Manifesto Politico
Il 2 luglio del 1994 a Roma si tenne il primo Pride italiano. Da quell’anno in poi la parata dell’orgoglio omosessuale e
dell’uguaglianza è diventata un appuntamento fisso, la celebrazione annuale della diversità e dell’amore in ogni sua
forma.
Ma solo l’anno scorso il Pride ha assunto la forma di una vera e propria ondata nazionale all’insegna della rivendicazione
dei diritti. L’Onda Pride è consistito in una catena di eventi e parate che hanno interessato tutta la penisola, da Nord a
Sud, grandi e piccoli centri, sedi veterane (Roma, Milano, Verona, Bologna, Napoli) e città che lo accoglievano per la prima
volta (Alghero, Reggio Calabria).
La scelta di non designare la sede di un Pride nazionale e di rendere ufficiali tutti i Pride che hanno avuto luogo è stata
vincente sotto vari punti di vista:
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valorizzazione della diversità locale che fa da tessuto alla nostra identità nazionale;
capillarizzazione del movimento in favore di realtà più piccole;
radicamento locale della battaglia, grazie all’impatto mediatico dell’evento;
ampliamento della portata sociale della manifestazione.
La decisione di organizzare un Pride a Benevento quest’anno ben si sposa con le finalità dell’Onda Pride dell’anno scorso e
con il perseguimento di questi obiettivi, con la speranza che diventino la nuova frontiera del movimento LGBTQIA italiano:
attenzione alle realtà locali, molto più sensibile all’omofobia e all’isolamento, creazione di una rete di supporto e
scambio interregionale e di maggiore unità nel percorso verso l’acquisizione dei diritti.
Il fatto che quest’acquisizione non sia ancora giunta a compimento ci spinge a procedere con convinzione in una battaglia
necessaria di civiltà e di uguaglianza.
Benevento Campania Pride 2015
Il Coordinamento regionale LGBT, promotore dell’iniziativa, intende, attraverso il Benevento Campania Pride 2015,
portare il protagonismo e la visibilità della popolazione LGBT​
cittadina e regionale​
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come efficace strumento contro la
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discriminazione e il pregiudizio, la violenza e l’arretratezza, l’odio e l’ignoranza.
Esso avrà una connotazione macroregionale in virtù della condizione storica, geografica e culturale di cerniera che la città
di Benevento assume tra la Campania e il resto del meridione. In quest’ottica, Benevento si proporrà come città-limite,
luogo di esperimenti di trasmissione culturale e umana, ma anche come città dell’accoglienza, dell’incontro e degli incroci
culturali.
Il Benevento Campania Pride 2015 festeggerà la giornata dell’orgoglio omosessuale, bisessuale e transgender, includendo
- attraverso lo strumento della rete sociale, politica ed associativa e il supporto delle Istituzioni democratiche - la
battaglie sui tanti diritti sociali e civili negati o a rischio, in questo Paese.
Il giorno del Pride scenderemo in piazza insieme affinché siano tutelate la libertà sessuale, l’integrità fisica e mentale di
ogni singolo individuo, la libertà di coscienza e di espressione, l’accessibilità al lavoro e ai servizi. Insieme dobbiamo
lavorare per creare una dimensione culturale laica basata sull’inclusione e sull’uguaglianza dei diritti civili e sociali.
Il Benevento Campania Pride 2015 è​
strutturato anche come un lungo percorso fatto di incontri organizzati sull’intero
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territorio regionale e che avranno come tema la cultura delle differenze sessuali, la lotta al pregiudizio, l’allargamento
dei diritti. Il corteo nella città di Benevento avrà come obiettivo concreto e immediato l’avvio di una stretta e fattiva
collaborazione con le istituzioni locali, con la politica territoriale, con la rete associativa e sindacale per attivare
interventi e servizi che diano la piena cittadinanza a tutte e a tutti, nell’ottica di una crescita culturale complessiva
dell’intero territorio regionale.
Piattaforma rivendicativa
PARITÁ E DIRITTI
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l’estensione della legge Mancino all’orientamento sessuale e all’identità ed espressione di genere affinché i
crimini d’odio motivati da omofobia, bifobia e transfobia possano essere riconosciuti e perseguiti come tali;
una legge che estenda il matrimonio civile anche alle coppie dello stesso sesso come previsto dalla Risoluzione
del Parlamento europeo del 16 marzo 2000;
la creazione di istituti distinti dal matrimonio che prevedano il riconoscimento giuridico delle unioni civili nella
forma del patto di solidarietà tra due individui di sesso uguale o diverso;
la tutela delle coppie e delle convivenze di fatto, dei diritti dei singolo e della solidarietà tra i singoli nelle forme
diverse da quella della famiglia e di coppia, nei diritti di assistenza, di successione e di testamento biologico;
la possibilità di adozione interna alla coppia dello stesso sesso, riconoscendo legalmente la figura del
co-genitore;
la tutela di tutte le genitorialità preesistenti senza che sia operata alcuna discriminazione basata su
orientamento sessuale o identità di genere, in particolare nelle cause di separazione o divorzio che coinvolgono
persone omosessuali, bisessuali e transgender;
la modifica della legge 40, con particolare riferimento all’eliminazione del divieto della fecondazione eterologa,
per consentire l’accesso alla procreazione medicalmente assistita alla singola maggiorenne e alle coppie dello
stesso sesso;
la possibilità di cambiare nome prima e oltre l’intervento chirurgico, la possibilità di accesso anche per le
persone transgender immigrate, la garanzia e la tutela dell’accesso al lavoro, la difesa e il contrasto da atti di
violenza transfobica, il contrasto dello stereotipo negativo e dell’informazione distorta proposta dai media;
campagne di informazione contro la violenza sulle donne e l’eterosessismo;
S​
ALUTE
l’attivazione di campagne di informazione sulle infezioni da HIV e sulle infezioni a trasmissione sessuale in
generale;
campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte al personale medico e paramedico sul rapporto
medico-paziente qualora si trovino davanti persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, intersex e asessuali;
la formazione per il personale socio-sanitario mirata al riconoscimento della differenza di orientamento
sessuale e identità di genere, all’accoglienza e alla capacità di rispondere ai bisogni specifici delle persone
LGBTQIA;
il divieto ufficiale di praticare terapie riparative per la cura dell’omosessualità;
ISTRUZIONE E UNIVERSITA’
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l’estensione a tutte le Università della possibilità del doppio libretto per le persone in transizione( adeguandolo,
se necessario), promuovendo una carta unica regionale; integrando tale tutela in politiche in difesa della
privacy e della dignità di tali soggetti e per la difesa dalle molestie morali;
la promozione di iniziative di educazione nelle scuole e interventi formativi rivolti alle/agli insegnanti e a tutto
il personale scolastico riguardo alle tematiche LGBTQIA, anche al fine di favorire il benessere delle persone
omosessuali, bisessuali e transgender nonché dei loro figli;
la promozione di nuovi e più efficaci protocolli per il contrasto al bullismo e alla omo/bi/transfobia nella scuola
e in tutte le realtà giovanili (educative, aggregative e sportive), anche favorendo interventi da parte delle
associazioni LGBTQIA;
In aggiunta a livello comunale chiediamo:
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La creazione di un registro delle unioni civili del Comune di Benevento;
il supporto politico e istituzionale alle iniziative di sensibilizzazione sociale sul tema;
la creazione di maggiori opportunità di confronto e scambio con le scuole e con i giovani;
il riconoscimento della battaglia per i diritti LGBTQIA e della lotta all’omofobia, alla bifobia e alla transfobia
come priorità politiche a cui garantire sostegno.
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