SATANA
POLEMICHE
SATANICHE
DI
GIOSUÈ
CARDUCCI
XIV
RIVEDUTA
EDIZIoi^F
dall'
BOLOGNA
NICOLA
ZANICHELLI
MDCCCLXXXII
AUi
ORE
in
m
INNO
Carducci.
A
SATANA
J\
te,
dell'essere
immenso
principio
materia
ragione
il
vin
si
come
la
ne
senso;
calici
scintilla
l'anima
pupilla
;
sorridono
mentre
e
e
ne'
mentre
la
spirito,
e
terra
si
d'amor
e
il
ricambiano
parole,
sole
INNO
corre
e
fremito
un
d'imene
arcano
da' monti
piano;
il
fecondo
disfrenasi,
a
te
il
verso
te
ardito,
invoco,
l'aspersorio,
Via
prete,
il
e
no,
prete,
non
torna
Vedi
rode
:
la
a
metro!
tuo
Satana
in
dietro!
ruggine
Michele
mistico;
il brando
il fedele
ed
spennato
cade
nel
arcangelo
vano.
è
Ghiacciato
a
Satana,
o
convito.
del
re
palpita
e
Geova
in
il fulmine
mano.
SATANA.
A
pallide,
Meteore
pianeti spenti,
gli angeli
piovono
dai
firmamenti.
materia
Nella
che
mai
re
dei
re
delle
forme,
Satana.
V
tien
nel
dorme,
fenomeni,
vive
sol
Ei
non
impero
tremulo
lampo
occhio
nero,
ver
che
languido
sfugga
e.
d'
un
o
od
resista,
ed
acre
insista.
provochi,
Brilla
lieto
per
cui
gioia
grappoli
de'
nel
non
umido
sangue,
la
rapida
langue,
fuggevole
che
la
vita
ristora,
che
il dolor
che
amor
spiri, o
nel
verso
dal
rompemi
sen
il dio
pontefici,
rei
cruenti;
de're
e
fulmine
come
scuoti
A
le
Adone,
Astarte,
e
marmi
e
tele
vissero
carte,
e
le
quando
beò
menti.
Agramainio
te,
aure
Satana,
mio,
sfidando
de'
incuora.
ne
Tu
se
proroga,
ionich
serene
la
Venere
anadiomène.
SATANA.
A
A
del
te
Libano
fremean
le
dell' alma
risorto
amante:
danze
le
i
te
a
amori,
odorifere
d'
palme
dove
le
Idume,
biancheggiano
ciprie
Che
il
cori,
virginei
le
tra
i
e
candidi
vai
spume.
barbaro
se
nazareno
furor
dal
con
i
Cipride
ferveano
te
a
piante^
dell'
rito
sacra
templi
e
i
a
terra
agapi
osceno
fiaccola
t'arse
segni argolici
sparse?
Te
accolse
tra
gli
la
plebe
nei
profugo
dèi
lari
memore
casolari.
Quindi
feminco
un
palpitante
sen
fervido
empiendo,
ed
nume
amante,
»
la
d'
eterna
volgi
r
pallida
strega
cura
a
natura.
egra
Tu
soccorrere
immobile
all'occhio
dell'alchimista,
tu
dell'
alla
mago
schiudi
cieli
vista,
del
chiostro
riveli
indocile
i
i
torpido
cancelli,
fulgidi
novelli.
SATANA.
A
Alla
Tebaide,
nelle
te
cose
il
fuggendo,
triste
s'
dal
O
alma
monaco
ascose.
tramite
tuo
divisa,
è
benigno
Satana;
Eloisa.
ecco
In
i
ti maceri
van
nell'aspro sacco:
il
ei
verso
di
Maro
tra
la
nenia
e
te
rosee
il
ed
da
pianto;
delfiche,
canto,
nelP
compagnia
(Iaroucci.
Fiacco
davidica
e, forme
ar
mormora
orrida
nera,
mena
Licoride,
mena
Glicera.
ìmagini
d'altre
Ma
d'età
bella
più
popola
si
talor
cella.
l' insonne
dalle
pagine
Livio,
ardenti
Ei,
di
tribuni, consoli,
frementi
turbe
sveglia;
fantastico
e
orgoglio
d' italo
te
spinge,
su
'1
E
voi,
monaco,
o
Campidoglio.
rogo
voci
strusse,
non
fatidiche,
Wiclef
ed
grido
Husse,
il
all'aura
vigile
mandate:
il
s' innova
piena
il rabido
che
è
V
secolo,
etaie.
già già
E
mitre
e
tremano
corone:
e
brontola
chiostro
dal
la
Il
SATANA.
A
ribellione,
predica
e
pugna
la stola
sotto
fra' Girolamo
di
Savonarola.
Gittò
la
Martin
gitta
Lutero:
i tuoi
vincoli^
pensiero,
uman
e
tonaca
splendi
di
e
fiamme
folgora
cinto
;
materia, inalzati;
Un
vinto.
ha
Satana
bello
e
si
mostro
corre
gli
corre
la
orribile
sferra,
oceani,
terra:
12
fumido
e
corusco
vulcani,
i
come
i monti
supera,
i
divora
piani,
baratri;
i
sorvola
poi
si nasconde
per
antri
per
vie
ed
esce;
di
lido
incogniti,
profonde;
turbine
il
manda
l'alito
spande:
ei passa,
Satana
passa
di
su
carro
loco
grido,
suo
turbine
di
come
lido
in
di
come
indomito
e
o
il
popoli,
grande:
benefico
in
loco
r infrenabile
del
foco.
Salute,
Satana,
o
o
ribellione,
o
forza
della
Sacri
vindice
ragione!
a
te
gl'incensi
Hai
13
SATANA,
A
vinto
de"* sacerdoti.
salgano
voti!
e
i
il
Geova
!l
di
giornale
1869
dava
poi
nel
è
e
di
lettera
seguente
di
giorno
il
Quirico
:
è
Esso
ha,
il
fra
gli
di
altri,
la
intelligibile
completa
Carducci.
difetto
un
fraseologia
a
del
che
quelli
di
una
per
me
pitale:
ca-
è
medesimo
hanno
collegio,
decima
conciossia-
forma,
nella
educazione
comprenderà
non
antidemocratico.
essere
antidemocratico
mentre
componimento
vostro
intellettuale.
un'orgia
quello
ne
alla
insieme
poesia;
ché,
Satana;
a
Enotrio
suo
i.
Inno
luogo
Filopanti
Caro
V
8
—
—
decembre
1'
ripubblicava
popolo
il
Bologna
pena
ap-
avuto
il
una
popolo
non
parte.
3
l8
POLEMICHE
È
poiché
antidemocratico
più
ancora
si
SATANICHE.
tradisce,
il
principio
Petruccelli
della
il cui
in
Giuda
genti;
cioè
degli
uomini.
alla
a
Pan,
cos^
senso
che
Forse
Natura,
o
l'uno
pi -i
la
vi
all'
reste
trove-
imagireali,
a
quei
attribuiscono
vi
ficazione
personi-
la
per
mento,
tradi-
personificazione
virtù
siete
Universo,
veramente
date
abbominevole
la
un
che
personaggi
finzione, e
osteggia
che
credendoli
vostra
come
con
vi approverebbero:
che
per
ed
manzo
ro-
colossale.
più
sensate
vile
più
l'altro
e
ciò
il
Voi
immaginari,
pur
vinizzand
di-
un
moliitudini
alle
prendendo
del
tutto
anche
prenderli
nomi
odiati
popolo,
Petruccelli, siete
del
esseri
sostanza
fatto
ha
quello
persone
alla
coerente
il
Iscariota.
allorché,
nari, fingete di
le
di
di
ma
due
male.
Gattina
sono
migliaia
siate
del
apertamente
Satana
e
giova,
aberrazione
una
diceste
Se
si
è Giuda
eroe
ingegno maggiore
caduto
non
nella
ed
di
il benessere
inteso
al
cosa
di
Gran
giare
innegtutto
immensa,
POLEMICHE
ed
buona
Ogni
lingua
la
una
in
voi
voi,
e
di
avventurate
di
dire
giuste
e
ai
nemici
io
ciò
che
scherniti,
che
noi
questo
ma
o
sta
te-
il
non
vi
se
fuoco
gna
ba-
esclamate
Satana,
al
di
fare
di
invece
le
rendete
Concilio
sedicente
tutte
splendido
uno
un
nico,
ecume-
rivoluzioni, anche
necessarie.
M'aspetto
quale
fuoco
protetto;
vostro
segnalato servigio
ed
o
dubbio
senza
del
vostra
ribellione,
O
elogio
comune.
asciuga. Così, quando
r acqua
credete
nella
altrui
ad
Salute,
voi
parlate
fraintesi
essere
a
senso
viceversa;
dee
sene
fabbricar-
non
del
e
chiamar
e
acqua,
toglierà
e
quale è, e
facoltà,quando
chiamiamo
vi
tal
dell'uso
ritroso
a
col
il poeta,
scrittore,più specialmente
prendere
tra
chiamarla
Satana?
di
nome
I9
perchè
Ma
augusta.
brutlissimo
Siete
SATANICHE.
non
da
voi
una
replicherò,
spiritosa risposta, alla
checché
diciate;
im-
che
soltanto
di
ebbi
Dio
numero
di
è
dal
di
fine
trovato
mente
egual-
del
QUIRICO
proclamare
usciva
questa
sposta
ri-
amico.
in questo,
almeno
subitanea,
proprio
del
il getto,
individuali,
dal
cuore,
in
come
una
direi,
mi
notte
1863.
mia, dopo
il
in
proclamare
poter
Popolo
è lirico
Satana
di
prin-
FlLOPANTI.
onorando
cuore,
e
grandi
Popolo.
tutt' affatto
anima
dubbi
di
spero
espressione
settembre
L^
e
r
a
sentimenti
ruppe
di
e
Inno
che
e
A
che
patto
a
io lo sia
due
di
fortuna
dicembre
io
Caro
la
già
e
ai
fedele
rimaner
nuovo:
L'
che
pretendiate
non
Campidoglio,
Nel
amico,
Satanasso.
Voglio
cipii che
rimanervi
desidero
perciocché
di
SATANICHE.
POLEMICHE
20
anni
parecchi
esperimenti
suo
verbo;
e
penosi,
Verbum
di ricerche
aveva
alla
carofac-
POLEMICHE
tiim
il
epinicio, il
suo
dell'ombre,
dell'aquila
può
Ma
questo.
di
né
parte;
gran
che
e
presso,
amici
di
darsi
più
in
chi
per
della
Palermo,
né
un
pure
del
doveva
poche
copie,
tutta
dell'anima
lo
me
dirgli
questo
mia,
sangue
e
non
fare
che
regalai
mezzi
del
un
ap«
pochi
a
in
nali
gior-
mezzi,
e
a
farmene
senza
P amico
doni
Bor-
il permesso;
perchè?
fermo,
mio
scio
la-
matici),
siste-
anni
due
chiesto
riman
io
filosofi
ristamparono
o
cosa
lontano
era
ai
Almeno
no?
di
anche
(la quale
sol
ha
ne
gianni,
barba-
catechismo
un
Spoleto,
a
avanti.
cenno
mia,
né
massonici,
Firenze,
amico,
intesi
non
l'inno
Me
grido
del
verso
te(jlogi e
stampai
Popolo
io
onorato
è roba
a
il
del
sia. Tanto
che
ai
democratici,
invece
propaganda
cuore
abbracciato
probabilmente
io
conoscenti.
o
che
evangelio
un
Avrà
fatto
all' aria
superba
e
avrà,
darsi:
Pindaro,
non
pensiero
di
può
21
eureka.
suo
certamente
salmo
un
dal
gittò allegra
ella
est:
SATANICHE.
Dunque,
che
sangue,
manifesto
l' inno
anima
politico
22
POLEMICHE
d' occasione.
Errò
T
Connune
un
quelli
che
di
molto
Del
io.
ineggiassi
nume
E
Si',ho
Popolo.
dell'anima
anime
mia,
abomina
e
la
che
il
teocrazia
T hai
detto:
buone:
di
e
di
incivile
e
carne
scomunica
tura.
Na-
sotto
del
divinità
le
tutte
divinità
due
queste
e
nome
alla
due
queste
a
qual
a
il redattore
tua
macerante
e
sotto
intendere
a
cento
sapevano
non
dell'anima
generose
Troppo
Satana!
aggiunge
ineggiato
il solitario
che
Tu
Ragione:
alla
al
su
di
e
potevi
non
mandando
il Carducci
per
Romano
tu
fatta
Satana.
a
il
avea
novantanove
votarono
errò
ma
Bologna
dell' /n;20
Enotrio
bene,
il Concilio
rimatore:
resto,
di
che
contro
autore
per
onore
di
scrisse
protesta
sua
via
per
Pojpolo, quando
la
SATANICHE.
ascetismo
mondo,
di
il
di
nome
Satana.
Satana
per
il benessere,
cella
desidera
v'è
Satana.
gli ascetici
la
un
felicità.
cesto
Qtjel
è la
bellezza, l'amore,
Quella
d'indivia?
frate
si
mona-
povera
in
quel
compiace
sio
ce-
d'un
POLEMICHE
24
coscienza
col
è
ciò
Tutto
nuove.
SATANICHE.
di
e
Satana
sia. Dice
David,
bene
maledizioni
ci
E
siamo
no?
perchè
vecchio.
è
Egli
in
evo
poi
cui
mai, tant'è,
io
sto
Sto
un
po'
per
del
re
Cromwell,
l'ha
Nelle
loro
nei
è
tipo
loro
egli un
Testamento
di
Geova
vinto:
è
serto
de-
gelo
l'arcan-
dal
che
d'un
tismo
dispo-
nel
ma
vesti
d'armi
l'aria
il
contro
l'ascetismo
m'ha
nel
per
non
medio
sce
fini-
gendarme;
il vinto.
per
per
Egli
magazzino
un
diceva
gloriamo
ribelle
unitario
creazione.
a
non
primo
e
Michele,
stampa,
e
«
Pigliamolo
accentratore
della
ci
e
Satana
il
di
satanici.
artistico?
eccellenza
di
il Bordoni
bene
esaltiamo,
Noi
vituperi. »
libertà
s'intende.
m'inganno:
non
se
colla
libertà
colla
culto,
suffragio universale;
E
e
satanico;
il
vinto;
il vinto
d'
e,
anche
Inghilterra,
anche
volerlo, inchinava
senza
Giovanni
egli dipinto, come
l'apologista del supplizio
anche
il
Milton.
segretario
Come
maestosamente
del
bile
terri-
ag-
grondato! Quando
di
il concilio
mi
venti
mia
quei
da
del
primo,
Carlo
notti
alle
ritorna
perduto
tempestosa
aura
condannò
che
Parlamento
che
parmi
Satana,
V
Paradiso
nel
leggo
'1 viso
su
25
SATANICHE.
POLEMICHE
versi
Lungo
e
sublimi
della
tentatore.
Che
ma
V ani-
venzione
Con-
francese.
Sto
il
per
Geova,
€
—
scienza
Mangiate,
—
agli uomini
Galileo,
chiuso
il
e
bene
disse, di questo;
E
che
del
sarete
e
cosa
il
Newton,
altro
Keplero,
male;
come
sic-
sero
grazia, dis-
Pittagora, Anassagora,
Che
le
il pomo
e
altro, di
cosa
alla
uniforme,
portava
vita, del
cosa
nell'orto
le
Platone, Aristotele?
il
generoso,
accennava
mistico-che
della
e
iddii.
Le
quell'orto
in
l'albero
accennava
della
tentator
dell'uomo?
*;ompagna
il
per
egli infatti,questo
disse
di
vinto, e
Socrate,
dissero
loro
il D-^scartes,
il Kant?
Di
ribelle
questo
generoso,
sacerdotale
Carducci.
cui
magnanimo,
Moisè,
per
apparteneva,
di questo
ossequio
alla
Moisè, troppo
tator
ten-
razza
me-
4
26
POLEMICHE
della
more
servitù
Nilo
producevano
dice,
ne
fango
che
fece
di
e
dico?
del
e
sacerdoti
rettile.
un
corredo
un
Dante
al
e
mi
solitaria
di
Geova
l'oppresso
dalla
SchefFer
e
lo
involto
raggiante
Lo
ebre
sue
rie
fantasmago-
con
corna
di deformità
nei
per
di
per
Geova,
alla
libertà
gendarmeria
andava
secoli.
dane
Doman-
società
il ribelle
il
alla
e
di fosco
folgorante
e
lo
scienza,
collegarsi
voler
di vita
avendo
in cospetto
alla
il regno
E,
Ary
cantato
verso.
l'uni-
su
cismo
il misti-
libertà:
della
se
per
di malinconia
io l'ho
figurava quando
pareva
narchia
mo-
degli
di Geova.
splendore,
fin
alla
tentatore
tratteggiatosublime
Scheffer
coda
e
che
dalla
dichiarai
tonante
e
dì
rettile. Rettile?
io oppresso
aveva
sassi
Tasso.
caso,
da'primi anni,
amico,
di
poi
povero
grottescamente
questo
schiavi
sai, onorando
mostro,
un
pantani del
serpenti, Moisè,
caricato
nelle
evo,
crescendo
In
fece
i
ove
e
Tu
questo
Ne
tale
a
ha
onte
medio
con
canto,
dell'Egitto
cattolicismo
il
se
SATANICHE.
io lo
ragione.
r
SATANICHE.
POLEMICHE
Del
il
vecchio
tuo
Con
e
tu, mio
resto
mi
glorioso grido, Dio
e
combatterono
dell'Italia
l'onore
per
agli
profferiscono, dinanzi
ascetiche
non
Scio
una
quel
«
alla
»
ceni
ne
tutta
di
io
quale
che
ritenga
il
per
ammonirmi
la
mia
acute
di
io
e
che
lo
contano
abnegazioni
Ma
di
per
tera:
let-
tua
checché
dirlo
faretra, per
in vena,
sono
io serbo
pungiglioni,
come
le riserbo
queste
Tu
e
consigliarmi:
non
dall'ingegno
incontaminata
il bene
tre
al-
per
io, quando
disprezzo.
e
nella
sposta,
spiritosa ri-
una
m'intendo
libertà
e
libertà
la
replicherò,
dalla vita
e
che
voi
non
che
avvelenate.
virtù
da
nella
vero:
paladini
dalla
uomini
dispiaciuta
M'aspetto
frecce, alcune
anche
e
m'è
pindarica, ormai
delle
me
È
uomini
?
romane.
cosa
alla
diciate.
ma
agli
e
popolo.
e
Venezia;
e
sacrifizi
di
quarant'anni
omai
per
Roma
dinanzi
il capo
scopro
amico, grida pure
onorando
grido
cotesto
I"]
hai
per
spesa
autorità
te
io
non
28
POLEMICHE
che
ho
Addio.
Credi
l'ingegno,
idee,
io
ma
a
ti
Io
non
piccolo
dalla
intervallo
Io
scettico.
quel che
forse
che
su
Filopanti, Giuseppe
Chiarini,
il
di
alle
dare
dissi
dello
un'occhiata
avverte:
11
«
delio
«
scettico:
lo
«
ley è
visionario
«
Iddio, rifare
«
sociale:
«
«
«
Shelley
un
è
francese,
Anche
genda
di
è
lo
ha
trasformato.
molto
dello
accaduto
nella
dell'
parlato di
cose
amico,
che
di
te;
vuole,
ragione
il tuo
•
Io
è
ammenda
conosceva
che
il
uno
Shel-
lo
demolito
rivcluzioue
di virtù.
Satana
:
la
un'altra
leg-
cosa:
ha
nei concetti
inno
errai
dai
tu
1' edifizio
tutto
della
a
rni
volume,
non
più
per
ignoranza,
riferire tali
torto
bene.
al
compiaciuto
parole
Aggiungo
confessando
non
si è
Shelley
che
circa
lettera
giustizia,d'amore,
quel
schelleyano.
della
questo
idealista
forma,
potrei far migliore
parole
e
prosecutore
lui
«
le
natura
a
diversissimo
quale
crede
e
Fenza
parole. Ma,
fantastico, che
sognatore
do.
cre-
polemica
la fine
Lo
ama
secondo
un
un
«
non
Shelley
e
Romano)
queste
con
falsissimo.
è
«
di
di
stampe
che
giudizio
dello
Carducci
di
questi articoletti
Shelley
a
le
per
onorata.
mano
variazione
altra
per
amo
( Enotrio
nessuna
alle
satanica
Giosuè
(i) Riprodussi
nati
intervallo
poesia
sono
la
stringo
immenso
a
non
fiori
monti.
che
lungi
sono
Shelley (i).
E
liberi
dei
pure
fiori,dei
di
ghirlande
più
aure
SATANICHE.
mio
e
e
quali
dell'aver
Nei
numeri
27
il
2
e
decembre
8
usciva
popolo
(N.
critico
Il
del
incontro
la
forma
greco,
è
trio
la
lo
aria
K,
355
risposta:
33Ó).
il
il
quale
dall'
il
e
l'
al-
tore,
defini-
cattedrante,
gutturale
comincia
viene
mi
lottatore
il
e
sbilenca
nale
gior-
stesso
Diritto
e
tra
spadaccino
d'una
la
del
Diritto^
con
tra
quest'altra
critico
Al
'^s'^o
1869
sotto
dell'alfabeto
affermare
Satana
—
ribellione.
Ecco
Romano.
—
il
senso
dell'inno
di
Eno-
3o
POLEMICHE
SATANICHE.
II.
Veramente,
di
inneggiato
aver
cosmico;
senso
da
mi
estetica
della
della
Grecia;
ribelli
congiunto
in
pare,
lirica
nel
aver
seguito
pro-
più
avere
di
e
l'umanità
e
autorità
dinastico.
tico
dogmaMi
la storia
tutti
del
in
Chieggo
del
fretta.
gusto;
ma
bisogna
pure
in
lismo,
natura-
rico,
sto-
di
perdono
questi epiteti alto-sonanti, che
mio
reva
pa-
come
panteistico, politeisticoe artistico,
scientifico, sociale.
l'
al-
cristiani
adombrato,
potevasi,
mente
final-
aver
tempi
nei
bella
divino
di
sempre
feudale
di
somma
poesia
una
e
principio
al
di
pare,
pare,
natura
nell'umanesimo
natura
del
la
incarnazione
necessariamente
oppressura
e
e
pareva,
princìpio
pareva,
la
cantato
la
natura
mi
me
pareva,
inneggiando
ed
A
tutto.
non
non
son
intendersi,
e
32
POLEMICHE
lezione
La
è,
come?
Ma
la
SATANICHE.
del
voi, signor mio, presentito
avete
non
io
risposta? Sì,
volete, la fede
lor, precipitare, uomini,
dei
ceneri
di
causa
dio
un
di
e
Così
vandeani.
Li
il
Satana,
la
trino
quat-
rare:
ammi-
posso
faccio
e
stolire,
abbru-
e
Londra
la
per
fuoco
for^a
sui
vindice
ragione.
Conosci
—
ragioni
Ne
conosci
il si. Quando
altro
tu,
giudizi, su
Io
gli è
su
sopra,
ribellione
una
che
—
tu
una,
o
si afferma
che
uno
che
poeta,
o
discuta?
e
Quando
un
turchini^
vuol
ciò
e
scannare
a
manti,
fu-
campagne
turchini;
Venezia.
a
coi
sto
ma
le
lesinano
il
e
fanciulli,dalle
e
lì lascia
che
re
donne
dei
che
sbordellano
e
della
legioni
le
su
se
deWandeani,
villaggi,per
loro
ammirare,
posso
feroce
e
cupa
nua.
inge-
serenamente
resto,
gli
stato
sta
il
le relazioni
no
su
ha
la
fra
che
si è
fatto
analizzato
contro
almen
condizione
quello
gioni?
ra-
non
si solleva
giace
sopra,
suo,
critico,
stato
tre
di
e
chi
que-
condizione;
Sta
I bruti
si ribellano:
Ciò
alessandrini.
al
loro
voi
che
esse
speciali; ma
un
E
1789?
dei
le
conchiuda
meglio
moderati
di
v' è
delle
del
giornate
trattati,ma
palla
calcata
Contratto
per
le
le
coi
che
Carducci.
ribellioni
uno
E
scalee
non
delle
le
che
teori-
vinto
E
vasta
in
qual
ribile
ter-
e
compongono
i fucili.
Bastiglia
straccio
nella
le
glio
lu-
1848?
caricano
la
e
di Milano?
giugno
percosse
Sociale.
eleganti
di
14
condro
ha
più
e
1792
del
Balbo
mondo
trattati
con
agosto
io
clusioni
con-
Conoscete
premesse.
quarantaseite
al
stata
Certamente
le
più portano
perspicuità le cinque giornate
premessa
argomenti
con
Cesare
del
sofi
filo-
i
veramente
argomentazione
quale
ma.
som-
ragionamento.
l'antecedente
d' Italia
Sperante
lo
per
in
pure
le ribellioni
più logico
ergo
né
e
discutono
o
avanzano
o
M
pe
discutere,
discutono
non
sillogismo perfetto,
un
non
Quanto
33
SATANICHE.
POLEMICHE
di
fucilata
che
Qual-
dovè
ser
es-
pagine
che
Tuilleries
del
risonò
vi
era
5
SATANICHE,
POLEMICHE
34
forse
qualche
dell'anima
sprazzo
tua,
derot.
Di-
o
IV.
Ma,
dell'universo
ci
forza
ribelle
forze,
1' azione
che
sé
che
il fatto
è
che
medesimo,
tutto
in
s'
tutto
vi
che
due
pare
apdella
legge
che
il
fenomeno
ma
si
lega
a
e
una
sono
è isolato
non
è
il mondo
dalla
indefinito;
fenomeno;
relativo,
reazione;
v'
non
anzi
sovranamente
ma
in
la
e
contraddizione;
termina
che
vita
della
che
mostra:
soltanto;
dominato
studio
lo
Kappa,
oppone
coscritto,
cir-
e
non
un
altro
nell'Universo
somma
si
incatena,
limita,
si
prolunga.
—
—
Bene.
Che
in
farà
dunque
questo
immenso
dei
Kappa.
Sapevamcelo.
fatti
e
delle
il
Satana
e
idee
della
complicato
?
—
lione
ribelverso
uni-
domanda
POLEMICHE
Al
farà
meno
meno
leggenda, quando
e
sottilissime
nel
peccato
far
dei
mortale
Il Satana
( ha
il tempo
locuzioni
e
andare
formole
fra
mettergli
;
di
nali.
infer-
di
brave
certe
assieme
'1 serio
regioni
volo
di
certe
far
dei
delle
vaporose
di
sone
per-
nebbia
da
tempo
un
e
ai
proprietà troppo
troppo
fatti che
nata
determi-
poco
in
sono
dividuale
in-
possesso
tutti.
Ma
Socrate
come?
e
Perchè
senza
Teli,
volete
voi
coi
fatto
contro
e
risa
riderà
ostacoli
formole,
veniamo
e
di
piedi.
le
a
nelle
di
e
leggenda finiva
mettere
su
cercando
i
Lasciamo
a
creder
vederle
pensieri, del
vedere
anacoreta
santo
per
della
ribellione
della
novissime
povero
scroscio
fare ) del
perdere
loro
Satana
della
da
altro
un
tenersi
solenne
un
con
di
Il
il Satana
di tentazioni
indotto
aveva
35
quel che
forza
a
miracoli.
la festa
SATANICHE.
il
senz'Anito
Gessler
ch'io
i
non
non
s'intende
non
v'è
Guglielmo
protesti col pensiero
preti inquisitorie
contro
i
36
SATANICHE.
POLEMICHE
feudali!
tiranni
dei
Perché
dovè
giacobini
grandi
impero,
piccola
la
di
Cristo,
air
necessità
e
adorazione
non
statuto,
un
a'
alle
diis
placuit
colpi
di
prigioni
sed
vieta
e
ai
Noi
damente
como-
dalla
dio
officiale
grazia
compiuto?)
e
ci
l'
del-
Cesari,
da
in
patiboli.
Catoni.
gente
barbaglio
vostro
successo
stato.
parole.
scn
certa
carne
ammettere,
buon
vorreste
compiuto,
col
voi
col
morte
sdrucciola
officiale, fatto
il
pure
Tedeum
voi
da
fatto
Siete
potreste
dio
si
le
storazio
Ri-
Socrate,
mi
quali
si rivela
Allora
di
via!
del
dell'oro.
signori?
(perché
Eh
con-
la
di
pena
Brown,
le
che
riconosca
martirio
comodi
storica
acciaio
cari
il
con
i suoi
vuole
io
l'
al-
grazie
piccoletti
la
Giovanni
parole
son
che
eh'
il carnefice?
consacrare
Ma
di
dei
senza
avuto
avremmo
non
succedere,
voi
Perché
rivoluzione
gran
reazion
volete
gres:azionisti,
alla
dello
provate
apil
cantate
volgiamo
Victrix
nerando
ve-
causa
POLEMICHE
Sy
SATANICHR.
V.
Mi
Son
troviamo
ci
perché
E
vi
non
la
via
per
è
E
più
e
boccali
di
abusa
colpa è
più
nuova
delle
oracoli
del
uomini
di bon
Satana
della
far
gusto;
e
la
figuratevi a
di
ciato;
verni-
meno
o
raggrinzare il
ribellione,come
tripode?
cattedra
una
sibilla
parlare
po' troppo
un
edizioni
sono
Montelupo;
da
volte
nale,
reazio-
e
al
tarlato, più
meno
pedagogo
critica, e
certa
po' troppo
un
mia?
tutta
sibilla incamminantesi
è il
(j
gli
di
la
credesi
basta
d'accordo.
oracoli, la quale procede
tripode
legno
che
che
punto
una
no
ammette,
tanto
un
Italia
quella
passi della
il
in
ella
quale
di
Ma
in fondo
mia
sur
acerbo.
dunque
specialmente
co'
dell'idea
vedremo,
come
che
anzi
acerbo
essere
critico,il quale
il mio
verso
di
ora
accorgo
ritoccate
spira
naso
a
chi
dice
un
dei
odor
tutti
gli
inneggia
Kappa!
il
38
POLKMICHE
Il
qual Kappa,
e
Filopanti
voluto
me
e
affatto
tutto
esempio,
per
essersi
di
aria
rico
SATANICHE.
le
con
fra
Qui-
intenzioni
del
l'atteggiamento
con
detta
male-
una
impancare
po' po'
un
ha
leone
Napo-
manzoniano:
Ei
fé'
Si
proposito,
A
dalla
perché
Costituente
teòta
sedutosi
Qiiirico^
ei
sei
camminato
molto
di
suo
un
lo scienziato
e
per
tu,
Kappa
mezzo
di
o
co-
esser
que,
dun-
e
spirito
poeta
noi
a
risolino,
certo
povero
indietro
e
e
barbaramente
in
cattedra
nulla;
molto;
segretario
ella
curiale?
sentite, assai
come
il
patriotta
dispetto
un
è
egli
Vorrebbe
sua
dice,
di
scandalizza
tu
con
lor.
sproposito grammaticale
gergo
la
a
il
di
dal
su
guardarci
par
e
lo
con
scimmieggiata
arbitro
mezzo
romana,
smorfia
una
ed
nomina
Qiiirico Filopanti?
IL
si
in
assise
onorando,
//
silenzio,
—
che
(mi
terpella,
in-
democraticamente),
d'idee.
Noi
abbiamo
ciò
ci
riposiamo
ora
POLEMICHE
40
che
tanti
paion
Geova
per
uno
e
umano?
il
di
per
To',
»
appassioniamo
che
vediamo
ne'
mostrarsi
da
spirito
voi?
soltanto
lo vedete
l'
Del-
dello
creazioni
due
Il
«
in
Oh
giorni
nomi
chiamato
Si
e
quella
forza
Geova,
gli
non
sangue
via
casta
fece
e
Satana
Ma
della
di
ha
a^suoi
furor
Cristo
gli uni
ecc.
bei
Si
ecc..
batte,
com-
la
per
stizia,
giudi
chiamarono
»
quel
ieratica
avuto
incarnazione
una
che
che
uomo
un
un'idea,
è
e
è chiamato
Si
Dove
per
misteriosa
Benissimo.
(egli dice)
ecc..
muore
altri
uomo
chiamato
verità, ivi
la
per
brav'
quel
i secoli.
è
Galileo
soffre
re-prete
poeta
attraverso
ecc..
d'interpretarmi,
degna
parte, da
del
Satana
Socrate
altro
si
poi Kappa
diversi
di
NOI,
chiude:
con-
fiera!
m'interpreta,
è
Satana
selvatico
uomo
raro
Ma
è.
che
ce
rosario,
un
ci
volete
nell'altro
e
d'
paternostri
Come
«
SATANICHE.
Via
Geova!
de'
semiti,
giorni
militare,
e
che
il dioil
quale
inebriare
d'egoismo,
e
al
d'odio
al
bello
ostinato
misteriosa
for:{a
essendo
dicono,
collettiva, come
ci
che
altro
non
del
Per
noi
ragione
la
non
umano,
genere
f
quella
su
dire.
che
avremmo
forza
quella
anche
E
ebrei
degli
popolo
vogliamo!
lo
Non
Geova!
Via
quel piccoletto
all'umano,
vero
valoroso
e
4!
SATANICHE.
POLEMICHE
misteri.
vediamo
VII.
Ma,
per
muore
per
un'
verità^ perchè
della
«
ribellione
Il mondo
che
le
un
dello
stesso
Kappa,
la
nel
sulla
egli
fino
fede
a
cieca
Religione, politica, letteratura,
l'impronta
iora
dubbio
Cabducci.
di
questo
nelle
e
la
per
il Satana
ieri fu
»
E
un
ficio
edi-
dell'assoluto.
tutto
Non
concetto.
anime...
da
d'oggigiorno?
mondo
(egli dice)
sendo,
es-
soffre
giustizia,
comprende
non
riposava
Satana
combatte
uomo
idea^ per
il mio
e
cose,
confessione
dove
tutto
per
così
stando
portava
vi
era
seguita
alaffer6
POLEMICHE
42
mando
che
sa
qual
di
Dio;
io
qualche
vivo
in
mano
che
petto,
del
ioghi.
non
Io
E
poi
più
vi ha
detto
religione?
teologismo
pie
a
cattolica?
chiesa
né
M
su
come
naso,
il bellico
iogo,
un
mani
le
con
del
punta
glio
vo-
non
incrociate
o
o
io
sono
li
come
un
né
popò,
filosofia.
ripullulando
van
del
né
di
la
divenga^
Athos,
sono
chi
la
diviene.
perché
e
No:
ascelle
mutevole,
e
è, tutto
cosa;
tutto
le
monte
magister
nulla
si
non
il campo
quale
e
combatto.
guardandomi
e
i solitari
un
il
sotto
o
oggi
e
oggi
relativo
qualche
cosa,
aspettare
è
tutto
; che
sono
che
dubbio;
di Satana
oggi
problema
No:
il
il campo
che
è
tutto
v' è
oggi
sia
SATANICHE.
o
che
l'assoluto
Oi
nuovi
del
gran
il rifiorire
anglicano
e
del
pronta
im-
non
misteri
tronco
che
della
dogmatismo
luterano?
che
e
fica
signi-
ciò?
vi ha
Chi
più
politica?
la
o
Wper
che
detto
la
O
il
l'assoluto
primo
gra:{ia
di
non
articolo
Dio?
Non
impronta
dello
tuto?
sta-
vogliamo
POLEMICHE
in
illuderci:
SATAxXICHE.
altri) c'è
pur
occasione
propizia
scienza
d'
e
in
costà
in
piazza
teologicamente
se
ministro,
e
elementari.
e
Ugo
due
intanto
Per
nella
sempre
ove
chiese, voi
che
render
loro
religione
ciar
bru-
e
voi
ai
voi
cattolica.
costà
avete
badia
hegeliani
il
intanto
voi
Per
il
bligo
l'ob-
del
in
renze,
Fi-
conte
risiede
i
impongono
e
le scuole
tutte
degl'impiegati
filosofi
un
Diritto^
dell' istruzione
avete
visita
Firenze
imposero
a
veneranda
il ministero
superiori
e
mente
probabil-
in
del
proprio
cristiana
dottrina
della
che
me,
costà
avete
ministro
un
Domenico
Novella,
positivista segretario, che
suo
a
voi
intanto
Per
lezza
bel-
metterò.
lo
non
resipi-
costituzionalmente
e
giudizio,
mettete
non
di
che
sa
san
Maria
santa
di
chi
piazza
prima
infornata
momento
un
voi
per
alla
buona
accendere
qui
roghi
accendere
d"* una
religiosa,da
di
(parole
cose
da
tanto
clericali
deputati
due
quelle
43
cosi
quali
fra
detti
vanno
rispetto della
avete
costà
44
in
Firenze,
POLEMICHE
SATANICHE.
e
nella
persone
le
sonosi
studiate
liceali
di
sempre
quali
di
filosofia
il mistero
della
in
le
si
scettici, voi
e
all'opera
(dicasi
come
tutto,
e
sotto
vola
giovanili
voi
morbidi
costà
e
Ed
in
inchinarvi
che
Manzoni,
promovendo
uomini
dossa
orto-
soldi
ad
seguitate
di Alessandro
cotesti
stà
co-
quale
annacquati,
all' halia.
metterli
am-
avete
cervelli
satanicamente)
e
la
ché
per-
pure
voi
intanlo,
Per
razionalisti
nociuto
tanto
nei
rispetto all'ingegno
con
(e
pochi
a
quelli
filosofia
Conti,
eleganti
letteraria
il cattolicismo
vedere
intanto
semi-officiale
italiane.
per
sofico
filo-
e
redenzione
volatilizza
da
francamente
ha
la
scuole
Firenze
della
sig. Augusto
e
trinità
della
Per
ristretti
svolazza
professori
gli altri?) bisognava
Firenze
di
i
nell'insegnamento
sostenerli.
del
forma
e
badia,
naagistrali
persuasi
almeno
anche
e
per
nnandar
incarnazione
non
conferenze
nelle
che
veneranda
dell'uomo,
ma
che
rinfiancando
il
neoguelfismo
è
dolce
letterali
che
cosa
a
eles-
SATANICHE.
POLEMICHE
la
sero
del
fama
alla
lingua
la
dall'
fare
per
dMtalia:
oh
commari
dalle
incurvale
d'un
liberitu
ove
nuovo
la
alla
sia
guanciale
Ma
a
primi
E
buona
poeta
intanto
razionalisti
scuola
d' Italia
in
\'oi
via
per
cui
avete
Ciacomo
listi
rea-
visibilio
che
stoforo:
padre Cri-
bisogno
avete
in Firenze
sig.
e
quando
l'animuccia
lavora,
il
di
e
caccio,
Boc-
razionalisti
o
benedizione
costà
Oh
fra' Caldino
cerca:
è
unico
nazione.
riposare
non
in
Promessi
come
andate
voi.
con
ove
cotesta
che
da
alla
il capo
Dio
alla
scettici
raccontati
miraceli
va
O
ventù
gio-
una
i
proporli
prosa
Machiavelli,
italiani!
ai
di
esempio
sommo
di
e
trade
con-
agitarsi tutta
d'introdurre
scuole
nelle
Sposi
tolica
cat-
diverse
vedere
a
cosa
su
morale
in
slombata
e
all'idea
solluchero
di
letterario
squarquoia
abbiano
teoriche
le
coloniette
dolce
è
intorno
milanese,
accettarne
lor
dolciume
di
e
illustre
vecchio
argomento
preso
arrabattandosi
migliore,
parte
45
felata.
tra-
si
approdi
ed
altrove,
mitriate
Zanella,
46
POLEMICHE
che
della
luto
e
si fabbrica
scienza
facendo
che
pietosa scucia,
i
mani
dubbio
e
dolci
che
di
fuor
gli
restituiti
hai
Manzoni
del
del
acque
e
Catullo
e
O
buona
colle
delle
tue
nelle
le
del
arene
chiare
sig. Zanella:
pure
grandi
nelle
oh,
e
mistiche
onde
su
tezza
bat-
ragione
Maria.
sollevato
Passo-
per
Virgilio
boccheggiavano
dell' ideale
e
hai
pesciolini
Giordano
del
chiese
tu
alla
di
pagana
pilette delle
scale
inchino
un
l'eleganza
nelle
SATANICHE.
acque
fresche
buona
e
tosa
pie-
scuola!
in
E
pili spirabii aere
Pietosa
Ma
intanto
più
impronta
Kappa
la
erano
questi
ultimi
del
i ministri
intorno
per
la
evangelizzò. Si, il
il
della
ragione
parola
re
1' assoluto
che
egli
ed
non
sta
vando
osser-
nulla.
giorni
che
loro
dice
letteratura;
il divenire
A
trasportò !
il
di
re
sua
di
più
seria
del
diritto
Prussia,
casione
all'oc-
confessione
gli
complimenti,
volse
ri-
del
ed
consueto,
divino, che
co-
4^
POLEMICHE
chiesa, le
ho
fatto
in
rendo
delP
vestire
Roma,
di
Geova,
il
il
demonio
celeste,
angelo
mutando
di
di
nome
dell' inno
potrebbe
perché
omaggio,
vece
che
altro
divina
luce
SATANICHE.
il prete
in
Satana
mio
la
con
che
e
non
fare
quel
un
tico
can-
ortodosso.
provi
Si
la
vuole,
evo
e
Martin
Il
pa.
l'ardita
quale,
la
dico
gli
terra,
in
lascio
del
dio
me-
rinascimento,
e
tutti,anche
Kap-
di
avesse
che
la
e
scrivere,
il mio
a
dei
riletto,
Satana
gli angeli
con
stare
compagnia
dido
can-
lui, contenti
Io
nulla.
e
del
certificato
angelo
del
scienza
prima
se,
congiura
cupa
se
macchina
la
e
canti,
e
il bello
e
riscossa
Contento
sarebbesi
di
canti
e
Lutero,
vapore.
Roma,
anadiomène
Venere
Adone,
di
il prete
pure
mezz'aria,
ha
non
non
fra
la
me
cielo
passerotti,e degli
e
tori
scrit-
vaporosi.
Il
ebreo
zìone
mio
Satana
errante,
passa
di
che
è
piuttosto
per
fenomeno
panteistica
in
specie
una
di
trasforma-
fenomeno,
di
mito
POLEMICHE
d'
mito,
in
lo
Se
ad
Con
bellezza.
fiaccola
una
monte,
guardando
motto,
come
quel
del
può
in
Michelangelo,
egli sarà
finalmente
dio,
è
Geova.
che
che
di
la
pel mondo,
lacero
e
mano
salta
ma
di
ebreo
abbaglia
la
e
fra
Quando
altri
vivace:
tratto
un
di
cupola
vecchietto
è
egli
fa
chia
scover-
girondolone
va
i buchi
qualche
accieca
ricano
ame-
sotterreremo
cotesto
fuori, e
suo
imaginazione
fedeli
ad
in
è il
seppellirlo, ed
a
l'altra
nel-
monte
Pietro.
San
vero
se-
e
di
su
Kappa,
a
sprizzando
che
ma
raggiante
sua
nella
Perocché
finora
mantelluccio
Carducci.
suoi
rassegnarsi;
tomba,
immor-
e
Excelsior
che
al
vetta
paia
ne
affaticato
mostra
E
sostare
lassù, noi
co
gli,
dar-
dell'ignoto peregrino
Longfellow.
egli non
nella
egli salirebbe
all'alto.
volessi
Grecia,
nell'una
spada
una
da
di verde
della
tempo
un
segue
cosi
propria
gli dei
come
mesto
e
mia
forma
una
49
E
uomo.
rappresenterei giovine
gioventù,
tal
in
uomo
secoli.
molti
SATANICHE.
del
raggio
gì'incauti.
suo
puscolare
cre-
Ma
7
5o
noi
i
POLEMICHE
lo
SATANICHE.
profondo,
sotterremo
cretesi
facesser
non
accatasteremo
tolicismo
dileguerà
e
spunterà
anch'
il
è
egli
nei
Salute,
o
Per
del
adesso.
Satana,
o
ribellione,
forza
della
vindice
ragione.
Giosuè
( Enotrie
cat-
degl*
avversario,
giorno.
nuovo
o
l'officio
crepuscoli
gli
del
mora
l'anace
sepolto
Allora,
perocché
grave
Questo
romano.
si
la
che
profondo
Giove:
con
dosso
a
più
Carducci
Romano)
Satana
vespero
liani.
ita-
Per
chi
al
fosse
curioso
Satana,
dalla
1871
Satana,
Poesie
le
attengono,
G.
di
C.
(
bèra,
Bar-
TS
mio
lo
chiamò
occuparono
e
sbofonchiarono,
me
un''
fatti
che
sì
per
filosofi
l'
al-
verò,
rimpro-
lettuale.
intel-
orgia
miei:
i
logna,
Bo-
forte
ne
tutti,
altro:
de'
1869
spiacque
Filopanti;
voleva
di
Popolo
dicenribre
ricisamente
ci
politici
del
ecumenico,
Quirico
moso
dall'ani-
ripubblicato
direttore
Concilio
si
intorno
polemica
che
note,
delle
Bordoni,
Non
giorno,
a
ingegnoso
il
e
fiorentina
inno
E.
amico
due
la
).
Questo
e
intera
tutta
anche
ecco
edizione
apriva
di
qualche
i
cratici
demo-
com-
52
POLEMICHE
i
passionarono,
Troppmann
fino
mi
dirmi
la
del
sbuffò
miei
vuole
amico
un
eh'
deW
quando
ei
nel
sue
mere
ca-
indecente,
tanfata
dignazione.
d'in-
al
e
—
tico
crila
mostrato
aver
opportunità
la
o
tro;
senz'al-
Filopanti
quelle
a
e
rimando
chi
Pur
di
del
Satana
Roma
del
dei
non
volta, di
all'ombra
col
nome,
Enotrio
di fama
primo
(7 gennaio
in
luce
in
che
dalla
allor
Romano,
occulta
la
Pistoia
Vili
e
cenza
li-
tazione
interpre-
la
nel
1805
MMDCX
e
riportare
dato
Satana^
anno
voglio, chiedo
non
mio
italiano
novembre
d'' Italia
prima
fece
Ateneo
esso
elione di
la
moralità
se'
una
al
più
le
tutte
di
poiché ripetermi
a
volta
l'inferno
viso
credo
lettere
per
là, tu
a
male.
Qui,
data
la
intendimenti,
mi
in
io
ragionevolezza
in
risposte
Diritto
e
spalancò
Fatti
Nelle
paragonarono
promisero
—
mi
fogna
mi
giornali
il bordello
per
e
clericali
nei
e
anonime
meno
SATANICHE.
mero
nu-
1866),
prima
con
la
fonda-
presi
cresceva
bruna.
per
POLEMICHE
(diceva
Questa
«
poesia
santi,
da
proprie
le
goda
o
degli
umani
vie
inno
ma
«
r
alla
mondo,
delle
e
donna
de' bevitori.
i difensori
nc'scintillanti
terra
non
vasi
guardavano
semitici
li
o
de'
in
le
ì riti
e
o
alle
lungamente
a
le vittime
:
aspirazioni,le
I diritti rispetta:
l'amore
alla
né i sollazzi
voli
feste-
bene;
ma
quegli
c'è Satana.
e
mistici
peccato,
mascherati
dimenticò,
durò
il
Ora
mentico
di-
canta,
demonio.
perde
gli sembra
non
Non
il catechismo
dà
che
al
vuole
delle
e
nessuna.
Enotrio
inspirazioni, le espiazioni
cerca
ne
allegrie,
umane
gingillandosi tra
va
non
che
non
si vergognano;
materiale.
carne,
certo
selve, né
altri
che
chiudono
ne
L' ascetismo
uomo
che
maledizioni
delle
al
appiattano,
se
fitte
nelle
conforti, non
non
è
non
peccatori; peccatori
consorti
tenti;
le
non
aperte
laude^
virtù
53
Enotriojìlo)
da
ma
ai
s'involano
non
SATANICHE.
—
occhi
Alle
ardenti
gioie della
degli Ariani, poi
scacciati; ma
segrete
chiedere
virtù
i
e
il
da' riti
popolo
della
tura
na-
prodigi degli
è
maestro
ubriachi
salta
dei
le
di
I
fiori
coi
Di
—
rifarsi
frati
di
domenicani
poesia vergine,
colle
canti
teoremi,
civile, di nuovi
celle
di
e
assopite coscienze
ogni
poi
da
ma
nelle
sempre
giovanili
rinnovellato
de'
nuovi
tentatrice,
un
delle
il pane
demonio
umane
e
il
che
anche
dommi:
per
colle
co-
cadono
poco
a
tempo,
rincatenato,
—
rampollano
ricchezza
è
Ora
la libertà:
attività,onde
sorriso, la
gloria
di
ne
forza.
bocca
bruciati, veg-
agostiniani
scuole
con
della
invecchia
che
setta
di femmine
innamorati
di
sie
fanta-
alle
escono
s'agita l'ingegno; slegato
terra:
da
imaginette
uomini,
volo,
quelle
al fumo
sotto
al
agile
conducano
o
terra^
gli anacoreti:
meno
nelle
o
soldati, que'
di
Satana.
gonsi
della
della
gioie
canti, fuori
cadaveri
profezie. Ora
e
tolgono
ali,
Ora,
avvampano.
trionfi
si
forti,rifrugano
macerati
o
Alle
le
adosso.
salute
e
—
tarpate
empii,
gesta
Satana.
paradiso,
loro
non
e
di
natura,
ma
sacerdoti,
suoi
Stregoni,
il
SATANICHE.
POLEMICHE
54
ci
gimento
lo svol-
cresce
e
una
sieme
in-
l'onore,
5Ó
POLEMICHE
Alla
mio
ultima
quale
altre
se
che
è,
non
vogliono credere,
in
di
via
difendermi;
lecito,quando
che
quel
ich
Geist
der...
da
Con
faccia,
cosi
di
d'
quella
(credo)
che
sono
miabili
cose
con
e
nevoli
be-
sono
mi
fosse
miei, ripetere
sé:
di
Ich
die
ge-
den
den
Geist
Kórpern
durchgeistige
wie-
sìe
Atheisten,
:{u den
die
certe
le
non
scrittore
Reggio,
il benessere
l'inciviltà
ingenue
censure
dire)
altamente
dichiarazioni
quante
per
uno
di
di
bejahe.
che
modo
per
come
bene
so
ich
ciò,
tutto
ich
ora
vorrei
vielmehr
nicht
gehóre
verneinen,
ciò
per
miei
Ma
cosa.
Materialisten,
:{iiruck,
Ich
alcuni
come
diceva
gebe
mente
special-
la forma
e
intendimenti
Heine
den
^u
verkòrpern,
ilirn
agli
Arrigo
nicht
hore
lirico
gran
e
dell'amico
aggiungere,
svolgimento
lo
poesia,
questa
osservazione
potrebbero
ne
circa
SATANICHE.
il
la
umane
potrò
evitar
dell' Italia
del
quale
non
dell' ascetismo
(dico
mai
trale
cen-
fermare
af-
mio
felicità la
e
io
bellezza
bestem-
dava
que-
classe,
alla
quelle, s'intende,
che
quello
potete
intendere
illustrare
lo scritto
quel
essere
che
A
leggerezza.
parola:
una
tesi amico
a
un
mio
e
nemico
mai
io.
aggiungesse,
a
a
cosi
Ho
d'alto
della
rello
del
Cairo,
Carducci.
su
un
cosa
fatto?
Per
non
di
Michelet;
in basso
di
un
scrittarello
mi
Francia^
telone
dedicato
afFerman-
la
mi
e
stato
resiuccia
par
un
con
che
to
pun-
perché egli
Michelet,
in
una
dire
pur
essere
pare,
Giulio
è
ora
debbo
so
vete
do-
potrebbe
rimproverò
detto
Storia
facondo
quale
mi
che
Michelet^ dico^
un
ammirativo.
tratta
al
vita
signore, già
altro
Egli
rubata
satanica
voi
signore
altro
pretendete
vita,cotesta
la
avete
un
Voi
intendere
non
quando
ma,
con
ora
imagino
m'
giovine, e gli dico:
Sapete
conoscerla.
violette;
le
Io
volere
in
ferrate
strade
piaciono
o
miei:
gl'intendimenti
tempone,
buon-
un
sono
Dumas.
sia
scrittore
non
le
su
mi
che
e
io
fatti
viaggio
che
prima
in
che
ragioni:
ste
5/
SATANICHE.
POLEMICHE
scritta-
uno
dipinto
pe
tore
l'au-
'1
all' Altezza
teatro
reale
8
58
POLEMICHE
del
Kedive;
mi
andò
Del
è
ed
eh'
dissero
del
dhon,
Morandi.
del
hanno
dal
miei,
Certo:
di
e
Heine,
conferito
che
Italia l
Povera
carte.
benevoli
Michelet,
confessandomi,
fascicoluccio
attinto
abbia
due
Luigi
e
le
tra
io
anche
piccol
cosi
smarrito
resto,
opere
SATANICHE.
Adolfo
gognoni
Bor-
la lettura
delle
quelle, aggiungo
del
al
del
Quinet,
mio
lo
Michelet,
Satana.
io,
Prou-
Qual
!
meraviglia
II.
In
que' giorni
po'
un
di
chiasso
Cattolica
cavò
impresso
del
spirituale su
per
istruire
del
San
alcuni
dell'inno
fuora
iSSy
la
da
in
un
San
processione
alcuni
fogli
a
Miniato
Bologna
libretto
del
e
correa
il Granduca
V andazzo
V
di
della
rime,
Domini,
il Giosuè
Pio
Unità
lauda
una
Corpus
fra
fecero
di mie
Miniato,
confronti
e
italiani
Satana,
cinquantasette, quando
a
a
che
ducci
Car-
nono
mandava
co-
Toscana
religione,
e
il Giosuè
del
Carducci
Firenze
a
Veda
dire
il
avrà
Dio,
salvo
tenuto
fermato
alla
avrebbe
trovato
voluto
calmante
allora
di
vii
pubblicare
di
scandalo
nota,
alla
che
dallo
e
anche
superstizioso fino
si fosse
prima
Toscana,
ciò
pagina
7
cristiane
g
a
certi
il culto
cui
della
l'orribile
già,
non
un
fece
meno
oggi
dea
egli
libretto,
senza
di
non
se
il
stampatore
che
ria,
oste-
d'alcuno
sfogliato
e
subito
II secoletto
verso
bianche.
indicazione
mano
verga
non
alla
o
appo
sua
pecorelle
pii corrispondenti
in
secondo
la
Cattolica
prima
alla
avuto
avesse
delle
e
pietà
dell'em-
meriti
con
stazione
prima
Lanza
Leopoldo
avermi
può
ella
molti
dell' Unità
vo'dire
de' suoi
che
vero
di
Bologna.
innocenti
cosi
il branco
lo scrittore
comandando
il commend.
ma
certamente
quello
entro
a
tanta
set-
e
Cattolica:
sono
è
come
Toscana
Se
vuole,
Bardessono
conte
mia,
di
Unità
la
che
quel
Bardessono
e
bene
sessantanove
dell'empietà
nell'andazzo
Lanza
5g
SATANICHE.
POLEMICHE
sce
appari-
Ragione.
6o
Se
POLEMICHE
egli
mi
SATANICHE,
notizia
chiesto
avesse
fra' suoi
anche
conosce
io
come
poesia
religiosa
allora
di
essendosi
in
Pisa
non
che
so
parodiavo gli
Son
E
di
né
Son
nella
voi
a
Gloria
i
Dalle
la
Sangue
e
E
de' tedeschi:
baionetta
che
pianto è
zappiamo
trovare
Radeschi
terra,
Brontolando
Per
ritornalo
maledetta.
terra
Questa
Pace?..
appuntellato
picche
Converti
quiete spiace,
Cristo
a
bagagli di
Questa
ossa
fossa,
della
I' altare
Su
Su
la
Giovanni
Fra
ed
gl'impiccati
sicuri
Fra'
io
ritornati
stinchi
e
meno
Anche
beato,
o
del
molle
paternostro
un
alla
ossa
buon'ora
di santi
di frati zoccolanti
...
chi
glio
me-
avrebbe
della
del
quantacinq
cin-
scoperto
cosi:
che
moda
che
nuovamente
sacri
Oggimai
a
P andazzo
moda,
santo
inni
me
amici,
seguitavo
tanto
saputo
di
nostro
ancora,
ragazzo
Come
Domini
Corpus
tini?
Ecco
di
in
i festaioli
me
a
Orazio
e
e
pagana
cristiana
non
manzoniana,
fede
nella
fede
si potevano
beato
alla
mesi
lauda
Casa:
per
altra
mio
stile
festa
in
stile
decimoquinto,
intendimento,
E
Maria
in
nello
con
lo
stil
e
una
Santa
in
tutto
alla
ma
pura
che
che
pur
feci que-
monte
oraziano,
buon
quella
quarto
decimo-
secolo
quale,
due
india
e
Castelfranco
del
del
Cosi
scommessa.
a
la
senza
fede
della
inscrissi
ch'ai
di
capo
infine
forme
le
come
Diana
spirituale
e
del
b.
di
volte
ero
cristiana
entrava
rifare
due
poesia religiosa tra
provare
ci
non
era
festa
una
st'ode
due
forma
trecento:
per
di
saltò
mi
anche
e
zicar
piz-
(Frigida pugnabant
fare
e
ria
Ma-
Santa
Io allora
siccis); e
si potea
fra
que' paesi
trecentisti
nei
che
di
Giun-
sapendomi
e
il sonetto.
per
calidis, huaientia
mostrare
1857
Miniato;
San
e
poeta,
ricorsero
Tanno
Passai
qui.
'1
su
Diana
la b.
per
lauda
della
negozio
dell' ode
e
monte
a
il
dunque
va
6l
SATANICHE.
POLEMICHE
per
indizio
versi
del
tempi Jìoria
62
POLEMICHK
da
Poco
mi
terra
che
fin
giudizio
molto
vero
ij
di
di
e
giobertiano.
nera.
il breviario
fra
né
no,
né
seri
da
sentir
dell' ab.
che
le
anch'
gambe
scrissi
portai
Del
io
Facondo
mai.
fin
fra'
era
un
po'
pretti
ca-
micolin
della
ricordata
un
si
resto
un
grammatiche
tonaca
messi
com-
confronti
io
gione;
ra-
troppo
pure
cotesti
Febo
più
pur
né
sto
que-
Aveva
ho
secondo
uà
rime
da
quale
retorici.
mai
mie
Domini.
anni
dal
e
dedotto
trascinato
Oh
poi
italiana
grammatica
sia
Altri
Cattolica
pur
pel
Leopoldo
fui
le
in
rimproverò
Cattolica:
non
Gioiti,
su
mi
Corpus
Unità
la
neri;
ebbe
ai
poi negli
tempi
Unità
forma
di
questi sacrilegi
persuada
da' bei
onesto
Spettatore^
passavo
né
ed
è
Tanto
ergo.
Napoleone
savio
scetticismo
Apolline
ed
sollevo
d'allora
nello
stampato
SATANICHE.
certa
Carducci
mi
tempo
di
sottana
né
dissi
64
POLEMICHE
m'illudo.
Il
riprova:
che
dipinto
hanno
essi
il
Byron
e
in
Dante
poeti
il Heine:
grazie
che
rappresentare
un'idea
rappresentazione
egli
meglio
Monti
e
poeti.
Alle
ma
cosi
da
bene
non
stato
lo
quali
nel
io
filosoficamente
anche
imprudente
al
e
sig.
lo
lare
popo-
zie
gra-
ci
Zendrini
abbia
io
filosofica,ma
crede
avrei
che
Shelley
il gran
sig. Zendrini
impudente
per
fatto
il
fecero
come
dei
lodi
di lietissimo
consento
e
il
diavolo
Satana
qui grandi
e
il Monti
che
pare
e
Shelley;
neggiavano
ma-
mille
nel
il
sceglier Prometeo,
a
essi
fantasia
la
ciò
d'ammettere
voluto
menti
altri-
Goethe
il
ancora,
popolo
Dopo
o
degna
tale
il
volta,
zie,
gra-
che
2°
altrimenti:
credeva.
crede,
si
ci
che
il diavolo
l'ultima
per
me:
drammaticamente
o
leggendario: 3*^
da
anche
e
il Milton
e
fede:
della
rappresentato
concepisce
prova
altrimenti
epicamente
diavolo
somma
il Tasso
e
il diavolo
i
erano
l'hanno
e
Zendrini
sig.
1°
SATANICHE.
due
cuore:
rinnovarono
titano
che
ed
di Eschilo,
sarebbe
inutile
se
POLEMICHE
l'avessi
ripreso
ogni modo,
A
teologico
del
e
invece
è
non
e
in
che
vero,
che
tutto
Satana!
a
Satana.
e
ridette
Carducci.
ed
hanno
che
cose
decimosesto
diabolica
il
Ecco
Tutte
nelle
sia
il
vapore?
Satana?
concetto
queste
vero
tutte
detto
male-
E
e
cose
il libero
umani
Gregorio
ciò
viva,
ser-
K
sempre
Filopanti? È
Quirico
mi
non
me
orgoglio satanico, co-
i sentimenti
le belle
la
contro
Satana.
istigazionidiaboliche
somma
a
ciò
ralismo
natu-
cattolica,anzi
chiesa
come
scienza,
la
a
del
e
benissimo
cristiane,ha
opere
lettera
la
maledicono
e-
dentro
Prometeo
serviva
che
vero
le chiese
tutte
mi
e
umano
tare
rappresen-
vittoria
razionalismo
cristiana:
chiesa
io doveva
la
la guerra
gura
raffi-
pensiero
del
la lotta
mano?
terza
Prometeo
caso:
generale:
vitalità
la
o
in
il
era
non
di
io
trattare
a
stupendamente
col
65
SATANICHE.
naturali,
e
enumerai
vero
o
titolava
nella
è
non
venzione
d'in-
volete
Dunque
sia. Viva
Satana
la
siero,
pen-
ragione dell'inno
furono
risposte al Filopanti
da
me
dette
e
al
critico
g
66
Diritto.
del
dandosene
otto
paginone
che
il
fatto:
che
Che
Satana
è
ci fa
come?
ciò
io;
non
insorge
che
a
uscire
cimo,
di
San
avvertire
dalle
diaboliche
Sant'Agostino.
Tutto
ciò
Lutero,
che
Alessandro
la
Marco;
popoli
seduzioni
non
Tutto
ammonendo,
e
io,
cenna
ac-
dubitando
pur
non
due
Non
—
ciò
tutto
maledire
doveva
di
in
nate
m'incar-
cattolica.
ricordando,
frate
voi
cristiani!
lei,
il pagano,
guardarsi
e
lei è satanico:
nefando,
del
di
1' ho
solite.
Delle
—
lei,
contro
ma
per
diabolica
oppone
la chiesa
ma
io
Ella, professore mio?
convinti
fuor
riformando,
il
e
E
—
sig. Zendrini?
il
in due
farlo,perché
determinato.
Savonarola
più credenti
onestà
potevate
non
egli
—
nel
professore,
molta
con
ci farebbe
cosa
in
stemperando
e
loquace malignità quel
disse
voi
Satana
dei
inteso
no,
cosa
Ma
—
ripigliail sig.Zendrini
—
molto
con
—
del
tipo
no
per
Filopanti
paginette
il
Ma
—
non
o
SATANICHE.
POLEMICHE
e
e
plorando,
de-
sto,
se-
perversità
Leone
de^
principi
del
capisce, o
a
frate
vuole
V
«
il
capire,
non
poteva
«
cimoquinto,
«
Carducci
«
a
a
fare
fanatici
per
è
tutti
fa lezione
sapere
scandalizzassi
che
dissi
i
del
Ma
alle
vegga,
poesie
de'
o
miei
se
il
come
in
i
in
un
del
un
è
dire
e
su
da
discorso
giornale
che
egli o
il lettor
Studi
letterari.-
di
misi
nel
che
cose
è
non
1865
nel
fiorentini
Poliziano
a
grammatici
quanto
un
rado
Zendrini
sig.
o
maticare
sgram-
di
ma
più
drini
sig. Zenlo
pedante
il discorso
vuole,
toscane
legga anche,
pagine
sua,
Savonarola
se
fra
trovare
neopiagnoni
poi stampato
il
de'
Il
basta
pedanti:
Certo
a
de-
sedotto
uno
»
ogni pie sospinto
a
conoscono.
obbligato
d'
che
credere
forza
( come
secolo
ha
frate)
e
fra i credenti.
esser
di
della
del
razionalista
non
Forse
«
repubblicano moderno,
un
a
avvenuto
pedante
chi
crearne
si dia
pare
me
riformatore
austeri
e
osserva:
repubblicano
un
moderno
un
e
egli, fiorentino
esserlo
«
«
sig. Zendrini,
il Savonarola
essere
67
SATANICHE.
POLEMICHE
con
io
quel
all' Ateneo,
Firenze.
innanzi
1863
mio, queste
;
due
e
6S
POLEMICHE
E
«
SATANICHE.
mentre
pure,
ecclesiastico
per
seguitava
dei
papi,
artistico
r idealismo
con
il
tutto
il
ponteficato
clero,
e
ordini
maggiore
secoli
negli
Boiardo,
la
Chiesa;
questa
vero,
che
specialmente
di
e
ascetici
sorgeva
in-
seguitato
nella
e
anzi, quanto
più,
trecento
sua
più
in quegli
parteciparono
con
cattolico
dei
andavano
decimoterzo,
del
della
e
Savonarola.
gli spiriti dell'opposizione:
scrittori
la
ascetica
avea
al rinnovamento
ardenza
contro
somma,
tanto
avanzavano,
tro
con-
contro
d' Italia
in
che
lato,
contro
abiettazione,
sua
decimosecondo
crescendo
Poliziano,
Girolamo
dir
nella
degenerazione
quella
a
Pulci,
del
tentativo
di
persona
corte
Fontano,
Firenze,
ultimo
un
la
f altro
per
il Rinascimento
contro
in
di
Medici,
dei
reazione
del
romanzesco
corruzione
Chiesa,
del
sformazione
tra-
sua
pagana
del
popolaresco
paganesimo
Non
classico
scetticismo
lo
far
a
principio religioso,
il sensualismo
contro
il
il
la
esagerando
sino
romana
1' elemento
lato
uà
e
la
del
quale
quàt-
trecento
riformazione,
di
concetto
accennato
di
cristiano
il sentimento
la civiltà
e
profana
E
premeva.
mise
quale, posto,
per
tra
della
modernità,
nel
che
aneliti
del
nome
un'
del
quasi
convergere
vedete
rinascere
fede
che
dei
in
i
lui
contendenti
a
traeva
l'amore
su
le
ad
l'aprirsi
e
benedire
già
sorta
mandare
tima
l'ul-
nuovi,
tempi
lui lo
che
richiamava
cittadini
e
tutta
e
popolana
figure più
chiesa
contemplanti,
evo
aspirazioni più
In
è
non
raccogliere
a
verso
democratico.
i
che
del
sdegno
su
alle
piazze
e
uccidersi
voi
voi
pure,
ardite
alla
stiana
cri-
Nel
Savonarola.
libertà
le
le
opposizione
medio
cristianesimo
vedete
della
di
tro
con-
dilagava
ogni parte
incidenza
della
di
vampa
d"
Chiesa,
la
cattolico
dogma
Girolamo
in
il chiudere
caso,
gli ultimi
il
e
la
sentivano
scrittori
il movimento
capo
chiaramente
purificando
raffermare,
cotal
un
più
tanto
quegli
quanto
necessità
maturando
più
sempre
va
()9
SATANICHE.
POLEMICHE
chismo
mona-
la
ruzione
cor-
solitudine
plebi
terne
fra-
fra le armi
i frati pa-
POLEMICHE
70
ceri, in
lui
scienza
lui la
lui
in
italiano
anche
lacopone
che
nelParte
che
novelliere
formola-
Rinnovamento
Quel
che
era
avanzato
le ebrietà
nella
mistiche
del
reverenza
umano
come
resto,
debita
attestando
col
è
misero.
fra
del
Consiglio
nobilita
suo
la
egli (perché
Rivocare
narola
Savo-
fra
riosamen
depose glo-
religiose,
cui
la
troppo
civile
ei lo
del
sangue
mistica,
novatore
egli
a
sempre
in
Era
Chiesa.
martire
come
Dante
Sacchetti
intendimento
instituzione
nella
naldo
Ar-
pronunziò
chiostro,
del
in
cosi
nel
coli
se-
tica,
poli-
in
italiana
mente
di
nella
come
come
della
da
cosi
il Savonarola
profano,
cherie
fantasti-
andavasi
letterato,
religioso
in
quel pensiero
stesso
antica
Petrarca
le
scienza
è lo
di Tommaso,
Arnaldo,
e
di
E
nella
alT
maniaco
lacopone
tardi.
nel
e
di
religione
alla
repubblicano
ghibellino
Todi.
pensiero
quel
civile
e
fantasie
le
da
intorno
svolgendo
di
teologica
repubblicanismo
il
finalmente
di
SATANICHE.
de:
granla
salva
il genere
sua
no
il medio
fede,
remo?)
'1 di-
evo
72
POLEMICHR
che
gano,
la riforma
altri
ad
e
le
tra
SATANICHE.
de"' suoi
ridde
il
pietosamente
Machiavelli!
E
veniamo
Zendrini,
con
accenna,
conferirono
il Baudelaire.
io,citando
toi,
Dieu
O
ridere
sor-
Nicolò
di
che
che
nel
da
le
plus
traili par
la
sort
da
io
volere
et
et
pitie de
che
Carte
di
le
in
plus
citai
come
alcuno;
trei
po-
conosceva
umile
tanto
avversari
tavola.
Ecco
Baudelaire.
beau
de
non
quali
che
gli
Carlo
prive
ma
non
né
sono
Satan
savant
Satan, prends
non
i
fine il Satana
1863
parola.
de
le
in
e
sig.
cassi
dimenti-
Satana,
lo riconosco
non
dice
rispondere
in fine
superbo
su
che
Il
gli autori
mio
Potrei
io
Litanies
O
del
Ma
credano
delle
viso
di dire
com'
lirica
rispondere
mi
piazza
imitazioni.
modo
all'idea
creazione
mie
quel
troppi, e
tanto
pallido
alle
il Baudelaire.
anche
della
canto
vedeva,
non
»
ora
dice,
cristiani;
piagnoni
frate,in qualche
povero
né
sinceramente
popoli più
servata
ri-
religiosaera
puramente
des
Anges,
louanges,
longue
misere!
Texil,
de
Prince
Et
qui, vaincu, toujours
qui sais
qui, mème
Toi
Enseignes
O
angoisses humaines,
des
toi
qui
Engendras
O
Toi
O
Toi
la
1'
le
Mort,
Espérance,
fais
au
tout
vieille et
Satan, prends pitiede
qui sais
Dieu
en
les
Satan, prends pitiede
Carducci.
rcgard
autour
ma
quels coins
Jaloux cacha
amante,
charmante!,
longue misere
ma
peuple
forte
folle
une
—
proscritce
un
Paradis,
longue misere!
ma
ta
misere!
parias maudits,
du
goùt
Satan, prends pitiede
qui
longue
lépreux, aux
l'amour
de
Qui damne
O
riia
Satan, prends pitie de
O
Le
aux
par
longue misere!
ma
Satan, prends pitie de
O
plus fort,
grand roi des chosessouterraincs,
tout,
familier
Guérisseur
fait tort,
a
redresse
te
prends pitiede
Satan,
Toi
a
l'cn
qui
O
O
7*3
SATANICHE.
POLEMICHE
calme
d'un
et
!
haut
échafaud,
longue misere!
des
terres
envieuses
pierres précieuses,
ma
longue misere
!
io
POLEMICHE
74
Tei
dont
r
Oli
dort
enseveli
O
E
di
che
Satan,
legga
oeiì
col
connaìt
le
vuole
litanie^
queste
fare
clair
preuds
chi
SATANICHE*-
mio
les
dcs
peupìe
pitie
nei
e
inno.
de
ma
Fiori
giudichi
profonds
arsenaux-
métaux,
longue
del
misere
1
male
il
quanto
resto
abbiano
Jinito
i
nella
l
di
3o
di
stampare
MDCCCLXXXI
dicembre
tipografa
di
Modena
in
Nicola
Za
nichel/i
V
EDITORE
ADEMPIUTI
I
DOVERI
ESERCITERÀ
DALLE
I
DIRITTI
SANCITI
LEGGI
EDITORE
L'
N
volumetto
questo
i
versi
Garibaldi
sono
le
e
Carducci
Giosuè
ha
colti
rac-
che
prose
scritto
titoland
indalle
inspirato
o
gesta.
sue
L'
raccolti
li ha
Editore
il
spera
che
il
accoglienza
di
dal
pubblico
r
diversi
grande
da
illustre
reso
poeta
degli ^Eroi.
Nicola
tone
avu-
tilmente
gen-
Egli
benevola
italiano,
omaggio
un
che
rivederli.
avrà
volumetto
esso
tempi
dopo
dall'autore,
permesso
acconsentiva
più
LEGGE
CHI
A
Zanichelli.
presentand
rapin
al
GIUSEPPE
GARIBALDI
JL
e
Alte
di
là
Roma
sorgendo
Plaudian
ombre
A
te
de'
Vegga
Né
le
là
primo
animi
a
i
il mondo
virtù
romane
e
a
tuo
nome
del
che
ventura
te
la
sicura
saldi
nostre
spezzar
gaudi
Garibaldi.
o
il nemico
sovra
del
pur
fra
mille,
mura
baldi
e
gioia;
amorosi
Abbracciar
Vola
è
i
cento
con
Corri,
Deci,
e
l'impeto
oscura
l'eterne
petti,giovanili
Percuoter
tu
notte
per
de* Curzi
Sfrenar
Morte
la
ne
spaldi
i fumanti
su
pugnante
L'
Or
GARIBALDI
GIUSEPPE
A
estinto.
ritorte
armato
e
periglio, o
mai
anco
non
son
cinto.
forte:
fosti
morte.
vinto,
SICILIA
O
seduti
A
che
Solo
lasciò
La
catena
silenzio
l'ali
Franto
ne
Pur
La
Ne
Pria
r ozio
li
inquieto
fame
Vergognando
il
le
forze
barbarie
le insidie
ordì.
ripara,
turbine,
artiglila
la
giace,
adamante
saldo
avvoltoio
dal
non
sanguinante
de' secoli
il turpe
Come
tiranni
e
man
in
che
pace?
'1 campo
su
la
la
e
lite lini:
la
da
scanni,
servi
il nemico
Né
Nel
aulici
fra
morte
Ma
lUVOLUZIONE.
mentite
patti
è pace
Quando
E
gli
ne
i
LA
E
al
prepara
ed
il voi
pericolo
speme
gli spiritiqumdi
covo,
;
novo
rintegra,
rallegra,
occupa
il suol
5ICILIA
Or
via!
su
sol
Tien
E
l'Italia
Fra
Fin
al
Che
Sciagurato
la
Ceda
chi
a
la
innanzi
Amazzoni
Presto
in armi
a
plebe
s'avventa
non
son;
retiche
pace
in armi
Come
Carducci.
confini
la
Brenta,
vette,
splenda l'asta
mano
Presto
Boemia
di
e
l' Istro
di', verdi
voi
su
Chi
de
al passo
Fino
interpon;
e
Mincio
di
il cavallo
Dove
il terrore
l'Italia
e
signore
glebe
d'Austria
che
Si disseta
E
l'itale
de
regi custodi
de'
il truce
che
Fin
una
RIVOLUZIONE.
LA
E
latina:
promette,
spada
non
! 1' antica
l'eterno
ardenti
le cento
ha!
rapina
diritto!
al
conflitto,
città!
2
lo
SICILIA
O
E
inerme
r
de
risorto
Bello
il sangue
Tua
ducale
Non
forbirlo,
Odi,
a
vespro
corron
il nobile
il
sasso
ossa,
paura
popol
ruggì:
riscossa
terza
sfida, e t'affretta;
la
t' aspetta,
morte
che
de'
o
di'.
ancor
rosseggia
Pittamuli,
Dietro
la
a
lor
al novissimo
Ch'è
Sotto
la
il tuo
uitima
drappel
Scalzi
le bianche
sferzò
Milano,
Citta
RIVOLUZIONE.
pingue pianura
de
i destrieri
O
LA
tua
pur
Quando
11
la
Milan,
Crebbe
E
su
Liguri donna;
sonò!
Carbone,
Balilla
Prè
segno
che
gonna
sfavilla !
e
Palermo
da
la
da
Porteria,
dtl
i mille
Uoria,
cacciò.
Dove
I
de
guerrier
Volan
più
furor
Spingi
il
Senti
O
in
tuo
Ma
Su
le
Ed
i
Da
le
pur
torvi
i tuoi
leoni
!
squillar1
l'aure
viragine forte,
sonanti,
le incudi
in
arnesi
di
il domato
ferro
i tuoi
rammenta
soglie,
i tuoi
petti materni
spade
stola
tenzoni!
sacre
per
su
pur
Stringi
Del
cenno
danzar?
a
levitica
di
caccia
Mella
del
Batti
le
roventi
a' metalli
fren
de
possenti,
Montagnola?
tua
fanciulle
come
Non
Al
la
incontro
che
Quei
i
Bologna,
o
sono,
RIVOLUZIONE^
LA
E
SICILIA
e
morte
rigor;
pargoli
vecchi
scannati
frugati
l'irriso
infranti
dolor.
SICILIA
O
Firenze,
Dorme
O
ne'
su' monti
Volto
Gli
occhi
Da
le
Che
Sorge
le
azzurre
Su
la
la
sue
il Germano
de
abbarbaglia
fulgor.
l'ispide
progenie
.o
battaglia
pianura,
trista
il
di
mura
forti !
legione de' morti
Qui
la
muta
Qui
vi
chiama,
ed
:
tremò;
e
luci
coorti
cinta
correte,
piano
memore
d'irrompente
da
ancor
D'incalzanti
A
al
vegliate,
clamor
un
di madri
riscosso
avvalla
torri
sole
lungo
ed
padri
attestò?
cadendo
Mincio
al
de'
l'ultimo
gemito
un
prole
templi
ove
Decio
Odo
RIVOLUZIONE.
LA
libera
tua
tutta
11 tuo
E
E
il conscio
furor.
SICILIA
Chi
è costui
In
fra
Bello
Il
i
Ei
Come
Ei
li
Ei
percuote
città
di
la
terra
raccogli,
Madre
disserra
raguna:
piede
la terra,
germoglia guerrier.
1...
il capo,
Leva
pugnar.
Italia
un
:
folgorate
nube,
sdegni che
dièr
cento
congiurate
re
mine
Garibaldi
Tu
i
e
d'
fuoco,
procelloso
a' suoi
e
tuono
del
e
compar?
si noma,
le ardenti
Su
E
ciel
nel
si noma,
ferro
del
migliaia da
Le
glorioso
cavalca
Orione
sereno
Ei
che
lampi
come
RIVOLUZIONE.
LA
E
Roma,
l'erma
Venezia
o
o
da
de
lo
dolente:
l' itala
scettro
laguna
gente
e
l'imper.
loco
SICILIA
14
E
Su, da' monti
Dove
geme
Dove
suona
RIVOLUZIONE.
la
Carpazi a
la Bosnia
Da
LA
la Vistola
di
schiava,
piantiil Balcan !
Scoppin l'ire de
l'alme
segrete!
sorgete, sorget^e!
vi date
la man!
Ne
la pugna
Da
li
scogliche frangon
Da
le
rupi ove
O
fratellidi
Contro
Marco
Che
covo,
Grecia,al Pireo!
l'Asia
l'ombra
prence
1'Egeo,
han
l'aquile
Temistocle
Serbo, attendi!
Grande
sublime
nel vampo
Su, d'amore
Genti oppresse,
cime,
le tessale
a
Orava,
su
'1
è
qui.
pian di Cossovo
di Lazaro
s'alza;
da l'antro fuor balza,
il pezzato destriero annitrì.
IJ
ASPROMONTE.
DOPO
III.
ASPROMONTE
DOPO
-Tugi
;gono,
ahi
anni!
Gl'irrevocabili
E
schiavi
sempre
Sempre
insultar
il
Ovunque
Pur
Carducci.
tiranni,
e
l'animo
invio,
intorno
d'odio
fremere,
guardo
Interrogando
Odomi
fuggon rapidi
; ed
il canto
armasi
mio.
DOPO
ASPROMONTE.
Sperai, sperai, che,
de
Tempo
Io
libero
A
liete
Potrei
Su
fra'
accolto,
alato
de'
le vie
per
le
cene
civica
a
Atene:
gli aerei
Fremean
canto,
Rosea
del
Ridea
da
fato.
Armodio
tornata
Egualitade
popoli
del
salutando
Solea
unanimi
l'inno
con
Incoronar
Al
liberi,
mense
ascens'ion
Tal
vòlto,
ne' voti
Seguir
L'
l'ire
il ferreo
e
Salamina
sole
la
portici
occiduo
marina:
rad'iavagli,
fronte
de' tiranni.
Minaccia
Oh
nel
ancor
Convien
gli anni
fior de
he\
nel
La
Trasibulo,
udia
Pensoso
E
le
L'antico
il
ancora
obbrobrio
nuovo
ci addolora.
Ci
fiede
O
libertà, sollecita
E
velo
bel
da
Dove
padri
te
Trasibul
in
di
nostra,
inostra.
gì'inni
Ratazzi
geme
e
martiri
di nuovi
TI tuo
Non
e
de'
Sangue
ascondere
mirto
spade:
e
Speme
IQ
ASPROMONTE.
DOPO
movono
impera
ceppi
il vindice
Caprera.
ASPROMONTE.
DOPO
de r eroe,
Oh
Ferito al
del povero
muto
career
Portate, o venti italici,
Il mio
primiersaluto.
Evviva
Ribelle !
magnanimo
te,
a
fronte
la tua
a
sacri lauri crebbero
Più
Le
selve
Spada
Ei
Chi
(o improvvido,
nome
ti fu
lorica,)
ardisti
solo
Contro
Aspromonte.
il tuo
non
Tu
d'
insorgere
1' Europa
vinse te?
antica.
Deh, cessino
I vanti disonesti:
Te
E
vinse
nel
amor
cader
di
patria,
vincesti.
^^
ASPROMONTE.
DOPO
Evviva
a
Ribelle
e
11 culto
Con
Io
a
al di'
bevo
A
i
Si
a
Roma
libertà
1'
Al
Dee
la falsa
i
fausto
Giuda,
vindice
cattedra
di Piero.
al di' che
masnadier
di tremante
r
!
pensiero
umano
bevo
cuore
ignobili
che
successor
Pallor
il
schiuda
Tigellini a
Spezzi
Io
posteri,
che
a' Seiani
Non
Del
de'
te
d' Italia è
te
!
precursore
L'eterna
De
magnanimo
te,
oscena
di
tingere
Francia
e
luteo
guancia.
DOPO
Ferma,
Pesti
O
docile
mal
cui
1
S'inginocchiò Capete
Sacro
è
costui:
Co
M
La
libertà:
dito
Da
E
e
i
Caino.
de
le fosse
la
Lo
insegua;
feral
vittime
di
urlar
un
De
la Senna
putride
Caienna
e,
spettri lividi
gli spioventi crini,
Con
—
divino
risparmisi
gorghi
da
segnavalo
suo
L'Imperiai
Viva;
Cesare
divieto,
regnar
a
scure
in
che
pugnai,
o
al
ASPROMONTE.
Sii
Mameli
maledetto
e
Morosini.
—
gridingli
ASPROMONTE.
DOPO
24
Arridi!
Che
Io
i nostri
veder
te
a
raggio
terra
In
pezzi,
Sole
:
nel
dee,
inique spade!
o
la
perpetua
si chiuderanno
Ombra
Quest'occhi,
in
dee,
L'
età
Di
Su
e
il
vostro
imperio
ricercheranno.
van
O
regnino
libertadel
e
ne
vivano
l' infule!
e
mondo
Giustizia
ei
beati.
tuo
i serti
A
nati
son
t' accomando
Del
O
parvoli
ma,
quando
compiansi
vaticinate,
vostra
r avel
gloria
mio
un
alito
mandate.
Io '1 sentirò:
A
Del
le
e
Or
distruggiam.
Lo
strato
pochi
nei
e
Arridi
Solcati
su
o
De
'1
forti, a
profondi
di dèi
Odio
Pur
è
a'
vive
ceneri
vate,
vostro
Che
Carducci.
superstite
i fati è amor;
Esulteran
O
25
ASPROMONTE.
DOPO
dive.
i secoli
pensiero :
1' opera,
è il
vero.
Prometeo,
figlituoi:
ancor
l' avvenir
dal
siam
fulmine,
noi.
PfeR
^7
CORAZ^INl.
EDUABDO
IV.
JL^unque d'
Tu
O
di
CORAZZINI
EDUARDO
PER
il riso
signore,
Ferney
Tu
Messaggeri
di
la
nera
Ginevra,
inviaste, onde
Abbatté
E
atroce
e,
e
santo,
cittadino
il
pianto
gioioso
poi Parigi
Bastiglia e
Scettro
destino
servii
nel
Europa
di
il radioso
san
Luigi
:
28
tra'l ferro
Dunque,
piedi scalzi
il mondo
spazzare
Perché,
su
sé
a
innanzi
Come
fior la
via
di sangue
Smarriti
E
ad
mutata
L'
Là
ne
i colli
Dal
Storia,
tu
in
fronte
venti,
legioni,
le tue
passar
piano,
repubblica altera,
O
E
a'
al
accenti,
vittoria
la
e
fuoco,
fieri
in
le bandiere
E
Vide
'1
e
Cantando
Co'
CORAZZINI.
EDUARDO
PER
un'
i
de
sabini,
pie
de
distendessi
Masnadiera
e
troni.
bufera;
e
di tenèbre
figlituoi
upupa
aquila
altari
funebre
gli eroi.
esercitati
l'immortale
i neri
aguati,
papale,
al monte.
E, lui
CORAZZINI.
EDUARDO
PER
Francia,
Tu
E
spegnessi
noi
le madri
a
Di
lor
vita
te
di
pianto
per
le spose.
a
di
e
Macchiassimo
Noi
al
cresciuti
Noi
Ahi
lasso!
che
non
ti
al
'1 tuo
il silenzio
De'
splendore.
monti
tempo
valloni
or
Francia?
l'aprico
a
amico,
sereno.
io ti seguia;
fucil
ad
o
ameno
dolce
mio
l'alpestre cammino
Colpi
guancia.
chiostro
rivedrò,
E
rossore
t'amammo,
nel
e
Come
Per
libero
de' tuoi
ma
Aer
Più
la
tuo
annose
il desio
figliuolied
i
Iddio,
mentisce
che
servendo
di
ad
certi
or
deserti.
feria
Per
3Ò
L'
Roma
alta
CORAZZINl.
EDUARDO
io
Famoso
E
il
te
a
de
Fuor
Or
raspa
la
su
E
Squallidi or
in
vece
nel
che
doveva
condurrà
l'erba
l'aprile
ma
ciel
natio
gentile
una
al
;
la luna.
tuo
desio,
l'allegra schiera
gli augelli
in
amore
crescendo
ch'alta
andrà
Dal
giovenil
tuo
bruna
recente,
i monti:
son
De
Su
fossa
verso,
impaziente
macchia
piagnesi a
Ghirlanda
E
la
tua
Roseo
Tornerà,
il
usciva
accennando
fiume
piume
mezzo
a
al
;
le cadenti
a
Rompeva
O
riva
I' universo
a
latrando
can
in
cantava
core.
e
nera
32
Ella
che
EDUARDO
tien
del
nostro
ara
del
L'
Per
cui
Dante
E
Austera
e
Ed
gli
e
Mèsse,
lieti
questo
Ridea
Per
lei
lasciava
Per
(ascolta,
l'Apcnnin
paschi
feroce,
queto
il
lei
figlio.
O
:
braccia,
le
o
greggia
schiavi, ascolta),
di
cui
predon
scritto:
ciglio
tendea
predone
Turpe
Petrarca,
faccia.
materna
gli diceva
ei, questo
Di
il
ha
lagrimoso
riguardava,
Questo
dritto;
fremè
la
ne
1' arca,
patto
il Machiavelli
pia
E
AZZINI.
nostro
geme,
Con
Lo
COR
PER
suo
corse
a
folta
e
cui
un
nel
core
desire.
solingo
a
verdeggia
amore,
morire.
Ed
or
ne'
forza,
e
la
co
chiama
E
r
co
Parla,
là nel
i caduti
e
De
i martiri
Nemesi
al
di
lui, del
Del
Le
madri
Del
E
con
le
man
suo
Cesare
'1 monte
ferreo
registro
orrore,
sinistro,
ne'
accusano
viver
tardo
pianti
i fati
gli addormian
Compongono
Carducci.
su
algente
imperatore.
bieco
che
fronte
a
muto
con
intanto
vendetta
gran
ardente
giugno
decembre
nel
la
riconforti,
r alta Roma
Guarda
Parla
sé ristretta
Dio
a
33
i morti
il mondo
i caduti
De
de
gente
Che
Or
fra
luoghi, ove
E
Per
CORAZZINI.
EDUARDO
PER
gli occhi
lattanti
a'
nati.
5
PER
34
In
di
vece
CORAZZINI.
EDUARDO
ghirlandele fanciulle
i neri
Vestonsi
le vite
Mancan
le
a
culle...
aspettanti
i tiranni !
Maledetti
Ma
io per
panni,
tórrommi
man
questa madre
Vedova, questa
Vedova;
fra
e, dove
sue
sposa
ladre
turbe
Quel prete empio riposa,
d'armi
E sogna
Pare
E
su
'I capo
me
selvaggioagguato
frema
e
rugga,
perché non
fugga,
n'andrò, là sorgerò,per vie
A
Come
che
un
glipenzola inchiodato
Gesù
Là
ad
e
una
tutt' altri scerete,
larva
del supremo
Lento,
e
dirògli
—
die
O
prete.
Di
Godi.
nel
Trionfa
vecchio
le tremule
Un
Quando
al
adultera
ti
Su
le
sia
L'
Tu
'1
a
a
vedi,
e
ed
voi,
con
in
—
tuoi.
mezzo
'1
vela
la tua
:
—
Signore,
1* amatore.
scintilla:
Pianti
Il
—
omicidio
gaudio
forte
aurate
gli sgherri
d' acciaio
canne
Dio
morte.
volgi,
donna
Guardi
ciel levate
al
di
rantolo
popol
infame.
le volte
per
Mormori,
Come
Piero,
Osanna,
—
manda
organo
brame.
prete
palme
Canta
L'
le tue
e
35
impero
splendido San
tuo
O
Con
il breve
larga strage
Empisti
NI.
CORAZZI
EbUARDO
PER
a' ceri
di sinceri
pupilla.
36
China
'1
su
E
d'
Ahi,
il
è
non
italiche
Nobile
E
una
stilla
Queste
n'
che
donne
e
per
le
la sposa
di Cristo.
di
pur
donne
Pieghe
amaro;
in
anche
sol
lor
la
secreti
madre
bionde
le chiome
un
decreti
vecchio.
de
sciolte
quel petto
1' orecchio
te, feroce
clic
!
a' tuoi
il cuor,
per
schietto.
caro
e
dièro
:
fuma;
sangue
grige chiome
E
De
ha
pregaron
Per
Io,
è
queste
Umile
Prono;
quel
sangue
ve
Che
calice
tuo
vene
tristo
viso
il tuo
mira,
sangue,
si consuma,
che
mister
pio
China
Di
CORAZZINI.
EDUARDO
PER
or
sotto
vel
1' adre
confonde
;
Io,
per
PER
EDUARDO
Gesù
che
lo,
Te
eh'
oro
amò,
ferro
e
Te
Che
gridi
contro
che
Ed
e
da
la
a' fidi
da
Te
Le
creature
ne
Io
che
guerra;
chiedi
di clii
pietà
patria il bando
tua
re
parole
tuoi,
ti vuole
non
piange
l'amor
la
con
vuoi;
Ferocemente
Te
la terra.
per
sangue
il sangue
pianse,
mendicando
bronzo
la
a
Soavi
che
Maria
l'universa
il lor
sante,
sanguina-nte;
vai
ne
De
Te
le donne
vecchio
O
compianse;
gli uccisor
a
per
che
Maddalena
CORAZZINI.
vita
scomunico,
e
prega,
che
liete
lega.
o
prete;
38
PER
Te
EDUARDO
pontefice
CORAZZINI.
fosco
di
Vate
Io
Vate
ig
gennaio
j868.
lutti
e
l'augusto
de
sacerdote
mistero,
del
de
l'avvenire.
d'
ire,
vero,
3
NOVEMBRE
italiani
gP
re
turbe
li ha
le
su
in
a
de'
testimonianza
le
compianti.
anime
le
de' secoli
voto
sangue
fia da
l'adultero.
Arnaldo
e
ceneri
i
de'
gridò
a' venti
gettarono
il
dietro
o
l'eternità
de
vostro
libera
vano
maledetti
disse
al
abbraccioUi
in
uccisi
e
Dante
e
Roma
Roma
seicento
fecesi
il
per
rinnegati
soglie
contro
è
fiori
traditi
li han
schiave
ma
morti
li hanno
il papa
le
né
memoria
la
a
i
lacrime
date
non
de
MDCCCLVIII
profeti
popolo
vestigi
de'
forti
risalirà
pontefice
il
baciò
imperatore
e
campidoglio.
Galileo
parlava
moriste
ad
i
del
vapori
vostro
la
ma
fiori
la
vostra
questo
e
i monumenti
Carducci.
e
le
i
de
nera
vaticano.
martiri
giustizia
ma
trionfante.
sicura
vuole
nuvola
lacrime
non
vendetta
questo
H
su
memoria
prossima
in
sangue
terribile
non
a
prete
un
ragione raccoglie
tonerà
e
discoverta
inginocchiasse
s'
la
1' avvenire
ne
verità
di
reo
figliuoli
o
savio
niun
perchè
lampeggianti
piaghe
le
e
voi
perpetuo
italiani
o
istoria
tutta
conclamano
tombe
e
la
terra
ed
il cielo.
6
IN
GIO.
DI
MORTE
CAIROLI.
VI.
MORTE
IN
v^
GIOVANNI
DI
Villagloria,da
La
A
te
i
Fabi,
Parlan
Tinto
del
proprio
la
madre,
nel
Caro
quando
ammirando
ed
de' tuoi
e
Giovanni,
De
Cremerà,
i colli ammanta,
luna
vengono
CAIROLI
del
settanta.
fraterno
ultimo
seno
italico
almo
fiore.
sangue,
amore
le
langue,
44
MORTE
IN
ornai
II capo
da
l'atra
Leva"i;
Trema
su
GIO.
DI
d'un
l'infinito
ne
Da
Vede
allegre
in
l'aure
del
mai,
chioma
il sol
trionfo:
in
dolce
non
Roma,
bandiere
pian selvaggio,
fondo
immortale,
Roma
Al
Non
e
glorioso: ondeggia
luminosa
Laggiù
Apri,
gran
un
raggio:
un
armi
il duce
mezzo
La
A
sfilar
sorriso.
apresi; il fere
l'avvenire
Per
E
affilato volto
ed
L'aleggiar
L'occhio
avvolto
morte
improvviso
ed
'1 bianco
CAIBOLI.
eroe
mai
dardeggia
su
apri
che
ti consacrò
un
più
nobil
Roma.
le porte
muore:
la
cuore.
morte,
IN
Del
MORTE
dal
suo
cor
DI
la
Al
divieto
Su
l'altro
te
in
Roma
Egli,
le
altri
Giovan
Il tuo
Abiterà
madri,
E
col
suo
:
—
la
ecco,
figliuoli:
apri
le
porte
Cairoii.
i di
silenzio
co' Gracchi
vigliacco,
son
aria
mal'
la
vigilante a
ombra
Ciacco
Io
—
immortale,
A
di scola:
adagi
dica
Divora
Apri,
mito
un
tributaria
e
a
è
nome
gran
poi c'è
seno
fallito
un
parola,
panche
anima
lato,
E
Per
le
straniero
L'
venda
il tuo
che
Per
CAIROLI.
bordel
Cetego
Fruttando
GIO.
e
co'
forte
novelli,
antico
Marcelli
Enrico.
morte
46
IN
L' ali
un
MORTE
di'
spiegherà
La
libertà
De
giù
r
da
la
Alpi
con
lor
Ne
Come
Sofocle
Trofeo
Ei
toccherà
le
mai
la
nel
di
canzon
Risonò
la
i
gli Appennini,
schiera
a
lunghi crini
vate,
divina,
Salamina
e
santa
ionia
come
radioso
glorioso
corde,
Dirà
Né
da
fronte
già
scoglio
primavera.
un
la
estremo
donne
e
aulente
sarà
Campidoglio
latina,
te, fiorite
a
D'
E
ogni
giù
e
'I
su
terra
Garzoni
Verranno
CAIROLI.
regina :
da
allora
Groppello,
E
GIO.
DI
de
;
i fratelli
gesta;
a' di
più
questa.
belli
4 8
MORTE
IN"
il
Avvalla
figlio de
11 viso
Che
O
non
madre,
De'
quattro
o
madre,
benigna
nel
di
sol
i
Sovra
Ahi,
ahi I de
La
Ahi,
ahii
gli
carne
d'Italia
Del
cuor
perduti.
di
la
t'avanza
mondo.
al
viso
que' gagliardi,
giugno
il vasto
laghi
lombardi.
riso
le
stranier
tutte
tua
gustare!
tutte
tuo
speranza
fecondo
ecco,
sereno
traccia
cara
grembo
quest'uno
faccia
muti,
i di' de
uscieno:
valenti
del
la
a
'1 tuo
Splendea
Come
lui
in
Oggi
L'alma
gli occhi
e
suoi
in
madre
la
rivegga
Da
Cinque
CAIROLI.
GTO.
DT
spade
le contrade
sanguinare
!
Qual
cor
fu il tuo,
O
Di
lui ti rinnovò
Or
su
volar
Suoi
Rifulgon
liete
Le
Carducci.
a'
gentile e altera.
a
la
stende
La
dovevi
prole a' tuoi penati
di
segni
ti vedi
sopra
nuore
Madre
Ed
siedi,
liberatori.
addur
speme
1
figlituoi
dei dolori,
donna
Come
Cara
il martiro
taciturne
i di estremi
spiro,
gli eroi,
tutto
le tombe
Qui cinque
de
49
l' estremo
quando
tutti i
O
CAIROLI.
GIO.
madre
Di
E
DI
MORTE
IN
patria;
per
e
suonano
case
nera
le avite
Ma
morte.
e
stanze
d'
augùri
di
danze
de' Bonturi.
nati,
IN
50
ivi
Corre
fiotti
a
L'
De
barcollanti
il
CAIROLI.
GIO.
vino,
orgia
le adultere
La
I
DI
MORTE
in
ignude
libidine
le
su
membra
esulta.
in
amori,
insulta
fami
le
a
sembra;
sangue
e
feconde
mal
Scosse, d'obliqua prole
Seminan
tutte
Ed
E
e
s'accoppian
i viva
urla
la
a
cui
r onta
De
de
in
intorno
l' Italia.
1'
la
ria
gavazz
Oh
maledetta
patria
oggi
i secoli
piazza,
ebra
anche:
Sii tu, mia
Su
il sole.
vigliaccheria,
cani
come
Ciurma
E
sponde.
serve
oltraggiano
il tradimento
Si
Ivi
queste
e
la
s' abbica
antica,
vendetta
!
:
IN
pianta
La
di
Ma
I
muli
tuoi:
Per
Oh,
DI
MORTE
GIO.
virtù
qui
la
Solingo
vate,
lo
Accoglietemi,
in
novella
La
14
febbraio
iSjo.
l' ira de
1'
su
udite,
io
o
la
de
forti,
de' morti
urne
vo' spezzar
i
l'ira?
padre
Esercito
Triste
odora
letame.-
vai
Dante
ancora,
strame
viola
divenir
risvegliar che
Di
cresce
farsene
per
qui
CAIROLI.
lira.
gli
eroi
gentile:
recherò
nostra
fra
patria
è
voi:
vile.
oblìi.
ED
FESTE
53
VII.
LJrlate,saltate,
la
Rompete
Da
ville
e
Plaudite
a
Su, vergini
e
Spogliate
Coprite
Le
di
menate
gazzarra,
sbarra
i felici
spose,
del
—
borghi,
da
oblìi
ED
FESTE
da
—
valli
di
l' Italia di
e
oggi
bramose,
lauri
dover;
muto
pendici,
e
di
ier.
baccanti,
e
di
fior,
serti, di sguardi fiammanti
glorie in parata
de
i nostri
signor.
FESTE
54
Deh
cavalca
come
baldi
De'
O
di
sole
lanceri
luglio,
Risuonan
E
il
pe
Caprera,
il
Mentana,
vino,
trema
Lo
di
la
nervi, nel
a
stelo
la
riarso
nota
sangue
luna
con
d'
Aventin.
severa
riparla
—
con
te,
mercé.
ti chiede
—
la
luce,
la
latin,
1' orgia romana,
de
sdegnosa,
tu.
timballi
e
sacro
musa,
Nei
Qui
del
Mia
Deserta
Là
di tromba
d'un
e
'1 fòro
su
de' voti
E, sola
latini
cavalli
e
sola
o
1
lusinghi anche
—
'I clivo
i silenzi
virtù
vostra
i marmi
fanti
superbo
canto
Insulta
Ahi
la
—
tra
flutti di
mobili
fieri
gli omeri
su
gli aurei spallini
A
E
oblìi.
ED
un
che
freme,
risveglian l'ardor;
l'aura
povero
che
geme
fior.
ANNO
UN
57
DOPO
Vili.
UN
2
AL
ANNO
eventi
latini
Il
anno.
di
che
tutto
vorte,
la
il
popolo,
piantato
in
terra
e
lacrimoso
Pacceso
a
te,
Carducci.
il fusto
e
sguardo
la
di
armato
saliva
lunga
la
della
ai
ci
dai
nostri
lor gente,
in
lancia,
collina
a
Ma-
la
quelcapo
sacra,
e,
lancia, alzava
chioma
al simulacro
gridava, che
lici
fe-
incombente
producesse
terra
sacerdote,
tutto
viso
di
al dio
consacrare
la
solenne
costumanza
era
la
inaspettatamente
rimosso
avesser
I
minacciasse
sventura
patria o
padri
187
GENNAIO
I
UANDO
sventura,
DOPO
del
il
sventolante
dio:
nell'orror
—
ria
Glodella
8
58
vittoria,che
morte
il
tutto
questo
consacro
tieni
lungi
io
distendo
Ecco:
servaggio.
Tuo
te.
tutta
e
paese,
a
il
cari, o
sono
nella
e
gregge
nati
tutti
i
delle
in
uomo
insieme
in
per
uno,
e
che
le
dato
un
non
i
e
netti
gioviNei
—
frutti, capi
in
delle
si
lungo
del
troppo,
pur
pira:
te
fanciulle
prime.
all'età
dell'armi
non
cavalli, a
e
e
agnelle
quella primavera,
giunte
e
più
anche,
gran
pagne
cam-
giovenco,
gioventù
ed
una
fanciulle
delle
l'agnello
saranno,
armi
sementa
focolare:
ma,
mèssi
giovinetti a quella
un
di
dell'armento,
migliori, le
e
tuoi
ghirlanda
splendore
dell'
:
giovenchi
antichissimi,
tempi
arsi
che
iddio, e
prima
nello
i
più
caprette,
o
animoso
il cavallo
verzieri:
tuo
su
primavera
dalla
formoso
il
case
braccia
il fiorire
sul
crescerà
all'aratro
freni
dei
e
nostre
le
che
tuo
arderanno
capretto
ai
selve
delle
dalle
questa
quello
spunterà verdeggiante,
e
187I.
GENNAIO
21
AL
erano
tempi
nozze
vano
abbracciaaddio
ai
UN
alle
padri antichi,
tiurni
della
sereni
di
gioventù,
altre
E
la
volta
voi
Ma
voi
addio
caro
voi
celato:
sul
limitar
sguardo
vi
piante.
autunnale
e
di
ove
granito
nelle
avanti
la
E
dissuasioni
è
mente,
si
dire
né
l'amore:
delil tristo
il
nella
fuggir
fermarvi
men
l'ultimo
lungo
v' incalzava
gendarme
fra il
avanti
su
per
avanti
sentiero,
noncuranza
ventù
gio-
o
Vosgi.
avanti
gli amari
la
a
bisognava
avanti!
viscere, avanti
fra
care
cer-
compagnia
dar
a
tormenta,
non
a
Ciò
voi,
men
potevate
all' Italia,perocché
alle
fame
in
genitori, e
patria
di
dei
né
della
e
loro.
torna
parlo
o
potevate
non
terre,
per
mi
sacra
partivate
ai
ai
sacra.
dell'esercito
non
ed
confidenti
altre
combatter
penso
non
colli
ai
avviavano,
cercare
a
primavera
italiana
di
native,
primavera
ogni qual
e
case
da
guerre
chiamava
DOPO
si
patria,
59
ANNO
notte
compatimenti
e
gelo
rocce
con
e
nel
la
lore,
do-
le prudenti
lo scherno,
e
Co
AL
la
con
in
straniero
ove
! voi
Avanti
vedete
illumina
Ed
nella
e
Roma,
la
spada
e
il ferito
di
carrozza
per
cade
suo
ella
la
ora
air
la
va?
il peso
sotto
orgoglio,
della
egli espediente
cotesta
sua
tana,
Mensinganni
di di-
Perché
Francia?
delle
della
egli,
e
vana
e
non
del
dente
imprevi-
sua
all'Europa,
in
colpe,
sue
corruttela?
superba
gioni
le-
combattere
a
La
di
piena
disinganno?
Francia?
V invitto
il sorpreso
va
le
finalmente
torna
vecchiezza
sua
che
fitto delle
nel
Roma
egli,
Egli,
disfrenò
il cavallo
Aspromonte,
ingeneroso
Italia,che
che
degli anni, sotto
e
volte
nuovo
insolenza,
torna
va
esporre
un
forze
che
ora
all'Italia,perché
a
duce
delTidea
perché
e
tante
francesi,
ad
fratello.
il vecchio
alpi
la fiamma
e
va
delle
pienezza
animo
il
cercavate
le
molte
trovar
fronte.
la
egli, dove
di
mura
di
cuore
su
glorioso accennarvi,
gP
187I.
GENNAIO
persuasione
lo
volte
21
e
E
non
massime
gente
sia
ANNO
UN
air
ridotta
di
alla
i
i
più;
gridar
urlavano
democratici
mancavano
dicevano
su
facessero
essi
odii
le
nazionali
dei
tempi
bare
le
dei
loro
instillati
di
voce
dagli storici
appassionati,
di
e
Io
i Prussiani
in altri i tristi
e
tori
dagli scrit-
sventura,
fermentavano
rochita
ar-
né
Paris;
che
e
l'imperat
al-
Berlin
quali piaceva,
morti,
o
tici
poli-
po'
un
Nach
vendette;
servitù
i
dalle
giorni prima à
ai
cesso,
suc-
prosternazioni
squarciagola
a
ora
alcuni
e
scuotendosi
la
con
il
vestiti
avea
diplomatici
delle
polvere
francese,
del
gli
governativi,
e
la
i
e
e
foggia degli
alla
avanti
anni
ben
borghesia
la forza
bimbi
foggia degli zuavi;
officiosi
la
e
sempre
suoi
pochi
ginocchia
capitolazioni per
delle
ammira
che
con^.e
per
Rouher.
vestiva
ulani
Sédan
Vada
d'imporre?
parlavano
pensante,
d'impedire
nuocere,
l'obbrobrio
e
il jamais
Cosi
di
impotenza
d'immischiarsi,
Mentana,
DOPO
memente
subli-
più
che
62
freddi
mai
politica. E
il
che
padrone
al
mossero
grafia
di
dio
la
colpa
Francia,
si
la
italiana
tuncoli
e
di
gesuiti e
de' cessati
che
la
il
nel
Del
giornalismo
della
nella
governi, capaci
ingratitudine
di
e
la
nazione;
aiuto
delle
dimostrare
fermare
con-
vecchia.
dei
polizie
in forma
vigliaccheria sono
quella
alla
i nepo-
nell'aceto
salamoia
a
e
mancano
non
versare
ri-
diplomazia
alla
resto
la
di
affermare
rinforzati
Machiavello
che
caso
portando
di
Savoia,
più
^^nto
volontà
repubblica.
conservati
di Casa
era
risico
italiana
monarchia,
La
1859;
Sédan,
dopo
romana
cente
re-
sventura
gioventù
la
e
volta
sulla
correva
al
la
su
tradizioni
questa
che
schiavo
lo
esulta
di
comportavano
come
di Francia.
istoriche
dimenticare
più
teoriche
teme.
poteva
tanto
quale
soccorso
le
seguendo
si
parte
Garibaldi
Giuseppe
Ma
divenire
a
atterrata,
servitù
di
del
maggior
la
Francia
la
con
atroci, fino
e
iSjt.
GENNAIO
21
AL
Ma
gnanimità
ma-
la de-
64
Francia
la
con
che
guerra
impero
incendii
ministro
suo
la
volere
non
dicevano
di
sua
sol
Sédan,
a
la
guerra;
essi,
tuttavia
Parigi,
contro
largava
al-
ma
esterminii
culla
della
mosse
al
di
e
rivoluzione
?
Garibaldi
Giuseppe
compie
Ariosto
del
e
è
Ed
ha
Livio
di
di
piccoli avvenimenti,
non
aquilino. Egli
stato:
il
turba
non
per
la
ha
i destini
delle
l'
del-
le
nazioni.
ha
di
passione
fatti
dei
freddo
e
dei
singoli
occhio
piccole gherminelle
triviali
serena
la
rancore
giorno. Egli
sapienza
lui
a
il dolce
voi, mozzorecchi
giorno
eroi
degli
Tasso.
uomo
staccati,
slancio
lui
in
cavalleresco:
lo
si
fondo,
di
romana
sua,
sentimento
nel
uomo
di
soccorso
,
L' anima
Francia.
di
il
e
re
V ala
sempre
verso
europea
e
il
ristava
più
1'
di
portata,
non
187I,
GENNAIO
quale
giurato
avevano
P
21
AL
politica
della
la
chi
penetrazione
vede
Oggigiorno
per
del
cura,
si-
entro
i sofisti della
ANNO
UN
scienza
lascia
da
di
strapazzo,
dell'acciaio
della
storia
Francia
per
in
anche
del
come
civiltà
latina.
morale
ideale
per
Rinascimento,
che
a
ha
fatto
profitto di
vuoisi
dotto
che
ha
l'8g, non
nessun
e
fu
scoperto
deve
altro
potente;
già primo,
della
Carducci.
civiltà
genti
genti latine, sorelle
di
prodotto
sopraffatta:eli' è
nessuno
come
ha
latina, che
delle
la confederazione
fatto
un
alla
tono
met-
trovato
un
tradizioni,nelle
nelle
lingua,
tuzioni,nell'arte, è
civiltà
fosse
delle
ora,
della
democrazia,
se
No:
baglio
bar-
filosofia
nuova
confederazione
la
latine,la
nella
la
e
si
sofisti,
benemerenze
le
negare
burla,
Bonaparte,
e
una
la libertà
verso
cotesti
dell'oro,
e
almanaccano
mentre
che
scienza
quella
cortigiana imbellettata, dal
attrarre,
dico,
65
DOPO
natura:
il nuovo
popolo,
deve
elemento
vita
mondiale.
della
Noi
la
no,
i Comuni
essere
non
insti-
il
e
mondo,
sequestrata
sia
quanto
da
essere
necessario,
civiltà
ropea,
eu-
ammiriamo
o
66
21
AL
il
popolo
tedesco;
il
giorno
vaticinato
vecchio
dio
Thor
martello
di
ferro
le
chiese
che
oh
e
intanto
principe
di
altri
certe
dell'impero
la
e
i
era
dopo
e
alla
pensata
una
il
so
non
1815,
Lorena.
anche
Noi
del
Noi
glielmo
Gu-
ratori
impe-
con
possiamo
erudizione
ultimamente
paesi fiamminghi,
Ma
—
di
e
frido!
Sigfrido,
Sig-
come
bonomia
d'importuna
che
di
modestia
alla
su
ropa:
Eu-
drago.
fidanza.
germanico,
e
nipoti
principi
a
trovati
Lombardia
d'Italia:
Con
geografiche
carte
Olanda
alla
forza
vecchia
giorno
fidarsi
e
gigantesco
tutta
i
il
quando
della
un
facciamo
come
di
cuore
gran
suo
l'abominevole
imperatore.
ritenere
col
meneranno
Bismark
non
di
poeta,
picchierà
diverrai
tu
lasciamo
noi
suo
risorgerà
ucciderai
e
dal
colpi
Si,
—
aspettiamo
e
torri, carceri
le
e
1S7I
GENNAIO
impresse
la
comprendono
che
comprendono
quanta
altra
d'importuna
la
pretesa
possiamo,
se
parte
zione,
erudisazia
all'Al-
vuoisi,
UN
riguardar
cui
da
non
di
superba,
che
filosofici,
i
novelli
Sadowa
e
scuola
può
contentarsi
la
e
di
senza
cui
le
tende
forse
razza
latina
ritemprarsi.
la
Francia,
storico
nazioni.
l'officio
officio
Ora
suo
la
E
ha
ha
è
di
di
se
non
per
può
con
di
non
tone),
mon-
ritemprarsi,
e
da
non
non
gare;
dila-
raccogliersi
la
senza
servire
Francia
storico
a
1' anima
bisogno
può:
dopo
sopraffatto
raccogliersi
non
tato.
pun-
germanico
d'esser
chi
spesso
dell'elmo
e
sopraffare. E,
non
Meno
gli ammiratori
cuore
naturalmente
a
se
d'assiomi
di là dal
e
qua
1' elemento
sopraffatta (che
esser
di
storica
Sédan
intende
forma
in lor
è che
Il fatto
desco,
te-
siose,
preten-
d'amicizia, più
strenne
jdella
profezie
sotto
vorrebbero
non
scrittore
lo
certe
giornali
come
gusto,
senza
orgogliosi, cert'aria
minacce
certe
che
libero
ammonimenti
protezione
c'inviano
pedanteria
va
sempre
certi
di
saggi
come
67
DOPO
ANNO
Francia, il
vincolo
fra
riprendere
altra
forma
68
AL
politica. Su
anni
nel
una
dell' edilìzio
e
dovuta
su
fuga;
lo
sailles
sur
la
d'onde
Tuilleries, dove
Giuseppe
tare,
mili-
vittorioso
caduto
tre
dico, qual
voi
sconquassata;
potrà reggersi
avrà
uomo
quel
s'aggirano
coraggio
trono?
P antico
le
su
il
E
trono?
cotesto
via
è
leggendario
trono
sovra
o
borghese
vettura
portaron
e
l'impero
ombrello
suo
sedere
a
metterete
Luigi
due
i rottami
sotto
monarchia
una
pesciaiole di Parigi?
di
cadde
cristiana, é
ove
col
quella terra,
dove
e
nell'abdicazione, nella capitolazione,
scappare
provarsi
nazionali
splendidamente
più? quale sciagurato
di
settecento
legittima proseguita
l'altra
l'Europa
il braccio
sotto
monarchia
re
più
sempre
nella
ia
costituzionale; ove
ricordi
volte,
la
sangue,
l'impero
che
terra, dove
settantadue
per
187I.
GENNAIO
quella
settantasette
volte, P
21
nere
senza
a
monarca
macerie
testa
già
Var-
le
delle
glispettri
di Antonietta?
Garibaldi,
e
la
gioventù
italiana
ANNO
UN
che
lo
sentivano
segui,
La
cotesto.
Francia
sterminata
è
ma
Più
Anteo,
ha
fazioni,
a
solo
il dominio
in
coronato
aggiungeva
Parigi;
alla
aspirare
alla
E
che
di
Leipzig
cosa
e
volta
per
innovata,
la
ha
fatto
anni
di
ella
di
eguale
tale.
vi-
cimoquinto,
de-
ziata
straniero, stra-
vide
il
anni
di
Italia, il
ella
zione,
na-
novello
secolo
nel
nuovi
catastrofe
sorella
tutto
ridotto
inglese
re
poi
stati,ella
dopo
ella
ceva
fa-
poteva
re
suo
germanico.
dell'impero
adunque
ottanta
pochi
e
d'
corona
non
Bourges,
sere
es-
gran
nazionale
re
monarchia
spedizione
la
questa
di
il
la
la terra,
dallo
vide
tutto
doveva
sopra
forte:
più
smembrata
dalle
e
toccalo
risorgerne
per
è
non
grande,
ella
né
poteva
Francia
nazione
volte
presentivano
e
non
la
:
69
DOPO
la
battaglia
Waterloo?
risorgerà:
Anche
ma
sata
pas-
rivoluzione, risorgerà
nella
famiglia
delle
relle
so-
latine.
In
quel giorno
Giuseppe
Garibaldi
e
la
pri-
70
AL
inarera
e
dei
repubblica,
straniera,
teria
viso
le
della
porte
poveri
Voi
Marte
avete
di
agli
inteso
gridava
Ludovico
Uhland
è
siete
la
di
semente
un
loro
di
in
partite, apparecchiatevi,
nume:
a
narsi
suo-
il
giovani
che
quel
dote
sacer-
Lavinio:
piacere
ubbidite.
mondo:
nuovo
voi ;
?per
sentivano
che
quel
sul
mandandosi,
racco-
vincer
e
nel
loro
andavano
morire
antichi
la
disinganno;
e
chiudeva
casa
voce
una
poesia
nella
di
«
core
in traccia
troppo,
pur
gloriosi fratelli,essi
e
in
che
che
e
verso
di dolore
sua
lasciateci
Poveri
camminavano
straniero
allo
quando
latina
essi, raminghi
frutti
i
come
razza
liberi.
raccogliere,
per
soltanto
presente,
della
popoli
gloriosi fratelli! quando
della
salutati
saranno
rinnovamento
del
federazione
della
187I.
GENNAIO
italiana
sacra
precursori
21
del
Voi
questa
'm
è
la
primavera
Tale
era
eh'
sacra
il
certamente
Imbriani,
amico
ei
e
vuole.
pensier
fratello
nostro,
»
tuo,
o
gio
Gior-
ricordanza
IL
PER
73
ANNUALE
QUINTO
IX.
PER
DELLA
IL
BATTAGLIA
V-^cnigni anno,
L'
Di
de
ora
MENTANA
che
lugubre
su' memori
volando
I colli
E
allor
DI
la sconfitta
Mentana
Colli
Carducci.
ANNl'ALE
QUINTO
va,
e
fieramente
i
pian trasalgono,
dritta
Su
i nomentani
La
morta
schiera
tumoli
sta.
io
74
Non
nefandi
son
Cui
dal
roseo
le
Per
Pie
le
a
che
Or
—
vel
un
:
ridono
chiome
le
avvolgonsi
ciel.
madri
gemono
gl'insonni letti,
Sovra
Or
ferite
del
nuvole
Le
crepuscolo
virginee stelle,
le
Lievi
belle,
e
intorno
Ondeggia
MENTANA,
scheletri;
forme
alte
Sono
che
11 nostro
Noi
I
DI
BATTAGLIA
DELLA
bianchi
le spose
sognano
spento
amor,
rileviam
dal
petti.
infranti
Per
salutarti,
Per
rivederti
o
Tartaro
Italia,
ancor.
PER
Qual
Gittava
il cavaliere
11
verde
De
la
Di
donna
sua
al fato
chi
moria
Ma
Ciò
i sorrisi
i morti
che
Ma
Del
Voliamo
Italia,
tuoi;
obliano
non
più in vita
Roma
nome
Voliam
te.
dolce
altri, o
Doni
l'anima
immemore
per
.
Ad
pie,
nero;
vivi
pur
al
gittammo
te
Ridenti
tu
serico
manto
Per
E
tramite
l'incerto
ne
75
ANNUALE
QUINTO
IL
è
suo
'1
su
a
amar;
nostra,
siam
i vindici
noi;
Campidoglio,
trionfar.
—
76
DELLA
BATTAGLIA
Va
come
La
morta
E
al
fosca
E
Ne
le
luce
e
veglie
auree
1'
a
rimormora
il tuon
Quirinal.
r
le
Dicon
Poi
Sarà
di
venga
quel
Gracco
nitide
viltà,
Se
—
d'
industria,
pance
inclita
Finiam
d'
città
la
Trasser
tacciono
armonia,
i cavalier
Che
fremito
petti assai;
l'alto
Ma
E
nuvola
j;)assarc un
suo
sordo
Su
MENTANA.
compagnia,
Gl'itali
La
DI
empire
anche
che
il tempo
il
il
sarà.
brontola,
sacco
diluvio;
—
77
GARIBALDI.
GIUSEPPE
A
X.
GARIBALDI
GIUSEPPE
A
Il
MDCCCLXXX
NOVEMBRE
in
dittatore, solo,
d' avanti
schiera
la
cavalcava:
terra
cavallo
suo
nel
guazzar
passi
de'
in
freddi
la
cadenza,
ne
e
pesta
dietro
ed
tacito
il cielo
e
fango:
petti eroici
lugubre
ravvolto
squallidi,plumbei,
Del
la
a
i
intorno.
udivasi
s'udivano
sospiri
la notte.
78
Ma
da
le zolle
ma
da
i
di
un
era
splendea Roma
correa
1'
per
triste
dal
hai, Garibaldi,
su
Pietro
o
d'
in
Aspromonte
e
di
in
de
Pietro
e
i secoli
Cesare:
iMentana
il
posto
ribelle
Palermo
a
fondo,
peana.
superbo
narra
Capitolio
in
l'onta
Cesare
di Mentana
vieni
suonavano:
un
aere
tu
O
parevano,
olimpica
amplesso
e
vostri.
cuor
in Mentana
Surse
—
i
ch'inni
voci
sorgeano
brano,
povero
ch'astri
fiamme
saliano
roridi,
sangue
italiche, de
madri
livide,
strage
cespugli di
dovunque
o
GARIBALDI.
GIUSEPPE
A
Camillo.
piede.
splendido,
vindice,
Roma
e
—
8o
GIUSEPPE
A
De
è
civile
la
storia
quest'audacia
che
Gloria
a
de
spira
de
l'Etna,
il
a'
incontro
Splende
il
riso
mare
del
i
marmi
l'ideale.
del
su
memori
a'
ed
tuo
soave
ne'
di
cuor
le
fremito
turbini
leone
tiranni.
nel
cuor
ciel
»
torvo
spira
tuo
l'alto
a
Nel
barbari
diffuso
maggi
ed
ne
padre.
te,
l'alpe
Italia
ligure,
giusto
s'irradia
e
d'
tenace
nel
posa
mira,
e
GARIBALDI.
de
i
floridi
tombe
de
gli
cerulc
eroi.
XI.
DISCORSO
PER
LA
MORTE
Carducci.
DI
G.
GARIBALDI
detto
discorso,
Questo
di
il
nel
giugno
teatro
iv
fu
di
memoria
raccolto
manoscritte
le
note
a
e
d'
e
alcuni
su
giornali.
Brunetti,
83
DISCORSO
UESTI
vostri
ripungono
di
versi
comporre
so
di
aver
e
a
duro,
più
adulatori
delle
altri mi
dinanzi
quelli
ho
che
colpisce
sempre
a
dato
del
la
agli occhi
disposizioni
che
i vivi.
è
di questo
Ma
bene,
un
tanto
io ho
mente
e
Italia
quasi
un
qui
quasi
dell'uomo
in
non
pronto
per
quando
a
sero
mi-
cosi
quando
della
il cadavere
fra
dicono
me,
cuore
tenere
sillabe
patria e
corpo
adorato
possa
vuto
rice-
Io
Generale.
di
prove
delle
ho
sollecitazione
del
morte
finora
insieme
mettere
dolore
la
su
di
mi
promessa
stamane
telegramma
terzo
un
Anche
signori,
delia
pentirmi
a
parlare.
plausi, o
che
(e gli
segno
popolo all'arte)
ma
LA
PER
in
Italia,come
MORTE
verseggiatori
al
della
terno
non
di
sono
vi
air
che
che
sono
là
tra
Non
i funebri
lumi
Io
dite,
applauplauso
vostro
alle
cose
venerazione
e
vi prego.
sate
Pen-
morte.
immoto,
sfatto,
di-
cereo,
di
stanza
lamentiamo
e
rime
tre
non
della
nella
e
celebrità.
applaudite,
silenzi
giace
Piangiamo
dirvi
per
i sacri
il Generale
che
il
cinato
vi-
nei
cosi
o
assentimento
piangiamo.
disturbate
Non
della
o
del
tribuni
frasi
tre
anche
quando
vili che
eroe
lotto,
mai
giuochino
altro
non
al
quelli (Applausi). No,
non
forse
disgrpzie
mancano
popolarità
prego,
sonasse
nelle
non
che
GARIBALDI.
numeri
tre
nazione
della
G.
le donne
giuocano
casi
DI
i
fati
prera.
Ca-
della
patria.
II.
La
rivelazione
fanciullezza,
la visione
ideale
di
la
gloria che
epopea
degli
anni
della
appari
nostra
sono
virili,
alla
stra
no-
gioventù,
disparite
*
85
DISCORSO
e
chiuse
per
è
nostro
chioma
di
sempre.
La
finita.
Quella
leone
il
e
i
sgomento
di
della
alla
conquista
quella
destra
presso
i nemici
è
in
rossa
che
del
col
sul
a
—
valor
che
sempre,
e
dalle
a
che
'1
Milazzo
chiusi
e
sul
spenti
dai
la
Santa
del
in
dittatore
e
del
Trentino
con-
voce
gridò
! Avanti,
figliuoli
rocce
eterno
di Gibil-
fiera
Maria
da
paladino,
vittoria
quella
Italia,
d'
monti
gli occhi
liano
sici-
abbatté
d'un
e
pezzale
ca-
resse
mare
destini
securo
voce,
gittando
fredda
pe
fermarono
Varese
Avanti, avanti
de' fucili !
a
Palermo,
l'Italia. La
che
che
Sono
Volturno
e
nuovi
liberatore
fissarono
stituiron
soave
invitta
dissoluzione.
gli occhi
dei
che
aureliane,
mura
Piemonte
nave
la
con
e
inclita destra
Quella
morte.
il timone
immobile
giace
testa
le
sotto
e
romane
ver
vi-
negli stranieri,lungo
stupore
lombardi
laghi
quella
lo
e
testa
d'arcangelo^
le vittorie
pass'^,risvegliando
lo
bionda
fulgore
del
migliore
parte
e
—
co'calci
espu-
S6
PER
rispose
gnate
nei
muta
che
a
secoli.
Mentana.
E
è
di
una
quelle
della
dotate
e
di
che
scarsezza
che
mare
umanità,
alta
le
quali
Milziade,
Epaminonda,
de' fatti dalla
degli effetti
dalle
a
parte
vietano
a
fatali. La
eroici
la
rezione
cor-
suade
per-
greci
tirannie
niere
stra-
Trasibulo,
Pelopida;
loro
fu
darle
sa
quei magnanimi
patrie loro
a
piacimento
com-
riccamente
in lui de' lineamenti
a
noi
a
e
Egli
e
produzioni
sue
noi;
coetaneo.
complesse
assomigliarlo
a
PAlpi
su
il sublime
e
avuto
anime
domestiche,
Timoleone,
il fato
sotto
sul
nostre,
cuore
s'infranse
risplende
dipartita da
averlo
purità
giace
gloria
sua
nelle
liberarono
e
si è
più
nostra
gente
più
nobile
né
Garibaldi
è
voce
nostro.
la
di
più quel
Aspromonte
sono
mare
che
quella
—
intanto
potenza
sua
resta
non
in
non
il
GARIBALDI.
G.
batte
il sole
che
più
La
Non
Giuseppe
supremo.
italiane
DI
Obbedisco,
—
disperò
non
non
MOftTE
LA
o
intero
la
ma
non
a,
la
spondenza
ri-
il para-
PER
Tale
della
nostra
quelle
storia
riunì
rasentano
la
di
ai
Superiore
al
rifacimento
e
di
e
per
vecchia
e
può
non
:
e,
di
uomo
e
vitale
egli
umano;
genere
già
e
di Livio
quella
di
fu
utile
più
riero
guer''
senza
furberie.
da
tutto
su
di
anzi
giusto
che
alla vittoria
per
e
per
liano
ita-
tura
na-
nazionalità
una
spezzata
e
del
tutto
Repubblicano
senti
con
e
essi
conferissero
ciò che
e
nisca
fi-
all'avanzamento
libertà.
riconstitulrsi
dove
s' insinui:
storicamente
imperando
bene
dove
nazione,
educazione,
che
Nella
accettando
promettessero
vero
vizi
spavalderie, eroe
partiti, pure
della
i
e
ostentazione
senza
di più
che
tutto
vedete
senza
più
moderni,
mentono.
o
il Machiavelli
avventura
politico
pose,
i difetti
non
il
qualità molteplici
le
dell'Ariosto,
dove
e
sé
esagerano
vita
è
Garibaldi
senza
o
sua
parte
cominci
in
gente,
della
GARIBALDI.
degl' italiani
glorioso
popolarmente
perché
G.
fu, Giuseppe
qual
forse
DI
MORTE
LA
un
avendo
da
tempo
solo
tito
par-
in pugno
DISCORSO
le sorti
patria,obbedì,
della
maggioranza.
alla
ribelle
in
che
dite
finire
misurate
Non
onde
rapito
il fine
voi
su
dei
norme
in
popolo
un
nazione,
ultimo,
dà
Mentana
collò
bar-
o
prigionia infertaglida
nella
egli,
Non
al dovere.
lui
la
scesa
tempi
ordinari
è
rivoluzione
il riconstituimento:
salva
Roma.
dell'eroe, paziente
combatte, vittorioso
gioranza,
mag-
voi bestemmiereste.
pedanti. Aspromonte
sareste
della
quella
1860:
dalle
i movimenti
verso
resistere
sarebbe
del
la
quando
al fine supremo,
vista, richiamò
opportuna
sul
morte
dinanzi
s'indugiò
e
Ma,
partito,parve
tornata
tore,
inizia-
volenteroso
E
mento
l'atteggia-
ferita
nella
quelli
l'onore
stessi
nella
e
pei quali
sconfitta,esalta
la dignità
umana.
Che
se
del
ed
i mari
oppressi
Carducci.
a
suo
tutto
cuore
gran
andasse
per
questo
tutte
a
le
aggiungete
oltrepassando
ricercare
terre, onde
e
denza
l'ar-
come
i
mont
riscaldare
i Poloni
gì
gì
e
12
gO
Ungheresi
o
LA
PER
i Greci
e
lo invocavano
se
aggiungete
di
civiltà
dei
campi,
e
vita
Bigione;
a
giusta, ogni
causa
lo ebbe
nella
e
idea
ed
assertore
voi
che
guerra
sentite
dei
bene
ieri in Parlamento
quente
elo-
gli si
pagnava
accom-
del
cavaliere
cietà
so-
tuguri
operatore
come
e
nella
scienza,
solitudine
memoria,
sua
in
degli uomini,
nella
e
potente;
la
dicatore
ven-
liberazione, ogni pratico miglioramento
il saluto
avvenga
aspettavano
lo ebbe
Mentana
ogni
tutt' intiera
e
io
Francia
e
politica e
nella
GARIBALDI.
i Serbi
di
e
la
per
pace,
ed
che
di
e
G.
capitano
di Roma
in
DI
MORTE
genere
umano.
III.
anni
Dieci
all' Italia
Mazzini, il
con
grande
a
pena
gloriosa
dal
ritiro
brevità:
sventoli
la
da
vita
magnanima
la
Generale
italiano
corsi,
sono
Su
di
di
che,
Giuseppe
Caprera
la
bandiera
cata
man-
nava
ordi-
tomba
del
dei
Mille.
9t
sventolerà
bandiera
Quale
e
dimostrazioni
delle
già
onde
da
furono
tuttavia
un
la
O
O
che
Trento
a
sempre
l'ombra
del
di
ci
che,
se
i
o
amici
e
O,
per
Mentana,
che
Egitto
Trieste?
ha
non
Bezzecca
vorremo
l'isolamento
ben
pagato
i discendenti
nepoti
del
Bigione
damente,
bal-
di
di Camillo
bussola
noi
per
placare
Francia
schiaffo
Machiavelli,
i portinai di seconda
e
sussurrare
della
lo
di
e
zardo
niz-
rata
delibe-
mente
con
tutto
di
lutarono
sa-
na?
Vien-
del
in
a
che
soddisfazione
a
rinunziato
vincitore
del
vinto
e
sono
delle
quelle
l'urna
su
abbiamo,
fermo,
cuor
botteghe
d' Italia per
meglio,
guarentigia dell'Europa,
siglia,
di Mar-
strade
le
tosto
de' Reali
anche
Vorremo,
e
e
più
non
partenza
giurare,
e
per
davere
ca-
forse
nazionali
i nostri
morte
a
sul
bandiere
Le
riadagiate nelle
tolte,mentre
ricercati
P Italia
gli assassinii
contro
pezzo
città straniere?
e
dell'eroe?
l'urna
su
oggi
in
Tunisi,
e
di Cesare
siamo
di Bismark
gli
?
LA
PER
92
Coraggio,
Avanti
la
e
le
insperate
o
di
e
di
richiamano
a
voi
vanità
ma
dire
e
quali
nei
di
i
e
voi
la sensuale
certe
troppo
voi
—
il
le
idee
leggerezza
si
sari
gli avver-
sacco!
un
certe
celtica
sètte
idee, quante
in
e
che
tante
di gran
freddo
mal
popolo
che
almeno
che
e
E' fanno
noci
a
blicani,
repub-
le frasi
aria
non
socialisti,
rinnovano
sogni
fatto
con
in
se
sisti,
progres-
spaventare
e
vatrice
conser-
altezze
! E
ambizioni,
quattro
sono
manchino
custodiscono
le
aver
rag-
ad
spicciolati in
forinole
non
se
saliti
sonante,
Bengodi
un
voi
E
rimanerci
minacciare
le
possono
Né
per
v'intende,
sono
di
per
Sinistra,
dei
le
dell'eroe.
socialista
la
paure
spiegate
e
morte
ritenerlo!
bizantismo
s'infingono
le
le
fare
col
quante
Avanti
per
con
di
e
soperchierie
troppo
non
anarchica
potere!
sbirra
con
il letto
intorno
Destra,
il
guantare
GARIBALDI.
G.
partiti,coraggio;
o
glorie
vostre
DI
MORTE
more,
ru-
—
quelli
nei
loro
scene
si
che
sieri
pennelle
accoppia
93
DISCORSO
libidinosamente
alla
in
sarebbero
le
debolezza
più
distraessero
ai
che
più
quali
nobili
utilmente
del
bisogni
avvertiti
i mali
plebe è,
tanta
nessuno
e
vita,
della
d'ingegno
ai doveri
popolo,
se
di
e
non
cuore
la patria
verso
seducessero
non
intelligentiper
non
e
per
pericolose, innocenti, se
giovini
servire
e
Italia,dove
druidica;
superstizione, inconscia
e
accademie,
dal
crudeltà
torva
vie
delle
o
colpe
la riuscita.
sa
IV.
Ma
che
tutti
e
passeranno
risalirà
e
questi,
la
con
gloria
noi,
dalle
creatore
quali
sono
errori
e
orizzonte,
Garibaldi
nelle
prove
muoiono
non
ei
l'
Giuseppe
condottiera
gli eroi
dite, sono
si tergeranno,
gloriosa
di
voi
usciti
mai
o
spirito riplasmate.
che
la stella
memoria
la
e
sarà
supreme;
per
hanno
lia
d'Ita-
le
sempre
ché
per-
nazioni
col loro
94
PER
Oh
e
di
io vi dico
il
volta
qua.
loro
e
e
guado
i
memoria
tannia
padri,
Marco
cavallo
E
i
a
poeti
forse^
i
ritornare
per
della
la fantasia
con
risvegliano dalle
e
gloriose
tombe
pregano
Avanti^
—
re
in
giorno
grotta
e
battere
cantavano
nel
castello
suo
battendo
l'ora
straniero
allo
tedeschi
tornata
io,passato
imbalsamano
pescatori
ancora,
dalla
e
morto;
riscossa!
gli svolazzassero
cascandogli
credo
ben
affetti;e dicono
e
cacciare
assonnato
corvi
alla
di
uscirà
morti,
soggettati
aspettano
che
egli è
ombre
aspettarono,
credono
che
defunti, e
li
loro
alle
GARIBALDI,
che
magni
dei
i Celti
G.
gran
sognante
e
comandano
Cosi
del
popoli
i
li rivestono
avanti,, o
i
bene
Sono
irrequieta
DI
in verità
stanno
troppo
una
MORTE
LA
attorno
sul
di
delle
Artù.
sul
coste
Cosi
giorno
in
gli
Turchi
e
del
Slavi
pezzato
Tedeschi.
Barbarossa
finché
pavimento
il
i
finché
sotterra,
ristabilire
liche
gae-
Craglievich
grande
e
Bri-
il brando
non
sacro
vertisse
l'avim-
g6
LA
PER
fòro,
nel
lestre
MORTE
mescolatosi
là
nel
e
mare,
P
aulisce
in
la
i tiranni
Allora,
e
grande
e
a
ed
tempi
a
di
coi
sereno
V
serbarlo
secoli
innanzi
le
tre
anni,
gli orsi;
e
a
il
fiero
furiose
onde
combattere
si cibò
di
preti.
midolle
giava
passeg-
occhi
aperti
con
dai
salvarlo
rapi
volo
a
ligure
rifugio
per
Ivi
i
altro
un
e
inferno,
divino
che
gli oppressi.
cavalcare
e
grandi
ed
P
tutto
Italia,per
nell'America
il cielo
quelli;
eran
liberazione, lo
alla
il
verso
splende
amena
fanciullo
il
trione,
setten-
specchia
domestici
e
il mare,
scopri
tutti
crebbe
con
e
America,
in
e
tristi
Ma
mentre
il cielo
tiranni
si
verde
stranieri
biondo
fra
più
terra.
genda
leg-
patria
del
fata
paradiso signoreggiava
quel
cioè
turchino
e
della
sorridente
cala
alpe
dio
una
con
mare
più turchino,
antico
un
amore
dove
la
canteranno
e
cosi.
da
in
GARIBALDI.
G.
diranno
garibaldina
Egli nacque
DI
a
lui
giovinetto
come
le
di
ledre
pu-
tigrie
leoni;
e
97
passò
e
fra
quei selvaggi
li vinse
abbattè
i
tempi
ad
eserciti,due
i
da
e
esercito
intermezzi
di
non
nel!' epopea
di Troia
e
di
delle
vecchi
di
Veio,
mura
Carducci.
sapete,
tiene
conto
Cosi
dieci
di
dei
sintesi
delle
l'assedio
anni.
E
dei
i
Roma.
guarda
o
guerre
Roma
quello
come
la epopea
a
toria
vit-
della
di
gremite
fanciulli
mariti
in
non
avvenire,
Roma
e
eterna
in vittoria,
si fermò
nella
donne
battagliedei padri
vittoria
di
voi
dell'
trione,
setten-
la
attorno
e
battagliediverse.
Due
schiamazzavano
volò,
tempi;
era
devano
conten-
patria: a
Brenno
epica,
si
storie
mezzo,
all'altro; e
leggenda
durerà
due
Teseo
e
richiamò.
lo
della
nel
venne
nazionale
di
Italia
il suolo
presa
Egli
un
delle
repubbliche
pieni
popoli, quasi
Germani;
già
La
a
sollevò
furono
Ercole,
allora
da
Teseo,
come
tirannie.
cresciuto
Galli.
forte
e
li persuase;
o
Quando
città
bello
il
conterà
rac-
giorno
rimirare
le
figli;raccon13
qS
PER
terà
vie
delle
veglianti,
ariostea
del
tornato
il cavallo
Venti
Morosini
cento
e
diciotto
con
la
anni
immaginare
egli,o
voi
quale
ed
sul
velli,
no-
Eduardo;
Manara,
e
quindici
e
d' Italia
su
le
labbra,
cuore!
Ma
io
non
nel
e
Ma-
Nisi
e
a
nome
di
liana
virgi-
nota
giovinetti morenti
d'Italia
caricante
la
Gildippe
su
de'Quat-
scalee
voi
col
Sacchi,
all'assalto
volta
Mameli
il
pugna
Euriali
e
il
la
e
e
cento
fede
Camille,
ed
di Patroclo
le
le
spada
e
sonerà
cantando
Tasso,
e
per
ed
mezza
quarta
dolce
come
Turni
e
voi
! E
del
e
il Bixio
su
due
Daverio
il
cadavere
la
dei
e
omerica
canterà
con
notte
dinanzi
nota
fumanti;
al
per
i flutti
e
la
ritto
intorno
spronando
tro
il poeta
Vascello
la
s'incrociano
e
Medici,
campi
sina,
illuminate
Roma
il Pietra-Mellara
ruine
GARIBALDI.
G.
insorgerà
quando
te, Aiace
due
DI
gli obici
come
Calandrelli
le
di
mentre
Oh
porte.
e
MORTE
s'incontrano
eserciti
e
LA
quanto
cavallo
sarà
bianco
so
rappresentato
al
canto
de-
99
inni
gli
ia
spada
in
senato
rotta,
fu
mai
I
re
delle
e
i
Ma
r
de' suoi
in
due
di
popoli.
o
mesi
il
E
anche
suase
per-
di
la
ricacciare
due
a
re
regni:
questi.
Ma
fuoco
Vittorio
nei
era
mille
fatate, e
del
bada
ove
Con
de' Polifemi
reame
disse
regione
lamento.
l' isola
là
i Germani,
contro
navi
di
al
settentrione.
nel
bella
due
su
affinità
certa
si accordarono
dell'aiuto
fece
non
giorni
Provincie,
venda
sé
per
venti
Vittorio, che
accampati
si imbarcò
in
fra
alleanze,
Galli,in premio
Egli
fulmine
memori
quali,
i Germani
eroe.
re
con
diversione
una
come
gl'Italiani a
vollero
nato
con
Roma
anni, ma
fece
eroe
antiche
con
Alpi
dieci
passando
tornò
e
di
e
sangue
col
due
L'
presa.
i Galli.
di
durò
dunque
eserciti;
tre
tornante,
o
affumicato, sanguinante,
arso,
gli Apennini,
oltre
nemico,
!
L'assedio
non
il
patria
della
e
quistò
con-
vinse
mangiatori
:
non
servi
Eccoti,
per
altri ceda
delle
an-
PER
LA
tirannie
tiche
Galli
coi
crebbe
nei
ferirono
E
fosse
vulnerabile^
isoletta
una
fiori
lungo
un
in
del
a
consolario,
la
salute
e
nel
tallone;
Intanto
di
e
ogni
con
lor
le
e,
dea
di
ritirata
le
Alpi.
industria
mani
e
martellavano
per
coi
di
e
a
glie,
batta-
tante
fu
di
l'oro:
di
mei
pig-
Gnomi
la
raspar
reti
gli
verso
coboldi.
cavarne
di continuo
servi
la generazione
e
nuova;
nuova
genia
mettevano
i denti
egli riaveva
respinta
stata
di gnomi
folletti,
bagno
pe'cieli
Galli
dopo
scarsa
La
veniva
dei
gente
era
o
nel
giovinezza.
mescolamento
una
litario
so-
Filottete
come
di lei
piede
suo
stette
eroe
ferito
piede
lume
garibaldina,
e
anni;
il
aborigeni procedeva
Apennini
l'
ove
rilegarono
il
sotto
a
parte
lo
e
Ivi
la madre
e
roseo
dal
erasi
che
piante.
di
sola
dagli amplessi
e
il
fermentava
nella
corso
Mediterraneo,
s'accontarono
e
l'eroe
immergeva
Lemno,
livore,
l'emulazione
di
e
GARIBALDI.
G.
selvaggia,
mèssi
di
il
quali
odio.
in
DI
MORTE
terra
boldi
co-
maglie
ferro
di
pigmei
l'oro:
del
impigliarvi
per
folletti
e
quasi
pensiero
intendimento,
maligni
In
erano
abbassate,
le
intisichiva
fatta.
avevano
E
gli
mani
uni
passanti
rattratti,
e
si
piccole
anime
e
loro,
coboldi
le
forti:
e
su
si
le
deporvi
si
le
da
E
altri
questi
come
gli
certe
pe'
e
gli
mari
giavano
oltraga
gara
scavavano
immondezze
chiamavano
loro
crollarsi
sputacchiavano
libri.
che
vano.
trionfa-
teste
e
delle
conservatori;
scimmie
frasi,
e
si
si
l'aquila
e
gnomi
abbassate
alpi
padri
e
lor
co-
Alpi
gabbia
senza
alle
vantavano
per
li
e
i
e
le
nuova
ricevevano
quelli saltabeccavano,
d'acquavite,
anche
la
l'
del-
giuochi
gnomi
dentro
si dicevano
fosse
li
rattratti;
I
su
i loro
facce,
mille
con
i mari
aggiustati
scapaccioni
le
e
leggerezza
perversità
alla
degenerazione
tanta
romana
la
rubare
e
via
portarne
e
avevano
seguivano
e
boldi.
gnonìi
eguale
tormentare
a
li
e
ubriache
gridavano
voluzion
ri-
LA
PER
Cosi
MORTE
civiltà, avrà
anche
seguirà,
E
via
gridava
le
poi
s'avviò
e
che
a
Fu
spada
Si
I
E
e
allora
le
su
sul
nelle
le
scopron
martiri
le
rosse
sue
battaglie
la
e
orecchio
nativa.
sua
razione,
gene-
levando
alto
comandò
risuscitassero.
moltitudini:
delle
sì levano
del
acque,
terra
la terra,
piede
son
rive
porse
della
la
liberatore,
o
omai
canto
Allora
grandi
del
tombe,
nostri
passero
occu-
Campidoglio,
il
suonò
stranieri
alle
grida
era
scarsa
zasse
spaz-
duce,
o
care.
giudi-
io
penisola.
racquisto
al
battendo
che
gli
spondente
ri-
se
procella
discese
lunghe
troppo'
tutti i morti
allora
braccia
Alle
—
ei fermo
la
la
Vieni, ritorna,
—
dittatore.
l'eroe,
fiera
volta
varie
di
posso
e
quale,
comica:
non
una
garibaldina
tese
e
misto
sua
vero,
come
una
generazione
mare;
parte
piccola gente,
la
anche
E
la
la
epica,
popolo
un
qualche
a
o
d'
produzione
come
GARIBALDI.
leggenda
la
narrerà
G.
DI
i
morti,
tutti risorti.
falangi
corsero
vittoriose
la
^^
P^^
104
DI
MORTE
GARIBALDI.
G.
VI.
canterà
Cosi
di
poco
poi
delTeroe
a
V epopea
molecole
le
andranno
italiana
terra
la
nell'
su
splendida
e
gli
attorno
rifacciano,
questi
e
fu
egli
portino
trasformazione,
della
tendendo
cui
benefica
più
o
il corpo
aure,
di
Sole,
i venti
che
Oh
emanazione.
atomi
il
con
dimani
Ma
furono
che
disperse
ricongiungersi
questa
futura.
i vivi!
Nei
tempi
degli
e
di
che
omerici
eroi
si
aggiravano
patria, gettando
ciascuno
stessi.
Io
che
i
altri
chieggo
tanto
i
partiti vivano,
libertà.
monarchico
il
al
Ma
quale
socialista
perché
vantasi
che
da
d'arme
che
e
fino
italiani:
sono
i
alleato
lui
cose
vano
sacrifica-
schiavi
agli
ghi
abro-
quelle
alcuni
gli
vorrei
intorno
compagni
care;
cavalli,
non
della
Garibaldi
più
i
fiamme
alle
aveva
anche
Grecia,
della
si
io
la
sé
glio
vo-
gione
ra-
partiti,dal
Giuseppe
credè
ini-
105
ziato
sul
abilitato,intorno
e
noi
delle
prossimi
torni
hanno
potremmo
pericolie
e
che
quello
Cosi
dei
le
gittassero,non
mare
tutto
SI
alla
e
—
ancora
A
questo
punto
Enrico
in
piedi
acclamando
sorse
i] popolo
triotico.
Carducci.
si levò
con
alla
fremiti
sono
fronte
alla
guidi
e
e
per
vittoria
e
Panzacchi
e
a
grida
giorni
tura
avven-
del
dei
gran
care,
(i)
nei
1' ombra
—
ci
(i)
che
sperare
grandi
cavalcando
tristo,
più
prove
più
loro
cose
fumerà
che
pira
rale
Gene-
nostri
alla
citi
eser-
gloria*
ruppe
voce;
di eutusiasmo
la
segna
con-
tutto
pa-
IO7
SOMMARUCA.
ANGELO
AD
XII.
SOMMARUGA
ANGELO
AD
SoMMARUGA
1SS2.
giugno
9
COMPAGNI,
E
I
in
ASCIATEMI
il
Bruciate
diavolo
tutti
sentito
volontà.
parole
vogliono
Non
omerica
catasta
nel
cielo.
Lo
delle
processioni,
mai
vi
su
le
né
meno
che
il
vera
primo.
capinere?
Roma
E
ora
chiasso,
sua
bruci
su
mare
e
Cronaca
16
Bizantina
delle
frasi.
Oh,
italiano
giugno
1882.
»
del
fare
non
epopea.
«
la
per
Giosuè
Dalla
Avete
Roma
a
popolo
tutti.
l'ultima
del
che
ci fosse
via
l'eroe
vogliono trasportare
capisco perché
Vorrei
me
conspetto
del
versi,
portasse
poeti,
vogliono rispettare
non
ora
e
i vostri
ultime
le
iscrizioni?
che
prose,
Che
pace.
Carducci.
ebbe
OBBEDIAMO.
109
XIII.
OBBEDIAMO
L
signor
in
tre
o
stampati
cra:[ia,
Giovanni
dottore
pezzi
quattro
nella
di
prosa,
demo
della
Lega
pietrificatoil
vuole
Falleroni
cadavere
del
rale
gene-
Garibaldi.
Il
signor professore
strofe
e
generale
Il
secondo
ottonarie
tronchi,
mocra:{ia,
Orazio
alternate
nella
stampate
Lega
pietrificato il
vuole
in
Pennesi
di
cioli
sdruc-
della
cadavere
tiquattro
ven-
dedel
Garibaldi.
primo
prèdica
canta
in
nome
in
nome
Pregando,
L'altro
nel
nome
da
parte
del
1'
un
della
scienza,
patriotismo.
del
sentimento,
dell'autorità.
il
OBBEDIAMO.
E
ambedue
la
se
prendono
1' uomo
facendomi
con
il
me,
il secondo
addosso,
mo
pricendomi
fa-
complimenti.
Or
bene.
Al
primo,
cioè
che
venti
sdottoreggia
IL
pone
può
La
caso.
prodotto
se
star
in
vano
di
frasi
la
bene
delle
intorno
che
la
serie
tutte
ai
scienza.
E
meno^
fenomeni
e
d'un
e
con
è
non
il
hanno
assai
tanti,
impor-
per
lo
la
minor
morali
per
tadino
cit-
cadavere
per
dell'individuo.
volere
Quale
—
questo
concordi,
e
scien:{a
craniologia
comparata
razze;
scienza,
suo
osservazioni
vii
sua
La
—
del
la
e
la
suprema
igiene. E
di
non
intellettuali
ancora
volontà
scienza,
quella
risponde:
destinazione
dell'anatomìa
naturale
si
—
cranioscopia
una
in
nomina
veto^
la
della
nome
volte
Contro
circa
in
più
dittatorello
suo
scienza?
prèdica
o
retorica
prosa
non
che
e
Non
cotesti
dio
stu-
storia
cordia,
con-
mente
specialsono
esercizi
che
da
ho
Falleroni
dott.
di
Garibaldi.
Pennesi
mi
pietrificati, e
io:
venite
ciò
perché
a
violar
mio
che
le
E
che
poi
cadavere
mani
vostre
se
voi
farei.
i
e
Oh
o
e
me^
profane
vostri
vorrei
colpi
a
il
cadavere
a
deforme
io...
piantare
me
io
io,
e
la
rida
or-
natura,
cittadini
difendo
ora
di
arriviate
e
altri
io
serio
rivoltella.
di
su
degli
vinceste,
andare
fare
intendiate
quello
spondo
ri-
che
sul
voglia
non
usurpazione
come
pensano
volete
pietrificazione,
colla
volente
me,
voi
che
non
siano
scherziamo,
se
piglio
i vostri
e
abominevole
e
il
voi
vi
sore
profes-
pietrificazione,
Ma
voglia
pare,
il
a
non
muso
supremo
uomini
anche
la
tempo.
sul
professore,
E
c'.ie
al
proprio
volere
grandi
toccare
il
dirmi
vi
che
vivo,
è
non
a
dice
è
quando
Professore,
—
proprio
i
che
da
ha
nolente,
o
al
Ma
vuole
rimando
lo
questa
se
disubbidire
per
Giuseppe
Io
luì
vegga
:
ragione
una
io?
rispondere
contro
dell'eroe.
Io
non
la
nuova
so
II3
OBBEDIAMO.
Roma
!a baia
su
che
civili
uomini
gli uomini!
questi
da
scienziati
repubblica sofista,dalla
Assab,
fra
ad
negri,
della
tiranna,
dalla
ciarlatana.
scienza
fra i
Assab!
traffanno
con-
petritìcano
che
civiltà
dalla
Lungi
dei
che
liberatore
del
supremo
questi
le volontà
rispettano
questi repubblicani
voto
patria,lungi
da
Lungi
Assab.
non
da
defunti, lungi
al
di
fra
Ad
gli abissini,
gli etiopi!
Oh
Io
no.
no,
è
che
dico
la
per
logica; e
Non
Lo
Avete
E
Risparmiate
sia
poesia; rispettate, se
io
ancora
Carducci.
che
voglio
abbruciato.
vogliono
chi
dunque
io
ma
della
un
non
vostra
i vostri
sdégni
dila
potete,
udite.
sono
Generale
dite
voi
poesia, come
è scienza.
che
Falleroni;
cittadino
retorica,
poMi
anch'
Faccio
scherzo.
il
che
del
capito ?
Avete
Generale,
il cadavere
l' Italia,la
legge.
capito?
scrive
e
parla
e
fa
contro
questo
con-
i5
114
corde
legge, parla
Questo
dice
e
di
espressioni
di
simpatia
sentito
Non
e
Non
per
razza,
lo
sanna
Lo-
sdegno
tro
con-
espresso
dell'
chiere.
chiac-
Italia,e
dicono
cosa
ribaldi.
Ga-
di
più
non
:
fessore
pro-
da
volontà
E
che
sentite
Falleroni
scrive
amor
per
di
Falleroni
?
devono
dimanda,
la
accendere
Garibaldi?
—
mi
dro
Alessan-
ver-
la Germania
l'Inghilterra?
signor
coraggio
che
della
discussioni.
di
dottor
fieramente
violazione
più
non
e
è
di
quale
empia
carnefice
e
il
gognamoci.
di
mio:
razza,
Smettiamo,
II
è
non
Italia, della
empia.
cosa
Pennesi);
vivamente
E
fa
e
dell'
scienziato,
(uno
democratico
V
Generale^
giudizio
Herzen
un
del
volere
Chi
Non
farlo
vorrà
scuse,
i
pira
essere
non
satelliti.
avrà
Chi
—
dove
è
il
il
corpo
l' Erostrato,
pretesti.
All'
opera
Avanti
i
il
!
lenti!
vo-
II5
OBBEDIAMO.
?-^'^
"?
Si
signore,
ben
uomo
teda
italiano,
buon
al
dei
mirto
di
nel
cielo,
ogni
al
e
della
è
morti
e
della
buon
cittadino,
civile,
può,
famiglia
e
alla
gli
fissati
attende,
Dcn
Chisciotte
la
zione
tradi-
la
dove
che
ogni
accesa
accostarla
lentisco,
Generale
garibaldino,
buon
religione,
di
"
demo-crati-petri-
Ogni
costumato
focolare
^•'-
—
Iperide
signore!
Si
ficazione.
ogni
o
O.G
dire
tasta
ca-
occhi
:
bedisco
Ob-
!
Dal
«
venerdì
23
giugno
»
Bologna,
1882.
XIV.
VERSI
DI
GARIBALDI
GIUSEPPE
A
GIOSUÈ
CARDUCCI
GIUSEPPE
D'
lei sempre
sortì
Generatrice
di
Fia
dunque
e
Che
da
Su
la
Lieta
di
vecchio
è
di
le
zolle
le braccia
D'oro,
e
Poggi,
Arso
e
no
e
i
un
i suoi
distrutto
! di Roma
questa
è
la
nostra
dunque.
terra?
fur
non
e
le
rivolte
e
fecondanti
il fuoco
di
il ciel sempre
sventurata
conche
sue
verdi,
suoi
fiumi
già fecondo
fu
questa
romane?
campi
Genio,
macilenti
che
dì
il
Liguria
Cerere
di
alle lontane
novello
turbe
Non
questa
queste
Da
Su
mondo
lo straniero?
Non
Oh
mondo
il campo
Lasciando
E
rivelò
laghi
messi,
lume?
sue
sole
irragiava
di fiorenti
fuggon
Perché
ai
tanta
crescea
il
;
il nostro
E
d' Archimede
Spense dunque
che
grandi
dannata
malvagi?
campagna
Terre
il fato
e
di
culla
pigmei
terra
Volta
cui
Al
insuperata
grandezza
una
Che
A
GARIBALDI
i
pampinosi
ha
dunque
Vulcano?
sorride
Italia,
le brezze
Saigon
A
Ove
Splendono
L'hanno
con
Fecer
mercato
Invan
tu
L'
che
de
che
lei
Per
sacerdotale
lue
la
ermafroditi
le robuste
radici
Carducci.
avria
invano.
la
e
tirannide
e
del
noi, tripudiando,
greggia,
predetto
stanca
imputridite
e
le
prezzolatisgherri;
Chi
membra
dagli Orazi;
stringemmo,
Impaurita
ricchezza.
sua
la sterminata
per
e
antica.
insterilita.
Italia addolorata
dalle
arbor
Allor
De'
volto
discendenti
Scosse
bellezza
reggitori suoi
questi nostri
di
Allor
la
de
cerchi
Il maschio
De'
vincitori,
i
la
i
corrotta
stretti
Folla
de
ancor
montagna
colli ancora,
popolo d'aborti
un
Che
1' Etnea
da
e
mondo
del
crebber
L'ha
;
i verdi
1' Eridàno
di vita
piene
triplicemar
dal
Cui
CARDUCCI.
GIOSUÈ
A
come
un
prete,
ferro
ci cacciammo
innanzi,
masnade
un
pandemonio
questo
? Infami
i6
GIUSEPPE
De
le
vecchie
De
la
menzogna
Opprimono
A
la
miseria
istrumenti
tirannidi
al
Gavazzano
GARIBALDI
governo;
a
le
i
e
lor
genti.
condannate
stan
E
sacerdoti
presso,
queste
gemon
e
e
a
1'
onta.
insieme
123
INDICE.
L'
Editore
A
Giuseppe
Sicilia
Nel
Corazzini
primo
di
morte
Un
il
Per
quinto
Giuseppe
Discorso
Ad
al
dopo
anno
per
Angelo
della
annuale
Garibaldi
la
morte
17
u
1871.
gennaio
21
»
»
oblii
ed
Feste
7
battaglia di Mentana
Cairoli
Giovanni
in
novem.
di
G.
di
39
43
5^
»
57
»
73
»
77
...
battaglia
27
»
di Mentana
mdccclxxx
Garibaldi
»
.
.
Sammaruga
81
.
107
»
Obbediamo
Versi
5
»
»
della
annuale
i
»
rivoluzione
Eduardo
Per
A
Garibaldi
la
e
Pag.
legge
Aspromonte
Dopo
In
chi
a
109
Giuseppe
Garibaldi
a
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Carducci
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MDCCCLXXXII
Luglio
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Zanichelli
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Satana e Polemiche Sataniche