AL.SI.P.PE ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA VIA DEGLI ARCELLI 00164 (ROMA) TELEFONO 3931383562 EMAIL [email protected] SITO INTERNET WWW.ALSIPPE.IT AFFILIAT I O.S.A.P.P NUMERO 1586 DI VENERDI 19 FEBBRAIO 2016 A CURA DELLA SEGRETERIA GENERALE AD USO Evasi di Rebibbia , uno si e’ costituito , l’altro e’ stato bloccato nella notte Un'ordine di custodia cautelare è scattato, nella giornata di ieri, per un dipendente della Polizia Penitenziaria in servizio al carcere Lo Russo e Cutugno di Torino, altre 5 persone sono indagate. Al gruppo è attribuito il reato di corruzione, induzione alla corruzione, detenzione e cessione di stupefacenti e medicinali. L'operazione condotta dalla Squadra Mobile e dal Provveditorato Regionale di Polizia Penitenziaria ha portato al sequestro di 1,5 chilogrammi di hashish, eroina, medicinali, telefoni cellulari e altri beni.(Torino Oggi) Erano riusciti ad evadere nel tardo pomeriggio di domenica scorsa a Roma, dal carcere di Rebibbia i due detenuti romeni di 25 e 27 anni che erano reclusi uno per omicidio e sequestro di persona e l’altro per rapina e ricettazione . Istantaneo ed immediato l'allarme è scattato a tutte le auto di polizia e carabinieri e polizia penitenziaria della zona decine di pattuglie hanno dato caccia agli evasi in ogni angolo della città, subito dalle prime indicazioni investigative i reclusi sarebbero stati visti scavalcare il muro di recinzione e fuggire lungo via Tiburtina ,diffusi gli ’identikit quindi le forze dell’ordine , Polizia carabinieri e Polizia penitenziaria hanno cominciato al ricerca che si sono protratte fino a qualche ora fa quando, Catalin Ciobanu si è costituito nella caserma di Tivoli nella tarda serata di mercoledì, e Mihai Florin Diaconescu è stato catturato durante la notte, dai carabinieri ad un posto di blocco. Ecco come assumere piu’ poliziotti penitenziari , intervista al procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri Segreteria Generale Ipotesi di reato per un agente della Polizia Penitenziaria accusato di spaccio e corruzione Nicola Gratteri: "Non stiamo affatto vincendo la guerra alla 'ndrangheta" Il procuratore aggiunto di Reggio Calabria spiega: “Non misuro la presenza delle mafie dal numero dei morti a terra o dalle macchine bruciate. La ‘ndrangheta che conosco io è quella che muove tonnellate di cocaina e poi con quei soldi condiziona l’economia” È meta febbraio, ma il termometro a Reggio Calabria segna già 22 gradi. Non fa solo molto caldo in riva allo stretto. In meno di dieci giorni, in città si sono consumati quattro agguati, tutti con modalità che sembrano di stampo mafioso: tre tentati omicidi; e un omicidio, in pieno giorno, il 15 febbraio, nel quartiere Gallina. Lo studio del procuratore aggiunto Nicola Gratteri, da trent’anni in prima linea contro la ‘ndrangheta, si trova in linea d’aria a circa sei chilometri da lì. Sono i suoi ultimi mesi nel palazzone della procura di Reggio: presto andrà a combattere i mafiosi come procuratore alla Dda di Catanzaro. Da quest’ufficio si vede l’ultimo tratto della Salerno-Reggio Calabria: è da qui che, tra i viaggi, le lezioni di Economia della criminalità INTERNO APERTO AL CONTRIBUTO DÌ TUTTI_ all’Università Mediterranea e le domeniche nell’orto di Gerace, studia l’escalation di agguati e intimidazioni a negozi, sindaci e sindacalisti che dall’inizio dell’anno ha colpito la Calabria da Nord a Sud. Dal cosentino allo stretto.L’11 febbraio a Reggio Calabria è “sceso” pure il ministro dell’Interno Angelino Alfano, che ha dato la sua spiegazione dei fatti. «È la reazione della ‘ndrangheta alla pressione dello Stato», ha detto, «segno della debolezza delle cosche». Una spiegazione che però non convince Gratteri. «Non bisogna fare un’insalata di tutto quello che sta succedendo», dice. «È improbabile che i boss di ‘ndrangheta, visto che negli ultimi anni abbiamo arrestato 2mila di loro, si siano riuniti e abbiano deciso di bruciare un po’ di pullman lì, mettere bombe carta qui, gambizzare e uccidere da un’altra parte». Anche perché, dice Gratteri, che è uno che le parole le misura, «non tutto è ‘ndrangheta e i fatti vanno analizzati uno a uno, con le cause e le concause. Molte volte sono fatti singoli, in altri casi cinque o sei eventi hanno un unico disegno».Come gli agguati e l’omicidio a Reggio Calabria?Sì, questi sono eventi collegati tra loro, che ricordano le guerre di ‘ndrangheta. Una ‘ndrangheta che uccide solo quando è necessario.Cosa significa?Al di là dei singoli episodi, sui quali ci sono indagini in corso, la ‘ndrangheta che conosco io non ha alcun interesse a fare rumore e ad avere uno scontro con le istituzioni.Quindi non siamo di fronte a un’emergenza?L’emergenza c’è, ma c’era anche un anno fa quando c’erano meno episodi criminosi. Per me l’emergenza c’è sempre. Non misuro la presenza o la pervasività delle mafie dal numero delle macchine bruciate o dai morti a terra. Non è quella l’emergenza. La ‘ndrangheta che conosco io discute, parla, dà consigli, formalmente non minaccia ma intimidisce. La ‘ndrangheta che conosco io è quella che muove tonnellate di cocaina e poi con i soldi guadagnati condiziona l’economia e quindi la libertà della gente. È quella che controlla il voto, gli appalti, che dice non solo chi vince l’appalto, ma anche dove deve essere costruita un’opera pubblica e se deve essere costruita. Per me l’emergenza dura da trent’anni, da quando faccio il magistrato.Gli amministratori locali, però, negli ultimi mesi sembrano nel mirino della criminalità.In questo caso la situazione è più delicata.Cioè?Bisogna ---------------------------------------------------------------------------------- www.alsippe.it----------------------------------------------------------------------------------------------- --- -----------------------------------------------ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA------------------------------------------- fare una premessa: la ‘ndrangheta vota e fa votare. Tutti i candidati dicono sempre che i voti della mafia non li vogliono, lo dicono pubblicamente, anzi lo urlano. Ma spesso nelle ultime 48 ore al candidato viene il panico di non essere eletto e quindi è nelle ultime 48 ore che fa i patti col diavolo. Ovviamente nel momento in cui una famiglia di ‘ndrangheta ti consegna un pacchetto di voti che è il 20% dell’elettorato attivo, determina chi sarà il sindaco. Il capomafia quindi vorrà quantomeno cogestire il comune. Come minimo indicando chi sarà il tecnico comunale o intervenendo sul piano regolatore. Può darsi anche però che la ‘ndrangheta sbagli il cavallo vincente, ma il capomafia non starà alla finestra a guardare, farà di tutto per entrare nella spartizione della torta.E questo cosa significa?Significa che non tutti gli attentati ai pubblici amministratori sono fatti dalla mafia perché l’amministrazione si è opposta alla mafia. Molti attentati vengono fatti perché l’amministratore non è stato al gioco e al giogo della ‘ndrangheta. Alcuni attentati vengono fatti perché l’amministratore o il politico non è stato ai patti precedenti con ‘la ndrangheta. Altri attentati ancora possono non riguardare la ‘ndrangheta, ma essere problemi anche interni ai rapporti tra pubblici amministratori. Non misuro la presenza o la pervasività delle mafie dal numero delle macchine bruciate o dai morti a terra. Non è quella l’emergenza. La ‘ndrangheta che conosco io è quella che muove tonnellate di cocaina e poi con i soldi guadagnati condiziona l’economia e quindi la libertà della gente. È quella che controlla il voto e gli appaltiNicola Gratteri, Procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Reggio CalabriaAngelino Alfano a Reggio ha detto che la nuova serie di attentati è segno della debolezza delle cosche. Chi sta vincendo, voi o loro? Penso che stiamo pareggiando la partita. Per vincere davvero bisogna cambiare le regole del gioco. Come dicono nei teatri di guerra, bisogna cambiare le regole di ingaggio: il codice penale, il codice di procedura penale, l’ordinamento penitenziario, sempre nel rispetto della Costituzione. È necessario fare tante di quelle modifiche finché delinquere non sarà più conveniente. Sono tutte proposte che abbiamo messo nero su bianco nella Commissione voluta dal governo, che ho presieduto a titolo gratuito chiamando i migliori esperti sul campo (Commissione Gratteri, ndr).Mi fa un esempio di quello che avete proposto?In Italia ci sono 44mila uomini della polizia penitenziaria. Ogni giorno diecimila di questi vengono impegnati per trasferire i detenuti. Se a Reggio Calabria si tiene un processo con 40 imputati detenuti che devono rispondere di concorso in associazione di stampo mafioso, bisogna impiegare gli uomini che scortino fino a Reggio i detenuti di massima sicurezza, che in genere stanno da Roma in su. Nel tribunale di Reggio questi detenuti stanno insieme sette-otto ore. Qui hanno il tempo di incontrarsi, parlare, fare affari, trasmettere attraverso gli avvocati messaggi di morte o richieste di mazzette, minacciare i testimoni. Per otto-nove mesi vengono tenuti nelle carceri tra Reggio, Palmi e Vibo Valentia. Poi torneranno a Reggio magari dopo setteotto mesi per l’appello. Questo giochino in tutta Italia costa 70 milioni di euro. Quello che abbiamo proposto noi è che tutti i detenuti di alta sicurezza sentiti a qualsiasi titolo, come indagati, testimoni, o anche se si devono separare, non vengano trasferiti, ma restino dove sono sfruttando le videoconferenze. Con una sola modifica si eviterebbe che i detenuti possano continuare a nuocere e minacciare e si risparmierebbero 70 milioni di euro l’anno. Immaginiamo quanti uomini della polizia penitenziaria potremmo assumere con questi soldi.La Commissione ha concluso i lavori nel dicembre 2014. Che fine hanno fatto queste proposte?Io immaginavo, fantasticavo, sognavo che un blocco di queste cose ovvie passassero velocemente con un decreto legge, il resto con dei disegni di legge. Purtroppo forse non c’è una maggioranza forte tale da portare avanti queste piccole rivoluzioni. Alcune di queste proposte si stanno discutendo ora in Parlamento.Ma le procure calabresi hanno i mezzi per combattere le cosche? Esclusa Reggio, nelle altre quattro province calabresi la presenza della ‘ndrangheta è stata ed è sottovalutata da magistrati, istituzioni e studiosi. Tranne alcuni. Come Giovanni Bombardieri (procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro, ndr), che urla e grida dicendo che con questi organici non ce la fanno più e non sono in grado di tenere testa alle ondate di mafiosi. Ma non lo sta ascoltando nessuno. Tutti a dargli pacche sulle spalle, a dirgli che ha ragione, ma nessuno concretamente gli ha dato una mano nel corso degli anni.Con la ‘ndrangheta stiamo pareggiando la partita. Per vincere davvero bisogna cambiare le regole del gioco: il codice penale, il codice di procedura penale, l’ordinamento penitenziario. È necessario fare tante di quelle modifiche finché delinquere diventerà non convenienteNicola Gratteri, Procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Reggio CalabriaMa bastano modifiche normative e più mezzi per sconfiggere la ‘ndrangheta? No, bisogna anche investire in istruzione e in cultura. Basta risparmiare i soldi spesi in convegni antimafia e assumere gli insegnanti calabresi che stanno andando in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana. Avremmo bisogno di in una scuola a tempo pieno. I giovani in Calabria sono sempre più ignoranti, così vengono affascinati dall’onnipotenza che può dar loro l’affiliazione alla ‘ndrangheta: è su di loro che bisogna lavorare. Certo, con le modifiche normative vedi i risultati già dopo quattro o cinque anni. Se investi in istruzione e cultura hai bisogno di molto più tempo per vedere i risultati. E il politico purtroppo non fa progettazione di lungo periodo: il politico fa progetti i cui risultati devono vedersi al massimo tra un anno e mezzo. Sarà molto dura. La principale fonte di finanziamento per la ‘ndrangheta resta il traffico cocaina, come lei ha raccontato in Oro Bianco (scritto con Antonio Nicaso). Ha in mente una soluzione anche per fermare il narcotraffico?Noi sequestriamo solo il 10% della cocaina che passa. Vuol dire che le regole di ingaggio non vanno bene, vuol dire che bisogna modificarle. Io ho un’utopia: se avessimo un' Onu diversa da quella che c’è oggi, potremmo risolvere il problema della cocaina. Purtroppo l’Onu è un organismo debole. Io lo vedo come il posto degli sfigati. Ma se fosse un organismo di peso, si dovrebbe andare in Colombia, Bolivia e Perù – i tre Paesi produttori di cocaina al mondo – e dire che siccome i governi locali non sono stati in grado di risolvere il problema della coca, lo faranno le Nazioni Unite.Come? I caschi blu scendono sulla terra rossa della foresta amazzonica e parlano con i cocaleros. Se coltivando la coca guadagnano 100 e coltivando granturco guadagnano 40, l’Onu si impegna a dare il 60% del mancato guadagno. Con i caschi blu che restano là e controllano se effettivamente si sta coltivando granturco. In questo mondo risolveremmo il problema del traffico di cocaina con un terzo della spesa che il mondo occidentale spende per contrastare le narcomafie. Ma risolveremmo anche il problema del riciclaggio e di un’economia drogata dove alcuni giocano con regole del libero mercato mentre altri con le carte truccate perché per comprare un albergo non devono farsi prestare soldi in banca visto che ce li hanno già. Il problema delle elite della ‘ndrangheta oggi non è quello di arricchirsi, ma di giustificare le ricchezze. La fatica per loro ora è far uscire alla luce del sole i milioni accumulati.Se avessimo un Onu diverso da quello che c’è oggi, potremmo risolvere il problema della cocaina. Purtroppo l’Onu è un organismo debole. Io lo vedo come il posto degli sfigatiNicola Gratteri, Procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Reggio Calabria(Linkiesta) Carcere senza detenuti, trasferiamo altrove gli agenti penitenziari Sala Consilina (Sa): "carcere senza detenuti, trasferiamo altrove le 14 guardie" Il sottosegretario Ferri: "Stiamo ricollocando il personale e dialoghiamo con i lavoratori per chieder loro se hanno delle preferenze e cercare di concordare dove destinarli". Le 14 guardie ---------------------------------------------------------------------------------- www.alsippe.it----------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------- ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA ------------------------------------------- penitenziarie in servizio nel carcere di Sala Consilina, da tre mesi chiuso e senza detenuti, saranno a breve riallocate altrove. Ad annunciarlo è stato il sottosegretario al ministero della giustizia, Cosimo Maria Ferri, ieri mattina a Radio 24. "Avendo deciso di chiudere la struttura - ha dichiarato Ferri - stiamo ricollocando il personale. Stiamo dialogando, come è giusto che sia, con i lavoratori per chieder loro se hanno delle preferenze e cercare di concordare dove destinarli. Il ricollocamento avverrà in tempi brevissimi".La vicenda, riportata lo scorso 11 febbraio da La Città nei giorni seguenti è salita alla ribalta della cronaca nazionale ed è stata ripresa da tutte le emittenti televisive nazionali che in questi giorni hanno inviato i loro giornalisti a Sala Consilina, per documentare l'ennesimo paradosso italiano: un carcere chiuso da tre mesi, senza detenuti dove però prestano ancora servizio 14 guardie penitenziarie, due impiegati amministrativi e fino a qualche giorno fa anche un medico. Il sindaco di Sala Consilina, Francesco Cavallone, che si è anche incatenato ai cancelli della casa circondariale, non ha intenzione arrendersi ed è intenzionato a portare avanti la sua battaglia per cercare di ottenere la riapertura del carcere ed ha anche intenzione, se ci saranno le condizioni, di denunciare per falso in atti processuali chi ha dichiarato il falso al Tar al fine di ottenere la bocciatura dell'istanza per ottenere una ordinanza sospensiva del decreto ministeriale di soppressione. Il sindaco ha precisato anche che "in questa vicenda le guardie penitenziarie non hanno alcuna colpa, anzi loro sono le vittimevisto che si ritrovano qui a fare la guardia al nulla non per loro volontà ma perché nessuno ha provveduto al loro trasferimento. Io mi auguro che i sindacati di categoria si costituiscano a nostro supporto nella causa amministrativa che di qui a pochi mesi verrà decisa anche nel merito".(La Citta di Salerno) ristrutturazione di quegli spazi occupati da un centinaio di agenti della polizia penitenziaria. Allenta la tensione Salvatore Pirruccio del Provveditorato dell'amministrazione penitenziaria, già direttore del carcere Due Palazzi che nei giorni scorsi ha incontrato una delegazione dei circa 70 agenti che si erano opposti, assistiti dall'avvocato Fabio Targa, alla mano pesante della direzione dell'ente, organizzando una protesta che non era di certo passata inosservata. Gli alloggi oggetto della diatriba sono camere senza cucina con bagno, la singola misura 12 metri quadri, è più piccola di una cella. Questi locali sono dislocati nei nove piani del palazzo a fianco di quella che ospita i detenuti. La singola costa 37 euro al mese, la doppia 64 e la tripla 76: si tratta di una cifra non alta, ma gli agenti ne fanno una questione di principio e soprattutto di igiene. Per quelle condizioni sono e restano determinati a non pagare nulla. Nemmeno un euro. La situazione era precipitata qualche settimana fa quando l'ente gli ha intimato per lettera raccomandata di provvedere entro 10 giorni dal ricevimento di saldare una cifra variabile tra i 600 e 700 euro a fronte dell'occupazione di quegli spazi. Ora le parole di Pirruccio allentano la tensione anche se gli agenti penitenziari sono decisi a chiarire la situazione una volta per tutte. Per diversi mesi durante lo scorso anno era rimasto pure fuori servizio l'ascensore, costringendo chi beneficia dell'alloggio ai piani più alti ad una vera e propria sfacchinata. L'amministrazione penitenziaria si giustifica con i pochi soldi a disposizione: un particolare che ha spinto qualcuno a ridipingersi la propria stanza.(Il Mattino di Padova) 160 appartenenti alla polizia penitenziaria partecipano alle Olimpiadi penitenziarie 2016, dal 19 febbraio fino al 19 maggio Per l'affitto degli alloggi della Polizia penitenziaria nessun decreto ingiuntivo al Due Palazzi di Padova Padova: "nessun decreto ingiuntivo" per l'affitto degli alloggi del Due Palazzi. Nessun atto esecutivo per riscuotere i soldi degli affitti degli alloggi che occupano. Una promessa che i canoni verranno abbassati e la richiesta ufficiale al ministero di avviare una necessaria L'evento coinvolgerà 160 dipendenti in 5 competizioni che dureranno 3 mesi. Venerdì l'avvio con la maratona La casa di reclusione di Spoleto ospiterà, a partire da venerdì, la prima edizione delle “Olimpiadi penitenziarie Spoleto 2016”. L’evento vedrà il coinvolgimento di circa 160 dipendenti della polizia penitenziaria che si sfideranno, fuori dall’orario di servizio, in diverse discipline sportive. Una manifestazione durerà tre mesi, fino al 19 maggio. “Con il simbolo dei 5 cerchi, il barone francese Pierre de Coubertin, che lo aveva ideato insieme ai Giochi olimpici, voleva sottolineare lo spirito di fratellanza che doveva caratterizzare la manifestazione; ecco, io intendo dare un significato simile… quindi unire di più gli appartenenti al corpo di polizia penitenziaria, avere un maggior spirito di Corpo, senso di appartenenza e di collaborazione” spiega Alessandro Restani, promotore delle Olimpiadi. Sono 7 i reparti della penitenziaria, che si sfideranno in 5 competizioni: calcio 6 vs 6, pallavolo 4 vs 4, maratona di 4 km, staffetta in mountain bike e briscola e tressette. L’ultima gara vuole coinvolgere in particolar modo più persone possibili, quindi anche i più “pigri”. Le gare si svolgeranno tutte all’interno del penitenziario, con l’inizio dell’Olimpiade che avverrà venerdì 19 febbraio alle 18 con la maratona, per arrivare fino al 19 maggio, dove si concluderà il tutto con una gara goliardica di tiro alla fune tra i reparti. Seguiranno quindi premiazioni e rinfresco finale.(tuttogginfo) Ulteriore rinvio della pubblicazione dei calendari per le prove preselettive del Concorso allievi agenti di Polizia penitenziaria Come ampiamente anticipato nei nostri comunicati dei giorni scorsi ecco l’ulteriore rinvio della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della data dei calendari della prova preselettiva del concorso pubblico, per titoli ed esami, per il reclutamento, di 100 allievi agenti del Corpo di polizia penitenziaria del ruolo femminile, e 300 allievi agenti del Corpo di polizia penitenziaria del ruolo maschile concorso bandito e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 57 del 28 luglio 2015 - IV serie speciale .Ricordiamo che inizialmente la pubblicazione dei calendari delle prove erano previsti sulla Gazzetta Ufficiale 4^ serie speciale “Concorsi ed Esami” del 27 novembre 2015 , poi rinviata al 22 gennaio 2016 ,adesso i diari delle prove d'esame saranno pubblicati nella Gazzetta Ufficiale - 4^ serie speciale - Concorsi ed esami del 15 marzo 2016, per ulteriori informazioni scrivete a: [email protected],oppure seguiteci sul nostro sito www.alsippe.it, e i profili di Facebook e Twitter di Alleanza Sindacale Polizia Penitenziaria (Alsippe) Segreteria Generale ---------------------------------------------------------------------------------- www.alsippe.it----------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------- ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA ------------------------------------------- Concorso interno a complessivi 643 posti da Vice Ispettore le date della prova scritta Soggiorni riservati al personale in quiescenza - anno 2016. Ministeriale 17.2.2016 n. 0058620 del Convenzione per la stipula di polizze assicurative RC auto per gli iscritti Alsippe e propri familiari Circolare centri estivi e montanisoggiorni Italia - soggiorni studio estero - soggiorno diplomati – Ministeriale 18.2.2016 GDAP-0059937 del Forze di Polizia - Revisione degli ordinamenti e dei ruoli Convocazione per il giorno 1 marzo 2016 ore 15.00 Leggi le circolari ministeriali e note sul sito www.alsippe.it Segreteria Generale Il Concorso interno a complessivi 643 posti di cui 608 uomini e 35 donne per la nomina alla qualifica iniziale del ruolo maschile e femminile degli Ispettori del Corpo di Polizia penitenziaria pubblicato nel Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia del 15 giugno 2008 di cui le prove preliminari furono svolte nel mese di marzo 2010 , dove risultarono circa 2.500 idonei , continuera’ il suo iter concorsuale che verte sulla espletamento prova scritta a partire dal prossimo 23 marzo 2016, la sede dello svolgimento delle prove sara’ presso la Nuova Fiera di Roma . Convenzioni nazionali e regionali per gli iscritti Alsippe mail [email protected] Segreteria Generale Circolari ministeriali e note D.A.P. febbraio 2016 La Segreteria Generale Alsippe ha definito con la Allianz una convenzione per la stipula di polizze assicurative RC auto e moto per gli iscritti Alsippe ed i propri familiari. Per eventuali preventivi e ulteriori informazioni chiamare al numero di telefono 081 0139841 oppure inviare la documentazione direttamente all’indirizzo : La Segreteria Generale in collaborazione con i rappresentanti regionali provinciali e locali presenti sul territorio ha stipulato una serie di convenzioni per gli iscritti Alsippe e i propri familiari , per usufruire di servizi con sconti particolari. Per usufruire dei predetti sconti bastera’ esibire la Tessera Servizi Alsippe che potra’ e essere richiesta ai responsabili delle Segreterie Sindacali . Cliccando il link sotto potrete visionare i servizi offerti http://www.alsippe.it/it/category/c onvenzioni/ Per richieste ed informazioni contattate l’indirizzo email: oppure al fax 081 0139841 documentazione richiesta sotto. la Documenti preventivo per il 1)Fotocopia del libretto circolazione fronte e retro di richiesti 2)Fotocopia dell’attestato di rischio 3)Certificato di proprieta’ dell’auto da assicurare 4)Attestato di Servizio e fotocopia del tesserino di riconoscimento del Corpo di Polizia penitenziaria 5) Codice fiscale 6) Documento di riconoscimento Nel caso in cui sia un familiare intestatario della polizza un autocertificazione che ne attesti la parentela ai sensi della normativa vigente, per altre informazioni contattare l’ufficio ai numeri indicati sopra [email protected] Ministeriale 17.2.2016 n. 0058635 del Segreteria Generale Segreteria Generale ---------------------------------------------------------------------------------- www.alsippe.it----------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------- ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA -------------------------------------------