COPIALETTERE I 115 lungo questo pagamento, perchè io, contando su questi denari, ho preso impegni serj, fortissimi. Io posso ancora fare una piccola facilitazione. Si è di pagarmi 200 napoleoni subito dopo r andata in scena, ma gli altri 500 bisogna assolutamente pagarmi in rate mensili di 50 Nap. cominciando dal 1." Aprile prossimo. Ecco tutto ciò che posso fare, e Del resto sono dolente (e ciò sia contratto dovesse impegni da il te di non potere detto con tutta menomamente e senza facilitare di più. amicizia), sbilanciarti a sono disposto a presi, io minimo malumore 1' che s'alterino se questo causa d'altri scioglierlo senza i nostri rapporti. Scrivimi soltanto una pronta lettera doppia, una a Busseto ed una a Venezia diretta a Piave. Addio, addio. CXIV (ali.). Venezia, li 8 Marzo 1851. Amico Carissimo, [Giovanni Ricordi dichiara di aver ricevuto nello stesso giorno cessione dell'opera Rigoletto, ed avverte Verdi che, la carta di malgrado non vi sia fatta menzione del riconosciuto alla Presidenza del teatro tuttavia a rispettare quel patto, giusta la dallo stesso Verdi nella lettera 26 CXV La diritto sullo spartito Fenice, si obbliga comunicazione Gennaio 1851. V. fattagli lett. CXII.] (41). Busseto, 18 Marzo 1851. Car. Lanari, L'autunno passato a Bologna (*) ti diedi parola di scriun'Opera per l'autunno 1851. Se ciò può convenirti ancora mantengo questa mia parola ed eccoti le condizioni: verti (') Fra il 28 sett. e r8 ott. 1850, il Maestro era stato a Bologna ove aveva messo in scena e diretto il Macbeth con la Barbieri-Nini e Ferri, dietro un compenso Aless. Lanari. di 100 Napoleoni d'oro offertigli dall'impresario DI ('). Che 3. da 117 Del teatro ne parlammo di già a Bologna. libretto sarà a mio carico, e spero di CammaIl 1. 2. rano GiusEiTK Verdi la Compagnia mi convenga me approvata prima di firmare e mi sia nota 4. La proprietà dello spartito sarà totalmente mia. 5. Per il nolo della sola stagione rappresentata e messa da e questo contratto. me in cui l'Opera sarà mi pagheduecento cinquanta (250) napoleoni d'oro effettivi da 20 fr. in due rate uguali: la prima al mio arrivo alla piazza, la seconda nella giornata istessa in cui avrà luogo la prova scritta e in scena, rai generale. Per evitare un inutile carteggio ti prevengo che queste sono le sole condizioni che io ti posso fare. Se non ti possono convenire, tu non hai che a scrivermi una parola lasciandomi in libertà. Scrivimi tosto e diriggi a Panna per Busseto. Addio. CXVI (ali). AGENZIA TEATRALE EUROPEA A. Lanari, Lorini e C. Firenze, li 21 Marzo 1851. Caro Verdi, la mia di ieri si è inconho ricevuto stamane. Ero più che persuaso che la tua parola valesse un Contratto; il mio scopo però nel fare un affare con te era quello di onorare il mio archivio colla proprietà di uno spartito scritto da te, perchè anch'io, sebbene non in larghe proporzioni, vado Ci siamo incontrati nel pensiero, e trata colla ijrata tua del il IS che (') In questi jjioriii ebbe .ippwnto luogo, fr.i Camm-irano e Verdi, primo scambio d'idee intorno ai Trovatorf. , 118 I COPIALETTERE facendo degli affari di questo genere. Ma vedo che tu hai altre mire, e ciò essendo sono costretto di rinunziare ad un progetto che molto vagheggiavo. Oltre a ciò non saremmo stati più nei termini in quanto al teatro, perchè l'impresa del Comunale laed anche questa sciata da Puglioli è stata assunta da Lasina della Pergola, rinunziata da Coccetti, chi sa in che mani anderà. Comunque sia, amici più di prima e ti ringrazio molto della ; tua buona disposizione. La tua Luisa Miller prosegue Addio. Sono sempre nel suo corso trionfale. Tuo aff." amico Aless. Lanari CXVH. Busseto, 9 Aprile 1851. Caro Cammarano Ho letto il vostro programma io, e voi, non vi (^), lento e di carattere tanto superiore, uomo di ta- offenderete se mi prendo la libertà di dirvi che se si può trattare per le nostre scene con bizzarria del dramma spagnuolo (-), è meschinissimo, questo soggetto non tutta la novità e meglio rinunziarvi. Parmi, o m'inganno, che diverse situazioni non abbiano 1' originalità di prima e che sopratutto Azucena parmi che non conservi il suo carattere strano e nuovo le due grandi passioni di questa donna, amor filiale e amor materno, non vi siano più in tutta la loro potenza. Per esempio non amerei che il Trovatore restasse ferito nel duello. Questo povero Trovatore ha sì poco per lui che se gli la forza e ; togliamo valore che cosa Leonora Azucena facesse ressare (') O gli alta di il racconto Come Non mi resta ? rango sì ai ? Zingari ; [potrebbe] inte- piacerebbe che che nel pezzo con- Del Trovatore. In nuova ediz.: Gutiérrez A. and vocabulary, Boston, Heath, 1908. G., El trovador ; ed. with notes Giuseppe DI 119 \'ekui Tuo figlio fu arso vivo etc. etc... finalmente non la vorrei pazza in ultimo. Desidererei che lasciaste la grand'Aria Eleonora non ha parte col Canto dei morti e la Canzone del Trovatore, e mi sembra questa una delle migliori posizioni 3.«i certato, ma parte, dicesse non v'era io : etc. etc; e ! per un'Aria. Se temete stenderò più vi di dar troppa parte ad Eleonora, Per esprimere meglio lasciate la Cavatina. ! come dettagliatamente il mio pensiero sento intorno io questo soggetto. Parte — Pezzo. 1." Sta bene Sopprimere duzione. — l.a Prologo. Coro il Racconto e dell'Intro- Cavatina-Leonora e fare un gran- la dioso 2." Terzetto, cominciando dal recitativo De Luna, Canzone-Trovatore, Scena-Leonora, Terzetto e sfida Parte Zingari, Azucena etc. etc. 2.a e Trovatore ferito in battaglia. Men- Zingari cantano un coro strano, fantastico. 3." bevono, Azucena intuona una canzone lugubre: Zingari interrompono perchè troppo funesta. Funesta come tre <: i la storia che ne fu l'argomento Voi non la ! (Sarai vendicata!). Queste parole scuotono fino a questo momento L'alba sorge ed sorto. i rimasto sarà Zingari si il profondamente disperdono tagna ripetendo qualche strofa del loro canto, rimasto vatore, solo colla madre, conoscete... Trovatore che prega sulla etc. Il Tro- raccontargli storia che tanto lo fa inorridire. Racconto, etc. as- monla Duetto con Alfonso, ttMiendo forme libere e nuove. 4." Duetto Alfonso. ccMi che Azucena faccia il — Non racconto in sciando sfuggire qualche parola che fu da la rapito, lei che essa ha fatto mi pare conveniente presenza dei Zingari il figlio del giuramento di veiulicaro madre. 5." Scena la- De Luna della uMiiacazione, etc. etc. e fitialc. 120 I COPIALETTERE Parte Romanza-De Luna. 6." Coro 7." Pezzo concertato. e 3.a Il Dialogo, ossia interrogatoria dramma spagnuolo, conserva bene dei Zingara. D'altronde, se Azucena si carattere il della discopre per quello che dà nelle mani del nemico e si priva dei mezzi È bene che Fernando metta in sospetto il Conte, e che il Conte, nominandosi De Luna, faccia trasalire Azucena. In questo modo essa è scoperta da Ferè, subito di si vendicarsi. nando, e non si scopre da sé stessa se non colle parole « Taci, che se lo sa m' uccide ! » le sfuggono Molto che : semplici e belle sono Noi so : vissi sulle vado a cercarlo .... 8." gno le parole d'Azucena < : Dove vai ? — montagne : avea un figlio : m'abbandonò: » Recitativo-Leonora. Recitativo e Racconto Manrique seguito da 9." Duetto fra lui e Leonora. Scopre del so- di che è d'una Zingara. figlio Fugge è in prigione. a salvarla etc. etc. Parte Grand'Aria-Leonora, 10." moribondi 11.° e Canzone 4.a intercalata dal Canto dei del Trovatore. Duetto-Leonora Non alla fidanzata Ruiz annunzia che sua madre e De Luna. Azucena demente. Abbattuta dalla fatica, dal dolore, dal terrore, dalla veglia, non può fare un discorso seguito. suoi sensi sono oppressi, ma non pazza. Bisogna conservare fino alla fine le due grandi passioni di questa donna : l'amore per Manrique e la feroce sete di vendicar la madre. Morto Manrique, il sentimento della vendetta diviene gigante, e dice con esaltazione Sì.... egli era tuo fratello !... Stolto !... Sei vendicata, o madre ! Vi prego di perdonarmi 1' ardire io avrò torto certamente, ma non potevo a meno di dirvi tutto quello che sentivo. Del resto, il mio primo sospetto che questo dramma non vi piacesse è forse vero. Se ciò è, siamo ancora a tempo 12." fare I : : DI GicsEPPE Verdi 121 a rimediare piuttosto che a far cosa che non vi piace. Io tengo pronto un altro soggetto semplice, affettuoso, e che può dire quasi fatto se voi lo volete io ve Io spedisco, non pensiamf) più al Trovatore. Scrivetemi una parola in proposito. E voi, se avete un soggetto, ditemelo. Addio, addio, mio caro Cammarano. si : e Scrivetemi subito e credetemi per CXVIII la vita Vostro aff. ('). (^2). Busseto, 28 Luglio 1851. Car. Regli Non sarei ('), lontano d'andare in I. VV)rrei le condizioni conoscere la le trattative che ho con monte. Ed eccoti nel caso diversi altri Teatri andassero a quali sarebbero carnevale o quaresima a Madrid qualora scrivere un'opera a : compagnia di canto. Converrebbe che Solerà (') trattasse un argomento che le nostre Censure (che tu sai come siano difficili) approvassero perciò vorrei conoscere prima programma, e sapere quando la poesia sarebbe finita intieramente. II. il : III. dello Lascierei all' Impresa di spartito solamente per la quel Teatro Spagna ed il la proprietà Portogallo e pagherebbe 20 mila franchi in mille napoleoni d'oro effettivi assicurati sopra una Banca di (jenova che io indicherei. Di più vorrei un alloggio conveniente a .Wadrid pel mio da S. Di Giacomo, in Musica e Musicisti cit. p. SS. Francesco, estensore della gazzetta teatrale // Pirata, cui primi numeri apparvero in Milano nel 1S35, ed autore di un Dizionario Biografico pubbl. in Torino nel 1860 ove il Regli aveva trasportate le tende. Si occupò anche di affari teatrali e fu amico del Verdi, di cui prese le difese fino dalle prime opere. Emanuele Muzio ed il librettista Solerà (') Piibbl. (•') erano i le fonti delle notizie riguardanti attingeva per (') l.i sua gazzetta. V. nota alla lett. seg. il .Maestro a cui sovente il Kegli 124 COPIALETTERE I CXXI (46 r.). [Busseto, Settembre 1851.] Car. Gallo {'), È impossibile che io come tu vorresti momento un firmi in questo con- m' hanno fatto simili ho risposto nello stesso modo. Prima ancora tratto altre : città offerte, ed io che tu mi parlassi della Fenice, anzi fino dall'anno scorso, commissione a Cammarano di fare un libretto (-). Ora questo libretto quantunque vicino al suo termine, non è peranco totalmente finito ed io sono ben deciso a non firmare alcun contratto, senza prima presentare il libretto alla Censura di quel paese dove io dovessi far rappresentare r opera. Ciò per evitare le immense noie sofferte per diedi lo Stiffelio e pel Rigoletto. Aggiungo che tengo moltissimo) sarebbe adattata. pel soggetto che sto trattando. (ed a cui la Compagnia benché A me eccellentissima abbisogna prima non di tutto e sopra- un Tenore senza eccezione e finora voi non ne avete neppure con l'eccezione. tutto Antonio, proprietario (') Venezia in Procuratie vecchie dove convenivano il di dott. un negozio di Cesare Vigna e musica sotto le Antonio violino, maestro Somma, come l'avv. il Gallo amici di Verdi. Fu suonatore di musica ed impresario, ed in questa qualità il suo nome è legato a quello della Traviata. Cfr. Pascolato, Re Lear e Ballo in maschera. di Città di Castello, 1902, p. 4. () Il dramma spagnuolo da vatore era (V. lett. CI), (Rigoletto). lavori stato di additato prima ancora che Passò poi adattamento App. della lett. XCI. al cui venne ricavato il Cammarano iniziati il libretto del Tro- Piave fino dall'aprile del 1850 Maestro si decidesse pel Roi s^ ainuse da Verdi intorno al in al seguito alla Re Lear di sospensione dei Shakespeare. V. | Giusicri-F. DI CXXII Vkkui 125 HOr.). [Bussato, 9 Settembre 1851. Car. Cammarano, Un cumulo distolto dal di disgrazie e gravi seriamente pensare ! (') al m'hanno fin qui Ora che Trovatore. comincio a riprender lena, conviene pure che mi occupi dell'arte mia e de' miei affari. Roma e Venezia m'hanno chiesto un'Opera. Roma m'offre per cantanti la De-Oiuli, Fraschini e Colini. Venezia la Frezzolini e Coletti, La Compagnia di Roma è più adattata pel Trovatore, ma manca l'attrice per Azucena, per quel!' Azucena a cui l' tengo tanto! La Gabussi parte, ma non so se (') sia vi io parmi farebbe benissimo quella o libera a Napoli o scritturata altrove. Se fosse libera io potrei forse farla scritturare per San Carlo con altri artisti di gran vaglia, io non sarei lontano dal riannodare le trattative che troncai quest' inverno, piccato dallo stile protettore che si Roma; se scritturata al rianContratto. Ma adoprò scrivendomi nell' offrirmi voi epperò molto delicata, a trattative cosa è nodare queste mio amico carattere, per dilicatissimo rivolgo perchè mi ed estraneo in questo affare, lo saprete trattare in modo che la mia dignità d'uomo e d'artista non abbi ad essere il il offesa per nulla. CXXIII (->11). [Napoli,] 23 Settembre 1S51. Amico pregiatissimo, Ricevei finalmente l'ultima vostra lettera datata rente, (') la e mi sono portato Il 30 giu^rno 1S51 madre Luigia O in ^W eia il mort.n in VitLnlenzo. si presso S. Agata, Utiiii. Rita, nata nel 1812 e divenuta poi sposa del baritono fu assai stimata 9 del cor- campas^na dalla Oabussi ov'ella come cantante lirammatica. De Bassini. COPIALETTERE I 126 ritrova. Intanto questa mattina mi si è presentato De Sanctis (') con tre vostre lettere, non posso intendere per qual diabolica cagione rimaste in fondo di Posta, e segnate 21 Luglio, 16 Agosto, 1 Settembre e siccome voi accusate ricevuto il duetto di Eleonora e del Conte, col finale della seconda Parte trascritto d'altra mano, è chiaro che, sebben tardo, tutto si è svi; luppato. Non posso dissimularvi quel finale mi pone in che quanto mi scrivete intorno a imbarazzo, e non potendo gravissimo subitamente maturar le mie idee in proposito, mi riserbo a parlarvene con altro foglio, inviandovi fors'anche il pezzo concertato della 3. Parte. E però la presente non ha migliore scopo che l'affare della Gabussi, affare che per ogni riguardo non ammette dilazione alcuna. La Gabussi non è scritturata a Napoli, io stesso non lo sono come poeta, e trattare per un'Opera con l'intervento suo e mio avrebbe avuto l'aria d'un intrigo: d'altronde il prospetto d'appalto è già pubblicato con numerosa Compagnia e la obbligazione d' una musica di Pacini. Forse il desiderio d'un vostro nuovo lavoro avrebbe potuto indurre chi amministra (dico forse) a sciogliere quella obbligazione, ma ciò non avrebbe solamente offesa ma denigrata la vostra dignità d'uomo e di artista, quindi neppure mi passò per la mente bassezza di tal alla Gabussi di Roma della parte di Azucena, mure con ; la Ho parlato delle vostre pre- se n'è mostrata compiaciuta ed accetterebbe volentieri, condizione che le si concedesse nel corso di tutta la stagione. Spagna (che certo poco teatro, fatta. ragion per cui Ma Opera domandata per la scelta d'un'altra ella è stata Roma le conviene) e per è necessario che voi ci stessa in altro rispondiate in di posta, non sicuramente per istringere trattative che debbono dipendere da un impresario, ma perchè dalla vostra corso (') Cesare, nato in Roma ma stabilitosi dedito a tutt'altre speculazioni commerciali sivamente d'arte, aveva la passione del a Napoli, s'interessava teatro ed benché fosse quasi amicizia esclu- con tutti suo culto fu specialmente dedicato a Verdi, che conobbe per mezzo del poeta Cammarano e del quale gli amici dicevano che era il rappresentante in terra. Verdi gli tenne a battesimo il figlio Giuseppe, divenuto pittore, allievo del Moquelli che al teatro relli. Cfr. appartenevano. Primo Levi, D. Morelli, Il Roma, 1906, p. 254. DI Giuseppe Verdi 127 qualche traccia di regolamento, e possa scioda altri impegni o temporeggiare. A buon conto di ciò mi si è caldamente raccomandata cioè che voi non poniate tempo in mezzo ad una qualunque risposta. Io aggiungo del mio che non potevate pensar meglio in quanto ad Azucena, e ch'io non conosco artista atta meglio della Gabussi a ben raplettera ell'abbia gliersi : presentarla. Abbiatemi sempre per Vostro amico vero Salvatore Cammarano. I saluti di Arati ('), e quelli più caldi ancora di De Sanctis. — L'Amministratore dei Reali Teatri di Napoli mi sollecita perchè io vi domandi una vostra musica nuova da servire pel nostro S. Carlo dice aver piacetevi corso del novello anno teatrale 1852-1853. Egli buone ragioni per anticipare questa trattativa; comdunque di rispondermi, manifestandomi tutte le vostre nel idee relative oggetto. Quello che all' i pagamenti or vanno i Teatri anzidetti. in posso accertarvi CXXIV che è si Governo piena regola, tenendosi dal (44). Bnsseto, 1 Ottobre 1S5I. Caro Cammarano, Dio me ne guardi, non solo d'intrigare, ma da fare più piccolo passo (dovessi morir di fame) che abbia l'apparenza d'intrigo. Dal momento che la il solo Gabussi non è un teatro a Napoli, mi è indifferente piuttosto scrivere in nell'altro. Finora, aspettando sempre vostra risposta, non ho voluto firmare nessun contratto anzi sono quasi sciolte le trattative per Roma. Dite addinique francatiiente che alla Sig.» modo (') Napoli. che (ìabussi \)\\\ le che faccia i sutM affari «no e in quel conviene. Basso, aveva (iroso parte alla prima esecii/ioiie della MitUr in 128 COPIALETTERE I Non lontane che, se è fra le mie idee direte addunque : ai potremo disposti, l'altro Attendo vostre tutta l'anima Addio, addio di contratti epoche per Amministratore del S. Carlo allora entrare in trattative. finire al poesia. e lettere, Mi raccomando con più presto questo Trovatore. — ! De Dite mille cose a sempre Vos. Sig. dell'anno veniente saremo l'uno e mesi primi di firmare al Sanctis ed a Arati e credetemi Aff. CXXV (45,46v., 47.). Parigi, 21 Cariss. Suocero Dopo molto Gennajo 1852. ('), non credevo ricevere da Lei una avvi, se non sbaglio, qualche frase ben pungente. Se questa lettera non fosse sottosegnata Antonio Barezzi, che vuol dire mio benefattore, io avrei risposto molto vivamente o non avrei risposto affatto; ma portando tal nome che mi farò sempre un dovere di rispettare, io cercherò per quanto mi sarà possibile di persuaderla che io non merito rimprovero di sorta. Per far questo mi è necessario rimontare a cose passate, parlare d'altri, del nostro paese, e la lettera diverrà un po' procosì lettera lissa e noiosa, Non aspettare fredda ma ed ove cercherò d'essere più breve che potrò. credo che per propria ispirazione m'avrebbe scritto non poteva che farmi dispiacere ma un paese che ha mal vezzo d'intricarsi spesso degli affari altrui, e disapprovare tutto quello che non è conforme alle sue idee io ho per abitudine di non immischiarmi, se non chiesto, negli affari degli altri, perchè appunto esigo nissuno s'intrighi de' miei. Da ciò provenuna lettera che sa ; Ella vive in il ; (') Di Antonio Barezzi da Biisseto, Verdi aveva Margherita, morta il 19 maggio del 1840. la figlia sposato nel 1836 Giuseppe Verdi DI 147 cambiale che mi è caduta. Se mi vien dovere compiuto. restituita sarà un Tu mi fai sperare di vederti qui nel mio povero tugurio: me una fortuna ed un onore sopratutto se verrai colla tua Sig. Marietta; ma ti prevengo: noi non parleremo sarà per Ed affatto di affari. a la lei, ed a proposito della Sig. Marietta, io devo scuse se non ho portato io solo, mille colpa è tutta mia. affare d' Alaffre Inquietato questo da la sciarpa: malaugurato da cento altre cose, negli ultimi giorni ho dato la commissione tanto tardi comprare questa sciarpa che era impossibile e ch'io restai a Parigi io Peppina di una compera conveniente. La colpa mia certo è grave, ma alla prima occasione la riparerò ampiamente. alla di fare Colla solita stima, addio, addio. CXXXIX (56, 57.). Bussato, 3 Caro De Maggio 1852. Sanciis, Credo che anche questa volta non combineremo nulla per Napoli. Le cose vanno troppo per le lunghe, io non posso più aspettare e ve ne dico le ragioni. Saran circa venuto qui incaricato dieci giorni, Ricordi è della giorni per Scala dopo scrivessi a impegnarmi arrivò qui Venezia (') : il a scrivere ma Impresa : due Segretario della Fenice perchè io ancora dopo pochi giorni Lanari per un'Opera per l'autunno a Bologna segnato scritture dall' per Milano ('). Io fu qui non ho mi è stato impossibile evitare qualche Or bene s'io devo scrivere parola e qualche compro/nesso. per Napoli bisogna che l'Impresa o la Direzii)ne mi mandi (') Da Oiiglielmo Brenna era stato infatti steso in Biisseto il compromesso per un'opera nuova (I.n Traviata), il cui contratto, a firma del Presidente Marzari, venne sottoscritto poi in data 4 maggio. (•) Lanari morì il 7 ottobre 1832 in Firenze. 148 le COPIALETTERE I scritture, e bisogna siano qui pel giorno 25 o 26 del corrente mese. Voi sapete che la posta mette da nove a dieci giorni per arrivare qui. Nel caso, le condizioni dovrebbero essere le seguenti Argomento: Il Trovatore. Nella Compagnia dovranno esservi De Giuli, Mirate, Ferri ed un'altra prima donna sul genere della Gabussi per fare la parte d' Azucena etc. Andare in scena dal 20 al 30 di Novembre 1852. Io sarei a Napoli entro il mese d' Ottobre. Resterebbe all' Impresa : : la il proprietà intera dello spartito e regno delle Due Sicilie : per gli del altri paesi la proprietà di spartito e libretto resterebbe intieramente a mente spartito allo Cammarano metà presa pagherà Napoli, originale. dall' Impresa e metà da compenso in miei viaggi pe' ducati tremila (3000) e in della proprietà fatiche di me pagato a ImRegno di ('). pel L' mise en scene etc, rate uguali, la tre me, unita- sarà libretto Il per tutto libretto prima arrivo alla piazza, la seconda nel giorno in cui si al mio farà la prima prova d'orchestra, la terza nel giorno in cui si farà prova generale. Rispondetemi subito subito. Non m' avete più scritto di Cammarano. Io penso dunque che sia interamente ristabilito. Sollecitatelo a mandarmi al più presto possibile s'egli resto del libretto il (-) detemi su tutto, e e ditegli che, finito questo, me vuol farne un altro per badate che le io sarei beato. Rispon- risposte sieno qui pel 25 o 26 corrente. Addio, addio. (') Morto consegnare il alla Cammarano libretto. ( ) nel luglio dello stesso anno, Verdi faceva vedova 600 ducati V. App. in luogo dei 500 convenuti per questo