LEGA ANNO XI - N. 8 - SETTEMBRE 2013 FAVARO VENETO – MARCON – QUARTO D’ALTINO – PORTEGRANDI Supplemento mensile di VeneziaLavoro – Direttore responsabile Giovanni Pascoli – Direttore editoriale Ettore Vittiman – Autorizzazione Tribunale Venezia n.1493 del 06.10.04 Sede: Sindacato Pensionati Italiani Cgil - Favaro Veneto via Monte Abetone, 30 - 30173. Venezia - Telefono 041 5491445 - Fax 041 5010276 - e-mail [email protected] - [email protected] LA SITUAZIONE DEL NOSTRO PAESE Sono passati 100 giorni da quando il Governo Letta, definito “Governo di larghe intese” (a parte i continui diverbi), ha iniziato il suo lavoro. E’ quindi chiaro che il relativamente ristretto periodo di tempo, tenuto conto delle procedure dovute per legge, non consente stravolgimenti epocali. Qui il discorso si amplierebbe perché bisognerebbe veramente incidere su alcune questioni che riguardano aspetti istituzionali, delle strutture della nostra Repubblica, a partire dal bicameralismo perfetto, dalla miriade di poteri delegati, ecc. Questioni che dovrebbero essere, però, affrontate con più celerità e risolutezza. Il Governo Letta si è trovato i dirigere un Paese “al lumicino”. Stato derivante, ovviamente, dalla crisi internazionale, ma crisi che da noi ha trovato un’economia che i precedenti Governi di centro destra che, nella sostanza, hanno governato il Paese per vent’anni, avevano generato. Alcuni dei dati della situazione in cui era stata ridotta l’Italia, sono noti e, seppur parzialmente, cerchiamo di riepilogare, di seguito, i più significativi A fronte di ciò, di certo, cose sono state fatte dal Governo Letta, ma pare si tratti d’interventi più a spot, di certo su situazioni d’emergenza, spesso di una qualche positività, che iniziative norme legislative, regolamentali o quant’altro che si muovano dentro uno schema che ipotizza un assetto della società e della nostra economia definito. Di certo osta a stabilire questa definizione la natura stessa di questo Governo; un Governo di scopo, di emergenza, è stato detto; come di ostacolo è la concezione che le diverse forze, di norma contrapposte, hanno della società e del “potere” delle forze che in essa insistono. Purtuttavia è necessario che i provvedimenti di emergenza, alcuni di questi affrontati nel recente decreto, vengano resi operativi. Gli esodati, la Cassa integrazione, l’aumento dell’IVA, l’IMU, ecc. sono tutti “titoli” che figurano in quel decreto e che, in qualche modo tentano di attenuare negatività, ma la domanda è: affrontano davvero i problemi alla radice ? Si è tenuto conto che nessuno di questi provvedimenti potesse prescindere dal fatto che nemmeno un euro dovesse andare a chi, in questo Paese, goSEGUE A PAGINA DUE I dati in Italia ELABORAZIONE SU DATI ISTAT POVERTÀ I poveri sono 9,5 milioni, di cui 4.8 milioni di poveri “assoluti”. Le famiglie “relativamente” povere sono 3.232.000. Le famiglie “assolutamente” povere sono 1.725.000. La soglia di povertà relativa per una famiglia di due persone è 990,88 euro mensili, al di sotto si va in “povertà assoluta”. ─ Le famiglie italiane hanno accumulato debiti per 501 miliardi e per pagare i prestiti riducono i consumi. Talvolta sono anche a rischio usura, talaltra vendono i “gioielli di famiglia” ai sempre più numerosi “Compro Oro”. Si stima che un italiano su quattro ricorra a questi negozi. ─ Famiglie sono quindi in stato di privazione con tagli non già solo del superfluo, ma anche dei medicinali con un meno 25,3%, abbigliamento con meno 23,1%, a tavola con pesce meno 13,2%, frutta meno 8,3%, trasporti con meno 17,1%, tanto per fare alcuni esempi secondo i dati del Centro Studi SEGUE ALLE PAGINE TREDICI / QUATTORDICI TRE ARTICOLI DELLA NOSTRA COSTITUZIONE SU CUI RIFLETTERE ARTICOLO 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. ARTICOLO 54 Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge. ARTICOLO 104 La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere. Il Consiglio superiore della magistratura è presieduto dal Presidente della Repubblica. Anno XI – n. 8 – Settembre 2013 Il Sindacato e l’azione del Governo CONTINUA DALLA PRIMA PAGINA de di condizioni, comunque acquisite, che lo pongono situazioni di benessere rispetto a chi, invece, non riesce a sbarcare il lunario. Solo un paio d’esempi: se è vero, come è vero, che per la tassazione sulla prima casa si è alleviato un onere ai proprietari, perché non si è fatta quella selezione, più volte sottolineata da tante forze, in particolare di sinistra, che tenesse conto della ricchezza del proprietario? Ma, al di là di questo, c’è poi il rischio concreto che ci sia, stanzialmente, solo un cambio di nome di questa tassa, come per diecine e diecine di volte è successo nella storia italiana! E ancora: quando si comincia ad affrontare una modifica del sistema fiscale che vede i redditi dei lavoratori e i pensionati fortemente falcidiati e, per di più, tutti loro puntualmente versare ogni mese quanto dovuto contribuendo alle entrate dello Stato per oltre tre quarti di quanto entra in quelle tasse? E a quando una lotta vera all’evasione fiscale e contributiva e non solo pur meritori risultati di accertamenti ispettivi, che poi, come si dimostra, si stenta ad incassare? Per fare una metafora della situazione: avevamo un Paese guidato da un comandante che peggiorava la situazione, giorno per giorno per venti anni: una nave piena di falle, con un motore in avaria, che, per giunta, teneva una rotta diretta verso porti pericolosi e con una gestione che peggiorava, giorno per giorno la situazione, mettendo a rischio la nave, l’equipaggio, i passeggeri e le merci. Ora chi la guida sta chiudendo alcune falle, sta tentando di fare alcune riparazioni al motore, tenta di evitare il peggio. Ma, di nuovo, la domanda è: come faremo a far star meglio i passeggeri, valorizzare le merci e, soprattutto, verso quale porto andiamo? Insomma, quale indirizzo alla nosta economia, al nostro sistema produttivo, in quale direzione si dovrà orientare lo sviluppo del nostro Paese? È da tutto ciò che parte la formazione della ricchezza e quindi lo sviluppi dell’occupazione e della formazione delle risorse. E che cosa si fa per quei milioni di pensionati che l’Italia con il loro lavoro hanno fatto progredire? Fa specie poi, davvero, e dimostra una drammatica indifferenza alle situazioni per nostro popolo, e , per di più con la certezza di vederle aumentate (e di molto), che chi ha anche ora responsabilità di Governo e quelle situazioni ha creato governando pressoché per due decenni , a dispetto delle leggi di questo Stato di Diritto, minacci di mettere in crisi chi seppur parzialmente tenta di migliorare quelle condizioni, seppur con tanti i limiti. E, semmai, il fatto che si sia avuto il consenso di milioni di elettori, dovrebbe essere una ragione in più per una maggiore responsabilità, dimenticando questioni del tutto personali. Il Sindacato però, nella sia preziosa autonomia, al di là delle formule, vuole azioni governative che siano finalizzate a un avanzamento delle situazioni di difficoltà che i lavoratori e i pensionati subiscono. In sue recenti dichiarazioni Susanna Camusso, Segretaria Generale della CGIL, puntualizza l’opinione del sindacato sui recenti provvedimenti. Ne proponiamo alcuni passi (testo integrale sul sito cgil.it) «In autunno il governo dovrà dare risposte sull'occupazione e sul lavoro, con priorità chiare e investimenti importanti, che solo una regia pubblica può garantire. Se questo non avverrà, dovremo esercitare pressioni e lo faremo in tutti i modi che ci sono consentiti Sull’IMU: “È giusto che chi ha una sola casa, non di lusso, possa essere esentato dal pagamento dell'Imu”…ma…”Non è la stessa cosa se uno ha un appartamento che si è costruito negli anni o possiede un grande patrimonio immobiliare. In una stagione in cui le risorse scarseggiano, si è dato un segnale che non è di vera equità”…. “Piuttosto, sarebbe stato meglio usare le risorse disponibili per sostenere i redditi di pensionati e lavoratori” Sulle risorse per la cassa integrazione in deroga e per altri 6.500 esodati: …“…così non basta”…però…” questa volta si riparte dal diritto in capo alle persone e non da numeri teorici: non è cosa da poco” …”Tuttavia, non può passare troppo tempo prima che si risolva definitivamente il problema. Siamo già oltre il consentito, non si può giocare con i destini delle — 2 — persone. Ragionamento analogo anche per cassa integrazione e mobilità in deroga e per i contratti di solidarietà: se servono due settimane per rifare il punto con le Regioni, va bene, ma non si può andare oltre. Bisogna accelerare, perché aspettare a lungo significa accentuare i problemi economici di chi già è in difficoltà Sulla presunta ripresa nel 2014: «Se uno usa i criteri dell'analisi dell'andamento degli spread e della finanza, molti possono dire che va meglio di un anno fa. Tuttavia si pensa che la ripresa non avrà effetto sull'occupazione. Anzi, vedo che ci sono segnali di peggioramento della condizione sociale e mi aspetto che il governo non si accontenti dei timidi segnali finanziari, ma che voglia tutelare la parte del Paese che maggiormente paga le conseguenze della crisi. Per dare una prospettiva servono investimenti sull'occupazione. Se ne è parlato troppo poco, perché il dibattito è prigioniero di una strisciante, e dannosa, campagna elettorale». Sulla prossima “legge di stabilità”: «…è l'ultima occasione. Per far ripartire l'occupazione ci vuole un governo dell'economia, se così non fosse saremmo di nuovo alla mercé dei giochi della finanza speculativa». Su quali provvedimenti darebbero il segno della svolta: «Viste le poche risorse a disposizione, serve una serissima selezione degli interventi. Innanzitutto, dare soldi ai lavoratori e ai pensionati, con un'operazione di riduzione della tassazione sugli stipendi e sulle pensioni. I redditi devono crescere. Alle imprese si può togliere la componente del lavoro dall'Irap, che in alcuni casi è una tassa sull'occupazione. Il secondo capitolo è quello delle politiche industriali: vorrei immaginare che si scegliessero poche priorità, mettendo fine agli investimenti a pioggia che magari accontentano alcuni ma. ma non determinano il cambio di passo necessario. Con le risorse restanti bisogna superare il Patto di stabilità dei Comuni, attuare interventi per le imprese, come la riduzione dei costi dell'energia, per stimolare gli investimenti. Poi si potrebbero mettere attorno a un tavolo le imprese pubbliche, in modo che una regia centrale indirizzi scelte ed investimenti». (e.v.) Anno XI – n. 8 – Settembre 2013 Per la legge nel nostro Paese non ci saranno più figli di “serie B” Molti anni fa (la norma fu abolita nel 1955) sui documenti di identità era annotato, ben in vista il nome del padre e della madre, ma questa indicazione non c’era quando il genitore o i genitori era sconosciuti. Erano i “famosi” figli di N.N. Oggi si è fatto un altro importante passo avanti; un passo di civiltà. Non esiste più, nel nostro ordinamento giuridico, la distinzione tra “figli na- turali” e “figli legittimi” e tutti i figli diventano legittimi. Tra le cose che cambiano spicca il fatto che questi figli avranno così avere “nonni” e “zii” e “cugini”, ecc., mentre prima ciò era possibile sono per i figli legittimi (per quelli naturali i legami di parentela si fermavano ai genitori); tutti i figli entreranno con gli stessi diritti nell’asse ereditario e tante altre cose. In un comunicato della Presiden Il testo, predisposto nell’ambito della Commissione istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, presieduta dal prof. Cesare Massimo Bianca, stabilisce: − l’introduzione del principio dell’unicità dello stato di figlio, anche adottivo, e conseguentemente l’eliminazione dei riferimenti presenti nelle norme ai figli “legittimi” e ai figli “naturali” e la sostituzione degli stessi con quello di “figlio”; − il principio per cui la filiazione fuori dal matrimonio produce effetti successori nei confronti di tutti i parenti e non solo con i genitori; za del Consiglio si legge: Il Decreto“ modifica la normativa al fine di eliminare ogni residua discriminazione rimasta nel nostro ordinamento tra i figli nati nel e fuori dal matrimonio, così garantendo la completa eguaglianza giuridica degli stessi. Dunque, come spiegato dal Presidente del Consiglio, si “toglie dal Codice Civile qualunque aggettivazione alla parola figli: da adesso in poi saranno tutti figli e basta”. Inoltre, nel recepire la giurisprudenza della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione, si è deciso di: − limitare a cinque anni dalla nascita i termini per proporre l’azione di disconoscimento della paternità; − introdurre il diritto degli ascendenti di mantenere “rapporti significativi” con i nipoti minorenni; − introdurre e disciplinare l’ascolto dei minori, se capaci di discernimento, all’interno dei procedimenti che li riguardano; − la sostituzione della nozione di “potestà genitoriale” con quella di “responsabilità genitoriale”; − portare a dieci anni il termine di prescrizione per l’accettazione dell’eredità per i figli nati fuori dal matrimonio; − la modifica delle disposizioni di diritto internazionale privato con previsione di norme di applicazione necessaria in attuazione del principio dell’unificazione dello stato di figlio. − modificare la materia della successione prevedendo la soppressione del “diritto di commutazione” in capo ai figli legittimi fino ad oggi previsto per l’eredità dei figli naturali. FAVARO VENETO SINDACATO PENSIONATI ITALIANI VENEZIA ― LEGA LAGUNA NORD EST 30173 Favaro Veneto, via monte Abetone, 30 041 5491445 ― FAX 041 5010276 [email protected] [email protected] Aperto da lunedì a venerdì, dalle ore 8.30 alle 11.30 MARCON 30300 Marcon, via dello Sport, 10 041 5491412 ― FAX 041 5952584 [email protected] Aperto da lunedì a venerdì, dalle ore 8.30 alle 11.30 — 3 — QUARTO D’ALTINO Via Matteotti, 7 0422 780712 Aperto il lunedì ed il mercoledì dalle ore 8.30 alle 11.30 PORTEGRANDI Presso il Centro Civico Aperto il primo ed il terzo giovedì del mese dalle ore 14.00 alle 16.00 Anno XI – n. 8 – Settembre 2013 L’assemblea nazionale delle donne dello Spi Cgil Pubblichiamo due passaggi del documento finale dell’assemblea Nazionale delle delegate e dirigenti della Cgil del 4 luglio 2013 Sono due passaggi che ci pare coinvolgano più direttamente le strutture dello SPI, perché riguardano l’uno “’estensione e la valorizzazione della contrattazione di genere” l’altra “il rafforzamento e il consolidamento delle donne in tutti i luoghi laddove si contratta e si decide” Sulla prima questione e più specificatamente sulla contrattazione territoriale il documento recita: “ La crisi, come è noto, ha ridotto in modo drastico le risorse per i servizi di cura e questo, accompagnato dalla crisi occupazionale, ha spesso significato una supplenza delle donne nei ruoli di lavoro di cura e questo, accompagnato dalla crisi occupazionale, ha spesso significato una supplenza delle donne nei ruoli di lavoro di cura e famigliare e la mancata risposta a diritti e bisogni, quali la povertà, la non autosufficienza e l’infanzia e per contrastare il generale processo di impoverimento a partire dalla condizione delle donne anziane. E’ necessario investire risorse sul welfare per costruire un’adeguata rete di servizi, a regia pubblica, che produca occupazione, valorizzando così anche il lavoro pubblico. Così come è necessario riaprire il capitolo sull’ impianto della riforma delle penioni a partire dal pieno riconoscimento del lavoro di cura e garantendo flessibilità senza penalizzazioni, e solidarietà interna al sistema” Sulla “Democrazia paritaria” il documento insiste perché ci sia una maggiore presenza della donne, come sopra riportato. In realtà già lo Statuto della CGIL prevede ciò, con particolari imprescindibili vincoli. Difatti continua il documento: “La CGIL in questi anni ha sicuramente favorito e praticato la democrazia paritaria nelle proprie strutture, anche se ciò non è ancora un processo completamente compiuto e per questa ragione è necessario perseguire un rafforzamento, soprattutto nei ruoli di Segretario Generale” E’ quindi chiaro il messaggio che viene dalla CGIL Nazionale: fare più negoziazione, anche territoriale dove le questioni che riguardano le donne., il loro ruolo reale, operativo, di direzione acquistino una loro particolare rilevanza e raggiungere la parità tra i sessi (50% + 50%) in tutte le strutture dirigenziali. Il Congresso, quindi, e i gruppi dirigenti che ne emergeranno dovranno tener conto di questi due importanti deliberati e le Leghe, le più capillarmente strutture diffuse nel territorio e a cui lo Statuto del Sindacato Pansionati Italiani della Cgil ha stabilito, tra le altre cose, la titolarità di negoziazione. Dovranno, qualora non lo abbiano già posto in essere, muoversi in questo senso. (g.f.) Il Compagno Loris Andrioli non è più tra noi Ma vive ancora nei nostri ricordi e lo ricordiamo oggi, rispettando il suo desiderio, ad avvenuta dispersione delle sue ceneri. Ed io ne ho un ricordo particolare, avendo raccolto la sua importante eredità allorchè gli sono succeduto alla Direzione del Sindacato Pensionati Italiani della CGIL di Venezia. Io stavo per concludere il mio mandato quale Presidente del Comitato INPS Provinciale, lui si stava per candidarsi a consigliere comunale, carica che poi ricoprì. Fu così che ebbi il grande privilegio, non solo di dirigere quell’importante struttura, ma, appunto, di apprezzare come l’aveva costruita. Un sindacato forte di quasi 20.000 iscritti, con un gruppo diri gente importante e qualificato, valorizzato e formato, un lavoro ad ampio raggio. Una situazione salda in tutti i sensi, quindi. Né poteva essere diverso. Loris veniva da una vita che, partendo dal suo impegno nella fabbrica, si era snodata nel sindacato nella FIOM e poi allo SPI, nel suo Quartiere di cui aveva presieduto il Consiglio, nell’amministrazione Provinciale come Assessore alla Sanità, nel Consiglio Comunale di Venezia e nella Casa di Riposo di Mestre che aveva presieduto e da ultimo come presidente dell’Unione dei Lavoratori Emigrati del Veneto. Così tanti sono stati, quindi, i contributi che Loris ha dato alle battaglie per la tutela di chi meno ha e di chi — 4 — più soffre, per l’avanzamento democratico della società, per il miglioramento delle condizioni di lavoratori e dei pensionati che, di certo, si rischia di non citarne qualcuna. Il Compagno Andrioli ce ne scuserà, Ma c’è una cosa a cui Loris era particolarmente legato. Era legato al suo territorio, alla sua laguna, alla sua gente. Poteva egli ricoprire anche le più importanti cariche, come del resto è stato, che mai si dimenticava però di stabilire un “trait d’union” tra quella pur importante funzione, la gente e il territorio. Di tutto ciò te ne siamo grati. Ciao, Loris. (e.v.) Anno XI – n. 8 – Settembre 2013 La Lega Laguna Nord Est Spi Cgil per la sicurezza del territorio Due importanti incontri con i quali la nostra Lega unitariamente e al Comune di Quarto d’Altino, con la partecipazione delle Associazioni di Volontariato d’estrazione confederale, hanno inteso dare un loro contributo alla sicurezza di quel territorio. L’11 e il 18 luglio in due affollati incontri, presieduto dal Dott. Eugenio Vomiero, Vice Questore della Questura di Venezia, sono stati spiegati gli accorgimenti con i quali, specie gli anziani, possono prevenire raggiri, truffe, scippi, furti ed altri sciagurati episodi. Molte sono state anche le domande, le opinioni espresse e anche suggerimenti che si sono succeduti da parte degli intervenuti, tra cui molte, molte donne, cui il Dott. Vomiero, con il contributo dell’Assessore Rafaela Giomo e le conclusioni dei rappresentati sindacali, hanno risposto. E’ questa una delle iniziative che, come sindacato dei pensionati, ormai da anni snodiamo su diversi temi nel territorio di nostra competenza. Solo per citare le ultime quella sulla prevenzione delle patologie dell’uomo maturo, che si affianca a quelle da sempre tenute sulle patologie al femminile, quella sicurezza stradale, quelle sulla storia delle leggi della sanità nella Repubblica Serenissima, sull’ecosistema lagunare, ecc. Dopo la riunione tenuta a Campalto, a Quarto d’Altino e Portegrandi, noi siamo impegnati a continuare, alla ripresa si settembre, la programmazione, laddove non ancora fatti, di questi incontri, affinché, come in un virtuale mosaico, tutti i temi siano affrontati in ogni segmento del territorio di nostra competenza. Ciò anche perché, se è vero come è vero, che il Sindacato dei Pensionati ha come suoi principali compiti la Tutela Collettiva attraverso la concertazione con tutti gli enti e istitu zioni del proprio territorio (l’ultimo nostro è stato quello con la Municipalità di Favaro Veneto il 9 Agosto) al fine di garantire il più possibile un utilizzo delle risorse a disposizione a favore dei meno abbienti e servizi, specie socio sanitari, il più possibile congrui rispetto alle esigenze della popolazione, insieme alla Tutela Individuale per rendere ogni diritto esigibile (ben 10.000 cittadini si sono rivolti a noi nelle nostre sedi per servizi e informazioni nel 2012), è altrettanto vero che mettere in atto iniziative per cercare di avere protezioni e territorio più vivibili è nostro preciso dovere. Ci fa piacere, infine, che queste nostre iniziative sulla sicurezza abbiamo stimolato Sindaci dei comuni limitrofi a rivolgersi a noi per estendere questa espeerienza. Richiesta che abbiamo prontamente girato alle strutture Sindacato Pensionati Cgil di quella competenza territoriale. (r.g.) IMPORTANTE COMUNICATO DELLO SPI CGIL METROPOLITANO Risolto finalmente il problema dell’addizionale Irpef ai Pensionati ex Inpdap residenti a Cavallino-Treporti “Da alcuni anni la Direzione centrale dell’ex INPDAP applicava mensilmente una trattenuta IRPEF, dai 4 ai 9 euro (addizionale Comunale) non dovuta a tutti i Pensionati ex pubblici dipendenti residenti nel Comune di Cavallino – Treporti. Ora grazie all’impegno e all’iniziativa dello Spi Cgil il problema è stato avviato a soluzione. La Direzione dell’INPS di Venezia ci ha, infatti, comunicato che dal prossimo mese di settembre (max ottobre) questa trattenuta non sarà più applicata in quanto non dovuta. In questo modo per il 2013 e gli anni successivi, il problema sarà risolto, infatti, in sede di conguaglio fiscale (a dicembre), a tutti i Pensionati/e interessati dovrebbero essere restituite le trattenute operate (addizionale IRPEF comunale) in questi mesi del 2013. È questo un risultato importante per tutti i Pensionati e le Pensionate di Cavallino Treporti, che come Spi Cgil perseguivamo da alcuni anni e che ha potuto trovare soluzione anche grazie all’azione dei Rappresentanti della Cgil nell’Organismo di rappresentanza sociale dell’Inps provinciale di Venezia e all’assistenza tecnica del Caaf Cgil di Venezia, oltre alla comprensione e il positivo contributo delle Direzioni locali dell’Inps ed ex Inpdap. Per quanto riguarda le trattenute operate in più negli anni 2011 e 2012, che può essere stato già conguagliato in caso di compilazione del Mod.730, oppure deve essere tutto recuperato, lo Spi Metropolitano invita a rivolgetevi alle sedi SPI per trovare informazioni e assistenza su questi e su molti altri problemi e, conclude lo SPI Metropolitano, come vedete, il nostro impegno consente di risolvere positivamente i Vostri problemi! Spi Cgil, Via ca’ Marcello 10. Mestre VE, tel.: 0415491204 - mail: [email protected] Spi Cgil, Via Treportina 30, Cavallino Treporti, tel.: 041966180 - mail: [email protected] — 5 — Anno XI – n. 8 – Settembre 2013 CECILE KYENGE : una Donna Il complicato momento politico e istituzionale ha reso sempre più evidente il divario culturale tra due diverse idee di società. Cosicché il non considerare ben augurante l’auspicio di essere violentata o apprezzare quale simpatico gioco di parole il paragonare ad un gorilla una donna e ministra del Governo Italiano diviene per alcuni sinonimo di ristrettezza mentale o ancor peggio ottusità. Eppure in Italia come già detto esiste un’altra società; esistono persone che vedono questo modo di agire esattamente per quello che è: un comportamento gretto e violento. La violenza delle parole infatti è troppo spesso anticamera di quella fisica ed il nostro Paese è fin troppo macchiato dal fenomeno del femminicidio per permettere a chiunque e in particolare alla sua classe politica e dirigenziale l’utilizzo di un tale linguaggio gretto. Le parole, infatti, rappresentano le idee che ognuno ha. In questo caso nei confronti delle donne a prescindere dal ruolo che esse occupano. Come diceva mia nonna: “Offendere una donna, vuol dire offendere tutte la donne”. Oltre a ciò, nel caso specifico, l’ingiuria è stata si è fusa con una vigliacca discriminazione razziale, quasi fosse una colpa grave essere, contemporaneamente, donne, di colore e Ministra. Tutta la CGIL, dal suo Segretario Generale, fino alle sue strutture più periferiche di ogni categoria ha manifestato solidarietà a Cecile Kyenge e ripulsa verso tutti coloro che hanno messo in atto un simile comportamento. Anche noi di Telefono Donna della CGIL Veneziana vogliamo esprimere con forza uguali sentimenti. Katia Dal Gesso Il Segretario generale Spi Cgil Carla Cantone alla ministra Cecile Kyenge Gentile Ministra Cecilie Kyenge, Le sono vicina a nome mio e di tutto lo Spi-Cgil per i vergognosi e inqualificabili attacchi che Le vengono rivolti ormai quotidianamente. Apprezzo molto il lavoro che sta svolgendo per promuovere l’integrazione e la coesione sociale nel nostro paese affinché tutti – nessuno escluso – abbiano quei diritti di cittadinanza che danno dignità alle persone. Sono orgogliosa di Lei come Ministra e come donna. Spero di poterLa incontrare presto, Cordiali saluti Carla Cantone Responsabile Telefono Donna Camera del Lavoro Metropolitana Cgil Venezia ――――― L’Avis a Favaro Veneto Domenica 15 settembre 2013 dallo 8 alle 10,30 presso il Distretto n. 4 in via Triestina – Scuola Fucini sarà presente l’AVIS per una visita di idoneità alla donazione o per la donazione stessa. Presentarsi a digiuno per l’esame preventivo o con solo l’assunzione di un caffè (poco zuccherato), spremuta d’arancio, 2 fette biscottate per la donazione. Per ulteriori informazione 041 981372 dalle 8 alle 11,30 A GIORNALE CHIUSO ci giunge notizia di un importante “Patto per la crescita” firmato unitariamente dai Sindacati Confederali e Confindustria dove si indicano proposte a tutto campo per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese. Riferiremo in di tutto cio’ nel prossimo numero di questo giornale. Intanto questa è una sicura via di cui il governo deve prendere atto per la ripresa dell’Italia e per una maggiore giustizia sociale. La Ministra Cécile Kashetu Kyenge La Ministra Kashetu Kyenge, detta Cécile, è oltre che una personalità politica, anche medico italiana. Di origine congolese, attualmente è ministro dell'integrazione del governo Letta. E’ nata il 28 agosto 1964 (oggi ha l’età di 50 anni). Ha studiato presso l’ Università Cattolica del Sacro Cuore Nel 2004 viene eletta in una circoscrizione del comune di Modena per i DS ; in seguito diventa la Responsabile provinciale del Forum della Cooperazione Internazionale ed immigrazione. Nel 2009 è eletta consigliere provinciale a Modena per il Partito Democratico ed entra a far parte della commissione Welfare e politiche sociali. Inoltre è responsabile regionale EmiliaRomagna delle politiche dell'immigrazione del PD. È stata eletta deputato alla Camera dei Deputati del nostro Parlamento nelle ultime elezioni del 2013 per il PD in Emilia-Romagna. Subito dopo l'elezione al Parlamento promuove con altri firmatari (Pier Luigi Bersani, Khalid Chaouki e Roberto Speranza) una proposta di legge sul riconoscimento della cittadinanza ai figli degli immigrati nati sul suolo italiano (il cosiddetto ius soli). La Presidente Laura Boldrini ha voluto, convocando la Camera dei Deputati il 21 Agosto, dare il via all’iter parlamentare per la conversione in legge del Decreto contro il “femminicidio”, che già ora sta dando alcuni importanti frutti. E’ un grande segnale di civiltà e sensibilità. Ritorneremo sul tema appena il Decreto sarà convertito in legge. — 6 — Anno XI – n. 8 – Settembre 2013 La XIV mensilità dei pensionati Come ogni anno, dopo il Governo Prodi che l’ha costituita, i pensionati che hanno un reddito inferiore a 9660,89 euro anno lordi, percepiscono la “quattordicesima mensilità”. Ciò non risolve i problemi della vita, ma per coloro che hanno un reddito molto basso fa molta differenza. Quest’anno sono successi dei disguidi da parte dell’INPS. Nel 2010 aveva chiesto i modelli Red ad un certo numero di pensionati, a campione, nel 2011 ad un altro certo numero, sempre a campione, nel 2013 ha pagato la quattordicesima ad una parte di pensionati, che secondo l’ INPS era in possesso dei redditi; ma come si spiega che non ha pagato anche coloro che avevano inviato i Red per gli anni 2010 e 2011 ? I pensionati che non hanno ricevuto la quattordicesima e ne hanno diritto sono: a) Tutti i pensionati che hanno un reddito lordo inferiore a 9660,89 euro anno, formato da pensione, interessi bancari, postali, dei BOT, dei CCT e dei titoli di stato, proventi di quote di investimento, pensioni da Stati esteri, ecc. b) I pensionati che durante l’anno 2013 compiono il 64° anno di età A tutti coloro che hanno diritto, o pensano di averlo, consigliamo di passare per le nostre sedi muniti di: 1. Libretto di pensione ( oppure con OBIS/m dell’anno 2013 2. Codice fiscale 3. Tutti i redditi in possesso I nostri operatori, dopo un minuzioso controllo, per chi ne ha diritto, inoltrano la domanda per il riconoscimento della quattordicesima all’INPS come di competenza. (r.g.) LETTERE ALLA REDAZIONE Riceviamo e pubblichiamo Al suo ritorno dal campo di lavoro e solidarietà di Parete e Santa Maria La Fossa, Pietro Anese, segretario generale della Lega Del Lemene ci ha inviato alcune sue riflessioni sull’esperienza. Questa sua partecipazione si inquadra nell’importante impegno che lo Spi Cgil Metropolitano di Venezia e le sue strutture periferiche stanno profondendo sul tema della legalità. QUANDO SIAMO PARTITI DA PORTOGRUARO sapevamo di fare un’esperienza importante. Ne avevamo intuito il valore nell’incontro preparatorio di Due Carrare, nel Padovano. Ma non ci rendavamo conto di quanto arricchente potesse essere l’esperienza che andavamo a fare. Abbiamo visto un territorio devastato dalla criminalità organizzata e da una illegalità diffusa. Se ci fossimo andati da semplici turisti, avremmo visto solo gli aspetti negativi di questi luoghi: sporcizia, dissesto, insicurezza e ciò ci avrebbe sicuramente fatto perdere ogni speranza. Abbiamo conosciuto, però, persone meravigliose, associazioni ed amministratori che sanno lavorare in rete per il riscatto sociale ed economico di questi territori, credendoci tenacemente e coraggiosamente. E’ difficile esprimere a parole scritte le emozioni che abbiamo provato in questi giorni. Ci resta, comunque, la convinzione di poter far parte di una rete che ci unisce alle persone conosciute ed a tutte le persone oneste e di buona volontà che si battono per la legalità ed il riconoscimento dei diritti delle persone. Il rapporto che abbiamo avuto con i giovani della rete degli studenti medi e l’amicizia nata tra di noi dimostrano che l’età delle persone non è certamente un impedimento alla collaborazione ed è, anzi, un elemento di reciproco arricchimento. Ci siamo convinti che il contrasto alla criminalità può essere efficace soltanto se si sapranno unire tutte le forze sane di quei territori. Questo è il lavoro che stanno facendo l’ARCI con le sue associazioni, tra le quali “Nero e non solo”, LIBERA con le sue cooperative, molti amministratori locali, altre associazioni impegnate su temi ecologici, la CGIL con i suoi militanti coraggiosamente impegnati contro il lavoro nero, Come esponenti dello SPI ci siamo sentiti parte di questo ampio schieramento che combatte per la legalità, per il riscatto e lo sviluppo di queste terre e dell’intero Paese. Pietro Anese Un unico “Contact Center” telefonico Inps E’ stato attivato un unico canale d’informazione telefonica per tutti i pensionati, assicurati dell’INPS compresi ovviamente quelli ex INPDAP, ex ENPALS. I numeri sono: − Numero verde gratuito 803.164 per la chiamate da telefono fisso − Numero 06.164164 per le chiamate da telefono cellulare (a pagamento secondo i diversi piani tariffari). Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 e il sabato dalle 8 alle 14 e fornisce informazioni e risposte anche in 7 lingue straniere (tedesco, inglese, francese, arabo, polacco, spagnolo e russo). Nelle restanti ore rimane attivo un servizio automatico di risposta. — 7 — Anno XI – n. 8 – Settembre 2013 Riceviamo e pubblichiamo Sulle pensioni nulla di nuovo Annualmente si danno i “numeri” DATI DELLA PROVINCIA DI VENEZIA sulle pensioni. Numero Medio La stessa recente relazione del PreClassi di Importo Numero Importo Medio Pensioni sidente nazionale dell’INPS, conferma Lordo Mensile Pensionati Annuo Lordo per Pensionato che negli ultimi dieci anni in Italia il valore economico medio delle pensioni da 0 a 249, 99 € 5.335 1, 02 1.943 € rimane invariato: il 50% dei pensionati da 250, 00 a 499, 99 € 15.163 1, 10 4.426 € percepisce meno di mille euro mensili lordi, che al netto delle trattenete fida 500, 00 a 749, 99 € 40.628 1, 06 7.366 € scali e imposte locali diventano circa da 750, 00 a 999, 99 € 29.067 1, 36 10.372 € ottocento euro. da 1.000, 00 a 1.249, 99 € 29.475 1, 46 13.542 € Un dato medio che si rileva anche in Veneto e nel veneziano. Va ricordada 1.250, 00 a 1.499, 99 € 26.231 1, 53 16.413 € to che nella provincia di Venezia meda 1.500, 00 a 1.749, 99 € 21.949 1, 50 19.466 € diamente la persona pensionata (soprattutto donna) percepisce 1,36 penda 1.750, 00 a 1.999, 99 € 17.931 1, 49 22.446 € sioni. da 2.000, 00 a 2.249, 99 € 13.955 1, 44 25.445 € Il valore della pensione (2% per ogni anno di lavoro nel sistema retrida 2.250, 00 a 2.499, 99 € 9.588 1, 44 28.365 € butivo, invece nel contributivo il calcoda 2.500, 00 a 2.999, 99 € 10.610 1, 47 32.613 € lo viene fatto utilizzando dei coefficienti sul 33% di quanto versato), in 3.000, 00 e più 11.664 1, 56 50.762 € particolare dal 1° gennaio 2012, è il risultato dei contributi versati. Anche per questo che il “lavoro nero” doveva e comunorientata verso i giovani che per responsabilità della polique deve essere energicamente contrastato. Il reddito tica nazionale, ma anche veneta, non intravvedono conpensionistico inizia a realizzarsi fin dal primo giorno di crete certezze occupazionali e per il futuro nemmeno la lavoro, nell’ambito della previdenza pubblica incrementasicurezza previdenziale. Bisogna riprendere l’azione sociata da quella complementare contrattuale. le e sindacale per rilanciare le politiche del lavoro, per Oggi con la pesante crisi in atto, che attanaglia forterivedere il sistema previdenziale e per adeguare il valore mente le condizioni materiali e psicologiche di milioni di delle pensioni al reale costo della vita. persone, effettivamente con meno di mille euro mensili si Cgil Cisl Uil su queste emergenze non dovrebbero avefa pochissima strada, e se non ci sono altre entrate, dispere problemi di unità, di proposta e di azione e anche di ratamente si entra nell’area della povertà (a livello nazioconvergenza con il lavoro autonomo. nale la povertà relativa coinvolge il 12,7% delle famiglie e Franco Piacentini Presidente Comitato regionale INPS in Veneto il 5,8%). Però la preoccupazione più marcata è LA PEREQUAZIONE AUTOMATICA - Anno 2012: +2,7 % -- Anno 2013: +3,0 % I pensionati che nel biennio 2012 – 2013 non hanno avuto la perequazione automatica, per effetto del provvedimento sulla previdenza emanato nel mese di dicembre 2011 dal Governo Monti, sono quelli che hanno i seguenti importi mensili lordi: Anno 2012 = da + 1.443, 00 € = NO ! Perequazione – mediamente una perdita mensile di 40, 00 € = per 13 mesi = 520, 00 € di perdita annua; Anno 2013 € = da + 1.486, 29 € = NO ! Perequazione – mediamente una perdita mensile di 45, 00 € = per 13 mesi = 585, 00 annua. — 8 — Nel biennio una perdita di 1.105, 00 euro. Nel veneziano i pensionati che non hanno beneficiato della perequazione sono circa 96 mila per 1.105, 00 € = 106 milioni di euro tagliati al potere d’acquisto delle pensioni nel veneziano. Anno XI – n. 8 – Settembre 2013 La scuola a settembre Con il mese di settembre si può considerare il periodo feriale concluso, visto che gli italiani vanno in ferie soprattutto nel periodo giugno –agosto. Con il mese di settembre inizia, quindi, come ogni anno il periodo scolastico e anche se le decisioni di dove mandare a scuola i propri figli sono state prese in precedenza con l’inizio della scuola iniziano i veri problemi; si toccano con mano le problematiche che si presentano per la scelta fatta. Quello che salta all’occhio subito è il problema dei mezzi di trasporto. Anche se si vive in città spesso le linee dei autobus o gli orari dei treni non coincidono con gli orari scolastici. Le scelte fatte dopo varie discussioni all’interno della famiglia: se scegliere la scuola privata o non o il luogo dove è dislocata la scuola accende gli animi e a volte anche nella comunità di cui si appartiene. Spesso ciò succede anche per i pulmini che trasportano i bambini alle scuole dislocate nel territorio. C’è una cosa che è fondamentale, e che per le famiglie passa in secondo luogo, ed è il programma scolastico. Già dalle elementari, se non anche dalla materna, il programma di insegnamento viene accettato come cosa scontata, senza fare riflessione alcuna, quando invece dovrebbe essere la base per la scelta della scuola anche primaria. Il mancato rinnovamento dei testi scolastici perché anche se” i libri si cambiano ogni anno”, il contenuto di essi è sempre lo stesso e quindi potrebbero essere usati anche in anni successivi senza gravare la famiglia di spese assai onerose visto i redditi attuali. Ciò invece non avviene: i libri vengono sì comperati ogni anno, ma di diverso c’è solo la copertina; il contenuto rimane sempre lo stesso. Il contenuto dei testi dovrebbe essere coerente con la realtà di oggigiorno per spiegare ai ragazzi il mondo in cui vivono e quali prospettive avranno per il futuro, indirizzando i giovani secondo la loro capacità di apprendimento e verso lo studio più appropriato alla loro personalità. Spiegare già nei testi, cosa è un reato e specialmente cosa è uno stupro, far capire l’illegalità del bullismo nelle classi e il dovere che ha il cittadino di accettare un compagno che si presenti con handicap, spiegare già nei testi quanto importante sia la convivenza con altre realtà La prima maestra che portò in aula la parola reato associato a stupro fu nel lontano 1966. Franca Viola una maestra nata a Castelfranco Veneto e trasferita a Alcamo. Lei cercò di far capire ai suoi alunni l’illegalità e sviluppare nella coscienza dei ragazzi il rispetto per il prossimo: Invece negli anni successivi i cambiamenti dei vari programmi scolastici non tennero conto di tali problematiche imponendo, come è giusto, ai ragazzi lo studio dell’antica Grecia già dalle elementari ma senza inserire la storia attuale del Paese, soprattutto quella più recente del secolo appena trascorso che ha segnato il grande cambiamento nella società attuale, favorendo l’integrazione con altri popoli e che ci ha portato a far parte della comunità europea. I genitori che si affacciano ora alla scuola e consegnano i loro figli alla società, per il loro sviluppo intellettuale e morale devono tener conto dei programmi scolastici e dell’educazione che viene loro insegnata, discutendo senza paura con gli insegnanti dei programmi culturali, dell’educazione e del rispetto per la legalità già dai primi anni di scuola. Giannina Faraon Responsabile Coordinamento donne Lega Laguna Nord Est Spi Cgil Venezia L’uso della parola Non sempre chi parla (o chi ascolta) recepisce il vero significato di ciò che dice (o ascolta) Viviamo in una società individualista ,competitiva e poco educata dove nessuno dice più per cortesia, forza d’animo, gratitudine, virtù, decenza; parole quasi sparite dal nostro vocabolario. Sostituite dalla prepotenza dell’io: “io voglio”, ”io voglio prima” e “ io vengo prima “ e “disciplina”. A condurci le parole in bocca è stato GOOGLE che ha passato al setaccio con database di parole estratto da 5 milioni di libri pubblicati in tutto il mondo tra il 1500 al 2008. Dallo studio è emerso chiaramente che alcune parole sono state dimenticate e altre invece si sono imposte nel linguaggio. Questa società derubata di molti termini e sempre più disertata da una dimensione collettiva nella quale di dissolvono i termini come “famiglia” e “tribù”, lasciando spazio a un linguaggio individualista (auto, mio, personalizzato). Inevitabilmente a spese della gentilezza e della buona educazione. (g.f.) — 9 — Anno XI – n. 8 – Settembre 2013 Quando ho iniziato a curare questa rubrica sulle donne che si sono rese famose, certo non immaginavo di fare questa ricerca, per due mesi consecutivi, su delle “grandi” che ci hanno lasciato, una a pochi giorni dell’altra. Lo scorso numero l’articolo ricordava l’attrice Franca Rame, obbligatoriamente questo mese vogliamo ricordare la grande astrofisica: MARGHERITA HACK “La Signora delle stelle” Per capire il personaggio di Margherita Hack, vorrei iniziare come la stessa ha iniziato nel suo libro autobiografico: “Il perché non lo so”,. “Sono nata a Firenze nel 1922, pochi mesi prima della Marcia su Roma, con la quale Mussolini prese il potere”. Il padre Roberto, di religione protestante, e la madre, di fede cattolica erano entrambi aderenti alla Società Geofisica Italiana i cui principi fondamentali sono quelli di formare un nucleo della fratellanza universale senza distinzioni di razza, religione, sesso, casta e colore. “I miei genitori erano due persone non comuni. L’ ho capito fin da piccola, vedendo di quale libertà godevo rispetto agli altri bambini, e le proibizioni erano pochissime”. Margherita Hack, dopo aver compiuto gli studi, senza sostenere gli esami di maturità a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale, presso il Liceo Classico “Galileo” di Firenze, si laureò in fisica con una tesi di astrofisica sulle Cefeidi, stelle variabili che “pulsano”, cambiano cioè periodicamente la loro luminosità. In gioventù fu campionessa di salto in alto e in lungo. Nel febbraio 1944 ha sposato Aldo De Rosa con il quale ha vissuto fino alla sua morte. E’ stata professoressa ordinaria di astronomia all’Università di Trieste e prima donna italiana a dirigere l’Osservatorio Astronomico sempre di Trieste , portandolo a rinomanza internazionale. Ha lavorato presso numerosi osservatori americani ed europei ed è stata per lungo tempo membro dei gruppi di lavoro dell’ ESA, Agenzia Spaziale Europea, e dalla NASA, Ente Nazionale per le attività spaziali e aeronautiche degli USA. Ha pubblicato numerosi lavori originali su riviste internazionali e numerosi libri sia divulgativi che a livello universitario. Fondò nel 1978 la rivista bimestrale “l’Astronomia”. In segno di apprezzamento per il suo importante contributo, le è stato intitolato l’asteroide 8558 Hack. Margherita era molto nota anche per le sue attivi tà non strettamente scientifiche e in campo sociale e politico. Era atea, non credeva in nessuna religione o forma di soprannaturalismo. Riteneva inoltre che l’etica non derivasse dalla religione, ma da “principi di coscienza” che permettono a chiunque di avere una visione laica della vita, ovvero rispettosa del prossimo, della sua individualità e della sua libertà. Avversa a ogni forma di superstizione , comprese le pseudoscienze, dal 1989 fa garante scientifica del CICAP (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale) e, dal 2002, Presidente onoraria dell’ unione atei e degli agnostici razionalisti. Nel 2005 si iscrisse all’ associazione Luca Concioni per la libertà di ricerca scientifica. E’ stata iscritta al Partito radicale transnazionale. E’ stata candidata alle elezioni regionale nel 2005 in Lombardia e nel 2006 alle elezioni politiche con il Partito dei Comunisti Italiani, in entrambe le elezioni risultò eletta, ma rinunciò per continuare i suoi studi. Nel novembre 2009, in una lettera aperta su Micromega, criticò l’allora Presidente del Consiglio Italiano Silvio Berlusconi nel merito dei procedimenti giudiziari di cui era coinvolto ed al suo presunto tentativo di eluderli. Sul tema della questione energetica Margherita Hack si era espressa contro la costruzione di centrali nucleari in Italia, ma a favore della ricerca sul nucleare. Vegetariana e animalista convinta viveva con il marito, un cane e nove gatti in una casa a due piani che contiene un’ immensa biblioteca composta di 24 mila volumi che probabilmente, come da sua volontà, saranno donati alla città di Trieste. Gli ultimi giorni dell’ astrofisica Margherita Hack sono stati sereni e “vissuti con leggerezza” come aveva fatto sempre nella sua vita. I problemi cardiaci dei quali soffriva da tempo erano molto pesanti e ricoverata all’ ospedale Gattinara di Trieste , assistita dal marito Aldo con il quale era sposata da 70 anni, il 29 giugno lasciava questa terra per raggiungere le sue tanto amate stelle. Ricerca a cura di GIANCARLO CENTAZZO — 10 — Anno XI – n. 8 – Settembre 2013 ALLA DISPERATA RICERCA DELLO “STORICO” (DA NOI DIMENTICATO) PEZZO DI PANE Marcinelle e il canale di Sicilia 8 Agosto 1956, Marcinelle (Belgio). Una miniera di carbone, dove tanti uomini, per lo più provenienti da altre più povere nazioni, con la sola ambizione di superare le difficoltà delle loro terre e per garantire alle loro famiglie un proverbiale “pezzo di pane”, morirono in una delle più serie tragedie del lavoro. Persero la vita 262 uomini, di cui 136 italiani e 95 belgi. Solo 13 minatori sopravvissero. La storia delle emigrazioni italiane in Europa e nel mondo, delle discriminazioni, che spesso superavano ogni decenza e che si riversavano, senza pietà, anche sui bambini è stata scritta in migliaia di libri e in centinaia di film. Ricorda la Presidente della Camera dei Deputati, Boldrini, che gli italiani emigrati in Belgio in quel periodo, dopo la sigla nel 1946 del Protocollo italo-belga che prevedeva l'invio di 50.000 lavoratori in cambio di carbone, non sapevano a cosa andavano incontro: i manifesti affissi nelle strade italiane, che promettevano lavoro e una vita decorosa ad operai e famiglie, si rivelarono menzogneri. ''Gli operai che partivano viaggiavano in condizioni difficilissime e all'arrivo venivano stipati nelle 'cantines' (baracche) senza acqua ne' servizi igienici, erano chiamati 'musi neri' e chi cercava alloggio trovava scritte 'né animali né stranieri'''. Immagini di drammatica attualità nel Canale di Sicilia Proprio come oggi, sottolinea il presidente, ''in Italia non si affitta a stranieri in barba alla nostra storia e decidiamo di ignorare che gli immigrati che arrivano a Lampedusa hanno gli stessi occhi dei nostri padri che arrivarono a Marcinelle''. Anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sottolinea come Marcinelle deve far riflettere sul tema della ''piena integrazione degli immigrati e della sicurezza nei luoghi di lavoro''. Anche nel nostro territorio abbiamo la presenza di chi, nelle viscere della terra, è stato testimone della tragedia. Agosto 2013. Il Canale di Sicilia è il più grande cimitero di profughi esistente al mondo. Un triste primato. Oltre 7.000 “certificati” più tutti quelli dei naufraci fantasma, di cui nessuno saprà mai niente. Quando non si muore si trova una situazione che è ancora peggio di quella ricordata dalla Presidente Boldrini. C’è una foto significativa delle disuguaglianze del mondo: un barcone carico di disperati e, nello sfon— 11 — do, un nave da crocerei per lussuosa, nello stesso mare Ma c’è una foto che consola: quella di diecine e diecine di bagnanti che fanno una catena umana per aiutare dei profughi con un difficile approdo su una spiaggia. E’ questa, ci auguriamo, l’Italia vera, quella che dimostra il vero animo degli italiani. L’Italia non è quella di chi si comporta come altri facevano con i nostri emigrati! Se è vero come è vero che le frontiere Italiane, in questo caso, sono quelle europee (e tacciamo stendendo un velo sul comportamento di Malta e di altri Paesi dell’U.E. che ci rispediscono i profughi), e che quindi l’Europa non può essere estranea a tutto quello che riguarda questo fenomeno, è altrettanto vero che l’Italia è al 6° posto in Europa per il numero degli immigranti extracomunitari di questo tipo. I morti di Marcinelle hanno avuto medaglie alla memoria (vedi foto). Quali riconoscimento alle migliaia e migliaia di caduti nel Canale di Sicilia? (e.v.) Anno XI – n. 8 – Settembre 2013 Un’idea per perpetuare la memoria La Lega Laguna Nord Est, come è noto, ha da sempre posto in atto molte iniziative per perpetuare la memoria e in particolare quella delle vicende che hanno portato il nostro Paese a riconquistare la democrazia. Spicca, ovviamente, tra tutte quella degli incontri con le scuole (esperienza che va avanti ininterrottamente da dieci anni). Abbiamo ora pensato di organizzare una visita ad un “Luogo della Memoria”: Sant’Anna di Stazzema. E’ un piccolo paese delle provincia di Lucca, a ridosso della Alpi Apuane, di fronte al Mar Tirreno e alla sua Versilia, nota per vicende di tutt’altra natura, più mondane (Forte dei Marmi, Viareggio, ecc.). In quel piccolo paese e nelle sue frazioni limitrofe in poco più di tre ore vennero massacrati 560 civili, in gran parte bambini. All'alba del 12 agosto 1944, tre reparti di SS salirono a Sant'Anna mentre un quarto chiudeva ogni via di fuga. Alle sette il paese era circondato. Quando le SS giunsero a Sant'Anna, accompagnati da fascisti collaborazionisti che fecero da guide, gli uomini del paese si rifugiarono nei boschi per non essere deportati mentre donne, vecchi e bambini, sicuri che nulla sarebbe capitato loro, in quanto civili inermi, restarono nelle loro case. I nazisti, invece, li rastrellarono, li chiusero nelle stalle o nelle cucine delle case, nella chiesa e li uccisero con colpi di mitra e bombe a mano. La vittima più giovane, Anna Pardini, aveva solo 20 giorni. Il viaggio, da tenersi in ottobre prima del ritorno all’ora solare (presumibilmente nella settimana che va dal 14 al 20 ottobre), in pullman, dovrebbe prevedere in tre giorni (DUE NOTTI): la permanenza in un albergo della Versilia, visita con incontro con alcuni superstiti dell’eccidio a Sant’Anna di Stazzema, visita a Pisa e Lucca; la quota comprenderà pernottamento e pasti con bibite. Dobbiamo però sapere, per valutare la possibilità dell’iniziativa, quanti ne sono interessati, in particolare per negoziare con i fornitori di servizi le migliori condizioni, che, ovviamente, potranno essere tanto più basse quanto più numerosi saranno i partecipanti. Vi invitiamo perciò a contattarci per maggiori informazioni, per manifestare un vostro interesse (non impegnativo) e anche avere un accenno al costo del viaggio a carico dei partecipanti. — 12 — Anno XI – n. 8 – Settembre 2013 I dati in Italia CONTINUA DALLA PRIMA PAGINA di Confindustria. In sostanza dal 2007 al 2012 la contrazione della spesa media famigliare ammonta a 3.660 euro. Metà degli italiani si è potuta permettere una qualche forma di vacanza. ─ Sono sempre di più coloro che, anche qui a Venezia, chiedono un “pasto caldo” alle mese sociali e anche la così detta “farmacia sociale” è ormai una realtà. In sette anni chi si trova in quest’ultima situazione sfiorato il raddoppio (+97%) ─ Tra il 2011 e il 2012 (Bankitalia) i salari hanno perso oltre 500 euro l’anno del loro potere d’acquisto, ma sarebbe opportuno approfondire le reali spese che una famiglia è costretta a sostenere; ad esempio: cosa incide la spesa per le lungaggini delle liste d’attesa delle ULSS o cosa costa, davvero, mandare un figlio a scuola? ─ l’impatto della spesa sociale sulla povertà in ordine alla riduzione del rischio è in Italia del 19,7% contro il 35,2% della Media Europea (Istituto ricerche sociali) ─ un’elaborazione su dati ISTAT denuncia per il 2012 una povertà crescente anche tra i Lavoratori Dipendenti che è all’11,3% (2 punti in più che nel 2011) e, per solo gli operai raggiunge il 16.9% (un punto e mezzo in più del 2011) ─ Un dato agghiacciante per il nostro futuro: 3 minori su 10 sono a rischio di povertà (da un rapporto su “I diritti dell’Infanzia” del gruppo “Convention on the right of the child”) ─ La bolletta energetica è la più cara d’Europa: complessivamente 16 miliardi in più rispetto all’UE. Ciò incide sia nel bilancio delle famiglie sia in quello delle imprese. DISOCCUPAZIONE specie giovanile e femminile e in particolare nel sud, affiancata dalla precarietà del lavoro (il 53% dei giovani è precario), dagli “scoraggiati” e dagli inattivi (i famosi “neet”, cioè i non impiegati, né in apprendimento, né in tirocinio). ─ I dati di fine luglio dell’ISTAT indicano un 12,1% di disoccupazione ufficiale (la più alta d’Europa, con più di 3 milioni di disoccupati ufficiali, con stima Cna, di 3.5 milioni a fine anno) e punte del 39,1% di disoccupazione giovanile (di nuovo ben 23.9% punti più alta che nel resto dell’Europa). Nella Provincia di Venezia, dato peggiore del Veneto, la disoccupazione è salita al 15% e con 34.000 persone in cerca di lavoro e con, sempre nella Provincia, un aumento di licenziamenti del 139%. Nel Veneto sono 195.000 le persone in cerca di lavoro, con 80.000 posti di lavoro “bruciati” in cinque anni. Più specificatamente il tasso di inattività per i maschi è pari al 26,5% e per le femmine del 46,5%. Nel 2° trimestre 2013 sono stati persi 585.000 posti di lavoro ─ Il lavoro precario ha superato del 50% quello stabile ─ I dipendenti pubblici (esclusi militari e forze dell’ordine) sono scesi nel decennio 2001 – 2011 da 3.209.000 a 2.840.000, quindi con un calo di 368.000 pari all’11,5% e cioè 100 persone per ogni giorno di calendario ─ una marea di lavoratori senza più retribuzione, né la possibilità di andare in pensione (i famosi esodati, che rimangono ben 230.000) ISTRUZIONE. FORMAZIONE. RICERCA un solo dato: gli iscritti totali negli atenei sono meno 12%; nel Sud si raggiunge il meno 20%. La domanda quale è il futuro dei nostri giovani, quindi il nostro futuro, il futuro del nostro Paese in un Europa che è sempre più istruita e che fa sempre più ricerca? C.I.G. CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI ─ In sei mesi la Cassa Integrazione ha raggiunto 550 milioni di ore con 530.000 lavoratori coinvolti e un taglio netto di reddito per 2 miliardi e 100 milioni di euro, ovvero quasi 4.000 euro per ogni singolo lavoratore. ─ alla Cassa Integrazione in Deroga, che è a carico dello Stato, mancano — 13 — ancora 1,5 miliardi ( nel Veneto 134 milioni) altrimenti rischiano ben mezzo milione di lavoratori (rispetto alla prima metà dello scorso anno la CIG in deroga è aumentata del 57%) CONSUMI quindi, in drammatico calo (quasi 44 miliardi di euro persi). EVASIONE ed elusione fiscale e contributiva, affiancata da una dilagante corruzione ─ lavoratori e i pensionati che, come si sa, versano puntualmente tutti i mesi le loro imposte, coprono per l’80% il gettito tributario ─ I dati dell’evasione ed elusione fiscale e contributiva sono stimati essere oltre i 200 miliaridi di euro l’anno. Se a ciò si somma la corruzione, che ha i suoi fondamenti di importi “al nero” si superamo i 300 miliardi. ─ Solo nel 2013 la Guardia di Finanza ha scoperto 4.933 evasori totali (non esistevano per il fisco), per 17.5 miliardi di reddito nascosto; 19.250 lavoratori irregolari, 9.252 totalmente in nero ─ Solo il 10% di quanto scoperto viene poi materialmente riscosso. Talvolta siamo di fronte a condoni più o meno mascherati (vedi ultimo decreto alle slot machine) PENSIONATI ─ si sono visti ridurre il potere d’acquisto concreto delle loro pensioni in dieci anni di quasi il 40%; difatti solo per il blocco della rivalutazione degli ultimi due anni le pensioni “normali” (1.450 euro lordi, quindi più o meno 1.100 euro netti) hanno perso un migliaio di euro l’anno. A ciò si somma una comunque non equa salvaguardia del potere d’acquisto, pur con le passate formali rivalutazioni nominali e i conti sono presto fatti. ─ Sette milioni di pensionati su sedici milioni vivono con meno di 1.000 euro al mese e di questi oltre due milioni si attestano solo a circa 500 euro, come riportiamo dettagliatamente in altra parte del giornale. SEGUE A PAGINA QUATTORDICI Anno XI – n. 8 – Settembre 2013 I dati in Italia SEGUE DA PAGINA TREDICI ─ Queste pensioni “medie” si abbassano se sono erogate alle donne, in particolare al sud, e ancora più se si tratta di pensione di reversibilità IL DEBITO PUBBLICO aumenta giorno per giorno e è arrivato a 2.075 miliardi, con ben 44,5 miliardi spesi in più rispetto all’analogo periodo del 2012, con un aumento da 38 a 46 miliardi di entrate tributarie. Anche se, grazie alla ritrovata credibilità internazionale, l’interesse per i nostri titoli di stato (lo spread) diminuisce, ma appena si hanno sentori di stabilità subito aumenta di nuovo Il PIL è in continuo calo costante (meno 2% rispetto ad un anno fa), mentre in Europa mediamente aumenta dello 0,3% e in Germania lo 0,7% in Francia 0,5%, in Inghilterra 0,6% e perfino in Portogallo aumenta all’1,1% LE REGIONI italiane (perfino la Lombardia) escono dall’indice di compatibilità regionale stimata dalla Commissione Europea. Si pensi solo ad due fattori: il costo dell’energia (compresa quella del carburante – vedi accise-) e l’inefficienza e l’inefficacia della Pubblica Amministrazione, dovuta non di certo all’inerzia dei lavoratori (ovviamente con le debite eccezioni). Un solo esempio: “Cinque milioni di lettere nei depositi”, riportava la stampa; e certamente non sono stati i sindacati a diminuire il numero dei postini! E ancora un esempio: una pletora di Enti, sotto Enti, Società di gestioni con singolo Consigli d’Amministrazione, Presidenti, Vice Presidenti, sedi, Appartati, ecc. Qui nel Veneto con 350 Km di Autostrade ben sette società di Gestione, per la distribuzione dell’acqua pubblica 32 società, Enti Parchi, Enti Ville, Agenzie, Istituti, ecc., ecc. ecc. Altro che inefficienza dovuta all’accidia dei lavoratori e al costo del lavoro (a parte gli stipendi dei manager più o meno pubblici!). I TRASFERIMENTI ai Comuni e alla sanità calano ancora e ciò ha portato gli enti locali o a diminuire i servizi erogati (di certo si tratta di non abbienti) o, vista anche la maggior richiesta a causa della povertà, ad aumentare l’imposizione locale per mantenerli allo stesso livello o ad aumentare le tariffe e le quote di compartecipazione. Di contro (e sono solo alcuni esempi) I ricchi diventano sempre più ricchi (ad esempio gli stipendi dei manager non risentono di certo della crisi) Il 10% della popolazione italiana possiede il 50% della ricchezza privata del Paese Persistono aspetti squilibrati e di privilegio nel sistema delle pensioni. C’è perfino chi percepisce una pensione di 90.000 euro MENSILI! Tre quarti del gettito dello Stato deriva da quanto i pensionati e lavoratori pagano Il costo delle assicurazioni, delle accise aumentano, ma non aumentano le coperture e i servizi che da ciò derivano. FAVARO VENETO SINDACATO PENSIONATI ITALIANI VENEZIA ― LEGA LAGUNA NORD EST 30173 Favaro Veneto, via monte Abetone, 30 041 5491445 ― FAX 041 5010276 [email protected] [email protected] Aperto da lunedì a venerdì, dalle ore 8.30 alle 11.30 MARCON 30300 Marcon, via dello Sport, 10 041 5491412 ― FAX 041 5952584 [email protected] Aperto da lunedì a venerdì, dalle ore 8.30 alle 11.30 QUARTO D’ALTINO Via Matteotti, 7 0422 780712 Aperto il lunedì ed il mercoledì dalle ore 8.30 alle 11.30 PORTEGRANDI Presso il Centro Civico Aperto il primo ed il terzo giovedì del mese dalle ore 14.00 alle 16.00 STAMPATO IL 31 AGOSTO 2013 — 14 —