PATERNO Rubano
il bancomat
con la tecnica
dell'auto-ariete
Sfondano la vetrata della Banca
agricola popolare di Ragusa econ
un'azione fulminea agganciano
il bancomat e lo portano via. E'
accaduto all'alba, nella centralisi­
ma via Vittorio Emanuele. Un
colpo da specialisti che ha frutta­
to ben 26mila 'euro. Indagano i
carabinieri. MARYsomLE PAG.40
]
Il bollino. Nel distributore di
banconote erano ancora
contenuti ventiseimila euro
Sfondano vetrina
con l'auto-ariete
L'esterno dell'agenzia bancaria che nel cuore della notte ha
subito l'assalto del banditi Foto Salvatore Anicito
Leinda.ni. Acquisite le riprese
delle telecamere acircuito
chiuso dell'istituto di credito
l
erubano bancomat
Il colpo alle 4,30 alla Banca
agricola popolare di Ragusa Ado_la..po. Imalviventi
(sicuramente degli specialisti)
hanno agito in cinque minuti
I malviventi alzano il tiro in città, ed ;=.~=~
ecco che arriva anche l'auto ariete a
sfondare le vetrate delle banche per
mettere a segno il colpo. E' accaduto in
pieno centro, in via Vittorio Emanuele,
davanti la villa comunale "Moncada".
Vittima la Banca Agricola Popolare
di Ragusa, con i malviventi che hanno
addirittura agito davanti gli occhi atto­
niti di alcuni anziani, in fila (come acca­
de ormai, per una pessima abitudine,
ogni inizio mese) già dalla sera di gio­
vedì scorso, per essere, po~ i primi allo
sportello bancario.
ncolpo alle 430di ieri. Una banda, si­
curamente d~gli specialisti, forse in
quattro, è riuscita a portar via un banco­
mat con dentro 26mila euro. Iladri so­
no arrivati con un furgone utilizzato,
po~ come ariete contro la vetrata dell'i­
stituto di credito, sventrata completa­
mente. Da qui l'utilizzo di un grosso
gandodi traiito, per imbracare il banco­
mat, issarIo sul furgone, esgommare via
a tutta velocità. Il tutto in dnque minuti, come rat­
contano le sequenze riprese dalle tele­
camere a circuito chiuso dell'istituto di
credito,immagini, poi, acquisite dai ca­
rabinieri del nudeo operativo e radio­
mobile della Compagnia di Paternò che
stanno indagando sul fatto. Non molti
gli elementi in possesso alle forie del­
l'ordine e quei pochi che hanno in ma­
no sono il frutto della sola loro atti~ di
indagine, visto il silenzio, la cortina, sce-
sa sul fatto. Nessuno ha visto nulla di
importante, nonostante, come detto, si
sia agito in pieno centro, davanti ad al­
cune persone; soggetti, questi ultimi
che, tra l'altro, sono fuggiti in tutta fret­
ta alla vista dei malviventi in azione.
Alanciare l'allarme alle forze dell'or­
dine l'allarme del sistema di sicurezza
della banca, con i carabinieri arrivati
subito sul posto. Ei militari dell'Arma fi­
no alle.1030 di ieri mattina hanno effet­
tuato i rjlievi. Pesanti le ripercussioni
sulla viabilità cittadina; con il tratto di
strada che corre davanti la banca chiu­
so, e la curiosità dei tanti passanti,l'in­
gresso nord della città era praticamen­
te inaccessibile.
MARV SOTlILE
-
Ufficio postale
di via Teatro
Ordine pubblico a rischio. Una
Toma la calma dopo un'ora.
folla inferocita (molti in fila già
dalla notte) si scatena per avere
il... primo posto allo sportello
Solo l'intervento diA vigili e due
carabinieri riesce a riportare
l'ordine: l'ufficio riapre alle 9,40
Urla e spintoni per ritirare la pensione Ore 8: scene da incubo all'apertura. Dopo 40 minuti il direttore deve chiudere e chiamare le forze dell'ordine Momenti di forte tensione, ieri mattina, all'ufficio
postale di via Teatro.Il primo giorno di pagamen­
to delle pensioni si rivela, ancora una volta, il tri­
ste epilogo di scene a cui non si vorrebbe mai as­
sistere. Einvece, purtroppo, è accaduto che cen­
tinaia di utenti. come nella "Cavalcata delle val­
chirie", sono piombati nell'ufficio postale alla
sua apertura, spintonandosi e urlando per il ti­
more di arrivare secondi. Neanche si trattasse di
una gara...
.
Sono le 8 del mattino, decine di persone sono
lì già da ore (alcuni incomprensibilmente, fanno
ancora la fila notturna). Attendono, bramosi, che
le porte si aprano. Ci siamo, l'orario di apertura si
awicina. Gli utenti si accalcano davanti le porte,
si schiacciano a vicenda, nel tentare di essere i
primi; tutto accade con una tale violenza che
una bambina, arrivata con la nonna, viene scara­
ventata contro il muro nell'atrio, davanti le por­
te automatiche che separano gli assetati utenti
dallo sportello. La bambina piange, quasi soffoca­
ta.
Le porte si aprono ed ecco l'orda barbarica ar­
rivare dentro l'ufficio,quasi fosse l'ultima cosa da
fare al mondo.Gli stessi impiegati sembrano non
credere ai propri occhi. L'ufficio è un tale pullula­
re di persone che alle 8.40 il direttore è costretto
a chiudere. Dentro quel grande stanzone manca
l'aria mentre continuano spintoni e urla. Sul po­
sto arrivano le forze dell'ordine, addirittura quat­
tro vigili urbani e due carabinieri (la lista nottur­
na intanto è stata, giustamente, strappata) per ga­
rantire l'ordine pubblico all'interno di quell'uffi­
cio. Insomma, cose mai viste.
Poi, pian piano, si torna alla normalità Alle 9.40
l'ufficio riapre regolarmente all'utenza. Nessuna
colpa alle Poste, in quest'occasione, visto che ie­
ri tutti gli sportelli, in ognuna delle sedi postali,
erano aperte. Forse, e questo è stato più volte ri­
chiesto dall'utenza, in città occorrerebbe una
quarta sede visto che Paternò conta 50mila abi­
tanti.
Dalle Poste, intanto, specificano che la pensio­
ne è possibile accreditarla su un libretto postale
o su un conto corrente. Ma pensiamo valga a
poco se poi, sempre il primo giorno del mese, si
esige la riscossione... immediata.
Anche l'utenza, va comunque precisato, ha le
sue ragioni. In molti, ieri mattina, denunciavano
le difficoltà ad utilizzare il bancomat o postamat
che sia. Da qui la fila anche davanti questi sportel­
li. "Capita spesso - ci dice un anziano - che si sba­
glia e la carta viene ritirata dallo stesso bancomat
In questo caso, bisogna tornare allo sportello e re­
stare giornate intere all'ufficio. Ci sono sempre
tanti disagi anche p~rché non tutti gli uffici han­
no l'elimina code".
MA.50T.
In alto un
momento della
ressa che si è
scatenata ieri
mattina davanti
all'ufficio postale
di via Teatro;
a destra, due
anziani ritirano
la pensione
allo sportello
bancomat
SCALA VECCHIA, FINANZIAMENTO ADDIO: PARLA L'EX ASSESSORE
[mO
·N
·TERA LA PENA AI DOMICIlIAi i l
Romano: «Ancora una volta presi in giro dalla Regione))
Scoppia la polemica dopo l'uficializzazione della perdita
del finanziamento per la realizzazione del campo di calcio
a Scala Vecchia.Sulla questione interviene l'ex assessore
allo Sport, Gianfranco Romano, che risponde al presidente
dell'associazione "San Biagio", Marcello Granata. «Era
prevedibile che, all'indomani dell'insediamento del nuovo
sindaco, personaggi in cerca di autore o meglio della
ribalta, cominciassero a buttare fango sulla vecchia
amministrazione. Voglio ricordare al signor Granata che
era stato il sottoscritto per conto dell'Amministrazione a
far avere un finanziamento per un impianto sportivo a
Paternò e che sempre il sottoscritto aveva individuato nel
campo di calcio a Scala Vecchia la possibilità di dare
ampio respiro ad un quartiere ed al mondo calcistico della
città. Sempre il sottoscritto, ha evitato con una modifica al
progetto che quasi l'intero finanziamento servisse a·
pagare l'esproprio del terreno, trasferendo la realizzazione
della struttura nella scuola "G. B. Nicolosi". Quali, quindi,
le colpe della vecchia amministrazione? Semmai è da
condannare l'atteggiamento irresponsabile della Regione
che, ancora una volta, ha preso in giro la nostra città".
M.S.
DOPO LA VERIFICA DEI VOTI
Mannino (Pdl) scalza Longa dal Consiglio comunale
Con la conclusione del controllo dei
verbali della sezione elettorale 13, dopo le
elezioni comunali svoltesi in città: arriva
la sorpresa; Ignazio Mannino è il terzo
componente del Pdl che siederà a Palazzo
A1essi, come consigliere comunale,
scalzando Antonello Longo che fino a ieri
era stato indicato come terzo eletto. Il
controllo delle schede ha permesso di
accertare ciÒ'che Mannino affermava dal
primo giorno e cioè che era stato
commesso un errore nell'attribuzione dei
voti. Mannino, dunque, entra in consiglio
comunale con 350 vòti, mentre per Longo
vengono confermati i 344 voti.
Econclusa questa fase non resta ora che
attendere l'insediamento ufficiale del·
consiglio comunale, programmato a giorni. Un consiglio comunale nettamente rinnovato, visto che cambia per 2/3:
M.S.
IGNAZIO MANNINO Condannato il nipote
del boss Alleruzzo
quattro anni e 4 mesi
per il furto di un'auto
Il giudice del Tribunale di catania, se~ione di Paternò,
Francesco D'Arrigo ha inflitto una pena di 4 anni, 4 mesi
e 20 giorni di reclusione, oltre ad una multa pari a 500
euro e l'interdizione per cinque anni dai pubblici uffici,
a Francesco Alleruzzo (nella foto) , nipote del boss,
Giuseppe, per aver rubato qualche meSe fa un'auto a
Paternò. Non solo, per Alleruzzo, il giudice D'Arrigo ha
anche disposto un anno di libertà vigilata al termine
della condanna. Unica "concessione", la scelta di fargli
scontare la pena agli arresti
domiciliari.
Per il giudice D'Arrigo diverse
le motivazioni che l'hanno
indotto ad emettere una tale
esemplare sentenza, tra queste
il fatto che Alleruzzo ha "una
recidiva specifica e reiterata".
Ricordando i fatti che hanno
portato l'uomo con le manette
ai polsi, bisogna tornare, come
detto, a qualche mese fa,la sera del3 febbraio scorso,
quando Francesco A1leruzzo, 29 anni, già finito più
volte nella rete delle forze dell'ordine, venne arrestato dagli uomini del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Paternò mentre era a bordo di un'auto, rubata ad un ex assessore. Quell'auto, ed Alleruzzo non lo sapeva, era fornita di antifurto satellitare, quindi, è bastato poco ai carabinieri per riuscire a rintracciare il posto dove l'auto, una SllÌartFortwo, si trovava e far scattare le manette ai polsi dell'autore del colpo. . Il giovane, la cui difesa è stata sostenuta dilil'awocato
Salvatore Giruso. è stato giudicato con rito abbreviato.
I
M.S.
l'
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02.06.2012 - FrancoCrisafi.it