agenzia adiconsum • anno 11 - n. 48 • 27 dicembre 1999
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13-14/12/99: Assemblea del Cncu
“Regalo” di Natale nella finanziaria
ENERGIA
Consumatori e Authority: quale futuro
ASSICURAZIONI
Rc: i consumatori alla Commissione Finanze.
Manifestazione a Napoli
FISCO
Non solo rc auto alla Commissione Finanze
FISCO
Cartelle esattoriali: lettera Adiconsum al ministro Visco
ENERGIA
L’Autorità per l’energia consulta i consumatori sulle nuove tariffe
ADICONSUM
Note dal settore finanziario Adiconsum
ADICONSUM
Riepilogo delle attività di consulenza 1999
FS
Perché le FS non informano correttamente i propri clienti?
TELEFONI
Tim, Wind e Omnitel non danno regali a Natale
BANCHE
Orari e operatività delle banche il 31.12.99
ENERGIA
Gli “oneri nucleari” escono dalla bolletta elettrica
ALIMENTAZIONE
Anche gli Americani cominciano a preoccuparsi
degli alimenti transgenici
ALIMENTAZIONE
I pastai italiani bandiscono gli ogm
ENERGIA
Al via la “rottamazione”’ delle vecchie lampadine
nelle città servite da aziende elettriche locali
CONSUMATORI
I suggerimenti del Campidoglio e della Prefettura di Roma
per un capodanno senza “millennium bug”
AMBIENTE
Arriva l’”Ecolabel” per le lampadine
AMBIENTE
Rischio desertificazione per il Sud Italia
CONSUMATORI
CONSUMATORI
ADICONSUM
associazione italiana
difesa consumatori e ambiente
sistema servizi cisl
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64675002 • Stampato in proprio in dicembre ’99
settimanale di informazione
adiconsum
13-14/12/99:
Assemblea del Cncu
1393 - consumatori
Con questa
Assemblea si
chiudono i lavori
del Cncu in carica
fino a dicembre
‘99. Dal 1° gennaio
2000 si insedierà il
nuovo Cncu con la
partecipazione
dell’Adiconsum a
seguito del
riconoscimento
ottenuto ai sensi
della L. 281/98.
l 13 e 14 dicembre a Milano si è
svolta l’Assemblea nazionale
del Cncu che ha visto la partecipazione di 200 persone tra
delegati delle associazioni ed
invitati esterni. L’obiettivo che l’Assemblea si proponeva era evidenziare il ruolo svolto dalle associazioni dei consumatori come nuovo
soggetto sociale e allo stesso tempo realizzare una”piattaforma
rivendicativa” nei vari settori.
Per questa ragione l’Assemblea
è stata articolata in gruppi di lavoro
che hanno riguardato i temi dell’alimentazione, dei servizi pubblici, dell’accesso alla giustizia, dei
servizi finanziari e assicurativi, della qualità e sicurezza dei prodotti
della pubblica amministrazione.
L’Assemblea ha avuto un buon
successo con la partecipazione an-
I
che di due ministri, gli on. li Bersani
e Bassanini. A conclusione dell’incontro è stato realizzato un confronto con l’onorevole Bassanini
che ha portato al positivo risultato
dell’emendamento di 5 miliardi approvato nella finanziaria.
Con questa Assemblea l’attuale
Cncu termina i propri lavori e con il
nuovo anno vi sarà un nuovo consiglio legato al riconoscimento delle
associazioni previsto dalla L. 281/
98. Ad oggi sono state riconosciute
le associazioni: Adiconsum, Adoc,
Federconsumatori, Unc, Comitato
consumatori Altroconsumo, Acu,
Adusbef. E’ in corso di definizione
la pratica che riguarda la Lega consumatori Acli e Confconsumatori.
Altre associazioni non hanno ottenuto il riconoscimento quali il Movimento consumatori e ARCO.
Documento presentato da Paolo Landi alla Conferenza nazionale,
nella sezione servizi finanziari e assicurativi, che evidenzia
gli orientamenti e le proposte per il futuro.
1. Il mercato dei servizi
nella societa’ globale
In tutti i Paesi della U.E. è in atto
un vasto e rapido processo di cambiamento nel settore dei servizi finanziari e assicurativi, dovuto a:
• integrazione politica ed economica dell’U.E.;
• realizzazione di un mercato dei
servizi portato avanti con determinazione dalla Commissione;
• nuove tecnologie della società
dell’informazione;
• introduzione dell’Euro.
Cambiamenti che riguardano le
imprese, i consumatori, lo Stato e i
cui aspetti più significativi sono:
•
Per le imprese:
- L’avvio di una effettiva concorrenza (ancora limitata da
una cultura di “cartello” e di
sistema “ingessato”).
- Primi processi di fusione e di
integrazione per rispondere
alle nuove dimensioni del
mercato europeo.
- L’integrazione tra banche e
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assicurazioni a livello di capitale societario e nella gestione dei servizi (servizi assicurativi svolti dalle banche e
viceversa).
Nuovi soggetti che entrano
sul mercato (fondi di investimento, SIM, imprese europee, promotori finanziari,
ecc.).
Per i consumatori:
- da una cultura fideistica verso la propria banca e assicurazione, all’avvio di una cultura di mercato.
- La presa di coscienza di un
rapporto contrattuale caratterizzato da norme vessatorie e non trasparenti( i diritti
alle imprese, i doveri e le penalità per l’utente). Un rapporto che deve essere fortemente innovato e nel quale il
confronto ha già portato i
primi risultati.
- Un risparmio che si è spostato, in misura considerevole,
dai tradizionali BOT e CCT al-
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•
•
l’investimento a rischio, in
borsa.
Il crescente utilizzo dei mezzi informatici di pagamento
nelle transazioni commerciali.
L’ampio ricorso al credito al
consumo alimentato da forti
campagne pubblicitarie e dal
facile accesso.
Lo Stato:
- Riduce il proprio intervento,
nell’economia con le privatizzazioni, e nello stato sociale con l’avvio dei fondi integrativi. Tutto questo crea
le condizioni di una nuova e
più ampia domanda di prodotti finanziari e assicurativi.
- Con l’U.E. lo Stato cambia
anche il proprio ruolo; “le
regole del gioco” sono sempre più definite a livello europeo e lo Stato nazionale è
chiamato ad attuarle in una
logica di “sussidiarietà”.
Le nuove tecnologie:
- In particolare quelle informatiche hanno consentito risparmi significativi nella gestione dei servizi finanziari;
risparmi che per mancanza
di una effettiva concorrenza
non si sono tradotti in riduzione del costo dei servizi.
- Lo sviluppo del commercio
elettronico modificherà il
rapporto cittadino-servizi finanziari rispetto ai tradizionali canali: lo sportello,
l’agente, ecc.
- Nuove tecnologie ed Euro
ampliano il tradizionale mercato e il rapporto con la propria banca e/o assicurazione
(da un rapporto di “campanile” ad un rapporto i cui servizi e prodotti sono scelti con
logica europea e mondiale).
Tutto questo è già evidente
nell’investimento dei propri
risparmi.
L’Euro:
- La decisione di passare ad una
moneta unica come conseguenza del mercato dei prodotti, dei servizi e del progetto di integrazione sociale
e politica della U.E., rappresenta un forte acceleratore
di tutti i processi prima delineati.
- Per il consumatore-cittadino
significa più partecipazione,
un segno tangibile di essere
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parte dell’Unione Europea,
una nuova identità culturale.
2. Il consumerismo italiano
si legittima sul piano istituzionale
e nel rapporto con i cittadini
In questi ultimi anni le iniziative
e il ruolo delle Associazioni dei consumatori sono cresciuti in modo
considerevole, sul piano politico,
organizzativo, nell’informazione,
recuperando un ritardo storico rispetto agli altri Paesi Europei.
Una crescita avvenuta grazie a
più fattori e sinergie. Fra questi hanno contribuito in modo rilevante:
- I programmi e gli aiuti della
Commissione Europea.
- La consapevolezza dei consumatori di essere soggetti
portatori di diritti, per la qualità e la sicurezza di prodotti,
per la trasparenza dei servizi,
ecc.
- L’azione delle Associazioni
dei consumatori sui vari problemi di merito che ha portato ad una crescita della rappresentanza sul territorio e a
livello nazionale.
- L’approvazione di una legislazione di sostegno all’azione dei consumatori con le
Leggi Regionali e con la Legge quadro 281 approvata dal
Parlamento il 30 luglio 1998,
nella quale si riconoscono i
diritti dei consumatori, la
legittimazione ad agire in giudizio, il ruolo di rappresentanza tramite il CNCU.
L’obiettivo posto nella prima
Assemblea Nazionale tenuta a Roma
nel 1995 di una legittimazione dei
consumatori sul piano istituzionale nei rapporti con i cittadini, può
considerarsi, quindi, raggiunto.
Per molti aspetti il consumerismo italiano può essere considerato già oggi un nuovo soggetto sociale emergente, rispetto ai soggetti tradizionali delle imprese, dei
sindacati, dei partiti.
Tra gli aspetti più significativi
della crescita di ruolo e rappresentanza delle Associazioni dei consumatori si evidenzia:
- L’attenzione crescente dell’opinione pubblica e dei
media alle proposte dei consumatori.
- Lo sviluppo di sportelli e servizi al consumatore, per informazione, assistenza, con-
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sulenza, presenti in tutte le
Regioni.
I tavoli di confronto e negoziazione con le controparti
per migliorare la qualità, l’informazione, la trasparenza
sui prodotti e nei servizi. Tavoli che coinvolgono quasi
tutti i settori : Bancario (ABI),
Assicurativo (ANIA), Finanziario (ASSOFIN), nonché settori professionali quali l’Artigianato, il Commercio, i Notai, le Lavanderie con i quali
sono stati sottoscritti Protocolli sui differenti problemi.
Anche con le “Autorità” di
regolazione del mercato si
sono svolti confronti con risultati più o meno soddisfacenti. Su ognuno di questi
tavoli di confronto con le “Autorità” i consumatori hanno
presentato proprie proposte
che sono state recepite; in
taluni casi è stato svolto un
ruolo di denuncia su scelte
non condivise che hanno portato al ritiro di provvedimenti già emessi.
Significative sono state anche le azioni giudiziarie sulle
clausole vessatorie, sull’anatocismo, riscontrando nella
stessa magistratura una
maggiore attenzione ai diritti dei consumatori.
Anche a livello europeo il ruolo del consumerismo italiano è cambiato, oggi si è portatori di esperienze innovative, di negoziazione e concertazione, che non trovano
riscontro negli altri Paesi. Lo
stesso accordo europeo su
EUROLABEL è stato possibile
grazie al contributo delle Associazioni e delle imprese italiane che convenivano nello
sperimentare forme nuove,
che andassero oltre l’obbligo di legge, quale un accordo sottoscritto tra le parti.
3. La sfida per gli anni 2000:
essere un forte soggetto sociale
L’obiettivo che si pongono le
Associazioni dei consumatori italiani non è soltanto svolgere un
efficace servizio di tutela e assistenza al cittadino, ma anche rappresentare un nuovo soggetto sociale che si rapporta con le controparti, le istituzioni a livello nazionale, europeo e nelle stesse Regioni.
La Legge 281 riconosce questo
ruolo e rappresentanza: già ad oggi
vi sono ampie esperienze in merito.
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Il CNCU previsto dalla Legge è chiamato a svolgere un ruolo di coordinamento, di indirizzo e di raccordo
tra mondo associativo e istituzioni.
Essere un forte soggetto sociale per gli anni 2000 significa sostanzialmente porsi tre obiettivi:
1. Realizzare una ampia e diffusa
rappresentanza dei consumatori (associati), superando la stessa frammentarietà del consumerismo attuale.
2. Rendere le attuali Associazioni
più adeguate a rispondere in
modo professionale ai vari problemi (andando oltre il volontariato) garantendo alle stesse risorse finanziarie ed istituzionali
per l’attività di informazione, di
ricerca, di servizi sul territorio,
così come avviene negli altri
Paesi Europei
3. Rendere visibile e conosciuta ai
consumatori la piattaforma
programmatica nei vari settori
sui quali realizzare il consenso e
la rappresentanza delle stesse
Associazioni.
Le sezioni di lavoro che caratterizzano questa seconda Assemblea
intendono rispondere all’obiettivo
di definire una piattaforma programmatica dopo un ampio dibattito e confronto.
4. Il settore finanziarioassicurativo: aspetti sui quali
i consumatori intendono
sviluppare l’iniziativa
nel prossimo futuro
Non è nostra intenzione fare un
elenco dei problemi, bensì delineare alcune proposte e obiettivi sui
quali realizzare il confronto e le
iniziative nei prossimi mesi e anni.
•
Il settore bancario-finanziario:
- Le aggregazioni tra imprese
del settore potranno consentire a banche troppo piccole
un miglior confronto a livello
europeo e mondiale. Aggregazioni e fusioni utili a migliorare l’organizzazione e
l’efficienza, ad acquisire una
maggiore prontezza all’innovazione dei processi produttivi per rispondere meglio alle
esigenze della clientela.
- Nonostante tutte le trasformazioni in atto, il servizio e la
qualità e diversità dei prodotti offerti dal sistema bancario sono ancora insufficienti. Ciò anche a causa di intrecci azionari che riconducono il tutto a pochissimi
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“proprietari” e di conseguenza una scarsa concorrenza
dove il livello dei costi sostenuti dai consumatori tende a
crescere e non a diminuire.
Ancora più marcata è l’esigenza di tutela nel settore degli
investimenti. L’emanazione
del testo unico per il settore
non ha portato i benefici attesi, sia per alcune incompletezze (ad es. la normativa sull’OPA), sia per la non precisione di alcune norme. A ciò si
aggiunga la pletora di operatori (che non sono solo banche e SIM) ma anche oltre
40.000 promotori finanziari.
Operatori non sempre professionalizzati e che in alcuni
casi, pur di far sottoscrivere
un contratto, operano in
modo non sempre trasparente e corretto (basti ricordare
l’alto numero di sospensioni
e radiazioni che colpiscono
tali operatori).
Ancora più preoccupanti
sono alcuni sistemi di vendita multi-level del prodotto
finanziario che operano, a
nostro avviso, ai limiti della
legge e che presentano gravi
rischi per i consumatori.
Le esperienze di confronto e
negoziazione:
- Il tavolo ABI e ASSOFIN con le
Associazioni ha permesso di
“svecchiare”, semplificare e
rendere più trasparente il
rapporto contrattuale.
- I protocolli hanno preso in
esame e concordato i contratti più significativi dei servizi bancari e del credito al
consumo (conto corrente,
mutuo, acquisto auto, ecc.)
Il dialogo ha permesso anche una
soluzione al problema dei mutui per
numerose famiglie, prevedendo la
rinegoziazione e riduzione del tasso
di interesse, per adeguarlo alle nuove realtà di mercato.
Sono stati discussi i problemi
inerenti l’introduzione dell’Euro
realizzando anche una informazione congiunta che ha interessato
milioni di consumatori.
A breve è già previsto l’avvio di
un confronto sulla trasparenza e
procedura di reclamo.
Esiste dunque un percorso già
consolidato che occorre sviluppare e migliorare. Gli obiettivi che vogliamo porci e raggiungere nel settore bancario sono:
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rendere il rapporto contrattuale trasparente i cui aspetti essenziali siano conosciuti al consumatore.
Acquisire il diritto al costo effettivo del credito (TAEG tasso annuale effettivo globale) per tutte le operazioni, non più quindi
limitato al solo credito al consumo.
Adeguata informazione al consumatore (anche su basi comparative) che permetta di cogliere i benefici del mercato nel
rapporto qualità-prezzo.
Rafforzare l’iniziativa sulla prevenzione del sovraindebitamento-usura, una educazione alla
gestione responsabile del credito, così da evitare insolvenze
o gravi situazioni sociali già
emerse nei Paesi Nord Europei.
5. Il ruolo dei garanti nel mercato
(Banca d’Italia e Consob)
Più incisivo, a nostro avviso, dovrebbe essere il ruolo della Banca
d’Italia e della CONSOB per favorire
una effettiva concorrenza nel settore e nella tutela del piccolo risparmiatore. Vi sono tuttavia alcuni segnali nuovi come il sanzionamento, da parte della Banca d’Italia,
sul caro cambi e con l’approfondimento di eventuali accordi sulle
condizioni praticate alla clientela
da parte dei principali 13 istituti di
credito nazionali.
Scarsamente giustificate e contraddittorie ci sembrano le conclusioni dell’indagine della Commissione Finanze della Camera, che ha
“assolto” gli istituti di credito sul
caro mutui denunciato dalle Associazioni dei consumatori a luglioagosto.
Un nuovo approccio si riscontra
anche nella magistratura con un
nuovo indirizzo in tema di anatocismo e di clausole vessatorie che
modifica situazioni giurisprudenziali
e dottrinali consolidate nel tempo.
Per il futuro le Associazioni dei
consumatori si pongono l’obiettivo di aprire un dialogo anche con la
CONSOB così come già avvenuto
con ABI ed ASSOFIN.
6. La transizione all’euro
I prossimi 2 anni saranno molto
impegnativi; occorre passare dalla
discussione sulle scelte, al familiarizzare con il valore della nuova
moneta e con i centesimi; convertire i contratti in Euro e soprattutto evitare truffe e raggiri sempre
presenti nei momenti di cambiamento.
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Positivi sono i progetti sull’EUROLOGO decisi dal Comitato Euro
Nazionale per sviluppare l’informazione, i doppi prezzi, la possibilità di pagare in Euro l’albergo o
il supermercato.
Positivo è per i consumatori
l’orientamento di ridurre a 2 o 3
mesi il periodo di dual-carrency
rispetto ai 6 mesi previsti.
Uno sforzo maggiore dovrà essere nella costituzione di “osservatori Euro” sul territorio chiamati a gestire e controllare il corretto passaggio all’Euro.
•
7. Il settore assicurativo
In questi mesi, anche a seguito dei forti aumenti delle tariffe RC, si rende necessario un
bilancio sulla liberalizzazione
delle tariffe avvenuta nel 1995;
bilancio, che a nostro avviso,
non è positivo e che ha visto lo
stesso Governo assumere un
primo provvedimento sulle
tariffe di riferimento per far
funzionare meglio il mercato.
Per molte famiglie infatti il costo per le RC è divenuto proibitivo; per un neopatentato il premio richiesto è oramai di circa 2
milioni, nelle zone a maggior rischio la cifra può essere anche il
doppio, cresce la possibilità di
contrassegni assicurativi ai quali
non corrisponde una polizza effettiva.
-
•
Un processo di liberalizzazione
quindi che non ha migliorato
la trasparenza né avviato una
concorrenza effettiva nel settore. Anche il contributo alla
concorrenza dato dalle polizze telefoniche è stato successivamente ridimensionato dai
forti aumenti chiesti dopo il
primo anno.
•
Il tavolo Consumatori-ANIA ha
permesso di realizzare un esame dei problemi del settore
assicurativo e intervenire su
alcuni aspetti significativi; fra
questi ricordiamo: l’informazione congiunta sui diritti dell’assicurato con la stampa di
una guida (in milioni di copie);
la revisione del contratto RC
per renderlo più trasparente e
adeguarlo alla normativa sulle
clausole vessatorie; l’impegno
ad approfondire il tema della
prevenzione dei sinistri e di
procedure conciliative per ridurre i contenziosi.
•
Nonostante la rilevanza dei
problemi evidenziati, i consumatori non intendono tornare
al passato di tariffe amministrate, bensì rivendicano nuove regole e comportamenti per
far funzionare il mercato. Fra
le priorità per migliorare il servizio assicurativo evidenziamo:
Profili di riferimento e monitoraggi delle tariffe:
- che permettano al consumatore di orientarsi sulle
varie proposte di tariffe
delle compagnie e scegliere la compagnia con il miglior rapporto qualità-prezzo. Per questa ragione condividiamo la proposta del
Ministro dell’Industria sui
profili di riferimento per
mettere i “prezzi in vetrina”, chiediamo di perfezionare tale proposta con l’inserimento di almeno 4 profili di bonus e 1 di malus per
rendere le tariffe comparabili. Positiva è anche la decisione di monitorare tariffe e qualità del servizio nel
settore assicurativo.
Dal processo di liberalizzazione ci si aspettava una riduzione
delle tariffe e una migliore qualità del servizio, aspetti questi sostanzialmente disattesi.
•
Gli aspetti negativi sui quali i
consumatori tracciano una
propria valutazione sono i seguenti:
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Forti aumenti delle tariffe
(+55% negli ultimi 3 anni secondo Banca d’Italia) a fronte di una riduzione nei paesi quali Francia e Germania.
Una riduzione delle garanzie con la clausola di “esclusione o rivalsa”, spesso per
motivi del tutto formali, riproponendo tali garanzie
come accessorie con ulteriore aggravio di costo per
l’assicurato.
Una qualità di servizio non
sufficiente per gli eccessivi
tempi di liquidazione, per
le difficoltà di accesso alla
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struttura liquidativa, per la
consistente conflittualità.
Una personalizzazione delle polizze divenuta “giungla” anche per l’assenza di
criteri vincolanti nella applicazione del bonus-malus.
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-
Danno biologico:
- E’ indispensabile che il Parlamento esamini e approvi
al più presto una normativa
sul danno biologico per
dare certezza sui criteri di
risarcimento, ridurre di
conseguenza il contenzioso e garantire gli assicurati,
indipendentemente dal tribunale e dal giudice, un
equo trattamento rispetto
allo stesso danno subito.
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Falsi sinistri :
- Una risposta adeguata necessita di un comune impegno
sia sul piano culturale sia verso le strutture di liquidazione che devono svolgere questo servizio in tempi rapidi
per evitare il rischio di frodi e
di inserimento della malavita
organizzata.
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Prevenzione sinistri:
- Per ridurre il crescente numero di sinistri è necessario
un impegno finanziario delle
compagnie di assicurazioni.
Occorre rendere parte attiva
gli assicurati per la segnalazione dei punti a maggior rischio, la manutenzione e sicurezza del veicolo, ecc..
Occorre operare per l’educazione, ma anche per veicoli e
strade più sicure.
Un fondo apposito, finanziato da un contributo sui premi assicurativi dovrebbe essere destinato alla prevenzione e all’educazione.
In caso di sinistro, in alternativa al malus (danno economico), prevedere l’obbligo di partecipazione a corsi
di guida.
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-
Una Authority sulle Assicurazioni:
- I consumatori ritengono che
l’Organismo di Vigilanza
ISVAP debba essere dotato
dei poteri di un’Authority, in
grado cioè di vigilare sulle
tariffe, intervenire rispetto a
storture, sanzionare comportamenti e regole vessatorie. Un’Authority che operi
per rendere i prodotti assicurativi più qualificati, trasparenti e competitivi.
Sperimentare forme conciliative che possono ridurre il contenzioso:
- Un argomento questo che
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sarà all’ordine del giorno nel
prossimo confronto tra Associazioni dei Consumatori
ed ANIA.
8. Polizze facoltative
Per tutte quelle polizze facoltative, vita, infortunio, malattia,
ecc. il cui mercato è in continua
crescita, permangono rapporti
contrattuali non trasparenti e
vessatori. Spesso la polizza assicurativa rischia di essere un ombrello che resta aperto con il bel
tempo, salvo chiudersi quando
piove (cioè quando avviene l’infortunio, la malattia, il furto). Tutto questo richiede una analisi
puntuale sui vari prodotti, sui vari
contratti; richiede anche una più
netta demarcazione tra polizza
intesa come investimento e polizza intesa come assicurazione.
•
9. Conclusioni
Anche per il settore assicurativo
la sfida degli anni 2000 resta una
effettiva concorrenza, nuove regole che facciano funzionare il
mercato per rispondere alle attese di qualità e di riduzione dei
costi che ad oggi non si sono
verificate. Per il futuro occorre
quindi operare per rendere più
efficace la tutela e la protezione
del consumatore nei vari servizi
e prodotti finanziari, affinché ciò
avvenga sono necessarie:
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Regole trasparenti che consentano una mobilità del consumatore verso le offerte più
convenienti nel rapporto
qualità-prezzo.
Un ruolo delle Autorità di
mercato che incentivi e favorisca la concorrenza e la trasparenza dei contratti e delle tariffe.
Una forte presenza associativa dei consumatori in grado di essere allo stesso tempo servizio al consumatore e
soggetto sociale e di negoziazione con le controparti e
le istituzioni.
Il rapporto elaborato dall’UNIONCAMERE con il contributo
di vari esperti permette di approfondire i problemi e proposte.
Il dibattito del work-shop, le
conclusioni dell’assemblea permetteranno di precisare i contenuti che impegneranno i consumatori nel prossimo futuro.
Paolo Landi
Segr. gen. Adiconsum
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“Regalo” di Natale
nella finanziaria
1394 - consumatori
Approvato uno
stanziamento di
cinque miliardi
annuo per il
triennio 2000-2002
on l’avvio del dibattito sulla
finanziaria avevamo operato per presentare un emendamento di dieci miliardi a
sostegno delle attività e dei
servizi svolti dalle associazioni dei
consumatori. E’ noto infatti che l’Italia è rimasto l’unico paese in Europa
in cui a livello nazionale non esiste
alcun aiuto finanziario alle associazioni consumatori. L’approvazione
della legge 281/98 prevede delle risorse, ma solo per l’esclusiva attività
del Consiglio nazionale consumatori ed utenti. A questo si aggiunga
l’interpretazione restrittiva del ministero dell’Industria che rende impossibile anche il co-finanziamento
di attività associazioni-Cncu.
Le risorse previste dalla legge
sono andate quindi tutte a soggetti
terzi (Conferenza di Milano, studi di
ricerca, osservatorio sulle polizze assicurative, ecc.).
C
L’emendamento presentato era
stato approvato dalla Commissione
Attività produttive della Camera limitandolo a 5 miliardi contro i 10
richiesti, ma era stato poi bocciato
dalla Commissione Bilancio. In occasione della Conferenza di Milano avevamo riproposto il problema al Ministro Bassanini sottolineando le difficoltà ad operare delle associazioni
consumatori italiane prive di qualsiasi sostegno finanziario. La sera
stessa il ministro ha operato per
ripescare l’emendamento facendolo approvare. Un risultato conseguente sia alla riuscita della Conferenza sia al crescente ruolo svolto
dalle associazioni in questi mesi. Ora
è necessario approvare una legge
che stabilisca i criteri di erogazione
della somma che, pur modesta, è un
concreto aiuto e riconoscimento all’attività che svolgiamo.
Paolo Landi
Consumatori e Authority:
quale futuro
1395 - energia
L’incontro del 16
dicembre con
l’Autorità per
l’energia è lo
spunto per una
riflessione di Paolo
Landi sul futuro
dei rapporti tra
associazioni
consumatori e
Authority.
Avevamo cominciato l’anno con
uno speciale sulle “Authority” (Ag.
2/99) perché intravedevamo in queste istituzioni dei nuovi interlocutori, e non ci sbagliavamo. Negli ultimi tempi i rapporti con le Autorità
di mercato sono quasi quotidiane. Il
loro approccio nei nostri confronti
è però molto diverso nei contenuti
e nel metodo. Apprezziamo particolarmente il rapporto con l’Autorità per l’energia, che fornisce tutti gli
elementi di documentazione necessari ad una effettiva consultazione.
Per contro con l’Autorità per le comunicazioni la consultazione avviene in un modo improvvisato e senza
disponibilità di dati e documenti a
sostegno delle proposte avanzate.
Nell’incontro del 16 dicembre con
l’Autorità per l’energia, in aggiunta
all’approfondimento del nuovo sistema tariffario, si è anche discusso
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sul rapporto Authority-associazione consumatori ipotizzando per
gennaio-febbraio una riunione nella
quale discutere concrete proposte.
L’indicazione presentata dall’Adiconsum è di arrivare ad elaborare congiuntamente una guida da inviare a
tutti gli utenti del servizio elettrico
che spieghi la nuova tariffa, diritti e
doveri, le forme di reclamo, gli
standard di qualità, ecc., definire una
procedura per i reclami con moduli
standardizzati, nonché ipotizzare a
livello di territorio osservatori gestiti dalle associazioni consumatori
sulla qualità del servizio e per la soluzione dei reclami. E’ necessario
poi in questo ambito individuare
strumenti che permettano alle associazioni di svolgere un ruolo di
controllo, di monitoraggio e di informazione sul territorio.
Paolo Landi
settimanale di informazione
adiconsum
Rc: i consumatori
alla Commissione Finanze.
Manifestazione a Napoli
1396 - assicurazioni
“Stop al caro
tariffe”! Così
Adiconsum, Sicesa
e Cisl hanno
chiamato la
manifestazione
del 19 dicembre a
Napoli.
ramai non passa settimana che sul nostro settimanale non trovi spazio
un articolo sulle tariffe
rc auto. Le ultime novità
riguardano l’incontro svoltosi
mercoledì 15 dicembre presso la
Commissione Finanze della Camera. In un cmunicato abbiamo reso
nuovamente note le nostre posizioni e abbiamo indetto, in collaborazione con il Sicesa-Clacs (Sin-
O
dacato consulenti ed esperti del
settore assicurativo aderente alla
Cisl) e la Cisl regionale e territoriale, una manifestazione a Napoli, capitale dei sinistri stradali, per
chiedere alle compagnie e agli
assicurati di denunciare i falsi sinistri e di ridurre le tariffe rc i cui
costi in quest’area sono raddoppiati rispetto al resto d’Italia.
Riportiamo il testo del comunicato e del volantino
Comunicato stampa
Tariffe Rc Auto:
I consumatori incontrano
la Commissione Finanze della Camera
Paolo Landi: "Chiediamo un impegno del Parlamento e del Governo
per affrontare le cause che rendono proibitive le tariffe rc auto".
Domenica 19 dicembre a Napoli, manifestazione dell’Adiconsum
contro i falsi sinistri e per la riduzione delle tariffe.
All’incontro con la Commissione Finanze della Camera le Associazioni Consumatori hanno confermato le denunce fatte in questi mesi sul caro tariffe rc auto (+ 55% negli ultimi 4 anni a fronte di una
riduzione di circa il 10% in Francia e Germania).
Tariffe rc che per i neopatentati sono diventate proibitive, con richieste di circa 2 milioni per una
utilitaria e di 3 milioni nelle zone a maggior rischio.
I consumatori hanno chiesto a Governo e Parlamento di aprire un tavolo nel quale esaminare tutte
le cause che sottostanno al caro tariffe e permettere quindi una riduzione delle stesse.
Fra le cause che i consumatori ritengono di dover affrontare:
•
Più concorrenza fra le compagnie, obbligando le stesse a pubblicizzare le proprie tariffe (profili di
riferimento) per consentire una comparazione del costo e, quindi, scegliere la compagnia più
conveniente.
•
Regolamentare il danno biologico per eliminare la giungla dei trattamenti tra un tribunale e l’altro,
e, per ridurre il contenzioso e i ricorsi sul tribunale (proposta di legge all’esame del Parlamento).
•
Investire di più nella prevenzione dei sinistri; un impegno diretto delle compagnie per individuare
e rimuovere i punti a rischio nelle città, nelle strade, migliorare la segnaletica, incentivare l’uso del
casco e delle cinture di sicurezza, ecc..
•
Una decisa lotta contro i falsi sinistri e le truffe il cui costi sono poi scaricati sugli assicurati onesti.
•
Più efficienza delle compagnie, nella liquidazione dei risarcimenti. Gli attuali costi di gestione
incidono per circa il 30% sulla polizza (raccolta premi, amministrazione, liquidazione sinistri).
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settimanale di informazione
adiconsum
ADICONSUM
associazione difesa consumatori
promossa dalla cisl
assicurazione auto:
STOP
AL CARO TARIFFE!
Manifestazione domenica 19 dicembre 1999
Piazza Trento e Trieste ore 10.30
Insieme per combattere i falsi sinistri e ridurre le tariffe
Risarcire i veri sinistri
Denunciare alle autorità giudiziarie i sinistri falsi
Basta!
E’ giunto il momento di gridare forte alle istituzioni, alle compagnie, alla magistratura che gli assicurati onesti non intendono più pagare i costi delle speculazioni, dele
truffe sui falsi sinistri. Costi che sono scaricati sull’assicurazione e che portano a
cifre proibitive per le famiglie.
Sappiamo bene che non è facile, occorre però iniziare, e ognuno deve fare la propria parte, le
istituzioni, la magistratura, gli assicurati con comportamenti più responsabili, ma soprattutto un deciso
impegno è richiesto alle compagnie di assicurazione:
Avere anche in Campania tariffe eque si può e i cittadini lo pretendono (Per un neopatentato con
un’utilitaria il costo della polizza a Napoli è circa 3 milioni contro i 2 milioni del resto del Paese).
Le compagnie devono risarcire i veri sinistri e denunciare
alle autorità giudiziarie i sinistri falsi
• Perché ad oggi hanno fatto poco e niente per combattere questa situazione, se non il rifiuto di
assicurare o la fuga dal territorio con la chiusura dell’agenzia?
• Perché spesso l’assicurato ha la sensazione che le compagnie siano rapide nel pagare i falsi sinistri, mentre per quelli reali fanno opposizione?
• Quali sono le proposte delle compagnie per affrontare il problema e assicurare tariffe nella media di
quelle pagate in tutta Italia?
Le proposte dell’Adiconsum alle compagnie di assicurazione
e alle istituzioni per combattere il fenomeno dei falsi sinistri
1. Favorire una polizza con franchigia che possa scoraggiare le truffe sui risarcimenti più bassi.
2. Accertamento in tempo reale da parte della compagnia dei danni in caso di un sinistro.
3. Banca dati per impedire che lo stesso sinistro venga risarcito più volte.
4. Denuncia alle autorità giudiziarie dei casi in cui è evidente la richiesta di risarcimento per un falso
sinistro.
5. Un ufficio unico di liquidazione per tutte le compagnie con sorteggio del liquidatore per la definizione del risarcimento e scelta del perito fra quelli iscritti a ruolo.
6. Costituzione di un nucleo specializzato di polizia in grado di svolgere un ruolo di “intelligence” per
colpire le organizzazioni che speculano e truffano sulle polizze assicurative.
Non dimenticare:
i falsi sinistri non danneggiano le compagnie ma tutti quei cittadini costretti ad
assicurarsi in quell’area su cui ricadono i costi delle frodi e delle speculazioni.
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settimanale di informazione
adiconsum
Non solo rc auto
alla Commissione Finanze
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Le congratulazioni
della Commissione
Finanze della
Camera al lavoro
svolto
dall’Adiconsum.
empre nell’incontro con la
Commissione Finanze l’Adiconsum ha posto anche l’accento sull’invio delle cartelle esattoriali risalenti a 6-7
anni fa che in questi giorni stanno
arrivando a milioni di persone relative al pagamento di Ici, Tosap,
multe, bolli auto, ecc.. La Commissione si è congratulata con l’Adiconsum per le proposte puntuali
S
che abbiamo fatto sull’assicurazione, sulla prevenzione dei sinistri,
sul disegno di legge relativo ai profili di riferimento (v. “Test noi consumatori” n. 46/99). La Commissione ha invece espresso una censura
nei confronti del Codacons per la
commistione tra ruolo di un’associazione dei consumatori e ruolo
professionale forense.
Paolo Landi
Cartelle esattoriali: lettera
Adiconsum al ministro Visco
1398 - fisco
L’Adiconsum è
decisa a risolvere il
problema delle
cartelle esattoriali
datate. Ha già
anticipato
l’argomento in
Commissione
Finanze e ha
inviato una lettera
al ministro
delle Finanze,
on. Vincenzo Visco.
n questi ultimi tempi il ministro
delle Finanze ed il governo si
sono prodigati nel far emergere cospicui risultati nella lotta
all’evasione. La verità è un po’
diversa. Più che lotta all’evasione le
entrate sono dovute alle milioni di
cartelle (Ici, tassa rifiuti, bolli auto,
multe, ecc.) inviate dal ministero
delle Finanze.
Cartelle che si basano soprattutto su errori formali per le quali lo
Stato realizza un recupero a partire
dagli anni ‘91-’92 ad oggi. I ritardi
dovuti alla burocrazia dello Stato si
trasformano quindi in un “business”,
poiché anche modeste cifre con le
penalità e gli interessi di mora diventano cifre rilevanti. In tutto questo vi sono delle situazioni assurde.
Un esempio: il Comune a seguito
della verifica sulla rendita catastale
di un certo immobile richiede gli
arretrati di sette-otto anni fa quando non aveva ancora attribuito alcuna rendita a quella proprietà. Il cittadino in mancanza di tale elemento,
in alcuni casi su suggerimento dello
stesso ufficio comunale, è costretto
ad effettuare il pagamento della tassa sull’immobile indicando una rendita presunta. Ebbene oggi a distanza di anni quel cittadino è trattato
dal Comune da evasore. Lo stesso
accade per la tassa rifiuti dove per la
mancanza di criteri precisi molte fa-
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miglie non hanno dichiarato soffitti
o garage o terrazzi e oggi si vedono
chiedere arretrati di sette-otto anni
con le relativa penalità e interessi.
Nel caso dei bolli auto, se non si è
conservata la ricevuta del versamento, si è costretti a pagare di nuovo
per la stessa multa. Già alla Commissione Finanze in occasione del dibattito dello statuto dei diritti del
contribuente avevamo avanzato la
proposta che interessi e penalità fossero applicati all’anno successivo e
non a quelli precedenti, poiché le
responsabilità sono da imputare all’inefficienza della Pubblica Amministrazione e non ai cittadini. Questi
esborsi di risorse che hanno coinvolto più o meno tutte le famiglie
anche con cifre ragguardevoli sono
a nostro avviso una delle cause principali del mancato sviluppo dell’Italia nei confronti degli altri paesi europei. E’ nostra intenzione far emergere questo problema e soprattutto evitare che le inefficienze e i ritardi dello Stato siano pagati dal cittadino. In questi giorni abbiamo inviato ai Presidenti delle Commissioni
Finanza, Tesoro e Bilancio della Camera nonché al ministro delle Finanze una lettera, che riproduciamo di seguito, in cui esprimiamo
parere contrario alle recenti decisioni sulle nuove proroghe I.C.I.
Paolo Landi
settimanale di informazione
adiconsum
Ai Presidenti delle Commissioni Finanze e Tesoro
della Camera e del Senato
Ai Presidenti delle Commissioni Bilancio
della Camera e del Senato
Al Ministro delle Finanze
Prot. 4822/PL/lr
Oggetto: proroghe adempimenti I.C.I. dal 1993.
Questa Associazione è venuta a conoscenza del fatto che la Commissione
Bilancio della Camera dei Deputati ha approvato recentemente la proroga dell’I.C.I.
riferita all’anno di imposta 1993 e seguenti.
Sicuramente ci si è resi conto dello stato di grave difficoltà in cui si trovano gran
parte dei Comuni italiani in relazione all’appuntamento delle dichiarazioni e all’eventuale verifica degli esatti accertamenti.
I Comuni, piccoli o grandi che siano, avrebbero dovuto effettuare i rilevamenti
entro il termine di decadenza del 31/12 del secondo anno successivo a quello in cui
è stata presentata la denuncia o il versamento.
A seguito delle continue proroghe, a tutt’oggi ancora pervengono rilevamenti
ed accertamenti per l’anno 1993 e seguenti; a ciò si aggiungono le continue
pressioni da parte dei Comuni affinché vengano concessi rinvii per poter assolvere
gli adempimenti previsti.
Alla luce di quanto sopra, quest’Associazione protesta per le continue proroghe
concesse poiché le stesse non producono gli effetti sperati, ovvero non combattono il fenomeno dell’evasione.
Il più delle volte, invece i Comuni rinnovano le pretese erariali nei confronti di
coloro i quali hanno già pagato e non hanno conservato le ricevute, oppure
notificano avvisi errati poiché gli adempimenti vengono impostati con molta fretta
ed all’ultimo momento, nonostante le proroghe concesse, senza alcuna professionalità e con molta improvvisazione; la preparazione del personale non doveva
essere effettuata nell’anno corrente, ma, per l’efficienza dell’Amministrazione, la
stessa doveva essere effettuata già fin dal 1993 da quando, cioè, è stata resa
esecutiva la legge.
L’Adiconsum è dell’avviso che le inefficienze ed i ritardi della Pubblica Amministrazione non dovrebbero gravare sul cittadino, per cui sarebbe opportuno non
concedere proroghe.
Il cittadino, infatti, paga queste ultime con l’aggiunta degli interessi e delle
sanzioni, mentre la Pubblica Amministrazione non restituisce interessi e sanzioni
quando commette degli errori o effettua in ritardo i rimborsi.
Sarebbe opportuno che le proroghe venissero concesse per recuperare la sola
imposta senza, cioè, interessi e sanzioni, altrimenti le stesse si trasformerebbero in
un investimento finanziario e quindi in un premio per la Pubblica Amministrazione
inefficiente.
Si resta nell’attesa di un riscontro.
Il Responsabile fiscale
(Angelo Carcasole)
Il Segretario Generale
(Paolo Landi)
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adiconsum
L’Autorità per l’energia
consulta i consumatori
sulle nuove tariffe
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Positiva la
consultazione sul
nuovo sistema
tariffario elettrico
tra Autorità per
l’energia e
associazioni
consumatori
svoltasi il 16
dicembre scorso.
lla consultazione presso
l’Autorità per l’energia tenutasi il 16 dicembre scorso le associazioni consumatori hanno presentato
un Memorandum ai documenti per
la consultazione dell’Autorità per
l’energia elettrica e il gas:
•
•
Segue il comunicato stampa che
riepiloga i punti salienti della consultazione e il testo integrale del
memorandum stesso.
A
Condizioni di fornitura per il servizio di vendita dell’energia elettrica ai clienti vincolati del 11
novembre 1999
•
Regolazione della continuità del
servizio di distribuzione dell’energia elettrica del 24 novembre 1999
Regolazione delle tariffe del servizio di fornitura dell’energia
elettrica ai clienti vincolati del
27 novembre 1999.
Comunicato stampa
Adiconsum sollecita la definizione delle soglie
di reddito al di sotto delle quali applicare la Tariffa
Sociale per le famiglie economicamente disagiate.
Chiesto all’Autorità di introdurre anche per le utenze domestiche
le tariffe multiorarie, per risparmiare sulla bolletta utilizzando
l’energia elettrica nelle ore serali e nei week end
Le Associazioni dei Consumatori hanno incontrato l’Autorità per l’energia per le consultazioni in
vista della nuova regolamentazione delle tariffe elettriche e delle condizioni di continuità e di fornitura
del servizio elettrico.
Quali novità con le nuove tariffe?
Molte ed importanti sono le novità proposte dall’Autorità a tutela dei clienti domestici. Le nuove
condizioni contrattuali aboliscono l’anticipo sui consumi, che dovrà essere restituito ai clienti che
effettueranno la domicialiazione bancaria della bolletta; sono risolte positivamente anche le questioni
relative agli interessi di mora sui pagamenti in ritardo ed ai distacchi per morosità. Particolarmente
apprezzabile è inoltre la strumentazione che l’Autorità intende mettere in campo per assicurare la
continuità del servizio (interruzioni di corrente) in modo omogeneo in tutto il territorio nazionale e
per avvicinare i livelli qualitativi italiani agli standard degli altri paesi europei.
Riduzioni salvo gli aumenti del petrolio
Il quadro generale della nuova regolamentazione delle tariffe ed i criteri di trasparenza adottati,
sono largamente condivisibili. Per quanto riguarda le tariffe per le utenze domestiche, L’Autorità ha
confermato che, al netto dagli incrementi che potrebbero derivare dai futuri aumenti del petrolio, le
nuove tariffe saranno, nel complesso, inferiori di qualche punto percentuale a quelle vigenti. Negli anni
successivi il meccanismo del price cap porterà a beneficio degli utenti il 4% annuo dell’incremento di
efficienza delle aziende elettriche. Le Associazioni dei Consumatori concordano che sia definita
un’unica tariffa per i residenti ed i non residenti, e che si proceda ad una migliore perequazione degli
oneri fra gli utenti domestici, che attualmente vede penalizzate le famiglie numerose, mentre i nuclei
piccoli godono di agevolazioni a prescindere dall’effettiva situazione di disagio economico.
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adiconsum
Le soglie di reddito per la tariffa sociale
Alle famiglie economicamente disagiate, che dovranno autecertificare la loro situazione economica, verrà applicata una Tariffa Sociale significativamente inferiore alla tariffa normale, ai kWh consumati
in proporzione al numero dei componenti il nucleo familiare. Adiconsum sollecita il Governo a definire
le soglie di reddito al di sotto delle quali applicare la Tariffa Sociale. Le Associazioni dei consumatori si
propongono di formulare un’autonoma proposta al riguardo, ricercando le opportune convergenze
con le organizzazioni sindacali.
Tariffe multiorarie per risparmiare
Le Associazioni dei consumatori hanno chiesto all’Autorità di introdurre, anche per le utenze
domestiche tariffe multiorarie, inferiori alla tariffa normale, per permettere alle famiglie di risparmiare
sulla bolletta utilizzando l’energia elettrica nelle ore serali e nei week end. Considerato che ciò
presuppone l’installazione di appositi contatori, tale introduzione potrebbe avvenire gradualmente,
sulla base di un programma definito di sostituzione dei contatori elettrici.
MEMORANDUM DELLE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI
ADICONSUM, FEDERCONSUMATORI, LEGA ACLI , ADOC,
MOVIMENTO FEDERATIVO DEMOCRATICO
Premessa
Con il presente memorandum si
vuole offrire un ulteriore contributo al notevole sforzo innovativo e
di razionalizzazione svolto dall’Autorità per la regolamentazione delle tariffe elettriche e delle condizioni di continuità e di fornitura del
servizio elettrico.
Già in occasione delle precedenti consultazioni sulle nuove regolamentazioni allo studio, le Associazioni del consumatori hanno sostanzialmente condiviso gli indirizzi e le linee guida proposte dall’Autorità. Poiché i documenti oggetto
di consultazione ripropongono in
larga parte tali indirizzi e, per taluni
aspetti, recepiscono le osservazioni delle nostre Associazioni, il nostro giudizio complessivo è ampiamente positivo.
Le determinazioni proposte dall’Autorità per le condizioni di vendita del servizio risolvono positivamente le questioni relative al deposito
cauzionale, alle penalità per i pagamenti in ritardo, ai reclami, ai distacchi per morosità, ecc.. Particolarmente apprezzabile è la strumentazione normativa che l’Autorità intende mettere in campo per assicurare la continuità del servizio di distribuzione dell’energia elettrica in
modo omogeneo in tutto il territorio nazionale e per avvicinare i livelli
qualitativi italiani agli standard degli
altri paesi europei.
Anche il quadro generale che ispira la nuova regolamentazione delle
tariffe ed i criteri di trasparenza adottati sono largamente condivisibili.
Per quanto riguarda specificamente
le tariffe per le utenze domestiche,
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che più direttamente interessano le
nostre Associazioni, si condivide il
principio di un’unica tariffa fra residenti e non residenti, e, gradualmente, una più equa distribuzione
degli oneri fra gli utenti domestici,
rispetto alla situazione attuale, che
penalizza le famiglie numerose mentre i nuclei piccoli godono di agevolazioni a prescindere dall’effettiva
situazione di disagio economico.
Restano tuttavia alcuni aspetti
che, dal nostro punto di vista, potrebbero essere migliorati.
Clienti disagiati – tariffa DS
Concordiamo pienamente sulla
necessità di riservare tariffe agevolate ai clienti economicamente disagiati. In prospettiva ci proponiamo
di allocare il costo della tariffa sociale, come peraltro tutti i costi sostenuti nell’interesse comune, alla
fiscalità generale. Per l’immediato
concordiamo con la soluzione prospettata dal documento e con il meccanismo di regolamentazione proposto per l’accesso alla tariffa DS
(riccometro e autocertificazione).
Riteniamo tuttavia che spetti al
Governo l’onere di indicare la situazione economica equivalente per
l’accesso del cliente alla tariffa sociale, che deve essere proporzionata ai componenti il nucleo familiare.
Le Associazioni dei consumatori si
riservano di formulare quanto prima un’autonoma proposta al riguardo, anche ricercando le opportune
convergenze con le organizzazioni
sindacali. Nel merito si propongono
alcune modifiche migliorative che
completano, senza stravolgerlo, l’impianto proposto dall’Autorità:
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adiconsum
•
•
•
nelle soglie di consumo “obbligato” da ammettere al regime
agevolato si dovrebbe prevedere una migliore articolazione e
comunque un ulteriore scaglione di 360kWh/anno in più ogni
componente il nucleo familiare
oltre i 4;
per i consumi che superano le
soglie di consumo “obbligato”
si dovrà applicare la tariffa D1 e
non una tariffa superiore;
eliminare la limitazione di 3kW
di potenza impegnata per i nuclei familiari con oltre 4 componenti, che potrebbe impedire
alle famiglie “molto” numerose
di avere una potenza adeguata
al loro reale fabbisogno.
Utenze domestiche – regime
normale tariffa D1
Si prende atto delle dichiarazioni
più volte espresse dall’Autorità che
la nuova regolamentazione delle
tariffe non comporta per le utenze
domestiche oneri complessivi maggiori, ma si prevede soltanto un opportuno riequilibrio all’interno di
questa tipologia di utenza. Sarebbe
opportuno prevedere, dopo un
congruo periodo di tempo, un’apposita verifica su questo aspetto per
verificare il rispetto dell’invarianza
complessiva del prelievo.
Utenze domestiche – regime
transitorio
La nuova regolamentazione delle tariffe domestiche prevede il superamento delle sperequazioni interne in quattro anni a partire dall’anno 2000, che viene considerato
come il periodo durante il quale entra in vigore la tariffa sociale e si
quantifica l’entità dei clienti agevolati e gli oneri che ne derivano. In via
generale si condivide questa impostazione, precisando che:
• il superamento delle sperequazioni all’interno delle utenze
domestiche dovrebbe avvenire
gradualmente in tre anni (1/3
della differenza per ciascun
anno, a partire, in ipotesi, dal
1°.1.2001);
• l’Autorità dovrebbe presentare
alla consultazione dei soggetti
interessati le proposte che predisporrà a questo riguardo.
Indicizzazione
delle tariffe domestiche
L’attuale metodo di indicizzazione delle tariffe domestiche legato al
variare del costo dei combustibili sui
mercati internazionali, che ha sostituito positivamente l’anacronistico
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sistema del “piè di lista”, è in vigore
da circa 30 mesi. Il metodo adottato
presenta tuttavia un carattere convenzionale in tutti i suoi aspetti: negli indici fissi (calore specifico, mix di
combustibili); nei parametri variabili
(tipologie di combustibili presi a riferimento); i periodi di tempo di applicazione e la stessa organizzazione cui si fa riferimento (Plattr’s),
ancorché universalmente riconosciuta come la più prestigiosa.
Si ritiene utile che l’Autorità approfondisca la congruità di tale meccanismo, confrontando, passati ormai 30 mesi, da un lato i ricavi pervenuti alle società produttrici per effetto dell’applicazione del meccanismo, e dall’altro i costi effettivamente sostenuti dalle stesse. Si dovrebbe valutare altresì se sia opportuna
una minore sensibilità di tale meccanismo per evitare di alimentare
possibili aspettative inflazionistiche.
Tariffa multioraria
Le proposte del documento relative all’esigenza di introdurre “tariffe multiorarie” anche per le utenze
domestiche, sono, a nostro parere,
insufficienti, in quanto lasciano alla
discrezionalità dei gestori la decisione di introdurle o meno.
Riconfermiamo la nostra convinzione che l’introduzione di “tariffe
multiorarie” nelle utenze domestiche è essenziale per promuovere un
uso razionale dell’energia, ai fini dell’obiettivo, di interesse generale, del
risparmio energetico. A questo proposito si sottolinea l’esigenza che
l’Autorità determini una o più tariffe
per i periodi non di picco, sensibilmente inferiori alla tariffa D1, che le
imprese distributrici siano obbligate a proporre a tutti i clienti domestici. Considerato che tale opzione
presuppone l’installazione di appositi misuratori, l’introduzione delle
“tariffe multiorarie” potrebbe avvenire gradualmente, sulla base di un
programma definito di sostituzione
dei misuratori.
Taratura dei contatori
Si chiede che l’Autorità si esprima sulla congruità delle verifiche a
campione che i gestori svolgono
sulla correttezza della taratura dei
misuratori. Ovvero, sarebbe utile la
definizione di una metodologia che
garantisca i clienti, sul piano statistico, circa l’esattezza delle misurazioni dei contatori.
Mercato elettrico
Si sollecita l’Autorità ad utilizzare
tutte le sue competenze ed il suo
settimanale di informazione
adiconsum
prestigio per la piena attuazione del
decreto Bersani per la parte relativa
alla istituzione ed al rapido funzionamento del mercato elettrico (Acquirente Unico, Borsa dell’Energia).
Confidiamo che anche in questa
fase del processo di liberalizzazione, l’Autorità continui a svolgere con
la consueta competenza ed indipendenza la sua attività. Assicurando
alla clientela domestica che noi rappresentiamo, possibilità di accesso
ai mercati più favorevoli congruenti
con l’importanza e l’entità di questa
utenza, come per esempio è attualmente il mercato di importazione
dell’energia.
Continuità del servizio
Interruzioni brevi. Gli indicatori di
continuità del servizio per l’utenza
in bassa tensione proposti nel documento fanno riferimento alle interruzioni senza preavviso lunghe, cioè
superiori a tre minuti. Non vengono
pertanto considerate né le interruzioni transitorie (fino ad un secondo), né quelle brevi (fra un secondo
e tre minuti). Queste interruzioni,
soprattutto quelle brevi, provocano
però nella clientela notevoli disagi
destinati ad essere sempre più percepiti con la progressiva diffusione
dell’informatica e più in generale di
apparecchiature elettroniche anche
presso l’utenza domestica. Tali interruzioni erano state peraltro considerate nel documento emesso
dall’Autorità nel settembre 1999, relativo agli obblighi di registrazione
delle interruzioni. Riteniamo pertanto che gli indicatori di continuità del
servizio devono considerare, oltre
che le interruzioni lunghe, anche
quelle brevi. Fra gli indicatori propo-
sti si ritiene più rappresentativo quello basato sia sul numero, sia sulla
durata delle inyterruzioni, adottando una formula del tipo di quella
esemplificata nel documento.
Variabilità metereologica. Non riteniamo opportuno introdurre sistemi che in qualche misura attenuino
gli effetti della variabilità metereologica sull’entità delle interruzioni.
Ciò in relazione alla difficoltà di individuare tali effetti e di distinguere
correttamente fra cause esterne e
cause derivanti da assetti non adeguati delle linee elettriche o da una
non sufficiente attività di sorveglianza e di manutenzione delle stesse
(gli eventi metereologici eccezionali rientrano comunque fra le cause di
forza maggiore e come tali non influenzano l’indicatore). Fra i sistemi
proposti per tenere conto della variabilità metereologica, riteniamo
che il più appropriato sia quello basato su serie storiche di eventi
metereologici: tale sistema appare
infatti il più rappresentativo di fatti
effettivamente verificatisi.
Interruzioni originate sulle reti di
AT. Nel documento è previsto che le
interruzioni sui sistemi di AT non
incidano sull’entità dell’indicatore di
continuità prescelto per gli utenti in
BT. Tali interruzioni, anche se per
fortuna sono molto rare, quando si
verificano sono estremamente gravi poiché coinvolgono un gran numero di utenti e ampie aree territoriali. Se appare logico non addebitare tali interruzioni ai distributori, le
stesse devono essere considerate
come causa di penalità per i responsabili, a favore degli utenti coinvolti.
Note dal settore finanziario
Adiconsum
1400 - adiconsum
Tutto quello che
avreste voluto
sapere sul tavolo
di lavoro ABIAssociazioni
consumatori!
ltimato il lavoro sui contratti bancari (conto corrente,
bancomat, ecc.), essi sono
ora sottoposti al vaglio della Banca d’Italia che dovrà
esprimere un parere in merito. E’ in
dirittura d’arrivo la Guida ai servizi
bancari che si pone l’obiettivo di
informare il consumatore in modo
semplice e chiaro sui suoi dirittidoveri in base alle norme vigenti.
Proseguono i lavori sul contratto di
U
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mutuo fondiario volto a riequilibrare
il rapporto tra cliente e banca. Rimane invece ancora aperta la negoziazione dei mutui agevolati di cui non
si sa più nulla. Il regolamento di attuazione del decreto n. 133 doveva
uscire a luglio ma se n’è persa ogni
traccia.Solo nella finanziaria si riparla
di negoziazioni di mutui agevolati
sulla base dei tassi medi di mercato.
Donata Monti
Segr. Naz. Adiconsum
settimanale di informazione
adiconsum
Riepilogo delle attività
di consulenza 1999
1401 - adiconsum
All’approssimarsi
della fine anno è
d’obbligo tentare
di tracciare un
riepilogo delle
varie attività di
consulenza svolte
dall’Adiconsum.
uesti che elenchiamo sono
i dati inviatici molto sinteticamente dai nostri consulenti sull’attività svolta
nell’anno che si sta per
concludere. Rivolgiamo un grazie
alla loro preziosa presenza.
Q
Settore commercio, multe, ecc.
Consulente: Massimo Giliberti
Totale telefonate registrate:
406 (+ 50% non registrate) così ripartite:
Commercio
Multe
Bollo auto
Rai
Varie
278 (68%)
89(22%)
20 (5%)
7 (2%)
12 (3%)
Corrispondenza evasa:
E-mail inviate:
294
201
Settore contratti fuori dai locali
commerciali e viaggi
Consulente: Francesco iorio
Totale telefonate pervenute:
960 (una media di circa 20 telefonate al giorno per 2 volte la settimana)
Persone ricevute: 640 così suddivise:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
320 per i viaggi
270 per i corsi di lingue
130 per vendite in albergo prodotti per casa
100 per multiproprietà
20 per corsi professionali
120 per vendite a distanza.
Di questi 640 casi:
il 70% è stato risolto stragiudizialmente
Il 10% è in giudizio
il 20% non è stato risolto.
Settore Enel, Italgas,
Acea luce e Acea acqua
Consulente: sig. Zorzer Giancarlo
Totale telefonate pervenute: 198
così ripartite:
• Enel
92
• Italgas
44
• Acea luce
36
• Acea acqua
26
• Varie
30 (eurogas, ersigas, butangas, gas energia,
climacomfort, Aci, Authority, comune di Roma, Camera di commercio, nettezza urbana, Iacp,
Anas
• Totale e-mail inviate: 35
Adiconsum nazionale
Perché le FS
non informano correttamente
i propri clienti?
L’Adiconsum nella
persona del suo
consulente per le
Ferrovie dello
Stato espone in
una lettera inviata
all’Ente le
lamentele degli
utenti ferroviari.
1402 - fs
n una lettera l’Adiconsum
avendo raccolto le lamentele
di alcuni utenti ferroviari ha
dato voce alle loro proteste
inviando una lettera alla Direzione Relazioni Esterne delle Ferrovie dello Stato alla cortese at-
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tenzione del Dott. Gianfranco
lepore Dubois, senza aver ricevuto ad oggi alcuna risposta in merito.
Nella pagina che segue riportiamo integralmente il testo della
lettera.
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adiconsum
alla c. a. del Dott. Gianfranco LEPORE DUBOIS
Direzione Relazioni Esterne
delle Ferrovie dello Stato
Ci pervengono numerose lamentele da parte della clientela FS Trasporto
Regionale, relative all’applicazione della nuova normativa per la vendita di
biglietti a bordo dei treni e precisamente i biglietti a taglio fisso Mod. Ci 204/TL.
Si ha la sensazione che non siano state date le dovute informazioni relative
alle modifiche apportate alle “Condizioni e Tariffe per io Trasporto delle persone sulle FS”.
Il disagio che viene manifestato è dovuto alla mancanza dei punti vendita e
quindi alla impossibilità materiale di munirsi del recapito di viaggio, con
conseguente aggravio di spesa a bordo dei treni. Esempio: per viaggi effettuati
in 2^classe sia da adulti, aventi titolo o meno a riduzioni, sia da ragazzi, il prezzo
globale per percorsi fino a 20 km. è di L. 5.000, da 21 km. fino a 60 km. è di L. 10.000
e da 61 km. a 100 km. è di L. 15.000.
Certo il beneficio economico che realizza l’Azienda con la disabilitazione,
impresenziamento degli impianti (che desolazione!), non si deve ripercuotere
negativamente sulla clientela.
In attesa di cortese riscontro, distinti saluti
Enzo Calcagni
Consulente FS Adiconsum
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Tim, Wind e Omnitel
non danno regali a Natale
1403 - telefoni
E’ falso il messaggio “T.I.M. Wind e Omnitel per augurarti Buon Natale hanno deciso di regalarti 15.000 Iva
inclusa di telefonate se invierai ad altri cinque amici subito
questo messaggio” che molti titolari di utenze Tim hanno
ricevuto sul proprio cellulare in questi giorni che precedono i Natale. A tal proposito la T.I.M. ha sporto denuncia
contro ignoti.
Orari e operatività
delle banche il 31.12.99
1404 - banche
Il prossimo 31 dicembre le banche italiane rimarranno
aperte fino alle ore 11.30.
Saranno invece chiusi i mercati finanziari nazionali ed
internazionali e i sistemi di pagamento interbancari.
La clientela potrà effettuare prelievi, versamenti ed
altre operazioni quali il cambio valute, la richiesta del
libretto dia ssegni, l’accesso a cassette di sicurezza. Non
potranno invece essere effettuate nell’arco della stessa
giornata operazioni che coinvolgano banche diverse da
quella presso cui si detiene il conto corrente come i
bonifici urgenti tra banche e gli incassi commerciali
interbancari. Chi deve svolgere questo tipo di operazioni
farà bene ad anticiparle di qualche giorno.
L’utilizzo del Bancomat e delle carte di credito non
subirà modifiche (vi ricordiamo che presso alcuni sportelli
le operazioni vengono normalmente interotte dalle ore
24.00 alle ore 6.00).
Le scadenze di pagamento del 31 dicembre ‘99 saranno prorogate al 3 gennaio prossimo così come le detrazioni fiscali connesse a detti pagamenti. Se si vuole eseguire
il pagamento mediante un bonifico bisogna recarsi in
banca qualche giorno prima. (Fabio Picciolini)
Gli “oneri nucleari” escono
dalla bolletta elettrica
1405 - energia
Gli oneri nucleari, il prezzo pagato dagli italiani per aver
rinunciato nel lontano 1987 all’energia nucleare andranno
in pensione nei prossimi mesi. Gia’ dall’inizio del 2000 tale
voce, che negli ultimi tempi ha inciso in media per circa 8
lire al chilowattora consumato, scomparirà infatti dalle
bollette. Resterà però un piccolo contributo che gli Italiani
verseranno per contribuire a finanziare il piano per il
completo smantellamento di tutte le centrali e la definitiva
bonifica dai materiali radioattivi. Si dovrebbe trattare di
una cifra irrisoria che non dovrebbe superare, in media,
una lira al chilowattora. Lo smantellamento completo delle
centrali e lo smaltimento di tutti i rifiuti radioattivi costerà
circa 7 mila miliardi nei prossimi 20 anni. Di questi, 1.300
miliardi arriveranno dall’apposito fondo accantonato
dall’Enel, mentre i rimanenti arriveranno dalle bollette
sotto forma di oneri di sistema. Si tratta quindi di circa 250
miliardi l’anno che suddivisi per gli oltre 231 miliardi di
chilowattora consumati, portano appunto ad un aggravio
sulla bolletta che dovrebbe aggirarsi intorno ad una lira a
kwh. Per una famiglia tipo con consumi di 2.500
chilowattora l’anno, il ‘peso’ si tradurrebbe così in circa
400 lire a bimestre. (Fonte Ansa)
Anche gli Americani
cominciano
a preoccuparsi
degli alimenti transgenici
1406 - alimentazione
Alcune associazioni ambientaliste e agricole statunitensi si apprestano a trascinare in tribunale Monsanto con
l’accusa di aver venduto sementi modificate geneticamente senza accertarsi della loro sicurezza per i consumatori e per l’ ambiente. La causa, che verrà discussa al
tribunale federale di Washington, cercherà di fermare la
commercializzazione di semi di soia, granoturco e altre
piante resistenti a pesticidi ed erbicidi prodotti dal colosso
biochimico. Anche se Monsanto nega che questi prodotti
danneggino la salute, la denuncia delle associazioni arriva
in un momento in cui gli Stati Uniti iniziano a preoccuparsi
della sempre maggiore diffusione delle sementi
transgeniche dalle quali vengono prodotti poi numerosi
alimenti. (Fonte Ansa)
I pastai italiani
bandiscono gli ogm
1407 - alimentazione
La pasta italiana deve essere considerata un prodotto
“sicuro”. In relazione all’operazione “spesa pulita” lanciata
da Legambiente, l’Unione Industriali Pastai Italiani precisa
che “tutta la pasta è fabbricata senza l’utilizzo di materie
prime geneticamente modificate”. La categoria - si legge
in una nota - ha sempre rivolto la migliore attenzione alla
tutela delle caratteristiche qualitative della pasta, prodotto tradizionale, che trova crescente consenso da parte dei
consumatori a livello mondiale. (Fonte Agi)
Al via la “rottamazione”’
delle vecchie lampadine
nelle città servite
da aziende elettriche locali
1408 - energia
Uno stock di 150.000 lampadine ad alta efficienza
sarà distribuito ai cittadini utenti delle municipalizzate
italiane grazie ad un progetto elaborato dalla
federelettrica dal costo di 4,8 miliardi che dovrà essere
finanziato con i proventi della carbon tax e che servirà
a mandare in pensione le vecchie lampadine ad alto
consumo. Lo ha annunciato il direttore generale del
ministero dell’ambiente, Gianni Silvestrini, che proprio
in queste settimane sta esaminando i progetti di risparmio ed efficienza energetica che possono attingere ai finanziamenti provenienti dai 300 miliardi della
tassa ecologica destinati per il 1999 al ministero dell’ambiente.
Se il progetto sarà approvato sarà anche accompagnato da una campagna pubblicitaria che servirà a richiamare
l’attenzione dei consumatori nazionali su questo tema e
incentivarli alla “rottamazione” delle vecchie lampadine.
(Fonte Ansa)
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I suggerimenti
del Campidoglio e
della Prefettura di Roma
per un capodanno
senza “millennium bug”
1409 - consumatori
Evitare gli auguri telefonici proprio allo scoccare della
mezzanotte, specie se è difficile prendere la linea, per
lasciare più libero il campo ad eventuali chiamate di emergenza e tenere qualche candela e torcia in casa, utili nel
caso in cui si verifichino brevi interruzioni di corrente.
Sono questi alcuni dei suggerimenti contenuti nel depliant “Buon capodanno, senza millennium bug”, messo a
punto da Campidoglio e Prefettura di Roma, con una serie
di consigli utili per non avere problemi la notte di
capodanno. Il pieghevole, stampato in 500mila copie, ed in
distribuzione in circoscrizioni, aziende di pubblici servizi e
altri enti, oltre a rassicurare sul lavoro fatto per adeguare
i sistemi informatici dalle società comunali di Roma (Acea,
Ama, Atac-Cotral) e dai vari servizi cittadini, dà suggerimenti per ridurre rischi e per non contribuire a possibili
disagi, tra il 31 dicembre e il 3 gennaio. “Non credere spiega il pieghevole - a coloro che, anche se in buona fede,
fanno del catastrofismo. E’ vero che nessuno è in grado di
affermare che non succederà nulla, ma è anche vero che
è stato fatto tutto il possibile per evitare ogni rischio”. In
casa, è il consiglio, sarà bene controllare che il congelatore
non abbia avuto interruzioni di funzionamento, prima di
consumare i cibi. Sarà anche utile chiedere al fornitore se
elettrodomestici e sistemi di allarme sono conformi al
2000. In condominio, invece, continua il depliant, sarà utile
verificare con l’amministratore che l’ascensore, se computerizzato, è conforme.
Quanto agli aspetti sanitari, il depliant consiglia: ‘’se
qualcuno in famiglia usa apparecchi elettromedicali computerizzati, assicurati che siano conformi’’. Non mancano
poi consigli per il proprio computer: prima del 31 dicembre vanno copiati su dischetti tutti i file, e dopo il 31 va
applicato un anti-virus aggiornato; va evitata la posta
elettronica non indispensabile, e si può chiedere al provider
come rendere conforme il computer on-line. Per evitare
di contribuire ai possibili disagi, in una nottata, quella di
capodanno, in cui sono previsti nella capitale molti
festeggiamenti ed eventi, il depliant consiglia: evitare,
oltre agli auguri allo scoccare della mezzanotte, di chiamare servizi di emergenza per problemi non urgenti. Si
raccomanda inoltre di stare in contatto con anziani vicini
di casa in difficoltà e di usare i mezzi pubblici per arrivare
alle feste di piazza. (Fonte Ansa)
Arriva l’”Ecolabel”
per le lampadine
1410 - ambiente
Anche le lampadine potranno avere il marchio di qualità ecologica ecolabel (un fiore contornato da stelle) che
viene assegnato ai prodotti più rispettosi dell’ambiente,
che risparmiano più energia o sono di più lunga durata. Lo
ha stabilito la commissione europea con una recente
decisione che riguarda sia le normali lampadine ad attacco
singolo sia quelle ad attacco doppio (tubi fluorescenti).
Queste, per meritare il marchio, dovranno rispondere a
determinate caratteristiche. Le lampadine ad attacco singolo, ad esempio, dovranno avere una durata media di
almeno 10 mila ore alla fine delle quali la luminosità dovrà
mantenersi almeno al 70%. Le lampadine ad attacco doppio, invece, dovranno avere una vita media superiore alle
20 mila ore al termine delle quali la loro luminosità dovrà
essere pari ad almeno il 90%. Altri obblighi per ottenere
l’ecolabel riguardano un limite al contenuto di mercurio,
l’obbligo di confezionamento in cartone (la plastica è
vietata) con una percentuale minima di materiale riciclato
e l’obbligo di una serie di informazioni per il consumatore
relative allo smaltimento ed ai regolatori di intensità luminosa. (fonte Ansa)
Rischio desertificazione
per il Sud Italia
1411 - ambiente
La minaccia-deserto incombe sul 5,5 del territorio
italiano, pari a circa 16.500 km quadrati. Le regioni più
colpite dal fenomeno risultano essere Sicilia, Puglia,
Basilicata, Calabria e Sardegna. Il dato si ricava dal volume
‘’Il ruolo dell’Italia nella lotta alla desertificazione’’, curato
da Canio Loguercio, coordinatore della segreteria del
comitato nazionale per la lotta alla siccità ed alla
desertificazione presso il ministero dell’ambiente.
In particolare, la provincia di Siracusa è la più a rischio,
con lo 0,12 del suo territorio classificato come “molto
sensibile alla desertificazione”, seguita dalle province di
Trapani (0,10), Agrigento (0,02) e Taranto (0,01).
Ma secondo Loguercio le aree sensibili alla desertificazione sono in realtà ancora più numerose e per completare la loro individuazione è prevista l’elaborazione di una
serie di indici quali: siccità, erodibilità del suolo, pendenza,
esposizione e forma dei versanti, capacità di ritenzione
idrica del suolo, indice vegetazionale, aree incendiate,
fattori economico-produttivi e socio-demografici, rapporto tra disponibiltà e consumi di risorse idriche. Questi
indici permetteranno di integrare gli attuali risultati, relativi alle aree climaticamente vulnerabili, fornendo un quadro generale delle zone colpite o minacciate da siccità e
degrado.
Tra le iniziative da promuovere per la lotta alla
desertificazione si ricordano: il riutilizzo delle acque reflue
in agricoltura, la raccolta e il riutilizzo di acqua piovana in
nuovi quartieri urbani, la riduzione dell’impatto delle attività produttive. Occorre ridurre in generale il consumo di
risorse non rinnovabili, avviare misure finalizzate all’adozione di sistemi di produzione agricola, zootecnica e
forestale in grado di prevenire il degrado del suolo, incrementare l’impiego della frazione organica dei rifiuti solidi
urbani derivata dalla raccolta differenziata, controllare la
pressione delle attività turistiche sulle aree vulnerabili.
Altro aspetto importante nella prevenzione della
desertificazione è quello del riequilibrio del territorio, da
perseguire attraverso il recupero dei suoli degradati per
processi di erosione, salinizzazione, ecc, la bonifica e la
rinaturalizzazione di siti contaminati, di discariche e di aree
minerarie abbandonate, la ricostruzione del paesaggio,
l’incentivazione di attività produttive e turistiche sostenibili
in aree marginali collinari e montane. (Fonte Ansa)
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