Fiba Cisl News P E R I O D I C O N ° 0 3 A N N O 2 0 1 0 Salute e cibo nella morsa della crisi Salute e cibo pag. 1 nella morsa della crisi Ecco dove i pag. 2 prezzi delle case torneranno a salire a fine anno Le 5 regole per pag. 3 cambiare banca "Le multe non pag. 4 vanno pagate alla Soris" Doppio risarci- pag. 5 mento se il club vacanze tradisce le attese La crisi morde anche la salute degli italiani: due su tre non vanno dal dentista perché costa troppo, si alimentano peggio e mangiano più pane e pasta evitando frutta e verdura col risultato che l'obesità aumenta. Intanto gli anziani aumentano ma non l'assistenza a loro dedicata. E, segno del disagio sociale e del «mal di vivere», esplode il consumo di antidepressivi. La crisi morde e il Sud, più povero, precipita: aumenta l'incidenza dei tumori, le malattie del cuore sono al top. Per non dire della spesa sanitaria pubblica: il Sud spende di più e detiene il primato dei deficit. Ma i cittadini sono più insoddisfatti che al Nord. L'Italia della salute è dunque sempre più spaccata in due. A ribadirlo, aggravando anzi il divario sanitario NordSud, è il rapporto «Osservasalute 2009» dell'Università Cattolica di Roma. «Si conferma la progressiva divaricazione tra Nord e Sud. Le premesse per il futuro non sono rosee», spiega Walter Ricciardi, coordinatore dello studio presentato a Roma. Anche perché «all'aggravarsi dei fattori di rischio non fa fronte un'adeguata strategia preventiva, né di diagnosi precoce e risposta terapeutica nelle regioni in difficoltà». Una beffa doppia. Il rapporto mette in guardia dai pesanti effetti della crisi. «Fare economia» è un imperativo per i bilanci delle famiglie, per le fasce deboli è un'emergenza. Andare dal dentista – i denti il Ssn non li cura – è un lusso per il 39,7% delle famiglie, tanto più al Sud e per gli anziani. Ma «crisi» significa anche tirare la cinghia tutti i giorni per pranzo e cena: ci si arrangia con pane e pastasciutta, frutta e verdura costano sempre di più. L'alimentazione peggiora, altroché dieta bilanciata o "mediterranea", e l'obesità cresce. La prevenzione, questa sconosciuta. L'altra faccia della medaglia della crisi, ma non solo, è il boom dei consumi di antidepressivi: +310% dal 2000 al 2008. Certo incide la maggiore di coscienza per i disagi psichici, ma il ricorso agli antidepressivi è anche il risultato del disagio sociale sotto i colpi della crisi. Ed ecco poi, versante parallelo, l'emergenza anziani. Un anziano su quattro in Italia vive solo (soprattutto al Nord), ma l'assistenza è sotto la soglia del bisogno (Sud in testa), anche se in crescendo. Mentre l'allungamento della vita pone in maniera drammatica il problema delle cure agli anziani e della non autosufficienza. Le più colpite dalla solitudine sono le donne over 65 (36,9%, contro il 13,6% degli uomini). Un rischio non solo sociale, la solitudine, più frequente a Trento (33,4%) e meno in Basilicata (22,9%). Con una rete di protezione sociale che non basta, e il Mezzogiorno resta in coda: le chance di assistenza domiciliare (Adi) sono meno della metà che al Nord (19,3 anziani su mille contro 43,8); e così vale per i posti letto in lungodegenza o di long term care. PERIODICO N°03 PAGINA livello e una riduzione parE tuttavia gli anziani esprimono i giudizi positivi più diffusi per le cure ricevute, senza ziale delle tasse sulla tredidistinzioni geografiche: il 39,8% è «soddisfatto» contro il 34,8% degli italiani di 40-64 cesima. Proposte che porteanni. rebbero più soldi da spendere nelle tascheSud, delled'altra fami- parte, si conferma il problema irrisolto. Con una rete a strapL'emergenza glie. A tutto vantaggio, pi, se non inesistente, esoun'organizzazione troppo assente. Non sono un caso i miliardi di euro. Il spesso beneficio, Didascalia prattutto, delle impresein ita"viaggi della speranza" cerca medio, di cure fuori regione, soprattutto verso il Nord. per i consumatori è dell'immaliane, visto che, ricordano stimato in 200 euro. Per i LaConfcommercio, prevenzione che il non fa cultura, ginelo o stato del- di salute che peggiora, non solo perché la da 60% redditi finoèapiù 15mila euro,La forbice Nord-Sud aumenta, povertà al Sud e più diffusa e chi è povero esposto. la fotogradei beni è prodotto all'interdove la detassazione sarebè l'allarme di «Osservasalute». Lo dice il gradimento dei cittadini che dal 70% di soddino e solo il 22% dei consumi be fia totale, sale a 218 euro, sfazione in Trentino crolla al 14,6% in Calabria. Il Sud detiene il primato dei disavanzi italiani è importato (che mentre per i redditi da 28sanitari e la spesa sanitaria corrente al Nord è il 5,56% del Pil, al Centro il 6,61%, al Sud equivale al 40% dei beni mila«minor a 55mila euro, con deil 9,73. Eppure, più spesa significa gradimento» per i suoi destinatari, i cittadiconsumati e al 4% dei servitassazione al 15%, scende a ni. E ci sarà una ragione, o forse più d'una. zi).Confcommercio simula, 163 euro. Ancor più basso il anche, un'ipotesi di detassavantaggio per i super ricchi, zione parziale della tredicecon redditi, cioè, oltre i 75sima, scaglionandola per mila euro: la quota di tredifasce di reddito. Complessicesima detassata scenderebvamente, la proposta intebe al 10%, con un ritorno ressa 27,3 milioni di persoeconomico in tasca all'intene e costa allo Stato, in terressato di 158 euro. Che di 2010 sarà per i prezzi mini mancato gettito, 5,4 delle case in Italia? E come si chiude il bilancio di lungo periodo dei proprietari di immobili residenziali? Gli indicatori di mercato iniziano, per la prima volta da diversi mesi, a esprimere segnali chiari e a tracciare una tendenza per l'anno in corso e per il prossimo. Ne emerge un'Italia a macchia di leopardo, dove da una città all'altra può cambiare completamente il giusto timing di investimento. Ecco dove i prezzi delle case torneranno a salire a fine anno 2 “Per attir are l'att enzio ne del lettore, ins erire qui un richi amo o una frase tr atta dal t esto.” Titolo brano interno Vediamola, questa Penisola immobiliare. Con riferimento a metà marzo, il bilancio annuale dei prezzi vede particolarmente penalizzate come Napolidisponi- contrarre consumi e investiScende il potere d'acquisto gliecittà e il loro reddito e Palermo, che hanno perso mediamente il 7,8% delle famiglie italiane. Tra bile) invece segnae ilun au- menti più di quanto consen7,7%. Segue Venezia, con un arretramento del 6%, ottobre 2008 e settembre m e n t o d e l l o tiva loro il reddito disponimentre Milano e Roma perdono rispettivamente il 2009, informa l'Istat, il red- 0,4 punti percentuali, bile. 3,4 e il 3,1%. Ma, si sa, la performance del mattone dito disponibile in tersempre su base annuale, A fronte di un calo in dodici non può essere valutata sul breve periodo e deve mini attestandosi al 15,4 per cen- mesi del reddito nominali invecereali venireè indiminuito aiuto il bilancio perlomeno a cindell'1,6% perioSi trattaun di apparuna statistica (-1%) e del reddito reale (que anni. rispetto Ecco cosìalche chi hato. comprato do ottobre 2007-settembre nuova, che viene diffusa ogtamento a Milano nel marzo 2005 vede oggi comunque, nonostante la crisi,nei unabilanci riva- del1,6%) infatti, lutazione proprio immobile 12,3%, mentre Roma il guadagno potenziale me2008. La del propensione al gidel infatti solo per la aseconda le famiglie i consumi e gli dio in conto capitale è del 13,4%, a Torino del 10,7%,che mentre Napoli scende al 4,6%, risparmio delle famiglie volta. L'indicazione ne ainvestimenti risultano, su che toltadal l'inflazione (definita rapportosignifica tra il zero. emerge è che la crisi ha base tendenziale, diminuiti risparmio lordomesi dellele famispinto famiglieeitaliane a studi Per i prossimi previsioni deglileoperatori dei centri sono di una al leggera di più rispetto reddito: risalita dei prezzi, dopo che la ripresa delle compravendite e del fatturato appare ormai un dato assodato. Nel settore immobiliare, infatti, l'anticipazione delle tendenze dei prezzi viene fornita proprio dal trend del numero di compravendite e del fatturato del comparto, insieme con i tempi di vendita che si allungano quando si prepara una crisi delle quotazioni e si accorciano via via che si colgono segnali di miglioramento. E se molto dipenderà dal clima economico dei prossimi mesi, il clima di maggior fiducia degli operatori fa prevedere una risalita delle quotazioni per la fine dell'anno (il quale potrebbe così chiudere con una lievissima flessione complessiva, compresa tra il -3 e il -1%), ma limitata e confinata agli immobili di qualità e a quelli per i quali non esiste un'eccessiva pretesa da parte del compratore nei confronti dei reali valori di mercato. Titolo brano interno “Per i prossimi mesi una leggera risalita dei prezzi” Sempre più, infatti, chi compra lo fa ben sapendo a quanto realmente passano di mano gli immobili della stessa location e della stessa tipologia. E una mano alla ripresa verrà anche dai mutui, che pian piano le banche ricominciano a erogare. Insomma, chi ancora è in cerca di immobili a sconto farebbe bene a prendere una decisione in tempi piuttosto brevi e, comunque, a indirizzarsi verso il comparto degli immobili nuovi, perché sono proprio i cantieri le tipologie a soffrire maggiormente il credit crunch bancario. FIBA CISL NEWS PAGINA 3 PERIODICO N°03 Le 5 regole per cambiare banca La lettura dell'ultimo estratto conto vi ha scatenato una crisi di ipertensione? La vostra banca ogni mese vi costa di più di un abbonamento alla tv satellitare a bouquet pieno? Forse è arrivata l'ora di cambiare il conto corrente, o la banca, o tutt'e due. Ma cos'è il conto corrente bancario? E quali servizi offre? Ma quali sono i passaggi da seguire nel caso si intenda cambiare conto? Ecco la guida in cinque passi indicati da PattiChiari, il Consorzio dell'Abi che promuove la qualità e l'efficienza del mercato bancario e l'educazione finanziaria nel nostro Paese. 1 – Prima di aprire un nuovo conto, è meglio valutare la scelta sulla base delle proprie esigenze In sostanza, il cliente bancario interessato a ridurre gli oneri riferiti al proprio conto corrente deve domandarsi se lo strumento che sta utilizzando è adatto ai propri bisogni finanziari. Dunque deve avere ben chiare le proprie caratteristiche di cliente: quali servizi usa, con che frequenza, quali non usa, quali vorrebbe utilizzare e che non dispone. Ad esempio, il nonno o la nonna che desidera aprire un conto corrente per depositarvi delle piccole somme dedicate a un/una nipote minorenne non ha senso che scelga uno strumento che comprende tra i servizi (a pagamento) il conto titoli, il fido e il blocchetto di assegni, mentre farà bene a orizzontarsi su strumenti "a pacchetto" o su conti online privi di spese (o quasi). Proprio per scegliere il conto migliore in base alle proprie esigenze, PattiChiari mette a disposizione su Internet uno strumento di confronto che consente di selezionare il prodotto più adatto in base al profilo del cliente (predefinito per ragazzi, giovani, famiglie e pensionati o personalizzato), al tipo di canale (sportelli, telefono, internet), alla vicinanza con la località di residenza, all'età, alle caratteristiche socioeconomiche e ai servizi che si utilizzano più spesso. Il database fornisce tutta una serie di conti con le relative caratteristiche selezionandoli tra quelli offerti da 83 istituti piccoli, medi e grandi, locali e nazionali, con i relativi indicatori di costo. 2 - Individuare i servizi da trasferire sul nuovo conto Come spiega PattiChiari, una volta selezionato il conto corrente adatto alle proprie caratteristiche occorre recarsi alla banca e compiere alcuni adempimenti riguardanti i servizi utilizzati in precedenza sul vecchio conto. Tra queste, le principali sono la verifica delle possibilità di mantenimento o di estinzione di eventuali finanziamenti, della titolarità di una carta di credito (se si può mantenerla occorre trasferire gli addebiti sul nuovo conto), e il trasferimento dei titoli dal vecchio conto a quello nuovo, attivando preventivamente un conto titoli nella nuova banca. 3 – Trasferire i pagamenti periodici Il passaggio è delicato perché se si estingue un conto senza segnalare alle società che forniscono servizi pubblici dove addebitare le bollette si rischia di vedersi tagliate le forniture. Dunque occorre sospendere gli addebiti periodici sul vecchio conto e attivarli sul nuovo. Per quanto riguarda le bollette domiciliate tramite RID si può chiedere il trasferimento automatico. La procedura riguarda non solo i pagamenti ma anche gli incassi: chi ha l'accredito dello stipendio o della pensione sul conto dovrà comunicare i riferimenti del nuovo conto al datore di lavoro o all'ente previdenziale (Inps, eccetera). Le banche che aderiscono agli impegni di qualità sul servizio di conto corrente del Consorzio PattiChiari offrono questa procedura in modo semplificato. FIBA CISL NEWS PERIODICO N°01-02 PAGINA delle imprese italiane, visto 4 –ricordano Attenzione alla gestione degli assegni che, da Confcommercio, il 60%del deipassaggio beni è da un conto a un altro, o da una banca a un'altra, è necessaAl momento prodotto all'interno e soloche il si lascia se vi siano in circolazione assegni già emessi ma rio segnalare alla banca 22% dei consumi italiani è non ancora addebitati. Occorre infatti attendere che vadano all'incasso e bisognerà importato (che equivale al 28mila a 55mila eu- che vi siano depositati fondi Didascalia quindi lasciare aperto il conto diti (madasoprattutto verificare 40% dei beni consumati e al ro, con detassazione al 15%, dell'immasufficienti) perConfcomassicurare il buon fine del pagamento o dei pagamenti ancora pendenti. 4% dei servizi). scende a 163 euro. Ancor più gine o delmercio simula, anche,gli un'i5 – Riconsegnare assegni non e lei carte basso il utilizzati vantaggio per su- di pagamento la fotograpotesi di detassazione parper ricchi, conalla redditi, Alla fine di questo percorso, bisogna recarsi filialecioè, dove si era clienti con il libretto ziale della tredicesima, scafia i 75mila euro: la quota oltre o i libretti degli assegni non ancora utilizzati, il Bancomat e la carta di credito e riconglionandola per fasce di red- di tredicesima detassata segnarli al personale, facendoli annullare. dito. Complessivamente, la scenderebbe al 10%, con un proposta interessa 27,3 miritorno economico in tasca lioni di persone e costa allo all'interessato di 158 euro. Stato, in termini di mancato gettito, 5,4 miliardi di euro. Il beneficio, medio, per i consumatori è stimato in 200 euro. Per i redditi fino a La Soris non ha alcun titolo per emettere un’ingiunzione di pagamento per una multa 15mila euro, dove la detasarretrata, dunque il cittadino non dovrà saldare nulla a Soris. Lo ha stabilito il giudice sazione sarebbe totale, sale di pace Pasquale Lanzone accogliendo il ricorso di un torinese per una multa risalente a 218 euro, mentre per i redal 2004 per sosta in zona vietata. "Le multe non vanno pagate alla Soris" Titolo brano interno Titolo brano interno 4 “Per attir are l'att enzio ne del lettore, ins erire qui un richi amo o una frase tr atta dal t esto.” La decisione è di quelle destinate a far discutere, anche perché se altri magistrati dovessero accogliere le tesi sostenute nella sentenza, questo metterebbe a rischio l’intero sistema di riscossione delle multe non pagate, attualmente affidato dal Comune alla Soris, la società partecipata al 100% da Palazzo Civico. Un sistema che vale circa 130 milioni di euro, secondo i calcoli effettuati dal Comune nell’agosto scorso. La causa pilota vinta dal torinese è stata intentata grazie alla consulenza dell’associazione dei consumatori Adoc che ha deciso di contestare l’ingiunzione della Soris. L’avvocato dell’Adoc, Bartolomeo Grippo, ha sostenuto davanti al giudice che, a norma di legge, il Comune incapace di recuperare la multa non pagata, non può affidarsi alle ingiunzioni della Soris per riuscire a recuperare quel credito. Citando la legge 689 del 1981 e alcune sentenze della Cassazione e del Consiglio di Stato, l’Adoc ha sostenuto che il Comune ha un’unica possibilità quando i tentativi di farsi pagare sono andati a vuoto: iscrivere a ruolo il debito e girarlo all’intendenza di finanza come si fa per le imposte dirette. Il Comune e la Soris si sono opposte a questa linea interpretativa, sostenendo che dalla fine del 1990 molte leggi e molte sentenze hanno fatto rientrare le sanzioni da codice della strada tra quelle «entrate di propria spettanza» che Comuni e Province possono far recuperare a società per azioni esterne. Ma l’Adoc ha sollevato un’eccezione: quelle leggi generali non modificano la normativa prevista per le sanzioni del codice della strada, regolamentate da una legge speciale. Il giudice ha accolto in pieno la tesi. Secondo il magistrato onorario la cosiddetta «ingiunzione fiscale», di cui si serve la Soris per chiedere il pagamento delle multe arretrate, è uno strumento riservato ai soli enti pubblici e non può essere usato da società private, anche se integralmente possedute da enti pubblici come Soris. Ma l’annullamento dell’ingiunzione, azzera anche la multa? FIBA CISL NEWS PAGINA 5 PERIODICO N°01-02 «Tecnicamente no, ma è molto probabile - sostiene l’avvocato Grippo - Come si possono inviare due ingiunzioni diverse per lo stesso debito?». “Silvia Cugini, presidente regionale Adoc” Per Silvia Cugini, presidente regionale Adoc, «questa sentenza è esemplare perché pone alcuni paletti in una materia dove regna ancora molta confusione. Sarebbe forse il caso che il Comune aprisse un tavolo di confronto con le associazioni dei consumatori su queste tematiche perché il rischio, come dimostrato, è che si prendano strade poi difficili da seguire. Noi siamo pronti». Per l’associazione consumatori forse sarebbe il caso che l’assessore al Bilancio Gianguido Passoni riveda il suo netto rifiuto ad aderire alla sanatoria prevista dal decreto Milleproroghe per le multe antecedenti al 2004. «Non capiamo questa chiusura - conclude Grippo - chi ha violato la legge pagherebbe la multa più un aggio del 4% al concessionario ma senza i folli incrementi dovuti al tempo trascorso. Un Comune che non riesce a recuperare un credito in sette anni, non può scaricare tutto sul cittadino». Doppio risarcimento se il club vacanze tradisce le attese Se il depliant del tour operator presenta il club vacanze come meta da sogno, con foto incantevoli e didascalie impegnative, i vacanzieri hanno tutto il diritto di trovare uno stato dei luoghi adeguato a tanta bellezza. Lo ha stabilito la Cassazione (Terza civile, 5189/2010), confermando il diritto al risarcimento del danno – patrimoniale e non – di una coppia di Pordenone per i postumi di una vacanza iniziata male e finita presto al Club Fodele Beach di Creta. Nonostante i fatti della controversia risalgano a 11 anni fa, e nel frattempo siano entrate in vigore nuove norme (in particolare il Codice del consumo, dlgs 206/2005), la Corte fissa il principio secondo cui «il depliant illustrativo costituisce parte integrante dell'offerta contrattuale», e quindi è un punto di riferimento per le aspettative del turista. Proprio facendo affidamento sulle descrizioni del volantino pubblicitario, la coppia friulana aveva acquistato in agenzia il pacchetto all-inclusive, scoprendo solo all'arrivo sull'isola che la spiaggia era in realtà impraticabile per sporcizia, e che anche il bel mare poco invitava al nuoto per la presenza galleggiante di oli combustibili. I turisti avevano rifiutato una meta alternativa, proposta dal tour operator in cambio della mancata contestazione in sede giudiziaria, e avevano avviato la pratica di risarcimento in Italia. Sconfessati in primo grado dal giudice monocratico di Pordenone, la coppia aveva poi ottenuto soddisfazione dalla Corte d'appello di Trieste (1.163 euro da rivalutare con gli interessi) e, da ultimo, dalla Cassazione, che ha respinto il ricorso finale di Alpitour (che nel frattempo aveva incorporato il contraente originario, Francorosso spa). Anche in sede di legittimità, il tour operator aveva obiettato che «l'organizzatore è tenuto a fornire tutti i servizi indicati, ma non può certo garantire che le condizioni del mare siano sempre ottimali, e senza per questo ritenere che la foto sul depliant non corrisponda all'effettivo stato dei luoghi». Inoltre Francorosso sosteneva che la prova della non balneabilità del mare doveva essere fornita dai turisti. I giudici hanno invece sottolineato che, anche con la legge in vigore all'epoca (dlgs 11/1995) «in caso di mancato o inesatto adempimento delle obbligazioni assunte con la vendita del pacchetto turistico, l'organizzatore e il venditore sono tenuti al risarcimento del danno (secondo le rispettive responsablità, salvo prova di impossibilità della prestazione per causa a loro non imputabile)» e che «il venditore che si avvale di altri prestatori di servizi (sul posto, ndr) è comunque tenuto a risarcire il danno sofferto dal consumatore, salvo il diritto di rivalersi nei loro confronti». La Redazione FIBA CISL NEWS Fiba Cisl News Piemonte Dipartimento Assicurativo In redazione: Domenico Marzano Resp. Regionale Dipartimento Assicurativo Cristina Perinetti, Luca Menocchio, Michele Fasone, Emanuele Cassè, Antonella Macciò, Roberto Cogno Sede: C.so Vittorio Emanuele, 166 - 10138 - TO Tel: +39.011.44.79.038 / +39.011.43.35.434 Fax: +39.011.43.05.975 Siamo su internet E-mail: [email protected] www.fiba.it Coordinamento, impaginazione, grafica e stampa in proprio a cura di Michele Fasone