 Quando è nato…
 La vita di Virgilio…
 Le sue opere…
VIRGILIO nacque il 15 ottobre del 70 a.C ad
Andes (Pietole) presso Mantova, da famiglia
di agricoltori agiati, noti anche per una
industria di ceramica, che provvidero a una
buona educazione del figlio, seguendo quella
alla moda: eruditi in grammatica e in retorica
guardando alla carriera forense e forse anche
in quella politica nella capitale. Il sogno per i
loro figli di tutti i provinciali ricchi.
Virgilio fece i primi studi a Cremona, dove rimase fino
al 55: di là passò a Milano e poco dopo a Roma, dove
studiò greco sotto Partenio di Nicea, filosofia sotto
l'epicureo Sirene e retorica sotto Epidio, insieme, si
crede, con Ottaviano. Poi tornò al suo villaggio natìo,
dove (deludendo il genitore) si diede a comporre
carmi bucolici. Correva l'anno 41 quando, non
bastando l'agro cremonese ai veterani triumvirali che
avevano diritto alle terre, le distribuzioni si estesero
al territorio mantovano. Il podere di Virgilio toccò ad
un certo Arrio, ma, per mezzo di Asinio Pollione,
allora governatore della Transpadana, il poeta riuscì a
riaverlo; l'anno dopo però, essendo a Pollione
succeduto Alfeno Varo, Virgilio perdette di nuovo i
suoi beni e, tornato a Roma, ottenne, per
intercessione di Mecenate, in compenso altri campi
nella Campania.
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Virgilio aveva appena trent'anni ed aveva già composto le Bucoliche, che lo
rivelarono a Roma e gli procurarono potenti amicizie, nonché denari, una
bella casa sull'Esquilino proprio vicino a Mecenate, poderi a Nola, altri
terreni a Napoli e in Sicilia.
Non ebbe moglie, le dicerie parlano di una regolare relazione con la moglie
di Vario Rufo, ma altre dicerie -essendo molto timido con le donne e schivo
com'era, quindi casto- affermano che gli diedero -giocando sul nome- il
soprannome "virginello" .
Bucoliche
Georgiche
Eneide
I: Una tempesta causata da Giunone, irata contro i Troiani, fa
approdare Enea lungo le coste presso Cartagine. Con l?aiuto della
madre Venere, Enea viene bene accolto dalla regina Didone, alla quale
racconta la fine di Troia.
II: Racconto di Enea: durante la distruzione della città, Enea riesce a
scappare con il padre Anchise e il figlio.
III: Racconto di Enea: partiti da Troia, Enea si rende conto che una
nuova patria lo attende in Occidente.
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IV: Dopo la partenza di Enea da
Cartagine Didone si uccide
profetizzando l?eterno odio tra
Cartagine e i discendenti dei
Troiani.
V: I Troiani giungono in Sicilia
dove svolgono dei giochi in onore
di Anchise.
VI: Enea arriva in Campania dove
consulta la Sibilla ed entra nel
mondo dei morti. Qui incontra:
Deifobo caduto a Troia, Didone,
Palinuro, il timoniere, e il padre che
gli mostra la sua eroica
discendenza.
VII: Enea arriva alla foce del Tevere
e riconosce in essa la terra
promessagli dal padre. Qui stringe
un patto con il re Latino, ma
interviene Giunone che fa scagliare
contro di loro il principe Rutolo,
Turno. Enea non può più sposare
la principessa Lavinia.
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VIII: Enea è costretto a risalire il Tevere dove trova degli alleati in Evandro,
re di un piccolo gruppo di Arcadi, e in una coalizione di Etruschi.
IX: Con Enea assente il campo troiano è in una situazione critica.
X: Enea irrompe nella scena e uccide l?alleato di Turno, Mezenzio, che a
sua volta uccide Pallante protetto di Enea.
XI: Dopo la sua vittoria Enea piange l?amico morto. Le sue offerte di pace
non hanno successo.
XII: Turno accetta di sfidare Enea a duello, ma un intervento di Giunone fa
riprendere la guerra. Enea sconfigge Turno e lo uccide nel nome di
Pallante
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