Parrocchia S. Nicolo’ Vescovo in Zanica
PROGRAMMA PASTORALE
PARROCCHIALE
Anno 2012 – 2013
1. Uno sguardo retrospettivo
Nell’anno pastorale 2011-2012 abbiamo
dovuto fare delle scelte magari un po’
affrettate, dettate anche dal cambio del
parroco, ed abbiamo iniziato a renderle
operative, le riassumiamo così:
1. Abbiamo
raccolto le intenzioni
contenute nei precedenti anni pastorali
che sono state così individuate:
* rendere operative le Commissioni
pastorali
(liturgica, caritativa, familiare e a queste
ne abbiamo aggiunta un’altra che
abbiamo chiamato dell’annuncio della
Parola) l’intento che siamo proposti era
quello di fare un quadro dell’attività
pastorale in essere e e decidere le
eventuali integrazioni.
* dare forma e contenuto alla
Commissione famiglia
* rivedere e riordinare il percorso per
l’iniziazione cristiana dei ragazzi
* proporre un percorso formativo per gli
adulti che tenesse conto del programma
diocesano : “Famiglia: terreno fertile “
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* apportare alcune modifiche al servizio
liturgico (lettori e ministranti).
* continuare il servizio caritativo animato
dal gruppo “Dono di S. Nicolò” in
collaborazione con il Comune di Zanica, la
Banca della Bergamasca e con lo
sportello di Primo Ascolto aperto
nell’ambito dell’Unità vicariale Stazza.
* portare a compimento e concludere le
opere
di
adeguamento
e
di
ristrutturazione della Scuola dell’Infanzia
S. Nicolò, mettendo un fermo sulle opere
che erano state preventivate (Cinema
Nuovo, Ingresso oratorio, Intervento su
tetto oratorio, intervento su chiesetta ai
Morti di Scurizio)
Molti aspetti della vita comunitaria non
sono stati presi in considerazione in
questa riflessione iniziale, non certo per
mancanza di sensibilità verso questi
ambiti ma per ovvie ragioni di tempo,
perché già organizzati e funzionanti e per
tener presente il Programma pastorale
diocesano che chiedeva alle comunità
parrocchiali di attivarsi per proporre alle
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famiglie percorsi e aiuti concreti a
sostegno della loro vocazione al servizio
della vita.
2. Verifica degli obiettivi raggiunti.
Parlare di obiettivi raggiunti forse è un po’
pretenzioso possiamo però, con molto
realismo dichiarare che abbiamo fatto delle
scelte e compiuto dei passi, alcuni dei quali
risultano timidi e ancora da rafforzare nel
tempo, cosa peraltro comprensibile visto che
si tratta di atteggiamenti da far maturare
nella comunità, operazione educativa che
necessita, per sua natura, di tempi lunghi.
• Si sono convocate e si sono riunite le
commissioni:
Liturgia
• Con la quale, dopo aver rivisto il senso
della celebrazione eucaristica si è
ravvisata la necessità di ordinare il
servizio dei lettori affinchè accedano
all’ambone partendo dall’assemblea e
non passando per la sacrestia (piccola
cosa ma dal significato interessante). Si è
ravvisato anche la necessità di un elenco
4
•
•
•
•
lettori con una turnazione mensile,
perchè non ci sia la ricerca del lettore
all’inizio delle celebrazioni. Questo fatto
non si è realizzato forse non c’è ancora
sufficiente sensibilità.
La corale parrocchiale si è ampliata con la
fusione del coro di Zanica e del coro di
Pignolo e si è messa espressamente al
servizio della liturgia nella nostra
parrocchia.
La celebrazione dei battesimi avviene in
forma più solenne: i riti sono celebrati nei
vari luoghi della chiesa e sono
accompagnati dalla musica.
Si è riordinata la disposizione dei
paramenti in sacrestia e si cerca di
valorizzare, nelle funzioni, liturgiche gli
arredi che la parrocchia custodisce nel
museo.
Attualmente l’animazione nel canto
durante le messe è ancora affidato al
sacerdote e ad alcune persone
volenterose, ma non possiamo certo dire
che abbiamo degli animatori del canto
5
liturgico, la costituzione di questa figura
sarà un impegno da ottemperare.
Dono di S. Nicolò
• Si è confermata la modalità e lo stile
esistente in quanto riteniamo che sia più
che positivo. Nell’azione del gruppo si è
inserita anche la collaborazione per la
formazione e il funzionamento del Centro
di primo ascolto dell’Unità Vicariale.
Formazione (Annuncio della Parola)
• Non
essendoci
indicate
persone
particolari si sono contattati i catechisti
del cammino di Iniziazione Cristiana dei
Ragazzi. Dopo diversi tentativi e
sperimentazioni per trovare la modalità
più corretta di proporre l’itinerario con le
relative tappe dei Sacramenti, si sono
raccolti i risultati e si è provveduto a
rielaborate l’itinerario, a definire le tappe
del percorso e della amministrazione dei
Sacramenti tenendo come riferimento le
indicazioni del Sinodo della Chiesa di
Bergamo.
6
•
Quest’anno
lo
sperimenteremo,
monitorando attentamente la sua reale
fattibilità in ordine alla scansione dei
contenuti e delle attività.
La proposta formativa per gli adulti,
caratterizzata
dalla
Lectio
divina
settimanale proposta in diversi orari della
giornata era, ultimamente, frequentata
da un esiguo numero di persone.
Consapevoli che non è il numero che fa la
bontà di una proposta, convinti che, il
numero limitato dei partecipanti
impedisce alla proposta di essere
considerata “comunitaria”, considerando
che forse, non siamo ancora pronti, come
comunità, ad una proposta piuttosto
impegnativa come la Lectio divina, si è
optato per la modalità che più avanti,
entrando nel vivo del programma
pastorale parrocchiale viene descritta.
Commissione famiglia
• Il lavoro della Commissione famiglia è
stato piuttosto nascosto ma molto
proficuo. La commissione si è arricchita di
alcuni elementi. Considerando quanto già
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operativo in parrocchia si è provveduto a
riorganizzare alcune proposte, se ne sono
aggiunte altre e ne è uscito un percorso
di formazione che accompagna le
famiglie dal loro formarsi, alla loro
evoluzione con l’avvento dei figli, con una
attenzione anche alle fragilità che le
famiglie stesse, possono sperimentare.
Il percorso è ben specificato nel libretto
appositamente preparato.
E’ evidente che, quanto sopra esposto, ha
la caratteristica di progetto. Un progetto
pensato, meditato e in via di attuazione.
Quanto ci siamo proposti farà da
concreto riferimento nel cammino
comunitario
e
troverà
la
sua
realizzazione, insieme a correzioni e
verifiche, cammin facendo.
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3. Gli orizzonti del Piano Pastorale
parrocchiale
Più volte e da più parti, in autorevoli
documenti della Chiesa, nel Concilio Vaticano
II e non ultimo nel Sinodo della Chiesa di
Bergamo è stato affermato che la parroccia
non è una federazione di gruppi, ma una
comunità dove, ogni persona, ogni gruppo,
con i propri carismi collabora all’edificazione
comune per il bene di tutti. In questa
prospettiva,
il
Programma
pastorale
parrocchiale è lo strumento più consono in
quanto ha il compito di individuare la meta,
proporre i contenuti, raccogliere le necessità,
indicare possibili soluzioni, coordinare
l’intervento dei vari gruppi, nei vari ambiti.
Anche il Programma pastorale, se vuole
essere espressione di Chiesa non può
prescindere da alcuni riferimenti obbligati: La
Scrittura e il Magistero della Chiesa che ha il
compito, guidata dallo Spirito, di leggere
autorevolmente la Parola perché possa dare
risposte concrete all’uomo alle prese con la
vita che scorre in questo tempo, in questa
società e in questo mondo. La vita cristiana
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non può essere a prescindere da questi
irrinunciabili riferimenti.
Quest’anno ci sono dati due riferimenti: uno
ci viene consegnato dal Santo Padre, l’altro
dal nostro Vescovo Francesco e costituiscono
l’orizzonte nel quale, come parrocchia,
intendiamo proseguire il cammino.
a) L’Anno della fede Porta Fidei lettera
apostolica del Papa Benedetto XVI
Il Papa Benedetto XXVI ha indetto, con la
lettera apostolica PORTA FIDEI, l’Anno della
Fede, dall’11 ottobre 2012 fino al 24
novembre 2013. Quest’anno coincide anche
con il 50° anniversario dall’apertura del
Concilio Vaticano II, del quale il Papa dice:
“sento più che mai il dovere di additare il
Concilio , la grande grazia di cui la chiesa ha
beneficiato nel ventesimo secolo: in esso ci è
offerta una sicura bussola per orientarci nel
cammino del secolo che si apre”
I tempi in cui viviamo, così si esprime
Benedetto XVI, sono segnati da una profonda
crisi di fede che ha toccato molte persone,
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non possiamo accettare che il sale diventi
insipido e la luce venga nascosta ( Mt 5,1316). Anche l’uomo contemporaneo può
sentire di nuovo il bisogno di recarsi, come la
samaritana al pozzo per ascoltare Gesù, che
invita a credere in Lui e ad attingere alla
sorgente di acqua viva ( Gv. 6,51). La Chiesa
stessa prosegue il suo pellegrinaggio fra le
persecuzioni del mondo, (con le sue fragilità,
le sue fatiche, i suoi peccati) Dobbiamo
ritrovare il gusto di nutrirci della Parola di
Dio, trasmessa dalla Chiesa in modo fedele, e
del Pane della vita, offerti a sostegno di
quanti sono suoi discepoli.
L’Anno della fede, in questa prospettiva, è un
invito ad una autentica conversione al
Signore da celebrare in maniera degna e
feconda, sono sempre le Parole del Papa, che
non si limita ad esortare ma propone
indicazioni concrete:
•
Dovrà intensificarsi la riflessione sulla
fede per aiutare tutti i credenti in Cristo a
rendere più consapevole ed a rinvigorire
la loro adesione al Vangelo.
11
•
•
•
Le Comunità parrocchiali e tutte le realtà
ecclesiali antiche e nuove, troveranno il
modo, in questo Anno, per rendere
pubblica professione del Credo
Desideriamo che questo Anno susciti in
ogni credente l’aspirazione a confessare
la fede in pienezza e con rinnovata
convinzione, con fiducia e speranza.
Riscoprire i contenuti della fede
professata, celebrata, vissuta e pregata e
riflettere sullo stesso atto con cui si crede
è un impegno che ogni credente deve
fare proprio, soprattutto in questo Anno.
b) La fraternità cristiana lettera pastorale
del vescovo Francesco
Come sappiamo, in questi anni la Diocesi
di Bergamo sta dando concretezza al
Sinodo diocesano che ha individuato
nella parrocchia, cosi come ha
evidenziato la Conferenza Episcopale
Italiana, la forma più adeguata per
incarnare il Vangelo e perché la Chiesa
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risulti vicina all’uomo e al luogo dove
l’uomo vive e lavora “Casa tra le case”.
Quest’anno Il Vescovo Francesco,
aprendo la sua lettera pastorale alla
Diocesi, dando ragione della scelta del
tema “La fraternità cristiana” sul quale
chiede alla Diocesi di riflettere e di
lavorare durante quest’anno, dice : “ Il
Sinodo diocesano ha indicato la
Parrocchia come una “comunità fraterna”
(n.72), “una comunità di amore fraterno”
(n.272): questa descrizione delinea il
volto della comunità parrocchiale e nello
stesso tempo prospetta un’esigenza da
perseguire.”
Il Vescovo individua nella crescita della
fraternità l’obiettivo e allo stesso tempo
la strada che le nostre comunità
parrocchiali devono percorrere per poter
testimoniare con efficacia la nostra
appartenenza a Cristo Risorto e poter così
vivere la nostra missioni di uomini e
donne che vivono la loro vita nella novità
del Vangelo.
La fraternità di cui parla il Vescovo è una
fraternità che ha la sua origine nella Fede
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in Dio che è Padre, nel Signore Gesù che
è Figlio e, in Lui ci ha resi Figli di Dio e
fratelli tra noi, nello Spirito che, con la
sua presenza e la sua azione, ci riunisce
nella grande famiglia dei figli di Dio che è
la chiesa.
Nella lettera il Vescovo attingendo a
questi principi di fondo, chiede di
riflettere sul modo con il quale, in una
situazione storica mutata, la chiesa di
Bergamo può rivedere il suo modo di
organizzarsi, ed essere presente sul
territorio. Parla di condivisione, di
progetti condivisi tra gruppi e tra
parrocchie, di unità pastorali atte ad
esprimere in modo sempre più evidente
la fraternità e capaci di affrontare le
nuove sfide che vogliono un laicato
sempre più collaborativo e responsabile,
in vista anche di una progressiva
diminuzione del clero e di una
testimonianza più evangelica di fraternità
che vada controcorrente rispetto
all’individualismo sempre più accentuato
della nostra società.
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Richiama anche con forza la figura
eminente di un nostro conterraneo il
Beato Papa Giovanni XXIII a cinquanta
anni dalla sua morte. In ascolto dello
spirito ha dato inizio al Concilio Vaticano
II avviando nella chiesa una rinnovata
pentecoste.
Anche il vescovo Francesco, al termine
della sua articolata lettera dove
approfondisce il tema della fraternità
evangelica offre alcune indicazioni
pastorali che riportiamo, ci sono utili per
determinare
il
nostro
cammino
parrocchiale insieme a quelle indicate dal
Santo Padre:
a livello vicariale:
• l’incontro vicariale del Vescovo con i
catechisti; la valorizzazione del
Consiglio pastorale vicariale, lo studio
delle possibili Unità pastorali nel
territorio
del
Vicariato,
il
riconoscimento e la promozione di
esperienze-segno di vita fraterna.
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A livello parrocchiale:
• i gruppi di ascolto della Parola attorno
all’itinerario
biblico
catechistico
diocesano sul tema della fraternità;
• la promozione del riconoscimento
dell’Eucaristia domenicale come
esperienza sorgiva di fraternità
cristiana. Uno studio relativo alla
riduzione
delle
celebrazioni
eucaristiche in questa prospettiva;
• la formazione di comunità di vicinato
per esperienze di fraternità concreta;
• l’attuazione di forme di solidarietà
economica tra parrocchie vicine;
• la valorizzazione degli organismi
pastorali parrocchiali;
• il riconoscimento di associazioni,
gruppi, movimenti e confraternite,
come
esperienze
concrete
di
fraternità in comunione con tutta la
comunità parrocchiale
• l’individuazione
di
ambiti
di
missionarietà e di formazione da
condividere con le parrocchie vicine,
senza trascurare quelli vicariali;
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• il perseguimento di forme di
collaborazione tra scuole materne
parrocchiali.
4. Il programma pastorale
parrocchiale
viene pensato alla luce di quanto il Papa ha
consegnato alla chiesa e il nostro Vescovo
alla Diocesi e viene così declinato:
•
Lo slogan: Dove stiamo andando? …
UNA VITA FRATERNA NELLA FEDE
La nostra comunità è una comunità
vivace piena di iniziative e di attività ma
corre il rischio di “fare” perdendo di vista
“per chi fa” e “perché fa”. E’ il rischio di
un fare che, piuttosto di mettere in
risalto l’unità attraverso la multiforme
ricchezza di doni, mette in risalto la
frammentarietà e la divisione attraverso
la ripetizione di iniziative che nascondono
una sorta di desiderio di affermazione.
E’ questo il senso della domanda che
abbiamo posto nel tema dell’anno è un invito
a non perdere mai di vista l’essenziale, il
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cuore perché è questo,”il cuore abitato dalla
fede nel Signore” che fa la differenza nelle
attività che propone una comunità cristiana
•
Il Tema : UNA VITA FRATERNA
La risposta contenuta nella seconda parte
dello slogan costituisce il lavoro sul quale
indirizziamo le nostre energie durante
quest’anno.
Avremo cura delle modalità con le quali
operiamo, privilegeremo e rafforzeremo
tutte le iniziative che
mettono in
relazione, che favoriscono unità, che
sono rispettose non tanto dei punti di
vista di ognuno, delle voglie o dei desideri
dei singoli, ma di idee e di progetti
condivisi ai quali i singoli partecipano con
la ricchezza delle peculiari personalità e
doni da condividere.
Una comunità parrocchiale, un oratorio è
espressione comunitaria non perché
diventa un contenitore di iniziative, una
sorta di caravanserraglio dove, in nome di
una discutibile accoglienza, si trova
dentro di tutto. Piuttosto è espressione
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di comunità quando sa elaborare
percorsi, iniziative che abbiamo una meta
precisa e, per raggiungerla, sa
coinvolgere un vasto numero di persone,
di gruppi, di iniziative.
Insomma dobbiamo continuamente
cercare il cuore delle cose senza
dimenticare che il nostro cuore è abitato
dal Signore e pertanto ci chiede anche la
responsabilità di fare delle scelte.
Concretamente, questa idea di vita
fraterna deve essere il filtro con il quale
verifichiamo seriamente:
o La liturgia, e in particolare l’Eucarestia
domenicale, così come le varie feste
liturgiche distribuite durante l’anno;
devono esprimere l’unità ed essere
respiro di fraternità che si rinnova
nell’ascolto della Parola e nella Frazione
del Pane. Questo ci chiede anche di
valutare, con serenità, se sia opportuno
mantenere l’attuale numero di Messa a
discapito di un più marcato senso di
unità.
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o Ogni gruppo e associazione deve
riflettere sulla effettiva capacità di
fraternità e di accoglienza, senza paura
di sottolineare eventuali carenze in
questo campo e con la determinazione
di crescere in questa dimensione.
o Le varie occasioni di festa, prezioso e
irrinunciabile strumento per vivere la
fraternità e la festa, devono promuovere
uno stile di fraterna serenità, e, se è il
caso, i singoli debbono essere disposti a
rinunciare ai propri punti di vista a
favore di scelte condivise, inerenti alle
indicazioni pastorali ed evangeliche.
Non faccio quello che piace a me come
piace a me altrimenti me ne vado,
facciamo come pare essere più giusto e
utile per la comunità.
o L’uso che facciamo degli spazi e degli
edifici della parrocchia, tutti capiscano
che anche nel modo di usarli c’è una
logica che non è principalmente quella
del profitto economico (anche se ha,
ovviamente, il suo peso) ma quella del
senso nell’ospitare attività specialmente
quando non sono in sintonia o
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addirittura in contrapposizione con le
scelte educative e di fede.
o Diventa quanto mai necessario pensare
seriamente e prepararsi durante questo
anno alla formazione del Consiglio
pastorale parrocchiale come segno di
unità e di corresponsabilità pastorale tra
sacerdoti e laici.
In spirito di fraternità e collaborazione
vicariale è stata promossa una
interessante iniziativa tra le parrocchie
dell’Unità Vicariale StAzZa ( Stezzano,
Azzano, Zanica).
Un percorso che mira a valorizzare e a
rileggere i contenuti di alcune
costituzioni del Concilio Vaticano II a
partire dalla vita del Beato Giovanni
XXIII . Nella vita di un uomo, che veniva
da una formazione tradizionalista lo
Spirito ha animato l’idea di una grande
novità per la Chiesa.
Il Percorso sarà opportunamente reso
noto attraverso delle locandine.
Tutti sono invitati a partecipare. La
parrocchia di Zanica propone questo
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percorso come percorso di formazione
per i catechisti.
• NELLA FEDE
o La fede sarà l’argomento della proposta
formativa.
Raccogliendo
la
raccomandazione del Papa sulla necessità
di riflettere sul contenuto della nostra
fede, proponiamo una catechesi sul
CREDO da affrontare in due anni
Prendendo in esame gli articoli del Credo
apostolico. La prima parte quella
riguardante l’atto del Credere, Dio, Gesù
Cristo la affronteremo quest’anno, la
seconda parte quella riguardante lo
Spirito, la chiesa, la vita eterna, sarà
oggetto di riflessione durante l’anno
pastorale 2013-2014.
AVVENTO 2012
Prenderemo in considerazione la prima
parte del credo cercando di fare
chiarezza sul Dio cristiano e come
l’onnipotenza di Dio è una onnipotenza
d’amore tanto da non disdegnare di
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manifestarsi in una stalla e da
condividere la sua divinità con la sua
creatura: l’uomo.
SLOGAN DELL’AVVENTO
IO CREDO ….. IN UNA STALLA
1° dom
2° dom
3° dom
4° dom
Io Credo
in Dio
padre onnipotente
creatore del cielo e della terra
MODALITA’
• Riflessione su un singolo tema
durante le settimane d’avvento.
Ogni sacerdote riprende il tema
nell’omelia domenicale.
Sviluppo e riflessione il martedì nella
Messa delle 9,20.
Proposta di catechesi alle mamme della
scuola materna dalle 14,30 alle 15,30
Cenacoli nelle famiglie.
Proposta ai bambini, ragazzi, adolescenti,
con apposite iniziative.
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SEGNO LITURGICO
In Chiesa sarà esposto un grande sfondo
blu, il cielo: segno della trascendenza di
Dio e della sua onnipotenza.
In alto la scritta IO CREDO e a seguire le
altre espressioni del credo, via via
saranno prese in esame . In fondo IN UNA
STALLA.
I bambini e i ragazzi nel loro percorso
d’avvento appunteranno delle stelle che
scendendo a forma di imbuto andranno a
confluire in un punto dove sarà collocato
il Bambinello. Le stelle sono il segno della
grandezza di Dio, “una polvere divina”
che attraverso Gesù è partecipata al
cuore dell’uomo. A Natale riceveranno
una stella, sarà la culla del bambinello
che hanno ricevuto l’anno scorso.
L’onnipotenza di Dio è l’onnipotenza
dell’amore che chiama alla vita tutte le
cose e soprattutto…l’uomo.
QUARESIMA 2013
Con la stessa modalità annunciata e
sostituendo ai Cenacoli i cinque Venerdì
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di quaresima riprendiamo la parte del
Credo che riguarda il Figlio
SLOGAN DELLA QUARESIMA
IO CREDO … IN UNA TOMBA APERTA
1° dom.
2° dom.
3° dom.
4° dom.
5°dom.
E IN GESU’ CRISTO
SUO
FIGLIO
UNIGENITO
SIGNORE NOSTRO
IL QUALE FU CONCEPITO DI
SPIRITO SANTO E NACQUE DA
MARIA VERGINE
SOFFRI SOTTO PONZIO PILATO
FU CROCEFISSO MORI’ E FU
SEPOLTO, DISCESE AGLI INFERI
IL TERZO GIORNO RISUSCITO’
DAI MORTI
Nell’accingerci a vivere questo nuovo anno
pastorale, animati dai propositi qui
progettati, ci affidiamo gli uni alla carità e alla
fraternità degli altri. Chiediamo, nella
preghiera, la protezione di Maria Madre di
Dio e Madre nostra e l’intercessione del
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nostro Patrono S. Nicolò perché ci sostenga
nei nostri propositi e, con la Grazia di Dio, ci
aiuti a portarli a compimento.
Zanica, 7 ottobre 2012
Festa della Madonna del Rosario
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PROGRAMMA PASTORALE PARROCCHIALE Anno 2012 – 2013