1
PRINCIPI GENERALI............................................................................................................................2
1.1
GENERALITA’ SUL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO........................................... 2
1.2
PRESCRIZIONI GENERALI DI SALUTE E SICUREZZA ............................................................ 3
1.3
PRESCRIZIONI GENERALI DI SALUTE E SICUREZZA ............................................................ 5
1.4
CONTENUTI MINIMI .................................................................................................................... 5
2
IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELL’OPERA ...........................................................................6
2.1
PREMESSA.................................................................................................................................. 6
2.2
DATI GENERALI ED INDIRIZZO DI CANTIERE ......................................................................... 6
2.2.1 FASE DELLA PROGETTAZIONE ........................................................................................... 7
2.2.2 FASE ESECUTIVA .................................................................................................................. 7
2.3
DESCRIZIONE DEL CONTESTO IN CUI E’ COLLOCATA L’AREA DI CANTIERE ................... 8
2.4
DESCRIZIONE SINTETICA DELL’OPERA.................................................................................. 8
PRINCIPI GENERALI
1.1 GENERALITA’ SUL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
Il presente PSC, al fine di risultare preventivamente efficace, viene composto per essere:
• specifico per realizzare l’opera a cui si riferisce.
La specificità del documento in essere risulterà evidenziata dalle scelte tecniche, progettuali,
architettoniche e tecnologiche, dalle tavole esplicative di progetto, dalla planimetria di cantiere e da una
breve descrizione delle caratteristiche idrogeologiche del terreno.
• leggibile/consultabile e quindi scritto in forma comprensibile per essere ben recepito dalle imprese, dai
lavoratori delle imprese, dai lavoratori autonomi e dai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS)
nonché dal committente o dal responsabile dei lavori.
La leggibilità e la comprensibilità vengono ottenute attraverso:
o scelte progettuali ed organizzative, procedure, misure preventive e protettive richieste per eliminare o
ridurre al minimo i rischi i quali vengono descritti in modo semplice e sintetico;
o l’uso di linguaggio semplice e immediato soprattutto nella compilazione delle schede del PSC;
o la predisposizione di planimetrie;
o l’impostazione schematica e sintetica delle varie sezioni del presente documento.
• realizzabile/fattibile, cioè traducibile concretamente dai responsabili tecnici delle singole imprese
(affidatarie e subappaltatori) e dai lavoratori autonomi, in quanto composto attraverso elementi
fondamentali costituenti la progettazione esecutiva necessaria alla realizzazione dell’opera.
• controllabile in ogni momento in quanto la sua strutturazione permette una facile consultazione da
parte di tutti i soggetti interessati.
Dal punto di vista tecnico il presente PSC è stato inoltre predisposto per risultare:
• integrato con le scelte progettuali perché queste ultime sono strettamente connesse ed interdipendenti
con le scelte in materia di sicurezza e salute;
• articolato per fasi in quanto la suddivisione dell’opera in fasi di lavoro permette di individuare più
facilmente:
o i rischi specifici e reali per il contesto in argomento;
o i momenti critici dovuti a lavorazioni interferenti;
o le modalità per eliminare o ridurre detti rischi;
o quali soggetti abbiano in carico gli obblighi di sicurezza;
o la stima dei costi della sicurezza;
• sufficientemente analitico in quanto consente di individuare le tecnologie, le attrezzature, gli
apprestamenti, le procedure esecutive e gli elementi di coordinamento tali da garantire la sicurezza per
l’intera durata dei lavori;
• utilizzabile dalle imprese per integrare l’addestramento dei lavoratori addetti all’esecuzione dell’opera,
(grazie all’impostazione schematico – sintetica), e l’indicazione di comportamenti corretti che consentono
di ottenere una comunicazione tecnica semplice ed immediata.
• aggiornabile in qualsiasi momento, sia per l’eventuale introduzione di nuove e diverse lavorazioni a
seguito di varianti in corso d'opera, sia per tener conto di specifiche esigenze operative e di
organizzazione aziendale dell'impresa aggiudicataria dei lavori, a seguito degli esiti della gara d'appalto.
Il presente PSC affronta la realizzazione dell’opera secondo una suddivisione in “FASI” operative distinte,
che vengono descritte in modo sequenziale nel cronoprogramma; per ogni fase operativa vengono inoltre
analizzati i rischi più rilevanti e le situazioni più critiche realmente presenti nel contesto del cantiere,
ricercando le soluzioni realizzabili nel campo delle procedure esecutive, degli apprestamenti, delle
attrezzature e del coordinamento.
Il presente PSC fa parte integrante del contratto d’appalto tra Ente Appaltante e imprese appaltatrici
affidatarie e va perciò sottoscritto da tutte la parti contraenti, comprese le eventuali imprese appaltatrici
affidatarie e lavoratori autonomi individuati successivamente.
1.2 PRESCRIZIONI GENERALI DI SALUTE E SICUREZZA
Le imprese (affidatarie e/o subappaltatrici), i lavoratori autonomi ed in generale tutti i soggetti che a vario
titolo intervengono ed operano nel cantiere a cui il presente PSC si riferisce devono obbligatoriamente
utilizzare: infrastrutture, mezzi e servizi di protezione, macchine, impianti, sostanze, materiali,
attrezzature, apparecchiature, apprestamenti, DPI e procedure di lavoro conformi alla normativa vigente.
Far rispettare suddetta prescrizione è compito specifico dei soggetti responsabili dell’impresa (datore di
lavoro, dirigente, preposto) e tutto ai sensi dei successivi articoli, riferiti al nuovo D.Lgs.n.81/2008 – TU
sulla Sicurezza.
Le imprese a vario titolo interessate all'esecuzione dei lavori devono tassativamente indicare nel proprio
POS le persone che ricoprono i seguenti specifici ruoli nel cantiere in cui si andranno a realizzare le
opere in oggetto:
Dirigenti/Direttori Tecnici Cantiere; Preposti/Capo-cantiere; Addetti Antincendio; Addetti Gestione
Emergenze; Addetti Primo Soccorso; Addetti funzioni particolari/specifiche; Responsabili Lavoratori
Sicurezza (RLS o RLST).
Oltre ai nominativi devono essere prodotte tutte le indicazioni per contattare tali persone nel modo più
rapido ed efficace possibile (telefono cellulare o altro idoneo mezzo in caso di zone non raggiungibili
mediante telefoni).
Per ogni soggetto impegnato in cantiere deve essere prodotta (onere imprese) tutta la documentazione
necessaria per valutare l’avvenuta informazione (art.36), formazione (art.37) e addestramento (art.37,
comma 4 e 5).
Il Coordinatore in fase di Esecuzione (CSE), a suo insindacabile giudizio, può verificare (ad esempio
tramite la compilazione di un questionario) il reale grado di comprensione del presente PSC da parte
delle Imprese e dei Lavoratori autonomi.
Un riscontro negativo a tale verifica può comportare la richiesta di adeguamento nei confronti dei soggetti
non correttamente informati e formati. Le imprese devono adempiere immediatamente a tale richiesta.
Il personale utilizzato per la realizzazione dei lavori:
• dovrà essere fisicamente idoneo ad eseguire tutte le lavorazioni previste nel progetto, aver effettuato
tutte le vaccinazioni prescritte dalla Legge e dovrà essere regolarmente sottoposto ai necessari controlli
sanitari da parte del medico competente;
• dovrà essere sufficientemente addestrato ad affrontare le situazioni di emergenza che si potrebbero
verificare nei luoghi dove verrà approntato il cantiere, con particolare riguardo ai protocolli da seguire in
caso di infortunio e alla prestazione dei primi immediati soccorsi;
• dovrà essere tecnicamente idoneo ad eseguire le lavorazioni cui sarà destinato in relazione alla
specifica qualifica, capacità professionale ed esperienza acquisita;
• dovrà aver svolto adeguata attività formativa generale riguardo ai lavori che normalmente svolge
l'impresa con particolare riferimento alle problematiche connesse alla sicurezza, alla prevenzione degli
infortuni ed alla tutela della salute dei lavoratori;
• dovrà essere tecnicamente idoneo a riconoscere residui pericolosi ed a gestire eventuali ritrovamenti
di ordigni bellici;
dovrà essere tecnicamente idoneo a riconoscere ed a bonificare il cantiere da rischi di natura biologica;
• dovrà ricevere i necessari DPI unitamente alle relative istruzioni per l'uso;
• dovrà essere a conoscenza delle caratteristiche e della pericolosità delle sostanze che verranno
utilizzate;
• dovrà ricevere approfondite informazioni in merito alle specifiche lavorazioni da eseguire
nell'intervento di cui trattasi ed ai relativi rischi connessi alle stesse, al corretto uso dei macchinari, delle
attrezzature e dei DPI, nonché agli specifici luoghi e circostanze in cui si svolgeranno i lavori ai fini del
rispetto delle norme di salute e sicurezza in cantiere;
• dovrà aver ben compreso tutte le disposizioni ricevute, sia dal datore di lavoro, sia attraverso il PSC
ed il POS, e non dovrà avere alcun dubbio in ordine alla loro concreta attuazione;
• dovrà segnalare tempestivamente al Coordinatore per l'esecuzione ogni episodio e/o circostanza che
implichi l'insorgere di pericoli non previsti nel PSC o di carenze negli apprestamenti per la sicurezza.
Il personale straniero dovrà essere in grado di comprendere ed esprimersi in italiano in modo sufficiente
al fine di poter comunicare in cantiere con tutte le persone a vario titolo interessate alla gestione dei
lavori.
Non saranno ammessi regimi alimentari particolari e bevande che possano compromettere il buon
andamento delle lavorazioni.
Infine il personale preposto alla condotta, di automezzi e/o di mezzi d'opera mezzi speciali, dovrà essere
in possesso delle necessarie patenti e/o permessi propri e riferiti al mezzo.
Di tali circostanze e adempimenti il datore di lavoro dovrà fornire al coordinatore per l'esecuzione
apposita certificazione prima dell'inizio dei lavori.
In base alla nuova direttiva “attrezzature di lavoro” recepita nel nuovo ordinamento legislativo (Allegati V;
VI; VII e VIII del D.Lgs.n.81/2008), le attrezzature e i mezzi d'opera da impiegare, ivi compresi quelli presi
a nolo da terzi:
• dovranno essere marcate CE o comunque pienamente conformi alle vigenti norme tecniche;
• dovranno essere perfettamente efficienti e idonee alle lavorazioni cui saranno destinate nel cantiere;
• dovranno avere il libretto d'uso e manutenzione tenuto costantemente controllato ed aggiornato;
• dovranno essere regolarmente assoggettate alle revisioni periodiche prescritte dalla legge;
• dovranno essere del tutto indenni da qualsiasi alterazione o manomissione che ne possa pregiudicare
l'efficienza, la conformità al certificato di omologazione e la rispondenza alla vigente normativa.
Le recinzioni fisse:
• dovranno essere verificate e rese corrispondenti ai carichi previsti, e pienamente conformi alle vigenti
norme tecniche;
• dovranno essere indenni da qualsiasi alterazione o manomissione che ne possa pregiudicare
l'efficienza, la sicurezza verso gli operatori e verso terzi e la conformità alle leggi vigenti rilasciata dal
costruttore o in ogni caso dalla Ditta installatrice.
Di tali circostanze e adempimenti il datore di lavoro dovrà fornire al coordinatore per l'esecuzione
apposita certificazione da allegare al POS prima dell'inizio dei lavori.
In ciascuna fase o sub-fase di lavoro tutti gli operatori, di qualsiasi impresa operante in cantiere, che
possano mutuamente interferire dovranno sempre potersi reciprocamente tenere sotto controllo ed
essere in grado di comunicare tra loro per i necessari consensi all'esecuzione di singole operazioni
elementari; dovranno inoltre, qualora necessario, essere sempre coordinati da almeno un preposto,
formalmente nominato, il quale avrà l'obbligo di segnalare eventuali comportamenti o situazioni difformi
dalle vigenti norme in materia di sicurezza e soprattutto di ordinare contestualmente la sospensione delle
predette lavorazioni in caso di necessità.
Tale disposizione vale anche nel caso venissero impiegati lavoratori stranieri i quali, ai fini dell'esatta e
puntuale comprensione delle disposizioni impartite, del pieno rispetto delle norme di sicurezza e della
corretta esecuzione dei lavori, dovranno conoscere inequivocabilmente la lingua italiana;
In nessuna fase di lavoro potrà essere presente in cantiere un solo operatore.
Almeno il capo-cantiere dovrà avere la qualifica di "preposto", nonché la funzione di coordinatore del
lavoro degli operatori a lui rispettivamente subordinati e di gestire le situazioni di emergenza.
Qualora in corso d'opera, a seguito dell'introduzione di varianti, si manifestasse la necessità di effettuare
una lavorazione non prevista dal PSC, l'impresa ha l'obbligo di sospendere le lavorazioni e informare
immediatamente il Coordinatore per l'esecuzione (CSE) e il Direttore dei Lavori (DL) e si dovrà
aggiornare il PSC ed il POS prima di iniziare la predetta lavorazione.
Qualora il Coordinatore per l'esecuzione (CSE) venisse a conoscenza dell'inizio di una lavorazione non
prevista nel progetto e/o nel PSC, avrà la facoltà di disporre immediatamente la sospensione di tale
lavorazione.
Essa potrà riprendere soltanto dopo i necessari aggiornamenti al PSC ed al POS.
Due lavorazioni che dovessero eventualmente effettuarsi contemporaneamente, l'una sopra l'altra, o l'una
in fianco all'altra, sono considerate lavorazioni interferenti.
Tali interferenze dovranno pertanto essere evitate e le lavorazioni andranno eseguite in tempi diversi.
Le lavorazioni preliminari effettuate in officina da ciascuna impresa non fanno parte del cantiere.
Unico responsabile in tal caso è il Datore di Lavoro di ciascuna impresa.
Nel caso di passaggi stretti e/o mancanza di area, per l'inversione di marcia dei mezzi d'opera, si
dovranno destinare 1 o 2 lavoratori di assistenza a terra, per coadiuvare l'autista in fase di manovra e di
retromarcia, segnalare gli spostamenti e regolamentare il traffico dei veicoli incrocianti e/o interferenti.
Tale assistenza dovrà essere garantita anche nel caso in cui i mezzi d'opera dovessero
temporaneamente impegnare tratti di strada nelle fasi di trasferimento da un'area operativa all'altra o da
un'area operativa ad un'area di interscambio, parcheggio e stazionamento dimezzi d'opera, stoccaggio
provvisorio di materiali, carico e/o scarico dei materiali e/o delle opere provvisionali o attrezzature del
cantiere.
Nel POS dovranno infine essere previste idonee misure per contrastare gli eventuali rischi biologici e
comunque il personale dovrà essere sufficientemente addestrato per fronteggiare i pericoli conseguenti a
incontri accidentali con serpenti, ratti, insetti e al contagio con agenti patogeni.
1.3 PRESCRIZIONI GENERALI DI SALUTE E SICUREZZA
La pianificazione temporale e spaziale dei lavori è finalizzata alla realizzazione dell’opera,
compatibilmente con la sicurezza e la salute dei lavoratori; quindi è stata importante la realizzazione
d’interazione fra progettista ed il Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione (CSP), per aver
effettuato, già a livello progettuale, quelle scelte, nel campo delle tecniche e delle tecnologie costruttive,
che presentavano un livello di rischio inferiore.
Le scelte hanno riguardato pure l’organizzazione del cantiere (ruolo fondamentale nella definizione del
sistema sicurezza) quali, esempi, la realizzazione/ristrutturazione dei fabbricati, che richiede l’allestimento
di un ponteggio metallico per combattere i rischi da caduta dall’alto (allestimento previsto una sola volta
per tutta la durata dei lavori, per evitare i rischi derivanti da montaggi e smontaggi ripetuti).
Per raggiungere tali scopi è risultato fondamentale che la nomina del Coordinatore per la Sicurezza in
fase di Progettazione lavori (CSP) sia avvenuta contemporaneamente a quella del progettista (come
previsto dall’art.90, comma 3), indipendentemente dal livello di progettazione, in quanto il PSC
interagisce, con il progetto, nei vari livelli, preliminare, definitivo ed esecutivo.
Le prescrizioni operative ai fini della sicurezza possono essere classificate in:
o prescrizioni generali per il cantiere;
o prescrizioni generali per l'organizzazione del lavoro;
o prescrizioni specifiche per ciascuna fase.
Le “fasi critiche” dovrebbero svolgersi alla presenza del Coordinatore per la Sicurezza in fase Esecutiva
(CSE), per cui l’inosservanza, delle prescrizioni operative, comporterebbe l’interruzione della singola
lavorazione (art.92, comma 1, lettera f) ed il ripristino delle condizioni di sicurezza.
Inoltre nel caso di ripetuta inosservanza il Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione (CSE) è
chiamato a proporre al Committente la sospensione dei lavori, l’allontanamento delle imprese esecutrici o
la risoluzione del contratto (art.92, comma 1, lettera e).
Il Coordinatore della Sicurezza in fase Esecutiva (CSE) dispone del cronoprogramma per evidenziare la
necessità del coordinamento e della regolazione, ai fini della sicurezza, dell’uso comune di attrezzature,
mezzi logistici e di protezione collettiva. Mediante il cronoprogramma, inoltre, si prefigge lo scopo di
evitare che il rischio possa transitare da una lavorazione all’altra.
Il POS (di cui all’art.89, comma 1, lettera h) deve essere redatto dal datore di lavoro dell’impresa
affidataria, anche familiare (art.96, comma 1, lettera g) e la sua stesura sarà verificata dal Coordinatore
per la Sicurezza in fase di Esecuzione dei lavori (CSE) per assicurare la coerenza con il PSC (art.92,
comma 1, lettera b).
Il datore di lavoro dell’impresa affidataria vigila e controlla sulla sicurezza dei lavori affidati e
sull’applicazione delle disposizioni e prescrizioni del PSC (art.97, comma 1 e 2) e, inoltre, verifica la
congruenza dei POS delle sue imprese esecutrici e/o subappaltatori, rispetto al proprio, prima di
trasmetterlo al CSE (art.97, comma 3).
1.4 CONTENUTI MINIMI
I contenuti minimi del PSC sono quelli dell’Allegato XV, commi 1 e 2, del D.Lgs.n.81/2008 e si
suddividono in:
- Contenuti minimi di carattere generale (descrizione dell’opera, indirizzo cantiere, …)
- Contenuti minimi del PSC in riferimento all'area di cantiere, all'organizzazione del cantiere, alle
lavorazioni
- Contenuti minimi del PSC in riferimento alle interferenze tra le lavorazioni ed al loro coordinamento
- Indirizzi utili per valutazione idoneità tecnico-profesionale imprese/lavoratori autonomi (Allegato XVII)
- Organizzazione del cantiere e suddivisione delle responsabilità
- Struttura organizzativa consigliata per il CSE (aiutanti, entità delle opere, …)
- Proposta per periodicità e contenuti delle riunioni di coordinamento (fasi lavoro, nuove ditte, eventi, …)
I suddetti contenuti vengono descritti, analizzati e spiegati in modo dettagliato nei successivi capitoli.
2 IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELL’OPERA
2.1 PREMESSA
Il presente piano di sicurezza e di coordinamento (PSC) è redatto dal CSP Ing. Saverio GUERRATO, in
qualità di Coordinatore per la Sicurezza in fase di progettazione, ed è parte integrante della perizia di
variante del 1°lotto.
Si rimanda , in toto, al precedente PSC in quanto estensione del progetto definitivo/esecutivo per la
realizzazione di “Interventi di riqualificazione energetica - 1° lotto” negli edifici di proprietà e c ompetenza
della Provincia di Torino – Periodo 2009-2014, ne si rimanda in toto allo sviluppo del
2.2 DATI GENERALI ED INDIRIZZO DI CANTIERE
Committenti:
Provincia di Torino
Oggetto dell’appalto:
“Perizia
di
variante
per
interventi
di
riqualificazione energetica - 1° lotto” negli edifi ci
di proprietà e competenza della Provincia di
Torino – Periodo 2009-2014
Indirizzo del cantiere:
vedere tabella alla pagina successiva
Data presunta di inizio lavori:
ricevimento ordine di lavoro
Durata presunta dei lavori:
gg.180 (centoottanta giorni)
Fine presunta dei lavori:
gg.180 (centoottanta
affidamento dei lavori
Numero presunto di lavoratori in cantiere:
una media di 6 (sei) lavoratori al giorno, con un
massimo di 10 (dieci) presenze a monte di una
individuazione (presunta) di uu./gg. 2.246 (uomini
giorno duemilaquattrocentonovantuno)
giorni)
IMPORTO COMPLESSIVO LAVORI DELLA VARIANTE
dalla
data
di
€. 170.000,00
2.2.1 FASE DELLA PROGETTAZIONE
Responsabile dei Lavori (RUP):
…………………………
Coordinatore Sicurezza in fase progettuale (CSP):
GUERRATO SPA .
Ing. Saverio Guerrato
2.2.2 FASE ESECUTIVA
Responsabile dei Lavori (RUP):
…………………………
Direttore dei Lavori:
…………………………
Coordinatore Sicurezza in fase Esecutiva:
…………………………
Imprese appaltatrici/affidatarie
Guerrato S.p.A.
Imprese subappaltatrici
da nominarsi
Elenco Lavoratori Autonomi (eventuali)
da nominarsi
N°
Codice
Denominazione
Impianto
complesso edilizio
BAROCCHIO
V
Indirizzo
Comune
C.so Allamano, 120
Gugliasco
185.600
Viale Papa Giovanni XXIII, 25
Rivoli
118.420
V. Sostegno 41/10
Torino
41.780
(mc)
1
14
2
36
3
53
4
57
I.T.I.S. "AVOGADRO" + CE.SE.DI.
C.so S. Maurizio, 8
Torino
97.288
5
99
L.S. "MARTINETTI"
V. Montello, 29
Caluso
41.491
6
119
I.T.C. "CENA"
V. Dora Baltea, 3
Ivrea
28.380
7
123
I.T.I.S. "OLIVETTI" Palestra
Colle Bellavista
Ivrea
4.500
8
128
Succ. I.T.C. "MAJORANA" Aule
Strada Torino, 32
Moncalieri
13.231
(L.S. "CURIE" + I.T.C. "VITTORINI")
L.S. "DARWIN" + I.T.C. "ROMERO"
I.T.C. "LEVI" e Pref.1 + L.S. "CATTANEO"
+ PROVVEDITORATO
9
129
Succ. I.T.C. "MAJORANA" Uffici
Strada Torino, 32
Moncalieri
3.025
10
133
I.T.C. "ROTTERDAM"
V. XXV Aprile, 139
Nichelino
15.837
11
136
L.S. MORO (Ex LAGRANGE)
V. Natale Gallo Pecca, 4/6
Rivarolo C.se
32.740
12
139
I.T.C. "VIII MARZO"
V. Leinì, 54
Settimo T.se
34.670
13
157
L.S. "BRUNO"
V. Marinuzzi, 1
Torino
42.556
14
163
I.P.I.A. "GALILEI"
Via Lavagna, 8/10
Torino
25.642
2.3 DESCRIZIONE DEL CONTESTO IN CUI E’ COLLOCATA L’AREA DI
CANTIERE
Le diverse aree di cantiere sono gli stessi locali adibiti a centrali termiche, in cui avviene la sostituzione
degli attuali generatori di calore con altri a condensazione e degli ambienti limitrofi come ad esempio
corridoi, giardini, parcheggi, aree esterne di transito, che verranno opportunamente recintati.
2.4 DESCRIZIONE SINTETICA DELL’OPERA
Alcuni degli edifici scolastici gestiti dalla Provincia di Torino, presentano impianti di riscaldamento obsoleti
e caratterizzati da una scarsa flessibilità dal punto di vista di una razionale distribuzione dell’energia.
Con le attuali tipologie impiantistiche gli edifici risultano solitamente riscaldati nella loro interezza per
quanto concerne gli spazi utilizzati, come aule e laboratori, non sussistendo la possibilità di operare a
porzioni o blocchi tra di loro autonomi, per cui un’eventuale attivazione, ad esempio, di una attività
didattica pomeridiana, al di fuori cioè del normale orario di utilizzo dell’edificio, per una porzione limitata di
spazi, comporta la necessità di riscaldare l’intero corpo aule o l’intero edificio, ad eccezione di qualche
caso dove esiste un sezionamento degli spazi adibiti ad uffici, palestre, auditorium ed officine; nei casi in
cui tale sezionamento esiste, spesso però non risulta più adeguato, sia per le mutate esigenze
scolastiche sia per una differente dislocazione strutturale dei locali.
Inoltre la diversa occupazione dei locali o di porzioni di edificio, oltre alla loro diversa esposizione (a sud
piuttosto che a nord), comporta spesso la richiesta di diversi carichi termici, anche in funzione dell’orario
giornaliero.
Da alcuni anni comunque è stato iniziato da parte dell’amministrazione provinciale un programma di
rinnovamento dei sistemi impiantistici, in modo da prevedere un sezionamento a blocchi o per piano degli
impianti e a renderli conformi alle nuove disposizioni legislative (D.Lgs. 192/05 e D.Lgs. 311/06) in
materia di contenuti energetici, oltre alle disposizioni contenute nel “Piano Strategico Provinciale per la
Sostenibilità” approvato con deliberazione della G.P. n°881-38525/2008 del 12/08/2008.
L’architettura attuale del sistema edificio/impianto, generalmente, per quanto riguarda il riscaldamento
può riassumersi nelle seguenti parti:
• Generatore di calore (due o più per ogni impianto): è il cuore dell’impianto di riscaldamento, dove il
combustibile viene bruciato e l’energia così prodotta, in forma di calore, è trasferita al fluido termovettore
e da esso, attraverso le reti di distribuzione e i terminali di erogazione, all’intero edificio;
• Rete di distribuzione del calore: insieme delle tubazioni di mandata e ritorno che collegano la caldaia
ai terminali di erogazione. L’acqua calda, proveniente dalla caldaia, spinta dalle elettropompe di
circolazione percorre le tubazioni di mandata, arriva ai terminali e quindi riscalda l’ambiente, ritornando a
temperatura più fredda alla caldaia stessa. La tipologia impiantistica degli edifici scolastici di questo
progetto è, generalmente, del tipo a colonne montanti, costituita da un anello che percorre la base
dell’edificio da quale si dipartono le colonne montanti che alimentano i terminali posti sulla stessa
verticale ai vari piani;
• Terminali di erogazione: risultano essere, generalmente, dei radiatori, di differenti tipologie, ed in
alcuni casi dei ventilconvettori; costituiscono la parte più visibile ed accessibile dell’impianto di
riscaldamento, attraverso il quale il calore contenuto nel fluido scaldante viene ceduto all’ambiente;
• Sistema di termoregolazione: costituito essenzialmente da valvole miscelatrici (una, due o più per ogni
impianto) e da una centralina di controllo e programmazione; ha lo scopo di mantenere la temperatura
costante all’interno dei locali, indipendentemente da quella che si registra all’esterno dell’edificio,
intervenendo direttamente sulla temperatura di mandata dell’acqua calda.
In questo contesto gli interventi di riqualificazione energetica mirano principalmente alla sostituzione delle
elettropompe di circolazione esistenti, con nuove di tipo elettronico (con inverter), ed alla sostituzione dei
sistemi di termoregolazione, con nuovi sistemi costituiti da valvole a tre vie motorizzate di tipo
miscelatrici; questi interventi risultano previsti nella totalità degli edifici oggetto dei presenti progetti.
Saranno inoltre realizzati nella maggioranza degli edifici, ma non in tutti, l’installazione di valvole
termostatiche complete di guscio antimanomissione ed antifurto e di un pannello coibentante riflettente
dietro tutti i radiatori presenti nell’edificio, il rifacimento e/o completamento delle coibentazioni delle
tubazioni, un intervento obbligatorio, ai sensi del D.P.R. n° 412 del 26 agosto 1993, nel caso di nuov a
installazione o ristrutturazione di impianti, nonché delle opere accessorie, specifiche per alcuni edifici,
dedicate alla regolarizzazione delle mancanze riscontrate, all’adeguamento alle normative attuali od alla
miglioria del sistema impianto.
Tutti gli interventi di riqualificazione energetica oggetto dei presenti progetti saranno realizzati con la
finalità di ottenere un notevole risparmio sui consumi elettrici, aumentare l’efficienza dell’impianto termico
e diminuire gli interventi di manutenzione, nonchè come predisposizione o complementari all’installazione
delle valvole termostatiche sui corpi scaldanti, relativamente all’adozione delle elettropompe di tipo
elettronico (con inverter), di aumentare l’efficienza dell’impianto termico e migliorare il comfort negli
ambienti sottostanti ai circuiti serviti, relativamente all’adozione di nuovi sistemi di termoregolazione, in
modo da migliorare l’efficienza energetica del sistema e conseguire importanti risparmi sul consumo di
energia primaria, relativamente al rifacimento e/o completamento delle coibentazioni delle tubazioni.
Le opere accessorie, previste solo per alcuni edifici, saranno eseguite onde risolvere le situazioni di
anomalia riscontrate in fase di sopralluogo e rispondere alle eventuali richieste ricevute dalla Stazione
Appaltante.
Gli interventi di riqualificazione energetica oggetto dei presenti progetti saranno realizzati principalmente
nelle centrali termiche, operando la sostituzione delle elettropompe di circolazione, la sostituzione dei
sistemi di termoregolazione ed il rifacimento e/o completamento delle coibentazioni delle tubazioni, dei
quattordici complessi edilizi (articolati su edifici variamente collegati fra di loro) che attualmente
presentano una situazione come di seguito riportata:
N°
Codice
Denominazione
Impianto
complesso edilizio
1
14
2
36
BAROCCHIO
(L.S. "CURIE" + I.T.C. "VITTORINI")
L.S. "DARWIN" + I.T.C. "ROMERO"
I.T.C. "LEVI" e Pref.1 + L.S. "CATTANEO"
V
P. tot.
(mc)
(kW)
Gugliasco
185.600
6.976,00
2
Viale Papa Giovanni XXIII, 25
Rivoli
118.420
2.868,00
3
V. Sostegno 41/10
Torino
41.780
2.442,00
3
C.so S. Maurizio, 8
Torino
97.288
6.976,00
4
Indirizzo
Comune
C.so Allamano, 120
N° gen
3
53
4
57
I.T.I.S. "AVOGADRO" + CE.SE.DI.
5
99
L.S. "MARTINETTI"
V. Montello, 29
Caluso
41.491
2.469,00
3
6
119
I.T.C. "CENA"
V. Dora Baltea, 3
Ivrea
28.380
1.453,00
3
7
123
I.T.I.S. "OLIVETTI" Palestra
Colle Bellavista
Ivrea
4.500
134,90
1
8
128
Succ. I.T.C. "MAJORANA" Aule
Strada Torino, 32
Moncalieri
13.231
1.588,00
2
9
129
Succ. I.T.C. "MAJORANA" Uffici
Strada Torino, 32
Moncalieri
3.025
85,00
1
10
133
I.T.C. "ROTTERDAM"
V. XXV Aprile, 139
Nichelino
15.837
2.069,90
3
11
136
L.S. MORO (Ex LAGRANGE)
V. Natale Gallo Pecca, 4/6
Rivarolo C.se
32.740
1.220,90
2
12
139
I.T.C. "VIII MARZO"
V. Leinì, 54
Settimo T.se
34.670
1.000,00
/
13
157
L.S. "BRUNO"
V. Marinuzzi, 1
Torino
42.556
1.846,00
3
14
163
I.P.I.A. "GALILEI"
Via Lavagna, 8/10
Torino
25.642
700,00
/
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