Associazione Milanese di Ossigenoterapia a lungo termine e Riabilitativa NOTIZIE AMOR 29 Anno XVI Ottobre 2009 Riflessioni dopo 25 anni Resoconto 5° soggiorno riabilitativo a Riolunato Incontro a Riolunato con i soci tedeschi in ossigenoterapia a lungo termine spedizione in A.P. art. 2 comma 20/C. Legge 662/96 Milano Il punto: L’influenza suina L’Ossigenoterapia: stato dell’arte e buon uso AMOR 25 anni di respiro 28 novembre 2009 DIRETTIVO AMOR Presidente Dott. Davide Chiumello Vice Presidente Dott. Clemente Caminaghi Consiglieri Dott. Pasquale Berardinelli Francesca Degli Antoni Dott.ssa Maria Ricco Galluzzo Luciano Gavazzi Tonina Marchesi Dott. Ambrogio Pessina Enrico Vezza Tesoriere Enzo Vezza Revisore dei conti Rag. Mario Giambra Presidente onorario Prof. Italo Brambilla Per continuare a RESPIRARE...LA VITA aderisci anche tu all’AMOR AMOR è una Associazione ONLUS che opera sul territorio milanese anche se il suo raggio d’azione è più vasto in quanto annovera tra i suoi soci anche persone ossigenodipendenti di altre provincie dove non operano associazioni similari. Gli scopi principali dell’AMOR. Dal 1984, anno della sua costituzione, fino al 1992, l’AMOR, Associazione Milanese di Ossigenoterapia a lungo termine e riabilitativa, riuscì a tutelare molte persone affette da grave insufficienza respiratoria, inducendo diversi enti ospedalieri di alcune regioni italiane a concedere l’utilizzo domiciliare dell’ossigeno gratuito di un farmaco: l’ossigeno liquido, non ancora incluso nel prontuario farmaceutico nazionale. Dal 1992 in poi, dopo che l’ossigeno liquido venne inserito nell’elenco dei farmaci distribuiti gratuitamente dal servizio sanitario nazionale, l’AMOR si dedicò con sempre maggiore vigore alla difesa della qualità della vita delle persone in ossigenoterapia ad aiutarli a riprendere una sia pur limitata vita di relazione. L’AMOR organizza annualmente, (inverno-estate) una serie di soggiorni riabilitativi assisti in idonee località climatiche, gite, visite ai musei e collabora con le società mediche scientifiche per lo sviluppo di linee guida, si fa promotrice presso le istituzioni e gli home care providers delle problematiche dei pazienti in ossigenoterapia, e favorisce per quanto possibile la mobilità dei pazienti. Inoltre stampa periodicamente la rivista AMOR notizie in cui vengono trattate le principali problematiche legate all’ossigenoterapia. Modalità di iscrizione all’AMOR. AMOR Notizie anno XVI, n. 29 Ottobre 2009 All’associazione AMOR possono iscriversi sia le persone in ossigeno o in ventiloterapia a lungo termine, sia coloro che vogliano contribuire con qualsiasi mezzo al raggiungimento degli scopi statutari. Le quote annuali sono: socio ordinario socio sostenitore socio benemerito 30 euro 60 euro 150 euro A.M.O.R. (Onlus) Associazione Milanese di Ossigenoterapia a lungo termine e Riabilitativa Piazza Ospedale Maggiore, 3 20162 Milano Tel. e fax 02 66104061 Le quote di iscrizione, rinnovo annuale, o eventuali donazioni, che sono completamente detraibili dalla dichiarazione fiscale dei redditi, possono essere effettuate: • direttamente presso la sede dell’associazione • tramite bonifico bancario: Banca Sella Milano IBAN-IT97B0326801600000 845943320 • tramite bollettino postale: Conto Corrente Postale n.42648204 intestato a “Associazione Milanese di Ossigenoterapia Riabilitativa AMOR” Piazza Ospedale Maggiore 3 - 20162 Milano Direttore responsabile: Enrico Fedocci Per ulteriori informazioni o per chi fosse disponibile a collaborare può telefonare alla segreteria dell’associazione nei giorni di Lunedì, Mercoledì, Venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00. Telefono e Fax: 02 66104061. Stampa: Àncora Arti Grafiche via B. Crespi, 30 - Milano Autorizzazione n. 599 del 12/11/1994 Tribunale di Milano L’associazione ha sede presso l’Ospedale Maggiore - Niguarda - Piazza Ospedale Maggiore 3 presso il padiglione Falk, entrata di fianco alla camera iperbarica. Sito WEB: www.associamor.org Email: [email protected] In copertina: Sentiero autunnale 2 SOMMARIO EDITORIALE ..................................................................................... 03 RIFLESSIONI DOPO 25 ANNI ............................................................... 05 5° SOGGIORNO ASSISTITO RIABILITATIVO A RIOLUNATO.......................... 10 AMOR 25 ANNI DI RESPIRO ................................................................ 13 INCONTRO A RIOLUNATO TRA I SOCI A.M.O.R ED I COLLEGHI TEDESCHI .. 14 IL PUNTO: L’influenza suina ........................................................................... 16 L’OSSIGENOTERAPIA: STATO DELL’ARTE E BUON USO .............................. 20 EDITORIALE Carissimi pazienti, soci e simpatizzanti dell’AMOR, come sapete il 2009 è stato dichiarato anno del Respiro in quanto le malattie respiratorie occupano e purtroppo occuperanno un posto sempre di maggiore rilievo. L’ossigenoterapia a lungo termine rimane ancora uno dei pochi trattamenti medici in grado di migliorare la qualità della vita e allungare la sopravvivenza dei pazienti. In quest’ottica l’Associazione ha sempre cercato di mantenere un elevato impegno in termini di iniziative educazionali-divulgative-preventive sia verso i pazienti in ossigenoterapia che le istituzioni. Lo scorso Aprile si è tenuta la prima giornata AMOR “Pazienti in ossigenoterapia a lungo termine innovazioni e prospettive” presso il Pio Albergo Trivulzio ospiti del Dott Pasquale Berardinelli con ampia partecipazione di medici, fisioterapisti, famigliari e home care providers. Permettetemi di ringraziare sentitamente il Dott Berardinelli per il grandissimo aiuto che da alcuni anni sta fornendo all’AMOR. Il 28 Novembre si terrà la seconda giornata AMOR dal titolo:” Pazienti in Insufficienza Respiratoria Cronica: Modelli di Intervento Riabilitativo per una Miglior Qualità di Vita” che sarà anche l’occasione per festeggiare le nozze d’argento della nostra associazione. All’interno troverete una breve riflessione del nostro Presidente emerito, Prof Italo Brambilla che farà una breve riassunto storico dei principali momenti, obbiettivi raggiunti e sogni che hanno caratterizzato la vita dell’associazione dalla sua nascita fino ai nostri giorni. In occasione del 25° AMOR l’associazione pubblicherà un libro che ripercorrerà in modo dettagliato tutti i più significativi momenti che hanno coinvolto i pazienti, i soci e le istituzioni. Si è tenuto come di consueto il Soggiorno nel mese di Luglio Estivo Assistito Riabilitativo a Riolunato, appennino Modenese, che ha visto come di consueto ampia partecipazione di pazienti e soddisfazione di tutti. Durante il soggiorno abbiamo incontrato una delegazione di pazienti in ossigenoterapia della Baviera con cui abbiamo potuto confrontarci. Vi annuncio che influenza suina permettendo, terremo il Consueto Soggiorno Invernale Assistito Riabilitativo nel mese di Gennaio-Febbraio in Liguria. Per proteggerci dai rischi dell’influenza suina, tema putroppo di estrema attualità, ho deciso di scrivere un breve riassunto con i principali suggerimenti sia per diminuire il rischio di infezione che per la cura. Come avrete potuto vedere abbiamo rinnovato completamente il sito web (www.associamor.org) per favorire sempre più la diffusione dell’Associazione. Vi invito a visionarlo e mandarci i vostri commenti e suggerimenti. Nella speranza di incontrarvi tutti alle prossime inziative AMOR vi rinnovo i miei più cordiali saluti. Buona lettura. Il Presidente AMOR - Dott. Davide Chiumello 3 RIFLESSIONI DOPO 25 ANNI A cura del Prof. Italo Brambilla - l’organizzazione di punti di rabbocco fuori casa del portatile di ossigeno liquido - l’ammissione dei pazienti in OTLT sugli aerei di linea È vero, negli anni ’80 e ’90 le citate innovazioni a favore della mobilità potevano essere definite utopie; ma non si può escludere che l’insistente ingenuità con la quale l’A.M.O.R. tutelò il paziente ossigeno-dipendente nel proprio diritto alla mobilità, e persino alla mobilità più ardua, quella di volare. Nel febbraio 1993, 18 persone in OTLT e pertanto dotate di portatile di ossigeno liquido ebbero dalla compagnia aerea Iberia il permesso di utilizzare a bordo il proprio portatile, purché in piccoli gruppi di 4-5 persone per aereo. Cosicché, nell’ambito di un soggiorno riabilitativo durato 15 giorni, le potei accompagnare da Milano-Linate a Palma de Mallorca facendo scalo a Barcellona. Succesivamente furono organizzati altri soggiorni riabilitativi assistiti in diverse località. Il 20 novembre 2009 l’Associazione Milanese di Ossigenoterapia Riabilitativa (A.M.O.R.) compirà 25 anni. La descrizione degli obiettivi e delle mete raggiunte in 25 anni ho lo scopo di sostenere con coraggio ogni innovazione che abbia come obiettivo il miglioramento della qualità di vita dei pazienti. 1. Tutela delle persone affette da insufficienza respiratoria cronica, grave È bene ricordare i motivi che ci indussero nel 1984 ad unirci in un’associazione che tutelasse le persone affette da ipossiemia grave, nel proprio diritto di utilizzare un nuovo sistema di ossigenazione. Tale diritto era basato sull’esperienza anglosassone, la quale aveva dimostrato che, completando la terapia tradizionale della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) con la correzione diretta del difetto di ossigenazione, se ne aumenta l’aspettativa di vita. 2. L’intervento amministrativo dell’ospedale di Niguarda Occorreva veramente una tutela? Se ne presentò la necessità perché nonostante fossero trascorsi già due anni dalla presentazione (in assessorato regionale alla sanità) dei primi pazienti ai quali la Direzione Sanitaria dell’ospedale di Milano-Niguarda aveva consentito l’uso domiciliare dell’Ossigeno liquido (OTLT) il ministero della sanità non aveva ancora inserito questo farmaco fra quelli dispensabili dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e la sua distribuzione domiciliare non era ancora autorizzata dal ministero dei trasporti. Il primo obiettivo che l’AMOR si propose di raggiungere fu una raccolta di fondi da donare all’amministrazione dell’ospedale di Milano-Niguarda per sostenere l’avvio di una terapia non ancora riconosciuta e quindi non ancora “a bilancio” ospedaliero. È del 22/5/86 una lettera della Commissione Amministrativa di questo ospedale con la quale si ringraziava l’A.M.O.R. dell’oblazione dei primi 40 milioni di lire e la si assicurava che con tale la somma si sarebbero finanziati per un anno i canoni di locazione delle prime apparecchiature. Perché l’A.M.O.R. volle denominarsi “riabilitativa?” Apparve subito evidente che, senza possibilità di ridare un certo grado di mobilità fuori casa a persone che per anni sarebbero state in ossigeno per circa 20 ore al giorno, questa terapia avrebbe corso il rischio di essere valutata, non dico un accanimento, ma pur sempre un eccesso terapeutico. 3. Diffusione dell’ossigenoterapia a lungo termine e costituzione di altre Associazioni. I tempi erano maturi per migliorare la terapia del paziente BPCO giunto allo stadio dell’ipossiemia: nel mese di novembre 1982 all’ospedale di Cittadella il Dott. Luciano Pesce costituì l’associazione A.L.I.R., per la “lotta contro l’insufficienza respiratoria”. Dopo un anno una terza associazione nacque nell’ospedale di Lodi per merito del Dott. Antonio Corsano. In seguito, a Passirana di Rho, i terapisti della riabilitazione, che all’ospedale di Niguarda avevo iniziato alla riabilitazione respiratoria, si riunirono in un’apposita associazione - l’Associazione Ingenuità significa libertà e col tempo vince. Per molti anni la nostra associazione insistette per ottenere la realizzazione di tre cosiddette utopie, peraltro utili al paziente in OTLT per assicurargli il diritto alla mobilità, nell’ambito della propria vita di relazione. Si trattava delle seguenti innovazioni: - la standardizzazione delle connessioni per il rabbocco del portatile di ossigeno liquido 5 Nel periodo l983-85 il Servizio di Fisiopatologia Respiratoria del Niguarda, in collaborazione con l’A.M.O.R. ed il Lions Club Milano Parco Nord, organizzò due convegni che si svolsero dall’assessorato regionale alla sanità, allo scopo di convincere l’Assessore a liberalizzare la distribuzione domiciliare dell’ossigeno liquido e ad eliminare la ricetta medica di ossigeno liquido. Nel giugno del 1998 i rappresentanti di 9 Associazioni italiane di volontariato pneumologico si riunirono presso la sede dell’A.M.O.R. per tentare di costituire una federazione delle associazioni di volontariato a favore delle persone in OTLT. Purtroppo non riuscimmo a trovare un accordo. Prevalse l’opinione che fosse meglio lasciare ogni associazione vicina ai propri assistiti. Nel 2000 organizzammo un convegno in collaborazione con l’ASL Città di Milano. Si svolse nell’aula magna dell’ospedale di Milano-Niguarda ed affrontò due temi: il controllo domiciliare di qualità del Servizio di OTLT e la mobilità del paziente il OTLT. Nel 2005 il presidente Dott. Angelo Naddeo svolse una relazione al congresso nazionale AIPO per illustrare i risultati ottenuti dall’A.M.O.R. in tema di miglioramento della qualità di vita del paziente ipossiemico. In quell’occasione egli aderì alla costituzione di una Consulta delle organizzazioni di volontariato pneumologico, presieduta dalla dr. M. Neri della Fondazione Maugeri di Tradate. Nel 2008 il presidente Dott. Davide Chiumello organizzò un convegno dal titolo L’ammalato in ossigenoterapia: dalla riabilitazione alla mobilità. Una singolarità della sua iniziativa consistette nel carattere itinerante del convegno: avviato all’ospedale di Niguarda (moderatore il Prof. M. De Palma), proseguì dopo qualche mese al Pio Albergo Trivulzio (moderatore il Prof. Carlo Grassi) e si concluse entro l’anno all’ospedale San Carlo (moderatore il Dott. S. Amaducci). Da quel anno abbiamo organizzato sempre 2/3 incontri per diffondere l’Associazione tra i pazienti - operatori sanitari - istituti (ASL e Assessorato alla Salute del comune di Milano). Riabilitatori dell’Insufficienza Respiratoria (A.R.I.R.) presieduta dal dr. Andrea Bellone. 4. Semplificazione delle procedure necessarie per ottenere l’ossigeno liquido. Un altro obiettivo prefisso dall’A.M.O.R. fin dall’inizio è consistito nel convincere le Istituzioni ad eliminare un disagio dei pazienti in OTLT; ad ogni sostituzione del contenitore fisso di ossigeno liquido erano tenuti a farsi prescrivere una ricetta di ossigeno liquido dal proprio medico di base: un passaggio dispendioso ed inutile poiché non conferiva valore aggiunto al farmaco ossigeno liquido. Nel Nord Italia il passaggio dell’ossigeno liquido attraverso le farmacie territoriali è stato gradatamente sostituito da convenzioni fra ASL e associazioni di farmacie, quindi senza più l’obbligo della ricetta medica e con minore costo per l’ASL. Il vincolo della farmacia territoriale ormai persiste solo nel SudItalia; al centro-Italia la situazione è intermedia. 5. Soggiorni riabilitativi. Non sempre un paziente accetta subito una terapia così impegnativa come l’OTLT. In particolare alcune persone non vogliono uscire di casa perché talvolta diventano oggetto di curiosità da parte della gente, specie dei vicini di casa. Per un graduale reinserimento del paziente nella vita di relazione sociale si è rivelata utile la nostra iniziativa di organizzare dei soggiorni riabilitativi riservati a pazienti in OTLT. Li organizziamo prevalentemente d’inverno in adatte località climatiche. Al primo soggiorno invernale, svolto in Francia a Juan Le Pen che raggiungemmo in pullman nel febbraio ’92, partecipò anche il presidente Francesco Falletti. Ne seguirono altri, ogni anno, raggiungendo – come precisato nella prima parte di questa rievocazione località lontane e quindi usufruendo dell’aereo: ad esempio a Palma de Mallorca, a Torremolinos, a Termini Imprese, a Letoianni. Da 5 anni ai soggiorni invernali si sono affiancati quelli estivi, sull’appennino tosco-emiliano, realizzati grazie alla collaborazione di medici e terapisti respiratori della delegazione AMOR di Gaiato. 7. La mobilità della persona in OTLT Nel 2005 l’A.M.O.R. - in collaborazione con l’Assogastecnici (Federchimica di Milano) svolse un’indagine sulla mobilità delle persone in OTLT residenti in Milano. Vi aderirono 348 pazienti fra i circa 1000 in OTLT, ai quali era stata chiesto di precisare il grado della loro attuale mobilità. Risultò che soltanto il 15 % dei pazienti non era più in grado di uscire regolarmente di casa. Degli altri pazienti, il 10 % usciva saltuariamente e stava fuori casa per circa 1 ora al giorno, il 45 % usciva regolarmente e stava fuori casa fino a 2 ore al giorno, il 31 % fino a 4 ore ed il 14 % oltre le 4 ore. Recentemente l’European Industrial Gases Association (EIGA) ha invitato 6 esperti, fra i quali l’Ing. 6. Collaborazione con le Istituzioni, gli pneumologi ospedalieri, le ASL, e le Associazioni di volontariato. La collaborazione con le Istituzioni è cominciata prima della costituzione dell’A.M.O.R., quando, il 18 dicembre 1982, il Servizio di Fisiopatologia respiratoria dell’ospedale di Milano - Niguarda, in collaborazione con la Società Lombarda di Pneumologia, presieduta dal Prof. Carlo Grassi, organizzò un convegno sul tema: “L’ossigeno, da viatico alla riabilitazione.” 6 9. Delegazioni A.M.O.R. Guido Matucci, a scrivere un regolamento relativo all’uso dell’ossigeno (gassoso, liquido) e del concentratore (fisso o portatile) su ogni mezzo di trasporto (pubblico o privato). La voluminosa relazione è stata riassunta dall’Assogastecnoci in un fascicolo intitolato “Il decalogo della mobilità in ossigeno” ed è a disposizione dei pazienti in Associazione. Finora l’A.M.O.R ha avuto una sola richiesta di delegazione. È venuta dalla Dottssa Nobili, direttore sanitario della Casa di cura Villa Pineta di Gaiato, ove alcuni medici e terapisti respiratori, già formati dal Dott. Clini, si prodigano nell’assistenza dei pazienti che aderiscono al soggiorno estivo. Una successiva delegazione si è costituita presso il Pio Albergo Tvivulzio, dove il Dott. Pasqualino Berardinelli, consigliere A.M.O.R., dirige il reparto di fisiopatologia respiratoria. 8. Dall’altra parte dello stetoscopio Lo stetoscopio è un dispositivo medico non più in uso. Lo utilizzavano una volta i medici per ascoltare il respiro ed il battito cardiaco senza appoggiare al paziente il proprio orecchio. Mettersi dall’altra parte dello stetoscopio significa immedesimarsi col paziente, cercare di comprenderne il suo stato d’animo, ascoltare con attenzione le sue domande Quelle di un paziente in OTLT poterebbero essere: 10. Prospettive L’A.M.O.R. si propone di migliorare la mobilità del pazienti, mediante un appropriato utilizzo del concentratore portatile di ossigeno. L’adeguatezza del bolo di ossigeno fornito dall’apparecchio nel prevenire o limitare la desaturazione da cammino è stata valutata recentemente da J. Nasilowski (Respiratory Medicine (2008) 102,1021-1025) e giudicata sovrapponibile a quella da anni riconosciuta al portatile di ossigeno liquido. Da questo lavoro deriva l’ipotesi di un uso complementare dei due apparecchi, al fine di aumentare l’autonomia fuori casa di un certo numero di pazienti: sono quelli che nell’indagine precedentemente citata avevano dichiarato di potere o dovere star fuori casa per più di 4 ore al giorno: escano pure col portatile di ossigeno liquido ed in autovettura tengano un concentratore portatile, da accendere quando la spia dell’ossigeno liquido avverte che l’apparecchio è entrato in riserva. Occorre pertanto promuovere un aggiornamento del loro desiderio o della loro motivazione ad una mobilità maggiore che nella media dei pazienti. Con queste loro dichiarazioni in mano, potremmo chiedere alle ASL di appartenenza di concedere l’uso di entrambe le apparecchiature. In terzo luogo dobbiamo ricordare che, accanto ad un 15 % di pazienti in condizioni di chiedere un aumento di mobilità, c’è un altro 15 % di persone che, per vari motivi, dopo un iniziale miglioramento della qualità di vita, se la sono vista peggiorare: di solito si tratta di pazienti che oltre all’OTLT hanno dovuto accettare un secondo handicap, quello della ventilazione meccanica domiciliare attuata per mitigare l’aumento progressivo della ritenzione di anidride carbonica. Segnaliamoli alle ASL affinché venga loro concessa l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI). hai mai provato a dipendere dal portatile di ossigeno? Ti sei mai trovato nella nostra condizione, di dipendere da un supplemento di ossigeno per 20 ore al giorno, per anni? Orbene, è capitato anche questo: che uno del maestri dell’OTLT, il Prof. Thomas L Petty di Denver in Colorado - accettando l’OTLT per correggere l’insufficienza respiratoria cronica intervenuta dopo vari interventi chirurgici a cuore aperto - abbia dovuto passare dall’altra parte dello strumento, come docile paziente. Come spiegato all’inizio di queste riflessioni, fu Petty a consigliare di dare alla nostra associazione un carattere riabilitativo. Essendo ora in ossigeno da circa 8 anni, il Prof. Petty recentemente si è sentito in dovere di aggiungere la sua storia (l’avventura che sta vivendo con l’ossigeno) alle 50 avventure che col passare degli anni gli avevano raccontato i suoi pazienti in ossigeno. Sono tutte raccolte in un libretto intitolato: Adventures of an Oxy-phile (letteralmente: Le avventure di un… appassionato dell’ossigeno). In italiano si intitola: Avventure in ossigeno. Lo si trova in Associazione a disposizione gratuita dei nostri pazienti. Leggendolo si accorgeranno che anche negli USA la mobilità delle persone in ossigeno era limitata dagli ostacoli che oggi limitano la vita di relazione di molti pazienti in Italia. STIAMO AGGIORNANDO L’ARCHIVIO comunicateci il vostro recapito telefonico e indirizzo di posta elettronica 8 nova n i r i s ire A l a ino... c i v ù i Vit p i v sser e r e p Siete alla ricerca di un servizio di assistenza domiciliare per i Vostri pazienti? Assistere e curare i pazienti a domicilio con professionalità, etica e dedizione è la nostra missione. VitalAire e Medicasa offrono i più completi servizi nelle Cure a Domicilio Assistenza Respiratoria Domiciliare Ossigenoterapia Domiciliare Ventiloterapia Domiciliare Diagnosi e Trattamento dei Disturbi del Sonno Nutrizione Artificiale a Domicilio Assistenza Domiciliare Integrata Ospedalizzazione Domiciliare Telemedicina Per assistere al meglio i Vostri pazienti potete tranquillamente affidarli a noi. VitalAire Italia S.p.A. Via Ciardi, 9 - 20148 Milano Tel. 02 4021.1 - Fax 02 4021379 www.vitalaire.it Società soggetta alla direzione e al coordinamento di Air Liquide Santé International 5° SOGGIORNO ASSISTITO RIABILITATIVO A RIOLUNATO A cura di Assunta de Biase e Francesca degli Antoni Come oramai consuetudine da 5 anni, anche quest’anno la nostra associazione ha organizzato il Soggiorno estivo riabilitativo a Riolunato, presso l’Hotel Cimone che ci ha ospitati dal 4 luglio al 25 luglio. A parte i primi giorni di tempo nuvoloso,anche quest’anno il bel tempo ci ha consentito di organizzare gite, fare passeggiate, ginnastica respiratoria all’aperto, facendo dimenticare, almeno per 3 settimane, il caldo afoso delle città. I pazienti sono stati seguiti per tutta la durata del soggiorno,oltre che dalle fisioterapiste Assunta e Francesca, anche dalla loro collega Giuliana, che ringraziamo sentitamente, la quale ha trascorso coi partecipanti, tutta la prima settimana di soggiorno. La nostra preziosissima segretaria Alfonsa, è stata presente la prima settimana ed è tornata anche gli ultimi giorni per riaccompagnarli a Milano. Il giorno seguente al loro arrivo a Riolunato, i nostri assistiti sono stati visitati dalla Dott.ssa Cilione, pneumologa di Villa Pineta, che ringraziamo sentitamente per la disponibilità e cortesia dimostrataci. Cogliamo l’occasione anche per ringraziare la Dott. ssa Dell’Orso e l’infermiera Rita di Villa Pineta, che per tutta la durata del soggiorno,sono state disponibilissime per visite ed esami. Grazie! Durante la vacanza è stata data rilevanza alla riabilitazione respiratoria, con gruppi giornalieri di ginnastica, esercizi respiratori, esercizi calistenici, e corpo libero. La fisioterapista Assunta, ha organizzato vari momenti educazionali mirati a rendere famigliari gli assistiti riguardo l’anatomia e la funzionalità respiratoria, le caratteristiche della malattia, i fattori di rischio, l’importanza delle tecniche di riabilitazione respiratoria nei pazienti con ossigenoterapia, soprattutto ai nuovi soci che non conoscevano tali aspetti. Quest’anno vi è stato un piacevolissimo e interessante momento di gemellaggio con un Associazione tedesca di pazienti in ossigenoterapia con i loro accompagnatori della Vivisol, che sono stati ospitati all’albergo Cimone domenica 6 luglio 2009. In tale occasione sono venuti da Milano componenti del nostro direttivo, il Dott. Caminaghi, il Dott. Pessina e la Sig.ra Ricco. In questa occasione il Dott. Caminaghi ha tenuto una relazione sulla storia dell’Amor e anche il presidente della loro associazione,momento di scambio molto bello. Sono state organizzate gite nei paesi del nostro Appennino come visite ai borghi e mercati caratteristici di Pievepelago, Sestola, Fiumalbo, Montecreto, Barigazzo. Le gite nei paesi con altitudine compresa tra i 600 e 1000 metri, sono per noi utili, oltre che per l’aspetto “ludico” anche per fare comprendere come sia importante la mobilitàper i pazienti in ossigeno terapia e come si possono tollerare bene e per diverse ore anche altitudini superiori agli 800 metri senza avere timore di stare male Le serate sono state coreografate da tornei di scala quaranta, tombolate con premi offerti dalla Sanitaria Maurizia sempre attenta alle nostre esigenze Grazie davvero di cuore Maurizia. Alla fine del soggiorno abbiamo salutato tutti i partecipanti con una serata musicale alla quale erano presenti il sindaco del paese Sig. Cargioli, il Direttore Sanitario Dott.ssa Nobile, la Dott.ssa Papetti, psicologa della delegazione Amor Gaiato, ai quali volgiamo un ringraziamento per la loro disponibilità. Un grazie di cuore al collega Claudio Benedenti,che anche quest anno ci ha aiutato e si è sempre Reso disponibile nei momenti di necessità. Un grazie particolare agli albergatori, alla Sig.ra Tea, alla Sig.ra M. Grazia e al figlio Marco, al Sig. Gilberto e al figlio Francesco grazie per la cordialità che ci state dimostrando negli anni. Concedeteci un ultimo pensiero… Per noi è una grande soddisfazione “VIVERVI” nella quotidianità dei soggiorni e ci rivolgiamo soprattutto a coloro che durante tutto l’anno si muovono poco o niente. Ancora una volta possiamo dire quanto i soggiorni assistiti riescono con lo stimolo degli operatori ad essere davvero RIABILITATIVI. Per informazioni relative al soggiorno invernale contattate la segreteria A.M.O.R. dal prossimo mese di dicembre 10 VIVISOL Home Care Services VIVISOL è uno dei principali gruppi Europei che operano nell'ambito dell'Assistenza Domiciliare, in particolare nelle aree del servizio di Ossigenoterapia, della Ventilazione Meccanica, della Diagnostica e Cura della Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno, della Nutrizione Artificiale, della Telemedicina, delle Apparecchiature medicali avanzate, degli Ausili e dei Presidi Antidecubito. La tradizione VIVISOL conferma una continua evoluzione dei suoi servizi in ambito sanitario e domiciliare grazie ad un supporto specialistico, sempre più efficace sia per il medico che per il paziente, e attraverso la costante introduzione di nuovi prodotti tecnologicamente all’avanguardia. Il progressivo miglioramento dei servizi offerti da Vivisol ha permesso l’estensione della Certificazione Qualità ISO 9001:2000 a tutte le sue attività non soltanto per la Sede Direzionale, ma anche per tutti i centri territoriali nazionali ed esteri. mara.galimberti@ema i l . i t Gra&f ica creatività 09/07 Nata nel 1986, Vivisol con oltre 40 centri operativi presenti in Italia, Francia, Belgio, Olanda, Germania, Austria attiva giornalmente servizi domiciliari su oltre 45.000 pazienti. VIVISOL ® www.vivisol.com Home Care Services INIZIATIVA EDUCAZIONALE AMOR #/14 : 25 ANNI DI RESPIRO ! Pazienti in Insufficienza Respiratoria Cronica: Modelli di Intervento Riabilitativo per una Miglior Qualità di Vita 1RYHPEUH6DOD&RQYHJQL3,0(9LD0RVq%LDQFKL±0LODQR Patrocinio di OMCeO Milano-Ordine Provinciale dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri QRYHPEUH6HVVLRQHDQWLPHULDGLDQD 5HJLVWUD]LRQHGHL3DUWHFLSDQWL 0RGHUDWRUH/XLJL$//(*5$ 8Q4XDUWRGL6HFRORGL27D%DVVL)OXVVL Saluto e Introduzione (PLOLR75$%8&&+, Saluto dell'Assessore alla Salute Comune di Milano. *LDPSDROR/$1',',&+,$9(11$ Assistenza Domiciliare Respiratoria: Linee Guida AIPO a Misura di Paziente. *LDQFDUOR*$587, L’associazionismo tra malati Respiratori Cronici: modalità,finalità,diritti,doveri. 0DULD/HWL]LD0$11(//$ Discussione. 3DVTXDOLQR%(5$5',1(//, 3$86$&RIIHH%UHDN5LFDULFD6WUROOHU2SHU6RFL$025 A.M.O.R e L.I.O.N.S per un’ossigenoterapia a lungo termine che sia anche riabilitativa alla vita di relazione sociale ,WDOR%5$0%,//$ Quando si critica chi sta vicino al malato cronico, ci si allontana dalla soluzione dei suoi problemi0DULDGHODLGH)5$1&+, Esperienza col concentratore portatile . 0DULD$QWRQLD0$5&+(6,H0LQD3$5$725( Discussione . 'DYLGH&+,80(//2 3$86$35$1=25LFDULFDVWUROOHUVRFL$025 $QQLYHUVDULR$025,QFRQWUR6RFLH5HODWRUL SESSIONE POSTERS 12 INIZIATIVA EDUCAZIONALE AMOR Patrocinio del Ministero della Salute QRYHPEUH²6HVVLRQHSRPHULGLDQD 0RGHUDWRUL&DUOR*5$66,H6DQGUR$0$'8&&, 05&H,5&GLDJQRVLWHUDSLDHULDELOLWD]LRQHROWUHLOULFRYHUR Dal companion al concentratore portatile di O2: dalla 0RGHUDWRULH5HODWRUL /$OOHJUD 81,0, 6$PDGXFFL $26&DUOR%²0, $$QGUHROL $2/6DFFR²0, 3%DQIL 2011(02 3%HUDUGLQHOOL 826')3553$70, ,%UDPELOOD 3UHVLG2Q$025²0, '&KLXPHOOR $025²0, ''·$SULOH ),2*²0, 0$)UDQFKL $V%3&2B50 &*UDVVL (PHULWR81,39 **DUXWL 81,0,025( */DQGL'L&KLDYHQQD &RPXQHGL0LODQR 0/D]]HUL 201²0, 0/0DQQHOOD 0DJLVWUDWR350L 0$0DUFKHVL $0250, $0250, 03DUDWRUH )(3HUR]]LHOOR $VO0LODQR ,00(6(3$70, (7UDEXFFKL $29LPHUFDWH'HVLR )7ULVFDUL letteratura all’applicazione clinica.6DQGUR$0$'8&&, BPCO e OSAS nell’anziano in riabilitazione respiratoria: percorsi diagnostico-terapeutici. 3DVTXDOLQR%(5$5',1(//, Nuovi modelli di organizzazione della riabilitazione respiratoria nel cronico. $UQDOGR$1'5(2/, IRC-O2 : protocolli di riallenamento all’esercizio fisico. 0DUWD/$==(5, Malattie respiratorie croniche e care givers: formazione e qualificazione, progetto d’équipe.'HD'·$35,/( 5LFDULFD6WUROOHU2SHU6RFL$025 ASL e strategia nella cura del paziente respiratorio cronico. )HGHULFR3(552==,(//2 Medicina Respiratoria riabilitativa nel malato neuromuscolare.3DROR%$1), Discussione ,WDOR%5$0%,//$ Considerazioni conclusive.)UDQFHVFR75,6&$5, 6HJUHWHULD6FLHQWLILFD Conclusione dei Lavori –Verifica apprendimento ECM 3URI/XLJL$//(*5$ 'U'DYLGH&+,80(//2 'U3DVTXDOLQR%(5$5',1(//, (PDLOSEHUDUGLQHOOL#WULYXO]LRPDLOLW Consegna attestati partecipazione e ECM i t i bili di iP t I POSTERS dovranno essere affissi nell’apposita area dalle ore 8,00 del mattino fino alle ore 11. La Commissione Scientifica provvederà ad incontrare i responsabili di ogni Poster dalle ore 11 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 16. I POSTERS dovranno essere rimossi entro le ore 16,30. Richiesto Accreditamento CPD-ECM Regione Lombardia per MMG, Pneumologi, Geriatri, Cardiologi, Fisiatri, Terapisti e Infermieri. Iscrizione gratuita ma obbligatoria entro 15.XI.2009, rivolgendosi alle Segreterie Segreteria AMOR - E-mail: [email protected]; Tel./Fax 0266104061 Segreteria Organizzativa - E-mail: [email protected]; Tel. 024029.240 / Fax 024029.245 13 INCONTRO A RIOLUNATO TRA I SOCI A.M.O.R. ED I COLLEGHI TEDESCHI A cura del Dottor Clemente Caminaghi Domenica 5 luglio 2009, presso l’Albergo Monte Cimone di Riolunato, nell’entroterra appenninico modenese, dove erano in vacanza per un soggiorno estivo assistito molti associati A.M.O.R., si è tenuto un piacevole ed interessante incontro con un gruppo di persone in ossigenoterapia della delegazione tedesca della Baviera. Alcuni di essi erano arrivati addirittura su moto di grossa cilindrata con stroller di riserva inseriti nelle capienti borse applicate alle moto stesse. Che bell’esempio di caparbia volontà di vivere in modo il più possibile simile ai comuni motociclisti!!! Del gruppo tedesco facevano parte, tra gli altri,: - il Presidente Onorario nonché fondatore dell’Associazione Sig. Hans Diermeier. - la Presidente Dott.ssa Birgit Krause-Michel - la Vice Presidente Sig.ra Ursula Krutt-Bockemuhl che sono tutti intervenuti per spiegare come funziona la diffusione dell’ossigeno liquido in Germania e la struttura della loro Associazione. In rappresentanza dell’A.M.O.R. erano presenti la nostra Segretaria Alfonsa Pollastri, il Vice Presidente Clemente Caminaghi che ha presentato l’A.M.O.R. e la situazione italiana, i Consiglieri Maria Ricco, Ambrogio Pessina, Tonina Marchesi, Enzo Vezza ed Assunta De Biase componente altresì del Direttivo della Delegazione di Gaiato unitamente a Francesca Degli Antoni. Ad Assunta e Francesca sono dovuti dei particolari ringraziamenti perché ogni anno si occupano di assistere i nostri Associati durante il soggiorno estivo, curando anche gli aspetti logistico-organizzativi, così come hanno fatto quest’anno anche per gli ospiti tedeschi. Di grande utilità è stata la presenza del Dott.Mirco Lazzarini, un italiano che lavora in Germania in qualità di Direttore della Vivisol di quel Paese, che ha tradotto, in tempo reale e con grande capacità di sintesi, gli interventi svolti dai relatori nelle rispettive lingue. Abbiamo così appreso che in Germania le persone ossigeno-dipendenti sono 130.000 di cui solo 35.000 (ossia il 27%) possono disporre dell’ossigeno liquido poiché ritenute, dalle autorità sanitarie, in grado di vivere la mobilità quotidiana. I rimanenti 95.000 (ossia il 73%) sono dotati di concentratore e di piccole bombole di ossigeno gassoso. Bisogna, non senza un pizzico di orgoglio, riconoscere che il nostro sistema sanitario è di gran lunga più generoso, garantendo l’ossigeno liquido a tutti coloro che ne hanno bisogno indipendentemente dal loro grado di propensione alla mobilità. Di contro i Tedeschi sono più capillarmente organizzati sotto l’aspetto associativo perché dispongono di una unica Associazione Nazionale (Deutsche Selbsthilfegruppe Sauerstoff-LangzeitTherapie L.O.T. e V.), che raggruppa ben 48 Delegazioni in tutto il Paese per un totale di 2.190 iscritti. La Delegazione della Baviera, di cui fanno parte le persone che ci hanno raggiunto a Riolunato, rappresenta quindi una delle 48 esistenti in Germania. I problemi emersi sono quelli di sempre, legati soprattutto alla difficoltà di rabbocco del portatile da contenitori che presentano attacchi di tipo diverso, alla autonomia del portatile ed alle difficoltà in occasione di spostamenti sui mezzi di trasporto sia pubblici che privati. 14 Abbiamo con piacere scoperto che esiste un portatile, Spirit 300, molto più piccolo di quelli tradizionali, dotato di economizzatore che, funzionando “a chiamata” ossia solo nella fase inspiratoria, garantisce una autonomia di circa 9 ore con erogazione di 2 litri al minuto. Per la mobilità che implica l’uso di mezzi di trasporto la soluzione ideale è comunque rappresentata dal concentratore di ossigeno portatile ricaricabile e funzionante anche con batterie. Questa apparecchiatura, sempre più leggera nel peso (circa 3 kg.) e contenuta nelle dimensioni, è accettata su tutti i mezzi di trasporto e dovrà diventare un complemento indispensabile al tradizionale sistema fondato sull’ossigeno liquido, per stimolare e garantire una sempre maggiore mobilità serena e libera dalle tante preoccupazioni che oggi inducono i pazienti a muoversi il meno possibile. Raccontava un nostro associato che vorrebbe svolgere ancora una sua attività professionale, quali difficoltà irrisolte ed umiliazioni ha dovuto vivere per organizzare un viaggio aereo ed un altro in treno per motivi di lavoro. Il confronto con realtà di altri Paesi è sicuramente utile per pervenire al miglioramento della qualità della vita delle persone in ossigeno e per ricreare nuovi stimoli nella ricerca di soluzioni più idonee a tale scopo. Quest’anno l’A.M.O.R. celebra il 25° anno da quando il Prof.Italo Brambilla l’ha fondata. In Novembre verrà celebrato l’evento con la programmazione di un convegno a Milano che vedrà coinvolte le Pubbliche Istituzioni sia nazionali che locali, gli operatori sanitari e della riabilitazione, i media e tante altre persone espressione della società. Una partecipazione importante la attendiamo dai Lions da sempre attenti ai problemi delle persone ossigeno-dipendenti e dell’A.M.O.R. in particolare. I nostri amici tedeschi celebrano quest’anno, a loro volta, il 10° anniversario dalla costituzione della loro Associazione e li abbiamo invitati a condividere l’evento in fase di organizzazione per il prossimo Novembre a Milano. Siccome sono persone molto disponibili e desiderose di vivere momenti utili per la soluzione dei problemi comuni, hanno accettato di buon grado il nostro invito. Il giorno successivo all’incontro con noi italiani a Riolunato, sono tornati in Germania su di un pullman, con pazienti motociclisti al seguito, sostando per una visita al museo della Ferrari a Maranello. Che bella giornata, trascorsa in piacevole compagnia con persone desiderose di partecipare ad un sereno e costruttivo confronto!!! Per tutti è stato un poco come “respirare una salutare boccata di ossigeno”. 15 IL PUNTO: L’INFLUENZA SUINA A cura del Dottor Davide Chiumello e del Dottor Pasquale Berardinelli Influenza H1N1 La nuova influenza A(H1N1) è una infezione virale acuta dell’apparato respiratorio con sintomi fondamentalmente simili a quelli classici dell’influenza. Come per l’influenza classica sono possibili complicazioni gravi, quali la polmonite. I primi casi della nuova influenza umana da virus A(H1N1) sono stati legati a contatti ravvicinati tra maiali e uomo; il nuovo virus A(H1N1), anche chiamato H1N1v (v sta per variante) è infatti un virus di derivazione suina. Ad aprile del 2009, si sono registrati in Messico casi di infezione nell’uomo da nuovo virus influenzale di tipo A(H1N1), in precedenza identificato come influenza suina, mai rilevato prima nell’uomo. Il 24 aprile, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato l’allerta sui possibili rischi connessi alla diffusione di questa nuova influenza nell’uomo e al suo rischio di diffusione, alzando rapidamente il livello di attenzione per la preparazione e la risposta a una pandemia influenzale. Gravità e sintomi dell’influenza A Proprio come l’influenza stagionale, l’influenza da virus influenzale A(H1N1) nell’uomo può presentarsi in forma lieve o grave. Può causare un peggioramento di patologie croniche pre-esistenti: sono stati segnalati casi di complicazioni gravi (polmonite ed insufficienza respiratoria) e decessi associati ad infezione da virus A(H1N1). I sintomi della nuova influenza umana da virus A(H1N1) sono simili a quelli della “classica” influenza stagionale e comprendono: febbre, sonnolenza, perdita d’appetito, tosse. Alcune persone hanno manifestato anche raffreddore, mal di gola, nausea, vomito e diarrea. Scendendo nel dettaglio, l’influenza A(H1N1) viene definita un’affezione respiratoria acuta a esordio brusco e improvviso con febbre di circa 38° o superiore, accompagnata da uno dei seguenti sintomi: • cefalea • malessere generalizzato • sensazione di febbre (sudorazione brividi) • astenia (debolezza) e da almeno uno dei seguenti sintomi respiratori: • tosse • mal di gola (faringodinia) • congestione nasale Come si trasmette il virus L’influenza A si può trasmettere sostanzialmente in due modi: per via diretta, cioè attraverso le piccole gocce di saliva conseguenza di starnuti, colpi di tosse, colloqui molto ravvicinati, ma anche bere dallo stesso bicchiere (o dalla stessa bottiglia) di una persona infetta o baciare un soggetto infetto. E per via indiretta, quindi attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie di qualcuno che è già malato. È definitivamente esclusa, invece, ogni possibilità di trasmissione del virus mangiando carne di maiale o prodotti ottenuti dalla lavorazione di questa. Per quanto riguarda i luoghi dove è più facile restare contagiati, sono gli stessi in cui si rischia di contrarre l’influenza stagionale: i luoghi affollati, non necessariamente al chiuso (cinema, autobus, metropolitane), ma anche all’aperto (grandi manifestazioni sportive e di piazza, concerti, discoteche sulla spiaggia). Fattori favorenti sono il freddo (i virus influenzali sopravvivono meglio in ambiente freddo) e l’umidità. Il periodo di incubazione della influenza, sia della forma classica che da nuovo virus A(H1N1) è molto breve, generalmente da 1 a 3 giorni. Al pari dell’influenza classica o stagionale, le persone adulte con influenza da nuovo virus A(H1N1) sono contagiose (in grado di trasmettere l’infezione ad altri) già durante le ultimissime fasi del periodo di incubazione, immediatamente prima della comparsa dei sintomi, e rimangono tali fino ad un massimo di sette giorni dall’inizio di questi. I bambini, soprattutto quelli più piccoli, possono invece rimanere contagiosi più a lungo. Quali sono le categorie di persone a maggior rischio di complicazioni? Le categorie di persone che presentano maggiori rischi di complicanze se contraggono l’influenza A(H1N1) sono: • i bambini di età inferiore ai 5 anni • le donne in gravidanza • le persone di ogni età affette da: malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, inclusa asma, displasia broncopolmonare, fibrosi cistica e BPCO; malattie dell’apparato cardiocircolatorio, comprese le cardiopatie congenite ed acquisite; diabete mellito e altre malattie metaboliche; malattie renali con insufficienza renale; malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie; neoplasie; gravi epatopatie e cirrosi epatica; malattie congenite ed acquisite che comportino carente produzione di anticorpi; immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV; malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale; patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie, ad esempio malattie neuromuscolari; obesità con Indice di massa corporea (BMI) > 30 16 e gravi patologie concomitanti; condizione di familiare o di contatto stretto di soggetti ad alto rischio che, per controindicazioni temporanee o permanenti, non possono essere vaccinati. Le regole della prevenzione L’arma più efficace, in attesa del vaccino specifico, resta sicuramente la prevenzione. Per proteggersi adeguatamente basta osservare una serie di precauzioni semplici nella vita di tutti i giorni, in grado di prevenire la diffusione di germi che provocano infezioni respiratorie come l’influenza. Vediamole: • coprire con un fazzoletto naso e bocca quando si starnutisce e gettare il fazzoletto nella spazzatura dopo averlo usato; • lavare spesso le mani con acqua e sapone specialmente dopo avere tossito o starnutito e dopo aver frequentato luoghi pubblici; sono utili ed efficaci anche detergenti per le mani a base di alcol; • cercare di evitare contatti con persone che presentano sintomi di influenza: la distanza di “sicurezza” è di almeno 50 cm, che diventano 1,5 metri – 2 metri se la persona tossisce o starnutisce un metro se la persona infetta starnutisce, (le goccioline di secrezioni respiratorie che contengono il virus si muovono a una velocità di 150 km l’ora) • evitare di toccare occhi, naso e bocca perché i germi si diffondono proprio in questo modo. • in caso di influenza, rimanere a casa e limitare i contatti con altre persone per evitare di infettarle; Come si cura la nuova influenza: le terapie La cosa migliore da fare è ricorrere alle stesse cure dell’influenza stagionale: farmaci sintomatici come gli antipiretici o gli antinfiammatori. E riposo assoluto per almeno 4-5 giorni. Sui virus influenzali si sono dimostrati efficaci i farmaci antivirali. Non tutti, però: i soli antivirali raccomandati per il trattamento e la prevenzione dell’influenza umana da virus A(H1N1) sono l’oseltamivir ® (in commercio con il nome di Tamiflu) e lo zanamivir ® (Relenza). Nella maggior parte dei casi, se il paziente è adolescente o adulto, il trattamento con gli antivirali non è necessario. Potrebbe essere una buona opzione, invece in caso di pazienti over 65, in quanto potenzialmente maggiormente a rischio di forme gravi e complicate di influenza. Se non c’è questa possibilità, il trattamento con farmaci antivirali può apportare soltanto un beneficio modesto alla persona con influenza, mentre aumenta la possibilità di fenomeni di resistenza che renderebbero questi farmaci non più efficaci. La vaccinazione in Italia I vaccini rappresentano uno dei più potenti strumenti a disposizione della sanità pubblica. In ordine di priorità l’offerta vaccinale viene rivolta a: • persone ritenute essenziali per il mantenimento della continuità assistenziale e lavorativa: perso- nale sanitario e sociosanitario; personale delle forze di pubblica sicurezza e della protezione civile; personale delle Amministrazioni, Enti e Società che assicurino i servizi pubblici essenziali; i donatori di sangue periodici; • donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza; • persone a rischio, di età compresa tra 6 mesi e 65 anni; • persone di età compresa tra 6 mesi e 17 anni, non incluse nei precedenti punti, sulla base degli aggiornamenti della scheda tecnica autorizzata dall’EMEA o delle indicazioni che saranno fornite dal Consiglio Superiore di Sanità; • persone tra i 18 e 27 anni, non incluse nei precedenti punti. In particolare sono considerate persone a rischio quelle affette da: malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, inclusa asma, displasia broncopolmonare, fibrosi cistica e BPCO; malattie dell’apparato cardiocircolatorio, comprese le cardiopatie congenite ed acquisite; diabete mellito e altre malattie metaboliche; malattie renali con insufficienza renale; malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie; neoplasie; gravi epatopatie e cirrosi epatica; malattie congenite ed acquisite che comportino carente produzione di anticorpi; immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV; malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale; patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie, ad esempio malattie neuromuscolari; obesità con Indice di massa corporea (BMI) > 30 e gravi patologie concomitanti; condizione di familiare o di contatto stretto di soggetti ad alto rischio che, per controindicazioni temporanee o permanenti, non possono essere vaccinati. Consigli per i viaggiatori Anche nelle prime fasi della diffusione del nuovo virus A(H1N1), l’Organizzazione mondiale della Sanità non ha posto particolari restrizioni sui viaggi, in relazione ai focolai di influenza A, raccomandando tuttavia alle persone affette da malattie gravi (come diabete, tumore o altre patologie croniche) e le donne in gravidanza a rinviare per prudenza i viaggi internazionali. Ci sono però dei consigli che il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali fornisce a chi è in partenza per viaggi internazionali. 1. Evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa. 2. Lavare spesso le mani con acqua e sapone; in alternativa, si possono usare soluzioni detergenti a base di alcol o salviettine disinfettanti. 3. Evitare di portare le mani non pulite a contatto con occhi, naso e bocca. 4. Coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce e starnutisce. E gettare sempre il fazzoletto usato nella spazzatura (mai utilizzarlo due o più volte). 5. Aerare regolarmente le stanze dove si soggiorna o si dorme. 6. In caso di febbre superiore a 38°, tosse, mal di gola, malessere, rivolgersi a un medico. 17 NUOVA INFLUENZA CINQUE SEMPLICI REGOLE DA SEGUIRE 1 LAVATI SPESSO LE MANI CON ACQUA E SAPONE E CONTA SINO A 20 PRIMA DI SMETTERE 2 COPRI LA BOCCA ED IL NASO CON UN FAZZOLETTO DI CARTA QUANDO TOSSISCI O STARNUTISCI E POI FAI SUBITO CENTRO NEL CESTINO 3 NON SCAMBIARE GLI OGGETTI O IL CIBO CON I TUOI AMICI (PENNE, MATITE, BICCHIERI, POSATE, MERENDINE, ETC.) 4 NON TOCCARTI GLI OCCHI, IL NASO O LA BOCCA CON LE MANI NON LAVATE: IL VIRUS DELL’INFLUENZA PASSA DA LÌ 5 FAI ATTENZIONE, IL VIRUS DELL’INFLUENZA È CAMPIONE DI SALTO IN LUNGO: NON STARE VICINO A CHI HA I SINTOMI PER INFORMAZIONI CHIAMA IL NUMERO VERDE O CONSULTA IL SITO www.ministerosalute.it Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali 18 L’OSSIGENOTERAPIA: STATO DELL’ARTE E BUON USO I parte A cura del Dottor Davide Chiumello e Luigi Paganelli L’ossigenoterapia a lungo termine (LTOT) viene definita come la somministrazione di un flusso di ossigeno supplementare, che normalmente è nell’ordine di 1-4 L/min. La LTOT è una delle poche terapie mediche che ha dimostrato di prolungare la sopravvivenza nei malati con insufficienza respiratoria. Attualmente si stima che nel mondo più di 2 milioni di pazienti utilizzino questa terapia, di cui ben 1.3 milioni solo negli Stati Uniti d’America. Purtroppo il numero dei pazienti affetti da broncopnuemopatia cronica ostruttiva, la principale causa di insufficienza respiratoria cronica, raddoppierà nell’arco dei prossimi 5-10 anni e di conseguenza anche la domanda per la LTOT aumenterà parallelamente. L’obbiettivo terapeutico della LTOT è di migliorare l’ipossiemia cronica del paziente, attraverso un flusso supplementare d’ossigeno che viene erogato attraverso una canula nasale. L’ossigenazione arteriosa del sangue dovrebbe essere sempre mantenuta sopra i 60 mmHg corrispondente ad una saturazione dell’ossigeno maggiore del 90%. In termini di Figura 1 maggiore beneficio è oramai evidente che una somministrazione continua per più di 15 ore al giorno è sicuramente superiore alla sola somministrazione notturna o intermittente. durata (figura 1). Le bombole d’ossigeno sono di colore bianco. I concentratori di ossigeno sono dei presidi in grado di fornire un flusso d’ossigeno fino a 10 L/min ad una concentrazione dell’ossigeno superiore a 85%. Sono in grado di separare l’ossigeno normalmente contenuto nell’aria ambiente dagli altri componenti gassosi impiegando un setaccio molecolare. Il setaccio molecolare è costituito da un cristallo di zeolite che grazie alle sue caratteristiche è in grado di separare i gas secondo la grandezza e la polarità delle molecole. Tuttavia la performance dell’apparecchiatura diminuisce con l’aumento del flusso di ossigeno. Nonostante che la concentrazione d’ossigeno fornita non sia del 100% come nel caso dell’utilizzo dell’ossigeno gassoso o liquido se correttamente impiegati, si sono dimostrati ampiamente sufficienti per aumentare l’ossigenazione del sangue arterioso sopra 60 mmH fino ad un flusso di 5 L/min. Per il funzionamento necessitano di energia elettrica e nel caso di interruzione di questa il concentratore smetterà di funzionare. Il peso è nell’ordine dei 30 Kg e funzionano ad energia elettrica (figura 2) Per facilitare la mobilità all’interno dell’ambiente domestico i pazienti possono essere collegati alla sorgente dell’ossigeno con un tubo della lunghezza massima di metri. Nel caso il paziente abbia la necessità di spostarsi oltre quella lunghezza sia all’interno dell’ambiente domestico che fuori il paziente dovrà ricorrere all’uso dell’ossigeno liquido o a un concentratore portatile. Attualmente sono disponibili numerosi modelli di contenitori per ossigeno liquido che pur variando nel design e nelle dimensioni sono di funzionamento simili. In questi dispositivi l’ossigeno viene conservato allo stato liquido ad una temperatura pari a – 273 F°. L’utilità di utilizzare l’ossigeno liquido de- Le sorgenti di somministrazioni di ossigeno che possono essere utilizzate sono: Bombole d’ossigeno gassoso Concentratore Contenitore per ossigeno liquido La prima bombola di ossigeno fu prodotta nel 1888 negli Stati Uniti d’America. È costituita da un cilindro di lega d’acciaio o alluminio da un manometro e da un sistema valvolare. Tuttavia le bombole di ossigeno gassoso per l’elevato costo, la durata limitata e l’elevato peso sono usate attualmente solo in ambito ospedaliero oppure al domicilio per il trattamento di una insufficienza respiratoria di breve 19 Figura 2 Figura 4 riva dal fatto che occupa un volume che è di circa 860 volte minore rispetto al volume occupato allo stato gassoso. In questo modo anche utilizzando piccoli volumi d’ossigeno è possibile fornire al paziente elevati flussi d’ossigeno. L’ossigeno liquido viene conservato in una unità madre / unità base (figura 3) o Figura 3 in una unità portatile / stroller (figura 4). L’unità base è costituita da un recipiente interno di alluminio che contiene l’ossigeno da un recipiente esterno. Tra i 2 recipienti c’è il vuoto questo per favorire il più possibile il mantenimento di basse temperature e una più lunga conservazione dell’ossigeno liquido. Aprendo la valvola d’erogazione del contenitore base l’ossigeno liquido evapora fornendo un flusso d’ossigeno gassoso che poi viene regolato in base alle necessità del paziente. L’unità base può avere una capacità di 20, 30, o 44 litri con un peso a pieno carico che non eccede i 70 Kg e viene montata su una base munita di rotelle. La quantità di ossigeno contenuta nell’unità base può essere verificata tramite un indicatore, consentendo al paziente stesso di monitorare la quantità di ossigeno liquido conservata. L’unità portatile, come dice il nome, permette grazie al peso relativamente contenuto ed a una considerevole autonomia una buona mobilità al paziente nella stragrande maggioranza degli spostamenti. In tabella sono riportate le caratteristiche tecniche dei più diffusi contenitori portatile attualmente impiegati. L’unità base è fornita di connessioni di ricarica per l’unità portatile di un dispositivo raccogli condensa e di un umidificatore. Inoltre anch’essa possiede un indicatore di livello dell’ossigeno di un selettore di flusso e valvola di scarico. Piccole perdite dallo stroller sono ben tollerate e si evidenziano solo con un piccolo fruscio. Il portatile viene riempito collegandolo alla BASE mediante un terminale, posto nella parte superiore o laterale dell’apparecchiatura, e aprendo l’apposita leva di caricamento. Durante questa operazione si ode un suono paragonabile a quello del vapore caldo in uscita da un orificio (es.: dalla valvola di sicurezza di un pentola a pressione casalinga) con emissione di un po’ di fumo bianco; quando il portatile è pieno si verifica un cambiamento del suono che si impara rapidamente a riconoscere anche per- 20 Contenitori Portatili Peso Pieno (Kg) Tempo Riempimento (minuti) Autonomia Flusso Continuo 2 Lpm (ore) Intervallo Riempimento (Lpm) Companion 500 2.4 1.1 4.6 0.25 – 6 Companion 550 2.5 1.1 4.6 0.25 – 6 Companion 1000 3.7 1.1 8.5 0.25 – 6 Sprint 2.7 0.75 4 0.25 – 6 Stroller 3.6 1.0 8 0.25 – 6 Freelox 1.2L 3.5 1.0 6.3 0.25 – 7 Freelox 0.5L 2.1 0.45 2.4 0.25 – 7 Tabella. Caratteristiche tecniche dei più diffusi contenitori per ossigeno liquido – unità portatile. ché è accompagnato da una aumentata emissione di fumo/vapore bianco (nella zona del riempimento) che cessa al rilascio della leva di caricamento. A fine riempimento, si nota: usualmente: emissione di qualche refolo di fumo bianco attorno al terminale; dopo una manciata di secondi il fenomeno cessa e il terminale si riveste di uno strato di “brina” oppure che il fondo del portatile continua ad emettere leggere volute di fumo; dopo 2-3 minuti il fenomeno cessa, occasionalmente: dopo il distacco del portatile, continua l’emissione di fumo bianco dal terminale di caricamento. Può anche accadere che la fuoriuscita di tracce di ossigeno liquido dalla valvola di ritegno del terminale, provochi la formazione di microcristalli di ghiaccio con impedimento alla chiusura della valvola stessa. Il fenomeno può essere anche vistoso e impensierisce seriamente chi lo vede per la prima volta: il problema si risolve prelevando rapidamente acqua tiepida o calda da un rubinetto e versandola in quantità, anche mezzo litro o più, sul terminale: si sciolgono i microcristalli e si chiude la valvola; il terminale viene ricoperto da uno strato di ghiaccio. Se la fuoriuscita continuasse, portare la BASE il più vicino possibile ad una finestra o porta finestra spalancata e telefonare all’assistenza tecnica della società fornitrice. Tuttavia quando il segnale di livello del contenuto in ossigeno della base si trova già da tempo sulla zona di allerta, (giallo) il caricamento del portatile può risultare molto lento (10-15 minuti) o addirittura impossibile. Il portatile sta erogando l’ossigeno o no? Un paio di semplice modalità di controllo: - Avvicinare i due tubicini che inserite normalmente nel naso, a 2-3 millimetri dalla lingua. Si avverte chiaramente il flusso, un poco freddo, dell’ossigeno; dopo qualche tempo s’impara anche a valutarne, approssimativamente, la portata. - Riempire un qualsiasi recipiente con due dita d’acqua: immergendo l’estremità della cannula nell’acqua si vedrà il gorgoglio delle bollicine di ossigeno. - Un terzo sistema è altrettanto semplice ma richiede la disponibilità di una bilancia con un piano d’appoggio sufficiente a sostenere il portatile in posizione verticale e di conoscere il peso a vuoto del portatile stesso. Questo ultimo dato + la bilancia vi consentirà: - di verificare in quale modo il riempimento del portatile vi assicura il carico massimo di ossigeno, come ad es. lasciandolo ancora collegato alla BASE per 2-3 secondi in più, dopo il cambio di suono di fine riempimento. - di verificare, quando il segnalatore ha già superato la zona di allerta (gialla) e si trova nella zona di allarme (rossa), oppure se il segnalatore è in avaria, quanto peso in ossigeno è restato nel portatile: ad es., se ci sono ancora 100 grammi di ossigeno liquido avete circa 85 litri di gas da respirare, e per chi usa 2 Litri/minuto, sono pur sempre 35-40 minuti disponibili. (Peso ossigeno liquido x 0,85 = litri di ossigeno) Ossigeno in via di esaurimento: se capita lontano dalla propria abitazione, conviene telefonare o far telefonare al 118 e chiedere l’intervento di un’autoambulanza, che è solitamente dotata di bombola di ossigeno, per il ritorno all’abitazione o al pronto soccorso di un ospedale. Trasporto del portatile: viene portato appeso alla spalla, in uno zainetto, a mano come una valigetta, alloggiato in un carrello; qualcuno lo usa a spalla entro un sacchetto di tela. In ogni caso si deve avere sempre presente la perdita naturale di ossigeno del portatile e la possibilità che l’ossigeno vada ad impregnare i materiali con cui viene a contatto rendendoli assai più facilmente 21 infiammabili in prossimità di fiamme o di superfici riscaldate a temperatura elevata. Pertanto: - il tessuto del contenitore deve essere preferibilmente plastificato o meglio ancora vinilizzato, affinchè non si impregni dell’ O2 fuoriuscito dal portatile. - il contenitore (zainetto, sacchetto, etc.) non deve essere troppo chiuso e deve invece consentire uno scambio d’aria con l’esterno. - il portatile non deve mai essere rinchiuso in un ambiente di ridotto volume (armadio, armadietto, cassapanca, etc.) specialmente se contiene indumenti, biancheria o altri oggetti che possano impregnarsi dell’O2 gassoso. La cannula che viene utilizzata per la somministrazione di ossigeno è di materiale termoplastico e se va a contatto con superfici molto calde può ram- mollire, deformarsi e chiudere il passaggio dell’O2 e comunque bisogna tenersi lontani dal fuoco vivo. Se proprio dovete cucinare tenete la cannula dietro le spalle. Restando molto all’aperto e al sole, la cannula può ingiallire abbastanza rapidamente: è solo un cambiamento di colore, con nessuna influenza sulla funzionalità. Importante: Effettuare annualmente una visita di controllo pneumologica per il rilascio della scheda regionale ipossiemici (cioè pazienti in OTLT) indispensabile per l’autorizzazione alla fornitura dell’ossigeno. L’ASL va comunque informata se le circostanze richiedessero un aumento nei Litri/ minuto prescritti dal medico o, per contro, se vien meno la necessità del rifornimento domiciliare di O2 (trasferimento in altre città, lunghi ricoveri ospedalieri o in residenze sanitarie). NOVITÀ EDITORIALE AMOR L’AMOR grazie al generoso contributo del lions club milano parco nord ha ristampato, profondamente ampliata e rivisto, il manuale: “sorrido alla vita anche in ossigeno”. Associazione Milanese di Ossigenoterapia Riabilitativa a lungo termine (A.M.O.R.) a cura del prof. Italo Brambilla primario imario emerito dell’ospedale di Milano - Niguarda Il manuale giunto alla V edizione, vuole essere un contributo per migliorare e facilitare l’aderenza delle persone all’ossigenoterapia a lungo termine. CON IL PATROCINIO DELLA FEDERAZIONE ITALIANA CONTRO LE MALATTIE POLMONARI SOCIALI E LA TUBERCOLOSI Il manuale viene distributo gratuitamente a tutti i soci. 22 AMOR Associazione Milanese Ossigenoterapia Riabilitativa a lungo termine CON IL CONTRIBUTO E IL PATROCINIO DI Assessorato alla Salute FEDERCHIMICA ASSOGASTECNICI GRUPPO GAS MEDICINALI INTRODUZIONE L’Ossigenoterapia a Lungo Termine (OTLT) mediante la somministrazione di ossigeno medicinale è universalmente riconosciuta dalle Autorità Sanitarie come una modalità di trattamento dei pazienti affetti da Insufficienza Respiratoria Cronica al fine di migliorarne sopravvivenza e qualità di vita. L’AMOR “Associazione Milanese di Ossigenoterapia a lungo termine e riabilitativa” ONLUS fin dalla sua nascita ha favorito oltre alla diffusione dell’ossigenoterapia anche la mobilità dei pazienti in quanto, buona parte di questi, sono ancora molto attivi e desiderano spostarsi fuori dal proprio ambiente domestico per lavoro-vacanza o per fare visita a parenti ed amici. Questo documento non può descrivere tutti i possibili requisiti organizzativi per la pianificazione da parte del paziente dei propri viaggi: intende solo fornire una semplice guida per l’utilizzo sicuro del sistema per ossigenoterapia (unità portatile / concentratore) fuori dall’ambiente domestico. Per un migliore utilizzo, il decalogo è stato suddiviso in sezioni a seconda del tipo di mezzo di trasporto che verrà utilizzato. L’AMOR desidera ringraziare tutti coloro che hanno collaborato all’elaborazione, stampa e diffusione di questo decalogo in particolare l’ASSOGASTECNICI – GRUPPO GAS MEDICINALI e l’ASSESSORATO ALLA SALUTE DEL COMUNE DI MILANO e LA FEDERAZIONE ITALIANA CONTRO LE MALATTIE POLMONARI SOCIALI E LA TUBERCOLOSI. Cari pazienti, L’Assessorato alla Salute del Comune di Milano è da tempo impegnato nel miglioramento della qualità della vita dei cittadini ed è particolarmente attento nel sostenere interventi che mirino a favorire la conoscenza su prevenzione, salute e benessere. Ho quindi contribuito con grande piacere alla realizzazione del decalogo ed alla sua diffusione perché tutti coloro che necessitano di un costante apporto di ossigeno possano essere confortati ed aiutati a riprendere quella vita di relazione che la malattia rende più difficile. Oggi è più che mai necessario promuovere presso la cittadinanza cultura e sensibilizzazione verso le difficoltà quotidiane affrontate da chi, come voi, è costretto ad una terapia così importante e venire incontro alle vostre esigenze con aiuti concreti. L’Assessore alla Salute del Comune di Milano 23