RILEVAZIONE E RACCOLTA DATI
Una serie ordinata di test porta alla costruzione di una scala a livelli, come per esempio l’indice di
Karnofsky per classificare le capacità funzionali fisiche (la cui logica è che l’inserimento in un dato
livello presuppone la capacità di svolgere le mansioni previste nei livelli precedenti) e le scale di
sviluppo psicomotorio per l’infanzia.
Un questionario consiste in una serie di domande in forma scritta od orale formulate per la
rilevazione e la misurazione di informazioni su comportamenti, opinioni e atteggiamenti. Secondo
un luogo comune, i questionari sono considerati un mezzo di rilevamento facilmente realizzabile.
In realtà, un questionario dovrebbe essere costruito attraverso varie sperimentazioni allo scopo di
pervenire a una formulazione finale completa, valida e attendibile, in grado cioè di fornire risultati
non inficiati da errori sistematici.
Dopo aver individuato la fonte di informazione e i metodi di rilevamento, occorre ottimizzare e
rendere affidabile e omogenea la raccolta dei dati. È necessario stabilire preventivamente alcuni
criteri in grado di eliminare i dubbi su alcune misure o risposte. Trascurare questo accorgimento è
fonte di errore e di distorsione dell’informazione rilevata. Talvolta, è addirittura opportuno
organizzare una piccola ricerca preliminare, detta “studio pilota”, il cui interesse, al di là delle
informazioni ottenute, è mirato a evidenziare eventuali difficoltà e problemi di rilevamento, non
previsti nella programmazione. Lo studio pilota conferma la validità del tipo di rilevamento
programmato o segnala opportune revisioni dei criteri, se fonte di incertezze o imprecisioni.
Considerando quanto sostenuto in riferimento all’errore di misura, il primo aspetto da affrontare e
risolvere è quello relativo alla adeguatezza delle scale utilizzate, alla validità dello strumento e
della tecnica di valutazione, per evitare errori sistematici (soprattutto se i rilevamenti vengono
effettuati da più operatori).
Elementi di Statistica medica
Pasquale Bruno Lantieri, Domenico Risso, Giambattista Ravera
Copyright © 2007 – The McGraw-Hill Companies s.r.l.
A garanzia di una buona metodica, le misure dovrebbero rispettare il criterio della massima
riproducibilità indipendentemente dal fatto di essere rilevate da operatori diversi. Un controllo
dell’attendibilità di una misura da parte del rilevatore permette una verifica, più semplice da
effettuare a questo livello piuttosto che in seguito; se una misura anomala viene confermata
corretta, è opportuna una segnalazione in proposito per evitare, successivamente, dubbi e
perdite di tempo in verifiche inutili, se non impossibili.
Nel caso di misure quantitative, anche il problema della precisione e dell’arrotondamento
assume importanza per uniformare le informazioni e per la possibile propagazione degli errori
nelle elaborazioni dei dati. Pure sotto questo aspetto, i criteri di rilevamento devono essere
corretti e ben definiti.
È consigliabile altresì acquisire dati apparentemente non coinvolti nella finalità della ricerca (per
esempio, dati anagrafici, abitudini alimentari, esposizione a fumo o a inquinanti ambientali
ecc.), quando disponibili senza particolari difficoltà. Queste indicazioni potrebbero diventare
interessanti e utili in successive indagini, nel caso di nuove ipotesi sollevate dai risultati ottenuti.
L’operazione comporta una fatica minima, a differenza di quella necessaria per il recupero di tali
informazioni in un secondo tempo.
Rappresenta una corretta abitudine identificare con codici numerici o alfanumerici le unità
statistiche: questi codici possono infatti permettere di risalire all’informazione originale nel caso
di dubbio in fase di controllo.
Il metodo più elementare di raccolta dati è quello manuale con trascrizione e conservazione su
carta, ma lo strumento più idoneo per tale lavoro è il computer; esistono programmi applicativi
che facilitano l’inserimento e la registrazione dei dati in fogli elettronici o in banche dati che
consentono una più agevole conservazione e un rapido utilizzo per le elaborazioni. Buona
norma procedurale è riservare ogni riga a una singola unità statistica e le colonne alle variabili
misurate.
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Pasquale Bruno Lantieri, Domenico Risso, Giambattista Ravera
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rilevazione e raccolta dati