FESTIVAL
ÉDOUARD LALO TRA FOLKLORE E WAGNERISMO
DAL 26 SETTEMBRE AL 10 NOVEMBRE 2015
Palazzetto Bru Zane – martedì 13 ottobre, ore 20
Faintaisie-Quintette
Solisti della Chapelle Musicale Reine Elisabeth
Vladyslava Luchenko e Hyeonjin Cho, violini
Marie Chilemme, viola
Ori Epstein, violoncello
Nathanaël Gouin, pianoforte
PALAZZETTO
BRU ZANE
CENTRE
DE MUSIQUE
ROMANTIQUE
FRANÇAISE
Come Bizet deve la sua gloria a una sola opera, Carmen, così la
fama di Lalo, per i posteri, appare indissolubilmente legata alla
Symphonie espagnole per violino e orchestra (1875), il cui successo
internazionale non è mai venuto meno. Per i più curiosi, Lalo è
anche l’autore del Roi d’Ys, un’opera ispirata a una leggenda
bretone, regolarmente presente nei programmi lirici. È tutta qui
la notorietà di questo artista, il quale univa a un temperamento
rivoluzionario (che gli costò l’esclusione dagli ambienti «ufficiali»)
un gusto troppo tedesco per soddisfare le regole dell’accademismo
francese; tuttavia, fermarsi a questa visione semplicistica significa
non conoscere Lalo e la sua opera. Per riabilitare il compositore
in tutta la varietà che lo contraddistingue, in questa stagione il
Palazzetto Bru Zane si impegna a far rinascere una parte importante
della sua musica, dallo stile eterogeneo e spesso sorprendente:
il ciclo di concerti veneziano permetterà di riscoprire i suoi trii,
quartetto e quintetto, le sonate e molte delle sue trentadue
mélodies, oggi quasi sconosciute.
Au même titre que Bizet est l’homme d’une œuvre – Carmen –, la
postérité de Lalo semble irrémédiablement liée à sa Symphonie
espagnole pour violon et orchestre (1875) dont le succès international
n’a jamais été démenti. Pour les plus curieux, Lalo est aussi l’auteur
du Roi d’Ys, opéra inspiré d’une légende bretonne qui resurgit
régulièrement dans les programmes lyriques. Voilà la seule notoriété
d’un artiste associant à un tempérament révolutionnaire (qui lui valut
l’exclusion des milieux officiels) un goût trop allemand pour satisfaire
aux règles de l’académisme français. C’est pourtant mal connaître
l’homme et son œuvre que de s’arrêter à ce panorama simpliste. Pour
réhabiliter le compositeur dans toute sa variété, le Palazzetto Bru Zane
s’engage cette saison dans la résurrection d’une partie importante de
sa musique, au style aussi panaché que déroutant : le cycle des concerts
vénitiens fera ainsi entendre ses trios, sonates, quintette et quatuor
et une grande partie de ses trente-deux mélodies, presque inconnues
aujourd’hui.
Il quintetto con pianoforte nell’Ottocento
L’origine di questa formazione che associa un pianoforte
a un quartetto d’archi è simile a quella del quartetto con
pianoforte: nata dai divertimenti classici, viene spesso
impiegata nelle trascrizioni di concerti per tastiera. Anche
se i dodici Quintetti op. 56 e 57 di Boccherini (1797 e 1799)
sono partiture originali, è l’opera 44 di Schumann (1842) a
conferire davvero patenti di nobiltà al genere. Fino alla metà
dell’Ottocento la Francia privilegia piuttosto il quintetto
per pianoforte, violino, viola, violoncello e contrabbasso
(adottato da Schubert per La Trota), formazione che ispira a
Louise Farrenc e George Onslow opere di stile concertante.
Nel 1855 Saint-Saëns compone il primo grande quintetto
francese per pianoforte e quartetto «tradizionale». L’ampiezza
delle sue dimensioni e la ricchezza del contrappunto (già
presenti in Schumann) caratterizzeranno anche le partiture
della seconda metà del secolo (Brahms e Franck). In seguito
numerosi musicisti francesi coltiveranno le infinite possibilità
di questa formazione strumentale: Castillon, Gouvy, Widor,
Fauré, Schmitt, Pierné, Vierne o, ancora, Kœchlin.
2
Le quintette avec piano au XIXe siècle
L’origine de cette formation associant un piano et un quatuor
à cordes est similaire à celle du quatuor avec piano : née
des divertimenti classiques, elle est souvent utilisée lors de
transcriptions de concertos pour clavier. Si les douze Quintettes
op. 56 et 57 de Boccherini (1797 et 1799) sont des partitions
originales, c’est l’opus 44 de Schumann (1842) qui donne
véritablement au genre ses lettres de noblesse. Jusqu’au milieu
du XIXe siècle, la France privilégie plutôt le quintette pour piano,
violon, alto, violoncelle et contrebasse (adopté par Schubert pour La
Truite), formation qui inspire à Louise Farrenc et George Onslow des
œuvres de style concertant. En 1855, Saint-Saëns compose le premier
grand quintette français pour piano et quatuor « traditionnel ».
L’ampleur de ses dimensions et la richesse de son contrepoint (déjà
présentes chez Schumann) seront caractéristiques des partitions
de la seconde moitié du siècle (Brahms et Franck). Par la suite, de
nombreux musiciens français cultiveront les infinies possibilités
de cette formation instrumentale : Castillon, Gouvy, Widor, Fauré,
Schmitt, Pierné, Vierne ou encore Kœchlin.
Édouard Lalo
Fantaisie-Quintette pour piano et cordes :
Adagio. Allegro – Adagio
César Franck
Quintette pour piano et cordes :
Molto moderato quasi lento – Lento con molto sentimento – Allegro non troppo ma con fuoco
Durata del concerto / Durée du concert
1h
Le opere
Les œuvres
4
Édouard Lalo: Fantaisie-Quintette per pianoforte e
archi
Adagio. Allegro – Adagio
Édouard Lalo : Fantaisie-Quintette pour piano et
cordes
Adagio. Allegro – Adagio
Composta intorno al 1862-1863, la Fantaisie-Quintette
in la bemolle maggiore di Lalo, dedicata a Ernst Lubeck,
è rimasta sconosciuta fino alla sua recente riscoperta
da parte del violinista Dorian Lamotte, che nel 2015
ne ha realizzato la prima incisione. Il brano inizia con
un’introduzione lenta e sospensiva seguita da un Allegro
con fuoco, il cui primo tema attinge al materiale esposto
nell’introduzione, trattato sotto forma di un irruente
contrappunto colorato da bruschi contrasti di sfumature
e di tessitura. Il secondo tema è di carattere più cantante
e si presenta in un contesto strumentale più omogeneo
di quello del primo tema. L’Adagio è introdotto da uno
stridente accordo diminuito, seguito da frasi sospensive
del pianoforte, interrotte da puntati degli archi a formare
accordi che ricordano l’ouverture del Sogno di una notte
di mezza estate di Mendelssohn, e preannunciano le
numerose sorprese armoniche che si ascolteranno nel
seguito del movimento. Dopo un primo tema esposto alla
viola e seguito da una misteriosa transizione, basata sulla
ripetizione del motivo in ritmo puntato che percorre tutto
il movimento, il secondo tema è presentato al violoncello,
contrappuntato da una serie di ricami del primo violino. In
seguito i temi vengono riesposti in ordine inverso rispetto
Composée vers 1862-1863, la Faintaisie-Quintette en la bémol
majeur de Lalo, dédiée à Ernst Lubeck, est demeurée inconnue
jusqu’à sa récente redécouverte par le violoniste Dorian
Lamotte qui en a proposé le premier enregistrement en 2015.
L’œuvre s’ouvre par une introduction lente et suspensive qui
s’enchaîne à un Allegro con fuoco dont le premier thème est issu
du matériau exposé dans l’introduction, traité sous la forme
d’un contrepoint véhément coloré par de brusques contrastes
de nuances et de texture. Le deuxième thème est d’un caractère
plus chantant et apparaît dans un contexte instrumental
plus homogène que celui du premier. L’Adagio s’ouvre sur
un accord diminué strident, suivi de phrases suspensives du
piano interrompues par des ponctuations de cordes formant
des accords qui ne sont pas sans évoquer l’ouverture du
Songe d’une nuit d’été de Mendelssohn. Ils augurent bien des
nombreuses surprises harmoniques entendues dans la suite
du mouvement. Après un premier thème exposé à l’alto et
suivi d’une transition mystérieuse fondée sur la répétition du
motif en rythme pointé qui irrigue l’ensemble du mouvement,
le deuxième thème est présenté au violoncelle, contrepointé
par une ligne de broderies du premier violon. Les thèmes
sont ensuite réexposés dans l’ordre inverse de celui dans
lequel ils sont apparus. De la puissance orchestrale (née d’une
a quello in cui sono apparsi. Dalla potenza orchestrale
(che nasce da una sovrapposizione contrappuntistica
suonata fortissimo) agli improvvisi silenzi, che evocano
certe pagine dell’ultimo Beethoven, il quintetto sfrutta
tutte le possibilità espressive offerte da questa formazione
strumentale tipicamente romantica.
superposition contrapuntique jouée fortissimo) aux abrupts
silences qui évoquent certaines pages du dernier Beethoven,
le quintette exploite toutes les possibilités expressives offertes
par cet effectif instrumental éminemment romantique.
César Franck: Quintetto per pianoforte e archi
Molto moderato quasi lento – Lento con molto sentimento –
Allegro non troppo ma con fuoco
César Franck : Quintette pour piano et cordes
Molto moderato quasi lento – Lento con molto sentimento –
Allegro non troppo ma con fuoco
Composto nel 1879 ed eseguito per la prima volta, in una
relativa indifferenza, il 17 gennaio 1880 alla Société nationale
de musique dal Quartetto Marsick con Camille Saint-Saëns
al pianoforte, il Quintetto di Franck è oggi considerato un
monumento del repertorio francese riservato a questa
formazione da camera. Il brano colpisce soprattutto per
la sua potenza sonora, in parte legata all’esperienza di
Franck come organista, oltre che per l’ampiezza della sua
architettura, in cui si sviluppa un procedimento tipico
della scrittura di questo compositore: la forma ciclica,
principio unificatore dell’opera. Il primo movimento inizia
con una introduzione al tema di rara intensità esposto dal
primo violino, sostenuto dagli accordi tesi degli altri archi,
cui risponde un dolce intervento del pianoforte in terzine.
A partire dal dialogo tra questi elementi, il linguaggio si
Composé en 1879 et créé dans une relative indifférence le 17
janvier 1880 à la Société nationale de musique par le quatuor
Marsick avec Camille Saint-Saëns au piano, le Quintette de
Franck fait aujourd’hui figure de monument français du
répertoire consacré à cet effectif. L’œuvre frappe avant tout par
sa puissance sonore, liée en partie à l’expérience d’organiste
de Franck, ainsi que par l’ampleur de son architecture,
où s’épanouit un procédé caractéristique de l’écriture du
compositeur : la forme cyclique, un principe unificateur de
l’œuvre à grande échelle. Le premier mouvement s’ouvre sur
une introduction au thème d’une rare intensité énoncé par le
premier violon, soutenu par des accords tendus du reste du
quatuor, auquel répond une douce intervention du piano en
triolets. À partir du dialogue entre ces éléments, le langage
évolue vers un chromatisme passionné, agité de rythmes
5
evolve verso un appassionato cromatismo, pervaso da
ritmi affannati e da effetti di accelerazione del tempo. Il
Lento è un’ampia elegia, basata su una melodia che sembra
infinita. Al termine dell’esposizione, si assiste a un furtivo
ritorno del tema ciclico esposto nel primo movimento.
L’Allegro non troppo ha inizio con un fremito degli archi,
i quali espongono un motivo lancinante accompagnato
da accordi misteriosi nel registro grave del pianoforte, da
cui emerge, a poco a poco, il primo tema di questa forma
sonata. È la frase ciclica che si è già udita due volte, la
quale svolge poi il ruolo del secondo tema, in forma ritmica
variata. Lo sviluppo sovrappone questi due elementi, e al
termine di una gioiosa coda, il brano si conclude con un
esaltante e potente unisono.
6
haletants et d’effets d’accélérations de tempo. Le Lento constitue
une vaste élégie, fondée sur une mélodie qui semble infinie. Au
terme de l’exposition, on assiste à un furtif retour du thème
cyclique exposé dans le premier mouvement. L’Allegro non
troppo débute par un frémissement des cordes qui énoncent
un motif lancinant accompagné d’accords mystérieux dans le
grave du piano, dont émerge peu à peu le premier thème de
cette forme sonate. C’est la phrase cyclique déjà entendue à
deux reprises qui joue ensuite le rôle de second thème, sous une
forme rythmique variée. Le développement superpose ces deux
éléments et, à l’issue d’une joyeuse coda, l’œuvre se clôt sur un
jubilatoire et puissant unisson.
I compositori
Les compositeurs
César Franck (1822-1890)
Nato a Liegi, César Franck è un personaggio chiave nel
panorama musicale francese di fine Ottocento. Riceve la prima
formazione al conservatorio della sua città natale, nelle classi
di Jalheau (pianoforte) e Daussoigne (armonia). Di lì a quattro
anni, poco dopo aver esordito come concertista, si trasferisce
a Parigi, dove studia con Reicha, quindi al Conservatorio con
Zimmerman (pianoforte), Leborne (contrappunto), Berton
(composizione) e Benoist (organo). Ma questi studi promettenti
vengono interrotti da un padre che, impaziente di sfruttare il
talento di virtuoso del figlio, decide di ritornare in Belgio fin
dal 1842. Tre anni dopo, nuovamente in Francia dopo una lite
con la famiglia, César Franck occupa vari posti di insegnante
e organista. Questa sua situazione precaria termina soltanto
con l’accesso alla tribuna della chiesa di Sainte-Clotilde, dove
dà prova di un eccezionale talento d’improvvisatore. Didatta di
fama, nominato professore di organo al Conservatorio nel 1871,
influenza un buon numero di artisti quali Chausson, d’Indy,
Duparc, Vierne e Tournemire. È uno dei membri fondatori della
Société nationale de musique, della quale assume la presidenza
nel 1886. Franck lascia un’opera possente e profonda, che
attesta un’alta padronanza della scrittura ed è animata da
una cura costante della perfezione formale. Citiamo, a titolo
d’esempio, oltre ai poemi sinfonici e ai pezzi per organo, gli
oratori Rédemption e Les Béatitudes, il Quintetto per pianoforte, la
Sonata per violino e la Sinfonia in re minore.
César Franck (1822-1890)
Né à Liège, César Franck est un personnage clé du paysage
musical français à la fin du XIXe siècle. C’est au conservatoire de
sa ville natale qu’il reçoit, à partir de 1831, sa première formation,
dans les classes de Jalheau (piano) et Daussoigne (harmonie).
Quatre ans plus tard, peu après avoir fait ses débuts en concert, il
s’installe à Paris où il étudie avec Reicha, puis, au Conservatoire,
avec Zimmerman (piano), Leborne (contrepoint), Berton
(composition) et Benoist (orgue). Mais ces études prometteuses
sont interrompues par un père qui, pressé d’exploiter les talents
de virtuose de son fils, décide de retourner en Belgique dès 1842.
Trois ans plus tard, de nouveau en France après une brouille
familiale, César Franck occupe divers postes d’enseignant et
d’organiste. Cette situation précaire ne prend fin qu’avec son
accession en 1859 à la tribune de l’église Sainte-Clotilde, où il
fait preuve d’un exceptionnel talent d’improvisateur. Pédagogue
réputé, nommé professeur d’orgue au Conservatoire en 1871, il
influence bon nombre d’artistes tels Chausson, d’Indy, Duparc,
Vierne et Tournemire. Il est l’un des membres fondateurs de la
Société nationale de musique, dont il prend la présidence en 1886.
Il laisse derrière lui une œuvre puissante et profonde, témoignant
d’une haute maîtrise de l’écriture et animée d’un souci constant
de perfection formelle. Citons, à titre d’exemples, outre ses poèmes
symphoniques et ses pièces pour orgue, les oratorios Rédemption
et Les Béatitudes, le Quintette pour piano, la Sonate pour
violon et la Symphonie en ré mineur.
7
Édouard Lalo (1823-1892)
Dopo una rottura non priva di difficoltà con le tradizioni militari
di famiglia, Lalo espresse piuttosto presto la sua passione per la
musica. Iscrittosi nel 1832 al Conservatorio di Lilla nelle classi di
Müller (violino) e Baumann (composizione), sette anni dopo si
trasferì a Parigi allo scopo di perfezionare la propria formazione con
Habeneck (violino), poi con Schulhoff e Crèvecœur (composizione). In
seguito, questo artista dal forte carattere si dedicherà, instancabile e
accanito, a una carriera difficile, spesso ai margini dell’ufficialità. Lo
ritroviamo alla fine degli anni Quaranta dell’Ottocento a guadagnarsi
faticosamente la vita impartendo qualche lezione o suonando come
orchestrale all’Opéra-Comique. Nel 1850 la sua partecipazione alla
Grande Société Philharmonique gli consente d’incontrare Berlioz.
Membro fondatore del Quatuor Armingaud verso il 1856 (per
il quale scriverà nel 1859 la sua opera 19), si concentra dunque
principalmente sulla mélodie e la musica da camera, sviluppando uno
stile ampiamente influenzato dalla musica tedesca. Ma, nonostante
l’appoggio di personalità come Gounod, il riconoscimento arriverà
solo negli anni Settanta, periodo durante il quale Lalo partecipa alla
fondazione della Société nationale de musique (1871) e compone
quasi tutte le sue opere principali, pervase di un afflato sinfonico
che segnerà profondamente le generazioni successive. Fino alla
metà degli anni Ottanta si susseguiranno così il Concerto per violino
e la Symphonie espagnole, scritti per il virtuoso Sarasate, il Concerto
per violoncello, la Rapsodie norvégienne, il balletto Namouna e il suo
grand-opéra Le Roi d’Ys.
8
Édouard Lalo (1823-1892)
Rompant non sans quelques difficultés avec la tradition militaire
familiale, Lalo exprima assez tôt son goût pour la musique. Inscrit
en 1832 au conservatoire de Lille, dans les classes de Müller (violon)
et Baumann (composition), il partit sept ans plus tard pour Paris
afin de parfaire sa formation auprès d’Habeneck (violon), puis
Schulhoff et Crèvecœur (composition). Dès lors, cet artiste doté d’un
fort caractère n’aura de cesse de poursuivre avec acharnement
une carrière difficile, souvent en marge des sentiers officiels. On le
retrouve à la fin des années 1840 gagnant péniblement sa vie en
donnant quelques cours ou en jouant comme musicien d’orchestre
à l’Opéra-Comique. En 1850, sa participation à la Grande Société
philharmonique lui vaut de rencontrer Berlioz. Membre fondateur
du Quatuor Armingaud vers 1856 (et pour lequel il écrira, en 1859,
son opus 19), il se concentre alors principalement sur la mélodie et la
musique de chambre, développant un style largement influencé par
la musique germanique. Mais malgré le soutien de personnalités
comme Gounod, la reconnaissance n’interviendra que dans les
années 1870, période durant laquelle il participe à la fondation de
la Société nationale de musique (1871) et où il livre surtout la quasitotalité de son œuvre majeure, empreinte d’un souffle symphoniste
qui marquera profondément les générations suivantes. Jusqu’au
milieu des années 1880 se succéderont ainsi le Concerto pour
violon et la Symphonie espagnole, écrits pour le virtuose Sarasate,
le Concerto pour violoncelle, la Rapsodie norvégienne, le ballet
Namouna et son grand opéra Le Roi d’Ys.
Gli interpreti
Les interprètes
Vladyslava Luchenko, violino
Sin dalla più tenera età, Vladyslava Luchenko dà prova di un talento
musicale eccezionale. All’età di sei anni entra alla Scuola musicale
Lysenko a Kiev e quattro anni dopo vince il suo primo concorso
internazionale. Debutta undicenne alla Kiev Philharmonic Hall e da
allora si esibisce come solista in tutta l’Europa, con orchestre quali
l’Orchestra Nazionale dell’Ucraina, l’Orchestra del Festival di Verbier
o la Luzerner Sinfonieorchester. Prosegue la propria formazione
musicale a Zurigo e a Berlino con Zakhar Bron e Stephan Picard
e nel frattempo vince diversi premi in concorsi internazionali di
violino, tra cui il Tibor Varga Competition, il concorso Martigny nel
2010, il Concorso Violinistico internazionale Andrea Postacchini di
Fermo nel 2009 e nel 2010 e il Rahn Musikpreis a Zurigo nel 2010.
Ottiene anche numerosi altri premi, tra cui il Rotary Excellence Prize,
il Percento Culturale Migros a Zurigo nel 2012 e il premio Lugano
nel 2013. Nel 2014 entra a far parte della Chapelle Musicale Reine
Elisabeth, in Belgio, nella sezione dei violini diretta da Augustin
Dumay. Vladyslava suona uno Stradivari Piatti del 1717, gentilmente
prestato dalla Fondation Michael Guttman.
Vladyslava Luchenko, violon
Dès son plus jeune âge, Vladyslava Luchenko fait montre d’un talent
musical exceptionnel. À 6 ans elle intègre la Lysenko Special Musical
School à Kiev et, quatre ans plus tard, remporte son premier concours
international. À 11 ans, elle fait ses débuts au Kiev Philarmonic
Hall et joue depuis lors dans toute l’Europe en tant que soliste avec
des orchestres tels que le National Orchestra of Ukraine, le Verbier
Festival Orchestra et le Luzern Symphony Orchestra. Vladyslava
Luchenko poursuit sa formation musicale à Zurich et à Berlin, avec
les professeurs Zakhar Bron et Stephan Picard. Pendant cette période,
elle reçoit plusieurs prix lors de concours internationaux de violon,
dont le Tibor Varga Competition, le concours Martigny en 2010, le
concours Andrea Postacchini, le concours Fermo en 2009 et en 2010
ou le RahnMusikPreis à Zurich en 2010. Elle remporte également de
nombreuses autres récompenses, telles que le Rotary Excellence Prize,
le prix Lugano en 2013 et le Migros KulturProzent à Zurich, en 2012. En
2014, elle intègre la Chapelle Musicale Reine Elisabeth en Belgique, dans
la section violon, sous la direction d’Augustin Dumay. Vladyslava joue
avec le Stradivarius Piatti – 1717 aimablement prêté par la Fondation
Michael Guttman.
Hyeonjin Cho, violino
Nata nel 1997 a Seoul, Hyeonjin (Jane) Cho inizia lo studio del violino
all’età di sei anni. Dopo aver vinto numerosi premi in concorsi in
Corea, prosegue la sua formazione in Gran Bretagna presso la Yehudi
Hyeonjin Cho, violon
Née en 1997 à Séoul, Hyeonjin (Jane) Cho débute le violon à l’âge de 6
ans. Après avoir remporté de nombreux prix lors de concours en Corée,
elle poursuit ses études à la Yehudi Menuhin School en Grande Bretagne,
9
10
Menuhin School con Lutsia Ibragimova. Si esibisce in recital in diversi
festival nel Regno Unito, in particolare allo Shipley Arts Festival. Nel
2012 si iscrive alla Universität für Musik und darstellende Kunst
di Graz, dove si perfeziona con Boris Kuschnir. In Corea interpreta
il Concerto per violino di Bruch e quello di Mendelssohn, nonché la
Carmen Fantasy con i Salzburg Orchester Solisten. Inoltre nel 2011
è stata scelta dal gruppo coreano Kumho Asiana come musicista
tra i più promettenti. Augustin Dumay l’ha invitata a seguire la sua
masterclass presso la Fondation Louis Vuitton a Parigi. Nel 2015 è
entrata a far parte della Chapelle Musicale Reine Elisabeth, dove
studia sotto la direzione di Augustin Dumay.
avec le Professeur Liutsia Ibragimova. Elle se produit en récital dans
de nombreux festivals, notamment au Shipley Festival et au Royaume
Uni. En 2012, Jane est acceptée à la University of Music Performing Arts
à Graz avec le Professeur Boris Kuschnir. En Corée, elle interprète divers
répertoires : concerto de Bruch, concerto de Mendelssohn, Carmen
Fantasy avec le Salzburger Orchester Solisten. Elle a également été
choisie pour représenter un des musiciens les plus prometteurs du
Kumho Asiana group en Corée en 2011. Jane est l’invitée d’Augustin
Dumay pour sa master class à la Fondation Louis Vuiton à Paris. En
2015, elle est acceptée à la Chapelle Musicale Reine Elisabeth et étudie
sous la direction d’Augustin Dumay.
Marie Chilemme, viola
Nata a Tolosa, Marie Chilemme inizia a studiare la viola all’età di tre
anni. Dopo aver frequentato il Conservatoire national supérieur de
musique de Paris nella classe di Jean Sulem, è entrata all’Académie
Ozawa in Svizzera (IMAS), dove ha proseguito la sua formazione
sotto la guida di Pamela Franck, Robert Mann, Sadao Arada, Nobuko
Imai et Seiji Ozawa. Ha ottenuto il diploma di Master al CNSMD
parigino con le felicitazioni della giuria. Si è poi perfezionata con
Tabea Zimmermann alla Hochschule für Musik Hanns Eisler di
Berlino, studiando parallelamente quartetto per archi alla Universität
der Künste nel corso tenuto dal Quatuor Artemis. Nel 2012, insieme
al fratello Guillaume Chilemme, a Matthieu Handtschoewercker e a
Bruno Delepelaire, fonda il Quatuor Cavatine, che nello stesso anno
Marie Chilemme, alto
Née à Toulouse, Marie Chilemme débute l’alto dès l’âge de trois ans.
Après des études au Conservatoire national supérieur de musique de
Paris dans la classe de Jean Sulem, elle est sélectionnée pour l’Académie
Ozawa en Suisse (IMAS) où elle bénéficie des conseils de Pamela Franck,
Robert Mann, Sadao Arada, Nobuko Imai et Seiji Ozawa. Elle obtient
son diplôme de Master au CNSMD de Paris avec les félicitations du jury.
Marie Chilemme suit ensuite l'enseignement de Tabea Zimmermann à
la Hochschule Hanns Eisler de Berlin. En parallèle, elle étudie le quatuor
à cordes à la Universität Der Künste de Berlin dans la classe du Quatuor
Artemis. En 2012, elle fonde avec son frère Guillaume Chilemme,
Matthieu Handtschoewercker et Bruno Delepelaire le Quatuor Cavatine,
avec lequel ils remportent la même année deux prix au Concours
vince due premi all'Internationaler Kammermusikwettbewerb di
Amburgo (ICMC). Nel 2013 il Quatuor Cavatine ottiene il secondo
Gran premio al Banff International String Quartet Competition
(BISCQ) in Canada. Dal 2014, Marie si perfeziona presso la Chapelle
Musicale Reine Elisabeth sotto la guida di Miguel da Silva.
international de musique de chambre de Hambourg (ICMC). L'année
suivante, le Quatuor Cavatine remporte le 2e grand prix au Concours
international de quatuor à cordes de Banff au Canada (Bisqc). Depuis
2014, Marie se perfectionne à la Chapelle Musicale Reine Elisabeth sous
la direction de Miguel da Silva .
Ori Epstein, violoncello
Nato a Tel-Aviv, si trasferisce poi a Londra, dove studia alla Purcell
School. Vincitore di numerosi concorsi internazionali, si esibisce
in qualità di solista e camerista negli Stati Uniti e in Europa.
Ha suonato con Salvatore Accardo, Bruno Giuranna e Antonio
Meneses in sale prestigiose come la Wigmore Hall. Ha studiato
con Miklós Perényi, Antonio Meneses e Bernard Greenhouse e si
è recentemente diplomato alla Hochschule der Künste di Berna,
in Svizzera. Durante la prossima stagione si esibirà in recital e
concerti di musica da camera in Gran Bretagna, Belgio, nel resto
dell’Europa e in Israele; inoltre parteciperà all’incisione dell’integrale
della musica da concerto di Lalo realizzata in collaborazione con il
Palazzetto Bru Zane, con l’Orchestre Philharmonique de Liège e JeanJacques Kantorow. Nell’agosto 2014 ha vinto il primo premio per
la sezione Archi, nonché il premio del pubblico, al Tunbridge Wells
International Competition. Suona un violoncello Giovanni Battista
Ceruti (Cremona 1815), generosamente concessogli da un gruppo
di sponsor. Dal settembre 2014 studia presso la Chapelle Musicale
Reine Elisabeth sotto la guida di Gary Hoffman, con il supporto di
una borsa di studio offerta da Madame Catherine Lagrange.
Ori Epstein, violoncelle
Né à Tel-Aviv, Ori déménage ensuite à Londres, où il étudie à la Purcell
School. Lauréat de nombreux concours internationaux, il joue en
tant que chambriste et soliste aux États-Unis mais aussi à travers
l’Europe. Il s’est produit aux côtés de Salvatore Accardo, de Bruno
Giuranna et d’Antonio Meneses, dans des lieux tels que le Wigmore
Hall. Ses professeurs sont Miklós Perényi, Antonio Meneses et Bernard
Greenhouse. Ori a récemment obtenu sa licence à la University of Arts à
Bern, en Suisse. Pour la saison prochaine, il se produira tant en récital et
de la musique de chambre en Europe, Israël, Belgique et Royaume Uni. Il
participera notamment à l’enregistrement de l’intégrale de la musique
concertante de Lalo, avec l’Orchestre Philharmonique de Liège et JeanJacques Kantorow et en collaboration avec le Palazzetto Bru Zane. En
août 2014, Ori Epstein remporte le premier prix de la section cordes
et le prix du public au Tunbridge Wells International Competition. Il
joue avec un violoncelle Giovanni Battista Ceruti (Crémone, 1815),
gracieusement légué par un syndicat de sponsors. Depuis septembre
2014, il étudie à la Chapelle Musicale Reine Elisabeth, en Belgique, sous
la direction de Gary Hoffman. Il bénéficie d’une bourse offerte par
Madame Catherine Lagrange.
Nathanaël Gouin, pianoforte
Formatosi al Conservatorio di Rouen e poi a quello di Tolosa,
prosegue i suoi studi al Conservatoire national supérieur de Paris
con Michel Beroff, Denis Pascal e Éric le Sage, ottenendo il master di
pianoforte; si iscrive poi al corso di perfezionamento, dove è seguito
da grandi musicisti come Maria João Pires, Jean-Claude Pennetier,
Pierre Laurent Aimard, Elisso Wirssaladze, Rena Sherechevskaya,
Claire Désert e Dimitri Bashkirov. Ha vinto numerosi concorsi
internazionali, come il Concorso Johannes Brahms a Pörtschach, in
Austria (primo premio), il concorso per duo in Svezia (primo premio
con Guillaume Chilemme al violino), il Concours International
de Musique de Chambre di Lione, il concorso Maria Canals di
Barcellona. Si esibisce in Francia e internazionalmente nell’ambito di
festival di richiamo come Les Folles Journées de Nantes o il Festival
de La Roque-d’Anthéron, con diverse orchestre. Assai ricercato come
partner per l’esecuzione di musica da camera, ha fondato un duo
violino-pianoforte con Guillaume Chilemme. Ha inciso due CD con
il trombonista Fabrice Millischer e attualmente ne sta preparando
un altro con Guillaume Chilemme. Nel 2011 è stato premiato dalla
Fondation Banque populaire. Dal 2013 si perfeziona presso la
Chapelle Musicale Reine Elisabeth sotto la guida di Maria João Pires.
12
Nathanaël Gouin, piano
Formé aux CRR de Rouen puis de Toulouse, Nathanaël Gouin-Mossé
poursuit ses études au Conservatoire national supérieur de Paris avec
Michel Beroff, Denis Pascal et Éric le Sage et obtient un master de piano
avant d’intégrer le cycle de perfectionnement. Il reçoit les conseils de
grands musiciens tels que Maria João-Pires, Jean Claude Pennetier,
Pierre Laurent Aimard, Elisso Wirssaladze, Rena Sherechevskaya, Claire
Désert ou encore Dimitri Bashkirov. Il est lauréat de plusieurs concours
internationaux tels que le concours Johannes Brahms à Pörtschach en
Autriche (1er prix), le concours de duos de Suède (1er prix avec Guillaume
Chilemme au violon), le concours de musique de chambre de Lyon,
le concours Maria Canals de Barcelone. Il se produit en France et à
l’international dans le cadre de festivals tels que les Folles Journées
de Nantes ou La Roque d'Anthéronet, et ce avec divers orchestres.
Partenaire recherché en musique de chambre, il a fondé un duo pianoviolon avec Guillaume Chilemme. Nathanaël Gouin a enregistré deux
CD avec Fabrice Millischer (Trombone) et prépare actuellement un CD
avec Guillaume Chilemme. Il devient lauréat de la Fondation Banque
populaire en 2011. Depuis 2013, il se perfectionne à la chapelle Reine
Elisabeth sous la direction de Maria João Pires.
ÉDOUARD LALO: PROSSIME PUBBLICAZIONI
Integrale della musica orchestrale
La Jacquerie
Orchestre Philharmonique Royal de Liège
Solisti della Chapelle Musicale
Reine Elisabeth
Jean-Jacques Kantorow, direzione
ALPHA (3 CD)
Opera in quattro atti, completata da Arthur
Coquard, su un libretto di Édouard Blau e
Simone Arnaud, rappresentata per la prima
volta all’Opéra di Montecarlo il 9 marzo 1895.
Uscita: primavera 2016
Questo cofanetto discografico
comprenderà l’integrale della
musica orchestrale di Édouard
Lalo. Sarà l’occasione di riascoltare
grandi successi come il Concerto per
violoncello e la Symphonie espagnole
nell’interpretazione dei giovani talenti
della Chapelle Musicale Reine
Elisabeth, ma anche di scoprire
altri tesori, come il sorprendente
Concerto per pianoforte o il
Concerto russe per violino.
Orchestre Philharmonique de Radio France
Patrick Davin, direzione
Chœur de Radio France
Michel Tranchant, direzione
Con Véronique Gens, Nora Gubisch, Edgaras
Montvidas...
Collana di CD con libro «Opéra français»
del Palazzetto Bru Zane
Uscita: primavera 2016
Prossimi eventi al Palazzetto Bru Zane
Prochains événements au Palazzetto Bru Zane
Sabato 17 ottobre, ore 17
Violino romantico
Musiche di LALO, PIERNÉ
Diana Tishchenko, violino
Joachim Carr, pianoforte
Martedì 10 novembre, ore 20
Trii romantici
Musiche di LALO, CHAMINADE
Trio Atos
Vincitori del Premio Palazzetto Bru Zane al Concorso internazionale di
musica da camera di Lione 2014
Giovedì 19 novembre, ore 18
Conferenza di Marco Rapetti:
Paul Dukas a 150 anni dalla nascita
Domenica 18 ottobre, ore 15,30
Laboratorio-concerto per le famiglie
Mediazione a cura di Piero Maestri
Concerto di Diana Tishchenko e Joachim Carr
Musiche di LALO, PIERNÉ
Ingresso libero. Consigliata la prenotazione
Giovedì 22 ottobre, ore 18
Conferenza di Alexandre Dratwicki in occasione dell'uscita del
CD con libro Herculanum di Félicien David
Ingresso libero. Consigliata la prenotazione
Giovedì 29 ottobre, ore 20
Il crepuscolo del Romanticismo
Musiche di LALO, CHAUSSON, L. BOULANGER
Trio Cérès
Giovedì 5 novembre, ore 20
Parigi 1900
Musiche di LALO, FAURÉ
Quatuor Hermès
CONCERTI FUORI FESTIVAL
Martedì 24 novembre, ore 20
Verso la modernità
Musiche di DUBOIS, BONIS, DUKAS
David Violi, pianoforte
Domenica 29 novembre, ore 15.30
Laboratorio-concerto per le famiglie
Mediazione a cura di Diana D'Alessio
Concerto dell'Ex Novo Ensemble
Musiche di CRAS, CAPLET
Contributi musicologici
Louise Bernard de Raymond, Hélène Cao, Bénédicte Gandois Crausaz,
Fanny Gribenski, Étienne Jardin, Nicolas Southon
Traduzioni
Arianna Ghilardotti, Paolo Vettore
Palazzetto Bru Zane
Centre de musique romantique française
San Polo 2368, 30125 Venezia - Italia
tel. +39 041 52 11 005
bru-zane.com
Scarica

PALAZZETTO BRU ZANE CENTRE DE MUSIQUE ROMANTIQUE