CIRM NEWS a cura della Fondazione Centro Internazionale Radio Medico (CIRM) Via dell’Architettura, 41 00144 ROMA Tel. +39 06 59290263 Fax. +39 06 5923333 E-mail : [email protected] Sito Internet : http://www.cirm.it Numero 52 Marzo 2014 In questo numero: L’attività 2013 assistenziale del CIRM nel Al via l’iniziativa del CIRM del manuale di: Primo soccorso elementare gestione delle emergenze mediche e automedicazione per i lavoratori del comparto ittico Lavoro e vita a bordo: considerazioni sullo stress della gente di mare Echi alle ricerche del CIRM. Lo stress della gente di mare: i risultati di un nostro studio L’attività assistenziale del CIRM nel 2013 Significativo intervento di Welfare del Mare realizzato dal CIRM in favore di un tankista italiano vittima di un grave infortunio a bordo di una petroliera L’attività del Centro Internazionale Radio Medico è in costante aumento negli anni. Nell’ultimo periodo questo incremento è stato particolarmente rilevante fino ad arrivare nel 2013 ad una crescita del 75% rispetto a quanto effettuato nel 2008, considerato come riferimento, con un aumento del numero di casi trattati che conferma un trend di crescita superiore al 20% annuo. Aiuta il CIRM ! Campagna 5x1000 per il 2014 Poiché CIRM News rappresenta la pubblicazione che si prefigge di avvicinare il CIRM agli utenti dei propri servizi, ci auguriamo di essere sollecitati dai nostri lettori su tematiche ed argomenti di loro interesse. Il nostro nuovo indirizzo di posta elettronica è [email protected] Ricordiamo di visitare anche il nostro sito internet: www.cirm.it per notizie in tempo reale su iniziative ed attività del CIRM Direttore Responsabile Daniela Amenta Centro Internazionale Radio Medico Via dell’Architettura, 41 00144 Roma Reg. Tribunale di Roma 31/97 del 20 gennaio 1997 Spediz. in abb. Post. – Legge 662/96 – ART.2 comma 20/C Autorizzazione Filiale di Roma Figura 1: Crescita del numero dei casi assistiti dal CIRM negli anni 2008-2013 1 Nella Figura 1 appare evidente questo incremento. Si consideri anche che si tratta prevalentemente di pazienti che vengono definiti in “Ricovero Virtuale”, cioè pazienti che vengono seguiti durante un periodo che va dalla presa in carico fino alla risoluzione del caso, per guarigione, sbarco o, talvolta, per decesso del paziente. generalmente i codici verdi e bianchi rappresentano il 70-80% degli accessi al pronto soccorso, rispetto al 20% di codici di maggiore gravità (rosso e verde). Nel caso di contatto con il CIRM i codici verdi e bianchi rappresentano il 69% delle richieste, mentre i codici giallo e rosso rappresentano il 31% dei pazienti, a testimonianza della rilevanza dei casi che ci vengono sottoposti Dai dati dell’assistenza emerge (Figura 3) anche come ormai l’uso di INTERNET ed in particolare della posta elettronica abbia soppiantato l’impiego della fonia e di altri mezzi di comunicazione, utilizzati ancora in caso di urgenze, ma quasi sempre seguiti da un messaggio di posta elettronica che contiene in allegato immagini, il file con le dotazioni di farmaci di bordo, eventuali altri esami clinici. Figura 2: In evidenza i codici rossi e gialli, che rappresentano il 31% del totale dei pazienti assistiti dal CIRM Una particolare attenzione va posta alla tipologia di casi che vengono trattati dal CIRM, definita dalla Figura 2, che classifica i pazienti per “colore” del codice triage. I cosiddetti “codici rossi” sono coloro che hanno un immediato pericolo di vita, il codice giallo riguarda pazienti urgenti con un potenziale pericolo immediato mentre il verde non ha pericolo immediato ed il bianco ed azzurro riguardano prevalentemente patologie che dovrebbero, in altri contesti, risolversi con un colloquio con il medico curante di riferimento . Il codice viene assegnato in modo semiautomatico dal software di cui il CIRM dispone, secondo un modello tratto da quello in uso nei principali ospedali italiani. Per questo motivo è possibile fare alcune considerazioni comparative. In un pronto soccorso di un grande ospedale italiano Figura 3: Gli strumenti utilizzati nei contatti per la teleassistenza sono il telefono e la posta elettronica Altri dati rilevanti: 2 sono stati scambiati, nel corso oltre 35.000 messaggi di sanitario tra il CIRM e le navi, questo mezzo sono stati refertati 16 decessi nel 2013 è stato attivato il Healthy Ship con alcune del 2013, contenuto attraverso protocollo compagnie armatoriali. Il progetto include la sorveglianza sanitaria, il monitoraggio dello stress, delle condizioni igieniche a bordo delle navi, con l’obiettivo di ridurre il ricorso ai servizi del CIRM. Lo slogan è “dal curare al prendersi cura” sono state svolte in collaborazione con la Guardia Costiera, il 118, le Prefetture e gli enti locali interessati, 3 esercitazioni SAR (Search & Rescue) SEASUBSAREX sull’emergenza in mare, con esito positivo è stato fornito supporto clinico alla revisione della cassetta dei medicinali di bordo, sommando l’esperienza sul campo alle valutazioni tecniche e burocratiche per arrivare al miglior risultato possibile da crociera, pesca in costa ed in altura, yacht ed anche aerei che hanno contattato il CIRM per casi urgenti a bordo e spesso, proprio in queste situazioni, si è dovuto intervenire con una evacuazione urgente. Tra i mezzi assistiti, per la maggior parte navi, (Figura 4) va ricordato che si tratta di navi di grandi dimensioni ma sono stati assisti anche 26 aerei e 18 pescherecci. La tipologia di mezzi assistiti dal CIRM rende ragione della eterogeneità dell’assistenza. Figura 5: Patologie trattate dal CIRM nel 2013 La distribuzione delle patologie trattate, secondo la classificazione internazionale, sono quelle evidenziate dalla Figura 5. Appare evidente come una delle principali ragioni di contatto con il CIRM siano i traumi e gli incidenti, seguiti da malattie gastrointestinali (le diverticolosi, le appendiciti, le ulcere in fase acuta e talvolta le gastroenteriti legate alla non corretta igiene ambientale), assieme alle infezioni ed acuzie dell’apparato genito-urinario. Patologie che possono essere probabilmente ridotte da opportuna prevenzione ed educazione igienicosanitaria. Le malattie cardiovascolari, anch’esse rilevanti, riguardano per la maggior parte emergenze di origine cardiaca. L’infarto miocardico o una aritmia maligna sono patologie frequenti nella fascia di popolazione tra 45 e 65 anni e una frequenza analoga può essere rilevata a bordo, con tutte le problematiche, però, legate alla distanza, alla mancanza di una diagnosi di certezza e di una eventuale terapia riperfusiva. La prevenzione, Figura 4: Tipologia di mezzi assistiti dal CIRM nel 2013 Pur trattandosi, per il 93% dei casi, di navi commerciali da trasporto, nel restante gruppo (che, non dimentichiamo, è costituito da circa 190 pazienti) sono ricompresi traghetti, navi 3 anche in questo caso, ha una importanza decisiva. L’attività assistenziale è in continua crescita ed il ruolo ed il prestigio del CIRM è sempre apprezzato e testimoniato dalle molte attestazioni di riconoscenza che riceviamo annualmente. Spesso il CIRM viene addirittura contattato dopo il ritorno del marittimo al proprio domicilio per la prosecuzione della cura. Abbiamo rilevato nel 2011-2012 che uno dei problemi dell’assistenza del CIRM è la totale mancanza di riferimenti anamnestici ed esami strumentali precedenti all’evento. Il paziente spesso non ha con se esami pregressi o non ne ricorda gli esiti, pur essendo sottoposto periodicamente a sorveglianza sanitaria. Da queste semplici considerazioni il CIRM, nel 2013, ha completato lo sviluppo di un progetto in collaborazione con l’armamento che possa integrare la sorveglianza sanitaria, l’igiene di bordo, il controllo dello stress, la tenuta dei farmaci di bordo ed molti altri parametri raccolti annualmente in sede di controlli routinari, con l’assistenza nell’emergenza. I dati clinici raccolti in quelle sedi (sorveglianza sanitaria) vengono inoltre inseriti nel CIRM CLOUD, in modo da essere disponibili ai medici dell’assistenza in caso di emergenza. I risultati sono molto incoraggianti e questa attività che, come detto precedentemente, sposta il paradigma dal curare al prendersi cura, riscuote un successo sempre crescente tra la gente del mare. Al via l’iniziativa del CIRM del manuale di: Primo soccorso elementare gestione delle emergenze mediche e automedicazione per i lavoratori del comparto ittico Figura 6: Locandina dell’iniziativa per il lavoratori del comparto ittico La gente di mare rappresenta una categoria di lavoratori svantaggiata in termini di accesso alle cure mediche, sia in situazioni di emergenza che per quanto riguarda un’assistenza medica di base. Questo perché a bordo della maggior parte delle navi non opera personale medico o sanitario qualificato e le navi possono trovarsi in mare per giorni o settimane prima di poter raggiungere un porto. L’assistenza radio medica marittima nel passato e la costituzione più recente dei Telemedical Maritime Assistance Services (TMAS) (Circolare International Maritime Organization, IMO MSC 960/2000) hanno consentito di ovviare, in un certo qual modo, al 4 problema dell’assistenza medica dei marittimi imbarcati. Lavoratori, che, grazie alla telemedicina possono essere assistiti gratuitamente (almeno in Europa) con ragionevoli livelli di qualità. Qualità dipendente anche dal grado di formazione sanitaria del personale imbarcato e dalla disponibilità, a bordo, sia di farmaci ed adeguati presidi medici, che di attrezzature in grado di poter trasmettere al TMAS dati biomedici per una migliore definizione diagnostica. caratterizzata prevalentemente su aspetti di tipo pratico ed anche mirante ad un’automedicazione responsabile in funzione di tutela della salute e prevenzione di patologie può contribuire a ridurre, per quanto possibile, operazioni di trasferimento d’urgenza per ragioni mediche (MEDEVAC). Operazioni che, sebbene a volte siano indispensabili, sono per propria natura rischiose e costose. La formazione nell’ambito del primo soccorso elementare deve essere realizzata, secondo la vigente normativa internazionale, con corsi che tutti i lavoratori del mare devono seguire. Tuttavia, le nozioni apprese nei corsi in questione devono potere essere richiamate rapidamente ed efficacemente per tramutarsi in azioni operative. Il modo più semplice per richiamare le nozioni di primo soccorso elementare ed applicarle alla gestione delle emergenze mediche è quello di disporre di un testo di facile consultazione ed orientato alla realizzazione di azioni da mettere in pratica. Quanto sopra, bene noto ai nostri lettori, vale soprattutto per il personale a bordo di grandi navi in navigazione, che dispongono di infermerie e farmacie abbastanza attrezzate e sulle quali sono imbarcati ufficiali che devono avere obbligatoriamente seguito corsi di assistenza medica (medical care). La situazione è notevolmente più complessa nel caso di patologie o infortuni a bordo delle imbarcazioni da pesca che, almeno per quanto riguarda la flotta italiana è, per la maggior parte, costituita da piccole imbarcazioni, di stazza entro le 10 tonnellate e circa la metà delle quali è di stazza non superiore alle 3 tonnellate. Il tutto, se riferito alla consistenza numerica della flotta peschereccia italiana (circa 13.000 unità), mette in evidenza l’elevato rischio di un trattamento inadeguato del personale che si trova a bordo di pescherecci in caso di patologie o infortuni. Questo nonostante una delle caratteristiche peculiari della flotta italiana sia una pesca realizzata in aree costiere, dalle quali nel giro di poche ore è possibile raggiungere un porto o, comunque, un approdo. In tale ambito si inserisce la realizzazione di un Manuale specificamente disegnato per i lavoratori del comparto ittico. Le richieste di assistenza medica rivolte al CIRM da parte di pescherecci sono in numero modestissimo rispetto al numero totale di pazienti assistiti dal Centro. Tuttavia va tenuto presente, secondo i dati del Secondo Rapporto Pesca pubblicato nel 2010, che patologie o infortuni non sono in rilevante flessione e che gli incidenti in mare che coinvolgono il naviglio da pesca dipendono prevalentemente dal fattore umano. Sempre il Secondo Rapporto Pesca del 2010 mette in evidenza la presenza di patologie specie a carico dell’apparato locomotore nei lavoratori del comparto della pesca che soffrono maggiormente della popolazione generale di patologie osteoarticolari e sindromi dolorose a carico dell’apparato muscolare. Per tali ragioni, i lavoratori del comparto ittico andrebbero meglio formati/informati per affrontare situazioni ed emergenze che mediche che possano verificarsi nella loro attività. Se una imbarcazione è in grado di raggiungere la terraferma in poco tempo, a meno che non ci si trovi davanti ad un evento grave, la necessità di fare ricorso a consigli telemedici è probabilmente meno rilevante rispetto ad una nave che debba impiegare giorni o settimane prima di raggiungere un porto. Tuttavia, per evitare che gli esiti di una patologia o di un infortunio possano aggravarsi nel tempo intercorrente tra quando l’evento si sia manifestato o verificato ed il momento del soccorso a terra, è importante che anche i lavoratori del comparto ittico ricevano una formazione efficace di primo soccorso elementare e gestione delle emergenze mediche. Ancora, una formazione Per soddisfare questa esigenza il CIRM ha realizzato un Manuale di Primo Soccorso Elementare , Gestione delle Emergenze Mediche ed Automedicazione per i Lavoratori del Comparto Ittico , che tratta sinteticamente, 5 con dovizia di illustrazioni e schemi realizzati ad hoc per l’opera, le tematiche di seguito indicate: 1. Concetti generali sull’anatomia e la fisiologia del corpo umano 2. Colpo di calore, Ustioni, lesioni da agenti fisici e chimici 3. Lesioni da contatto con sostanze irritanti di origine animale (meduse, pesci velenosi...) 4. Disostruzione vie aeree 5. Trattamento delle piccole ferite, comportamento in caso di emorragia 6. Annegamento ed ipotermia 7. Trauma cranico e traumi della colonna vertebrale 8. Lesioni muscolo scheletriche (fratture, distorsioni, lussazioni) 9. Farmaci e presidi a bordo: concetti generali di impiego 10. Elementi di automedicazione 11. Le principali patologie trattabili con farmaci e presidi di automedicazione. L'addestramento al primo soccorso comprende anche l'insegnamento delle regole che permettono di prevenire le situazioni di pericolo fin dall'inizio e insegna le diverse fasi del soccorso. Gestione delle Emergenze Mediche: Il Servizio Sanitario Nazionale per gestire le emergenze sanitarie che si presentano su tutto il territorio utilizza una capillare organizzazione di servizi integrati tra di loro, con lo scopo di fornire una risposta adeguata al cittadino in difficoltà. Tale sistema di emergenza prevede: La realizzazione dell’opera è stata affidata a specialisti nell’assistenza telemedica che operano presso il CIRM o collaborano con la Fondazione. Primo Soccorso Elementare: Il primo soccorso è l'insieme delle azioni che permettono di aiutare una o più persone in difficoltà, nell'attesa dell'arrivo dei soccorsi qualificati. Nel caso di una imbarcazione da pesca i soccorsi qualificati possono essere ottenuti con l’arrivo del mezzo navale in porto o con il trasferimento del paziente grazie ad una missione di soccorso navale o aerea (MEDEVAC). Gli obiettivi del primo soccorso possono essere racchiusi in tre semplici punti: un sistema di allarme sanitario dotato di un unico numero telefonico, breve e universale, in collegamento con tutte le centrali operative: il 118; un sistema territoriale di soccorso; una rete di servizi e presidi ospedalieri, funzionalmente differenziati e gerarchicamente organizzati. La situazione è diversa a bordo di una imbarcazione da pesca in navigazione, che necessiterà, comunque, di tempo per potere raggiungere un porto. Grazie ad un training adeguato ed alla disponibilità del Manuale che indicherà cosa fare e non fare in caso di emergenze mediche che potessero presentarsi, si è confidenti che potrà migliorare la capacità del personale imbarcato nella flotta peschereccia italiana ad affrontarle. Gli scopi del Manuale sono: peggiorino (ad esempio, premere su una ferita per rallentare il sanguinamento); favorire la riabilitazione, la quale comincia già mentre si sta attuando il soccorso. Automedicazione responsabile: Alcuni sintomi e patologie vengono trattati farmacologicamente direttamente dai pazienti utilizzando farmaci da banco o senza obbligo di prescrizione. L’accesso diretto del paziente a presidi farmacologici abbastanza sicuri in rapporto al dosaggio è oggi un caposaldo della farmacoterapia. Tuttavia, l’automedicazione, specie in situazioni di isolamento quali quelle di persone che siano in mare per lavoro, può porre problemi in termini di sicurezza delle terapie. Per ovviare a tale rischio, popolazioni che operino per lavoro in un regime di isolamento e senza accesso diretto a consigli di mantenere in vita l'infortunato; in realtà, questo è lo scopo di ogni tipo di cura medica; prevenire ulteriori danni a carico del malcapitato; questo significa sia proteggerlo da fattori esterni (ad esempio allontanandolo da fonti di pericolo), sia applicare determinate tecniche di soccorso che limitano la possibilità che le sue stesse condizioni 6 medici o farmacisti devono ricevere una formazione sull’automedicazione, completata da un testo di semplice utilizzo che serva da guida per le principali esigenze di automedicazione. Con questo spirito la parte del Manuale destinata all’automedicazione responsabile dei lavoratori della pesca, si prefigge di dare indicazioni sul cosa fare e non fare nell’approccio all’automedicazione dei lavoratori flotta peschereccia italiana. Servizi di assistenza del CIRM: Il miglioramento della conoscenza del CIRM e dei propri servizi di assistenza medica a distanza sarà estremamente utile nel caso di patologie o infortuni a bordo, incluso quando sia necessario il trasferimento a terra con mezzi navali veloci o aerei di un ammalato o traumatizzato grave. Figura 8: C.V. (CP) Pietro Preziosi, Comandante Generale CCPP Felicio Angrisano, Prof Francesco Amenta (da sinistra a destra) Il progetto ha previsto l’articolata presentazione e la distribuzione del Manuale con incontri dedicati. Il primo di questi incontri, destinato alla presentazione dell’iniziativa a livello nazionale, si è tenuto il 31 gennaio 2014 presso la Sala Convegni della sede dell’EUR del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Figure 7-10) Figura 7: Autori e collaboratori del Manuale. Da sinistra a destra: Raffaele della Medaglia, Dr. Rolando Degli Angioli, Dr.ssa Donatella Marconi, Prof. Maurizio Mancini Figura 9: Un momento dell’evento del 31 gennaio 2014 7 Date Sabato 1 febbraio ore 10:00/13:00 Sabato 8 febbraio ore 10:00/13:00 Venerdi 14 febbraio ore 10:00/13:00 Sabato 15 febbraio ore 10:00/13:00 Sabato 15 febbraio ore 15:00/18:00 Figura 10: Un altro momento dell’evento I relatori intervenuti sono stati: C.V. (CP) Pietro Preziosi, capo del I Ufficio, Reparto Pesca Marittima del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, Dr. Vincenzo De Martino Rossaroll, capo dell’Ufficio PEMAC 3, Conservazione delle Risorse, Direzione generale della pesca marittima e dell'acquacoltura, Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Ammiraglio Ispettore Capo (CP) Felicio Angrisano, Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, Prof Francesco Amenta, Presidente, Centro Internazionale Radio Medico (CIRM), S.T.V. (CP) Luca Buonerba, addetto al I Ufficio del Reparto pesca marittima Venerdi 21 febbraio 10:00/13:00 Sabato 22 febbraio ore 10:00/13:00 Venerdi 28 febbraio ore 10:00/13:00 Venerdi 28 febbraio ore 15:00/18:00 Luoghi degli incontri Stazione marittima di Napoli Capitaneria di porto di Mazara del Vallo Direzione marittima di Cagliari Capitaneria di porto di San Benedetto del Tronto Direzione marittima di Ancona Ufficio circondariale marittimo di Anzio Direzione marittima di Reggio Calabria Capitaneria di porto di Chioggia Direzione marittima di Ravenna appena la normativa nazionale recepirà le indicazioni della Maritime Labour Convention (MLC) 2006, sarà loro richiesto. Gli incontri successivi, per illustrare il Manuale e realizzare, nell’ambito delle finalità dello stesso, un breve corso di primo soccorso elementare con le indicazioni delle principale procedure da adottare in caso di emergenze mediche a bordo dei pescherecci sono stati realizzati secondo il calendario che segue. Lavoro e vita a considerazioni sullo della gente di mare bordo: stress Riportiamo, di seguito, il testo originale dell’articolo “Il lavoro a bordo e il trattamento nei riguardi della salute fisica e resistenza morale” pubblicato nel 1936 sulla Rivista di Macchine Marine e Tecnica Nautica. Articolo che serve come riflessione su alcune realtà che con un approccio più moderno il CIRM affronta valutando lo stress dei marittimi imbarcati. Questi corsi non sostituiscono quelli previsti dalla normativa ai fini della iscrizione nel libretto della gente di mare. Rappresentano, comunque, un contributo ad una migliore conoscenza ed ad un refreshing di tematiche rilevanti i termini di protezione della vita e della salute umana in mare. In tal senso vogliono anche preparare i lavoratori del comparto ittico a quanto, non 8 9 10 11 12 13 14 Echi alle ricerche del CIRM Lo stress della gente di mare: i risultati di un nostro studio stressogeni dei marittimi (disturbi del sonno, depressione, stanchezza, prospettive di carriera, tensioni e conflitti). Se è vero che essere sul mare, di solito, distende e rilassa, ben diversa è la condizione dei marittimi imbarcati. Lo conferma una recente indagine del Centro di Telemedicina e Telefarmacia della Università di Camerino in collaborazione con il Centro Internazionale Radiomedico (CIRM), svolta proprio sul “mare”. Lo studio è stato condotto valutando il benessere psicologico di un campione di 162 marittimi, durante l’imbarco, su 7 navi mercantili del Gruppo Finaval di Roma utilizzando il Psychological General Well Being Index (PGWBI). Il livello di stress è uguale per tutti? Sembra proprio di no. La ripetitività del lavoro e la mancanza di prospettive di carriera incidono particolarmente nel personale di macchina e di cucina. La responsabilità del management richiede, invece, più self control negli ufficiali (sia di macchina, che di coperta), coinvolti in prima persona nell’organizzazione di bordo e in decisioni importanti. La tensione e la presenza di ansia ricadono sugli ufficiali di macchina, i quali devono pianificare e decidere le manovre della nave. Viceversa la categoria di bordo più “depressa” e con alti livelli di fatica risulta essere l’equipaggio di coperta. L’interesse della ricerca verso questa categoria di lavoratori nasce dal fatto che i marittimi sono particolarmente esposti ad un elevato stress. Lo stress sembra rappresenti uno dei principali problemi di sicurezza nel settore dei trasporti marittimi, tant’è che la Maritime Labour Convention (MLC) 2006 pone particolare attenzione ai problemi psicologici a bordo, in quanto essi possono essere causa di incidenti. L’International Maritime Organization (IMO) conferma che quasi l’80% degli incidenti in mare sono legati a “cause umane” riconducibili allo stress. Inoltre, numerosi studi riportano la presenza di depressione e suicidio in questi lavoratori. Ciò nonostante, ad oggi mancano protocolli per la valutazione dello stress di questi lavoratori. I risultati di questa ricerca erano in parte prevedibili, ma è importante sottolineare il PGWBI è stato somministrato mentre il marittimo era “a bordo”. Questo ha permesso di ottenere misure più oggettive del disagio provato e dunque una valutazione più attendibile dei livelli di stress lavorodipendente. La ricerca ha valutato l’eventuale presenza di stress nelle differenti categorie dei lavoratori di bordo così raggruppate: ufficiali di coperta, ufficiali di macchina, equipaggio di coperta, equipaggio di macchina, personale di cucina e di servizio. Per essere inclusi nel gruppo che ha partecipato allo studio si richiedeva di essere imbarcati da almeno 4 settimane. Il PGWBI è stato scelto in quanto strumento di facile e rapida somministrazione, comprensibile, validato in diversi contesti ed in grado di valutare i principali agenti In sintesi la ricerca ha evidenziato che all’interno della nave vi sono lavoratori che segnalano un “malessere da stress psicologico". Tali componenti dell’equipaggio sono potenzialmente “a rischio” e necessitano di essere seguiti con attenzione. Nei loro confronti dovrebbero essere attuati interventi specifici, che possono includere, per esempio, la possibilità di un sostegno psicologico via telemedicina. 15 L’obiettivo che si pone il CIRM, ora, è di valutare lo stress a bordo in un campione più esteso e seguire nel tempo la salute psicologica dei marittimi a rischio. Il tutto, ovviamente, nel rispetto dell’anonimato e indipendentemente da nazionalità e ruolo sulla nave. Ciò potrà consentire di pianificare misure di prevenzione e di intervento per una categoria di lavoratori spesso trascurata e che, invece, è una straordinaria risorsa per il paese. paramedico. In tale condizione, l’unica possibilità oggettiva è stata di sviluppare servizi che, attraverso i sistemi di telecomunicazione, possano fornire a distanza consigli medici. L’attività che il Centro svolge si va modificando in questi ultimi anni, anche in rapporto alla evoluzione della normativa internazionale. Oggi il TMAS italiano non si limita a fornire risposte a richieste di assistenza da parte delle navi, pressoché l’unica attività svolta da corrispondenti centri esteri, ma ha sviluppato una rete di supporto globale della salute della gente di mare. Rete che consiste, per le società armatrici che aderiscono (progetto Healthy Ship), in un sistema che segua i marittimi dal momento immediatamente precedente all’imbarco, fino al termine dell’impiego. (A. Carotenuto, I. Molino, F. Amenta) Significativo intervento di Welfare del mare realizzato CIRM in favore di un tankista italiano vittima di un grave infortunio a bordo di una petroliera In quest’ottica è un intervento svolto la scorsa settimana in favore di un tankista vittima di un infortunio a bordo della M/T Neverland, di proprietà della Finaval SpA di Roma. Il tankista, mentre la nave aveva raggiunto il porto di Plymouth nel Regno Unito, è rimasto schiacciato tra una scala ed una paratia riportando fratture costali multiple, con versamento di sangue ed aria nella cavità toracica (emotorace e pneumotorace). Il pronto trasporto dell’infortunato in elicottero all’ospedale di Plymouth gli ha consentito di ricevere prontamente tutte le cure del caso. Restava la necessità di un supporto umanitario per una persona ammalata che da sola si trovava in ospedale, all’estero, con difficoltà immaginabili. Nei giorni scorsi il CIRM è stato impegnato in un importante intervento nell’ambito del Welfare Marittimo in favore di un nostro concittadino, tankista a bordo di una petroliera battente bandiera italiana, vittima di un grave infortunio a bordo. Il CIRM, che ha iniziato la propria attività dal 1935, fornisce assistenza medica gratuita alle navi senza medico a bordo di ogni nazionalità ed in navigazione in tutti i mari del mondo. Si tratta di una delle poche organizzazioni a livello planetario specializzate nel settore e quella che conta il maggior numero di ammalati assistiti su navi al mondo. Il CIRM è riconosciuto dal Governo Italiano come il Telemedical Maritime Assistance Service (TMAS) e l’attività che svolge da quasi 80 anni è di particolare rilievo anche in considerazione del fatto che le navi da carico, che movimentano circa l’80% delle merci del pianeta, non dispongono di personale medico o E’ scattato da subito quanto previsto da Healthy Ship, per sostenere e seguire il paziente. Già dopo qualche ora dal suo ricovero il CIRM si è messo in contatto con il team medico che l’aveva in cura a Plymouth per condividere, ove necessario, la documentazione medica ed assumere informazioni circa le condizioni del paziente stesso e la prognosi. Sia la moglie dell’interessato, che i compagni di lavoro sulla nave – tutti comprensibilmente molto preoccupati – sono stati tenuti al corrente delle condizioni del tankista e della positiva evoluzione della sintomatologia da parte del 16 Prof Amenta, presidente del CIRM, che ha seguito costantemente e direttamente tutta l’evoluzione del caso. Tra l’altro, il nostro medico, essendo riuscito anche a parlare con il paziente, ha potuto essere da tramite con i suoi cari fin quando le condizioni dello stesso non gli abbiano consentito di farlo autonomamente. ha supervisionato che il paziente assumesse la terapia analgesica teleprescritta dal CIRM. I viaggiatori, in Eurostar, hanno raggiunto Parigi. Trascorsa la notte nella capitale francese la mattina di lunedì 17, utilizzando collegamenti ad alta velocità Parigi-GinevraMilano-Roma, il paziente ed il nostro assistente di telemedicina hanno raggiunto in serata Roma, dove, alla stazione Termini, li attendeva il team di Healthy Ship. I componenti del Team conoscevano il paziente per averlo sottoposto a diverse visite di sorveglianza sanitaria e, ovviamente, per averlo tenuto in osservazione e/o in cura nel post incidente. E’ stato commovente vedere la contentezza ed il sollievo nel volto dell’ammalato quando ha incontrato ed abbracciato il Team a Roma Termini. Durante il lungo viaggio tra Londra e Roma le condizioni del paziente sono state seguite costantemente, grazie a 10 teleconsultazioni, con anche colloqui diretti con il paziente per sostenerlo psicologicamente. Dopo una decina di giorni dal ricovero le condizioni del tankista erano tali da consentirne la dimissione. Si è, allora, posto il problema di come poterlo fare tornare agevolmente in Italia, in considerazione del fatto che era, comunque, convalescente e dolorante per gli esiti di fratture costali e che non poteva volare a causa delle lesioni polmonari non ancora risolte. Una grande collaborazione tra il CIRM, l’ospedale di Plymouth e la compagnia di navigazione Finaval ha pianificato il rientro in Italia del nostro tankista. Il tutto con una serie di contatti telefonici e di numerosissime e-mail, quale rete a supporto di questo trasporto per ragioni mediche, probabilmente il primo della storia per le modalità in cui si è svolto. A Roma il tankista ha pernottato in hotel e l’indomani mattina, dal CIRM, sempre accompagnato da personale del Centro, ha raggiunto il Policlinico S. Andrea, dove è stato visitato, ha eseguito gli esami diagnostici del caso ed ha avuto aggiornata la terapia da seguire. Le condizioni del paziente/ convalescente si sono rivelate buone e tali da consentirgli di tornare a casa senza la necessità di un ulteriore supporto del CIRM, ma soltanto accompagnato da un familiare. Così mercoledì 19 marzo, in vagone letto, il tankista ha lasciato Roma per fare ritorno a casa, in Sicilia, dove ora si trova per proseguire il periodo di cure e convalescenza prescrittogli dal medico curante. Dapprima ci si è accertati delle necessità di supporto sanitario del paziente durante il viaggio per l’Italia (se occorresse che fosse accompagnato da un medico, paramedico, o altra figura professionale). Assunto che un’assistenza sanitaria di base sarebbe potuta essere sufficiente, si è optato per un trasporto ferroviario che per confort e rapidità è stato identificato come il più idoneo. Essendoci una interruzione della linea ferroviaria PlymouthLondra, la mattina di domenica 16 marzo il paziente ha raggiunto la Saint Pancras Station di Londra in una confortevole automobile con conducente noleggiata per lui dall’armatore. L’assistenza medica è stata garantita, fino all’arrivo a Londra, da un protocollo predisposto dai medici di Plymouth, con il paziente seguito a distanza dal CIRM per ragioni di facilità linguistiche nelle comunicazioni. Ci sono specifici fattori di disagio per la gente di mare, che scoraggiano la richiesta di occupazione nel settore. Il primo è il dover trascorrere, specie se impiegati in navi destinate al traffico internazionale, lunghi periodi lontani da casa e dagli affetti familiari. Il secondo è il timore, in caso di patologie o infortuni a bordo, di non essere adeguatamente curati e di non poter godere del supporto umanitario che, oltre alle cure, è un elemento fondamentale del rispetto che si Alla Saint Pancras Station il tankista è stato accolto dall’assistente di telemedicina Fabio Sibilio, che, volato la mattina stessa a Londra, 17 Aiuta il CIRM ! Campagna 5x1000 per il 2014 deve all’essere umano, specie quando più fragile perché ammalato. Per ovviare a tali problemi, recenti Convenzioni Internazionali raccomandano lo sviluppo di attività di welfare del mare, che devono mirare a ridurre i disagi che la condizione del navigare può determinare. Malevolmente si dice che l’Italia abbia fatto e faccia poco o nulla in quest’ambito. Con una firma possiamo aiutare il Centro Internazionale Radio Medico (CIRM) a continuare e migliorare la propria missione di "custode della salute dei naviganti". Basterà che in sede di dichiarazione dei redditi (modelli 730 e 740) sottoscriviamo la destinazione del 5 per mille in favore del CIRM (Codice fiscale 80208170581). Una semplice firma ci aiuterà a riempire un salvadanaio di prestazioni e soccorso medico per i naviganti. Contiamo molto sulla collaborazione di tutti, per poter continuare ad aiutare molti. Quanto qui riportato dimostra esattamente il contrario. Il CIRM, adeguatamente supportato dall’armatore italiano, ha potuto seguire un nostro concittadino ammalato, nonostante fosse all’estero e con difficoltà oggettive di trasporto, consentendogli di potere fare ritorno a casa, con una attenzione tale da meritare l’ammirazione dell’Ospedale inglese presso cui è stato ricoverato e dell’autorità marittima britannica. Grande merito del positivo esito della vicenda va anche all’armatore di Finaval Sig Giovanni Fagioli ed al suo staff, con il costante impegno, in prima linea, del crew manager Cap Fabrizio Mazzucchi, che si sono prodigati in ogni modo, non facendo mancare, tra l’altro, tutto il supporto materiale che, in situazioni quali quella descritta, è di fondamentale importanza. Va dato anche merito all’armatore della pronta disponibilità a coprire, senza risparmio, i costi del trasferimento del paziente da Londra alla Sicilia. Di questa esperienza, probabilmente unica nel suo genere e dal grande valore umanitario, e che ha l’orgoglio di essere italiana, è stata data notizia ai Ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti, della Salute, del Lavoro e delle Politiche Sociali e degli Affari Esteri ed alle Amministrazioni coinvolte. Questo intervento, abbastanza particolare, è una delle tante cose che realizza giornalmente il CIRM in favore dei naviganti. Ne abbiamo parlato a testimonianza di quanto fa e può fare l’Italia grazie alla umanità, le capacità professionali e le competenze di cui è ricca. 18 19 20