SATANA POLEMICHE SATANICHE DI GIOSUÈ CARDUCCI XIV RIVEDUTA EDIZIoi^F dall' BOLOGNA NICOLA ZANICHELLI MDCCCLXXXII AUi ORE in m INNO Carducci. A SATANA J\ te, dell'essere immenso principio materia ragione il vin si come la ne senso; calici scintilla l'anima pupilla ; sorridono mentre e e ne' mentre la spirito, e terra si d'amor e il ricambiano parole, sole INNO corre e fremito un d'imene arcano da' monti piano; il fecondo disfrenasi, a te il verso te ardito, invoco, l'aspersorio, Via prete, il e no, prete, non torna Vedi rode : la a metro! tuo Satana in dietro! ruggine Michele mistico; il brando il fedele ed spennato cade nel arcangelo vano. è Ghiacciato a Satana, o convito. del re palpita e Geova in il fulmine mano. SATANA. A pallide, Meteore pianeti spenti, gli angeli piovono dai firmamenti. materia Nella che mai re dei re delle forme, Satana. V tien nel dorme, fenomeni, vive sol Ei non impero tremulo lampo occhio nero, ver che languido sfugga e. d' un o od resista, ed acre insista. provochi, Brilla lieto per cui gioia grappoli de' nel non umido sangue, la rapida langue, fuggevole che la vita ristora, che il dolor che amor spiri, o nel verso dal rompemi sen il dio pontefici, rei cruenti; de're e fulmine come scuoti A le Adone, Astarte, e marmi e tele vissero carte, e le quando beò menti. Agramainio te, aure Satana, mio, sfidando de' incuora. ne Tu se proroga, ionich serene la Venere anadiomène. SATANA. A A del te Libano fremean le dell' alma risorto amante: danze le i te a amori, odorifere d' palme dove le Idume, biancheggiano ciprie Che il cori, virginei le tra i e candidi vai spume. barbaro se nazareno furor dal con i Cipride ferveano te a piante^ dell' rito sacra templi e i a terra agapi osceno fiaccola t'arse segni argolici sparse? Te accolse tra gli la plebe nei profugo dèi lari memore casolari. Quindi feminco un palpitante sen fervido empiendo, ed nume amante, » la d' eterna volgi r pallida strega cura a natura. egra Tu soccorrere immobile all'occhio dell'alchimista, tu dell' alla mago schiudi cieli vista, del chiostro riveli indocile i i torpido cancelli, fulgidi novelli. SATANA. A Alla Tebaide, nelle te cose il fuggendo, triste s' dal O alma monaco ascose. tramite tuo divisa, è benigno Satana; Eloisa. ecco In i ti maceri van nell'aspro sacco: il ei verso di Maro tra la nenia e te rosee il ed da pianto; delfiche, canto, nelP compagnia (Iaroucci. Fiacco davidica e, forme ar mormora orrida nera, mena Licoride, mena Glicera. ìmagini d'altre Ma d'età bella più popola si talor cella. l' insonne dalle pagine Livio, ardenti Ei, di tribuni, consoli, frementi turbe sveglia; fantastico e orgoglio d' italo te spinge, su '1 E voi, monaco, o Campidoglio. rogo voci strusse, non fatidiche, Wiclef ed grido Husse, il all'aura vigile mandate: il s' innova piena il rabido che è V secolo, etaie. già già E mitre e tremano corone: e brontola chiostro dal la Il SATANA. A ribellione, predica e pugna la stola sotto fra' Girolamo di Savonarola. Gittò la Martin gitta Lutero: i tuoi vincoli^ pensiero, uman e tonaca splendi di e fiamme folgora cinto ; materia, inalzati; Un vinto. ha Satana bello e si mostro corre gli corre la orribile sferra, oceani, terra: 12 fumido e corusco vulcani, i come i monti supera, i divora piani, baratri; i sorvola poi si nasconde per antri per vie ed esce; di lido incogniti, profonde; turbine il manda l'alito spande: ei passa, Satana passa di su carro loco grido, suo turbine di come lido in di come indomito e o il popoli, grande: benefico in loco r infrenabile del foco. Salute, Satana, o o ribellione, o forza della Sacri vindice ragione! a te gl'incensi Hai 13 SATANA, A vinto de"* sacerdoti. salgano voti! e i il Geova !l di giornale 1869 dava poi nel è e di lettera seguente di giorno il Quirico : è Esso ha, il fra gli di altri, la intelligibile completa Carducci. difetto un fraseologia a del che quelli di una per me pitale: ca- è medesimo hanno collegio, decima conciossia- forma, nella educazione comprenderà non antidemocratico. essere antidemocratico mentre componimento vostro intellettuale. un'orgia quello ne alla insieme poesia; ché, Satana; a Enotrio suo i. Inno luogo Filopanti Caro V 8 — — decembre 1' ripubblicava popolo il Bologna pena ap- avuto il una popolo non parte. 3 l8 POLEMICHE È poiché antidemocratico più ancora si SATANICHE. tradisce, il principio Petruccelli della il cui in Giuda genti; cioè degli uomini. alla a Pan, cos^ senso che Forse Natura, o l'uno pi -i la vi all' reste trove- imagireali, a quei attribuiscono vi ficazione personi- la per mento, tradi- personificazione virtù siete Universo, veramente date abbominevole la un che personaggi finzione, e osteggia che credendoli vostra come con vi approverebbero: che per ed manzo ro- colossale. più sensate vile più l'altro e ciò il Voi immaginari, pur vinizzand di- un moliitudini alle prendendo del tutto anche prenderli nomi odiati popolo, Petruccelli, siete del esseri sostanza fatto ha quello persone alla coerente il Iscariota. allorché, nari, fingete di le di di ma due male. Gattina sono migliaia siate del apertamente Satana e giova, aberrazione una diceste Se si è Giuda eroe ingegno maggiore caduto non nella ed di il benessere inteso al cosa di Gran giare innegtutto immensa, POLEMICHE ed buona Ogni lingua la una in voi voi, e di avventurate di dire giuste e ai nemici io ciò che scherniti, che noi questo ma o sta te- il non vi se fuoco gna ba- esclamate Satana, al di fare di invece le rendete Concilio sedicente tutte splendido uno un nico, ecume- rivoluzioni, anche necessarie. M'aspetto quale fuoco protetto; vostro segnalato servigio ed o dubbio senza del vostra ribellione, O elogio comune. asciuga. Così, quando r acqua credete nella altrui ad Salute, voi parlate fraintesi essere a senso viceversa; dee sene fabbricar- non del e chiamar e acqua, toglierà e quale è, e facoltà,quando chiamiamo vi tal dell'uso ritroso a col il poeta, scrittore,più specialmente prendere tra chiamarla Satana? di nome I9 perchè Ma augusta. brutlissimo Siete SATANICHE. non da voi una replicherò, spiritosa risposta, alla checché diciate; im- che soltanto di ebbi Dio numero di è dal di fine trovato mente egual- del QUIRICO proclamare usciva questa sposta ri- amico. in questo, almeno subitanea, proprio del il getto, individuali, dal cuore, in come una direi, mi notte 1863. mia, dopo il in proclamare poter Popolo è lirico Satana di prin- FlLOPANTI. onorando cuore, e grandi Popolo. tutt' affatto anima dubbi di spero espressione settembre L^ e r a sentimenti ruppe di e Inno che e A che patto a io lo sia due di fortuna dicembre io Caro la già e ai fedele rimaner nuovo: L' che pretendiate non Campidoglio, Nel amico, Satanasso. Voglio cipii che rimanervi desidero perciocché di SATANICHE. POLEMICHE 20 anni parecchi esperimenti suo verbo; e penosi, Verbum di ricerche aveva alla carofac- POLEMICHE tiim il epinicio, il suo dell'ombre, dell'aquila può Ma questo. di né parte; gran che e presso, amici di darsi più in chi per della Palermo, né un pure del doveva poche copie, tutta dell'anima lo me dirgli questo mia, sangue e non fare che regalai mezzi del un ap« pochi a in nali gior- mezzi, e a farmene senza P amico doni Bor- il permesso; perchè? fermo, mio scio la- matici), siste- anni due chiesto riman io filosofi ristamparono o cosa lontano era ai Almeno no? di anche (la quale sol ha ne gianni, barba- catechismo un Spoleto, a avanti. cenno mia, né massonici, Firenze, amico, intesi non l'inno Me grido del verso te(jlogi e stampai Popolo io onorato è roba a il del sia. Tanto che ai democratici, invece propaganda cuore abbracciato probabilmente io conoscenti. o che evangelio un Avrà fatto all' aria superba e avrà, darsi: Pindaro, non pensiero di può 21 eureka. suo certamente salmo un dal gittò allegra ella est: SATANICHE. Dunque, che sangue, manifesto l' inno anima politico 22 POLEMICHE d' occasione. Errò T Connune un quelli che di molto Del io. ineggiassi nume E Si',ho Popolo. dell'anima anime mia, abomina e la che il teocrazia T hai detto: buone: di e di incivile e carne scomunica tura. Na- sotto del divinità le tutte divinità due queste e nome alla due queste a qual a il redattore tua macerante e sotto intendere a cento sapevano non dell'anima generose Troppo Satana! aggiunge ineggiato il solitario che Tu Ragione: alla al su di e potevi non mandando il Carducci per Romano tu fatta Satana. a il avea novantanove votarono errò ma Bologna dell' /n;20 Enotrio bene, il Concilio rimatore: resto, di che contro autore per onore di scrisse protesta sua via per Pojpolo, quando la SATANICHE. ascetismo mondo, di il di nome Satana. Satana per il benessere, cella desidera v'è Satana. gli ascetici la un felicità. cesto Qtjel è la bellezza, l'amore, Quella d'indivia? frate si mona- povera in quel compiace sio ce- d'un POLEMICHE 24 coscienza col è ciò Tutto nuove. SATANICHE. di e Satana sia. Dice David, bene maledizioni ci E siamo no? perchè vecchio. è Egli in evo poi cui mai, tant'è, io sto Sto un po' per del re Cromwell, l'ha Nelle loro nei è tipo loro egli un Testamento di Geova vinto: è serto de- gelo l'arcan- dal che d'un tismo dispo- nel ma vesti d'armi l'aria il contro l'ascetismo m'ha nel per non medio sce fini- gendarme; il vinto. per per Egli magazzino un diceva gloriamo ribelle unitario creazione. a non primo e Michele, stampa, e « Pigliamolo accentratore della ci e Satana il di satanici. artistico? eccellenza di il Bordoni bene esaltiamo, Noi vituperi. » libertà s'intende. m'inganno: non se colla libertà colla culto, suffragio universale; E e satanico; il vinto; il vinto d' e, anche Inghilterra, anche volerlo, inchinava senza Giovanni egli dipinto, come l'apologista del supplizio anche il Milton. segretario Come maestosamente del bile terri- ag- grondato! Quando di il concilio mi venti mia quei da del primo, Carlo notti alle ritorna perduto tempestosa aura condannò che Parlamento che parmi Satana, V Paradiso nel leggo '1 viso su 25 SATANICHE. POLEMICHE versi Lungo e sublimi della tentatore. Che ma V ani- venzione Con- francese. Sto il per Geova, € — scienza Mangiate, — agli uomini Galileo, chiuso il e bene disse, di questo; E che del sarete e cosa il Newton, altro Keplero, male; come sic- sero grazia, dis- Pittagora, Anassagora, Che le il pomo e altro, di cosa alla uniforme, portava vita, del cosa nell'orto le Platone, Aristotele? il generoso, accennava mistico-che della e iddii. Le quell'orto in l'albero accennava della tentator dell'uomo? *;ompagna il per egli infatti,questo disse di vinto, e Socrate, dissero loro il D-^scartes, il Kant? Di ribelle questo generoso, sacerdotale Carducci. cui magnanimo, Moisè, per apparteneva, di questo ossequio alla Moisè, troppo tator ten- razza me- 4 26 POLEMICHE della more servitù Nilo producevano dice, ne fango che fece di e dico? del e sacerdoti rettile. un corredo un Dante al e mi solitaria di Geova l'oppresso dalla SchefFer e lo involto raggiante Lo ebre sue rie fantasmago- con corna di deformità nei per di per Geova, alla libertà gendarmeria andava secoli. dane Doman- società il ribelle il alla e di fosco folgorante e lo scienza, collegarsi voler di vita avendo in cospetto alla il regno E, Ary cantato verso. l'uni- su cismo il misti- libertà: della se per di malinconia io l'ho figurava quando pareva narchia mo- degli di Geova. splendore, fin alla tentatore tratteggiatosublime Scheffer coda e che dalla dichiarai tonante e dì rettile. Rettile? io oppresso aveva sassi Tasso. caso, da'primi anni, amico, di poi povero grottescamente questo schiavi sai, onorando mostro, un pantani del serpenti, Moisè, caricato nelle evo, crescendo In fece i ove e Tu questo Ne tale a ha onte medio con canto, dell'Egitto cattolicismo il se SATANICHE. io lo ragione. r SATANICHE. POLEMICHE Del il vecchio tuo Con e tu, mio resto mi glorioso grido, Dio e combatterono dell'Italia l'onore per agli profferiscono, dinanzi ascetiche non Scio una quel « alla » ceni ne tutta di io quale che ritenga il per ammonirmi la mia acute di io e che lo contano abnegazioni Ma di per tera: let- tua checché dirlo faretra, per in vena, sono io serbo pungiglioni, come le riserbo queste Tu e consigliarmi: non dall'ingegno incontaminata il bene tre al- per io, quando disprezzo. e nella sposta, spiritosa ri- una m'intendo libertà e libertà la replicherò, dalla vita e che voi non che avvelenate. virtù da nella vero: paladini dalla uomini dispiaciuta M'aspetto frecce, alcune anche e m'è pindarica, ormai delle me È uomini ? romane. cosa alla diciate. ma agli e popolo. e Venezia; e sacrifizi di quarant'anni omai per Roma dinanzi il capo scopro amico, grida pure onorando grido cotesto I"] hai per spesa autorità te io non 28 POLEMICHE che ho Addio. Credi l'ingegno, idee, io ma a ti Io non piccolo dalla intervallo Io scettico. quel che forse che su Filopanti, Giuseppe Chiarini, il di alle dare dissi dello un'occhiata avverte: 11 « delio « scettico: lo « ley è visionario « Iddio, rifare « sociale: « « « Shelley un è francese, Anche genda di è lo ha trasformato. molto dello accaduto nella dell' parlato di cose amico, che di te; vuole, ragione il tuo • Io è ammenda conosceva che il uno Shel- lo demolito rivcluzioue di virtù. Satana : la un'altra leg- cosa: ha nei concetti inno errai dai tu 1' edifizio tutto della a rni volume, non più per ignoranza, riferire tali torto bene. al compiaciuto parole Aggiungo confessando non si è Shelley che circa lettera giustizia,d'amore, quel schelleyano. della questo idealista forma, potrei far migliore parole e prosecutore lui « le natura a diversissimo quale crede e Fenza parole. Ma, fantastico, che sognatore do. cre- polemica la fine Lo ama secondo un un « non Shelley e Romano) queste con falsissimo. è « di di stampe che giudizio dello Carducci di questi articoletti Shelley a le per onorata. mano variazione altra per amo ( Enotrio nessuna alle satanica Giosuè (i) Riprodussi nati intervallo poesia sono la stringo immenso a non fiori monti. che lungi sono Shelley (i). E liberi dei pure fiori,dei di ghirlande più aure SATANICHE. mio e e quali dell'aver Nei numeri 27 il 2 e decembre 8 usciva popolo (N. critico Il del incontro la forma greco, è trio la lo aria K, 355 risposta: 33Ó). il il quale dall' il e l' al- tore, defini- cattedrante, gutturale comincia viene mi lottatore il e sbilenca nale gior- stesso Diritto e tra spadaccino d'una la del Diritto^ con tra quest'altra critico Al '^s'^o 1869 sotto dell'alfabeto affermare Satana — ribellione. Ecco Romano. — il senso dell'inno di Eno- 3o POLEMICHE SATANICHE. II. Veramente, di inneggiato aver cosmico; senso da mi estetica della della Grecia; ribelli congiunto in pare, lirica nel aver seguito pro- più avere di e l'umanità e autorità dinastico. tico dogmaMi la storia tutti del in Chieggo del fretta. gusto; ma bisogna pure in lismo, natura- rico, sto- di perdono questi epiteti alto-sonanti, che mio reva pa- come panteistico, politeisticoe artistico, scientifico, sociale. l' al- cristiani adombrato, potevasi, mente final- aver tempi nei bella divino di sempre feudale di somma poesia una e principio al di pare, pare, natura nell'umanesimo natura del la incarnazione necessariamente oppressura e e pareva, princìpio pareva, la cantato la natura mi me pareva, inneggiando ed A tutto. non non son intendersi, e 32 POLEMICHE lezione La è, come? Ma la SATANICHE. del voi, signor mio, presentito avete non io risposta? Sì, volete, la fede lor, precipitare, uomini, dei ceneri di causa dio un di e Così vandeani. Li il Satana, la trino quat- rare: ammi- posso faccio e stolire, abbru- e Londra la per fuoco for^a sui vindice ragione. Conosci — ragioni Ne conosci il si. Quando altro tu, giudizi, su Io gli è su sopra, ribellione una che — tu una, o si afferma che uno che poeta, o discuta? e Quando un turchini^ vuol ciò e scannare a manti, fu- campagne turchini; Venezia. a coi sto ma le lesinano il e fanciulli,dalle e lì lascia che re donne dei che sbordellano e della legioni le su se deWandeani, villaggi,per loro ammirare, posso feroce e cupa nua. inge- serenamente resto, gli stato sta il le relazioni no su ha la fra che si è fatto analizzato contro almen condizione quello gioni? ra- non si solleva giace sopra, suo, critico, stato tre di e chi que- condizione; Sta I bruti si ribellano: Ciò alessandrini. al loro voi che esse speciali; ma un E 1789? dei le conchiuda meglio moderati di v' è delle del giornate trattati,ma palla calcata Contratto per le le coi che Carducci. ribellioni uno E scalee non delle le che teori- vinto E vasta in qual ribile ter- e compongono i fucili. Bastiglia straccio nella le glio lu- 1848? caricano la e di Milano? giugno percosse Sociale. eleganti di 14 condro ha più e 1792 del Balbo mondo trattati con agosto io clusioni con- Conoscete premesse. quarantaseite al stata Certamente le più portano perspicuità le cinque giornate premessa argomenti con Cesare del sofi filo- i veramente argomentazione quale ma. som- ragionamento. l'antecedente d' Italia Sperante lo per in pure le ribellioni più logico ergo né e discutono o avanzano o M pe discutere, discutono non sillogismo perfetto, un non Quanto 33 SATANICHE. POLEMICHE di fucilata che Qual- dovè ser es- pagine che Tuilleries del risonò vi era 5 SATANICHE, POLEMICHE 34 forse qualche dell'anima sprazzo tua, derot. Di- o IV. Ma, dell'universo ci forza ribelle forze, 1' azione che sé che il fatto è che medesimo, tutto in s' tutto vi che due pare apdella legge che il fenomeno ma si lega a e una sono è isolato non è il mondo dalla indefinito; fenomeno; relativo, reazione; v' non anzi sovranamente ma in la e contraddizione; termina che vita della che mostra: soltanto; dominato studio lo Kappa, oppone coscritto, cir- e non un altro nell'Universo somma si incatena, limita, si prolunga. — — Bene. Che in farà dunque questo immenso dei Kappa. Sapevamcelo. fatti e delle il Satana e idee della complicato ? — lione ribelverso uni- domanda POLEMICHE Al farà meno meno leggenda, quando e sottilissime nel peccato far dei mortale Il Satana ( ha il tempo locuzioni e andare formole fra mettergli ; di nali. infer- di brave certe assieme '1 serio regioni volo di certe far dei delle vaporose di sone per- nebbia da tempo un e ai proprietà troppo troppo fatti che nata determi- poco in sono dividuale in- possesso tutti. Ma Socrate come? e Perchè senza Teli, volete voi coi fatto contro e risa riderà ostacoli formole, veniamo e di piedi. le a nelle di e leggenda finiva mettere su cercando i Lasciamo a creder vederle pensieri, del vedere anacoreta santo per della ribellione della novissime povero scroscio fare ) del perdere loro Satana della da altro un tenersi solenne un con di Il il Satana di tentazioni indotto aveva 35 quel che forza a miracoli. la festa SATANICHE. il senz'Anito Gessler ch'io i non non s'intende non v'è Guglielmo protesti col pensiero preti inquisitorie contro i 36 SATANICHE. POLEMICHE feudali! tiranni dei Perché dovè giacobini grandi impero, piccola la di Cristo, air necessità e adorazione non statuto, un a' alle diis placuit colpi di prigioni sed vieta e ai Noi damente como- dalla dio officiale grazia compiuto?) e ci l' del- Cesari, da in patiboli. Catoni. gente barbaglio vostro successo stato. parole. scn certa carne ammettere, buon vorreste compiuto, col voi col morte sdrucciola officiale, fatto il pure Tedeum voi da fatto Siete potreste dio si le storazio Ri- Socrate, mi quali si rivela Allora di via! del dell'oro. signori? (perché Eh con- la di pena Brown, le che riconosca martirio comodi storica acciaio cari il con i suoi vuole io l' al- grazie piccoletti la Giovanni parole son che eh' il carnefice? consacrare Ma di dei senza avuto avremmo non succedere, voi Perché rivoluzione gran reazion volete gres:azionisti, alla dello provate apil cantate volgiamo Victrix nerando ve- causa POLEMICHE Sy SATANICHR. V. Mi Son troviamo ci perché E vi non la via per è E più e boccali di abusa colpa è più nuova delle oracoli del uomini di bon Satana della far gusto; e la figuratevi a di ciato; verni- meno o raggrinzare il ribellione,come tripode? cattedra una sibilla parlare po' troppo un edizioni sono Montelupo; da volte nale, reazio- e al tarlato, più meno pedagogo critica, e certa po' troppo un mia? tutta sibilla incamminantesi è il (j gli di la credesi basta d'accordo. oracoli, la quale procede tripode legno che che punto una no ammette, tanto un Italia quella passi della il in ella quale di Ma in fondo mia sur acerbo. dunque specialmente co' dell'idea vedremo, come che anzi acerbo essere critico,il quale il mio verso di ora accorgo ritoccate spira naso a chi dice un dei odor tutti gli inneggia Kappa! il 38 POLKMICHE Il qual Kappa, e Filopanti voluto me e affatto tutto esempio, per essersi di aria rico SATANICHE. le con fra Qui- intenzioni del l'atteggiamento con detta male- una impancare po' po' un ha leone Napo- manzoniano: Ei fé' Si proposito, A dalla perché Costituente teòta sedutosi Qiiirico^ ei sei camminato molto di suo un lo scienziato e per tu, Kappa mezzo di o co- esser que, dun- e spirito poeta noi a risolino, certo povero indietro e e barbaramente in cattedra nulla; molto; segretario ella curiale? sentite, assai come il patriotta dispetto un è egli Vorrebbe sua dice, di scandalizza tu con lor. sproposito grammaticale gergo la a il di dal su guardarci par e lo con scimmieggiata arbitro mezzo romana, smorfia una ed nomina Qiiirico Filopanti? IL si in assise onorando, // silenzio, — che (mi terpella, in- democraticamente), d'idee. Noi abbiamo ciò ci riposiamo ora POLEMICHE 40 che tanti paion Geova per uno e umano? il di per To', » appassioniamo che vediamo ne' mostrarsi da spirito voi? soltanto lo vedete l' Del- dello creazioni due Il « in Oh giorni nomi chiamato Si e quella forza Geova, gli non sangue via casta fece e Satana Ma della di ha a^suoi furor Cristo gli uni ecc. bei Si ecc.. batte, com- la per stizia, giudi chiamarono » quel ieratica avuto incarnazione una che che uomo un un'idea, è e è chiamato Si Dove per misteriosa Benissimo. (egli dice) ecc.. muore altri uomo chiamato verità, ivi la per brav' quel i secoli. è Galileo soffre re-prete poeta attraverso ecc.. d'interpretarmi, degna parte, da del Satana Socrate altro si poi Kappa diversi di NOI, chiude: con- fiera! m'interpreta, è Satana selvatico uomo raro Ma è. che ce rosario, un ci volete nell'altro e d' paternostri Come « SATANICHE. Via Geova! de' semiti, giorni militare, e che il dioil quale inebriare d'egoismo, e al d'odio al bello ostinato misteriosa for:{a essendo dicono, collettiva, come ci che altro non del Per noi ragione la non umano, genere f quella su dire. che avremmo forza quella anche E ebrei degli popolo vogliamo! lo Non Geova! Via quel piccoletto all'umano, vero valoroso e 4! SATANICHE. POLEMICHE misteri. vediamo VII. Ma, per muore per un' verità^ perchè della « ribellione Il mondo che le un dello stesso Kappa, la nel sulla egli fino fede a cieca Religione, politica, letteratura, l'impronta iora dubbio Cabducci. di questo nelle e la per il Satana ieri fu » E un ficio edi- dell'assoluto. tutto Non concetto. anime... da d'oggigiorno? mondo (egli dice) sendo, es- soffre giustizia, comprende non riposava Satana combatte uomo idea^ per il mio e cose, confessione dove tutto per così stando portava vi era seguita alaffer6 POLEMICHE 42 mando che sa qual di Dio; io qualche vivo in mano che petto, del ioghi. non Io E poi più vi ha detto religione? teologismo pie a cattolica? chiesa né M su come naso, il bellico iogo, un mani le con del punta glio vo- non incrociate o o io sono li come un né popò, filosofia. ripullulando van del né di la divenga^ Athos, sono chi la diviene. perché e No: ascelle mutevole, e è, tutto cosa; tutto le monte magister nulla si non il campo quale e combatto. guardandomi e i solitari un il sotto o oggi e oggi relativo qualche cosa, aspettare è tutto ; che sono che dubbio; di Satana oggi problema No: il il campo che è tutto v' è oggi sia SATANICHE. o che l'assoluto Oi nuovi del gran il rifiorire anglicano e del pronta im- non misteri tronco che della dogmatismo luterano? che e fica signi- ciò? vi ha Chi più politica? la o Wper che detto la O il l'assoluto primo gra:{ia di non articolo Dio? Non impronta dello tuto? sta- vogliamo POLEMICHE in illuderci: SATAxXICHE. altri) c'è pur occasione propizia scienza d' e in costà in piazza teologicamente se ministro, e elementari. e Ugo due intanto Per nella sempre ove chiese, voi che render loro religione ciar bru- e voi ai voi cattolica. costà avete badia hegeliani il intanto voi Per il bligo l'ob- del in renze, Fi- conte risiede i impongono e le scuole tutte degl'impiegati filosofi un Diritto^ dell' istruzione avete visita Firenze imposero a veneranda il ministero superiori e mente probabil- in del proprio cristiana dottrina della che me, costà avete ministro un Domenico Novella, positivista segretario, che suo a voi intanto Per lezza bel- metterò. lo non resipi- costituzionalmente e giudizio, mettete non di che sa san Maria santa di chi piazza prima infornata momento un voi per alla buona accendere qui roghi accendere d"* una religiosa,da di (parole cose da tanto clericali deputati due quelle 43 cosi quali fra detti vanno rispetto della avete costà 44 in Firenze, POLEMICHE SATANICHE. e nella persone le sonosi studiate liceali di sempre quali di filosofia il mistero della in le si scettici, voi e all'opera (dicasi come tutto, e sotto vola giovanili voi morbidi costà e Ed in inchinarvi che Manzoni, promovendo uomini dossa orto- soldi ad seguitate di Alessandro cotesti stà co- quale annacquati, all' halia. metterli am- avete cervelli satanicamente) e la ché per- pure voi intanlo, Per razionalisti nociuto tanto nei rispetto all'ingegno con (e pochi a quelli filosofia Conti, eleganti letteraria il cattolicismo vedere intanto semi-officiale italiane. per sofico filo- e redenzione volatilizza da francamente ha la scuole Firenze della sig. Augusto e trinità della Per ristretti svolazza professori gli altri?) bisognava Firenze di i nell'insegnamento sostenerli. del forma e badia, naagistrali persuasi almeno anche e per nnandar incarnazione non conferenze nelle che veneranda dell'uomo, ma che rinfiancando il neoguelfismo è dolce letterali che cosa a eles- SATANICHE. POLEMICHE la sero del fama alla lingua la dall' fare per dMtalia: oh commari dalle incurvale d'un liberitu ove nuovo la alla sia guanciale Ma a primi E buona poeta intanto razionalisti scuola d' Italia in \'oi via per cui avete Ciacomo listi rea- visibilio che stoforo: padre Cri- bisogno avete in Firenze sig. e quando l'animuccia lavora, il di e caccio, Boc- razionalisti o benedizione costà Oh fra' Caldino cerca: è unico nazione. riposare non in Promessi come andate voi. con ove cotesta che da alla il capo Dio alla scettici raccontati miraceli va O ventù gio- una i proporli prosa Machiavelli, italiani! ai di esempio sommo di e trade con- agitarsi tutta d'introdurre scuole nelle Sposi tolica cat- diverse vedere a cosa su morale in slombata e all'idea solluchero di letterario squarquoia abbiano teoriche le coloniette dolce è intorno milanese, accettarne lor dolciume di e illustre vecchio argomento preso arrabattandosi migliore, parte 45 felata. tra- si approdi ed altrove, mitriate Zanella, 46 POLEMICHE che della luto e si fabbrica scienza facendo che pietosa scucia, i mani dubbio e dolci che di fuor gli restituiti hai Manzoni del del acque e Catullo e O buona colle delle tue nelle le del arene chiare sig. Zanella: pure grandi nelle oh, e mistiche onde su tezza bat- ragione Maria. sollevato Passo- per Virgilio boccheggiavano dell' ideale e hai pesciolini Giordano del chiese tu alla di pagana pilette delle scale inchino un l'eleganza nelle SATANICHE. acque fresche buona e tosa pie- scuola! in E pili spirabii aere Pietosa Ma intanto più impronta Kappa la erano questi ultimi del i ministri intorno per la evangelizzò. Si, il il della ragione parola re 1' assoluto che egli ed non sta vando osser- nulla. giorni che loro dice letteratura; il divenire A trasportò ! il di re sua di più seria del diritto Prussia, casione all'oc- confessione gli complimenti, volse ri- del ed consueto, divino, che co- 4^ POLEMICHE chiesa, le ho fatto in rendo delP vestire Roma, di Geova, il il demonio celeste, angelo mutando di di nome dell' inno potrebbe perché omaggio, vece che altro divina luce SATANICHE. il prete in Satana mio la con che e non fare quel un tico can- ortodosso. provi Si la vuole, evo e Martin Il pa. l'ardita quale, la dico gli terra, in lascio del dio me- rinascimento, e tutti,anche Kap- di avesse che la e scrivere, il mio a dei riletto, Satana gli angeli con stare compagnia dido can- lui, contenti Io nulla. e del certificato angelo del scienza prima se, congiura cupa se macchina la e canti, e il bello e riscossa Contento sarebbesi di canti e Lutero, vapore. Roma, anadiomène Venere Adone, di il prete pure mezz'aria, ha non non fra la me cielo passerotti,e degli e tori scrit- vaporosi. Il ebreo zìone mio Satana errante, passa di che è piuttosto per fenomeno panteistica in specie una di trasforma- fenomeno, di mito POLEMICHE d' mito, in lo Se ad Con bellezza. fiaccola una monte, guardando motto, come quel del può in Michelangelo, egli sarà finalmente dio, è Geova. che che di la pel mondo, lacero e mano salta ma di ebreo abbaglia la e fra Quando altri vivace: tratto un di cupola vecchietto è egli fa chia scover- girondolone va i buchi qualche accieca ricano ame- sotterreremo cotesto fuori, e suo imaginazione fedeli ad in è il seppellirlo, ed a l'altra nel- monte Pietro. San vero se- e di su Kappa, a sprizzando che ma raggiante sua nella Perocché finora mantelluccio Carducci. suoi rassegnarsi; tomba, immor- e Excelsior che al vetta paia ne affaticato mostra E sostare lassù, noi co gli, dar- dell'ignoto peregrino Longfellow. egli non nella egli salirebbe all'alto. volessi Grecia, nell'una spada una da di verde della tempo un segue cosi propria gli dei come mesto e mia forma una 49 E uomo. rappresenterei giovine gioventù, tal in uomo secoli. molti SATANICHE. del raggio gì'incauti. suo puscolare cre- Ma 7 5o noi i POLEMICHE lo SATANICHE. profondo, sotterremo cretesi facesser non accatasteremo tolicismo dileguerà e spunterà anch' il è egli nei Salute, o Per del adesso. Satana, o ribellione, forza della vindice ragione. Giosuè ( Enotrie cat- degl* avversario, giorno. nuovo o l'officio crepuscoli gli del mora l'anace sepolto Allora, perocché grave Questo romano. si la che profondo Giove: con dosso a più Carducci Romano) Satana vespero liani. ita- Per chi al fosse curioso Satana, dalla 1871 Satana, Poesie le attengono, G. di C. ( bèra, Bar- TS mio lo chiamò occuparono e sbofonchiarono, me un'' fatti che sì per filosofi l' al- verò, rimpro- lettuale. intel- orgia miei: i logna, Bo- forte ne tutti, altro: de' 1869 spiacque Filopanti; voleva di Popolo dicenribre ricisamente ci politici del ecumenico, Quirico moso dall'ani- ripubblicato direttore Concilio si intorno polemica che note, delle Bordoni, Non giorno, a ingegnoso il e fiorentina inno E. amico due la ). Questo e intera tutta anche ecco edizione apriva di qualche i cratici demo- com- 52 POLEMICHE i passionarono, Troppmann fino mi dirmi la del sbuffò miei vuole amico un eh' deW quando ei nel sue mere ca- indecente, tanfata dignazione. d'in- al e — tico crila mostrato aver opportunità la o tro; senz'al- Filopanti quelle a e rimando chi Pur di del Satana Roma del dei non volta, di all'ombra col nome, Enotrio di fama primo (7 gennaio in luce in che dalla allor Romano, occulta la Pistoia Vili e cenza li- tazione interpre- la nel 1805 MMDCX e riportare dato Satana^ anno voglio, chiedo non mio italiano novembre d'' Italia prima fece Ateneo esso elione di la moralità se' una al più le tutte di poiché ripetermi a volta l'inferno viso credo lettere per là, tu a male. Qui, data la intendimenti, mi in io ragionevolezza in risposte Diritto e spalancò Fatti Nelle paragonarono promisero — mi fogna mi giornali il bordello per e clericali nei e anonime meno SATANICHE. mero nu- 1866), prima con la fonda- presi cresceva bruna. per POLEMICHE (diceva Questa « poesia santi, da proprie le goda o degli umani vie inno ma « r alla mondo, delle e donna de' bevitori. i difensori nc'scintillanti terra non vasi guardavano semitici li o de' in le ì riti e o alle lungamente a le vittime : aspirazioni,le I diritti rispetta: l'amore alla né i sollazzi voli feste- bene; ma quegli c'è Satana. e mistici peccato, mascherati dimenticò, durò il Ora mentico di- canta, demonio. perde gli sembra non Non il catechismo dà che al vuole delle e nessuna. Enotrio inspirazioni, le espiazioni cerca ne allegrie, umane gingillandosi tra va non che non si vergognano; materiale. carne, certo selve, né altri che chiudono ne L' ascetismo uomo che maledizioni delle al appiattano, se fitte nelle conforti, non non è non peccatori; peccatori consorti tenti; le non aperte laude^ virtù 53 Enotriojìlo) da ma ai s'involano non SATANICHE. — occhi Alle ardenti gioie della degli Ariani, poi scacciati; ma segrete chiedere virtù i e il da' riti popolo della tura na- prodigi degli è maestro ubriachi salta dei le di I fiori coi Di — rifarsi frati di domenicani poesia vergine, colle canti teoremi, civile, di nuovi celle di e assopite coscienze ogni poi da ma nelle sempre giovanili rinnovellato de' nuovi tentatrice, un delle il pane demonio umane e il che anche dommi: per colle co- cadono poco a tempo, rincatenato, — rampollano ricchezza è Ora la libertà: attività,onde sorriso, la gloria di ne forza. bocca bruciati, veg- agostiniani scuole con della invecchia che setta di femmine innamorati di sie fanta- alle escono s'agita l'ingegno; slegato terra: da imaginette uomini, volo, quelle al fumo sotto al agile conducano o terra^ gli anacoreti: meno nelle o soldati, que' di Satana. gonsi della della gioie canti, fuori cadaveri profezie. Ora e tolgono ali, Ora, avvampano. trionfi si forti,rifrugano macerati o Alle le adosso. salute e — tarpate empii, gesta Satana. paradiso, loro non e di natura, ma sacerdoti, suoi Stregoni, il SATANICHE. POLEMICHE 54 ci gimento lo svol- cresce e una sieme in- l'onore, 5Ó POLEMICHE Alla mio ultima quale altre se che è, non vogliono credere, in di via difendermi; lecito,quando che quel ich Geist der... da Con faccia, cosi di d' quella (credo) che sono miabili cose con e nevoli be- sono mi fosse miei, ripetere sé: di Ich die ge- den den Geist Kórpern durchgeistige wie- sìe Atheisten, :{u den die certe le non scrittore Reggio, il benessere l'inciviltà ingenue censure dire) altamente dichiarazioni quante per uno di di bejahe. che modo per come bene so ich ciò, tutto ich ora vorrei vielmehr nicht gehóre verneinen, ciò per miei Ma cosa. Materialisten, :{iiruck, Ich alcuni come diceva gebe mente special- la forma e intendimenti Heine den ^u verkòrpern, ilirn agli Arrigo nicht hore lirico gran e dell'amico aggiungere, svolgimento lo poesia, questa osservazione potrebbero ne circa SATANICHE. il la umane potrò evitar dell' Italia del quale non dell' ascetismo (dico mai trale cen- fermare af- mio felicità la e io bellezza bestem- dava que- classe, alla quelle, s'intende, che quello potete intendere illustrare lo scritto quel essere che A leggerezza. parola: una tesi amico a un mio e nemico mai io. aggiungesse, a a cosi Ho d'alto della rello del Cairo, Carducci. su un cosa fatto? Per non di Michelet; in basso di un scrittarello mi Francia^ telone dedicato afFerman- la mi e stato resiuccia par un con che to pun- perché egli Michelet, in una dire pur essere pare, Giulio è ora debbo so vete do- potrebbe rimproverò detto Storia facondo quale mi che Michelet^ dico^ un ammirativo. tratta al vita signore, già altro Egli rubata satanica voi signore altro pretendete vita,cotesta la avete un Voi intendere non quando ma, con ora imagino m' giovine, e gli dico: Sapete conoscerla. violette; le Io volere in ferrate strade piaciono o miei: gl'intendimenti tempone, buon- un sono Dumas. sia scrittore non le su mi che e io fatti viaggio che prima in che ragioni: ste 5/ SATANICHE. POLEMICHE scritta- uno dipinto pe tore l'au- '1 all' Altezza teatro reale 8 58 POLEMICHE del Kedive; mi andò Del è ed eh' dissero del dhon, Morandi. del hanno dal miei, Certo: di e Heine, conferito che Italia l Povera carte. benevoli Michelet, confessandomi, fascicoluccio attinto abbia due Luigi e le tra io anche piccol cosi smarrito resto, opere SATANICHE. Adolfo gognoni Bor- la lettura delle quelle, aggiungo del al del Quinet, mio lo Michelet, Satana. io, Prou- Qual ! meraviglia II. In que' giorni po' un di chiasso Cattolica cavò impresso del spirituale su per istruire del San alcuni dell'inno fuora iSSy la da in un San processione alcuni fogli a Miniato Bologna libretto del e correa il Granduca V andazzo V di della rime, Domini, il Giosuè Pio Unità lauda una Corpus fra fecero di mie Miniato, confronti e italiani Satana, cinquantasette, quando a a che ducci Car- nono mandava co- Toscana religione, e il Giosuè del Carducci Firenze a Veda dire il avrà Dio, salvo tenuto fermato alla avrebbe trovato voluto calmante allora di vii pubblicare di scandalo nota, alla che dallo e anche superstizioso fino si fosse prima Toscana, ciò pagina 7 cristiane g a certi il culto cui della l'orribile già, non un fece meno oggi dea egli libretto, senza di non se il stampatore che ria, oste- d'alcuno sfogliato e subito II secoletto verso bianche. indicazione mano verga non alla o appo sua pecorelle pii corrispondenti in secondo la Cattolica prima alla avuto avesse delle e pietà dell'em- meriti con stazione prima Lanza Leopoldo avermi può ella molti dell' Unità vo'dire de' suoi che vero di Bologna. innocenti cosi il branco lo scrittore comandando il commend. ma certamente quello entro a tanta set- e Cattolica: sono è come Toscana Se vuole, Bardessono conte mia, di Unità la che quel Bardessono e bene sessantanove dell'empietà nell'andazzo Lanza 5g SATANICHE. POLEMICHE sce appari- Ragione. 6o Se POLEMICHE egli mi SATANICHE, notizia chiesto avesse fra' suoi anche conosce io come poesia religiosa allora di essendosi in Pisa non che so parodiavo gli Son E di né Son nella voi a Gloria i Dalle la Sangue e E de' tedeschi: baionetta che pianto è zappiamo trovare Radeschi terra, Brontolando Per ritornalo maledetta. terra Questa Pace?.. appuntellato picche Converti quiete spiace, Cristo a bagagli di Questa ossa fossa, della I' altare Su Su la Giovanni Fra ed gl'impiccati sicuri Fra' io ritornati stinchi e meno Anche beato, o del molle paternostro un alla ossa buon'ora di santi di frati zoccolanti ... chi glio me- avrebbe della del quantacinq cin- scoperto cosi: che moda che nuovamente sacri Oggimai a P andazzo moda, santo inni me amici, seguitavo tanto saputo di nostro ancora, ragazzo Come Domini Corpus tini? Ecco di in i festaioli me a Orazio e e pagana cristiana non manzoniana, fede nella fede si potevano beato alla mesi lauda Casa: per altra mio stile festa in stile decimoquinto, intendimento, E Maria in nello con lo stil e una Santa in tutto alla ma pura che che pur feci que- monte oraziano, buon quella quarto decimo- secolo quale, due india e Castelfranco del del Cosi scommessa. a la senza fede della inscrissi ch'ai di capo infine forme le come Diana spirituale e del b. di volte ero cristiana entrava rifare due poesia religiosa tra provare ci non era festa una st'ode due forma trecento: per di saltò mi anche e zicar piz- (Frigida pugnabant fare e ria Ma- Santa Io allora siccis); e si potea fra que' paesi trecentisti nei che di Giun- sapendomi e il sonetto. per calidis, huaientia mostrare 1857 Miniato; San e poeta, ricorsero Tanno Passai qui. '1 su Diana la b. per lauda della negozio dell' ode e monte a il dunque va 6l SATANICHE. POLEMICHE per indizio versi del tempi Jìoria 62 POLEMICHK da Poco mi terra che fin giudizio molto vero ij di di e giobertiano. nera. il breviario fra né no, né seri da sentir dell' ab. che le anch' gambe scrissi portai Del io Facondo mai. fin fra' era un po' pretti ca- micolin della ricordata un si resto un grammatiche tonaca messi com- confronti io gione; ra- troppo pure cotesti Febo più pur né sto que- Aveva ho secondo uà rime da quale retorici. mai mie Domini. anni dal e dedotto trascinato Oh poi italiana grammatica sia Altri Cattolica pur pel Leopoldo fui le in rimproverò Cattolica: non Gioiti, su mi Corpus Unità la neri; ebbe ai poi negli tempi Unità forma di questi sacrilegi persuada da' bei onesto Spettatore^ passavo né ed è Tanto ergo. Napoleone savio scetticismo Apolline ed sollevo d'allora nello stampato SATANICHE. certa Carducci mi tempo di sottana né dissi 64 POLEMICHE m'illudo. Il riprova: che dipinto hanno essi il Byron e in Dante poeti il Heine: grazie che rappresentare un'idea rappresentazione egli meglio Monti e poeti. Alle ma cosi da bene non stato lo quali nel io filosoficamente anche imprudente al e sig. lo lare popo- zie gra- ci Zendrini abbia io filosofica,ma crede avrei che Shelley il gran sig. Zendrini impudente per fatto il fecero come dei lodi di lietissimo consento e il diavolo Satana qui grandi e il Monti che pare e Shelley; neggiavano ma- mille nel il sceglier Prometeo, a essi fantasia la ciò d'ammettere voluto menti altri- Goethe il ancora, popolo Dopo o degna tale il volta, zie, gra- che 2° altrimenti: credeva. crede, si ci che il diavolo l'ultima per me: drammaticamente o leggendario: 3*^ da anche e il Milton e fede: della rappresentato concepisce prova altrimenti epicamente diavolo somma il Tasso e il diavolo i erano l'hanno e Zendrini sig. 1° SATANICHE. due cuore: rinnovarono titano che ed di Eschilo, sarebbe inutile se POLEMICHE l'avessi ripreso ogni modo, A teologico del e invece è non e in che vero, che tutto Satana! a Satana. e ridette Carducci. ed hanno che cose decimosesto diabolica il Ecco Tutte nelle sia il vapore? Satana? concetto queste vero tutte detto male- E e cose il libero umani Gregorio ciò viva, ser- K sempre Filopanti? È Quirico mi non me orgoglio satanico, co- i sentimenti le belle la contro Satana. istigazionidiaboliche somma a ciò ralismo natu- cattolica,anzi chiesa come scienza, la a del e benissimo cristiane,ha opere lettera la maledicono e- dentro Prometeo serviva che vero le chiese tutte mi e umano tare rappresen- vittoria razionalismo cristiana: chiesa io doveva la la guerra gura raffi- pensiero del la lotta mano? terza Prometeo caso: generale: vitalità la o in il era non di io trattare a stupendamente col 65 SATANICHE. naturali, e enumerai vero o titolava nella è non venzione d'in- volete Dunque sia. Viva Satana la siero, pen- ragione dell'inno furono risposte al Filopanti da me dette e al critico g 66 Diritto. del dandosene otto paginone che il fatto: che Che Satana è ci fa come? ciò io; non insorge che a uscire cimo, di San avvertire dalle diaboliche Sant'Agostino. Tutto ciò Lutero, che Alessandro la Marco; popoli seduzioni non Tutto ammonendo, e io, cenna ac- dubitando pur non due Non — ciò tutto maledire doveva di in nate m'incar- cattolica. ricordando, frate voi cristiani! lei, il pagano, guardarsi e lei è satanico: nefando, del di 1' ho solite. Delle — lei, contro ma per diabolica oppone la chiesa ma io Ella, professore mio? convinti fuor riformando, il e E — sig. Zendrini? il in due farlo,perché determinato. Savonarola più credenti onestà potevate non egli — nel professore, molta con ci farebbe cosa in stemperando e loquace malignità quel disse voi Satana dei inteso no, cosa Ma — ripigliail sig.Zendrini — molto con — del tipo no per Filopanti paginette il Ma — non o SATANICHE. POLEMICHE e e plorando, de- sto, se- perversità Leone de^ principi del capisce, o a frate vuole V « il capire, non poteva « cimoquinto, « Carducci « a a fare fanatici per è tutti fa lezione sapere scandalizzassi che dissi i del Ma alle vegga, poesie de' o miei se il come in i in un del un è dire e su da discorso giornale che egli o il lettor Studi letterari.- di misi nel che cose è non 1865 nel fiorentini Poliziano a grammatici quanto un rado Zendrini sig. o maticare sgram- di ma più drini sig. Zenlo pedante il discorso vuole, toscane legga anche, pagine sua, Savonarola se fra trovare neopiagnoni poi stampato il de' Il basta pedanti: Certo a de- sedotto uno » ogni pie sospinto a conoscono. obbligato d' che credere forza ( come secolo ha frate) e fra i credenti. esser di della del razionalista non Forse « repubblicano moderno, un a avvenuto pedante chi crearne si dia pare me riformatore austeri e osserva: repubblicano un moderno un e egli, fiorentino esserlo « « sig. Zendrini, il Savonarola essere 67 SATANICHE. POLEMICHE con io quel all' Ateneo, Firenze. innanzi 1863 mio, queste ; due e 6S POLEMICHE E « SATANICHE. mentre pure, ecclesiastico per seguitava dei papi, artistico r idealismo con il tutto il ponteficato clero, e ordini maggiore secoli negli Boiardo, la Chiesa; questa vero, che specialmente di e ascetici sorgeva in- seguitato nella e anzi, quanto più, trecento sua più in quegli parteciparono con cattolico dei andavano decimoterzo, del della e Savonarola. gli spiriti dell'opposizione: scrittori la ascetica avea al rinnovamento ardenza contro somma, tanto avanzavano, tro con- contro d' Italia in che lato, contro abiettazione, sua decimosecondo crescendo Poliziano, Girolamo dir nella degenerazione quella a Pulci, del tentativo di persona corte Fontano, Firenze, ultimo un la f altro per il Rinascimento contro in di Medici, dei reazione del romanzesco corruzione Chiesa, del sformazione tra- sua pagana del popolaresco paganesimo Non classico scetticismo lo far a principio religioso, il sensualismo contro il il la esagerando sino romana 1' elemento lato uà e la del quale quàt- trecento riformazione, di concetto accennato di cristiano il sentimento la civiltà e profana E premeva. mise quale, posto, per tra della modernità, nel che aneliti del nome un' del quasi convergere vedete rinascere fede che dei in i lui contendenti a traeva l'amore su le ad l'aprirsi e benedire già sorta mandare tima l'ul- nuovi, tempi lui lo che richiamava cittadini e tutta e popolana figure più chiesa contemplanti, evo aspirazioni più In è non raccogliere a verso democratico. i che del sdegno su alle piazze e uccidersi voi voi pure, ardite alla stiana cri- Nel Savonarola. libertà le le opposizione medio cristianesimo vedete della di tro con- dilagava ogni parte incidenza della di vampa d" Chiesa, la cattolico dogma Girolamo in il chiudere caso, gli ultimi il e la sentivano scrittori il movimento capo chiaramente purificando raffermare, cotal un più tanto quegli quanto necessità maturando più sempre va ()9 SATANICHE. POLEMICHE chismo mona- la ruzione cor- solitudine plebi terne fra- fra le armi i frati pa- POLEMICHE 70 ceri, in lui scienza lui la lui in italiano anche lacopone che nelParte che novelliere formola- Rinnovamento Quel che era avanzato le ebrietà nella mistiche del reverenza umano come resto, debita attestando col è misero. fra del Consiglio nobilita suo la egli (perché Rivocare narola Savo- fra riosamen depose glo- religiose, cui la troppo civile ei lo del sangue mistica, novatore egli a sempre in Era Chiesa. martire come Dante Sacchetti intendimento instituzione nella naldo Ar- pronunziò chiostro, del in cosi nel coli se- tica, poli- in italiana mente di nella come come della da cosi il Savonarola profano, cherie fantasti- andavasi letterato, religioso in quel pensiero stesso antica Petrarca le scienza è lo di Tommaso, Arnaldo, e di E nella alT maniaco lacopone tardi. nel e di religione alla repubblicano ghibellino Todi. pensiero quel civile e fantasie le da intorno svolgendo di teologica repubblicanismo il finalmente di SATANICHE. de: granla salva il genere sua no il medio fede, remo?) '1 di- evo 72 POLEMICHR che gano, la riforma altri ad e le tra SATANICHE. de"' suoi ridde il pietosamente Machiavelli! E veniamo Zendrini, con accenna, conferirono il Baudelaire. io,citando toi, Dieu O ridere sor- Nicolò di che che nel da le plus traili par la sort da io volere et et pitie de che Carte di le in plus citai come alcuno; trei po- conosceva umile tanto avversari tavola. Ecco Baudelaire. beau de non quali che gli Carlo prive ma non né sono Satan savant Satan, prends non i fine il Satana 1863 parola. de le in e sig. cassi dimenti- Satana, lo riconosco non dice rispondere in fine superbo su che Il gli autori mio Potrei io Litanies O del Ma credano delle viso di dire com' lirica rispondere mi piazza imitazioni. modo all'idea creazione mie quel troppi, e tanto pallido alle il Baudelaire. anche della canto vedeva, non » ora dice, cristiani; piagnoni frate,in qualche povero né sinceramente popoli più servata ri- religiosaera puramente des Anges, louanges, longue misere! Texil, de Prince Et qui, vaincu, toujours qui sais qui, mème Toi Enseignes O angoisses humaines, des toi qui Engendras O Toi O Toi la 1' le Mort, Espérance, fais au tout vieille et Satan, prends pitiede qui sais Dieu en les Satan, prends pitiede Carducci. rcgard autour ma quels coins Jaloux cacha amante, charmante!, longue misere ma peuple forte folle une — proscritce un Paradis, longue misere! ma ta misere! parias maudits, du goùt Satan, prends pitiede qui longue lépreux, aux l'amour de Qui damne O riia Satan, prends pitie de O Le aux par longue misere! ma Satan, prends pitie de O plus fort, grand roi des chosessouterraincs, tout, familier Guérisseur fait tort, a redresse te prends pitiede Satan, Toi a l'cn qui O O 7*3 SATANICHE. POLEMICHE calme d'un et ! haut échafaud, longue misere! des terres envieuses pierres précieuses, ma longue misere ! io POLEMICHE 74 Tei dont r Oli dort enseveli O E di che Satan, legga oeiì col connaìt le vuole litanie^ queste fare clair preuds chi SATANICHE*- mio les dcs peupìe pitie nei e inno. de ma Fiori giudichi profonds arsenaux- métaux, longue del misere 1 male il quanto resto abbiano Jinito i nella l di 3o di stampare MDCCCLXXXI dicembre tipografa di Modena in Nicola Za nichel/i V EDITORE ADEMPIUTI I DOVERI ESERCITERÀ DALLE I DIRITTI SANCITI LEGGI EDITORE L' N volumetto questo i versi Garibaldi sono le e Carducci Giosuè ha colti rac- che prose scritto titoland indalle inspirato o gesta. sue L' raccolti li ha Editore il spera che il accoglienza di dal pubblico r diversi grande da illustre reso poeta degli ^Eroi. Nicola tone avu- tilmente gen- Egli benevola italiano, omaggio un che rivederli. avrà volumetto esso tempi dopo dall'autore, permesso acconsentiva più LEGGE CHI A Zanichelli. presentand rapin al GIUSEPPE GARIBALDI JL e Alte di là Roma sorgendo Plaudian ombre A te de' Vegga Né le là primo animi a i il mondo virtù romane e a tuo nome del che ventura te la sicura saldi nostre spezzar gaudi Garibaldi. o il nemico sovra del pur fra mille, mura baldi e gioia; amorosi Abbracciar Vola è i cento con Corri, Deci, e l'impeto oscura l'eterne petti,giovanili Percuoter tu notte per de* Curzi Sfrenar Morte la ne spaldi i fumanti su pugnante L' Or GARIBALDI GIUSEPPE A estinto. ritorte armato e periglio, o mai anco non son cinto. forte: fosti morte. vinto, SICILIA O seduti A che Solo lasciò La catena silenzio l'ali Franto ne Pur La Ne Pria r ozio li inquieto fame Vergognando il le forze barbarie le insidie ordì. ripara, turbine, artiglila la giace, adamante saldo avvoltoio dal non sanguinante de' secoli il turpe Come tiranni e man in che pace? '1 campo su la la e lite lini: la da scanni, servi il nemico Né Nel aulici fra morte Ma lUVOLUZIONE. mentite patti è pace Quando E gli ne i LA E al prepara ed il voi pericolo speme gli spiritiqumdi covo, ; novo rintegra, rallegra, occupa il suol 5ICILIA Or via! su sol Tien E l'Italia Fra Fin al Che Sciagurato la Ceda chi a la innanzi Amazzoni Presto in armi a plebe s'avventa non son; retiche pace in armi Come Carducci. confini la Brenta, vette, splenda l'asta mano Presto Boemia di e l' Istro di', verdi voi su Chi de al passo Fino interpon; e Mincio di il cavallo Dove il terrore l'Italia e signore glebe d'Austria che Si disseta E l'itale de regi custodi de' il truce che Fin una RIVOLUZIONE. LA E latina: promette, spada non ! 1' antica l'eterno ardenti le cento ha! rapina diritto! al conflitto, città! 2 lo SICILIA O E inerme r de risorto Bello il sangue Tua ducale Non forbirlo, Odi, a vespro corron il nobile il sasso ossa, paura popol ruggì: riscossa terza sfida, e t'affretta; la t' aspetta, morte che de' o di'. ancor rosseggia Pittamuli, Dietro la a lor al novissimo Ch'è Sotto la il tuo uitima drappel Scalzi le bianche sferzò Milano, Citta RIVOLUZIONE. pingue pianura de i destrieri O LA tua pur Quando 11 la Milan, Crebbe E su Liguri donna; sonò! Carbone, Balilla Prè segno che gonna sfavilla ! e Palermo da la da Porteria, dtl i mille Uoria, cacciò. Dove I de guerrier Volan più furor Spingi il Senti O in tuo Ma Su le Ed i Da le pur torvi i tuoi leoni ! squillar1 l'aure viragine forte, sonanti, le incudi in arnesi di il domato ferro i tuoi rammenta soglie, i tuoi petti materni spade stola tenzoni! sacre per su pur Stringi Del cenno danzar? a levitica di caccia Mella del Batti le roventi a' metalli fren de possenti, Montagnola? tua fanciulle come Non Al la incontro che Quei i Bologna, o sono, RIVOLUZIONE^ LA E SICILIA e morte rigor; pargoli vecchi scannati frugati l'irriso infranti dolor. SICILIA O Firenze, Dorme O ne' su' monti Volto Gli occhi Da le Che Sorge le azzurre Su la la sue il Germano de abbarbaglia fulgor. l'ispide progenie .o battaglia pianura, trista il di mura forti ! legione de' morti Qui la muta Qui vi chiama, ed : tremò; e luci coorti cinta correte, piano memore d'irrompente da ancor D'incalzanti A al vegliate, clamor un di madri riscosso avvalla torri sole lungo ed padri attestò? cadendo Mincio al de' l'ultimo gemito un prole templi ove Decio Odo RIVOLUZIONE. LA libera tua tutta 11 tuo E E il conscio furor. SICILIA Chi è costui In fra Bello Il i Ei Come Ei li Ei percuote città di la terra raccogli, Madre disserra raguna: piede la terra, germoglia guerrier. 1... il capo, Leva pugnar. Italia un : folgorate nube, sdegni che dièr cento congiurate re mine Garibaldi Tu i e d' fuoco, procelloso a' suoi e tuono del e compar? si noma, le ardenti Su E ciel nel si noma, ferro del migliaia da Le glorioso cavalca Orione sereno Ei che lampi come RIVOLUZIONE. LA E Roma, l'erma Venezia o o da de lo dolente: l' itala scettro laguna gente e l'imper. loco SICILIA 14 E Su, da' monti Dove geme Dove suona RIVOLUZIONE. la Carpazi a la Bosnia Da LA la Vistola di schiava, piantiil Balcan ! Scoppin l'ire de l'alme segrete! sorgete, sorget^e! vi date la man! Ne la pugna Da li scogliche frangon Da le rupi ove O fratellidi Contro Marco Che covo, Grecia,al Pireo! l'Asia l'ombra prence 1'Egeo, han l'aquile Temistocle Serbo, attendi! Grande sublime nel vampo Su, d'amore Genti oppresse, cime, le tessale a Orava, su '1 è qui. pian di Cossovo di Lazaro s'alza; da l'antro fuor balza, il pezzato destriero annitrì. IJ ASPROMONTE. DOPO III. ASPROMONTE DOPO -Tugi ;gono, ahi anni! Gl'irrevocabili E schiavi sempre Sempre insultar il Ovunque Pur Carducci. tiranni, e l'animo invio, intorno d'odio fremere, guardo Interrogando Odomi fuggon rapidi ; ed il canto armasi mio. DOPO ASPROMONTE. Sperai, sperai, che, de Tempo Io libero A liete Potrei Su fra' accolto, alato de' le vie per le cene civica a Atene: gli aerei Fremean canto, Rosea del Ridea da fato. Armodio tornata Egualitade popoli del salutando Solea unanimi l'inno con Incoronar Al liberi, mense ascens'ion Tal vòlto, ne' voti Seguir L' l'ire il ferreo e Salamina sole la portici occiduo marina: rad'iavagli, fronte de' tiranni. Minaccia Oh nel ancor Convien gli anni fior de he\ nel La Trasibulo, udia Pensoso E le L'antico il ancora obbrobrio nuovo ci addolora. Ci fiede O libertà, sollecita E velo bel da Dove padri te Trasibul in di nostra, inostra. gì'inni Ratazzi geme e martiri di nuovi TI tuo Non e de' Sangue ascondere mirto spade: e Speme IQ ASPROMONTE. DOPO movono impera ceppi il vindice Caprera. ASPROMONTE. DOPO de r eroe, Oh Ferito al del povero muto career Portate, o venti italici, Il mio primiersaluto. Evviva Ribelle ! magnanimo te, a fronte la tua a sacri lauri crebbero Più Le selve Spada Ei Chi (o improvvido, nome ti fu lorica,) ardisti solo Contro Aspromonte. il tuo non Tu d' insorgere 1' Europa vinse te? antica. Deh, cessino I vanti disonesti: Te E vinse nel amor cader di patria, vincesti. ^^ ASPROMONTE. DOPO Evviva a Ribelle e 11 culto Con Io a al di' bevo A i Si a Roma libertà 1' Al Dee la falsa i fausto Giuda, vindice cattedra di Piero. al di' che masnadier di tremante r ! pensiero umano bevo cuore ignobili che successor Pallor il schiuda Tigellini a Spezzi Io posteri, che a' Seiani Non Del de' te d' Italia è te ! precursore L'eterna De magnanimo te, oscena di tingere Francia e luteo guancia. DOPO Ferma, Pesti O docile mal cui 1 S'inginocchiò Capete Sacro è costui: Co M La libertà: dito Da E e i Caino. de le fosse la Lo insegua; feral vittime di urlar un De la Senna putride Caienna e, spettri lividi gli spioventi crini, Con — divino risparmisi gorghi da segnavalo suo L'Imperiai Viva; Cesare divieto, regnar a scure in che pugnai, o al ASPROMONTE. Sii Mameli maledetto e Morosini. — gridingli ASPROMONTE. DOPO 24 Arridi! Che Io i nostri veder te a raggio terra In pezzi, Sole : nel dee, inique spade! o la perpetua si chiuderanno Ombra Quest'occhi, in dee, L' età Di Su e il vostro imperio ricercheranno. van O regnino libertadel e ne vivano l' infule! e mondo Giustizia ei beati. tuo i serti A nati son t' accomando Del O parvoli ma, quando compiansi vaticinate, vostra r avel gloria mio un alito mandate. Io '1 sentirò: A Del le e Or distruggiam. Lo strato pochi nei e Arridi Solcati su o De '1 forti, a profondi di dèi Odio Pur è a' vive ceneri vate, vostro Che Carducci. superstite i fati è amor; Esulteran O 25 ASPROMONTE. DOPO dive. i secoli pensiero : 1' opera, è il vero. Prometeo, figlituoi: ancor l' avvenir dal siam fulmine, noi. PfeR ^7 CORAZ^INl. EDUABDO IV. JL^unque d' Tu O di CORAZZINI EDUARDO PER il riso signore, Ferney Tu Messaggeri di la nera Ginevra, inviaste, onde Abbatté E atroce e, e santo, cittadino il pianto gioioso poi Parigi Bastiglia e Scettro destino servii nel Europa di il radioso san Luigi : 28 tra'l ferro Dunque, piedi scalzi il mondo spazzare Perché, su sé a innanzi Come fior la via di sangue Smarriti E ad mutata L' Là ne i colli Dal Storia, tu in fronte venti, legioni, le tue passar piano, repubblica altera, O E a' al accenti, vittoria la e fuoco, fieri in le bandiere E Vide '1 e Cantando Co' CORAZZINI. EDUARDO PER un' i de sabini, pie de distendessi Masnadiera e troni. bufera; e di tenèbre figlituoi upupa aquila altari funebre gli eroi. esercitati l'immortale i neri aguati, papale, al monte. E, lui CORAZZINI. EDUARDO PER Francia, Tu E spegnessi noi le madri a Di lor vita te di pianto per le spose. a di e Macchiassimo Noi al cresciuti Noi Ahi lasso! che non ti al '1 tuo il silenzio De' splendore. monti tempo valloni or Francia? l'aprico a amico, sereno. io ti seguia; fucil ad o ameno dolce mio l'alpestre cammino Colpi guancia. chiostro rivedrò, E rossore t'amammo, nel e Come Per libero de' tuoi ma Aer Più la tuo annose il desio figliuolied i Iddio, mentisce che servendo di ad certi or deserti. feria Per 3Ò L' Roma alta CORAZZINl. EDUARDO io Famoso E il te a de Fuor Or raspa la su E Squallidi or in vece nel che doveva condurrà l'erba l'aprile ma ciel natio gentile una al ; la luna. tuo desio, l'allegra schiera gli augelli in amore crescendo ch'alta andrà Dal giovenil tuo bruna recente, i monti: son De Su fossa verso, impaziente macchia piagnesi a Ghirlanda E la tua Roseo Tornerà, il usciva accennando fiume piume mezzo a al ; le cadenti a Rompeva O riva I' universo a latrando can in cantava core. e nera 32 Ella che EDUARDO tien del nostro ara del L' Per cui Dante E Austera e Ed gli e Mèsse, lieti questo Ridea Per lei lasciava Per (ascolta, l'Apcnnin paschi feroce, queto il lei figlio. O : braccia, le o greggia schiavi, ascolta), di cui predon scritto: ciglio tendea predone Turpe Petrarca, faccia. materna gli diceva ei, questo Di il ha lagrimoso riguardava, Questo dritto; fremè la ne 1' arca, patto il Machiavelli pia E AZZINI. nostro geme, Con Lo COR PER suo corse a folta e cui un nel core desire. solingo a verdeggia amore, morire. Ed or ne' forza, e la co chiama E r co Parla, là nel i caduti e De i martiri Nemesi al di lui, del Del Le madri Del E con le man suo Cesare '1 monte ferreo registro orrore, sinistro, ne' accusano viver tardo pianti i fati gli addormian Compongono Carducci. su algente imperatore. bieco che fronte a muto con intanto vendetta gran ardente giugno decembre nel la riconforti, r alta Roma Guarda Parla sé ristretta Dio a 33 i morti il mondo i caduti De de gente Che Or fra luoghi, ove E Per CORAZZINI. EDUARDO PER gli occhi lattanti a' nati. 5 PER 34 In di vece CORAZZINI. EDUARDO ghirlandele fanciulle i neri Vestonsi le vite Mancan le a culle... aspettanti i tiranni ! Maledetti Ma io per panni, tórrommi man questa madre Vedova, questa Vedova; fra e, dove sue sposa ladre turbe Quel prete empio riposa, d'armi E sogna Pare E su 'I capo me selvaggioagguato frema e rugga, perché non fugga, n'andrò, là sorgerò,per vie A Come che un glipenzola inchiodato Gesù Là ad e una tutt' altri scerete, larva del supremo Lento, e dirògli — die O prete. Di Godi. nel Trionfa vecchio le tremule Un Quando al adultera ti Su le sia L' Tu '1 a a vedi, e ed voi, con in — tuoi. mezzo '1 vela la tua : — Signore, 1* amatore. scintilla: Pianti Il — omicidio gaudio forte aurate gli sgherri d' acciaio canne Dio morte. volgi, donna Guardi ciel levate al di rantolo popol infame. le volte per Mormori, Come Piero, Osanna, — manda organo brame. prete palme Canta L' le tue e 35 impero splendido San tuo O Con il breve larga strage Empisti NI. CORAZZI EbUARDO PER a' ceri di sinceri pupilla. 36 China '1 su E d' Ahi, il è non italiche Nobile E una stilla Queste n' che donne e per le la sposa di Cristo. di pur donne Pieghe amaro; in anche sol lor la secreti madre bionde le chiome un decreti vecchio. de sciolte quel petto 1' orecchio te, feroce clic ! a' tuoi il cuor, per schietto. caro e dièro : fuma; sangue grige chiome E De ha pregaron Per Io, è queste Umile Prono; quel sangue ve Che calice tuo vene tristo viso il tuo mira, sangue, si consuma, che mister pio China Di CORAZZINI. EDUARDO PER or sotto vel 1' adre confonde ; Io, per PER EDUARDO Gesù che lo, Te eh' oro amò, ferro e Te Che gridi contro che Ed e da la a' fidi da Te Le creature ne Io che guerra; chiedi di clii pietà patria il bando tua re parole tuoi, ti vuole non piange l'amor la con vuoi; Ferocemente Te la terra. per sangue il sangue pianse, mendicando bronzo la a Soavi che Maria l'universa il lor sante, sanguina-nte; vai ne De Te le donne vecchio O compianse; gli uccisor a per che Maddalena CORAZZINI. vita scomunico, e prega, che liete lega. o prete; 38 PER Te EDUARDO pontefice CORAZZINI. fosco di Vate Io Vate ig gennaio j868. lutti e l'augusto de sacerdote mistero, del de l'avvenire. d' ire, vero, 3 NOVEMBRE italiani gP re turbe li ha le su in a de' testimonianza le compianti. anime le de' secoli voto sangue fia da l'adultero. Arnaldo e ceneri i de' gridò a' venti gettarono il dietro o l'eternità de vostro libera vano maledetti disse al abbraccioUi in uccisi e Dante e Roma Roma seicento fecesi il per rinnegati soglie contro è fiori traditi li han schiave ma morti li hanno il papa le né memoria la a i lacrime date non de MDCCCLVIII profeti popolo vestigi de' forti risalirà pontefice il baciò imperatore e campidoglio. Galileo parlava moriste ad i del vapori vostro la ma fiori la vostra questo e i monumenti Carducci. e le i de nera vaticano. martiri giustizia ma trionfante. sicura vuole nuvola lacrime non vendetta questo H su memoria prossima in sangue terribile non a prete un ragione raccoglie tonerà e discoverta inginocchiasse s' la 1' avvenire ne verità di reo figliuoli o savio niun perchè lampeggianti piaghe le e voi perpetuo italiani o istoria tutta conclamano tombe e la terra ed il cielo. 6 IN GIO. DI MORTE CAIROLI. VI. MORTE IN v^ GIOVANNI DI Villagloria,da La A te i Fabi, Parlan Tinto del proprio la madre, nel Caro quando ammirando ed de' tuoi e Giovanni, De Cremerà, i colli ammanta, luna vengono CAIROLI del settanta. fraterno ultimo seno italico almo fiore. sangue, amore le langue, 44 MORTE IN ornai II capo da l'atra Leva"i; Trema su GIO. DI d'un l'infinito ne Da Vede allegre in l'aure del mai, chioma il sol trionfo: in dolce non Roma, bandiere pian selvaggio, fondo immortale, Roma Al Non e glorioso: ondeggia luminosa Laggiù Apri, gran un raggio: un armi il duce mezzo La A sfilar sorriso. apresi; il fere l'avvenire Per E affilato volto ed L'aleggiar L'occhio avvolto morte improvviso ed '1 bianco CAIBOLI. eroe mai dardeggia su apri che ti consacrò un più nobil Roma. le porte muore: la cuore. morte, IN Del MORTE dal suo cor DI la Al divieto Su l'altro te in Roma Egli, le altri Giovan Il tuo Abiterà madri, E col suo : — la ecco, figliuoli: apri le porte Cairoii. i di silenzio co' Gracchi vigliacco, son aria mal' la vigilante a ombra Ciacco Io — immortale, A di scola: adagi dica Divora Apri, mito un tributaria e a è nome gran poi c'è seno fallito un parola, panche anima lato, E Per le straniero L' venda il tuo che Per CAIROLI. bordel Cetego Fruttando GIO. e co' forte novelli, antico Marcelli Enrico. morte 46 IN L' ali un MORTE di' spiegherà La libertà De giù r da la Alpi con lor Ne Come Sofocle Trofeo Ei toccherà le mai la nel di canzon Risonò la i gli Appennini, schiera a lunghi crini vate, divina, Salamina e santa ionia come radioso glorioso corde, Dirà Né da fronte già scoglio primavera. un la estremo donne e aulente sarà Campidoglio latina, te, fiorite a D' E ogni giù e 'I su terra Garzoni Verranno CAIROLI. regina : da allora Groppello, E GIO. DI de ; i fratelli gesta; a' di più questa. belli 4 8 MORTE IN" il Avvalla figlio de 11 viso Che O non madre, De' quattro o madre, benigna nel di sol i Sovra Ahi, ahi I de La Ahi, ahii gli carne d'Italia Del cuor perduti. di la t'avanza mondo. al viso que' gagliardi, giugno il vasto laghi lombardi. riso le stranier tutte tua gustare! tutte tuo speranza fecondo ecco, sereno traccia cara grembo quest'uno faccia muti, i di' de uscieno: valenti del la a '1 tuo Splendea Come lui in Oggi L'alma gli occhi e suoi in madre la rivegga Da Cinque CAIROLI. GTO. DT spade le contrade sanguinare ! Qual cor fu il tuo, O Di lui ti rinnovò Or su volar Suoi Rifulgon liete Le Carducci. a' gentile e altera. a la stende La dovevi prole a' tuoi penati di segni ti vedi sopra nuore Madre Ed siedi, liberatori. addur speme 1 figlituoi dei dolori, donna Come Cara il martiro taciturne i di estremi spiro, gli eroi, tutto le tombe Qui cinque de 49 l' estremo quando tutti i O CAIROLI. GIO. madre Di E DI MORTE IN patria; per e suonano case nera le avite Ma morte. e stanze d' augùri di danze de' Bonturi. nati, IN 50 ivi Corre fiotti a L' De barcollanti il CAIROLI. GIO. vino, orgia le adultere La I DI MORTE in ignude libidine le su membra esulta. in amori, insulta fami le a sembra; sangue e feconde mal Scosse, d'obliqua prole Seminan tutte Ed E e s'accoppian i viva urla la a cui r onta De de in intorno l' Italia. 1' la ria gavazz Oh maledetta patria oggi i secoli piazza, ebra anche: Sii tu, mia Su il sole. vigliaccheria, cani come Ciurma E sponde. serve oltraggiano il tradimento Si Ivi queste e la s' abbica antica, vendetta ! : IN pianta La di Ma I muli tuoi: Per Oh, DI MORTE GIO. virtù qui la Solingo vate, lo Accoglietemi, in novella La 14 febbraio iSjo. l' ira de 1' su udite, io o la de forti, de' morti urne vo' spezzar i l'ira? padre Esercito Triste odora letame.- vai Dante ancora, strame viola divenir risvegliar che Di cresce farsene per qui CAIROLI. lira. gli eroi gentile: recherò nostra fra patria è voi: vile. oblìi. ED FESTE 53 VII. LJrlate,saltate, la Rompete Da ville e Plaudite a Su, vergini e Spogliate Coprite Le di menate gazzarra, sbarra i felici spose, del — borghi, da oblìi ED FESTE da — valli di l' Italia di e oggi bramose, lauri dover; muto pendici, e di ier. baccanti, e di fior, serti, di sguardi fiammanti glorie in parata de i nostri signor. FESTE 54 Deh cavalca come baldi De' O di sole lanceri luglio, Risuonan E il pe Caprera, il Mentana, vino, trema Lo di la nervi, nel a stelo la riarso nota sangue luna con d' Aventin. severa riparla — con te, mercé. ti chiede — la luce, la latin, 1' orgia romana, de sdegnosa, tu. timballi e sacro musa, Nei Qui del Mia Deserta Là di tromba d'un e '1 fòro su de' voti E, sola latini cavalli e sola o 1 lusinghi anche — 'I clivo i silenzi virtù vostra i marmi fanti superbo canto Insulta Ahi la — tra flutti di mobili fieri gli omeri su gli aurei spallini A E oblìi. ED un che freme, risveglian l'ardor; l'aura povero che geme fior. ANNO UN 57 DOPO Vili. UN 2 AL ANNO eventi latini Il anno. di che tutto vorte, la il popolo, piantato in terra e lacrimoso Pacceso a te, Carducci. il fusto e sguardo la di armato saliva lunga la della ai ci dai nostri lor gente, in lancia, collina a Ma- la quelcapo sacra, e, lancia, alzava chioma al simulacro gridava, che lici fe- incombente producesse terra sacerdote, tutto viso di al dio consacrare la solenne costumanza era la inaspettatamente rimosso avesser I minacciasse sventura patria o padri 187 GENNAIO I UANDO sventura, DOPO del il sventolante dio: nell'orror — ria Glodella 8 58 vittoria,che morte il tutto questo consacro tieni lungi io distendo Ecco: servaggio. Tuo te. tutta e paese, a il cari, o sono nella e gregge nati tutti i delle in uomo insieme in per uno, e che le dato un non i e netti gioviNei — frutti, capi in delle si lungo del troppo, pur pira: te fanciulle prime. all'età dell'armi non cavalli, a e e agnelle quella primavera, giunte e più anche, gran pagne cam- giovenco, gioventù ed una fanciulle delle l'agnello saranno, armi sementa focolare: ma, mèssi giovinetti a quella un di dell'armento, migliori, le e tuoi ghirlanda splendore dell' : giovenchi antichissimi, tempi arsi che iddio, e prima nello i più caprette, o animoso il cavallo verzieri: tuo su primavera dalla formoso il case braccia il fiorire sul crescerà all'aratro freni dei e nostre le che tuo arderanno capretto ai selve delle dalle questa quello spunterà verdeggiante, e 187I. GENNAIO 21 AL erano tempi nozze vano abbracciaaddio ai UN alle padri antichi, tiurni della sereni di gioventù, altre E la volta voi Ma voi addio caro voi celato: sul limitar sguardo vi piante. autunnale e di ove granito nelle avanti la E dissuasioni è mente, si dire né l'amore: delil tristo il nella fuggir fermarvi men l'ultimo lungo v' incalzava gendarme fra il avanti su per avanti sentiero, noncuranza ventù gio- o Vosgi. avanti gli amari la a bisognava avanti! viscere, avanti fra care cer- compagnia dar a tormenta, non a Ciò voi, men potevate all' Italia,perocché alle fame in genitori, e patria di dei né della e loro. torna parlo o potevate non terre, per mi sacra partivate ai ai sacra. dell'esercito non ed confidenti altre combatter penso non colli ai avviavano, cercare a primavera italiana di native, primavera ogni qual e case da guerre chiamava DOPO si patria, 59 ANNO notte compatimenti e gelo rocce con e nel la lore, do- le prudenti lo scherno, e Co AL la con in straniero ove ! voi Avanti vedete illumina Ed nella e Roma, la spada e il ferito di carrozza per cade suo ella la ora air la va? il peso sotto orgoglio, della egli espediente cotesta sua tana, Mensinganni di di- Perché Francia? delle della egli, e vana e non del dente imprevi- sua all'Europa, in colpe, sue corruttela? superba gioni le- combattere a La di piena disinganno? Francia? V invitto il sorpreso va le finalmente torna vecchiezza sua che fitto delle nel Roma egli, Egli, disfrenò il cavallo Aspromonte, ingeneroso Italia,che che degli anni, sotto e volte nuovo insolenza, torna va esporre un forze che ora all'Italia,perché a duce delTidea perché e tante francesi, ad fratello. il vecchio alpi la fiamma e va delle pienezza animo il cercavate le molte trovar fronte. la egli, dove di mura di cuore su glorioso accennarvi, gP 187I. GENNAIO persuasione lo volte 21 e E non massime gente sia ANNO UN air ridotta di alla i i più; gridar urlavano democratici mancavano dicevano su facessero essi odii le nazionali dei tempi bare le dei loro instillati di voce dagli storici appassionati, di e Io i Prussiani in altri i tristi e tori dagli scrit- sventura, fermentavano rochita ar- né Paris; che e l'imperat al- Berlin quali piaceva, morti, o tici poli- po' un Nach vendette; servitù i dalle giorni prima à ai cesso, suc- prosternazioni squarciagola a ora alcuni e scuotendosi la con il vestiti avea diplomatici delle polvere francese, del gli governativi, e la i e e foggia degli alla avanti anni ben borghesia la forza bimbi foggia degli zuavi; officiosi la e sempre suoi pochi ginocchia capitolazioni per delle ammira che con^.e per Rouher. vestiva ulani Sédan Vada d'imporre? parlavano pensante, d'impedire nuocere, l'obbrobrio e il jamais Cosi di impotenza d'immischiarsi, Mentana, DOPO memente subli- più che 62 freddi mai politica. E il che padrone al mossero grafia di dio la colpa Francia, si la italiana tuncoli e di gesuiti e de' cessati che la il nel Del giornalismo della nella governi, capaci ingratitudine di e la nazione; aiuto delle dimostrare fermare con- vecchia. dei polizie in forma vigliaccheria sono quella alla i nepo- nell'aceto salamoia a e mancano non versare ri- diplomazia alla resto la di affermare rinforzati Machiavello che caso portando di Savoia, più ^^nto volontà repubblica. conservati di Casa era risico italiana monarchia, La 1859; Sédan, dopo romana cente re- sventura gioventù la e volta sulla correva al la su tradizioni questa che schiavo lo esulta di comportavano come di Francia. istoriche dimenticare più teoriche teme. poteva tanto quale soccorso le seguendo si parte Garibaldi Giuseppe Ma divenire a atterrata, servitù di del maggior la Francia la con atroci, fino e iSjt. GENNAIO 21 AL Ma gnanimità ma- la de- 64 Francia la con che guerra impero incendii ministro suo la volere non dicevano di sua sol Sédan, a la guerra; essi, tuttavia Parigi, contro largava al- ma esterminii culla della mosse al di e rivoluzione ? Garibaldi Giuseppe compie Ariosto del e è Ed ha Livio di di piccoli avvenimenti, non aquilino. Egli stato: il turba non per la ha i destini delle l' del- le nazioni. ha di passione fatti dei freddo e dei singoli occhio piccole gherminelle triviali serena la rancore giorno. Egli sapienza lui a il dolce voi, mozzorecchi giorno eroi degli Tasso. uomo staccati, slancio lui in cavalleresco: lo si fondo, di romana sua, sentimento nel uomo di soccorso , L' anima Francia. di il e re V ala sempre verso europea e il ristava più 1' di portata, non 187I, GENNAIO quale giurato avevano P 21 AL politica della la chi penetrazione vede Oggigiorno per del cura, si- entro i sofisti della ANNO UN scienza lascia da di strapazzo, dell'acciaio della storia Francia per in anche del come civiltà latina. morale ideale per Rinascimento, che a ha fatto profitto di vuoisi dotto che ha l'8g, non nessun e fu scoperto deve altro potente; già primo, della Carducci. civiltà genti genti latine, sorelle di prodotto sopraffatta:eli' è nessuno come ha latina, che delle la confederazione fatto un alla tono met- trovato un tradizioni,nelle nelle lingua, tuzioni,nell'arte, è civiltà fosse delle ora, della democrazia, se No: baglio bar- filosofia nuova confederazione la latine,la nella la e si sofisti, benemerenze le negare burla, Bonaparte, e una la libertà verso cotesti dell'oro, e almanaccano mentre che scienza quella cortigiana imbellettata, dal attrarre, dico, 65 DOPO natura: il nuovo popolo, deve elemento vita mondiale. della Noi la no, i Comuni essere non insti- il e mondo, sequestrata sia quanto da essere necessario, civiltà ropea, eu- ammiriamo o 66 21 AL il popolo tedesco; il giorno vaticinato vecchio dio Thor martello di ferro le chiese che oh e intanto principe di altri certe dell'impero la e i era dopo e alla pensata una il so non 1815, Lorena. anche Noi del Noi glielmo Gu- ratori impe- con possiamo erudizione ultimamente paesi fiamminghi, Ma — di e frido! Sigfrido, Sig- come bonomia d'importuna che di modestia alla su ropa: Eu- drago. fidanza. germanico, e nipoti principi a trovati Lombardia d'Italia: Con geografiche carte Olanda alla forza vecchia giorno fidarsi e gigantesco tutta i il quando della un facciamo come di cuore gran suo l'abominevole imperatore. ritenere col meneranno Bismark non di poeta, picchierà diverrai tu lasciamo noi suo risorgerà ucciderai e dal colpi Si, — aspettiamo e torri, carceri le e 1S7I GENNAIO impresse la comprendono che comprendono quanta altra d'importuna la pretesa possiamo, se parte zione, erudisazia all'Al- vuoisi, UN riguardar cui da non di superba, che filosofici, i novelli Sadowa e scuola può contentarsi la e di senza cui le tende forse razza latina ritemprarsi. la Francia, storico nazioni. l'officio officio Ora suo la E ha ha è di di se non per può con di non tone), mon- ritemprarsi, e da non non gare; dila- raccogliersi la senza servire Francia storico a 1' anima bisogno può: dopo sopraffatto raccogliersi non tato. pun- germanico d'esser chi spesso dell'elmo e sopraffare. E, non Meno gli ammiratori cuore naturalmente a se d'assiomi di là dal e qua 1' elemento sopraffatta (che esser di storica Sédan intende forma in lor è che Il fatto desco, te- siose, preten- d'amicizia, più strenne jdella profezie sotto vorrebbero non scrittore lo certe giornali come gusto, senza orgogliosi, cert'aria minacce certe che libero ammonimenti protezione c'inviano pedanteria va sempre certi di saggi come 67 DOPO ANNO Francia, il vincolo fra riprendere altra forma 68 AL politica. Su anni nel una dell' edilìzio e dovuta su fuga; lo sailles sur la d'onde Tuilleries, dove Giuseppe tare, mili- vittorioso caduto tre dico, qual voi sconquassata; potrà reggersi avrà uomo quel s'aggirano coraggio trono? P antico le su il E trono? cotesto via è leggendario trono sovra o borghese vettura portaron e l'impero ombrello suo sedere a metterete Luigi due i rottami sotto monarchia una pesciaiole di Parigi? di cadde cristiana, é ove col quella terra, dove e nell'abdicazione, nella capitolazione, scappare provarsi nazionali splendidamente più? quale sciagurato di settecento legittima proseguita l'altra l'Europa il braccio sotto monarchia re più sempre nella ia costituzionale; ove ricordi volte, la sangue, l'impero che terra, dove settantadue per 187I. GENNAIO quella settantasette volte, P 21 nere senza a monarca macerie testa già Var- le delle glispettri di Antonietta? Garibaldi, e la gioventù italiana ANNO UN che lo sentivano segui, La cotesto. Francia sterminata è ma Più Anteo, ha fazioni, a solo il dominio in coronato aggiungeva Parigi; alla aspirare alla E che di Leipzig cosa e volta per innovata, la ha fatto anni di ella di eguale tale. vi- cimoquinto, de- ziata straniero, stra- vide il anni di Italia, il ella zione, na- novello secolo nel nuovi catastrofe sorella tutto ridotto inglese re poi stati,ella dopo ella ceva fa- poteva re suo germanico. dell'impero adunque ottanta pochi e d' corona non Bourges, sere es- gran nazionale re monarchia spedizione la questa di il la la terra, dallo vide tutto doveva sopra forte: più smembrata dalle e toccalo risorgerne per è non grande, ella né poteva Francia nazione volte presentivano e non la : 69 DOPO la battaglia Waterloo? risorgerà: Anche ma sata pas- rivoluzione, risorgerà nella famiglia delle relle so- latine. In quel giorno Giuseppe Garibaldi e la pri- 70 AL inarera e dei repubblica, straniera, teria viso le della porte poveri Voi Marte avete di agli inteso gridava Ludovico Uhland è siete la di semente un loro di in partite, apparecchiatevi, nume: a narsi suo- il giovani che quel dote sacer- Lavinio: piacere ubbidite. mondo: nuovo voi ; ?per sentivano che quel sul mandandosi, racco- vincer e nel loro andavano morire antichi la disinganno; e chiudeva casa voce una poesia nella di « core in traccia troppo, pur gloriosi fratelli,essi e in che che e verso di dolore sua lasciateci Poveri camminavano straniero allo quando latina essi, raminghi frutti i come razza liberi. raccogliere, per soltanto presente, della popoli gloriosi fratelli! quando della salutati saranno rinnovamento del federazione della 187I. GENNAIO italiana sacra precursori 21 del Voi questa 'm è la primavera Tale era eh' sacra il certamente Imbriani, amico ei e vuole. pensier fratello nostro, » tuo, o gio Gior- ricordanza IL PER 73 ANNUALE QUINTO IX. PER DELLA IL BATTAGLIA V-^cnigni anno, L' Di de ora MENTANA che lugubre su' memori volando I colli E allor DI la sconfitta Mentana Colli Carducci. ANNl'ALE QUINTO va, e fieramente i pian trasalgono, dritta Su i nomentani La morta schiera tumoli sta. io 74 Non nefandi son Cui dal roseo le Per Pie le a che Or — vel un : ridono chiome le avvolgonsi ciel. madri gemono gl'insonni letti, Sovra Or ferite del nuvole Le crepuscolo virginee stelle, le Lievi belle, e intorno Ondeggia MENTANA, scheletri; forme alte Sono che 11 nostro Noi I DI BATTAGLIA DELLA bianchi le spose sognano spento amor, rileviam dal petti. infranti Per salutarti, Per rivederti o Tartaro Italia, ancor. PER Qual Gittava il cavaliere 11 verde De la Di donna sua al fato chi moria Ma Ciò i sorrisi i morti che Ma Del Voliamo Italia, tuoi; obliano non più in vita Roma nome Voliam te. dolce altri, o Doni l'anima immemore per . Ad pie, nero; vivi pur al gittammo te Ridenti tu serico manto Per E tramite l'incerto ne 75 ANNUALE QUINTO IL è suo '1 su a amar; nostra, siam i vindici noi; Campidoglio, trionfar. — 76 DELLA BATTAGLIA Va come La morta E al fosca E Ne le luce e veglie auree 1' a rimormora il tuon Quirinal. r le Dicon Poi Sarà di venga quel Gracco nitide viltà, Se — d' industria, pance inclita Finiam d' città la Trasser tacciono armonia, i cavalier Che fremito petti assai; l'alto Ma E nuvola j;)assarc un suo sordo Su MENTANA. compagnia, Gl'itali La DI empire anche che il tempo il il sarà. brontola, sacco diluvio; — 77 GARIBALDI. GIUSEPPE A X. GARIBALDI GIUSEPPE A Il MDCCCLXXX NOVEMBRE in dittatore, solo, d' avanti schiera la cavalcava: terra cavallo suo nel guazzar passi de' in freddi la cadenza, ne e pesta dietro ed tacito il cielo e fango: petti eroici lugubre ravvolto squallidi,plumbei, Del la a i intorno. udivasi s'udivano sospiri la notte. 78 Ma da le zolle ma da i di un era splendea Roma correa 1' per triste dal hai, Garibaldi, su Pietro o d' in Aspromonte e di in de Pietro e i secoli Cesare: iMentana il posto ribelle Palermo a fondo, peana. superbo narra Capitolio in l'onta Cesare di Mentana vieni suonavano: un aere tu O parevano, olimpica amplesso e vostri. cuor in Mentana Surse — i ch'inni voci sorgeano brano, povero ch'astri fiamme saliano roridi, sangue italiche, de madri livide, strage cespugli di dovunque o GARIBALDI. GIUSEPPE A Camillo. piede. splendido, vindice, Roma e — 8o GIUSEPPE A De è civile la storia quest'audacia che Gloria a de spira de l'Etna, il a' incontro Splende il riso mare del i marmi l'ideale. del su memori a' ed tuo soave ne' di cuor le fremito turbini leone tiranni. nel cuor ciel » torvo spira tuo l'alto a Nel barbari diffuso maggi ed ne padre. te, l'alpe Italia ligure, giusto s'irradia e d' tenace nel posa mira, e GARIBALDI. de i floridi tombe de gli cerulc eroi. XI. DISCORSO PER LA MORTE Carducci. DI G. GARIBALDI detto discorso, Questo di il nel giugno teatro iv fu di memoria raccolto manoscritte le note a e d' e alcuni su giornali. Brunetti, 83 DISCORSO UESTI vostri ripungono di versi comporre so di aver e a duro, più adulatori delle altri mi dinanzi quelli ho che colpisce sempre a dato del la agli occhi disposizioni che i vivi. è di questo Ma bene, un tanto io ho mente e Italia quasi un qui quasi dell'uomo in non pronto per quando a sero mi- cosi quando della il cadavere fra dicono me, cuore tenere sillabe patria e corpo adorato possa vuto rice- Io Generale. di prove delle ho sollecitazione del morte finora insieme mettere dolore la su di mi promessa stamane telegramma terzo un Anche signori, delia pentirmi a parlare. plausi, o che (e gli segno popolo all'arte) ma LA PER in Italia,come MORTE verseggiatori al della terno non di sono vi air che che sono là tra Non i funebri lumi Io dite, applauplauso vostro alle cose venerazione e vi prego. sate Pen- morte. immoto, sfatto, di- cereo, di stanza lamentiamo e rime tre non della nella e celebrità. applaudite, silenzi giace Piangiamo dirvi per i sacri il Generale che il cinato vi- nei cosi o assentimento piangiamo. disturbate Non della o del tribuni frasi tre anche quando vili che eroe lotto, mai giuochino altro non al quelli (Applausi). No, non forse disgrpzie mancano popolarità prego, sonasse nelle non che GARIBALDI. numeri tre nazione della G. le donne giuocano casi DI i fati prera. Ca- della patria. II. La rivelazione fanciullezza, la visione ideale di la gloria che epopea degli anni della appari nostra sono virili, alla stra no- gioventù, disparite * 85 DISCORSO e chiuse per è nostro chioma di sempre. La finita. Quella leone il e i sgomento di della alla conquista quella destra presso i nemici è in rossa che del col sul a — valor che sempre, e dalle a che '1 Milazzo chiusi e sul spenti dai la Santa del in dittatore e del Trentino con- voce gridò ! Avanti, figliuoli rocce eterno di Gibil- fiera Maria da paladino, vittoria quella Italia, d' monti gli occhi liano sici- abbatté d'un e pezzale ca- resse mare destini securo voce, gittando fredda pe fermarono Varese Avanti, avanti de' fucili ! a Palermo, l'Italia. La che che Sono Volturno e nuovi liberatore fissarono stituiron soave invitta dissoluzione. gli occhi dei che aureliane, mura Piemonte nave la con e inclita destra Quella morte. il timone immobile giace testa le sotto e romane ver vi- negli stranieri,lungo stupore lombardi laghi quella lo e testa d'arcangelo^ le vittorie pass'^,risvegliando lo bionda fulgore del migliore parte e — co'calci espu- S6 PER rispose gnate nei muta che a secoli. Mentana. E è di una quelle della dotate e di che scarsezza che mare umanità, alta le quali Milziade, Epaminonda, de' fatti dalla degli effetti dalle a parte vietano a fatali. La eroici la rezione cor- suade per- greci tirannie niere stra- Trasibulo, Pelopida; loro fu darle sa quei magnanimi patrie loro a piacimento com- riccamente in lui de' lineamenti a noi a e Egli e produzioni sue noi; coetaneo. complesse assomigliarlo a PAlpi su il sublime e avuto anime domestiche, Timoleone, il fato sotto sul nostre, cuore s'infranse risplende dipartita da averlo purità giace gloria sua nelle liberarono e si è più nostra gente più nobile né Garibaldi è voce nostro. la di più quel Aspromonte sono mare che quella — intanto potenza sua resta non in non il GARIBALDI. G. batte il sole che più La Non Giuseppe supremo. italiane DI Obbedisco, — disperò non non MOftTE LA o intero la ma non a, la spondenza ri- il para- PER Tale della nostra quelle storia riunì rasentano la di ai Superiore al rifacimento e di e per vecchia e può non : e, di uomo e vitale egli umano; genere già e di Livio quella di fu utile più riero guer'' senza furberie. da tutto su di anzi giusto che alla vittoria per e per liano ita- tura na- nazionalità una spezzata e del tutto Repubblicano senti con e essi conferissero ciò che e nisca fi- all'avanzamento libertà. riconstitulrsi dove s' insinui: storicamente imperando bene dove nazione, educazione, che Nella accettando promettessero vero vizi spavalderie, eroe partiti, pure della i e ostentazione senza di più che tutto vedete senza più moderni, mentono. o il Machiavelli avventura politico pose, i difetti non il qualità molteplici le dell'Ariosto, dove e sé esagerano vita è Garibaldi senza o sua parte cominci in gente, della GARIBALDI. degl' italiani glorioso popolarmente perché G. fu, Giuseppe qual forse DI MORTE LA un avendo da tempo solo tito par- in pugno DISCORSO le sorti patria,obbedì, della maggioranza. alla ribelle in che dite finire misurate Non onde rapito il fine voi su dei norme in popolo un nazione, ultimo, dà Mentana collò bar- o prigionia infertaglida nella egli, Non al dovere. lui la scesa tempi ordinari è rivoluzione il riconstituimento: salva Roma. dell'eroe, paziente combatte, vittorioso gioranza, mag- voi bestemmiereste. pedanti. Aspromonte sareste della quella 1860: dalle i movimenti verso resistere sarebbe del la quando al fine supremo, vista, richiamò opportuna sul morte dinanzi s'indugiò e Ma, partito,parve tornata tore, inizia- volenteroso E mento l'atteggia- ferita nella quelli l'onore stessi nella e pei quali sconfitta,esalta la dignità umana. Che se del ed i mari oppressi Carducci. a suo tutto cuore gran andasse per questo tutte a le aggiungete oltrepassando ricercare terre, onde e denza l'ar- come i mont riscaldare i Poloni gì gì e 12 gO Ungheresi o LA PER i Greci e lo invocavano se aggiungete di civiltà dei campi, e vita Bigione; a giusta, ogni causa lo ebbe nella e idea ed assertore voi che guerra sentite dei bene ieri in Parlamento quente elo- gli si pagnava accom- del cavaliere cietà so- tuguri operatore come e nella scienza, solitudine memoria, sua in degli uomini, nella e potente; la dicatore ven- liberazione, ogni pratico miglioramento il saluto avvenga aspettavano lo ebbe Mentana ogni tutt' intiera e io Francia e politica e nella GARIBALDI. i Serbi di e la per pace, ed che di e G. capitano di Roma in DI MORTE genere umano. III. anni Dieci all' Italia Mazzini, il con grande a pena gloriosa dal ritiro brevità: sventoli la da vita magnanima la Generale italiano corsi, sono Su di di che, Giuseppe Caprera la bandiera cata man- nava ordi- tomba del dei Mille. 9t sventolerà bandiera Quale e dimostrazioni delle già onde da furono tuttavia un la O O che Trento a sempre l'ombra del di ci che, se i o amici e O, per Mentana, che Egitto Trieste? ha non Bezzecca vorremo l'isolamento ben pagato i discendenti nepoti del Bigione damente, bal- di di Camillo bussola noi per placare Francia schiaffo Machiavelli, i portinai di seconda e sussurrare della lo di e zardo niz- rata delibe- mente con tutto di lutarono sa- na? Vien- del in a che soddisfazione a rinunziato vincitore del vinto e sono delle quelle l'urna su abbiamo, fermo, cuor botteghe d' Italia per meglio, guarentigia dell'Europa, siglia, di Mar- strade le tosto de' Reali anche Vorremo, e e più non partenza giurare, e per davere ca- forse nazionali i nostri morte a sul bandiere Le riadagiate nelle tolte,mentre ricercati P Italia gli assassinii contro pezzo città straniere? e dell'eroe? l'urna su oggi in Tunisi, e di Cesare siamo di Bismark gli ? LA PER 92 Coraggio, Avanti la e le insperate o di e di richiamano a voi vanità ma dire e quali nei di i e voi la sensuale certe troppo voi — il le idee leggerezza si sari gli avver- sacco! un certe celtica sètte idee, quante in e che tante di gran freddo mal popolo che almeno che e E' fanno noci a blicani, repub- le frasi aria non socialisti, rinnovano sogni fatto con in se sisti, progres- spaventare e vatrice conser- altezze ! E ambizioni, quattro sono manchino custodiscono le aver rag- ad spicciolati in forinole non se saliti sonante, Bengodi un voi E rimanerci minacciare le possono Né per v'intende, sono di per Sinistra, dei le dell'eroe. socialista la paure spiegate e morte ritenerlo! bizantismo s'infingono le le fare col quante Avanti per con di e soperchierie troppo non anarchica potere! sbirra con il letto intorno Destra, il guantare GARIBALDI. G. partiti,coraggio; o glorie vostre DI MORTE more, ru- — quelli nei loro scene si che sieri pennelle accoppia 93 DISCORSO libidinosamente alla in sarebbero le debolezza più distraessero ai che più quali nobili utilmente del bisogni avvertiti i mali plebe è, tanta nessuno e vita, della d'ingegno ai doveri popolo, se di e non cuore la patria verso seducessero non intelligentiper non e per pericolose, innocenti, se giovini servire e Italia,dove druidica; superstizione, inconscia e accademie, dal crudeltà torva vie delle o colpe la riuscita. sa IV. Ma che tutti e passeranno risalirà e questi, la con gloria noi, dalle creatore quali sono errori e orizzonte, Garibaldi nelle prove muoiono non ei l' Giuseppe condottiera gli eroi dite, sono si tergeranno, gloriosa di voi usciti mai o spirito riplasmate. che la stella memoria la e sarà supreme; per hanno lia d'Ita- le sempre ché per- nazioni col loro 94 PER Oh e di io vi dico il volta qua. loro e e guado i memoria tannia padri, Marco cavallo E i a poeti forse^ i ritornare per della la fantasia con risvegliano dalle e gloriose tombe pregano Avanti^ — re in giorno grotta e battere cantavano nel castello suo battendo l'ora straniero allo tedeschi tornata io,passato imbalsamano pescatori ancora, dalla e morto; riscossa! gli svolazzassero cascandogli credo ben affetti;e dicono e cacciare assonnato corvi alla di uscirà morti, soggettati aspettano che egli è ombre aspettarono, credono che defunti, e li loro alle GARIBALDI, che magni dei i Celti G. gran sognante e comandano Cosi del popoli i li rivestono avanti,, o i bene Sono irrequieta DI in verità stanno troppo una MORTE LA attorno sul di delle Artù. sul coste Cosi giorno in gli Turchi e del Slavi pezzato Tedeschi. Barbarossa finché pavimento il i finché sotterra, ristabilire liche gae- Craglievich grande e Bri- il brando non sacro vertisse l'avim- g6 LA PER fòro, nel lestre MORTE mescolatosi là nel e mare, P aulisce in la i tiranni Allora, e grande e a ed tempi a di coi sereno V serbarlo secoli innanzi le tre anni, gli orsi; e a il fiero furiose onde combattere si cibò di preti. midolle giava passeg- occhi aperti con dai salvarlo rapi volo a ligure rifugio per Ivi i altro un e inferno, divino che gli oppressi. cavalcare e grandi ed P tutto Italia,per nell'America il cielo quelli; eran liberazione, lo alla il verso splende amena fanciullo il trione, setten- specchia domestici e il mare, scopri tutti crebbe con e America, in e tristi Ma mentre il cielo tiranni si verde stranieri biondo fra più terra. genda leg- patria del fata paradiso signoreggiava quel cioè turchino e della sorridente cala alpe dio una con mare più turchino, antico un amore dove la canteranno e cosi. da in GARIBALDI. G. diranno garibaldina Egli nacque DI a lui giovinetto come le di ledre pu- tigrie leoni; e 97 passò e fra quei selvaggi li vinse abbattè i tempi ad eserciti,due i da e esercito intermezzi di non nel!' epopea di Troia e di delle vecchi di Veio, mura Carducci. sapete, tiene conto Cosi dieci di dei sintesi delle l'assedio anni. E dei i Roma. guarda o guerre Roma quello come la epopea a toria vit- della di gremite fanciulli mariti in non avvenire, Roma e eterna in vittoria, si fermò nella donne battagliedei padri vittoria di voi dell' trione, setten- la attorno e battagliediverse. Due schiamazzavano volò, tempi; era devano conten- patria: a Brenno epica, si storie mezzo, all'altro; e leggenda durerà due Teseo e richiamò. lo della nel venne nazionale di Italia il suolo presa Egli un delle repubbliche pieni popoli, quasi Germani; già La a sollevò furono Ercole, allora da Teseo, come tirannie. cresciuto Galli. forte e li persuase; o Quando città bello il conterà rac- giorno rimirare le figli;raccon13 qS PER terà vie delle veglianti, ariostea del tornato il cavallo Venti Morosini cento e diciotto con la anni immaginare egli,o voi quale ed sul velli, no- Eduardo; Manara, e quindici e d' Italia su le labbra, cuore! Ma io non nel e Ma- Nisi e a nome di liana virgi- nota giovinetti morenti d'Italia caricante la Gildippe su de'Quat- scalee voi col Sacchi, all'assalto volta Mameli il pugna Euriali e il la e e cento fede Camille, ed di Patroclo le le spada e sonerà cantando Tasso, e per ed mezza quarta dolce come Turni e voi ! E del e il Bixio su due Daverio il cadavere la dei e omerica canterà con notte dinanzi nota fumanti; al per i flutti e la ritto intorno spronando tro il poeta Vascello la s'incrociano e Medici, campi sina, illuminate Roma il Pietra-Mellara ruine GARIBALDI. G. insorgerà quando te, Aiace due DI gli obici come Calandrelli le di mentre Oh porte. e MORTE s'incontrano eserciti e LA quanto cavallo sarà bianco so rappresentato al canto de- 99 inni gli ia spada in senato rotta, fu mai I re delle e i Ma r de' suoi in due di popoli. o mesi il E anche suase per- di la ricacciare due a re regni: questi. Ma fuoco Vittorio nei era mille fatate, e del bada ove Con de' Polifemi reame disse regione lamento. l' isola là i Germani, contro navi di al settentrione. nel bella due su affinità certa si accordarono dell'aiuto fece non giorni Provincie, venda sé per venti Vittorio, che accampati si imbarcò in fra alleanze, Galli,in premio Egli fulmine memori quali, i Germani eroe. re con diversione una come gl'Italiani a vollero nato con Roma anni, ma fece eroe antiche con Alpi dieci passando tornò e di e sangue col due L' presa. i Galli. di durò dunque eserciti; tre tornante, o affumicato, sanguinante, arso, gli Apennini, oltre nemico, ! L'assedio non il patria della e quistò con- vinse mangiatori : non servi Eccoti, per altri ceda delle an- PER LA tirannie tiche Galli coi crebbe nei ferirono E fosse vulnerabile^ isoletta una fiori lungo un in del a consolario, la salute e nel tallone; Intanto di e ogni con lor le e, dea di ritirata le Alpi. industria mani e martellavano per coi di e a glie, batta- tante fu di l'oro: di mei pig- Gnomi la raspar reti gli verso coboldi. cavarne di continuo servi la generazione e nuova; nuova genia mettevano i denti egli riaveva respinta stata di gnomi folletti, bagno pe'cieli Galli dopo scarsa La veniva dei gente era o nel giovinezza. mescolamento una litario so- Filottete come di lei piede suo stette eroe ferito piede lume garibaldina, e anni; il aborigeni procedeva Apennini l' ove rilegarono il sotto a parte lo e Ivi la madre e roseo dal erasi che piante. di sola dagli amplessi e il fermentava nella corso Mediterraneo, s'accontarono e l'eroe immergeva Lemno, livore, l'emulazione di e GARIBALDI. G. selvaggia, mèssi di il quali odio. in DI MORTE terra boldi co- maglie ferro di pigmei l'oro: del impigliarvi per folletti e quasi pensiero intendimento, maligni In erano abbassate, le intisichiva fatta. avevano E gli mani uni passanti rattratti, e si piccole anime e loro, coboldi le forti: e su si le deporvi si le da E altri questi come gli certe pe' e gli mari giavano oltraga gara scavavano immondezze chiamavano loro crollarsi sputacchiavano libri. che vano. trionfa- teste e delle conservatori; scimmie frasi, e si si l'aquila e gnomi abbassate alpi padri e lor co- Alpi gabbia senza alle vantavano per li e i e le nuova ricevevano quelli saltabeccavano, d'acquavite, anche la l' del- giuochi gnomi dentro si dicevano fosse li rattratti; I su i loro facce, mille con i mari aggiustati scapaccioni le e leggerezza perversità alla degenerazione tanta romana la rubare e via portarne e avevano seguivano e boldi. gnonìi eguale tormentare a li e ubriache gridavano voluzion ri- LA PER Cosi MORTE civiltà, avrà anche seguirà, E via gridava le poi s'avviò e che a Fu spada Si I E e allora le su sul nelle le scopron martiri le rosse sue battaglie la e orecchio nativa. sua razione, gene- levando alto comandò risuscitassero. moltitudini: delle sì levano del acque, terra la terra, piede son rive porse della la liberatore, o omai canto Allora grandi del tombe, nostri passero occu- Campidoglio, il suonò stranieri alle grida era scarsa zasse spaz- duce, o care. giudi- io penisola. racquisto al battendo che gli spondente ri- se procella discese lunghe troppo' tutti i morti allora braccia Alle — ei fermo la la Vieni, ritorna, — dittatore. l'eroe, fiera volta varie di posso e quale, comica: non una garibaldina tese e misto sua vero, come una generazione mare; parte piccola gente, la anche E la la epica, popolo un qualche a o d' produzione come GARIBALDI. leggenda la narrerà G. DI i morti, tutti risorti. falangi corsero vittoriose la ^^ P^^ 104 DI MORTE GARIBALDI. G. VI. canterà Cosi di poco poi delTeroe a V epopea molecole le andranno italiana terra la nell' su splendida e gli attorno rifacciano, questi e fu egli portino trasformazione, della tendendo cui benefica più o il corpo aure, di Sole, i venti che Oh emanazione. atomi il con dimani Ma furono che disperse ricongiungersi questa futura. i vivi! Nei tempi degli e di che omerici eroi si aggiravano patria, gettando ciascuno stessi. Io che i altri chieggo tanto i partiti vivano, libertà. monarchico il al Ma quale socialista perché vantasi che da d'arme che e fino italiani: sono i alleato lui cose vano sacrifica- schiavi agli ghi abro- quelle alcuni gli vorrei intorno compagni care; cavalli, non della Garibaldi più i fiamme alle aveva anche Grecia, della si io la sé glio vo- gione ra- partiti,dal Giuseppe credè ini- 105 ziato sul abilitato,intorno e noi delle prossimi torni hanno potremmo pericolie e che quello Cosi dei le gittassero,non mare tutto SI alla e — ancora A questo punto Enrico in piedi acclamando sorse i] popolo triotico. Carducci. si levò con alla fremiti sono fronte alla guidi e e per vittoria e Panzacchi e a grida giorni tura avven- del dei gran care, (i) nei 1' ombra — ci (i) che sperare grandi cavalcando tristo, più prove più loro cose fumerà che pira rale Gene- nostri alla citi eser- gloria* ruppe voce; di eutusiasmo la segna con- tutto pa- IO7 SOMMARUCA. ANGELO AD XII. SOMMARUGA ANGELO AD SoMMARUGA 1SS2. giugno 9 COMPAGNI, E I in ASCIATEMI il Bruciate diavolo tutti sentito volontà. parole vogliono Non omerica catasta nel cielo. Lo delle processioni, mai vi su le né meno che il vera primo. capinere? Roma E ora chiasso, sua bruci su mare e Cronaca 16 Bizantina delle frasi. Oh, italiano giugno 1882. » del fare non epopea. « la per Giosuè Dalla Avete Roma a popolo tutti. l'ultima del che ci fosse via l'eroe vogliono trasportare capisco perché Vorrei me conspetto del versi, portasse poeti, vogliono rispettare non ora e i vostri ultime le iscrizioni? che prose, Che pace. Carducci. ebbe OBBEDIAMO. 109 XIII. OBBEDIAMO L signor in tre o stampati cra:[ia, Giovanni dottore pezzi quattro nella di prosa, demo della Lega pietrificatoil vuole Falleroni cadavere del rale gene- Garibaldi. Il signor professore strofe e generale Il secondo ottonarie tronchi, mocra:{ia, Orazio alternate nella stampate Lega pietrificato il vuole in Pennesi di cioli sdruc- della cadavere tiquattro ven- dedel Garibaldi. primo prèdica canta in nome in nome Pregando, L'altro nel nome da parte del 1' un della scienza, patriotismo. del sentimento, dell'autorità. il OBBEDIAMO. E ambedue la se prendono 1' uomo facendomi con il me, il secondo addosso, mo pricendomi fa- complimenti. Or bene. Al primo, cioè che venti sdottoreggia IL pone può La caso. prodotto se star in vano di frasi la bene delle intorno che la serie tutte ai scienza. E meno^ fenomeni e d'un e con è non il hanno assai tanti, impor- per lo la minor morali per tadino cit- cadavere per dell'individuo. volere Quale — questo concordi, e scien:{a craniologia comparata razze; scienza, suo osservazioni vii sua La — del la e la suprema igiene. E di non intellettuali ancora volontà scienza, quella risponde: destinazione dell'anatomìa naturale si — cranioscopia una in nomina veto^ la della nome volte Contro circa in più dittatorello suo scienza? prèdica o retorica prosa non che e Non cotesti dio stu- storia cordia, con- mente specialsono esercizi che da ho Falleroni dott. di Garibaldi. Pennesi mi pietrificati, e io: venite ciò perché a violar mio che le E che poi cadavere mani vostre se voi farei. i e Oh o e me^ profane vostri vorrei colpi a il cadavere a deforme io... piantare me io io, e la rida or- natura, cittadini difendo ora di arriviate e altri io serio rivoltella. di su degli vinceste, andare fare intendiate quello spondo ri- che sul voglia non usurpazione come pensano volete pietrificazione, colla volente me, voi che non siano scherziamo, se piglio i vostri e abominevole e il voi vi sore profes- pietrificazione, Ma voglia pare, il a non muso supremo uomini anche la tempo. sul professore, E c'.ie al proprio volere grandi toccare il dirmi vi che vivo, è non a dice è quando Professore, — proprio i che da ha nolente, o al Ma vuole rimando lo questa se disubbidire per Giuseppe Io luì vegga : ragione una io? rispondere contro dell'eroe. Io non la nuova so II3 OBBEDIAMO. Roma !a baia su che civili uomini gli uomini! questi da scienziati repubblica sofista,dalla Assab, fra ad negri, della tiranna, dalla ciarlatana. scienza fra i Assab! traffanno con- petritìcano che civiltà dalla Lungi dei che liberatore del supremo questi le volontà rispettano questi repubblicani voto patria,lungi da Lungi Assab. non da defunti, lungi al di fra Ad gli abissini, gli etiopi! Oh Io no. no, è che dico la per logica; e Non Lo Avete E Risparmiate sia poesia; rispettate, se io ancora Carducci. che voglio abbruciato. vogliono chi dunque io ma della un non vostra i vostri sdégni dila potete, udite. sono Generale dite voi poesia, come è scienza. che Falleroni; cittadino retorica, poMi anch' Faccio scherzo. il che del capito ? Avete Generale, il cadavere l' Italia,la legge. capito? scrive e parla e fa contro questo con- i5 114 corde legge, parla Questo dice e di espressioni di simpatia sentito Non e Non per razza, lo sanna Lo- sdegno tro con- espresso dell' chiere. chiac- Italia,e dicono cosa ribaldi. Ga- di più non : fessore pro- da volontà E che sentite Falleroni scrive amor per di Falleroni ? devono dimanda, la accendere Garibaldi? — mi dro Alessan- ver- la Germania l'Inghilterra? signor coraggio che della discussioni. di dottor fieramente violazione più non e è di quale empia carnefice e il gognamoci. di mio: razza, Smettiamo, II è non Italia, della empia. cosa Pennesi); vivamente E fa e dell' scienziato, (uno democratico V Generale^ giudizio Herzen un del volere Chi Non farlo vorrà scuse, i pira essere non satelliti. avrà Chi — dove è il il corpo l' Erostrato, pretesti. All' opera Avanti i il ! lenti! vo- II5 OBBEDIAMO. ?-^'^ "? Si signore, ben uomo teda italiano, buon al dei mirto di nel cielo, ogni al e della è morti e della buon cittadino, civile, può, famiglia e alla gli fissati attende, Dcn Chisciotte la zione tradi- la dove che ogni accesa accostarla lentisco, Generale garibaldino, buon religione, di " demo-crati-petri- Ogni costumato focolare ^•'- — Iperide signore! Si ficazione. ogni o O.G dire tasta ca- occhi : bedisco Ob- ! Dal « venerdì 23 giugno » Bologna, 1882. XIV. VERSI DI GARIBALDI GIUSEPPE A GIOSUÈ CARDUCCI GIUSEPPE D' lei sempre sortì Generatrice di Fia dunque e Che da Su la Lieta di vecchio è di le zolle le braccia D'oro, e Poggi, Arso e no e i un i suoi distrutto ! di Roma questa è la nostra dunque. terra? fur non e le rivolte e fecondanti il fuoco di il ciel sempre sventurata conche sue verdi, suoi fiumi già fecondo fu questa romane? campi Genio, macilenti che dì il Liguria Cerere di alle lontane novello turbe Non questa queste Da Su mondo lo straniero? Non Oh mondo il campo Lasciando E rivelò laghi messi, lume? sue sole irragiava di fiorenti fuggon Perché ai tanta crescea il ; il nostro E d' Archimede Spense dunque che grandi dannata malvagi? campagna Terre il fato e di culla pigmei terra Volta cui Al insuperata grandezza una Che A GARIBALDI i pampinosi ha dunque Vulcano? sorride Italia, le brezze Saigon A Ove Splendono L'hanno con Fecer mercato Invan tu L' che de che lei Per sacerdotale lue la ermafroditi le robuste radici Carducci. avria invano. la e tirannide e del noi, tripudiando, greggia, predetto stanca imputridite e le prezzolatisgherri; Chi membra dagli Orazi; stringemmo, Impaurita ricchezza. sua la sterminata per e antica. insterilita. Italia addolorata dalle arbor Allor De' volto discendenti Scosse bellezza reggitori suoi questi nostri di Allor la de cerchi Il maschio De' vincitori, i la i corrotta stretti Folla de ancor montagna colli ancora, popolo d'aborti un Che 1' Etnea da e mondo del crebber L'ha ; i verdi 1' Eridàno di vita piene triplicemar dal Cui CARDUCCI. GIOSUÈ A come un prete, ferro ci cacciammo innanzi, masnade un pandemonio questo ? Infami i6 GIUSEPPE De le vecchie De la menzogna Opprimono A la miseria istrumenti tirannidi al Gavazzano GARIBALDI governo; a le i e lor genti. condannate stan E sacerdoti presso, queste gemon e e a 1' onta. insieme 123 INDICE. L' Editore A Giuseppe Sicilia Nel Corazzini primo di morte Un il Per quinto Giuseppe Discorso Ad al dopo anno per Angelo della annuale Garibaldi la morte 17 u 1871. gennaio 21 » » oblii ed Feste 7 battaglia di Mentana Cairoli Giovanni in novem. di G. di 39 43 5^ » 57 » 73 » 77 ... battaglia 27 » di Mentana mdccclxxx Garibaldi » . . Sammaruga 81 . 107 » Obbediamo Versi 5 » » della annuale i » rivoluzione Eduardo Per A Garibaldi la e Pag. legge Aspromonte Dopo In chi a 109 Giuseppe Garibaldi a G. Carducci » 117 Jinito il nella di 3o di stampare MDCCCLXXXII Luglio di tipografia in »^ óModena. V^^icola Zanichelli