Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” VADEMECUM della Facoltà di SCIENZE MOTORIE Corsi di laurea triennali Anno Accademico 2004/05 Facoltà di Scienze Motorie Via Muzio Oddi, 14 – Urbino Presidenza Facoltà Via Muzio Oddi, 14 – Urbino Tel. (+ 39) 0722 351728/29 fax (+39) 0722 328829 e-mail: [email protected] ; [email protected] Presidente del Corso di Laurea triennale in Scienze Motorie Prof. Elisabetta Falcieri e-mail: [email protected] Segreteria Studenti Via Muzio Oddi, 14 – Urbino Tel. (+ 39) 0722 351724 ; tel. e fax (+39) 0722 351725 e-mail: [email protected] Segreteria Istituto di Ricerca sull’Attività Motoria Via Sasso,75/G – Urbino Tel. (+39) 0722 303400 fax (+39) 0722 303401 Sede Didattica Via dell’Annunziata,4 – Urbino Tel. (+39) 0722 328849 fax (+39) 0722 2445 Ufficio Tirocinio Via dell’Annunziata, 4 – Urbino (dal lunedì al venerdì, ore 8.00 – 13.00) tel. (+39) 0722-328849; fax (+39) 0722.2445 e-mail: [email protected] Impianto Natatorio Loc. Mondolce – Via dell’Annunziata Tel. E fax (+39) 0722 328312 e-mail: [email protected] 2 REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN SCIENZE MOTORIE Classe 33 – Scienze delle attività motorie e sportive (Approvato con Decreto Rettorale n. 1004/03 del 9 maggio 2003 e modificato con Decreto Rettorale n. 1173/04 del 25 giugno 2004) Art. 1 – Finalità Il presente regolamento - ai sensi dell’art.12 del D.M. n. 509/99, nonché dell’art.11, comma 2 della legge n. 341/90 - specifica gli aspetti organizzativi del Corso di laurea triennale in Scienze Motorie, in conformità alle finalità previste nella classe di laurea di riferimento, agli obiettivi formativi specifici indicati dall’ordinamento didattico del Corso, alla normativa generale stabilita dal Regolamento Didattico d’Ateneo ed alle pertinenti disposizioni del Regolamento della Facoltà di Scienze Motorie. Art. 2 – Organi di funzionamento Il Corso di Laurea triennale in Scienze Motorie è attivato nella Facoltà di Scienze Motorie ed è retto dal Consiglio di Corso di Studio. Art. 3 – Obiettivi formativi 1. Il Corso di Laurea in Scienze Motorie è finalizzato alla formazione di laureati che: a. abbiano una solida preparazione di base finalizzata all’area delle scienze motorie; b. posseggano competenze relative alla comprensione, progettazione, conduzione e gestione di attività motorie a vario carattere, finalizzandole allo sviluppo, al mantenimento e al recupero delle capacità motorie e del benessere psicofisico ad esse correlato; c. sappiano utilizzare efficacemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre all’italiano, nell’ambito specifico di competenza e nello scambio di informazioni generali; d. posseggano adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione; e. siano capaci di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e sappiano inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro. 2. Il principale obiettivo del Corso di Laurea in Scienze Motorie è la formazione di figure professionali capaci di operare nei seguenti ambiti: a. tecnico-addestrativo, come operatore tecnico in discipline sportive e in attività motorie; b. attività motorie e sportive riferite all’età evolutiva, agli anziani e ai disabili; c. attività motorie, sportive e ricreative nei servizi sociali, nei centri socioeducativi, negli istituti di rieducazione e di pena, nelle comunità di recupero, negli ospedali, nei centri di aggregazione; attività di gestione del tempo libero; d. attività in ambito turistico-sportivo, attività escursionistiche, attività ludicosportive, in centri sportivi estivi ed invernali, in vacanze-sport e in centri turistici; e. ambito educativo, come operatore di attività motorie nelle strutture educative; f. professioni specialistiche a carattere sportivo (es.: operatore nell’analisi del movimento e della comunicazione sportiva); g. prevenzione e mantenimento della salute, come operatore nella riattivazione motoria, nei centri sportivi polivalenti, associazioni e clubs, nelle attività scolastiche extracurriculari; h. operatore per le attività motorie nelle case di riposo, negli stabilimenti termali, nei centri del benessere e nei diversi ambiti di lavoro; 3 i. j. organizzazione e gestione, come dirigente e/o responsabile di strutture sportive; sicurezza e sorveglianza, come tecnico dell’accreditamento e della sicurezza delle strutture sportive e come responsabile della sicurezza nelle competizioni sportive. Art. 4 – Tipologia degli insegnamenti e articolazione del corso di studi. 1. I curricula del Corso di Laurea in Scienze Motorie (classe 33): a. comprendono insegnamenti e attività negli ambiti biomedico, psicopedagogico e socio-organizzativo, giuridico, sia nei loro aspetti di base, sia finalizzati agli specifici obiettivi del corso; b. si caratterizzano ulteriormente attraverso insegnamenti direttamente riferiti alle attività motorie e sportive; c. prevedono, in relazione a obiettivi specifici, l’approfondimento di alcuni tra gli insegnamenti e le attività indicate, con tirocini formativi presso impianti e organizzazioni sportive, aziende, strutture della pubblica amministrazione e laboratori, oltre a soggiorni di studio presso altre università italiane ed estere, anche nel quadro di accordi internazionali. 2. La durata del Corso di Laurea di primo livello in Scienze Motorie è di 3 anni. Ai fini della laurea lo studente deve aver conseguito 180 crediti formativi universitari (CFU). Art. 5 – Ordinamento degli studi CORSO DI LAUREA IN SCIENZE MOTORIE - NUOVISSIMO PIANO DEGLI STUDI in vigore dall’a.a. 2004-2005 Disciplina I ANNO I° Semestre *Corso integrato di Fisica / Chimica e propedeutica Biochimica Teoria, Tecnica e didattica dell’attività natatoria Teoria e metodologia del movimento umano I Teoria, tecnica e didattica degli sport individuali I Sociologia della comunicazione Antropologia II° Semestre Biologia umana Anatomia umana I Teoria e metodologia del movimento umano II Teoria, tecnica e didattica degli sport individuali II Psicologia generale Storia dell’educazione Fisica e dello sport 4 S.S.D. Crediti FIS/01 ; BIO/10 6 CFU M-EDF/02 6 CFU M-EDF/01 5 CFU M-EDF/02 SPS/08 BIO/08 4 CFU 6 CFU 4 CFU BIO/13 BIO/16 6 CFU 4 CFU M-EDF/01 4 CFU M-EDF/02 M-PSI/01 M-PED/02 5 CFU 4 CFU 3 CFU II ANNO I° Semestre Anatomia umana II Pedagogia generale Teoria, tecnica e didattica degli sport di squadra I Teoria, tecnica e didattica delle attività motorie per l’età evolutiva Metodologia e tecnica del gioco e dell’animazione II° Semestre Fisiologia Umana I Teoria, tecnica e didattica degli sport di squadra II Diritto dello sport Teoria, tecnica e didattica delle attività motorie di gruppo, ricreative e del tempo libero Biochimica (Annuale) III ANNO I° Semestre Fisiologia Umana II Alimentazione e nutrizione umana Igiene generale ed applicata Teoria, tecnica e didattica delle attività motorie per l’età adulta ed anziana Biomeccanica II° Semestre Medicina dello sport Statistica medica Teoria, tecnica e didattica dell’attività motoria preventiva e compensativa Teoria, tecnica e didattica dell’attività motoria adattata Diritto dell’Unione Europea BIO/16 M-PED/01 5 CFU 4 CFU M-EDF/02 4 CFU M-EDF/01 6 CFU M-EDF/01 4 CFU BIO/09 4 CFU M-EDF/02 IUS/01 5 CFU 2 CFU M-EDF/01 BIO/10 5 CFU 9 CFU BIO/09 BIO/10 MED/42 5 CFU 4 CFU 5 CFU M-EDF/01 M-EDF/01 5 CFU 3 CFU MED/09 SECS-S/05 6 CFU 3 CFU M-EDF/01 5 CFU M-EDF/01 IUS/14 5 CFU 2 CFU *: Corso integrato significa che lo studente deve seguire due corsi affini e sostenere un unico esame Poiché per conseguire la laurea del corso triennale (Classe 33) lo studente deve avere ottenuto 180 CFU, i restanti crediti saranno acquisiti con le seguenti modalità: 9 crediti con l’attività formativa “a scelta dello studente” in base agli insegnamenti opzionali attivati dalla Facoltà; 3 crediti con l’accertamento della conoscenza e della comprensione della lingua straniera, da sostenere durante il triennio; 6 crediti con la prova finale; 14 crediti con ulteriori conoscenze linguistiche, tirocini, stages, abilità informatiche e relazionali. 5 Art. 6 - Requisiti di ammissione ai Corsi di Studio 1. L’ammissione al primo anno di Corso della Laurea triennale è riservata ad un numero programmato di studenti. I candidati, per essere ammessi, debbono possedere un diploma di maturità quinquennale. L’ammissione al Corso di Laurea avviene previo accertamento dell’idoneità fisica per le attività tecnicosportive, mediante concorso per titoli ed esame. 2. Le verifiche di cui al punto precedente sono organizzate, di norma, entro il mese di settembre, prima dell’inizio delle attività didattiche ordinarie, a cura dei docenti responsabili dei settori interessati, designati dalla Facoltà, oltreché dal Coordinatore Tecnico. 3. Gli studenti stranieri extracomunitari possono essere ammessi secondo le disposizioni in vigore e per il tramite delle competenti Autorità diplomatiche o consolari italiane nel proprio Paese; i posti disponibili per gli studenti stranieri extracomunitari sono 10. 4. Lo studente che dimostri la conoscenza almeno di una lingua dell’Unione Europea, oltre all’italiano, certificata da organismi culturali ufficialmente riconosciuti, acquisirà automaticamente i 3 CFU previsti dall’ordinamento didattico del Corso di Studio. Nel caso in cui non sia possibile il riconoscimento della conoscenza di tali lingue, lo studente seguirà apposite attività formative presso il Centro Linguistico di Ateneo, che ne sarà responsabile e stabilirà le modalità della prova di accertamento, con l’attribuzione dei 3 CFU previsti. Art. 7 - Durata La durata del Corso degli studi per la Laurea di primo livello è di tre anni, per un totale di 180 crediti formativi. Art. 8 - Termini e modalità di programmazione delle attività didattiche 1. Le attività didattiche, così come illustrate nel presente regolamento, si svolgono nell’ambito del calendario approvato dal Consiglio di Facoltà e riportato nel manifesto degli studi, pubblicato annualmente entro il 30 giugno. Il calendario didattico dovrà prevedere la non sovrapposizione dei periodi dedicati alla didattica a quelli dedicati alle prove di esame e alle altre verifiche del profitto, con esclusione dei soli appelli per studenti fuori corso. 2. Gli orari delle lezioni, compreso l’orario di ricevimento dei docenti, sono resi pubblici a cura del Presidente del Consiglio di Corso di Studio. 3. I programmi delle attività formative, con indicazione sommaria delle finalità, dei contenuti disciplinari e dei libri di testo consigliati, nonché delle prove di valutazione, sono riportati, insieme al manifesto degli studi dell’Università, nella Guida Didattica (Vademecum di Ateneo), predisposta annualmente dalla Facoltà, per la parte di propria competenza. Art. 9 – Crediti formativi (CFU) 1. Il sistema dei CFU, disciplinato dalla vigente normativa, prevede che ad ogni credito corrispondano 25 ore di lavoro per studente, comprensive di ore di lezione, di esercitazione, di laboratorio, di seminari, così come previsto dall’ordinamento didattico, oltre alle ore di studio e di impegno personale richieste per completare la formazione necessaria al superamento dell’esame, o di attività formative non direttamente subordinate alla didattica universitaria (tesi, stages, competenza linguistica, ecc). Un credito equivale convenzionalmente a 8 ore di lezione frontale, oppure a 12 ore di attività teorico-pratiche, oppure a 25 ore di stages o tirocinio. Per quanto riguarda le 6 2. 3. attività seminariali ed altre attività formative il Consiglio del Corso di Studio si riserva di stabilire l’attribuzione dei rispettivi crediti e le forme di verifica. I CFU corrispondenti a ciascuna attività formativa sono acquisiti dallo studente con il superamento dell’esame o di altra forma di verifica del profitto stabilita dal presente regolamento. L’acquisizione dei crediti è indipendente dal voto riportato nell’esame. Lo studente che, nell’arco di otto anni accademici consecutivi, non acquisisca almeno 5 CFU attraverso il superamento degli esami, incorre nella decadenza del proprio curriculum accademico, ai sensi dell’art. 17 del Regolamento Didattico di Ateneo. Il termine di decadenza non si applica nei confronti dello studente in debito della sola prova finale del Corso di Studio. Art. 10 – Propedeuticità Nell’ambito dei diversi settori disciplinari presenti nel Corso di Laurea, si prevedono le seguenti propedeuticità: non si può sostenere l’esame di: Anatomia Umana I e II Biochimica Fisiologia Umana I e II senza aver sostenuto l’esame di: Biologia Umana Corso integrato di Fisica / Chimica e proped. Biochimica Anatomia Umana I e II e Corso integrato di Fisica / Chimica e proped. Biochimica Art. 11 – Attività formative 1. Le attività formative sono costituite da moduli didattici, da laboratori, da attività collaterali alla didattica e da stages o tirocini in ambiente di lavoro. 2. Le forme didattiche sono così configurate: a. per gli insegnamenti sono previsti lezioni, prove pratiche, esercitazioni, seminari, verifiche del livello di apprendimento ed esami; b. per gli stages e i tirocini è prevista la permanenza presso strutture universitarie, sportive ed enti, istituzioni e aziende ufficialmente riconosciuti, svolgendo attività pratiche congruenti con gli obiettivi formativi del Corso di Laurea. 3. La Facoltà può promuovere, anche in collaborazione con altre Facoltà dell’Ateneo o con enti e soggetti esterni, l’attivazione di Corsi per Master di primo e di secondo livello, oltreché di Corsi di perfezionamento e di aggiornamento, ai sensi della normativa in vigore e secondo le disposizioni contenute nel Regolamento Didattico di Ateneo. Art. 12 – Tipologia e articolazione degli insegnamenti 1. L’articolazione degli insegnamenti è annuale o semestrale. 2. I professori, i ricercatori e i titolari di contratto ufficiale debbono presentare, entro il 30 maggio di ogni anno accademico, i contenuti degli insegnamenti, nelle varie tipologie, e i programmi degli esami previsti, allo scopo di poterli inserire per tempo nel Vademecum. 3. Ogni docente titolare di insegnamento potrà invitare esperti di riconosciuta competenza scientifica perché tengano lezioni su argomenti specifici inerenti il suo corso di insegnamento. Potrà altresì organizzare seminari ed esercitazioni con la collaborazione di esperti o ricercatori, in aggiunta alle ore di lezione frontale. 7 4. 5. I singoli corsi potranno essere organizzati in moduli su argomenti della stessa disciplina o di discipline affini, affidati anche a docenti diversi, eventualmente titolari di contratto integrativo. In tal caso dovranno essere indicati nel Vademecum il programma, i testi di riferimento e la responsabilità didattica del docente al quale è affidato il modulo. Le prove di verifica finale dovranno accertare il profitto degli studenti nell’ ambito di ciascun modulo previsto. La mutuazione di insegnamenti presso un altro Corso di Studio della stessa o di altra Facoltà, avviene previo assenso della stessa, sentito il docente e il Coordinatore Tecnico. Art. 13 – Frequenza La frequenza è fortemente consigliata. In particolare, le attività teoricopratiche, le esercitazioni, gli stages e i tirocini debbono essere seguiti per almeno due terzi della loro durata. Art. 14 – Verifica dei risultati delle attività formative 1. La verifica dei moduli didattici di insegnamento frontale avverrà con esami. In ciascuna sessione lo studente, in regola con la posizione amministrativa, potrà sostenere tutti gli esami nel rispetto delle propedeuticità previste dal presente regolamento, con le limitazioni previste dal Regolamento Didattico di Ateneo. 2. L’esame è individuale. La valutazione del profitto è espressa in trentesimi. La Commissione esaminatrice può concedere all’unanimità la lode. Il voto minimo per il superamento dell’esame è pari a 18/30. 3. Tipologia degli esami: a. colloquio orale b. una o più prove scritte, obbligatoriamente seguite da colloquio orale c. prova pratica, obbligatoriamente seguita da colloquio orale. 4. Le verifiche periodiche non sono considerate prove di esame idonee al conseguimento dei crediti. Il docente, nella valutazione finale del profitto, può tenere conto dei risultati conseguiti nelle verifiche parziali. 5. Le verifiche di profitto relative a stages e tirocini avvengono attraverso la presentazione di una relazione finale approvata dal soggetto presso cui lo stage o il tirocinio è stato effettuato. 6. Le altre prove di verifica del profitto, diverse dagli esami, verranno svolte attraverso una prova scritta o un colloquio e verranno certificate mediante una “idoneità”, riportata sul libretto personale dello studente. La conoscenza della lingua straniera deve essere di livello medio (A2) ed attestata dalle certificazioni di cui all’ art.34, comma 6 del Regolamento Didattico di Ateneo: l’idoneità equivale a 3 CFU. Art. 15 – Criteri di riconoscimento dei crediti 1. Il riconoscimento dei CFU avviene sulla base del parere della Commissione Didattica, di cui al successivo art. 17. 2. Sono riconosciuti i crediti acquisiti in altre sedi universitarie, in Corsi di Studio della stessa classe o di altre classi, se conformi agli obiettivi formativi del Corso di Laurea. La valutazione di tali requisiti è effettuata dalla Commissione Didattica, sentito il parere dei docenti interessati e approvata dal Consiglio di Corso di Studio. 3. Con riguardo ai programmi di mobilità studentesca (Socrates / Erasmus o altro), il riconoscimento degli studi compiuti all’estero, del superamento degli esami, delle altre prove di verifica previste e dei relativi CFU, diventa operante 8 con l’approvazione del Consiglio di Facoltà, previo parere della Commissione Didattica. Art. 16 – Contenuti e modalità di svolgimento della prova finale 1. La prova finale consiste in un esame sostenuto davanti ad apposita commissione su un elaborato scritto (tesi) svolto dallo studente sotto la guida di un docente (relatore). Un eventuale altro docente del settore può, in accordo con il relatore, fungere da correlatore. Possono essere relatori i Professori Ordinari, i Professori Associati, i Ricercatori, i Titolari di Contratto Ufficiale. Possono essere correlatori i Titolari di Contratto Integrativo e i Docenti di altra Facoltà e i Cultori della materia. Per le tesi sperimentali è previsto il controrelatore, nominato dal Preside. 2. La valutazione conclusiva del profitto deve tenere conto, oltre che della prova finale, anche della precedente carriera dello studente. Tale valutazione è espressa in centodecimi, con eventuale lode. Il punteggio minimo è pari a 66/110. La prova finale è pubblica, così come la proclamazione del risultato finale. 3. Le Commissioni di esame per il conferimento della laurea sono composte da almeno sette membri nominati dal Preside e sono presiedute dallo stesso Preside o da un Professore di ruolo da lui delegato. La maggioranza dei membri deve essere costituita da Professori e Ricercatori di ruolo della Facoltà. Art. 17 – Commissione Didattica del Corso di Studio 1. La Commissione Didattica del Corso di Studio è nominata dal Consiglio di Corso di Studio. Essa è composta da tre membri scelti tra i Professori di ruolo di prima e seconda fascia ed i Ricercatori, ed è coordinata da un Presidente designato dal Consiglio di Corso di Studio. Essa dura in carica due anni, ed è rinnovabile. 2. La Commissione: a. esamina e sottopone all’approvazione del Consiglio di Corso di Studio le pratiche di trasferimento degli studenti. Più specificamente, essa valuta la carriera di studio fino a quel momento seguita, con la convalida di esami sostenuti e crediti acquisiti, indicando l’anno di corso al quale lo studente viene iscritto e l’eventuale debito formativo da assolvere. b. nell’ambito della regolamentazione della mobilità studentesca e riconoscimento degli studi compiuti all’estero, esamina e sottopone all’approvazione del Consiglio di Corso di Studio il riconoscimento dei CFU acquisiti. c. valuta le domande di iscrizione ad anni di corso successivi al primo e le modalità della eventuale relativa prova di ammissione. d. propone all’approvazione del Consiglio di Facoltà il riconoscimento dei CFU per attività formative non direttamente dipendenti dall’Università, acquisiti dallo studente, con documentata certificazione. Propone inoltre il riconoscimento di competenze ed abilità professionali, anche maturate in attività formative di livello post-secondario, alla cui progettazione e realizzazione l’Università abbia concorso. e. istruisce le proposte di progetti per l’orientamento all’accesso all’Università e guida alle preiscrizioni, in collaborazione con le Scuole Secondarie. 9 f. istruisce le proposte di organizzazione e attivazione di servizi didattici integrativi. Art. 18 – Forme di tutorato e loro organizzazione 1. Ai sensi dell’art. 24 del Regolamento Didattico di Ateneo, il funzionamento del servizio di Tutorato è disciplinato dall’apposito regolamento di Ateneo adottato dal Senato Accademico, nonché dalle disposizioni del Regolamento di Facoltà. 2. Nel quadro delle finalità stabilite dall’art.13, comma 2, della legge n.341/90 e dall’art. 11, comma 7 del D.M. n. 509/99, il Tutorato è volto ad orientare ed assistere gli studenti nel loro percorso didattico, a prevenire la dispersione ed il ritardo negli studi ed a promuovere una proficua partecipazione alla vita universitaria. 3. Le attività di Tutorato sono regolamentate dalla Facoltà nell’ambito della programmazione didattica. Il coinvolgimento di Docenti e Ricercatori nella realizzazione di tali attività può rientrare nell’ambito disciplinare dei Regolamenti per l’incentivazione. 4. Nelle attività di Tutorato i Professori e i Ricercatori possono avvalersi di dottori di ricerca, laureati con adeguati requisiti, già definiti “cultori della materia” e studenti selezionati secondo criteri e regime di impegno stabiliti dal Regolamento di Ateneo per il Tutorato. 5. Il Consiglio di Corso di Studio designa per ogni anno accademico il docente responsabile del coordinamento delle attività di Tutorato. Art. 19 - Disattivazione dei corsi esistenti A partire dall’anno accademico 2001-2002 il Corso di Laurea quadriennale in Scienze Motorie è progressivamente disattivato. La Facoltà assicura la conclusione del suddetto corso e il rilascio dei relativi titoli, secondo gli ordinamenti vigenti. Coloro che sono già in possesso di altra laurea o diploma universitario possono chiedere l’iscrizione solo alle lauree del nuovo ordinamento, ottenendo il riconoscimento della carriera pregressa secondo quanto previsto negli articoli precedenti. 10 Gli studenti che si immatricolano nell’anno accademico 2004-2005 dovranno seguire il seguente piano degli studi: Disciplina I ANNO I° Semestre *Corso integrato di Fisica / Chimica e propedeutica Biochimica Teoria, Tecnica e didattica dell’attività natatoria Teoria e metodologia del movimento umano I Teoria, tecnica e didattica degli sport individuali I Sociologia della comunicazione Antropologia II° Semestre Biologia umana Anatomia umana I Teoria e metodologia del movimento umano II Teoria, tecnica e didattica degli sport individuali II Psicologia generale Storia dell’educazione Fisica e dello sport II ANNO I° Semestre Anatomia umana II Pedagogia generale Teoria, tecnica e didattica degli sport di squadra I Teoria, tecnica e didattica delle attività motorie per l’età evolutiva Metodologia e tecnica del gioco e dell’animazione II° Semestre Fisiologia Umana I Teoria, tecnica e didattica degli sport di squadra II Diritto dello sport Teoria, tecnica e didattica delle attività motorie di gruppo, ricreative e del tempo libero Biochimica (Annuale) S.S.D. Crediti FIS/01 ; BIO/10 6 CFU M-EDF/02 6 CFU M-EDF/01 5 CFU M-EDF/02 SPS/08 BIO/08 4 CFU 6 CFU 4 CFU BIO/13 BIO/16 6 CFU 4 CFU M-EDF/01 4 CFU M-EDF/02 M-PSI/01 M-PED/02 5 CFU 4 CFU 3 CFU BIO/16 M-PED/01 5 CFU 4 CF U M-EDF/02 4 CFU M-EDF/01 6 CFU M-EDF/01 4 CFU BIO/09 4 CFU M-EDF/02 IUS/01 5 CFU 2 CFU M-EDF/01 BIO/10 5 CFU 9 CFU 11 III ANNO I° Semestre Fisiologia Umana II Alimentazione e nutrizione umana Igiene generale ed applicata Teoria, tecnica e didattica delle attività motorie per l’età adulta ed anziana Biomeccanica II° Semestre Medicina dello sport Statistica medica Teoria, tecnica e didattica dell’attività motoria preventiva e compensativa Teoria, tecnica e didattica dell’attività motoria adattata Diritto dell’Unione Europea BIO/09 BIO/10 MED/42 5 CFU 4 CFU 5 CFU M-EDF/01 M-EDF/01 5 CFU 3 CFU MED/09 SECS-S/05 6 CFU 3 CFU M-EDF/01 5 CFU M-EDF/01 IUS/14 2 CFU 5 CFU *: Corso integrato significa che lo studente deve seguire due corsi affini e sostenere un unico esame Poiché per conseguire la laurea del corso triennale (Classe 33) lo studente deve avere ottenuto 180 CFU, i restanti crediti saranno acquisiti con le seguenti modalità: 9 crediti con l’attività formativa “a scelta dello studente” in base agli insegnamenti opzionali attivati dalla Facoltà; 3 crediti con l’accertamento della conoscenza e della comprensione della lingua straniera, da sostenere durante il triennio; 6 crediti con la prova finale; 14 crediti con ulteriori conoscenze linguistiche, tirocini, stages, abilità informatiche e relazionali. Gli studenti che si sono immatricolati nell’anno accademico 2002-2003 dovranno seguire il seguente piano degli studi: Disciplina S.S.D. Crediti BIO/09 BIO/10 M-PED/01 IUS/01 9 9 4 2 M-EDF/02 9 CFU M-EDF/01 6 CFU M-EDF/01 5 CFU II ANNO Fisiologia umana (Annuale) Biochimica (Annuale) Pedagogia generale (II Semestre) Diritto dello sport (II Semestre) *Corso Integrato di Teoria, tecnica e didattica degli sport di squadra I/ Teoria, tecnica e didattica degli sport di squadra II (Annuale) Teoria, tecnica e didattica delle attività motorie per l’età evolutiva (I Semestre) Teoria, tecnica e didattica delle attività motorie di gruppo, ricreative e del tempo libero (I Semestre) 12 CFU CFU CFU CFU Sociologia della comunicazione (II Semestre) SPS/08 5 CFU III ANNO *Corso integrato di Alimentazione e nutrizione umana/ BIO/10 Igiene generale ed applicata (I Semestre) MED/42 Medicina dello sport (II Semestre) MED/09 Statistica medica (II Semestre) MED/01 Metodologia e tecnica del gioco e dell’animazione (I Semestre) M-EDF/01 Teoria, tecnica e didattica dell’attività motoria preventiva e compensativa (II Semestre) M-EDF/01 Teoria, tecnica e didattica delle attività motorie per l’età adulta ed anziana (I Semestre) M-EDF/01 Teoria, tecnica e didattica dell’attività motoria adattata (II Semestre) M-EDF/01 Biomeccanica (I Semestre) M-EDF/01 Diritto dell’Unione Europea (I Semestre) IUS/14 9 CFU 6 CFU 3 CFU 5 CFU 5 CFU 5 CFU 5 CFU 3 CFU 2 CFU *: Corso integrato significa che lo studente deve seguire due corsi affini e sostenere un unico esame Per conseguire la laurea del corso triennale (Classe 33) lo studente deve avere acquisito 180 crediti. I restanti crediti potranno essere acquisiti : 9 crediti con l’attività formativa “a scelta dello studente” in base agli insegnamenti opzionali attivati dalla Facoltà; 3 crediti con l’accertamento della conoscenza e della comprensione della lingua straniera, da sostenere durante il triennio; 6 crediti con la prova finale; 14 crediti con ulteriori conoscenze linguistiche, tirocini, stages, abilità informatiche e relazionali. 13 MODALITÀ DI ACQUISIZIONE DEI CFU PER LE ATTIVITÀ DENOMINATE “ALTRE” NEL PIANO DEGLI STUDI (D.M. 509/99, Art. 10, comma. 1, lettera f ) Laurea Triennale (Classe 33): 14 CFU Laurea Specialistica in Scienze e Tecniche dell’Attività Sportiva (Classe 75/S): 17 CFU Laurea Specialistica in Scienze e Tecniche dell’Attività Motoria Preventiva e Adattata (Classe 76/S): 14 CFU Nuovo Ordinamento e 27 CFU Vecchio Ordinamento A) Riconoscimento CFU acquisiti tramite attività pregresse: Lo studente è invitato a consegnare, a partire dal II anno della Laurea Triennale (Classe 33) e dal I anno delle Lauree Specialistiche (Classe 75/S e 76/S) e non meno di 6 mesi dalla data della Laurea prevista, tutto il materiale relativo alle attività pregresse, all’Ufficio Tirocinio via dell’Annunziata n°4, Urbino, in un unico plico. Il materiale comprenderà certificati di attività svolte, brevetti di federazioni, attestati di partecipazione a seminari, conferenze e congressi, anche nell’ambito dell’Università ecc. in cui dovranno comparire i dati dello studente, il suo impegno orario e la firma/timbro dell’Ente responsabile/organizzatore. La valutazione della Commissione preposta verrà deliberata dal Consiglio di Facoltà, e comunicata direttamente allo studente, che aggiornerà il libretto CFU in segreteria. B) Riconoscimento CFU acquisiti come attività didattiche afferenti all’Istituto di Ricerca sull’Attività Motoria, via Sasso n° 75/G, Urbino e all’Impianto Natatorio, località Mondolce, Urbino: Per l’organizzazione di tali attività, lo studente è tenuto a rivolgersi, presso l’Istituto di Ricerca sull’Attività Motoria, al Dott. Massimiliano Di Troilo (Tel: 0722/303413) e, presso l’Impianto Natatorio, al Prof. Giuseppe Bovi (Tel: 0722/328312), per concordare tutte le modalità. I CFU assegnati verranno certificati direttamente sul libretto CFU, a cura dei responsabili di tali attività nelle due strutture. Ogni studente potrà acquisire crediti solamente presso una struttura didattica universitaria. C) Riconoscimento CFU acquisiti tramite il Tirocinio Formativo e di Orientamento (TFO): Presso la sede didattica di Facoltà, via dell’Annunziata n°4, Urbino è attivo l’Ufficio Tirocinio (orario dal Lunedì al Venerdì, ore 8.00-13.00; Tel: 0722/328849, Fax: 0722/2445; e.mail: [email protected]), responsabile Sig. Stefano Bernini, che espleterà tutte le pratiche relative e darà tutte le informazioni. Ciascun studente può acquisire crediti tramite un solo tirocinio. Si consiglia di leggere il Regolamento del TFO e la Guida del TFO, consultando la pagina della Facoltà di Scienze Motorie nel sito www.uniurb.it/smotorie/index.htm Sarà cura dell’Ufficio Tirocinio, viste le ore effettivamente svolte, apporre i CFU sul libretto CFU. 14 Insegnamenti opzionali A.A. 2004-2005 TITOLO 1. Aerobica e step 4. Attività sportiva scolastica 2. Attività subacquee * 3. Danza educativa 4. Fondamenti di Equitazione * 5. Linguaggio della comunicazione sportiva 6. Musica applicata alla tecnica ed alla didattica delle attività motorie 7. Nuoto Agonistico 8. Nuoto per Salvamento 9. Rugby 10. Pesistica e Cultura Fisica 11. Teoria e tecnica dell’arbitraggio nel calcio 12. Tirocinio didattico sulle attività motorie C. F. U. STUDENTI AMMESSI AL CORSO DISTRIBUZIONE DEI CORSI OPZIONALI NELL’A.A. 2004-2005 DOCENTI Silva Casadei Giuseppe Cindolo Brunello Raffone I° anno 1° s 2° s II° anno 1° s ? 2° s III° anno 1° s ? 2° s 4 B 5 B 4 B 4 B Valeria Bin 5 C Paolo Del Grande 5 A Giorgio Nonni 4 A Giuseppe Magaletta 5 B Giuseppe Bovi ? ? 4 B Giuseppe Bovi ? ? 5 B Pino Lusi 5 B Merio Merli 5 A Sarà comunicato all’inizio del corso 5 B Oliana Zazzeroni ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? Legenda: A – studenti iscritti al 1°, 2° , 3° anno e F.C. del corso di Laurea Triennale B - studenti iscritti al 2°, 3° , 4° anno e F.C. dei corsi di Laurea Triennale e Quadriennale C - studenti iscritti al 3° , 4° anno e F.C. dei corsi di Laurea Triennale e Quadriennale * Per l’ammissione ai corsi a numero chiuso sarà affisso un avviso in bacheca. Si ricorda agli studenti che la scelta degli insegnamenti opzionali dovrà essere effettuata entro il 30 novembre 2004 Corso di Laurea Triennale Primo Anno 17 18 ANATOMIA UMANA I BIO/16 Anatomia Umana CFU: Professore 4 Elisabetta Falcieri e.falcieri @uniurb.it Durata Titolo del corso: Obiettivi formativi: II° semestre, 32 ore Anatomia Umana I L’obiettivo del Corso è dare i concetti fondamentali per la conoscenza dell’organizzazione del corpo umano, nell’insieme dei suoi tessuti, organi e apparati. In particolare, vengono trattati gli apparati circolatorio, respiratorio, digerente, urinario, endocrino e genitale. Programma del corso Cenni di Citologia. Istologia: tessuti epiteliali, ghiandole, tessuti connettivi, sangue, tessuti contrattili. Struttura, ultrastruttura e aspetti funzionali. Cuore: rapporti, struttura e ultrastruttura, valvole, sistema di conduzione, scheletro fibroso, pericardio. Circolazione generale. Circolazione polmonare. Carotidi e circolazione ce rebrale. Circolazione portale. Vascolarizzazione del cuore. Grossi vasi degli arti. Struttura e ultrastruttura di arterie, vene e capillari. Apparato circolatorio linfatico e organi linfoidi. Apparato digerente: bocca e strutture annesse, faringe, esofago, stomaco, intestino. Fegato: rapporti, struttura e funzioni. Pancreas: aspetti morfo-funzionali. Apparato respiratorio. Vie aeree e polmoni: struttura e ultrastruttura. Pleure. Apparato urinario. Rene e vie urinarie : struttura e ultrastruttura. Il nefrone. Apparato endocrino: gli ormoni. Ipofisi, epifisi, tiroide, paratiroidi, pancreas endocrino, surrene, tessuto interstiziale del testicolo e dell’ovaio. Sistema endocrino diffuso. Apparato genitale maschile: testicolo, vie spermatiche e ghiandole annesse: struttura e ultrastruttura. Apparato genitale femminile: ovaio, ovidutto, utero, vagina: aspetti morfo-funzionali. Ciclo ovarico e ciclo uterino. Genitali esterni. Testi di riferimento: Ambrosi et al., Anatomia dell’Uomo. Edi-ermes, 2001. Martini et al., Anatomia Umana. 2004. Modalità didattiche: Il Corso è basato su lezioni teoriche e su esercitazioni pratiche di anatomia microscopica e anatomia macroscopica su modelli plastici oltrechè in aula multimediale. Il Corso è inoltre arricchito da seminari su argomenti specifici svolti da esperti del settore. Modalità di accertamento: L’esame è orale. 19 Antropologia BIO/08 - Antropologia CFU: Professore 4 Francesca Luchetti [email protected] Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi: I° Semestre, 32 ore Antropologia Il corso si prefigge di tracciare le principali tappe dell’evoluzione fisica dell’uomo Programma del corso diametri, Cenni storici sulle discipline antropologiche Sistematica e filogenesi dei primati Esame delle forme esterne: introduzione e metodo antropografico, piani di posizione , esame generale e suddivisione topografica del corpo umano. Antropometria esterna: introduzione, punti somatometrici, indici. Accrescimento somatico e sua valutazione. Evoluzione e funzione dell’apparato scheletrico: postura e deambulazione Evoluzione del sistema nervoso centrale. Indicatori scheletrici e dentari; punti di repere e pliche corporee. Le fonti della variabilità biologica. Principali gruppi sanguigni, emoglobine: strutture e funzioni. Metodi di studio dell’invecchiamento, pro cessi biologici e fattori critici. Adattamento ed adattabilità, con particolare riferimento alla temperatura ed alla alta quota Testi di riferimento: Saranno consigliati all’inizio del corso. Modalità didattiche: Lezioni frontali Modalità di accertamento: Esame orale Biologia umana BIO/13 Biologia Applicata CFU: Professore 6 Elena Barbieri [email protected] Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi: II° Semestre, 48 ore Biologia umana Obiettivo del corso è di fornire agli studenti l’apprendimento delle basi della biologia umana, con particolare riferimento alla biologia cellulare. Verrà analizzata l’organizzazione cellulare, l’integrazione dei vari compartimenti e organuli. Verranno inoltre esaminati il ciclo cellulare, le leggi che regolano l’ereditarietà dei caratteri ed i meccanismi biologici coinvolti nella difesa immunitaria 20 Programma del corso: 1. La cellula 1.1. Cellula procariotica e cellula eucariotica. 1.2. Costituenti inorganici ed organici 1.3. Struttura e funzione degli organuli cellulari: nucleo, reticolo endoplasmatico, mitocondri, complesso di Golgi, lisosomi, perossiosomi, citoscheletro. 1.4. Struttura e funzione della membrana plasmatica e meccanismi di trasporto. 1.5. Metabolismo cellulare 2. Genetica 2.1. Proge tto genoma umano 2.2. I cromosomi. Ciclo cellulare: mitosi e meiosi. 2.3. Differenziamento cellulare e riproduzione 2.4. Apoptosi 2.5. La clonazione 2.6. La genetica mendeliana: legge della assortimento indipendente. segregazione e 2.7. Eredità multifattoriale. 2.8. Cromosomi sessuali ed ereditarietà legata al sesso. 2.9. Flusso dell’informazione : DNA, RNA e sintesi proteica. 2.10. Mutazioni puntiformi e cromosomiche. 3. Il sistema immunitario 3.1. Componenti del sistema immunitario. 3.2. Tipi di immunità. 3.3. Caratteristiche principali delle risposte immunitarie. 3.4. Gli anticorpi. 3.5. Interazione antigene – anticorpo. Testi di riferimento: Modalità didattiche: Modalità di accertamento: Purves-Orians-Heller-Sadava " Biologia" - Zanichelli (2001) Lezione frontale esame orale Chimica e propedeutica Biochimica BIO/10 Biochimica CFU: Professore (corso integrato con Fisica) 6 crediti complessivi Deborah Agostini [email protected] Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi: I° Semestre, 24 ore Chimica e Propedeutica Biochimica Obiettivo del corso è quello di fornire agli studenti le nozioni di chimica indispensabili per affrontare con solide basi lo studio delle problematiche biologico -molecolari Programma 21 del corso: La materia e gli atomi Cosa è la chimica - Proprietà fisiche e chimiche - Elementi composti e miscele - Le prove dell’esistenza degli atomi - La struttura degli atomi – Simboli atomici - Numero atomico e numero di massa – Isotopi - Ioni - La moderna teoria atomica - Lavois ier e Dalton - L’atomo di Rutherford -L’atomo di Bohor - Gli orbitali atomici - Il modello a gusci -La tavola periodica - Le proprietà periodiche - Configurazioni elettroniche degli elementi. Dagli atomi alle molecole Legame ionico - Legame covalente Legame metallico - La forma delle molecole - Le forze intermolecolari - Il concetto di mole - La nomenclatura dei composti (cenni) - Leggere e scrivere le formule - Le reazioni chimiche - Cenni alla termodinamica e alla cinetica chimica. Le soluzioni Proprietà delle soluzioni - Soluto e solvente - La misura delle concentrazioni - Le proprietà dell’acqua. Il trasferimento di protoni ed elettroni Il concetto di acido e base - La dissociazione dell’acqua - Il concetto di pH - Cenni al calcolo del pH - Le soluzioni tampone e la capacità del tampone Le curve di titolazione - Le reazioni di ossido-riduzione - I numeri di ossidazione - Agenti ossidanti e riducenti. La chimica del carbonio L’atomo di carbonio ed il concetto di ibridazione - Alcani e cicloalcani - I vari tipi di isomeria - Alcheni ed alchini - Idrocarburi aromatici - Alcoli - Fenoli - Eteri - Ammine Aldeidi e chetoni - Acidi carbossilici e loro derivati - Carboidrati Lipidi - Amminoacidi e proteine - Gli acidi nucleici. Testi di riferimento: Valitutti C., Tifi A., Gentile A., La Chimica in moduli, Zanichelli, BO. Edizione corrente Spencer J.N., Bodner G.M., Rickard L.H., Chimica, Zanichelli, BO. Edizione corrente Strayer L., Biochimica, Zanichelli, BO. Edizione corrente Lehninger A.L., Biochimica, Zanichelli, BO. Edizione corrente Modalità didattiche: Lezioni frontali Modalità di accertamento: esame orale Fisica FIS/01 Fisica sperimentale CFU: Professore Durata: 22 (Corso integrato con Chimica e Propedeutica Biochimica) 6 crediti complessivi Andrea Viceré [email protected] I° Semestre, 24 ore Titolo del corso: Obiettivi formativi: Programma del corso: Fisica Fornire le conoscenze essenziali di meccanica e termodinamica, ponendo lo studente nelle condizioni di applicare correttamente i concetti appresi nel contesto delle Scienze Motorie. 1. Unità di misura 1.1 Misure di lunghezza e di angolo, di tempo e di massa 2. Scalari e vettori 2.1 Definizioni geometriche e analitiche. 2.2 Proiezione di un vettore su una direzione assegnata . 2.3 Addizione e sottrazione di vettori. 2.4 Prodotto scalare di vettori, per via geometrica o per componenti. Modulo. 2.5 Prodotto vettoriale e regola della mano destra. 3. Traslazioni 3.1 Posizione di un punto materiale. 3.2 Natura vettoriale dello spostamento. 3.3 Velocità media e velocità istantanea. 3.5 Accelerazione media e istantanea. 3.6 Moti rettilinei, e moto circolare uniforme: accelerazione centripeta. 4 Leggi della dinamica 4.1 Moto rettilineo uniforme: stato dei corpi non soggetti a perturbazioni. 4.2 La seconda legge di Newton: forza come causa di variazioni del moto. 4.3 Legame tra forza e accelerazione, il concetto di massa. 4.5 Il principio di azione e reazione. 4.6 Attrito statico e dinamico. 5 Massa e peso 5.1 La forza di gravità. 5.2 Misura del peso con un dinamometro, della massa con una bilancia. 5.3 Relazione fra le due quantità. L'accelerazione di gravità. 6 Rotazioni 6.1 Decomposizione del moto dei corpi rigidi in traslazioni e rotazioni. 6.2 Rotazione attorno a un centro e attorno a un asse. 6.3 Descrizione della rotazione attorno ad un asse in termini vettoriali. 7 Velocità angolare 7.1 Definizione del vettore velocità angolare. 7.2 Relazione fra velocità angolare e velocità dei punti del corpo rigido. 7.3 Accelerazione angolare, e accelerazione dei punti del corpo rigido. 8 Dinamica della rotazione 8.1 Momento meccanico di una forza. 8.2 Momento di inerzia. 8.3 Equazione del moto per le rotazioni attorno ad un asse. 9 Equilibrio dei corpi rigidi 9.1 Condizioni generali di bilancio delle forze e dei momenti delle forze. 9.2 Le leve, gli arti come macchine ``svantaggiose''. 9.3 Il centro di massa. 10 Lavoro delle forze ed energia cinetica 10.1 Lavoro come prodotto scalare fra forza e spostamento. 23 Testi di riferimento: Modalità didattiche: 24 10.2 L'energia cinetica nel moto di traslazione. Bilancio fra le due quantità. 11 Energia potenziale, conservazione dell'energia 11.1 L'energia potenziale gravitazionale 11.2 Bilancio dell'energia per un corpo in moto nel campo gravitazionale. 11.3 Il piano inclinato. 12 Forze elastiche, energia potenziale elastica 12.1 Molle e legge di Hooke. 12.2 Energia immagazzinata e forza sviluppata. 12.3 Trasformazione dell'energia da cinetica a elastica a potenziale. 12.4 La conservazione dell’energia. 13 La temperatura 13.1 “Misura” dello stato di agitazione termica dei corpi. 13.2 Definizione in termini della direzione del flusso spontaneo di calore. 13.3 Scala Celsius e Scala assoluta. Concetto di “zero assoluto”. 14 L’energia termica e il I principio della termodinamica 14.1 Estensione del principio di conservazione dell'energia. 14.2 Energia interna dei corpi in termini dello stato di agitazione molecolare. 14.3 Le trasformazioni termodinamiche. 14.3 Primo principio della termodinamica: bilancio di calore, lavoro ed energia interna. 15 Il II principio della termodinamica: ordine e disordine. 15.1 Il II principio negli enunciati di Kelvin e Clausius. 15.2 Il rendimento dei motori termici. 15.3 Il concetto di entropia. 15.4 Il concetto d i energia libera. 15.5 La direzione spontanea delle reazioni chimiche. 16 La pressione. 16.1 Definizione e unità di misura. 16.2 I barometri ad acqua, mercurio e a molla. 16.3 Pressione atmosferica e sanguigna. 16.4 Leggi di Pascal e Stevino. 17 Basi di matematica I concetti qui elencati sono necessari per poter seguire le lezioni con profitto, e saranno in parte richiamati durante il corso. 17.1 Geometria : rette, semirette, segmenti, angoli. Triangolo rettangolo e teorema di Pitagora. 17.2 Sistema di riferimento cartesiano, uso delle coordinate per rappresentare la posizione di un punto nel piano e nello spazio. 17.3 Trigonometria: funzioni seno e coseno ( sin,cos), relazione fra lunghezza dell'ipotenusa e lunghezza dei cateti in un triangolo rettangolo 17.4 Algebra: equazioni di primo e secondo grado a una incognita. Si può utilizzare un libro di Fisica per le Scuole Superiori, preferibilmente per i Licei Classici o Scientifici. Se se ne possiede uno di altre Scuole, si co nsiglia di verificare con il docente se sia adatto. Se invece non se ne possiede alcuno, un testo senz'altro valido è il seguente: Ugo Amaldi, “Corso di Fisica Per i Licei Classici e le Altre Scuole Medie Superiori”, quinta ed. Vol.1°, (Meccanica e Termologia), Zanichelli, Bologna, 2003. Lezioni frontali Modalità di accertamento: Esame orale Psicologia generale M-PSI/01 Psicologia generale CFU: Professore 4 Glauco Ceccarelli [email protected] Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi: I° Semestre , 32 ore Psicologia generale Attraverso le attività d’aula e lo studio personale, il corso è diretto a far acquisire allo studente una conoscenza essenziale, ma criticamente costruita, degli sviluppi storici e dei fondamenti epis temologici e metodologici della psicologia generale, nonché dei principali processi psichici, da quelli cognitivi a quelli comunicativi e da quelli affettivi a quelli motivazionali. L’insegnamento intende inoltre connotarsi anche per la valenza propedeutica nei confronti di ulteriori percorsi di studio in aree più specifiche della disciplina, come quelle attinenti alla questione mente-corpo, alla dimensione intrapsichica individuale e a quella relazionale, nelle loro declinazioni più pertinenti al profilo formativo generale del corso di laurea. Programma del corso: 1. Lineamenti di storia della psicologia 1.1 Le origini 1.2 Scuole e orientamenti principali 2. Epistemologia e metodologia della psicologia 2.1 Problemi di scientificità 2.2 La psicologia come scienza 2.3 I metodi 2.3.1 Osservazione 2.3.2 Metodo sperimentale 2.3.2 Metodo clinico 2.3.3 Altri metodi 3. I processi psichici fondamentali 3.1 Sensazione e percezione 3.2 Coscienza e attenzione 3.3 Apprendimento e memoria 3.4 Intelligenza e pensiero 3.4 Comunicazione e linguaggio 3.5 Motivazione ed emozione 4. Introduzione storica allo studio delle dimensioni psicologiche dell’attività sportiva e motoria 4.1 Aspetti generali 4.2 I primi contributi italiani: aree d’interesse e contenuti 25 Testi di riferimento: ANOLLI, L. & L EGRENZI, P . (2001). Psicologia generale. Bologna: Il Mulino. L EGRENZI, P. ( A CURA DI) (1999). Storia della psicologia. Bologna: Il Mulino (IV ed.). C ECCARELLI, G. (2002). Appunti di metodologia della ricerca in psicologia. Urbino: QuattroVenti. C ECCARELLI, G. (in corso di pubblicazione). Dimensioni psicologiche dell’attività motoria e sportiva – Per una analisi dei contributi italiani (1870-1945). Urbino: QuattroVenti. Nel corso delle lezioni potranno essere apportate circoscri tte variazioni e/o segnalate opere per eventuali approfondimenti. Modalità didattiche: Modalità di accertamento: Saranno adottate modalità didattiche comprendenti l’esposizione diretta, la discussione di gruppo e lo svolgimento di esperienze e/o esercitazioni Pre -accertamento scritto, con prova orale facoltativa. Sociologia della comunicazione SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi CFU: Professore 6 Ivana Matteucci [email protected] Durata: I° Semestre, 48 ore Titolo del corso: Obiettivi formativi: Semantica e pragmatica della comunicazione Il corso intende introdurre un’analisi della comunicazione come realtà complessa che va dallo scambio di informazione alla comunicazione simbolica, dall’espressione soggettiva all’influenza interpersonale. Obbiettivo del corso è fornire concetti, metodi e modelli quali strumenti per la comprensione del fenomeno comunicativo con particolare attenzione allo scambio di segni. Verrà approfondita la conoscenza del funzionamento della significazione come operazione fondamentale della comunicazione linguistica e gestuale al fine di tracciare delle analogie tra queste due forme della comunicazione e delineare una semiotica del movimento. La seconda parte del corso fornirà gli strumenti concettuali per la comprensione e l’analisi della comunicazione del benessere prodotta oggi nella nostra società attraverso i corpi e gli oggetti sociali. Programma del corso: 26 1.Le teorie della comunicazione 1.1 Teoria dell’informazione 1.2 Teoria dello scambio 1.3 Teoria semiotica 1.4 Teoria pragmatica 2. Processi e funzioni della comunicazione 2.1 I codici e la codificazione 2.2 Analogico e digitale 2.3 L’interpretazione e la referenza 3. Pragmatica della comunicazione 3.1 Comunicazione e comportamento 3.2 Assio mi della comunicazione 3.3 Segni e sintomi. 4. La comunicazione del benessere 4.1 Rappresentazioni del corpo 4.2 Culto dell’apparire 4.3 Comunicare la salute e il rischio. Testi di riferimento: Volli U., Il libro della comunicazione, Il Saggiatore, Milano, 1994. Matteucci I., La comunicazione del benessere. I corpi e gli oggetti della postmodernità, Napoli, Liguori, 2004. Modalità didattiche: Lezioni frontali e seminari di approfondimento Modalità di accertamento: Esame orale Storia dell’Educazione fisica e dello sport M-PED/02 – Storia della pedagogia CFU: Professore 3 Gigliola Gori [email protected] Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi: II° Semestre, 24 ore Storia dell’Educazione fisica e dello sport Il corso intende proporre agli stude nti una lettura critica dello storia dello sport in Italia e in Europa, come fenomeno di grande rilevanza politica e sociale, dal XIX secolo ad oggi. Il corso prevede anche una sezione tematica dedicata allo specifico femminile nell’ambito dello sport italiano. Programma del corso: Testi di riferimento: 1. Introduzione 1.1 Civilizzazione e trasformazione dei giochi tradizionali 1.2 Ginnastica e sport, fattori di rigenerazione fisica, aggregazione sociale e formazione nazionale 2. L’Ottocento: dalla ginnastica allo sport 2.1 I grandi indirizzi europei:Germania, Svezia, Inghilterra 2.2 La scuola francese, da Amoros a Hebert 2.3 La scuola italiana, da Obermann a Mosso 2.4 L’associazionismo sportivo 2.5 Le feste nazionali della ginnastica 2.6 Il movimento olimpico internazionale 3. Educazione fisica e sport nel XX secolo 3.1Il tempo libero e o sport 3.2 Il futurismo ovvero la supremazia della ginnastica sui libri 3.3 Attività ginniche, ricreative e sportive durante il fascismo 3.4 Lo sport nei regimi totalitari europei 4. Sport e questione femminile in Italia 4.1 L’Ottocento tra pudore e ginnastica 4.2 Il Novecento e l’emancipazione di genere 4.3 Il corpo femminile: salute ed estetica negli anni del Fascismo 4.4 L’avvento della donna sportiva 4.5 Sviluppi e prospettive I testi per la preparazione dell’esame saranno indicati all’inizio delle lezioni 27 Modalità didattiche: Lezioni frontali Modalità di accertamento: Esame orale Teoria e Metodologia del Movimento Umano I M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie CFU: Professore 5 Roberto Bensi [email protected] Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi: I° semestre, 40 ore Teoria e Metodologia del Movimento Umano I Il corso mira alla conoscenza delle teorie relative alle leggi generali regola trici dello sviluppo del movimento umano, all'ontogenesi dello stesso, alle teorie sull'apprendimento motorio e sulle sue manifestazioni. Il programma è articolato in due settori. Il primo studia i temi relativi ai problemi di terminologia, il comportamen to umano in relazione ai bisogni, le fasi dello sviluppo della personalità in rapporto allo sviluppo motorio, l'ontogenesi delle unità basiche del movimento umano ed i prerequisiti funzionali. Il secondo, applicativo con esperienze didattiche in palestra, riguarda le abilità motorie ed espressive, la capacità motorie, la loro evoluzione e sviluppo, la struttura e le modalità di realizzazione del movimento umano. Programma del corso: 28 Parte teorica 1 Lo sviluppo motorio e della personalità da zero a tre anni 1.1. Le prime esperienze psico-affettive: il bambino alla scoperta dell’altro 1.2. Il bambino alla scoperta del mondo degli oggetti 1.3. Il bambino alla scoperta dell’io 1.4. Le influenze esterne 2. L’evoluzione motoria e della personalità da tre a sei anni 2.1. Lo sviluppo motorio del fanciullo di tre anni 2.2 L'evoluzione dell'immagine del corpo da tre a sei anni 2.3 Rapporto corpo -tempo e percezione temporale fino a sei anni 2.4. Rapporto corpo-spazio da tre a sei anni 3. Il bambino tra i cinque e i dieci anni 3.1. Sviluppo auxologico 3.2. Evoluzione della motricità 3.3 Comportamento sociale 4. Dominanza e schema corporeo 4.1 Dominanza e lateralizzazione 4.2 Lo schema corporeo 5. La coordinazione motoria come controllo e regolazione dell’attività di movimento 5.1 Il con cetto di coordinazione motoria 5.2 Il modello teorico della coordinazione motoria 5.3 La ricezione e l’elaborazione delle informazioni 5.4 Tipologie e funzioni degli analizzatori 6. La strutturazione delle basilari attività di moto 6.1 La corsa 6.2 L’equi librio 6.3 I salti 6.4 I movimenti combinati 6.5 I lanci 7. L’adolescenza 7.1 Pre -pubertà: aspetti motori, cognitivi, sociali ed affettivi 7.2 Pubertà: aspetti motori, cognitivi, sociali ed affettivi 8. Elementi di terminologia ginnastica Testi di riferimento: J. Le Boulch, Lo sviluppo psicomotorio dalla nascita a 6 anni, A. Armando, Roma, 1981; (testo adottato) L. Calabrese, L’apprendimento motorio dai 5 ai 10 anni, A. Armando, Roma, 1974 (testo adottato) K. Meinel (a cura di), Teoria del movimento, Società Stampa Sportiva, Roma, 1985 (testo adottato) Per la parte pratica Balducci – Becci, Sviluppo delle capacità coordinative con l’utilizzo dei piccoli attrezzi, Editrice Montefeltro, Urbino, 1991 Balducci – Becci, L’educazione motoria applicata ai grandi attrezzi, QuattroVenti, Urbino, 1990 M. Valentini – A. Federici, La motricità 2, Montefeltro, Urbino, 199 Modalità didattiche: Lezione frontale e laboratori didattici in palestra (a gruppi) Modalità di accertamento: esame orale preceduto da valutazio ni pratiche Teoria e Metodologia del Movimento Umano II M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie CFU: Professore 4 Francesco Balducci [email protected] Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi: II° semestre, 32 ore Teoria e Metodologia del Movimento Umano II Contribuire alla conoscenza dei fattori che predispongono alla prestazione motoria (capacità e abilità), delle teorie sulll’apprendimento motorio; delle modalità di controllo motorio utili ai fini dell’efficacia dei movimenti. Programma del corso: Le capacità motorie e le differenze individuali Le abilità motorie Le teorie dell’apprendimento motorio Le fasi che determinano apprendimento motorio L’organizzazione della pratica I Modelli di controllo del Movimento umano ( Open \C loset Loop) La teoria dello Schema Il feedback e la sua efficacia sull’apprendimento dei movimenti e delle abilità Gli Stili di insegnamento La valutazione in educazione motoria e sportiva 29 La valutazione qualitativa del movimento Umano Implementare l’Osservazione Sistematica del Movimento umano Testi di riferimento: R. A. Schmidt, C. Wrisberg, Apprendimento motorio e prestazione, Società Stampa Sportiva, Roma, 2002 D. V Knudson, Qualitative Analysis of Human Movement, Human Kinetics, U. Kingdome 2002 K.M. Newell, Motor Control, Human Kinetics, U. Kingdome 2000 Modalità didattiche: Lezioni frontali, seminari di approfondimento, laboratori didattici Modalità di accertamento: esame orale e proposta didattica su obiettivi determinati. Teoria, tecnica e didattica dell’attività natatoria M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive CFU: Professore: 6 Giuseppe Bovi Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi: I° Semestre, 48 ore Teoria, tecnica e didattica dell’attività natatoria Il corso si prefigge il raggiungimento di una educazione di tipo acquatico. Pertanto, tenendo presente gli obiettivi formativi da perseguire in rapporto a tutte le aree della personalità, tenderà prioritariamente a promuovere: l’arricchimento e il perfezionamento degli schemi motori indispensabili al controllo del corpo e alla organizzazione dei movimenti (studio particolareggiato delle capacità coordinative speciali o prerequisiti funzionali), ed il conseguimento di una base motoria la più ampia possibile (concetto di multilateralità). Programma del corso: Testi di riferimento: Testi consigliati per approfondimento: 30 1- Parte Generale: In questa prima parte viene posto in evidenza come l’incremento delle attività motorie e il loro affinamento costituiscano aspetti essenziali dello sviluppo della personalità del fanciullo. 2- Parte Specifica: Nella seconda parte è previsto lo studio tecnico -didattico degli stili natatori (stile libero, dorso, rana, delfino) nonchè l’analisi tecnico -didattica delle relative partenze e virate. Inoltre, nel quadro di un’ampia formazione acquatica di base intesa come il più vasto contenitore dei movimenti, verranno trattate le linee generali didattiche del “nuoto per salvamento”, “pallanuoto”, “tuffi”, “sincronizzato”. Nel corso delle lezioni, si procederà anche all’esame delle tecniche di allenamento applicate alle discipline natatorie. Il corso sarà integrato con esercitazioni pratiche divise per fasi iniziali ed avanzate. Bovi G., Bovi F.: “Un tuffo nella pluralità”- Ed. S.S.S.,Roma 2001. Counsilman J.: “La tecnica del nuoto”-Ed. Zanichelli, Bologna 1991. Bovi G.: “Salvatore pinguino….nuotatore” (Il nuoto come giocosport: una nuova cultura pedagogica del movimento acquatico) Ed. Montefeltro, Urbino 2001 (2). CONI, FIN Centri di avviamento allo sport:“Nuoto, guida tecnica” Tipografia Mancini (Tivoli), Roma 1996. Andolfi M., Parigiani M.: “Scuola di nuoto esperienze dal bordo vasca”-Ed. Zanichelli, Bologna 1994 (4). Modalità didattiche: Lezione frontale; lezioni pratiche; tesine di approfondimento. Modalità di accertamento: Esame orale e pratico. Teoria Tecnica e didattica degli sport individuali I M-EDF/02 - Metodi e didattiche delle attività sportive CFU: Professore 4 Giuseppe Cindolo Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi: I° Semestre, 32 ore Teoria, tecnica e didattica degli sport individuali I Il corso si propone di fornire agli studenti la conoscenza e la capacità di analisi delle problematiche relative all'avviamento agli sport individuali a valutazione quantita tiva come l'atletica, in età giovanile. Di conseguenza vengono considerate le moderne metodologie per lo sviluppo delle varie capacità motorie in quegli aspetti dove maggiore è la valenza pedagogica ed educativa, oltre che fisiologica, psicologica e motiva zionale. Programma del corso: Testi di riferimento: Modalità didattiche: Modalità di accertamento: 1.1 Regolamento dell'atletica leggera 1.2 corse di velocità e resistenza; 1.3 salti in elevazione ed in estensione 1.4 lanci 2.1 Cenni sulle fonti energetiche (generalità) 2.2 meccanismi aerobici e anaerobici 3.1 Periodizzazione e programmazione dell'allenamento D. Harre, Teoria dell'allenamento, Società stampa Sportiva, Roma V.M. Zarciorskij, Le qualità fisiche dello sportivo, Edizioni Atletica Leggera, Roma L. Ricciarelli, L. Toccaceli, Teoria e metodologia dell'allenamento, Società Stampa Sportiva, Roma AA.VV. Attività giovanile: manuale per l'allenatore, Centro Studi e ricerche FIDAL, Roma AA.VV., Preparazione Sportiva Giovanile Scuola dello Sport, CONI, Roma Appunti dalle lezioni Riviste Educazione fisica e sport nella scuola Federazione Italiana Educatori Fisici e Sportivi, Roma Frontali per le lezioni teoriche, presso i laboratori per le lezioni pratiche. Sono possibili incontri e tirocini presso società sportive operanti nel settore. Orale, preceduto da prova pratica e/o elaborato scritto 31 Teoria Tecnica e didattica degli sport individuali II M-EDF/02 - Metodi e didattiche delle attività sportive CFU: Professore 5 Anna Rita Calavalle ar.calavalle@uniu rb.it Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi: II° Semestre, 40 ore Teoria, tecnica e didattica degli sport individuali II Il corso si propone di fornire agli studenti la conoscenza e la capacità di analisi delle problematiche relative all'avviamen to agli sport individuali a valutazione qualitativa come la ginnastica artistica, in età giovanile. Di conseguenza vengono considerate le moderne metodologie per lo sviluppo delle varie capacità motorie in quegli aspetti dove maggiore è la valenza pedagogica ed educativa, oltre che fisiologica, psicologica e motivazionale. Programma del corso: Testi di riferimento: Modalità didattiche: Modalità di accertamento: 32 1. Gli sport tecnico-compositori Caratteristiche generali e analisi di partenza; l'avviamento alla ginnastica e gli obbiettivi didattici. 2. Metodologia dell'intervento educativo in ginnastica generale La preparazione fisica e lo sviluppo della destrezza generale nelle varie fasce d'età. 3. Le capacità coordinative speciali Il loro ruolo nel raggiungimento dell'obbiettivo finale di ogni metodologia sportiva: il gesto economico ed efficace, fluido ed organizzato nella distribuzio ne dei dinamismi, quindi nel ritmo di esecuzione ideale. 4. Gli automatismi e la tecnica sportiva La funzione dell'automatismo elastico nell'apprendimento della tecnica sportiva Agabio R., Ginnastica generale: didattica e metodologia - 2° edizione aggiornata, Società Stampa Sportiva, Roma 1994 Frontali per le lezioni teoriche, presso i laboratori per le lezioni pratiche. Sono possibili esercitazioni libere e dimostrazioni da parte di giovani ginnasti di Società di Ginnastica Orale, preceduto da prova pratica e/o elaborato scritto Corso di Laurea Triennale Secondo Anno (Vecchio Ordinamento) 33 34 Biochimica BIO/10 Biochimica CFU: Professore 9 Vilberto Stocchi [email protected] Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi: Annuale, 72 ore Biochimica Il corso di Biochimica è finalizzato alla comprensione dei meccanismi biochimici che regolano le attività metaboliche cellulari con particolare riferimento al metabolismo energetico ed alle basi molecolari della locomozione. Programma del corso: Il corso di Biochimica è finalizzato alla comprensione dei meccanismi Biochimici che regolano le attività metaboliche cellulari con particolare riferimento al metabolismo energetico ed alle basi molecolari della locomozione. (prima parte) Principi di bioenergetica e termodinamica Le cellule e le fonti di energia libera Reazioni accoppiate e variazioni di energia libera Il trasferimento dei gruppi fosforici e l’ATP Energia libera standard di composti fosforilati (Fosfoenolpiruvato;1,3 difosfoglicerato, Fosfocreatina) e tioesteri (Acetil Coenzima A) L’ATP fornisce energia media nte trasferimento di gruppo, non per semplici idrolisi Gli enzimi Classificazione degli enzimi Come lavorano gli enzimi La cinetica enzimatica L’equazione di Michaelis - Menten Vmax , Km , Kcat Inibizione competitiva Inibizione non competitiva La Glicolisi e il catabolismo degli esosi Regolazione della Glicolisi Destino del piruvato in condizioni aerobiche ed anaerobiche Fermentazione alcolica Regolazione del catabolismo dei carboidrati Vie secondarie di ossidazione del glucosio Utilizzazione dei disacca ridi, del galattosio, del fruttosio Glicogenosintesi Regolazione della glicogenosintesi (muscolo e fegato) Glicogenolisi Regolazione della Glicogenolisi Gluconeogenesi Piruvato carbossilasi: meccanismo d’azione Complesso della Piruvato deidrogenasi Il Ciclo di Krebs (seconda parte) Fosforilazione ossidativa; Il flusso di elettroni mitocondriali; La catena di trasporto degli elettroni; La sintesi di ATP è accoppiata al flusso di elettroni nella catena 35 respiratoria; Struttura e ruolo fisiologico degli acidi g rassi; Struttura, digestione ed assorbimento dei trigliceridi; Classificazione e struttura delle lipoproteine; Mobilizzazione e trasporto degli acidi grassi; Metabolismo del glicerolo; Attivazione e trasporto degli acidi grassi nei mitocondri; -ossidazione di acidi grassi saturi, monoinsaturi, poliinsaturi ed a catena dispari; Formazione, esportazione ed utilizzo dei corpi chetonici; Struttura e funzioni del colesterolo; Cenni sulla biosintesi; Meccanismo di reazione e regolazione della HMG-CoA reduttasi; Sintesi e struttura delle lipoproteine; LDL , HDL; Endocitosi mediata dal recettore per le LDL; Ossidazione degli aminoacidi e produzione di urea; Ciclo dell’Urea; La biochimica nella contrazione muscolare; Meccanismo della contrazione muscolare. Testi di riferimento: Modalità didattiche: Modalità di accertamento: - L. Strayer. Biochimica. Zanichelli - A.L. Lehninger. Biochimica. Zanichelli - D. Voet, J.G. Voet, C.W. Pratt – Fondamenti di biochimica. Zanichelli Lezione frontale Esame orale Diritto dello sport IUS/01 Diritto privato CFU: Professore Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi: Programma del corso: Testi di riferimento: 36 2 Chiara Tenella Sillani [email protected] Semestra le, 16 ore Diritto dello sport Il corso mira a far acquisire le essenziali conoscenze e competenze giuridiche, funzionali ad una varia gamma di sbocchi professionali (in particolare nel settore tecnico sportivo e manageriale). Il fenomeno sportivo viene infatti analizzato sotto molteplici aspetti, valorizzando i principi, le regole e i concetti giuridici fondamentali per la comprensione dei problemi pratici ad esso connessi. Parte generale: Profili del diritto dello sport L’ordinamento sportivo. I soggetti dell’ordinamento sportivo. Il C.O.N.I. Le federazioni sportive. Gli enti di promozione sportiva. Le associazioni e le società sportive. Gli atleti professionisti e gli atleti dilettanti. Il rapporto di lavoro sportivo. L’illecito sportivo. La giustizia sportiva. Parte speciale: La responsabilità dell’atleta La responsabilità penale, civile e disciplinare dell’atleta. Per la parte generale: S.Benini Hemmeler, Lezioni di Diritto dello sport, Urbino, dispense Modalità didattiche: Modalità di accertamento: Per la parte speciale: B.Agostinis, La responsabilità dell’atleta, Urbino, dispense Lezioni frontali Esame orale Fisiologia umana BIO/09 - Fisiologia CFU: Professore 9 Riccardo Cuppini [email protected] Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi: annuale, 72 ore Fisiologia umana Scopo del corso è l’acquisizione delle nozioni e degli strumenti concettuali necessari per rappresentare la dinamica dei processi fisiologici nell’uomo, i loro meccanismi e la loro inte grazione. Saranno trattati i principali adattamenti di alcune funzioni all’attività fisica. Programma del corso: 1.Concetti generali. 1.1. Definizione storica della fisiologia. 1.2. La fisiologia in relazione alle altre discipline di base della biologia umana. 1.3. Informazione e controllo. 1.3.1. L’informazione nei sistemi biologici. 1.3.2. I sistemi di controllo. 1.4. Concetto di mezzo interno e di omeostasi. 2. Fisiologia cellulare. 2.1. La membrana cellulare: composizione, architettura, fluidità. 2.2. Trasporti di membrana: diffusione semplice, diffusione facilitata, trasporto attivo primario e secondario. 2.3. Elettrofisiologia. Il potenziale di membrana. Proprietà elettriche passive di membrana e diffusione dei potenziali locali. Potenzia le d’azione e conduzione dell’impulso. Eccitabilità e refrattarietà. 2.4. Comunicazione intercellulare: messaggeri extracellulari, concetto di recettore, recettori intracellulari, recettori -canale, recettori mediati da proteine G, recettori catalitici. 2.5. Sinapsi: meccanismo presinaptico, meccanismo post-sinaptico mediato da recettori -canale e mediato da recettori metabotropi; principali neurotrasmettitori e relativi recettori. 3. Funzione muscolare. 3.1. Struttura e ultrastruttura del muscolo. Il sarcomero: architettura; composizione e struttura dei filamenti spessi e sottili. Meccanismo della contrazione. Controllo della contrazione: accoppiamento eccitamento -contrazione; ruolo del Ca 2+ . 3.2. Contrazione isometrica e isotonica. Scossa semplice e te tano muscolare. 3.3. Classificazione morfo -funzionale delle fibrocellule muscolari. 3.4. Le fonti energetiche del lavoro muscolare. 4. Neurofisiologia. 4.1. Motricità. 37 4.1.1. Il motoneurone. La giunzione neuromuscolare. L’unità motoria. Nuclei motori spinali. Controllo della forza di contrazione: frequenza di scarica e reclutamento. 4.1.2. Propriocettori muscolo -tendinei e loro innervazione. Riflessi. Ruolo degli interneuroni. 4.1.3. I meccanismi fondamentali del controllo motorio: locomozione, postura, movimento volontario. 4.2. Sensibilità. 4.2.1. Concetti generali della sensibilità; sensazione e percezione. 4.2.2. Meccanismi periferici della sensibilità. 4.2.3. Generalità sui meccanismi centrali della sensibilità. 5. Sangue. 5.1. Generalità e composizione. Plasma. Globuli rossi. Leucociti. Piastrine. Emopoiesi e sua regolazione. Emostasi. 6. Circolazione. 6.1. Generalità sull’apparato circolatorio. 6.2. Cuore. 6.2.1. Considerazioni di anatomia e istologia funzionale 6.2.2. Elettrofisiologia del tessuto miocardico specifico e comune; automatismo; diffusione dell’onda di depolarizzazione; elettrocardiogramma. 6.2.3. Ciclo cardiaco; regolazione nervosa e ormonale dell’attività cardiaca. 6.3. Circolazione. 6.3.1. Schema generale della circolazione. Caratteristiche isto funzionali dei vasi. 6.3.2. Principi di emodinamica. Pressione arteriosa e sua regolazione. Regolazione del flusso. 6.3.3. Microcircolazione. Scambi nutritizi nei capillari. 6.3.4. Il ritorno venoso. 6.3.5. Caratteristiche della circolazione polmonare. 7. Respirazione. 7.1. Anatomia funzionale dell’apparato respiratorio. 7.2. Meccanica respiratoria. 7.3. Scambi respiratori nei polmoni e nei tessuti. 7.4. Trasporto dell’ossigeno e dell’anidride carbonica nel sangue. 7.5. Intervento della respirazione nel controllo del pH. 7.6. Controllo del respiro. 8. Funzione renale. 8.1. Anatomia funzionale del rene. 8.2. Filtrazione glomerulare e sua regolazione. 8.3. Riassorbimenti e secrezioni tubulari. Riassorbimento di acqua e regolazione dell’osmolarità. Regolazione dell’equilibrio acido-base da parte della funzione renale. Omeostasi degli ioni. 8.4. Minzione. 9. Digestione e assorbimento. 9.1. Anatomia funzionale dell’apparato digerente. 9.2. I principi nutritivi. 9.3. Digestione nella bocca, nello stomaco e nell’intestino. Fegato. Movimenti intestinali. Assorbimento intestinale. Assorbimento dell’acqua. Controllo delle secrezioni e della motilità intestinale. 10. Riproduzione. 10.1. Anatomia funzionale dell’apparato riproduttore maschile e femminile. 10.2. Il ciclo mestruale. 11. Endocrinologia. 38 11.1. La comunicazione intercellulare e sua importanza nel pluricellulare. Comunicazione endocrina, paracrina e sinaptica. Classi chimiche, sintesi, trasporto e eliminazione degli ormoni. 11.2. Organizzazione generale dell’apparato endocrino. Rapporti neuro -endocrini. Retroazioni e controlli reciproci. 11.3. Le ghiandole endocrine e i loro ormoni: adenoipofisi; neuroipofisi; tiroide; paratiroidi; pancreas endocrino; corticale surrenale; midollare surrenale; gonadi. Il controllo della glicemia. La risposta allo stress. Il controllo dell’equilibrio idrico. Il controllo degli ioni. 12. Adattamenti fisiologici all’esercizio e all’allenamento. 12.1. Adattamenti del muscolo scheletrico all’esercizio e all’allenamento. 12.2. Adattamenti dell’attività cardiaca all’esercizio fisico; effetti dell’allenamento. 12.3. Adattamenti della respirazione all’esercizio fisico. 13. Adattamenti fisiologici a variazioni ambientali. 13.1. Adattamenti a breve e a lungo termine all’alta quota. 13.2. Adattamenti all’immersione. 14. Gli argomenti che verranno trattati nelle esercitazioni pratiche costituiscono parte integrante del programma. Testi di riferimento: Modalità didattiche: Modalità di accertamento: C. Guyton, J.E. Hall, Fisiologia medica, EdiSES, 2002. Lezione frontale Esame orale Pedagogia generale M-PED/01 - Pedagogia generale e sociale CFU: Professore 4 Gigliola Gori [email protected] Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi: Semestra le, 32 ore Pedagogia generale Nell’ambito della storia della pedagogia occidentale dall’antichità al XVIII secolo, il corso si propone di individuare lo specifico tema dell’educazione del corpo, attraverso la presentazione di idee, istituzioni, autori e testi che a tale aspetto hanno dedicato particolare attenzione. Programma del corso 1. Introduzione 1.1 Pedagogia ed educazione motoria:generalità 2. Il mondo antico 2.1 Paideia, ginnastica ed agonismo nell’antica Grecia 2.2 La Roma arcaica, tra Etruschi e Magna Grecia; l’educazione ellenistica; ludi dell’età imperiale e declino dell’educazione motoria 2.3 Il Cristianesimo e la paideia cristiana 3. Il Medioevo 3.1 Caratteri dell’educazione medievale 3.2 La formazione feudale e l’educazione cittadina 39 4. L’era moderna 4.1 Caratteri dell’educazione moderna 4.2 Figure e modelli della pedagogia umanistica 4.3 Il Rinascimento e l’educazione del corpo in Italia e in Europa 4.4 Il Seicento e la pedagogia borghese 4.5 Laicizzazione e razionalismo pedagogico nel Settecento Testi di riferimento: Cambi, F., Storia della pedagogia, Laterza, Bari, 1999. Modalità didattiche: Lezioni frontali Modalità di accertamento: Esame orale Sociologia della comunicazione SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi CFU: Professore 5 Ivana Matteucci [email protected] Durata: Titolo del corso: I° Semestre, 40 ore Semantica e pragmatica della comunicazione Programma del corso: vedere il programma del primo anno Teoria, tecnica e didattica degli sport di squadra I M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive CFU: Professore (Corso integrato con Teoria, Tecnica e didattica degli Sport di Squadra II) 9 CFU complessivi Guido Re Durata: Semestrale, 32 ore Titolo del corso: Teoria, tecnica e didattica degli sport di squadra I Obiettivi formativi: oggetto del corso è l’analisi degli aspetti caratteristici degli sport di squadra insieme con l’allenamento tecnico a livello giovanile. Al termine del corso gli studenti debbono essere a conoscenza dei punti do riferimento che sono alla base di un’azione didattica efficace per l’allenamento degli sport di squadra inseriti sia nell’ambito scolastico sia in quello agonistico giovanile. Questo permette di operare, oltre che ne lla Scuola, anche nei Centri di avviamento sportivo, nelle Società Sportive operanti nelle attività agonistiche delle Federazioni Sportive e nei centri di vacanza che offrono opportunità di pratica sportiva. Programma del corso: Modulo di lezioni teoriche: § principi generali che si riscontrano alla base delle più diffuse discipline sportive di squadra; § metodi di allenamento tecnico-tattico individuale e di squadra: le fasi del processo di apprendimento delle tecniche e delle tattiche individuali, l’allenamento delle tattiche di squadra; 40 § le capacità motorie, in relazione alle fasi dello sviluppo, finalizzate all’allenamento degli sport di squadra; § le problematiche collegate all’allenamento specialistico giovanile (allenamento multilaterale e multidisciplinare, abbandono sportivo) Testi di riferimento: L. Teodorescu: Teoria e metodologia dei giochi sportivi, Società Stampa Sportiva, 1984, Roma. G. Re: Allenamento per gli sport di squadra a livello giovanile, Humana Editrice, 2002, Ancona. Modalità Didattiche lezioni frontali Modalità di accertamento esame orale Teoria, tecnica e didattica degli sport di squadra II M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive CFU: Professore Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi: Programma del corso: Testi di riferimento: 2002. (Corso integrato con Teoria, Tecnica e didattica degli Sport di Squadra I) 9 CFU complessivi Riccardo E. Izzo [email protected] Semestrale, 40 ore Teoria, tecnica e didattica degli sport di squadra II Oggetto del corso è l'analisi degli aspetti caratte ristici degli sport di squadra unitamente alle metodologie di allenamento a livello giovanile. Al termine del corso gli studenti debbono essere a conoscenza dei punti di riferimento che sono alla base di un'azione didattica efficace per l'allenamento degli sport di squadra inseriti sia nell'ambito scolastico sia in quello agonistico giovanile. Questo permette di poter operare, oltre che nella scuola, anche nei Centri di Avviamento Sportivo, nelle Società Sportive operanti nelle attività agonistiche delle Fe derazioni Sportive e nei centri di vacanza che offrono opportunità di pratica sportiva. Modulo di lezioni teoriche: 1.Obiettivi e interpretazione degli sport di squadra in funzione pedagogica; 2.Le caratteristiche attuali e le tendenze nella metodologia dell’allenamento giovanile, con i processi di apprendimento delle tecniche e delle tattiche individuali e l’allenamento delle tattiche di squadra; 3.Le caratteristiche metodologiche della preparazione fisica; 4.Organizzazione, progettazione e pianificazione dell’allenamento. 5.Costruzione di un modello di lavoro, ai vari livelli nei giochi di squadra. 6.Valutazione, monitoraggio ed analisi del lavoro. 7.Studio degli aspetti generali caratterizzanti dei principali sport di squadra. Taurisano A., L’albero del Basket, Data Project Edizioni, Bologna 41 Testi di riferimento: Modalità didattiche: Modalità di accertamento: Izzo R.E., La costruzione dell’allenamento nella pallacanestro, con orientamenti metodologici di base per l’attività giovanile, dispensa. Georgevic A., DVD sulla tecnica cestistica. F.I.P., Il regolamento tecnico. Modulo di lezioni teorico-pratiche: Gli studenti si applicano, in questo modulo, allo sport di squadra della Pallacanestro con particolare riferimento a: 1.il gioco come motivazione alla conoscenza ed all’apprendimento delle tecniche e delle tattiche dei fondamentali individuali; 2.le caratteristiche tecniche, tattiche e strategiche basilari nel gioco collettivo sia per quanto riguarda l’attacco che la difesa; 3.la didattica relativa ai fondamentali individuali finalizzata all'applicazione nel gioco collettivo; 4.la gestione sul campo di un gruppo di atleti, come tirocinio per la corretta gestione dello svolgimento del lavoro in palestra. R isulta pertanto fondamentale la conoscenza della metodologia di allenamento alla quale viene dedicata particolare attenzione. Viene richiesta inoltre la conoscenza del regolamento tecnico della Federazione italiana pallacanestro. Izzo R.E., Indicazioni operative metodologiche, tecniche e didattiche per giovani cestisti (dispensa). Altre eventuali indicazioni bibliografiche verranno fornite agli studenti all’inizio delle lezioni. 1° modulo: lezioni frontali; 2° modulo: lezioni teoriche con applicazioni pratiche; tesine di approfondimento. Esame orale preceduto da prova “in itinere”. Teoria, tecnica e didattica dell’attività motoria per l’età evolutiva M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie CFU: Professore 6 Ario Federici [email protected] Durata: Titolo del corso: Semestrale, 48 ore Teoria, tecnica e didattica dell’attività motoria per l’età evolutiva La corporeità riveste un ruolo fondamentale negli apprendimenti e nei processi di maturazione della personalità nell’età evolutiva. L’attività motoria proposta a carattere interdisciplinare e multilaterale diviene nelle sue componenti fondamentali espressione comunicativa, operativa e socializzante per la crescita psico -fisica del giovane. Obiettivi formativi: Programma del corso: 42 1 Aspetti auxologici dell’età evolutiva e attività motoria 1.1. Teorie e principi applicativi della multilateralità e polivalenza delle attività motorie 1.2. Teoria, tecnica e didattica dell’attività motoria per il miglioramento delle capacità coordinative e condizionali con piccoli, grandi attrezzi ed attrezzi inusuali Testi di riferimento: Modalità didattiche: Modalità di accertamento: 1.3. Transfert e apprendimento motorio attraverso i giochi di movimento (frisbee-ultimate, elastico, go-back) 1.4. Drop-out: abbandono sportivo precoce. Analisi del fenomeno e proposte operative. 2. Attività motoria in ambiente naturale 2.1. Programmazione, tecnica, didattica dell’educazione motoria e ambientale (aspetti interdisciplinari) 2.2. L’educazione sensoriale, percorsi-vita e natura 2.3. Orienteering, trekking, mountain-bike, sci alpino, jogging. 3. Condotte motorie e area socio -affettiva 3.1. L’educazione alla legalità attraverso il movimento 3.2. Fair-play, etica e deontologia dell’educatore 3.3. Espressività corporea e comunicazione non verbale. Proposte operative. 4. Attività motoria e interdisciplinarità 4.1. Acquisizione di concetti geometrici e spaziali attraverso il movimento (abilità cognitive trasversali) 4.2. Educazione all’intercultura e attività motoria 4.3. Educazione alla salute: prevenzione infortuni nello sport, nel tempo libero, a casa, nella scuola (metodologia e tecniche) 4.4. Educazione a corretti stili di vita 4.5. Esperienze e progetti educativi scolastici 4.6. Educazione stradale e attività motoria. AA.VV., Motricità 2, Ed. Montefeltro, Urbino 1996. A. Federici, R. Dardanello, M. Valentini, Non solo parole, Edizione Montefeltro, Urbino 2004. Raccolta Bibliografica sulle Tematiche dell’attività motoria per l’età evolutiva e l’educazione alla salute (dispensa) Lezioni frontali; seminari; analisi di testi e sussidi audiovisivi Valutazione (in itinere) Esame orale Teoria, tecnica e didattica delle attività motorie di gruppo, ricreative e del tempo libero M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie CFU: Professore 5 Manuela Valentini [email protected] Durata: Titolo del corso: semestrale, 40 ore Teoria, tecnica e didattica delle attività motorie di gruppo, ricreative e del tempo libero Il corso si prefigge di creare un’educazione ed una cultura del tempo libero attraverso un approccio sistemico di azioni orientate alla formazione della persona. Obiettivi formativi: Programma del corso: 1 Parte teorica 1.1 Interventi educativi e ricreativi per il tempo libero. 1.2 Servizi ricreativi per il tempo libero. 1.3 Centri aggregativi, educativi per le diverse fasce di età (infanzia, pre -adolescenza, adolescenza, adulti ed anziani) 43 1.4 Promozione dell’associazionismo: i centri di aggregazione, ludoteche, ludobus, centri socio-educativi e ricreativi; linee progettuali, obiettivi, finalità, programmazione delle attività, tipologie di intervento. 1.5 L’educazione al tempo libero attraverso il movimento: programmazione e progettazione delle attività motorie (tecnica, didattica, proposte operative, unità didattiche, moduli). 1.6 L’operatore del tempo libero. 1.7 Le attività individuali e di gruppo, interdisciplinarità ed attività cognitive, attività socio -educative di movimento. 1.8 Le dinamiche relazionali, reti comunicative nelle attività motorie di gruppo (ruoli sociali e stili di personalità). 1.9 Servizi per l’integrazione ed il rispetto delle diverse culture. La documentazione dei progetti. Metodologia. 1.10 La comunicazione motoria, ruoli socio -motori, condotte, cooperazione. 1.11 La form azione permanente. 2. Parte pratica 2.1. Didattica ed esperienze di attività motorie di gruppo. 2.2. L’espressività corporea, attività motoria come linguaggio: programmazione delle attività espressive e ricreative (mimo, danza, teatro), unità didattiche, tecniche operative. 2.3. La comunicazione non verbale, lo sviluppo della creatività e delle relazioni interpersonali. Musica, corpo e comunicazione espressiva. 2.4. Tecnica e didattica dell’attività motoria di gruppo, ricreativa e del tempo libero con l’uso di attrezzi non codificati, inusuali e di fortuna. Testi di riferimento: Modalità didattiche: Modalità di accertamento: 44 M. Valentini, R. Dardanello, Educare al tempo libero, Ed. Montefeltro, Urbino 2002. Lezione frontale per la parte teorica; per la parte pratica laboratori (esercitazioni ed esperienze tecnico -operative in palestra con l’utilizzo di telecamera, macchina fotografica). Esame orale. Valutazioni scritte Valutazione della parte pratica. Gli studenti che non hanno la valutazione pratica, prima di sostenere l’esame, devono prendere contatto con il docente. Corso di Laurea Triennale Terzo Anno (Vecchio Ordinamento) 45 46 Alimentazione e Nutrizione Umana BIO/10 – Biochimica CFU: (Corso integrato con Igiene generale e applicata) 9 crediti complessivi Piatti Elena [email protected] Professore Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi : Programma del corso: Testi di riferimento: Modalità didattiche: Modalità di accertamento: Orario ricevimento studenti semestrale, 36 ore Alimentazione e Nutrizione Umana Il corso si propone di approfondire la problematica dell’alimentazione in generale ed in particolare degli sportivi Valutazione dello stato nutrizionale Metodi diretti Metodi indiretti Valutazione dello stato nutrizionale negli sportivi Composizione corporea: modelli analitici di misurazione Composizione corporea, stato di nutrizione e stato di salute Modelli bicompartimentali Modelli multicompartimentali Valutazione del dispendio energetico Misura del dispendio energetico Fattori che influenzano il dispendio energetico Valutazione del dispendio energ etico nelle varie attività sportive Valutazione del fabbisogno di energia Fabbisogni di: Vitamine Minerali Metabolismo ed attività fisica Termoregolazione e reidratazione degli sportivi Stress ossidativo e sostanze antiossidanti (Giancarlo Topi, L’alimentazione dell’atleta, Lombardo Editore in Roma) (lezione frontale) (integrato con Igiene generale ed applicata) (lunedì e martedì dalle o re 16.00 alle ore 17.00) Biomeccanica M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie CFU: Professore 3 Nicola Silvaggi Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi: Semestrale, 24 ore Biomeccanica Il corso si propone di fornire allo studente nozioni specifiche delle leggi della fisica applicate al movimento umano e alla meccanica muscolare, oltre alla conoscenza dei principi di funzionamento delle strumentazioni elettroniche per la valutazione biomeccanica. 47 Programma del corso: PROGRAMMA LEZIONI TEORICHE - Leggi della meccanica - Contrazione muscolare - Regimi di contrazione muscolare - Meccanismi della forza - Espressioni della forza - Elettromiografia di superficie - Principi di funzionamento delle strumentazioni PROGRAMMA ESERCITAZIONI PRATICHE - Analisi di uno SJ con misurazione simunltanea della variazione della posizione e velocità del baricentro. Analisi di movimenti alla leg-press con misurazione simultanea della variazione angolare al ginocchio e della velocità di spostamento del carico - Costruzione di una curva F/V con esercizio alla panca - Nozioni generali sulla piattaforma di forza e analisi di uno SJ, CMJ, Drop Jump eseguiti su piattaforma di forza con misurazione della variazio ne angolare al ginocchio - Analisi del segnale elettromiografico durante Drop Jump eseguito a diverse altezze di caduta, studio del fenomeno del ritardo elettromeccanico, studio della relazione fra forza isometrica e segnale elettromiografico Testi di riferimento: Bosco C. “LA FORZA MUSCOLARE. Aspetti fisiologici ed applicazioni pratiche”. S.S.S. Roma, 1997 Dispense fornite dal docente Lezione frontale Modalità didattiche: Modalità di accertamento: Esame orale Diritto dell'Unione Europea IUS/14 Diritto dell’Unione Europea CFU: 2 Professore Marcello Pierini [email protected] Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi: Semestrale, 16 ore Diritto dell'Unione Europea Il corso fornisce gli strum enti storici, tecnici e giuridici necessari per poter comprendere la nascita, l’evoluzione e la portata invasiva del sistema comunitario, nonché per poter comprendere le principali problematiche che sono alla base dell'attuale fase di costruzione dell’Unione Europea. Programma del corso 48 INTRODUZIONE 1.1 La costruzione storica della Comunità Europea e la sua evoluzione: la CECA, la CEE, l'Euratom. 1.2 Allargamento della Comunità: da 6 a 15 Stati. 1.3 L'ultimo allargamento della Comunità: da 15 a 25 Stati membri 1.4 La revisione dei trattati. 1.5 L’Atto Unico Europeo, il Trattato di Maastricht, il Trattato di Amsterdam, il Trattato di Nizza. 1.6 La Carta dei Diritti Fondamentali. 1.7 I lavori della Convenzione per la futura Costituzione dell’Unione. La discussione di questo particolare aspetto è strettamente connesso alla firma del nuovo trattato costituzionale da parte della conferenza intergovernativa. LA STRUTTURA ISTITUZIONALE 2.1 Il Consiglio Europeo 2.2 Il Consiglio 2.3 La Commissione Europea 2.4 Il Parlamento Europeo 2.5 La Corte di Giustizia e il Tribunale di primo grado 2.6 La Corte dei Conti 2.7 Il Comitato Economico e sociale Europeo 2.8 Il Comitato delle R egioni 2.9 I Comitati e la comitologia Parte terza Le NORME 3.1 I principi del diritto comunitario 3.2 Legislazione secondaria: § Regolamenti § Direttive e direttive self executing § Decisioni 3.3 Gli atti non vincolanti: Raccomandazioni e pareri 3.4 La supremazia del diritto comunitario sul diritto interno 3.5 Cenni sulla protezione giurisdizionale nel diritto comunitario IL MERCATO INTERNO E LE LIBERTÀ FONDAMENTALI 4.1 Il completamento del mercato interno 4.2 La libera circolazione delle merci 4.3 La libera circolazione dei capitali 4.4 La libera circolazione dei servizi 4.5 La libertà di stabilimento e la libera circolazione dei lavoratori subordinati e autonomi Testi di riferimento: Tesauro, Diritto Comunitario, CEDA M Padova, ultima edizione. Durante le lezioni verranno distribuite dispense ad hoc. Modalità didattiche: lezioni alternate con 2 lezioni pratiche e 1 o 2 seminari Modalità di accertamento: Esame orale per gli studenti iscritti al secondo anno del corso in Scienza e Tecnica dell’Attività Sportiva; partecipazione ai seminari e prova scritta per i CFU. 49 Igiene Generale e Applicata MED/42 Igiene generale e applicata CFU: Professore Durata:(corsivo) Titolo del corso: Obiettivi formativi: Programma del corso 50 (Corso integrato con Alimentazione e nutrizione umana) 9 crediti complessivi Giorgio Brandi [email protected] Semestrale, 36 ore . Igiene Generale e Applicata Definire lo stato di salute e i concetti di rischio e fattori di rischio per la salute umana; conoscere le principali patologie infettive e cronico-degenerative; conoscere le misure atte a prevenire, limitare o eliminare la diffusione di malattie trasmissibili; conoscere gli aspetti generali delle problematiche ambientali; conoscere gli elementi fondamentali della prevenzione. Definizione e scopi dell’Igiene Cenni di Microbiologia: struttura, classificazione e fisiologia dei microrganismi. Rapporti ospite parassita: simbiosi, parassitismo, patogenicità. Dallo stato di salute alla malattia Definizione di salute. Fattori che condizionano il passaggio dalla salute a malattia. Modelli eziopatogenetici. Principi generali di epidemiologia Lo stato di salute della popolazione. La valutazione del rischio. Gli studi epidemiologici Epidemiologia generale delle malattie infettive Eziologia, Distribuzione, Riserve e modalità di trasmissione. Principi generali di prevenzione Dalla prevenzione alla promozione della salute. I vari livelli di prevenzione. La prevenzione delle infezioni. Nozioni generali di profilassi. Le difese dell’organismo contro le infezioni. Il sistema immunitario e la risposta immune. Immunoprofilassi attiva e passiva. Epidemiologia e profilassi delle seguenti malattie infettive. Malattie infettive a prevalente diffusione aerea: Influenza, Meningite,Tubercolosi, Morbillo, Rosolia. Malattie infettive a prevalente diffusione enterica: Epatite A, Febbre tifoide,Colera. Malattie infettive a prevalente diffusione ematica e/o sessuale: AIDS, Epatiti B, Epatite C. Malattie tossinfettive: Tetano Le malattie multifattoriali. Il modello multifattoriale. I fattori di rischio genetici, comportamentali, ambientali. Generalità sulla epidemiologia e prevenzione di: malattie cardiovascolari, tumori, diabete, broncopneumopatie, allergie. Ambiente di vita e di lavoro Inquinamento ambientale (acqua, aria, suolo) e riflessi sulla salute Inquinamento degli ambienti confinati. Generalità sull’igiene della scuola e degli ambienti sportivi Igiene dell’alimentazione: Fabbisogno alimentare e malnutrizione da carenza e da eccesso di principi nutritivi. Infezioni, tossinfezioni e intossicazioni alimentari. Cenni sulla conservazione degli alimenti. L’Organizzazione Mondiale della Sanita’. Testi di riferimento: -Boccia , Ricciardi, De Giusti, La Torre. IGIENE GENERALE della scuola e dello sport. Editore: Idelson-Gnocchi -Barbuti, Be llelli, Fara, Giammanco. IGIENE. Monduzzi Editore, Bologna. Modalità didattiche: Lezioni frontali Modalità di accertamento: Esame orale Medicina dello Sport MED/09 Medicina Interna CFU: Professore 6 Ivano Testa [email protected] Durata: Titolo del corso: Semestrale, 48 ore Medicina dello sport Obiettivi: formativi: L’insegnamento della Medicina dello Sport prevede che gli studenti siano dotati delle basi scientifiche e della preparazione teorica pratica necessaria (anche ai sensi della direttiva europea) che permetta un livello di autonomia professionale, decisionale ed operativa caratterizzata da un approccio realistico ai problemi della salute legati all’attività sportiva sia in soggetti sani che in portatori di varie e comuni patologie. Si passerà dalle conoscenze teoriche essenziali della Medicina Sportiva alle possibili applicazioni nel campo professionale con ricerca della valutazione critica dello stato di salute di un individuo con una visione unitaria dello stesso. Sulla base delle conoscenze fondamentali della fisiopatologia e delle patologie dell’organo e d’apparato verranno stimolate le capacità individuali di autovalutazione per affrontare e risolvere responsabilmente i problemi sanitari prioritari legati all’esercizio sportivo sia dal punto di vista preventivo che da quello diagnostico e prognostico. Saranno inoltre stimolate alcune conoscenze di base del percorso terapeutico di alcune più comuni patologie. Una particolare cura verrà posta nell’individuare le possibili collaborazioni con le diverse figure professionali sanitarie che possono intersecarsi con la corretta applicazione dell’attività sportiva. Verranno proposti argomenti di medicina con potenziale impatto sull’attività fisica di tipo amatoriale ed agonistico; viceversa saranno trattate anche affezioni con rapporto causale riconducibile ad attività sportive non correttamente condotte . Programma: 1) Valore clinico dell’attività fisica; patologie connesse all’inattività fisica; valutazione dei livelli di attività fisica individuali; concetti clinici di attività fisica pianificata; fisiopatologia della capacità aerobica, forza muscolare, flessibilità e composizione 51 corporea; limiti ed eccessi dell’attività fisica. Metodi di valutazione. Attività sportiva e benefici sulla salute per patologie di grande penetranza. 2) Coronaropatie. Incidenza, tipo, associazione tra attività fisica e riduzione della mortalità cardiaca, meccanismi attraverso i quali l’attività fisica previene patologie cardiache. 3) Cuore e sport. Patologie cardiache, valutazione attività sportiva in cardiopatici. Criteri clinici e strumentali atti a definire il quadro obiettivo e la prognosi a distanza. Criteri di certificazione di idoneità all’attività sportiva in soggetti portatori di cardiopatie latenti o evidenti. 4) Sport e peso corporeo. Criteri di valutazione degli eccessi e dei difetti di peso corporeo. Patologie derivanti da eccesso ponderale e obesità. Programmi combinati di dieta -attività fisica. Modificazioni della distribuzione del grasso corporeo indotte dall’attività fisica. Patologie secondarie correlate all’obesità. Criteri di valutazione all’idoneità sportiva in soggetti obesi 5) Diabete e sport. Classificazione e diagnosi del diabete. Concetti clinici dell’insulino-resistenza. Metodi di valutazione e autovalutazione del compenso della malattia. Programma personalizzato dell’attività fisica del paziente diabetico. Complicanze del diabete mellito e attività sportiva. Principi di terapia del diabete mellito ed implicazioni relative allo sport. 6)O steoporosi e sport. Densità ossea, criteri valutazione. Tono calcico, patologie legate alla diminuzione del tono calcico e relative cause. Sindromi da immobilizzazione. 7) Endocrinologia ed attività fisica. Principali patologie endocrine presenti in pazienti praticanti sport. Criteri di valutazione, ammissione o esclusione. Riflessi endocrini indotti dall’attività sportiva. Ritmi biologici circadiani e ultradiani. Terapie endocrine e riflessi sull’attività sportiva. 8) Malattie dell’apparato respiratorio e attività sportiva. Clinica dell’individuazione di patologie respiratorie evidenti o latenti. Asma bronchiale acuta, cronica, cronica riacutizzata. Criteri di valutazione. 9) Comuni lesioni sportive 10) Problematiche relative al doping 11) Il primo soccorso nella pratica sportiva e la rianimazione cardiorespiratoria 12) Diagnostica per immagini applicata alla medicina dello sport. Testi di riferimento: Pigozzi F. Parisi A. – Manuale di Medicina dello Sport – Società Editrice Universo Del Monte-Faina – Valutazione dell’atleta- UTET Editore Cappa – Endocrinologia dell’esercizio fisico- UTET Editore Satriano G.- Nozioni di primo intervento a cura della Federazione Medico Sportiva Italiana Calligaris A. – Elementi di pronto soccorso nello sport- Società Stampa Sportiva, Roma Modalità didattiche: Modalità di accertamento: Lezioni frontali 52 Esame scritto e/o orale Metodologia e tecnica del gioco e della animazione M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie CFU: Professore 5 Manuela Valentini [email protected] Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi: semestrale, 40 ore Metodologia e tecnica del gioco e della animazione Gioco ed animazione: due contesti intersecanti. Il gioco e l’animazione possiedono funzioni formativa, educativa e relazionale. Favoriscono lo sviluppo delle aree cognitiva, motoria e sociale, degli aspetti emotivi e creativi mediante la continua ricerca attiva di soluzioni sempre diverse ed efficaci alle varie situazioni-problema. Programma del corso: Testi di riferimento: Modalità didattiche: Modalità di accertamento: 1 Parte generale 1.1 Il significato di gioco. 1.2 I benefici del gioco. 1.3 Giochi giusti nel giusto contesto. 1.4 Il significato di animazione. 1.5 Chi è l’animatore. 1.6 Dove opera l’animazione. 2 Parte specifica 2.1 Giochi, grandi giochi e tornei. 2.2 Giochi di movimento. 2.3 Giochi con attrezzi non codificati e di fortuna. 2.4 Giochi popolari e tradizionali. 2.5 L’animatore: mediatore di relazioni interpersonali. 2.6 L’animatore e il suo ruolo sociale. 2.7 Cultura dell’animazione. 2.8 Diversi modi di attuare l’animazione. 2.9 L’importanza della comunicabilità nel gioco e nell’animazione. 2.10 Il rispetto delle regole nell’attività ludica. 2.11 Aspetti psicologici nell’animazione e nel gioco. 2.12 Il primo impatto con l’utente. 2.13 La gestualità e lo spazio fisico nella conduzione dell’attività ludica. 2.14 L’importanza del linguaggio visivo e delle relazioni psicologiche con gli altri in attività ludiche e di animazione. 2.15 Il comportamento: strumento di comunicazione. M. Valentini, R. Dardanello, A. Federici, L’arte del gioco e dell’animazione, Ed. Montefeltro, Urbino, 2003. Lezione frontale; tesine di approfondimento. Esame orale. Valutazioni scritte. Statistica Medica MED/01 Statistica Medica CFU: Professore Durata: 3 Marco B.L. Rocchi [email protected] Semestrale, 24 ore 53 Titolo del corso: Obiettivi formativi: Statistica medica Il corso si propone di fornire allo studente una formazione statistica di base, non disgiunta dalla acquisizione di una capacità operativa di fronte a problematiche concrete. Programma del corso 1. Popolazione, campione e campionamento 2. Rappresentazione di dati 3. Scala di misura delle variabili 4. Principali indici di posizione (media aritmetica, media geometrica, media armonica, mediana, moda) e di dispersione (intervallo di variazione, varianza, deviazione standard, coefficiente di variazione, quartili, distanza interquartile) 5. Regressione e correlazione 6. Principali distribuzioni: binomiale, Poisson, Gaussiana 7. Distribuzioni campionarie: distribuzione della media campionaria, distribuzione t di Student 8. Test di significatività: z-test su singolo valore, z-test si campione, t-test, test chi-quadro, rassegna di altri test parametrici e non non parametrici 9. Intervalli di confidenza per medie e proporzioni Testi di riferimento: Rocchi M.B.L., Elementi di Statistica per le applicazioni biomediche, in corso di stampa Rocchi M.B.L., Bellagamba S., Esercizi svolti di statistica medica, Le Goliardiche, Trieste, 2003 Modalità didattiche: Lezioni frontali Modalità di accertamento: Prova scritta, colloquio orale Teoria, Tecnica e Didattica dell’Attività Motoria Adattata M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie CFU: Professore 5 Vincenzo Biancalana [email protected] Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi: semestrale , 40 ore Teoria, Tecnica e Didattica dell’Attività Motoria Adattata Obiettivo del Corso sarà quello di fornire allo studente le conoscenze teoriche e metodologiche a riguardo dell’attività motoria per soggetti in situazione stabile o transitoria di difficoltà. Nello specifico saranno considerate le problematiche derivanti da disturbi dello sviluppo cognitivo, sensomotoria e affettivo relazionale, con argomentazioni riguardanti le diverse tipologie di handicap, il disagio psicologico e la psicosomatica della prima infanzia. Programma del corso: 54 Prima parte IL “dramma” della nascita e la fantasmatica fusionale; Il dialogo tonico, lo spazio fusionale e il gioco simbolico; La psicosomatica della prima infanzia e sintomatologia depressiva infantile; Le teorie dello sviluppo infantile; Le teorie dell’attaccamento; Disturbi dello sviluppo sensomotoria, cognitivo e relazionale; Il Darwinismo neurale; Le diverse tipologie di Handicap: motorio, sensoriale, psichico, l’autismo e le psicosi infantili; L’autonomia cognitiva; Ritardo mentale; Handicap e svantaggio relazionale; Le paralisi cerebrali infantili; Deficit d’attenzione e iperattività (ADHD). Seconda parte Educazione motoria, handicap e disturbi dell’apprendimento; Il controllo delle problematiche comportamentali; La valutazione psicomotoria delle disabilità; Le aprassie; La rieducazione psicomotoria; Gioco e terapia in rieducazione. La rieducazione funzionale; Metodiche di Rieducazione: articolazione della spalla, ginocchio e della caviglia; Testi di riferimento: Modalità didattiche: Modalità di accertamento: del V. Biancalana, “Introduzione allo studio dello sviluppo infantile” Montefeltro Ed., 2004. Un testo a scelta tra quelli presentati dal Docente durante il corso delle lezioni. Lezione frontale Esame orale Teoria, tecnica e didattica dell’attività motoria per l’età adulta e anziana M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie CFU: Professore 5 Ario Federici [email protected] Durata: Titolo del corso: Semestrale, 40 ore Teoria, tecnica e didattica dell’attività motoria per l’età adulta e anziana L’intento dell’azione formativa proposta in questo corso tende ad affrontare la centralità di una cultura dell’attività motoria che favorisca l’autonomia e l’autosufficienza della persona anziana, della salute ed il m iglioramento della qualità della vita. Obiettivi formativi: Programma del corso: Aspetti psico-sociali dell’invecchiamento 1 L’età adulta e capacità di prestazione motoria. 2 Aspetti geriatrici e gerontologici della senescenza. Caratteristiche dell’involuzione motoria sui div ersi apparati 1 Salute, qualità di vita e stili di vita nell’anziano. 2 Teoria, tecnica e didattica dell’esercizio fisico (capacità coordinative e condizionali). 55 Testi di riferimento: Modalità didattiche: Modalità di accertamento: 3 Prevenzione dell’osteoporosi. 4 Prevenzione delle cadute e disabilità. 5 Test di valutazione. Programmazione delle attività 1 Attività e schemi motori di base. 2 Attività motoria in palestra, ginnastica posturale e vita di relazione. 3 Attività sportiva, fini ed obiettivi. Animazione e tempo libero (Università della terza età, centri di aggregazione e vacanza) 1 Attività in ambiente naturale, attività interdisciplinari. 2 Cultura e attività ludica per la terza età. 3 La casa Albergo e le attività ludico-motorie. 4 Fitness e ginnastica in acqua. 5 Progettazione ed esperienze di attività A. Federici e AA.VV., Sportivamente anziano, Ed. Montefeltro, Urbino 2000. A. Federici, Una vita in cammino. Progettazione di attività motorie per la terza età, Ed. Montefeltro, Urbino 2001. Lezioni frontali, lavori di gruppo (pratiche), seminari monotematici, analisi di testi e sussidi audio -visivi. Valutazioni, esame orale. Teoria, Tecnica, Didattica dell’attività motoria preventiva e compensativa M-EDF01 Metodi e didattiche delle attività motorie CFU: Professore 5 Emilio Cecchini [email protected] Durata: Titolo del corso: semestrale, 40 ore Teoria, tecnica, didattica dell’attività motoria preventiva e compensativa 1 - Passaggio dalla concezione empirico -meccanicista del movimento a quella costruttivistico-strutturalista ( metodo di studio e di intervento tecnico-operativo) 2 - Conoscenza delle anomalie e alterazioni della struttura corporea dell’età giovanile e adulta 3 - Conoscenza e competenze dei metodi e delle tecniche di intervento rieducativi 4 - Applicazione delle competenze acquisite alla equilibrazione e ri-equilibrazione delle anomalie della architettura corporea durante l’età evolutiva, in particolare come forma di prevenzione delle stesse 5 - Applicazione delle competenze acquisite per la riduzione delle alterazioni ed il recupero della funzionalità fisiologica nell’età adulta e geriatrica e come acquisizione del movimento per una cultura di benessere ed equilibrio nella vita di relazione Obiettivi formativi: Programma del corso: 56 PARTE TEORICA 1. L’aspetto meccanico del movimento 2. Le forze interne e il loro esame: ossa, articolazioni, muscoli . 3. Le forze esterne: il peso dei segmenti corporei- la forza muscolare e la resistenza - l’azione della forza di gravità –le variazioni della forza di gravità 4. I principi della morfologia dello sviluppo posturale . 5. Inerzia – carico addizionale – le condizioni che presiedono alla esecuzione dei movimenti – principio delle leve – leggi dell’equilibrio – disponibilità e predisposizione neurofisiologica . 6. Nozioni di biomeccanica e meccanica articolare 7. L’aspetto psicologico e pedagogico del movimento umano 8. Generalità e posizione psichica in chiave strutturalistica dei problemi dello spazio, del tempo, dei rapporti e delle relazioni sul piano delle azioni e delle operazioni 9. Causalità fisica e causalità operativa 10. Lo Strutturalismo come corrente di pensiero:aspetti teoretici 11. Lo Strutturalismo Psicomotorio didattico 12. Applicazione dello Strutturalismo Psicomotorio nell’attività motoria preventiva e compensativa 13. La Tematica dei contatti nello sviluppo ontogenetico 14. La costituzione dello spazio percettivo- rappresentativo – matematico. 15. L’educazione e la ri-educazione psicomotoria 16. La differenza fra educazione psicomotoria e Strutturalismo Psicomotorio 17. La Tematica addominale 18. L’educazione e la ri-educazione respiratoria 19 La Scoliosi: classificazione, generalità e orientamenti chinesiologici PARTE TECNICO-OPERATIVA 1. La chinesiterapia nel trattamento delle scoliosi: nuovi orientamenti metodologici secondo il Gruppo di Studio della Scoliosi e delle patologie vertebrali (Dott. Sibilla/ NegriniFond.Pro Juventute Don C. Gnocchi Mi.) 2. Trattamento chinesiterapico dei paradismorfismi del rachide. 3. Trattamento chinesiterapico dei paramorfismi degli arti inferiori.(cenni) 4. Trattamento delle alterazioni toraciche. 5. L’educazione respiratoria nel trattamento dei paramorfismi. 6. Gli aspetti meccanici dei metodi delle tecniche (Klapp Niederhoffer-Mezières-IOP-S.Pm. ecc.) usati nei trattamenti delle più frequenti anomalie corporee – 7. L’esame posturale -funzionale. 8. Il trattamento delle deviazioni sul piano sagittale: lordosi e cifosi. 9. La prevenzione nella scoliosi. 10. La scoliosi idiopatica: approccio rieducativo 11. Applicazioni delle reazioni di equilibrio in rieducazione. 12.La chinesiterapia nel trattamento della scoliosi minore. 13.Postura -Equilibrio -Coordinazione. 14. La prevenzione e il trattamento chinesiterapico dell’osteoporosi 15.Ergonomia : principi e applicazioni pratiche 16. Relazione fra sistema dell’equilibrio e colonna vertebrale per quanto riguarda la patogenesi della scoliosi e la sua evolutività 17. Postura,Equilibrio,Coordinazio ne 18. La rieducazione posturale 57 Testi di riferimento: A. Muzzarelli – E. Cecchini - La Ginnastica Correttiva Urbania 2003 (3° ed.) Dispensa appunti lezioni a.a. Modalità didattiche: Lezione frontale, tesine di approfondimento, attività pratica Modalità di accertamento: esame orale preceduto da verifica scritta 58 Stibu Corso di Laurea Triennale Insegnamenti opzionali 59 60 AEROBICA e STEP M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive CFU: Professore 4 Silva Casadei Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi: Semestrale, 32 ore Aerobica e step Gli obiettivi sono quelli di fornire i concetti fondamentali e le abilità pratiche nelle due discipline. Il corso si propone la formazione di figure professionali competenti nell’attività motoria preposta al mantenimento del benessere psicofisico permanente. Coloro che supereranno l’esame con votazione non inferiore a 25/30, potranno avvalersi della qualifica di Istruttore di 1° livello di Aerobica rilasciata da C.S.E.N. ente di promozione sportiva riconosciuto dal C.O.N.I.; inoltre potranno ottenere la qualifica di Gym Trainer di Ginnastica Aerobica e Fitness rilasciata dalla F.G.I. con modalità che saranno presentate all’ inizio del corso Programma del corso: 1. Criteri per lo svolgimento di una lezione tipo di aerobica e di step • Suddivisione di una lezione nelle sue fasi. • Indicazioni sul coinvolgimento fisiologico durante l’esecuzione delle varie fasi. • Movimenti controindicati. • Analisi biomeccanica dei principali passi nella pratica dello step • Didattica per il condizionamento del tono-trofismo muscolare 2. didattici • • • • Professionalità dell’insegnante e utilizzo di ausili Didattica specifica. Cueing Creatività metodologica. I principi dell’allenamento 3. Tecnica specifica in aerobica, step • Postura. • Passi base. • Allungamento muscolare • B.P.M.musicali adeguati • Programmi della F.G.I settore ginnastica generale sezione arobica 4. Logica educativa • Caratteristiche del “circuito” nel fitness • I benefici dell’attività motoria permanente • Concetti base delle Ginnastiche Dolci; tecniche di riferimento. • Aspetti posturali • Didattica specifica • Sviluppo di una lezione standard di ginnastica dolce 61 Testi di riferimento: Casadei S., Ghiandoni L. Aerobica, ed. S.S.S. Roma, ‘96 Casadei S. La logica educativa nell’attività motoria, S.S.S., Roma ‘02 Modalità didattiche: Modalità di accertamento: lezione frontale ed esercitazioni pratiche dimostrazione pratica della lezione standard ed esame orale Attività sportiva scolastica M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive CFU: Professore 5 Giuseppe Cindolo Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi: semestrale, 40 ore Attività sportiva scolastica Il corso si propone di approfondire le problematiche delle attività motorie e sportive nelle strutture a carattere scolastico e educativo. Programma del corso: Origini e scopi dello sport scolastico Le attività ludico -motorie nella scuola elementare Le attività sportive nella scuola media di I e II grado I GG.SS.: costituzione e statuto I giochi della gioventù I campionati studenteschi L’associazionismo scolastico Lo sport scolastico per i diversamente abili Il CONI, le Federazioni sportive e il MIUR: accordi e convenzioni per lo sport nella scuola Legislazione sportiva scolastica Regolamento e limiti dello sport scolastico Le attività sportive scolastiche autorizzate I campionati Comunali, Regionali e Nazionali Organizzazione dello sport scolastico e marketing Testi di riferimento: - “Educazione Fisica e sport nella scuola”, Rivista di cultura e informazione delle scienze motorie – Roma - Pino Valenti, “Marketing e Comunicazione nell’organizzazione sportiva” – Centro programmazione editoriale S. Prospero (MO) - Altri testi e dispense verranno comunicati dal Doce nte Modalità didattiche: Lezione frontale Modalità di accertamento: esame orale 62 Attività Subacquee M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive CFU: Professore 4 Brunello Raffone Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi: Semestrale, 32 ore Attività Subacquee Sviluppo dell’acquaticità appresa con i corsi di nuoto, conoscenza ed utilizzazione delle attrezzature per l’immersione con ARA (Auto Respiratore ad Aria) in piscina. Acquisire padronanza della propria emotività in un ambiente sconosciuto (acqua) imparando a gestire le varie problematiche che si possono presentare. Le conoscenze acquisite possono essere utilizzate per l’eventuale conseguimento di un brevetto Open Water. Programma del corso: (Il rilascio dei brevetti e tesseramenti alle Federazioni Sportive, compreso quello per Assistente Bagnanti, sono disciplinati autonomamente dalle norme di ogni singola Federazione). t Equipaggiamento; t Principio di Archimede; t Legge di Bayle –Gay – Lussac – Henry; t Segnali subacquei; t Barotraumi; t Peculiarità fisiche subacquee; t Sistema di coppie; t Respirazione; t Decompressione; t Problemi dell’immersione; t Tecniche d’emergenza; t Piano d’immersione; t Entrata in acqua; t Preparazione all’esame. Testi di riferimento: Modalità didattiche: Modalità di accertamento: Saranno indicati all’inizio del corso Lezioni frontali e lezioni pratiche Test a risposta multipla ed esame orale Danza educativa M-EDF/01 – Metodi e didattiche delle attività motorie CFU: Professore Durata: 4 Valeria Bin [email protected] Semestrale, 32 ore 63 Titolo del corso: Obiettivi formativi: Programma del corso Danza Educativa Il corso ha lo scopo di creare figure professionali che sappiano avviare l'inserimento della danza sia all'interno del percorso scolastico istituzionale (come strumento formativo della persona, nell'ambito dei linguaggi espressivi e dell'educazione alle arti), sia nell'ambito delle attività motorie ricreative e del tempo libero. Si rivolge non solo a studenti che già praticano la disciplina della danza, ma in particolare a tutti coloro che si interessano ad una visione della danza attenta alle molteplici implicazioni pedagogiche, formative e relazionali ad essa collegate. Offre un percorso teorico e metodologico chiaro e lineare, ricco di spunti di riflessione e suggerimenti operativi. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 1. 2. 3. Insegnamenti teorici La danza educativa come formazione della persona, come linguaggio ed esperienza educativa. Sua definizione. Principi guida di un percorso educativo attraverso la danza ( finalità, obiettivi, metodologie, pratiche attuative). Il progetto a tema. Il danzaeducatore. Metodologia e didattica: obiettivi di movimento (corpo, spazio, dinamica, relazione). Obiettivi generali della danza educativa. Musica e danza: relazione di libera interdipendenza; scelte musicali idonee alla lezione di danza educativa. Storia della danza nell’educazione: dai primitivi ai primi dell’ottocento; l’ottocento ed il novecento. Insegnamenti pratici Analisi del movimento: esercitazioni su consapevolezza co rporea, corpo, spazio, dinamica, relazione. Improvvisazione-esplorazione individuale e a gruppi. Composizione. Metodologie applicative della danza educativa: utilizzo, durante il laboratorio, di materiali vari, oggetti, immagini fotografiche e video, musiche registrate e dal vivo. Testi di riferimento: F. Zagatti. Oggi a scuola ho fatto danza. Bologna, Mousikè studi e ricerche, 1999. M. Gough. A tu per tu con la danza. Bologna, Mousikè progetti educativi, 2002. Modalità didattiche: Lezione frontale teorica, lezioni pratiche Modalità di accertamento: Esame orale. Fondamenti di equitazione M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive CFU: Professore Durata: 64 5 Paolo Del Grande [email protected] Semestrale, 40 ore Titolo del corso: Obiettivi formativi: Programma del corso: Fondamenti di equitazione Studiare la personalità del cavallo attraverso la sua evoluzione filogenetica, per arrivare ad una comprensione del rapporto uomo-cavallo, e studiare le origini della equitazione militare e da lavoro, per comprendere il significato sportivo delle odierne discipline equestri. Origine e evoluzione del cavallo. Razze a sangue caldo e a sangue freddo. Struttura e principali parti anatomiche. Caratteri esteriori e segni particolari che ne permettono la identificazione. Equitazione antica, medioevale e moderna. Equitazione da lavoro e militare e attuali discipline equestri derivate. Evoluzione della bardatura: le imboccature, la sella, le staffe. La ferratura. Alimentazione e scuderizzazione. Avvicinamento al cavallo: reazioni di fuga, di aggressione, di opposizione. Governo della mano: pulizia dell’animale, massaggio cutaneo, controllo del suo stato fisico, rapporto di fiducia con l’uomo. Cenni sull’ammansimento (doma) e addestramento di base. Il lavoro da terra: la capezza e la longia, le pressioni e la direzione. Le più comuni bardature per il servizio da sella. Il lavoro montato. Mezzi a disposizione (aiuti) del cavaliere per trasmettere al cavallo la propria volontà: avanzare, cambiare direzione, arrestarsi, arretrare. L’equilibrio fisico e mentale del cavaliere. Testi di riferimento: Dispense fornite dal docente Modalità didattiche: Lezioni frontali e esercitazioni pratiche presso un Centro ippico Modalità di accertamento: Esame orale La lingua dello sport L-FIL-LET/10 – Letteratura italiana CFU: Professore 5 Giorgio Nonni [email protected] Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi: Semestrale, 40 ore La comunicazione sportiva. Il corso si propone di indagare la storia e l’evoluzione del linguaggio sportivo, con particolare riguardo alle interrelazioni tra sport, lingua e letteratura. Saranno oggetto di studio i fenomeni morfologici, sintattici e lessicali del linguaggio sportivo. Specifica attenzione sarà riservata ala decodificazione della terminologia tecnica delle varie discipline (gergalismi, innesti linguistici stranieri ecc.). Programma del corso: 1. Storia del giornalismo sportivo. Origini ed evoluzione del linguaggio giornalistico dal primo Novecento ai nostri giorni. Il ruolo della stampa sportiva nella società moderna. 2. Le parole dello sport - Le parole sullo sport 65 Le parole della terminologia sportiva. Il e l ssico del calcio, del tennis, del basket e del volley – Metodologia e linguaggio della comunicazione sportiva scritta. Lo sport parlato. 3. Seminario ‘Sport e letteratura’ Il do tt. Gianluca Montinaro coordinerà un seminario di studi sui testi di narrativa consigliati agli studenti. Testi di riferimento: 1. Italo Cucci – Ivo Germano, Tribuna stampa. Storia critica del giornalismo sportivo da Pindaro a Internet, Il Minotauro Editore, 2004. 2. Maddalena dalla Volpe, Le professioni della comunicazione, Carocci, 2002. 3. Un testo a scelta tra i seguenti: Javer Marias, Selvaggi e sentimentali. Parole di calcio, Einaudi, 2000; Gian Luca Favetto, A undici metri dalla fine, Mondatori, 2002; Vladimir Dimitrijevic, La vita è un pallone rotondo, Adelphi, 2000; Darwin Pastorin, Tempi supplementari. Pane, calcio e fantasia, Feltrinelli, 2002; Eduardo Galeano, Roberto Bolano, Osvaldo Soriano ed altri, 10 Cuentos de futbol, Mondatori, 2002; Fe rnando Acitelli, Il tempo si marca a uomo, Limina, 2004, Gerhard Vinnai, Il calcio come ideologia. Sport e alienazione nel mondo capitalista, Guaraldi, 2004. Modalità didattiche: Lezioni frontali approfondimento. Modalità di accertamento: e seminari di Esame orale. Musica applicata alla tecnica ed alla didattica delle attività motorie M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie CFU: Professore 4 Giuseppe Magaletta Durata: Titolo del corso: semestrale, 32 ore Musica applicata alla tecnica ed alla didattica delle attività motorie Il corso teorico -pratico ha finalità di far conoscere agli studenti la tecnica e la didattica dei movimenti ginnici applicati alla musica. Infatti, è necessario apprendere gli elementi di base dei movimenti ginnici e comprendere come essi si trasformeranno in schemi ritmici da applicare a tutte le manifestazioni motorie, quali le varie forme di ginnastica ritmica, le ritmico -sportiva, il corpo libero, ecc. A tale scopo il corso prevede n° 8 ore di ezioni l teoriche e n° 16 ore di lezioni pratiche da svolgersi in palestra. Obiettivi formativi: Programma del corso: 66 Le origini del rapporto musica e movimento – Concetti di tempo e di ritmo in funzione dell’attività motoria – Ritmo e prestazione – il linguaggio musicale moderno e contemporaneo – Cenni sulle forme e sui generi musicali idonei al rapporto musica e movimento – Principali elementi di acustica per la costruzione di impianti sportivi – Polifonia, eterofonia, monodia e omofonia - La musica nelle discipline sportive – La tecnica dell’educazione fisica – Esercizi elementari del capo, del busto, delle spalle, degli arti inferiori, degli arti superiori – Esercizi combinati a corpo libero – Applicazione del linguaggio musicale a quello ginnico: il solfeggio e le scansioni ritmiche – Gli schemi ritmici nella tecnica dell’educazione fisica – Progressi ginnico musicali, a tempo, a ritmo, miste – Metodologie di allenamento con riferimento al ritmo (aumento della capacità aerobica) e al tempo aumento della capacità anaerobica). Testi di riferimento: G. Magaletta, De musica, ed. Quattroventi, Urbino 1995 Modalità didattiche: Lezione frontale Modalità di accertamento: esame orale Nuoto Agonistico M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive CFU: Professore: 5 Giuseppe Bovi Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi: Semestrale, 40 ore Nuoto agonistico Tale modulo è successivo alle lezioni di T.T.D. delle attività natatorie ed ha lo scopo di approfondire le tematiche relative al nuoto agonistico al fine di fornire agli studenti capacità professionali relative a questa disciplina. Programma del corso: Testi di riferimento: Dopo aver dato luogo alla fase propedeutica di avviamento al nuoto, basata sull’acquisizione di un’ampia formazione acquatica di base, sono previste una serie di le zioni finalizzate al conseguimento della qualifica di istruttore federale. I contenuti di queste ultime saranno in sintonia con gli obiettivi educativi della F.I.N. e garantiranno un percorso formativo organico e completo attraverso l’analisi e l’esecu zione tecnica delle quattro nuotate. Pertanto, coloro che supereranno l’esame di Nuoto Agonistico, riportando una votazione non inferiore a 24/30 (ventiquattro/trentesimi), potranno avvalersi della qualifica di istruttore di 1° livello.Tale qualifica rilasciata dalla F.I.N., permette di esercitare le funzioni di istruttore di nuoto in termini non definitivi. Gli studenti che supereranno l’esame con punteggio non inferiore a 27/30 (ventisette/trentesimi), conseguiranno la qualifica di istruttore di 2° livello. Questo ultimo attestato rilasciato dalla F.I.N. permette di esercitare le funzioni di istruttore di nuoto in termini definitivi, nonchè il proseguimento ulteriore nella carriera federale. (Il rilascio dei brevetti e tesseramenti alle Federazio ni Sportive, compreso quello per Assistente Bagnanti, sono disciplinati automaticamente dalle norme previste da ogni singola Federazione). Bovi G., Bovi F.: “Un tuffo nella pluralità”- Ed. S.S.S.,Roma 2001. Counsilman J.: “La tecnica del nuoto”-Ed. Zanichelli, Bologna 1991. 67 Testi consigliati per approfondimento: Bovi G.: “Salvatore pinguino….nuotatore” (Il nuoto come gioco sport: una nuova cultura pedagogica del movimento acquatico) Ed. Montefeltro, Urbino 2001 (2). CONI, FIN Centri di avviamento allo sport:“Nuoto, guida tecnica” Tipografia Mancini (Tivoli), Roma 1996. AA.VV. : “Manuale didattico”-F.I.N., Maggio 1994 Modalità didattiche: Lezione frontale; tesine di approfondimento. Modalità di accertamento: Esame orale e pratico. Nuoto per salvamento M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive CFU: Professore: 4 Giuseppe Bovi Durata: Titolo del corso: Obiettivi formativi: Semestrale, 32 ore Nuoto per salvamento Dopo aver espletato lo studio tecnico-didattico dei quattro stili di nuoto previsto dalla F.I.N., si propone un seminario di lezioni finalizzate al conseguimento della qualifica federale di Assistente Bagnanti per le acque interne e marine. Il “nuoto per salvamento”, che è sinonimo di protezione civile, impegno verso gli altri, oltre a richiedere bravura e competenza, slancio e generosità, rimane la più nobile tra le discipline sportive della F.I.N. in quanto unisce l’evento agonistico alla funzione sociale. L’addestramento sarà rivolto prevalentemente ad affinare le tecniche della gestualità acquatica, considerata nella sua ampiezza orizzontale e verticale. Pertanto, gli studenti che intendono avvalersi esclusivamente dei crediti loro riservati, dovranno dimostrare capacità acquatiche almeno sufficienti, essere in grado di effettuare l’apnea, l’avvicinamento al pericolante, la liberazione da eventuali prese e i trasporti più comuni. Programma del corso: 68 Durante le lezioni teorico -pratiche saranno presentate in modo organico e chiaro, non solo le moderne metodiche di rianimazione cardio-respiratorie, ma anche il modo di intervenire in situazioni di grande importanza quali emorragie, le fratture, gli avvelenamenti, le ustioni, il colpo di sole, il colpo di calore, ecc. Particolare cura verrà dedicata alla immersione rapida dalla superficie, al nuoto subacqueo, alle manovre di compensazione, oltre alla conoscenza delle linee generali del codice di navigazione e degli attrezzi di uso comune nelle fasi di salvamento. Lo studente, completato il corso, potrà conseguire li brevetto di assistente bagnanti per le acque interne o marine, rilasciato dalla F.I.N. (sez. salvamento). (Il rilascio dei brevetti e tesseramenti alle Federazioni Sportive, compreso quello per Assistente Bagnanti, sono disciplinati automaticamente dalle norme previste da ogni singola Federazione). Testi di riferimento: Manuali della F.I.N. sez. Salvamento e relativa videocassetta contenente le più moderne ed efficienti manovre di rianimazione.. Modalità didattiche: Lezione frontale; tesine di approfondimento. Modalità di accertamento: Esame orale e pratico. Pesistica e cultura fisica M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive CFU: Professore 5 Merio Merli Durata: Titolo del corso: Programma del corso: semestrale, 40 ore Pesistica e cultura fisica Il programma verrà comunicato all’inizio del Federazione Italiana di Pesistica e Cultura Fisica corso dalla Rugby M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive CFU: 5 Durata: Titolo del corso: semestrale, 40 ore Rugby Programma del corso: Il Docente ed il programma verranno comunicati all’inizio del corso dalla Federazione Italiana Rugby Teoria e tecnica dell’arbitraggio nel calcio M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive CFU: 5 Durata: Titolo del corso: semestrale, 40 ore Teoria e tecnica dell’arbitraggio nel calcio Programma del corso: Il Docente ed il programma verranno comunicati all’inizio del corso dalla Federazione Italiana Arbitri Tirocinio didattico delle attività motorie M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie CFU: Professore 5 Oliana Zazzeroni Durata: Titolo del corso: Semestrale, 40 ore Tirocinio didattico delle attività motorie 69 Obiettivi formativi: Programma del corso: Il modulo vuole essere un aiuto per gli studenti ai fini di una maggior conosce nza dei molteplici aspetti dell’educazione motoria proponendo dei suggerimenti di didattica per facilitare in seguito la progettazione e l’attuazione di un percorso educativo globale ed organico razionalmente fondato sulle peculiarità ed esigenze degli alunni. Gli studenti faranno esperienze di tirocinio diretto prendendo parte, oltre alle lezioni di tirocinio indiretto, anche alle loro applicazioni pratiche che saranno concordate, tramite il Docente, con le scuole di Urbino e del circondario. Le varie esperienze saranno utili per eventuali attività didattiche sia presso istituzioni scolastiche sia presso centri giovanili e centri di vacanza. 1) L’evoluzione della motricità 2) Valore dell’educazione motoria (funzioni cognitive, motorie ed e motive) 3) Obiettivi educativi e didattici 4) Gioco ed educazione 5) Il linguaggio del corpo 6) I programmi ministeriali: –Orientamenti per la scuola materna (D.M. 03/06/1991 il corpo e il movimento) –Programmi per la scuola elementare (D.P.R. 12/02/1985 n. 104 educaz ione motoria)-Programmi per la scuola media (D.M. 09/02/1979 educazione fisica) - Programmi per la scuola superiore (D.P.R. 01/010/1982 n.908 educazione fisica) Testi di riferimento: J. Le Boulch, L’educazione del corpo nella scuola del domani, Edizioni Scientifiche Magi, Roma 2000 A. Crescenzi, O. Zazzeroni, Orieentering: attività in ambiente naturale, Ed. Quattroventi, 1990 Antonio Dispenza, Educazione fisica nella scuola media superiore –dai programmi alla programmazione-, Ed. Socie tà Stampa Sportiva 1995 Modalità didattiche: Lezione frontale n. 20 ore e n. 20 ore di tirocinio diretto Modalità di accertamento: 70 Esame orale e valutazione di un elaborato scritto relativo all’esperienza condotta. REGOLAMENTO DELLA FACOLTÀ DI SCIENZE MOTORIE Art. 1 Corsi e titoli di studio La Facoltà è la struttura nella quale si svolgono corsi di studio per il conseguimento dei titoli di laurea e di laurea specialistica, nonché altri corsi di studio e attività didattiche e formative previste dalla legge, dallo Statuto e dal regolamento didattico di Ateneo. Art. 2 Organi didattici della Facoltà Sono organi della Facoltà: 1) il Preside della Facoltà; 2) il Consiglio di Facoltà; 3) i Consigli di corso di studio e i loro Presidenti; 4) il Coordinatore Tecnico. Art. 3 Il Preside Il Preside, eletto dal Consiglio di Facoltà secondo le modalità previste dall'art.11 dello Statuto, svolge le funzioni previste dalla legge, dallo statuto, dal regolamento didattico d'Ateneo e dal presente regolamento. In particolare, sovraintende al regolare svolgimento delle attività didattiche e organizzative dei diversi corsi di studio e al loro coordinamento in conformità al profilo culturale della Facoltà di Scienze Motorie e alla loro compatibilità con gli obiettivi formativi indicati dagli ordinamenti didattici. Il Preside, sulla base di quanto predisposto dai Consigli di corso di studio, sottopone annualmente al Consiglio di Facoltà, che la discute e l’approva secondo le modalità e i tempi definiti dal successivo art. 8, una relazione generale sullo stato dell’attività didattica, della ricerca e le linee guida per la programmazione didattica dell’anno accademico successivo. Il Preside si giova del Coordinatore Tecnico per l’organizzazione didattica delle discipline motorie e sportive. Si avvale altresì dei Presidenti di corso di studio, ai fini della formulazione delle linee guida per la programmazione didattica previste dall’art. 8 comma 2, e per la gestione delle materie di comune interesse per un ordinato svolgimento delle attività didattiche dei diversi corsi di studio. Art. 4 Il Consiglio di Facoltà La composizione del Consiglio di Facoltà è stabilita dall'art. 12 dello Statuto dell’Università degli Studi di Urbino. I rappresentanti degli studenti saranno presenti nel Consiglio di Facoltà in misura pari al 50% dei rappresentanti dei ricercatori, ma non inferiore a due né superiore a quattro. Delibera sulle materie che lo Statuto gli assegna ed esercita tutte le competenze affidategli dalla legge, dal regolamento 71 didattico d'Ateneo e dal presente regolamento, ed è titolare dell’indirizzo generale in materia di offerta didattica formativa. Il Consiglio di Facoltà delibera sulla ripartizione delle risorse assegnate alla Facoltà per il suo funzionamento, sull’attribuzione dei finanziamenti per la ricerca e sui criteri per l’istituzione di contratti da stipularsi con studiosi ed esperti della materia per corsi integrativi ai corsi ufficiali. Il Consiglio approva il piano dell'attività didattica dei corsi di studio e può stabilire criteri a cui i relativi Consigli di corso di studio devono conformarsi nelle loro deliberazioni. Può delegare determinati compiti ai Consigli stessi. Il Consiglio di Facoltà delibera di proporre al Senato Accademico e al Consiglio di Amministrazione la disattivazione di corsi di studio o la attivazione di nuovi corsi. Art. 5 I Consigli di corso di studio: composizione Il Consiglio di corso di studio è composto, secondo quanto previsto dall'art. 13 dello Statuto, dai professori di ruolo, dal coordinatore tecnico, dai professori a contratto, dagli altri professori ufficiali e dai ricercatori afferenti al corso di studio. A norma del presente regolamento sono considerati afferenti i professori e i ricercatori che insegnano e svolgono attività formative incluse nel percorso formativo del corso di studio per almeno 3 crediti. Fanno inoltre parte del Consiglio di corso di studio gli studenti eletti come rappresentanti nel Consiglio di Facoltà, uno studente in rappresentanza degli studenti iscritti al corso di studio, ed un rappresentante del personale tecnico amministrativo assegnato al corso di studio. Il Presidente del corso di studio è eletto dal Consiglio di corso di studio fra i professori di ruolo della Facoltà che ne fanno parte, secondo le regole e le modalità previste per l'elezione del Preside di Facoltà. Dura in carica tre anni e può essere eletto consecutivamente non più di due volte. Art. 6 Funzioni del Coordinatore Tecnico Il Coordinatore è nominato dal Preside di Facoltà fra i professori delle discipline motorie e sportive. Il Coordinatore collabora con il Preside e con tutti i Presidenti di corso di studio per l’organizzazione dell’attività didattica delle discipline motorie e sportive e di ogni altro aspetto della vita della Facoltà che richieda particolare intervento di organizzazione e di coordinamento. Art. 7 Tipologie degli insegnamenti e criteri generali per i regolamenti dei corsi di studio I crediti formativi universitari necessari per il conseguimento delle lauree sono acquisiti dagli studenti attraverso un percorso di studio descritto per ciascun corso di studio nella guida didattica annuale degli studi prevista dal presente regolamento. Il percorso è determinato da specifiche attività formative. 72 Le attività formative sono i moduli didattici ed eventualmente, attività collaterali alla didattica, e stages in ambiente di lavoro. Tutte le attività formative (moduli, attività collaterali e stages) danno luogo a crediti, relativamente a un calcolo convenzionale delle ore di lavoro e di apprendimento che per ognuna di esse è indicato nel Regolamento didattico del corso di studio. Altri crediti possono derivare dal riconoscimento di moduli, attività didattiche o stages sostenuti in momenti precedenti il percorso formativo dello studente. L’insegnamento e gli eventuali moduli sono unità didattiche autonome complete e definite, che comprendono attività di insegnamento e/o altre attività didattiche collaterali: seminari e/o laboratori e/o attività esercitative con la presenza del docente, studio individuale, e attività di valutazione del profitto. Tra le attività formative possono essere compresi gli stages presso strutture universitarie o convenzionate con l’Università o la Facoltà. I crediti corrispondenti ad ogni insegnamento sono acquisiti dallo studente con il superamento dell’esame o di altra forma di verifica, secondo quanto previsto dal successivo art. 10. Per le attività collaterali alla didattica, e per gli stages, i crediti sono acquisiti dallo studente secondo quanto previsto dal consiglio di Corso di studio. Art. 8 Coordinamento e programmazione della attività didattica e relative procedure Annualmente, il Consiglio di Facoltà approva entro il mese di aprile, una relazione generale sullo stato dell’attività didattica e dell’offerta formativa e le linee guida per la programmazione didattica, presentate dal Preside. Esse includono gli obiettivi e le strategie da perseguire, i corsi di studio da attivare e le relative proposte sugli ordinamenti e i regolamenti, i criteri per l’utilizzo e la ripartizione delle risorse finanziarie e umane, i criteri generali per la ripartizione dell’attività didattica dei docenti tra i diversi corsi e per la calendarizzazione delle attività. Sulla base delle linee guida, il Consiglio di ogni corso di studio, su proposta del Presidente, predispone entro il 15 maggio di ogni anno, relativamente all’anno accademico successivo, una proposta di programmazione delle attività formative. Essa include la definizione, articolazione, organizzazione e, ove possibile, le proposte di attribuzione dei moduli, che sulla base dell’ordinamento didattico e del regolamento didattico del corso di studio, sono indicati fra quelli da attivare obbligatoriamente ed ulteriori proposte riguardo altri moduli e altre attività formative. Entro il 1 giugno di ogni anno, la Facoltà attribuisce ai professori di ruolo e professori ufficiali uno o più insegnamenti. La Facoltà può attribuire compiti didattici non retribuiti. Gli insegnamenti possono essere pertinenti a differenti discipline e i docenti possono prevedere di articolare la propria attività su diversi corsi di studio. Art. 9 Attività didattiche dei docenti I professori, i ricercatori di ruolo e i professori a contratto ai quali vengono attribuiti moduli didattici, assumono le responsabilità didattiche e di insegnamento relative a tali attività formative. 73 I professori di ruolo, i professori ufficiali e i ricercatori assumono annualmente responsabilità didattiche e di insegnamento riguardo a più moduli secondo le indicazioni stabilite dagli organi accademici dell’Ateneo. Tutti i professori ufficiali, i ricercatori di ruolo e i professori a contratto ai quali vengono attribuiti moduli didattici, assumono i diritti, gli obblighi e le funzioni relativi alle materie, secondo quanto previsto dal presente regolamento. Art. 10 Obblighi degli studenti Gli studenti, con l’iscrizione al Corso di studio, assumono gli obblighi didattici indicati nel regolamento didattico del Corso di studio. Con l’iscrizione agli insegnamenti facoltativi, lo studente assume gli obblighi didattici indicati per ciascun insegnamento. Art. 11 Guida didattica annuale Entro il 15 giugno di ogni anno la Facoltà predispone i materiali per la guida didattica d’Ateneo e per la guida didattica della Facoltà, relativamente all’anno accademico successivo. Esse includono gli ordinamenti e i regolamenti didattici dei corsi di studio, l’elenco degli insegnamenti e moduli a cui è possibile iscriversi, con le relative indicazioni riguardo a tipo e obblighi didattici nonché le altre informazioni utili agli studenti per la definizione del proprio percorso didattico e per le iscrizioni. Art. 12 Corsi di studio in collaborazione con altre Facoltà , Atenei o Enti Per i Corsi di studio dei quali la Facoltà delibera l’attivazione sulla base di collaborazioni con altre Facoltà, altri Atenei o Enti, le materie previste dagli artt. da 3 a 11 del presente regolamento sono definite dal regolamento didattico di ciascun corso di studio. La proposta di regolamento suddetta è formulata da un organo definito, in apposito accordo o convenzione, tra la Facoltà e le altre Facoltà o Atenei e Enti. La convenzione ed il regolamento sono soggetti alla approvazione della Facoltà. Art. 13 Commissione didattica paritetica La Commissione didattica paritetica è composta da: a) tre professori nominati dal Consiglio di Facoltà al proprio interno, di cui uno con funzioni di Presidente; b) tre rappresentanti degli studenti. I rappresentanti degli studenti sono eletti in base ai voti riportati dalle liste presentate dagli studenti ed al numero delle preferenze riportate dai candidati della lista vincente. In caso di dimissioni o di perdita della qualità di studente di uno degli eletti, subentra il primo dei non eletti della stessa lista. La Commissione dura in carica tre anni. Fino allo svolgimento delle elezioni dei rappresentanti degli studenti, fanno parte della Commissione gli studenti eletti nel Consiglio di Facoltà. 74 La Commissione, oltre ad esprimere i pareri obbligatori di cui all’art. 12, comma 3 del D.M. 3 novembre 1999 n. 509, ha compiti di istruzione e di proposta; riferisce periodicamente e ogni volta che lo ritenga necessario, al Consiglio di Facoltà; può proporre attività didattiche integrative; svolge funzioni di collegamento con i corsi di studio per i problemi riguardanti l’attività didattica. La Commissione è convocata dal Presidente su sua iniziativa o su richiesta del Preside o di un terzo dei suoi membri. Le funzioni di Segretario sono assicurate da un docente designato dal Presidente. I verbali delle sedute sono depositati presso la Presidenza di Facoltà. I Consigli di corso di studio possono istituire analoghe Commissioni attenendosi alle disposizioni del presente articolo in quanto applicabili. Art. 14 Norme sul riconoscimento dei crediti formativi universitari Le modalità di passaggio degli studenti ISEF al corso di laurea quadriennale in Scienze Motorie (vecchio ordinamento) o al corso di laurea triennale (classe 33) sono state stabilite dal Comitato Tecnico della Facoltà di Scienze Motorie nella seduta del 18 giugno 2001. I criteri di passaggio e le modalità di calcolo dei crediti sono stabiliti dalla Facoltà e resi pubblici con documento affisso all’Albo degli studenti. Altre norme relative all’ammissione dei diplomati ISEF e al passaggio degli studenti dal soppresso ISEF alla Facoltà di Scienze Motorie, sono indicate nel Regolamento del Corso di studio. Art. 15 Norme sulla valutazione dell’attività didattica Al fine di valutare la funzionalità e l’efficacia dell’attività didattica, come pure al fine di verificare lo stato di attuazione delle norme di cui al presente regolamento, è istituita una Commissione di valutazione della Facoltà conformemente ai criteri che il Consiglio di Facoltà stabilisce periodicamente. La Facoltà di Scienze Motorie effettua la verifica dell’efficacia e della funzionalità didattica con le modalità che riterrà più opportune. Art. 16 Criteri generali relativi alla definizione e riconoscimento delle attitudini e delle competenze in ingresso per l’iscrizione degli studenti a ciascun corso di studi L’accesso alla Facoltà di Scienze Motorie è a numero programmato. Il numero dei posti disponibili è stabilito di anno in anno, in accordo con il MIUR. L’accesso al corso di studio della Facoltà di Scienze Motorie è subordinato al superamento di una visita medica e successivo accertamento della idoneità fisica per le attività disciplinari a prevalente contenuto tecnico-sportivo. 75 Altre norme, relative alla definizione e riconoscimento delle attitudini e delle competenze in ingresso per l’iscrizione degli studenti alla Facoltà di Scienze Motorie, sono indicate nel regolamento del Corso di studio. Gli studenti stranieri extracomunitari possono essere ammessi secondo le disposizioni in vigore e per il tramite delle competenti Autorità diplomatiche o consolari italiane nel proprio Paese. Il numero dei posti per gli studenti stranieri extracomunitari è stabilito dalla Facoltà di anno in anno. Art. 17 Funzioni e attività di tutorato e di orientamento, attività collaterali e stages Il servizio di tutorato è svolto, unitamente a quello di orientamento, conformemente alle disposizioni degli articoli 23 e 24 del regolamento di Ateneo. Il coordinamento del servizio è affidato al delegato di Facoltà per l’orientamento. Il servizio di tutorato è affidato a docenti, ricercatori e studenti. Gli studenti sono selezionati in base alle modalità stabilite dalla Facoltà. Il Consiglio di Corso di studio promuove, ogni volta che sia possibile, e secondo gli orientamenti e le necessità che vengono presentate dagli altri organi della Facoltà, iniziative atte a realizzare attività collaterali di supporto o di approfondimento agli e degli insegnamenti, ivi compresi stages in ambienti e/o istituzioni diversi. Art 18 Norme transitorie e finali In sede di prima applicazione del presente regolamento e fino alla costituzione di tutti gli organi previsti nel precedente articolo 2 della Facoltà di Scienze Motorie, il Comitato Tecnico esercita le funzioni del Consiglio di Facoltà e dei Consigli di Corso di studio. Per quanto non esplicitamente stabilito dai precedenti articoli e dalle disposizioni del Regolamento di corso di laurea, valgono le norme e le disposizioni del Regolamento didattico di Ateneo. Il presente regolamento entra in vigore a seguito del decreto Rettorale di cui all’articolo 3 del Regolamento didattico d’Ateneo. 76 INDICE Regolamento Nuovissimo piano degli studi Piano degli studi precedente Modalità di acquisizione dei CFU per le attività denominate “Altre” Tabella insegnamenti opzionali Insegnamenti Primo Anno Anatomia Umana I Antropologia Biologia Umana Chimica e propedeutica biochimica Fisica Psicologia generale Sociologia della comunicazione Storia dell’educazione fisica e dello sport Teoria e metodologia del movimento umano I Teoria e metodologia del movimento umano II Teoria, tecnica e didattica dell’attività natatoria Teoria, tecnica e didattica degli sport individuali I Teoria, tecnica e didattica degli sport individuali II Insegnamenti Secondo Anno Biochimica Diritto dello Sport Fisiologia Umana Pedagogia generale Sociologia della comunicazione Teoria, tecnica e didattica degli sport di squadra I Teoria, tecnica e didattica degli sport di squadra II Teoria, tecnica e didattica per l’età evolutiva Teoria, tecnica e didattica delle attività motorie di gruppo, ricreative e del tempo libero Insegnamenti Terzo Anno Alimentazione e nutrizione umana Biomeccanica Diritto dell’Unione Europea Igiene generale ed applicata Medicina dello sport Metodologia e tecnica del gioco e dell’animazione Statistica medica Teoria, tecnica e didattica dell’attività motoria adattata Teoria, tecnica e didattica dell’attività motoria per l’età adulta ed anziana Teoria, tecnica e didattica dell’attività motoria preventiva e compensativa Insegnamenti opzionali Aerobica e step Attività sportiva scolastica Attività subacquee Danza educativa Fondamenti di equitazione Linguaggio della comunicazione sportiva Musica applicata alla tecnica ed alla didattica delle attività motorie Nuoto agonistico pag. 3 pag. 11 pag. 12 pag. 14 pag. 15 pag. 17 pag. 19 pag. 20 pag. 20 pag. 21 pag. 22 pag. 25 pag. 26 pag. 27 pag. 28 pag. 29 pag. 30 pag. 31 pag. 32 pag. 33 pag. 35 pag. 36 pag. 37 pag. 39 pag. 40 pag. 40 pag. 41 pag. 42 pag. 43 pag. 45 pag. 47 pag. 47 pag. 48 pag. 50 pag. 51 pag. 53 pag. 53 pag. 54 pag. 55 pag. 56 pag. 59 pag. 61 pag. 62 pag. 63 pag. 63 pag. 64 pag. 65 pag. 66 pag. 67 77 Nuoto per salvamento Pesistica e cultura fisica Rugby Teoria e tecnica dell’arbitraggio nel calcio Tirocinio didattico delle attività motorie Regolamento Facolta’ 78 pag. 68 pag. 69 pag. 69 pag. 69 pag. 69 pag. 71