IL SERVIZIO TAGESMUTTER/MADRI DI GIORNO: UNA NUOVA OPPORTUNITA’ A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE Piacenza, 12 febbraio 2011 IL QUADRO NORMATIVO E REGIONALE DI RIFERIMENTO PER I “NUOVI SERVIZI” ALL’INFANZIA Alceste Santuari (Ph.D. Law – Cantab) Docente di Diritto Amministrativo Università degli studi di Trento [email protected] IL CONTESTO UE COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA 26 APRILE 2006 (COM (2006) 177 final) IMPLEMENTANDO IL PROGRAMMA COMUNITARIO DI LISBONA: I SERVIZI SOCIALI DI INTERESSE GENERALE NELL’UNIONE EUROPEA CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE DEI SERVIZI SOCIALI PRINCIPIO DI SOLIDARIETA’: NON SELEZIONE DEI RISCHI OVVERO ASSENZA, SU BASE INDIVIDUALE, DI EQUIVALENZA TRA CONTRIBUTI E BENEFICI ESAURIENTI E PERSONALIZZATI, GARANTISCONO I DIRITTI FONDAMENTALI E TUTELANO I PIU’ DEBOLI ORGANIZZAZIONI NOT-FOR-PROFIT SONO ESPRESSIONE DI UNA TRADIZIONE STORICA PREVEDONO LA PARTECIPAZIONE DI VOLONTARI, ESPRESSIONE DELLA CAPACITA’ DELLA SOCIETA’ CIVILE DI MOBILITAZIONE FORTEMENTE RADICATI NELLE COMUNITA’ LOCALI LA DIRETTIVA RELATIVA AI SERVIZI NEL MERCATO INTERNO DIRETTIVA 2006/123/CE 12 DICEMBRE 2006 TRA I SETTORI ESCLUSI SERVIZI SOCIALI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO DEL 14 MARZO 2007 SUI SSIG RIAFFERMA PECULIARITA’ DEI SERVIZI SOCIALI E DEI LORO BENEFICIARI IN CASO DI CONFLITTO CON IL MERCATO DOVREBBE PREVALERE L’INTERESSE GENERALE CONFERMA PREOCCUPAZIONE PER APPLICAZIONE AI SERVIZI SOCIALI DI INTERESSE GENERALE DEI PRINCIPI PROPRI DEI SERVIZI DI NATURA ECONOMICA RICONOSCE LA LIBERTA’ DI PRESTAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI NEI SINGOLI PAESI MEMBRI RUOLO DELLE AUTORITA’ PUBBLICHE: VERIFICA E SUPERVISIONE RIBADISCE BONTA’ DELLE PPPs IL CONTESTO ITALIANO L. 285/1997: “DISPOSIZIONI PER LA PROMOZIONE DI DIRITTI E DI OPPORTUNITÀ PER L’INFANZIA E PER L’ADOLESCENZA” LA LEGGE PREVEDE CHE VENGANO REALIZZATI INTERVENTI INNOVATIVI DESTINATI A FAVORIRE LA “PROMOZIONE DEI DIRITTI, LA QUALITÀ DELLA VITA, LO SVILUPPO, LA REALIZZAZIONE INDIVIDUALE E LA SOCIALIZZAZIONE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA, PRIVILEGIANDO L’AMBIENTE AD ESSE PIÙ CONFACENTE OVVERO LA FAMIGLIA NATURALE, ADOTTIVA O AFFIDATARIA” (ART. 1); SI RICONOSCE, PERTANTO, IMPLICITAMENTE, CHE L’AIUTO ALL’INFANZIA E ALL’ADOLESCENZA NON PUÒ PRESCINDERE, ANZI SI REALIZZA NECESSARIAMENTE ATTRAVERSO IL SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA L. 328/2000: SISTEMA INTEGRATO DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI SOCIALI 110 ANNI DOPO LA LEGGE CRISPI FRUTTO DI UN LAVORO BIPARTISAN SOPRATTUTTO IN COMMISSIONE ALLA CAMERA DEI DEPUTATI MODELLO DI RIFERIMENTO L.R. E-R ASPETTI ISTITUZIONALI INNOVATIVI ASSISTENZA ORGANIZZATA PER BISOGNI E NON PER CATEGORIE DI SOGGETTI TERRITORIALIZZAZIONE DEI SERVIZI ASPETTI INNOVATIVI PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’ PLURALITA’ DI FORME GIURIDICHE SPERIMENTAZIONI GESTIONALI ED ORGANIZZATIVE NUOVI RAPPORTI P.A. - NON PROFIT INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA ALCUNI CONCETTI DI FONDO COMPLESSITA’ DEI BISOGNI PLURALITA’ DEGLI ATTORI SUL TERRITORIO COMPETIZIONE vs. AFFIDAMENTO DIRETTO EFFICACIA ED EFFICIENZA DEI SERVIZI NUOVI MODELLI PUBBLICI DI GESTIONE CONTENIMENTO DEI COSTI MONITORAGGIO/VERIFICA SPERIMENTAZIONI PROGRAMMAZIONE PROGRAMMAZIONE E ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA = COMPETENZA ENTI LOCALI, REGIONI E STATO PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’ (VERTICALE), COOPERAZIONE, EFFICACIA, EFFICIENZA, ECONOMICITA’, AUTONOMIA ORGANIZZATIVA DEGLI EE.PP. FUNZIONI DEI COMUNI (1) AMMINISTRATIVE E CONCORRONO ALLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE DEFINIZIONE DEGLI ASSETTI GESTIONALI PIU’ FUNZIONALI PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE, REALIZZAZIONE DEL SISTEMA LOCALE DEI SERVIZI SOCIALI A RETE, INDICAZIONE PRIORITA’ E SETTORI DI INNOVAZIONE, CONCERTAZIONE CON IL TERZO SETTORE FUNZIONI DEI COMUNI (2) EROGAZIONE SERVIZI E PRESTAZIONI ECONOMICHE AUTORIZZAZIONE, ACCREDITAMENTO, VIGILANZA SERVIZI SOCIALI E STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMI-RESIDENZIALI SIA PUBBLICHE CHE PRIVATE DEFINIZIONE PARAMETRI DI VALUTAZIONE FAVORIRE AUTO-AIUTO E RECIPROCITA’ COORDINAMENTO E INTEGRAZIONE SERVIZI FUNZIONI DEI COMUNI (3) CONTROLLO DI GESTIONE: EFFICACIA, EFFICIENZA E RISULTATI PRESTAZIONI CONSULTAZIONE E VERIFICA QUALITA’ GARANTIRE AI CITTADINI I DIRITTI DI PARTECIPAZIONE AL CONTROLLO DI QUALITA’ DEI SERVIZI OBBLIGO DI INTEGRAZIONE ECONOMICA NEI CASI STABILITI RUOLO ORGANIZZAZIONI NON PROFIT ENTI LOCALI RICONOSCONO E AGEVOLANO IL RUOLO DELLE ORG. NON PROFIT LORO RUOLO (ANCHE) NELLA PROGRAMMAZIONE, ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DEL SISTEMA OFFERTA DEI SERVIZI (ACCANTO AGLI EE.PP.) PROMOZIONE SOLIDARIETA’ SOCIALE, VALORIZZAZIONE PERSONE, FAMIGLIE, SELF-HELP E RECIPROCITA’ RUOLO DI SINDACATI E ASSOCIAZIONI UTENTI RUOLO DEL TERZO SETTORE RICONOSCIUTO E PROMOSSO OFFERTA E GESTIONE DEI SERVIZI CO-PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DEI SERVIZI/INTERVENTI SOCIALI ACCORDI DI COLLABORAZIONE CON GLI ENTI LOCALI VOLONTARIATO RAFFORZA LA COESIONE SOCIALE (RETI DI SUPPORTO) ART. 118 COST. LA RIFORMA DEL TITOLO V DELLA COST. RAFFORZA E POTENZIA IL RUOLO DELLE ORGANIZZAZIONI DELLA SOCIETA’ CIVILE “MA ANCHE” DEGLI ENTI LOCALI MODALITA’ DI EROGAZIONE DEI SERVIZI PROCEDURE COMPARATIVE TRA I SOGGETTI ACCREDITATI DEL SISTEMA IMPORTANZA PREVALENTE ALLA QUALITA’ DELLA PRESTAZIONE ESCLUSIONE DEL METODO DEL MASSIMO RIBASSO AFFIDAMENTI DIRETTI (COMPRESI I PROGETTI SPERIMENTALI) LA FUNZIONE DI VALUTAZIONE OBIETTIVO: VERIFICARE EFFICACIA, EFFICIENZA E RICADUTA SUL TERRITORIO E PER LA COLLETTIVITA’ DEI SERVIZI PREVENTIVA E SUCCESSIVA ALLA REALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ STRUMENTO: NUCLEI DI VALUTAZIONE D.LGS. N. 59/2010 (ATTUATIVO DELLA DIRETTIVA UE DEL 2006 SUL MERCATO INTERNO) I SERVIZI SOCIALI, L’ASSISTENZA ALL’INFANZIA E IL SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE SONO ESCLUSI (DALLE REGOLE DELLA CONCORRENZA) IL CONTESTO REGIONALE DELL’EMILIA-ROMAGNA L.R. 10 GENNAIO 2000, N. 1 NORME IN MATERIA DI SERVIZI EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA IL CONSIGLIO REGIONALE ADOTTA DIRETTIVE PER STABILIRE NORME SPECIFICHE PER I SERVIZI SPERIMENTALI (art. 1, comma 3 bis) LA REGIONE E GLI ENTI LOCALI, ANCHE VALORIZZANDO ESPERIENZE DI ALTRI SOGGETTI, PROMUOVONO SPERIMENTAZIONI DI SERVIZI PER L’INFANZIA IN PARTICOLARI SITUAZIONI SOCIALI E TERRITORIALI, OVVERO PER FAR FRONTE A EMERGENTI BISOGNI (art. 3, comma 7) L.R. n. 12 MARZO 2003, N. 2 “NORME PER LA PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA SOCIALE PER LA REALIZZAZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO DI INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI” STABILISCE CHE GLI INTERVENTI ED I SERVIZI DEL SISTEMA INTEGRATO COMPRENDONO LE PRESTAZIONI ED ATTIVITÀ SOCIOASSISTENZIALI, FINALIZZATE ALLA PROMOZIONE SOCIALE ED A SOSTENERE, AFFIANCARE ED AIUTARE LE PERSONE E LE FAMIGLIE ATTRAVERSO LA PREDISPOSIZIONE ED EROGAZIONE DI SERVIZI E PRESTAZIONI ECONOMICHE (ART. 1, COMMA 3, LETT. A); VALORE E RUOLO DELLE FAMIGLIE: AMBITI DI RELAZIONI SIGNIFICATIVE PER LA CRESCITA, SVILUPPO E LA CURA DELLA PERSONA (ART. 2, COMMA, LETT. B) PARTECIPAZIONE ATTIVA DEI CITTADINI-UTENTI (ART. 2, COMMA 3, LETT. C) ADEGUATEZZA, FLESSIBILITA’ E PERSONALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI, NEL RISPETTO DELLE OPZIONI DEI DESTINATARI E DELLE LORO FAMIGLIE (ART. 3, COMMA 1, LETT. C) ADEGUATEZZA, FLESSIBILITA’ E PERSONALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI, NEL RISPETTO DELLE OPZIONI DEI DESTINATARI E DELLE LORO FAMIGLIE (art. 3, comma 1, LETT. C) LA REGIONE PROMUOVE SPERIMENTAZIONI DI SERVIZI ED INTERVENTI VOLTE A DARE RISPOSTA A NUOVI BISOGNI SOCIALI, AD INDIVIDUARE MODALITÀ ORGANIZZATIVE E GESTIONALI INNOVATIVE, ANCHE ATTRAVERSO I PIANI DI ZONA, CON LA COLLABORAZIONE DI TUTTI I SOGGETTI OPERANTI IN AMBITO SANITARIO, EDUCATIVO E FORMATIVO (ART. 5, COMMA 7) PIANO DI ZONA LO STRUMENTO GIURIDICO-AMMINISTRATIVO ATTRAVERSO IL QUALE SI COSTRUISCE IL SISTEMA LOCALE DEI SERVIZI SOCIALI A RETE, CHE PUÒ INTEGRARE, NEL RISPETTO DELLA COMPATIBILITÀ DELLE RISORSE, I LIVELLI ESSENZIALI DELLE PRESTAZIONI SOCIALI INDICATI NEL PIANO REGIONALE (art. 29, comma 1) PER L’EROGAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI, SOCIO-ASSISTENZIALI E SOCIO-SANITARI, CARATTERIZZATI DA UN FINANZIAMENTO PUBBLICO PREVALENTE, DA SCOPI SOLIDARISTICI, DA BISOGNI DI CURA E DALL’ADEGUATEZZA, DALLA FLESSIBILITÀ E DALLA PERSONALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI, I COMUNI, IN QUANTO AMMINISTRAZIONI COMPETENTI, SI AVVALGONO ANCHE DEI SOGGETTI PRIVATI (NON PROFIT e FOR PROFIT) (art. 38, comma 1) L’ART. 40 DISPONE IN MERITO ALLA CONCESSIONE A FAVORE DEI DESTINATARI DEI SERVIZI, DA PARTE DEGLI ENTI LOCALI, DI TITOLI DI ESENZIONE TOTALE O PARZIALE DALLA PARTECIPAZIONE ALLA SPESA; L’ART. 43 INDIVIDUA LA POSSIBILITÀ CHE GLI ENTI LOCALI, PER AFFRONTARE SPECIFICHE PROBLEMATICHE SOCIALI POSSANO DARE LUOGO A ISTRUTTORIE PUBBLICHE PER LA PROGETTAZIONE COMUNE, DEFINENDO CON I SOGGETTI NON LUCRATIVI CHE DICHIARANO LA LORO INTENZIONE A COLLABORARE LE FORME E LE MODALITÀ DI DETTA COLLABORAZIONE