LA NAZIONE MARTEDÌ 7 APRILE 2009 . CAMPIONATO GIORNALISMO 7 •• Scuola media «Dante Alighieri» CASTELNUOVO MAGRA Tutti i colori di Castelnuovo Magra Anche il nostro piccolo comune diventa multietnico grazie all’immigrazione IMMIGRAZIONE è un fenomeno mondiale in costante crescita, che ormai riguarda tutti noi. A febbraio, per esempio, è arrivato nella nostra classe un nuovo compagno: si chiama Omar e viene dal Marocco. Quando è arrivato non sapeva una parola di italiano e aveva l’ aria disorientata, ma adesso ha imparato qualcosa, grazie soprattutto alle «traduzioni» di altri due nostri compagni marocchini, Ossama e Mohcin, che vivono in Italia da ormai cinque anni. Fin da quando è arrivato Omar è sorta una domanda: come si sono integrati gli stranieri sul territorio di Castelnuovo Magra? Per rispondere a questa domanda ci siamo rivolti al sindaco del nostro Comune, Marzio Favini, chiedendogli informazioni sugli stranieri e domandandogli cosa ha fatto il Comune in questi anni per favorire l’integrazione. Ebbene, gli immigrati che attualmente risiedono a Castelnuovo sono circa 350, e per la maggior parte sono gruppi familiari, cioè uniti da legami parentali, mentre gli immi- L’ NOVITA’ Anche Castelnuovo si avvia a diventare multietnica grati «singoli» sono circa il 35%. Principalmente sono rumeni, croati, algerini, marocchini, egiziani e qualche asiatico. Non vivono concentrati in una particolare zona del nostro territorio, ma abitano ovunque abbiano trovato una casa a prezzi modesti. Lavorano solitamente nel campo dell’edi- lizia e della cantieristica, ma qualcuno si dedica anche all’agricoltura locale. LE INIZIATIVE adottate dal nostro Comune per favorire l’integrazione degli immigrati tra i castelnovesi sono state svariate: due o tre anni fa il Comune, insieme alla sede locale dell’Arci, ha voluto favorire l’integrazione per mezzo della cucina, con l’evento «La padella del mondo». In questa occasione ogni famiglia straniera ha cucinato un piatto tipico del suo paese. Sono state organizzate poi giornate dedicate alle culture dei vari paesi. Attualmente l’integrazione viene favorita con il lavoro quotidiano, grazie ai servizi sociali e demografici, che si sono adeguati alla nuova situazione provvedendo, ad esempio, alla creazione di moduli multilingue. Presto poi verrà creato un libretto contenente la spiegazione dei vari servizi comunali in più lingue. Ma il sindaco ci ha detto anche che in futuro saranno attivati corsi serali per adulti, in modo da dare la possibilità a tutti di imparare la nostra lingua e i fondamenti della nostra cultura. Ma, da bravi reporters, abbiamo deciso di trasformarci in «giornalisti d’assalto» e siamo scesi sul campo per indagare se queste iniziative per favorire l’integrazione funzionano e se gli stranieri riescono veramente a inserirsi tra i castelnovesi. IN GENERE SONO SOLO GLI ITALIANI A DIRE COSA NE PENSANO MA COME LA VIVONO GLI IMMIGRATI? L’immigrazione per quelli che non hanno scelte COMUNITA’ Alcuni di noi con un ragazzo marocchino che lavora al mercatino di Molicciara DI SOLITO, quando si parla d’immigrazione, viene ascoltato solo il parere degli italiani che denunciano i disagi causati dagli extracomunitari. Ma l’esperienza degli immigrati? Ne abbiamo intervistato alcuni, provenienti da Serbia e Marocco. Il primo, Nico, ha 22 anni; è arrivato regolarmente con l’aereo a Milano con moglie e figli. Purtroppo non ha trovato il lavoro tanto desiderato e ora è costretto a chiedere l’elemosina; non è riuscito ad integrarsi nella società italiana, ma non vorrebbe tornare nel suo paese. La seconda, Fatima, è in Italia da 5 anni. E’ giunta nel porto di Genova con il marito e i due figli, si è poi trasferita a Castelnuovo. Lei non lavora e il mantenimento che riceve il marito è appena sufficiente a pagare l’affitto. Nono- stante questo la sua famiglia si è integrata bene nella società italiana. Ma che difficoltà incontrano i ragazzi immigrati? Abbiamo posto la domanda a due studenti originari di Casablanca in Marocco. Ecco la risposta: «Inizialmente avevamo non poche difficoltà, soprattutto a causa della lingua; ma, in seguito, grazie all’aiuto dei coetanei italiani, siamo riusciti ad ambientarci. Un ruolo importante nell’integrazione lo ha avuto il calcio: pratichiamo entrambi questo sport, che ci ha aiutati a socializzare». Anche se ormai sono a tutti gli effetti italiani, gli immigrati mantengono cultura e tradizioni: ad esempio molte donne marocchine portano ancora il velo e cucinano il cuscus e questo costituisce un arricchimento anche per noi. LA REDAZIONE... QUESTA pagina è stata realizzata dagli studenti della classe terza B della scuola media «Dante Alighieri» di Castelnuovo Magra. Gli alunni in questione sono Biglioli Andrea, Biyad Omar, Cocchi Marco, Consonni Francesco, Cosci Andrea, Giannarelli Nicolas, Jabraqui Mohcin, Jabraqui Ossama, Lombardi Denise, Mattioni Nicolò, Meccheri Beatrice, Pavia Lorenzo e Valsuani Diego. L’insegnante tutor è la professoressa Marta Colla. Il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Castelnuovo Magra è Franca Lagomarsini. INCHIESTA Diamo la parola ai castelnovesi LA CLASSE 3B della scuola media «Dante Alighieri» si è recata recentemente presso il centro commerciale «La Miniera» di Castelnuovo Magra e ha fatto alcune interviste agli abitanti relative al fenomeno dell’immigrazione. Dalla nostra inchiesta è risultato che la maggioranza della popolazione non è contraria all’arrivo di stranieri in Italia. Secondo i nostri compaesani, però, un immigrato può venire nel nostro paese solo a determinate condizioni: deve trovare un lavoro, avere una carta d’identità ed essere in buone condizioni di salute. D’altra parte, come ci si poteva aspettare, non tutti erano d’accordo. C’è stata, infatti, una persona che ha dichiarato: «qualsiasi immigrato clandestino, anche se fosse un mio familiare, lo denuncerei all’istante» e ha dichiarato anche che gli immigrati portano disagi alle famiglie italiane. PER FORTUNA non tutti la pensano così e c’è stato anche chi ha sostenuto che le frontiere andrebbero aperte a tutti. Dal nostro punto di vista l’immigrazione è un fatto giusto, perché nelle grandi crisi economiche, degli anni passati, molti italiani sono immigrati all’estero e hanno incontrato numerose difficoltà per essere accettati, proprio come oggi accade a molti immigrati in Italia. Il mondo deve ancora capire che tutti gli uomini sono uguali, e non dobbiamo discriminare nessuno.