Franco Venturi, il piacere dell’amicizia Gli ideali e la rozza materia: la ricostruzione culturale 1945-1949 Tra i miei coetanei, i miei “compagni”, ho sempre sentito di avere un debito di riconoscenza per Franco. Lo incontrai la prima volta in un momento particolarmente felice della sua mirabile giovinezza. Aveva lasciato Parigi, dove, poco più che ventenne, aveva scritto quel libro sulla giovinezza di Diderot che lo aveva reso noto, lui poco più che un ragazzo, fra i più illustri studiosi del Settecento. Era venuto in Italia per partecipare alla guerra di Liberazione di cui, insieme all’amatissima Gigliola, fu protagonista. Abbiamo ammirato allora il suo coraggio, la forza del carattere, la serenità, le virtù del buon combattente, e insieme il suo umore ironico nel parlare di sé e degli altri, la sua arguzia, ma anche la sua generosità, il piacere dell’amicizia. (N. Bobbio) Centro di studi metodologici Grazie alla fondazione a Torino, dove avevo avuto la cattedra nel 1948, del Centro di Studi Metodologici, che raccolse filosofi e scienziati, giuristi e economisti, matematici e fisici, intorno a un rinnovato ‘discorso sul metodo’, per il quale ho sempre avuto, tanto nella teoria quanto nella pratica, una particolare attrazione, e grazie alla mia assidua partecipazione alle discussioni che vi si facevano e alle iniziative che vi si prendevano, riuscii a fare il passo decisivo per lasciarmi definitivamente alle spalle le ambiguità del passato e gli sbandamenti della giovinezza. (N. Bobbio) Societé européenne de culture Al progetto di una società europea non politica ma culturale, ispirata all’idea che la politica della cultura dovesse essere tenuta distinta e indipendente dalla politica ordinaria, diedi sin dall’inizio il mio assenso. (N. Bobbio) 1952 - Bobbio con la moglie Valeria, Umberto Campagnolo, Carlo Carrà e Luciana Ago ad un'assemblea della Sec Disegno di Piero Calamandrei per Il Ponte 1947 - Franco Venturi a Roma 1947-48. Una pubblicazione del Centro di studi metodologici Gennaio Sono gli anni in cui il progetto di “rivoluzione democratica” perseguito dal Partito d’azione s’infrange contro la realtà di un paese nella sua sostanza conservatore, dominato dalle grandi forze di massa cattoliche e social-comuniste. Fallito sul terreno direttamente politico, tuttavia, quell’ideale sopravvive come protagonista culturale del processo di ammodernamento e di ricostruzione della cultura italiana. “I giovani italiani educati durante il fascismo non avevano una grande cultura democratica. Noi antifascisti democratici eravamo anglofili, per reazione all’anglofobia dei fascisti, evidente nel detto ‘Dio stramaledica gli inglesi!’. Carlo Rosselli era un ammiratore dell’Inghilterra e del laburismo. Anglofilo era Guido Calogero. La rivista Il Ponte, fondata da Calamandrei, era politicamente (e utopisticamente) orientata verso il laburismo”. (N. Bobbio) 1947 - Franco Venturi con Manlio Brosio in Russia Giugno Alle elezioni per l’Assemblea costituente Bobbio è candidato per il Partito d’azione nel collegio Padova, Rovigo, Vicenza e Verona. Tiene comizi a Belluno, Verona, Vicenza, Padova, ma non verrà eletto. 1954 - Piero Calamandrei e a destra una sua lettera a Bobbio 1945-1946 Bobbio collabora attivamente al quotidiano torinese del Partito d’azione Giustizia e Libertà, diretto con piglio militante da Franco Venturi, compiendo così il proprio esordio giornalistico. Sono quindici gli articoli da lui scritti tra il 1945 e il 1946, quasi tutti sui temi del federalismo, della democrazia e della Costituzione. Pubblica per l’editore torinese Chiantore una raccolta di scritti di Carlo Cattaneo, Stati Uniti d’Italia. 1945 “Quando ho fatto l’ultimo discorso è stato per me proprio un grande sollievo. Mi sono liberato da un incubo durato un mesetto”. (N. Bobbio) Al fianco di Egidio Meneghetti, nominato nuovo Rettore dell’Università di Padova, che “nessuno di noi sperava di veder tornare vivo dopo l’arresto e le torture subite”, Bobbio tiene la prolusione d’apertura dell’anno accademico sul tema La persona e lo Stato. Dicembre 1946 2 giugno La mia vera e propria prima attività di giornalista politico la svolsi sul quotidiano del Partito d’Azione, Giustizia e Libertà, diretto da chi è diventato uno dei più grandi storici italiani, Franco Venturi, ed ebbe breve vita tra l’aprile del 1945 e l’autunno 1946. (N. Bobbio) Articoli di Bobbio apparsi su Giustizia e Libertà 30 marzo Bobbio viene chiamato dall’Università di Torino a ricoprire la cattedra di Filosofia del diritto che fu di Solari e che terrà per trent’anni. Il primo dei suoi corsi è dedicato alla Teoria della scienza giuridica. 6 novembre Bobbio pubblica sulla rivista Il Ponte, diretta da Piero Calamandrei, il saggio Società chiusa e società aperta con cui introduce in Italia la conoscenza dell’opera di Karl Popper The Open Society and its Enemies. Referendum istituzionale. Gli italiani scelgono la Repubblica. Viene eletta l’Assemblea costituente. I tre partiti che raccolgono il maggior numero di voti sono la Dc, il Pci e il Partito socialista italiano di unità proletaria. Tra le formazioni minori, il Partito d'azione ottiene poco più di 300 mila voti (solo l’1,46%). 10 luglio Nasce il secondo governo De Gasperi. Settembre Ferruccio Parri lascia il Partito d’azione e confluisce con Ugo La Malfa nel Partito repubblicano italiano. È costituito ufficialmente a Torino il Centro di studi metodologici allo scopo di effettuare, secondo quanto recita lo statuto, “ricerche sui rapporti fra logica, scienza, tecnica e linguaggio”. In questo programma convergevano molteplici indirizzi: il neopositivismo logico, difeso soprattutto da Ludovico Geymonat, il neoilluminismo di Nicola Abbagnano e Norberto Bobbio e il formalismo giuridico (di ascendenza kelseniana) di Bobbio. Tra gli accademici che a diverso titolo contribuirono all’attività del Centro, vanno ricordati anche l’ingegnere civile Eugenio Frola, il filosofo del diritto Bruno Leoni, il fisico teorico Enrico Persico, il matematico Pietro Buzano, lo psicopatologo Ugo Rondelli e, tra i più giovani, i filosofi Uberto Scalpelli e Pietro Rossi. Parteciparono attivamente anche esponenti dell’industria, come Prospero Nuvoli e Adriano Olivetti. 1947 - Da sinistra Carlo Levi, Franco Antonicelli, Gaetano Salvemini 1947 Gennaio Primo viaggio di Alcide De Gasperi negli Stati Uniti dove viene accolto con grandi onori. Scissione del Partito socialista: Giuseppe Saragat fonda il Partito socialista dei lavoratori italiani. Aprile Al secondo congresso del Partito d’azione esplodono le divisioni latenti da tempo. Il partito, già logorato dall’insuccesso elettorale, si scioglie. Bobbio cura, per la casa editrice Einaudi, l’edizione critica dei Manoscritti economicofilosofici del 1844 di Karl Marx (frutto delle suggestioni provenienti dall’insegnamento di Zino Zini) e pubblica, nella collana I classici della politica della Utet, Elementi filosofici del cittadino di Thomas Hobbes, il quale diventerà d’ora in poi un suo autore di riferimento. 1948 Idee che non ho più cambiato Entra in vigore la Costituzione repubblicana. 18 aprile Elezioni politiche. Il Fronte popolare (Psi e Pci) subisce una cocente sconfitta. La Dc ottiene il 48% dei suffragi, la più alta percentuale raggiunta da un partito in Italia. Si fanno frequenti i contatti con Umberto Campagnolo che Bobbio aveva conosciuto “negli anni padovani”, in vista della fondazione della Societé européenne de culture (Sec), in collaborazione con Antony Babel, celebre rettore dell’Università di Ginevra. “La Società Europea di Cultura sorse quando Campagnolo, lasciato da parte il federalismo politico, sul quale aveva scritto il suo noto libretto Repubblica Federale Europea, un federalismo prematuro, come dimostrano i vari tentativi tuttora incompiuti di dar vita a uno stato federale europeo al di sopra delle singole nazioni, si formò la netta convinzione che per far rinascere la comune coscienza europea occorreva guardare non all’Europa della politica ma all’Europa della cultura, che non riconosceva alcuna frattura tra Europa occidentale ed Europa orientale”. (N. Bobbio) La rivista Comprendre, pubblicata interamente in francese, organo ufficiale della Société européenne de culture 1949 L'Italia aderisce al Patto Atlantico e alla Nato. L’alleanza antifascista che aveva vinto nel 1945 si spezza nel nuovo scenario caratterizzato dalla guerra fredda e dallo scontro sempre più minaccioso tra Est e Ovest. Per i protagonisti della Resistenza si apre un periodo di impietosi dilemmi. 11 maggio Luigi Einaudi viene eletto Presidente della Repubblica. Maggio De Gasperi scioglie il governo di coalizione antifascista, estromette le sinistre e vara una nuova alleanza centrista con Psdi, Pri e Pli. Così il partito che raccoglieva l’eredità di Piero Gobetti e Carlo Rosselli venne stroncato dalla competizione elettorale. Tant’è vero che dopo si sciolse. E ogni suo militante scelse la sua strada: la maggior parte, come me, o Franco Venturi, o Massimo Mila, o Alessandro Galante Garrone, o Giorgio Agosti, o addirittura un capo partigiano come Dante Livio Bianco, non è più entrata nella politica attiva e si è dedicata agli studi e alla professione. (N. Bobbio) 1953 - Bobbio con François Mauriac e Elena Binni a Parigi 1 gennaio La diaspora dell’azionismo Rileggendo quegli articoli, mi sono accorto che vi sostenevo alcune idee che non ho più cambiato: diffidenza verso la politica troppo ideologizzata, che divide l’universo politico in parti che si escludono a vicenda, difesa del governo delle leggi contro il governo degli uomini (in quei mesi si stavano discutendo le linee della futura Costituzione), elogio della democrazia anche nella sua funzione educatrice di un popolo da troppo tempo asservito, difesa a oltranza di una politica laica, inteso il laicismo come esercizio dello spirito critico contro gli opposti dogmatismi dei cattolici e dei comunisti. (N. Bobbio) 1952 - Torino, Palazzo Carignano, Convegno studi metodologici: in alto in prima fila da sinistra Bobbio con Nicola Abbagnano; in basso, Renato Treves con Bobbio A Washington viene firmato il trattato di collaborazione alla difesa noto come Patto Atlantico. Primi esperimenti nucleari sovietici. 1949 - Bobbio nel suo studio 1952 - Elenco dei membri della Société européenne de culture 1954 - Bobbio con Umberto Campagnolo e la moglie Michelle Bouvier