SECGQ-05 diocesi Domenica 4 aprile 2010 «Santi di casa nostra» OGGI Ore 11, Duomo - Solenne Pontificale di Pasqua. Ore 16, Duomo - Secondi Vespri di Pasqua. DOMANI Ore 17, Milano - Convento di S. Angelo (piazza S. Angelo, 2) - Celebrazione eucaristica del pellegrino in occasione della festa patronale dell’Angelo. LUNEDÌ 12 APRILE Ore 10, Milano - Arcivescovado - Udienze con i sacerdoti. 12 - 13 APRILE Caravaggio (Bg) - Conferenza episcopale lombarda. SABATO 10 APRILE Ore 16, Milano - Teatro Dal Verme (via S. Giovanni sul Muro, 2) - Partecipazione alla Conferenza organizzativa programmatica delle Acli. MARTEDÌ 13 APRILE Ore 18.30, Milano - Fondazione culturale San Fedele (piazza San Fedele, 4) - Intervento a «Una sera diversa da tutte le altre. Vivere alla luce della Pasqua». Confronto ebraicocristiano con Giuseppe Laras («Percorsi di riscatto nella città» - Dialoghi di Quaresima 2010). DOMENICA 11 APRILE Ore 10.30, Vizzolo Predabissi (Mi) Parrocchia S. Maria in Calvenzano Celebrazione eucaristica. GIOVEDÌ 15 APRILE A Milano, l’Arcivescovo terrà la visita pastorale decanale al Decanato di San Siro. Anticipata la sintesi di una ricerca dell’Università Cattolica richiesta dai vescovi lombardi. Seguirà un questionario per fasce d’età nomine Fu uno dei primi 5 missionari Nuovi incarichi pastorali n quest’anno sacerdotale continuiamo a scoprire quei preti ambrosiani, che sono in cammino verso la beatificazione. Questa volta parliamo di don (o padre) Carlo Salerio, ricordato per aver dato inizio a Saronno, con don Giovanni Mazzucconi, al Seminario Lombardo per le Missioni Estere, l’attuale Pime; uno dei primi 5 missionari ambrosiani, partì per l’Oceania; appena giunto in quella terra di missione, era già consumato dalle malattie, che lo avevano assalito e che lo costrinsero a ritornare. Ma non lasciò in quelle isole il suo entusiasmo, la sua voglia di amare e servire, quella che deve animare ogni cristiano. Al suo ritorno a Milano, infatti, padre Carlo Salerio fondò, insieme a madre Carolina Orsenigo, l’Istituto delle Suore della Riparazione. Era nato il 22 marzo 1827 a Milano, in corso di Porta Tosa 43 (al Verziere), in una famiglia della buona Milano del tempo, titolare di un negozio di stoffe, che garantiva un dignitoso tenore di vita. Una famiglia, in cui l’amore come dono di Dio, si testimoniava nelle scelte quotidiane: nove furono i figli e tre si consacrarono nel sacerdozio, mentre gli altri e le altre animarono la vita delle loro parrocchie. Ancora ragazzo Carlo Salerio entrò nel Seminario di San Pietro in Seveso, appena aperto dal cardinale Gaisruck. Qui portò il suo carattere «irrequieto»: fu presto famoso per la sua invadente allegria, dote che lo accompagnò per tutta la vita. Scriveva dall’Oceania nei primi mesi del 1853: «Vivo allegramente con molte pene e con molte consolazioni, pene e consolazioni che non si sentono né si gustano né si attendono quando nel paese natale si sogna ad occhi aperti il vasto campo delle Missioni. La realtà è un’altra cosa, soprattutto per chi, come me, si scopre troppo imperfetto nell’amore, uno che striscia, portando con sé tutte le antiche miserie dell’uomo vecchio. Non per questo, però, è meno beato il soggiorno del missionario tra gente che non lo ascolta. Si patisce, oh!, si patisce; ma al fianco il Signore, e quella pace, che gli altri rifiutano, ritorna a quelli che l’annunziano. E poi viene il sereno, e una forte speranza si dispiega, e la Voce, che ti domanda forza, coraggio, costanza, suona con soavità al cuore e vi porta la forza, il coraggio, lo spirito di pazienza. Beato quel giorno in cui il Signore mi tolse dal suo popolo, dal seno dei miei cari, e mi mise solo, solo con Lui, che veglia per me; beato quel giorno!». Ennio Apeciti BAI DON DANIELE Decano missionario della Missione diocesana in Cameroun, mantenendo anche i precedenti incarichi. BIANCHINI DON FRANCESCO Coordinatore dell’Unità pastorale tra le parrocchie dei Santi Martino e Silvestro in Garabiolo di Maccagno, Santi Stefano e Materno in Maccagno Superiore, San Carlo in Armio di Veddasca e Santa Maria Assunta in Pino sulla sponda del Lago Maggiore, mantenendo anche i precedenti incarichi. MARIANI DON VIRGINIO Coordinatore dell’Unità pastorale tra le parrocchie di Santa Maria Assunta in Canegrate e Beata Vergine Assunta in San Giorgio su Legnano, mantenendo anche i precedenti incarichi. MORELLI DON ANGELO Coordinatore dell’Unità pastorale tra le parrocchie dei Santi Apostoli Pietro e Paolo in Arluno e San Giorgio in Casorezzo, mantenendo anche i precedenti incarichi. MAGNONI DON WALTER Collaboratore del Vicario episcopale per la Vita sociale. RYNGWELSKI DON GRZEGORZ (Società di Cristo per gli emigranti polacchi), cappellano della Cappellania Madonna del Rosario per i fedeli di lingua polacca. CUCCHETTI DON STEFANO Assistente ecclesiastico del Gruppo di Varese del Movimento ecclesiale di impegno culturale (Meic). I Sempre meno sacerdoti, come prepararsi al futuro? I dati confermano sia la diminuzione del numero dei preti sia un loro generale processo di invecchiamento. Nella Diocesi di Milano si registra una ripresa, seppur debole, delle ordinazioni a 2045 preti nel 2008 a 1522 nel 2028, con un 15,25 per cento di essi che fra vent’anni sarà sopra gli 80 anni di età. Questi dati, riferiti alla Diocesi di Milano, emergono da una ricerca svolta dalla Facoltà di Sociologia dell’Università Cattolica di Milano e anticipati in una sintesi a cura della Commissione per il clero anziano e ammalato della Conferenza episcopale lombarda. All’origine di questo lavoro c’è l’iniziativa dei vescovi lombardi di attuare una ricerca scientifica sull’invecchiamento dei sacerdoti e di indagare su come l’intera popolazione sacerdotale affronta questo problema. Per questo motivo, allo studio scientifico farà seguito un’altra indagine costruita tramite un questionario per fasce d’età. La ricerca, intanto, mette in luce la situazione numerica attuale del clero lombardo nelle diverse Diocesi e cerca anche di ipotizzare una prospettiva futura. I risultati, contenuti nel fascicolo «Il clero delle Diocesi lombarde. Un sussidio demografico per conoscere l’oggi e prepararsi al domani», confermano sia la prevista diminuzione dei sacerdoti (in tutta la Lombardia dagli attuali 5286 ce ne saranno 3970 nel 2028, cioé 25 per cento in meno fra vent’anni), sia un loro generale processo di invecchiamento. «Le informazioni che ci vengono presentate in questo studio - scrive nella presentazione del sussidio monsignor Marco Ferrari, presidente della Commissione per il clero anziano e ammalato della Conferenza episcopale lombarda -, oltre al loro valore obiettivo, diventano invito rinnovato al Presbiterio e ai fedeli per considerare con attenzione, impegno e preghiera sia il capitolo sempre necessario della pastorale vocazionale, sia quello - relativamente nuovo ma progredente dell’accompagnamento fraterno dei preti D Un momento di un incontro dell’Assemblea diocesana del clero dello scorso anno anziani e malati». Secondo l’équipe di ricercatori dell’Università Cattolica, che si basa sui dati forniti dalla Fondazione Opera Aiuto Fraterno, il generale processo di invecchiamento demografico, che attraversa la popolazione sacerdotale diocesana, è il prodotto di due tendenze contrastanti: la presenza sempre più diffusa dei cosiddetti «grandi vecchi», sacerdoti molto anziani, e i ritmi insoddisfacenti degli indici di ricambio tra le generazioni più giovani e quelle che le hanno procedute. Su questo fronte, l’analisi degli andamenti delle ordinazioni mostra flussi di «entrate» che decenni fa erano molto più intensi e ora decisamente più ridotti. In quasi tutte le Diocesi lombarde si osserva una tendenza alla riduzione accentuatasi negli ultimi anni di osservazione, anche se nella Diocesi di Milano, come a Cremona e a Mantova, si registra una debole ripresa. Il grafico che illustra il numero delle ordinazioni nella Diocesi di Milano dal 1988 al 2008 registra dei picchi in salita (oltre 35 preti novelli) nel 1993 e nel 1999 e delle linee in calo nel 2006 (meno di 20) e nell’anno seguente (sotto i 15), per risalire nel 2008 (nella fascia della tabella tra i 20 e i 25). Nel resto degli anni ci sono state ordinazioni costanti (sempre sopra le 20 e spesso tra le 25 e le 35). L’età media di ingresso dei nuovi sacerdoti in Lombardia si attesta a 28 anni (in Diocesi di Milano è 26,2). Ecco altre informazioni relative alla Chiesa ambrosiana con i dati aggiornati al 31-122008. Come scritto all’inizio, sono 2045 i sacerdoti diocesani mentre il numero delle parrocchie è 1104. L’età media dei preti è di 60 anni, con quote del 15,7 per cento fino ai 40 anni e 11,6 per cento ultra80enni. Riguardo alle proiezioni future, all’interno di un possibile scenario ad ordinazioni costanti, i preti saranno 1761 nel 2018 e 1522 nel 2028 (con 58,4 anni di età media, una quota percentuale di 21,11 per cento sotto i 40 anni e 15,25 per cento sopra gli 80). ha sede in Curia Una Fondazione assiste il clero anziano e malato utto il ricavato della colletta tra i fedeli, raccolto in ogni chiesa della Diocesi durante la Messa «In Coena Domini» del Giovedì santo, verrà interamente destinato all’assistenza e alla cura dei sacerdoti anziani e ammalati, attraverso la Fondazione Opera Aiuto Fraterno. Questa istituzione, che vive grazie alla solidarietà dei presbiteri e dei fedeli, ha il compito di assicurare a nome di tutta la Diocesi la cura necessaria nei confronti dei preti incardinati nella Diocesi di Milano o che comunque hanno prestato servizio nella stessa. Inoltre, la Fondazione gestisce Case del clero o strutture abitative da mettere a disposizione in particolare del clero anziano o ammalato. La Fondazione Opera Aiuto Fraterno ha anche lo scopo di sensibilizzare privati ed enti, in merito alla problematica del clero anziano o ammalato. Sottoscrive inoltre convenzioni con analoghe istituzioni ecclesiastiche ed enti pubblici o privati, che operano nel campo socio-sanitario-assistenziale. Per operare, essa si avvale di un Consiglio di amministrazione, il cui presidente è il Vicario per la Formazione permanente del clero, monsignor Peppino Maffi. «La Fondazione Opera Aiuto Fraterno offre un servizio che tutti apprezzano per qualità e tempestività degli interventi», ha affermato l’Arcivescovo, parlando di quello che fanno molte comunità e molte persone per i preti anziani, durante l’omelia della Messa crismale di Giovedì santo in Duomo. È nel 2005 che il cardinale Dionigi Tettamanzi aveva stabilito con apposito decreto la raccolta di offerte del Giovedì Santo: «In ogni chiesa, anche appartenente ai religiosi, in cui si celebra la liturgia “In Coena Domini”, si faccia tra i fedeli una colletta il cui ricavato verrà interamente destinato alla Fondazione Opera Aiuto Fraterno per l’assistenza e la cura dei sacerdoti anziani e malati». La Fondazione Opera Aiuto Fraterno ha sede presso la Curia Arcivescovile (piazza Fontana, 2). Per informazioni: tel. 02.8556251; fax 02.8556372; e-mail: [email protected]; sul sito www.chiesadimilano.it nella pagina della Formazione del clero. T Messa crismale: un unico presbiterio diocesano G Messa crismale in Duomo. Nel riquadro, il libretto con l’omelia iovedì 1 aprile il cardinale Dionigi Tettamanzi ha presieduto in Duomo la Santa Messa crismale. Sono stati invitati a concelebrare tutti i sacerdoti della Diocesi ai quali specificamente l’Arcivescovo ha rivolto l’omelia sul tema «“Vi ho chiamato amici”. Un unico presbiterio». La celebrazione è stato il momento di grazia più alto a livello diocesano di questo Anno Sacerdotale, che vedrà la sua conclusione a Roma il prossimo 11 giugno attorno a Papa Benedetto XVI. Ci sarà la presenza anche di una delegazione del presbiterio ambrosiano: il viaggio guidato dal Cardinale è in programma da mercoledì 9 a venerdì 11 giugno. Durante la Messa crismale del Giovedì santo, come sempre, sono stati consacrati l’olio dei catecumeni, l’olio degli infermi e il sacro crisma poi distribuiti a tutte le parrocchie della Diocesi per le unzioni battesimali, per l’unzione degli infermi e per il conferimento della Cresima. Inoltre, in questa occasione, l’Arcivescovo ha promulgato il nuovo Calendario e il Lezionario dei Santi ambrosiano. È la seconda tappa del cammino di rinnovamento della liturgia ambrosiana, cominciato nel 2008 con l’entrata in vigore del Lezionario per i tempi liturgici e destinato a proseguire nei prossimi anni con la messa a punto dei Lezionari relativi alle Messe votive e rituali, con il riordino del Messale e della Liturgia delle Ore. Nell’omelia della Messa crismale, il cardinale Dionigi Tettamanzi ha puntato molto sulla figura dei presbiteri religiosi. «La nostra diocesi - ha spiegato - ha ricevuto molto dalla presenza di comunità di consacrati che hanno esercitato tra noi il sacro ministero, come in generale da tutti i consacrati e le consacrate: li voglio qui ringraziare per l’incalcolabile bene compiuto nelle opere di carità, nell’impegno negli ambiti della cultura, dell’educazione, della sanità e del servizio agli ultimi e agli emarginati». In riferimento ai presbiteri religiosi, l’Arcivescovo ha chiesto che il tema dell’unico presbiterio sia maggiormente approfondito e vissuto, «specie in questo tempo in cui la “pastorale d’insieme” si rivela un percorso necessario e un segno di comunione che rende più credibile e incisiva la testimonianza evangelica della Chiesa». Il Cardinale ha riservato una parola speciale ai confratelli anziani e per quanti sono afflitti dalla prova e dalla malattia: «Il presbiterio diocesano non può fare a meno dei preti anziani e i preti anziani devono sentire d’essere nel presbiterio una presenza amata, preziosa, feconda di bene». Sul sito www.chiesadimilano.it si può scaricare il testo dell’omelia del Cardinale, sono on line anche la diretta della celebrazione, la Photogallery e approfondimenti sul nuovo Calendario e Lezionario dei Santi e sul pellegrinaggio dei preti diocesani in giugno per la conclusione dell’Anno sacerdotale. L’omelia del cardinale Dionigi Tettamanzi nella Messa crismale è pubblicata nella collana «Magistero dell’Arcivescovo» del Centro Ambrosiano con il titolo «“Vi ho chiamato amici”. Un unico presbiterio» (pagine 56, euro 3).