VIVERE ROSSINI E N C O U N T E R W I T H R O S S I N I «La Pietra del Paragone» VIVERE ROSSINI Saggi su Gioachino Rossini e sulla sua opera giovanile «La Pietra del Paragone» ENCOUNTER WITH ROSSINI Essays on Gioachino Rossini and his early work “La Pietra del Paragone” EDITORE PUBLISHER Elektrizitäts-Gesellschaft Laufenburg AG, Laufenburg IDEAZIONE E LAYOUT CONCEPT AND LAYOUT Green Büro für Corporate Design, Zurigo Walter Kern, Zurigo Sabine Meier, Otelfingen FOTOGRAFIA PHOTOGRAPHY Martin Stollenwerk, Zurigo STAMPA PRINTER Köpfli & Partner, Neuenhof INDICE CONTENTS I II III IV V VI UNA PASSIONE PER L’OPERA 6 A HEART FOR THE OPERA LE STAR DI DOMANI 12 TOMORROW’S STARS MILANO IN DELIRIO PER ROSSINI 18 ROSSINI EUPHORIA IN MILAN «LA PIETRA DEL PARAGONE» 22 “LA PIETRA DEL PARAGONE” TRASFORMARE I PERSONAGGI IN PERSONE 48 MAKING CHARACTERS COME ALIVE IL FACTOTUM DEL MONDO INTERO 56 THE WHOLE WORLD’S FACTOTUM «Siamo consapevoli della nostra responsabilità nei confronti della società.» Emanuel Höhener Amministratore delegato Elektrizitäts-Gesellschaft Laufenburg AG PAGINA PAGE 7 I “As entrepreneurs, we are aware of the responsibility we have to society.” Emanuel Höhener Chief Executive Officer Elektrizitäts-Gesellschaft Laufenburg AG UNA PASSIONE PER L’OPERA Da circa tre anni la Elektrizitäts-Gesellschaft Laufenburg AG fa parte dell’associazione «Freunde der Zürcher Oper» e sostiene, con contributi a favore degli studenti, l’International Opera Studio di Zurigo, la fucina di talenti più importante al mondo per giovani cantanti lirici. Dietro a questo impegno c’è una forte motivazione personale e aziendale: in qualità di azienda, consapevole della responsabilità nei confronti della società, desideriamo fare un investimento di tipo cultu- A HEART FOR THE OPERA EGL has been a member of the organization, Friends of the Zurich Opera, for about three years and supports the International Zurich Opera Studio, worldwide the most renowned producer of young opera talent, with financial contributions to benefit the students. This commitment has an entrepreneurial and a personal aspect: as a company aware of its social responsibility, we want to make an investment in the future on the cultural level. As a passionate opera IN QUESTA MERAVIGLIOSA CITTÀ CI SENTIAMO BEN ACCOLTI WE FEEL WE ARE IN GOOD HANDS IN THIS WONDERFUL CITY enthusiast, I am very fond of this art form and it rale nel futuro. In qualità di appassionato di opera sono molto ben disposto verso questa forma d’arte e sono felice di poter seguire costantemente i progressi dei giovani talenti. L’idea di esprimere il nostro legame con l’Italia e con il mercato italiano con una rappresentazione operistica dell’International Opera Studio di Zurigo, è nata circa due anni fa durante una cena con i nostri partner italiani a Genova. Più o meno in quel periodo si era diffusa la notizia che Genova sarebbe diventata la capitale europea della cultura del 2004, pertanto abbiamo subito discusso le possibilità di una partecipazione adeguata all’occasione. Dopo che la Elektrizitäts-Gesellschaft Laufenburg AG aveva stabilito la propria sede aziendale nel fiorente capoluogo ligure, non potevamo certo starcene con le mani in mano. In questa meravigliosa città ci sentiamo ben accolti e siamo grati delle favorevoli condizioni di fondo, che contribuiscono notevolmente allo sviluppo di una proficua attività in Italia. is always a pleasure to follow the progress of young talent. The idea to express our bond with Italy and the Italian market through an opera performance by the International Zurich Opera Studio came about approximately two years ago at a dinner with our Italian partner in Genoa. Around this time, the news had come out that Genoa would be the 2004 European Cultural Capital, and we discussed the possibilities of participating in this event in an appropriate way. Since EGL had opened its Italian subsidiary in the flourishing Ligurian capital, staying on the sidelines was out of the question. We feel we are in good hands in this wonderful city and are thankful for the beneficial circumstances, which contribute significantly to successful development of our business in Italy. We decided to surprise our clients, partners and associates from society, business and Abbiamo quindi deciso di sorprendere i nostri clienti, i nostri partner commerciali e i nostri amici impegnati nella società, nell’economia e nella politica con una serata operistica eccezionale nell’ambito dei festeggiamenti della capitale europea della cultura 2004. Detto, fatto: ho sottoposto l’idea al Direttore dell’Opernhaus di Zurigo, il Signor Alexander Pereira che si è dimostrato subito entusiasta. Il progetto ha assunto forma concreta ed è stato un piacere vedere con quanta eccitazione ed entusiasmo è stato portato avanti dalla Direzione dell’Opera Studio e dai giovani artisti. politics with a unique opera experience during the 2004 European Cultural Capital festivities. No sooner said, than done: I approached the Director of the Zurich Opera House, Alexander Pereira, and he was immediately keen on the idea. The project took on concrete form and it was a pleasure to see the excitement and enthusiasm with which the Opera Studio management and the young artists moved ahead. L’OPERA È UN’ARTE COMPLETA OPERA IS AN ALL-ENCOMPASSING ART For EGL, as a sponsor of the International Per l’EGL, in qualità di sponsor dell’International Opera Studio, questo impegno privo di compromessi costituisce la più bella sfida che si possa immaginare. Dimostra che il nostro investimento nel futuro professionale di questi giovani va a cadere su un terreno fertile. Sostenere questi giovani studenti è inoltre necessario: molti di loro provengono da paesi dove l’affitto mensile per un piccolo appartamento costa quanto una tazza di caffè nell’Europa sviluppata. Solo con un aiuto finanziario, sotto forma di borse di studio, è per loro possibile compiere i propri studi a Zurigo e perfezionare le loro capacità artistiche. Seguire la crescita dei giovani cantanti rappresenta per me uno speciale arricchimento poiché vivo l’opera come forma d’arte con la maggiore forza espressiva in assoluto. L’opera è un’arte completa, comprende la recitazione, la musica, il canto, e mette a dura prova il talento e la forza espressiva dell’artista sotto tutti questi aspetti. Pertanto non è per me un caso che l’opera sia nata come forma d’arte nello spazio mediterraneo e in Cina, due regioni del mondo, considerate la culla della cultura e la cui capacità di diffusione culturale si è dimostrata efficace nei secoli. In occasione dei miei lunghi soggiorni d’affari in diversi paesi e spazi culturali, oppure durante i miei viaggi, ho sempre approfittato quando se ne offriva l’occasione di andare all’opera. Ho potuto Opera Studio, this all-out commitment is the best response we could have imagined. It proves that our investment in the professional future of young people falls on fertile soil. Supporting the students is also necessary: many come from countries where the monthly rent for a small flat costs as much as a cup of coffee in developed Europe. Only with financial help in the form of stipends, can they pursue their education in Zurich and refine their artistic abilities. For me personally, following the development of young vocalists is particularly enriching, because I think of opera as one of the most powerful art forms. Opera is an all-encompassing art, including acting, music, singing and which challenges the talent and expressive energy of the artist on all these levels. So, to me it is no coincidence that opera as an art has its roots in the Mediterranean and China, both world regions cultural springs whose power and energy have effectively endured centuries. During my many years in various career positions in different countries and cultures, or when I have been traveling, I have always taken the opportunity to visit the opera if the occasion arose. So I have had the pleasure of experiencing unforgettable operas with world stars like così godere di indimenticabili esperienze operistiche con star di fama mondiale come Federica von Stade, Cecilia Bartoli, Kiri Te Kanawa e molti altri. Tra i miei compositori operistici preferiti Mozart occupa senza dubbio il primo posto, ma apprezzo molto anche Gioachino Rossini, sebbene non sia stato sempre così. Per lungo tempo ho infatti fatto parte della schiera – fortunatamente in via di estinzione – dei critici di Rossini che contestavano al mondano musicista italiano qualsiasi spessore musicale, bollando le sue composizioni come musica popolare: un pregiudizio cui cedono soprattutto gli snob della cultura, che nel migliore dei casi conoscono le briose ouverture di Rossini e che sembra non vogliano prendere in considerazione le sue opere serie e le sue composizioni spirituali. CAPITOLO CHAPTER UNA PASSIONE PER L’OPERA A HEART FOR THE OPERA PAGINA PAGE 9 Federica von Stade, Cecilia Bartoli, Kiri Te Kanawa and many others. Among opera composers, Mozart ranks at the top of my list, but I greatly admire Gioachino Rossini, although this was not always the case. For a long time I belonged to the – luckily diminishing – order of Rossini critics, who deny that the Italian bon vivant has any musical depth and who label his compositions as commonplace: A prejudice, particularly prevalent, among cultural snobs, at best, familiar with Rossini’s spirited overtures and who are apparently unwilling to take notice of his serious works and spiritual compositions. LA MIA CONVERSIONE A ROSSINI MY CONVERSION FROM ROSSINI-SAULUS TO ROSSINI-PAULUS I owe my conversion from Rossini-Saulus La mia conversione a Rossini la devo a un’ esperienza piuttosto casuale: quando mi trasferii con la mia famiglia ad Hong Kong, io sono partito qualche tempo prima e ho vissuto le prime settimane al sessantesimo piano di un hotel a forma di torre sopra il porto. Il caso ha voluto che mi capitassero per le mani, in un negozio di dischi nei pressi dell’albergo, alcune registrazioni di Rossini che a tarda sera ascoltai in tutta tranquillità con il walkman davanti alla finestra della mia camera. L’esperienza fu sconvolgente: nel campo visivo del porto, avvolto dalla notte, in una prospettiva a volo d’uccello, centinaia di giunche, motoscafi e altre imbarcazioni di ogni genere e dimensione, solcavano le acque del porto incuranti di eventuali pericoli, nella luce scintillante di una miriade di riflettori e di lampade e con un’allarmante noncuranza per qualsiasi regolamento relativo alla circolazione. E nelle orecchie questa potente musica trascinante del grande Maestro del Belcanto, questa italianità che si manifesta in immagini sonore inebrianti. Lì in alto, lontano dal caos della frenesia terrena, ma tuttavia coinvolto come spettatore stupito, si è risvegliata definitivamente in me la passione per Rossini. to Rossini-Paulus to a rather coincidental experience: When I was about to move to Hong Kong with my family, I traveled on ahead and spent my first weeks on the sixtieth floor of a hotel tower overlooking the harbor. By chance I came across some Rossini recordings in a record shop near the hotel. Late in the evening, while sitting at the window of my hotel room, I listened to them on the Walkman. It was an overwhelming experience: the bird’s eye view of the harbor at night with hundreds of junks, motorboats and other ships of every type and size, all making their way through the water in the shining myriad of light from floodlights and lamps, willfully and irregardless of what might be in the way, and with a hairraising disregard for any traffic order. And in my ears was the powerful, contagious music of the great master of bel canto, manifesting the essence of Italy through intoxicating sound images. Up there, far from the chaos of earthly hustle and bustle and yet involved as an amazed observer, the Rossini fan in me awoke. Since then, I have seen many of Rossini’s operas, although I CAPITOLO CHAPTER Successivamente ho assistito a diverse opere di Rossini, tuttavia a Genova assisterò per la prima volta alla rappresentazione de «La Pietra del Paragone», come probabilmente avverrà per molti dei nostri ospiti. Avendo PAGINA PAGE UNA PASSIONE PER L’OPERA A HEART FOR THE OPERA 10 will see “La Pietra del Paragone” here in Genoa for the first time, as may be the case for many of our guests. I know one thing for sure, because I UN’OPERA CHE RIFLETTE IDEALMENTE IL CLIMA A WORK WHICH IDEALLY REFLECTS THE SPIRIT had the privilege of listening in at one or two avuto il privilegio di assistere ad alcune prove, so che con «La Pietra del Paragone» gli studenti dell’International Opera Studio di Zurigo mettono in scena un’ opera che riflette idealmente il clima che deve accompagnare quest’occasione di festa: la musica di Rossini è vivace, piena di slancio e di un’allegria, cui non si potrà sottrarre neppure il più timido calcolatore di previsioni di carico e di quantità di energia di regolazione. rehearsals: With “La Pietra del Paragone”, the students of the International Zurich Opera Studio will perform a work which ideally reflects the spirit of this festive event: Rossini’s music is lively, exhilarating and so full of joy, that even the most rational engineer of load prognoses and balancing energy will be won over. I look forward to enjoying this evening at the opera with you. Sono lieto di poter assistere insieme a voi a questa eccezionale serata operistica. Emanuel Höhener Emanuel Höhener «Il cantante lirico deve essere animato da grande entusiasmo, amore per la professione, ma anche da una buona dose di idealismo.» Alexander Pereira Direttore dell’Opernhaus di Zurigo PAGINA PAGE 13 II “The profession of opera singer demands abundant enthusiasm, great passion for the art, and also a great deal of idealism.” Alexander Pereira Director, Zurich Opera House LE STAR DI DOMANI TOMORROW’S STARS Molte persone vengono al mondo dotate di enorme talento artistico, ma nessuna nasce da star. La strada verso l’olimpo internazionale dei grandi cantanti è disseminata di ostacoli e va percorsa con una buona dose di forza di volontà, disciplina e tenacia. I giovani dotati di talento musicale devono lavorare sodo per acquisire un certo virtuosismo. In compenso i loro studi vengono finanziati e possono seguire un percorso formativo, che tenga conto delle loro doti e delle loro capacità. All’interno dell’Opernhaus di Zurigo esiste da oltre 40 anni un’istituzione che svolge questo ruolo a livello universitario: l’International Opera Studio di Zurigo. Many people are born with artistic talent, but no one is born a star. The climb up the international career ladder to becoming a great opera singer is steep one and exacts infinite motivation, discipline, and stamina. Musically gifted young people must work diligently on their development in order to achieve mastery. For their effort, they deserve to be supported and given the possibility to pursue an education fitting their talents and abilities. For over 40 years, the Zurich Opera House has maintained an institution that has taken on this task at the university level: the International Zurich Opera Studio. Mr. Pereira, in your opinion, how important Signor Pereira, quale importanza dà alla formazione dei giovani talenti? Quanto ci stia a cuore la promozione dei giovani talenti è dimostrato dal fatto che l’Opernhaus gestisce a livello mondiale il più grande corso postgraduate nel settore del teatro lirico. Esso riguarda venti cantanti, tre pianisti, quindici orchestrali, riuniti nell’ Orchester-Akademie, nonché quattordici giovani ballerini. La dimensione qualitativa di questa grande iniziativa permette di valutare le possibilità che i diplomandi hanno di ottenere un ingaggio dopo gli studi: il 40% dei nostri studenti presso l’IOS trova un ingaggio presso un teatro lirico. Si tratta di una percentuale molte volte superiore a quella universitaria.» L’International Opera Studio di Zurigo si impegna a perfezionare i giovani dotati e a fornire loro il bagaglio necessario per sfondare nel mondo del teatro is it to promote young talent? With the International Opera Studio, the Orchestra Academy and the Junior Ballet, the Zurich Opera House maintains the largest postgraduate curriculum worldwide in the music theater sector and demonstrates the high value we place on the promotion of young talent. This includes twenty young vocalists, three young pianists, fifteen orchestra musicians in the orchestra academy, as well as fourteen young ballet dancers. The qualitative dimension of this world’s greatest enterprise is reflected by the employment opportunities open to our graduates: 40% of our students find a position in music theater after completing their degree at the International Opera Studio (IOS). This figure is way above the number common for other universities.” lirico internazionale. Il percorso formativo comprende lo studio del repertorio musicale e scenico, la formazione dello stile, il canto corale, la tecnica di allestimento, la formazione e la tecnica vocale. Ulteriori materie sono il linguaggio del corpo, l’arte scenica, come pure tutte le principali lingue operistiche. L’IOS è stato fondato nel 1961 sotto il patronato dell’associazione «Freunde der Zürcher Oper», di cui fa parte anche l’Elektrizitäts-Gesellschaft di Laufenburg. Da allora oltre 800 cantanti provenienti da tutti i continenti e da oltre 40 paesi hanno frequentato l’impegnativo percorso di studi di Zurigo. La procedura di selezione è inesorabilmente severa: si viene ammessi alle audizioni solo dopo aver superato con successo uno studio di canto. Su 300-400 candidati all’anno solo 18-20 di loro possono svolgere i loro studi presso l’International Opera Studio di Zurigo. The International Zurich Opera Studio has taken on the task of educating gifted young people and giving them the tools necessary for a successful career in international music theater. The educational program includes musical and stage role study, style development, ensemble singing, design technique, voice and speaking technique. Other classes include body language, scenic role design, as well as all the important operatic languages. The International Opera Studio was founded in 1961 under the patronage of the Friends of the Zurich Opera, an organization of which EGL is also a member. Since founding, well over 800 vocalists from all continents and over 40 countries have completed this demanding course of study in Zurich. The selection Signor Pereira, da cosa si contraddistingue una bella voce che merita di essere finanziata? Si tratta del colore, della perfezione tecnica che questa voce ha raggiunto. La voce non deve essere gutturale, né forzata, né caratterizzata da un vibrato troppo marcato e la tonalità non deve essere prodotta con troppo sforzo. Sono elementi che si percepiscono all’istante. Determinanti risultano anche la presenza fisica e psichica del cantante, il carisma del personaggio e la sua aura.» Un elemento caratteristico dell’Opera Studio di Zurigo è, oltre alla sua internazionalità, lo stretto collegamento con il teatro. Gli studenti prendono parte alle produzioni dell’Opernhaus di Zurigo rivestendo ruoli minori. Ulteriori esperienze le acquisiscono in occasione di concerti e recital. Le possibilità di assistere alle prove e alle rappresentazioni nonché gli incontri e i workshop con cantanti famosi, direttori e registi completano il percorso formativo. Il culmine della formazione è costituito dall’ elaborazione di una propria produzione che – come quest’ anno per «La Pietra del Paragone» – viene portata sullo Studiobühne dell’Opernhaus di Zurigo e di altri teatri. process is extremely rigorous: only candidates who have successfully completed a vocalist degree are granted an audition. The International Zurich Opera Studio accepts only 18–20 of the 300–400 candidates who apply each year. Mr. Pereira, what are the qualities of a good voice worth fostering? It’s the tone, the technical perfection that this voice has already achieved. The voice shouldn’t reside in the throat, or be suppressed, or contain too much vibrato, and the tone should be produced without too much effort. All these elements can be heard immediately. Naturally, the physical presence of the vocalist, the charismatic power of the personality, and the aura it radiates also play a role.” In addition to its internationality, close ties to the theater are characteristic of the Zurich Opera Studio. Students participate in the productions of the Zurich Opera House in smaller roles. They obtain additional performance practice in concerts and recitals. Attending performances and rehearsals, as well as Signor Pereira, che cosa significa per Lei maestria? Maestria per me significa sfruttare al massimo il proprio talento. Questo vale per qualsiasi disciplina. Noi tutti nasciamo dotati di talento. Ma ognuno di noi è tenuto allo stesso modo a sfruttare il dono che ha ricevuto. La lirica è il modo più artistico di cantare e non esiste maestria superiore nell’uso della voce umana. Le esigenze vocali, come ad esempio quelle imposte alla Regina della Notte ne ‹Il Flauto Magico› di Mozart, non hanno precedenti. Il canto lirico richiede di andare oltre i limiti.» L’esperienza pratica riveste un’estrema importanza nel programma formativo dell’International Opera Studio di Zurigo. In occasione della loro partecipazione in produzioni regolari dell’Opernhaus di Zurigo gli studenti si trovano sul palco fianco a fianco con i loro colleghi affermati. Inoltre conoscono da vicino la complessa struttura dell’«opera» che riunisce in sé diverse discipline tecniche e artistiche che devono sintonizzarsi alla perfezione. Ad autunno inoltrato gli agenti di tutta Europa si ritrovano ogni anno nella fucina di talenti dell’ Opera di Zurigo per conoscere i diplomandi dell’Opera Studio. Grazie ad apposite audizioni si fanno un’idea del livello e della maturità artistica dei cantanti e li collocano presso teatri lirici europei alla ricerca di nuovi artisti. CAPITOLO CHAPTER LE STAR DI DOMANI TOMORROW’S STARS PAGINA PAGE 15 meetings and workshops with famous vocalists, conductors and directors, enhances the educational concept. Crowning the educational year is the creation of their own production, which – this year Gioachino Rossini’s “La Pietra del Paragone” – is performed on the studio stage of the Zurich Opera House and other locations. Mr. Pereira, what does mastery mean to you? To me, mastery means that an individual makes the most of his or her talents. This applies to everything in the world. We were all born with different talents, some with more, others with less. But each of us has the same duty, namely to make as much as possible out of what we were given. Certainly, opera singing is an art and undoubtedly, there exists no greater craft for working with the human voice. Therefore, the vocal requirements of a role, for example the Queen of the Night in Mozart’s Magic Flute, are unparalleled. Opera singing demands going to vocal extremes.” Practical experience represents an important aspect of education at the International Zurich Opera Studio. In their performances in the regular productions of the Zurich Opera House, students stand on stage, side Signor Pereira, si può diventare ricchi lavorando come cantanti lirici? In tutti questi anni ho raramente incontrato dei cantanti che si siano arricchiti esercitando questa professione. Una cosa è certa, chi sceglie la professione del cantante lirico deve essere animato da grande entusiasmo, grande amore per la professione, ma anche da una grande dose di idealismo. La strada che porta al successo è lunga: i giovani cantanti studiano infatti canto per circa dieci anni, prima di essere ingaggiati e percepire un piccolo compenso presso un qualsiasi palcoscenico. Devono passare altri cinque anni prima che il cachet possa considerarsi adeguato e by side with their successful colleagues, learning what makes the difference. In addition, they get first hand experience in the complexity of opera, where various technical and artistic disciplines interlock and must interact perfectly. Each year, in the late fall, agents from all over Europe gather for the Zurich Opera’s so-called “Talentschmiede” (forge of talent), to meet the graduates of the Opera Studio. During special auditions they get a picture of the status and artistic maturity of vocalists and recommend them to European music theaters looking for new artists. comunque devono anzitutto saldare i debiti contratti durante lo studio. A questo punto il cantante in questione ha spesso già superato il quarantesimo anno di età e non gli restano che circa dieci anni di massimo splendore. Senza idealismo è quindi difficilmente pensabile di potersi dedicare a questa professione.» Alcune star operistiche di fama internazionale hanno iniziato la loro carriera proprio a Zurigo. Nomi come Gwyneth Jones, Michelle Crider e Noemi Nadelmann o Oliver Widmer e Jukka Rasilainen rappresentano solo alcuni dei cantanti che grazie all’Opera Studio di Zurigo hanno trovato la strada verso i più importanti palcoscenici americani ed europei. Mr. Pereira, can you get rich as an opera singer? Over all these years, I have rarely met singers who became rich. Certainly, the profession of opera singer demands abundant enthusiasm, great passion for the art, and also a great deal of idealism. The road to success is a long one: young vocalists study singing for around ten years before they can perform on any stage at a low beginner’s wage. Five more years go by before the salary increases somewhat and then Signor Pereira, che cosa si sente di dire ai giovani che vogliono diventare cantanti lirici? Chi vuole intraprendere la carriera del cantante lirico deve sapere che è necessario un 10% di talento e un 90% di tenacia e di duro lavoro. Questa enorme percentuale pari al 90% comporta moltissimi sacrifici e delusioni. L’artista deve essere in grado di rialzarsi in piedi e di riuscire dopo ogni sconfitta a riacquistare nuova forza per ricominciare da capo. Ci sono dei momenti durante il percorso di studi in cui si ha la sensazione di cantare meravigliosamente, in cui si pensa di aver capito tutto, di essere tre, quattro, cinque passi più avanti. E subito dopo si deve ammettere che il successo momentaneo era solo un successo relativo. Si fanno nuovamente tre passi indietro cosicché i passi in avanti risultano essere solo due anziché cinque. Per affrontare questa prova ricorrente è necessaria un’ estrema forza ed energia e specialmente vero amore per questa professione.» Tra il grande talento e le possibilità finanziarie del giovane cantante c’è spesso un abisso. Molti giovani artisti, che meritano di essere supportati per il loro evidente talento, non sono in grado finanziariamente di portare avanti la loro formazione all’interno dell’International Opera Studio di Zurigo. Per favorire una formazione altamente qualitativa di nuovi talenti, che non sia the singer must first pay off educational loans. By the time all this is accomplished, our singer has usually reached or passed the age of forty and approximately ten years remain to achieve career height. Without idealism, pursuing this profession would hardly be conceivable.” Many renowned opera star careers began in Zurich. Names like Gwyneth Jones, Michelle Crider and Noemi Nadelmann or Oliver Widmer and Jukka Rasilainen stand for many other vocalists who reached the biggest European and American opera stages by way of the Zurich Opera Studio. Mr. Pereira, what do you say to young people who want to become opera singers? Someone who wants to pursue a singing career has to know that it’s 10% talent and 90% diligence and back-breaking work. The ascent up the mountain of 90% carries with it a great deal of austerity and many disappointments. The artist must adopt a resilient attitude, making it possible to draw new strength after every defeat and to begin again. While studying, there are moments when one feels one is singing wonderfully, one thinks one has figured it out and taken three, four, five steps forward. And then, a little later, one is forced to admit that the momentary legata alle possibilità finanziarie degli aspiranti candidati, la direzione dell’Opernhaus di Zurigo si è prefissa l’obiettivo di andare incontro agli studenti, istituendo una borsa di studio che permetta loro di concentrarsi esclusivamente sui loro studi senza doversi preoccupare dei problemi finanziari. Senza l’appoggio di sponsor, quali l’Elektrizitäts-Gesellschaft Laufenburg AG e di altre aziende e istituzioni, nonché di privati benefattori, l’istituzione dell’International Opera Studio di Zurigo non esisterebbe. Grazie al loro impegno, i benefattori fanno sì che Mozart, Verdi, Rossini, Wagner e tutti gli altri grandi compositori possano contare anche in futuro su interpreti che donino agli amici del teatro lirico indimenticabili serate. CAPITOLO CHAPTER LE STAR DI DOMANI TOMORROW’S STARS PAGINA PAGE 17 break-through was only relative. One falls back three steps, so that of the five steps forward, only two remain. In order to continually overcome these recurring limitations, infinite strength and energy, and, in particular, an absolute love of the profession are needed.” Often, there is an enormous gap between great talent and the financial possibilities of the up-andcoming vocalist. Many young artists, who, based on their proven talent, have earned encouragement, are not in the financial position to pursue study at the International Zurich Opera Studio. In the interest of Signor Pereira, Lei stesso ha studiato canto. Perché non è diventato un cantante lirico? Purtroppo non ero un buon cantante. È una cosa che mi fa male ancora oggi e che sento il bisogno di compensare. La forza che mi deriva da questa compensazione la sfrutto per creare una piattaforma che permetta ad altre persone di avere successo in questa professione. high quality in young talent promotion, independent of the candidates’ financial possibilities, the management of the Zurich Opera House has taken on the task of helping students acquire stipends. This gives young people an opportunity to concentrate fully on their education, free from financial worries. Without the support of sponsors like EGL and other companies and institutions, as well as sympathetic private individuals, the International Zurich Opera Studio would not be possible. With their commitment, the patron’s make an important contribution to assure that Mozart, Verdi, Rossini, Wagner and all the other great masters find interpreters now and in the future, giving the friends of music theater unforgettable evenings at the opera. Mr. Pereira, you yourself studied singing? Why didn’t you become an opera singer? Unfortunately I wasn’t a good enough singer. This is still a bit painful, and I must compensate this disappointment. I use the strength derived from this compensation to create a platform for others, so that they may have success in this profession.” «È piuttosto bizzarro, ma come musicista è molto dotato.» Commento su Rossini di un commissario dell’Opera di Bologna PAGINA PAGE 19 III “He’s quite crazy, but as a musician, very talented.” A Bolognese Opera Commissioner on Rossini MILANO IN DELIRIO PER ROSSINI Niente compromessi «Se sfondi a Milano, avrai successo ovunque», doveva essere questo il motto degli artisti operistici del 19° secolo. Gioachino Rossini era effettivamente ambizioso. Appena diciannovenne e sprizzante di idee musicali il giovane talento lavorò nel 1811 a Bologna come clavicembalista e maestro concertante all’Accademia dei Concordi, portando in scena «Le Stagioni» di Haydn. I suoi colleghi compositori devono avergli invidiato questo incarico, poiché un giovane compositore non poteva vivere solo di composizione. Chi intendeva dedicarsi alla composizione, senza rischiare la fame, doveva lavorare come maestro di cappella, interprete di musica sacra o insegnante di musica. Ma Gioachino Rossini, sebbene incline ai piaceri della vita e notoriamente un grande ammiratore di Haydn, credeva nel suo talento e nelle sue capacità di compositore. Senza pensarci due volte abbandonò la sua professione per dedicarsi esclusivamente a ciò che gli riusciva meglio: la composizione. ROSSINI EUPHORIA IN MILAN No compromises “If you can make it in Milan, you can make it anywhere”, must have been the motto of ambitious opera artists in Italy in the 19th century. Gioachino Rossini was, in fact, ambitious. In 1811, only 19 years old and ebullient with music ideas, the hot-blooded young talent was working in Bologna as a harpsichordist and chorus instructor and rehearsing Haydn’s “Die Jahreszeiten” (The Seasons). It can be assumed that his composer colleagues were very envious of this employment, because, then as now, no upand-coming composer could live on his music alone. Those who wanted to compose opera without starving had to take positions as bandmasters, church musicians or music teachers. Although as a young man he was already quite attached to the pleasures of life and known to be a great admirer of Haydn, Gioachino Rossini believed in his talent and ability as a composer and risked the plunge into cold water. In short, Il richiamo della Scala Nel giro di breve tempo due ulteriori pezzi andarono a integrare la già notevole serie delle sue composizioni operistiche, uno dei quali, «L’Inganno Felice», venne rappresentato con grande successo a Venezia, mentre l’altro, «Ciro in Babilonia», si rivelò un vero e proprio fiasco a Ferrara. Ma l’autostima di Rossini non venne scalfita minimamente. La Scala di Milano esercitava un forte richiamo e il giovane e dotato compositore, già piuttosto noto nei circoli musicali, non se lo fece ripetere due volte. he quit his bread and butter job to do only that which he could do best: compose operas. The Scala’s call Within a short time he expanded the already remarkable series of his own opera compositions with two further pieces. One, “L’Inganno felice”, was performed with great success in Venice, while the other, “Ciro in Babilonia”, was more or less a flop in Ferrara. However, Rossini’s self-esteem suffered no damage. The Scala in Che sia stato per via della reputazione, che era giunta fino a Milano, o dell’intercessione dell’amato contralto, Marietta Marcolini, che egli riuscì a esordire alla Scala di Milano? Presto risultò del tutto irrilevante, a chi Rossini abbia dovuto il suo primo ingaggio presso il più noto teatro operistico di quel tempo. Infatti, «La Pietra del Paragone» rappresentò per lui una piattaforma di lancio ideale, che gli avrebbe permesso di sfondare. Milan called and the talented young composer, already quite well known in music circles through his music journeys, did not think twice. Was it his reputation that, in the meantime, had radiated as far as Milan, or did the alto Marietta Marcolini, admired and esteemed by Rossini, help the Scala’s impresario make his Febbre e scadenze Il 21 agosto 1812 il libretto di Luigi Romanelli era praticamente ultimato. Due giorni dopo l’autorità teatrale dette il suo benestare e Gioachino Rossini, che aveva già composto a luglio i primi due pezzi, poté dare libero sfogo alla sua forza compositiva e alla sua fantasia musicale. O per meglio dire: avrebbe potuto. Poiché sfortunatamente proprio in quel periodo venne colpito da un’influenza che gli fece ritardare la composizione. Effettivamente il 10 settembre, ovvero a soli dodici giorni dalla sua prima assoluta, mancavano ancora sei pezzi. Il ritardo non ebbe tuttavia ripercussioni negative: Rossini si rivelò un compositore estremamente veloce e riuscì infatti a portare a termine l’opera nel giro di pochi giorni. decision more easily with a subtle hint? In any case: It would later prove totally irrelevant, to whom or to what Rossini owed his first engagement on the leading opera stage of the time. With “La Pietra del Paragone” he had created a brilliant success which would signify his big breakthrough. Fever and deadline pressure On August 21, 1812, Luigi Romanelli’s libretto was nearly finished. Two days later, the theater authorities gave their blessings and Gioachino Rossini, who had already composed the first two pieces in July, could let his creative energy and musical imagination take their course. More accurately: could have. Unfortunately, Trionfo precisely at this moment he was afflicted with a Dopo che al termine della prima assoluta de «La Pietra del Paragone» il 26 settembre 1812 nel Teatro alla Scala si erano smorzate le ultime note, un’ ondata di entusiasmo si levò nell’auditorio. Il pubblico era in vero visibilio e rese grazie al «Cigno di Pesaro» per il successo della sua opera giovanile con un applauso scrosciante che sembrava non finire. «La Pietra del Paragone» a Milano si rivelò uno dei più grossi trionfi, cui Rossini poté assistere. L’opera venne rappresentata per 53 volte di fila. feverish illness, which put his composing behind schedule. In fact on September 10th, only twelve days before the premiere, there were still 6 pieces missing fully or partially. The delay, however, had no negative consequences: at an early age, Rossini proved to be an extremely fast worker and finished the opera in only a few days. Triumph On September 26, 1812, after the premiere of “La Pietra del Paragone” in the Scala, La bacchetta di direttore al posto del fucile Rossini poteva ritenersi soddisfatto. Un gradito effetto collaterale del suo successo fu la possibi- as the last beats faded away, a storm of enthusiasm passed over the auditorium. The audience could not be stopped and thanked the “swan lità di sottrarsi alla chiamata alle armi: «Dovevo diventare soldato e niente avrebbe potuto sottrarmi al mio destino, dato che risultavo proprietario di un patrimonio immobiliare. E che patrimonio! Il mio castello mi fruttava 40 libbre l’anno. Ma il successo di quell’opera colpì il Generale in capo di Milano, tanto che intercesse presso il Viceré Eugenio, che era assente, e io potei così dedicarmi a occupazioni più pacifiche.» CAPITOLO CHAPTER PAGINA PAGE MILANO IN DELIRIO PER ROSSINI ROSSINI EUPHORIA IN MILAN 21 from Pesaro” for his successful early work with never-ending applause. In Milan, “La Pietra del Paragone” was one of the greatest triumphs that Rossini would experience. The opera was performed 53 times in a row and at the last performance in Milan, the audience called for seven Rossini puro Dopo che nel 1813 «La Pietra del Paragone» venne accolta senza entusiasmo a Venezia, sulla vicenda del Conte Asdrubale e dei suoi amici calò il silenzio. L’opera passò, in effetti, un po’ in secondo piano rispetto alle sue composizioni successive, quali «Il Barbiere di Siviglia» o il «Guglielmo Tell» e negli ultimi 200 anni non venne rappresentata che di rado. E questo a torto. L’azione de «La Pietra del Paragone» è divertente, il libretto non manca di fascino e in parte di battute bizzarre e la musica di Rossini è proprio come la si desidera: briosa, sentimentale, orecchiabile e piena di serenità e gioia. encores. A baton instead of a rifle Rossini had a right to be pleased. A pleasant side-effect of success was that he was able to avoid being drafted into the military: “I was to become a soldier, and there appeared to be no way out of this, because I was a home owner. And what an owner! My castle earned me 40 Livres per year. But the success of this opera made the commanding general in Milan favorably disposed toward me – he consulted Vice King Eugene, who happened to be absent, and I was given a more peaceful occupation.” Pure Rossini After “La Pietra del Paragone” surprisingly did not find a positive echo in Venice in 1813, things got rather quiet around the melodramatic story of Count Asdrubale and his friends. In fact, the opera was somewhat overshadowed by later Rossini works like “The Barber of Seville” or “William Tell” and has been seldom performed over the last 200 years. Wrongly so. The story of “La Pietra del Paragone” is entertaining; the libretto not without charm and droll wit at times, and Rossini’s music just as one would wish: spirited, lyrical and full of cheer and joy. «Molte mi dan la caccia, io mi diverto – della lor gelosia: ma qual mai d’esse Me solo apprezzi, e non la mia fortuna – chi lo può indovinar?» Conte Conte Asdrubale Asdrubale PAGINA PAGE 23 IV “Many ladies are chasing me, and I enjoy – Their jealousies; but how am I to guess which one of them appreciates me – For myself alone, and not for my fortune?” Conte Asdrubale LA PIETRA DEL PARAGONE LA PIETRA DEL PARAGONE Melodramma giocoso in due atti di Melodramma giocoso in two acts by Gioachino Rossini (1792 - 1868) Gioachino Rossini (1792 - 1868) Testo di Luigi Romanelli Text by Luigi Romanelli Prima rappresentazione: 26 settembre 1812, World premiere: September 26, 1812, Teatro alla Scala, Milano Teatro alla Scala, Milan TEAM ADDETTO ALLA PRODUZIONE Direzione musicale Messinscena Scenografia/costumi Assistenza alla regia Assistenza ai costumi Regia luci Thomas Barthel Ulrich Peter Sebastiana di Gesù Timo Schlüssel Maya Brockhaus Markus Brunn PERSONAGGI E INTERPRETI Donna Fulvia La Baronessa Marchesa Clarice Giocondo Maija Lisa Currie Eugenia Enguita Irini Kyriakidou Mary O’Sullivan Rachel Watkins Alexandra Rigazzi-Tarling Katja Starke Karen Vourc’h Olivera Dukic´ Kismara Pessatti Carine Séchehaye James Elliott Mauricio O’Reilly Eric Rieger Lenonardo Silva PRODUCTION TEAM Musical Direction Thomas Barthel Production Ulrich Peter Stage/Costume Design Sebastiana di Gesù Assistant Director Timo Schlüssel Wardrobe Assistant Maya Brockhaus Lighting Markus Brunn CHARACTERS Donna Fulvia Maija Lisa Currie Eugenia Enguita Irini Kyriakidou Mary O’Sullivan Rachel Watkins La Baronessa Alexandra Rigazzi-Tarling Katja Starke Karen Vourc’h Marchesa Clarice Olivera Dukic´ Kismara Pessatti Carine Séchehaye Giocondo James Elliott Mauricio O’Reilly Eric Rieger Lenonardo Silva Conte Asdrubale Pacuvio Macrobio Fabrizio Pavel Baransky James Cleverton Mirko Janiska Horst Lamnek Matthew Curran Boris Petronje Jakob Baumann Conte Asdrubale Pavel Baransky James Cleverton Pacuvio Mirko Janiska Horst Lamnek (Elenco degli interpreti in ordine alfabetico) Macrobio ORCHESTRA DA CAMERA Fabrizio Matthew Curran Boris Petronje Rappresentazione musicale Annkatrin Garbers Giancarlo Prossimo Damian Whiteley Jakob Baumann (Performers listed alphabetically) ORCHESTRA DA CAMERA Musical production Annkatrin Garbers Giancarlo Prossimo Damian Whiteley Con il supporto dell’associazione «Freunde der Zürcher Oper» With the support of Friends of the Zurich Opera L’AZIONE de «La Pietra del Paragone» si svolge nella galleria privata del Conte Asdrubale. Il facoltoso Conte ha invitato amiche e amici a trascorrere un fine settimana nella sua villa di campagna. La piccola cerchia di ospiti è composta dalla Marchesa Clarice, una vedova brillante, sulla quale il Conte ha messo gli occhi, dalle due rivali, Donna Fulvia e La Baronessa, dal ambiguo giornalista Macrobio, dal mediocre verseggiatore Pacuvio nonché da un poeta, il Cavalier Giocondo, che si rivelerà essere vero amico del Conte. CAPITOLO CHAPTER LA PIETRA DEL PARAGONE LA PIETRA DEL PARAGONE PAGINA PAGE 25 THE PLOT of “La Pietra del Paragone” takes place in Count Asdrubale’s private gallery. The wealthy Count has invited friends to his country residence to spend a weekend. The small band of guests consists of Marchesa Clarice, an attractive widow who the Count has an eye for, the two ladies Donna Fulvia and La Baronessa, the dodgy journalist, Macrobio, and the untalented rhymer, Pacuvio, as well as the poet Cavaliere Giocondo, who «La Pietra del Paragone» è una tipica commedia di quel tempo. Le donne si contendono i favori del Conte. Ma siccome questo intuisce sin dall’inizio che le donne lo corteggiano esclusivamente per via del suo patrimonio, decide di metterle alla prova. Una lettera simulata annuncia la notizia della rovina finanziaria del Conte Asdrubale e un «creditore straniero» travestito da mercante turco – che altri non è se non il Conte stesso – arriva e «confisca» tutti i beni in un italiano stentato. proves to be the Count’s true friend. “La Pietra del Paragone” is a typical comedy of its time. Three women fight over the favor of the Count. Because he suspects, from the beginning, that the ladies are only after his money, he decides to test them. A fictional letter brings news of Count Asdrubale’s financial ruin, and a “foreign creditor” in oriental garb – no other than the disguised Count himself – “confiscates” all the goods. Appare subito evidente che le uniche persone disposte a stargli accanto sono l’amatissima Marchesa Clarice e il suo migliore amico, il poeta Giocondo. Ma le altre due rivali, mosse dalla gelosia, riescono a incrinare la fiducia del Conte nei confronti della sua Clarice. Ora è la volta di Clarice a travestirsi: ella si spaccia, alla tradizionale maniera goldoniana, per suo fratello gemello, giunto lì appositamente per portarla via «da quell’ambiente, che è per lei solo cagione di amarezze». In quel momento il Conte Asdrubale si rende conto di amare veramente la sua Clarice. Tutto si chiarisce e si conclude con un lieto fine. It is already clear, that only Marchesa Clarice, who Asdrubale loves with all his heart and his best friend, the poet Giocondo, will stick by him. But the other two rivals succeed in shaking the Count’s trust in his beloved Clarice through jealousy. So it is now Clarice’s turn to disguise herself: in traditional Goldoni style, she pretends to be her own twin brother, who has come to rescue her “from this unlucky place”. Count Asdrubale then realizes how very much he loves Clarice. Everything clears up and concludes with a happy end. By combining this main plot, typical of the time, with Abbinando a questo filo principale, tipico del tempo, i personaggi secondari, quali Macrobio e Pacuvio, Rossini e il suo librettista, il poeta stipendiato dalla Scala di Milano, Luigi Romanelli, alludono ai rapporti attuali nel mondo dei mezzi di comunicazione e del teatro di quel tempo e prendono in giro, con una serie di burle, le condizioni corrotte di allora. La maggior parte delle the minor figures of Macrobio and Pacuvio, Rossini and his librettist, the house poet of the Milan Scala, Luigi Romanelli, play on the real situations in the media and theater world of the time and make fun of the corrupt conditions with a series of jokes. Most of the allusions to that time, for example to famous composers and their work, are hardly comprehensible today. With discrete allusioni, ad esempio quelle riferite ai compositori e alle opere allora conosciute, sono oggi difficilmente comprensibili. Rimodernando discretamente il luogo dell’ azione e i costumi Ulrich Peter e Sebastiana di Gesù tentano di illustrare i diversi fili narrativi e allo stesso tempo di permettere di cogliere la freschezza e l’umorismo del pezzo, senza dover comprendere nel dettaglio i singoli riferimenti, in parte sconosciuti persino ai musicologi. CAPITOLO CHAPTER LA PIETRA DEL PARAGONE LA PIETRA DEL PARAGONE PAGINA PAGE 26 modernization of the setting and costumes, Ulrich Peter and his set designer, Sebastiana di Gesù, work to clarify the various story plots and, at the same time, bring out the freshness and humor of the piece, without having to understand the references in every detail, some of which have never been completely explained even by music experts. Il regista Ulrich Peter e il direttore musicale dell’International Opera Studio di Zurigo, Thomas Barthel, hanno preparato l’opera nella lingua originale italiana. Ma l’italiano del 19° secolo non è assolutamente comprensibile neppure agli spettatori che conoscono bene l’italiano. Molti termini usati nel libretto sono scomparsi col tempo dal linguaggio comune. Per permettere quantomeno ai cantanti di comprendere i testi dell’ opera, Ulrich Peter consulta all’occorrenza un vocabolario italiano-tedesco/tedesco-italiano stampato nel 1771 che si rivela molto utile. The director, Ulrich Peter and the music director of the International Zurich Opera Studio, Thomas Barthel, have produced the piece in the original language, Italian. However the Italian of the 19th century is not necessarily understandable even to language adroit audiences. Many words in the libretto have disappeared from everyday language over the years. So that at least the vocalists may know what they’re singing, Ulrich Peter consults an Italian – German /German – Italian dictionary, which was published in 1771 and nearly always finds what he’s looking for. Il termine «La Pietra del Paragone» si riferisce alla pietra di diaspro nero levigata, usata in passato per determinare il contenuto d’oro e argento delle leghe. Per il Conte non si trattava di sottoporre la sua adorata Donna Clarice ad una «prova d’amore», ma di verificare il «valore caratteriale» di tutti i suoi amici. “La Pietra del Paragone” literally means “The Touchstone”. In the past, this stone of polished copper slate was used to determine the gold or silver content in alloys. So the Count’s motive was not only to “test love” in respect to his adored Donna Clarice, but also to test the “character content” of all his friends. 28 29 30 31 34 35 39 41 42 43 45 47 «La cosa più eccitante del teatro sono le prove. Soltanto lavorando intensamente con i cantanti, ci si rende conto di avere a disposizione svariate possibilità. Trasformare un paio di righe di dialogo banale in una scena ricca di suspense e di fermento è uno dei più bei momenti dell’allestimento scenico.» Ulrich Peter Regista PAGINA PAGE 49 V “Rehearsals are the most exciting thing about the theater. You only being to realize what is possible when you work intensively with the singers. When a scene full of suspense and life emerges from five banal lines of dialog – those are the best moments in a production.” Ulrich Peter, Director TRASFORMARE I PERSONAGGI IN PERSONE Come nasce una messinscena MAKING CHARACTERS COME ALIVE A production in progress 12 febbraio 2004, prova sul palco La sala prove ricorda un capannone industriale in disuso. Alcune finestre sono coperte, altre lasciano filtrare una luce smorzata. Sottili strisce di nastro adesivo, che servono da riferimento per l’ingresso dei cantanti, formano un motivo geometrico sul pavimento, già segnato dall’uso e dal tempo. Delle semplici cornici in legno grezzo, disposte a semicerchio, ad altezza uomo, abbozzano in modo frammentario la galleria privata del castello del Conte Asdrubale. Luogo, in cui Ulrich Peter, Direttore dell’International Opera Studio e regista dell’opera, ha ambientato gli intrighi di Rossini sull’amore, la perfidia e la gelosia. «Rossini prevede per la «Pietra del Paragone» tutta una serie di scene diverse», afferma Peter. «Ma siccome i nostri fondi non sono inesauribili, ci siamo limitati ad un’unica scena, ovvero quella della galleria privata del Conte. Tutta l’azione si svolge qui. Non ci siamo fatti condizionare neanche dal collocamento temporale: la nostra messinscena ambienta l’azione nell’epoca attuale con un risultato soddisfacente. Nell’opera c’è ad esempio un giornalista che viene dipinto piuttosto negativamente. È corrotto e venale, un personaggio spregevole. Pare che già ai tempi di Rossini alcuni personaggi del giornalismo godessero di una fama contraddittoria. Trovo notevole che Rossini abbia avuto il coraggio di portare sulla scena un simile personaggio e vedo senza dubbio un riferimento ai giorni nostri.» February 12, 2004, Rehearsal stage The rehearsal room reminds one of an empty industrial hall. Some of the windows are covered, through others soft light enters. Small bands of masking tape, guide markings for the performances of the singers, create a geometric pattern on the floor scarred from years of use. Simply carpentered and arranged in a broad semi-circle, frames of raw wood about a man’s height subtly suggest Conte Asdrubale’s castle, where Ulrich Peter, Head of the International Opera Studio and director of the piece, has set Rossini’s intrigue about love, deceit and jealousy. “Rossini prescribes a whole series of different settings for “La Pietra del Paragone” says Ulrich Peter. “Because we do not have unlimited resources available, we focus on one single setting, namely the Count’s private gallery. Everything happens here. We’ve also ignored time constraints: our setting takes the story to the present time and this functions quite well. For example, there is a journalist in the piece, who is portrayed rather negatively. The man is corrupt and bribable, in short, a mean character. Apparently even in Rossini’s time, certain newspaper people enjoyed an ambivalent reputation. I find it remarkable, that Rossini had the courage to bring such a character to the stage and by all means, I see a relationship to the present.” Sulla parte anteriore del palcoscenico virtuale sono stati allineati dei tavoli. Il regista e l’assistente scambiano due parole, discutono sulla scena che stanno per provare. Il responsabile dell’accompagnamento musicale sta seduto accanto al pianoforte, immerso nella lettura della partitura. I cantanti se ne stanno radunati, in abbigliamento sportivo, con in mano dei blocchetti per gli appunti, chiacchierando e ridendo tra loro. Quindi il clima rilassato cede il posto ad un’atmosfera di altissima concentrazione. Il regista invita al silenzio, fa un cenno alla pianista e le prove hanno inizio. Per la messinscena di un’opera interpretata da studenti Ulrich Peter ha le idee ben chiare su quello che ha senso: «L’obiettivo deve essere quello di individuare uno stile di allestimento realistico per i giovani cantanti. Dal punto di vista formativo non ha senso che io proponga a questi studenti qualcosa di stilizzato o pazzo. E non ha neanche senso che io esprima soltanto le mie esigenze di regia personali. Cerco piuttosto di instaurare un dialogo naturale con i cantanti, distogliendoli da una mimica teatrale esaltata per ricondurli a movimenti naturali. La naturalezza è alla base del lavoro dell’attore.» A detta di Ulrich Peter difficilmente un altro genere artistico pone agli artisti, come nel caso dell’opera, requisiti così elevati: «In effetti i cantanti lirici devono conoscere a fondo diverse discipline. Anzitutto sono dei musicisti. Si devono attenere alle direttive del compositore ed essere in grado di interpretare a memoria sia la musica che il testo. Quindi si passa ad un’altra dimensione, quella determinante: trasformare i personaggi in persone, cosa per niente facile, poiché il cantante si trova stretto tra composizione e azione e deve liberarsene mentalmente. Nonostante gli scenari accuratamente prestabiliti, ogni comparsa deve risultare spontanea e credibile. Ed è proprio a questo che noi lavoriamo e che costituisce per noi la sfida più grande.» Le mani della giovane pianista volano sui tasti. I suoni d’insieme della composizione di Rossini riempiono la sala prove di frizzante allegria. Dapprima A few tables line the front of the virtual stage. The director and the production assistant exchange a few words, briefly discuss the last scene to be rehearsed, not for the first time and certainly not for the last. The person responsible for the music rehearsals sits next to the grand piano, engrossed in the score. The vocalists arrive in street clothes, music sheets in their hands, chatting with each other, laughing. Then the easy- going mood gives way to an increasingly concentrated work atmosphere. The director asks for silence, gives the pianist a sign. The rehearsal begins. Ulrich Peter has clear ideas about what makes sense and what doesn’t for the production of an opera with students: “The goal is to find a realistic production style for the young vocalists. In terms of where they stand in their training, it makes no sense to do something stylized or crazy. Nor can it be that I am simply indulging my own needs as a director. In fact, I try to get into a natural dialog with the singers, lead them away from exalted opera gestures and toward natural movement. Naturalness is the basis for acting.” There is almost no art that demands as high standards of the artists, as does opera, says Ulrich Peter: “Actually, opera singers must master many disciplines. First of all, they are musicians. They must adhere to the composer’s specifications and be able to reproduce the music and the text by heart. Then a further dimension comes into play, and this is the decisive one: The characters must come alive, which is not that easy, because the singer is restricted by the composition and the story line and has to mentally free him or herself from these constraints. Though scenes are precisely specified, sottili, incerti, interrogativi. Poi con un impeto che invade tutta la sala, per sciogliersi nuovamente e sorprendentemente in sequenze di tonalità frizzanti e leggere. La gioia di vivere italiana colpisce il cuore e non lo lascia più. I cantanti fanno la loro comparsa, cantano, recitano, sprizzando energia e passione. Al regista non sfugge nulla, non un’espressione del viso, non una tonalità, non un gesto. Interrompe, dà istruzioni, fa vedere come si recita, fa riprendere la rappresentazione. I personaggi prendono vita, assumono i tratti di persone in carne e ossa. E improvvisamente eccola di fronte a noi, la galleria privata del Conte Asdrubale, il conte stesso, i suoi ospiti che s’invischiano negli inganni e nei grovigli delle loro valutazioni e dei giochi intriganti. Ulrich Peter non è il tipico regista che lavora a tavolino, stabilendo minuziosamente quando e chi debba entrare in scena e quando quel determinato cantante debba fare un determinato numero di passi. Lui e i suoi collaboratori – il direttore musicale, la scenografa, il regista luci, gli assistenti – si confrontano intensamente con l’opera, ascoltano continuamente la musica e pensano al concetto artistico, alla scenografia, ai costumi. Il vero e proprio allestimento nasce però durante le prove, assume contorni definiti solo lavorando assieme ai cantanti. Ulrich Peter afferma: «I cantanti sono una continua fonte di ispirazione, apportano idee che, se sono buone, vengono accolte. Dobbiamo discutere continuamente con i cantanti, motivarli a immedesimarsi nel loro ruolo. Recitare una parte non significa semplicemente imparare un rigo di note e interpretarlo. Il cantante deve considerare il suo ruolo sempre nel contesto con gli altri ruoli. Spesso apprende molto più dagli altri sul proprio ruolo che dal contenuto del suo copione.» Perché l’International Opera Studio di Zurigo ha scelto per la produzione di quest’anno proprio «La Pietra del Paragone» di Gioachino Rossini? «La scelta di opere idonee», afferma Ulrich Peter, «non è poi così vasta in relazione alle nostre possibilità. Ad esempio le opere con importanti parti corali sono per noi fuori discussione poiché non ci possiamo assoluta- CAPITOLO CHAPTER PAGINA PAGE 51 TRASFORMARE I PERSONAGGI IN PERSONE MAKING CHARACTERS COME ALIVE each performance must be spontaneous and authentic. That is the great challenge, and that is what we are working on.” The pianist’s hands fly over the keys. The sounds of Rossini’s composition fill the rehearsal hall with effervescent gaiety. At first in a fine, tentative, inquiring way. Then with a full, farreaching impact, only to suddenly dissolve back into bubbling, vibrant tone sequences. Italian zest for life infuses the heart and never lets go. The vocalists go on stage, sing, act, radiating energy and passion. The director doesn’t miss a thing, no expression, no tone, no gesture. He interrupts, directs, acts out, lets the show go on. The figures come alive, take on the characteristics of flesh and blood human beings. And suddenly ones sees the Count Asdrubale’s private gallery, the Count himself, his guests enmeshing themselves in their erroneous and confusing character tests and games of intrigue. Ulrich Peter is not a director who sits behind closed doors at his desk, minutely planning when, which action should take place and which singer should take how many steps at which moment. He and his team – the musical director, the stage designer, the lighting designer, the assistants – all get intensively involved in the piece, listen to the music over and over, and develop ideas for the artistic concept, the stage and the costumes. The actual production, however, grows out of the rehearsals, and only takes on concrete contours through work with the vocalists. Ulrich Peter says: “The singers are inspiring, contribute their ideas, which are taken up if they are good ones. We always have discussions with the vocalists, we must motivate them to think about their roles. To play a part does not simply mean learning the notes and mente permettere un coro. Così molte opere sono state scartate sin dall’inizio. Poi avevamo bisogno di un’ opera che riservasse un ruolo per ogni genere vocale perché è necessario coinvolgere tutti gli studenti. Non possiamo neppure mettere in scena dei pezzi difficili come Wagner o Strauss. Fondamentalmente siamo orientati verso la musica più antica poiché risulta più facile da cantare per le giovani voci e i requisiti tecnici sono più facilmente superabili. Il primo capolavoro di Rossini risponde ampiamente a queste esigenze complesse. Comprende anche alcune parti per il coro, che però non sono di importanza centrale per l’opera. Siamo infatti riusciti a tagliarle senza nulla togliere all’ opera del grande compositore.» reproducing them. The singer must always see the role in context with other roles. Often, he or she discovers more about his or her own role from others than from the script.” Why did the International Zurich Opera Studio choose “La Pietra del Paragone” by Gioachino Rossini as this year’s production? Ulrich Peter thinks “The choice of appropriate operas is not that large when considering our possibilities. For example, operas with important choral parts are out of the question for us since we simply cannot afford an entire chorus. There- 5 marzo 2004, prima prova con l’orchestra Dopo circa quattro settimane di duro lavoro con prove al mattino e al pomeriggio viene fissata la prima prova con l’orchestra. I musicisti hanno provato la partitura contemporaneamente alle prove di canto e sono pronti a incontrare i cantanti. Nell’ampia sala dell’edificio sacro sobriamente allestito, in cui si svolge la prova, l’orchestra composta prevalentemente da archi e fiati appare un po’ smarrita. Si è sistemata in platea. I cantanti hanno preso posto nelle file di sedie disposte a gradinata di fronte all’orchestra. Durante questa prova non reciteranno, ma si limiteranno a cantare. Questo è già più che sufficiente per la prima prova con l’orchestra. Ulrich Peter è teso. «In realtà per il regista ha inizio una fase di frustrazione poiché ora entrano in gioco il direttore d’orchestra e l’orchestra e ci si possono permettere meno libertà. Spetta ora al direttore gestire l’entrata dei cantanti, la musica adesso viene prima di tutto. Durante le prove precedenti la pianista poteva occuparsi dei cantanti, li poteva accompagnare quando qualcosa andava storto. Ora non è più possibile. I cantanti devono ora cantare intere scene o successioni di scene e in tal caso emergono già alcune imperfezioni. Durante le prove una scena di 5 minuti poteva essere recitata 15-20 volte di fila ed essere costantemente perfezionata. fore, many operas can be eliminated at the outset. An opera must have a role for every one of our voices, so that all the students have a part. We also cannot produce any difficult pieces such as Wagner or Strauss. In principle, we look to older music because this is easier to sing and the technical requirements can be more easily handled. Rossini’s early masterpiece fulfills these complex demands for the most part. It also includes a few chorus parts, but these are not of central importance to the work. We were able to leave them out without committing a great sacrilege against the composer.” March 5, 2004, First rehearsal with the orchestra After about four weeks of hard work with daily rehearsals in the mornings and afternoons, the first rehearsal with the orchestra is about to take place. The musicians have been practicing the score parallel to the singing rehearsals and are ready to meet the vocalists. The orchestra comprising mainly of strings and horns looks a bit lost in the large hall of the sober house of worship where the rehearsal is taking place. The orchestra has assembled on the parquet, the singers sit in a row of chairs across from the or- Ora questa scena è una delle tante ed è inserita in una successione che non ammette interruzioni. I cantanti devono affrontare una sfida del tutto nuova.» CAPITOLO CHAPTER PAGINA PAGE TRASFORMARE I PERSONAGGI IN PERSONE MAKING CHARACTERS COME ALIVE 53 chestra. They will not be acting in this rehearsal, 10 marzo 2004, prova generale, Studiobühne La prova generale viene fissata a solo una settimana scarsa di distanza dalla prima prova con l’orchestra. Sono le prime ore della sera, è ancora inverno. Il percorso che porta allo Studiobühne dello Studio dell’Opernhaus di Zurigo si snoda attraverso un labirinto di corridoi, passando per guardaroba e ripostigli per le quinte. I musicisti con le loro custodie degli strumenti si fanno largo tra i cantanti già in costume, le quinte vengono cambiate, le persone corrono di qua e di là, chiacchierano, cercano qualcuno o qualcosa, fino a quando ognuno ha infine trovato il proprio posto. Le luci in sala si smorzano. Come un’isola radiosa il palcoscenico risplende nella chiara luce dei riflettori. Dei semplici tramezzi mobili, addobbati con dei dipinti, e al centro del palco un divano su due lati rivestito in pelle rosso sgargiante: non serve niente altro per riprodurre con raffinata sobrietà la galleria privata del Conte Asdrubale, questo spadaccino a cui il gentil sesso provoca così tante pene d’amore. È calato il silenzio. L’attesa è trepidante. Il direttore d’orchestra solleva la bacchetta. Ed eccola riecheggiare finalmente questa musica di Rossini il cui fascino gentile e la cui forza incisiva tocca l’animo e lo fa esultare. Che rapporto ha Ulrich Peter con Gioachino Rossini? «Egli significa molto per me poiché rappresenta il teatro lirico nel vero senso della parola. Intravedo senz’altro una similitudine con Mozart. Con la sua musica Rossini mette di buon umore le persone, le fa ridere e talvolta addirittura riflettere. Rossini non è mai noioso. Per tornare a «La Pietra del Paragone»: in quest’opera si sentono già i capolavori che gli avrebbero decretato in seguito la fama mondiale, si percepisce già la mano del Maestro. Lo perdono non una, bensì mille volte per aver lasciato riecheggiare dei motivi de «La Pietra del Paragone» ad esempio in «Semiramide», ne «Il Barbiere di Siviglia», ne «Il only singing. Challenge enough during this first joint rehearsal. Ulrich Peter is in suspense. “Actually this is the frustrating phase for the director, because the conductor and the orchestra come into play and the liberties one can take become more limited. From now on the conductor commands the entrances of the singers and the primacy is music. In earlier rehearsals, the pianist was able to respond to the singers, make concessions when something went wrong during the singing. This is over now. The vocalists must sing entire scenes or scene sequences and this will inevitably reveal one or the other deficit. On stage, a 5-minute scene might be played 15 to 20 times in a row and continuously perfected. Now this scene is one of many, embedded in the sequence of actions, which tolerates no hesitation. The vocalists are, once again, confronted with a totally new demand.” March 10, 2004, Dress rehearsal, studio stage Merely a week after the first rehearsals with the orchestra, the dress rehearsal is on the agenda. It is early evening in late winter. The path to the studio stage of the Zurich Opera House leads through a labyrinth of halls, past rooms filled with props and scenery. The musicians, carrying their instrument cases, push by the already costumed singers. Parts of the scenery are moved, people rush back and forth, speaking confusedly, looking for someone or something, until finally everything is in place. The lights go out. The stage is a glowing island, under the bright spotlights. Simple partition walls with paintings, a double-sided, garish red leather sofa in the center of the stage: more is not necessary to indicate the subtle simplicity of Viaggio a Reims» e in altre opere, poiché questi inserimenti sono dei veri e propri momenti culminanti del teatro lirico, dei veri e propri gioielli della storia della musica.» CAPITOLO CHAPTER TRASFORMARE I PERSONAGGI IN PERSONE MAKING CHARACTERS COME ALIVE PAGINA PAGE 54 Count Asdrubale’s private gallery, this old war horse, whose life the fair sex makes so difficult. It has gotten very quiet. Tense anticipation. The conductor raises his baton. And there it is again, this music by Rossini, its delightful charm and insistent energy touching the soul and letting it rejoice. What is Ulrich Peter’s relationship to Gioachino Rossini? “He means a lot to me because he embodies music theater of the best kind. I see a similarity to Mozart here. With his music, Rossini makes people happy, makes them laugh and sometimes thoughtful. Rossini is never boring. And to come back to “La Pietra del Paragone”: In this work, one can already hear the masterpieces with which he later achieved worldwide fame, one can feel the hand of the master. I forgive him a thousand times for taking motives from “La Pietra del Paragone” and letting them reappear in, for example, “Semiramide”, “Barber of Seville”, in “Il Viaggio a Reims” and other operas, because these ideas are music theatrical highlights, jewels of music history.” «Rossini, divino Maestro, LéliosHelios d’Italia, che spandi «Rossini, divino Maestro, vontu Italien, i tuoi raggi musicali sulüber mondo der du deine klingenden Strahlen die intero, Welt verbreitest! perdona i miei poveriarmen compatrioti che ti insultano sulla carta verzeih meinen Landsleuten, die dich lästern da scrivere e sulla carta assorbente! auf Schreibpapier und auf Löschpapier! Ich aber erfreue mich Io invece godo nell’ascoltare le tue melodischen note d’oro, leLichter, tue melodie deiner goldenen Töne, deiner luminose, i tuoi splendidi sogni di farfalla, deiner funkelnden Schmetterlingsträume, chedie mi mich volteggiano intorno dolcissimi mi baciano cuore con so lieblich umgaukeln undemir das Herzilküssen ilwie labbro leggieroder delle Grazie!» mit Lippen Grazien!» Heinrich Heine Heinrich Heine PAGINA PAGE 57 VI “Rossini, divino Maestro, Italy’s Helios, spreading forth your dazzling rays throughout the world! Forgive my poor countrymen, who curse you on writing and blotting paper! I, however, rejoice in your golden tones, your melodious lights, your sparkling fancies, which flutter about me so delightfully, and kiss my heart as if with lips of the Graces!” IL FACTOTUM DEL MONDO INTERO Heinrich Heine La fama di Rossini valica le Alpi THE WHOLE WORLD’S FACTOTUM Albert Gier Rossini’s fame beyond the Alps Dopo la morte di Napoleone c’è stato un altro uomo del quale si parla ogni giorno a Mosca come a Napoli, a Londra come a Vienna, a Parigi come a Calcutta. La gloria di quest’uomo non conosce limiti, se non quelli del mondo civile, ed egli non ha ancora trentadue anni. (Stendhal, Vita di Rossini, 1823) Lo scrittore Stendhal definisce Gioachino Rossini un fenomeno: altri compositori operistici avevano raggiunto in passato una fama internazionale, ad esempio Gluck oppure Cimarosa, ma nessuno era riuscito a conquistare i palcoscenici europei in modo così travolgente come il giovane pesarese. Due opere, una seria (Tancredi) e una buffa (L’Italiana in Algeri), entrambe del 1813, gli decretarono la fama di maggior operista italiano. Nel 1816 queste vennero rappresentate per la prima volta a Monaco, nel 1817 L’Italiana approdò a Parigi; nel 1822 l’opera Tancredi venne Albert Gier Since the death of Napoleon, there has been another man who is talked about every day in Moscow and in Naples, in London and in Vienna, in Paris and in Calcutta. The glory of the man is only limited by the limits of civilization, and he is not yet thirty-two years old. (Stendhal, Vie de Rossini, 1823) For the French author, Stendhal, Gioacchino Rossini is a phenomenon. Of course, there were other opera composers who gained international fame, e.g. Gluck or Cimarosa; but none conquered the European stages in such a storm as the young man from Pesaro. An “opera seria” (Trancredi) and an “opera buffa” (L’italiana in Algeri), both written in 1813, made him famous. In 1816, both operas were performed for the first time in Munich, in 1817 Italiana went to A PARIGI,VENNE ACCOLTO COME UNA VERA E PROPRIA POPSTAR IN PARIS HE WAS WELCOMED LIKE A POP STAR Paris and in 1822 Trancredi was performed 22 studiata 22 volte in tutta Europa. A Parigi esisteva da sempre un teatro riservato alle opere italiane in lingua originale; nel 1822 questo Théâtre Italien diede 154 rappresentazioni e il nome di Rossini comparve in cartellone per ben 119 volte! Quando nel 1823 il famoso compositore giunse per la prima volta a Parigi, venne accolto come una vera e propria popstar. Stendhal scrisse un libro sull’evento che venne tradotto in tedesco da Amadeus Wendt già nel 1824. times around Europe. Paris had its own theater for Italian opera in the original language. In 1822, this “Théâtre italien” held 154 performances, and Rossini’s operas figured on the program 119 times! When the famous man came to Paris for the first time in 1823, he was welcomed like a pop star. Stendahl wrote the book to the event, which was soon translated into German by Amadeus Wendt in 1824. Tuttavia: Rossini divideva l’opinione pubblica. In Germania come in Francia in contrapposizione alla sua folta schiera di accesi ammiratori c’era una piccola cerchia di diffamatori, che riteneva che Rossini non fosse sufficientemente competente in materia di armonia e contrappunto (per lui era più importante la melodia); che fosse superficiale, che i suoi «gorgheggi» (in francese: rossignolades) non lasciassero spazio a sentimenti più profondi (anche il suo ammiratore Stendhal scrive: «Aveva sempre paura di diventare noioso, quando componeva musica triste»; e il compositore tedesco Louis Spohr gli muove la seguente critica: «Nella sua musica non si capisce, senza conoscere il contesto, se si sta parlando di cose allegre o di cose tristi») – più tardi Richard Wagner rimprovererà a Rossini (che stimava personalmente), di «aver trasmesso al pubblico operistico del mondo solo una determinata verità, in base alla quale la gente voleva ascoltare solo ‹belle melodie›. Prima invece gli artisti cercavano di comunicare attraverso l’espressione musicale il contenuto e l’intento di un dramma» (Opera e dramma, 1852). However, Rossini polarizes. In both Germany and France, a critical minority stands opposite the fervent devotees. The antagonists argue: Rossini is not sufficiently adept in harmony and counterpoint (the melody is more important); he is superficial, his nightingale trillers (in French: rossignolades!) leave no room for deeper feelings (even his admirer, Stendahl, says “he always worried he would be boring if he composed sad music”; and the German composer, Louis Spohr, complains that “it is surely difficult to hear whether his music is about happy or sad things, without being familiar with the situation.” Later Richard Wagner would criticize Rossini, saying “he made the opera-public of the world a witness to the very definite truth, that people were merely wanting to hear ‹delicious melodies› where mistaken artists had earlier fancied to make Musical Expression do duty for the aim and contents of a Drama” (Oper und Drama, 1852). TUTTA EUROPA È DIVENTATA DIPENDENTE DAL «SOUND» DI ROSSINI ALL OF EUROPE IS ADDICTED TO ROSSINI’S “SOUND” In contrast, the majority of audiences are Il grande pubblico è invece entusiasta di una musica che riesce a toccare non solo la testa e il cuore, ma tutto il corpo: gli effetti brillanti, il trascinante Crescendo ‹elettrizzano› e coinvolgono gli ascoltatori in un ‹vortice›, in una vera e propria ‹esaltazione›, teste, mani e piedi si muovono involontariamente al ritmo di quelle irresistibili melodie. Tutta Europa è diventata dipendente dal ‹sound› di Rossini (come diremmo oggi) e ignora le argomentazioni dei pedanti esperti di musica. Quando nel 1822 Rossini all’età di trent’ anni attraversò per la prima volta le Alpi, le sue opere erano state in gran parte già composte. A Vienna l’arrivo del compositore, insieme a una compagnia operistica di Napoli, provocò una febbre rossiniana (un articolo di giornale riportava «una vera e propria enthusiastic about music that affects not only mind and heart, but the whole body. Brilliant effects, contagious crescendos “electrify” and intoxicate the listener, while head, hands or feet move independently to the beat of the irresistible music. All of Europe is addicted to Rossini’s “sound” and immune to the arguments of pedantic music scholars. When Rossini, at the age of thirty, first crossed the Alps (1822), he had already written most of his operas. In Vienna, his arrival with a Neapolitan opera troupe caused Rossini fever to break out (“a real epidemic, for which no doctor has discovered a cure”, a newspaper article stated). The fact that the State Chancellor, Metternich, an arch reactionary, was also an epidemia, per la quale non esiste ancora alcuna cura»). Il fatto che anche l’ultrareazionario Cancelliere di Stato Metternich facesse parte della sua folta schiera di ammiratori, deve aver turbato appena il musicista, che era di idee piuttosto conservatrici. Rossini fece visita a Beethoven, che gli fece i complimenti per il suo Barbiere di Siviglia e conquistò i viennesi con la sua affabilità. CAPITOLO CHAPTER IL FACTOTUM DEL MONDO INTERO THE WHOLE WORLD’S FACTOTUM PAGINA PAGE 59 admirer, hardly interested the rather politically conservative musician. Rossini visited Beethoven, who complimented him on the Barber of Seville, and he charmed the Viennese with his kindness. LE SPERANZE DI SUE NUOVE OPERE SI CONCRETIZZARONO SOLO IN PARTE HOPES OF NEW OPERAS FROM HIS PEN WERE ONLY PARTIALLY FULFILLED In the following year, the Parisians seem- L’anno successivo pare che i parigini siano stati invece un po’ delusi a causa della sua indole riservata; eppure sarebbe stata Parigi (e non Londra, dove celebrò i suoi trionfi nel 1824) il futuro centro della sua vita. In qualità di direttore del Théâtre Italien (18241826) non ebbe certo un gran successo e anche le speranze di nuove opere di suo pugno si concretizzarono solo in parte; nel 1829 il Guglielmo Tell coincise, infatti, con il suo ritiro dalla scena teatrale. Nel 1837 – quando il compositore viveva già da alcuni mesi nuovamente a Bologna – Heinrich Heine paragonò Rossini a Meyerbeer (la cui opera Gli Ugonotti riscosse nel 1836 un successo sensazionale) e non lo ritenne più molto attuale: «La musica di Meyerbeer è una musica più sociale che individuale (...) La musica di Rossini era adeguata ai tempi della Restaurazione, quando dopo grandi lotte e delusioni la gente aveva perso il senso per l’interesse collettivo, lasciando posto nuovamente a sentimenti individuali.» Anche se Rossini per anni non compose che raramente della nuova musica, continuò naturalmente a essere considerato una celebrità della vita pubblica. A Parigi strinse tra l’altro amicizia con Balzac, i cui romanzi e racconti fanno spesso riferimento alle sue opere (per esempio la novella Massimilla Doni contiene un commento dettagliato sul Mosè in Egitto). Nel 1836 durante un viaggio in Germania incontrò Felix Mendelssohn e intrattenne con lui una conversazione su Bach. Nel 1855 il compositore gravemente malato lasciò l’Italia e tornò definitivamente a Parigi (la ed a bit disappointed by his reserved manner; but, Paris (not London, where he triumphed in 1824) would become the center of his life. He was not very successful as the director of the “Théâtre italien” (1824–1826). Hopes of new operas from his pen were only partially fulfilled; Guillaume Tell signified Rossini’s departure from the theater in 1829. In 1837: the composer had been living in Bologna for several months – Heinrich Heine compared Rossini to Meyerbeer (whose Huguenots was a sensation in 1836) and no longer found him up to date: “Meyerbeer’s music is more social than individualistic (...) Rossini’s music was appropriate for the time of the Restoration, when after great battles and disappointments, the greater interests of the whole were forced into the background, to let spirit of self, once again, claim its legitimate rights in the minds of smug men.” Although Rossini hardly composed any new music over the years, he remained a public figure. In Paris, he was befriended, among others, with Balzac, whose novels and tales often refer to Rossini’s operas (the novel Massimilla Doni contains an elaborate commentary to Mosè in Egitto). On a trip through Germany in 1836 he met Felix Mendelssohn and discussed Bach with him. In 1855, the seriously ill composer left Italy and returned to Paris (his second wife, Olympe Pélissier, was French). After stays in the sua seconda moglie Olympe Pélissier, con la quale viveva dal 1832, era francese). Dopo alcuni lunghi soggiorni termali a Wildbad e a Kissingen nel 1856 le condizioni di salute di Rossini migliorarono; risale al 1857 la sua opera senile, i brani per pianoforte Péchés de vieillesse (Peccati di vecchiaia), destinati non alla pubblicazione, ma all’esecuzione privata in occasione delle serate musicali nella sua casa di campagna. Qui si radunavano tutte le personalità della vita culturale parigina, compresi gli ospiti stranieri: il compositore tedesco e pubblicista musicale Ferdinand Hiller pubblicò già nel 1856 le sue Chiacchiere con Rossini; anche il temuto critico Eduard Hanslick, che nelle sue recensioni su Rossini si era più volte grossolanamente sbagliato, ha potuto attingere a ricordi personali. Quando Rossini morì nel 1868, le sue opere (non solo l’inattaccabile Barbiere di Siviglia) erano ancora in molti cartelloni; i brani per pianoforte e le versioni strumentali dei pezzi più amati facevano parte integrante dei salotti musicali borghesi anche nelle regioni di lingua tedesca e venivano utilizzati assiduamente. Arthur Schopenhauer, che suonava con il flauto le melodie del suo compositore preferito, nel 1851 fece una prognosi azzardata, confermata dalla rinascita rossiniana degli ultimi decenni: anni fa «ho assistito (...) una volta all’esibizione di un coro costituitosi appositamente per l’occasione, che cantò, in maniera provocatoria, il contenuto di un menu sulla melodia del suo immortale Di Tanti Palpiti – l’invidia non ha limiti! La melodia debellava e inghiottiva i termini gastronomici. E così, a dispetto dell’invidia, le meravigliose melodie di Rossini hanno fatto il giro del mondo e ristorato ogni cuore, allora come oggi e in saecula saeculorum». Il prof. Albert Gier insegna filologia romanza presso la Otto-FriedrichUniversität di Bamberga ed è membro del comitato scientifico della Deutsche Rossini Gesellschaft. spa towns of Wildbad and Kissingen in 1856, Rossini’s health improved; from 1857 on, his late work emerged, the piano pieces Péchés de vieillesse, which were not intended for publication, but rather for performance at musical soirées in his country house. All of Parisian cultural society met here, in addition to international guests: in 1856, the German composer and music publisher Ferdinand Hiller published his Plaudereien mit Rossini; even the feared critic, Eduard Hanslick, whose opinions on Rossini were repeatedly off the mark, relied on personal memories. When Rossini died in 1868, his operas (not only the enduring Barber of Seville) were still on many theater programs; piano excerpts and instrumental versions of the most popular works were among the favorites in German music salons. Arthur Schopenhauer, who played the melodies of his favorite composer on the flute, made a bold prognosis in 1851, which has since been confirmed by the Rossini revival of the last decades: “At a grand gathering, I once witnessed the dinner menu sung in mockery to the melody of his eternal Di tanti palpiti – helpless envy! The melody was victorious and devoured the mean words. And so despite all envy, Rossini’s wonderful melodies have radiated around the entire earth and every heart rejoices, today as yesterday, and in saecula saeculorum.” Prof. Dr. Albert Gier is Professor of Romantic Literature at Otto-Friedrich University, Bamberg, and the academic advisor of the German Rossini Society. INDICAZIONE DELLE FONTI Heinrich Heine, opere di Heine in cinque volumi, «Reise von München nach Genua» (Viaggio da Monaco a Genova), Aufbau-Verlag, Berlino e Weimar 1981; Guido Johannes Joerg e Rüdiger Krüger, «Ferdinand Hiller, Plaudereien mit Rossini» (Ferdinand Hiller, Chiacchiere con Rossini), collana della Deutsche Rossini Gesellschaft e.V. (Società tedesca Rossini), Stoccarda 1993; Wilhelm Keitel e Dominik Neuner, «Gioachino Rossini», Albrecht Knaus Verlag, Monaco 1982; Reto Müller, «Hommage an Rossini» (Omaggio a Rossini), collana della Deutsche Rossini Gesellschaft e.V., (Società tedesca Rossini), Lipsia 1999; Stendhal, «Rossini», Athenäum Verlag, Francoforte sul Meno 1988. PAGINA PAGE 61 REFERENCES Heinrich Heine, Heine’s Works in Five Volumes, “Reise von München nach Genua” (Voyage from Munich to Genoa), Aufbau-Verlag, Berlin and Weimar 1981; Guido Johannes Joerg and Rüdiger Krüger, “Ferdinand Hiller, Plaudereien mit Rossini” (Ferdinand Hiller, Conversations with Rossini), publication by Deutsche Rossini Gesellschaft e.V. (German Rossini Society), Stuttgart 1993; Wilhelm Keitel and Dominik Neuner, “Gioachino Rossini”, Albrecht Knaus Verlag, Munich 1982; Reto Müller, “Hommage an Rossini” (Homage to Rossini), publication by Deutsche Rossini Gesellschaft e.V., (German Rossini Society), Leipzig 1999; Stendhal, “Rossini”, Athenäum Verlag, Frankfurt am Main 1988.