Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”
VADEMECUM
della Facoltà di
SCIENZE MOTORIE
Corsi di laurea triennali
Anno Accademico 2004/05
Facoltà di Scienze Motorie
Via Muzio Oddi, 14 – Urbino
Presidenza Facoltà
Via Muzio Oddi, 14 – Urbino
Tel. (+ 39) 0722 351728/29 fax (+39) 0722 328829
e-mail: [email protected] ; [email protected]
Presidente del Corso di Laurea triennale in Scienze Motorie
Prof. Elisabetta Falcieri
e-mail: [email protected]
Segreteria Studenti
Via Muzio Oddi, 14 – Urbino
Tel. (+ 39) 0722 351724 ; tel. e fax (+39) 0722 351725
e-mail: [email protected]
Segreteria Istituto di Ricerca sull’Attività Motoria
Via Sasso,75/G – Urbino
Tel. (+39) 0722 303400 fax (+39) 0722 303401
Sede Didattica
Via dell’Annunziata,4 – Urbino
Tel. (+39) 0722 328849 fax (+39) 0722 2445
Ufficio Tirocinio
Via dell’Annunziata, 4 – Urbino
(dal lunedì al venerdì, ore 8.00 – 13.00)
tel. (+39) 0722-328849; fax (+39) 0722.2445
e-mail: [email protected]
Impianto Natatorio
Loc. Mondolce – Via dell’Annunziata
Tel. E fax (+39) 0722 328312
e-mail: [email protected]
2
REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA
IN SCIENZE MOTORIE
Classe 33 – Scienze delle attività motorie e sportive
(Approvato con Decreto Rettorale n. 1004/03 del 9 maggio 2003 e modificato con
Decreto Rettorale n. 1173/04 del 25 giugno 2004)
Art. 1 – Finalità
Il presente regolamento - ai sensi dell’art.12 del D.M. n. 509/99, nonché dell’art.11,
comma 2 della legge n. 341/90 - specifica gli aspetti organizzativi del Corso di laurea
triennale in Scienze Motorie, in conformità alle finalità previste nella classe di laurea di
riferimento, agli obiettivi formativi specifici indicati dall’ordinamento didattico del
Corso, alla normativa generale stabilita dal Regolamento Didattico d’Ateneo ed alle
pertinenti disposizioni del Regolamento della Facoltà di Scienze Motorie.
Art. 2 – Organi di funzionamento
Il Corso di Laurea triennale in Scienze Motorie è attivato nella Facoltà di Scienze
Motorie ed è retto dal Consiglio di Corso di Studio.
Art. 3 – Obiettivi formativi
1. Il Corso di Laurea in Scienze Motorie è finalizzato alla formazione di laureati che:
a. abbiano una solida preparazione di base finalizzata all’area delle scienze
motorie;
b. posseggano competenze relative alla comprensione, progettazione,
conduzione e gestione di attività motorie a vario carattere, finalizzandole allo
sviluppo, al mantenimento e al recupero delle capacità motorie e del
benessere psicofisico ad esse correlato;
c. sappiano utilizzare efficacemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua
dell’Unione Europea, oltre all’italiano, nell’ambito specifico di competenza e
nello scambio di informazioni generali;
d. posseggano adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la
gestione dell’informazione;
e. siano capaci di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e
sappiano inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro.
2. Il principale obiettivo del Corso di Laurea in Scienze Motorie è la formazione di figure
professionali capaci di operare nei seguenti ambiti:
a. tecnico-addestrativo, come operatore tecnico in discipline sportive e in attività
motorie;
b. attività motorie e sportive riferite all’età evolutiva, agli anziani e ai disabili;
c. attività motorie, sportive e ricreative nei servizi sociali, nei centri socioeducativi, negli istituti di rieducazione e di pena, nelle comunità di recupero,
negli ospedali, nei centri di aggregazione; attività di gestione del tempo libero;
d. attività in ambito turistico-sportivo, attività escursionistiche, attività ludicosportive, in centri sportivi estivi ed invernali, in vacanze-sport e in centri
turistici;
e. ambito educativo, come operatore di attività motorie nelle strutture educative;
f. professioni specialistiche a carattere sportivo (es.: operatore nell’analisi del
movimento e della comunicazione sportiva);
g. prevenzione e mantenimento della salute, come operatore nella riattivazione
motoria, nei centri sportivi polivalenti, associazioni e clubs, nelle attività
scolastiche extracurriculari;
h. operatore per le attività motorie nelle case di riposo, negli stabilimenti termali,
nei centri del benessere e nei diversi ambiti di lavoro;
3
i.
j.
organizzazione e gestione, come dirigente e/o responsabile di strutture
sportive;
sicurezza e sorveglianza, come tecnico dell’accreditamento e della sicurezza
delle strutture sportive e come responsabile della sicurezza nelle competizioni
sportive.
Art. 4 – Tipologia degli insegnamenti e articolazione del corso di studi.
1. I curricula del Corso di Laurea in Scienze Motorie (classe 33):
a. comprendono insegnamenti e attività negli ambiti biomedico, psicopedagogico
e socio-organizzativo, giuridico, sia nei loro aspetti di base, sia finalizzati agli
specifici obiettivi del corso;
b. si caratterizzano ulteriormente attraverso insegnamenti direttamente riferiti
alle attività motorie e sportive;
c. prevedono, in relazione a obiettivi specifici, l’approfondimento di alcuni tra gli
insegnamenti e le attività indicate, con tirocini formativi presso impianti e
organizzazioni sportive, aziende, strutture della pubblica amministrazione e
laboratori, oltre a soggiorni di studio presso altre università italiane ed estere,
anche nel quadro di accordi internazionali.
2. La durata del Corso di Laurea di primo livello in Scienze Motorie è di 3 anni. Ai fini
della laurea lo studente deve aver conseguito 180 crediti formativi universitari (CFU).
Art. 5 – Ordinamento degli studi
CORSO DI LAUREA IN SCIENZE MOTORIE - NUOVISSIMO PIANO DEGLI STUDI
in vigore dall’a.a. 2004-2005
Disciplina
I ANNO
I° Semestre
*Corso integrato di Fisica /
Chimica e propedeutica Biochimica
Teoria, Tecnica e didattica
dell’attività natatoria
Teoria e metodologia del
movimento umano I
Teoria, tecnica e didattica degli
sport individuali I
Sociologia della comunicazione
Antropologia
II° Semestre
Biologia umana
Anatomia umana I
Teoria e metodologia del movimento
umano II
Teoria, tecnica e didattica degli
sport individuali II
Psicologia generale
Storia dell’educazione Fisica e dello sport
4
S.S.D.
Crediti
FIS/01 ; BIO/10
6 CFU
M-EDF/02
6 CFU
M-EDF/01
5 CFU
M-EDF/02
SPS/08
BIO/08
4 CFU
6 CFU
4 CFU
BIO/13
BIO/16
6 CFU
4 CFU
M-EDF/01
4 CFU
M-EDF/02
M-PSI/01
M-PED/02
5 CFU
4 CFU
3 CFU
II ANNO
I° Semestre
Anatomia umana II
Pedagogia generale
Teoria, tecnica e didattica degli sport di
squadra I
Teoria, tecnica e didattica delle attività
motorie per l’età evolutiva
Metodologia e tecnica del gioco e
dell’animazione
II° Semestre
Fisiologia Umana I
Teoria, tecnica e didattica degli sport di
squadra II
Diritto dello sport
Teoria, tecnica e didattica delle attività
motorie di gruppo, ricreative e
del tempo libero
Biochimica
(Annuale)
III ANNO
I° Semestre
Fisiologia Umana II
Alimentazione e nutrizione umana
Igiene generale ed applicata
Teoria, tecnica e didattica delle attività
motorie per l’età adulta ed anziana
Biomeccanica
II° Semestre
Medicina dello sport
Statistica medica
Teoria, tecnica e didattica dell’attività
motoria preventiva e compensativa
Teoria, tecnica e didattica dell’attività
motoria adattata
Diritto dell’Unione Europea
BIO/16
M-PED/01
5 CFU
4 CFU
M-EDF/02
4 CFU
M-EDF/01
6 CFU
M-EDF/01
4 CFU
BIO/09
4 CFU
M-EDF/02
IUS/01
5 CFU
2 CFU
M-EDF/01
BIO/10
5 CFU
9 CFU
BIO/09
BIO/10
MED/42
5 CFU
4 CFU
5 CFU
M-EDF/01
M-EDF/01
5 CFU
3 CFU
MED/09
SECS-S/05
6 CFU
3 CFU
M-EDF/01
5 CFU
M-EDF/01
IUS/14
5 CFU
2 CFU
*: Corso integrato significa che lo studente deve seguire due corsi affini e sostenere un
unico esame
Poiché per conseguire la laurea del corso triennale (Classe 33) lo studente deve avere
ottenuto 180 CFU, i restanti crediti saranno acquisiti con le seguenti modalità:
9 crediti con l’attività formativa “a scelta dello studente” in base agli
insegnamenti opzionali attivati dalla Facoltà;
3 crediti con l’accertamento della conoscenza e della comprensione della
lingua straniera, da sostenere durante il triennio;
6 crediti con la prova finale;
14 crediti con ulteriori conoscenze linguistiche, tirocini, stages, abilità
informatiche e relazionali.
5
Art. 6 - Requisiti di ammissione ai Corsi di Studio
1. L’ammissione al primo anno di Corso della Laurea triennale è riservata ad un
numero programmato di studenti. I candidati, per essere ammessi, debbono
possedere un diploma di maturità quinquennale. L’ammissione al Corso di
Laurea avviene previo accertamento dell’idoneità fisica per le attività tecnicosportive, mediante concorso per titoli ed esame.
2. Le verifiche di cui al punto precedente sono organizzate, di norma, entro il
mese di settembre, prima dell’inizio delle attività didattiche ordinarie, a cura
dei docenti responsabili dei settori interessati, designati dalla Facoltà, oltreché
dal Coordinatore Tecnico.
3. Gli studenti stranieri extracomunitari possono essere ammessi secondo le
disposizioni in vigore e per il tramite delle competenti Autorità diplomatiche o
consolari italiane nel proprio Paese; i posti disponibili per gli studenti stranieri
extracomunitari sono 10.
4. Lo studente che dimostri la conoscenza almeno di una lingua dell’Unione
Europea, oltre all’italiano, certificata da organismi culturali ufficialmente
riconosciuti, acquisirà automaticamente i 3 CFU previsti dall’ordinamento
didattico del Corso di Studio. Nel caso in cui non sia possibile il riconoscimento
della conoscenza di tali lingue, lo studente seguirà apposite attività formative
presso il Centro Linguistico di Ateneo, che ne sarà responsabile e stabilirà le
modalità della prova di accertamento, con l’attribuzione dei 3 CFU previsti.
Art. 7 - Durata
La durata del Corso degli studi per la Laurea di primo livello è di tre anni, per un totale
di 180 crediti formativi.
Art. 8 - Termini e modalità di programmazione delle attività didattiche
1. Le attività didattiche, così come illustrate nel presente regolamento, si
svolgono nell’ambito del calendario approvato dal Consiglio di Facoltà e
riportato nel manifesto degli studi, pubblicato annualmente entro il 30 giugno.
Il calendario didattico dovrà prevedere la non sovrapposizione dei periodi
dedicati alla didattica a quelli dedicati alle prove di esame e alle altre verifiche
del profitto, con esclusione dei soli appelli per studenti fuori corso.
2. Gli orari delle lezioni, compreso l’orario di ricevimento dei docenti, sono resi
pubblici a cura del Presidente del Consiglio di Corso di Studio.
3. I programmi delle attività formative, con indicazione sommaria delle finalità,
dei contenuti disciplinari e dei libri di testo consigliati, nonché delle prove di
valutazione, sono riportati, insieme al manifesto degli studi dell’Università,
nella Guida Didattica (Vademecum di Ateneo), predisposta annualmente dalla
Facoltà, per la parte di propria competenza.
Art. 9 – Crediti formativi (CFU)
1. Il sistema dei CFU, disciplinato dalla vigente normativa, prevede che ad ogni
credito corrispondano 25 ore di lavoro per studente, comprensive di ore di
lezione, di esercitazione, di laboratorio, di seminari, così come previsto
dall’ordinamento didattico, oltre alle ore di studio e di impegno personale
richieste per completare la formazione necessaria al superamento dell’esame,
o di attività formative non direttamente subordinate alla didattica universitaria
(tesi, stages, competenza linguistica, ecc). Un credito equivale
convenzionalmente a 8 ore di lezione frontale, oppure a 12 ore di attività
teorico-pratiche, oppure a 25 ore di stages o tirocinio. Per quanto riguarda le
6
2.
3.
attività seminariali ed altre attività formative il Consiglio del Corso di Studio si
riserva di stabilire l’attribuzione dei rispettivi crediti e le forme di verifica.
I CFU corrispondenti a ciascuna attività formativa sono acquisiti dallo studente
con il superamento dell’esame o di altra forma di verifica del profitto stabilita
dal presente regolamento. L’acquisizione dei crediti è indipendente dal voto
riportato nell’esame.
Lo studente che, nell’arco di otto anni accademici consecutivi, non acquisisca
almeno 5 CFU attraverso il superamento degli esami, incorre nella decadenza
del proprio curriculum accademico, ai sensi dell’art. 17 del Regolamento
Didattico di Ateneo. Il termine di decadenza non si applica nei confronti dello
studente in debito della sola prova finale del Corso di Studio.
Art. 10 – Propedeuticità
Nell’ambito dei diversi settori disciplinari presenti nel Corso di Laurea, si prevedono
le seguenti propedeuticità:
non si può sostenere l’esame di:
Anatomia Umana I e II
Biochimica
Fisiologia Umana
I e II
senza aver sostenuto l’esame di:
Biologia Umana
Corso integrato di Fisica / Chimica
e proped. Biochimica
Anatomia Umana I e II
e Corso integrato di Fisica /
Chimica e proped.
Biochimica
Art. 11 – Attività formative
1. Le attività formative sono costituite da moduli didattici, da laboratori, da
attività collaterali alla didattica e da stages o tirocini in ambiente di lavoro.
2. Le forme didattiche sono così configurate:
a. per gli insegnamenti sono previsti lezioni, prove pratiche,
esercitazioni, seminari, verifiche del livello di apprendimento ed
esami;
b. per gli stages e i tirocini è prevista la permanenza presso strutture
universitarie, sportive ed enti, istituzioni e aziende ufficialmente
riconosciuti, svolgendo attività pratiche congruenti con gli obiettivi
formativi del Corso di Laurea.
3. La Facoltà può promuovere, anche in collaborazione con altre Facoltà
dell’Ateneo o con enti e soggetti esterni, l’attivazione di Corsi per Master di
primo e di secondo livello, oltreché
di Corsi di perfezionamento e di
aggiornamento, ai sensi della normativa in vigore e secondo le disposizioni
contenute nel Regolamento Didattico di Ateneo.
Art. 12 – Tipologia e articolazione degli insegnamenti
1. L’articolazione degli insegnamenti è annuale o semestrale.
2. I professori, i ricercatori e i titolari di contratto ufficiale debbono presentare,
entro il 30 maggio di ogni anno accademico, i contenuti degli insegnamenti,
nelle varie tipologie, e i programmi degli esami previsti, allo scopo di poterli
inserire per tempo nel Vademecum.
3. Ogni docente titolare di insegnamento potrà invitare esperti di riconosciuta
competenza scientifica perché tengano lezioni su argomenti specifici inerenti il
suo corso di insegnamento. Potrà altresì organizzare seminari ed esercitazioni
con la collaborazione di esperti o ricercatori, in aggiunta alle ore di lezione
frontale.
7
4.
5.
I singoli corsi potranno essere organizzati in moduli su argomenti della stessa
disciplina o di discipline affini, affidati anche a docenti diversi, eventualmente
titolari di contratto integrativo. In tal caso dovranno essere indicati nel
Vademecum il programma, i testi di riferimento e la responsabilità didattica
del docente al quale è affidato il modulo.
Le prove di verifica finale dovranno accertare il profitto degli studenti nell’
ambito di ciascun modulo previsto.
La mutuazione di insegnamenti presso un altro Corso di Studio della stessa o
di altra Facoltà, avviene previo assenso della stessa, sentito il docente e il
Coordinatore Tecnico.
Art. 13 – Frequenza
La frequenza è fortemente consigliata. In particolare, le attività teoricopratiche, le esercitazioni, gli stages e i tirocini debbono essere seguiti per almeno due
terzi della loro durata.
Art. 14 – Verifica dei risultati delle attività formative
1. La verifica dei moduli didattici di insegnamento frontale avverrà con esami. In
ciascuna sessione lo studente, in regola con la posizione amministrativa, potrà
sostenere tutti gli esami nel rispetto delle propedeuticità previste dal presente
regolamento, con le limitazioni previste dal Regolamento Didattico di Ateneo.
2. L’esame è individuale. La valutazione del profitto è espressa in trentesimi. La
Commissione esaminatrice può concedere all’unanimità la lode. Il voto minimo
per il superamento dell’esame è pari a 18/30.
3. Tipologia degli esami:
a. colloquio orale
b. una o più prove scritte, obbligatoriamente seguite da colloquio orale
c. prova pratica, obbligatoriamente seguita da colloquio orale.
4. Le verifiche periodiche non sono considerate prove di esame idonee al
conseguimento dei crediti. Il docente, nella valutazione finale del profitto, può
tenere conto dei risultati conseguiti nelle verifiche parziali.
5. Le verifiche di profitto relative a stages e tirocini avvengono attraverso la
presentazione di una relazione finale approvata dal soggetto presso cui lo
stage o il tirocinio è stato effettuato.
6. Le altre prove di verifica del profitto, diverse dagli esami, verranno svolte
attraverso una prova scritta o un colloquio e verranno certificate mediante una
“idoneità”, riportata sul libretto personale dello studente. La conoscenza della
lingua straniera deve essere di livello medio (A2) ed attestata dalle
certificazioni di cui all’ art.34, comma 6 del Regolamento Didattico di Ateneo:
l’idoneità equivale a 3 CFU.
Art. 15 – Criteri di riconoscimento dei crediti
1. Il riconoscimento dei CFU avviene sulla base del parere della Commissione
Didattica, di cui al successivo art. 17.
2. Sono riconosciuti i crediti acquisiti in altre sedi universitarie, in Corsi di Studio
della stessa classe o di altre classi, se conformi agli obiettivi formativi del
Corso di Laurea. La valutazione di tali requisiti è effettuata dalla Commissione
Didattica, sentito il parere dei docenti interessati e approvata dal Consiglio di
Corso di Studio.
3. Con riguardo ai programmi di mobilità studentesca (Socrates / Erasmus o
altro), il riconoscimento degli studi compiuti all’estero, del superamento degli
esami, delle altre prove di verifica previste e dei relativi CFU, diventa operante
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con l’approvazione del Consiglio di Facoltà, previo parere della Commissione
Didattica.
Art. 16 – Contenuti e modalità di svolgimento della prova finale
1. La prova finale consiste in un esame sostenuto davanti ad apposita
commissione su un elaborato scritto (tesi) svolto dallo studente sotto la guida
di un docente (relatore). Un eventuale altro docente del settore può, in
accordo con il relatore, fungere da correlatore.
Possono essere relatori i Professori Ordinari, i Professori Associati, i Ricercatori, i
Titolari di Contratto Ufficiale. Possono essere correlatori i Titolari di Contratto
Integrativo e i Docenti di altra Facoltà e i Cultori della materia. Per le tesi
sperimentali è previsto il controrelatore, nominato dal Preside.
2. La valutazione conclusiva del profitto deve tenere conto, oltre che della prova
finale, anche della precedente carriera dello studente. Tale valutazione è
espressa in centodecimi, con eventuale lode. Il punteggio minimo è pari a
66/110. La prova finale è pubblica, così come la proclamazione del risultato
finale.
3. Le Commissioni di esame per il conferimento della laurea sono composte da
almeno sette membri nominati dal Preside e sono presiedute dallo stesso
Preside o da un Professore di ruolo da lui delegato. La maggioranza dei
membri deve essere costituita da Professori e Ricercatori di ruolo della
Facoltà.
Art. 17 – Commissione Didattica del Corso di Studio
1. La Commissione Didattica del Corso di Studio è nominata dal Consiglio di
Corso di Studio. Essa è composta da tre membri scelti tra i Professori di ruolo
di prima e seconda fascia ed i Ricercatori, ed è coordinata da un Presidente
designato dal Consiglio di Corso di Studio. Essa dura in carica due anni, ed è
rinnovabile.
2. La Commissione:
a. esamina e sottopone all’approvazione del Consiglio di Corso di Studio
le pratiche di trasferimento degli studenti. Più specificamente, essa
valuta la carriera di studio fino a quel momento seguita, con la
convalida di esami sostenuti e crediti acquisiti, indicando l’anno di
corso al quale lo studente viene iscritto e l’eventuale debito formativo
da assolvere.
b. nell’ambito della regolamentazione della mobilità studentesca e
riconoscimento degli studi compiuti all’estero, esamina e sottopone
all’approvazione del Consiglio di Corso di Studio il riconoscimento dei
CFU acquisiti.
c. valuta le domande di iscrizione ad anni di corso successivi al primo e
le modalità della eventuale relativa prova di ammissione.
d. propone all’approvazione del Consiglio di Facoltà il riconoscimento dei
CFU
per
attività
formative
non
direttamente
dipendenti
dall’Università,
acquisiti
dallo
studente,
con
documentata
certificazione. Propone inoltre il riconoscimento di competenze ed
abilità professionali, anche maturate in attività formative di livello
post-secondario, alla cui progettazione e realizzazione l’Università
abbia concorso.
e. istruisce le proposte di progetti per l’orientamento all’accesso
all’Università e guida alle preiscrizioni, in collaborazione con le
Scuole Secondarie.
9
f.
istruisce le proposte di organizzazione e attivazione di servizi didattici
integrativi.
Art. 18 – Forme di tutorato e loro organizzazione
1. Ai sensi dell’art. 24 del Regolamento Didattico di Ateneo, il funzionamento
del servizio di Tutorato è disciplinato dall’apposito regolamento di Ateneo
adottato dal Senato Accademico, nonché dalle disposizioni del
Regolamento di Facoltà.
2. Nel quadro delle finalità stabilite dall’art.13, comma 2, della legge
n.341/90 e dall’art. 11, comma 7 del D.M. n. 509/99, il Tutorato è volto ad
orientare ed assistere gli studenti nel loro percorso didattico, a prevenire
la dispersione ed il ritardo negli studi ed a promuovere una proficua
partecipazione alla vita universitaria.
3. Le attività di Tutorato sono regolamentate dalla Facoltà nell’ambito della
programmazione didattica. Il coinvolgimento di Docenti e Ricercatori nella
realizzazione di tali attività può rientrare nell’ambito disciplinare dei
Regolamenti per l’incentivazione.
4. Nelle attività di Tutorato i Professori e i Ricercatori possono avvalersi di
dottori di ricerca, laureati con adeguati requisiti, già definiti “cultori della
materia” e studenti selezionati secondo criteri e regime di impegno stabiliti
dal Regolamento di Ateneo per il Tutorato.
5. Il Consiglio di Corso di Studio designa per ogni anno accademico il docente
responsabile del coordinamento delle attività di Tutorato.
Art. 19 - Disattivazione dei corsi esistenti
A partire dall’anno accademico 2001-2002 il Corso di Laurea quadriennale in Scienze
Motorie è progressivamente disattivato.
La Facoltà assicura la conclusione del suddetto corso e il rilascio dei relativi titoli,
secondo gli ordinamenti vigenti.
Coloro che sono già in possesso di altra laurea o diploma universitario possono
chiedere l’iscrizione solo alle lauree del nuovo ordinamento, ottenendo il
riconoscimento della carriera pregressa secondo quanto previsto negli articoli
precedenti.
10
Gli studenti che si immatricolano nell’anno accademico 2004-2005
dovranno seguire il seguente piano degli studi:
Disciplina
I ANNO
I° Semestre
*Corso integrato di Fisica /
Chimica e propedeutica Biochimica
Teoria, Tecnica e didattica dell’attività
natatoria
Teoria e metodologia del movimento
umano I
Teoria, tecnica e didattica degli sport
individuali I
Sociologia della comunicazione
Antropologia
II° Semestre
Biologia umana
Anatomia umana I
Teoria e metodologia del movimento
umano II
Teoria, tecnica e didattica degli sport
individuali II
Psicologia generale
Storia dell’educazione Fisica e dello sport
II ANNO
I° Semestre
Anatomia umana II
Pedagogia generale
Teoria, tecnica e didattica degli sport di
squadra I
Teoria, tecnica e didattica delle attività
motorie per l’età evolutiva
Metodologia e tecnica del gioco e
dell’animazione
II° Semestre
Fisiologia Umana I
Teoria, tecnica e didattica degli sport di
squadra II
Diritto dello sport
Teoria, tecnica e didattica delle attività
motorie di gruppo, ricreative e del
tempo libero
Biochimica
(Annuale)
S.S.D.
Crediti
FIS/01 ; BIO/10
6 CFU
M-EDF/02
6 CFU
M-EDF/01
5 CFU
M-EDF/02
SPS/08
BIO/08
4 CFU
6 CFU
4 CFU
BIO/13
BIO/16
6 CFU
4 CFU
M-EDF/01
4 CFU
M-EDF/02
M-PSI/01
M-PED/02
5 CFU
4 CFU
3 CFU
BIO/16
M-PED/01
5 CFU
4 CF U
M-EDF/02
4 CFU
M-EDF/01
6 CFU
M-EDF/01
4 CFU
BIO/09
4 CFU
M-EDF/02
IUS/01
5 CFU
2 CFU
M-EDF/01
BIO/10
5 CFU
9 CFU
11
III ANNO
I° Semestre
Fisiologia Umana II
Alimentazione e nutrizione umana
Igiene generale ed applicata
Teoria, tecnica e didattica delle attività
motorie per l’età adulta ed anziana
Biomeccanica
II° Semestre
Medicina dello sport
Statistica medica
Teoria, tecnica e didattica dell’attività
motoria preventiva e compensativa
Teoria, tecnica e didattica dell’attività
motoria adattata
Diritto dell’Unione Europea
BIO/09
BIO/10
MED/42
5 CFU
4 CFU
5 CFU
M-EDF/01
M-EDF/01
5 CFU
3 CFU
MED/09
SECS-S/05
6 CFU
3 CFU
M-EDF/01
5 CFU
M-EDF/01
IUS/14
2 CFU
5 CFU
*: Corso integrato significa che lo studente deve seguire due corsi affini e sostenere un
unico esame
Poiché per conseguire la laurea del corso triennale (Classe 33) lo studente deve avere
ottenuto 180 CFU, i restanti crediti saranno acquisiti con le seguenti modalità:
9 crediti con l’attività formativa “a scelta dello studente” in base agli
insegnamenti opzionali attivati dalla Facoltà;
3 crediti con l’accertamento della conoscenza e della comprensione della
lingua straniera, da sostenere durante il triennio;
6 crediti con la prova finale;
14 crediti con ulteriori conoscenze linguistiche, tirocini, stages, abilità
informatiche e relazionali.
Gli studenti che si sono immatricolati nell’anno accademico 2002-2003
dovranno seguire il seguente piano degli studi:
Disciplina
S.S.D.
Crediti
BIO/09
BIO/10
M-PED/01
IUS/01
9
9
4
2
M-EDF/02
9 CFU
M-EDF/01
6 CFU
M-EDF/01
5 CFU
II ANNO
Fisiologia umana (Annuale)
Biochimica
(Annuale)
Pedagogia generale (II Semestre)
Diritto dello sport
(II Semestre)
*Corso Integrato di
Teoria, tecnica e didattica degli sport di
squadra I/ Teoria, tecnica e didattica degli
sport di squadra II (Annuale)
Teoria, tecnica e didattica delle attività
motorie per l’età evolutiva (I Semestre)
Teoria, tecnica e didattica delle attività
motorie di gruppo, ricreative e del
tempo libero
(I Semestre)
12
CFU
CFU
CFU
CFU
Sociologia della comunicazione (II Semestre) SPS/08
5 CFU
III ANNO
*Corso integrato di
Alimentazione e nutrizione umana/
BIO/10
Igiene generale ed applicata (I Semestre) MED/42
Medicina dello sport (II Semestre)
MED/09
Statistica medica (II Semestre)
MED/01
Metodologia e tecnica del gioco e
dell’animazione (I Semestre)
M-EDF/01
Teoria, tecnica e didattica dell’attività motoria
preventiva e compensativa (II Semestre) M-EDF/01
Teoria, tecnica e didattica delle attività
motorie per l’età adulta ed
anziana (I Semestre)
M-EDF/01
Teoria, tecnica e didattica dell’attività
motoria adattata (II Semestre)
M-EDF/01
Biomeccanica
(I Semestre)
M-EDF/01
Diritto dell’Unione Europea (I Semestre) IUS/14
9 CFU
6 CFU
3 CFU
5 CFU
5 CFU
5 CFU
5 CFU
3 CFU
2 CFU
*: Corso integrato significa che lo studente deve seguire due corsi affini e sostenere un
unico esame
Per conseguire la laurea del corso triennale (Classe 33) lo studente deve avere
acquisito 180 crediti.
I restanti crediti potranno essere acquisiti :
9 crediti con l’attività formativa “a scelta dello studente” in base agli
insegnamenti
opzionali attivati dalla Facoltà;
3 crediti con l’accertamento della conoscenza e della comprensione della
lingua straniera,
da sostenere durante il triennio;
6 crediti con la prova finale;
14 crediti con ulteriori conoscenze linguistiche, tirocini, stages, abilità
informatiche e relazionali.
13
MODALITÀ DI ACQUISIZIONE DEI CFU PER LE ATTIVITÀ
DENOMINATE “ALTRE” NEL PIANO DEGLI STUDI (D.M. 509/99, Art.
10, comma. 1, lettera f )
Laurea Triennale (Classe 33): 14 CFU
Laurea Specialistica in Scienze e Tecniche dell’Attività Sportiva (Classe 75/S): 17 CFU
Laurea Specialistica in Scienze e Tecniche dell’Attività Motoria Preventiva e Adattata
(Classe 76/S): 14 CFU Nuovo Ordinamento e 27 CFU Vecchio Ordinamento
A)
Riconoscimento CFU acquisiti tramite attività pregresse:
Lo studente è invitato a consegnare, a partire dal II anno della Laurea Triennale
(Classe 33) e dal I anno delle Lauree Specialistiche (Classe 75/S e 76/S) e non
meno di 6 mesi dalla data della Laurea prevista, tutto il materiale relativo alle
attività pregresse, all’Ufficio Tirocinio via dell’Annunziata n°4, Urbino, in un unico
plico.
Il materiale comprenderà certificati di attività svolte, brevetti di federazioni,
attestati di partecipazione a seminari, conferenze e congressi, anche nell’ambito
dell’Università ecc. in cui dovranno comparire i dati dello studente, il suo impegno
orario e la firma/timbro dell’Ente responsabile/organizzatore.
La valutazione della Commissione preposta verrà deliberata dal Consiglio di
Facoltà, e comunicata direttamente allo studente, che aggiornerà il libretto CFU in
segreteria.
B)
Riconoscimento CFU acquisiti come attività didattiche afferenti
all’Istituto di Ricerca sull’Attività Motoria, via Sasso n° 75/G, Urbino e
all’Impianto Natatorio, località Mondolce, Urbino:
Per l’organizzazione di tali attività, lo studente è tenuto a rivolgersi, presso
l’Istituto di Ricerca sull’Attività Motoria, al Dott. Massimiliano Di Troilo (Tel:
0722/303413) e, presso l’Impianto Natatorio, al Prof. Giuseppe Bovi (Tel:
0722/328312), per concordare tutte le modalità.
I CFU assegnati verranno certificati direttamente sul libretto CFU, a cura dei
responsabili di tali attività nelle due strutture. Ogni studente potrà acquisire crediti
solamente presso una struttura didattica universitaria.
C)
Riconoscimento CFU acquisiti tramite il Tirocinio Formativo e di
Orientamento (TFO):
Presso la sede didattica di Facoltà, via dell’Annunziata n°4, Urbino è attivo l’Ufficio
Tirocinio (orario dal Lunedì al Venerdì, ore 8.00-13.00; Tel: 0722/328849, Fax:
0722/2445; e.mail: [email protected]), responsabile Sig. Stefano Bernini, che
espleterà tutte le pratiche relative e darà tutte le informazioni. Ciascun studente
può acquisire crediti tramite un solo tirocinio.
Si consiglia di leggere il Regolamento del TFO e la Guida del TFO, consultando la
pagina della Facoltà di Scienze Motorie nel sito www.uniurb.it/smotorie/index.htm
Sarà cura dell’Ufficio Tirocinio, viste le ore effettivamente svolte, apporre i CFU sul
libretto CFU.
14
Insegnamenti opzionali A.A. 2004-2005
TITOLO
1. Aerobica e step
4. Attività sportiva
scolastica
2. Attività
subacquee *
3. Danza
educativa
4. Fondamenti di
Equitazione *
5. Linguaggio della
comunicazione
sportiva
6. Musica applicata
alla tecnica ed alla
didattica delle
attività motorie
7. Nuoto
Agonistico
8. Nuoto per
Salvamento
9. Rugby
10. Pesistica e
Cultura Fisica
11. Teoria e tecnica
dell’arbitraggio nel
calcio
12. Tirocinio
didattico sulle
attività
motorie
C.
F.
U.
STUDENTI
AMMESSI
AL CORSO
DISTRIBUZIONE DEI
CORSI OPZIONALI
NELL’A.A. 2004-2005
DOCENTI
Silva Casadei
Giuseppe
Cindolo
Brunello
Raffone
I°
anno
1°
s
2°
s
II°
anno
1°
s
?
2°
s
III°
anno
1°
s
?
2°
s
4
B
5
B
4
B
4
B
Valeria Bin
5
C
Paolo Del
Grande
5
A
Giorgio Nonni
4
A
Giuseppe
Magaletta
5
B
Giuseppe Bovi
?
?
4
B
Giuseppe Bovi
?
?
5
B
Pino Lusi
5
B
Merio Merli
5
A
Sarà
comunicato
all’inizio del
corso
5
B
Oliana
Zazzeroni
?
?
?
?
?
?
?
?
?
?
?
?
?
?
?
?
?
?
?
?
?
?
Legenda:
A – studenti iscritti al 1°, 2° , 3° anno e F.C. del corso di Laurea Triennale
B - studenti iscritti al 2°, 3° , 4° anno e F.C. dei corsi di Laurea Triennale e
Quadriennale
C - studenti iscritti al 3° , 4° anno e F.C. dei corsi di Laurea Triennale e Quadriennale
* Per l’ammissione ai corsi a numero chiuso sarà affisso un avviso in bacheca.
Si ricorda agli studenti che la scelta degli insegnamenti opzionali dovrà essere
effettuata entro il 30 novembre 2004
Corso di Laurea Triennale
Primo Anno
17
18
ANATOMIA UMANA I
BIO/16
Anatomia Umana
CFU:
Professore
4
Elisabetta Falcieri
e.falcieri @uniurb.it
Durata
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
II° semestre, 32 ore
Anatomia Umana I
L’obiettivo del Corso è dare i concetti fondamentali per la
conoscenza dell’organizzazione del corpo umano, nell’insieme dei
suoi tessuti, organi e apparati. In particolare, vengono trattati gli
apparati circolatorio, respiratorio, digerente, urinario, endocrino e
genitale.
Programma
del corso
Cenni di Citologia. Istologia: tessuti epiteliali, ghiandole, tessuti
connettivi, sangue, tessuti contrattili. Struttura, ultrastruttura e
aspetti funzionali.
Cuore: rapporti, struttura e ultrastruttura, valvole, sistema di
conduzione, scheletro fibroso, pericardio. Circolazione generale.
Circolazione polmonare. Carotidi e circolazione ce rebrale.
Circolazione portale. Vascolarizzazione del cuore. Grossi vasi degli
arti. Struttura e ultrastruttura di arterie, vene e capillari. Apparato
circolatorio linfatico e organi linfoidi.
Apparato digerente: bocca e strutture annesse, faringe, esofago,
stomaco, intestino. Fegato: rapporti, struttura e funzioni.
Pancreas: aspetti morfo-funzionali. Apparato respiratorio. Vie
aeree e polmoni: struttura e ultrastruttura. Pleure.
Apparato urinario. Rene e vie urinarie : struttura e ultrastruttura. Il
nefrone.
Apparato endocrino: gli ormoni. Ipofisi, epifisi, tiroide, paratiroidi,
pancreas endocrino, surrene, tessuto interstiziale del testicolo e
dell’ovaio. Sistema endocrino diffuso.
Apparato genitale maschile: testicolo, vie spermatiche e ghiandole
annesse: struttura e ultrastruttura. Apparato genitale femminile:
ovaio, ovidutto, utero, vagina: aspetti morfo-funzionali. Ciclo
ovarico e ciclo uterino. Genitali esterni.
Testi di riferimento:
Ambrosi et al., Anatomia dell’Uomo. Edi-ermes, 2001.
Martini et al., Anatomia Umana. 2004.
Modalità didattiche:
Il Corso è basato su lezioni teoriche e su esercitazioni pratiche di
anatomia microscopica e anatomia macroscopica su modelli plastici
oltrechè in aula multimediale. Il Corso è inoltre arricchito da
seminari su argomenti specifici svolti da esperti del settore.
Modalità di
accertamento:
L’esame è orale.
19
Antropologia
BIO/08 - Antropologia
CFU:
Professore
4
Francesca Luchetti
[email protected]
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
I° Semestre, 32 ore
Antropologia
Il corso si prefigge di tracciare le principali tappe dell’evoluzione
fisica dell’uomo
Programma
del corso
diametri,
Cenni storici sulle discipline antropologiche
Sistematica e filogenesi dei primati
Esame delle forme esterne: introduzione e metodo antropografico,
piani di posizione , esame generale e suddivisione topografica del
corpo umano.
Antropometria esterna: introduzione, punti somatometrici,
indici.
Accrescimento somatico e sua valutazione.
Evoluzione e funzione dell’apparato scheletrico: postura e
deambulazione
Evoluzione del sistema nervoso centrale.
Indicatori scheletrici e dentari; punti di repere e pliche corporee.
Le fonti della variabilità biologica.
Principali gruppi sanguigni, emoglobine: strutture e funzioni.
Metodi di studio dell’invecchiamento, pro cessi biologici e fattori
critici.
Adattamento ed adattabilità, con particolare riferimento alla
temperatura ed alla alta quota
Testi di riferimento:
Saranno consigliati all’inizio del corso.
Modalità didattiche:
Lezioni frontali
Modalità di
accertamento:
Esame orale
Biologia umana
BIO/13 Biologia Applicata
CFU:
Professore
6
Elena Barbieri
[email protected]
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
II° Semestre, 48 ore
Biologia umana
Obiettivo del corso è di fornire agli studenti l’apprendimento delle
basi della biologia umana, con particolare riferimento alla biologia
cellulare. Verrà analizzata l’organizzazione cellulare, l’integrazione
dei vari compartimenti e organuli. Verranno inoltre esaminati il
ciclo cellulare, le leggi che regolano l’ereditarietà dei caratteri ed i
meccanismi biologici coinvolti nella difesa immunitaria
20
Programma
del corso:
1. La cellula
1.1. Cellula procariotica e cellula eucariotica.
1.2. Costituenti inorganici ed organici
1.3. Struttura e funzione degli organuli cellulari: nucleo, reticolo
endoplasmatico, mitocondri, complesso di Golgi, lisosomi,
perossiosomi, citoscheletro.
1.4. Struttura e funzione della membrana plasmatica e meccanismi
di trasporto.
1.5. Metabolismo cellulare
2. Genetica
2.1. Proge tto genoma umano
2.2. I cromosomi. Ciclo cellulare: mitosi e meiosi.
2.3. Differenziamento cellulare e riproduzione
2.4. Apoptosi
2.5. La clonazione
2.6. La genetica mendeliana: legge della
assortimento indipendente.
segregazione
e
2.7. Eredità multifattoriale.
2.8. Cromosomi sessuali ed ereditarietà legata al sesso.
2.9. Flusso dell’informazione : DNA, RNA e sintesi proteica.
2.10. Mutazioni puntiformi e cromosomiche.
3. Il sistema immunitario
3.1. Componenti del sistema immunitario.
3.2. Tipi di immunità.
3.3. Caratteristiche principali delle risposte immunitarie.
3.4. Gli anticorpi.
3.5. Interazione antigene – anticorpo.
Testi di riferimento:
Modalità didattiche:
Modalità di
accertamento:
Purves-Orians-Heller-Sadava " Biologia" - Zanichelli (2001)
Lezione frontale
esame orale
Chimica e propedeutica Biochimica
BIO/10 Biochimica
CFU:
Professore
(corso integrato con Fisica) 6 crediti complessivi
Deborah Agostini
[email protected]
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
I° Semestre, 24 ore
Chimica e Propedeutica Biochimica
Obiettivo del corso è quello di fornire agli studenti le nozioni di
chimica indispensabili per affrontare con solide basi lo studio delle
problematiche biologico -molecolari
Programma
21
del corso:
La materia e gli atomi Cosa è la chimica - Proprietà fisiche e
chimiche - Elementi composti e miscele - Le prove dell’esistenza
degli atomi - La struttura degli atomi – Simboli atomici - Numero
atomico e numero di massa – Isotopi - Ioni - La moderna teoria
atomica - Lavois ier e Dalton - L’atomo di Rutherford -L’atomo di
Bohor - Gli orbitali atomici - Il modello a gusci -La tavola periodica
- Le proprietà periodiche - Configurazioni elettroniche degli
elementi.
Dagli atomi alle molecole Legame ionico - Legame covalente Legame metallico - La forma delle molecole - Le forze
intermolecolari - Il concetto di mole - La nomenclatura dei
composti (cenni) - Leggere e scrivere le formule - Le reazioni
chimiche - Cenni alla termodinamica e alla cinetica chimica.
Le soluzioni Proprietà delle soluzioni - Soluto e solvente - La
misura delle concentrazioni - Le proprietà dell’acqua.
Il trasferimento di protoni ed elettroni Il concetto di acido e
base - La dissociazione dell’acqua - Il concetto di pH - Cenni al
calcolo del pH - Le soluzioni tampone e la capacità del tampone Le curve di titolazione - Le reazioni di ossido-riduzione - I numeri
di ossidazione - Agenti ossidanti e riducenti.
La chimica del carbonio L’atomo di carbonio ed il concetto di
ibridazione - Alcani e cicloalcani - I vari tipi di isomeria - Alcheni ed
alchini - Idrocarburi aromatici - Alcoli - Fenoli - Eteri - Ammine Aldeidi e chetoni - Acidi carbossilici e loro derivati - Carboidrati Lipidi - Amminoacidi e proteine - Gli acidi nucleici.
Testi di riferimento:
Valitutti C., Tifi A., Gentile A., La Chimica in moduli, Zanichelli, BO.
Edizione corrente
Spencer J.N., Bodner G.M., Rickard L.H., Chimica, Zanichelli, BO.
Edizione corrente
Strayer L., Biochimica, Zanichelli, BO. Edizione corrente
Lehninger A.L., Biochimica, Zanichelli, BO. Edizione corrente
Modalità didattiche:
Lezioni frontali
Modalità di
accertamento:
esame orale
Fisica
FIS/01
Fisica sperimentale
CFU:
Professore
Durata:
22
(Corso integrato con Chimica e Propedeutica Biochimica)
6 crediti complessivi
Andrea Viceré
[email protected]
I° Semestre, 24 ore
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
Programma del corso:
Fisica
Fornire le conoscenze essenziali di meccanica e termodinamica,
ponendo lo studente nelle condizioni di applicare correttamente i
concetti appresi nel contesto delle Scienze Motorie.
1. Unità di misura
1.1 Misure di lunghezza e di angolo, di tempo e di massa
2. Scalari e vettori
2.1 Definizioni geometriche e analitiche.
2.2 Proiezione di un vettore su una direzione assegnata .
2.3 Addizione e sottrazione di vettori.
2.4 Prodotto scalare di vettori, per via geometrica o per
componenti. Modulo.
2.5 Prodotto vettoriale e regola della mano destra.
3. Traslazioni
3.1 Posizione di un punto materiale.
3.2 Natura vettoriale dello spostamento.
3.3 Velocità media e velocità istantanea.
3.5 Accelerazione media e istantanea.
3.6 Moti rettilinei, e moto circolare uniforme: accelerazione
centripeta.
4 Leggi della dinamica
4.1 Moto rettilineo uniforme: stato dei corpi non soggetti a
perturbazioni.
4.2 La seconda legge di Newton: forza come causa di variazioni del
moto.
4.3 Legame tra forza e accelerazione, il concetto di massa.
4.5 Il principio di azione e reazione.
4.6 Attrito statico e dinamico.
5 Massa e peso
5.1 La forza di gravità.
5.2 Misura del peso con un dinamometro, della massa con una
bilancia.
5.3 Relazione fra le due quantità. L'accelerazione di gravità.
6 Rotazioni
6.1 Decomposizione del moto dei corpi rigidi in traslazioni e
rotazioni.
6.2 Rotazione attorno a un centro e attorno a un asse.
6.3 Descrizione della rotazione attorno ad un asse in termini
vettoriali.
7 Velocità angolare
7.1 Definizione del vettore velocità angolare.
7.2 Relazione fra velocità angolare e velocità dei punti del corpo
rigido.
7.3 Accelerazione angolare, e accelerazione dei punti del corpo
rigido.
8 Dinamica della rotazione
8.1 Momento meccanico di una forza.
8.2 Momento di inerzia.
8.3 Equazione del moto per le rotazioni attorno ad un asse.
9 Equilibrio dei corpi rigidi
9.1 Condizioni generali di bilancio delle forze e dei momenti delle
forze.
9.2 Le leve, gli arti come macchine ``svantaggiose''.
9.3 Il centro di massa.
10 Lavoro delle forze ed energia cinetica
10.1 Lavoro come prodotto scalare fra forza e spostamento.
23
Testi di riferimento:
Modalità didattiche:
24
10.2 L'energia cinetica nel moto di traslazione. Bilancio fra le due
quantità.
11 Energia potenziale, conservazione dell'energia
11.1 L'energia potenziale gravitazionale
11.2 Bilancio dell'energia per un corpo in moto nel campo
gravitazionale.
11.3 Il piano inclinato.
12 Forze elastiche, energia potenziale elastica
12.1 Molle e legge di Hooke.
12.2 Energia immagazzinata e forza sviluppata.
12.3 Trasformazione dell'energia da cinetica a elastica a
potenziale.
12.4 La conservazione dell’energia.
13 La temperatura
13.1 “Misura” dello stato di agitazione termica dei corpi.
13.2 Definizione in termini della direzione del flusso spontaneo di
calore.
13.3 Scala Celsius e Scala assoluta. Concetto di “zero assoluto”.
14 L’energia termica e il I principio della termodinamica
14.1 Estensione del principio di conservazione dell'energia.
14.2 Energia interna dei corpi in termini dello stato di agitazione
molecolare.
14.3 Le trasformazioni termodinamiche.
14.3 Primo principio della termodinamica: bilancio di calore, lavoro
ed energia interna.
15 Il II principio della termodinamica: ordine e disordine.
15.1 Il II principio negli enunciati di Kelvin e Clausius.
15.2 Il rendimento dei motori termici.
15.3 Il concetto di entropia.
15.4 Il concetto d i energia libera.
15.5 La direzione spontanea delle reazioni chimiche.
16 La pressione.
16.1 Definizione e unità di misura.
16.2 I barometri ad acqua, mercurio e a molla.
16.3 Pressione atmosferica e sanguigna.
16.4 Leggi di Pascal e Stevino.
17 Basi di matematica
I concetti qui elencati sono necessari per poter seguire le lezioni
con profitto, e saranno in parte richiamati durante il corso.
17.1 Geometria : rette, semirette, segmenti, angoli. Triangolo
rettangolo e teorema di Pitagora.
17.2 Sistema di riferimento cartesiano, uso delle coordinate per
rappresentare la posizione di un punto nel piano e nello spazio.
17.3 Trigonometria: funzioni seno e coseno ( sin,cos), relazione fra
lunghezza dell'ipotenusa e lunghezza dei cateti in un triangolo
rettangolo
17.4 Algebra: equazioni di primo e secondo grado a una incognita.
Si può utilizzare un libro di Fisica per le Scuole Superiori,
preferibilmente per i Licei Classici o Scientifici. Se se ne possiede
uno di altre Scuole, si co nsiglia di verificare con il docente se sia
adatto. Se invece non se ne possiede alcuno, un testo senz'altro
valido è il seguente:
Ugo Amaldi, “Corso di Fisica Per i Licei Classici e le Altre Scuole
Medie Superiori”, quinta ed. Vol.1°, (Meccanica e Termologia),
Zanichelli, Bologna, 2003.
Lezioni frontali
Modalità di
accertamento:
Esame orale
Psicologia generale
M-PSI/01 Psicologia generale
CFU:
Professore
4
Glauco Ceccarelli
[email protected]
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
I° Semestre , 32 ore
Psicologia generale
Attraverso le attività d’aula e lo studio personale, il corso è diretto
a far acquisire allo studente una conoscenza essenziale, ma
criticamente costruita, degli sviluppi storici e dei fondamenti
epis temologici e metodologici della psicologia generale, nonché dei
principali processi psichici, da quelli cognitivi a quelli comunicativi
e da quelli affettivi a quelli motivazionali.
L’insegnamento intende inoltre connotarsi anche per la valenza
propedeutica nei confronti di ulteriori percorsi di studio in aree più
specifiche della disciplina, come quelle attinenti alla questione
mente-corpo, alla dimensione intrapsichica individuale e a quella
relazionale, nelle loro declinazioni più pertinenti al profilo formativo
generale del corso di laurea.
Programma
del corso:
1. Lineamenti di storia della psicologia
1.1 Le origini
1.2 Scuole e orientamenti principali
2. Epistemologia e metodologia della psicologia
2.1 Problemi di scientificità
2.2 La psicologia come scienza
2.3 I metodi
2.3.1 Osservazione
2.3.2 Metodo sperimentale
2.3.2 Metodo clinico
2.3.3 Altri metodi
3. I processi psichici fondamentali
3.1 Sensazione e percezione
3.2 Coscienza e attenzione
3.3 Apprendimento e memoria
3.4 Intelligenza e pensiero
3.4 Comunicazione e linguaggio
3.5 Motivazione ed emozione
4. Introduzione storica allo studio delle dimensioni psicologiche
dell’attività sportiva e motoria
4.1 Aspetti generali
4.2 I primi contributi italiani: aree d’interesse e contenuti
25
Testi di riferimento:
ANOLLI, L. & L EGRENZI, P . (2001). Psicologia generale. Bologna: Il
Mulino.
L EGRENZI, P. ( A CURA DI) (1999). Storia della psicologia. Bologna: Il
Mulino (IV ed.).
C ECCARELLI, G. (2002). Appunti di metodologia della ricerca in
psicologia. Urbino: QuattroVenti.
C ECCARELLI, G. (in corso di pubblicazione). Dimensioni psicologiche
dell’attività motoria e sportiva – Per una analisi dei contributi
italiani (1870-1945). Urbino: QuattroVenti.
Nel corso delle lezioni potranno essere apportate circoscri tte
variazioni e/o segnalate opere per eventuali approfondimenti.
Modalità didattiche:
Modalità di
accertamento:
Saranno adottate modalità didattiche comprendenti l’esposizione
diretta, la discussione di gruppo e lo svolgimento di esperienze e/o
esercitazioni
Pre -accertamento scritto, con prova orale facoltativa.
Sociologia della comunicazione
SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi
CFU:
Professore
6
Ivana Matteucci
[email protected]
Durata:
I° Semestre, 48 ore
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
Semantica e pragmatica della comunicazione
Il corso intende introdurre un’analisi della comunicazione come
realtà complessa che va dallo scambio di informazione alla
comunicazione simbolica, dall’espressione soggettiva all’influenza
interpersonale. Obbiettivo del corso è fornire concetti, metodi e
modelli quali strumenti per la comprensione del fenomeno
comunicativo con particolare attenzione allo scambio di segni.
Verrà approfondita la conoscenza del funzionamento della
significazione come operazione fondamentale della comunicazione
linguistica e gestuale al fine di tracciare delle analogie tra queste
due forme della comunicazione e delineare una semiotica del
movimento. La seconda parte del corso fornirà gli strumenti
concettuali per la comprensione e l’analisi della comunicazione del
benessere prodotta oggi nella nostra società attraverso i corpi e gli
oggetti sociali.
Programma
del corso:
26
1.Le teorie della comunicazione 1.1 Teoria dell’informazione 1.2
Teoria dello scambio 1.3 Teoria semiotica 1.4 Teoria pragmatica
2. Processi e funzioni della comunicazione 2.1 I codici e la
codificazione 2.2 Analogico e digitale 2.3 L’interpretazione e la
referenza
3. Pragmatica della comunicazione 3.1 Comunicazione e
comportamento 3.2 Assio mi della comunicazione 3.3 Segni e
sintomi.
4. La comunicazione del benessere 4.1 Rappresentazioni del corpo
4.2 Culto dell’apparire 4.3 Comunicare la salute e il rischio.
Testi di riferimento:
Volli U., Il libro della comunicazione, Il Saggiatore, Milano, 1994.
Matteucci I., La comunicazione del benessere. I corpi e gli oggetti
della postmodernità, Napoli, Liguori, 2004.
Modalità didattiche:
Lezioni frontali e seminari di approfondimento
Modalità di
accertamento:
Esame orale
Storia dell’Educazione fisica e dello sport
M-PED/02 – Storia della pedagogia
CFU:
Professore
3
Gigliola Gori
[email protected]
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
II° Semestre, 24 ore
Storia dell’Educazione fisica e dello sport
Il corso intende proporre agli stude nti una lettura critica dello
storia dello sport in Italia e in Europa, come fenomeno di grande
rilevanza politica e sociale, dal XIX secolo ad oggi. Il corso prevede
anche una sezione tematica dedicata allo specifico femminile
nell’ambito dello sport italiano.
Programma
del corso:
Testi di riferimento:
1. Introduzione
1.1 Civilizzazione e trasformazione dei giochi tradizionali
1.2 Ginnastica e sport, fattori di rigenerazione fisica, aggregazione
sociale e formazione nazionale
2. L’Ottocento: dalla ginnastica allo sport
2.1 I grandi indirizzi europei:Germania, Svezia, Inghilterra
2.2 La scuola francese, da Amoros a Hebert
2.3 La scuola italiana, da Obermann a Mosso
2.4 L’associazionismo sportivo
2.5 Le feste nazionali della ginnastica
2.6 Il movimento olimpico internazionale
3. Educazione fisica e sport nel XX secolo
3.1Il tempo libero e o sport
3.2 Il futurismo ovvero la supremazia della ginnastica sui libri
3.3 Attività ginniche, ricreative e sportive durante il fascismo
3.4 Lo sport nei regimi totalitari europei
4. Sport e questione femminile in Italia
4.1 L’Ottocento tra pudore e ginnastica
4.2 Il Novecento e l’emancipazione di genere
4.3 Il corpo femminile: salute ed estetica negli anni del Fascismo
4.4 L’avvento della donna sportiva
4.5 Sviluppi e prospettive
I testi per la preparazione dell’esame saranno indicati all’inizio
delle lezioni
27
Modalità didattiche:
Lezioni frontali
Modalità di
accertamento:
Esame orale
Teoria e Metodologia del Movimento Umano I
M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie
CFU:
Professore
5
Roberto Bensi
[email protected]
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
I° semestre, 40 ore
Teoria e Metodologia del Movimento Umano I
Il corso mira alla conoscenza delle teorie relative alle leggi generali
regola trici dello sviluppo del movimento umano, all'ontogenesi
dello stesso, alle teorie sull'apprendimento motorio e sulle sue
manifestazioni.
Il programma è articolato in due settori. Il primo studia i temi
relativi ai problemi di terminologia, il comportamen to umano in
relazione ai bisogni, le fasi dello sviluppo della personalità in
rapporto allo sviluppo motorio, l'ontogenesi delle unità basiche del
movimento umano ed i prerequisiti funzionali. Il secondo,
applicativo con esperienze didattiche in palestra, riguarda le abilità
motorie ed espressive, la capacità motorie, la loro evoluzione e
sviluppo, la struttura e le modalità di realizzazione del movimento
umano.
Programma
del corso:
28
Parte teorica
1 Lo sviluppo motorio e della personalità da zero a tre anni
1.1. Le prime esperienze psico-affettive: il bambino alla scoperta
dell’altro
1.2. Il bambino alla scoperta del mondo degli oggetti
1.3. Il bambino alla scoperta dell’io
1.4. Le influenze esterne
2. L’evoluzione motoria e della personalità da tre a sei anni
2.1. Lo sviluppo motorio del fanciullo di tre anni
2.2 L'evoluzione dell'immagine del corpo da tre a sei anni
2.3 Rapporto corpo -tempo e percezione temporale fino a sei anni
2.4. Rapporto corpo-spazio da tre a sei anni
3. Il bambino tra i cinque e i dieci anni
3.1. Sviluppo auxologico
3.2. Evoluzione della motricità
3.3 Comportamento sociale
4. Dominanza e schema corporeo
4.1 Dominanza e lateralizzazione
4.2 Lo schema corporeo
5. La coordinazione motoria come controllo e regolazione
dell’attività di movimento
5.1 Il con cetto di coordinazione motoria
5.2 Il modello teorico della coordinazione motoria
5.3 La ricezione e l’elaborazione delle informazioni
5.4 Tipologie e funzioni degli analizzatori
6. La strutturazione delle basilari attività di moto
6.1 La corsa
6.2 L’equi librio
6.3 I salti
6.4 I movimenti combinati
6.5 I lanci
7. L’adolescenza
7.1 Pre -pubertà: aspetti motori, cognitivi, sociali ed affettivi
7.2 Pubertà: aspetti motori, cognitivi, sociali ed affettivi
8. Elementi di terminologia ginnastica
Testi di riferimento:
J. Le Boulch, Lo sviluppo psicomotorio dalla nascita a 6 anni, A.
Armando, Roma, 1981; (testo adottato)
L. Calabrese, L’apprendimento motorio dai 5 ai 10 anni, A.
Armando, Roma, 1974 (testo adottato)
K. Meinel (a cura di), Teoria del movimento, Società Stampa
Sportiva, Roma, 1985 (testo adottato)
Per la parte pratica
Balducci – Becci, Sviluppo delle capacità coordinative con l’utilizzo
dei piccoli attrezzi, Editrice Montefeltro, Urbino, 1991
Balducci – Becci, L’educazione motoria applicata ai grandi attrezzi,
QuattroVenti, Urbino, 1990
M. Valentini – A. Federici, La motricità 2, Montefeltro, Urbino, 199
Modalità didattiche:
Lezione frontale e laboratori didattici in palestra (a gruppi)
Modalità di
accertamento:
esame orale preceduto da valutazio ni pratiche
Teoria e Metodologia del Movimento Umano II
M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie
CFU:
Professore
4
Francesco Balducci
[email protected]
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
II° semestre, 32 ore
Teoria e Metodologia del Movimento Umano II
Contribuire alla conoscenza dei fattori che predispongono alla
prestazione
motoria
(capacità
e
abilità),
delle
teorie
sulll’apprendimento motorio; delle modalità di controllo motorio
utili ai fini dell’efficacia dei movimenti.
Programma
del corso:
Le capacità motorie e le differenze individuali
Le abilità motorie
Le teorie dell’apprendimento motorio
Le fasi che determinano apprendimento motorio
L’organizzazione della pratica
I Modelli di controllo del Movimento umano ( Open \C loset Loop)
La teoria dello Schema
Il feedback e la sua efficacia sull’apprendimento dei movimenti e
delle abilità
Gli Stili di insegnamento
La valutazione in educazione motoria e sportiva
29
La valutazione qualitativa del movimento Umano
Implementare l’Osservazione Sistematica del Movimento umano
Testi di riferimento:
R. A. Schmidt, C. Wrisberg, Apprendimento motorio e prestazione,
Società Stampa Sportiva, Roma, 2002
D. V Knudson, Qualitative Analysis of Human Movement, Human
Kinetics, U. Kingdome 2002
K.M. Newell, Motor Control, Human Kinetics, U. Kingdome 2000
Modalità didattiche:
Lezioni frontali, seminari di approfondimento, laboratori didattici
Modalità di
accertamento:
esame orale e proposta didattica su obiettivi determinati.
Teoria, tecnica e didattica dell’attività natatoria
M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive
CFU:
Professore:
6
Giuseppe Bovi
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
I° Semestre, 48 ore
Teoria, tecnica e didattica dell’attività natatoria
Il corso si prefigge il raggiungimento di una educazione di tipo
acquatico. Pertanto, tenendo presente gli obiettivi formativi da
perseguire in rapporto a tutte le aree della personalità, tenderà
prioritariamente
a
promuovere:
l’arricchimento
e
il
perfezionamento degli schemi motori indispensabili al controllo del
corpo
e
alla
organizzazione
dei
movimenti
(studio
particolareggiato delle capacità coordinative speciali o prerequisiti
funzionali), ed il conseguimento di una base motoria la più ampia
possibile (concetto di multilateralità).
Programma
del corso:
Testi di riferimento:
Testi consigliati per
approfondimento:
30
1- Parte Generale:
In questa prima parte viene posto in evidenza come l’incremento
delle attività motorie e il loro affinamento costituiscano aspetti
essenziali dello sviluppo della personalità del fanciullo.
2- Parte Specifica:
Nella seconda parte è previsto lo studio tecnico -didattico degli stili
natatori
(stile libero, dorso, rana, delfino)
nonchè l’analisi
tecnico -didattica delle
relative partenze e virate. Inoltre, nel
quadro di un’ampia formazione acquatica di base intesa come il più
vasto contenitore dei movimenti, verranno trattate le linee generali
didattiche del “nuoto per salvamento”, “pallanuoto”, “tuffi”,
“sincronizzato”.
Nel corso delle lezioni, si procederà anche
all’esame delle tecniche di allenamento applicate alle discipline
natatorie. Il corso sarà integrato con esercitazioni pratiche divise
per fasi iniziali ed avanzate.
Bovi G., Bovi F.: “Un tuffo nella pluralità”- Ed. S.S.S.,Roma 2001.
Counsilman J.: “La tecnica del nuoto”-Ed. Zanichelli, Bologna
1991.
Bovi G.: “Salvatore pinguino….nuotatore” (Il nuoto come giocosport: una nuova cultura pedagogica del movimento acquatico) Ed.
Montefeltro, Urbino 2001 (2).
CONI, FIN Centri di avviamento allo sport:“Nuoto, guida tecnica”
Tipografia Mancini (Tivoli), Roma 1996.
Andolfi M., Parigiani M.: “Scuola di nuoto esperienze dal bordo
vasca”-Ed. Zanichelli, Bologna 1994 (4).
Modalità didattiche:
Lezione frontale; lezioni pratiche; tesine di approfondimento.
Modalità di
accertamento:
Esame orale e pratico.
Teoria Tecnica e didattica degli sport individuali I
M-EDF/02 - Metodi e didattiche delle attività sportive
CFU:
Professore
4
Giuseppe Cindolo
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
I° Semestre, 32 ore
Teoria, tecnica e didattica degli sport individuali I
Il corso si propone di fornire agli studenti la conoscenza e la
capacità di analisi delle problematiche relative all'avviamento agli
sport individuali a valutazione quantita tiva come l'atletica, in età
giovanile. Di conseguenza vengono considerate le moderne
metodologie per lo sviluppo delle varie capacità motorie in quegli
aspetti dove maggiore è la valenza pedagogica ed educativa, oltre
che fisiologica, psicologica e motiva zionale.
Programma
del corso:
Testi di riferimento:
Modalità didattiche:
Modalità di
accertamento:
1.1 Regolamento dell'atletica leggera
1.2 corse di velocità e resistenza;
1.3 salti in elevazione ed in estensione
1.4 lanci
2.1 Cenni sulle fonti energetiche (generalità)
2.2 meccanismi aerobici e anaerobici
3.1 Periodizzazione e programmazione
dell'allenamento
D. Harre, Teoria dell'allenamento, Società stampa Sportiva, Roma
V.M. Zarciorskij, Le qualità fisiche dello sportivo, Edizioni Atletica
Leggera, Roma
L. Ricciarelli, L. Toccaceli, Teoria e metodologia dell'allenamento,
Società Stampa Sportiva, Roma
AA.VV. Attività giovanile: manuale per l'allenatore, Centro Studi e
ricerche FIDAL, Roma
AA.VV., Preparazione Sportiva Giovanile Scuola dello Sport, CONI,
Roma
Appunti dalle lezioni
Riviste Educazione fisica e sport nella scuola Federazione Italiana
Educatori Fisici e Sportivi, Roma
Frontali per le lezioni teoriche, presso i laboratori per le lezioni
pratiche. Sono possibili incontri e tirocini presso società sportive
operanti nel settore.
Orale, preceduto da prova pratica e/o elaborato scritto
31
Teoria Tecnica e didattica degli sport individuali II
M-EDF/02 - Metodi e didattiche delle attività sportive
CFU:
Professore
5
Anna Rita Calavalle
ar.calavalle@uniu rb.it
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
II° Semestre, 40 ore
Teoria, tecnica e didattica degli sport individuali II
Il corso si propone di fornire agli studenti la conoscenza e la
capacità di analisi delle problematiche relative all'avviamen to agli
sport individuali a valutazione qualitativa come la ginnastica
artistica, in età giovanile. Di conseguenza vengono considerate le
moderne metodologie per lo sviluppo delle varie capacità motorie
in quegli aspetti dove maggiore è la valenza pedagogica ed
educativa, oltre che fisiologica, psicologica e motivazionale.
Programma
del corso:
Testi di riferimento:
Modalità didattiche:
Modalità di
accertamento:
32
1. Gli sport tecnico-compositori
Caratteristiche generali e analisi di partenza; l'avviamento alla
ginnastica e gli obbiettivi didattici.
2. Metodologia dell'intervento educativo in ginnastica
generale
La preparazione fisica e lo sviluppo della destrezza generale nelle
varie fasce d'età.
3. Le capacità coordinative speciali
Il loro ruolo nel raggiungimento dell'obbiettivo finale di ogni
metodologia sportiva: il gesto economico ed efficace, fluido ed
organizzato nella distribuzio ne dei dinamismi, quindi nel ritmo di
esecuzione ideale.
4. Gli automatismi e la tecnica sportiva
La funzione dell'automatismo elastico nell'apprendimento della
tecnica sportiva
Agabio R., Ginnastica generale: didattica e metodologia - 2°
edizione aggiornata, Società Stampa Sportiva, Roma 1994
Frontali per le lezioni teoriche, presso i laboratori per le lezioni
pratiche. Sono possibili esercitazioni libere e dimostrazioni da parte
di giovani ginnasti di Società di Ginnastica
Orale, preceduto da prova pratica e/o elaborato scritto
Corso di Laurea Triennale
Secondo Anno
(Vecchio Ordinamento)
33
34
Biochimica
BIO/10 Biochimica
CFU:
Professore
9
Vilberto Stocchi
[email protected]
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
Annuale, 72 ore
Biochimica
Il corso di Biochimica è finalizzato alla comprensione dei
meccanismi biochimici che regolano le attività metaboliche cellulari
con particolare riferimento al metabolismo energetico ed alle basi
molecolari della locomozione.
Programma del corso:
Il corso di Biochimica è finalizzato alla comprensione dei
meccanismi Biochimici che regolano le attività metaboliche
cellulari con particolare riferimento al metabolismo energetico
ed alle basi molecolari della locomozione.
(prima parte)
Principi di bioenergetica e termodinamica
Le cellule e le fonti di energia libera
Reazioni accoppiate e variazioni di energia libera
Il trasferimento dei gruppi fosforici e l’ATP
Energia libera standard di composti fosforilati
(Fosfoenolpiruvato;1,3
difosfoglicerato, Fosfocreatina) e tioesteri (Acetil Coenzima A)
L’ATP fornisce energia media nte trasferimento di gruppo,
non per semplici idrolisi
Gli enzimi
Classificazione degli enzimi
Come lavorano gli enzimi
La cinetica enzimatica
L’equazione di Michaelis - Menten
Vmax , Km , Kcat
Inibizione competitiva
Inibizione non competitiva
La Glicolisi e il catabolismo degli esosi
Regolazione della Glicolisi
Destino del piruvato in condizioni aerobiche ed anaerobiche
Fermentazione alcolica
Regolazione del catabolismo dei carboidrati
Vie secondarie di ossidazione del glucosio
Utilizzazione dei disacca ridi, del galattosio, del fruttosio
Glicogenosintesi
Regolazione della glicogenosintesi (muscolo e fegato)
Glicogenolisi
Regolazione della Glicogenolisi
Gluconeogenesi
Piruvato carbossilasi: meccanismo d’azione
Complesso della Piruvato deidrogenasi
Il Ciclo di Krebs
(seconda parte)
Fosforilazione ossidativa;
Il flusso di elettroni mitocondriali;
La catena di trasporto degli elettroni;
La sintesi di ATP è accoppiata al flusso di elettroni nella catena
35
respiratoria;
Struttura e ruolo fisiologico degli acidi g rassi;
Struttura, digestione ed assorbimento dei trigliceridi;
Classificazione e struttura delle lipoproteine;
Mobilizzazione e trasporto degli acidi grassi;
Metabolismo del glicerolo;
Attivazione e trasporto degli acidi grassi nei mitocondri;
-ossidazione di acidi grassi saturi, monoinsaturi, poliinsaturi
ed a catena dispari;
Formazione, esportazione ed utilizzo dei corpi chetonici;
Struttura e funzioni del colesterolo;
Cenni sulla biosintesi;
Meccanismo di reazione e regolazione della HMG-CoA reduttasi;
Sintesi e struttura delle lipoproteine;
LDL , HDL;
Endocitosi mediata dal recettore per le LDL;
Ossidazione degli aminoacidi e produzione di urea;
Ciclo dell’Urea;
La biochimica nella contrazione muscolare;
Meccanismo della contrazione muscolare.
Testi di riferimento:
Modalità didattiche:
Modalità di
accertamento:
- L. Strayer. Biochimica. Zanichelli
- A.L. Lehninger. Biochimica. Zanichelli
- D. Voet, J.G. Voet, C.W. Pratt – Fondamenti di biochimica.
Zanichelli
Lezione frontale
Esame orale
Diritto dello sport
IUS/01 Diritto privato
CFU:
Professore
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
Programma
del corso:
Testi di riferimento:
36
2
Chiara Tenella Sillani
[email protected]
Semestra le, 16 ore
Diritto dello sport
Il corso mira a far acquisire le essenziali conoscenze e competenze
giuridiche, funzionali ad una varia gamma di sbocchi professionali
(in particolare nel settore tecnico sportivo e manageriale). Il
fenomeno sportivo viene infatti analizzato sotto molteplici aspetti,
valorizzando i principi, le regole e i concetti giuridici fondamentali
per la comprensione dei problemi pratici ad esso connessi.
Parte generale: Profili del diritto dello sport
L’ordinamento sportivo. I soggetti dell’ordinamento sportivo. Il
C.O.N.I. Le federazioni sportive. Gli enti di promozione sportiva. Le
associazioni e le società sportive. Gli atleti professionisti e gli atleti
dilettanti. Il rapporto di lavoro sportivo. L’illecito sportivo. La
giustizia sportiva.
Parte speciale: La responsabilità dell’atleta
La responsabilità penale, civile e disciplinare dell’atleta.
Per la parte generale: S.Benini Hemmeler, Lezioni di Diritto dello
sport, Urbino, dispense
Modalità didattiche:
Modalità di
accertamento:
Per la parte speciale: B.Agostinis, La responsabilità dell’atleta,
Urbino, dispense
Lezioni frontali
Esame orale
Fisiologia umana
BIO/09 - Fisiologia
CFU:
Professore
9
Riccardo Cuppini
[email protected]
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
annuale, 72 ore
Fisiologia umana
Scopo del corso è l’acquisizione delle nozioni e degli strumenti
concettuali necessari per rappresentare la dinamica dei processi
fisiologici nell’uomo, i loro meccanismi e la loro inte grazione.
Saranno trattati i principali adattamenti di alcune funzioni
all’attività fisica.
Programma
del corso:
1.Concetti generali.
1.1. Definizione storica della fisiologia.
1.2. La fisiologia in relazione alle altre discipline di base della
biologia umana.
1.3. Informazione e controllo.
1.3.1. L’informazione nei sistemi biologici.
1.3.2. I sistemi di controllo.
1.4. Concetto di mezzo interno e di omeostasi.
2. Fisiologia cellulare.
2.1. La membrana cellulare: composizione, architettura, fluidità.
2.2. Trasporti di membrana: diffusione semplice, diffusione
facilitata, trasporto attivo primario e secondario.
2.3. Elettrofisiologia. Il potenziale di membrana. Proprietà
elettriche passive di membrana e diffusione dei potenziali locali.
Potenzia le d’azione e conduzione dell’impulso. Eccitabilità e
refrattarietà.
2.4. Comunicazione intercellulare: messaggeri extracellulari,
concetto di recettore, recettori intracellulari,
recettori -canale,
recettori mediati da proteine G, recettori catalitici.
2.5. Sinapsi: meccanismo presinaptico, meccanismo post-sinaptico
mediato da recettori -canale e mediato da recettori metabotropi;
principali neurotrasmettitori e relativi recettori.
3. Funzione muscolare.
3.1. Struttura e ultrastruttura del muscolo. Il sarcomero:
architettura; composizione e struttura dei filamenti spessi e sottili.
Meccanismo della contrazione. Controllo della contrazione:
accoppiamento eccitamento -contrazione; ruolo del Ca 2+ .
3.2. Contrazione isometrica e isotonica. Scossa semplice e te tano
muscolare.
3.3. Classificazione morfo -funzionale delle fibrocellule muscolari.
3.4. Le fonti energetiche del lavoro muscolare.
4. Neurofisiologia.
4.1. Motricità.
37
4.1.1. Il motoneurone. La giunzione neuromuscolare. L’unità
motoria. Nuclei motori spinali. Controllo della forza di contrazione:
frequenza di scarica e reclutamento.
4.1.2. Propriocettori muscolo -tendinei e loro innervazione.
Riflessi. Ruolo degli interneuroni.
4.1.3. I meccanismi fondamentali del controllo motorio:
locomozione, postura, movimento volontario.
4.2. Sensibilità.
4.2.1. Concetti generali della sensibilità; sensazione e percezione.
4.2.2. Meccanismi periferici della sensibilità.
4.2.3. Generalità sui meccanismi centrali della sensibilità.
5. Sangue.
5.1. Generalità e composizione. Plasma. Globuli rossi. Leucociti.
Piastrine. Emopoiesi e sua regolazione. Emostasi.
6. Circolazione.
6.1. Generalità sull’apparato circolatorio.
6.2. Cuore.
6.2.1. Considerazioni di anatomia e istologia funzionale
6.2.2. Elettrofisiologia del tessuto miocardico specifico e comune;
automatismo;
diffusione
dell’onda
di
depolarizzazione;
elettrocardiogramma.
6.2.3. Ciclo cardiaco; regolazione nervosa e ormonale dell’attività
cardiaca.
6.3. Circolazione.
6.3.1. Schema generale della circolazione. Caratteristiche isto funzionali dei vasi.
6.3.2. Principi di emodinamica. Pressione arteriosa e sua
regolazione. Regolazione del flusso.
6.3.3. Microcircolazione. Scambi nutritizi nei capillari.
6.3.4. Il ritorno venoso.
6.3.5. Caratteristiche della circolazione polmonare.
7. Respirazione.
7.1. Anatomia funzionale dell’apparato respiratorio.
7.2. Meccanica respiratoria.
7.3. Scambi respiratori nei polmoni e nei tessuti.
7.4. Trasporto dell’ossigeno e dell’anidride carbonica nel sangue.
7.5. Intervento della respirazione nel controllo del pH.
7.6. Controllo del respiro.
8. Funzione renale.
8.1. Anatomia funzionale del rene.
8.2. Filtrazione glomerulare e sua regolazione.
8.3. Riassorbimenti e secrezioni tubulari. Riassorbimento di acqua
e regolazione dell’osmolarità. Regolazione dell’equilibrio acido-base
da parte della funzione renale. Omeostasi degli ioni.
8.4. Minzione.
9. Digestione e assorbimento.
9.1. Anatomia funzionale dell’apparato digerente.
9.2. I principi nutritivi.
9.3. Digestione nella bocca, nello stomaco e nell’intestino. Fegato.
Movimenti intestinali. Assorbimento intestinale. Assorbimento
dell’acqua. Controllo delle secrezioni e della motilità intestinale.
10. Riproduzione.
10.1. Anatomia funzionale dell’apparato riproduttore maschile e
femminile.
10.2. Il ciclo mestruale.
11. Endocrinologia.
38
11.1. La comunicazione intercellulare e sua importanza nel
pluricellulare. Comunicazione endocrina, paracrina e sinaptica.
Classi chimiche, sintesi, trasporto e eliminazione degli ormoni.
11.2. Organizzazione generale dell’apparato endocrino. Rapporti
neuro -endocrini. Retroazioni e controlli reciproci.
11.3. Le ghiandole endocrine e i loro ormoni: adenoipofisi;
neuroipofisi; tiroide; paratiroidi; pancreas endocrino; corticale
surrenale; midollare surrenale; gonadi. Il controllo della glicemia.
La risposta allo stress. Il controllo dell’equilibrio idrico. Il controllo
degli ioni.
12. Adattamenti fisiologici all’esercizio e all’allenamento.
12.1. Adattamenti del muscolo scheletrico all’esercizio e
all’allenamento.
12.2. Adattamenti dell’attività cardiaca all’esercizio fisico; effetti
dell’allenamento.
12.3. Adattamenti della respirazione all’esercizio fisico.
13. Adattamenti fisiologici a variazioni ambientali.
13.1. Adattamenti a breve e a lungo termine all’alta quota.
13.2. Adattamenti all’immersione.
14. Gli argomenti che verranno trattati nelle esercitazioni
pratiche costituiscono parte integrante del programma.
Testi di riferimento:
Modalità didattiche:
Modalità di
accertamento:
C. Guyton, J.E. Hall, Fisiologia medica, EdiSES, 2002.
Lezione frontale
Esame orale
Pedagogia generale
M-PED/01 - Pedagogia generale e sociale
CFU:
Professore
4
Gigliola Gori
[email protected]
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
Semestra le, 32 ore
Pedagogia generale
Nell’ambito della storia della pedagogia occidentale dall’antichità al
XVIII secolo, il corso si propone di individuare lo specifico tema
dell’educazione del corpo, attraverso la presentazione di idee,
istituzioni, autori e testi che a tale aspetto hanno dedicato
particolare attenzione.
Programma
del corso
1. Introduzione
1.1 Pedagogia ed educazione motoria:generalità
2. Il mondo antico
2.1 Paideia, ginnastica ed agonismo nell’antica Grecia
2.2 La Roma arcaica, tra Etruschi e Magna Grecia; l’educazione
ellenistica; ludi dell’età imperiale e declino dell’educazione motoria
2.3 Il Cristianesimo e la paideia cristiana
3. Il Medioevo
3.1 Caratteri dell’educazione medievale
3.2 La formazione feudale e l’educazione cittadina
39
4. L’era moderna
4.1 Caratteri dell’educazione moderna
4.2 Figure e modelli della pedagogia umanistica
4.3 Il Rinascimento e l’educazione del corpo in Italia e in Europa
4.4 Il Seicento e la pedagogia borghese
4.5 Laicizzazione e razionalismo pedagogico nel Settecento
Testi di riferimento:
Cambi, F., Storia della pedagogia, Laterza, Bari, 1999.
Modalità didattiche:
Lezioni frontali
Modalità di
accertamento:
Esame orale
Sociologia della comunicazione
SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi
CFU:
Professore
5
Ivana Matteucci
[email protected]
Durata:
Titolo del corso:
I° Semestre, 40 ore
Semantica e pragmatica della comunicazione
Programma del corso:
vedere il programma del primo anno
Teoria, tecnica e didattica degli sport di squadra I
M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive
CFU:
Professore
(Corso integrato con Teoria, Tecnica e didattica degli Sport
di Squadra II)
9 CFU complessivi
Guido Re
Durata:
Semestrale, 32 ore
Titolo del corso:
Teoria, tecnica e didattica degli sport di squadra I
Obiettivi formativi:
oggetto del corso è l’analisi degli aspetti caratteristici degli sport di
squadra insieme con l’allenamento tecnico a livello giovanile. Al
termine del corso gli studenti debbono essere a conoscenza dei
punti do riferimento che sono alla base di un’azione didattica
efficace per l’allenamento degli sport di squadra inseriti sia
nell’ambito scolastico sia in quello agonistico giovanile. Questo
permette di operare, oltre che ne lla Scuola, anche nei Centri di
avviamento sportivo, nelle Società Sportive operanti nelle attività
agonistiche delle Federazioni Sportive e nei centri di vacanza che
offrono opportunità di pratica sportiva.
Programma del corso:
Modulo di lezioni teoriche:
§ principi generali che si riscontrano alla base delle più diffuse
discipline sportive di squadra;
§ metodi di allenamento tecnico-tattico individuale e di squadra: le
fasi del processo di apprendimento delle tecniche e delle tattiche
individuali, l’allenamento delle tattiche di squadra;
40
§ le capacità motorie, in relazione alle fasi dello sviluppo,
finalizzate all’allenamento degli sport di squadra;
§ le problematiche collegate all’allenamento specialistico giovanile
(allenamento multilaterale e multidisciplinare, abbandono
sportivo)
Testi di riferimento:
L. Teodorescu: Teoria e metodologia dei giochi sportivi, Società
Stampa Sportiva, 1984, Roma.
G. Re: Allenamento per gli sport di squadra a livello giovanile,
Humana Editrice, 2002, Ancona.
Modalità Didattiche
lezioni frontali
Modalità di
accertamento
esame orale
Teoria, tecnica e didattica degli sport di squadra II
M-EDF/02
Metodi e didattiche delle attività sportive
CFU:
Professore
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
Programma del corso:
Testi di riferimento:
2002.
(Corso integrato con Teoria, Tecnica e didattica degli Sport
di Squadra I) 9 CFU complessivi
Riccardo E. Izzo
[email protected]
Semestrale, 40 ore
Teoria, tecnica e didattica degli sport di squadra II
Oggetto del corso è l'analisi degli aspetti caratte ristici degli sport di
squadra unitamente alle metodologie di allenamento a livello
giovanile. Al termine del corso gli studenti debbono essere a
conoscenza dei punti di riferimento che sono alla base di un'azione
didattica efficace per l'allenamento degli sport di squadra inseriti
sia nell'ambito scolastico sia in quello agonistico giovanile. Questo
permette di poter operare, oltre che nella scuola, anche nei Centri
di Avviamento Sportivo, nelle Società Sportive operanti nelle
attività agonistiche delle Fe derazioni Sportive e nei centri di
vacanza che offrono opportunità di pratica sportiva.
Modulo di lezioni teoriche:
1.Obiettivi e interpretazione degli sport di squadra in funzione
pedagogica;
2.Le caratteristiche attuali e le tendenze nella metodologia
dell’allenamento giovanile, con i processi di apprendimento delle
tecniche e delle tattiche individuali e l’allenamento delle tattiche di
squadra;
3.Le caratteristiche metodologiche della preparazione fisica;
4.Organizzazione, progettazione e pianificazione dell’allenamento.
5.Costruzione di un modello di lavoro, ai vari livelli nei giochi di
squadra.
6.Valutazione, monitoraggio ed analisi del lavoro.
7.Studio degli aspetti generali caratterizzanti dei principali sport di
squadra.
Taurisano A., L’albero del Basket, Data Project Edizioni, Bologna
41
Testi di riferimento:
Modalità didattiche:
Modalità di
accertamento:
Izzo R.E., La costruzione dell’allenamento nella pallacanestro, con
orientamenti metodologici di base
per
l’attività giovanile,
dispensa.
Georgevic A., DVD sulla tecnica cestistica.
F.I.P., Il regolamento tecnico.
Modulo di lezioni teorico-pratiche:
Gli studenti si applicano, in questo modulo, allo sport di squadra
della Pallacanestro con particolare riferimento a:
1.il gioco come motivazione alla conoscenza ed all’apprendimento
delle tecniche e delle tattiche dei fondamentali individuali;
2.le caratteristiche tecniche, tattiche e strategiche basilari nel
gioco collettivo sia per quanto riguarda l’attacco che la difesa;
3.la didattica relativa ai fondamentali individuali finalizzata
all'applicazione nel gioco collettivo;
4.la gestione sul campo di un gruppo di atleti, come tirocinio per la
corretta gestione dello svolgimento del lavoro in palestra.
R isulta pertanto fondamentale la conoscenza della metodologia di
allenamento alla quale viene dedicata particolare attenzione.
Viene richiesta inoltre la conoscenza del regolamento tecnico
della Federazione italiana pallacanestro.
Izzo R.E., Indicazioni operative metodologiche, tecniche e
didattiche per giovani cestisti (dispensa).
Altre eventuali indicazioni bibliografiche verranno fornite agli
studenti all’inizio delle lezioni.
1° modulo: lezioni frontali; 2° modulo: lezioni teoriche con
applicazioni pratiche; tesine di approfondimento.
Esame orale preceduto da prova “in itinere”.
Teoria, tecnica e didattica dell’attività motoria per l’età
evolutiva
M-EDF/01
Metodi e didattiche delle attività motorie
CFU:
Professore
6
Ario Federici
[email protected]
Durata:
Titolo del corso:
Semestrale, 48 ore
Teoria, tecnica e didattica dell’attività motoria per l’età
evolutiva
La corporeità riveste un ruolo fondamentale negli apprendimenti e
nei processi di maturazione della personalità nell’età evolutiva.
L’attività motoria proposta a carattere interdisciplinare e
multilaterale diviene nelle sue componenti fondamentali
espressione comunicativa, operativa e socializzante per la crescita
psico -fisica del giovane.
Obiettivi formativi:
Programma
del corso:
42
1 Aspetti auxologici dell’età evolutiva e attività motoria
1.1. Teorie e principi applicativi della multilateralità e polivalenza
delle attività motorie
1.2. Teoria, tecnica e didattica dell’attività motoria per il
miglioramento delle capacità coordinative e condizionali con
piccoli, grandi attrezzi ed attrezzi inusuali
Testi di riferimento:
Modalità didattiche:
Modalità di
accertamento:
1.3. Transfert e apprendimento motorio attraverso i giochi di
movimento (frisbee-ultimate, elastico, go-back)
1.4. Drop-out: abbandono sportivo precoce. Analisi del fenomeno
e proposte operative.
2. Attività motoria in ambiente naturale
2.1. Programmazione, tecnica, didattica dell’educazione motoria e
ambientale (aspetti interdisciplinari)
2.2. L’educazione sensoriale, percorsi-vita e natura
2.3. Orienteering, trekking, mountain-bike, sci alpino, jogging.
3. Condotte motorie e area socio -affettiva
3.1. L’educazione alla legalità attraverso il movimento
3.2. Fair-play, etica e deontologia dell’educatore
3.3. Espressività corporea e comunicazione non verbale. Proposte
operative.
4. Attività motoria e interdisciplinarità
4.1. Acquisizione di concetti geometrici e spaziali attraverso il
movimento (abilità cognitive trasversali)
4.2. Educazione all’intercultura e attività motoria
4.3. Educazione alla salute: prevenzione infortuni nello sport, nel
tempo libero, a casa, nella scuola (metodologia e tecniche)
4.4. Educazione a corretti stili di vita
4.5. Esperienze e progetti educativi scolastici
4.6. Educazione stradale e attività motoria.
AA.VV., Motricità 2, Ed. Montefeltro, Urbino 1996.
A. Federici, R. Dardanello, M. Valentini, Non solo parole, Edizione
Montefeltro, Urbino 2004.
Raccolta Bibliografica sulle Tematiche dell’attività motoria per l’età
evolutiva e l’educazione alla salute (dispensa)
Lezioni frontali; seminari; analisi di testi e sussidi audiovisivi
Valutazione (in itinere)
Esame orale
Teoria, tecnica e didattica delle attività motorie di gruppo,
ricreative e del tempo libero
M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie
CFU:
Professore
5
Manuela Valentini
[email protected]
Durata:
Titolo del corso:
semestrale, 40 ore
Teoria, tecnica e didattica delle attività motorie di gruppo,
ricreative e del tempo libero
Il corso si prefigge di creare un’educazione ed una cultura del
tempo libero attraverso un approccio sistemico di azioni orientate
alla formazione della persona.
Obiettivi formativi:
Programma
del corso:
1 Parte teorica
1.1 Interventi educativi e ricreativi per il tempo libero.
1.2 Servizi ricreativi per il tempo libero.
1.3 Centri aggregativi, educativi per le diverse fasce di età
(infanzia, pre -adolescenza, adolescenza, adulti ed anziani)
43
1.4 Promozione dell’associazionismo: i centri di aggregazione,
ludoteche, ludobus, centri socio-educativi e ricreativi; linee
progettuali, obiettivi, finalità, programmazione delle attività,
tipologie di intervento.
1.5 L’educazione al tempo libero attraverso il movimento:
programmazione e progettazione delle attività motorie
(tecnica, didattica, proposte operative, unità didattiche,
moduli).
1.6 L’operatore del tempo libero.
1.7 Le attività individuali e di gruppo, interdisciplinarità ed attività
cognitive, attività socio -educative di movimento.
1.8 Le dinamiche relazionali, reti comunicative nelle attività
motorie di gruppo (ruoli sociali e stili di personalità).
1.9 Servizi per l’integrazione ed il rispetto delle diverse culture. La
documentazione dei progetti. Metodologia.
1.10 La comunicazione motoria, ruoli socio -motori, condotte,
cooperazione.
1.11 La form azione permanente.
2. Parte pratica
2.1. Didattica ed esperienze di attività motorie di gruppo.
2.2. L’espressività corporea, attività motoria come linguaggio:
programmazione delle attività espressive e ricreative (mimo,
danza, teatro), unità didattiche, tecniche operative.
2.3. La comunicazione non verbale, lo sviluppo della creatività e
delle relazioni interpersonali. Musica, corpo e comunicazione
espressiva.
2.4. Tecnica e didattica dell’attività motoria di gruppo, ricreativa e
del tempo libero con l’uso di attrezzi non codificati, inusuali e
di fortuna.
Testi di riferimento:
Modalità didattiche:
Modalità di
accertamento:
44
M. Valentini, R. Dardanello, Educare al tempo libero, Ed.
Montefeltro, Urbino 2002.
Lezione frontale per la parte teorica; per la parte pratica laboratori
(esercitazioni ed esperienze tecnico -operative in palestra con
l’utilizzo di telecamera, macchina fotografica).
Esame orale. Valutazioni scritte
Valutazione della parte pratica.
Gli studenti che non hanno la valutazione pratica, prima di
sostenere l’esame, devono prendere contatto con il docente.
Corso di Laurea Triennale
Terzo Anno
(Vecchio Ordinamento)
45
46
Alimentazione e Nutrizione Umana
BIO/10 – Biochimica
CFU:
(Corso integrato con Igiene generale e applicata) 9 crediti
complessivi
Piatti Elena
[email protected]
Professore
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi
:
Programma del corso:
Testi di riferimento:
Modalità didattiche:
Modalità di
accertamento:
Orario ricevimento
studenti
semestrale, 36 ore
Alimentazione e Nutrizione Umana
Il corso si propone di approfondire la problematica
dell’alimentazione in generale ed in particolare degli sportivi
Valutazione dello stato nutrizionale
Metodi diretti
Metodi indiretti
Valutazione dello stato nutrizionale negli sportivi
Composizione corporea: modelli analitici di misurazione
Composizione corporea, stato di nutrizione e stato di salute
Modelli bicompartimentali
Modelli multicompartimentali
Valutazione del dispendio energetico
Misura del dispendio energetico
Fattori che influenzano il dispendio energetico
Valutazione del dispendio energ etico nelle varie attività sportive
Valutazione del fabbisogno di energia
Fabbisogni di:
Vitamine
Minerali
Metabolismo ed attività fisica
Termoregolazione e reidratazione degli sportivi
Stress ossidativo e sostanze antiossidanti
(Giancarlo Topi, L’alimentazione dell’atleta, Lombardo Editore in
Roma)
(lezione frontale)
(integrato con Igiene generale ed applicata)
(lunedì e martedì dalle o re 16.00 alle ore 17.00)
Biomeccanica
M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie
CFU:
Professore
3
Nicola Silvaggi
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
Semestrale, 24 ore
Biomeccanica
Il corso si propone di fornire allo studente nozioni specifiche delle
leggi della fisica applicate al movimento umano e alla meccanica
muscolare, oltre alla conoscenza dei principi di funzionamento delle
strumentazioni elettroniche per la valutazione biomeccanica.
47
Programma del corso:
PROGRAMMA LEZIONI TEORICHE
- Leggi della meccanica
- Contrazione muscolare
- Regimi di contrazione muscolare
- Meccanismi della forza
- Espressioni della forza
- Elettromiografia di superficie
- Principi di funzionamento delle strumentazioni
PROGRAMMA ESERCITAZIONI PRATICHE
- Analisi di uno SJ con misurazione simunltanea della variazione
della posizione e velocità del baricentro. Analisi di movimenti alla
leg-press con misurazione simultanea della variazione angolare
al ginocchio e della velocità di spostamento del carico
- Costruzione di una curva F/V con esercizio alla panca
- Nozioni generali sulla piattaforma di forza e analisi di uno SJ,
CMJ, Drop Jump eseguiti su piattaforma di forza con misurazione
della variazio ne angolare al ginocchio
- Analisi del segnale elettromiografico durante Drop Jump
eseguito a diverse altezze di caduta, studio del fenomeno del
ritardo elettromeccanico, studio della relazione fra forza
isometrica e segnale elettromiografico
Testi di riferimento:
Bosco C. “LA FORZA MUSCOLARE. Aspetti fisiologici ed
applicazioni pratiche”. S.S.S. Roma, 1997
Dispense fornite dal docente
Lezione frontale
Modalità didattiche:
Modalità di
accertamento:
Esame orale
Diritto dell'Unione Europea
IUS/14 Diritto dell’Unione Europea
CFU:
2
Professore
Marcello Pierini
[email protected]
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
Semestrale, 16 ore
Diritto dell'Unione Europea
Il corso fornisce gli strum enti storici, tecnici e giuridici necessari
per poter comprendere la nascita, l’evoluzione e la portata
invasiva del sistema comunitario, nonché per poter comprendere
le principali problematiche che sono alla base dell'attuale fase di
costruzione dell’Unione Europea.
Programma
del corso
48
INTRODUZIONE
1.1 La costruzione storica della Comunità Europea e la sua
evoluzione: la CECA, la CEE, l'Euratom.
1.2 Allargamento della Comunità: da 6 a 15 Stati.
1.3 L'ultimo allargamento della Comunità: da 15 a 25 Stati
membri
1.4 La revisione dei trattati.
1.5
L’Atto Unico Europeo, il Trattato di Maastricht, il Trattato di
Amsterdam, il Trattato di Nizza.
1.6 La Carta dei Diritti Fondamentali.
1.7 I lavori della Convenzione per la futura Costituzione
dell’Unione.
La discussione di questo particolare aspetto è strettamente
connesso alla firma del nuovo
trattato costituzionale da
parte della conferenza intergovernativa.
LA STRUTTURA ISTITUZIONALE
2.1 Il Consiglio Europeo
2.2 Il Consiglio
2.3 La Commissione Europea
2.4 Il Parlamento Europeo
2.5 La Corte di Giustizia e il Tribunale di primo grado
2.6 La Corte dei Conti
2.7 Il Comitato Economico e sociale Europeo
2.8 Il Comitato delle R egioni
2.9 I Comitati e la comitologia
Parte terza
Le NORME
3.1 I principi del diritto comunitario
3.2 Legislazione secondaria:
§
Regolamenti
§
Direttive e direttive self executing
§
Decisioni
3.3 Gli atti non vincolanti: Raccomandazioni e pareri
3.4 La supremazia del diritto comunitario sul diritto interno
3.5 Cenni sulla protezione giurisdizionale nel diritto comunitario
IL MERCATO INTERNO E LE LIBERTÀ FONDAMENTALI
4.1 Il completamento del mercato interno
4.2 La libera circolazione delle merci
4.3 La libera circolazione dei capitali
4.4 La libera circolazione dei servizi
4.5 La libertà di stabilimento e la
libera circolazione dei lavoratori
subordinati e autonomi
Testi di riferimento:
Tesauro, Diritto Comunitario, CEDA M Padova, ultima edizione.
Durante le lezioni verranno distribuite dispense ad hoc.
Modalità didattiche:
lezioni alternate con 2 lezioni pratiche e 1 o 2 seminari
Modalità di
accertamento:
Esame orale per gli studenti iscritti al secondo anno del corso in
Scienza e Tecnica dell’Attività Sportiva; partecipazione ai seminari
e prova scritta per i CFU.
49
Igiene Generale e Applicata
MED/42 Igiene generale e applicata
CFU:
Professore
Durata:(corsivo)
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
Programma
del corso
50
(Corso integrato con Alimentazione e nutrizione umana)
9 crediti complessivi
Giorgio Brandi
[email protected]
Semestrale, 36 ore .
Igiene Generale e Applicata
Definire lo stato di salute e i concetti di rischio e fattori di rischio
per la salute umana; conoscere le principali patologie infettive e
cronico-degenerative; conoscere le misure atte a prevenire,
limitare o eliminare la diffusione di malattie trasmissibili;
conoscere gli aspetti generali delle problematiche ambientali;
conoscere gli elementi fondamentali della prevenzione.
Definizione e scopi dell’Igiene
Cenni di Microbiologia: struttura, classificazione e fisiologia dei
microrganismi. Rapporti ospite parassita: simbiosi, parassitismo,
patogenicità.
Dallo stato di salute alla malattia
Definizione di salute. Fattori che condizionano il passaggio dalla
salute a malattia. Modelli eziopatogenetici.
Principi generali di epidemiologia
Lo stato di salute della popolazione. La valutazione del rischio. Gli
studi epidemiologici
Epidemiologia generale delle malattie infettive
Eziologia, Distribuzione, Riserve e modalità di trasmissione.
Principi generali di prevenzione
Dalla prevenzione alla promozione della salute. I vari livelli di
prevenzione.
La prevenzione delle infezioni. Nozioni generali di profilassi. Le
difese dell’organismo contro le infezioni. Il sistema immunitario e la
risposta immune. Immunoprofilassi attiva e passiva.
Epidemiologia e profilassi delle seguenti malattie infettive.
Malattie infettive a prevalente diffusione aerea: Influenza,
Meningite,Tubercolosi, Morbillo, Rosolia.
Malattie infettive a prevalente diffusione enterica: Epatite A, Febbre
tifoide,Colera.
Malattie infettive a prevalente diffusione ematica e/o sessuale:
AIDS, Epatiti B, Epatite C.
Malattie tossinfettive: Tetano
Le malattie multifattoriali.
Il modello multifattoriale. I fattori di rischio genetici,
comportamentali, ambientali. Generalità sulla epidemiologia e
prevenzione di: malattie cardiovascolari, tumori, diabete,
broncopneumopatie, allergie.
Ambiente di vita e di lavoro
Inquinamento ambientale (acqua, aria, suolo) e riflessi sulla
salute Inquinamento degli ambienti confinati.
Generalità sull’igiene della scuola e degli ambienti sportivi
Igiene dell’alimentazione:
Fabbisogno alimentare e malnutrizione da carenza e da eccesso di
principi nutritivi. Infezioni, tossinfezioni e intossicazioni alimentari.
Cenni sulla conservazione degli alimenti.
L’Organizzazione Mondiale della Sanita’.
Testi di riferimento:
-Boccia , Ricciardi, De Giusti, La Torre. IGIENE GENERALE della
scuola e dello sport. Editore: Idelson-Gnocchi
-Barbuti, Be llelli, Fara, Giammanco. IGIENE. Monduzzi Editore,
Bologna.
Modalità didattiche:
Lezioni frontali
Modalità di
accertamento:
Esame orale
Medicina dello Sport
MED/09
Medicina Interna
CFU:
Professore
6
Ivano Testa
[email protected]
Durata:
Titolo del corso:
Semestrale, 48 ore
Medicina dello sport
Obiettivi:
formativi:
L’insegnamento della Medicina dello Sport prevede
che gli studenti siano dotati delle basi scientifiche
e della preparazione teorica pratica necessaria
(anche ai sensi della direttiva europea) che permetta un
livello di autonomia professionale, decisionale ed operativa
caratterizzata da un approccio realistico ai problemi della
salute legati all’attività sportiva sia in soggetti sani che in
portatori di varie e comuni patologie.
Si passerà dalle conoscenze teoriche essenziali della Medicina
Sportiva alle possibili applicazioni nel campo professionale
con ricerca della valutazione critica dello stato di salute
di un individuo con una visione unitaria dello stesso.
Sulla base delle conoscenze fondamentali della
fisiopatologia e delle patologie dell’organo e
d’apparato verranno stimolate le capacità individuali
di autovalutazione per affrontare e risolvere responsabilmente
i problemi sanitari prioritari legati all’esercizio sportivo sia
dal punto di vista preventivo che da quello diagnostico e prognostico.
Saranno inoltre stimolate alcune conoscenze di base del percorso
terapeutico di alcune più comuni patologie.
Una particolare cura verrà posta nell’individuare le
possibili collaborazioni con le diverse figure professionali
sanitarie che possono intersecarsi con la corretta applicazione
dell’attività sportiva.
Verranno proposti argomenti di medicina con potenziale
impatto sull’attività fisica di tipo amatoriale ed agonistico;
viceversa saranno trattate anche affezioni con rapporto causale
riconducibile ad attività sportive non correttamente condotte .
Programma:
1) Valore clinico dell’attività fisica; patologie connesse
all’inattività fisica; valutazione dei livelli di attività fisica individuali;
concetti clinici di attività fisica pianificata; fisiopatologia della
capacità aerobica, forza muscolare, flessibilità e composizione
51
corporea; limiti ed eccessi dell’attività fisica.
Metodi di valutazione. Attività sportiva e benefici sulla salute per
patologie di grande penetranza.
2) Coronaropatie. Incidenza, tipo, associazione tra attività fisica e
riduzione della mortalità cardiaca, meccanismi attraverso i quali
l’attività fisica previene patologie cardiache.
3) Cuore e sport. Patologie cardiache, valutazione attività sportiva in
cardiopatici. Criteri clinici e strumentali atti a definire il quadro
obiettivo e la prognosi a distanza. Criteri di certificazione di
idoneità all’attività sportiva in soggetti portatori di cardiopatie
latenti o evidenti.
4) Sport e peso corporeo. Criteri di valutazione degli eccessi e dei
difetti di peso corporeo. Patologie derivanti da eccesso ponderale
e obesità. Programmi combinati di dieta -attività fisica.
Modificazioni della distribuzione del grasso corporeo indotte
dall’attività fisica. Patologie secondarie correlate all’obesità.
Criteri di valutazione all’idoneità sportiva in soggetti obesi
5) Diabete e sport. Classificazione e diagnosi del diabete.
Concetti clinici dell’insulino-resistenza. Metodi di valutazione e
autovalutazione del compenso della malattia. Programma
personalizzato dell’attività fisica del paziente
diabetico. Complicanze del diabete mellito e attività sportiva.
Principi di terapia del diabete mellito ed implicazioni relative allo
sport.
6)O steoporosi e sport. Densità ossea, criteri valutazione. Tono
calcico, patologie legate alla diminuzione del tono calcico e
relative cause. Sindromi da immobilizzazione.
7) Endocrinologia ed attività fisica. Principali patologie endocrine
presenti in pazienti praticanti sport. Criteri di valutazione,
ammissione o esclusione.
Riflessi endocrini indotti dall’attività sportiva. Ritmi biologici
circadiani e ultradiani.
Terapie endocrine e riflessi sull’attività sportiva.
8) Malattie dell’apparato respiratorio e attività sportiva.
Clinica dell’individuazione di patologie respiratorie evidenti o
latenti.
Asma bronchiale acuta, cronica, cronica riacutizzata. Criteri di
valutazione.
9) Comuni lesioni sportive
10) Problematiche relative al doping
11) Il primo soccorso nella pratica sportiva e la rianimazione
cardiorespiratoria
12) Diagnostica per immagini applicata alla medicina dello sport.
Testi di riferimento:
Pigozzi F. Parisi A. – Manuale di Medicina dello Sport – Società
Editrice Universo
Del Monte-Faina – Valutazione dell’atleta- UTET Editore
Cappa – Endocrinologia dell’esercizio fisico- UTET Editore
Satriano G.- Nozioni di primo intervento a cura della Federazione
Medico Sportiva Italiana
Calligaris A. – Elementi di pronto soccorso nello sport- Società
Stampa Sportiva, Roma
Modalità didattiche:
Modalità di
accertamento:
Lezioni frontali
52
Esame scritto e/o orale
Metodologia e tecnica del gioco e della animazione
M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie
CFU:
Professore
5
Manuela Valentini
[email protected]
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
semestrale, 40 ore
Metodologia e tecnica del gioco e della animazione
Gioco ed animazione: due contesti intersecanti. Il gioco e
l’animazione possiedono funzioni formativa, educativa e
relazionale. Favoriscono lo sviluppo delle aree cognitiva, motoria e
sociale, degli aspetti emotivi e creativi mediante la continua
ricerca attiva di soluzioni sempre diverse ed efficaci alle varie
situazioni-problema.
Programma
del corso:
Testi di riferimento:
Modalità didattiche:
Modalità di
accertamento:
1 Parte generale
1.1 Il significato di gioco.
1.2 I benefici del gioco.
1.3 Giochi giusti nel giusto contesto.
1.4 Il significato di animazione.
1.5 Chi è l’animatore.
1.6 Dove opera l’animazione.
2 Parte specifica
2.1 Giochi, grandi giochi e tornei.
2.2 Giochi di movimento.
2.3 Giochi con attrezzi non codificati e di fortuna.
2.4 Giochi popolari e tradizionali.
2.5 L’animatore: mediatore di relazioni interpersonali.
2.6 L’animatore e il suo ruolo sociale.
2.7 Cultura dell’animazione.
2.8 Diversi modi di attuare l’animazione.
2.9 L’importanza della comunicabilità nel gioco e nell’animazione.
2.10 Il rispetto delle regole nell’attività ludica.
2.11 Aspetti psicologici nell’animazione e nel gioco.
2.12 Il primo impatto con l’utente.
2.13 La gestualità e lo spazio fisico nella conduzione dell’attività
ludica.
2.14 L’importanza del linguaggio visivo e delle relazioni
psicologiche con gli altri in attività ludiche e di animazione.
2.15 Il comportamento: strumento di comunicazione.
M. Valentini, R. Dardanello, A. Federici, L’arte del gioco e
dell’animazione, Ed. Montefeltro, Urbino, 2003.
Lezione frontale; tesine di approfondimento.
Esame orale. Valutazioni scritte.
Statistica Medica
MED/01
Statistica Medica
CFU:
Professore
Durata:
3
Marco B.L. Rocchi
[email protected]
Semestrale, 24 ore
53
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
Statistica medica
Il corso si propone di fornire allo studente una formazione
statistica di base, non disgiunta dalla acquisizione di una capacità
operativa di fronte a problematiche concrete.
Programma del corso
1. Popolazione, campione e campionamento
2. Rappresentazione di dati
3. Scala di misura delle variabili
4. Principali indici di posizione (media aritmetica, media
geometrica, media armonica, mediana, moda) e di dispersione
(intervallo
di
variazione,
varianza,
deviazione
standard,
coefficiente di variazione, quartili, distanza interquartile)
5. Regressione e correlazione
6. Principali distribuzioni: binomiale, Poisson, Gaussiana
7.
Distribuzioni
campionarie:
distribuzione
della
media
campionaria, distribuzione t di Student
8. Test di significatività: z-test su singolo valore, z-test si
campione, t-test, test chi-quadro, rassegna di altri test parametrici
e non non parametrici
9. Intervalli di confidenza per medie e proporzioni
Testi di riferimento:
Rocchi M.B.L., Elementi di Statistica per le applicazioni biomediche,
in corso di stampa
Rocchi M.B.L., Bellagamba S., Esercizi svolti di statistica medica,
Le Goliardiche, Trieste, 2003
Modalità didattiche:
Lezioni frontali
Modalità di
accertamento:
Prova scritta, colloquio orale
Teoria, Tecnica e Didattica dell’Attività Motoria Adattata
M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie
CFU:
Professore
5
Vincenzo Biancalana
[email protected]
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
semestrale , 40 ore
Teoria, Tecnica e Didattica dell’Attività Motoria Adattata
Obiettivo del Corso sarà quello di fornire allo studente le
conoscenze teoriche e metodologiche a riguardo dell’attività
motoria per soggetti in situazione stabile o transitoria di difficoltà.
Nello specifico saranno considerate le problematiche derivanti da
disturbi dello sviluppo cognitivo, sensomotoria e affettivo
relazionale, con argomentazioni riguardanti le diverse tipologie di
handicap, il disagio psicologico e la psicosomatica della prima
infanzia.
Programma
del corso:
54
Prima parte
IL “dramma” della nascita e la fantasmatica fusionale;
Il dialogo tonico, lo spazio fusionale e il gioco simbolico;
La psicosomatica della prima infanzia e sintomatologia depressiva
infantile;
Le teorie dello sviluppo infantile;
Le teorie dell’attaccamento;
Disturbi dello sviluppo sensomotoria, cognitivo e relazionale;
Il Darwinismo neurale;
Le diverse tipologie di Handicap: motorio, sensoriale, psichico,
l’autismo e le psicosi infantili;
L’autonomia cognitiva;
Ritardo mentale;
Handicap e svantaggio relazionale;
Le paralisi cerebrali infantili;
Deficit d’attenzione e iperattività (ADHD).
Seconda parte
Educazione motoria, handicap e disturbi dell’apprendimento;
Il controllo delle problematiche comportamentali;
La valutazione psicomotoria delle disabilità;
Le aprassie;
La rieducazione psicomotoria;
Gioco e terapia in rieducazione.
La rieducazione funzionale;
Metodiche di Rieducazione: articolazione della spalla,
ginocchio e della caviglia;
Testi di riferimento:
Modalità didattiche:
Modalità di
accertamento:
del
V. Biancalana, “Introduzione allo studio dello sviluppo infantile”
Montefeltro Ed., 2004.
Un testo a scelta tra quelli presentati dal Docente durante il corso
delle lezioni.
Lezione frontale
Esame orale
Teoria, tecnica e didattica dell’attività motoria per l’età adulta
e anziana
M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie
CFU:
Professore
5
Ario Federici
[email protected]
Durata:
Titolo del corso:
Semestrale, 40 ore
Teoria, tecnica e didattica dell’attività motoria per l’età
adulta e anziana
L’intento dell’azione formativa proposta in questo corso tende ad
affrontare la centralità di una cultura dell’attività motoria che
favorisca l’autonomia e l’autosufficienza della persona anziana,
della salute ed il m iglioramento della qualità della vita.
Obiettivi formativi:
Programma
del corso:
Aspetti psico-sociali dell’invecchiamento
1 L’età adulta e capacità di prestazione motoria.
2 Aspetti geriatrici e gerontologici della senescenza.
Caratteristiche dell’involuzione motoria sui div ersi apparati
1 Salute, qualità di vita e stili di vita nell’anziano.
2 Teoria, tecnica e didattica dell’esercizio fisico (capacità
coordinative e condizionali).
55
Testi di riferimento:
Modalità didattiche:
Modalità di
accertamento:
3 Prevenzione dell’osteoporosi.
4 Prevenzione delle cadute e disabilità.
5 Test di valutazione.
Programmazione delle attività
1 Attività e schemi motori di base.
2 Attività motoria in palestra, ginnastica posturale e vita di
relazione.
3 Attività sportiva, fini ed obiettivi.
Animazione e tempo libero (Università della terza età,
centri di aggregazione e vacanza)
1 Attività in ambiente naturale, attività interdisciplinari.
2 Cultura e attività ludica per la terza età.
3 La casa Albergo e le attività ludico-motorie.
4 Fitness e ginnastica in acqua.
5 Progettazione ed esperienze di attività
A. Federici e AA.VV., Sportivamente anziano, Ed. Montefeltro,
Urbino 2000.
A. Federici, Una vita in cammino. Progettazione di attività motorie
per la terza età, Ed. Montefeltro, Urbino 2001.
Lezioni
frontali,
lavori
di
gruppo
(pratiche),
seminari
monotematici, analisi di testi e sussidi audio -visivi.
Valutazioni, esame orale.
Teoria, Tecnica, Didattica dell’attività motoria preventiva e
compensativa
M-EDF01 Metodi e didattiche delle attività motorie
CFU:
Professore
5
Emilio Cecchini
[email protected]
Durata:
Titolo del corso:
semestrale, 40 ore
Teoria, tecnica, didattica dell’attività motoria preventiva e
compensativa
1 - Passaggio dalla concezione empirico -meccanicista del
movimento a quella costruttivistico-strutturalista
( metodo di studio e di intervento tecnico-operativo)
2 - Conoscenza delle anomalie e alterazioni della struttura
corporea dell’età giovanile e adulta
3 - Conoscenza e competenze dei metodi e delle tecniche di
intervento rieducativi
4 - Applicazione delle competenze acquisite alla equilibrazione e
ri-equilibrazione delle anomalie della architettura corporea
durante l’età evolutiva, in particolare come forma di prevenzione
delle stesse
5 - Applicazione delle competenze acquisite per la riduzione delle
alterazioni ed il recupero della funzionalità fisiologica nell’età
adulta e geriatrica e come acquisizione del movimento per una
cultura di
benessere ed equilibrio nella vita di relazione
Obiettivi formativi:
Programma
del corso:
56
PARTE TEORICA
1. L’aspetto meccanico del movimento
2. Le forze interne e il loro esame: ossa, articolazioni, muscoli .
3. Le forze esterne: il peso dei segmenti corporei- la forza
muscolare e la resistenza - l’azione della forza di gravità –le
variazioni della forza di gravità
4. I principi della morfologia dello sviluppo posturale .
5. Inerzia – carico addizionale – le condizioni che presiedono alla
esecuzione dei movimenti – principio delle leve – leggi
dell’equilibrio – disponibilità e predisposizione neurofisiologica .
6. Nozioni di biomeccanica e meccanica articolare
7. L’aspetto psicologico e pedagogico del movimento umano
8. Generalità e posizione psichica in chiave strutturalistica dei
problemi dello spazio, del tempo, dei rapporti e delle relazioni
sul piano delle azioni e delle operazioni
9. Causalità fisica e causalità operativa
10. Lo Strutturalismo come corrente di pensiero:aspetti teoretici
11. Lo Strutturalismo Psicomotorio didattico
12. Applicazione dello Strutturalismo Psicomotorio nell’attività
motoria preventiva e compensativa
13. La Tematica dei contatti nello sviluppo ontogenetico
14. La costituzione dello spazio percettivo- rappresentativo –
matematico.
15. L’educazione e la ri-educazione psicomotoria
16. La differenza fra educazione psicomotoria e Strutturalismo
Psicomotorio
17. La Tematica addominale
18. L’educazione e la ri-educazione respiratoria
19 La Scoliosi: classificazione, generalità e orientamenti
chinesiologici
PARTE TECNICO-OPERATIVA
1. La chinesiterapia nel trattamento delle scoliosi: nuovi
orientamenti metodologici secondo il Gruppo di Studio della
Scoliosi e delle patologie vertebrali (Dott. Sibilla/ NegriniFond.Pro Juventute Don C. Gnocchi Mi.)
2. Trattamento chinesiterapico dei paradismorfismi del rachide.
3. Trattamento chinesiterapico dei paramorfismi degli arti
inferiori.(cenni)
4. Trattamento delle alterazioni toraciche.
5. L’educazione respiratoria nel trattamento dei paramorfismi.
6. Gli aspetti meccanici dei metodi delle tecniche (Klapp Niederhoffer-Mezières-IOP-S.Pm. ecc.) usati nei trattamenti
delle più frequenti anomalie corporee –
7. L’esame posturale -funzionale.
8. Il trattamento delle deviazioni sul piano sagittale: lordosi e
cifosi.
9. La prevenzione nella scoliosi.
10. La scoliosi idiopatica: approccio rieducativo
11. Applicazioni delle reazioni di equilibrio in rieducazione.
12.La chinesiterapia nel trattamento della scoliosi minore.
13.Postura -Equilibrio -Coordinazione.
14.
La
prevenzione
e
il
trattamento
chinesiterapico
dell’osteoporosi
15.Ergonomia : principi e applicazioni pratiche
16. Relazione fra sistema dell’equilibrio e colonna vertebrale per
quanto riguarda la patogenesi della scoliosi e la sua evolutività
17. Postura,Equilibrio,Coordinazio ne
18. La rieducazione posturale
57
Testi di riferimento:
A. Muzzarelli – E. Cecchini - La Ginnastica Correttiva Urbania 2003 (3° ed.)
Dispensa appunti lezioni a.a.
Modalità didattiche:
Lezione frontale, tesine di approfondimento, attività pratica
Modalità di
accertamento:
esame orale preceduto da verifica scritta
58
Stibu
Corso di Laurea Triennale
Insegnamenti opzionali
59
60
AEROBICA e STEP
M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive
CFU:
Professore
4
Silva Casadei
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
Semestrale, 32 ore
Aerobica e step
Gli obiettivi sono quelli di fornire i concetti fondamentali e le
abilità pratiche nelle due discipline. Il corso si propone la
formazione di figure professionali competenti nell’attività motoria
preposta al mantenimento del benessere psicofisico permanente.
Coloro che supereranno l’esame con votazione non inferiore a
25/30, potranno avvalersi della qualifica di Istruttore di 1°
livello di Aerobica rilasciata da C.S.E.N. ente di promozione
sportiva riconosciuto dal C.O.N.I.; inoltre potranno ottenere la
qualifica di Gym Trainer di Ginnastica Aerobica e Fitness
rilasciata dalla F.G.I. con modalità che saranno presentate all’
inizio del corso
Programma del corso:
1.
Criteri per lo svolgimento di una lezione tipo di
aerobica e di step
• Suddivisione di una lezione nelle sue fasi.
• Indicazioni sul coinvolgimento fisiologico durante l’esecuzione
delle varie fasi.
• Movimenti controindicati.
• Analisi biomeccanica dei principali passi nella pratica dello step
• Didattica per il condizionamento del tono-trofismo muscolare
2.
didattici
•
•
•
•
Professionalità dell’insegnante e utilizzo di ausili
Didattica specifica.
Cueing
Creatività metodologica.
I principi dell’allenamento
3.
Tecnica specifica in aerobica, step
• Postura.
• Passi base.
• Allungamento muscolare
• B.P.M.musicali adeguati
• Programmi della F.G.I settore ginnastica generale sezione
arobica
4.
Logica educativa
• Caratteristiche del “circuito” nel fitness
• I benefici dell’attività motoria permanente
• Concetti base delle Ginnastiche Dolci; tecniche di riferimento.
• Aspetti posturali
• Didattica specifica
• Sviluppo di una lezione standard di ginnastica dolce
61
Testi di riferimento:
Casadei S., Ghiandoni L. Aerobica, ed. S.S.S. Roma, ‘96
Casadei S. La logica educativa nell’attività motoria, S.S.S., Roma
‘02
Modalità didattiche:
Modalità di
accertamento:
lezione frontale ed esercitazioni pratiche
dimostrazione pratica della lezione standard ed esame orale
Attività sportiva scolastica
M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive
CFU:
Professore
5
Giuseppe Cindolo
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
semestrale, 40 ore
Attività sportiva scolastica
Il corso si propone di approfondire le problematiche delle attività
motorie e sportive nelle strutture a carattere scolastico e
educativo.
Programma
del corso:
Origini e scopi dello sport scolastico
Le attività ludico -motorie nella scuola elementare
Le attività sportive nella scuola media di I e II grado
I GG.SS.: costituzione e statuto
I giochi della gioventù
I campionati studenteschi
L’associazionismo scolastico
Lo sport scolastico per i diversamente abili
Il CONI, le Federazioni sportive e il MIUR: accordi e convenzioni
per lo sport nella scuola
Legislazione sportiva scolastica
Regolamento e limiti dello sport scolastico
Le attività sportive scolastiche autorizzate
I campionati Comunali, Regionali e Nazionali
Organizzazione dello sport scolastico e marketing
Testi di riferimento:
- “Educazione Fisica e sport nella scuola”, Rivista di cultura e
informazione delle scienze motorie – Roma
- Pino Valenti, “Marketing e Comunicazione nell’organizzazione
sportiva” – Centro programmazione editoriale S. Prospero (MO)
- Altri testi e dispense verranno comunicati dal Doce nte
Modalità didattiche:
Lezione frontale
Modalità di
accertamento:
esame orale
62
Attività Subacquee
M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive
CFU:
Professore
4
Brunello Raffone
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
Semestrale, 32 ore
Attività Subacquee
Sviluppo dell’acquaticità appresa con i corsi di nuoto, conoscenza
ed utilizzazione delle attrezzature per l’immersione con ARA (Auto
Respiratore ad Aria) in piscina.
Acquisire padronanza della propria emotività in un ambiente
sconosciuto (acqua) imparando a gestire le varie problematiche
che si possono presentare. Le conoscenze acquisite possono essere
utilizzate per l’eventuale conseguimento di un brevetto Open
Water.
Programma
del corso:
(Il rilascio dei brevetti e tesseramenti alle Federazioni Sportive,
compreso quello per Assistente Bagnanti, sono disciplinati
autonomamente dalle norme di ogni singola Federazione).
t Equipaggiamento;
t Principio di Archimede;
t Legge di Bayle –Gay – Lussac – Henry;
t Segnali subacquei;
t Barotraumi;
t Peculiarità fisiche subacquee;
t Sistema di coppie;
t Respirazione;
t Decompressione;
t Problemi dell’immersione;
t Tecniche d’emergenza;
t Piano d’immersione;
t Entrata in acqua;
t Preparazione all’esame.
Testi di riferimento:
Modalità didattiche:
Modalità di
accertamento:
Saranno indicati all’inizio del corso
Lezioni frontali e lezioni pratiche
Test a risposta multipla ed esame orale
Danza educativa
M-EDF/01 – Metodi e didattiche delle attività motorie
CFU:
Professore
Durata:
4
Valeria Bin
[email protected]
Semestrale, 32 ore
63
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
Programma
del corso
Danza Educativa
Il corso ha lo scopo di creare figure professionali che sappiano
avviare l'inserimento della danza sia all'interno del percorso
scolastico istituzionale (come strumento formativo della persona,
nell'ambito dei linguaggi espressivi e dell'educazione alle arti), sia
nell'ambito delle attività motorie ricreative e del tempo libero. Si
rivolge non solo a studenti che già praticano la disciplina della
danza, ma in particolare a tutti coloro che si interessano ad una
visione della danza attenta alle molteplici implicazioni
pedagogiche, formative e relazionali ad essa collegate. Offre un
percorso teorico e metodologico chiaro e lineare, ricco di spunti di
riflessione e suggerimenti operativi.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
1.
2.
3.
Insegnamenti teorici
La danza educativa come formazione della persona, come
linguaggio ed esperienza educativa. Sua definizione.
Principi guida di un percorso educativo attraverso la danza (
finalità, obiettivi, metodologie, pratiche attuative). Il progetto a
tema.
Il danzaeducatore. Metodologia e didattica: obiettivi di movimento
(corpo, spazio, dinamica, relazione).
Obiettivi generali della danza educativa.
Musica e danza: relazione di libera interdipendenza; scelte
musicali idonee alla lezione di danza educativa.
Storia della danza nell’educazione: dai primitivi ai primi
dell’ottocento; l’ottocento ed il novecento.
Insegnamenti pratici
Analisi del movimento: esercitazioni su consapevolezza co rporea,
corpo, spazio, dinamica, relazione.
Improvvisazione-esplorazione
individuale
e
a
gruppi.
Composizione.
Metodologie applicative della danza educativa: utilizzo, durante il
laboratorio, di materiali vari, oggetti, immagini fotografiche e
video, musiche registrate e dal vivo.
Testi di riferimento:
F. Zagatti. Oggi a scuola ho fatto danza. Bologna, Mousikè studi e
ricerche, 1999.
M. Gough. A tu per tu con la danza. Bologna, Mousikè progetti
educativi, 2002.
Modalità didattiche:
Lezione frontale teorica, lezioni pratiche
Modalità di
accertamento:
Esame orale.
Fondamenti di equitazione
M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive
CFU:
Professore
Durata:
64
5
Paolo Del Grande
[email protected]
Semestrale, 40 ore
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
Programma
del corso:
Fondamenti di equitazione
Studiare la personalità del cavallo attraverso la sua evoluzione
filogenetica, per arrivare ad una comprensione del rapporto
uomo-cavallo, e studiare le origini della equitazione militare e da
lavoro, per comprendere il significato sportivo delle odierne
discipline equestri.
Origine e evoluzione del cavallo. Razze a sangue caldo e a sangue
freddo. Struttura e principali parti anatomiche. Caratteri esteriori
e segni particolari che ne permettono la identificazione.
Equitazione antica, medioevale e moderna. Equitazione da lavoro
e militare e attuali discipline equestri derivate. Evoluzione della
bardatura: le imboccature, la sella, le staffe. La ferratura.
Alimentazione e scuderizzazione. Avvicinamento al cavallo:
reazioni di fuga, di aggressione, di opposizione. Governo della
mano: pulizia dell’animale, massaggio cutaneo, controllo del suo
stato
fisico,
rapporto
di
fiducia
con
l’uomo.
Cenni
sull’ammansimento (doma) e addestramento di base. Il lavoro da
terra: la capezza e la longia, le pressioni e la direzione. Le più
comuni bardature per il servizio da sella. Il lavoro montato. Mezzi
a disposizione (aiuti) del cavaliere per trasmettere al cavallo la
propria volontà: avanzare, cambiare direzione, arrestarsi,
arretrare. L’equilibrio fisico e mentale del cavaliere.
Testi di riferimento:
Dispense fornite dal docente
Modalità didattiche:
Lezioni frontali e esercitazioni pratiche presso un Centro ippico
Modalità di
accertamento:
Esame orale
La lingua dello sport
L-FIL-LET/10 – Letteratura italiana
CFU:
Professore
5
Giorgio Nonni
[email protected]
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
Semestrale, 40 ore
La comunicazione sportiva.
Il corso si propone di indagare la storia e l’evoluzione del
linguaggio sportivo, con particolare riguardo alle interrelazioni tra
sport, lingua e letteratura. Saranno oggetto di studio i fenomeni
morfologici, sintattici e lessicali del linguaggio sportivo. Specifica
attenzione sarà riservata ala decodificazione della terminologia
tecnica delle varie discipline (gergalismi, innesti linguistici
stranieri ecc.).
Programma
del corso:
1. Storia del giornalismo sportivo.
Origini ed evoluzione del linguaggio giornalistico dal primo
Novecento ai nostri giorni. Il ruolo della stampa sportiva nella
società moderna.
2. Le parole dello sport - Le parole sullo sport
65
Le parole della terminologia sportiva. Il e
l ssico del calcio, del
tennis, del basket e del volley – Metodologia e linguaggio della
comunicazione sportiva scritta. Lo sport parlato.
3. Seminario ‘Sport e letteratura’
Il do tt. Gianluca Montinaro coordinerà un seminario di studi sui
testi di narrativa consigliati agli studenti.
Testi di riferimento:
1. Italo Cucci – Ivo Germano, Tribuna stampa. Storia critica del
giornalismo sportivo da Pindaro a Internet, Il Minotauro Editore,
2004.
2. Maddalena dalla Volpe, Le professioni della comunicazione,
Carocci, 2002.
3. Un testo a scelta tra i seguenti: Javer Marias, Selvaggi e
sentimentali. Parole di calcio, Einaudi, 2000; Gian Luca Favetto, A
undici metri dalla fine, Mondatori, 2002; Vladimir Dimitrijevic, La
vita è un pallone rotondo, Adelphi, 2000; Darwin Pastorin, Tempi
supplementari. Pane, calcio e fantasia, Feltrinelli, 2002; Eduardo
Galeano, Roberto Bolano, Osvaldo Soriano ed altri, 10 Cuentos de
futbol, Mondatori, 2002; Fe rnando Acitelli, Il tempo si marca a
uomo, Limina, 2004, Gerhard Vinnai, Il calcio come ideologia.
Sport e alienazione nel mondo capitalista, Guaraldi, 2004.
Modalità didattiche:
Lezioni frontali
approfondimento.
Modalità di
accertamento:
e
seminari
di
Esame orale.
Musica applicata alla tecnica ed alla didattica delle attività
motorie
M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie
CFU:
Professore
4
Giuseppe Magaletta
Durata:
Titolo del corso:
semestrale, 32 ore
Musica applicata alla tecnica ed alla didattica delle attività
motorie
Il corso teorico -pratico ha finalità di far conoscere agli studenti la
tecnica e la didattica dei movimenti ginnici applicati alla musica.
Infatti, è necessario apprendere gli elementi di base dei
movimenti ginnici e comprendere come essi si trasformeranno in
schemi ritmici da applicare a tutte le manifestazioni motorie, quali
le varie forme di ginnastica ritmica, le ritmico -sportiva, il corpo
libero, ecc. A tale scopo il corso prevede n° 8 ore di ezioni
l
teoriche e n° 16 ore di lezioni pratiche da svolgersi in palestra.
Obiettivi formativi:
Programma
del corso:
66
Le origini del rapporto musica e movimento – Concetti di tempo e
di ritmo in funzione dell’attività motoria – Ritmo e prestazione – il
linguaggio musicale moderno e contemporaneo – Cenni sulle
forme e sui generi musicali idonei al rapporto musica e
movimento – Principali elementi di acustica per la costruzione di
impianti sportivi – Polifonia, eterofonia, monodia e omofonia - La
musica nelle discipline sportive – La tecnica dell’educazione fisica
– Esercizi elementari del capo, del busto, delle spalle, degli arti
inferiori, degli arti superiori – Esercizi combinati a corpo libero –
Applicazione del linguaggio musicale a quello ginnico: il solfeggio
e le scansioni ritmiche – Gli schemi ritmici nella tecnica
dell’educazione fisica – Progressi ginnico musicali, a tempo, a
ritmo, miste – Metodologie di allenamento con riferimento al
ritmo (aumento della capacità aerobica) e al tempo aumento della
capacità anaerobica).
Testi di riferimento:
G. Magaletta, De musica, ed. Quattroventi, Urbino 1995
Modalità didattiche:
Lezione frontale
Modalità di
accertamento:
esame orale
Nuoto Agonistico
M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive
CFU:
Professore:
5
Giuseppe Bovi
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
Semestrale, 40 ore
Nuoto agonistico
Tale modulo è successivo alle lezioni di T.T.D. delle attività
natatorie ed ha lo scopo di approfondire le tematiche relative al
nuoto
agonistico al fine di fornire agli studenti capacità
professionali relative a questa disciplina.
Programma
del corso:
Testi di riferimento:
Dopo aver dato luogo alla fase propedeutica di avviamento al
nuoto, basata sull’acquisizione di un’ampia formazione acquatica
di base, sono previste una serie di le zioni
finalizzate al
conseguimento della qualifica di istruttore federale. I contenuti di
queste ultime saranno in sintonia con gli obiettivi educativi della
F.I.N. e garantiranno un percorso formativo organico e completo
attraverso l’analisi e l’esecu zione tecnica delle quattro nuotate.
Pertanto, coloro che supereranno l’esame di Nuoto Agonistico,
riportando
una
votazione
non
inferiore
a
24/30
(ventiquattro/trentesimi), potranno avvalersi della qualifica di
istruttore di 1° livello.Tale qualifica rilasciata dalla
F.I.N.,
permette di esercitare le funzioni di istruttore di nuoto in termini
non
definitivi.
Gli studenti che supereranno l’esame con punteggio non inferiore
a 27/30 (ventisette/trentesimi), conseguiranno la qualifica di
istruttore di 2° livello. Questo ultimo attestato rilasciato dalla
F.I.N. permette di esercitare le funzioni di istruttore di nuoto in
termini definitivi, nonchè il proseguimento ulteriore nella carriera
federale. (Il rilascio dei brevetti e tesseramenti alle Federazio ni
Sportive, compreso quello per Assistente Bagnanti, sono
disciplinati automaticamente dalle norme previste da ogni singola
Federazione).
Bovi G., Bovi F.: “Un tuffo nella pluralità”- Ed. S.S.S.,Roma 2001.
Counsilman J.: “La tecnica del nuoto”-Ed. Zanichelli, Bologna
1991.
67
Testi consigliati per
approfondimento:
Bovi G.: “Salvatore pinguino….nuotatore” (Il nuoto come gioco sport: una nuova cultura pedagogica del movimento acquatico)
Ed. Montefeltro, Urbino 2001 (2).
CONI, FIN Centri di avviamento allo sport:“Nuoto, guida tecnica”
Tipografia Mancini (Tivoli), Roma 1996.
AA.VV. : “Manuale didattico”-F.I.N., Maggio 1994
Modalità didattiche:
Lezione frontale; tesine di approfondimento.
Modalità di
accertamento:
Esame orale e pratico.
Nuoto per salvamento
M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive
CFU:
Professore:
4
Giuseppe Bovi
Durata:
Titolo del corso:
Obiettivi formativi:
Semestrale, 32 ore
Nuoto per salvamento
Dopo aver espletato lo studio tecnico-didattico dei quattro stili di
nuoto previsto dalla F.I.N., si propone un seminario di lezioni
finalizzate al conseguimento della qualifica federale di Assistente
Bagnanti per le acque interne e marine. Il “nuoto per
salvamento”, che è sinonimo di protezione civile, impegno verso
gli altri, oltre a richiedere bravura e competenza, slancio e
generosità, rimane la più nobile tra le discipline sportive della
F.I.N. in quanto unisce l’evento agonistico alla funzione sociale.
L’addestramento sarà rivolto prevalentemente ad affinare le
tecniche della gestualità acquatica, considerata nella sua
ampiezza orizzontale e verticale. Pertanto, gli studenti che
intendono avvalersi esclusivamente dei crediti loro riservati,
dovranno dimostrare capacità acquatiche almeno sufficienti,
essere in grado di effettuare l’apnea, l’avvicinamento al
pericolante, la liberazione da eventuali prese e i trasporti più
comuni.
Programma
del corso:
68
Durante le lezioni teorico -pratiche saranno presentate in modo
organico e chiaro, non solo le moderne metodiche di rianimazione
cardio-respiratorie, ma anche il modo di intervenire in situazioni
di grande importanza quali emorragie, le fratture, gli
avvelenamenti, le ustioni, il colpo di sole, il colpo di calore, ecc.
Particolare cura verrà dedicata alla immersione rapida dalla
superficie, al nuoto subacqueo, alle manovre di compensazione,
oltre alla conoscenza delle linee generali del codice di navigazione
e degli attrezzi di uso comune nelle fasi di salvamento. Lo
studente, completato il corso, potrà conseguire li brevetto di
assistente bagnanti per le acque interne o marine, rilasciato dalla
F.I.N. (sez. salvamento).
(Il rilascio dei brevetti e tesseramenti alle Federazioni Sportive,
compreso quello per Assistente Bagnanti, sono disciplinati
automaticamente dalle norme previste da ogni singola
Federazione).
Testi di riferimento:
Manuali della F.I.N. sez. Salvamento e relativa videocassetta
contenente le più moderne ed efficienti manovre di rianimazione..
Modalità didattiche:
Lezione frontale; tesine di approfondimento.
Modalità di
accertamento:
Esame orale e pratico.
Pesistica e cultura fisica
M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive
CFU:
Professore
5
Merio Merli
Durata:
Titolo del corso:
Programma del corso:
semestrale, 40 ore
Pesistica e cultura fisica
Il programma verrà comunicato all’inizio del
Federazione Italiana di Pesistica e Cultura Fisica
corso
dalla
Rugby
M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive
CFU:
5
Durata:
Titolo del corso:
semestrale, 40 ore
Rugby
Programma del corso:
Il Docente ed il programma verranno comunicati all’inizio del
corso dalla Federazione Italiana Rugby
Teoria e tecnica dell’arbitraggio nel calcio
M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive
CFU:
5
Durata:
Titolo del corso:
semestrale, 40 ore
Teoria
e
tecnica
dell’arbitraggio nel calcio
Programma del corso:
Il Docente ed il programma verranno comunicati all’inizio del
corso dalla Federazione Italiana Arbitri
Tirocinio didattico delle attività motorie
M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie
CFU:
Professore
5
Oliana Zazzeroni
Durata:
Titolo del corso:
Semestrale, 40 ore
Tirocinio didattico delle attività motorie
69
Obiettivi formativi:
Programma del corso:
Il modulo vuole essere un aiuto per gli studenti ai fini di una
maggior conosce nza dei molteplici aspetti dell’educazione motoria
proponendo dei suggerimenti di didattica per facilitare in seguito
la progettazione e l’attuazione di un percorso educativo globale ed
organico razionalmente fondato sulle peculiarità ed esigenze degli
alunni. Gli studenti faranno esperienze di tirocinio diretto
prendendo parte, oltre alle lezioni di tirocinio indiretto, anche alle
loro applicazioni pratiche che saranno concordate, tramite il
Docente, con le scuole di Urbino e del circondario. Le varie
esperienze saranno utili per eventuali attività didattiche sia presso
istituzioni scolastiche sia presso centri giovanili e centri di
vacanza.
1)
L’evoluzione della motricità
2)
Valore dell’educazione motoria (funzioni cognitive,
motorie ed e motive)
3)
Obiettivi educativi e didattici
4)
Gioco ed educazione
5)
Il linguaggio del corpo
6)
I programmi ministeriali:
–Orientamenti per la scuola materna (D.M. 03/06/1991 il corpo e
il movimento)
–Programmi per la scuola elementare (D.P.R. 12/02/1985 n. 104
educaz ione motoria)-Programmi per la scuola media (D.M.
09/02/1979 educazione fisica)
- Programmi per la scuola superiore (D.P.R. 01/010/1982 n.908
educazione fisica)
Testi di riferimento:
J. Le Boulch, L’educazione del corpo nella scuola del domani,
Edizioni Scientifiche Magi, Roma 2000
A. Crescenzi, O. Zazzeroni, Orieentering: attività in ambiente
naturale, Ed. Quattroventi, 1990
Antonio Dispenza, Educazione fisica nella scuola media
superiore –dai programmi alla programmazione-, Ed. Socie tà
Stampa Sportiva 1995
Modalità didattiche:
Lezione frontale n. 20 ore e n. 20 ore di tirocinio diretto
Modalità di
accertamento:
70
Esame orale e valutazione di un elaborato scritto relativo
all’esperienza condotta.
REGOLAMENTO DELLA FACOLTÀ
DI SCIENZE MOTORIE
Art. 1
Corsi e titoli di studio
La Facoltà è la struttura nella quale si svolgono corsi di studio per il conseguimento
dei titoli di laurea e di laurea specialistica, nonché altri corsi di studio e attività
didattiche e formative previste dalla legge, dallo Statuto e dal regolamento didattico
di Ateneo.
Art. 2
Organi didattici della Facoltà
Sono organi della Facoltà:
1) il Preside della Facoltà;
2) il Consiglio di Facoltà;
3) i Consigli di corso di studio e i loro Presidenti;
4) il Coordinatore Tecnico.
Art. 3
Il Preside
Il Preside, eletto dal Consiglio di Facoltà secondo le modalità previste dall'art.11 dello
Statuto, svolge le funzioni previste dalla legge, dallo statuto, dal regolamento
didattico d'Ateneo e dal presente regolamento. In particolare, sovraintende al
regolare svolgimento delle attività didattiche e organizzative dei diversi corsi di studio
e al loro coordinamento in conformità al profilo culturale della Facoltà di Scienze
Motorie e alla loro compatibilità con gli obiettivi formativi indicati dagli ordinamenti
didattici.
Il Preside, sulla base di quanto predisposto dai Consigli di corso di studio, sottopone
annualmente al Consiglio di Facoltà, che la discute e l’approva secondo le modalità e i
tempi definiti dal successivo art. 8, una relazione generale sullo stato dell’attività
didattica, della ricerca e le linee guida per la programmazione didattica dell’anno
accademico successivo.
Il Preside si giova del Coordinatore Tecnico per l’organizzazione didattica delle
discipline motorie e sportive. Si avvale altresì dei Presidenti di corso di studio, ai fini
della formulazione delle linee guida per la programmazione didattica previste dall’art.
8 comma 2, e per la gestione delle materie di comune interesse per un ordinato
svolgimento delle attività didattiche dei diversi corsi di studio.
Art. 4
Il Consiglio di Facoltà
La composizione del Consiglio di Facoltà è stabilita dall'art. 12 dello Statuto
dell’Università degli Studi di Urbino. I rappresentanti degli studenti saranno presenti
nel Consiglio di Facoltà in misura pari al 50% dei rappresentanti dei ricercatori, ma
non inferiore a due né superiore a quattro. Delibera sulle materie che lo Statuto gli
assegna ed esercita tutte le competenze affidategli dalla legge, dal regolamento
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didattico d'Ateneo e dal presente regolamento, ed è titolare dell’indirizzo generale in
materia di offerta didattica formativa.
Il Consiglio di Facoltà delibera sulla ripartizione delle risorse assegnate alla Facoltà
per il suo funzionamento, sull’attribuzione dei finanziamenti per la ricerca e sui criteri
per l’istituzione di contratti da stipularsi con studiosi ed esperti della materia per corsi
integrativi ai corsi ufficiali.
Il Consiglio approva il piano dell'attività didattica dei corsi di studio e può stabilire
criteri a cui i relativi Consigli di corso di studio devono conformarsi nelle loro
deliberazioni. Può delegare determinati compiti ai Consigli stessi.
Il Consiglio di Facoltà delibera di proporre al Senato Accademico e al Consiglio di
Amministrazione la disattivazione di corsi di studio o la attivazione di nuovi corsi.
Art. 5
I Consigli di corso di studio: composizione
Il Consiglio di corso di studio è composto, secondo quanto previsto dall'art. 13 dello
Statuto, dai professori di ruolo, dal coordinatore tecnico, dai professori a contratto,
dagli altri professori ufficiali e dai ricercatori afferenti al corso di studio. A norma del
presente regolamento sono considerati afferenti i professori e i ricercatori che
insegnano e svolgono attività formative incluse nel percorso formativo del corso di
studio per almeno 3 crediti.
Fanno inoltre parte del Consiglio di corso di studio gli studenti eletti come
rappresentanti nel Consiglio di Facoltà, uno studente in rappresentanza degli studenti
iscritti al corso di studio, ed un rappresentante del personale tecnico amministrativo
assegnato al corso di studio.
Il Presidente del corso di studio è eletto dal Consiglio di corso di studio fra i professori
di ruolo della Facoltà che ne fanno parte, secondo le regole e le modalità previste per
l'elezione del Preside di Facoltà. Dura in carica tre anni e può essere eletto
consecutivamente non più di due volte.
Art. 6
Funzioni del Coordinatore Tecnico
Il Coordinatore è nominato dal Preside di Facoltà fra i professori delle discipline
motorie e sportive.
Il Coordinatore collabora con il Preside e con tutti i Presidenti di corso di studio per
l’organizzazione dell’attività didattica delle discipline motorie e sportive e di ogni altro
aspetto della vita della Facoltà che richieda particolare intervento di organizzazione e
di coordinamento.
Art. 7
Tipologie degli insegnamenti e criteri generali per i regolamenti dei corsi di studio
I crediti formativi universitari necessari per il conseguimento delle lauree sono
acquisiti dagli studenti attraverso un percorso di studio descritto per ciascun corso di
studio nella guida didattica annuale degli studi prevista dal presente regolamento. Il
percorso è determinato da specifiche attività formative.
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Le attività formative sono i moduli didattici ed eventualmente, attività collaterali alla
didattica, e stages in ambiente di lavoro. Tutte le attività formative (moduli, attività
collaterali e stages) danno luogo a crediti, relativamente a un calcolo convenzionale
delle ore di lavoro e di apprendimento che per ognuna di esse è indicato nel
Regolamento didattico del corso di studio. Altri crediti possono derivare dal
riconoscimento di moduli, attività didattiche o stages sostenuti in momenti precedenti
il percorso formativo dello studente.
L’insegnamento e gli eventuali moduli sono unità didattiche autonome complete e
definite, che comprendono attività di insegnamento e/o altre attività didattiche
collaterali: seminari e/o laboratori e/o attività esercitative con la presenza del
docente, studio individuale, e attività di valutazione del profitto. Tra le attività
formative possono essere compresi gli stages presso strutture universitarie o
convenzionate con l’Università o la Facoltà.
I crediti corrispondenti ad ogni insegnamento sono acquisiti dallo studente con il
superamento dell’esame o di altra forma di verifica, secondo quanto previsto dal
successivo art. 10. Per le attività collaterali alla didattica, e per gli stages, i crediti
sono acquisiti dallo studente secondo quanto previsto dal consiglio di Corso di studio.
Art. 8
Coordinamento e programmazione della attività didattica e relative procedure
Annualmente, il Consiglio di Facoltà approva entro il mese di aprile, una relazione
generale sullo stato dell’attività didattica e dell’offerta formativa e le linee guida per la
programmazione didattica, presentate dal Preside. Esse includono gli obiettivi e le
strategie da perseguire, i corsi di studio da attivare e le relative proposte sugli
ordinamenti e i regolamenti, i criteri per l’utilizzo e la ripartizione delle risorse
finanziarie e umane, i criteri generali per la ripartizione dell’attività didattica dei
docenti tra i diversi corsi e per la calendarizzazione delle attività.
Sulla base delle linee guida, il Consiglio di ogni corso di studio, su proposta del
Presidente, predispone entro il 15 maggio di ogni anno, relativamente all’anno
accademico successivo, una proposta di programmazione delle attività formative.
Essa include la definizione, articolazione, organizzazione e, ove possibile, le proposte
di attribuzione dei moduli, che sulla base dell’ordinamento didattico e del regolamento
didattico del corso di studio, sono indicati fra quelli da attivare obbligatoriamente ed
ulteriori proposte riguardo altri moduli e altre attività formative.
Entro il 1 giugno di ogni anno, la Facoltà attribuisce ai professori di ruolo e professori
ufficiali uno o più insegnamenti. La Facoltà può attribuire compiti didattici non
retribuiti. Gli insegnamenti possono essere pertinenti a differenti discipline e i docenti
possono prevedere di articolare la propria attività su diversi corsi di studio.
Art. 9
Attività didattiche dei docenti
I professori, i ricercatori di ruolo e i professori a contratto ai quali vengono attribuiti
moduli didattici, assumono le responsabilità didattiche e di insegnamento relative a
tali attività formative.
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I professori di ruolo, i professori ufficiali e i ricercatori assumono annualmente
responsabilità didattiche e di insegnamento riguardo a più moduli secondo le
indicazioni stabilite dagli organi accademici dell’Ateneo.
Tutti i professori ufficiali, i ricercatori di ruolo e i professori a contratto ai quali
vengono attribuiti moduli didattici, assumono i diritti, gli obblighi e le funzioni relativi
alle materie, secondo quanto previsto dal presente regolamento.
Art. 10
Obblighi degli studenti
Gli studenti, con l’iscrizione al Corso di studio, assumono gli obblighi didattici
indicati nel regolamento didattico del Corso di studio. Con l’iscrizione agli
insegnamenti facoltativi, lo studente assume gli obblighi didattici indicati per ciascun
insegnamento.
Art. 11
Guida didattica annuale
Entro il 15 giugno di ogni anno la Facoltà predispone i materiali per la guida didattica
d’Ateneo e per la guida didattica della Facoltà, relativamente all’anno accademico
successivo. Esse includono gli ordinamenti e i regolamenti didattici dei corsi di studio,
l’elenco degli insegnamenti e moduli a cui è possibile iscriversi, con le relative
indicazioni riguardo a tipo e obblighi didattici nonché le altre informazioni utili agli
studenti per la definizione del proprio percorso didattico e per le iscrizioni.
Art. 12
Corsi di studio in collaborazione con altre Facoltà , Atenei o Enti
Per i Corsi di studio dei quali la Facoltà delibera l’attivazione sulla base di
collaborazioni con altre Facoltà, altri Atenei o Enti, le materie previste dagli artt. da 3
a 11 del presente regolamento sono definite dal regolamento didattico di ciascun
corso di studio. La proposta di regolamento suddetta è formulata da un organo
definito, in apposito accordo o convenzione, tra la Facoltà e le altre Facoltà o Atenei e
Enti.
La convenzione ed il regolamento sono soggetti alla approvazione della Facoltà.
Art. 13
Commissione didattica paritetica
La Commissione didattica paritetica è composta da:
a) tre professori nominati dal Consiglio di Facoltà al proprio interno, di cui
uno con funzioni di Presidente;
b) tre rappresentanti degli studenti.
I rappresentanti degli studenti sono eletti in base ai voti riportati dalle liste presentate
dagli studenti ed al numero delle preferenze riportate dai candidati della lista vincente.
In caso di dimissioni o di perdita della qualità di studente di uno degli eletti, subentra il
primo dei non eletti della stessa lista.
La Commissione dura in carica tre anni.
Fino allo svolgimento delle elezioni dei rappresentanti degli studenti, fanno parte della
Commissione gli studenti eletti nel Consiglio di Facoltà.
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La Commissione, oltre ad esprimere i pareri obbligatori di cui all’art. 12, comma 3 del
D.M. 3 novembre 1999 n. 509, ha compiti di istruzione e di proposta; riferisce
periodicamente e ogni volta che lo ritenga necessario, al Consiglio di Facoltà; può
proporre attività didattiche integrative; svolge funzioni di collegamento con i corsi di
studio per i problemi riguardanti l’attività didattica.
La Commissione è convocata dal Presidente su sua iniziativa o su richiesta del Preside
o di un terzo dei suoi membri.
Le funzioni di Segretario sono assicurate da un docente designato dal Presidente.
I verbali delle sedute sono depositati presso la Presidenza di Facoltà.
I Consigli di corso di studio possono istituire analoghe Commissioni attenendosi alle
disposizioni del presente articolo in quanto applicabili.
Art. 14
Norme sul riconoscimento dei crediti formativi universitari
Le modalità di passaggio degli studenti ISEF al corso di laurea quadriennale in
Scienze Motorie (vecchio ordinamento) o al corso di laurea triennale (classe 33) sono
state stabilite dal Comitato Tecnico della Facoltà di Scienze Motorie nella seduta del 18
giugno 2001.
I criteri di passaggio e le modalità di calcolo dei crediti sono stabiliti dalla Facoltà e
resi pubblici con documento affisso all’Albo degli studenti.
Altre norme relative all’ammissione dei diplomati ISEF e al passaggio degli studenti
dal soppresso ISEF alla Facoltà di Scienze Motorie, sono indicate nel Regolamento del
Corso di studio.
Art. 15
Norme sulla valutazione dell’attività didattica
Al fine di valutare la funzionalità e l’efficacia dell’attività didattica, come pure al fine
di verificare lo stato di attuazione delle norme di cui al presente regolamento, è istituita
una Commissione di valutazione della Facoltà conformemente ai criteri che il Consiglio
di Facoltà stabilisce periodicamente.
La Facoltà di Scienze Motorie effettua la verifica dell’efficacia e della funzionalità
didattica con le modalità che riterrà più opportune.
Art. 16
Criteri generali relativi alla definizione e riconoscimento delle attitudini e delle
competenze in ingresso per l’iscrizione degli studenti a ciascun corso di studi
L’accesso alla Facoltà di Scienze Motorie è a numero programmato. Il numero dei
posti disponibili è stabilito di anno in anno, in accordo con il MIUR.
L’accesso al corso di studio della Facoltà di Scienze Motorie è subordinato al
superamento di una visita medica e successivo accertamento della idoneità fisica per le
attività disciplinari a prevalente contenuto tecnico-sportivo.
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Altre norme, relative alla definizione e riconoscimento delle attitudini e delle
competenze in ingresso per l’iscrizione degli studenti alla Facoltà di Scienze Motorie,
sono indicate nel regolamento del Corso di studio.
Gli studenti stranieri extracomunitari possono essere ammessi secondo le disposizioni
in vigore e per il tramite delle competenti Autorità diplomatiche o consolari italiane nel
proprio Paese. Il numero dei posti per gli studenti stranieri extracomunitari è stabilito
dalla Facoltà di anno in anno.
Art. 17
Funzioni e attività di tutorato e di orientamento, attività collaterali e stages
Il servizio di tutorato è svolto, unitamente a quello di orientamento, conformemente
alle disposizioni degli articoli 23 e 24 del regolamento di Ateneo.
Il coordinamento del servizio è affidato al delegato di Facoltà per l’orientamento. Il
servizio di tutorato è affidato a docenti, ricercatori e studenti. Gli studenti sono
selezionati in base alle modalità stabilite dalla Facoltà.
Il Consiglio di Corso di studio promuove, ogni volta che sia possibile, e secondo gli
orientamenti e le necessità che vengono presentate dagli altri organi della Facoltà,
iniziative atte a realizzare attività collaterali di supporto o di approfondimento agli e
degli insegnamenti, ivi compresi stages in ambienti e/o istituzioni diversi.
Art 18
Norme transitorie e finali
In sede di prima applicazione del presente regolamento e fino alla costituzione di
tutti gli organi previsti nel precedente articolo 2 della Facoltà di Scienze Motorie, il
Comitato Tecnico esercita le funzioni del Consiglio di Facoltà e dei Consigli di Corso di
studio.
Per quanto non esplicitamente stabilito dai precedenti articoli e dalle disposizioni del
Regolamento di corso di laurea, valgono le norme e le disposizioni del Regolamento
didattico di Ateneo.
Il presente regolamento entra in vigore a seguito del decreto Rettorale di cui all’articolo
3 del Regolamento didattico d’Ateneo.
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INDICE
Regolamento
Nuovissimo piano degli studi
Piano degli studi precedente
Modalità di acquisizione dei CFU per le attività denominate “Altre”
Tabella insegnamenti opzionali
Insegnamenti Primo Anno
Anatomia Umana I
Antropologia
Biologia Umana
Chimica e propedeutica biochimica
Fisica
Psicologia generale
Sociologia della comunicazione
Storia dell’educazione fisica e dello sport
Teoria e metodologia del movimento umano I
Teoria e metodologia del movimento umano II
Teoria, tecnica e didattica dell’attività natatoria
Teoria, tecnica e didattica degli sport individuali I
Teoria, tecnica e didattica degli sport individuali II
Insegnamenti Secondo Anno
Biochimica
Diritto dello Sport
Fisiologia Umana
Pedagogia generale
Sociologia della comunicazione
Teoria, tecnica e didattica degli sport di squadra I
Teoria, tecnica e didattica degli sport di squadra II
Teoria, tecnica e didattica per l’età evolutiva
Teoria, tecnica e didattica delle attività motorie di gruppo, ricreative e
del tempo libero
Insegnamenti Terzo Anno
Alimentazione e nutrizione umana
Biomeccanica
Diritto dell’Unione Europea
Igiene generale ed applicata
Medicina dello sport
Metodologia e tecnica del gioco e dell’animazione
Statistica medica
Teoria, tecnica e didattica dell’attività motoria adattata
Teoria, tecnica e didattica dell’attività motoria per l’età adulta ed anziana
Teoria, tecnica e didattica dell’attività motoria preventiva e compensativa
Insegnamenti opzionali
Aerobica e step
Attività sportiva scolastica
Attività subacquee
Danza educativa
Fondamenti di equitazione
Linguaggio della comunicazione sportiva
Musica applicata alla tecnica ed alla didattica delle attività motorie
Nuoto agonistico
pag. 3
pag. 11
pag. 12
pag. 14
pag. 15
pag. 17
pag. 19
pag. 20
pag. 20
pag. 21
pag. 22
pag. 25
pag. 26
pag. 27
pag. 28
pag. 29
pag. 30
pag. 31
pag. 32
pag. 33
pag. 35
pag. 36
pag. 37
pag. 39
pag. 40
pag. 40
pag. 41
pag. 42
pag. 43
pag. 45
pag. 47
pag. 47
pag. 48
pag. 50
pag. 51
pag. 53
pag. 53
pag. 54
pag. 55
pag. 56
pag. 59
pag. 61
pag. 62
pag. 63
pag. 63
pag. 64
pag. 65
pag. 66
pag. 67
77
Nuoto per salvamento
Pesistica e cultura fisica
Rugby
Teoria e tecnica dell’arbitraggio nel calcio
Tirocinio didattico delle attività motorie
Regolamento Facolta’
78
pag. 68
pag. 69
pag. 69
pag. 69
pag. 69
pag. 71
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