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con il dovuto rispetto...
Gli incarichi sono per servire
ma «io mi dimetto da tutto»
a pagina 2
In piazza il carnevale
ambrosiano
MILANO
SETTE
a pagina 3
Fondo, protagonista
è il territorio
Domenica 22 febbraio 2009
a pagina 4
Pagine a cura dell'Arcidiocesi di Milano
- Comunicazioni sociali
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Il Cardinale in visita
al decanato Navigli
DI
MARIO DELPINI
Il dimissionario ha partecipato a molte iniziative, è stato presente in parecchi organismi, ha preso la parola in tante assemblee. Che cosa abbia fatto e detto, a quanti incontri abbia partecipato nessuno lo ricorda di preciso. Però si è dimesso da
tutto. Era del consiglio pastorale. Quando il nuovo parroco
ha chiesto di consegnare le chiavi, per un opportuno inventario e una distribuzione più avveduta, il dimissionario ha dichiarato: «Se questa è la fiducia che il nuovo parroco ha nei
suoi consiglieri, io mi dimetto!». Faceva parte del gruppo dei
lettori, ma quando si è detto: «Sarebbe ora di cambiare persone e turni», il dimissionario è stato perentorio: «Sono
vent’anni che leggo e faccio i turni. Se non mi volete più, ditemelo. Io mi dimetto!». Era il cassiere del comitato della festa di San Rocco, ma quando gli è stato chiesto di presentare
un bilancio e rendere conto alla gente di entrate e uscite, allora si è offeso: «Cosa credete, che sia un ladro?» e si è dimesso.
Il dimissionario forse non ha capito che nella comunità cristiana gli incarichi sono per servire. Chi vuole essere di
qualche utilità, lascia a casa suscettibilità e pretese.
Nuova tappa del cammino che sta coinvolgendo gli oltre 2 mila preti e diaconi della diocesi
Assemblea clero: è l’ora
dell’ascolto reciproco
DI
PINO NARDI
E’
l’ora dell’ascolto reciproco. Entra nel vivo
l’Assemblea del clero, che dall’ottobre scorso
coinvolge gli oltre 2 mila sacerdoti e diaconi
della diocesi di Milano. Quasi una sorta di «Stati
generali» per riflettere sulla situazione della Chiesa
ambrosiana e sul ruolo dei preti oggi e per il futuro,
per confrontarsi insieme, ma soprattutto l’occasione
per poterlo fare coralmente con il cardinal
Tettamanzi che ha voluto questa iniziativa che si
articola in diverse tappe. Annunciandola nell’omelia
dell’8 settembre ha sottolineato che è «decisamente
più fruttuoso l’atteggiamento - anzitutto spirituale di chi domanda al Signore il dono di vincere la
tentazione di lasciarsi prendere dal risentimento, per
potersi impegnare a vivere e a rigenerare
continuamente la capacità di ascolto e di dialogo.
Questo non esime i sacerdoti, il Vescovo e suoi
collaboratori dal chiedere al Signore di rinnovare e
accrescere la dote spirituale dell’ascolto e di
migliorarsi - insieme - in quelle qualità umane che
favoriscono l’accoglienza personale di questo dono e
consentono di spenderlo reciprocamente anzitutto
nel presbiterio». Perciò la prossima tappa, dopo le
riflessioni dei vescovi mons. Monari e mons.
Brambilla, vedrà coinvolti i preti per anni di
ordinazione, offrendo a tutti la possibilità di
intervenire. Nelle prossime settimane continueranno
gli incontri liberi tra sacerdoti che si stanno
svolgendo da mesi specie tra i “compagni di Messa”,
prima dei quattro momenti divisi per classe di
ordinazione per consentire maggiori interventi con
diverse modalità previste dalla segreteria
dell’Assemblea: a nome di un gruppo (decanato,
classe, comunanza di incarico, appartenenza a
Cameroni. «Bella intuizione, anche
se c’è la fatica del momento storico»
DI LUISA
BOVE
«L
’intuizione è bella», dice
don Francesco Cameroni, parroco di Besana
Brianza, parlando dell’Assemblea
sinodale del clero, «anche se c’è la
fatica del vivere questo momento
storico». Si è incontrato due volte
con gli altri preti del decanto Carate Brianza, ma ammette che non
è stato facile, né per lui né per gli
altri, «riflettere con calma su questi temi». Il ritmo di vita dei sacerdoti è già impegnativo, ma ora
«sta diventando ancora più pesante umanamente e spiritualmente», spiega don Cameroni, «e
questo fa paura». E aggiunge:
«Spesso mescoliamo la sofferenza
personale con quella delle comunità che vivono altrettante fatiche».
La presenza dei preti del decanato è molto variegata, ci sono anziani, residenti e prossimi alle dimissioni, «poi c’è una fascia di clero adulto disposto a coinvolgersi
e una più giovane che intuisce
l’importanza di un cammino da
fare». Ma rimane sempre la difficoltà «sia a livello personale sia
comunitario» di riuscire a stare
dietro a tutto. Da un anno e mezzo a Besana Brianza è nata la Comunità pastorale in condizioni
Don Francesco Cameroni
anche molto favorevoli dal punto di vista logistico «perché è un
unico comune con 6 parrocchie»,
per un totale di 15 mila abitanti.
Una situazione «gestibile», dice il
parroco Cameroni, anche perché
i preti sono rimasti tutti al loro posto, e questa «può essere una bella testimonianza». «Noi sacerdoti
ci accorgiamo che c’è una richiesta di cambiamento radicale (sia
spirituale sia personale) nel modo di essere e di porsi: dobbiamo
passare a una vita più di insieme
e di comunione. È un cammino di
cui diciamo "Sarebbe bello", ma
poi vediamo la difficoltà nella
concretezza della vita, presi spesso da mille cose». Neppure la nascita della Comunità pastorale ha
"alleggerito" il peso, «perché in
questa fase dobbiamo fare quello
che abbiamo sempre fatto e in più
si aggiunge altro». Ma non ha dubbi don Cameroni: «Poi ci sarà la
fase in cui l’organizzazione diversa permetterà una maggior calma
perché si svilupperanno ministeri nuovi. In questo momento però
bisogna reggere». Allo stesso Consiglio direttivo della Comunità pastorale oltre «all’operatività è chiesta la vita fraterna, tra preti ma anche con i laici». A Besana stanno
inoltre curando l’inserimento di
un prete giovane e «anche questo
chiede vita comune e fraternità»,
aggiunge il parroco. «Sono esperienze belle e bisogna riuscire ad
avere il coraggio di lasciare indietro altri impegni, ma non è facile
perché si inseriscono sulla vita di
un prete che è già piena. Questi
cammini di comunione ci permettono di raggiungere un feeling
maggiore anche con tutti i laici e
collaboratori con i quali emergono belle sintonie». In mezzo a tante fatiche «quello che ci sostiene è
la missionarietà - assicura - ci ritroviamo sulla stessa lunghezza
d’onda anche tra generazioni diverse. Stiamo scoprendo che al di
là delle difficoltà, tutti - giovani e
vecchi - abbiamo la passione missionaria ed evangelizzatrice».
in 4 sabati a Seveso
Verificare la possibilità
di una vocazione
«U
n coraggioso salto di qualità» è il titolo scelto per un itinerario di ricerca vocazionale proposto, dal Servizio Giovani della Pastorale giovanile della
diocesi di Milano, a ragazzi e ragazze dai 18
ai 30 anni, che vogliono verificare la possibilità di una vocazione al sacerdozio o alla consacrazione. Gli incontri si terranno per quattro sabati di Quaresima presso il Seminario di
San Pietro Martire in via S. Carlo 2 a Seveso.
Il primo appuntamento sarà il 14 marzo, gli
altri sono in programma il 21, il 28 marzo e
il 4 aprile. Si inizia alle ore 15.30 con la preghiera e la meditazione, segue l’adorazione eucaristica e un tempo di silenzio,
poi un momento di comunicazione della fede; alle 19 vesperi con i seminaristi; il pomeriggio si conclude alle 19.30. L’adesione all’iniziativa avviene attraverso un colloquio con i responsabili degli incontri: per i ragazzi, don Luigi Panighetti (tel. 0362.6471; e-mail: [email protected]); per le
ragazze, Anna Deodato (tel. 0362.509674; e-mail: [email protected]. È
utile, quando è possibile, farsi presentare dalla propria guida spirituale.
spiritualità, amicizia, ecc.). Ciascun gruppo (per
esempio i preti di un decanato) può intervenire una
sola volta: il "portavoce" prescelto prenderà la parola
nell’Assemblea dove partecipa. L’intervento deve
essere prenotato nei giorni precedenti e non potrà
superare i 5 minuti. Gli interventi di gruppo saranno
effettuati all’inizio dell’Assemblea. Inoltre a titolo
personale non potrà superare i 3 minuti oppure per
scritto con la possibilità di inviare un testo che verrà
portato a conoscenza dell’Arcivescovo e del Consiglio
episcopale. Nei momenti di ripresa dell’Assemblea,
sono previsti interventi video da parte dei sacerdoti
che operano fuori diocesi come i preti fidei donum o
gli studenti al Seminario Lombardo. Spetterà poi ai
membri della segreteria preparare una sintesi delle
rispettive Assemblee, da consegnare al Cardinale in
vista dell’Assemblea conclusiva che presiederà in
Duomo mercoledì 20 maggio dalle 10 alle 12.
suddivisi per classe
I quattro incontri
un magdialogo sono
Pergiorefavorire
previsti incontri suddivisi
per fasce di ordinazione.
Per le classi dal 1991 al
2008, martedì 3 marzo
presso il Collegio dei Padri
Oblati di Rho; per le classi
dal 1976 al 1990 mercoledì 4 marzo sempre a
Rho; per le classi ordinate
dal 1964 al 1975 mercoledì 11 marzo presso il Seminario arcivescovile di
Seveso; per le classi ordinate dal 1933 al 1963 mercoledì 1° aprile presso il
Seminario arcivescovile di
Seveso. Le singole Assemblee sinodali avranno inizio alle ore 9.30 e si concluderanno alle ore 16.30.
Saranno sempre presenti
il cardinal Tettamanzi e il
Consiglio episcopale milanese. I sacerdoti extradiocesani o di istituti religiosi, società di vita apostolica o prelatura personale
possono aggregarsi alla fascia più adeguata per vicinanza di luoghi o per date. Questo vale anche per
i diaconi permanenti,
mentre i candidati al presbiterato sono invitati a
partecipare alla fascia del
clero più giovane.
Andreini. «Non dobbiamo perdere
di vista che ci sta a cuore il Vangelo»
D
on Luca Andreini con i suoi
compagni di Messa (ordinati nel 1997) si incontreranno oggi «per tirare le fila» sul testo che dovranno presentare il 3
marzo all’Assemblea sinodale del
clero che si terrà a Rho. Si sono già
visti due volte dandosi appuntamento in corso Venezia e nei giorni scorsi hanno fatto girare via mail
un documento «che stiamo calibrando per riuscire a leggerlo in 5
minuti», secondo le indicazioni
della segreteria organizzativa. Un
portavoce infatti presenterà il testo,
frutto del lavoro condiviso.
In realtà i preti del ’97 sono già abituati a incontrarsi «quasi regolarmente come classe», dice don
Luca, ma la proposta del Sinodo
lanciata dall’Arcivescovo «è stato uno stimolo in più a lavorare e a riflettere insieme». Così, dopo aver
ascoltato la relazione di mons. Luciano Monari a fine ottobre, «abbiamo dedicato due mattinate intere a confrontarci tra di noi». Molti gli aspetti affrontati dal gruppo,
ma ciò su cui si sono soffermati di
più sono stati «la prospettiva missionaria nel cammino della diocesi» e «l’invito a collaborare e a vivere un discernimento come presbiterio insieme al Vescovo». «Nel
nostro confronto è emersa spesso
Don Luca Andreini
la centralità del Vangelo - continua don Luca -, al di là delle formule o delle strutture necessarie
anche queste per l’evangelizzazione. Ma quello che non dobbiamo
mai perdere di vista e che ci sta a
cuore è appunto il Vangelo, di cui
siamo debitori ed questa la prima
cura che dobbiamo avere, nella
nostra vita personale come preti,
ma anche come Chiesa, con uno
sguardo verso il futuro». Il gruppo
non è entrato nello specifico delle scelte concrete, «anche perché
nella nostra classe la maggior parte di noi è ancora impegnata in oratorio, ma alcuni sono già parroci e qualche compagno è occupato in altri aspetti del ministero». A
tutti i sinodali però l’Arcivescovo
chiede il coraggio di compiere
Tre sussidi per seguire il percorso: il testo
base e le riflessioni di Monari e Brambilla
L’
Instrumentum laboris, e
altro materiale utile alla riflessione personale e di
gruppo per consentire ai sacerdoti di seguire al meglio l’Assemblea sinodale del Clero in tutte le sue fasi, sono raccolti nel volume «Assemblea Sinodale del
Clero» (Centro Ambrosiano, 64
pagine) predisposto dalla Segreteria dell’Assemblea Sinodale. Un
capitolo è dedicato al programma e spiega anche il metodo di
lavoro delle assemblee sinodali
del clero per anni di ordinazione che si terranno nel mese di
marzo.
È stato pubblicato anche il testo
della meditazione che monsignor Luciano Monari, Vescovo
di Brescia, ha tenuto nel Duomo
di Milano lo scorso 28 ottobre,
in occasione dell’apertura dell’Assemblea sinodale del clero. Il
libretto si intitola «In ascolto della Parola di Dio per una Chiesa
aperta al futuro» (Centro Ambrosiano, pagine 32, euro 2.20).
La rilettura di queste pagine da
parte dei preti che erano radunati
con l’Arcivescovo nella chiesa cattedrale e di coloro, anziani o malati, che hanno seguito la meditazione in collegamento via radio, può sostenere la preghiera
personale e nel silenzio, ma anche nello scambio e nella comunicazione fraterna tra preti.
Anche la meditazione che ha tenuto monsignor Franco Giulio
Brambilla, vescovo ausiliare della diocesi di Milano, negli incontri di zona tra novembre 2008
e gennaio 2009, è stata raccolta
in un volumetto dal titolo «Ministri nella Chiesa di oggi guardando al domani» (Centro Ambrosiano, pagine 32, euro 2.20).
«scelte profetiche». Che cosa significa per voi giovani preti? «Essere profetici oggi, lo abbiamo ripetuto molte volte durante i nostri
confronti, significa prendere sul
serio il Vangelo - spiega don Luca
-, considerarlo come la nostra guida, riferimento nel nostro modo
di ragionare e di affrontare il presente e il futuro». Insomma, si tratta di compiere ogni scelta «secondo la forza e la luce del Vangelo e
non invece a partire dai nostri criteri umani». Essere profetici vuol
dire anche rifuggire atteggiamenti non evangelici, «come la paura
del futuro o la lamentela per le fatiche attorno a noi...», sapendo che
il Vangelo «può essere davvero una parola di vita per gli uomini di
oggi e di domani». Don Luca è
contento del cammino che sta
compiendo in questi anni con la
sua classe, «significativo non solo
per l’amicizia, ma anche per le occasioni di confronto, di ascolto e
di preghiera». È davvero una fortuna riuscire a fare «un discernimento in ascolto dello Spirito dentro a una comunità e in comunione con altri», dice il sacerdote,
«per noi è così e l’Arcivescovo ci ha
sollecitato in questo, facendolo diventare uno stile della diocesi per
la vita pastorale».(L.B.)
Domenica su «Milano7» guida
alla Quaresima. Prenota le copie.
Poi in omaggio per 6 settimane
D
omenica prossima su Milano Sette saranno pubblicate pagine speciali per consentire ai lettori di tenere in evidenza gli appuntamenti per la Quaresima. Saranno pubblicizzate la catechesi quaresimale del cardinal Tettamanzi: temi, titoli, date, modalità e
orari per ascoltarle, spunti per la riflessione.
Si parlerà della Via Crucis dell’Arcivescovo nelle Zone pastorali e presentati i temi proposti
dalle letture del nuovo Lezionario ambrosiano. E ancora le iniziative caritative, di preghiera, relative alla famiglia, alla pastorale
giovanile. Verranno segnalati anche strumenti per la preghiera personale, la formazione,
le iniziative locali. Avvenire sta contattando in
questi giorni i parroci per proporre loro l’offerta. Chi aderirà all’iniziativa riceverà gratuitamente per tutte le domeniche di quaresima, Pasqua compresa, lo stesso numero di
giornali ordinati per l’1 marzo. Per ordinare
subito chiamare il numero 335.75.96.185
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Assemblea clero: è l`ora dell`ascolto reciproco