemica su questo punto qui mi sembra un po’ fuori luogo. Comunque ci stanno gli emendamenti, ognuno è libero di portare avanti la discussione anche tramite gli emendamenti. Però c’è una cosa fondamentale, ed il Consigliere Munafò ha toccato un tasto che per uno come me è vitale, la Massoneria. Nessuno si scandalizza e qui c’è stato un Consigliere che ha parlato della Massoneria come una grande e bella cosa. Io ho i miei grossi e seri dubbi riguardo a questo, per carità; la storia italiana ci ha insegnato che la Massoneria è stata in larga parte anche eversiva. Siccome non mettiamo in croce nessuno e non dobbiamo per forza inserire i Massoni dentro gli incarichi pubblici; io penso che chi vuole fare un emendamento, il Consiglio Comunale deciderà e vedremo se l’Amministrazione Comunale inserirà Massoni o ex Massoni, o eversori all’interno dell’Amministrazione, ma con molta tranquillità, senza aleggiare in Consiglio Comunale o nell’Amministrazione qualcuno che potrebbe essere o non potrebbe essere. Non ha importanza, io non credo che l’Amministrazione abbia questa volontà e che ci sia un Consigliere Comunale che si oppone o è favorevole ad emendamenti di questo genere. Quindi qualcuno che lo voglia proporre, lo faccia, in modo che sia chiaro ma lo sia alla città e non solo a questo Consiglio Comunale o a qualche partito all’interno di esso. La Massoneria è la Massoneria e chi ha tentato ad essere eversivo nei confronti della legislazione italiana è messo da parte. Questo Consiglio Comunale non ha niente a che fare con queste persone. PANTANETTI – RIFONDAZIONE COMUNISTA – Vorrei fare una precisazione, anche perché come il Consigliere Menghi ha fatto presente, io ho sottoscritto quell’emendamento presentato nella scorsa legislatura. Si parlava nello stesso, così come ha letto il Consigliere Munafò, di associazioni caratterizzate dalla segretezza o comunque sia con fini o scopi segreti, senza fare nessuna menzione e nessun riferimento a quello che è la Massoneria. Questo per una questione di precisione. 13 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 Se la Massoneria tra i suoi scopi statutari persegue anche quello della segretezza, allora essa rientrava in questo emendamento; se la Massoneria, come ha fatto presente il Consigliere Antolini, ha presentato i propri elenchi alla Prefettura, al Ministero degli Interni, o comunque sia a chi di competenza, rendendo pubblici coloro che ne fanno parte o meno, logicamente non rientra nella ratio e in quello che è il senso di questo emendamento. Io penso che se questo oggetto venga in qualche modo portato in discussione tramite un emendamento ben venga, altrimenti dovrebbe essere lettera morta. SACCHI – AN – Per poter dire la propria e svolgere così il dignitosissimo ruolo di minoranza ed opposizione che si spetta, non si può prescindere dall’avere almeno a disposizione la materia prima su cui poi dovrà discutersi; in questo caso stiamo parlando delle delibere che abbiamo avuto soltanto sabato. Vorremmo che per una volta le parole della maggioranza, quando si diceva che sarebbero stati garantiti i ruoli dell’opposizione, della minoranza, fossero rispettati non soltanto a parole. TACCONI – COMITATO MENGHI – Io, avendo l’esperienza di precedenti Consigli Comunali, ho notato che è stata fatta una delibera su nomine così importanti, senza l’istituzione delle Commissioni Consiliari, e da come hanno parlato molti colleghi della maggioranza, ho visto anche che, le forze politiche non si sono consultate tra di loro, non ci sono stati pre consigli, ed alcuni Consiglieri vedono questa materia per la prima volta. Noi l’abbiamo presa tardi, sabato mattina alle 11.30, però l’abbiamo studiata parecchio e ci abbiamo ragionato sopra. Bisogna quindi partire con il piede giusto, caro amico Ciaffi. Possiamo presentare gli emendamenti, però c’è una maggioranza che li può o no approvare. Il contentino va pure bene istituzionalmente e burocraticamente, però il piede è partito male. Alcuni difendono la Massoneria. Noi parliamo troppo di Massoneria nel Consiglio Comunale di Macerata perché non è una città brillante, dove ci sono superstrade che attraversano le mura, ci sono industrie che inquinano, classe operaia che crea preoccupazione di movimenti di lotte 14 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 sociali. Questa è una città tranquilla, la longevità dice che siamo addirittura i migliori, però non brilla per la sua competitività di crescita. Soffriamo le disgrazie delle grandi metropoli industrializzate, senza avere i loro problemi di crescita, ma abbiamo i nostri di degresso. La Massoneria ci preoccupa, ha dato gli elenchi dei suoi iscritti al Ministero degli Interni e alla Prefettura, o a chi gli pare, però una forza come la Massoneria è capace anche di servirsi di chi non sta sull’elenco. Il problema di questa città ce lo porteremo dietro per sempre. Canesin, io mi sono vantato di essere democristiano, e lo faccio tuttora, non rinnego il passato, perché la D.C. ha fatto parecchi errori, ma ti ha fatto libero, ti ha permesso di fare quello che volevi dappertutto, tutti abbiamo fatto quello che ci pareva, tanto che c’è una certa nostalgia. Per me è finita la D.C., non c’è più, però, Fioretti non puoi parlare dell’ex D.C.; io con la mia famiglia abbiamo sofferto con la D.C., ma tutti gli altri sono andati molto bene con essa. Se guardiamo la Massoneria, e i cenni storici, come ha fatto Canesin, che io non posso permettermi di citare, non l’avevate fermato a Teano l’amico Garibaldi, avevamo l’unità d’Italia cento anni prima, quindi eravamo come i francesi e gli inglesi. Questo è quello che so, e che ho intuito alla mia età; ecco perché ci preoccupa il fatto di votare subito le nomine ad Enti così importanti, enti che non sono in crescita, ma che ci fanno sborsare, come il CEMACO, un miliardo e duecento milioni l’anno di debito; mancano i marciapiedi, mancano le vie, manca la manutenzione in questa città. Ci sono anche altri Enti come l’APM, che doveva produrre miliardi e non li produce; ecco perché è così importante stabilire chi va a governare questi Enti, non possiamo dire solo sociale, impegno, non politico, politico, possiamo fare tutti gli Emendamenti che vogliamo, a noi preoccupa che siano competenti e meno politicizzati possibile; l’occulto è anche questo, ci si inserisce. Con l’amministrazione Anna Menghi abbiamo dovuto subire dei nomi, li abbiamo accettati, però la produttività non c’è stata, la modifica non c’è stata, questo Ente continua a perdere. Aprire alle Minoranze non significa dare qualche cosa del potere che viene a mancare, la città lo accetterebbe; capisco che nella Maggioranza sono tanti e le richieste saranno tante, addirittura si richiedono i curriculum; su Enti importanti lo vorrei anch’io, ma su nomine di pura rappresentanza, di volontà personale di qualche amministratore, bisogna lasciarla pure la libera iniziativa, non bisogna essere grandi ingegneri o altro per gestire una biblioteca. Da queste delibere che mi sono letto, addirittura si prevede un altro carrozzone, come la biblioteca; ce ne abbiamo tanti, ne facciamo un altro, e giù soldi, e giù stipendi, giù premi di produzione annui; quando ci pensiamo a far partire le strade asfaltate di V. Ettore Ricci, che da trenta anni che non si fanno, ed è da diciotto mesi che la Anna Menghi le ha deliberate. Questo è quello che vuole la gente, ma se uno ne parla dopo è populista; gli insulti li prendiamo anche noi della Minoranza, perché quando si viene eletti, non c’è più la distinzione tra questa e la Maggioranza. 15 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 Prima ho detto, la rassegna stampa non ai funzionari, perché per alcuni di questi sono preoccupato; quello che merita, che produce, bisogna incentivarlo, ma quello che arriva alle nove e mezza, e poi alle dieci lo vedi in giro con la borsa della spesa, e ritorna all’una e mezza, quello mi preoccupa. Siamo controllori e controllati, bisogna partire col piede giusto, questo discorso il Sindaco lo deve accettare, è per bene suo che questa amministrazione parta bene, come noi auspichiamo, non ci vedete sempre come minoranza, come quelli che mettono il bastone tra le ruote, quelli che si ricordano, che l’Estrema Sinistra ha votato a favore o contro certe delibere del passato, io sul passato ci metto una pietra sopra. Questa città, però, ha bisogno di qualche cosa di nuovo che non è questo; un qualche cosa di nuovo significa, ricollegandoci alle promesse elettorali di aprire alle minoranze, lavorare insieme. Nei consigli futuri parleremo anche del depuratore, delle fogne non attaccate, delle falde acquifere che sono inquinate dalle perdite dell’acquedotto. Io sono preoccupato per queste Delibere affrettate e non discusse specificatamente; parliamo del CEMACO e troviamo le persone giuste, ed altrettanto facciamo per la SMEA, ed ancora per la Biblioteca di Napoli. Gli Emendamenti possono pure andare bene, però, se voi vi mettete una mano sulla coscienza, e li ritenete validi, tendetecela una mano; questo significa collaborazione e responsabilizzazione politica; non perché vogliamo gestire il potere assieme a voi, ma perché su questa barca ci siamo anche noi, e vogliamo cambiare questa città. Poi ci penserà l’elettorato se questa maggioranza ha fatto bene, o c’è bisogno di ricambio, perché io ritengo, che la governabilità, su una città ferita come questa, è molto importante. Basta con le Giunte che nascono e debbono essere mandate a casa. FIORETTI – FORZA ITALIA – Sarò molto breve, chiedo alla Presidenza se stiamo parlando di un emendamento della passata amministrazione, o dell’Ordine del giorno di oggi; e poi chiedo che venga annotata la frase pronunciata dal Consigliere Tacconi, e verificare se ci sono gli estremi della diffamazione nei confronti dei Dirigenti comunali, quando afferma, che ci sono Dirigenti che entrano alle nove, ed alle dieci vanno in giro con la borsa della spesa. Questa storia si ripete, in passato è già successo, e quindi richiamerei tutto il Consiglio ad esprimersi su questo, perché affermazioni del genere non possono essere fatte, se non c’è una prova, qualche cosa che le sostenga, altrimenti si tratta solo di diffamazione, e non può essere 16 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 consentito che avvenga nell’assise più alta della città di Macerata. POJAGHI - PRESIDENTE Il Consigliere Fioretti ha ripetuto la frase che lei, Consigliere Tacconi, ha detto, non ha dato una interpretazione, o le ha attribuito qualche cosa che lei non aveva detto. Io, invece, invito tutti quanti, a parlare espressamente dell’oggetto in discussione, di non fare considerazioni su persone, ma anche tra voi Consiglieri; la discussione, in questo Consiglio Comunale, si basa sui problemi e non sulle persone. E’ un invito a non fare riferimenti, di modo che, nessuno possa ritenere che questo venga fatto verso la propria persona; ritengo, altresì, che il Consiglio Comunale, e i Consiglieri, debbano instaurare con i Dirigenti, i Funzionari di questa amministrazione, un rapporto di fiducia e di collaborazione. MANDRELLI – SDI – Sig. Sindaco, Sig. Presidente, Signori Consiglieri, credo che il tono complessivo del testo della Delibera, che viene oggi proposta all’approvazione del Consiglio Comunale, sia sufficientemente chiaro ed in linea, con quelle che sono le prescrizioni legislative in materia, ed anche con quelli che debbono essere indirizzi di sufficiente serietà, nel procedere alla designazione, di tutta una serie di rappresentanze, in Enti di Rilevante importanza, che abbisognano, da questo punto di vista, del massimo senso di responsabilità, da parte dei soggetti che procederanno alle designazioni, siano essi il Sindaco per la maggior parte, che la Giunta Municipale o il Consiglio Comunale, per le residue competenze in materia. Credo che questa occasione debba essere colta, anche per cercare di fare, se possibile, un minimo di definitiva chiarezza, su una discussione, che ogni volta si ripropone con toni più o meno vibrati, ma che poi in definitiva lascia il tempo che trova, che è quella delle eventuali motivazioni metagiuridiche per l’esclusione dal campo delle designazioni. A prescindere dal fatto che, io ritengo come ho sempre ritenuto, i principi di libertà individuale del cittadino, siano una delle cose più sacre, che esistano all’interno 17 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 dell’Ordinamento Repubblicano, e che quindi debbano essere mantenute assolutamente, eguali, praticabili e possibili per tutti, non penso sia ragionevole porre ulteriori discriminanti, rispetto a quelle che pone la legge, per essere rappresentati in un Ente Pubblico. A volte dobbiamo pensare a quello che sta scritto sulla carta, e provare a fare un ragionamento al contrario, se al punto due della Delibera, ai requisiti generali, davvero venisse tolta la frase: “impegno sociale e civile”, siamo tutti consapevoli di cosa rimarrebbe, di quale enorme vulnerabilità si darebbe al principio democratico; sarebbero ammessi a rappresentare l’Ente, in Istituzioni o in altri luoghi, solamente persone di comprovata esperienza amministrativa o di Direzione di strutture pubbliche e private, o che hanno avuto incarichi professionali. Non credo che questo sia lo spirito della Democrazia Repubblicana, io credo che ci sia anche quello di favorire, di agevolare la crescita del personale politico ed amministrativo, in quanto tutti quanti fanno, prima o poi, una prima esperienza. Noi non possiamo pretendere, di tipizzare e disciplinare con un atto procedimentale, quelle che saranno poi, un domani, squisite responsabilità politiche amministrative del soggetto che andrà a fare la designazione. Questi discorsi, possono e debbono essere fatti, a mio avviso, nel momento in cui ci si trovi di fronte, per mera ipotesi, a designazioni palesemente sbagliate o inadeguate, cioè entrando nel merito della questione; ma non possono essere fatte a priori, perché altrimenti si metterebbero dei paletti inaccettabili, che sotto lo schema di una falsa professionalità, impedirebbero di far liberare le energie migliori della nostra società. Credo quindi, che la questione, nei termini in cui viene posta anche nel pomeriggio odierno, dovrà, casomai e se del caso, essere riproposta nel momento in cui avremo, sotto gli occhi, le designazioni concrete, e tutti saranno in grado di giudicare, di valutare, di esprimere le proprie opinioni, sull’adeguatezza del designato, per il ruolo che verrà chiamato a coprire. Altro non può essere. Che questa serva per capire che, le questioni di principio hanno dei limiti, altrimenti poi si corre il rischio, a volte, di essere colti in contraddizione. Noi qui, non possiamo fare “di ogni erba un fascio”, ci sono associazioni, probabilmente più riservate della massoneria, i cui membri vengono nominati da tutte le parti, e nessuno dice niente; vorrei capire se è perché sono riservate, e quindi non se ne parla, e se invece la massoneria ha avuto questa disgrazia, ultimamente, di essere un po’ citata da tutti. Penso che gli eversori, e ce ne sono stati in questo paese, si sono nascosti, non soltanto nella massoneria, ma anche nei gangli dello Stato, all’interno dei partiti politici, ma questo non è stato mai un motivo per dire, mettiamo fuori legge i partiti politici. Anche qui, deve prevalere assolutamente il buon senso, e tutti noi debbiamo anche essere consapevoli, di quelli che sono stati i nostri atti amministrativi, all’interno di questo Consiglio Comunale, ed anche in tempi molto recenti, e che, se dovessero essere prese alla lettera determinate 18 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 affermazioni, sarebbero in contraddizione così vibrante, da far capire che la consecutio tra il dire e il fare, ormai non esiste quasi più. Allora, l’appello che io faccio, nell’esprimere il voto favorevole su questa Delibera, poi vedremo gli Emendamenti, è ad un forte senso di responsabilità, che credo sia assolutamente presente, in modo particolare nella persona del Sindaco, e poi degli altri Organi che dovranno procedere a queste nomine, perché la città ha sicuramente bisogno, dopo un periodo non felice, di essere ben amministrata, anche da questo punto di vista. MESCHINI – SINDACO – Ho ascoltato il dibattito, e rispetto a questo vorrei fare alcune brevi considerazioni. Innanzi tutto che, non c’è stata da parte dell’Amministrazione Comunale, e in particolare da parte del Sindaco, nessuna volontà di venire meno al rispetto nei confronti del Consiglio, non illustrando la Delibera; la stessa è stata letta, sembrava chiara, e quindi non mi è parso doveroso aggiungere alcunché, perché dalla Delibera si potevano trarre tutti gli elementi. Rispetto ad alcune osservazioni che sono state fatte, in particolare quella riguardante l’impegno sociale e civile, fra i requisiti generali, credo sia una indicazione opportuna, perché le nomine sono di vario tipo, riguardano aziende che debbono essere gestite in maniera manageriale, ma riguardano Istituzioni, Enti di carattere prevalentemente sociale. Allora io mi chiedo, farò un esempio forse stupido, un Presidente della Croce Rossa, può fare il Presidente dell’IRCR? Penso di sì. Quindi, il fatto che sia indicato“ impegno sociale e civile”, permette di andare ad individuare alcune categorie di persone, che possano ricoprire certi tipi di incarico. Poi sarà la responsabilità di chi deve nominarli, visto che la legge da questo onere, più che questo onere, al Sindaco, nella sua capacità, distinguere ed indicare le persone migliori, al posto giusto, al di là dell’appartenenza politica. Anche se, quest’ultima, non deve diventare una discriminante, perché ci sono bravissimi professionisti, manager, bravissime persone impegnate nel sociale, che fanno anche attività politica. Quando al punto “G” indichiamo, come incompatibilità, la contemporanea carica politica , quale la Segreteria di un partito, o qualche cosa di equipollente, riferito a tutti coloro che hanno una rappresentanza esterna, credo che sia più forte, che non un generico appellarsi “ ai non politici”, in quanto penso che, chi fa politica, può avere le stesse capacità professionali, personali, umane di qualsiasi altra persona. 19 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 Per quanto riguarda, poi, l’unità della coalizione, si misurerà sulle cose e valuteremo al momento dell’approvazione di questi Indirizzi. Penso che tutti i Consiglieri Comunali, della Maggioranza come della Minoranza, abbiano avuto la possibilità di approfondirlo e di discuterlo. Qui c’è una piccola contraddizione, nel gruppo del Comitato Anna Menghi, nel senso che quest’ultima ha detto di non aver potuto approfondire, mentre Tacconi ha affermato, di averci ragionato sopra, quindi, significa, che c’è stato anche il tempo materiale per la presentazione di eventuali Emendamenti ed osservazioni, che avremo valutato. Adesso ne verrà indicato uno, non appena lo avremo sotto mano valuteremo se potrà essere accolto o meno. Questa unità della coalizione andrà vista sugli atti, ma potrà essere già manifestata; nello scorso Mandato Amministrativo, da quello che ho sentito, gli Indirizzi, per esempio per gli Enti non sono mai stati dati, noi li abbiamo portati, e questo mi sembra un fatto positivo, importante; li abbiamo presentati anche entro i termini regolamentari, in maniera da poter effettuare le nomine, non solo sui criteri personali, ma anche sulle indicazioni, di quello che andranno a fare. Da questo punto di vista credo che, l’unita della coalizione, oggi non possa essere messa in discussione. Credo ci siano le garanzia, anche nei confronti della Minoranza, e qui vorrei dire che, le garanzie di queste ultime, non sono da mettere nei criteri, nei requisiti, ma sono rappresentate dal rapporto politico corretto, tra Minoranza e Maggioranza; tutti sono invitati a presentare indicazioni, ed io le accoglierò ben volentieri, anche da parte della Minoranza, su persone che possono andare a ricoprire incarichi all’interno degli Enti e delle Aziende, poi naturalmente, sarà la valutazione del Sindaco a determinare la scelta delle persone, che più rappresentano e rispettano gli indirizzi dell’Amministrazione, e nello stesso tempo, possono dare il loro miglior contributo. POJAGHI – PRESIDENTE Prendiamo in esame ora gli Emendamenti, non verranno discussi in ordine di presentazione, ma in ordine, a seconda di dove vengono ad inserirsi all’interno della Delibera. 20 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 MUNAFO’ – COMITATO MENGHI – ( per la illustrazione dell’emendamento n.2 il cui testo è riportato all’interno della delibera ). L’emendamento riguarda e tende a chiarire il concetto di impegno sociale, in relazione all’oggetto, cioè ai requisiti generali, per le nomine agli Enti Aziende ed Istituzioni. Il Sindaco prima ha fatto un esempio, del Presidente della Croce Rossa all’IRCR; io faccio un altro esempio: il presidente dell’Associazione Mutilati Invalidi Civili all’APM. Voi capite che, questo equivale esattamente all’esempio riportato dal Sindaco, e l’ho fatto per far avvertire la necessità di un chiarimento sui requisiti, che trovo essenziali, nella nomina di rappresentanti in questi Enti, in quanto svolgono un ruolo economico, e quindi politico, importante nella nostra città; Enti come l’APM e la SMEA, che rappresentano la seconda faccia importante dell’Amministrazione Comunale. E’ quindi un interesse di tutti i Consiglieri, di Minoranza, di Opposizione e di Maggioranza, avere garanzie il più possibile normate, su quelli che sono i requisiti della nomina dei rappresentanti. Trovando necessario, il nostro gruppo consiliare, assieme agli altri firmatari, di specificare l’intendimento di impegno sociale e civile; proponiamo, che sia aggiunto subito dopo, solo se tale impegno non è di carattere politico, perché l’impegno sociale e civile può essere inteso anche di carattere politico, e sia compatibile con l’esperienza acquisita con la carica. Questo va in contro all’esempio citato poc’anzi dal Sindaco: il Presidente della Croce Rossa ha acquisito un’esperienza che è compatibile all’incarico; certamente, citando l’esempio di prima, il Presidente dell’Associazione Mutilati Invalidi Civili, non è compatibile, per l’esperienza acquisita, con la presidenza dell’APM. Non è compatibile, perché, o è un carattere professionale, per es. è un ingegnere, o ha acquisito nel settore specifico un’esperienza, allora ha un senso, anche se è invalido, ovviamente; ma che sia certificato tra i requisiti, l’impegno civile in quanto è stato Pres. Mut.Inv.Civ., non è un requisito compatibile. Io volevo chiarire la necessità di specificare, la compatibilità in termini tecnico, amministrativi, non sono abituato a parlare in altri termini, per mia deformazione professionale, e quindi la compatibilità si riferisce, ad un collimare tra l’esperienza acquisita, nell’impegno civile, e quella dell’incarico che va a ricoprire. L’impegno sociale e civile, non è applicabile, certamente, ad enti ed aziende, come una APM, una SMEA, o un CEMACO, in quanto siamo in settori di carattere tecnico, ma trova giustificazione nelle Istituzioni, qualora, ripeto, ci sia una congruenza. 21 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 MAULO – I DEMOCRATICI Io ho firmato questo Emendamento, semplicemente perché ritengo sia da precisare “l’impegno sociale e civile” come elemento complementare agli altri, non come un requisito sufficiente da solo; in questo senso, intendo sostenere la precisazione fatta, che può definirsi, forse, più una raccomandazione, piuttosto che un Emendamento. Che si intenda, per impegno sociale e civile, quasi un qualità indispensabile ad ognuno degli Enti nei quali si va a lavorare, perfino per quelli di tipo tecnico, e che non sia sufficiente come caratteristica, l’avere soltanto un impegno sociale e civile, tanto meno se, quest’ultimo è ulteriormente ridotto, ad essere solo una tessera di partito. Dalla mia piccolissima esperienza, mi risulta che, alcune volte, e forse non solo alcune, quando si vanno a fare le nomine, queste si riducono ad una appartenenza; ritengo che sia indispensabile, proprio in nome del fatto che il Comune, in quanto tale, ha prima di tutto un impegno sociale e civile da realizzare, perfino quando si tratta di un Ente con finalità strettamente tecniche, che questo sia non solo certificato, ma anche non ridotto ad una semplice appartenenza con tessera ad un partito. Nel senso più alto del termine, ritengo l’impegno sociale e civile un di più, una qualità indispensabile, non da sola, presente in ognuna delle nomine. CARANCINI – DS – Il gruppo D.S. voterà contro questo Emendamento presentato dal Consigliere Munafò. Debbo dire che lo ritengo inutile, anzi, addirittura dannoso, perché ho l’impressione che il Consigliere Munafò, non abbia ben letto i requisiti generali. Tutte le preoccupazioni che sono state rappresentate, mi sembrano adeguatamente soddisfatte, dalle indicazioni dei requisiti generali, che la Giunta oggi ci va a rappresentare, infatti, sono indicate esattamente, le qualità personali e le competenze emergenti. Noi riteniamo, peraltro, che questo tipo di obiettivo possa derivare, certamente, da esperienze amministrative, sociali o di altro tipo; comunque “le capacità camminino sulle gambe delle persone”, vedremo poi se queste persone si dimostreranno idonee o meno. L’emendamento in questione, in un certo senso, limita, rende criptico, quello che è un indirizzo chiaro e trasparente. 22 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 CRUCIANELLI – DESTRA DI POPOLO – Il fatto di specificare, che siano politiche o non politiche, le qualità che l’uomo o la donna debbono avere, per accedere ad amministrare un Ente esterno al Comune, mi pare un discorso ozioso. Noi che stiamo qui, non abbiamo acquisito nessun diploma o laurea specifici, per essere dei pubblici amministratori; veniamo solamente da un ambiente politico. Sta all’Amministrazione, lasciare che si abbini, alla dote di capacità, la qualità di politico; quest’ultima l’abbiamo nel momento in cui veniamo in una pubblica assise. Noi apparteniamo ad un partito, se poi scegliamo il più stupido dei politici, facciamo un errore, sceglieremo quello che ha delle qualità; ma non occorre codificarle, ed escludere che sia mandato lì per meriti politici. Per cui, questo emendamento, lo credo inutile, lo vedo artificioso, oppure non è spiegato bene quello che si vuole avere, e mi vede costretto a votare contro. BLUNNO – MACERATA LA MIA CITTA’ – Anche a me sembra superfluo il contenuto dell’emendamento, mi riferisco al dato testuale dei requisiti generali. L’impegno sociale e civile, cui stiamo discutendo, viene dopo “ i due punti”, e dopo “ competenze emergenti da”, quindi, a mio avviso, è già sufficientemente chiaro, che l’impegno sociale e civile, è uno dei requisiti, è una delle competenze, che possono soddisfare una buona nomina in un Ente. Per questo motivo, ritenendo pleonastico, quanto contenuto nell’emendamento, voterò contro. SALVATORI – FORZA ITALIA – 23 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 Sono contrario a questo Emendamento. Per quel che mi riguarda, ma anche per quello che riguarda molti di noi, ritengo che l’impegno, che ci ha portati ad essere presenti in questo Consiglio, sia di natura sociale e civile; ovvero, questa precisazione attiene alla posizione, con cui ognuno di noi, e tutte le altre persone che intendiamo coinvolgere nell’amministrazione di questa città, abbiano, prima che delle qualità professionali, un interesse, una propensione, da un punto di vista morale, personale, a dare il proprio contributo, nella gestione della cosa pubblica, e quindi dei suoi Enti ed Organismi. Nel momento in cui noi, non riteniamo che, l’impegno sociale e civile, sia un dato comunque positivo e sempre auspicabile, ed anche l’impegno politico, in gran parte è un impegno sociale e civile, è come dire che, o siamo tutti dei professionisti, oppure non siamo capaci di gestire la cosa pubblica; o ancora, dire che, coloro che vengono chiamati a svolgere questi incarichi, devono avere delle qualità solamente da un punto di vista strettamente tecnico, ma le qualità personali, la disponibilità, l’interesse per la cosa pubblica non contino. Quando si parla di impegno sociale, intendo il volontariato, in tante situazioni, occasioni, anche non strutturate, che in questa vivace e viva città, , fanno la propria parte quotidianamente. Questo lo ritengo un dato positivo, che ha la stessa importanza delle qualità professionali e delle specificità che ognuno di noi sa fare. Non penso, che nel momento in cui si parli di politica, di gestioni, di Enti, di cosa pubblica, il requisito più importante sia quello professionale; quello più importante è quello sociale e civile, ossia, le qualità morali, la disponibilità ad esserci, ad impegnarsi e a collaborare con gli altri. Ognuno di noi, a volte tende ad andare per la sua strada e a pensare che il proprio punto di vista sia migliore di quello degli altri; il problema è, che siamo poi capaci di comunicarlo, di sostenere le proprie ragioni, di convincere gli altri, ovvero insieme agli altri di trovare le soluzioni migliori, perché si parla di cosa pubblica. Ognuno di noi ha il diritto, da questi banchi e da questo Consiglio, di fare comunque, sempre la propria parte, l’importante che sia in un’ottica di impegno sociale e civile, perché è a questo che siamo chiamati, ed è a questo che dovremmo chiamare, tutti quelli che collaboreranno e gestiranno la nostra città. MENGHI – COMITATO MENGHI – Io mi sento di riprendere, quanto il Consigliere Maulo aveva precisato, spiegando le motivazioni della sua firma. L’Emendamento va nella logica di evitare che, in pratica, l’impegno sociale e civile, di tipo 24 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 politico, che è pure un tipo di impegno, non sia caratterizzato da altre competenze, necessarie nella gestione degli Enti delegati dal Comune, sia una nomina possibile. Allora, rilevo la contraddizione dei Consiglieri della Maggioranza, perché non mi stupiscono più di tanto le motivazioni dell’Opposizione, che hanno espresso e considerato questo Emendamento pleonastico. Se è tale, o se comunque è già ben precisato all’interno della Delibera, quanto noi forse malamente abbiamo scritto in questo emendamento, non vedo la difficoltà, se non, invece una difficoltà inspiegabile con un intervento più chiaro, da parte di una maggioranza, che si arrocca e dice di non avere la necessità di votare quello che è già chiaro. Penso che questa chiarezza non ci sia, e credo invece, a quanto forse una gestione partitica, che è ancora dura a morire, e a fare un passo in avanti nei termini di competenza e di professionalità necessaria, all’interno di Organismi che sono fondamentalmente di ordine tecnico, tendono, in qualche maniera, oggi ancor più che ieri, con difficoltà a mascherare, con un impegno, genericamente, sociale e civile; e sono d’accordo con quanto diceva il Sindaco, sul fatto che, chi ha acquisito una esperienza nell’ambito di realtà sociali, possa ricoprire incarichi, attinenti con le competenze e le professionalità acquisite, in Enti. Mi stupisco, per il voto contrario di quella Maggioranza, che ricordo, sempre aperta alle minoranze, come più volte, e forse strumentalmente, a questo punto mi viene da dire, ha dichiarato. CIAFFI – I POPOLARI – Una mia perplessità, che non ha niente a che fare, con l’apertura della Maggioranza alle Minoranze, e via dicendo, è nel senso che, l’apertura è un fatto politico, poi ognuno vota come vuole; mai questa apertura deve violare il libero pensiero di ciascuno, in sostanza, se avviene la coniugazione e il consenso, bene, se non avviene non fa niente. Personalmente, non mi sento di condividere l’Emendamento, per due motivi; il primo perché il carattere politico dell’impegno sociale e civile, è una caratterizzazione che sta dentro, non viene esclusa; se qui si intende escluderla “solo se tale impegno non è politico”, mi sembra una discriminazione, che tra l’altro offende questa nostra partecipazione, qui al Consiglio. Il secondo motivo, il requisito, e cioè “l’elemento dell’impegno sociale e civile non è applicabile ad Enti e ad Aziende”, ossia in sostanza, nella nomina di circa il 90% di questi, in quanto rimarrebbero solo gli Organismi senza personalità, neanche affievolita, non dovrebbero tenere conto dell’impegno sociale e civile, non mi sento di condividerlo. Questo è il motivo per cui votiamo contro. 25 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 MESCHINI – SINDACO – Colgo positivamente lo spirito di questo emendamento, se è nel senso che diceva prima il Consigliere Maulo, cioè che la sola appartenenza politica, o l’impegno sociale e civile, per lo meno per alcune tipologie, molto tecniche, molto professionalizzate, non siano sufficienti. Però, così come è scritto ed impostato, è eccessivamente limitativo. Non condivido, innanzi tutto, che venga escluso l’impegno di carattere politico, per Esempio, un ex Sindaco può, a ragione, essere amministratore di un Ente, in quanto, avendo fatto una esperienza amministrativa importante, ha elementi per gestire Enti e Aziende collegate con il Comune. Questo mi sentirei di escluderlo. Il fatto poi, che sia compatibile con l’esperienza acquisita con la carica, sta già nel fatto che si dica, che sono scelti considerando le qualità professionali, e le competenze, rispetto agli Enti a cui si vanno a fare le nomine. Non sono d’accordo sul fatto poi, che il requisito di impegno sociale e civile, non sia applicabile, agli Enti; prima ho fatto l’esempio, su cui mi ha dato ragione il Cons. Munafò, del Presidente della Croce Rossa che diventa Pres. dell’IRCR, che è un Ente. Ecco perché voto contro questo Emendamento, che non mi pare condivisibile, nella sua formulazione. Colgo invece positivamente lo spirito, anche attraverso le precisazioni, che ci sono state durante gli interventi dei presentatori. La votazione sull’emendamento è riportata all’interno della delibera. CIAFFI – I POPOLARI – ( per la illustrazione dell’emendamento n.3 punto 1, il cui 26 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 testo è riportato all’interno della delibera). Vorrei richiamare l’attenzione del Consiglio, secondo me, dovremmo cercare, non so se ci riusciamo, a superare le pregiudiziali ideologiche, e un po’ provinciali in materia, e cercare di fare il meglio per garantire tre diritti ed un interesse fondamentale. I due diritti sono quelli relativi, alla libertà di ciascun cittadino, alla sua riservatezza, che non può essere violata in alcun modo, e il terzo, ad un interesse dell’Amministrazione, a nominare il meglio di gente, che si sia dichiarata disponibile. E’ nel gioco di questi tre interessi, che nasce una precisazione, quella contenuta nel primo comma, che già è insita nella proposta di Delibera. L’Emendamento dice “i requisiti da comprovarsi mediante curriculum”, abbiamo parlato a lungo delle competenze e delle esperienze amministrative, direzioni di strutture pubbliche o private, l’impegno sociale e politico, incarichi professionali, da comprovarsi mediante curriculum. Quindi il “comprovarsi”, è in sostanza una collaborazione del candidato, che comprova la sua disponibilità, con una serie di elementi. Questo Emendamento, non fa altro che aggiungere, dopo “curriculum”, che l’interessato nell’indicare la propria disponibilità, dichiara anche le Associazioni a cui partecipa. Dichiara anche, sta a significare che, se ha meriti di impegni sociali e civili, da poter sottoporre all’attenzione del Sindaco, è giusto che lo dica, e in genere si concretizzano, non con un obbligo di dichiarare, ma con una dichiarazione, assieme ad altri requisiti, anche delle associazioni a cui partecipa. Il secondo comma, che poi illustrerò, affronta più direttamente e di petto, il problema che qui è stato introdotto. La cosa migliore è che ciascun candidato, nel dichiararsi disponibile, non si possono nominare persone, che poi come è avvenuto in altre occasioni, vanno a dimettersi, dica il perché si ritiene disponibile. Io non andrei oltre, anche se, ammetto, Sig. Presidente, che la illustrazione separata dei due emendamenti, mi taglia il ragionamento, che ha una sua complessità e unitarietà. POJAGHI – PRESIDENTE Consigliere Ciaffi, se il Consiglio Comunale è d’accordo, dato che è un problema che si articola insieme, io la inviterei a concludere la presentazione del secondo, poi chiederei di presentare l’altro, e nei tempi che sono richiesti per discutere ai Consiglieri, chiaramente 27 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 delle tre presentazioni, facciamo gli interventi; chi li vuole li fa congiunti, chi li vuole li fa disgiunti CIAFFI – I POPOLARI Grazie, per quanto mi riguarda, solo per la presentazione, accetto l’invito del Presidente, ed illustro il punto 2. In sostanza, proprio per quei tre requisiti, la libertà del cittadino, la sua riservatezza, ma anche la trasparenza delle scelte da parte del Sindaco, e per ricondurre dentro un grande spettro di civiltà di legalità, che è la Costituzione Repubblicana, so che noi rischiamo di dire delle ovvietà, ma questa ovvietà, è tutta nei requisiti, e nelle cause di incompatibilità e di esclusione. Vorrei invitarvi ad una riflessione, dire che il Sindaco non può nominare un fallito, o un condannato, o per incompatibilità per manifesto conflitto di interessi, vi sono, a tal proposito una serie di casistiche, ormai codificate, tanto che noi, in qualche Emendamento vogliamo allargarle, ed io personalmente sono d’accordo, per es. l’Emendamento Vitaletti che allunga dall’interessato ai cointeressati, in quanto parenti stretti, in situazione non di diretto conflitto di interessi, ma di indiretto conflitto di interessi; quindi, Crucianelli, vanno codificate le condizioni. Vi è una codificazione principale di Legge, vi è una codificazione primaria di Statuto, vi è una sorta di codificazione amministrativa che sono le attuali Delibere. Il richiamo ad una sdrammatizzante affermazione, ampia, che “non possono essere eletti, gli iscritti ad associazioni aventi scopi contrari ai principi e alle previsioni della Costituzione Repubblicana”, non ha bisogno di spiegazioni perché è ovvio, spiego solo la parte non ovvia, la quale è che, nella dinamica sociale e politica, nascono e muoiono, si dichiarano illegittimità a termine di processi, si denunciano illegalità e incostituzionalità di movimenti nascenti, e questo fa parte della dinamica sociale, recente e meno recente, in momenti di eversione, come in momenti di tranquillità, di esuberanza associativa, o di nascita di punti dialettici o drammatici o polemici o eversivi ecc., ed in una piccola comunità, queste cose avvengono, fanno parte della storia e della dinamica di una comunità. Individuare un preciso filone, entro cui collocare i valori, anche in positivo, della Costituzione, proprio perché abbiamo chiesto a ciascun cittadino, di offrirsi all’impegno pubblico, grazie anche alle sue esperienze e alle sue militanze acquisite, è un fatto positivo e orientativo, che va visto, non solo come impedimento, ma anche come motivo di 28 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 qualificazione dei cittadini che si dedicano al pubblico, sono partecipi delle associazioni intermedie tra il Comune ed i cittadini, e hanno solo come discrimine, non precisazioni, ma penso, invece, che noi dobbiamo indicare un largo spettro di valori, che ci accomuna tutti, in quanto tutti i Partiti devono essere organizzati democraticamente, tutte le associazioni dentro la libertà di associazione, debbono avere uno Statuto coerente alla Costituzione Repubblicana, e quindi, solo associazioni in essere, o in passato, o in futuro, possibili di giudizio extra costituzionale, sono al di fuori dell’ambito Costituzionale. Questo per risolvere, con serietà, un argomento che, altrimenti, diventa ingiustamente polemico, perché coinvolge persone altamente rispettabili, che esercitano la propria libertà nell’intenzione di servire la Costituzione Repubblicana. FIORETTI – FORZA ITALIA – I due Ordini del Giorno sono completamente diversi, hanno un taglio completamente diverso; questo lo trattiamo e lo votiamo, quello lo tratteremo e lo voteremo. Chiedo questo al Consiglio per il rispetto di tutti noi, per poter discutere punto per punto, e per non mischiarli. CRUCIANELLI – DESTRA DI POPOLO – Io non credo che sullo spostamento o sull’accorpamento di Emendamenti, si possa affidare il tutto alla Maggioranza; se un Consigliere dice li lasciamo nell’ordine, non è la Maggioranza che decide, perché sarebbe una prevaricazione della libertà di scelta di un singolo Consigliere. POJAGHI – PRESIDENTE – 29 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 Il regolamento dice che: noi possiamo apportare modifiche, accorpare Emendamenti o spostare spostamenti, se tutto il Consiglio è d’accordo, ad unanimità. ( Richiama un comma dell’art. 7 del Regolamento) MUNAFO’ – COMITATO MENGHI – E’ una questione di chiarezza. Siamo o non siamo in uno Stato di Diritto? Io dico che il nostro Emendamento si inserisce esattamente nello stesso punto in cui è inserito l’Emendamento del Consigliere Ciaffi, allora il Consiglio tutto, a maggioranza, decide se farlo accorpare o meno; la discussione, la votazione, è ovvio che siano distinte. POJAGHI – PRESIDENTEConsigliera Menghi, lei mi sta chiedendo di mettere a votazione, se possono essere accorpati o devono essere presentati separatamente. MENGHI – COMITATO MENGHI No, Presidente mi scusi, io mi sto facendo solo carico da Consigliere Comunale, di far mia la sua proposta, e cioè di accorpare nella discussione, Emendamenti che riguardano lo stesso tipo di questione, addirittura ricordo il primo che ha presentato il Consigliere Ciaffi, esattamente identico a quello che ho presentato io, con una sola aggiunta, lasciando separate le votazioni. 30 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 CRUCIANELLI – DESTRA DI POPOLO – Io voglio sottolineare una cosa, che non c’è nessuna affinità fra il senso del primo Emendamento Ciaffi e il senso dell’Emendamento dell’amico Munafò; secondo me, non ha nessun senso l’Emendamento Ciaffi. SALVATORI – FORZA ITALIA – Questa questione ritengo che riguardi: Svolgimento delle sedute art. 5 comma 7. Dico quindi che, i due Ordini del giorno vadano trattati distintamente, in quanto non sono uguali, ed impostati diversamente. CIAFFI – I POPOLARI – Vorrei dire ai Consiglieri Menghi e Munafò, che è proprio una garanzia per le minoranze, che non si decida a maggioranza, ciò che è garantito a tutti i consiglieri, cioè, se il Regolamento stabilisce che ogni Emendamento venga discusso, l’insieme della discussione di tre emendamenti, comporta che il diritto ad intervenire tre volte, si riduce ad uno, in tempo ed in qualità, con ciò, in sostanza, riducendo la possibilità d’intervento dei Consiglieri, solo perché si è andati in minoranza di fronte alla maggioranza; per cui, sarebbe un precedente estremamente delicato e forse, compromettente i diritti dei Consiglieri, se si stabilisse che nel discutere un Provvedimento, dove gli Emendamenti possono essere tanti, con l’affinità di argomento si deducesse, l’opportunità di un’unica discussione. Un’unica discussione che può essere sempre fatta se decisa all’unanimità, ma non a colpi di maggioranza. 31 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 MENGHI – COMITATO MENGHI – Per i motivi dell’intervento del Consigliere Ciaffi, che avevo proposto come Presidente del Consiglio, il quale più volte, si adopera in un ruolo che non credo sia il suo, ma credo che sia, e richiamo in questo il Presidente del Consiglio e il Segretario Comunale, a rispetto di regole che a volte non sono chiare, e quindi nella non chiarezza non ci aiutano a dirimere controversie come queste, ma allora, a questo proposito, io vengo a soccorrere, nella mia brevissima esperienza, sia di Consigliere Comunale che di Amministratore, ricordando che l’Ordine del Giorno è cosa ben diversa rispetto all’Emendamento, e che in passato abbiamo risolto questo tipo di possibilità, quando ci sono stati Emendamenti che avevano, praticamente lo stesso oggetto, con una discussione cumulata. A questo proposito chiedo di far votare questa proposta, di far decidere il Consiglio a maggioranza. POJAGHI – PRESIDENTE Chiedo al Consiglio di votare questa ipotesi, se la valuta positivamente in unanimità, sarà fatto, se invece ci sarà qualcuno contrario, si procederà Emendamento per Emendamento, quindi degli Emendamenti presentati dal Consigliere Ciaffi, si discuterà solo del primo. MUNAFO’ – COMITATO MENGHI – Il capogruppo del Comitato Menghi ha fatto la proposta di porre a votazione a maggioranza. Citatemi nel regolamento l’articolo in cui si dice che ci vuole l’unanimità. POJAGHI – PRESIDENTE - 32 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 Metto a votazione la proposta della Consigliera Menghi che sia votato a maggioranza. Ora votiamo, con votazione unanime, sulla proposta di accorpare gli emendamenti durante la discussione. Non essendo stata unanime la votazione sull’accorpamento, sarà discusso Emendamento per Emendamento. Apro la discussione sul primo Emendamento che è stato presentato dal Consigliere Ciaffi, il quale riguarda sui requisiti generali, l’aggiunta dopo curriculum, nel quale l’interessato dichiara anche le associazioni a cui partecipa. MESCHINI – SINDACO – Io chiederei ai presentatori di ritirare questo Emendamento, in quanto dichiarare le associazioni a cui si appartiene, rischia di essere un fatto che appesantisce, faccio una domanda: se uno si dimentica una associazione a cui appartiene, che cosa succede? Questa discussione fu fatta anche diversi anni fa, ed io fui uno dei pochi a presentare tutte le associazioni a cui appartenevo quando ero Assessore, poi me ne dimenticai una e, comunque non successe niente. Però può creare qualche difficoltà e qualche problema. Quindi, o si dicono le associazioni principali a cui si appartiene, ma, siccome le persone sono impegnate su diversi fronti, indicare tutte le associazioni a cui si appartiene mi sembra eccessivo. Poi, io indicherei nel secondo Emendamento, che gli interessati dichiarino di non appartenere al tipo di associazioni indicate, limitandomi a questo, e lo metterei, non tra i requisiti generali, ma tra le cause di incompatibilità e di esclusione. FIORETTI - FORZA ITALIA – Questo Emendamento mi ha sorpreso, perché mi sembra di avere fatto un passo in dietro notevole, rispetto all’evoluzione che c’è stata nel Paese; sembra che non sia passata acqua sotto i ponti, che tutto sia rimasto a cinquant’anni fa. Verifico che ci sono anche delle ingenuità, capisco che tutti vogliono partecipare e contribuire per il miglior funzionamento dell’Istituzione, ma ad un certo punto c’è un limite, bisogna frenarsi. 33 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 A quale pro indicare l’associazione a cui si partecipa, quale valore ha, forse del controllo, si vuol sapere di quella persona vita morte e miracoli, si vuole entrare nella sua sfera personale? Non è finito il Fascismo? Non è caduto il Muro di Berlino? Io devo dire se gioco a tennis per avere un incarico dal Comune di Macerata? Posso indicare una associazione quale nota di merito per ricoprire quell’incarico, ma non indicare le associazioni a cui appartengo perché i firmatari di questo emendamento lo vogliono sapere, e perché lo vogliono sapere? E’ questa la domanda a cui voglio una risposta. Per non correre rischi bisogna essere chiari, e poi domani, chi mi dice, che siccome mi sono scordato di aver scritto che giocavo a tennis, la mia domanda non è stata presa in considerazione. Mi unisco all’invito del Sindaco di ritirare questo Emendamento. CRUCIANELLI – DESTRA DI POPOLO – Forse dopo questo modesto intervento, avremo chiarito il senso che Ciaffi vuol dare, in quanto me lo ha spiegato, altrimenti è difficile capirlo. Comunque rimango contrario. Faccio un esempio: c’è da nominare qualcuno allo sferisterio, il fatto di appartenere ad associazioni tipo gli Amici della Lirica, di essere nel direttivo della Corale, di fare attività connesse e vicine, è positivo per la nomina, se facessi le partecipazioni delle associazioni sportive dove sono iscritto, non avrei la stessa preferenza. L’utilità di conoscere queste partecipazioni, potrebbe essere intesa e ravvisata nella scelta della persona che ha, in senso buono “le mani in pasta”. Siccome questo si ravvisa anche nel curriculum, l’emendamento è per me superfluo. MANDRELLI – SDI – Dico subito, che credo vada enormemente apprezzato, lo spirito con il quale il Consigliere Ciaffi, ha presentato questi due Emendamenti, anche se ora ci limiteremo a parlare del primo, perché tenta di risolvere un problema politico, che si è posto all’inizio di questa discussione, sul quale però, non credo che sia utile a nessuno continuare a girare intorno. 34 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 Questo Emendamento in realtà, perché poi una volta che le parole diventano carta scritta perdono, sotto molteplici aspetti, il senso proprio di chi le ha proposte, di chi le ha teorizzate, rimangono lì cristallizzate, è un po’ lo spirito della legge, se questo è, dovrebbe essere rimeditato. Perché, se lo intendiamo come invito al designato di inserire nel proprio curriculum tutto ciò che ritiene utile ed opportuno, per rafforzare una scelta che può essere fatta nei suoi confronti, benissimo, non credo che ci sia un dovere di fare questo, ma come dire, è una sorta di obbligazione che scatta nel nominando in questo o quell’Ente; se questo non è, scontiamo due questioni, una di carattere personale, ed una di carattere formale. Per quanto riguarda quella di carattere personale, credo che ci siano molti di noi che possono essere iscritti a molte associazioni, e delle quali non hanno nessuna intenzione di spendere il nome, perché possa sembrare utile a fini propri. La seconda questione è giuridica, nel momento in cui questi concetti diventano carta stampata, io mi dico, non può esserci precetto senza sanzione, allora bisognerebbe essere coerenti, io devo dichiarare le associazioni alle quali sono iscritto, mi si dica cosa accade se non lo dichiaro; perché se non accade nulla, è un invito, allora è una cosa diversa, se invece ci sono delle conseguenze, chi non dichiara è per es. ineleggibile, suggerirei forse di valutare bene le opportunità, di limitarci a quello che dice la Legge italiana, che mi sembra non sia poco, ed è riportato correttamente anche nella Delibera. VITALETTI – GRUPPO “MISTO” – Condivido la contrarietà a questo Emendamento. Direi che le precisazioni dell’Onorevole Ciaffi, vanno in senso contrario, lui ha detto nell’illustrare l’Emendamento, che si trattava soltanto di aggiungere da parte dell’incaricando, le associazioni di cui ha fatto parte per documentare la propria attività sociale o culturale; se così è, chiaramente non è questa la formula, in quanto quest’ultima impegna a dichiarare quali sono le associazioni di cui la persona fa parte, e questo viola pesantemente un altro Principio tutelato dalla nostra Costituzione, che è il Principio implicito nella libertà di associazione. Ritengo che questo Emendamento sia contrario alla libertà di ciascuno di associarsi, e nello stesso tempo anche alla nozione di privacy, così come si è venuta evolvendo nella legislazione di altri Paesi e ormai anche nel nostro. Non propongo di ritiralo perché non faccio parte della Maggioranza, avrò il piacere di votare contro. Aggiungo che in alcuni paesi oltre Oceano, è persino vietato al datore di lavoro, chiedere al dipendente se è sposato, se ha figli e quindi tutto quello che appartiene alla vita privata. 35 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 MAULO – I DEMOCRATICI – Io parto da un episodio capitato nel secondo Consiglio Comunale della mia amministrazione, mi spiace che non è presente il Segretario di allora, perché può testimoniare quanto riferisco. Si formulò un testo di criteri per le nomine, e questo venne anche visto e completato dai gruppi politici della Maggioranza, il testo arrivò in Giunta, e tra i criteri c’era anche quello relativo alla dichiarazione di non appartenenza a società segrete. Si ricorderanno i presenti di allora, che la cosa lasciò molto perplessi, e si disse di togliere quella parte specifica. Il testo arrivò in Consiglio senza quella dichiarazione di non appartenenza, ma fu rimesso; Tra persone che gioivano, tra persone che rimanevano perplesse, tra persone che già avevano visto qualche problema, mettemmo in atto quella Delibera. Ricordo che il Segretario di allora, Gianangeli, impazzì per fare un testo di Dichiarazione complicatissimo, di più fogli dove bisognava dichiarare, il curriculum e la non appartenenza ecc…, e poi abbiamo dovuto recepire con difficoltà tutte quelle dichiarazioni, ormai vincolanti, anche perché, senza di esse non si potevano fare le nomine; tanto che, ad un ceto punto una nomina presentata da una persona qui presente, fu fatta ugualmente anche senza il “foglio” di Dichiarazione di non appartenenza, e caso volle, che proprio quella era una persona “appartenente”. In quel caso si trattava di una semplice indicazione di nome, che doveva essere recepita dal Ministero della Pubblica Istruzione, la persona venne quindi nominata, e la cosa passò soltanto perché, in realtà, noi dovevamo solo designare, e la nomina era del Ministero, al che ce la cavammo. Ma dopo tre anni, dietro “il fucile spianato” di un giornale locale, che sapeva benissimo la cosa, dovemmo, nella seconda parte della nostra amministrazione, visto che la nomina era triennale, dovemmo recedere e nominare un’altra persona. Alla persona in questione, quando chiesi se era “appartenente”, mi rispose che non me lo avrebbe detto mai, e quindi passammo ad un’altra nomina. Credo che sarà molto macchinoso dire “ dichiariamo di non appartenere”, come altrettanto dire “ dichiariamo di appartenere a…”. Se la Dichiarazione di appartenenza ad una associazione è per il curriculum, sono perfettamente d’accordo che è qualificante, proprio in virtù dello spirito delle indicazioni che davamo prima, a proposito dell’impegno sociale e civile, ma lo scopo dell’Ente locale di auto garantirsi, attraverso la Dichiarazione di essere iscritto a tante associazioni, lo scopo di auto tutela non si raggiunge, almeno per l’evidentissimo fatto che, se è una società segreta, non la viene a raccontare certo a te, Ente locale, almeno se vuole fare eversione, la fa tranquillamente sotto il tuo naso; questo vale sia se dichiari di “appartenere” o di “non appartenere”. 36 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 Io che ho firmato, in seconda battuta l’Emendamento di Ciaffi, lo intendo in questo senso, ossia, se è un titolo in più per dichiarare la propria volontà di lavorare in un Ente locale mi trova perfettamente d’accordo, se è invece per auto tutelarsi, penso che sia pleonastico. Se si vuol fare questo, per sfuggire alla contraddizione relativa alla Massoneria, tanto per chiamarla con nome e cognome, nessuna possibilità c’è di auto tutela, ammesso che ci si debba auto tutelare. Ritengo giusto il discorso della Vitaletti sul rispetto della privacy, e aggiungo, non me ne vogliano i giornali se domani diranno che io sono appartenente alla Massoneria, lo smentisco già da adesso, perché non lo sono proprio, ma penso, che tutto sommato, una associazione che ha un valore storico culturale notevole, non vada così, necessariamente, demonizzata, da crearci tutti questi problemi per ore intere, dentro ad un Consiglio Comunale, questo dichiarando pur la mia diversità. Se vogliamo alleggerire la situazione con un episodio, vi racconto che, durante la campagna elettorale mi è stato presentato il libretto storico della Massoneria e mi è stato chiesto cosa ne pensassi, ed io ho risposto che è un libretto che ha un valore storico, culturale, e che la Massoneria ha avuto una funzione storica notevole, in alcuni casi eversiva, in altri costruttiva, per la storia italiana. In altre nazioni l’appartenenza a delle lobby, è uno strumento di partecipazione anche alla vita politica, quando essa non contraddice i principi della Costituzione, e mi permetto di andare al secondo punto, quando si dichiara di non essere contro la Costituzione, io non ho capito cosa si possa fare di più da parte di un Ente per auto tutelarsi. TORREGROSSA – DS – Rimango un po’ perplesso, sinceramente, dalla lunga discussione che si attua su molti degli argomenti, che potrebbero essere risolti nel giro di poco. Purtroppo siamo un Consiglio logorroico, ci piace sentirci, ci piace ascoltare quello che diciamo; e allora un invito a tutti quanti, scusatemi se arriva dall’ultimo arrivato, cerchiamo di limitare i nostri interventi, sarebbe molto più proficuo e arriveremo molto più velocemente a concludere, e a fare delle cose serie, che la città ci richiede. Scusate per questo prologo. Per quanto riguarda l’argomento che stiamo trattando, sinceramente non mi convincono le posizioni assunte dai Consiglieri che mi hanno preceduto, contro la dichiarazione di appartenenza ad associazioni; diciamo che questa è una cosa che si aggiunge rispetto ad altre cose che si chiedono, per la specificità di questa persona, e quindi, siccome ritengo che noi stessi quando abbiamo accettato di partecipare a questo Consiglio, di partecipare alle elezioni, sapevamo di uscire dall’anonimato, e sapevamo di entrare “nell’occhio del 37 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 ciclone”, sotto lo sguardo della gente che ci vede e ci giudica, e allora, tutto sommato, se questo è vero, non riesco a capire perché, una persona che è nominata Presidente di un Ente importante e che dobbiamo appoggiare, debba avere problemi nel dichiarare le associazioni a cui partecipa; secondo me, è una cosa giusta ed ovvia che debba fare questo, perché essendo una persona che assume un atteggiamento di fronte a tutta a cittadinanza, deve essere conosciuto per quello che è, per quello che rappresenta, per le cose in cui crede. Penso che quello che diceva Maulo, non è assolutamente giusto, perché se una persona si rende incapace di dire certe cose, perché certe associazioni sono segrete, o vietate, nel momento in cui uscirà fuori, sapremo tutti come e in che modo “eliminare” la persona stessa. Finisco dicendo che, sarebbe opportuno che, le persone nominate in questi Enti sviscerino la propria esistenza, e facciano conoscere a che cosa partecipano. MENGHI – COMITATO MENGHI – Per raccogliere l’invito fatto dal Consigliere Torregrossa, dove aggiungo una mia considerazione di tipo politico, e dico che, se l’ipocrisia è diventato il regno della politica, forse spiega la motivazione per cui i cittadini capiscono sempre la politica e sono sempre più distanti da essa, il che abbiamo discusso, e stiamo continuando a discutere, ricordo a tutti, ancora sul primo punto dell’Ordine del Giorno. Dico semplicemente che, e forse per questo i consigli venuti a Ciaffi per il ritiro del suo Emendamento, io ho preso spunto dall’Emendamento di Ciaffi per fare l’Emendamento che poi ho presentato, perché ritengo che, stiamo parlando di Enti che gestiscono interessi pubblici, come noi siamo chiamati a gestire, e dove non trovo l’attinenza con la privacy, o la opportunità di dichiarare l’appartenenza ad associazioni alle quali si aderisce solo con contributi in denaro. Qua stiamo parlando di ben altro, stiamo parlando di appartenenza, di pubblici amministratori, perché tali sono le persone che saranno nominate in quegli Enti, di persone che nella logica della trasparenza, e nella logica di non aver nulla da nascondere, ma di appartenere ad associazioni nelle quali svolgono un ruolo proprio che non sia quello della semplice adesione, gli interessati debbono dichiarare anche per togliere la demonizzazione della questione Massoneria. 38 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 PANTANETTI – RIFONDAZIONE COMUNISTA – Parlo a nome del gruppo di Rifondazione Comunista per esprimere, lo farò adesso, non lo farò poi in sede di dichiarazione di voto, il parere favorevole a questo Emendamento, in quanto lo intendiamo come un di più, per arricchire il curriculum, e inserire all’interno professionalità acquisite, anche grazie all’appartenenza ad associazioni, che in qualche modo possono essere di aiuto per la carica che gli viene proposta, e dare così la possibilità di avere “una sorta di punteggio superiore”. Logicamente non può essere, dal nostro punto di vista e così come è il dettato della norma, fatta nessuna considerazione in merito ad una eventuale violazione al diritto alla privacy o paragoni con Paesi di oltre Oceano, anche perché nel testo non si legge “deve”, non c’è nessun obbligo da parte del soggetto, di dichiarare a quali associazioni lui partecipa; questo Emendamento è da inserirsi dopo curriculum ed è da riferirsi a questo, quindi, è per i predetti motivi che noi voteremo in modo favorevole. La votazione sull’emendamento è riportata all’interno della delibera. MENGHI – COMITATO MENGHI – (per la illustrazione dell’emendamento n.4, il cui testo è riportato all’interno della delibera). Io ho presentato questo Emendamento prendendo spunto da quello di Ciaffi, per dirimere la controversia che era sorta inizialmente nella discussione della Delibera presentata, di cui stiamo ancora discutendo, relativa alla questione Massoneria. Credo che tutti i candidati Sindaci, svelando un non segreto e proseguendo sulle rivelazioni fatte dal Consigliere Maulo, hanno incontrato la Massoneria maceratese, su loro apposita richiesta, qualcuno pensava di mettere in contraddizione la possibilità, da parte nostra, di presentare un Emendamento che andasse nella stessa logica dell’Emendamento presentato, allora, dal Consigliere Lattanzi, perché io votai contro il suo Emendamento 39 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 sulla Massoneria. Io ho avuto un consigliere per sua dichiarazione massone, penso di non raccontare nessun segreto, perché apparse sul Messaggero, una persona che nel periodo della crisi attraversata dalla mia Amministrazione, mi dichiarò il suo appoggio, che ha continuato a dichiarare candidandosi nella mia Lista Comitato Anna Menghi; allora io ho preso spunto dall’Emendamento di Ciaffi, e mi auguro che, con lo stesso spirito, venga accolta l’aggiunta semplicissima che ho apportato al suo Emendamento, per venire meno dall’ipocrisia che abbiamo passato per più di un’ora, a discutere su questa questione, aggirando l’ostacolo della Massoneria. Per quanto mi riguarda, io sono una persona tollerante, che appezza i principi di libertà, e chi dichiari, come hanno fatto con me i Massoni maceratesi, l’appartenenza a Logge Massoniche; tornando all’Emendamento presentato da Ciaffi, cerchiamo di fare un passo avanti in un clima di riconciliazione vero e non di facciata, dove non diamo per scontato che i Massoni siano delinquenti, ma dove dobbiamo assolutamente fare un passo avanti, anche in questa città, per far si che anche un massone lo possa dichiarare, così come hanno fatto Segretari di partito di questa che oggi non è Maggioranza, ma è Opposizione, lo dichiararono espressamente sulla stampa, sono stati Segretari locali di forze politiche tutt’oggi esistenti, che hanno la pretesa di partecipare a Logge Massoniche, che, pare, trovano nelle Associazioni segrete, per capire se la Massoneria è una Loggia, una Associazione segreta, riservata o cos’altro, ma per rendere, non pubblico, ma “tra le cose dichiarabili”, così sfatiamo la storia se questi elenchi stanno al Ministero dell’Interno, se ci si può accedere, se si possono conoscere i nomi, per capire, e quindi tollerando l’iscrizione e la libertà di iscriversi, ma nel momento in cui uno assurge ad un incarico pubblico, e si assume la responsabilità di amministrare un Ente pubblico, io credo, facciamo un passo avanti nella logica della tolleranza, della civiltà, ma anche soprattutto nella chiarezza e nella trasparenza, non impedendo che un appartenente a Logge Massoniche possa arrivare ad incarichi dell’Amministrazione, ma dichiarandolo, e quindi dando una maggiore chiarezza e completando l’Emendamento presentato da Ciaffi. Altrimenti, un atteggiamento contrario in una logica di una maggiore chiarezza in questo senso, forse, aveva e giustificava la posizione di chi, nell’ambito della sua Maggioranza voleva che il Consigliere Ciaffi ritirasse il suo Emendamento. SAVI – COMUNISTI ITALIANI – 40 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 Io intervengo, oltre che per dichiarare il mio voto e quello del mio gruppo, anche per mettere in evidenza alcuni fatti strani, che giudichiamo contraddittori. In primo luogo, mi sembra contraddittoria la presenza, tra i firmatari di questo Ordine del Giorno, del Consigliere Tacconi che nel 1997 votò contro la proposta dell’Emendamento, dell’allora Consigliere, oggi Assessore Lattanzi, che andava sostanzialmente nella stessa direzione; come troviamo contraddittoria la presenza della firma del Consigliere Munafò, allora Assessore di quella Amministrazione, che non aveva inserito tra i criteri, quello di cui oggi stiamo parlando. Noi recepiamo questa proposta di Emendamento, come pretestuosa, e quindi, in quanto tale, non per il merito o per il contenuto, non voteremo a favore, ci asterremo. Abbiamo dimostrato comunque, di condividere questa impostazione, votando a favore dell’Emendamento proposto da Ciaffi. Per quanto riguarda poi la Delibera, noi crediamo che i criteri che sono stati proposti siano ampiamente condivisibili, ed anzi, salutiamo con grande soddisfazione l’inserimento del “criterio delle pari opportunità”, previsto dalla L.125 del 1991, un criterio che non era stato inserito dalla precedente Amministrazione guidata dall’ex Sindaco Anna Menghi. MUNAFO’ – COMITATO MENGHI – Intervengo in merito a questo Ordine del Giorno e, chiaramente in merito alla Massoneria. Faccio due precisazioni al Consigliere Savi: sa perfettamente che io come assessore non feci la Delibera, uscì immediatamente sulla stampa appoggiando Rifondazione Comunista e prendendomi la prima mozione di sfiducia, da alcuni Consiglieri qui presenti, che difendevano la Massoneria. In una città detta, con una Delibera del 1953, città di Maria, dove in questo Consiglio Comunale si parla di democrazia, di libere espressioni ecc., trovo una difesa, ormai da anni, con queste parole della Massoneria, quando a me non risulta mai, che nessun barbone, nessun disoccupato, nessun impiegato misero, sia stato mai contattato dalla Massoneria, ma siano stati sempre contattati persone che si trovano in posti chiave. Vorrei chiarire la mia preoccupazione democratica in questo Consiglio Comunale, chiarendo che per democrazia si sottintende, innanzitutto, il rispetto della maggioranza dei cittadini; si spendono qui ore, fiumi di parole inutili, per la difesa della Massoneria, che non dico debba essere fuori legge, ma una difesa così accanita da parte di quaranta Consiglieri Comunali, mi inquieta, perché mi lascia il dubbio, se questa città di Maria 41 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 abbia una maggioranza massonica oppure no. Non vedo come mai si siano scatenate, tante parole e tanto astio, per una semplice dichiarazione in linea con la trasparenza. Qualcuno qui ha detto: perché devo dichiarare l’appartenenza? Io pongo il problema inverso, se è tutto lecito, tutto normale, tutto tranquillo, perché non lo deve dichiarare. Io dichiaro apertamente a quali associazioni sono iscritto, non ho problemi, io rivolto il problema dicendo: come mai, dichiarare l’appartenenza ad alcune associazioni, crea dei problemi? Si può dissentire o non dissentire dell’appartenenza ad una associazione, ma è altra questione, ma perché porre il problema capzioso di dire, di crearsi il problema di non dichiarare l’appartenenza alla Massoneria, perché questo “taglia la testa al toro” nel momento in cui si sancisce liberamente, l’appartenenza ad una o un’altra associazione, ognuno è responsabile delle proprie azioni. PANTANETTI – RIFONDAZIONE COMUNISTA – Suscita ilarità, a me una questione, il fatto che, rappresentando in questa sede istituzionale Rifondazione Comunista, mi trovo a dover fare un intervento, che in qualche modo, è indirizzato verso quello che è la Massoneria. L’anno scorso si è presentato un Emendamento a firma, Lattanzi e Pantanetti, in cui non si faceva nessun tipo di riferimento a quello che è la Massoneria, questo che venga precisato, il quale così recitava (……………….). A questo punto bisognerebbe fare un chiarimento, se la Massoneria è un Organo segreto con finalità occulte o meno, ma non è sicuramente questa la sede per affrontare questo tipo di discorso. Non è vero che, come diceva Munafò, quando si ha la proposta per un incarico bisogna dichiarare l’appartenenza, perché non dichiararla, significa in qualche modo nascondere una questione importante, in quanto non possiamo obbligare nessuno a fare una dichiarazione di questo tipo. Per questi motivi il gruppo di Rifondazione Comunista esprimerà un parere negativo a questo Emendamento. 42 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 CRUCIANELLI – DESTRA DI POPOLO – Questo è un tema che mi affascina, e dichiaro subito che non sono massone, ma subisco, e non mi vergogno, il fascino della filosofia di questa Organizzazione, perché la mia cultura, contrastante con la posizione politica a cui mi sono avvicinato da giovanissimo, che è estremamente contraria all’Illuminismo; parlo dei contrasti che qualificano un individuo, che oso chiamare “l’armonia delle dissonanze”. Conosco le vicende della Massoneria maceratese, non è affatto vero che questa non ha avuto Legge di operai, come posso dire, che c’è stato un illustrissimo massone a Macerata, che guidava una Loggia dal nome Progresso Sociale, che è passato alla cronaca e alla storia di questa città, come il più grande amministratore di essa, e parlo del Podestà Benignetti, che pure era fascista. La cosa che mi meraviglia di più, è la presenza di molti marrani, che prima si sono mostrati vicini alla massoneria, o per lo meno compresivi dei problemi e della filosofia massonica, e questa sera si fanno venire dei dubbi, altri invece, che prima erano contrari e questa sera diventano libertari e liberali; allora io dico che la coerenza è la cosa migliore, io non ho demonizzato la Massoneria in quella circostanza, perché la cultura mi consente di capire che cos’è. Per sfrondare e togliere tante supposizioni, su alcune persone innocue, forse anche sciocche, molte di loro, perché dovrebbero venire fuori e dirlo. A questo punto, quelle cose che paventava la Menghi a suo tempo, e qualcuno qui ancora stupidamente paventa, possono essere allocate in altri siti, caro Munafò, anche perché, nemmeno sulla sinistra più bieca, anche se sono miei amici, di Rifondazione e del partito Comunista di Cossutta, non alloggia più questa idea, perché vogliamo perdere il tempo su queste cose, discutiamo di cose concrete, accettiamo il voto, il contributo di chi lo vuol dare onestamente, questa è la verità, perché anche fra noi allora potrebbero esserci dei Massoni, allora non dovevano essere eletti? Ma dove sta la libertà. Ecco la mia contraddizione. SALVATORI – FORZA ITALIA – Io ritengo che il trattare questo tema e ridurlo alla questione Massoneria si, Massoneria no, significa ridurre la portata della questione che è ben altra; io ritengo che tutto ciò, che 43 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 non sia espressamente vietato dalla Legge, sia consentito, e questo è lo Stato di Diritto, e che la mia contrarietà a questo Emendamento, come per quello presentato dal collega Ciaffi, va ben oltre questa questione. Il problema, secondo me risiede nelle libertà personali tutelate dalla Costituzione di questo Paese, mi meraviglia che una richiesta di questo tipo sia venuta dai banchi dei colleghi della Maggioranza, perché è, in qualche modo, il tentativo di limitare le libertà personali. Il fatto di dire che non è un obbligo, ma lo abbiamo inserito, significa che comunque è un elemento in più; il ritenere, più o meno utile, mettere l’appartenenza o meno ad una qualsiasi associazione, nel proprio curriculum, è un diritto personale. Penso che questo emendamento sia negativo per la qualità della stessa Delibera che andiamo a votare, sono altri i requisiti veri che riguardano noi, in quanto Consiglieri, e riguardano tutti i collaboratori che andremo a scegliere, e sono la competenza, l’onestà, l’impegno sociale e la disponibilità. Sulla questione dell’impegno sociale e civile, un conto è dire che non si è professionisti della politica o del volontariato e del sociale, un conto è dire ed affermare, come in effetti è, che in questi ambiti c’è una grande professionalità, e noi abbiamo bisogno di questo. Il nostro voto contrario è in difesa delle libertà di ognuno. MAULO – I DEMOCRATICI – Il gruppo dei Democratici si astiene da questo Emendamento, perché lo ritiene pleonastico. Perché dovremmo indicare la Massoneria e non altre lobby che non hanno nome e che in questa città forse contano di più, perché sanno lavorare, non nel segreto, ma nell’anonimato o nell’indifferenza della maggior parte dei cittadini. Oggi trovo un certo imbarazzo, nei confronti di questo Emendamento, forse perché c’è qualche residuo ideologico, o perché ci sono incertezze dal punto di vista di una morale di un’etica politica, forse perché ci sono difficoltà interne, forse perché, nell’attuale Maggioranza, ma anche nella Minoranza, c’è qualche persona che è vicina alla Massoneria. Io non me ne scandalizzo, sono per la tolleranza ideologica, e se vogliamo andare alla sostanza delle cose, non riduciamo il problema della lotta contro interessi di gruppo, all’appartenenza alla Massoneria; chiedo al Sindaco che, nelle nomine che farà, tenga presente che bisogna bandire tutte quelle persone che, dichiaratamente o meno, fanno capo ad interessi di parte, fanno capo a lobby più o meno interessate agli incarichi professionali. 44 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 Teniamole lontane, questa è la sostanza. CARANCINI – DS – Dico che, per noi persone che viviamo per la prima volta l’esperienza amministrativa, vi è disagio rispetto ad una discussione che si è protratta da circa 3 ore e ½ , e in questo debbo dire che il richiamo fatto da Maulo è quanto più proprio, a me però da l’impressione che tutta la questione innescata sulla Massoneria, segnatamente dal Munafò, sia un pretesto strumentale per tentare di mettere in difficoltà il gruppo di Maggioranza. Il contesto più corretto di un discussione sia quello di parlare in termini di legalità, più che di Massoneria. Ho apprezzato l’intervento dell’architetto Crucianelli, e seppure non mi affascini il discorso, debbo dire, ripeto, che la discussione debba spostarsi sul concetto di legalità; sotto questo profilo, lo sforzo fatto dal Consigliere Ciaffi, di articolare in due Emendamenti quelle che potevano essere esigenze di trasparenza, che vedono in me, e ritengo nel gruppo che rappresento, particolare interesse, credo che vada nella direzione che pure, il gruppo Comitato Menghi ha a cuore. Ritenendo che l’Emendamento che intende apportare il Comitato Menghi, sia superfluo e strumentale, rispetto a situazioni pregresse, che personalmente non conosco; io mi attengo alla legalità, ritengo che quei due Emendamenti, cercano di venire incontro alle esigenze dei cittadini, come spiegava Torregrossa poco fa, quindi penso che, sotto questo aspetto non possa essere accolto dal mio gruppo. E’ abbastanza fastidioso, avere l’impressione che da quella parte ci siano soggetti che abbiano onnipotenza rispetto a certi valori, forse per lei no, Consigliere Munafò, così come è fastidioso continuare a sentirsi ripetere, che questa maggioranza aveva dato la disponibilità alla massima collaborazione. Ribadisco che, da parte nostra voteremo contro all’Emendamento del Comitato Menghi. POJAGHI – PRESIDENTE – 45 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 Nella dichiarazione di voto, quando faremo la votazione su tutta la Delibera, se la dichiarazione di voto del rappresentante del gruppo sarà diversa da quella degli altri, allora si può fare la dichiarazione di voto; negli Emendamenti può parlare un’unica persona per gruppo. SACCHI – AN – Pur nel rispetto del ruolo di questo consesso, che deve essere un organo democratico, dove ognuno può dire la sua nel rispetto degli altri, francamente ritengo che abbiamo discusso, forse sterilmente per più di tre ore, di un argomento che a livello di competenza, più di tanto non ci spetta; penso di trovare in tutto quello che si è detto, specialmente negli ultimi due emendamenti, un percorso che va verso un restringimento delle libertà individuali. Vedo in questo una linea di tendenza pericolosa, e con questo faccio anche la dichiarazione di voto nettamente sfavorevole. La votazione sull’emendamento è riportata all’interno della delibera. DISCUSSIONE AVVENUTA DOPO L’APPELLO DELLE ORE 22 DISCUSSIONE EMENDAMENTO N. 3 PUNTO 2 46 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 MUNAFO’ – COMITATO MENGHI Trovo che questo emendamento sia pleonastico, sarebbe come dire non possono far parte quelli che stanno in carcere o quelli che hanno commesso reati o cose di questo genere. Questo trovo inutile come emendamento. Quindi io personalmente, e il gruppo che parlando rappresento, voto contro, ma non perché non vorrei che chi ha fatto delle azioni contro la costituzione possono far parte, perché è insito nella legge. Io non sono avvocato, ma logica vuole che se qualcuno ha commesso un reato ed è conseguentemente prescritto dai pubblici uffici non possa far parte. A meno che non si voglia intendere qualcos’altro che dalla lettura io non comprendo. MANDRELLI – SDI – Concordo con la valutazione iniziale che dà il Consigliere Munafò, questo emendamento potrebbe sembrare un pleonasma. Detto questo, se vogliamo essere coerenti con noi stessi e dare una lettura coordinata con la discussione che si è fatta in precedenza, quindi anche contrariamente al mio pensiero dando più importanza alle parole che si sono dette, a quello che poi sarà invece l’atto scritto, questo emendamento non può che essere votato. Il mondo è pieno di associazioni, questa sera ci si è dilettati forse anche più del necessario in disquisizioni sulla Massoneria; ci sono altre associazioni molto più riservate e segrete della Massoneria, quale l’associazione dei Rosa Croce, che lei sicuramente Prof. Munafò conoscerà perfettamente essendo persona colta o sottocategorie dell’ordine dei Templari, che hanno indubbiamente, al di là della buona fede dei singoli aderenti, scopi che possono essere definiti anticostituzionali. Così come è scritta oggi la Costituzione, e senza voler ipotizzare i cambiamenti che sicuramente il futuro ci porterà, qualche collega Consigliere nella discussione precena ci ha ricordato, correttamente, che le costituzioni sono tali ed hanno valore fino a quando non vengono cambiate. Le modifiche costituzionali possono essere fatte dal Parlamento ed anche per motivi diversi di rottura in determinati momenti storici, però la regola ci dice che fino a quando la carta canta il villan dorme. Ed allora siccome è possibile, tra le altre cose, che vi siano associazioni che contengono tra i loro precetti costitutivi norme che siano in stridente contraddizione con l’attuale Carta Costituzionale, penso che non sia affatto pleonastico da questo punto di vista ma sostanziale ribadire un giuramento di fedeltà a quella che è la nostra grundnorm, che troppo spesso ci dimentichiamo nel bene e nel male. Quindi che anche in questa delibera di indirizzi per le nomine, che dovrà poi fare il 47 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 Sindaco, ci ricordi, in un momento in cui è apertissima una discussione nel nostro paese sotto mille molteplici forme di cambiamenti, tra i quali una stortdevolution, così come ad esempio la predica il presunto governatore della Lombardia, questo giuramento di fedeltà che nessuno di noi può e deve far parte di associazioni che sia contrarie alla costituzione repubblicana, quindi va votato questo emendamento. FIORETTI – FORZA ITALIA – Questi tentativi continui alle libertà individuali, come nella prima parte dell’emendamento proposto, che è conseguenza poi del secondo emendamento proposto dal Comitato Anna Menghi, scivolare poi in questo secondo emendamento, io già annuncio ufficialmente che farò ricorso all’autorità per la privacy, perché questo “quanto si è scritto e quale interessato dichiara”, non è che può dichiarare, “dichiara”. Quindi io su questo preannuncio, senza farlo attraverso stampa, lo sappiate fin da adesso, lo sappia il Sindaco, lo sappia la Presidente del Consiglio, che presenterò ricorso presso l’autorità per la privacy. Sul secondo punto mi pare veramente una ingenuità o, ancora peggio, non sapendo cosa proporre al Consiglio Comunale per l’interesse della città si vanno a cercare certi argomenti. Si ha proprio la sensazione del vuoto perché quando si fa una affermazione del genere, associazioni aventi per scopo principi contro i principi e le prescrizioni della Costituzione della Repubblica, è una associazione a delinquere. E se è una associazione a delinquere ma chi ve lo dichiara. Che cosa scriviamo? Se io faccio parte di una associazione a delinquere io dichiaro di non appartenere a quella. Lo vogliamo scrivere? Benissimo, tanto possiamo scrivere tante cose per il significato che hanno. Che valore ha? È una cosa riscontrabile? Quando si dice fallito o che è stato in galera o che abbia una vertenza nei confronti dell’Amministrazione Comunale sono cose che si possono riscontrare, ma che quello è socio di un club, di una associazione che va contro i principi e le prescrizioni della Costituzione Italiana, quello va contro una cosa del genere non lo sapremo mai. Il gusto di scriverlo e di discutere questa sera? Non ci sono problemi più interessanti per la città? Se è così discutiamo e seguitiamo ad andare avanti su questo tono. CRUCIANELLI – DESTRA DI POPOLO – 48 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 Sembra che sia più ovvio intervenire senza enfasi, con molta modestia. Io anche questo, caro Ciaffi, lo reputo inutile, perché se partiamo dal principio che questo è un consesso democratico, costituito da uomini liberi e di buoni costumi, come si dice in certi luoghi, non vedo come un consesso come il nostro possa scegliere una persona che abbia delle idee reprove e delle capacità nascoste che lo rendano contrario ai principi non alle prescrizioni, come sembra di leggere qui. Qualcuno mi faceva osservare che la Costituzione, e lo credo anch’io, non ha prescrizioni, ma ha dei principi sanciti con degli articoli; in un sistema democratico come il nostro non è mettendo questa clausola nel nostro regolamento per la scelta delle caratteristiche che deve avere l’uomo che mandiamo in un ente esterno o in un altro, non è che mettendo questa clausola mettiamo il carro avanti i buoi per il futuro, perché finché il consesso è democratico, finché gli uomini che siedono in esso sono, come dicevo prima, liberi e di buoni costumi, non c’è il rischio di mettere gente che sia contro i principi costituzionali. Il giorno in cui avendolo o no noi messo ci fosse l’avvento dei reprovi, la cambiano la regola e mettono i più delinquenti nei posti che noi ci siamo preoccupati di difendere. A me sembra proprio inutile questa. La vogliamo mettere, mettiamola. Io non la voto perché cerco di fare, finché posso, anche per l’età avanzata sennò non potrei arrivare a fare tutto quello che mi sono riproposto, di fare le cose che sono utili. Parliamo di delibere, vediamo se possiamo emendare delibere, interventi, progetti, idee per la città. Non ci perdiamo dietro a questo. Comunque voto contro. VITALETTI – GRUPPO “MISTO” – Prendo la parola soltanto per dire che ci tengo al massimo rispetto nei confronti dei principi costituzionali. Le prescrizioni farei un po’ fatica ad individuarle, principi mi risulta un po’ più facile. Tuttavia non posso votare favorevolmente a questo emendamento per coerenza con l’atteggiamento sul primo, poiché essendo stata contraria all’assunzione di una dichiarazione in ordine all’appartenenza ad una associazione, non vedo poi come potrei fare a conoscere i nominativi di questi iscritti al Rosa Croce oppure ai Templari. Quindi per coerenza con il voto contrario al primo emendamento, sono indotta a votare contro anche a questo, ma ci tengo moltissimo a riaffermare – e quindi vale chiaramente come indicazione al Sindaco - che coloro che saranno nominati in questi enti debbono essere sicuramente persone degne e rispettose della nostra Costituzione. 49 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 POJAGHI – PRESIDENTE – Prima di sentire se c’è qualcun altro che vuole intervenire, volevo comunicare al Consigliere Munafò che non si possono accettare emendamenti durante la discussione degli emendamenti. Essi si possono presentare soltanto durante la discussione. Quindi l’emendamento non può essere accettati. Gli emendamenti debbono essere presentati, secondo regolamento, durante la discussione della delibera. Dopo non possono essere presentati, mi dispiace. PANTANETTI – RIFONDAZIONE COMUNISTA – Telegrafico per esprimere il nostro voto favorevole a questo emendamento e per dire, di conseguenza, che il voto negativo relativo all’emendamento presentato dal gruppo Comitato Anna Menghi era in considerazione ad una questione di forma e non ad una questione di sostanza. Tutto qui. La votazione sull’emendamento è riportata all’interno della delibera. VITALETTI – GRUPPO “MISTO” – per la illustrazione dell’emendamento n.2 il cui testo è riportato all’interno della delibera - 50 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 Io ho trovato il documento di indirizzo piuttosto soddisfacente per quanto riguarda i requisiti - e ci tengo a distinguere nettamente il gruppo dei requisiti, che per me era piuttosto soddisfacente nella stesura originaria, tant’è che non ho votato gli emendamenti – e le cause di incompatibilità e di esclusione sono più o meno quelle previste dalla normativa, anche se de jure contendo io avrei delle perplessità, ma in futuro credo che le leggi ci daranno ragione sulla dichiarazione di fallimento. Gli operatori del diritto sanno che c’è tutto un dibattito sulla anche esigenza di evitare che il fallito poi subisca delle conseguenze di carattere civile così estese, tant’è a questo punto accettiamo questa incompatibilità de jure che non è molto condivisibile. Invece io ho proposto che nel rispetto del principio che non ci deve essere la minima collusione o intesa tra controllori e controllati, pur nel rispetto della buona fede e nella fiducia. Io ho proposto che anche il coniuge e i parenti entro il terzo grado; a chi mi domandava ma il terzo grado, ovviamente non ho nessuna pretesa di spiegare il terzo grado perché tutti lo sanno, voglio solo ricordare che una delle accuse che normalmente si fa a chi gestisce male la cosa pubblica è il nepotismo. Credo che questo emendamento migliori questo sistema delle incompatibilità, perché altrimenti potrebbero esserci delle incompatibilità non visibili. Tutto qui. CARANCINI – DS Il gruppo DS ritiene il contributo della Consigliera Vitaletti assolutamente pertinente, proprio e quindi lo votiamo integralmente. Lo riteniamo importante in relazione a quell’orientamento di trasparenza che questa maggioranza cercherà di far proprio quanto più possibile naturalmente. MARI – I POPOLARI – Per quanto riguarda l’emendamento della signora Vitaletti, anche noi riteniamo che sia pertinente, per cui noi lo votiamo a favore. Anche se ho qualche dubbio sulla parentela di terzo grado. Non penso che ci siano colpe da parte dei figli nei confronti dei padri. 51 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 VITALETTI – GRUPPO “MISTO” – Qui non ci sono colpe, non è processo. Sono solo delle incompatibilità. MARI – I POPOLARI Ma non ci deve essere questa situazione che evolve verso il grado di parentela di terzo grado. Comunque noi lo votiamo a favore. MENGHI – COMITATO MENGHI – In merito a questo emendamento dichiariamo il nostro voto contrario, perché il contributo di questo emendamento in relazione alla estensione della incompatibilità per le persone che dovranno essere nominate, credo, ed in questo senso mi permetto di riprendere l’intervento del Consigliere Mari, penalizzi la parentela come un fatto assolutamente ostativo per la partecipazione agli enti in questo caso di dipendenti addirittura, come se parenti dei dipendenti non possono avere delle competenze, caratteristiche o comunque estendendo questa possibilità a consulenti o incaricati per poter magari avere tutte quelle caratteristiche di cui abbiamo discusso per tutta la giornata di oggi ed essere le persone più idonee per ricoprire tale incarico. Aggiungo che i casi di nepotismo possono essere ben altri. 52 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 CRUCIANELLI – DESTRA DI POPOLO – Mi trovo occasionalmente qui, non faccio parte del gruppo, anche se geograficamente e fisicamente sto ammucchiato in questa area. Quindi non è che dissento da quanto esposto dall’Avv. Vitaletti; sono perfettamente d’accordo. Certo è che quanto sollevato dal Consigliere Menghi può essere un motivo discriminatorio per poter accedere al governo di un ente o di una Amministrazione esterna. Però è necessario mettercelo questo restringimento delle possibilità perché non sempre e non tutti hanno la sensibilità di poter coprire un posto con attenzione, equità ed equilibrio. Allora laddove non dovesse esserci questo c’è la norma che impedisce l’accesso al governo di questi enti, perché se no non tutti noi abbiamo questa sensibilità. Ci sono fatti nella cronaca o nella storia della città vicini e lontani nel tempo che hanno dimostrato l’opposto. Quindi voto a favore. SALVATORI – FORZA ITALIA Nell’affermare l’appoggio del gruppo di Forza Italia all’emendamento presentato dalla Dr.ssa Vitaletti, ritengo che sia un contributo importante in un’ottica di buona amministrazione, nel tentativo che stiamo facendo di dare a tutti gli enti un governo che sia nell’ottica di questo servizio alla città che tutti noi abbiamo affermato. Quindi una trasparenza nel fare le nomine, una disponibilità a valutare e verificare le qualità che già abbiamo detto di tutti coloro che sono disponibili ad assumere questi incarichi ed evitare che ci sia il pur minimo dubbio che le nomine siano fatte per legami affettivi, che pure sono rispettabili, perché chiaro è che l’essere parente di qualcuno di noi in sé non è un dato negativo. Può diventare però nell’ottica della trasparenza un dato non chiaro. Ritengo comunque che sia fondamentale questa precisazione che viene proposta con questo emendamento ed invito il Consiglio Comunale a votare favorevolmente. MESCHINI – SINDACO – Il Segretario mi dice che non si possono fare sub-emendamenti, io ero abituato in Regione che i sub-emendamenti potevano essere fatti in qualsiasi momento. Credo che se fossimo tutti d’accordo a specificare che invece di dipendenti mettiamo dirigenti. Ripeto nel 53 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 contesto alla fine, mettendo… POJAGHI – PRESIDENTE – Penso che possa essere utile alla discussione. VITALETTI – GRUPPO “MISTO” – Può essere utile proprio a seguito dell’intervento del Sindaco, ma questo qui è correlato al punto F), perché allora non vedo perché anche nel punto F) c’è scritto: “I dipendenti, consulenti o incaricati del Comune, che operano in settori con compiti di controllo”. Nella misura in cui sono i dipendenti, anche i parenti, i congiunti dei dipendenti. Volevo chiarire che è iscritta correlazione. La votazione sull’emendamento è riportata all’interno della delibera. VITALETTI – GRUPPO “MISTO” – per dichiarazione di voto Nonostante sia contraria agli emendamenti approvati, poiché il documento mi è sembrato sotto il profilo dei requisiti e delle incompatibilità piuttosto organico e significativo, io voto a favore. 54 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 FIORETTI – FORZA ITALIA – per dichiarazione di voto Io nonostante l’emendamento presentato dall’Avv. Vitaletti, che ho condiviso e che ho votato, non posso assolutamente votare questo documento perché sono stati inseriti dei punti presentati da una serie di Consiglieri, ed è stato esposto dal Consigliere Ciaffi, che vanno a limitare le libertà personali che sono molto, per uno come me perlomeno, importanti. Vengono prima di ogni altra cosa perché sancendo il principio della libertà, della democrazia, della trasparenza ad evitare la ghettizzazione, porre le persone su uno stesso livello, sia che esse siano rosse, nere, bianche, mori, gay, quello che volete, questo per me è molto importante e siccome questo è stato negato con quegli emendamenti, noi di Forza Italia voteremo contro. CASTIGLIONI – ALLEANZA NAZIONALE – per dichiarazione di voto – Anche io mi unisco a quanto detto dal Consigliere Fioretti. Dico subito che non avendo partecipato alla discussione precedente, ero portato così di primo acchito a votare il documento così come era senza emendamenti, perché in effetti per quanto riguarda i requisiti generali, le cause di incompatibilità ecc., era condivisibile sicuramente. Ma in effetti questi emendamenti hanno direi proprio messo, inserito in questa delibera quell’elemento di stortura, mi suggerisce il Consigliere Antolini, però di intolleranza vorrei dire, che non è accettabile. Tanto mi ricorda un atteggiamento caro ad una sinistra che vorremmo fosse superata. Per questo voterò contro la delibera. MAULO – I DEMOCRATICI – per dichiarazione di voto – Il de I Democratici vota a favore della delibera perché ritiene che anche con gli 55 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 emendamenti siano garantiti almeno ad un minino gli enti, e soprattutto il Comune, da possibili infiltrazioni di interessi personali. Riteniamo che sia ancora poco, però riteniamo che sia almeno sufficiente. Raccomandiamo al Sindaco di tenere presente soprattutto, dal momento che qui non si tratta tanto di garantire soltanto la libertà personale, di autotutelarsi dell’ente. Raccomandiamo che siano tenuti presenti i primi due requisiti generali che sarebbero da soli sufficienti se con un po’ di pessimismo – che non è nel mio carattere ma ce lo metto – se fossero applicati questi due criteri. Li rileggo, anche perché ci sono i cittadini che ci ascoltano, forse è bene che li sentano: “I rappresentanti del Comune negli enti, nelle aziende ancorché consortili, nelle istituzioni e società partecipate devono possedere una competenza tecnica, giuridica ed amministrativa adeguata alle specifiche caratteristiche della carica che deve essere ricoperta e all’attività svolta dall’ente, aziende ancorché consortili nelle istituzioni e società partecipate, nonché agli obiettivi che il Comune si propone di raggiungere attraverso la partecipazione” e secondo è stato già detto in abbondanza “a tal fine i rappresentanti sono scelti considerando le qualità professionali e le competenze emergenti da esperienza amministrativa o di direzione di strutture pubbliche e private, impegno sociale e civile incarichi professionali da comprovarsi mediante curriculum”. I Democratici sperano soltanto che non avvenga la solita caccia all’accaparramento di cariche, di posti che qualcuno in passato chiamava una specie di spartizione del bottino tra i vincitori. Spero soltanto che l’unica realtà a vincere sia stata il Comune in queste elezioni, che l’unica realtà a vincere in queste nomine siano gli enti partecipati dal Comune perché il Comune, cioè la cosa pubblica, e il bene comune abbia più vantaggio di quanti ne vada cercando alcuni privati che pretenderanno senz’altro incarichi. CRUCIANELLI – DESTRA DI POPOLO – per dichiarazione di voto Io dico subito che i due emendamenti Ciaffi non mi preoccupano minimamente. Dico minimamente non mi preoccupano perché io li ritenevo inutili. Le raccomandazioni espresse nel resto del meccanismo del regolamento sono pur sempre soggettive per chi governa. Come si fa a dimostrare il contrario da parte di uno della minoranza se la maggioranza dice che colui che va a presiedere la SMEA, lo Sferisterio, le I.R.C.E..R. non ha le capacità, se la maggioranza lo dice. Diciamocelo in faccia: è tutto affidato al concetto dell’onestà intellettuale di chi fa le scelte, caro Giorgio Meschini. Le regole le dettiamo, le scelte vanno fatte con oculatezza, cercando 56 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 veramente il meglio di questa società civile che ci circonda, cioè della nostra Macerata. Non mi preoccupa l’inserimento di questi due emendamenti che io non ho votato, ma solo perché non li ritenevo indispensabili come aggiunta al corpo del regolamento, per cui darò senz’altro voto favorevole, auspicando e raccomandando che escluso il sottoscritto, dovete cercare il meglio che potete trovare nell’ambito della città. BLUNNO – MACERATA LA MIA CITTA’ – per dichiarazione di voto Macerata la mia città approva gli indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune per un motivo molto semplice: la delibera che andiamo a votare è equilibrata, il documento risponde ad un criterio di efficienza e di buona amministrazione. Efficienza e buona amministrazione sono l’unico criterio che il Comune, il Sindaco, la Giunta, il Consiglio, ciascuno per gli enti di propria competenza dovrà tenere sempre presenti nelle nomine. Del resto dagli interventi della opposizione, che pure hanno dichiarato voto favorevole, questo impianto generale, improntato ripeto alla efficienza e alla buona amministrazione, mi sembra sia stato riconosciuto. Voteremo a favore. CIAFFI – I POPOLARI – per dichiarazione di voto Vorrei ringraziare tutti i Consiglieri, perché in un Atto del Consiglio, la discussione, anche se ci ha occupato diverse ore , non sono ore perdute, perché rappresentano problemi, quelli che abbiamo discusso, della città, sono rimbalzati qui all’inizio di ogni legislatura, e il problema della trasparenza delle nomine, vuoi che si veda dappertutto lottizzazione, vuoi che si veda una ottimistica fiducia nelle scelte, è un problema reale che va risolto, con approssimazione successive, verso una maggiore funzionalità rispetto al compito da assolvere, e una sempre maggiore trasparenza. La Delibera tenta questo, quanto è modificato e migliorato rispetto alle Delibere precedenti, è un piccolo tentativo di andare avanti, che si completerà con l’altra Delibera, che per la prima volta questo Consiglio affronta. 57 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 Vorrei innanzi tutto, anche se l’amico Antolini non ha avuto la possibilità di esprimersi, rassicurare contro qualsiasi volontà liberticida di alcuni degli Emendamenti che sono stati votati, in realtà è stata data una interpretazione pregiudiziale, direi quasi tendenziosa, al di là del linguaggio e delle parole, che non era nelle mie intenzioni, e credo neanche di coloro, che sono intervenuti, e che l’hanno votata, cioè non si vuole né prescrivere nulla, né obbligare nulla, né limitare nulla, perché né il Sindaco è un giudice nello scegliere, e cioè esercitare un potere politico, né questo consesso è un Organismo che decide sulla condizione e lo status delle persone, ma solo stabilisce degli orientamenti, anche quando politicamente afferma cose ovvie; se qui venisse affrontata una mozione per la pace non ci sarebbe nessuno che difenderebbe la guerra, né nessuno, credo, oserebbe dire che è tempo perso, e non vale la pena votare una mozione sulla pace. Questo è un Emendamento che in sostanza afferma, che le scelte del Sindaco si muovono all’interno dei valori positivi costituzionali, e che tutti i cittadini che si candidati, per propria ammissione, non giuridica ma politica, si muovono all’interno dell’associazionismo democratico fondato sugli scopi costruttivi, pacifici, di tolleranza, di trasparenza, di democraticità della Costituzione. E’ in questo senso che vanno intesi, anche se condivido che sono ovvi, tautologici, ma nell’insieme di una mozione, come nessuno rifiuterebbe il famoso cappello, non va letto un Emendamento estrapolandolo dal contesto, ma considerandolo, se cappello è, un cappello. Quindi sdrammatizziamo, non vi sono state né violazioni di libertà, ma neanche reticenze che nella dialettica politica sarebbero state considerate come coperture, noi non copriamo segretezze, né copriamo fini che non sono, nella coscienza anche del Sindaco cittadino, esprimibili in modo chiaro, noi siamo per una liberale partecipazione e riconoscimento di tutti, anche della Massoneria, quando supera il suo complesso di società segreta e diventa una storica associazione, che come ha contribuito nel passato ai grandi valori dell’unità nazionale, può contribuire nel futuro a grandi valori di solidarietà e di una umanità, non più nelle forme occulte che si sono prestate a deviazioni e anche ad associazioni quasi criminose, ma che invece possono svolgerlo in una società libera e liberale nel pieno rispetto dei valori costituzionali. CARANCINI – DS – per dichiarazione di voto - 58 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 Noi voteremo a favore del Documento Amministrativo riguardante gli indirizzi per le nomine, perché lo condivide pienamente, apprezziamo il contributo che è venuto attraverso gli Emendamenti, che sono andati verso la direzione della trasparenza, e sono venuti incontro alle esigenze dei cittadini rispetto a conoscenze. Resto piuttosto sconcertato rispetto ad affermazioni tipo: limitazioni di libertà. Voteremo, quindi a favore del Documento, in quanto lo riteniamo completo. MENGHI – COMITATO ANNA MENGHI – per dichiarazione di voto Il gruppo di cui ho il piacere di essere capo gruppo, ha dimostrato la sua posizione di opposizione aperta, adottando degli atteggiamenti e assumendo delle decisioni sui pochi Atti Consiliari che abbiamo avuto la possibilità di votare, che qualcuno ha anche strumentalizzato tacciandoci di consociativismo, e con questo mi riferisco al voto alla presidenza del Consiglio, come mi riferisco alla astensione sul documento programmatico pur avendo dichiarato la nostra non adesione agli indirizzi di governo presentati dal Sindaco, poco tempo fa. Purtroppo all’inizio, questa Delibera Consiliare avremmo voluto adottare lo stesso tipo di atteggiamento, abbiamo assunto un atteggiamento aperto e disponibile nei confronti della Maggioranza, vi assicuro che la stessa disponibilità c’era questa sera prima di avviare la discussione su questa Delibera Consiliare. Constatiamo un atteggiamento di chiusura di questa Maggioranza, dichiariamo il nostro voto contrario, proprio alla luce di quanto or ora ha detto Ciaffi nella dichiarazione di voto sulla questione della trasparenza, che questa Delibera non garantisce; riteniamo ancora una volta, che in questa città abbia vinto il potere trasversale, che qualcuno volgarmente chiama Massoneria. SAVI – COMUNISTI ITALIANI - per dichiarazione di voto Ricordo ai cittadini, che nel dicembre 1997, chi oggi ha presentato un Emendamento, votò contro un Emendamento presentato dall’allora Consigliere Lattanzi. Noi 59 5 del 12 GIUGNO 2000 PROT. N. 17387 voteremo a favore della Delibera. LA RAPIDA SERVIZI – MACERATA