CONSIGLIO REGIONALE DELLA PUGLIA VIII LEGISLATURA a 9 SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO mercoledì 9 novembre 2005 Presidenza del Presidente PEPE indi del Vicepresidente MINEO INDICE Presidente Processo verbale Congedi Assegnazioni alle Commissioni Interrogazioni, interpellanze e mozioni presentate pag. 5 » » » 5 7 7 » 9 maltempo che ha colpito la regione Puglia e del Vicepresidente dell’Associazione dei consiglieri regionali, Giuseppe Castellaneta Presidente Ordine del giorno Commemorazione per la morte del Vicepresidente del Consiglio della Regione Calabria, Francesco Fortugno, delle sette vittime del pag. 10 » 11 » 12,13 Sull’ordine dei lavori Presidente Atti consiliari della Regione Puglia – 2 – SEDUTA N° 9 RESOCONTO STENOGRAFICO Tedesco, assessore alle politiche della salute pag. Palese » Potì » Silvestris » Damone » Silvestris 12 12 13 13 13 Interrogazioni e interpellanze urgenti Presidente » 13 Interrogazione urgente a firma del consigliere Lomelo “Sequestro di una zona di caccia a gestione privata nel parco nazionale dell’Alta Murgia” Presidente Russo, assessore all’agricoltura, all’alimentazione, all’acquacoltura, alle foreste, alla caccia e pesca Lomelo » 14 » » 14 14 Interrogazione urgente a firma del consigliere Lomelo “Contratto di promozione turistica – Cotup” Presidente Ostillio, assessore al turismo e all’industria alberghiera Lomelo » 15 » » 15 17 Interrogazione urgente a firma del consigliere Lomelo “Chiarimenti in merito alla risposta alle interrogazioni dei Consiglieri regionali Lomelo e altri del 27 febbraio e 15 aprile 2002 aventi per oggetto ‘Informazione circa le edizioni del Premio Valentino del 19 marzo 2003’” Presidente Ostillio, assessore al turismo e all’industria alberghiera Lomelo Palese 9 NOVEMBRE 2005 pag. 20 » 20 » » 21 21 » 22 » » 22 23 » 23 » » 23 24 » 24 » » 25 25 » 26 » 26 Interrogazione urgente a firma del consigliere Lomelo “Situazione tratto di costa a sud della città di Trani” Presidente Minervini, assessore alla organizzazione e gestione risorse umane, agli affari generali, ai contratti e appalti, al contenzioso, al demanio marittimo, allo sport, alle politiche giovanili, alla trasparenza e alla cittadinanza attiva Lomelo Interrogazione urgente a firma del consigliere Olivieri “Chiarimenti schede informative SEAP” Presidente Loizzo, assessore ai trasporti e alle vie di comunicazione Olivieri Interrogazione urgente a firma del consigliere Cioce “Chiarimenti in ordine al bando per l’ampliamento dell’offerta turistico-ricettiva, pubblicato sul BUR Puglia n. 87 del 30/06/2005” Presidente Ostillio, assessore al turismo e all’industria alberghiera Cioce Interrogazione urgente a firma del consigliere Baldassarre: “Patrocinio alla manifestazione ‘Premio Valentino’” » 17 » » » 18 19 19 Presidente Ostillio, assessore al turismo e all’industria alberghiera Baldassarre Interrogazione urgente a firma del consigliere Baldassarre “Finanziamento APT provincia di Lecce” Interrogazione urgente a firma dei consiglieri Ruocco, Saccomanno, Attanasio, Congedo, Lospinuso, Marmo Nicola e Silvestris “Delega Assessore On.le Massimo Ostillio” Presidente VIII Legislatura » 20 Presidente Ostillio, assessore al turismo e all’industria alberghiera Atti consiliari della Regione Puglia – 3 – SEDUTA N° 9 Baldassarre RESOCONTO STENOGRAFICO pag. 27 Interrogazione urgente a firma del consigliere Baldassarre “Prolungamento dell’orario di apertura delle chiese di Lecce” Presidente Ostillio, assessore al turismo e all’industria alberghiera Baldassarre » 28 » » 28 29 Interrogazione urgente a firma del consigliere Cera “Calamità naturali nella Capitanata e valle dell’Ofanto” Presidente Russo, assessore all’agricoltura, all’alimentazione, all’acquacoltura, alle foreste, alla caccia e pesca Cera » 29 » » 29 30 » 30 » » 31 31 » 32 » » 32 33 Interrogazione urgente a firma del consigliere Lomelo “Calendario venatorio” Presidente Russo, assessore all’agricoltura, all’alimentazione, all’acquacoltura, alle foreste, alla caccia e pesca Lomelo Interrogazione urgente a firma del consigliere Baldassarre “Ruolo del Sig. De Liguori presso la Segreteria dell’Assessore al Turismo” Presidente Ostillio, assessore al turismo e all’industria alberghiera Baldassarre Interrogazione urgente a firma dei consiglieri Damone e Surico “Elevazione percentuale dei cac- 9 NOVEMBRE 2005 ciatori extraregionali negli ATC della provincia dauna” Presidente pag. Russo, assessore all’agricoltura, all’alimentazione, all’acquacoltura, alle foreste, alla caccia e pesca » Surico » 38 39 40 Interrogazione urgente a firma del consigliere Lomelo “Emergenza rifiuti speciali” Presidente Losappio, assessore alla tutela dell’ambiente, alle politiche energetiche, alle attività estrattive, allo smaltimento dei rifiuti e alle aree protette Lomelo » 40,41 » » 40 41 » » » » » » 41,42,43 42 42 42 42 43 » 43 Presidente » Caroppo Mita, relatore » » Montanaro Marmo Nicola Zullo Borraccino Sannicandro Ruocco » » » » » » 43,44,45,46, 48,49,58 43,44,45 44,45,46,47, 48,58 44 44,45,47 44,45,47 47 47,49 48 Proposta di legge Lomelo, Lonigro, Sannicandro, Giampaolo, Ventricelli, Bonasora, Borraccino, De Leonardis, Marmo G., Ognissanti “Deroghe alle volumetrie edilizie previste dagli indici di zona degli strumenti urbanistici generali in favore dei portatori di handicap gravi” Presidente Mita, relatore Palese Saccomanno Zullo Caroppo Frisullo, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alle attività produttive, all'industria energetica, all'artigianato, al commercio, all'innovazione tecnologica, alle fiere e ai mercati Esame articolato Interrogazione urgente a firma dei consiglieri Loperfido e Brizio “Delibera di Giunta regionale n. 1181 del 06/08/2005” Presidente Loizzo, assessore ai trasporti e alle vie di comunicazione Brizio VIII Legislatura » 34 » » 34,37 36,38 Atti consiliari della Regione Puglia – 4 – SEDUTA N° 9 Giampaolo RESOCONTO STENOGRAFICO pag. 49 Disegno di legge “Misure urgenti per il contenimento dell’inquinamento luminoso e per il risparmio energetico” Presidente Pentassuglia Saccomanno Montanaro Zullo Losappio, assessore alla tutela dell’ambiente, alle politiche energetiche, alle attività estrattive, allo smaltimento dei rifiuti e alle aree protette » » » » » 49,50,52 49 50 51 51 » 52 » » » 52,54,57 54 57 » » » 58,60,61 59,61 60 Mozione Fitto, Palese, Saccomanno, Damone, Cera, Loperfido del 21/10/2005 “Piano di riordino della rete ospedaliera” Presidente Palese Frisullo, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alle attività produttive, all'industria energetica, all'artigianato, al commercio, all'innovazione tecnologica, alle fiere e ai mercati Ordini del giorno Olivieri, At- tanasio, Lomelo, Loperfido, Cassano, Surico del 26/07/2005 “Trasparenza nelle procedure di assunzione di personale presso gli Enti strumentali della Regione Puglia” e Maniglio, Cappellini, Cioce, Borraccino, Bonasora, Lonigro, Lomelo, Sannicandro, De Leonardis, Potì del 28/07/2005 “Criteri evidenza pubblica per trasparenza assunzioni enti strumentali” pag. Olivieri » 62,64,65, 71,97,104 63 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINEO Mozione Lomelo del 29/09/2005 “Adesione agli impegni siglati dal protocollo di Kyoto” Presidente Lomelo Saccomanno 9 NOVEMBRE 2005 Presidente Esame articolato Presidente Costantino Sannicandro VIII Legislatura Sannicandro Palese Lomelo Ruocco Visaggio Maniglio Bonasora Silvestris Cera Attanasio Costantino Damone » » » » » » » » » » » » 64,65,74 64,66 64 64,89 72 72 76 77 79 80 82 83 » » » » » » » » 84 86 87 91 92 92 94 96 » 97 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PEPE » » 62 62 » 62 Romano Borraccino Cappellini Zullo De Leonardis Lonigro Saccomanno Giampaolo Vendola, Presidente della Giunta regionale Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 5 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PEPE PRESIDENTE. La seduta è aperta (ore 15,15). Processo verbale PRESIDENTE. Do lettura del processo verbale della seduta del 6 ottobre 2005: Presidenza del Presidente Pepe indi del Vicepresidente Mineo La seduta ha inizio alle ore 11,00 con la lettura e l’approvazione del processo verbale delle sedute del 4 e 5 agosto 2005. Hanno chiesto congedo i consiglieri Greco, Introna, Loizzo, Manco e il Presidente della Giunta, Vendola. Risulta assente il consigliere Olivieri. Viene data lettura delle interrogazioni cui è pervenuta risposta scritta, delle comunicazioni al Consiglio e delle assegnazioni alle Commissioni. Il Presidente commemora la morte del giovane Di Leo, operaio di 25 anni dell'Ilva, vittima di un incidente sul lavoro, del carabiniere Spagnulo, ucciso durante una rapina, e del giovane soldato Raimondi di Salice Salentino, morto di leucemia per le conseguenze dell'uranio impoverito. Commemora, inoltre, la morte degli ex consiglieri regionali Blandolino, Latanza e Somma (il Consiglio osserva un minuto di raccoglimento). Interviene il consigliere Visaggio, Gruppo Nuovo Psi, per comunicare che è stato costituito il Gruppo Federato dei Socialisti, che si colloca nel centrosinistra. Il Consiglio prende atto. Il Presidente comunica che la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi ha stabilito di dedicare un’ora allo svolgimento delle interrogazioni urgenti. Comunica, inoltre, che l'ordine del giorno a firma dei consiglieri Palese e Baldas- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare 9 NOVEMBRE 2005 sarre del 20/06/2005 “Utilizzo dicitura ‘I.G.T. Salento Primitivo’” è stato ritirato. Il Consiglio esaminerà gli argomenti iscritti ai punti 4), 5) e 6) e i lavori si concluderanno alle ore 14,00. Primo argomento in discussione sono le Interrogazioni e interpellanze urgenti: - Lomelo: “Sequestro di una zona di caccia a gestione privata nel Parco nazionale dell’Alta Murgia”. L'assessore Losappio risponde che la competenza è dell'assessorato all'Agricoltura. L'interrogante rimane in attesa della risposta da parte dell'assessore competente. - Silvestris : “Abbattimento di 300 ettari di bosco in piena Murgia”. L’assessore Losappio comunica che ha inviato risposta scritta in data 7 luglio 2005. L’interrogante ha preso atto della risposta. Su richiesta del consigliere Palese l'assessore dà lettura della risposta scritta. - Lomelo: “Problematica strada provinciale Andria-Trani”. Dichiarata dall'interrogante superata. - Loperfido: “Gara a pubblico incanto per l'affidamento del servizio di trasporto portatori di handicap nei comuni dell’Azienda USL Ba/5”. Risponde l’assessore Tedesco. L'interrogante si dichiara insoddisfatto. - Laurora: “Piano di riordino ospedaliero, sesta provincia e ginecologia a Trani”. Risponde l’assessore Tedesco. L'interrogante si dichiara insoddisfatto. Per un’ulteriore puntualizzazione interviene l'assessore Tedesco. - Mineo: “Smaltimento liquami fognari nella provincia di Taranto”. Dichiarata dall'interrogante superata. - Bonasora: “Realizzazione centro di riferimento per la SLA (Sclerosi laterale amiotrofica) in Puglia”. Risponde l’assessore Tedesco. Il consigliere Bonasora prende atto dell'impegno significativo che la Giunta ha adottato. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 6 – RESOCONTO STENOGRAFICO L'assessore interviene per un’ulteriore precisazione. - Baldassarre: “Patrocinio alla manifestazione ‘Premio Valentino’”. L’assessore Godelli fa presente che la competenza è dell'assessore al turismo. Il consigliere Baldassarre prende atto e attende la risposta dall'assessore competente. - Lomelo: “Salvaguardia ‘Parco Corvaglia’”. L'interrogante la dichiara superata in quanto gli è pervenuta la risposta scritta. - Damone: “Carenza di figure mediche specialistiche nelle divisioni di anestesia, rianimazione, radiologia, neuroradiologia e anatomia patologica”. Risponde l'assessore Tedesco. Intervengono i consiglieri Damone e Palese. - Cioce: “Casa della divina provvidenza: ‘L’incontrollata e felice oasi dello sperpero di pubblico denaro’”. L'interrogante la dichiara decaduta. Secondo argomento in discussione è l'ordine del giorno Borraccino, Brizio, Chiarelli, Costantino, Franzoso, Lospinuso, Manco, Mineo, Pelillo, Pentassuglia del 28/06/2005, “Tutela della cozza tarantina e della mitilicoltura”. Il Presidente ne dà lettura. Al termine, l’odg, posto ai voti, è approvato all'unanimità (risultano assenti dall'Aula i Gruppi Nuovo PSI, Gruppo per le Autonomie e SA). Terzo argomento in discussione sono gli ordini del giorno Olivieri, Attanasio, Lomelo, Loperfido, Cassano, Surico del 26/07/2005 “Trasparenza nelle procedure di assunzione di personale presso gli enti strumentali della Regione Puglia” e Maniglio, Cappellini, Cioce, Borraccino, Bonasora, Lonigro, Lomelo, Sannicandro, De Leonardis, Potì del 28/07/2005 “Criteri evidenza pubblica per trasparenza assunzioni enti strumentali”. Il consigliere Attanasio illustra l’odg. Il consigliere Silvestris chiede che l'argomento venga rinviato per essere discusso, in altra seduta, alla presenza del Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 Presidente della Giunta, Vendola. Seguono gli interventi dei consiglieri Marmo N., Frisullo, Sannicandro. Il Presidente, constatata l'unanimità di consensi, rinvia la discussione dell'argomento. Quarto argomento in discussione è l'ordine del giorno Franzoso e Palese del 6/09/2005 e mozione Fitto, Cera, Damone, Loperfido, Palese, Saccomanno del 14/09/2005 “Calendario venatorio anno 2005/2006”. Il consigliere Franzoso illustra l’odg. Nella discussione generale intervengono i consiglieri Borraccino, Lomelo, Attanasio, Cera, Silvestris, Lonigro (sostituzione alla Presidenza del Presidente Pepe con il Vicepresidente Mineo), Damone, Lomelo, Manni, Pentassuglia, Lospinuso. Segue l'intervento dell'assessore Losappio e dell'assessore Russo. Al termine, il consigliere Palese, a norma di regolamento, chiede che la votazione della mozione avvenga per appello nominale. Il Presidente indice la votazione. Il consigliere Bonasora procede all'appello, iniziando dal consigliere Surico, nominativo estratto a sorte a norma di Regolamento. Al termine, il Presidente proclama l'esito della votazione: Presenti 57 Votanti 55 Astenuti 2 (Presidente Mineo – cons. Giampaolo) Hanno risposto “sì” 27 consiglieri Hanno risposto “no” 28 consiglieri (Bonasora, Canonico, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Lomelo, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Pelillo, Pellegrini, Povia, Romano, Russo, Stefano, Taurino, Ventricelli, Visaggio) Risultano assenti dall’Aula i consiglieri Cappellini, Lonigro, Pepe, Potì, Riccardi, Sannicandro, Tedesco. La mozione è, pertanto, respinta. Il Presidente dichiara tolta la seduta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio. La seduta termina alle ore 13,40. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 7 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO Non essendovi osservazioni, il processo verbale si intende approvato. Congedi PRESIDENTE. Hanno chiesto congedo i consiglieri Fitto, Franzoso, Lospinuso, Manco, Marmo Giuseppina e Riccardi. Non essendovi osservazioni, i congedi si intendono concessi. Invito il Segretario generale del Consiglio a dare lettura delle comunicazioni. Assegnazioni alle Commissioni GUACCERO, Segretario generale del Consiglio. Sono state effettuate le seguenti assegnazioni: Commissione II Proposta di legge a firma dei consiglieri Saccomanno, Attanasio, Congedo, Lospinuso, Marmo N., Ruocco e Silvestris “Istituzione della Commissione d’indagine e d’inchiesta sull’attuazione del Programma operativo regionale (POR) 2000/2006, nonché sui fabbisogni, sulla programmazione degli interventi comunitari e sull’attuazione dei programmi per il periodo 2007/2013 nella Regione Puglia”; Proposta di legge a firma dei consiglieri Saccomanno, Attanasio, Congedo, Lospinuso, Marmo N., Ruocco e Silvestris “Istituzione della Commissione d’indagine e d’inchiesta per lo studio delle condizioni e per l’individuazione delle misure atte a favorire la sicurezza delle persone nella Regione Puglia”. Commissione III Proposta di legge di iniziativa del Consiglio comunale di Bari “Abolizione del libretto di idoneità sanitaria”; Disegno di legge “Modificazioni all’articolo 14 della legge regionale 12 agosto 2005, n. 12 Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare 9 NOVEMBRE 2005 (Seconda variazione al bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2005)”; Richiesta parere deliberazione della Giunta regionale n. 1446 del 18/10/2005 “Attuazione sentenze TAR Lecce n. 2383/2005 e n. 2384/2005 – Strutture residenziali protette – Modificazione Regolamento regionale n. 1/1997 (L.r. n. 20/1995, art. 4, comma 2, lett. B) – Variazione bilancio 2005 (art. 42, l.r. 28/2001) e Regolamento regionale n. 25 del 24/10/2005, pubblicato sul BURP n: 132 del 25/10/2005. Commissione IV Proposta di legge a firma dei consiglieri Palese, Baldassarre, Cassano, Franzoso, Laurora, Rollo e Tarquinio “Disciplina relativa al riconoscimento delle Associazioni pro loco della Puglia e del Comitato regionale dell’unione nazionale delle pro loco d’Italia”; Proposta di legge a firma del consigliere Pentassuglia “Disciplina della raccolta e commercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati del territorio regionale”; Richiesta parere deliberazione della Giunta regionale n. 1502 del 28/10/2005 “Modifica Regolamento regionale 02/09/2004, n. 2 e sospensione degli effetti dell’articolo 5 e norme ad esso correlate” e regolamento regionale n. 26 del 28/10/2006 pubblicato sul BURP n. 135 del 28/10/2005. Commissione V Proposta di legge a firma dei consiglieri Ruocco, Saccomanno, Attanasio, Congedo, Lospinuso, Marmo N. e Silvestris “Interpretazione autentica art. 60 legge regionale 12 gennaio 2005, n. 1”; Proposta di legge a firma dei consiglieri Ruocco, Saccomanno, Attanasio, Congedo, Lospinuso, Marmo N. e Silvestris “Modifica dell’art. 30, comma 3, della legge regionale 31 ottobre 2002, n. 18 (Testo unico sulla disciplina del trasporto pubblico locale)”; Disegno di legge “Misure urgenti per il Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 8 – RESOCONTO STENOGRAFICO contenimento dell’inquinamento luminoso e per il risparmio energetico”; Disegno di legge “Istituzione del Parco naturale regionale ‘Porto Selvaggio e Palude del Capitano’”; Disegno di legge “Istituzione della Riserva naturale orientata regionale ‘Palude del Conte e Duna Costiera’”; Disegno di legge “Finanziamento piano casa. Anticipazione”. Commissione VI Disegno di legge “Disciplina in materia di apprendistato professionalizzante”; Proposta di legge a firma dei consiglieri Ventricelli, Maniglio, Dicorato, Costantino, Montanaro, Marino, Mineo, Povia, Riccardi, Romano e Taurino “Diritto allo studio”; Proposta di legge a firma del consigliere Cassano “Disposizioni dirette alla promozione del lavoro a tempo indeterminato e all’istituzione della Borsa regionale del lavoro”. Commissione VII Proposta di legge a firma del consigliere Tarquinio “Modifica degli articoli 24 e 43 dello Statuto della Regione Puglia”. Commissioni II e III congiunte Proposta di legge a firma del consigliere Marino “Riordino dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Regioni Puglia e Basilicata”. Commissione I e sigg. consiglieri (ai sensi dell’art. 14, comma 2, della l.r. 25/2004) Deliberazione della Giunta regionale n. 1420 del 04/10/2005 “INTERREG III – C WEST Zone – Progetto ‘Centurio’. Variazione di bilancio”; Deliberazione della Giunta regionale n. 1444 del 18/10/2005 “L.r. 16/11/2001, n. 28, articolo 72. Assegnazione al capitolo di spesa 761025 del bilancio 2005 della somma di euro Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 51.413,83 riveniente da recupero somme erogate all’Azienda USL Ba/5 di Putignano, connesse a spese legislativamente vincolate. Variazione al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2005; Deliberazione della Giunta regionale n. 1446 del 18/10/2005 “Attuazione sentenze TAR Lecce n. 2383/2005 e n. 2384/2005. Strutture residenziali protette. Modificazione Regolamento regionale n. 1/1997 (L.r. n. 20/1995, art. 4, comma 2, lett. B). Variazione bilancio 2005 (art. 42, l.r. 28/2001)”; Deliberazione della Giunta regionale n. 1443 del 18/10/2005 “L.r. n. 28/2001, art. 42, comma 1. Iscrizione di fondi con vincolo di destinazione. Variazioni allo stanziamento di entrata e uscita del bilancio di previsione 2005”; Deliberazione della Giunta regionale n. 1475 del 25/10/2005 “Accordo di Programma Quadro in materia di ‘Ricerca scientifica’ nella Regione Puglia – Variazione al bilancio di previsione 2005; Deliberazione della Giunta regionale n. 1478 del 25/10/2005 “Art. 42, l.r. 28/2001 – Variazione al Bilancio di previsione 2005 – Delibera CIPE n. 134 del 19/12/2003. Assegnazione del 50% premialità progetto ‘Conti pubblici territoriali’”; Deliberazione della Giunta regionale n. 1481 del 25/10/2005 “Programma INTERREG III B CADSES progetto ‘TWIST’. Presa d’atto del progetto – Variazione di bilancio”; Deliberazione della Giunta regionale n. 1471 del 25/10/2005 “Art. 14, comma 1, della l.r. n. 25 del 29 dicembre 2004. Variazione al bilancio di previsione esercizio finanziario 2005. Aumento di stanziamento e di spesa. Somme a destinazione vincolata”; Deliberazione della Giunta regionale n. 1517 del 02/11/2005 “Art. 6 – Legge 29 marzo 2001, n. 135 ‘Riforma della legislazione nazionale del turismo’ – Variazione al bilancio 2005”; Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 9 – RESOCONTO STENOGRAFICO Deliberazione della Giunta regionale n. 1515 del 02/11/2005 “POR Puglia 2000-2006 – Piano di sviluppo rurale. Valutazione finale ed ex post”. Commissione I e sigg. consiglieri (ai sensi dell’art. 13, comma 2, della l.r. 30/2003) Deliberazione della Giunta regionale n. 1436 del 18/10/2005 “U.p.b 8.1. Bilancio di direzione – Settore trasporti. Esercizio finanziario 2005: variazione compensativa ai capitoli di spesa 553025 e 552012”. Interrogazioni, interpellanze e mozioni presentate GUACCERO, Segretario generale del Consiglio. Sono state presentate le seguenti interrogazioni: – Maniglio: “Ridefinizione dei confini territoriali fra il comune di Lizzanello e il comune di Cavallino”; – Loperfido (con richiesta di risposta scritta): “Decreto del Prefetto Serra del 28/02/2005”; – Lomelo (con richiesta di risposta scritta): “Approvazione e realizzazioni impianti di termovalorizzazione rifiuti”; – Lomelo (con richiesta di risposta scritta): “Emergenza discarica Italcave”; – Buccoliero (con richiesta di risposta scritta): “Adesione della Regione Puglia all’Assemblea delle Regioni d’Europa”; – Bonasora (con richiesta di risposta scritta): “Esenzione bollo per le Associazioni ONLUS”; – Loperfido, Brizio (con richiesta di risposta scritta): “Ruolo ricoperto da alcuni funzionari nell’Assessorato risorse agroalimentari”; – Lospinuso (con richiesta di risposta scritta): “Calamità atmosferiche nell’area jonica”; Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 – Lospinuso (con richiesta di risposta scritta): “Piano regionale per le attività estrattive”; – Taurino (con richiesta di risposta scritta): “Oasi Frassanito”; – Lospinuso (con richiesta di risposta scritta): “Regolamento attuativo legge regionale 25 agosto 2003, n. 17”; – Palese, Baldassarre, Cassano, Franzoso, Laurora, Rollo, Tarquinio (con richiesta di risposta scritta): “Missione all’estero del Presidente della Giunta regionale e dell’addetto stampa…”; – Saccomanno, Attanasio, Congedo, Lospinuso, Marmo N., Ruocco, Silvestris (con richiesta di risposta scritta): ”Spedizione americana di una delegazione della Regione”; – Palese (con richiesta di risposta scritta): “Acquedotto Pugliese: conferimento di un incarico alla società ‘Pro Forma’”; – Ruocco, Saccomanno, Attanasio, Congedo, Lospinuso, Marmo, Silvestris (con richiesta di risposta scritta): “Adozione strumento urbanistico generale comune di Vico del Gargano”; – Lonigro (con richiesta di risposta scritta): “Richiesta di intervento ispettivo nella ASL Fg/3”; – Lonigro (con richiesta di risposta scritta): “Richiesta di intervento ispettivo – Inquadramenti illegittimi delle USL”; – Brizio, Franzoso, Lospinuso (con richiesta di risposta scritta): “Stato di attuazione dell’intesa sugli interventi per il miglioramento dell’impatto ambientale derivante dallo stabilimento ILVA di Taranto. Rischio di perdita dei finanziamenti”; – Cassano (con richiesta di risposta scritta): “Sospensione del servizio container al porto di Bari”; – Laurora (con richiesta di risposta scritta): “Gestione unitaria per Ambiti territoriali ottimali (ATO)”; – Laurora (con richiesta di risposta scrit- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 10 – RESOCONTO STENOGRAFICO ta): “Crisi del marmo e istituzione distretto del marmo”; – Cassano, Laurora (con richiesta di risposta scritta): “Missione all’estero di una delegazione capeggiata dal Vice Presidente della Giunta regionale Sandro Frisullo – Mosca 1215 luglio 2005”; – Saccomanno, Attanasio, Congedo, Lospinuso, Marmo, Ruocco, Silvestris (con richiesta di risposta scritta): “Eventi alluvionali. Attivazione fondo di solidarietà UE”; – Attanasio (con richiesta di risposta scritta): “Interventi infrastrutturali – Comune di Modugno”; – Loperfido (con richiesta di risposta scritta): “Casi di malasanità”; – De Leonardis (con richiesta di risposta scritta): “Trasformazione posto area amministrativa in area tecnica – Azienda USL Fg/3”; – De Santis, Borraccino (con richiesta di risposta scritta): “Proposto Sito di interesse comunitario (pSIC) ‘Litorale di Ugento’”; la seguente interpellanza: – Attanasio (con richiesta di risposta scritta): “Servizio idrico integrato di Castellaneta Marina”; e le seguenti mozioni: – Fitto, Palese, Saccomanno, Damone, Cera, Loperfido: “Piano di riordino della rete ospedaliera”; – Saccomanno, Attanasio, Congedo, Lospinuso, Marmo N., Ruocco, Silvestris: “Politiche del decentramento”. Commemorazione per la morte del Vicepresidente del Consiglio della Regione Calabria, Francesco Fortugno, delle sette Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 vittime del maltempo che ha colpito la regione Puglia e del Vicepresidente dell’Associazione dei consiglieri regionali, Giuseppe Castellaneta. PRESIDENTE. Colleghi consiglieri, il 16 ottobre il Vicepresidente del Consiglio della Regione Calabria, Francesco Fortugno, è stato ucciso dalla criminalità organizzata, un atto barbarico compiuto nel giorno in cui si svolgeva un importante appuntamento politico di carattere nazionale, a testimonianza che le organizzazioni malavitose stanno alzando nuovamente il livello dello scontro contro lo Stato e le Istituzioni democratiche. A nome del Consiglio regionale ho portato il saluto e il cordoglio dei consiglieri pugliesi ai familiari e ai rappresentanti delle Istituzioni della Calabria. Occorre una forte collaborazione tra Istituzioni, Forze dell’ordine e cittadini per garantire la sicurezza e per difendere la democrazia. La nostra regione, inoltre, la notte del 22 ottobre, è stata investita da un’eccezionale ondata di maltempo che ha causato sette vittime e ingenti danni all’agricoltura e all’ambiente. Il Consiglio regionale riafferma la vicinanza alle famiglie delle vittime, strappate alla vita anche per l’insensibilità e gli errori dell’uomo. La difesa del territorio e dell’ambiente rappresenta un obiettivo imprescindibile per la cui attuazione il Consiglio, nella sua interezza, deve concentrare i propri sforzi. Ricordiamo la morte dell’avvocato Giuseppe Castellaneta, venuto a mancare all’età di settant’anni. Peppino, una delle figure storiche del Partito Comunista Italiano, è stato consigliere regionale nella Legislatura 1980-1985 e ricopriva la carica di Vicepresidente dell’Associazione dei consiglieri regionali. Vi invito, pertanto, ad osservare un minuto di raccoglimento. (L’Assemblea osserva un minuto di raccoglimento). Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 11 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO Ordine del giorno PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca i seguenti argomenti: 1) Interrogazioni e interpellanze urgenti; 2) Interrogazioni e interpellanze; 3) Ordini del giorno Olivieri, Attanasio, Lomelo, Loperfido, Cassano, Surico del 26/07/2005 “Trasparenza nelle procedure di assunzione di personale presso gli Enti strumentali della Regione Puglia” e Maniglio, Cappellini, Cioce, Borraccino, Bonasora, Lonigro, Lomelo, Sannicandro, De Leonardis, Potì del 28/07/2005 “Criteri evidenza pubblica per trasparenza assunzioni enti strumentali”; 4) Proposta di legge Lomelo, Lonigro, Sannicandro, Giampaolo, Ventricelli, Bonasora, Borraccino, De Leonardis, Marmo G., Ognissanti “Deroghe alle volumetrie edilizie previste dagli indici di zona degli strumenti urbanistici generali in favore dei portatori di handicap gravi” (rel. cons. Mita); 5) Mozione Lomelo del 29/09/2005 “Adesione agli impegni siglati dal protocollo di Kyoto”; 6) Mozione Fitto, Palese, Saccomanno, Damone, Cera, Loperfido del 21/10/2005 “Piano di riordino della rete ospedaliera”; 7) Mozione Saccomanno, Attanasio, Congedo, Lospinuso, Marmo N., Ruocco, Silvestris del 24/10/2005 “Politiche del decentramento”; 8) Ordine del giorno Borraccino, De Santis del 26/10/2005 “Progetto ‘Bolkestein’” – Direttiva europea sulla libera circolazione di servizi nell’Unione Europea”; 9) Ordine del giorno Borraccino, De Santis del 28/10/2005 “Legge di riforma Moratti ‘Nuove disposizioni concernenti i professori e i ricercatori universitari e delega al Governo per il riordino del reclutamento dei professori universitari’”; 10) Comitato tecnico regionale faunistico venatorio – Elezione di due consiglieri regio- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare 9 NOVEMBRE 2005 nali, di cui uno della minoranza (legge regionale 13 agosto 1998, n. 27 – art. 5, comma 3, lett. b); 11) Consulta regionale della cooperazione – Designazione di tre consiglieri regionali, di cui uno in rappresentanza della minoranza (legge regionale 12 agosto 1988, n. 23 – art. 2, comma 2, lett. b); 12) Comitato regionale per le comunicazioni (CORECOM) – Elezione di cinque componenti (con voto limitato a tre) e, nell’ambito degli stessi, del Presidente (legge regionale 28 febbraio 2000, n. 3 – art. 3) (rel. cons. Ventricelli); 13) Comitato urbanistico regionale (CUR) – Designazione di sette esperti (voto limitato a quattro) (legge regionale 17 gennaio 1980, n. 8 – art. 3, così come modificato dall’art. 52 della legge regionale 31 maggio 1980, n. 56) (rel. cons. Ventricelli); 14) Consiglio del Personale – Nomina di due dipendenti regionali (legge regionale 25 marzo 1974, n. 18 – art. 70) (rel. cons. Ventricelli); 15) Sezione regionale di controllo della Corte dei conti – Designazione di un componente (legge 5 giugno 2003, n. 131 – art. 7, comma 9) (rel. cons. Ventricelli); 16) Comitato regionale per la gestione ottimale delle risorse idriche – Designazione di sei esperti nei diversi profili tecnici, economici e giuridici nella materia dei servizi idrici (legge regionale 6 settembre 1999, n. 28 – art. 13, comma 3, lettera g) (rel. cons. Ventricelli); 17) Università degli Studi di Foggia – Consiglio di amministrazione – Designazione di un rappresentante (decreto legge 1/10/1973, n. 580, convertito dalla legge 30 novembre 1973, n. 766 –art. 9, comma 7, lett. b); decreto Ministro Università e ricerca scientifica e tecnologica del 5 agosto 1999 – art. 9) (rel. cons. Ventricelli); 18) Provveditorato agli studi di Bari – Nucleo provinciale di supporto tecnico amministrativo all’autonomia – Designazione di un Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 12 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO rappresentante regionale (decreto Ministro pubblica istruzione 27 novembre 1997, n. 765 – art. 3) (rel. cons. Ventricelli). La Conferenza dei Capigruppo ha stabilito il seguente ordine dei lavori. Iniziamo con l’esame delle interrogazioni, in un tempo congruo, non più di un’ora. Successivamente, passeremo all’esame del punto n. 4) all’ordine del giorno, inerente “Deroghe alle volumetrie edilizie previste dagli indici di zona degli strumenti urbanistici generali in favore dei portatori di handicap gravi”. Dopodiché, così come deciso unanimemente, anticiperemo la discussione del punto avente come oggetto “Misure urgenti per il contenimento dell’inquinamento luminoso e per il risparmio energetico”, iscritto all’ordine del giorno ai sensi dell’articolo 29 del Regolamento interno del Consiglio. Poi, procederemo seguendo l’ordine del giorno. Sull’ordine dei lavori TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Domando di parlare sull’ordine dei lavori. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, sono stato appena informato che la Conferenza dei Capigruppo non avrebbe assentito, così come prevede la prassi, attraverso un’unanime decisione a trasmettere all’Aula, per l’esame odierno, il disegno di legge che introduce modifiche alla legge di variazione di bilancio, che, come i colleghi sanno, sono legate ad una diversa determinazione sulla disciplina relativa agli organi degli IRCCS, disciplina sulla quale nel corso di queste settimane è intervenuto un accordo con il Governo centrale, nello specifico con il Ministro della salute, in relazione al quale la Giunta ha proceduto ad individuare le deter- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare 9 NOVEMBRE 2005 minazioni conseguenti, sottoponendole all’attenzione della Commissione competente, che l’ha licenziato, e della Commissione bilancio per la competenza relativa alla materia. Il Ministro Storace, non più tardi di quarant’otto ore fa, mi ha sollecitato ad una modifica tempestiva di quelle norme, anche perché a fronte di questa modifica il Governo è impegnato a ritirare il ricorso alla Corte costituzionale, nel quale vengono evidenziate, a giudizio del Governo, alcune incongruenze di carattere costituzionale. Chiedo, pertanto, al Consiglio regionale la cortesia di valutare ed eventualmente di apprezzare l’esigenza di discutere in Aula il provvedimento a cui ho fatto riferimento, tenuto conto di tali condizioni e circostanze. In caso contrario ringrazio ugualmente e mi atterrò all’ordine del giorno in base a quanto stabilito dalla Conferenza dei Capigruppo. PRESIDENTE. Personalmente, in sede di Conferenza dei Capigruppo ho cercato di portare tutti e tre i provvedimenti con le cinque firme, come da prassi. Lei sa meglio di me, assessore Tedesco, che l’articolo 29 del Regolamento interno del Consiglio regionale impone che la decisione di anticipare la discussione di un punto debba essere assunta all’unanimità. Ebbene, non ho riscontrato questa unanimità, per cui ho deciso di iscrivere l’argomento da lei richiamato al primo punto dell’ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale, convocato per il 15 novembre. PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, prendo la parola semplicemente per chiederle maggiori e dettagliate informazioni sulle decisioni assunte in Conferenza dei Capigruppo relativamente all’ordine dei lavori. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 13 – RESOCONTO STENOGRAFICO In particolare, vorremmo che fossero informati i colleghi dalla sua autorevole voce sul terzo punto all’ordine del giorno e sull’eventuale presenza del Presidente Vendola. Sarebbe opportuno indicare, perlomeno orientativamente, gli orari dei lavori dell’odierna seduta consiliare. PRESIDENTE. Informo il Consiglio che il terzo punto all’ordine del giorno, avente per oggetto due ordini del giorno, uno presentato dalla maggioranza, l’altro dalla minoranza, relativi alla trasparenza nelle procedure di assunzione presso gli enti strumentali della Regione Puglia, per il quale era stata richiesta la presenza del Presidente Vendola, per difficoltà oggettive legate ai suoi diversi impegni istituzionali, ha subìto uno slittamento alle ore 19,00. Ho la certezza, salvo eventuali imprevisti, che a quell’ora il Presidente Vendola sarà presente in Aula e in quella circostanza richiamerò il terzo punto all’ordine del giorno, come da intesa. POTI’. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. POTI’. Signor Presidente, l’assessore Tedesco ha chiesto una verifica delle posizioni emerse in seno alla Conferenza dei Capigruppo. Dunque, sarebbe corretto – da parte di chi all’interno della Conferenza stessa ha espresso riserve circa la discussione del punto richiamato dall’assessore Tedesco – riconfermare la propria posizione, o eventualmente modificarla, visto che si tratta di una questione che è nell’interesse generale della Puglia. SILVESTRIS. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SILVESTRIS. Signor Presidente, la verifi- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 ca delle posizioni espresse dai Capigruppo in una Conferenza conclusasi circa mezz’ora fa non è una prassi da sbrigare in Aula. Se la Presidenza lo ritenesse opportuno, alla luce dell’ulteriore richiesta dell’assessore Tedesco il Consiglio potrebbe decidere di sospendere i lavori e di riascoltare i Capigruppo, ma in sede di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, non certo in Aula. PRESIDENTE. Ritengo non sia accoglibile la richiesta di sospensione dei lavori. DAMONE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. DAMONE. Signor Presidente, ritengo che l’ultimo intervento non abbia motivo di essere. Sul piano personale non avrei nulla in contrario a discutere l’argomento proposto dall’assessore Tedesco, comunque se il Capogruppo Saccomanno vuole riconfermare o meno la sua posizione, avendo noi aderito ad una sua richiesta di rinvio, lo faccia pubblicamente in Aula, senza che venga sospesa la seduta, visto e considerato che le tematiche offerte dall’assessore Tedesco sono puntuali e imminenti. PRESIDENTE. Mi spiace, assessore Tedesco, se la sua urgenza non è stata raccolta in maniera organica, ma siamo vincolati al Regolamento interno del Consiglio regionale. Pertanto, propongo di procedere secondo il calendario stabilito in Conferenza dei Capigruppo. Interrogazioni e interpellanze urgenti PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto n. 1), reca: «Interrogazioni e interpellanze urgenti». Interrogazione urgente a firma del con- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 14 – RESOCONTO STENOGRAFICO sigliere Lomelo “Sequestro di una zona di caccia a gestione privata nel parco nazionale dell’Alta Murgia” PRESIDENTE. È stata presentata, a firma del consigliere Lomelo, un’interrogazione urgente “Sequestro di una zona di caccia a gestione privata nel parco nazionale dell’Alta Murgia”, della quale do lettura: « – All’assessore regionale alla caccia. – Il sottoscritto Capogruppo dei Verdi, Domenico Lomelo premesso che nel territorio del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, è avvenuto, ad opera del Corpo Forestale dello Stato e dei volontari del WWF, il sequestro di una zona di caccia a gestione privata; considerando che tale sequestro denuncia lo stato di confusione e abbandono che attraversa la gestione del settore venatorio nella nostra regione; si chiede di conoscere - come è possibile che a quasi un anno dall’istituzione del Parco si continui ad esercitare l’attività venatoria in un’area protetta ai sensi di normative nazionali e regionali? - come è possibile che intere brigate di cacciatori si esercitino con cani e armi ed immettano selvaggina in zone che risultano anche sottoposte al regime delle Zone di Protezione Speciale. Rammentiamo che ai sensi di queste leggi costituisce reato anche il semplice attraversamento del Parco con un fucile da caccia scarico e chiuso nel cofano di un’automobile. Si informa inoltre che tale situazione appare causata da precedenti disposizioni messe in atto nella precedente legislatura. È infatti prassi di far lavorare a compartimenti stagni i due assessorati interessati: caccia e ambiente. Questo comporta disfunzioni e possibili raggiri delle stesse norme. Chiediamo un impegno dell’intero Governo regionale - a coordinare il lavoro amministrativo re- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 gionale con quello delle province evitando ogni forma di rimpallo di responsabilità. - a verificare e controllare se esistono ancora aree di caccia a gestione privata autorizzate (da chi?) nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia». Il rappresentante della Giunta regionale ha facoltà di rispondere a questa interrogazione. RUSSO, assessore all’agricoltura, all’alimentazione, all’acquacoltura, alle foreste, alla caccia e pesca. Signor Presidente, in riferimento all’interrogazione riportata in oggetto preliminarmente si evidenzia che l’area di cui trattasi è una zona addestramento cani di tipo B. Detta zona, sita in agro del Comune di Corato, contrada Sansanello, di ettari 50, è stata istituita con DGR n. 604 del 29 maggio 2001, secondo i criteri e per le finalità di cui alla legge regionale n. 27/1998 del 28 dicembre 2000. Si precisa che nella zona è vietato esercitare la caccia e l’esercizio in qualunque forma di tiro al volo su uccelli, fatto salvo quanto previsto dall’articolo 18, comma 6, della legge regionale n. 27/1998. In applicazione del disposto dell’articolo 3, comma 2, sempre della legge n. 27/1998, la Provincia di Bari ha trasmesso al settore caccia e pesca regionale il provvedimento di revoca della succitata zona. Conseguentemente, il settore caccia e pesca regionale ha predisposto uno schema di provvedimento di revoca della concessione, adottato successivamente dalla Giunta regionale nella seduta del 4 ottobre ultimo scorso, unitamente a quelli relativi ad altre quattro zone, ricadenti tutte, od in parte, nel territorio del parco nazionale dell’Alta Murgia. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’interrogante. LOMELO. Signor Presidente, molto spesso ci troviamo di fronte alle contraddizioni tra i diversi Enti. Prendo atto dell’elemento che a- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 15 – RESOCONTO STENOGRAFICO vevamo sollevato, ossia che c’era una zona sottoposta al sequestro: l’assessore Russo ci ha testé confermato che in quelle aree protette non è possibile, come naturalmente specificavamo nell’interrogazione in oggetto, esercitare alcuna attività venatoria. Chiedo all’assessore Russo, dunque, di far ricorso a tutto il controllo possibile, affinché almeno nelle aree naturali protette, nel parco – qui mi pare, appunto, che ci troviamo all’interno del parco – non venga assolutamente esercitata alcuna attività venatoria. Interrogazione urgente a firma del consigliere Lomelo “Contratto di promozione turistica – Cotup” PRESIDENTE. È stata presentata, a firma del consigliere Lomelo, un’interrogazione urgente “Contratto di promozione turistica – Cotup”, della quale do lettura: «– All’assessore regionale al turismo. – Il consigliere regionale dei Verdi, Domenico Lomelo in considerazione: - dei non soddisfacenti risultati delle passate stagioni turistiche che hanno addirittura registrato un significativo calo di presenze, - dell’insoddisfacente giudizio espresso, con nota n° 36/6601/TVR del 26.11.’04 dall’intero settore turismo dell’omonimo Assessorato regionale, sull’operato del COTUP, - della conseguente richiesta di individuazione di un diverso soggetto idoneo alla realizzazione ed alla gestione delle attività per gli anni 2005/06. Chiede - di ridiscutere i criteri e le valutazioni che hanno portato, pur in presenza di risultati ed informazioni assolutamente negativi, la precedente amministrazione ad affidare a trattativa privata, per il biennio 2005/2006, al COTUP, lo svolgimento di analoghi servizi del contratto di promozione turistica già scaduto il 31/12/’04; Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 - di verificare la notizia, secondo cui il Presidente ed il C.d.A. del COTUP hanno formalizzato un rapporto di consulenza tra la stessa azienda ed il dirigente del settore Turismo, da pochi mesi in pensione. Va sottolineata la gravità dell’operato dello stesso dirigente che, con proprio atto (n° 9 del 26 febbraio ’02) ha aggiudicato al COTUP la gara per l’affidamento dei servizi relativi alla realizzazione ed alla gestione di campagne promozionali relative all’offerta turistica della Regione Puglia sul territorio nazionale ed internazionale per gli anni ‘02/’04. Lo stesso dirigente, in quanto responsabile del settore Turismo, era responsabile della effettiva esecuzione, della vigilanza e del controllo dello stesso atto di affidamento». Il rappresentante della Giunta regionale ha facoltà di rispondere a questa interrogazione. OSTILLIO, assessore al turismo e all’industria alberghiera. Signor Presidente, la misura 4.15 relativa all’attività di promozione finalizzata all’allargamento dell’offerta turistica del POR Puglia 2000-2006 prevede l’attivazione di una gamma di servizi di promozione del territorio pugliese. Già nel corso della prima fase di programmazione 20002003, coerentemente con gli obiettivi della programmazione regionale e di concerto con gli indirizzi di programmazione nazionale del settore, la misura si è proposta di attuare una serie di azioni integrate per la promozione, la conoscenza e la valorizzazione dell’offerta turistica regionale. L’assessorato al turismo, in ottemperanza a quanto previsto dal complemento di programmazione, nell’esigenza di individuare un soggetto attuatore per l’attuazione e la promozione all’estero e in Italia e anche per le attività di ospitalità, approvò la procedura accelerata per l’appalto concorso per l’affidamento, la realizzazione e la gestione di campagne promozionali per un importo annuale di 6,728 miliardi di vecchie lire, IVA com- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 16 – RESOCONTO STENOGRAFICO presa, pari a 3,594 milioni di euro. Il capitolato d’appalto prevedeva la realizzazione di una serie di manifestazioni fieristiche e promozionali in Italia e all’estero, nonché iniziative di ospitalità e di educational tour. Lo stesso richiedeva, quindi, un’offerta economica complessiva relativa al progetto di ogni fiera, completo di adempimenti tecnici occorrenti. Il pagamento di tutto quanto sopra indicato, richiesto per la partecipazione regionale alle diverse iniziative promozionali, era previsto a corpo. La gara di cui sopra, visti i verbali trasmessi dalla Commissione aggiudicatrice, nominata con atto dirigenziale n. 1/2002, è stata aggiudicata al COTUP. L’offerta economica presentata ammontava a 619 euro al metro quadro a corpo per le manifestazioni in Italia e a 1.910,89 euro a metro quadro a corpo per le manifestazioni all’estero. Con atto dirigenziale n. 9/2002 l’assessorato al turismo ha aggiudicato al COTUP, in qualità di soggetto attuatore, la gara di concorso per l’affidamento della realizzazione e della gestione delle campagne promozionali, oggetto dell’interrogazione presentata dal consigliere Lomelo. In data 21 maggio 2002 fu sottoscritto il contratto tra Regione Puglia e COTUP, con scadenza prevista al 31 dicembre 2004. Da quanto esposto si evince che le attività di promozione turistica finora poste in essere dalla Regione Puglia, con scelte proprie dell’Istituzione regionale, hanno visto il COTUP quale strumento attuatore degli adempimenti tecnici relativi alle scelte dell’Amministrazione regionale. Per quanto, invece, riguarda le notizie circa gli insoddisfacenti risultati delle passate stagioni turistiche, le cause sono certamente da addebitare ad una programmazione carente – ne convengo con il consigliere Lomelo –, ma sono anche legate a fattori esterni, quali la crisi economica complessiva del Paese e anche di alcuni mercati consolidati all’estero. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 Rispetto a tutto questo, vi è da aggiungere che l’articolo 3 del contratto, di cui si è ampiamente relazionato, recitava della possibilità, a scadenza, di procedere al rinnovo dello stesso per un ulteriore biennio. Con una nota del novembre 2004, il dirigente del settore turismo rammentò all’assessore al turismo e al Presidente della Regione che sarebbe venuto a scadenza il 31 dicembre 2004 tale contratto e che esisteva la possibilità, giusto all’articolo 3 succitato, di rinnovare lo stesso a trattativa privata per il biennio 2005/2006, evitando così l’avvio di procedure pubbliche di aggiudicazione necessarie per individuare un nuovo soggetto attuatore. Con delibera n. 2104 del dicembre 2004, la Giunta regionale ha stabilito di avvalersi del sistema di aggiudicazione a trattativa privata, senza preliminare pubblicazione di bando di gara, ed ha dato mandato al dirigente del settore contratti e appalti di procedere alla stipula del rinnovo biennale del contratto, d’intesa con il settore turismo. Nell’aprile 2005 – cito dal verbale – “rilevato che l’aggiudicatario ha ben operato e che si è ottenuto mediante la trattativa privata prevista dalla legge, nel contratto e nei termini consentiti, una riduzione del 4% dei costi originali ed una contemporanea aggiunta ed implementazione di ulteriori servizi, è stato così sottoscritto il nuovo contratto tra la Regione Puglia e il COTUP relativo alle annualità 2005 e 2006”. Per quanto attiene, invece, la notizia riguardante la formalizzazione del rapporto di consulenza, così come citato nella interrogazione in oggetto, fra COTUP e l’ex dirigente del settore turismo, si rammenta che lo stesso è in pensione dalla fine del 2003. Lo stesso dirigente, con proprio atto n. 9/2002, aggiudicò la gara per l’affidamento del servizio al COTUP esclusivamente a seguito dei risultati della Commissione aggiudicatrice, che ritenne l’offerta del COTUP più vantaggiosa delle altre. Fino alla data di permanenza in servizio, ri- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 17 – RESOCONTO STENOGRAFICO sulta all’assessore competente in carica che il dirigente abbia effettivamente esercitato attività di vigilanza e di controllo sull’operato del COTUP, così come è attestato anche dai controlli effettuati dalla Corte dei conti sul progetto esaminato. Tutto quanto riguarda, invece, attività intraprese dal citato ex dirigente di settore dopo la messa in quiescenza non è ovviamente di pertinenza dell’Amministrazione regionale. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’interrogante. LOMELO. Signor Presidente, ringrazio l’assessore Ostillio, anche perché a seguito dell’illustrazione della cronistoria dell’intera vicenda appare evidente che l’interrogazione in oggetto è abbastanza pertinente, colpisce nelle disfunzioni della precedente gestione di questo settore, molto particolare per lo sviluppo turistico della nostra regione. Non siamo d’accordo, però, sul fatto che, in una situazione di rinnovo contrattuale quale quella verificatasi ad aprile, si sia ricorso a trattativa privata. Come si suol dire: “prendi i soldi e scappa”. Dopo aver perso le elezioni, il Polo ha rinnovato il contratto per un altro biennio ad un ente che sicuramente non aveva dato ampia prova di capacità gestionale e di vendita della nostra immagine. Con grande amarezza dobbiamo sottolineare che, assieme all’allora consigliere Losappio, facemmo scoppiare il caso quando scoprimmo che per partecipare alla fiera BIT di Milano il sistema degli Enti locali pagava, tramite il COTUP, molto, ma molto di più di quanto avrebbe pagato, se avesse stipulato personalmente il contratto con la BIT di Milano. La cosa è quantomeno scandalosa e indecente. Ho letto le sue note programmatiche, assessore Ostillio, e mi auguro che al più presto si svolga un incontro in merito agli indirizzi di sviluppo turistico nella nostra regione. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 Inoltre prendo atto con grande rammarico della situazione espressa nella seconda parte dell’interrogazione: il dipendente che ha messo in piedi il contratto per la gara d’appalto e il capitolato, gara successivamente vinta dal COTUP, immediatamente dopo la sua messa in quiescenza, ha sottoscritto un contratto di consulenza interna con il COTUP stesso. Non credo ci sia altro da aggiungere rispetto al malcostume di alcuni funzionari o responsabili di settori molto particolari. Interrogazione urgente a firma del consigliere Lomelo “Chiarimenti in merito alla risposta alle interrogazioni dei Consiglieri regionali Lomelo e altri del 27 febbraio e 15 aprile 2002 aventi per oggetto ‘Informazione circa le edizioni del Premio Valentino del 19 marzo 2003’” PRESIDENTE. È stata presentata, a firma del consigliere Lomelo, un’interrogazione urgente “Chiarimenti in merito alla risposta alle interrogazioni dei Consiglieri regionali Lomelo e altri del 27 febbraio e 15 aprile 2002 aventi per oggetto ‘Informazione circa le edizioni del Premio Valentino del 19 marzo 2003’”, della quale do lettura: «– All’assessore regionale al turismo. – Il sottoscritto consigliere regionale premesso che - con la risposta del 19.03.2003 all’interrogazione in oggetto, si dichiara che i fondi disponibili per il finanziamento delle attività erano quelli rivenienti dal P.O.R. Puglia 2000/2006. Misura 4.15. La stessa prevedeva l’avvio di procedure ad evidenza pubblica; visto che - diverse edizioni del Premio Valentino ed in particolar modo quelle svoltesi dal 2000 al 2004, sono state finanziate con Fondi P.O.R. 2000/2006 dagli Assessorati regionali all’Agricoltura, Turismo, Industria e Commercio; tenuto conto che Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 18 – RESOCONTO STENOGRAFICO - nella risposta all’interrogazione in oggetto, si ammette che, nella 27° edizione, una delle iniziative in programma, la mostra del Turismo, dell’Artigianato, del Barocco e dei prodotti dell’Agricoltura, non si è svolta, come previsto, nelle sale del museo Internazionale d’Arte di Castel Sant’Angelo a Roma per mancanza di autorizzazioni; - si afferma che, gli Assessorati regionali al Turismo e Artigianato, avevano provveduto ad attivare la procedura amministrativa intesa alla restituzione di somme percepite e/o eventualmente non dovute; visto che sono stati utilizzati i fondi P.O.R. Misura 4.15; chiede 1. Se è stata attivata la procedura ad evidenza pubblica dagli Assessorati regionali sopra citati, che hanno sostenuto economicamente l’iniziativa dal 2000 al 2006; 2. Quali spese nei diversi Assessorati sono state rendicontate nel quinquennio 2000/05; 3. Se effettivamente si è intervenuto per recuperare la somma destinata, nella 27° edizione alla iniziativa mai realizzata, presso le sale di Castel Sant’Angelo a Roma; 4. Chi è il responsabile del procedimento per il recupero delle somme; 5. Infine, come mai, un’iniziativa artistica come il Premio Valentino in tutti questi anni è stato finanziato dall’Agricoltura, dall’Industria e Artigianato e Turismo e non è mai intervenuto il settore alle attività culturali». Il rappresentante della Giunta regionale ha facoltà di rispondere a questa interrogazione. OSTILLIO, assessore al turismo e all’industria alberghiera. Signor Presidente, in merito all’interrogazione in oggetto occorre precisare alcuni punti. In primo luogo, i fondi della misura n. 4.15 del POR Puglia 20002006 sono stati utilizzati per la realizzazione dell’iniziativa “Premio Valentino” solo per l’edizione 2001 tenutasi a Rio de Janeiro, così Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 come individuato dalla delibera di Giunta regionale n. 1191/2001. In secondo, non furono attivate le procedure ad evidenza pubblica, in quanto – gli uffici riferiscono – all’epoca “l’assessorato al turismo sarebbe stato costretto a bloccare la normale attività di promozione volta ad incentivare le potenzialità turistiche della Puglia, con conseguenze negative non solo per gli operatori turistici, ma anche per lo stesso comparto economico pugliese già pesantemente colpito in quel determinato periodo da altri eventi, quali la guerra del Kosovo, causa di blocco di flussi turistici verso la nostra regione e, addirittura, causa di blocco dei voli sulla nostra regione”. Pertanto, proprio con la succitata delibera di Giunta si provvide a predisporre un programma di deliberazione turistica per l’anno 2001 con l’individuazione puntuale di una serie di attività promozionali, tra le quali il fortunato citato “Premio Valentino”. In terzo, come appena precisato, per il finanziamento delle successive edizioni del Premio Valentino ci si avvalse di fondi ministeriali, o di fondi del bilancio regionale, pertanto la rendicontazione della spesa presentata era inerente a tutte le attività strettamente connesse con la realizzazione dell’iniziativa promozionale di cui trattasi, e non di quelle esulanti l’aspetto dell’iniziativa vera e propria. Così come già precisato in occasione delle risposte a precedenti interrogazioni, le uniche inadempienze si sono riscontrate nell’ambito della XXVII edizione del “Premio Valentino”, che si è tenuta a Roma contestualmente alla mostra del turismo, dell’artigianato, del barocco e dei prodotti dell’agricoltura e che avrebbe dovuto svolgersi nelle sale del Museo Internazionale d’Arte di Castel Sant’Angelo. A tal fine, il settore turismo ha attivato gli strumenti legislativi vigenti a tutela della Regione e ha pure richiesto il parere legale in merito. A tal proposito, voglio dire al consigliere Lomelo che ingenera perplessità in me il fatto che la precedente Giunta regionale non abbia Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 19 – RESOCONTO STENOGRAFICO mai immaginato di utilizzare degli strumenti fideiussori per avere la garanzia dell’espletamento effettivo della manifestazione. La consuetudine individua quale responsabile del procedimento amministrativo il dirigente di settore, quindi su questo valuterò meglio in qualità di assessore e proporrò quello che riterrò opportuno al termine di detta verifica. In ultimo, per quanto attiene al mancato intervento del settore attività culturali non solo a questa iniziativa, ma anche ad un’altra serie che riguarda sempre il turismo, condivido i dubbi e le perplessità manifestate dal consigliere Lomelo. Le comunico che siamo già partiti con un nuovo metodo di lavoro interassessorile, che consentirà di superare certamente il problema da lei sollevato. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’interrogante. LOMELO. Signor Presidente, devo ringraziare anche in questo caso l’assessore Ostillio e l’intera Giunta per il cambio di direzione che si è registrato rispetto allo spreco che avveniva in questo settore, in particolar modo dopo ventotto anni di ininterrotte trattative private per tenere in piedi un appuntamento che, nonostante sia giunto alla sua ventottesima edizione, non ha neanche conservato il turbante dell’attore, nonché artista Rodolfo Valentino. Già questo è un fatto positivo. Inoltre mi preme sottolineare che, solo dopo questo increscioso episodio di una iniziativa per la quale erano stati anticipati dei soldi, ma dove non c’era la fideiussione, l’allora assessore Palese decise, l’ultimo anno, di mettere in piedi un meccanismo un po’ più ristretto per cercare di controllare la spesa. Rammento che si tratta di un’iniziativa costata la bellezza di 175 mila euro, mai avvenuta. Non solo: nonostante in passato abbia chiesto la rendicontazione relativa alle edizioni precedenti, dopo un’intera Legislatura non ho ricevuto uno Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 straccio di consuntivo che indicasse come, di anno in anno, di edizione in edizione, veniva speso il miliardo di vecchie lire. Credo che l’interrogazione in oggetto possa essere utile anche al collega Baldassarre per capire e interpretare in maniera elementare la risposta data dall’assessore Godelli lo scorso Consiglio regionale. Il “Premio Valentino” – ricordo che lei chiedeva le ragioni per cui non era stato finanziato – in ben ventotto anni non ha mai presentato una domanda, od una richiesta alle attività culturali. Come potrà evincere da questa interrogazione, i soldi venivano dati dall’artigianato, dall’agricoltura, dall’industria e dal turismo. Sarebbe come dire che l’Oscar per il cinema negli Stati Uniti d’America venisse finanziato dai ministeri dell’artigianato, dell’agricoltura, dell’industria e del turismo. Non mi pare una direzione corretta per le richieste, per le spese e per un premio che, al di là di una trasmissione in quarta serata, l’ultima fascia seguita veramente da pochi intimi, non credo abbia portato in questi anni granché all’immagine della Puglia nel mondo. In ultimo, voglio aggiungere che a Castellaneta c’è gente che ha messo in piedi una fondazione, che sta facendo ottime cose, che sta promovendo buone iniziative senza aver ricevuto mai un euro da parte dell’Ente Regione. È gente che neanche conosco, lo dico giusto a titolo informativo. PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, vorrei fare una breve precisazione: non è affatto vero che la precedente Giunta regionale non ha provveduto, a suo tempo, all’acquisizione delle fideiussioni. Non è così. Questa, assessore Ostillio, è un’inesattezza, e bene ha fatto il consigliere Lomelo a ricordarlo. Le fideiussioni c’erano ed erano anche riferite al Testo Unico del 1993 di diritto bancario. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 20 – RESOCONTO STENOGRAFICO Interrogazione urgente a firma dei consiglieri Ruocco, Saccomanno, Attanasio, Congedo, Lospinuso, Marmo Nicola e Silvestris “Delega Assessore On.le Massimo Ostillio” PRESIDENTE. È stata presentata, a firma dei consiglieri Ruocco, Saccomanno, Attanasio, Congedo, Lospinuso, Marmo Nicola e Silvestris, un’interrogazione urgente “Delega Assessore On.le Massimo Ostillio”. Comunico che l’onorevole Ostillio ha presentato da tempo le sue dimissioni, come riportato dalla documentazione che ho in mio possesso e che posso tranquillamente mettere a vostra disposizione. Pertanto, credo che l’interrogazione in oggetto si potrebbe ritenere superata. SILVESTRIS. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SILVESTRIS. Signor Presidente, possiamo accogliere il rinvio dell’interrogazione in esame stante l’assenza del Presidente Vendola, ma non il suo superamento, dal momento che vorremmo discuterla per acclarare quando si è votato alla Regione, quando l’onorevole Ostillio è stato nominato assessore e quando si è dimesso. PRESIDENTE. Va bene. Comunico che l’interrogazione in esame, stante l’assenza del Presidente della Giunta, si intende rinviata. Interrogazione urgente a firma del consigliere Lomelo “Situazione tratto di costa a sud della città di Trani” PRESIDENTE. È stata presentata, a firma del consigliere Lomelo, un’interrogazione urgente “Situazione tratto di costa a sud della città di Trani”, della quale do lettura: Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 «– All’assessore regionale al demanio e all’assessore regionale all’ambiente. – Il sottoscritto Domenico Lomelo capogruppo consiliare dei Verdi per la pace espone quanto segue: Nonostante numerose segnalazioni più volte effettuate in passato nessuna autorità competente ha inteso adottare alcun tipo di provvedimento per risolvere la grave situazione creatasi in relazione al tratto di costa a sud della città di Trani, verso la città di Bisceglie. Infatti a partire dal c.d. lido “Matinelle” sino al confine della città di Bisceglie, lungo la strada statale n. 16, accade che è stato reso impossibile, oramai da tanti anni, l’accesso al mare. La situazione è grave e richiede un intervento immediato, poiché in realtà gli accessi verso il mare esistono e sono tanti, ma sono tutti inutilizzabili. In sostanza, tutte le strade che perpendicolarmente collegano la strada statale n. 16 con il mare a partir dal lido “Matinelle” fino al confine con la città di Bisceglie sono state chiuse con cancelli di ferro sui quali è apposta la dicitura “Strada Privata”. Dichiara inoltre che: - Tale stato di cose ha di fatto privatizzato un lungo tratto di costa, tra l’altro il più bello, a favore di quei pochi cittadini che hanno il privilegio di possedere una villa ai bordi della falesia. - La situazione è ancor più drammatica, considerato che il suddetto tratto di costa è il solo rimasto balneabile per i cittadini tranesi e non, poiché la costa verso nord è completamente inutilizzabile a causa della presenza lungo la stessa di numerose aziende che lavorano il marmo e che nonostante siano state condannate con sentenze definitive a risarcire i danni ambientali non vi hanno ancora provveduto, mentre la costa c.d. urbanizzata è preda di numerosi lidi privati ed in alcuni tratti pubblici completamente inutilizzabile a causa della franosità della falesia (solo in questi giorni sono stati avviati i lavori per il recupero di una piccola parte della stessa). Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 21 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO 9 NOVEMBRE 2005 Ribadisce inoltre che: La situazione dello stato della costa tranese è ormai insostenibile. Ed è un dovere delle Pubbliche amministrazioni, ognuna per la Sua competenza, adottare i provvedimenti più opportuni ed urgenti. Si chiede quindi di: - Verificare la legittimità dello stato della costa a sud: è possibile che alcuni cittadini debbano “appropriarsi” di parecchi chilometri di costa sottraendola alla pubblica fruibilità? - Verificare l’esistenza di leggi che garantiscano a tutti il diritto di raggiungere e di fruire del mare. - Attivare immediatamente l’agenzia del demanio con provvedimenti urgenti per ridare a tutti i cittadini il mare “rubato”. È assolutamente necessario che immediatamente si adottino tutti gli strumenti che permettano l’accesso al tratto sud della costa di Trani oggi privilegio d’uso di pochi eletti e si verifichino la regolarità di tutte le concessioni demaniali rilasciate. Infine sollecito: una indagine dello stato dei luoghi che riguardi tutto il tratto di costa della città di Trani, con la nomina di un’apposita commissione d’indagine. La situazione come descritta e documentata da centinaia di fotografie è assolutamente vergognosa e priva la collettività di un bene pubblico per eccellenza. Si informa inoltre che: sin dal 1997 la situazione sopra descritta è stata oggetto di un esposto – denuncia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, depositato dal circolo di Trani della Legambiente, nuovamente sollecitata, in questi giorni ad intervenire, onde verificare la esistenza di eventuali comportamenti penalmente rilevanti nella situazione sopra descritta». Il rappresentante della Giunta regionale ha facoltà di rispondere a questa interrogazione. ai contratti e appalti, al contenzioso, al demanio marittimo, allo sport, alle politiche giovanili, alla trasparenza e alla cittadinanza attiva. Signor Presidente, il Governo comunica che, dal momento del suo insediamento, sulla città di Trani non sono state rilasciate nuove concessioni e comunque non sono state autorizzate nuove barriere, in modo particolare recinzioni cieche in muratura come quelle che, a seguito di controlli recentemente svolti, sono in ampia misura presenti sul territorio tranese. Non si tratta di una situazione singola, ma purtroppo di una condizione molto diffusa sull’intero territorio regionale. Ebbene, in virtù di questa consapevolezza il Governo ha istituito un tavolo di concertazione per disciplinare una nuova regolamentazione sulla materia del demanio marittimo insieme alle associazioni di categoria, alle associazioni ambientaliste e al sistema delle Autonomie locali, in modo da definire regole molto più restrittive sull’uso della risorsa costa. Contestualmente, a seguito della riorganizzazione amministrativa abbiamo istituito un ufficio di controllo che ha iniziato a svolgere un’attività capillare e puntuale sul territorio regionale di verifiche, a seguito delle quali stanno partendo una serie di provvedimenti disciplinari che ci consentiranno di cominciare a sanzionare le situazioni particolarmente compromesse. Possiamo, dunque, rassicurare che l’istanza rivolta con l’interrogazione in oggetto corrisponde agli intendimenti del Governo regionale. Stiamo profondendo un’azione di grande energia e di puntuale determinazione nei confronti dei casi più gravi, come quello rappresentato nel territorio di Trani. MINERVINI, assessore all’organizzazione e gestione risorse umane, agli affari generali, LOMELO. Signor Presidente, ringrazio l’assessore Minervini, anche se non nutrivo al- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’interrogante. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 22 – RESOCONTO STENOGRAFICO cun dubbio sull’azione che il Governo regionale avrebbe messo in atto, visto e considerato che la situazione è già gravemente compromessa (mancano gli accessi al mare e quel poco di tratto di costa è occupato dalle concessioni). L’invito è a non abbassare la guardia e, in previsione della prossima stagione, a controllare le concessioni che eventualmente dovessero ostruire il passaggio, o comunque non rispettare le prescrizioni indicate dalle convenzioni che questi signori sottoscrivono personalmente presso l’Ente Regione. Rispetto al lavoro di monitoraggio messo in piedi sicuramente il demanio ha bisogno di essere fortemente potenziato, dal momento che difficilmente si può esercitare un controllo capillare a causa della carenza di unità lavorative. Pertanto, ripeto, l’invito è ad esercitare il controllo e, al contempo, a rafforzare l’efficienza di quel settore. Interrogazione urgente a firma del consigliere Olivieri “Chiarimenti schede informative SEAP” PRESIDENTE. Comunico che l’interrogazione urgente a firma del consigliere Lomelo “Emergenza e riforma del settore idrico in Puglia”, stante l’assenza dell’assessore Introna, si intende rinviata. È stata presentata, a firma del consigliere Olivieri, un’interrogazione urgente “Chiarimenti schede informative SEAP”, della quale do lettura: «–All’assessore regionale ai trasporti. – Il sottoscritto consigliere regionale premesso che - la SEAP s.p.a., lo scorso anno, ha divulgato sul proprio sito Internet, fac simile di scheda informativa per ricerca di impiego, da presentare alla stessa Azienda per eventuali assunzioni di personale per i diversi Aeroporti pugliesi (Bari – Palese, Foggia – Gino Lisa, Brindisi – Papola Casale, Taranto – Grottaglie); Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 - la scheda informativa, mentre richiedeva una serie di informazioni varie, non evidenziava quali erano le qualifiche a cui la SEAP era interessata; - da diversi giorni la SEAP sta procedendo ad una serie di colloqui, (non impegnativi né per il candidato né per l’Azienda, così come specificato nella scheda informativa) tenuti da diverso personale; interroga per conoscere: 1. con quale atto deliberativo la società SEAP s.p.a. ha autorizzato la pubblicazione della scheda informativa, da cui, inoltre, non si evincono sia il numero delle unità da assumere che le mansioni che gli stessi dovrebbero svolgere; 2. quale è la commissione che sta procedendo alla selezione, con quale atto la stessa è stata nominata e quali sono i criteri di imparzialità e trasparenza che vengono adottati; 3. se non si ritiene opportuno intervenire, in virtù della massima trasparenza, per fare in modo che ci sia la massima partecipazione con una selezione opportunamente pubblicizzata, essendo la SEAP s.p.a. una società a capitale totalmente pubblico, di cui la Regione è Socio assolutamente maggioritario». Il rappresentante della Giunta regionale ha facoltà di rispondere a questa interrogazione. LOIZZO, assessore ai trasporti e alle vie di comunicazione. Signor Presidente, ho gia provveduto a dare informazioni per iscritto al consigliere Olivieri in data 20 luglio 2005. Gli sviluppi che hanno riguardato la vicenda assunzioni SEAP sono ormai a tutti voi ben noti. Ad ogni modo, ribadisco sinteticamente i punti salienti della risposta che la SEAP mi ha fornito in ordine alle questioni poste. La SEAP, che ha una sua autonomia giuridico-funzionale, sin dal 2002 ha previsto nel proprio sito internet una sessione job, nella quale è stato reso disponibile un formato tipo di domanda di assunzione, con il corrispettivo curriculum vitae, per facilitare e omogeneizza- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 23 – RESOCONTO STENOGRAFICO re la compilazione della domanda. La SEAP attinge periodicamente alla base informativa composta dalle domande di impiego e, in base al tipo di mansione di volta in volta richiesta dalle società operative e organizzative aziendali, convoca i candidati sottoponendoli a prove selettive da parte di idonei commissari dotati di adeguati titoli ed esperienze professionali. Il formato tipo di domanda di impiego è, quindi, sempre disponibile tramite l’accesso al sito specifico a chiunque voglia candidarsi per impieghi nella società. Ovviamente, la compilazione della domanda non è impegnativa né per il candidato, né per la SEAP. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’interrogante. OLIVIERI. Signor Presidente, a seguito delle vicende verificatesi dopo la presentazione dell’interrogazione in oggetto, come appreso anche dagli organi di stampa, invito l’assessore Loizzo a risentire la SEAP, perché ritengo sia importante definire i criteri di trasparenza, un problema che non riguarda solo la suddetta società. Inoltre, trovo la risposta della SEAP, a mio modesto parere, alquanto striminzita. Non si tratta, certamente, di coinvolgere la Magistratura, in questa sede istituzionale svolgiamo un ruolo politico, però chiedo sommessamente che la SEAP fornisca una risposta più approfondita. Interrogazione urgente a firma del consigliere Cioce “Chiarimenti in ordine al bando per l’ampliamento dell’offerta turistico-ricettiva, pubblicato sul BUR Puglia n. 87 del 30/06/2005” PRESIDENTE. È stata presentata, a firma del consigliere Cioce, un’interrogazione urgente “Chiarimenti in ordine al bando per l’ampliamento dell’offerta turistico-ricettiva, pubblicato sul BUR Puglia n. 87 del 30/06/2005”, della quale do lettura: Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 «– All’assessore regionale al turismo. – Il sottoscritto consigliere regionale premesso che il bando per l’ampliamento dell’offerta turistica, pubblicato sul BUR Puglia lo scorso 30/06, prevede anche provvidenze nella realizzazione di stabilimenti balneari; visto che presupposto per l’erogazione è la disponibilità dell’area per almeno 5 anni; tenuto conto - che le Direttive Regionali che hanno imposto, sin dall’anno 2000, che le nuove concessioni demaniali avessero validità per un solo anno nelle more del Piano Regionale delle Coste e che il Codice della Navigazione e le successive regolamentazioni prevedano che le vecchie concessioni abbiano una durata di almeno 6 anni, ma che non possano essere rinnovate prima della scadenza naturale, per cui – di fatto – sono in pochi ad averne la disponibilità sino al 2010; - che, di fatto, pur previsto dal bando, se non modificato o chiarito, si realizza l’assurdo che viene negata qualsiasi provvidenza per gli imprenditori del Settore Balneare. Chiede di conoscere quale iniziativa intende assumere, per rimediare ad un’evidente lacuna del bando che consenta agli operatori di utilizzare le provvidenze, soprattutto in direzione dell’adeguamento delle strutture per l’ottenimento della certificazione di qualità ISO 14000». Il rappresentante della Giunta regionale ha facoltà di rispondere a questa interrogazione. OSTILLIO, assessore al turismo e all’industria alberghiera. Signor Presidente, con riferimento all’interrogazione in oggetto si intende sottolineare che il problema sollevato attiene al bando di cui al Regolamento regionale n. 21 del 6 aprile 2005 riguardante il supporto alla competitività e all’innovazione delle imprese e dei sistemi di imprese turistiche, non Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 24 – RESOCONTO STENOGRAFICO a quello erroneamente citato dall’interrogante. Si specifica, comunque, che ai sensi del Regolamento n. 1260/1999 gli Stati membri si accertano che la partecipazione dei fondi resti attribuita ad una operazione esclusivamente, se quest’ultima, entro cinque anni dalla data di decisione della competente autorità nazionale, o dell’autorità di gestione relativa alla partecipazione dei fondi, non subisce modifiche sostanziali che ne alterino la natura, o che determinino un cambiamento della natura della proprietà di un’infrastruttura. Tale prescrizione opera obbligatoriamente nei confronti di tutti i soggetti deputati alla gestione operativa dei fondi, pertanto la disponibilità dell’immobile di durata compatibile con l’obbligo del mantenimento dell’investimento incentivato (cinque anni dalla data di entrata in funzione) è una condizione indispensabile per l’ottenimento dei benefici. Non vi è da parte di questo assessorato la possibilità di modificare quanto è stato espressamente prescritto dall’Unione Europea. Tuttavia, in sede di consultazione avviata con gli istituti di credito, si è stabilito di acquisire comunque le domande di finanziamento pur in pendenza dell’iter concessorio pluriennale avendo cura di verificare, da parte del preposto settore dell’assessorato regionale e di ogni altro ufficio della Pubblica amministrazione, la possibilità di procedere alla formulazione dell’atto di cui trattasi entro gli ottanta giorni successivi alla presentazione dell’istanza, così venendo incontro all’esigenza giustamente manifestata con l’interrogazione dal consigliere regionale Cioce. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’interrogante. CIOCE. Signor Presidente, mi dichiaro soddisfatto della risposta dell’assessore Ostillio, perché ritengo che questo bando creasse grosse perplessità in ordine alle disponibilità. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 La risposta dell’assessore Ostillio è stata ampiamente soddisfacente. Interrogazione urgente a firma del consigliere Baldassarre “Patrocinio alla manifestazione ‘Premio Valentino’” PRESIDENTE. È stata presentata, a firma del consigliere Baldassarre, un’interrogazione urgente “Patrocinio alla manifestazione ‘Premio Valentino’”, della quale do lettura: «– Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore regionale al Mediterraneo, alla pace e alle attività culturali. – Il sottoscritto consigliere regionale premesso che - la Regione Puglia provvede al patrocinio di Manifestazioni di vario tenore: sportive, culturali, teatrali, di spettacolo, che si svolgono in Puglia; - tale patrocinio si sostanzia anche, a richiesta, con la concessione di un contributo economico a sostegno delle spese affrontate dagli organizzatori per la realizzazione dell’evento; - la concessione di tale patrocinio non è regolata da alcun regolamento, né passa al vaglio di alcuna commissione, ma appare presumibile che sia determinata sia da una valutazione sull’oggetto della manifestazione che sul rilievo mediatico dell’iniziativa e sulla diffusione dell’immagine della Puglia; - la Regione Puglia ha patrocinato anche con cospicui contributi, una serie di eventi svoltisi nella nostra Regione quali il “Premio Barocco” a Gallipoli o “La Notte della Taranta” a Melpignano; chiede per quali ragioni, motivo, impedimento o valutazione, questa Presidenza e la Giunta Regionale abbiano ritenuto di non concedere alcun Patrocinio alla manifestazione “Premio Valentino” che si svolgerà sabato 23 luglio in Piazza S. Oronzo in Lecce e che verrà trasmessa in diretta su RAI 1, con un programma in prima serata della durata di 1 ora e mezza, e Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 25 – RESOCONTO STENOGRAFICO quindi con un passaggio mediatico di immagine della Puglia e della Città di Lecce, di indubbia diffusione». Il rappresentante della Giunta regionale ha facoltà di rispondere a questa interrogazione. OSTILLIO, assessore al turismo e all’industria alberghiera. Signor Presidente, si è ritenuto che l’interrogazione in esame, rivolta all’assessore al Mediterraneo e al Presidente Vendola, potesse essere di competenza anche dell’assessorato al turismo in relazione ai precedenti specifici che riguardano l’argomento oggetto dell’atto consiliare. In primo luogo desidero far presente che è prerogativa dell’assessore al turismo concedere il patrocinio del proprio assessorato a manifestazioni di vario tenore, siano esse sportive, culturali, teatrali, o di spettacolo che comunque si svolgono in Puglia, dopo averne valutata l’opportunità legata alla valenza dell’iniziativa proposta. Il patrocinio che concede l’assessore al turismo è gratuito, non comporta alcun impegno finanziario da parte del settore. Peraltro, la legge regionale n. 34/1980 riguarda segnatamente le competenze in merito che ha la Presidenza della Giunta regionale. In considerazione di ciò, il settore turismo si avvale, nell’esercizio delle funzioni che gli sono attribuite dalla legge regionale n. 28/1978, relativa alle iniziative sulle attività di promozione turistica, di servizi e di attività rese da soggetti pubblici o privati selezionati tramite procedure ad evidenza pubblica e attraverso, soprattutto, la predisposizione di specifici atti programmatori. Il settore turismo, negli anni 2002 e 2003, ha finanziato il “Premio Barocco”, la “Notte della Taranta” e il “Premio Valentino”, in quanto manifestazione promozionale locale regolarmente inserita nella graduatoria stilata a seguito di normale espletamento di procedure ad evidenza pubblica nell’ambito della misura 4.15, azione F, promozione locale, attiva fino Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 al 2002. Del “Premio Valentino”, per più edizioni e per le stesse motivazioni precedentemente illustrate per il “Premio Barocco”, e di detto servizio promozionale si sono avvalsi anche altri settori, quali l’agricoltura e l’artigianato, ciascuno nel rispetto delle proprie competenze. Nell’anno 2004 il settore turismo ha pubblicato un avviso pubblico, ai sensi della legge regionale n. 28/1978, tuttora in itinere. Occorre ribadire che fra le numerose istanze pervenute non compare quella relativa al “Premio Valentino”, che evidentemente, per libera scelta – perlomeno si immagina –, ha inteso non rispondere a detto avviso. Per quanto riguarda il 2005 non si è ancora proceduto alla pubblicazione di alcun avviso in tal senso, peraltro intendendo, l’assessore competente per il turismo, procedere ad una modifica della programmazione che sia maggiormente rispondente sia agli emendamenti approvati con la seconda variazione di bilancio ad agosto in Aula, proprio a valere su quella legge, sia alle nuove linee di indirizzo di politica promozionale e turistica che la Giunta regionale intende adottare nella prossima riunione di Giunta. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’interrogante. BALDASSARRE. Signor Presidente, mi dichiaro soddisfatto della risposta dell’assessore Ostillio, anche se, al di là degli atti ufficiali, c’è stata fra gli organizzatori di questo evento e i responsabili di questa Amministrazione tutta una serie di contatti. Colgo, inoltre, l’occasione per invitare il collega Lomelo a mantenere la furia e lo zelo di rendicontazione anche per altre manifestazioni che si svolgono in provincia di Lecce, che non vanno in onda su Rai1, ma su emittenti private, e che hanno ricevuto, quest’anno, 200 mila euro di promozione dalla Regione. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 26 – RESOCONTO STENOGRAFICO Interrogazione urgente a firma del consigliere Baldassarre “Finanziamento APT provincia di Lecce” PRESIDENTE. È stata presentata, a firma del consigliere Baldassarre, un’interrogazione urgente “Finanziamento APT provincia di Lecce”, della quale do lettura: «– Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore regionale al turismo. – Il sottoscritto consigliere regionale considerato che - il Turismo costituisce nella nostra Regione una vocazione ed una grande opportunità di sviluppo e crescita economica, sociale e culturale; - pertanto, vanno potenziate tutte le strutture che svolgono servizi in favore dell’utenza, in particolare quelle addette all’accoglienza ed all’informazione; - le Aziende di Promozione Turistica delle nostre Province e, nello specifico, quella della Provincia di Lecce, ha istituito il potenziamento degli Uffici Informazioni di Otranto, Santa Cesarea, Gallipoli e Lecce, permettendo la loro apertura ogni giorno sino a tarda sera oltre al sabato e alla domenica, con grande apprezzamento ed utilità da parte dei visitatori; - sin dall’inizio della stagione estiva l’Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Lecce ha chiesto all’Assessorato competente l’assegnazione di una modesta somma di € 40.000,00 al fine di far fronte alle spese di personale necessario a realizzare la medesima apertura degli Uffici informazioni negli stessi Comuni anche per questa estate; - i Sindaci ed Amministratori delle Città interessate dal servizio hanno pubblicamente sostenuto tale richiesta dell’A.P.T. della provincia Lecce stante l’estrema funzionalità del servizio offerto; - a tutt’oggi, nonostante le istanze e l’oggettiva necessità di tale servizio, nessun provvedimento è stato adottato dalla Giunta Regionale e dall’Assessorato competente; Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 chiede per quali motivi, ragioni od impedimenti, non si sia ancora provveduto a finanziare l’A.P.T. della Provincia di Lecce con la somma di € 40.000,00 al fine di consentire lo svolgimento del servizio informazioni degli Uffici di Otranto, Santa Cesarea, Gallipoli e Lecce sino ed oltre le 22,30 ogni giorno ed anche il sabato e la domenica». Il rappresentante della Giunta regionale ha facoltà di rispondere a questa interrogazione. OSTILLIO, assessore al turismo e all’industria alberghiera. Signor Presidente, le APT della Puglia, costituite con legge regionale n. 23/1996, ai sensi dell’articolo 7, comma 2, sono dotate di personalità giuridica di diritto pubblico e munite di autonomia amministrativa e gestionale. Oltre a ciò, con dei successivi commi, si stabilisce che le APT debbano improntare le loro attività a criteri di imprenditorialità ed economicità ed avere l’obbligo della chiusura in pareggio del bilancio annuale. Inoltre, allo statuto delle APT vengono affidati l’attività e l’organizzazione dell’azienda e, in particolare, l’ordinamento amministrativo contabile. In esito a ciò, è facile dedurre che in sede di revisione e di assestamento di bilancio sono solo gli organi dell’APT di Lecce ad avere l’obbligo di prevedere la copertura finanziaria per eventuali necessità insorte, che sicuramente debbono ritenersi straordinarie, anche se non risulta logico dover prevedere anticipatamente, come aveva proposto l’APT di Lecce, la prolungata apertura degli IAT nel periodo estivo in un territorio ad altissima vocazione turistica, qual è appunto quello del Salento. Il primo strumento utile per il raggiungimento dell’obiettivo dell’equilibrio di bilancio poteva e doveva essere quello rappresentato dall’accordo decentrato stipulato tra organi di gestione dell’APT, quale parte pubblica, e organizzazioni sindacali in rappresentanza dei dipendenti, al fine di contrattare e porre in es- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 27 – RESOCONTO STENOGRAFICO sere con le stesse tutti gli strumenti di flessibilità ed articolazione dell’attività lavorativa delle risorse umane dipendenti dall’APT medesima per fronteggiare il problema dell’apertura prolungata degli sportelli informativi durante l’alta stagione estiva, quindi utilizzando riposi compensativi, turnazioni, e quant’altro. È, infatti, ragionevole immaginare un aggravio di attività lavorative da parte del personale, proprio in funzione dei picchi di stagionalità di cui risente il turismo pugliese. Al di là di ogni polemica, si fa notare che, come ampiamente anticipato sin dagli inizi del mese di giugno su mia proposta in sede di seconda variazione di bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2005, poi approvato nel mese di agosto, il legislatore regionale ha stanziato sul Capitolo 4310 (Trasferimenti di parte corrente alle APT di Puglia) 150 mila euro su base regionale e, allo stato, è in corso – da parte della struttura dell’assessorato – la ripartizione della somma spettante ad ogni singola APT ed il successivo accredito delle stesse. Una volta che avranno introitato tali somme, gli organi di gestione delle APT potranno imputare le stesse, o parte di esse, alla sistemazione anche del problema sollevato dal consigliere Baldassarre, stante quanto previsto dal succitato articolo 7 della legge regionale n. 23/1996. Mi sia consentito di esprimere un giudizio negativo verso comportamenti amministrativi e gestionali che hanno prodotto tale situazione e verso anche incaute dichiarazioni polemiche fatte a supporto di un’indebita richiesta di risorse aggiuntive. È utile, infine, sottolineare che l’ex Presidente facente funzioni dell’APT di Lecce, che peraltro risulta essere il Vicepresidente del COTUP, attualmente affidatario di attività e prestazioni da parte dello stesso assessorato regionale, nel proporre questa richiesta all’assessorato ha ritenuto utile sottolineare con elementi polemici frizioni assolutamente inesistenti fra l’APT di Lecce e Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 l’Amministrazione regionale. Posso assicurarvi che non esistono frizioni, tantomeno esiste la volontà di colpire alcune delle APT in Puglia, o alcuni degli amministratori, conoscendo il compito difficile e le scarse risorse che spesso sono nella possibilità di essere usate da parte delle APT. Cionondimeno, ritengo personalmente e politicamente che un rapporto corretto, fluido e positivo tra organi come le APT e l’Amministrazione regionale richieda anche comportamenti conseguenti, soprattutto da parte dei commissariandi Presidenti delle APT stesse. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’interrogante. BALDASSARRE. Signor Presidente, credo che il problema non sia la presunta polemica personale fra il Commissario, il Presidente dell’APT di Lecce e l’assessore Ostillio. Lei sa perfettamente che le dotazioni di bilancio delle APT sono servite, negli anni passati, a pagare gli stipendi, un minimo di straordinario ed anche qualche iniziativa che, con molta fantasia e grande acume, i vari Presidenti nelle varie province hanno adottato. Ritengo si sia persa un’occasione, perché l’iniziativa dell’APT di Lecce è estremamente utile ed interessante. Tenere aperti gli IAT non solo nella città capoluogo, ma anche nei comuni di Otranto, Santa Cesarea e Gallipoli, è estremamente utile, soprattutto se dovessero restare aperti fino alle 22,00 o alle 23,00, sabato e domenica compresi. Questa gravosa somma che si chiedeva, ossia 40 mila euro, serviva solo ed esclusivamente per assicurare gli straordinari agli operatori e, quindi, offrire la possibilità che questo servizio si svolgesse, naturalmente a favore dell’utenza turistica, garantendo i dipendenti dell’APT che c’erano i fondi di bilancio. Questa querelle che è andata avanti per due mesi, senza che fosse esplicitata la disponibili- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 28 – RESOCONTO STENOGRAFICO tà dell’assessorato, anche verbale, ad intervenire successivamente, non credo sia complessivamente servita al sistema di accoglienza della Puglia nei confronti della domanda turistica. Interrogazione urgente a firma del consigliere Baldassarre “Prolungamento dell’orario di apertura delle chiese di Lecce” PRESIDENTE. È stata presentata, a firma del consigliere Baldassarre, un’interrogazione urgente “Prolungamento dell’orario di apertura delle chiese di Lecce”, della quale do lettura: «– Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore regionale al turismo. – Il sottoscritto consigliere regionale premesso che - parte del grande Patrimonio culturale, storico e artistico della Città di Lecce è rappresentato da Chiese, che costituiscono testimonianze mirabili del Barocco e contengono al loro interno tesori inestimabili quali quadri, sculture, oggetti d’arte sacra; - di conseguenza notevole è l’afflusso di turisti che vorrebbero visitare le chiese più importanti, artisticamente, della Città di Lecce; - a tal fine nel 2004 su iniziativa del Governo regionale si dette luogo ad un Protocollo d’intesa fra Regione Puglia e A.P.T., Università e Comune di Lecce, al fine di consentire che l’orario di apertura delle chiese potesse protrarsi, durante la stagione estiva, al mattino ed alla sera, ogni giorno per tre-quattro ore complessivamente, con una partecipazione finanziaria della Regione estremamente minima; - nonostante l’invito del Comune di Lecce ad addivenire ad un ulteriore Protocollo d’intesa anche per la stagione estiva 2005, la Regione non ha risposto chiede per quale ragione, motivo, impedimento o valutazione il Governo regionale non abbia intento di attivarsi insieme agli altri soggetti isti- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 tuzionali al fine di dar vita ad un ulteriore Protocollo d’intesa per la stagione estiva 2005 onde permettere con un minimo contributo economico il prolungamento dell’orario di apertura delle chiese artisticamente più importanti di Lecce, individuate nel protocollo medesimo, realizzando così un servizio di estrema utilità per la fruizione turistica della città». Il rappresentante della Giunta regionale ha facoltà di rispondere a questa interrogazione. OSTILLIO, assessore al turismo e all’industria alberghiera. Signor Presidente, il protocollo d’intesa citato dal consigliere Baldassarre nella sua interrogazione non risulta essere mai stato stipulato dall’Amministrazione regionale. Da accertamenti svolti presso gli uffici di questo settore, si è rilevato che la Regione Puglia non ha partecipato, per il tramite dell’assessorato al turismo, al citato protocollo d’intesa, siglato, invece, dalla Curia arcivescovile di Lecce, dal Comune di Lecce, dalla Camera di commercio e dall’Azienda di promozione turistica di Lecce, per la promozione del patrimonio culturale, storico e artistico presente nelle chiese, attraverso un allungamento dell’orario di apertura delle stesse. Non essendo, peraltro, l’Amministrazione regionale coinvolta a nessun titolo in tale protocollo d’intesa, firmato il 2 luglio 2004, è risultato impossibile attivarsi in merito a possibili supporti, anche finanziari, all’iniziativa di cui trattasi, considerato peraltro che all’assessorato regionale è giunta solo via fax una laconica lettera di otto righe da parte dell’assessore competente del Comune di Lecce, priva di piano economico e finanziario, priva di richiesta del quantum, priva di progettualità a fronte della richiesta da farsi, priva di alcun altro progetto o programma, o comunque di ogni altro documento utile a poter fare una valutazione tecnica dell’iniziativa. Si sottolinea, peraltro, che la richiesta è stata considerata irricevibile sia per i vincoli normativi in materia, sia per la tempistica con cui Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 29 – RESOCONTO STENOGRAFICO la stessa è pervenuta alla Regione – il giorno prima che ci fosse l’annunciata apertura delle chiese – sia perché, ancor prima che la lettera giungesse all’assessorato, del tutto inopportunamente e ingiustamente erano state sollevate polemiche con l’Ente Regione. Concludo dicendo che non è comunque competenza dell’Amministrazione verificare quali siano stati gli impedimenti occorsi presso gli altri Enti locali coinvolti nel protocollo, a causa dei quali pare non si sia proceduto al rinnovo dello stesso, o comunque si sia proceduto ad un programma ridotto delle stesse attività. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’interrogante. BALDASSARRE. Signor Presidente, mi dichiaro soddisfatto della risposta dell’assessore Ostillio. Oggettivamente, devo anche scusarmi di un’interrogazione per cui il Comune di Lecce aveva omesso alcuni passaggi. Però, sarei ancora più soddisfatto, se l’assessore Ostillio assumesse l’impegno di favorire, per l’anno prossimo, questa iniziativa che ha il solo scopo di tenere aperte le chiese leccesi, che sono meta del turismo che si riversa nella nostra città, soprattutto per apprezzare il barocco e le opere ivi contenute, offrendo la piena disponibilità della Regione ad intervenire, anche finanziariamente, per rendere maggiormente fruibile questo servizio. Interrogazione urgente a firma del consigliere Cera “Calamità naturali nella Capitanata e valle dell’Ofanto” PRESIDENTE. È stata presentata, a firma del consigliere Cera, un’interrogazione urgente “Calamità naturali nella Capitanata e valle dell’Ofanto”, della quale do lettura: «– Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore regionale all’agricoltura. – Il Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 sottoscritto Angelo Cera, Presidente del Gruppo Regionale U.D.C. premesso che: - in data 11/07/2005, nel comprensorio dell’intera Capitanata e nella zona Valle dell’Ofanto (Margherita di Savoia, S. Ferdinando di Puglia, Trinitapoli), si è verificato un improvviso fortunale provocando danni ingenti in agricoltura per produzioni varie (uva da vino e da tavola, frutteti, ortaggi e verdure, ecc. ecc.); - a seguito di tale calamità, moltissimi operatori agricoli si sono ritrovati senza poter più contare su un raccolto, frutto di un intero anno di lavoro; - ad oggi non risulterebbe in atto nessun interessamento da parte del Governo regionale per tale situazione, interroga le SS.LL. per sapere quali sono le azioni adottate e/o da adottare a favore degli imprenditori agricoli colpiti da tali avversità». Il rappresentante della Giunta regionale ha facoltà di rispondere a questa interrogazione. RUSSO, assessore all’agricoltura, all’alimentazione, all’acquacoltura, alle foreste, alla caccia e pesca. Signor Presidente, il decreto legislativo del 29 marzo 2004, n. 102, prevede interventi di prevenzione per far fronte ai danni arrecati alle produzioni agricole e zootecniche, alle strutture aziendali agricole ed alle infrastrutture agricole nelle zone colpite da calamità naturali, o eventi calamitosi. Prevede altresì la concessione di contributi sui premi assicurativi fino all’80% del costo dei premi per contratti assicurativi, e dal 1° gennaio 2005 è concesso esclusivamente per contratti assicurativi che prevedono per ciascun prodotto assicurato la copertura della protezione complessiva aziendale all’interno di uno stesso comune. Inoltre, tale decreto individua i beneficiari e le tipologie di aiuto di Stato da concedere, definisce le procedure per il trasferimento delle Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 30 – RESOCONTO STENOGRAFICO risorse del Fondo di solidarietà nazionale, di cui alla legge n. 185 del febbraio 1992, e attribuisce alle Regioni la procedura di attuazione di delimitazione del territorio colpito e di accertamento dei danni conseguenti, necessaria per deliberare la proposta di declaratoria al MIPAF della eccezionalità dell’evento, nonché l’individuazione delle provvidenze da concedere entro il termine perentorio di sessanta giorni dalla cessazione dell’evento dannoso, prorogabile di trenta in presenza di eccezionali e motivate difficoltà accertate dalla Giunta regionale. La legge regionale n. 24 del maggio 1990 delega i Comuni e le Province a svolgere le funzioni amministrative trasferite alle Regioni in materia di interventi conseguenti a calamità naturali, o avversità atmosferiche di carattere eccezionale, e definisce le competenze dei Comuni e delle Province. In merito all’oggetto, l’IPA di Foggia, a seguito delle segnalazioni dei danni pervenute dai Comuni di San Severo, San Ferdinando di Puglia, Trinitapoli, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis e Rignano Garganico, ha attivato la procedura di delimitazione del territorio colpito e di accertamento dei danni, al fine di verificare e valutare l’entità dei danni causati dalla grandinata dell’11 luglio 2005. Il fenomeno calamitoso si è verificato esattamente nei territori dei comuni sopraelencati, puntualmente delimitati, per una superficie complessiva di ettari 7.203, con un’incidenza sul prodotto lordo vendibile pari al 58,4%. Il decreto del Ministero del 17 marzo 2005 individua le colture, le strutture, le avversità e le epizoozie ammesse all’assicurazione agevolata. Le avversità assicurabili a carico delle colture sono grandine, vento, gelo e brina, siccità, eccesso di piogge, alluvioni e fitopatie. Le colture assicurabili elencate nel decreto comprendono anche quelle interessate dall’evento calamitoso dell’11 luglio 2005. Ne consegue che per i territori surriportati non si possono applicare gli interventi com- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 pensativi previsti dal decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, in quanto le colture colpite sono comprese nell’elenco di quelle ammissibili all’assicurazione agevolata. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’interrogante. CERA. Signor Presidente, mi dichiaro soddisfatto della risposta dell’assessore Russo. Interrogazione urgente a firma del consigliere Lomelo “Calendario venatorio” PRESIDENTE. Comunico che l’interrogazione urgente a firma della consigliera Marmo Giuseppina “Aumento delle tariffe di trasporto applicate dalla Ferrotranviaria S.p.A. sulla linea ferroviaria Bari-Nord”, si intende rinviata. È stata presentata, a firma del consigliere Lomelo, un’interrogazione urgente “Calendario venatorio”, della quale do lettura: «– All’assessore regionale alla caccia. – Il sottoscritto Domenico Lomelo visto che la L.R. n. 27 del 13/08/98 dispone che all’approvazione in Giunta del Calendario Venatorio si pervenga secondo la seguente procedura. - Le Province pugliesi inviano le loro bozze di Calendario alla Regione. - La Regione raccoglie le bozze e le sottopone al parere obbligatorio dell’INFS e al parere del Comitato tecnico faunistico regionale. - La Giunta regionale approva il calendario venatorio. A quanto ci risulta il percorso alternativo scelto dal Settore caccia regionale è stato il seguente. - Trasmissione di un’ipotesi “Calendario Venatorio” alle Province in data 27 maggio e successiva integrazione in data 14 giugno, si è pertanto invertito l’iter amministrativo. - Trasmissione della medesima ipotesi all’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 31 – RESOCONTO STENOGRAFICO (in data 17 giugno vedi articolo Repubblica 22 luglio) dove si è pertanto inviato un calendario che non tiene conto né del parere delle Province, né la definitiva stesura. Considerato che il Comitato tecnico faunistico regionale non vede la presenza di alcuna associazione ambientalista. Nei Comitati tecnici provinciali la legge regionale pone in minoranza le rappresentanze delle associazioni ambientaliste. Considerato che il confronto sul Calendario Venatorio è stato viziato da iter non aderenti alla normativa e pertanto non trasparenti. Chiede quali interventi intendono adottare le S.V. per evitare che il proseguire di queste procedure scorrette pregiudichi la salvaguardia della fauna selvatica dichiarata dalla legge quadro di settore “patrimonio indisponibile dello stato” e se nella confusione che ne potrebbe derivare non sarebbe opportuno tenere in debita considerazione il parere dell’INFS organo di consulenza tecnico-scientifica per gli enti regionali del nostro paese rivisitando le numerose deroghe concesse nel precedente governo di centro destra». Il rappresentante della Giunta regionale ha facoltà di rispondere a questa interrogazione. RUSSO, assessore all’agricoltura, all’alimentazione, all’acquacoltura, alle foreste, alla caccia e pesca. Signor Presidente, in riferimento all’interrogazione riportata in oggetto si fa presente quanto segue. La legge regionale n. 27/1998, all’articolo 33, comma 2, prevede che il calendario venatorio regionale, predisposto sulla base delle proposte formulate dalle Province e dal Comitato tecnico faunistico regionale di cui all’articolo 5, sia deliberato dalla Giunta regionale, sentiti l’INFS e la Commissione consiliare permanente competente, e successivamente pubblicato sul BURP. Per quanto attiene l’iter fin qui seguito dal competente settore caccia per la relazione del- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 la proposta di calendario venatorio da sottoporre all’attenzione e all’eventuale approvazione dell’Esecutivo regionale, è stato quello previsto dalla precitata normativa regionale, così come da prassi ormai consolidata. Per quanto riguarda i Comitati tecnici provinciali, si sottolinea come gli stessi siano rigorosamente costituiti secondo i criteri di cui all’articolo 6 della legge regionale n. 27/1998 di recepimento ed attuativa della normativa statale n. 157/1992. Relativamente alla mancata presenza dei rappresentanti delle associazioni naturalistiche e protezionistiche in seno al Comitato tecnico faunistico regionale, si evidenzia che quanto prima si provvederà alla nomina degli stessi, cercando nell’individuazione di criteri assolutamente oggettivi e trasparenti la soluzione più legittima che possa evitare eventuali ricorsi o contenziosi. Tale situazione riviene, come è noto, dalla mancata ricostituzione del Consiglio nazionale per l’ambiente, organo deputato al riconoscimento ufficiale delle precitate associazioni ormai cessato dalle proprie funzioni, con sentenza del TAR Lazio n. 476/1998, del 5 febbraio 1998. Per quanto attiene il parere dell’INFS (Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica), pur non essendo vincolante, potrebbe determinare nella Giunta regionale, come in effetti ha determinato, sempre e comunque nel pieno rispetto delle vigenti normative, un diverso indirizzo nell’adozione del testo finale di calendario venatorio 2005-2006. Ovviamente, la risposta testé fornitavi non è esaustiva, dal momento che abbiamo già provveduto all’emanazione del nuovo calendario con l’integrazione e la modifica previste in conseguenza della succitata sentenza del TAR. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’interrogante. LOMELO. Signor Presidente, mi dichiaro soddisfatto della risposta dell’assessore Russo. Si registrava una certa lentezza nel mettere in Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 32 – RESOCONTO STENOGRAFICO campo il calendario venatorio, per cui la mia interrogazione andava giusto nella direzione di sollecitare l’assessorato ad assumere l’iniziativa. Per il futuro, mi auguro che l’impegno dell’assessorato venga mantenuto per quanto riguarda i Comitati. Nel contempo, onde evitare dialettiche contraddizioni tra il mondo ambientalista e il mondo venatorio, desidero sollecitare una consulenza ed un aiuto sempre maggiore da parte dell’INFS, il che, operando tale istituto con il Ministero delle politiche agricole, non può che farci bene ed evitare gli estremismi dell’una e dell’altra parte. Interrogazione urgente a firma del consigliere Baldassarre “Ruolo del Sig. De Liguori presso la Segreteria dell’Assessore al Turismo” PRESIDENTE. Comunico che l’interrogazione urgente a firma del consigliere Bonasora “Art. 73 della legge di bilancio 2005”, stante l’assenza dell’assessore Minervini, si intende rinviata. Comunico che l’interrogazione urgente a firma dei consiglieri Lomelo, Mita, Manni e Sannicandro “Sovvenzioni 132 oratori”, stante l’assenza dell’assessore Minervini, si intende rinviata. Comunico che l’interrogazione urgente a firma del consigliere Silvestris “I dialoghi di Trani”, stante l’assenza dell’assessore Godelli, si intende rinviata. Comunico che l’interrogazione urgente a firma dei consiglieri Lonigro e Pellegrino “Riparto risorse finanziarie per la lotta agli incendi boschivi” si intende rinviata. È stata presentata, a firma del consigliere Baldassarre, un’interrogazione urgente “Ruolo del Sig. De Liguori presso la Segreteria dell’Assessore al Turismo”, della quale do lettura: «– Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore regionale al turismo. – Presso la Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 Segreteria dell’assessore regionale al turismo On.le Massimo Ostillio, sarebbe presente con funzioni operative, tale signor Alfredo De Liguori, dipendente pare della società MediaCamere con sede in Roma. Ora, da sommarie informazioni assunte, la Società MediaCamere, nata nel 1992, ed avente ad oggetto la fornitura di assistenza tecnica, la consulenza e la valorizzazione delle conoscenze, lo sviluppo locale, il sistema di informazione e comunicazione, si è aggiudicata, circa 2 anni fa, in raggruppamento temporaneo di imprese con Fidanzia Sistemi, l’appalto indetto dall’Assessorato alle attività Produttive per la realizzazione delle iniziative di promozione, partecipazione alle manifestazioni fieristiche di settore in Italia e all’estero. Non risulterebbe quindi alcun rapporto con l’Assessorato al Turismo che giustifichi la presenza, permanenza ed attività di suoi dipendenti, pertanto si chiede di conoscere: a) il ruolo ricoperto dal Sig. De Liguori presso la Segreteria dell’Assessore al Turismo onorevole Massimo Ostillio; b) se tale collaborazione è regolata da un rapporto di lavoro a tempo determinato o indeterminato con la Regione Puglia; c) se l’attività svolta dal Sig. De Liguori non rientri in settori di competenza dei Dirigenti dell’Assessorato, creando pertanto una situazione di conflitto con il personale addetto; d) se contrariamente a quanto accertato, la Società MediaCamere ha un rapporto di consulenza con l’Assessorato al Turismo; e) se il Sig. De Liguori risulta essere dipendente della MediaCamere e quale sia la ragione del distacco presso l’Assessorato al Turismo». Il rappresentante della Giunta regionale ha facoltà di rispondere a questa interrogazione. OSTILLIO, assessore al turismo e all’industria alberghiera. Signor Presidente, Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 33 – RESOCONTO STENOGRAFICO come è noto, nel settembre scorso, alla Fiera del Levante, su iniziativa dell’assessorato al turismo, è stato sottoscritto pubblicamente un protocollo d’intesa sul turismo. È un atto che per la prima volta vede aderire su un unico documento più di cinquanta soggetti operanti nel comparto, tracciando un percorso condiviso che disegna la nuova politica turistica della Regione e individuando regole, obiettivi e strumenti da attivare nel breve e nel lungo periodo. È la prima volta che viene realizzato in Puglia, è la prima Regione a farlo dopo le elezioni dell’aprile scorso. È stato un successo che si è potuto realizzare attraverso un lavoro molto intenso, durato più di tre mesi, durante i quali sono state convocate un’infinità di riunioni e ascoltate in modo certosino tutte le parti interessate. Nelle procedure seguite per redigere e condividere questo protocollo d’intesa sul turismo si è inteso, tra l’altro, dare rilievo alla creazione di un think-tank tecnico, con sede negli uffici della Regione, costituito da rappresentanti dei vari soggetti interessati (Enti, pubblici e privati, associazioni, parti sociali, e via elencando). Peraltro, questo è anche nello spirito della Consulta prevista dalla legge regionale n. 1/2002 proprio in materia di turismo. È espressamente prevista nella stesura finale dell’atto, ma era già una necessità indicata nella prima bozza sottoposta alle parti sociali fin dal 15 giugno scorso ed unanimemente condivisa, questa logica della creazione del tavolo tecnico, in quanto ritenuta funzionale ad un link permanente sulle tematiche di settore fra la Regione e tutti i firmatari del suddetto protocollo. In tale contesto, l’Unioncamere aveva dato la disponibilità a fornire una persona di specifica professionalità che potesse, in fase di start-up, seguire tra l’altro alcune attività di comunicazione in collaborazione con l’assessore, individuando il citato dottor De Liguori, così come riportato nell’interrogazione in oggetto, un collaboratore della società di co- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 municazione delle Camere di commercio italiane. Il dottor De Liguori è stato affiancato, nelle attività di mia competenza, con mio gradimento. Devo dire che questa evidente necessità di un supporto per la comunicazione è, peraltro, dimostrata dalla pianta organica che la Giunta regionale ha approvato il 30 agosto scorso, che prevede espressamente una posizione organizzativa che svolga attività di comunicazione. Dico ciò per rilevare l’importanza dell’attività di comunicazione nel momento in cui si sviluppa un protocollo d’intesa, che vede la compartecipazione di circa sessanta soggetti. Si precisa, comunque, che in nessun caso il dottor De Liguori ha svolto attività riconducibili a responsabilità di dirigenti, o funzionari interni all’assessorato e che, considerata anche la competenza dimostrata, è allo studio dell’assessorato e mio personale la possibilità di avvalersi del professionista per alcune attività in corso, nel rispetto e ai sensi della normativa vigente in materia di collaborazioni alla Pubblica amministrazione. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’interrogante. BALDASSARRE. Signor Presidente, credo che l’assessore Ostillio, nell’ultima parte della sua risposta, abbia colto il segno. Indipendentemente dai protocolli d’intesa, se un soggetto estraneo al personale della Regione e, quindi, all’organizzazione regionale svolge giornalmente e con assiduità compiti, funzioni e mansioni presso un assessorato, anche se l’assessorato ne ha fortemente bisogno, forse sarebbe più giusto, corretto e regolare che il rapporto venisse regolato da un contratto convenzionale, da una collaborazione a tempo determinato, piuttosto che attraverso lo strumento di un non meglio identificato protocollo d’intesa. In questo modo, oltretutto, adotteremmo Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 34 – RESOCONTO STENOGRAFICO un sistema non solo più trasparente, ma anche in grado di offrire maggiori garanzie ai dipendenti e a coloro che operano presso l’assessorato al turismo, su una non invadenza dei propri settori di competenza. Interrogazione urgente a firma dei consiglieri Loperfido e Brizio “Delibera di Giunta regionale n. 1181 del 06/08/2005” PRESIDENTE. È stata presentata, a firma dei consiglieri Loperfido e Brizio, un’interrogazione urgente “Delibera di Giunta regionale n. 1181 del 6 agosto 2005”, della quale do lettura: «– Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore regionale ai trasporti. – I sottoscritti consiglieri regionali premesso che con D.G.R. 1181 del 06/08/05 la Giunta regionale ha destinato € 214.099.400,00 per finanziare programmi di investimento per il rinnovo di autobus con destinazione trasporto pubblico locale, nonché all’acquisto di mezzi di trasporto pubblico a trazione elettrica e di altri mezzi di trasporto pubblico interrogano per conoscere con la massima urgenza: 1. se l’importo di € 12.420.000,00 destinato all’acquisto di tre elettrotreni in favore della costituenda Foggia-Lucera della Società Ferrovie del Gargano S.r.L. sia stato ritenuto necessario tempisticamente in questa tornata, visto che la costruzione della stessa ferrovia sarà terminata forse nell’arco di tre anni; 2. se il rinnovamento e potenziamento di sessantasei nuovi rotabili e la ristrutturazione di novantatre rotabili in favore della Trenitalia S.p.A. per un importo complessivo di € 150.830.000,00 sia destinato a carrozze che serviranno la Regione Puglia o l’intero territorio nazionale. Si rimane in attesa di risposta urgente». Il rappresentante della Giunta regionale ha facoltà di rispondere a questa interrogazione. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 LOIZZO, assessore ai trasporti e alle vie di comunicazione. Signor Presidente, per quanto riguarda l’interrogazione in oggetto, su cui si è accesa una discussione un po’ stravagante, mi permetto di riassumere brevemente la natura del provvedimento varato dalla Giunta nel mese di agosto e gli argomenti riportati dai due colleghi interroganti. Innanzitutto, voglio chiarire che è stata la precedente Giunta, il precedente Consiglio regionale, con l’esercizio di previsione 2005, che ha inteso per la prima volta – io credo giustamente – appostare una quota finanziaria per l’acquisto di materiale rotabile nell’esercizio ferroviario. Ritengo sia stata una scelta giusta, perché nella nostra regione la situazione del materiale rotabile ferroviario è fortemente critica, proprio per l’atavica mancanza di finanziamenti. Era necessario cominciare a valorizzare la modalità ferroviaria, anche per evidenti ragioni di carattere ambientale. Questa è la scelta di fondo, ripeto, impostata nel bilancio di previsione dalla maggioranza precedente, che io ho condiviso e che reputo sia stata una decisione giusta. Abbiamo semplicemente proceduto a mettere in atto gli interventi necessari per attivare gli investimenti. Inoltre, mi preme sottolineare che il finanziamento è pari a 3,5 milioni di euro, non a 12,5 milioni di euro come riportato nell’interrogazione relativamente alla Società Ferrovie del Gargano, quella che è stata definita da alcuni giornali la famosa “ferrovia fantasma”, notizia enfatizzata in maniera assolutamente immotivata. Abbiamo già avuto modo di chiarire questo aspetto, ma intendo ribadire quest’oggi, in Consiglio regionale, che quella non è una ferrovia fantasma e che da circa dieci anni sono in corso investimenti. A questo punto, sono io a chiedere agli esponenti della vecchia maggioranza le ragioni per cui, nel corso di questi anni, non hanno messo in atto le iniziative non solo di controllo, ma anche di carattere politico per accelerare l’iter di tali investimenti, cosa che abbiamo Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 35 – RESOCONTO STENOGRAFICO fatto noi in questi pochi mesi tallonando l’azienda e gli uffici dei lavori pubblici e l’assessorato ai trasporti. Tant’è vero che pochi giorni fa siamo finalmente riusciti a sbloccare 29 milioni di euro di investimenti per completare l’infrastruttura e il suo attrezzamento tecnologico. Inoltre, l’altro ieri, la Società Ferrovie del Gargano ha pubblicato il bando di gara. Quindi, l’investimento e l’infrastruttura sono in evidente corso di attrezzamento. Per di più, che non si tratti di una ferrovia fantasma è dimostrato dal fatto che nell’accordo di programma del 2002, sottoscritto dall’allora Presidente Fitto, nell’attivare il finanziamento per l’infrastruttura fu già previsto l’acquisto di due elettrotreni, perché si ritenne necessario – aggiungo giustamente – far procedere unitamente l’avanzamento delle infrastrutture e del relativo materiale rotabile. Tant’è vero che la Società Ferrovie del Gargano aveva già attivato la procedura di gara per l’acquisto di due elettrotreni. Noi, avendo la disponibilità dell’investimento, abbiamo tenuto conto del fatto che i due elettrotreni sarebbero stati del tutto insufficienti, nel momento in cui si sarebbe attivato l’esercizio, a fra fronte anche alla semplice manutenzione ordinaria. Quindi, abbiamo previsto l’acquisto di un terzo elettrotreno perlomeno per consentire l’esercizio continuo e dare contestualmente la possibilità, a turno, di procedere alla manutenzione prevista dai protocolli di sicurezza. L’idea, o la volontà di far credere che si finanziava l’elettrotreno in mancanza dell’infrastruttura è una chiara dimostrazione di scarsa conoscenza di aspetti che oserei definire elementari. L’acquisto di un treno, come abbiamo già spiegato, non è lontanamente comparabile all’acquisto di un’autovettura. Non basta recarsi presso una concessionaria e fare una cernita. Prima di procedere all’acquisto di un treno è necessario predisporre una commessa, per attivare la quale sono Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 necessari minimo ventiquattro mesi. Non solo, ma ci sono alcune tipologie di treni che, essendo già omologati, possono entrare immediatamente in esercizio, mentre ce ne sono altri che, non essendo omologati, prima di entrare in esercizio necessitano di un protocollo di messa in sicurezza e di omologazione che comporta un altro anno di attesa. Ebbene, per quanto riguarda le Ferrovie del Gargano eravamo esattamente in quest’ultima fattispecie, per cui in definitiva occorrono ben tre anni per avviare in esercizio un elettrotreno. Queste sono le ragioni per cui abbiamo accelerato gli investimenti infrastrutturali, dal momento che riteniamo quella infrastruttura importante per la modalità trasportistica dell’area garganica. Sulla base dell’ultimo bando di gara, entro il 2007 quell’infrastruttura dovrebbe essere ultimata e in grado di avviare l’esercizio. Pertanto, se tutti i procedimenti andranno secondo il verso giusto, alla data di completamento dell’infrastruttura dovremmo anche avere a disposizione il materiale rotabile. Diversamente, se non avessimo completato questa scelta, già avviata con l’accordo di programma del 2002 dalla precedente Giunta, se non avessimo completato l’operazione di acquisizione del materiale rotabile, ci saremmo ritrovati con l’infrastruttura pronta, ma senza i treni necessari ad avviare l’esercizio. Relativamente alla questione di carattere costituzionale in ordine all’attivazione degli investimenti ai sensi e per effetto della legge n. 94, non ci risultano esservi vizi di costituzionalità. Abbiamo verificato tutti gli aspetti giuridici e formali. Peraltro, altre Regioni hanno già attivato investimenti facendo riferimento alla suddetta normativa, e non è accaduto nulla. In ultimo, per quanto riguarda la questione Ferrovie del Gargano quali soggetti gestori, è del tutto evidente che – se il collega Brizio lo ritenesse, potrei consegnargli il decreto – le Ferrovie del Gargano sono concessionarie Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 36 – RESOCONTO STENOGRAFICO dell’esercizio ferroviario sin dal 1999, tant’è vero che in virtù di questa loro titolarità all’esercizio filo-ferroviario, in mancanza delle infrastrutture, sono titolari del servizio sostitutivo di pullman, il che rappresenta la connotazione giuridica che la Società Ferrovie del Gargano è il soggetto giuridico che ha la concessione per l’esercizio. Pertanto, così come nel 2002 era legittimata ad avere il materiale rotabile attraverso l’accordo di programma sottoscritto dalla precedente Giunta regionale, oggi è altrettanto legittimata ad avere il terzo elettrotreno finanziato dalle risorse messe a disposizione dalla delibera di Giunta regionale oggetto di questa interrogazione. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’interrogante. BRIZIO. Signor Presidente, colgo l’occasione per chiarire alcuni aspetti relativi alla vicenda in questione. Leggendo la delibera di concessione dei contribuiti, noto che in essa si fa riferimento, com’è giusto che sia, alla legge di riforma dei trasporti approvata dal Consiglio regionale, che stabilisce una serie di condizioni per giungere, alla fine, alla distribuzione dei contributi previsti. Rilevo che, però, mentre ci si è attenuti alla prima parte della normativa, sono state volutamente trascurate le altre condizioni poste. In particolare, mi riferisco alla gara per affidare la gestione dei servizi e alla stipula tra Regione e soggetti privati o pubblici del contratto dei servizi, che in questo caso non è mai stato sottoscritto. Solo allora, avreste potuto concedere i contributi. Ciò che è parso palese è il fatto che un tratto di ferrovia, che da dieci anni non trovava soluzione, all’improvviso vede la luce grazie all’intervento della Regione, a mio parere sollecitato dall’azione dei due consiglieri regionali. Ecco perché l’assessorato si è interessato in maniera più particolare e determinata per sbloccare quei fondi. Difatti, a noi risulta che Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 bisogna ancora procedere agli espropri dell’area in questione. Il solo bando, o avviso pubblico per l’appalto in essere non basterà a fornire quella tratta delle infrastrutture necessarie nell’arco di due anni. Ebbene, noi ci interessiamo a dare un contributo di 3,5 milioni di euro per l’acquisizione di un terzo elettrotreno, quando invece avremmo potuto aspettare che si avviasse realmente la costruzione della tratta. Questo, però, non è avvenuto, perché evidentemente oggi, in Italia, occorrono molti anni per portare a termine un’infrastruttura. Probabilmente questo assessorato è interessato alla possibilità di instaurare rapporti con i privati, dimenticando che i privati da queste situazioni potrebbero anche trarre guadagno. Difatti, la legge regionale prevede che il mezzo acquistato con il contributo regionale, dopo dieci anni, potrebbe anche essere rivenduto. L’assessore Loizzo, come ha avuto modo di sottolineare nel suo intervento, mi insegna che bisogna aspettare, sostanzialmente, tre anni prima di potere mettere in esercizio una locomotiva. Ebbene, le faccio notare che per un privato avere una locomotiva a disposizione di altre tratte significherebbe fare un business. Siccome nella legge è prevista la possibilità di vendere il mezzo acquistato adottando alcuni sistemi per le permute e per restituire la quota parte alla Regione, è chiaro che il privato ne trarrebbe un’utilità. Siamo anche arrivati a spingerci a chiedere all’assessore Loizzo le sue dimissioni, tant’è che ci ha prontamente rassicurato, tramite stampa, che nell’arco di due anni la tratta sarà realizzata. Ebbene, resteremo in attesa della costruzione di quella infrastruttura, saremo vigili, ci comporteremo come gli inviati di “Striscia la notizia”, ci legheremo un nodo al fazzoletto e aspetteremo. Francamente sono convinto che lei, tra due anni, tornerà in quest’Aula, dirà che è accaduto il classico imprevisto dei lavori pubblici, chiederà ancora tempo, magari altri due o tre Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 37 – RESOCONTO STENOGRAFICO anni, e quel treno resterà lì e quella tratta continuerà ad essere una tratta fantasma. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Loizzo. LOIZZO, assessore ai trasporti e alle vie di comunicazione. Signor Presidente, visto che il consigliere Brizio continua a raccontare cose immotivate e inventate, credo di poter dire che non conosce assolutamente la legge regionale n. 18. Onestamente, non so dove trovi la forza per insistere a sostenere tesi assolutamente strampalate. Per quanto riguarda le gare, il consigliere Brizio dovrebbe sapere che nella legge n. 18, proposta dalla sua maggioranza e votata in Consiglio regionale, è stato espressamente previsto che si presentavano le procedure di gara per il trasporto pubblico su gomma e si rinviava, giustamente, la gara per l’esercizio ferroviario. Dico giustamente, perché, per come versa il sistema ferroviario integrato nella nostra regione, non siamo nelle condizioni di poter bandire alcuna gara. Inoltre, il consigliere Brizio ha fatto riferimento a mezzi che si potrebbero vendere, con evidente interesse da parte del privato. In primo luogo, per quanto riguarda i treni l’ammortamento previsto è a trent’anni. In secondo, il contributo non è totalmente a fondo perduto, ma è al massimo nella misura dell’85%, con la parte restante dell’investimento a carico del privato. In terzo, così come stabilito dalla legge n. 18, il titolare, qualora nella fase di ammortamento dovesse vendere il mezzo (un treno od un pullman), è tenuto a restituire alla Regione il capitale al netto dell’ammortamento, come avviene in tutti gli accordi di diritto civile. Onestamente, continuo a non capire su cosa si basi la sua preoccupazione. Vorrei, altresì, rassicurare il consigliere Brizio, preoccupato del fatto che l’infrastruttura possa non essere completata Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 entro i prossimi due anni, che sto personalmente lavorando alla realizzazione di questa, come di tutte le altre opere rimaste incompiute in questa regione, tallonando, giorno per giorno, gli uffici addetti alle autorizzazioni e le aziende. Lei, in qualità di consigliere regionale, che dovrebbe essere anche interessato al completamento dell’infrastruttura, concorra alla sollecitazione e all’impegno, affinché le gare di appalto che sono state avviate si concludano nel più breve tempo possibile e gli investimenti si accelerino. Mi auguro, e lavorerò per questo, che nell’arco dei prossimi due anni quell’infrastruttura possa essere completata. La gara d’appalto va in questa direzione, sono previste le opere civili, le opere di elettrificazione e le opere di segnalamento. Dopodiché, come avviene in tutte le opere pubbliche, sappiamo che non esiste certezza. C’è sempre la possibilità che sorga un elemento di difficoltà. Ebbene, il mio auspicio è che, in questa circostanza, non emergano altre complicazioni di natura attuativa. Lavoreremo per questo, lavoreremo per completare quella infrastruttura nei tempi necessari, anche perché il nostro obiettivo strategico è spostare, man mano, il traffico passeggeri dalla gomma al ferro. In ultimo, per quanto riguarda la questione del contributo, come posta dal consigliere Brizio parrebbe che abbiamo già dato i soldi alle Ferrovie del Gargano. Noi alle Ferrovie del Gargano non abbiamo dato nulla. Le Ferrovie del Gargano prima devono indire la gara, acquistare il treno e consegnarci la relativa rendicontazione, dopodiché, ma solo in quel momento, riceverà i finanziamenti. Dunque, le risorse stanziate dalla delibera sono ferme lì, pronte. È evidente che seguiremo l’evoluzione della situazione. Poi, se per caso ci accorgeremo che, per sfortuna di tutti, conosce tempi lunghissimi, nulla vieta alla Regione di prendere quell’investimento e di spostarlo in altre situazioni, dove magari a gara aperta – penso alle Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 38 – RESOCONTO STENOGRAFICO Ferrovie del Sud-Est, o alle Ferrovie AppuloLucane, o ancora alle Ferrovie Bari-Nord – affianchiamo un investimento, dal momento che, purtroppo, il materiale rotabile serve a tutti e tre gli esercizi ferroviari. BRIZIO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. BRIZIO. Signor Presidente, innanzitutto mi preme sottolineare che quella in questione non è una tratta del Gargano, ma è la FoggiaLucera, che è cosa ben diversa. Fatta questa doverosa premessa, non mi sento di condividere il punto di vista dell’assessore Loizzo, secondo cui la mia valutazione sulla legge è stata strampalata. Lei ci dice che dobbiamo spostare il trasporto dalla gomma al ferro, allora proprio per questa ragione c’è la necessità di dotarsi del piano dei trasporti, visto e considerato che quello adottato dalla vecchia Giunta regionale è stato sospeso dall’organo amministrativo. Ebbene, questa Giunta, questa maggioranza nulla sta facendo per adeguarsi e porre alla nostra attenzione un piano serio di sviluppo della materia trasportistica. Noi, prima di costruire la ferrovia, ancor prima di redigere il piano, concediamo il contributo di 3,5 milioni di euro alle Ferrovie del Gargano. Le vorrei ricordare che nella legge n. 18 è prevista la possibilità di rivendere ciò che è stato acquistato con il contributo. Se la tratta Foggia-Lucera non dovesse aprire in tempi brevi, il soggetto privato potrebbe rivendere il treno, riconoscendo alla Regione una quota parte dell’investimento concessogli. Le voglio inoltre rammentare che molti privati potrebbero anche acquistare un treno “usato”, pagandolo molto di più. Ci stiamo imbarcando in una situazione scandalosa. Come da lei stesso preannunciato, in maniera supina sta già dicendo che la tratta Foggia-Lucera non sarà pronta da qui a tre Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 anni, sta già ponendo delle questioni di carattere burocratico. Ecco la verità: si è dato un contributo che poteva essere rinviato nel tempo. Invece, si vuole andare avanti offrendo delle utilità ai privati. Le ribadisco che presteremo la massima attenzione. Certo, faremo del nostro meglio per contribuire alla realizzazione dell’opera, sicuramente non ci porremo come ostacolo, ma, ripeto, torneremo tra due anni a fare chiarezza in questo Consiglio regionale, anche perché la gente ha necessità di ricevere risposte concrete rispetto ad un’opera che parte già in maniera errata. Interrogazione urgente a firma dei consiglieri Damone e Surico “Elevazione percentuale dei cacciatori extraregionali negli ATC della provincia dauna” PRESIDENTE. È stata presentata, a firma dei consiglieri Damone e Surico, un’interrogazione urgente “Elevazione percentuale dei cacciatori extraregionali negli ATC della provincia dauna”, della quale do lettura: «–Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore regionale all’agricoltura. – I sottoscritti consiglieri regionali premesso che - la legge regionale n. 12/2004, all’art. 3 comma 5, consente ai cacciatori residenti in altre regioni la caccia alla selvaggina migratoria, per un massimo di 20 giornate, fino al raggiungimento del 4% dei cacciatori ammissibili in ciascun Ambito Territoriale di Caccia (ATC), previa autorizzazione del comitato di gestione ATC e pagamento della quota di partecipazione prevista; - l’area dove può essere esercitata l’attività venatoria nella provincia di Foggia è la più estesa in Puglia, con una capacità di ricezione di cacciatori pari a 22.500 unità, contro i 6.720 cacciatori residenti; - le attuali entrate finanziarie non consentono di raggiungere gli obiettivi prefissati per Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 39 – RESOCONTO STENOGRAFICO gestire un territorio di ampia consistenza e che l’accesso di cacciatori extraregionali si traduce in occasioni di crescita economica e produttiva per gli operatori turistico e agricoli della zona e dell’intera Regione Puglia; rilevata la richiesta della Provincia di Foggia, con deliberazione del Consiglio provinciale, di elevare al 20% la quota dei cacciatori non residenti ammissibili, ferma al 4%; considerato peraltro che la proposta non comporta alcun impegno di spesa. Interroga per conoscere le ragioni che non hanno consentito di dare seguito alla richiesta dell’Amministrazione provinciale di Foggia di elevare al 20% la percentuale dei cacciatori non residenti in Puglia da ammettere negli ambiti territoriali istituiti nella provincia dauna, modificando in tale senso la quota indicata nell’art. 14 comma 5 della legge regionale 27/1998, così come appresso specificato: al fine della funzionalità e della gestione dell’intero territorio dell’ATC, il comitato di gestione, dopo aver rilasciato tutte le autorizzazioni previste dalla L.R. 12/2004, art. 3, comma 3 e comma 5, rilevando la mancata utilizzazione di tutti i posti assegnabili nel proprio ATC, previa richiesta alla Provincia competente, ai sensi dell’art. 3, comma 9 della legge citata, potrà rilasciare ulteriori autorizzazioni ai cacciatori extraregionali, fino al raggiungimento della capienza totale dell’ATC e nel rispetto delle graduatorie pubblicate. D’altra parte il periodo sancito dall’attuale calendario venatorio è restrittivo oltre che penalizzante non solo per i cacciatori, ma per tutti gli operatori turistici, commerciali, artigianali che sono stati perennemente penalizzati dalla modifica del calendario stesso e dalla stagione turistica che ha avvertito diminuzioni di presenze sull’intero territorio pugliese. Tanto, per soddisfare la pseudopartecipa- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 zione delle categorie e la concertazione con gli operatori interessati. Le visioni di parte non possono mortificare le esigenze di una gran massa di soggetti interessati ad esercitare sino in fondo le proprie attività sportive venatorie». Il rappresentante della Giunta regionale ha facoltà di rispondere a questa interrogazione. RUSSO, assessore all’agricoltura, all’alimentazione, all’acquacoltura, alle foreste, alla caccia e pesca. Signor Presidente, in riferimento all’interrogazione in oggetto si fa presente quanto segue. La legge regionale n. 12 del 29 luglio 2004 (Modifiche alla legge regionale del 13 agosto 1998, n. 27), all’articolo 3, comma 5, stabilisce che il numero di cacciatori extraregionali in ogni ATC della regione Puglia, per un massimo di venti giornate ed unicamente per il prelievo di fauna migratoria, è pari al 4% di quelli ammissibili nell’ATC, previa autorizzazione del Comitato di gestione dell’ambito prescelto e versamento di una quota di partecipazione prevista nel programma venatorio regionale. La Regione, sentita la Provincia competente per territorio, fissa con il programma venatorio il numero di cacciatori extraregionali ammissibile annualmente in ogni ATC. Con il programma venatorio regionale 2005-2006, giusta delibera di Giunta del 6 agosto 2005, pubblicata sul BURP n. 100, supplemento del 10 agosto 2005, è stato fissato il numero di cacciatori extraregionali (n. 898) ammissibili nell’ATC di Foggia. La Provincia di Foggia ha richiesto di ampliare la percentuale del 4% dei cacciatori extraregionali ammissibili nel proprio ATC, portandola al 20%. Si evidenzia che per elevare detta percentuale è necessario apportare le giuste modifiche sia alla legge regionale n. 27/1998, che al relativo regolamento regionale di attuazione. Atteso il ristretto lasso di tempo intercorso tra l’insediamento della nuova Giunta regionale e l’emanazione urgente dei provvedimenti an- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 40 – RESOCONTO STENOGRAFICO nuali di regolamentazione dell’attività venatoria, vi è stata l’impossibilità di procedere alla valutazione della richiesta innanzi richiamata. Questo assessorato, sentito l’organismo consultivo (Comitato tecnico faunistico venatorio regionale), prenderà in esame quanto prima la possibilità di proporre eventuali modifiche alla vigente normativa regionale riguardante la percentuale di cacciatori extraregionali ammissibili negli ATC, in particolare in quello della provincia di Foggia, stante le sue particolari caratteristiche territoriali, ambientali e faunistiche, sempre e comunque nel rispetto dei principi fondamentali della legge regionale n. 27/1998 di recepimento della normativa statale n. 157/1992. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’interrogante. SURICO. Signor Presidente, ci dichiariamo soddisfatti della risposta dell’assessore Russo, augurandoci che l’impegno che ha assunto prosegua e venga concretizzato. Interrogazione urgente a firma del consigliere Lomelo “Emergenza rifiuti speciali” PRESIDENTE. È stata presentata, a firma del consigliere Lomelo, un’interrogazione urgente “Emergenza rifiuti speciali”, della quale do lettura: «– All’assessore regionale all’ecologia. – Il sottoscritto Domenico Lomelo in qualità di consigliere regionale in considerazione che alcune Regioni sono in emergenza rifiuti per una non attenta programmazione dei siti di smaltimento finale; verificato che i costi di smaltimento in molte regioni del Nord hanno raggiunto cifre ragguardevoli; in considerazione che la normativa nazionale prevede l’autonomia gestionale di ogni singola regione; Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 interroga per conoscere - se corrisponde al vero che la discarica Italcave ha ricevuto rifiuti speciali di altre regioni, in particolare dalla Lombardia; - se corrisponde al vero che i rifiuti speciali provenienti dalla Lombardia sono stati trasportati dalla ditta Lombardia recuperi di Rovato e dalla ditta Cereda di Milano; - se altre ditte hanno ricevuto autorizzazione per il conferimento dei rifiuti speciali provenienti da altre regioni d'Italia; - se altre discariche pugliesi hanno avuto l’autorizzazione per lo smaltimento dei rifiuti speciali negli ultimi 6 mesi; - quante e quali sono le discariche autorizzate allo smaltimento di rifiuti speciali provenienti da altre regioni». Il rappresentante della Giunta regionale ha facoltà di rispondere a questa interrogazione. LOSAPPIO, assessore alla tutela dell’ambiente, alle politiche energetiche, alle attività estrattive, allo smaltimento dei rifiuti e alle aree protette. Signor Presidente, come mia consuetudine ho predisposto la risposta scritta all’interrogazione in oggetto e l’ho puntualmente inviata. Comunque, la leggo in Aula, come prevede il regolamento. La normativa nazionale sui rifiuti speciali, a differenza di quanto prevede per i rifiuti urbani, non comporta l’obbligo di smaltimento all’interno dell’ambito territoriale ottimale in cui gli stessi vengono prodotti. Pertanto, salvo diverse disposizioni e regolamentazioni, i rifiuti speciali provenienti da altre regioni possono essere smaltiti nelle discariche pugliesi senza ulteriori autorizzazioni rilasciate dalla Regione. I dati ARPA risalenti al 2003 riportano in Puglia la presenza di undici discariche per rifiuti non pericolosi e di altre due per quelli pericolosi. Questi dati, oggi, sono in corso di aggiornamento. È vero che la discarica di proprietà della Italcave S.p.A. ha ricevuto quotidianamente un cospicuo quantitativo di rifiuti speciali prove- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 41 – RESOCONTO STENOGRAFICO nienti dalla Campania, dalla Lombardia e da altre regioni, fino a 150 Tir al giorno, anche sulla base delle autorizzazioni positive rilasciate dall’Amministrazione provinciale di Taranto. L’attuale Presidente dell’Amministrazione provinciale di Taranto, con ordinanza n. 89 del 13 ottobre 2005, ha interdetto in via provvisoria e cautelativa, a tutto il 31 dicembre 2005 e su tutto il territorio provinciale, il conferimento dei rifiuti classificati con il codice CER 190503 provenienti dalla Campania, come conseguenza dell’iniziativa del Commissario per l’emergenza rifiuti di quella Regione, dottor Catenacci. Tale decisione è stata assunta sulla base delle determinazioni del dirigente dell’ufficio rifiuti della Provincia di Taranto, che ritiene i rifiuti così contrassegnati privi delle caratteristiche previste dalle norme comunitarie, nazionali e regionali vigenti. Conseguentemente, gran parte degli stessi non potrà più essere conferita nel sito di proprietà della Italcave S.p.A.. Lo stesso Presidente, dottor Gianni Florido, con la predetta ordinanza, ha invece deliberato di consentire lo smaltimento in discarica dei rifiuti sempre provenienti dalla Campania, specificamente dagli impianti dei Comuni di Giugliano, Tufino e Caivano, classificati con il codice CER 191212, in quanto non vi sono al momento elementi sufficienti per la sospensione e in attesa di ulteriori accertamenti analitici. La legge regionale n. 30/1986 prevede che le funzioni autorizzative siano delegate alle Amministrazioni provinciali, pur in vigenza dello stato di emergenza socioambientale in Puglia, e relativamente alle discariche dei rifiuti speciali le stesse sono assoggettate al regime ordinario, ex articoli 27 e 28 del decreto legislativo n. 22/1997, e quindi in capo alle Province. Sulla base degli atti in possesso al momento dell’assessorato regionale all’ecologia, si rappresenta che negli ultimi sei mesi le Province hanno avviato cinque provvedimenti autoriz- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 zativi, dei quali tre ancora aperti con le conferenze dei servizi istruttorie e due (Brindisi e Francavilla Fontana) conclusi con esito negativo. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’interrogante. LOMELO. Signor Presidente, quando si parla del settore rifiuti, ci si scontra naturalmente con le pressioni delle lobby e molti interessi. Per quanto riguarda la situazione particolare della Italcave, c’era stato un movimento di Statte che aveva semplicemente chiesto – mi pare avessero costituito un tavolo di concertazione – di poter verificare, tramite un tecnico terzo, ciò che ancora non era stato risolto, vale a dire la qualità dei rifiuti che vengono smaltiti in quella realtà. Credo che bene abbia fatto la Giunta ad avviare una riflessione nell’ottica di un cambiamento della direzione di marcia. Diversamente, con il vecchio piano e con i termoinceneritori avremmo una regione a disposizione delle altre. Se dei dubbi sorgono sui rifiuti provenienti dalla Campania, immaginiamo cosa possa esservi fra quelli non sottoposti a controllo. PRESIDENTE. Lo svolgimento delle interrogazioni è così esaurito. Proposta di legge Lomelo, Lonigro, Sannicandro, Giampaolo, Ventricelli, Bonasora, Borraccino, De Leonardis, Marmo G., Ognissanti “Deroghe alle volumetrie edilizie previste dagli indici di zona degli strumenti urbanistici generali in favore dei portatori di handicap gravi” PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto n. 4), reca: «Proposta di legge Lomelo, Lonigro, Sannicandro, Giampaolo, Ventricelli, Bonasora, Borraccino, De Leonardis, Marmo G., Ognissanti “Deroghe alle volumetrie edilizie previste dagli indici di zona degli strumenti Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 42 – RESOCONTO STENOGRAFICO urbanistici generali in favore dei portatori di handicap gravi”». Ha facoltà di parlare il relatore. MITA, relatore. Signor Presidente, colleghi consiglieri, a nessuno di noi sfugge la delicatezza della problematica delle barriere architettoniche, gravida di difficoltà e di sofferenze per i portatori di handicap e per le loro famiglie. Il misurarsi con questo tema è segno non solo della dovuta solidarietà, ma anche di una nuova sensibilità culturale. Con la presente proposta di legge si intende dare una risposta alle sempre più numerose richieste di quei cittadini che devono fronteggiare i bisogni dei propri familiari portatori di handicap che risiedono nella stessa casa. Per molte di queste è necessario ampliare gli spazi residenziali esistenti che non consentono di soddisfare le esigenze abitative del disabile. A tal fine, la proposta di legge rende possibile realizzare, in deroga agli indici di zona previsti dagli strumenti urbanistici vigenti, ampliamenti di volumetria per un massimo di 120 metri cubici ed una superficie massima di 45 mq. Questa opportunità che la proposta di legge consente è interna rispetto alla normativa vigente sui beni ambientali e culturali. Sarà necessario che la domanda dell’utente, per beneficiare della legge medesima, sia corredata da una certificazione rilasciata dai soggetti preposti che documentino l’handicap grave. Non saranno possibili, sulle volumetrie realizzate in un lasso di tempo decennale, variazioni di destinazione d’uso. Questa proposta di legge, in Commissione, è stata approvata all’unanimità. Si invitano, pertanto, i signori consiglieri a votare a favore del provvedimento in esame. PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale. È iscritto a parlare il consigliere Palese. Ne ha facoltà. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 PALESE. Signor Presidente, colleghi consiglieri, intervengo solo per annunciare la nostra più ampia condivisione dell’iniziativa proposta, già espressa in Commissione. Penso sia stato presentato anche qualche emendamento che valuteremo insieme per cercare di migliorare il testo legislativo. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Saccomanno. Ne ha facoltà. SACCOMANNO. Signor Presidente, colleghi del Consiglio, il Gruppo di Alleanza Nazionale si ritrova in questa norma e in questi spazi. Qualche collega ha presentato degli emendamenti che riteniamo, anch’essi, assolutamente motivati e che, quindi, sosterremo, ma indubbiamente lo spirito della legge ci vede assolutamente coinvolti e decisi. Probabilmente, dovremmo compiere uno sforzo in futuro quando parliamo – non vedo l’assessore Tedesco – di accreditamenti, di studi, e quant’altro. Ad oggi, la legislazione nazionale non prevede l’obbligo reale per tutte le forme di assistenza sanitaria, per tutti gli studi, ambulatori, e via elencando, di rendere le norme di abbattimento degli ostacoli all’handicap vincolanti al rilascio delle autorizzazioni. La proposta di legge in esame rappresenta già un passo avanti molto utile per le famiglie che vivono gravi problemi all’interno delle proprie mura domestiche. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Zullo. Ne ha facoltà. ZULLO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, mi preme semplicemente sottolineare che questo progetto di legge incontra i favori e le sensibilità anche del Gruppo La Puglia prima di tutto. Abbiamo presentato degli emendamenti che, a nostro avviso, rendono più facili gli interventi che si intendono realizzare a favore delle persone portatrici di handicap. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 43 – RESOCONTO STENOGRAFICO Dichiaro fin da ora, pertanto, che non mancherà il nostro voto favorevole alla proposta di legge in oggetto. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Caroppo. Ne ha facoltà. CAROPPO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, anche il Gruppo dell’UDC è d’accordo su questa proposta di legge. Si tratta di un intervento molto importante per le persone con handicap. Aggiungo solo che ho personalmente presentato alcuni emendamenti per una migliore definizione di handicap. PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale. Ha facoltà di intervenire il rappresentante del Governo regionale, assessore Frisullo. FRISULLO, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alle attività produttive, all'industria, all'industria energetica, all'artigianato, al commercio, all'innovazione tecnologica, alle fiere e ai mercati. Signor Presidente, colleghi del Consiglio, esprimo a nome del Governo il nostro pieno apprezzamento per lo sforzo che si è compiuto. Lo spirito e il contenuto della legge testimoniano una scelta di grande civiltà che onora il lavoro di quest’Aula e che il Governo regionale non può che sottoscrivere, apprezzare e condividere. Esame articolato PRESIDENTE. Passiamo dell’articolato. Do lettura dell’articolo 1: all’esame art. 1 (Finalità ed ambito di applicazione) 1. La presente legge detta disposizioni finalizzate a dotare gli edifici di spazi e strutture Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 adeguati alle esigenza abitative dei portatori di handicap grave ivi residenti. 2. Per gli edifici esistenti all’entrata in vigore della presente legge sono consentiti nei casi in cui è possibile l’intervento, anche in deroga agli indici di zona previsti dagli strumenti urbanistici vigenti, interventi di ampliamento della volumetria nella misura massima di 120 mc. ed una superficie massima di 45 mq, al fine di creare servizi indispensabili alle esigenze di vita del portatore di handicap quali: bagno, doccia a pavimento, spogliatoio, spazio per l’installazione di apparecchiature per la riabilitazione fisioterapica ed infermieristica. 3. Restano fermi, per gli adempimenti di cui al comma 2, le disposizioni a tutela dei beni ambientali e culturali, quelle previste dalla normativa vigente sulle distanze delle strade, sulle distanze dai confini e tra pareti finestrate e pareti di edifici antistanti, nonché gli eventuali vincoli igienico-sanitari che vietano ogni tipo di nuova edificazione. A questo articolo è stato presentato un emendamento (n. 1) a firma del consigliere Caroppo, del quale do lettura: «All’articolo 1, al comma 1, dopo la parola “residenti” aggiungere le seguenti “che per superare la riduzione della propria autonomia personale necessitano di ausilii per la deambulazione”». Ha chiesto di parlare il consigliere Caroppo. Ne ha facoltà CAROPPO. Signor Presidente, la proposta emendativa è tesa a meglio precisare il tipo di handicap, visto che il testo di legge parla di handicap grave. Ebbene, suggerisco di inserire dopo le parole “ivi residenti” le seguenti “che per superare la riduzione della propria autonomia personale necessitano di ausilii per la deambulazione”. MITA, relatore. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 44 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO MITA, relatore. Signor Presidente, mi pare che l’emendamento in oggetto introduca un elemento di restrizione rispetto alla possibilità della fruizione del medesimo testo di legge. Inoltre, come facciamo a dire che si potrà utilizzare questa provvidenza soltanto nel caso di una difficoltà di deambulazione? L’handicap è più complessivo, è più variegato. Se accogliessimo questo emendamento, limiteremmo fortemente in futuro l’utilizzo della legge medesima. Pertanto, dal mio punto di vista non mi pare accettabile. 9 NOVEMBRE 2005 un’Assemblea legislativa. Dopodiché, cominciamo la discussione. PRESIDENTE. Propongo una breve sospensione della seduta per procedere alla sistemazione degli emendamenti, alla loro fotocopiatura e distribuzione. (La seduta, sospesa alle ore 17,15, riprende alle ore 17,45). PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. MONTANARO. Domando di parlare. CAROPPO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MONTANARO. Signor Presidente, ritengo che l’emendamento in esame, anche se lo spirito è di evitare un abuso della deroga alle normative nel settore urbanistico, sia superfluo, dal momento che la lett. a), comma 1, del successivo articolo 2 specifica che chi chiede di poter utilizzare questa normativa deve consegnare “una certificazione medica rilasciata dalla AUSL, attestante la situazione di handicap grave, ai sensi del comma 3 dell’art. 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104”. Mi sembra che l’emendamento presentato restringa di molto il campo e non tenga conto degli handicap gravi previsti dal successivo articolo 2, comma 1, lett. a). MARMO Nicola. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MARMO Nicola. Signor Presidente, non vorrei che la mancanza del Presidente della Giunta generasse la mancanza di una distribuzione regolare degli emendamenti. Ci stanno arrivando tutti gli emendamenti, ad eccezione di quello in esame. Si fermi un attimo e faccia distribuire tutti gli emendamenti in ordine relativamente agli articoli, come è usanza di Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare CAROPPO. Signor l’emendamento in esame. Presidente, ritiro PRESIDENTE. È stato presentato un emendamento (n. 2) a firma del consigliere Zullo, del quale do lettura: «All’articolo 1, al comma 2, eliminare le parole “nei casi in cui è possibile l’intervento”». Ha chiesto di parlare il consigliere Zullo. Ne ha facoltà. ZULLO. Signor Presidente, propongo di eliminare le parole di cui al mio emendamento, perché sono specificati al comma successivo i casi in cui è consentito l’intervento. Mantenendo questa formulazione potremmo dare adito a soggettività di giudizio all’interno dei Comuni. Se, invece, accoglieste la mia proposta emendativa, il testo sarebbe molto più snello e di maggior facilitazione per l’attuazione della finalità cui sottende la proposta di legge. MITA, relatore. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MITA, relatore. Signor Presidente, sono contrario all’emendamento in oggetto, perché Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 45 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO la formulazione presente nel testo si riferisce alla tipologia della costruzione, non dell’handicap. ZULLO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. ZULLO. Signor Presidente, non mi stavo riferendo alla tipologia dell’handicap. Non vorrei essere stato frainteso, né essere stato poco chiaro per la fretta. Io intendevo dire che i casi in cui è possibile l’ampliamento sono delineati al comma successivo, per cui mantenere questa formulazione al comma 2 potrebbe dare adito ad una soggettività di giudizio all’interno degli Enti locali che sono chiamati ad assentire a questi ampliamenti. Diversamente, accogliendo la mia proposta si faciliterebbe l’iter procedurale e si risponderebbe in maniera più snella alle finalità alle quali la legge sottende. I casi in cui è previsto l’ampliamento – ho inteso bene – riguardano certamente la tipologia degli edifici, non dell’handicap. MARMO Nicola. Domando di parlare. 9 NOVEMBRE 2005 stualmente la formulazione della stessa proposta di legge. Pongo ai voti l’emendamento a firma del consigliere Zullo. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 3) a firma del consigliere Caroppo, del quale do lettura: «All’articolo 1, al comma 2, aggiungere dopo la parola “l’intervento” la frase “e realizzati in aderenza agli edifici”». Ha chiesto di parlare il consigliere Caroppo. Ne ha facoltà. CAROPPO. Signor Presidente, ho presentato questo emendamento per evitare di avere due corpi di fabbrica. È giusto che ci sia l’aderenza all’edificio, in modo tale che l’handicap venga utilizzato esclusivamente per avere un unico corpo di fabbrica. Mi rendo conto, però, che l’accoglimento del precedente emendamento ha eliminato la formulazione “nei casi in cui è possibile l’intervento”. Quindi, dovremmo aggiungere la frase “realizzati in aderenza agli edifici” dopo le parole “interventi di ampliamento della volumetria”. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MITA, relatore. È pleonastico, è inutile. MARMO Nicola. Signor Presidente, è assolutamente vero quello che ha detto il collega Zullo e ciò che è scritto nell’emendamento che ha presentato. Il comma 2 dell’articolo 1 fa proprio riferimento agli edifici. Quindi, il soggetto della formulazione “sono consentiti nei casi in cui è possibile l’intervento” sono gli edifici esistenti all’entrata in vigore della presente legge, non certo l’handicap. Quindi, l’emendamento del consigliere Zullo è più che opportuno. CAROPPO. Io, invece, lo ritengo utile. PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamento a firma del consigliere Caroppo. Non è approvato. Pongo ai voti l’articolo 1, nel testo emendato. È approvato. Do lettura dell’articolo successivo: PRESIDENTE. Faccio peraltro notare che all’interno del testo vi è una ripetizione di “intervento” con “interventi”. Pertanto, suggerirei di eliminarla, in modo da correggere conte- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare art. 2 (Modalità di intervento) 1. Per la realizzazione di tali opere va invia- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 46 – RESOCONTO STENOGRAFICO ta una Denuncia di Inizio di attività (D.I.A.) al Comune ai sensi degli artt. 22 e 23 del D.P.R. 6 giugno 2001 n. 380 come modificato dal D. Lgs. 27 dicembre 2002 n. 301 corredata da: a) una certificazione medica rilasciata dalla AUSL, attestante la situazione di handicap grave, ai sensi del comma 3 dell’art. 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104 “Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”, della persona ivi residente con indicazione delle condizioni necessarie a garantire il completo soddisfacimento delle esigenze abitative del portatore di handicap; b) una relazione a firma di un progettista abilitato, accompagnata da idonea rappresentazione grafica dello stato di fatto, che attesti l’impossibilità tecnica di reperire spazi adeguati nell’ambito dell’edificio di residenza; c) il progetto del nuovo volume che evidenzi le soluzioni tecniche adottate per il conseguimento delle speciali finalità dell’intervento nel rispetto della normativa vigente. 2. Sulle volumetrie realizzate ai sensi dell’art. 1, è istituito a cura del richiedente un vincolo di durata decennale di non variazione della destinazione d’uso, di non alienazione e non locazione a soggetti non portatori di handicap, da trascriversi presso la conservatoria dei registri immobiliari. 3. L’istruttoria delle pratiche relative alla esecuzione delle opere previste dalla presente legge rivestono carattere di assoluta priorità nei confronti delle altre normali pratiche edilizie. A questo articolo è stato presentato un emendamento (n. 4) a firma del consigliere Zullo, del quale do lettura: «All’articolo 2, al comma 2, sostituire le parole “di durata decennale” con le parole “per la durata di esistenza in vita della persona portatore di handicap”». Ha chiesto di parlare il consigliere Zullo. Ne ha facoltà. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 ZULLO. Signor Presidente, l’emendamento in oggetto mira a valorizzare la finalità degli interventi che si vogliono facilitare, nel senso che l’intervento deve essere finalizzato a sopperire a quelle necessità della persona portatrice di handicap finché è in vita. Badate, ci sono persone portatrici di handicap, la cui vita, o la cui prognosi quoad vitam dura molto più di dieci anni, così come potrebbero esserci delle persone portatrici di handicap la cui vita ha una prognosi inferiore a questi dieci anni. Pertanto, dovremmo fare in modo che la variazione della destinazione d’uso venga finalizzata a contemperare questo periodo di vita. Potremmo trovarci, ad esempio, di fronte a delle famiglie che, valutando il periodo prognostico di gran lunga inferiore ai dieci anni, potrebbe non accedere a questo intervento, potrebbe rinunciarvi. Chi ne pagherebbe in termini di funzionalità e di vivibilità dell’abitazione sarebbe la persona portatrice di handicap. Dovremmo, quindi, condizionare la variazione di destinazione d’uso al periodo di esistenza in vita della persona portatrice di handicap, per fare in modo che la finalità sia direttamente collegata alla volontà del corpo legiferante. MITA, relatore. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MITA, relatore. Signor Presidente, ritengo che l’emendamento così come formulato non sia accettabile. Tutt’al più potrei presentare un subemendamento che mantenga il testo di legge e contestualmente accolga lo spirito della proposta emendativa. PRESIDENTE. Possiamo anche accogliere lo spirito dell’emendamento, comunque, se vuole apportare una modifica, deve formulare ufficialmente un subemendamento. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 47 – RESOCONTO STENOGRAFICO MITA, relatore. Accogliamo la formulazione proposta dal consigliere Zullo, aggiungendo le parole: “e comunque non prima di dieci anni”. MARMO Nicola. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MARMO Nicola. Signor Presidente, l’illustrazione dell’emendamento non è concepibile rispetto al tema che stiamo trattando. Non si può pensare di vincolare la destinazione d’uso di un immobile, comunque, per dieci anni, mentre l’emendamento va nella direzione che, se il diversamente abile decede prima dei dieci anni, decade il vincolo. Se il diversamente abile vive venti, o venticinque anni, dopo dieci anni lo cacciamo via? Allora, credo che l’emendamento del collega Zullo faccia giustizia e chiarisca lo scopo della legge e dove vuole andare a parare, fare in modo, cioè, che i diversamente abili possano avere cubature, stanze e possibilità per la propria vita, indipendentemente dalla sua durata, non per dieci anni. BORRACCINO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. BORRACCINO. Signor Presidente, forse sfugge al collega Marmo che non è scritto da nessuna parte che in caso di decesso decade tutto. Noi vogliamo soltanto porre in essere un atto che impedisca possibili speculazioni circa l’utilizzo di questa legge. Pertanto, si è stabilito che per dieci anni non ci può essere cambio di destinazione d’uso, onde evitare che – si tratta di fenomeni purtroppo diffusi in Italia – a distanza magari di un mese l’invalido e la famiglia, cambiando casa, lascino ad altri questa maggiorazione di 45 metri quadri e di 120 metri cubi. Provate oltretutto ad immaginare cosa po- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 trebbe accadere, se si ripetesse questa operazione per quattro o cinque volte, per ogni singolo caso. Dunque, ripeto, è un tassello che mettiamo per evitare eventuali speculazioni e garantire ai portatori di handicap che hanno beneficiato di questa legge l’utilizzo di tale struttura, di cui ne potranno godere a vita. Il limite dei dieci anni, collega Marmo, serve solo ad impedire, in quell’arco di tempo, il cambio della destinazione d’uso. Mi pare che sia molto chiaro. ZULLO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà ZULLO. Signor Presidente, desidero chiarire il concetto. Non vorrei si parlasse di una volontà, o di un intento da parte mia di favorire fenomeni di speculazione, visto che la mia proposta procede proprio nella direzione opposta. Io ho esordito dicendo che ci sono delle persone portatrici di handicap grave che vivranno per moltissimi anni, molti più di dieci, e che, se dovessimo approvare la proposta di legge così com’è formulata, per queste persone non si potrebbe variare la destinazione d’uso per tutto il periodo di esistenza in vita. Ho certamente compreso il principio esposto dal consigliere Mita, però credo che andrebbe riformulato in modo da adattare la finalità della legge all’intero arco della vita della persona portatrice di handicap. SANNICANDRO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SANNICANDRO. Signor Presidente, la formulazione non ci spaventa, anche perché faccio notare che, fino a quando questa persona rimane in vita, il bene rimane vincolato. Ciononostante, dobbiamo comunque parlare di destinazione d’uso per le ragioni prima espo- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 48 – RESOCONTO STENOGRAFICO ste dal collega Borraccino. Allora, si tratta di trovare una formulazione che vincoli l’immobile. Il consigliere Mita ha presentato un subemendamento che modifica il secondo comma più o meno nella maniera seguente: “2. Sulle volumetrie realizzate ai sensi dell’art. 1, è istituito a cura del richiedente un vincolo per la durata di esistenza in vita della persona portatore di handicap e comunque non prima di dieci anni […]”. È la stessa cosa che avviene per le case popolari: il Comune, quando fa costruire in convenzione le case popolari, stabilisce che possono esserne assegnatari solo coloro i quali hanno particolari requisiti, che il bene non può essere alienato prima di dieci anni e che, comunque, il bene non potrà essere alienato se non a favore di persone con eguali requisiti. PRESIDENTE. Cerchiamo di fare una sintesi. Credo che l’emendamento del consigliere Zullo e le osservazioni sollevate tocchino due temi completamente diversi: uno si riferisce alla volumetria realizzata, vale a dire all’immobile, l’altro alla persona portatrice di handicap. Dovremmo meglio coniugare questi due elementi. Dunque, stante il disposto di legge ribadito dal consigliere Mita, occorre precisare che quell’edificio resta vincolato alla durata di esistenza in vita della persona portatrice di handicap. Questa è la soluzione. MITA, relatore. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MITA, relatore. Signor Presidente, ho presentato il subemendamento per aderire allo spirito che anima l’emendamento in esame. Ebbene, mi piacerebbe sapere se il consigliere Zullo è d’accordo. Se non lo fosse, non ho nessuna difficoltà a tornare al testo iniziale. PRESIDENTE. Il consigliere Zullo ha già Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 dichiarato di essere d’accordo. Si tratta solo di definire la formulazione. MITA, relatore. La formulazione è esattamente quella proposta precedentemente: “per la durata di esistenza in vita della persona portatore di handicap e comunque non prima di dieci anni”. In questa maniera si salvaguardano le due esigenze. PRESIDENTE. La sua proposta, dunque, diventa un subemendamento all’emendamento presentato dal consigliere Zullo. RUOCCO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. RUOCCO. Signor Presidente, vorrei ricordare all’Assemblea che la destinazione d’uso attiene alla normativa urbanistica (attività commerciali, attività industriali, e via elencando). Non esiste una destinazione d’uso per portatori di handicap. Per fare un paragone con un caso simile, seppur riguardante tutt’altra situazione, rammento che quando venne approvata la legge n. 865 si posero dei vincoli di inalienabilità di dieci e vent’anni, che praticamente paralizzarono le trasferibilità di immobili di rilevante valore. Successivamente abbiamo messo mano alla modifica di questa norma, ottenendo come risultato che, non potendosi vendere tali immobili, gli uffici tecnici comunali ricorsero a numerose scappatoie per superare l’ostacolo. Non so se ho ben capito quanto diceva il collega Sannicandro, ma forse andrebbe recuperata la stessa normativa in tema di beneficio della prima casa. Non si può tenere paralizzato per venticinque anni un immobile. Può anche sorgere la reale esigenza di cambiare casa. Certo, non possiamo garantire la maggiorazione della volumetria, ma non possiamo neanche paralizzare la vendibilità di un immobile, significherebbe azzerarne il valore. Immagina- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 49 – RESOCONTO STENOGRAFICO te le conseguenze che ciò potrebbe determinare per una famiglia che ha un handicappato in casa. Il mio suggerimento è di fare una breve sospensione in modo da recuperare la formulazione della normativa, ad esempio, dei benefici in tema di prima casa. Potremmo stabilire che il beneficio si perde, se non lo si destina per un determinato periodo di tempo, e lo si deve rimettere in pristino, anche perché non sussisterebbe più la giustificazione di una maggiorazione della volumetria. PRESIDENTE. La materia è estremamente delicata. Pertanto, inviterei i consiglieri Zullo, Mita, Ruocco e Sannicandro a riunirsi per trovare una possibile soluzione. GIAMPAOLO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. GIAMPAOLO. Signor Presidente, c’è un piccolo problema. Per quanto riguarda la legge n. 865, precedentemente menzionata dal consigliere Ruocco, è stata apportata una modifica del piano decennale della legge n. 457, fatta propria dalla Regione Puglia con l’approvazione della legge regionale n. 17, se non ricordo male, che ha portato gli anni da dieci a cinque. Credo sia opportuno tener conto di questo aspetto. SANNICANDRO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SANNICANDRO. Signor Presidente, dicevo prima che sarebbe stato sufficiente eliminare la virgola, lasciando il resto tale e quale, perché ritenevo che il testo terminasse alla parola “immobiliari”, ma così non è. Pertanto, basterebbe ripristinare il testo presentato in Commissione, e i conti tornano per tutti, salvo accogliere quanto sostenuto dal consigliere Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 Giampaolo di portare gli anni da dieci a cinque. In tal caso, il testo del secondo comma andrebbe letto nel modo seguente: “2. Sulle volumetrie realizzate ai sensi dell’art. 1, è istituito a cura del richiedente un vincolo di durata decennale di non alienazione e non locazione a soggetti non portatori di handicap, da trascriversi presso la conservatoria dei registri immobiliari”. In questo modo il problema è chiuso. In effetti l’espressione “destinazione d’uso” può indurre in inganno, dal momento che, come giustamente diceva il consigliere Ruocco, la destinazione d’uso per portatori di handicap non esiste. Quindi, eliminiamo questa espressione che nel tecnicismo della materia non esiste e riportiamo il testo a quello che può avere significato. PRESIDENTE. Ripeto, la materia è piuttosto delicata. Quindi, invito i consiglieri Mita, Sannicandro, Ruocco e Zullo ad incontrarsi in separata sede per elaborare un’unica formulazione. Accantoniamo per il momento l’argomento in esame, in attesa delle definitive risoluzioni. Disegno di legge “Misure urgenti per il contenimento dell’inquinamento luminoso e per il risparmio energetico” PRESIDENTE. Passiamo all’esame del disegno di legge “Misure urgenti per il contenimento dell’inquinamento luminoso e per il risparmio energetico”, iscritto all’ordine del giorno ai sensi dell’articolo 29 del Regolamento interno del Consiglio regionale. Stante l’assenza del relatore designato, invito il consigliere Pentassuglia a dare lettura della relazione. PENTASSUGLIA. Signor Presidente, colleghi consiglieri, il disegno di legge che si sottopone all’attenzione del Consiglio regionale contiene Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 50 – RESOCONTO STENOGRAFICO norme di prevenzione dell’inquinamento luminoso. Com’è stato adeguatamente documentato a livello scientifico, la dispersione di luce artificiale al di fuori degli spazi che necessitano di essere illuminati provoca effetti deleteri sull’ambiente naturale notturno. In tale contesto, la luce dispersa verso l’alto impedisce le osservazioni del cielo stellato e, quindi, ostacola la ricerca astronomica. Come è stato rilevato dalla Commissione sull’inquinamento luminoso costituita in seno all’Unione Astrofili Italiani (UAI), i raggi luminosi emessi da fonti artificiali, quali lampioni stradali, torri-faro, globi e insegne, diretti verso il cielo, danno luogo all’inquinamento luminoso, cioè alla rottura di parte dell’equilibrio naturale. Da tali considerazioni, che tra l’altro affrontano in modo specifico soltanto un profilo del più complesso problema rappresentato dall’inquinamento luminoso, deriva la necessità di una politica energetica e delle emissioni luminose che sia finalmente ispirata a concezioni tecnicamente nuove ed economicamente più razionali di quelle in auge negli ultimi decenni. È doveroso per la Regione Puglia intervenire con adeguati provvedimenti sulla più complessa problematica del risparmio energetico, che certamente va ben al di là del presente disegno di legge e del tema in oggetto. In direzione di un nuovo equilibrio naturabisogni civili ed economici dell’uomo e per contribuire sia pur parzialmente al risparmio energetico, è necessaria l’affermazione di nuove modalità nella gestione delle emissioni luminose inquinanti. Il disegno di legge prevede, tra l’altro, il divieto di orientare sorgenti di luce verso l’alto, sempre in base a precise prescrizioni, l’adozione di dispositivi in grado di ridurre il flusso di potenza ed il numero di punti luce durante le ore notturne, l’utilizzazione di lampade con potenza adeguata alle esigenze reali Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 alle quali sono destinate, l’impiego di lampade ad alta efficienza, l’utilizzazione di lampioni che non disperdano luce lateralmente ed in alto. Il provvedimento di legge in oggetto tiene conto della scelta più generale del Governo regionale a favore del decentramento e prevede conseguentemente competenze specifiche per le Province ed i Comuni. Si invitano i signori consiglieri a votare a favore del presente disegno di legge. PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale. È iscritto a parlare il consigliere Saccomanno. Ne ha facoltà. SACCOMANNO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, in sede di Commissione abbiamo fatto nostro l’intento dell’assessore al ramo a far sì che il provvedimento in oggetto avesse un percorso celere e completasse, in una continuità istituzionale che riteniamo importante, un trittico della Regione in tema di salvaguardia ambientale. Probabilmente, il tema dell’inquinamento luminoso è quello meno avvertito, forse perché meno ricco da un punto di vista economico. Tuttavia, l’assessore all’ambiente ha ribadito anche in I Commissione che esso sarà oggetto di una misura POR, in modo da impegnare realmente le Amministrazioni in un importante processo di risparmio energetico e di riqualificazione del territorio. Non dico nulla di nuovo quando sostengo che questo disegno di legge procede esattamente lungo il percorso che il precedente Governo regionale si era dato e che ricalca in maniera abbastanza fedele, ad eccezione delle parti economicamente necessitate ad essere rimosse in questo momento, quanto avevamo programmato. Già nella precedente Legislatura avevamo ascoltato in Commissione esperti e tecnici e avevamo raccolto una serie di dati che inducevano alla possibilità di risistemare l’illuminazione in questa regione in modo ade- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 51 – RESOCONTO STENOGRAFICO guato. Stando ai dati internazionali e nazionali, la regione Puglia risulta tra le più inquinate da un punto di vista luminoso. Inoltre emerge anche che, al di là delle sofferenze che lamentiamo per l’utilizzazione di materiale nella produzione energetica inquinante, siamo tra coloro che sprechiamo notevolmente l’energia elettrica, che anche nella nostra regione è prodotta partendo dal carbone, e da quant’altro. In queste finalità il Gruppo di Alleanza Nazionale si ritrova perfettamente. Vorrei dire all’assessore Losappio che probabilmente – credo fosse stato anche individuato un capitolo nella precedente formulazione – andrebbe incentivato il percorso di osservazione del cielo nelle aree protette. Il disegno di legge che si porta oggi alla nostra attenzione provvede a far sì che vi siano degli spazi di salvaguardia rispetto agli osservatorî regionali, dimodoché tutto ciò venga tutelato, ma non incentiva un percorso e un’utilizzazione nell’ambito delle aree protette dell’osservazione del cielo, uno dei punti importanti. Molti di voi avranno viaggiato nell’altro emisfero e certamente ricorderanno quanti sono i luoghi da dove è possibile osservare la Croce del Sud, provando emozioni significative nell’ammirarla. Teniamo presente che coloro che arrivano dall’altro emisfero nel nostro provano le medesime emozioni nell’osservare l’Orsa maggiore, l’Orsa minore, e via elencando. Ebbene, ciò nella nostra regione, rispetto alla situazione esistente in altre regioni italiane, è tra le cose più complicate. Capisco che l’argomento possa far sorridere e apparire di scarso rilievo, ma tenete presente che abbiamo delle aree protette, spesso piccolissime e frammentate, all’interno delle quali un’area di osservazione può rappresentare un momento di preziosa crescita. Pertanto, nei limiti delle disponibilità dell’assessore all’ambiente vorrei che, se non oggi, quantomeno in futuro, potesse valutare, osservare e raccogliere disponibilità in questa direzione. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 Il Gruppo di Alleanza Nazionale preannuncia fin d’ora il voto positivo a favore di questo disegno di legge. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Montanaro. Ne ha facoltà. MONTANARO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, anche noi abbiamo accolto con soddisfazione questo disegno di legge e abbiamo contribuito a migliorarlo in sede di Commissione. Quello dell’inquinamento luminoso, infatti, è un problema molto sentito che necessita di una pronta soluzione. Dal nostro modesto punto di vista, abbiamo contribuito a migliorare il testo normativo, soprattutto nella parte concernente la competenza demandata ai Comuni e gli oneri incombenti a carico dei privati, che devono dotare le proprie abitazioni di nuovi impianti di illuminazione. Il disegno di legge in discussione consente alla Regione Puglia di mettersi alla pari con tante altre Regioni italiane, che già da tempo si sono dotate di una normativa appropriata. Per questo motivo, non potevamo che salutare con favore questo nuovo disegno di legge, a cui non faremo mancare il nostro voto. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Zullo. Ne ha facoltà. ZULLO. Signor Presidente, colleghi del Consiglio, ho avuto modo di apprezzare questo disegno di legge in Commissione, dove ho dato un contribuito con piccoli emendamenti, ritenendo che il testo originario si muovesse nella direzione che tutti auspicavamo. In Commissione ho espresso un parere di astensione meramente tecnica, solo perché non avevo sentito gli amici del mio Gruppo di appartenenza. Essendomi consultato, posso ora preannunciare un pieno voto di condivisione al disegno di legge che ci accingiamo a votare. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 52 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO 9 NOVEMBRE 2005 PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale. Ha facoltà di intervenire il rappresentante del Governo regionale, assessore Losappio. l’inquinamento luminoso, onde evitare che vengano distolti in altra maniera. LOSAPPIO, assessore alla tutela dell’ambiente, alle politiche energetiche, alle attività estrattive, allo smaltimento dei rifiuti e alle aree protette. Signor Presidente, colleghi consiglieri, ringrazio i colleghi intervenuti, il Presidente Saccomanno e i consiglieri Montanaro e Zullo, sia per la dichiarazione di voto a favore della legge, sia per l’impostazione politico-programmatica alla base di questa dichiarazione puntuale e precisa, tale da rendere inutile da parte dell’assessore un’ulteriore spiegazione dei motivi di questa legge, sia per confermare il ruolo che i colleghi hanno svolto nel contributo dato ai lavori della Commissione. Mi preme, inoltre, sottolineare che nella precedente Legislatura, come è stato correttamente ricordato, il Governo ha approvato la legge sull’inquinamento elettromagnetico e la legge sull’inquinamento acustico, che insieme a questo disegno di legge, appunto, completano un primo pacchetto – comunemente chiamato trittico – di provvedimenti tesi ad adeguare la nostra Regione al resto delle Regioni italiane e a limitare forme di inquinamento meno evidenti, ma non meno insidiose, di altre che sono sotto i nostri occhi. Ricordo che all’epoca votai a favore, come stanno facendo adesso i colleghi, le due suddette leggi proposte dall’allora Governo Fitto. Voglio anche aggiungere che, per quanto riguarda l’articolato, raccogliendo un’osservazione e una proposta del collega Palese avanzata in Commissione bilancio e accolta, per la verità, da tutti i commissari, sull’ultimo articolo il Governo ha presentato un emendamento che tende a blindare quei finanziamenti che i Comuni potranno ricevere per il tramite di eventuali sanzioni, destinandoli unicamente alla funzione di combattere PRESIDENTE. Passiamo dell’articolato. Do lettura dell’articolo 1: Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare Esame articolato all’esame art. 1 Finalità 1. La Regione nel perseguire gli obiettivi della tutela dei valori ambientali finalizzati allo sviluppo sostenibile della Comunità regionale, promuove la riduzione dell’inquinamento luminoso e dei consumi energetici da esso derivanti, al fine di conservare e proteggere l’ambiente naturale, inteso anche come territorio, sia all’interno che all’esterno delle aree naturali protette. 2. Per tali finalità si considera inquinamento luminoso ogni alterazione dei livelli di illuminazione naturale ed in particolare ogni forma di irradiazione di luce artificiale che si disperda al di fuori delle aree a cui essa è funzionalmente dedicata, in particolar modo se orientata al di sopra della linea dell’orizzonte. Lo pongo ai voti. È approvato. Do lettura degli articoli successivi: art. 2 Competenze della Regione 1. La Regione, per il tramite dell’Ufficio regionale competente in materia di ambiente e pianificazione ambientale, per garantire una omogenea applicazione delle norme della presente legge, esercita le funzioni di coordinamento ed indirizzo in materia di risparmio energetico e di riduzione dell’inquinamento luminoso, determinando: a) il quadro degli ambiti territoriali rilevanti al fine delle tutela e conservazione dei valori ambientali; Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 53 – RESOCONTO STENOGRAFICO b) gli indirizzi, i criteri e gli orientamenti per la formazione, il dimensionamento e il contenuto degli strumenti di pianificazione provinciale e Comunale ed il loro inserimento nei PTCP, nei PUG e nei PUE. 2. Adotta, entro un anno dall’entrata in vigore della presente legge, i criteri di applicazione della presente legge ad integrazione dei minimi requisiti tecnici di cui all’articolo 5. 3. Aggiorna, anche su richiesta degli osservatori astronomici, la lista degli osservatori professionali e non professionali, e delle aree tutelate, individuandone le relative zone di protezione, secondo le direttive dell’articolo 7. 4. Con il concorso delle associazioni rappresentative degli interessi per il contenimento dell’inquinamento luminoso, delle categorie e degli enti/organismi a diverso titolo interessate dalle presenti disposizioni, promuove corsi di formazione ed aggiornamento tecnico e professionale per tecnici con competenze nell’ambito dell’illuminazione, incentiva la formazione di figure professionali in tema di illuminazione con particolare riferimento alla presente legge; favorisce la divulgazione e la didattica scolastica con programmi ed iniziative di sensibilizzazione e corsi di studio dedicati. 5. Esercita le funzioni di vigilanza sulle province ed i comuni circa l’ottemperanza alle disposizioni di cui alla presente legge e, se necessario, predispone gli opportuni provvedimenti. Lo pongo ai voti. È approvato. art. 3 Competenze della Provincia 1. Alle Province competono: a) l’inserimento dei piani energetici, di risparmio energetico e di riduzione dell’inquinamento luminoso, nel PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), quali componenti essenziali nell’ambito delle materie inerenti la protezione della natura e la tutela dell’ambiente; Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 b) le funzioni di coordinamento (vigilanza e controllo), sull’applicazione della presente legge; c) le azioni di formazione ed informazione per diffondere la cultura del risparmio energetico e delle buone pratiche per evitare inquinamento luminoso, anche attraverso i LEA provinciali; (Laboratori di educazione ambientale, Programmi INFEA); d) il rispetto dei criteri di applicazione della presente legge che saranno emanati ai sensi del precedente articolo 2, comma 2; e) l’esercizio delle funzioni di vigilanza e controllo sul corretto e razionale uso dell’energia elettrica da illuminazione esterna e provvedono a diffondere i principi dettati dalla presente legge; f) l’applicazione della legge sugli impianti di loro competenza. Lo pongo ai voti. È approvato. art. 4 Competenze dei Comuni 1. Ai Comuni competono: a) l’adozione del piano comunale per il risparmio energetico e la riduzione dell’inquinamento luminoso; b) l’inserimento del piano di cui al punto precedente PUG (Piano Urbanistico Generale) e nei PUE (Piani Urbanistici Esecutivi), al fine di tendere ad uno sviluppo sostenibile e migliorare la qualità della vita; c) adeguano il Regolamento Edilizio e si dotano, entro quattro anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, di piani di illuminazione che disciplinano le nuove installazioni e gli adeguamenti di quelle vecchie in accordo con la presente legge; d) svolgono le funzioni di vigilanza sulla corretta applicazione della legge da parte dei privati e dei lottizzanti, anche su richiesta delle associazioni che si occupano del contenimento dell’inquinamento luminoso, applicando, ove necessario le sanzioni amministrative di cui Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 54 – RESOCONTO STENOGRAFICO all’articolo 8. Per tali funzioni possono avvalersi anche della collaborazione dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente. e) rilasciano la necessaria autorizzazione, previa predisposizione da parte degli interessati del relativo progetto redatto dalle figure professionali abilitate, per tutti i nuovi impianti di illuminazione anche a scopo pubblicitario. Al termine dei lavori l’impresa installatrice rimette al Comune la dichiarazione di conformità dell’impianto realizzato al progetto assentito, unitamente alle caratteristiche tecniche, fornite dalle aziende produttrici, dei corpi illuminanti installati. Il progetto illuminotecnico non è obbligatorio per gli impianti di cui all’articolo 5, commi 2 e 5, o temporanei per i quali è sufficiente depositare in Comune il certificato di conformità rilasciato dall’impresa installatrice ai requisiti minimi di legge. f) Pianificano i provvedimenti del caso affinché l’incremento annuale dei consumi di energia elettrica per illuminazione esterna notturna pubblica e privata nel territorio comunale non superi l’1% del consumo al momento dell’entrata in vigore della presente legge. COSTANTINO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. COSTANTINO. Signor Presidente, a proposito dell’articolo 4 desidero far rilevare un errore puramente formale, che però andrebbe corretto: al comma 1, alla lett. d), si fa riferimento alle sanzioni previste dall’articolo 8, ma in realtà le sanzioni sono previste all’articolo 9. PRESIDENTE. Prendiamo atto della corretta precisazione del consigliere Costantino. Non credo il Governo abbia problemi ad accogliere questo suggerimento. Pongo ai voti l’articolo 4, nel testo modificato. È approvato. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 art. 5 Requisiti tecnici e modalità di impiego degli impianti di illuminazione 1. In tutto il territorio regionale tutti i nuovi impianti di illuminazione esterna pubblica e privata devono essere corredati di certificazione di conformità alla presente legge, come specificato all'articolo 4, comma 5, e devono possedere contemporaneamente i seguenti requisiti minimi: a) essere costituiti da apparecchi illuminanti aventi un'intensità massima di 0 candele (cd) per 1000 lumen di flusso luminoso totale emesso a 90 gradi ed oltre; b) essere equipaggiati con lampade ad avanzata tecnologia ed elevata efficienza luminosa, quali al sodio ad alta o bassa pressione, in luogo di quelle con efficienza luminosa inferiore. È consentito l'impiego di lampade con indice di resa cromatica superiore a Ra=65, ed efficienza comunque non inferiore ai 90 lm/w, solo nell’illuminazione di monumenti, edifici, aree di aggregazione e centri storici in zone di comprovato valore culturale e/o sociale ad uso esclusivamente pedonale; c) avere luminanza media mantenuta delle superfici da illuminare e illuminamenti non superiori ai livelli minimi previsti dalle normative tecniche di sicurezza ovvero dai presenti criteri, nel rispetto dei seguenti elementi guida: 1) classificare le strade in base a quanto disposto dal decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 5 novembre 2001 “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade” che in particolare dispone che le strade residenziali devono essere classificate di tipo F, di rete locale, ad esclusione di quelle urbane di quartiere, tipo E, di penetrazione verso la rete locale; 2) impiego, a parità di luminanza, di apparecchi che conseguano, impegni ridotti di potenza elettrica, condizioni ottimali di interasse dei punti luce e ridotti costi manutentivi. In particolare, i nuovi impianti di illuminazione stradali tradizionali, fatta salva la prescrizione Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 55 – RESOCONTO STENOGRAFICO dell'impiego di lampade con la minore potenza installata in relazione al tipo di strada ed alla sua categoria illuminotecnica, devono garantire un rapporto fra interdistanza e altezza delle sorgenti luminose non inferiore al valore di 3,7. Sono consentite soluzioni alternative, solo in presenza di ostacoli quali alberi, o in quanto funzionali alla certificata e documentata migliore efficienza generale dell'impianto. Soluzioni con apparecchi lungo entrambi i lati della strada (bilaterali frontali) sono accettabili, se necessario, solamente per strade classificate con indice illuminotecnico 5 e 6; 3) mantenimento, su tutte le superfici illuminate, fatte salve diverse disposizioni tecniche, di valori medi di luminanza, non superiori ad 1 cd/mq.; d) essere provvisti di appositi dispositivi in grado di ridurre in base al flusso di traffico, entro l'orario stabilito con atti delle amministrazioni comunali e comunque non oltre la mezzanotte, l'emissione di luci degli impianti in misura non inferiore al trenta per cento rispetto al pieno regime di operatività: la riduzione non va applicata qualora le condizioni d'uso della superficie illuminata siano tali da comprometterne la sicurezza. e) Le disposizioni di cui al comma 1, lettera c e d possono essere derogate con atto motivato dalle Amministrazioni locali qualora vi siano esigenze di riduzione dei fenomeni criminosi in zone particolari delle città. 2. I requisiti di cui al comma 1 non si applicano per le sorgenti interne ed internalizzate, per quelle in impianti con emissione complessiva al di sopra del piano dell'orizzonte non superiore ai 2250 lumen, costituiti da sorgenti di luce con flusso totale emesso in ogni direzione non superiore a 1500 lumen cadauna, per quelle di installazione temporanea che vengano spente entro le ore venti nel periodo di ora solare ed entro le ventidue nel periodo di ora legale. 3. È fatto divieto di utilizzare in modo per- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 manente fasci di luce roteanti o fissi a scopo pubblicitario. 4. L’illuminazione degli edifici deve avvenire dall'alto verso il basso, come specificato al comma 1 lettera a, dotati di spegnimento o riduzione della potenza di almeno il 30% entro le ore ventiquattro. Solo per edifici di interesse storico, architettonico o monumentale i fasci di luce possono essere orientati dal basso verso l’alto. In tal caso devono essere utilizzate basse potenze al fine di non superare una luminanza di 1 cd/mq. e un illuminamento di 10 lux, inoltre i fasci di luce devono ricadere comunque all'interno della sagoma dell'edificio. Se la sagoma è fortemente irregolare, il flusso luminoso che fuoriesce non deve superare il 10% del flusso nominale che fuoriesce dall'impianto di illuminazione. 5. L’illuminazione delle insegne non dotate di illuminazione propria deve essere realizzata dall'alto verso il basso, rispettando i criteri definiti al comma 1. Le insegne dotate di illuminazione propria non possono superare un flusso totale emesso di 4500 lumen per ogni esercizio. In ogni caso tutti i tipi di insegne luminose non preposte alla sicurezza e ai servizi di pubblica utilità devono essere spente entro le ore 24 oppure, nel caso di attività che si svolgono dopo tali orari, alla chiusura dell'esercizio. 6. Nelle zone di particolare protezione di cui al successivo art. 6 valgono, oltre che tutti i punti precedenti del presente articolo, le seguenti norme più restrittive: a) entro tre anni dall'entrata in vigore della presente legge tutti gli apparecchi illuminanti altamente inquinanti già esistenti, tipo globi luminosi, fari, torri faro, ottiche aperte, insegne luminose, devono essere schermati o comunque dotati di idonei dispositivi in grado di contenere e dirigere a terra il flusso luminoso. L'intensità luminosa non dovrà comunque eccedere le 15 cd per 1000 lumen a 90° e oltre; b) tutti gli apparecchi non rispondenti alle norme della presente legge, già esistenti alla Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 56 – RESOCONTO STENOGRAFICO data di entrata in vigore della stessa, vanno comunque adattati o sostituiti entro e non oltre 5 anni dall'entrata in vigore della legge. Lo pongo ai voti. È approvato. art. 6 Deroghe 1. Non sono soggette alle disposizioni dell'articolo 5 le seguenti installazioni: a) sorgenti di luce già strutturalmente schermate, quali porticati, logge, gallerie, ed, in generale, installazioni che per il loro posizionamento non possono diffondere luce verso l'alto; b) sorgenti di luce, non a funzionamento continuo, che non risultino, comunque, attive oltre 2 (due) ore dal tramonto del sole; c) impianti per le manifestazioni all'aperto e itineranti con carattere di temporaneità e provvisorietà, regolarmente autorizzate dai Comuni, per un limite massimo di 5 (cinque) giorni al mese; d) impianti realizzati in occasione delle feste patronali; e) impianti di uso saltuario ed eccezionale, purché destinati ad impieghi di protezione, sicurezza o per interventi di emergenza; f) impianti con funzionamento inferiore a 250 ore l'anno; g) porti, aeroporti e strutture, militari e civili, limitatamente agli impianti e ai dispositivi di segnalazione strettamente necessari a garantire la sicurezza della navigazione marittima ed aerea. Lo pongo ai voti. È approvato. art. 7 Poteri sostitutivi e Norme di Salvaguardia 1. Qualora si registrano ritardi e/o il mancato rispetto dei criteri di applicazione della presente legge, da parte di Comuni e Province, la Giunta Regionale, su segnalazione del Settore Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 competente, provvede, anche con la nomina di un Commissario ad acta, a promuovere tutte le azioni atte a rimuovere le difficoltà incontrate dagli Enti inadempienti e favorire la concertazione, l'applicazione del principio di sussidiarietà e la copianificazione. 2. La Regione Puglia si riserva, ai fini del Coordinamento per la tutela e la valorizzazione del territorio regionale, di redigere e appianare una cartografia in scala adeguata ed un elenco di zone di particolare interesse paesistico, di monumenti di interesse storico artistico, di bellezze naturali, e di criticità ambientali da trattare con particolare cura in quanto definiti obiettivi strategici per lo sviluppo regionale medesimo o ricettori particolarmente sensibili. Si riserva altresì, di provvedere sanzioni amministrative, di cui all'articolo 8, per violazioni e difformità nell'ambito dei criteri di applicazione della presente legge. Lo pongo ai voti. È approvato. art. 8 Zone di particolare tutela e protezione 1. Ai fini dell’applicazione della presente legge, presso il competente Servizio della Giunta regionale è tenuto il registro degli Osservatori Astronomici e Astrofisici statali, pubblici o privati che svolgono attività di divulgazione e ricerca scientifica, con indicazione degli Osservatori professionali e non professionali. 2. La Giunta regionale, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, individua, mediante cartografia in scala adeguata, le zone di particolare protezione e tutela degli osservatori di cui al comma 1, dei Parchi nazionali e regionali, delle Riserve naturali regionali e statali. La relativa delibera è pubblicata sul BURP. 3. Le zone di particolare protezione e tutela Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 57 – RESOCONTO STENOGRAFICO devono avente un’estensione di raggio minimo, fatti salvi i confini regionali, pari a: a) 30 chilometri per gli osservatori professionali, b) 15 chilometri per gli osservatori non professionali di rilevanza regionale e provinciale, c) estese quanto i confini delle aree naturali protette. Lo pongo ai voti. È approvato. art. 9 Sanzioni 1. Salvo che il fatto costituisca reato, chiunque realizza impianti di illuminazione pubblica e privata in difformità alla presente legge, è punito, previa diffida a provvedere all'adeguamento entro 60 giorni, con la sanzione amministrativa da € 250,00 a € 600,00 per punto luce ove l'inadempienza si verifichi in ambiti territoriali ricadenti nelle fasce di rispetto degli osservatori e fino a € 1.500,00 per punto luce in presenza di impianti ad elevato inquinamento luminoso, fermo restando l’obbligo all'adeguamento. 2. I proventi delle sanzioni di cui al comma 1 sono impiegati dai comuni per l'adeguamento degli impianti di illuminazione pubblica ai criteri della presente legge. 3. Competenti a provvedere a comminare le sanzioni sono i comandi di polizia municipale dei comuni ove siano stati installati gli impianti non rispondenti ai presenti criteri. Gli organi di polizia municipale provvedono alla verifica e alla notifica della violazione di legge entro 30 giorni dalla segnalazione del singolo cittadino, dell'Osservatorio competente o delle associazioni per la tutela del cielo notturno. L'adeguamento dell'impianto segnalato ai criteri della presente legge deve essere effettuato dal proprietario dello stesso entro 60 giorni dalla notifica della violazione. L’impianto segnalato deve rimanere spento sino all'avvenuto adeguamento. In caso di mancato adeguamento Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 verrà comminata la sanzione amministrativa prevista al comma 1 per ogni punto luce non adeguato. A questo articolo è stato presentato un emendamento a firma dell’assessore Losappio, del quale do lettura: «All’articolo 9, al comma 2, dopo le parole “dai comuni” sono inserite le parole “esclusivamente e con vincolo di destinazione”». SANNICANDRO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SANNICANDRO. Signor Presidente, siccome è stato giustamente rilevato che noi ci siamo cimentati a modificare il Codice civile, ma non ancora il Codice penale, sarebbe opportuno eliminare al primo comma la frase “Salvo che il fatto costituisca reato”. È certamente un refuso purtroppo passato in Commissione. PRESIDENTE. Io sono sempre d’accordo, consigliere Sannicandro, purché si formuli ufficialmente la proposta. SANNICANDRO. Propongo di cassare le prime parole del comma 1: “Salvo che il fatto costituisca reato”. PRESIDENTE. Per la regolarità dei lavori dell’Aula, devo sottoporre all’intero Consiglio regionale la proposta avanzata dal consigliere Sannicandro di eliminare al primo rigo del comma 1 le seguenti parole : “Salvo che il fatto costituisca reato”. Pongo ai voti l’emendamento a firma dell’assessore Losappio. È approvato. Pongo ai voti l’articolo 9, nel testo emendato e modificato. È approvato. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 58 – RESOCONTO STENOGRAFICO Pongo ai voti il disegno di legge “Misure urgenti per il contenimento dell’inquinamento luminoso e per il risparmio energetico” nel suo complesso. È approvato. Pongo ai voti la procedura d’urgenza. È approvata. Ripresa esame proposta di legge Lomelo, Lonigro, Sannicandro, Giampaolo, Ventricelli, Bonasora, Borraccino, De Leonardis, Marmo G., Ognissanti “Deroghe alle volumetrie edilizie previste dagli indici di zona degli strumenti urbanistici generali in favore dei portatori di handicap gravi” PRESIDENTE. Riprendiamo l’esame della proposta di legge “Deroghe alle volumetrie edilizie previste dagli indici di zona degli strumenti urbanistici generali in favore dei portatori di handicap gravi”, precedentemente accantonata. Invito il consigliere Mita a riferire sull’esito dell’incontro. MITA, relatore. Signor Presidente, leggo il testo del comma 2 dell’articolo 2 così come riscritto: «Sulle volumetrie realizzate ai sensi dell’art. 1, è istituito a cura del richiedente un vincolo di durata quinquennale di non variazione della destinazione d’uso e di non alienazione e non locazione a soggetti non portatori di handicap, da trascriversi presso la conservatoria dei registri immobiliari». PRESIDENTE. Comunico che l’emendamento a firma del consigliere Zullo è stato ritirato. Pongo ai voti il subemendamento. È approvato. Pongo ai voti l’articolo 2, nel testo emendato. È approvato. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 Pongo ai voti la proposta di legge “Deroghe alle volumetrie edilizie previste dagli indici di zona degli strumenti urbanistici generali in favore dei portatori di handicap gravi” nel suo complesso. È approvata. Pongo ai voti la procedura d’urgenza. È approvata. Mozione Lomelo del 29/09/2005 “Adesione agli impegni siglati dal protocollo di Kyoto” PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto n. 5), reca: «Mozione Lomelo del 29/09/2005 “Adesione agli impegni siglati dal protocollo di Kyoto”». Ne do lettura: «Il Consigliere regionale dei Verdi Domenico Lomelo, atteso che - la Regione Puglia in questa nuova legislatura intende impegnarsi “La salvaguardia dell’equilibrio climatico come opportunità industriale ed occupazionale: in piena adesione agli impegni siglati dal protocollo di Kyoto”; - questo tema riveste particolare interesse alla luce della ratifica da parte della Russia del Protocollo di Kyoto e la conseguente entrata in vigore dello stesso; - il settore energetico è tra i più grandi emettitori di gas serra, che sono quelli che inducono il riscaldamento del pianeta ed i conseguenti cambiamenti climatici (oltre che una azione di scioglimento dei ghiacciai con successivo innalzamento del livello dell’acqua nei mari); intende sensibilizzare l’intero Governo regionale ad esprimere una posizione unitaria, su un programma ambientale condiviso, e già patrimonio dell’intera coalizione dell’Unione, a livello nazionale; l’obiettivo che il piano a livello nazionale si propone è quello di ridurre l’emissione di ani- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 59 – RESOCONTO STENOGRAFICO dride carbonica – CO2 – del 20% (rispetto al 1990) al 2020 tramite interventi su: - aumento dell’efficienza elettrica; - cogenerazione (cioè generazione contemporanea di calore ed elettricità); - utilizzo di fonti rinnovabili: fotovoltaico, con ricorso a tecnologie di II generazione (nanotecnologie, film sottili, ecc.); solare termodinamico a concentrazione (in corso di sperimentazione da parte dell’ENEA); eolico, orami vicino alla competitività di mercato e in continuo progresso; - utilizzando il gas naturale (metano) come “combustibile di transizione” verso il definitivo modello sostenibile utilizzando anche strumenti di fiscalità ambientale; - impegnandosi nella ricerca sulle tecnologie energetiche (vettori idrogeno, nanotecnologie applicate alle rinnovabili, soprattutto fotovoltaico). Si chiede all’intero Governo regionale - di produrre specifiche e dettagliate proposte politiche per la creazione dell’istituzione di una Agenzia regionale per l’Energia, l’ambiente ed i cambiamenti climatici; - un fondo straordinario per l’efficienza (per la sola sostituzione dei boiler elettrici, cioè scalda acqua con pannelli solari); - di una commessa pubblica una tantum per lo sviluppo tecnologico nel settore energetico ambientale. Pertanto impegna l’intero Governo regionale - A fare dell’ambiente la principale occasione di nuova e buona occupazione… Applicare il Protocollo di Kyoto (andando anche oltre) attraverso l’attuazione di piani complessivi di uscita dalle fonti inquinanti. - Avviare una diversa politica energetica fondata sul risparmio ed un uso razionale dell’energia, nonché sullo sviluppo di fonti rinnovabili pulite quali solare, termico e fotovoltaico, eolico e piccolo idroelettrico, valorizzando le vocazioni locali. - Risanare le centrali energetiche recupe- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 rando potenzialità e riducendo le emissioni. Riaffermare il no deciso al nucleare. - Impegnarsi per una nuova centralità pubblica dei servizi essenziali per la società e dei beni comuni quali la produzione e la distribuzione energetica». Invito il presentatore ad illustrarla. LOMELO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, credo che la questione della salvaguardia dell’equilibrio climatico debba impegnare tutte le nazioni a intervenire, affinché si porti avanti una nuova politica energetica, onde evitare i fenomeni distruttivi che sempre più stanno sconvolgendo varie parti del mondo. Nonostante qualche mese fa la Russia abbia sottoscritto il protocollo di Kyoto, questo tipo di sensibilità rispetto a politiche energetiche ormai internazionali non è stata manifestata da paesi come la Cina e l’India che, insieme al Canada, costituiscono oltre il 40 per cento della popolazione mondiale. I disastri che avvengono, purtroppo, scaturiscono da una politica industriale di consumo delle risorse e, quindi, di spreco delle fonti di energia principale e di un mancato investimento per le fonti di energia alternativa. La mia è una mozione di indirizzo che impegna il Governo regionale a dotarsi, facendo uso degli strumenti a disposizione dell’Ente Regione, di un’Agenzia regionale per l’energia, l’ambiente ed i cambiamenti climatici. In apertura di Consiglio, il Presidente Pepe ricordava l’ondata di maltempo avvenuta il 22 ottobre scorso, che ha addirittura causato sette vittime. A tal riguardo, ho sentito dichiarazioni secondo cui questi fenomeni dalle nostre parti si ripetono ogni cinquanta o settant’anni, ma così purtroppo non è. Basti pensare, ad esempio, che in America fenomeni di tale portata una volta avvenivano con una frequenza decennale, o addirittura ventennale. Oggi, si ripetono molto più frequentemente, tant’è vero che hanno addirittura terminato le lettere dell’alfabeto con le quali Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 60 – RESOCONTO STENOGRAFICO indicare i nuovi tornado. Stesso dicasi per la nostra regione: qualche anno fa nel tarantino ci sono state una serie di disgrazie simili a quella accaduta il 22 ottobre scorso e precedentemente nel foggiano si è verificata un’inondazione che colpì Apricena e altri comuni limitrofi. Le mutazioni climatiche in atto purtroppo generano questi fenomeni che sono molto più recenti. Nei limiti delle nostre possibilità, rivolgo l’invito al Governo regionale, affinché si continui nella direzione che si è già intrapresa di un risparmio energetico, di condizioni di sviluppo e di interventi nel settore della ricerca per un maggiore utilizzo di fonti di energia alternativa. Gli sforzi della nostra Regione, insieme a quelli che potranno compiere le altre Regioni e il Governo nazionale, che ha da tempo sottoscritto il protocollo di Kyoto, serviranno se non a raggiungere l’obiettivo della diminuzione delle emissioni del 20% entro il 2020, così come stabilito dal protocollo medesimo, perlomeno ad indirizzarci sulla strada giusta, che è indubbiamente ancora molto lunga. Pertanto, sarebbe opportuno che ogni ente, ogni istituzione svolgesse il proprio lavoro e assolvesse il proprio compito. PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale. È iscritto a parlare il consigliere Saccomanno. Ne ha facoltà. SACCOMANNO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, pare questa sia una serata di grazia nell’ambito della quale si riescono ad approvare leggi all’unanimità e si adottano buoni comportamenti, pur tuttavia credo occorra fare delle riflessioni che riempiano di contenuti molte intenzioni. Mi ha fatto piacere che l’assessore Losappio abbia chiesto per la legge sull’inquinamento luminoso l’approvazione della procedura d’urgenza, poi però nell’articolato leggiamo che appronteremo il regolamento di attuazione Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 solo l’anno prossimo. Perlomeno, cominciano subito a lavorare a questo regolamento. La mozione in oggetto è per molti versi condivisibile, soprattutto rispetto alla necessità generale affrontata dal collega Lomelo. Certamente, vede l’interesse di tutta l’attuale opposizione. Però, mi chiedo se il corso delle attività di una Giunta e di un Governo regionale stia realmente procedendo in modo così virtuoso da richiamarci e obbligarci all’osservanza del protocollo di Kyoto con un contributo importante ed essenziale. Non è un semplice indirizzo di basso profilo, collega Lomelo, mi sembra molto di più. Perlomeno, cerchiamo di riempirlo di contenuti, di cose realizzabili, non di ampollosità che potrebbero risultare inutili. Quindi, ci pare doveroso fare una qualche riflessione su questo documento, ripeto, condividendone il progetto. Voglio ricordare che, tanto in passato, quanto oggi, se c’è un momento di difficoltà, a qualsiasi livello istituzionale, ogni volta che l’assessore all’ambiente si alza e richiede il rispetto di vincoli o patti, ognuno si impegna a cercare soluzioni alternative, magari per raggirare l’ostacolo. Purtroppo, ancora oggi l’ambiente è visto come un ostacolo. Non vi sono ancora segni che vadano in un senso inverso nella coscienza della Pubblica amministrazione, però vogliamo sperare che questa mozione proceda lungo l’auspicato cambiamento di direzione. Nei mesi scorsi, c’è stata una prima approvazione di moratoria per l’eolico. Ebbene, alla luce di quanto poc’anzi detto dal consigliere Lomelo, ci auguriamo che l’eolico torni a far parte integrante e importante di un nuovo progetto di produzione energetica nel territorio italiano e, in particolare, nella nostra regione. Auspico, quindi, che l’assessore all’ambiente e l’assessore alle politiche produttive tornino rapidamente in Consiglio regionale per suggerire i meccanismi per far sì che, nel mentre l’ENEL ribadisce di voler continuare a lavorare con il carbone “bianco”, vi sia la pos- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 61 – RESOCONTO STENOGRAFICO sibilità di riprendere una trattativa che, nella composizione della quantità di energia, preveda uno spazio importante per l’eolico, certo salvaguardando i dati ambientali e paesaggistici. Per andare al concreto, fin dove è condivisibile questa mozione? Al proponente vorrei dire che non mi sembra assolutamente utile, se non per ridar vita ad un meccanismo farraginoso, l’istituzione di un’Agenzia regionale per l’energia, l’ambiente ed i cambiamenti climatici, quando da ben dieci anni l’assessorato all’ambiente della Regione Puglia funziona solo a metà e il settore energetico, in concorrenza con lo Stato, è al limite nell’impostazione della propria attività. Ebbene, ritengo che questi due assessorati, con la conclusione dello stato emergenziale da una parte e con il nuovo spazio di operatività da richiedere nell’impostazione energetica dall’altra, debbano essere messi nelle condizioni di funzionare a dovere. Questo è il primo sforzo che dobbiamo richiedere. Vogliamo che in questa regione il piano energetico regionale veda la luce in virtù di una piena attività di entrambi gli assessorati. Non troverete la condivisione da parte dell’opposizione per la creazione di questa Agenzia. Pur trattandosi di un fatto importante di impostazione, di indirizzo e di stimolo al Governo regionale a non sentire il peso dell’assessore all’ambiente ogni volta che si alza, potremmo fare a meno, consigliere Lomelo, di richiedere questo tipo di percorso. Inoltre, vorrei mi spiegasse il significato delle parole “una commessa pubblica una tantum per lo sviluppo tecnologico nel settore energetico ambientale”. Onestamente, non ho compreso questa sua richiesta, forse per una mia carenza. Vorrei che me la spiegasse, in modo da trovare un linguaggio comune che permettesse di capire anche a tutti coloro che non sono addentro l’argomento delle commesse pubbliche. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 Per quanto riguarda gli impegni, ritengo che non possiamo percorrere la strada di un impegno regionale quando parliamo del protocollo di Kyoto. Poi, possiamo anche fare un dibattito sull’argomento, ribadendo la volontà di riaffermare il nostro “no” deciso al nucleare, e la invito, consigliere Lomelo, anche a presentare una mozione specifica al riguardo, ma le faccio notare che questo argomento non ha nulla a che vedere con il protocollo di Kyoto. Credo, dunque, sia possibile trovare la condivisione comune su questa mozione di indirizzo ambientale importante nella misura in cui avremo rimosso l’idea di questa sovrastruttura dell’Agenzia e avremo cancellato quel rigo dove si parla di “Riaffermare il no deciso al nucleare”, perché non consequenziale con tutti i percorsi che lei stesso ha citato nello scrivere la mozione. PRESIDENTE. Mi auguro si possa giungere alla redazione di una mozione unitaria, al di là di qualche problema che è stato sollevato. Lo spirito del provvedimento presentato dal consigliere Lomelo è condiviso da tutti, motivo per cui sarebbe opportuno rinviare la mozione e, una volta migliorata e integrata, riportarla alla prima seduta utile sottoscritta da tutti i Gruppi consiliari. LOMELO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. LOMELO. Signor Presidente, condivido la sua proposta e le anticipo che discuteremo con l’assessore competente le questioni sollevate dal consigliere Saccomanno, in modo che, nella prossima seduta consiliare, la mozione possa essere approvata all’unanimità. PRESIDENTE. Onestamente non so se entro martedì prossimo riuscirete a trovare l’intesa. Comunque sia, iscriverò la mozione all’ordine del giorno non appena il proponente Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 62 – RESOCONTO STENOGRAFICO mi avrà portato un ordine del giorno sottoscritto da tutti i Gruppi consiliari. Mozione Fitto, Palese, Saccomanno, Damone, Cera, Loperfido del 21/10/2005 “Piano di riordino della rete ospedaliera” PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto n. 6), reca: «Mozione Fitto, Palese, Saccomanno, Damone, Cera, Loperfido del 21/10/2005 “Piano di riordino della rete ospedaliera”». PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, visto e considerato che il Presidente Vendola dovrebbe giungere a momenti, stante anche l’accordo che abbiamo raggiunto in apertura dei lavori, sarebbe opportuno attenderne l’arrivo, onde evitare di cominciare l’esame di una mozione che saremmo costretti a interrompere dopo solo pochi minuti. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Frisullo. FRISULLO, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alle attività produttive, all'industria, all'industria energetica, all'artigianato, al commercio, all'innovazione tecnologica, alle fiere e ai mercati. Signor Presidente, il consigliere Palese dice una cosa giusta, nel senso che abbiamo condiviso l’ordine del giorno e l’ordine dei lavori. Dunque, sarebbe preferibile restare in attesa dell’arrivo del Presidente Vendola, in modo da affrontare immediatamente la questione inerente la trasparenza nelle procedure di assunzione di personale presso gli enti strumentali. PRESIDENTE. Accantoniamo, dunque, il punto in questione. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 Ordini del giorno Olivieri, Attanasio, Lomelo, Loperfido, Cassano, Surico del 26/07/2005 “Trasparenza nelle procedure di assunzione di personale presso gli Enti strumentali della Regione Puglia” e Maniglio, Cappellini, Cioce, Borraccino, Bonasora, Lonigro, Lomelo, Sannicandro, De Leonardis, Potì del 28/07/2005 “Criteri evidenza pubblica per trasparenza assunzioni enti strumentali” PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto n. 3), reca: «Ordini del giorno Olivieri, Attanasio, Lomelo, Loperfido, Cassano, Surico del 26/07/2005 “Trasparenza nelle procedure di assunzione di personale presso gli Enti strumentali della Regione Puglia” e Maniglio, Cappellini, Cioce, Borraccino, Bonasora, Lonigro, Lomelo, Sannicandro, De Leonardis, Potì del 28/07/2005 “Criteri evidenza pubblica per trasparenza assunzioni enti strumentali”». Do lettura del primo ordine del giorno: «Il Consiglio regionale premesso che “la qualificazione di un Ente come società di capitali non è di per sé sufficiente ad escludere la natura di istituzione pubblica dell'Ente stesso” (CORTE DI CASSAZIONE, Sezioni Uniti Civili - sentenza 3 maggio 2005 n. 9096); “le Società operanti nell'ambito delle politiche di un Ministero come strumento organizzativo per il perseguimento di specifiche finalità, presentano tutti i caratteri propri dell'Ente strumentale, salvo quello di rivestire, per espressa disposizione legislativa, la forma della società per azioni” (CORTE COSTITUZIONALE sentenza n. 363/2003); “la natura pubblica è configurabile in particolare allorché la s.p.a, le cui azioni siano possedute prevalentemente, se non esclusivamente, da un Ente pubblico, costituisca lo strumento per la gestione di un servizio pubblico e Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 63 – RESOCONTO STENOGRAFICO quindi faccia parte di una nozione allargata di pubblica amministrazione”; (Rel. ne introduttiva Anno Giudiziario innanzi alla Corte dei Conti - Roma.-2005 -); Sono attribuiti al Giudice Contabile giudizi di responsabilità amministrativa anche nei confronti di amministratori e dipendenti di Enti Pubblici Economici” (CORTE DI CASSAZIONE, Sezioni Unite Civili - sent. n. 3899 del 26 febbraio 2004); A seguito di interrogazioni di alcuni Consiglieri Regionali, è stato accertato che presso alcuni Enti e Società, a totale o prevalente capitale pubblico, (AQP, SEAP ecc.) sono state assunte diverse unità lavorative, senza alcuna selezione pubblica o comunque di evidenza pubblica; Alle interrogazioni, gli Organi di stampa locale e nazionale hanno dato notevole risalto, ingenerando nella Pubblica Opinione il sospetto di una totale assenza di controllo e di trasparenza amministrativa, nonché di gravi illegittimità commesse negli atti adottati dagli Amministratori degli Enti suindicati; Invita il Presidente e la Giunta Regionale ad adottare tutti i provvedimenti necessari a tutelare l'immagine dell'Ente proprietario (Regione Puglia) e a stabilire i criteri di evidenza pubblica, al fine di garantire la massima trasparenza nelle procedure di assunzione di personale presso gli Enti della Regione Puglia». Do lettura del secondo ordine del giorno: «Il Consiglio regionale, premesso che negli anni e nei mesi scorsi si è proceduto all'assunzione a tempo determinato di diverse unità lavorative in numerosi enti a totale o prevalente capitale pubblico; tali assunzioni a tempo, come rilevato da numerosi consiglieri regionali, sono state decise, sia presso l’AQP che la Seap, al di fuori da qualsiasi forma di avviso o di evidenza pubblica; l'eccesso di discrezionalità dei dirigenti degli enti partecipati, di cui si è avuta prova in Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 questi anni, è addebitale al mancato controllo da parte della giunta regionale; opportunamente e tempestivamente il Presidente Vendola è già intervenuto presso tutti gli enti strumentali della Regione perché rendicontino sulle procedure messe in atto in questi anni per la selezione del personale, invita il Presidente e la giunta regionale ad adottare i provvedimenti necessari per stabilire i criteri di evidenza pubblica al fine di garantire la massima trasparenza nelle procedure di assunzione di personale presso tutti gli enti strumentali della regione Puglia». Invito i presentatori ad illustrare il primo ordine del giorno. OLIVIERI. Signor Presidente, colleghi consiglieri, desidero innanzitutto rivelare lo spirito che mi ha indotto a presentare quest’ordine del giorno. Avrete certamente notato la differenza di taglio tra l’ordine del giorno da noi sottoscritto e quello presentato dagli altri colleghi consiglieri. Il nostro presenta un taglio più giuridico. Non intendevo aprire una caccia alle streghe, cosa che poi è accaduta tramite gli organi di stampa, ma semplicemente, come la democrazia vuole, fissare delle regole certe. Ritengo, infatti, sia compito del Consiglio regionale suggerire le regole certe per definire i criteri di assunzione, affinché la Giunta poi le trasmetta agli enti partecipati. Queste sono le ragioni per cui ho raccolto alcune sentenze della Corte di cassazione, della Corte costituzionale e della Corte di cassazione a Sezioni Unite Civili, che ritengo mi diano ragione, o quantomeno rappresentano la giurisprudenza più costante e autorevole, perché gli enti strumentali soggiacciano a criteri di trasparenza pubblica. Chiedo, quindi, all’intera Assise di evitare una qualsiasi strumentalizzazione di uno o dell’altro ordine del giorno. L’obiettivo è far sì che per il futuro – almeno per quanto mi riguarda, essendo stato eletto per la prima volta Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 64 – RESOCONTO STENOGRAFICO in questa Legislatura – ci sia un comportamento diverso rispetto a quello verificatosi in passato. Noto, però, che sia il primo, che il secondo ordine del giorno terminano con lo stesso invito, non differiscono assolutamente in nulla, se non in qualche parola, pertanto – essendo l’obiettivo il medesimo – vorrei arrivare ad una mozione unitaria, affinché si evitino strumentalizzazioni, o cacce alle streghe, e si vada direttamente alla sostanza, ovvero approvare un criterio unitario. PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINEO SANNICANDRO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SANNICANDRO. Signor Presidente, come giustamente ribadiva il consigliere Olivieri, le conclusioni di entrambi gli ordini del giorno sono pressocché identiche. È inutile, dunque, elaborare un nuovo testo e raccogliere le firme, ma riteniamo si possa procedere direttamente ad una discussione unitaria. PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, ritengo cionondimeno assolutamente importante l’illustrazione del secondo ordine del giorno sottoscritto dal centrosinistra. PRESIDENTE. Invito i presentatori ad illustrare il secondo ordine del giorno. LOMELO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, tenuto conto che l’invito del primo e del secondo ordine del giorno sono pressoché identici, forse differiscono solo per qualche virgola, anche se predisposti in un periodo di Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 fibrillazione all’esterno a seguito di avvenimenti che hanno interessato alcuni enti strumentali della Regione, ritengo di poter procedere ad un’illustrazione che contempli entrambi gli ordini del giorno. Vi confesso che, durante la prima discussione tenuta in Aula al riguardo, ho apprezzato l’equilibrio e la serenità del collega Attanasio che ha evitato strumentalizzazioni e polemiche inutili, portando avanti un lavoro sereno rispetto agli enti strumentali che avevano rapporti con la Regione. Proprio in questo spirito e alla luce dei due ordini del giorno, il collega Sannicandro ha messo in piedi una proposta di legge che chiederemo anche ai colleghi dell’opposizione di sottoscrivere. Tale proposta, muovendosi nella direzione di recepire i due inviti rivolti da entrambi gli ordini del giorno, fissa regole certe e trasparenti nel rapporto con gli enti strumentali e nella definizione dei criteri di assunzione all’interno dell’Ente regione. Si tratta di una legge molto semplice che non apre nessuna caccia alle streghe, ma mira a rendere sempre più chiare le assunzioni e i rapporti tra gli enti strumentali e la Regione, nonché la gestione degli enti stessi in merito all’assunzione del personale. Credo che la proposta di legge completi e recepisca i due ordini del giorno. Oggi, forse, con una maggiore serenità d’animo, credo che la presenza del Presidente della Giunta non possa che favorire il recepimento del percorso intrapreso e l’adesione a quel tipo di proposta di legge, a pochi mesi dagli avvenimenti che ci hanno portato alla presentazione di questi due ordini del giorno. RUOCCO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. RUOCCO. Signor Presidente, credo sia ioneschiano il discorso che si sta cercando di portare avanti. La discussione non può limitar- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 65 – RESOCONTO STENOGRAFICO si agli ordini del giorno, visto che questi rappresentano proprio lo strumento per aprire i dibattiti. Non ho mai assistito alla definizione di un dibattito, in occasione della presentazione di un ordine del giorno, che sia basato esclusivamente sul suo tecnicismo. Ora, poiché non sediamo per la prima volta in un’assise politica e poiché non siamo certo usciti ieri dall’Istituto delle Marcelline, prima di prenderci in giro, cosa del tutto irrispettosa, decidiamo se dobbiamo aspettare il Presidente Vendola, o se vogliamo subito entrare nel merito della discussione. Ad ogni modo, l’ipotesi di unificare i due ordini del giorno in toto, o in parte, in modo da accontentare tutti quanti, è una presa in giro che offende le nostre intelligenze. Allora, onde evitare questo schiaffo al nostro buon senso, invito la Presidenza a prefigurare un passaggio che ci consenta di superare l’impasse, altrimenti sembriamo tante signorine che vogliono discutere di un argomento che potrebbe sembrare asettico, ma che asettico non è. Onestamente, non ho ben compreso cosa volesse dire il consigliere Lomelo quando ha parlato di una proposta di legge, se si riferisse al provvedimento normativo già depositato e che da ben un mese e mezzo giace in Commissione senza che questa sia mai stata convocata, o che il punto fosse iscritto all’ordine del giorno. Ebbene, potremmo uscire dall’impasse solo se oggi, prendendoci il potere che ci spetta in qualità di Consiglio regionale, calendarizziamo la discussione di quella proposta di legge, senza nessun altro ritardo. Concludo il mio intervento, invitando la Presidenza a smetterla di adottare questi atteggiamenti ioneschiani, che piacevano qualche anno fa e che continuano a piacere a qualche appassionato, ma che sono privi, o quasi, di contenuti, e sollecitando il Consiglio regionale a superare gli incresciosi avvenimenti verificatisi, dettando regole precise. Una proposta di legge giace inutilmente presso la Commissione, che non viene convocata, allora che Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 il Consiglio, facendo anche a meno della presenza del Presidente Vendola, decida la calendarizzazione dei lavori, in modo da dare una risposta definitiva ai cittadini pugliesi. PRESIDENTE. È doveroso ribadire che non impediamo a nessuno di entrare nel merito dell’argomento. Poi, se il Consiglio ritiene assolutamente indispensabile la presenza del Presidente Vendola, annunciata a momenti, per entrare nel merito della discussione, a questo punto non ci resta che sospendere la seduta. Considerato, però, come dicevamo poc’anzi, che si tratta di un’attesa di pochi minuti, sarebbe preferibile aprire comunque il dibattito e affrontare gli argomenti di merito. SANNICANDRO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SANNICANDRO. Signor Presidente, vorrei davvero non vivere una serata kafkiana. Ci sono due ordini del giorno che concludono nella stessa maniera, sono praticamente identici. Vogliamo per forza litigare? Abbiamo detto che per quanto ci riguarda, ma credo di interpretare anche il pensiero degli altri colleghi, la giurisprudenza citata è condivisibile. Una volta detto questo, cos’altro dobbiamo aggiungere. È stata menzionata la Corte costituzionale, è stata richiamata la Corte di cassazione a sezioni unite, il massimo organo che detta le regole, per cui siamo d’accordo, ma ci fermiamo. Dovremmo forse aggiungere altro? C’era un mio vecchio Capogruppo che amava ripetere: bene ha fatto l’Amministrazione a fare questa proposta. Dopodiché, si sedeva e si passava ai voti. Con quella sua frase aveva detto tutto. PRESIDENTE. Essendo arrivato il Presidente Vendola, propongo di procedere nella discussione dei due ordini del giorno secondo Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 66 – RESOCONTO STENOGRAFICO la prassi, in modo da affrontare la questione in maniera coordinata ed esaustiva. Dichiaro aperta la discussione generale. È iscritto a parlare il consigliere Palese. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, colleghi consiglieri, prendo la parola a nome del Gruppo di Forza Italia per contribuire alla discussione di una questione che sta molto a cuore a tutti, a me in modo particolare. Sono in gioco valori ed interessi di alto spessore morale, quindi non mi sottrarrò ad una disamina delle problematiche e ad una prospettazione dei possibili rimedi. A tal proposito, non posso che concordare con le considerazioni espresse dal consigliere Ruocco, al di là dell’ordine del giorno. Non parlerò di soluzioni, perché ho la modestia di ritenere che su una questione che è vecchia quanto la politica, quindi quanto l’uomo, non ci possa essere nessuna persona responsabile ed onesta capace di offrire una ricetta e una cura, quasi che essa sia l’unica e la migliore. Si discute, oggi, della previsione di norme che assicurino la trasparenza nelle assunzioni del personale nella Regione e negli enti strumentali. Nell’ultima seduta del Consiglio, ma mi sembra che sia stata anche ribadita questa sera, alcuni esponenti di centrosinistra hanno preannunciato anche la presentazione di una proposta di legge per l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sulle assunzioni decise negli ultimi anni. Si discute, quindi, in una sola parola, della questione morale. Preannuncio, ma dirò meglio in seguito, che non ci sottraiamo da una valutazione politica, amministrativa, o penale, se si voglia, della nostra attività e dei nostri atti, ma non ci possiamo sostituire ai giudici, perché non siamo giudici. Ho sempre rispettato e non invidiato il compito dei giudici, della maggior parte di essi, di quelli onesti e di quelli coscienziosi e scrupolosi, perché giudicare gli altri uomini Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 vuol dire conoscere le loro debolezze, le loro azioni, le loro ansie, le loro povertà. Il giudizio si deve estendere sul contesto nel quale un’azione si è svolta, sulle ragioni, quelle più remote e quelle più difficilmente spiegabili e giustificabili, che l’hanno animata e sulle motivazioni, quindi sul movente, come con un termine processualistico si tenderebbe a dire. Ma quando il giudice penale si occupa di fatti amministrativi, sia che ciò avvenga spontaneamente, sia perché qualche schieramento ritenga di utilizzare la Magistratura ai fini speculativi per gettare del fango sugli altri, la politica ha fallito. I compiti e i potere dell’una e dell’altra Istituzione sono diversi e separati. La politica deve saper arrivare un attimo prima per impedire che irregolarità dei comportamenti possano tramutarsi in illeciti penali, così come si deve evitare che accadono fatti che, ancorché penalmente rilevanti, siano politicamente non corretti. Rifuggiamo, quindi, da facili moralismi e occupiamoci della questione morale, senza però dimenticare che avevamo ed abbiamo tutti dinanzi, nei diversi ruoli che l’elettorato ci aveva e ci ha assegnato, al di là quindi dell’appartenenza politica, un compito, una missione: quella di agire, di fare, di operare. Sarebbe, però, riduttivo affrontare la questione morale interessandoci soltanto di assunzioni, raccomandazioni e parenti. Se ci limitassimo a fare disamina, potremmo anche illuderci di aver scovato il nemico, di gettare fango su persone, a volte anche estranee alle amministrazioni, ma non avremmo fatto niente per studiare e affrontare seriamente il problema. La politica è fare, agire con immediatezza, tempestività ed impegno, ma è anche fatta di comportamenti che devono rispondere, essi per primi, a canoni di eticità e correttezza. Ancorché vi sia un generale disinteresse dei cittadini rispetto alla politica, molti ancora guardano ai nostri comportamenti e ci giudicano anche in base ad essi, prima ancora di valutare azioni ed effetti. Se ci sentiremo gravati Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 67 – RESOCONTO STENOGRAFICO da questa responsabilità, come noi ci sentiamo, valuteremo con distacco, ma con un giudizio di disvalore quei comportamenti cui pure assistiamo, in base ai quali rappresentanti eletti con i voti di uno schieramento cambiano rapidamente casacca seguendo motivazioni opportunistiche e personali. Le responsabilità sono eque e divise tra chi decide il passaggio e chi accoglie il transfugo, né vi possono essere due morali o due diversi giudizi, a secondo che si sia vittime, o autori dell’atto di trasformismo. In un vecchio giornale satirico politico degli anni ’60, quando ancora la politica rappresentava un argomento interessante per le passioni dei cittadini, fu pubblicata una vignetta che raffigurava un vecchio militante comunista con suo figlio, giovane desideroso di conoscere le regole della politica, ed il colloquio era il seguente: “Papà, se un comunista diventa democristiano, che cosa è?”. “Un traditore”, gli risponde severamente il genitore. “E se un democristiano diventa comunista?”. “È un ravveduto”, gli replica compiaciuto l’anziano militante. Invece, nell’uno e nell’altro caso, l’atto rimane un’insensibile valutazione del voto elettorale, un tradimento della volontà popolare, una rappresentanza delusa e offesa. Oggi, invece, assistiamo alla caccia dei ravveduti, offendendo valori che prescindono dalla scelta del singolo e dai suoi meriti. Non è anche questa, direi soprattutto questa, una questione morale? Quando nel ‘93 venne sciolto il Consiglio comunale di Palermo per infiltrazioni mafiose, alle successive elezioni fu eletto Leoluca Orlando con un grandissimo consenso, oltre il 70%. Cosa era accaduto? I mafiosi non erano più andati a votare? Rifuggiamo, quindi, da visioni manichee della società, quasi che il male stia tutto da una parte e che gli stessi comportamenti possano essere giudicati positivamente, o negativamente solo che essi siano posti in essere da noi, oppure dagli altri. Su questi argomenti non vi è solo la destra o la sinistra, ma vi sono gli uomini con le loro Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 passioni e con le loro coscienze, con i loro valori e con il loro senso di responsabilità. Ho letto con interesse una recente intervista rilasciata da Luciano Violante. Secondo l’autorevole rappresentante della sinistra, che più di tutti si è occupato, da quella parte, dei problemi del rapporto tra politica e Magistratura, nel periodo di Tangentopoli vi furono azioni esasperate e zone franche di intervento. Ancor più significativa è stata l’intervista successiva del senatore Giovanni Pellegrino, in cui ha esplicitamente affermato: “meglio tardi che mai”. Ma se quelle dichiarazioni Luciano Violante le avesse rilasciate nel ’93, la storia d’Italia sarebbe stata diversa. In quest’ottica si insedia il ruolo della politica, quello di capire se anche oggi vi siano azioni esasperate e zone franche di intervento. Non è un problema giudiziario, è soprattutto un problema di conflitto di interessi. Ma esiste solo il conflitto di interessi ultrasbandierato di Silvio Berlusconi, o vi sono anche altre situazioni da scongiurare? Quando i Governi di sinistra, siano essi comunali, provinciali o regionali, persino nazionali, assumono iniziative e provvedimenti mirati alla migliore tutela degli interessi, quelli meno nobili, di tutto il mondo della cooperazione rossa, non ci troviamo di fronte ad un vero e proprio conflitto di interessi? Gli elettori votano i loro rappresentanti per il soddisfacimento degli interessi pubblici, o per la salvaguardia degli interessi economici di determinati gruppi? Può, quindi, levarsi da sinistra un credibile atto di accusa nei confronti del mondo politico, se prima non si rimuove questo macigno che condiziona l’attività amministrativa e politica di molte amministrazioni? Se l’intento, quindi, è quello di affrontare seriamente la questione morale, bisogna da destra e da sinistra eliminare ogni condizionamento ed assumere comportamenti seri e responsabili, così come dovremmo ribellarci ogni qual volta qualche PM, di qualsiasi estrazione politica, cambi mestiere lasciando la fun- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 68 – RESOCONTO STENOGRAFICO zione giudiziaria per assumere incarichi politici. A tal proposito, speriamo che adesso non si apra anche la stagione dei Prefetti. Non vi siete domandati anche voi come mai alcune aziende nazionali e regionali siano continuamente interessate dalle perquisizioni delle Forze dell’Ordine, della Guardia di Finanza, mentre altre godono di particolari stati di immunità? L’appello di Violante costituisce un mea culpa, o un avvertimento tutto rivolto all’interno del suo schieramento? Anche la sua decisione, Presidente Vendola, di assumere sotto i riflettori e senza il riserbo che, forse, la questione meritava con la Procura di Bari la questione delle assunzioni alla SEAP costituisce una speranza di ottenere dalla Magistratura una validazione delle scelte, o è un monito rivolto anche ai suoi amici di cordata ad astenersi in futuro da azioni ritenute poco corrette? Nell’uno, o nell’altro caso, le dico modestamente che anche qui la politica ha fallito, perché si affidano ad un altro potere compiti che rimangono della politica, sia quello di difendere atti amministrativi, sia quello di educare i comportamenti successivi. Per tornare a Violante, ci si è chiesto come mai alcuni soggetti del mondo economico e produttivo siano immuni da interessi giudiziari? Vi è certezza che i loro comportamenti siano sempre conformi alle leggi, o vi è il dubbio che basta sventolare la sola appartenenza per ottenere una sanificazione dei comportamenti? È censurabile solo Berlusconi – non so se sia vero – che parla con gli imprenditori interessati alla scalata del “Corriere della Sera” e non Fassino che si interessa dell’acquisto della Banca Nazionale del Lavoro? Per non parlare del caso Serravalle e dei rapporti tra Penati e Gavio. Non vogliamo colpevolizzare le cooperative, ma diremmo una grande bugia, se affermassimo che anche nel mondo dell’impresa, nel suo complesso, non vi sia la necessità di rivedere i modi di agire. A destra, quanto a sinistra – ed è ancora un problema di conflitto di Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 interessi – vi è conflitto di interessi tra economia e politica, vi è un conflitto di interessi quando i giudici scelgono di impegnarsi personalmente in politica. Se è vero che questo è il quadro generale, non sfuggirò all’impegno di occuparmi direttamente della vicenda “raccomandazioni”. Il cittadino che ci ha affidato, insieme al suo voto, le sue preoccupazioni e le sue ansie ha il diritto di essere da noi ascoltato sempre? No. Mentre noi parliamo in questa stessa Aula – forse oggi, visto l’orario, in misura inferiore – seduti tra il pubblico vi sono i cittadini che ritengono di poter cogliere l’occasione della nostra presenza per richiederci segnalazioni e raccomandazioni. Solo perché spenti per il rispetto che questa Assise merita – purtroppo non sempre spenti – i nostri telefonini non rappresentano il tecnologico terminale, o lo strumento delle richieste di interventi. Nessuna persona in buona fede tra noi, senza distinzione di schieramenti, può negarlo. Ma se è umano che il cittadino ci affidi le sue preoccupazioni, non è corretto che pretenda interventi che possono danneggiare l’Ente e, soprattutto, altri cittadini, al di là se ciò sia penalmente censurabile. Se, come ho preannunciato, alcuni fatti possono essere penalmente rilevanti, la politica deve studiare regole comportamentali tese ad impedire che malcostumi si ripetano, con tempi diversi anche da quelli giudiziari. Una strada sarebbe quella che ci fosse una grande evoluzione culturale, soprattutto nel Mezzogiorno, e che si procedesse verso la strada della legalità, della trasparenza, della meritocrazia, e quant’altro. È una strada lunga. Certo, è stata sempre presa in considerazione, ma l’esperienza m’induce a pensare che, ahimè, tra quarant’anni corriamo il rischio di trovarci nuovamente a parlare delle stesse cose. So che non abbiamo competenze – questa è l’altra strada – per introdurre norme di carattere penale. Però, possiamo intervenire sul Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 69 – RESOCONTO STENOGRAFICO rapporto che lega noi eletti e i dipendenti della Regione con l’Ente e possiamo introdurre una norma che sanzioni con la decadenza quei comportamenti accertati, senza ragionevole dubbio, che siano contrari alle norme deontologiche, prima che penali. I consiglieri regionali, o i dirigenti regionali, o i dipendenti regionali che solo ascoltino e si interessino di vicende che possono interferire sulla corretta azione amministrativa devono, ahimè, andarsene a casa. Non è giusto che tradiscano l’ufficio al quale sono deputati. Se vi è la prova di un comportamento scorretto, ancorché esso non sia – lo ribadisco – penalmente rilevante, la politica deve predisporre adeguati strumenti per recidere il legame che unisce l’autore con l’Ente. Così saremmo tutti più liberi di alzare le spalle dinanzi a richieste non ortodosse, senza preoccuparci se esse possono essere rivolte altrove e se il nostro atteggiamento possa penalizzarci sotto il profilo del consenso. Per rafforzare la nostra libertà, secondo me, occorrerà assumere un’iniziativa legislativa concordata con altre Regioni, in modo da raggiungere il minimo costituzionalmente previsto, di prevedere una pena, anche lieve, per chi chiede una raccomandazione, od un interessamento che prescinda dagli interessi generali affidati alla nostra cura. Se il momento è eccezionale, se vi sono molti cittadini che sono stanchi della politica e dei suoi rappresentanti, dobbiamo necessariamente pensare a misure eccezionali, forse limitatrici delle libertà personali, ma capaci di rispondere con determinazione a fenomeni patologici e mai risolti. D’altronde, non dimentico mai di essere prima che consigliere regionale un chirurgo, che durante la sua attività professionale non ha mai esitato ad affondare il bisturi per rimuovere la parte degenerata del corpo umano, se tale iniziativa era capace di restituire il benessere al paziente. Oggi ho solo la fortuna di poter assumere decisioni con più tranquillità, dopo una riflessione più lunga, mentre in sala operatoria Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 la tempestività nelle scelte era essenziale per non compromettere il destino dell’intervento, ma conservo la stessa determinazione e lo stesso spirito e, aggiungerei – questa è un’annotazione personale –, la stessa coscienza del chirurgo. Vi sembrerà non pertinente, ma un contributo ai problemi che oggi interessano questa discussione può essere portato dalla realizzazione della sede unica regionale. A parte l’ovvia considerazione che accentrare in un sol sito tutti gli uffici regionali provoca benessere ai cittadini che devono sbrigare pratiche burocratiche e, comunque, più in generale efficienza nell’azione amministrativa, oggi le sedi in vario modo dislocate degli uffici regionali sono pressoché incontrollate. Non sappiamo chi entra e chi esce dalla Regione, se chi entra può farlo, perché ne ha una legittima ragione, se ha un appuntamento con qualche consigliere, o funzionario regionale, e se quest’ultimo possa, o voglia riceverlo. Chi di noi si è recato presso un Ministero sa che, prima di entrare, deve spiegare le ragioni della sua visita alla persona con la quale intende parlare, deve lasciare un documento e deve ricevere il pass da parte dell’interessato. Quante volte ci siamo trovati dietro la porta persone che non potevamo ricevere, che non volevamo ricevere e che, invece, si erano introdotte al posto giusto conoscendo le nostre abitudini? Sempre sul piano delle misure bisogna pensare di far pervenire ai singoli Gruppi presenti in Consiglio non più l’elenco, a mio avviso, ma copia di tutte le determine dirigenziali. Non è motivo di trasparenza anche conoscere tutti gli atti dell’Ente? Perché non contenersi nella bramosia di rimuovere i dirigenti e i commissari ritenuti fedeli all’altro schieramento, disponendo in modo non ritenuto ortodosso dai giudici che si sono interessati della questione dell’organizzazione sindacale dei dirigenti? Così come non sono il massimo della trasparenza le procedure adottate dalla Giunta per le assunzioni a tempo con contratto di di- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 70 – RESOCONTO STENOGRAFICO ritto privato e l’affidamento della responsabilità dirigenziale di alcuni settori. Tralasciando ogni commento sull’elusione dell’evidenza pubblica, sarebbe comunque opportuno che agli atti deliberativi fossero allegati i curricula dei nominati, utili per motivi di conoscenza sia da parte dei consiglieri regionali, ma soprattutto da parte dei cittadini pugliesi. Per chi l’ha fatto, tentando di combattere per la trasparenza, un cavallo di battaglia in certi momenti non sarà difficile pensare all’istituzione di un’Authority regionale alla trasparenza, eletta a maggioranza qualificata dal Consiglio regionale e composta da alti Magistrati ordinari, amministrativi e contabili, Prefetti e apicali dirigenti dello Stato, ovviamente a riposo, con competenze in ordine alle assunzioni, appalti di beni e servizi ed utilizzo delle risorse. L’autorità avrà la funzione di rispondere alle perplessità dei cittadini, di supportare, se richiesto, l’azione amministrativa nell’ambito di un controllo collaborativo di cui oggi si parla nel diritto amministrativo, perché non appaia un’ingerenza dell’autonomia degli organi. Quando penso a misure per affrontare seriamente, fattivamente e propositivamente la questione morale, penso a tutto ciò. È una riforma a costo zero, una riforma rock. Non penso alla costituzione di Commissioni d’inchiesta che non approdano a nulla, che hanno strumenti limitati e che sono condizionate dal fatto che la loro composizione è figlia della logica dell’appartenenza, i cui risultati prodotti sono quasi sempre uguali al nulla del nulla, con l’aggravante anche dei costi aggiuntivi. Se, quindi, questa è la sede per valutare seriamente le misure per contribuire al contenimento di un malcostume che affonda le sue origini sin dal tempo dei romani, penso allora a misure a regime che consentano a tutti, maggioranza e opposizione, in futuro di lavorare meglio e di non cedere a tentazioni. Se, invece, la proposta che oggi ci sottoponete è quel- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 la di strumentalizzare i fatti e di soffiare sul venticello della calunnia che si autoalimenta sulle piazze e sui giornali, vi diciamo con forza, pur sapendo che non è la soluzione del problema: istituite tutte le Commissioni d’inchiesta che volete, rivoltate come un calzino tutti i nostri atti, purché giungiate ad un giudizio sereno ed obiettivo. Ci avete accusato nelle piazze di aver bloccato ovunque le assunzioni. È vero. Abbiamo istituito con legge di bilancio, perché la misura legale interdittiva era l’unica compresa dai destinatari della norma, di non procedere ad assunzioni, di non stipulare contratti non necessari per la Pubblica amministrazione, di contenere la spesa e di rivedere tutti quei rapporti dispendiosi e non coerenti con le finalità istituzionali. Se avessimo avuto la spasmodica bramosia di sistemare amici e parenti, avremmo con legge fatto tutto ciò? Per altro verso, state sbandierando la vostra iniziativa di sottoporre ad indagine la precedente gestione, rea, a vostro dire, di aver proceduto in modo clientelare. Le due affermazioni sono antitetiche, quindi, delle due l’una: sceglietene una, e su quella possiamo ragionare e discutere. Abbiamo snellito l’azione amministrativa affidando ai dirigenti con la legge n. 7/1997 l’assunzione degli atti esecutivi, consentendo alla Giunta regionale di occuparsi solo degli atti necessari di indirizzo. Sapete che prima della legge regionale n. 7 ogni anno venivano sfornate dalla Giunta circa 20 mila delibere, mentre oggi gli atti dell’Esecutivo sono soltanto 3 mila all’anno? Se non avessimo avuto senso di responsabilità, forse oggi non saremmo chiamati a discutere delle assunzioni degli ultimi giorni alla SEAP, all’Acquedotto pugliese, alle terme, perché è stata responsabile scelta dell’Esecutivo presieduto da Fitto rinviare le dotazioni organiche di questi e altri enti al momento in cui gli obiettivi erano chiari, a seguito dei processi di ristrutturazione e di privatizzazione che erano in corso. Abbiamo pensato che gli investitori doves- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 71 – RESOCONTO STENOGRAFICO sero essere liberi di dotare gli enti da privatizzare del personale che gradivano e che ritenevano necessario e di non far pesare sulla valutazione economica il fardello di un organico sovradimensionato. Per un naturale pudore abbiamo evitato di procedere, direttamente o indirettamente, all’assunzione nel periodo preelettorale per non inquinare la libera espressione del voto popolare. Abbiamo difeso la Regione dall’assalto dei creditori, abbiamo messo ordine alle carte contabili regionali, abbiamo ridato credibilità ad una Regione che non pagava tempestivamente i suoi fornitori, abbiamo dotato la Regione della legge di riforma e dell’ordinamento regionale in materia di programmazione, bilancio, contabilità regionale e controlli, istituendo il sistema dei controlli interni di gestione, legge approvata all’unanimità dal Consiglio regionale e ritenuta fra le migliori del Paese. In quest’Aula è presente chi potrà ricordare i tempi in cui le UU.SS.LL. pagavano farmacisti e fornitori con anni di ritardo, quando gli stipendi di medici e dipendenti erano a rischio, quando la Regione era costretta a corrispondere il doppio del capitale per interessi e spese e a tacere d’altro. Oggi tutto ciò rappresenta un lontano ricordo. E non è stato un contributo alla questione morale tutto ciò? Basta rileggere serenamente le tante relazioni di altre Istituzioni degli anni scorsi per trovare l’apprezzamento per la nostra opera e per le nostre iniziative. Se ci fosse serenità, sarebbero riconosciuti anche i meriti rispetto alle cose positive che sono state fatte. Possiamo non reagire alle continue provocazioni? Abbiamo il dovere di farlo. Le nostre mani erano, sono e saranno pulite, come pulita è la nostra coscienza. L’ho già detto in una precedente occasione, ricordando Moro e riscoprendo, insieme a lui, l’orgoglio di essere stato ieri e di sentirmi ancora oggi un democristiano. Noi non ci lasceremo certamente processare sulle piazze. Non esporremo persone incolpevoli alla morbosità del giudizio, quasi che Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 ciò rappresenti una nuova forma di reality. Abbiamo il diritto di essere rispettati per la mole di consenso che rappresentiamo. Noi rappresentiamo la metà della società pugliese che ci ha votato riconoscendo in noi onestà, trasparenza e competenza. Se scruteremo al nostro interno oggettivi comportamenti immorali, saremo noi stessi, discretamente, ma fermamente, a recidere i legami e l’appartenenza per non compromettere i valori che ci hanno caratterizzato e che, quotidianamente, ispirano la nostra azione di uomini e di politici. Siamo garantisti, perciò seguiamo con attenzione gli sviluppi di ogni questione giudiziaria e ci impegniamo a isolare e condannare episodi che vedono coinvolti i rappresentati del nostro schieramento, così come abbiamo fatto in passato, nella consapevolezza, però, che ciascuno risponde per le proprie azioni. A differenza di altri, se il vostro è un tentativo serio, onesto e responsabile di moralizzare l’agire politico, noi lasceremo da parte le logiche di appartenenza, ci assumeremo la responsabilità che l’elettorato ci ha assegnato e contribuiremo al dibattito che oggi si apre. Diversamente, abbiamo il dovere di tutelare il nostro lavoro e la nostra personale dignità e faremo quadrato, sempre per dirla con Moro, per evitare che argomenti seri e che i bisogni della gente vengano utilizzati come un pretesto per l’infamia politica. Riscopriremo tutto quanto il nostro orgoglio, perché non temiamo il giudizio della gente e delle Istituzioni, che, siamo certi, non si lasceranno maldestramente strumentalizzare, perché la Puglia ancora oggi ha in gran parte bisogno, forse, anche di noi. La ringrazio, signor Presidente, della collaborazione e della tolleranza. PRESIDENTE. Resta fermo l’impegno che l’intervento del consigliere Palese è stato svolto a nome di tutto il Gruppo di Forza Italia. È iscritto a parlare il consigliere Visaggio. Ne ha facoltà. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 72 – RESOCONTO STENOGRAFICO VISAGGIO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, questa sera si è voluto per forza parlare della questione morale. Credo che l’intervento del consigliere Palese abbia scioccato un po’ tutti. Io, quantomeno, sono rimasto davvero sconcertato. Non si è trattato altro che di una censura nei confronti di una maggioranza appena insediatasi e di un’assoluzione per tutto quello che è stato fatto dalla sua coalizione e dalla sua maggioranza nel corso di tanti anni. Respingo fermamente e senza tentennamenti questa censura, anche perché osservandola dall’esterno, essendo un novizio in quest’Aula, ritenevo la Regione un’istituzione all’interno della quale si affermassero principi di democrazia, di rispetto e di lealtà. Invece, noto che non si è neanche aperto un dibattito politico, ma c’è spazio solo per manovre sulla questione morale che purtroppo affligge la nostra società da tantissimi anni, credo dal momento stesso della sua istituzione. Manca un dibattito politico, al cui posto si cerca di portare avanti un mero tentativo di assoluzione e, di conseguenza, di aggressione sotto il profilo morale che naturalmente non intendo avallare. Si è fatto riferimento ad una questione morale, diventata ormai un calderone in cui metterci di tutto, anche i discorsi di natura politica che, secondo uno stile che non mi appartiene, hanno mostrato in passato connotati di trasformismo. Se il riferimento era a chi vi parla, consigliere Palese, le dico che sono stato autore di una posizione politica, di una trasformazione politica, di una necessità politica che mi ha costretto ad operare un cambiamento, passando dalla minoranza alla maggioranza. Alla base, al di là degli stili e dell’immaginario comune, non ci sono state contrattazioni, anche perché l’attuale maggioranza, di per sé già numerosa, non avrebbe avuto certamente bisogno della mia partecipazione e della mia collaborazione per andare avanti. Del resto, la maggioranza ha già dimostrato Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 di poter andare avanti in maniera serena, tranquilla ed operosa. Non accetto queste censure, perché, lo ripeto, negli ultimi anni la stampa ci ha raccontato tante storie. Credo che questo aspetto sarebbe stato meglio non metterlo in risalto ponendo in atto un tentativo di aggressione. I consiglieri Lomelo e Sannicandro, inizialmente, hanno avanzato una proposta. Quindi, cerchiamo di comportarci seriamente, di lavorare per trovare una soluzione che non conosca elementi di pomposità ed enfasi e di fissare le regole che unanimemente riteniamo necessarie per assicurare quei principi di rispetto dei cittadini e, forse, anche di noi stessi. Lei ha voluto per forza attendere l’arrivo del Presidente Vendola per esporre tutte quelle questioni e tutti quegli elementi che mi hanno dato l’impressione fossero indirizzati ad intimorire la maggioranza. Si è trattato di un tentativo che non ha trovato e non troverà sbocchi secondo le sue intenzioni. Se vuole, possiamo andare in fondo a tutte le questioni, e credo che da parte di tutti non ci siano riserve mentali, o timori al riguardo. Auspico che, alla fine, si addivenga all’approvazione in quest’Aula di una legge che disciplini la materia delle assunzioni, visto che il tema in oggetto è inerente esclusivamente alle assunzioni negli enti strumentali collegati alla Regione, nonché all’organico regionale stesso. Inoltre, mi auguro che i nostri comportamenti e i nostri provvedimenti, presenti e futuri, rappresentino la dimostrazione che il discorso della questione morale, almeno nell’Ente Regione Puglia, è stato affrontato in maniera seria e convincente, soprattutto per i cittadini. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Maniglio. Ne ha facoltà. MANIGLIO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, vorrei ricordare al collega Palese che all’ordine del giorno dell’odierno Consi- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 73 – RESOCONTO STENOGRAFICO glio regionale non è iscritto il bilancio del Governo degli ultimi dieci anni, essendo quella una partita che è stata chiusa proprio dagli elettori pochi mesi fa. Oggi, dobbiamo discutere di un problema più limitato, ed è giusto farlo nell’Aula consiliare, non attraverso gli scambi epistolari sui giornali. Dobbiamo discutere i criteri, le procedure e le scelte che un Ente come la Regione deve adottare per assicurare a tutti i propri cittadini le pari opportunità. Non c’entrano nulla i pass, come tante altre cose che il consigliere Palese avrebbe potuto valutare con maggior attenzione negli ultimi dieci anni. Oggi, dobbiamo discutere di come questa Regione, investita da un forte vento di cambiamento, si collega a questa spinta al cambiamento e traduce le aspirazioni dei cittadini pugliesi in atti, in scelte e in nomine. Questo è il nostro obbiettivo. La discussione è indubbiamente partita con il piede sbagliato. Tuttavia, siamo sempre in tempo a riportarla sui binari corretti. Però, proprio per l’esigenza di non mostrarsi ipocriti, non vorrei si dimenticasse che si è iniziato il confronto con una guerra senza esclusione di colpi e con uno scambio di accuse strumentali che sono partite da quella parte politica. Questa era ed è una strada rovinosa. Se qualcuno si illude che gettando fango sugli altri possa trarne vantaggio, sbaglia, perché in questo modo assesta seri colpi alla propria credibilità, così come, purtroppo, alla serietà e al decoro delle Istituzioni. Nessuno si salverebbe da questa voragine che coinvolgerebbe il ruolo e la funzione della politica e dei suoi rappresentanti. Inoltre, se proprio vogliamo metterla su questo piano, se dalla vostra parte potrebbero arrivarci schizzi di fango, dalla nostra potremmo scaricarvi valanghe di fango che non risparmierebbero nessuno. Collega Silvestris, è mia intenzione svolgere un intervento privo di ipocrisie. Se lei nei cinque anni precedenti non ha avuto modo di vedere quanto è successo, fa ancora in tempo Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 ad aprire gli occhi. Poi, se non c’entra nulla, evidentemente sarà stato uno dei pochi, o uno dei tanti che non ha potuto compiere determinate scelte. Ciò vale per lei, come per qualche altro collega, ma non cancella il dato politico che sto cercando di portare all’attenzione del Consiglio. Vogliamo guardare avanti e, allo stesso tempo, voltare pagina dando un messaggio chiaro all’opinione pubblica. Questo lo potremo fare, e lo faremo meglio, se insieme decideremo la strada da percorrere. Non dimentico, però, che questa vicenda ha avuto avvio da una scelta sgradevole, inopportuna e intempestiva del vecchio management dell’Acquedotto pugliese che, all’indomani delle elezioni di aprile, ha deciso di procedere ad alcune assunzioni. Da parte del centrodestra si è guardato alla pagliuzza che s’è persa nel vento, non all’ammasso di travi che si era accumulato negli anni passati. Su questo argomento avete portato avanti una battaglia mediatica di stampo strumentale e demagogico del tutto inaccettabile. E non vi siete fermati all’AQP, nella mia provincia avete avuto la capacità di mettere alla gogna mediatica centinaia di nomi di persone che avevano vinto i concorsi ben dieci anni fa. Se questo è un modo costruttivo, come qualcuno adesso mi rimprovera, di porre le questioni, allora sappiate che quanto sto dicendo appartiene indubbiamente al bon ton delle migliori scuole inglesi. Avete messo alla gogna mediatica nomi e cognomi di persone che hanno vinto un concorso dieci anni fa, ecco perché si è sollevata la reazione del centrosinistra, ecco perché porteremo avanti le nostre ragioni. Da parte nostra, siamo nelle condizioni di affrontare qualsiasi questione, siamo pronti ad aprire tutti gli armadi, siamo disposti a portare tutte le carte, dal momento che non abbiamo nulla da nascondere. Questo lo dico non perché voglio alimentare uno scontro, ma perché sia chiaro che la convergenza cui arriviamo è frutto di Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 74 – RESOCONTO STENOGRAFICO un’assunzione di responsabilità che riguarda passato e presente. Oggi, dobbiamo dare un segnale nuovo alla Puglia in termini di trasparenza e di chiarezza per garantire a tutti le stesse opportunità. Dobbiamo farlo soprattutto oggi, in presenza di una crisi sociale drammatica che scarica su ciascuno di noi centinaia di esigenze e di bisogni. Non possiamo nasconderci dietro un velo di ipocrisia. Siamo assediati dalle famiglie, dai giovani, dalla nostra comunità che chiede alla politica, sbagliando o indovinando – questo lo valuteremo altrove – di dare risposte, anche individuali. Sappiamo benissimo che non sempre è possibile dare risposte, anzi nella maggior parte dei casi nessuno è nelle condizioni di corrispondere a quella domanda che ci viene rivolta. Allora, proprio perché è in atto una crisi sociale che mette a rischio la coesione della nostra società, abbiamo evitato – ecco la differenza tra noi e voi – nel corso degli anni precedenti di mettere in piazza nomi e cognomi di persone che avete favorito. Lo dico in maniera semplice e chiara. Non ho preparato l’intervento come il collega Palese, ma spero che i concetti siano altrettanto chiari. Non abbiamo sbandierato i nomi in piazza, innanzitutto perché sappiamo quante esigenze, quanti bisogni e quante difficoltà ci sono nel rapportarsi in maniera corretta con la politica. Quando abbiamo parlato di sanità, abbiamo discusso delle disfunzioni, delle liste d’attesa, di un piano di riordino che distruggeva, o cancellava primariati senza indicare chi veniva premiato, o chi veniva penalizzato. Quando abbiamo parlato dell’ufficio legale della Regione Puglia, mai abbiamo fatto nomi e cognomi, pur riportati nelle delibere, sottolineando a chi apparteneva questo, o quell’altro. Abbiamo semplicemente chiesto quanto si spende, e oltretutto non l’abbiamo mai saputo. Allo stesso modo, quando abbiamo valutato l’assegnazione di incarichi legali nelle AA.SS.LL., negli II.AA.CC.PP., e via elen- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 cando, non abbiamo mai reclamato i nomi. Ebbene, oggi ve li abbiamo chiesti, non per portarli in piazza, ma per farci un’idea statistica della funzione di governo di questi ultimi anni. Nei cinque anni precedenti non abbiamo messo un solo nome in piazza. Voi, invece, l’avete fatto. Ecco la differenza di stile tra noi e voi. Ripeto, questo lo dico non perché è mia intenzione alimentare uno scontro, ma perché è giusto che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Non abbiamo bisogno di tribunali del popolo, o di gogne mediatiche, ma a nessuno è consentito capovolgere le responsabilità. Queste sono le ragioni – concludo come ho iniziato – per cui abbiamo bisogno di indirizzi e di norme a garanzia dei cittadini. Noi ci prodigheremo in tal senso e vogliamo sperare che su questo si raggiunga un punto di convergenza, perché in questo modo l’intera classe dirigente regionale compirebbe un salto avanti. Questo, però, lo possiamo fare, se mettiamo i paletti al punto giusto e, soprattutto, se guardiamo avanti con spirito costruttivo. I pugliesi guardano a noi, e penso che anche questo dibattito, pur con i toni aspri che a volte caratterizzano le discussioni, possa servire a far compiere un passo avanti alla nostra comunità. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Sannicandro. Ne ha facoltà. SANNICANDRO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, vi confesso che neanche io ho preparato un intervento, e ve ne spiego la motivazione. In questi mesi sono stato combattuto, da un lato, dal senso di ilarità che provavo leggendo gli attacchi dell’opposizione, in particolare del collega Palese, dall’altro da un sentimento di profonda indignazione. Ebbene, in questa contrapposizione di emozioni mi sono angosciato e non sono stato in grado di scrivere un intervento. Dopo aver ascoltato le considerazioni e- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 75 – RESOCONTO STENOGRAFICO spresse dal collega Palese, ho avvertito il dovere di intervenire sempre con l’intenzione di frenare l’indignazione e di non assecondarla nel tentativo demagogico di trasformare in travi quelle che sono delle semplici pagliuzze, come giustamente sottolineato dal collega Maniglio. Proprio perché sospeso fra indignazione e ilarità, mentre parlava il consigliere Palese, mi è venuta in mente la favola di Fedro che ad un certo punto recitava “superior stabat lupus”. Il lupo, nonostante fosse nella parte alta del fiume, accusava l’agnello di intorbidarne l’acqua. Ebbene, siete stati al Governo per dieci anni e ora accusate noi, o tentate di farlo, dopo pochi mesi di gestione della Cosa pubblica, delle peggiori nefandezze. È indubitabile che il collega Palese, sapendo di aver governato per dieci anni, ha cercato di mettere le mani avanti, oscillando tra proclami moralistici, sottili minacce e avvertimenti, cadendo a mio avviso in una sorta di “excusatio non petita, accusatio manifesta”. Tra l’altro, ho notato che il collega Palese parlava a bassa voce, in fretta e con gli occhi bassi, quasi sapesse di non compiere una buona azione, quasi si vergognasse. In effetti la capisco: fino a quando si rilasciano dichiarazioni sui giornali, si può anche abusare della parola, però quando bisogna alzarsi in Aula e assumersi le proprie responsabilità, si comincia a provare qualche imbarazzo, perché quello che si dice rimane alla storia. Con calma andrò a rileggere il suo intervento, ma già da ora posso dirle che ho colto una sorta di “excusatio non petita” nelle sue parole, consigliere Palese. È inutile portarla per le lunghe. Lei, fino all’altro giorno, parlava di consulenze, per cui mi sono preso la briga di consultare il calendario e mi sono ricordato che voi, nel novembre 2000, a quasi cinque anni di distanza, all’esordio della Legislatura, tanto per inaugurare e far capire di che pane si doveva campare, portaste frettolosamente in Aula ben otto disegni di legge che scoprimmo commissionati Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 ad altrettanti professori universitari per la modica somma di 50 milioni di vecchie lire cadauno di onorario. Come ebbi modo di dimostrare in quell’occasione, ogni disegno di legge constava di una pagina e mezza: 25 milioni di vecchie lire a pagina. Non è finita qui: scoprimmo successivamente che il testo a fronte era quello adottato dalle Regioni Toscana e Lazio, da cui avevano pedissequamente copiato. Avete dato avvio alla vostra attività politica non affidando la difesa ad un legale esterno, come ricordato dal collega Maniglio, ma dando in appalto la funzione legislativa, facendovi preparare da studi privati esterni otto disegni di legge. Nonostante questa fedina penale, nonostante questi carichi pendenti, venite oggi a cercare di metterci sotto accusa. Ma vogliamo scherzare? Non voglio perdere tempo come ha fatto il collega Maniglio, quasi si trattasse di una cosa seria. Vi assicuro che, se solo volessimo, potremmo preparare un dossier sugli sprechi, sugli arricchimenti, sulla discrezionalità, e via elencando, che hanno caratterizzato il vostro mandato. Altro aspetto che mi fa sorridere è che, nonostante io venga puntualmente accusato di essere comunista e veterocomunista, vi siete erti ad oppositori delle esternalizzazioni, delle consulenze, degli incarichi professionali e continuate a ribadire che dovrebbe fare tutto in proprio l’Ente locale. Siete diventati ultrastatalisti, voi che fino a qualche tempo fa avete sostenuto il sistema delle privatizzazioni, della maggiore libertà di azione nel campo del commercio giuridico, dello spoil system, che voi avete inventato, e ora ve lo tenete. Siete stati anche capaci di diffondere la vostra cultura in aree a noi vicine. Del resto, i fan di queste nuove dottrine sostengono che, essendo loro a risponderne, hanno bisogno del proprio staff, delle proprie risorse, del proprio staff dello staff, e via elencando. Avete campato in questo modo, l’avete tradotto in legge, ed ora che qualcuno all’interno di un Comune si ade- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 76 – RESOCONTO STENOGRAFICO gua alle vostre indicazioni e si crea il proprio staff, gridate allo scandalo. Allora, cambiamo la legge e torniamo ad altro sistema. Mi rendo conto, consigliere Palese, che lei ora voglia apparire come quello che lo voleva fare e che è stato ostacolato da altri. Io, però, non ci credo. Può anche darsi che in una maggioranza qualcuno soccomba, ma credo di poter dire che lei non abbia mai soggiaciuto con sofferenza, anzi lei sembrava godere di questa situazione. Noi, come già ribadito dal collega Maniglio, abbiamo preparato una proposta di legge per motivi statistici, provvedimento che abbiamo preferito non presentare in attesa del vostro eventuale beneplacito, considerato che siamo tutti d’accordo sulla necessità di cambiare strada e di operare al meglio. Tant’è vero che i due ordini del giorno sono identici, in perfetto stile bipartisan. Del resto, la proposta di legge, all’articolo 1, prevede semplicemente la costituzione di una commissione consiliare d’indagine sulla gestione del personale, degli uffici della Regione, delle AA.SS.LL., delle Aziende ospedaliere, della SEAP, dell’Acquedotto pugliese e delle Terme di Santa Cesarea Terme, al fine di accertare il numero delle assunzioni, le qualifiche o il livello di inquadramento, la durata dei rapporti di lavoro, le modalità di assunzione e comunque di scelta del prestatore di lavoro. Nel novero delle unità lavorative vanno considerate tutte le tipologie contrattuali comunque denominate, ivi comprese quelle del lavoro autonomo e/o di consulenza. Ebbene, vi invitiamo a sottoscrivere questa proposta di legge, visto che siamo tutti quanti d’accordo e considerato che lei, consigliere Palese, si è preso la briga di scrivere un lungo intervento per ribadire il proprio assenso su questi aspetti. Quindi, se volete, le iscrizioni sono aperte. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Bonasora. Ne ha facoltà. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 BONASORA. Signor Presidente, colleghi del Consiglio, mentre ascoltavo con estrema attenzione l’analisi del consigliere Palese, mi è venuta in mente una frase pronunciata circa duemila anni fa, una frase che mi torna in mente ogni qual volta si parla di questione morale all’interno della nostra realtà politica: “chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra”. Vi confesso che dinanzi alla questione morale mi coglie un certo senso di “impotenza”. Ho ricoperto il ruolo di Sindaco della mia città per tantissimi anni e durante questa esperienza ho maturato la convinzione che noi operatori della politica, noi che ci appassioniamo alle questioni della gestione pubblica siamo condannati – dobbiamo prenderne coscienza – ad essere i terminali delle quotidiane e drammatiche richieste di soddisfacimento dei bisogni di tante famiglie, di tanti giovani, di tante persone della nostra terra di Puglia che non conoscono la realtà del lavoro e l’opportunità di percepire un reddito. Ebbene, innanzi a questa relativa interiore impotenza noi uomini della politica dobbiamo reagire. Ho colto nell’analisi del consigliere Palese alcuni cenni di reazione, però ritengo che il metodo giusto non sia quello di rinfacciarsi presunte colpe, o presunti errori, come credo non sia quello di proporre commissioni d’indagine, con tutto il rispetto per chi ha avanzato tale ipotesi. Non è la strada giusta per liberare la politica da questa immagine. Le strade da seguire sono altre. È necessaria – passatemi il termine – un’autentica guerra di liberazione della politica da questa immagine. Non sarà mai sufficiente – lo dicevo ieri in qualità di Sindaco – un’ottima delibera, non sarà mai sufficiente – lo dico oggi in qualità di consigliere regionale – un’ottima legge dinanzi ai bisogni urgenti di una persona che chiede aiuto per vivere. Non siamo ipocriti: molto spesso ci si rivolge a noi politici per cercare una scorciatoia. Questa è l’immagine della politica che oggi of- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 77 – RESOCONTO STENOGRAFICO friamo, e innanzi a questa realtà molto spesso ci scopriamo impotenti. La volontà del Presidente Vendola di recarsi presso la Magistratura e consegnare i dossier l’ho letta nell’ottica di un atto di ribellione, per dire che la politica oggi vuol vivere una guerra di liberazione da questa immagine. Io, però, credo che non basti. Se ritenessimo sufficiente ciò, molto probabilmente a breve torneremmo a parlare di questione morale, per scoprirci ancora una volta impotenti. Noi uomini della politica, noi consiglieri regionali, i più esposti su questo fronte, dobbiamo renderci protagonisti e promotori di un’autentica rivoluzione culturale, che dia la possibilità a chi si interessa di politica di raccogliere consensi legati alle progettualità, piuttosto che a interessi particolari. Occorrerebbe, dunque, un’autentica rivoluzione culturale che riporti la politica ad essere una forma di servizio tesa alla promozione dell’uomo, in modo tale che la gestione della Cosa pubblica possa apparire, agli occhi di chi intende avvicinarsi alla politica, un’autentica bellissima esperienza. Qualcuno potrà obiettare che anche questa, insieme all’analisi del consigliere Palese, può essere un’ovvietà. Credo, invece, che questa possa e debba essere l’autentica sfida, la nuova sfida del nostro essere politici. Noi del centrosinistra siamo indubbiamente pronti a cogliere questa sfida, perché avvertiamo in pieno questa responsabilità, questa autentica passione civile che ci spinge a considerare la legalità non collegata ad un concetto di mera repressione. Per noi la legalità è un modo di essere, un modo di agire, un modo di rapportarsi con la Cosa pubblica che va al di là delle regole, anche quand’esse siano ottime. Pur tuttavia, se la legalità non è collegata ad un’autentica rivoluzione culturale, potremmo anche scrivere delle bellissime regole, ma tali resterebbero. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Silvestris. Ne ha facoltà. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 SILVESTRIS. Signor Presidente del Consiglio, signor Presidente della Giunta e colleghi consiglieri, sono fortemente convinto che non faremmo cosa utile, se trasformassimo il dibattito di questa sera, al quale abbiamo chiesto partecipasse personalmente il Presidente Vendola, in una risata generale, come purtroppo è accaduto in alcuni frangenti. Allo stesso modo, non faremmo nulla di utile, se ci avvitassimo in discussioni che tentano esplicitamente, o artatamente, di ribadire che ciò che alcuni hanno fatto è sempre meno di ciò che hanno fatto altri ancor prima. Condivido a tal riguardo l’impostazione offerta dal collega Maniglio: questo modo di fare screditerebbe comunque la politica e le Istituzioni. Ciononostante, questa sera qualcosa dobbiamo fare. Se i consiglieri regionali di centrodestra e di centrosinistra, seppur con due ordini del giorno distinti, ma identici nelle conclusioni, hanno chiesto al Consiglio regionale di discutere di norme relative alle assunzioni nella Regione e nelle società partecipate, ciò avviene perché evidentemente qualcosa è accaduto. Il consigliere Maniglio invitava a bandire l’ipocrisia. Ebbene, cari colleghi, tutti quanti dobbiamo attenerci a questo suggerimento e ribadire che quanto accaduto a luglio è un qualcosa che non ci è piaciuto. Rileggendo la rassegna stampa dei mesi estivi si evince chiaramente che tutti noi abbiamo sottolineato il nostro dissenso per quello che è accaduto a luglio. Certo, con i dovuti distinguo, perché ognuno ha cercato di tirare la giacchetta dalla propria parte. Da un lato, c’è stato chi ha detto che quello che è accaduto non è piaciuto, ma la colpa era di chi ha firmato certi provvedimenti e che era stato nominato da altri, dall’altro c’è stato chi ha detto che quello che è accaduto non è piaciuto, ma la colpa era da attribuirsi a chi aveva indicato certi nomi e firmato certi provvedimenti. Se ci avvitassimo un’altra volta su questa discussione, otterremmo l’effetto prefigurato dal consigliere Maniglio: il discredito della po- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 78 – RESOCONTO STENOGRAFICO litica e delle Istituzioni. Gli schizzi di fango su alcuni, che corrispondono alle tonnellate di fango su altri, non sono misure utili a questo ragionamento e mi pare non offrano al dibattito di questa sera una valenza politica e istituzionale adeguata a compiere un passo avanti. Dobbiamo liberarci dalle ipocrisie, ma non dobbiamo caricarci di un buonismo che non ci appartiene, e che, per quanto mi riguarda, sono orgoglioso di dire che non mi appartiene. Il sentimento che ha maggiormente caratterizzato gli ultimi mesi è stato quello di una forte indignazione salita non dalla politica, non dal nostro rimpallo sui giornali, ma dal tessuto connettivo pugliese, quello che vive ogni giorno anche il dramma della disperazione di un posto di lavoro, un’indignazione nei confronti di una certa politica di privilegi che in Puglia ancora si è dimostrata esistere. Dobbiamo almeno avere il coraggio di dirci queste cose. L’indignazione manifestatasi all’indomani della pubblicazione sui giornali di alcune notizie era palpabile con mano da parte sia di chi governa, sia di chi è all’opposizione, perché tutti siamo portatori di un consenso in questa Assemblea, tutti ci siamo presentati agli elettori, tutti ci siamo proposti per governare. Certo, alcuni lo fanno, altri sono stati delegati al compito di controllori, ma tutti abbiamo un’interlocuzione con il territorio. Come reagiamo a questo senso di indignazione? Forse rimpallandoci le responsabilità? O forse, collega Maniglio, misurando le quantità di fango che ciascuna coalizione è titolata a buttare sull’altra, o che anche all’interno delle coalizioni ciascuno può ricevere, o è scevro dal ricevere? In questo modo facciamo opera assolutamente inutile e soprattutto insignificante. Altro, più utilmente, potremmo fare questa sera. Ad esempio, potremmo dire che quello che è accaduto questa estate è qualcosa di deprecabile e censurabile, potremmo anche sviluppare una riflessione più approfondita. Presidente Vendola, ho registrato con sorpresa il suo silenzio su questa vicenda, che pu- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 re è stata una vicenda pubblica su cui tutti sono intervenuti, di tutti i partiti. C’è stato chi, nella sua coalizione, consigliere Maniglio, ha chiesto l’annullamento e la revoca dei provvedimenti di assunzione. Quindi, non c’è stato un silenzio da parte di una coalizione e un parlare da parte di un’altra. Se qualcuno ha chiesto di annullare certi provvedimenti vuol dire che li ha ritenuti inopportuni, non li ha condivisi prima ancora di aspettare l’eventuale giudizio di legittimità, che è giunto in un secondo momento e che non è oggetto di discussione in Aula. Mi ha davvero meravigliato il suo silenzio, Presidente Vendola, anche perché per altre vicende, con grande pubblicizzazione, anche mediatica, ha fatto sentire il proprio pensiero e la propria impostazione. Ora, se vogliamo superare la fase dei distinguo, se vogliamo superare la logica dello scredito, se vogliamo superare la strumentalizzazione politica, se vogliamo evitare quei rischi a cui si riferiva il collega Maniglio nel suo intervento, che solo per quella parte ho condiviso, penso ci siano alcune cose da fare. Intanto, bisognerebbe ribadire che qui nessuno è venuto per giudicare nessuno e a questo aggiungere che nessuno è intenzionato ad aprire la caccia alle streghe. Possiamo anche costituire commissioni, o avanzare proposte di legge, ma evitiamo il giochetto per cui, poi, magari si presentano emendamenti per estendere gli anni di durata, o gli enti su cui esercitare i poteri di verifica, o non limitare l’indagine statistica alla Regione, per arrivare anche alla Camera di commercio, o alle consulenze, o ai portavoce delle province. In questo modo continueremmo solo a giocare, non liberandoci da quelle ipocrisie di cui dovrebbe essere scevro il nostro dibattito. L’unica cosa utile che, questa sera, potremmo fare è rispondere, da un lato, ad un atteggiamento di indignazione che ha portato all’odierna discussione, dall’altro ad un dato oggettivo, al quale penso tutti, nei loro interventi, si siano richiamati, vale a dire la necessi- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 79 – RESOCONTO STENOGRAFICO tà di garantire una risposta alla domanda di trasparenza e di diffusa moralizzazione della vita pubblica, a cui tutti quanti noi siamo quotidianamente sollecitati. Ebbene, per raggiungere tali obiettivi occorre soddisfare tre necessità che esulano dalla commissione statistica. La prima necessità, signor Presidente della Giunta, è quella di dare norme certe alle procedure concorsuali. Lo dico non per fare il primo della classe – anche perché sarei il settimo in questo caso – ma per futura memoria del Consiglio regionale: Alleanza Nazionale ha presentato una proposta di legge al riguardo. Non sfido nessuno a firmarla, ma invito tutti, nella sensibilità di ciascuno, a far sì che questa proposta di legge, che mira a garantire procedure concorsuali trasparenti, verificabili e documentabili anche nel tempo, sia discussa ed approvata con la massima celerità. La seconda necessità inerisce l’educazione ai comportamenti, un ruolo che spetta solo e soltanto alla politica, soprattutto ai partiti. Se i nostri partiti non fossero più dei semplici “listifici”, o dei raggruppamenti in cui, secondo le stagioni di Governo, o di opposizione, intruppiamo chiunque, ma rappresentassero dei luoghi di discussione e di formazione alla politica e di selezione della classe dirigente, molte risposte a queste esigenze le avremmo già date. La terza necessità è quella di garantire, attraverso una seria azione di governo, fatta di atti, non di proclami, risposte e soluzioni a quei bisogni che spesso danno vita, in particolare, laddove vi è povertà non solo economica, ma anche sociale e culturale, a quella domanda di occupazione che porta all’esigenza delle corsie preferenziali. Su queste tre risposte, norme certe sulle assunzioni, educazione ai comportamenti e garanzia di un’attività di governo che dia soluzioni e risposte ai bisogni del nostro territorio, la politica pugliese deve decidere se raccogliere, o meno, una sfida. Se questa sera continuassimo a ripetere chi ha fatto le assunzioni, chi le ha firmate, chi ne ha tratto vantaggio, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 chi ha più fango addosso e chi ha più titolo per buttarne sopra agli altri, non avremmo risposto a nessuna di queste tre necessità, facendo un torto a noi stessi e a quanti, in questi mesi, ci hanno chiesto una risposta seria ed efficace rispetto a quanto accaduto. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Cera. Ne ha facoltà. CERA. Signor Presidente, colleghi consiglieri, sono francamente impressionato da questa sarabanda dell’ipocrisia. Credo che, questa sera, la politica stia veramente toccando il fondo. Una vecchietta del mio paese, qualche tempo fa, parlando dei politici mi disse, usando una forma dialettale, che sono tutti canne della stessa “littera”, per dire che sono tutti identici. Se dovessimo accogliere l’invito del consigliere Sannicandro a sottoscrivere l’ipocrisia contenuta in quella proposta di legge, continueremmo a prendere in giro il prossimo. Non ho intenzione di ripetere tutte le frasi che questa estate hanno riempito la cronaca, piuttosto vi solleciterei ad andare a verificare cosa accade negli Enti locali. Vi rendereste conto che siamo tutti uguali, che siamo identici. Basterebbe vedere quello che succede per il servizio civile, dove si affacciano centinaia di giovani, ma a vincere sono sempre gli stessi, i raccomandati di sempre, a seconda della coalizione politica che governa. Che dire, oppure, dei convenzionati esterni? Affacciatevi negli Enti locali, nelle Province, scoprireste chi sono e che hanno la stessa colorazione politica di chi governa. Per dare posti di lavoro la nuova moda lanciata dai Comuni è di inventarsi delle agenzie che, in qualche maniera, si sovrappongono anche agli assessorati e che stipulano contratti di lavoro a tempo determinato, la cui validità varia a seconda della durata dell’Amministrazione. Per non parlare, poi, del direttore generale di turno, o delle famose cooperative bianche, rosse, tur- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 80 – RESOCONTO STENOGRAFICO chine, o verdi. Tutti sappiamo adattarci a seconda delle colorazioni politiche, tutti sappiamo vivacchiare. Allora, Presidente Vendola, mi arrabbio perché, anziché portare una sola delibera al vaglio della Magistratura, sarebbe stato giusto portare tutte le delibere della politica in generale e affermare che quando si ha il potere tutti si è identici, a prescindere dalla propria colorazione politica. Ecco perché mi ribello alla sarabanda, all’ipocrisia che, questa sera, emerge da ambo le parti. Vorrei tanto che, indistintamente da chi governa, sia esso il centrodestra, sia esso il centrosinistra, fossero offerte le stesse possibilità a tutti coloro che si presentano ad un concorso. La verità è che, a seconda di chi governa, è la politica a dettare le regole. Molto spesso – questa è la cosa più grave – a rimetterci sono le persone più deboli e indifese, quelle che non sono toccate dalla politica e che non hanno trovato in paradiso quel santo protettore che possa rimetterle in circolo. Nella parte più povera ed emarginata del Subappennino Dauno e del Gargano ci sono ancora persone che, nonostante abbiano raggiunto ormai una certa età, sono in attesa della loro prima occasione di lavoro. Ebbene, dovremmo essere noi, con la politica, a crearne di nuove. Quantomeno, per cortesia, non prendiamo in giro la brava gente che nella politica in generale ormai ha perso le speranze. All’amico Maniglio vorrei dire che sono arrabbiato, e non me ne abbia, con il consigliere Palese, ma non per le ragioni che lui immagina. Come si fa a dire che si è approfittato della situazione politica, quando nel foggiano avremmo potuto tranquillamente recuperare settemila voti, se solo avessimo proceduto alla nomina dei consigli di amministrazione dell’ASI, dell’EDISU, della Fiera di Foggia, dello IACP e dei revisori dei conti. Sarebbe bastato creare l’entusiasmo dell’attesa per recuperare quei settemila voti che oggi vi consentono di governare. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 A voi, che avete vinto la tornata elettorale, abbiamo lasciato una grande ricchezza in termini economici, per cui potrete fare quello che volete. Non venite a dirci, però, che la politica è diversa a seconda di chi governa, se il centrosinistra, o il centrodestra. Come dice la vecchietta del mio paese: siamo tutti canne della stessa “littera”. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Attanasio. Ne ha facoltà. ATTANASIO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, desidero rivolgere il mio intervento in particolare al Presidente Vendola, nulla togliendo ai miei colleghi, dal momento che l’ho seguito molto attentamente durante la sua campagna elettorale e ancor di più quando in piazza della Prefettura, a poco meno di cinquanta metri da casa mia, chiuse il comizio. Ebbene, l’articolazione elettorale del Presidente Vendola si è sviluppata essenzialmente su due pilastri: il primo, la sanità e il riordino sanitario; il secondo, la questione morale, intesa nella maniera più ampia possibile. Ricordo che il Presidente della Giunta, rappresentando una sottolineatura forte e intimamente sentita, promise che avrebbe dato voce a coloro che, fino a quel momento, non l’avevano avuta, che si sarebbe mosso laddove si annidava il disagio e la povertà. Ricordo anche la sua dichiarazione quando prese possesso dell’ufficio regionale che già fu del Presidente Fitto: bella e calda è la stanza del potere, buia e fredda è la stanza della sofferenza e del disagio. Credo abbia convinto tutti, tant’è vero che lo slogan che campeggiava sui manifesti del centrosinistra era: “una Puglia migliore”. Questa breve premessa mi porta a dire ai colleghi dell’attuale maggioranza che, ammesso e assolutamente non concesso che quello che ci avete attribuito corrisponde al vero, ciò è stato sottolineato dall’esito della campagna elettorale: noi l’abbiamo persa, voi l’avete vinta, perché eravate migliori. Ora tocca a voi Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 81 – RESOCONTO STENOGRAFICO dimostrare di essere migliori. Noi, in campagna elettorale, non l’abbiamo detto neppure una volta, proprio perché abbiamo sempre saputo e per certi versi compreso le umane debolezze. La maggiore stizza, dunque, in questo momento trae origine proprio da questo atteggiamento di sentirsi migliori. È una considerazione che ho avuto modo di esprimere, in maniera altrettanto compassata, durante un mio intervento in un precedente Consiglio. Purtroppo allora non era presente il Presidente Vendola. Ebbene, se partiamo dal fatto che nessuno è migliore dell’altro e che le condizioni generali e ambientali talvolta fanno deviare la macchina dalla retta strada, questo, sì, che può essere un buon inizio ed un buon viatico per portare avanti un sereno ragionamento e analizzare quegli aspetti che secondo Dorothy Lousie Zinn, nel suo libro “La raccomandazione – Clientelismo vecchio e nuovo”, sono molto più forti e molto più impregnati di disagio nel Meridione. Occorre ragionare e chiedersi: c’è pericolo che la preferenza unica, quindi il rapporto diretto, schiacciante ed epidermico con l’elettore, spinga noi tutti al punto tale da non riuscire più a controllare quello che può essere un discorso che in maniera intrinseca riteniamo etico per noi stessi? C’è pericolo, o quella tanto vituperata legge elettorale, adesso in sede di approvazione al Senato, potrebbe rappresentare l’opportunità, con le liste bloccate, di determinare un momento di riflessione – non voglio certo sciogliere i nodi in questa circostanza – acché questa sovrapposizione che rende asfittici tutti quanti, elettore ed eletto, possa cessare? Non conosco la sua esperienza pregressa dal punto di vista politico, Presidente Vendola, non so se si è sempre candidato nei collegi uninominali, o se nella sua passata esperienza è stato anche consigliere comunale, però posso dire indubbiamente che chi viene eletto nei collegi uninominali ha vita più facile di chi, come i consiglieri comunali o regionali, vive la Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 preferenza unica e, quindi, una sovrapposizione molto forte da parte degli elettori. Ciò detto, devo dare ragione al collega Silvestris quando sostiene che bisogna cercare di fatturare positivamente questo momento. Personalmente non ho fatto i nomi di nessuno, tuttavia, nel momento in cui ho ricevuto l’incartamento relativo all’Acquedotto pugliese, ai sensi dell’articolo 39, comma 3, dello Statuto, documentazione che ho letto attentamente, avrei gradito anche ricevere l’elenco di quelle persone, di cui non avrei morbosamente fatto cenno, il che mi è stato impossibile per una più o meno non condivisibile ragione di tutela della privacy, sostenuta apertamente dal dottor Petrella. Credo che il problema della tutela della privacy sia tra noi, che otteniamo gli incartamenti, e le persone eventualmente lese da questo utilizzo. Presidente Vendola e Presidente Pepe, sarebbe opportuno – credo che anche i consiglieri di maggioranza possano convenire – allertare tutti gli uffici e metterli a conoscenza dell’articolo 39, comma 3, dello Statuto, secondo cui dovrebbero essere messi a disposizione dei consiglieri, ancor quando richiesti, gli atti regionali. Questo sarebbe già un elemento di grande trasparenza. Inoltre, non sarebbe affatto male, anzi sarebbe un atteggiamento molto positivo da parte del Presidente considerare la proposta di legge di Alleanza Nazionale, assolutamente da migliorare, da emendare e da rivedere, dimodoché, dopo aver celebrato l’apoteosi dell’avvenimento e l’analisi condivisibile dei fatti, se tutti siamo d’accordo, se tutti siamo in buona fede, si possa procedere alla fase successiva. Credo che ciò possa essere un elemento di autotutela anche per i consiglieri di maggioranza, perché a mio avviso il consigliere Maniglio ha involontariamente fatto un intervento che oserei definire, per certi aspetti, diseducativo. Forse, il retropensiero dei consiglieri regionali di maggioranza – sarebbe del tutto legittimo, se lo stessero pensando – può Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 82 – RESOCONTO STENOGRAFICO alimentare questo genere di sentimento: proprio ora che tocca a noi, non sembrano convincenti. Ho esercitato per cinque anni la funzione di consigliere regionale di maggioranza e posso ben dirvi che le pressioni alle quali sarete ancor più di noi sottoposti per i prossimi cinque anni saranno insostenibili. Forse, questa proposta di legge, così come il consigliere Palese nell’ultima parte del suo intervento ha avuto modo di ribadire, potrebbe mettere tutti quanti nelle condizioni di fare politica, quella con la “p” maiuscola, di recuperare i disagi assolutamente singoli e di predisporre norme di interesse generale. Questa è la politica e questo è il motivo per cui siamo consiglieri regionali. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Costantino. Ne ha facoltà. COSTANTINO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, desidero innanzitutto raccontarvi una storia personale che mi ha fortemente stupito. Alcune settimane fa, mi sono recato presso il comando dei Vigili Urbani di Bari per salutare un maresciallo, il quale, dopo avermi accompagnato e avermi fatto visitare la struttura, mi disse che mi conosceva indirettamente dal momento che, quando ricoprivo l’incarico di Sindaco del Comune di Ginosa, fu bandito un concorso a Ginosa per comandante dei Vigili Urbani che fu successivamente vinto da un barese. La qual cosa, vi confesso, mi ha un po’ preoccupato, in quanto appariva una cosa talmente semplice indire un concorso regolare che premiasse il migliore. Ebbene, questo episodio mi ha ricordato una frase ricorrente del film di Sergio Rubini, “Il cognato”, un film ambientato a Bari che narra un viaggio nel mondo dell’illegalità, frase che veniva ripetuta quando si proponeva qualcosa di legale: “ma tu non sei di Bari?”. Onestamente, mi preoccupa alquanto questo modo di ragionare. È chiaro che Bari non rappresenta la capitale della corruzione ma, poi- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 ché è da sempre centro del potere, viene spesso presa come punto di riferimento negativo. È comunque chiaro ed evidente che questo malcostume è largamente diffuso. Se la fase delle polemiche è superata – credo sia superata, almeno a sentire gli interventi da parte della maggioranza e della minoranza – allora cerchiamo di prendere gli spunti positivi di questa discussione. Un elemento estremamente positivo è la consapevolezza da parte di tutti che in questo modo non si può più andare avanti. Se siamo in grado di superare questa fase, ed è possibile superarla, ben venga una legge regionale, tenendo bene a mente, però, che questa non sarà sufficiente a cambiare le cose. Credo comunque che sia nostro dovere offrire un’immagine positiva ai cittadini pugliesi, e condivido l’atteggiamento e la posizione del Presidente Vendola, perché comunque ha lanciato un segnale ai pugliesi. Poi, se saremo in grado di metterlo seriamente in pratica, lo verificheremo con il passare del tempo. Credo sia indispensabile mettere in atto tutti i tentativi, affinché da questa idea nuova si possano raccogliere risultati concreti. Invito, però, a non confondere gli argomenti. Oggi, stiamo parlando di concorsi pubblici, per cui è inutile fare l’esempio di problematiche relative a cittadini con particolari esigenze. In qualità di Sindaco vi confesso che ho aiutato tantissima gente bisognosa e non me ne pento assolutamente, però quest’oggi non stiamo trattando questo tema, ma stiamo parlando di concorsi pubblici, che devono essere assolutamente trasparenti e che devono premiare i migliori. Qualora vi riuscissimo, faremmo cosa utile per noi consiglieri, che verremmo alleviati dalle tantissime pressioni che riceviamo, che riceveremo e che abbiamo sempre ricevuto, perlomeno in questo modo potremmo dimostrare che qualcosa comincia a cambiare, ma soprattutto faremmo cosa utile all’Ente, perché ha bisogno di gente altamente professionale e preparata, e ai cittadini pugliesi. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 83 – RESOCONTO STENOGRAFICO Dalla consapevolezza che nasce questa sera abbiamo il diritto e il dovere di andare avanti cercando di trovare delle soluzioni. Probabilmente, le soluzioni non verranno fuori da una legge, in quanto queste sono insite nel singolo comportamento dei consiglieri e degli assessori, ma l’idea che è stata lanciata va raccolta e portata avanti. Credo che le premesse per fare qualcosa insieme ci siano tutte. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Damone. Ne ha facoltà. DAMONE. Signor Presidente, colleghi consiglieri, avverto una certa difficoltà nel prendere la parola questa sera, perché finora mi pare si sia semplicemente scoperta l’acqua calda, si siano rievocati i soliti luoghi comuni. Le aggressioni e le violenze anche verbali non credo contribuiranno a risolvere il problema morale. Dal mio punto di vista la morale non ha colorazione politica, anche se c’è una parte politica di sinistra che ritiene di possedere la perfezione e il rispetto delle norme e della legalità. Prendo, comunque, la parola con grande tristezza e con grande rammarico, anche perché più che le parole, più che le chiacchiere oggi servono i fatti concreti. Io vengo da molto lontano, ho vissuto molte esperienze a livello regionale e ricordo quando, bipartisan, il Vicepresidente della Giunta regionale e due rappresentanti dell’opposizione si incontravano in una saletta dell’Hotel Jolly per compiere alcune operazioni non certo confessabili in questa sede. La morale, lo ripeto, è sul piano dei comportamenti, sul piano della quotidianità di ciascuno di noi. Badate, in qualità di operatore politico e di amministratore di un’ASL ho ricevuto da parte della sinistra la bellezza di centoventi denunce all’autorità giudiziaria, ho subito due indagini per mafia, una delle quali voluta dall’allora Vicepresidente della Commissione antimafia (anche per questo motivo nutro Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 qualche risentimento nei confronti dell’attuale Presidente, e non lo nascondo). Ebbene, tutti i procedimenti subiti si sono conclusi con il proscioglimento in istruttoria, perché nella mia vita non ho mai preso una lira da nessuno. Piuttosto, ho dato occupazione, ho violato anche le leggi procedendo a cinquantuno assunzioni, nonostante vigesse il blocco, ho creato il dipartimento di emergenza, la guardia medica notturna in cardiologia, e via elencando. Oggi, sono consigliere regionale grazie a quelle denunce, perché la gente, dopo quindici anni di sofferenze patite sulla mia pelle, ha espresso il proprio consenso e la propria riconoscenza nei riguardi della mia persona e della mia storia politica. Devo dare pubblicamente atto al Presidente Vendola, nonostante il mio risentimento nei suoi confronti, che forse è l’unico, nel momento in cui è libero di scegliere, a nominare persone altamente qualificate e ad andare al di là della solita logica della gestione e della spartizione partitica. Dunque, o vince, o perde la logica del Presidente, da questo discorso non si viene fuori. Vorrei portarvi un esempio. A San Severo, un amico del Presidente, che oltretutto ha contribuito alla mia non realizzata crocifissione, è uno di coloro che fa il santo per antonomasia, però, quando si è trattato di richiedere un incarico per la sua persona, ha sdoppiato il dipartimento di tossicodipendenza a San Severo, unico caso in Italia. Vi sono amici e figli di amministratori della sinistra che hanno ricevuto occupazione da parte del centrodestra. A questo punto, amici cari, smettiamola di farci del male vicendevolmente. Ripeto, la morale ha la caratteristica oggettiva di non appartenere a nessuno. Quando per la morale, o per un discorso pseudo-morale teso a colpire l’avversario, ci si rivolge alla Magistratura, allora vuol dire che i limiti della democrazia e della libertà si stanno restringendo nel nostro Paese, perché la Magistratura surroga i poteri della Pubblica amministrazione. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 84 – RESOCONTO STENOGRAFICO Chiedo ai diversi amici della provincia di Foggia quanti Magistrati hanno i figli impiegati nelle banche, o i fratelli impiegati nelle AA.SS.LL grazie alle raccomandazioni. È un delitto? Richiamo alla memoria quanto Bettino Craxi disse in uno dei suoi ultimi interventi in Parlamento: chi di voi non ha subìto o fatto corruzione, si alzi in piedi. Ebbene, allora non si alzò nessuno. La morale è un fatto squisitamente personale, la morale è sul piano dei comportamenti e delle azioni quotidiane. Se vogliamo sconfiggere la corruzione, procediamo con gli accertamenti patrimoniali. Non sono utili gli arresti domiciliari, come d’altra parte avviene, ad esempio, per coloro che taccheggiano i braccianti agricoli, persone che guadagnano 15 euro a giornata lavorativa. A quella gente bisogna togliere il patrimonio, occorre intervenire colpendo le loro tasche, solo così quel genere di persone si sente minacciata, si ricrede e magari torna sui propri passi. In politica serve l’accertamento patrimoniale, e ciascuno di noi deve compiere azioni conseguenti. Mi permetto, quindi, di dare un suggerimento al Presidente Vendola: faccia attenzione alle procedure concorsuali, perché fioccano raccomandazioni che lei, pur con tutta la sua buona volontà, la sua buona disponibilità e la sua buona fede, che le riconosco, non riuscirà mai a sconfiggere. Allora, cerchiamo di avvicinarci ad un criterio più o meno oggettivo, quale quello di tenere conto dei curricula dei candidati, dando giusto valore ai voti di laurea, o di diploma, perché chi prende il massimo dei voti, anche se figlio di un barone, è certamente una persona che si è impegnata. In questo modo, pur con tutti gli aggiustamenti del caso, possiamo dar vita ad un criterio oggettivo che dia spazio alla meritocrazia. Caro Presidente, noi dobbiamo essere sempre conseguenti. Oggi, assistiamo ad un trasversalismo violento, in ispecie nell’ambiente sanitario, dove i signori medici fanno a gara per salire sul carro del vincitore e ottenere un Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 primariato, od una posizione dipartimentale. È davvero squallido. Se lei è in buona fede, come io ritengo, cominci a revisionare tutti gli incarichi gestionali. Vi sono forme di degrado nelle AA.SS.LL. che fanno pena. Ve lo dice chi nella sanità ha speso i migliori anni della propria vita lavorativa. Proprio per questo voglio offrire un contributo sul piano deontologico all’azione governativa, acché si eviti la caccia alle streghe e si cominci seriamente a lavorare per la gente e per la comunità. PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PEPE PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Romano. Ne ha facoltà. ROMANO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, pur non avendo maturato un’esperienza pregressa tale da farmi comprendere le dinamiche e gli sviluppi della discussione, sono stato ugualmente in grado di comprendere l’evoluzione del dibattito stesso. Ebbene, rispetto ai toni e alle argomentazioni di questa estate avevo inteso che la discussione odierna sarebbe stata un’altra. Vi confesso che ho trovato poco chiare alcune considerazioni espresse dal collega Palese a proposito del trasformismo imperante, parole prontamente richiamate dal consigliere Silvestris quando faceva riferimento ai fastidi che possono derivare dalla produzione di veri e propri “listifici”. Solo adesso ho meglio compreso, seguendo l’intervento del consigliere Damone, quello che in realtà egli intendeva dire. Ritengo che questa discussione, come altri colleghi hanno sottolineato, debba essere scevra da infingimenti, se davvero vuole portare da qualche parte. Proprio per questa ragione personalmente non accetto la chiamata di corresponsabilità in ordine alla questione morale così com’è stata presentata, anche perché un Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 85 – RESOCONTO STENOGRAFICO tema così importante e delicato è stato riempito di molti elementi impropri, dalla legge elettorale che ritorna al proporzionale, alle pagliuzze delle assunzioni. Credo che lo spessore e i contenuti della questione morale siano ben altri. Ricordo il lirismo con cui, il 5 agosto scorso, il consigliere Saccomanno parlò del rapporto tra maggioranza e opposizione in questa sede, rapporto che doveva svilupparsi, a suo dire, in termini collaborativi, il che non significa consociativi, perché la consociazione potrebbe ricollocarsi all’interno della questione morale stessa. A tal proposito, ricordo un inquietante articolo scritto da Pier Paolo Pasolini negli anni ‘70, quando diceva: io so. Ebbene, dopo vent’anni abbiamo capito cosa intendesse dire. In merito all’azione di governo che si è sviluppata in questi anni, io posso dire di non sapere, ma certamente posso dire di aver visto cos’è accaduto in periferia, avendo anche ricoperto l’incarico di Sindaco. Allo stesso modo posso dire di conoscere perfettamente il differente approccio che si ha sulla gestione di questa complessa materia. Quando un responsabile istituzionale si misura con il consenso elettorale – chi ha fatto il Sindaco sa di cosa sto parlando – e va incontro ad una sconfitta, il giudizio dell’elettore si accetta solo dopo un certo arco di tempo. La prima reazione è indubbiamente quella di stilare una sorta di lista di proscrizione degli eventuali traditori. Ho vissuto queste esperienze. Poi, mi sono ricandidato e la mia cultura mi ha portato a strappare quella lista che avrebbe dovuto caratterizzare il mio assenso, o il mio diniego alla responsabilità di un dirigente, di un ingegnere, di un incaricato, e quant’altro. Se volessimo valutare con linearità e senza infingimenti – serve a noi, ma anche a chi ha governato prima di noi – quello che è accaduto in Puglia in tutti gli enti, come la militarizzazione e il livello di qualità che alcuni servizi hanno raggiunto, perché veniva prima l’appartenenza, poi tutto il resto, dovremmo Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 riflettere maggiormente sul risultato, giusto o sbagliato, che ci è stato consegnato. Credo che questo sia il problema che deve essere affrontato senza ipocrisie. C’è un approccio diverso, c’è una cultura diversa nel governo di questa materia così delicata. Allo stesso modo, noi dovremmo ragionare come centrosinistra, perché ognuno ha le sue responsabilità. Ogni tanto ci dilettiamo a capire meglio cos’è la coscienza critica dell’elettore, ogni tanto ci imbarchiamo in una sorta di sondaggio fatto a caso. Ebbene, quando l’elettore risponde con un “siete tutti uguali”, sono convinto che quello è un elettore di centrosinistra, e lo dico perché è giusto che la politica si assuma le responsabilità fino in fondo rispetto alla funzione svolta, ai compiti assegnati, alle scelte compiute. Allora, in questa fase e su questa discussione, per quello che ci riguarda, credo che la partita non possa essere definita con una semplice norma, dal momento che la storia è piena di deroghe alle norme. La partita deve misurarsi sul terreno culturale, sulla costruzione di opportunità pari nel settore imprenditoriale, nel finanziamento agevolato, nella finanza trasferita, nell’accesso alle fonti di finanziamento pubblico. Da Sindaco ho visto cosa arrivava in un comune di centrosinistra per il sostegno alle devianze e cosa arrivava in qualche altro comune limitrofo. Mi corre, pertanto, il dovere di consegnare al Presidente Vendola una nostra richiesta. Qualche giorno fa, quando si sono insediati i direttori generali delle AA.SS.LL., ho deciso di rivolgere un augurio irrituale al direttore nominato nell’ASL di competenza del mio territorio, dicendogli che, dall’ascolto che ho attivato in qualità di consigliere nella società in merito ai temi della sanità, ho ravvisato molti interessi che guardano con attenzione alle politiche del centrosinistra. Ebbene, rispetto a questi interessi l’ho invitato a prestare la massima attenzione, lasciandoli sedimentare, perché diversamente quegli interessi potrebbero Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 86 – RESOCONTO STENOGRAFICO tradursi in trasformismo. Ho aggiunto, in ultimo, che la frontiera delle scelte che egli dovrà compiere deve essere rappresentata dal merito, dalla qualità, dall’appropriatezza. Qualche settimana fa abbiamo tenuto gli stati generali e in quella riunione, dietro un suo messaggio forte, abbiamo deciso di percorrere una strada. Ebbene, la risposta prima che si può dare a questo tema è di mantenere alte le scelte che compiamo. Non sto parlando delle guarentigie previste dalla normativa a chi governa, perché quelle ci sono per tutti, ma quando c’è una scelta che riguarda qualche ente è giusto che la politica si misuri con qualcosa che sia più congeniale anche al suo stesso progetto politico. Ad ogni modo, rispetto a tutto il resto, il merito, l’appropriatezza delle prestazioni e la qualità delle risposte che si danno, devono rappresentare la frontiera che caratterizza la questione morale. Badate, noi non siamo i nuovi padroni della Regione Puglia, guai se lo pensassimo anche solo per un istante. Non so se prima ci sono stati dei padroni, ma se si sono comportati da tali, se ne assumeranno la responsabilità. Per quanto riguarda il centrosinistra, il messaggio chiaro che dobbiamo dare al popolo pugliese è che non abbiamo insediato un nuovo padrone rispetto a quello che c’era precedentemente. La nostra volontà si limiterà alle scelte che compiremo quotidianamente nella nostra azione di governo. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Borraccino. Ne ha facoltà. BORRACCINO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, il dibattito odierno ha come tema la trasparenza nelle procedure di assunzione di personale presso gli enti strumentali della Regione Puglia. Purtroppo, questa sera di tutto si sta parlando tranne che del problema oggetto degli ordini del giorno. Penso che da parte dell’opposizione si sia voluta costrui- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 re artatamente un’azione di grande clamore senza entrare nel merito della vicenda. Quando si presenta un ordine del giorno in data 26 luglio, dopo appena un mese e mezzo dall’insediamento della Giunta di centrosinistra, in ordine a procedure, criteri e atti di trasparenza nelle assunzioni, è chiaro che non si può non fare riferimento a criteri, metodi, scelte, modalità e approcci che sono stati messi in atto nella precedente Legislatura, che hanno connotato l’azione della precedente Amministrazione. Invece, con un’azione che su tre fronti ha visto impegnata l’opposizione, si è voluto sollevare un grande clamore. Lo abbiamo notato anche dal modo con cui si è giunti in questo Consiglio. C’era quasi il timore che lo show non potesse realizzarsi senza la viva presenza del Presidente della Giunta, quasi che il Governo, rappresentato dal Vicepresidente Frisullo, dagli assessori e dalla maggioranza organicamente presente in Aula, non fosse sufficiente a togliere lo sfizio ai rappresentanti dell’opposizione del centrodestra. Si è quasi pretesa la presenza del Presidente della Giunta, il quale si è adoprato massimamente per partecipare alla odierna seduta. Questa estate abbiamo assistito, da un lato, alla demagogia sulle procedure di assunzione – oltretutto previste dalla precedente Giunta, con la precedente Amministrazione – posta in essere in primis dal consigliere Fitto, proprio lui che, guarda caso, questa sera è misteriosamente assente, nonostante si svolga la discussione di un punto che egli diceva di ritenere prioritario. Dall’altro lato, abbiamo assistito ad un poderoso e micidiale attacco mediatico, con delle imbeccate che sono state date in pasto ai mass media di tiratura nazionale. In particolare, mi riferisco alla squallida campagna che ha portato avanti “Il Giornale”, quotidiano di proprietà del Presidente Berlusconi, sulle indennità pugliesi, compiendo un atto poco serio e deontologicamente scorretto. Sono state, infatti, indicate per la Regione Puglia le cifre Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 87 – RESOCONTO STENOGRAFICO lorde relative alle indennità di presidenti, assessori e consiglieri, mentre in maniera un po’ più tenera per altre Regioni gestite dal centrodestra si sono offerte cifre notevolmente più basse, perché chiaramente depurate da oneri e tasse. Altra cosa vergognosa è stato il ricorso amministrativo tentato per l’annullamento delle elezioni, che nel prossimo mese vedrà la seduta del Consiglio di Stato, quasi a non voler riconoscere, a non voler dare legittimità a questo Governo e a questa maggioranza di centrosinistra. Ebbene, questa poderosa offensiva, ponendo in essere una forte demagogia, una massiccia strumentalizzazione di certa stampa e una capziosa volontà di non voler riconoscere il risultato decretato dai cittadini pugliesi, che hanno manifestato una grande voglia di discontinuità e di rinascita, ha fatto sì che si arrivasse a tutto ciò. Da pochi mesi svolgo il ruolo di consigliere regionale, ma per quanto mi è dato di sapere vi posso assicurare che questa coalizione, questa maggioranza, questi uomini che amministrano la Regione Puglia non nascondono scheletri nell’armadio. Non ci faremo trascinare da questa polemica. Ripeto, mettetevi l’anima in pace, non abbiamo scheletri nell’armadio. Piuttosto, c’è la voglia di continuare a interagire con la rinascita pugliese, con questa gente che ha voluto davvero cambiare, che ha voluto portare una ventata di novità in una politica che da troppo tempo, da tanti anni era intesa come mera gestione, una sorta di mix tra grande efficienza e scarsi risultati. Peraltro, questa tanto decantata grande efficienza era soltanto nella testa degli amministratori. Si potrebbe riassumere con la seguente formula: una grande capacità decisionale seguìta da una grande incapacità gestionale. Questo ha rappresentato il centrodestra. Una volta che le leve del comando gli sono state tolte, il centrodestra ha tentato la strada mediatica di non riconoscere il risultato, la Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 strada di voler intravedere forse vizi che sono stati appannaggio della precedente Giunta regionale, che ha conosciuto non solo il tintinnio delle manette, ma addirittura anche la carcerazione di interi gruppi di assessori. Ora, invece, si attacca la discontinuità, la nuova classe dirigente pugliese del centrosinistra, quasi a voler addossare a loro queste responsabilità. Non ci facciamo trascinare in questa polemica, piuttosto vogliamo continuare a dialogare con quelle persone, convinti che non si può vivacchiare. Noi non vogliamo vivacchiare, consigliere Cera, tantomeno ci sentiamo di rappresentare la normalità descritta da quella vecchietta che sostiene che i politici sono tutti uguali. Noi non ci sentiamo assolutamente uguali a nessuno. Ognuno dei quarantadue consiglieri che compongono la maggioranza ha una sua peculiarità, ha una sua autonomia, ha una sua discrezionalità. Non ci sono padroni in questa maggioranza. Ci sentiamo notevolmente diversi da coloro che hanno gestito, prima di noi, la Regione Puglia. Non voleva morire, perché doveva imparare, e probabilmente imparerà che con questa maggioranza c’è un metodo nuovo di fare politica, consigliere Cera. Mi meraviglio che, alla fine, la bontà del suo ragionamento, ancora una volta, sia sfociata in una polemica tutta interna con il collega Palese su quei settemila voti che non siete riusciti a raccogliere. Noi, invece, guardiamo a quella generazione che, a sua volta, ci segue con attenzione e che non possiamo deludere. Noi guardiamo a questi giovani che hanno dimostrato la loro grande voglia di cambiamento. Colleghi del centrodestra, non si può uccidere il sogno di una generazione in un territorio in cui quotidianamente è stato ucciso questo sogno. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Cappellini. Ne ha facoltà. CAPPELLINI. Signor Presidente, colleghi del Consiglio, non parto dall’assunto che in Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 88 – RESOCONTO STENOGRAFICO quest’Aula ci siano consiglieri buoni e consiglieri cattivi. Immagino che l’Assise sia composta da settantasei galantuomini. Ciononostante, avendo anche maturato un’esperienza da democristiano, un’esperienza importante che mai rinnego, mi preme sottolineare che il tema in questione, che ha ormai travalicato gli stessi ordini del giorno, ha posto una condizione di discrimine di ordine culturale. È vero che Aldo Moro, in quel contesto, diceva che non si sarebbero mai fatti processare sulle piazze, però, quando parlava del potere, esprimeva un concetto altrettanto chiaro, vale a dire che per il potere si possono seguire due strade: la sua gestione, o la sua ragione. Ebbene, credo che l’attuale maggioranza abbia intrapreso la seconda di queste strade. Badate, la maggioranza odierna, nel corso della propria campagna elettorale, non ha celebrato alcun processo ai dieci anni di passato Governo. Piuttosto, ha parlato di una Puglia migliore, ponendovi al centro la ragione del potere, motivo per cui si chiedeva il consenso ai nostri cittadini. Credo che questo risulti fondamentale anche oggi, proprio in queste ore, perché anche nei processi ci sono due modi di procedere. Questo concetto diverso rappresenta un discrimine culturale e, se mi consentite, anche politico. C’è chi i processi li ha affrontati, come un democristiano di lungo corso quale il Senatore Andreotti, per ben dieci anni, difendendosi nel processo, e c’è chi, caro collega Palese, si difende dal processo. Gli esempi sono di queste ore. Allora, quando si parla di questione morale avverto l’impressione che non sia sufficiente fare una legge, od una norma. La questione morale è tutta dentro la questione politica, che a sua volta comporta una scelta di ordine metodologico e di governo. Anch’io sono alla prima esperienza in questo Consiglio regionale, però ho già avuto la possibilità di svolgere attività amministrativa in qualità di assessore all’urbanistica nel Governo del Sindaco Antonino a Brindisi. Ebbene, an- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 che in quel caso sono stati i comportamenti delle persone a determinare la questione morale, o una questione che morale non è e che, invece, riesce a far andare d’accordo la scelta politica con l’etica dei comportamenti. Sta tutto qui, caro consigliere Palese, il discrimine, perché non si può fare di tutta l’erba un fascio. Non siamo stati certamente noi coloro i quali hanno portato avanti polemiche aspre rispetto a condizioni nelle quali si poneva questo Governo, quasi fosse sotto accusa per scelte che non lo vedevano protagonista, che non gli appartenevano. Qualche volta si è fatto addirittura un processo anche alle intenzioni. In questo Consesso non ci sono i Girolamo Savonarola, non c’è chi fa il giustizialista, ma c’è chi, sul piano della questione politica, ha l’ambizione, come Nichi Vendola e la sua maggioranza, di riannodare i fili dei diritti, di riportare al centro le ingiustizie sociali e le povertà di coloro i quali sono esclusi e che questa maggioranza e questo Governo hanno il dovere e il diritto di far sedere in prima fila. Questa è la condizione primaria. Poi, è chiaro che ognuno di noi sarà valutato dagli altri. È vero, caro amico Cera, che lo scarto dei voti è quello che è, ma è altrettanto vero che si era partiti da una condizione di meno 19%. Il vero giudizio, alla fine, spetta al popolo, il quale si è espresso in una determinata maniera. Non dimentichiamo, poi, che quella legge elettorale l’abbiamo trovata, non l’abbiamo certo fatta noi. Questa maggioranza e questo Governo hanno l’ambizione di dichiararsi diversi rispetto al Governo degli ultimi anni, che si è caratterizzato in una certa maniera. Questa è materia delicata, motivo per cui sono convinto che la nostra azione politica e di governo si misurerà sulla capacità di fare le cose in un’altra maniera. Concludo il mio intervento, raccontandovi il seguente aneddoto. Nel 1492 due frati domenicani della Renania scrissero un trattato in Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 89 – RESOCONTO STENOGRAFICO cui sostenevano che per dimostrare che una strega era tale bisognava legarla, imbavagliarla e gettarla nel fiume. Ebbene, se ella affogava voleva dire che non era una strega, se non affogava, sostenendo che fosse il diavolo a tenerla a galla, veniva considerata una strega, per cui andava bruciata sul rogo. Non credo che questa maggioranza possa essere eletta in base a questo aneddoto. Questa maggioranza e questo Governo hanno l’ambizione di dissentire completamente da quel trattato e di scriverne uno nuovo. I passi, le scelte e le decisioni che, in questi pochi mesi di Governo, sono state compiute, procedono tutte lungo questa direzione. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Ruocco. Ne ha facoltà. RUOCCO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, quando il Presidente Pepe in termini un po’ sportivi mi ha invitato a prepararmi per l’intervento, mi è parso si celasse dietro i suoi toni l’idea della necessità di una sorta di scontro. Pertanto, ho voluto seguire il suo invito e ho cominciato a raccogliere i miei pensieri, anche perché l’intervento di questa sera è uno dei più difficili. Rispetto a quanto si è verificato questa estate, stiamo assistendo ad un’orgia di ipocrisia ammantata di contrapposizioni. Se i cittadini pugliesi avessero seguito questo dibattito, anche solo attraverso la stampa, rispetto a tutto quello che c’è stato, sarebbero rimasti molto delusi. Abbiamo sentito parlare di stipendi, abbiamo sentito parlare di sistema elettorale, abbiamo sentito parlare di scarto dei voti, abbiamo sentito parlare finanche, caro consigliere Cera, della vecchietta, che data l’età forse è stata già colpita dall’arteriosclerosi, per cui ritengo si possa pensare che non sia solo saggezza quella che l’ha spinta a dire che i politici sono tutti uguali, valutazione che ovviamente non condivido. Ci sono stati, però, alcuni passaggi molto significativi, in particolare per come sono stati Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 posti. Non mi riferisco certo all’ultimo intervento del consigliere Maniglio, che ho trovato molto craxiano. Francamente, preferisco evitare di aggiungere altri commenti, perché se lo facessi potrei dire molto di più di quello che finora si è detto. Le dico solo che questo tipo di discorso mi ha fatto venire in mente un altro Presidente. Mi ha, invece, molto colpito un passaggio dell’intervento del consigliere Romano, quando ci ha accusato di esserci appigliati alle pagliuzze di alcune assunzioni. Ebbene, se ci riflettete, il discorso può cominciare, articolarsi e finire attorno a questa dichiarazione. Ritengo sia ormai maturo il tempo per chiarire le nostre posizioni, che sono fondamentalmente diverse. Noi abbiamo perso le elezioni, pertanto abbiamo il dovere, in quest’Aula e nella società civile, di controllare e, come dicevate voi, di far esplodere le vostre contraddizioni e abbiamo il dovere di dimostrare non che voi siete peggiori di noi – cosa della quale sono assolutamente convinto –, ma che noi siamo capaci di costruire un progetto migliore. Non mi interessa tornare a governare, perché l’altro è meno bravo, o meno capace di me, ma perché ho un progetto politico e amministrativo migliore di quello altrui. Il nostro compito, dunque, è quello di far esplodere le contraddizioni e di avanzare delle proposte. A tal proposito, non mi è sembrato sia esplosa alcuna contraddizione. Onestamente non possiedo un concetto di sacralità dell’Aula, sono convinto di poter utilizzare lo stesso linguaggio tanto dentro, quanto fuori dall’Assise, ma vi chiedo: vi rendete conto che, dopo un mese di dibattito sulle assunzioni, nel corso del quale si sono fatti nomi e cognomi di rappresentanti dell’Esecutivo, questa sera non si è fatto alcun cenno? Il problema non è sapere se qualcuno appartiene ad una coalizione, piuttosto che ad un’altra, il punto è capire se è stato fatto, se è stato fatto con determinate complicità, se addirittura è stato fatto utilizzando dei rappresentanti di Governo Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 90 – RESOCONTO STENOGRAFICO nominati da un Governo diverso. Questa è la contraddizione di cui avremmo dovuto discutere. Se al termine dell’intera vicenda sviluppatasi nei mesi estivi avessi dovuto disegnare una vignetta che la descrivesse, l’avrei presentata nel modo seguente: un paio di assessori che si azzuffano, alcuni consiglieri e alcuni giornalisti che chiedono risposte, un Presidente della Giunta che, fischiettando, guarda dall’altra parte e, in ultimo, il dottor Petrella che, violando lo Statuto della Regione Puglia, dice: “Informalmente abbiamo chiesto e informalmente ci hanno risposto le authority per la privacy. Peraltro, dico e ribadisco tranquillamente che non ho alcuna stima e fiducia nei confronti delle authority. Non voglio certo ripetere il precedente commento alla proposta del collega Palese, secondo cui i prefetti devono continuare a fare i prefetti, i magistrati devono continuare a fare i magistrati, la politica deve issare, alta e nobile, la “p” maiuscola tante volte ammainata, per poi avanzare la proposta di costituire un’authority composta da prefetti, da magistrati e da tutti coloro che dovrebbero, invece, stare altrove. Pur tuttavia, mi preme sottolineare che, ribadendo la mia totale mancanza di fiducia nei confronti delle authorities e delle persone che si ammantano quasi di una sacralità che le esclude dalla discussione, all’interno delle authorities annoveriamo anche personaggi importanti, poi passati in alcuni consigli di amministrazione. Sappiate che in America questi personaggi sarebbero stati linciati vivi. La valutazione che ci spetta fare è che, ad alcuni mesi dal vostro insediamento, voi che vi siete proposti con lo slogan “Una Puglia migliore” non avete dato dimostrazione di poter dar realmente vita ad una Puglia migliore. Lo dico con molta pacatezza. Restando al discorso delle pagliuzze di alcune assunzioni, chiedo a tutti i consiglieri e agli assessori, interni ed esterni, della Giunta regionale se hanno mai pensato di andare da uno qualsiasi dei loro e- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 lettori, da uno qualsiasi dei loro esclusi a raccontare questa storia e a definirla una pagliuzza. Ebbene, non credo che abbiate il coraggio di andare in giro per la nostra regione a dire che, un mese dopo il vostro insediamento, avete provveduto a fare delle assunzioni, come è sempre avvenuto e come probabilmente avverrà sempre, questione che andrebbe comunque affrontata diversamente. Ditemi voi se questo significa essere la Puglia migliore, o se invece non sarebbe più opportuno affrontare i problemi che coinvolgono la nostra realtà in maniera diversa, evitando proclami, o autoproclamandosi sibi imputet nomine. Se la Magistratura ha commesso un errore durante il periodo di Tangentopoli è proprio quello di aver confuso i fatti che avevano raggiunto delle dimensioni non più soltanto giudiziarie con le logiche giudiziarie. Se i problemi sono questi, abbiamo il dovere di intervenire, in primo luogo favorendo la crescita del controllo sociale, ovverossia la partecipazione della gente a conoscere i problemi e i propri rappresentanti, non delegandolo al dibattito di poche persone che leggono le rassegne stampa. Una delle nostre missioni più importanti è far crescere il controllo sociale, non mettere un prefetto, od un magistrato, per poi magari ritrovare i loro figli in qualche sub-authority. Noi abbiamo il dovere di far partecipare al controllo del nostro operato tutti i cittadini che ci votano, da una parte e dall’altra. In secondo luogo, occorre intervenire per esercitare, attraverso interventi ad hoc, un miglioramento delle situazioni obiettive. Nella proposta di legge che abbiamo presentato non abbiamo chiesto la costituzione di un’authority, od altro. Abbiamo invece indicato, ad esempio, un passaggio forse fondamentale – oggi che abbiamo a disposizione i mezzi necessari –, quale quello di teletrasmettere attraverso il digitale terrestre tutte le gare e tutti i processi di valutazione nei procedimenti concorsuali. In questo modo ognuno, concorrente ed esaminante, saprà di essere controllato e Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 91 – RESOCONTO STENOGRAFICO conoscerà, perché pubblicato abbondantemente prima, i criteri di valutazione dei titoli, così come accade nei concorsi pubblici, estendendo tali metodologie ai procedimenti concorsuali per quegli organi regionali, o di derivazione regionale, che non ne hanno obbligo. Caro Presidente Pepe, le confesso che, quando mi ha invitato a prepararmi per l’intervento, avrei voluto assumere un atteggiamento diverso. Avrei preferito, infatti, dedicare i minuti concessimi ad un significativo silenzio, piuttosto che svolgere queste riflessioni. Forse, in quel modo sarei riuscito a catturare l’attenzione di un’Aula che, volutamente o no, in concomitanza di uno sciopero sta assumendo il suo bravo alka-seltzer, perché nulla si cambi e tutto continui come prima. Non è in questo modo che si afferma la propria superiorità di messaggio, di approccio, o di progetto, ma intervenendo concretamente per eliminare le contraddizioni ereditate, un lavoro certamente non semplice da svolgere. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Zullo. Ne ha facoltà. ZULLO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, desidero innanzitutto ringraziare coloro che sono già intervenuti, dal momento che hanno offerto il proprio contributo ad una crescita globale. Sarebbe stato davvero un peccato perdere un’occasione del genere. Ritengo infatti che il dibattito si sia svolto in modo costruttivo, considerato che ha messo in evidenza aspetti che possono rappresentare dei punti di partenza da cui muoversi per costruire un rapporto che vada nell’interesse delle collettività e, dunque, costruire un futuro migliore, che non può essere edificato solo ed unicamente da una parte politica. È necessario indubbiamente il concorso di idee e di contributi da parte di tutti coloro che siedono in questa Assise. Credo si possa partire da alcuni concetti fondamentali, quali il rispetto dei valori intrin- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 seci delle persone. Non ci si può gettare fango vicendevolmente addosso, se per ragioni di appartenenza politica non teniamo conto, invece, dei valori intrinseci di ciascuno di noi. Così come dobbiamo avere rispetto della dignità delle persone e dei loro stati di necessità. Tutti noi vorremmo, o avremmo voluto che non ci fosse uno stato di necessità nelle persone che si affidano alle nostre cure, o ad un nostro intervento. In realtà, dobbiamo tener conto che, purtroppo, in questo nostro mondo ci sono degli stati di necessità che portano la gente a chiedere e, molto spesso, a peregrinare. Come ci si può chiudere innanzi a queste richieste? A mio avviso, una chiusura in tal senso equivarrebbe a non offrire una prospettiva, a non dare una speranza a chi chiede aiuto. Ho apprezzato alcuni passaggi della relazione del consigliere Palese, soprattutto laddove si parla di codice deontologico. Come diceva il collega Bonasora, non sarà certo una legge a cambiare il mondo, se non ci ispiriamo ad un sistema di valori che noi stessi dobbiamo darci, che noi stessi dobbiamo condividere e che noi stessi dobbiamo osservare. Questo codice deontologico deve anche tener conto delle professionalità e dei valori intrinseci delle persone. Quello che si sta verificando per alcuni miei colleghi, ex direttori sanitari, o ex direttori amministrativi, è davvero inammissibile. Queste persone, al termine del proprio incarico di servizio, sono tornate indietro nelle loro USL di origine, e ciò non è certamente bello, non corrisponde certamente ad una Puglia migliore. Su questa vicenda tutti quanti dovremmo farci un esame di coscienza. Sono sicuramente in atto dei sistemi di persecuzione nei confronti di alcune persone, per cui ritengo sia necessario fare una verifica. Caro Presidente, siccome credo nei principi ai quali lei si ispira, anche se forse con un’ideologia diversa, essendo io cattolico, le chiedo di effettuare una verifica. Ci sono articoli contrattuali molti chiari. Ad esempio, Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 92 – RESOCONTO STENOGRAFICO l’articolo 18 del contratto della dirigenza medica stabilisce che il direttore sanitario, una volta terminata la propria esperienza, debba tornare all’incarico che occupava in precedenza. Che, poi, venga sottoposto alla valutazione e alle verifiche e, magari, fatto fuori è altra cosa, ma non può tornare indietro e non trovare il suo posto di lavoro. Questo svilisce il valore intrinseco delle persone e le professionalità acquisite in tanti anni di servizio all’interno delle aziende sanitarie. Abbiamo bisogno di darci delle regole comportamentali, di definire un codice deontologico. Una legge sicuramente non potrà modificare i comportamenti e non aiuterà l’efficienza e l’efficacia delle aziende che vengono controllate. Se creassimo dei meccanismi molto farraginosi all’interno delle norme e dei controlli, probabilmente perderemmo in efficienza ed efficacia. È molto importante, invece, affidare degli obiettivi seri a chi amministra queste aziende, effettuando verifiche serie, all’interno dei quali trasferire il codice comportamentale che deve coinvolgere noi e chi è chiamato ad amministrare queste aziende e questi enti. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere De Leonardis. Ne ha facoltà. DE LEONARDIS. Signor Presidente, colleghi consiglieri, ho avvertito il dovere di intervenire anche alla luce della frase di Aldo Moro che il collega Palese ha precedentemente citato: non ci faremo processare nelle piazze. Devo riconoscere che tra quell’essere democristiano di allora e i comportamenti odierni corrono notevoli differenze. Mai la Democrazia Cristiana di un tempo si sarebbe sognata di impostare una serie di polemiche sul nulla, partendo da un ricorso elettorale per cercare di delegittimare un’azione di governo appena iniziata. Mai ci saremmo sognati di fare delle polemiche sui cambi di casacca. Lo sappiamo, ci sono stati nella passata Legislatura, ci sono Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 sempre stati, appartengono alla nostra storia di proporzionalisti puri e convinti. Molti amici cambiano partito oggi, come una volta si cambiava corrente. Ritengo, dunque, sia un po’ strumentale fare polemiche di questa natura partendo da una mozione sulle assunzioni. Tutti siamo assillati quotidianamente dai bisogni e dalle esigenze della nostra gente che sta vivendo una crisi economica drammatica. Venendo in Consiglio e sfogliando uno dei pochi giornali usciti in edicola in questi giorni, riflettevo in merito ad un articolo che denunciava il fatto che alcune persone che lavorano in un’azienda municipalizzata di Foggia, assunte senza evidenza pubblica e senza contratto da una precedente amministrazione, rischiano il posto di lavoro, perché questa azienda sta vivendo una forte crisi economica. Ebbene, voglio raccogliere la parte positiva degli interventi susseguitisi in quest’Aula per evidenziare che dobbiamo evitare le polemiche inutili e pretestuose che non portano da nessuna parte. Tutti noi siamo soggetti alle quotidiane richieste di interessamenti e segnalazioni. Se riuscissimo ad impostare una politica costruttiva fra opposizione e maggioranza, che ci permettesse di procedere e raggiungere risultati importanti, sicuramente riusciremmo a portare avanti quel programma che il nostro Presidente sta cercando di attuare in maniera concreta per dar vita ad una Puglia migliore. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Lonigro. Ne ha facoltà. LONIGRO. Signor Presidente, colleghi del Consiglio, nei mesi passati ho già avuto modo di dichiarare che la caccia alle streghe non mi appassionava ieri, non mi appassiona oggi, per cui ero sinceramente intenzionato a non intervenire in questo dibattito. Ciononostante, dopo aver ascoltato alcuni interventi, ho ritenuto che sarebbe stato meglio che ciascuno di noi esprimesse le proprie considerazioni. Trovo davvero strano pensare di mettere su Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 93 – RESOCONTO STENOGRAFICO un ragionamento in ordine alla moralità della politica. Capisco la preoccupazione dell’ex potente Vicepresidente della Regione, quando fa appello alla moralità della politica e ai cambi di schieramento, ma credo che al riguardo il collega Visaggio abbia ben risposto spiegando che non ha fatto una scelta per ottenere qualcosa in cambio. Credo, infatti, che il collega Visaggio difficilmente diventerà assessore regionale dopo aver compiuto la scelta politica di abbandono di un progetto fallito. Allo stesso modo l’ex potente assessore regionale scopre quanto sia difficile da semplice consigliere regionale seguire l’attività amministrativa, capire le modalità decisionali che si celano dietro le determine, seguire l’azione amministrativa limitandosi alla lettura dell’elenco delle determine medesime, senza avere la possibilità, in tempo reale, di sapere cosa si è deciso, cosa si è stabilito a livello di dirigenza regionale. Abbiamo trovato una macchina amministrativa che non applica alcun sistema di trasparenza, per cui ci è risultato difficile capire quanto avviene, se non a distanza di diversi mesi. Provate, dunque, ad immaginare come possa un semplice cittadino pugliese comprendere le decisioni assunte dalla dirigenza regionale. Ecco, dunque, l’invito all’assessore Minervini a rivedere l’intero sistema e a mettere in piedi un meccanismo che permetta ad un qualsiasi cittadino di venire facilmente in possesso della copia di una determina e, quindi, conoscere le decisioni della dirigenza regionale, facilitando di conseguenza anche la conoscenza della stessa azione gestionale dell’Amministrazione regionale da parte dei consiglieri, siano essi di maggioranza, che di minoranza. Allo stesso modo si invoca un cambiamento delle regole rispetto alle leggi, alle norme, ai contratti per il reclutamento di personale presso gli Enti pubblici. Ebbene, non si tratta tanto di cambiare, quanto di far rispettare le regole già previste per i procedimenti concorsuali pubblici e di fare in modo che, sia per le gare, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 sia per il reclutamento del personale negli Enti pubblici, la commissione non sia sempre la stessa. Basterebbe verificare nelle varie AA.UU.SS.LL. pugliesi la composizione delle commissioni negli anni passati, per valutare se i membri erano sempre gli stessi, o se cambiavano di volta in volta a seconda della gara, o di un concorso. Non voglio certo mettere in dubbio le professionalità di quelle persone, però siamo sicuri che non si sarebbe potuto scegliere altro personale? Oppure, dobbiamo pensare che quelli erano, oltreché di grande professionalità, anche di grande affidabilità? Mi preme inoltre sottolineare che la norma vigente consente allo schieramento politico vincitore della tornata elettorale, in qualsiasi Ente pubblico, di applicare lo spoil system, affinché esso si possa basare su una dirigenza che accompagni quella maggioranza a realizzare il proprio programma e a raggiungere gli obiettivi prefissati. Da questo punto di vista mi sarei aspettato – questa è anche moralità della politica – che chi in passato è stato nominato dirigente, o commissario in enti derivanti dalla Regione, avesse rimesso il proprio mandato il giorno dopo il risultato elettorale. Questa sarebbe stata una dimostrazione di grande moralità. Mi fa specie chi in questa fase, nonostante l’Amministrazione regionale non abbia ancora nominato i commissari di appartenenza politica della maggioranza, si è rivolto alle prefetture, alle camere di commercio, e quant’altro, per avere le indicazioni in ordine ai commissari. Moralità sarebbe stata quella di evitare di presentare ricorso al TAR per far cadere quella nomina e permettere a queste persone di restare al loro posto. Posso anche comprendere un atteggiamento del genere dal punto di vista umano, però sul piano della morale politica non lo concepisco. Se mi fossi trovato in quella situazione, il giorno dopo mi sarei già dimesso. Ad ogni modo, non avrei certo fatto ricorso al TAR per tornare al mio posto, frutto di una Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 94 – RESOCONTO STENOGRAFICO nomina politica avvenuta negli anni passati. Questa è anche moralità. A questo punto sarei davvero tentato di promuovere la costituzione di questa commissione d’indagine in modo da verificare tutto ciò che è accaduto, quali e quante ditte nelle AA.SS.LL. pugliesi hanno beneficiato, se sono state sempre le stesse a vincere le gare, se sono stati sempre gli stessi liberi professionisti a ricevere gli incarichi, se avevano davvero una grande professionalità da mettere in campo, e via discorrendo. Così la smettiamo di fare moralismo. Certo, le regole vanno rispettate, ed io mi aspetto molto dai neodirettori generali delle AA.SS.LL.: spero ripristinino la tanto auspicata trasparenza, invocata non solo da chi ci lavora dentro, ma anche dall’intera comunità pugliese. Invito, inoltre, la Giunta e il Governo regionale a svolgere il proprio compito e la propria funzione di vigilanza, affinché i neodirettori compiano il proprio dovere, e in particolare l’assessorato alla salute ad attivare tutti gli strumenti disponibili di verifica e di controllo acché ciò avvenga. In ultimo, chiamo in causa personalmente il Presidente della Giunta regionale, sollecitandolo ad attuare i cambiamenti promessi, anche se oggi si assiste, purtroppo, alla corsa a cambiar casacca per poter vincere sempre, perché c’è una parte della dirigenza che vince sempre. Questa non è certamente una bella cosa. Voglio concludere il mio intervento, raccontandovi un episodio che mi è accaduto quando ho iniziato a lavorare. Ricordo che, dopo alcuni mesi, un vecchio dipendente pubblico, essendo io ancora giovane e inesperto, volle trasferirmi un’esperienza lavorativa e mi disse: inizia a diffidare di quelle persone che insistono sempre sullo stesso argomento. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Saccomanno. Ne ha facoltà. SACCOMANNO. Signor Presidente, col- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 leghi consiglieri, cercherò di essere breve e allo stesso tempo schematico, in modo da dare una qualche risposta alle tante domande. Tutti abbiamo preteso che fosse presente alla discussione odierna il Presidente della Giunta regionale, ma stando ai discorsi sviluppati non credo sarebbe cambiato molto, se avessimo rivolto i nostri interventi al Vicepresidente Frisullo, uomo politico estremamente preparato ed impegnato. Vorrei, comunque, che ci dicessimo qualcosa, onde evitare che domani mattina venissimo tacciati di aver parlato del nulla fino a tarda ora. Francamente, considerate le bordate che venivano minacciate, non mi è sembrato sia accaduto granché. Si è parlato di colpe, di timori, di rischi. Ebbene, mi preme innanzitutto sottolineare che per il fatto di aver ricoperto la carica assessorile non sono limitato nella mia azione di consigliere regionale, nonché di Presidente di un Gruppo di opposizione. Svolgerò il mio lavoro con attenzione, con continuità, con tenacia dove è possibile farlo, con oculatezza e con capacità ove vi riuscirò. Se, poi, ad un certo punto mi dovessi accorgere d’essere d’intralcio al mio Gruppo, quantomeno mi dimetterò da Presidente e mi applicherò a fare il semplice consigliere. Tuttavia, non c’è nulla che ci impedisca di svolgere il nostro ruolo compiutamente, guardando, indagando, controllando, stimolando, lavorando. Alcuni colleghi hanno illustrato, probabilmente in maniera prematura, una nostra proposta di legge, su cui eviterò almeno per ora qualsiasi commento, anche se è doveroso sottolineare che, al di là di tutto, abbiamo il diritto e il dovere di presentare leggi, se riteniamo che le cose possano andare meglio con una nostra proposta, se non ci sentiamo limitati, e non ci sentiremo limitati, nello svolgere la nostra azione. Fatta questa doverosa premessa, faccio notare al consigliere Romano che, se potessi, parlerei con ugual lirismo anche questa sera della possibile collaborazione, il che non signi- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 95 – RESOCONTO STENOGRAFICO fica consociativismo, tra maggioranza e opposizione per un progetto comune, visto e considerato che tutti lavoriamo per dar vita ad una Puglia migliore. Nessuno credo abbia mai lavorato per una Puglia peggiore. Non vorrei che, una mattina, qualcuno potesse immaginare che da quella parte dei banchi ci si adopera per una Puglia migliore, mentre da questa parte per una Puglia peggiore. Non è così, Presidente Vendola: lei ci troverà puntualmente al suo fianco per costruire una Puglia migliore. Anche se dovessero sorgere tesi diverse, ciò non significa che stiamo lavorando per una Puglia peggiore, così come non lo avete fatto voi quando eravamo noi al Governo. Abbiamo le nostre opinioni, organizziamo il nostro percorso, registreremo piccoli o grandi successi, ma certamente questo è il ruolo che dobbiamo svolgere e che cercheremo di svolgere con grande puntualità. Non pensiate che questa sera, solo perché abbiamo richiesto un dibattito su un argomento così delicato, ci troviamo in difficoltà. Non siamo affatto in difficoltà. Stiamo ragionando insieme sulla possibilità che si realizzi, con chiarezza e fattivamente, un processo diverso nell’organizzazione delle assunzioni, dei concorsi, delle consulenze, nell’organizzazione trasparente di una macchina che, se non l’avete trovata come volevate, è necessario riorganizzare per lavorare così come è stato proposto. Il Presidente Vendola, oggi, ricopre l’incarico di Presidente della Giunta, per cui è il Presidente dell’intera Assise, non solo il vostro, quindi ho il dovere di rivolgermi a lui per i ruoli istituzionali di rappresentanza di questa Regione, con uguali diritti, con uguale rispetto. Devo essere ricevuto da tutti regolarmente, anche se faccio parte di un Gruppo di opposizione, in quelli che sono gli ambiti di questa Istituzione regionale, con uguale rispetto, con uguale attenzione, con uguale disponibilità. Non faccio richieste folli. La collaborazione si Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 muoverà esattamente in questa direzione, con questa attenzione, con questa rispondenza. Il consigliere Romano, concetto poi ripreso dal collega Ruocco, ci ha accusato di esserci appigliati alle pagliuzze di alcune assunzioni. Ebbene, quando è stata sollevata l’intera questione, io non ho richiesto alcun intervento, io non ho preteso alcun elenco di nominativi, pur tuttavia bisogna fare molta attenzione: è diverso anche nell’opinione pubblica quando si parla della moglie di Cesare. Noi abbiamo parlato di questo, Presidente Vendola. Abbiamo sottolineato questo aspetto, senza neanche accodarci alla richiesta generica di togliere, di cacciare, o di invitare lo stesso Presidente Divella a tirare tutto indietro. Sicuramente il Presidente Divella ha le sue responsabilità, ma questa sera, Presidente Vendola, voglio porle alcune domande pratiche: lei sapeva di queste cose? Ne era informato? Dopo esserne venuto a conoscenza, ha tutelato questo suo percorso in un modo diverso? Questa sera non è stato posto il giusto accento alla domanda che più di altre ci interessa: lei, Presidente Vendola, sapeva? Il Presidente Vendola si è rivolto alla Magistratura portando loro degli elenchi. Ebbene, avrei preferito si fosse evitato questo genere di percorso per chiunque, indipendentemente da chi si tratti. Non è una caccia alla punizione, ma un percorso istituzionale di riorganizzazione di un sistema nel quale chi ha creduto ha votato e chi non ha creduto si sente comunque coinvolto. A questo bisogna dare risposte. Non serve rivolgersi al magistrato, anzi lo dovremmo evitare. Le dico onestamente che non godrei, se il mio avversario politico fosse messo sotto processo a seguito di un intervento della Magistratura. Non ne sarei felice, anzi ne sarei fortemente preoccupato. Del resto, quante volte ci siamo detti in quest’Aula, anche in passato, assessore Tedesco, che l’intervento della Magistratura avrebbe generato uno iato drammatico, determinato dalla politica. Non abbiamo bisogno di questi Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 96 – RESOCONTO STENOGRAFICO interventi. Abbiamo la severità e la cultura reciproca tale, che non avoco a me in termini di diritto storico, sociale e culturale, ma che caratterizzano entrambe le parti politiche, da essere in grado di correggere eventuali distorsioni. Abbiamo raccolto una sfida importante, che deve restare in termini positivi, proprio come ricordava precedentemente il collega Ruocco: farà meglio Vendola, o farò meglio io? Questa è la domanda che mi devo porre, nel momento stesso in cui dovesse sorgere la volontà di candidarmi, perché la sfida è indubbiamente nel muoversi in positivo. Nessuno è ancorato a percorsi passati tali da impedirgli di procedere con passo spedito e di richiedere che si possa fare meglio e che, magari, ciò che non è accaduto nei primi sei mesi possa avvenire nei prossimi mesi, o nei prossimi anni. Ebbene, su questo percorso noi ci vogliamo confrontare. Se chiedo risposte al Presidente Vendola in tal senso, non lo faccio perché oggi sono all’opposizione, ma semplicemente perché sto svolgendo il mio lavoro, convinto che lui potrà rispondere con chiarezza, con capacità e con l’esperienza maturata in qualità di uomo di governo e, comunque, di uomo delle Istituzioni. Lei sa benissimo che, il giorno in cui scopriremo che tutto si è risolto con un buco nell’acqua, ci rimetteremo subito in moto a lavorare, ognuno per la sua parte: io a controllare che tutto continui a procedere al meglio, lei a rinsaldare il processo che ha ritenuto di proporre ai pugliesi e per il quale è stato votato. Prendiamola con serenità. Non esiste nessuna caccia alle streghe. Restiamo in attesa che il Presidente Vendola si esprima. Una volta chiarito il discorso e riorganizzato il percorso, ci troveremo al suo fianco a lavorare, affinché la Puglia diventi migliore. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giampaolo. Ne ha facoltà. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 GIAMPAOLO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, è doveroso innanzitutto dichiarare che il Gruppo de La Primavera pugliese non ha scheletri negli armadi, anche perché sono nuovi gli armadi messi a nostra disposizione. Fatta questa premessa, mi preme sottolineare che, nonostante il mio carattere, questa mia voglia di stare sempre in giro, di non stare mai fermo, questa sera sono riuscito a seguire con attenzione il dibattito, proprio perché volevo capire fino in fondo le colpe, proprio perché volevo comprendere le ragioni per cui si parla quasi sempre di corruzione, perché esiste e quali ne sono le cause. La politica, questa sera, aveva il dovere di affrontare tali questioni e trovare le ragioni della povertà e della miseria. A tal riguardo, desidero raccontarvi un breve aneddoto. Ieri, ho avuto la sensazione, lo dico con estrema franchezza, di essere un raccomandato, un privilegiato. Mia moglie doveva effettuare una visita medica. Ebbene, innanzi alla sua richiesta l’ASL le ha risposto che avrebbe dovuto attendere un anno e mezzo, a meno che non si fosse rivolta ad una clinica privata, dove per la modica somma di 150 euro avrebbe effettuato la visita nel volgere di pochi giorni. Mia moglie ha preferito rivolgersi alla clinica privata. Ora, ditemi voi se questa non è una raccomandazione, considerato che ci sono migliaia di cittadini pugliesi che non possono far altro che aspettare, a volte anche degli anni, per fare una visita del genere. Perché la politica non si mobilita in questo senso? Perché la politica, invece di affrontare questo argomento, non ha discusso della nomina del CUR? Sapete cosa possa significare non aver approvato il Comitato urbanistico regionale? Significa che avremo ancora per molto tempo lottizzazioni bloccate, significa che avremo ancora per molto tempo gente che non trova lavoro, e quando la gente non trova lavoro si rivolge al Palazzo, per cui chi ha potere può contrattare meglio anche il voto. Questo non è corretto, non è giusto. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 97 – RESOCONTO STENOGRAFICO Ricordo che, quando assunsi l’incarico di Presidente dell’albo regionale rifiuti, ruolo ricoperto per due anni, al momento del mio insediamento trovai una situazione davvero drammatica: c’erano inchieste, c’era la DIA, c’erano i carabinieri, c’era una fila di persone che cercavano documenti e raccomandazioni, non si tenevano le commissioni, non si riunivano i comitati, non si licenziavano i provvedimenti, se non ogni tanto. Addirittura, mi dicevano che per ricevere un parere paesaggistico in ordine ad un provvedimento urbanistico si aspettava anche un anno, un anno e mezzo. Ebbene, nel giro di due anni ho aggiornato i provvedimenti dal 1999 al 2005, ho eliminato le code, ho soppresso i fenomeni di corruzione. Questo significa prestare un servizio alla cittadinanza. La discussione di questa sera, onestamente, non mi ha appassionato. Vi invito a discutere i provvedimenti più urgenti, perché questo è nel programma del Presidente Vendola che noi abbiamo approvato e sul quale continueremo a lavorare. PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale. Ha facoltà di intervenire il Presidente della Giunta regionale, Nichi Vendola. VENDOLA, Presidente della Giunta regionale. Signor Presidente, colleghe e colleghi consiglieri, ho trovato molti spunti interessanti in questa discussione, benché essa sia rimasta un po’ alla superficie e molto interna alla descrizione di una vaga fenomenologia della cosiddetta questione morale. Penso che dovremmo innanzitutto dire dove stiamo: ci troviamo all’interno di un’infinita transizione del sistema politico italiano che è cominciata in maniera traumatica all’epoca di Tangentopoli e che, come emerge dalle ultimissime vicende in Parlamento, non si è ancora esaurita. Dentro Tangentopoli si è consumato un equivoco su cui spesso noi stessi insistiamo, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 quasi masochisticamente. L’equivoco è che la politica fosse il male e che contro una società politica ontologicamente malata ci fosse una società civile ontologicamente innocente. Questa è una visione sbagliata perfino dal punto di vista degli atti giudiziari. Abbiamo affrontato a trecentosessanta gradi il tema della corruzione, che è un tema del rapporto fra la politica e il sistema d’impresa, tra la politica, il sistema d’impresa, la Pubblica amministrazione e il mondo delle professioni, è una fotografia della reciprocità fra società politica e società civile nella riproduzione dei fenomeni corruttivi. Ci siamo accontentati di questa mitologia negativa della politica e, certo, abbiamo affidato al super pubblico ministero il ruolo salvifico, assimilandolo alla figura di San Giorgio che deve uccidere il drago della corruzione. Ci siamo perfino illusi, ad un certo punto, che ci fosse una rivoluzione portata avanti dalle toghe, che è una contraddizione in termini, è la morte della politica, perché rappresenta la delega della principale funzione democratica che la politica deve svolgere, che è anche quella di riflettere criticamente su di sé. All’interno di questa discussione osserviamo e giustamente denunciamo, naturalmente rimbalzandoceli addosso, gli uni con gli altri, i fenomeni di trasformismo. Anche in questo caso, talvolta, siamo un po’ vaghi, generici e perfino ingenerosi, soprattutto in considerazione di una transizione così lunga e drammatica. Qualche volta bisognerebbe non solo nelle sedi dei partiti, ma anche nelle sedi istituzionali, raccontare cos’è il dolore nella politica, cosa è stato il dolore della perdita di un partito, ad esempio per la casa dei socialisti, ad esempio per la casa dei democristiani, ad esempio per la casa dei comunisti, che cosa ha rappresentato questo grande elemento del dolore pubblico, sul quale avremmo dovuto spendere qualche riflessione in più, nel momento in cui invece è cominciata una concezione neoamericana di privatizzazione della politica in forma Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 98 – RESOCONTO STENOGRAFICO di comitati elettorali, sul quale avremmo dovuto prestare qualche attenzione in più. Non penso che sia tutto trasformismo quello che vedo. Ad esempio, l’infinita diaspora socialista io la guardo con tantissimo rispetto. Ho seguito le vicende del congresso del Nuovo PSI, e indipendentemente dal loro esito ho visto una discussione politica nobile, una discussione politica vera. Il trasformismo, sì, c’è ed è un problema, ma anche questo – lo dico ai colleghi del centrosinistra e del centrodestra – non è soltanto un problema del ceto politico. Il trasformismo è dentro i ceti professionali, è dentro il sistema di impresa, è una malattia più diffusa. Vogliamo guardarla per capire da dove nasce? Allora, affrontiamo con strumenti rudimentali e sperimentali – passatemi la terminologia – un problema immane che ha origini storiche lunghe, che affonda le sue radici perfino nel modo in cui si è compiuta l’unificazione nazionale, nel modo in cui si è fatta l’unità d’Italia, nel modo in cui si è fondata la macchina burocratica dello Stato. Badate, non siamo figli della rivoluzione francese, di una grande rivoluzione borghese che ha partorito il culto dell’autonomia della pubblica amministrazione. La nostra Pubblica amministrazione è nata con funzioni ancillari nei confronti del sistema di potere. Sbattiamo la testa duramente, perché poi, caro collega Palese, alla fine dei conti il vero problema non è se il funzionario, o il dirigente è di centrosinistra o di centrodestra, se sa fare o meno i rendiconti, se fa perdere o meno i soldi dei finanziamenti comunitari, o addirittura la sua qualificazione professionale. Il vero problema è costituito dall’idea che bisogna introdurre nella Pubblica amministrazione due elementi che ancora mancano: la formazione permanente e lo sviluppo delle carriere secondo rigidi criteri meritocratici. Ma questo è un problema di tutti? Ce lo dobbiamo dire a trecentosessanta gradi. Dobbiamo parlare anche di noi stessi, e Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 chiedo perdono ai colleghi dell’opposizione se mi permetto di fare qualche cenno autobiografico. Ognuno in fondo racconta quello che è e dove sta. Io rivendico di non essermi comportato, sulla questione morale, come colui che guarda la pagliuzza nell’occhio degli avversari, piuttosto che la trave negli occhi della sua parte politica. Io sono quello che per primo ha denunciato il caso Brindisi e il Sindaco Antonino in Commissione parlamentare antimafia, sono quello che ha condotto una battaglia che ha portato alle dimissioni di un Sottosegretario del suo Governo, appunto il Sottosegretario Giorgianni, per i suoi rapporti con ambienti discutibili, sono quello che ha difeso la collega Angela Napoli, Vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia. Rammento che “Il Giornale” e il “Secolo d’Italia” un anno fa, proprio di questi tempi, scrivevano che io ero diventato l’esempio di “sprecopoli”, e lo ero diventato alla luce di una falsificazione sistematica delle notizie. Anche il collega Palese sa bene come stanno le cose. Non è possibile che si apra un dibattito sul mio stipendio, facendo immaginare che me lo sia aumentato, quando invece è uguale a quello che percepiva il mio predecessore, o che si faccia addirittura un confronto fra gli stipendi dei vari Presidenti di Regione trascrivendo il mio stipendio al lordo e quello degli altri al netto ed evitando di inserire tutte le voci che compongono lo stipendio e che – vi assicuro – farebbero vedere cose divertenti, come il fatto che è stato “involontariamente” omesso il 47,8% di tasse che io pago su quello stipendio. Non sto dicendo che quello sia legittimo, però si è costruita una campagna intorno e ci sono colleghi che, purtroppo, lo hanno detto nelle pubbliche piazze. C’è un collega di centrodestra che nella trasmissione “Omnibus” ha detto che il Presidente Vendola si è aumentato lo stipendio. Non fa bene. Lo stesso collega Galan, Presidente della Regione Veneto, ha voluto inzuppare in questa cattiva minestra. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 99 – RESOCONTO STENOGRAFICO Che significa aprire questa Legislatura con la campagna sui presunti brogli delle ultime elezioni e comunque dentro la cornice di un tentativo subdolo di delegittimazione della vittoria del centrosinistra e del mio ruolo di Presidente della Regione, con il ricorso e con tutto il contorno un po’ folkloristico che vi è attorno a quel ricorso. Che significa vilipendere l’immagine di una missione all’estero, che è stata, invece, un successo internazionale che produrrà risultati importanti, della quale hanno discusso un po’ ovunque nel mondo, come quella fatta a Washington, sulla base di veline prodotte da persone che sono considerate negli ambienti internazionali dei cialtroni che abbiamo avuto il torto di mettere alla porta, perché abbiamo bisogno di mantenere un certo livello di serietà. Lo dico perché il fango non soltanto è deleterio, perché produce l’esercizio della reciprocità, del rimbalzo, del ping-pong, ma anche perché alla fine dei conti determina un risultato estenuante per la credibilità dell’Istituzione, perché avvelena la credibilità della politica. Siccome io vivo questa mia vita soltanto con la speranza che sulla mia lapide scrivano “era una persona perbene”, come penso faccia la stragrande maggioranza dei colleghi, a questo sport non voglio partecipare. Il tema della questione morale vorrei provare con il centrosinistra e con il centrodestra a viverlo non, collega Cera, con il cinismo di chi dice “chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra”, quindi siamo tutti vocati a peccare, perché non è così. Dobbiamo affrontare la radice del peccato, che è una radice strutturale, una radice istituzionale, una radice politica, una radice culturale, e per quello che è possibile tentare lì di incidere. Non so se ce la faremo, perché è un’opera ciclopica, ma abbiamo il dovere di tentarci. La questione morale – il collega Ruocco lo ha accennato ad un certo punto – è tutta dentro la separatezza feroce tra governanti e go- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 vernati, la questione morale è nel fatto che la Pubblica amministrazione è nemica dei cittadini, che l’avvitamento burocratico e l’indotto di corruzione dell’avvitamento burocratico non sono percepiti se non come un’immensa barriera architettonica da parte dei cittadini. Allora, occorre risanare la Pubblica amministrazione e fare in modo che essa rappresenti il ponte levatoio che mette in comunicazione il castello del potere con l’area circostante dove stanno i cittadini. Ebbene, il ponte levatoio della Pubblica amministrazione oggi è alzato, quindi i cittadini non vedono cosa accade dentro, sanno che non possono entrarvi. Il problema, dunque, è abbassare quel ponte levatoio, rendere la Pubblica amministrazione sempre più servizio ai cittadini, e qui c’è un punto importante sul quale credo dobbiamo compiere un grande lavoro. C’è, però, un problema più di fondo. Collega Cera, dell’uso e del disagio sociale ne vogliamo parlare come di un riferimento fatalisticamente retorico? Dobbiamo scrivere una versione postmoderna de “I Malavoglia” di Verga, o dobbiamo dire cosa produce l’allargamento delle aree di povertà della sofferenza sociale e della precarietà? Faccio un esempio. Se interveniamo per bloccare i processi di precarizzazione della vita e del lavoro, rendiamo questa platea di cittadini, che certo assediano i nostri uffici, più indipendenti dal potere politico, li mettiamo nelle condizioni di non essere questuanti, a volte, che parlano di un dramma, quello delle loro vite, delle loro famiglie? Da quando sono Presidente avrò incontrato, perfino nell’ufficio della Presidenza, o addirittura arrampicati alle sue finestre, decine e decine di volte i lavoratori delle CCR (non lo sto usando come un argomento polemico, o ritorsivo). Sappiamo quanti soldi si sono spesi per fare una formazione professionale che non ha formato nulla e non ha portato da nessuna parte. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 100 – RESOCONTO STENOGRAFICO Se quei soldi della formazione professionale li avessimo dati individualmente a ciascuno di quei lavoratori, forse avrebbero svoltato la loro vita. Ma il punto è: io come mi devo porre nei confronti di queste centinaia e centinaia di lavoratori? Forse, come colui che perpetua la loro precarietà e li rende permanentemente questuanti, alla fine di ogni percorso di precarietà? O devo sforzarmi di renderli indipendenti, di impegnarmi per un percorso che possa portare alla stabilizzazione del loro lavoro? Il diritto al lavoro è ciò che entra nel merito, brutalmente ed aspramente, di questa geografia anche degli atteggiamenti di malcostume. Avremmo dovuto distinguere nel nostro ragionamento il malcostume, non essendo tipizzato dal punto di vista penale. C’è la corruzione, che ha le varie tipizzazioni dal punto di vista penale, c’è la penetrazione criminale, o il condizionamento criminale. Dovremmo distinguere, dovremmo essere più precisi per capire dove mordiamo, dove e come interveniamo per essere incisivi. Mi spiace dover contraddire il collega Silvestris usando le parole di Salvatore Tatarella: «Nessuno può sottovalutare – dice testualmente Tatarella su “Puglia d’Oggi” – lo spessore e la portata della proposta lanciata da Nichi Vendola sul palco della Fiera di Foggia, un accordo fra centrodestra e centrosinistra per fermare la giostra del fango. Vendola merita di essere ascoltato perché le sue parole dicono il vero». Ebbene, all’indomani di quelle polemiche estive ho evitato completamente il terreno della ritorsione polemica, perché ivi giacevano i corpi e i nomi di tante persone. Quando avevo quindici anni ho realizzato il mio primo tazebao politico, l’ho fatto su una serie di assunzioni clientelari, scrivendo nomi e cognomi delle persone assunte. Il segretario della sezione del mio partito, che era anche mio zio e un discreto pedagogista, personaggio abbastanza noto a quei tempi, mi chiamò a casa sua e mi rimproverò, spiegandomi nominativamente chi erano tutti coloro che erano Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 stati clientelarmente assunti. Mi disse di fare attenzione a non confondere la denuncia politica con lo scandalismo, con il sensazionalismo, perché quella è una graticola su cui si mette la vita delle persone, e spesso, in questi casi, si tratta della vita di poveracci. Allora, ho pensato di scrivere all’Acquedotto pugliese, così come ho fatto per tutte le società partecipate dalla Regione Puglia. Ebbene, il Presidente dell’Acquedotto pugliese ha chiesto un parere legale sulle assunzioni che furono fatte all’epoca, il cui esito ribadiva l’impossibilità legale di revocare tali assunzioni, perché questa era naturalmente l’intenzione, essendomi caduta addosso una vicenda che non riguardava me, tantomeno il management che la Giunta Vendola aveva nominato all’Acquedotto pugliese. Nel frattempo, su nostra indicazione, il nuovo management dell’Acquedotto pugliese ha attivato un sistema di valutazione delle prestazioni che sarà utilizzato alla scadenza dei contratti, vale a dire ai dodici mesi dal momento dell’assunzione. Questa è una cosa che abbiamo fatto. Abbiamo contemporaneamente scritto a tutte le società per azioni partecipate dalla Regione Puglia per conoscere le procedure adottate in materia di selezione delle risorse umane. L’assessore al bilancio ha condotto un’istruttoria e predisposto una bozza di lineeguida sui seguenti criteri: pubblicità e trasparenza, criteri di predisposizione e valutazione delle prove, documentazione dei giudizi. Nel frattempo, il Presidente uscente di FinPuglia, Francesco Divella, lo stesso che presiedeva l’Acquedotto pugliese, ha chiesto direttive su una selezione di collaboratori a termine. Io, per queste selezioni, ho proposto, con lettera protocollata, massima pubblicità, predisposizione di valutazioni non solo dei curricula, valutatori esterni. Devo dire che FinPuglia si sta adeguando e ha chiesto all’università una terna di valutatori. Non siamo stati zitti. Abbiamo evitato di por- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 101 – RESOCONTO STENOGRAFICO tare la questione su un terreno improprio, tutt’al più abbiamo subito un terreno improprio. Ci sono stati alcuni inciampi, come hanno scritto i giornali, nel percorso iniziale della mia Giunta. Ebbene, come sono finiti quegli inciampi? Un inciampo riguardava quelle assunzioni, in particolare la presenza, tra gli assunti, del figlio di un assessore, l’unico che il giorno dopo ha praticato l’autolicenziamento. Abbiamo avuto un inciampo sulla nomina di uno dei tre componenti del Consiglio di amministrazione dell’Acquedotto, il dottor Fabrizio Quarta, tenuto sulla graticola per quattro giorni sui giornali, dal momento che il giorno dopo che noi lo abbiamo nominato ha ricevuto un avviso di garanzia. Naturalmente, stessa pubblicità non ha ricevuto il quinto giorno quando è stato prosciolto da tutte le accuse. Abbiamo avuto un problema per quanto riguarda la nomina di uno dei direttori generali delle AA.SS.LL, però delle due l’una: o abbiamo proceduto all’arrembaggio perché c’era talmente tanta famelicità, oppure abbiamo fatto una valutazione di merito dei dodici direttori generali – pensi, consigliere Ruocco, sono quattordici liste e sedici partiti della mia coalizione – e abbiamo selezionato, valutando i curricula, due direttori generali che provenivano dalla precedente esperienza e che consideravamo di gran pregio. Sia nel caso del dottor Quarta, sia nel caso del dottor Petroli, direttore generale uscente della ASL di Taranto, abbiamo ricevuto dopo poche ore la lettera di dimissioni dall’incarico. Credo, dunque, ci sia stata una corrispondenza tra i sentimenti nostri di voler provare anche ad esibire le credenziali della moglie di Cesare e gli uomini della Pubblica amministrazione a cui ci eravamo affidati. Il problema è serio, perché riguarda l’impoverimento della Pubblica amministrazione, la difficoltà di costruire una selezione rigidamente meritocratica. Questa è la verità. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 Dobbiamo ricostruire le funzioni di classe dirigente non solo noi, qui, maggioranza e opposizione, un po’ fuori dal teatro dello scontro politico che ha bisogno di nutrirsi del cannibalismo dei media, ma dobbiamo ricostruire a trecentosessanta gradi le funzioni e le qualità di una classe dirigente. Diversamente, non usciremmo da quella giostra di fango, perché rappresenterebbe una scorciatoia per non affrontare i problemi di merito che abbiamo davanti. Ci sarebbe un’osservazione importante da fare per spiegare la mia decisione di recarmi in Procura a portare le carte inerenti alle assunzioni alla SEAP. C’erano due profili da valutare, e in me ha prevalso, in quel momento, l’animo garantista. Non c’era soltanto il profilo di possibili discriminazioni, nel senso di chi poteva essere stato selezionato perché raccomandato, ma alla luce di denunce fatte in maniera molto estemporanea, che però raccoglievano molta audience, c’era anche il profilo relativo alla lesione dei diritti di coloro che erano stati selezionati per merito e si vedevano marchiati come raccomandati. Non sono un valutatore penale, o giuridico, ma sono solo un valutatore politico, per cui non ho gli strumenti per apprezzare il profilo dei diritti degli uni e degli altri e non ho gli strumenti per dire al mondo e alla politica: come facciamo? È chiaro che non sono un frequentatore dell’idea – si è capito da ciò che ho detto? – che la Magistratura debba risolvere i problemi della politica, perché ogni volta che si finisce là si sta denunciando un’insufficienza, una carenza, un problema, una latitanza della politica, però la politica si deve pur responsabilizzare e trovare in maniera concorde i modi per affrontare questi problemi. Rischiamo di finire in una strana centrifuga, nella quale nei giorni pari celebriamo la nobiltà della politica, nei giorni dispari diamo fiato alle trombe dell’antipolitica praticando riti di autoflagellazione assolutamente indistinti e generi- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 102 – RESOCONTO STENOGRAFICO ci. Io penso che, invece, dobbiamo recuperare fino in fondo la dignità e la nobiltà della politica. Una Puglia migliore non è quella che io posso presentare con un’operazione che assomiglia ad un sortilegio all’indomani della mia elezione a Presidente. Una Puglia migliore è soltanto il frutto di un’operazione complessa di ricostruzione delle funzioni dirigenti nel Mezzogiorno d’Italia e in Puglia. È un’opera gigantesca. Per quanto riguarda l’idea dell’authority proposta dal consigliere Palese, è stato sottolineato dai colleghi dell’opposizione che vi era una qualche incongruenza, una qualche contraddittorietà tra l’eccesso di deleghe a magistrati e prefetti e un’authority ingolfata di magistrati e prefetti. Faremo la tara a questa incongruenza, però penso che in questo caso potremmo non buttare a mare il bambino con l’acqua sporca. Sa perché glielo dico? Perché io ero partito di gran lena con l’idea di costituire un comitato etico, una commissione di garanti, ma volevo costruirla come una commissione che in nessun caso si prestasse all’obiezione di essere una commissione di parte. Ovviamente, è una operazione nella quale incartarsi è molto facile, perché forse è una costruzione che va fatta dentro una discussione pubblica. Quindi, da questo punto di vista ritengo che dovremmo approfondire questa sua suggestione, che io trovo davvero interessante. Certo, dobbiamo mettere in funzione in primo luogo l’ufficio del difensore civico, dobbiamo intervenire – penso che lo faremo – sulla costruzione di quegli strumenti di comunicazione in tempo reale con i cittadini che consentano, non solo ai cittadini, di accendere una tv e di leggere tutte le informazioni che riguardano i loro diritti, rendendo generalizzato il diritto all’informazione, perché quello è il primo elemento che ferisce lo statuto dei diritti di cittadinanza, ossia il fatto che quei diritti Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 non sono esercitabili, perché non conosciuti. Inoltre, dobbiamo anche prevedere che questo collegamento in tempi reali, non orwelliano, ma aperto, senza schermi, consenta il rimbalzo della voce e dell’esperienza dei cittadini sugli uffici della Regione, sul mondo della Regione. Questa è l’idea alla quale stiamo lavorando. Aggiungo, poi, che su alcune questioni importanti, come ad esempio il riordino ospedaliero, la programmazione strategica per i fondi comunitari 2007-2013, vogliamo condurre la sperimentazione dei processi partecipativi, perché è la democrazia l’antidoto alla corruzione. La questione morale, quando viene ritagliata e presentata dai pulpiti moralistici, perde sia la sua coordinata politica, che è la democrazia, sia la sua coordinata sociale, che è la giustizia sociale. Noi dobbiamo provare ad incrociare queste due coordinate. Diversamente, praticheremmo solo riti di autocoscienza e riprodurremmo penosamente e stancamente lo stesso dibattito, di volta in volta, a seconda di quanto i giornali, o i mass-media ci avranno spinto in questa arena, che fa male non tanto perché ci scorniamo, quanto per il fatto che ci impedisce di approfondire le questioni. Vi sto proponendo – l’ho fatto in occasione della Fiera di Foggia – un discorso di verità, non sull’adagio della vecchietta. Non possiamo dimostrarle in maniera metafisica, od ontologica, che aveva torto, perché la sua percezione di come gira la politica ci interessa. Questo lo si può fare soltanto in forme processuali, allargando la platea degli attori che conoscono e decidono e rendendo la democrazia meno virtuale e malata di quanto non sia in questi riti autoreferenziali della politica. Insomma, dobbiamo porci in collegamento ed essere maggiormente coerenti, parlo per il Presidente e parlo per tutti. Il garantismo non può essere una religione per i par miei e un codice facilmente dimenticato per i miei avversari. Il garantismo deve Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 103 – RESOCONTO STENOGRAFICO diventare una religione civile della politica, della società e della cultura giuridica, perché non può valere a spizzichi e bocconi, non può valere a brandelli. Consiglieri dell’opposizione, lo dico solo per spiegarmi: anche sulla vicenda dei CPT, che ci ha visti così furiosamente oppositori e che mi vede con alcuni settori del centrosinistra non in omogeneità, il tema che cerco di sollevare è l’indivisibilità delle garanzie, è il fatto che la libertà personale è un bene indisponibile e che soltanto un provvedimento motivato di un magistrato può interrompere l’esercizio di tale diritto. Questo è il mio pensiero – poi possiamo discutere, mi posso sbagliare – per dire che il garantismo non solo non può essere per gli amici, ma non può essere neppure solo per i ricchi, per i ceti possidenti e per coloro che frequentano il potere. Spero che quello delle garanzie, che sono garanzie ad avere il lavoro, a non vivere in periferie che possono anche incendiarsi, a non morire di precarietà, a non perire di solitudine e a non finire torchiato in un provvedimento giudiziario che non ti offre spazio per l’esercizio dei diritti di difesa, sia un tema al quale tutti presteremo molta, moltissima attenzione. Abbiamo praticato spesso questo gioco in passato e ci siamo fatti male. Il centrosinistra ha cavalcato il giustizialismo e ha predisposto la strada alla propria sconfitta. Lo dico, perché penso che su questo punto dobbiamo essere tutti quanti d’accordo e coerenti nei comportamenti. Torneremo ancora a discutere di questi argomenti, almeno lo spero, e mi auguro che lo si possa fare entrando nel merito dei problemi. Amici e colleghi, è capitato molte volte a chi vi sta parlando di raccontare di una estraneità di fondo, di una estraneità antropologica al luogo in cui è toccato in sorte di venire a lavorare, il Palazzo della Presidenza della Regione, il luogo di potere più concentrato che ci Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 9 NOVEMBRE 2005 sia oggi in un territorio di più di quattro milioni di abitanti. Non lo dico come un fatto privato e personale, tant’è che io detesto il potere. Si può credere o meno a questa mia affermazione, ma io ho un disamore antico per il potere. Mi pongo un problema: l’obiettivo storico di questo Governo – può sembrare una battuta, ma vi assicuro che non lo è – deve essere quello di perdere potere, non nel senso banale di perdere le elezioni, che anzi vorremmo rivincere, ma nel senso di articolare, con la concertazione, con il decentramento, con la cittadinanza attiva, poteri diffusi contro l’idea di un potere concentrato. Sono convinto, consigliere Palese, che lei abbia raccontato in buona fede di tutti gli interventi di adeguamento e di modernizzazione, che avevano anche un’intenzione di moralizzazione della Cosa pubblica, come ha ribadito nel suo intervento. Cosa non ha funzionato? Perché, invece, è rimasto un alone (non è un giudizio sulle persone)? Ebbene, perché vi era un surplus autoritario, un surplus di potere concentrato che, per definizione, è un potere opaco. Se i cittadini non vedono, pensano che nell’ombra si nasconda il male. Ecco, quello che voglio dire io è proprio questo: meno fustigatori di noi stessi, più analizzatori delle strutture di un sistema di potere, più analizzatori delle strutture della Cosa pubblica. Per quello che sarà possibile, io sarò contento di ricevere il vostro aiuto. Collega Saccomanno, stia tranquillo: guai a quei Governi che cominciano una specie di infinita trattativa privata con i singoli rappresentanti dell’opposizione. Se si snatura il ruolo dell’opposizione, si snatura anche il ruolo della maggioranza. Se si snatura la fisiologia della democrazia, i consigli diventano dei suq. Il potere di controllo che voi esercitate è salutare per la mia idea di democrazia e per il mio progetto politico: guai se vi avessi tutti da Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 9 – 104 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO 9 NOVEMBRE 2005 questa parte, perché a quel punto prenderebbe avvio una brutta storia. Invece, se abbandoniamo i secchielli di fango e ci mettiamo a discutere, aprendo anche un conflitto aspro, sul merito dei problemi che affliggono i nostri territori e la nostra gente, saremo in grado di trovare la strada che insieme ci porti a dire che c’è una Puglia migliore. che il merito del dispositivo dei due ordini del giorno in oggetto è in qualche modo condiviso sia dall’uno, che dall’altro schieramento. Pongo ai voti il primo ordine del giorno. È approvato. PRESIDENTE. Ringrazio tutti i consiglieri anche per la civiltà delle dichiarazioni rese. Vi invito, comunque, a riflettere sulla circostanza Il Consiglio tornerà a riunirsi martedì prossimo, 15 novembre. La seduta è tolta (ore 22,40). Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare Pongo ai voti il secondo ordine del giorno. È approvato.