Corso di formazione per animatori
di gruppi giovanili
Diocesi di Lugano - Svizzera
L’uomo senza volto
Genere:
Drammatico
Regia:
Mel Gibson
Interpreti:
Mel Gibson (Justin McLeod), Margaret
Whitton (Catherine), Fay Masterson
(Gloria), Gaby Hoffman (Meg), Nick Stahl
(Chuck Norstadt), Geoffrey Lewis (Chief
Stark), Richard Masur (Carl Hartley),
Michael De Luise, Ethan Phillips, Jean De
Baer, Jack De Mave, Justin Kanew
Nazionalità:
Stati Uniti
Distribuzione:
Warner Bros Italia
Anno di uscita:
1993
Soggetto:
tratto dal romanzo di Isabelle Holland
Sceneggiatura:
Malcolm Mac Rury
Fotografia:
(normale/a colori) Donald M. Mc Alpine
Musiche:
James Horner
Montaggio:
Tony Gibbs
Durata:
116'
Produzione:
Bruce Davey
Giudizio:
Raccomandabile/Realistico/Dibattiti
Tematiche:
Amicizia; Famiglia; Handicap;
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CineForum Dinamica di Gruppo del 16-18 ottobre 2015
Ultimo aggiornamento il: 21.10.2015
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CineForum Modulo residenziale del 16-18 ottobre 2015
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Corso di formazione per animatori
di gruppi giovanili
Diocesi di Lugano - Svizzera
A Cranesport sulle coste del Maine è in vacanza Chuck Norstadt, un dodicenne non felice, orfano di padre e
per sua disgrazia appena tollerato sia da Catherine, una madre frivola alla vigilia del quinto matrimonio, sia
dalle due sorellastre Gloria e Meg. Tutto preso dall'idea di tentare l'accesso all'Accademia Navale (a suo tempo
frequentata dal padre), anche se ha fallito l'esame, il ragazzo decide di riprovarci a settembre. Senza dir nulla
alla madre (tanto sarebbe contraria), Chuck chiede di ricevere qualche lezione a Justin McLeod. Costui è un exdocente che da sette anni vive isolato tra i suoi libri e quadri in un bel cottage: un uomo misterioso ancora
giovane, che la gente avversa senza conoscerlo, circondato da pettegolezzi e supposizioni malevoli, il quale per
di più ha una parte della faccia deturpata. La triste vicenda di McLeod è complicata dal fatto che egli è stato in
prigione per omicidio colposo in relazione all'incidente stradale. Un legame ricco di affetto e fiducia nasce fra i
due: Chuck si sente compreso ed aiutato; l'uomo avverte spezzata la sua solitudine e la emarginazione in cui
vive. Ma le corse in bicicletta al cottage sono notate dalla meschina comunità: la madre del ragazzo intima al
maestro di allontanarsi, mentre la gente insinua che senza dubbio quel "faccia bruciata" deve covare
intenzioni poco oneste. Si interessa lo sceriffo, finché vi sarà una inchiesta da parte di una piccola
commissione. McLeod ne esce indenne: la sua volontà di aiutare negli studi il giovanissimo allievo ed i mezzi
pedagogici adottati con lui e per lui sono stati impeccabili. Per evitare comunque che Chuck venga sottoposto
a penosi interrogatori, il maestro si allontana da Cranesport. Frattanto Chuck supera brillantemente gli esami,
il cui esito ha perfino cancellato nella sorpresa e nella gioia bizze e incomprensioni di madre e sorellastre.
Chuck al quale tanto mancava la figura del padre (ha poi appreso che egli era un forte bevitore e considerato
un folle) ha potuto cominciare il proprio cammino nella vita e, a suo tempo, nella indipendenza, identificando
il meglio nella figura e nel valore autentico di Justin McLeod senza farsi impressionare né da un volto
deturpato dalle cicatrici, né da chiacchiere malevoli, consegnandosi solo alla fiducia, che è stata reciproca.
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Trama
Valutazione pastorale
I molti aspetti psicologici della storia e dei personaggi sono affrontati con attenzione e rispetto: da un lato il
ragazzo infelice appena tollerato in casa, dall'altro il "diverso" sfigurato nel volto, che vive in amara solitudine.
Caso raro in un film si dà pure largo spazio alla volontà e alla missione pedagogica in un quadro di amicizia
schietta, di fiducia e di un affetto splendido. Quella stessa famiglia, scombinata ed irritante, ne esce
trasformata. L'attore Mel Gibson è anche il regista del film e può vantarsi di ottimi risultati, non solo sul piano
interpretativo poiché è un precettore fermo, intelligente ed umano ad un tempo ma anche per come ha
diretto il lavoro e per l'abilità con cui ha saputo guidare il suo allievo. Costui è il giovanissimo Nick Stahl, un
talento spiccato e senz'altro qualcosa di più che una grande promessa, quasi sempre in scena, toccante,
tenace, generoso, estremamente espressivo. Da lodare una sceneggiatura che è ricca di finezze e che sa
trovare i toni giusti specie al momento dell'inchiesta sullo sfortunato docente, il quale tra l'altro non ha voluto
fare ricorso ad un difensore, ma solo alla propria dignità. Un film di grande spessore morale e di viva umanità;
una efficace terapia per un pubblico che sappia capire
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Ultimo aggiornamento il: 21.10.2015
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L`uomo senza volto