Allegato E
COMUNE DI MIRA – SETTORE LAVORI PUBBLICI
UFFICIO MOBILITA’ - STRADE
“Lavori di manutenzione ordinaria strade comunali”- anni 2015 – 2016 – 2017.
CIG N. 6318345F39 – GARA N. 6099063.
CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO
Art. 1 - Oggetto dell’appalto
I lavori da effettuarsi hanno per oggetto l'esecuzione delle opere di manutenzione ordinaria
delle strade del Comune di Mira con interventi di ripristino, colmatura di buche, cedimenti o
avvallamenti e riquadratura e pavimentazioni sedi stradali manutenzioni in genere.
Art. 2 - Norme Generali
L’Appaltatore, nell’esecuzione dei lavori, dovrà attenersi alle migliori regole dell’arte del
costruire ed alle prescrizioni che di seguito vengono date per le principali categorie di lavoro.
Per tutte quelle categorie per le quali nel presente capitolato non si trovino prescritte speciali
norme, l’Appaltatore dovrà eseguire i migliori procedimenti previsti dalla tecnica,
adeguandosi agli ordini che verranno emessi in corso d’opera dalla D.L.
In ogni caso i requisiti delle costruzioni saranno conformi alle Direttive Prodotti Europea
89/106.
Sono compresi nell’appalto tutti i lavori, le prestazioni, le forniture e le provviste necessarie
per dare il lavoro completamente compiuto e secondo le condizioni stabilite dal presente
capitolato speciale d’appalto, con le caratteristiche tecniche, qualitative e quantitative
previste.
L’esecuzione dei lavori è sempre e comunque effettuata secondo le regole dell’arte vigenti
nei luoghi in cui si realizzano le opere e l’appaltatore deve conformarsi alla massima
diligenza nell’adempimento dei propri obblighi.
Per quanto non disciplinato nel presente capitolato si applicano le norme di cui al Decreto
Ministeriale 19 aprile 2000 n. 145 (Capitolato Generale d’Appalto, esclusi gli art. 5 commi
1-7-9-10-11-12-13-14-15-20-21-22-23-24-25-26-28-29-30-31-33-34 e 37 abrogati con il
D.P.R. 207/2010; oltre ai contenuti del D.P.R. 207/2010 (Nuovo Regolamento vigente).
Art. 3 - Ammontare dell’appalto
L’importo complessivo dei lavori compresi nell’appalto ammonta a € 243.756,00 come
risulta dagli elaborati di progetto ed esposto nel seguente prospetto:
Anno 2015
Anno 2016
Anno 2017
Totale importo
Anno 2015-2016-2017
Importo dei
Lavori
€. 14.000,00 €. 90.000,00
€. 90.000,00
€. 194.00,00
Oneri per la
sicurezza
€. 400,00
€. 2.700,00
€. 2.700,00
€. 5.800,00
Iva 22%
€. 3.168,00
€. 20.394,00
€. 20.394,00
€. 43.956,00
€. 113.094,00
€. 243.756,00
(lavori + oneri)
€. 17.568,00
€. 113.094,00
Art. 4 – Descrizione sommaria delle opere
MATERIALI IN GENERE
I prodotti per l’esecuzione dei lavori, ove non disposto diversamente dagli elaborati
contrattuali, proverranno da località e fornitori che l’Impresa riterrà di propria convenienza,
purchè siano rispondenti alle norme del D.P.R. 21.04.1993 n° 246 (Regolamento d’attuazione
della direttiva 89/106/CEE) e quindi rispondenti alle Norme Europee (E.N.) rilevabili da
marchiature impresse sui manufatti. E’ stabilito che in ogni caso saranno osservate, quali
requisiti minimi, le norme U.N.I. (Ente nazionale Italiano di Unificazione), C.E.I. (Comitato
Elettrotecnico Italiano), I.S.O. (Organizzazione Internazionale di Normazione).
L’accettazione dei materiali da parte della D.L. non è definitiva se non dopo la loro messa in
opera.
Nel caso di non accettazione, l’Impresa è tenuta a sostituirli a sua cura e spese con altri
idonei, provvedendo a rimuoverli entro il termine fissato dalla D.L.
In caso di inadempienza, è facoltà dell’Amministrazione di provvedere direttamente con
spese a carico dell’Appaltatore che risponderà anche di qualsiasi danno derivante.
La Direzione lavori ha la facoltà di richiedere la presentazione del campionario di quei
materiali che riterrà opportuno, e che l’Appaltatore intende impiegare, prima che vengano
approvvigionati in cantiere.
Inoltre sarà facoltà dell’Amministrazione appaltante chiedere all’Appaltatore di presentare in
forma dettagliata e completa tutte le informazioni utili per stabilire la composizione e le
caratteristiche dei singoli elementi componenti le miscele come i conglomerati in
calcestruzzo o conglomerati bituminosi, ovvero tutti i presupposti e le operazioni di mix
design necessarie per l’elaborazione progettuale dei diversi conglomerati che l’Impresa ha
intenzione di mettere in opera per l’esecuzione dei lavori.
In ogni caso i materiali, prima della posa in opera, dovranno essere riconosciuti idonei ed
accettati dalla Direzione dei lavori.
Quando la Direzione lavori abbia rifiutato una qualsiasi provvista come non atta all’impiego,
l’Impresa dovrà sostituirla con altra che corrisponda alle caratteristiche volute; i materiali
rifiutati dovranno essere allontanati immediatamente dal cantiere a cura e spese della stessa
Impresa.
Nonostante l’accettazione dei materiali da parte della Direzione lavori, l’Impresa resta
totalmente responsabile della riuscita delle opere anche per quanto può dipendere dai
materiali stessi.
Tutte le seguenti prescrizioni tecniche valgono salvo diversa o ulteriore indicazione più
restrittiva espressa nell’elenco prezzi di ogni singola lavorazione, oppure riportate sugli altri
elaborati progettuali.
CONTROLLI SULLA QUALITA’ DEI MATERIALI
E’ facoltà della D.L. di far eseguire tutte le prove, verifiche, analisi, controlli di laboratorio
necessari a garantire che i materiali forniti presentino tutti i requisiti richiesti, secondo la
normativa in vigore.
I campioni, nel numero e qualità stabiliti dalla D.L., verranno prelevati in contradditorio e
saranno inviati in plichi sigillati e controfirmati dalle parti ad un laboratorio ufficiale di
analisi, oppure - a scelta della D.L. - si eseguiranno prelievi e carotaggi in loco a mezzo di
laboratori specializzati ed autorizzati dal Ministero dei LL.PP.
Tutte le spese di prelievo, spedizione, prove ed analisi saranno a carico dell’Impresa; pre le
modalità di prelievo, confezione, stagionatura e prove si farà riferimento alle norme UNI, alla
legge 1086 ed successive integrazioni.
ACQUA, CALCE, LEGANTI IDRAULICI
ACQUA: dovrà essere dolce, limpida e scevra da materie terrose.
CALCE: le calci aeree ed idrauliche dovranno corrispondere ai requisiti di accettazione di cui
al D.P.R. 16.11.39 n° 2231.
LEGANTI IDRAULICI: i cementi da impiegare dovranno rispondere alle norme di
accettazione di cui al D.M. 03.06.68, 17.07.68, 31.08.72, 06.11.72, 03.06.86 ed a quelle più
recenti della Normativa Europea assunte col D.M. 13.09.93 pubblicato nella G.U. n° 223 del
22.09.93 e successive modificazioni.
Tutti i tipi di cemento saranno controllati dall’I.C.I.T.E. che rilascerà il proprio marchio di
qualità sulle partite acquistate dall’Appaltatore.
Essi dovranno essere conservati in modo da restare perfettamente riparati dall’umidità.
I cementi conformi alla ENV 197/1 sono suddivisi in cinque tipi principali:
I - cemento Portland
II - cemento Portland composito
III - cemento d’alto forno
IV - cemento pozzolanico
V - cemento composito.
Vengono inoltre individuate tre classi di resistenza normalizzata a 28 giorni, intendendosi con
la sigla “N” il cemento normale e con quella “R” il cemento ad alta resistenza iniziale: 32.5 42.5 - 52.5 N (Newton)/ mm2.
SABBIA, GHIAIA, TOUT VENANT
GHIAIA, PIETRISCO E SABBIA: tali materiali, da impiegarsi nella formazione del
calcestruzzo e delle malte, dovranno possedere le qualità stabilite dalle norme per i
conglomerati cementiti, ai sensi del D.M. 09.01.1996 – allegato 1.
La sabbia dovrà essere di dimensioni tali da passare attraverso il setaccio con maglie circolari
del diam. di mm 2 per murature e mm 1 per intonaci e paramenti.
L’accettabilità della sabbia per contenuti delle materie organiche, verrà definita dall’allegato
1 del D.M. 03.06.68 sui requisiti di accettazione dei cementi.
Le sabbie impiegate dovranno provenire da cave silicee, essere esenti da ogni impurità e
scricchiolare sul palmo della mano.
Le ghiaie ed i pietrischi dovranno avere dimensioni tali da essere compatibili con lo spessore
dei getti e con la tessitura del ferro d’armo, secondo i requisiti di accettabilità stabiliti dalla
normativa vigente, non debbono provenire da rocce gelive, gessose o tenere, micacee o
scistose; dovranno presentare un carico di rottura compreso fra 1000 e 3000 kg/cm2.
I pietrischi, i pietrischetti, le graniglie, le sabbie e gli additivi da impiegarsi per le costruzioni
stradali dovranno rispondere ai requisiti di accettazione di cui alle norme tecniche del C.N.R.,
fascicolo n. 4/1953.
Si definisce:
– pietrisco: materiale litoide ad elementi approssimativamente poliedrici con spigoli vivi,
ottenuto per frantumazione di pietrame o di ciottoli, passante al crivello 71 U.N.I. 2334 e
trattenuto dal crivello 25 U.N.I. 2334;
– pietrischetto: materiale litoide ad elementi approssimativamente poliedrici con spigoli vivi,
ottenuto per frantumazione di pietrame o di ciottoli o di ghiaie, passante al crivello 25 U.N.I.
2334 e trattenuto dal crivello 10 U.N.I. 2334;
– graniglia: materiale litoide ad elementi approssimativamente poliedrici con spigoli vivi,
ottenuto per frantumazione di pietrame o di ciottoli o di ghiaie, passante al crivello 10 U.N.I.
2334 e trattenuto dal setaccio 2 U.N.I. 2332;
– sabbia: materiale litoide fine, di formazione naturale od ottenuto per frantumazione di
pietrame o di ghiaie, passante al setaccio 2 U.N.I. 2332 e trattenuto dal setaccio 0,075 U.N.I.
2332;
– additivo (filler): materiale pulverulento passante al setaccio 0,075 U.N.I. 2332.
Per la caratterizzazione del materiale rispetto all’impiego valgono i criteri di massima
riportati all’art. 7 delle norme tecniche del C.N.R., fascicolo n. 4/1953. I metodi da seguire
per il prelevamento di aggregati, per ottenere dei campioni rappresentativi del materiale in
esame occorre fare riferimento alle norme tecniche del C.N.R. – B.U. n. 93/82.
Gli aggregati lapidei impiegati nelle sovrastrutture stradali dovranno essere costituiti da
elementi sani, tenaci, non gelivi, privi di elementi alterati, essere puliti, praticamente esenti
da materie eterogenee e soddisfare i requisiti riportati nelle norme tecniche C.N.R. – B.U. n.
139/92.
Devono essere costituiti da materiale frantumato spigoloso e poliedrico. Per l’additivo (filler)
che deve essere costituito da polvere proveniente da rocce calcaree di frantumazione,
all’occorrenza si può usare anche cemento portland e calce idrata con l’esclusione di qualsiasi
altro tipo di polvere minerale.
TOUT VENANT E MISTI STABILIZZATI: il tout venant è un materiale proveniente da
cave non suscettibile all’azione dell’acqua (non solubile, non plasticizzabile) con potere
portante C.B.R. (rapporto californiano) di almeno 40 allo stato saturo; il materiale dovrà
essere assortito in modo da realizzare una minima percentuale di vuoti, con una curva
granulometrica tale da consentire la massima aggregazione degli inerti; i terreni idonei
dovranno appartenere ai seguenti gruppi: A1, A2, A3, A4, A6 di cui alla norma CNR-UNI
10006, con densità secca non inferiore al 90% di quella AASHO modificata di riferimento,
modulo di deformazione secondo norme CNR-BU n° 9 non inferiori a 200 kg/cm2 su
ciascuno strato e per tutta la superficie dello strato stesso.
La dimensione massima degli aggregati non deve superare i cm 10 di diametro, salve diverse
prescrizioni della D.L., alla quale comunque, prima dell’utilizzo, saranno presentati idonei
campioni del tout venant che l’Impresa intende impiegare.
I materiali stabilizzati si identificano mediante la loro granulometria ed i limiti di Attemberg
che determinano la percentuale di acqua in corrispondenza della quale il comportamento
della frazione fina di terreno (passante al setaccio 0.42 n° 40 ASTM) passa dalla fase solida a
quella plastica (limite di plasticità L.P.) e dalla fase plastica a quella liquida (limite di fluidità
L.L.), nonché l’indice di plasticità (differenza fra il limite di fluidità L.L. ed il limite di
plasticità L.P.). Potere portante C.B.R. di almeno 80.
La dimensione massima degli aggregati non sarà superiore a cm 4, salvo diverse prescrizioni
della D.L., a cui saranno preventivamente sottoposti idonei campioni di materiale.
MATERIALI RICICLATI
Descrizione litologica: Materiale proveniente da demolizione edilizia costituito da
calcestruzzo (37%) laterizi (23%) aggregati lapidei poligenici (37%) conglomerato
bituminoso (3%) con le certificazioni previste per legge
MATERIALI FERROSI; GHISA E METALLI VARI
MATERIALI FERROSI: in genere dovranno essere esenti da scorie, soffiature, brecciature,
paglie, e da qualsiasi difetto di fusione, laminazione, trafilatura, fucinatura e simili.
In particolare gli acciai impiegati per le opere in cemento armato e per carpenterie metalliche
dovranno soddisfare ai requisiti stabiliti dal D.M. 09.01.1996; dovranno rispondere a tutte le
condizioni previste dal DM 30.05.74 ed alle norme Uni vigenti; dovranno inoltre soddisfare a
tutte le prescrizioni contenute dal D.M. 26.03.80.
Il ferro d’armo usato per i calcestruzzi sarà esclusivamente acciaio in barre ad aderenza
migliorata FeB44K con certificazione di controllo in stabilimento.
La prescritta certificazione dovrà, secondo le attuali norme, essere riferita alla parte di ferro
consegnata, compilata in data non anteriore a 3 mesi a quella di spedizione e prodotta da
laboratorio autorizzato. Le barre dovranno presentare aspetto uniforme, privo di screpolature
e rotture, potrà essere tollerata una leggera ossidazione.
A parità di sezione, verranno utilizzate barre di diametro inferiore, piuttosto che di diametro
superiore. Si dovranno evitare sovrapposizioni e giunzioni nelle zone tese del conglomerato:
quando ciò non sia possibile, le sovrapposizioni dovranno essere calcolate in modo da
assicurare l’ancoraggio e la prosecuzione degli sforzi di tensione per una lunghezza non
inferiore a 40 volte il diametro, con posizionamento della barra nella zona compressa del
conglomerato.
Le reti elettrosaldate si sovrapponeranno per almeno le dimensioni di una maglia.
Per il montaggio delle armature verranno usati idonei distanziatori tali da garantire un
copriferro di minimo cm 2, escludendo tassativamente quelli in legno, in modo tale da
garantire adeguati copriferri ed interferri, secondo norme Uni e Cnr.
GHISA
a) GHISA NORMALE: dovrà essere di seconda fusione, dolce, tenace, leggermente
malleabile, facilmente lavorabile con lima e scalpello; presentare frattura grigia,
finemente granosa ed omogenea, esente da screpolature, bolle, sbavature ed altri difetti
tali da menomarne la resistenza.
b) GHISA LAMELLARE PERLITICA: se non diversamente specificato, la ghisa da
impiegarsi sarà lamellare perlitica (escludendo pertanto quella normale) a norme UNI
ISO 185 conforme alle classi di portata previste dalla norma UNI EN 124 - 1995.
Per qualsiasi tipo di ghisa impiegata, è fatto obbligo all’Appaltatore di provvedere all’onere
delle scritte incluso nel prezzo di contratto (Ente o società di appartenenza, fognatura bianca,
nera, acquedotto, pubblica illuminazione, ecc.) secondo prescrizioni di progetto ed
indicazioni della D.L.
Le caditoie stradali saranno del tipo a fessure.
METALLI VARI: piombo, rame, stagno, e tutti gli altri metalli o leghe metalliche, dovranno
essere della migliore qualità, ben fusi o laminati, liberi da difetti che possano alterare la
resistenza o la durata.
BITUMI, CONGLOMERATO BITUMINOSO BINDER E MANTO D’USURA
BITUMI
Le caratteristiche per l’accettazione dei bitumi per usi stradali secondo le norme C.N.R. B.U. n. 68 del 23.05.1978 sono riportate nella seguente tabella.
La Direzione dei lavori, a suo insindacabile giudizio, effettuerà le campionature di bitume,
operazione necessaria per fornire un campione rappresentativo del bitume in esame, secondo
le norme C.N.R. - B.U. n. 81 del 31.12.1980 “Norme per l’accettazione dei bitumi per usi
stradali - Campionatura bitume”.
BITUMI LIQUIDI
Debbono soddisfare alle “Norme per l’accettazione dei bitumi liquidi per usi stradali” di cui al
fascicolo n. 7 del C.N.R., edizione 1957.
Caratteristiche
Penetrazione a 25 °C [dmm]
B
B
40/50
50/70
oltre 40 oltre 50
fino a 50 fino a 70
B
80/100
oltre 80
fino a
100
44/49
-10
100
99
0,5
--
B
B
130/150 180/220
oltre 130 oltre 180
fino a
fino a
150
220
40/45
35/42
-12
-14
100
100
99
99
1
1
---
Punto di rammollimento (palla-anello) [°C]
51/60
47/56
Punto di rottura Fraas [max ° C]
-6
-7
Duttilità a 25 °C [min cm]
70
80
Solubilità in CS2 [min %]
99
99
Volatilità max : a 163 °C
--a 200 °C
0,5
0,5
Penetrazione a 25 °C del residuo della
60
60
60
60
60
prova di volatilità: valore min espresso in %
di quello del bitume originario
Punto di rottura max del residuo della prova
-4
-5
-7
-9
-11
di volatilità [°C]
Percentuale max in peso di paraffina
2,5
2,5
2,5
2,5
2,5
Densità a 25 °C
1,00÷1,1 1,00÷1,1 1,00÷1,0 1,00÷1,0 1,00÷1,0
0
0
7
7
7
EMULSIONI BITUMINOSE
Emulsioni anioniche (basiche)
Debbono soddisfare alle “Norme per l’accettazione delle emulsioni bituminose per usi
stradali” di cui al fascicolo n. 3 del C.N.R., ultima edizione 1958.
Emulsioni cationiche (acide)
Le norme per l’accettazione delle emulsioni bituminose acide devono rispondere alle
indicazioni riportate nella seguente tabella:
A rapida rottura
Prove di accettazione
Composizione:
a Contenuto d’acqua, %
in peso
Metodi
di prova
CNR
fasc. 3
art. 19
A media velocità di
rottura
A lenta rottura
ECR 55
ECR 65 ECM 60 ECM 65 ECL 55
ECL 60
max 45
max 35
max 40
max 40
max 35
max 45
b Contenuto di legante
(bitume+ flussante), %
in peso
c Contenuto di bitume
(residuo della
distillazione), % in
peso
d Contenuto di flussante,
% in peso
Caratteristiche:
e Velocità di rottura:
demulsività, % peso
adesione, %
rivestimenti aggregati
acidi o basici:
A) Asciutti, %
B) Umidi, %
Impasto con
cemento o con
polvere silicea, g
f Trattenuto al setaccio
ASTM n. 20, % in
peso
g Sedimentazione a 5
giorni, % in peso
100 - a
ASTM
D 24472
B-c
ASTM
D 24472
LCPC
ASTM
D 24472
min 55
min 65
min 60
min 65
min 55
min 60
min 53
min 62
min 54
min 55
min 55
min 60
max 2
max 3
max 6
max 10
0
0
>40
> 90
> 40
> 90
---
---
---
---
---
---
> 80
> 60
> 80
> 60
---
---
--
--
--
max 2
max 2
max 0,2
max 0,2
max 0,2
max 0,2
max 0,2
max 5
max 5
max 5
max 5
max 5
ASTM
D 244
-72/SFER
B
-76
ASTM
max 0,2
D 24472
ASTM max 10
D 24472
h Viscosità Engler a 20
°C, °E
IP
3-10
8-25
5-12
7-15
3-10
5-12
212/66
i Carica delle particelle
ASTM positiva positiva positiva positiva positiva positiva
D 24472
Caratteristiche del bitume estratto (residuo della distillazione):
l Penetrazione a 25 °C,
CNR max 220 max 220 max 220 max 220 max 220 max 220
dmm
BU 24
m Punto di
rammollimento (pallaanello), °C
CNR
BU 35
min 35
min 35
min 35
min 35
min 35
min 35
Per le mani di ancoraggio, da effettuare prima della stesa di successivi strati in conglomerato
bituminoso, sono da preferire le emulsioni tipo ECR 55, salvo diversa indicazione della voce
della lavorazione sull’elenco prezzi o da differente ordinativo della Direzione lavori.
BITUMI MODIFICATI
I bitumi modificati, costituiti da bitumi semisolidi contenenti polimeri elastomerici e/o plastici
che, quando non diversamente prescritto, devono rispondere alle indicazioni riportate nella
seguente tabella:
Bitumi modificati - specifiche suggerite dal CEN
Norma Norma Unità
EN corrisp
di
.
misura
GRADAZIONE
(*)
50/70 70/100 100/15
-60
-60
0
-60
10/30
-70
30/50
-65
50/70
-65
10/30
30/50
50/70
70
65
65
60
60
60
5
5
5
5
5
5
235
235
235
235
220
220
CARATTERISTI
CHE
OBBLIGATORIE
Penetrazione a
25°C
EN
1426
CNR
24/71
dmm
Punto di
rammollimento
Coesione a +5°C
EN
1427
Pr EN
CNR
35/73
Punto di
infiammabilità
CARATTERISTI
CHE
FACOLTATIVE
Ritorno elastico
25°C
(**)
Punto di rottura
Frass
Stabilità allo
stoccaggio
Differenza del
punto di
rammollimento
Differenza di
penetrazione
Penetrazione
residua
Incremento del
punto di
rammollimento
Riduzione del
punto di
EN
22592
CNR
72/79
°C
min
J/cm2
min
°C
min
PrEN
DIN
52013
%
min
50
50
75
50
65
65
EN
12593
CNR
43/74
°C
min
-4
-8
-15
-12
-15
-17
EN
1427
CNR
35/73
°C
max
5
5
5
5
5
5
EN
1426
EN
1426
EN
1427
CNR
24/71
CNR
24/71
CNR
35/73
dmm
max
%
min
°C
max
5
5
5
5
7
12
60
60
60
60
55
50
8
8
10
10
12
14
EN
1427
CNR
35/73
°C
max
4
4
5
5
6
6
50/70 70/100 100/15
0
rammollimento
Ritorno elastico a
25°C sul residuo
(**)
PrEN
DIN
52013
%
min
50
50
50
50
50
50
(*) La denominazione dei vari gradi di bitume modificato indica l’intervallo di penetrazione e il
punto di rammollimento.
(**) Applicabile solo a bitumi modificati con ritorno elastico > 50 %.
EMULSIONI BITUMINOSE ACIDE MODIFICATE
Per i lavori inerenti le pavimentazioni stradali, le emulsioni modificate sono di natura cationica
(acida), che utilizzano come legante del bitume modificato e dovranno possedere, se non
diversamente specificato, i requisiti di accettazione di seguito indicati:
Caratteristiche
Contenuto di acqua (% in peso)
Contenuto di bitume (% in peso)
Contenuto di flussante (% in peso)
Velocità di rottura demulsiva (% in
peso)
Omogeneità (% in peso)
Sedimentazione a 5 gg (% in peso)
Viscosità Engler a 20 °C (°E)
Grado di acidità (pH)
Norme di riferimento
CNR – BU 100
CNR – BU 100
CNR – BU 100
ASTM D 244-72
Valori
< 35
> 65
<2
> 50
ASTM D 244-72
ASTM D 244-72
CNR – BU 102
ASTM E 70
< 0,2
<5
> 15
<7
CONGLOMERATI BITUMINOSI
Il conglomerato per ambedue gli strati sarà composto da una miscela di pietrischetti, graniglie,
sabbie ed additivi (secondo l’art. 1 delle “Norme per l’accettazione dei pietrischi, pietrischetti,
graniglie, sabbie ed additivi per costruzioni stradali” del CNR, fascicolo IV/1953) mescolati con
bitume a caldo, steso in opera con vibrofinitrice e compattato con rulli vibranti.
MATERIALI INERTI: il prelievo dei campioni dei materiali inerti, per il controllo dei requisiti
di accettazione appresso indicati, verrà effettuato secondo norme CNR cap. II Fascicolo
IV/1953. Per il prelevamento dei campioni destinati alle prove di controllo, valgono le
prescrizioni contenute nel Fascicolo IV sopracitato, con l’avvertenza che la prova della perdita
in peso sarà eseguita col metodo “Los Angeles” secondo norme BU CNR n° 34 (28.3.73)
anziché col metodo Deval. L’aggregato grosso dovrà essere ottenuto per frantumazione e
rispondere ai seguenti requisiti:
a) per il BINDER:
• perdita in peso alla prova Los Angeles eseguita sulle singole pezzature secondo
norme ASTM C 131 - AAHSO T 96 inferiore al 25%.
• indice dei vuoti delle singole pezzature, secondo CNR Fascicolo IV/1953
inferiore a 0.80.
• coefficiente di imbibizione, secondo CNR fascicolo IV/1953 inferiore a 0.015.
• materiale non idrofilo, secondo CNR fascicolo IV/1953.
b) per STRATI DI USURA:
• perdita in peso alla prova Los Angeles eseguita sulle singole pezzature secondo
norme ASTM AAHSO T 96, inferiore od uguale al 20%.
• almeno il 30% in peso del materiale della intera miscela deve provenire da
frantumazione di rocce con coefficiente di frantumazione minore di 100 e
resistenza a compressione, secondo le giaciture, non inferiore a 140 N/mm2,
resistenza ad usura minimo 0.6.
• indice vuoti secondo CNR fascicolo IV/1953 inferiore a 0.85.
• coefficiente di imbibizione secondo CNR Fascicolo IV/1953 con limitazione per
perdita in peso allo 0.5%.
Pietrischi e graniglie dovranno essere costituiti da elementi sani, duri, durevoli,
approssimativamente poliedrici, con spigoli vivi, a superficie ruvida, esenti da polvere e da altri
materiali estranei.
L’aggregato fine sarà costituito da sabbie naturali o di frantumazione che dovranno osservare i
requisiti dell’art. 5 CNR, ed in particolare:
• equivalente in sabbia determinato con prova AASHO T 176, non inferiore al 55%.
• materiale non idrofilo, secondo CNR Fascicolo IV/1953, con le limitazioni indicate per
l’aggregato grosso.
Nel caso non fosse possibile reperire il materiale della pezzature 2-5 mm necessario alla prova,
la stessa si farà secondo la prova Riedel-Weber con concentrazione non inferiore a 6.
Gli additivi (fillers) saranno costituiti da polvere di rocce preferibilmente calcaree o da cemento,
calce idrata, polveri di asfalto e dovranno risultare dalla setacciatura per via secca, interamente
passanti al setaccio n° 30 ASTM, e per almeno il 65% al setaccio n° 200 ASTM.
Per lo strato di usura, a richiesta della D.L., il filler potrà essere costituito da polvere di roccia
asfaltica contenente il 6-8% di bitume ad alta percentuale di asfalteni con penetrazione Dow a
25° C inferiore a 150 mm. Per fillers diversi da quelli sopra indicati, è richiesta la preventiva
autorizzazione della D.L. in base a prove e ricerche di laboratorio.
LEGANTI: il bitume legante dovrà essere del tipo penetrazione 60-70, rispondere ai requisiti
delle “Norme per l’accettazione di bitumi” del CNR, fascicolo II/1951, per bitume 60-80, salvo
il valore di penetrazione a 25°C che dovrà essere compreso fra 60 e 70, ed il punto di
rammollimento che dovrà essere compreso fra 47°C e 56°C. Per la valutazione delle
caratteristiche di penetrazione, punto di rammollimento, punto di rottura Fraas, duttilità e
volatilità, si useranno rispettivamente le seguenti normative: BU CNR n° 24 (19.12.71), n° 35
(22.11.73), n° 43 (06.06.74), n° 44 (29.10.74), n° 50 (17.3.76). Il bitume dovrà avere un indice
di penetrazione calcolato con la formula indicata, compreso fra - 1.0 e + 1.0:
i = 20u - 500 v/u + 50 v, dove:
u = temperatura di rammollimento alla prova palla-anello a 25°C.
v = log. 800 - log. penetrazione bitume in dmm a 25°C.
Potrà essere adottato anche bitume del tipo 80-100, previa autorizzazione della D.L.
MISCELE:
a) BINDER: la miscela degli aggregati da adottare dovrà avere una composizione
granulometrica approvata dalla D.L.
Il fuso granulometrico per strato di base 0-40 al setaccio UNI sarà il seguente:
o apertura mm 40, inferiore 100%, superiore 100%;
o apertura mm 30, inferiore 80%, superiore 100%;
o
o
o
o
o
o
o
o
apertura mm 25, inferiore 70%, superiore 95%;
apertura mm 15, inferiore 45%, superiore 70%;
apertura mm 10, inferiore 35%, superiore 60%;
apertura mm 5, inferiore 25%, superiore 50%;
apertura mm 2, inferiore 20%, superiore 40%;
apertura mm 0.4, inferiore 6%, superiore 20%;
apertura mm 0.18, inferiore 4%, superiore 14%;
apertura mm 0.075, inferiore mm 4, superiore mm 8;
Il tenore di bitume netto dovrà essere compreso fra il 3.5% ed il 4.5% riferito al peso netto degli
aggregati; esso dovrà essere comunque il minimo che consenta il raggiungimento dei valori di
stabilità Marshall e compattezza previsti in progetto.
La stabilità Marshall eseguita a 60°C su campioni prelevati dalla finitrice dovrà dare risultati
non inferiori a 700 kg; la rigidezza Marshall dovrà essere superiore a 250; la percentuale di
vuoti residui a rullatura ultimata su carotaggi sarà inferiore al 7%.
Il fuso granulometrico per binder 0-25 al setaccio UNI sarà il seguente:
o apertura mm 25, inferiore 100%, superiore 100%;
o apertura mm 15, inferiore 65%, superiore 100%;
o apertura mm 10, inferiore 50%, superiore 80%;
o apertura mm 5, inferiore 30%, superiore 60%;
o apertura mm 2, inferiore 20%, superiore 45%;
o apertura mm 0.4, inferiore 7%, superiore 25%;
o apertura mm 0.18, inferiore 5%, superiore 15%;
o apertura mm 0.075, inferiore 4%, superiore 8%;
Il fuso granulometrico per binder 0-20 al setaccio UNI sarà il seguente:
o apertura mm 25, inferiore 100%, superiore 100%;
o apertura mm 15, inferiore 75%, superiore 100%;
o apertura mm 10, inferiore 60%, superiore 80%;
o apertura mm 5, inferiore 43%, superiore 60%;
o apertura mm 2, inferiore 30%, superiore 45%;
o apertura mm 0.4, inferiore 23%, superiore 25%;
o apertura 0.18, inferiore 8%, superiore 17%;
o apertura 0.075, inferiore 5%, superiore 10%;
Il fuso granulometrico per binder 0-18 al setaccio UNI sarà il seguente:
o apertura mm 20, inferiore 10%, superiore 100%;
o apertura mm 15, inferiore 75%, superiore 100%;
o apertura mm 10, inferiore 60%, superiore 86%;
o apertura mm 5, inferiore 43%, superiore 64%;
o apertura mm 2, inferiore 28%, superiore 45%;
o apertura mm 0.4, inferiore 12%, superiore 24%;
o apertura mm 0.18, inferiore 8%, superiore 17%;
o apertura mm 0.075, inferiore 5%, superiore 10%;
Il tenore di bitume netto dovrà essere compreso fra il 4.5% ed il 5.5% riferito al peso netto degli
aggregati; esso dovrà essere comunque il minimo che consenta il raggiungimento dei valori di
stabilità Marshall e compattezza previsti in progetto.
La stabilità Marshall eseguita a 60°C su campioni prelevati dalla finitrice dovrà dare risultati
non inferiori a 1000 kg, salvo casi eccezionali di modestissime sollecitazioni del piano viario,
nel qual caso il valore potrà scendere a non meno di 800 kg, a giudizio esclusivo della D.L.; la
rigidezza Marshall dovrà essere superiore a 300; la percentuale di vuoti residui a rullatura
ultimata su carotaggi sarà inferiore al 7%.
Il peso specifico del conglomerato aperto o semiaperto da 0-15 a 0-30 sarà di 1800 kg/m3 su
automezzo e di 2250 kg/m3 compresso in opera.
b) STRATO DI USURA: la miscela da adottare avrà composizione granulometrica approvata
dalla D.L.
Il fuso granulometrico per tappeto 0-15 al setaccio Uni sarà il seguente:
o apertura mm 15, inferiore 100%, superiore 100%;
o apertura mm 10, inferiore 70%, superiore 100%;
o apertura mm 5, inferiore 43%, superiore 67%;
o apertura mm 2, inferiore 25%, superiore 45%;
o apertura mm 0.4, inferiore 12%, superiore 24%;
o apertura mm 0.18, inferiore 7%, superiore 15%;
o apertura mm 0.075, inferiore 6%, superiore 11%;
Il fuso granulometrico per tappeto 0-12 al setaccio UNI sarà il seguente:
o apertura mm 15, inferiore 100%, superiore 100%;
o apertura mm 10, inferiore 80%, superiore 100%;
o apertura mm 5, inferiore 56%, superiore 80%;
o apertura mm 2, inferiore 32%, superiore 52%;
o apertura mm 0.4, inferiore 12%, superiore 24%;
o apertura mm 0.18, inferiore 8%, superiore 16%;
o apertura mm 0.074, inferiore 5%, superiore 11%;
Il fuso granulometrico per tappeto 0-10 al setaccio UNI sarà il seguente:
o apertura mm 10, inferiore 100%, superiore 100%;
o apertura mm 5, inferiore 64%, superiore 100%;
o apertura mm 2, inferiore 34%, superiore 57%;
o apertura mm 0.4, inferiore 12%, superiore 28%;
o apertura mm 0.074, inferiore 5%, superiore 10%;
Il fuso granulometrico per tappeto 0-8 al setaccio UNI sarà il seguente:
o apertura mm 10, inferiore 100%, superiore 10%;
o apertura mm 5, inferiore 70%, superiore 100%;
o apertura mm 2, inferiore 40%, superiore 60%;
o apertura mm 0.4, inferiore 16%, superiore 30%;
o apertura mm 0.18, inferiore 10%, superiore 20%;
o apertura mm 0.074, inferiore 6%, superiore 12%;
Il tenore di bitume netto dovrà essere compreso fra il 4.5% ed il 6% riferito al peso totale netto
degli aggregati e comunque il minimo da consentire il raggiungimento dei valori di stabilità
Marshall previsti dal progetto.
La stabilità Marshall eseguita a 60°C su campioni prelevati dalla finitrice dovrà dare risultati
non inferiori a 1200 kg, salvo casi eccezionali di modestissime sollecitazioni del piano viario,
nel qual caso il valore potrà scendere a non meno di 950 kg, a giudizio esclusivo della D.L.; la
rigidezza Marshall dovrà essere superiore a 350; la percentuale di vuoti residui a rullatura
ultimata su carotaggi sarà inferiore al 6%.
Il peso specifico per il manto d’usura da 0-4 a 0-15 sarà di 1750 kg/m3 su automezzo e di 2200
kg/m3 compresso in opera.
I conglomerati in ogni caso dovranno avere resistenze meccaniche elevatissime, con capacità di
sopportare le sollecitazioni di progetto anche sotto le più alte temperature estive; avere
sufficiente flessibilità per sopportare gli assestamenti del sottofondo; elevatissima resistenza
all’usura superficiale; sufficiente ruvidezza tale da non rendere la superficie scivolosa; ad un
anno dall’apertura al traffico, il volume dei vuoti residui non dovrà essere superiore al 6%; il
coefficiente di permeabilità in permeametro a carico costante di 50 cm d’acqua non dovrà
risultare inferiore a 10-6 cm/sec.
Nel caso in cui, a discrezione della D.L., le prove di laboratorio vengano eseguite su provini allo
scarico dagli automezzi, i provini dovranno fornire risultati migliori del 25% minimo rispetto ai
risultati prescritti dai carotaggi
L’Impresa ha l’obbligo di far eseguire prove sperimentali sui campioni di legante e di aggregato
per la relativa accettazione; è altresì tenuta a presentare lo studio delle miscele per la preventiva
autorizzazione della D.L.; in ogni caso l’Appaltatore rimane unico responsabile dei risultati
operativi conseguiti.
MATERIALI PORFIRICI
Le caratteristiche fisico - meccaniche dei porfidi dovranno rientrare nei seguenti limiti:
• carico di rottura a compressione 2602-2902 kg/cm2
• carico di rottura a compressione dopo gelività 2556-3023 kg/cm2
• coefficiente di imbibizione in peso 5.25-7.65 %
• resistenza a flessione 227-285 kg/cm2
• prova d’urto: altezza minima di caduta cm 60-69
• coefficiente di dilatazione termica lineare 0.00296-0.007755 mm/m/C°
• usura per attrito radente mm 0.36-0.60
• peso per unità di volume 2543-2536 kg/m3
Le colorazioni fondamentali potranno essere, a seconda delle prescrizioni, grigio, grigio-rosso,
grigio-viola, rossastro, violetto.
MASSELLI IN CALCESTRUZZO AUTOBLOCCANTI
Verranno utilizzati masselli modulari delle dimensioni e colorazioni a scelta della D.L.,
prefabbricati, vibrocompressi con peso specifico non inferiore a 2.2 kg/dm3, resistenza alla
compressione superiore a 60 N/mm2, inerti non gelivi e ben lavati in granulometria assortita in
modo tale da ottenere la massima aggregazione; pigmenti colorati inorganici e stabili nel tempo.
E’ richiesto il Marchio di qualità e la corrispondenza alla normativa UNI 9065-87 e 9066/1 e
2/87.
TUBAZIONI IN MATERIE PLASTICHE
Le condutture in materiale plastico pvc dovranno riportare il marchio I.I.P. (Istituto Italiano
Plastici) e corrispondere alle norme EN 1401 SN4 (ex 303/1 serie pesante) ed alle norme EN
1401 SN2 (ex 303/2 serie leggera).
Le condutture ed i raccordi in materiale termoplastico Pead dovranno riportare il marchio I.I.P. e
corrispondere ai requisiti di accettazione delle norme UNI 7613, 7615, 7616, delle norme DIN
8074, 8075 e norme ISO.
RESINE ANTIACIDO ED ANTIUSURA
Le condutture interne dei manufatti in calcestruzzo saranno costituite da un sistema epossidico
ottenuto con resine liquide non modificate catalizzato con ammine ad elevata resitenza agli
aggressivi chimici caricato con pigmenti e riempitivi chimicamente inerti e di notevole durezza,
additivato con sospendenti ed agenti di livellamento, privo di solventi e plastificanti di alcun
genere, con tassativo divieto di impiego di materie bituminose, atto a formare un film indurito
dotato della massima resistenza chimica ed abrasiva, di aspetto vetrificato. Le superfici da
trattare saranno esenti da qualsiasi prodotto che pregiudichi l’attacco delle resine, con assenza di
polvere e/o boiacca superficiale, assolutamente asciutte e stagionate.
Prima di procedere alla verniciatura, il supporto sarà adeguatamente preparato anche a mezzo di
spazzolature, soffiatura, solventi, ecc., successivamente varrà applicata una mano di primer ed a
seguire due o più mani di prodotto, a seconda del tipo di superficie in calcestruzzo, per uno
spessore complessivo non inferiore a 600 microns. Dopo completa maturazione (a 7 giorni con
23°c +/- 2° C ed u.r. del 65% +/- 5%), il sistema dovrà possedere le seguenti caratteristiche:
• Resistenza al distacco per trazione non inferiore a 90 kg/cm2 con rottura del supporto
in calcestruzzo;
• Resistenza a compressione non inferiore a 435 kg/cm2;
• Assorbimento acqua UNI 4292 inferiore a 0.2% in peso;
• Migrazione totale secondo circolare Ministero Sanità 2.12.78, 8/DM o 50 ppm;
• Carico di rottura app. Erchesen 304 su supporto in calcestruzzo delle dimensioni
100x100x30, 0.3 +/- 5% kg/m;
• Abrasione al tribometro di Amsler con percorso 500 m, consumo materiale non
superiore a 3.8 mm; Taber-Index 200<80;
• Residuo secco Unichim 79/169 in peso superiore al 98% (4 h. a 120° C);
• Temperatura di distorsione termica Martens > 35°;
• Carico di rottura a 0.3 kg/m;
• Peso specifico 1.6 +/- 1 kg/cm3;
• Spessore non inferiore a 600 microns, pari a circa 950 gr/m2;
Art. 5 – Esecuzione Lavori
MODO DI VALUTARE I LAVORI
La quantità dei lavori e delle provviste sarà determinata con metodi geometrici, in relazione a
quanto previsto dall’Elenco descrittivo delle voci di elenco prezzi unitari.
I lavori saranno liquidati in base alle misure fissate dal progetto ed alle disposizioni impartite
anche con ordini di servizio dalla D.L. anche se, dalle misure di controllo e dai rilievi, dovessero
risultare dimensioni maggiori non ordinate e non accettate preliminarmente dalla D.L.
E’ piena facoltà della D.L. la scelta del tipo di contabilizzazione più idonea ai lavori svolti e
l’Appaltatore non può opporsi.
In nessun caso saranno accettate dimensioni inferiori a quelle ordinate e l’Impresa potrà essere
chiamata al rifacimento a suo carico; in caso di misure in eccesso, le stesse verranno
contabilizzate secondo quelle prescritte, ed in caso di difetto, verranno contabilizzate - previa
accettazione della D.L. - quelle effettivamente misurate.
Gli scavi in sezione ampia saranno valutati col prezzo dello scavo di sbancamento; in particolari
condizioni, indicate dal progetto e dalla D.L., potranno pagarsi col prezzo della scarifica fino a
30 cm di profondità: oltre tale misura l’intero scavo verrà classificato e pagato col prezzo dello
scavo di sbancamento, ad esclusivo giudizio della D.L.
Gli scavi in sezione ristretta verranno valutati a pareti verticali anche se dovesse essere
necessario eseguirli a pareti inclinate, e pertanto di questo l’Appaltatore dovrà tenerne conto
nella formulazione dell’offerta; la loro dimensione, esclusivamente ai fini contabili anche se per
ragioni costruttive e di progetto dovesse risultare diversa e laddove non diversamente specificato
nel contratto, sarà costituita dalla larghezza del manufatto interrato (eventualmente aumentata di
cm 40 per parte dove non sia possibile collocare direttamente il manufatto a contatto colle pareti
di scavo: per esempio nel caso di getti con casseratura delle pareti, ecc.; oppure dove sia
necessario eseguire reinterri e riempimenti dei vani occupati da tubazioni per le quali sia
previsto il necessario rinfianco) e per l’altezza necessaria.
In caso di particolari difficoltà operative di cantiere o di esigenze diverse, la D.L. si riserva, a
suo insindacabile giudizio, di valutare diversamente ai fini contabili le dimensioni degli scavi.
Il materiale di rinterro, sia esso proveniente dal cantiere che in fornitura (tout venant,
stabilizzato, ecc.) verrà quantificato come sopra, cioè valutando la proiezione verticale della
base dello scavo per l’altezza necessaria, deducendo il volume occupato dai manufatti e da altri
eventuali materiali impiegati.
Il conglomerato bituminoso verrà valutato a volume calcolando la minima superficie ricoperta
compresa fra i cigli superiori del manto per lo spessore realizzato.
Il ferro (sia d’armatura che lavorato) sarà valutato a peso sulla base di regolari bollette di
pesatura, oppure calcolato analiticamente.
La ghisa verrà valutata a peso sulla base delle tabelle fornite dai fornitori o tramite regolari
bollette di pesatura.
Le tubazioni di qualsiasi tipo verranno valutate in lunghezza (a sviluppo lineare) e per ogni cm
di diametro (esterno se in p.v.c., interno se in qualsiasi altro materiale come cemento, grés, ecc.)
comprendendo nel prezzo l’onere di pezzi speciali; si escludono dalle misurazioni gli incastri
alle camerette.
Il getto di calcestruzzo sarà compensato a volume deducendo i fori di superficie superiore a 0.50
m2.
Le casseforme impiegate per i getti di calcestruzzo saranno compensate calcolando la superficie
direttamente bagnata dal calcestruzzo deducendo i fori di superficie superiore a 0.50 m2.
E’ nella piena facoltà della D.L. di esercitare ogni tipo di controllo sulla fornitura di materiali di
qualsiasi genere, anche inviando alla più vicina pesa pubblica gli automezzi per i debiti riscontri
di peso complessivo prima dello scarico e dopo lo scarico senza che l’Appaltatore abbia a
pretendere oneri per il rallentamento dei lavori.
E’ inoltre nella piena facoltà della D.L. di esercitare i controlli sulla fornitura e stesa di
conglomerati bituminosi ordinando all’Appaltatore di inviare alla più vicina pesa pubblica (a sua
cura e spese senza nulla pretendere sull’eventuale rallentamento dei lavori) tutti gli automezzi
prima dello scarico e dopo lo scarico in modo tale da avere ogni opportuno riscontro tramite le
bolle di pesatura; la verifica dello spessore del manto in progetto potrà essere determinata - a
giudizio della D.L. - dal rapporto fra il peso totale e la corrispondente superficie interessata,
adottando come parametri i pesi specifici del conglomerato bituminoso, come richiamato nel
presente Capitolato.
In caso di controllo - anche sporadico - se le quantità o qualità certificate dalle bolle di fornitura
dovessero risultare inferiori a quelle accertate dalla D.L., a giudizio insindacabile di
quest’ultima, potrà essere applicato in contabilità il valore inferiore controllato, estendendolo a
tutte le partite contabili interessate.
L’appaltatore ha l’obbligo di informare la D.L. di quelle opere le cui misure difficilmente
potrebbero essere ricostruite a posteriori se non si misurassero tempestivamente: in caso
contrario saranno ritenute valide quelle di progetto o quelle autonomamente ritenute valide dalla
D.L.
Le operazioni in economia dovranno essere preventivamente concordate con la D.L. e presentate
all’accettazione entro il giorno successivo dalla loro esecuzione: in caso contrario la D.L. si
riserva piena facoltà di autonoma valutazione senza che l’Impresa abbia a pretendere
quantificazioni diverse. Gli operai, le attrezzature ed i mezzi d’opera dovranno essere adeguati e
funzionali ai lavori da eseguire: non saranno pertanto accettate applicazioni di articoli di elenco
prezzi non congruenti rispetto alle opere eseguite (p.e. per le demolizioni con assistenza di
manodopera si applica il prezzo dell’operaio comune; per gli scavi di modesta entità si applica il
prezzo dell’escavatore di potenza rapportata alle dimensioni dello scavo, ecc.).
Resta salva in ogni caso la facoltà di verifica e rettifica delle misure in sede di collaudo.
Anche se non espressamente richiamato nelle voci componenti l’Elenco descrittivo delle voci di
elenco prezzi, resta specificato che tutti i lavori, sia quelli a misura che quelli a numero e a
corpo, s’intendono perfettamente completati e funzionanti in opera, compreso ogni onere e spesa
accessoria conseguente per dare finito il lavoro secondo gli intenti di progetto.
SCAVI IN GENERE
Gli scavi in genere dovranno essere eseguiti secondo i grafici di progetto o le prescrizioni date
dalla D.L. Nell’esecuzione degli scavi l’Impresa dovrà procedere in modo da impedire
scoscendimenti e franamenti, essendo totalmente responsabile di danni a persone, animali o
cose. L’Appaltatore sarà obbligato a sua cura e spese alla rimozione delle materie franate. Dovrà
inoltre provvedere all’agottamento ed esaurimento dell’acqua all’interno degli scavi ed alla
deviazione delle acque scorrenti in superficie in modo tale che non abbiano a riversarsi nei cavi.
I materiali provenienti dagli scavi, ove non riutilizzabili, a giudizio della D.L., saranno portati a
rifiuto fuori della sede del cantiere a cura e spese dell’Impresa in siti idonei alla loro ricezione.
Le materie depositate non dovranno costituire ostacolo al deflusso naturale delle acque ed il loro
stoccaggio dovrà essere in regola con le attuali legislazioni.
Sono inclusi gli oneri derivanti dalla presenza di manufatti, canalizzazioni e servizi sia aerei che
sotterranei ed ogni spesa conseguente per il loro mantenimento o deviazione in conformità alle
prescrizioni dell’art. 19 dello Schema di contratto d’appalto. E’ altresì incluso l’onere per taglio,
rimozione e trasporto a rifiuto di arbusti, alberature e ceppaie.
Gli scavi interessanti aree pavimentate in conglomerato bituminoso, cementizio e simili, saranno
preceduti dal taglio della pavimentazione eseguito con mezzi meccanici onde evitare
assolutamente la rimozione incontrollata della pavimentazione esistente lungo i bordi degli
scavi.
La D.L potrà far rimuovere e ricollocare correttamente a spese dell’Impresa i materiali depositati
in contraddizione alle precedenti disposizioni.
Sarà cura della ditta incaricata dei lavori chiedere agli Enti gestori dei sottoservizi la giusta
collocazione degli stessi nell’ambito dell’intervento.
SCAVI DI SBANCAMENTO E SCARIFICA
Si intendono scavi di sbancamento quelli in sezione aperta su vasta superficie praticati al di
sopra del piano orizzontale passante per il unto più depresso del terreno su cui insiste l’opera.
S’intendono scavi di scarifica quelli eseguiti in particolari condizioni, tali per cui la superficie è
prevalente rispetto alla profondità: la definizione di scarifica vale fino ad una profondità di cm
30 ed è eseguita su indicazione della D.L. o di progetto. Oltre cm 30 l’intero scavo viene
classificato come scavo di sbancamento.
SCAVI IN SEZIONE RISTRETTA
Si intendono scavi in sezione ristretta quelli ricadenti al di sotto del piano orizzontale chiusi fra
pareti verticali od inclinate. Qualunque sia la natura del terreno, gli scavi dovranno essere spinti
fino alla profondità accettata dalla D.L., poiché la profondità di progetto è di semplice avviso,
riservandosi il D.L. ogni variazione senza che ciò dia motivo di particolari compensi
all’Impresa.
E’ vietato, sotto pena di demolizione del costruito, di eseguire manufatti prima che la D.L. abbia
accettato e verificato i piani di fondazione.
Le pareti degli scavi dovranno, per profondità superiori a m 1.50 ma anche inferiori se la natura
del terreno lo richiede, essere sostenute da opportune armature o sbadacchiature, anche facendo
ricorso a casserature particolari o specialistiche - tipo casseforme in ferro, palancole in ferro o
c.a., pannellature in legno, ecc. - rimanendo a carico dell’Appaltatore ogni danno a persone, cose
od animali che potesse verificarsi per franamenti. In presenza d’acqua l’Impresa dovrà
provvedere all’esaurimento senza per questo chiedere compensi diversi dai pattuiti.
Le dimensioni degli scavi saranno quelle previste dai grafici progettuali, intendendo che
l’altezza sarà quella rapportata alle dimensioni dei manufatti e dei profili, mentre la larghezza
sarà quella minima risultante dalla larghezza del manufatto interrato più minimo cm 40 per parte
onde consentire la perfetta costipazione a strati non eccedenti 25 – 30 cm del materiale di
riempimento; nel caso di impiego di casseforme per getti o per armature di pareti, l’Appaltatore
allargherà lo scavo della misura minima necessaria a garantire tali lavorazioni.
DEMOLIZIONI
Saranno eseguite per ordine e con le necessarie precauzioni in modo da prevenire qualsiasi
danno a persone, animali o cose. Durante le demolizioni l’Impresa dovrà procedere in modo tale
da non deteriorare quei materiali che potrebbero ancora essere riutilizzati, nel qual caso
l’Appaltatore dovrà provvedere alla loro cernita, trasporto e deposito in cantiere o nei siti
indicati dall’Amministrazione cui spetta la proprietà.
Le operazioni di demolizione verranno eseguite secondo quanto prescritto dalle vigenti leggi
sulla sicurezza nei cantieri.
I materiali non riutilizzati verranno trasportati a rifiuto od alle discariche dall’Appaltatore a sua
cura e spese.
Sono inclusi di eventuali scavi, i riempimenti, i tagli dei ferri d’armatura ed i ripristini delle
strutture adiacenti, la cura e conservazione di eventuali servizi esistenti.
RILEVATI
RILEVATI IN MISTO GRANULARE E RIEMPIMENTI DI SCAVI
I rilevati ed i riempimenti di scavi saranno posti in opera a strati non eccedenti i 25/30 cm,
costipati meccanicamente ed eventualmente innaffiati in modo tale da ottenere una densità pari
al 98% di quella Proctor. La base d’imposta del rilevato sarà opportunamente compattata ed
eventualmente scarificata. La formazione del rilevato verrà finita mediante profilatura delle
scarpate, delle banchine, degli argini, ecc. Non si potrà sospendere la costruzione di un rilevato
senza che ne sia data configurazione tale da assicurare lo scolo delle acque piovane che
dovranno essere allontanate dal rilevato in costruzione.
I riempimenti degli scavi in genere ed in modo particolare quelli relativi a fognature, condutture
e simili, saranno accuratamente eseguiti con impiego di materiale minuto (sabbia, ghiaia,
ghiaino, tout-venant selezionato di diametro max. cm 10) accuratamente compattato con mezzi
meccanici o manuali in ogni suo punto in modo tale che si realizzi il completo riempimento di
ogni spazio e per strati di spessore non superiore a cm 25 - 30 fino al raggiungimento del 98%
della densità Proctor.
FONDAZIONE IN MISTO GRANULARE A STABILIZZAZIONE MECCANICA
Tale fondazione è costituita da una miscela di materiali granulari (misto granulare) stabilizzati
per granulometria con l’aggiunta o meno di legante naturale, il quale è costituito da terra
passante al setaccio 0,4 UNI.
L’aggregato potrà essere costituito da ghiaie, detriti di cava, frantumato, scorie od anche altro
materiale; potrà essere: materiale reperito in sito, entro o fuori cantiere, oppure miscela di
materiali aventi provenienze diverse, in proporzioni stabilite attraverso una indagine preliminare
di laboratorio e di cantiere.
Lo spessore da assegnare alla fondazione sarà fissato dalla Direzione dei lavori in relazione alla
portata del sottofondo; la stesa avverrà in strati successivi, ciascuno dei quali non dovrà mai
avere uno spessore finito superiore a cm 30 e non inferiore a cm 10.
a) Caratteristiche del materiale da impiegare:
Il materiale in opera, dopo l’eventuale correzione e miscelazione, risponderà alle
caratteristiche seguenti:
1) l’aggregato non deve avere dimensioni superiori a 71 mm, né forma appiattita, allungata o
lenticolare;
2) granulometria compresa nei seguenti fusi e avente andamento continuo e uniforme
praticamente concorde a quello delle curve limiti:
Serie crivelli e
setacci U.N.I.
Crivello 71
Crivello 30
Crivello 15
Crivello 10
Crivello 5
Setaccio 2
Setaccio 0,42
Setaccio 0,075
Miscela passante:
% totale in peso
Φ max 71 mm
100
70 ÷ 100
50 ÷ 80
30 ÷ 70
23 ÷ 55
15 ÷ 40
8 ÷ 25
2 ÷ 15
Miscela passante:
% totale in peso
Φ max 30 mm
100
100
70 ÷ 100
50 ÷ 85
35 ÷ 65
25 ÷ 50
15 ÷ 30
5 ÷ 15
3) rapporto tra il passante al setaccio 0,075 ed il passante al setaccio 0,4 inferiore a 2/3;
4) perdita in peso alla prova Los Angeles eseguita sulle singole pezzature inferiore al 30%;
5) equivalente in sabbia misurato sulla frazione passante al setaccio 4 ASTM compreso tra 25
e 65.Tale controllo dovrà anche essere eseguito per materiale prelevato dopo
costipamento. Il limite superiore dell’equivalente in sabbia (65) potrà essere variato dalla
Direzione lavori in funzione delle provenienze e delle caratteristiche del materiale. Per
tutti i materiali aventi equivalente in sabbia compreso fra 25 e 35, la Direzione lavori
richiederà in ogni caso (anche se la miscela contiene più del 60% in peso di elementi
frantumati la verifica dell’indice di portanza CBR di cui al successivo punto 6);
6) indice di portanza CBR (C.N.R. – U.N.I. 10009 – Prove sui materiali stradali; indice di
portanza C.B.R. di una terra), dopo 4 giorni di imbibizione in acqua (eseguito sul
materiale passante al crivello 25) non minore di 50. È inoltre richiesto che tale condizione
sia verificata per un intervallo di ± 2% rispetto all’umidità ottima di costipamento;
7) limite di liquidità o25%, limite di plasticità O19, indice di plasticità o6.
Se le miscele contengono oltre il 60% in peso di elementi frantumati a spigoli vivi,
l’accettazione avverrà sulla base delle sole caratteristiche indicate ai precedenti commi 1), 2), 4),
5), salvo nel caso citato al comma 5) in cui la miscela abbia equivalente in sabbia compreso tra
25 e 35.
b) Studi preliminari
Le caratteristiche suddette dovranno essere accertate dalla Direzione lavori mediante prove di
laboratorio sui campioni che l’Impresa avrà cura di presentare a tempo opportuno.
Contemporaneamente l’Impresa dovrà indicare, per iscritto, le fonti di approvvigionamento,
il tipo di lavorazione che intende adottare, il tipo e la consistenza dell’attrezzatura di cantiere
che verrà impiegata. I requisiti di accettazione verranno inoltre accertati con controlli dalla
Direzione lavori in corso d’opera, prelevando il materiale in sito già miscelato, prima e dopo
effettuato il costipamento.
c) Modalità operative
Il piano di posa dello strato dovrà avere le quote, la sagoma ed i requisiti di compattezza
prescritti ed essere ripulito da materiale estraneo.
Il materiale verrà steso in strati di spessore finito non superiore a 30 cm e non inferiore a 10
cm e dovrà presentarsi, dopo costipato, uniformemente miscelato in modo da non presentare
segregazione dei suoi componenti.
L’eventuale aggiunta di acqua, per raggiungere l’umidità prescritta in funzione della densità,
è da effettuarsi mediante dispositivo spruzzatori.
A questo proposito si precisa che tutte le operazioni anzidette non devono essere eseguite
quando le condizioni ambientali (pioggia, neve, gelo) siano tali da danneggiare la qualità
dello strato stabilizzato. Verificandosi comunque eccesso di umidità, o danni dovuti al gelo,
lo strato compromesso dovrà essere rimosso e ricostruito a cura e spese dell’Impresa.
Il materiale pronto per il costipamento dovrà presentare in ogni punto la prescritta
granulometria.
Per il costipamento e la rifinitura verranno impiegati rulli vibranti o vibranti gommati, tutti
semoventi. L’idoneità dei rulli e le modalità di costipamento verranno, per ogni cantiere,
determinate dalla Direzione lavori con una prova sperimentale, usando le miscele messe a
punto per quel cantiere (prove di costipamento).
Il costipamento di ogni strato dovrà essere eseguito sino ad ottenere una densità in sito non
inferiore al 98% della densità massima fornita dalla prova AASHO modificata:
AASHO T 180-57 metodo D con esclusione della sostituzione degli elementi trattenuti
al setaccio ¾”. Se la misura in sito riguarda materiale contenente fino al 25% in peso di
elementi di dimensioni maggiori di 25 mm, la densità ottenuta verrà corretta in base
alla formula:
dr=(di x Pc x (100 – Z))/(100 x Pc – Z x di)
dove:
dr : densità della miscela ridotta degli elementi di dimensione superiore a 25 mm, da
paragonare a quella AASHO modificata determinata in laboratorio;
di : densità della miscela intera;
Pc : peso specifico degli elementi di dimensione maggiore di 25 mm
Z : percentuale in peso degli elementi di dimensione maggiore di 25 mm.
La suddetta formula di trasformazione potrà essere applicata anche nel caso di miscele
contenenti una percentuale in peso di elementi di dimensione superiore a 35 mm, compresa tra il
25 e il 40 %. In tal caso nella stessa formula, al termine Z, dovrà essere dato il valore di 25
(indipendentemente dalla effettiva percentuale in peso di trattenuto al crivello da 25 mm).
Il valore del modulo di compressibilità Me, misurato con il metodo di cui agli articoli
“Movimenti di terre”, ma nell’intervallo compreso fra 0,15 e 0,25 N/mm2, non dovrà essere
inferiore ad 80 N/mm2.
La superficie finita non dovrà scostarsi dalla sagoma di progetto di oltre 1 cm, controllato a
mezzo di un regolo di m 4,50 di lunghezza e disposto secondo due direzioni ortogonali.
Lo spessore dovrà essere quello prescritto, con una tolleranza in più o in meno del 5%, purché
questa differenza si presenti solo saltuariamente.
Sullo strato di fondazione, compattato in conformità delle prescrizioni avanti indicate, è buona
norma procedere subito alla esecuzione delle pavimentazioni, senza far trascorrere, tra le due
fasi di lavori un intervallo di tempo troppo lungo, che potrebbe recare pregiudizio ai valori di
portanza conseguiti dallo strato di fondazione a costipamento ultimato. Ciò allo scopo di
eliminare i fenomeni di allentamento, di esportazione e di disgregazione del materiale fine,
interessanti la parte superficiale degli strati di fondazione che non siano adeguatamente protetti
dal traffico di cantiere o dagli agenti atmosferici; nel caso in cui non sia possibile procedere
immediatamente dopo la stesa dello strato di fondazione alla realizzazione delle pavimentazioni,
sarà opportuno procedere alla stesa di una mano di emulsione saturata con graniglia a protezione
della superficie superiore dello strato di fondazione oppure eseguire analoghi trattamenti
protettivi.
La Direzione dei lavori si riserva di controllare il comportamento globale dei piani di posa dei
rilevati mediante misurazione del modulo di compressibilità Me (N/mm2) determinato con
piastra circolare avente diametro da 30 cm (Norme Svizzere VSS-SNV 670317 – C.N.R., B.U.
n.146 del 14/12/1992).
Si definisce il valore di Me pari a:
Me = fo ×
p×D/
s
dove si ha:
fo: fattore di forma della ripartizione del costipamento (piastre circolari pari a 1);
p: incremento della pressione trasmessa dalla piastra (N/mm2) (variabile in relazione alla
struttura in esame);
D: diametro della piastra in mm;
s: corrispondente incremento di cedimento della superficie caricata (mm).
Pertanto facendo la seguente distinzione in base all’altezza dei rilevati si ha:
o fino a 4 m di altezza, il campo delle pressioni si farà variare da 0,05 a 0,15 N/mm2
o da 4 m a 10 m di altezza, il campo delle pressioni si farà variare da 0,15 a 0,25 N/mm2
In entrambi i casi il modulo Me misurato in condizioni di umidità prossima a quella di
costipamento al primo ciclo di scarico non dovrà essere inferiore a 30 N/mm2.
MALTE E CONGLOMERATI CEMENTITI
I conglomerati cementiti prodotti dall’Appaltatore o preconfezionati, dovranno osservare le
Norme tecniche di applicazione Legge 1086 ed il D.M. 09.01.1996; la Norma UNI 9858 per
quanto riguarda le prestazioni, modalità di preparazione del calcestruzzo e criteri di conformità;
la Norma UNI 8981 per quanto riguarda la durabilità delle opere e dei manufatti.
I quantitativi dei diversi materiali da impiegare per la composizione delle malte, salvo diverse
indicazioni della D.L. o dell’Elenco Prezzi Unitari, corrisponderanno alle seguenti proporzioni:
• Malta comune per murature: calce spenta in pasta m3 0.30; sabbia lavata m3 0.70;
• Malta comune per intonaci: calce spenta in pasta m3 0.45; sabbia vagliata m3 0.85;
• Malta idraulica per murature: calce eminentemente idraulica kg 350; sabbia m3 1;
• Malta idraulica per intonaci: calce eminentemente idraulica kg 400; sabbia m3 1;
• Malta idraulica per sottofondo di pavimenti: calce idraulica kg 200; sabbia m3 1;
• Malta cementizia per murature: cemento 32.5 kg 350; sabbia m3 1;
• Malta cementizia per intonaci e pavimenti: cemento 32.5 kg 400; sabbia fina m3 1;
• Malta bastarda: calce spenta in pasta m3 0.45; sabbia m3 0.90; cemento 32.5 kg 100;
• Conglomerato cementizio per magrone: cemento 32.5 kg 150; sabbia m3 0.40; ghiaia m3
0.80;
• Conglomerato cementizio per strutture portanti a sezione non sottile: cemento 32.5 kg
300; sabbia m3 0.40; ghiaia m3 0.80;
• Conglomerato cementizio per strutture portanti sottili: cemento 32.5 kg 350; sabbia m3
0.40; ghiaia m3 0.80;
I calcestruzzi dovranno in ogni caso essere dosati in modo da ottenere la Resistenza
Caratteristica richiesta dal progetto e dalla D.L., facendo riferimento alla norma UNI 7163
relativa ai calcestruzzi preconfezionati.
I calcestruzzi saranno individuati attraverso i seguenti requisiti, come da norma UNI 9858:
• Classe di Resistenza RcK misurata in N (Newton) per mm2 come da prescrizioni di
progetto;
• Classe di Esposizione Ambientale (da 1 a 5) in funzione della durabilità;
• Classe di Consistenza (S da 1 a 5) in funzione della lavorabilità;
Salvo diverse disposizioni, viene prescritta una Classe di Esposizione 1 per fondazioni e
murature entro terra e 2b per impieghi di calcestruzzi in ambienti umidi esposti al ghiaccio quali
solai, travi e pilastri.
Salvo diverse disposizioni, viene prescritta la Classe di Consistenza S3 (Slump da 10 a 15 cm)
semifluida per getti di strutture aventi sezioni trasversali superiori a cm 30; Classe di
Consistenza S4 (Slump da 16 a 20 cm) fluida per getti di strutture aventi sezioni trasversali da
15 a 30 cm; Classe di Consistenza S5 (Slump > cm 21) superfluida per getti di strutture aventi
sezioni trasversali inferiori a cm 15.
I valori dei dosaggi di cemento debbono intendersi come minimi e si precisa che essi non hanno
alcun riferimento con quelli effettivi previsti in progetto: assicurano solo il quantitativo
sufficiente di pasta cementizia nel calcestruzzo per garantire i livelli minimi di omogeneità
d’impasto. Qualora la D.L. ritenesse di variare le proporzioni sopraindicate, l’Appaltatore sarà
obbligato ad uniformarsi: il maggiore o minore costo verrà rideterminato in base alla variazioni
apportate. Per i calcestruzzi si dovranno seguire le prescrizioni della L. 5.11.71 n° 1086 e
successive normative di riferimento.
L’Impresa dovrà curare la composizione granulometrica degli impasti mediante diagrammi di
fuso granulometrico eseguito in conformità alle norme UNI; nel confezionamento dei
conglomerati dovrà inoltre tassativamente attenersi a rapporti di peso e non di volume. Il
costruttore dovrà porre la massima attenzione al rapporto acqua/cemento scegliendo la minima
quantità d’acqua, tale da garantire il completo sviluppo delle reazioni di presa del cemento. A
seconda delle prescrizioni della D.L., potranno essere impiegati additivi od espansivi a norma
UNI; non saranno ammesse riduzioni della resistenza, e di ciò l’Appaltatore ne terrà conto in
sede di composizione. Gli impasti dovranno avvenire in cantiere con adeguati impianti, oppure
tramite fornitori a mezzo autobetoniere.
Prima dei getti l’Impresa è tenuta a darne notizia al D.L. che eserciterà gli opportuni controlli.
Gli impasti saranno confezionati e trasportati all’impiego in modo tale da evitare la segregazione
degli inerti o la prematura presa del cemento. I tempi di vibrazione saranno tali da assicurare la
massima compattezza degli aggregati evitandone la segregabilità. La superficie dei getti sarà
mantenuta umida per almeno tre giorni, non saranno accettati getti con temperature inferiori a
zero gradi, salvo il ricorso ad opportuni additivi autorizzati dalla D.L. Il getto sarà protetto dalle
evaporazioni violente; le interruzioni saranno limitate ed in casi eccezionali dovranno essere
orizzontali per pilastri e muri, mentre per le travi saranno inclinate e corrispondenti ai punti di
minor sollecitazione: in ogni caso autorizzate dalla D.L. Le riprese di getto saranno precedute da
accurata pulizia delle superfici, impiegando malte reoplastiche antiritiroancoranti, conformi alla
normativa vigente, senza che l’Appaltatore richieda ulteriori compensi oltre a quelli previsti in
progetto. In caso di giunti in presenza d’acqua, l’Impresa impiegherà particolari profili tipo
“waterstop” annegati nel getto. Nel caso di calcestruzzi preconfezionati in centrali di betonaggio
esterne al cantiere, l’Impresa è obbligata a fornire alla D.L. la ricetta di centrale, oltre ad ogni
altra documentazione necessaria per l’esatta definizione dell’impasto impiegato. E’ vietato l’uso
di distanziatori in legno. L’Impresa dovrà, senza richiedere maggiori compensi, provvedere
all’inserimento di profili di qualsiasi genere per eseguire giunzioni, gocciolatoi, smussature, ecc.
che la D.L. dovesse richiedere.
L’Appaltatore potrà impiegare qualsiasi tipo di casseforma, a seconda del tipo di struttura da
eseguire evitando in ogni caso sbavature di getti con conseguente fuoriuscita di boiacca,
smagrimenti e formazione di vespai. E’ vietato l’uso di oli disarmanti provenienti da scarto di
motori. Il disarmo delle carpenterie avverrà non prima che il calcestruzzo abbia raggiunto i
valori minimi prescritti, e sarà eseguito per gradi previa autorizzazione dalla D.L. In condizioni
normali si prescrivono i seguenti tempi minimi prima del disarmo: sponde di travi, pilastri, muri
in genere 3 giorni; centine portanti strutture in c.a. 28 giorni.
CONGLOMERATI BITUMINOSI
FORMAZIONE E COMPOSIZIONE DELLE MISCELE
Il conglomerato sarà confezionato mediante impianti fissi automatizzati, mantenuti sempre
perfettamente funzionanti in ogni loro parte. La produzione dell’impianto non dovrà essere
spinta oltre la sua potenzialità per garantire il perfetto essiccamento e riscaldamento della
miscela, oltre ad una idonea vagliatura che assicuri una corretta riclassificazione delle singole
classi degli aggregati, restando escluso l’uso dell’impianto a scarico diretto. L’impianto dovrà
comunque garantire uniformità di produzione ed essere in grado di realizzare miscele
rispondenti al progetto. Il dosaggio dei componenti delle miscele dovrà essere eseguito a peso
con idonee apparecchiature la cui efficienza sarà costantemente controllata; dovrà assicurare il
riscaldamento del bitume alla temperatura richiesta ed a viscosità uniforme fino al momento
della miscelazione, nonché il perfetto dosaggio sia di bitume che di additivo. La zona destinata
allo stoccaggio degli inerti sarà organizzata in cumuli in funzione delle diverse granulometrie,
facendo uso di almeno 4 classi di aggregati con predosatori; il tempo di mescolazione sarà tale
da permettere un completo ed uniforme rivestimento degli inerti con bitume no scendendo mai
sotto i 25 secondi.
La temperatura degli aggregati all’atto della mescolazione dovrà essere compresa fra 160 °C e
170° C, quella del legante fra i 150° C e 180° C, salvo diverse disposizioni della D.L. Per le
verifiche delle temperature l’impianto sarà munito di termometri fissi. L’umidità degli aggregati
all’uscita dell’essiccatore non dovrà superare lo 0.5%.
BANCHINE STRADALI
Le banchine stradali saranno adeguatamente sistemate previo taglio dell’erba, scigliatura della
terra esistente sul bordo dell’asfalto dell’esistente carreggiata incluso carico, trasporto e scarico
alle discariche, decappaggio del terreno di banchina per la parte eccedente la quota della nuova
pavimentazione onde permettere il regolare deflusso dell’acqua meteorica con carico, trasporto e
scarico alle discariche. Ove necessario le banchine saranno ricaricate con materiale idoneo,
come da indicazioni di Elenco prezzi, compattato per colmare la differenza di quota dal bordo
asfaltato di modo che esista perfetta complanarità.
Sarà inoltre provveduto alla pulizia dei bordi asfaltati in modo che risultino completamente
esenti da materie terrose o ghiaiose.
PAVIMENTAZIONI
PIASTRELLE DI PORFIDO
La superficie sarà naturale, di cava, le coste a spacco. Lo spessore potrà variare in funzione
dell’uso cui sono destinate le piastrelle. Le piastrelle a spacco dovranno avere i lati paralleli ed
angoli retti. E’ consentita una tolleranza nelle dimensioni di max 1 cm. La larghezza di normale
lavorazione sarà quella prescritta, con lunghezza a correre di dimensione uguale o maggiore
della larghezza. Potranno essere richieste piastrelle con particolari dimensioni senza che per
questo l’Appaltatore abbia a chiedere particolari compensi non previsti in contratto.
LASTRE IRREGOLARI DI PORFIDO
Il piano superiore delle lastre dovrà essere naturale di cava, con lati irregolari, distinguendo le
lastre normali fra quelle la cui diagonale media rientra fra 25 e 30 cm con spessore fra 1.5 e 5
cm; lastre giganti quelle la cui diagonale media rientra fra i 40 e 50 cm con spessore fra i 3 ed i
7 cm.
CUBETTI DI PORFIDO
Saranno ottenuti con spaccatura meccanica con misure variabili a seconda della classificazione
ed assortimento. La superficie superiore del cubetto sarà a piano naturale di cava con la
prescritta rugosità. La roccia da cui si ricavano i cubetti dovrà essere compatta ed uniforme,
senza pareti alterate.
BINDERI DI PORFIDO ED IN GRANITO
La faccia superiore dovrà essere a piano naturale di cava, le coste a spacco ortogonali al piano o
sottosquadra, secondo le dimensioni di progetto.
MASSELLI DI CEMENTO AUTOBLOCCANTI
Verranno utilizzati masselli modulari posti in opera secondo schemi e prescrizioni stabilite dalla
D.L. Il sottofondo sarà costituito da uno strato di sabbia lavata granita di adeguato spessore,
debitamente spianata e staggiata secondo le pendenze. I masselli verranno successivamente posti
in opera secondo le geometrie di progetto, compattati meccanicamente e sigillati con sabbia fine
lavata successivamente asportata.
Art. 6 Durata giornaliera dei lavori - Lavoro straordinario e notturno
L’orario giornaliero dei lavori sarà quello stabilito dal contratto collettivo valevole nel luogo
dove i lavori vengono compiuti, ed in mancanza, quello risultante dagli accordi locali e ciò,
anche se l’Appaltatore non sia iscritto alle rispettive organizzazioni dei datori di lavoro.
Non è comunque consentito fare eseguire dagli operai un lavoro maggiore di dieci ore su
ventiquattro.
All’infuori dell’orario normale - come pure nei giorni festivi - l’Appaltatore non potrà a suo
arbitrio far eseguire lavori che richiedano la sorveglianza da parte degli agenti dell’Appaltante:
se, a richiesta dell’Appaltatore, la direzione lavori autorizzasse il prolungamento dell’orario,
l’Appaltatore non avrà diritto a compenso od indennità di sorta, ma sarà invece tenuto a
rimborsare all’Appaltante le maggiori spese di assistenza.
Nessun compenso, infine, sarà devoluto all’Appaltatore nei casi di lavoro continuativo di 16 ore
(effettuato quando le condizioni di luce naturale all’epoca in cui si svolgono i lavori lo
consentono) e di 24 ore (nei lavori usualmente effettuati senza interruzioni, o per i quali è
prescritta dal presente Capitolato l’esecuzione senza interruzione), stabilito su turni di 8 ore
ciascuno e ordinato, sempre per iscritto, dalla direzione lavori.
Art. 7 - Documenti, procedure ed effetti contrattuali della sospensione e ripresa dei lavori
Nel corso di realizzazione delle opere in appalto ed entro il termine utile contrattuale possono
essere disposte, per circostanze speciali e non prevedibili in sede di progettazione, sospensioni
del programma esecutivo dei lavori, parziali o totali, a cura della direzione dei lavori, che in tal
senso agisce per ordine del Responsabile Unico del Procedimento della stazione appaltante nei
casi stabiliti dall’art. 158, 2° comma, del D.P.R. n. 207/2010.
La sospensione e la ripresa dei lavori saranno disposte mediante specifico ordine del D.L. in
ogni caso contemplato dalla normativa vigente, con espresso riferimento, per quanto con il
presente atto non diversamente disciplinato, alle disposizioni degli artt. 158, 159, 160 del D.P.R.
n. 207/2010: i verbali relativi, saranno sottoposti alla firma del legale rappresentante della ditta
appaltatrice che ha il dovere di sottoscriverli alla loro presentazione, ovvero entro 15 gg. nat. e
consecutivi dal relativo avviso, pena la decadenza di qualunque titolo alla iscrizione di richiesta
o riserva alcuna ad esse afferente.
L’appaltatore non può opporsi in alcun modo ai provvedimenti di sospensione e ripresa dei
lavori, salvo iscrivervi le proprie domande a termini di legge, essendo pertanto obbligato a dare
immediata e totale esecuzione a quanto stabilito negli stessi.
In nessun caso si procederà alla sospensione dei lavori fintantoché, pur verificandosi le
condizioni legittimanti la sospensione stessa stabilite dalla normativa in materia vigente,
l’appaltatore non abbia completato le attività di accantieramento ed approvvigionamento dei
mezzi e materiali previsti per l’avvio dei lavori senza averne dato materiale inizio, come risulti
da accertamento in loco eseguito dalla D.L. o dalla stazione appaltante.
Art. 8 - Custodia dei cantieri
Ai sensi dell’art. 5 , commi 2 e 3 del d.p.r. 207/10 si intendono comprese nel prezzo dei lavori e
perciò a carico dell’Appaltatore le spese per la custodia e la buona conservazione delle opere
fino alla loro conclusione. Negli eventuali periodi di inattività nel cantiere, l’Appaltatore
mantiene i propri obblighi ed assume ogni responsabilità di guardiania in ordine a quanto
presente nel cantiere ed a tutte le conseguenze inerenti il possibile ingresso di estranei non
autorizzati nel cantiere stesso, sollevando integralmente la stazione appaltante da ogni e
qualsiasi onere per danni diretti od indiretti, maggiori oneri esecutivi o differimenti forzosi del
termine di ultimazione dei lavori rispetto al contratto d’appalto, accusati alle opere custodite
all’interno del cantiere, come per richieste risarcitorie di qualsiasi entità o natura prodotte da
soggetti terzi connessi all’attività come alla custodia del cantiere.
Art. 9 - Oneri ed obblighi diversi a carico dell’Appaltatore
Oltre a tutte le spese obbligatorie e prescritte dal Capitolato Generale del Ministero dei LL.PP.
(D.M. n. 145/2000) dal D.P.R. n. 207/2010 ed a quanto specificato nel presente Capitolato, sono
a carico dell’Appaltatore tutti gli oneri qui appresso indicati che si intendono compensati nei
singoli prezzi offerti.
a) tutte le spese di contratto, bollatura del contratto, del certificato di collaudo e di tutti i
documenti contabili ed altri atti inerenti l’appalto secondo disposizioni di legge, spese
di registrazione del contratto e dei documenti contabili, diritti e spese contrattuali, ed
ogni altra imposta inerente ai lavori, ivi compreso il pagamento dei diritti dell’U.T.C.,
se ed in quanto dovuti ai sensi dei regolamenti comunali vigenti,;
b) le spese per l’adozione di tutti i provvedimenti e di tutte le cautele necessarie per
garantire la vita e l’incolumità agli operai, alle persone addette ai lavori ed ai terzi,
nonché per evitare danni ai beni pubblici e privati. Ogni responsabilità ricadrà,
pertanto, sull’Appaltatore, con pieno sollievo tanto dell’Appaltante, quanto del
personale da esso preposto alla direzione e sorveglianza. L’appaltatore, nel rispetto
totale di quanto stabilito nel Piano di sicurezza e coordinamento e nel discendente
P.O.S. e di ogni connessa disposizione che in merito verrà impartita dal Coordinatore
per la Sicurezza e dal Responsabile dei Lavori della stazione appaltante, è quindi unico
responsabile dell’esatta applicazione della disciplina vigente in materia di sicurezza ed
igiene dei lavoratori propri, e della vigilanza dei lavoratori dei subappaltatori, presenti
in cantiere quale loro datore di lavoro, giusta applicazione della disciplina del D.Lgs. n.
81/2008;
L’Appaltatore è obbligato a mettere a disposizione di ciascuna impresa esecutrice di
lavori presente in cantiere, anche in regime di subappalto, il “Piano di sicurezza e di
coordinamento” dell’opera in appalto, ciascuna delle quali dovrà sottoscrivere detto
piano ai fini dell’accettazione dei suoi contenuti, e presentare il proprio Piano
Operativo, secondo previsione del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.
L’Appaltatore che, quale datore di lavoro, non conduce personalmente i lavori in
cantiere, dovrà farsi rappresentare da soggetto debitamente qualificato assommante le
funzioni di “direttore di cantiere” e di “responsabile dell’unità produttiva” afferente al
cantiere di cui al presente appalto, con le funzioni ed i poteri necessari alla conduzione
operativa dei lavori e la tutela della sicurezza ed igiene nel cantiere stabiliti agli artt. 4 e
6 del D.M. n. 145/00 e dal D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.
Sono inoltre a carico dell’appaltatore tutte le provvidenze, apprestamenti ed obblighi in
genere in ragione del cui eventuale inadempimento corrispondono in via esclusiva allo
stesso le conseguenti responsabilità attribuite dalla legge;
c) le spese occorrenti per mantenere e rendere sicuro il transito ed effettuare le
segnalazioni di legge, sia diurne che notturne, sulle strade in qualsiasi modo interessate
dai lavori, in osservanza alle disposizioni che saranno impartite dagli enti proprietari
dei tratti stradali interessati dall’intervento e nel rispetto di quanto prescritto dal D.P.R.
n. 285 del 1992 e relativo regolamento di attuazione;
d) il risarcimento dei danni di ogni genere od il pagamento di indennità a quei proprietari i
cui beni mobili e/o immobili, fossero in qualche modo danneggiati durante l’esecuzione
dei lavori;
e) le occupazioni temporanee per formazione di cantieri, baracche per alloggio di operai
ed in genere per tutti gli usi occorrenti all’Appaltatore per l’esecuzione dei lavori
appaltati, nel rispetto ed alle condizioni dei vigenti regolamenti comunali in materia;
f) tutte le prove, indagini, scavi e assaggi preventivi alla realizzazione dell’opera o di parti
della stessa che comunque si rendessero necessari e venissero ordinati dalla D.L.;
g) le spese per esperienze, assaggi e prelevamento, preparazione ed invio di campioni di
materiali da costruzione forniti dall’Appaltatore agli istituti autorizzati di prova indicati
dall’Amministrazione appaltante, nonché il pagamento delle relative spese e tasse con il
carico della osservanza sia delle vigenti disposizioni regolamentari per le prove dei
materiali da costruzione in genere, sia di quelle che potranno essere emanate durante il
corso dei lavori e così anche durante le operazioni di collaudo. Dei campioni potrà
essere ordinata la conservazione nell’ufficio della direzione dei lavori o nel cantiere,
munendoli di suggelli a firma del Direttore dei Lavori e dell’Appaltatore nei modi più
adatti a garantire la autenticità;
h) le spese per l’esecuzione ed esercizio delle opere ed impianti provvisionali, qualunque
ne sia l’entità, che si rendessero necessari sia per deviare le correnti d’acqua e
proteggere da essa gli scavi, le murature e le altre opere da eseguire, sia per provvedere
agli esaurimenti delle acque stesse, provenienti da infiltrazioni dagli allacciamenti
nuovi o già esistenti o da cause esterne, il tutto sotto la propria responsabilità;
i) l’onere per custodire e conservare qualsiasi materiale di proprietà dell’Appaltatore,
come della stazione appaltante, in attesa della posa in opera e quindi, ultimati i lavori,
l’onere di trasportare i materiali residuati nei magazzini o nei depositi che saranno
indicati dalla direzione lavori;
j) la fornitura, dal giorno della consegna dei lavori, sino a lavoro ultimato, di strumenti
topografici, personale e mezzi d’opera per tracciamenti, rilievi, misurazioni e verifiche
di ogni genere;
k) sarà cura della ditta incaricata dei lavori chiedere agli Enti gestori dei sottoservizi la
loro dislocazione, nell’ambito degli stessi, e comunque responsabilità della ditta
eventuali danneggiamenti alle stesse;
l) l’appaltatore dovrà inoltre provvedere a tutte le spese inerenti le operazioni di collaudo
delle opere appaltate per le operazioni di riscontro, esplorazioni, scandagli ed
esperimenti in generale che saranno ravvisate di necessità dal collaudatore, nonché alla
fornitura di tutti i mezzi ed il personale necessario alle operazioni per l’esecuzione delle
prove di carico decise dalla D.L. e dal Collaudatore;
m) l’ impresa Appaltatrice dovrà mantenersi aggiornata con le registrazioni contabili e
fornire alla D.L. assistenza e manodopera per la misurazione delle opere da
contabilizzare;
n) all’appaltatore è fatto dovere di disporre presso il cantiere dei presidi minimi di
sicurezza e relativi D.P.I. essenziali atti alla visita dello stesso, per i controlli
istituzionali, dei rappresentanti della stazione appaltante (in numero minimo di 2
persone) e del Direttore dei Lavori, anche in contemporaneità: l’assicurazione di cui
dev’essere provvisto l’appaltatore deve coprire, con massimale non inferiore a quello
dei propri lavoratori anche tali soggetti, in caso contrario ne risponderà, per ogni danno
da questi subito presso il cantiere, direttamente l’appaltatore a termini di C.C.
Quando l’Appaltatore non adempia a tutti questi obblighi, l’Appaltante sarà in diritto previo avviso dato per iscritto, e restando questo senza effetto, entro il termine fissato dalla
notifica - di provvedere direttamente alla spesa necessaria, disponendo il dovuto pagamento a
carico dell’Appaltatore. In caso di rifiuto o di ritardo di tali pagamenti da parte dell’Appaltatore,
essi saranno fatti d’ufficio e l’Appaltante si rimborserà della spesa sostenuta con detrazione
forfettaria sul pagamento in acconto dei lavori immediatamente successivo, ovvero nelle altre
forme consentite dalla legge.
Art. 10 - Rinvenimenti
Tutti gli oggetti di pregio intrinseco ed archeologico che si rinvenissero nelle demolizioni, negli
scavi, e comunque nella zona dei lavori, spettano di pieno diritto all’Appaltante, salvo quanto su
di essi possa competere allo Stato. L’Appaltatore dovrà dare immediato avviso del loro
rinvenimento, quindi depositarli (ovvero custodirli a sua esclusiva responsabilità presso il
cantiere) negli uffici della stazione appaltante ovvero, su indicazione del R.U.P., nella sede della
direzione lavori, che redigerà regolare verbale di deposito in proposito, da trasmettere alle
competenti autorità.
Per quanto detto non saranno pregiudicati i diritti spettanti per legge agli autori della scoperta,
mentre dovrà integralmente essere applicata la disciplina del D.Lgs. n. 490/99, artt. 85 – 88, in
ordine alle procedure di conservazione, partecipazione della competente Soprintendenza,
responsabilità, titolarità ed informazione dei reperti eventualmente rinvenuti, sia fortuitamente
che in seguito a specifica campagna di ricerca.
Qualora l’impegno profuso dall’Appaltatore nella ricerca ed i costi sostenuti si dimostrino essere
esuberanti le disponibilità dell’appalto, contrattualmente stabilite per categorie di lavori e singoli
prezzi affini ai lavori imprevisti correlati ai rinvenimenti, potranno essere riconosciuti
differimenti a ciò commisurati del termine utile contrattuale, come maggiori e diversi compensi
finalizzati a quanto disporrà in merito la competente Soprintendenza per il recupero di quanto
rinvenuto nell’ambito del cantiere, previa espressa richiesta dell’appaltatore e salvo
formalizzazione di assenso della stazione appaltante nei modi di rito.
Art. 11 - Varianti in corso d’opera
L’Amministrazione si riserva l’insindacabile facoltà di introdurre all’atto esecutivo, le varianti
che riterrà opportune nell’interesse della buona riuscita dei lavori e per una maggiore economia
degli stessi attendendo alle motivazioni disciplinate all’art. 132 D.lgs 163/2006.
Ove si evidenzi la necessità di fare ricorso a operazioni non previste dall’elenco prezzi
unitari e dal presente Capitolato, ogni singola lavorazione dovrà fare riferimento al
prezziario della Regione Veneto, decurtato del ribasso prestato dalla ditta aggiudicataria.
Art. 12 - Danni di forza maggiore
I danni riconosciuti esclusivamente di forza maggiore perché provocati da eventi eccezionali,
saranno compensati all’Appaltatore ai sensi e nei limiti stabiliti dall’art. 166 D.P.R. 207/10,
sempre che i lavori siano stati misurati, iscritti a libretto e denunciati alla D.L. che se autorizza
la spesa in ragione della non imputabilità anche parziale degli stessi all’appaltatore.
Ogni altro caso non contemplato esplicitamente nella suindicata definizione non sarà
classificabile come generato da forza maggiore e di conseguenza ogni onere conseguente
rimarrà ad esclusivo carico dell’appaltatore.
Art. 13 – Modalità di stipulazione del contratto
1. Il contratto è stipulato “a misura” ai sensi degli articoli 43, comma 7, e 90, comma 3, del
regolamento generale D.P.R. 207/2010 e dell’art. 53, comma 4, del D. Lgs. 163/2006.
2. L’importo contrattuale a misura, di cui all’articolo 2, comma 1, punto 1, come determinato in
seguito all’applicazione dei prezzi offerti dall’impresa aggiudicatrice alle quantità previste
dal progetto per ciascun articolo di elenco.
Art. 14 - Categoria prevalente
• Ai sensi dell’art. 61 del regolamento approvato con D.P.R. 207/2010 ed in conformità
all’allegato «A» al predetto regolamento, i lavori sono classificati nella categoria
prevalente di opere OG 3 ».
Cat.
OG3
Importo €
Classifica
Lavorazioni Omogenee
200.000,00*
I
Strade, autostrade, ponti, viadotti, ferrovie,
linee tranviarie, metropolitane, funicolari e piste
aeroportuali e relative opere complementari
*esclusi oneri per la sicurezza
Ai sensi dell’art. 122 comma 7 del Dlgs 163/2006, i lavori sopra descritti appartenenti alla
categoria prevalente, sono subappaltabili nella misura massima del 20% ad imprese in possesso
dei requisiti necessari.
Nell’esecuzione del servizio l’Appaltatore dovrà adottare tutti i provvedimenti e le cautele
necessarie per garantire la buona riuscita delle opere e l’incolumità degli operai e dei terzi
assumendosi, in caso di infortunio, ogni responsabilità civile e penale, rendendo completamente
sollevato il personale addetto alla Direzione e sorveglianza dei lavori e l’Ente Appaltatore.
L’Appaltatore dovrà quindi osservare scrupolosamente tutte le norme per la prevenzione degli
infortuni sul lavoro.
Art. 15 - Referenti e modalità d’ordine
Il prestatore del lavoro dovrà individuare e nominare un coordinatore/responsabile del lavoro,
del quale dovrà comunicare al competente ufficio comunale il nominativo ed un recapito
telefonico.
Per la richiesta di intervento e per la conferma degli ordini, l’ufficio tecnico e l’impresa
appaltatrice dovranno osservare le seguente procedura:
gli ordini di lavoro, con numerazione progressiva, saranno trasmessi a mezzo mail dall’ufficio
tecnico comunale all’impresa.
In caso di urgenza l’ufficio tecnico comunale potrà richiedere l’intervento anche
telefonicamente e successivamente confermarlo con mail. L’impresa dovrà pertanto essere
reperibile anche a mezzo di telefono cellulare attivo nei giorni e orari lavorativi, il cui numero –
da fornire all’Amministrazione comunale – dovrà fare capo a un tecnico dell’impresa con potere
decisionale.
Non potranno essere richiesti compensi aggiuntivi per eventuali interventi che si rendano
necessari a breve distanza di tempo l'uno dall'altro, dovendosi valutare il tempo impiegato
per l'intervento sul luogo esclusi i tempi di percorrenza.
L'esecuzione dei lavori da effettuarsi durante il periodo contrattuale, sarà suddivisa nel
seguente modo:
a)
Interventi ordinari comprendenti uno stralcio annuale con una quota parte
dell'importo annuo preventivato a base d'appalto; saranno indicati dalla D.L. i
lavori e le forniture da effettuarsi sia secondo la programmazione dell’ufficio
tecnico comunale che all'occorrenza. La ditta sarà preventivamente avvisata dei
lavori e forniture necessarie dall'ente appaltante, riceverà una comunicazione
scritta nella quale sarà indicato anche il termine di esecuzione degli stessi, dovrà
contattare la DD.LL. per visionare gli eventuali interventi da effettuarsi e per
accordare la data definitiva di inizio dei lavori o di esecuzione delle forniture, che
comunque non dovrà essere superiore a 10 (dieci) giorni dalla consegna o
trasmissione dell’ordine.
b)
c)
Interventi urgenti comprendenti vari interventi che si renderanno necessari nel
corso dell’appalto. Saranno indicati dalla DD.LL. i lavori o le forniture da
effettuarsi (lavori ordinari e/o straordinari) ed all'occorrenza saranno fornite le
descrizioni tecniche. La ditta rimane comunque diretta responsabile della regolare
esecuzione. La comunicazione dei lavori o forniture avverrà mediante
comunicazione scritta nella quale sarà indicato anche il termine massimo di
esecuzione degli stessi. La ditta dovrà prendere contatti con gli uffici per visionare i
lavori da eseguirsi. L’inizio dei lavori, ovvero l’esecuzione delle forniture dovrà
avvenire entro 24 (ventiquattro) ore dalla consegna o trasmissione dell’ordine.
Interventi immediati comprendenti interventi considerati di somma urgenza per
esigenze dell'Ente appaltante o per temuti danni a persone o cose (es. per incidenti
stradali, atti di vandalismo, interruzione di pubblico servizio, guasti o anomalie di
qualsiasi tipo e natura); in questo caso la ditta sarà tenuta ad intervenire entro 12
(dodici) ore dalla comunicazione per la messa in sicurezza degli impianti .
Nel rispetto della tempistica sopra indicata l’Appaltatore avrà la facoltà di sviluppare i lavori nel
modo che crederà più conveniente per darli perfettamente compiuti e realizzati a perfetta regola
d’arte.
La mancata osservanza delle disposizioni del presente articolo costituisce negligenza
del’appaltatore secondo disciplina di cui al D.Lgs 163/2006 e DPR 207/2010 dando facoltà
all’Appaltante di risolvere il contratto per colpa dell’Appaltatore.
Art. 16 - Personale – osservanza delle norme in materia di lavoro
Al personale impiegato nel lavoro dovranno essere applicate tutte le vigenti disposizioni di
legge, contrattuali e regolamentari, i contratti collettivi di lavoro, ivi comprese le successive
modificazioni, sia per quanto riguarda il trattamento giuridico ed economico, che per quanto
riguarda il trattamento assistenziale, assicurativo, previdenziale, per la sicurezza del lavoro, per
la prevenzione degli infortuni e per l’igiene sul lavoro.
Il prestatore del lavoro è tenuto inoltre ad assicurare il personale addetto contro gli infortuni e si
obbliga a far osservare scrupolosamente le norme antinfortunistiche e a dotarlo di tutto quanto
necessario per la prevenzione degli infortuni, in conformità alle vigenti norme di legge in
materia (D.Lgs n. 81/2008).
Qualora durante l’esecuzione dell’Appalto si verificasse la contemporanea presenza di più
imprese, sarà cura del Comune indire apposite riunioni di coordinamento e, se necessario,
redigere il D.U.V.R.I. da sottoscrivere fra le parti interessate.
Entro la data di stipula del contratto o della consegna del servizio se antecedente, il prestatore
del servizio dovrà documentare di essere in regola con il D.Lgs n. 81/2008 e s.m.i. ed in
particolare di:
- Aver nominato il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione;
- aver redatto il proprio “Documento di valutazione dei rischi” da consegnare
all’Amministrazione appaltante unitamente al proprio Piano Operativo di Sicurezza.
Art. 17 - Norme generali per l’esecuzione dei lavori compresi
Tutti i lavori dovranno essere eseguiti con i migliori e più adatti materiali e secondo le migliori
regole dell’arte costruttiva.
Nell’esecuzione dei lavori l’Appaltatore dovrà adottare di sua iniziativa tutti i provvedimenti e
le cautele necessarie per garantire la buona riuscita delle opere e la incolumità degli operai e dei
terzi assumendosi, in caso di infortunio, ogni responsabilità civile e penale, da cui rende
completamente sollevato il personale addetto alla Direzione e sorveglianza dei lavori e l’Ente
Appaltatore.
L’Appaltatore dovrà quindi osservare scrupolosamente tutte le norme per la prevenzione degli
infortuni sul lavoro.
Dovrà inoltre adottare ed applicare quanto ordinato in corso d’opera dalla Direzione dei Lavori.
Art. 18 - Condizioni d’appalto
I lavori oggetto dell’appalto, disciplinati dal presente “Capitolato Speciale d’Appalto”, vengono
compensati a misura.
Art. 19 - Cauzione definitiva e spese d’atto
L'Impresa appaltatrice dovrà costituire, all'atto della stipulazione del contratto, la cauzione
definitiva in uno dei modi e secondo quanto indicato dall’art. n. 113 del D.Lgs. 163/2006,
Tale cauzione viene richiesta a garanzia dell'esatto adempimento degli obblighi derivanti dal
presente Capitolato, dell'eventuale risarcimento danni, nonché del rimborso delle spese che il
Comune dovesse eventualmente sostenere durante la gestione a causa di inadempimento
dell'obbligazione o cattiva esecuzione del servizio da parte della ditta appaltatrice, ivi compreso
il maggior prezzo che il Comune dovesse pagare in caso di diversa assegnazione del contratto
già aggiudicato alla Ditta, nonché in caso di risoluzione del contratto stesso per inadempienze
della ditta appaltatrice.
Resta salvo per il Comune l'esperimento di ogni altra azione nel caso in cui la cauzione
risultasse insufficiente.
La Ditta è obbligata a reintegrare la cauzione di cui il Comune si sia avvalso, in tutto o in parte
durante l'esecuzione del contratto.
Le spese di stipula del contratto, comprese quelle di bollo di registro, sono tutte a carico
dell’Appaltatore, il quale nella propria offerta dovrà averne tenuto debito conto.
Art. 20 - Consegna ed esecuzione dei lavori
Agli effetti dell’art. 153 del d.P.R. 207/2010, la Direzione dei Lavori indicherà all’Appaltatore il
giorno ed il luogo in cui dovrà presentarsi per la consegna dei lavori che verrà effettuata
secondo le disposizioni che saranno impartite dalla Direzione dei Lavori stessa.
Art. 21 - Termine per l’esecuzione dei lavori – penale per il ritardo
Il tempo utile per l’ultimazione dei lavori compresi nell’appalto è stabilito nel 31.12.2017.
Nel caso si verificassero dei ritardi nell’esecuzione dei lavori, imputabili alla ditta per accertato
difetto di sua opera sarà applicata per ogni giorno lavorativo di ritardo, non imputabile alla
Stazione Appaltante ovvero a forza maggiore o caso fortuito, rispetto ai termini massimi
stabiliti per la prestazione dei lavori, il fornitore contraente è tenuto a corrispondere alla
Stazione appaltante una penale pari al 1‰ (uno per mille) del corrispettivo della fornitura
oggetto dell’inadempimento o del ritardo, fatto salvo il risarcimento del maggior danno. Resta
inteso che l’importo della penale non potrà superare il 10% dell’importo complessivo del
Contratto, fatto comunque salvo il risarcimento del maggiore danno.
In caso di mancato intervento nei tempi previsti di cui l’art. 15 sarà applicata una penale
forfettaria pari ad €. 260,00 per ogni giorno di ritardo.
L’accertamento della data di ultimazione lavori avverrà in contradditorio con l’Appaltatore e
verrà certificata dalla Direzione Lavori.
L’applicazione della penale sarà preceduta da regolare contestazione dell’inadempienza,
mediante lettera raccomandata A.R., alla quale la ditta avrà facoltà di presentare contro
deduzioni entro e non oltre 7 giorni dal ricevimento della stessa.
L’Amministrazione Comunale provvederà al recupero della penalità mediante detrazione sui
corrispettivi dovuti per le prestazioni rese dall’affidatario del servizio.
L’applicazione della penale non estingue eventuali rivalse da parte dell’Amministrazione
Comunale e/o di terzi, per danni provocati dalle infrazioni o dalle inadempienze stesse.
La struttura organizzativa comunale cui spetterà il controllo della regolare esecuzione
dell’appalto, è il Settore Lavori Pubblici.
Art. 22 - Subappalto e divieto di cessione
E’ ammesso il subappalto dei lavori in oggetto di gara in misura non superiore al 20%
dell’importo complessivo del contratto.
L’affidamento in subappalto è sottoposto a tutte le condizioni di cui all’art. 118, del D. Lgs.
163/2006 e s.m.i.. In particolare, il concorrente all’atto dell’offerta dovrà indicare le parti dei
lavori da subappaltare.
E’ obbligo dell’affidatario trasmettere, entro venti giorni dalla data di ciascun pagamento
effettuato nei loro confronti, copia delle fatture quietanzate relative ai pagamenti corrisposti al
subappaltatore o cottimista, con l'indicazione delle ritenute di garanzia effettuate. Qualora
l’affidatario non trasmetta le fatture quietanziate del subappaltatore o del cottimista entro il
predetto termine, la stazione appaltante sospende il successivo pagamento a favore degli
affidatari.
Il subappalto lascia impregiudicata la completa responsabilità dell’appaltatore aggiudicatario
verso la stazione appaltante.
E’ vietata la cessione anche parziale del contratto, pena l’immediata risoluzione dello stesso ed
il risarcimento dei danni e delle spese causati al Comune.
Art. 23 - Requisiti di ordine generale
I requisiti di ordine generale consistenti nell’assenza delle cause di esclusione previste dall’art.
38 del D.Lgs. 163/2006. In caso di Raggruppamenti temporanei o Consorzi ordinari (art. 34,
comma 1, lett. d), e), f), D.lgs. 163/06, ogni componente del Raggruppamento o Consorzio
(nonché il Consorzio stesso, se già formalmente costituito con atto notarile), deve essere in
possesso dei suddetti requisiti. In Caso di Consorzi di cui all’art. 34, comma 1, lett. b) e c),
D.lgs,. 163/06, i suddetti requisiti dovranno essere posseduti sia dal Consorzio sia dalle imprese
consorziate per le quali il Consorzio abbia dichiarato di concorrere;
Art. 24 - Tracciabilità dei flussi finanziari
L’Impresa aggiudicataria assume gli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari conseguenti
alla sottoscrizione del contratto per l’affidamento del servizio, nelle forme e con le modalità
previste dall’art. 3 della legge 13.8.2010 n. 136 e s.m.i. L’Impresa aggiudicataria, in particolare,
si impegna a trasmettere alla stazione appaltante, entro 7 giorni dall’accensione del/i conto/i
dedicato/i al contratto o, se già esistenti, dalla loro prima utilizzazione in operazioni connesse al
contratto, gli estremi del/i conto/i, nonché le generalità e il codice fiscale delle persone delegate
alle operazioni sullo/gli stesso/i.
L’Impresa aggiudicataria si impegna, inoltre, a comunicare alla stazione appaltante ogni vicenda
modificativa che riguardi il conto in questione, entro 7 giorni dal verificarsi della stessa. Nel
caso in cui l’Impresa aggiudicataria non adempia agli obblighi di tracciabilità dei flussi
finanziari di cui al punto precedente, la stazione appaltante avrà facoltà di risolvere
immediatamente il contratto mediante semplice comunicazione scritta da inviare a mezzo
raccomandata A/R, salvo in ogni caso il risarcimento dei danni prodotti da tale inadempimento.
L’Impresa aggiudicataria si impegna a far sì che, nelle fatture o documenti equipollenti emessi
nei confronti dell’ente per il pagamento di quanto dovutogli, il conto corrente di appoggio del
pagamento richiesto sia sempre compreso fra quelli indicati ai sensi del comma 1 del presente
articolo.
Art. 25 - Pagamenti
La contabilità dovrà essere presentata direttamente al Settore Manutenzioni o trasmessa a mezzo
fax (041423922) al fine di consentirne la verifica prima dell’emissione della fattura. Per ogni
Articolo dovrà essere riportato il relativo codice identificativo dell’elenco prezzi di riferimento.
I lavori saranno contabilizzati a misura con riferimento ai prezzi dell’Elenco Prezzi ridotti della
percentuale di ribasso offerta dalla ditta aggiudicataria. Se si verificherà la necessità di eseguire
lavori non descritti nell’elenco prezzi, si provvederà alla definizione di nuovi prezzi dal
prezziario della Regione Veneto ribassati della percentuale di ribasso offerta. Sarà onere
dell’appaltatore la predisposizione di appositi “Libretti delle misure” ove verranno trascritti i
lavori eseguiti, suddivisi Via per Via. Tali documenti contabili dovranno ritenersi provvisori
fino alla verifica da parte della DD.LL. e dovrà comunque da parte dell’appaltatore essere data
comunicazione preventiva del momento di esecuzione di opere che successivamente non si
potessero accertare. Se talune quantità non venissero accertate in tempo debito, l’appaltatore
dovrà accettare la valutazione della DD.LL.
Il pagamento del prezzo sarà effettuato, previo accertamento di cui l’art. 307, comma 2 del
D.P.R. 207/2010, sulla base delle fatture emesse dal fornitore contraente entro 60 (sessanta)
giorni dalla data di presentazione della fattura previa verifica da parte dell’Amministrazione
Comunale della regolarità delle fatture stesse in conseguenza, a contestazioni e del documento
unico di regolarità contributiva.
La fatturazione dovrà avvenire a cadenza TRIMESTRALE, posticipata, la stessa dovrà essere
corredata dalla descrizioni analitica delle lavorazioni eseguite.
La fattura (di cui al D.M. 55/2013), dovrà contenere i dati necessari alla Fatturazione Elettronica
nei confronti del Comune di Mira sono i seguenti:
Art. 26 - Responsabilità e altre garanzie
È posta a carico dell' appaltatore ogni piena e diretta responsabilità gestionale del lavoro
affidato, liberando a pari titolo l’Amministrazione comunale ed impegnandosi ad eseguire ogni
prestazione “a regola d’arte”, nel rispetto delle prescrizioni del presente disciplinare, del
capitolato speciale d’appalto e di ogni normativa vigente in materia, mediante propria autonoma
organizzazione imprenditoriale.
L’appaltatore risponderà direttamente, penalmente e civilmente, dei danni, infortuni od altro che
dovessero accadere alle persone, siano esse utenti, dipendenti dell’aggiudicatario o terzi, ed alle
cose tutte durante lo svolgimento o in conseguenza del servizio, restando a suo completo ed
esclusivo carico qualsiasi risarcimento, senza diritto di rivalsa nei confronti
dell’Amministrazione o di compensi da parte del Comune, fatti salvi gli interventi in favore
dell’impresa da parte di società assicuratrici.
Conseguentemente, l'appaltatore esonera l’ufficio, che riveste esclusivamente funzioni tecnicoamministrative, da qualsiasi azione, nessuna esclusa, che eventualmente potesse contro i
medesimi essere intentata.
A garanzia di quanto sopra l’appaltatore dovrà essere provvista di polizze assicurative, da
presentarsi prima della stipula del contratto e comunque prima dell'avvio del servizio, valevoli
per un periodo pari alla durata del contratto stesso. In particolare l’aggiudicatario dovrà disporre
e presentare all’Amministrazione, polizza Responsabilità civile verso terzi (RCT), per tutte le
prestazioni di servizio; l’impresa appaltatrice dovrà munirsi a proprie spese di idonea copertura
assicurativa dai danni relativi ai rischi inerenti la gestione affidata, con le seguenti caratteristiche
minime:
1. La polizza dovrà essere stipulata con riferimento all’appalto del servizio di manutenzione aree
verdi comunali di cui al presente capitolato e dovrà avere durata pari a quella dell’appalto;
2. La polizza dovrà prevedere un massimale unico per sinistro e per anno non inferiore a
€ 500.000,00 (cinquecentomilaeuro/00). Il massimale previsto dalla polizza non è da ritenersi in
alcun modo limitativo della responsabilità assunta dall’impresa appaltatrice sia nei confronti di
terzi, ivi compresi i trasportati, sia nei confronti dell’Amministrazione comunale;
3. la polizza dovrà espressamente prevedere la rinuncia di rivalsa da parte della compagnia
assicuratrice per le somme pagate a titolo di risarcimento del danno a terzi, per sinistri liquidati
ai sensi di polizza, nei confronti di chicchessia, compresi l’Amministrazione comunale e i suoi
dipendenti - fatti salvi i casi di dolo.
Art. 27 - Ultimazione dei Lavori – Stato finale
L’ultimazione dei lavori, appena avvenuta, deve essere dall’Appaltatore comunicata al
Responsabile del Procedimento, il quale procederà, a chiudere la contabilità dei lavori prestati.
Art. 28 - Oneri ed obblighi
L’Affidatario si obbliga ad osservare le disposizioni concernenti l’assicurazione obbligatoria
previdenziale ed assistenziale secondo le modalità stabilite dalla normativa vigente
L’Affidatario si impegna all’applicazione delle norme contrattuali vigenti in materia di rapporti
di lavoro, assicurando ai lavoratori impegnati nell’attività oggetto del presente atto i trattamenti
economici previsti dal contratto collettivo di riferimento.
L’Affidatario dovrà essere assicurato agli effetti della responsabilità civile nei confronti di soci e
dei terzi, ivi compresi eventuali soci volontari.
Le eventuali spese inerenti e conseguenti il relativo contratto sono a totale carico
dell’affidatario.
L'imposta sul valore aggiunto, alle aliquote di legge, è a carico dell’Affidante.
Art. 29 - Risoluzione del contratto
Il contratto potrà essere dichiarato risolto di diritto dall’ Amministrazione Comunale per i
seguenti motivi:
a) qualora fosse accertata la non veridicità del contenuto delle dichiarazioni presentate dalla
Ditta aggiudicataria nel corso della procedura di gara;
b) nel caso di insolvenza o di grave dissesto economico e finanziario della Ditta aggiudicataria.
risultante dall’avvio di una procedura concorsuale o dal deposito di un ricorso/istanza che
proponga lo scioglimento, la liquidazione, la composizione amichevole, la ristrutturazione
dell’indebitamento o il concordato con i creditori, ovvero nel caso in cui venga designato un
liquidatore, curatore, custode o soggetto avente simili funzioni, il quale entri in possesso dei
beni o venga incaricato della gestione degli affari della Ditta aggiudicataria;
c) nel caso in cui taluno dei componenti l’organo di amministrazione o l’amministratore
delegato o il direttore generale o il responsabile tecnico della Ditta siano condannati, con
sentenza passata in giudicato, per delitti contro la Pubblica Amministrazione, l’ordine pubblico,
la fede pubblica o il patrimonio, ovvero siano assoggettati alle misure previste dalla normativa
antimafia;
d) nel caso in cui la Ditta aggiudicataria perda i requisiti minimi richiesti per la partecipazione
alla procedura ad evidenza pubblica attraverso la quale la stessa si è aggiudicata l’appalto,
nonché richiesti per la stipula del contratto;
Nell’ipotesi di cui alle lettere a), b), c), d) del precedente comma, il contratto sarà risolto di
diritto con effetto immediato a seguito di comunicazione dell’Amministrazione Comunale, in
forma di lettera raccomandata A.R. e senza altra formalità.
Qualora nel corso del rapporto di contrattuale il servizio non venisse attuato secondo quanto
previsto nel presente Capitolato, l’Amministrazione Comunale potrà, dopo tre formali
contestazioni, recedere dal rapporto, con semplice comunicazione da trasmettere con lettera
raccomandata A.R., rimanendo salvo il diritto al risarcimento di eventuali danni.
Nei casi di risoluzione, l’Amministrazione Comunale sarà tenuta a corrispondere alla Ditta
Appaltatrice soltanto il corrispettivo contrattuale delle prestazioni regolarmente effettuate sino al
giorno della risoluzione, dedotte le eventuali penalità e spese sostenute.
Nel caso di risoluzione la Ditta Appaltatrice incorre nella perdita della cauzione definitiva, che
resta incamerata dal Comune, salvo l’ulteriore risarcimento del danno.
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Art. 30 - Trattamento di dati personali
Per ciò che concerne il rispetto della normativa in materia di privacy, con esclusivo riferimento
alle attività rientranti nel servizio oggetto del contratto, l’impresa aggiudicataria, unitamente al
conferimento dell’appalto è nominata ex D.Lgs. 196/03 responsabile del trattamento dei dati di
qualsiasi natura, concernenti i minori fruitori del servizio e le loro famiglie, conferiti
direttamente dai Servizi Scolastici del Comune di Mira e/o dai diretti interessati.
L’impresa è pertanto autorizzata a svolgere tutti i trattamenti dei dati suddetti necessari per
l’espletamento del servizio, sia in forma cartacea che elettronica.
I dati dovranno essere trattati nel rispetto delle disposizioni di cui al D.Lgs. 196/03, con
particolare riferimento alla liceità, alla correttezza, alla riservatezza ed alla adozione delle
prescritte misure di sicurezza.
L’impresa non è autorizzata a riprodurre, diffondere o comunicare a terzi i dati suddetti se non
per le finalità sopradescritte, fatti salvi i casi di estrema necessità in cui la comunicazione dei
dati è indispensabile per la tutela dell’incolumità degli assistiti (es.: comunicazione di dati a
strutture sanitarie in caso di infortuni, incidenti o qualora si renda necessario in caso di ricoveri
d’urgenza degli assistiti durante il servizio).
Il Responsabile Unico del Procedimento potrà impartire, qualora fosse necessario, ulteriori
particolari istruzioni su come debbano essere trattati i suddetti dati.
Qualsiasi utilizzo e/o trattamento improprio o non conforme alle disposizioni del D. Lgs. 196/03
comporterà la piena ed esclusiva responsabilità dell’impresa.
L’impresa è infine tenuta a rendere edotti i propri collaboratori e operatori delle suddette norme
fermo restando che gli stessi operano sotto la sua diretta ed esclusiva responsabilità.
Art. 31 - Controversie
Qualsiasi controversia, di natura tecnica amministrativa, in ordine all’interpretazione delle
clausole contrattuali o alle modalità di esecuzione del contratto, insorta in corso o al termine del
rapporto contrattuale, è decisa preliminarmente in via amministrativa.
La decisione compete di norma al dirigente interessato, salvo che non comporti modifiche
sostanziali all’assetto originario degli interessi, oneri aggiuntivi di spesa o lo scioglimento del
contratto; in tali casi deciderà la Giunta Comunale.
Qualora le parti non raggiungano un accordo per risolvere la controversia, ogni decisione dovrà
essere rimessa al giudice ordinario, a norma del codice di procedura civile ed è pertanto,
competente il Foro di Venezia.
Art. 32 - La Stazione Appaltante
Si riserva la facoltà di procedere all’assegnazione del servizio anche in presenza di una sola
offerta valida, se ritenuta regolare. L’Amministrazione inoltre si riserva la facoltà di non
procedere all’aggiudicazione della fornitura, di sospendere, rinviare o annullare l’intero
procedimento senza che i concorrenti possano vantare pretesa alcuna.
Art. 33 - Altre Informazioni
Il Dirigente LL.PP., Arch. Cinzia Pasin.
Il Responsabile del Procedimento è l’Ing. Alberto Franceschini tel. 0415628188;
Per eventuali chiarimenti contattare:
Per la parte tecnica, Geom. Marco Ismenghi al n. 041 56 28 239;
Per la parte tecnica, Geom. Giancarlo Bedon al n. 041 56 28 258;
Per la parte amministrativa, Sig.ra Loretta Stocco al n. 041 56 28 250;
Art. 34 - Norme finali e di rinvio
Per quanto non espressamente previsto dal presente Capitolato, si fa esplicito rinvio alle leggi ed
ai regolamenti vigenti in materia, e alle disposizioni contenute nel Codice Civile.
Tutte le controversie che non potranno essere definite in via amministrativa, saranno deferite al
Giudice ordinario. Il Foro competente è quello di Venezia.
Mira lì, ______
Il Responsabile del Procedimento
Ing. Alberto Franceschini
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capitolato speciale d`appalto