SETTIMANALE DI POLITICA E COSTUME Autorizzazione del tribunale di Siracusa n.2/2003 Spedizione in abbonamento postale Pubblicità inferiore al 70 % € 0,50 diretto da Salvo Benanti Telefono 0931412883. Email: [email protected] - tipografia LegoPrint srl Anno 24 FONDATO NEL 1988 N° 15/2012 Domenica 15 aprile 2012 Sindaco: Ecco i nomi nuovi Confronto nel forum del nostro giornale su Fb. I più votati Toi Bianca, Fabio Moschella, Roberto Cafiso, Paolo Reale e Michele Mangiafico Il toto sindaco della città di Siracusa scatena passioni, sondaggi, indagini, polemiche, il vecchio contro il nuovo, il troppo vecchio, il troppo nuovo, l’incompetente….Non c’è Gruppo in Facebook che non abbia aperto discussioni e sondaggi sul futuro sindaco della Città. Anche il Gruppo Facebook dei i Fatti lo ha naturalmente promosso provocando una infinità di interventi (quasi 300 ad oggi) e discussioni che sarebbe difficile sintetizzare. Chi ha voglia di leggerli si colleghi su Facebook al Gruppo “i Fatti della Domenica”. In questo dibattito alcuni aspetti mi hanno colpito. L’indicazione del candidato sindaco è sempre prudente, un sussurro accennato, si preferisce indicare gli assessori con specifica competenza. Sul sindaco emergono, comunque, nomi nuovi, e non sono i soliti: Toj Bianca .Giornalista affermato e competente Fabio Moschella imprenditore agricolo ed ex segretario provinciale dell’allora DS Paolo Reale ex assessore all’Urbanistica Roberto Cafiso dirigente dell’ASL – psicologo ed affermato giornalista Michele Mangiafico attuale presidente del consiglio provinciale I nomi degli assessori si moltiplicano: Marcello Lo Iacono Maura Fontana Sandro Campagna Manuel Giliberti GRAZIE! Sono stato letteralmente sommerso nel mio indirizzo di posta elettronica e su fb da messaggi di solidarietà, apprezzamenti, inviti a resistere e continuare…. Grazie a tutti, è bello sentire l’affetto degli amici che, in questo caso, è andato anche oltre, ho ricevuti messaggi da persone che non ho mai conosciuto e che si sono sentiti in dovere di scrivermi e di manifestarmi la loro vicinanza. C’è anche chi ha fatto finta di non avere letto, ma questo appartiene alla normalità, mi sarei sorpreso del contrario, il pusillanime resta tale in tutte le circostanze. Quanto al pressante invito a non farmi intimidire e continuare, ripeto quanto ho già scritto. Non è la prima volta che ricevo questi messaggi (addirittura di morte !), non mi hanno mai impressionato perché ho sempre pensato che fossero il frutto di codardi o di menti malate. Sono sempre stati (al pari degli atteggiamenti intimidatori anche senza messaggi) un potente stimolo per andare avanti. Non ho ancora ricevuto notizie dalla polizia postale alla quale, come ho detto, mi sono rivolto. Non appena ne avrò informerò i tantissimi amici che mi sono ritrovato in questa occasione e che ringrazio ancora di cuore. Salvo Benanti Giovanni Intrigliolo Pier Francesco Rizza Giancarlo Garozzo Ettore Di Giovanni Giovanna Conti Gianni Gallaro Fabio Rodante Santoro Tafuri Roberto Visentin E tanti altri nomi di cui i proponenti hanno tratteggiato profilo e livello di competenze. C’è chi ha anche ipotizzato Giunte di “salute pubblica” con assessori scelti sulla base delle competenze e non dell’appartenenza (ma molti dei nomi fatti non hanno appartenenze politiche). Ne sono scaturite Giunte all’apparenza im- proponibili che dovrebbero fare riflettere i partiti e chi gestisce la politica in questa città. La gente è stufa di partiti, di formule politiche, dei soliti nomi,di nomi calati dall’alto, di assessori messi lì per incassare lo stipendio, di esperti del nulla che beccano migliaia di euro al mese alla faccia della crisi.. Se nella nostra città si profilasse uno schieramento non tradizionale, nuovo, agguerrito, senza pregiudizi o timori, forse una Giunta di salute pubblica sarebbe possibile ed anche un Sindaco giovane, competente, onesto, nella mani di nessuno se non della sua sensibilità ed intelligenza. Esisterà? Io penso di si. Ma una sindacatura si promuove dal basso, proprio da questi forum, se gli interventi sono seri e se gli intervenuti non appartengono alla categoria del “cazzeggio”: buoni a scrivere e parlare ma quando c’è da mobilitarsi sul serio, telefonare, riunirsi, camminare, dialogare,.. molti formidabili “interventisti di forum” si rivelano essere evanescenti, presenti soltanto sulla carta. Insomma, l’aria preelettorale che si respira in città è buona, sembra la premessa di un cambiamento radicale e profondo, come ci vorrebbe e come è da tutti auspicato, così che i pensanti questa volta possano battere le truppe cammellate, i non pensanti. Così indubitabilmente è oggi, alla partenza, ad un anno delle elezioni del 2013….sarà così anche tra un anno, a fine corsa?. Sindaco: c’è Moscuzza Dopo il via dato su queste colonne circa un mese addietro si è scatenato un po‟ ovunque il toto sindaco a Siracusa. Come leggiamo sopra nella discussione che si è svolta sul nostro forum, non ci sono sempre i soliti nomi, anzi stanno venendo fuori nomi di cittadini siracusani impensabili fino a quando non abbiamo dato il via a quella che oggi è un‟affollata kermesse. Qui sopra la novità assolute, ma ci sono anche i soliti noti e cioè i movimenti di “quelli che contano”. Abbiamo detto la settimana scorsa che l‟area politica del PD vicina a Roberto De Benedictis “vede bene” il ritorno di Marco Fatuzzo che però ad oggi continua a non dare segnali di disponibilità mentre alcuni segnali di non disponibilità nei suoi confronti sono già arrivati da esponenti bersaniani. Ma se Fatuzzo in prima battuta non va già bene, ce ne sono a non finire candidati “di sinistra” che la disponibilità la darebbero più facilmente. Oltre a Trigilia e/o Adorno già menzionati, sono in tanti ad apprezzare il nome di Beatrice Basile particolarmente agguerrita sul piano paesistico e proprio per questo gradita ai progressisti giovani e rampanti. Ovviament e ovviamente resta sempre vivo il “non c‟è due senza tre” che riguarderebbe ovviamente lo stesso De Benedictis. A destra non va meglio: nomi a non finire. Visentin non pare più in corsa, insomma “l‟usato sicuro” non attizza più di tanto, anche la Muti, voluta da Prestigiacomo, scricchiola mentre Vinciullo sembra risoluto a tentare la carta Vermexio. Strategia? Forse ma Vinciullo sembra sincero, chissà. Ci sono anche i due assenza, Enzo e Giuseppe, sornioni, scafati. Ma tutti questi sindaci in pectore Comunale a +2477 TeatroVerga +2584 I proclami sono finiti e del teatro non si parla più. cvd Fra non molto si scoprirà la necessità di altri lavori... hanno qualche possibilità seria di farcela solo se Pippo Gianni è nella coalizione assieme al PDL, in caso contrario quest‟area è perdente, anche in maniera netta. Ancora nel PD l‟area Marziano ed il SEL di Gentile hanno serrato le fila su Marziano e fanno ovviamente trapelare uno scarso interesse dello stesso candidato. Strategia? Quasi certamente. Altro nome che gira quello di Giancarlo Garozzo che in caso di primarie avrebbe le sue brave possibilità, senza questo strumento per lui è difficile. Nel centro è la confusione più nera. Nessuno mira a candidarsi ma i candidati ci sono. Granata del FLI, Bandiera dell‟UDC, e fresca di giornata la candidatura di Antonio Moscuzza dell‟Mpa (nella foto) a sindaco col sostegno di Lombardo e Gennuso. Infine l‟IDV sembra orientata a correre da solo con un candidato unico e cioè Paolo Giansiracusa. Anche perché su Maria Rita Sgarlata sembrano essersi scatenati altri appetiti. Ma ovviamente non siamo ancora alla scrematura anche perché molte proposte sono ovviamente strumentali. Via Crispi +2041 Dopo l‟ intervento di viale Teracati tocca a via Crispi? 2 Domenica 15 aprile 2012 Pd (ir)responsabile Ferlito: Pensiamo all‟edilizia commerciale e residenziale e diciamo sì al rigassificatore Mentre il vecchio sistema politico frana e diventa sempre più inadeguato, esibendosi in doppi salti mortali come l'improbabile proposta per l'Istituzione di una commissione d'inchiesta sul finanziamento pubblico dei partiti, cioè come invitare il tacchino al pranzo di Natale. Mentre tutto questo succede cosa fa la società civile? Domanda lecita, perché dato per appurato che la tenaglia giudiziaria, oggi nemmeno tanto ispirata da una regia antipolitica, anzi sembra quasi costretta da questo sistema suicida ad agire. Dato ciò dovremo quindi al più presto, sia al Nord come al Sud, cercare nuovi soggetti per ricostruire il tessuto connettivo sconvolto da questa seconda repubblica (tutto minuscolo) che sta finalmente tirando le cuoia e togliendosi dal mezzo lascerà un vuoto oltre che un grande buco nel debito pubblico e nelle tasche di tutti gli italiani. Il fronte politico si è, per così dire, mangiato anche i sistemi di mediazione sociale che i partiti, rappresentati da leader storici e narcisi, avevano sviluppato in questi ultimi anni. Direi con mediocre profitto. Anzi tutto l'impegno era profuso ad una parcellizzazione delle istanze che avevano come punta di iceberg l'esigenza del cavaliere di salvarsi la pelle ma che in definitiva hanno lanciato uno "stile", nel senso nauseante del termine, che è stato preso e ripreso sotto ogni campanile, da Penati a Lusi, fino ad arrivare a Foti. Una sorta di auto-assoluzione, che cela un senso di recidiva inammissibilità dell'inadeguatezza, del loro essere fuori luogo in una società come quella italiana, che pare debba ormai fare dei grandi sacrifici per restare a galla. Mentre tutto questo accade, oggi le associazioni di Siracusa, tutte in pompa magna, con tanto di SEL più schiuma varia, scrivono un comunicato di solidarietà nei confronti della dott.ssa Trigilia, responsabile Beni paesistici, naturali e naturalistici della soprintendenza di Siracusa. La dirigente sarebbe sotto attacco da parte dei consiglieri di "Grande Sud" in merito al piano paesaggistico che è stato recentemente esitato dal governo regionale e che propone un corollario di tutele che interessano il territorio siciliano. Che dire, che, ovviamente, il gruppo ambientalista ha ragione, ma che di comunicati è lastricato l'Inferno. Titti Bufardeci, capogruppo consiliare Grande Sud alla Regione Sicilia, dichiara: “A nostro avviso non pensiamo un’agronoma (la Trigilia ndferlix), anche se con acquisite competenze in materia di beni culturali, non può essere considerata la persona giusta", ma Sebastiano Messineo (Assessore regionale ai BB. CC.) dice in merito: «Nessuna nomina politica - dice Messineo -. Così come sono demagogiche le polemiche contro il Piano paesaggistico approvato lo scorso gennaio. In attesa della nomina del soprintendente, che sarà ufficializzata in questi giorni, la legge prevede che la reggenza gerarchica sia affidata al dirigente con maggiore anzianità in organico. L'attuale reggente risponde proprio a queste caratteristiche e, comunque, sostituisce un altro dirigente con più anni di servizio ma assente dall'ufficio per motivi personali. Dunque non c'è nessuna nomina politica ma solo un atto di legge». Che dire, i comunicati di solidarietà da parte delle associazioni mi sembrano fuori luogo. Il problema non si restringe su una funzionaria "sotto attacco", mi auguro che la dott.ssa Trigilia goda sempre di buona salute, inoltre prende uno stipendio per il suo lavoro e ne sono felice. Ma alla fin dei conti, la resa dei conti sarà sul "tavolo politico" e dei progetti che si svilupperanno sul territorio. Non certo con la solidarietà si costruisce il futuro di Siracusa. In una parola, ai nuovi affari gestiti, da quelli che loro "ingenuamente" denominano, del "Grande Sud" (ma si sa, invece, che la vicenda interessa un gruppo trasversale di politica e affari dove sono dentro "tutti"), a questo tentativo, insomma, di bloccare il piano paesaggistico, loro, lo Zibaldone della società civile, oppongono la vecchia e stentorea politica urlata di mere enunciazioni non accompagnate da nessuna proposta che esalti quest'ultimo strumento, preziosissimo e che lo faccia apprezzare alla popolazione come un elemento qualificante che porterà economie e vantaggi. Io sono in disaccordo, ovviamente, con l'azione del Comune di ricorrere contro il piano paesaggistico. Ma tutto ciò, c'è anche da dire, almeno risponde ad una "visione", anche se sbagliata, della città. Visione inesistente dall'altra "parte". Invece di mettersi in processione col cero votivo, vi è bisogno di idee e progetti innovativi. Partire dal paesaggio come una risorsa, un valore aggiunto per far decollare il territorio a partire dal vincolo. Interessando investimenti, modellando una proposta occupazionale ed economica realistica. Mi rendo conto che la situazione non è incoraggiante, ma ho anche la presunzione di sostenere, che la stragrande maggioranza di coloro che hanno firmato quel comunicato e che protestano oggi, se rivolgessimo loro la domanda, su cosa pensano in merito alla possibilità di rivoluzionare il tessuto urbanistico della città: Possiamo espropriare e abbattere gli edifici che bloccano il nostro fronte marittimo per renderlo fruibile con la creazione di spiagge con servizi? E, di conseguenza, con la "liberazione" dei volumi li possiamo dedicare all'edilizia commerciale e residenziale? Bene a questo progetto tutti urlerebbero allo scandalo e alzerebbero lo stendardo "glorioso" della non cementificazione. Vedete care amiche e amici, lo scandalo a Siracusa non sta nel "costruire" o "cementificare", sta nel fatto che è surreale farlo in mezzo al porto o sulle aree ricadenti il vincolo archeologico. Nulla vieta di pensare un progetto edilizio, che interessi anche una notevole espansione della città verso Sud, ma esso passa attraverso la cruna di tre aghi. 1. Provare a recuperare l'accesso totale al fronte marittimo, a partire da Ortigia fino a Sud (fin dove il progettista vuole, io arriverei fino alla punta di Portopalo). 2. Bisogna costruire attività e servizi attorno alle oasi naturalistiche e i siti archeologici e convogliare un turismo consapevole durante tutto l'anno. 3. Decidere di cosa bisogna fare della zona industriale. Personalmente sono a favore del rigassificatore, ma con la costruzione di un impianto che metta al sicuro le popolazioni, da collocare in alto mare. Inoltre va sviluppata l'industria leggera della trasformazione dei prodotti agricoli e i surgelati. Va promosso un parco tecnologico, soci gli Enti Locali, le imprese, l'Università, per sviluppare progetti nel campo dell'economia dell'informazione, reti a banda larga (uno spazio interessante è la costituzione di una "dorsale" internet per il continente africano), progetti nel campo dell'energia alternativa e ecosostenibile. Il vero problema, quindi, è lanciare un progetto per la città e per la provincia. Mi rendo conto che la colpa non è delle piccole associazioni e dei soggetti interessati che, anzi, spesso rappresentano una parte della città che "resiste". Le responsabilità maggiori le ha il Pd e quell'area di sinistra che non è riuscita ad emanciparsi dalla vecchia politica. Altro che seconda repubblica, il Pd a Siracusa è preso d'assedio ancora dalla prima (repubblica)! Insomma cara sinistra siracusana, oltre a scrivere comunicati di solidarietà vai al sodo. Occupati del Pd e della sua politica disinvolta gestita dai vecchi dc mentre i vecchi pci, in silenzio, si occupano della zona industriale. Chiedi le primarie della sinistra subito. Capisco che può sembrare esageratamente anzitempo, ma questo eccesso di zelo va riferito al fatto che, dal partito di Repubblica al Pd di Bersani, tira aria pesante per le primarie. Fissarle per febbraio del prossimo anno sarebbe un obiettivo politico importante. Preparati in tempo, evita che arrivino i SOLITI "volti nuovi" a Palazzo Vermexio. Salvatore Ferlito La Rocca Perché Grande Sud sostiene Bono? E c'è chi ancora non capisce come mai Grande Sud sostenga il presidente della provincia di Siracusa. Pure un bambino che avesse assistito alle varie conferenze di questi ultimi mesi sulle tematiche ambientali e urbanistiche del territorio e che avesse visto con quanto accoramento si sta cercando di creare il distretto turistico capirebbe quello che sta succedendo. Fondamentalmente si sta attaccando qualsiasi legge che protegge il territorio dalla speculazione edilizia. La stessa idea di costruire i campi da golf non è che aiuti il settore turistico e mantenere i campi da golf costa, sicuramente in termini di risorse idriche (qui in Sicilia non abbiamo così tanta acqua). Pure creare qui una struttura per fare congressi medici sicuramente porterebbe una sacco di soldi in più. Non conosco personalmente il sig. Bono (e non apostrofate che è onorevole...non mi interessa, è una persona e basta) e quindi non potrei dire se tutta la sua vita sia stata costellata da azioni malevole, posso dire però che in questo frangente la corda la sta tirando davvero parecchio. A questo si aggiunge il fatto che gli attacchi costanti ai vari piani di protezione del territorio e il rischio di avere costruzioni vicine a siti di interesse archeologico (quindi turistico e culturale) sta mettendo in cattiva luce la città rispetto ai criteri dell' Unesco. Ora, io capisco che i cittadini siano stanchi della politica, siano diventati un po' apatici, ma a quei 4 gatti che mi leggono (e lo so che non sono solo 4) chiedo di partecipare più attivamente: quando ci sono le conferenze partecipate, ascoltate, fatevi una idea.... aprite gli occhi. Gabriella Scalas Precetto pasquale per dipendenti Asp “Siate sempre più vicini a chi soffre, abbracciate le croci dell’umanità per comunicare la speranza”. Un messaggio al personale dell’Azienda sanitaria provinciale, che l’arcivescovo di Siracusa mons. Salvatore Pappalardo ha rivolto durante la celebrazione, nella cappella dell’ospedale Umberto I, del precetto pasquale aziendale alla presenza del direttore generale Franco Maniscalco, del direttore sanitario Corrado Vaccarisi, del direttore amministrativo Salvatore Strano, dei dirigenti e del personale che a vario titolo opera nell’azienda. Nell’augurare una Buona Pasqua a tutto il personale, ai pazienti e alle loro famiglie, il direttore generale Franco Maniscalco si è soffermato sul senso di responsabilità, di fedeltà e di appartenenza che deve essere proprio di ogni dipendente “poiché soltanto facendo squadra – ha detto - è possibile migliorare la qualità percepita dei servizi sanitari”. PRELIEVI DI CORNEE ALL‟UMBERTO I Cresce la cultura della donazione nel capoluogo aretuseo. All’ospedale Umberto I di Siracusa la scorsa settimana è stato eseguito un prelievo di cornee su una donna di 78 anni di Siracusa ricoverata nel reparto di Rianimazione e deceduta per arresto cardiaco. Altro prelievo di cornee è stato effettuato su un uomo di 48 anni deceduto per arresto cardiocircolatorio. Ambedue i prelievi sono stati trasferiti alla Banca degli occhi di Palermo. LICCIARDELLO DIRETTORE CARDIOLOGIA AL MUSCATELLO DI AUGUSTA E’ Giovanni Licciardello il direttore dell’Unità operativa complessa di Cardiologia con UTIC dell’ospedale Muscatello di Augusta, appartenente al Distretto ospedaliero Sr 2. L’incarico gli è stato conferito a conclusione della procedura concorsuale che lo ha visto prevalere sugli altri candidati. Il colloquio sostenuto dinanzi alla commissione giudicatrice, infatti, ne ha evidenziato le ottime e approfondite conoscenze teorico-professionali e l’ottima capacità e padronanza delle problematiche gestionali ed organizzative, mentre il curriculum formativo e professionale è stato ritenuto ottimo e di particolare interesse sono stati giudicati i lavori scientifici. Proveniente dall’ospedale Ferrarotto di Catania, vanta una variegata esperienza professionale, oltre alle docenze espletate in diverse scuole di specializzazione dell’Università di Catania. Nuovo soprintendente (in quota Mpa?) L'architetto Orazio Micali, 52 anni è il nuovo soprintendente di Siracusa. Micali, dirigente dell'Unità Operativa 09 Beni paesistici, naturali e naturalistici del versante ionico a Messina, è stato dal 2004 al 2009, direttore del Museo di arte moderna e contemporanea "Francesco Messina" a Linguaglossa. Alla Soprintendenza di Siracusa andrà a ricoprire l'incarico lasciato vacante dall'ex soprintendente Concetta Ciurcina, andata in pensione ed in seguito ricoperto per sei mesi dalla reggente, Marzia Scialabba, dirigente dell'Unità Operativa Beni bibliografici, a cui nelle ultime settimane è subentrata sempre in veste di reggente pro tempore la dottoressa Alessandra Trigilia, dirigente dell'Unità Operativa Beni paesistici, naturali e naturalistici. Non vorremmo mancare di rispetto all‟assessore regionale Messineo che peraltro è siracusano, ma conoscendo la natura del presidente Lombardo possiamo dire con quasi assoluta certezza che il nuovo soprintendente è in quota o quanto meno vicino alle posizione del Mpa. In caso contrario la sua nomina sarebbe un miracolo, ma così non è. 3 Domenica 15 aprile 2012 l’intervistainventatal’intervistainvent Macchè cultura, è bassa politica Sono in tanti gli infiltrati a caccia di una nomination politica per arrivare col massimo appoggio alle scadenze elettorali. Una chiamata alle urne Allora questo risveglio culturale? Questi giovani mobilitati sulla cultura e sull‟arte è tutta una balla? L’iniziativa c’è ma non è tutto oro quello che luccica… In che senso? Ci sono giovani presi dal sacro fuoco della cultura, con entusiasmo e autentica voglia di fare, e poi… E poi? Poi ci sono altri che strumentalizzano il tutto per trarne un utile politico. Ma che stai dicendo? La crudele e pura verità. Io me ne sono accorta subito, anche quando partecipavo alle lunghe riunioni preparatorie. Te ne sei accorta e non hai fatto nulla? Non dovevi difendere l‟apoliticità dell‟iniziativa? Ma chi se ne frega dell’apoliticità!. Semmai ho pensato a portare più gente possibile dalla mia parte, non si sa mai dovessi davvero candidarmi… Sindaco? Sindaco, assessore, consigliere non cambia molto. A me questa politica piace e penso di farne parte per quanto più tempo sarà possibile. Alla faccia della chiarezza! Non mi accusi sempre di fare la svampita? Mi critichi anche quando parlo chiaro? Nemmeno per idea. Torniamo al discorso di prima. Allora, hai capito subito che c‟era chi voleva metterla in politica? Complimenti perché io non l„avevo capito nemme- no un po‟ Guarda che io ho il naso lungo, tanto è vero che dopo aver scoperto i reconditi scopi ho messo dei paletti, ho chiesto appoggi burocratici, procedure da rispettare, insomma ho fatto un certo ostruzionismo… Per ottenere cosa? Ma per avere più peso è ovvio. Scusa ma gli organizzatori tradizional- mente sono vicini alla destra e quindi li avresti dovuti avere vicini.. Non tutti. E’ vero che molti erano prima amici di Granata, ma è anche vero che ci sono state infiltrazioni massicce di persone non dico di sinistra, ma senza scrupoli, pronti a tutto pur di ottenere una nomination politica e quindi arrivare col massimo di appoggio alle scadenze elettora- li. Una chiamata alle urne. Scusa, ma ho perso qualche passaggio. Tu dici che dietro ad una iniziativa spontanea finalizzata al rilancio della cultura a Siracusa si nasconde invece un pacchetto di persone che punta solo ed esclusivamente al momento elettorale e vuole quindi sfruttare questi entusiasmi solo per acquisire consensi personali? Grosso modo è così. C’è chi lo fa in maniera paludata e chi è invece più diretto. Che la finalità sia questa non mi pare possa essere messo in dubbio.. Quali sono le prove inoppugnabili? Basta che tu ascolti alcune interviste e/o anche che presti attenzione ai soggetti che, specie in piazza, e un po’ dovunque si mettono a dirigere la banda. Sono persone che io conosco da tempo e a cui fino ad ieri del risveglio culturale non interessava un fico. Oggi eccoli là impegnatissimi e il loro obiettivo finale mi pare scontato. Ma tu vedi questi figli di buona donna…E il Comune patrocina il tutto? Il Comune è soggetto terzo, ha assecondato, ma è chiaro che io e altri abbiamo tenuto gli occhi bene aperti. Ma questa è proprio una città… Di merda? Vuoi dire di merda? Già. Sono molto deluso. Con questa impostazione altro che rilancio culturale… Impresa impossibile, io l’ho capito subito. Debbo rivalutarti, sei più furba di quanto pensassi. Furba, vuoi dire intelligente? No, no, voglio dire proprio furba. l’intervistainventatal’intervistainvent Fino al 2013 il ballo di Pippo Visentin? Lo prenderei a calci nel sedere. Assessori traditori? E’ fisiologico. La scelta di Bono? Calcolata. Chi è il più bravo? Io, lo sanno tutti Dimmi la verità, terrai in sella Bono e Visentin fino alla scadenza del mandato? E’ una soluzione obbligata, non c’è chiarezza e quindi non c’è la possibilità concreta di un intervento per concludere meglio la legislatura al Comune e alla Provincia. Molti dicono che sei accomodante perché hai una decina di assessori? Gli assessori non fanno mai male… Alcuni assessori sì, sono scarsi, pretenziosi, praticamente inutili E tu pensi che io non sappia chi è inutile e chi fa bene? C‟è anche chi è stato indicato da te ma di fatto flirta con il leader di un altro partito So bene, e anche questi soggetti sono sotto controllo. Vedi, in politica abbastanza spesso bisogna fare buon viso a cattivo gioco.. E quindi tenerti stretti assessori non solo scarsi ma anche traditori Beh sì. Ma sono casi sporadici, non rientrano in quelli che sono generalmente i comportamenti degli amici del mio partito. Il tuo rapporto con Visentin? Certe volte lo caccerei a calci nel sedere per quanto è irritante. Gli dico sempre di andare per le strade, di parlare con la gente, di non stare rinchiuso nel Palazzo.. E invece? Invece niente. Lavora poco e male assalito com’è dalle sue mille ansie. Ha sempre il timore di sbagliare e questo lo porta a sbagliare almeno una decina di volte al giorno. Ma il sindaco è un leader della politica siracusana in questo momento? A quanto ci risulta stava per lasciare il Pdl Sì, ho saputo, sarebbe stata la sua ennesima cazzata. Per fortuna la telefonatina giusta gli è arrivata per tempo. E poi che avrebbe fatto? Con chi sarebbe andato? Con Bono e i suoi desperados? Magari avrebbe fatto una lista civica “Visentin alla morte” Dici bene, avrebbe decretato la sua morte politica. Il consenso caro mio è una cosa seria, si conquista sul campo, parlando con le persone, comprendendo le loro esigenze, facendo le battaglie politiche giuste. Tutte robe che per il tuo amico sono aramaico. E Bono? Allora è impazzito? Ha preso atto al congresso del Pdl che non era nessuno, che contava meno che nulla, che sarebbe dovuto andare, cappello in mano, da Bellucci e Vinciullo, e allora.. Allora? Ha cercato la strada dell’orgoglio puntando sul fatto che è presidente della Provincia ancora per un anno e che ha appunto un anno di tempo per preparare una strategia. Un fatto calcolato? Assolutamente sì. E‟ stato bravo? Questo non lo so dire. Insomma, fra Visentin e Bono chi è il più bravo? Ma io naturalmente. In questa provincia sono sempre io il più bravo, lo sanno tutti, e poi si vede ad occhio nudo. 4 Domenica 15 aprile 2012 Opinioni e repliche Diventa una esigenza avere uno spazio che consenta a chi ci legge di poter replicare o di poter dire la propria opinione su quello che è già stato pubblicato dal nostro giornale. Naturalmente chiediamo che le repliche siano stringate, o comunque compatibili con la necessità di dare visibilità a tutti. cittadinisulwebcittadinisulwebcit Biblioteca Schiaffo alla crisi Trattativa al buio Alla cultura non si dedica solo una settimana e la cultura non va spettacolarizzata. La signora Mariella Muti, presentando la manifestazione, parla un paio di volte di sistema bibliotecario. Lo scrivo per l'ennesima volta: la biblioteca di via dei santi Coronati a Siracusa ha un piano (quello dedicato alla lettura) e il piano basso (l'archivio) al buio. Il lettore che volesse consultare un libro deve farlo in penombra; il lettore che volesse chiedere un libro nei pomeriggi del martedì e del giovedì normalmente incontra delle difficoltà. La biblioteca di cui scrivo non è piccolina, ha un parco libri considerevole e in più la sala lettura del primo piano (quella al buio) è la più adeguata per lo sviluppo di progetti, momenti di lettura in gruppo, salotti letterari. Però noi abbiamo la settimana della cultura. Gabriella Scalas Gianni Augello: Piccola impresa aumenta il salario mensile di 150 euro Un piccolo esempio per esorcizzare la crisi nelle famiglie italiane arriva da Belvedere dove una piccola azienda siracusana del settore commercio, guidata da un giovanissimo imprenditore, con 4 operai dipendenti, ha dato una clamorosa risposta alla crisi economica che preoccupa tanto le famiglie per gli aumenti dei carburanti, delle bollette di luce, acqua, telefoni, generi alimentari di prima necessità, IVA, IMU, TARSU, Addizionali IRPEF comunali e regionali, e tanti altri orpelli onerosi che si scoprono giornalmente a contatto con la Montepaschi-Serit, l'Agenzia delle entrate, le banche e le istituzioni di servizio ai cittadini. In sintesi la semplicità del provvedimento: nella busta paga di Marzo e a seguire fino a quella di Dicembre, a richiesta del personale dipendente, l'azienda ha concesso un contributo forfettario di 150 euro cadauno in conto al maturando e maturato TFR (Trattamento Fine Rapporto o liquidazione); di questi circa 30 euro vanno allo stato per ritenute irpef e le rimanenti 120 euro ai lavoratori: appena uno spiffero se considerate l'uragano che sta colpendo le famiglie italiane rispetto agli aumenti e alla corrosione del potere d'acquisto dei salari, stipendi e pensioni. Se fosse proponibile questo provvedimento a tutte le imprese piccole e grandi, agli oltre 21 milioni di lavoratori del privato e del pubblico...si avrebbero delle cifre mostruose, ora ferme e forse accantonate, che potrebbero far saltare il banco della crisi...crisi...crisi che è diventata lo stress quotidiano per tutti. Oltre 600 milioni di euro allo Sato e 2.500 milioni di euro al mese agli operai per 10 mesi...a pensarci bene potrebbe essere una svolta all'intera crisi, un pò di ossigeno alle casse statali, al rilancio dei consumi, alla disponibilità di nuovi posti di lavoro ai giovani e alle donne. Il messaggio basterebbe farlo sapere ai vari MONTI, PASSERA, FORNERO, CAMUSSO, BONANNI, ANGELETTI, ALFANO, BERSANI, CASINI. Chissà se potrebbe avere una risposta pratica e concreta. Giovanni Augello privata Qualcuno chiede se per la bonifica dei Calafatari sia stato favorito qualcuno. La domanda naturalmente è retorica e spiace che persone a conoscenza della risposta non si esprimano . il vero motivo è quello di utilizzare legittimi pretesti per fare lavorare imprese vicine. L'appalto infatti è stato affidato alla ditta master scavi ( sita nei pressi di viale Zecchino ) dal soggetto attuatore del commissario per l'emergenza idrica in Sicilia tramite procedura ristretta accelerata, come fa in genere il commissario. il commissario all’emergenza è Raffaele Lombardo sorretto dal PD in sede regionale (che opportunamente non si esprime ) ; il soggetto attuatore del commissario è Dario Ticali ( vicino al PDL) . Sembra chiaro che dietro questo spirito riqualifica -torio ci sia una bella convergenza politica . E conferma di questo si trova in alcune delle ordinanze scaturite dall' indagine denominata " oro blu “. Andrea Genovese Di che sorprendersi? Tutti a declinare onestà, legalità, trasparenza…davanti alle telecamere e quando scrivono nei giornali. La realtà è ben diversa e questa “procedura ristretta accelerata” (alias la deprecatissima trattativa privata !) descritta da Andrea Genovese sarebbe un esempio tipico di intesa con il suggello di Lombardo (MPA) ma anche del PDL e del PD. Vitadacani Gattari e gattare uniamoci l numero delle persone che volontariamente, gratuitamente e con grande responsabilità accudiamo i cani randagi e i gatti delle numerosissime colonie feline nella nostra città E' ALTO! Nonostante le difficoltà che ogni giorno i cittadini volontari incontriamo (maltrattamenti nei confronti degli animali, avvelenamenti, allontanamenti con atti violenti, investimenti continui, sbranamenti di gatti da parte di cani padronali lasciati incustoditi ed altro) continuiamo e continueremo a nutrire e curare i gatti e i cani randagi perchè oltre all'amore che proviamo verso questi esseri nobili, siamo convinti che accudirli è un gesto di grande civiltà e sensibilità da condividere. I cani ed i gatti considerati animali da compagnia sono protetti dalla legge 281 de 1991 ed in particolar modo dalla legge 189 del 2004 che introduce nel capo IX bis del Codice Penale dei "Delitti contro il sentimento per gli animali" ipotesi delittuose, da considerare reati plurioffensivi perché da un lato tali reati producono un danno al sentimento che molti cittadini proviamo per gli animali e dall'altro producono "ipso facto" la lesione degli animali stessi. Tra le ipotesi delittuose: l'uccisione di animali per crudeltà e mancanza di necessità, il maltrattamento di animale, l'abbandono, la detenzione in condizioni di incompatibilità ed altri. Il legislatore ha quindi posto in primo piano una realtà che tutti i giorni abbiamo sotto gli occhi e che purtroppo viene sottovalutata. A questo si aggiunge la totale assenza delle Istituzioni preposte alla tutela degli animali che con Ordinanze Sindacali, con interventi specifici del Settore Veterinario dell'ASP potrebbero mettere in risalto e far conoscere adeguatamente i Diritti degli animali e come il sentimento verso gli animali sia diventato un sentimento molto comune protetto dalle leggi del nostro Stato. Sarebbe quindi doveroso che le Istituzioni preposte alla tutela degli animali collaborassero correttamente con i volontari, gattare e gattari, che si prendono cura delle numerose colonie presenti in città e dei branchi di randagi sul territorio. Ciò senza il vincolo di appartenenza ad Associazioni varie che per prima cosa chiedono la tessera e solo a seguire sono disponibili ad occuparsi dell'iter burocratico per aiutare un animale o la persona che se ne prende cura ai fini della vaccinazione, sterilizzazione e iscrizione all'anagrafe canina e felina. Vale la pena di ricordare che la legge tutela il sentimento del CITTADINO verso gli animali come titolare di diritti e doveri. Elena Caligiore 5 Domenica 15 aprile 2012 Siracusa è una realtà implosiva Tanghetti: E’ una città che vive al di sopra dei suoi mezzi, anche l’informazione è esagerata. Antipolitica a parole, saranno votati sempre gli stessi Filippo Tanghetti, sei un attento osservatore della realtà siracusana. Sul piano generale come siamo messi? Potremmo dire che non sono del tutto distratto? Forse la mia non appartenenza a questi luoghi, mi permette ancora di leggere cose che ai più potrebbero sfuggire per assuefazione. Come dire, entrando in città da Nord, non mi sono abituato a vedere quel tratto di costa tra marina di Melilli a Scala Greca, senza esclamare: ma che schifo! Siracusa sta messa come tutte le piccole città di provincia, è vittima delle città più grandi, Catania in questo caso. Lo è politicamente, culturalmente, economicamente, e socialmente. E’ una città che non si evolve, nessuno degli indicatori ne segnalano la crescita, se non per l’indebitamento pro capite e per le insolvenze. In estrema sintesi: male, molto male. Da imprenditore vedi a Siracusa risorse per un rinascimento economico. O dobbiamo arrangiarci col turismo e con quel che resta della zona industriale? Lavoro nel commercio ma dico che se fossi imprenditore, non avrei scelto una realtà come questa che è implosiva. Qui c’è una tale concentrazione di tutto che mi sembra di vivere in una metropoli che Londra sfigurerebbe a confron- to. Prendiamo i mezzi d’informazione, vuoi? Periodici, settimanali, quotidiani, di satira, d’opinione, di indignazione, di difesa e pure d’attacco, di destra, di centro e di sinistra, di sopra e di sotto se fosse possibile. Ma di che vivono? Ma che contratti faranno mai ai giornalisti, non posso pensare li possano pagare € 2,50 per venti righe. E p e r o gni gi o r n al i s t a , q u as i , un’associazione. Ma dove accidenti lo trovano il tempo per tutte ste cose mi sono chiesto e così ho approfondito e compreso senza alcun dubbio che basta cristallizzare l’opinione sul “no” e il gioco è fatto. Le farò un esempio, io sono il presidente dell’associazione “i nemici dei neuroni”, mi dichiaro pubblicamente di essere a sfavore della “pubblica sinapsi celebrale”, mi dipingo la faccia con la rappresentazione di una cellula neurale, mi fotografo con un signore di una certa età che racconta sempre la stessa storiella della cernia nella quale s’imbattè un tempo, poi mando foto e comunicato a tutte le testate del “quartiere Siracusa”, e quelli: copiano, incollano e pubblicano. Nessuna verifica della notizia, del suo fondamento, guardi, neppure della fonte. Male che dovesse andare, domani una bella replica a chi si dovesse lagnare della giustezza o meno et voilà le jeux sont fait. Direttore, mischinu cu ci passa ma non sono scemi gli imprenditori e se la passano la parola eccome! Da qualche mese sul web infuriano le discussioni che riguardano i politici siracusani che sembrano odiati da tutti. E‟ così o è solo un trend che si esaurirà per lasciare tutto come prima? Tipiche dinamiche locali, li voteranno ancora, sempre gli stessi per poi lagnarsi ancora, tipico del siracusano. Sono tanti i siracusani che dialogano nei forum. Chi ti ha impressionato favorevolmente, per le proposte, per il programma che vuole portare avanti? Nessuno tra quelli di cui ho letto. Nessuna idea, nessun contributo. Io ti dico una parola e tu fai un commento. Cominciamo dalla parola “cementificazione” L’accezione negativa la rende impossibile da nobilitare, se non fosse che senza cementificazione, non si può costruire fondamenta in maniera durevole. La sostenibilità ambientale, misurabile, contemporanea e sconosciuta ai siracusani, prevede un uso consapevole ed equilibrato del cemento. Cultura? A Siracusa: non pervenuta. Teatro? Quello vicino la piscina olimpionica e i campi da tennis? Un pò vecchiotto e malmesso non ti sembra? L‟Inda? Conosco una ragazza che si chiama Linda, ma non permetto allusioni. Sciatteria? Direi “sciass”. Donne siracusane? Muto sono. Ivan torna a casa. Sarà candidato? Lo Bello, dopo un anno fruttifero alla Camera di Commercio, potrebbe anche scendere in campo per la sindacatura e/o la presidenza della Provincia Il rinnovo dei vertici di Confindustria, in questa tornata, ci riguardano un po’ più da vicino: 1) scadenza del mandato della Marcecaglia, 2) sua sostituzione conGiorgio Squinzi, Amministratore Unico della MAPEI , re (un altro re Giorgio) degli adesivi industriali - chimica privata; 3) fine anche del mandato siciliano di Ivan Lo Bello. La Marcecaglia con la sua industria di famiglia era capo fila per la costruzione dei tre Termovalorizzatori siciliani, di cui uno dalle parte di Augusta. Si legge, a proposito, che un noto imprenditore o, meglio, una nota sigla industriale siracusana sia coinvolta nella vicenda con ben trenta milioni di euro di investimento già effettuato , si ritiene per l’acquisto dei terreni, ricerche e progettazioni varie . A parlarne è il da sempre partener privato per la gestione pubblica dell’acqua siracusana ing. Giuseppe Marotta che alla ricerca di un socio esclude l’Igm di Quercioli. Con l’IGM che rischia di esplodere finanziariamente per la sua partecip a z i o n e c o n la Marcecaglia alla realizzazione del Termovalorizzatore di Augusta ( pare che sia stata già avanzata una richiesta di indennizzo per 200 milioni di euro . Ma Lombardo dove la trova una tale somma ?) è un altro settore industriale della nostra provincia ad entrare in crisi. C’è invece da ben sperare per la vittoria di Squinzi su Bombassei alla futura guida degli industriali italiani. Giorgio Squinzi rappresenta il settore chimico dei prodotti finiti; il gruppo Eni con tutte le sue affiliate lo ha sostenuto facendolo prevalere sull’altro concorrente. L’Ente Nazionale Idrocarburi con le sue due sigle Syndial e Vernalis ( già Polimeri Europa) è ancora fortemente presente nella nostra are- a industriale ed è anzi programmato a nuovi investimenti per nuove produzioni nel settore della chimica. Benvenuto a Squinzi quindi se contribuirà a far crescere il numero dei posti di lavoro qualificati nella zona industriale di Priolo, Melilli, Augusta. D’altra parte le mezze cartucce sparate dai Garrone non hanno colpito alcun bersaglio: il porto di Augusta continua a languire, né potremo avere novità buone dalla russa Lukoil. Il terzo punto è dato dalla uscita dalla scena di Confindustria di Lo Bello. Ivan Lo Bello avrebbe potuto raggiungere il massimo nella carriera se fosse stato nominato sottosegretario nel Governo del prof. Monti . Ma la segnalazione non venne fatta: puntare su uno che sar ebb e st at o po i un sicuro futuro concorrente politico, sarà parso come annunciare il proprio suicidio. E vantaggiu manco o sciancatucontinua ad essere il massimo principio su cui si concepiscono le strategie politiche vincenti dalle nostre parti. Lo Bello tornerà a fare a tempo pieno il presidente della Camera di Commercio in via duca degli Abruzzi 4 ? Il che non è poco! Se saputo utilizzare, quel posto, in quest’anno che ancora manca alle elezioni amministrative, potrebbe metterlo in gara per andare a fare il Sindaco della città o il futuro Presidente della Provincia. Lo Bello ha dalla sua tante buone conoscenze nazionali che potrebbero tornare utili per ottenere buoni risultati per Siracusa. E con Ivan Lo Bello in campo gli altri, tutti gli altri, sarebbero costretti a contrapporre un nome all’altezza di una grande competizione. Pepè Genovese Ipse dixit Ci piace ricordare ai nostri lettori alcuni “pezzi” del recente passato. Così saltuariamente pubblicheremo interviste, dichiarazioni rilasciate da esponenti politici a I Fatti. Ovviamente parole e frasi che in qualche modo faranno discutere anche oggi. Nino Consiglio a novembre 2007 Onorevole Consiglio, può essere Salvo Baio il candidato alla presidenza della provincia per il centrosinistra? Il nome è autorevole così come autorevoli sono altre possibili candidature. Alla fine, credo, che le Primarie scioglieranno ogni dubbio e consentiranno al centrosinistra di andare alle elezioni con una candidatura unitaria. Può tornare ad essere Roberto De Benedictis candidato a sindaco di Siracusa? Lui come altre autorevoli proposte. Anche qui i cittadini elettori del centrosinistra scioglieranno i problemi. Nuovo Ospedale: anche tu per il project financing con la Pizzarotti? Mi onoro di essere stato quasi il solo, quando si parlò di questa possibile soluzione, ad esprimere proprio su questo giornale la mia assoluta contrarietà individuando nelle modalità di questo project financing una delle più colossali speculazioni immobiliari fatta a Siracusa dal Dopoguerra ad oggi. Cinema Verga: i lavori sono in corso? Aspetto un commento dopo credo 10 anni di lavori in corso Credo che bisogna ringraziare l’amministrazione provinciale diretta da Marziano che ci consegnerà da qui a breve e con certezza, un gioiello. Roberto De Benedictis pensa che tu faccia uso di Viagra: non sa spiegarsi diversamente il tuo attivismo nel PD Io non esercito alcun particolare attivismo per ciò che riguarda il Pd e al contempo rassicuro l’amico De Benedictis che non faccio uso del Viagra. Infatti avendo fatto mio l’adagio del senatore Di Giovanni secondo cui è l’uso che fa l’organo e l’abuso che lo distrugge. Personalmente ne ho fatto buon uso e mai abuso per cui è ancora pronto ad eroiche battaglie, di qualsiasi tipo. 6 Domenica 15 aprile 2012 Recitano tutti, tranne i teatranti Una città che penalizza i suoi figli in arte è una città che non ha futuro. E‟ una città che perderà la sua cifra d‟ingegno, di follia, di creatività Nella mia vita ho conosciuto tanti teatranti siracusani, tutti uomini di cultura e di sapere attivo. Ho avuto questa fortuna e questo onore. Con molti di loro ho condiviso splendide serate di spettacolo. Eravamo in tante le energie nuove della città che amavamo frequentare i teatranti di Siracusa, andavamo alle loro prove, dividevamo con loro i travagli del parto di un’opera nuova, di una nuova pièce. Era formativo anche partecipare ai loro distinguo, ai loro scontri, ai loro dissidi, c’era sempre qualcosa da sapere, la possibilità del colpo di scena, di cibarsi d’arte. La politica della prima repubblica non era meglio di quella di oggi, anche quella era tutta dedita all’esercizio del potere, quasi interamente dedicata alla lotta per il consenso e quindi per le poltrone ghiotte della città. Ma quella politica, per altri versi negativa, trovava un momento d’attenzione per la cultura locale. Dava sempre una sponda ai teatranti locali che a secondo delle stagioni avevano la possibilità di fare conoscere il loro talento, la loro capacità organizzativa, anche la semplice capacità di aggregazione. La stessa politica allora si affidava al teatrante per gestire le cose della cultura, gli eventi spettacolari, insomma per far quadrare il cerchio delle varie aspirazioni e delle varie attese. Si affidava cioè a mani competenti e non a mascalzoni arraffatori . L’Istituto del Dramma Antico era l’istituzione, il punto fermo, il tocco dell’eccellenza. Tuttavia anche in questo Olimpo si trovava spazio per l’artista locale, in qualche modo lo si tutelava. Quello che non c’è oggi. Era quella una Siracusa più vissuta, più comunicativa, meno scorbutica e arida di quella di oggi. I talenti erano talenti, i bravi artisti erano bravi artisti, l’eccellenza non la discuteva nessuno, ovunque fosse stata partorita. Era quindi anche una Siracusa meritocratica e molti teatranti locali ebbero riconoscimenti nazionali e internazionali. Non a caso, ci permettiamo di aggiungere. Così come molti, tantissimi siracusani che avrebbero poi avuto un gran successo nella vita, vennero fuori da quelle esperienze artistiche locali. Potremmo fare una sfilza di nomi ma non siamo interessati alla mera visibilità, ci interessa invece il senso del discorso che è questo: una città che ignora, ghettizza, penalizza i suoi figli teatranti è una città che non ha futuro. E’ una città che via via, e sempre più, perderà la sua cifra di ingegno, di follia, di arte creativa. E’ quello che sta già succedendo! I teatranti siracusani, i pochi rimasti, sono ridotti allo stremo. La loro arte non solo non viene riconosciuta e gratificata, ma viene ignorata, per molti versi beffeggiata. E’ un momento triste per Siracusa. Come diceva Burdin “Il piacere del teatro è decaduto non per la scomparsa di buoni attori ma perché la gente comune è apparsa a recitare negli uffici, nei ritrovi, nelle strade. Tutti si esibiscono come su un palcoscenico, orgogliosi della loro esistenza priva di valore”. Da noi sta accadendo questo. Recitano soprattutto i politici raffazzonati che ci ritroviamo che si improvvisano esperti di cultura, d’arte, di teatro. Recitano tutti tranne i nostri teatranti. E’ triste. (sb) Che Dio aiuti la cultura e i figli di Siracusa Già autorevoli amici, su queste stesse pagine, hanno citato piccoli esempi di come si può deludere ed eludere una città per sprofondarla sempre più. Quando si parla di “ Beni Culturali”, nel luogo comune ci si riferisce quasi sempre ed esclusivamente a monumenti, palazzi e opere d’arte d’altri tempi. Per non parlare di pseudo attività turistico - culturali (discutibilissime) gestite periodicamente con lo spreco di enormi fondi pubblici. I beni culturali (o il male culturale in taluni casi) di una città non sono solo questo, ma bensì e soprattutto sono quei cittadini che operano per tener vive tradizioni e attività culturali di base per le comunità in cui vivono, per poi proiettarle in altre. Questi vanno salvaguardati come un bene prezioso, come i palazzi storici, come un valore aggiunto dell’intera comunità d’origine. Altrimenti quale esempio e stimolo ci sarebbe per le generazioni a seguire? Non c’è futuro senza il passato d’altri. Le attività culturali cittadine di base sono il fiore all’occhiello di molte cittadine italiane ed europee. Le istituzioni demandate alla loro tutela hanno il sacrosanto dovere, non una tantum, di stimolarle, sostenerle e incrementarne sempre di più il valore in ogni loro singola particella, maggiormente là dove c’è l’artista, la creatività, il genio; senza favoritismi clientelari, elettorali o nepotistici atti a penalizzare ora l’uno ora l’altro. Nell’ultimo ventennio i giovani siracusani (e non solo) non hanno avuto alternanze di scelte e sono stati indirizzati (fortunatamente non tutti) verso scelte di passatempi non certo idilliaci per la proiezione sana e culturale di una città. In questo senso, la penalizzazione economica della scuola pubblica e la disoccupazione ha fatto il resto. Su queste basi “i furbi ignoranti” si sono organizzati anzitempo ed i loro insani obiettivi sono andati a buon fine.I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Si vuole continuare su questa strada? Si vuole ancora far finta di niente? E’ notorio che la politica insana, disorienta, sparpaglia, divide le aggregazioni sane. Fa meno fatica a controllare ogni singolo isolato. Taluni politici, come degli Zeus, devono sempre essere l’unico punto di riferimento del comune mortale: lo schiavo consapevole della sua stessa devozione tornacontista, senza futuro. Chi si ribella a questa legge fa la fine di Prometeo! A tal proposito, mai stagione dell’Inda come quella di quest’anno fu così in sintonia all’argomento. Tutti conoscono l’origine della storia di Prometeo, il cugino di Zeus, considerato il benefattore dell’umanità.Un giorno durante un sacrificio egli divise un bue in due parti e riempì una di esse con la carne e le visceri, l’altra col grasso e le ossa, poi fece scegliere Zeus e destinò l’altra agli uomini. Zeus scelse quella col grasso e solo dopo si accorse di non aver preso la carne, così volle punire gli uomini privandoli del fuoco. Prometeo rubò i semi del fuoco e li diede agli uomini. Zeus castigò gli uomini inviando loro Pandora e Prometeo venne incatenato sul Caucaso con tutte le conseguenze ed i risvolti che la trama della tragedia di Eschilo propone. Prima di approfondire dell’altro, vorrei per un istante spostare l’ attenzione su PANDORA. Secondo Esiodo è una donna, creata da Efesto e da Atena con l’aiuto di tutti gli altri dei, che la dotarono ciascuno di una qualità: ebbe così la bellezza, la grazia, l’abilità manuale, l’arte di persuadere con la parola, ma anche la furbizia e la menzogna, donatole da Ermes. Perciò fu chiamata Pandora, che vuol dire << tutti i doni>>. Ma Pandora ebbe in dono anche un vaso che conteneva tutti i mali, chiuso con un coperchio sigillato. Per curiosità lo aprì e ne uscirono tutti i mali che si riversarono sugli uomini, eccezion fatta per la speranza che rimase Riceviamo e pubblichiamo: Ritorna l’incubo al Plemmirio, nel cuore stesso della sua area naturalistica. Difatti dopo la sofferta vicenda che ha visto i residenti impegnati per ottenere lo smontaggio del radar della Guardia di Finanza, un altro incubo si profila all’orizzonte con un’altra vicenda analoga. E’ di queste settimane la richiesta dell’amministrazione della Guardia Costiera di Catania d’installare un radar sul noto Faro di Capo Murro di Porco,attuale proprietà del Demanio Marittimo e,nel contempo, prestigioso simbolo nel mondo, dell’ Area Marina Protetta del Plemmirio. Probabilmente la Guardia Costiera, responsabile del progetto di monitoraggio, non è stata sufficientemente edotta sul nostro Territorio, dato che vuole utilizzarlo con questa inopportuna installazione. Dimenticano le passate mobilitazioni dei residenti in difesa del Plemmirio e del suo notevole profilo ambientale e paesaggistico ,come dimenticano che recentemente il Territorio è stato incluso, con decreto regionale, nella riserva orientata Capo Murro di Porco e Penisola della Maddalena. Dimenticano queste nostre Autorità , con riferimento all'opera in questione ed alla luce dell'indubbio valore paesaggistico e naturalistico del Territorio che ricade in piena ZONA SIC (Sito di Interesse Comunitario),di fornire ai cittadini le legittime informazioni circa la natura e gli scopi dell’iniziativa. imprigionata in fondo al vaso. Non mi stupirei affatto se un giorno venisse ritrovato un qualche documento storico che attestasse la presenza di Pandora a Siracusa nel periodo in cui questa aprì quel vaso !! Tornando alle Rappresentazioni Classiche che ci riguardano da vicino, altra tragedia in programma per questa stagione sono Le Baccanti di Euripide, dove è pura apparenza la potenza di Penteo, vera potenza l’apparente impotenza di Dioniso. Se Sofocle diede forma alla tragedia che è rovina dell’intelletto umano, soccombente alle oscure forze dell’essere ( Edipo, Deianira nelle Trachinie). Euripide era dalla parte della chiarità e forgiò la tragedia dell’oscuro, della passione, che vince sulle chiare forze del pensiero e trascina l’uomo alla colpa: Medea, Ecuba, Elettra, Eracle, per fare solo qualche esempio. Nell’eterna lotta tra le oscure forze della vita e le chiare forze del pensiero e dell’intelletto. La lotta per il giusto è a sua volta soltanto una parte della grande contesa che le tragedie di Euripide svolgono. Tutte queste tragedie rappresentano una contesa, un agone, un capovolgimento di potenza e impotenza; la potenza diventa impotenza e viceversa. La innovazione filosofica Euripidea nella drammaturgia classica Greca, ha apportato delle trasformazioni che operano, viste sotto l’aspetto sociologico, un abbassamento del livello dell’azione, come pure degli eroi: gli dei perdono la divinità, gli eroi vengono umanizzati, la partecipazione delle donne acquista maggiore importanza, personaggi di bassa condizione sociale s’insinuano nella compagine della tragedia (l’esempio più tipico è quello del contadino e marito di Elettra nell’Elettra). In tal modo Euripide si accosta all’umano: l’uomo stesso è chiamato ad agire, soltanto chi è direttamente minacciato può procurare la salvezza. Per Euripide è sempre l’uomo che deve agire, non più strumento in mano a potenze superiori. Ma la libertà dell’agire pesa sull’uomo con la responsabilità di tutto ciò che di terribile egli compie: Medea compie il suo crimine solo quando Egeo le ha assicurato asilo in Atene; Alcmena, nelle Eraclidi, fa uccidere Euristeo quando questi, prigioniero e indifeso, si trova nelle sue mani; etc. Sopra gli uomini di Sofocle appaiono potenze più alte, divine, che spingono all’azione, gli uomini non sono colpevoli delle atrocità che essi ignari commettono. Gli uomini di Euripide sono liberi, e perciò responsabili. Proprio la libertà e la responsabilità rendono gli atti degli uomini cosi spaventosamente colpevoli: Medea, gli Eraclidi, Andromaca, Ecuba, Elettra, Oreste; la colpa bilancia la colpa, l’omicidio bilancia l’omicidio, il delitto compensa il delitto. E’ l’umana coscienza che grida ! Eppure, se la responsabilità è nello stesso uomo e nella sua anima, in lui è anche la via della redenzione dal tormento e dall’oppressione della colpa. La trilogia, come in occasione delle antiche Feste Dionisiache, nella programmazione ’12 dell’INDA prevede pure Gli Uccelli di Aristofane. Anche l’evolversi di questa commedia satirica offre ampio spazio di confronto con la vita della nostra Siracusa e dei suoi cittadini, a fronte di quella speranza rimasta in fondo al vaso di Pandora. Senza troppo addentrarci nella trama, basta dire che due vecchi amici Ateniesi, stanchi di vivere in una città piena di fastidi e di processi, cercano una città nuova, e si recano nel bosco dove trovano il re Terseo trasformato in upupa. Da qui l’idea di fondare una città nell’aria: la città delle nuvole e dei cuculi, ovvero Nefelococcugia; la città degli uccelli a mezza strada tra gli uomini e gli dei. Quanti siracusani vorrebbero una città simile, senza intrallazzatori pronti a proporre o fare cose contro l’idea, forse utopica, di una città da sogno? Ma la realtà, appunto, è ben diversa di quella della commedia capolavoro di Aristofane, in cui il poeta s’immerge con tutto il suo mondo fantastico e satirico, riuscendo a dare la concretezza della realtà in un’atmosfera di divertente sogno. Che Dio (non gli DEI) ci liberi dal male ed aiuti la cultura ed i figli di Siracusa: gli artisti ed il teatro siracusano! Cesare Politi L’incubo del radar... Dimenticano che le popolazioni interessate non sono state poste a conoscenza delle stesse finalità dell'opera, anzi la stessa suscita forti preoccupazioni per gli effetti, potenzialmente nocivi, che potrebbero essere prodotti dalle onde elettromagnetiche derivanti dal funzionamento di questo nuovo radar. Dimenticano questi nuovi ospiti del nostro Territorio che non basta richiedere l’ assenso nelle anonime conferenze dei servizi fatte senza alcuna dovuta pubblicità,ma occorre dare seguito alla direttiva 92/43/CEE del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche che impone a «qualsiasi piano o progetto non direttamente connesso e necessario alla gestione del sito ma che possa avere incidenze significative su tale sito, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti, forma oggetto di un’opportuna valutazione dell'incidenza che ha sul sito, tenendo conto degli obiettivi di conservazione del medesimo. Alla luce delle conclusioni della valutazione dell'incidenza sul sito e fatto salvo il paragrafo 4, le autorità nazionali competenti danno il loro accordo su tale piano o progetto soltanto dopo aver avuto la certezza che esso non pregiudicherà l'integrità del sito in causa e, se del caso, previo parere dell'opinione pubblica». E del parere della gente, in democrazia, non se ne può più fare a meno. Non risultano,difatti, incontri informativi né con la comunità parrocchiale e né con l’Associazione “PLEMMYRION” che svolge un’azione i tutela sul Territorio. Ricordiamo che l’impatto visivo del radar, posto in prossimità della linea di costa non potrà che essere devastante e che la sua realizzazione ,caratterizzata da cospicue emissioni elettromagnetiche, andrebbe a vanificare indiscutibilmente l'intero sviluppo dell’area, impedendo di fatto l’attuale frequentazione dei turisti, delle scolaresche,dei visitatori e dei residenti. Ricordiamo ai nostri rappresentanti di intervenire al fine di salvaguardare la salute degli abitanti, l'integrità dell'ecosistema e scongiurare in maniera assoluta condizioni di rischio e/o danno delle aree sottoposte a tutela. Ricordiamo opportuno che celermente vengano intraprese azioni utili e necessarie per informare correttamente e capillarmente la popolazione sulla problematica in oggetto. Ricordiamo ai nostri rappresentanti che hanno il dovere morale di allontanare potenziali possibili conseguenze sulla salute dei cittadini, di intervenire con risolutezza tenendo conto dell'apprensione e dei timori che questa iniziativa della Guardia Costiera può destare in una popolazione uscita da una esperienza analoga da poco tempo e dopo mesi e mesi di duro impegno. NOI CITTADINI NON VOGLIAMO RIVEDERE QUESTO NUOVO FILM DELL’ORRORE!!! Marcello Lo Iacono 7 Domenica 15 aprile 2012 L’email della monella separata Ho avuto una delusione amorosa e per superarla voglio fare la giornalista. Una chance non si nega mai a nessuno, ma non funziona così Riceviamo e pubblichiamo: Caro direttore, seguo tutte le notizie che pubblica su FB e ho letto nel suo archivio sul web una miriade di numeri del settimanale I Fatti. Mi è sempre piaciuto fare la giornalista, ma non ne ho avuto mai l’occasione. Quando ero sul punto di cominciare ho conosciuto lui, l’uomo della mia vita che credo conosca anche lei, si chiama ..omissis. Ho vissuto una grande storia, poi due settimane addietro è andato a Milano per lavoro. Senza nessuna spiegazione ho ricevuto un lungo sms con cui mi ha detto che la nostra storia era finita. L’ho cercato dovunque, ma sembra essere scomparso nel nulla. Anche i suoi familiari non hanno notizie (o dicono a me di non averne). Da 10 giorni vivo come un incubo, ho perso qualsiasi voglia, non mi interessa nulla. Sto tutto il giorno davanti al computer, ho girato una infinità di forum, ho letto senza nemmeno vedere le parole. Stamattina (mercoledì scorso ndr) mi è capitato davanti gli occhi il suo forum e mi è tornata in mente la mia passione per fare la giornalista. Così le sto inviando questa email e spero che lei mi dia una risposta. Allego diverse foto. Gli argomenti su cui mi sento ferrata riguardano la moda, lo spettacolo, gli eventi in genere. Ma posso anche fare altro, ho voglia di apprendere, per me è questa la migliore medicina. Mi dia una speranza. Una monella separata Cara amica, la maniera migliore per cominciare a fare la giornalista non è certo quella da lei seguita. Cosa c’entrano le foto osè (pubblico solo quella pubblicabile ovviamente)? Cosa c’entra l’anonimato? Lei sta chiedendo di fare la giornalista non la diva porno? Magari ha scelto l’anonimato per aver raccontato brevemente la sua storia d’amore? Capisco, ma poteva evitare anche questo. Nel merito poi una cosa gliela voglio proprio dire. Fare il giornalista è un brutto lavoro. Non è facile, ti impegna tutte le ore, di tutti i giorni, di tutti gli anni. E a fronte di un impegno così gravoso le soddisfazioni sono davvero poche, anche quelle economiche. Allora, bisogna proprio esserci portati. Scrivere bene è necessario, ma non basta. Se non hai carattere, se non hai grinta, se sei facile alle depressioni il giornalismo, mi creda, non è la scelta migliore e tantomeno la medicina migliore. Detto questo se la sua voglia resiste ancora conosce i miei riferimenti, sia nel gruppo Facebook che nel giornale. Si faccia viva, una chance non si nega a nessuno. (sb) Così i siracusani pagano meno tasse Intervento documentato dei consiglieri Lo Manto, Giordano e Rabbito che indicano al sindaco come risparmiare 20 milioni e non vessare i cittadini Iniziativa documentata di Giancarlo Lo Manto (nella foto), Raimondo Giordano e Giuseppe Rabbito, consiglieri del Movimento per Siracusa che, oltre a chiedere un confronto pubblico col sindaco sul’aumento dell’Imu, della Tarsu e l’introduzione della tassa di soggiorno si dichiarano “contrari all’aumento della pressione fiscale nei confronti dei nostri concittadini” fornendo come alternativa le loro proposte. “Intanto - dicono i 3 consiglieri - bisogna aumentare le entrate che potrebbero scaturire da una migliore gestione degli immobili di proprieta’ comunale. Vedi “la Casa del pellegrino”, ora hotel del santuario, concessa per 50 anni al costo annuale e “simbolico” di €.516; il parcheggio con annessi locali e area soprastante di viale dei lidi (Fontane Bianche) concesso a titolo gratuito non oneroso; l’area denominata ex campo coloniale di via Augusto Von Platen, di proprieta’ del demanio civile, gia’ concessa al comune di Siracusa che doveva destinarla a servizio di parcheggio pubblico per auto e bus-turistici, di fatto superficie trasferita a privati, a partire dal 2003, senza nessuna pretesa economica e allo stato attuale con un contenzioso aperto tra demanio civile, comune di Siracusa e il privato, che in ultimo, ha proposto la regolarizzazione dell’occupazione dell’ex compendio militare, in via transattiva, con un’offerta di €.198.650,23, a seguito della quale la giunta municipale ha deliberato il respingimento; immobili per i quali il comune potrebbe incassare, attraverso un’adeguata gestione del sito, introducendo il “puss-bus e parcheggio turistico” per un totale complessivo di €.220.000”. “Bisogna quindi alienare il patrimonio immobiliare disponibile – aggiungono quelli di Mps - che potrebbe far incassare al comune di Siracusa somme pari a: ex macello €.1.400.000; appartamento di via Picherale 10 €.450.000; villa Incorvaia di via Filisto 95 €.500.000; terreno di via Grottasanta angolo via Lazio €.250.000; locali 1°piano di via Gargallo ex ufficio igiene €.197.493; n.3 locali piano terra di via Landolina €.4.906; ex scuola rurale di via Avola €.125.977,91; ex scuola rurale di c.da Damma €.35.129,40; ex scuola rurale di c.da Villa Teresa €.95.183; ex scuola rurale di torre Milocca €.35.129,40; ex scuola rurale di c.da Torre Andolina €.35,129; terreno e costruzioni di via lido sacramento €.62.000 per un totale complessivo di €.3.190.947,71. Ancora, dismettere gli immobili privati, gia’ locati dal comune di Siracusa, cosi’ ripartiti: palazzo Bellassai €.265.000; appartamento San Giovanni alle catacombe €. 22.000; quartiere Belvedere e centro anziani €.48.000; appartamento via Adda €.21.000; quartiere Neapolis €.55.000; quartiere Acradina €.58.000; quartiere Cassibile €.39.000; centro anziani Cassibile €.15.000, gravanti alla spesa corrente per un totale complessivo di €.523.000; sospendere alcuni bandi di gara, nel corso del corrente esercizio finanziario e con particolare riferimento: manutenzione e cura delle aree a verde, con importo posto a base d’asta di €.2.550.000 compreso iva, (considerata la recente proroga concessa all’impresa igm per mesi sei); acquisto per la polizia municipale di n.4 autovetture, n.7 motocicli, n.8 scooters, n.168 divise ed accessori con importi posti a base d’asta per complessivi €.326.052,44 iva compresa; per un totale complessivo di €.2.876.052,40”. “Si potrebbero poi internalizzare alcuni servizi – scrivono Lo Manto, Giordano e Rabbito - , al fine di razionalizzare le risorse ed intervenire per migliorare l’efficienza degli stessi con evidenti riflessi sulla riduzione della spesa corrente e l’aumento delle maggiori entrate: sorveglianza palazzo di giustizia €.400.000; liti arbitraggi e simili €.1.000.000; riscossione coatta dei tributi €.2.400.000; informatizzazione e archiviazione ottica €.1.940.700; gestione striscie blu e parcheggi €.590.000; custodia canile €.480.000, impiantistica pubblicitaria €.400.000; luce perpetua cimiteriale 500.000; per un totale complessivo di €.9.435.700; trasformare il diritto di superficie in diritto di piena proprieta,’ mediante pagamento di un corrispettivo di riscatto, delle aree destinate ad edilizia residenziale convenzionata, comprese nei piani approvati a norma della legge 18 aprile 1962, n.167 ovvero delimitate ai sensi dell’art.51 della legge 22 ottobre 1971, n.865, gia’concesse dal comune di siracusa in diritto di superficie ai sensi dell’art.35, comma 4, della legge 865/71, per una stima di €.8.000.000 da accreditare nel corso di quattro esercizi finanziari, per un totale complessivo, per l’e.f. 2012, di €.2.000.000. Sempre per risparmiare sui costi che il Comune sopporta, si potrebbero ridurre le spese relative ad enel (-30%), telecom (-30%), sai8 (-30%), pulizie locali (-10%), manutenzioni impianti (-10%), straordinario (-30%), indennita’ di posizione e risultato cat. d (da ridurre le posizioni da 71 a 50 come per il comune di Milano); la riduzione di tutte le sopra citate spese correnti porterebbe ad un risparmio totale complessivo di €.1.336.081,60”. “Ancora, per i consiglieri Mps, a mali estremi estremi rimedi e così eliminare per l’esercizio finanziario 2012 (per soli 6 mesi) tutte le spese relative agli eventi culturali, spettacoli, mostre e manifestazoni in genere, per una spesa stimata in €.200.000, nonche’, i contributi devoluti alle associazioni a vario titolo, parrocchie ed altro, per una spesa stimata in €.380.000, per un totale complessivo di €.580.000; elevare la superficie massima autorizzabile per i dehors (verande) da 25 a 80 mq al fine di coniugare sia le aspettative di coloro che detengono un pubblico esercizio sia gli incrementi che ne possano scaturire dai pagamenti del canone per l’occupazione del suolo pubblico, per una stima complessiva di €.150.000; destinare l’antico mercato di Ortigia alla commercializzazione dei prodotti siciliani di “eccellenza”, in particolare di produzione locale, assegnando, per un periodo quinquennale, i punti vendita (negozi e superfici esterne) procedendo ad un’equa ripartizione secondo le variegate tabelle merceologiche, per una stima complessiva di €.50.000”. “Concludendo, affermano i tre consiglieri, ecco i risultati delle nostre proposte: Proposte per tagli alla spesa corrente €.10.300.834,04; proposte per maggiori entrate €.10.213.099,50. Nel manifestare il nostro totale disappunto all’azione politica del governo cittadino, che negli ultimi tempi sembra aver perso la “bussola’, desideriamo ricordare al sindaco Roberto Visentin che la cosa pubblica si amministra, come farebbe un buon padre di famiglia, seguendo i principi fondamentali del diritto amministrativo che hanno insegnato e continuano ad insegnare che per realizzare l’interesse pubblico bisogna che l’azione amministrativa sia retta dai criteri di economicita’, efficacia, pubblicita’, trasparenza e imparzialita”. Claudio Benanti 8 Domenica 15 aprile 2012 contromano Le meravigliose signore di Belvedere Chi non e’ emigrante non mi puo’ capire. (Vi avverto, sto per aprire la diga della retorica nostalgica psicosociologica, se siete contro non leggete. Io sono d’accordo con voi). Chi non e’ emigrante non puo’ capire quello che ho passato l’altra mattina all’ufficio postale di Belvedere, ridente frazione di Siracusa (o meglio ex frazione, ora quartiere). Avevo da pagare una compilation di bollette e alle 8,30 del giovedi’ santo ero gia’ li’. Ma almeno 50 persone erano gia’ li prima di me. Due sportelli aperti. Eta’ media dei presenti 70 anni. Mi sentivo un ragazzo, ma la cosa non era motivo di grande orgoglio. Eta’ media 70 anni, sesso assolutamente maggioritario: donne. Entro e chiedo come di prammatica: chi e’ l’ultimo. Una signora mi dice che e’ lei l’ultima ed io dico a voce alta la formula magica: “Allora dopo di lei ci sono io”. Niente, mi metto a pensare ai fatti miei (dopo aver risposto ad un’altra signora che l’ultimo ero io) e ad un certo punto cerco con gli occhi la donna che era in fila prima di me. Inquietudine. Non la trovo piu’. Eppure me la ricordo: bassina, rotondetta, soprabito scuro, capello moderatamente cotonato, belle rughe sul volto. Somiglia un po’ alla mia vecchia colf (donna a servizio si chiamavano un tempo, quella di casa mia si chiamava Lucia. L’ultima volta che ho pianto di dolore e’ stato tanti anni fa al suo funerale). Insomma, mi guardo intorno e mi scopro circondato da signore che rispondono al mio identikit. Le comincio a guardare una per una cercando qualcosa che mi ricordi la “mia” signora. Guardandole ritrovo in loro quei tratti fisicosomatici delle anziane siracusane, quelle facce familiari che a Roma non si trovano, che non si trovano da nessun’altra parte perché sono facce siracusane. Le guardo mentre si Un classico da film d’azione è quello che vede il “picciotto” scappare dalla Cia o da chissà chi e andare a rifugiarsi nella cascina abbandonata, in riva al lago, ai margini di una lontana foresta. Un luogo frequentato, in un lontano passato, dal padre oppure dal nonno quando volevano isolarsi dal mondo e pescare in santa pace. Nella scena si vede l’eroe in fuga aprire con una spallata la porta di legno e poi metter piede in casa timidamente. Filtra un po’di sole da una finestra rotta, ma prevale il buio e il nostro inciampa, perciò in maniera ovvia cerca l’interruttore lo pigia e la luce si accende...ovviamente. Ovviamente? Ma neanche per sogno! Infatti, si tratta di un’americanata pura, anche se poi gli spettatori non ci fanno caso e se la bevono come normale aperitivo. Immaginate cosa succederebbe in Italia se uno, dopo soli tre mesi, tornasse nella casa a mare sua (non del nonno o nella foresta sperduta) a tre chilometri dal centro urbano senza che nessuno avesse avuto la cura di pagare la bolletta Enel? Ci piacerebbe appagare la curiosità su come funziona l’erogazione dell’energia elettrica nelle foreste americane, per saperlo però dobbiamo attendere di incontrare Silvester Stallone, o qualche suo collega. Qui da noi dopo qualche settimana che non hai pagato la bolletta (anche a consumo zero watt) ti staccano la luce. Mentre riflettiamo sulle americanate ci viene in mente l’anomalia siracusana dei politici che vivono fuori dal mondo in quella casa in mezzo alla foresta. Il dibattito nazionale sugli sprechi del pubblico denaro si concentra sui soldi pubblici sperperati come una valanga incontrollata che i partiti pretendono di far passare come rimborso elettorale. Un rimborso di 5 euro per ogni voto ottenuto in campagna elettorale. Dicasi cinque euro che loro si incassano, anche dopo avere chiuso il partito, per il solo fatto che noi gli abbiamo dato il voto. A pensarci bene, è come se una famiglia media di 4 persone ad ogni elezione andando alle urne consegnasse 20 euro in contante. Il minimo che un partito dovrebbe fare è scriver- dilungano allo sportello. Hanno il loro libretto della pensione per riscuotere e le bollette da pagare. Sento una che all’impiegate dice più o meno: “Signorina con i mie seicento euro di pensione paghi questi bollettini che vengono 250 euro, il resto me lo mette sul libretto”. E penso che quella signora alla fine deve vivere il nostro ventoso aprile siracusano con 350 euro. Serena, dignitosa, vittima di un’assurdità inconcepibile. Che e’ sicuramente condivisa con altre centinaia di migliaia di anziane con le facce di Bolzano, di Rimini, di Chieti o di Benevento, ma non per questo e’ meno assurda. Assisto ad una cinquantina di operazioni nell’aprile 2012, in piena era digitale. A Roma ascolto discorsi bellissimi sulla digitalizzazione della PA, sul fatto che tutto si potrà fare via internet, che il contante sparirà. Ebbene quella mattina all’ufficio postale di Belvedere il primo utente ad usare la carta di credito per pagare i bollettini e’ stato il cinquantunesimo: io. Prima e dopo di me solo contante, piccolo contante, libretti pieghevoli con tanti numeri e tanto pochi soldi. Quanto distano le mie meravigliose signore bassine, rotondette, moderatamente cotonate, dalla tecnocratica visione del welfare della professoressa Fornero? Quanto distano dalle comprensibili ambizioni di modernizzazione degli ultimi ministri della funzione pubblica, Brunetta in primis? Perché l’ufficio postale e’ diventato un ufficio per vecchi? E d’altro canto nell’era dell’efficienza e della produttività quale lavoratore può permettersi di perdere una mattina intera per pagare una bolletta? (Perché io ora vi racconto del piccolo ufficio postale di Belvedere-Syracusae, ma non e’ che a Roma alla posta della Garbatella dietro il Ministero dell’Ambiente le cose vadano meglio. L’ultima volta ho preso il numeretto ed ho scoperto di avere 85 persone davanti a me). Certo, mi direte voi, basta farsi accreditare la bolletta sul conto corrente bancario, basta fare tutto on-line. Ma dove? In un paese in cui i vecchi sono sempre di più e non sanno usare il computer e sovente non hanno nemmeno un conto corrente? E, soprattutto, se prendo 500 euri al mese di pensione chi mi assicura che quando arriva la bolletta della luce o del telefono ci siano i soldi per pagarla sul conto? Capisco le mie signore di Belvedere che aspettano la pensione e poi vanno alla posta con le bollette. Pagano quelle che possono pagare, le altre aspettano. Si deve pur vivere. Chi non e’ emigrante non mi può capire. Ieri dalla scala dei miei, nella magione di via Filisto, ho guardato la chiesa di Grottasanta. Il cortile sotto il grande ficus che sta li’ da sempre. Ho guardato e qualcosa non quadrava nella polaroid della mia memoria. In un attimo ho capito, sgomento. Non c’era più il campetto di calcio sterrato nel cortile della “mia” chiesa, quella dove sono stato battezzato, dove ho fatto il boy scout, dove mi sono sposato. Non si sono più le malandate porte di legno, niente. Asfalto. E auto in sosta. E’ diventato un parcheggio. Un parcheggio capite, la cosa più anonima, grigia, noiosa al posto di 30 metri di polvere, passioni, palloni tirati alle stelle, graffi sporchi sulle gambe, eroismi, invidie, magie. Un parcheggio. Un sacrilegio. “Ma te ne sei accorto solo ora?” ha detto mia madre dinanzi al mio stupore, “sono anni che e’ così.” E’ vero, saranno anni che e’ così ma io l’ho scoperto ieri che un altro pezzo della mia memoria era stata strappata via, cancellata, abrogata da un parcheggio color asfalto. Già della mia odorosa Grottasanta dei villini non e’ rimasto quasi niente. Via decenni fa la villa del Duca Impellizzeri per farci il park hotel, via uno ad uno i villini per farci i palazzoni, via la romantica trazzera stretta che collegava via Filisto al niente (e che forse per questo non ricordo dove finiva) per farci via Pitia, via il campetto dove facevamo “lezione di educazione fisica” quando ero alla media Chindemi (ora c’e’ lo stradone che collega via Filisto a via dei Servi di Maria con annessa pizzeria e auto in sosta, via il Ronco I a via Filisto ora diventata via Senatore di Giovanni, via il Vasquez ora diventato un altero e opaco multisala. Via tutto e ora via anche il cortile di Grottasanta, “stadio” per generazioni di ragazzi del quartiere. Se non siete emigranti non potete capire i miei tormenti di questa pasqua ventosa. Hasta la Grottasanta siempre Joe Strummer Ps. Dei buontemponi nel forum di questo giornale su Facebook mi hanno indicato come possibile sindaco. Altri buontemponi hanno pure aderito. Qualcuno che non aveva capito lo scherzo di e’ giustamente chiesto chi cozzo sono. I pesci d’aprile non finiscono mai. Soldi ai partiti da noi tutto tace ci settimanalmente per darci conto di come impiega i nostri soldi e poi informarci se di quei soldi quale aliquota è andata al politico locale che abbiamo votato. Le cronache di ogni dopo elezione ci fanno leggere di accuse e indagini, su mai provati “voti di scambio”. Vallo a sapere che a pagare non era l’onorevole ma noi elettori. I giornali di questi giorni parlano di una pretesa popolare di trasparenza sui costi della politica da noi sovvenzionata, nostro malgrado. Gli Italiani hanno abrogato la sovvenzione pubblica dei partiti con il referendum del ’93. Dopo pochi mesi però i politici hanno fatto rinascere il finanziamento, chiamandolo impropriamente “rimborso”. Ma che rimborso è se spendi 40 milioni e ne ricevi 100? Organismi europei hanno calcolato che in Italia ci sono partiti che ricevono addirittura il 400 per cento di quanto spendono. Altro che rimborso! meglio chiamarlo “pizzo”, perchè l’azione che si ravvisa è molto simile ad un’estorsione. E su questi presupposti come potrebbe mai la politica essere veramente contro la mafia? Riflettere sull’accostamento dei partiti al malaffare purtroppo è d’obbligo. A Siracusa non sentirete mai un politico parlare di queste cose che dovrebbero attingere a radici etiche. Da noi queste cose vengono tenute nascoste, mai nessuna conferenza stampa, mai un comunicato di chicchesia o chissacosa, mai nessuno spot ci ha informato dell’obolo di 5 euro costretti a fare (ecco il pizzo) mettendo la croce su un simbolo politico. Dicono che l’estorsione che i partiti italiani fanno ai cittadini non è per far viver nel lusso le inconsapevoli famiglie Bossi, Di Pietro, Rutelli e tutte le altre, di destra e di sinistra. E’una neces- www.ifattidelladomenica.it sità democratica. Sostengono questa manfrina sapendo di mentire. Dall’America importiamo ogni uso e costume, adottiamo anche i presidenti neri, ma non il sistema di finanziamento dei partiti che è veramente libero, privato, e non forzoso come da noi. Da noi i politici hanno paura – a ragione - di non beccare un centesimo se venisse a cessare la pubblica estorsione. Negli States il politico viene pagato meno della metà che da noi, se viene colto in atteggiamento disdicevole minimo si dimette, eppure non estorce denaro agli elettori che non vogliono contribuire. Se la sinistra italiana avesse il coraggio di chiedere agli elettori contributi volontari come fa il PD americano forse sarebbe più credibile del sostenere di avere il proprio bilancio “certificato” che in realtà non significa proprio niente ( se ricordiamo bene la società Nielsen certificava bilanci per conto del Ministero per le Comunicazioni fino a quando scoperta a falsare anche il proprio ndr) e garantisce ancora meno. I capi bastone della sinistra tentano un raggiro per non cedere all’evidenza che il finanziamento pubblico è un’anomalia che gli italiani rigettano e non vogliono pagare come una tassa. E se gli onesti imbrogliano perchè non dovrebbero farlo quelli che hanno la patente di disonesti? Non regge alla verifica la formula che ci costringe a dare 5 euro per scheda votata, infatti, anche se non votassimo affatto ai partiti andrebbe comunque il contributo-pizzo. I deputati e i senatori aretusei, non troveranno mai il coraggio di erudirci su queste vicende, perchè dicono di non sapere neanche loro come vengono gestiti i soldi che distribuisce Roma ladrona. Eppure ci sarebbe da chiarire in che misura a Siracusa il Pd, l’Udc, il Pdl ricevono “contributi” da Roma: 5 euro per ogni voto ricevuto in provincia? A Siracusa la gestione dei fondi elettorali è veramente oscura e a nessuno è mai stato dato sapere. I politici locali che si sono distaccati dal partito dov’erano candidati nel 2008 (Forza del Sud, Pid, Fli) hanno avuto riconosciuto un rimborso come liquidazione oppure no? Importante è capire se si può fare politica in un partito anche senza ricevere gli “aiuti” pubblici che Bersani difende più di Alfano, Casini, Di Pietro, Fini. C’è qualcuno in grado di spiegare che fine ha fatto l’obolo partito da meno di un euro a voto, divenuto un euro e poi passare a due nel 2008? Quando e perchè è stato elevato a 5 euro in piena crisi economica mondiale? Ci piacerebbe che gli onorevoli siracusani (i nomi li conoscete) affrontassero l’argomento magari sui palchi elettorali di questa tornata. Ma non lo faranno, scommetteteci. La Repubblica titola oggi “Avola, folla di aspiranti sindaco 9 in corsa per la poltrona”. Si potrebbe considerare un sintomo dell’attrazione politica che non risparmia nessuno e fa sognare alcuni che si accontentano di fare il sindaco, l’assessore o il consigliere in un piccolo comune dove i 5 euro di rimborso non arrivano e per far quadrare i conti sognati, qualcuno si sente autorizzato ad inventarsi qualcosa. Da noi forse non arrivano i rimborsi in gettoni da 5 euro, perchè la Salerno Reggio Calabria prima e lo stretto poi costringono al rallentamento, però, a quanto sembra di marmellata ne arriva tanta. Per poterla comprare però si svendono porzioni di territorio e si negano servizi spettanti alla collettività. E per mantenere il sistema della marmellata spesso si aumentano le tasse a chi non ha un soldo in tasca. Un modo come un altro per rimpiazzare il “rimborso” che si prendono a Roma per fare politica. Avevamo scordato di far notare che, il “picciotto” americano che si nasconde alla Cia o alla mafia dopo avere acceso la luce nella cascina abbandonata da 20 anni, accende la tv e procede a prepararsi da mangiare. Da noi non solo non avrebbe trovato la corrente elettrica, ma neanche la tv, le pentole e i piatti perchè rubati dai soliti ladri. Infine i vandali avrebbero appiccato fuoco alla cascina così lontana dal mondo civile. E poi dicono che i film italiani fanno schifo. Per forza i nostri registi non hanno fantasia.