“Zona Nove” è su www.niguarda.eu NOVEMBRE 2009 Anno 16 - n. 170 AGENZIA IMMOBILIARE Via Terruggia 2 (ang. via Ornato) Si effettuano valutazioni gratuite senza impegno ONA NOVE 32.000 copie distribuite GIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA - ISOLA Redazione: via Val Maira 4 (Mi), tel. 02/39662281, e-mail: [email protected] Autorizzazione del Tribunaledi Milano N. 648 del febbraio 1997 - Editore: Associazione Amici di “Zona Nove”, via Val Maira 4, Milano - Stampa: Centro Stampa Editoriale Libertà SpA, località Dossarelli, Piacenza. 02.66100353 Via Arbe, 31 - 20125 Milano Tel. 0289690489 Fax 0289692126 e-mail: [email protected] Direttore: Luigi Allori. Redazione: Giovanni Beduschi (vignettista), Franco Bertoli, Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Valeria Casarotti, Diego Attilio Cherri, Teresa Garofalo, Sergio Ghittoni, Antonella Loconsolo, Angelo Longhi, Lorenzo Meyer, Grazia Morelli, Diana Roca, Sandra Saita, Gero Urso, Maria Volpari. Collaboratori: Laura Albani, Stefano Bartolotta, Silvia Benna Rolandi, Don Giuseppe Buraglio, Arturo Calaminici, Primo Carpi, Roberto Cirillo, Roberta Coccoli, Augusto Cominazzini, Silvia Cravero, Ivan Crippa, Celestino De Brasi, Simona Fais, Davide Ghezzi, Luigi Ghezzi, Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, Monica Landro, Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Franco Massaro, Giorgio Meliesi, Pamela Napoletano, Antonio Pizzinato, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro Raimondi, Margherita Rampoldi Meyer, Vittorio Sardo, Alessio Seminario, Caterina Sinisi, Renato Vercesi, Norman Zoia. Amministrazione: Lorenzo Gomiero. Pubblicità: Franco Tironi (tel. 02/39662281). Impaginazione: Roberto Sala (tel. 3341791866). Il fioretto di orro Brilla sempre di più la zona 9 a luci rosse La prostituzione per le strade è aumentata Anche l’Isola Q Dove trasferire gli elicotteri? pag. 2 NUOVA BICOCCA Dialogo con CdZ 9 e Comune (disegno di Gero Urso) uesta volta Zorro parla del suo, nostro, vostro giornale perché da questo numero ci sono delle novità importanti, che speriamo siano apprezzate dai lettori. Le potete vedere anche da soli: la foliazione aumenta di almeno quattro pagine, tutto il giornale diventa a quattro colori, la stampa dei testi e soprattutto delle illustrazioni ci si augura risulti migliorata. La novità più importante la trovate però nelle pagine centrali del giornale. Da questo numero, infatti pubblichiamo un supplemento. Si chiama “Zona Nove Isola” e tratterà ogni mese la realtà e i problemi del quartiere a noi vicino, realtà e problemi che del resto spesso sono anche i nostri (come per esempio le questioni della nella nuova metropolitana, della sciagurata cementificazione della città e del progressivo degrado dei fondamentali servizi pubblici). Non solo. Avendo l’Isola proprie originali tradizioni culturali e commerciali, il supplemento (inserito in tutte le 32 mila copie di “Zona Nove”) siamo sicuri sarà interessante anche per i lettori di Niguarda, Ca’ Granda e Bicocca Vecchia e Nuova. E, viceversa, le notizie e le offerte di questi quartieri potranno essere utilmente conosciute anche dagli “isolani”. “Isola”, che finora è uscito come allegato alle copie di “Zona Nove” diffuse in quel quartiere, mantiene una propria redazione che continuerà a essere totalmente autonoma dal punto di vista esecutivo, pur mantenendo la stessa direzione giornalistica ed editoriale. Buona lettura. PARCO NORD pag. 5 CRISI ECONOMICA Intervista a Susanna Camusso pag. 12 PARCO NORD pag. 23 Intervista al presidente Ravasi SCUOLA Mancano i finanziamenti pag. 25 SUPPLEMENTO ONA NOVE pag. 15-18 Il termometro della criminalità a cura di Grazia Morelli in collaborazione con i Carabinieri di Greco viale F. Testi 119 - tel. 02/66104191 (Non sono compresi i reati denunciati alla Ps) RAPINE OTTOBRE ‘09 1 OTTOBRE ‘08 2 FURTI Basta passare da viale Sarca o da viale Fulvio Testi per rendersi conto che la politica delle multe non è servita a niente. OTTOBRE ‘09 (pag. 3) Riflettori spenti, ma il racket delle case continua E chi lo ha denunciato si sente in pericolo (pag. 4) UNITÀ MEDICA SILOE PALESTRA e PISCINA FISIOTERAPIA PERCORSO ANTISTRESS Via Cesari 19, Tel 02 6422188 Direttore Sanitario: Dott. Sergio Ghidinelli 110 OTTOBRE ‘08 104 SCIPPI OTTOBRE ‘09 0 OTTOBRE ‘08 0 Prenota fino al 30 novembre i tuoi PNEUMATICI INVERNALI con sconti fino al 60% Solo da noi Locatelli Pneumatici.it via Bauer 1 (ang. via Ornato) Il Battistrada.it via De Martino 1 (ang. via Suzzani) Domenica gustosa e appetitosa al Novotel, fra dolce e salato… Novotel Milano Nord Ca’ Granda vi invita a gustare il nuovo brunch preparato per offrirvi un vero momento di piacevole evasione, a solo € 22. Speciale bambini € 15. Orari: dalle 12.00 alle 14.30* *il servizio sarà sospeso in alcuni periodi Informazioni e prenotazioni Novotel Milano Nord Ca’ Granda tel. 02 64 11 51 Giovanni Beduschi Calissimo Gio Van Ni, glande timoniele del fumetto nigualdese, di che cosa ti pleoccupi? Finora abbiamo subito l’influenza anglosassone. Tutti come pirla alla moda a dire pu- CRONACA di Giorgio NERA Meliesi G Moncalieri: aggredito Alex Schiavi ono stato picchiato selvaggiamente solo perché ho osato rea“S gire, per difendere la mia cagnolina… Calci, pugni, insulti da un giovane che si è poi allontanato con i suoi amici. Un balordo che molti conoscono nel quartere. Forse era sotto l’effetto della droga. Solo così si può spiegare tale esplosione di violenza gratuita”. È successo al maestro Alex Schiavi, ben conosciuto nella zona per le sue attività culturali ed educative, la sera di mercoledi 7 ottobre mentre usciva dalla sua scuola di musica in via Moncalieri con la sua cagnolina, una bassottina dal pelo ruvido dal nome portoghese di Claudete. Il teppista si è trovato l’animale tra i piedi e gli ha dato un calcio violentissimo tra le risate dei suoi complici. Schiavi ha gridato: “Perché ve la prendete con il mio cane?!” È bastato per scatenare la reazione violenta dell’energumeno: pugni, testate e calci anche quando la vittima è caduta a terra. Dopo il pestaggio i teppisti si sono allontanati come se nulla fosse. Al pronto soccorso al maestro Schiavi sono stati rilevati vari traumi,contusioni su tutto il corpo e la rottura del setto nasale. (7 ottobre) M. del Lavoro: incidente mortale assimiliano Satta proveniva dalla via Cecchi a bordo di una moto e, per una tragica svista di un’auto che M usciva dal parcheggio di via Maestri del Lavoro, ha trovato la morte a soli 35 anni. Alla famiglia di Massimiliano vanno le sentite condoglianze di chi lo ha conosciuto anche da quando era bambino. (Ortensia B.) Lorenzo Meyer in CdZ 9 o scorso 22 ottobre il nostro L redattore Lorenzo Meyer è entrato a far parte del Consiglio di Zona 9. Lorenzo, che si era candidato alle scorse elezioni comunali per i Democratici di Sinistra (ora Partito Democratico), subentra ad Enrico Borg, eletto la scorsa primavera al Consiglio Provinciale. La nostra redazione si complimenta con Lorenzo ed Enrico e fa loro tanti auguri per le nuove attività. sher invece di spacciatore, outlet invece di spaccio, escort invece di putt, drink invece di cicchetto. E ora salà meglio aggiolnalci (nella vecchia pronuncia “aggiornarci). Non sem- Daniela e i suoi amici Daniela Zennari, di cui i nostri lettori conoscono le traversie, A è stato concesso uno spazio per incontrarsi con i suoi amici che hanno la sua stessa malattia, la sindrome di Friedrich, che consiste nella perdita progressiva della motilità. Tale malattia comporta l’uso della carrozzina per cui i malati non hanno la possibilità di stare assieme in una abitazione normale a causa proprio delle carrozzine che sono ingombranti. Il Cam di Lampugnano (Zona 8) ha messo ha disposizione una sala per incontri mensili. Il primo è avvenuto il 24 ottobre e i ragazzi, molto uniti tra loro, hanno potuto scambiarsi le notizie sulla cura della loro malattia e fare programmi per gite e feste. Il prossimo incontro sarà il 21 novembre, sempre presso il Cam di via Lampugnano 145, angolo via Viscontini. Chiunque desideri partecipare è ben accetto. (Ortensia Bugliaro) bla mica che costi meno se diciamo “tle eulo”? E non semblelà meno dlammatico se diciamo “clisi”? Sembla infatti un clistele. (Zollo Nove) OOM IN 0NA di Ortensia Bugliaro - foto Giansanti Tanto paga Palanzone Elicotteri al Parco Nord 22 ottobre u.s. si è svolto un incontro fra le rappresentanze Idellsindacali e la direzione generale del Niguarda per discutere futuro dell’elisoccorso del nostro nosocomio. Durante la riunione è stata ribadita la volontà di mantenere nell’ambito pubblico la gestione del servizio di Elisoccorso. Anche a questo tavolo - così come evidenziato dall’interrogazione del consigliere Franco Mirabelli (vedi a pag. 29), dal Sindaco di Bresso Fortunato Zinni e dalle centinaia di cittadini che hanno partecipato qualche mese fa a un sit-in davanti all’ingresso dell’aeroclub di Bresso - sono state evidenziate sia le oggettive difficoltà di carattere ambientale che pongono la necessità di riallocare la base, attualmente sita nella zona di via Grandi di Bresso, sia le difficoltà tecnico-ambientali insite nella riallocazione della stessa all’interno del perimetro ospedaliero, ovvero l’ubicazione “naturale” antecedente all’apertura dei cantieri per la realizzazione delle nuove strutture sanitarie. A questo proposito, però, le necessità dell’azienda ospedaliera e dei cittadini divergono. Infatti al termine del suddetto incontro è stato redatto un documento, condiviso da Rsu, personale sanitario e direzione del Niguarda, nel quale si chiede di garantire: • che la nuova sede definitiva dell’Eliporto per l’emergenza e urgenza di Milano sia collocata nell’area aeroportuale di Bresso, poiché tale soluzione potrebbe assicurare le migliori condizioni di funzionamento del servizio; • che nell’eventualità di un ulteriore e urgente trasferimento transitorio ci si adoperi affinché si trovi una collocazione provvisoria “sempre nella medesima zona aeroportuale di Bresso”. (Andrea Bina) Mercatini • 21 e 22 novembre (orario: 9-13 e 14,30-19,30): la parrocchia di P.za Caserta organizza nella cripta (via Taormina, 1) un mercatino di antiquariato e modernariato. • Dal 18 al 22 novembre (orario: 9-12, 15-19) il gruppo “Bottega Creativa” della Parrocchia della Bicocca organizza il mercatino di Natale presso il Centro Parrocchiale di viale F. Testi, 190. incredibile! Al quartiere Adriatico/Cecchi/M. del Lavoro è È stato tolto un servizio efficiente e quasi indispensabile soprattutto per le persone anziane del luogo: la linea dell’autobus 40 che portava direttamente a Bruzzano. Per l’intero quartiere è rimasta soltanto la 51 che è quella che passa con meno frequenza, vale a dire che quando maggiore bisogno non vedi neanche l’ombra del mezzo. Tutto questo avviene proprio quando sono stati ultimati più di ottocento nuovi appartamenti e di conseguenza con un numero maggiore di residenti “imbottigliati” in un’unica via d’uscita come la via Palanzone. Non è finita! All’incrocio sopra indicato non ci sono segnaletiche di precedenza, ma si circola solo con il buon senso degli automobilisti quando va bene, altrimenti ci scappa il morto, come è già avvenuto (vedi qui a sinistra). La 40, proprio perché funzionante è durata poco tempo, in compenso hanno lasciato funzionante il display che indica il suo “immediato” arrivo. Il quartiere ringrazia! Un imprevisto sulla linea del 4 blocca per ore centinaia di persone unedì 12 ottobre, alle 17.30, in piazzale Machiachini sono almeL no 200 le persone che aspettano il tram numero 4 e lo aspetteranno per circa un’ora. Che cosa è successo? Un tram si è guastato alle 16.45 in via Benefattori dell’Ospedale e per rimuoverlo l’Atm ha dovuto deviare la linea. Nel frattempo è stato introdotto un servizio sostitutivo di bus, che però, a detta degli utenti in attesa, non è stato mai visto in piazzale Maciachini. L’incidente imprevisto, oltre la rabbia degli utenti che nessuno ha avvertito del guasto, ha innescato una serie di ritardi a catena che hanno scombussolato la circolazione su tutta la linea. La sede della redazione si è trasferita in via Val Maira 4 (Pratocentenaro) rimanendo aperta ogni mercoledì pomeriggio dalle 15.30 alle 18 per ricevere coloro ATTENZIONE che desiderano segnalare problemi, annunciare o proporre iniziative, articoli o servizi per il giornale. Si può anche telefonare allo 02.39662281. C’è qualcosa di vecchio… di nuovo… di VINTAGE Arcobaleno compra - vendita usato Milano - Via Reguzzoni 4 Tel. 02 6428414 Aperto dal martedì al sabato dalle 15 alle 19 Martedì - venerdì - sabato apertura anche al mattino dalle 9.30 alle 12.30 Esposizione gratuita dei vostri oggetti ONA NOVE 2 Quadrifoglio Pizzeria con forno a legna anche da asportare Via Ornato 47 Tel. 02 6438639 al mercoledì riposiamo • Yoga integrale • Yoga per la gravidanza • Yoga per la terza età V.le Rodi 85 (zona Università Bicocca) Informazioni lunedì: ore 9-10 - ore 17-10 Tel. 347.7820043 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. DEGRADO/1 Nonostante 4800 multe alle prostitute e 1200 ai clienti Brilla sempre di più la zona 9 a luci rosse La prostituzione per le strade è aumentata Basta passare da viale Sarca o da viale Fulvio Testi per rendersi conto che la politica delle multe non è servita a niente. Giorgio Meliesi rmai è sempre più chiaro: la politica O soltanto repressiva (oltrettutto più a parole che a fatti), se non accompagnata 20162 Milano Via Paolo Rotta, 4 (ang. Via Ornato) Zona Niguarda Tel./Fax 02.66.10.48.18 da una politica di integrazione civile degli emarginati, contro i fenomeni urbani negativi serve a poco, se non a far raccogliere qualche voto in più tra quanti non si rendono conto che chi fa proclami e crociate un pochino responsabile dovrebbe esserne se sta al governo di Milano da decenni. De Corato, viceMoratti oggi e viceAlbertini ieri, sono anni che promette sfracelli contro i graffittari, ma gli sarabocchi su muri e saracinesche sono aumentati invece che diminuiti. Tal Salvini, il leghista che vorrebbe riempire Milano di militari, di rondisti contro i bambini scippatori e di “tram di concentramento” per i musi neri, poi accetta la riduzione dei vigili urbani. Il discorso vale anche per la prostituzione. Qualche mese fa a Roma e a Milano si tuonò: è uno scandalo che le strade siano piene di escort, pardon di prostitute. Multiamo le ragazze e i clienti (per i papponi neanche una parola)! Oggi possiamo vedere i risultati di questa politica dei proclami roboanti. Siamo andati a vedere in viale Sarca. Come in Testi, Zara, Farini, Stelvio, Certosa, Porpora, Ripamonti, le ragazze della notte sono sempre lì, anzi sono aumentate di numero: ce n’è più che in tv in prima serata. Le multe da 450 euro le hanno rese solo più scaltre. Dice Irina, una di Durazzo che ha collezionato 14 multe. “Le multe le butto via. Tanto chi mi viene a cercare?” A mezzanotte ce n’è una ogni cento metri, alle fermate dei mezzi pubblici, sotto le pensiline gruppetti di tre o quattro. Ogni tanto sfreccia qualche volante e scarse pattuglie dei vigili passano svogliate. Tanto, se dopo 4800 multe alle prostitute e 1200 ai clienti, non è cambiato niente, a che serve il libretto delle contravvenzioni? www.argopetshop.it E.mail: [email protected] VENDITA/PENSIONE: – – – – Roditori Pesci Uccelli Conigli nani TOELETTATURA ATTREZZATURE PER ANIMALI AMBIENTE CLIMATIZZATO Orario continuato: 9/19.30 Chiuso il lunedì NUOVA APERTURA VENDITA AUTOMOBILI MAZDA Viale Sarca, 65 (Mi) - Tel. 02.66115004 Esposizione interna auto d’occasione Valutiamo e ritiriamo auto usate da privati Autorimessa 24h Ultimi posti liberi Auto - Moto e furgoni max alt. mt 2,60 Servizi: Assistenza - Riparazioni moto e scooter - Lavaggio auto e moto a mano - Finanziamenti - Carrozzeria Serietà e Cortesia Via Reguzzoni, 3 - 20125 Milano Tel. 02.66115004 - www.automen.it Vigili in via Passerini: “Siamo presenti sul territorio” Sembrava che la Polizia Municipale a Niguarda stesse smobilitando e che ne fosse rimasta una presenza poco più che simbolica. Invece al presidio di via Passerini dicono che non è così. Ma dicono anche che a Milano ci vorrebbe più personale, magari mille nuove assunzioni, perché “la coperta è corta e non si riesce a seguire tutti i problemi e si finisce sempre per sacrificare qualcosa”. a Polizia Municipale in via Passerini, a NiL guarda, è più presente che mai. Questo il succo delle dichiarazioni che abbiamo raccolto andando di persona a chiedere negli uffici di quel presidio, posto davanti alla scuola Elementare Locchi. Ci siamo andati perché avevamo invece avuto segnalazioni da alcuni cittadini che la situazione fosse ben diversa:si diceva che la Polizia Municipale stesse smobilitando e che fosse rimasta una presenza poco più che simbolica. Non è così. C’è stata sì una ristrutturazione, con la creazione delle “Zone”(la nostra è la 9) per essere uniformi con il decentramento amministrativo e coprire lo stesso territorio dei Consigli di Zona. La sede principale di questa zona è in via Livigno e via Passerini è diventata una sede secondaria, ma questo non implica certo una smobilitazione, anzi. In termini di personale stiamo parlando di 50-55 dipendenti e i servizi che vengono erogati sono quasi tutti: sportelli, permessi, contravvenzioni… dalle 8 alle 12.30 e dalle 14 alle 18. Sono ormai due anni che il comando ha deciso di incrementare uomini e servizi, sulla base delle richieste dei cittadini canalizzate poi attraverso il CdZ. Per quanto riguarda la sicurezza, mi viene detto che grossi problemi in questa zona di periferia non ce ne sono, a parte ovviamente il “Bronx”, cioè le grandi concentrazioni di case popolari. È vero invece che la percezione del pericolo è più alta che in passato, ma è una sensazione non confermata dai dati, che dicono invece che la delinquenza non è aumentata. Uno dei miei interlocutori ricorda che negli anni ottanta nelle case popolari di viale Testi la Polizia veniva accolta con il lancio di lavatrici dalle finestre. Oggi l’atmosfera è la stessa, ma almeno i soggetti più pericolosi sono ben conosciuti e tenuti d’occhio costantemente. Per il resto Niguarda è rimasta un borgo dove si respira aria di paese e il tessuto sociale regge.Anche zone come piazza Gran Paradiso, GROPPI che era stata oggetto di segnalazioni per via dello spaccio notturno, sono state “bonificate”, secondo quanto ci viene riportato. Certo che la tendenza della gente a chiudersi in casa la sera e lasciare le strade deserte non aiuta, ma questo è un discorso più ampio che riguarda tutto il Paese. Però Milano è una città abbastanza sicura: 1.500 telecamere piazzate in tutti i punti più a rischio, più di cento pattuglie in costante perlustrazione, della Polizia, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Municipale, persino dell’Esercito… Interessanti le parole di un funzionario che, parlando dei problemi causati dalla forte immigrazione straniera, dice: “Io che faccio questo mestiere da tanti anni so che la stragrande maggioranza dei Romeni, degli Albanesi e degli altri immigrati è costituita da gente integrata, che lavora e che non si sognerebbe mai di commettere dei delitti. Poi ci sono anche i delinquenti, come ci sono in tutte le comunità, e non è che noi Italiani ne siamo immuni. Basti pensare a Mafia, Camorra, ‘Ndrangheta e Sacra Corona Unita per rendersi conto della ‘pericolosità’ della nostra etnia.” Comunque ci viene ribadito che i problemi di viabilità, sicurezza, commercio, artigianato, occupazione di suolo pubblico, traslochi ecc. sono affrontati qui, nella sede di via Passerini e giusto alla fine della nostra indagine salta fuori che forse a Milano ci vorrebbe più personale, magari mille nuove assunzioni, perché “la coperta è corta” e non si riesce a seguire tutti i problemi e si finisce sempre per sacrificare qualcosa. In ogni caso ci viene ribadito con una certa irritazione che sarebbe meglio che i cittadini si rivolgessero direttamente alla sede di via Passerini per avere informazioni, anziché scrivere ai giornali. Altrimenti si corre il rischio di scatenare una tempesta in un bicchiere d’acqua e di dare dei nostri “ghisa” un’immagine che non corrisponde alla realtà. Sergio Ghittoni ONORANZE FUNEBRI FIORISTA SEMPRE A DISPOSIZIONE CON SERVIZI ACCURATI Milano - Via Ornato 46 - Tel. 02 6435741 - Abit. 02 6437618 - Fax 02 66102756 HOTEL GALA ### V.le Zara, 89 20159 Milano Tel. 02/66800891 r.a. Fax: 02/66800463 e-mail: [email protected] www.italiaabc.com/az/gala Metrò - Tram e bus TV satellitare Parking free Automen Milano srl DITUTTO DIPIÙ MERCATINO DELL’USATO Per chi vende: Puoi vendere tutto quello che vuoi esponendo gratuitamente la merce e il tuo ricavato sarà: • 65% su arredamento, elettrodomestici, vecchi mobili • 50% su abbigliamento, oggettistica e libri. Potrai chiedere valutazioni gratuite a domicilio senza nessun impegno. 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Un V lungo serpente di camper, auto con roulotte al traino, improbabili furgoni, camion sgarruppati, si ferma davanti al numero 16. Scende una tribù di disperati, se ne contano circa una cinquantina. Sono rumeni che vengono prelevati dal racket delle elemosine e portati a dormire nei solai delle case popolari. Attaccano i loro fornelletti e le stufette alla luce delle scale, a spese degli inquilini regolari, e trascorrono così la notte in attesa di un’altra giornata ai semafori di una Milano che guarda dall'altra parte. Da dietro le saracinesche di un negozio si sente musica e profumo di cibo: è diventato una nuova abitazione per qualche disperato; era sfitto... ora non più. Non hanno pace gli abitanti di questa strada di Milano, mentre razzismo e intolleranza fioriscono su un terreno fertile creato dal disinteresse delle istituzioni, dall’incuria dell'Aler, dall’indifferenza diffusa. I riflettori di tv e stampa nazionale si sono spenti sulla vicenda delle case occupate dal racket dell’abusivismo, ma la vita di alcune persone è cambiata. Alcuni dei cittadini onesti che abitano in quei caseggiati popolari di Niguarda hanno dovuto fare richiesta di un cambio alloggio per motivi di emergenza: troppo pesante il clima di minaccia che li circonda. Noi di “Zona Nove” non ci dimentichiamo di loro, continuiamo a parlarne perché è importante farli sentire meno soli, perché quando nessuno si occuperà più di loro scatterà la ritorsione. Frediano Manzi, presidente dell’Associazione Sos Racket Usura, ci ha confermato che il problema è tutt’altro che risolto. “Le forze dell’ordine stanno certamente lavorando, si sono impegnate a fondo, ma la situazione è stata lasciata troppo a lungo senza attenzione perché si possa risolvere dall’oggi al domani. Al nostro telefono continuano ad arrivare decine di segnalazioni - prosegue Frediano Manzi - tutte persone che confermano che il racket delle occupazioni abusive in via Padre Luigi Monti esiste eccome, ed è gestito dalle famiglie di cui la polizia si sta ora fortunatamente occupando.” Nel frattempo l’Aler pare si sia attivata, conducendo finalmente un censi- Lella Ricordi mento casa per casa per capire chi ci abita e a quale titolo. “Non so però come si comportino con chi non apre la porta - ci dice un abitante regolare - e speriamo che facciano controlli incrociati! Conosco una ragazza incinta che, quando vengono per sgomberare una casa, si presenta e dice di abitare lì. È già la terza volta che lo fa, in tre scale diverse”. Silvia Davite, segretario del Sunia di Milano, ci confessa: “Sa qual’è la cosa che mi fa più rabbia? Il fatto che alcuni cittadini onesti, cinque per l’esattezza, siano costretti a chiedere il cambio alloggio per motivi di emergenza per allontanarsi da una situazione divenuta per loro molto pericolosa, e non se ne vadano i delinquenti”. Già, proprio così, alla fine stanno vincendo loro. Infatti non è stato fatto nemmeno uno sgombero nelle case di via Padre Luigi Sos Racket Associazione Sos Racket e Usura L’ si rivolge a tutti gli abitanti delle vie Padre Luigi Monti, via Val Daone, via Val Cismon e largo Rapallo affinché collaborino con le Forze dell’Ordine. È importante sensibilizzare gli abitanti di queste vie perché solo con il loro aiuto si potrà estirpare una volta per tutte il cancro della criminalità organizzata che da trent’anni attraverso minacce, intimidazioni, soprusi ed angherie gestisce in totale impunità il quartiere. L’appello è rivolto anche agli abitanti abusivi a collaborare con le Forze dell’Ordine, senza che essi abbiano paura di raccontare ciò che sanno e che hanno visto in trent'anni. Sicuramente la loro collaborazione verrà premiata. L’Associazione pertanto indica dove poter andare spontaneamente a denunciare quanto essi sanno: Commissariato di Polizia di Greco-Turro oppure Questura Centrale di Milano, via Fatebenefratelli, 8. Possono anche contattare i telefoni dell'associazione: 338.75.00.104 oppure 347.90.34.353 o scrivere una e-mail a [email protected]. Monti, via Val Cismon e dintorni. Sono sempre lì i protagonisti di questo assurdo racket che prevede un tariffario che si aggira intorno ai mille euro a vano (due locali 2000 euro, tre locali 3000) per sfondare la porta e consegnare le case Aler ad inquilini abusivi. Sono sempre lì gli occupanti e le case sfitte, miracolosamente sfuggite al losco giro, non sono state ancora assegnate a chi ne avrebbe diritto. “Le cinque famiglie che hanno chiesto di andarsene - prosegue la Davite - avevano speso fior di soldi per ristrutturare l'appartamento. Ora sono costrette a lasciare tutto. O meglio, sarebbero costrette, se il Comune si preoccupasse di loro. Ma siccome Palazzo Marino finora si è totalmente disinteressato del problema, continuano a stare in quelle case, gomito a gomito con chi le minaccia, danneggia le loro cose, li fa vivere in un clima di terrore.” Il Comune è stato decisamente inadempiente nei confronti di queste persone. Gli interventi effettuati hanno complicato anziché risolvere la situazione. “”A settembre - è ancora la Davite a parlare - l’assessore Verga ha deciso che la gestione delle case dovesse passare dalla Romeo all'Aler. Hanno compiuto il passaggio senza prevedere un periodo di necessaria co-gestione. Così l’assessore ha ordinato alla Romeo di portare tutta la documentazione in un magazzino di Liscate: un immenso cumulo di carte nel quale è impossibile raccapezzarsi. Così possiamo immaginarci quali disservizi ci riserverà il futuro. Pensi che tra quelle carte ci sono tre milioni di euro da restituire agli inquilini: cifre pagate in più di cui la Romeo aveva garantito la restituzione. Quando questa gente rivedrà i propri soldi? Siamo al trionfo dell’illegalità, le basti pensare che in via Antonino Giuffrè la custode, che era un’occupante abusiva, è stata assunta dall’Aler”. La commissione sicurezza che si era riunita in via Val Cismon aveva fatto grandi promesse. Matteo Salvini, della Lega Nord, aveva detto che ora si sarebbe occupato lui della faccenda. Il bilancio di ciò che è stato fatto è però assai deludente, anzi non si capisce proprio cosa sia stato fatto. E i proclami del “Fuori tutti gli abusivi”, assurdi perché tra loro c’è gente che versa veramente in stato di necessità, hanno lasciato il campo alla solito, eterno immobilismo. PIZZERIA - RISTORANTE - TAVOLA CALDA Pizze al trancio da asportare e da gustare sul posto Birre alla spina 5 197 dal ARIA CONDIZIONATA chiuso il lunedì 20162 Milano - via Val Maira,11 tel. 02.64.37.287 di Paolo Cremonese Specializzata in modifiche di armadi e cucine Mobili su misura - Riparazioni in genere MILANO - In fondo a via Pallanza - Arcata 2 Tel. ab. 02/680.708 Cell. lab. 335/62.43.192 - 333/1713081 Tram 2-11-4 AMMINISTRAZIONE E GESTIONE DI BENI IMMOBILI rag. Rodolfo di Bisceglie Via Teano 10/1 - 20161 Milano Tel. 02 6457942 쏶 Fax 02 66204711 e-mail: [email protected] webpage = www.amministrazionedibisceglie.it iscrizione A.N.A.C.I. - MI - N° 1036/711 I box della ricettazione alle Case bianche a nostra zona vanta un cospicuo nuL mero di case popolari Erp, che presto torneranno tutte sotto la gestione Aler dopo la nefasta esperienza della Romeo spa. Il fatto è di per sé positivo. Quello che non è assolutamente positivo è la gestione di questo patrimonio pubblico, che in alcuni casi si trova in condomini a proprietà mista (privato-Aler), e la mancanza di sicurezza e legalità che ha permesso la nascita e la sopravvivenza di ghetti fuori dal controllo della legge. Troppi i casi di abusivismo, di violenza, di malavita che quotidianamente vengono alla luce in questi quartieri. Delle case di viale Sarca, meglio note come Case Occupate, molto abbiamo già scritto e ormai non fanno più notizia i blitz delle forze delle ordine, gli arresti e gli sgomberi che si susseguono. Nelle ultime settimane sta crescendo la tensione nei quartieri di ONA NOVE 4 Daniele Cazzaniga via Asturie e c’è fermento e preoccupazione alle Case Bianche. In quest’ultimo caso il bubbone non è tanto né l’abusivismo né la mancanza di legalità nelle abitazioni quanto i box. Stiamo parlando di 364 box nelle vie Sibelius dal civico 2 al 16 e Lissoni dal civico 1 al 15. Di questi un’ottantina sono sfitti e sono diventati ricettacoli di materiale di dubbia provenienza. Le foto in questa stessa pagina, scattate nel corso del 2008 e del 2009, sono emblematiche: moto e pezzi di moto, probabilmente rubate, lavatrici, mobili e masserizie accatastati in box di proprietà dell’Aler, spesso con le saracinesche aperte, hanno trasformato questo dedalo di corridoi bui in un luogo che mette paura. Per porre una pezza, del tutto insufficiente, l’Aler ha sigillato, saldando le saracine- GIORGETTI: via Pianell, 63 sche, 4 box che contenevano moto e parti di moto poco “pulite”, altri sono stati chiusi ed altri invece risultano aperti e sono diventati vere e proprie discariche di materiale d’incerta provenienza. I residenti hannno ora una preoccupazione in più: il lavoro di “bonifica” delle Case Occupate rischia di spostare la microcriminalità ivi ubicata proprio qui, nei box di via Lissoni e Sibelius, visto l’habitat favorevole già presente. Pure i residenti di via Cristiani segnalano che a metà agosto sono usciti dai box due carri attrezzi pieni di moto, parti di esse e una autovettura Smart, tutto materiale probabilmente oggetto di attenzioni della Magistratura visto che a scortare questo “prezioso” carico c’era una volante della Polizia di Stato. Che cosa aspetta l’Aler a fare pulizia nelle sue proprietà e ad assegnare gli 80 box sfitti? Loris Vittori e C. Impianti elettrici civili e industriali - Citofoni Manutenzioni e Riparazioni - Domotica Antenne TV terrestri e satellitari 20162 Milano - via Ornato 7 Telefono 02 66100480 Cell. 335 8479475 E-mail: [email protected] - Ottici Optometristi al servizio della tua visione 02.6426020 NUOVA BICOCCA Continua il dialogo cittadini, CdZ 9 e Comune per migliorare la vivibilità del quartiere Le denunce e le proposte degli abitanti riguardano la viabilità, i trasporti, la sicurezza stradale, servizi scolastici e sociali, le aree verdi. Cucina Tipica Lombarda - Prodotti Caserecci • Aperto • Tutte le sere da Martedì a Domenica A mezzogiorno da Martedì a Venerdì A mezzogiorno di Sabato e Domenica esclusivamente su prenotazione Inizio cena 20,30 - Menu “Lombardo” fisso Da lunedì a venerdì a pranzo Menu fisso 10 Euro • Si organizzano pranzi e cene di lavoro, cerimonie • via Comune Antico, 62 - 20125 Milano tel. e fax 026425323 www.osteriadelcomuneantico.com [email protected] EUREKA S.a.s. di Tavazzi Elena & C. Sportello CAF Nazionale del Lavoro 6 ottobre abbiamo preso parte a una afIcittàlfollata seduta della Commissione “Per la sostenibile” del CdZ 9, cui hanno partecipato diversi abitanti del quartiere Bicocca, Associazione ViviBicocca, Amsa, Polizia Locale, Sportello Unico per l’Edilizia, Settore Trasporti Ambiente del Comune, Pirelli Re, Ciclobby e Mobility Manager Università Bicocca. Nel corso della seduta, aperta da una dettagliata e illustrata relazione di Marco Gianfala, Presidente dell’Associazione ViviBicocca, sono emerse diverse criticità ancora presenti nel nuovo quartiere e sono state fatte alcune proposte per risolverle o mitigarle. Il tutto con un condivisibile obiettivo: sollecitare i settori comunali competenti a completare i servizi di quartiere per renderlo più vivibile e contribuire a migliorare sia la coesione degli abitanti sia l’integrazione con il territorio circostante. Per rendere più chiaro possibile l’ennesimo bell’esempio di amministrazione partecipata del territorio comunale messo in campo dal CdZ 9, abbiamo ragruppato le principali lacune evidenziate e le richieste pervenute dai molti soggetti che gravitano sulla Nuova Bicocca. • Sicurezza stradale, viabilità e trasporti Adozione di misure per ridurre la velocità delle automobili, in particolare nelle ore notturne:richiesta di rallentatori o semaforo all’incrocio Beccaro/Sarca e misure Daniele Cazzaniga di controllo per limitare l’eccessiva velocità dei veicoli in transito nelle vie Pirelli, Innovazione e Sesto S. Giovanni; maggiori sanzioni alle auto in sosta vietata che, ad esempio all’incrocio piazza dei Daini/via Pirelli limitano fortemente la visibilità aumentando il rischio di incidenti; richiesta di costruzione in tempi brevi della passerella ciclopedonale Sarca/Testi per la quale Pirelli Re afferma di avere già versato il proprio cospicuo contributo all’Amministrazione Comunale; sollecitazione degli interventi, già richiesti più volte dal CdZ 9 e dai cittadini, per ridurre la rumorosità generata, dalle 5.30 del mattino fino alla 1.30 di notte, dai tram di nuova generazione operativi sulla linea 7 visto che, in prossimità della curva davanti alla stazione Fs, sono state registrate emissioni sonore fino a 92 decibel per oltre 30 secondi; riqualificazione della fermata sotterranea Arcimboldi del tram 7 buia, degradata e sporca con ascensori non funzionanti che ne impediscono l’accessibilità ai diversamente abili. • Ciclomobilità Adeguamento alle normative vigenti delle piste ciclabili presenti nel quartiere e completamento delle parti mancanti; attivazione del servizio di “Bike sharing” in prossimità della stazione di Greco Pirelli, delle sedi dell’Università Bicocca e, per meglio collegare il nuovo quartiere Completata la ristrutturazione del mercato di via Moncalieri S e non fosse stato per il CdZ 9 il mercato comunale coperto di via Moncalieri sarebbe ancora in una situazione critica. Chiariamo subito: il CdZ non ha messo un euro per rimetterlo a nuovo, visto che questi investimenti spettano al Comune, ma si è impegnato al massimo per raccogliere le istanze dei cittadini e dei commercianti e trasmetterle a Palazzo Marino. E dopo delibere, solleciti e sopralluoghi finalmente i risultati si vedono: i lavori sono praticamente completati. I tecnici del Comune che hanno accompagnato, i primi giorni di ottobre, i consiglieri di zona nella visita della struttura hanno assicurato che i tempi previsti dall’appalto sono stati rispettati e che sono stati eseguiti anche alcuni lavori non previsti per rendere l’edificio ancora più accogliente e sicuro. Tutto è stato rifatto: pavimentazione, tetto, serramenti, parti comuni esterne e i sotterranei, è stato costruito ex novo il locale raccolta rifiuti solidi urbani, la tinteggiatura esterna oltre a tanti altri lavori, magari meno evidenti, ma importantissimi per rimettere a nuovo una struttura di quasi 50 anni. (Daniele Cazzaniga) ai servizi pubblici presenti sul territorio zonale, dell’Ospedale di Niguarda. • Degrado Maggiori controlli notturni in viale Sarca e in tutto il quartiere; per contrastare l’uso improprio di Piazza dei Daini richiesta di un faro che illumini i giardini e una modifica della tipologia delle aree riservate alla sosta; maggiori pulizie in Via Padre Beccaro anche se l’Amsa asserisce di pulire lunedì e venerdì pomeriggio e nella notte tra giovedì e venerdì. • Servizi Sollecitazione della costruzione in zona Piazza dei Daini della scuola materna con una sezione d’infanzia richiesta dall’amministrazione comunale in sostituzione dell’asilo nido previsto dalla convenzione con Pirelli Re; richiesta di una maggior presenza di esercizi di vicinato: mancano la farmacia e l’edicola; inoltre sabato e domenica molti negozi sono chiusi; emblematico il caso della stazione Fs Greco/Pirelli che nel week-end sembra un edificio fantasma abbandonato. • Giardini Richiesta di una migliore manutenzione delle aree verdi e il completamento dei lavori in Piazza dei Daini, realizzando nel contempo sia l’area verde sia il collegamento diretto ai giardini Esplanade siti parallelamente a viale Sarca; installazione di giochi per bambini ed adolescenti e creazione di un’area cani a distanza di sicurezza dalle aree frequentate dai bambini. Di Calboli: sì ai rallentatori ottici, no all’isola pedonale, ni alla zona 30 Modello 730 dipendenti e pensionati Modello Unico (ex Modello 740/750/760) Modelli RED INPS ISEE Calcolo contributi COLF e BADANTI Assistenza societaria, contabile e fiscale Dichiarazioni di successione 02.6437206 - [email protected] dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 16 - Via Santa Marcellina, 4 (MI) AUTONIGUARDA AUTOVENDITA e ASSISTENZA di V. e L. Paternò NUOVO CENTRO REVISIONI AUTOVEICOLI IN SEDE Sede legale e operativa: Via P. Rotta, 3 - 20162 Milano Tel. 02.6424037 - 02.64135633 Centro Revisioni: Via P. Rotta, 9 - 20162 Milano Tel. 02.6473411 www.autoniguarda.it – e-mail: [email protected] N ella pagina del Tazebao del numero di ottobre abbiamo pubblicato una lettera, indirizzata anche al Consiglio di Zona 9, che chiedeva di mettere in sicurezza via P. di Calboli, bellissima strada nel cuore di Niguarda. Ci siamo informati presso il parlamentino di zona, parlando con Annamaria Melone, presidente della Commissione “Per la Città Sostenibile”, che a metà ottobre ha compiuto un sopralluogo con un referente del comando di Polizia Locale di via Passerini. Ne è emerso che trasformare via P. di Calboli in un’isola pedonale non è possibile a causa della presenza di diverse attività che necessitano di piena accessibilità; che la trasformazione della via in una “zona 30” (limite di velocità 30 km/h) può essere attuata solo in base a una diversa classificazione della strada; che l’allargamento dei marciapiedi non è possibile perché la larghezza della carreggiata scenderebbe sotto i limiti di legge, soprattutto all’altezza dell’edificio con lo storico arco; mentre per quel che riguarda la tracciatura dei rallentatori ottici la Polizia Locale ha già trasmesso la planimetria aggiornata ai competenti uffici tecnici comunali sin dal febbraio scorso. (Daniele Cazzaniga) STUDIO LEGALE BORTOLOTTI Avvocato Carlo Bortolotti Consulenza e assistenza in materia Civile, Penale e Tributaria Viale Fulvio Testi, 38 - 20126 Milano Tel./Fax 02.39562104 Cell. 347.7188684 e-mail: [email protected] Porte blindate • Tapparelle di ogni tipo Serramenti in alluminio e all/legno Porte per interni • Zanzariere Opere da fabbro • Cancelli in ferro Produzione propria - Show-Room Telefono 02 6431402 - Show-Room - Via Val Furva 4 Laboratorio via Ampère 2 - Paderno Dugnano COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 5 DECENTRAMENTO AUTOSCUOLA a cura di Sergio Ghittoni CdZ 9: si lavora per evitare la crisi La maggioranza si è divisa sulla politica urbanistica che il Comune intende attuare all’Isola. Beatrice Uguccioni: “Comunque, le attività del Consiglio sono continuate regolarmente e, cosa più importante, le iniziative nei vari quartieri si sono svolte così come programmato. C’è in atto una verifica politica ed è auspicabile che venga trovata la migliore soluzione possibile che ridia serenità all’Istituzione e nuovo vigore ai lavori del Consiglio”. È da qualche tempo che al Consiglio di Zona 9 si sono addensati pesanti nuvoloni sulla maggioranza. Abbiamo dato conto qualche numero fa, con diverse interviste ai protagonisti, della revoca al consigliere Tucci della Vice Presidenza, seguita poi da una mozione di censura nei confronti della Presidente Uguccioni presentata dai dissidenti dell’estrema sinistra e votata dalla destra. Sono mesi ormai che i lavori del CdZ 9 sono rallentati dall’atteggiamento ostruzionistico di Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Italia dei Valori e Lista Fo. Imboscate, mancanza di numero legale e altri scambi di cortesie di questo tipo sembrano replicare in sedicesimo le stesse contraddizioni che a livello nazionale hanno fatto cadere il Governo Prodi. Con la differenza che in questo caso il “potere” che si gestisce è quasi ridicolo rispetto agli incarichi di Governo e la gente non capisce di che dimensione possano mai essere i problemi che dividono la maggioranza. Eppure il CdZ aveva cominciato con grande energia ed era palese e palpabile il cambio di passo che questa nuova maggioranza aveva dimostrato rispetto a quella precedente. E questo sia per la passione e l’energia che il nuovo gruppo dirigente aveva messo in campo, sia anche per la qualità degli obiettivi che si era prefissa. Ora invece, se non siamo alla paralisi, poco ci manca. Vai a scartabellare le carte e scopri che alla fine l’oggetto del contendere è rappresentato dall’urbanistica dell’Isola, su cui il programma della maggioranza esprimeva un giudizio negativo che i dissidenti vorrebbero che si mantenesse anche ora che l’intervento è talmente avanzato che non si può più fermare. Il Partito Democratico, i Sociali- sti, i Verdi e Sinistra Democratica pensano invece che ora si debba piuttosto lavorare per mitigare i disagi dei cittadini (anche questo punto comunque previsto dal programma) causati dai molti cantieri aperti contemporaneamente. Ma la sensazione è che del motivo originale del dissidio nessuno si ricordi più e la cosa sia scivolata sul piano delle ripicche personali. Sentiamo la Presidente del Consiglio di Zona Beatrice Uguccioni: “La situazione non è certo facile: in questi mesi, da prima dell’estate, nella maggioranza si è radicalizzato un conflitto. Con grande senso di responsabilità abbiamo cercato di contenere le conseguenze di questa spaccatura, ricordando che il primo scopo di una Istituzione è sempre quello di portare avanti iniziative per migliorare la vita dei cittadini, invece che soffermarsi sui conflitti interni. Personalmente ho ricevuto molti incoraggiamenti e attestati di solidarietà, pervenuti in particolare dopo la mozione di censura. Sono lettere in cui molte delle Associazioni con le quali questo Consiglio di Zona ha collaborato, non solo ci ringraziano per quanto fatto fino ad ora, riconoscendo al Consiglio di Zona 9 buone capacità, ma ci spronano a proseguire. Queste divisioni nella maggioranza fanno certamente il gioco del centrodestra, che non perde occasione per sottolinearle, ma devo dare atto comunque che l’opposizione in questa circostanza ha avuto atteggiamenti, in molti casi, responsabili. Malgrado qualche inconveniente e ritardo le attività del Consiglio sono continuate regolarmente e soprattutto, cosa più importante, le iniziative nei vari quartieri si sono svolte così come programmato. C’è in atto una verifica politica che naturalmente coinvolge anche le segreterie dei rispettivi partiti, ed è auspicabile che venga trovata la migliore soluzione possibile che ridia serenità all’Istituzione e nuovo vigore ai lavori del Consiglio.” Aspettiamo quindi gli incontri delle segreterie dei partiti, augurandoci che si riesca a trovare una soluzione, che al momento sembra però molto lontana. Nessuno vuole recedere dalle proprie posizioni e abbiamo l’impressione che il “muro contro muro” debba continuare ancora per un po’. Anche perché accanto alle ragioni politiche, che non ci sembrano così insormontabili, si sono create situazioni personali complicate da risolvere. C’è chi si è offeso e non vuole più avere niente a che fare con l’altra parte, chi si è sentito messo da parte o in discussione e vuole la sua “vendetta”. In questo clima da “muoia Sansone con tutti i Filistei” la conclusione che si prospetta, se alla fine non prevarrà la ragionevolezza, è il commissariamento. E allora sarà la sconfitta di tutti. Alle primarie del Pd eletto Bersani anche in zona 9 Angelo Longhi ELENA Milano - Via Arganini 22 - Tel. 02.6420814 Da oltre 30 anni offriamo professionalità serietà ed esperienza Patenti A - B - C - D - E Patentino ciclomotori Corso recupero punti Esami e visite in sede Cell. 347.8931821 Tel. 039.882409 Restaurant cafè pizzeria Si organizzano cene aziendali da Euro 25 tutto compreso A pranzo e a cena accettiamo tutti i tipi di ticket Via Di Calboli 4 - Tel. 02.66100328 Un falegname a Niguarda? Germano Previati • Mobili su misura • Riparazioni in genere omenica 25 ottobre in 10 diversi punti della nostra zona, coD me in tutta Italia, si sono osservate strane code di persone in fila con due euro in mano. In via Hermada i primi votanti si sono presentati poco dopo le 7 del mattino subito dopo l’apertura del seggio e poi è stato un flusso continuo fino a sera. Ad Affori hanno votato più di 1000 elettori (vedi scheda con i riassuntivi). In tutta la zona 9 i voti validi espressi sono stati quasi 8.000! Al di là di Pierluigi Bersani, il nuovo segretario del Pd uscito largamente vincitore dalle primarie anche nella nostra zona, questa volta ha vinto tutto il Pd o meglio il suo popolo, che a dispetto di qualsiasi brutta notizia (l’autosospensione del noto alto esponente del Pd e presidente della Regione Lazio Marrazzo per lo scandalo sessuale che lo ha coinvolto è di sabato 24), ha partecipato in modo straordinario a questa prova di democrazia. La partecipazione è stata subito un dato inconfutabile al di là del- le previsioni. E subito dopo la chiusura dei seggi, quando tramite le televisioni venivano comunicati i dati dell’affluenza alle urne con quasi 3 milioni di votanti, era chiaro il primo risultato: i democratici ci sono, sono un popolo compatto e tenace. E ci sono ovunque, nelle grandi città e nei piccoli paesi al nord come al sud. Se Berlusconi si dice sicuro che può fare quello che fa perché ha il popolo alle spalle, ebbene dal 25 c'è la certificazione che c’è tutto un altro popolo che alle sue spalle non ci sta e farà di tutto perché lui se ne torni a casa. Democraticamente, ma a casa. Il primo atto di Bersani va in questa direzione: appena eletto ha comunicato la sua partenza il 26 mattina per Prato a una riunione con gli artigiani devastati dalla crisi. Quella crisi che secondo Berlusconi dapprima non esisteva (ricordate?), poi che era una invenzione della Cgil e del suo pessimismo, infine ultimamente che era arrivata ma che era già passata. Via Hermada 14 (in cortile) Cell. 340.3348016 - 02.66104082 di Angela Grande ABBIGLIAMENTO Uomo - Donna 20125 MILANO - Via Pianell 47 Telefono 02.64.25.857 TURCHETTI s.r.l. 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Ma come: caos materne, aumento delle rette della refezione scolastica, chiusura delle scuola civiche e noi dovremmo berci le fandonie della pagina dedicata alla famiglia? E gli anziani, le cui famiglie sono a tutt’oggi illegal- G Gara mente tampinate perché contribuiscano al loro mantenimento nelle case di riposo (quando c’è posto) nonostante sia già da tempo stato stabilito che la retta va calcolata solo sul reddito dell’anziano? E i parcheggi, buchi neri in cui stanno finendo un sacco di soldi della nostra città? E avere la faccia di tolla di dedicare una pagina alle case popolari, con quello che sta succedendo nella nostra zona? Rimane solo il bike sharing, quello funziona, pare. Perciò Letizia… pedala! Ps: il libretto contiene una cartolina: dite a Letizia quello che pensate della sua amministrazione. In fondo è protagonista di una mission impossible: farci rimpiangere Albertini. tra bastardi con le donne orse è in corso una gara tra chi, tra i F pubblici ufficiali italiani, è più bastardo con le donne e io non ne sono stato informato. C’è un premio? Si vince qualche cosa? Oppure lo fanno così, per pura soddisfazione personale? I fatti: a Montalto di Castro il sindaco Carai stanzia un bel prestito di 5000 euro a testa per pagare il difensore a otto ragazzi accusati di stupro di gruppo. Nessuna solidarietà per la vittima della violenza, una quindicenne abusata per oltre tre ore. Salvatore Carai, diessino eletto in una coalizione dell’Ulivo, potrebbe quindi vincere il suo bel trofeo, assieme ai suoi concittadini che alla tv hanno proclamato la loro assoluzione per i loro “bravi ragazzi” e la condanna senza appello per la giovane “poco seria” che li ha indotti in tentazione. Ma poi leggo che il primario dell’ospedale di Melzo ha urlato a tre donne che chiedevano di abortire “Assassina, sta uccidendo suo figlio!”, e a questo punto non so più chi scegliere. Leandro Aletti, responsabile di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Melzo (Milano) e noto antiabortista, simpatizzante di Comunione e liberazione, le ha umiliate nel corridoio del reparto, davanti al personale e alle degenti. Vada per un ex aequo. Una ciclofficina mobile all’Università della Bicocca Andrea Bina 21 ottobre, in una giornata uggiosa non ideale per una corsa in bicicletta, Iè lproprio stata inaugurata la ciclofficina mobile d’ateneo, parte integrante del progetto “Mobility Management per il Sistema Universitario Milanese” finanziato dalla Fondazione Cariplo. Il furgone, dotato di pannelli solari ed alimentato a metano per rispettare al massimo l’ambiente, è una vera e propria officina viaggiante e permetterà agli emuli di Coppi e Bartali, con l’aiuto dei meccanici ciclisti dell’Associazione +bc, di mantenere in ordine e ripararsi la bicicletta senza spendere nulla salvo il costo dei pezzi di ricambio. La stazione mobile farà tappa tutti i mercoledì nei pressi di piazza dell’Ateneo Edificio U7 dalle 10 alle 17.30. Nuova apertura punto vendita Cesano Maderno Martin Arreda Outlet [email protected] GRANDI SCONTI FINO AL 50% PER RINNOVO LOCALI (EX KAMMI) V.le Ca’ Granda 2 - Angolo Suzzani Tel. 02.6435527 - 02.89075437 Zona 9 e dintorni: una pizza a “Il Volo” izzeria “Il Volo”: nome assolutamente apP propriato per un locale a fianco del campo volo di Bresso, sotto la nuova passerella del Parco Nord che scavalca la A 4. Inaugurato a inizio settembre, dotato di circa 80 coperti, inseriti in un contesto climatizzato, allegro, familiare, pulito e luminoso, il ristorante pizzeria con forno a legna propone ai propri clienti pizze squisite cucinate dal mastro pizzaiolo Oscar e prelibati piatti a base di carne CALZATURE UOMO DONNA BAMBINO DAL 1972 e pesce sapientemente cucinati dallo chef Giovanni. I prezzi sono competitivi, la qualità è elevata, ha una carta dei vini di tutto rispetto ed accetta i buoni pasto. Il vignettista Giovanni Beduschi e il redattore Andrea Bina si sono immolati come cavie per noi e sono rimasti entusiasti della serata. Ristorante pizzeria Il Volo, via per Bresso 236, Cinisello Balsamo, tel. 0239561164, chiuso sabato a mezzogiorno. Presentando questo coupon 10% di sconto sulle calzature (non cumulabile con altre offerte) COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 7 DAI QUARTIERI a cura di Renato Vercesi “Niguarda… io abito qui”. Ecco la festa! rande affluenza di G pubblico domenica 4 ottobre in occasione della terza edizione della ormai tradizionale “Niguarda …io abito qui”. La festa, che ha ottenuto il patrocinio e il contributo del Consiglio di Zona 9, si è svolta lungo tutto l’arco della giornata. Lungo le vie Passerini ed Hermada erano presenti molti organismi del nostro quartiere: la Casa di Redenzione Sociale, La Società Edificatrice di Niguarda, le Associazione Genitori delle scuole del quartiere, la Cooperativa Ceda Service, la Cooperativa Pandora, il Comitato Soci Coop, il Teatro della Cooperativa, il Ciessevi (Centro Servizi Volontariato), rappresentanti delle botteghe del Com- mercio Equo, l’Ape, l’Anpi, l’Ecomuseo Urbano, il Gas (gruppi di acquisto solidale) il Gis (Gruppo Interesse Scala), il giornale “Zona Nove”, l’Associazione Niguarda Calcio, Legambiente e numerosi stand organizzati da Associazioni artigiane, Aiab (Associazione Italiana Agricoltura Biologica), Cna, Con Gusto, che esponevano prodotti biologici, e hobbisti, che presentavano gli oggetti da loro realizzati. Per l’occasione è stato tenuto aperto il Museo d’Arte Sacra Contemporanea di Villa Clerici e i bambini delle elementari “Cesari” e “Passerini” hanno realizzato la mostra “Niguarda... la mia casa”. Il supermercato Coop di via Ornato è rimasto aperto tutto il giorno e per ogni spesa è stata data in omaggio una baguette e sono stati distribuiti dei kit per il risparmio energetico offerti da “a2a”. Il ricco programma comprendeva tra l’altro: dimostrazioni di arti marziali, pesca a premi, performance della Banda delle Donne, giocolieri itineranti, performance artistica degli studenti di Brera che ha coinvolto numerosi bambini, esibizioni hip-hop, balli latino-americani, musica rock anni ‘60, spettacolo con tamburi dell’Africa Occidentale. Una caccia al tesoro ha condotto squadre di bambini e genitori da un banco all’altro delle diverse associazioni: un modo divertente per conoscere la vitalità espressa dal volontariato e dalla presenza del privato sociale nella nostra zona. I premi in palio sono stati offerti dalla gelateria di via Ornato, dal Teatro della Cooperativa e dal Comitato Soci Coop. Per l’occasione è stata anche prodotta una simpatica maglietta (vedi il disegno vicino al capolettera). Insomma, di anno in anno, l’organizzazione migliora e la festa si fa più ricca: le associazioni che l’hanno promossa ci danno appuntamento per l’anno prossimo. WELLNESS MEDICAL CENTRE UNITA’ MEDICA SILOE CORSI COLLETTIVI IN PALESTRA e PISCINA dai 3 mesi ai ………… Via Cesari 19, Tel 02 6422188 Direttore Sanitario: Dott. Sergio Ghidinelli LA PIÙ GRANDE ESPOSIZIONE DI FALSI D’AUTORE E QUADRI ORIGINALI DI AUTORI MODERNI Van Gogh Monet - Klint Caravaggio Bruegel - Renoir Fiamminghi INGRESSO LIBERO APERTO TUTTI I GIORNI COMPRESI SABATO DOMENICA E FESTIVI Ritratti e dipinti su commissione Orari: dalle 10 alle 13 dalle 14,30 alle 20 Galleria Maria Sidoli Via Trescore 3 (P.le Istria) MM 3 (Zara) Tram 2-5-7-11 Bus 42 Milano - Tel. 330/336890 - www.mariasidoli.it Lista nozze Antica Trattoria Ambrosiana Cucina casalinga - Specialità milanesi • Trippa • Brasati • Casôela • Risotti ecc. 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Quest’anno la festa è letteralmente esplosa in tutta la sua allegria e la sua qualità: al biologico si sono aggiunti gli artigiani, tante esibizioni di artisti, giocolieri, musicisti. Non devo raccontare nulla ai lettori di “Zona Nove” perché molti di loro hanno potuto apprezzare da soli lo spirito della festa! Per riuscire a portare avanti l’organizzazione di un evento simile occorrono impegno, perseveranza, ascolto e voglia di costruire il bene collettivo: gli sforzi di tutti gli organizza- ONA NOVE 8 GIORGETTI: tori sono abbondantemente ripagati nel vedere tanti bambini sorridere e divertirsi, nella spensieratezza delle persone che vivono in un quartiere periferico e che per una volta non hanno sentito il bisogno di evadere, di andare via, ma di gustarsi la strada sotto casa. Più di due anni fa ho provato a lanciare il sasso nello stagno, sapendo che avrei rischiato di trovar chiuse le porte della disponibilità. Non è successo. Niguarda, fedele alla sua storia, ha dimostrato tanta disponibilità attraverso tutte le sue realtà e associazioni. Gli organizzatori sono cittadini comuni, normali, con il pallino di fare qualcosa di buono per la zona in cui vivono: tutti quindi possono collaborare e dare una mano affinché il risultato sia di anno in anno migliore: coloro che fossero interessati a partecipare all’organizzazione del prossimo anno, possono scrivermi a [email protected] <mailto:[email protected]> … la macchina è avviata, sta anche a voi tenerla in moto!” via Pianell, 63 Via Pianell, 22 (ang. viale Sarca) - 20126 Milano Tel. 02 6434474 C.O.N.I. F.L.P.J.K. F.I.K.T.A. A.I.C.S. Telerie Mercato V.le Fulvio Testi 70 (ang. via Pianell) Milano - Tel. 02/6434071 INTIMO UOMO DONNA CONFEZIONI BAMBINO FILA - LOVABLE - LIABEL Biancheria per la casa - Ottici Optometristi al servizio della tua visione 02.6426020 OSPEDALE DI NIGUARDA/1 Dall’interventistica alla robotica Nuove tecnologie chirurgiche al servizio della salute ll’Ospedale di Niguarda i lavori di ristrutA turazione procedono speditamente. Nel Blocco Sud, quasi completamente ultimato, la te tra di loro mediante dispositivi di controllo ambientale di sala che consentiranno l’utilizzo integrato di tecnologie per videoconferenza, riprese ambientali e del campo operatorio in alta risoluzione e la possibilità per gli operatori di utilizzare schermi di ampie dimensioni e schermi di controllo touch screen integrati nelle pareti di sala. Inoltre la realizzazione del nuovo ospedale è stata l’occasione per adottare moderne soluzioni per un uso razionale dell’energia e per applicare nuove tecniche a basso costo e limitato impatto ambientale. Infatti si utilizzerà la cogenerazione, un complesso di tecnologie che permette una produzione combinata di energia elettrica e calore in uno stesso impianto, consentendo di ottimizzare il rendimento complessivo e l’efficienza di utilizzo del combustibile fossile sino ad oltre l'80%, con conseguenti minori costi e minori emissioni di inquinanti, rispetto alla produzione separata di elettricità e calore. Si esegue ricostruzione unghie Andrea Bina novità più rilevante, sotto l’aspetto dell’innovazione delle tecnologie biomediche, è costituita dalla “sala ibrida”. Si tratta di una sala operatoria di alto livello tecnologico: vi sono allocate apparecchiature radiologiche (solitamente un angiografo integrato con tavolo operatorio), che consentono di svolgere sia l’attività chirurgica tradizionale sia quella interventistica a guida radiologica. Un’altra sala operatoria, caratterizzata da tecnologie innovative, è la sala di chirurgia robotizzata, nella quale il robot è di ausilio ai chirurghi, permettendo un ancor maggiore livello di precisione. La chirurgia robotizzata si svolge già da tempo presso l’ospedale Niguarda con il robot “Da Vinci” utilizzato dall’équipe della Chirurgia Generale 1 e Videolaparoscopia. Inoltre gran parte delle sale operatorie saranno sale “integrate”: le apparecchiature medicali presenti saranno collega- abbronzatura viso spray Elisa Acconciature Via Michele De Angelis, 15 - 20162 Milano Tel. 02.6433939. Si riceve su appuntamento Martedì-Mercoledì-Giovedì ore 9.00/12.30 - 14.30/18.00 Venerdì-Sabato orario continuato 8.30/18.00 di Domenico D’Angheo Il tuo manutentore di fiducia in zona Manutenzione, ammodernamento, installazione ascensori, piattaforme elevatrici e montascale. Fornitore di servizi per la zona di Milano per la EP Elevatori Premontati Via P. 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Ma la casistica degli ambulatori del Niguarda è ancora più ampia. Si arriva a oltre 3 mila casi l’anno. “L’età a rischio va dai 14 ai 20 anni - spiega la dottoressa - ma negli ultimi tempi si è abbassata notevolmente. Il dieci per cento delle ragazze sofferenti di anoressia ha 12 anni e questo è un fenomeno molto allarmante. Le pazienti più giovani tra quelle in cura per anoressia all’Ospedale Niguarda di Milano frequentano ancora le scuole elementari”. Anche perché spesso il fenomeno non viene intercettato per tempo. “L’anoressia è l’espressione del disagio che vivono le adolescenti - spiega l’esperta del Niguarda - ma molte di loro prima di arrivare in ospedale seguono, senza successo, lunghe trafile con psicologi e medici generici. Poi quando la magrezza diventa esasperata allora c’è la corsa in ospedale». Il fenomeno è particolarmente allarmante perché a quell’età, anche se si esce dalla malattia come avviene nel 95% dei casi, si rischia di compromettere la crescita corporea e la statura. “È una malattia drammatica - spiega la Gentile- che si può anche sconfiggere ma per la quale si può anche morire. Molto più di quanto dicano le statistiche ufficiali”. Marialuisa Baruffato Architetto Monica Landro Milano, nel Centro per la cura dei disturbi dei comportamenti alimentari, ci sono famiglie e ragazzine disposte ad aspettare settimane pur di trovare un posto. L’anoressia colpisce a Milano almeno 5mila adolescenti, in lotta con la bilancia, perennemente a dieta. Il loro obiettivo è diventare magre come modelle. Un’ossessione che le porta però a odiare il cibo e a perdere molti chili nel giro di breve tempo. “L’anoressia è in grande espansione ma purtroppo siamo ben lontani dalle cure precoci. Al Niguarda il 30 per cento delle pazienti arriva in condizioni disperate. Salgono sulla bilancia e pesano meno di 35 chili”. Chi parla è Maria Gabriella Gentile, la direttrice del Centro di nutrizione del Niguarda, una delle grandi esperte di anoressia, tra le prime in Italia ad affrontare questa malattia in un ospedale pubblico, con una équipe dove operano medici, psicologi, psicoterapeuti e infermieri specializzati. “Per uscire dal tunnel non bastano i farmaci - spiega Maria Gabriella Gentile in occasione delle Giornate di nutrizione clinica e patologie correlate, in corso nella struttura del capoluogo lombardo con oltre 300 partecipanti. - Noi pratichiamo anche la ‘terapia della parola’, perché solo affrontando alle radici questo malessere una ragazza può risalire la china e farcela”. • Progettazione architettonica • Ristrutturazione di stabili e appartamenti • Architettura d’interni • Architettura del verde • Piani di sicurezza • Certificazioni energetiche • Perizie immobiliari V.le F. Testi, 1 - Tel. 02.69000551 - Fax 02.66803404 E-mail [email protected] Alpini e castagne alla Comasina i è svolta il 25 ottobre u.s., presso il Centro S Anziani Sempreverdi di via Val di Bondo alla Comasina la consueta Festa delle Castagne animata dalla Banda degli Alpini di Trescore Balneario (Bg). L’iniziativa, a cui hanno partecipato per il CdZ 9 Beatrice Uguccioni, Roberto Meroni e Sandro Codegoni, ha riscosso una grande partecipazione di pubblico e ha coinvolto tutto il quartiere. Presso il Centro anziani, durante l’esibizione della banda delle mitiche penne nere, sono state distribuite caldarroste e vin brulè a volontà. SANITARI - ARREDO BAGNO - CONDIZIONAMENTO RISCALDAMENTO - REVISIONE SCALDABAGNI Via Val di Ledro 23 - 20162 Milano Tel. 02.64749294 r.a. - Fax 02.6433231 COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 9 OSPEDALE DI NIGUARDA/2 I disturbi intestinali colpiscono milioni di persone Ma con lo specialista si guarisce Visite gratuite all’Ospedale di Niguarda e in altri cento centri di tutta Italia. al 9 al 13 novembre la seconda Campagna D nazionale per la diagnosi e la cura di emorroidi e stipsi per 8 milioni di cittadini che soffrono di questi disturbi, tra cui il 60% delle donne incinte. L’iniziativa vuole offrire a tutti la possibilità di seguire una terapia mirata. Oggi esistono tecniche chirurgiche mininvasive che prevedono un intervento rapido e poco doloroso in grado di eliminare fastidi, imbarazzi e perdite di tempo. Tutti coloro che soffrono di forme più o meno gravi di stipsi e di fuoriuscita delle emorroidi potranno sottoporsi ad una visita specialistica gratuita da lunedì 9 novembre a venerdì 13 novembre in oltre 100 centri specializzati in tutta Italia tra ospedali, cliniche e studi medici, compreso il Niguarda. È quanto prevede la Campagna nazionale per la diagnosi e la cura delle emorroidi e della stipsi, promossa dalla Società Italiana Unitaria di Colonproctologia (Siucp), con il Patrocinio della Società Italiana di Medicina Generale (Simg) e di Cittadinanzattiva. Per ricevere informazioni sul centro più vicino cui rivolgersi per la prenotazione della visita gratuita è possibile telefonare al numero verde 800.776.662 (dal lunedì al venerdì, 10.0013.00/14.00-18.00) oppure visitare i siti www.siucp.org e www.emorroidiestipsi.com. “Obiettivo delle visite, semplici, rapide e indolori” - spiega il professor Antonio Longo, Past President Siucp - “è far emergere questi disturbi, di cui i cittadini parlano poco per pudore e perché spesso sono convinti che siano cronici, cioè senza soluzione. Non è così, invece, guarire è possibile”. “Soprattutto con l’aiuto del colonproctologo, uno specialista poco conosciuto in Italia” - precisa il dottor Angelo Stuto, neo Presidente Siucp - “capace di formulare diagnosi precise sull'origine di ciascun problema e di indicare la terapia da seguire”. “Anche il medico di famiglia potrà svolgere un ruolo importante nel riconoscere i sintomi dei disturbi” aggiunge il dottor Claudio Cricelli, Presidente Simg - “indirizzando il paziente dallo specialista ed evitando le cure fai-da-te, cui si ricorre spesso per imbarazzo”. Le nuove terapie Tra le cure oggi disponibili, si sono dimostrati efficaci due nuovi interventi che consistono in una sorta di “lifting” della mucosa del canale anale “scivolata” verso il basso, cioè “prolassata”, che viene riposizionata in modo tale da ripristinare il corretto funzionamento dei diversi organi del bacino, dal retto alla vagina. “Si tratta di due procedure mininvasive, rapide e poco dolorose” - spiega il professor Longo -. “Non prevedono, infatti, incisioni e ferite esterne, durano poco di più di mezz’ora e si possono effettuare in anestesia locale. Vengono eseguiti in un’area priva di ricettori del dolore: si evitano così i for- Via Palanzone, 32 Milano Tel. 02.6439749 Via dei Conti Biglia, 4 Milano Tel. 02.66105652 ti e prolungati dolori dell'intervento chirurgico tradizionale per la fuoriuscita delle emorroidi”. La degenza è di 1-2 giorni, la convalescenza inferiore ad una settimana. Sin dalla sua dismissione il paziente è in grado di tornare alla vita di tutti i giorni. All'uscita dall'ospedale è previsto un primo controllo, mentre una seconda ed ultima verifica si effettua dopo sei mesi. È possibile sottoporsi a questi nuovi interventi, messi a punto dal professor Longo, per risolvere definitivamente la maggior parte dei casi di fuoriuscita delle emorroidi e quelli più gravi di stitichezza (15%), dovuti ad un’ostruzione meccanica, provocata da un prolasso. La procedura per la cura delle emorroidi, disponibile da oltre 10 anni nel nostro Paese, nel 2000 è stata utilizzata sul 12% dei pazienti, mentre nel 2004 ne ha potuto usufruire il 40%, ed il 55% nel 2006. In Europa sono circa 350.000 gli interventi eseguiti, oltre 1.000.000 nel mondo. La tecnica per la cura chirurgica della stipsi viene eseguita da quasi cinque anni e si sta diffondendo sempre più. Lassativi e fermenti lattici: spesi oltre 200 milioni di euro Questa iniziativa ha anche l’obiettivo di limitare le cure fai da te, spesso inutili e talvolta dannose. L’abuso di lassativi e prodotti di erboristeria per risolvere i problemi di stitichezza nel lungo periodo non cura e può provocare importanti effetti collaterali. Questi prodotti dovrebbero essere utilizzati su indicazione del medico, come soluzione di emergenza. Il ricorso a creme e preparati per alleviare i dolori legati alla fuoriuscita delle emorroidi dovrebbe avvenire non regolarmente e comunque su consiglio del colonproctologo. Sulla base dei dati 2007 di Federsalus e Nielsen, gli italiani l’anno scorso hanno speso oltre 200 milioni di Euro per l’acquisto di fermenti lattici (139,7 milioni), lassativi (44,4) ed altri prodotti gastrointestinali (18,1), molto di più del 2006: il fatturato dei fermenti lattici è cresciuto del 20,4%, quello dei lassativi del 10,5%. Fermenti lattici e lassativi rappresentano il 15% del fatturato delle farmacie italiane. Dati statistici In Italia circa 4 milioni di persone soffrono di stitichezza (rapporto 3 a 1 donne/uomini) mentre la fuoriuscita delle emorroidi interessa oltre 3,7 milioni di cittadini (uomini più colpiti). Il 60% delle donne incinte è affetta da disturbi emorroidari e per oltre la metà di queste il problema non rientra dopo la nascita del bambino. Si tratta di un problema che emerge alla fine della gravidanza e dopo il parto. Anche la stipsi è un problema che affligge le donne in dolce attesa (circa il 65% ne soffre). Questo perché nei primi mesi della gravidanza aumentano le necessità metaboliche (per il feto da nutrire) ed aumenta la diuresi. Luigi Luce Una scultura per il nuovo ospedale Sergio Alberti, con la scultura in ottone e acciaio intitolata “Raggio di Sole” ha vinto il concorso “Cura e Speranza”. remiati venerdì 23 ottobre, a Palazzo P Marino, l’artista vincitore e il secondo classificato del concorso nazionale di scultura “Cura e Speranza”, promosso dall’Ospedale Niguarda Ca’ Granda in occasione delle celebrazioni dei 70 anni dalla sua fondazione. L’opera vincitrice sarà realizzata per essere esposta nel Nuovo Ospedale Niguarda in costruzione. È stato l’artista pavese Sergio Alberti con la scultura in ottone e acciaio chiamata “Raggio di Sole” a vincere il concorso e la sua opera verrà installata nel rinnovato ospedale in costruzione. Secondo classificato, premiato con 5mila euro, è stato Giuseppe Rubicco di Venticano (Av), con un’installazione di vetro che raffigura lo sviluppo dell’elica del Dna. I bozzetti di tutte le opere finaliste sono stati esposti in una mostra presso la Loggia dei Mercanti (via Mercanti, Milano). Si tratta di vere e proprie opere d’arte, realizzate da artisti di diverse generazioni e nazionalità. Un complesso artistico, esposto per la prima volta nel cuore di Milano, che rappre- Per Natale regalati un po’ di benessere. Vieni a provare il materasso adatto a te. www.villaarredamenti.com ONA NOVE 10 GIORGETTI: via Pianell, 63 - Ottici Optometristi al servizio della tua visione 02.6426020 ONA NOVE VITA E CULTURA Le vignette di www.pamelanapoletano.com GLI APPUNTAMENTI DEL MESE FILMS IN ONA a cura di Grazia Morelli a cura di Silvia Cravero Chi intenda far pubblicare proprie iniziative in questa rubrica dovrà farne pervenire notizia entro il 20 del mese precedente l’uscita del giornale. Una nostra scelta dalla programmazione di Skyline e Multisala Bicocca G GIOVEDÌ 5 NOVEMBRE G DOMENICA 15 NOVEMBRE Teatro della Cooperativa Via Hermada 14 Teatro degli Arcimboldi Via dell’Innovazione 1 La Scighera Via Candiani 131 Casa di Alex Via Moncalieri 5 Teatro Verdi Via Pastrengo 16 Alle 21, Amleto avvisato mezzo salvato, regia di R. Sarti, con V. Bongiorno, P. Lenardon, C. Rossi, regia di R. Sarti. Fino al 15/11. Alle 21, concerto al pianoforte di Ryuichi Sakamoto. La Scighera Via Candiani 131 Cinema d’essai Osoppo Alle 22, presentazione-concerto Tributo a Pino Veneziano, con V. Consolo e M. Ovadia. Alle 21, Serata danzante. Ogni giovedì. Teatro degli Arcimboldi Alle 21.30, proiezione del film Big night, di S. Tucci e C. Scott. Alle 21.15, film Milk di G. van Sant. Anche il 16/11 ale 15.30 e alle 21.15. G LUNEDÌ 16 NOVEMBRE Alle 21, Concerto jazz di Diana Krall.. G MARTEDÌ 17 NOVEMBRE Alle 21, il Teatro del Buratto presenta Deserto Nero, di J. Cappi e R. Coluccini, regia di R. Sarti. Fino al 22/11. Hangar Bicocca Mostra collettiva di video d’artista Fuori Via Chiese 2 Centro. Fino al 10/1/2010. Teatro Sala Fontana Alle 21, Elsinor presenta Factum est, di G. Testori, regia di E. Banterle. Via Boltraffio 21 Unversità della terza età Via Girola 30 G VENERDÌ 6 NOVEMBRE G VENERDÌ 20 NOVEMBRE La Scighera Via Candiani 131 Teatro Sala Fontana Via Boltraffio 21 Casa di Alex Via Moncalieri 5 Teatro degli Arcimboldi Alle 20, incontro Siorsì, siornò, sior mona, con G. Gonzales, N. Cavallari. S. Bissoli. Alle 21,San Paolo-Traduzione della prima lettera ai Corinti, di G.Testori.Anche il 7 e 8/11. Alle 22, Concerto blues con Alex Usai Trio. Alle 21, Concerto degli Yes. G SABATO 7 NOVEMBRE Art Action Via Dante 15/A Bresso La Scighera Via Candiani 131 Teatro S. Giuseppe P.za S. Giuseppe 2 Alle 18.30 inaugurazione mostra Tazzine d’autore. Orari: 18-20, chiuso domenica e festivi. Alle 22, concerto Musica in forma libera, con il quintetto di A. Tacchini. Alle 21, per la Rassegna El Bicocchin d’or, la Filodrammatica Don Giorgio Colombo di Bellusco presenta Te sposi... per on mes! Alle 16.30, spettacolo per bambini La favola nelle favole.Trasformarsi si può!,con gli utenti del Cps di via Grivola. Alle 22, Concerto rock con i Roaming Reference. Teatro della Cooperativa Via Hermada 14 Casa di Alex Via Moncalieri 5 Teatro degli Alle 21, Festival musicale con, tra gli altri, E. Arcimboldi Ruggeri, F. De Gregori, T. De Sio, D. van de Via dell’Innovazione 1 Sfroos. Anche l’8/11. G DOMENICA 8 NOVEMBRE Cinema d’essai Osoppo Alle 21.15, film The Reader - A voce alta, di S. Daldry. Anche il 9/11 alle 15.30 e alle 21.15. G LUNEDÌ 9 NOVEMBRE Casa di Alex Alle 21, Danze popolari. Ogni lunedì. G MARTEDÌ 10 NOVEMBRE Teatro Sala Fontana Via Boltraffio 21 Unversità della terza età Via Girola 30 Casa di Alex Via Moncalieri 5 Alle 21, C’era una volta il cinema, viaggio dietro le quinte dei film di S.Leone.Fino al 20/11. Alle 15, terza lezione del corso Alla scoperta del linguaggio e della macchina del cinema, di L. Allori. Alle 22, Walkin Blues, concerto per la pace, con i Joe Vinastri, Blues Clues Band e i Monday Blues e Jam Session. G MERCOLEDÌ 11 NOVEMBRE La Scighera Via Candiani 131 Teatro della Cooperativa Alle 21.30, ScigheraTeatro presenta Telemomò live, di e con A. Cosentino. Alle 21, Teatribù presenta Serate di improvvisazione teatrale. G GIOVEDÌ 12 NOVEMBRE Teatro degli Arcimboldi Alle 21,Tosca amore disperato di Lucio Dalla. Fino al 15/11; repliche dal 17 al 22/11. G VENERDÌ 13 NOVEMBRE La Scighera Via Candiani 131 Casa di Alex Via Moncalieri 5 Alle 22,concerto Hang the electric guitar!,con Annie Hall. Alle 22, Concerto rock con The Band of the Roof. G SABATO 14 NOVEMBRE La Scighera Via Candiani 131 Casa di Alex Via Moncalieri 5 Alle 16, Suoni dalla terra e dal mare La vocalità nel Salento, a cura di A. C. Villani e Il tamburello in Puglia, a cura di D. Conte. Alle 22, Concerto dei Terre Tumare. Alle 22, Barabamnumerozero: open work shop tra batteristi e concerto. Alle 15, quarta lezione del corso Alla scoperta del linguaggio e della macchina del cinema, di L. Allori. G MERCOLEDÌ 18 NOVEMBRE Teatro della Cooperativa La Scighera Via Candiani 131 Argomm Teatro Via Graziano I. 40 Tel. 026437001 Alle 21, Chicago Boys, testo e regia di R. Sarti, con Bebo Storti. Fino al 20/12. Alle 18.30, mostra fotografica I volti della Bovisa, di M. Landriscina. Alle 22, Beppe Semeraro & Red Roosters. Alle 21, la Compagnia Istabile presenta La pankina, ispirato a F. De Andrè, di P. Roveredo. Fino al 22/11. G SABATO 21 NOVEMBRE La Scighera Via Candiani 131 Casa di Alex Alle 16, Laboratori di Fisarmonica a orecchio e Danza balcanica. Alle 22, Concerto dei Muzikanti. Alle 22, Concerto blues con i Cool Shakers. G DOMENICA 22 NOVEMBRE La Scighera Cinema d’essai Osoppo Casa di Alex Via Moncalieri 5 Alle 20, film La cena, di E. Scola. Alle 21.15,film Sate of Play,di K.Macdonald. Anche il 23/11 alle 15.30 e alle 21.15. Alle 21.30, Concerto e serata danzante con il bluesman americano S. Pittman. G MARTEDÌ 24 NOVEMBRE La Scighera Via Candiani 131 Unversità della terza età Via Grivola 30 Alle 21.30, Sguardi sul mondo, incontro con G. Balisico. Alle 15, La pittura sacra e mitologica di G. B. Tiepolo, di Cristina Silvera. G MERCOLEDÌ 25 NOVEMBRE La Scighera Via Candiani 131 Alle 21.30,Schighera Teatro in Agrodolce,di R. Piferi, C. Batta, M.Tagaste, regia di R. Piferi. G GIOVEDÌ 26 NOVEMBRE La Scighera Via Candiani 131 Teatro Verdi Via Pastrengo 16 Alle 21.30, La Lombardia nella preistoria, incontro con A. Perin e M. Baioni. Alle 21, “Frammenti d’Europa”, dedicato ai Paesi Bassi. Anche il 27/11. G VENERDÌ 27 NOVEMBRE La Scighera Via Candiani 131 Casa di Alex Via Moncalieri 5 Alle 22, El Petun dal Diàul, concerto del Trio Coltri Menduto Morelli. Alle 22, Concerto jazz con i Tongs, presentazione del cd Jazz Whit Megaphone. G SABATO 28 NOVEMBRE Teatro S. Giuseppe P.za S. Giuseppe 2 La Scighera Via Candiani 131 Casa di Alex Alle 21, Un colpo di calore, da “Heatstroke” di E.Chappell,regia di A.M.Cacciatore Orfanelli. Alle 22, LibertAria in concerto acustico, concerto di M. Rovelli. Alle 22, Concerto rock. G DOMENICA 29 NOVEMBRE La Scighera Via Candiani 131 Cinema d’essai Osoppo Via Osoppo 2 Alle 22, proiezione del film Tsukiji Market, di M. Mazzotta. Alle 21.15, film Questione di cuore, di F. Archibugi. Anche il 30/11 alle 15.30 e 21.15. G MARTEDÌ 1 DICEMBRE Università della terza età Via Girola 30 Alle 15, primo incontro su Don Gnocchi, “Accanto alla vita. Sempre”, a cura della Fondazione Don Gnocchi. G MERCOLEDÌ 2 DICEMBRE Teatro Verdi Via Pastrengo 16 Teatro del Buratto e Farneto Teatro presentano Elektra, di H. Von Hofmannsthal. Fino al 20/12. Capitalisti e bastardi • Capitalism: a love story ( ) Regia: Michael Moore. Origine: Usa. Genere: documentario Cast: Michael Moore. Moore torna ad affrontare il problema che è al centro di tutta la sua opera: l’impatto disastroso che il dominio delle corporation ha sulla vita quotidiana degli americani (e, quindi, del resto del mondo). Dalla Middle America fino ai corridoi del potere a Washington e all’epicentro finanziario di Manhattan, Moore porta ancora una volta gli spettatori su una strada inesplorata. Con umorismo e indignazione, pone una domanda tabù: qual è il prezzo che l’America paga per il suo amore verso il capitalismo? Oggi il sogno americano sembra sempre più un incubo, mentre le famiglie vedono andare in fumo posti di lavoro, case e risparmi. • Lebanon ( )Regia: Samuel Maoz. Origine: Israele. Genere: drammatico. Cast: Oshri Cohen, Michael Moshonov, Zohar Strauss. Prima guerra del Libano, giugno 1982. Un carro armato e un plotone di paracadutisti vengono inviati a perlustrare una cittadina già bombardata dall’aviazione israeliana. Ma la missione si trasforma in una trappola mortale. Quando scende la notte i soldati feriti restano accerchiati nel centro della città, senza poter comunicare con il comando e circondati dalle truppe d'assalto siriane che avanzano da ogni lato. • Bastardi senza gloria ( ) Regia: Quentin Tarantino. Genere: azione. Durata: 160’.Cast: Brad Pitt, Diane Kruger, Eli Roth. Nella Francia occupata dai nazisti, Shosanna Dreyfus assiste all’uccisione di tutta la sua famiglia per mano del colonnello nazista Hans Landa. Shosanna sfugge alla morte e si rifugia a Parigi, dove assume una nuova identità e diviene proprietaria di una sala cinematografica. Altrove in Europa, il tenente Aldo Raine mette assieme una squadra speciale di soldati ebrei. Noti come “The Basterds”, i soldati vengono incaricati di agire come cani sciolti sul territorio uccidendo ogni soldato tedesco che incontrano e prendendogli lo scalpo. • Parnassus - L’uomo che voleva ingannare il diavolo ( ) Regia: Terry Gilliam. Origine: USA. Genere: fantastico. Durata: 122’. Cast: Heath Ledger, Johnny Depp, Colin Farrell. Il Dottor Parnassus gestisce da secoli un favoloso spettacolo itinerante: il suo dono di guidare l’immaginazione degli spettatori permette di far vivere loro esperienze incredibili. A causa di un patto con il demonio, però, Parnassus si trova in procinto di perdere la figlia Valentina che, al compimento dei sedici anni, diverrà proprietà del Maligno. Il film è un inno alla vita e all’immaginario, è un gioco di alto equilibrismo sulla corda tesa della fantasia. • Michael Jackson this is it ( ) Regia: Kenny Ortega. Origine: Usa. Genere: musicale. Cast: Michael Jackson, Nick Bass, Michael Bearden. Documentario sulle settimane di prova che videro Michael Jackson dare l’anima per il suo ritorno sulle scene. Realizzato attingendo alle oltre cento ore di materiale girato nel backstage del concerto, che era in preparazione all’Arena O2 di Londra tra aprile e giugno 2009, il film porta in sala un Jackson inedito. • Up ( ) Regia: Pete Docter, Bob Peterson. Genere: animazione. Cast: Edward Asner, Christopher Plummer, Jordan Nagai. Carl Fredricksen è un anziano signore che per tutta la vita ha sognato di girare il mondo, ma ha dovuto scontrarsi coi problemi della realtà quotidiana e gli acciacchi dell’età. Quando a 72 anni la vita sembra non offrirgli più tempo per realizzare il suo sogno, bussa alla sua porta Russell, un boy scout di 8 anni. Sarà con lui che Carl Fredricksen intraprenderà il viaggio dei suoi sogni in Sudamerica, dove incontreranno animali selvaggi e inaspettati nemici. • Julie & Julia ( ) Regia: Nora Ephron. Origine: Usa. Genere:commedia.Cast:Meryl Streep,Amy Adams,Stanley Tucci.Julie Powell, una trentenne, ha bisogno di qualcosa che spezzi la monotonia della sua esistenza. Così decide di cucinare nell’arco di un anno tutte le 524 ricette del libro “Mastering the art of French Cooking”, scritto da Julia Child, utilizzando la sua piccola cucina. La Powell aggiorna il suo blog per un anno con le sue esperienze quotidiane… mediocre discreto bello imperdibile Il Gis ONA NOVE informa Renato Vercesi n accordo con il Servizio Promozione Culturale del Teatro alla I2010 Scala è stato predisposto il programma per la stagione 2009del nostro Gruppo di Interesse Scala. Il programma prevede quattro percorsi costituiti ciascuno da due opere, una del repertorio dell’Ottocento e una del repertorio del Novecento. Percorso “A”:Rigoletto,opera di Giuseppe Verdi,venerdì 22 gennaio, ore 20; Lulu, opera di Alban Berg, venerdì 23 aprile, ore 19.30. Percorso “B”: Faust, opera di Charles Gounod, venerdì 2 luglio, ore 20; Da una casa dei morti, opera di Leo Janáek, domenica 28 febbraio, ore 20. Percorso “C”: L’elisir d’amore, opera di Gaetano Donizetti, mercoledì 6 ottobre 2010 alle 20; Da una casa dei morti, opera di Leo Janáek, domenica 28 febbraio, ore 20. Percorso “D”: Simon Boccanegra, opera di Giuseppe Verdi, domenica 18 aprile, ore 15; Lulu, opera di Alban Berg, venerdì 23 aprile, ore 19.30. Le prenotazioni valgono per i due spettacoli di ciascun percorso. I posti sono in palco, il costo dei biglietti, per prime e turni da 60 a 45 euro, fuori abbonamento da 52 a 35 euro. L’iscrizione al Gis per l’intera stagione, costa 10 euro a persona. La segreteria del GIS “Zona Nove” è aperta tutti i martedì dalle ore 15,30 alle ore 18.00 presso il Centro Servizi “Achille Ghiglione” in via Val di Ledro 23. Contatti: cellulare - 3283535160 - e-mail - [email protected] sito internet - www.niguarda.eu COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 11 I NOSTRI PERSONAGGI a cura di Angelo Longhi Intervista a tutto campo a Susanna Camusso, dirigente nazionale della Cgil, sulla crisi, il contratto dei metalmeccanici, il suo rapporto con il Pd “Contro la crisi economica occorrono il raddoppio della cassa integrazione e il prolungamento dell’indennità di disoccupazione. Oggi chi è uscito dal lavoro (le forme precarie, i contratti a termine) ha esaurito anche l’indennità di disoccupazione, quindi si trova senza risorse con un mercato del lavoro che non è ancora ripartito.” ultima volta che ho sentito Susanna Camusso parlare è staL’ to nel 2006 al Teatro degli Arcimboldi nel centenario della fondazione della Cgil. Di quella serata ricordo soltanto il suo intervento. Rammento che le sue parole mi avevano trasmesso una fortissima sensazione assieme di orgoglio e di forza anche solo per aver personalmente condiviso in piccolissima parte quella storia di difesa dei più deboli e di conquiste di diritti che lei raccontava dal palco con voce profonda e decisa: la storia della sinistra italiana e del suo maggior sindacato. È quindi stato per me un piacere chiederle una intervista la sera del 19 ottobre quando ha partecipato ad una iniziativa sulla crisi economica in Zona 9 promossa dal locale comitato a favore dell’elezione di Bersani a segretario del Partito democratico. Da quanto tempo è nella Cgil? Sono in Cgil dal 1975, prima nei meccanici poi nell’agroalimentare e poi, dal 2001 in Cgil Lombardia e dallo scorso anno in Segreteria Nazionale. Recentemente la Cisl e la Uil hanno chiuso separatamente il contratto dei metalmeccanici con Federmeccanica che non ha voluto neanche discutere le proposte della Cgil. Che cosa è successo? Intanto bisogna dire che nel gennaio dello scorso anno ci fu un accordo separato sul modello contrattuale da cui ha avuto origine una divisione tra le organizzazioni sindacali esplicitamente cercata dal governo e favorita da Confindustria. E il primo atto di rottura c’è stato quando Fim Uilm (i metalmeccanici di Cisl e Uil, ndr) hanno disdetto un contratto che aveva valore fino al 2011. Il secondo problema è che la Fiom (Cgil, ndr) ha proposto giustamente di sospendere una discussione sul contratto fatta in questo modo e che avrebbe inevitabilmente portato alla rottura, proponendo quello che abbiamo chiamato un accordo ponte: un accordo salariale per i lavoratori per un periodo determinato concentrando invece l’iniziativa sui temi della crisi, essendo l’industria metalmeccanica quella che sta pagando i prezzi più pesanti (- 40 % la caduta della produzione). Federmeccanica ha ignorato questa proposta e ha cominciato una trattativa solo con Fim e Uilm ignorando le proposte della Fiom. Questa trattativa è inevitabilmente scivolata verso un accordo separato anche perché era stato scelto di andare a un accordo separato. Un accordo separato che sul salario dà pochi soldi nel 2010 e che dal punto di vista di come affrontare la crisi semplicemente la ignora. Infatti non dà nessuna risposta se non una pericolosa, cioè quella di seguire l’ipotesi del ministro Sacconi di privatizzare la cassa integrazione. A tutto ciò si aggiunga un’ulteriore criticità: Fim e Uilm rifiutano di sottoporre a referendum confermativo i contenuti del contratto che hanno appena firmato, facendo votare tutti lavoratori metalmeccanici. Pur sapendo che nei meccanici il sindacato di gran lunga più rappresentativo è la Fiom, de- cidono di fare un accordo senza la rappresentanza sindacale più rappresentativa della categoria. Su questo aspetto di democrazia c’è stato un silenzio assoluto da parte del Pd, il suo partito. Quanto potrà continuare questo atteggiamento pilatesco? Credo che non possa durare a lungo. Per esempio a me ha colpito molto l’assenza del partito alla manifestazione di sabato 17 ottobre a Roma sui migranti, che era organizzata oltre che da noi da un ampio schieramento di associazioni e che riguardava il tema molto importante della coesione sociale di questo Paese oltre che della democrazia. È come se di fronte al fatto che ci sono delle divisioni il partito non fosse in grado di decidere e di scegliere. C’è stato l’assurdo del segretario nazionale Franceschini che ha partecipato al corteo, ma il partito che lui rappresenta non ha ufficialmente aderito. Questo l’ho trovatoun po’ eccessivo. Comunque, per tornare al contratto dei meccanici: capisco che ci possano essere degli imbarazzi perché, come è noto, l’appartenenza al Pd è trasversale tra le tre le organizzazioni sindacali. Però c’è almeno un punto su cui io credo che il Pd dovrebbe prendere posizione ed è quello della democrazia e di chi decide. Giustamente il Pd intraprende in questo paese una battaglia per la democrazia, ma la democrazia sindacale è una parte di quella democrazia civile e di partecipazione che dovrebbe essere garantita a tutti. Invece credo ci sia una sottovalutazione del come il venir meno di pratiche democratiche in un punto importante come quello del lavoro in realtà faccia parte di un degrado generale della democrazia. Su questi argomenti quale contribuito potrà dare all’interno del Pd? Penso che il lavoro sia il punto essenziale per qualunque partito voglia riconoscersi nello schieramento progressista.Una delle ragioni per cui ho scelto la mozione Bersani è proprio questa e su questi temi porterò il mio punto di vista. Sulla crisi economica: una delle proposte della Cgil è stata quella di portare la Cassa Integrazione ordinaria da 52 a 104 settimane. Dovrebbe servire per difendere i lavoratori e per dare una chance in più alle aziende in crisi. Come sta andando questa proposta? In molte aziende, penso alla Fiat per esempio, le 52 settimane sono già scadute. Al termine di questo periodo normalmente per le aziende, se il mercato nel frattempo non si è ripreso, c’è la chiusura e la messa in mobilità. La Confindustria quando lanciammo questa proposta si disse d’accordo salvo poi non sostenerla concretamente. Il Governo si è inventato con il ministro del Welfare un provvedimento che lui chiama di “ordinarizzazione della Cassa Integrazione straordinaria”. E cioè la possibilità, usciti dalle 52 settimane della cassa ordinaria, di accedere a quella straordinaria senza presentare un piano industriale e senza la dichiarazione degli esuberi come era prima. La piccola differenza è che mentre la Cassa ordinaria è automatica, quella straordinaria è concessa su decreto dal ministero, non è un meccanismo automatico, non v’è certezza. È una scelta legata all’idea, che sta anche nel libro bianco, che non ci sia più la cassa integrazione come strumento universale di tutela dei lavoratori. Un’idea che grida vendetta perché basta vedere in questa crisi come è stato importante avere la Cassa Integrazione perché non schizzassero in alto le percentuali di disoccupazione come in altri Paesi europei. E ha permesso anche alla imprese di provare ad aspettare a vedere cosa succedeva e se erano in condizioni di riprendersi senza chiudere. Ciononostante noi non demordiamo, sappiamo che gli effetti peggiori sull’occupazione non sono ancora arrivati. Il raddoppio della cassa integrazione resta per noi un tema fondamentale insieme al prolungamento dell’indennità di mobilità: a un anno dalla crisi coloro che sono usciti dal lavoro (le forme precarie, i contratti a termine) hanno esaurito anche l’indennità di disoccupazione: quindi coloro che sono stati protetti in questo anno si trovano nudi con un mercato del lavoro che non ci pare sia ancora ripartito, quindi c’è da proteggere anche loro. ONA NOVE 12 GIORGETTI: via Pianell, 63 - Ottici Optometristi al servizio della tua visione 02.6426020 COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 13 I NOSTRI ARTISTI a cura di Valeria Casarotti e Teresa Garofalo C’era una volta a Baaria, sulla pellicola e sulla tela All’Art Action di Bresso affreschi lirici di un regista (Giuseppe Tornatore) e di due pittori siciliani (Giovanni Licitra e Gero Urso). ultimo successo del regista siciliano Giuseppe Tornatore ha portaL’ to alla ribalta la bella cittadina palermitana di Bagheria, terra di artisti, poeti, scrittori, fotografi e registi. Bagheria ha dato i natali, tra gli altri, allo stesso regista e al pittore Renato Guttuso che lì aveva la sua casa-studio e lì riposa dal 1987. E non è un caso se la mostra,allestita nel mese di ottobre ad Art Action, via Dante 15/A, Bresso, e dedicata a due artisti siciliani, Giovanni Licitra e Gero Urso, porti il titolo “C’era una volta a Baaria”. Nelle tele esposte troviamo ambienti e squarci di vita quotidiana della Sicilia del secolo scorso, proprio gli stessi del bel film di Tornatore: paesaggi brulli e assolati, interni di botteghe e umili case contadine, vecchi mestieri, figure e personaggi depositari di ataviche abitudini di vita. “La spaghettata” di Giovanni Licitra (a destra) mostra un gruppo di uomini che, seduti intorno alla tavola di una cucina, si apprestano ad “aggredire” fumanti spaghetti al pomodoro stesi su un grande tagliere di legno. Come non ricordare allora la scena dell’abbuffata nel film, una gara all’aperto a chi mangiava più spaghetti spianati su un unico enorme tagliere? Tra i quadri di Gero Urso “Il lattaio” (a sinistra) ricorda l’abitudine di una volta di portare direttamente alle famiglie gli animali da mungere. Nella tela una capretta è ferma con il suo pastore sulla strada, pronta ad offrire il latte a una donna che esce dalla casa con una brocca da riempire, così come nel film il giovane protagonista gira per il paese vendendo il latte munto al momento. Al di là delle scene sociali, a creare un legame molto stretto tra quadri e film è la capacità degli artisti di cogliere e trasferire ambienti e atmosfere tipiche del nostro sud. Vaste pianure brulle e assolate, case strette le une alle altre a formare paesi arroccati su alture, pennellate di vivo colore, trecce d’aglio o di peperoncino appese ad essiccare nelle ampie e fresche cucine, cortili racchiusi da muri di un bianco abbacinante interrotto da archi, testimonianza della lontana presenza araba. E nell’aria immobile gravata dalla calura, profondi silenzi, intense radiosità e grandi solitudini, quasi aleggiasse nell’aria un senso di attesa, di sospensione. Indicativa l’opera di Giovanni Licitra “L’abbeverata” (a destra) in cui l’esperienza del pittore naturalista si lega alla sensibilità dell’artista che sa cogliere l’atmosfera e trasferirla in modo efficace con i suoi colori. Perfettamente riprodotte le mucche modicane, animali forti e robusti, che si protendono verso l’acqua dell’abbeveratoio, un’acqua assolutamente ferma e stagnante come il paesaggio circostante.Nulla si muove e la suggestione del quadro è tale da portarci a immaginare un sottofondo creato solo dal monotono e insistente frinire delle cicale. Se la pittura di Giovanni Licitra nel suo realismo ci racconta con occhio da fotografo di spazi ampi, di natura mediterranea e di animali, quella di Gero Urso fissa in uno stile spontaneo ed essenziale microstorie familiari di una Sicilia amata ma ormai lontana. Sono le abitudini, le tradizioni, i moti dell’animo che l’artista coglie e narra in modo arguto e poetico. Nel quadro intitolato “Fidanzamento” (a sinistra), ad esempio, assistiamo a una festa: le famiglie dei due giovani rigorosamente sedute ai lati opposti di un cortile, la coppia dei promessi sposi al centro apre le danze e un giovane con un inchino invita al ballo una ragazza che chiede di sottecchi il permesso del padre. Due pittori che raccontano lo stesso mondo con stili e tecniche differenti ma con uguale sentimento e profondità. Due grandi artisti che narrano la realtà mantenendo in parte lo sguardo limpido del bambino che osserva tutto ciò che gli sta intorno con l’oggettività propria di chi non ha preconcetti. Quello raccontato da Tornatore e dai nostri due pittori è un mondo agro-pastorale ormai quasi scomparso. Nel film il regista sottolinea l’avvenuta trasformazione presentando nelle ultime scene una Bagheria che ha sostituito ai pastori e agli animali auto e motorini sfreccianti, alle piccole case e alle modeste botteghe, banche e negozi alla moda. La disponibilità verso il cambiamento e verso il futuro viene suggerita nei quadri da una caratteristica presente nelle opere di tutti e due i pittori: spazi aperti, finestre, porte e cancelli spalancati, pronti ad accogliere tutto ciò che di nuovo, di diverso o di vagheggiato può giungere dall’esterno. ONA NOVE 14 GIORGETTI: via Pianell, 63 - Ottici Optometristi al servizio della tua visione 02.6426020 “Zona Nove Isola” ricerca volontari come redattori, vignettisti e fotografi. Gli interessati possono contattare Sergio Ghittoni al cell. 320.3666639 e-mail: [email protected] Pagina web: www.niguarda.eu NOVEMBRE 2009 Anno 2 - n. 13 ONA NOVE GIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA - ISOLA Redazione: via Confalonieri 11 (Mi), tel./Fax 02.39820110 - e-mail: [email protected] - Supplemento di “Zona Nove” Autorizzazione del Tribunaledi Milano N. 648 del febbraio 1997 - Editore: Associazione Amici di “Zona Nove”, via Val Maira 4, Milano - Stampa: Centro Stampa Editoriale Libertà SpA, località Dossarelli, Piacenza. Per la vostra pubblicità su questo supplemento di “Zona Nove” telefonate a Sergio Ghittoni Cell. 320/3666639 Direttore: Luigi Allori. Redazione di “Zona Nove”: Giovanni Beduschi (vignettista), Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Valeria Casarotti, Diego Attilio Cherri, Teresa Garofalo, Sergio Ghittoni, Antonella Loconsolo, Lorenzo Meyer, Grazia Morelli, Sandra Saita, Maria Volpari. Redazione del supplemento Isola: Sergio Ghittoni (responsabile), Francesca Cunego, Penelope Dixon Giaouris, Angelo Longhi, Massimiliano Mele, Rossana Ruggeri, Augusto Tacchetti. Collaboratori: Silvia Benna Rolandi, Don Giuseppe Buraglio, Arturo Calaminici, Augusto Cominazzini, Ivan Crippa, Celestino De Brasi, Simona Fais, Luigi Ghezzi, Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, Monica Landro, Angelo Longhi, Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Giorgio Meliesi, Loretta Menegatti, Sabrina Orrico, Antonio Pizzinato, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro Raimondi, Margherita Rampoldi Meyer, Diana Roca, Caterina Sinisi, Gero Urso, Luigi Venturini, Renato Vercesi, Roberto Vettorello, Norman Zoia. Amministrazione: Lorenzo Gomiero. Pubblicità per il supplemento Isola: Sergio Ghittoni (tel. 320.3666639). Impaginazione: Roberto Sala (tel. 3341791866). Case popolari sempre peggio Stazione Garibaldi Degrado insopportabile Michelangelo Zanelli i informa la gentile clientela che è in atto una protesta del perso“S nale delle pulizie. Ci scusiamo per il disagio”. Da quasi due mesi il disco dell’altoparlante della stazione si è incantato su questa traccia. Franco Mirabelli (consigliere regionale) l cantiere di Porta Nuova è distante non più di 300 metri in linea Ivisiti d’aria, quello del Palazzo della Regione ancora meno, ma all’Isola se le case popolari di quel quartiere le distanze appaiono enormi. Di là una città moderna ed efficiente, di qua una realtà fatta di mille problemi quotidiani che spesso rendono la vita delle persone che ci vivono più difficile. Le case di via Confalonieri e di via Sebenico-Volturno sono esempi che rappresentano bene i diversi disagi che si vivono nei quartieri di edilizia residenziale pubblica. La situazione più preoccupante dal punto di vista della sicurezza e della tranquillità dei cittadini è quella di via Confalonieri. Il quartiere è appena stato ristrutturato e, a parte le solite incurie dei gestori, è una realtà con pochi problemi di degrado. Il vero problema sta nell’abusivismo. Il 10 per cento degli appartamenti sono occupati abusivamente e i posti auto sotterranei diventano spesso depositi di motorini ed auto rubate, c’è chi organizza o tenta di organizzare occupazioni abusive appena si sa che un appartamento si libererà e i portoni di ingresso sono sistematicamente scardinati per avere la possibilità di passare e trafficare liberamente. In questa situazione pochi rendono difficile la vita di molti. Le minacce per chi chiede rispetto per le regole, la paura di chi spesso deve assistere ad attività illecite, i rischi per la sicurezza (poco tempo fa vi è stato un incendio nel parcheggio sotterraneo). Così sono costretti a vivere gli inquilini di via Confalonieri a 300 metri dai simboli della trasformazione di Milano, dai nuovi grattacieli: chiusi in casa, facendosi i fatti propri, abbandonati dalle istituzioni. Poco più in là, in via Sebenico e Volturno ci sono altri problemi frutto di scelte che tendono più a scaricare le responsabilità che a garantire la miglior qualità della casa per gli inquilini. Lì ci sono le “case parcheggio”, cioè case fatte per ospitare le persone provenienti da altre realtà il tempo necessario per completare le ristrutturazioni straordinarie che si sono fatte in quei quartieri. Insomma case provvisorie, fatte in fretta e per durare poco. Con gli anni quelle case sono diventate l’alloggio definitivo per molte persone senza però che si provvedesse a fare quegli interventi necessari per evitare i disagi che oggi si vivono visto il degrado delle strutture e degli impianti che erano fatti per durare un tempo limitato. C’è quindi bisogno di un intervento significativo di manutenzione, da tempo richiesto al Comune e mai ottenuto. Via Sebenico è però anche un esempio positivo, una nota di ottimismo in un quadro fosco per le case popolari: lì gli inquilini hanno preso in mano la situazione, hanno cominciato ad appropriarsi del proprio palazzo, ad occuparsi delle parti comuni, della pulizia ecc. Hanno dato vita ad una autogestione che fa sì che grazie al comitato tutto sia controllato, più che decoroso. Si vede che c’è qualcuno che ha a cuore le cose comuni e tutti sono portati a rispettarle di più e tutti si sentono più sicuri e meno soli. Abbiamo visitato con il Sunia e alcuni inquilini questi quartieri, con l’obiettivo di conoscere la situazione, di denunciare le carenze delle istituzioni e di chiedere in Regione e all’Aler di attivarsi per risolvere i problemi. Lo faremo nei prossimi giorni e vi daremo conto degli sviluppi. Ma resta la sensazione che le distanze tra i centri e le periferie in questa città si stiano allargando sempre di più, che alla legittima volontà di far crescere Milano non corrisponda l’idea di farlo occupandosi di tutti, diminuendo le differenze, che l’attenzione di chi ci amministra guardi solo in una direzione che non è quella dei quartieri popolari. E lo ripete ancora decine di volte al giorno. Da quando i lavoratori del Csi (Consorzio Servizi Integrati) hanno incrociato le braccia perché non ricevono lo stipendio da mesi. La protesta, montata spontaneamente tra gli operai, ha subito provocato le ovvie conseguenze. La rabbia di chi non sa più come fare per tirare avanti ha trasformato,per più di un mese, la stazione in un campo di battaglia, dove si sono ammucchiati i resti degli affanni urbani quotidiani. Una discarica a cielo aperto appena oltrepassato il confine con la zona commerciale della stazione. Più di un mese di rifiuti hanno vegliato come simulacri cittadini sui binari della stazione: stracci, quotidiani vecchi di settimane, lattine e bottiglie scolate, mucchi di cicche di sigarette, i letti di cartone usati dai senzatetto e persino escrementi umani lasciati seccare sulle scale del sottopasso con mutande sporche annesse. Un quadro pulp senza decenza alcuna che ha superato ogni soglia di rischio per la salute pubblica. Oltre quaranta giorni di sozzure senza che nessuno movesse un dito.A quel punto sono intervenute le rappresentanze sindacali che hanno trasformato una conferenza stampa in un faccia a faccia con i lavoratori della Csi per avvertirli che se non avessero mantenuto i servizi essenziali, come ad esempio la svuotatura dei cestini, le Ferrovie dello Stato avrebbero provveduto in un’altra maniera. Una profezia piuttosto scontata. E così è stato. Non più tardi di due giorni dopo, infatti, le Fs hanno assoldato altra forza lavoro che ha tirato a lucido la stazione. Intanto il disco dell’altoparlante continuava a girare sempre sullo stesso ritornello quasi come una presa in giro per i lavoratori ancora in sciopero. Perché se è vero che la protesta non è rientrata è anche vero che non c’è più ormai alcun disagio per cui le Fs continuino a scusarsi. Sta di fatto che per far tornare il treno della dignità e del decoro sui binari di Garibaldi ci è voluta una denuncia alla Procura della Repubblica da parte dei pendolari stanchi di arrivare ogni mattina a quella che sembrava la fermata in una favela. Tutto ciò però non ha indebolito affatto la protesta e la partita è ora passata nelle mani dei sindacati di categoria. Tocca a loro trattare per recuperare il più possibile delle retribuzioni dei lavoratori. La situazione resta comunque ingarbugliata e complicata dal sistema del subappalti contro cui punta il dito il rappresentante della Filt-Cgil, Massimo Colognese.“Il subappalto garantisce più flessibilità, ma non può essere un metodo strutturale perché ci sono imprese che agiscono al limite della legalità”. In pratica Centostazioni, il gruppo delle Fs che si occupa delle stazioni minori, ha affidato l’appalto delle pulizie ad un consorzio Ati di cui la Cofatech è capofila. Nella catena dei subappalti c’è n’è una, la Servizi Globali, che è fallita. Ora, a quanto pare, al liquidatore non sono rimasti i soldi per pagare gli stipendi. “In questa situazione - continua Colognese - non possono essere solo i lavoratori i garanti del problema dell’igiene delle stazioni, ai quali si chiede di lavorare gratis senza sapere ancora quando arriveranno i soldi”. Sulla stessa linea anche il suo collega della Fit-Cisl, Paolo Apuzzo, che propone di “fare con Centostazioni quanto già è stato fatto con gli appalti concessi da Trenitalia nelle grandi stazioni e cioè far assumere i lavoratori direttamente dalle aziende capofila, Cofatech in questo caso”. Si è giunti così compatti, sindacati e Centostazioni, ad un incontro con Cofatech lo scorso 16 ottobre. Il risultato del vertice sta in un fax inviato agli attori della vicenda in cui l’azienda capofila assicura di farsi carico di tutto il pregresso di ottobre. Riaprirà il flusso dal punto della catena in cui si era interrotto.Tipo il ritornello della nota Fiera dell’Est. Pagherà il consorzio Miles che pagherà il consorzio Prisma che pagherà la Csi che, a quel punto, potrà pagare gli stipendi degli addetti alle pulizie. Sempre che la catena non si interrompa prima un’altra volta. Nel frattempo un’altra filastrocca, quella dell’altoparlante di Porta Garibaldi, imperterrita, continua. Ci scusiamo per il disagio. L’“Isola” va in “Zona” Primo Carpi a questo mese “Zona Nove Isola” diventa un inserto interno di D “Zona Nove”. Stessa autonomia redazionale, stessa centralità di fatti, persone, realtà, problemi del quartiere Isola, stessa (anzi migliore) qualità della carta e della grafica; ma inserto di tutte le trentaduemila copie del giornale di zona. Vi è un piccolo lusso che scompare per cedere il posto ad un grande riconoscimento di importanza del quartiere ed alla garanzia di maggior circolazione delle sue notizie e delle sue inserzioni pubblicitarie. Le implicazioni tecniche e commerciali sono evidenti. Ci sarà una sola tipografia a produrre il giornale di Zona Nove, una tipografia forte di esperienze significative con fogli importanti a tiratura regionale.A fronte di un miglior livello tipografico, ci sarà una concreta economia di confezionamento e di spedizione. Ci sarà una sola struttura amministrativa, più potente ed efficiente. Ci sarà una maggiore sinergia di rete per associazioni e iniziative di quartiere. Ci sarà, infine, e soprattutto, un solo bacino di utenza della pubblicità. L’inserto dell’Isola ospiterà le inserzioni dei suoi commercianti e dei suoi artigiani, ma queste accompagneranno tutte le trentaduemila copie del giornale distribuite gratuitamente in tutta la Zona. E questo, ne siamo sicuri, costituirà la soluzione ideale per innescare, finalmente, il fenomeno di moltiplicazione dell’attenzione su quanto succede all’Isola. Fenomeno trainato da una importanza mediatica del quartiere che cresce continuamente, che può addirittura divenire esplosiva. Il prossimo futuro urbanistico dell’Isola, che diventerà il satellite antico di una vera e propria supernova, è davvero una autentica mina vagante. Sia per la sua identità sia per la qualità della vita dei suoi abitanti. Ma dal punto di vista della comunicazione e della pubblicità, non c’è dubbio che l’Isola abbia tutti i numeri per divenire il salotto buono, la vetrina nobile, il quartiere latino, l’altra movida insomma, della città dalle cento torri che sta apocalitticamente sorgendo attorno a lei. Il dire “io ci sono” da parte di un isolano diventa di grande potenzialità se a saperlo non sono più soltanto gli altri isolani, bensì le altre decine di migliaia di “vicini” che alle vetrine dell’Isola non potranno non attraccare. Stiamo da tempo facendo circolare un questionario tra negozianti, artigiani, uffici, per sapere come migliorare il nostro lavoro. Le semplici domande in esso contenute valgono a maggior ragione per il nuovo inserto. Aiutateci! Il vostro aiuto avrà certamente una ricaduta positiva per tutti. E, infine, non buttate le vecchie, care, dodici edizioni separate di “Zona Nove Isola”! Tenetele da parte, conservatele gelosamente. Il loro valore aumenterà col tempo. Diventeranno oggetto di culto e di collezionismo. Tra vent’anni saranno il punto di passaggio obbligato per chi voglia davvero ancora sapere com’era bella, com’era ricca, com’era incasinata, com’era unica la nostra Isola. ONA NOVE 15 LO SPECIALE DEL MESE Via Confalonieri, ovvero al co Tre vetrine per le fate artigiane oi che passiamo spesso da via Confalonieri ci siamo semN pre chiesti che cosa fosse quello spazio fornito di tre vetrine, senza insegna, all’altezza del numero 3. Abiti, bigiotteria, piccoli mobili, ma non sembra un vero e proprio negozio. Entriamo a chiedere. Ci riceve la dottoressa Loretta Pini, che ci spiega che si tratta di una sede di una associazione, chiamata “Fate Artigiane”. È una cooperativa sociale di cui lei è presidente che ha lo scopo di aiutare le persone svantaggiate ad inserirsi nel mondo del lavoro. La merce che si trova nel negozio è in parte prodotta dalle persone dell’associazione, in parte donata o lasciata in conto vendita da terzi desiderosi di dare una mano. Il ricavato della vendita dovrebbe servire a dare respiro alle esauste casse della Cooperativa, che altrimenti ce le deve fare solo con i contributi regionali di un bando del 2005. Pochi e sempre in ritardo. Purtroppo però il luogo assegnato dal Comune, per cui l’associazione paga un affitto tutt’altro che trascurabile, non è dei più adatti al loro tipo di commercio. I cantieri hanno mortificato la vena commerciale della via e, come ci viene detto da altre realtà, non passa nessuno e non si vende nulla. Ma chi sono queste persone svantaggiate? Si tratta di persone a cui è stata riconosciuta l’invalidità, soprattutto di tipo psichico, oppure altre categorie, come gli ex tossicodipendenti, gli ex alcolisti, ex carcerati, e altre categorie in difficoltà. Fate Artigiane, con l’aiuto di altre due cooperative sociali come siCuraMente e C.re.a, ha la missione di recuperare le residue capacità lavorative di queste persone creando un percorso fatto riabilitazione psichiatrica, di laboratori, tirocini, seminari e corsi, ma anche di residenza in comunità o in appartamenti che la cooperativa gestisce. Fino all’auspicabile reinserimento nel mondo del lavoro. Questo è particolarmente difficile con i pazienti di tipo psichiatrico, anche quando non si ha una diminuzione intellettuale, perché spesso la scarsità di motivazioni e la mancanza di interesse riducono la produttività anche al 20% di quella di una persona “normale”. Tornando al negozio, molti prodotti sono dell’Isola, del “Laboratorio delle Fate” di via Borsieri, altri sono frutto di donazioni o di prestiti per esposizione. Bellissimi i quadri, in parte prodotti dai pazienti ed in parte frutto di un prestito della vedova dello scenografo - pittore Franco Velchi. Fra Risorgimento e immigrazione Sergio Ghittoni a via Confalonieri è il prolungamento della via Pastrengo, L che cambia nome all’incrociare via Borsieri. Ma mentre la via Pastrengo è rimasta una tranquilla via interna dell’Isola, la Confalonieri è al centro di una battaglia tra il vecchio ed il nuovo che procura lacerazioni e stridenti contrasti. Proprio su di essa dovrebbero affacciarsi i monumentali grattacieli del Pir e del Pii Isola, il Bosco verticale, La torre Ligresti, dove un tempo si è scritta la storia dell’industria italiana del novecento con le officine del Tecnomasio Italiano, un’eccellenza mondiale da cui sono usciti innumerevoli brevetti. Non si tratta di una via ricca di attività commerciali, anche se qualcuna è presente e ne diamo conto in queste pagine, ma piuttosto è il contrasto tra il passato ed il futuro la caratteristica principale della via. Il passato si respira in questi vecchi cortili, nelle targhe sui portoni, Don Bussa, di cui abbiamo già parlato nei numeri scorsi, Almo Colombo, un caduto per la libertà da cui ha preso il nome la locale sezione dell’Anpi e Antonio Cantoni, deportato a Mathausen insieme al fratello e colà deceduto, solo perché sospettato di essere dissidente. Ma chi era Federico Confalonieri, a cui è dedicata la via? Un patriota risorgimentale, che pur di famiglia milanese, nobile, agiata e filo austriaca si dedicò alla causa dell’indipendenza dell’Italia e per questo pagò di persona. Fu imprigionato allo Spielberg con Silvio Pellico, poi fu deportato in America e fu esule in Francia, Belgio e Svizzera. Morì nel 1846, due anni prima del famoso “quarantotto”, ed è sepolto a Muggiò nella tomba di famiglia della moglie Teresa Casati, anch’essa nobile. Non risulta nessuna parentela con l’attuale Fedele Confalonieri, il braccio destro di Berlusconi a Mediaset, anch’egli dell’Isola. Nella via trovano posto alcune prestigiose organizzazioni. La più elegante è senz’altro la Fondazione Craxi, in quella che era la sede del vecchio Psi. Siamo andati molte volte a suonare il campanello per avere informazioni sulla loro attività, ma non ci ha mai risposto nessuno. L’altra organizzazione, in una bottega sulla strada al numero 11, è la sede del Circolo 1° Maggio del Partito Democratico, una sede storica, già dei Ds e prima ancora del Pds e originariamente del Partito Comunista, che aveva la sua roccaforte cittadina proprio dietro l’angolo, in via Volturno. Questa sede è spesso aperta di giorno e si possono avere informazioni sulle iniziative politiche del partito (il 25 ottobre si sono tenute le primarie per eleggere il segretario nazionale, di cui diamo conto in queste pagine). Le riunioni del direttivo sono invece generalmente il martedì sera dopo le nove. La via Confalonieri , insieme alla via Volturno, è invece quella che forse più di altre ha subìto le conseguenze dei cantieri aperti sul lato destro e la sua fisionomia ne ha risentito in maniera pesante. Sentiamo il parere di alcuni abitanti: “Ormai ai cantieri ci siamo rassegnati. La cosa che invece ci infastidisce al massimo e che non smette di stupirci ogni giorno di più è la assoluta mancanza di controllo, di gestione dei lavori e del territorio, l’assenza totale di programmazione e anche del più elementare buon senso. In questa zona si sta realizzando un gigantesco intervento edilizio: non è possibile pensare che la vita di tutti i giorni possa continuare come se niente fosse. Ogni giorno succedono cose fuori dal mondo, come ad esempio, forse un mese fa, quando alcuni incaricati del Comune hanno scatenato una rivolta popolare perché cercavano di togliere la polvere con quelle macchine a soffio che servono per le foglie morte. Hanno sollevato una tale nuvola di polvere che ha fatto giustamente imbestialire abitanti e negozianti e alla fine hanno dovuto desistere. Oppure quell’altra volta quando un camion proveniente da via Borsieri, per girare in via Confalonieri non ce la poteva fare, date le sue dimensioni, e ha finito per fare varie manovre urtando le macchine parcheggiate. La via è stretta, l’assenza di parcheggio è ormai cronica, per cui le macchine nella via non solo parcheggiano sul lato destro, ma anche su quello sinistro, con due ruote sul marciapiede. Ecco che allora i camion non riescono a passare e spessissimo la mattina presto suonano il clacson sperando di svegliare (spesso invano) il proprietario dell’auto sul marciapiede. In tutto questo pandemonio, ci mancava solo che il Comune decidesse di rifare l’asfalto, peraltro rifatto l’anno scorso. Una follia. La scena sembrava quella di un film. La macchina per togliere la copertura vecchia non poteva passare, perché nessuno aveva rispettato il cartello del divieto di sosta posto il giorno prima. Tutto l’incrocio è stato bloccato per ore, un paio di auto sono state rimosse dai vigili a scopo dimostrativo, mentre la “proboscide” con il tapis roulant della macchina per la rimozione dell’asfalto si agitava minacciosamente per aria nel tentativo di fare manovra per passare e alla fine ha abbattuto il faro di un lampione che è caduto violentemente al suolo, alla faccia della sicurezza sul lavoro…” “Poi questi divieti sono stati tolti. Vorrà dire che avranno rinunciato? Chiedere ai vigili o ai lavoratori dei cantieri non serve, perché nessuno sa mai nulla. Pare di vivere nel testo di quella canzone di De Andrè, Don Raffaè: “…e lo Stato che fa? si costerna, s’indigna, s’impegna poi getta la spugna con gran dignità”. E questo vale anche per il Consiglio di Zona…” ONA NOVE 16 Non solo perline nel magazzino Aoc uo padre Yohannes Primo, giovane commerciante originario di una S colonia italiana in Eritrea, ha aperto questa attività a Porta Venezia nel 1965. A oggi il figlio Christian ricorda con soddisfazione il trasferimento di questo “magazzino” - come ama chiamarlo suo padre - all’Isola, in via Confalonieri, ben venticinque anni fa. Qui, da allora, si vendono migliaia di oggetti che la famiglia Primo va ad acquistare personalmente all’estero. Che cosa importate? Un po’ di tutto e tutte cose fatte a mano dall’artigianato del posto in cui ci rechiamo: mobili, oggetti, bigiotteria, gioielli, vestiti, tappeti… Da dove in particolare? Principalmente in Oriente. India, Indonesia, Nepal, Pakistan, Indocina, ma anche dall’Africa. Il nostro negozio si chiama infatti Africanorientalcraft. Vendete anche ai privati? Sia ai privati che all’ingrosso per i rivenditori.Abbiamo infatti due magazzini, uno solo per l’ingrosso dall’altra parte della strada e questo in via Confalonieri in cui facciamo entrambe le cose, dipende dalle quantità richieste. È un’attività enorme… Eh sì, è abbastanza grande, ci sono migliaia di articoli in vendita che vanno dal ciondolino alle cassapanche, letti e arredamenti di una certa dimensione provenienti da tutto il mondo. C’è di tutto insomma. C’è anche l’abbigliamento? Certo c’è anche questo, anche se trattiamo di più gli accessori come scarpe, borse o sciarpe. Come vi trovate all’Isola? Bene, anche perché adesso sta cambiando e, siccome sono qui da venticinque anni, posso dire che sta migliorando molto. E' più pulita, più bella e, secondo me, diventerà ancora più bella. Così come è stato per corso Como. Prima era una brutta zona mentre ora, dopo che è stata sistemata, è diventata una delle aree più belle di Milano. L’unica cosa che adesso ci complica un po’ la vita sono i cantieri in corso d'opera. Creano parecchi disagi a chi vuole raggiungerci. La prima cosa che dicono tutti i clienti che arrivano è che è diventata un’impresa riuscire a trovarci. A parte questo l’Isola è cambiata molto e in meglio. Siete presenti sulla Rete? Sì, abbiamo un sito web all’indirizzo elettronico www.africanorientalcraft.com. Lì si possono trovare delle gallerie di immagini in cui vengono mostrati nel dettaglio alcuni dei nostri oggetti in vendita. onfine tra il vecchio e il nuovo Il ristorante Mauri dallo “xe” all’“ex” iccolo, ma caratteristico l’unico ristorante della via P Confalonieri, l’ex Mauri. In realtà c’è un’altra insegna un po’ più avanti che indica “Trattoria Confalonieri”, ma della trattoria c’è rimasta solo l’insegna: dentro ci sono solo uffici. Parliamo con Massimo Labella, uno dei titolari. Chiediamo anzitutto l’origine dello strano nome. Veniamo a sapere che il precedente proprietario aveva chiamato il ristorante di cucina veneta “Xe Mauri”, e nel 2005, quando Labella e il suo socio l’hanno rilevato, hanno voluto cambiare il meno possibile, anche perché il ristorante è segnalato su molte guide nazionali, come il Gambero Rosso, e internazionali, come Lonely Planet. Quindi, con un piccolo gioco di parole, “Xe” è diventato “Ex”. La nuova gestione ha mantenuto alcuni tradizionali piatti veneti, come il fegato alla vicentina o i bigoli in salsa di cipolle e acciughe, ma affiancandoli con i migliori piatti della cucina internazionale. L’esperienza dei due titolari, infatti è maturata fuori dall’Italia, a New York soprattutto, ma anche Londra e altri paesi, così come molto formativo è stato il periodo sulle navi da crociera. Il punto di forza dell’Ex Mauri è comunque la ricerca costante dei migliori ingredienti: la carne, il pollame, i formaggi, le verdure, oltre che una grande selezione di vini di produttori magari meno conosciuti, ma non per questo di qualità inferiore. Il tutto servito in un ambiente che conserva elementi da vecchia osteria insieme a dettagli di grande raffinatezza. Ideale per cene romantiche. Massimo ci spiega che comunque i cantieri stanno pesantemente condizionando la sua attività: pieno a mezzogiorno, la sera qualche tavolo vuoto si nota: i possibili clienti arrivano in macchina, fanno qualche giro alla ricerca di posteggio e non trovandolo alla fine se ne vanno, senza sapere che il ristorante ha una convenzione con un posteggio alla fine della strada. Enne 14: dalla Provenza all’Indonesia er continuare con la vocazione internazionale della via ecco P Enne 14, un nuovo negozio aperto da poco. La titolare, l’architetto Nadia Ruocco, ci spiega qual è il core business di questa avventura. Si tratta di oggetti prevalentemente d’importazione orientale: Thailandia, Bali, Indonesia, qualche cosa dal Vietnam… una selezione di oggetti in ceramica, ferro, vetro e altri materiali. La vocazione asiatica non è esclusiva: ci sono anche importazioni europee, specialmente dalla Provenza, mentre i tessuti vengono principalmente reperiti in Italia e si tratta di lino e cotone per la biancheria per il bagno e per il letto. Ci si può rivolgere quindi a Enne 14 per la progettazione completa del proprio arredamento o anche solo per un oggetto o un tessuto, sapendo però di trovare un consiglio per il suo inserimento più opportuno nel proprio ambiente. La caratteristica che però più ci ha colpito è la capacità del miscelare commercio e eventi culturali nel grazioso spazio del negozio. Mostre fotografiche, di pittura, di artigianato di tanto in tanto vengono infatti ospitate e contribuiscono a elevare il carattere elitario di Enne 14. Per il mese di dicembre, ad esempio, è prevista una mostra di foto e disegni di Luca Vernizzi sull’Australia. Primarie all’Isola vento delle primarie PD del 25 ottobre è passato anche l’Isola. Dove non si è votato nei gazebo, ma nelle seIdi lper dei due circoli PD del quartiere. Il “1maggioisolazara” di via Confalonieri e il “Ma Anke” di via Guglielmo Pepe. In tutto hanno votato 1007 persone, con preferenze così ripartite: Bersani 444 (44,4%); Marino 290 (29%), Franceschini 262 (26,2%). Nelle due sedi suddette ricadevano gli iscritti di quasi tutti i seggi elettorali del quartiere. Il numero dei votanti è veramente rilevante, quasi il cinquanta per cento dei voti andati a Penati nell’ultima tornata elettorale delle provinciali di inizio estate. Da tenere presente la brevità del tempo a disposizione. Per tutta la giornata via Confalonieri (dove i votanti sono stati 693!) ha visto, in pratica, un gruppo di persone pazientemente in fila. Alle diciotto tutto il materiale elettorale si era di fatto esaurito: le schede, le terribili e marziane matite carboncino, i registri, le mollette-gadget, … Buona l’organizzazione assicurata da volontari che spesso non hanno toccato casa e cibo per tutta la giornata. A scrutini conclusi, a successo dell’iniziativa ormai riconosciuto, ne ho personalmente visto alcuni dileguarsi nella notte, tra le auto in sosta ed i cantieri perenni del quartiere, brillando di luce propria e camminando a qualche centimetro del suolo. Ovvia prevalenza degli ultracinquantenni, ma molto consistente la presenza anche dell’altra metà dell’anagrafe. Qualche volto scuro da parte di chi non poteva votare per mancanza dei documenti richiesti; ma in generale l’atmosfera era quella di un grande appuntamento di famiglia. Man mano poi che il tempo passava e arrivavano i dati sull’affluenza, alta in tutta Italia, ha cominciato a circolare, sempre più tangibile, una sensazione collettiva di sollievo, un senso diffuso di complicità sorridente e silenziosa. Poi, si sa, anche il capitolo che sta cominciando non farà sconti a nessuno, questo è certo. Ma domani, appunto, è un altro giorno. A questo Speciale hanno collaborato Primo Carpi, Gianmarco Cravero, Sergio Ghittoni, Michelangelo Zanelli. ONA NOVE 17 CULTURA E VOLONTARIATO Ritorna la Banca del Tempo È Sánchez Moreno la futura stella della lirica Paolo Menconi Diana Comari iprendono a pieno ritmo le attività della Banca del Tempo R Isola - Métissage. Si tratta una iniziativa ideata nel 2006 all’interno del circolo Arci Métissage e inserita nella rete nazionale delle Banche del Tempo, avente lo scopo di favorire lo scambio gratuito di servizi e di saperi tra le persone e, attraverso questo, la socializzazione nel quartiere. Un certo numero di persone si mettono insieme, si contattano per scambiare servizi e saperi d’ogni tipo e attuano l’auto-aiuto basato sull’azione di reciprocità (dare, ricevere e ricambiare), per apprendere qualcosa di cui hanno bisogno, mettendo al servizio della comunità parte del proprio tempo e delle proprie capacità: è questa la filosofia che sta alla base delle Banche del Tempo. Lo scambio, infatti, è sempre alla pari secondo la logica che “la mia ora vale la tua ora”,indipendentemente dal valore reale della prestazione scambiata, perché ciò di cui si dà disponibilità sono le ore del proprio tempo. Una banca, insomma, dove non ci sono soldi per valorizzare al meglio le capacità e il sapere, le tradizioni e le culture senza attribuire loro un valore di mercato. Base importante questa che permette di offrire un vero e proprio servizio nuovo e sociale al quartiere Isola, in cui la Banca del Tempo ha la sua sede. L’obiettivo, come ci spiega Nicolas - uno dei responsabili di questa iniziativa - è quello di coinvolgere il maggior numero di persone possibile, così che, partecipando attivamente con il loro tempo e le loro capacità, possano conoscersi, relazionarsi, instaurare dei rapporti e creare una sorta di rete di mutuo-aiuto all’interno del quartiere. Un modo, dunque per aiutare gli abitanti del quartiere a venirsi incontro, a conoscersi, a recuperare il rapporto sociale basato sulla relazione di reciprocità e di solidarietà, ma anche per usufruire di abilità altrui e soddisfare i propri bisogni in una logica di scambio su un piano paritario. E un aspetto importante di questa attività mira a coinvolgere le persone anziane, cercando di favorire uno scambio generazionale tra la gente del quartiere, in modo che gli anziani non vengano lasciati soli, ma possano essere accompagnati nelle loro esigenze quotidiane dai più giovani, o magari anche aiutati ad apprendere l’uso delle nuove tecnologie come i telefonini o i computer, e, in cambio, possano mettere a disposizione un po’ della loro esperienza in altri ambiti. La Banca del Tempo Isola - Métissage apre le sue porte presso il Circolo Arci Métissage ogni giovedì dalle 19.00 alle 21.00, per dare informazioni o ricevere la disponibilità delle persone a partecipare, ma anche per fare quattro chiacchiere oppure organizzare qualche scambio. Inoltre circa una volta al mese si organizza una serata, ad esempio karaoke, lettura libri, serata danzante, ecc. Informazioni: Banca del Tempo Isola - Métissage c/o Circolo Arci Métissage - via P. Borsieri, 2 (ingresso in via G. De Castillia) - tel. 02 3655 4664 (giovedì 19.00 - 21.00) - [email protected] ONA NOVE 18 orriso sulle labbra, occhi intelligenti e sinceri, una forte stretS ta di mano. Così incontriamo il Miguel Sánchez Moreno, tenore Venezuelano, che dopo i suoi studi musicali a Caracas si trasferisce in Canada dove ha approfondito i suoi studi sotto la guida di Domenico Sigismondi e Luis Quillico e dove incide un Cd di arie classiche napoletane. Finalmente arriva in Italia dove si perfeziona sotto la guida dei Maestri Aronne Ceroni e di Franco Corelli. Dell'Italia,il paese del "Bel canto per eccellenza",si innamora a tal punto da stabilircisi e diventare cittadino italiano. Oggi vive e lo si può incontrare a Milano, passeggiando nelle vie della Zona 9. E' un uomo cordiale, solare e ha sempre un sorriso e una frase gentile per tutti. Miguel mi racconta con molta emozione il suo primo ruolo importante negli Stati Uniti: è Radames in "Aida" (G. Verdi), presso il Teatro dell’Opera di Denver (Colorado), con la regia di Nath Merril e la direzione di Janos Acs, dove riscuote un grande successo. Da lì inizia il suo lungo cammino e la sua attività concertistica nei Teatri Internazionali di tutto il mondo, dove ha interpretato Opere importanti quali: "Otello, Aida, Il Trovatore, Ernani, La forza del destino" (Verdi), "Cavalleria Rusticana" (Mascagni), "I Pagliacci" (Leoncavallo), "Andrea Chénier" (Giordano), "Tosca, Madama Butterfly, Turandot, Il Tabarro" (Puccini), "Carmen" (Bizet), "Norma" (Bellini), ecc., oltre a essere un ottimo interprete di un ampio repertorio che include brani classici della tradizione e della musica sacra. Mario Del Monaco sosteneva che è "...impossibile cantare “Otello” sen- za una lunga maturazione vocale..." e, con questo suo lungo peregrinare nei teatri di tutto il mondo, Miguel Sánchez Moreno ha raggiunto una maturità artistica, e una solidità vocale, tale da essere finalmente pronto per il grande salto e per calcare i palcoscenici dei prestigiosi Teatri che contano con il grande repertorio (è infatti stato recentemente ascoltato alla Scala di Milano e all'Arena di Verona per prossime programmazioni ed è stato contattato da New York e da Vienna). Miguel ha una voce profonda e ricca di fascino, una voce tanto corposa e scura da essere spesso paragonato al grande Ramón Vinay. Parlandomi di lui il grande direttore Janos Acs (che ha diretto tutti gli ultimi concerti del notissimo Trio Pavarotti, Domingo e Carreras) mi dice: "Miguel ha un piglio focoso e imponente e possiede una grande e preziosa capacità di coinvolgere, in una magica atmosfera, il pubblico che lo ascolta entusiasta e che si lascia travolgere da un'esibizione di altissimo livello." Miguel Sánchez Moreno durante le sue esibizioni si impone per l'autorevolezza e capacità scenica, possiede un attento uso degli accenti e dei colori, a sostegno di una grande padronanza della tecnica e una grande personalità interpretativa davvero di prim’ordine, riuscendo a trasmettere le gioie, il dolore e il tormento nei ruoli da lui magistralmente interpretati. Ha la capacità, la padronanza tecnica, la conoscenza delle partiture e il talento di rimettere al centro la perfezione del canto, la scuola antica spesso ormai dimenticata: una voce possente, la sua, che incanta e trasporta. Parlandomi di lui, il grande baritono Giangiacomo Guelfi mi dice: “...Miguel Sánchez Moreno ha una voce solida e possente, la sua grande conoscenza tecnica dello strumento che gli permette di affrontare senza alcuna difficoltà le tessiture impervie e drammatiche di Otello, del Trovatore e di Aida donando all'ascoltatore emozioni profonde e indimenticabili...” Per la sua grande padronanza della tecnica vocale, il noto basso Americano Jerome Hines inserì Miguel, ringraziandolo, nel suo ultimo libro (Le quattro voci dell’uomo) nell'elenco delle persone che avevano contribuito in modo importante alla sua carriera e alla comprensione dell'uso della voce, insieme a Jussi Bjoerling, Ramón Vinay, ecc. Ascolto insieme a Miguel una vecchia cassetta registrata durante una lezione con il tenore Franco Corelli (considerato da molti uno dei più grandi tenori della storia della lirica), che a lui diceva: “Bravo! Hai un grande centro, davvero importante: quello che si deve avere per interpretare il grande repertorio e specialmente l’Otello!” Una voce robusta,solida,imponente,quella di Miguel Sánchez Moreno, pienamente degna degli eroi Verdiani, capace di far vivere i personaggi, le sfumature e i colori con grande intensità e scioltezza. Miguel possiede un timbro riconoscibile tra mille, componente essenziale per un tenore di prima grandezza oltre ad avere la capacità di salire sul registro acuto con grande facilità, nonostante la sua grande voce, frutto di una consolidata padronanza tecnica. Un vero tenore e un grande interprete, capace di coinvolgere con i suoi fraseggi e di trascinare ed emozionare il pubblico che lo ascolta entusiasta. Nascerà una stella? Chi ha avuto l’occasione e la fortuna di ascoltarlo anche recentemente a Milano nel “Il Trovatore” di Verdi, ne parla come di una futura certezza. I NOSTRI SCRITTORI a cura di Ortensia Bugliaro e Maria Piera Bremmi “Terra di silenzi”, il mondo sentito dai non udenti Il Centro Culturale della Società Edificatrice di Niguarda, in via Hermada, ha inaugurato la propria attività con la presentazione del libro di Mirella Bolondi. enerdi 23 ottobre il Centro Culturale della Società V Edificatrice di Niguarda ha inaugurato la sua attività con la presentazione del libro “Terra di Silenzi” di Mirella Bolondi. In una sala gremita, dopo il benvenuto dato da Federico Giurgola, ha proseguito Maria Piera Bremmi, presentando l’autrice, e Ortesia Bugliaro, che ha accompagnato lo svolgimento della serata con la lettura ed il commento di alcune pagine. Mirella Bolondi, laureata in scienze dell’Educazione ed Educazione Professionale, attualmente lavora con i preadolescenti in un Centro di Aggregazione Giovanile ed è al suo primo libro. L’esperienza personale, Mirella, che è figlia di genitori non udenti fin dalla loro prima infanzia, risalta nelle pagine del libro. Un romanzo intimista, il cui tema è la comunicazione, un po’ storia, un po’ fiaba: la metafora dell’incontro con gli “altri” e con la “diversità”. È una “storia fantastica che evoca tutti i sentimenti dell’animo con sapiente, raffinata e delicata maestria letteraria. Il silenzio che regna nel paese dei ‘senza orecchie’ porta il suo messaggio nel nostro frastornato mondo”. Il protagonista, un vecchio signore ospite di una casa di riposo per anziani, è improvvisamente proiettato in un mondo fantastico in cui si ritrova giovane uomo nel pieno delle sue forze. Lo straordinario incontro con il popolo senza l’udito lo porterà a vivere delle avventure che cambieranno per sempre la sua vita. Conoscerà la vera amicizia, l’amore, il senso di protezione nei confronti del più debole, lo spirito di solidarietà. Nell’ultima pagina ritroveremo il protagonista ritornato vecchio, “che tende finalmente la mano ed è quella di un vecchio con l’animo bambino ed il cuore lieto”. I presenti sono rimasti affascinati da questa storia fantasiosa e da un realtà vissuta nell’animo. L’autrice e il coinvolgimento stesso del pubblico hanno reso la presentazione interessante e ben riuscita. Il Centro Culturale cercherà di promuovere altri incontri coinvolgendo adulti e ragazzi all’avvicinamento alla lettura e alla conoscenza di tante persone che con la loro sensibilità hanno tante cose da dire. Libri “che corrono” in un bar dell’Isola idea è venuta a Ippolita che insieme al marito RiL’ no gestisce il Bar Emotion in via Thaon di Revel 28 all’Isola: favorire la lettura, lo scambio gratuito ed anche l’incontro conviviale nel suo locale. Una scrittrice ha portato i primi libri, altri li ha portati lei da casa e subito è stata una gara a portare libri per creare la base del “Crossing book”. Sopra una vecchia, grande botte è stato fatto il primo ripiano dove esporli. Poi hanno invaso vari ripiani. La regola è semplice: ognuno può prendere il libro che desidera (tra quelli disponibili, ovvio) e lasciarne uno in cambio. I libri spaziano dai classici della letteratura (Thomas Mann,Tolstoi...) ai gialli, ai libri di cucina, con una variazione continua che aumenta la sorpresa. Così si diffonde cultura, ma soprattutto convivenza, vivibilità e si combatte il degrado. Un’idea semplice: ma dove poteva fiorire se non all’Isola, un quartiere sempre più vivo e protagonista? Per informazioni: Bar Emotion, via Thaon di Revel 28, tel. 02-69006938. Qui sopra, Ortensia Bugliaro, Mirella Bolondi e Maria Piera Bremmi (meglio visibile nella foto in alto). COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 19 FOTOREPORTER DI ONA a cura di Franco Bertoli Case, passaggi, bus e cantieri cercansi 1 2 3 6 4 5 1 Suzzani/Esperia Ovvero la casa è un ex diritto. 2 Maestri del Lavoro/Cecchi Il signor Santoro (lettera in Tazebao di settembre) ha ragione. Nulla è cambiato, anzi con la stagione piovosa il passaggio sarà ancor più difficoltoso. 3 Ornato/Di Calboli Esempio di quotidiana maleducazione stradale a 250 metri dalla stazione di vigili. 4 Largo Dionigi a Pratocentenaro Dite che dobbiamo cominciare a preoccuparci? 5 Testi, tratto Pianell-Rodi Proteggere gli alberi in presenza di cantieri è lodevole. Perché non lo si fa dappertutto? 6-7 Sarca/Pianell Signora Colonna (Tazebao di ottobre), ecco svelato il mistero della pensilina fantasma. Dovrebbe trattarsi della fermata della linea 728 che collega Cinisello con Milano. Il condizionale è d’obbligo stante l’usuale confusione dell’Atm nelle comunicazioni all’utenza. Infatti l’itinerario indicato nell’apposito spazio della pensilina indica il percorso Cinisello-Bicocca mentre il cartello stradale dice Cinisello/Milano Stazione Centrale. Il sito web dell’Atm limita la linea 728 alla tratta Bicocca/Cinisello e viceversa: quindi dovrebbe essere corretto quanto riportato sulla pensilina. Sorgerebbe spontanea una domanda circa l’indicazione del cartello stradale: è forse una previsione di ripresa della fu linea 727? Se così fosse, abituiamoci sin da ora alle sveglie al canto del gallo: gli unici orari della linea indicano passaggi alle 5.37 e alle 6.02. Dopo, ciccia... 7 La sagra del rock n’ roll italiano al Trofeo Memorial Bruno Dossena Giorgio Meliesi i primi di autunno presso la Casa di A Alex, via Moncalieri 5 si è tenuto, organizzato dall’Associazione Culturale Happy Days, il III Trofeo Memorial Bruno Dossena “I primi cinquant’anni del Rock n’ Roll italiano”, cui hanno partecipato, con la direzione artistica di Michele Longo e la conduzione di Alberto Francesconi il Dossena Rock Ballet, il Rock Dance di Corsico, il cantante Ghigo, il maestro Micky Del Prete, i ragazzi del Juke Box. Bruno Dossena, cui è dedicato il trofeo, fu un grande ballerino milanese che, chiama- to “Bruno Bughi”, vinse assieme alla sua fidanzata Marisa Oriani ben tre campionati del mondo di Danze Jazz (rock n’ roll, boogie woogie, be-bop). L’evento è stato organizzato grazie alla collaborazione della Commissione “Per la Città della Conoscenza” del Consiglio di Zona 9 presieduta da Enrico Borg, di Francesco Tripodi, presidente del Consorzio Cooperativo Ca’ Granda, di Luigi Introini, vicepresidente della Cooperativa di Abitanti Pratocentenaro e Sassetti, di Roberto Medolago, della Casa di Alex. Sede Centrale BRESSO (MI) via Marconi, 34 presso City Center Tel. 02 61 04 05 79 Cell. 335 57 35 652 [email protected] Filiale Zona NIGUARDA [email protected] Tel. 02 66 50 98 28 Cell. 335 57 35 002 www.privatassistenza.it ONA NOVE 20 GIORGETTI: via Pianell, 63 - Ottici Optometristi al servizio della tua visione 02.6426020 FIATO ALLE TROMBE Le sette meraviglie a cura di Sergio Maestri - testo di Stefano Bartolotta Centro Estetico & Benessere The Swell Season: dall’Oscar al Conservatorio di Milano ormalmente il Premio Oscar per N la miglior canzone originale non riceve mai molte attenzioni dagli appassionati di musica, vista la scarsa qualità delle canzoni che lo ottengono, a parte qualche eccezione. Una di queste gradite eccezioni è rappresentata dalla canzone vincitrice nel 2008, intitolata “Falling Slowly” ad opera del cantante e chitarrista irlandese Glen Hansard, leader dei Frames, un gruppo molto apprezzato in patria, e della cantante e pianista proveniente dalla Repubblica Ceca Marketa Irglova. Il film per cui i due hanno realizzato la colonna sonora si intitola “Once” e narra di un menestrello di strada che incontra una venditrice ambulante di fiori: entrambi hanno la passione per la musica ed una situazione sentimentale tormentata, e la complicità tra i due, sia dal punto di vista artistico che personale, è la chiave portante dello svolgimento della trama. Non anticipo nient’altro per chi volesse godersi questa splendida pellicola, dico solo che ora questo duo è il cardine di un vero e proprio progetto musicale, chiamato “The Swell Season”. Lo scorso 30 ottobre è uscito il loro primo disco realizzato dopo la fortunata colonna sonora e noi milanesi avremo la fortuna di goderci dal vivo le canzoni di questo lavoro e quelle della colonna sonora, precisamente il prossimo 7 febbraio nella Sala Puccini del Conservatorio. Cosa dobbiamo aspettarci da questa performance? Chi ha visto il film o ha semplicemente ascoltato la colonna sonora, o anche chi, come me, ha avuto la fortuna di avere già in mano le canzoni nuove ancora prima della loro pubblicazione, sa benissimo che sarà una serata all'insegna della canzone d’autore delicata e struggente, quella in cui la nostalgia ed i sospironi la fanno da padroni. Si potrà dire che di proposte come questa ce ne sono state e ce ne sono così tante che una in più non potrà certo aggiungere qualcosa di rilevante al già affollato panorama, ma Glen e Marketa hanno un dono specia- Si effettuano: le, ovvero il loro modo sia di cantare che di suonare il proprio strumento è sempre il partner migliore per la voce e gli accordi dell'altro. La grazia e la delicatezza di lei si amalgamano perfettamente con la pienezza e la rotondità che caratterizzano sia la voce che il modo di suonare la chitarra acustica di lui; e non si può parlare solo di armonia del contrasto, che indubbiamente è presente vista la diversa impostazione tecnica ed emozionale dei due artisti, ma l'armonia, in questo caso, è qualcosa che va al di là di ciò che si può descrivere, perché le differenze sembrano, caso più unico che raro, i veicoli portatori di un'innata affinità. In questo disco nuovo, poi, i due sono supportati da una vera e propria band, che assicura una maggior varietà sia nel suono che nelle sensazioni espresse. Non resta quindi che organizzarsi in tempo per essere presenti il 7 febbraio: l’alto livello della qualità e delle emozioni è assolutamente garantito. Trattamenti Viso e Corpo - Massaggi Trattamenti Mani e Piedi Ricostruzione unghie Promozione cavitazione Innovazione per trattare adiposità localizzate e cellulite Tale sistema permette di trattare inestetismi localizzati sull’addome, sui fianchi, sui glutei, interno ed esterno cosce e tutte le parti in cui si riscontra presenza di adiposità e cellulite. Costo a seduta € 130,00 Promozione sino al 31/12/2009 6 sedute cavitazione + 6 sedute pressoterapia € 600 anziché € 780 Per informazioni ed appuntamenti 02.6437628 e/o 327.4456141 Viale Fulvio Testi 177 - 20162 Milano CHECK UP GRATUITO Loris Vittori e C. 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È L'urlo di un uomo che ha il destino diL ne teatrale 2009/2010 del Teatro della Cooperativa, via Hermada 8, tra gli applausi insistenti dei tantis- sgraziato e vigliacco di essere il padre di uno di questi 5,6% bambini. simi spettatori presenti alla prima nazionale dello spettacolo “A cento passi dal Duomo”, che Giulio Cavalli ha scritto in collaborazione con il giornalista Gianni Barbacetto e che parla della presenza delle famiglie mafiose al Nord. La stagione del Teatro della Cooperativa s’intitola “Chi non ama Totò peste lo colga!” ed è dedicata in buona parte al comico. Il che non significa rinunciare alla drammaturgia contemporanea e all’impegno sociale e civile. In ogni caso anche una parte dei temi “seri” vengono affrontati da un punto di vista quanto meno agrodolce. Nel mese di novembre (dal 5 al 15), oltre il comico “Amleto avvisato mezzo salvato”, scritto in versi, andrà in scena (mercoledì 11 novembre, con repliche a gennaio e febbraio) “Serate di improvvisazione”, in cui appunto l’improvvisazione teatrale è l’arte dello stare in scena, senza testo, creando storie e personaggi solo attraverso i dialoghi tra gli attori. Dal 18 novembre al 20 dicembre brillerà sul palco la nuova produzione prodotta dal Teatro con il sostegno di Regione Lombardia-Progetto Next dal titolo “Chicago Boys” (con Renato Sarti, Bebo Storti e Elena Novoselova). I temi dello spettacolo sono la liberalizzazione più sfrenata e le privatizzazioni come espressione più deleteria del sistema capitalistico per cui le crisi economiche e i disastri naturali diventano un’occasione per speculare. Un’altra produzione del Teatro è “Servi”, in scena dal 3 al 14 marzo (con Marco Rovelli, musicista e scrittore che ha viaggiato in Italia alla ricerca di storie di clandestini al lavoro, e Mohamed Ba, attore ed educatore nelle scuole, accoltellato nel maggio 2009 in zona Certosa a Milano in una delle tante aggressioni di marchio razzista che si verificano nel nostro Paese). Il Teatro della Cooperativa è anche ecologia: dal 17 al 21 marzo si potrà assistere a “6% cca na vota era tutta campagna” (scritto e diretto da Domenico Pugliares). È il racconto di un territorio - quello di Augusta Priolo e Melilli - deturpato e mortificato da anni di industrializzazione petrolchimica, con percentuali allarmanti di bambini nati Sempre sul tema ecologico, dal 23 al 25 marzo 2010 “Slot machine” (con Andrea Brunello) ripercorre la drammatica vicenda della fabbrica di Trento e dei suoi rapporti con le istituzioni: pronta ubbidienza da una parte, connivenza, sottovalutazione, monetizzazione del rischio dall’altra. Puntualizza i momenti storici di possibile svolta, di necessario cambiamento cui si è preferito il “continuiamo così”, ignorando l'evidenza: incendi, inquinamento, incidenti, ricoveri e morte di centinaia di operai. E per concludere, a marzo, dal 26 al 28 “Il fiume rubato” (con Andrea Pierdicca), in cui per la prima volta si racconta l’intera storia della fabbrica Acna e le lotte degli abitanti di una valle in difesa dell'ambiente e del fiume Bormida. Il Teatro della Cooperativa, non è solo spettacolo, ma anche incontri, conferenze, rassegne come Basaglia Off, che riprende i temi legati alla figura del “diverso” già affrontati lo scorso anno, anche attraverso collaborazioni con realtà come il Cps, in scena con due spettacoli. Di tale rassegna fa inoltre parte (e questa è una notizia) lo spettacolo-veglia per Eluana Englaro, realizzato in collaborazione con lo stesso Peppino Englaro, papà di Eluana. Poi c’è la nuova stagione per i ragazzi. Stagione che tra l’altro ha l’onore di essere accompagnata dalle merende preparate dal Csa Diapason di via Ornato. Il Teatro della Cooperativa torna ad offrire anche al pubblico più giovane (dai 3 ai 14 anni) la possibilità di vivere il divertimento, le emozioni e la magia che solo un palcoscenico sa regalare. L'incantesimo è cominciato il 17 ottobre scorso con in scena “I vestiti dell’imperatore!”, a seguire il 7 novembre ”La favola nelle favole” e poi Il nuovo anno inizierà con “Il mio piccolo principe”, a febbraio ci sarà”Il bosco magico”, a marzo, “Monstry” e “Pinocchio”. Infine, tra le tante novità di questa stagione, a partire da novembre, il Teatro della Cooperativa propone molti corsi: recitazione base, di teatro comico, di teatro per bambini e per pre e neo mamme. Per ogni altro tipo di informazione: telefono: 02 64.74.99.97 - fax: 02 64.20.761- sito: www.teatrodellacooperativa.it. … e Renato Sarti fa un laboratorio per le donne incinte cartellone. Come mai questa scelta? n corso teatrale per le donne inValeria Casarotti e Teresa Garofalo “È vero. La stagione 2009-2010, che si U cinte? Che notizia curiosa! Per saperne di più corriamo subito a intervistare Renato Sarti, che chiama ‘Chi non ama Totò peste lo colga!’, è dedicata in buona parte al del Teatro della Cooperativa è il direttore artistico. “Proprio così - ci conferma - prende il via quest’anno un laboratorio decisamente originale, un corso di recitazione tenuto da Rossana Mola rivolto a pre, neo o a future mamme che, come ha precisato la stessa attrice da poco diventata mamma, si ritrovano a confrontarsi con gli aspetti più o meno complessi, e sicuramente nuovi, dell’essere madri. I racconti delle esperienze personali di ciascuna, dubbi, timori, difficoltà e problemi incontrati durante la gravidanza o subito dopo la nascita del bambino costituiranno poi il materiale utile per la stesura di brevi testi da mettere in scena. Un modo simpatico e anche divertente per confrontarsi, sdrammatizzare e, secondo Rossana, per riappropriarsi di un po’ di quella leggerezza e auto-ironia che spesso nei momenti difficili le madri non hanno l’opportunità di concedersi. Ma le novità non finiscono qui. Per i più giovani Marco Di Stefano attiverà un Corso di recitazione per approfondire maggiormente le competenze tecniche legate al corpo e alla voce, mentre Domenico Pugliares ed io terremo un Laboratorio di Teatro comico. Pugliares lavorerà sulla gestualità e l’improvvisazione, io farò riferimento a quello che è il teatro comico classico, da Menandro a Goldoni fino a Comedians uno spettacolo che ho realizzato alcuni anni fa con Rossi, Bisio e altri. Stiamo anche pensando a corsi per anziani o per vedove ma è ancora tutto da definire.” Abbiamo letto che il laboratorio di teatro comico vedrà la presenza di famosi comici e grandi personaggi dello spettacolo. “In realtà abbiamo invitato molti personaggi che lavorano nel mondo della scrittura comica, tra i quali Marco Posani che è l’autore dei testi di Teocoli, di ‘Glob’ e della trasmissione ‘Che tempo che fa’ di Fabio Fazio, Riccardo Pifferi che è stato l’autore di Jannaci e di Paolo Rossi per vent’anni, Cochi Ponzoni, Febo Storti, Paolo Rossi, Flavio Oreglio. Ad oggi non c’è ancora nulla di definito ma spero che qualcuno di loro, compatibilmente con i propri impegni, possa intervenire per fare una bella chiacchierata con i corsisti. Il corso, a numero chiuso, è senza limiti d’età. Magari potessimo scoprire tra i partecipanti qualcuno con la stoffa di attore comico! Non sarebbe certo strano. È avvenuto così per tanti personaggi famosi che hanno iniziato la loro carriera per caso o non più giovanissimi. Gianni Palladino ad esempio ha smesso di fare l'impiegato a quarant’anni, Cornacchione lavorava in un ufficio vicino allo studio di Zelig quando un giorno, passando, chiese di fare un provino e da lì è partito alla grande…” Un laboratorio di teatro comico e tanti spettacoli divertenti in comico, una scelta che nasce da una precisa richiesta del quartiere. ‘Parlate sempre di morti, di tragedie, fateci anche un po’ ridere!’ ci dicono in tanti e da qualche tempo in realtà abbiamo già cercato di rispondere a tale richiesta affrontando temi importanti come quelli dell’immigrazione, della religione o del razzismo in chiave umoristica. Non è cosa facile perché non è solo importante far ridere ma riuscire a usare la risata come momento di riflessione, di scoperta della realtà. Noi comunque ci divertiamo molto anche a fare i comici. A tutti gli attori, checché ne dicano, piace far ridere; anche i più seri, i più drammatici quando beccano una risata, non rinunciano poi per niente al mondo a quella battuta perché è lì che si sente il pubblico. La risata è la risposta immediata del pubblico e se non arriva… è dura. Per un’infinità di minuti, nulla, gelo, perché può esserci la serata storta, e quando accade vorresti ucciderti ma è una scuola di vita straordinaria perché una volta fatta quell’esperienza…puoi fare tutto! È difficile far ridere eppure sia al cinema che a teatro il comico è sempre stato considerato una forma d’arte di serie B. Tatti Sanguineti, critico cinematografico, parlando di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia che la critica aveva massacrato, diceva quanto stupidi e spocchiosi eravamo stati ai tempi; è bastato che Fellini avesse scelto Ingrassia e Pasolini Totò per i loro film perché i due comici fossero portati alle stelle. I comici piacciono perché grazie alle loro battute i potenti possono essere gabbati e i poveracci, una volta tanto anche se solo per una finzione teatrale, vengono risarciti di tutte le malversazioni, le brutalità, le ingiustizie del vivere che quotidianamente soffrono. Nel Seicento la Chiesa o i vari signorotti cercavano di zittire gli attori della Commedia dell’Arte che si esibivano nelle piazze o nei mercati riuscendo ad attirare l’attenzione di centinaia di persone. Perché? Parlavano di Pantalone vecio e bavoso sporcaccion che alla fine aveva la peggio, di Balanzone, stupidone presuntuoso che prendeva per il naso i potenti e soprattutto di due innamorati il cui amore trionfava. Quando mai accadevano queste cose nella realtà? Chi snobba il comico spesso si giustifica dicendo che è pieno di sconcezze e volgarità. Sì, forse talvolta si scivola un pochino, però eliminare le parolacce sarebbe come togliere l’aglio o la cipolla dalla cucina popolare, non si fa. Sono ingredienti fondamentali che certamente però vanno ben dosati.” Insomma, teatro classico, commedie brillanti e laboratori divertenti. Quest’anno grazie al Teatro della Cooperativa le nostre serate si arricchiranno di emozioni e di sorrisi! ttobre 2009,udite,udite.Gli studiosi hanno detto che i bambini naO ti nel 2009 avranno la probabilità di vivere fino a 100 anni.Auguro a tutti i bambini del mondo di vivere nella salute e con tanta serenità nel cuore. La nostra Caterina Rigamonti il 4 ottobre 2009 ha raggiunto e festeggiato il ragguardevole traguardo dei 100 anni.“Zona Franca” da anni racconta la storia e la vita dei centenari e allora, come sempre, vado a bussare alla porta della signora Caterina. Le figlie Silvia e Maria Rosa mi stanno aspettando (conosco Silvia da tanti anni perché entrambe avevamo partecipato a un corso di pittura). Mi accompagnano nella camera dove la mamma sta sonnecchiando. La signora Caterina è una donna dolcissima. Quel volto diventato scarno come un piccolo passerotto,la voce resa flebile dal tempo della vita,ma gli occhi sorridono per l’amore che ha dato e che regna intorno a lei dalle figlie sempre vicino. Mi presentano alla mamma che mi sorride e con le labbra socchiuse manda i bacetti. Quattro chiacchiere per conoscerci poi per non farla affaticare ci spostiamo per l’intervista nella sala. È Silvia che dice: “Sai, la mamma fino a luglio stava in piedi. Andava ancora in bagno accompagnata. Poi ha avuto un cedimento. Ora è allettata ma durante il giorno la mettiamo sulla carrozzina. Il Comune le ha conferito l’Ambrogino d’Oro con la pergamena. Anche la Lega Fnp Cisl il 2 ottobre, alla festa dei nonni, le ha dato il diploma. E poi tanti fiori da tutti”. Nei vostri discorsi che cosa vi raccontava la mamma? “Ci raccontava che a 5 anni erano stati costretti a darla a balia a Mamma Cristina, che abitava in via Di Calboli, perché la sua mamma era di salute cagionevole e stava lunghi periodi all’ospedale. Sai, Sandra, che ancora adesso quando chiama i suoi genitori chiama sempre anche mamma Cristina? Caterina è una vera niguardese, nata alla Curt di Sas (via Graziano Imperatore). Ancora adolescente, entrava nella fabbrica Santagostino. Profondamente religiosa e devota alla alla Madonna Pellegrina, ha sempre vissuto con la fede che l’ha aiutata serenamente ad affrontare i momenti avversi della vita, nella salute dei figli, durante la guerra. Nostro padre Luigi De Biasi aveva perso la mamma quando aveva solo 6 anni. Sono stati sempre vicini a noi e quando nostra madre a 66 anni rimase vedova, lei con la fede in Dio è sempre rimasta forte.” Mentre Silvia e Maria Rosa mi parlano della loro grande madre penso che dobbiamo sempre amare tanto, senza pensare di avere in cambio qualcosa, ma solo per amare, perché se si ama a loro volta gli altri daranno amore. Silvia e Maria Rosa danno tanto amore alla loro mamma perché anche se dicono “siamo libere” non vuol dire. È bello quello che danno a lei perché a turno chiudono la loro casa e vanno a vivere con la loro mamma. Parliamo a lungo, poi ritorniamo in camera. Caterina è tenerissima. Ora le mie mani si sono scaldate e posso accarezzarla. Le mando un bacio. Lei mi sorride e ancora con le labbra socchiuse mi manda tanti bacetti. “Quando la vita offuscherà i colori e tutto verrà a mancare Signore fa che il cuore rimanga bambino e sorrida sempre a chi mi starà vicino” (ultima strofa di un pensiero sull’anziano) La fotografia mostra Caterina con Roberto Meroni e Sandro Codegoni, rispettivamente presidente e vicepresidente della Commissione “Per la città del viver sano” del CdZ 9. Consorzio “Farsi Prossimo”: una rete di sostegno per le persone deboli L’obiettivo è sostenere anziani e famiglie in difficoltà sia offrendo un aiuto diretto sia coinvolgendo i diversi soggetti che ruotano intorno alle persone e all’interno del quartiere. via Ponale 2, alla Bicocca, ha sede il Consorzio “Farsi InelnProssimo”, Società Cooperativa Sociale Onlus promossa 1998 dalla Caritas Ambrosiana. Il Consorzio, costituito da 13 cooperative sociali che operano sul territorio della Diocesi di Milano, prevalentemente nelle province di Milano, Lecco, Varese e MonzaBrianza, è nato ispirandosi alla lettera pastorale del 1986 del Cardinal Martini nella quale l’allora Arcivescovo di Milano utilizzava l’icona evangelica del buon Samaritano che richiama alla necessità di accogliere cordialmente ogni uomo nelle concrete situazioni dell'esistenza. Seguendo questo esempio, il “Consorzio Farsi Prossimo” ha fatto proprio l’impegno di contribuire ad alleviare la sofferenza delle persone che vivono le diverse forme di grave disagio sociale del nostro tempo restituendo loro la dignità perduta. Per meglio spiegare le attività di Farsi Prossimo incontriamo la dottoressa Chiara Ginanni, responsabile progetti del consorzio. “Farsi Prossimo” - inizia la dottoressa - ha promosso negli anni numerose iniziative e progetti, attraverso varie forme gestionali quali general contractor, partnerariato e rappresentanza, che hanno direttamente coinvolto le cooperative socie. Questo ha comportato lo sviluppo di competenze per il coordinamento di attività Lorenzo Meyer complesse dovute alla partecipazione di numerosi partner pubblici e privati. In linea con la propria missione, il Consorzio e le cooperative si adoperano con passione e competenza, per progettare interventi sociali, servizi e soluzioni innovative principalmente nelle seguenti aree: Progetti consortili integrati (Servizi di prossimità per anziani e persone fragili; Salute Mentale; Inclusione Sociale; Coesione Sociale); Progettazione su programmi e iniziative Europee; Politiche attive del lavoro e Servizio per l’Integrazione Lavorativa; Area Stranieri e Rifugiati; Ambiente e raccolte differenziate dei rifiuti.” Molti di questi servizi sono attivi nella nostra zona. “In Zona 9 - continua Ginanni - forniamo il Servizio integrato di Custodia sociale e socio-sanitaria, realizzato in collaborazione con la Fondazione Don Carlo Gnocchi e la Fondazione Aquilone. L’obiettivo è di sostenere gli anziani fragili e le famiglie in difficoltà residenti nei quartieri popolari sia offrendo un aiuto diretto sia coinvolgendo i diversi soggetti che ruotano intorno alle persone e all'interno del quartiere (servizi sociali, parenti, vicini, amici, volontariato, associazioni) al fine di sviluppare la rete di sostegno alle persone più fragili. Sempre in zona è attivo il servizio di consegna pasti a domicilio finalizzato non so- lo a garantire una costante e corretta alimentazione a quegli anziani che non sono più in grado di prepararsi da mangiare autonomamente, ma anche a garantire il monitoraggio delle situazioni più fragili e l’opportuna segnalazione ai Servizi Sociali. Per gli anziani fragili e adulti disabili è inoltre attivo il servizio di consegna gratuita della spesa. Si tratta di un servizio ad alto valore aggiunto che, attraverso l’ascolto telefonico e l'incontro nel momento della consegna, stabilisce relazioni di fiducia e attiva un monitoraggio delle situazioni maggiormente a rischio, oltre a fornire un supporto concreto e frequente a persone con difficoltà di deambulazione e autonomia ridotta.” Il Consorzio “Farsi prossimo” è anche tra i promotori nella nostra zona del progetto “9 in rete” che da quasi tre anni è impegnato nella costruzione di un progetto di coesione sociale unitario e sostenibile nel tempo, cui dà il proprio appoggio anche “Zona Nove”. Si tratta di una sperimentazione che va nella direzione di costruire un welfare dal basso, che valorizzi le risorse espresse dalla società civile e il ruolo di garanzia dei diritti sociali delle istituzioni pubbliche. Chi volesse maggiori informazioni sul Consorzio “Farsi Prossimo” può consultare il sito www.consorziofarsiprossimo.org oppure chiamare il numero 02.66114432. ONA NOVE 22 GIORGETTI: via Pianell, 63 - Ottici Optometristi al servizio della tua visione 02.6426020 PARCO NORD Bilancio di fine mandato per il presidente Ignazio Ravasi BELLEZZA IN ONA a cura di Franco Massaro Inizia il periodo giallo Andrea Bina fine ottobre è scaduto il mandato del ConsiA glio di Amministrazione del Parco Nord presieduto da Ignazio Ravasi. Proviamo a tracciare un bilancio di questi anni per il Consorzio di gestione. Ritengo che sia un bilancio positivo che, in continuità con le azioni intraprese 30 anni fa da chi ha inventato il Parco Nord, ha permesso di avvicinarci al sospirato traguardo del suo completamento. In questo lustro siamo riusciti a compiere uno sforzo notevole per “costruire” il parco all’interno del territorio di Milano ovvero nella parte che più era in ritardo. Entriamo più nel merito dei risultati del consiglio di amministrazione da lei presieduto. Le passerelle ciclopedonali sono passate da 2 a 6, grazie alla posa di quella su viale Testi, su viale Fermi e le due sulla A4, le piste ciclabili sono passate da 19 a 29 km (+ 53%), i percorsi pedonali da 23 a 31 km (+ 35%), le aree polifunzionali con attrezzature per il tempo libero da 12 a 16 unità (+30%) ed altre 2 sono in costruzione, gli orti consortili gestiti da anziani da 281 a 531 (+25%), le telecamere complessivamente presenti da 6 a 22, le aree sensibili controllate da videosorveglianza da 3 a 17, le iniziative di educazione ambientale con le scuole da 315 a 355 (+13%), le classi coinvolte in attività con il parco da 171 a 276 (+61%). Gli eventi organizzati sono passati da 151 a 170 (+13%). E stiamo parlando di eventi del calibro del Festival della Biodiversità, dell’Accademia del Bagolaro, del Micro-Lab, del Labirinto di Mais. Abbiamo rifatto il sito internet del parco, abbiamo dato una nuova veste al giornale “L’Informica” e riqualificato l’Aula Verde, intitolata a Pina Re. Per quel che riguarda l’ampliamento del parco, oltre apasserelle, piste ciclabili e pedonali, abbiamo proseguito l’acquisizione di aree funzionali al consolidamento del polmone verde che nel 2008 ha allargato i propri confini arrivando a 629 ettari, incrementato le aree boschive da 70 a 88 ettari e nel corso del 2009 siamo arrivati a superare i 90, portato alberi e arbusti a dimora da 169mila a 239mila, le siepi da circa 6900 mq a quasi 12mila mq. Poi non potevamo non incrementare i risultati in tema di salvaguardia ambientale: la raccolta differenziata è passata dal 60 al 65% mentre, grazie all’installazione dei pannelli fotovoltaici, abbiamo portato la quota di energia elettrica utilizzata prodotta da fonti rinnovabili da 0 a 56%. Inoltre abbiamo portato le spese per la manutenzione del verde da 2,1 a 1,9 milioni di euro (-11%) senza incidere sulla qualità delle attività. E proprio sul fronte economico, vista anche l’attuale crisi, abbiamo incrementato del 70% le entrate proprie dell’Ente Parco Nord, oggi pari al 9% del bilancio complessivo, grazie sia ai contratti di sponsorizzazione, (Cariplo, Bpm e Bcc tanto per citare tre esempi), sia alla vendita di crediti di carbonio, derivanti dall’applicazione del Protocollo di Kyoto. Per meglio comprendere il valore di questa politica ambientalista diciamo che un soggetto terzo certifica che le nuove forestazioni del Parco Nord garantiscono un assorbimento di un certo numero di tonnellate di CO2. Noi vendiamo questi crediti alle Aziende inquinanti che invece hanno debiti di CO2 e ricaviamo importanti somme utili al nostro bilancio. Le nuove forestazioni del 2007/2008, pari a 11,5 ettari, ci hanno garantito crediti pari a 8800 tonnellate di CO2 in 100 anni che abbiamo rivenduto a 70mila euro mentre per quelle del 2009, pari a 8/9 ettari, stiamo chiudendo l’accordo per una somma che dovrebbe essere superiore ai 70mila euro.In tema di sicurezza abbiamo incrementato di 30 unità il numero di Gev (guardie ecologiche volontarie), abbiamo condiviso con la Provincia di Milano l’idea di utilizzare le guardie forestali per tutelare e presidiare il parco che,complessivamente,resta un luogo sicuro anche grazie alle telecamere e allo stretto rapporto con forze dell’ordine e la polizia locale. Quali sono invece le idee che molto probabilmente non potrà seguire fino alla loro completa realizzazione? Molto di quanto andremo a realizzare sarà sul territorio di Milano perché, anche se negli ultimi 4 anni molto è stato fatto per fare crescere il parco dentro la metropoli, siamo ancora un po’ indietro. Grazie alle risorse in conto capitale che ci sta erogando il Comune di Milano stiamo lavorando alacremente su due siti, uno in zona via Ornato e l’altro in zona Fnm Brusuglio/Cormano. Oltre agli interventi per aumentare la presenza di zone d’acqua, utili per la biodiversità e per aspetti paesaggistici, sono già in fase esecutiva le realizzazioni di aree boschive e piste ciclopedonali. Inoltre nella zona di Bruzzano/Brusuglio stiamo predisponendo i terrazzamenti per poi posare la passerella scavalco delle ferrovie Fnm e sposteremo il sedime della via Giuditta Pasta in fregio alla linea ferroviaria delle Fnm, nella tratta che sbuca alla rotatoria del cimitero di Bruzzano, per permettere di liberare aree, attualmente occupate dalla striscia di asfalto, utili a congiungere porzioni consistenti di Parco Nord. Stiamo inoltre lavorando con tanta pazienza per liberare tutta una serie di aree occupate da attività marginali e a volte non molto compatibili con il parco, come ad esempio gli sfasciacarrozze. Per Niguarda ricordiamo che stiamo lavorando sulla passerella a scavalco della via Ornato. Dal nostro punto di vista sono state concluse le procedure di accordo e convenzione e ci auguriamo che entro inizio ottobre il progetto possa essere approvato dalla Giunta di Milano. Tale passerella, è bene ricordarlo, si collega al progetto di riqualificazione dell’ex area Villa occupata da una acciaieria, sita al confine tra Milano e Bresso e dovrebbe essere completata al massimo entro 2 anni. Inoltre, legata a questa convenzione, c’è sia la ristrutturazione della palazzina voli, sita a fianco della cascina sede del Parco Nord, sia la realizzazione di una strada di servizio, collegata a via Clerici, che permetterà di non attraversare più il parco con le auto di servizio. Ultimo, non certo in ordine d’importanza, fra le varie collaborazioni attivate con l’Università della Bicocca, stiamo lavorando per realizzare delle serre didattiche: il progetto ci sta impegnando da due anni e stiamo definendo gli aspetti tecnici, architettonici ed economici. Cosa augura e cosa chiede al suo successore per il bene del Parco Nord e quindi per il bene di tutti noi? I risultati ottenuti in questo mandato sono il frutto di un impegno unitario di tutti i consiglieri e il raccordo con il mio vice Carmelo Gambitta è stato importante. Come consiglio siamo riusciti ad ottenere che si lavorasse come una squadra, in stretta collaborazione con la parte tecnica, per giocare una partita comune. Credo che questo sia di buon auspicio e mi auguro che questi elementi siano salvaguardati per raggiungere nuovi successi affinché il Parco Nord giunga al completamento, aumentando sia la fruizione sia gli standard qualitativi già attualmente elevatissimi. Mi auguro infine che il Parco Nord sia il protagonista della realizzazione di una rete ecologica che si estenda nel nord Milano e che, attraverso i raggi verdi, si possa produrre un “innevamento verde” che riqualifichi tutta la città di Milano. eh, non possiamo lamentarci troppo: abbiaB mo dei viali splendidi a portata di mano, nel Parco Nord, e possiamo goderceli in tutte le stagioni. Oggi siamo nella fase del giallo, quella ricca di nostalgia per l’estate andata e di tristezza per l’inverno non molto lontano. Vedere questi Pioppi cipressini con le loro foglie dorate, illuminate dall'ultimo sole caldo, è una bellezza. Anche nei giardini privati della nostra zona pre- vale il giallo, mescolato al rosso dei Liquidambar e degli Aceri giapponesi, sempre più frequenti, ed all’arancione dei Caki (in diminuzione). Sembrano per conto loro anche le ultime Rose, che aspettano solo la prima brinata per terminare il loro compito. Ultima osservazione: gli Storni sono in grande aumento nel nostro cielo! Previsione di un inverno mite? I “Giardini della Scienza” approdano nell’area ex prato Zambon Andrea Bina Il labirinto nel mais, ovvero gli ufo verdi Un promemoria per la prossima estate: un labirinto a forma di animale in cui perdersi tra laboratori e caccia a tesoro. Monica Landro gni anno in estate O il Parco Nord realizza un vero labirinto in mezzo alle pannocchie. In un campo coltivato a granoturco di 25mila metri quadrati, raggiungibile da via Cesari, il labirinto di mais si snoda per un totale di 1200 metri di percorso. I labirinti hanno da sempre destato curiosità e ammirazione. Il labirinto è l’itinerario mentale che accompagna l’uomo nella storia e nel suo tortuoso cammino verso la conoscenza. Un groviglio di percorsi che anticamente conducevano al suo centro e che poi sono divenuti veri e propri rompicapi nel loro intrico di passaggi verso l’uscita. Ma il labirinto nel mais del Parco Nord non ha niente di pericoloso, è un luogo in cui perdersi e trovarsi, un gioco in cui ci si può rilassare in compagnia della propria famiglia, senza insidie né pericoli e in tutta sicurezza. Ogni anno la forma del labirinto cambia: a forma di farfalla nel 2007 oppure di salamandra gigante nel 2008 o come la scorsa estate, a forma di un gufo. All’interno del labirinto ci sono visite guidate e animazioni con una serie di laboratori e cacce al tesoro specificatamente dedicati ai più piccoli. Un modo di recuperare il contatto con la natura e di far conoscere l’agricoltura non solo come importante attività economica e di sostentamento, ma anche come realtà da conoscere e rispettare. Il labirinto nel mais è stata un’idea proposta durante la prima edizione del Festival delle Biodiversità tenutasi nel 2007. Il Festival delle Biodiversità si propone di coinvolgere non solo gli addetti ai lavori, ma intende rivolgersi a un pubblico sempre più vasto, e quindi anche ai bambini per i quali sono stati organizzati parecchi appuntamenti a Milano e provincia per far comprendere e apprezzare l’importanza della riqualificazione ambientale e naturalistica, i paesaggi rurali e naturali anche nelle grandi città, gli ecosistemi a rischio estinzione, le culture rispettose della natura. Restiamo in attesa di vedere dentro quale animale ci perderemo la prossima estate! unedì 12 ottobre, presso la Cascina Centro L Parco, si è svolta la conferenza che ha ufficializzato la firma del protocollo d’intesa per la realizzazione di un parco scientifico-tecnologico all’interno del polmone verde. Il Consorzio Parco Nord, il Comune di Bresso e la Società Zambon hanno elaborato un progetto di massima, denominato “I giardini della scienza”, da realizzare nell’area comunale ex prato Zambon, che prevede: • il coinvolgimento diretto della società Zambon per l’insediamento di apposite strutture mobili attrezzate, i cosiddetti “padiglioni tematici”, destinate a diventare luogo di scambio culturale e di dialogo tra la comunità dei cittadini di Bresso e degli utenti del Parco Nord e la comunità scientifica che opera all’interno della porzione del polo di pertinenza; • il coinvolgimento di Regione Lombardia per la contribuzione alla sua realizzazione mediante apposito finanziamento pari a euro 270.000; • il coinvolgimento del Consorzio Parco Nord, per la piantumazione e la sistemazione a radura dell’Area, nonché per attrezzare il parco sotto il profilo impiantistico e del verde; COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA • il coinvolgimento del Comune di Bresso mediante lo scomputo degli oneri di urbanizzazione derivanti dall’attuazione del Programma Integrato di Intervento “Polo di Eccellenza” inerenti alla realizzazione del progetto “I giardini della Scienza” e alla riqualificazione della viabilità di accesso ai suddetti Giardini. Soddisfazione per l’avvio di questo ennesimo progetto di eccellenza all’interno del Parco Nord è stata espressa da tutti i firmatari dell’accordo. In particolare il Sindaco Bresso, Fortunato Zinni, ha dichiarato di essere lieto di mettere a disposizione un’area pubblica, di fondamentale interesse e di rilevanza a livello sovralocale d’area del Nord Milano, per favorire interventi congiunti tra Comune di Bresso, Regione Lombardia, Parco Nord Milano e Società Zambon. Società, ha concluso Zinni, a cui va espresso l’apprezzamento per l’impegno alla diffusione delle conoscenze e delle innovazioni scientifiche e tecnologiche e la capacità di promuovere un modello di formazione e di informazione innovativo, improntato alla socializzazione e alla interazione del mondo aziendale con il mondo esterno. ONA NOVE 23 Andrea Bina LA NOSTRA STORIA a cura di Angelo Longhi Via Ponale 66, se le case potessero raccontare Presentiamo uno stralcio di un volume sulla Resistenza in zona 9 in preparazione a cura di Inge Rasmussen (Anpi di Pratocentenaro). I Coiro, una nobile famiglia niguardese Sergio Bernasconi uando parlammo del Seveso nel numero di luglio del giornale, scrivemmo della leggenda che voleva Q che proprio durante una piena autunnale del torrente avesse trovato la morte Bernardino Coiro, lo storico degli Sforza di cui improvvisamente agli inizi del 1500 si persero le “tracce”. Ebbene, questo mese parliamo di questo niguardese illustre. L’origine di questa nobile e antica famiglia risulta per alcuni storici toscana, per altri romana. Prima di stabilirsi nel milanese si sviluppa nella città di Coira, capoluogo del cantone svizzero dei Grigioni. Nell’anno 780 i fratelli Aimondo e Vermondo Coiro furono proclamati santi. Di parte guelfa i Coiro si distinguono in due dinastie: i marchesi di Secugnano pieve di San Giuliano, e i conti di Robbiate pieve di Brivio alla quale appartiene lo storico umanista Bernardino, autore di varie opere letterarie, ma passato alla gloria postuma grazie alla “Patria Historia”, la sua opera sulla storia di Milano fino al 1499 scritta in volgare in gran parte nella quiete della sua casa di campagna sita nella “amena Niguarda”. Proprio a Niguarda fu terminata e data alle stampe a sue spese nel 1503, impresa che causò la sua rovina economica. Questa poi è anche l’ultima data certa nella vita dello storico che dopo di allora sembra scomparso nel nulla. I Corio arrivano a Niguarda verso la seconda metà del 1300 con Oldino, nonno di Bernardino, che risulta proprietario di un podere a Niguarda che passa alla sua morte al figlio Marco, padre di Bernardino. Alto funzionario ducale, nel 1455 Marco Cormio figura fra i “familiares equitantes” del duca Francesco Sforza e nel 1458 tra una missione di stato e l’altra decide di costruire una casa nel suo podere niguardese, distante duemila passi da Milano, per villeggiatura e rifugio dalle pestilenze (privilegio questo riservato ai pochi ricchi). Per far ciò sottoscrisse un contratto in cui venivano stabilite le modalità di costruzione con il “magister”, architetto o ingegnere incaricato dell’esecuzione dei lavori. La nuova costruzione (sita nell’attuale via Passerini) doveva estendersi per 20 braccia (12 metri), ed era dotata di due stanze con balconi al 1° piano. Coiro si impegnava a pagare metà subito e metà a lavoro concluso; inoltre garantiva al costruttore, per tutta la durata dei lavori, un posto letto degno di questo nome proprio a Niguarda (questa curiosa richiesta fissata per contratto, fa riflettere sulle condizioni di vita dei niguardesi del XV° secolo). I lavori sarebbero iniziati il 16 agosto. Il tutto rogato dal notaio Simone Bulgaroni, il 7 agosto 1458 al Broletto di Milano. Questa casa, purtroppo oggi scomparsa, fu edificata probabilmente in stile gotico lombardo reso famoso dall’architetto Guiniforte Solari nonostante proprio in quegli anni si andassero affermando le forme geometriche del “Rinascimento toscano”, ad opera del Filarete, l’autore dell’Ospedale Maggiore “Cà Granda” 1456 - 1465 (l’attuale università statale di via Festa del Perdono). Giunto alla corte milanese grazie alla famiglia de Medici, su richiesta del toscano di San Miniato Francesco Sforza, diventato il IV° duca di Milano. Grazie alle “imbreviature” del notaio Agostino Mantegazza, si conoscono gli arredi della casa, come anche la quantità e la qualità delle varie piante e prodotti dell’intero podere. Gli arredi della casa • Nella sala della residenza nobiliare vi sono una cassapanca in due pezzi, due panche. • In cucina una credenza, due tripodi con i loro bacili e brocche di rame, una poltrona in cuoio, una grande poltrona attrezzata per barbiere, tre sedie di cuoio, quattro sedie di legno, una tavola con un paio di tripodi intagliati, un cavalletto di legno. • Nella dispensa: una cesta, quattro tavole, una credenza per custodire i vasi, una lettiera con i banchi e le sedie, un recipiente per mostarda o formaggio. • Nella camera presso la cucina: un grande cassone ad arca per la farina, un cassone dipinto, due recipienti capienti di 40 brente con i loro sostegni, una lettiera, un letto a carriola, un panchetto per i servi, tre cassoni, una cassa da campo, una cassa borchiata, una Maestà dorata. • Nella camera superiore con il camino: una tavola, un paio di tripodi, uno sgabello per scrivere, una poltrona da camera, un gioco a pacche, un’asse per i libri. • Nella cantina: un tino da 36 brente, una cassapanca, 4 vasi della tenuta di circa 15 brente, tre secchi per salare le carni, un recipiente di pietra per l’olio, un disco per rompere le noci, un credenzino piccolo, 4 assi da forno, tre assi per libri, una gattaiola. • Nella camera al piano superiore: un letto con il suo sacco di piume del peso di 30 Kg. • Nel podere: 70 piante di noci, 610 piante tra olmi, aceri e querce, 11 castagni, 145 meli e peri, 530 gabbie per viti. Grazie a questa documentazione notarile, possiamo farci un’idea di come fosse la vita della nobile famiglia Coiro durante la villeggiatura a Niguarda. E su come si configurava la campagna niguardese nella seconda metà del XV° secolo; quando non esisteva nemmeno l’ombra di un gelso, e la bachicoltura per i niguardesi era ancora tutta da scoprire. li antifascisti e partigiani ricordati nella lapide G all’ingresso di via Ponale 66 sono tra gli altri: Giulio Bernardoni, zio di Pargelipo, e Remo Pavarotti,caduti nella battaglia di San Martino;Costante Brando, caduto a Masino (Sv); Giulio Omati del Fronte della Gioventù, ucciso a Milano dalle Brigate Nere; Domenico De Fini, Augusto Favini, Luigi Gargantini, Gavino Paolini e Cesare Parolini muoiono nella deportazione; Chiara Giovanna Tognetti è vittima, con oltre cinquanta operai della Pirelli, del bombardamento del 20 ottobre 1944. Il Casermone di via Ponale 66: così lo chiamano ancora oggi. Si racconta che il vasto e complesso edificio, isolato e circondato dalla campagna alla periferia della città, fosse veramente stato una caserma durante la prima guerra mondiale e fosse stato poi trasformato in ospedale militare, diventando infine una casa popolare. Al tempo del fascismo ci abitano più di trecento famiglie, in buona parte numerose: il criterio è importante per l’assegnazione dell’alloggio. I De Fini per esempio hanno sette figli,in parte ancora piccoli e così nei due locali ci si sta appena e un poco stretti. Amanilio Pavarotti e Maria Bernardoni Pavarotti di figli ne hanno cinque (Giuliana ancora in arrivo), i primi due sono gemelli e in età per essere chiamati alle armi. I Gargantini sono in cinque figli, i primi già a lavorare in fabbrica. Ci si conosce tutti nel caseggiato e si sa chi è antifascista e chi fascista anche se nelle famiglie si parla pure poco di politica. Domenico De Fini non lo dice ai figli, ma lascia il lavoro alla Pirelli perché lì c’è chi insiste perché si iscriva al fascio; va a fare il gommista in via Solari, lavorando in una fabbrica francese. Molti lavorano in fabbriche della zona, prevalentemente alla Pirelli Bicocca, ma anche alla Breda.Alla Pirelli l’antifascismo operaio ha radici molto lontane (si veda Giulio Polotti, La lunga battaglia della Pirelli,Anpi di Niguarda,1986) e ci operano pure uomini come Libero Temolo e Eraldo Soncini. Verranno entrambi fucilati a piazzale Loreto, il 10 agosto 1944. Già nel 1939, alcuni antifascisti in fabbrica avevano provato ad organizzare azioni di Resistenza, e qualcuno era finito davanti al Tribunale Speciale. Nel 1942 c’era stato addirittura un tentativo di organizzare uno sciopero, e poi lo sciopero vero, importante, del marzo 1943. Giunge l’8 settembre 1943, la resa incondizionata dell’Italia, annunciata dalla radio, sui giornali come armistizio. Con la resa non sopraggiunge la pace, arrivano subito i tedeschi come forze di occupazione e si riorganizzano anche i fascisti che dopo il 25 luglio 1943 sembravano piuttosto esangui. Ora sono diventati ancora più aggressivi e pericolosi. Giulio Bernardoni (è sergente) teme per i nipoti, i gemelli Dino (Pargelipo) e Remo Pavarotti, figli della sorella Maria. Sono giovani, dell’età giusta per potere essere chiamati alla guerra dei repubblichini. Partono per la montagna e raggiungono la Resistenza. Una delle prime bande si è formata sul Monte San Martino nei pressi di Varese. La battaglia di San Martino ebbe inizio a metà novembre 1943. Tedeschi e fascisti attaccarono le postazioni; bombardamenti aerei distrussero le fortificazioni. Finita la guerra, in via Ponale aspettarono inutilmente il ritorno di zio e nipoti. I corpi di Dino e di Remo non furono mai ritrovati, probabilmente disintegrati dalle bombe. La madre per nove anni si rifiutò di testimoniare la loro morte, cosa che sarebbe stata necessaria per avere la pensione di guerra dei figli. Costante Brando, classe 1925, si trovava con i Pavarotti a San Martino. Se ne allontana e viene a Milano a portare notizie. Raggiunge poi la Resistenza in Liguria, nella provincia di Savona. A Masino in una battaglia nella quale i partigiani sono costretti a ripiegare Brando si ferma per proteggere la ritirata dei compagni. Armato solo di una mitragliatrice, viene presto raggiunto dai fascisti; per non consegnarsi si spara. Anche Giulio Omati era militare, ma questo non gli impedì di unirsi al Fronte della Gioventù. La sera portava a casa proiettili da mitragliatrice per “aggiustarli”, per adattarli a pistole. Un giorno arrivarono quelli delle Brigate Nere :“Ci segua…” Appena raggiunta via Giovanni sul Muro, un’ultimo tentativo di fuga. Giulio estrae la fida rivoltella per allontanare i fascisti ma questa si inceppa. Cerca di fuggire ma viene raggiunto e ucciso in prossimità del Teatro Dal Verme. Continuano gli attacchi aerei. Il 30 aprile del ‘44 le bombe cadono pure su via Ponale. Nessun morto, nessun ferito, per fortuna, ma qualcuno perde la casa. I residenti dell’ala colpita si distribuiscono in altri appartamenti del caseggiato, da parenti, da conoscenti: si cerca e si trova una soluzione. Ci si aiuta. Racconta Maria Pavarotti:“Allora in via Ponale 66 ci si conosceva tutti e tutti erano brave persone, era come un paese circondato dalla campagna, si poteva lasciare aperta la porta di casa, lasciare fuori la bicicletta, che non succedeva niente.” Riprendono gli scioperi, quello del dicembre ’43, ancora, importante, quello del marzo 1944, e poi quello di novembre… Il 2 marzo 1944, di sera, appena iniziato il coprifuoco, suonano alla porta di un appartamento. Sono due fascisti che cercano Domenico De Fini, per arrestarlo. Altri due suonano a un altro appartamento, quello dei Pavarotti. Il padre non c’è, è al lavoro. Puntano le pistole sulla madre dei Pavarotti, dicono di avere un mandato di cattura per tutta la famiglia. Accusano di sentire Radio Londra, perquisiscono la casa alla ricerca di armi, documenti. La donna, incinta la (figlia Giuliana nascerà il 12 marzo), tiene loro validamente testa. Alla fine porteranno via solo il figlio Romolo (il fratello minore dei gemelli Dino e Remo, 18 anni) e Cesare Pistelli che si trovava lì in visita (è un invalido, ha perso un braccio). Altri fascisti suonano ad altre porte e in breve, nel cortile, si raccolgono con il De Fini, Romolo Pavarotti e Cesare Pistelli anche Gavino Paolini, Cesare Parolini, Augusto Favini; tutti vengono condotti a S.Vittore. De Fini parte dal Binario 21 della Stazione Centrale. Un trasporto di cento operai, nessun ebreo. Anche Pistelli e gli altri arrestati del 2 marzo partono da Milano per la Germania. Luigi Gargantini verrà arrestato il 12 marzo, a casa, di notte. Compie un tragitto lievemente diverso dall’altro gruppo: prima alla questura di S. Fedele, poi a S. Vittore dove viene consegnato al braccio tedesco, infine a Bergamo alla caserma Umberto I. Da qui parte il trasporto per la Germania, giunge a Mauthau-sen il 20 marzo. Vittoria Gargantini non è in casa quella sera, è andata a pernottare da una amica, in centro. La trovano ugualmente, con sicurezza, e alla stessa data di Luigi, il 12 marzo, viene arrestata. Dopo Mauthausen verrà condotta nel campo femminile di Ravensbrück. Mentre tutti i suoi compagni saranno classificati come Schutzhäftling, triangolo rosso, Vittoria è anche connotata come Politiker. Forse si pensa che le donne siano ancora più pericolose. Racconta Vittoria Gargantini: “Da Bergamo partiamo. Era prima di Pasqua e alla vigilia di Pasqua siamo arrivati a Mauthausen. Siamo partiti a piedi dalla caserma, era mattina presto, ancora quasi buio e per arrivare alla stazione c’è un bel pezzo. Eravamo in mezzo a due ali di popolo, c’era un carretto sul quale erano state messe le valigie nostre. La strada che percorrevamo era piena di gente, tanti piangevano, eravamo in tanti, forse duemila. A Mauthausen, dopo l’immatricolazione, lo smistamento verso il ‘luogo di lavoro’, un sottocampo”. Partigiani morti in campo di concentramento: Domenico De Fini, 13 marzo a Mauthausen (immatricolato a Ebensee: 57580), Gavino Paolini, 11 marzo a Mauthausen (Wien Floridsdorf 57321); Cesare Parolini, 11 marzo a Mauthausen (Ebensen 57318); Romolo Pavarotti, 13 marzo a Mauthausee (Sankt Lambrecht 57612); Cesare Pistelli, 11 marzo a Mauthausen (Hartheim 57350); Luigi Gargantini, 20 marzo a Mauthausen (Gusen 58892); Vittoria Garganti-ni, 20 marzo a Mauthausen (Ravensbrück 80605). Solamente Vittoria Gargantini e Romolo Pavarotti torneranno a casa. Niguarda. Un’identità mai perduta Una mappa e una mostra, a cura dell’Ecomuseo Urbano Metropolitano di Milano Nord, per riscoprire chi siamo. Elena Negro e Valeria Malvicini ggi Niguarda e tutta la zona 9 possono vantare un EcomuO seo Urbano. Dopo un triennio di attività infatti, l’Ecomuseo Urbano Metropolitano di Milano nord (Eumm-nord) è stato formalmente riconosciuto dalla Regione Lombardia, sulla base di una legge varata nel 2007 per la valorizzazione delle culture e dei patrimoni locali (L.R. 13 12/7/07). Ma cos’è un ecomuseo urbano? È un progetto teso a valorizzare il patrimonio materiale e immateriale attraverso un percorso di ricerca sulla memoria, sulla storia locale e su ciò che di tutto questo è ancora riconoscibile sul territorio. Un progetto che si realizza con il contributo attivo della cittadinanza: il primo e più prezioso patrimonio degli ecomusei. Le persone sono i nostri tesori più preziosi. Non perché si disdegnino edifici storici, opere d’arte o ambienti naturali, tutt’altro, ma perché, la conoscenza e la difesa degli elementi che compongono il paesaggio urbano passa attraverso il vissuto di ogni singolo individuo e quindi attraverso la raccolta e l’interpretazione di memorie, saperi e tradizioni orali indispen- sabili a preservare e in molti a casi a rifondare una cultura della tutela. Ecco allora che l’ecomuseo consente di sperimentare nuove forme di tutela partecipata dei beni presenti sul territorio, significativi per la storia locale e il tessuto sociale del quartiere; ovvero di quel patrimonio diffuso di vite, conoscenze e paesaggio urbano - con particolare attenzione al ‘900 - non ancora del tutto scritto e codificato. Il progetto, partito da Niguarda grazie al sostegno del Consiglio di Zona 9 e al supporto della Società Edificatrice Niguarda, su iniziativa dell'associazione Tramemetropolitane, prevede ora di estendere in progressione il proprio raggio d’azione e mettere in rete nuovi poli, attivando processi ecomuseali non solo in tutta la zona 9, da Bicocca a Prato Centenaro, da Affori a Bruzzano, ma anche nei comuni periurbani di Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Bresso, Cormano e Cusano Milanino. Affrontando la ricerca storica sul quartiere è impossibile non imbattersi nella cooperazione. La cooperazione di abitazione e di consumo ha fortemente permeato la storia del nostro quartiere e la sua identità. Ecco quindi che, all’interno delle manifestazioni in via di definizione per festeggiare i tre anni di attività dell’Ecomuseo, viene presentata la mostra “Cooperazione”, che affronta i temi della storia e dei valori dell’impresa cooperativa declinata anche in chiave territoriale. La mostra, organizzata dal Comitato Soci Coop di via Ornato, verrà presentata alla Biblioteca di Passerini il pomeriggio del 21 novembre insieme con la Mappa di Comunità di Niguarda, realizzata in collaborazione con il Politecnico di Milano, Dipartimento di Architettura e Pianificazione (Diap), grazie all’apporto volontario di un gruppo di cittadini che per più di un anno si è confrontato sulle “eccellenze culturali” della Niguarda di ieri e di oggi. La mostra verrà successivamenrte esposta nel foyer del Teatro della Cooperativa, in via Hermada. Info: www.tramemetropolitane.it - www.niguarda.eu ONA NOVE 24 GIORGETTI: via Pianell, 63 - Ottici Optometristi al servizio della tua visione 02.6426020 SCUOLIN ONA a cura di Antonella Loconsolo Conti in rosso nelle scuole: “Il governo faccia il suo dovere” Una lettera dell’Associazione genitori della Cesari sul disastro finanziario dell’Istituto Locchi: ”I genitori non possono e non devono farsi carico di costi che competono allo Stato. I diritti sanciti dalla Costituzione vengano rispettati”. A Prof.ssa Emilia Consoli - Preside Istituto Locchi; Sig. Claudio Perozzi -Vice Preside Istituto Locchi; Sig.ra Michela Fragomeni - Presidente C.d.I. Locchi; Collegio docenti Istituto Locchi; Genitori degli alunni iscritti Istituto Locchi. Oggetto: Mancanza fondi funzionamento e contributo delle famiglie. criviamo queste riflessioni con la volontà di cerS care un vero dialogo e una costruttiva collaborazione fra tutte le componenti del nostro Istituto. Innanzi tutto vogliamo esprimere la massima solidarietà alla Presidenza, al corpo docente tutto e al personale Ata che, ognuno nella misura e nel modo che a loro compete, sono chiamati a svolgere un compito che richiede responsabilità altissima, quella di collaborare all'educazione e all’istruzione dei nostri figli, in condizioni di precarietà, a volte lasciati alla sola buona volontà personale. La nostra scuola, come tutte le scuole pubbliche del nostro Paese, presenta un bilancio che definire “in rosso” è riduttivo. Si tratta di una voragine. Una voragine che ha iniziato ad aprirsi nel 2005 con la mancata erogazione da parte dello Stato di una cospicua quota dei fondi stanziati per il funzionamento degli Istituti scolastici. Nel corso di quest’ultimo anno poi, questa erogazione è stata completamente bloccata. In queste condizioni di estrema emergenza diventa dunque naturale e comprensibile che la Presidenza e il Consiglio d’Istituto, che questa scuola devono gestire, governare e far funzionare tutti i giorni (non riuscendo a ottenere i fondi da chi per dovere costituzionale dovrebbe garantirli), si rivolgano agli utilizzatori finali del servizio offerto, cioè alle famiglie degli alunni, chiedendo un contributo economico per cercare di mettere qualche toppa, per cercare di evitare di essere inghiottiti dalla voragine, per cercare di non essere costretti a chiudere la scuola. E le famiglie (così come da anni, per tacita consuetudine e abitudine, continuano a mandare in classe i propri figli accompagnati dal corredo di carta igienica, sapone, gessetti e altro materiale di uso comune), questi fondi sarebbero anche disposte a darli perché ragionano con la testa e col cuore e tutto ciò che può essere utile a contribuire al benessere e al prendersi cura dei bambini è per loro prioritario. Ma agendo in questo modo, mettendo pezze e coprendo le mancanze delle Istituzioni, il problema di fondo continua a rimanere e la situazione a incancrenirsi. Nella gestione della scuola pubblica i genitori non possono e non devono farsi carico di costi che competono allo Stato. Al di là dell'attuale Ministro all’Istruzione, al di là dei Ministri che l’hanno preceduta in questo dicastero e di quelli che la seguiranno, al di là delle leggi firmate dai vari Ministri di turno, l’indicazione primaria da seguire è quella data dalla Costituzione della Repubblica Italiana: “Art. 9 La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica; Art. 33 L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. Enti e privati hanno diritto ad istituire scuole ed istituti di educazione senza oneri per lo Stato; Art. 34 La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita”. Noi crediamo sia questo che si debba far valere e rivendicare con voce forte: che i diritti sanciti dalla Costituzione siano rispettati, al di là dei Ministri e dei Governi in carica. Richiediamo con forza che sia riconosciuto il diritto dei nostri figli a ricevere un’istruzione gratuita. Chiediamo solo ciò che ci è dovuto, ciò che la Costituzione obbliga a garantire ai nostri figli. Non è un atto sovversivo, non è una cosa da chiedere “per favore”, è una rivendicazione giusta e legittima. Le Alte Istituzioni si dovrebbero vergognare e scusare per il trattamento che riservano ai nostri bambini, al futuro del nostro Paese. Oggi lo Stato ci obbliga, di fatto, a sborsare dei soldi per accedere all’istruzione, domani recandoci in ospedale per ricevere delle cure ci chiederanno di portarci da casa siringhe e garze (o lo hanno già fatto?). Crediamo sia veramente il momento di riscoprire la nostra capacità di indignarci davanti a questi accadimenti. L’Associazione Genitori Cesari è pronta a sostenere la Presidenza, il Consiglio d’Istituto, i docenti tutti dell’Istituto Vittorio Locchi nella rivendicazione di questi diritti e nelle azioni che saranno ritenute più idonee per il recupero, presso gli organi competenti, dei fondi per il corretto funzionamento della scuola e auspica vivamente che dalla Presidenza, dal Consiglio d’Istituto, dal Collegio Docenti siano adottate soluzioni in tal senso. Con stima. Per Associazione genitori Cesari il Presidente Rossella Mella. Approva e sottoscrive: Comitato Genitori Passerini - Via Cesari,38 - 20162 Milano www.agc.milano.it - [email protected] Un incontro a Palazzo Marino su “Star bene a scuola” l 23 settembre si è tenuta la seduta conclusiva Iqualità del seminario “Star bene a scuola - Migliorare la di vita per favorire l’apprendimento” a Palazzo Marino. L’incontro è stato organizzato dai consiglieri comunali Ines Patrizia Quartieri e Marco Cormio, il quale si era dato da fare anche per promuovere la sistemazione della scuola primaria di Via Pianell. Il seminario, partito nell’ottobre del 2008, ha analizzato contributi e proposte per migliorare la refezione e la manutenzione degli edifici. In questo ultimo incontro si voleva avere l’occasione per presentare le varie proposte agli assessori Bruno Simini (Lavori Pubblici), che però non è potuto essere presente, e Mariolina Moioli (Scuola e Politiche Sociali), che per ragioni di salute ha inviato al suo posto diversi funzionari. Marco Cormio ha aperto la riunione spiegando che nei precedenti incontri si sono messi insieme suggerimenti per il Comune. Quanto evidenziato da genitori, docenti ed esperti vuole essere un contributo da parte di chi vive la scuola ogni giorno per contribuire a una migliore gestione. A volte quanto proposto può sembrare banale, perchè dettato solo dal “buon senso”, però non ha uno scopo critico, ma collaborativo. Ha invitato poi un genitore, il Sig. Dedori, ad esporre le 5 proposte emerse per la manutenzione edilizia: 1) L’assegnazione di un fondo per la gestione di alcuni piccoli interventi di manutenzione ai dirigenti scolastici, per una maggiore rapidità di intervento, una migliore facilità di controllo dell’esecuzione e persino la possibilità di ricorrere ad artigiani locali. 2) L’introduzione di un registro dei lavori presso ogni edificio scolastico, sul quale vengano annotate le uscite di tecnici e i vari interventi di manutenzione. 3) La predisposizone di uno strumento informativo che possa dare risposte veloci e puntuali alle richieste dei dirigenti scolastici al Comune, e che possa dare anche informazioni puntuali periodiche o preavvisi sugli interventi di tecnici o manutentori. 4) L’analisi dell’andamento degli interventi mediante la verifica o il confronto. 5) Una maggiore collaborazione e informazione fra Comune e dirigenti scolastici così da poter programmare al meglio gli interventi, dando la possibiltà alle scuole di progettare anche l’andamento scolastico, e il coinvolgimento della Direzione Didattica nella progettazione per verificare le reali esigenze scolastiche. La consigliera Patrizia Quartieri ha poi invitato ad illustrare i contributi per il miglioramento del Servizio di Refezione Scolastica due genitori, i Sigg. Antonio Tuzzi e Rosanna Campeggi, i quali hanno esposto i suggerimenti raccolti dall’unione delle Commissioni Mensa che, essendosi riuniti in as- semblea, hanno persino eletto i loro rappresentanti, chiedendo di avviare un dialogo e una maggiore collaborazione con l’Amministrazione Comunale. I suggerimenti sono: 1) L’attivazione di un organismo di controllo che sia sopra le parti, poiché attualmente il Servizio di Refezione è controllato dallo stesso gestore. 2) La scelta di “un patto di qualità” del servizio di refezione. 3) Il passaggio graduale a prodotti bio e forniture a km zero, con riduzione effettiva dei costi e dell'utilizzo di prodotti surgelati e precotti. 4) L’eliminazione del ricorso ad appalti al ribasso, che abbassano anche la qualità del servizio. 5) L’assunzione diretta delle scoldellatrici direttamente a Milano Ristorazione, al fine di evitare gli appalti assegnati alle cooperative che spesso non garantiscono una corretta gestione. I genitori hanno illustrato anche dei progetti “pilota” proposti in alcune scuole milanesi: a) il progetto “Frutta Fresca a Scuola”, per il quale anziché le merende confezionate, durante l'intervallo, ai bambini è stata data frutta fresca lavata e tagliata, e che ha avuto un riscontro molto positivo per gli insegnanti e sopratutto per i bambini: il progetto è durato solo 6 mesi, nei quali la Milano Ristorazione ha garantito il servizio, poi ha chiuso il progetto per mancanza di fondi; b) il progetto “Pappa Mi”, per il quale è stato creato un data-base in internet, consultabile da tutti, che colleghi le varie Commisioni Mensa per un confronto e per una gestione delle segnalazioni trasmesse all’Amministrazione. Sono inoltre state raccolte oltre 3000 firme dei genitori contro l’aumento delle rette delle mense, poichè l’aumento non ha però portato ad un reale beneficio della qualità del servizio di ristorazione. Il Dott. Mercadante, a nome dell’assessore Mariolina Moioli, valutando positive le proposte, ha proposto un confronto fra le parti: Comune di Milano, Milano Ristorazione e Commissioni Rappresentanti Genitori, e questo intervento è stato giudicato dalla consigliera Patrizia Quartieri un piccolo risultato parziale verso la trasparenza e il confronto. Il Dott. Scevola, ha fornito i numeri relativi alla manutenzione degli edifici scolastici, dichiarando che ultimamente sono in progetto sistemazioni relative alla sicurezza per almeno n° 12 edifici di scuole secondarie di 1° grado (medie), e che l’Amministrazione recentemente ha già investito molto per la sistemazione delle strutture scolastiche; che ha in gestione almeno 2 milioni di mq di strutture scolastiche; e sono stati effettuati oltre 8500 interventi di manutenzione ordinaria. È quindi seguito il dibattito fra i genitori. (Roberta Coccoli) Un maleducato in Comune he fare quando il presidente della C Commissione educazione del Comune di Milano non è educato? Se lo chiedono alcune mamme e papà eletti nei consigli di scuola che hanno scritto al sindaco Letizia Moratti. I fatti: dopo una riunione della Commissione educazione, alla quale è stato negato l’accesso ai genitori, un genitore ha “osato” segnalare al presidente della suddetta commissione, dott. Paolo Massari, che l’audio, nella sala in cui erano stati messi, non era buono. Leggete qui sotto il resoconto di questi genitori. “Mentre ci apprestavamo a lasciare Palazzo Marino è accaduto un episodio che desideriamo portare alla vostra attenzione. Uno dei genitori ha fatto notare al Presidente di Commissione Paolo Massari che la scarsa qualità dell’audio non aveva consentito di ascoltare chiaramente tutta la seduta della Commissione (il regolamento delle commissioni consiliari, come ben sapete, recita: ‘Nel caso di mancanza o inefficienza di tali strumenti, i Presidenti garantiscono comunque la pubblicità delle sedute’), esprimendo dispiacere considerato che per tutti i genitori presenti venire alla Commissione aveva comportato uno sforzo organizzativo. Il dott. Massari ha allora risposto in maniera scocciata alzando la voce ‘Ragazzi, mi fustigo (mimando) per il danno esi- stenziale che vi ho causato’ e avvicinandosi sempre più all’interlocutore in modo da guardarlo dall’alto in basso. Ribadito che si era solo segnalato un disagio e chiestogli di non approfittare della sua statura più alta per sovrastare l'interlocutore, ha urlato: ‘Non si preoccupi, mi metto alla sua altezza!’, si è inginocchiato davanti al genitore, continuando a urlare che lui aveva fatto il suo dovere concedendoci di assistere alla riunione attraverso la telecamera, cosa che invece è un diritto dei cittadini. Nell’allontanarsi più di noi lo hanno sentito distintamente dichiarare ad un collega: ‘Sono dei pezzenti!’ A questo episodio si aggiungano alcuni testi di email che il Consigliere Paolo Massari ha inviato a genitori che si erano rivolti a lui, che riportiamo qui di seguito per vostra conoscenza”. Seguono alcune mail, “Zona Nove ne sceglie una per tutte: Da: “[email protected]” <[email protected]> “Stia serena, cara Signora, sia meno apprensiva e vedrà che suo figlio sopravviverà in quella giungla di asilo dove noi cattivoni del centro destra, cattivi, insensibili e rozzi, abbiamo voluto sbatterlo.” Forse all’asilo andrebbe sbattuto sicuramente qualcuno, chissà che non gli si possa fare un corso accelerato di buona educazione! Comune e Milano Ristorazione Il refettorio per i genitori è off-limits Si punta a non avere nessuno che faccia le pulci sulla quantità e sulla qualità dei cibi serviti ai ragazzi. elle scuole ogni giorno c'’è una novità, e raraN mente si tratta di belle sorprese. Milano Ristorazione e il Comune, nella persona del direttore del settore, dott. Mercadante, ne hanno ideata un’altra. Da quest’anno le commissioni refezione potranno essere composte da solo tre genitori. È facile pensare che così, poiché tutti abbiamo il brutto vizio di lavorare, i controlli all’ora di pranzo sarebbero rarissimi. Ben altra cosa succede invece se le commissioni sono molto numerose: allora, con un po’ di organizzazione, si può avere un monitoraggio quasi quotidiano della qualità del pasto. Le commissioni mensa sono un organo scolastico e il loro ruolo è precisato dalle Linee guida della Regione Lombardia. Allora perché ostacolare il loro lavoro? Semplice, per non avere nessuno che faccia le pulci sulla quantità e sulla qualità dei cibi serviti. Negli ultimi tempi, infatti, i genitori si erano ben organizzati. Riuniti in un organismo di coordinamento, la Milano commissioni mense ([email protected]) avevano cominciato a condurre battaglie coordinate per protestare contro l'aumento ingiustificato delle rette, per ottenere la documentazione sulle forniture, perché il pasto fosse più appetibile, per denunciare disservizi. Quest’anno erano riusciti anche a far decollare un progetto, chiamato Pappa - Mi, ideato da due genitori informatici, che consente di registrare le non conformità (cioè quando c'è un grave disservizio in mensa) e i dati sul gradimento del cibo. Un’iniziativa utilissima perché la Milano Ristorazione non ha mai reso pubblici questi dati. Ed ecco che magicamente interviene il Comune che, con un assist alla Milano Ristorazione, toglie di mezzo i papà e le mamme ficcanaso, che hanno l'assurda pretesa di controllare cosa viene messo nei piatti dei loro figli. Mi auguro che il Comune faccia veramente un passo indietro, perché quando non si ha nulla da nascondere non c’è ragione di ostacolare il controllo. O no? Nelle scuole regna il caos derivante dai conti in rosso Suona la campanella: l’insegnante è assente. Capita anche a loro, di ammalarsi. E nella scuola si scatena il caos. Se è la prima ora, quasi obbligatoriamente, la classe viene smembrata. I bambini ormai sono addestrati: “acchiappano” la loro sedia, l’astuccio e un quaderno e inizia la transumanza. Otto nella classe a fianco, sei nell’altra e via così, fi- no ad aver esaurito il numero degli “orfani della Gelmini”, bambini privati del loro diritto all'istruzione in un numero consistente di ore durante l’anno scolastico. E i bambini delle classi ospitanti? Anche loro perdono un sacco di tempo, bisogna sistemare i nuovi arrivati, naturalmente si scatena il caos, e la didattica va beatamente a farsi benedire. Non è meglio alle medie, dove i nuovi arrivati possono andare anche a disturbare una classe che sta eseguendo una verifica. Senza contare la sicurezza ignorata, affollando le classi oltre i limiti consentiti (anche quelli della decenza). Questa è la scuola di qualità che ci viene presentata dalle roboanti dichiarazioni di Mariastella. Non meno grave il disagio se l’assenza è da parte di una commessa: interi piani privi completamente di sorveglianza, alla faccia delle più elementari norme di prudenza. Come si è creata questa situazione? I conti in rosso delle scuole, che rendono impensabile chiamare un supplente, e la totale eliminazione delle ore cosiddette “a disposizione”, hanno creato questo capolavoro. Alle superiori sempre più spesso si entra alla seconda ora o si esce una o due ore prima. Una vera e propria lesione del diritto allo studio. Sarebbe ora di cominciare a tenere il conto della frequenza di queste situazioni, per capire la portata del danno che viene perpetrato ai danni dell’istruzione dei nostri ragazzi. Le scuole arrivano a compiere operazioni al limite del consentito: utilizzano gli insegnanti di sostegno o di alternativa alla religione cattolica per tenere la classe, rinunciano alle compresenze. Quasi tutte le scuole medie, Cassinis compresa, hanno dovuto dire addio ai laboratori che si realizzavano utilizzando gli spezzoni di cinque minuti che gli insegnanti dovevano mettere a disposizione della scuola, avendo scelto il modulo orario di 55 minuti. Anche questi segmenti, prima dedicati alla realizzazione del giornalino, alla creatività dei laboratori, all’educazione fisica, oggi finiscono nel calderone delle supplenze. Forse ha proprio ragione il procuratore antimafia Nicola Gratteri, che in un’intervista alla trasmissione “Che tempo che fa” ha dichiarato:“Una cosa ho capito, che chiunque è al potere non vuole una scuola che funzioni e un sistema giudiziario forte e efficiente. Con una scuola che funziona, la gente inizierebbe a pensare e non si adatterebbe a certi modi di pensare.” Per non dimenticare 22 novembre 2008 Crolla il soffitto di un’aula del liceo Darwin Muore un ragazzo di 17 anni. n quella tragica occasione il ministro della pubblica istruzione si affrettò a fare belle diIchiarazioni:“Il ministro Gelmini riconvocherà l’Osservatorio sull’edilizia scolastica ma farà anche presto partire un censimento di tutti gli COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA edifici scolastici sollecitando il Cipe (Centro Interministeriale per la Programmazione Economica) e le Regioni per l’ammodernamento e la messa a norma degli edifici”. Siamo ancora qui che aspettiamo. ONA NOVE 25 UNIVERSITÀ DELLA BICOCCA a cura di Laura Brevi Come risvegliare le cellule staminali e curare il cervello Un’avveniristica ricerca targata Università Bicocca e Telethon mette in luce un meccanismo che potrebbe aprire la strada a nuovi approcci terapeutici per diverse malattie cerebrali. otremmo chiamarla la P “proteina dei ricordi”: si chiama Sox 2 e da oggi ha dimostrato di essere importante per lo sviluppo del nostro cervello, soprattutto per quella porzione chiamata ippocampo che è coinvolta nel mantenimento della memoria a lungo termine. Ad annunciarlo è un lavoro finanziato da Telethon e pubblicato su “Nature Neuroscience” da Silvia Nicolis, ricercatrice dell’Università Bicocca. In particolare, la proteina Sox 2 è risultata capace di indurre la produzione di molecole-segnale coinvolte nel mantenimento delle cellule staminali neurali anche dopo la nascita. L’ippocampo è infatti una di quelle porzioni del cervello che continua a formarsi e a “plasmarsi” anche dopo che siamo nati, proprio a partire dalle cellule staminali presenti. Come spesso accade, questa scoperta di un meccanismo biologico importante è stata possibile grazie allo studio di una condizione molto rara in cui il meccanismo è difettoso. Nicolis e il suo gruppo sono infatti partiti anni fa dall’osservazione dell’effetto che la mutazione nel gene Sox 2 produce nell’uomo: i bambini portatori di questo difetto genetico (poche decine in tutto il mondo) hanno una sindrome caratterizzata da epilessia, cecità, problemi cognitivi e mancato sviluppo dell’ippocampo. In altri casi, mutazioni di Sox 2 sono state riscontrate in pazienti affetti da malattie dell’ipofisi. Dopo aver riprodotto questo difetto genetico nel topo, i ricercatori sono riusciti a curare in buona parte la malattia fornendo nei primi giorni di vita dell’animale un farmaco che mima l’azione di Sonic hedgehog (Shh), una delle molecole-segnale stimolate da Sox 2 che viene a mancare quando Sox 2 non funziona. Nel topo malato, in assenza di trattamento le cellule staminali nell’ip- pocampo vengono perse quasi completamente. Una volta somministrato il farmaco, invece, i ricercatori sono riusciti a “salvarle” in buona parte e a promuovere la formazione di nuovo tessuto nervoso e la crescita dell’ippocampo. In topi normali, invece, il farmaco non ha alcun effetto. Attualmente è difficile pensare a un utilizzo immediato di questo tipo di farmaci nei pazienti con difetti in Sox 2: i malati, infatti, hanno tutti mutazioni inattese, in quanto non sono ereditate ma avvengono nelle cellule germinali dei genitori. Tuttavia, gli esperimenti effettuati nel topo hanno mostrato come molecole di questo tipo siano specifiche e possano avere effetti significativi se somministrate nei primi giorni di vita. Dall’altra parte, conoscere a fondo il ruolo di Sox 2 nel sistema di controllo del mantenimento e differenziamento delle cellule staminali neurali potrebbe rivelarsi importante per il disegno di terapie contro diversi tipi di tumori cerebrali infantili, come il glioblastoma, il neuroblastoma e il medulloblastoma. In questi tumori – piuttosto frequenti in età pediatrica, molto aggressivi e spesso resistenti alle terapie convenzionali – Sox 2 mostra di essere molto attivo e potrebbe avere un ruolo “rovesciato”: gli scienziati ipotizzano infatti che potrebbe contribuire al mantenimento delle cellule tumorali, analogamente a quanto avviene per le cellule normali. Se questo fosse confermato, Sox 2 potrebbe diventare un nuovo bersaglio farmacologico, forti anche di quanto già osservato in laboratorio: riducendo l’attività di Sox 2 nelle cellule tumorali si riesce a ostacolarne la moltiplicazione. In prospettiva più lunga, infine, conoscere i meccanismi genetici che regolano le funzioni delle cellule staminali neurali è il primo passo verso un possibile impiego di queste cellule nella terapia rigenerativa di malattie neurologiche come, per esempio, il morbo di Alzheimer o di Parkinson. Uno studio internazionale per dare il voto alle città italiane resentati i risultati delP l’indagine internazionale sull’immagine, i simboli e la attrattività turistica delle principali città italiane; i dati provengono da interviste condotte presso la popolazione in Francia, Germania e Gran Bretagna. Sono stati presentati inoltre i dati principali (aspetti positivi e criticità) di Milano, Torino e Genova. Alla ricerca, coordinata dal Professore Ezio Marra dell’Università Bicocca, hanno collaborato le Università della Calabria, di Torino e del Piemonte Orientale. L’indagine ha approfondito gli aspetti simbolici e immateriali della nuova competizione urbana, a partire dal tentativo delle città di “distinguersi”, di diventare più attraenti, di creare una immagine positiva e di riposizionarsi a livello nazionale e internazionale. Quali meccanismi permettono alle varie città di essere competitive, attraendo risorse materiali esterne e consolidando le identità e le appartenenze dei propri abitanti? Eccone alcuni: nascita e ruolo delle Film commission; l’Architettura “iconica” e le opere degli “archistar”; la città “esperienziale”, che rende unico e particolare il vissuto del visitatore; i Megaeventi e la rigenerazione urbana (dai Giochi Olimpici alle Expo); le attività, gli eventi e le politiche culturali come immagine della città; la riqualificazione urbana e le strade della sostenibilità. Soffermandosi sull’idea dell’Italia all’estero, notiamo che tra le città predilette dagli stranieri ci sono Roma, Firenze e Venezia e, quando è possibile, i turisti le visitano nel corso di uno stesso viaggio. Altre città, invece, sono disgiunte da questa sorta di tour predefinito. Si è anche notato che i tedeschi vorrebbero un’alleanza turistica Milano-Verona, mentre i francesi preferirebbero un pacchetto turistico che permetta loro di conoscere Milano e Torino. Stando invece ai questionari rivolti agli abitanti di Milano, Torino e Genova, si percepisce che i cittadini hanno una forte consapevolezza delle potenzialità tecnologiche, artistiche e culturali delle proprie città. Tra i problemi approfonditi, anche in comparazione con altre grandi città italiane, vi sono l’immagine della città, il giudizio sulla vivibilità delle altre grandi città italiane, il desiderio di continuare a vivere nella propria città e i motivi per cambiare città, le iniziative importanti per riqualificare la città, la definizione della propria città (industriale, scientifica, della cultura, ecc.), i simboli legati alle città, e altri dati ancora. Annullato un convegno sull’Alitalia perché il Premio Nobel Dario Fo “non è competente” u Alitalia “non è competente”: con queS sta motivazione il rettore dell’università Bicocca ha negato l’aula dove si sarebbe dovuto proiettare un film con il Nobel fra gli interpreti. Niente aula all’università Bicocca se a parlare di Alitalia c’è anche Dario Fo che non sarebbe “competente”. È questa la decisione presa dal rettore Marcello Fontanesi, che non ha concesso la sala U6 dove il 12 ottobre ci sarebbe dovuta essere la proiezione di “Tutti giù per aria. L’aereo di carta”, il film documentario autoprodotto interamente dagli stessi ex lavoratori dell’Alitalia attraverso le molte riprese fatte nel 2008, durante i mesi di contestazione contro lo smembramento della ex compagnia di bandiera che ha lasciato senza lavoro 10mila dipendenti. Alla proiezione, aperta al pubblico e introdotta dal premio Nobel, sarebbe dovuto seguire un dibattito. Con giornalisti (Francesco Bonazzi de “Il Fatto Quotidiano”, Franco Debenedetti e Vittorio Malagutti de “L’Espresso”), politici (Bruno Tabacci), professori della Bicocca (Francesco Silva, Ugo Arrigo) e dell’Istituto Bruno Leoni (Andrea Giuricin), assieme agli autori e produttori del film e ai lavoratori cassintegrati. “Ho ritenuto che il programma dell’incontro dal punto di vista scientifico e disciplinare non fosse adeguato alla nostra università ha spiegato il rettore -. Noi vogliamo che il livello delle informazioni offerto agli studenti abbia contenuti professionali di un certo rilievo. Fo è già venuto qui due o tre volte, sempre ben accolto, non c’è ostracismo né censura. Ma è venuto per parlare di altri argomenti. In questo caso si tratta di una questione tecnica molto delicata e credo che vada affrontata da persone che hanno competenze. Mi spiace che ci sia di mezzo lui, contro cui non ho nulla, ma devo tenere il timone in una certa direzione. L’università non è un luogo dove si fa polemica”. Esterrefatti i professori della Bicocca che si erano dati da fare per organizzare la proiezione-dibattito. Increduli gli autori del docufilm, Alessandro Tartaglia Polcini, Guido Gazzoli, Francesco Staccioli, e il regista Francesco Cordio. Lapidario Dario Fo:“Questa del rettore è una posizione di bassa politica. Qualsiasi persona sensata può avere un bel parere da esplicitare sulla vicenda Alitalia in un dibattito, mica dovevamo parlare delle tecniche di volo o di decollo. Dovevamo parlare di tutto quello che la gente sa. E cioè che c’è stata una manovra per evitare che Alitalia venisse comperata dalla Francia e l’opportunismo politico di Berlu-sconi che ha preannunciato la possibilità di salvarla perché era ‘roba italiana’. Poi l’intervento dei ‘nobili’ della scalata, che hanno portato via denaro ai cittadini, dividendo Alitalia in due. La parte disastrata e piena di debiti è stata affibbiata di nuovo allo Stato, l’altra, quella che aveva del denaro, se la sono spartita”. La proiezione del docu-film è stata effettuata poi nella più ospitale Università Statale, All’incontro hanno partecipato, assieme a Fo, gli stessi personaggi: i giornalisti Francesco Bonazzi, Franco Debenedetti e Vittorio Malagutti, il politico Bruno Tabacci, i professori Francesco Silva e Ugo Arrigo dell’Università Bicocca, con Andrea Giuricin dell’Istituto Bruno Leoni, oltre agli autori e produttori del film. Università e Triennale in difesa del diritto di essere bambini diritto all’identità, a esIil lsere difesi dalla violenza, diritto alla salute e all’assistenza, all’istruzione, al gioco, al riposo, alla libertà e alla pace. Ma anche il diritto di volersi bene, il diritto di giocare, di mangiare la cioccolata e di essere felici. Questi sono i diritti dei bambini, a venti anni dalla firma della convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia. L’Università Bicocca e Triennale Design Museum, dal 5 all’8 novembre, organizzano “Il Diritto di essere bambini”, tre giorni d’incontri, racconti, attività. L’evento, che si svolge alla Triennale di Milano, è l’ideale prosecuzione di una “installazione didattica” allestita presso alla Bicocca l’aprile scorso. Un’esposizione di quasi 4000 cartoncini disegnati dai bambini che attravesano il percor- so/gioco “Il Giardino dei diritti di tutti i giorni”, realizzato da Fiorenza Mariotti. Al termine del percorso/gioco, i bambini hanno a disposizione matite, pennarelli, cartoncini di varie misure. Chi vuole, può lasciare un disegno, una parola, una frase sulla tematica dei diritti quotidiani. I cartoncini verranno raccolti e conservati da Fiorenza Mariotti e successivamente donati alla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Bicocca. Dopo l’esposizione in Bicocca, l’installazione “Il diritto di essere bambini” viene proposta alla Triennale, arricchita da laboratori per bambini e da incontri sul senso civico e i diritti inalienabili dell’infanzia insieme a studiosi e rappresentanti del mondo dell’associazionismo. Ciascun laboratorio nasce con un preciso riferimento ad uno o più articoli della Convenzione Internazionale sui diritti dell’Infanzia del 1989. Successo del premio di poesia Streghetta ella bella e ampia Aula Magna 4 dell’Università BicocN ca, alla presenza di un folto pubblico di oltre cento persone, si è svolta la Celebrazione della 36.ma Edizione del Premio Internazionale di poesia su tema “Milano Streghetta”. “Vasto il consenso per le poesie premiate, di cui diamo l’elenco a parte. Serena Siniscalco, fondatrice e presidente del prestigioso, Premio è stata presentatrice e voce recitante, coadiuvata dalla poetessa-attrice Marilena Verri e dall’attore Lorenzo Marangon. Negli intervalli le voci soprano-tenorili di Wilma Mereghetti e Enrico Bellani hanno allietato il pomerigggio culturale. Ospiti illustri il Prof. Colonnello Mario Giugliacci della Epson, il magistrato della I.ma Sezione di Corte d’Appello Giuseppe Patrone, l’illustre editore torinese Sandro Gros Pietro, insignito di una targa speciale per meriti culturali, il soprano della Scala Mila VilotiJevic, l’eccezionale pittrice di Belgrado Svetlana Nickolic, la prof.ssa Maria Dicorato, collaboratrice del Circolo Ufficiali dell'Esercito di via Brera, e altri illustri professori di lettere e filosofia. Il Presidente di Giuria prof. Lucio Pisani, Provveditore agli Studi di Como, era purtroppo assente per malattia. La Celebrazione si è conclusa con l’annuncio dei nuovi temi per il Milano Streghetta del 2010: Il ritorno alla terra ed ai suoi frutti; Musica, sublimazione dell’essere; Voci e silenzi dagli abissi del cielo; La meraviglia ci prolunghi i giorni; Lìincontro, miracolo e stupore . I premi per le poesie in lingua italiana La Giuria, costituita dai professori: Lucio Pisani (Presidente), Gabriele Giraldi, Vincenzo Cutolo, Piera Bruno, Ninnj Di Stefano Busà, e dal Dott. Giacinto Sica, garante del Premio, e da Serena Siniscalco (Presidente del Premio) ha votato nel modo seguente: • Classificati in laude: 1) Lida De Polzer; 2) Carla Baroni; 3) Emilio Mondani. • Classificati: 1) Francesco La Commare; 2) Anna Eleonora Cancelliere; 3) Annamaria BracaleCeruti; 4) Giacomo Soldà; 5) Laura Rossi Ravaioli; 6) Raffaele d’Isa; 7) M. Adelaide Petrillo Ciucci; 8) Lina Braga; 9) Emilio Donati; 10) Myrna Bongini. • Premi speciali: Carlo Tarabbia Medaglione Comune di Milano; M. Gabriella Carbonetto Medaglione “Streghetta”. I premi per le poesie in lingua straniera Inglese: Barbara Fossi; Carlo Tarabbia. Riconoscimenti speciali Medaglione alla memoria di Alessandra Marziale; Medaglione “Streghetta” in peltro alla bambina Alessia Ippoliti; Targa “Premio Milano Streghetta” a Sandro Sandro Gros Pietro, editore in Torino. Serena Siniscalco con la poetessa vincitrice. ONA NOVE 26 GIORGETTI: via Pianell, 63 - Ottici Optometristi al servizio della tua visione 02.6426020 ONA 9 DERBY a cura di Lorenzo Meyer e Mauro Raimondi L’anno della retrocessione settimane, priIdridnmaqueste dell’impresa di Mae delle vittorie con Roma e Chievo, molti hanno rievocato, per amore della storia o per l’arte del “gufaggio”, la stagione 1981-82, quella che costò al Milan la retrocessione “sul campo”. Al che, per rinverdire i ricordi di chi già c’era ma soprattutto per informare chi non era ancora nato o non sa, abbiamo deciso di raccontare le prime 12 giornate di quel torneo (le stesse giocate nell'attuale campionato), invitandovi a verificare analogie e difformità rispetto al presente. Buon divertimento... Nella stagione 1980-81 il Milan si trovò, per la prima volta nella sua storia, a giocare nei sotterranei della serie B a causa della retrocessione a tavolino sancita da un processo al calcioscommesse che vide la società rossonera impersonificare, insieme alla Lazio, il ruolo del capro espiatorio (mentre la Juventus e altre squadre coinvolte vennero ingiustamente graziate). Ovviamente, il Milan ritornò subito in A. Nonostante ciò, il nuovo presidente, il vicentino Giussy Farina, decise di sostituire l'allenatore Massimo Giacomini (alla guida del Milan da due anni e preparatissimo) con il più titolato Radice,già campione d'Italia con il Torino nel ‘75-’76 ma noto per i suoi metodi da “sergente di ferro”. Una scelta discutibile, a cui seguì, tra l'altro, una campagna acquisti di basso profilo,che vide arrivare in rossonero solo due nomi di medio livello:il centrocampista Adelio Moro e l’attaccante scozzese Joe Jordan, entrambi piuttosto avanti negli anni. Il secondo, poi, pure limitato da alcuni guai fisici e subito osteggiato da Radice, che pare nemmeno si degnasse di far tradurre in inglese le sue conversazioni con la squadra. I problemi si manifestarono fin dalla Coppa Italia, che il Milan inaugurò perdendo 0-2 a Verona. In seguito, però, i rossoneri batterono Pescara e Spal, venendo eliminati solo da un gol di Bergomi all’ultimo minuto (e l’Inter, l’estate dopo, avrebbe vinto la Coppa: i casi del calcio…). Questo 2-2 con una pretendente alla scudetto illuse un po’ tutti, e il 13 settembre, alla prima di campiona- to, un certo ottimismo serpeggiava tra le fila milaniste. L’esordio avvenne su un campo non facile, quello di Udine, e lo 0-0 parve positivo. Così come il successivo pareggio a reti bianche contro la solidissima Fiorentina di Antognoni (che avrebbe perso lo scudetto solo all’ultima giornata). Quindi, alla terza, il Milan espugnò Napoli grazie ad un’autorete di Ferrario, e la vittoria, insieme alla difesa ancora inviolata, rinforzò ulteriormente le aspettative dell’ambiente rossonero. Ma dopo la sconfitta con la Juve in casa (0-1), l’ennesimo 0-0 a Bologna e lo 0-1 nel derby (rete di Oriali), l’aria cominciò a cambiare, anche perché la questione del gol era venuta prepotentemente a galla: in sei giornate, il Milan aveva segnato una sola rete, e pure per merito altrui. Un record in negativo che, in parte, si poteva giustificare con il calendario: i rossoneri avevano affrontato squadre piuttosto forti, ma adesso si apriva un ciclo di partite più facili e tutti si aspettavano che le difficoltà si sarebbero risolte da sole. Invece, alla settima, il Milan scese a Catanzaro e incassò un clamoroso 0-3. E a nulla valse, la settimana dopo, il primo gol di Joe Jordan: Lombardi pareggiò su rigore e, nonostante tutto il secondo tempo a disposizione, il Milan non riuscì più a superare il pur modestissimo Como. Solo un caso, si disse, solo sfortuna. Però la domenica seguente il Milan le buscò anche ad Ascoli (0-1) e nelle due successive sfide, con la SPORTIN Roma all'Olimpico (1-1) e il neopromosso Genoa a San Siro (0-0), non andò oltre al pari. Il riscatto non arrivava, anzi, una nuova, umiliante, batosta si profilava all’orizzonte: uno 0-2 ad Avellino che trascinava i rossoneri nei bassifondi della classifica. Dopo 12 gare (sulle 30 previste), infatti, il Milan aveva raccolto solo 8 punti (oggi sarebbero 9), con 3 reti all’attivo e 10 subite. Un dato, questo, che evidenziava le gravi carenze anche della difesa, all’inizio parsa l’unico reparto adeguato, ma che, dopo lassenza di Baresi a partire dai primi di ottobre per un male “misterioso”, ora faceva acqua da tutte le parti. Del resto, il sostituto del piscinin,Venturi, si mostrò subito inadeguato, come lo erano pure Mandressi e Incocciati, le punte destinate ad alternarsi con il povero Joe Jordan che,sebbene fosse infortunato, era ugualmente costretto a giocare da Radice, che lo sospettava di battere la fiacca. Il Milan, insomma, non aveva né attacco (Antonelli, Novellino e lo stesso Incocciati erano delle mezze punte, oltre tutto con scarsa predisposizione al gol) né “panchina”, e la campagna acquisti basata sul risparmio faceva sentire i suoi effetti negativi. E a questi problemi tecnici si aggiungeva il malcontento dei senatori (Tassotti, Maldera, Collovati, Buriani, Novellino, Antonelli) che, dopo aver vinto la Stella e sopportato il duro campionato di B, non tolleravano i metodi autoritari di Radice. Il quale, invece di ammorbidirsi nei loro riguardi, proseguiva inflessibile per la sua strada. Il baratro, insomma, era a un passo. Evidentissimo, per chi avesse voluto vederlo. Ma nonostante questo, nessuno, tra squadra, dirigenza e tifosi, pensava davvero al pericolo di un’eventuale retrocessione. Proprio nessuno. Figurarsi, il Milan in B… Figurarsi… Cesena, 16 maggio 1982. Il Milan retrocede in Serie B nonostante la vittoria in rimonta contro il Cesena e un grandissimo gol di Roberto “Dustin” Antonelli. Nella foto la disperazione del presidente Farina. ONA a cura di Roberto Braghiroli A Niguarda, a scuola di pallone Giocare, imparare, divertirsi. Quando un bambino si avvicina al mondo del calcio, non deve pensare a nient’altro. Poi, più avanti, si penserà a vincere. “Zona Nove” ha incontrato un allenatore qualificato, Alessandro Beghi, per farsi spiegare il legame tra sport, formazione ed educazione. iocare, divertirsi, imparare. Poi, più avanti, si penserà ad affinare la tecnica e G a provare a vincere una partita. Questa è la scuola calcio, il passo d’ingresso che un bambino deve compiere se vuole entrare nel mondo del pallone. “Zona Nove” ha incontrato, un sabato mattina di ottobre al campo Cucchi di via Arezzo, Alessandro Beghi, giovane (26 anni) responsabile scuola calcio del Niguarda Calcio. È stata l’occasione per fare due chiacchiere sui bambini, lo sport e l’educazione e per capire quanto sia importante, al giorno d’oggi, il ruolo di una guida, di un istruttore. Primo passo: innamorarsi dello sport “Qui a Niguarda - spiega Alessandro Beghi, laureato in scienze motorie - abbiamo una quarantina di bambini nati tra il 2002 e il 2004. Il nostro obiettivo iniziale è farli innamorare del calcio. Organizziamo giochi che consentano loro di divertirsi nonché di sviluppare e migliorare la coordinazione motoria. Si tratta, in ogni caso, di attività propedeutiche al percorso tecnico vero e proprio, che viene preso in considerazione in un secondo momento”. All’inizio, quindi, è bene che il bambino si diverta, impari a stare in gruppo e a rispettare regole e istruttori. “Sì, è così - continua Beghi -; solo nell’ultimo anno di scuola calcio (intorno ai 7 anni, ndr) si inizia a entrare nel dettaglio della tecnica, provando quei gesti base come lo stop, il passaggio e il tiro”. Per fare questo, però, occorrono istruttori qualificati, in grado di fare da guida ai bambini. E infatti, a Niguarda, assieme ad Alessandro Beghi, ci sono Paolo Mazzeo e Vito Leone, che seguono i bambini classe 2002, Cristian Villacres che si occupa dei ragazzini nati nel 2003 mentre per i 2004, i più piccoli, c’è Stefano Ciceri. Un team completo, quindi: un allenatore ogni 10 bambini. Così si può lavorare bene. Secondo passo: rispetto delle regole. Anche per i genitori Giocare in un ambiente sano. Rispettare le regole. Imparare a stare in gruppo. Divertirsi. Una scuola calcio è tutto questo. Ma gli obiettivi possono anche essere più ambiziosi: “Sì, ci piacerebbe educare anche i genitori; non è facile, ma ci proveremo – conclude Alessandro Beghi -. In ogni caso, stare con i bambini offre grandi soddisfazioni, come, ad esempio, vederli sorridere in campo e osservarne i continui miglioramenti. Ma la cosa più bella, secondo me, sarà vedere tornare bambini e genitori qui al Niguarda Calcio dicendoci: ‘Siamo tornati perché si sta meglio qui’ ”. Succederà. I piccoli, nati nel 2002, 2003 e 2004. COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 27 ONA NOEUV Cont el coo in di nivôl L’angolo di Don Giuseppe La colonna poetica a cura di Augusto Cominazzini a cura di Don Giuseppe Buraglio a cura dei lettori 11 ottobre 1962 Novembre I gioeugh d’ona volta Soo minga de precis còssa fann incoeu, quand se mètten a giugà, i fioeu, perchè dopren di strument sofisticaa e intelligent, tanto divèrs de quèi antigh faa de pòcch ò niént. Esattamente 47 anni fa, papa Giovanni XXIII, il “papa buono”, apriva il Concilio Vaticano II. Riproponiamo alcuni stralci dall'inizio del discorso introduttivo del Papa ai più di duemila Vescovi presenti. Chel pòcch ò niént che però el consentiva de compensà, con spontaneità e inventiva, el bisògn continuo de podè sfogass a ‘na masnada mai stracca de satanass. enerabili Fratelli, la Madre Chiesa si rallegra perché, V per un dono speciale della Divina Provvidenza, è ormai sorto il giorno tanto desiderato nel quale qui, presso Eren gioeugh elementar, faa in economia, doe mettevom in mostra la nòstra fantasia, perché i pòcch belee de tòlla ò de cartôn ie vedevon soltant a Natal, se serom staa bôn. Giugavom ai picchètt con la s’cèrla, a te ghe l’hee, a ciòda, a la sbèrla, a cavallinna la ven, a balla velenada, ma la lippa l’éra la pussee preferida e malmenada. I tôsann, smôrfiètt, giugaven a “Madama Dorè”, a la bèlla lavanderinna, a tòpa, al perchè, con la pigòtta, ai statoin, i quater cantôn e per fà la cunta cantilenaven stran zibaldôn. Se ben ricòrdi, dòpo tanti ann, vun el diseva: “Aulì ulè che t’amusee, che t’approfitta lusinghee, tulilèmm blèmm blumm, tulilèmm blèmm blumm”. On alter: “Chiappa el tram balôrda, ciappéll ti che mi son sôrda, trich e trach lassèla andà, trich e trach lassèla andà”. Anca: “L’usellin che ven dal mar quanti penn el pò portà, el pò portann vintitrè, a stà foeura tocca a ti”. Eren gioeugh e espressiôn de natura modèsta faa da fioeu de pòcch pretes... ma sèmper in fèsta. il sepolcro di san Pietro, auspice la Vergine Madre di Dio, di cui oggi si celebra con gioia la dignità materna, inizia solennemente il Concilio Ecumenico Vaticano secondo. […] Iniziando questo Concilio universale, il Vicario di Cristo, che vi sta parlando, guarda, com’è naturale, al passato, e quasi ne percepisce la voce incitante e incoraggiante: volentieri infatti ripensa alle benemerenze dei Sommi Pontefici che vissero in tempi più antichi e più recenti, e che dalle assemblee dei Concili, tenuti sia in Oriente che in Occidente dal quarto secolo fino al Medio Evo e agli ultimi tempi, hanno trasmesso le testimonianze di tale voce veneranda e solenne. Esse acclamano senza sosta al trionfo di quella Società umana e divina, cioè della Chiesa, che assume dal Divin Redentore il nome, i doni della grazia e tutto il suo valore. […] Quanto all'origine e alla causa del grande avvenimento per il quale Ci è piaciuto adunarvi, è sufficiente riportare ancora una volta la testimonianza, certamente umile, ma che Noi possiamo attestare come sperimentata: la prima volta abbiamo concepito questo Concilio nella mente quasi all'improvviso, e in seguito l'abbiamo comunicato con parole semplici davanti al Sacro Collegio dei Padri Cardinali in quel fausto 25 gennaio 1959, festa della Conversione di San Paolo, nella sua Patriarcale Basilica sulla via Ostiense [San Paolo fuori le Mura]. Gli animi degli astanti furono subito repentinamente commossi, come se brillasse un raggio di luce soprannaturale, e tutti lo trasparirono soavemente sul volto e negli occhi. Nello stesso tempo si accese in tutto il mondo un enorme interesse, e tutti gli uomini cominciarono ad attendere con impazienza la celebrazione del Concilio. […] Illuminata dalla luce di questo Concilio, la Chiesa si accrescerà, come speriamo, di ricchezze spirituali e, attingendovi il vigore di nuove energie, guarderà con sicurezza ai tempi futuri. Infatti, introducendo opportuni emendamenti ed avviando saggiamente un impegno di reciproco aiuto, la Chiesa otterrà che gli uomini, le famiglie, le nazioni rivolgano davvero le menti alle realtà soprannaturali. […] odiaco di ona a cura di Anna Maria Indino L’oroscopo di novembre 2009 ARIETE 21.3 – 20.4 Potrete essere attratti da persone più giovani di voi, con una carica vitale ed entusiasmo particolari. Non dovrete probabilmente fare i conti con nessuno, anche se qualcuno cerca in ogni modo di provocarvi, causandovi tensione. Saprete chiarire un malinteso. TORO 21.4 – 21.5 Se state per tuffarvi in una nuova avventura, evitate piccoli imbrogli e mezze verità. Siete sovente in balia delle emozioni, quindi dovrete cercare di non prendere decisioni affrettate e dettate dall’impulsività. Sul lavoro forse tenterete strade insolite e chi vi porteranno dove vorrete. GEMELLI 22.5 – 21.6 Terrete in alta considerazione il parere di un amico influente, anche se le circostanze sembrano contraddirlo o smentirlo. Rischio di disperdere le vostre energie in molteplici attività, anche al di fuori dei soliti interessi. Un genitore vorrà imporre la sua autorità in modo sbagliato. CANCRO 22.6 – 22.7 Nuove emozioni potranno rendere il rapporto più ricco e passionale. Persone più grandi di voi potranno esercitare un fascino notevole, attenti, potreste essere influenzati nel prendere alcune decisioni. Cercate, dunque, di riflettere prima di agire, concentrandovi sulle vostre motivazioni. LEONE 23.7 – 22.8 Al lavoro una notizia poco attendibile, probabilmente un pettegolezzo, rischia di farvi prendere decisioni sbagliate. In amore potrete fare un discorso molto coraggioso e che porrà le basi per un rapporto autentico e profondo. Alcuni amici si potranno dimostrare affettuosi. VERGINE 23.8 – 22.9 Piccoli ma significativi segni d’affetto vi dimostreranno l’attaccamento della persona che vi fa battere il cuore. Con qualche cambiamento nella cerchia delle amicizie sarete trasportati sulle ali del divertimento più chiassoso. Estro e fantasia alle stelle. BILANCIA 23.9 – 22.10 Incertezze e indecisioni per una questione di cuore delicata e complessa. Un pizzico di erotismo potrà essere la medicina migliore contro il malumore e le incomprensioni. Evitate sul lavoro confidenze troppo personali, l’indiscrezione degli altri potrebbe crearvi problemi. SCORPIONE 23.10 – 21.11 Molti di voi saranno impegnati con scelte sentimentali. Tenderete a rimandare decisioni o cambiamenti che temete essere impegnativi per voi stessi e per gli altri. Chi vi vuol bene vorrà maggiori informazioni, evitate di essere vaghi o di rimandare inutilmente. SAGITTARIO 22.11 – 21.12 Tenderete a considerare con distacco impegni e questioni economiche nelle quali effettivamente non avete molta voglia di entrare. Sul lavoro forse getterete la maschera davanti a una persona che vi sta mettendo alla prova. Un invito rifiutato potrebbe avere conseguenze. CAPRICORNO 22.12 – 21.1 In amore mostratevi più arrendevoli e meno pretenziosi, non potrà che favorire l’incontro e l’intesa su vari piani. Potreste dare ancora qualche chance a un collega che non si era finora dimostrato molto sincero. Darete prova di capacità di analisi e intuito notevoli. ACQUARIO 22.1 – 19.2 Dovreste limitare la vostra voglia di far pazzie per non creare antipatiche tensioni con chi vi vuol bene, almeno per il momento. Non sembrate immuni dalla gelosia, ma dovrete cercare di celarla un po’ per evitare figuracce e scontri troppo accesi. Un regalo vi rallegrerà. PESCI 20.2 – 20.3 Qualcuno potrebbe ignorare le vostre richieste ed esigenze, costringendovi a prendere provvedimenti piuttosto difficili. Forse qualche notizia interessante di lavoro vi farà mettere in moto, risvegliando in voi mille idee e progetti. Potreste sentirvi spinti a tentare un progetto ambizioso. Ortensia Bugliaro Ho visto su quel sasso il freddo nome impresso; un fiore ingiallito lasciava volare i suoi petali col lento mormorio del vento, sparso qua e là sul volto stampato di sorriso. E vola quel petalo ingiallito del fiore: chi ha pianto è stato un cuore. Gli oleandri Gabriele Giraldi Cinque oleandri dal color di rosa sono fioriti a gruppi nel giardino e profumano l’aria rugiadosa fin dal primo pulsare mattutino. Ci mettevamo sotto d’essi in posa cinti dall’altre piante del villino: olivi, pini, fronde di mimosa fra luci e ombre del sole vespertino. Noi così stretti, o mamma, ridevamo perché l’affetto immenso era davvero; e così intanto, lieti, scacciavamo ogni triste presagio, ogni pensiero, fingendo che d’incanto ad ogni ramo la vita rifiorisse e il suo mistero. Attimo fuggente Emiro Suffada Tu, persona, che insegni l’impossibile e cerchi nell’oblio la tua meta ascolta la voce dei ricordi che giungono a tè come un richiamo. Riassapora la gioia della vita del pensare, nella bellezza dell’universo tu che corri nell’effimero di un giorno, scopri l’attimo fuggente che separa l’invalicabile. Accadde a Milano a cura di Lella Ricordi Le date di novembre • 1 novembre 1964 - Inaugurata la linea 1 della metropolitana La linea 1 della Metropolitana milanese festeggia il 45° compleanno. Nel 1964 è infatti inaugurato il primo tratto da Marelli a Lotto. Con i suoi 12 chilometri avrebbe dato un significativo impulso alla mobilità ambrosiana. L’evento suscita vivo interesse in tutta l’opinione pubblica anche fuori di Milano: le famiglie giungono da ogni parte “in gita”, vestite della festa, a provare la nuova meraviglia tecnologica. • 4 novembre 1984 - Papa Giovanni Paolo II visita Milano In occasione del quarto centenario della morte di Carlo Borromeo, papa Woytila giunge a Milano. Il pellegrinaggio nei luoghi di san Carlo, definito “maestro e ispiratore per tutti i cristiani di oggi”, porterà il papa anche a Varese, Pavia, Varallo e Arona. • 10 novembre 1859 - Stipulata la Pace di Zurigo Negoziata e siglata fra il 10 e l’11 novembre 1859, nel trattato è previsto che gli Asburgo cedano la Lombardia alla Francia, che l’avrebbe assegnata ai Savoia, mentre l’Austria conserva il Veneto e le fortezze di Mantova e Peschiera. I sovrani di Modena, Parma e Toscana, che nel frattempo erano stati costretti alla fuga da rivolte popolari, avrebbero dovuto essere reintegrati nei loro Stati, così come i governanti papalini a Bologna. Tutti gli stati italiani, incluso il Veneto ancora austriaco, avrebbero dovuto unirsi in una confederazione italiana, presieduta dal papa. • 11 novembre 1994 - Muore Wanda Osiris, grande diva della rivista Nata a Roma il 3 giugno 1905, Anna Menzio, questo il suo vero nome, debutta al Teatro Eden nel 1923. Durante la guerra le sue piume e paillette, tra bombe e macerie, facevano sognare la gente. La “Wandissima” (fu Orio Vergani a coniare questo nome) è la primadonna delle compagnie di Macario, Dapporto, Garinei e Giovannini. Scendeva enormi scalinate con grande grazia e disinvoltura. A lei è dedicato il giardino pubblico di via Veglia, nella nostra zona. • 19 novembre 1969 - Scontri tra manifestanti e polizia: muore l’agente Annarumma In via Larga, colpito dal lancio di un pezzo di tubo di acciaio, muore un poliziotto, Antonio Annarumma, 21 anni. Nella giornata di sciopero generale, si erano verificati scontri tra studenti e polizia culminati con il gravissimo episodio. Al giovane agente è dedicata la caserma di polizia della nostra zona, in via Cagni, e un giardino pubblico in via Lucerna (quartiere Inganni). ONA NOVE 28 GIORGETTI: via Pianell, 63 - Ottici Optometristi al servizio della tua visione 02.6426020 FILO DIRETTO CON…/1 SALUTE INQUINAMENTO Influenza A: consigli per i bambini Gli elicotteri al Parco Nord Luigi Luce Franco Mirabelli (consigliere regionale del Pd) Ripubblichiamo, visto il diffondersi dell’influenza A, quanto scritto sul numero scorso. cco cinque semplici gesti da spiegare ai proE pri figli possono ridurre in maniera importante il rischio di contagio del virus H1N1. Lavarsi accuratamente le mani con acqua calda e sapone, asciugandole con cura; usare fazzolettini di carta usa e getta; starnutire, in mancanza di fazzoletti, all’interno del gomito, sui propri vestiti; non “tossire” di fronte agli altri; non toccarsi il naso con le mani. E, in caso di malattia, usare le mascherine. Sono i consigli della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) che invita i genitori alla prevenzione con l’informazione, una corretta igiene e - ovviamente - il vaccino. “In attesa di quello specifico, che sarà disponibile nelle prossime settimane, vogliamo ribadire l’importanza di premunirsi anche contro l’influenza stagionale - afferma il dr. Giuseppe Di Mauro, presidente della Sipps -. La ‘suina non deve infatti farci sottovalutare i rischi dell’influenza classica con una morbilità e una sintomatologia spesso ben più gravi. È raccomandabile, quindi, che i bambini, specie quelli con meno di 5 anni, vengano vaccinati al più pre- sto. Quelli con meno di 9 anni che non lo sono mai stati vanno sottoposti a due dosi a distanza di un mese l’una dall’altra. In ogni caso, non appena il rimedio contro l’influenza A sarà disponibile consigliamo di somministrarlo. La doppia vaccinazione, anche a distanza ravvicinata, è possibile senza alcun rischio o effetto collaterale”. La stagionale quest’anno è attesa a partire da novembre. Contro gli allarmismi, la prof.ssa Susanna Esposito, segretario Sipps e responsabile del gruppo di lavoro della Società sull’influenza, rassicura: “La grandissima parte dei bambini che soffrirà dell’H1N1 andrà incontro a una sintomatologia lieve, con qualche giorno di febbre, mal di gola e tosse. Non è quindi necessario attuare particolari modifiche della normale vita del bambino. È importante, invece, non dimenticare che, come spesso avviene con le malattie virali, è possibile che questa forma di influenza lasci per qualche settimana il bambino con minori difese e, quindi, che l’eventuale virus stagionale contratto subito dopo possa avere un decorso più grave”. MANGIAR SANO Le “mani in pasta” con i bambini Valeria Malvicini (Cooperativa Pandora*) ettere “le mani in pasta”, sondare la consiM stenza di un impasto, assistere alla magia di una torta nella trasformazione dal crudo al cotto, riconoscere da dove vengono i cibi che mettiamo nel piatto, distinguerne ingredienti e mescolarli per produrre ricette gustose e magari anche sane e nutrienti: le tappe di un cammino di riavvicinamento dei bambini al cibo. Nelle famiglie degli anni 40/50, più numerose e con minori mezzi economici, si utilizzavano alimenti “poveri”, si cucinavano cereali, legumi, verdure in genere, poca carne. Soprattutto si cucinava la stessa cosa per tutta la famiglia. Così, anche se le melanzane a un figliolo non erano gradite, avrebbero continuato ad essere proposte a tavola. Prima o poi il ragazzo avrebbe provato ad assaggiarle e, siccome i gusti cambiano con l’età e con l’esperienza, magari le avrebbe trovate gustose. Oggi invece, nelle famiglie spesso con un unico figlio, se il bambino gradisce un alimento, si tende a proporglielo più spesso e ad eliminare al contrario quello che non gradisce. In questo modo però limitiamo a possibilità di assaggiare alimenti diversi. Non dobbiamo dimenticare che più è variata la nostra alimentazione, più consentiamo al nostro organismo di crescere in modo sano. Per di più, visto che gli alimenti con cui veniamo in contatto sono spesso “manipolati” e contengono diversi tipi di additivi, mangiare in modo troppo uniforme favorisce effetti dannosi di accumulo di sostanze potenzialmente nocive. L’industria alimentare, del resto, ci propone prodotti studiati proprio per piacere a un “consumatore medio”. Così, stiamo perdendo l’importante patrimonio rappresentato dalle diverse culture alimentari. Equilibri preziosi, costruiti nei secoli, a partire dalle conoscenze dei prodotti autoctoni a cui si sono aggiunti apporti di altre culture, rischiano di essere spazzati via da prodotti più “buoni” per il mercato che per la salute. Può essere importante, in un’ottica di recupero delle tradizioni alimentari, ricostruire come si è formato il rapporto dell’uomo con il cibo, conoscere le motivazioni spesso alla base dei pregiudizi e dei tabù alimentari. Se si va a verificare quali sono le popolazioni che si mantengono a lungo in buona salute, si scopre che sono quelle che si alimentano in modo “tradizionale” e che la dieta “mediterranea” ha tante sorelle, diete in cui si limita l’uso di carne e dove si utilizzano in prevalenza cereali (dal grano all’orzo, dal sorgo al miglio,dal riso al mais) uniti a legumi,vegetali in abbondanza e semi oleosi. Anche in questo caso, conoscere da dove veniamo può aiutare a scoprire dove possiamo andare, cercando di non farci condizionare dalla pubblicità. (*) La Coop. Pandora svolge attività di educazione al consumo consapevole per Coop Lombardia e Coop Liguria. (www.coop-pandora.it) MASS MEDIA Notizie in sordina Luigi Luce olti giornali e soprattutto quasi tutte le M tv continuano a tenere in sordina, o addirittura a nascondere le notizie scomode per il potere politico-mediatico. • La crisi c’è ma non si deve vedere Ha scritto Guglielmo Epifani, segretario della Cgil: “Perché non si vuol parlare della crisi, perché si vuol tacere la realtà, perché si relega ai margini dell’attenzione dell’opinione pubblica, e perché questo avviene solo in Italia? Basta prendere, ad esempio, le prime pagine dei grandi giornali europei dell’ultimo anno. C’è un abisso. Da noi si parla di tutto meno che della crisi. Se Berlusconi ha detto mesi fa che il peggio era passato e oggi afferma che la crisi è finita i giornali e le tv più sensibili agli interessi del governo non possono raffigurare quello che sta avvenendo nel Paese, preferiscono parlare d’altro. Anche se tutti sostengono, dalla Banca d’Italia alla Confindustria, dalla Confcommercio agli artigiani, che il peggio per l’occupazione deve ancora arrivare. Abbiamo perso 650mila posti di lavoro, di cui oltre 300 mila precari e la tendenza si accentuerà nei prossimi mesi. Le aziende di fronte a una crisi che si prolunga passano da una fase di attesa, in cui si conservano gli occupati utilizzando la cassa integrazione, a una nuova fase di movimento in cui decidono ristrutturazioni, tagli, chiusure”. Epifani conclude facendo proposte precise (raddoppio del periodo di cassa integrazione, sostegno ai precari che hanno perso il posto, sostegno alle industrie, riduzione delle tasse ai lavoratori così come ha fatto quella comunista della Merkel...), ma anche di questo nessuna traccia sulla carta e nell’etere. • Vedi Napoli e poi, sotto il tappeto, i rifiuti Nessuno o quasi ci ha detto che nelle province di Napoli, Avellino, Salerno e Caserta ci sono almeno cinque discariche a cielo aperto in cui sono stati “provvisoriamente” spostati i rifiuti di Napoli. Montagne di immondizia, comprese quelle napoletane di un anno fa, si alzano a San Tammaro, Savignano, Chiaiano, Serre e Terzigno (nel parco del del Vesuvio). Militari dell’esercito italiano fanno la guardia all’immondizia. Il loro “ingaggio” sembra prevedere di tener lontani gabbiani e giornalisti (soprattutto stranieri, che devono informare i loro lettori se è pericoloso venire ancora in vacanza in Italia). Potrebbero farsi male con i rifiuti tossici che qui abbondano. Come sembrano abbondare in diverse navi affondate nel Mediterraneo mentre stavano portandoli in Africa. Ma di queste non ci hanno mai parlato, almeno finché in una si è scoperto che non ce n’erano. • Visite private e commesse pubbliche Tv e giornali hanno fatto un sacco di illazioni: di che cosa avranno mai parlato Putin e Berlusconi durante la “visita privata” in Russia? Se è meglio la grappa o la vodka? se sono meglio le italiane o le russe? Poi però, quando qualcosa è venuto fuori, tutti zitti. Eppure la notizia è importante: i due hanno parlato di un gasdotto che dovrebbe collegare Russia e Italia passando attraverso l’Europa. Una cosa importante, ma allora perché parlarne in segreto e non far saper niente agli italiani? Forse si pensa che non siano affari nostri ma solo di qualche socio e amico? Tanto più che all’estero la ragione della visita è un segreto di Pulcinella: per esempio gli Usa, contrari a questa iniziativa, per rappresaglia hanno cancellato le commesse di elicotteri da parte dell’azienda italiana Augusta. uccede che lo Studio S Ambrosetti (l’istituzione che organizza il convegno di Cernobbio dove ogni anno sfilano ministri e imprenditori), per conto dell’Agusta (azienda che fabbrica elicotteri), presenta uno studio che sostiene che l’elicottero è il mezzo più comodo, economico e veloce per collegare le città del nord, e prima di tutto Milano, con Malpensa. Succede che la Regione Lombardia, nella persona dell’assessore Cattaneo, dice di condividere il progetto. Succede che tutto ciò comporterebbe la creazione di eliporti in zona Garibaldi e un centro di manutenzione e rifornimento (una specie di hub per gli elicotteri) presso l’aeroporto di Bresso, in pieno Parco Nord, con conseguenze immaginabili sia sulla vita di chi vive a Bresso e in Bicocca sia sull'equilibrio del Parco: rumore continuo prodotto da un intenso traffico di elicotteri a bassa quota e inquinamento tanto per fare due esempi. Succede che i giornali lo scrivono anche se gli amministratori del Parco non ne sanno nulla. Succede che mentre non si provvede a realizzare quei collegamenti, soprattutto su ferro, indispensabili per connettere Malpensa a Venezia, Torino e meglio a Milano, si inventa una soluzione costosissima in termine di disagi per i cittadini e di inquinamento che certo non potrà, se non per pochi, garantire un migliore collegamento con Malpensa. L’interrogazione con risposta immediata in consiglio che ho presentato, che esprime anche altre serie ragioni di perplessità, serve a sollevare il problema e a capire le reali intenzioni della Regione per organizzare, nel caso, una opposizione che preservi il Parco e la tranquillità dei cittadini. www.francomirabelli.it Ed ecco l’interrogazione, primo firmatario Franco Mirabelli, presentata al Presidente Roberto Formigoni nella quale si chiede di fare chiarezza sulla vicenda. Avendo appreso dalla stampa che la Regione Lombardia insieme ad Enac e Enav, sulla scorta di una ricerca commissionata allo Studio Ambrosetti dalla Augusta, starebbe progettando un sistema di eliporti che dovrebbero principalmente collegare la città di Milano e gli aeroporti di Linate e Malpensa; in questo contesto presso la stazione Garibaldi, il Palazzo della Regione ed altre aree verrebbero collocati eliporti con questa funzione; in particolare l’area dell’aereoporto di Bresso sarebbe trasformata nel luogo di rifornimento e manutenzione in funzione dell’intero sistema di eliporti che dovrebbero collegare Malpensa anche ad un’area vasta compresa tra Mantova a sud e Torino e Venezia a ovest ed est. Considerato che vi è un Protocollo di Intesa firmato nel luglio 2007 da Regione, Comuni interessati, Ministero dei trasporti, Enac e Parco Nord che prevede nell’aeroporto di Bresso lo spostamento delle attuali strutture per i servizi a terra ad est della pista, in un’area che comporterebbe meno disagio per i residenti; il Ptcp della Provincia di Milano in vigore prevede addirittura la delocalizzazione dell’aeroporto di Bresso; il traffico di elicotteri comporterebbe disagi per i residenti, in particolare ai già congestionati quartieri dell’Isola e Garibaldi, danneggerebbe l’equilibrio naturale del Parco senza risolvere, se non per una percentuale insignificante, il problema del collegamento rapido e di massa con l’aeroporto di Malpensa. Per quanto premesso e considerato i sottoscritti Consiglieri interrogano il Presidente della Giunta per sapere se queste notizie sono vere ed esiste una reale volontà della Regione di procedere in questa direzione. BENESSERE Shiatsu e dintorni Massimo Lemme l fascino dell’oriente, la magia di tutto ciò Ienergia, che si cela dietro a parole come olistico, qi o ki, poco usate in occidente sino a pochi decenni fa, ha portato alla moltiplicazione delle discipline naturali, delle arti manuali e delle tecniche di riequilibrio energetico. Sono milioni ormai anche nel nostro paese le persone che si rivolgono a professionisti che operano nel settore, privilegiando una strada nuova verso il benessere. Occorre però fare un po’ di chiarezza all’interno di questo grande calderone, dove antiche discipline si mescolano con tentativi improvvisati di nuove mode create con l’unico scopo di attrarre clienti. Come operatore Shiatsu professionista mi sento in dovere di mettere in guardia le persone da falsi stregoni o guaritori dell’ultimo minuto, e nello stesso tempo fare un po’ di chiarezza su alcuni concetti e definizioni, con lo scopo di aiutare chiunque sia interessato ad avvicinarsi in modo consapevole a queste discipline il cui valore inizia ad essere riconosciuto anche dalla scienza ufficiale. Lo Shiatsu, in effetti, è una pratica manuale che, tramite precise modalità di pressione, agisce sul flusso energetico dell’essere umano. È rivolta sia a comprenderne i principi di funzionamento sia a favorirne la circolazione nel corpo. Se in questo senso ha radici nel patrimonio comune alla cultura estremo-orientale, ha ricevuto tuttavia in Giappone i principi operativi su cui si fonda. Dal Giappone si è affermato prepotentemente nel mondo, Italia compresa, a partire dagli anni Settanta. La pressione Shiatsu (dal giapponese Shi=dito e atsu=pressione) si effettua con il dito e precisamente con il pollice. È possibile però usare anche altre parti del corpo per effettuare la manipolazione: il palmo, quando la zona da trattare è più ampia e richiede un contatto più ampio e avvolgente; oppure il gomito, quando occorre utilizzare una stimolazione più forte per sbloccare un significativo accumulo di energia. La pressione Shiatsu deve essere sempre costante nella quantità di peso, ferma, e statica. È proprio questa staticità, unita alla lentezza di esecuzione, che permette di agire non solo sul corpo fisico ma anche sulla psiche del ricevente, contattando il suo livello energetico più profondo e quindi tutti gli aspetti della sua realtà. Un’altra caratteristica della manipolazione Shiatsu è quella di essere eseguita senza sforzo muscolare, impiegando unicamente il peso del corpo di chi opera e sempre perpendicolarmente rispetto alla zona o al punto che viene trattato. (articolo tratto dal sito della F.I.S.-Federazione Italiana Shiatsu) Parole da conoscere Credo che dare alcune definizioni sia utile sia per chi inizia ad addentrarsi in questo mondo che per coloro i quali, a volte, pur lavorando nel settore da tempo, rischiano di dar per scontati alcuni significati fondamentali. • No olistico (dal greco “holon”, cioè tutto). Le discipline olistiche considerano l’essere umano come un insieme unitario di corpo mente e spirito (tra queste discipline rientrano lo Shiatsu, la Riflessologia plantare, la Kinesiologia applicata e molte altre). La componente fisico-fisiologica e quella psicologico-energetica sono parti di un’unità più complessa e vengono considerate profondamente in relazione. • Benessere (da ben-essere=“stare bene”) è uno stato che coinvolge tutti gli aspetti dell’essere umano. Per cui è opportuno fare le giuste distinzioni tra l’ambito medico-sanitario e quello delle discipline olistiche. L’attività degli operatori di queste discipline, soprattutto nei casi di seri professionisti diplomati presso le rispettive federazioni nazionali non svolgono mai un’attività alternativa a quella della medicina ufficiale, al contrario, talvolta collaborano con essa, ma solo nei casi di diretta richiesta del medico e sotto la sua responsabilità e sorveglianza. Quasi tutta l’attività degli operatori delle arti per la salute pertanto si svolge come risposta alle richieste di “benessere” in senso lato, di prevenzione e di cura della persona nella sua globalità. • Qi Esprimere il significato di Qi in poche righe non è facile. Può essere tradotto in vari modi: soffio, energia vitale, fluido, vapore. L’ideogramma che lo rappresenta è quello del vapore che si eleva sopra una ciotola di riso, quasi a voler simboleggiare la funzione di nutrimento dell’energia. La parte superiore dell’ideogramma rappresenta l’aspetto immateriale, il vapore che innalzandosi e condensandosi verso il cielo diventa il principio generatore di ogni cosa. La parte inferiore dell’ideogramma rappresentata dalla ciotola di riso fumante è invece l'elemento più materiale dell’energia, quella legata alla terra, madre e nutrice. Il Qi è allo stesso tempo materia ed energia, i due volti della stessa realtà. • Meridiani Nell’approccio energetico delle discipline olistiche i meridiani sono i canali che trasportano l’energia nell’organismo, non sono visibili, ma portano nutrimento e forza in tutto il corpo,alimentano i tendini, i muscoli, le ossa e le articolazioni. Essi sono il frutto di una schematizzazione del flusso energetico (ricordiamo i meridiani terrestri, noi non li vediamo, ma li utilizziamo per ricavarne le coordinate). Si dividono in Yin e Yang e sono collegati tra loro; sono in relazione con l’esterno e regolano il rapporto con l’ambiente garantendo quell’unità Uomo-Cosmo per cui le leggi che regolano l’universo improntano anche la fisiologia umana. Massimo Lemme, operatore Shiatsu professionista iscritto al Rios (registro italiano) via Val Maira 4 - cell 3498647521. COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 29 FILO DIRETTO CON…/2 PARERI LEGALI TASSE & AGEVOLAZIONI L’Ordine dalla parte del cittadino Il fisco e il mondo associativo Dimitri Barbera Q uesto mese usufruisco dello spazio a me concesso da “Zona Nove”, per segnalare un’iniziativa – seconda in Europa e prima in Italia -, a cui sono stato lieto di aderire, promossa e realizzata dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Milano in collaborazione con il “Corriere della Sera”. In virtù del fatto, probabilmente da pochi conosciuto, che l’Ordine degli Avvocati di Milano offre ai cittadini una serie di servizi, lo stesso è voluto “scendere in piazza”per avvicinarsi alla cittadinanza milanese, comprendere le sue necessità e quindi rendere note tutte le possibilità che lo stesso Ordine mette a disposizione: un progetto per ampliare la capacità di ascolto nei confronti dei cittadini che oltre ad essere i primi utenti dell’attività professionale degli Avvocati, sono, prima di tutto, destinatari del servizio Giustizia. Tale progetto è articolato in un tour di 12 tappe – disposte tra ottobre e novembre –, ogni tappa in una zona diversa di Milano ove viene allestito un punto d’incontro dell’Ordine e del “Corriere della Sera”: qui sono presenti alcuni avvocati (il sottoscritto è stato invitato a presenziare alla tappa del 02.11.2009 in Piazzale Ospedale Niguarda incentrata sul tema “salute”) che sono a disposizione dei cittadini per offrire orientamento e informazioni sulla base delle questioni postegli dagli stessi. In loco, vengono altresì date precisazioni su altri servizi, probabilmente non da tutti conosciuti, che l’Ordine degli Avvocati offre, ed in particolare: il cd. Sportello del Cittadino, un servizio aperto a tutti i cittadini, gratuitamente, che risponde alle richieste di informazioni e orientamento sui costi e tempi della giustizia, adempimenti necessari per avviare una causa, strumenti alternativi alla giustizia ordinaria per la risoluzione delle controversie, la difesa Lorenzo Gomiero d’ufficio e il patrocinio a spese dello Stato, nominativi di avvocati ai quali è possibile rivolgersi per ogni settore specifico. Altra importante iniziativa da segnalare è l’Organismo di Conciliazione Forense di Milano il cui obiettivo è quello di giungere ad una risoluzione delle controversie in via stragiudiziale, con tutti i vantaggi derivanti da una gestione delle liti rapida ed economica: si vuole puntare sulla volontà delle parti (e i loro avvocati) di porre fine al conflitto in essere tra loro, chiedendo l’intervento di un terzo, il conciliatore; quest’ultimo è un organo caratterizzato da indipendenza, imparzialità, neutralità e soprattutto competenza professionale. Infine, mi preme sottolineare altra importantissima funzione, che la legge ne ha attribuito l’organizzazione all’Ordine degli Avvocati, in favore del cittadino: il patrocinio a spese dello Stato. Dal 2002 i cittadini che intendano usufruire dell’assistenza legale anche per cause in materia civile, amministrativa e contabile, ma che per le proprie condizioni economiche disagiate non siano in grado di sostenere i costi connessi alla tutela in via giudiziale dei propri diritti, possono presentare domanda al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati per l’ammissione al gratuito patrocinio a spese dello Stato. Dopo tale piccola rassegna delle importanti possibilità che oggi il Consiglio dell’Ordine di Milano offre ai propri cittadini, sono ad invitare i gentili lettori che vogliano chiarimenti in merito, a presentarsi alle prossime tappe del tour appositamente organizzato che sono pubblicate sul sito www.ordineavvocatimilano.it nella sezione “Servizi per il cittadino”, oltre che sul “Corriere della Sera”. E ntro il 15 dicembre prossimo deve essere eseguito l’invio telematico diretto o per il tramite di intermediario abilitato all’Agenzia delle Entrate del “Modello Eas” da parte degli enti associativi di natura privata, con o senza personalità giuridica. Questi enti si avvalgono di una o più delle disposizioni in materia di decommercializzazione dei proventi di cui agli artt. 148 del Tuir e 4 del decreto Iva, se risultano costituiti al 29 novembre 2008 o, se costituiti successivamente a tale data, se il termine di 60 giorni risulta scadente o scaduto il 30 ottobre 2009. Tra i soggetti tenuti all’adempimento si devono considerare compresi i consorzi e le associazioni di qualsiasi tipo, incluse, oltre alle associazioni culturali, assistenziali, di promozione sociale, sportive dilettantistiche, anche le associazioni sindacali e politiche, nonché sia gli enti che si limitano a riscuotere le quote associative o i contributi versati dagli associati/partecipanti a fronte dell’attività istituzionale svolta dagli stessi, sia le articolazioni territoriali di un ente nazionale, qualora le stesse costituiscano autonomi soggetti d’imposta. Inoltre, sono anche tenuti a tale obbligo: le società sportive dilettantistiche di cui all’art. 90 della L. 289/2002 (se pongono in essere attività commerciale); le organizzazioni di volontariato di cui alla L. 266/1991 che pongono in essere attività commerciali non rientranti in quelle marginali (ex Dm 25 maggio 1995); mentre si devono ritenere esclusi dall’invio in esame: le associazioni e organizzazioni di volontariato di cui alla L. 266/1991, che svolgono attività commerciali rientranti in quelle marginali; le associazioni pro-loco che hanno optato per il regime forfetario ex L. 398/199; gli enti associativi dilettantistici iscritti al Coni che non svolgono attività commerciali (nell’ipotesi in quesito si ritiene che la “raccolta di sponsor” non meglio specificata non rientri tra le finalità istituzionali previste dall’adesione al Coni, se non in determinate situazioni elencate del regolamento di adesione e, quindi, in caso diverso si deve considerare di natura “commerciale” soggetta agli adempimenti Iva). Inoltre, per completezza, si rammenta che, ai fini procedurali, il modello Eas deve essere presentato, oltre che entro 60 giorni dalla data di costituzione, anche nell’ipotesi di: variazione dei dati segnalati, nel qual caso, il modello completo di tutti i dati, compresi quelli non modificati, deve essere inviato entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui si è verificata la variazione; perdita dei requisiti previsti dalla normativa tributaria, nel qual caso l'invio del modello deve risultare eseguito entro 60 giorni dall’evento. Al riguardo, è opportuno porre in rilievo che non è necessario procedere a ripresentare il modello se si verificano variazioni relative: all’importo dei proventi ricevuti dall'ente per attività di sponsorizzazione e pubblicità (punto 20); all’utilizzo o meno di messaggi pubblicitari per la diffusione dei beni/servizi dell’ente (punto 21); all’ammontare delle entrate dell’ente (punto 23); al numero di associati dell’ente (punto 24); all’ammontare delle erogazioni liberali ricevute (punto 30) e dei contributi pubblici ricevuti (punto 31); al numero e ai giorni riferiti alle manifestazioni organizzate per la raccolta di fondi (punto 33). Dimitri Barbera - Avvocato del Foro di Milano - Via G. Arganini, 24 - Studio Legale e Tributario in Milano, V. Soperga n° 4, tel. 0266714559, fax 02700418300, [email protected] Sportello operativo Caf - Tutela fiscale del contribuente Srl, Milano, V.le Rodi 85. Rag. Lorenzo Gomiero Commercialista - È possibile prenotare l’appuntamento per la compilazione di documenti fiscali. Aperto il sabato mattina. Telefono 02 66103405 fax 02 66116682, [email protected] OTTICA E OPTOMETRIA PROBLEMI DEL LAVORO Acutezza visiva, decimi e diottrie: vediamo che differenza c’è La procedura di mobilità Luca Giorgetti (Dottore in Ottica e Optometria) pesso dopo aver fatto un esame della vista senS tiamo parlare di quanto vediamo, di decimi e diottrie in riferimento a una misura che viene effettuata al nostro sistema visivo. Ma a cosa ci si riferisce quando viene utilizzata tale terminologia? Vediamolo in dettaglio. All’inizio i primi astronomi notarono che per osservare due stelle molto vicine e distinguerle ancora come tali e non riconoscerle come una sola, la loro separazione angolare doveva essere almeno di 1 minuto d’arco. Se tale distanza tra esse era inferiore molte persone le vedevano come se fosse solo una piuttosto che due. Da ciò il “normale ” potere risolutivo dell’occhio risiede nelle capacità di distinguere due oggetti e riconoscerli come tali quando distano tra loro almeno 1 minuto d’arco. Si definisce acuità visiva la capacità dell’occhio di distinguere i dettagli di un oggetto, cioè quelle caratteristiche peculiari, ad esempio di una lettera, che ci permettono di distinguerla da un’altra. Il dettaglio caratteristico ad esempio della lettera E è la dimensione che c’è tra il tratto nero della lettera e lo sfondo bianco. Quando tale valore è 1 minuto primo l’acutezza visiva è pari a 10/10. Se il tratto della lettera ha una dimensione pari a 2 primi, una lettera più grande l’acutezza visiva è pari a 5/10, se il tratto misura 10 primi l’acutezza visiva sarà ancora più bassa ed equivalente a 1/10. Tali valori sono riferiti ad una misura di acutezza visiva in condizioni di luce diurna e quando il nostro sistema visivo è anatomicamente e otticamente nella norma cioè cornea, cristallino, umor acqueo e vitreo non che la retina ecc. siano nelle condizioni di massima efficienza. Se solo una di tali condizioni è alterata l’acutezza visiva subirà inevitabilmente una riduzione. La diottria invece è l’unità di misura del potere di una lente e determina la capacità di far convergere o divergere i raggi luminosi che passano attraverso di essa. Una lente si dice positiva quando fa aumentare la convergenza dei raggi incidenti ed è negativa quando al contrario li fa divergere. Un miope per vedere meglio dovrà far uso di lenti negative, mentre l’ipermetrope e il presbite delle lenti positive per raggiungere, se possibile, il massimo di acutezza visiva. Quindi quando si dice che il nostro sistema visivo raggiunge un’acutezza visiva “normale” significa che si vedono i 10/10. Quando ciò non avviene e quindi l’acutezza visiva è ridotta avremo un valore della frazione decimale ridotto. Mentre il potere delle lenti espresso in diottrie è quello che ci permette di raggiungere, se possibile, il massimo dell’acutezza visiva. Anna De Lillo n questo periodo di crisi si sente spesso parlare IL’attuale di procedura di licenziamenti collettivi. normativa sulle eccedenze di personale prevede la possibilità di attivare la procedura della mobilità. La norma di riferimento è la L. 223 /91. Tuttavia molte sono state le modifiche introdotte successivamente dal legislatore che hanno alterato in parte le modalità operative iniziali, non solo, ma anche la giurisprudenza ha sicuramente apportato, nella complessità della procedura, alcune varianti pena la invalidità della procedura stessa. 1) campo di applicazione La procedura si può applicare nella ipotesi di licenziamento collettivo per riduzione di personale nelle imprese che occupano più di quindici dipendenti qualora intendano effettuare almeno cinque licenziamenti nell’arco di centoventi giorni (o in un maggior tempo qualora sia concordato sindacalmente all’interno della procedura) in ciascuna unità produttiva. 2) fasi della procedura la prima fase è di natura sindacale e prevede l’obbligo di informazione da inviare agli organismi sindacali ed all’autorità amministrativa contenente: le cause che hanno determinato la situazione di eccedenza; i motivi di natura tecnica per i quali si ritiene di non poter adottare altre misure in alternativa alla riduzione di personale; il numero, la collocazione aziendale ed i profili professionali del personale eccedente; i tempi di attuazione del programma di mobilità; le misure per fronteggiare le conseguenze sociali di tale programma. È necessario allegare alla comunicazione di apertura della procedura la ricevuta del versamento dell’anticipazione sul contributo di ingresso alla mobilità pari ad una mensilità Luca Giorgetti - Dottore in Ottica e Optometria - Via Pianell 63 - Tel. 02.6426020 dell’importo dell’indennità di mobilità per il numero di lavoratori ritenuti in esubero. Gli organismi sindacali possono richiedere entro sette giorni dal ricevimento della comunicazione l’esame congiunto dei motivi posti a base della decisione aziendale. Il periodo massimo della consultazione è di quarantacinque giorni che si riducono alla metà nel caso in cui il numero dei lavoratori da licenziare sia inferiore a dieci. Nel corso dell’esame congiunto le parti possono cercare una soluzione alla controversia ricorrendo ad istituti alternativi al licenziamento quali ad esempio la gestione flessibile dell’orario, i contratti di solidarietà, la cassa integrazione straordinaria, ecc. Conclusasi la fase sindacale il datore di lavoro deve comunicarne l’esito all’autorità amministrativa competente per territorio. Analoga comunicazione può essere inviata alle associazioni sindacali dei lavoratori. Qualora non sia stato raggiunto l’accordo l’autorità amministrativa convoca le parti per un ulteriore tentativo di mediazione che deve esaurirsi in trenta giorni. Al termine della procedura l’imprenditore può esercitare nei confronti del singolo lavoratore il recesso che ha natura individuale estinguendo il rapporto di lavoro. Tale facoltà esiste anche qualora non sia stato raggiunto l’accordo né in sede sindacale né in sede amministrativa. Qualora sia stato raggiunto l’accordo il datore di lavoro deve versare all’Inps - anche in trenta rate - un importo pari a tre mesi dell’indennità di mobilità per ciascun lavoratore effettivamente licenziato (decurtando quanto ha già anticipato in fase di apertura di procedura). Qualora non sia stato raggiunto l’accordo il versamento a carico del datore di lavoro è pari a 9 volte l’indennità di mobilità. Dott.ssa Anna De Lillo - Studio di Consulenza del Lavoro Via Santa Marcellina, 8 - 20125 Milano - Tel. 02.66106030 e-mail: [email protected] ODONTOIATRIA I preventivi del piano di cura del dentista Nunzio M. Tagliavia (medico chirurgo dentista) utti i dentisti seri propongono piani di cura, con relativi preventiT vi, scritti in modo da poter essere letti facilmente dal paziente. Oggi questo, che dovrebbe essere una regola di chiarezza e correttezza professionale, purtroppo non sempre accade. Uno dei motivi è che l’attuale scenario della concorrenza nel settore dentistico, da tempo, non è più prevalentemente composto da studi con un solo professionista, ma da grandi centri dove i dentisti sono dei collaboratori, se non dipendenti. Questi grandi centri sono, nella stragrande maggioranza dei casi, di proprietà di vere e proprie “aziende del dentale” che devono essere gestite pensando al profitto, e che mirano a vincolare il paziente con contratti di finanziamento. Con questo non si vuol dire che lo studio, il cui titolare è il classico dentista, operi con spirito missionario, ma un serio professionista esercita ricordandosi, prima di tutto, che la sua attività de- ve essere etica, perché di natura medica, compatibilmente con un giusto profitto, ma non l’inverso. Un tale scenario, dove ritroviamo le stesse regole spietate di concorrenza tra le aziende, ha creato una vera e propria giungla, e ha portato alla circolazione di listini prezzi che spesso nascondono molti tranelli, essendo “scomposti”. Quindi attenzione alle voci delle prestazioni:per esempio, controllare se quando si indica “impianto”sia già compresa la corona (detta capsula), o se si indica “protesi scheletrica” sono già compresi i denti della protesi e, ancora, nel caso di “corona in ceramica” si comprendano la preparazione delle impronte e la realizzazione del moncone in laboratorio; e gli esempi sono numerosi. La “scomposizione” delle voci di preventivo è paragonabile a quanto accade con l'acquisto di un auto: al prezzo base vanno aggiunti “optional” necessari che fanno lievitare anche di un terzo il preventivo finale e, infine, spesso i preventivi scomposti non fanno cenno delle variazioni possibili a causa d’imprevisti clinici. In conclusione, il consiglio è di pretendere preventivi chiari e “tutto compreso”, e di rivolgersi preferibilmente a studi dove c’è una targa fuori con il nome del dentista, come garanzia di chiarezza delle cure dentistiche, di responsabilità di chi le esegue e, cosa più importante, passione di poter esercitare un mestiere perché non dipendente di una “azienda dentale”, magari quotata in borsa. Dott. Nunzio M. Tagliavia, medico chirurgo dentista Via Luigi Mainoni d’Intignano 17/a - 20125 Milano - Telefono 026424705 - [email protected] ONA NOVE 30 GIORGETTI: via Pianell, 63 - Ottici Optometristi al servizio della tua visione 02.6426020 Iscriviti all’Associazione Amici di ONA NOVE Socio ordinario Euro10 (Euro 5 per studenti e pensionati), Sostenitore Euro 25. Ass. Amici di “Zona Nove” o bonifico Monte Paschi di Siena, ag. 5, viale Testi 90, sul conto corrente: Ass. Amici di “Zona Nove”. Coordinate bancarie IBAN IT07W0103001605000000704764 TA EBAO Per la vostra pubblicità su questo giornale telefonate a Franco Tironi Tel/Fax/Segr. 02/39662281 Cell. 347/9507398 Pagina riservata ai lettori lettere in redaz ione IN MAESTRI DEL LAVORO IL MORTO C’È STATO Qualche tempo fa avevamo già accennato con una lettera la situazione di via Maestri del Lavoro, che è una via maledetta perché le macchine arrivano sparate per attraversare e andare ai parcheggi. Non c’è visuale - dicevamo - per le macchine parcheggiate e, se non si prendono provvedimenti, prima o dopo ci può scappare il morto. E così è stato. Durante la prima settimana di ottobre il morto c’è stato per colpa dell’alta velocità. Insomma, in questa via non esiste un cartello segnaletico che limiti la velocità a 50 km all’ora, visto che siamo in un centro abitato. Se poi questo non bastasse si potrebbe installare un dosso davanti alla portineria di via Maestri del Lavoro. Perché il Comune di Milano non fa niente? Lettera firmata (ottobre) cheggi. Nella suddetta area si lamenta inoltre la presenza di topi portatori di molte malattie. Si riscontra anche che nei giardini pubblici adiacenti il Viale Sarca si verificano frequentemente atti vandalici di ogni genere ed imbrattamenti di muri condominiali. I residenti chiedono l’immediato invio delle forze dell’ordine affinché controllino il sopraccitato terreno e sgomberino le persone che lo occupano e facciano l’ingiunzione al proprietario del terreno affinché lo tenga pulito, anche per il decoro della zona, e perché simili fatti non si ripetano più. Indispensabile anche il passaggio nel quartiere di pattuglie per un eventuale controllo dei documenti e per la sicurezza degli abitanti. Si rende noto che già un paio di anni fa le forze dell’ordine avevano sgomberato il suddetto sito in questione per un analogo problema. Lettera firmata (ottobre) STUFI, ARCISTUFI IN VIA GRAZIANO IMP. Vi scriviamo a seguito dell’articolo pubblicato sul numero di settembre scorso e intitolato “Viabilità: Riapertura la traffico di via Graziano Imperatore”. Chiediamo concreti interventi affinché sollecitamente questa apertura avvenga, in quanto siamo tutti stufi, anzi arcistufi di questa gestione della viabilità. Pina Rosaria, Corradi Rita, Nespoli Pia, Guerra Sandro, Nocci Ugo, Magni Luigi, Ferro Davide, Fiorentini Silvana, Bonalumi Giovanni, Vacca Carlo (ottobre) NE HANNO DA DIRE ALLA GRIMM Al Sindaco di Milano, all’assessore alla Famiglia Scuola e Politiche Sociali Mariolina Moioli, al Direttore Centrale Carmela Madaffari, al Direttore Servizi Infanzia Aurelio Mancini - al Coordinatore Centrale delle Po dei Servizi per l’infanzia Maurizia Pagano - al Dirigente scuola dell'infanzia Via f.lli Grimm - p.c. al Consiglio di Zona 9. Siamo i genitori dei bambini della Sezione Blu frequentanti il 2° anno presso la scuola materna F.lli Grimm ed esprimiamo tutta la nostra delusione e preoccupazione per l’avvio “disastroso” che questo nuovo anno scolastico ha riservato ai bambini. Al rientro dalle vacanze estive la situazione della Sezione è la seguente. Senza prestare alcuna attenzione alla continuità didattica e relazionale, una delle due educatrici della classe è stata trasferita in altra scuola, poiché, essendo stata assunta a tempo indeterminato lo scorso anno, ed essendo l’ultima in ordine di assunzione è stata la prima ad essere trasferita senza tenere in considerazione il fatto che interrompeva un ciclo scolastico.Tale educatrice è assegnata ad altro distretto e figura come “terza educatrice” in una classe già dotata di due figure di riferimento educativo e di fatto è fungere da doa in quella scuola. Nella nostra classe invece è arrivata in sostituzione una doa precaria che è stata nella nostra classe fino al 22 settembre, giorno in cui era necessaria in un’altra scuola, quindi la nostra educatrice di riferimento si è trovata sola per tutta la fascia oraria 7.30-16.30 con i 27 bambini lasciando noi genitori molto titubanti e preoccupati. Il giorno dopo, complimenti per la velocità, è arrivata la sostituzione maternità di un’altra classe, ma la maestra è venuta a “tamponare” nella nostra, quindi, se anche la sostituzione maternità rimarrà nella nostra classe per tutto l'anno scolastico, cosa succederà il prossimo? Chissà… È vero che è cambiata la circolare, tutti d'accordo, ma è anche vero che stiamo parlando di ben 27 bimbi che dovrebbero imparare un nuovo percorso educativo in proiezione delle scuole elementari. Possibile che le istituzioni scolastiche comunali non abbiano tenuto in considerazione la qualità della progettazione educativo-didattica che era stato avviato in modo ottimo dalle due educatrici lo scorso anno? Purtroppo non riusciamo a comprendere la logica utilizzata Con la presente noi come genitori chiediamo: che sia seriamente considerata la possibilità di reintegrare presso la Scuola Grimm l’educatrice assegnata lo scorso anno, dando priorità alla continuità del ciclo scolastico e non alla circolare comunale, che potrebbe essere mesa in atto successivamente; di essere ricevuti per comunicare direttamente con chi ha introdotto queste modifiche cercando di arrivare a un accordo che possa soddisfare le nostra PESTATO IN MONCALIERI Il fattaccio di cui sono stato vittima è avvenuto mercoledi 7 ottobre, alle ore 20.30. Stavo uscendo con la mia bassottina dalla mia scuola di musica (via Moncalieri, 5) e un balordo (mi pareva pure drogato) ha dato un calcio alla mia cagnolina. Alle mie giuste rimostranze, mi si è avvicinao e mi ha dato una testata, rompendomi di conseguenza il setto nasale. Poi, mentre io cadevo a terra, mi ha riempito di cazzotti e calci. Il balordo, da come mi ha pestato, è uno che sa lottare molto bene. Ancor meglio questo codardo se l’è cavata anche per il fatto che io ho 60 anni e lui circa 30-35. Dopo qualche minuto, in cui subivo il violento pestaggio, qualcheduno se ne è accorto ed ha chiamato la polizia. Sono arrivate tre volanti, ma di costui (e dei suoi amici che lo chiamavano Salvo) si sono perse completamente le tracce. Vicini ci hanno detto che costui sarebbe un drogato che abita nella zona di Via Demonte (Viale Suzzani). Cosa ho guadagnato difendendo la mia cagnolina? trauma cranico, setto nasale rotto in tre punti, escoriazione alla mano sinistra, escoriazione ai due gomiti, camicia piena di sangue e da gettare. Ecco Milano, quando certi balordi godono dell’impunità. Mi auguro che la polizia, considerato che il soggetto abita in zona, è certamente un drogato e sapendone il nome, lo individui e lo sappia condurre a più miti comportamenti. A me rimane un forte mal di testa e naso “da pugile” mio malgrado. Alex Schiavi (ottobre) SENZATETTO IN VIA VENOSTA I residenti lamentano da tempo la presenza di persone che si sono abusivamente insediate nel terreno recintato e invaso da folta vegetazione ubicato all’incrocio tra viale Sarca e Via Venosta. Queste persone entrano ed escono dal nascondiglio dopo aver divelto parte della recinzione alle spalle del gazebo di fiori. I residenti quindi non si sentono sicuri a percorrere i marciapiedi dopo aver magari lasciato l’automobile molto distante dalla propria abitazione vista la penuria di par- aspettative e non per sentire risposte tipo: “Quando noi andavamo scuola materna avevamo una sola maestra”, perché viene da rispondere: vogliamo tornare ai servizi di “parcheggio bambini”? Farli andare in prima elementare senza che sappiano l’abc? Scrupoloso sarebbe se provaste a pensare che il Vostro settore è a stretto contatto con bambini e non con imposte comunali, strade, edifici o quant’altro. Onestamente non riusciamo a comprendere come possa la nostra scuola essere “a posto” con la nuova normativa e la nostra classe avere una sola educatrice! Continuiamo a rileggere quanto conte- questo luminoso esempio di Spa priva di concorrenza si sono arrovellati per chissà quanto tempo nel trovare una soluzione che aiuti le famiglie a risparmiare un po’, visto anche il periodo di crisi in cui ci troviamo. Cosa ti hanno inventato questi fantastici managers aiutati magari da qualche assessore che la comunità internazionale ci invidia? Se hai più di un figlio iscritto alla scuola (es: elementare) ti faccio risparmiare un bel 4% rispetto all’anno precedente. Poffare! Vuoi dire che finalmente qualcuno va incontro alle esigenze di chi tira avanti “la baracca”? Vuoi vedere che si sono accorti che la famigera- Quel cancello è da aprire esideravo avere informazioni in merito alla chiusura del cancelD lo posto in fondo alla piccola strada perpendicolare a via Ornato tra il civico 74 e l’hotel Ornato. Il cancello fino a poco tempo fa permetteva a chi proveniva da nord di Niguarda di raggiungere i giardinetti, l’asilo nido Palanzone e via Adriatico senza transitare da via Palanzone. La chiusura di questo transito obbliga a passare per forza da via Palanzone e respirare lo smog generato dalle auto perennemente incolonnate. Tale situazione non è ideale per nessuno e soprattutto pr i bambini che devono recarsi al nido generalmente sui passeggini (ad altezza di scarico). Allego una mappa per identificare meglio il posizionamento del cancello. Daniele Ragazzi (ottobre) nuto nel comunicato dei servizi all'infanzia del comune di Milano, pagine 9-10 e 16, ma non riusciamo a comprendere come possa corrispondere alla situazione scolastica dei nostri 27 bambini. Infatti noi genitori non siamo affatto tranquilli, ma credo che non lo sareste nemmeno voi nella nostra situazione. In riferimento ai servizi della scuola d’infanzia che il Comune di Milano ci assicura, Vi alleghiamo quanto in nostro possesso e quanto noi contestiamo, leggendo pagina 16 ci domandiamo: com’è possibile che avete dato continuità didattica in base all'applicazione del contratto nazionale delle cooperative, mentre con i Vostri dipendenti non lo avete fatto? Siamo molto fiduciosi nel fatto che prenderete in considerazione la situazione dei nostri bambini e cercherete di risolverla al più presto, così che anche i nostri bambini possano avere un anno scolastico “istruttivo” e soprattutto “sereno”. Attendiamo un Vostro sollecito riscontro contattandoci tramite una delle nostre rappresentanti di classe Sig.ra Francesca Cariello. I genitori dei bambini (ottobre) I FALSI SCONTI DELLA REFEZIONE A Milano Ristorazione Spa. E poi dicono che chi governa non pensa alle famiglie. Prendo ad esempio la Milano Ristorazione, una Spa di proprietà, di fatto, del Comune di Milano che ha, di fatto, il monopolio delle mense di tutte le scuole (e non solo) pubbliche (e non solo) di Milano (e non solo). I dirigenti di ta classe media è in difficoltà e gli stanno lanciando un segnale? Il 4% non è molto, ma è pur sempre un risparmio e visti i tempi l’ho apprezzato. Passato il primo momento (circa 2 secondi) di stupefatta ammirazione nei confronti di tanta sensibilità, mia moglie mi ha destato dal sogno simil-oppiaceo in cui mi ero calato e mi ha fatto due conti. In pratica quest’anno su due figli mi fanno risparmiare 46,8 euro, ma dall’anno prossimo, quando avrò un solo figlio iscritto alle elementari si riprenderanno in un anno il triplo di quello che mi hanno fatto risparmiare. Perché, ovviamente, la tariffa più bassa la applicano al figlio più grande, quello che “uscirà” prima dalla scuola.Quel lazzarone del piccolino, in più, si è intestardito nel volere fare le 3 classi che gli mancano in tre anni, quindi l’aumento del 28,1% sarà per i prossimi tre anni, salvo ulteriori conguagli. Insomma si riprenderanno 10 volte in tre anni quello che mi hanno fatto risparmiare quest’anno. In pratica chi risparmierà veramente da questa operazione sono le persone che hanno due figli separati da solo un anno di età oppure chi ha dei gemelli… vuoi vedere che questi illuminati hanno visto qualche documentario su Josef Mengele? In definita la maggior parte delle famiglie o ha un figlio o è nella mia situazione (vedi appunto i riquadri) quindi la Milano Ristorazioni incasserà più degli anni precedenti. Dato che sono un ostinato ottimista non mi sono arreso e ho valutato tutta una serie di motivi che anche i beneme- Per problemi tecnici abbiamo smarrito la posta elettronica ricevuta tra il 25.09.09 e il 21.10.09 al nostro indirizzo [email protected] Ci scusiamo con i lettori e li invitiamo a scrivere di nuovo allo stesso indirizzo ora funzionante. riti avranno soppesato, nell’ordine: 1) il costo della vita aumenta. Già, aumenta tutto quindi anche loro devono fare i conti con l’inflazione. Perdincibacco, ma l’inflazione non è prossima alla zero? No, questo non può essere il motivo. 2) Una Spa deve anche pensare al profitto, avranno chiuso i conti in perdita negli anni precedenti e ora devono correre ai ripari. Perdindirindina! No, è una Spa, va bene, ma è una specie di Onlus, è del Comune e deve fornire un servizio ai cittadini, mica deve guadagnarci. Poi se sono stati così bravi da farla andare in perdita tolgano il disturbo. Il mio informatore (mia moglie) comunque mi dice che non sono in perdita. Boh! 3) Ci sono, è da un paio d’anni che fanno delle locandine strepitose accompagnate da un marketing di qualità. Santapolenta, ecco il motivo l’ho trovato! In un libero mercato il markenting è un costo indispensabile, si ottiene un ritorno import… Ma quale libero mercato? Ci sono solo loro! Cosa fanno il marketing a fare, tanto sempre loro avranno la commessa? Comincio a pensar male, che sarà peccato ma, come dice quel galantuomo (scherzo) di Andreotti, non si sbaglia. In più sono stanco di prendermi del pirla da mia moglie che ha riassunto in modo più pragmatico la faccenda: “Ci stanno ciulando… ancora”. Mah, meno male che non pago più l’Ici! Concludendo, un colpo di pirla in più o un colpo di pirla in meno mi ostino nella ricerca, Giobbe era un dilettante… Cià che dumandi alla sciura Letizia cosa è successo. Magari una ragione c’è. Grazie a chiunque volesse cercare di spiegarmi. Umberto Arrigo (ottobre) IL CONTATORE DELL’OSPEDALE Dal Corriere. Sono un educatore e lavoro in una comunità del reparto psichiatrico del Niguarda. Scrivo per portare all’attenzione del giornale un fenomeno di sciatteria burocratica e di rimbalzo delle responsabilità a danno dei bisogni essenziali delle persone che la sanità pubblica dovrebbe sostenere. Da circa sei mesi, a seguito della sostituzione dei vecchi contatori con nuovi apparecchi, gli ospiti della comunità vivono con un contratto dell’A2A che pemette una portata massima di 2 kw. A queste condizioni è impossibile condurre una vita normale, in quanto tale portata energetica è a stento sufficiente per cucinare (per ragioni di sicurezza gli appartamenti sono dotati di piastre elettriche); ogni volta che si cucina, si utilizza lavastoviglie o lavatrice, è necessario spegnere il boiler e le luci ed è comunque impossibile usare più di un elettriodomestico alla volta. Questa situazione rende difficoltosa l’igiene personale e una convivenza serena in un appartamento dove mediamente vivono 4 persone. A seguito delle mie numerose sollecitazioni all’azienda ospedaliera e a quella energetica, mi è stato riferito che erano necessari dei tempi tecnici perché il contratto di quel contatore era intestato al Comune di Milano e doveva essere girato al Niguarda. Ora che questo passaggio è avvenuto - ci sono voluti ben 4 mesi! - stiamo tutti aspettando un intervento tecnico per la ritaratura del contatore. Sono passati altri sei mesi e noi stiamo ancora aspettando. Il Niguarda riceve ingenti fondi della Regione Lombardia da destinare alla comunità. Prendersi cura, sulla carta, di persone svantaggiate ma lasciarle poi in condizione di dover scegliere tra cucinare al buio o digiunare con la luce accesa, che senso ha? Lettera firmata (ottobre) INNO ALLE DONNE MILANESI Ecco un mio pensierino in rima in milanese, sperando venga pubblicato. I finester dei dunet in giamò avert alla matina de bon ura. Sensa pigrisia salten fora dei cuert e ai propri homm dan la movuda. Van a la finestra a guardà de chi e de là con aria preocupada che se el vegna a pieuv poden no fa la brigada. Più se tard van su la ringhera a ciciarà cun qui de sura e quei de sota e intant el minestrun l’è nella pignata ch’el barbota. A lur pias no stà giuventù pièna de virulensa, se ricorden tropp ammò dela guerra, uh quanta suferensa! Fiorella Santoro (ottobre) • A me, toscano verace, è piaciuto. L’ho persino capito, anche se non giurerei che la scrittura corrisponda perfettamente ai canoni del dialetto milanese strenuamente vigilati dal nostro grande Cominazzini. Quindi, caro Arturo, una volta tanto - ti prego non limitarti a giudicare la forma (che sì, lo so, è importante) ma concedici di ammirare la freschezza e l’umanità del siparietto di vita quotidiana. LA NIGUARDA … IO ABITO QUI Quest’anno si è svolta la terza edizione della festa di Niguarda, nata dalla volontà dei suoi abitanti di prendersi cura del proprio territorio, ma soprattutto per creare momenti di socializzazione, per dare risalto alle potenzialità e alle risorse del quartiere. Le vie Passerini, de’ Calboli ed Hermada si sono colorate e rallegrate per l’intera giornata di domenica con gli stand delle Associazioni, dell’Artigianato Artistico e dell’Associazione Italiana Agricoltura Biologica, con le bande di ragazzini e genitori affannati nel partecipare alla caccia al tesoro, con le musiche e i canti dei gruppi musicali, dei giocolieri e artisti di strada, con le esibizioni sportive e con i ritocchi artistici dei ragazzi di Brera e dei bambini di Niguarda. L’evento è cresciuto di dimensione e partecipazione, acquisendo credibilità e sta diventando, come in passato, un appuntamento atteso. Nell’apprezzare tutto questo è mio piacere ringraziare: tutti voi che siete venuti alla festa… la vostra presenza è stata determinate per la sua buona riuscita; avete portato la vostra voglia di conoscere e scoprire cos’era stato organizzato e con gioia avete dato la carica per prendersi sempre più cura del Quartiere; le associazioni genitori delle scuole Cesari, Cassinis, Passerini che fisicamente al mattino presto hanno contribuito ad accomodare le bancarelle e distribuito gli impegni della giornata; la società Edificatrice Niguarda che, anche quest’anno e in maniera più significativa, ci ha aiutato concretamente sostenendo la spesa più determinante per noi, senza la quale si sarebbe pregiudicata la possibilità di effettuare l’evento; il Consiglio di Zona 9 per aver creduto e sostenuto l’iniziativa con il suo patrocinio; tutti gli artisti che sono intervenuti, in maniera generosa, donando momenti gioiosi e conviviali; questo spirito di partecipazione è quello che mi scalda l’animo. Grazie ragazzi, siete riusciti a regalarci un’atmosfera unica. Non per ultimo un immenso grazie a tutto il gruppo degli organizzatori che, nonostante momenti di preoccupazioni e difficoltà nel progettare un evento basato sul volontariato, hanno unito le proprie energie per realizzare un piccolo cambiamento alla monotonia e alla chiusura che spesso una città conduce, ma soprattutto per la pazienza che hanno avuto nel contenermi per le mie idee stravaganti. Augurandoci di migliorare e ampliare le nostre possibilità per poter donare una felice giornata a tutte le persone, esprimo i miei migliori saluti. Uno degli organizzatori Fulvio Orlando (ottobre) tel e fax. 02/39662281 – e-mail: [email protected] COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 31 - Via Roccole 17 Sono aperte le iscrizioni estive. Non perdete tempo. 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