IL PERCORSO INDIVIDUALE ALL’ESAME DI STATO E’ un lavoro di elaborazione personale con la sua esposizione orale inizia obbligatoriamente il Colloquio il tempo assegnato è in genere pari a 10/15 minuti di un argomento scelto liberamente il giudizio su di esso incide sulla valutazione del Colloquio “tesina” o “percorso” Quando si avviò il nuovo E.S. si propose un lavoro “pluridisciplinare” oggi la normativa si limita a stabilire che “il colloquio ha inizio con un argomento o con la presentazione di esperienze di ricerca e di progetto, anche multimediale, scelti dal candidato” (O.M. a.s. 2009/2010, art.16) Tuttavia è rimasto l’orientamento a lavori in cui un tema sia affrontato da diverse angolazioni in relazione a più discipline (per cui si parla di “percorso”) Peraltro la capacità di impostare relazioni tra ambiti diversi qualifica il profilo di uno studente al termine del Liceo “tesina” o “percorso” Il percorso NON deve coinvolgere necessariamente TUTTE le discipline NON si possono introdurre collegamenti incoerenti o forzati NON si valuta in base alla quantità delle materie coinvolte, ma alla qualità, cioè all’organizzazione del discorso e all’approccio critico alle tematiche. 1. Scelta del tema e indicazione del titolo Scegliere un argomento che sia vicino agli interessi personali: anche gli studenti più distratti, quando lavorano su questioni che “sentono”, finiscono poi per appassionarsi all’elaborazione personale… Il tema scelto deve riflettersi nel titolo Se scegliete un titolo ad effetto, aggiungete anche un sottotitolo più referenziale, che dia un’idea più precisa dell’argomento che intendete affrontare 2. Mappa concettuale (o scaletta o indice ragionato) Il vero punto di riferimento del lavoro, cui voi vi atterrete e che i Commissari dovranno avere a disposizione per seguire la presentazione, sarà la “mappa concettuale” uno schema in cui siano in evidenza le singole questioni sviluppate i collegamenti/passaggi dall’una all’altra e/o con il tema di fondo. 2. Mappa concettuale Quella che si immagina comunemente come “scaletta” (o indice ragionato) va organizzata come un progetto ragionato di quella che sarà l’esposizione orale, a partire dai nuclei concettuali fondamentali Essa va costruita dando un ordine chiaro al percorso enunciando con brevi frasi topiche (frasi cioè che contengano l’idea chiave che intendete svolgere) il tema centrale trattato in ogni punto Come costruire la mappa? Gli schemi fondamentali A) Un unico tema è “declinato” secondo diverse accezioni o in ambiti diversi e si avrà allora uno schema a raggiera: Aspetti tecnico-scientifici: La messa a fuoco di un’immagine oNell’occhio oNello foto Il flash LA FOTOGRAFIA La fotografia come documento per la storia Robert Capa come testimonianza per l’indagine scientifica L’uomo sulla Luna La parola che fotografa: esempi di fotografia letteraria Guido Gozzano: “L’amica di nonna Speranza” Oscar Wilde: Aestheticism e “The Picture of Dorian Gray” La fotografia come problema filosofico: Walter Benjamin : “L’Opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica” Nemici carissimi: Fotografia e pittura a confronto Manet e l’Impressionismo Nadar il ritratto tograficofotografico Gli schemi fondamentali Oppure, lo stesso quadro può essere tradotto in uno schema corrispondente alla classica “scaletta”: La Croce Rossa Italiana I presupposti storici: Florence Nightingale, la guerra di Crimea, la battaglia di Solferino Le finalità sociali e i principi etici: Il soccorso, la donazione del sangue, la responsabilità dei cittadini; I sette principi della Croce Rossa e le analogie con l’etica di Kant La scienza e la tecnica al servizio del soccorso sanitario: l’esempio del defibrillatore Suggestioni letterarie: Achille salva l’amico Patroclo ferito nell’Iliade; Hemingway rielabora la sua esperienza di autista di ambulanza sul fronte italiano nella prima guerra mondiale in A farewell to Arms Come costruire la mappa? Gli schemi fondamentali B) Un unico tema è volto secondo due (o più) accezioni ciascuna dei quali si articola in più punti La Memoria e il Ricordo Come si ricorda? •La mappa della memoria e l’elaborazione del ricordo •Le memorie magnetiche Perche si ricorda ? •Montale:la memoria che non salva e che non permette di recuperare il passato •Levi: “Se questo è un uomo” e il difficile ricordo della Shoah •Nietzsche: il “diritto” dell’uomo all’oblio Ricordi e impressioni •Wordsworth: “Recollection in tranquility” •Degas e la sua memoria: impressionismo in atelier Gli schemi fondamentali Tanti problemi dal nulla (Il nulla come problema nella scienza, nella filosofia, nell’arte) NELLA REALTA’ FISICA Il nulla come vuoto: gli esperimenti dei fisici dalla Grecia antica al ‘900 NELLE SUGGESTIONI ARTISTICHE NELL’ELABORAZIONE FILOSOFICA Il nulla come orizzonte della vita e della realtà in Leopardi Verso il nulla? Poesia e riflessione critica in Eliot Che cos’è il nulla? (S.Agostino) Perché l’essere piuttosto che il nulla? (Heidegger) Il nulla e lo sgomento dello spazio vuoto nello Iudisches Museum di Berlino di Libeskind Come costruire la mappa? Gli schemi fondamentali C) Un concetto generale viene progressivamente sviluppato in momenti diversi snodandosi un unico percorso La dimensione mentale della danza i processi cerebrali coinvolti nella danza tra sfera motoria ed emotiva La dimensione meccanica della corporeità che danza •L’equilibrio, tra forza peso e base d’appoggio •La meccanica nei salti Il rapporto tra sfera corporea e coscienza nel danzatore: Io “ho” un corpo o io “sono” il mio corpo? La riflessione filosofica sull’arte della danza nella Fenomenologia L’interpretazione della forza espressiva del balletto nelle arti La danza tra gesto esteriore e interiorità: il corpo è un semplice “strumento” del danzatore? •“The Corsair”: dal poemetto di Byron alle scene del balletto •La danza nella poesia italiana tra ‘800 e ‘900 •La danza nell’arte figurativa da Degas a Warhol 3. I collegamenti e il loro sviluppo nel lavoro I collegamenti tra il tema e i singoli punti, corrispondenti in genere a singoli ambiti disciplinari, devono essere coerenti e sostanziali (e non forzati o pretestuosi): pertinenti rispetto alla sostanza del tema non solo “imparentati” con esso (per semplice richiamo esteriore, vaga suggestione, generica concomitanza cronologica ecc) organici, cioè tali da determinare un unico discorso coerente al suo interno e interamente centrato sul tema di partenza (un classico errore è quello di proporre il tema A, collegare ad esso B e C e poi collegare D a B o a C ma non più ad A) I collegamenti e il loro sviluppo Lo sviluppo dei singoli punti non necessariamente deve essere messo per iscritto (potete consegnare solo la mappa concettuale e servirvi semplicemente di appunti informali a vostro uso). Se il vostro percorso si presta a introdurre aspetti interessanti, ma collegati al percorso in modo meno stringente, metteteli eventualmente in appendice 4. La presentazione multimediale Anche se semplice (in genere diapositive in Powerpoint) è efficace, ma va utilizzata con convinzione e discreta padronanza: visualizza concetti-chiave, collegamenti, brevi citazioni, schemi, immagini e focalizza su di essi l’attenzione favorisce il rispetto di tempi e ritmi “scandendoli” valorizza la creatività personale dello studente e rende più fruibile e piacevole il lavoro per la Commissione La presentazione multimediale Alcuni suggerimenti utili: Scegliete una modalità di presentazione che padroneggiate con disinvoltura Fate rispecchiare esattamente nella sequenza delle diapositive la scansione logica del vostro discorso: la loro proiezione sarà una guida mentale per voi e per chi vi ascolta Fate delle prove, in particolare per la tempistica Non utilizzate le diapositive per visualizzare lunghi testi (si prestano invece a schemi, immagini e testi brevi) Fate attenzione al contrasto cromatico tra sfondo e scritte 5. L’uso di Internet come fonte La ricerca di materiali su siti Internet è pratica comune tra gli studenti, ma gestita quasi sempre secondo il “fai da te”. Come evitare di usare uno strumento dalle potenzialità straordinarie, in modo confuso e superficiale? La prima regola è l’uso dell’intelligenza: ogni contenuto di sapere, qualsiasi fonte abbia, deve essere sempre ripensato, rielaborato e riformulato nel quadro di lavoro personale; le fonti devono essere controllate e filtrate L’uso di Internet come fonte Ecco alcune regole di base: Usare bene i motori di ricerca: vanno “interrogati” con stringhe di ricerca adeguate e non generiche. Discernere tra i siti: privilegiare siti scientifici o istituzionali (centri di ricerca, facoltà universitarie, istituzioni, associazioni culturali ecc.), che non “riciclano” materiali ma costituiscono anzi una “fonte” L’uso di Internet come fonte Fare attenzione alla attendibilità dei contenuti (i siti degli studenti mescolano materiali seri e scadenti o riprodotti dalle stesse fonti all’infinito; siti apparentemente “colti”ma legati a movimenti politici o ideologici fanno scelte di parte, sostengono tesi non condivise dalla maggioranza degli studiosi o infondate, per es. molti sedicenti “siti storici” ecc.) Non “prendere di peso” indicazioni e contenuti: testi e altri materiali non vanno mai scaricati e riprodotti direttamente 6. Bibliografia e sitografia • Bisogna citare le fonti, per cui, quando trovate una informazione che vi serve, per prima cosa annotate subito i dati utili. • Ci sono diversi modi corretti per costruire una bibliografia, ma si deve adottare un solo criterio omogeneo dall’inizio alla fine Esistono solo due possibili ordini: in ordine cronologico (dal più antico al più recente) o in ordine alfabetico (riferito ai cognomi degli autori, preferibile in un percorso) Sitografia: va messa dopo la bibliografia ALCUNE REGOLE FONDAMENTALI Libri: Iniziale del nome e cognome dell’autore , titolo (in corsivo o sottolineato) + eventuale sottotitolo , luogo e data di edizione (se si cita un testo scolastico o opera in più volumi indicare anche il volume) es. R. PUPO, Il lungo esodo. Istria: le persecuzioni, le foibe, l’esilio, Bergamo 2006; es. G. BALDI, S. GIUSSO, M. RAZETTI, G. ZACCARIA, Dal testo alla storia dalla storia al testo. Dal barocco all’Illuminismo, Torino 1994, vol.C Saggi in opere collettive: Iniziale nome e cognome dell’autore del saggio , titolo del saggio (in corsivo o sottolineato) , in + nome del curatore dell’opera collettiva (se manca usare AA.VV.) + tra parentesi (a cura di) , titolo dell’opera collettiva (in corsivo o sottolineato) , luogo di edizione data di edizione es. R. ARENA, Savigliano nel Seicento, in G. ROMANO (a cura di), Realismo caravaggesco, Savigliano 1998 ALCUNE REGOLE FONDAMENTALI Opere collettive: Come per i libri ma indicando, invece dell’autore, il curatore + tra parentesi (a cura di) o mettendo AA.VV. Voci di enciclopedie: Iniziale nome e cognome dell’autore, voce + in corsivo la voce in questione , in titolo dell’enciclopedia (in corsivo) , n. del volume , luogo e data di edizione es. G.BENZONI, voce Ferdinando Gonzaga, in Dizionario biografico degli italiani, vol.46, Roma 1996 Siti Internet (citando un articolo): iniziale nome e cognome autore , titolo del testo (in corsivo) , in indirizzo del sito (ed eventualmente i soggetti di riferimento: Università, Associazione, Rivista ecc.) Es.: R.F.DELIMA, C. ALVES SALGADO, S.M.CIASCA, Dislessia evolutiva. Aspetti neurobiologici ed educazionali, in www.neuroscienze.net, Rivista on-line di psicologia e neuroscienze