SETTIMANALE
DI POLITICA
E COSTUME
Autorizzazione del tribunale
di Siracusa n.2/2003
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diretto da Salvo Benanti
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Anno 24
FONDATO NEL 1988
N° 15/2012
Domenica 15 aprile 2012
Sindaco: Ecco i nomi nuovi
Confronto nel forum del nostro giornale su Fb. I più votati Toi Bianca,
Fabio Moschella, Roberto Cafiso, Paolo Reale e Michele Mangiafico
Il toto sindaco della città di Siracusa scatena passioni, sondaggi, indagini, polemiche,
il vecchio contro il nuovo, il troppo vecchio,
il
troppo
nuovo,
l’incompetente….Non c’è Gruppo in Facebook che non abbia aperto discussioni e
sondaggi sul futuro sindaco della Città. Anche il Gruppo Facebook dei i Fatti lo ha
naturalmente promosso provocando una
infinità di interventi (quasi 300 ad oggi) e
discussioni che sarebbe difficile sintetizzare. Chi ha voglia di leggerli si colleghi su
Facebook al Gruppo “i Fatti della Domenica”. In questo dibattito alcuni aspetti mi
hanno colpito. L’indicazione del candidato
sindaco è sempre prudente, un sussurro accennato, si preferisce indicare gli assessori
con specifica competenza. Sul sindaco emergono, comunque, nomi nuovi, e non
sono i soliti:
Toj Bianca .Giornalista affermato e competente
Fabio Moschella imprenditore agricolo ed
ex segretario provinciale dell’allora DS
Paolo Reale ex assessore all’Urbanistica
Roberto Cafiso dirigente dell’ASL – psicologo ed affermato giornalista
Michele Mangiafico attuale presidente del
consiglio provinciale
I nomi degli assessori si moltiplicano:
Marcello Lo Iacono
Maura Fontana
Sandro Campagna
Manuel Giliberti
GRAZIE!
Sono stato letteralmente sommerso nel mio
indirizzo di posta elettronica e su fb da
messaggi di solidarietà, apprezzamenti,
inviti a resistere e continuare…. Grazie a
tutti, è bello sentire l’affetto degli amici
che, in questo caso, è andato anche oltre,
ho ricevuti messaggi da persone che non
ho mai conosciuto e che si sono sentiti in
dovere di scrivermi e di manifestarmi la
loro vicinanza. C’è anche chi ha fatto finta
di non avere letto, ma questo appartiene
alla normalità, mi sarei sorpreso del contrario, il pusillanime resta tale in tutte le
circostanze.
Quanto al pressante invito a non farmi intimidire e continuare, ripeto quanto ho già
scritto. Non è la prima volta che ricevo
questi messaggi (addirittura di morte !),
non mi hanno mai impressionato perché ho
sempre pensato che fossero il frutto di codardi o di menti malate. Sono sempre stati
(al pari degli atteggiamenti intimidatori
anche senza messaggi) un potente stimolo
per andare avanti. Non ho ancora ricevuto
notizie dalla polizia postale alla quale, come ho detto, mi sono rivolto. Non appena
ne avrò informerò i tantissimi amici che mi
sono ritrovato in questa occasione e che
ringrazio ancora di cuore.
Salvo Benanti
Giovanni Intrigliolo
Pier Francesco Rizza
Giancarlo Garozzo
Ettore Di Giovanni
Giovanna Conti
Gianni Gallaro
Fabio Rodante
Santoro Tafuri
Roberto Visentin
E tanti altri nomi di cui i proponenti hanno tratteggiato profilo e livello di competenze. C’è chi ha anche ipotizzato Giunte
di “salute pubblica” con assessori scelti
sulla base delle competenze e non
dell’appartenenza (ma molti dei nomi fatti
non hanno appartenenze politiche). Ne
sono scaturite Giunte all’apparenza im-
proponibili che dovrebbero fare riflettere i
partiti e chi gestisce la politica in questa
città. La gente è stufa di partiti, di formule
politiche, dei soliti nomi,di nomi calati
dall’alto, di assessori messi lì per incassare
lo stipendio, di esperti del nulla che beccano migliaia di euro al mese alla faccia della
crisi..
Se nella nostra città si profilasse uno schieramento non tradizionale, nuovo, agguerrito, senza pregiudizi o timori, forse una
Giunta di salute pubblica sarebbe possibile
ed anche un Sindaco giovane, competente,
onesto, nella mani di nessuno se non della
sua sensibilità ed intelligenza. Esisterà? Io
penso di si. Ma una sindacatura si promuove dal basso, proprio da questi forum, se
gli interventi sono seri e se gli intervenuti
non appartengono alla categoria del
“cazzeggio”: buoni a scrivere e parlare ma
quando c’è da mobilitarsi sul serio, telefonare, riunirsi, camminare, dialogare,.. molti
formidabili “interventisti di forum” si rivelano essere evanescenti, presenti soltanto
sulla carta. Insomma, l’aria preelettorale
che si respira in città è buona, sembra la
premessa di un cambiamento radicale e
profondo, come ci vorrebbe e come è da
tutti auspicato, così che i pensanti questa
volta possano battere le truppe cammellate,
i non pensanti. Così indubitabilmente è oggi, alla partenza, ad un anno delle elezioni
del 2013….sarà così anche tra un anno, a
fine corsa?.
Sindaco: c’è Moscuzza
Dopo il via dato su queste colonne circa
un mese addietro si è scatenato un po‟
ovunque il toto sindaco a Siracusa. Come leggiamo sopra nella discussione che si è svolta sul
nostro forum, non ci sono
sempre i soliti nomi, anzi
stanno venendo fuori nomi
di cittadini siracusani impensabili fino a quando non
abbiamo dato il via a quella
che oggi è un‟affollata kermesse.
Qui sopra la novità assolute,
ma ci sono anche i soliti noti
e cioè i movimenti di “quelli
che contano”. Abbiamo detto la settimana scorsa che
l‟area politica del PD vicina
a Roberto De Benedictis
“vede bene” il ritorno di
Marco Fatuzzo che però ad
oggi continua a non dare
segnali di disponibilità mentre alcuni segnali di non disponibilità nei
suoi confronti sono già arrivati da esponenti bersaniani. Ma se Fatuzzo in prima battuta non va già bene, ce ne sono a
non finire candidati “di sinistra” che la
disponibilità la darebbero più facilmente. Oltre a Trigilia e/o Adorno già menzionati, sono in tanti ad
apprezzare il nome di Beatrice Basile particolarmente agguerrita sul piano paesistico e proprio per questo gradita ai progressisti
giovani e rampanti. Ovviament e ovviamente resta
sempre vivo il “non c‟è due
senza tre” che riguarderebbe ovviamente lo stesso
De Benedictis.
A destra non va meglio:
nomi a non finire. Visentin
non pare più in corsa, insomma “l‟usato sicuro”
non attizza più di tanto,
anche la Muti, voluta da
Prestigiacomo, scricchiola
mentre Vinciullo sembra
risoluto a tentare la carta
Vermexio. Strategia? Forse ma Vinciullo
sembra sincero, chissà. Ci sono anche i
due assenza, Enzo e Giuseppe, sornioni,
scafati. Ma tutti questi sindaci in pectore
Comunale a +2477 TeatroVerga +2584
I proclami sono finiti e del teatro non si parla più. cvd
Fra non molto si scoprirà la necessità di altri lavori...
hanno qualche possibilità seria di farcela
solo se Pippo Gianni è nella coalizione
assieme al PDL, in caso contrario
quest‟area è perdente, anche in maniera
netta. Ancora nel PD l‟area Marziano ed
il SEL di Gentile hanno serrato le fila su
Marziano e fanno ovviamente trapelare
uno scarso interesse dello stesso candidato. Strategia? Quasi certamente. Altro
nome che gira quello di Giancarlo Garozzo che in caso di primarie avrebbe le sue
brave possibilità, senza questo strumento
per lui è difficile.
Nel centro è la confusione più nera. Nessuno mira a candidarsi ma i candidati ci
sono. Granata del FLI, Bandiera
dell‟UDC, e fresca di giornata la candidatura di Antonio Moscuzza dell‟Mpa (nella
foto) a sindaco col sostegno di Lombardo
e Gennuso.
Infine l‟IDV sembra orientata a correre
da solo con un candidato unico e cioè Paolo Giansiracusa. Anche perché su Maria
Rita Sgarlata sembrano essersi scatenati
altri appetiti. Ma ovviamente non siamo
ancora alla scrematura anche perché
molte proposte sono ovviamente strumentali.
Via Crispi +2041
Dopo l‟ intervento di viale Teracati tocca a via Crispi?
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Domenica 15 aprile 2012
Pd (ir)responsabile
Ferlito: Pensiamo all‟edilizia commerciale e
residenziale e diciamo sì al rigassificatore
Mentre il vecchio sistema politico frana e diventa sempre più
inadeguato, esibendosi in doppi salti mortali come l'improbabile proposta per l'Istituzione di una commissione d'inchiesta
sul finanziamento pubblico dei partiti, cioè come invitare il
tacchino al pranzo di Natale. Mentre tutto questo succede
cosa fa la società civile? Domanda lecita, perché dato per
appurato che la tenaglia giudiziaria, oggi nemmeno tanto ispirata da una regia antipolitica, anzi sembra quasi costretta
da questo sistema suicida ad agire. Dato ciò dovremo quindi
al più presto, sia al Nord come al Sud, cercare nuovi soggetti
per ricostruire il tessuto connettivo sconvolto da questa seconda repubblica (tutto minuscolo) che sta finalmente tirando le cuoia e togliendosi dal mezzo lascerà un vuoto oltre
che un grande buco nel debito pubblico e nelle tasche di tutti
gli italiani. Il fronte politico si è, per così dire, mangiato anche i sistemi di mediazione sociale che i partiti, rappresentati
da leader storici e narcisi, avevano sviluppato in questi ultimi
anni. Direi con mediocre profitto. Anzi tutto l'impegno era
profuso ad una parcellizzazione delle istanze che avevano
come punta di iceberg l'esigenza del cavaliere di salvarsi la
pelle ma che in definitiva hanno lanciato uno "stile", nel senso nauseante del termine, che è stato preso
e ripreso sotto ogni campanile, da Penati a
Lusi, fino ad arrivare a Foti. Una sorta di
auto-assoluzione, che cela un senso di recidiva inammissibilità dell'inadeguatezza,
del loro essere fuori luogo in una società
come quella italiana, che pare debba ormai
fare dei grandi sacrifici per restare a galla.
Mentre tutto questo accade, oggi le associazioni di Siracusa, tutte in pompa magna,
con tanto di SEL più schiuma varia, scrivono un comunicato di solidarietà nei confronti della dott.ssa Trigilia, responsabile
Beni paesistici, naturali e naturalistici della
soprintendenza di Siracusa. La dirigente
sarebbe sotto attacco da parte dei consiglieri di "Grande Sud" in merito al piano paesaggistico che è stato recentemente esitato
dal governo regionale e che propone un
corollario di tutele che interessano il territorio siciliano. Che dire, che, ovviamente, il gruppo ambientalista ha ragione, ma che di comunicati è lastricato l'Inferno.
Titti Bufardeci, capogruppo consiliare Grande Sud alla Regione Sicilia, dichiara: “A nostro avviso non pensiamo
un’agronoma (la Trigilia ndferlix), anche se con acquisite
competenze in materia di beni culturali, non può essere considerata la persona giusta", ma Sebastiano Messineo
(Assessore regionale ai BB. CC.) dice in merito: «Nessuna
nomina politica - dice Messineo -. Così come sono demagogiche le polemiche contro il Piano paesaggistico approvato
lo scorso gennaio. In attesa della nomina del soprintendente,
che sarà ufficializzata in questi giorni, la legge prevede che
la reggenza
gerarchica sia affidata al dirigente con maggiore anzianità in
organico. L'attuale reggente risponde proprio a queste caratteristiche e, comunque, sostituisce un altro dirigente con più
anni di servizio ma assente dall'ufficio per motivi personali.
Dunque non c'è nessuna nomina politica ma solo un atto di
legge». Che dire, i comunicati di solidarietà da parte delle
associazioni mi sembrano fuori luogo. Il problema non si
restringe su una funzionaria "sotto attacco", mi auguro che la
dott.ssa Trigilia goda sempre di buona salute, inoltre prende
uno stipendio per il suo lavoro e ne sono felice. Ma alla fin
dei conti, la resa dei conti sarà sul "tavolo politico" e dei progetti che si svilupperanno sul territorio. Non certo con la solidarietà si costruisce il futuro di Siracusa.
In una parola, ai nuovi affari gestiti, da quelli che loro
"ingenuamente" denominano, del "Grande Sud" (ma si sa,
invece, che la vicenda interessa un gruppo trasversale di politica e affari dove sono dentro "tutti"), a questo tentativo,
insomma, di bloccare il piano paesaggistico, loro, lo Zibaldone della società civile, oppongono la vecchia e stentorea
politica urlata di mere enunciazioni non accompagnate da
nessuna proposta che esalti quest'ultimo strumento, preziosissimo e che lo faccia apprezzare alla popolazione come un
elemento qualificante che porterà economie e vantaggi.
Io sono in disaccordo, ovviamente, con l'azione del Comune di ricorrere contro il piano paesaggistico. Ma tutto ciò,
c'è anche da dire, almeno risponde ad una "visione", anche
se sbagliata, della città. Visione inesistente dall'altra
"parte". Invece di mettersi in processione col cero votivo, vi
è bisogno di idee e progetti innovativi. Partire dal paesaggio
come una risorsa, un valore aggiunto per far decollare il
territorio a partire dal vincolo. Interessando investimenti,
modellando una proposta occupazionale ed economica realistica.
Mi rendo conto che la situazione non è incoraggiante, ma
ho anche la presunzione di sostenere, che la stragrande
maggioranza di coloro che hanno firmato quel comunicato
e che protestano oggi, se rivolgessimo loro la domanda, su
cosa pensano in merito alla possibilità di rivoluzionare il
tessuto urbanistico della città: Possiamo espropriare e abbattere gli edifici che bloccano il nostro fronte marittimo
per renderlo fruibile con la creazione di spiagge con servizi? E, di conseguenza, con la "liberazione"
dei volumi li possiamo dedicare all'edilizia
commerciale e residenziale?
Bene a questo progetto tutti urlerebbero allo
scandalo e alzerebbero lo stendardo
"glorioso" della non cementificazione. Vedete care amiche e amici, lo scandalo a Siracusa non sta nel "costruire" o
"cementificare", sta nel fatto che è surreale
farlo in mezzo al porto o sulle aree ricadenti
il vincolo archeologico. Nulla vieta di pensare un progetto edilizio, che interessi anche
una notevole espansione della città verso
Sud, ma esso passa attraverso la cruna di tre
aghi.
1. Provare a recuperare l'accesso totale al
fronte marittimo, a partire da Ortigia fino a
Sud (fin dove il progettista vuole, io arriverei fino alla punta di Portopalo).
2. Bisogna costruire attività e servizi attorno
alle oasi naturalistiche e i siti archeologici e convogliare un
turismo consapevole durante tutto l'anno.
3. Decidere di cosa bisogna fare della zona industriale. Personalmente sono a favore del rigassificatore, ma con la costruzione di un impianto che metta al sicuro le popolazioni,
da collocare in alto mare. Inoltre va sviluppata l'industria
leggera della trasformazione dei prodotti agricoli e i surgelati. Va promosso un parco tecnologico, soci gli Enti Locali, le imprese, l'Università, per sviluppare progetti nel campo dell'economia dell'informazione, reti a banda larga (uno
spazio interessante è la costituzione di una "dorsale"
internet per il continente africano), progetti nel campo
dell'energia alternativa e ecosostenibile.
Il vero problema, quindi, è lanciare un progetto per la città
e per la provincia. Mi rendo conto che la colpa non è delle
piccole associazioni e dei soggetti interessati che, anzi,
spesso rappresentano una parte della città che "resiste". Le
responsabilità maggiori le ha il Pd e quell'area di sinistra
che non è riuscita ad emanciparsi dalla vecchia politica. Altro che seconda repubblica, il Pd a Siracusa è preso d'assedio ancora dalla prima (repubblica)! Insomma cara sinistra
siracusana, oltre a scrivere comunicati di solidarietà vai al
sodo. Occupati del Pd e della sua politica disinvolta gestita
dai vecchi dc mentre i vecchi pci, in silenzio, si occupano
della zona industriale. Chiedi le primarie della sinistra subito. Capisco che può sembrare esageratamente anzitempo,
ma questo eccesso di zelo va riferito al fatto che, dal partito
di Repubblica al Pd di Bersani, tira aria pesante per le primarie. Fissarle per febbraio del prossimo anno sarebbe un
obiettivo politico importante.
Preparati in tempo, evita che arrivino i SOLITI "volti nuovi" a Palazzo Vermexio.
Salvatore Ferlito La Rocca
Perché Grande Sud sostiene Bono?
E c'è chi ancora non capisce come mai Grande Sud sostenga il presidente della provincia di Siracusa. Pure un bambino
che avesse assistito alle varie conferenze di questi ultimi mesi sulle tematiche ambientali e urbanistiche del territorio e che
avesse visto con quanto accoramento si sta cercando di creare il distretto turistico capirebbe quello che sta succedendo.
Fondamentalmente si sta attaccando qualsiasi legge che protegge il territorio dalla speculazione edilizia. La stessa idea di
costruire i campi da golf non è che aiuti il settore turistico e mantenere i campi da golf costa, sicuramente in termini di risorse idriche (qui in Sicilia non abbiamo così tanta acqua). Pure creare qui una struttura per fare congressi medici sicuramente porterebbe una sacco di soldi in più. Non conosco personalmente il sig. Bono (e non apostrofate che è onorevole...non mi interessa, è una persona e basta) e quindi non potrei dire se tutta la sua vita sia stata costellata da azioni malevole, posso dire però che in questo frangente la corda la sta tirando davvero parecchio. A questo si aggiunge il fatto che
gli attacchi costanti ai vari piani di protezione del territorio e il rischio di avere costruzioni vicine a siti di interesse archeologico (quindi turistico e culturale) sta mettendo in cattiva luce la città rispetto ai criteri dell' Unesco. Ora, io capisco che
i cittadini siano stanchi della politica, siano diventati un po' apatici, ma a quei 4 gatti che mi leggono (e lo so che non sono
solo 4) chiedo di partecipare più attivamente: quando ci sono le conferenze partecipate, ascoltate, fatevi una idea.... aprite
gli occhi.
Gabriella Scalas
Precetto pasquale
per dipendenti Asp
“Siate sempre più vicini a chi soffre, abbracciate le croci
dell’umanità per comunicare la speranza”. Un messaggio al
personale dell’Azienda sanitaria provinciale, che l’arcivescovo
di Siracusa mons. Salvatore Pappalardo ha rivolto durante la
celebrazione, nella cappella dell’ospedale Umberto I, del precetto pasquale aziendale alla presenza del direttore generale
Franco Maniscalco, del direttore sanitario Corrado Vaccarisi,
del direttore amministrativo Salvatore Strano, dei dirigenti e
del personale che a vario titolo opera nell’azienda.
Nell’augurare una Buona Pasqua a tutto il personale, ai pazienti e alle loro famiglie, il direttore generale Franco Maniscalco si è soffermato sul senso di responsabilità, di fedeltà e
di appartenenza che deve essere proprio di ogni dipendente
“poiché soltanto facendo squadra – ha detto - è possibile migliorare la qualità percepita dei servizi sanitari”.
PRELIEVI DI CORNEE ALL‟UMBERTO I
Cresce la cultura della donazione nel capoluogo aretuseo.
All’ospedale Umberto I di Siracusa la scorsa settimana è stato
eseguito un prelievo di cornee su una donna di 78 anni di Siracusa ricoverata nel reparto di Rianimazione e deceduta per
arresto cardiaco. Altro prelievo di cornee è stato effettuato su
un uomo di 48 anni deceduto per arresto cardiocircolatorio.
Ambedue i prelievi sono stati trasferiti alla Banca degli occhi
di Palermo.
LICCIARDELLO DIRETTORE CARDIOLOGIA
AL MUSCATELLO DI AUGUSTA
E’ Giovanni Licciardello il direttore dell’Unità operativa
complessa di Cardiologia con UTIC dell’ospedale Muscatello di Augusta, appartenente al Distretto ospedaliero Sr 2.
L’incarico gli è stato conferito a conclusione della procedura concorsuale che lo ha visto prevalere sugli altri candidati.
Il colloquio sostenuto dinanzi alla commissione giudicatrice, infatti, ne ha evidenziato le ottime e approfondite conoscenze teorico-professionali e l’ottima capacità e padronanza delle problematiche gestionali ed organizzative, mentre
il curriculum formativo e professionale è stato ritenuto ottimo e di particolare interesse sono stati giudicati i lavori
scientifici.
Proveniente dall’ospedale Ferrarotto di Catania, vanta una
variegata esperienza professionale, oltre alle docenze espletate in diverse scuole di specializzazione dell’Università di
Catania.
Nuovo soprintendente
(in quota Mpa?)
L'architetto Orazio Micali, 52 anni è il nuovo soprintendente di Siracusa. Micali, dirigente dell'Unità Operativa
09 Beni paesistici, naturali e naturalistici del versante
ionico a Messina, è stato dal 2004 al 2009, direttore del
Museo di arte moderna e contemporanea "Francesco
Messina" a Linguaglossa. Alla Soprintendenza di Siracusa andrà a ricoprire l'incarico lasciato vacante dall'ex
soprintendente Concetta Ciurcina, andata in pensione
ed in seguito ricoperto per sei mesi dalla reggente, Marzia Scialabba, dirigente dell'Unità Operativa Beni bibliografici, a cui nelle ultime settimane è subentrata
sempre in veste di reggente pro tempore la dottoressa
Alessandra Trigilia, dirigente dell'Unità Operativa Beni
paesistici, naturali e naturalistici. Non vorremmo mancare di rispetto all‟assessore regionale Messineo che peraltro è siracusano, ma conoscendo la natura del presidente Lombardo possiamo dire con quasi assoluta certezza che il nuovo soprintendente è in quota o quanto
meno vicino alle posizione del Mpa. In caso contrario la
sua nomina sarebbe un miracolo, ma così non è.
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Domenica 15 aprile 2012
l’intervistainventatal’intervistainvent
Macchè cultura, è bassa politica
Sono in tanti gli infiltrati a caccia di una nomination politica per arrivare
col massimo appoggio alle scadenze elettorali. Una chiamata alle urne
Allora questo risveglio culturale? Questi
giovani mobilitati sulla cultura e sull‟arte è
tutta una balla?
L’iniziativa c’è ma non è tutto oro quello che
luccica…
In che senso?
Ci sono giovani presi dal sacro fuoco della
cultura, con entusiasmo e autentica voglia di
fare, e poi…
E poi?
Poi ci sono altri che strumentalizzano il tutto
per trarne un utile politico.
Ma che stai dicendo?
La crudele e pura verità. Io me ne sono accorta subito, anche quando partecipavo alle
lunghe riunioni preparatorie.
Te ne sei accorta e non hai fatto nulla? Non
dovevi
difendere
l‟apoliticità
dell‟iniziativa?
Ma chi se ne frega dell’apoliticità!. Semmai
ho pensato a portare più gente possibile dalla
mia parte, non si sa mai dovessi davvero candidarmi…
Sindaco?
Sindaco, assessore, consigliere non cambia
molto. A me questa politica piace e penso di
farne parte per quanto più tempo sarà possibile.
Alla faccia della chiarezza!
Non mi accusi sempre di fare la svampita? Mi
critichi anche quando parlo chiaro?
Nemmeno per idea. Torniamo al discorso
di prima. Allora, hai capito subito che c‟era
chi voleva metterla in politica? Complimenti perché io non l„avevo capito nemme-
no un po‟
Guarda che io ho il naso lungo, tanto è vero
che dopo aver scoperto i reconditi scopi ho
messo dei paletti, ho chiesto appoggi burocratici, procedure da rispettare, insomma
ho fatto un certo ostruzionismo…
Per ottenere cosa?
Ma per avere più peso è ovvio.
Scusa ma gli organizzatori tradizional-
mente sono vicini alla destra e quindi li
avresti dovuti avere vicini..
Non tutti. E’ vero che molti erano prima amici di Granata, ma è anche vero che ci sono state infiltrazioni massicce di persone
non dico di sinistra, ma senza scrupoli,
pronti a tutto pur di ottenere una
nomination politica e quindi arrivare col
massimo di appoggio alle scadenze elettora-
li. Una chiamata alle urne.
Scusa, ma ho perso qualche passaggio. Tu
dici che dietro ad una iniziativa spontanea
finalizzata al rilancio della cultura a Siracusa si nasconde invece un pacchetto di persone che punta solo ed esclusivamente al momento elettorale e vuole quindi sfruttare
questi entusiasmi solo per acquisire consensi personali?
Grosso modo è così. C’è chi lo fa in maniera
paludata e chi è invece più diretto. Che la finalità sia questa non mi pare possa essere
messo in dubbio..
Quali sono le prove inoppugnabili?
Basta che tu ascolti alcune interviste e/o anche
che presti attenzione ai soggetti che, specie in
piazza, e un po’ dovunque si mettono a dirigere la banda. Sono persone che io conosco da
tempo e a cui fino ad ieri del risveglio culturale non interessava un fico. Oggi eccoli là impegnatissimi e il loro obiettivo finale mi pare
scontato.
Ma tu vedi questi figli di buona donna…E il
Comune patrocina il tutto?
Il Comune è soggetto terzo, ha assecondato,
ma è chiaro che io e altri abbiamo tenuto gli
occhi bene aperti.
Ma questa è proprio una città…
Di merda? Vuoi dire di merda?
Già. Sono molto deluso. Con questa impostazione altro che rilancio culturale…
Impresa impossibile, io l’ho capito subito.
Debbo rivalutarti, sei più furba di quanto
pensassi.
Furba, vuoi dire intelligente?
No, no, voglio dire proprio furba.
l’intervistainventatal’intervistainvent
Fino al 2013 il ballo di Pippo
Visentin? Lo prenderei a calci nel sedere. Assessori traditori? E’ fisiologico.
La scelta di Bono? Calcolata. Chi è il più bravo? Io, lo sanno tutti
Dimmi la verità, terrai in sella Bono e Visentin fino alla scadenza del mandato?
E’ una soluzione obbligata, non c’è chiarezza e quindi non c’è la possibilità concreta di
un intervento per concludere meglio la legislatura al Comune e alla Provincia.
Molti dicono che sei accomodante perché
hai una decina di assessori?
Gli assessori non fanno mai male…
Alcuni assessori sì, sono scarsi, pretenziosi, praticamente inutili
E tu pensi che io non sappia chi è inutile e
chi fa bene?
C‟è anche chi è stato indicato da te ma di
fatto flirta con il leader di un altro partito
So bene, e anche questi soggetti sono sotto
controllo. Vedi, in politica abbastanza spesso bisogna fare buon viso a cattivo gioco..
E quindi tenerti stretti assessori non solo
scarsi ma anche traditori
Beh sì. Ma sono casi sporadici, non rientrano in quelli che sono generalmente i comportamenti degli amici del mio partito.
Il tuo rapporto con Visentin?
Certe volte lo caccerei a calci nel sedere per
quanto è irritante. Gli dico sempre di andare
per le strade, di parlare con la gente, di non
stare rinchiuso nel Palazzo..
E invece?
Invece niente. Lavora poco e male assalito
com’è dalle sue mille ansie. Ha sempre il
timore di sbagliare e questo lo porta a sbagliare almeno una decina di volte al giorno.
Ma il sindaco è un leader della politica
siracusana in questo momento? A
quanto ci risulta stava per lasciare il
Pdl
Sì, ho saputo, sarebbe stata la sua ennesima cazzata. Per fortuna la telefonatina
giusta gli è arrivata per tempo. E poi che
avrebbe fatto? Con chi sarebbe andato? Con
Bono e i suoi desperados?
Magari avrebbe fatto una lista civica
“Visentin alla morte”
Dici bene, avrebbe decretato la sua morte
politica. Il consenso caro mio è una cosa
seria, si conquista sul campo, parlando con
le persone, comprendendo le loro esigenze,
facendo le battaglie politiche giuste. Tutte
robe che per il tuo amico sono aramaico.
E Bono? Allora è impazzito?
Ha preso atto al congresso del Pdl che non
era nessuno, che contava meno che nulla,
che sarebbe dovuto andare, cappello in mano, da Bellucci e Vinciullo, e allora..
Allora?
Ha cercato la strada dell’orgoglio puntando
sul fatto che è presidente della Provincia
ancora per un anno e che ha appunto un anno di tempo per preparare una strategia.
Un fatto calcolato?
Assolutamente sì.
E‟ stato bravo?
Questo non lo so dire.
Insomma, fra Visentin e Bono chi è il più
bravo?
Ma io naturalmente. In questa provincia sono sempre io il più bravo, lo sanno tutti, e
poi si vede ad occhio nudo.
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Domenica 15 aprile 2012
Opinioni
e repliche
Diventa una esigenza avere uno spazio che consenta a chi ci
legge di poter replicare o di poter dire la propria opinione su
quello che è già stato pubblicato dal nostro giornale. Naturalmente chiediamo che le repliche siano stringate, o comunque
compatibili con la necessità di dare visibilità a tutti.
cittadinisulwebcittadinisulwebcit
Biblioteca Schiaffo alla crisi Trattativa
al buio
Alla cultura non si dedica solo una settimana e la cultura non va spettacolarizzata. La
signora Mariella Muti, presentando la manifestazione, parla un paio di volte di sistema bibliotecario. Lo scrivo per l'ennesima
volta: la biblioteca di via dei santi Coronati
a Siracusa ha un piano (quello dedicato alla
lettura) e il piano basso (l'archivio) al buio.
Il lettore che volesse consultare un libro deve farlo in penombra; il lettore che volesse
chiedere un libro nei pomeriggi del martedì
e del giovedì normalmente incontra delle
difficoltà. La biblioteca di cui scrivo non è
piccolina, ha un parco libri considerevole e
in più la sala lettura del primo piano (quella
al buio) è la più adeguata per lo sviluppo di
progetti, momenti di lettura in gruppo, salotti letterari. Però noi abbiamo la settimana
della cultura.
Gabriella Scalas
Gianni Augello: Piccola impresa aumenta il salario mensile di 150 euro
Un piccolo esempio per esorcizzare la crisi
nelle famiglie italiane arriva da Belvedere
dove una piccola azienda siracusana del
settore commercio, guidata da un giovanissimo imprenditore, con 4 operai dipendenti, ha dato una clamorosa risposta alla crisi
economica che preoccupa tanto le famiglie
per gli aumenti dei carburanti, delle bollette di luce, acqua, telefoni, generi alimentari
di prima necessità, IVA, IMU, TARSU,
Addizionali IRPEF comunali e regionali, e
tanti altri orpelli onerosi che si scoprono
giornalmente a contatto con la Montepaschi-Serit, l'Agenzia delle entrate, le banche e le istituzioni di servizio ai cittadini.
In sintesi la semplicità del provvedimento:
nella busta paga di Marzo e a seguire
fino a quella di Dicembre, a richiesta del
personale dipendente, l'azienda ha concesso un contributo forfettario di 150
euro cadauno in conto al maturando e
maturato TFR (Trattamento Fine Rapporto o liquidazione); di questi circa 30
euro vanno allo stato per ritenute irpef e
le rimanenti 120 euro ai lavoratori: appena uno spiffero se considerate l'uragano
che sta colpendo le famiglie italiane rispetto agli aumenti e alla corrosione del
potere d'acquisto dei salari, stipendi e
pensioni. Se fosse proponibile questo
provvedimento a tutte le imprese piccole
e grandi, agli oltre 21 milioni di lavoratori del privato e del pubblico...si avrebbero delle cifre mostruose, ora ferme e
forse accantonate, che potrebbero far
saltare il banco della crisi...crisi...crisi
che è diventata lo stress quotidiano per tutti.
Oltre 600 milioni di euro allo Sato e 2.500
milioni di euro al mese agli operai per 10
mesi...a pensarci bene potrebbe essere una
svolta all'intera crisi, un pò di ossigeno alle
casse statali, al rilancio dei consumi, alla
disponibilità di nuovi posti di lavoro ai giovani e alle donne.
Il messaggio basterebbe farlo sapere ai vari
MONTI, PASSERA, FORNERO, CAMUSSO, BONANNI, ANGELETTI, ALFANO, BERSANI, CASINI. Chissà se potrebbe avere una risposta pratica e concreta.
Giovanni Augello
privata
Qualcuno chiede se per la bonifica dei Calafatari sia stato favorito qualcuno. La domanda naturalmente è retorica e spiace che
persone a conoscenza della risposta non si
esprimano . il vero motivo è quello di utilizzare legittimi pretesti per fare lavorare
imprese vicine. L'appalto infatti è stato affidato alla ditta master scavi ( sita nei pressi di viale Zecchino ) dal soggetto attuatore
del commissario per l'emergenza idrica in
Sicilia tramite procedura ristretta accelerata, come fa in genere il commissario. il
commissario all’emergenza è Raffaele
Lombardo sorretto dal PD in sede regionale (che opportunamente non si esprime ) ; il
soggetto attuatore del commissario è Dario
Ticali ( vicino al PDL) . Sembra chiaro che
dietro questo spirito riqualifica -torio ci sia
una bella convergenza politica . E conferma di questo si trova in alcune delle ordinanze scaturite dall' indagine denominata "
oro blu “.
Andrea Genovese
Di che sorprendersi? Tutti a declinare onestà, legalità, trasparenza…davanti alle telecamere e quando scrivono nei giornali.
La realtà è ben diversa e questa
“procedura ristretta accelerata” (alias la
deprecatissima trattativa privata !) descritta da Andrea Genovese sarebbe un esempio tipico di intesa con il suggello di Lombardo (MPA) ma anche del PDL e del PD.
Vitadacani Gattari e gattare uniamoci
l numero delle persone che volontariamente, gratuitamente
e con grande responsabilità accudiamo i cani randagi e i
gatti delle numerosissime colonie feline nella nostra città E'
ALTO! Nonostante le difficoltà che ogni giorno i cittadini
volontari incontriamo (maltrattamenti nei confronti degli
animali, avvelenamenti, allontanamenti con atti violenti,
investimenti continui, sbranamenti di gatti da parte di cani
padronali lasciati incustoditi ed altro) continuiamo e continueremo a nutrire e curare i gatti e i cani randagi perchè
oltre all'amore che proviamo verso questi esseri nobili, siamo convinti che accudirli è un gesto di grande civiltà e sensibilità da condividere. I cani ed i gatti considerati animali
da compagnia sono protetti dalla legge 281 de 1991 ed in
particolar modo dalla legge 189 del 2004 che introduce nel
capo IX bis del Codice Penale dei "Delitti contro il sentimento per gli animali" ipotesi delittuose, da considerare
reati plurioffensivi perché da un lato tali reati producono
un danno al sentimento che molti cittadini proviamo per gli
animali e dall'altro producono "ipso facto" la lesione degli
animali stessi. Tra le ipotesi delittuose: l'uccisione di animali per crudeltà e mancanza di necessità, il maltrattamento di animale, l'abbandono, la detenzione in condizioni di
incompatibilità ed altri. Il legislatore ha quindi posto in
primo piano una realtà che tutti i giorni abbiamo sotto gli
occhi e che purtroppo viene sottovalutata. A questo si aggiunge la totale assenza delle Istituzioni preposte alla tutela degli animali che con Ordinanze Sindacali, con interventi
specifici del Settore Veterinario dell'ASP potrebbero mettere in risalto e far conoscere adeguatamente i Diritti degli
animali e come il sentimento verso gli animali sia diventato
un sentimento molto comune protetto dalle leggi del nostro
Stato. Sarebbe quindi doveroso che le Istituzioni preposte
alla tutela degli animali collaborassero correttamente con i
volontari, gattare e gattari, che si prendono cura delle numerose colonie presenti in città e dei branchi di randagi sul
territorio. Ciò senza il vincolo di appartenenza ad Associazioni varie che per prima cosa chiedono la tessera e solo a
seguire sono disponibili ad occuparsi dell'iter burocratico
per aiutare un animale o la persona che se ne prende cura
ai fini della vaccinazione, sterilizzazione e iscrizione all'anagrafe canina e felina. Vale la pena di ricordare che la
legge tutela il sentimento del CITTADINO verso gli animali
come titolare di diritti e doveri.
Elena Caligiore
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Domenica 15 aprile 2012
Siracusa è una realtà implosiva
Tanghetti: E’ una città che vive al di sopra dei suoi mezzi, anche l’informazione
è esagerata. Antipolitica a parole, saranno votati sempre gli stessi
Filippo Tanghetti, sei un attento osservatore della realtà
siracusana. Sul piano generale come siamo messi?
Potremmo dire che non sono del tutto distratto? Forse la
mia non appartenenza a questi luoghi, mi permette ancora
di leggere cose che ai più potrebbero sfuggire per assuefazione.
Come dire, entrando in città da
Nord, non mi sono abituato a vedere quel tratto di costa tra marina
di Melilli a Scala Greca, senza esclamare: ma che schifo! Siracusa
sta messa come tutte le piccole città di provincia, è vittima delle città
più grandi, Catania in questo caso.
Lo è politicamente, culturalmente,
economicamente, e socialmente.
E’ una città che non si evolve, nessuno degli indicatori ne segnalano
la crescita, se non per
l’indebitamento pro capite e per le
insolvenze. In estrema sintesi: male, molto male.
Da imprenditore vedi a Siracusa
risorse per un rinascimento economico. O dobbiamo arrangiarci
col turismo e con quel che resta
della zona industriale?
Lavoro nel commercio ma dico che se fossi imprenditore,
non avrei scelto una realtà come questa che è implosiva.
Qui c’è una tale concentrazione di tutto che mi sembra di
vivere in una metropoli che Londra sfigurerebbe a confron-
to. Prendiamo i mezzi d’informazione, vuoi? Periodici,
settimanali, quotidiani, di satira, d’opinione, di indignazione, di difesa e pure d’attacco, di destra, di centro e di sinistra, di sopra e di sotto se fosse possibile. Ma di che vivono? Ma che contratti faranno mai ai
giornalisti, non posso pensare li possano pagare € 2,50 per venti righe. E
p e r o gni gi o r n al i s t a , q u as i ,
un’associazione. Ma dove accidenti lo
trovano il tempo per tutte ste cose mi
sono chiesto e così ho approfondito e
compreso senza alcun dubbio che basta cristallizzare l’opinione sul “no” e
il gioco è fatto. Le farò un esempio, io
sono il presidente dell’associazione “i
nemici dei neuroni”, mi dichiaro pubblicamente di essere a sfavore della
“pubblica sinapsi celebrale”, mi dipingo la faccia con la rappresentazione di una cellula neurale, mi fotografo
con un signore di una certa età che
racconta sempre la stessa storiella
della cernia nella quale s’imbattè un
tempo, poi mando foto e comunicato
a tutte le testate del “quartiere Siracusa”, e quelli: copiano, incollano e
pubblicano. Nessuna verifica della notizia, del suo fondamento, guardi, neppure della fonte. Male che dovesse andare, domani una bella replica a chi si dovesse lagnare della giustezza o meno et voilà le jeux sont fait. Direttore,
mischinu cu ci passa ma non sono scemi gli imprenditori e
se la passano la parola eccome!
Da qualche mese sul web infuriano le discussioni che
riguardano i politici siracusani che sembrano odiati da
tutti. E‟ così o è solo un trend che si esaurirà per lasciare tutto come prima?
Tipiche dinamiche locali, li voteranno ancora, sempre gli
stessi per poi lagnarsi ancora, tipico del siracusano.
Sono tanti i siracusani che dialogano nei forum. Chi ti
ha impressionato favorevolmente, per le proposte, per il
programma che vuole portare avanti?
Nessuno tra quelli di cui ho letto. Nessuna idea, nessun
contributo.
Io ti dico una parola e tu fai un commento. Cominciamo
dalla parola “cementificazione”
L’accezione negativa la rende impossibile da nobilitare, se
non fosse che senza cementificazione, non si può costruire
fondamenta in maniera durevole. La sostenibilità ambientale, misurabile, contemporanea e sconosciuta ai siracusani,
prevede un uso consapevole ed equilibrato del cemento.
Cultura?
A Siracusa: non pervenuta.
Teatro?
Quello vicino la piscina olimpionica e i campi da tennis?
Un pò vecchiotto e malmesso non ti sembra?
L‟Inda?
Conosco una ragazza che si chiama Linda, ma non permetto
allusioni.
Sciatteria?
Direi “sciass”.
Donne siracusane?
Muto sono.
Ivan torna a casa. Sarà candidato?
Lo Bello, dopo un anno fruttifero alla Camera di Commercio, potrebbe anche scendere in campo per la sindacatura e/o la presidenza della Provincia
Il rinnovo dei vertici di Confindustria, in
questa tornata, ci riguardano un po’ più da
vicino: 1) scadenza del mandato della Marcecaglia, 2) sua sostituzione conGiorgio
Squinzi, Amministratore Unico della MAPEI , re (un altro re Giorgio) degli adesivi industriali - chimica privata; 3) fine anche del mandato siciliano di Ivan Lo Bello.
La Marcecaglia con la sua industria di famiglia era capo fila per la costruzione dei tre Termovalorizzatori siciliani, di cui uno
dalle parte di Augusta. Si
legge, a proposito, che un
noto imprenditore o, meglio,
una nota sigla industriale siracusana sia coinvolta nella
vicenda con ben trenta milioni di euro di investimento già effettuato , si ritiene
per l’acquisto dei terreni, ricerche e progettazioni varie .
A parlarne è il da sempre
partener privato per la gestione pubblica dell’acqua
siracusana ing. Giuseppe
Marotta che alla ricerca di
un socio esclude l’Igm di
Quercioli. Con l’IGM che
rischia di esplodere finanziariamente per la sua partecip a z i o n e
c o n
la Marcecaglia alla realizzazione del Termovalorizzatore di Augusta ( pare che sia stata
già avanzata una richiesta di indennizzo per
200 milioni di euro . Ma Lombardo dove la
trova una tale somma ?) è un altro settore
industriale della nostra provincia ad entrare in crisi. C’è invece da ben sperare per la
vittoria di Squinzi su Bombassei alla futura
guida degli industriali italiani. Giorgio
Squinzi rappresenta il settore chimico dei
prodotti finiti; il gruppo Eni con tutte le sue
affiliate lo ha sostenuto facendolo prevalere
sull’altro concorrente. L’Ente Nazionale Idrocarburi con le sue due sigle Syndial e
Vernalis ( già Polimeri Europa) è ancora
fortemente presente nella nostra are-
a industriale ed è anzi programmato a nuovi investimenti per nuove produzioni nel
settore della chimica. Benvenuto a Squinzi
quindi se contribuirà a far crescere il numero dei posti di lavoro qualificati nella zona
industriale di Priolo, Melilli, Augusta.
D’altra parte le mezze cartucce sparate dai
Garrone non hanno colpito alcun bersaglio:
il porto di Augusta continua a languire, né
potremo avere novità
buone dalla russa Lukoil.
Il terzo punto è dato dalla
uscita dalla scena di Confindustria di Lo Bello.
Ivan Lo Bello avrebbe
potuto raggiungere il
massimo nella carriera se
fosse stato nominato sottosegretario nel Governo
del prof. Monti . Ma la
segnalazione non venne
fatta: puntare su uno che
sar ebb e st at o po i
un sicuro futuro concorrente politico, sarà parso
come annunciare il proprio suicidio. E vantaggiu manco o sciancatucontinua ad essere il massimo principio su cui si
concepiscono le strategie
politiche vincenti dalle
nostre parti. Lo Bello tornerà a fare a tempo pieno il presidente della Camera di
Commercio in via duca degli Abruzzi 4 ? Il
che non è poco! Se saputo utilizzare, quel
posto, in quest’anno che ancora manca alle
elezioni amministrative, potrebbe metterlo
in gara per andare a fare il Sindaco della
città o il futuro Presidente della Provincia.
Lo Bello ha dalla sua tante buone conoscenze nazionali che potrebbero tornare
utili per ottenere buoni risultati per Siracusa. E con Ivan Lo Bello in campo gli altri,
tutti gli altri, sarebbero costretti a contrapporre un nome all’altezza di una grande
competizione.
Pepè Genovese
Ipse dixit
Ci piace ricordare ai nostri lettori alcuni “pezzi” del recente passato. Così saltuariamente pubblicheremo interviste, dichiarazioni rilasciate da esponenti politici a I Fatti.
Ovviamente parole e frasi che in qualche modo faranno discutere anche oggi.
Nino Consiglio a novembre 2007
Onorevole Consiglio, può essere Salvo Baio il candidato alla presidenza della provincia per il centrosinistra?
Il nome è autorevole così come autorevoli sono altre possibili candidature. Alla fine, credo, che le Primarie scioglieranno ogni dubbio e consentiranno al centrosinistra di
andare alle elezioni con una candidatura unitaria.
Può tornare ad essere Roberto De Benedictis candidato a sindaco di Siracusa?
Lui come altre autorevoli proposte. Anche qui i cittadini
elettori del centrosinistra scioglieranno i problemi.
Nuovo Ospedale: anche tu per il project financing con
la Pizzarotti?
Mi onoro di essere stato quasi il solo, quando si parlò di questa possibile soluzione, ad esprimere proprio su questo giornale la mia assoluta contrarietà individuando nelle modalità
di questo project financing una delle più colossali speculazioni immobiliari fatta a Siracusa
dal Dopoguerra ad oggi.
Cinema Verga: i lavori sono in corso? Aspetto un commento dopo credo 10 anni di
lavori in corso
Credo che bisogna ringraziare l’amministrazione provinciale diretta da Marziano che ci
consegnerà da qui a breve e con certezza, un gioiello.
Roberto De Benedictis pensa che tu faccia uso di Viagra: non sa spiegarsi diversamente il tuo attivismo nel PD
Io non esercito alcun particolare attivismo per ciò che riguarda il Pd e al contempo rassicuro l’amico De Benedictis che non faccio uso del Viagra. Infatti avendo fatto mio l’adagio
del senatore Di Giovanni secondo cui è l’uso che fa l’organo e l’abuso che lo distrugge.
Personalmente ne ho fatto buon uso e mai abuso per cui è ancora pronto ad eroiche battaglie, di qualsiasi tipo.
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Domenica 15 aprile 2012
Recitano tutti, tranne i teatranti
Una città che penalizza i suoi figli in arte è una città che non ha futuro.
E‟ una città che perderà la sua cifra d‟ingegno, di follia, di creatività
Nella mia vita ho conosciuto tanti teatranti
siracusani, tutti uomini di cultura e di sapere attivo. Ho avuto questa fortuna e questo
onore. Con molti di loro ho condiviso splendide serate di spettacolo. Eravamo in tante
le energie nuove della città che amavamo
frequentare i teatranti di Siracusa, andavamo alle loro prove, dividevamo con loro i
travagli del parto di un’opera nuova, di una
nuova pièce. Era formativo anche partecipare ai loro distinguo, ai loro scontri, ai
loro dissidi, c’era sempre qualcosa da sapere, la possibilità del colpo di scena, di cibarsi d’arte.
La politica della prima repubblica non era
meglio di quella di oggi, anche quella era
tutta dedita all’esercizio del potere, quasi
interamente dedicata alla lotta per il consenso e quindi per le poltrone ghiotte della
città. Ma quella politica, per altri versi negativa, trovava un momento d’attenzione
per la cultura locale. Dava sempre una
sponda ai teatranti locali che a secondo delle stagioni avevano la possibilità di fare conoscere il loro talento, la loro capacità organizzativa, anche la semplice capacità di
aggregazione.
La stessa politica allora si affidava al teatrante per gestire le cose della cultura, gli
eventi spettacolari, insomma per far quadrare il cerchio delle varie aspirazioni e
delle varie attese. Si affidava cioè a mani
competenti e non a mascalzoni arraffatori .
L’Istituto del Dramma Antico era
l’istituzione, il punto fermo, il tocco
dell’eccellenza. Tuttavia anche in questo
Olimpo si trovava spazio per l’artista locale, in qualche modo lo si tutelava. Quello
che non c’è oggi.
Era quella una Siracusa più vissuta, più comunicativa, meno scorbutica e arida di
quella di oggi. I talenti erano talenti, i bravi
artisti erano bravi artisti, l’eccellenza non
la discuteva nessuno, ovunque fosse stata
partorita. Era quindi anche una Siracusa
meritocratica e molti teatranti locali ebbero
riconoscimenti nazionali e internazionali.
Non a caso, ci permettiamo di aggiungere.
Così come molti, tantissimi siracusani che
avrebbero poi avuto un gran successo nella
vita, vennero fuori da quelle esperienze artistiche locali. Potremmo fare una sfilza di
nomi ma non siamo interessati alla mera
visibilità, ci interessa invece il senso del discorso che è questo: una città che ignora,
ghettizza, penalizza i suoi figli teatranti è
una città che non ha futuro. E’ una città che
via via, e sempre più, perderà la sua cifra di
ingegno, di follia, di arte creativa.
E’ quello che sta già succedendo! I teatranti
siracusani, i pochi rimasti, sono ridotti allo
stremo. La loro arte non solo non viene riconosciuta e gratificata, ma viene ignorata,
per molti versi beffeggiata. E’ un momento
triste per Siracusa. Come diceva Burdin “Il
piacere del teatro è decaduto non per la
scomparsa di buoni attori ma perché la gente comune è apparsa a recitare negli uffici,
nei ritrovi, nelle strade. Tutti si esibiscono
come su un palcoscenico, orgogliosi della
loro esistenza priva di valore”. Da noi sta
accadendo questo. Recitano soprattutto i
politici raffazzonati che ci ritroviamo che si
improvvisano esperti di cultura, d’arte, di
teatro. Recitano tutti tranne i nostri teatranti. E’ triste. (sb)
Che Dio aiuti la cultura e i figli di Siracusa
Già autorevoli amici, su queste
stesse pagine, hanno citato piccoli
esempi di come si può deludere ed
eludere una città per sprofondarla
sempre più. Quando si parla di “
Beni Culturali”, nel luogo comune
ci si riferisce quasi sempre ed esclusivamente a monumenti, palazzi e opere d’arte d’altri tempi. Per
non parlare di pseudo attività turistico - culturali (discutibilissime)
gestite periodicamente con lo spreco di enormi fondi pubblici. I beni
culturali (o il male culturale in taluni casi) di una città non sono solo
questo, ma bensì e soprattutto sono
quei cittadini che operano per tener
vive tradizioni e attività culturali di
base per le comunità in cui vivono,
per poi proiettarle in altre.
Questi vanno salvaguardati come
un bene prezioso, come i palazzi
storici, come un valore aggiunto dell’intera comunità d’origine. Altrimenti quale esempio e stimolo ci sarebbe per le generazioni a seguire?
Non c’è futuro senza il passato d’altri.
Le attività culturali cittadine di base sono il fiore all’occhiello di
molte cittadine italiane ed europee. Le istituzioni demandate alla loro
tutela hanno il sacrosanto dovere, non una tantum, di stimolarle, sostenerle e incrementarne sempre di più il valore in ogni loro singola particella, maggiormente là dove c’è l’artista, la creatività, il genio; senza
favoritismi clientelari, elettorali o nepotistici atti a penalizzare ora
l’uno ora l’altro. Nell’ultimo ventennio i giovani siracusani (e non solo) non hanno avuto alternanze di scelte e sono stati indirizzati
(fortunatamente non tutti) verso scelte di passatempi non certo idilliaci
per la proiezione sana e culturale di una città. In questo senso, la penalizzazione economica della scuola pubblica e la disoccupazione ha
fatto il resto. Su queste basi “i furbi ignoranti” si sono organizzati anzitempo ed i loro insani obiettivi sono andati a buon fine.I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Si vuole continuare su questa strada? Si
vuole ancora far finta di niente? E’ notorio che la politica insana, disorienta, sparpaglia, divide le aggregazioni sane. Fa meno fatica a controllare ogni singolo isolato. Taluni politici, come degli Zeus, devono
sempre essere l’unico punto di riferimento del comune mortale: lo
schiavo consapevole della sua stessa devozione tornacontista, senza
futuro. Chi si ribella a questa legge fa la fine di Prometeo! A tal proposito, mai stagione dell’Inda come quella di quest’anno fu così in
sintonia all’argomento.
Tutti conoscono l’origine della storia di Prometeo, il cugino di Zeus,
considerato il benefattore dell’umanità.Un giorno durante un sacrificio
egli divise un bue in due parti e riempì una di esse con la carne e le
visceri, l’altra col grasso e le ossa, poi fece scegliere Zeus e destinò
l’altra agli uomini. Zeus scelse quella col grasso e solo dopo si accorse di non aver preso la carne, così volle punire gli uomini privandoli
del fuoco. Prometeo rubò i semi del fuoco e li diede agli uomini.
Zeus castigò gli uomini inviando loro Pandora e Prometeo venne
incatenato sul Caucaso con tutte le conseguenze ed i risvolti che la
trama della tragedia di Eschilo propone. Prima di approfondire
dell’altro, vorrei per un istante spostare l’ attenzione su PANDORA.
Secondo Esiodo è una donna, creata da Efesto e da Atena con l’aiuto
di tutti gli altri dei, che la dotarono ciascuno di una qualità: ebbe così
la bellezza, la grazia, l’abilità manuale, l’arte di persuadere con la parola, ma anche la furbizia e la menzogna, donatole da Ermes. Perciò
fu chiamata Pandora, che vuol dire << tutti i doni>>. Ma Pandora
ebbe in dono anche un vaso che conteneva tutti i mali, chiuso con un
coperchio sigillato. Per curiosità lo aprì e ne uscirono tutti i mali che si
riversarono sugli uomini, eccezion fatta per la speranza che rimase
Riceviamo e pubblichiamo:
Ritorna l’incubo al Plemmirio,
nel cuore stesso della sua area
naturalistica. Difatti dopo la
sofferta vicenda che ha visto i
residenti impegnati per ottenere
lo smontaggio del radar della
Guardia di Finanza, un altro
incubo si profila all’orizzonte
con un’altra vicenda analoga.
E’ di queste settimane la richiesta dell’amministrazione della
Guardia Costiera di Catania
d’installare un radar sul noto
Faro di Capo Murro di Porco,attuale proprietà del Demanio Marittimo e,nel contempo,
prestigioso simbolo nel mondo, dell’ Area Marina Protetta
del Plemmirio. Probabilmente la Guardia Costiera, responsabile del progetto di monitoraggio, non è stata sufficientemente edotta sul nostro Territorio, dato che vuole utilizzarlo con questa inopportuna installazione.
Dimenticano le passate mobilitazioni dei residenti in difesa
del Plemmirio e del suo notevole profilo ambientale e paesaggistico ,come dimenticano che recentemente il Territorio
è stato incluso, con decreto regionale, nella riserva orientata Capo Murro di Porco e Penisola della Maddalena.
Dimenticano queste nostre Autorità , con riferimento all'opera in questione ed alla luce dell'indubbio valore paesaggistico e naturalistico del Territorio che ricade in piena ZONA SIC (Sito di Interesse Comunitario),di fornire ai cittadini le legittime informazioni circa la natura e gli scopi
dell’iniziativa.
imprigionata in fondo al vaso.
Non mi stupirei affatto se un giorno venisse ritrovato un qualche
documento storico che attestasse la presenza di Pandora a Siracusa nel periodo in cui questa aprì quel vaso !!
Tornando alle Rappresentazioni Classiche che ci riguardano da
vicino, altra tragedia in programma per questa stagione sono Le
Baccanti di Euripide, dove è pura apparenza la potenza di Penteo, vera potenza l’apparente impotenza di Dioniso.
Se Sofocle diede forma alla tragedia che è rovina dell’intelletto
umano, soccombente alle oscure forze dell’essere ( Edipo, Deianira nelle Trachinie). Euripide era dalla parte della chiarità e forgiò
la tragedia dell’oscuro, della passione, che vince sulle chiare forze
del pensiero e trascina l’uomo alla colpa: Medea, Ecuba, Elettra,
Eracle, per fare solo qualche esempio. Nell’eterna lotta tra le oscure forze della vita e le chiare forze del pensiero e dell’intelletto.
La lotta per il giusto è a sua volta soltanto una parte della grande
contesa che le tragedie di Euripide svolgono. Tutte queste tragedie rappresentano una contesa, un agone, un capovolgimento di
potenza e impotenza; la potenza diventa impotenza e viceversa.
La innovazione filosofica Euripidea nella drammaturgia classica
Greca, ha apportato delle trasformazioni che operano, viste sotto
l’aspetto sociologico, un abbassamento del livello dell’azione, come pure degli eroi: gli dei perdono la divinità, gli eroi vengono
umanizzati, la partecipazione delle donne acquista maggiore importanza, personaggi di bassa condizione sociale s’insinuano nella
compagine della tragedia (l’esempio più tipico è quello del contadino
e
marito
di
Elettra
nell’Elettra).
In tal modo Euripide si accosta all’umano: l’uomo stesso è chiamato ad agire, soltanto chi è direttamente minacciato può procurare la salvezza. Per Euripide è sempre l’uomo che deve agire, non
più strumento in mano a potenze superiori.
Ma la libertà dell’agire pesa sull’uomo con la responsabilità di tutto ciò che di terribile egli compie: Medea compie il suo crimine
solo quando Egeo le ha assicurato asilo in Atene; Alcmena, nelle
Eraclidi, fa uccidere Euristeo quando questi, prigioniero e indifeso, si trova nelle sue mani; etc.
Sopra gli uomini di Sofocle appaiono potenze più alte, divine, che
spingono all’azione, gli uomini non sono colpevoli delle atrocità
che essi ignari commettono. Gli uomini di Euripide sono liberi, e
perciò responsabili. Proprio la libertà e la responsabilità rendono
gli atti degli uomini cosi spaventosamente colpevoli: Medea, gli
Eraclidi, Andromaca, Ecuba, Elettra, Oreste; la colpa bilancia
la colpa, l’omicidio bilancia l’omicidio, il delitto compensa il delitto. E’ l’umana coscienza che grida ! Eppure, se la responsabilità è
nello stesso uomo e nella sua anima, in lui è anche la via della redenzione dal tormento e dall’oppressione della colpa.
La trilogia, come in occasione delle antiche Feste Dionisiache,
nella programmazione ’12 dell’INDA prevede pure Gli Uccelli di
Aristofane. Anche l’evolversi di questa commedia satirica offre
ampio spazio di confronto con la vita della nostra Siracusa e dei
suoi cittadini, a fronte di quella speranza rimasta in fondo al vaso
di Pandora. Senza troppo addentrarci nella trama, basta dire che
due vecchi amici Ateniesi, stanchi di vivere in una città piena di
fastidi e di processi, cercano una città nuova, e si recano nel bosco
dove trovano il re Terseo trasformato in upupa. Da qui l’idea di
fondare una città nell’aria: la città delle nuvole e dei cuculi, ovvero Nefelococcugia; la città degli uccelli a mezza strada tra gli uomini e gli dei. Quanti siracusani vorrebbero una città simile, senza
intrallazzatori pronti a proporre o fare cose contro l’idea, forse utopica, di una città da sogno? Ma la realtà, appunto, è ben diversa di
quella della commedia capolavoro di Aristofane, in cui il poeta
s’immerge con tutto il suo mondo fantastico e satirico, riuscendo a
dare la concretezza della realtà in un’atmosfera di divertente sogno. Che Dio (non gli DEI) ci liberi dal male ed aiuti la cultura
ed i figli di Siracusa: gli artisti ed il teatro siracusano!
Cesare Politi
L’incubo
del radar...
Dimenticano che le popolazioni interessate non sono state
poste a conoscenza delle stesse finalità dell'opera, anzi la
stessa suscita forti preoccupazioni per gli effetti, potenzialmente nocivi, che potrebbero essere prodotti dalle onde elettromagnetiche derivanti dal funzionamento di questo
nuovo radar.
Dimenticano questi nuovi ospiti del nostro Territorio che
non basta richiedere l’ assenso nelle anonime conferenze
dei servizi fatte senza alcuna dovuta pubblicità,ma occorre
dare seguito alla direttiva 92/43/CEE del 21 maggio 1992,
relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche che impone a
«qualsiasi piano o progetto non direttamente connesso e
necessario alla gestione del sito ma che possa avere incidenze significative su tale sito, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti, forma oggetto di
un’opportuna valutazione dell'incidenza che ha sul sito, tenendo conto degli obiettivi di conservazione del medesimo.
Alla luce delle conclusioni della valutazione dell'incidenza
sul sito e fatto salvo il paragrafo 4, le autorità nazionali
competenti danno il loro accordo su tale piano o progetto
soltanto dopo aver avuto la certezza che esso non pregiudicherà l'integrità del sito in causa e, se del caso, previo parere dell'opinione pubblica».
E del parere della gente, in democrazia, non se ne può più
fare a meno.
Non risultano,difatti, incontri informativi né con la comunità parrocchiale e né con l’Associazione “PLEMMYRION”
che svolge un’azione i tutela sul Territorio.
Ricordiamo che l’impatto visivo del radar, posto in prossimità della linea di costa non potrà che essere devastante e
che la sua realizzazione ,caratterizzata da cospicue emissioni elettromagnetiche, andrebbe a vanificare indiscutibilmente l'intero sviluppo dell’area, impedendo di fatto
l’attuale frequentazione dei turisti, delle scolaresche,dei visitatori e dei residenti.
Ricordiamo ai nostri rappresentanti di intervenire al fine di
salvaguardare la salute degli abitanti, l'integrità dell'ecosistema e scongiurare in maniera assoluta condizioni di rischio e/o danno delle aree sottoposte a tutela.
Ricordiamo opportuno che celermente vengano intraprese
azioni utili e necessarie per informare correttamente e capillarmente la popolazione sulla problematica in oggetto.
Ricordiamo ai nostri rappresentanti che hanno il dovere
morale di allontanare potenziali possibili conseguenze sulla
salute dei cittadini, di intervenire con risolutezza tenendo
conto dell'apprensione e dei timori che questa iniziativa della Guardia Costiera può destare in una popolazione uscita
da una esperienza analoga da poco tempo e dopo mesi e
mesi di duro impegno.
NOI CITTADINI NON VOGLIAMO RIVEDERE QUESTO NUOVO FILM DELL’ORRORE!!!
Marcello Lo Iacono
7
Domenica 15 aprile 2012
L’email della monella separata
Ho avuto una delusione amorosa e per superarla voglio fare la giornalista.
Una chance non si nega mai a nessuno, ma non funziona così
Riceviamo e pubblichiamo:
Caro direttore, seguo tutte le notizie che
pubblica su FB e ho letto nel suo archivio
sul web una miriade di numeri del settimanale I Fatti. Mi è sempre piaciuto fare
la giornalista, ma non ne ho avuto mai
l’occasione. Quando ero sul punto di cominciare ho conosciuto lui, l’uomo della
mia vita che credo conosca anche lei, si
chiama ..omissis. Ho vissuto una grande
storia, poi due settimane addietro è andato
a Milano per lavoro. Senza nessuna spiegazione ho ricevuto un lungo sms con cui
mi ha detto che la nostra storia era finita.
L’ho cercato dovunque, ma sembra essere
scomparso nel nulla. Anche i suoi familiari non hanno notizie (o dicono a me di
non averne). Da 10 giorni vivo come un
incubo, ho perso qualsiasi voglia, non mi
interessa nulla. Sto tutto il giorno davanti
al computer, ho girato una infinità di forum, ho letto senza nemmeno vedere le
parole. Stamattina (mercoledì scorso ndr)
mi è capitato davanti gli occhi il suo forum e mi è tornata in mente la mia passione per fare la giornalista. Così le sto inviando questa email e spero che lei mi dia
una risposta. Allego diverse foto. Gli argomenti su cui mi sento ferrata riguardano
la moda, lo spettacolo, gli eventi in genere. Ma posso anche fare altro, ho voglia di
apprendere, per me è questa la migliore
medicina. Mi dia una speranza.
Una monella separata
Cara amica, la maniera migliore per cominciare a fare la giornalista non è certo
quella da lei seguita. Cosa c’entrano le
foto osè (pubblico solo quella pubblicabile ovviamente)? Cosa c’entra
l’anonimato? Lei sta chiedendo di fare la
giornalista non la diva porno? Magari ha
scelto l’anonimato per aver raccontato brevemente la sua storia d’amore? Capisco, ma
poteva evitare anche questo. Nel merito poi
una cosa gliela voglio proprio dire. Fare il
giornalista è un brutto lavoro. Non è facile,
ti impegna tutte le ore, di tutti i giorni, di
tutti gli anni. E a fronte di un impegno così
gravoso le soddisfazioni sono davvero poche, anche quelle economiche. Allora, bisogna proprio esserci portati. Scrivere bene è
necessario, ma non basta. Se non hai carattere, se non hai grinta, se sei facile alle depressioni il giornalismo, mi creda, non è la
scelta migliore e tantomeno la medicina migliore. Detto questo se la sua voglia resiste
ancora conosce i miei riferimenti, sia nel
gruppo Facebook che nel giornale. Si faccia
viva, una chance non si nega a nessuno. (sb)
Così i siracusani pagano meno tasse
Intervento documentato dei consiglieri Lo Manto, Giordano e Rabbito che
indicano al sindaco come risparmiare 20 milioni e non vessare i cittadini
Iniziativa documentata di Giancarlo Lo Manto (nella foto), Raimondo Giordano e Giuseppe Rabbito, consiglieri
del Movimento per Siracusa che, oltre a chiedere un confronto pubblico col sindaco sul’aumento dell’Imu, della
Tarsu e l’introduzione della tassa di soggiorno si dichiarano
“contrari all’aumento della pressione fiscale nei confronti
dei nostri concittadini” fornendo come alternativa le loro
proposte.
“Intanto - dicono i 3 consiglieri - bisogna aumentare le
entrate che potrebbero scaturire da una migliore gestione
degli immobili di proprieta’ comunale. Vedi “la Casa del
pellegrino”, ora hotel del santuario, concessa per 50 anni
al costo annuale e “simbolico” di €.516; il parcheggio con
annessi locali e area soprastante di viale dei lidi (Fontane
Bianche) concesso a titolo gratuito non oneroso; l’area denominata ex campo coloniale di via Augusto Von Platen, di
proprieta’ del demanio civile, gia’ concessa al comune di
Siracusa che doveva destinarla a servizio di parcheggio
pubblico per auto e bus-turistici, di fatto superficie trasferita a privati, a partire dal 2003, senza nessuna pretesa economica e allo stato attuale con un contenzioso aperto tra
demanio civile, comune di Siracusa e il privato, che in ultimo, ha proposto la regolarizzazione dell’occupazione
dell’ex compendio militare, in via transattiva, con
un’offerta di €.198.650,23, a seguito della quale la giunta
municipale ha deliberato il respingimento; immobili per i
quali il comune potrebbe incassare, attraverso un’adeguata
gestione del sito, introducendo il “puss-bus e parcheggio
turistico” per un totale complessivo di €.220.000”.
“Bisogna quindi alienare il patrimonio immobiliare disponibile – aggiungono quelli di Mps - che potrebbe far incassare al comune di Siracusa somme pari a: ex macello
€.1.400.000; appartamento di via Picherale 10 €.450.000;
villa Incorvaia di via Filisto 95 €.500.000; terreno di via
Grottasanta angolo via Lazio €.250.000; locali 1°piano di
via Gargallo ex ufficio igiene €.197.493; n.3 locali piano
terra di via Landolina €.4.906; ex scuola rurale di via Avola €.125.977,91; ex scuola rurale di c.da Damma
€.35.129,40; ex scuola rurale di c.da Villa Teresa €.95.183;
ex scuola rurale di torre Milocca €.35.129,40; ex scuola
rurale di c.da Torre Andolina €.35,129; terreno e costruzioni di via lido sacramento €.62.000 per un totale complessivo di €.3.190.947,71. Ancora, dismettere gli immobili
privati, gia’ locati dal comune di Siracusa, cosi’ ripartiti:
palazzo Bellassai €.265.000; appartamento San Giovanni
alle catacombe €. 22.000; quartiere Belvedere e centro anziani €.48.000; appartamento via Adda €.21.000; quartiere
Neapolis €.55.000; quartiere Acradina €.58.000; quartiere
Cassibile €.39.000; centro anziani Cassibile €.15.000,
gravanti alla spesa corrente per un totale complessivo di
€.523.000; sospendere alcuni bandi di gara, nel corso del
corrente esercizio finanziario e con particolare riferimento: manutenzione e cura delle aree a verde, con importo
posto a base d’asta di €.2.550.000 compreso iva,
(considerata la recente proroga concessa all’impresa igm
per mesi sei); acquisto per la polizia municipale di n.4
autovetture, n.7 motocicli, n.8 scooters, n.168 divise ed
accessori con importi posti a base d’asta per complessivi
€.326.052,44 iva compresa; per un totale complessivo di
€.2.876.052,40”.
“Si potrebbero poi internalizzare alcuni servizi – scrivono
Lo Manto, Giordano e Rabbito - , al fine di razionalizzare
le risorse ed intervenire per migliorare l’efficienza degli
stessi con evidenti riflessi sulla riduzione della spesa corrente e l’aumento delle maggiori entrate: sorveglianza
palazzo di giustizia €.400.000; liti arbitraggi e simili
€.1.000.000; riscossione coatta dei tributi €.2.400.000;
informatizzazione e archiviazione ottica €.1.940.700; gestione striscie blu e parcheggi €.590.000; custodia canile
€.480.000, impiantistica pubblicitaria €.400.000; luce perpetua cimiteriale 500.000; per un totale complessivo di
€.9.435.700; trasformare il diritto di superficie in diritto
di piena proprieta,’ mediante pagamento di un corrispettivo di riscatto, delle aree destinate ad edilizia residenziale
convenzionata, comprese nei piani approvati a norma della
legge 18 aprile 1962, n.167 ovvero delimitate ai sensi
dell’art.51 della legge 22 ottobre 1971, n.865, gia’concesse
dal comune di siracusa in diritto di superficie ai sensi
dell’art.35, comma 4, della legge 865/71, per una stima di
€.8.000.000 da accreditare nel corso di quattro esercizi finanziari, per un totale complessivo, per l’e.f. 2012, di
€.2.000.000. Sempre per risparmiare sui costi che il Comune sopporta, si potrebbero ridurre le spese relative ad enel
(-30%), telecom (-30%), sai8 (-30%), pulizie locali (-10%),
manutenzioni impianti (-10%), straordinario (-30%),
indennita’ di posizione e risultato cat. d (da ridurre le posizioni da 71 a 50 come per il comune di Milano); la riduzione di tutte le sopra citate spese correnti porterebbe ad un
risparmio totale complessivo di €.1.336.081,60”.
“Ancora, per i consiglieri Mps, a mali estremi estremi rimedi e così eliminare per l’esercizio finanziario 2012 (per soli
6 mesi) tutte le spese relative agli eventi culturali, spettacoli, mostre e manifestazoni in genere, per una spesa stimata
in €.200.000, nonche’, i contributi devoluti alle associazioni a vario titolo, parrocchie ed altro, per una spesa stimata
in €.380.000, per un totale complessivo di €.580.000; elevare la superficie massima autorizzabile per i dehors
(verande) da 25 a 80 mq al fine di coniugare sia le aspettative di coloro che detengono un pubblico esercizio sia gli
incrementi che ne possano scaturire dai pagamenti del canone per l’occupazione del suolo pubblico, per una stima
complessiva di €.150.000; destinare l’antico mercato di
Ortigia alla commercializzazione dei prodotti siciliani di
“eccellenza”, in particolare di produzione locale, assegnando, per un periodo quinquennale, i punti vendita
(negozi e superfici esterne) procedendo ad un’equa ripartizione secondo le variegate tabelle merceologiche, per una
stima complessiva di €.50.000”.
“Concludendo, affermano i tre consiglieri, ecco i risultati
delle nostre proposte: Proposte per tagli alla spesa corrente €.10.300.834,04; proposte per maggiori entrate
€.10.213.099,50. Nel manifestare il nostro totale disappunto all’azione politica del governo cittadino, che negli ultimi
tempi sembra aver perso la “bussola’, desideriamo ricordare al sindaco Roberto Visentin che la cosa pubblica si
amministra, come farebbe un buon padre di famiglia, seguendo i principi fondamentali del diritto amministrativo
che hanno insegnato e continuano ad insegnare che per
realizzare l’interesse pubblico bisogna che l’azione amministrativa sia retta dai criteri di economicita’, efficacia,
pubblicita’, trasparenza e imparzialita”.
Claudio Benanti
8
Domenica 15 aprile 2012
contromano
Le meravigliose signore di Belvedere
Chi non e’ emigrante non
mi puo’ capire.
(Vi avverto, sto per aprire la diga della retorica
nostalgica
psicosociologica, se siete contro non leggete. Io sono
d’accordo con voi).
Chi non e’ emigrante non
puo’ capire quello che ho
passato l’altra mattina
all’ufficio postale di Belvedere, ridente frazione
di Siracusa (o meglio ex
frazione, ora quartiere).
Avevo da pagare una
compilation di bollette e
alle 8,30 del giovedi’ santo ero gia’ li’. Ma almeno 50 persone erano gia’ li prima di me. Due sportelli aperti. Eta’
media dei presenti 70 anni.
Mi sentivo un ragazzo, ma la cosa non era motivo di grande
orgoglio.
Eta’ media 70 anni, sesso assolutamente maggioritario:
donne.
Entro e chiedo come di prammatica: chi e’ l’ultimo. Una
signora mi dice che e’ lei l’ultima ed io dico a voce alta la
formula magica: “Allora dopo di lei ci sono io”.
Niente, mi metto a pensare ai fatti miei (dopo aver risposto
ad un’altra signora che l’ultimo ero io) e ad un certo punto
cerco con gli occhi la donna che era in fila prima di me. Inquietudine. Non la trovo piu’. Eppure me la ricordo: bassina, rotondetta, soprabito scuro, capello moderatamente cotonato, belle rughe sul volto. Somiglia un po’ alla mia vecchia colf (donna a servizio si chiamavano un tempo, quella
di casa mia si chiamava Lucia. L’ultima volta che ho pianto
di dolore e’ stato tanti anni fa al suo funerale).
Insomma, mi guardo intorno e mi scopro circondato da signore che rispondono al mio identikit. Le comincio a guardare una per una cercando qualcosa che mi ricordi la “mia”
signora. Guardandole ritrovo in loro quei tratti fisicosomatici delle anziane siracusane, quelle facce familiari che
a Roma non si trovano, che non si trovano da nessun’altra
parte perché sono facce siracusane. Le guardo mentre si
Un classico da film d’azione
è quello che vede il
“picciotto” scappare dalla
Cia o da chissà chi e andare
a rifugiarsi nella cascina
abbandonata, in riva al lago,
ai margini di una lontana
foresta. Un luogo frequentato, in un lontano passato,
dal padre oppure dal nonno
quando volevano isolarsi
dal mondo e pescare in santa pace. Nella scena si vede
l’eroe in fuga aprire con una spallata la porta
di legno e poi metter piede in casa timidamente. Filtra un po’di sole da una finestra rotta,
ma prevale il buio e il nostro inciampa, perciò
in maniera ovvia cerca l’interruttore lo pigia e
la luce si accende...ovviamente. Ovviamente?
Ma neanche per sogno! Infatti, si tratta di
un’americanata pura, anche se poi gli spettatori non ci fanno caso e se la bevono come normale aperitivo. Immaginate cosa succederebbe in Italia se uno, dopo soli tre mesi, tornasse
nella casa a mare sua (non del nonno o nella
foresta sperduta) a tre chilometri dal centro
urbano senza che nessuno avesse avuto la
cura di pagare la bolletta Enel? Ci piacerebbe
appagare la curiosità su come funziona
l’erogazione dell’energia elettrica nelle foreste americane, per saperlo però dobbiamo attendere di incontrare Silvester Stallone, o
qualche suo collega. Qui da noi dopo qualche
settimana che non hai pagato la bolletta
(anche a consumo zero watt) ti staccano la
luce. Mentre riflettiamo sulle americanate ci
viene in mente l’anomalia siracusana dei politici che vivono fuori dal mondo in quella casa
in mezzo alla foresta. Il dibattito nazionale
sugli sprechi del pubblico denaro si concentra
sui soldi pubblici sperperati come una valanga
incontrollata che i partiti pretendono di far
passare come rimborso elettorale. Un rimborso di 5 euro per ogni voto ottenuto in campagna elettorale. Dicasi cinque euro che loro si
incassano, anche dopo avere chiuso il partito,
per il solo fatto che noi gli abbiamo dato il
voto. A pensarci bene, è come se una famiglia
media di 4 persone ad ogni elezione andando
alle urne consegnasse 20 euro in contante. Il
minimo che un partito dovrebbe fare è scriver-
dilungano allo sportello. Hanno il loro libretto della pensione per riscuotere e le bollette da pagare. Sento una che
all’impiegate dice più o meno: “Signorina con i mie seicento euro di pensione paghi questi bollettini che vengono
250 euro, il resto me lo mette sul libretto”. E penso che
quella signora alla fine deve vivere il nostro ventoso aprile
siracusano con 350 euro. Serena, dignitosa, vittima di
un’assurdità inconcepibile. Che e’ sicuramente condivisa
con altre centinaia di migliaia di anziane con le facce di
Bolzano, di Rimini, di Chieti o di Benevento, ma non per
questo e’ meno assurda.
Assisto ad una cinquantina di operazioni nell’aprile 2012,
in piena era digitale. A Roma ascolto discorsi bellissimi
sulla digitalizzazione della PA, sul fatto che tutto si potrà
fare via internet, che il contante sparirà. Ebbene quella
mattina all’ufficio postale di Belvedere il primo utente ad
usare la carta di credito per pagare i bollettini e’ stato il
cinquantunesimo: io. Prima e dopo di me solo contante,
piccolo contante, libretti pieghevoli con tanti numeri e tanto pochi soldi.
Quanto distano le mie meravigliose signore bassine, rotondette, moderatamente cotonate, dalla tecnocratica visione
del welfare della professoressa Fornero? Quanto distano
dalle comprensibili ambizioni di modernizzazione degli
ultimi ministri della funzione pubblica, Brunetta in primis? Perché l’ufficio postale e’ diventato un ufficio per
vecchi? E d’altro canto nell’era dell’efficienza e della produttività quale lavoratore può permettersi di perdere una
mattina intera per pagare una bolletta?
(Perché io ora vi racconto del piccolo ufficio postale di
Belvedere-Syracusae, ma non e’ che a Roma alla posta
della Garbatella dietro il Ministero dell’Ambiente le cose
vadano meglio. L’ultima volta ho preso il numeretto ed ho
scoperto di avere 85 persone davanti a me).
Certo, mi direte voi, basta farsi accreditare la bolletta sul
conto corrente bancario, basta fare tutto on-line. Ma dove?
In un paese in cui i vecchi sono sempre di più e non sanno
usare il computer e sovente non hanno nemmeno un conto
corrente? E, soprattutto, se prendo 500 euri al mese di pensione chi mi assicura che quando arriva la bolletta della
luce o del telefono ci siano i soldi per pagarla sul conto?
Capisco le mie signore di Belvedere che aspettano la pensione e poi vanno alla posta con le bollette. Pagano quelle
che possono pagare, le altre aspettano. Si deve pur vivere.
Chi non e’ emigrante non mi può capire.
Ieri dalla scala dei miei, nella magione di via Filisto, ho
guardato la chiesa di Grottasanta. Il cortile sotto il grande
ficus che sta li’ da sempre. Ho guardato e qualcosa non quadrava nella polaroid della mia memoria. In un attimo ho capito, sgomento. Non c’era più il campetto di calcio sterrato
nel cortile della “mia” chiesa, quella dove sono stato battezzato, dove ho fatto il boy scout, dove mi sono sposato. Non
si sono più le malandate porte di legno, niente. Asfalto. E
auto in sosta. E’ diventato un parcheggio. Un parcheggio
capite, la cosa più anonima, grigia, noiosa al posto di 30 metri di polvere, passioni, palloni tirati alle stelle, graffi sporchi sulle gambe, eroismi, invidie, magie. Un parcheggio. Un
sacrilegio.
“Ma te ne sei accorto solo ora?” ha detto mia madre dinanzi
al mio stupore, “sono anni che e’ così.” E’ vero, saranno
anni che e’ così ma io l’ho scoperto ieri che un altro pezzo
della mia memoria era stata strappata via, cancellata, abrogata da un parcheggio color asfalto.
Già della mia odorosa Grottasanta dei villini non e’ rimasto
quasi niente. Via decenni fa la villa del Duca Impellizzeri
per farci il park hotel, via uno ad uno i villini per farci i palazzoni, via la romantica trazzera stretta che collegava via
Filisto al niente (e che forse per questo non ricordo dove
finiva) per farci via Pitia, via il campetto dove facevamo
“lezione di educazione fisica” quando ero alla media Chindemi (ora c’e’ lo stradone che collega via Filisto a via dei
Servi di Maria con annessa pizzeria e auto in sosta, via il
Ronco I a via Filisto ora diventata via Senatore di Giovanni,
via il Vasquez ora diventato un altero e opaco multisala. Via
tutto e ora via anche il cortile di Grottasanta, “stadio” per
generazioni di ragazzi del quartiere.
Se non siete emigranti non potete capire i miei tormenti di
questa pasqua ventosa.
Hasta la Grottasanta siempre
Joe Strummer
Ps. Dei buontemponi nel forum di questo giornale su Facebook mi hanno indicato come possibile sindaco. Altri buontemponi hanno pure aderito. Qualcuno che non aveva capito lo scherzo di e’ giustamente chiesto chi cozzo sono. I pesci d’aprile non finiscono mai.
Soldi ai partiti
da noi tutto tace
ci settimanalmente per darci conto di come
impiega i nostri soldi e poi informarci se di
quei soldi quale aliquota è andata al politico
locale che abbiamo votato. Le cronache di
ogni dopo elezione ci fanno leggere di accuse
e indagini, su mai provati “voti di scambio”.
Vallo a sapere che a pagare non era
l’onorevole ma noi elettori. I giornali di questi giorni parlano di una pretesa popolare di
trasparenza sui costi della politica da noi
sovvenzionata, nostro malgrado. Gli Italiani
hanno abrogato la sovvenzione pubblica dei
partiti con il referendum del ’93. Dopo pochi
mesi però i politici hanno fatto rinascere il
finanziamento, chiamandolo impropriamente
“rimborso”. Ma che rimborso è se spendi 40
milioni e ne ricevi 100? Organismi europei
hanno calcolato che in Italia ci sono partiti
che ricevono addirittura il 400 per cento di
quanto spendono. Altro che rimborso! meglio
chiamarlo “pizzo”, perchè l’azione che si ravvisa è molto simile ad un’estorsione. E su
questi presupposti come potrebbe mai la politica essere veramente contro la mafia? Riflettere sull’accostamento dei partiti al malaffare
purtroppo è d’obbligo. A Siracusa non sentirete mai un politico parlare di queste cose che
dovrebbero attingere a radici etiche. Da noi
queste cose vengono tenute nascoste, mai
nessuna conferenza stampa, mai un comunicato di chicchesia o chissacosa, mai nessuno
spot ci ha informato dell’obolo di 5 euro costretti a fare (ecco il pizzo) mettendo la croce
su un simbolo politico. Dicono che
l’estorsione che i partiti italiani fanno ai cittadini non è per far viver nel lusso le inconsapevoli famiglie Bossi, Di Pietro, Rutelli e tutte le altre, di destra e di sinistra. E’una neces-
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sità democratica. Sostengono questa manfrina
sapendo di mentire. Dall’America importiamo ogni uso e costume, adottiamo anche i
presidenti neri, ma non il sistema di finanziamento dei partiti che è veramente libero, privato, e non forzoso come da noi. Da noi i politici hanno paura – a ragione - di non beccare
un centesimo se venisse a cessare la pubblica
estorsione. Negli States il politico viene pagato meno della metà che da noi, se viene colto
in atteggiamento disdicevole minimo si dimette, eppure non estorce denaro agli elettori
che non vogliono contribuire. Se la sinistra
italiana avesse il coraggio di chiedere agli
elettori contributi volontari come fa il PD
americano forse sarebbe più credibile del sostenere di avere il proprio bilancio
“certificato” che in realtà non significa proprio niente ( se ricordiamo bene la società
Nielsen certificava bilanci per conto del Ministero per le Comunicazioni fino a quando
scoperta a falsare anche il proprio ndr) e garantisce ancora meno. I capi bastone della
sinistra tentano un raggiro per non cedere
all’evidenza che il finanziamento pubblico è
un’anomalia che gli italiani rigettano e non
vogliono pagare come una tassa. E se gli onesti imbrogliano perchè non dovrebbero farlo
quelli che hanno la patente di disonesti? Non
regge alla verifica la formula che ci costringe
a dare 5 euro per scheda votata, infatti, anche
se non votassimo affatto ai partiti andrebbe
comunque il contributo-pizzo. I deputati e i
senatori aretusei, non troveranno mai il coraggio di erudirci su queste vicende, perchè
dicono di non sapere neanche loro come vengono gestiti i soldi che distribuisce Roma ladrona. Eppure ci sarebbe da chiarire in che
misura a Siracusa il Pd, l’Udc, il Pdl ricevono
“contributi” da Roma: 5 euro per ogni voto
ricevuto in provincia? A Siracusa la gestione
dei fondi elettorali è veramente oscura e a
nessuno è mai stato dato sapere. I politici locali che si sono distaccati dal partito
dov’erano candidati nel 2008 (Forza del Sud,
Pid, Fli) hanno avuto riconosciuto un rimborso come liquidazione oppure no? Importante
è capire se si può fare politica in un partito
anche senza ricevere gli “aiuti” pubblici che
Bersani difende più di Alfano, Casini, Di Pietro, Fini. C’è qualcuno in grado di spiegare
che fine ha fatto l’obolo partito da meno di un
euro a voto, divenuto un euro e poi passare a
due nel 2008? Quando e perchè è stato elevato a 5 euro in piena crisi economica mondiale? Ci piacerebbe che gli onorevoli siracusani
(i nomi li conoscete) affrontassero
l’argomento magari sui palchi elettorali di
questa tornata. Ma non lo faranno, scommetteteci. La Repubblica titola oggi “Avola, folla
di aspiranti sindaco 9 in corsa per la poltrona”. Si potrebbe considerare un sintomo
dell’attrazione politica che non risparmia nessuno e fa sognare alcuni che si accontentano
di fare il sindaco, l’assessore o il consigliere
in un piccolo comune dove i 5 euro di rimborso non arrivano e per far quadrare i conti
sognati, qualcuno si sente autorizzato ad inventarsi qualcosa. Da noi forse non arrivano i
rimborsi in gettoni da 5 euro, perchè la Salerno Reggio Calabria prima e lo stretto poi costringono al rallentamento, però, a quanto
sembra di marmellata ne arriva tanta. Per poterla comprare però si svendono porzioni di
territorio e si negano servizi spettanti alla collettività. E per mantenere il sistema della
marmellata spesso si aumentano le tasse a chi
non ha un soldo in tasca. Un modo come un
altro per rimpiazzare il “rimborso” che si
prendono a Roma per fare politica. Avevamo
scordato di far notare che, il “picciotto” americano che si nasconde alla Cia o alla mafia
dopo avere acceso la luce nella cascina abbandonata da 20 anni, accende la tv e procede
a prepararsi da mangiare. Da noi non solo
non avrebbe trovato la corrente elettrica, ma
neanche la tv, le pentole e i piatti perchè rubati dai soliti ladri. Infine i vandali avrebbero
appiccato fuoco alla cascina così lontana dal
mondo civile. E poi dicono che i film italiani
fanno schifo. Per forza i nostri registi non
hanno fantasia.
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