n. 38 - 15 gennaio 2014 A gennaio la bolletta arriva dopo A fine anno la giunta regionale ha stabilito una doppia proroga per i termini di pagamento che danno accesso al fondo sociale per i morosi incolpevoli (trovate tutti i dettagli ne “L’approfondimento” a pagina 2). L’assessore Quaglia ci spiega le motivazioni di questo provvedimento, facendo il punto sull’emergenza casa nella nostra regione. Quello approvato a fine anno è stato un provvedimento straordinario della Giunta Cota per riuscire, in una particolare fase di emergenza nel settore della casa, a dare risposte concrete a molti cittadini in difficoltà. E’ evidente che l’attuale convergenza economica penalizza molte categorie di persone, tra le quali anche gli assegnatari di case popolari, che non sono riusciti a versare la quota minima prevista dalla normativa. Le difficoltà erano già note alla Regione attraverso i dati sulla morosità incolpevole del 2012, che registravano, nella nostra Regione, oltre 7mila morosi. Facendo riferimento alla sola Atc di Torino, il 15% degli assegnatari, per un totale di circa 4.300 persone, non è riuscito nel 2012 a versare la quota minima. Pur non avendo numeri definitivi sul 2013, è facile pensare che il dato sia destinato ad aumentare, mettendo in difficoltà le stesse Atc e molti Comuni. Il recente provvedimento rappresenta pertanto una boccata di ossigeno per molte famiglie, con un’attenzione particolare nei confronti di alcune categorie della popolazione considerate più fragili, come ad esempio le persone anziane. Il lavoro non si ferma certo qui. E’ chiaro che questa situazione deve essere affrontata in modo complessivo, non solo attraverso provvedimenti eccezionali, ma con una revisione della normativa e del regolamento del fondo per la morosità incolpevole attraverso il dialogo e il confronto con tutti i soggetti interessati, con l’obiettivo primario di tutelare in modo più sistematico le famiglie più svantaggiate. Se vivete in una casa popolare a Torino o in provincia e non avete ancora ricevuto la bolletta del mese di gennaio non preoccupatevi: non è andata persa, ma arriverà semplicemente tra qualche giorno. Per motivi tecnici, infatti, la prima bolletta dell’anno non può essere emessa nell’anno vecchio (e dunque qualche giorno prima, per consentire una spedizione tempestiva) e parte con l’inizio del mese in corso. Presto, dunque, la troverete nella vostra buca delle lettere come ogni mese. SOMMARIO Fondo sociale, pagamenti entro fine pag. 2 gennaio. Proroghe per famiglie in difficoltà Risparmio energetico, si tirano le fila del Progetto Beca pag. 3 Chi era costui? Scopriamo chi si nasconde dietro i nomi delle vie pag. 4 2 FONDO SOCIALE, C’E’ TEMPO FINO AL 31 GENNAIO PER METTERSI IN REGOLA Proroga ad aprile per i soggetti più deboli, lo ha deciso la Regione Piemonte C’è tempo fino al 31 gennaio 2014 per il pagamento delle quota minima annuale per accedere al fondo sociale regionale. I cosidetti morosi incolpevoli che vivono nelle case popolari hanno ottenuto un mese in più di tempo per mettersi in regola ed è prevista un’ulteriore proroga, fino al 30 aprile, per coloro che sono più in difficoltà. Lo ha deciso la Regione Piemonte, su proposta dell’assessore all’Edilizia, Giovanna Quaglia, che proprio in questo numero ci spiega perché si è deciso di adottare questo provvedimento. Il fondo sociale regionale è un contributo che la Regione Piemonte destina a tutti coloro che hanno un Isee riferito al 2013 inferiore o uguale a 6186 euro e hanno versato la quota minima prevista dalla legge 3/2010. La quota minima annua da pagare per ottenere il fondo sociale è pari al 14% del reddito del nucleo familiare riferito all’anno 2012: qualora fosse pari a zero occorre comunque pagare 480 euro. La quota minima, come dicevamo, va versata entro fine gennaio. Avranno tempo invece fino al 30 aprile 2014 alcune categorie considerate particolarmente fragili: i nuclei assegnatari composti solo da ultrasessantacinquenni, i nuclei al cui interno vi sia un componente che, nel corso dell’anno 2013, abbia avuto un periodo documentato di disoccupazione per almeno tre mesi a seguito della perdita del lavoro, i nuclei al cui interno risultino presenti persone disabili, con un’invalidità almeno pari al 67%, oppure minori beneficiari di prestazioni sociali o persone in carico ai servizi sociali. Per le informazioni e i pagamenti gli assegnatari possono rivolgersi agli sportelli di Atc in corso Dante 14 previo appuntamento: per prenotarsi basta telefonare al numero 011-3130379. «La proroga sicuramente ha fatto tirare un sospiro di sollievo a molte famiglie che erano in difficoltà con i pagamenti» spiega il presidente Elvi Rossi. «A settembre abbiamo inviato circa 4mila lettere invitando coloro che non erano ancora in regola con i pagamenti a provvedere al più presto al fine di non perdere il diritto a questo importante contributo di sostegno e avevamo comunicato alla Regione le difficoltà a pagare che molti di loro ci avevano segnalato. Questa proroga è una risposta all’allarme lanciato ma non basta: la norma va rivista perché è evidente che, così com’è, non funziona. E’ giusto che chi può farlo, paghi qualcosa. Ma bisogna tutelare chi è impossibilitato a farlo. Insieme alle altre Atc piemontesi ho già incontrato l’assessore Quaglia e sono in programma nuovi tavoli di confronto per capire come affrontare la questione». GRUGLIASCO, PRESTO 32 NUOVI ALLOGGI DI EDILIZIA SOCIALE Partiranno a breve i cantieri per la costruzione di 32 nuovi alloggi di edilizia sociale a Grugliasco. Il progetto prevede la demolizione di tre stabili fatiscenti compresi tra via Palli, via Baracca e via Girardi, di proprietà di Atc, per far posto ad un nuovo e moderno edificio di 4 piani per un totale di 32 appartamenti. Il progetto definitivo è stato approvato nel 2011, ma è del tutto evidente che prima di dare il via ai lavori era necessario trovare una nuova sistemazione per le 24 famiglie che in quel momento risiedevano nelle palazzine. La movimentazione si è conclusa a gennaio di quest’anno. Man mano che i residenti si trasferivano, è cominciato l’intervento di bonifica dei materiali contenenti amianto che si trovavano sulle tubazioni di scarico e gli sfiati in copertura. Successivamente sono state realizzati tre nuovi allacci fognari, poiché la rete presente all’interno del lotto serviva anche altri edifici limitrofi e necessitava dunque di essere potenziata. Infine, è stato necessario che la società dell’energia elettrica rimuovesse i cavi dell’alta tensione che attraversavano proprio il perimetro dell’area da demolire. I tempi d’attesa, lunghi ma dettati da precise esigenze, sono ora finalmente terminati e a breve potranno partire i lavori. L’intervento si suddivide in due fasi: la prima per la demolizione e gli scavi e la seconda dedicata alla realizzazione vera e propria del nuovo edificio. Il costo complessivo dell’intervento in totale ammonterà a 3 milioni e 700 mila euro. Il cantiere dovrebbe concludersi entro la fine del 2015. 3 RISPARMIO ENERGETICO, SI TIRANO LE FILA DEL PROGETTO BECA Un video per rendicontare alla Commissione Europea i risultati Risparmiare su riscaldamento e acqua calda attraverso un controllo costante dei propri consumi. E’ l’obiettivo del progetto Beca, una sperimentazione a livello europeo che interessa, in Italia, le case popolari gestite dall’Atc. «L’obiettivo è quello di sensibilizzare gli abitanti a consumare di meno, stando attenti ai consumi. E risparmiare energia significa soprattutto spendere meno: non dimentichiamo che per chi vive nelle case di edilizia residenziale pubblica la voce più onerosa in bolletta non è il canone d’affitto, che ammonta in media a 90 euro mensili, ma le spese ripetibili perché non esistono tariffe ribassate per le fasce deboli» spiega il presidente Elvi Rossi. Le aree coinvolte dalla sperimentazione, attiva da circa due anni, sono corso Mortara e via Pio VII a Torino e via Riesi e Calvino a Orbassano. Le centrali termiche di ciascun edificio trasmettono attraverso un sistema wi-fi i dati sui consumi del riscaldamento che vengono caricati in automatico su un portale web creato appositamente per chi vi partecipa. Per vedere i loro consumi in tempo reale, gli inquilini non devono fare altro che collegarsi al portale, inserendo username e password. Con pochi clic, sanno subito quanto hanno consumato quel giorno. Il sistema è semplice ed intuitivo, pensato anche per chi non ha troppa familiarità con il computer e anche chi non ha una connessione ad internet può usare il servizio: nel Salone al Pubblico di Atc in corso Dante è stata infatti allestita una postazione web dedicata al progetto, dove si possono verificare i propri consumi con l’aiuto di un funzionario dell’Agenzia. La pagina web, attraverso un grafico, spiega subito quanto consumano. E qui entra in gioco il lavoro svolto nei mesi precedenti: una serie di lezioni nei quartieri, svolte con la collaborazione del Politecnico di Torino, si sono proposte di insegnare agli abitanti quali sono i comportamenti virtuosi da adottare in casa per consumare meno energia. Pochi semplici stratagemmi per evitare inutili dispersioni termiche e conseguenti sprechi. Funziona? Sembra proprio di sì. «I risultati sono ancora parziali per tracciare un’analisi approfondita – spiega il professor Michele Tartaglia del Politecnico, curatore scientifico del progetto – ma c’è stata sicuramente una sensibile diminuzione dei consumi. Di certo la sensibilizzazione e la possibilità di verificare i dati ha incentivato le persone ad adottare qualche accorgimento in più: complice la crisi economica, anche pochi euro risparmiati sulla bolletta, in questo momento, sono un incoraggiamento ad essere meno disinvolti nel consumo di energia». A rendicontare l’attività del progetto alla Comissione Europea, che lo finanzia, sarà un video con le interviste e le testimonianze di tutti gli attori coinvolti dalla sperimentazione, compresi gli abitanti. Le riprese si sono svolte nei giorni scorsi: serviranno a spiegare la sperimentazione in Europa. Presto sarà possibile vederlo anche sul canale you-tube di Atc Torino: per trovarlo basta cercare su you-tube AtcRedazione o cliccare sull’icona corrispondente che si trova in alto a destra sulla homepage di Atc. Linea diretta con l’Atc Riparte lo spazio settimanale del mercoledì su Primantenna: quali argomenti vorreste sentire? Riparte questa sera, con una puntata dedicata al fondo sociale regionale per i morosi incolpevoli, “Linea diretta con l’Atc” lo spazio di approfondimento che l’emittente Primantenna dedica ogni settimana ad argomenti, problemi e iniziative che riguardano da vicino chi vive nelle case popolari di Torino e provincia. Ogni settimana un’ora di diretta dove funzionari e tecnici di Atc ma anche rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell’ordine e del mondo del volontariato approfondiscono un argomento di utilità per chi vive in una casa di edilizia sociale: dalla manutezione alle pratiche amministrative, passando per iniziative di supporto ai disabili, accompagnamento sociale e molto altro ancora. I telespettatori possono telefonare nel corso della diretta, chiamando lo 011-9575798 ed intervenire ponendo le proprie domande agli ospiti in studio. Ma possono farlo anche via email, scrivendo a [email protected] o sulla pagina facebook di Atc Torino. Gli argomenti affrontati fino ad oggi sono tanti, ma ci piacerebbe sapere se ne abbiamo dimenticato qualcuno. Vivete in una casa Atc? Diteci di quale argomento che riguarda la vostra casa vorreste sentire parlare! Potete farlo scrivendoci sulla nostra pagina facebook (Atc Torino) o mandando una mail a redazione@atc. torino.it Aspettiamo i vostri preziosi suggerimenti. Linea diretta con l’Atc, invece, vi da appuntamento ogni mercoledì dalle 18 alle 19 su Primantenna, canale 14. 4 PIETRO MASCAGNI, CHI ERA COSTUI? A partire da questo numero vi racconteremo qualche curiosità sui nomi delle vie dei quartieri popolari Quante volte vi è capitato di leggere l’insegna di una via della città senza sapere chi fosse il personaggio cui è dedicata? Abbiamo deciso di provare a soddisfare la vostra (e la nostra) curiosità. Comincia con questo numero il nostro viaggio tra le vie delle case popolari di Torino e provincia: scopriremo insieme a chi sono intitolate. Tra i palazzoni Atc che si affacciano su corso Taranto, in zona Regio Parco a Torino, c’è via Pietro Mascagni. Scopriamo allora chi fosse… Famoso in tutto il mondo per la “Cavalleria rusticana”, questo livornese elegante e dalla burrascosa vita privata, è stato compositore di opere liriche, di colonne sonore per film e direttore d’orchestra. Nato a Livorno il 7 dicembre del 1863 da un facoltoso commerciante, Pietro Mascagni si trasferì presto a Milano per studiare musica e composizione. Qui conobbe nomi illustri della musica italiana: da Amilcare Ponchielli, suo maestro al conservatorio, a Giacomo Puccini, con il quale condivise una stanza in affitto. Lasciò il conservatorio perché insofferente alla disciplina accademica e iniziò una tournée con la compagnia di Diego Zucca. Mentre girava per le città italiane si fermò a Cerignola dove il sindaco gli offrì l’incarico di direttore della neonata Filarmonica locale. Nei sei anni che trascorse nella cittadina pugliese, tra l’impegno di direttore e le lezioni di canto e musica, per partecipare a un bando, scrisse “Cavalleria rusticana” l’opera che lo rese famoso in tutto il mondo. Era il 1888 e la casa editrice Sozogno bandì un concorso per un’opera in un solo atto. Mascagni chiese al suo amico Giovanni Targioni-Tozzetti, poeta e professore di letteratura all’Accademia Navale di Livorno, di scrivere un libretto. Targioni-Torzetti pensò a “Cavalleria rusticana”, un dramma scenico tratto da una novella di Giovanni Verga, che scrisse avvalendosi della collaborazio- ne di Guido Menasci. L’opera, che fu completata l’ultimo giorno valido per l’iscrizione al concorso, venne proclamata vincitrice su 73 partecipanti, e il 17 maggio debuttò al Teatro Costanzi di Roma, ottenendo un successo clamoroso di pubblico, successo che si ripeté in tutti i teatri nel quale venne da allora rappresentata non solo in Italia, ma anche in Europa e persino negli Stati Uniti. A rovinare il successo planetario però intervenne Giovanni Verga che fece causa Mascagni per plagio sostenendo di non aver mai concesso l’autorizzazione all’adattamento dell’opera. La causa fu vinta da Verga che ottenne come risarcimento il 25 per cento degli utili derivanti dalla rappresentazione dell’opera, introito che garantì allo scrittore siciliano una discreta tranquillità finanziaria per un certo periodo. Le opere successive, sebbene interessanti non raggiunsero mai la fortuna di “Cavalleria Rusticana”. Ma Mascagni fu anche un personaggio pubblico molto chiacchierato, offrendo ai giornali dell’epoca diverse occasioni di pettegolezzo. Era in sintesi il protagonista di uno showbiz dell’epoca. Ritratto nelle foto d’epoca in abiti eleganti, con una folta capigliatura e il sigaro tra le labbra, non smentì il suo personaggio neanche nella vita privata. Sposato con Lina Carbognani, dalla quale ebbe quattro figli, nel 1910 a Roma durante le prove di Iris si innamorò di Anna Lolli, una corista di 25 anni più giovane di lui con la quale ebbe una relazione che durò fino alla morte avvenuta nel 1945 a Roma. In 35 anni di amore appassionato, ovviamente osteggiato dalla moglie, Mascagni scrisse ad Anna oltre 4mila lettere. In questo numero vi insegnamo a preparare i peperoncini rotondi ripieni, secondo la ricetta della signora Lucia, abilissima cuoca di via Parenzo PEPERONCINI ROTONDI RIPIENI Ingredienti: 3 chili di peperoncini tondi, 3 etti di acciughe salate, 125 grammi di capperi sotto aceto, ½ litro di olio extravergine di oliva, alcuni barattoli di vetro. Svuotate i peperoncini e puliteli dai semi. Sbollentateli per circa un minuto in acqua e aceto, poi metteteli ad asciugare a rovescio su di uno strofinaccio per tutta la notte. La mattina seguente, girateli e lasciateli nuovamente scolare per tutta la giornata. Lavate e sfilettate le acciughe e avvolgete ogni filetto intorno a tre capperi e riempite così ogni peperoncino. Adagiate poi i peperoncini ripieni nei barattoli e coprite ogni strato con abbondante olio, lasciando almeno un centimetro di spazio all’orlo del barattolo. Lasciate i barattoli aperti per tutta la notte: il giorno seguente, aggiungete ancora un po’ d’olio e chiudeteli ermeticamente. Pianta il tuo albero Per Natale avete addobbato un abete vero, con le radici, e ora non sapete che farne? Potete regalargli una nuova vita contribuendo ad arricchire il verde della città. Basta chiamare l’Ufficio Ambiente della Circoscrizione 5 allo 0114435523 oppure 011-4435538 o mandare un fax al numero 011-4439581: completato il numero massimo di adesioni, i cittadini si troveranno per piantare tutti insieme i loro abeti nell’area verde di via Sansovino 26. Ciascuno degli alberi porterà una targhetta con il nome del proprietario. Registrazione del Tribunale di Torino numero 17 del 16/03/2012 direttore responsabile: Carola Quaglia redazione: corso Dante 14 – 10134 Torino. Tel. 011.3130362 [email protected] in redazione: Giuseppina Vigliotti, Carola Quaglia, Daniele Darchini ha collaborato: Laboratorio Parenzo Periodico d’informazione dell’Agenzia Territoriale per la Casa di Torino e Provincia