ENERGIE RINNOVABILI
Giacomo Casale
Con il termine energie rinnovabili si intendono le forme di energia
prodotte da fonti di energia derivanti da particolari risorse naturali
che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano almeno alla
stessa velocità con cui vengono consumate o non sono "esauribili"
nella scala dei tempi di "ere geologiche" e, per estensione, il cui
utilizzo non pregiudica le stesse risorse naturali per le generazioni
future. Sono dunque forme di energia alternative alle tradizionali
fonti fossili (che sono invece parte delle energie non rinnovabili) e
molte di esse hanno la peculiarità di essere anche energie pulite
ovvero di non immettere in atmosfera sostanze nocive e/o
climalteranti quali ad esempio la CO2. Esse sono dunque alla base
della cosiddetta economia verde Le risorse rinnovabili, sia di
materia sia di energia sono risorse naturali che, per caratteristiche
naturali o per effetto della coltivazione dell'uomo, si rinnovano nel
tempo e risultano, quindi, disponibili per la sopravvivenza umana
pressoché indefinitamente, cioè non esauribili.
Elenco delle energie rinnovabili:
• 1-Eolica
2-Geotermica
3-Idroelettrica
4-Marina
5-Solare
ENERGIA SOLARE
• L'energia solare è l'energia associata alla radiazione
solare e rappresenta la fonte primaria di energia sulla
Terra.
• L'energia solare, infatti, è quella normalmente
utilizzata dagli organismi autotrofi, cioè quelli che
eseguono la fotosintesi, comunemente indicati come
"vegetali" (da cui si originano anche i combustibili
fossili); gli altri organismi viventi sfruttano invece
l'energia chimica ricavata dai vegetali o da altri
organismi che a loro volta si nutrono di vegetali e
quindi in ultima analisi sfruttano anch'essi l'energia
solare, seppur indirettamente.
• Da questa energia derivano più o meno direttamente quasi
tutte le altre fonti energetiche disponibili all'uomo quali i
combustibili fossili, l'energia eolica, l'energia del moto
ondoso, l'energia idroelettrica, l'energia da biomassa.
• Dal punto di vista energetico si tratta di un'energia
alternativa ai classici combustibili fossili, rinnovabile e
pulita (energia verde) nonché una delle energie a sostegno
della cosiddetta economia verde nella società moderna.
Può essere opportunamente sfruttata attraverso diverse
tecnologie e a diversi fini anche se in diverse sue tecnologie
di sfruttamento soffre di variabilità e intermittenza di
produzione ovvero non piena programmabilità dovuta ai
cicli giorno-notte e alla copertura nuvolosa.
• La quantità di energia solare che arriva sul suolo terrestre è
quindi enorme, circa diecimila volte superiore a tutta
l'energia usata dall'umanità nel suo complesso, ma poco
concentrata, nel senso che è necessario raccogliere energia
da aree molto vaste per averne quantità significative, e
piuttosto difficile da convertire in energia facilmente
sfruttabile con efficienze accettabili. Per il suo sfruttamento
occorrono prodotti tecnologici in genere di costo elevato
che rendono attualmente l'energia solare notevolmente
costosa rispetto ad altri metodi di produzione dell'energia.
Lo sviluppo di tecnologie che possano rendere economico
l'uso dell'energia solare è un settore della ricerca molto
attivo ma che, per il momento, non ha avuto ancora
risultati rivoluzionari.
• L'energia solare può essere utilizzata per generare elettricità
(fotovoltaico) o per generare calore (solare termico). Sono tre le
tecnologie principali per trasformare in energia sfruttabile l'energia
del sole:
• 1- il pannello solare termico sfrutta i raggi solari per scaldare un
liquido con speciali caratteristiche, contenuto nel suo interno, che
cede calore, tramite uno scambiatore di calore, all'acqua contenuta
in un serbatoio di accumulo.
• 2- il pannello fotovoltaico sfrutta le proprietà di particolari
elementi semiconduttori per produrre energia elettrica quando
sollecitati dalla luce.
• 3- il pannello solare a concentrazione sfrutta una serie di specchi
parabolici a struttura lineare per convogliare i raggi solari su un
tubo ricevitore in cui scorre un fluido termovettore o una serie di
specchi piani che concentrano i raggi all'estremità di una torre in cui
è posta una caldaia riempita di sali che per il calore fondono. In
entrambi i casi "l'apparato ricevente" si riscalda a temperature
molto elevate (400 °C ~ 600 °C)
1-PANNELLO SOLARE TERMICO
2-PANNELLO FOTOVOLTAICO
3-PANNELO SOLARE A CONCENTRAZIONE
L’energia solare nel futuro
• Attualmente la maggior parte degli studi si concentra su
nuove generazioni di celle fotovoltaiche dotate di una
maggior efficienza di quelle attuali o su celle fotovoltaiche
dotate di un'efficienza simile a quella delle celle attuali ma
molto più economiche. Studi più ambiziosi puntano alla
realizzazione di centrali solari orbitanti. Queste centrali
dovrebbero raccogliere i raggi solari direttamente nello
spazio e trasmettere la potenza assorbita sulla Terra per
mezzo di microonde o raggi laser.
• Sono in fase di sperimentazione prototipi di sistemi di
cogenerazione fotovoltaica in cui si realizza la produzione
simultanea di energia elettrica e termica.
• Rappresentazione ipotetica di una centrale solare orbitale
ENERGIA EOLICA
• L'energia eolica è la conversione dell'energia del vento in una forma
utilizzabile di energia, generalmente grazie all'utilizzo di
aerogeneratori che producono energia elettrica, tramite mulini a
vento che producono energia meccanica, pompe a vento che
pompano l'acqua oppure ancora vele che spingono in moto le navi.
• Grandi parchi eolici sono costituiti da centinaia di singoli
aerogeneratori collegati alla rete di trasmissione di energia elettrica.
L'eolico off-shore è più stabile, fornisce più energia e possiede un
minor impatto visivo, tuttavia i costi di realizzazione e
manutenzione sono notevolmente più alti. Piccoli impianti eolici onshore forniscono elettricità a luoghi isolati. Le società elettriche
acquistano sempre di più elettricità in eccesso prodotta da piccoli
aerogeneratori domestici.
• L'energia eolica è un'energia alternativa ai combustibili fossili,
abbondante, rinnovabile e a sostegno dell'economia verde,
ampiamente distribuita, pulita, non produce emissioni di gas serra
durante il funzionamento e richiede una superficie di terra non
eccessivamente elevata. Gli effetti sull'ambiente sono in genere
meno problematici rispetto a quelli provenienti da altre fonti di
energia. A partire dal 2011, la Danimarca genera più di un quarto
della sua energia elettrica dal vento e 83 paesi di tutto il mondo
utilizzano l'energia eolica commercialmente. Nel 2010 la
produzione di energia eolica è stata di oltre il 2,5% di tutto il
consumo elettrico mondiale, con una crescita stimata del 25%
annuo. Il costo monetario per unità di energia prodotta è simile al
costo rapportabile ai nuovi impianti a gas naturale e a carbone.
Impianto eolico
PARCHI EOLICI
• si definisce parco eolico un gruppo di turbine eoliche poste nelle
vicinanze e utilizzate per la produzione di energia elettrica. Un
grande parco eolico può essere composto da diverse centinaia di
singoli generatori eolici distribuiti su una estesa superficie, ma la
terra tra le turbine può essere utilizzata anche per scopi agricoli o
altro. Un parco eolico può anche essere localizzato in mare aperto.
• Quasi tutte le grandi turbine eoliche hanno lo stesso disegno - una
turbina eolica ad asse orizzontale, con un rotore di bolina con tre
lame, collegati a una navicella sulla cima di una torre tubolare. In un
parco eolico, le singole turbine sono interconnesse con una linea di
media tensione (spesso 34,5 kV) e reti di comunicazione. In una
sottostazione la corrente elettrica di media tensione viene poi
elevata ad alta tensione con un trasformatore per poi essere
emessa nella rete di distribuzione.
Eolico on-shore e near-shore
• Si tratta dell'eolico più diffuso, anche per motivi storico-tecnologici.
Le caratteristiche dell'eolico on-shore sono tipiche di impianti
posizionati su località in genere distanti almeno 3 km dalla più
vicina costa, tipicamente su colline, alture o comunque in zone
aperte e ventose. Questi impianti coprono un range di potenze
prodotte molto esteso (da 20 Kw a 20 MW) e possono essere
connessi sia alla rete "pubblica", per esempio l'ENEL, sia che su una
rete isolata per alimentare utilizzatori locali. Una delle
configurazioni più diffuse è la "grid-connected"
• Nel caso del near-shore si tratta invece di impianti distanti meno di
3 Km dalla costa, tipicamente sull'entroterra, oppure sul mare ma
con distanze che non superano i 10 km dalla costa. Il sottoinsieme
che è installato sulla terraferma ha caratteristiche simili alla onshore in termini di range di produzione (da 20 Kw a 20 MW) mentre
l'insieme in ambiente marino tipicamente garantisce potenze
prodotte nell'ordine dei MW in configurazione "grid-connected"
Una panoramica della Whitelee Wind
Farm
• Molti dei più grandi parchi eolici onshore operativi sono situati negli
Stati Uniti. A partire dal 2012, l'Alta Wind Energy Center è il più
grande parco eolico onshore nel mondo con una produzione di
1020 MW, seguito dai Shepherds Flat Wind Farm (845 MW) e la
Roscoe Wind Farm (781,5 MW). A partire da settembre 2012, il
Sheringham Shoal Offshore Wind Farm e il Thanet Wind Farm nel
Regno Unito sono i più grandi parchi eolici off-shore del mondo con
317 MW e 300 MW rispettivamente, seguiti da Horns Rev II (209
MW), in Danimarca.
Eolico off-shore
• Middelgrunden, impianto eolico da 40 MW nello stretto di Oresund
al largo di Copenaghen.
• Con l'espressione "eolico off-shore" si intendono gli impianti
installati ad alcune miglia dalla costa di mari o laghi, per meglio
utilizzare la forte esposizione alle correnti di queste zone.
• La Spagna ha effettuato uno studio di fattibilità della durata
di un anno sull'intero territorio nazionale per determinare
le aree maggiormente ventilate e con continuità, e quindi i
siti candidati all'installazione di centrali di taglia mediogrande. La Spagna ha esteso le misurazioni mediante
centraline fisse e mobili anche a tutta la costa, oltre che a
zone collinari e di montagna, preferendo l'eolico off-shore.
Dopo aver diffuso microimpianti nelle singole abitazioni, e
un decentramento energetico, ora si realizzano pochi
impianti centralizzati per la produzione di alcuni gigawatt
per parco eolico.
• Ad Havsui, in Norvegia, sorgerà il più grande impianto
eolico off-shore al mondo, che potrà fornire 1,5 gigawatt di
potenza elettrica].
• Nel Regno Unito verrà realizzata un'estesa serie di generatori offshore in grado entro il 2020 di produrre abbastanza corrente
elettrica da alimentare le utenze domestiche. Il piano prevede
impianti per 20 gigawatt che si aggiungeranno agli 8 gigawatt di
impianti già deliberati. Nel 2008 il Fondo di inversioni della corona
britannica, che possiede le aree marittime della Gran Bretagna, fino
a circa 20 km dalla costa, con il programma Clipper's Britannia
Project, ha deciso di investire in grandi aerogeneratori off-shore di
potenza superiore ai 5 megawatt.
• Le turbine offshore flottanti potranno essere installate anche nei
siti marini molto profondi. Imitando la tecnologia delle piattaforme
petrolifere, le turbine eoliche galleggianti vengono installate in
mare aperto e sfruttano i venti costieri. Il progetto usa un sistema di
ancoraggio a tre punti (cavi in acciaio ancorati al fondale), simile a
quello utilizzato nelle piattaforme petrolifere. La Hydro, società
norvegese che opera nel settore energia, ha collocato un prototipo
di questa turbina vicino Karmøy, isola a sud est della Norvegia ed
eventualmente vicino ad una installazione petrolifera con l'obiettivo
di rifornirla di energia rinnovabile.
ENERGIA GEOTERMICA
• L'energia geotermica è l'energia generata per mezzo di fonti
geologiche di calore e può essere considerata una forma di energia
alternativa e rinnovabile, se valutata in tempi brevi. Si basa sui
principi della geotermia ovvero sullo sfruttamento del calore
naturale della Terra dovuto all'energia termica rilasciata in processi
di decadimento nucleare naturale di elementi radioattivi quali
l'uranio, il torio e il potassio, contenuti naturalmente all'interno
della terra (nucleo, mantello e crosta terrestre). La prima
utilizzazione dell'energia geotermica per la produzione di energia
elettrica avvenne il 4 luglio 1904 in Italia per merito del principe
Piero Ginori Conti che sperimentò il primo generatore geotermico a
Larderello in Toscana preludio delle vere e proprie centrali
geotermiche. L’energia geotermica, inoltre, viene usata anche per la
produzione di energia termica (calore e acqua calda).
• L'energia geotermica costituisce oggi meno dell'1% della
produzione mondiale di energia
IMPIANTO GEOTERMICO IN ISLANDA
• L'energia geotermica è una forma di energia sfruttabile che deriva
dal calore presente negli strati più profondi della crosta terrestre.
Infatti penetrando in profondità nella superficie terrestre, la
temperatura diventa gradualmente più elevata, aumentando
mediamente di circa 30 °C per km nella crosta terrestre (30 °C/km e
80 °C/100 km rispettivamente nel mantello e nel nucleo, si tratta di
valori medi, in alcune zone infatti, si possono trovare gradienti
decine di volte inferiori o maggiori). I giacimenti di questa energia
sono però dispersi e a profondità così elevate da impedirne lo
sfruttamento. Per estrarre e usare il calore imprigionato nella Terra,
è necessario individuare le zone con anomalia termica positiva dove
il calore terrestre è concentrato: il serbatoio o giacimento
geotermico. Per ottenere un ottimale riscaldamento di case o serre
viene messa in atto l'azione di fluidi a bassa temperatura; invece,
per ottenere energia elettrica si fa uso di fluidi ad alte temperature.
• Esistono diversi sistemi geotermici, ma attualmente vengono
sfruttati a livello industriale solo i sistemi idrotermali, costituiti da
formazioni rocciose permeabili in cui l'acqua piovana e dei fiumi si
infiltra e viene scaldata da strati di rocce ad alta temperatura. Le
temperature raggiunte variano dai 50-60 °C fino ad alcune centinaia
di gradi. L'uso di quest'energia comporta vantaggi come
l'inesauribilità a tempi brevi, se sfruttata in modo razionale, ed il
minor inquinamento dell'ambiente circostante; un certo
inquinamento non viene escluso per la possibile immissione
nell'area di elementi tossici, come zolfo, mercurio e arsenico
presenti nei fluidi geotermali, per questo motivo le aree
geotermiche sono sottoposte a verifiche ambientali annuali
Tipologia delle sorgenti geotermiche
• 1-sorgenti idrotermiche: la sorgente si trova a profondità
non eccessive (1000-2000 m) e a seconda della pressione
può essere classificata come sorgente geotermica a vapore
o ad acqua dominante
• 2-sorgenti geopressurizzate: la sorgente si trova a
profondità maggiori (3000-10000 m) e l'acqua ivi contenuta
è a pressioni elevate (1000 atm) e ad una temperatura di
160 °C
• 3-sorgenti petrotermiche: la sorgente si trova a profondità
maggiori rispetto alle precedenti ed è composta da rocce
calde (senza acqua). Circa il 85% delle risorse geotermiche
sono di questo tipo ma sono anche di difficile sfruttamento
proprio per l'assenza dell'acqua
Vantaggi e svantaggi
• Dal punto di vista della generazione di energia elettrica, la
geotermia consente di trarre dalle forze naturali una grande
quantità di energia rinnovabile e pulita. Queste centrali
inoltre non comportano un danno all'ambiente, poiché
considerate non inquinanti. Un ulteriore vantaggio è il
possibile riciclaggio degli scarti, favorendo il risparmio. La
trivellazione è il costo maggiore; nel 2005 l'energia
geotermica costava fra i 50 e i 150 euro per MWh, ma pare
che tale costo sia sceso a 50-100 euro per MWh nel 2010 e
si prevede che scenderà a 40-80 euro per MWh nel 2020.
• Anche per quanto riguarda la generazione di energia
termica la geotermia presenta numerosi vantaggi:
economia, ambiente, sicurezza, disponibilità e architettura.
La fonte geotermica riceve in particolar modo
due critiche:
• Dalle centrali geotermiche fuoriesce insieme al vapore anche il
tipico odore sgradevole di uova marce delle zone termali causato
dall'idrogeno solforato. Un problema generalmente tollerato nel
caso dei siti termali ma particolarmente avverso alla popolazione
residente nei pressi di una centrale geotermica. Il problema è
risolvibile mediante l'installazione di particolari impianti di
abbattimento.
• L'impatto esteriore delle centrali geotermiche può recare qualche
problema paesaggistico. La centrale si presenta, infatti, come un
groviglio di tubature anti-estetiche. Un'immagine che non dista
comunque da quella di molti altri siti industriali o fabbriche. Il
problema paesaggistico può essere facilmente risolto unendo
l'approccio funzionale dei progetti ingegneristici con quello di
un'architettura rispettosa del paesaggio e del comune senso
estetico.
ENERGIA IDROELETTRICA
• L'energia idroelettrica è una fonte di energia alternativa e
rinnovabile, che sfrutta la trasformazione dell'energia potenziale
gravitazionale, posseduta da una certa massa d'acqua ad una certa
quota altimetrica, in energia cinetica al superamento di un certo
dislivello; tale energia cinetica viene infine trasformata in energia
elettrica in una centrale idroelettrica grazie ad un alternatore
accoppiato ad una turbina.
Storia
• I greci e i romani furono le prime civiltà nel Mondo allora
conosciuto, ad utilizzare la potenza dell'acqua, o più
precisamente dell'energia cinetica prodotta dal liquido; si
deve però specificare che queste due antiche civiltà
sfruttarono questo tipo di energia rinnovabile solo per
azionare semplici mulini ad acqua per macinare il grano.
• Si deve aspettare il Basso Medioevo e le scoperte portate
dal popolo degli Arabi del Nord Africa, per avere altri
metodi di sfruttamento dell'energia contenuta in un flusso
d'acqua: furono sempre più utilizzate, sia per l'irrigazione
dei campi sia per la bonifica di vaste zone paludose, la
ruota idraulica, schematizzabile come un mulino senza pale
che ruotava su un punto fisso per azione della forza
esercitata dall'acqua stessa.
• Un progresso tecnico di enormi proporzioni si è avuto alla fine
dell'Ottocento, circa all'inizio della Seconda Rivoluzione Industriale
avvenuta in Europa e non solo, in seguito all'evoluzione della ruota
idraulica in turbina, macchina motrice costruita da una ruota a pale
imperniata su un asse, che all'inizio erano grossolane e
schematizzate, ma con le innovazioni tecnologiche, soprattutto
della prima metà del Novecento, divenne sempre più perfezionata e
funzionale.
Descrizione
• L'energia idroelettrica viene ricavata dal corso di fiumi e di laghi
grazie alla creazione di dighe e di condotte forzate. Esistono vari tipi
di diga: nelle centrali a salto si sfruttano grandi altezze di caduta
disponibili nelle regioni montane. Nelle centrali ad acqua fluente si
utilizzano invece grandi masse di acqua fluviale che superano piccoli
dislivelli; per far questo però il fiume deve avere una portata
considerevole e un regime costante.
• L'acqua di un lago o di un bacino artificiale viene convogliata a valle
attraverso condutture forzate, trasformando così la sua energia
potenziale in energia di pressione e cinetica grazie al distributore e
alla turbina. L'energia meccanica viene poi trasformata attraverso il
generatore elettrico, grazie al fenomeno dell'induzione
elettromagnetica, in energia elettrica. Per permettere di
immagazzinare energia e di averla a disposizione nel momento di
maggiore richiesta, sono state messe a punto centrali idroelettriche
di generazione e di pompaggio. Nelle centrali idroelettriche di
pompaggio, l'acqua viene pompata nei serbatoi a monte sfruttando
l'energia prodotta e non richiesta durante la notte cosicché di
giorno, quando la richiesta di energia elettrica è maggiore, si può
disporre di ulteriori masse d'acqua da cui produrre energia. Questi
impianti permettono di immagazzinare energia nei momenti di
disponibilità per utilizzarla nei momenti di bisogno.
• L'energia idroelettrica è una fonte di energia pulita (non vi sono
emissioni), integrativa ,(da non confondere con alternativa), e
rinnovabile, tuttavia la costruzione di dighe e grandi bacini o invasi
artificiali, con l'allagamento di vasti terreni, apporta sempre e
comunque un certo impatto ambientale che nei casi più gravi può
provocare lo sconvolgimento dell'ecosistema della zona con grandi
danni ambientali, come è successo con la grande diga di Assuan in
Egitto, oppure rischi di tipo idrogeologico come accaduto nel
disastro del Vajont.
• Il disastro del Vajont fu l'evento occorso la sera del 9 ottobre 1963
nel neo-bacino idroelettrico artificiale del Vajont, a causa della
caduta di una colossale frana dal soprastante pendio del Monte Toc
nelle acque del sottostante e omonimo bacino lacustre alpino. La
conseguente tracimazione dell'acqua contenuta nell'invaso, con
effetto di dilavamento delle sponde del lago, ed il superamento
della diga, provocarono l'inondazione e la distruzione degli abitati
del fondovalle veneto, tra cui Longarone, e la morte di 1.917
persone.
ESEMPIO DI TURBINA ELETTRICA KAPLAN
• Per centrale idroelettrica si intende una serie di opere di ingegneria
idraulica posizionate in una certa successione, accoppiate ad una
serie di macchinari idonei allo scopo di ottenere la produzione di
energia elettrica da masse di acqua in movimento. L'acqua viene
convogliata in una o più turbine che ruotano grazie alla spinta
dell'acqua. Ogni turbina è accoppiata a un alternatore che
trasforma il movimento di rotazione in energia elettrica.
• Lo sfruttamento dell’energia idroelettrica e la conseguente
produzione di energia elettrica non è costante nel tempo,
ma dipende dal rifornimento d’acqua del bacino d’acqua
artificiale a sua volta dipendente dal regime degli
immissari/fiumi e quindi dal regime precipitativo del bacino
idrografico.
• Una pratica diffusa in alcuni paesi/zone è quella di pompare
acqua nei bacini idroelettrici durante la notte quando
l’energia da spendere costa meno e riutilizzare l’energia
idroelettrica accumulata di giorno quando la richiesta è
maggiore e conseguentemente il prezzo risulta maggiore
ottenendo così un guadagno netto.
ENERGIE DELLE MAREE
• L’energia che riguarda le maree ha molti settori ma io mi
vorrei occupare di un settore in particolare che e quello dell’
energia mareomotrice.
Descrizione
• La marea, il ritmico innalzamento e abbassamento del livello del
mare provocato dall'azione gravitazionale della luna e del sole, di
solito ha un'ampiezza (dislivello tra l’alta marea e la bassa marea)
inferiore al metro, ma in alcune zone, per la particolare
configurazione del sito, il dislivello può raggiungere valori elevati,
interessanti lo sfruttamento e la produzione di energia, ad oggi
prevalentemente elettrica. In alcune zone del pianeta, per esempio,
si registrano maree anche con 20 m di ampiezza verticale.
• Già nell’antichità si cercò di sfruttare questo tipo di energia,
mediante la costruzione di "mulini a marea". L’acqua veniva
raccolta, durante il flusso, in un piccolo bacino, che veniva in seguito
chiuso con una paratia. Al momento del deflusso l’acqua veniva
convogliata attraverso un canale verso una ruota che muoveva una
macina.
Meccanismo
• In una tipica centrale ad energia mareomotrice l'acqua affluisce e
defluisce in un vasto bacino, passando attraverso una serie di tunnel
nei quali, acquistando velocità, fa girare delle turbine collegate a
generatori.
• Durante la bassa marea l'acqua del bacino defluisce verso il mare
aperto, mettendo nuovamente in rotazione la turbina.
• Quando il livello del mare ricomincia a salire e l'onda di marea è
sufficientemente alta, si fa fluire l'acqua del mare nel bacino e la
turbina si mette nuovamente in rotazione.
• Per ottenere la produzione di energia sia con marea crescente che
calante, si utilizzano particolari turbine reversibili, che funzionano
cioè con entrambe le direzioni del flusso.
Storia
• In Bretagna, alla foce del fiume Rance, fra Saint-Malo e
Dinard, tra il 1961 e il 1966 è stata costruita una centrale
che sfrutta la marea che da quelle parti raggiunge 13,5 m di
dislivello.
• La portata raggiunge 18.000 metri cubi di acqua al secondo
e la potenza erogabile raggiunge i 240 MW. Con questa
produzione, ogni anno la centrale copre il 3 % del
fabbisogno elettrico della Bretagna francese.
• La centrale comprende una diga in pietrame, 6 chiuse di
entrata e uscita per vuotare e riempire rapidamente la foce
e 24 turbine a bulbo, sviluppate appositamente.
Limiti applicativi
I limiti principali di queste centrali sono:
• Il costo di installazione elevato
• La difficoltà di collocazione (indicativamente, i siti idonei
devono avere ampiezze di marea superiore ai 3 metri e
topografia favorevole all’installazione)
• La discontinuità nella produzione
• L'erosione delle coste creata dalle centrali che modificano i
flussi di marea
• La tendenza alla sedimentazione all'interno del bacino
(soprattutto se collocate alla foce dei fiumi)
• Il disturbo per l'ecosistema, in particolare per la fauna
ittica.
Una centrale mareomotrice di Saint-malo
Scarica

ENERGIE RINNOVABILI