GENNAIO 2OO8
NUMERO IV
Direttore Calina Mladenova
ANNO VIII
Vicedirettori Filippo Cosi
Viola Salvestrini
In questo numero…
CAMBIO DIRETTORI...
Immondizia, Musica, Microwave!!!
E TANTO ALTRO...
Pagina 2
Gennaio2008
Editoriale
Saluti e Benvenuti
La scorsa settimana una burrascosa sessione elettorale ha rinnovato la direzione di questo giornale.
Calina, Viola e Filippo sono i malcapitati a cui abbiamo chiesto di mandare avanti la baracca di qui in
avanti, e a loro si fanno i migliori auguri, ricordando che sarà grazie al contributo di voi tutti se riuscirete a tenere viva questa esperienza, ma soprattutto a migliorarla. E così smetto. O meglio non smetterò di annoiarvi o infastidirvi da queste pagine , ma tornerò a farlo senza dover firmare l´editoriale o
campeggiare in cima all´ultima pagina. Smetto perché è giusto che qualcun altro impari quelle due o
tre cose utili per mettere insieme ogni mese queste pagine. Non capita spesso dalle nostre parti di
soffermarsi su chi smette di far qualcosa perciò non voglio rubarvi troppo tempo, d´altronde pare
che smettere o dimettersi sia gesto piuttosto inusuale specie sulle più comode poltrone di stato. Con
la promessa di rimandare a tempi più caldi un ultimo saluto, vorrei qui raccontare come ebbi a cominciare.
Giulio Facchini
Dunque è giunto ormai il momento
Di passare il testimone
Voi pensate sia contento
Che l’avranno altre persone
Ma di certo vi sbagliate
Se ad un fatto non badate
Che sebbene un sia da re
A sta sedia ci tenevo
Non chiedetemi il perché
Ma al mio impegno ci credevo.
Or però voglio esser strano
E di certo assai lontano
da color che ad ogni costo
restan sempre al loro posto.
Questo vizio è assai diffuso
Tra ospedali e parlamenti
E se è troppo bè mi scuso
Sono proprio delinquenti
Ma veniamo un po’ a illustrare
Come v’ho da salutare
non sono buono ad elogiare
ma soltanto a criticare
ecco allora qui spiegato
quel che temo aver sbagliato.
Conturbata e pensierosa
Fu di certo la mia ascesa
da progetti grandi accesa
d’ideali generosa.
Spesse volte noi tacciati
Di esser troppo scordinati
A voler riunire insieme
Frutti di diverso seme
Per lo stile e pei pensieri
Fummo e siamo dei pionieri
Io che in questo ci speravo
Volli andare fino in fondo
Pur talvolta un lo nascondo
Non capii che anch’io sbagliavo.
Con la testa sempre piena
Di opinioni e di proposte
Non mancaron le batoste
Di fallire sulla scena
Questo è certo non nascondo
Il mio fallo più profondo
Cercar sempre di guidare
L’altrui genio a elaborare
E se un giorno in redazione
Niuno aveva fatto niente
A me rimaneva in mente
Di fallire mia missione.
Non capivo che il sorriso
Sta nel star con le persone
Nel copiar di tutti il viso
E scherzare in redazione
Se non siete mai venuti
Vi consiglio di provare
Se voi foste un poco astuti
Non sapreste più aspettare
Poi di certo non ho smesso
Di parlare ed annoiarvi
Sopra il mondo e il suo regresso,
a me questo va di darvi.
Alla fine della tenzone
A me par che di nessuno
O condotta o convinzione
Sia riuscito di cambiare
Non mi resta dubbio alcuno
Ho fin troppo da imparare!
Mi vengono in mente cose troppo banali da scrivere
come: sono davvero contenta di essere il nuovo direttore e
la redazione è la cosa più bella che ho trovato al Castelnuovo. La verità è che non sono tanto contenta di essere il nuovo direttore quanto di essere venuta in redazione, di aver scritto e soprattutto di aver riso cosi tanto con voi. E’ un esperienza bellissima leggere un qualcosa di proprio pubblicato. Eh si
mi ricordo il mio primo articolo… raramente ci si sente così… Ma adesso basta ricordi! Torniamo al presente o meglio al futuro: nel vostro giornalino troverete di nuovo solo il sudoku , il resto rimarrà uguale.
Mi raccomando se avete qualcosa da dire o da urlare a tutti, scrivetelo e venite in redazione.
Auguro a tutti gli studenti un anno senza debiti e a quelli in V un grande in bocca al lupo per
l’esame!!!
Calina Mladenova
Gennaio2008
Eccoci all’acqua, come si suol dire...eh si, perchè con la partenza del Leader (e del viceLeader) la redazione del vostro beneamato giornalino, di cui, dite la verità, non potreste più
fare a meno, è stata incautamente affidata a
due “responsabilissime” ragazze e un altrettanto serio ragazzo...ahahahah!
In ogni caso, cercheremo di non sminuire il
prestigio del Dege acquisito in questi anni.........(ok, la risata e’ concessa…)
Sono assolutamente d’accordo con la NewLeader Calina: entrare in redazione è probabilmente una delle cose più sensate che abbia fatto in vita mia. Ci siamo, passatemi
l’espressione, davvero buttati via dalle risate..e
non smetteremo certo di farlo, anche se
l’anno prossimo mancheranno i pezzi migliori
(con chi parlerò di cose “fescion”?!? ...sigh
sigh)…
Quindi non abbandonateci a noi stessi, venite
in redazione….
Viola Salvestrini
Il mio primo giorno in redazione è praticamente indimenticabile: Arrivo a scuola un po’
spaesato e ignaro di quello che sarebbe accaduto di lì a poco… Salgo le scale fino al secondo piano e mi avvio verso l’unico posto dal
quale sento provenire delle voci molto animate… Abbastanza intimidito faccio capolino a
quella porta che chiude l’aula autogestita.
Vengo immediatamente accolto da innumerevoli e calorosi “buongiorno”, poi comincia
subito il lavoro: attaccare una piantina di Firenze con una freccia che indica il luogo di
raduno della redazione… Così sono stato catturato da questo favoloso ambiente come
tanti altri prima e dopo di me… Non conosco
quasi nessuno che non sia stato colto dalla
magia della redazione e che non sia tornato
almeno un’altra volta a conoscere persone e
a divertirsi. Esatto! Il Dege prima di tutto è un
posto dove ci si diverte, dove si scambiano
idee ed opinioni, dove nascono nuove amicizie e talvolta amori… Dopo aver scritto e riletto
sul giornalino pubblicato, il primo articolo, ci si
sente come se si potesse “urlare” a tutti la propria idea rimanendo “anonimi” per i più. Tutti
voi, lettori del Dege, avete la possibilità di scrivere qualcosa, fare proposte e partecipare
alla vita di redazione; godendo poi della vista
del proprio nome su un articolo.
Un saluto a tutti...
Filippo Cosi
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Indice
INDICE
“La Mafia è una montagna di merda”
4
La Munnezza Napuletana
5
La Fredda Logica di un‟Ambientalista
6
„Kozy non si fa!
8
Manga and Comix
10
La musica da 0 a Mille
11
Il Cuore di una Donna: nelle Scarpe
13
Intervista doppia Luca-Pasquale
14
Aldisotto del Solito
16
L‟Unicorno Blu
17
Sei Nazioni 2008
18
Microwave
19
La Grande Cassata
20
Chuk Norris
22
Di Francesco Talanti
Di Claudio Falchetti
Di Margherita Fossi
Di Federica Manca
Di Daniele Meregalli
Di Alessandro Gentili
Di Viola Salvestrini
A cura di Mariaflora Siciliano
Di Fiorediluna e Fanfulla
Di Lorenzo Gheri
Di Leonardo Landi
A cura di Edoardo Gualfetti
A cura di Mariaflora e Costanza
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Attualità
Gennaio2008
“La mafia è una montagna di merda”

“Era una notte buia dello stato italiano, quella del 9 Maggio ’78. La notte di via Caetani e il corpo di Aldo Moro: l’ alba dei funerali di uno stato”. Trent’ anni fa, come dice la frase appena citata di una celebre canzone, veniva ritrovato il corpo di un inerme Aldo Moro, notissimo politico
ed esponente della Democrazia Cristiana, rapito e ucciso dalle Brigate Rosse. Erano gli anni di
piombo, all’ombra del ritrovamento del corpo di Moro si celava la notizia di un’ altra uccisione,
di un'altra vittima di quegli anni crudi: Peppino Impastato. Impastato?… a Cinisi quel cognome
era “ingombrante e rispettato”…Peppino, figlio di Luigi Impastato, noto mafioso di Cinisi, imparentato con Cesare Manzella, uno dei boss più noti a Cinisi, ucciso da aspiranti al suo posto in
una macchina imbottita di tritolo. Chi era in realtà questo Peppino? Sin da piccolo Peppino viene abituato alla bella vita di un mafioso, diventando un picciotto modello, un piccolo mafioso,
il preferito da tutti i parenti. Ma qualcosa in lui, col crescere, stava cambiando. E’ il 1965 quando Peppino fonda un giornale: L’ Idea Socialista. Questo giornale diventerà un giornale antimafioso e pubblicherà la frase dalla quale questo mio modesto articolo ha tratto il titolo. Sempre nello stesso anno, Peppino, oramai totalmente in rotta con la famiglia, aderisce al Partito
Socialista Italiano di Unità Proletaria. Sin da subito è molto intraprendente: conduce rivolte e
guida lotte di contadini espropriati delle proprie terre per la costruzione del terzo aeroporto di
Palermo, nei pressi di Cinisi. La sua famiglia comincia ad avere problemi con gli altri mafiosi e
vorrebbe mandare Peppino in America dagli zii, ma quest’ ultimo si rifiuta, per continuare a lottare. Siamo nel 1975 quando decide di fondare il circolo “Musica e Cultura” (che promuove attività come cineforum, dibatti, musica…) che in poco tempo diventa punto di riferimento per i
giovani di Cinisi. Nel 1977, insieme ad altri suoi amici, decide di fondare una radio autogestita,
chiamata Radio Aut, che si basa sulla satira sui mafiosi, in particolare sui traffici di droga attorno
alll’ aeroporto del capomafia Gaetano Badalamenti. Nel 1978 si candida, agganciato alla lista
Democrazia Proletaria, per le elezioni comunali. Questo, per Peppino, è l’ atto conclusivo della
sua vita. La notte fra l’ 8 e il 9 Maggio 1978 viene assassinato, pochi giorni prima delle elezioni
e pochi giorno dopo una sua mostra con esposizione di foto sulla speculazione e sulla devastazione effettuata sul territorio vicino Cinisi. Il suo corpo viene ritrovato sui binari della tratta Palermo-Cinisi dilaniato da una carica di tritolo. “Il nome di suo padre nella notte non è servito: gli
amici siciliani non l’ hanno più trovato” racconta una delle due canzoni a lui dedicata. Si parla
subito di un attentato mafioso, ma in poco tempo, con il ritrovamento di una lettera scritta dallo stesso Peppino qualche mese prima, si sparge la notizia di un eclatante suicidio. Per arrivare
alla condanna del mandante dell’ omicidio Badalamenti, e del suo vice Vito Palazzolo, grazie
anche ad alcune testimonianze della madre, del fratello di Peppino e del Centro siciliano di Documentazione, dopo svariate vicissitudini, si deve aspettare l’ aprile 2002, quando entrambi
vengono condannati il primo all’ ergastolo, il secondo a trent’ anni di reclusione.
A Peppino, oltre a svariati libri, vengono dedicati: un film (dal titolo “I Cento Passi” di Giordana),
una canzone omonima del film dei Modena City Ramblers e una poesia musicata, Ciuri di campo, dei Lautari.
Trovo che su questi fatti ci sia molto da riflettere, soprattutto sul ruolo della polizia, che aveva,
in secondo luogo, chiuso la pratica Impastato con un “suicidio”. Vergognosa è la posizione dei
poliziotti interessati del caso che, anche loro a fine anni ’90, sono stati incriminati per favoreggiamento. Significativa, in questa vicenda, è stata sicuramente la voce dei cittadini, degli amici
di Impastato, del fratello, della madre che sono riusciti, nonostante non avessero certamente il
coltello dalla parte del manico, a farsi sentire, a superare la voce dei media che, in quei giorni,
non erano sicuramente interessati a un banale “suicidio”, rispetto all’ uccisione del leader della
Democrazia Cristiana Aldo Moro. Gli abitanti di Cinisi, tra i primi il Centro siciliano di Documen-
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Attualità
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tazione, hanno dimostrato, con il loro coraggio, che l’ unione fa la forza, che si può vincere anche l’ oscurantismo. La rabbia, la stima e la voglia di farsi sentire come aveva fatto Peppino hanno portato i suoi concittadini a ribellarsi. E’ infatti il 9 Maggio 1979, a un anno dalla morte di
Peppino, che si ha la prima e vera manifestazione nazionale contro la mafia organizzata dal
Centro siciliano di Documentazione, a cui partecipano oltre 2000 paesani. Per le persone che,
come me, nel suo piccolo, lottano contro la mafia, è stata una vittoria nella sconfitta, perché
Impastato, indirettamente, è riuscito a dimostrare che, anche se la mafia può vincere con la violenza, se uniamo le nostre voci, può essere sconfitta. La morte di Impastato è stata quindi una
svolta, la parziale fine di un incubo: dover star zitti e subire. Tuttora a Impastato vengono dedicate manifestazioni o cose all’ apparenza banali come un noviziato AGESCI (gruppo scout).
Purtroppo però l’ intraprendenza e il coraggio di Peppino e le voci dei suoi concittadini non
sono serviti ad arginare il fenomeno della mafia che, purtroppo, è tuttora uno dei principali
problemi dell’ Italia, soprattutto quella meridionale.
La munnezza napuletana

NAPOLI – Si aggrava uno dei “principali problemi”della Campania e dell’Italia intera: la mozzarella di bufala. Si
dice sia alterata da diossine o quant’altro; ma il punto è, da dove vengono queste sostanze nocive alla mitica e
famosa mozzarella, ma soprattutto a noi? La risposta è automatica: dai rifiuti. Un problema di cui si sta parlando
molto in questo periodo e che ha sollevato proteste sia da parte della popolazione, che dal governo.
Tonnellate e tonnellate di spazzatura accumulate ai bordi delle strade, prese da ruspe e gettate in luoghi isolati
fuori dalle città (e quindi nuovamente accumulate). Come si smaltisce una tale quantità di immondizia? Verrebbe
da dire di bruciarla negli inceneritori, ma le manifestazioni contro queste strutture sono all’ordine del giorno. Ovviamente il motivo è molto semplice: l’inquinamento prodotto dalla combustione dei rifiuti. Allora si pensa alla
discarica; le discariche già presenti sono piene e, perciò, non si trovano più posti dove accumularla.
La situazione ha raggiunto il limite, tanto che Giorgio (alias il nostro Presidente della Repubblica) ha deciso di
inviare l’esercito! Ma che cosa fa l’esercito per smaltire i rifiuti?! Trasportano i rifiuti in altre discariche più lontane, ma non riescono a fermare le continue scorribande notturne di teppisti che bruciano i cumuli di spazzatura,
producendo sostanze, come le diossine o l’arsenio, ad alto inquinamento di gran lunga superiore a quello prodotto
dagli inceneritori: tanto che, per questo motivo, sono aumentati i casi di malattie e tumori.
I rifiuti vengono portati all’estero, soprattutto in Germania, dove vorrebbero costruire un nuovo inceneritore adibito soltanto ai rifiuti di Napoli; ma la munnezza napuletana viene trasportata anche in altre regioni d’Italia (al
plurale, perché se fosse trasportata, faccio un esempio, in Emila Romagna, ci vorrebbero circa dieci anni per
smaltire tutta l’immondizia!). Inoltre la camorra fa guadagni esorbitanti, grazie “all’esportazione” illegale verso
l’Africa della spazzatura campana.
Purtroppo, in Sardegna sono scoppiate rivolte popolari, causate dalla non volontà di accogliere la spazzatura da
parte della popolazione. Resta però il fatto che, tra tutte le regioni d’Italia, la Sardegna sia l’unica che ha iniziato
a smaltire l’immondizia napoletana.
Da notare che nella già citata Emilia Romagna, altra regione che ha accettato di smaltire i rifiuti, hanno finito la
spazzatura, avendo un inceneritore a provincia perfettamente funzionante, con modernissimi filtri (il processo è
un po’ più complicato) che riducono l’inquinamento prodotto dalla combustione quasi a zero (bè, non esageriamo); inoltre sono capaci di produrre energia elettrica (solo quelli adibiti a questo utilizzo).
La soluzione migliore sarebbe quella di bruciare i rifiuti nei moderni impianti di stoccaggio e costruirne di nuovi
in Campania, per i prossimi anni. Il problema principale resta comunque capire dove finisce il denaro stanziato
per finanziare sia il trasporto della spazzatura, sia i fututri lavori di edilizia.
Il problema della “munnezza napoletana” resta così una grande tragedia che, malgrado sia nota a tutti da molti
anni, sembra che solo adesso, quando abbiamo ormai raggiunto un punto di non ritorno (speriamo di no), abbia
mostrato tutta la sua gravità: per la prossima AGUZZIAMO LA VISTA!!!
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Attualità
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La fredda logica
di un'ambientalista

Durante le passate vacanze natalizie si è molto sentito parlare dell'emergenza rifiuti in Campania, e immagino che le strade di Napoli intasate dai rifiuti abbiano scosso tutti noi, imbarazzandoci di fronte a una situazione incresciosa che non dovrebbe esistere in un paese “civile”. In
realtà questa “emergenza” è annunciata da quindici anni, e nonostante specialmente al sud le
ecomafie abbiano un enorme potere non è solo grazie a loro se capoluogo campano e dintorni sono sommersi dalla spazzatura, e non si tratta di un problema così lontano da noi. Scorrendo i giornali è venuto fuori che la nostra discarica, la maleodorante e periferica Case
Passerini, è ormai piena. Perciò forse è il momento anche per noi di porci il problema dello
smaltimento rifiuti (per chi non lo sapesse, attualmente inviati in Germania a care spese dello
Stato), e di prestare un po' più di attenzione a quel che buttiamo e compriamo. Infatti, data la
mancanza di severe leggi che riducano gli imballaggi, anche solo acquistare un casco di banane in vaschetta porta un inutile spreco di materie prime, che solo noi, con la nostra scelta di
consumatori, possiamo evitare. In paesi più poveri del nostro, come la Tunisia, nei negozi ad
esempio di profumi le essenze sono contenute in distributori, e le signore riempiono le boccette portate da casa senza spreco di imballaggi. Anche se questo sistema non può ovviamente essere adottato per molti generi alimentari, già usarlo per detersivi (come si fa in alcuni
negozi Coop), cornflakes e magari lettiere per gatti potrebbe aiutare molto, nonché ridurne
notevolmente i costi. Oltre a queste misure, a livello statale potrebbe essere organizzata una
migliore campagna di informazione, e possibilmente un'unificazione nazionale del sistema di
riciclaggio;in Europa inoltre funzionano molto bene da anni i cestini per strada con divisori
carta/plastica/indifferenziato/organico, che permettono di riciclare anche la carta della caramella o il pacchetto delle sigarette. Ma i problemi non sono solo amministrativi. Fra persone di
tutte le età è diffuso un profondo disinteresse per i problemi ambientali, e soprattutto verso il
riciclaggio e il riutilizzo, che sarebbero alla portata di tutti. Sarebbe così faticoso portarsi diatro
una custodia da Tic Tac per raccogliere i mozziconi di sigaretta o le gomme masticate invece
che gettare tutto a terra a formare quella specie di perenne strato liquamoso che insozza le
nostre strade?e rappresenta uno sforzo sovrumano liberarsi delle cartacce usando un cestino
come ogni persona che si definisce “civile” dovrebbe fare, oppure riempire con l'acqua dell'acquedotto (che è potabile ovunque, sennò c'è scritto per legge) le bottigliette di plastica dei distributori? Con un minimo sforzo iniziale, che col tempo diventerebbe un'abitudine, si potrebbe
pare molto più di quanto si creda, e risparmiare. Non per dare ai nostri figli un mondo migliore,
ma per garantirci un mondo dove goderci la vita. Ed è per puro egoismo che tutti dovremmo
collaborare per non dover vivere un futuro da topi di fogna. Non per bontà, ma per logica, raziocinio e civiltà.
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Attualità
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In ogni caso Nessun rimorso

Sono finalmente tornato a casa, dopo una delle solite giornate del cazzo. Lavoro, pausa-pranzo in cui
discuti di argomenti così futili con colleghi ancora più futili degli argomenti di cui si riempiono la bocca. La solita monotonia. Ma ora posso ascoltare quei suoni che mi rievocano quei momenti. Stereo acceso. La mente parte, non la ferma più nessuno. Manifestazione importante,attesa, ma una delle tante. Non
mi ricordo da chi è organizzata, e non è importante per cosa oggi siamo qui in piazza. Lo zaino in spalla.
Passano i secondi,i minuti,le ore. L´attesa è infinita. Poi,finalmente, colgo quello sguardo colmo di vita
nei miei compagni di vita. E inizia. E´ tutto così veloce, adrenalina al massimo. Poggio lo zaino, lo apro.
E il mio viso ora non lo può più vedere nessuno, sono irriconoscibile. Passamontagna e spranga, o lo
strumento che quel giorno ho preso per infondermi la vita. La paura,il panico,il caos diventano padroni.
Inizia la lotta. Scontri,distruzione di edifici simboli. La guerra con il Sistema è partita. Poi,nuovo segno,
dobbiamo scomparire con la stessa velocità con cui siamo apparsi. Il cuore continua a pompare. Vivo,
non come voi,tanti piccoli servi di questa società. Non posso cambiare niente in questo mondo. Non ho
più sogni e speranze, me li avete tolti. Però rispondo con violenza a questa società violenta. Non ho rimorsi, né tantomeno rammarichi. Vivo in questo modo, sento in ogni di quei istanti pulsarmi la vita nelle vene, non timbrerò mai il cartellino della vita, come fate voi. Tornato a casa. Oggi è stata una giornata
pesante a lavoro, però ricca di soddisfazioni. E ora posso riposarmi nel mio focolare domestico. Anzi,
penso che posso dire che sono proprio felice della mia vita. Senza rimorsi e rammarichi. Una vita normale alla fine, con la sua routine, con momenti felici come quando mi hanno promosso e ho potuto
comprarmi la macchina nuova che sospiravo da anni. Ho potuto regalare a mia figlia cellulare e vestiti
all´ultima moda, così capiranno chi è suo padre e sarà guardata con il dovuto rispetto. Eh, cresciuta con
sani principi, una ragazza diligente e zelante, tutto suo padre. Ma dai, ha preso un po´ anche da sua madre, che con quella pelliccia nuova ha fatto un figurino alla cena aziendale. Quasi,quasi ora possiamo
comprarci quella casina nuova al mare, ormai è come nostra, è da quindici estati che la prendiamo in
affitto. Che bella vita ho. Sentiamo un po´ che dicono dello sport: "punk aggrediscono impiegato che
andava a lavoro"... "skinheads incendiano centro sociale"... " redskin si scontrano con naziskin"...
"nuovi scontri con la polizia"...." Situazioni sempre più allarmanti, aumentano le violenze"..... Sognare
di cambiare questa società,questo mondo, è sempre più difficile. Non dico cambiare, solo di avere la
speranza. E´ sempre più diffusa un´indifferenza generale verso le problematiche reali della società. la
nostra generazione è forse la più assopita di sempre, pronta a rincorrere beni sempre più insignificanti,
che servano a dare un´immagine, uno status sociale. Indifferenza e banalità sono gli aggettivi che più ci
piacciono, perché più ricerchiamo cose che ci attribuiscono tali parole. Guardandosi intorno, ti assale lo
sconforto. Capisci che forse a diciotto anni non puoi più neanche sognare un cambiamento. Non puoi
sognare, puoi solo illuderti. Ti viene rabbia a pensare che un cambiamento per esserci, dobbiamo solo
volerlo, non ci dev´essere donato da uno dei tanti Dei in cui crediamo. Ma chi vuole questo cambiamento, Noi? Non sembra. Quindi prima o poi smetterai d´illuderti. E avrai due strade. "sentire in ognuno di
quegli istanti pulsarmi la vita nelle vene", o timbrare il cartellino della vita per i tuoi futuri monotoni e
grigi anni. No grazie. Non farò mai niente di ciò. Non rinnegherò i miei ideali, ne li scorderò. Nessuno
può togliermi i miei sogni, i sogni sono la linfa della vita. Spero solo che continuerò a sognare,e un giorno dire, "In ogni caso nessun rimorso".
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Attualità
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Pensieri

Il tempo passa. Anche quando sembra impossibile. Anche quando ogni secondo è una pugnalata. I giorni diventano settimane, e le settimane mesi, e i mesi anni.
E ti ritrovi ad essere vecchia e grigia, i tuoi anni ti rimbombano nella mente come i rintocchi di
quel campanile, davanti a cui progettavi l’avvenire. Senti che te ne stai andando, ogni giorno il
tuo corpo perde qualcosa del suo antico splendore. Non avere paura dei cambiamenti del tempo. Sei ancora quella bambina che sognava il vero amore, quella ragazza che l’aveva ottenuto,
quella donna che poi l’ha perso.
Ma che ne è dei tuoi sogni? Sono ancora chiusi in quel cassetto che non hai il coraggio di riaprire? Non è tardi, non ancora. Ogni giorno ci passa davanti agli occhi un’occasione per essere
felici; solo che noi siamo troppo occupati a lamentarci della nostra miseria per riuscire a vederla.
Ma tu coglila. Non lasciare che la stanchezza del corpo impedisca alla tua anima di viaggiare,
risvegliati dal quel torpore che per anni hai chiamato vita, esci da quel guscio che credevi la tua
casa.
Ma soprattutto, affronta i ricordi. Prendili di petto, non permettere che siano loro a coglierti di
sorpresa nel sonno, o mentre guardi assorta fuori dalla finestra.
Ma chissà alla fine quante volte ci avrai già provato; quante volte avrai posato lo sguardo su
frammenti di vita, momenti che non torneranno e, vinta dal dolore, sarai stata costretta a non
indugiarvi più; quante volte ti sarai resa conto che è più la strada che hai percorso di quella che
hai da percorrere e che non hai il tempo necessario per rimediare a tutti i tuoi errori. Tante,
forse più di quelle che il cuore riesce a sopportare.
E mentre tu parli e racconti e piangi, io mi sento un’intrusa che sbircia attraverso le crepe del
muro un dolore che non mi appartiene.
`Kozy non si fa!

Inutile fare zapping: ovunque, su qualunque canale, prima o poi parlano, stanno
per parlare o hanno appena parlato della relazione ormai nota a tutti tra Sarkozy e la
Bruni. È inevitabile. E non è solo la TV a tempestarci di innumerevoli dettagli su tutti i
loro movimenti. Il risultato è che mio malgrado sono informatissima su tutto ciò che li
riguarda. Loro che vanno in vacanza loro che tornano a casa loro che ritornano in va canza .... Si sposano, non si sposano si sono sposati non si sono sposati ... non si sa!
Non posso fare altro che rendermi conto che questo è gossip allo stato puro.
Questa parola gossip origina da un altro termine inglese, cioè god -sib, che indica il
padrino del figlioccio, e dà l'idea di un rapporto di stretta amicizia. L'Oxford English
Dictionary fa risalire l'uso del termine godsib fino al 1014(!!!). È invece a partire dal
1811 che lo stesso dizionario lo registra con il significato di "parlare ozioso, diceria
insignificante o senza fondamento, indifferentemente parlata o scritta, soprattutto a
proposito di persone o di fatti concernenti la comunità". La parola più ovvia per tra durre il termine, mi sembrerebbe pettegolezzo. Bella trovata per i giornalisti sostituire
il popolare termine italiano che non sarebbe altrettanto fashion, che anzi risulta quasi
offensivo, a questo nuovo intrigante termine anglosassone.... Infatti la parola gossip
riecheggia continuamente nelle nostre orecchie stuzzicando la curiosità generale. Fino
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Attualità
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ad oggi si faceva gossip principalmente nei confronti di personaggi dello spettacolo o
del mondo della moda o del calcio.
Ma, mi chiedo, è proprio necessario parlare oziosamente di dicerie insignificanti alle
principali edizioni dei telegiornali? E soprattutto è necessario farlo sull’ attuale presi dente della repubblica francese? Secondo me No. Ha bisogno di farsi questo genere di
pubblicità? Deve riacquistare consenso pubblico e ritiene sia questo un mezzo effica ce? So solo che nell’ ordine dei miei pensieri, se sento nominare Sarkozy prima penso
a Carla Bruni e poi anche che oltre ad essere il suo fidanzato (o marito? Ribadisco, non
si sa) è anche il presidente di un paese che dovrebbe essere tra i leader dell’ Unione
Europea. Neanche i f rancesi sono contenti di un così frivolo atteggiamento. Ed allora
perché continuano a massacrarci? Forse che a qualcuno questo interessa davvero? E’
questa la notizia che si affianca al disastro della spazzatura a Napoli, per non parlare di
cose quali guerre e disastri vari? Credo che il fine di questa insistenza sia soltanto un
mezzo di accontentare la massa distogliendoci dai problemi reali (ma come del resto il
gossip in generale). Non vorrei dover citare mia nonna che non fa che ripetere "se si
va avanti così, dove andremo a finire"?
Porta il Dege nel mondo!!!
Fantastico!!! Il Dege è arrivato a PRAHA (Praga)!!!
Durante le vacanze è stato anche a Dresda… Insomma ha viaggiato tanto… Continuate così e approfittate della settimana bianca per farci vedere un Dege sugli sci!!!
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Comics
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LENORE
Ragamuffin: “Lenore! Lenore! Sei viva!...più o meno. Cielo, come puzzi!!Ero
così solo a casa. Di notte ci sono dei cosi che escono dalle pareti, sai? Dei cosi!”
Lenore: “A me piacciono i cosi…”

Chi è Lenore?
A qualcuno sicuramente il nome risulterà familiare… se lo si associa ad un racconto di Edgar Allan
Poe (tradotto eventualmente in “Eleonora”) allora siamo molto, molto vicini alla realtà che sto per
proporvi.
È proprio al racconto tormentato di Poe che Roman Dirge, l‟autore di questo meraviglioso fumetto
di umorismo nerissimo, si ispira per creare un personaggio di quelli che rimangono nel cuore.
Leonore è una zombi, precisamente una zombina. Puzza di pesce morto, ma ha degli occhioni grandi
e lucidi. Adora le cosette piccole e dolci, come gli scoiattolini, i topolini, gli gnomi, ma in qualche
modo finisce sempre per far loro del male (molto male). Ha un sacco di amici, ma odia il suo unico
spasimante, al punto che lo uccide ogni volta che può. Tra i capelli biondi ha fermagli a forma di
teschietto, e veste sempre di nero. È dolcissima, ingenua, e le sue avventure sono dolci e amare
allo stesso tempo, e soprattutto frizzanti. È una psicopatica, sanguinaria, piccola assassina. In una
parola: Lenore.
Le avventure di Lenore si svolgono tutte nei pressi della sua grande casa abbandonata a Nevermore (altra citazione da Poe, per chi conosce “Il corvo”) e coinvolgono tanti personaggi buffi e spaventosi quanto lei; per esempio Ragamauffin, il suo migliore amico, una volta vampiro ora tramutato
da una maledizione in tenero pupazzo rattoppato, che non esita a scatenarsi in uragani di violenza
quando, eventualmente, rivela la sua vera natura…oppure Gashi, anche lui piccolo zombi dal volto
perennemente coperto da un cappuccio, con bottoni al posto degli occhi, innamorato di Lenore, mai
corrisposto e sempre preso di mira, che sopporta mille e mille torture (fisiche e psicologiche, ma
soprattutto fisiche) pur di avvicinare la crudele amata…e Pooty Pooty, demonietto emissario del
Diavolo, che dovrebbe cercar di riportare Lenore all’Inferno, senza fortuna ma soprattutto senza
voglia di farlo…
“Lenore-Piccole Ossa” e “Lenore-Piccole Ossa Crescono” (il seguito) sono i due volumi (si possono
trovare in ogni libreria) che parlano di questi e molti altri personaggi. Parlando in termini un po‟ più
tecnici, il primo dei due volumi è suddiviso in strisce brevi relativamente separate le une dalle altre, che parlano delle vicende di tutti i giorni della nostra zombina, e che coinvolgono situazioni
assurde, comiche e macabre allo stesso tempo: vediamo Lenore che prende il posto del Coniglietto
di Pasqua (dopo averlo ucciso per sbaglio con una trappola per orsi!), che beve il tè con gli amici a
scapito del povero Gashi, che cerca senza molto successo di fare amicizia con bambini “vivi”…il secondo volume invece è più strutturato su una storia lineare, che tratta dei tentativi di Lenore di
sfuggire ai vari emissari infernali che cercano di riportarla dov‟è il suo posto…
Insomma, Lenore è dark. È divertente. Spassosa. Unica.
Penso valga la pena, almeno una volta nella vita, avere a che fare con lei.
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Musica
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La Musica da 0 a Mille
Nascita della musica: Dalle tribu' primitive ai Greci antichi

La musica esiste da tempi antichissimi, sicuramente da prima ancora che ne possa rimanere
traccia storica; nasce con l'uomo, come bisogno
di esprimersi. Si presume che le primissime forme
di musica siano nate soprattutto dal ritmo, probabilmente cercando di seguire il battito del cuore con le mani o con i piedi o forse anche tentando di simulare il galoppo o il ritmo dei piedi
in corsa, probabilmente anche divertendosi ad
alterare le fonazioni spontanee come ad esempio:
ah! ih! uh! durante un faticoso lavoro. Pensate a
quanto fu sensazionale la scoperta, da parte
dell'uomo, del suono attraverso la percussione
degli oggetti e in piu' il fatto che assemblando
questi suoni, si poteva arrivare a riprodurre la
pioggia che cade.I primi strumenti furono piu'
che altro strumenti improvvisati e utili alla simulazione del verso di qualche animale. Nei tempi
più antichi la musica veniva utilizzata in momenti esemplari quale: la fine del rito di iniziazione,
(periodo di tempo in cui un ragazzo doveva superare delle determinate prove fisiche e psicologiche per poter essere accettato nella comunita'
adulta). La musica veniva utilizzata inoltre per
comunicare fra tribu' distanti attraverso grandi
tamburi. E' possiile che i primi strumenti ritrovati
siano strumenti a percussione con varianti di
tamburo.Le versioni più antiche e primitive ritrovate consistono in un tronco cavo, appoggiato
trasversalmente sopra una buca nel terreno, che
forse veniva suonato riunendosi in piedi su di esso. Per arrivare a strumenti piu' sofisticati dobbiamo attendere molto tempo, troviamo testimonianze greche, egizie e mesopotamiche di primi strumenti a fiato: flauto e corno anteriori al X
secolo a.C. Queste civilta' erano gia' pervenute
alla conoscenza di diversi intervalli (intervallo di
quinta, quarta e ottava) con cui comporre determinate scale. Con lo sviluppo dell'antica Grecia,
la musica acquista valori di grande rilievo nella
vita sociale e religiosa, entra a far parte di un'arte
che comprende anche poesia, danza, medicina e
pratiche magiche. Questo ruolo rilevante della
musica e' testimoniato da alcuni antichi miti greci come quello di Orfeo, inventore della musica,
che attraverso quest' arte riusci' a convincere gli
Dei dell'Ade a restituirgli la sposa Euridice scomparsa.Nella Grecia arcaica, la musica veniva praticata esclusivamente da musici professionisti, come gli aedi, che decantavano i miti accompagnandosi con strumenti ritmici e melodici per
riuscire a creare svariate atmosfere. Nel periodo
classico invece la musica prese a far parte dell'educazione e inizia ad essere tramandata e divulgata oralmente. Sempre nella Grecia classica, si
sviluppo' la tragedia, una forma di opera teatrale
che consisteva di dialoghi fra due o piu' persone
alternati a canti corali e veniva recitata da attori
mascherati e accompagnati da musica. Gli strumenti usati dai greci erano la lira, la cetra e l'aulos e altre a tamburi e piatti chiamati cimbali. Pitagora accostando la musica al movimento degli
astri si accorse che anch'essa era governata da leggi matematiche e scopri' che facendo vibrare una
corda essa produceva una certa altezza; per ottenere un suono all'ottava superiore si doveva far
vibrare meta' della corda. Il ritmo musicale, nella
Grecia antica, si basava su quello poetico e nella
poesia greca la metrica scaturiva dalla durata delle
sillabe: brevi - lunghe, lo stesso valeva in musica.
Alla musica i greci attribuirono una funzione educativa perche' la ritenevano in grado di arricchire l'animo delle persone. Secondo Platone essa
serviva ad arricchire l'animo umano come la ginnastica serviva per irrobustire il fisico.
Alex Gentili (The Sisters)
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Musica
Gennaio2008
BATTO E RIBATTO

Avvertenze per il lettore: quanto scritto non è dovuto a un’overdose di fumo né a traumi infantili, si tratta semplicemente di un articolo scritto senza t9 né correzione grammaticale- ma soprattutto senza che nessun prof l’abbia ancora visto (tadadadaaa…)
Allora innanzitutto mi presento: sono una primina che inoltre studia da 5 anni violino al
conservatorio e vorrei esprimere le mie opinioni su un articolo riguardante la musica
pubblicato nell’ultimo numero del Dege. Un attimo! Non voltate ancora pagina! La
partenza non piglia bene ma non è così palloso come sembra! Per non annoiare i lettori cercherò di riassumere il discorso, elevando le mie doti sintattiche ai limiti delle capacità umane, in 2 importantissimi punti:
1.Un messaggio rivolto a tutti i primini di tutte le scuole di tutto il mondo (lo so sono un
po’ megalomane ma siccome da grande farò la prof mi ci devo abituare…): mandate
dove dico io quei bruttoni di 5^ e tutti quelli che stupidamente ci considerano dei minorati mentali perché non lo siamo! (oh l’ho detto). Quindi se i redattori mi stampassero
questo articolo posso finalmente dire di aver contribuito all’emancipazione di quei primini il cui rendimento alla comunità del Dege è in negativo (non fatevi fare gli articoli
da nonni ultraottantenni o dovrete tradurre tutto come me in questo caso: non c’è
nemmeno un primino in redazione, vergogna!!!) e ora, siccome la mia prof d’italiano
(che spero non legga questo articolo per motivi più che ovvi) mi ha detto che non devo fare periodi troppo lunghi passiamo ora al punto 2 che è il vero punto della discussione (qui puoi finalmente prendere fiato)
2. Ribattere sulle opinioni di Alessandro Gentili circa la musica e i nuovi gruppi musicali
esponendo le mie.
Scusate, ma non vi sembra che abbia esagerato? Anche se il fare musica solo per soldi
non è del tutto corretto e il fatto che i produttori scelgano ragazzi e ragazze che
“bucano lo schermo” simulandone voce e ricreando tutto l’album al computer è immorale (quindi per il momento concordo con Gentili) il tipo di musica che la maggior
parte di noi adolescenti preferisce non deve essere per forza originale e del tutto differente da altri stili. Cos’è che ci piace veramente di un brano musicale? Il ritmo, ok,
dev’essere coinvolgente; il bel motivetto che canticchiamo sotto la doccia (e non mi
venire a dire che non lo fai perché non ci credo nemmeno se ti vedo!); il testo facile nel
quale ci possiamo rispecchiare. Embè? Ci vuole tanto? Non importa dover essere diplomati con 10 e lode all’esame del 10° anno di composizione al conservatorio di Parigi
ma divertirsi con due o tre musicisti e buttare ciò che ci viene su un pezzo di carta. Ti
piace Battisti? Buttaci la base del tuo pezzo preferito. Ti piacciono gli effetti acustici dei
Linking park? Beh, se ci riesci, scimmiottali come puoi e mixa il tutto con un testo bellino
alla Mika (senza gli acuti che non tutti gradiscono…) e…guarda un po’! Se ti piace e
per te è il massimo (cosa improbabile per coloro che hanno un minimo di buonsenso
dato l’esempio ma ho reso l’idea…?) perché dovresti cambiarlo? Magari ti fa ballare,
magari ti fa pensare al tuo primo amore, che ne so, al tuo nonno morto o al gatto della
vicina (per quanto senso possa avere…). La musica deve innanzitutto rispecchiare ciò
che siamo, ciò che proviamo, ciò che vogliamo sia il significato della musica. Chi se ne
importa se è troppo somigliante a un pezzo di Jlo (ma beati voi se ci riusciste! Io c’ho
provato ma…) o il testo è quasi uguale ad uno di Ferro, l’importante è che ci piaccia.
E poi non capisco perché andar contro alle cover band. Se uno è un impedito con le
note invece che rovinarci le orecchie ci ricordi piuttosto le grandi canzoni veramente
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Musica
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belle che ci hanno tanto emozionato in una versione diversa…ma allora si ridurrebbe
l’evolversi della musica con conseguenze gravi su tutti noi…(ok piglia veramente male
lasciamo stare le cover).
Mi farebbe piacere se qualche sostenitore di gruppi alternativi (stile New Age e cose
simili…a me non piace la loro musica ma se qualcuno l’ascolta in alternativa alla discoteca me lo dica così posso dire di averle sentite proprio tutte…lol) mi facesse sapere se
la musica di Britney è davvero così scocciante (a quale bravo figliolo non è mai venuta
la voglia di mettersi una tutina come quella di “Oops I did it again”…vabbè ok dato
che non azzecco un esempio prometto di non farne più). Comunque le mie sono solo
opinioni è ovvio che qualcuno non le condivida (ma forse è più probabile che non le
abbia capite): invito caldamente i New Age a ribattere (ma non solo sennò violo la par
conditio) sull’argomento.
Un saluto a quelli che hanno letto l’articolo e che l’hanno apprezzato, o meglio, a quelli
cui sono servita in alternativa al più tristemente famoso cioccolatino lassativo. Fatene
l’uso che credete, che sia il migliore!
Il cuore di una donna: nelle scarpe!

Appuntamento galante e trovate fiori e cioccolatini troppo gettonati? Fate bene. Non cadete
nel banale. Altro che bouquet di rose rosse, regalate a una donna un mazzo di scarpe e cadrà ai vostri piedi (per l’appunto). Eh si, è questo il desiderio proibito e inconfessabile del
gentil sesso: vedersi recapitare a casa un fascio di scarpe miste. Stivali alla base, contorno
di ballerine, un’infinità di décolleté e infine scarpe da ginnastica, sandali estivi, anfibi, pantofole pelose e ciabattine a tutto sfare. Alla faccia della vicina che col suo misero vaso di
fiori in bella mostra vi ha fatto schiattare di invidia tutta la settimana!
Beh, si , d’accordo, è un tantino costoso. Ma ne vale la pena no? Voglio dire, la felicità della
vostra amata non ha prezzo. E poi consideratelo un investimento: le scarpe non appassiscono, e difficilmente una donna ne butterà mai via un paio. Sono ricordi di strade e di cammini passati. Hanno visto più loro di noi messe assieme. Vanno tenute. È d’obbligo.
E via, sinceramente, è risaputo: una scarpa può cambiare la vita. Mai sentito parlare di Cenerentola?
Perciò non meravigliatevi, esseri primitivi, della quantità di scarpe possedute da una donna.
E nemmeno dei soldi che vi investono. Perché il concetto fondamentale è che una scarpa
non ha prezzo. Una scarpa può fare la differenza tra una giornata sì e una giornata no. Una
scarpa può cambiare il destino dell’umanità (ollallà…si va sul pesante!). Bisogna averne un
paio per ogni occasione. Insomma, è uno stile di vita. Voglio dire, mettiamo che tu sia in casa (e quindi in ciabatte) e che ti accorga di dover uscire a comprare il latte nell’alimentari
sotto casa tua. Due minuti, scendi, paghi, risali: ti fa un po’ fatica metterti le scarpe buone,
perciò ti infili un paio di Nike dell’uno (quando non c’era nessuno) che non ne possono proprio più e vai. Entri nel negozio e chi vedi? Il tuo ex che ti ha mollato per quella stronzadalle-gambe-lunghe che ti osserva le scarpe dall’alto delle sue Jimmy-Choo. Ed ecco che avresti voluto metterti come minimo i tuoi stivali nuovi, che le avrebbero urlato “sarò pure
tracagnotta, ma come vedi ho un certo stile (che frase a peda……..!)”.
Questa storia ha quindi due morali; la prima è, mai uscire senza le scarpe adatte. Perché, si
sa, nello spietato universo femminile sono (nella maggior parte dei casi) la prima cosa che si
guarda. La seconda è che ogni scarpa ha un suo messaggio: della serie “dimmi cosa calzi e ti
dirò chi sei”.
Perciò non biasimate le vostre donne, se preferiscono spendere (e tanto) in una scarpa che
in un abbonamento allo stadio. Non c’è paragone.
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Intervista
Gennaio2008
INTERVISTA
Pasquale

-Nome?
Pasquale Leonetti
-Età?
45
-Di Dove sei?
Benevento
-Stato civile?
Coniugato felicemente con Filomeda Tariello
-Che scuola hai fatto (titolo di studio)?
Terza media
-Hai fatto il militare? (se si racconta qualcosa)
no
-Il tuo primo amore?
Mia moglie
-Un momento in cui hai avuto paura?
Non saprei
-Hai mai fumato marijuana?
no
-Come vieni a scuola?
In bici
-Qual è la bidella più bella?
No comment
-Qual è la prof più bella?
Ma che domande fate?!?!
-Che ne pensi del preside?
Mi sembra una persona molto impegnata
-Coppola o basco?
Coppola sempre e comunque
-Occhiali o lenti a contatto?
Ci vedo bene
-Squadra del cuore?
Nessuna, mi basta che si giochi un buon
calcio
-Obama o Clinton?
Clinton
-Tramvia: si o no?
Sono ambientalista ma sono favorevole
-Slip o boxer?
slip
-Pensi di candidarti alle prossime elezioni
comunali?
no
-Pensi che Giulio Facchini sia stupido vero?
No dai..
-Cosa ne pensi di Luca?
Un caro collega
-Ci fai un saluto ai lettori del DeGe?
Un saluto da un lettore
Gennaio2008
Intervista
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DOPPIA
Luca
-Nome?
Luca Tinacci
-Età?
54
-Di Dove sei?
Firenze
-Stato civile?
Celibe
-Che scuola hai fatto (titolo di studio)?
due anni di ragionieri contano???mmm …
allora licenza media inferiore
-Hai fatto il militare?
Certo! A Roma per tredici mesi …
-Il tuo primo amore?
(grassa risata) a sedici anni … il nome non
me lo ricordo
-Un momento in cui hai avuto paura?
(Ci pensa un po’ … un bel po’) Nel ’78,
quando sono finito in ospedale per 5-6 mesi
-Hai mai fumato marijuana?
Fumato si ma non marijuana
-Come vieni a scuola?
in autobus
-Qual è la bidella più bella?
Ma sono tutte vecchie! (dopo un attimo di
riflessione aggiunge) se proprio devo scegliere … la Manuela!
-Qual è la prof più bella?
la Benucci
-Che ne pensi del preside?
Una brava persona … competente
-Coppola o basco?
Basco!
-Occhiali o lenti a contatto?
Occhiali …
-Squadra del cuore?
Torino
-Obama o Clinton?
Clinton
-Tramvia: si o no?
direi di no
-Slip o boxer?
SLIP!
-Pensi di candidarti alle prossime elezioni
comunali?
no no ho già troppi impegni
-Pensi che Giulio Facchini sia stupido vero?
assolutamente no
-Cosa ne pensi di Pasquale?
se lo prendi bene (…) è simpatico!!però lo
devi prendere bene
-Ci fai un saluto ai lettori del DeGe? ciao
ragazzi!!
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Racconto
Gennaio2008
- Aldisotto del solito Parte terza “Dietro la tenda”

Era umido, quell’umido che entra nelle ossa,
e caldo. Un caldo avvolto nella notte, alquanto insolito per il mese di settembre. Regnava
un silenzio assordante, che creava una sensazione di incompletezza, acuita dall’attesa di
un qualsiasi rumore che non arrivava. Qui si
ritrovarono Giudy e Christian, abbracciati da
questa insistente e fastidiosa assenza di percezioni.
-Dove siamo?-chiese alla fine Giudy in un sussurro, rompendo il silenzio. Nessuno le rispose.
-Christian…?
-Sono qui...-le rispose alla fine.
-Come facciamo a uscire? Chissà dov’è la botola…-chiese Giudy sospirando.
Christian prese dalla tasca l’accendino e alla
luce di quella piccola fiammella iniziò a cercare l’uscita.
-Ci è andata bene, mi sa che siamo rotolati in
un tunnel sotterraneo…seguimi Giudy.
Ma per quanto cercassero, evidentemente la
botola si era chiusa ed era diventata invisibile ai loro occhi.
-Non può essere sparita così, magari dobbiamo andare nella direzione opposta.-disse
Giudy cercando di ragionare.
-E’ inutile continuare a cercare. Ormai…-si
interruppe bruscamente e spense
l’accendino.
-Christian sei impazzito?! Che fai?
-Sono qui, accanto a te,tranquilla. La vedi
anche tu quella luce?
Giudy si guardò intorno e vide in lontananza
qualcosa luccicare debolmente. Decisero di
incamminarsi verso la luce sperando di trovarci un’uscita.
Il tunnel era lungo e largo(ma non troppo_ndA), scavato nella terra e con il pavimento rivestito in pietra; non c’erano vermi,
bruchi, ragni o cose simili, come solo un lettore pronto a fantasticare potrebbe immaginare. Ogni tanto i due ragazzi andavano a
sbattere contro delle radici che sbucavano
dalle pareti del tunnel e che talvolta li co-
stringevano a chinarsi per proseguire; tuttavia i due avventurieri ci stavano prendendo gusto nell’esplorazione di quel mondo ancora
poco conosciuto.
Gli sembrava di non riuscire a raggiungere la
luce. Ed ecco finalmente una candela appoggiata su tre radici incrociate. Fu una vera delusione per i due ragazzi.
Ma le sorprese non finirono lì: mentre Giudy e
Christian stavano ancora fissando increduli la
candela, non si accorsero che accanto a loro
era sopraggiunto qualcun altro…
Giudy e Christian sentirono quel qualcuno
tossire per la sorpresa si voltarono di scatto,
e rimasero senza parole…
Davanti a loro stava un tizio non troppo alto,
dall’espressione intrigante, indossava un lungo e ampio mantello di seta nera dal colletto
alto. Sotto questo macabro mantello si intravedeva una bizzarra tuta blu con sopra ricamate delle lettere bianche: “Ataf”.
Nella mano sinistra(senza riferimenti politici_ndA)teneva un boccale colmo di birra con
la schiuma che traboccava.
-Salve, come va?-disse l’uomo con aria allegra; ma i ragazzi erano troppo stupiti per rispondergli. Se ne stavano lì a bocca aperta.
-Vi va un po’?-chiese l’uomo porgendogli con
entusiasmo e sorridendo il boccale di birra
fredda, che con quel caldo era una vera tentazione.
Visto che i ragazzi continuavano a non reagire, l’uomo si strinse nelle spalle e ritirando il
boccale bevve un sorso di quella meravigliosa
birra.
-Il giardino è di là,eh!-sbuffò l’uomo indicandogli con noncuranza la tenda poco distante
da lui.
La tenda, che i due ragazzi non avevano notato fino a quel momento, era bianca con dei
ricami rossi e le frange bordeaux.
I due si avvicinarono incerti alla tenda, pensando che per loro quella era l’unica via per
scappare da quell’individuo così strano.
-Christian…faremo bene a entrare?
Gennaio2008
Musica
-Vedi qualche altra possibilità?-le chiese lui
di rimando.
-No…ma…chi ti dice che lì dietro ci sia davvero un giardino?
-Be’…se vuoi richiedilo a quel tizio. Io vado.
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Giudy si voltò per cercare l’uomo,ma quello
non c’era più. Svanito così com’era apparso.
-Christian aspettami!-e imponendosi di non
pensare a quel che ci poteva essere oltre la
tenda, alzò uno dei lembi e vi passò sotto.
L'Unicorno Blu

Questo è dichiaratamente un articolo presuntuoso. Primo perché si propone di andare al di
là delle sterili polemiche su quanti giorni di vita siano rimasti al buon vecchio Rock 'n' Roll.
Secondo perché il suo autore crede di poter raggiungere questo obiettivo semplicemente
con una proposta. La musica va principalmente ascoltata, e quindi questa è una proposta di
ascolto.
Siete mai stati ad un concerto? Immagino di sì. Dove? Al Saschall? alla Flog? Anch'io. Ma
capita anche che come location venga scelto un semplice pub, oppure addirittura una chiesa. (Cose da matti!) E proprio in una chiesa si è tenuto l'unico concerto che ho avuto il piacere di ascoltare in terra straniera, nelle scorse vacanze natalizie.
Ero in Germania, a Dresda, il primo gennaio, e in una chiesa qualunque mi è capitato di assistere ad un esibizione dei Das Blaue Einhorn. Deludendo le vostre aspettative, non sono un
gruppo di canto gregoriano. Sono invece quattro musicisti di formazione “accademica” che
hanno messo insieme un progetto che mira ad un recupero e ad una rielaborazione di temi
musicali popolari, provenienti da tutta Europa e non solo. Salgono sul palco con una fisarmonica, un violino, un contrabbasso e una chitarra acustica, ma hanno con sé altri strumenti, il bouzuki per citarne uno. Il sound che ne risulta evoca atmosfere blues, jazz,
swing, tango con motivi provenienti dalla Serbia, dall'Argentina, dal Portogallo, dall'Italia
(!) e chiaramente dalla Germania. Il “collante”, ciò che tiene insieme tutti questi elementi
è l'influenza del genere Klezmer.
Apro una parentesi. La musica klezmer (dalla fusione dei termini kley e zemer; letteralmente 'strumento del canto') nasce dall'incontro del popolo Ebraico con le culture
dell'Europa orientale; è la musica che negli shtetl (villaggi o quartieri di città più grandi
nei quali risiedevano da 1000 a 20000 persone di religione ebraica) accompagnava riti religiosi. I pezzi, talvolta cantati, talvolta solo strumentali, accolgono i modelli della musica
della tradizione balcanica e russa. I testi sono principalmente in lingua yiddish.
Ultimamente si sente sempre più parlare di klezmer, anche nella nostra città ci sono stati
concerti e già al Festival della Creatività, tenutosi alla Fortezza lo scorso ottobre, erano
presenti “influenze” del genere in questione.
I Das Blaue Einhorn non sono che un esempio, in cui mi sono imbattuto per caso. Comunque
sono un esempio valido, che mi sento di consigliare. Potete trovare un saggio della loro musica su www.myspace.com/dasblaueeinhorn.
That's all Folks! Grazie dell'attenzione... vorrei dire, dell'ascolto.
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Sport
Gennaio2008
Sei Nazioni 2008

Come ogni anno, in questo periodo, sui campi di Francia, Galles, Inghilterra, Irlanda, Italia e Scozia
si disputa il tanto atteso torneo rugbystico delle Sei Nazioni, trasmesso in diretta televisiva da La7 e
commentato dall’ormai cronista tuttofare Paolo Cecinelli (lo stesso dell’America’s Cup). Per noi italiani, la partecipazione a questo evento è piuttosto recente; è dall’anno 2000 che siamo entrati a far
parte del prestigioso torneo, che allora si chiamava Cinque Nazioni. Solamente otto anni, quindi,
ma otto anni di grande crescita. Infatti, ad ogni edizione, la squadra azzurra continua a stupire per la
qualità di gioco che va migliorando anno dopo anno. Nonostante questo, per adesso non abbiamo
raggiunto grandi risultati. La scorsa edizione ci ha visti quarti classificati, che è relativamente un
buon risultato, visti i precedenti. Per chi si ricorda del cucchiaio di legno (in gergo, lo vince l’ultimo
classificato) di due anni fa, non sono da mettere in dubbio i progressi della squadra. Ricordiamo
che, all’inizio dell’estate appena trascorsa, la Francia ha ospitato il campionato mondiale di rugby,
vinto dal Sud Africa contro la ex-campionessa Inghilterra. Purtroppo all’Italia è sfuggita per un soffio la qualificazione ai quarti di finale, contro la squadra scozzese, la nostra principale rivale europea. Tra Scozia e Italia intercorre questa rivalità perché i livelli delle due squadre non differiscono di
molto e lo scontro tra le due determina spesso l’assegnazione del cucchiaio di legno al Sei Nazioni.
Quanto all’anno in corso, cambiamenti tecnici e strategici fanno sperare in un’Italia capace di fronteggiare le grandi avversarie, incoraggiata da una tifoseria sempre maggiore ogni anno, segno di una
crescita di interesse del pubblico italiano nei confronti del rugby, tanto più che la vendita dei biglietti per seguire la Nazionale azzurra ha già segnato il tutto esaurito. Lo scorso Sabato, per chi non lo
sapesse, si è disputata la prima gara di questo torneo, che ha visto a Dublino la nazionale di casa
sconfiggere gli azzurri per 16-11, cioè una meta di distacco. In ogni caso grandissime emozioni (ci
abbiamo creduto fino alla fine!), che fanno prospettare un Sei Nazioni davvero spettacolare! Alle
grandi emozioni dovute al rugby, si aggiungono quelle di un’Italia che tiene incollati al televisore e
che combatte col cuore fino alla fine, sempre nella lealtà e nel rispetto degli avversari, che sono caratteristiche tipiche di questo sport. Insomma, agli appassionati consiglio vivamente di gustarsi questa, che spero sarà la migliore annata italiana e a chi non conoscesse ancora tale sport… che aspettate?
Porta il Dege
nel mondo!!!
Letto nelle rosse
cabine telefoniche
di Londra e davanti al Buckimgam
Palace, il nostro
caro giornalino ha
fatto anche una capatina nella capitale britannica…
Insomma ha visitato molte città!!!
Adesso datevi da
fare e mostrategli
le montagne...
Gennaio2008
Satira&Altro
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Microwave
A cura di Edoardo Gualfetti
Teiere, pentolini, scaldavivande, aggeggi per il bagnomaria? E chi li usa più. Oggi sono oggetti
obsoleti. La mattina hai bisogno del latte caldo per il tuo caffè? Zuuuhnnnnnnnnnnnnnnn…Dlin!
Fatto! Ci ha pensato il microonde!
Tutti noi ormai ne conosciamo l‟enorme utilità. In pochi secondi ti permette di cuocere, riscaldare, scongelare qualsiasi cosa tu voglia…O quasi... C‟è, infatti, chi non sa che esistono un sacco di cose che possono trasformare il nostro amabile elettrodomestico in un‟arma di distruzione di massa. Forse vi è capitato di metterci la vostra tazza preferita, quella che aveva il
bordo dorato. Aveva. Perché quando avete riaperto lo sportello, avete trovato solo cocci.
Ma poteva succedere di peggio, perché con la pentola dello spezzatino di vostra madre vi andava a fuoco tutto, dove con “tutto” non intendo solo lo spezzatino, ma anche pentola, microonde e se vi va male anche cucina, appartamento e palazzo.
Catastrofismi a parte, il microonde sprigiona una energia impressionante che con alcuni materiali si rivela assai dannosa. Ad esempio, nei corpi metallici si sviluppano cariche elettriche,
che causano scariche fortissime lungo gli spigoli.
Ma non mi va di starvi a spiegare com‟è che funzionano queste reazioni. Prima di tutto perché
non lo so; e, in secondo luogo, perché queste sono tanto spettacolari quanto pericolose. E visto
che di gente abbastanza idiota da divertirsi con queste cose ce n‟è in abbondanza, e che ovviamente si fa vanto delle proprie bravate su YouTube, preferisco raccontarvi le più belle.
Se, per esempio, vi venisse voglia di scaldare un cd, assistereste ad una tempesta di saette
blu che dal centro si scaglierebbero a ventaglio sulla sua superficie. Mentre una banale pallina
da ping-pong, dopo essersi deformata un po‟, sprigionerebbe un‟accecante fiammata, per poi
non lasciare neanche un cumuletto di cenere.
Poi ci sono le lampadine a fluorescenza che si accendono (e dopo un po‟ esplodono), e le saponette che si espandono all‟infinito in una schiuma densa, o i profilattici che se chiusi con un
nodo e con un goccio d‟acqua dentro, si gonfiano senza rompersi fino ad occupare tutto lo spazio interno del microonde. Chiunque, inoltre, può verificare quel che succede ad un uovo integro e crudo, ma c‟è chi ci ha provato con quello di struzzo: vi dico solo che l‟esplosione ha
spaccato in due pure il tavolo su cui era stato messo il microonde. E a questo punto potete immaginare da soli cosa succede se usate un palloncino gonfio solo di ossigeno puro e propano, un
flacone di alcol, o un candelotto di dinamite.
Se ai video vogliamo aggiungere i vari “ho sentito dire”,“ho letto che”, pare si ottengano ottimi
risultati anche con pentole a pressione e bombolette spray (effettivamente alquanto intuibile), o con le più insolite patate crude, con una forma intera di formaggio stagionato, e con i
“chicchi d‟uva tagliati a metà con lo zucchero sopra” (la fonte di quest‟ultima affermazione è il
Pedaccini, se fosse una bischerata, e mi suona tanto come tale, rifatevela con lui).
Ma giungiamo, infine, al vertice della mia personale classifica di esperimenti col microonde. A
pari merito troviamo due video: il primo e‟ quello del fiammifero, in assoluto il più fico e miste-
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Gennaio2008
Satira&Altro
rioso. Consiste in un fiammifero acceso messo per verticale (per esempio piantato in una fetta
di pane) e messo sotto un grosso bicchiere di vetro. Vedrete il fiammifero spengersi e riaccendersi ripetute volte, fin quando il fondo del bicchiere (che ora è in cima) diventa luminescente, illuminando tutto di rosso ed emettendo uno strano brusio. Non chiedetemi cosa voglia
dire. Nel video parlano in un americano stretto che non ho neanche provato a tradurre, ma si
sente ripetere spesso la parola “plasma”. Di più non so proprio dirvi.
Infine, come secondo vincitore non potevo che piazzare il genio che nel microonde ci ha messo
un Furby! Sì, un Furby, quel mostriciattolo che impara a parlare ecc. Non che si verifichino
reazioni particolari, ma vederlo incendiarsi mentre pronuncia suoni incomprensibili è sicuramente esilarante. Beh, vedere per credere!
P.S.: Questo articolo non vuole spingere nessuno a fare un uso scorretto del proprio microonde. La redazione non si assume responsabilità di eventuali incidenti. ;-)
La Grande Ca$$ata

Rieccoci con la rubrica più “gustosa” di tutto il Dege….!!!
In questo numero vi proporremo…suspence…l’Uovo di Pasqua!!!!
Scherzo, troppo scontato….ma per chi ci avete preso?!?!
I nostri palati sopraffini non si accontentano certo di semplice cioccolato! (anche se con la
sorpresa!!)
Questo mese, visto che siamo in clima carnevalesco e noi NON siamo scontati: CENCI e
FRITTELLE!!!
CENCI ALLA FIORENTINA
Ingredienti per 4/6 porzioni
500 gr. di farina
100 gr. di zucchero semolato
zucchero a velo
50 gr. di burro
3 uova
1 bicchierino di rum, o un qualsiasi altro liquore aromatico
olio per friggere abbondante
sale
Preparazione
Versare la farina a fontana sulla spianatoia, rompete nel centro le uova, aggiungeteci lo zucchero semolato, il burro a pezzetti, una piccola manciata di sale e il bicchierino del liquore
scelto, e cercate lavorando con le mani di ottenere un impasto a palla piuttosto sodo ma elastico… Lasciare la palla ottenuta a riposare per un'ora circa avvolta da un asciughino. Passato questo tempo, se l'impasto avesse fatto un poco di crosticina, tornatelo a lavorare per un
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po’. Stendere l'impasto con il mattarello cercando di ottenere una sfoglia piuttosto sottile
(pochi millimetri di spessore) spolverizzandola ogni tanto con un poco di farina, e ritagliate a
strisce larghe 4 cm. circa da cui ricaverete poi dei pezzi della lunghezza di 5 cm, dei triangoli,
dei cerchi e altre forme a piacere. Fate scaldare bene in una padella con olio abbondante,
friggete poco alla volta i cenci così ottenuti, scolateli bene e appoggiateli su della carta gialla
o carta assorbente da cucina e dopo spolverateli abbondantemente con lo zucchero a velo.
La parte più difficile credo proprio che sia far arrivare il rum alla farina senza berselo prima…..
E sempre a proposito del liquore ci sarebbe un’alternativa al rum: procurarsi della grappa
bianca dove il giorno prima della preparazione dei cenci dovreste metterci delle scorze o di
limone o d'arancio strizzate per profumarla con l'olio essenziale e lasciate tutta la notte a macerare…..
FRITTELLE
Ingredienti
4 uova
8 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di olio di semi
1 cartoccetto di panna da cucina
1 limone
1 arancia
1/4 bicchiere di grappa
1 bustina di lievito per dolci
1 bustina di vanillina o 1/2 fialetta di aroma di vaniglia
100 gr di uvetta
300 gr di farina
olio per friggere
Preparazione
Ammollare l'uvetta in acqua tiepida. In una ciotola rompere le uova, aggiungere lo zucchero e
sbatterle leggermente con una frusta. Aggiungere l'olio, la panna, la grappa, il succo dell'arancia, la scorza grattugiata del limone e l'aroma di vaniglia. Mescolare bene e aggiungere la farina a pioggia, poco a poco, mescolando con la frusta il composto. Aggiungere alla fine l'uvetta
e li lievito e amalgamare bene. Friggete in olio caldo, poco per volta, raccogliendo l'impasto
con un cucchiaio e facendolo scivolare con un altro. Una volta fredde posizionatele in un
piatto e spolverate di zucchero a velo.
E adesso…buon divertimento…o buon appetito!
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Satira&Altro
Gennaio2008
Chuk Norris
Un giorno, dopo aver sentito "I will survive",
Chuck Norris decapitò Gloria Gaynor con un calcio rotante: l'aveva interpretata come una sfida.
I comunisti in realtà non mangiano i bambini, perchè se li mangia prima Chuck Norris. I comunisti.
E anche i bambini.
Chuck Norris ha soffocato le Geox
Quando Chuck Norris ti sta per uccidere, non rivedi la tua vita. Rivedi tutte le puntate di Walker Texas Ranger.
Durante un concerto dei Pooh, Chuck Norris ha
fermato la musica.
Fonzie con un pugno riusciva a far partire il Jukebox. Chuck Norris con un pugno fa partire i concerti a San Siro.
Chuck Norris ha contato fino ad infinito. Due volte .
Il plasma del televisore di Chuck Norris è quello
del sangue delle sue vittime.
Il segnale con l'uomo in carrozzella non indica che
un parcheggio sia riservato ai disabili, ma che appartiene di diritto a Chuck Norris, e che verrai ridotto su una sedia a rotelle se oserai parcheggiarci
sopra.
Dio ha una foto abbracciato a Chuck Norris. Autografata.
Chuck Norris salta i fossi per lungo.
Chuck Norris fa pagare care le provocazioni gratuite.
Chuck Norris ha usato la Cosa dei Fantastici Quattro per ripiastrellarsi il bagno.
Chuck Norris fuma toscani. Vivi.
Chuck Norris può sbattere una porta girevole.
Chuck Norris al posto del DNA ha una matassa di
filo spinato.
A morra cinese, Chuck Norris sconfigge carta, for- Chuck Norris detiene ancora il record per numero
bice e sasso contemporaneamente.
di persone uccise in un videogioco: dodici. A Tetris.
Ci sono solo quattro cavalieri dell'Apocalisse, perchè Chuck Norris preferisce andare a piedi.
Chuck Norris ha percorso tutto il campo di Holly e
Benji. In un episodio.
Se Chuck Norris si sveglia con la luna storta, la
raddrizza a calci rotanti.
Chuck Norris rotola in salita.
Nella botola di Lost c'è Chuck Norris.
Chuck Norris ha ucciso per molto meno.
Anche Chuck Norris ha un cuore. E lo usa come
portachiavi.
Chuck Norris ha la patente per guidare gli immobili.
Chuck Norris non bagnava il letto da bambino. Il
letto si bagnava da solo per la paura.
In una conversazione, è sempre Chuck Norris a
rompere il ghiaccio. E lo fa con un calcio rotante.
Ne uccide più la penna della spada. Chuck Norris
uccide più della penna.
Chuck Norris può volare. Questo perchè la forza di
gravità non ha il coraggio di dirgli che non può.
Michael Jackson ha inventato il moonwalk. Chuck Chuck Norris annega i pesci.
Norris ha la retromarcia.
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Satira&Altro
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7 in Condotta
GIUSTIFICAZIONI
"L'alunna G.L. giustifica l'assenza del
28/01/08 per: casting film hard"
NOTE DISCIPLINARI
"L'alunno O.J. dopo aver creato un buco
nel muro con la cattedra, passa da classe
a classe. Si giustifica dicendo che è un
"Giustifico assenza del **/**/07 per:
cavaliere venuto dal Medioevo e che doSmarrimento selva dantesca e conseveva uccidere un drago presente nella
guente viaggio tra le male bolge"
classe opposta. Chiedo colloquio con i
genitori, il risarcimento , da parte sua,
"L'alunno P.L. giustifica il ritardo del
dei danni provocati e la sospensione con
22/01/08 per: Feroce litigio con il condu- obbligo di frequenza, 25-26 Gennaio."
cente dell'autobus"
"Nota collettiva. La classe 5 B organizza
"Giustifico l'assenza di ieri per: Giornata un falso funerale nei corridoi dell'istitucaliente con la prof di scienze. Che gior- to ,utilizzando la tavola di un banco per
nata!"
sorreggere l'alunno P.N. prostratosi come cadavere. Si richiedono seri provve"B.H. giustifica l'assenza del 14/01/07
dimenti."
per: Fuga improvvisa della bisnonna"
"L'alunno C.D. inveisce animatamente
"L'alunno F.D. giustifica l'assenza dal
contro la campanella colpevole del suo
giorno 02/11/2007 al 18/11/2007 per
risveglio durante l'ora di biologia."
'Operazione chirurgica con Dottor
House come spettatore'"
"Tentativi di interrogazione. Occorre la
lanterna di Diogene per scovare un alun"Giustifico il ritardo del giorno 22/12/07 no preparato. Prof. D.D."
per: Arrivo in anticipo di Babbo Natale"
"La classe mi spinge al pianto. Sono avvi"L'alunno A.C. giustifica l'assenza del 15- lita!"
11-07 per: invasione notturna dei puffi"
"Sono indignata del comportamento
"Giustifico il ritardo del 07/01/08 per:
dell'alunno S.S., che mi ha rinchiusa nei
mungitura vacca"
bagni superiori prima che io potessi raggiungere la classe per svolgere la verifi"Giustifico le assenze del 19-20/12/07
ca di biologia. Richiedo la sospensione
causa: inizio compere dei regali di Nata- dell'alunno"
le"
"C.T. rifiuta di darmi il libretto dopo a"L'alunno P.G. giustifica il ritardo del
vermi offerto 1€ per la sua promozione
24/04/** causa: 'rissa con un barbone'.
assolutamente impossibile"
Non accetto tale giustificazione e richiedo colloquio con i genitori"
"Dopo aver saputo che al bar sono finiti i
cornetti, R.O ripete (a intervalli brevi
"Chiedo di giustificare l'assenza del
per respirare) da più di due ore la paro21/04/2007 causa: morte del mio pelula 'cornetto',alzando la voce quando lo
che"
richiamo. Richiedo la presenza del preside in classe o un cornetto per far felice
l'alunno e le nostre orecchie."
DIRETTORE
Calina Mladenova(IIL)
Il giornalino degli studenti del Liceo Castelnuovo
VICEDIRETTORI
Viola Salvestrini (IIIE),
Filippo Cosi (IVB)
REDAZIONE
Giulio Facchini (VB); Curzio Cupellini (VB); Stefano Polizzi
(IVA);Francesco Talenti(IVD);
Alessandro Gentili (IVB); Gianluca Facchini (IVB);
Leonardo Landi (VA); Andrea
Bellandi (VA);Lorenzo Palandri
(IVA); Giovanni Pedaccini (VA);
Lorenzo Gheri (VA); Edoardo
Gualfetti (VA); Isabel Paliotta
(IIIC);Sara Imreh (IVB); Chiara
Mugnai (IIB);
Daniele Meregalli (IVB);
Cecilia Della Santa (IIC); Margherita Mori (IIC); Camilla Raccampo(II); Francesco Talanti
(IID); Federica Manca (IID);
Costanza Farolfi (IVG); Pietro
Baroni (IIB); Yosi Nazar (IIA);
Lorenzo Pacenti (IIIH)
[via Giusti]

Gli articoli per il prossimo numero
vanno consegnati entro il 20 Febbraio

Gli articoli vanno spediti al seguente indirizzo: [email protected]
oppure consegnati in floppy/cd/chiavetta
usb


Tutti gli studenti sono invitati a partecipare con la loro presenza alle riunioni di Redazione che si terranno regolarmente tutti
i Martedì dalle 14.30 in sede; con la produzione di articoli o altri elaborati relativamente a ciò che più gli piace o gli interessa. Il gruppo di redazione si riserva di
concordare con gli autori la pubblicazione
dei lavori nei limiti dello spazio disponibile
e nella qualità rispettosa degli stessi .
DISEGNATORI
Daniele Meregalli (IVB);
Edoardo Gualfetti (VA);
ART DIRECTOR E IMPAGINAZIONE
Filippo Cosi
INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA
[email protected]
(info e invio articoli)
SITO:
www.degeneratione.altervista.org
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