IL MODERNO
rifiuto della storia
Paul Cesanne
Ludovico Romagni
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L’invenzione dei raggi x e il cinematismo – non solo quello dovuto ai mezzi
di locomozione ma anche quello che, al cinema, permette la riproduzione di immagini in
movimento – da una parte, e le ipotesi sulla struttura della materia – che evidenziano tra l’altro, la
presenza di grandi vuoti tra le particelle fondamentali – dall’altra, mettono in crisi i tradizionali
concetti di spazio e di tempo, e con essi, intaccano il consueto significato dato alla consistenza dei
corpi, alla relazione interno/esterno, e alle stesse questioni legate a dimensione e distanza.
tre musicanti, 1915
Les Demoiselle d’Avignon, 1907
Bal au Moulin de la Galette, Montmartre, Renoir
Bal au Moulin de la Galette, Montmartre, Picasso
De Stijl
Rietveld , Casa Schröder a Utrecht
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Adolf Loos, Casa Chiaroscuro
Theo Van Doesburg“ritmo di danza russa”
Adolf Loos, Casa Moller
Mies va de rohe, progetto di casa in mattoni, 1923
I cinque
punti di
Le
Corbusi
er
I Pilotis (piloni o pilastri ) sostituiscono i voluminosi setti in muratura che penetravano fin dentro il terreno, per fungere infine da
fondazioni, creando invece dei sostegni molto esili, poggiati su dei plinti, su cui appoggiare poi i solai in calcestruzzo armato.
L'edificio è retto così da alti piloni puntiformi,di cemento armato anch'essi, che elevano la costruzione separandola dal terreno e
dall'umidità. L'area ora disponibile viene utilizzata come giardino, garage o - se in città - per far passare strade.
2) Il Tetto-giardino (tetto a terrazza) restituisce all'uomo il verde, che non è solo sotto l'edificio ma anche e soprattuto sopra.
Tra i giunti delle lastre di copertura viene messo il terreno e seminati erba e piante, che hanno una funzione coibente nei confronti
dei piani inferiori e rendono lussureggiante e vivibile il tetto, dove si può realizzare anche una piscina. Il tetto giardino è un
concetto realizzabile anche grazie all'uso del calcestruzzo armato: questo materiale rende infatti possibile la costruzione di solai
particolarmente resistenti in quanto resiste alla cosiddetta trazione, generata dalla flessione delle strutture (gravate del peso
proprio e di quanto vi viene appoggiato), molto meglio dei precedenti sistemi volti a realizzare piani orizzontali.
3) Il Plan libre (pianta libera) è resa possibile dalla creazione di uno scheletro portante in cemento armato che elimina la
funzione delle murature portanti che 'schiavizzavano' la pianta dell'edificio, permettendo all'architetto di costruire l'abitazione in
tutta libertà e disponendo le pareti a piacimento.
4) La Facciata libera è una derivazione anch'essa dello scheletro portante in calcestruzzo armato. Consiste nella libertà di creare
facciate non più costituite di murature aventi funzioni strutturali, ma semplicemente da una serie di elementi orizzontali e verticali
i cui vuoti possono essere tamponati a piacimento, sia con pareti isolanti che con infissi trasparenti.
5) La Fenêtre en longueur (o finestra a nastro) è un'altra grande innovazione permessa dal calcestruzzo armato. La facciata
può infatti ora essere tagliata in tutta la sua lunghezza da una finestra che ne occupa la superficie desiderata, permettendo una
straordinaria illuminazione degli interni ed un contatto più diretto con l'esterno.
Questi canoni esposti da Le Corbusier verranno applicati in una delle sue più celebri realizzazioni, la Villa Savoye a Poissy, nei
dintorni di Parigi.
Lo schema è del Modulor col celebre omino dalla mano
alzata. Il principale e immortale contributo di Le Corbusier
all'architettura moderna consiste nell'aver concepito la
costruzione di abitazioni ed edifici come fatti per l'uomo e
costruiti a misura d'uomo: "solo l'utente ha la parola",
afferma in Le Modulor, l'opera in cui espone la sua grande
teorizzazione (sviluppata durante la II guerra mondiale), il
modulor appunto. Non è un caso che la sua architettura
appaia forse troppo standardizzata e priva di una certa
estetica, poiché ben lungi dal puntare sull'ornamento e sulla
bellezza architettonica Le Corbusier punta alla vivibilità
degli edifici. Il modulor è una scala di grandezze, basata
sulla regola aurea nota già agli antichi Greci riguardo le
proporzioni del corpo umano: queste misure devono essere
usate da tutti gli architetti per costruire non solo spazi ma
anche ripiani, appoggi, accessi che siano perfettamente in
accordo con le misure standard del corpo umano. Albert
Einstein elogiò l'intuizione di Le Corbusier affermando, a
proposito dei rapporti matematici da lui teorizzati: «È una
scala di proporzioni che rende il male difficile e il bene
facile».
La produzione standardizzata, basata su un modulo
replicabile all'infinito, è un concetto che domina tutta la
produzione di Le Corbusier. Nel 1925 egli, insieme al
cugino, in meno di un anno edifica il quartiere Pessac di
Bordeaux voluto da un industriale che trova in Le Corbusier
la sintesi del taylorismo e dell'edificio a misura dell'abitante,
dell'utente. Gli edifici di Pessac vengono costruiti a tempo
di record poiché la loro pianta si basa su un modulo
replicabile: le abitazioni sono costruite allo stesso modo di
un auto in una catena di montaggio. Stessa cosa con le
case "Citrohan", ideate fin dal 1920 ma realizzate
compiutamente a Stoccarda nel 1927: s'intuisce
l'assonanza con la 'Citroen', le case non sono altro che
nuove realizzazioni a catena di montaggio. «Occorre creare
lo spirito della produzione in serie, lo spirito di costruire
Strumenti
della costruzione
case in serie», è l'idea di Le Corbusier, già presente nel
1910 con lo studio delle case a "Domino", basate su una
struttura portante su cui può venir costruito qualsiasi
edificio.
: la isura
IL MODULOR
Unité d´habitation
Nel 1945 Le Corbusier viene incaricato dal Ministero della ricostruzione di elaborare
quest´opera, dove per la prima volta ha la possibilitá di esprimere liberamente le sue idee
sull´abitazione moderna per le classi medie. Alla base delle sue concezioni vi é la credenza
della convivenza della libertá individuale, inglobata in un´organizzazione collettiva.
La struttura portante é realizzata in cemento armato che si eleva su una vasta piattaforma,
definita da Le Corbusier: "Sol Artificiel". Si distinguono 23 diversi tipi di alloggi, adeguati a
varie esigenze: per persone singole, per coppie, per famiglie con 2, 4 o piú figli. Il settimo ed
ottavo piano sono occupati per la maggior parte della superficie da servizi collettivi, da
negozi di prima necessitá e da un albergo. Sul tetto giardino sono disposti servizi ausiliari
come: l´asilo nido, la palestra, un bar con solarium, piscina per piccoli, un angolo
giochi.
All´interno Le Corbusier insiste sul significato del legame della vita familiare per cui le
camere dei figli hanno la parete divisoria scorrevole e la cucina é separata dalla zona pranzo
da bassi elementi di arredo. Domina la tendenza alla fusione, con la preferenza per la pianta
libera e la fluiditá negli spazi. La cellula interna si sviluppa su due piani di diversa grandezza;
quello minore destinato alla zona diurna, mentre il maggiore contiene le camere da letto.
Data la diversa profonditá dei due piani ogni cellula s´incastra con una complementare,
impegnando cosí l´altezza di tre piani. In quello longitudinale corre un corridoio interno che
dá accesso ai due alloggi.
Ogni unità abitativa è del tipo duplex, cioè disposto su due livelli
diversi accessibili mediante una scala interna. Questa collocazione fa
in modo che si possa disporre liberamente di tutto lo spazio interno
per adattarlo alle esigenze individuali dell’abitare quotidiano. Gli
ingressi sono disposti lungo un corridoio-strada situato ogni due
piani. Al settimo e ottavo piano sono presenti una parte dei servizi
generali necessari alla popolazione (asilo-nido, negozi, lavanderia,
ristorante, ecc.), in modo da eliminare, secondo la teoria di Le
Corbusier, il salto dimensionale tra il singolo edificio e la città,
cosicché il primo divenga un sottomultiplo della seconda. Per lui non
esiste una sostanziale distinzione tra l’urbanistica e l’architettura e la
sua attenzione si è rivolta a studiare un sistema di relazioni che,
partendo dalla singola unità abitativa, intesa come cellula di un
insieme, si estende via via all'edificio, al quartiere, alla città, all'intero
ambiente costruito.
EXTENTION MINIMUM
IL MODERNO
ludovico romagni
Ville Radieuse, riprende i canoni de La Città per Tre
Milioni di Abitanti. Di Ville Radieuse Le Corbusier parla
come della città di domani, dove sarà ristabilito il rapporto
uomo-natura! I criteri fondamentali dell’organizzazione
della città, sono sviluppati in antitesi alla concezione della
città-giardino a sviluppo orizzontale e si fa più marcata la
separazione degli spazi: decongestionamento del centro,
concentrazione degli abitanti in zone residenziali che
occupano solo il 12% della superficie (perché gli edifici si
sviluppano in altezza: grattacieli à redan e blocchi ad
alveoli con giardino interno) destinando al verde tutte le
altre zone; zona industriale, posta a sud, isolata dal
centro direzionale, posto a nord, e residenziale, posto al
centro trai i due lati, da ampie fasce di verde; la ferrovia
circonda ad anello la città, restando in periferia, mentre le
arterie viarie hanno uscite direttamente alla base dei
grattacieli residenziali dove sono situati i parcheggi; le
autostrade sono rialzate rispetto al livello di base dai
pilotis; i trasporti urbani si sviluppano in reti metropolitane
sotto la superficie. I criteri della Ville Radieuse verranno
utilizzati nella stesura dei piani urbanistici per le città di
Saint Diè, Rio de Janeiro, San Paulo, Buenos Aires,
Montevideo (visitate nel 1929 durante un lungo viaggio da
parte
di
Corbusier,
nell’America
Meridionale).
Villa
radieuse
Progetto di una città da 3 milioni di abitanti
Moduli infiniti
berlino
TAUT
siedelungen
La visione del marciatore
mutazioni percettive
La visione dall’aereo
La
poet ica
della
La visione dal transatlantico
linea
orizzontale
Le Corbusier e il
paesaggio
misura artificiale
=
misura naturale
Analogie
dimensionali
Analogie dimensionali
CITTÀ
CAMPAGNA
Il limite
LO SPAZIO VUOTO
la costruzione del paesaggio
dal paesaggio visivo alle parkways
F.L. OLMESTED
K . TANGE
le relazioni architettoniche
dal paesaggio costruito alla sua ridefinizione
F.L. WRIGHT
K. LYNCH
dalle “icone di rischio” calcolato alla reinvenzione formale
R. MORANDI
P. BONATZ
S. ZORZI
P.L. NERVI
INFRASTRUTTURAZIONE
S. CROWE
Urban design
La direzione dal generale al particolare che per molti decenni ha caratterizzato la conoscenza
del territorio ha in se una semplificazione iniziale che si trascina su tutti i passaggi: dalla
grande scala si doveva scendere alle scale intermedie (urbanistiche) che svelavano i caratteri
morfologici della città e del territorio per poi passare alle scale piccole dove la città mostrava le
sue trame i caratteri spaziali e la vera natura dei suoi problemi.
Segni misuratori
A
P
Aggregazioni verticali
G
Aggregazioni orizzontali
ludovico romagni
L. CACCIA DOMINIONI
AGGREGAZIONI
INDIVIDUALI
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